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Capitolo 5 – Parte 3

gli eroi del mondo.

L a sua voce non era forte ma chiara come se stesse parlando all'orecchio di ogni singolo
individuo. Lu Cang non poté fare a meno di esserne segretamente sorpreso: questo Jing Zong non è
sicuramente un uomo che ignora le arti marziali. Quel genere di tecnica delle radiazioni vocali
richiedeva una grande potenza, qualcosa che risultava difficile anche a Lu Cang.
Prima che potesse riflettere ulteriormente sull'argomento, udì l'ufficiante del protocollo sulla torre al
cancello che dichiarava ancora una volta l’inizio della riunione di eroi. Il primo gruppo composto da
un centinaio di artisti marziali, che avrebbero preso parte al primo turno, salì sul palco nel bel
mezzo del tifo della folla.
Dopo aver guardato in disparte per qualche ora, Lu Cang cominciò a sentire l'impazienza crescere
da dentro il petto - anche se i primi venti, trenta concorrenti, che aveva osservato mentre venivano
acclamati erano apprendisti di grandi sette come quella di Qing Cheng e Wu Dang; avevano
ostentato mosse prive di alcuna innovazione, rendendolo terribilmente deluso. Decise dunque di
trovare un posto in cui riempirsi lo stomaco, poi dopo avrebbe riposato un po', in attesa del
momento in cui avrebbe annientato i cosiddetti apprendisti delle sette ufficiali nello scontro di quel
pomeriggio.
Mentre ci pensava, il restante interesse che aveva avuto per il combattimento gocciolò via. Si voltò
e percorse la sua strada tra la folla, nella direzione di un ristorante apparentemente decente con uno
striscione con la scritta "vino" appeso alle porte.
Le strade della prosperosa capitale svettavano al vento. Il petto di Lu Cang era pieno di gioia e di
libertà, cosa che non assaggiava da lungo tempo. Era pieno di fiducia e sicuro che sarebbe arrivato
tra i primi cento. Al solo pensiero che presto sarebbe stato lontano dalle grinfie del bizzarro e
demoniaco Jing, avvertiva una voglia di vivere che risaliva dal profondo del suo cuore. Nel
momento in cui entrò nel ristorante, c'era un cameriere ghignante che si avvicinò per salutarlo.
Essendo ancora presto, il ristorante non aveva ancora clienti. Seguendo il cameriere fino al secondo
piano, scelse un buon posto vicino alla finestra e si sedette, ordinò un paio di piatti e cominciò a
bere in quello scenario solitario.
Dopo essere stato seduto per circa un'ora, udì dei rumori provenire dal primo piano. Cercò di fare
una stima del tempo che era trascorso; probabilmente la riunione di eroi era appena terminata e
quelle persone dovevano aver inondato il ristorante più vicino.
Insieme al disordine giunse anche un numeroso gruppo di persone - tizi corpulenti che seguirono il
cameriere fino al piano superiore, ma pur essendo tutti alti e muscolosi, avevano l'aria di essere stati
sconfitti e solo alcuni di loro provarono a mormorare qualcosa sottovoce. A giudicare dai loro
reclami, dovevano aver subito un'amara sconfitta durante lo scontro ma il loro sconfinato orgoglio
non riusciva ad accettarlo.
Dopo quel gruppo di persone, ce ne furono altri che giunsero al piano di sopra riempiendo tutti i
tavoli vuoti. Lu Cang era seduto accanto alla finestra e al suo tavolo c’erano solo due posti vuoti,
quindi nessuno gli si era seduto accanto; ed era felice di potersene stare per conto suo.
Quando dì ancora una volta lo scricchiolio delle scale, voltò leggermente la testa e intravide una
macchia; un giovane dall'aria padronale in veste viola emerse dalle scale.
Dopo aver raggiunto il vertice della rampa, i suoi occhi scansionarono rapidamente la stanza e si
fermarono su un gruppo di tizi dall'aria arcigna.
Una smorfia di disprezzo apparve subito all'angolo della sua bocca. Il giovane rivolse loro un
freddo "Bah," e notando che i soli posti vuoti erano quelli al tavolo di Lu Cang, si diresse nella sua
direzione.
