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Capitolo 9 – Parte due

Lacrime dissolte.

L u Cang cercò di aprire gli occhi, ma la sua fronte era ricoperta di uno spesso strato di sangue
che gocciolava oltre le palpebre e gli impediva di farlo.
"No... no... io non ho..." Poteva sentirsi appena, la trepidazione inondava la sua mente e lo rendeva
incapace di pensare.
Il viso di Jing era come una lastra di ghiaccio.
Vedendo Lu Cang incapace di resistere ad un altro scoppio di violenza, il capo delle guardie si
avvicinò. "Sua maestà, per favore si calmi. Morirà se prosegue, e non ci sarà più una "vita da
offrire" quando il principe Yongyi sarà sepolto."
Lu Cang riacquisì un po' di coscienza e ascoltò le parole della guardia - cielo, Xuan Yuan Yongyi
era morto davvero - a causa di un'innocua pillola tonica che lui gli aveva dato?
Sentendo le parole della guardia, Jing non poté fare a meno di calciare il corpo vulnerabile di Lu
Cang, poi si voltò rapidamente per tornare al suo cavallo. "Mettetelo in prigione e tiratelo fuori
come sacrificio ai cieli quando lo zio sarà sepolto."
Lu Cang era arrotolato per terra gravemente ferito, e persino la guardia non riusciva a capire come
fosse potuta toccare una sorte tanto infausta a quel giovane uomo. Incapace di resistere oltre, il
sangue esplose dai polmoni di Lu Cang, che scorreva a fiotti dalla sua bocca e finalmente cedette,
svenendo sotto il sole ardente.
Delle ore erano trascorse.
Lu Cang sollevò la testa con grande difficoltà e scoprì di essere in una cella umile. L'unica luce
proveniente dalla parete era delle dimensioni di un fagiolo, e temeva che fosse notte.
Lu Cang si morse il labbro, cercando si restare sobrio - il suo corpo era ardente come un rogo, ma
da lungo tempo era ormai intorpidito dal dolore.
Raccogliendo le forze, si voltò per valutare il danno - il marchio profondo di tre denti circondava la
carne della sua spalla, tutto sommato era un quadro orribile.
Cercò di muovere le gambe, ma il dolore terribile che avvertì nella zona tra i due arti lo fece
soffocare nel dolore. Poteva solo stare lì con le gambe leggermente distese, lottando come una
specie di bestia morente su un mucchio di erba marcia.
Il soffitto era in rovina, decaduto e con strisce di giallo e nero. L'aria soffocante causava difficoltà
nella respirazione.
Si sentiva come se si fosse svegliato in un incubo orribile o fosse caduto in un terribile e inevitabile
inferno. Ma lui lo sapeva fin troppo bene - era innocente.
Lu Cang soffocò un boccone d'aria - non poteva nemmeno piangere correttamente, e quella nozione
lo fece ridere amaramente di se. Pensava ai tempi in cui era libero di imbarcarsi sulle montagne e
come era giunto nella capitale e nel letto dell'uomo più potente e alla luce del giorno - l'unico errore
che aveva commesso era stato quello di innamorarsi di una bellissima donna quella fatidica notte ed
ora era lì, in una cella buia e in rovina, con un mucchio di accuse penali indesiderate che pesavano
su di lui.
Le mani e i piedi erano legati, la sua sola libertà si celava nel cuore - non voleva lamentarsi, era
anche un po' grato della crudeltà di Jing; per aver riempito gli ultimi giorni della sua esistenza con
un'inimmaginabile violenza e follia, e per aver strappato via tutte le sue belle illusioni.
Ancora una volta, si ricordò che i suoi sentimenti erano unilaterali. Nessuno avrebbe trattato in quel
modo una persona che teme persino di amarlo - strappandogli anche l'ultimo brandello di dignità e
lanciando via il suo corpo insanguinato come in una sorta di commedia malata.
