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Turpiloquio parlamentare scelta provocatoria, decisa a tavolino come

le invettive futuriste, il diluvio di parolacce


“La politica è sangue e merda” (Rino e doppi sensi e motti vernacolari che ne è
Formica). Oddio, non è che una certa bru- seguito è sempre più. spesso
talità nell'uso dei sostantivi sia mai stata gratuito. E assoluta-mente trasversale, a
evitata del tutto. Basti pensare a come tutti i partiti, tutte le età, tutte le latitudini.
Palmiro Togliatti (il quale, in risposta allo Manca, è vero, il più tradizionale e meno
slogan diccì “vattene, vattene, schifoso offensivo degli insulti veneti, quello che
cancelliere/ se non ti squagli subito/ son Gianni Mona, segretario della Cgil dei
calci nel sedere” e all'accusa d'avere il dipendenti della regione Puglia, portava
piede biforcuto come il demonio, fieramente nel cognome (a Bari, perché se
pudicamente ri-spose: “Mi tengo le scarpe fosse stato a Venezia...) e che Toni Bisaglia
ai piedi. Anzi, gli ho fatto mettere due file usava per certi giovanotti dell'Azione
di chiodi e ho deciso di applicarIe a De cattolica ferrati in catechismo ma crudi tra
Gasperi dopo il 18 aprile in una parte del i veleni della politica: “Bravo ragasso,
corpo che non voglio nominare”) fulminò peca' che 'I sia mona”. Ma per il resto,
Giancarlo Pajetta il giorno che gli telefonò dalla “minchia” siciliana al “bulicio” geno-
dicendogli di aver occupato la Prefettura di vese, il panorama è completo. Alessandra
Milano: “Bravo co~one, e adesso cosa Mussolini, un giorno, arrivò perfino a
fai?”. E tuttavia fuori discussione che, a diffondere via Ansa il suo messaggio a
parte qualche incursione avanguardista dei Bossi col sistema dei manuali scolastici
radicali (resta memorabile, nei verbali sull'Anabasi. Lingua originale e testo a
della Camera, un sonoro “sei uno stronzo! fronte: “Si' proprio nu chiachiello e nun
” urlato da Roberto Cicciomessere al tien' manch'e palle p'ffa na vera
comunista Emilio Pugno nel lontano 1981) rivoluzione”. Tiaduzione: sei un uomo da
il vero, grande pioniere della “politica niente e non tieni manco le palle per fare la
scoreggiona”, se ci si passa l'aggettivo, fu rivoluzione. Destra e sinistra, laici e
Bettino Craxi. <Che cazzo fai?”, chiese a cattolici, vecchi e giovani. “Zitta tu,
un cronista spagnolo reo d'avergli messo troia!”, starnazza il leghista Giovanni
davanti un microfono mentre parlava con Ongaro, nell’aula della Camera, alla
un deputato in Transatiantico. “Ti forzista Ombretta Colli. Al che la signora,
risponderò come faceva Garibaldi”, disse dando al battibecco un tocco di cipria,
un giorno a Guido Quaranta: “Mi sto per risponde: “Se tu avessi i coglioni te li
rompere i coglioni”. Ai liberali che strapperei con le mani e me li metterei in
invocavano qualche taglio alle spese tasca”. “Citerò una canzone di Venditti,
rispose: “Hanno fondato un'associazione "Prendilo tu questo frutto amaro"”, spiega
per il taglio della spesa che ha per stemma dai banchi del Senato Francesco Speroni
le forbici. Dimenticano che sono il durante il dibattito sulla “quasi crisi”
simbolo degli eunuchi”. E quando scatenata da Fausto Bertinotti nell'ottobre
andarono a dirgli che Renato Altissimo gli del 1997. “la canzone comincia così: "È
contestava una certa presa di posi-zione una questione politica, una grande presa
ridacchiò acido: “Altissimo? Altissimo per il culo"”. “Ex craxiano io? Signore,
coglione!”. non sono mai stato l'ano di nessuno”,
Quanto era voluta questa rottura con i ringhia dottorale Gianfranco Miglio. “Dice
vetusti salamelecchi della conversazione solo cazzate”, assicura Carlo Ripa di
parlamentare per segnare anche nel Meana a proposito di Massimo D'Alema. Il
linguaggio la rottura con gli schemi quale, per non restar tagliato fuori dal
tradizionali dei rapporti di forza politici? settore archivistico in oggetto, spiega alla
Non si sa. Certo è che se allora quella del festa di Cuore a Staino e agli altri stupe-
“Cinghialone” poteva essere pure una fatti vignettisti: “Cari amici della satira,