Lu Cang sospirò mentalmente, ma non c'era niente che potesse fare, quindi rivolse al giovane un
cenno del capo e lo osservò mentre si sedeva al suo tavolo. "Cameriere, portami del vino Nu'er
Hong, salsiccia alla salsa di soia e due contorni.” Nel momento in cui si sedette, ordinò al cameriere
di portargli del cibo. Aveva una voce tenera che ben si abbinava al suo aspetto delicato. Il cameriere
gli servì vino e cibo, e proprio quando il giovane stava per raccogliere le sue bacchette, uno dei tizi
robusti aggiunse: "il piccolo cucciolo sta mangiando cibo umano, eh?"
Le sopracciglia del giovane si bloccarono immediatamente in una smorfia. Gettò le sue bacchette e
si alzò. "A chi cazzo stai parlando?" Le sue sopracciglia sembravano formare una linea retta rivolta
verso il basso mentre guardava quel gruppo di persone. Il tono di voce era alto e le parole
pronunciate piuttosto rozze.
"Sto parlando dell'apprendista effeminato di quella cazzo di setta Ye Men!" Il tizio robusto ricambiò
lo sguardo, poi si voltò, in segno di scherno nei confronti del più giovane.
"Mi stavo chiedendo chi fosse il cane che aveva abbaiato. Quindi è quello che ho appena battuto -
un piccolo cucciolo della setta Hong Cheng!" La lingua tagliente del giovane non si arrese e rispose
con un'espressione alta e potente, facendo infuriare a morte gli uomini della setta Hong Cheng.
"Cazzo! E' stato solo un colpo di fortuna! Non lo accetterò! Che ne dici di decidere qui, in questo
preciso momento, chi è il vincitore?" Nel momento in cui quelle parole gli sfuggirono dalle labbra,
la sua spada aveva già lasciato la guaina. Ovviamente aveva intenzione di dare il via al duello prima
del previsto.
Mentre Lu Cang ascoltava, aveva indovinato gran parte di ciò che era accaduto: il giovane
probabilmente aveva sconfitto quella banda nella riunione di eroi, ma quei tizi non erano ancora
convinti, cosa che aveva generato quella rissa.
Uno degli uomini del Wulin che osservava in lontananza sembrava spaventato. Mentre tutti gli altri
avevano gli occhi ben aperti, sembravano ansiosi, in attesa che scoppiasse il caos.
Il giovane scoppiò in una fredda e arrogante risata, poi tirò fuori dalla cintura una lunga spada. "Chi
ha paura di chi? Sta attento, potrei tagliarti una zampa!" La situazione era tremendamente tesa.
Presto avrebbe avuto inizio una battaglia a sangue freddo.
"Aspettate!" Improvvisamente, un uomo leggermente più anziano della setta Hong Cheng si alzò in
piedi. Tutta la gente del Wulin, tra cui Lu Cang, pensò che stesse per fermare la lotta, e non
poterono fare a meno di sentirsi un po' delusi al pensiero di non poter assistere personalmente alla
sfida.
Ma inaspettatamente, l'uomo aggiunse una serie di parole tipiche di chi ha una mente ristretta.
"Abbiamo già sostenuto uno scontro uno contro uno, ma non è questo il forte della setta Hong
Cheng. Abbiamo fatto pratica con la spada con il metodo Hong. Spero che questo giovane eroe
possa fornirci la sua opinione.”
Lu Cang provò un'amara derisione: quella setta Hong Cheng era ridicolmente spudorata. Non
potendo sconfiggere il loro avversario uno contro uno utilizzavano una formazione con la spada
come scusa per opprimerlo con numeri sleali? Ma Lu Cang non era il tipo di persona che tirava
fuori la spada nel momento in cui le acque si agitavano, quindi anche se simpatizzava per il
giovane, non aveva la minima intenzione di unirsi alla lotta.
Il giovane lo derise. "Piccoli cani della setta Hong Cheng... pensate di potermi sopraffare con i
numeri? Come potrei avere paura di voi? Venite pure da me!" La sua lunga spada aveva lasciato il
fodero, la luce ghiacciata rifletteva della lama illuminava la freddezza dei suoi occhi, trasfiguratisi
in fulmini e sventando contro la grazia simmetrica delle sue caratteristiche.