Quel pensiero era rimasto nella parte posteriore della sua mente per qualche tempo, ma non gli
aveva mai provocato prima tanto dolore. Lu Cang cominciò a tremare e anche quando qualcuno aprì
la porta ed entrò nella sua cella, non riuscì a scacciare la fredda e affiliata disperazione imprigionata
nel suo cuore.
Jing entrò nella piccola cella e si sedette sull'unico mobilio della stanza - un piccolo letto in pietra.
Fissò il corpo sanguinante di Lu Cang sul pavimento con uno sguardo insondabile.
"Te lo chiederò ancora una volta, perché... hai ucciso lo zio Yongyi?" Mise molta enfasi su ogni
sillaba fino a quando non si sentì come se un muro di migliaia di anni avesse coperto le pareti della
stanza.
Lu Cang lo udì chiaramente. Batté gli occhi, poi deglutì - dire la verità sarebbe stato inutile, anche
se lo voleva.
Non aveva più niente da dire a Jing.
"Hn, anche se non me lo dirai, lo so ugualmente. Sei solo una cagna, eri geloso perché ho concesso
a Yongyi le mie attenzioni e ti ho messo da parte."
Senza guardare Jing, Lu Cang conosceva ugualmente l'espressione fredda che aveva assunto il suo
viso mentre esponeva quell'affermazione.
Un sorriso brusco strisciò sul volto di Lu Cang. Se avesse avuto l'energia per esprimere un ultimo
desiderio, sarebbe stato quello di voler affrontare Jing senza un pizzico di paura sul volto.
Ciò apparentemente irritò Jing, che stava per esplodere, ma Lu Cang aveva l'aspetto di qualcuno che
si sarebbe rotto al minimo tocco, per cui si sforzò di trattenere la rabbia.
"Mi è sempre piaciuto fare le cose chiaramente. So che ti senti male ora perché non sai come le tue
azioni sono state portate alla luce. Bene, solo perché un tempo ci siamo considerati amici, ti dirò
tutto."
"Andiamo, chiamalo."
Poiché stava comunque per morire, Lu Cang voleva anche sapere come una semplice pillola tonica
avesse potuto uccidere il principe Yongyi.
Presto un uomo entrò nella cella, e anche se la sua vista era sfocata, quella persona gli sembrò
vagamente familiare.
Come se si trattasse di una sorta di cerimonia, si spostò silenziosamente all'angolo.
"Tu, guardalo e dimmi cosa hai visto quel giorno." Il tono di Jing era calmo e Lu Cang voleva
sghignazzare - come può quest'idiota testimoniare qualcosa che non è accaduto?
"Obbedisco, sua maestà." L'uomo guardò Lu Cang. "Di primo mattino, la guardia imperiale Lu è
venuta al tempio di Lin Qing per cercare sua maestà, ma sua maestà era già andato via, ma il
principe Yongyi mi ha ordinato di lasciar entrare la guardia imperiale Lu. Tuttavia, non mi ha
permesso di entrare, non so chiaramente di cos'abbiano parlato."
Lu Cang improvvisamente ricordò - quello era l'eunuco che lo aveva portato da Xuan Yuan Yongyi
- non aveva pensato che mettere piede in quegli appartamenti implicasse l’aver ucciso Xuan Yuan
Yongyi.
"Dopo un po' di tempo, la guardia imperiale Lu è tornata di nuovo al tempio, in modo
deliberatamente inconsapevole, come a voler nascondere qualcosa. Il principe Yongyi ha detto
qualcosa riguardo al dare alla guardia reale Lu qualche tipo di antidoto e la guardia imperiale Lu ha
parlato al principe Xuan Yuan Yongyi di un qualche tipo di medicinale, e che qualcosa sarebbe
accaduto dopo un’ora..." A quel punto, l'eunuco guardò il volto di Lu Cang. Vedendolo privo
d'espressione, continuò.
