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Manuale Dell'architetto - M Ridolfi PDF
Manuale Dell'architetto - M Ridolfi PDF
Formato dei fogli UNI di uso corrente (per gli altri formati usare multipli e sottomultipli) 210 185 185
Il numero posto a fianco di ciascuna linea ne indica la grossezza in Il titolo deve essere situato a destra in basso nel
mm (le grossezze prescelte corrispondono ai pennini più in uso foglio del disegno, tanto se disposto orizzontal-
della serie graphos). La lettera posta a fianco di ciascuna linea ne mente che verticalmente.
indica il tipo.
nori che per il disegno di macchine. non in vista come intersezione ediret- sezionate.
Conservare lo stesso gruppo per le trice delle volte, linee di risega, soglie 7) Nei disegni di prospetti si pos-
diverse proiezioni di un medesimo og- delle porte interne ecc. sono mettere in risalto le linee in om-
getto. 5) Le lince a tratto e punto (tipo c) bra rispetto a quelle in luce.
2) Per i disegni d'insieme usare i si impiegano per le linee di traccia
gruppi 0,16 e 0,25, per i dettagli il dei piani di sezione, degli assi di
gruppo 0,5. simmetria in genere.
3) Le linee continue grosse (tipo a) 6) Le linee sottili (tipo d) si impie- Il formato e la piegatura dei fogli,
si impiegano per la rappresentazione gano per le linee di misura, per linee la grossezza delle linee sono quelle
di parti in vista. ausiliarie, tagli delle pietre, rappre- fissate dall'UNI.
4) Le linee a tratti (tipo b) si impie- sentazione degli infissi, nei disegni di
gano per la rappresentazione di linee prospetti e per i tratteggi delle zone
Un buon progetto esecutivo si com- procedimento di esecuzione del lavoro. uno degli assi principali del disegno. Si
pone dei seguenti elaborati Nelle piante degli edifici si dispongono possono segnare con linee di misura
nell'ordine, partendo dall'esterno. passanti per il centro e spostate di 30° o
Quote l'esterno : dimensione totale, spessore 45° rispetto agli assi di simmetria, pur-
Si quotano i grafici tenendo presente il muri portanti e distanze che intercor- ché esse non siano più di due
N. Elaborati Scala rono tra di loro (eccezionalmente tre) passanti per lo
1 Rilievo planimetrico e altimetro del ter- 1:500 - distanze tra gli assi di simmetria delle stesso centro. Quando si tratta di cir-
reno su cui deve sorgere l'edificio 1:200 aperture. conferenze di grandi dimensioni le
2 Planimetria generale 1:50 All'interno: per la posizione dei tra- quote si possono segnare mediante li-
3 Pianta delle fondazione mezzi e degli accessori. nee interrotte da una parte: le quote si
4 Pianta di tutti i piani compresa quella 1:50 Ogni disegno deve portare tutte le possono scrivere vicino alla freccia ter-
dello scantinato e delle coperture. quote atte a individuare ogni elemento minale contrassegnate dai segno 0. Le
5 Prospetti di tutte le fonti 1:50
dell'oggetto rappresentato in modo quote dei raggi si segnano con linee di
6 Sezioni in numero sufficiente a dare la 1:50
evidente e preciso. Le quote principali
più ampia illustrazione dell'edificio 6.59
rio completo dei pezzi occorrenti 1:1 Quando lo spazio non è sufficiente le 2.17
f) dei mobili fissi quote si dispongono con le frecce
10 +0.00
g) dei rivestimenti speciale esternamente alla zona misurata. Le -0.20
senza 133 con senza 133 226 con senza 133 226 con
226
soglia 14 soglia 17 soglia 17
Porta destra a un battente apribile Porta a vento (a pendolo) ad un battente Porta a due battenti apribile nello spessore del muro
nello spessore del muro
senza 80 226 con senza 90 226 con senza 100 226 con
13 12 soglia 16
soglia soglia
Porta scorrevole a due ante Porta a libro Porta a fisarmonica
senza 120 226 con senza 120 226 con senza 1200 226 con
soglia 10 15 11
soglia soglia
misura costituite di raggi e si indicano livello dei singoli piani non si segnano per i lavori in legno in generale com-
con la lettera R. in pianta. presi i mobili, per le pedate delle scale,
per gli ascensori, apparecchi, ecc.:
Quote di livello Misure - metro con due decimali per tutte le
Vanno riferite alla quota relativa di li- altre pani.
vello 0,00 che è quella del pianerottolo 1) Tutte le misure si riferiscono al ru- 3) In una stessa tavola non cambiare
del piano terreno al finito. Si segnano stico dell'edificio unità di misura.
sui piani al rustico e al finito e si fanno 2) preferibile l'uso delle seguenti unità 4) Le lince di misura si debbono di-
precedere da un segno + o - a seconda di misura: millimetro per le opere in sporre di preferenza all'esterno della
che si trovino sopra o sotto la quota metallo e per cemento armato, profi- figura portandole fuori parallelamente
relativa di livello. Le quote di livello al lati in genere; a se stesse mediante linee ausiliarie.
rustico si accompagnano coi segno, - centimetro per gli spessori dei muri, 5) Le linee di misura non devono inter-
quelle al finito coi segno. La quota di per le misure di sezioni, delle canaliz- secare altre Vinse ausiliarie, quindi le
livello della copertura al finito quando è zazioni (canne fumarie, tubi di scarico quote maggiori vanno poste più lon-
a terrazza e quelle delle terrazze a per acque meteoriche e luride, ecc.) tane dalla figura.
Parti dell'impianto elettrico ( in pianta) Parti degli impianti speciali di acqua, gas, riscaldamento Parti dell'impianto sanitario
8,50
0,38 0,38
1,95
2,45
m² 11,58
150
11 1,33
3,00 2,67
1,55
3,97
2,67
150
12 m² 13,90
0,95 2,25
1,38 3,28
0,055 0,55
0,95 2,25
0,055
2,345 1,10
0,80 m² 13,00
0,80 2,25
10,31 1,57 3,37 1,97 10,31
2,67 0,80 2,67
m² 3,67 13 2,67
150
15
10
10
15
15 2,63
0,80
1,12 m² 2,62 0,60
2,67
14 0,95 2,25
1,20 2,605
0,95 2,25 0,055
8
m² 2,46
2,17 0,95 1,33
15 25 9 2,05
m² 10,50 2,25 2,67
360 m² 5,33
1,05
100
0,80
16
2,67
0,95 2,25 0,25
0,53
1,50 0,275 1,15 1,10
0,17 1,40
1,35
0,06 21 30
75 75
20 0,10
31
7
1,215 1,35
74,10
3,67 3,68
2,29 3,68
1,34 2,29
20 21 22
40 40 0,40 40
40 40 40
1
3,80
4,85 5,55
0,05
0,10 3,20 3,60
0,40
2,00
2
2,29
7 6
1,75
7 7
2 7 8 8
0,20
4
3 0,05
5,55
0,80
3,80
1 1 1
40 40 0,40 40
40 45 40
gradini N.20
pedata cm 28 64 1,34 2,29
65
1,34 2,29 1,34 2,29
66
alzatta cm 16
1,80 1,66 0,775 2,40 1,625
3,46 4,81
74,10
460
40 40
120
120
40
40
P12 P11 P10
130 40 120
165 3ø22 L 430 pos. C 40
435 280 C
60
10
50
pos. E
pos. D
pos. A
pos. B 3ø22 L 430
165
2ø8 ripart. plinto cem. 500 q 3/m³
2ø8 ripart.
10
180 52.5 pos. A
60
pos. D
15
pos. C
18 56
20 sottofondo magrone cem. 500 q 1.5/m³ 185 55
180
pos. C pos. A pos. C
pos. C
pos. B
pos. D
pos. E
pos. B
ferri longit.
2ø12 dritti pos. A
2ø12 dritti pos. D 60 185
pos. A 2ø12 sagomati pos. D
pos. E
4ø8 ripart.
215 6
Fondazione continua armata per pilastri P8 - P7 180
Plinto 6
Pianta dl un piano tipo: l'esempio rappresentato in verticale (a piombo) ai diversi piani, permet- simbolo T o C ecc., seguito da tre numeri: il
si riferisce al piano 4° solaio sul 3° piano. In tendo su gli altri la possibilità (almeno su un lato) primo rappresenta l'impalcato cui l'elemento ap-
questa rappresentazione vanno indicati con op- di variazioni onde consentire l'adeguamento partiene, quindi, preceduti da una barra, i nu-
portuna grafia i principali elementi caratteristici delle sezioni resistenti ai diversi carichi. Questa meri seguenti indicano i pilastri collegati dall'ele-
di pilastri travi, solai, solette, ecc. dando a prescrizione, determinata in accordo con le ca- mento stesso. Esempio: T3/7+8 = trave del 3°
questi una posizione che li identifichi univoca- ratteristiche architettoniche del progetto, s rea- impalcato tra i pilastri 7 e 8.
mente, soprattutto in relazione dello sviluppo lizza ingrossando la linea che rappresenta il lato Qualora ai diversi piani l'elemento orizzontale si
delle loro caratteristiche fatto su disegni a parte. o i lati soggetti a tale rispetto. Qualora un ripete in modo identico, si tralascia l'apposizione
Nelle piante di quoto tipo (generalmente in pilastro non presenta tale indicazione, si intende del primo numero.
scala 1: 50) sono indicate anche le posizioni dei che debba essere in asse, nella direzione paral- Altre possibilità di designazione, sono quelle che
vani da lasciare nelle strutture per il passaggio lela e normale alla facciata principale, con il omettono l'uso del simbolo letterale (P, T, C,
dei discendenti (tubature, fogne, ecc.) nonché le pilastro del piano sottostante, (vedasi P6 e P7). ecc.) e indicano l'elemento solo con dei numeri
dimensioni delle sezioni delle travi, dei pilastri, Una opportuna « leggenda» deve chiarire i sim- progressivi opportunamente distinti (p. e.: cer-
dei cordoli, ecc. Per i pilastri è necessario indi- boli usati per i diversi elementi per gli elementi chiati per i pilastri, tra parentesi per le travi,
care quale o quali lati devono essere mantenuti orizzontali quali travi, cordoli, ecc., si è usato il ecc.).
Inoltre è necessario che in ogni tavola rappre-
sentante la pianta di un orizzontamento, nei
25x45 30x30 30x30 35x30 modi descritti più sopra, siano pure disegnate e
8 10 T 8 12 T 8 12 T 8 10 quotate tutte le sezioni trasversali delle travi o
3/1-2 A 3/1-3 3/2-3
P1 P2 P3 P4 degli elementi orizzontali portanti che hanno
qualche relazione con il solaio.
H = 20 20 20
B = 45 45 45
30
40
C
S 3/4-8
A 20
30x35
4 14 35x35 35x35 35x35
4 10 4 14 4 14 4 14
P5 4 12 4 12 4 8
P6 P7 P8
T 20 T 20 T 20
3/5-6 62 3/6-7 62 3/7-8 62
7 35.65
34.00
C 6 32.35
3/8-12 40 330 310
20
30.70
460
5 29.05
vano discendenti
330 310
27.40
T T
T
3/10-11 3/11-12
3/5-6
4 26.75
330 310
H=40 B=35 40 35 40 35
24.10
P9 P10 P11 P12
A 3 22.45
30x30 30x30 30x30 35x30 330 310
8 12 8 12 8 12 8 12 20.80
280 280 300
2 19.15
330 310
Pianta piano 4 - solaio sul 3 piano 17.50
I lati ingrossati dei pilastri vanno mantenuti a piombo ai diversi piani.
P, pilastro, T, trave; C, cordolo; S, solaio; M, mensola
1 15.85
330 310
14.20
330 12.55
310 R
10.90
10.00 90 20 10.00
200 270 C
8.00 20
460 440
P10 P6 P2
SOLAIO SOLAIO
Sb Sa
pos. D pos. B pos. C pos. E
460 440
A B
20
A B
394 62 364 45
35
pos. B 1 14/40 cm
44
44 17
40 40 312
90 206
pos. C 1 14/40 cm
44 44 17
pos. D 1 12/40 cm
490
pos. E 1 14/40 cm
470
40 40
18
pos. B pos. B
pos. D pos. C
SEZ. MEZZERIA A-A pos. D SEZ. INCASTRO B-B
Armatura solai
P9 P10 P11
35 PIANO 4 35 35
pos. A P10
pos. B
pos. C 30
16 17 19 22 26
pos. D 3/10-11
3/8-9 3/9-10 S
T S R T b
T
40
P10
S R
280 280
35
40 40 40
PIANO 3
P9 P10 P11
pos. D
35
320
pos. D 2 ø 10 L=344 40
320
pos. A
53 53 53 pos. B
37
pos. C
125 37
125 37 120 37 125
pos. A
SEZIONE MEZZERIA R-R
pos. C 1 ø 12 L=504
53 53 53
37
pos. D
pos. B
53 53 53
37 pos. C
125 37
125 37 140 37 125 pos. D
pos. B 1 ø 12 L=524
53 53 53
37 40
37 125 125 140 125
37 37
pos. A 2 ø 12 L=428
400 pos. A
Esempio di armatura di travata continua SEZIONE INCASTRO S-S
pilastro 1 2 3 4 5 6 7 ecc.
al piano 25 x 30 35 x 25 35 x 25 35 x 25 30 x 30 30 x 30 30 x 30
32 32 32 32 28 28 28
7°
ultimo 4 ø 12 4 ø 12 4 ø 12 4 ø 12 4 ø 12 4 ø 12 4 ø 12
318 318 318 318 318 318 318
ecc.
35 x 45 35 x 45 35 x 45 35 x 45 50 x 55 50 x 55 50 x 55
al piano
1° 4 ø 18 + 390 4 ø 16 + 390 4 ø 18 + 390 4 ø 18 + 390
4 ø 20 390 4 ø 20 390 4 ø 18 390
2 ø 18 4 ø 14 4 ø 14 4 ø 14
35 x 50 35 x 50 35 x 50 35 x 50 50 x 60 50 x 60 50 x 60
al piano
R 4 ø 20 + 4 ø 20 + 4 ø 18 +
rialzato 390
6 ø 18 2 ø 16 390 2 ø 16 390 2 ø 14 390 8 ø 16 390 8 ø 18 390 8 ø 18 390
35 x 60 60 x 60 60 x 60
al piano
C 6 ø 22 + 6 ø 22 +
cantinato 2 ø 18 340 2 ø 18 340
v. dis. fondazione v. dis. fondazione v. dis. fondazione v. dis. fondazione v. dis. fondazione
Esempio di tabella armature pilastri. N. B. - La prima dimensione è quella parallela alla facciata principale
La tecnica di rappresentazione dei particolari in cui l'elemento compare. progressivamente posto in opera a
disegni d'assieme è diversa secondo i Esistono diversi metodi di nomen- partire dalle fondazioni (analogamente
diversi Paesi. In America è general- clatura che si adattano a seconda con la numerazione delle stanze d'al-
mente seguito l'uso di schematizzarli al della complessità della struttura. Ad bergo ai vari piani).
massimo; in essi le colonne, le travi esempio per una struttura di impal-
maestre e le travi secondarie sonorap- cati e montanti con reticolo ortogo- Per il montaggio merita attenzione
presentate da semplici linee, magari nale di pianta ed alzato, si usa van- una particolare possibilità che po-
con diversa grossezza per mettere in taggiosamente la designazione deri- trebbe venire osservata nella designa-
evidenza l'ordine gerarchico dimensio- vata da un sistema cartesiano di assi zione degli elementi prefabbricati in
nale. Per contro in Europa si usa più ortogonali con simboli numerici o officina. Ciò significa determinare
frequentemente una rappresentazione letterali. (ovviamente in perfetto accordo con
più dettagliata dei disegni d'assieme, Per la stessa struttura e soprattutto l'esecuzione e con approfondito esame
rappresentando i diversi elementi nella per altre strutture geometriche com- delle sue diverse possibilità e fasi) il
loro effettiva apparenza, seppur sinte- plesse, può invece tornare utile una grado di successione delle diverseope-
tizzata. numerazione progressiva, formata razioni di montaggio che hanno luogo
da lettere seguite da cifre. In molti per ogni elemento. Ancorando così,
La numerazione o nomenclatura ha casi i due sistemi possono trovare già in fase di progettazione esecutiva,
grande importanza, perché serve a un'integrazione tra di loro. l'approntamento dell'elemento in offi-
dare una posizione fissa ed unica ad Per fabbricati di molti piani, il cina con il montaggio in cantiere, con
ogni elemento. La sigla (o nome) di primo metodo assume il terzo asse di la semplice apposizione della sigla dal
ogni elemento deve apparire in ogni riferimento verticale dando luogo duplice significato si possono ottenere
disegno d'assieme o di dettaglio ed in così ad una designazione ortogonale diversi vantaggi: nell'ordinazioneall'of-
ogni tabella. Importante è stabilire fin spaziale di ogni singolo elemento. Il ficina e quindi nella consegna dei pezzi
dall'inizio della progettazione esecutiva secondo metodo in casi analoghi as- eseguiti che avviene così in sicuro cro-
(talvolta anche per quella di massima) sume, nella numerazione progressiva nismo con le necessità del cantiere.
una appropriata nomenclatura di ogni degli elementi, il primo numerocorri- Inoltre siccome solitamente il montag-
elemento e mantenerla fino nei minimi spondente al numero dell'impalcato gio avviene fuori e lontano dall'officina
2000
20000 20000
SEZ. LONGITUDINALE B
2000
1 2 3 4 5 6 7 8 9
A
2334
1
2334
2
2334
1
14000
2334
2
2334
1
2334
B
28000
1
1
14000
2
è necessaria l'operazione di trasporto, sieme sono: le totali, le parziali Scritture nei disegni. - Nei dise-
a seconda l'entità della costruzione la (riferite agli assi delle colonne o delle gni d'assieme e dei particolari è bene
spedizione può avvenire a lotti o per traveste continue principali o secon- scegliere un sistema di caratteri ben
costruzione completa. In entrambi i darie) e le progressive, queste ultime chiaro e definito. Ciò comporta di
casi risultano facilitate eordinate le sono utili per controllo delle succes- usare una gerarchia dimensionale
operazioni di scarico e accatastamento sive parziali. nelle diverse scritture.
degli elementi entro l'area del cantiere. Le quote necessarie nelle sezioni o Molto utili risultano le tabelle qua-
Soprattutto in fase di montaggio si può alzati dei disegni di assieme vengono lora si devono rappresentare i partico-
raggiungere una celerità di lavoro ed sempre riferite come segue: quelle lari di diversi pezzi simili per forma,
un risparmio di tempo altrimenti spesi altimetriche (progressive, precedute ma non per dimensioni (vedi tabelle
a cercare dalla catasta dei materiali dal segno V, e parziali) al piano per colonne, travi maestre e travi se-
quell'elemento che in quel momento ferro, quelle planimetriche agli assi condarie). Queste poi sono necessarie
bisogna montare. Questa operazione come per le piante. per la distinta materiali e dove appare
risulta importante, onerosa e costosa anche il peso di ogni singolo elemento,
quando per raggiungere l'elemento Scala del disegno. - I disegni e ove la somma dei pesi parziali da
necessario in quella fase di montaggio d'assieme vanno eseguiti in scala 1 : luogo al peso totale della struttura.
si è costretti a rimuovere altri elementi 100, 1 : 200, a seconda del metodo In molti casi vicino alla tabella ri-
tra i quali si trova. di rappresentazione simbolica degli sulta utile rappresentare in assonome-
elementi (all'americana) o in 1 : 50 tria o in proiezione l'elemento a cui la
Le quotazioni. - Le misure ven- nel caso di una rappresentazione re- tabella si riferisce quotando le diverse
gono espresse tutte in millimetri (nei alistica (all'europea). Per i particolari dimensioni con delle lettere. Nella
paesi anglosassoni in pollici) e di re- costruttivi, a seconda del dettaglia, corrispondente colonnina della tabella
gola sempre riferite agli assi delle rappresentato in scala 1 : 10 o 1 : 5 è indicato il numero rappresentante la
strutture (colonne, travi) nei disegni o 1 : 2. Motto sovente vengono dimensione.
d'assieme o agli estremi dei singoli rappresentati degli elementi o nodi in
elementi nei particolari. Le quote ne- scale diverse.
cessarie nelle piante dei disegni d'as-
A 14760
14800 203 204 2 piano
4400
B 7860 6900
A, Fabbricato civile. Pianta piano 2. Solaio sul 1 piano; B, Sezione trasversale 14760
disegno il loro modo di unione con la travatura ortogonale. saldatura leggera a tratti sopra e sotto
1965
242 L.G. 3395 n° 2 volte
Controventi o diagonali
α α + α + α +
– + – – –
A
E
1 1 1
Seno di α = A B – – – –
(cotg)
(sen) Coseno di α = CD (cos) Tangente α = EF (tang) Cotangente α = GH
4
secante² 1 2 4 secante² ∞ 4 1 ∞
3
RELAZIONI TRA ELEMENTI DI TRIANGOLI PIANI
Triangoli rettangoli Triangoli piani
α β r
β α + β = 90 β
a b
a = b = c =2 r teorema dei seni
α = 90 − β seno c α β γ
c c a
β = 90 − α
a b a a =b cos γ + c cos β
coseno c c γ α teorema
b =c cos α + a cos γ delle
90° b α tangen. a b b
proiezioni
b a
c =a cos β + b cos α
a= α = c cos β = b tang α = b cotgβ b a
cotang. a teorema
b
b α = c sen β = a tang β = a cotg α a² = b² + c² – 2 b c cosα = del
1 c c
a = b = b a secante cos α= b coseno
a
α α β= β = a+b = tang 1/2(α + β) = teorema delle
c 1 = c c
= b sec α = a sec β cosec. a–b tang 1/2 (α − β)
sen α b b tangenti
Seno Coseno
Gradi 0' 10' 20' 30' 40' 50' Gradi 0' 10' 20' 30' 40' 50'
0 0,00000 0,00291 0,00582 0,00873 0,01164 0,01454 89 0 1,00000 1,00000 0,99998 0,99996 0,99993 0,99989 89
1 0,01745 0,02036 0,02327 0,02618 0,02908 0,03199 88 1 0,99985 0,99979 0,99973 0,99996 0,99958 0,99949 88
2 0,03490 0,03781 0,04071 0,04362 0,04653 0,04943 87 2 0,99939 0,99929 0,99917 0,99905 0,99892 0,99878 87
3 0,05234 0,05524 0,05814 0,061105 0,06395 0,06685 86 3 0,99863 0,99847 0,99831 0,99813 0,99795 0,99776 86
4 0,06976 0,07266 0,07556 0,07846 0,08136 0,08426 85 4 0,99756 0,99736 0,99714 0,99692 0,99668 0,99644 85
5 0,08716 0,09005 0,09295 0,09585 0,09874 0,10164 84 5 0,99619 0,99594 0,99567 0,99540 0,99511 0,99482 84
6 0,10453 0,10742 0,11031 0,11320 0,11609 0,11898 83 6 0,99452 0,99421 0,99390 0,99357 0,99324 0,99290 83
7 0,12187 0,12476 0,12764 0,13053 0,13341 0,13629 82 7 0,99255 0,99219 0,99182 0,99144 0,99106 0,99067 82
8 0,13917 0,14205 0,14493 0,14781 0,15069 0,15536 81 8 0,99027 0,98986 0,98944 0,98902 0,98858 0,98814 81
9 0,15643 0,15931 0,16218 0,16505 0,16792 0,17078 80 9 0,98769 0,98723 0,98676 0,98629 0,98580 0,98531 80
10 0,17365 0,17651 0,17937 0,18224 0,18509 0,18795 79 10 0,98481 0,98430 0,98378 0,98325 0,98272 0,98218 79
11 0,19081 0,19366 0,19652 0,19937 0,20222 0,20507 78 11 0,98163 0,98107 0,98050 0,97992 0,97934 0,97875 78
12 0,20791 0,21076 0,21360 0,21644 0,21928 0,22212 77 12 0,97815 0,97754 0,97692 0,97630 0,97566 0,97502 77
13 0,22495 0,22778 0,23062 0,23345 0,23627 0,23910 76 13 0,97437 0,97371 0,97304 0,97237 0,97169 0,97100 76
14 0,24192 0,24474 0,24756 0,25038 0,25320 0,25601 75 14 0,97030 0,96959 0,96887 0,96815 0,96742 0,96667 75
15 0,25882 0,26163 0,26443 0,26724 0,27004 0,27284 74 15 0,96593 0,96517 0,96440 0,96363 0,96285 0,96206 74
16 0,27564 0,27843 0,28123 0,28402 0,28680 0,28959 73 16 0,96126 0,96046 0,95964 0,95882 0,95799 0,95715 73
17 0,29237 0,29515 0,29793 0,30071 0,30348 0,30625 72 17 0,95630 0,95545 0,95459 0,95372 0,95284 0,95195 72
18 0,30902 0,31178 0,31454 0,31730 0,32006 0,32282 71 18 0,95106 0,95015 0,94924 0,94832 0,94740 0,94646 71
19 0,32557 0,32832 0,33106 0,33381 0,33655 033929 70 19 0,95552 0,94457 0,94361 0,94264 0,94167 0,94068 70
20 0,34202 0,34475 0,34748 0,35021 0,35293 0,35565 69 20 0,93969 0,93869 0,93769 0,93667 0,93565 0,93462 69
21 0,35837 0,36108 0,36379 0,36650 0,36921 0,37191 68 21 0,93358 0,93253 0,93148 0,93042 0,92935 0,92827 68
22 0,37461 0.37730 0,37999 0,38268 0,38537 0,38805 67 22 0,92718 0,92609 0,92499 0,92388 0,92276 0,92164 67
23 0,39073 0,39341 0,39608 0,39875 0,40141 0,40408 66 23 0,92050 0,91936 0,91822 0,91706 0,91590 0,91472 66
24 0,40674 0,40939 0,41204 0,41469 0,41734 0,41998 65 24 0,91355 0,91236 0,91116 0,90996 0,90875 0,90753 65
25 0,42262 0,42525 0,42788 0,43051 0,43313 0,43575 64 25 0,90631 0,90507 0,90383 0,90259 0,90133 0,90007 64
26 0,43837 0,44098 0,44359 0,44620 0,44880 0,45140 63 26 0,89879 0,89752 0,89623 0,89493 0,89363 0,89232 63
27 0,45399 0,45658 0,45917 0,46175 0,46433 0,46690 62 27 0,89101 0,88968 0,88835 0,88701 0,88566 0,88431 62
28 0,46947 0,47204 0,47460 0,47716 0,47971 0,48226 61 28 0,88295 0,88158 0,88020 0,87882 0,87743 0,87603 61
29 0,48481 0,48735 0,48989 0,49242 0,49945 0,49748 60 29 0,87462 0,87321 0,87178 0,87036 0,86892 0,86748 60
30 0,50000 0,50252 0,50503 0,50754 0,51004 0,51254 59 30 0,86603 0,86457 0,86310 0,86163 0,86015 0,85866 59
31 0,51504 0,51753 0,52002 0,52250 0,52498 0,52745 58 31 0,85717 0,85567 0,85416 0,85264 0,85112 0,84959 58
32 0,52922 0,53238 0,53484 0,53730 0,53975 0,54220 57 32 0,84805 0,84650 0,84495 0,84339 0,84182 0,84025 57
33 0,54464 0,54708 0,54951 0,55194 0,54436 0,55678 56 33 0,83867 0,83708 0,83549 0,83389 0,83228 0,83066 56
34 0,55919 0,56160 0,56401 0,56641 0,56880 0,57119 55 34 0,82904 0,82741 0,82577 0,82413 0,82248 0,82082 55
35 0,57358 0,57596 0,57833 0,58070 0,58307 0,58543 54 35 0,81915 0,81748 0,81580 0,81412 0,81242 0,81072 54
36 0,58779 0,59014 0,59248 0,59482 0,59716 0,59949 53 36 0,80902 0,80730 0,80558 0,80386 0,80212 0,80038 53
37 0,60182 0,60414 0,60645 0,60876 0,61107 0,61337 52 37 0,79864 0,79688 0,79512 0,79335 0,79158 0,78980 52
38 0,61566 0,61795 0,62024 0,62251 0,62479 0,62706 51 38 0,78801 0,78622 0,78442 0,78261 0,78079 0,77897 51
39 0,62932 0,63158 0,63383 0,63608 0,63832 0,64056 50 39 0,77715 0,77531 0,77347 0,77162 0,76977 0,76791 50
40 0,64279 0,64501 0,64723 0,64945 0,65166 0,65386 49 40 0,76604 0,76417 0,76229 0,76041 0,75851 0,75661 49
41 0,65606 0,65825 0,66044 0,66262 066480 0,66697 48 41 0,75471 0,75280 0,75088 0,74896 0,74703 0,74509 48
42 0,66913 0,67129 0,67344 0,67559 0,67773 0,67987 47 42 0,74314 0,74120 0,73924 0,73728 0,73531 0,73333 47
43 0,68200 0,68412 0,68624 0,68835 0,69046 0,69256 46 43 0,73135 0,72937 0,72737 0,72537 0,72337 0,72136 46
44 0,69466 0,69675 0,69883 0,70091 0,70298 0,70505 45 44 0,71934 0,71732 0,71529 0,71325 0,71121 0,70916 45
45 0,70711 44 45 0,70711 44
60' 50' 40' 30' 20' 10' Gradi 60' 50' 40' 30' 20' 10' Gradi
Coseno Seno
Uso delle tavole delle funzioni trigo- a 90° da destra a sinistra ascendendo
nometriche lungo le colonne della tabella della
Esse danno immediatamente il valore pagina seguente. Per gli angoli com-
numerico delle funzioni trigonometri- presi tra 90° e 180° si rammenti che
che seno, coseno, tangente, deglian- valgono le seguenti formule:
goli inferiori a 90° ogni frazione di
10’.
Lettura: da 0° a 45° il seno e il coseno sen α = cos (α – 90°)
si trovano da sinistra a destra scen- tg α = – ctg (α – 90°)
dendo, da 45° a 90° si trovano da
destra a sinistra ascendendo lungo le cos α = – sen (α – 90°)
colonne della tabella. ctg α = – tg ( α – 90°)
Similmente la tangente e la cotan-
gente si trovano da 0° a 45° da
sinistra a destra scendendo e da 45°
Tangente Cotangente
Gradi 0' 10' 20' 30' 40' 50' Gradi 0' 10' 20' 30' 40' 50'
0 0,00000 0,00291 0,00582 0,00873 0,01164 0,01455 89 0 343,77371 171,88540 114,58865 85,93980 68,75010 89
1 0,01746 0,02036 0,02328 0,02619 0,02910 0,03201 88 1 57,28997 49,10388 42,96408 38,18845 34,36777 31,24157 88
2 0,03492 0,03783 0,04075 0,04366 0,04658 0,04949 87 2 28,63625 26,43160 24,54176 22,90377 21,47040 20,20556 87
3 0,05241 0,05533 0,05824 0,06116 0,06408 0,06700 86 3 19,08114 18,07498 17,16934 16,34985 15,60479 14,92442 86
4 0,06993 0,07285 0,07578 0,07870 0,08163 0,08456 85 4 14,30067 13,72674 13,19689 12,70621 12,25051 11,82617 85
5 0,08749 0,09042 0,09335 0,09629 0,09923 0,10216 84 5 11,43005 11,05943 10,71191 10,38540 10,07803 9,78817 84
6 0,10510 0,10805 0,11099 0,11394 0,11688 0,11983 83 6 9,51436 9,25530 9,00983 8,77689 8,55555 8,34496 83
7 0,12278 0,12574 0,12869 0,13165 0,13461 0,13758 82 7 8,14435 7,95302 7,77035 7,59575 7,42871 7,26873 82
8 0,14054 0,14351 0,14648 0,14945 0,15243 0,15540 81 8 7,11537 6,96823 6,82694 6,69116 6,56055 6,43484 81
9 0,15838 0,16137 0,16435 0,16734 0,17033 0,17333 80 9 6,31375 6,19703 6,08444 5,97576 5,87080 5,76937 80
10 0,17633 0,17933 0,18233 0,18534 0,18835 0,19136 79 10 5,67128 5,57638 5,48451 5,39552 5,30928 5,22566 79
11 0,19438 0,19740 0,20042 0,20345 0,20648 0,20952 78 11 5,14455 5,06584 4,98940 4,91516 4,84300 4,77286 78
12 0,21256 0,21560 0,21864 0,22169 0,22475 0,22781 77 12 4,70463 4,63825 4,57363 4,51071 4,44942 4,38969 77
13 0,23087 0,23393 0,23700 0,24008 0,24316 0,24624 76 13 4,33148 4,27471 4,21933 4,16530 4,11256 4,06107 76
14 0,24933 0,25242 0,25552 0,25862 0,26172 0,26483 75 14 4,01078 3,96165 3,91364 3,86671 3,82083 3,77595 75
15 0,26795 0,27107 0,27419 0,27732 0,28046 0,28360 74 15 3,73205 3,68909 3,64705 3,60588 3,56557 3,52609 74
16 0,28675 0,28990 0,29305 0,29621 0,29938 0,30255 73 16 3,48741 3,44951 3,41236 3,37594 3,34023 3,30521 73
17 0,30573 0,30891 0,31210 0,31530 0,31850 0,32171 72 17 3,27085 3,23714 3,20406 3,17159 3,13972 3,10842 72
18 0,32492 0,32814 0,33136 0,33460 0,33783 0,34108 71 18 3,07768 3,04749 3,01783 2,98869 2,96004 2,93189 71
19 0,34433 0,34758 0,35085 0,35412 0,35740 0,36068 70 19 2,90421 2,87700 2,85023 2,82391 2,79802 2,77254 70
20 0,36393 0,36727 0,37057 0,37388 0,37720 0,38053 69 20 2,74748 2,72281 2,69853 2,67462 2,65109 2,62791 69
21 0,38386 0,38721 0,39055 0,39391 0,39727 0,40065 68 21 2,60509 2,58261 2,56046 2,53865 2,51175 2,49597 68
22 0,40403 0.40741 0,41081 0,41421 0,41763 0,42105 67 22 2,47509 2,45451 2,43422 2,41421 2,39449 2,37504 67
23 0,42447 0,42791 0,43136 0,43481 0,43828 0,44175 66 23 2,35585 2,33693 2,31826 2,29984 2,28167 2,26374 66
24 0,44523 0,44872 0,45222 0,45573 0,45924 0,46277 65 24 2,24604 2,22857 2,21132 2,19430 2,17749 2,16090 65
25 0,46631 0,46985 0,47341 0,47698 0,48055 0,48214 64 25 2,14451 2,12832 2,11233 2,09654 2,08094 2,06553 64
26 0,48773 0,49134 0,49495 0,49858 0,50222 0,50587 63 26 2,05030 2,03526 2,02039 2,00569 1,99116 1,97681 63
27 0,50953 0,51319 0,51688 0,52057 0,52427 0,52798 62 27 1,96261 1,94858 1,93470 1,92098 1,90741 1,89400 62
28 0,53171 0,53545 0,53920 0,54296 0,54673 0,55051 61 28 1,88073 1,86760 1,85462 1,84177 1,82906 1,81649 61
29 0,55431 0,55812 0,56194 0,56577 0,56962 0,57348 60 29 1,80405 1,79174 1,77955 1,76749 1,75556 1,74375 60
30 0,57735 0,58124 0,58513 0,58905 0,59297 0,59691 59 30 1,73025 1,724047 1,70901 1,69766 1,68643 1,67530 59
31 0,60086 0,60483 0,60881 0,61280 0,61681 0,62083 58 31 1,66428 1,65337 1,64256 1,63185 1,62125 1,61074 58
32 0,62487 0,62892 0,63299 0,63707 0,64117 0,64528 57 32 1,60033 1,59002 1,57981 1,56969 1,55966 1,54972 57
33 0,64941 0,65355 0,65771 0,66189 0,66608 0,67028 56 33 1,53986 1,53010 1,52043 1,51084 1,50133 1,49190 56
34 0,67451 0,67875 0,68301 0,68728 0,69157 0,69588 55 34 1,48256 1,47330 1,46411 1,45501 1,44598 1,43703 55
35 0,70021 0,70455 0,70891 0,71329 0,71769 0,72211 54 35 1,42815 1,41934 1,41061 1,40195 1,39336 1,38484 54
36 0,72654 0,73100 0,73547 0,73996 0,74447 0,74900 53 36 1,37638 1,36800 1,35968 1,35142 1,34323 1,33511 53
37 0,75355 0,75812 0,76272 0,76773 0,77196 0,77661 52 37 1,32704 1,31904 1,31110 1,30323 1,29541 1,28764 52
38 0,78129 0,78598 0,79070 0,79544 0,80020 0,80498 51 38 1,27994 1,27230 1,26471 1,25717 1,24969 1,24227 51
39 0,80978 0,81461 0,81946 0,82434 0,82923 0,83415 50 39 1,23490 1,27758 1,22031 1,21310 1,20593 1,19882 50
40 0,83910 0,84407 0,84906 0,85408 0,85912 0,86419 49 40 1,19175 1,18474 1,17777 1,17085 1,16398 1,15715 49
41 0,86929 0,87441 0,87955 0,88473 0.88992 0,89515 48 41 1,15037 1,14363 1,13694 1,13029 1,12369 1,11713 48
42 0,90040 0,90569 0,91099 0,91633 0,92170 0,92709 47 42 1,11061 1,10414 1,09770 1,09131 1,08496 1,07864 47
43 0,93252 0,93797 0,94345 0,94896 0,95451 0,96008 46 43 1,07237 1,06613 1,05994 1,05378 1,04766 1,04158 46
44 0,96569 0,97133 0,97700 0,98270 0,98843 0,99420 45 44 1,03533 1,02952 1,02355 1,01761 1,01170 1,00583 45
45 1,00000 44 45 1,00000 44
60' 50' 40' 30' 20' 10' Gradi 60' 50' 40' 30' 20' 10' Gradi
Cotangente Tangente
Uso delle tavole delle funzioni trigonometriche da 70° 0’ fino a 85° 40’ la tabella da valori esatti solo per i
Per gli angoli i cui valori non sono compresi nelle tabelle si primi 3 decimali.
procederà per interpolazione, tenendo presente che, col da 85° 40’ in poi solo per i primi due.
crescere del valore dell’algolo, seno e tangenteaumen- Una detrminazione più esatta del valore dell’angolo siot-
tano mentre coseno e cotangente diminuiscono. Per il seno tiene ponendo tg(=1/(90° –) e usufruendo delle tabelle che
e per il coseno l’interpolazione lineare è sempre lecita;in- portano le colonne dei valori reciproci 1/n. Se nel valore
vece per la tangente è possibile solo se l’angolo di cui si angolare dato compaiono anche i secondi, questi sipos-
cerca il valore delle funzioni è uguale o inferiore a 46° 40’. sono considerare nell’interpolazione riducendoli a minuti:
Per questa funzione infatti i limiti di approsimazione delle ad es. tg 43° 56’ 28’’......tg 43° 56,3’.
tabelle sono i seguenti: da 46° 40’ fino a 70° 0’ la tabella
dà valori esatti solo per i primi 4 decimali.
α = 180° – (β + γ)
a
METODI ELEMENTARI DI RILIEVO
sen α b
a=
α sen β
Metodo Indicazione Schema
A γ
b c Dovendo rilevare i punti A
B C D E, si sceglie un centro
O, conducendo da questo B C
III – Caso Avendo due lati e l'angolo compreso gli allineamenti ai punti A
sopradetti. Sul disegno si D
trovare l'altro lato e i due angoli Per irra-
porta in scala A O e si fa
180° – α = β + γ diamentocentro successivamente in A E
B e in O con i due raggi AB
c+b tg 1/2 (β + γ)
= e OB; l'intersezione darà il
c–b tg 1/2 (β − γ) punto B e così via per tutti
a gli altri. O
c
Trovato nelle tavole l'angolo
Dagli estremi O O' della
corrispondente a tg 1 (β − γ)
2 base di rilievo adottata si D
α B C
e sommato questo angolo alla semi conducono tutti gli allinea-
A b c β+γ A
somma dei due angoli incogniti menti ai punti da rilevare b b
2
si avrà l'angolo opposto al più lungo dei Per inter- ABCDE. Sul segno si porta a
a
dati. Trovati gli angoli, il lato a si trova sezione in scala OO' e da questi
come nel caso I. punti si fa centro successiva-
mente con raggi a, a'; b, b'; o
o'
IV – Caso Avendo i tre lati, trovare il valore degli ottenendo per intersezione i
punti desiderati
angoli α, β, γ,
c b–a Si unisce ogni punto da rile- si prosegue sino alla fine
c =
b+a m–n vare col successivo saltando- con lo stesso sistema.
γ ne uno: si misurano i lati AB
m = 1 (m – n) + 1 c Per cammi-
2 2 BC, CD e le congiungenti C
b n=c–m namento B D
a
AC, BD, CE. Sul disegno si
h Per trovare i dati rimanenti relativi ai
due triangoli ACG e CGB si ricorre porta in scala AB: si centra A E
α β B al caso II. in A con raggio AC, si centra
A G 1 (b + a + c) ;
m n Oppure sia: s = in B con raggio BC, ottenen-
c 2
do in tal modo il punto C e
sen 1 γ = (s -m) (s-n)
2 m n
β
b
c
r h a d
B
γ α c a c
b r
1 b h= D1 D2 h
A= s(s-a) (s-b) (s-c) γ D o
2 R
ove s= 1 (a+b+c) R
2
1 b
= a b sen γ= a² sen β sen γ
2 2 sen α A= a+b h
2 o
c = 2π R = π D = 2 πA
= 2R² sen α sen β sen γ D1 D2 sen γ
A= A = area del segmento abc mano
1 1 β ctg 1 γ 2 A =π R² = π D² = C² = D c
= r² ctg α ctg 4 4π 4 l'area del segmento adc
2 2 2
a a
h ϕ° r
a
h o ϕ
a D1 D2
ϕ r
h = 0,866025 a; a = 1,1547 h; a 1 ϕ r² r
a = 1,51967 A= 1 b r = ϕ° π r² =
A 2 360° 2
A =b h A= r² (π− π ϕ + sen ϕ) = r² η
ϕ° π 180
l= lato di un quadrato equivalente
A = 1 D1 D2 sen ϕ ϕ= ϕ° π b= r
= 0,658037 a 2 180 180 d 2d 3d 4d 5d 6d 7d 8d 9d
ι= 10 10 10 10 10 10 10 10 10
D= diamtero di un cerchio equiva- dove ϕ= arco corrispondente del
2 (o² + b²)=D1+D 2
lente = 0,742517 a cerchio di raggio 1 η= 0,40 0,79 1,181,56 1,912,25 2,552,813,02
ι n -1
R
c r
b ιu
ιv
δ
Essendo n il numero dei lati (ι ι ) A = π o²· π b² = πab
β 1 2
dell' n-gono, ( l µ l v ) A=µ (R²–r²) = 1 π ( D²–d²)
a 4
l'angolo compreso tra = π a² b
a
µ= n-1 =2 π ρ δ dove ρ =raggio medio=R+r
c² = a² + b²; A = 1 a² ctg α 1 ∑
v= n-1
l µ l v sen (l µ l v )
2
R= raggio del cerchio equivalente =
2 A= µ= 1 = 0,7854 (D+d) (D-d) =1,578
1 b² tg α 1 c² sen 2
= = α v=1 (D+d) (R-r) a b
2 4 la somma degli angoli interni è (n–2) 180°
b
h
a
h
h h
r
r 2 πr
r
2 π r² h
1 π r² (h1 + h2) V=
V=abc V=
2
3
D² = a² + b² + c²
S t = 2 (ab +ac + bc)
Sι = π r (h1 + h2) St = π r ( 2h + a)
h
a
h h
V = π r² h r
1 Ah p = perimetro base R 2
V=
3
1
Sι = 1 p.a (se la piramide è retta e la
V= 3 ph (R²+r²+Rr) Sι p(R+r)
ι= (12h²
2π
) ( r² + 4h²) 3 2 r²
3 base è regolare) (R–r)² + h²
4
1
V = 3 πa b c
1
V= π h (3 a² + h²)= π h² (3r - h) Ellissoide di rivoluzione (b=c)
1 6 3
V= 3 A + A' + AA' 4
V = π a b²
Sι π (a² + h²)=2 π r h
3
Unità chains miglia centimetri metri chilometri Unità chains quadr. acri miglia quadr. centim. quadr. metri quadr.