Lu Cang aggrottò un po' la fronte. Proprio quando stava per chiamare il cameriere per il pagamento
e lasciare quel posto, la gente della setta Hong Cheng avviò l'attacco. Anche il giovane aveva
sollevato la spada, in attesa. Il cameriere, troppo spaventato, non mostrava da qualche tempo il suo
volto, rendendo impossibile a Lu Cang pagare il contro. La formazione di spada della setta Hong
Cheng era abbastanza raffinata; sei spade intrecciate in una densa rete avevano avvolto il giovane al
loro interno portandolo all'isolamento assoluto. Anche se la padronanza della spada del giovane era
piuttosto buona, sarebbe stato difficile per lui ottenere un vantaggio in un breve lasso di tempo.
Lu Cang osservò per un po', poi voltò la testa con fare annoiato per osservare ciò che accadeva
all'esterno e in quel preciso istante si verificò il punto di svolta dello scontro. Il giovane,
intrappolato in quella formazione di spade, ruotò improvvisamente. La sua tecnica di spada cambiò
bruscamente, penetrando dritto verso l'anello debole della catena formata da sei persone, e l'uomo in
questione non riuscì a fermare la spada in arrivo; che si era già spinta verso l'esterno deviando fuori
rotta, giungendo verso il posto in cui sedeva Lu Cang.
Pur non tagliando pelle o carne, la spada affilata inflisse un lungo squarcio nei vestiti di Lu Cang;
dal collo in giù. La sua veste da sopra la vita era divisa in due parti e appesa al suo fianco, rivelando
completamente la sua metà superiore.
Istantaneamente, l'intera stanza voltò lo sguardo verso di lui. Solitamente, i vestiti strappati non
erano un gran problema per un uomo del Wulin, ma per Lu Cang in quel momento erano la
massima umiliazione.
La notte precedente quel bizzarro imperatore Jing aveva trascorso tutto il tempo a "amare" il suo
corpo, lasciando innumerevoli contusioni facilmente visibili. La pelle color miele di Lu Cang era
ricoperta di macchie dal collo fino alla vita, mentre altre contusioni sparivano verso il basso,
sollecitando immagini di luoghi ancora coperti dai capi d'abbigliamento e ricoperte di quei
medesimi marchi.
Qualcuno si lasciò sfuggire uno sbuffo e il viso di Lu Cang assunse immediatamente una tonalità
porpora. Anche se tutti gli altri supposero che quei segni fossero solo i resti di una notte di gioco
con una ragazza di qualche bordello, Lu Cang si sentiva come se il suo rapporto anomalo con Jing
fosse stato esposto in pubblico. Era imbarazzato e arrabbiato allo stesso tempo; desiderava solo
puntare la spada contro chi l'aveva messo in quella scomoda situazione.
"Che nervi!" Lu Cang gettò a terra la tazza e balzò in piedi, guardando con rabbia l'apprendista della
setta Hong Cheng. "Dannazione! Come hai osato strappare i miei vestiti?"
L'apprendista della setta Hong Cheng era già frustrato a causa del colpo di spada ricevuto dal
giovane; essere sgridato da Lu Cang poteva solo peggiorare il suo umore. Osservò Lu Cang dalla
testa ai piedi con occhi derisori, poi disse con tono sprezzante. "Sono cose che accadono tra un
uomo e una donna. Qual è il problema?"
Se fosse davvero accaduto tra "un uomo e una donna," avrebbe potuto saperlo anche il mondo
intero, pensò Lu Cang. Ma naturalmente non avrebbe mai espresso i suoi attuali pensieri, La regola
numero uno del Jianghu era di non mostrare alcuna debolezza. Come poteva Lu Cang sopportare un
tale insulto? Afferrò all'istante la spada, e mostrando un portamento solenne, i preparò a sfoderarla.
"Aspetta un attimo." Una voce chiara e brillante interruppe entrambe le fazioni. Lu Cang stava per
attaccare quando notò una lunga veste viola apparire alla sua vista.
"Metti questo prima di combattere." Chi parlava era il giovane che si era appena scontrato con gli
apprendisti della setta Hong Cheng, Indossava solo una bianca veste; si era evidentemente tolto lo
strato esterno per aiutare Lu Cang a coprire il proprio imbarazzo.
"Combattere senza vestiti... è un'assurdità..." Il volto del giovane aveva assunto una tinta cremisi,
lasciando confuso Lu Cang. Di colpo aveva ricordato Jing, il suo maniaco personale, e era
rabbrividito. Assurdo, non poteva aver incontrato qualcun altro che preferiva gli uomini, giusto?