"Un istante dopo l'uscita della guardia reale Lu, solo un attimo dopo, il principe Yongyi... lui...
lui..." l'eunuco tremava e la sua voce si stava rompendo, rendendogli difficile proseguire.
Jing agitò la mano e l'eunuco smise di parlare. L'eunuco tirò un sospiro di sollievo, poi si alzò
dall'angolo in cui si trovava.
Jing spostò lo sguardo verso Lu Cang e disse: "Pensavi che nessuno avrebbe saputo cosa hai fatto?
La giustizia ha le armi lunghe. Il veleno ha avuto effetto mezz'ora prima e non hai avuto il tempo
per fuggire dalla capitale. Se vuoi maledire qualcosa, accusa la tua sfortuna. Neanche il cielo ha
voluto aiutarti."
Non voleva spiegare nulla sapendo che non gli avrebbe portato alcun cambiamento, ma la natura di
Lu Cang gli proibiva di restare in silenzio. "Poiché ho commesso un grande crimine, soffrirò non
più delle mie stesse parole." Si sforzò per far uscire quelle parole dalla sua bocca e guardò Jing, che
gli rivolse uno sguardo accigliato.
"Andatevene, tutti." Le guardie eseguirono l'ordine.
La voce di Jing era fredda, ma Lu Cang non aveva paura; cosa c'era da avere paura? Non gli restava
altro che un senso di vuoto. Aprì gli occhi e vide Jing accostarsi al suo fianco - la sua vista non si
era ancora schiarita.
"Oh? Hai provato a scappare, non hai più paura di me?" Jing si accovacciò accanto a Lu Cang e lo
guardò divertito.
Se il tempo fosse stato formato da null'altro che dal presente, Lu Cang sarebbe stato spaventato al
punto di tremare, ma ora, di fronte alla morte, era giunta un'ondata di coraggio, così incontrò quegli
occhi senza un briciolo di paura nei suoi.
"Lo sai?" Jing sorrise con nobiltà e si procurò un fazzoletto di seta dalle vesti per ripulire il sangue
di Lu Cang. "Sai cos'è il Lingchi? Domani partiranno da qui..." Fece scorrere le dita sulla pelle
traslucida delle palpebre di Lu Cang. "Poi qui." Stuzzicò con cattiveria quel luogo danneggiato fino
a quando non sentì più neanche il dolore.
"Ti taglieranno da parte a parte, un rottame sanguinante, lasceranno di te solo mucchi di carne e
ossa, ma non morirai. Guarderai mentre diverrai nient’altro che un ammasso di carni e interiora..."
Jing parlava lentamente, mentre i suoi palmi premevano maliziosamente su ogni parte del corpo di
Lu Cang mentre descriveva quella morte lenta.
Le mani di Jing erano fredde come il ghiaccio e ogni zona che toccava sembrava congelarsi e Lu
Cang non poteva credere che quelle stesse mani l'avessero toccato con calore e passione in
precedenza. Le parole di Jing erano come acido, ma Lu Cang non era affatto scioccato - morire
sarebbe stato meglio che continuare a vivere con la sporcizia che Jing aveva impresso in tutto il suo
corpo; sparire semplicemente nell'aria sottile sarebbe stata la cosa migliore che potesse desiderare.
Non vedendo alcun segno di paura sul volto di Lu Cang, Jing si sentì un po' deluso. Il dolore della
perdita di Yongyi, che aveva serbato nel cuore per lungo tempo, l'aveva reso folle, non riusciva a
pensare ad altro se non ad uccidere nel modo più doloroso possibile la persona che aveva
avvelenato suo zio.
Lu Cang non aveva subito influenze, sembrava dovesse cambiare tattica.
Jing allungò le braccia e usò un po' della sua forza, portando Lu Cang come una sposa mentre si
alzava.