1 pollice = 0,00126263 0,0000157828 2,540005 0,0250005 0,00002540005 1 pollice sq. = 0,00000159423 0,000000159423 0,0000000002491 6,451626 0,0006451626
1 link = 0,01 0,000125 20,11684 0,20116840 0,0002111684 1 link sq. = ,0001 0,00001 0,000000015625 404,6873 0,04046873
1 piede = 0,0151515 0,0001893939 30,48006 0,30480060 0,0003048006 1 piede » = 0,000229568 0,0000229568 0,0000000358701 929,0341 0,09290341
1 yard = 0,0454545 0,000568182 91,44018 0,91440180 0,00091244018 1 yard » = 0,00206612 0,000206612 0,000000332831 8361,307 0,83611307
1 rod = 0,25 0,003125 502,9210 5,029210 0,005029210 1 rod » = 0,0625 0,00625 0,00000976525 252929,5 25,29295
1 chain = 1 0,0125 2011,684 20,11684 0,02011684 1 chain » = 1 0,1 0,00015625 4046873 404,6873
1 miglio = 80 1 160934,72 1609,3472 1,6093472 1 miglio » = 10 1 0,0015625 40468726 4046,873
1 centimetro = 0,0004970960 0,000006213699 1 0,01 0,00001 1 centimetro » = 6400 640 1 25899984703 2,589998
1 metro = 0,04970960 0,0006213699 100 1 0,001 1 metro » = 0,000000247104 0,00000002471104 0,0000000000386100 1 0,0001
1 chilometro = 49,70960 0,6213699 100000 1000 1 1 chilometro » = 0,00247104 0,000247104 0,0000003861006 10000 1
UNITÀ DI VOLUME
Unità pollici cubi piedi cubi yards cube centim. cubi metri cubi
1 pollice cu = 1 0,000578704 0,00002143347 16,387162 0,00001638716
1 piede » = 1728 1 0,0370370 28317,016 0,028317016
1 yards » = 46656 27 1 764559,4 0,764594
1 cm » = 0,06103338 0,000035314450 0,00000130794 1 0,000001
1 metro » = 61023,38 35,31445 1,3079428 1000000 1
UNITÀ DI CAPACITÀ PER GLI ARIDI
Unità dry pints dry quarts pecks bushels litri
1 dri pint = 1 0,5 0,0625 0,015625 0,550599
1 dry quart = 2 1 0,125 0,031125 1,101198
1 peck = 16 8 1 0,25 8,80958
1 bushel = 64 32 4 1 35,2383
1 litro = 1,81620 0,908102 0,113513 0,028378 1
Centimetri Metri quadrati Metri quadrati Ettari Chilometri Litri Litri Decalitri Ettolitri Ettolitri
quadrati (cm²) (m²) (m²) (ha) quadrati (km²) (l) (l) (dkl) (hl) per ettaro
1 = 0,15500 1 = 10,764 1 = 1,1960 1 = 2,471 1 = 0,3861 1 = 0,9081 1 = 0,11351 1 = 1,1351 1 = 2,8378 1 = 1,1484
2 = 0,31000 2 = 21,528 2 = 2,3920 2 = 4,942 2 = 0,7722 2 = 1,8162 2 = 0,22703 2 = 2,2703 2 = 5,6756 2 = 2,2969
3 = 0,46500 3 = 32,292 3 = 3,5880 3 = 7,413 3 = 1,1583 3 = 2,7243 3 = 0,34054 3 = 3,4054 3 = 8,5135 3 = 3,4453
4 = 0,62000 4 = 43,055 4 = 4,7839 4 = 9,884 4 = 1,5444 4 = 3,6324 4 = 0,45405 4 = 4,5405 4 = 11,3513 4 = 4,5937
5 = 0,77500 5 = 53,819 5 = 5,9799 5 = 12,355 5 = 1,9305 5 = 4,5405 5 = 0,56756 5 = 5,6756 5 = 14,1891 5 = 5,7421
6 = 0,93000 6 = 64,583 6 = 7,1759 6 = 14,826 6 = 2,3166 6 = 5,4486 6 = 0,56756 6 = 6,8108 6 = 17,0269 6 = 6,8906
7 = 1,08500 7 = 75,347 7 = 8,3719 7 = 17,297 7 = 2,7027 7 = 6,3567 7 = 0,79459 7 = 7,9459 7 = 19,8647 7 = 8,0390
8 = 1,24000 8 = 86,111 8 = 9,5679 8 = 19,768 8 = 3,0888 8 = 7,2648 8 = 0,90810 8 = 9,0810 8 = 22,7026 8 = 9,1874
9 = 1,39500 9 = 96,875 9 = 10,7639 9 = 22,239 9 = 3,4749 9 = 8,1729 9 = 1,02161 9 = 10,2161 9 = 25,5404 9 = 10,3359
VOLUME PESO
Pollici cubi Piedi cubi Yarde cubiche Pollici cubi Piedi cubi Grani Apothecaries Tròy ounces Avoir dupois Avoir dupois
(cu in) (cu ft) (cu yd) (cu in) (cu ft) (grain) drams (dr ap) (oz t) ounces (oz avdp) pounds (lb avdp)
1 = 16,3872 1 = 0,028317 1 = 0,7646 1 = 0,0163867 1 = 28,316 1 = 0,064799 1 = 3,8879 1 = 31,103 1 = 28,350 1 = 0,453 59kg
2 = 32,7743 2 = 0,056634 2 = 1,5291 2 = 0,0327734 2 = 56,633 2 = 0,129598 2 = 7,7759 2 = 62,207 2 = 56,699 2 = 0,907 18 »
3 = 49,1615 3 = 0,084951 3 = 2,2937 3 = 0,0491602 3 = 84,949 3 = 0,194397 3 = 11,6638 3 = 93,310 3 = 85,049 3 = 1,360 78 »
4 = 65,5486 4 = 0,113268 4 = 3,0582 4 = 0,0655469 4 = 113,265 4 = 0,259196 4 = 15,5517 4 = 124,414 4 = 113,398 4 = 1,814 37 »
5 = 81,9358 5 = 0,141585 5 = 3,8228 5 = 0,0819336 5 = 141,581 5 = 0,3239995 5 = 19,4397 5 = 155,517 5 = 141,748 5 = 2,267 96 »
6 = 98,3230 6 = 0,169902 6 = 4,5874 6 = 0,0983203 6 = 169,898 6 = 0,3888794 6 = 23,3276 6 = 186,621 6 = 170,097 6 = 2,721 55 »
7 = 114,7101 7 = 0,198219 7 = 5,3519 7 = 0,1147070 7 = 198,214 7 = 0,453592 7 = 27,2155 7 = 217,724 7 = 198,447 7 = 3,175 15 »
8 = 131,0973 8 = 0,226536 8 = 6,1165 8 = 0,1310938 8 = 226,530 8 = 0,518391 8 = 31,1035 8 = 248,828 8 = 226,796 8 = 3,628 74 »
9 = 147,4845 9 = 0,254853 9 = 6,8810 9 = 0,1474805 9 = 254,846 9 = 0,583190 9 = 34,9914 9 = 279,931 9 = 255,146 9 = 4,082 33 »
Centimetri cubi Metri cubi Metri cubi Litri Litri Grammi Grammi Grammi Grammi Chilogrammi
(cm³) (m³) (m³) (l) (l) (g) (g) (g) (g) (kg)
1 = 0,06102 1 = 35,314 1 = 1,3079 1 = 61,025 1 = 0,035315 1 = 15,4324 1 = 0,25721 1 = 0,032151 1 = 0,035274 1 = 2,204 62 lb
2 = 0,12205 2 = 70,629 2 = 2,6159 2 = 122,050 2 = 0,070631 2 = 30,8647 2 = 0,51441 2 = 0,064301 2 = 0,070548 2 = 4,409 24 »
3 = 0,18307 3 = 105,943 3 = 3,9238 3 = 183,075 3 = 0,105946 3 = 46,2971 3 = 0,77162 3 = 0,096452 3 = 0,105822 3 = 1,360 78 »
4 = 0,24409 4 = 141,258 4 = 5,2318 4 = 244,100 4 = 0,141262 4 = 61,7294 4 = 1,02882 4 = 0,128603 4 = 0,141096 4 = 8,818 49 »
5 = 0,30512 5 = 176,572 5 = 6,5397 5 = 305,125 5 = 0,176577 5 = 77,1618 5 = 1,28603 5 = 0,160754 5 = 0,176370 5 = 11,023 11 »
6 = 0,36614 6 = 211,887 6 = 7,8477 6 = 366,150 6 = 0,211892 6 = 92,5941 6 = 1,54324 6 = 0,192904 6 = 0,211644 6 = 13,227 73 »
7 = 0,42716 7 = 247,201 7 = 9,1556 7 = 427,175 7 = 0,247208 7 = 108,0265 7 = 1,80044 7 = 0,225055 7 = 0,246918 7 = 15,432 36 »
8 = 0,48819 8 = 282,516 8 = 10,4635 8 = 488,200 8 = 0,282523 8 = 123,4589 8 = 2,05765 8 = 0,257206 8 = 0,2821192 8 = 17,636 98 »
9 = 0,54921 9 = 317,830 9 = 11,7715 9 = 549,225 9 = 0,317839 9 = 138,8912 9 = 2,31485 9 = 0,289357 9 = 0,317466 9 = 19,841 60 »
Bronzi industriali
Componenti %
Bronzo Cu Sn Pb Zn
per rubinetteria 8,12 11,67 0,11 0,10
per oggetti comuni 83,86 15,32 0,43 0,28
da cuscinetti 79,64 19,72 0,38 0,21
Gli elementi necessari per la composi- tuno fare delle prove col cemento che Il pietrisco calcare è buono anche per
zione di un calcestruzzo sono: si intende impiegare. calcestruzzi che debbono resistere ad
cemento, acqua, inerti ed eventuali ad- Le acque di scarico industriali sono, il acque aggressive acide.
ditivi. più delle volte, da scartare. Se non si In generale sono necessarie delle prove
Cementi. - Il nostro regolamento (R. D. potesse usare altra acqua è necessario per il controllo del contenuto in mate-
16-X1-1939 n. 2228) distingue quattro eseguire analisi e prove col cemento riale finissimo, per la presenza di sol-
tipi di cemento: che si impiegherà nella confezione dei furi, humus e mica. Anche il pietrisco
a) idraulico normale (Portland); b) poz- calcestruzzi. derivante da scorie d'alto forno è adatto
zolanico; c) d'alto forno; d) alluminoso. come inerte, potendosi ottenere calce-
Non consideriamo il cemento allumi- Inerti - In generale gli inerti devono struzzi molto resistenti all'usura. Sarà
noso che si adopera in casi speciali e provenire da rocce che non presentino però opportuno provare la tendenza
con speciali precauzioni. attività chimica col cemento che si im- alla disintegrazione osservando ilpietri-
I primi tre tipi di cemento si dividono piega, che siano inalterabili all'aria, sco alla luce ultravioletta ed il contenuto
ciascuno in due sottogruppi: normali e all'acqua ed al gelo. in calce libera tenendo il pietrisco nel-
ad alta resistenza. Se si vogliono ottenere calcestruzzi l'acqua.
Coi cementi normali del tipo a) b) e c) si particolarmente pesanti si possono im- Se, per particolari esigenze, si debbono
devono ottenere le seguenti resistenze piegare magnetite, limonite e barite, se fare dei calcestruzzi leggeri si può usare
della malta normale: la granulometria è adatta e si può come inerte la pomice naturale o di
Resistenza a trazione: dopo 7 giorni 26 eseguire una costipazione energica, si scorie. La pomice naturale contiene
kg/cm²; dopo 28 giorni 32 kg/cm². raggiunge un peso dell'unità di volume spesso un eccesso di materiale finissimo
Resistenza a compressione: dopo 7 di 4000 kg/m³. e qualche volta tracce di humus. Una
giorni 380 kg/cm² dopo 28 giorni 500 Per i calcestruzzi normali le ghiaie di buona pomice è pressoché monogra-
kg/cm², con la tolleranza del 5% in quarzo sono ottime purché granulo- nulare ed ha poco, materiale finissimo.
meno alla sola compressione. metricamente complete.
Con i cementi ad alta resistenza si deve Le ghiaie e sabbie di cava sono utiliz- Può servire come inerte il laterizio fran-
ottenere, sempre per la malta normale: zabili purché non contengano più del tumato; anche in questo caso è neces-
Resistenza a trazione: dopo 3 giorni 21 3% di materiale finissimo. Ghiaie rive- sario fare i normali controlli e si consi-
kg/cm²; dopo 7 giorni 31 kg/cm²; stite d'argilla, marna a con minerali di glia pure l'analisi per scoprire la pre-
dopo 28 giorni 37 kg/cm². ferro o manganese devono essere senza di gesso.
Resistenza a compressione: dopo 3 scartate. Anche le ceneri possono essere usate
giorni 290 kg/cm²; dopo 7 giorni 500 I pietrischi e le sabbie ottenuti me- purché con piccola percentuale di ma-
kg/cm²; dopo 28 giorni 680 kg/cm²; diante frantumazione sono adatti a teriale finissimo ed assenza di solfati
sempre con la tolleranza del 5% per la confezionare buoni calcestruzzi, salvo nocivi.
sola compressione. contralto del fattore di forma di cui La perlite, la vermiculite, il blan, cioè le
La scelta del tipo del cemento dipende diremo in seguito. rocce arrostite ed espanse, servono per
dai requisiti che dovrà avere il calce- Il pietrisco basaltico e quello ricavato l'esecuzione di calcestruzzi leggeri ed
struzzo come la resistenza finale, la da pietre dure (perfidi, graniti, ecc.) è intonaci di piccolo peso.
velocità di presa e di indurimento, la ottimo. Possono essere usati come inerti le se-
resistenza agli agenti esterni.
gature, la farina di legno dolce e la bile. Questo si può ottenere sce- Tra questi prodotti sono importanti i
farina di carta dopo che siano state gliendo tra gli aggregati di cui si di- cloruri metallici, che accelerano la
indurite con opportuni silicati. I legni spone, il miglior assortimento di di- presa e aumentano la produzione del
duri non sono adatti per il loro conte- mensioni degli elementi, in modo da calore e sono usati quando si deve
nuto di acido tannico. In ogni caso la ottenere, coi mezzi di costipamento che gettare col gelo.
forma degli inerti deve essere prossima verranno usati, la massima compat- L'azione di tutti questi additivi che agi-
alla cubica. Si devono escludere ele- tezza del getto. Questa scelta può es- scono chimicamente dipende natural-
menti a forma di piastrelle e ad ago. Il sere fatta a mezzo dell'analisi granulo- mente anche dalla natura chimica del
coefficiente volumetrico medio deve es- metrica che consiste nel misurare le cemento e, in generale, devono essere
sere superiore a 0,25 per il pietrischetto quantità di aggregati che passano at- stabiliti e studiati volta per volta.
da 12,5 mm a 25 mm e superiore a traverso setacci con maglie di dimen- Nel secondo gruppo sono compresi
0,15 per il pietrisco da 25 mm a 50 sioni determinate. quei prodotti che abbassano la tensione
mm. Il coefficiente volumetrico medio si I dati ricavati da queste misure pos- superficiale dell'acqua d'impasto: l'ac-
misura prendendo in esame un certo sono riportarsi in un diagramma. qua normale ha una tensione superfi-
numero di elementi dell'inerte e stabi- In generale la granulometria di un ciale di circa 70 dine/cm².
lendo il rapporto tra il volume reale di aggregato dà buoni risultati se la sua Impiegando opportuni prodotti, come i
tutti gli elementi scelti e la somma dei curva rappresentativa è compresa tra saponi di resina, si riesce a ridurre tale
volumi delle sfere circoscritte a ciascun due curve limiti B e C. Migliori sono i tensione a 30÷40 dine/cm². Si può
elemento. risultati quando detta curva è com- così, con una stessa quantità di acqua,
Nella sabbia (diametro da 0,2 a 7 mm) presa tra le curve A e B. In ogni caso la bagnare una maggiore superficie di
sono tollerate materie finissime od ar- curva granulometrica attima dipende inerti e di cemento e si possono confe-
gilla fino al 3% in peso dell'aggregato. dalle caratteristiche del getto, dimen- zionare calcestruzzi lavorabili con l'im-
La qualità di queste materie si deter- sioni ed armatura e dal modo di posa piego di una minore quantità d'acqua
mina per lavaggio e decantazione. Si in opera, pestonatura, vibrazioni, ecc. d'impasto.
prende 1 kg di sabbia, si mescola con Tener presente che la resistenza di un Effetti favorevoli all'uniformità delcalce-
un volume d'acqua che possa bagnarla calcestruzzo è funzione dei rapporto struzzo fresco ed alla sua lavorabilità
abbondantemente, si agita e si pone in C/(A+V) (cemento diviso acqua + sono dati da elettroliti che facciano re-
un provino cilindrico di vetro. Dopo vuoti) e che in generale il ritiro è mag- stare in sospensione le parti finissime,
un'ora di riposo, lo strato limoso che si giore quanto maggiore è la quantità che possono allora anche essere ag-
deposita superiormente non deve es- d'acqua d'impasto e di cemento usato. giunte. Un miglioramento della lavora-
sere superiore a 1/14 dell'altezza della Additivi. - Gli additivi sono usati per bilità si ha anche introducendo nel cal-
sabbia. Se così non è la sabbia dovrà modificare alcune delle proprietà del cestruzzo fresco delle piccole quantità
essere accuratamente lavata. calcestruzzo. Questi additivi possono d'aria. La quantità d'aria in un calce-
La ricerca delle materie organiche si fa dividersi in gruppi: struzzo normale non dovrebbe superare
col metodo colorimetrico: si mescolano a) Additivi ad azione chimica, che agi- il 3%, un calcestruzzo aerato non ne
a 100 cm³ di sabbia 250 cm³ di una scono modificandone le caratteristiche deve però contenere più del 6%. La
soluzione di soda caustica al 3% e si del cemento. quantità nel calcestruzzo fresco viene
agita. Dopo 24 ore il liquido non deve b) Additivi che producono un'azione misurata con apposite apparecchiature.
avere colorazioni o, al massimo, avere che modifica le qualità fisiche dell'ac- La terza serie di prodotti sono gliimper-
un colore giallo pallido. Se il colore è qua ed introducono nelle misceleparti- meabilizzanti: si tratta di composti for-
scuro la sabbia non può essere usata. colari componenti ad azione fisica. mati da acidi grassi o da idrorepellenti.
Per la sabbia tener presente che, c) Additivi che hanno funzione fisica di Il calcestruzzo di per sé non è imperme-
quando si fanno dosature volumetriche, intasamento o con azione idrorepel- abile, ma non si può rendere imperme-
il volume della sabbia umida è mag- lente. Nel primo gruppo si trovano gli abile un calcestruzzo se non è di per sé
giore del volume della sabbia asciutta. acceleratori ed i ritardatori del tempo compatto.
Il calcestruzzo deve essere lavorabile, di presa, i prodotti che fanno aumen-
ma nella sua confezione deve essere tare o diminuire la produzione di ca-
usata la minima quantità d'acquapossi- lore, gli induritori, ecc.
Denominazione Località dei Colorazione Peso Coef.di Resistenza a Proprietà caratteristiche Conveniente impiego
giacimenti complessiva specif. imbibizione compr. kg/cm²
Onice dorato Gazzaniga Gandino. Ornamentazioni.
Mrmi rosa e grigi della Val Ardesio (Bergamo). Rispettivamente rosa variegato Produzione limitata. (Palazzo della Banca d'Italia
Seriana. e bigia morata. a Milano).
Pietre di Viggù e di Saltrio. Viggù e Saltrio (Varese). Tonalità chiare, grigie, paglieri- Resistente agli agenti atmo- Pietra da taglio e lavori semi-
ne. sferici. decorativi.
Pietra di Moltrasio. Bacino inferiore occidentale Può ricevere discreta lavora- Usato per le costruzioni di
del Lago di Como. zione e fine levigatura senza muratura della lombardia.
giungere alla lucidatura.
Ceppi di Trezzo d'Assa e di Trezzo sull'Adda e Brembate Usato per costruzionei.
Brembate: (Bergamo).
- Ceppo Gentile Grana fine, con poco ciotto- Id. c.s.
lame.
- Ceppo Mezzano e rustico. Strutt. grossolana con ciotto- Id. c.s.
li di diverso colore.
Granito di S. Fedelino Val Mera (Sondrio). Biancastra. Grana media, molto resi- Pavimentazioni stradali.
stente.
Ghiandone e Serizzo di Val- Valle omonima e presso Vogo- 1700÷2200 Il primo a grana grossa, il se- Impiego anche decorativo.
massino e di Vogogna. gna (Sondrio). condo più fine e talora tabu-
lare. Non facilmente lucida-
bile
Serpentino di Sondro. Caspoggio. Torre S. Marino, Costruzioni e ornato.
Dubino (Sondrio).
Diorite della Valcamnonica. Varie località della media Nera punteggiata di bianco. Granitoide ad alta resistenza. Rivestimenti esterni, scale e
Valcamonica (Brescia). pavimenti.
Porfido Rosso e Sanguigno di Introbio (Como) e Rogno Pavimentazioni.
Como. (Bergamo). Pavimentazioni (Milano).
Porfiroide di Cuasso al Monte. Presso il paese omonimo (VA) Granito rosso porfiroide. Pavimentazioni.
Porfido del Gleno. Darfo, Angolo, Biemmo (BS) Rosso cupa sang. o griglia ver. 2700
Serpentino della Val Malenco Chiesa e Lanzada (Sondrio). Costruzioni e ornato.
e di Como.
Veneto
Marmi di Lasa: Presso Lasa. Prevalgono i tipi bianchi e le 2,685 840 Calcare cristallino a struttura Largo impiegno in esterni e
- Statuario Superiore. tonalità chiare. saccaroide, fattura lucente, interni di vari edifici.
- Statuario Corrente. grana piuttosto grossa, per-
- Bianco unito. fett. lucidabile, elevata resi-
- Bianco venato. Fondo bianco azzurrognolo e stenza alla gelività. Ricca
venature grigio piombo ben produzione.
marcate.
Marmi colorati del Trentino
- Giallo fiammato. Tra Folgaria-Mori ed Arco.
- Rosso di Fai. Mori.
Rossi di Verona: S. Ambrogio Valpolicella. Ca- Macchie rosse su fondo san- Struttura nodulare. Portali, colonne ecc. (espor-
prino, Grazzana Valpantena. guigno. tazione.
Broccatello. Macchie e rosse più ampie uni- Id. c.s.
- Broccato. te da un reticolato sanguigno.
- Mandorlato Macchie più chiare e fondo più Id. c.s.
tenue.
- Brecciato (Brescia orientale Tonalità che passano dal rosso Id. c.s.
rosa, Breccia rosata, Rosa dei al rosso vivo, dal rosso scre-
Garda), ziato di giallo al rosso fegato.
- Persichiono.
Giallo imperiale. Selva di Pragno. Pavimentazioni, rivestimenti.
Marmi di Asiago: Presso Asiago e paesi vicini.
- Giallo . Costruzioni in massello.
- Lumachella gialla.
- Biancone. Bianca con poche e chiare vena-
ture.
Marmi di Chiampo: Valle di Chiampo.
- Chiampo perla e Chiampo Tinta lattea generalmente senza
perlato. venature. A punteggiare color
- Mandorlato. rosso vivace.
- Chiampo porfirico.
Pietra di Vicenza (o Pietra Molte località dei Colli Berici. Calcare grossolano. Gradini, stipiti, ornamenta-
tenera o Pietra morta). zioni.
Marmi di Bellunese:
- Fiore di pesco carnico. Forni Ornamentazioni.
- Madreperla delle Alpi. Voltri. Id. c.s.
Marmi di Verzegnis: Cima Lavinzola (Udine). Id. c.s.
- Corallino. Rosa vivace. Id. c.s.
- Nocce radica. Aspetto legnoso. Id. c.s.
- Macchia di Verzegnis. Rosa e rossiccia con macchie
e vene bianche.
- Rosso porfido (porfido chia- Rosa cupa con punteggiature Id. c.s.
ro scuro, vermigliato, fiorito. bianche.
Neri del Carso: Calcari cristallini bituminosi. Id. c.s.
- Nero Unito, detto anche Cave del Vallone (Triestre). Colore nerp tendente alla
Paragone. avana.
- Nero nube. Scherbina e Sesana (Triestre). Id. c.s.
Olmo Ontano Pero Pino Pino Pino Pioppo Platano Rovere Quercia
Nome volgare nero giallo silvestre loricuto
Ritiro - È rappresentato prevalentemente i disegni dello stampo e minore è lo sforzo Imbarcamento - È la attitudine che hanno i
dalle variazioni di volume del legno nel di compressione che si deve esercitare. legnami a curvarsi quando la dilatazione o
passaggio tra ambienti a diverso grado di Elasticità - È la proprietà per la quale il la contrazione avvengono da una sola
umidità. legno riprende la forma primitiva, cessata parte.
Plasticità - È la proprietà per la quale il che sia l’azione deformante ed è definita Durezza - Si definisce come l’attitudine del
legno, sottoposto a compressione in dire- dal valore della sollecitazione unitaria oltre legno ad opporsi alla penetrazione di altri
zione normale alle fibre per parte di un la quale il legno rimane permanentemente corpi. Si è assunta come misura della du-
corpo resistente ed esteso, si deforma per- deformato. rezza del legno la resistenza che esso op-
manentemente su tutta la superficie com- Flessibilità - È la proprietò dei legnami di pone alla penetrazione di un corpo estra-
pressa, che assume in negativo la forma curvarsi o torcersi oltre il limite di eleasti- neo (una sfera di acciaio temperato con
dello stampo. La plasticità è tanto maggiore cità, conservando la deforamazione senza r=5,64) premuto normalmente alla superfi-
quanto più distintamente risultano riprodotti rompersi quando cessa la forza piegante. cie in esame.
r
Tabella delle dimensioni, sezioni, pesi, movimenti d'inerzia a carichi uniformemente ripartiti che possono sopportare le travi
di profilo normale, appoggiate orizzontalmente ai due estremi, per portate da 1 a 10 metri.
d H H, B, d,t, - in mm
P=peso in Kg/m
s=sezione in cm²
Jx=momento d'inerzia rispetto all'asse x in cm4
B Wx=modulo di resistenza in cm³
t
s TRAVI AD ALI LARGHE PARALLELE
PROFILATI A SERIE NORMALE
h
r (TRAVI GREY-DUFFERDINGEN) X x r=t
t h R1=0,5 + arrotondamento al ½ mm
b s
Profilato Dimensioni in mm Sezione Peso Valori statistici
S=cm² kg/m rispetto all'asse x-x b
P h b s t Jx=cm4 Wx=cm³ Dimensioni in mm Sezione Peso Valori statistici
14 140 140 8 12 44,1 34,6 1520 217 Profilato S=cm² kg/m rispetto all'asse x-x
15 150 150 8 12 17,3 37,2 1900 253 h b s t Jx=cm4 Wx=cm³
16 160 160 9 14 58,4 45,8 2630 329 3,0 30 33 5,0 7,0 5,44 4,27 6,39 4,26
18 180 180 9 14 65,8 51,6 3830 426 4,0 40 35 5,0 7,0 6,21 4,88 14,1 7,07
20 200 200 10 16 82,7 64,9 5950 595 5,0 50 38 5,0 7,0 7,12 5,59 26,5 10,6
22 220 220 10 16 91,1 71,5 8050 732 6,5 65 42 5,5 7,5 9,03 7,09 57,5 17,7
24 240 240 11 18 111,0 87,4 11690 974 8,0 80 45 6,0 8,0 11,0 8,65 106 26,5
25 250 250 11 18 116,0 91,1 13300 1060 10,0 100 50 6,0 8,5 13,5 10,6 205 41,1
26 260 260 11 18 121,0 94,8 15050 1160
28 280 280 12 20 144,0 113,0 20720 1480 12,0 120 55 7,0 9,0 17,0 13,3 364 60,7
30 300 300 12 20 154,0 121,0 25760 1720 14,0 140 60 7,0 10,0 20,4 16,0 605 86,4
16,0 160 65 7,5 10,5 24,0 18,9 925 116
32 320 300 13 22 171,0 135,0 32250 2020 18,0 180 70 8,0 11,0 28,0 22,0 1354 150
34 340 300 13 22 174,0 137,0 36940 2170 20,0 200 75 8,5 11,5 32,2 25,3 2911 191
36 360 300 14 24 192,0 150,0 45120 2510
38 380 300 14 24 194,0 153,0 50950 2680 22,0 220 80 9,0 12,5 37,4 29,4 2691 245
40 400 300 14 26 209,0 164,0 60640 3030 24,0 240 85 9,5 13,0 42,3 33,2 3599 300
26,0 260 90 10,0 14,0 48,3 37,9 4824 371
28,0 280 95 10,0 15,0 53,4 41,9 6276 448
30,0 300 100 10,0 16,0 58,8 46,1 8028 535
rp Dimensioni mm
Valori statici
Profilato Sezione Peso rispetto asse x-x
h/2 b=h mm s=t=r r1 r2 cm² kg/m ex - cm lx - cm4 Wx - cm³
s 20 20 3 1,5 1 1,12 0,878 0,581 0,380 0,268
x x 25 25 3,5 2 1 1,64 1,28 0,718 0,863 0,484
r 30 30 4 2 1 2,26 1,77 0,853 1,72 0,802
ex r1 35 35 4,5 2,5 1 2,96 2,33 0,99 3,09 1,23
Momento d'inerzia
Profilo Lato Spessori Peso per m Sezione Distanza del e di resistenza ANGOLARI A LATI UGUALI PROFILO NORMALE
d
N.P. L d p S baricentro z rispetto all'asse MM Z
jm Wm=Jm/z L
M M
mm mm Kg cm² cm cm4 cm³
2 20 3 0,88 1,12 1,40 0,38 0,275
4 1,14 1,45 1,36 4,48 0,355 L
2,5 25 3 1,12 1,42 1,77 0,79 0,445
4 1,45 1,85 1,74 1,00 0,575
3 30 4 1,78 2,27 2,11 1,80 0,855
6 2,57 3,27 2,04 2,48 1,215
3,5 35 4 2,10 2,67 2,50 2,96 1,185
6 3,04 3,87 2,42 4,13 1,705
4 2,42 3,08 2,88 4,47 1,555
4 40 6 3,52 4,48 2,80 6,35 2,250
8 4,55 5,80 2,72 7,90 2,900
5 3,38 4,30 3,22 7,85 2,435
4,5 45 7 4,60 5,86 3,14 10,40 3,315
9 5,76 7,34 3,06 12,60 4,125
5 3,77 4,80 3,60 11,00 3,050
5 50 7 5,15 6,56 3,51 14,50 4,150
9 6,47 8,24 3,44 17,90 5,195
6 4,95 6,31 3,94 17,30 4,395
5,5 55 8 6,46 8,23 3,86 22,10 5,750
10 7,90 10,07 3,78 26,30 4,950
6 5,42 6,91 4,31 22,75 5,300
8 7,09 9,03 4,23 29,15 6,900
6 60 10 8,69 11,07 4,15 34,85 8,400
11 9,41 11,99
7 68,3 8,70 4,65 33,40 7,200
6,5 65 9 86,2 10,98 4,56 41,30 9,050
11 103,4 13,17 4,50 48,75 10,850
7 7,38 9,40 5,03 42,30 8,400
7 70 9 9,34 11,90 4,95 52,50 10,600
11 11,23 14,30 4,87 62,00 12,700
8 9,03 11,50 5,37 59,00 10,950
7,5 75 10 11,07 14,10 5,29 71,00 13,450
12 13,11 16,70 2,21 82,50 15,850
8 9,66 12,30 5,74 72,00 12,550
8 80 10 11,85 15,10 5,66 87,50 15,450
12 14,05 17,90 5,59 102,00 18,200
9 12,17 15,50 6,64 116,00 17,950
9 90 11 14,68 18,70 6,38 137,50 21,550
13 17,11 21,80 6,30 158,00 25,050
10 15,10 19,20 7,18 177,00 24,650
10 100 12 17,80 22,70 7,10 207,00 29,150
14 20,60 26,20 7,02 235,00 33,500
10 16,60 21,20 7,93 230,00 30,100
11 110 12 19,70 25,10 7,85 280,00 35,700
14 22,80 29,00 7,79 319,00 40,950
11 19,90 25,40 8,64 340,00 39,400
12 120 13 23,30 29,70 8,57 393,50 46,050
15 26,60 33,90 8,49 445,50 52,500
12 23,60 30,00 9,36 472,00 50,500
13 130 14 27,20 34,70 9,28 540,00 58,000
16 30,90 39,30 9,20 604,50 65,500
13 27,50 35,00 10,08 638,00 63,500
14 140 15 31,40 40,00 10,00 723,00 72,500
17 35,30 45,00 9,92 805,00 81,000
14 31,60 40,30 10,80 845,00 78,500
15 150 16 35,90 45,70 10,70 949,00 88,500
18 40,10 51,00 10,60 1051,50 99,000
6,5 65 100 9 11,15 14,20 6,69 4,91 46,60 9,37 140,00 21,10
10 11 13,42 17,10 6,60 4,83 55,30 11,40 167,00 25,30
10 100 150 12 22,53 28,70 10,11 7,58 232,00 30,60 649,00 64,00
15 14 26,06 33,20 10,03 7,50 263,00 35,20 644,00 74,10
6,5 65 130 10 14,6 18,60 8,35 5,05 54,40 10,70 320,00 38,30
13 12 17,35 22,10 8,25 4,97 52,80 12,70 274,00 44,00
S FERRI A U
H H Tipo francese
FERRI A T SPIGOLI VIVI
S
B H
Lati Spessori Peso Lati Spessori Peso Dimensione Spessori Peso
mm S mm S Lato Base in S
B H mm kg/m B H mm kg/m mm mm decimi kg/m
15 15 3 0,82 40 40 6 3,48 20 20 18 0,70
20 20 4 1,13 40 40 6,5 3,78 22 22 18 0,90
20 25 5 1,57 40 40 6 3,79 24 24 18 1,00
25 25 4,5 1,61 45 45 6,5 4,26 26 26 18 1,10
25 25 5 1,77 45 45 7 4,56 30 30 20 1,40
25 30 5 1,96 50 50 7 4,77 36 36 25 2,10
30 30 5 2,16 55 55 7 5,66 40 40 30 2,80
30 30 5,5 2,35 60 60 7 6,21
30 35 5,5 2,57 60 60 8 7,03
35 35 5,5 2,79 70 70 9 9,26
35 35 6 3,01 80 80 10 11,75
35 40 6 3,25
TRAPEZIO
SEGMENTO DI RETTA
A E B C'
G
°
A B G°
G è il punto di mezzo
°
B' C F D
α α
b
A 1
B 4
G°
a G° 3
2
α c c
α Se A, B, C, sono i punti di mezzo dei lati
Si uniscono i baricentri dei due triangoli in
cui il quadrilatero viene diviso da una delle
a,b,c, G ° coincide col centro del cerchio
sue diagonali, indi i baricentri dei due trian-
inscritto nel triangolo A,B,C .
goli in cui viene diviso dall’altra diagonale.
Il baricentro del quadrilatero è il punto
2rc d'intersezione delle due congiungenti.
Si applica la formula: X =
° 3a
4r
Nota: Per il semicerchio X°=
3p
Per il cerchio X ° = 0 baricentro
coincidente con il centro del cerchio)
G°
sen α
2 2
2 R – r sen α R –r
2 2
I E
distanza dal'- E= I A I E
distanza dal'- E= I A
Momento l'asse neutro E Momento l'asse neutro E
d'inerzia della fibra Momento Area d'inerzia della fibra Momento Area
più distante' di resistenza della sezione più distante' di resistenza della sezione
E
H BH³ H BH²
= = 0,167 B H² BH 5 3 4 5 3
E 12 2 12 R = R R4= 2,598 R²
16 16
= 0,0833 B(H²–h²) E
B = 0,5413 R 4
= 0,5413 R 4
R
B (H² – h²) H B (H²– h²) B (H – h) 5 3 4 3 5
= = R = R4 = R = 2,598 R²
E h H 12 2 6H 16 2 8
E
= 0,167 B (H²–h²) = 0,5413 R = 0,866 R = 0,625 R³
4
= 0,0833 B(H²–h²)
H
B
B 4
B B³ B² 1 . 3B + 2b 6B²+6Bb+b²
B 12
=
2 6
= 0,167 B³ E
H
6B²+6Bb+B²
36 (2B + b)
H²
3 2B + b
H
12 (3B + 2b)
H² ( B + b2 ) H
E = 0,0833 B 4
B b/2
b/2
B B 2
B R π D²
B4
= B³ = B²
π R4
= 0,7854 R 4 R= D π R4
=
π D³ π R² =
12 12 D 4 2 4 32 4
2
= 0,0833 B4 = 0,118 B³ E π D4
E = 0,0491 D4
64
π (R4– r 4) π (R 2– r 4)
= =
4 4R
B4– b4 B B 4– b4 R = 0,7854 (R4– r4) = 0,7854 (R4– r4)
b = = r
B 12 2 6B
b
d
D R= D R
π (R² – r²)
E π (D4– d4) 2
B–b 4 4 π (D4– d4)
= 0,0833 (B – b)
4 4
B² – b² E = =
= 0,0833 4 32 D
B
= 0,0491 (D4– d4 ) = 0,098 (D 4– d4)
B
32 D
B B 2
B4– b4
12
= B
12
.
B4 – b4
B
B² – b² E ( π8 – 8
9π
)R =4
E = 0,5756 R W = 0,1908 R³
π R²
2
= 1,5707 R²
b 2 R
b B4 – b4 E' π D²
= 0,118 = 0,0491 R 4 E' = 0,4244 R W' = 0,2587 R³ = 0,3926 D²
E = 0,0833 (B4– b)
4
B 8
W = BH² =
24
E BH³ E= 2 H π π π
= = 0,0416 BH² = B H³ = H = B H³ = BH=
H 36 3 BH H 32
64 2 4
2 E
E' 1 W'= BH² = = 0,0491 B H² = 0,098 B H² = 0,7854 B H
= 0,0278 BH² E' = H 12
3
B = 0,0833 BH² B
B B B B H³ – b h³
I= = 0,0833 (B H² – b h²)
12
H
h H E=
2 BH–bh
E
B H³ – b h³ B H³ – b h³
W= = 0,167
b b 6H H
b/2 b/2
B B B/2 B/2 B H³ – b h³
I= = 0,0833 (B H² – b h²)
12
H
h H E= BH–bh
2
E
B H³ – b h³ B H³ – b h³
b b W= = 0,167
b/2 b/2 6H H
b b b/2 b/2
B [E'³ – (E' – h)²] + b [E³ + (E' – h)²]
I=
3
E
h' B h² + b h' (H + h)
H E'= W= I
2 (B h + b h') E' B H – b h'
E'
h
W = H – E' W= I
B B B E
~∆ l
P
A A
b
• Nel caso di pressione, la formula è utilizzabile agli effetti
a
della stabilità solo per pilastri corti. Altrimenti, chiamando
snellezza il rapporto λ = l ° fra la lunghezza libera d’inflessione
ρ
I° ed il raggio d’inerzia minimo della sezione ed essendo: FLESSIONE E PRESSIONE
b ø = ∫ M dl
τ max ø = Mt 32 l 0 El
G π d4 x Equazione differenziale della linea elastica
P 1 pl² 1
M B= – TA= pl
15 10
A B M A= – Pl TB= P p 1 1
pl² ~ pl² 4
l M max = TB= pl
15 5 33,5 10
A x B
l ( per x = l ~ 0,447 l )
pl² 5
p M B= – TB= pl
B 2
A 5 pl²
l M B= –
64 11
p TA= pl
64
11 11 ~ 1 pl²
M max = pl²
p 1 pl A x B 768 21,1
M B= – pl² TB= 21
6 2 l TB= pl
A 64
l B ( per x = 11 l ~ 0,415 l )
8
P Pb p B l² pB l
a b TA= M B= – (7 k + 8) TA= (11 k + 4)
l Pb 120
Pab Pa 40
M C= p A x² r
A c B l
TB=
Pa
M max = TA X – – x³ pB l
l l x 2 6
pA TB= (9 k + 16)
l (per x =
r
( – 1 + 40
pB – pA
r=
Pb
l 1 + 2TAr )]
1
TA= k= pA / p B + p² A
M max = pl² 2
p 8
A B M A = – P a b² TA=
P b²
(l + 2a)
l P l² l²
a b P b a²
M B= – P a²
T² pa² A B l² TB= (l + 2b)
a c l³
M max = A TB=
2P 2l l M max = M C = 2Pa² b²
l²
B
A
x (per x = TpA ) TA= pa–TB
1
l M A= – pl²
12 pl
p 1 TA=
pl² 1 1 M max= – pl² 2
M max = ~ pl² TA= pl A B
6 24
9 3 15,6 l
p
1
l p a²
A x B ( per x = ~ 0,577 l ) TB=
3
pl
MA= – (6 – 8 λ + 3λ² )
3 12
l p a² pa
(2 – 2 λ² + 3λ² )
a M B= – λ (4 – 3 λ ) TA= 2
12
p
p 1 pl T² pa ²
M max = pl² TA= M max= – A + M A λ (2 – λ )
12 4 A x B 2p TB=
A l 2
B TA )
l (per x =
λ=a/l 2p
p
M max = TA x – A x² – r x² l M A= –
1
pl²
r 6 TA= (2p A + p B) 30
Pa Pb 6 3
TA= pl
x
[per x = prA ( – 1+ M B= –
1
pl² 20
l l p 30
TB= (2p B + p A) pl² 7
1 + 2TA r 6 Mmax= – (6 0,3–2)~ 1 pl²
r=
pB – pA
+ p² A )] x 60 46.6
TB=
20
pl
l A B
l
(per x = l 0,3= 0,548 l)
P pa
a b M B= – (1 – λ²) T B = P λ (3 – λ²)
2 2 pl
M A = M B = – 5 pl² TA=
A c B 96 4
l M C = TA . a TA = P – TB p
1 pl
λ=a/l pl² TB= –
A B M max= – 4
l 32
M B = – 1 pl² 3
8 TA= pl pBl²
p 9 8 M A= – (2 + 3 k )
M max = pl² 60
A B 128 5 Pb pBl²
x Pa M B= – (2k + 3 ) pB l
l 3 TB= pl TA= (3 + 7 k)
(per x = l) 8 60
8 p 20
A x B M = M +T x B x² r x²
a pa² l A A – –
b M B= – (2 – λ²)
max
2 6
8 pa pA
p T²A
TB =
8
λ (6 – λ²)
r=
pB – pA (per x =
r
( –1 + TB=
pBl
(7 + 3 k)
B M max = l 20
x 2p
A
l T TA= p a – TB 1 + 2TA r )]
(per x = pA ) k= pA / p B + p² A
λ=a/l
1 pl² 1 pl²
MB = – MB = –
8 8,55
max
M AB = 1 pl²(alla distanza 0,375 l da A) MC= –
1 pl²
14,3 30,3
max
M AB = 1 pl²(alla distanza 0,383 l da A)
p RA =R C = 0,375 pl p 13,65
max
A ι
B
ι
C A
ι B ι
C D M BC = 1 pl²(alla distanza 0,583 l da A)
ι
RB = 1,25 pl 18,08
R A = 0,383 pl R C= – 0,450 pl
R B = 1,200 pl R D= – 0,033 pl
MB = M D = – 1 pl²
1 pl² 9,34
MB = –
16
max MC = – 1 pl²
M AB = 1 pl²(alla distanza 0,438 l da A) 14,1
10,4
max
M AB = 1 pl²(alla distanza 0,393 l da A)
p p 13
B C R A =0,438 pl max
A ι ι
A
ι
B
ι
C
ι
D
ι
E M BC = 1 pl²(alla distanza 0,536 l da A)
27,5
R B =0,625 pl
R A=R E = 0,393 pl R B =R D= 1,143 pl
R C=– 0,063 pl
R C= 0,929 pl
1 MB =M D = – 1 pl²
MB = M C – pl² 27,8
10
MC =– 1 pl²
max 1 pl²(alla distanza 0,400 l da A) 9,35
M AB =
12,5 max
M AB = 1 pl² (alla distanza 0,429 l da A)
max 1 pl² (in mezzeria) 17,8
p M BC = p
40
B C D A C D R A=R E = 0,036 pl
A ι ι ι ι B ι ι ι E
R A = R D = 0,400 pl R B =R D= 0,465 pl
R B = R C = 1,100 pl
R C= 1,143 pl
M B = – 1 pl² MC =– 1 pl²
MB =M C – M BC = – 1 pl² 8,26 55,6
20
M D =– 1 pl²
max 1 pl²(alla distanza 0,450 l da A) 17,2
M AB =
max
M AB = 1 pl² (alla distanza 0,380 l da A)
9,9
13,9
max
p p p p M BC = 1 pl²(alla distanza 0,603 l da A)
R A = R D = 0,450 pl 16,4
A B D A D
ι ι C ι ι B ι
C
ι ι E max
M DE = 1 pl²(alla distanza 0,422 l da A)
R B = R C = 0,550 pl 10,3 R D= – 0,598 pl
R A = 0,380 pl R = – 0,442 pl
E
R B = 1,223 pl R C= – 0,357 pl
MB = M C –
1
pl² MB =M D = – 1 pl²
20 18,5
MC =– 1 pl²
max 1 pl² (in mezzeria) 27,8
M BC = max
13,3 M AB = 1 pl² (alla distanza 0,446 l da A)
10
p p p max
R A = R D = 0,050 pl M CD= 1 pl²(alla distanza 0,482 l da A)
A B C D A B C D E 12,4
ι ι ι ι ι ι ι
R D= 0,572 pl
R B = R C = 0,550 pl R A = 0,446 pl R E = – 0,054 pl
R B = 0,572 pl R C= 0,464 pl
ARCO INCASTRATO
N.B. - Le formule contrassegnate con asterisco sono valide solo per l'arco a p x= pl² *
forma parabolica con I cosϕ = cost =°I ϕ( = inclinazione della tangente 16 f
Y2
sull'orizzontale). Per gli archi ribassati tale ipotesi coincide praticamente
con della sezione costante. Non si tiene conto dell'accorciamento della fibra Ya
C M A= – 1 p l² * M B= + 1 p l² *
Yb 64 64
media. F
Schema Formule x x yA= 13 pl yB= 3 pl
32 32
x= 15 Pa A B
P α β² * Ma MC = O *
4 f l Mb
a b Pa
M A= – β ² (5 β – 3) *
C 2
Pb p
Ya Yb M B= – α² (5α – 3) * x= pl² * M=O*
F 2 8f
x x C
yA= P β – M A – M B yB= P – yA y y
A B l
F
Ma Mb
x x y= pl MC = O *
l M c=M B+ 1 yBl – xf (valida per a < l ) 2
α β 2 2 M A B
l M
xA= F β(1+α –14 α²+36 α³– α4 )*
a C b xA=F – xA q
h x B= 3 q f *
F C x A = 11 q f *
F y M A= –2Ffα β²(3 – 9β +8 β² )* y 14 14
Xa Xb M B= –2Ff α β²(3 – 9α + 8 α² )* F
Xb M A= – 51 q f² * M B = 19 q f² *
A B y = Fh M A – M B 280 280
Ma y Mb Xa A B
l Ma
l yl x y Mb M 3 x = q f²
M c= – B f + MB C= – q f² *
α β 2 l 140 4l
Ιh
Ιι =
8 2k+3
X B = qh X A
Ιι V = qh² . K ; M B = qh² 5k+9
l 6k+1 24 (
k+2
)
h M C= Vl XBh M D= X B h Ιh h 12k
y ; M A=M B + Vl ql²
y XA 6k+1 2
V V XB
A XB
M max = x² A (per y = xA ) M C = M B +Vl X B h ; M D=M B X B h
B 2q q A B
XA MA MB
ι ι xA
M max = x² A +M (per y =
k = Ιι . h k = Ιι . h A q )
Ιh ι Ιh ι 2q
TABELLA PER IL CALCOLO DELLE PIASTRE RETTANGOLARI PIASTRE CIRCOLARI UNIFORMEMENTE CARICATE
APPOGGIATE O INCASTRATE AL CONTORNO
incastrate al contorno appoggiate al contorno
M x =α ρ l² x
ιy
M y = β ρ l² x
ρ= ιy µ x =– γ ρl² x
ιx ιx
α β α β γ δ µ y = – δ ρl²x
M x=mom. flett. in
mezzeria paralle-
lamente al lato lx
M y =mom. flett. in
mezzeria paralle-
lamente al lato ly
µx
= mom. d'incastro
parallelamente R R
al lato lx
µ y mom. d'incastro Mi
=
parallelamente Mm
Mm
al lato ly M m= ρR² M i = ρR² M m = 3 ρR²
∞ ρ = carico riparato 16 8 ρ=carico ripartito 16
P
P P
Cremoniamo per una capriata Polonceau
P 5 P composta soggetta a carichi uguali e
P 6 verticali applicati ai nodi superiori.
4 P
P 3 7 r
σ P
4' 6' 8
2
1 9
2' 3' 7' 8'
1-2
A B 1
L
RA fig. A RB
2-3 2
I. -Si fissano una scala delle lunghezze, una scala dlle
forze ed un versa orario per le rotazioni; si disegna lo RA
schema del sistema articolota (fig. A) e si determinano
le reazioni RA e RB entrambe uguali, in questo caso 3-4
particolare, alla metà del carico totale.II. -Si traccia il 3
poligono delle forze esterne, girando intorno al si-
stema in verso orario (fig. B).
4-5 4
3'-7' 7'-3'
2'-1' 0
4'-3'
5-4' 3'-2'
2-1 1-2 C 2'-3'
a
3-2' 3'-3
5
2-2
2-3'
2-2'
3-2
b
fig. B 6
3-3' 3'-4'
4-3 4'-3
d
3-4 4-3 f RB
4-4 Cremoniamo per una capriata inglese soggetta
4'-5 a carichi concentrati applicati nei nodi superiori 7
4-4 5-4 rinforzati da carichi verticali, peso proprio e
sovraccarico della neve e delle pressioni del vento 8
agente sulla falda sinistra.