Scosse immediatamente via quei pensieri dalla sua testa, e in fretta raccolse la veste del giovane per
poi dare il via alla battaglia con gli apprendisti della setta Hong Cheng.
Anche se il suo kung-fu non era buono come quello di Jing, Lu Cang non era un semplice tizio
senza nome nel Jianghu. Come potevano dei semplici apprendisti tenergli testa? Naturalmente, dopo
neanche dieci scambi, si era sbarazzato dell'uomo che l'aveva messo pubblicamente in imbarazzo.
Rimettendo freddamente a posto la spada nel fodero, non si era neanche curato di rivolgere al tizio
(che non riusciva nemmeno a scendere al piano di sotto) una seconda occhiata. Gettò il denaro per il
suo pasto sul tavolo e uscì a testa alta, fingendo di non sentire gli scioccanti elogi che risuonavano
alle sue spalle.
"Hey, aspettami..." Lu Cang si era preoccupato solo di andare via il prima possibile, ma non si
aspettava che il giovane, che l'aveva raggiunto da dietro, gli avrebbe bloccato la strada.
"Aspettami." Ansimava pesantemente, a quanto pareva seguirlo era stato un po' faticoso.
"Cosa c'è?" A essere onesti, Lu Cang gli era ancora abbastanza riconoscente. Se non fosse stato per
quel giovane, sarebbe dovuto andare in giro per le strade con marchi che ricoprivano tutto il suo
corpo.
Il giovane indicò il sottile strato intermedio che ricopriva il suo corpo, poi la veste porpora che
ricopriva il corpo di Lu Cang. Solo allora Lu Cang capì. "Ah... che ne dici di venire da me? La mia
abitazione non è molto lontana..."
Il giovane gli rivolse un sorriso. "Dovrò partecipare al secondo turno di questo pomeriggio. Non
posso presentarmi sul palco vestito in questo modo."
Lu Cang annuì in fretta. "La riunione di Eroi, giusto? Io sono nel primo turno di questo
pomeriggio."
Il giovane saltò immediatamente come un uccello gioioso. "Il tuo kung-fu è grandioso! Spero di non
essere in gara contro di te..." I due parlarono e risero per tutta la strada mentre si dirigevano verso il
ponte Yue Long. Il tema condiviso della Riunione di Eroi aveva permesso loro di familiarizzare
rapidamente. Dalla loro conversazione, Lu Cang apprese che il giovane risiedeva a Tong'an, si
chiamava Xi Zhen, praticava kung-fu fin da bambino e voleva testare le sue abilità nella Riunione
di Eroi ma non si aspettava di poter sconfiggere i rappresentanti della setta Hong Cheng durante i
preliminari tenutisi quella mattina, fattore che aveva scatenato tutto quel trambusto.
"Ecco, è qui che soggiorno temporaneamente a Tong'an." Spingendo le piccole porte del cortile
della casa, Lu Cang condusse Xi Zhen all'interno. Gli occhi di Xi Zhen subito caddero sulle eleganti
ninfee bianche nello stagno verde giada. Poi esclamò: "fratello Lu, il tuo amico deve essere molto
ricco! Questo genere di casa non è qualcosa che potrebbe permettersi un plebeo, né tanto meno si
potrebbe affidare a un amico!"
Lu Cang interruppe le parole di Xi Zhen. Tuttavia, l'atteggiamento della padrona della casa di
Tonghua gli aveva già fatto intuire che Jing era un aristocratico, era sicuramente ricco, di certo non
un plebeo.
"Penso sia molto ordinaria..." Tuttavia, Lu Cang non era disposto ad ammettere che qualcuno
bizzarro come Jing fosse di nascita superiore. "La mia casa a Hangzhou è molto più grande di
questa."
"Allora anche il fratello Lu deve essere ricco, giusto?"
"Nella media." Lu Cang si era ammutolito per un po'. Non poteva certo dire di essere un famoso
bandito. Ma nonostante tutto, Xi Zhen aveva un tipo di innocenza che rendeva impossibile a Lu
Cang rifiutare un suo approccio.
Spingendo la porta che conduceva alla stanza interna, fece del suo meglio per non guardare il letto.
"I miei vestiti sono qui, Siediti pure, nel frattempo io mi cambierò."