"Cosa stai facendo..." Vedendo la maschera di calma scivolare dal volto di Lu Cang, Jing sentì di
aver scelto il giusto approccio.
"Non mi ami tanto? Mi ami a tal punto da desiderare la morte di chiunque attiri la mia attenzione?"
Jing insultò freddamente Lu Cang e ne trasse un profondo piacere quando avvertì la sensazione di
quel corpo che tremava leggermente tra le sue braccia.
"Non puoi farlo!" Mentre Jing riponeva Lu Cang sul freddo letto di pietra, finalmente si rese conto
del tipo di tortura che Jing gli avrebbe serbato - ciò gli avrebbe lacerato il cuore molto più di una
morte lenta, ferendo il suo corpo più di qualunque tipo di tortura e risvegliando tutti quei ricordi
umilianti. Sapeva che il suo corpo era troppo debole per sopportare qualsiasi cosa, sarebbe stato
spezzato se Jing...
"No..." gridò in modo brusco.
Ma Jing era brutale, i suoi occhi freddi e senza traccia di emozioni. Come se si trattasse di un
oggetto di piacere senza vita, gli strappò vigorosamente i vestiti dal corpo, esponendo ancora una
volta all'aria la sua pelle color miele.
"No..." l'ultimo filo di rispetto che provava ancora per se stesso fu finalmente tagliato da un flusso
di fredde lacrime che scendevano lungo le sue guance. Aveva sofferto troppo a lungo, e ora non
credeva di avere ancora lacrime da versare per Jing - ma la consapevolezza che l'imperatore non
provasse alcun sentimento per lui lo deprimeva indescrivibilmente.
Guardando la faccia pallida di Jing attraverso un fitto strato di lacrime, cercò di calmare il proprio
cuore con grande difficoltà - finalmente aveva capito le ragioni per cui Jing aveva dormito con lui e
quella situazione stava per giungere al termine.
Gli aveva già portato via così tanto da non poter permettersi più alcun rimpianto.
Lu Cang lasciò che le sue emozioni trapelassero dai propri occhi, sgomenti di lacrime, ma Jing non
prestò attenzione, la sete di vendetta aveva accecato il suo cuore. Tirò via il nastro dai capelli di Lu
Cang, poi spostò lo sguardo sulla punta del suo ornamento per capelli. Lu Cang seguì
tranquillamente il suo sguardo, calmo e in attesa della prossima mossa.
"Pensi che io stia per ucciderti..." Rise leggermente Jing. "Ma no, come potrei? Sarebbe troppo
vantaggioso per te."
Jing appoggiò la lama sul petto di Lu Cang, trascinandola lentamente sul suo addome nudo.
"Sei così sporco." Sentendo il freddo spillo tagliente nella sua carne, Lu Cang sentì la nausea e si
contorse per il disagio.
Senza aggiungere una parola, Jing usò improvvisamente una grande forza per spingere il fermaglio
nell'uretra di Lu Cang, penetrando e infrangendo i suoi morbidi muscoli - in quel momento, Lu
Cang sentì chiaramente il flusso di sangue fresco proveniente dal suo corpo.
"Ah..." Anche se sapeva che il suono della sua voce avrebbe solo eccitato Jing, Lu Cang non riuscì
a controllare l'esplosione di dolore causata da quell'intrusione.
Jing era impazzito.
Come un pesce fuori dall'acqua, Lu Cang si disperava mentre Jing tirò fuori il fermaglio e lo
pugnalò di nuovo e in profondità, ripetendo il movimento quattro o cinque volte. Il forte flusso di
sangue straziava il suo addome, lasciando orribili linee rosse.
Terribilmente calmo, Jing si slegò la cintura, e dopo aver dato qualche ruvido colpo alla sua asta e
senza preparazione, entrò con forza in Lu Cang.
Respirando profondamente, usò tutta la sua forza per aumentare la spinta, intendendo violare le
parti più profonde dell'ano sanguinante di Lu Cang.