III. -Si traccia il poligono delle forze relativo a ciascun nodo, Ms -3,5 PI/2—P3/81— P 2/8 1—P 1/8 1 -Pl e ;I momento
cominciando da un nodo ove concorrano due sole aste, delle forze a sinistra di s rispetto al punto 5, polo dell'asta
girando sempre intorno al nodo in verso orario passando dal 3'-7':
primo nodo a quello nel quale concorrano due sole aste i cui 5) dal punto O del poligono delle forze si traccia la parallela
sforzi siano incogniti, ricorrendo, qualora in un nodo concor- all'asta 3'-7' e su di essa si riporta un segmentoo-g uguale
rano più di due aste i cui sforzi siano incogniti, al metodo del allo sforzo s: dal punto g si traccia la parallela all'asta 3'-4'
Ritter, e cioè: fino ad intersecare nel punto f la parallela all'asta 3'-3con-
1) dal punto 1 del poligono delle forze si traccia la parallela dotta dal punto c: 6) dal punto 3 del poligono delle forze si
all'asta 1-2 fino ad intersecare nel punto a la parallela traccia la parallela all’asta 3-4 fino ad intersecarenel punto
all'asta 1-2' condotta per il punto 0: d la parallela all’ asta 3-4’ condotta per il punto f7) dal
2) dal punto 2 del poligono delle forze si traccia la parallela punto 4 del Poligono delle forze si traccia la parallela all'asta
all'asta 2-3 fino ad intersecare nel punto b la parallela 4-5 fino ad intersecare nel punto e la parallela all'asta 4-4'
all'asta 2-2' condotta per il punto a: condotta per il punto d:
3) dal punto b, precedentemente trovato, si traccia laparal- 8) dal punto e, precedentemente trovato, si traccia laparal-
lela all'asta 2'-3 fino ad intersecare nel punto c la parallela lela all'asta 4'-5 fino ad intersecare nel punto g la parallela
all'asta 2'-3' condotta per il punto 0: all'asta 4'-3' condotta per il punto g.
4) si calcola lo sforzo s nell'asta 3'-7' mediante la sezione s di Essendo la struttura simmetrica e simmetricamente caricata,
Ritter: s -Ms/r, ove r è la distanza del punto 5 dall'asta 3'-7' e la costruzione del cremoniano si limita alle operazionide-
9
III. -Si traccia il poligono delle forze relativo a ciascun nodo, delle forze a sinistra di s rispetto al punto 5, polo dell'asta
cominciando da un nodo ove concorrano due sole aste, 3'-7':
girando sempre intorno al nodo in verso orario passando dal 5) dal punto O del poligono delle forze si traccia la parallela
primo nodo a quello nel quale concorrano due sole aste i cui all'asta 3'-7' e su di essa si riporta un segmentoo-g uguale
sforzi siano incogniti, ricorrendo, qualora in un nodo concor- allo sforzo s: dal punto g si traccia la parallela all'asta 3'-4'
rano più di due aste i cui sforzi siano incogniti, al metodo del fino ad intersecare nel punto f la parallela all'asta 3'-3con-
Ritter, e cioè: dotta dal punto c: 6) dal punto 3 del poligono delle forze si
1) dal punto 1 del poligono delle forze si traccia la parallela traccia la parallela all’asta 3-4 fino ad intersecarenel punto
all'asta 1-2 fino ad intersecare nel punto a la parallela d la parallela all’ asta 3-4’ condotta per il punto f7) dal
all'asta 1-2' condotta per il punto 0: punto 4 del Poligono delle forze si traccia la parallela all'asta
2) dal punto 2 del poligono delle forze si traccia la parallela 4-5 fino ad intersecare nel punto e la parallela all'asta 4-4'
all'asta 2-3 fino ad intersecare nel punto b la parallela condotta per il punto d:
all'asta 2-2' condotta per il punto a: 8) dal punto e, precedentemente trovato, si traccia laparal-
3) dal punto b, precedentemente trovato, si traccia laparal- lela all'asta 4'-5 fino ad intersecare nel punto g la parallela
lela all'asta 2'-3 fino ad intersecare nel punto c la parallela all'asta 4'-3' condotta per il punto g.
all'asta 2'-3' condotta per il punto 0: Essendo la struttura simmetrica e simmetricamente caricata,
4) si calcola lo sforzo s nell'asta 3'-7' mediante la sezione s di la costruzione del cremoniano si limita alle operazionide-
Ritter: s -Ms/r, ove r è la distanza del punto 5 dall'asta 3'-7' e scritte, relative alla sola parte sinistra della capriata.
Ms -3,5 PI/2—P3/81— P 2/8 1—P 1/8 1 -Pl e ;I momento
-Si traccia il poligono delle forze relative a ciascunnodo, 3) dal punto b, precedentemente trovato, si traccia la pa-
cominciando da un nodo ove concorrano due sole aste, rallela all’asta 14-3 fino ad intersecare nel punto c lapa-
girando sempre attorno al nodo in verso orario, pas- rallela all’asta 14-13 condotta per il punto 10.Analogi-
sando dal primo nodo a quello nel quale concorrano camente si procede per gli altri nodi che è beneconside-
due sole aste i cui sforzi siano incogniti: . rare nel seguente ordine:
1) dal punto 1 del poligono delle forze si traccia laparal- 1,2,14,3,13,4,5,12,6,11,7,10,8,9; il poligono delle
lela alla asta 1-2 fino ad intersecare nel punto a lapa- forze relativo all’ultimo nodo rimane implicitamentetrac-
rallela all'asta 1-14 condotta per il punto 10; ciato, mentre il tracciamento del poligono delle forzere-
2) dal punto 2 del poligono delle forze si traccia la paral- lativo al penultimo nodo dà modo di controllarel’esa-
lela alla asta 2-3 fino ad intersecare nel punto b la pa- tezza del calcolo grafico.
rallela all'asta 2-14 condotta per il punto a;
VERIFICA DI STABILITA DI UNA CUPOLA e del sovraccarico, dalle pressioni Q1' e Q1" orizzontali e
Si ammette che la cupola abbia al vertice un lucernario e che normali alle facce laterali del concio, determinate dai
sia simmetrica e simmetricamente caricata. Si limita quindi la conci dei due spicchi ad esso consecutivi e componentesi
verifica di stabilità a uno Spicchio elementare compreso fra in una forza orizzontale Q1 giacente nel piano medio
due meridiani formanti un piccolo angoloϕ. dello spicchio e dalla reazione R1, del carico sottostante):
1) Si eseguisce il disegno della proiezione orizzontale dello il lato O1-1 rappresenta l'azione che il primo concio
spicchio elementare e della sua sezione verticale media e trasmette al concio sottostante;
si traccia la linea an bn cn dn di carico; 7) Si compone la 01,-1 con il peso P2=1-2: per il punto b2,
2) Si divide la sezione verticale dello spicchio in n conci ideali si traccia la parallela alla 01,-2 fino ad incontrare in a2,
e si innalzano le verticali per i punti di divisioneall'estra- l'orizzontale per il punto H2;
dosso, determinando le porzioni di sovraccarico checom- 8) Si congiunge a2 con c2 e si determina l'intersezione b3
petono a ciascun concio; della congiungente a2 e c2 con la retta di applicazione
3) Si calcolano i carichi Pi complessivi sollecitanti i singoli dei peso P3; dal punto 2 del poligono delle forze si traccia
conci e si tracciano le loro rette di applicazione; la parallela 2-O2, alla a2 c2 ottenendo in 02-01-1-2-02,
4) Si traccia il poligono delle forze Pi il poligono di equilibrio del secondo concio: il lato O2-2
5) Si determinano i punti Hi, estremi superiori dei noccioli rappresenta l'azione R2, che il secondo concio trasmette
delle sezioni baricentriche dei conci ed i punti c1, estremi al terzo.
inferiori dei terzi medi dei letti Di D’i ; La costruzione grafica accennata viene applicata ai conci
6) Dal punto H, si traccia l'orizzontale fino ad incontrare in a, successivi, ma, arrivati ad un certo concio m, la spinta Q si
la retta di applicazione del peso P1; si congiunge a1, con annulla per poi cambiare di segno: negli anelli più bassi, tra
c1, e si determina l'intersezione b2, della a1, c1, con la i conci di spicchi consecutivi, si sviluppano sforzi di trazione.
retta di applicazione del carico P2; dal punto 1 dei Dovendo, o volendo prescindere dalla resistenza dellastrut-
poligono delle forze si traccia la parallela 1-O1, alla a1 tura alla trazione, si prosegue la costruzione graficasuppo-
c1 ottenendo in 1-01-0 il poligono di equilibrio del primo nendo nulle le forze orizzontali Q.
concio (sollecitato dal carico verticale P1, peso del concio
Formule di stabilità delle fondazioni: Dati n strati sottostanti alla fondazione, siano
FONDAZIONI SU PALI nello strato i, la pressione media prodotta dalle
fondazioni σ ied il modulo di compressibilità della
Formula di Prandtl - Caquot terra (da determinarsi in laboratorio) Ei : il cedimento,
∑i σ i
n
pl = γ t h tg 2( π
+
ϕ
) e π tg ϕ totale risulta C= hi
1 Ei
b pa< 1 p
Formule nastriforme di larghezza 4÷6 l FONDAZIONI SU PALI
b spinta alla profondità t 1. Pali infissi
Cedimenti delle fondazioni a) Pali in legno: lunghezza 6 ÷ 10 m
Formula di Rankine: pressione limite di rottura: diametro medio 20 ÷ 30 cm
1 carico max. 10 ÷ 20 t
d
2
pl = γt h tg 4( π
+
ϕ
) 3
8/12
4
la pressione ammissibile si può assumere p a < 1 p 2,10
2 l
1,5÷2d
Pressioni ammissibili per corpi di carico appoggiati in superficie su diversi tipi di terreno
p
QUALITÀ DEL TERRENO Pressioni ammissibili kg/cm²
Tipi di pali in legno p puntazza metallica
1) Terreni smossi non compatti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 0-1
b) Pali in ferro: profili
2) Terreni paludosi, torbosi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 0
3) Terreni incoerenti compati per fondazioni larghe. . . . . . 2 m 10 m
a) sabbia con grani inferiori a 1 mm. . . . . . . . . . . . . . 2 5
b) sabbia con grani fra 1 e 3 mm. . . . . . . . . . . . . . . . . 3 8
c) sabbia con ghiaia (con almeno 1/2 di ghiaia). . . . . . . 4 10
4) Terreni incoerenti (in base al contenuto in acqua):. . . . . oppure profili composti.
a) fluido; fluido-plastico. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 0
b) molle-plastico. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 0,4 c) Pali in cemento armato
c) solido-plastico. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 0,8 1– Pali in conglomerto ordinario (tipo Considére)
d) semisolido. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1,5
e) solido. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3,0
5) Rocce in buone condizioni fisiche (*). . . . . . . . . . . . . .
a) in stratificazioni compatte
(arenarie, calcari, rocce vulcaniche, ecc.):. . . . . . . .
1) di resistenza mediocre. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10
2) fortemente resistenti
(carico di rottura non inferiore a 50 kg/cm²). . . . . . . . 15
b) in massiccio (graniti, porfidi, basalti). . . . . . . . . . . . 30
P°
Z = 45°
0,5 P b
b/2 ° Z= 3b
2 Z=
Z = 0,5 p ° P 2
1,0 ° Z= b
b/2
Z =
1,5
0,5 p ° 0,67P° Z = 3b
b/2 2
Z =2 0,5 p ° 0,5P° Z= 2b
b/2
0,33P
Z =3 °
b/2
0,25P°
Z =4
b/2
10 37 10
57
13.40
SEZIONE B
5 22 5
ø 32 B 32
ρ1+ρ2 ρ1+ρ2
ρ amm. = =
η 3÷4
Pali Frankl Tipi du plinti su pali Distanza fra i pali:≥ 3 diametri
1000
SEZIONE
PIANTA
PIANTA
SEZ A-A
500 500
500 500
Sezione delle
banchine
400
500
400
500
trave di collegamento
sovraccarico
h
Sp°
h h
Sr
h/2
h/3
1,70 sovraccarico
D C h=0,55
P1
d1
h=5,00 S2= 1188,8 kg
S=
1 5335 kg
d2
P2
y 2= 2,50 m
y 1= 1,66 m
A B
1,70
0,50
a=2,20
Verifica allo scorrimento 1) Si determina la spinta S che il V1 - S1 cos δ = 11731,20 cos 15° =
Resistenza di attrito terrapieno esercita sul paramentover- = 3036,03 kg.
T = f P = 0,5 • 23400 = 11700 kg ticale BC' fittizio: essa si suppone pa-
Grado di stabilità allo scorrimento rallela alla superficie superiore del 2) Si determina la spinta P1 del prisma
terrapieno, è applicata ad una di- di terra BCC’
v = T = 11700 = 1,8 > v° = 1,50 stanza dalla base del muro uguale ad
S 6543,8 P1 = 1 0,46 • 6,22 • 1,00 • 1600 = 2289,60 kg
un terzo dell'altezza h' e la sua gran- 2
dezza si ottiene con il seguente proce-
3) Si determina la spinta Sa che il terra-
dimento grafico:
pieno esercita sul paramento a monte
A O B del muro, componendo la spintaS1 con
a) dal punto B si traccia una retta
il peso P1 e le sue componenti orizzon-
a/3 a/3 a/3 che formi con l'orizzontale un angolo
tale e verticale
uguale all'angolo di attrito ϕ = 30°;
sia M il punto d'intersezione con la Oa = O1 = 11331,16 kg
A' B' superficie del terrapieno;
Va = V 1+ P1 =
Sa = 12530 kg
σ=2,19 =3036,03+2289,60=
b) dal punto C' si traccia una retta
C'D che formi con la normale alla BM =5325,63kg
un angolo uguale all'angolo d'inclina- 4) Si calcola il peso del muro
2,13 zione della superficie superiore del di sostegno
0,07
terrapieno:
Verifica allo schiacciamento P2 = 0,80+2,50 • 6,10 • 1,00 • 2400=
c) si descrive una semicirconfe- 2
Distanza del centro di pressione 0 dal-
l'estrema A maggiormente compresso: renza di diametro BM e dal punto D si =24156 kg
traccia una retta ad esso perpendico- che è applicato nel suo baricentroG.
lare, determinando sulla semicirconfe-
M r – Ma 28540 -11861,30
AO = = = renza il punto E; con centro in B e
P 23400 5) Si compone nel punto G1 (punto di
raggio BE si descrive un arco di cer- intersezione della retta di applicazione
a 2,20 chio che intersechi nei punto F il dia-
0,71 m < = = 0,73 m di P2 e della retta di applicazione di Sa)
3 3 metro BM; con la spinta Sa ottenendo la risultante
Poiché il centro di pressione è esterno R e le sue componenti orizzontale e
al terzo medio, trascurando la resi- d) dal punto F si traccia la parallela verticale
stenza a trazione della muratura. la alla C’D fino ad intersecare la superfi- R = 31511kg
massima compressione dell'estremo A cie del terrapieno nel punto N; con R = O = O = 11331,16 kg
o a 1
0,40
d1 =
2,10
P1
4,00
6,00
d 2= h=6,60
d 3= 1,65
0,60 P2
0,40 5
P3
h/3
2,65
0,45
A 1,27 0 B
Muro di sostegno in cemento armato
a
61,5 t
trattore rimorchio
5,5 t 7t 7t
3,50 3,87 1,34 3,31 4,20 1,02 3,50
14 t SCHEMA IV
14 t 14 t
32 t
74,5
trattore rimorchio
5,5 t 7t 7t
1,02
3,50 3,87 1,34 3,31 4,20 3,50
SCHEMA VI
19 t 18 t 18 t
4,04 4,04
t 32 3,00
trattore t 19,5 rimorchio t 42
trattore t 19,5 rimorchio t 55
α α
V V V
Solette
h σ c = 40 kg/cm² σ c = 50 kg/cm²
in cm σ σ σ
f=1400 kg/cm² f =1400 kg/cm² f=1400 kg/cm²
(per b= M ωf Mr ωf
r Mr ωf
100) Kgm cm² Kgm cm² Kgm cm² b
8 173 2.06 217 2.58 180 1.64
10 297 2.69 371 3.37 308 2.15 y1 s
12 453 3.32 566 4.17 470 2.65
14 642 3.96 803 4.96 666 3.16
16 865 4.59 1081 5.75 897 3.66
d =α M ; Af=
β Mb = γ b d ; y = kd ;
b 100 100
Ar b N = σF A f t = braccio della coppia interna =η d
τ max
ø10
1 2
ø14 ø14 540 ø14 ø14 ø14 ø16 ø14 ø14 ø14
540
ø16
3 10
52.5
τ max τ max
τ max 22
2ø12
2ø14
1ø14
1ø14
1ø14 2ø16 1ø14
1ø14
1ø14
2ø18
2ø14
55
30
2ø14
ø20
ø18 ø18
ø20 2ø14
ø20
ø18
ø18
ø20
2ø18
2 20 1ø20+2ø28
1ø20+2ø28
2 20 2 20
Elemento di fabbricato in cemento armato
2 20
2 20 2 20 1 20 2 20
2 20 2 20
2 20
2
1 2 1 1 2 2
2 2 2
2 20 7 20 2 20 6 20
310
450
30 30
4 20 4 20
50
B
40 40
310
8
4 20 4 20
42
8 4
50
SEZIONE A B
Fondazione a platea in cemento armato
80
490 490
8 15 8 15
3 22 3 22
6 22 4 15 70 3 22 70
6 22 90
55 55
8 15 8 15
16 22 4 15 12 22
Fondazione a platea in cemento armato
70 780 50
8 ogni 30" 8 ogni 30" 65x60
8
6 18 6 18 6 18 4 25x2
7 30 1 30 2 30 45 10 a 6 br.7 30 2 20 8 ogni 30"
2 15 2 15
90
2 15 10 10 p.m.l. 120
30
7 30 2 12 10 10 p.m.l. 2 15 10 8 p.m.l. 8 30 2 30
10 A 10
100 750 100
1 6/32" 2 12 1 6/32"
48
6 1 8/20" 1 12/32"1 12/32" 1 12/32" 1 12 pieg./32" 1 12 dritto/32" 13 33
1 8/20" 18 90
1 6/20" 9 30
360 360
L=1.20 45
30 330 330 30 7
1.37
1 8/20" A 1 8/20" 35
30
L=40 Sezione trasversale L=3.40
15 50 90 1 6/32" L=760
63 230
15
15
1 12/32" L=510
90 50 15 230 63
15
1 12/32"L=510 15
1 12/32" L=780 15
747
10.80/2
1 6/32" 1 6/32"
25 25
145
35 1 8/16" L=200
1 6/32" L=10.90
10.76/2
80 12 3.64 12 70 135
35 1 12/32" L=7.50
12
12 135 70
1 12/32" L=11.00
12
10.76/2 SEZIONE A-A
10.80/2
2ø16
30 30 90
3ø30
530 86
2ø16 L=1100 10
77 200
141 77
20 77
30 1ø30 L=745
77
61 77 1ø30 L=1260
30 320
77
65 1ø30 L=1260
400
1ø30 L=1180
465
30 2ø30 L=1200
538
3ø30 L=1125
2ø22 2ø22
25 25 20 20
373
30 2ø22 L=855
373
2ø22 L=855 30
2ø22 L=790
78
Staffe ø8/25" 2ø22 15
N 28 L=220 L=325
80
15
2ø22 L=860 78
20 295 78
Massima sollecitazione del calcestruzzo
σc= 60 kg/cm². 2ø22 L=785
SUPERSOLAIO
È costituito da travetti prefabbricati in laterizio armato posti ad interasse di cm 60, ed interposti blocchi in laterizio tra i
quali viene gettato il calcestruzzo a completamento del travetto, e superiormente viene gettata una cappa in calcestruzzo.
Per solai di altezza superiore a 22 ÷ 33 cm si usano blocchi in due pezzi. L’armatura è costituita da un traliccio ottenuto
unendo per saldatura dei normali tondini per cemento armato (per lo più in acciaio ad alto limite elastico e ad aderenza
migliorata) con un doppio ordine di aste di parete.
2-4
2-3
28-40
16-18-20 26-32-36
60
60
SOLAIO METALSTRUT
È costituito da travetti prefabbricati in laterizio armato disposti ad interasse di cm 40÷50, fra i quali si interpongono
blocchi in laterizio opportunamente rinforzati nella zona compresa (ad esempio con soletta di tipo misto). L’armatura
del travetto è costituita da un traliccio metallico, ottenuto mediante profilatura a freddo partendo da un nastro d’acciaio
e formato da due correnti e da aste di parete munite di fori alla base, per consentire il passaggio di eventuali armature
aggiunte. Il traliccio viene sigillato mediante malta di cemento entro uno zoccolo formato da fondelli in laterizio. Entro
tale zoccolo vengono anche annegate le armature additive, costituite da acciaio ad alto limeite elastico ad aderenza
migliorata.
soletta in c.a. secondo le esigenze cm 1÷3
bo=cm8 b=cm50
SOLAIO DUPLEX
È il prototipo dei solai a nervature. costituito da elementi laterizi cavi (retti e tagliati a becco di flauto) opportunamente combinati per formare dei
cassettoni opportunamente intervallati da solchi ortogonali, nei quali si dispongono le armature principali e che costituiscono i travetti. Questi si gettano
insieme alla soletta superiore leggermente armata da ferri di distribuzione. I mattoni «DUPLEX» si distinguono in due tipi: il tipo quadrato 16 cm di lato
e il tipo trapezoidale avente lati paralleli di cm 16 e 32. Le altezze di centimetri 12-16-20 26 permettono di soddisfare a tutte le esigenze delle luci
comunemente incontrate nell'edilizia.
12 16
16
16 16 22
64 16
16
16
16
CASSETTONE NORMALE
20
DA cm 64x64
64
ALTRI TIPI DI CASSETTONI
16
16
80
96
112
26
80 64
16
64
SPESSORE SOLETTA cm5
SPESSORE NERVATURE cm 8÷12
CIREX
Solaio a travetti prefabbricati tipo classico.
I Travetti CIREX, di facile confezione, possono essere posti in opera affiancati, ottenendo l’interasse di cm 25, oppure
distanziati a mezzo di blocchi interposti, ottenendo l’interasse di cm 55. Il solalio viene fornito nelle altezze di cm 12,5
- 16,5 - 20,5.
SOFFITTATURA CIREX
I travetti CIREX si dispongono all’interasse di cm 90, tra di essi si collocano inferiormente tavelle leggere da soffitto.
Ove particolari condizioni statiche lo richiedano i travetti formati con elementi CIREX h 20,5 si pongono in opera
confezionati con pezzi terminali (tipo T) oppure accoppiati. In tal caso un getto di calcestruzzo nelle nervature risultanti
crea dei veri e propri travetti in c.a.
SOTTOTEGOLA CIREX
Quest’impalcato si ottiene ponendo in opera i travetti prefabbricati CIREX all’interasse di cm 60 collegati con tavelle
superiori. Anche in questo caso il travetto per l’altezza di cm 20,5 può venir confezionato disponendo elementi del
tipo T nelle zone terminali. Si possono parimenti accoppiare i travetti per risolvere i casi di maggior importanza
statica.
CELERSAP
È un solaio formato da travetti di laterizio armato, posti in 10
opera ad interasse di cm 45, aventi sezione costante a T
rovescio alto cm 10, (prefabbricati esclusivamente in cantieri
centrali) e blocchi intermedi di altezza variabile da 12 a 25 70
cm in relazione alle portate richieste.
Tutta l’armatura metallica di tensione dei momenti positivi è
contenuta nei travetti prefabbricati. Nelle nervature incon- 12
16.5
glomerato da gettarsi in opera vengono aggiunti solo gli
«spezzoni» per i momenti negativi.
La maneggevolezza dei travetti che pesano solo 11 Kg/m 45
facilita la posa in opera. Per il getto è necessario usare
conglomerato con resistenza cubica, a 28 giorni, noninfe-
riore a 160 Kg/cm². I travetti posti ad interasse di cm 70 20
possono anche essere impiegati per la realizzazione distrut-
ture secondarie o di copertura, anche del tipo a capriate, a
volta e paraboloide iperbolico. 45
MOMENTI MASSIMI DI SERVIZIO PER LA STRISCIA LARGA m 1 IN kgm MOMENTI D’INERZIA DEI SOLAI CELERSAP
Altezza solaio Armatura ogni Contrassegno PER SEZIONE LARGA m 1
12 16,5 20 25 travetto travetto CONSIDERATA TUTTA REAGENTE
126 181 224 --- 4ø3 1
174 251 311 --- 2ø4-2ø3 2 I=cm 4 125000
222 321 389 --- 4ø4 3 celersap 25÷3
120000
117600 80000
283 408 506 --- 4 ø 4,5 4
75000
361 520 644 --- 2ø6-2ø4 5 celersap 25
72100 70000
390 562 698 891 2 ø 6 - 2 ø 4,5 6 65000
493 711 882 1127 4ø6 7 63800 celersap 20÷3
60000
540 840 1043 1333 2ø7-2ø6 8 55000
570 960 1192 1527 4ø7 9 50000
celersap 16,5÷3 45000
--- 1068 1364 1745 2ø7-2ø8 10
40600 40000
--- 1128 1535 1967 4ø8 11 celersap 20
36500 35000
30000
celersap 16,5 25000
21400 20000
18440 celersap 16,5÷3 15000
celersap 10÷3 10000
8700
8450 celersap 12 5000
3605 celersap T 10 0
A F =0 1 2 3 4 5 6 cm²
SOLARIO TRIREX
Il solaio TRIREX a pannelli, concepito per semplificare le operazioni di posa in opera è costituito da un insieme di
blocchi uniti fra loro, in appositi cantieri di confezione, così da formare pannelli armati, monolitici ed assai resistenti
grazie all’aderenza garantita dallo speciale profilo dei pezzi.
I pannelli TRIREX sono prodotti nelle altezze di cm 8,5 - 12,5 - 16,5 - 20,5. La larghezza dei pannell, generalmente di
1.00 può variare a seconda delle diverse esigenze.
Altezza totale solaio . . . cm 8,5 12,5 16,5 20,5 11,5 15,5 19,5 23,5
Altezza laterizio . . . . . cm 8,5 12,5 16,5 20,5 8,5 12,5 16,5 20,5
Interasse . . . . . . . . . cm 100 100 100 100 100 100 100 100
Larghezza min. nervature . . cm 6,2 6,2 6,2 6,2 6,2 6,2 6,2 6,2
Volume conglom. di conf. l/m² 12 15 18 20 12 15 18 20
Volume congl. in opera . . l/m² 7 9 12 15 37 39 42 45
Peso pannello . . . . . . . Kg/m² 69 87 112 138 69 87 112 138
SOLAIO TRIREX Peso tot. solaio . . . . . Kg/m² 85 110 140 170 160 185 215 245
PANNELLI BISAP
SEZIONE TRASVERSALE Altezza Peso pannelli Conglomerato Peso solaio in opera Mom. max di
7.5
cm Kg/m² nervature l/m² Kg/m² servizio al m/Kgm
12-16.5-20 12 88 10 110 581
16,5 110 14 114 1125
75 75 20 125 18 165 1732
L’accostamento dei pannelli dà luogo alla
formazione di casseri per il getto dellener-
vature di consolidamento destinate aconte-
nere le armature metalliche supplementari.
Peso elementi
Altezza Peso travi Confezione travi Larghezza Peso totale
Laterizi Conglomerato
Solaio confezionate travetto in opera
Travi Solette tavelle Totale Cemento Sabbia Murat. Manov.
cm Kg/m² Kg/m² Kg/m² Kg/m Kg/m² Kg/m² l/m² h/m² h/m² cm l/m² Kg/m²
4 31,3 146
17 25 30 55 12,5 32 2 3,1 0,15 0,10 6 33,8 152
8 36,5 160
4 33,8 150
21,5 32 30 62 15,5 39 2 3,1 0,15 0,10 6 37,6 160
8 41,5 170
4 35,6 160
25 37 30 67 18 45 2,5 4,1 0,15 0,10 6 40,4 175
8 45,1 185
4 38,1 175
30 43 30 73 21 53 2,5 4,1 0,15 0,10 6 44,2 190
8 50,1 205
4 40,6 185
35 48 30 78 22,5 57 2,5 4,1 0,18 0,12 6 47,8 205
8 55,1 220
4 43 200
40 57 30 87 26,5 66 2,5 4,4 0,2 0,15 6 51,5 220
8 60 240
7-14
SOLAIO STIMIP 5/7
56 18
È un solaio formato da cassettoni di lateriziodelimi-
19-65
tati i casseri per il getto di nervature in conglome-
rato armato, disposte secondo due direzioni orto- 53
gonali. La soletta di compressione può essere di
35 3
laterizio (STIMIP B) oppure di laterizio econglome- 35 62-73
rato (STIMIP MB). Detti cassettoni si ottengono con 68-81
quattro pezzi: gli spondali ad L, le solette superiori,
le tavelle da soffitto ed un fondello ad L di cui uno
è visibile in primo piano nella figura. È particolar-
mente indicato per la realizzazione di piastre ner-
vate di minimo peso proprio, vincolate osemplice-
mente appoggiate lungo tutto il permetro.
SOLETTE
FONDELLI AD L
ELEMENTO AD L
FONDELLO
TAVELLA
STIMIP B e STIMIP MB
Dati per il calcolo Dati per il preventivo
Alltezza Peso sol. Volume conglom. Peso laterizio
Spessore e Interasse Spessore medio
solaio in opera Kg/m² l/m² Kg/m²
tipo soletta nervatura nervatura
B MB B MB B MB
19 cm cm 177 183 45 51 70 60
22 68x62 8,5x7 198 204 52 58 73 64
26 224 230 61 67 78 68
29 Soletta cm 5 68x65 8,7x8 250 356 70 76 83 73
34 in cotto (B) 9,7x8 294 300 85 92 88 79
38 mista (MB) 69x65 10x8 326 332 97 103 93 84
43 375 381 114 120 101 92
46 69x66 10x9 399 405 122 128 105 97
50 69x68 10x10 437 443 136 142 110 102
63 81x73 11,5x14 --- 583 --- 196 --- 113
31 68x65 8,7x8 274 --- 78 --- 88 ---
36 9,7x8 319 --- 94 --- 93 ---
40 Soletta cm 7 69x65 10x8 351 --- 105 --- 99 ---
45 in cotto 69x66 10x9 399 --- 122 --- 106 ---
48 422 --- 130 --- 110 ---
52 70x68 11x10 474 --- 150 --- 114 ---
65 81x73 12x14 613 --- 202 --- 126 ---
SOLAIO ADIGE
Altezza tot. solaio . . . . . . cm 23,5 32 37 42 48 53
Altezza laterizio . . . . . . . cm 23,5 30 35 40 45 50
Interasse . . . . . . . . . . cm 70 70 70 70 70 70
Largh. min. nervat. . . . . . cm 9 9 9 9 9 9
Volume conglomerato . . . . l/m² 53,5 81,6 88,1 94,5 110,9 117,3
Peso laterizio . . . . . . . . Kg/m² 82 94 99 106 110 120
Peso tot. solaio . . . . . . Kg/m² 215 298 315 338 391 406
Mom. esercizio . . . . . . Kg/m 1537 3150 3640 4720 5760 7240
Riscaldamento per diffusione da soffitto e da pavimento Isolamento acustico per discontinuità elastica e per isteresi
Altezza . . . cm 18 22 25
Interasse nervatura . . . . cm 33 33 33
18/25
5 Spess. medio nervatura . . cm 15 15 15
Peso laterizio . . . . . . . Kg/m² 70 75 82
Conglomerato . . . . . . l/m² 66 73 90
33 30 Peso solaio in opera . . . Kg/m² 230 250 300
15
12000 4500
J1 J1
1300
NP 20 NP 8
12000
40 10
3 tirante
90 822 30 837
impermeabilizzazioni
785 80 x 9
785
80 x 9
60 x 7
50
15
c
lastrino di piombo I NP 20
4
antimonioso
1233
tirante 200
200
tirante
NP 14
d
1300
18
a
b
200
230
Fronte
B A
230
630
B A
2120 2120
Sezione trasversale Schema statico
copertura in alusicc NP 10
I NP10
R=870
0,375
Particolare b
tondo ø 16
portavetri ø 10,8
1,2 1,2
0,55
ø 26,7
Particolare a
615
copertura in alusicc
0,375
ø 13,3
23
1
Travi trasversali ø 6,7
0,3 2
ø 0,325 3
ø 8,3
ø 0,375 0,325
ø 10,8 Particolare colonne
chiusura in alusicc ø 8,9
40
Travi trasversali 50
6000
20000
C
19720
250
NP 28 DIN 60 Soffittatura C
5690
I NP 45
13000
Sezione trasversale
200x15 a
500 + 800
giunto delle piattabande
80 80
200x15
15
r=10
Particolare a
Sezione B-B
100
470
600 280
soffittatura
SEZIONE C-C
320
Cerniera
1000
1400
10948
6300
2000
4700
12060
1500
225
Sezione trasversale Prospetto
mensola
2500 2500
6525
11500 11500
Schema statico
Pianta
copertura in lamiera zincata
220
520
20
INP 80 vetri
muratura di mattoni
100 60x60x6
204
45 ][ 70x70x7
300
][ 80x45x6
10 20
240 INP 30
8
7
6525 8
][ 60x60x6
Particolare del lucernario
544
80
560
4700
220
cordolo in
900 calcestruzzo 500
tirafondi
780 380
Colonne
2490 250
2150 340
1810 340
1470 340
1130 340
395
A 395
327.5
8.5
1235 380
lamierino sagomato a freddo
327.5 Particolare dei solai
26
100
1.2
Pianta solaio tipo
80 L 130 x 130 x 12
26 betoncino di bloccaggio
24
4.5
181 91 calcestruzzo 1.8
4
14 14
14
5
NP 180 NP 180
50 40
18
40 5
50
Particolare nodo A Particolare colonne
PILASTRO COMPOSTO
BASE DI PILASTRO
1/6 h
Sezione trasversale direzione assiale
S 3 1/2h
Sezione tangenziale a- caviglia in legno
1/10h Connessioni a cunei
h CONNESSIONI DEI LEGNAMI A DIREZIONI DIVERSE
Sezione tangenziale
direzione tangenziale
Celettatura o commessura ad unghia semplice
MEMBRATURE SU UNO STESSO PIANO
l
S'' S>S' ritiro massimo
S>S'' ritiro medio
l>l' ritiro minimo 1 1/6
h>h' ritiro medio 1/6
h'' h' h>h'' ritiro minimo 4
a- caviglia in legno
S'
l'
+-25
h s
Collegamento per trazione a denti incollati
almeno 3 cm
s=5cm
l=4h
Connessioni a caviglie
Giuntura a 1/2 obliqua a, cunei (legno forte a secco).
a b
A B UNIONE CUNEIFORME
a meno resistente di b.
A. a rientranza
B. a comune
C. a mascella C
INCASTRI INCASTRO A DENTE DOPPIO
SOVRAPPOSIZIONE PARZIALE
b
a h COLLEGAMENTI DEI PUNTONI COL MONACO
Interno Esterno
A
Telaio esterno
45÷60 ritti e traverse
B 1/3 1/3
Cimatura
C a ugnatura
1/3s 1
s 6÷8mm
3
UNIONE A FILO PIANO CON CAVIGLIA PER LAVORI
SMONTABILI INCASTRO A UGNATURA CON CAVIGLIA
Per piccoli telai.
TAVOLE CON LISTELLI
1,panche, porte esterne, sportelloni; 2, traversa a filo;
1/3s 3, tavoli da disegno.
s 1/2s
A
TAVOLATI CON INTESTATURA INCASTRO A CIMATURA QUADRA
B
UNIONE A META' LEGNO
Nei tavolati a grande distesa. Nelle zoccolature quando sia possibile fissare le tavole ai traversi.
A, smusso; B, perlinatura.
Incastro a tenaglia
Si usa per lavori interni. Per lavori esterni si
impegnano caviglie cilindriche da mm 10.
1/3 a
2/3 Paniforti a tavolette
PREMESSE tubolare, realizzato annegando nel getto una sente che lo stato di coazione esistente tra
Costituisce la più brillante applica- guaina metallica. È anche possibile fabbri- ferro e calcestruzzo risente di qualsiasi
zione della tecnica degli stati di coazione care le travi solidarizzando fra loro dei conci deformazione o assestamento subiti dal-
impressi, introducendo nelle costruzioni entro i quali l'alloggiamento viene ottenuto a l'uno o dall'altro componente: donde la
degli stati di tensione preventivi mezzo di mandrini amovibili. Talvolta gli necessità di tener conto di fenomeni che
(antecedenti all'effetto dei carichi) che ne acciai possono anche trovarsi all'esterno del nel cemento armato ordinario vengono
migliorano il comportamento statico. Nel getto, ma in tal caso non è facile assicurare a trascurati o considerati solo casualmente:
cemento armato precompresso l'arma- tutti gli effetti il collegamento fra calcestruzzo ritiro e fluage sotto carico del conglome-
tura, costituita da acciaio ad alta resi- ed armatura. In questo secondo sistema la rato, rilassamento dell'acciaio teso a lun-
stenza, viene sottoposta a forte tensione messa in tiro tiene realizzata a mezzo di un ghezza costante a tassi elevati.
prima di essere collegata al calcestruzzo. martinetto idraulico: dopo la messa in ten- I dati regolamentari qui appresso ri-
Si riporta quindi lo sforzo dell'acciaio sul sione, l'armatura viene bloccata mediante portati sono ricavati dalle vigenti norme
conglomerato, determinandovi uno stato appositi ancoraggi di testata; la guaina viene emanate dal Ministero LL.PP.
di « precompressione » nelle zone desti- quindi riempita con malta di cemento iniet-
nate ad essere sottoposte successiva- tata a pressione. Calcestruzzo. - Per diminuire l'entità
mente a trazione per effetto dei carichi Le figure 3, 4. 5, 6 e 7 rappresentano gli del ritiro e del fluage sotto carico, si
esterni. Con questo procedimento si sfrut- elementi caratteristici di alcuni fra i sistemi di dovranno mettere in opera soltanto calce-
tano dunque totalmente le caratteristiche tensione e bloccaggio più diffusi in Italia. struzzi di elevata compattezza, ottenuti
meccaniche dell'acciaio per la creazione applicando i più moderni concetti della
dello stato di coazione e si evitano gli MATERIALI tecnica dei conglomerati cementizi: ce-
inconvenienti dati dalla scarsa resistenza Generalità.
Generalità - Il cemento armato precom- menti alta resistenza (ed a rapido induri-
del conglomerato a trazione, conse- presso è l'espressione di una tecnica perfezio- mento); granulometria accurata; dosag-
guendo altresì un'economia notevole di nata che tende a sfruttare nel modo più gio acqua/cemento ridotto al minimo
materiali: Fino al 75÷80 %, dell'acciaio, razionale le proprietá meccaniche dei mate- compatibile con il conferimento di una
30÷40% del calcestruzzo (e dunque del riali associati. Esso deve essere pertanto quantità di acqua d'idratazione e con la
peso proprio). Ai vantaggi diretti derivanti realizzato soltanto con materiali di qualità, le di assestamento del getto nelle casse-
dal guadagno in peso, i quali si tradu- cui caratteristiche siano sottoposte a severo forme.
cono in un aumento delle luci economi- controllo. Si deve in particolare tenere pre-
camente realizzabili, altri se ne aggiun-
gono dati dalla possibilità di rendere
solidali elementi staccati, donde ampie
possibilità di prefabbricazione e facoltà Fig. 1 - Trave ad armature aderenti Fig. 4 - Ghiera di ancoraggio B.B.R.
d'impiego di artifici costruttivi, compor-
tanti l'adattanento delle condizioni di vin-
colo alle fasi successive del regime sta-
tico. Fig. 2 - Trave a cavi scorrevoli
BASI TECNOLOGICHE
Le figure 1 e 2 schematizzano i due
più importanti metodi di messa in ten-
sione. Nel primo le armature vengono B
tese preventivamente per contrasto su
degli appositi blocchi di ancoraggio o
sulle casseforme: gettato il calcestruzzo a
diretto contatto con l'acciaio se ne at-
tende l'indurimento (per accelerare il Fig. 3 - Pistoncino Freyssinet a doppio effetto. Il pistone B
quale si ricorre spesso al riscaldamento) serve a bloccare il cuneo di ancoraggio entro il suo alloggiamento.
e si libera l'armatura. La trasmissione ghiera di bloccaggio
dello stato di mutua costrizione fra i due dado di contrasto Martinetto
materiali è quasi sempre affidata all'ade- perno per il 12
renza. Nulla vieta, se le condizioni stati-
che lo esigono, di deviare l'armatura foro per il 14
onde mutare l'andamento della risultante
degli sforzi preventivi lungo l'asse della monometro
trave. asta di trazione base di appoggio
Un altro procedimento (fig. 2) consiste Fig. 5 - Martinetto B.B.R.
nel mantenere l'armatura indipendente
dal getto per tutta la ,durata dell'induri-
Fig. 6 - Martinetto (Morandi) tipo M3 per 3 ø 5, M4 per 3 ø 7
Sezione A - A
mento, dopo avvenuto il quale si effettua
la messa in tensione prendendo appog-
gio direttamente sul calcestruzzo. In que-
sto caso le armature vengono general-
mente disposte entro un alloggiamento
Fig. 7 - Sistemazione di un terminale di cavo da 18 ø 7, sistema (Morandi).
La composizione degli impasti sarà stabi- Nella zona intermedia delle curve bilità e la tendenza alla segregazione, che
lita in base ad uno studio preventivo che granulometriche i granuli di un determi- caratterizzano tali impasti, possano causare
dovrà fondarsi sui seguenti criteri: nato diametro possono anche mancare, la formazione di cavità o di nidi di ghiaia.
a) qualità degli inerti. La sabbia, naturale purché l'area compresa tra la curva granu- Sarà spesso necessario adottare un impasto
più maneggevole e più ricco in cemento per
p 100 le zone di testata delle travi, dove il getto è
d
a più difficile a causa della forte concentra-
s 90 zione di armature.
s Per la sabbia, definita convenzionalmente
80
a curva teorica come un insieme di granuli passanti attra-
n verso un crivello a fori rotondi del diametro
70
t c di 5 mm (UNI 2334).
curva pratica
e 60 converrà avvicinarsi alla curva definita
b dall'espressione (2).
aree a+c A correzione del tratto iniziale della curva,
% 50 aree b+d la sabbia non deve in ogni caso contenere
40 più del 5%. di granuli aventi diametro infe-
i riore a mm 0,1:
n 30
c) la quohtità d'acqua è determinata in
p 20 base alla lavorabilità occorrente per una
e a buona riuscita dei getti; essa sarà comun-
s 10 que ridotta al minimo indispensabile. È ne-
o cessario che la dosatura in cemento, venga
0
2 4 6 8 10 15 20 25 50 ø vagli mm aumentata coi crescere della percentuale di
acqua.
Fig. 8 - Confronto tra le curve granulometriche terorica e pratica
od artificiale deve essere costituita da grani lometrica e gli assi coordinati sia È possibile migliorare la rnaneggevolezza,
resistenti non provenienti da roccia decom- approssimativamente equivalente a quella senza danneggiare la resistenza, introdu-
posta o gessosa. Deve essere scricchiolante compresa fra la curva teorica e g] i stessi cendo nell'impasto dei prodotti additivi
alla mano, non lasciare tracce di sporco, assi (fig. 8). (plastificanti).
non contenere materie organiche, melmose È possibile
o comunque dannose; se necessario, sarà conseguire εr=εe+εs+εkp
2,40
lavata con acqua dolce per eliminare mate- compattezze
2,0
rie nocive. Analogamente gli inerti di mag- elevate, anche
gior diametro devono essere formati da superiori a 2,02 1,94 εr=εe+εs+εkp 2,12
elementi non gelivi, non scistosi, scevri di quelle ottenute 1,86
sostanze estranee, di parti friabili, pulve- con le curve 1,5
rulente o terrose: precedenti, ri- 1,70 1,72
b) granulometria: una composizione correndo ad 1,39
granulometrica raccomandabile nella mag- impasti granu- 1,46 1,34 1,06 1,40 1,12
gioranza dei casi è definita da una delle lometrica- 0,90
curve corrispondenti alle formule seguenti: mente discon- 1,12
1,0 0.70
Legante compreso: tinui, caratteriz-
zati cioè dal- 0.88
d l'impiego di
P'=A+(100-A) 0.32
D classi di inerti 0.26 0.48 0.38 0.50 0.40
nettamente di- 0.32 0.40
Legante escluso: stanziate.
0,5
P' e P" rappresentano il % in peso dei Concetto 0.50 0.50
0.50 0.50
grani passati ad un determinato vaglio. fondamentale
del procedi- 0
d 100 mento è di ri- 0 1 1 1 5 10 anni
P"= A-C+(100-A)
D 100-C durre sensibil- 4 2
mente i vuoti Fig. 9 (Fluage), ritico ad accorciamento del calcestruzzo per una precompressione
dovuti all'ef- di σ b=200 Kg/cm²
D= diametro massimo degli aggregati. fetto di parete,
Calcestruzzo:resistenza a compressione del prisma ρβ d28=480 Kg/cm²;
D= diametro qualsiasi compreso tra 0 e D. ciò che però ri-
Il coefficiente A della (1) assumerà chiede un'ener- E modulo=4000000 kg/cm²; umidità atmosferica relativa 35÷70%;
uno dei valori seguenti: gica lavora- ε e=σ/Ε= accorciamento elastico specifico in %;
inerti tondi 4 ÷ 8 zione. Si consi- ε s=ritiro specifico in %; ε kr=(fluage) specifico in %.
inerti a spigoli vivi 6 ÷ 10 (i valori più glia di curare in
elevati corrispondono agli impasti più modo particolare lo studio degli impasti Nel computo del rapporto acqua/ce-
fluidi). discontinui, ad evitare che la scarsa lavora- mento si terrà conto dell'umidità degli inerti.
1 Il getto dovrà essere costipato per mezzo di pervibratori ad ago o con vibratori
0,90
3 giorni esterni (questi ultimi si adotteranno per strutture sottili o per zone molto ingom-
0,79 bro). Vibratori e pervibratori saranno possibilmente di frequenza variabile onde
7 giorni
interessare tutta la scala granulometrica dell'impasto.
14 giorni 0,70 0,70 Le figg. n. 9 e 10, ricavate da un rapporto del Laboratorio Federale di Zurigo,
28 giorni 0,61 forniscono alcuni dati indicativi sull'andamento dei fenomeni di ritiro e fluage nei
0,56 calcestruzzi ad alta resistenza.
0,5 Tali figure sì riferiscono a conglomerati aventi resistenza cubica a 28 giorni
90 giorni superiore a 500 kg/cm². Nel diagramma dì fig. 9 il ritiro es è misurato a partire
0,46 0,39
dal terzo giorno dopo il getto; il fluage sotto carico c., si riferisce a prismi caricati
365 giorni 0,25 a100 kg/cm². 14 giorni dopo il getto; la deformazione elastica è calcolata per
0,29 un modulo elastico pari a 400000 kg/cm². La curva a tratto pieno corrisponde
0,26 0,21 a conservazione in atmosfera ad umidità relativa del 35 %, la curva tratteggiata
ETA' ALL'IMPOSIZIONE DEL CARICO a conservazione in atmosfera ad umidità relativa del 70 %. L'entità del fluage
sotto carico per una data durata di conservazione è praticamente proporzionale
0 35 70 100 all'intensità della sollecitazione (per lo meno se questa rimane inferiore ad 113
del carico di rottura). È pertanto lecito definire un « fluage specifico » riferito ad
Y=ε k in 0/00 per 100 Kg/cm² una sollecitazione pari a 1 kg/cm²., Nel caso della figura, e per tempo
indefinito, il fluage specifico vale 0,56/100000 per umidità del 70%
0,70/100000 per umidità del 30 %. La fig. 1 0 indica la, variazione dei fluage
specifico a tempo in infinito in funzione dell'età all'imposizione del carico.