Xi Zhen si sedette sulla panca accanto al tavolo, esaminando curiosamente ciò che lo circondava. Il
suo sguardo cadde sul grande letto al centro della stanza, che aveva catturato immediatamente la sua
attenzione. "Che bellissimo ricamo..." Si diresse verso il letto come sotto un incantesimo e allungò
la mano per accarezzare quello stravagante ricamo. Un attimo dopo, gridò improvvisamente, "Ah,
questo è il ricamo reale... è difficile per la gente comune poterlo anche solo vedere! Fratello Lu, che
razza di Dio è questo tuo amico?"
Lu Cang uscì da dietro il paravento indossando già una veste blu. Poi parlò mentre riconsegnava a
Xi Zhen i suoi vestiti. "Fratello Xi, sai parecchie cose, eh? Ma tutto ciò che è qui appartiene al mio
amico, non so dove l'abbia preso." Xi Zhen ovviamente era un po' deluso, ma improvvisamente rise
imbarazzato. "Fratello Lu deve star ridendo di me. Io... fin da piccolo, mi sono sempre piaciute
questo genere di cose. Un po' come una ragazza..." Era arrossito prima di poter terminare la frase.
Lu Cang pensò: è davvero come una ragazza... e invece disse: "Come potresti esserlo? Fratello
Zhen, ti preoccupi troppo." I due continuarono a chiacchierare e riposarono un po', poi si misero in
cammino verso la Riunione di Eroi.
I match di quel pomeriggio e quelli dei giorni a seguire andarono a buon fine. Lu Cang dovette
sforzarsi un minimo per superare il primo turno, il secondo e il terzo round. Nel quarto round, anche
se l'avversario era il famoso Kunlun della setta taoista Xiao Yao, era riuscito ad ottenere la vittoria
con la mossa che Jing gli aveva insegnato.
Alla fine del quarto round, Lu Cang lesse attentamente il bollettino, anche Xi Zhen aveva superato
il turno, ma era stato inserito in un altro girone composto da oltre mille persone. Probabilmente non
si sarebbero incontrati finché non ne sarebbero rimasti solo un centinaio. Pur trattandosi del suo
nuovo amico, era ugualmente disposto ad averlo come avversario.

***

Era il quattordici del mese, ma la luna non era meno piena del quindici. Seduto nel lungo e tortuoso
corridoio tinto dal chiaro di luna, Lu Cang fissava assente il laghetto di ninfee, che sembrava ancora
più affascinante del solito al chiaro di luna.
A giudicare dalla prestazione degli ultimi giorni, le sue possibilità di finire tra i primi cento erano
piuttosto elevate. Doveva essere mortalmente entusiasta di poter finalmente sfuggire dalle grinfie
del demone Jing. Allora, perché il suo cuore era carico di quell'indefinibile sensazione?
Prima che potesse dare un senso alle sue preoccupazioni e alle emozioni confuse, tutta la sua
persona era stata avvolta in un abbraccio da una paio di forti braccia.
"Sei qui?" Lu Cang sapeva a chi appartenevano quel paio di braccia, non era necessario che si
voltasse.
Una mano cercò deliberatamente nella veste di Lu Cang. Jing spostò lentamente la bocca vicino al
suo orecchio e disse: "Domani ci sarà il sesto round... se oggi non fossi venuto e tu passerai il sesto
turno di domani... allora non avrò un'altra possibilità di approcciarti in futuro!" Il suo tono era
stranamente rilassato e allegro. Nelle orecchie di Lu Cang risuonava una sorta di indescrivibile
civetteria.
"Sembra proprio che non avrai altre possibilità in futuro..." E disse tra se ‘sarà l'ultima volta,
dopotutto.' Lu Cang sorrise e appoggiò tutto il suo corpo tra le braccia dell'uomo dietro di se. Alzò
gli occhi obbediente, ma vide di fronte a lui il viso di quel demonio seducente che emetteva
un'incredibile luminosità al chiaro di luna.
Forse intuendo che le difese di Lu Cang si erano indebolite perché pensava al loro addio imminente,
Jing non perse tempo. Prima che Lu Cang potesse reagire, lo trascinò verso il corridoio e lo
premette brutalmente contro l'alto pilastro di legno.
"Non... non essere così dannatamente di fretta... ah..." Lu Cang cercò freneticamente di evitare i
movimenti volgari di Jing, quella mano che strato dopo strato strappò le vesti dal suo corpo in un
modo per niente romantico. I suoi vestiti caddero a terra in un pasticcio confuso. Oltre alle sue mani
che serpeggiavano dentro i vestiti di Lu Cang, giunse anche la sua lingua impaziente che mordeva i
marchi che stavano cominciando a svanire.