"Sai, il modo in cui sanguini ti fa sembrare una vergine."
"Anche se ovviamente non sai più quante volte sei stato fottuto da me!" Deridendo deliberatamente
Lu Cang, la vista del sangue rese Jing sempre più incapace di mostrare alcuna restrizione e
l'intenzione iniziale di punirlo e umiliarlo si era tramutata in un bisogno fisico per Jing.
Forzato a ospitare Jing in quel luogo che non era mai stato toccato prima, oltre ad avere delle ferite
fresche, avere dentro di se il forte organo sessuale di Jing che vi si strofinava contro provocò a Lu
Cang un dolore ancora maggiore, aveva freddo e respirava a fatica, i suoi gemiti erano appena
udibili - il mondo era diventato un foglio rosso. Sentiva chiaramente il sangue fluire via dal suo
corpo mentre Jing lo teneva bloccato, facendolo sentire estremamente debole, e combinando il
dolore della violenza di Jing con il piccolo accenno di piacere, avvertiva l'illusione di stare per
morire.
La sofferenza di Lu Cang intensificò il piacere di Jing e disperatamente si spinse nella stretta entrata
dell'uomo sotto di lui, violandolo ripetutamente e spruzzando i suoi fluidi corporei nelle profondità
del corpo di Lu Cang più e più volte. Il liquido bianco si mescolava con il sangue dentro Lu Cang,
colpendo le ferite e causandogli un indicibile dolore, gettando la sua mente in un caos assoluto.

***
La prigione era scarsamente illuminata e l'aria odorava di sesso. Scura, umida e spessa, l'atmosfera
era infernale. C'erano due uomini, uno vestito finemente e assolutamente bellissimo nella sua follia,
posto sopra l'altro uomo, nudo e vulnerabile. L'impulso della spinta di Jing aveva sopraffatto
totalmente Lu Cang, rendendo i suoi fianchi molli come se la sua vita fosse stata fratturata.
Per Lu Cang ormai era come trovarsi nel cerchio più basso dell'inferno. Jing si allontanò
approssimativamente, scuotendo Lu Cang dal suo stupore, che in quel momento scoprì di aver
afferrato disperatamente la schiena di Jing.
Anche se rilasciò la sua presa il più rapidamente possibile, la risata di Jing fu come un pugnale
piantatogli direttamente nel cuore. "Quindi ti piace! Mi hai tenuto stretto e hai continuato a gemere,
sei davvero nato per essere una puttana!"
Lu Cang aprì la bocca, ma capì che non aveva niente da dire. Era stato trattato con crudeltà, ma lo
amava ancora in modo vergognoso e si era aggrappato spudoratamente a lui...
Jing gli rivolse uno sguardo disgustato e si alzò, scorrendo con gli occhi la distruzione sul corpo di
Lu Cang, in disordine, nudo e ferito. Emise una fredda risata e disse: "Puttana, riusciresti ad
eccitarti anche facendoti fottere da un cane!"
Lu Cang giaceva sulla schiena come se tutta la sua vita fosse stata risucchiata, le sue deboli gambe
erano leggermente aperte e gli occhi non riuscivano a focalizzare. Jing ripulì grossolanamente il
sangue e i fluidi corporei dalla zona sporca tra le gambe di Lu Cang e recuperò una polvere
medicinale da un sacchetto di broccato nelle sue vesti, infilandola poi nella parte inferiore del corpo
di Lu Cang.
"Non ti lascerò sanguinare a morte, aspetterò che tu venga fatto a fette e ridotto ad un mucchio di
pezzi di carne di scarto."
Sorridendo maliziosamente, Jing si voltò e andò via.
Lu Cang restò in quella posizione per molto tempo, poi, con il suo ultimo tratto di forza, e dolorante
tirò a se qualche pezzo di stoffa per coprire le sue nudità, spostando lentamente il braccio sinistro
sul petto...