Le Norme vigenti impongono che il ritiro finale non sia mai assunto inferiore al
0.2511000. Il fluage (o deformazione lenta sotto carico), per calcestruzzi caricati
a 14 gg. dal getto, deve valutarsi almeno 1,5 volte la deformazione elastica. Se
il carico viene applicato entro un tempo minore, si assume una deformazione
lenta pari al doppio della deformazione elastica. In mancanza di determinazione
diretta, si può assumere per modulo elastico istantaneo il valore E =350000
kg/cm².
Il tasso di lavoro a compressione o a trazione non deve superare, all’atto della
precompressione, il 42 Il della corrispondente resistenza alla stessa data. In
esercizio: a compressione il 32 % della resistenza a 28 gg, R,; a trazione il valore
di Rc/20 a condizione che l'intero sforzo di trazione, calcolato a sezione
interamente reagente, venga fatto assorbire da armature sussidiarie non tese,
calcolate al tasso convenzionale di 1400 kg/cm². Non sono ammesse trazioni
sotto l'azione del carico permanente, in ambiente corrosivo, nelle travi costruite
per conci. È vietato l'impiego di calcestruzzi con resistenza inferiore a 375
kg/cm². a 28 giorni (tolleranza 5 %). Nelle zone di ancoraggio si possono
assumere sforzi di compressione locale pari a Rc/1,5
Acciai
Gli acciai più comunemente usati sono del tipo patentato e trafilato. Talvolta si
fa seguire la trafilatura da un trattamento d'invecchiamento. Si trovano anche in
commercio acciai dei tipo laminato trattato.
Nelle travi a fili aderenti non è lecito impiegare acciai tondi-lisci di diametro
superiore a 2 mm. Per sezioni maggiori si usano acciai con tacche, sezioni ovali
o rettangolari con risalti, trecce di due o più fili. Nelle travi a cavo si adottano
tondi di 5-6-7 e fino a 10 mm. Taluni procedimenti usano tondini filettati fino a
26 mm. Gli acciai sono caratterizzati dal carico e dall'allungamento di rottura sfr
ed Afr, dai limiti convenzionali s1 e s2 allo 0,1 % e 0,2% di deformazione
permanente.
La fig. 11 rappresenta l'andamento caratteristico del diagramma sforzi-
allungamenti di un acciaio trafilato per travi a cavo. La fig. 12 riproduce la
legge della caduta di tensione subita in un periodo di 120 ore dall'acciaio di fig,
11 teso inizialmente a 120 kg/mm² e quindi mantenuto a lunghezza costante.
La caduta a tempo infinito è da due a tre volte superiore alla caduta a 120 ore.
Nelle travi a cavo la tensione realizzata dal martinetto si riduce a causa
dell'attrito che si sviluppa lungo il percorso del cavo fra l'acciaio e il suo
alloggiamento.
Kg/mm² rottura Nel caso illustrato in figura 13 si ha, attrito, ecc., ed indicando altresì come
150 supponendo di tendere con un unico tensione iniziale di tiro σfi la massima
martinetto applicato in A e semplifi- tensione esercitata all’atto del tiro, si
σ (0,2%) cando le espressioni che forniscono le deve avere:
σ (0,1%) cadute per attriti: Travi a cavo:
100 σB = σA (1-fc ∝1- fd l1) σfi ≤ 0,85 σ2 σfi ≤ 0,95 σ1
σC = σB (1-fd l2) σf ≤ 0,58 σfr σf ≤ 90 Kg/mm²
σD = σC (1-fd l3) Travi ad armature aderenti:
σE = σD (1-fc ∝2- fd l4) σfi ≤ 0,95 σ3 σf ≤ 0,62 σR
50 I coefficienti di attrito in linea retta ed in σf ≤ 105 Kg/mm²
curva possono assumersi come da se- È vivamente consigliato di avitare σfi
guente prospetto: superi i seguenti limiti assoluti:
Travi a cavo: 120 Kg/mm².
f d x 10³ fc
Travi ad armature aderenti: 130 Kg/
Calcestruzzo liscio 5 0,5
mm².
40 80 120 160 200 E Lamierino metallico 3-4 0,25-0,3
Nelle travi a cavo è tuttavia lecito com-
Fig. 11 - Diagramma sforzi - allunga- Lamierino lubrificato 1,5-2 0,2
pensare un’eventuale perdita di ten-
menti di un accaio trafilato per travi a sione per attrito compresa entro 10
cavo Le Norme stabiliscono i seguenti limiti Kg/mm² con un innalzamento equiva-
per le caratteristiche dell’acciaio e le lente del limite assoluto sopraindicato.
Esternsimento base: 200 mm; condizioni d’impiego. La caduta per rilassamento può valu-
lim. elastico (0,1%): 145,0 Kg/mm²; Piegamenti alterni: resistenza a quattro tarsi al 7% di σfi per le travi a cavo, al
lim. elastico (0,2%): 153,0 Kg/mm²; piegamenti su mandrino di diametro 12-14% di σfi per le travi ad armature
quadruplo del diametro del filo aderenti armate rispettivamente con
tensione iniziale 120 kg/mm² 2010 kg (v. tabella (UNI 1474). elementi singoli o con trecce. Si può
Allungamento per Ø > 3 mm non anche assumere quale caduta il doppio
2000
caduta di tensione Kg 65 (3,22%) inferiore a 5% su dieci diametri. della caduta misurata a 120 ore.
Rapporto σ²/σfr≤0,90. Quando si proceda alla ritaratura delle
(Tollarenza 4%). tensioni preventive non prima di 44 gg.
1950 Tassi di lavoro: indicando come dopo la messa in tiro, le cadute per
«tensione finale» σf la tensione ritito del 15%, quelle date dal rilassa-
introdotta nel calcolo di verifica, a mento dell’acciaio del 30%. È tuttavia
tempo infinito, in una sezione ge- indispensabile assicurare nel frattempo
1900 nerica, previa deduzione di tutte un’efficace protezione delle armature
le perdite o cadute date da ritiro, tese.
fluage, rilassamento dell’acciaio,
10 20 30 40 50 60 70 80 90 100110 120 ore
VERIFICA STATICA
Fig.12 - Diagramma della caduta di tensione STRUTTURE ISOSTATICHE INTERNAMENTE PRECOMPRESSE
subita dall’acciaio della fig. 11 tesoinizial- Calcolo degli effetti della precompressione.
mente a 120 Kg/mm² e quindi mantenuto a In una trave a sezione costante o variabile munita di armatura pretesa
lunghezza costante. avente percorso qualsiasi, le azioni esercitate dall’armatura sulla trave
comprendono gli sforzi terminali di ancoraggio F, le forze ripartite ρ
trasmesse dall’armatura nei tratti curvilinei, eventualmente le forzeconcen-
trate P agenti in corrispondenza dei cambiamenti repentini di direzione (fig.
14). L’insieme delle forze F, ρ (oppure F, P) risulta equilibrato.
F P P P F
α1 B C D α2 P
P P
B
L1 L2 L3 L4
Fig. 13- Percorso schematico di un cavo suddiviso in tronchi per il calcolo delle perdite per attrito P
r 1/r r
F P F F F
F
A α ds=1
Fig. 15 - Azione locale del cavo in un
Fig. 14- A, sezione concentrata esercitata dal cavo in corrispondenza di cambiamento di direzione: tratto elementare del percorso
B, azione ripartita esercitata dal cavo lungo un tratto di andamento curvilineo Fig. 16 - Azione locale del cavo in un vertice del tracciato
h/3
Ms+Mp Ms h
h/3 = h
F F 3
h/3
M'p/F d=Ms/F
Fig. 19 - Zona limite in una trave appoggiata
* Il calcolo del rilassamento dell’acciaio si esegue per una tensione di 120 Kg/mm²
in quanto si suppone che vi siano 15 Kg/mm² di perdita per attrito fra la testata e la
sezione alla quale si riferisce la verifica.
F F
e
l x l
Fig. 22 - Tracciato indicativo del cavo in una trave continua a tre appoggi.
ARMATURA LONGITUDINALE
0,50 0,50
16,20 10,80
20
22
20
SEZIONE A-A
30 30 80 30 30
16
30
106
60 40
200
2,5 2,5
20,00
TESTATA
30 40
20,00 14
25
22
90 25 9
55
ARMATURA 40
A B 2.5
952,5
8
25
8
A B 2.5
1,00
16,25 16,25
32,50 1,10
0,40 0,40
filo rustico
TAS 45/20
filo al rustico 15
TAS 30/16 10÷17
tavella nervata in cotto o tavellone
5
3 tavella nervata
10 7÷12 in cotto o tavellone
4 55÷62
3 45
25 45
13.5 30 30
4
3.5
6 8
5 7.5
47÷58 63÷100
16 20
eventuale lavella in cognl. cem. leggero
10 10
8 8
10 50÷100 12
50÷100
30 32
800
fili acciaio ø mm 5 con tacche
tirante
800 800
È formato da travetti in conglomerato armato precompresso con fondelli di laterizio, a fili aderenti, con sezione a T rovescio
di altezza 9 oppure 12 cm, posti in opera ad interasse di 45 cm. Fra di essi vengono collocati degli elementi forati in lateri-
zio di altezza variabile a seconda delle necessità statiche. In casi particolari i travetti precompressi possono essere abbinati
ed allora l’interasse delle nervature risulta di cm 57. Nelle nervature di conglomerato da gettarsi in opera vengono normal-
mente aggiunti spezzoni d’estremità aventi funzione d’ammaraggio o di assorbimento delle tensioni dovute ai momenti ne-
gativi.
25
12÷40
9÷12
31.7
45 12
57
75
16.5 20
12
10
35 35 35
d=19.7
a=21.2
20÷30
30 30 30 b=9.2
Travetti prefabbricati in laterizio armato con interposizione di blocchi forati. Interasse variabile. Travetti prefabbricati in calcestruzzo con tavella.
(Industria Cementi Giovanni Rossi, Soc. P.a. Piacenza) Interasse variabile. (Società Nemea - Roma)
20
20
13
11
Travetti prefabbricati in calcestruzzo con tavella. Travetti formati da conci prefabbricati con tavelle,
Interasse variabile (Solaio Friuli - Udine) Interasse variabile. (Consorzio Gen. Cantieri Varese - Milano)
21.5
14.5
12
Travetti prefabbricati in calcestruzzo con blocchi o tavelle. Interasse variabile. (Soc. Etrusco - Firenze)
13
10
55
Travetti prefabbricati in laterizio armato con interposizione di blocchi forati. Interasse variabile.
(Industria Cementi Giovanni Rossi, Soc. P.a. Piacenza)
SOLAIO «T.A.S.t.»
Ottenuto collegando travi T.A.S.t. aventi forma fubolare
con tavelloni nervati mediante travetti in calcestruzzoget-
tato in opera.
SOLAIO «STALP»
Costituito da elementi precompressi prefabbricati (listelli) e blocchi
cavi in laterizio, collegati da nervature in calcestruzzo gettate in
opera. I listelli in laterizio (a sezione costante per le varie altezze di
solaio = cm 6x10) presentano 3 scanalature in cui sono annegate
le armature metalliche, formate da trefoli a 2 fili di acciaio, con
malta di cemento vibrata. Tali listelli, appoggiati sui muri (o sulle INTERASSE cm 38
casseforme delle travi principali), funzionano anche, durante il
getto, da sostegno provvisiorio dei blocchi e del calcestruzzo delle
nervature. Ai listelli precompressi è affidata la funzione di assorbire
gli sforzi di trazione. Carichi di sicurezza: alla fessurazione≥ 1,2;
alla rottura ≥ 2,25.
Societò produttrici solaio STALP:
- Biarmato - Milano
- Cempre - Torino
INTERASSE cm 50
- Fornaci Valdadige - Verona
- Società Pugliese Strutture Cementizie Precompresse - Bari.
20.00
staffe fissaggio
provvisorio capriata
ponteggio capriata
sostegno
capriata
martinetto
capriata
10.24
martinetto
attrezzatura per trasporto
5.74
capriate
A B
19 2ø8 in opera
1.001.00
soletta cm 2.5 gettata in opera
ripartizione ø6 a 30
60 60 50 2ø8 in opera
4ø10/m
19
2.00
capriata prefabbricata 1.50 laterizio 16.5
30
20 C D
30 capriata prefabbricata
cassaforma 45
Fig. 1 – Esempio di prefabbricazione di grandi elementi di struttura isolati.
Capriate in c.a. della luce di m 20. Officine FIAT Mirafiori, Torino.
A, vista; B fianco; C, collegamento capriate prefabbricate e travi principali gettate in opera; D, sezione A-A.
paranco
paranco paranco
0.70 36.00 9.00
1.20
isolante speciale
cartone catramato
rustico
asfalto
intonaco
banchina d'appoggio in cemento
isolante speciale
rustico
intonaco
corrente in legno
cartone catramato
struttura portante
mastice plastico
A
B
cartone catramato
LUCERNARI CARROZZABILI PER RUOTE FERRATE PESANTI
A, pianta dei telai in ghisa di varie dimensioni multiple di ∆: B, C, sezioni con diverse forme di
vetro; D, sezione del telaio apribile. Misure in mm.
isolamento speciale
zoccolino
profilo di legno
zoccolino in legno pavimento
cartone bitumato caldana
materiale plastico
solaio
Parete a nervature sporgente Parete in mattoni coibenti a camera d'aria rarefatta saldati a fuoco
feltro
cartone ondulato
plafone
profilato sostegno coprigiunto metallico telaio cemento
feltro
piastra vetro mastice vetro liscio
o martellato piastra vetro
rivestimento metallico feltro piastra vetro piastra vetro
cartone ondulato camera d'aria
telaio cemento
piastra vetro
C
o
profilato a=53-42-30 mm
b=35-28-17 mm ponticello ghisa
c=35-28-19 mm canaletto
d=60-45-40 mm condensa acqua
b e=25-20-19 mm
a
Vetrate tettole lucernari sheds
180%
215
65°
206
170%
200,5
160%
197,5
188
150%
180,3 140%
60° 174,5
130%
172
164
55° 120%
156,5
214,,5
110%
148,5 100%
0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100
Capriate zoppa con contracatena per luci < di m4 Capriate semplice, conveniente per luci di m 6÷8
monaco puntone
Capriata semplice, conveniente per luci di m 5÷7 Capriata semplice, conveniente per luci di m 8÷12
contraffisso
≤ m 30
1/5 a
Capriata di tipo palladiano, conveniente per luci di m 8÷15 Capriata Polonceau, conveniente per luci di m 12÷16
≤ m 30
travetto
monaco
terzera grappa
puntone
staffa contraffisso o saetta
SEZIONE A-A
A
mm 50x5 14
24
puntone 22x20 cm
3,5
21,5
mm 50x5
15
monaco 20x20 cm
contraffisso 20x20 cm
mm 50x5
18,7
12
mm 5x5
catena 22x20 cm Ø 16
A mm 50x5
20 puntone 22x20 cm
catena 22x20 cm
Per coperture leggere (125 kg/m²) Per coperture leggere (125 kg/m²)
Dist. Portata m Dist. Portata m
fra le Legni fra le Legni
capriate 7÷8 9÷10 11÷1213÷14 capriate 7÷8 9÷10 11÷1213÷14
Puntoni...... 13x16 15x18 16x19 18x21 Puntoni...... 14x16 15x19 16x20 18x22
m 3,00 Saette a monaco 12x12 12x14 14x14 15x15 m 2,50 Saette a monaco 12x12 12x14 14x15 15x16
Catena............ 15x17 16x20 18x20 20x22 Catena............ 15x18 17x20 17x22 20x24
Puntoni...... 14x16 16x18 16x21 18x23 Puntoni...... 14x18 16x20 17x22 19x24
m 3,50 Saette a monaco 12x13 12x15 15x15 15x16 m 3,00 Saette a monaco 12x14 13x15 14x16 15x18
Coperture leggere: eternit, lamiera, ecc.
Catena............ 16x18 16x21 18x22 20x24 Catena............ 16x19 16x22 18x23 20x25 Coperture medie: tegole leterizie piane.
Puntoni...... 14x18 16x20 17x22 19x24 Puntoni...... 15x19 17x21 19x22 21x25 Coperture pesanti: tegole a canale con falda di sottotetto (o
m 4,00 Saette a monaco 12x14 13x15 14x16 15x18 m 3,75 Saette a monaco 12x16 14x15 15x16 16x19 tipi più leggeri soggetti a sovraccarichi eccezzionali).
Catena............ 16x19 17x22 18x23 20x25 Catena............ 17x20 18x23 20x24 22x26 I carichi totali considerati comprendono la grossa e piccola
Puntoni...... 15x19 17x21 19x22 21x25 Puntoni...... 15x20 18x22 20x24 22x26 orditura, il materiale di copertura ed un sovraccarico medio
Saette a monaco 12x16 14x15 15x16 16x19 Saette a monaco 13x16 14x16 15x18 17x20
di 70 kg/m²
m 5,00 m 4,50
Catena............ 17x20 18x23 20x24 22x26 Catena............ 17x27 17x24 21x25 24x28
70
143
23
800
140
70
250
40
1000
APPOGGIO SU MURATURA
980 980
cordone di iuta coprigiunto a molla Sezione longitudinale
eternit
vetro
ponticello
vite di pressione
SEZIONE C-C
c
vetro
c
eternit eternit
490
980
Particolare della copertura
4Ø14
4Ø8 15 30 25 20
20
2Ø 8 30 10 2Ø13
2Ø8 25 5Ø13 2Ø8
2Ø8 15 2Ø8
30
20
2 Ø13 15 2Ø8
2Ø13 2Ø 8
20 20
15 2Ø10
490 490
980
2Ø16 2Ø10
Armatura del telaio dello shed
13
2.5
interasse dei correnti cm 30
25
2.5
45°
a 45°
a/2
a/2
a
45°
b
b/2
b/2
45°
b
b/2
OSSATURA DI UN ABBAINO
b/2
spessore tavole
cm 3,5
45°
a
a/2
10 x 8
5 x 2,5
a c
a a c
a/2
b
b
40
19
13
gronda
35
malta
40
tegole piane o
embrici
28
gronda 25
5
20
Scandole in 12÷15x20÷30
spessore 20 35÷50 40%
legno.........
mm 15÷20
9 40 variabile
22 Fori per chiodatura
listelle di colmo 20
D
8 22 40
22 10
40
20
B
8
Fori per chiodi da 30mm C
Fissaggio lastra A 40
gronda
2÷25 Fori per chiodatura
Fori per il Fissaggio dei ramponi
rampone di rame
A, mezza sagoma di invito; B, sagoma di fondo; C, sagoma di gronda; D, lastra di grondai; E, colmo
COPERTURA ALLA TOSCANA
19,5 210 19,5
G 11,5 11,5 G
grappa
90 di gronda 21
21 68 variabile 68
110 L di testata
55 di colmo 36
36 18
C D
B F E
lastre di testata C D E F
A, mezza lastra di colmo; B, lastra trapezia sinistra;C, lastra trapezia destra; D, lastra di fondo; E, lastra di gronda; F, mezza lastra di testata; G, colmo
COPERTURE ONDULATE
E
h= 183 cm.
mod.1924 e mod. monitor
12 MODELLO 1924
largh. totale cm 97
largh. utile cm 91
ondulazioni n. 5 1/2
MOD. MONITOR
3 3 A B C D largh. totale cm 101
gronda 12
Fissaggio su strutture metalliche largh. utile cm 97
ondulazioni n. 6 1/2
A, lastra di gronda; B, lastra di fondo; C, lastra di colmo; D, lastra senza smussi; E, colmo
150
25
A
lamiera lungh.max m 25 B
max. 2.20
Sezione tetto
A
Pianta particolare falda Particolare C Particolare B
TIPI DI LAMIERE
7,62
Sezione A-A 1,9
87,7
}
97,3 x L =360
Lamiera sinusoidale tipo 01
10
3
65
77
Lamiera sinusoidale tipo 02
3
13
91
98 } x L =360
Scossalina laterale Lamiera sinusoidale tipo 03
15,24
1,9
91.44
95,88
Lamiera ondulato-piana tipo 04
190,5
38
7,62
8,32
Scossalina di testa
Lamiera trapezoidale tipo 05
25
1,00
Colmo 7,00
Lamiera trapezoidale tipo 06
La quota di riferimento (0,00) è quella centi parte di ciascuna rampa saranno salita si indica con una freccia con linea
del pianerottolo del piano terreno. i numerate progressivamente. mentre continua sulla mezzaria di ogni rampa.
piani superiori hanno quota positiva, quelle delle rampe che dal piano ter- La pedata e l'alzata si indicano lungo la
quelli inferiori hanno quota negativa. A reno scendono ai piani inferiori porte- linea suddetta, pedata in alto ed alzata
partire dal piano terreno le alzate fa- ranno un numero negativo. Il verso di in basso. in unità centimetro.
103 ( -292 ) 103 103 ( 0,00 ) 103 103 ( +325 ) 103 103 103
( +975 )
221 221 221 221 221 221 221 221
1 20
- 18 21
30,5 30,5 16,25 30,5
-1
16,25 16,25
30,5 16,25
-8 11 51
-9 10 50
75
135
80
72
Lunghezza normale del passo di un uomo in piano Con rapporto normale a/p=17/29
(due alzate + una pedata = cm 63
A
B C
pendenza max per scale a pioli
A, distanza per scala rettilinea normale; B, passaggio per due persone di fronte;C, passaggio per
tre persone di fronte.
12% GRADONATE
23,5%
pendenza max scale per locali macchine
70
12% 8
8.5 16.5
Inclinazioni usuali per gradonate, scale normali, per locali macchine, a pioli
Volendo che il piano intradosso delle rampe e quello del Lo sfaldamento in avanti o indietro è riferito al verso di salita
pianerottollo o dei piani si incontrino sulla stessa linea è della rampa.
necessario ammettere uno sfalsamento dei gradini cheva- Nel caso in cui d=0 lo sfalsamento è indietro di una pedata.
rierà in funzione della differenza d=s-r/cosγ. Nel caso in cui d=a/2 lo sfalsamento è nullo.
Nei casi intermedi ci si serve del diagramma in disegno.
l1
l1
l 1= l2 l2
l2
d d
s d
∝ r s ∝ s
∝ ∝ cos ∝ ∝ ∝
r r r
a a a
Sfaldamento indietro d < Sfaldamento nullo d < Sfaldamento avanti d <
2 2 2
r = s- r a² + p² r = s- r a² + p² r = s- r a² + p²
d= s- d= s- d= s-
cos γ p cos γ p cos γ p
Nel caso in cui d è maggiore o minore a/2 gli sfalsamenti sono una frazione di pedata in avanti o indietro e i loro valori sono
stati dal diagramma in disegno: a, alzata; p, pedata;γ, inclinazione delle rampe; s, spessore del pianerottolo misurato fra i
piani intradosso al finito: r, distanza fra il piano di intradosso della rampa ed il piano radenti ai vertici interni della spezzata
formata dalle pedate e dalla alzate
0
Valori sfaldamento in dietro Valori sfaldamento in avanti
35 34 33 32 3130 29 28 2726 252423 22 2120 1918 17 16 15 14 13121110 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35
0 0
1 1
2 2
3 3
4 4
5 5
6 6
7 7
8 8
9 9
10 10
11 11
12 12
13 15x33 13
14 14
15 18x27 17x29 16x31 15
16 16
17 20x25 17
18 19x25 18
19 19
20 20
y= valori di d in cm
317
611 417
789 589 467
858 600 700
658
135 430
100 135
1.05
235
100
~500 436
279
250
Schemi comparativi dell'ingombro necessario per superare il dislivello di m 3,20 con rampe di m 1 di larghezza e rapporto a/p=16/31
12 19
filo corrimano Esempio 2 - Scala a pozzo a tre rampe con parapetto a giorno
20 a
p-sf p
p-sf
b
A B
a b
a+b=p A, sezione trasversale della rampa con parapetto a giorno
p=sF+2p B, sezione trasversale della ramppa con parapetto chiuso Esempio 3 - Scale a pozzo a due rampe
p+sF
b=
2
p= pedata sf= sfalsamento
28 15 28 18 18 21
60 12 50
31 31 28 26
28 31 28 31
28 28
28 50 25 25
28 28
.5 25 18 25 18
19
18 18
37.5
.03 18
18.2
18.5 20
A B A B
SEZ. B B
SEZ. A A
Le strutture portanti verticali consistono in una normale in- Le strutture portanti verticali consistono in muratura di c.a.
gabbiatura di pilastri in c.a.; le rampe ed i pianerottoli in o di mattoni pieni; le rampe ed i pianerottoli in c.a. costi-
c.a. costituiscono solette continue «a ginocchio» tuiscono solette continue «a ginocchio».
SEZ. C C
Le strutture portanti consistono in murature di c.a. o di
mattoni pieni disposte lungo i lati maggiori del vano scala:
le rampe ed i pianerottoli in c.a. sono «a sbalzo» dalla
struttura portante..
170
95 20
25
60 25 25
20
25 65 40
25
270 40 150
6 50 20 65
50 65 20 90
315 40
10 25
40 410
45 140 45
40
20 20
25
30
25 270 25
20
POS 5 36
Struttura a soletta (a ginocchio). Spessore soletta: case di abitazione cm 11; scuole, teatri cm 12,5.
30 60
Destinazione Pos. 1 Pos. 2 Pos. 3 Pos. 4 Pos. 5 Pos. 6
Case di abitazione 4ø 14 1ø 14 4ø 14 4ø 14 4ø 8 4ø 5
108
Scuole, teatri . . . 4ø 16 1ø 14 4ø 14 4ø 16 4ø 8 4ø 5 Struttura a sbalzo dalla maturata perimetrale
A
ACCIOTOLATO A
acciotolato
SEZIONE AA
alzate angolari
SCALA A CHIOCCIOLA CONGRADIONI IN MASSELLO
DI MARMO A SBALOZO DELLA MURATURA PERIMETRALE
PIANTA GRADINO
muratura di mattoni pieni
SEZIONE CC
SEZIONE DD
B B
r= 90 ÷ 150
assonometria del gradino
SEZIONE EE
10
60 ÷ 120 C
D
filo muratura
E perimetrale
60÷120
E
D
C
SEZIONE BB
municazione soltanto con uno o due meno m² 1, ricavata a quota superiore che garantisca alla bocca d’incendio
locali per il custode, purché l'apertura di alle porte di accesso dell'ultimo piano. più elevata una portata di l 120 al
accesso ai medesimi sia provvista di I gradini devono essere di norma a minuto, ad una pressione di 2 atmo-
serramento resistente al fuoco ed a pianta rettangolare: eccezionalmente sfere.
chiusura automatica. I serramenti delle si possono ammettere di forma trape- Gli ascensori a prova di devono rispon-
porte di accesso alla scala devono es- zia, purché la pedata a cm 40 dall'im- dere, per quanto concerne i muri d’am-
sere robusti, resistenti al fuoco, a tenuta posta interna non sia inferiore ai bito, gli accessi ai vari piani ed i rispet-
di fumo ed a chiusura automatica; i cm30. La scala deve essere provvista tivi serramenti, ai requisiti prescritti per
vetri ed i cristalli devono essere retinati di corrimano. Nella gabbia di scala a la scala a prova di fumo. La superficie
ed avere specchiature non superiori a prova di fumo non sono ammesseboc- aerante alla sommità della gabbia po-
cm 50 x 25, e di spessore minimo di che di carico nei condotti degli immon- trà venire ridotta a m² 0,5.
mm 5. La scala deve venire aerata con dezzai. Tale scala deve essere munita Se l’edificio supera i m 50 di altezza, le
un'apertura senza serramento di al- di un impianto di un impianto idraulico norme particolari verranno suggerite
L'accesso agli alloggi avviene attraverso ballatoi aperti. Questa soluzione è particolarmente indicata nel caso di una sola scala a collegamento
di due corpi di fabbrica a piano sfalsati.
Le dimensioni delle lastre variano, pentini e pietre tenere possono PARTICOLARI SOLUZIONI DI ANGOLO
compatibilmente con la natura del raggiungere, con lo spessore mi-
materiale, in funzione dello spes- nimo di cm. 3, le dimensioni mas-
sore. Le caratteristiche mineralogi- sime di cm 130÷170x70. I ceppi,
che consentono spessori minimi ai con lo spessore minimo di cm
quali non si dovrebbe mai scen- 4÷5, arrivano a dimensioni mas-
dere per i rivestimenti, special- sime di cm 130x170. Alle dimen-
mente esterni. Lo spessore delle sioni massime di cm 100x50 pos-
lastre da rivestimento non do- sono giungere le beole, con lo
vrebbe mai essere inferiore a cm 4 spessore minimo di cm 4÷6. Tutti
per i marmi ed a cm 5÷6 per le i marmi in genere, con spessore
pietre in genere. ridotto a cm 2, possono raggiuin-
Graniti, serizzi, dioriti, sieniti, ser- gere le dimensioni di cm 150x80.
1 2
3 4
5 6 7
1, rivestimento con lastre posate con i giunti orizzontali e verticali allineati;
2, rivestimento con lastre posate con i giunti verticali sfalsati;
3, rivestimento con lastre interrotto da fasce in masselli rettangolari allo scopo di distribuire il peso delle lastre quando esse fossero semplicemente an-
corate e quindi gravanti una sull’altra;
4, rivestimento in tessere o listelli a spacco rustico, di sezione rettangolare, a teste tranciate, lunghezze variabili da cm 2 a cm 12;
5, rivestimento con lastre rettangolari di diversa dimensione, superfici piane ed eventualmente levigate, coste refilate a sega;
6, rivestimento come il precedente ma con lastre a superfici a spacco o bocciarde, coste non refilate;
7, rivestimento con lastre a contorno irregolare di varia grandezza e spessore, normalmente realizzato con beole (spessore cm 4÷6) o quarzite
(spessore cm 1÷6, diagonali da cm 7 a cm 60, commercialmente distinte, per quanto riguarda la superficie, in scelta ruvida o grezza).
Il fissaggio delle lastre si realizza me- nata tenendo presenti i seguenti fattori:
spetto alla struttura portante;
diante l'aggancio dei bordi con codette, - struttura mineralogica e caratteristi-
- all'impiego di malte non adatte, o di
zanche o grappe metalliche di ottone che chimiche e fisiche del rivestimento
gesso, nella imbottitura;
ricotto, bronzo o ferro zincato annegate (porosità, gelività, coefficiente di dila-
- alla posa delle lastre in stagione sfa-
nella struttura portante. Ciò può avve- tazione termica, peso, ecc.);
vorevole;
nire per punti o per segmenti lungo i - all'inadeguato proporzionamento fra
bordi orizzontali o verticali delle lastre.
- dimensioni delle lastre; spessore delle lastre e le altre dimen-
Le lastre possono aderire all parete - caratteristiche della struttura por- sioni, in riferimento alla particolare
retrostante, nel qual caso si procederà tante; struttura mineralogica;
al l'imbottitura con malte di cemento - caratteristiche della malta di imbotti- - all’imperfetto fissaggio delle grappe
degli interspazi, oppure nettamente tura. alla struttura portante;
staccate ed indipendenti in modo che si Le cause principali di distacchi o rotture - all'insufficiente numero delle grappe;
formi una camera d'aria. sono dovute: - all’eccessivo divario fra i coefficienti di
- all'impiego di materiali gelivo od dilatazione termica del rivestimento,
La scelta del sistema di fissaggio alla eccessivamente poroso ; della struttura portante e della malta di
struttura portante deve essere determi- - alla posa prematura delle lastre ri- imbottitura.
2
1 2 3
3
4 5
6
7
Sistemi di fissaggio
1. sistema di semplice ancoraggio per punti: un tondino metallico. diametro di mm 5 ÷ 6, viene ripiegato alle estremitá in modo da permettere il fis-
saggio de: bordo superiore della lastra alla
struttura portate. La lastra risulta in tal modo semplicemente ancorata ma non sostenuta;
2, sistema di ancoraggio per punti di due lastre contigue: un tondino metallico, del diametro di mm 5÷6. foggiato a martelletto ed attorcigliato ad un ton-
dino di ferro preventivamente alloggiato nella muratura retrostante, permette di ancorare a quest'ultima i bordi di due lastre contigue. Il sistema é utilizza-
bile indifferentemente sui quattro bordi della lastra. Le lastre in tal modo risultano ancorate ma non sostenute;
3, sistema di ancoraggio per punti di due lastre contigue: un tondino Metallico aggancia alla muratura retrostante lo spinotto di collegamento di due lastre
contigue. Le lastre in tal modo risultano ancorate ma non sostenute;
4. sistema di ancoraggio, eventualmente oche in funzione portante, di due lastre contigue. Una piattina metallica con l'estremità sdoppiata in due lembi
ripiegati in versi opposti, ancora ; i bordi di due lastre contigue alla muratura retrostante;
5, sistema portante di ancoraggio di due lastre contigue. Due piattine metalliche vengono accostate e ripiegate in versi opposti alle estremità in modo da
trattenere separatamente i bordi di due
lastre contigue;
6, sistema portante di ancoraggio di due lastre contigue, particolarmente adatto per lastre di forte spessore e notevoli dimensioni. Una sbarra metallica
piatta doppiamente azzancata alla muratura retrostante, si inserisce nelle scanalature dei bordi di due lastre sovrapposte. La sbarri, lunga normalmente cm
30. permette una razionale distribuzione degli sforzi e garantisce di conseguenza una sicura funzione portante;
7, sistema portante di delle lastre contigue. Una sbarra metallica piatta viene doppiata in due lembi. Questi, ripiegati in versi opposti si inseriscono nelle
scanalature dei bordi di due lastre sovrapposte.
A
Malta di intonaco rustico
Calce dolce (spenta) m² 0,4 sabbia viva m³ 1 acqua l 100÷200
1 2 Calce idrata q 4 sabbia viva m³ 1 acqua l 200÷200
Calce idraulica q 4 sabbia viva m³ 1 acqua l 200÷200
Cemento 500 q 3,5 sabbia viva m³ 1 acqua l 250÷350
D 5 6
Rivestimenti di pareti esterne in mattoni
A,B,C,D, diverse soluzioni dei giunti ottenute con la malta di fondo; 1 e 2, disposizione a cortina; 3, paramento a cortina od alla fiamminga; 4, paramento
a blocco;5, parametro olandese; 6, parametro alla francese.
L'aspetto di una muratura di mattoni testa e di fascia sia orizzontalmente si può eseguire anche la rasatura con
lasciata a vista è condizionato da tre che verticalmente. gesso scagliola e calce adesiva (60% di
fattori: Paramento a blocco. - I corsi sono gesso 40% di calce) in spessore medio
- caratteristiche fisiche del mattone; alternativamente formati da elementi di mm 5.
- disposizione del mattone nella mura- di testa e da elementi posti di fascia. La rasatura a stucco lucido si esegue
tura (di testa o di fascia nelle varie Paramento olandese. - Un corso risulta tirando a piano perfetto sull'intonaco
combinazioni possibili); dall'alternarsi di fasce e teste, il succes-
rustico uno strato di mm4 di malta da
- trattamento dei giunti. sivo da elementi tutti disposti di testa. stucco e successiva lucidatura con ferro
A seconda del tipo di lavorazione il Paramento alla francese. - Sfalsati i caldo e acqua di sapone, previa tinteg-
mattone si distingue in trafilato corsi di 114 di modulo, alternativa- giatura.
(comune) o stampato. Il primo tipo non mente avanti e indietro, i singoli ele- L'intonaco in cemento decorativo siese-
viene quasi mai usato per superfici a menti si susseguono in coppie disposte gue su sottofondo di intonaco rustico di
vista. La superficie dei mattoni da rive- di testa con un elemento disposto di malta di cemento con un impasto di
stimento può essere liscia, scabra o fascia. La particolare finitura dei giunti cemento tipo 500 (q 3,5) e graniglia di
sabbiata (paramano). La composizione ha pure notevole importanza: la malta marmo: lisciato io strato di mm 15÷20,
chimica dell'argilla influisce anche di allettamento può essere arretrata a presa avvenuta, si procede alla ra-
sull'opportunità o meno di impiegare un rispetto al filo esterno del rivestimento schiatura od alla, martellinatura od alla
mattone per rivestimento: la presenza, o perché trattenuta all'atto della posa spuntatura.
di sostanze saline produce, in pareti (2) o perché scavata subito dopo (3). Gli intonaci pietrificati si ottengono
soggette ad umidità, le caratteristiche Può essere invece rasata al filo dei stendendo sopra un sottofondo di malta
effluorescenze biancastre. mattoni (4) o addirittura sbordare da bastarda (m³ 0,300 di calce dolce
Le disposizioni più comuni sono le se- esso (1), spenta e q 1 di cemento 500) un impa-
guenti: sto di cemento e coloranti minerali a
Disposizioni a cortina, usate per tavolati INTONACI base silicea : appena superficie ha rag-
o come rivestimento di strutture por- L'intonaco rustico (rinzaffo) viene tirato giunto una sufficiente consistenza viene
tanti. Gli elementi, tutti disposti di fa- in piano a frattazzo lungo o a frattazzo. raschiata con lame di acciaio.
scia, soro sfalsati verticalmente di 1/2 Sopra di esso si applicano i diversi
di modulo o di 1/4 di modulo. rivestimenti, allettati normalmente con Intonaci isolanti si ottengono mesco-
Gli altri esempi riprodotti riguardano malta per stabilitura, o direttamente la lando nella malta vermiculite, perlite e
paramenti esterni di strutture. malta per stabilitura (arricciatura) a simili (per l'isolamento termo acustico) o
Paramento a cortina (o alla fiam- formazione di intonaco a civile. Sopra liquidi idrofughi (per l'isolamento dall'u-
minga). - Gli elementi si alternano di l'intonaco rustico tirato a frattazzo fino midità).
100 x 100
120 x 120
122 x 122 altezza
ondulazioni
Tipo normale. - Si fabbricano la-
stre di tipo semicompresso che hanno larghezza
una sola faccia liscia e lastre di tipo
compresso che hanno entrambi le facce
lisce. passo delle ondulazioni
LASTRA DI OPALINA
3 3 DIMENSIONI MASSIME
COPRIGIUNTO 240x180
METALLICO 40x5mm
Accessori metallici
Fissaggio profilati orizzontali
LASTRA DI OPALINA
STRUTTURA PORTANTE
CEMENTO FLUIDO
GRAPPA mm 70x6
PIOMBO
PROFILO 45x10mm
CEMENTO DI
RIEMPIMENTO cm4
8÷10
COPRIGIUNTO
LEGHE LEGGERE
40x5mm
PIOMBO 3÷5mm
GRAPPE DI FISSAGGIO
Coprigiunto DEI PROFILATI
Telaio
Mazzetta
Rivestimento in mattoni
Mazzetta
La posa si effettua con malta di
cemento su intonaco russtico
preesistente
Telaio per porta
o finestra
Telaio
Contorno di cemento e graniglia
Mostrina
Rivestimento in
tessere
(gres, vetro,
ceramica ecc.) Frammento di piastrella posate
a filo dell'intonaco
Intonaco rustico con
letto di malta di Muratura Rivestimento in piastrelle
legante idraulico. terracotta smaltata,
Al cemento di maiolica, smaltata, ceramica forte ecc.
allettamento si pos- Intonaco rustico con stabilitura calce dolce e
sono aggiuingere cemento, la sigillatura dei giunti si effettua con
sostanze colorati. cemento bianco
20x50 30x40
intonaco cm 15
20x60
17x17
20x40 20x40
1 1
1
listello verticale
12
pannelli in panforte
elemento del controtelaio spessore cm1.5 coprigiunto in legno
intonaco cm 1.5 intonaco cm1.5 intonaco cm1.5
20x40
15x40 15x40
1
pannelli in legno coprigiunto metallico
tamburato 20-25
P
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P t
i s t P
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Destinazioni più comuni a
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o d R n
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s l i m e i t se- a s
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n n i s n t a e cel- n a r a
t V P
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s t n u t o o c
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t la- i t r a M r
e z f e o g G e i i
m i o a t l o t n p m g t na e et G z e
n a q
e n h a r e i i r
n a a l i e e m ci n l o o t i r t u
n t t c u r m t e t i n ve- r c e t r t m e
t a o o a m o a a o s. o a i tro i a s e e i o
o t
Abitazioni INGRESSO-DISIMPEGNI
SOGGIORNO-SALE
CAMERE DA LETTO
BAGNI-W.C.-CUCINE
Servizi MARCIAPIEDI-CORTILI
PORTICATI SOTTOPASSAGGI
AUTORIMESSE-OFFICINE
MAGAZZINI-DEPOSITI
Locali pubblici ATRI-CORRIDOI
LOC.INTENSO MOVIM. PEDONALE
UFFICI IN GENERE
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LABORATORI IN GENERE
Materiali Indice
LOGORAMENTO IN MM DEL MATE- abrasione
RIALE DA PAVIMENTO SOTTOPOSTO Mattone comune 6,80
Mattone molto cotto 5
A 1000 M DI PERCORSO DELLA
Piastrella argilla pressata 4,80
MOLA ABRASIVA
Battuto di cemento 4,80
Idem con graniglia di marmo 4,10
Mattonella di cemento a mano 3,40
Rovere di Slavonia 3,10
Pitch Pine scelto 2,80
Mattonella cemento pressata 2,80
Rovere scelta dura 2,50
Faggio lisciviato 3
Marmetta cemento e graniglia 2,20
Marmo comune 1,90
Marmo duro 1,40
Limoleum 1,30
Piastrella greificata Klinker 1
Piastrella gres ceramico 0,80
70÷100 Linoleum
70-100 Su legno
2.5-3 A
A A, linoleum spessori da 2,5 a mm 6.
B 3 B, cm 1,5 eventuale strato afonico. C, li- B 5÷6
C C
sciatura o cartonfeltro mm 10.
D, assito in tavole già isolato dall’umidità. D
Battuto alla veneziana
A, sceglie di marmo mm 10÷25 in malta grassa di cemento e
polvere di coccio o marmo battuto a rifiuto. Gomma
B, liste di marmo o ottone, anticorodal, ecc. posate sull’estra- Con attacco a cemento.
dosso del solaio. A, gomma con superficie liscia o rigata. Ri-
C, sottofondo di cemento e sabbia o di detriti di lalterizi e A
dosso cellulare o scanalato. Spessori da 3 a
malta udraulica. B 4÷7
18 mm.
D, sottofondo o gretonato. C
B, Boiacca di cemento (1 parte di cemento e D
2 parti di acqua).
5-10 C, spianatura con malta di cemento e sab- E
A 2-3 bia fine in parti uguali.
4-6
B D, cm 3÷4 massetto di cemento di cemento a kg 350 gettato 2÷3 giorni prima della
C posa del pavimento.E, solaio portante.
Ballettonato
A, pezzi di marmo di lato cm 5÷10. Spessore cm 2÷3.
Giunti sfilati con boiacca grassa di cemento colorato. Resina sintetica
B, cm 2÷3 di malta molto grassa di cemento e polvere di In teli o in piastrelle.
coccio o marmo. A, mm 3÷5 resina.
B, adesivo bituminoso in solvente. A
C, solaio e gretonato.
C, malta miscelata ad emulsione bituminosa B 5÷7
per perfezionato del piano. C
Asfalto fuso D, massetto di cemento o preesistente D
A 2 Per marciapiedi, cortili o per locali pavimento di piastrelle o monolitico. E
B 4 con interno traffico.
C E, solaio portante.
A, graniglia cm 1÷2 e strato super-
D
ficiale di sabbia silicea.
B, strato di asfalto esteso a caldo e ricoperto dalla graniglia Angoraggio pavimento in gomma
del raffreddamento. Posa a tappeto.
C, sottofondo di calcestruzzo a kg 250, stagionato asciutto, C A, zoccolino in legno
pulito e spianato con malta liquida fine. A B B, gomma a ridosso cellulare. Spessori da 5 a 8 mm.
D, solaio o gretonato. E C, tasselli in legno
D, listelli in legno incassati nel sottofondo.
Resina sintetica D
Spalmata senza giunture su fondo mas- 9.5
B 5.5 E 4 E
A siccio e liscio.
B Anche su preesistente pavimento. B 7.5 E 5 E 6
C A, mm 3÷5 di resina - B, lisciatura con
B 8 7.7E 8
malta liquida fine, stagionata e asciutta. E
3.2 2.5
Linoleum F 2
A Su sottofondo di cemento. H P
C B 5÷8 A, linoleum (unito, variegato, rigato, sughero) spessori mm 2,5÷ 8
D altezza m 1÷2. - B, cm 2 eventuale strato di sughero afonico. - C, Sezione pavimenti in gomma
E rasatura a gesso magnesiaco per spianamento dopo prosciga- B, a ridosso cellulare; E, a ridosso piano;
mento del massetto (20 giorni da getto). - D, non meno di cm 3 di F, per rivestimento gradini; H, alzata mm 200;
malta di cemento o cemento e pomice o cemento e scorie. - E, solaio o gretonato. P, pedata mm 350.
Mosaico M
C Tessere di porcellana o vetro. F
Spessore del pavimento cm 11 1.3
4÷5 0.7
C 4÷5,5 oltre il solaio o gretonato.
A,intonaco della parete: spessore
D cm 1÷1,5. B, tesserine fisaste su 1 I
carta in fogli da cm 30x30 spes- N
sore mm 4÷7. C, malta cementi- H 8÷10 H
E zia (cemento bianco ed acqua) M
spessore cm 0,5. D, sottofondo di B B H
cemento (kg 250 di cemento a 2÷3
lenta presa ogni m³ di ghiaietta 0.5 2÷3
C C
minuta) ben battuto e spianato.
Spessore cm 3÷4. Lasciare asciu- Parquet
gare 2÷3 giorni. IL piano supe- Spessore cm 18÷30 oltre il
F G H I riore di questo sottofondo deve solaio o gretonato. Legni più
essere più basso del piano di usati: Rovere, Noce, Pitch
Pine. Tipi più usati di disposi-
pavimento finito di: mm 10 – per zione delle tavolette: A, a
i pavimenti in mosaico; mm 16 –
A B C spina di pesce. B, a liste
per i pavimenti in pietrini e per i (giunti alternati). C, a liste
B rivestimenti in ceramica. F, G, H, (giunti andanti). D, a tolda. E,
I, pezzi specialòi per raccordare a quadri. F,a mosaico (con
A spigoli, angoli e bordi terminali. essenze variate). G, tavoletta:
~5 spessore mm 18÷50 se-
condo la larghezza delle ta-
Gres D E F volette e fissati con codette
Spessore cm 4÷6 oltre il solaio o greto- ogni metro o allettati nel mas-
nato. A, mattonelle quadre, rettangolari, setto di sottofondo. I, codetta
esagonali, ottagonali e pietrini. Spessore di fissaggio ogni metro. L,
mm 4÷10. La saldatura dei giunti e la solaio o gretonato. M, par-
C presa sul sottofondo è fatta con boiaccia di 1.8÷3 quet a doghe catramate infe-
cemento colata. B, impasto semiumido di riormente (brevettato) spes-
sabbia e cemento con dosaggio di 250 sore cm 2,5÷3. N, cm 2÷3
kg/m³ spessore cm 3÷4. C, solaio o greto- malta di cemento e sabbia.
nato. D, E, F, G, H, I, L, M, pezzi speciali
3÷4
per raccordare spigoli, angoli e bordi ter- 30-50
D E minali.