Ricordando la scena ignominiosa di qualche giorno prima tenutasi al ristorante, Lu Cang disse con
un po' di impotenza. "Non lasciare alcun segno, hai capito? Altre persone potrebbero vederli..."
Anse se sapeva bene che quell'uomo che continuava a morderlo come una bestia non l'avrebbe
preso in considerazione, non fu in grado di trattenersi nel pronunciare quelle parole superflue.

***

Jing sembrava aver deciso di prolungare i preliminari. La sua mano indugiava e continuava a
cercare sul corpo di Lu Cang. I segni lasciati dalle sue mani si mescolavano con i segni dei baci al
lato del collo, sul torace, la vita e sull'interno coscia... Lu Cang era stato ridotto allo stremo e
continuava a respirare pesantemente. Gli occhi erano bagnati di lacrime di lussuria mente guardava
il proprio corpo appiccicoso di liquidi impuri.
Ma Jing non aveva alcuna intenzione di porre fine a quella presa in giro. La sua intenzione era di
accendere il suo fuoco, stringere a se con forza Lu Cang ma costringersi a non entrare in
quell'entrata segreta. "Tu... tu... cosa stai facendo? Sul serio…” Chiese Lu Cang, ridendo, sempre
più in difficoltà nel trattenere il suo desiderio. Ma tutto il suo corpo tremava contro la sua volontà. Il
presagio della loro separazione gli fece abbandonare la sua solita guardia alta e obbedì ai propri
istinti, al desiderio fisico. Jing non rispose, ma improvvisamente e bruscamente aprì le gambe di Lu
Cang, entrando in lui nel momento in cui meno se l'aspettava,
"Questa è stata una mossa crudele..." Lu Cang sorrise amaramente. Jing era davvero meritevole del
titolo di "demone del male." Aveva scelto di invaderlo nel momento in cui non se l'aspettava,
causandogli una marea di brividi senza precedenti, disperdendo nell'oblio tutti i suoi pensieri più
incoerenti.
Quell'ingresso inaspettato inflisse degli enormi danni al suo organismo. Insieme all'eccitazione
ineguagliabile era giunto il dolore che era l'equivalente della sensazione che si prova quando si
ricevono dei calci alle budella. Il volto di Lu Cang si contorse per l'agonia, il disturbo alle sue
interiore gli aveva fatto spalancare la bocca, portandolo al punto di dover rigettare.
"Va bene, no?" Il bel sorriso di Jing era il ghigno a denti nudi di un demone, combinato inoltre a
una spinta che inviò un'enorme scossa nel corpo di Lu Cang. Non volendo urlare e gemere per
l'umiliazione, Lu Cang strinse i denti con più forza, pensando di poter resistere a quell'ondata di
attacchi. Ma Jing ancora una volta li confermò che in sua presenza, difficilmente Lu Cang avrebbe
potuto aspirare a qualcosa.
Non attendendo che la seconda ondata di calore si attenuasse, Jing ancora una volta spinse la sua
arma in quel corpo insolitamente caldo. Crollato da qualche tempo a causa del cedimento delle sue
gambe, Lu Cang giaceva impotente sul mucchio di vestiti sparsi sul pavimento del corridoio come
un guscio d'ostrica saccheggiato; le sue gambe erano spalancate mentre la luna rischiarava
chiaramente la parte del suo corpo in cui Jing era entrato. Jing spingeva e poi veniva fuori
bruscamente, osservando la frazione di secondo in cui il volto di Lu Cang assumeva un'espressione
profondamente addolorata.
Proprio come con uno spaventoso signore degli inferi, quell'agonia si mescolava con l'eccitazione,
era sufficiente a far crollare tutte le prove della sua umanità; portando alla follia il corpo di Lu Cang
che stringeva forte la mascella come se ci fosse in gioco la sua vita. I sospiri e i sussulti deboli e
licenziosi si raccoglievano in quello stretto corridoio ai primi di autunno.
"Se tu fossi una donna… con la quantità che ti ho lasciato, probabilmente saresti già incinta. Ma... si
sa, è una cosa che molte donne vorrebbero ma non possono avere..." Asciugando delicatamente le
gocce di fluidi che fuoriuscivano da quel caldo ingresso, Jing non dimenticò di torturare gli spiriti di
Lu Cang con delle scosse di assestamento.