Le sue unghie affilate trafissero la pelle al di sopra del suo cuore, andando sempre più in profondità,
finché furono a solo un centimetro dal cuore che batteva. Il sangue fluiva liberamente, creando
brutte tracce rosse sul suo torso.
Ancora un po', e sarà la fine...
Anche dopo aver raggiunto il culmine tante volte, Jing non l'aveva mai notato - il corpo di Lu Cang
era in pessimo stato, non aveva risposto minimamente agli stimoli sessuali. Era sempre stato molto
sensibile, ma il pene di Lu Cang aveva completamente smesso di funzionare dopo che Jing l'aveva
calciato in quel posto.
Le sue dita entrarono ancora più in profondità e si sentì precipitare nel purgatorio.
Tung - Tung
Dopo tutto il dolore che aveva dovuto subire, non gli importava più di nulla.
Tremando violentemente, Lu Cang chiuse gli occhi e aspettò il sopraggiungere della morte, mentre
il sangue fluiva liberamente dai cinque fori nel suo petto.
"Fratello Lu..." Una voce familiare giungeva dalla porta e indusse Lu Cang a sospendere la sua
mutilazione.
Aprì lentamente gli occhi. Un'ombra si precipitò verso di lui e un leggero profumo riempì le sue
narici - la sua mano fu strappata dal petto e un panno di seta coprì le cinque profonde ferite.
"Fratello Lu..." Una calda lacrima cadde sul suo viso, era Xuan Yuan Xi Zhen.
Lu Cang sorrise amaramente e voleva spostare via le sue mani, ma era ferito a tal punto da non
riuscire a muoversi. Aprì la bocca: "Xi Zhen, perché sei qui? Ho ucciso tuo padre, dovresti
odiarmi."
Xi Zhen aveva un aspetto miserabile. Esitò per qualche istante prima di parlare, la sua voce era
scossa da un tremito.
"So che è tutto un malinteso... ma... ma..."
"Come fai a saperlo..." Lu Cang era pieno di dubbi, i suoi occhi guardavano addolorati il viso di Xi
Zhen.
Xi Zhen stava parlando in quel modo, come poteva Lu Cang non chiedere?
"Come può... cos'è accaduto davvero? Xi Zhen, per favore dimmelo... dimmelo, ah."
Nel momento in cui si agitò, le ferite sul suo petto si gonfiarono immediatamente, il sangue
cominciò a fluire più di prima.
Xi Zhen scosse ripetutamente la testa. "Fratello Lu, non chiedermelo più. Vieni solo con me."
"No... non me ne andrò se non me lo dirai..."
Xi Zhen scosse di nuovo la testa, una linea di lacrime di estendeva da sotto i suoi occhi.
"Fratello Lu, per favore non chiedermelo più, devi solo venire con me. Se Jing ritorna, saremo
entrambi in difficoltà." Senza aggiungere un'altra parola, si tolse il pugnale dalla cintura e strappò le
code che legavano Lu Cang.
"Xi Zhen... tu..." Lu Cang sentiva troppo dolore per lottare, quindi accettò che lo guidasse fuori
dalla prigione.
Le guardie della prigione erano state corrotte da Xi Zhen e continuavano a ridere e bere in un'altra
stanza mentre l'imperatrice portava via un sanguinante Lu Cang attraverso la porta posteriore e lo
pose in una carrozza con delle pesanti tende.
Xi Zhen entrò nella carrozza e diresse i cavalli affinché si muovessero prima di usare un pezzo di
stoffa per asciugare il sangue, la sporcizia e il seme sul corpo di Lu Cang.
"Xi Zhen, ti prego! Per favore, dimmi cos'è successo..." Lu Cang afferrò le mani di Xi Zhen, i suoi
occhi erano come fuoco.
Xi Zhen scosse la testa, singhiozzando. "Fratello Lu, non posso dirtelo. Mi dispiace..."