M
4.5÷6
N
F G H I L M
tabella in laterizio
calcestruzzo
zoccolatura
solaio piano terreno
pavimento 2 cm zoccolatura
canale di ventilazione
malta 2.5 cm
calcestruzzo magro solaio piano terreno
asfalto 1 cm
malta fina 1 cm
asfalto 1 cm pavimento canale di ventilazione
malta pavimento 2 cm (almeno due ogni locale)
calcestruzzo malta 2 cm
calcestruzzo
asfalto 1 cm
ciotoli di fiume a secco
asflato cm 1
intonaco intonaco
malta fine cm 1
zoccolatura pavimento calcestruzzo magro
malta mm 2÷3 calcestruzzo magro
canale di ventilazione malta fine
malta cm 2.5 drenaggio pietrame a secco asfalto 1 cm
pavimento cm 2 battuto di cemento cm 2
asfalto mm 6
asfalto mm 6
drenaggio 30÷40
CEMENTO RETINATO
cappa a formazione pendenza IMPERMEABILIZZAZIONE
GRIGLIA
SOLAIO IMPERMEABILIZZAZIONE
AGGLOMERATO DI
CONTROSOFFITTO GHIAIETTO E BITUME
3
INTONACO
1 IMPERMEABILIZZAZIONE
SABBIA
GRIGLIA
GHIAIA
LAMIERINO
CEMENTO RETINATO FIORIERA
IMPERMEABILIZZAZIONE GRIGLIA
CAPPA A FORMAZIONE
PENDENZA
SOLAIO
BOCCHETTONE DI PIOMBO SOLAIO
BOCCHETTONE DI
INTONACO IMPERMEAB. PIOMBO
SABBIA
PAV. IN LASTRE
DI CEMENTO CAPPA A FORMAZIONE
2 PENDENZA
4
1. Impermeabilizzazione a manti multi- il canale esteso a tutta la gronda e lo letto di sabbia e da uno strato di agglo-
pli. Raccordo di una terrazza praticabile scarico passante in un foro predisposto merato di ghiaietto e bitume. Il tutto è
con un canale di gronda di calcestruzzo nella trave in c.a., il che permette di ricoperto da uno spessore di cm 40° di
retinato, sezionato in corrispondenza rinunciare alla controsoffittatura. Ilpa- terreno vegetale.
dello scarico. Un bocchettone di piom- rapetto è costituito da una vasce conti- 4. copertura piana non praticabile.
bo, con la strombatura inserita fra i nua di cemento per fiori. L'impermeabilizzazione è protetta e
manti plastici, viene curvato a raccor- 3. giardino pensile su tutta la superficie mantenuta in stato di costante umidità
dare il canale di gronda con il pluviale, di una terrazza con il piano del giar- dal soprastante letto di sabbia e ghiaia.
senza forare la trave di C.a. I manti dino alla stessa quota degli ambienti. Nel disegno la copertura è sezionata in
plastici di impermeabilizzazione, ap- Sotto la pista pedonabile, ottenuta con corrispondenza dello scarico protetto
poggiati su una caldana di materiale lastre di cemento appoggiate sui mu- da un chiusino di ghisa, forato sulla
coibente a formazione di pendenza, retti di contenimento della terra, corre fascia perimetrale e con il coperchio,
sono protetti da uno strato di sabbia e un canale di cemento retinato della pure forato, movibile.
da un pavimento di lastre di cemento. raccolta dell'acqua. l'impermeabilizza-
2. soluzione simile alla precedente, con zione è a manti multipli protetti da un
controlamerino intonaco
RACCORDI DI COPERTURE PIANE incassatura ricavata nella parete
CON ATTICI O CORNICI
copertina in marmo elemento prefabbricato in cemento controlamerino
di protezione
Feltri d'impermeabilizzazione lamiera zincata
collo in calcestruzzo collo in calcestruzzo retinato giunto in bitume
intonaco retinato copertura non praticabile
manto mento plastico
giunto in bitume
plastico manto
plastico
GIUNTI A MEZZO
SPESSORE
cls retinato
Giunto in spessore di copertura realizzato curvando i
feltri in apposita incassatura; a protezione del solco si
dispone una lastra metallica piana, quindi uno strato di A A
sabbia ed i lastroni di cemento di opportuna larghezzza.
carta
collo in sabbia fine
calcestruzzo manto plastico
strato isolato retinato
strato di formazione
della pendenza
Protezione realizzata con lastroni di calcestruzzo di cemento gettati in opera con l'aggiunta di imper-
meabilizzanti nell'acqua di impasto. I lastroni possono raggiungere dimensioni massime di 1,80÷2,40
nel qual caso devono essere attraversati nei due sensi da giunti a mezzo spessore.
Giunto emergente dal piano del terrazzo ottenuto con due
paretine di mattoni su cui risvolta il manto plastico e la
relativa protezione in cemento irrobustita da rete metallica
annegata nel getto. Le due paretine vengono collegate con una
copertina in pietra o calcestruzzo libera di scorrere su un feltro.
2.5
A A
M cm 0,5
cm 5,5 cm 3
cm 6,5 cm 6 cm 5
N
H
L H 6 L
E 4 L
A, copertina in pietra;
L C C B, materiale plastico o piombo;
4÷5 3÷4 C, asfalto, almeno due strati di mm 5÷8
ognuno o feltri bitumati;
O cm 3 A B I A
D, malta;
4 E, rivestimento in litoceramica alla parete;
G
F, canale di ventilazione del solaio;
G, intonaco;
cm12 H, rivestimento in pietra alla parete;
B I A
I, giunto delle copertine;
O 30:60
L, malta cementizia cm 1,5÷2;
P M, bietta in ferro mm 40 x 5;
I I
N, caviglia di ancoraggio in ferro zincato;
O, coprigiunto di ardesia (spessore mm 10);
S S
Z
S
cm 6
cm 7 cm 6,5
cm 5 V
T 3
V V
4 3 V
U
L
O
G
s
X
Y s
cm 5 s
cm 3,5
G cm 10
C
cm 5:10
L Y
cm 2,5
cm 1,8
H H Z B
S
P
L Z
D
Q E
L 30x3 R
R
H
Y
Q L 30x3
L A
L 30x3 V
X P
A G
H T
Q P
F Y
L
30x30x3 L 30x3
Z A
M
BALAUSTRA IN FERRO E FIBROCEMENTO O RESINA POLIVINILICA N
O A
K
P
I I
S
U
S
R
K Z
C P
U U
B R
I I P
F
U
G A G
U U V A
X
F G
R
V
BALAUSTRA IN LEGNO
P X
1 4
S
2 5 X
A, ancoraggio di montanti metallici su piano verticale in c.a. o in muratura;
B, ancoraggio di montanti metallici su piano verticale a mezzo di zanca;
C, ancoraggio di montanti metallici su piano orizzontale (gronda di copertura piana);
D, ancoraggio, mediante saldatura, di montanti metallici su piano verticale di struttura in ferro;
3 E, ancoraggio a sospensione su piano orizzontale;
F, collare staccagoccia;
G, collare di copertura;
H, cristallo temperato;
I, lastre di fibrocemento o resina polivinilica;
L, acciaio inossidabile;
3
M, collocare troncoconico;
N, cravatta di fissaggio della lamina;
O, lamina di piombo sagomata;
P, strati di impermeabilizzazione;
1 4 Q, piatto in ferro verniciato mm 50 x 15;
R, montanti di sostegno della balaustra;
S, malta Sika;
T, ancoraggio montanti sulla soglia del balcone (vedi ancoraggio montanti su piani orizz.);
5 U, profilato a T 40 x 40 x 5 mm;
V, soglia in cemento o pietra;
2 Z, corrimano in profilato normale a C 65 x 42 x 5,5 mm;
X, ancoraggio montanti di sostegno della balaustra, con fissaggio a vite, alle zanche;
K, profilato a L mm 40 x 40 x 5.
C
Spessori Kg/m² Il fissaggio delle lastre ai listelli dell'orditura di sostegno è
B realizzato con chiodi comuni intorno ai quali, prima della
1 4
B battitura completa, va girato un filo di ferro zincato da mm
C E E 1,5 6
E D 1, per la cucitura in corrispondenza dei giunti trasversali tra
2 8
F lastra e lastra.
D 2,5 10
La stuccatura dei giunti va fatta con malta sabbia fina e
I H 3 11
G cemento.
5 17
lo spessore totale dell'intonaco dovrà risultare non supe-
A A 7 25 riore a cm 1, quando le lastre impiegate sono di spessore
9,5 33 da cm 1÷3; per spessori di lastre superiori a cm 3 conviene
B B 12,5 44 mettere malta di connessione fra le lastre durante la posa.
C C 15 51
50 50 50 A, mezzoni di ossatura del solaio ad interassi di cm
R Q 80÷100;
F R Q B, listelli cm 2,5x6 in legno per la sospensione delle lastre;
L C, lastre di fibra di legno;
AB I AG
H 3 cm AG D, cucitura dei giunti con filo zincato da mm 1;
D D E M E, stuccatura dei giunti cm 6;
D
F, garza o iuta cm 6;
G, spruzzo con malta cementizia o bastarda molto liquida;
N N N H, intonaco rustico con malta magra di calce senza ce-
O mento a lenta presa (calce bianca e sabbia nel rapporto
P Z
A 1:5);
R I, intonaco fino con malta c.s.
Z Q
N
P CONTROSOFFI A PANNELLI PER ISOLAMENTO
F TERMOACUSTICO
F F
A Gli elementi in commercio sono comunemente impiegati,
E A A oltre che per isolamento termoacustico, per risolvere anche
Z R Q R Q problemi estetici.
N A A
Caratteristiche. - Leggerezza, rigidità, incombustibilità,as-
sorbimento acustico. soluzioni estetiche. semplicità dimon-
R Q
F R Q taggio e ispezionabilità, possibilità di risolvere particolari
problemi di illuminazione.
A A A Tipizzazione. - C, rnonoblocco (fibrolegno); G, a strati
R Q R Q sovrapposti (es.: alluminio o gesso, ovatta. lana di roccia,
foglio di alluminio); A, superficie liscia o decorata (gesso),
A A R Q a foratura tonda o ellittica, a intervalli costanti o variati
(lega leggera).
R Q R Q Supporti. - In gesso, in Fibrolegno, in lega leggera, ecc.
Isolanti. - Materassini di filati di cotone. filati di vetro, resine
A A A sintetiche, lana di roccia, ovatta di cellulosa, lamine di
alluminio.
Per l'assorbimento acustico alcuni tipi sono dotati di speciali fori o risuonatori acustici di varie forme e dimensioni per le alte,
medie e basse frequenze.
Sistemi di applicazione. - Con semplice incollaggio al soffitto, su orditura in legno affidata direttamente al soffitto. su orditura
ribassata.
Dimensioni. - Pannelli quadrati di lato da cm 40÷60. Spessori da cm 1,2÷3.
A, pannello; B, struttura compensata fibrolegno; C, strato di finitura lisciato e colorato; D, fori o risuonatori acustici; E, viti di
issaggio; F, longheroni in legno; G, supporto in gesso. fibrolegno, lega leggera; H, ovatta di cellulosa; I, materassino di lana
di roccia; L, foglio di alluminio; M, gancio di collegamento e di sospensione; N, soffitto; Q, adesivo; P, squadrette; Q,
pendino in piattina di ferro; R, pendino in tondino di mm 3; Z, zanca.
SCHEMI SEMPLICI SCHEMI MULTIPLI A SVILUPPO ORIZZONTALE SCHEMI MULTIPLI A SVILUPPO VERTICALE
D Rs Rs
A
A cura Con interposto D A D A D A
partita mantante fisso
A D
Ri Ri
Rs Rs
Ri A
Con interposto
mantante fisso D
Ri Ri
Rs Rs Rs
Con interposto
mantante fisso Rs Rs Rs Rs Rs
A due A Rs Rs
partite A Dc
Rs Rs
D Con interposto
D A D
mantante fisso A
Ri Ri
Rs Rs
Con interpostoA
mantante fisso D AA D
A tre A Ac Ri
partite Dc
Rs
Ri Con interpostoA
mantante fisso D A A A A
Ri
Rs Rs
Con interpostoA D A AA D
A quattro mantante fisso
partite A Ac Ac Ri
Rs
Ri D
Con interposto A A D A A AA
mantante fisso
Ri
D D D
D Con interposto R R
R A
mantante fisso R R R A
R Con
A vasistas A D traverse D
fisse R
Con interposto A D
R D
mantante fisso R R R
A R
Rs A A
Con interposto A D
A A
A mantante fisso R R R
R R
R D D
D D Con A Con A
R traverse R sportello
A ribalta A fisse D D
Con sportello fisso
fisso A A
R R R R R
D R D
D
D
Con interposto A D D D D D D
D R R
R R R R
mantante fisso R R D D D
R R
D D R D D
A bilico D D
orizzontale R
Con interposto A R R R R D
mantante fisso D D D
R
D R Con traverse Senza traverse Con sportello
D D fisse fisso
R R R R R
Con montante D R A D
D D D D
fisso
R R Con R
A bilico D D Con
verticale D traverse R R A sportello
D Senza montante D
D fisse fisso R
R R R R
D D
Con sportello
fisso D D D
R R
A B C D
Traversa superiore
(collegamento con l'architrave)
1 (3)
A stucco facilmente
(2) deteriorabile A
B
2 (2) stucco parzialmente
protetto
3
Per il telaio mobile è necessario l'incastro a ma- C
schio e femmina doppio, verificandosi in esso solle-
citazioni tendenti a deformare l'incastro.
(1) (2)
(1)
traversa superiore (3)
D
traversa superiore
stucco interamente B
(2) protetto
E
(3) (2)
(3)
Montante del telaio mobile (sistemi del fissaggio del vetro)
traversa inferiore traversa inferiore
A,B,C,D, montaggio vetro a battente; E, montaggio vetro
ad infilare
A, posizione errata del vetro (l'acqua piovana entra nell'interno quando si deteriora lo stucco);
A B B, posizione corretta del vetro (l'acqua piovana confluisce sempre verso l'esterno
Rs Rs
Rs
Con questi tipi di articolazioni si possono
risolvere tutte le chiusure appartenenti al
Dc Ac
gruppo con movimento di rotazione. A D A
L'applicazione immediata senza varianti
permette di risolvere i tipi 1,2,3,4. Ri 1 Ri 3
Dc A
Rs Rs
Dc A A Ac Dc
A
Ri 2 Ri 4
Ri
ARTICOLAZIONE A ARTICOLAZIONE D
ARTICOLAZIONE Rs compl.
ARTICOLAZIONE Rs
ARTICOLAZIONE Ri
giuoco necessario per il logorio
dell'anello delle cerniere ed
eventuali deformazioni dei telai
mobili specialmente per chiusure
a più di due partite.
CHIUSURE SEMPLICI
A
Vastisas
ART. D
aggiunto gocciolatoio Non si usa di frequente
aggiunto cartella per dispositivo perché in fase di apertura
D di bloccaggio lo sportello mobile è in-
gombrante.
ART. Ds ART. Di
Ds
Inversione
battuta bilico
orizzontale
ad articola-
Di
zioni non
Bilico orizzontale complanari.
Ds ART. Ds ART. Di
I bilici ad articolazioni
complanari permettono
angoli di apertura mag-
Di giori degli altri.
Bilico orizzontale
articolazione complanare
A
dipende dallo spessore 0,16
A tre 0,11 dei montanti, dall'aggetto
partite del gocciolatoio
e dal tipo di maniglia
A
CHIUSURE MULTIPLE
La larghezza del
Ad una partita con montante deve
montante fisso permettere l’aper-
tura dello spor-
tello con angolo ≥
90° e la maniglia
non deve impe-
dire l’apertura
dello sportello
A B
Sportello fisso
uguale a quello
mobile.
La larghezza del
montante deve
permettere l’aper-
tura degli sportelli
con l’angolo ≥ 90°
tenendo presente
l’ingombro delle
maniglie.
A due partite con
montante fisso
10 cm
A B=A÷5 cm A
5
Sportello fisso
largo quanto i
due sportelli mo-
bili più mm 50
per i battenti.
CHIUSURE MULTIPLE
0,13
B
A
Chiusure multiple a tre
partite con interposto
sportello fisso.
≥ 90
C 0,06
B>A÷C÷0,06
B
Chiusure multiple a
quattro partite con
interposto sportello
fisso.
≥ 0,10
Ri
FINESTRA A DOPPIA CHIUSURA
(Più efficiente in zone non ventose)
65
spazio per
maniglie e
distanza fra le per cartella
due cerniere
65
75
100
le 3 dimensioni vincolative
dipendono dagli spessori
dei montanti e dalle
dimensioni della maniglia
Cerniera a bietta
posiz. eventuale
cuscinetto
rondella a b c d
d 12 30 72 88
b 14 32 78 108
16 40 96 148
18 45 108 168
a
c Si vedono le teste delle viti anche se stuccate.
Applicazione non adatta per infissi lucidati.
posiz.
cuscinetto
rondella
Cerniera a rasare
d
a b c d
13 28 69 60
14 30 74 80
a
16 35 86 100
b
18 39 96 120
c
a sfilare
a b c d
13 28 69 60
d Non si vedono le viti, ma si vede
14 30 74 80
la fessura fra i due telai
16 35 86 100
18 39 96 120
a
b
c
a nodo
Cerniera a bietta
a b c d
13 28 69 60
14 30 74 80
d 16 35 86 100
18 40 96 120
18 40 96 140
18 40 96 160 Non si vedono le viti ed è eliminata
b a la fessura fra i due telai.
18 40 96 180 Applicazione adatta per infissi lucidati.
c
40 14 30
50 16 34
60 16 40
70 18 45
A B
Bilico a scatola tipo leggero Applicazione bilico a scatola
Articolazione - Apertura a 90°
Larghezza
A B nominale
40 14 30
50 16 34
60 16 40
A B C D Larghezza
nominale
35
45 11 100 18 a
40
45
65 13 125 26 a
50
D Applicazione bilico a frizione
A B Articolazione complanari
Bilico a scatola con frizione
Apertura a ribaltamento
(comoda per la pulizia dei vetri)
55 55
dimensione da tenere
presente per gli ingom-
bri degli sportelli in
fase di apertura
150
Rs
ø8
35 60 15
Ri
175
ø 8
ARTICOLAZIONE A
1 partita vasistas
ribalta bilici
asta cremonese
30
16
ARTICOLAZIONE A
complanare
(2 partite 3, 4)
45 18
A Corsa compasso
170 65 A spostamento=alla corsa della maniglia di comando (vedi tabelle)
200 90 B dimensione dipendente dalla corsa della maniglia
A B
40 43
85 63
A
B comando con maniglia
a corda incassata
C
comando con manovella
e corda incassata
B
≥ 50 50+85
A A B C D
40 43 38 36
85 63 43 58
una testa
controsportello
specchiato
Persiana a cerniera con telaio doppio
ARTICOLAZIONE Ri
questa dimensione può
essere ridotta fino a mm 80
DIAMETRI DEI RULLI E DIMENSIONI DEL CASSONETTO IN FUNZIONE DELLA LUCE VERTICALE
A collegamenti fissi
1,5
e altezza cassonetto
1,5 1,5
2,5 f altezza veletta esterna
1,2÷1,5 cm
1,5
A collegamenti mobili
a=larghezza mazzetta
luce finestra
b=D + 3 cm
a c=a + D +5,5 cm
mazzetta
b larghezza cassonetto e=D + 3,5 cm
c spessore parete al rustico f=D + 9 cm
IN LAMIERINO
IN LEGNO STECCHE NORMALI IN LEGNO 1,2÷1,5 cm
STECCHE SOTTILI ALLUMINIO
STECCHE SOTTILI
D D D D D D D D
LUCE collegamenti collegamenti collegamenti collegamenti tipo tipo tipo tipo
VERTICALE fissi fissi mobili mobili Griesser Griesser Griesser Griesser
FINESTRA stecche stecche stecche stecche tutte fisse 1/2 mobili 1/2 mobili tutte mobili Tipo Griesser sottili in legno
m 12 mm 15 mm 12 mm 15 mm stecche stecche 1/2 fisse stecche
9 mm 9 mm stecche 6,5 mm
6,5 mm
cm cm cm cm cm cm cm cm
1,00 17 - 18 21 19 22 15 18 16 16
0,9
1,50 19 - 20 23 21 24 17 20 18 18
2,00 22 25 23 26 19 22 20 21
2,50 24 27 25 28 20 23 22 23
3,00 25 29 26 30 22 25 24 25
Tipo Griesser
31 in lamierino
3,50 27 28 32 23 27 26 27
di alluminio
35 0,9
4,00 29 34 30 25 29
4,50 31 36 32 37 26 31
5,00 33 38 34 39
5,50 35 40 36 42
3,5
4 4
2,2
questa dimensione consente la
posizione interna della squadretta
di arresto.
Applicazione senza apparecchio a sporgere (guida incassata) Applicazione senza apparecchio a sporgere (guida esterna)
Spessore veletta esterna uguale spessore mazzetta. Spessore veletta esterna uguale spessore mazzetta.
4 4 6
raccoglitore
nella spalla 2,2 2,2
14 raccoglitore incassato nel 2,2
3 3
telaio o nel parapetto
5,5
Applicazione con guida esterna. Mazzetta Applicazione con guida esterna. Mazzetta Applicazione con guida incassata. Mazzetta
ad una testa veletta esterna da mm 75. ad una testa veletta esterna da mm 75. ad una testa veletta esterna da mm 50.
SOLUZIONI ED INGOMBRI PER COMANDI BIFORA E TRIFORA CON RACCOGLITORI CINGHIA INCASSATI NELLA SPALLA
guida cielino
cm 2,5
U 20
4 cm
cm 4,5
4 cm D+15
raccoglitore
1,2 2,1
>4 tavella 2,5 cm 4,5 11
tavella 2,5
Scorrevole B
Con montante
verticale fisso
a due partite
B
S S Con sportello
fisso
B
B F
Con montante
Scorrevole fisso
verticale
a due partite S B S
autobilanciato Con sportello
fisso
B
Scorrevole B
Con montante
verticale
a due partite fisso
complanari B Con traversa Con sportello
S S fissa fisso
Con sportello
fisso
B
ARTICOLAZIONI
Ss
ART. Si
B B B Serramenti con dispositivo ART. Ss
di movimento superiore
per dispositivo
di movimento superiore
Si
ART. B complanare
ART. Ss
per dispositivo
di movimento superiore
ART. B complanare
ART. Si
Serramenti con dispositivo
di movimento inferiore
ART. Ss compl.
per dispositivo
di movimento inferiore
ART. B complanare
ARTICOLAZIONE B
DISPOSITIVI APPLICAZIONI
Tipo Helios D Applicazione per una partita o due
E complanari (coulisse)
C
sportello apribile
~14 per l'ispezione
A
Analoga applicazione
registro B A B C D E F può realizzarsi con gli
104 64 30 44 27 20
altri dispositivi.
F ~14
124 44 30 44 27 20
136 76 40 56 33 20
escursione registro 156 56 40 56 33 20
~18
10,5 sportello apribile
registro per l'ispezione
escursione
2,5 registro
Analoga applicazione
può realizzarsi con gli
8,8 altri dispositivi.
DISPOSITIVI APPLICAZIONI
12
vano
15 contrappesi
15
apribile per
l'ispezione
molla
La puleggia conica permette che l'azione compensatrice sia uniforme per tutta la corsa dello sportello.
R D
B Con montante fisso R
B F
D
B F
Vasistas bilanciato Con sportello fisso Con traversa Con sportello Senza
fissa fisso traversa
D D
R
R D
F
B
B Con sportello fisso F
D
Armonica
Di costruzione più complessa alla A A A D
precedente avendo inversione delle
articolazioni, R come nei bilici verti-
cali. Non dà azioni laterali sulle
guide.
Tenuta di aria meno efficace. Ri
DISPOSITIVI DI MOVIMENTO
piastra ad angolo 15
per chiusure a libro
aggetto gocciolatoio
≤ r. cerniera
piastra piastra semplice per
chiusure ad armonica
Tipo Helm per chiusure a libro ed armonica
cuscinetto
Guide inferiori
Incassate Sporgenti
A B A B
17 35 25 35
25 54 35 47
37 76 45 60
A A
B B
dimensione minima
altezza zoccolino
Diverse soluzioni per zoccolino inferiore. Le altre articolazioni sono uguali a quelle delle finestre esterne.
DISPOSITIVO DI BLOCCAGGIO PER CHIUSURE CON MOVIMENTO DI ROTAZIONE
A B C
A, bloccaggio a triplice chiusura; B, dispositivo tipo Bettini per richiamo telaio; C, dispositivo tipo Guerrieri per richiamo telaio (in caso di deformaz
del montante mobile). I dispositivi di movimento sono gli stessi delle finestre esterne (cerniere) se ne applicano tre per ogni anta:
TELAIO FISSO
5,5
senza mazzetta
5,5
con mazzetta
5,5
3
4,5 1,2
3
lamiera zincata
o di alluminio
STISTEMI DOPPI
TELAIO E CONTROTELAIO
cm 2 cm 2
luce controtelaio=LT+10 cm
0,5 9
Montaggio
cm 5
su tramezzo spessore 2,5 4,5
rustico mm 50
1,2 A
cm 2
cm 5
luce
Montaggio filo
telaio
pavimento finito
parete su muro 0,5 9 rustico solaio
spessore rustico
mm 150 2,5 4,5
cm 5
1,2 A
Muro ad una
testa (mm 150)
Montaggio corretto.
COSTRUZIONE IMPOSTA
DA VERNICIARE DA LUCIDARE
Tamburata con nido d’ape
0,8 0,8
legno pregiato
1,2 5 1,2 impellicciatura
4,5 4,5
4,5 4,5
4,5
4,5 4,5
intelaiatura in abete
ARTICOLAZIONI
A rasare A rasare
A rasare
A vento A vento
A vento
DISPOSITIVI DI MOVIMENTO
DISPOSITIVI APPLICAZIONI
Cerniera a bietta
a Per le dimensioni
c
(v. pag. 156)
Cerniera a rasare
b a Per le dimensioni
c (v. pag. 156)
Spessore
Cerniera a vento semplice effetto - tipo Olva a Imposta e
b
20
35 ÷ 75
25
25
d 42 ÷ 100
30
30
50 ÷ 125
35
35
a b 57 ÷ 150
40
3,5
17 Chiusura a bietta
A
3,5
2,2
A
Chiusura a rasare
0,8
6
cm 6 per porte da 45
0,5
Articolazione B; porta a due partite
2,5
0,3
10
A=2,5x3x3,5 cm una mandata
A=4x4,5x5 cm due mandate 2,2
4,5
1,7
0,3
ARTICOLAZIONI
Ss
Art. Ss
2 partite complanari
(coulisse)
A B
parte asportabile
per l'ispezione
del registro
Art. A
(coulisse)
Ss
A B
Articolazione Ss
(porta a 2 partite non complanari)
(guida doppia)
Articolazione B
Articolazione B
(porta a 2 partite non complanari)
(guida doppia)
ARTICOLAZIONE Ss
parte asportabile
ARTICOLAZIONE Ss per manovra registro
ARTICOLAZIONE Si
ARTICOLAZIONE Si
ARTICOLAZIONE A
ARTICOLAZIONE A
Altezza
a h a1 h1 a2 h2 a3 h3 guida tipo UNI 2833
locali
2800 1365 1510 1605 1970
375 990 1090 970
Forcella UNI 2833
3000 435 1545 1110 1690 1210 1785 1090 1750
495 1230 1330 1210 4
3200 1725 1870 1965 1930 24 8
20 h
34 12
a2
a3 h2 h3 h4
sportello UNI 2833 h1
25
32 30 31
21 15
9
1 2 3 27
zona UNI 2993
22
16
cerniera tipo A UNI 2993
a
a1
rullino per
16 cremonese
13 UNI 2993
Portafinestra a 4 partite UNI 2989 con cassonetto
UNI 2990 per persiana avvolgibile
I profili UNI sono quotati nelle pagg. 184 e 185 14
17
a2
12
a3
21 21 h4
9
20
1 2 3 h2 h3
7 6 h1
15
20
cerniera tipo A UNI 2993
2 45
65
9 9 48
56 51 23 39 9
11 2.5 2
12 2.5 20 20 2.5 19
4 18 4
10 4 4 54
45 45 45 11 65
7 2.5 7
8 2 8
15 25 25 15 26
95° 85°
15 8 4
4
28 18 12 42 11
12 44 54 71 45
45 15 30
60
Telaio a vetri. Monatante laterale Telaio a vetri. Montante centrale, sinistro Telaio a vetri. Montante centrale, destro Telarone. Traversa sup.
63 45
9 30 15
11 45 9 9 36 13 54
11
2 2
2 11 11 19
22 22 4
4 19 4 4
30 7 45 11 56
4 4 45 7 65 45
45 7
19 23 15 26 4
15 4
15 26 4 4 7
15 4 4 4 4
4 54 41 8 13 41 2 4
56 58 45 9 5
65 45 Telaio a vetri. Montante di cerniera, destro 15
11 26
Telaio a vetri. Montante laterale Telaio a vetri. Montante di cerniera, sinistro 19
65 19 26 Telaio a vetri. Traversa superiore
65 7 15
11 4 4 4
17 15 15 9 5
4
30 12 19 26
12
45 10 2 15
45 9 4 11 4
10 30 5 9 5
11 4 4 4 4
10 7 15 2 7
45 4
Parti facoltative. Traversino 4
60 5 54 11
Telarone. Montante 19 26
Telarone. Montante 15 80 62 62
11 4
4
9 5
4 7
25 5 22 34 14 2 2
4
19 9 4 4
15 10 10 4 7 5
30 30 10
20 15 11 4 15 4
15 80
60° 8 71 Telaio a vetri. Traversa intermedia
6 20 5
6
13 15 47 19
25 6 5 70 11
Telaio a vetri. Gocciolatoio Parti integranti. Davanzalino
11 19 26
15
5 11 15
30 9 11 4 5
45 4
14
Telaio a vetri. Traversa inferiore 2 4
17 3 5 7
30 25 9 6 45 4
19 11 284
30 6 9
5 5 8 11
35 15
17 335 5
Parti integranti. Telaio a vetri. 324
Parti integranti. Fermavetro
Riquadro, parti Riquadro, parti verticali 24 10
orizzontali
70
61 10 20
14 14 8 15
10
35 10 30 15
55 45
Telaio a vetri. Cartella interna 17 28
Telaio a vetri. Cartella esterna
Telarone. Traversa inferiore Telaio a vetri. Traversa di base
45 45
12
95
95
15 2.5
22.5 20 85
95 15 45
83
20
15 22.5
2.5
75 75
10 10 10
Persiana a ventola Persiana a ventola
10 Traversa centrale
12 Persiana a ventola Montante centrale destro
33 Montante centrale sinistro
Persiana a ventola
Traversa superiore 10
10 10 2.5
75 75
15 12.5 15
45 15
45 15
27.5
15 15
95 2.5
85
95 160
Persiana scorrevole Persiana scorrevole
Montante centrale sinistro Montante centrale destro
10
10
85 95
45
Persiana a ventola 15 12 15
Traversa inferiore finestra
Persiana scorrevole 45
15 15
Traversa superiore 33
15 15
45
95 73 Persiana a ventola e
12 10 persiana scorrevole
Persiana scorrevole Persiana a ventola
Montante laterale sinistro e destro Montante laterale sinistro e destro Traversa
balcone
inferiore
4 21
105
50 25
11 55
18 90
Persiana a ventola e scorrevole 55
Tavoletta 45
45 22 45
Persiana scorrevole 13 Cassonetto per persiana avvolgibile
Traversa inferiore finestra 4 21 Traversa superiore
16 25 45
10
22 Cassonetto per Cassonetto per persiana avvolgibile Persiana scorrevole
persiana avvolgibile Traversa inferiore Traversa centrale
Unghie
25
4 22
45
10 55
Cassonetto per persiana avvolgibile 245
Cassonetto per persiana avvolgibile
Montante laterale destro e sinistro Cielino
cielino sfilabile
cuscinetto
in gomma
270
30
20
frontalino
. d'ispezione
152 guida
cuscinetto
reggispinta carrello
carrello
cuscinetto reggispinta
20 vite di
guida
regolazione
eraclit
intonaco retinato
traversa di legno
cielino
cursore frontalino
scossino
piastra di attacco asta
al telaio mobile
guide per persiane canapo bitumato
gocciolatoio
cursore
cursore
bracci 78
o aste bracci
snodate o aste
snodate
attacco
tune
all' anta
Finestra a scomparsa. L'anta scorrevole bilanciata da un Finestra a ghigliottina. È costituita da due ante Finestra a saliscendi autobilanciata. È un serramento a
contrappeso, in posizione di apertura allora in apposita intercape- delle, quali una è mobile e si sovrappone all'altra in saliscendi vero e proprio dove il movimento delle ante, simultaneo
dine praticata nel parapetto lasciando la luce del vano finestra posizione di apertura. Il contrappeso, equilibrando il ed a spostamenti uguali a contrari, avviene con circuiti chiusi sulle
completamente libera. Altra soluzione permette la scomparsa peso dell'anta, ne facilita la manovra permettendo ante stesse per mezzo di funi e pulegge. Le ante determinano un
dell'anta superiormente. l'arresto in ogni posizione. sistema equilibrato di pesi e per la manovra, occorre applicare una
forza che vinca lo strato d’inerzia del sistema.
Finestra a saliscendi a movimenti indipendenti. Sistema Finestra a saliscendi bilanciata. Serramento a saliscendi ad ante a
a quattro contrappesi, due per anta indipendenti tra loro e movimenti dipendenti con due contrappesi vincolati alle ante stesse in parti
disposti in parti opposte. Presenta la possibilità di muovere le opposte. Le due ante tenderebbero a ruotare intorno agli attacchi deicontrap-
due ante indipendentemente tra loro, facendo assumere loro le pesi in senso opposto, ma una fune ristabilisce l'equilibrio e l'orizzontalità delle
varie posizioni. Tutte le combinazioni di apertura tra le ante ante collegando tra loro i lati delle ante non interessati dagli attacchi dei
sono pertanto possibili. contrappesi. Il movimento vene trasmesso da pulegge accoppiate (v. schema
Tale sistema è ormai caduto in disuso perché il corretto movi- prospettico).
mento è possibile solo se l'equilibrio del sistema non viene
alterato dalla forza applicata per la manovra. puleggia accoppiate
Ciò avviene solo se il comando delle ante è allineato col
baricentro. In caso contrario si determina una coppia, che, per
l'indipendenza dei contrappesi di ciascuna anta, non trova una
componente di equilibrio (incastro delle ante nelle guide). scatola supporto
cinglia di trasmissione
ruota dentata
staffa condotta
pulegia di
trasmissione
arresto di
trasmissione
Finestra a saliscendi bilanciata. Il sistema richiama il movimento dell'anta
1
mobile del serramento i ghigliottina. In questo caso tutte e due le ante sono
mobili con movimenti indipendenti per il raddoppio degli organi di trasmis- 2
3 123
sione. È possibile con meccanismi speciali renderne meccanica la manovra e
combinato il movimento delle ante. Il disegno a lato esemplifica schematica- ruota dentata conduttrice
mente un meccanismo di questo tipo. Un arganello con ingranaggio mobile,
lungo il suo asse di rotazione, trasmette il movimento a seconda delle posizioni,
ad una o all'altra anta od a tutte e due contemporaneamente.
La Prospettiva a lato rappresenta schematicamente i movimenti delle ante e gli
organi di trasmissione del movimento.
intonaco isolante
blocco
sicurezza
fune di
acciaio
centro di rotazione
mm 50 sotto il centro
dell'anta profilo di guida
fune comando
nastro comando
anta inferiore
attacco piastre al
contrappeso
maniglia di comando
materassino di tenuta
materassino di lana di
vetro o di roccia
materassino di tenuta
zanca
zanca
fune materassino
guide di lana di vetro
o di vetro
puleggia
sfera per fune di acciaio
scorrimento
maniglia di laterale
chiusura
profili di guide
asta per
cremonese
contrappeso
a3
3 3
1
a 1 3
5
3004 7
7 7
5 5
a1
cerniera tipo B
UNI 3004
Dimensioni porte a h a1 h1 a2 h2 a3 h3
Ad una partita 1950 1970 350 2030 13
820 860 640 980
UNI 3000 2070 2090 380 2150
A due partite
1200 2200 1240 2220 394 410 1360 2280
h3 h h
UNI 3205
Porte interne di ingresso specchiate UNI 3000 - UNI 3205 13
a3
3
1 a 17
7 8 9
5
a1
Dimensioni porte ha a1 h1 a2 h2 a3h3
1950 1970 350 2030
820 840 640 960
Ad una partita 2070 2090 380 2150
3
UNI 3001 1960 1970 370 2030 3
610 630 430 750
2080 2090 400 2150 6
A due partite 2080 2220 400 2150
1200 1220 404 1340 10
UNI 3206 2200 2210 430 2270
Porte interne specchiate UNI 3001 - UNI 3206
a3
3 3
vite 5x70 UNI 702
a h3 h 16 h
6 6
zanca UNI
3004
18
10 10
3 3
2
a1
cerniera tipo B Prescrizioni UNI
UNI 3004 1. Le intelaiature devono essere in abete,
possono però anche essere di altrespe-
3 specchiatura vetrata per porte interne cie.
a 2. Gli incastri tra montanti e traversi de-
vono essere eseguiti secondo leindica-
6 maniglia per porta interna zioni della UNI 3002/3003. Le particon-
nesse devono essere fissate tra loro
UNI 3004 mediante colla e spine di legno.
3. Le specchiature in pannelli di compen-
sato possono essere sostituite da lastre
di vetro aventi spessore di mm 1,6÷1,9.
4. Le superfici in vista delle ante, degli
10 11 12 spigoli e dei riquadri devono essereli-
sciate con abrasivo, gli spigoli in vista
3 devono essere leggermente arrotondati.
a1
a3
Le presenti intelaiature possono essere indifferentemente applicate su muri e tavolati.
a2
Anta con tavole
3 3 parzialmente segate
1 1
a
Anta con pannelli
vite 5x70 UNI 702
di paniforte
23 14 23
5 19 19 5
a1
cerniera tipo B UNI 3004 3
zanca UNI 3004 5
1
14
Dimensioni porte a h a1 h1 a2 h2
Ad una partita 1950 1970 2030 23
820 860 980
UNI 3196 2070 2090 2150
14
A due partite
1200 2200 1240 2220 1360 2280
UNI 3207
Porte d'ingresso piane UNI 3196 - UNI 3207
a
3
a2
1
22
h2 h h1
23 14 23 23
5 19 21
5
a2
Ossatura cellulare
Dimensioni porte h a1 h1aa2 h2
1950 1970 2030
Ad una partita 820 2080 840 2090 960 2150
UNI 3197 1960 1970 2030
610 2080 630 2090 750 2150 15
a2
3 3
6
a 6 3 3
vite 5x70 UNI 702 20
6
h2
23 14 23
23
h1
3 20 20 h
3 14
a1
cerniera tipo B UNI 3004 4
zanca UNI 3004 specchiatura vetrata
per porta ad ossatura
cellulare
Prescrizioni UNI
1 - Ogni anta è costituita da un telaio interno d'abete,
un'ossatura cellulare d'abete fissata nel vuoto del telaio
interno, due rivestimenti di legname compensato di pioppo,
ovvero di altre specie legnose adatte, incollati sulle due
facce del telaio interno e dell'ossatura cellulare, 4 bordi di
3 legno duro (rovere, faggio, noce, ecc.) incollati lungo il
perimetro del battente.
a 2 - L'ossatura cellulare è composta con listelli di legno
6 maniglia per porta ricavati da tavole con spessore di mm 35 (vedi dis.).
interna UNI 3004 3 - L'ossatura cellulare in abete può essere sostituita con:.
a) tavole parzialmente segate in direzionelongitudi-
nale sulle due facce (vedi dis.);
23 14 23 23 b) pannelli di paniforte (vedi dis.).
4 - compensato dei rivestimenti può essere esternamente
impiallacciato con specie legnose pregiate, ovvero sostituito
3 20 21 22 con pannelli di fibra di legno compressi .
a1 5 - Le partite possono contenere una o più specchiature
a2 aventi forma qualsiasi (vedi dis.).
6 - Le superfici in vista delle ante degli spigoli e dei riquadri
devono essere lisciate con abrasivo, gli spigoli in vista
devono essere leggermente arrotondati.
I profili UNI sono quotati nella pag. 194.
18 25.5
110 110
2 12 5
1 7 4
Porte specchiate Fermavetro.
6 24
34 Porte piane Fermavetro. 36
45 5 25 12
11 45 5
17 5 75 35
30 80 3 17 Porte interne. Telarone: montante e traversa
Porta di ingresso.Telarone: montante e traversa superiore superiore.
45 50 25
15 Porte interne e di ingresso. Riquadri.
30
11
7 110
110 45
12 10 10 98 12
98 10
3
11.5 8 9 11.5
110 99 30 27
22 22
12 5 15 5 15 5
14
17 35 12
18
5
Porte interne e di ingresso piane. Elemento dell'ossatura cellulare.
49 9 9 4
Porte interne e di
ingresso piane.
Telaio interno: tra-
versa inferiore.
11 14 3 3 12 3 15 10 10 15 3 3
265 42
255 9 9 9 9 4 255
19 9 9 20 9 21 22 9 9 23 245
30 30 27
9 9 9 9 9 35
9 9 9 9 9
15 9 9 9 12 15 9 4
25 28 3 28 45
15
Porte di ingresso Porte interne Porte interne e di Porte interne e di Porte interne e di
piane. Bordo del piane. Bordo del ingresso piane. ingresso piane. ingresso piane.
montante laterale montante laterale Bordo del montante Bordo del montante Telaio interno: tra-
e della traversa e della traversa centrale sinistro. centrale destro. versa superiore e
superiore. superiore. montante laterale.
tassello
listello
carter
pannello fisso
guida
rondella
ruote su cuscinetti
a sfere rivestite dada saldato
Soluzioni di alcune combinazioni di porte in nylon massiccio di legno
"Woodmaster" a divisione di ambienti interni a fibre orizzontali
Serramento interno speciale «Woodmaster» (brevetto Snodo tra i pannelli in profio continuo di resina vinilica.
Siccet) scorrevole a fisarmonica, costituito da pannelli Scorrimento superiore a carrelli con ruote montate su truccioli di legno
in trucioli di legno agglomerati, impialiacciati con es- cuscinetti a sfera rivestiti in nylon. Profio terminale del agglomerati
senze pregiate. serramento in resina vinilica di funzionalità (riduibiltà,
Testate dei singoli pannelli in massiccio delle stesse facilità di manovra) caratterizzano la «Woodmaster»
essenze. tra i serramenti a libro ed a fisarmonica.
piastrina 75
d'ancoraggio 150 battuta d'attesto
snodo massiccio di legno battuta
tassello di legno
truccioli di legno
l'ingombro della porta agglomerati
impacchettata è il 20% 15
della luce del vano impiallacciatura
profilo resina vinilica
300
600
profilo in ottone
guida inferiore
Profilo in alluminio
materassini di tenuta con cuscinetto
rivestimento in marmo
34 40 34 40
1 2
A, nodo infisso apribile all' interno con fer-
mavento pure interno;
34 40 34 40
3 4
B, nodo di infisso apribile all' interno con fer-
movetro esterno;
40
34 40
0 1 2 3 4 5 cm
Tipo del profilo. Il profilato preso in esame è quello " ILVA" perché più conosciuto; tuttavia i criteri
generali e le denominazioni usate si applicano a qualche tipo di profilato. L' ILVA produca due serie
di profilati delle dimensioni di mm 34 e mm 40.
SEZIONE B-B
luce vano
A A
B
luce vano
SEZIONE A-A
luce
vano
luce vano
A A
Luce vano
Luce vano
Luce vano
SEZIONE A-A
SEZIONE B-B
Luce vano
cassonetto
C C
Luce vano
Luce vano
Luce vano
B B B Luce vano
A
A
Luce vano
SEZIONE A-A
SEZIONE B-B-B
luce vano
A
A
luce vano
SEZIONE A-A
SEZIONE B
luce vano
C C
A B
luce vano
SEZIONE C-C
VETRINA
luce vano
B B B
A
luce vano
C SEZIONE B-B
SEZIONE A-A-A
PORTA A VENTOLA
D D luce vano
0 1 2 3 4 5
0 1 2 3 4 5
B
Sezione sul cassonetto nel caso di
avvolgimento in alto
Particolare dei legacci a maglia semplice
C
Particolare dei legacci a maglia semplice
Tipo A
Finestra avvolgibile di sicurezza ad elementi h cm 7
agganciati in acciaio (greggio o zincato) o in durallumi-
nio, avvolgibile in alto su albero in tubo di acciaio,
scorrevole in guide laterali ad «U». Gli elementi sono
costruiti con speciale nervatura, a gocciolatoio, che oltre
ad aumentare la resistenza, impedisce all'acqua di
condensa ed ai corpi estranei di penetrare entro la
cerniera. Spessore lamiera da 5/10 fino a 10/10 per
grandi superfici (Pastore).
A B C
Tipo B e C
Avvolgimnto su rullo rotondo Serranda ad elementi agganciati snodati a cerniera,
avvolgibile in alto su albero in tubo di acciaio, scor-
revole in guide ad «U». Gli elementi agganciati sono
ricavati dal nastro di acciaio dolce laminato a freddo
(greggio o zingato). Anche in questi tipi, l'elemento è
costruito con speciale nervatura a gacciolatoio. Altezza
degli elementi: crn 10÷14 (Pastore).
Tipo D e E
Formata da strisce di nastro d'acciaio laminato a
freddo, bordate ai lati ed agganciate fra di loro, in
gruppi di altezze progressive. La particolare sagoma
della striscia offre un telo molto resistente alla pressione
esterna e con l'avvolgimento geometrico di forma esa-
gonale permette ai rullo di occupare il minimo spazio.
Avvolgibile su rullo esagonale assicurando un costante equilibrio fra la tensione delle
molle e il peso degli elementi da sollevare.
D E F La superficie degli elementi, oltre alla speciale sagoma-
tura, è provvista di una nervatura che ne aumenta la
resistenza; le spirali di agganciamento sono comba-
cianti e prive di giuoco tra loro.
Tipo D Tipo E
Altezza ø Altezza ø
luce rullo luce rullo
m cm m cm
2,00 26,0 2,00 26,0
2,50 27,5 3,00 27,5
3,00 29,0 4,00 29,0
Tipi diversu di terminali 3,50 30,5 5,00 30,5
4,00 31,5
Spessori lamiera 8/10÷10/10 (Italbrevetti)
INGOMBRO DELLA SERRANDA AVVOLTA
PER I TIPI B,C. Tipo F
Tipo di serranda per finestra, nervata, con bocchette
a Luce per l’areazione.
Spessori lamiera 5/10 ÷ 8/10.
40 2,0 Valori d’ingombro per il tipo F, con avvolgimento con
A 42 2,5 comando a nastro di canapa.