"Avere cosa..." Come tutte le volte, dopo i loro rapporti sessuali, Lu Cang si sentiva come se tutto il
suo corpo fosse ridotto in pezzi, una zona in particolare, doleva come se fosse stata spaccata in due.
In quella sorta di misera condizione e dovendo ancora avere a che fare con le parole di Jing, Lu
Cang pensò, senza alcun dubbio, che la sua sfortuna doveva aver raggiunto il limite massimo.
"Fammi sentire fino a che punto possono spingersi i limiti di un uomo..." Jing tutt'a un tratto rise
perversamente, raggiungendo con la mano il posto in ci erano stati intimamente connessi fino a
pochi minuti prima.
Non era la prima volta che Lu Cang veniva toccato lì... Voltò leggermente la parte bassa del suo
corpo per manifestare la sua mancanza di volontà, ma con non troppa resistenza. Eppure capì subito
che c'era qualcosa che non andava,
In passato, Jing aveva allungato le dita abbastanza frequentemente, alcune volte era arrivato a
inserire anche tre dita. Ma quel giorno sembrava un bambino avido e inesorabile, rifiutandosi di
smettere di andare in profondità, avrebbe voluto infilare l'intera mano dentro Lu Cang.
"Tu sei pazzo..." Lu Cang voleva divincolarsi e fuggire, ma lo spostamento di un pollice causò
un'esplosione, e una scarica di dolore lo costrinse a frenare i suoi movimenti.
"Tu... tu..." Soffriva a tal punto da riuscire a pronunciare non più di una parola, restando a pancia in
giù e cercando di regolare il respiro, pur non essendo in grado di trattenere le lacrime che
fuoriuscivano dai suoi occhi.
"Non usare la forza... non parlare..." Parlando come con un bambino, Jing era esattamente come un
demone che chiedeva a un uomo di consegnargli la sua anima. "Voglio solo sentirti ancora un po'...
niente di più. Se ti ribellerai, ti farai solo male!" Le parole di Jing potevano lasciar intendere che
stava pensando al bene di Lu Cang, ma in realtà, c'era una minaccia nascosta nella sua voce.
Il corpo di Lu Cang era già stato aperto dal precedente rapporto, ma inghiottire l'intera mano di Jing
era una richiesta troppo grande. Sentiva le dita che toccavano in profondità le sue viscere, dove non
era mai stato toccato prima. La mucosa contratta si ritrasse, in lizza per respingere il corpo estraneo,
ma Jing ostinatamente accarezzava le sue viscere mentre tentava di spingere la mano sempre più in
profondità... sempre di più.
Lu Cang era così spaventato da non permettersi di respirare. Continuava a starsene rigido, non
muovendosi di un solo pollice, sopportando in silenzio gli abusi di quell'uomo estremamente
bizzarro. Sapeva che lottare gli avrebbe solo procurato un'immensa agonia e lesioni che si sarebbe
portato dietro per tutta la vita. Poteva solo tenere duro, aggrappandosi alla sua vita mentre Jing
cercava dentro di lui come se fosse qualcosa di strano, meraviglioso, un nuovo territorio,
spingendosi dentro di lui sempre di più.
"E' curioso... è come se stessi toccando i tuoi organi..." Sembrava che Jing provasse una sorta di
immenso piacere in quell'orribile ricerca, i suoi occhi brillavano di una luce radiosa, continuando a
mormorare. "E' come se potessi controllare tutto... sento di non poter essere più vicino a te di come
lo sono in questo momento..."
Lacrime ghiacciate scivolarono sulle guance di Lu Cang, e in silenzio caddero sul pavimento del
corridoio di legno. Il suo cuore traboccava di un dolore irrimediabile: sapeva che, anche se avesse
superato il sesto round il giorno seguente, anche se poteva fuggire da quell'uomo, anche se quello
sarebbe stato il loro ultimo incontro...
Tuttavia... la parte che è stata toccata da te... per tutta la mia esistenza…temo che non riuscirà mai
più a dimenticare queste mani che infondono lussuria e un dolore pesante come una montagna.

Traduzione a cura del forum: the castle of eternal


anime
Link: http://eternal-anime.forumattivo.com/
Traduttore: eternal sailor moon

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