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È stato governatore della Banca d'Italia dal 1979 al 1993, presidente del
Consiglio dei ministri (1993-1994), ministro del Tesoro e del Bilancio e della
Programmazione Economica (1996-1997), quindi ministro del Tesoro, del Bilancio e
della Programmazione Economica (1998-1999). Primo presidente del Consiglio e
primo capo dello Stato non parlamentare nella storia della Repubblica, fu anche
il secondo presidente della Repubblica eletto dopo essere stato governatore
della Banca d'Italia, preceduto da Luigi Einaudi nel 1948. È stato anche
governatore onorario della Banca d'Italia.
Dopo una militanza giovanile nel Partito d'Azione, Ciampi non ha più aderito ad
alcun partito politico.[1][4] Come Capo dello Stato ha conferito l'incarico a
tre presidenti del Consiglio: Massimo D'Alema (del quale ha respinto le
dimissioni di cortesia presentate nel 1999), Giuliano Amato (2000-2001) e Silvio
Berlusconi (2001-2006); ha nominato cinque senatori a vita: Rita Levi-Montalcini
nel 2001, Emilio Colombo nel 2003, Mario Luzi nel 2004, Giorgio Napolitano e
Sergio Pininfarina nel 2005; ha infine nominato cinque Giudici della Corte
costituzionale: nel 2000 Giovanni Maria Flick, nel 2004 Franco Gallo e nel 2005
Sabino Cassese, Maria Rita Saulle e Giuseppe Tesauro.
Indice
1 Biografia
1.1 Durante la Resistenza
1.2 Banca d'Italia
1.3 Incarichi di governo
1.3.1 Presidente del Consiglio
1.3.2 Nei governi Prodi e D'Alema
1.4 Presidente della Repubblica
1.4.1 Nomine presidenziali
1.5 Senatore a vita
2 Controversie
3 Opere
4 Onorificenze
4.1 Onorificenze italiane
4.2 Onorificenze straniere
4.3 Riconoscimenti
5 Note
6 Bibliografia
7 Voci correlate
8 Altri progetti
9 Collegamenti esterni
Biografia
Figlio di Pietro Ciampi e di Maria Masino, quest'ultima nata a Pisa da famiglia
di Cuneo,[5] frequentò l'Istituto San Francesco Saverio, retto dai Gesuiti,
dalla terza elementare al liceo. Saltò la quinta elementare e la terza liceo per
gli ottimi voti conseguiti nelle classi precedenti.
Dopo la maturità, concorse alla Scuola normale superiore di Pisa per un posto
nel corso di laurea in lettere: nella prova scritta di italiano del concorso
trattò di Piccolo mondo antico di Antonio Fogazzaro e nella prova orale fu
esaminato da Giovanni Gentile; superò il concorso classificandosi undicesimo
insieme con Scevola Mariotti.
Durante la Resistenza
Quando fu siglato l'armistizio dell'8 settembre 1943, Ciampi, che si trovava in
Italia con un permesso, rifiutò di aderire alla Repubblica Sociale Italiana e si
rifugiò a Scanno, in Abruzzo, dove trovò Guido Calogero suo professore a Pisa,
condannato al confino per le sue idee antifasciste, esponente di primo piano del
pensiero liberalsocialista e vicino al Partito d'Azione. Il 24 marzo 1944
Ciampi, con un gruppo di una sessantina di persone, fra cui lo stesso Calogero,
altri antifascisti, prigionieri sfuggiti alla Wehrmacht e con l'aiuto della
guida locale Alberto Pietrorazio,[8] partendo da Sulmona si mise in marcia per
raggiungere gli Alleati, attraversando il massiccio della Majella.
Banca d'Italia
«La straordinaria, brillante biografia del presidente Ciampi ne ha disegnato
perfettamente il ruolo di "civil servant". Dopo la guerra e la Resistenza, ha
trascorso ben 47 anni alla Banca d' Italia, percorrendone tutti i gradini fino
alla nomina a Governatore, avvenuta in un momento particolarmente difficile per
la nostra banca centrale.»
Ricoprì l'incarico fino al 1993. Ricevette, l'11 dicembre 1991, laurea honoris
causa in economia e commercio dall'Università degli Studi di Pavia.
Incarichi di governo
Presidente del Consiglio
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Governo
Ciampi.
«Quando, nella primavera del '93, il presidente Scalfaro decide di chiamarlo a
Palazzo Chigi e si forma il governo Ciampi, l'Italia attraversa uno dei momenti
più drammatici della storia recente, tra inchieste giudiziarie, delegittimazione
della dirigenza politica, attentati di mafia e rischi di destabilizzazione della
lira. La risposta del governo "tecnico" di Ciampi fu felicemente molto
"politica": non soltanto salvando il Paese dalla bancarotta, ma affrontando i
problemi del momento, raggiungendo un accordo tra le parti sociali e permettendo
il varo della nuova legge elettorale, assicurando co