44 3,0
46 3,5
49 4,0 TIPO A SCORRIMENTO LATERALE
Luce 52 4,5 Chiusura ad elementi brevettati verticali aggan-
ciati, snodati a cerniera. H. Luce m 0,50 1,00 1,50 2,00 2,50 3,00
54 5,0 Sospensione e scorrimento superiore. Spazio, per
56 5,5 Guida inferiore incassata (ferro «U» 35x35) 0,17 0,19 0,22 0,24 0,26 0,28
l'avvolgimento
R÷2cm
Luce 2 battenti 1 battente
R orizz. R Ingombro R Ingombro 9cm
m mm m mm m
2 300 ~ 0,5 300 ~ 1,5
3 300 ~ 1,0 500 ~ 2,2
4 300 ~ 1,5 700 ~ 2,9
8 cm
A DUE BATTENTI 5 500 ~ 1,7 700 ~ 3,9
6 500 ~ 2,2 700 ~ 4,9
R >6 700 ~ 1,9 700 ~ 4,9
R÷2cm
A UN BATTENTE R÷2cm
50 50
A
luce
Raccoglimento dritto
B A luce A
E F G
C 30
30
D 40 60 50
Raccoglimento in curva
luce
vano
A
luce
vano
SEZIONE A
SEZIONE B-B
FINESTRA AD ANTE CON SOPRALUCE APRIBILE A VASITAS
luce
vano
C C
luce
vano
0 1 2 3 4 5
SEZIONE C-C
SEZIONE D-D
luce
A A vano
B
luce vano
SEZIONE A-A
SEZIONE B-B
luce
vano
C C
luce
vano
SEZIONE C-C
cassonetto
A A Luce vano
B
Luce vano
C Luce vano
C
Luce vano
SEZIONE C-C
SEZIONE D-D
A B
D D
Luce vano
C C
A B
Luce vano
Luce vano
SEZIONE C-C
SEZIONE A-A SEZIONE B-B
Luce vano
SEZIONE D-D
SERRAMENTI A SALISCENDI
A A
luce
vano
B B
C
luce
vano
SEZIONE A-A
0 1 2 3 4 5
SEZIONE B-B
SEZIONE C-C
3 3
serramento
8
pannello
A A
SEZIONE B-B
D
Particolari dei nodi nelle sezioni orizzontali
D A-A e B-B
6 6
7
4 4
1 1
SEZIONE A-A
13
11
12
1
4
6 7
5
2
3
SEZIONE C-C
GUIDE
cassonetto
corda SUPPORTI
cm 8
ottone o acciaio
Esterna nel vano - posizione 1
Cassonetto fisso di tipo ad << U >> nervato munito di orientatore pressofuso in zona a doppio ingranaggio
ed a 2 alberi rotanti per tende fino m 4 di larghezza
TIPI DI COMANDI
A
B
Tendone "Griesser" con bracci a leva in piattine di acciaio sporgenza Tendone "Griesser" con bracci a parallelogrammi in piattine
max m 2.20. A, in posizione aperta; B, in posizione semichiusa. di acciaio sporgenza max m 4,00
Tendone "Griesser" con bracci snodati in tubo di acciaio, posti Tendone "Giannoni" con bracci a leva in piattina di acciaio
sotto lastoffa - sporgenza fino a m 4,50 sporgenza max m 2,00
A B
Tendone "Giannoni" con bracci a leva in piattine di acciaio - sporgenza max m 2,50. A, particolare di una delle due piastre laterali; B, particolare
del cassonetto con la tenda raccolta. Tessuti speciali "Eliolona".
A1
Tendone oscurante "Griesseri" in feltro gommato speciale doppio di produzione tedesca. La tenda è rinforzata nel senso orizzontale da piattine in
ferro da mm 15x3 distanziate di cm 15÷20 ed una finale da mm 45x4; lateralmente la tenda scorre in guide profonde in ferro ad U da mm 60x15;
la guida orizzontale inferiore è da mm 25x15. A e A1, sezione delle guide verticali; B, sezione guida orizzontale.
C
B
A
Tendone "Grisse" a bracci snodati in tubo d' acciaio sporgenza max m 4,50
Dettaglio di montaggio tra due spalle di una vetrina. A, il tendone in posizione aperta; B, pianta con bracci in posizione aperta; C, particolare del cas-
sonetto con la tenda in posizione chiusura. Vantaggi di questo modello è il minimo ingombro dei bracci sia in posizione aperta che chiusa.
B C
Tenda "Italia" con apporechio a sporgere di cm 45 e manovra dall' interno ruotate di 160°, recchiusa in cassonetto con comando con asta oscillante.
Tipo con guide in ferro a "U". Il dispositivo di avvolgimento è simile a quello per le avvolgibili in legno. A, sezione verticale completa con tenda aperta;
B, sezione orizzontale; C, porticolare del cassonetto tenda in posizione ritirata.
13
44
2
166
26
3
B E
C
D
3,2
Porta girevole a 4 ali in legno e vetro con dispositivo superiore di scorrimento e rotazione.
A, prospetto; B, porta; C, in posizione per il passaggio di bagali; D, sezione verticale;E, Sezione orizzontale.
3 4
0,7
3,3
2,2
A
9,3
C
B
Porta girevole a 3 ali in alluminio e cristallo Securit 8/10
A, prospetto; B, pianta; C, sezione raccorciata verticale; D, sezione raccorciata orizzontale. La porta è solo girevole attorno al suo asse e non può scorrere
nè essere piegata. La bussola di rotazione è in cristallo forte curvo 10/10, in telaio di alluminio.
A E F G D 130
fisso
40
fisso 25
C
C1 Fermo alto a lunetta con vetro superiore
Patricolare A 70
1, a morsetti; 2, a incasso semplice Piletta inferiore cilindrica con perno quadro su 47
sfera d'acciaio (da incasso)
1 Particolare C1
Particolare D
Cerniera alta con vetro fisso superiore e laterale 94
e con anta apribile a 90°
Fermo alto a lunetta da incasso
20 230
2 38
36
33 45
32 75
20 80
145
50 60
142 28
55
44 1 180 100 80
Patricolare E
Cerniera alta con vetro fisso superiore e spalla laterale
90 Traverse superiori
44 95
2 30 VETRATE CON CRISTALLI TEMPERATI V.I.S.
TIPI SUPERFICI SPES- MISURE
30 SORI LIMITE
44 SECURIT Perfettamente 7÷8 249x120
3 Cristallo tem- piane e non 8÷10 282x153
Patricolare F
Patricolare G perato parallele 10÷12 300x200
Patricolare C Battuta alta delle ante con vetro Battuta alta di una'anta VITREX Non piane e
fisso superiore.
mobile con vetro Mezzo cri- non parallele 7÷9 270x153
1, cerniera alta per ante apribile a 90°; fisso superiore e laterale.
2, cerniera alta per ante apribile a 90°ea 180; stallo
3, cerniera bassa per ante apribile a 90°. TEMPERIT Traslucide come
Cristallo grezzo i vari vetri sta- 8÷10 270x141
pati 10÷14 300x162
SISTEMI DI ABBONAMENTO mente sovraccarico. Tale schema è zione possa essere facilmente e com-
La somministrazione d'acqua agli utenti consigliabile per quelle installazioni pletamente smaltita.
avviene o col sistema a quantità fissa importanti nelle quali la richiesta d'ac- Inoltre si deve poter isolare e svuotare
A scarico B scarico C
scarico
Fig. 1 - Schemi di distribuzione. A, a ramificazioni; B, ad anello inferiore; C, a gabbia
(lente idrometrica) o a misuratore qua su uno o su alcuni montanti può qualunque tratto di tubazione mediante
(contatore). L'unico sistema razionale di raggiungere punte molto elevate, ma rubinetti di arresto e di scarico opportu-
di breve durata (v. fig. 1). namente disposti.
Anche gli impianti a lente idrometrica
L
con serbatoio superiore possono avere cassetta di ripartizione
lo schema ramificato o ad anello, con
V sopravanzo solo distributore di alimentazione delle
L
colonne discendenti. al piano dellater-
V razza. L sopranzo
L Negli impianti a lente idrometrica ven-
colonna
V gono principalmente adottati due tipi montante
L di distribuzione: la distribuzione diretta
V e quella semidiretta. II primo tipo si
L adotta nel caso di utente unico di tutto
valvola l’edificio (caserme, uffici, collegi ecc.). l V
Si ha un rubinetto idrometrico princi-
saracinesca pale L per i serbatoi e tante lentisecon-
darie l quante sono le prese ai piani. l V
presa stradale Con la distribuzione semidiretta ogni
Fig. 2 - Schemi di distribuzione diretta utente ha un suo serbatoio alimentato
(a serbatoi comunicanti) da una cassetta di ripartizione dell'ac-
abbonamento, universalmente adot- qua in arrivo dalia condotta stradale l valvola
tato, è quello a contatore. II sistema a (v. figg. 2 e 3).
quantità fissa esige, con l'installazione Le diramazioni debbono risultare Fig. 3 - Schemi di distribuzione semidiretta
dei serbatoi, un impianto più complesso ascendenti, con lieve pendenza verso i (a serbatoi indipendenti)
e costoso, igienicamente meno protetto, punti di erogazione, affinché attraverso
che non assicura l’effettiva erogazione detti punti l'aria che si libera nellatuba-
della quantità d'acqua in concessione.
rivestimento con betume pavimento 2/3 cm altezza sopra in pavimento
RETI E SCHEMI Dl DISTRIBUZIONE
Una rete di distribuzione è costituita da malta di cemento
tubi orizzontali distributori, tubi verticali
o colonne e da diramazioni che colle-
gano le colonne e i distributori ai rubi-
netti di erogazione.
Lo schema a gabbia assicura una più
equilibrata distribuzione, funzionando guaina riempita con cemento a asfalto
l'anello superiore come un regolatore
destinato ad alimentare dall'alto un Fig. 4 - Passaggio di tubazioni attraverso muri e pavimenti
punto di attingimento momentanea- tubo
MATERIALI DELLE RETI E LORO INSTALLAZIONE Tubi gas commerciali serie normale (tabella UNI 3824)
I tubi più indicati per le reti interne sono quelli di acciaio dolce trafilati Indicazione Riferimento al
Diametro esterno Spessore
con processo Mannesmann (tubi gas). Detti tubi sono forniti grezzi (neri) convenzionale diametro nomi-
S
o zincai sulle loro superfici interne ed esterne. per la designa- nale di tubazio- massimo minimo
mm
zione ne mm mm
3/8 10 17,4 16,7 2,00
Sono sconsigliabili i tubi di piombo e quelli di materie plastiche: questi
1/2 15 21,7 21,0 2,35
ultimi per la rilevante dilatazione termica (per il cloruro di polivinile, ad 3/4 20 27,1 26,4 2,35
esempio, l'allungamento in mm per metro di tubo è circa ó volte quello 1 25 34,0 33,2 2,90
dell'acciaio), per la non elevata temperatura di rammollimento che ne 1 1/4 32 42,7 41,9 2,90
impedisce l'uso per la distribuzione di acqua calda, per la possibilità di 1/ 1/2 40 48,6 47,8 2,90
essere facilmente forati da chiodi, e per la fragilità che può subentrare 2 50 60,7 59,6 3,25
nel materiale col tempo (invecchiamento). 2 1/2 70 76,3 75,2 3,25
Le tubazioni debbono essere installate in modo che siano smontabili e 3 80 89,4 87,9 3,65
dilatabili, protette dagli urti e dai contatti corrosivi. 3 1/2 90 101,8 100,3 3,65
4 100 114,9 113,0 4,05
Non è consigliabile murare le condotte: se indispensabile, murarle solo con malta di cemento escludendo nel modo più
assoluto l'uso del gesso (v. fig. 4).
I collari o le mensole di sostegno delle tubazioni vanno posti alle seguenti distanze:
tubazioni di piombo orizzontali . . . . . . m 0 ,40
» » » verticali m 0,50
» di ferro: per ø ³ 20 mm , . . . . . m 1,25
» » » per ø >20mm e£ 40mm m2,25
» » » per0>40. . . . . . . . mm m 3.00
Tubi di ghisa, grès, cemento amianto: 1 braccia-letto per ogni elemento³ m 1.
Particolare attenzione va prestata alle condizioni fisiche delle tubazioni.
assicurare l'esercizio continuo dell'im- immerso nell'acqua),- i quali espri- ristica, valore convenzionale che
pianto, anche quando vi fosse unatem- mono la portata in funzione dellavelo- esprime la portata, in m³/h, che attra-
poranea interruzione di flusso nella cità dell'acqua che li attraversa. versa il contatore con la perdita di ca-
condotta stradale (serbatoi di riserva), si La potenzialità di erogazione di un rico di m 10.
assegna una capacità almeno eguale al contatore, oltre che col valore del cali-
consumo giornaliero: per serbatoi de- bro, si indica con la cosiddetta caratte-
stinati a sopperire alla maggiore richie-
sta nelle ore di punta Tabella per l'accettazione e l'impiego dei contatori a turbina a quadrante bagnato (UNI e CNR)
(serbatoi di compenso) la capacità non Caratteristica in m³/h 3 5 7 10 20 30
dev'essere minore di 1/3 del consumo Calibro o ø del bocchettone di
15 20 25 30 40 50
medio giornaliero. Nelle case di abita- giunzione del contatore, in mm
zione si usa installare un serbatoio di Minima portata registrata con errore compreso
35 50 65 90 150 200
300÷400 litri per famiglia (v. fig. 7). tra ± 5% (1 portata di precisione) in l/h
Minima portata registrata con errore compreso
150 250 350 500 1000 1500
MISURATORI DI PORTATA tra ± 2% (2 portata di precisione) in l/h
Di norma per impianti domestici si Portata di avviamento (sensibilità) in l/h 17 22 30 40 70 95
usano contatori a turbina (v. fig. 8) a Erogazione max giornaliera (m³/g) da non
6 10 14 20 40 60
quadrante bagnato (tutto il congegno superare per il regolare funzionamento
NOTE
(1) Le fontanelle per bere non devono essere installate nei locali servizi.
(2) Dove la pelle è esposta a materiali velenosi, infetivi od irritanti, deve essere previsto un lavabo ogni 5
persone.
(3) 60 cm di lavabo a canale o 45 cm di circonferenza esterna di lavabo circolare, quando, provvisti di
erogazione, sono considerati equivalenti a un lavabo.
Un dispositivo importante di sicurezza è quello indiretto col quale tale acqua Con la distribuzione a circuito chiuso si
il termostato, che negli apparecchi a non viene erogata, ma torna in caldaia ha, anche a rubinetti chiusi, una debole
gas regola la portata dei bruciatore in a circuito chiuso dopo aver ceduto circolazione che sostituisce l'acqua raf-
funzione della temperatura dell'acqua, calore all'acqua .fredda di un apposito freddatasi con altra calda.
e negli apparecchi elettrici interrompe serbatoio, attraverso le pareti di un
automaticamente la corrente quando la riscaldatore a serpentino. L'apparec- CALCOLO DELL'IMPIANTO
temperatura dell'acqua raggiunge un chio ove avviene questo scambio di a) Si stabilisce la temperatura alla quale
scarico di troppo pieno
vaso di espansione
acqua calda
alimentazione serbatoio a pressione
caldaia caldaia
Fig. 15 - Schema di produzione centrale diretta con serbatoio a pressione Fig. 16 - Schema di prooduzione centrale indiretta
certo valore massimo stabilito. Tale calore, detto serbatoio-riscaldatore, è si vuole portare l'acqua.
temperatura è generalmente di 80°; per di forma cilindrica e disposto per lo più b) Si determina la quantità d'acqua da
acque molto calcaree è limitata a 65°. con l'asse orizzontale (v. fig. 16). scaldare: tale quantità risulta dai biso-
La produzione centrale di acqua calda È preferibile l'uso di caldaia a vapore gni reali e da cifre fissate dalla pratica.
si adotta per alimentare gruppi di al- dove la richiesta d'acqua è piuttosto Esempi:
loggi, alberghi, ospedali ecc. importante e sufficientemente rego- per le case di abitazione:
Per il riscaldamento dell'acqua vi sono lare, e dove si vuole acqua calda a 200 l/h a 40° per ogni vasca da bagno
temperatura superiore ai 60°. 25 l/h a 40° per ogni lavabo o
acquaio
DISTRIBUZIONE DELL'ACQUA 50 l/h a 40° per ogni doccia
CALDA per gli alberghi:
La rete di distribuzione può essere del 75 l/h per ogni lavabo
tipo aperto (ramificato), consistente in per i bagni pubblici:
tubazioni che partendo 400 l/h a 40° per ogni camerino.
dolla parte superiore del serbatoio- Le suddette quantità possono essere
riscaldatore fluiscono ai rubinetti di ridotte se la temperatura a cui si porta
erogazione (v. fig.17) o a circuito l'acqua supera i 40°.
chiuso (a circolazione). Con quest'ul- c) Potenzialità delle caldaie
timo tipo i tubi di distribuzione sono p = (T-t) Q
collegati, come negli impianti ditermo- P espresso in cal/h
sifone, con una tubazione di ritorno al T = temperatura cui si vuole portare
serbatoio (v. fig. 18). l'acqua
V La distribuzione di tipo aperto è adot- t = temperatura dell'acqua da riscal-
tata nei casi poco importanti e quando dare
Fig. 17 - Schema di distribuzione ramificata i rubinetti di erogazione sono molto Q = quantità d'acqua in l/h
V, valvola di ritenuta. vicini al serbatoio, ma presental'incon- L'espressione (T - t) Q va maggiorata
veniente che all'apertura di un rubi- del 10%+20 % per tener conto delle
due sistemi: quello diretto col quale si netto occorre attendere che si scarichi perdite di calore attraverso il serbatoio
adopera l'acqua stessa che passa e si prima tutta l'acqua raffreddatasi nella e i tubi di distribuzione.
riscalda nella caldaia(v. fig. 15), e tubazione. d) Superficie del riscaldatore
Nel caso di caldaia ad acqua calda: piccolo serbatoio e potente riscalda- cato si calcola come per l'acqua fredda:
S=P/5000 tore. nel caso di rete a circolazione il calcolo
S espresso in m² Criteri di dimensionamento: si effettua come per un'installazione di
5000 = numero medio di cal/h tra- - per le case di abitazione: 2/3 oppure riscaldamento centrale.
smesso per m². 1 volta il consumo orario;
Nel caso di caldaia a vapore: S=P/ - per ville, case di campagna: idem
15000 c.s.;
15000 = numero medio di cal/h tra- - per alberghi: 1 volta il consumo ora-
smesso per m². rio;
e) Capacità del serbatoio: va fissata in
relazione agli altri dati del problema. - per collegi, ospedali, caserme: 2
Per forti erogazioni solo in determinate volte il consumo orario:
ore di punta, grande serbatoio e pic- - per bagni: 1 volta il consumo orario.
colo riscaldatore. Per consumo conti-
nuativo abbastanza regolare CALCOLO DELLE TUBAZIONI
(lavanderie, stabilimenti bagni, ecc.) Una rete di distribuzione di tipo ramifi-
V
V
curva da mm 80 / 100
fogna mm 100 Pianta del piano terra
Impianto sanitario di una casa su due piani
sifone in ghisa
50
50
ventilazione A
valvola d'aria in muratura con intonaco interno liscio in cemento
scarico
ispezione
alla fogna
30÷50
B
tubo ferro aperto superiore
Particolare del pozzetto in muratura alla base delle colonne di scarico
A, pianta; B, sezione.
SEZIONE C C
rubinetto doccia
41.5
A Le vasche da bagno sono gene- 200
ralmente eseguite in ghisa smaltata,
Particolare orditura dei solai per
ottenere una intercapedine lungo acciaio smaltato od in gres porcella- troppo pieno
nato (queste ultime poco usate per il con comando
i muri esterni longitudinali chiusura
loro eccessivo peso e costo). La
zioni. forma più corrente è quella allungata
Nelle costruzioni a solai in c. a., od con dimensioni in pianta variabili da
scarico 20
a travetti armati le difficoltà di ricavare m 1,70 X 0,70 a m 1,80 X 0.80; la ø 40 > 1%
le incassature per la posa in opera profondità media è ordinariamente deviatore vasca attacco a baionetta
doccia
delle diramazioni degli impianti igienici di m 0,40 ÷ 0,45. Le capacità L/2
L
vengono spesso superate adottando corrispondenti possono stimarsi in
l'accorgimento di eseguire il rustico dei media da 120 a 150 litri per normale L/3
solai dei gabinetti sanitari a quotainfe- altezza d'acqua.
riore rispetto a quella del piano gene-
rustico solaio rustico solaio
Le vasche vengono lasciate al na-
gabinetto piano generale turale quando non vi sono prevalenti
ragioni estetiche: nella maggior parte
A dei casi esse vengono rivestite dai lati Gruppo per vasca con deviatore vasca-doccia
liberi con marmo, mattonelle smal- doccia a mano con tubo flessibile, attacco alto
porta doccia a baionetta, disposizione laterale.
tate o ceramiche, lastre di opalina,
mosaico ceramico o vetroso, ecc. problemi di evacuazione delle acque e
Nelle cosiddette vasche a grembiale il di struttura.
rivestimento esterno è dello stesso
materiale che costituisce la vasca e Rubinetterie
B B che nasconde la conca interna; que-
sto rivestimento può essere esteso su a) Scarico: può essere a catenella
di un solo lato (per posa in nicchia), oppure del tipo rigido comandato da
SEZIONE B B su due lati (per posa d'angolo), o su pomolo o da leva. Ormai sono poco
tre lati (per posa a parete). usati gli scarichi a catenella. Si appli-
rale. cano generalmente i sistemi rigidi, che
A = 10 cm se nei gabinetti non vi sono Nei locali da bagno per degenti in possono avere lo scarico con tappo
che lavabi, bidè, fontanelle; ospedale la vasca è preferibilmente smerigliato azionato da saltarello co-
libera da tutti i lati; è inoltre buona mandato da una leva generalmente
= 15 cm se vi sono orinatoi sospesi a norma eseguire uno zoccolo rien- disposta sulla rosetta del troppo-pieno,
parete, lavandini o vasche da bagno; trante nella parte inferiore per age- oppure possono avere lo scarico del
volare l'opera dell'infermiera. tipo a colonna; in questo caso manca
= 25 cm se vi sono vasi a scarichi a Sono ottime per l'utilizzazione e l'orifizio del troppo-pieno sulla parete
pavimento; l'aspetto vasche basse e quelle incas- interna della vasca perché è la colonna
sate nello spessore del solaio, ma la stessa che agisce come organo per
= 40 cm se vi sono vasi alla turca, loro installazione involge notevoli mantenere il livello. Lo scarico del tipo
70 ÷ 80 75
÷
80 64
170 ÷ 180
107
170 ÷ 180
60
42 ÷ 46 56.5
A B C
A, vasca da rivestimento in ghisa o in acciaio smaltato; B, vasca a grembiale (tipo ad angolo) in ghisa smaltata o gres porcellanato (fire clay);
C, vasca a sedile in ghisa o acciaio smaltato.
55÷75
Pianta lavabo
37
ORINATOI
Gli orinatoi si distinguono anzitutto in orinatoi a
51
stallo verticale ed in orinatoi sospesi. 42
Gli orinatoi a stallo verticale vengono normalmente
A
costruiti in gres porcellanato e in ghisa porcellanata.
Le dimensioni più usualmente impiegate sono le
seguenti: tipo piccolo, altezza cm 110, larghezza
cm 50, profondità cm 20; tipo medio, altezza cm 60
120, larghezza cm 60. profondità cm 30: tipo altezza bordo
grande, altezza cm 140, larghezza cm 65, pro- dal pavimento 50
fondità cm 40. B A griglia ribaltabile
Ordinariamente vengono. montati con una pedana
antistante a piano pavimento dello stesso materiale Orinatoio a parete. A, pianta; B, sezione
dell'apparecchio; si esegue in tal caso il pavimento
con un leggero declivio verso la pedana stessa in
modo da convogliare nello scarico dell'orinatoio entrata acqua per il lavaggio da
anche le acque di lavaggio del locale. Questo cassetta o Flussometro
sistema involge la necessità di incassare l'apparec-
chio in uno spazio libero nello spessore della soletta. LAVAPIEDI
Quando ciò non risulta possibile, gli apparecchi si Questi apparecchi sono generalmente usati
montano con le pedane sopraelevate rispetto al per stadi, palestre. caserme, collegi, ecc.
pavimento del locale con un gradino di 12÷15 cm; Constano di una bacinella di porcellana dura
in tal caso occorre una griglia sifonata di scarico nei vetrificata, di gres porcellanato o di ghisa
pavimento del locale. porcellanata, di forma rettangolare con lun- 53
Nei riguardi della posa in opera è da prescrivere
l'adozione di una lastra di piombo di 2÷3 mm di
ghezza di cm 45÷50 e larghezza di cm
spessore sul piano di posa dell'orinatoio, estesa oltre 40÷45. La profondità è normalmente sui cm
la pedana da un lato e lungo la parete per un certo 20. Possono essere dotati di poggia piedi. Le
tratto dall'altro. rubinetterie di scarico e di erogazione sono B
GIi orinatoi si montano il più delle volte in batteria: simili a quelle descritte per i bidé,
in tal caso è bene che siano separati l'uno dall'altro Vuotatoio ad aspirazione. A, pianta; B, sezione
di 30 ÷ 40 cm, preferibilmente con una paratia di
divisione di marmo, di gres porcellanato o di me-
tallo smaltato. Se la spazio è limitato essi possono
essere accostati con i giunti ricoperti da pezzi spe-
ciali dello stesso materiale dell'apparecchio, detti
«coprigiunti »; in tal caso gli apparecchi, per que-
FONTANELLE
stioni di decenza, devono essere della massima Possono essere costituite da una speciale vaschetta
profondità. munita di bordo per il fissaggio al muro, oppure
Gli orinatoi sospesi si fabbricano in porcellana 40÷45 possono consistere in colonnette isolate la cui sommità
comune, porcellana dura vetrificata, in ghisa por- è conformata a vaschetta. Il materiale è solitamente la
cellanata ed anche in gres porcellanato (per tipi porcellana comune o la porcellana dura vetrificata. Le
grandi), Le dimensioni normali sono le seguenti:
dimensioni d'ingombro del beverino a muro sono
sporgenza cm 30÷37,altezza cm 45÷80, larghezza
cm 32÷45. Si costruiscono pure per installazione
usualmente di cm 40÷45 di larghezza per cm 38÷40
ad angolo. Possono altresì essere fabbricati del tipo di sporgenza, con altezza di cm 25÷26
« ad aspirazione » con sifone incorporato nell'ap- 45÷50 A La rubinetteria preferibile è quella che presenta il
parecchio. bocchino di erogazione con getto parabolico ad uso
Il lavaggio degli orinatoi può essere automatico o anticontatto per la massima igiene. Il rubinetto è
manuale. Con il primo sistema una cassetta alta si normalmete a molla a chiusura automatica per evitare
scarica automaticamente ad intervalli; l'intermittenza
eccessivo spreco di acqua; vi può essere inoltre una
è regolata mediante rubinetto a chiave asportabile. 20÷25
Il comando manuale può consistere in un rubinetto
valvola di riduzione delle pressione sul tubo di apporto.
a volantino od a chiave asportabile o in un flusso- Lo scarico è libero e munito di griglia.
metro comandato da un pulsante o meglio da un
pedale a pavimento. Lavapiedi. A, pianta; B, sezione. B
38÷40 50÷55
135÷156
85-90
rubinetto a molla
sifone ø30
regolazione valvola riduttrice B
di pressione
Lavandino in gres porcellanato (fire clay) a due bacini e scolatoio per installazione
Beverino. A, pianta; B, sezione. su armadietto o su banco.
LAVANDINI Rubinetterie
l lavandini normalmente usati per case di civile abita- a) Scarico: la chiusura pub essere con tappo a ca-
zione possono essere di gres porcellanato, ghisa o tenella, oppure può aversi lo scarico libero protetto da
acciaio porcellanati, acciaio inossidabile; per i tipi più griglia. Dalla piletta le acque passano alla tubazione
piccoli può essere anche impiegata la porcellana dura di scarico attraverso il sifone che normalmente è del
vetrificata. tipo ad « S », a bottiglia, o ad orologio. Talvolta è
Le dimensioni normali sono approssimativamente per il USO DEI COLORI CONVEN CONVENZIO- ZIO-
inserito nella piletta a scarico libero un dispositivo
tipo piccolo cm 45 x 40, per il tipo medio cm 60 x 45, NALI NEI PROGETTI DI IMPIANTI
meccanico di triturazione dei rifiuti alimentari chiamato
per il tipo grande cm 80 x 45 se il lavandino è ad una È conveniente adottare negli scherni
dissipatore, che permette l'immissione nella tubazione
bacinella; per il tipo piccolo cm 80 x 40, per il tipo facenti parte del progetto degli im-
di scarico, previa opportuna diluizione, delle sostanze
medio cm 90 x 45 e per il tipo grande cm 110 x 50 se pianti sanitari gli stessi colori che ven-
immesse e specialmente di quelle organiche rapida-
il lavandino è a due bacinelle. gono generalmente usati negli im-
mente fermentabili.
Il modello più semplice è costituito da un bacino pianti tecnologici e industriali con tu-
b) Erogazione: avviene attraverso un solo rubinetto
rettangolare, provvisto di accessori di rubinetteria e di bazioni in vista.
oppure attraverso un gruppo miscelatore quando esi-
scarico; ma il più delle volte si adopera unito ad uno Com'è noto, non vi è ancora unifor-
ste la distribuzione di acqua calda per il lavandino.
scolatoio per la deposizione delle stoviglie o vetrerie mità nella scelta di tali colori. In
Il gruppo può essere installato a muro oppure sul
dopo il lavaggio. Alcuni tipi hanno lo scolatoio incor- riferimento ai più recenti criteri unifi-
bordo del lavandino. Talvolta fa parte del gruppo una
porato in un sol pezzo con il lavandino propriamente cativi della « lnternational Organiza-
doccia, collegata con tubo flessibile al miscelatore, per
detto, mentre altri l'hanno staccato ed applicato lateral- tion for Standardization », Ente di
facilitare il lavaggio delle stoviglie con getto spostabile.
mente per sovrapposizione. lo scolatoio può avere unificazione per la zona europea, è
Recentemente si sono diffusi rubinetti di regolazione «
lunghezze variabili da cm 50 a cm 75. consigliabile ricorrere a pochi colori
a passo rapido » che permettono la manovra completa
In questi ultimi tempi si sono molto sviluppati i lavandini base (dei quali parecchi già in uso)
del volantino con una frazione di giro.
a due scompartimenti di capacità diversa, di cui l'uno per i fluidi fondamentali; su questi si
(con tappo di chiusura) è adibito al lavaggio e l'altro potranno applicare a giusti intervalli
(con scarico libero) è destinato al risciacquo. In ogni alcune strisce di altro colore in rela-
caso i fori di scarico devono essere sempre protetti da zione alle necessarie sottodistinzioni
griglia. del fluido di base (indicazioni del Co-
lorificio Max Mayer):
45÷80 50÷75
Acqua – Colore base: verde
Potabile: verde continuo
Non potab.: verde con strisce nere
40÷45 gruppo rubinetteria per cucina Riscald.: verde con strisce gialle
con braccio girevole installa parete Raffredd.: verde con strisce bianche
Calda: verde con strisce rosse
Distillata: verde con strisce blu
Aria – Colore base: blu
Condizionamento: blu continuo
Compressa: blu con strisce rosse
Vuoto: blu con strisce bianche
Vapore – Colore base: rosso
Bassa pressione: rosso continuo
Alta pressione: rosso con strisce gialle
Riscaldamento: rosso con strisce verdi
85÷90
Di scarico: rosso con strisce nere
Gas – Colore base: giallo
Di città: giallo continuo
Ossigeno: giallo con strisce bianche
Azoto: giallo con strisce verdi
Metano: giallo con strisce brune
Lavandino in gres porcellanato (fire clay) ad un bacino con scolatoio per installazione su mensole
H A
camera dei
6 fanghi
9 9
min. 0,90
media 1,35
max 1,60
b Fig. 6 – Fossa settica cilindrica prefabbricata (Ediltecnica)
30
60 26 100÷200 26 60 60 40 100÷200 40 60
A B
Fig. 8 - Tipi di pozzo pendente
A, in muratura di mattoni; B, in muratura di pietrame a secco (da Buonomini, Noccioli, Braccini).
300÷450
ø100mm 25
ø100mm
ø100mm pozzo
assorbente
Pozzo perdente. - E’ un im- aeratore ø 80
pozzetto
pianto di trattamento seconda- distributore
rio del liquido effluente dalla 200 60
300÷450 SEZIONE A-A
fossa settica mediante un’op- 25 70 25
portuna dispersione nel ter-
reno. Appare particolarmete
utile la sua adozione quando
la quantità di liquame è mode- POZZETTO DISTRIBUTORE carta imballo 140
sta e non si dispone di notevoli ø100mm 165 200
estensioni di terreno. Capacità 40 80
preferibile pari ad almeno la 12
40
metà del volume di liquame da 65 25
smaltire giornalmente. 20 100÷680
30
I pozzi perdenti hanno una
forma normalmente circolare 30 6
con diamentro interno non su- 20
periore ai m 2,00. 25
La struttura e le caratteristiche 130 40 90 120÷700
principali di alcuni tipi di pozzi 6
25
sono visibili nelle fig. 8 e 9. 20 12
Il dimensionamento di mas- 20 70 20
sima può ricavarsi dalla ta- 110 12
bella seguente che indica per i 60
vari terreni la superficie late-
rale utile da assegnare. pietrame disposto a mano 60 25 150 25 60
320
Fig. 9 - Tipo di pozzo assorbente o pendente
20 Tavole legno 40
catramato
30
180 20
20 120
40
2 30
20
25 10
15
30
B 110 80
60 ø80 mm 65
Fig. 11 – Sifone di cacciata per reti di sub-irrigazione
A, pianta; B, sezione.
80
40 40 p = 2÷3%
50
p = 2÷3%
30 15
15
40 40 40
C D B
40 40 40
Fig. 10 – Reti di canali distributori per sub-irrigazione semplice Fig. 12 – Sub-irrigazione drenata.
1, campi di dispersione: A, in terreni piani; B, in terreni inclinati; 2, trincea in terreno permeabile; Trincea in terreno poco permeabile
C, sezione trasversale; D, sezione longitudinale (De Martino e Passaro). A, sezione trasversale; B, sezione longitudinale
VALORI DEL COEFFICIENTE C RIFERITI ALLE STRUTTURE PIÙ FREQUENTI NELL'EDILIZIA CIVILE
C = kcal/m² h °C C = kcal/m² h °C
MURATURE
Spessore
muratura mur. finita
SOLAI, SOFFITTI Spessore Cemento Pavimento Pavimento Pavimento
della della nudo(senza di di di
parete rustica intonaco E PAVIMENTI parete soffitto o mattonella legno linoleum
~ 1 cm pavimento) sul cemento
Senza
10 3,16 2,96 1,95 2,14
0,12 0,12 0,12 soffitto
15 2,87 2,72 1,80 2,00
0,25 0,25 0,25 inferiore 20 2,58 2,48 1,70 1,85
0,38 0,38 0,38 25 2,38 2,28 1,60 1,75
0,50 0,50 0,50 solaio del tipo misto con pavimento Senza 10 1,70 1,60 1,26 1,36
0,65 0,65 0,65 di intonaco
15 1,60 1,55 1,22 1,26
Muratura di mattoni pieni 0,80 0,80 0,80 su leggera
20 1,52 1,46 1,17 1,21
armatura
25 1,46 1,41 1,12 1,17
0,20 1,96 1,47 10 5 1,64 4,60 2,81
0,30 1,47 1,1 15 4,21 1,54 3,93 2,53
0,40 1,22 0,91 20 3,70 1,50 3,46 2,34
pavimento poggiante direttamente sul
terreno senza materiale isolante 25 3,28 1,41 3,08 2,15
8 ÷ 14 2 ÷ 2,5
0,25 1,60 1,48
0,38 1,22 1,13
0,50 1,03 0,94
0,65 0,85 0,78 su travicelli
Muratura di mattoni con parametro in
pietra da taglio di ~ 5 cm di spessore
0,80 0,75 0,70
Coperture in cotto o ardesia Senza materiale isolante
naturale o artificiale 5 1,5 ÷ 2
pompa, sicurezza pressoché assoluta, sti ultimi casi solo una parte dell'im- avere cosi, per quanto riguarda il va-
da questo punto di vista, si può però pianto (caldaia e tubazioni principali) è pore, la distribuzione dall'alto (meno
ottenere disponendo due di tali appa- a media o ad alta pressione: questa usata) e quella dal basso (vedi caso
recchi uno di riserva all'altro. Per qanto
viene abbassata a qualche decimo di analogo negli impianti d gravità); per
riguarda la disposizione delle tubazioni atmosfera a mezzo di riduttori prima quanto riguarda la condensa, la dispo-
si può dire che è quasi esclusivamente che il vapore entri nei corpi riscaldanti. sizione con tubazioni « asciutte » o
adottata la «distribuzione dal basso», La circolazione è dovuta alla differenza quella con tubazioni «annegate»: si ot-
con i soliti accorgimenti per quello che tra la pressione del vapore in caldaia e tiene l'una o l'altra di queste ultime a
riguarda l'eliminazione dell'aria dall'in-
quella nelle stufe; il vapore percorre seconda che le tubazioni medesime
terno dell'impianto. così le tubazioni di andata, si condensa siano disposte sopra o sotto il livello
nelle stufe e torna in caldaia sotto (indicato con n-n in fig. 5) ottenuto
IMPIANTI DI RISCALDAMENTO forma di acqua. Con particolare riferi- aggiungendo a quello dell'acqua incal-
A VAPORE mento agli impianti a bassa pressione daia (indicato con m-m in fig. 5) un'al-
Si costruiscono impianti a bassa pres- (fig. 5), si accenna che gli schemiadot- tezza pari alla pressione effettiva di
sione(qualche decimo di atmosfera di tati per la distribuzione del vapore
pressione effettiva in caldaia), a media dalle caldaie alle singole stufe e per la
(2-3 atmosfere) e ad alta pressione sistemazione delle tubazioni di con-
(8-10 atmosfere): generalmente inque- densa possono essere diversi: si può
sfogo d'aria
andata
ritorno
Fig. 2 - Schema di impianto a livello con ritorno in basso
sfogo d'aria
tubo d'aria
ritorno a sifone
CALDAIE
La superficie di scambio delle caldaie si può determinare grossa potenzialità, usate in impianti di grandi complessi) si
dividendo la quantità di calore oraria occorrentenell'im- può ritenere prudenzialmente che attraverso 1m² disuper-
pianto - aumentata del 5÷10 per tener conto delledisper- cie vengano cedute ogni ora al fluido agente nell’impianto
sioni di calore lungo i tubi - per la quantità di caloretra- circa 8000 kcal. Le caldaie usate negli impianti diriscalda-
smessa ogni ora attraverso 1 m² di superficie di caldaia. mento appartengono in sostanza a due diverse categorie:
Per i tipi di caIdaie normalmente usati negli impianti di ri- caldaie in ghisa e caldaie in acciaio. Si può intanto dire che
scaldamento (prescindendo cioè dalle caldaie a vapore di le prime possono essere impiegate per
A
B C
a b
bacchette dalla zona occupata dalle persone, nella vengono dotati nemmeno di presa d'aria esterna,rinun-
quale la velocità dell'aria non deve superare i 15÷20 ciando così alla ventilazione artificiale dei locali. In
cm/s per non creare correnti fastidiose. questo caso però, più che di impianti di termoventila-
Anche le dimensioni trasversali del gruppo di tratta- zione, si può parlare di impianti di riscaldamento con
mento centrale vengono stabilite fissando (intorno ai 2 corpi scaldanti speciali a convezione forzata. A titolo di
m/s) la velocità dell'aria in una sezione trasversale esempio, nella tabella che segue sono riportate le
libera del gruppo stesso. dimensioni e le rese in kcal/h di un tipo di aeroterma
Lo schema con trattamento centrale, fin qui illustrato, abbastanza diffuso in commercio.
viene spesso sostituito con altri di più facile attuazione, Gli impianti di termoventilazione si prestano specifica-
che prevedono l'installazione, nei locali medesimi da mente per ambienti ove cause particolari rendanoindi-
servire, di diversi piccoli gruppi, detti « aerotermi », spensabile un efficace, costante e sicuro ricambiodell'a-
costituiti, (figg. 2 e 3) da un ventilatore, di solito del tipo ria, oltre all'ottenimento di determinati valori di tempe-
elicoidale, che soffia l’aria attraverso una batteria ri- ratura. Potranno ad esempio essere adottati in locali a
scaldante a tubi alettati. In gruppi possono esseresingo- forte affollamento (sempreché non si voglia ricorrere ai
larmente dotati di una presa di aria esterna o di aria veri e propri impianti di condizionamento) oppure in
ambiente: occorre però normalmente rinunciare alfil- ambienti scarsamente dotati di finestre (e quindi con
traggio dell’aria poichè i ventilatori hanno prevalenze deficiente aerazione naturale: seminterrati, scantinati
troppo scarse. Ragioni di ingombro, in relazione alla ecc.) ed ancora in locali costituzionalmente umidi.
resa termica, consigliano poi di adottare piccoledimen- Per quanto riguarda le applicazioni degli ultimi tipi di
sioni trasversali é quindi forti velocità di uscita dell'aria. impianto accennati, quelli con aerotermi in ambiente, si
Questo obbliga ad avere una particolare cura nella può affermare che esse vengono di solito effettuate in
scelta della posizione da assegnare agli apparecchi locali a grande cubatura con forti carichi termici, con il
(specialmente quando nello stesso locale ne va instal- vantaggio di poter installare poche sorgenti di calore a
lato più di uno), poiché si corre il rischio di creare forte potenzialità e con notevole raggio d'azione:un'ap-
correnti d'aria fastidiose. Spesso gli aerotermi non plicazione tipica è quella in capannoni d'officina.
Tubi in accaio 400 330 430 1/40 0° 6350 – 7100 8700 9100 12000
ed alette in 460 380 430 1/20 0° 11200 – 10000 14000 15800 20800
acciaio 570 460 470 1/7 0° 23100 – 23800 38500 41700 55000
riportate
legno intonacati, ed almeno cm 50 da mente la bocca. pre sollevati da. piano del focolare, o
soffitti in legno in vista. Per tubi fissi, Questo tipo di camino e specialmente per mezzo di alari, o di mensole a
rivestiti, bastano cm 12. Le parti in indicato per muri a forte spessore ed è parete o di un'intera griglia.
legno debbono essere a distanza ³ cm adatto anche per bruciarvi carbone Per la raccolta della cenere, è assai
50 dalle aperture per la pulizia; se con (Domus). consigliabile pure una griglia in ferrò, a
rivestimenti incombustibili ³ cm 30 La pianta del focolare, per lo piùtrape- cerniera, sotto la quale è posta una
(Neufert) (v. figg. 1 e 2). zoidale, con la base minore volta verso cassetta di lamiera asportabile.
Per facilitare il naturale deflusso del il fondo, per dare maggior larghezza Quando il camino si trovi al piano ter-
fumo è necessario che la cappa non sia alla bocca, può essere pure rettango- reno dell'abitazione, potrà essere for-
troppo bassa rispetto all'altezza del fo- lare. nito di un condotto di scarico diretto,
colare: inoltre questa va raccordata alla L'esperienza e la tecnica hanno ormai accessibile dalla cantina (Domus) (v. fig.
canna fumaria con linea dolce ed indicato la sezione qui a fianco (v. fig. 11).
ascendente, priva di angoli vivi e senza 7) come la più conveniente e la più Quando si voglia migliorare il rendi-
presentare improvvisi cambiamenti di largamente usata, specie per i camini mento del caminetto, occorre aumen-
sezione per tutto il percorso del fumo (v. senza cappa esterna. tare le correnti d'aria con bocche sup-
figg, 3 e 4). L'inclinazione in avanti della parte su- plementari di immissione e di emissione
Gli schemi rappresentati in fig. 5 e 6 periore della parete di fondo, presenta a circolazione naturale. L'aria entra
illustrano sezioni di camini la cui appli- due vantaggi fondamentali, riscaldan- dalle griglie poste in basso ed esce
cazione può presentarsi sovente. Nel dosi rapidamente a contatto con i riscaldata dall'alto. Se la cappa è ben
primo caso è la cappa stessa che as- lembi superiori della fiamma, facilita il studiata, verrà certo evitata ogniinfiltra-
solve la funzione di raccogliere li calore tiraggio, inoltre convoglia l'irradiazione zione di fumo (Domus) (v. fig. 8).
e di irradiarlo nel locale. II leggero del calore verso la bocca ed evita le Qualora poi le suddette bocche di im-
tavolato sovrapposto, protegge dal correnti d'aria dirette provenienti dal- missione fossero comunicanti con l'e-
contatto diretto con la superficie metal- l'alto. II materiale di rivestimento deve sterno, se ne trarrebbe il vantaggio di
lica arroventata. II secondo disegno essere scelto fra i refrattari che imma- avere nell'ambiente una circolazione di
rappresenta una variante dello schema gazzinano a lungo il calore. aria calda, evitando cosi correnti fredde
fondamentale, il cui calore è irradiato Una piccola lastra riflettente in ghisa provenienti da corte e finestre (v. fig.
in parte direttamente dalla superficie inserita nel tratto verticale scaldandosi 10).
riflettente inclinata, in parte raccolto da più rapidamente, facilita l'accensione
una lastra metallica che limita superior- del fuoco, I ceppi debbono esseresem-
Aria calda
Prese d'aria sotto il pavimento
nel vespaio per locali terreni
cinerario
Prese d'aria poste all'esterno
M H
F A
muro
B
E
valvola di tiraggio
valvola per fuliggine
F G
porta del cinerario
filo parete interna mattoncini L
o lastre C
refrattarie E
chiusura frontale della
cappa con mattoni in foglio
intonacati da ambo le parti
con malta di cemento
Fig. 9 - Cammino incassato nella parete dell'ambiente con con-
trocappa in aggetto. La controcappa può essere utile per ri-
condurre nella canna fumaria quei prodotti della combustione apertura per pulizia
che dovessero defluire all'esterno durante la fase iniziale del
tiraggio.
TABELLA 1 La quantità di acqua che evapora dalla sia separatamente che globalmente sul
Calore totale pelle e nei polmoni e quindi il calore le sensazioni ha mostrato la conve-
Grado di attività
Kcal/h conseguentemente sottratto al corpo nienza di introdurre un «indice» che po-
Individuo seduto a riposo 95 che è proporzionale a detta quantità tesse riassumere detti effetti. Si e arrivati
Individuo seduto in attività 120 attraverso il calore di evaporazione di così alla definizione della cosiddetta
moderata liquido, è funzione dell'umidità relativa «temperatura effettiva»: questa tiene
1
Individuo che passeggia 140 dell'aria ( ): più precisamente detta conto delle conseguenze prodotte sul-
Individuo in moto alla 350
quantità tende a diminuire man mano
velocità di 6,4 Km/h
che aumenta l'umidità relativa.
Individuo in corsa moderata 580 1
Individuo in massima
Da tutto quanto sopra risulta evidente ( ) Umidità relativa di un miscuglio aria-
attività fisica 750÷1200 che per controllare gli scambi di calore vapor d’acqua è il rapporto tra la massa
tra corpo umano ed ambiente occorre di vapor d’acqua contenuta nella mi-
conda dei valori relativi tra temperatura agire sulle seguenti quattro grandezze: scela e quella che vi sarebbe in condi-
del corpo e temperatura media radiante temperatura dell'aria;velocità dell'aria: zioni di saturazione alla stessa tempera-
delle pareti e degli oggetti circostanti e temperatura delle pareti; tura. Detto rapporto viene di solito
la sua entità è fortemente influenzata umidità relativa dell'aria. espresso percentualmente.
dal valore assoluto della temperatura Lo studio sperimentale degli effetti pro-
media radiante suddetta. dotti da questi quattro fattori considerati
(1) Se si dispongono in un ambiente due termometri di cui uno con il bulbo ricoperto da una garza bagnata, dalle indicazioni dell'aria: i due termometri così impiegati costituiscono un particolare
normale atto a misurare la temperatura dell'aria ambiente e l'altro ottenute in condizioni di equilibrio si può risalire alla umidità relativa strumento di misura detto « psicrometro ».