"Cos'è successo veramente?"
"Mio padre... l'ho ucciso io..."
"Che cosa!?" Lu Cang era rimasto sconvolto. "Tu..." Era senza parole, fissava in silenzio Xi Zhen,
assolutamente senza parole.
"Quel giorno... sono andata a vedere mio padre, ma le guardie non mi hanno permesso di entrare.
Mi sono introdotta all'interno e l'ho visto... lui..." Lei ricordava chiaramente il regale Xuan Yuan
Yongyi, bloccato in quella scomoda posizione.
"Mio padre mi ha detto che ti aveva chiesto di dargli un veleno, ma lui sapeva che tu non l'avresti
fatto... così ha chiesto a me di farlo. Lui... morire sarebbe stato meglio che vivere in quella
situazione, non potevo sopportare di vederlo continuamente torturato, così mi sono decisa..." La
voce di Xi Zhen svanì, la fine della sentenza fu a malapena udibile.
"Ma... ma era tuo padre!!" Lu Cang non capiva come qualcuno potesse aiutare il padre suicidandosi.
"Jing è mio marito, ma lui... ha insultato mio padre." La voce di Xi Zhen tremava. "La famiglia
reale è immersa nel marciume. Come potevo io, come imperatrice, permettere che tutto questo
continuasse..."
Lu Cang scosse la testa - la famiglia reale era davvero indecente, cugini che sposavano altre cugine,
le figlie uccidevano i padri.
"Ho accusato te per la morte di mio padre corrompendo i testimoni... ma... non sono riuscita a
dormire la notte, ho pensato a te, mi guardavi con disprezzo... io... avevo paura..."
"Ecco perché... mi hai salvato?" Lu Cang era sconvolto. Era il più profondo tipo di delusione
esistente nella natura umana. Le lacrime di Xi Zhen cadevano come pioggia. Aveva ucciso suo
padre che era coinvolto con suo marito, e lei era solo un'adolescente, così per paura aveva trovato
un capro espiatorio - sapeva di non aver alcuna speranza di ripristinare la sua relazione con Jing.
"Non hai paura che Jing lo scopra?"
Xi Zhen scosse la testa, “ho detto alle guardie di dire che sono stati i tuoi fratelli a farti scappare."
Lu Cang sorrise amaramente. Finalmente era tutto chiaro, non c'era una sola brava persona in tutta
quella situazione: Xuan Yuan Yongyi voleva suicidarsi e risparmiare la colpa alla figlia, così aveva
usato lui, il giocattolo di Jing, così che Xi Zhen potesse continuare ad occupare la sua posizione di
imperatrice, mentre Lu Cang sarebbe dovuto fuggire....
Basta... basta...
Era tutto quanto solo un gioco, ogni personaggio mostrava i propri brutti lati della natura umana, e
alla fine dello spettacolo, tutti gettavano volentieri lui fuori. Il personaggio che non aveva avuto la
forza di eseguire la performance.
"Ti condurrò fuori dalla città, il comandante ti porterà ovunque tu desideri." Xi Zhen cercava di
essere gentile con Lu Cang; ma lo sguardo colpevole sul suo viso lo spaventava.
Le ruote del carro svoltarono, e nessuno osò fermarlo mentre attraversava le porte della capitale
poiché recava il sigillo reale.
A dieci miglia fuori dalla capitale, Xi Zhen si fermò, lasciando che Lu Cang proseguisse da solo il
viaggio.
La polvere rossa veniva soffiata dal vento, la strada era stretta e lunga...
Lasciando la città dove aveva sparso sangue e lacrime, Lu Cang pensò a dove andare...
Chiudendo gli occhi, rovistò nella sua mente e cadde di nuovo privo di conoscenza...

Traduzione a cura del forum: the castle of eternal


anime
Link: http://eternal-anime.forumattivo.com/
Traduttore: eternal sailor moon

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