continuate a prenderci in giro: ci aiuta a alla trivialità, però, vede saldamente in
restare coi piedi per terra. Noi ne terremo testa due boccacce su tutte. Una è quella
conto. Tanto, come direbbe Carlo di Vittorio Sgarbi, che bolla la Parenti
Pravettoni, ci faremo comunque i cazzi come “una mezza troia” accusa Scalfaro di
nostri”. E Gianfranco Fini? Accanto ai essere “un presidente della Repubblica
camerati Teodoro Buontempo (“Gasparri senza palle”, interrompe in aula un
nun vale un pelo del mio cazzo”) e deputato urlandogli “ma che cazzo dici?” e
Francesco Storace (“Cossiga ci ha poi si discolpa tenendo praticamente una
coglionati tutti”) c'è anche lui> grazie alla conferenza: “Nessuna offesa, nessun
risposta data ai ragazzi d'un liceo romano insulto, presidente. La paroa "cazzo>', vale
nell'autunno del 1994 a proposito del come "pas” in francese”. In ogni altro
razzismo: “Essere di destra non è predicare Paese al mondo sarebbe irribattibile. Qui
la superiorità della razza o altre coglionate no. Grazie al numero uno: Umberto Bossi.
di questo tipo”. Silvio Berlusconi? Pre- Il quale, in questi anni, ne ha dette di tutti i
sente. “Siamo un gruppo di coglioni, colori.
coglioni” brontola nell’ottobre dell'anno Margherita Boniver avanza il sospetto che
scorso uscendo dall'aula di Montecitorio la Lega si stia armando? E lui le grida dal
arrabbiatissimo coi suoi dopo una brutta palco:
figura col governo Prodi. il quale si fa “Cara Boniver, cara bbona, la Lega,
beccare dalle telecamere berlusconiane bonazza nostra, la Lega non ha bisogno di
mentre, dal banco del governo, l’aria armarsi> Noi siamo sempre arrnati, 'a
corrucciata, sibila al Senato durante un bbona!, di manico! Di manico!”.
intervento di Enrico La Loggia: “Ma Berlusconi dice che è un traditore?
vaffanculo!”. Una disavventura già Risponde componendo due versi per il
capitata a Lamberto Dini quel giorno che, festivaI della poesia erotica: “Berluscaz,
non riuscendo a cominciare il suo discorso Berluscaz, Berluscaz/ Ma che cazz!”. Una
alla Camera per gli schiamazzi della giornalista gli chiede un parere sulla
destra, sbottò: “Sono due giorni che parlate situazione politica? Spiega: “D'Alema
voi. Basta>. Con l’aggiunta, a bassa voce, tiene Berlusconi per i coglioni e cerca di
di un punto esclamativo: “Cazzo!”. tenere anche me per le palle. Ma c'è una
Non mancano, nonostante la cresima e le piccola differenza> cara figliola: le mie
raccomandazioni del parroco, i cattolici. non gli stanno in mano”.
“De Mita? Fa tanto l'intelligentone ma non E non è finita.
capisce un cazzo”> si sfoga Gerardo L'Osservatore Romano
Bianco il giorno in cui capisce che gli attacca il secessionismo
subentrerà alla segreteria dei popolari leghista? Sbraita: “il Papa è
Franco Marini. “È una vita che la Bindi di- il re di Roma. Oltretevere:
ce cazzate che vengono prese per cose si mangiò una banca per
serie> io una vita che dico cose serie che finanziare Solidarnosc e ha
son prese per cazzate”> si lagna lo stesso molta gente disposta a
Ciriaco De Mita. “Bravo Romano, bel piegare il culo tutte le
discorso, grintoso: li hai presi tutti per il mattine verso la Mecca
culo”, si complimenta Francesco Cossiga romana”. Un popolare gli
incrociando il presidente del Consiglio rinfaccia a Montecitorio
Prodi dopo il discorso sull'allargamento d'aver votato contro
Nato. E la pia Irene Pivetti? fremendo di l'arresto di Gaspare Giudice
furore al punto di far ciondolare la croce di accusato di rapporti con la
Vandea sul petto, risponde alle polemiche mafia? Lo liquida: “Taci tu,
sul suo presunto antisemitismo così: brutto porco”. È giusto
“Coglioni, coglioni, coglioni!”. La gara però, per chiudere, dargli
atto di aver lanciato in or-
bita il più divertente,
surreale, marinettiano degli
insulti della storia patria:
“Miglio? È solo una
scorreggia nello spazio”.

Gian Antonio Stella


i.

I;
LA LEGA NON HA
~SOGNO OI ARIAARSI.
Noi SIMA() SEMPRE
ARMATI aì MANICO!
Bo~~zi~ NOSTRA,

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