TABELLA III
Riferendosi al caso più comune delle tura e di umidità relativa negli am- mento estivo ed una centrate termica
persone in moderata attività fisica o bienti condizionati occorre provve- per quello invernale. La potenza di
in riposo, si riportano nella tabella llI dere: dette centrali sarà commisurata ai
i valori della quantità di calore ceduta a) in estate: fabbisogni complessivi di «freddo» e
per convezione e per irraggiamento - ad asportare il calore che pro- di «caldo» occorrenti per tutti gli am-
(calore « sensibile ») e di quella ce- viene dall'esterno per effetto della bienti, secondo le esigenze sopra
duta tramite l'evaporazione d'acqua differenza di temperatura tra aria chiarite: poiché però le richieste mas-
(calore « latente »), in funzione della esterna e aria interna e dell'irrag- sime dei diversi ambienti di unfabbri-
temperatura ambiente. Natural- giamento solare; cato possono non essere contempo-
mente dalla conoscenza del calore - ad asportare il calore ceduto dalle ranee specialmente in estate (si pensi,
latente si potrà risalire facilmente a persone o da altre eventuali « sor- per es., all'andamento dell'insola-
quella della massa di vapor d'acqua, genti » poste nell'ambiente; zione sulle varie pareti) tale potenza
potendosi riguardare come noto e - a raffreddare l'aria esterna di rin- massima non sarà sempre data sem-
costante il calore di trasformazione novo; plicemente dalla somma di quelle
dell'acqua (pari a circa 600 kcal/kg). - ad asportare il vapor d'acqua occorrenti per tutti i singoli ambienti;
L'aria esterna di rinnovo ha un conte- emesso dalle persone; la sua determinazione dovrà allora
nuto specifico di vapor d'acqua che - a deumidificare l'aria di rinnovo; divenire oggetto di accurato esame.
dipende dalla sua ternperatura e b) in inverno: l fattori che concorrono a determi-
dalla sua umidità relativa; esso è in - a fornire la differenza tra la quan- nare le potenze frigorifera e termica
genere diverso da quello dell'aria tità di calore che passa all'esterno complessivamente occorrenti per un
nelle condizioni interne. Più precisa- per effetto della maggior tem- impianto di condizionamento sono
mente, in estate si ha un maggior peratura interna e quella ceduta molteplici e vari e riguardano le ca-
contenuto di vapor d'acqua nell'aria dalle persone e dalle altre « sorgenti ratteristiche costruttive del fabbricato,
esterna mentre in inverno avviene il »; questa differenza è in genere la posizione e la località in cui sorge
contrario. Ciò porta di conseguenza positiva: può esistere però qualche ed anche la sua destinazione: una
che l'introduzione negli ambienti del- caso (ad es. una sala cinematogra- previsione in tal senso che non sia
l'aria prelevata dall'esterno provoche- fica al massimo affollamento) in cui preceduta da accurati calcoli è quindi
rebbe in estate un aumento ed in diviene negativa, in cui cioè occorre soggetta a forti indeterminazioni.
inverno una diminuzione dell'umidità asportare anziché fornire calore al- Tuttavia si vuoi dare qualche indica-
relativa ambientale in quanto equi- l'ambiente: zione di larga massima, valevole sol-
vale all'apporto o, rispettivamente, - a riscaldare l'aria di rinnovo; tanto a titolo orientativo, ma che in
alla sottrazione di un certo quantita- - a fornire la differenza tra la quan- qualche caso può tornare utile.
tivo di vapor d'acqua. [ contenutispe- tità di vapore occorrente per umidi- Per fabbricati a struttura costruttiva
cifici di vapor d'acqua nelle miscele ficare l'aria esterna introdotta per la normale, destinati ad uso civile di
aria-vapore d'acqua, in determinate ventilazione e quella emessa dalle ufficio o di abitazione, che sorgano in
condizioni di temperatura e di umi- persone: tenute presenti le condi- località a clima mediterraneo può
dità relativa, possono essere desunti zioni interne ed esterne in genere ritenere che il fabbisogno frigorifero
da tabelle o ricavati da appositi dia- considerate ed i quantitativi di aria si aggiri sulle 15÷20 frig/h e quello
grammi, quali i cosiddetti di rinnovo in relazione al numero termico sulle 30÷35 cal/h per ogni
«diagrammi psicrometrici», che sono delle persone di solito adottati, si m³ di ambiente condizionato. Questi
di vasto impiego nello studio e nella può affermare che tale differenza fabbisogni sono destinati ad aumen-
progettazione degli impianti di condi- risulta sempre positiva. tare in maniera notevolissima
zionamento. Un impianto di condizionamento quando si tratti di fabbricati con
Da tutto quanto sopra risulta che per deve quindi comprendere una cen-
mantenere i valori voluti di tempera- trale frigorifera per il funziona-
numerosi ambienti (uffici, scuole,ospe- zione a zone o addirittura per singoli questo sistema. Esso intanto rappre-
dali ed anche abitazioni) tale regola- ambienti per la temperatura sono: senta un'installazione in genere più
zione non è più sufficiente; si sono economica (tranne che per il tipo a
perciò studiati nuovi tipi di impianto sistema «a pannelli più aria primaria» pannelli metallici) degli altri sistemi cui
che tendono a risolvere il problema sistema «a mobiletti con ventilatore si farà cenno in seguito.
più aria primaria» Rispetto al sistema a tutta aria pre-
Ta1 Ta2 Ta3
sistema «ad riduzione» senta il vantaggio di ridurre la sezione
sistema «a doppio condotto» delle canalizzazioni di mandata, di non
richiedere in genere l'installazione
IMPIANTI A PANNELLI della rete di recupero in quanto l'aria
7 E ARIA PRIMARIA primaria può essere espulsa in perdita
7 per sovrapressione dagli ambienti, di
Nei singoli ambienti da condizio- permettere una regolazione di tempe-
2
U
3 nare vengono disposti, a soffitto, dei ratura per zone, variando la tempera-
pannelli i quali hanno principalmente tura dell'acqua di alimentazione di
l'ufficio di realizzare e mantenere ne- ogni gruppo di pannelli, ed, entro certi
1
gli ambienti stessi le adatte condizioni limiti, anche individuale. La presenza
T
di temperatura. L'aria esterna viene dei pannelli permette di agire anche
4 5 6 trattata in un gruppo condizionatore sugli scambi di calore per irraggia-
centrale per quanto riguarda il suo mento tra corpo ed ambiente: ciò con-
Fig. 5 - Schema di condizionatore « multi-
multi-
zone » con relativa regolazione.
grado igrometrico e quindi inviata sente di mantenere, a parità di condi-
negli ambienti; vengono così assicu- zioni di benessere, temperature dell'a-
1, aria esterna; 2, aria di ricircolo; 3, aria condi- rati i necessari ricambi e controllata ria ambiente in inverno leggermente
zionata; 4, filtri; 5, batteria raffreddante e deumi- l'umidità relativa nel modo giàaccen- più basse ed in estate più alte che con
ficante in estate e riscaldante in inverno; 6, appa-
nato. È però da rilevare che in certi gli altri sistemi.
rato umidificatore invernale; T, termostato per la
regolazione in estate del punto di rugiada ed in casi la presenza del pannello non è La diminuzione della differenza di
inverno della temperatura dell’aria uscente dalla sufficiente a garantire il manteni- temperatura tra organismo ed aria
batteria 5; U, igrostato sul recupero per la rego- mento della temperatura voluta nel ambiente aggiunta alla riduzione dei
lazione dell’umidità relativa in inverno; 7, batterie
funzionamento estivo poiché la tem- quantitativi di aria in movimento nel-
di post-riscaldamento per la regolazione della
temperatura dell’aria inviata nelle singole zone: peratura dell'acqua di alimentazione l'interno dei locali attenua sensibil-
Ta1, Ta2, Ta3, termostati ambiente in ogni zona non può scendere al disotto di certi mente il pericolo che si producano
per la regolazione della temperatura. limiti per evitare condensazioni di fastidiose correnti d'aria.
vapor d'acqua sulla superficie del Tra gli inconvenienti più importanti
della regolazione della temperatura pannello medesimo. In questi casi che presenta questo sistema vasenz'al-
nei singoli ambienti, mentre le altre occorrerà pertanto affidare all'aria tro considerato quello conseguente
grandezze vengono regolate central- anche parte del compito relativo al alla sua « inerzia termica ». Questa
mente mediante l'introduzione di una mantenimento in ambiente delleade- dipende dalla capacità termica della
portata d'aria fissa almeno sufficiente guate condizioni di temperatura. massa che funziona da pannello: tanto
per il rinnovo ed opportunamente trat- La rete di distribuzione dell'aria è maggiore è tale capacità tanto più
tata per quanto riguarda il contenuto di solito realizzata a bassa velocità. grande sarà il ritardo con cui vengono
di vapor d'acqua (« aria primaria »). Esiste però anche qualche caso di risentiti negli ambienti gli effetti della
Inoltre si è cercato di ridurre al distribuzione ad alta velocità; prima regolazione automatica che agisce
minimo la sezione delle condotte au- della introduzione negli ambienti l'a- sulla temperatura dell'acqua calda o
mentando la velocità dell'aria nel loro ria deve allora passare in un disposi- fredda che alimenta il pannello. Tale
interne, per renderne più agevole la tivo che diminuisca la velocità e atte- ritardo può arrivare a frustrare com-
installazione; si sono così sviluppati i nui i rumori. pletamente gli effetti della regolazione
sistemi di distribuzione dell'aria ad alta perché le variazioni di temperatura del
velocità in cui si raggiungono valori di l pannelli possono essere di tre pannello non sono in sincronismo con
velocità anche di 25 m/s; le condotte tipi: le richieste degli ambienti. Natural-
vengono in queste caso realizzate in incorporati nella struttura dei so- mente il pericolo in tal senso sarà tanto
lamiera metallica o in materie plasti- lai; maggiore quanto più è rapida lavaria-
che e quasi sempre a sezione circolare sospesi al solaio e realizzati con zione delle cause che provoca l'inter-
con accurati raccordi. Le velocità ven- lamine metalliche ripartitrici ed into- vento della regolazione. Questi im-
gono poi opportunamente ridotte con naco; pianti non sono quindi adatti per fab-
diversi accorgimenti prima dell'immis- di tipo metallico, forati e sospesi bricati in cui sia molto sentito l'effetto
sione dell'aria negli ambienti. ai solai. dell'irraggiamento solare (per es. per
I principali sistemi che permettono il la presenza di ampie superfici vetrate)
condizionamento di numerosi ambienti Senza scendere in ulteriori dettagli dato che questo è rapidamente varia-
con regolazione centralizzata per i ri- costruttivi e di funzionamento si ac- bile nel tempo, oppure quando si
cambi e l'umidità relativa e conregola- cennerà ai principali pregi e difetti di prevda la presenza di numerose per-
sone che possono in breve tempo ri- IMPIANTI A MOBILETTI del ventilatore; la regolazione per zone
dursi a pochissime (sale di riunione e E ARIA PRIMARIA si fa agendo sulla temperatura dell'ac-
spettacolo), ecc. qua di alimentazione, realizzando na-
L'inconveniente è molto attenuato Questo sistema prevede, come turalmente vari circuiti per le diverse
con i tipi a pannelli metallici, i quali nel caso dei pannelli, il trattamento e zone.
presentano anche il vantaggio dideter- la distribuzione a bassa velocità di Il sistema permette quindi una re-
minare, con la loro superficie forata, una portata d'aria esterna (primaria) golazione di temperatura indipendente
qualora vi sia sovrapposto uno strato sufficiente a mantenervi adattecondi- e rapida per ogni locale e quindi è
di materiale poroso, un sistema assor- zioni di purezza e di umidità relativa. adatto per ambienti in cui le « cause »
bente per l'energia sonora che contri- Il controllo della temperatura è sia interne che esterne abbiano forte
buisce a ridurre il livello dei rumori ed affidato a mobiletti installati nei sin- intensità e varino rapidamente coi
realizzare nei locali condizioni soddi- goli ambienti. I mobiletti sono dotati tempo.
sfacenti per una buona udibilità. l tipi di un filtro, di un ventilatore e di una Tra gli inconvenienti vanno segna-
con pannelli sospesi non metallici pre- batteria a tubi alettati alimentata in lati:
sentano dal punto di vista dell'inerzia estate con acqua fredda ed in in-
caratteristiche intermedie tra quelli « verno con acqua calda. Il mobiletto – le correnti cui può dar luogo l'aria
immersi » e quelli completamente me- aspira l'aria dall'ambiente e la rinvia complessivamente in circolazione nei
tallici. nello stesso dopo averla filtrata e locali il cui quantitativo è molto mag-
Comunque si può affermare che trattata termicamente: l'aria am- giore che nel caso degli impianti con
tutti questi tipi di impianti si prestano a biente viene quindi fatta circolare in pannelli;
realizzare un soddisfacente condizio- circuito chiuso. In estate la tempera-
namento in fabbricati che non presen- tura dell'acqua fredda è regolata in – il numero elevato di elettroventilatori
tino estese superfici vetrate, in cui non modo da non provocare condensa- che occorre installare che sono tanti
si prevedano eccessivi affollamenti e zioni allo scopo di non influire sull'u- quant'è il numero dei mobiletti; lamol-
che si trovino in località non troppo midità relativa che viene stabilita dal- tiplicazione delle apparecchiature in
calde (Italia Centrale e Settentrionale). l'aria primaria. moto rappresenta una complicazione
Uno schema di questo tipo di im- Le prestazioni termiche del mobi- per la manutenzione ed anche undi-
pianto è riportato in fig. 6. letto possono essere variate entro sturbo per i rumori che nascono. Oc-
limiti molto più ampi di quelle dei corre però dire che nei tipi recenti di
pannelli. La regolazione individuale mobiletti la rumorosità è stata assairi-
può essere fatta a mano o automati- dotta; comunque può ancora rappre-
camente agendo sul funzionamento sentare un inconveniente
M3
6 6
T2 M2
Aria
7
esterna
T1 U T3
1 2 3 4 5
1, serranda; 2, filtri; 3, batteria refrigerante e riscaldante; 4, complesso umidificatore; 5, batteria di post-riscaldamento; 6, pannelli; 7, scambiatore di calore;
U, igrostato; T1, termostato per la regolazione del punto di rugiada estivo e della temperatura di riscaldamento invernale; T2, termostato per la regolazione
della temperatura dell’acqua del circuito pannelli; T3, termostato per la regolazione della temperatura dell’aria primaria; M3, ed M2, « Master » esterni per la
regolazione del punto di taratura dei relativi termostati.
M2
M2
2 3 4 5
T2
1 6
T3 T4
V
V1
V3 V4
7 7
T5 V5 T6
8 8
V6
1, batteria di post-riscaldamento; 2, batteria raffreddante e deumidificante in estate; 3, complesso umidificante; 4, batteria di pre-raffreddamento estivo ad
acqua di pozzo; 5, batteria di riscaldamento invernale; 6, aria esterna; 7, scambiatori di calore (uno per zona); 8, pompe di circolazione nel secondario degli
scambiatori e nei mobiletti; 9, mobiletti locali ad induzione; T1, termostato per la regolazione in estate del punto di rugiada ed in inverno della temperatura
dell'aria agendo rispettivamente sulle valvole V e V1; T2, termostato di regolazione della temperatura di mandata dell'aria comandato dal Master sull'aria
by-pass della batteria di post-riscaldamento; M2, Master esterni con deviatori estivo (E) ed invernale (I); T3 T4, termostati regolanti in inverno la temperatura
dell'acqua del circuito secondario di zona, mediante azione sulle valvole V3; e V4; T5 e T6, termostati regolanti in estate la temperatura dell'acqua del circuito
secondario di zona mediante azione sulle valvole miscelatrici V5 e V5.
18 18
Ta Ta
17
6
5
D2 H2 12 V2
D3 H1 16
17
3
D1 17
R1
9 10 T2
2
7 13
1
14 15
16 R2
M1 V1 11 T1
4
V3
T3
Fig. 9 – Schema di impianto a doppio condotto
1, aria esterna minima; 2, aria esterna massima; 3, condotto caldo; 4, condotto freddo; 5, aria di ricircolo; 6, aria di espulsione; 7, ventilatore di man-
data; 8, ventilatore di ricircolo; 9, batteria di pre-riscaldamento; 10, batteria di pre-raffreddamento; 11, filtro; 12, batteria di riscaldamento; 13, umidifi-
catore; 14, batteria raffreddante e deumidificante; 15, separatore di gocce; 16 e 17, serrande; 18, scatole di miscela; T1 termostato che controlla, attra-
verso V1, la temperatura di preriscaldamento; T2, termostato che controlla, attraverso V2, la temperatura del condotto caldo (con asservimento al Master
M1); T3, termostato che controlla, in inverno, la temperatura del condotto caldo attraverso V2; Ta; termostati ambiente; R1 e R2, apparecchiature per il
controllo della pressione statica nei condotti.
CLASSIFICAZIONE cabine disposte l’una di seguito al- zionale Prevenzione Infortuini) o all’I-
Gli impianti di sollevamento che tro- l’altro ed animate da moto continuo. spettorato del Lavoro che eseguono
vano impiego nei fabbricai ad uso e) Le scale mobili e i piani incli-
incli- pertanto un collaudo ad installazione
civile possono essere classificati, in nati la cui diffusione, viceversa va ultimata: ed in base ai risultati di que-
base al servizio che sono chiamati a aumentando: ma naturalmente il sto viene rilasciata, o meno, la neces-
svolgere nella maniera seguente: loro impiego è conveniente quando saria licenza di esercizio.
a) Ascensori propriamente detti, in- occorre far superare, ad un grande
tendendo in tal modo gli impianti de- numero di persone, dislivelli relativa- CARATTERISTICHE PRINCI-
PRINCI-
stinati al trasporto esclusivo di per- mente diversi. L’istallazione degli im-
sone. pianti di sollevamento è rilevata da
PALI DEGLI IMPIANTI DI
b) Montacarichi,
Montacarichi destinati generica- particolari norme di legge che sono SOLLEVAMENTO
mente al trasporto di cose con o senza contenute nel D.L. n. 600 del 31-8- Gli elementi principaliatti a caratteriz-
accompagnamento delle persone. I 1945; si ritiene quindi opportuno zareun impianto di sollevamento del
montacarichi possono avere spesso un riportare la classificazione degli im- tipo di quelli ( che qui interessano) di
uso particoalre ed allora assumono pianti che viene fatta in dette norme. cui ai punti a) b) c) del paragrafo
specifiche denominazioni, come: Poichè in essa sono tenute in partico- precedente, sono:
- i montacarte, per il trasporto didocu- lare evidenza le questioni riflettenti – la portata;
menti, fascicoli, posta, libri, di largo la sicurezza delle persone, gli im- – la corsa;
impiego negli uffici, archivi, bibliote- pianti vengono suddivisi nelle se- – il numero delle fermate;
che ecc; guenti cinque categorie: – la velocità di esercizio;
- i montavivante ed i montastovigkie - categoria «A»: ascensori adibiti al – il sistema di manovra.
usati nei ristoranti e negli alberghi; -i trasporto di sole ersone e montaletti- Portata. – Si intende in tal modo il
montabiancheria, impiegati negli al- che; carico che può con sicurezza trovar
berghi, ospedali, ecc.; - categoria «B»: ascensori adibiti al posto nella cabina ed essere da que-
- i montautomobili, destinati alle auto- trasporto di cose accompagnate da sta trasportato: nel caso degli ascen-
rimesse a più piani ed anche, in qual- persone; sori tale carico è proporzionale al nu-
che caso, alle abitazioni con garage - categoria «C» montacarichi adibiti mero delle persone il cui peso viene
privati nel piano scantinato. al trasporto di cose con cabina ac- convezionalmente valutato in Kg 80
c) Montalettighe, per il trasporto de- cessibili alle persone solo per le ope- per persona. Per gli ascensori i valori
gli infermi da un piano all’altro degli razione di carico e scarico; di portata normalmente adottati sono
edifici destinati a casa di cura. Si - categoria «D»: montacarichi di por- i
tratta, in questo caso, di ascensori con tata non inferiore a Kg 25, adibiti al n 3 persone pari a Kg 240 s
caratteristiche particolari derivanti trasporto di sole cose con cabina non » 4 » » 320 e
dallo soecifico compito che sono chia- accessibile alle persone. L’altezza li- » 5 » » 400 g
mati a svolgere. Nella loro esecuzione bera della cabina dovrà essere non » 6 » » 480 u
normale tutti questi impianti sono at- inferiore a m. 1,20 oppure essere » 8 » » 640 e
tualmente costituiti, in linea di princi- munita di ripiani intermedi inamovi- » 10 » » 800 nt
pio, da una cabina, in cui trova posto bili disposti in posizioni tali che gli » 13 » » 1040 i:
il carico utile, collegata ad un’ estre- spazi liberi risultanti non siano di
mità di un sistema di funi speciali di altezza superiore a m. 1,20. È defi- Per i montacarichi le portate possono
acciaio, le quali portano all’altreestre- mita come non accessibile anche variare, ovviamente, entro limiti e con
mità un « contrappeso»: il tutto mosso, una cabina che, alle fermate abbia il modalità più ampi: sono però abba-
di solito, da un argano collegato ad bordo inferiore dell’apertura di ca- stanza comuni le portate di kg 250,
un motore elettrico ( si prescinde, in rico ad un’altezza di almeno m. 0,80 600, 1000, 15000, 2000. Per i mon-
questa sede dagli impianti idraulici e sul pavimento del piano di accesso. talettighe si sta tentando un’unifica-
pneumatici poichè la loro applicazione - categorie «E»: ascensori a cabine zione su due tipi, uno comune della
nei fabbricati civili e limitatissima). È multiple a moto continuo portata di kg 630 ed uno speciale in
opportuno però far menzione di due (paternoster) adibiti al trasporto di cui la portata è elevata a kg 1000:
tipi di impianti di sollevamento che per persone. Le norme del D.L. 600 sono questi valori sono stabiliti, per ragioni
la loro destinazione rientrano tra gli in corso di aggiornamento: comun- di sicurezza, in relazione all’ampiezza
«ascensori», che sono sempre mossi que nel progetto delle nuove norme delle cabine e non al carico normal-
da motori elettrici, ma la cui confor- tale classificazione rimane invariata mente trasportato. La portata delle
mazione è completamente diversa a parte il limite superiore di Kg. 250 singole cabine degli ascensori pater-
dallo schema sopra accennato. fissato per la ortata degli impianti di noster non deve essere superiore a
d) Gli ascensori «paternoster», il cui cat. D. Ilcontrollo della rispondenza due persone (D.L. 600)
impiego, mai rilevante, si va in realtà degli impianti alle norme del D. L.
facendo raro, costituiti da una serie di 600 è demandato all’ENPI (Ente Na-
A titolo orientativo, tuttavia, si possono dare le principali di manovra: delle persone a piani in cui ce ne
indicazioni di seguito riassunte, secondo le – la manovra «automatica sin- sono in attesa delle altre, questa
quali la velocità viene messa in relazione al gola» o manovra «universale»: difficoltà può poi diventare addirit-
numero dei piani da servire: – la manovra «registrata tura impossibilità per chi si trovi a
N. dei piani...fino a 5 6÷10 10÷15 collettiva-selettiva». chiamare l’ascensore da un piano
Veloc. in m/s....0,5÷0,8 0,8÷1,5 1,5÷2 Nella manovra automatica sin- al quale nessuno debba arrivare.
Questi valori possono però essere aumentati, gola vengono disposti una pul- A questi inconvenienti riflettanti la
fino a 3÷4 m/s, nei fabbricati a traffico parti- santiera in cabina munita di tanti praticità e la reapidità del servizio
colarmente intenso come uffici, grandimagaz- pulsanti quanti sono i piani serviti si aggiunge poi il maggior con-
zini, ecc. Per quanto riguarda i montacarichi si dall’elavatore (oltre i pulsanti di sumo di energia che sicuramente
può affermare che le esigenze relative alle «arresto» e di «allarme» prescritti si verifica in
velocità sono in genere meno complesse di dalle norme di legge) ed un pul- conseguenza del fatto che le corse
quelle degli ascensori. Normalmente si tratta sante di chiamata ai piani con le della cabina si susseguono senza
di impianti lenti rispetto a quest’ultimi, e, se- segnalazioni «presente» alcun ordine logico: ma su questo
condo la tendenza generale, la loro velocità (necessaria quando la cabina non argomento si tornerà più diffusa-
vien diminuita all’aumentare della portata. è visibile) «occupato» ed, even- mente in seguito .
Orientitavimente si possono tener presenti i L'eliminazione degli inconvenienti
dati che seguono: citati si può ottenere con l'adozione
Spesso, ai piani viene anche di- della manovra registrata col-
sposto un pulsante di « rinvio » lettiva-selettiva. Con questo tipo di
che serve per rimandare la ca- manovra vengono « registrati » tutti
bina ad un piano prestabilito (di i comandi impartiti alla cabina, sia
solito il piano terreno): ma questo che provengano da questa che dai
pulsante, salvo casi particolari, è diversi piani: si opera poi una, «
più dannoso che utile per un selezione » di detti comandi nel
rapido ed economico esercizio senso che vengono soddisfatti non
dell'impianto, specialmente nell'ordine in cui sono stati impar-
quando il numero delle fermate titi ma in quello in cui si susse-
da 1000 supera le 5 o 6.
da 100 guono i piani interessati secondo il
Portata in Kg fino a 100 a 1000 a 10000 Con la manovra automatica uni- senso di marcia della cabina. L'a-
ed oltre versale l'ascensore risponde ad scensore, cioè, eseguirà tutti i co-
un solo comando per volta e, più mandi che implicano un certo
Velocità in m/s 0,7÷0,4 0,5÷0,2 0,7÷0,1 precisamente, al primo tra tutti senso di marcia, per poi soddi-
quelli che gli vengono impartiti sfare a tutti quelli per i quali il
prima che si metta in moto. Poi- moto deve svolgersi in senso op-
ché però questo può condurre a posto: in sostanza, viene data la
interferenze con conseguenti dis- precedenza ai comandi che non
servizi, tra i comandi impartiti dai determinano la modificazione del
vari piani e quelli. provenienti senso di marcia della cabina ridu-
dalla cabina, a questi ultimi viene cendo quindi al minimo le corse
data precedenza sugli altri. inutili. Cosi durante una corsa in
Questo tipo di manovra presenta salita la cabina si arresterà succes-
Naturalmente, in applicazioni magari fuori vari inconvenienti che divengono
dall’ordinario, i valori adottati possono anche sivamente ai piani cui debbano
sempre più rilevanti aumentando scendere dei passeggeri o dai
essere profondamente diversi da quelli citati. l'intensità del traffico e quindi la
La velocità degli ascensori paternoster deve quali siano stati impartiti dei co-
portata e la velocità dell'ascen- mandi « per salire », mentre pas-
essere, per legge, eguale al massimo a 0,2 sore. Tra di essi sono tipici ed
m/s; valore in verità assai modestomaimposto serà senza fermarsi davanti a
evidenti: quelli da cui siano pervenute chia-
da ragini di sicurezza poichè, in questi ascen- -la necessità che gli utenti che
sori, la slita e la discesa dei passeggeriavven- mate « per scendere »: il contrario
entrano in cabina insieme e sono avverrà durante la successiva
gono con le cabine in moto. diretti a piani diversi si accordino
Sistemi di manovra – IL sistema di manovra corsa in discesa.
preventivamente per azionare i Poiché dai piani intermedi ci si può
o, più semplicemente, la «manovra» di un pulsanti nelI'ordine in cui si succe-
ascensore riguarda il modo secondo cui esso muovere nei due sensi, occorre
dono le fermate di destinazione: che vi sia installata una bottoniera
viene comandato ed in base al quale soddisfa -la difficoltà di riuscire a « chia-
ai comandi ricevuti. con due pulsanti: uno per la chia-
mare » I'ascensore nei periodi di mata atta a «prenotare» un servizio
Prescindendo dagli impianti con manovratore traffico più intenso : e nel caso in
in cabina, si possono considerare due sistemi in discesa, I' altro per i servizi in sa-
cui la cabina trasporti sempre lita. Ai piani estremi, dai quali ci
delle persone a piani in cui ce ne
si può muovere in un solo senso, esigenze degli utenti occupanti le ca- lungo.
viene sistemato un solo pulsante. Inol- bine e di quelli in attesa ai piani che Sono stati anche realizzati vari im-
tre, ai piani intermedi, vengono anche vorrebbero tutti, naturalmente, essere pianti con manovra collettiva « triplex
poste delle segnalazioni, come frecce serviti nel più breve tempo possibile. » interessante cioè tre ascensori in
direzionali o scritte del tipo « arriva Le soluzioni adottate a questo propo- batteria: questo tipo di manovra ha
per salire », e arriva per scendere », o sito sono diverse ed ancora in evolu- però bisogno, per poter rispondere in
« sale », « scende », ecc., per permet- zione: si vuol tuttavia accennare bre- maniera effciente come la manovra
tere, agli utenti in attesa. Di indivi- vemente a quella forse più diffusa, duplex, di apparecchiature notevol-
duare, nei casi in cui la cabina non è che si identifica nel sistema detto « a mente complesse.
visibile (ascensori in vano proprio), se cabina percorrente e a cabina stazio- Sia la manovra duplex che la triplex
questa, quando arriva, abbia o meno nante ». possono essere predisposte, al pari
il senso di marcia desiserato. Secondo tale sistema, una cabina della manovra collettiva semplice
Ciò allo scopo di evitare corse inutili ai staziona di solito ad un piano presta- (detta anche « simplex »), in modo tale
passeggeri e occupazioni non neces- bilito, quasi sempre il piano terreno, che in certi periodi di punta gli ascen-
sarie della cabina. mentre l’altra sta effettuando una sori svolgano il servizio prevalen-
Quando un ascensore deve provve- corsa : le richieste provenienti dai temente in un senso prestabilito: inol-
dere, per determinati periodi, a smi- vari piani vengono, in linea di mas- tre gli impianti possono essere dotati
stare il traffico quasi esclusivamente in sima, ricevute tutte dalla cabina in di dispositivi che permettono, quando
un solo senso predeterminato, come moto la quale soddisfa a tutte quelle sia necessario, di far funzionare i vari
avviene ad esempio nei fabbricati per che interessano piani da essa non ascensori disposti in batteria indipen-
uffici nelle ore di entrata e di uscita ancora raggiunti nel proprio ciclo di demente l'uno dall'altro:
degli impiegati, si può modificare la marcia, e passa, per così dire, tutte le Le manovre collettive-selettive duplex
manovra facendo in modo che, in altre alla cabina stazionante che si e triplex possono presentare qualche
questi periodi, vengano effettuati iser- mette quindi in moto per eseguire inconveniente abbastanza importante:
vizi soltanto nel senso che interessa: questi ultimi comandi. si consideri, ad esempio, che in deter-
completata una corsa, cioè, la cabina Così, ad esempio, se la cabina « minate circostanze, le cabine possono
ritornerà automaticamente e senza percorrente » è in fase di salita ri- partire una dietro l'altra per andare
fermate intermedie al plano di par- sponderà a tutte le chiamate per sa- verso i piani più alti a svolgere dei
tenza. lire provenienti dai piani che non ha servizi interessanti magari poche per-
Quando un solo ascensore non sia ancora raggiunto ed a tutte le chia- sone, mentre si determina un affolla-
sufficiente allo smaltimento del traffico mate per scendere, (cui soddisferà mento ai piani inferiori.
previsto per un determinato edificio si nella successiva corsa di discesa), Per evitare questa ed altre incon-
possono installare due elevatori in un mentre la cabina « stazionante » ri- gruenze che possono verificarsi, si
unico vano o in vani affiancati: in sponderà a tutte le richieste per salire sono introdotti, specialmente negli
questo caso la manovra collettivaper- provenienti dai piani che l'altra ca- Stati Uniti, altri sistemi di manovra,
mette, con il cosiddetto comando « bina ha già oltrepassati. alcuni dei quali sono attualmente an-
duplex », I'unificazione dei comandi Ultimati tutti i servizi, la cabinastazio- cora in fase sperimentale.
esterni dei due ascensori in modo da nante torna al plano prestabilito e Essi ricorrono, per esempio, ad inter-
smistare il traffico a quell'impianto quella percorrente rimane disponibile vallare regolarmente nel tempo, indi-
che, all'atto della prenotazione del al piano dove ha effettuato l'ultima pendentemente cioè dai comandirice-
servizio, si trova nella posizione più fermata . vuti, le partenze delle cabine nelle ore
conveniente per eseguirlo. II criterio di ripartizione diviene natu- di punta, facendo inoltre effettuare le
Per questa manovra vengono installati ralmente più complesso per i co- fermate nel caso in cui il traffico sia
un'unica coppia di pulsanti, comune ai mandi impartiti quando entrambe le prevalentemente uni direzionale, solo
due impianti, ai piani intermedi, ed un cabine sono in moto: senza scendere quando le cabine stesse si muovono
solo pulsante, sempre comune ai due in ulteriori dettagli che esulerebbero nel senso opportuno: oppure all'im-
impianti, ai piani di estremità. dai compiti di questa breve rassegna, piego di sistemi elettronici che permet-
Vengono inoltre sistemate delle se- si vuol accennare comunque al fatto tono addirittura di attribuire, ai vari
gnalazioni che permettono di indivi- che, contrariamente a quanto po- comandi, un'importanza diversa a se-
duare la posizione delle due cabine e trebbe a prima vista sembrare, non condo del tempo trascorso dall'istante
quindi quale delle due sia eventual- conviene quasi mai far rispondere in cui essi sono stati impartiti: e natu-
mente in arrivo ad un determinato alla richiesta proveniente da un certo ralmente tale importanza viene fatta
piano, e con quale senso di marcia . piano dalla cabina che si trova a aumentare al crescere del tempo.
Perché il servizio venga svolto in modo questo più vicina poiché in tal modo
veramente efficiente, è necessario che potrebbe accadere che determinati
i comandi siano impartiti alle cabine comandi vengono soddisfatti veloce-
razionalmente e in maniera da conci- mente mentre altri rimangono in at-
liare, nel modo migliore, le diverse tesa per un periodo relativamente
ELEMENTI COSTITUTIVI I motori a semplice polarità hanno, elettrica ». Ciò può essere ottenuto me-
Tra gli elementi costitutivi di un ascen- in genere, quattro o sei poli e diante l'impiego di giunti elettromagnetici
sore o di un montacarichi, quelli che quindi funzionano, alla frequenza a coppia variabile, oppure di motori a
principalmente possono qui interes- normale di 50 Hz, con velocita di corrente continua alimentati a tensione
sare, considerate le finalità di queste circa 1425 o 950 giri/min rispetti- variabile: questi sistemi consentono addi-
note sono : vamente. rittura di far avvenire in modo continuo i
– il macchinario; -II disporre però di una sola velo- passaggi di velocità sia in diminuzione
– la cabina; cità di rotazione del motore e, che in aumento. E poiché i motori a
–le porte ai piani. quindi, di una sola velocità di corrente continua consentono anche l'ac-
traslazione della cabina conduce coppiamento diretto tra motore e puleg-
Macchinario. - Si intende di solito per automaticamente ad ammettere gia di trazione, possono aversi due tipi di
macchinario di un ascensore o di un dei dislivelli alle fermate, tra il pavi- macchine con motore a corrente continua
montacarichi l'insieme del motore di mento di cabina e quello di piano, alimentato a tensione variabile: la mac-
trazione dell'argano di sollevamento. che sono funzioni, tra l'altro, della china a trazione diretta, detta « gearless »
Gli argani di sollevamento ora adottati velocità della cabina all'atto dell'in- (impiegata per le più alte velocità), e
sono quasi esclusivamente del tipo con tervento del freno e delle condizioni quella con riduttore, denominata « gea-
tamburo a frizione, nel quale la cabina di carico (si tenga presente che il red ». L'impiego di queste macchine, che
ed il contrappeso sono collegati alle contrappeso equilibra di solito il si va estendendo anche verso le velocità
due estremità di un sistema di funi che peso della cabina più il 50% circa minori, consente inoltre, come sarà me-
vengono avvolte, per angoli spesso mi- della portata): e si può constatare glio illustrato in seguito, un minor con-
nori di 180°, sulla puleggia motrice la che detti dislivelli aumentano rapi- sumo di energia elettrica a parità di pre-
quale porta apposite scanalature aventi damente oltre quanto è ragionevol- stazioni.
adeguato profilo e sufficiente profon- mente tollerabile allorché la velo- Cabine.- Per ragioni di sicurezza le di-
dità. Lo sforzo tra puleggia e funi viene cità supera i 0,70÷0,80 m/s. mensioni della cabina vengono messe in
trasmesso per attrito. Sono ormaiasso- Volendo quindi operare con velo- relazione alla portata dell'impianto, dato
lutamente in disuso gli argani con tam- cità maggiore è necessario che che gli argani a frizione, i quali, come già
buro ad avvolgimento, che pure furono questa venga convenientemente ri- detto, sono ormai pressoché ge-
largamente impiegati fino a 20-30 dotta all'atto della frenatura. Ciò si neralmente adottati, consentono sovrac-
anni fa, nei quali la cabina ed il con- può ottenere mediante l'impiego di carichi limitati. Nelle norme del D. L. 600
trappeso vengono fissati ciascuno ad motori a doppia polarità, che pos- non esistono tuttavia prescrizioni tassative
un’estremità di un proprio tratto di fune sono cioè funzionare con due di- al riguardo : secondo il progetto delle
che ha l’altra estremità ancorata al versi numeri di poli: un'opportuna nuove norme invece l’area del pavimento
tamburo, su cui, quindi, le funi stesse si commutazione inserisce il numero di cabina non dovrebbe essere, per gli
di poli maggiore quando inizia la ascensori, superiore al valore risultente
La trasmissione del moto dal motore
frenatura, riducendo cosi la velo-
alla puleggia dell'argano può avvenire
in due modi:
cità nel rapporto che esiste tra 4 (
A= 20+ 6P -500 )2
60
due numeri di poli.
-indirettamente tramite un riduttore di
II rapporto di solito adottato è di 1 a
velocitá costituito di solito da una cop- in cui :
4 (quattro e sedici poli, ad esem-
pia vite senza fine ruota elicoidale; A è la superficie interna utile del pavi-
pio).Se però è necessario che i disli-
-direttamente, ed allora motore e pu- mento di cabina, espressa in metri qua-
velli abbiano valori particolarmente
leggia sono montati sullo stesso asse: I' drati;
piccoli (mm 5÷10 al massimo, per
impiego di questo accoppiamento di- P e la portata in kg.
esempio), il sistema suddetto può
retto, introdotto del resto abbastanza Nei montalettighe la portata non do-
essere adottato fino a velocità di
recentemente, richiede però l'uso di un vrebbe essere minore di:
circa 0,80 m/s; per velocità su-
motore a basso numero di giri (al
periori e fino al limite di circa 1,20
massimo 150 ÷200 giri/min).
m/s si ricorre all'impiego di due mo- 2 ( 600A – 400 A + 150)
I motori che vengono utilizzati per l'a- P=
tori, uno che funziona per la velocità 3
zionamento dell'argano possono es-
di regime e l'altro in fase di livella-
sere di diversi tipi ed alimentati sia a
mento, facendo avvenire la trasmis-
corrente alternata che a correnteconti- avendo adottato gli stessi simboli della
sione del moto da quoto secondo
nua: in questo secondo caso «correrà relazione precedente .
motore alla puleggia di trazione at-
evidentemente dotare l'impianto di un Negli ascensori di categoria B e neimon-
traverso una doppia riduzione dive-
gruppo convertitore che provveda a tacarichi di categoria C, infine, tra la
locità.
trasformare in corrente continua la portata e la massima superficie del pavi-
Superando il limite di 1,20 m/s oc-
corrente alternata prelevabile dalle reti mento di cabina dovrebbe sussistere la
corre impiegare metodi completa-
cittadine. relazione seguente:
mente diversi; si ricorre, di solito,
I motori a corrente alternata possono P= 150A
alla cosiddetta « frenatura
essere di due tipi e cioè à sempiice o
In pratica vengono attualmente adottate La costruzione delle cabine in cristallo debbono infatti esservi applicate
delle dimensioni che sono più o meno (con la struttura portante metallica,benin- per legge esigono, per funzio-
rispondenti a quanto riportato nelle ta- teso) viene qualche volta adottata per nare correttamente senza
belle I e 11 (quelle della tabella I sono ascensori in vano scala cui si voglia dare provocare
anzi consigliate dall'ENPI). una certa impronta di lussuosità: ma si inconvenienti, che non si deter-
Le cabine possono essere costruite con incontrano diverse difficoltà di realizza- minino spostamenti apprezzabili
l'impiego di diversi materiali: i più usati zione per dare alla cabia sufficienterobu- tra porta e telaio. Le porte in
sono il legno, i profilati di alluminio ano- stezza, silenziosità nella marcia, ecc. Le profilati e lamiera d'acciaio sono
dizzato, la lamiera d'acciaio e, qualche porte delle cabine sono in genere di tre quindi, evidentemente, quelle
volta, il cristallo. tipi : che danno le maggiori garanzie:
Le cabine in legno si costruiscono con – porte a battente a doppia anta, logica- e, in realtà, la loro diffusione è
struttura tamburata o in paniforti e con mente apribili verso l’interno; opportunamente assai aumen-
rivestimento in compensato impiallicciato – porte scorrevoli a doppia anta; tata negli ultimi tempi.
nelle parti in vista, oppure in spessore di – porte scorrevoli ad anta semplice. Relativamente alle dimensioni da
legno eventualmente doghettato. In questi assegnare alle portate di piano
ultimi tempi si sono anche molto diffusi i Tabella II. – Montacarichi c'è da rilevare che, mentre l'al-
rivestimenti in laminati plastici. tezza non deve essere, secondo
Le cabine in profilati d'alluminio anodiz- Dimensioni cabina il regolamento, inferiore a m
zato hanno trovato frequente impiego per Portata kg m² mm 1,90, (salvo casi particolari), la
il loro gradevole aspetto estetico: sono 250 1,12 1180x950 larghezza può essere fissata libe-
però piuttosto costose, oltre a presentare 400 1,65 1425x1180 ramente. Per ascensori a piccola
qualche volta dei difetti nell'ano- 600 2,65 1180x2240 portata, e cioè fino a 7÷8 per-
dizzazione. Ma in questo campo si sono 1000 4,27 sone, si adottano di solito valori
1425x3000
fatti ultimamente sensibili progressi. 1600 7,00 2000x3500 tra m 0,60 e 0,75, presuppo-
2000 11,00 2500x4400 nendo che non debba uscire od
Montautomobili entrare più di una persona per
Tabella I. – Ascensori
– kg 1600 11,00 2500x4400 volta; per forti portate, fino a 20
Dimensioni cabina persone, si installano porte con
Portata – kg 2000 18,90 3000x6300
m² mm luce netta di circa m 1,10
Montacarte, ecc.
permettendo l'entrata e l'uscita di
– kg 24 (*) 0,25 500x500
Persone 3 0,72 900x800 due persone per volta e cosi via.
– kg 50 0,42 700x600
Persone 4 0,94 1180x800 Per quanto riguarda il loro fun-
– kg 90 0,56 800x700
Persone 5 1,12 1180x950 zionamento le porte ai piani pos-
(*) Non soggetto al collaudo ENPI sono essere:
Persone 6 1,35 1425x950
Persone 8 1,65 1425x1180 IL primo tipo viene usato quasi sempre -ad apertura manuale;
Persone 10 2,05 1725x1180 negli impianti con porte ad apertura ma- –semiautomatiche
Persone 13 2,45 1725x1425 nuale, a meno che il limitato spazio a -automatiche.
disposizione per la cabina non costringa Le porte d apertura manuale
Montalettighe ad adottare uno degli altri due tipi che sono di solito a battente ad
– kg 630* 2,65 1180x2240 trovano invece universalmente applica- un'anta, raramente di tipo scor-
– kg 1000 3,55 1425x2500 zione negli ascensori con porte automati- revole. Quelle semiautomatiche
(*) Con le nuove norme per A = 2,65 che. sono pure quasi sempre a bat-
Si vuole infine accennare che si propugna tente ad un’anta : esse vengono
dovrebbe essere P » 730
da più parti, già da tempo, per evidenti sempre aperte a mano ma di-
ragioni economiche e di semplicità dima- spongono, per la chiusura, di un
Le cabine in lamiera d'acciaio verniciata dispositivo di richiamo ; ciò è
non hanno finora incontrato eccessivo fa- novra l'impiego, almeno per gli ascensori
a velocità normale, di cabine senza porte: utile, se non altro, ad evitare le
vore per le critiche mosse al loro aspetto chiusure troppo violente, che
estetico; ma non v'è dubbio che si tratta impiego del resto consentito dai regola-
menti purché la conformazione del vano dannegerebbero la porta, e
delle costruzioni più robuste e razionaii e quelle incomplete, che provo-
che possono anche raggiungere vantag- corsa e la posizione della cabina in esso
corrispondano a determinate condizioni di cano l’arresto del funzionamento
giosi livelli «onomici, specialmente se si dell’impianto. Le porte automati-
arriverà all'unificazione delle dimensioni sicurezza.
Porte al piani.
piani -Dal punto di vista costrut- che sono quasi sempre di tipo
delle cabine consentendone così laprodu- scorrevole : un motore sistemato
zione in serie. Del resto i nuovi tipi di tivo le porte ai piani sono analoghe alle
cabine: ma per le porte, forse ancor più sul tetto della cabina, che viene
verniciature, recentemente introdotti, per- comandato dalla posizione della
mettono ora l'ottenimento di migliori ef- che per le cabine, si ravvisa la necessita
che siano costruite con materiali robusti ed cabina stessa, provoca il movi-
fetti estetici. mento delle porte di questa le
indeformabili. Le serrature di sicurezza che
l'esistenza in un edificio di più scale pro- prestazioni) ed un logorio più cemento armato.
gettate o per dare una certa differenzia- lento delle funi di trazione. La In conclusione, tuttavia, poiché le dlfficoltà
zione al traffico (scale principali e scale di disposizione del macchinario in conseguenti alla maggiore altezza di testata
servizio) o per esigenze di smistamento alto consente inoltre, con faci- del vano sono, in genere, facilmentesupera-
dello stesso negli orari di punta (entrata lità, di aerare ed illurninare na- bili in fase di progettazione dell'edificio e
ed uscita del pubblico in un palazzo per turalmente la cabina motori: è considerato che un sufficiente isolamento
uffici o in un grande magazzino, ad questo un particolare che non acustico del macchinario e, il solito, agevol-
esempio) comporta automaticamente, Sl va trascurato. mente ottenibile, I'installazione «in alto» della
potrebbe dire, I' installazione di un nu- macchina di trazione di un ascensore èsen-
mero di ascensori almeno pari a quello Questa disposizione può, però, z'altro da preferire alle altre due soluzioni, la
delle scale. Si vuol però richiamare l'at- in qualche caso. incontrare delle cui applicazione dovrebbe rimanere ormai
tenzione sulla convenienza della concen- difficoltà poiché necessita, sopra confinata ai pochi specialissimi casi in cui
trazione degli ascensori, appena possi- livello dell'ultima fermata, di particolari esigenze e difficoltà la impon-
bile e cioè quando non si hanno esigenze un'altezza minima dl m 5,70 per gano in modo perentorio .
nettissime di differenziazione o di smista- impianti a velocità normale (fino La cabina dl un ascensore può correre come
mento, in un'unica zona o addirittura in a 0,85 m/s) ed anche superiore già detto, in un « vano proprio » oppure in
un' unico vano; ciò infatti consente un per impianti veloci. Conside- «un vano scala ».
miglior sfruttamento degli impianti e una rando, infatti, che sono imposte Le dimensioni in pianta del vano dipendono
maggiore rapidità di servizio in quanto per regolamento: -dalle dimensioni della cabina e quindi dalla
ogni utente può disporre di tutti gliascen- -un altezza minima di m 2 per la portata dell impianto:
sori. cabina: dalla presenza o meno del contrappeso
La posizione che deve avere il macchina- -un altezza minima di m 2 per il nello stesso vano della cabina. La tendenza
rio, o meglio la cabina motori, nei con- locale macchina: attuale è di disporre appunto cabina e con-
fronti del vano di corsa dell'ascensore o e che, per soddisfare alle dispo- trappeso nel medesimo vano: bisogna al-
del montacarichi riveste particolare im- sizioni del D L. 600, relative lora distinguere, per quanto riguarda le di-
portanza: e non è inopportuno far rile- all'estracorsa superiore (vedi ap- mensioni del vano, se il contrappeso è gui-
vare, a questo proposito, come ancora presso) è necessaria una di- dato con guide rigide (del tipo di quelle per
oggi si vedano molto spesso prescelte stanza minima di circa m 1,70 la cabina, e cioè costituite da profilati a « T »)
delle infelici soluzioni che si sarebbero tra il soffitto della cabina e I’in- oppure da funi spiroidali;
potute evitare con un pochino più diinte- tradosso del solaio del locale -dal numero delle aperture di cabina, che
resse e di accortezza all'atto dellaproget- macchina (solo per gli impianti, comunque non possono evidentemente es-
tazione degli edifici. lenti questa distanza può essere sere più di due
In linea di principio possono essereadot- ridotta di 20÷30 cm), si vede la loro disposizione può interessare due lati
tate tre disposizioni: che occorre appunto disporre di opposti o due lati contigui: in questo se-
-macchinario in alto (rappresentazione un'altezza minima di m 5,70 tra condo caso occorre sistemare le guide in
schematica in fig. 1): il piano dell'ultima fermata e la due angoli opposti della cabina, con una
-macchinario in basso (fig. 2): copertura del locale motori. conseguente complicazione costruttiva .
-macchinario di fianco (fig. 3). Installando, invece, il macchina- Esaminando il caso normale dl cabina con
Di queste tre possibili dislocazioni quella rio in basso poiché il regola- una sola porta e di contrappeso sistemato
di gran lunga preferibile è la prima. Essa mento non impone decisamente posteriormente alla cabina stessa, ledimen-
presenta, rispetto alle altre, i seguenti una altezza minima per l'am- sioni da assegnare al vano si possono rica-
principali vantaggi: biente destinato ad accogliere le vare riferendosli alla fig. 4 e tenendo pre-
-minor lunghezza delle funi di trazione: pulegge di rinvio, studiando sente che:
-minor numero di pulegge di rinvio: volta per volta qualche accorgi- -A può variare da 5 a 10 cm, valore que-
-carico sulle strutture portanti del vano mento per rendere ispezionabili st’ultimo secondo le norme non superabile:
solitamente più piccolo. con sufficiente facilità e como- -B può essere compreso tra 15 e 20 cm;
Si ottiene quindi, adottando la disposi- dità le pulegge stesse, si può -C deve essere:
zione con macchinario in alto, un minor contenere l'altezza necessaria maggiore di 5 cm se il contrappeso non
costo di installazione ed anche un più sopra il calpestio del plano del- corre nello stesso vano della cabina; mag-
piccolo costo di esercizio: si tenga infatti l'ultima fermata entro i m 4,80 giore di 20 cm se si trova nello stesso vano
presente che la minor lunghezza delle ÷ 5,00. dalla cabina ed è guidato con guide rigide.
funi, che è circa un terzo di quellaneces- Un accorgimento che bisogna Nel caso che il contrappeso sia guidato con
saria con le altre soluzioni, implica una poi tener presente quando si in- funi occorre tener presente che la sua di-
più piccola spesa per la loro sostituzione stallano ascensori con macchi- stanza dalla cabina e dalle pareti o dalle
(che va fatta con una certa frequenza,an- nario in alto riguarda il buon protezioni del vano corsa deve variare con
che ogni due tre anni) e che riducendo il isolamento dell' impianto dal la lunghezza libera L delle funi (e quindi con
numero delle pulegge di rinvio si ottiene punto di vista della trasmissione la corsa dell'impianto): più precisamente
un miglior rendimento dell'impianto (e, di rumori e vibrazioni: questo in deve essere, sempre con riferimento alla fig.
special modo quando ci si trova
D= L x 0,4+5 Analogo margine di corsa deve essere garantito al disopra del più
dove D è espresso in cm, L in m. alto livello normale di esercizio, al meno che non si provvedaal-
Se però la parete o la protezione del vano è conti- l’installazione di appropriati ammortizzatori sotto il contrappeso.
nua e senza sporgenze la distanza tra essa e il Oltre questo margine deve essere sempre assicurato sopra il tetto
contrappeso può essere ancora di 50 mm: della cabina uno spazio libero di almeno cm.50. A questaposi-
Per concludere questi brevi ragguagli sulledimen- zione della cabina deve corrispondere l’appoggio del contrappeso
sioni da assegnare in pianta al vano di corsa di un su arresti fissi. Gli ammortizzatori di cui sopra devono in ogni caso
ascensore si riportano, in tabella III, quelleracco- essere installati quando la velocità di eserecizio superi 1,50 m/s »
mandate dall'ENPI Ciò significa che gli spazi di extracorsa superiore ed inferioredeb-
bono esser funzioni della velocità di esercizio dell’impianto, poichè
Tabella III
da questa dipende lo spazio necessario per la frenata diemer-
Dimensioni cabina Dimens. vano genza, e, quindi, per l’appoggio sugli arresti fissi o sugliammorti-
Portata kg
m² mm mm zatori.
Per ascensori a velocità normale è ormai pressochè stabilito, anche
Persone 3 0,72 900x800 1300x1300 per l'indirizzo seguito dall'ENPl che detti spazi debbano essere pari
Persone 4 0,94 1180x800 1500x1300 a m 3,70 per l'extracorsa superiore ed a m 1,50 per quellainfe-
Persone 5 1,12 1180x950 1500x1500 riore (V fig. 5); solo nel caso in cui la realizzazione
Persone 6 1,35 1425x950 1800x1500 delIa fossa incontri gravi difficoltà sarà possibile e consentitopur-
Persone 8 1,65 1425x1180 1800x1800 ché siano impiegati particolari dispositivi dl sicurezza ridurneal-
Persone 10 2,05 1725x1180 2100x1800 quanto l'altezza che comunque non potrà mai essere inferiore a m
Persone 13 2,45 1725x1425 2100x2100 1,10 circa.
Per gli ascensori veloci le altezze di testata e di fossa devonoes-
Montalettighe sere maggiorate fino a raggiungere ad esempio i valori dl m 6.80
kg 630 2,65 1180x2240 e di m 4,60 rispettivamente per un impianto con velocità di 4 m /
1800x2600
s ; ciò va comunque fatto secondo le indicazioni dei costruttori.
kg 1000 3,60 1425x2500 2100x2800
Quando si ha a che fare con ascensori o montacarichi installati in
vano scala si deve avere particolare riguardo nella costruzione dei
D ripari. Nel D. L. 600 è riportato infatti:
C
D « Per ascensori o montacarichi installati nel vani delle scale per
tutte le parti che distano dagli organi mobili meno di cm 70de-
vono essere applicate
per un altezza di m 1,70 a partire dal piano di calpestio del ripiani
e da! ciglio dei gradini robuste difese di materiale incombustibile
in modo tale che resti impedita la possibilità di sporgersi conqua-
lunque parte del corpo entro i vari stessi nei sopraddetti limiti dldi-
stanza dagli organi mobili. Difese dello stesso tipo devono essere
applicate alle porte degli accessi al vano quando queste sonorap-
B presentate da cancelli.
A
Le difese possono essere costituite da rete rnetallica solidamente
intelaiata con maglie di ampiezza non superiore a cm 3 oppure da
Fig. 4 – Dimensioni vano di corsa
riquadri di vetri di sicurezza che debbono corrispondere aise-
Nella realizzazione del vano di cors.1 di unascen- guenti requisiti minimi: Il vetro non deve rompersi con distacco di
sore bisogna tener ben presenti le esigenze : relativi frammenti per la caduta libera su di esso di una sfera di acciaiole-
agli spazi di extracorsa superiore ed inferiore, cioè vigato del peso di kg 0,760 da una altezza non inferiore a cm 50;
agli: spazi che debbono rimanere sopra il soffitto e la prova viene eseguita su un campione di dimensioni cm 30 X 30
sotto il pavimento della cabina quando questa e intelaiato da cornice in legno dello spessore di cm 9 ed avente
ferma rispettivamente all'ultima ed alla primafer- un'apertura quadrata di cm 28 di lato: è tollerato che il punto
mata. d'urto venga a trovarsi in un cerchio di raggio cm 2 con centro nel
Dice infatti il Regolamento al riguardo: « Nellafossa baricentro del telaio. II vetro non deve rompersi né presentare
sotto la cabina devono essere disposti arresti fissi screpolature se sottoposto a flessione mediante un carico di 200
per ottenere in qualsiasi condizione uno spazioli- kg/m concentrato lungo l'asse mediano. La lastra si consideraap-
bero di altezza non minore di m. 0,50 fra il fondo poggiata sui quattro lati ed il campione non deve avere dimensioni
del vano e la parte più sporgente della cabina. Al inferiori e quelle delle lastre da porre in opera. Le prove debbono
disotto del più basso livello normale di esercizio essere eseguite con temperatura ambiente fra 15 e 25°C ».
della cabina deve essere garantito un margine di Secondo il progetto delle nuove norme questeprescrizioni dovreb-
corsa tale da consentire l’arresto libero della cabina bero subire qualche variazione; poiché si tratta di variazioniabba-
sotto l’azione del freno per l’interventodell’interrut- stanza importanti verso le quali l'ENPI è già orientato, si reputa op-
tore di fine corsa, a meno che non si provvedaal- portuno riportare anche il nuovo testo:
l’installazione di appropriati ammortizzatori.
dai quali deve prelevare i passeg- II sistema di azionamento con mo- anche essere diversa di volta in
geri; con la manovra collettiva, tore a corrente continua alimentato volta. Comunque si può intanto af-
invece, può bastare una sola a tensione variabile è, come già fermare, in base alla vasta espe-
corsa poiché la cabina si porta detto, di introduzione abbastanzare- rienza ormai fatta, che in edifici, per
inizialmente al piano più alto tra cente: ma la sua diffusione è andata abitazione con numero di piani limi-
quelli da cui sono pervenute le rapidamente aumentando anche nel tato (7-8) può essere sufficiente un
chiamate e, nella discesa, effettua campo delle velocità non elevate. La solo ascensore (a meno che ilfabbri-
tutte le fermate necessarie .II nu- ragione di ciò sta nel fatto, che oltre cato non sia di lusso e richieda
mero di corse occorrenti con la al vantaggio di permettere notevole quindi l'impianto padronale e quello
manovra collettiva deve essere precisione nei livelli di fermata, I'im- di servizio) con velocità di 0,7—0,8
aumentato se il numero comples- piego di queste macchine consente m/s.
sivo di persone da trasportare e una forte riduzione dei consumi, do- Quando si tratta di edifici per uffici,
superiore alla portata vuta principalmente al minor assor- grandi magazzini e comunque ove si
dell’impianto ; comunque solo nel bimento di energia durante le fasi di possa prevedere traffico intenso, di-
caso limite in cui ad ogni piano avviamento e di frenatura. II vantag- venta praticamente impossibile dare
siano attese tante persone quant’è gio sarà quindi tanto più sensibile un valido indirizzo generale: anzi in
la capacità della cabina, sarebbe quanto maggiore è il numero delle questi casi occorre un vero e proprio
necessario lo stesso numero di fermate, a parità di altre condizioni. studio preliminare che va condotto
corse con i due sistemi. È quindi Per avere un'idea dell'ordine digran- partendo dalla conoscenza del nu-
indubbio che nella gran parte dei dezza del risparmio, si consideri ad mero di persone che occorre tra-
casi il servizio che svolge l’ascen- esempio che il consumo di un ascen- sportare in un determinato tempo,
sore con manovra collettiva è as- sore con motore a corrente continua naturalmente nelle condizioni più
sai più rapido ed economico di a tensione variabile può ridursi an- gravose.. Si procede poi per tentativi
quello dell’impianto che di 1/3 di quello di un ascensore fissando portata e velocità e, te-
con manovra automatica nor- con motore a doppia polarità di nendo conto del numero più proba-
male. Quantitativamente mente si caratteristiche analoghe. È pur vero bile di fermate, si calcola il tempo
è riscontrato che con impianti di che il costo di installazione degli che impiega un imoianto ad effet-
identiche caratteristiche (a parte impianti a corrente continua è note- tuare una corsa completa e quindi la
la manovra, naturalmente), do- volmente superiore rispetto a quello capacità di trasporto dell’impianto
vendo prelevare una persona da degli altri: ma tenendo conto del stesso nel periodo di tempo conside-
ogni piano di un fabbricato, e tra- risparmio dei consumi, il bilancio rato: è facile allora determinare il
sportarla al piano terreno, con un complessivo può sempre chiudersi a numero di ascensori occorrenti. Si
ascensore a manovra collettiva il favore del sistema di azionamento a ripete poi il calcolo per varie combi-
servizio viene svolto in un tempo e corrente continua, e tanto più netta- nazioni portata-velocità fino a detr-
con un consumo dl energia che mente quanto più intenso è il traf- minare quelle più conveniente. Vo-
sono all'incirca la metà di quelli fico. Inoltre l'adozione dei motori a lendo riferirsi a qualche dato dimas-
occorrenti con un impianto a ma- corrente continua a tensione varia- sima si tenga presente che gli ascen-
novra automatica normale. bile consente anche di avere rap- sori per forte traffico hanno in ge-
Potrebbe apparire che il caso del- porti di intermittenza del 100%, cioè nere portate che vanno da 10 a 20
l’esempio precedente sia quello li- impianti che possono funzionare persone e che le velocità adottate,
mite più favorevole per la mano- continuamente senza interruzioni; come si è già avuto occasione di
vra collettiva: in realtà si potrebbe negli ascensori a corrente alternata, dire, vengono fatte variare in rela-
facilmente vedere che esistono al- invece, viene considerato, di solito, zione al numero delle fermate(e
tre possibilità in cui Ia convenienza un rapporto di intermittenza del 40 quindi, grosso modo, alla corsa): più
della manovra collettiva è ancora ÷ 60% (cioè l'impianto può funzio- precisamente si adottano velocitàin-
più sentita ed inoltre; si tenga pre- nare 24-36 minuti all'ora), poiché i torno ad 1/50 m/s fino a 10 piani,
sente che anche nei tra: due tipi dl forti assorbimenti di corrente allo intorno ai 2 m/s fino a 15 piani e
manovra non dovrebbero esistere spunto provocano dei notevoli surri- velocità superiori (3÷4 m/s) perfab-
differenze, a vantaggio della ma- scaldamenti del motore . La scelta bricati ancora più alti.
novra collettiva rimane sempre il del numero e del tipo di impianti da
risparmio di tempo che si conse- installare in un fabbricato deve te-
gue per l’eliminazione della ne- nere conto, come si è visto, di nume-
cessità di preventivi accordi tra gli rosi fattori la cui importanza può
energia relativa
50
in particolari condizionivengono attreversati da corrente elet-
trica. Sono costruite, schematicamente, da un tubo di vetro o 40
di quarzo riempito con un gas o con un vapore e alle cui
estremità sono disposti due elettrodi tra i quali viene mante- 30
nuta una adeguata differenza di potenziale alternata o conti-
20
nua.
I fenomeni fìsici che caratterizzano la scarica negli aeriformi 10
3000 4000 5000 6000 7000 8000 9000 10000 11000 12000 13000
sono abbastanza complessi e la ioro interpretazione si basa lunghezza d'onda in Angstrom
sulle cognizioni relative alla struttura intima della materia
Fig. 3 – Distribuzione dell'energia emessa da un filamento di tungsteno a 280 °k
nelle presenti note ci si limiterà ad accennare ai fatti piu im-
80
(manganese, bismuto, rame, oro, antimonio, ecc..).
L’impiego di queste sostanze permette evidentemente di sfrut- 60
tare al massimo la scarica nel vapore di mercurio a bassa 40
pressione convertendo gran parte dell’ energia emessa nell’
ultravioletto in energia luminosa l’efficienza specifa aumenta 20
fortemente ed il colore può essere entro certi limiti variato
nella maniera più opportuna. Si arriva così, con queste lam- 4000 4400 4800 5200 5600 6000 6400
soffitto
reattore schermo metallico
200 verniciato in bianco
180
220
120
100 70 60 55
80
120
200
riflettore vetro satinato
o perpex
Fig. 11 – Cornici o gole luminose. Dimensioni in mm.
e) L‘aspetto più o meno gradevole dell’ luce nello spazio; ed oltre a ciò si presen- superflcie (il cosiddetto «piano di lavoro e
illuminazione di un ambiente dipende an- tano spesso negli sviluppi delle notevolis- cioè un piano orizzontale a m 0,80 dal
che come già accennato da una giusta sime complessità di ordine matematico pavimento) e il flusso emesso dalle lam-
proporzione tra luce diretta (proveniente che rendono il problema praticamente pade øI.
cioè dai corpi illuminanti) e luce diffusa insolubile. Questo legame può venire riassunto in un
(dalle pareti dal soffitto). Un eccesso Le diffcoltà possono essere facilmente su- « coefficiente di utilizzazione » K definito
di luce diretta produce ombre molto nette e perate nel caso in cui si ammetta che l’ come rapporto tra il flusso utile φu=ES sul
dà rilievo ai contorni degli oggetti: per illuminamento delle pareti sia abbastanza piano di lavoro e quello emesso dalle lam-
contro le ombre create possono rendere uniforme ed uguale da parete a parete: in pade:
difficoltosa la visione in certe zone. Un tal caso detto Em tale illuminamento a il φu= K φl
eccesso di luce diffusa appiattisce i contorni flusso emesso dagli apparecchi illuminanti Tra i diversi metodi proposti per la determi-
ed elimina le ombre dando scarso rilievo Si e ai rispettivamente l’ area ed il coeffi- nazione del coeffciente di utilizzazione se
agli oggetti. Occorre quindi mantenere una ciente di assorbimento di una generica ne vuol qui accennare uno che ha almeno
giusta proporzione tra le due: anche in parete dell’ambiente considerato si può il pregio di essere abbastanza generale:
questo caso risulta però difficile stabilire dei scri
criteri generali poiché molti fattori contin- ver φ
α = Σ ι α ι Em Sι = Em Σ ι ι Sι φ
α
genti la cui importanza va apprezzata caso e g =flusso emesso dagli apparecchi illuminati= a
per caso possono influire in un senso o infatti per il principio di conservazione dell flusso emesso dalle lampade φl
nell’altro sulla soluzione da adottare. energia:
Negli ultimi tempi si è molto diffuso
flusso sul piano di lavoro
φu
parallelamente all’ impiego delle lampade f =flusso emesso dagli apparecchi illuminati=
fluorescenti lineari il sistema di illumina- φa
zione mediante gole luminose incassate
nelle pareti: si e anche arrivati relazione che permette di calcolare øa non senza avvertire però che queste deter-
con disposizion come quelle di fig. 11 a conoscendo il valore di illuminamento che minazioni sono sempre soggette a notevoli
realizzare illuminazioni completamente in- si vuol realizzare oltrechè la geometria incertezze.
dirette. In questo caso è necessario curare delle pareti (Si) e la loro natura (calcolo di II valore di K dipende da molti parametri;
al massimo che la superficie interna della progetto); oppure di ricavare Em note le comunque si può intanto porre:
gola e quella del soffitto siano fortemente altre grandezze (calcolo di verifica). Per i K= g · f
rinvianti per la luce poiché altrimenti il coefficienti di assorbimento ai si tengano con
rendimento dell’ installazione rischia di di- presenti i valori della tabella X, riferiti alla e quindi:
venire troppo basso: va inoltre effettuata luce bianca ma adoperabili con buona φu=g f φl
una continua manutenzione per evitare che approsimazione anche per quella delle Il valore di g dipende evidentemente dalle
i depositi di polvere diminuiscano l’effi- sorgenti artificiali più usate. Il flusso øa va caratteristiche del tipo di apparecchio ilu-
cienza delle lampade. Per quanto detto poi messo in relazione con quello øl minante che si intende usare; quello di f
sopra è poi conveniente in genere inte- emesso dalle lampade onde avere notizie può variare:
grare l’illuminazione con una parte di precise sulla consistenza dell’ installazione a) con la distribuzione del flusso emesso
flusso diretto magari ottenuto realizzando e sulla potenza ellettrica che l’impianto dall’apparecchio;
la gola in modo opportuno. richiede. Anche questa correlazione non è b) con i coefficienti di rinvio delle pareti;
I problemi di illuminazione di ambienti però agevole da stabilire poiché involge c) con la forma geometrica dell’ambiente.
chiusi sono sempre difficilmente risolubili elementi costruttivi degli apparecchi illu-
dal punto di vista quantitativo anche am- minanti non sempre ben determinati vista
mettendo larghe approssimazioni poiché la notevole varietà di apparecchi impiegati
come già accennato in questo caso occorre nell’illuminazione di ambienti interni.
tener conto nei calcoli anche del flusso Nel caso in cui l’illuminamento delle pareti
luminoso rinviato dalle pareti che ha im- è molto diverso passando dall’una all’
portanza sempre notevole e in qualche altra il procedimento qui indicato non è
circostanza addirittura predominante. evidentemente più applicabile.
D‘altronde la determinazione dell’ illumi- E da notare però che in genere non inte-
namento prodotto dalle pareti richiede la ressa la soluzione del problema nella sua
conoscenza della loro luminosità nei vari generaiità ma solo la determinazione del
punti e del modo in cui esse rinviano la legame tra I’illuminamento su di una certa
0,8 in cui:
rs=0,80 A è la superficre della finestra, δm il coefficiente di diffusione medio del-
0,7 l'ambiente (media pon- (1) derale dei coefficienti δ delle sin-
gole pareti, cioè: Σδ S
δm =
ΣS
0,6
d1 = 0,4 d2 = 0,5 0,562 0,508 0,457 0,410 0,365 0,327 0,294 0,266 0,243 0,225 0,211
1,25 d1 = 0,4 d2 = 0,3 0,541 0,485 0,432 0,383 0,338 0,300 0,267 0,241 0,220 0,203 0,19
d1 = 0,2 d2 = 0,5 0,556 0,502 0,450 0,4015 0,335 0,3155 0,2805 0,250 0,224 0,203 0,186
d1 = 0,2 d2 = 0,3 0,535 0,479 0,425 0,3745 0,328 0,2885 0,2535 0,225 0,201 0,181 0,165
d1 = 0,4 d2 = 0,5 0,550 0,477 0,409 0,347 0,293 0,252 0,219 0,192 0,173 0,159 0,142
1,75 d1 = 0,4 d2 = 0,3 0,532 0,454 0,382 0,319 0,265 0,225 0,193 0,159 0,153 0,139 0,130
d1 = 0,2 d2 = 0,5 0,548 0,4745 0,4055 0,343 0,2855 0,246 0,2115 0,1835 0,161 0,144 0,130
d1 = 0,2 d2 = 0,3 0,530 0,4515 0,3785 0,315 0,2605 0,218 0,1855 0,1595 0,141 0,124 0,112
d1 = 0,4 d2 = 0,5 0,540 0,4425 0,354 0,281 0,227 0,1865 0,1565 0,1355 0,121 0,111 0,105
2,4 d1 = 0,4 d2 = 0,3 0,525 0,4195 0,327 0,254 0,200 0,1615 0,1335 0,1145 0,102 0,094 0,09
d1 = 0,2 d2 = 0,5 0,539 0,4412 0,3525 0,279 0,2245 0,1832 0,1522 0,1297 0,113 0,100 0,091
d1 = 0,2 d2 = 0,3 0,524 0,4182 0,3255 0,252 0,1975 0,1582 0,1292 0,1087 0,094 0,083 0,076
d1 = 0,4 d2 = 0,5 0,5365 0,4228 0,3202 0,2497 0,1954 0,1575 0,1310 0,1135 0,100 0,09150,088
2,8 d1 = 0,4 d2 = 0,3 0,5225 0,4008 0,2982 0,2227 0,1694 0,1335 0,109 0,0935 0,083 0,07850,074
d1 = 0,2 d2 = 0,5 0,5357 0,4219 0,3231 0,2483 0,1967 0,1552 0,1218 0,1092 0,094 0,08270,076
d1 = 0,2 d2 = 0,3 0,5217 0,3999 0,2971 0,2213 0,1677 0,1312 0,106 0,0892 0,077 0,06970,062
d1 = 0,4 d2 = 0,5 0,539 0,4132 0,3105 0,2349 0,1815 0,1454 0,1206 0,1036 0,09170,08320,079
3 d1 = 0,4 d2 = 0,3 0,521 0,3912 0,2845 0,2079 0,1565 0,1224 0,0996 0,0846 0,07470,06820,066
d1 = 0,2 d2 = 0,5 0,5385 0,4126 0,3097 0,2339 0,1802 0,1437 0,1183 0,1003 0,08680,07610,069
d1 = 0,2 d2 = 0,3 0,5205 0,3906 0,2837 0,2069 0,1552 0,1207 0,0973 0,0813 0,06980,06110,056
d1 = 0,4 d2 = 0,5 0,5275 0,3706 0,2527 0,178 0,1323 0,1037 0,0844 0,0717 0,063 0,058 0,058
4 d1 = 0,4 d2 = 0,3 0,5165 0,3486 0,2277 0,154 0,1103 0,0847 0,674 0,0567 0,05 0,046 0,047
d1 = 0,2 d2 = 0,5 0,5272 0,3703 0,2524 0,1775 0,1316 0,1028 0,0832 0,0693 0,06 0,053 0,05
d1 = 0,2 d2 = 0,3 0,5162 0,3483 0,2274 0,1535 0,1096 0,0838 0,0662 0,0543 0,047 0,041 0,039
Per i lucernari esposti direttamente alla luce del cielo: e =1
Per le finestre nelle medesime condizioni: ε = 1/2
100000 VI 100000
V
VII
3
50000 IV
II VIII
X 1
I
10000
lux su bianco
XI
XII
5000
50000
1000
2
100
3 6 9 12 15 18 21
ore del giorno 3 6 9 12 15 18 21
Fig 15 – Luminosità media del cielo alle varie ore del giorno Fig. 16 – Andamento, in funzione delle ore del giorno, della
I numeri romani delle varie curve indicano i mesi
illuminazione di una superficie liberamente esposta al sole in
(1) Si rammenti chhe se a è il coefficiente di assorbi- in giornata serena.
mento risulta a= 1–δ
La curva 1 si riferisce all’illuminazione diretta del sole, la curva 2 all’illu-
minazione prodotta dal cielo e la curva 3 all’illuminazione complessiva.
C1 5 4 3
6 2
E U
F1 F2 7 1 C
C2 8
C1 9 0
C
A Fig. 5 – Suoneria simmetrica Fig. 9 – Disco combinatore telefonico
C= 0,1 ÷ 1µ F, oppure C i = 0,01 ÷ 0,1µ F C = 0,01 ÷ 0,1µ F
E U
L L
F1 F2 C C
E U
C1
C2
C
C
L L
Fig. 1 – Filtri per ascensori
B
A, ad una induttanza; B, a due induttanze.
Fig. 10 – Arco voltaico
I valori di C1 e C2 variano in funzione dell'intensità Fig. 6 – Filtro silenziatore
della corrente L 1. L 2 = ~ 5 mH C=5000 µ µ F
C= 5000µ µ F L=500 ÷ 1000µ H R=~ 15Ω C m = carcassa dinamo
F1
F2 C1
+
F3 L C2
F4
Cm
F5 R −
C L
F6 C1
cavo comune Fig. 11 – Motore a corrente continua
Fig. 7 – Motore per ascensore Calcolare la sezione del filo per la corrente
C = 1 ÷ 4 µF R = 20 ÷ 500Ω max di punta con motore sotto carico.
Cm , carcassa del motore.
C R
R
C
Fig. 8 – Motore a corrente continua di motore
gruppo elettrogeno
C = 5000 µ µ F R=~ 15Ω
Fig. 4 – Filtro suoneria elettrica Fig. 12 – Motore a scoppio di gruppo elettrogeno
L=1÷2 mH
C = 0,1 ÷ 0,1µ F R = 20 ÷ 100 Ω R=10000Ω ÷0,1 M Ω
La soluzione più usata è C=0,5µ F
R = 30 ÷ 50 Ω
C1
R C0
C1
C
FM
Filtro
salita discesa
P1
Fig. 14 – Tubi luminescenti
F, filtro tipo fig. 6. P
Fig. 20– Motore trifase di ascensore
M, motore; A, A1 avvolgimenti
C t
rete c. a.
C Fig. 22 – Schema di antenna multipla per
apparecchi
ricezione dei segnali radiofonici e TV
Fig. 15 – Elettromedicale ad alta frequenza
Fig. 21 – Raddrizatori a gas per
A, apparecchio; F, filtro tipo fig. 6 carica accumulatori C1 C1
C
L
Ri Re
L C
200÷208 200÷208
150 65÷75
110
80 86÷90
55
30 86÷90
50÷60
sez.mobile
25
75
5,5
1
2,5
scarico rifiuti
tipo shunt 110
41x26
56x26
Pavimenti cm x cm
canne fumarie in
eternit Mosaico di grès
porcellanato 2 2
2 4
3 3
3 6
SGABELLO 5 5
LAVANDINO CUCINA A GAS FRIGORIFERO
TAVOLO Litogres 2,5 2,5
scaletta LAVAPIATTI MOBILE PORTASCOPE
PORTA 1 bacinella CUCINA ELETR. 5 10
Marmette 20 20
25 25
35 1 anta 40
2 ante 55-60
Marmettoni 30 30
25 p 100 x 60 1 pozzetto 50x40 40 40
p 50x48 h86 4 ante 40 p 58x57 h90
m 120 x 70 scalapiatti 50-60-70 60x60 Greificate 10 10
h 80 m 60x50 h86 2 ante 50-90 m 60x65 h 130
1 pozz. 1 scol80x45
g 100x60 h90 5 ante 90-120 g 80x77 h 170 15 15
100x50
20 20
7,5 15
10 20
ø 6÷8 5 10
6÷8
15
220
275 320 320
220
150 240 240
Rivestimenti cm x cm
Mattonelle
maiolicate 12 25
13,5 27
25 25
20 20
27 27
Grès
5 10
porcellanato
350 350 300 Mosaico 1 1
380 vetroso 1,5 3
2 2
3 3
4 4
280 Piastrelle
140 240
ceramica
290
spessore cm 0,6 15 15
7,5 15
CUCINE
330
60 75 90
100
130
80X140
60 200 80X140 80X140
105 125 105
130 145
160
260 290 320
Gli arredi fissi differenziano dagli arredi mo- nodi di attacco, disegnati sono limitati a quattro, mobile corrispondente alla porta viene consi-
bili solo per il fatto di essere incorporati, contrassegnati ciascuno da un numero arabo. derato come il tipo a giorno (fig. 2).
parzialmente o totalmente, nei vani praticati L'arredo propriamente detto è formato dal corpo Formazione degli schemi. - Il progettista in
nella muratura. L'uso sempre più diffuso di del mobile con i suoi scomparti variamente possesso dei nodi di attacco e di quelli di
essi e la limitata ampiezza del tema consen- disposti e dagli sportelli di chiusura. Trascu- passaggio fra gli scomparti del mobile si limi-
tono di coordinare la materia in modo da rando i cassetti esterni possiamo ridurre gli terà a compilare gli schemi usando i segni
ridurre la loro progettazione esecutiva alla scomparti a pochi tipi classificandoli in base il convenzionali riportati nella tavola. l numeri e
compilazione di schemi convenzionali riman- modo di chiusura. le lettere che designano ogni nodo si segnano
dando l'esecutore alla consultazione di appo- Negli abachi (v. pag. 282 e 283) sono disegnati di seguito per i nodì orizzontali ed in colonna
site tabelle dove sono disegnati i dettagli i nodi di passaggio fra gli scomparti, aggiun- per i nodi vertic:ali.
elementari coi quali comporre l'arredo pro- gendo a quest iaitri due elementi: il controtelaio i nodi di attacco portano i riftrimenti delle
gettato. (limitandone la rappresentazione grafica alla misure che fisserà il progettista, La misura in
parte di contorno comune ai due tipi, a filo ed a profondità è composta di oue parti riferite al
Generalità del metodo proposto. - Si imma- luce parete) e ii telaio di armatura di una porta piano della parete finita dall'ambiente, per
gini di scomporre l'arredo fisso in due parti con l'imposta sullo stesso piano degli sportelli consentire al progettista di indicare l'aggetto
distinte: l'«attacco al muro» e l'arredo pro- dello scomparto (fig. 1). Nei caso in cui l'impo- dell'arredo dalla parete.
priamente detto. sta sia sul piano della parete lo scomparto del le misure degli scomparti vanno riferite alla
mezzeria dei divisori orizzontali e verticali che
L'attacco al muro è formato da un controte- delimitano gli scomparti stessi.
laio in legno delle stesse dimensioni di quelli La conformazione dell'interno degli scomparti
usati generalmente per l'ancoraggio di alcuni esorbita da questa trattazione ed è lasciata al
tipi di stipiti di porte. A questo fine si è progettista.
creduto opportuno indicare in disegno (v.
pag. seguente) uno stipite, particolarmente
adatto per accompagnare gli arredi fissi. l 2 C 1
A
Fig. 1 - Porta sul piano degli sportelli CC C
C 1
1 V
Nodo di attacco al fianco V
V
4
Nodo di attacco al fianco
Fig. 4 - Schema dei due elementi accoppiati
2 (spalla) o in alto (soffitto)
nel caso che l'arredo sia 2 Fig. 2 - Porta sul piano del muro
2
a luce del muro pianta sezione 2
3 2
codetta
Nodo di attacco in alto 3
35
(architrave) nel caso in 1 C A C C A C 1 66 1 1
3 cui la parete prosegua, sezione
al disopra dell'arredo,
con un tramezzi in foglio. V 1
1 V V V V 150
Nodo di attacco in basso V 212 4
sul pavimento conforma- S
to in modo da permette- sezione
Fig. 5 - Schema attacco al muro
4 re allo zoccolo, o battisco- 4 1 S S S S 188
pa dell'ambiente, di ricor-
rere al disotto dell'arredo. S
C
A
Nella pratica possono presentarsi tutti i casi C C C
ammessi dalle combinazioni dei quattro nodi.
A C C
V
V V
designazione V
3,5 164 3,5
1° Scomparto a giorno (senza sportello) G V V S
2° Scomparto con sportello cernierato C
Fig. 3 - Esempio di schema compilato S S
3° Scomparto con sportello bilicato B S
4° Scomparto con sportello ribaltabile R
secondo le norme proposte
S S
5° Scomparto con sportello scorrevole (in legno) S A, pianta al piano dello scomparto
6° Scomparto con sportello scorrevole con sportelli scorrevoli in cristallo. Fig. 6 - Schema arredo propriamente detto
(in cristallo) V
7° Scomparto con fodera (apertura nel rovescio) F
8° Scomparto con porta P S egni convenzionali da adottarsi in prospetto ed in pianta, nella compilazione degli schemi
Elementi Scomparto Scomparto con sportello: Scomparto Scomparto Scomparto Scomparto Scomparto Cassetto Piano scorre- Piano stabile Piano sposta-
e scomparti a giorno cernierato C con sportello con sportello con sportello con apertura con porta in vista vole in legno in legno bile in vetro,
dell'arredo G bilicato B ribaltabile scorrevole scorrevole sul rovescio P (in senso (in senso (in senso
fisso R (in legno) S (in cristallo) V F orizzontale) verticale) verticale)
Segni
convezionali; mano mano
in sinistra destra
prospetto
Segni sportello
indicare il
convezionali; verso di
in apertura delle
pianta fodera imposte
2 1
3
2
intonaco rustico
2
squadretta squadretta 1
di fissaggio di fissaggio 1, arredo a filo parete;
dell'arredo dell'arredo 2, arredo aluce parete.
L'incisione praticata nei montanti
del controtelaio evita le ondulazioni
dell'intonaco lungo la linea di
combaciamento
piano della piano della
aggetto
zoccolo parete finita parete finita aggetto piano parete
al rustico
zoccolo piano
intonaco
20 larghezza arredo 35 larghezza arredo
controtelaio
cazzuolino
mostra
della
porta mostrine alla stessa altezza
controtelaio
rustico
riferimento
altezza
luce telaio dell'arredo
porta fisso
altezza
zoccolo
0 1 2 3 4 5 10 cm
pavimento
Stipite porta.
La corrispondenza di livello fra i due controtelai, della porta e dell'arredo, facilita grandemente la posa in opera dei due elemneti.
3
3 3 C controtelaio
G C
C
4
Porta sul piano del muro
zoccolo
pavimento
3 controtelaio
G
profondità imbotto
luce
telaio
imposta a rasare
pavimento
luce controtelaio
zoccolo
rustico
codetta C1
1G GC
controtelaio
oggetto codetta
A
zoccolo
luce telaio
Porta nel piano del tramezzo
1
1
1 1 1
V P V F P
1–V V V–V V–P G–F F F–1
P–2 1–G
R S
1–R F–P G–S S S–S S S–1
R
F F 1
1–F F–C C–P G–F F–C C–1
F C F C altezza
4 4 arredo
4 4 aggetto aggetto
luce telaio
predella
pavimento
1
V
1
1S SS F
SG
0
F
5 10 20cm
V S
R aggetto
passavivande profondità arredo
vetro
R
compasso piano parete S
F C
1R FP
RF luce telaio
piano della
CF parete
G1 piano della
1C FG parete
piano parete
C
4
imposta a bietta
F
piano parete 4
1F FC CP P2
B
G, base 40x60 B
H, divisorio intermedio (cavalla)
per pesi rilevanti è consigliabile
in paniforte;
I, nocella riportata;
L, nocella;
B M, abboccatura;
4 N, coprifilo o mostrina 10x35;
R aggetto 40 profondità arredo fisso
O, bilico;
P, longheroni 40x40;
Q, quadretta di rinforzo 30x30x2
per carichi rilevanti
R, pavimento;
S, piano parete:
F 0 5 Q
altezza
B arredo
H
10 cm
A
D 1B BB
C I B P
L G
aggetto
M 4 C
cm 4 G
N G P
C
O
O
F 2S S1 F H
altezza
E arredo
D
B
P
C
N
N G
C SS
larghezza arredo
AGGETTO
G
R
R
1 E
V
A B
H
B
E B
4
L M
F
oggetto
2V
130
72
90
40
60 115 55 62 72 60
40
Illuminazione
Lavoro
Lavoro di Lavoro Lavoro di extra
Lavoro scarsa fi- di me-
grosso- di fi- finezza
nezza lux dia fi- nezza lux 50
lano lux 20 nezza
10 lux 40
lux 30
Sedie 15
D La retta a congiunge il centro di
regione 12 rotazione della tibia (A) con l’artico- 75
cervicale 60 48 57
lazione della tibia e l’astragolo. (B).
regione
toracica 30 La retta b congiunge l’articola- 48 57 48
zione coxo-femorale (c)con la arti-
regione 18 a colazione dell’atlante con l’occipitte
lombare
(D).
regione 12
sacro-
coccigea C A
Nelle sedie h = cm 45 si ha b
5
parallela ad a. Questa rette for-
30 mano un angolo di 85° con l’oriz-
45 h
20 85° zontale.
10
0 10 20 30 B
Tale angolo può assumersi come
indicazione della spalliera della se-
dia. Il contatto tra le apofisi spinose
della colonna vertebrale e la super-
ficie di appoggio avviene in una
zona larga cm 10.
La mezzeria di tale zona si trova
a ~ cm 35 dal piano di seduta. 79
45
74 58 74
Poltrone
Nelle poltrone 30 ≤ h ≤ 40.
β α Per h = 40 a e b parallele. Per
h generico la retta a descrive un
angolo α ed in corrispondenza la
α
85
α retta b descrive un angolo β=α/2 58
Le rette nelle posizioni così de-
terminate danno l’inclinazione 87 84 87
della gamba e del corpo.
30
30 35
20 40 h 88
65°
10
0 10 20 30
42
80 62 62
Poltrone a sdraio
β α Nelle poltrone a sdraio 10 ≤ h
≤ 20. Per h = 20 la retta a de-
scrive un angolo α = 39° ed in
β α
30 10 15 20 h
20 80÷90
65°
10 b
0 10 20 30 a
60 50 90÷110
Panca
23
grucce di
metallo
tubo
in su
struttura panca
ferro
metallica
35
armadietti
35
perimetrale (m 1÷1,20);
b) docce: 1 ogni 15÷20 ope-
rai: le lavorazioni sporche, 1 1 2 3
doccia ogni 5÷10 operai;
c) gabinetti: 1 ogni 10÷5 ope- 200 per bicicletta o cm 35 x 200, in caso semilavorati e l'uscita del prodotto finito.
raie; di disposizione alternata). E' sempre consigliabile una pesa a ponte
d) orinatoi: 1 ogni 20÷25 ope- Tra tettoia e tettoia occorreranno corsie (m 3 x 8) nel dispositivo dell’entrata
rai; di almeno m 2; se le biciclette sono merci, specie pr lavorazioni pesanti, e
e) bagni in vasca: 1 ogni 2 appese, le corsie devono essere larghe m anche i sistemi di immagazzinamento
operaie od ogni 3 operai, per 3. Per ogni bicicletta in rastrelliera (a sono del tipo decentrato od accentrato.
lavorazioni sporche e nelle in- doppia sospensione) escludendo il pas- Per le operazioni di controllo quantità e
dustrie alimentari. saggio di accesso, occorrono m² 0,70 (v. pesi, prevedere sufficiente vano.
Depositi veicoli delle mae- mae- fig. 8). Piazzali, portici, capannoni, magaz-
magaz-
stranze. Le motociclette e le auto sosteranno sotto zini o sili di arrivo
- È preferibile che vengano tettoie previste in appositi parcheggi (per Superfici coperte o scoperte che servono
sistemati, in apposito e control- disposizioni e superfici vedi parcheggi). per il deposito di materiali, materie prime
lato recinto, esternamente al Controllo di entrata-uscita. - Si attua o semilavorati, destinati alle varie lavora-
complesso industriale, onde nelle vicinanze dell' orologio elettrico, zioni, secondo la loro funzione e secondo
evitare non opportuni percorsi posto nei pressi dell'ingresso o degli spo- la loro qualità. La loro ubicazione di-
interni ed impegni di vigilanza. gliatoi o, nei grandi complessi industriali, pende da:
Le biciclette (1 ogni 4÷5 ope- vicino al reparto singolo di lavoro. Il a) ciclo di produzione;
rai, secondo le località) si po- controllo di uscita, comunque, fa parte b) spazio disponibile;
steggiano a rastrelliera oppure del nucleo d'ingresso (v. fig. 9). c) caratteristiche dei materiali;
in fessura angolare a pavi- Servizi movimento merci. - Essi riguar- d) quantità dei materiali da immagazzi-
mento, sotto tettoie (cm 60 x dano l'ingresso delle materie prime o dei nare;
210
10 10
157 157
50 50 10
134 268 134 425
210 75 53 9 9 9 9
15
850
40 50
200
8 8
250 220
920 7 7
50 185÷200 75 6
60 35
~105 ~145 ~105
5 5
130÷190
14
4 3
210
30
183.5 268 138 2
~290
210
1
190
232 450
Fig. 9 –Schema di controllo uscita operai
187.5 ~187.5 di un nucleo industriale
Fig. 8 – Tipi di posteggi di biciclette e motociclette
1,rastrelliera per 100 biciclete. Le dimensioni nella sezione sono da intendersi con la biclicletta compresa; 2, 1, banco deposito; 2, orologi; 3, uomini;
complesso per un grande posteggio di biciclette con la minima superficie occorrente. Tettoia in lamiera 4, donne; 5, percorsi divisi per uomini e
ondulata, oppure eternit; 3, biciclette appese verticalmente: minore ingombro. Occorre robusto sostegno e donne; 6, segnale a luce verde e rossa;
facilità di agganciamento, per disciplinate il posteggio; 4, dimensioni d’ingombro per biciclette appese 7, banco deposito; 8, attesa; 9, locali per
obliquamente. Sistemazione doppia e singola; 5, scanalatura a rampa, affiancata alle scale, per spingere le ispezione; 10, percorsi di « via libera».
biciclette; 6, dimensioni per posteggio coperto di biciclette; 7, pianta di posteggio per 10 biciclette e 4
motociclette. Ingombro alla copertura e pareti laterali.
per il trasporto delle persone da un reparto all'al- disotto della centrale termica, non si possono b) per impianti igienico-sanitari;
tro o almeno un sistema di passaggi coperti collo care altri locali. c) per spegnimento incendi, per inaffiamento, ecc,
pedonali per facilitare il collegamento, quando Davanti ai generatori, si deve precedere uno Mentre per gli impianti del personale (acqua da
esso deve essere rapida e frequente. spazio minimo di m 2,50 e se il locale caldaie ha bere. cucine, impianti sanitari, ecc.) occorre ac-
La larghezza e l'altezza degli ambienti di lavoro una superficie maggiore di ml 100, deve avere qua potabile, per il resto può essere usata acqua
dipendono dalle dimensioni delle gru a ponte, che almeno due uscite con porte apribili, verso l'e- normale con determinati requisiti; richiesti dal suo
sono unificate DIN 698 (v. fig. 10). sterno. Tutta la costruzione dovrà essere isolata, uso, l'acqua deve essere raccolta in appositi
Se il traffico interno è vincolato alla rotaia (caso possibilmente in posizione baricentrica ai com- serbatoi sopraelevati di capacità adeguata, le
dell'industria pesante) gli edifici saranno disposti plesso industriale. Il deposito dei combustibili tubazioni devono essere poste a m 1÷ 1,50 sotto
in maniera che il traffico possa svolgersi facil- sarà in depositi separati, facilmente raggiungi- il livello del suolo.
mente ed economicamente. E' necessario che bili. L'impiego di caldaie comporta la necessità Magazzini prodotti finiti. finiti . Generalmente le
dovunque passi un binario di raccordo, sia rispet- di camini che possono essere costruiti in lamiera, costruzioni per magazzini si preferiscono ad un
tata !a sagoma limite (che ha una larghezza di m muratura, calcestruzzo. solo piano, per la facilità di movimento e per
3,10 ed un'altezza, sul piano del ferro, di m 4,30). Se l'energia è fornita da motori idraulici, il locale economia di costruzione. Se i magazzini vengono
Questo spazio deve essere assolutamente lasciato contenente il macchinario, è legato all'ubicazione ospitati in edifici a più piani, i carichi si fa, o
libero da ogni passaggio di uomini e veicoli; dove del canale d'acqua. decrescenti dall'alto verso il basso. Il numero dei
questa passaggio è consentito, la larghezza sarà La centrale idroelettrica è un vasto locale conte- piani varia da 5 a 10, la larghezza dei locali non
al minimo di m 6,50. nente le turbine, gli alternatori ed il quadro supera i m 30 le altezze dei piani variano da m
Le ferrovie prescrivono che i raggi di curvatura dei elettrico; isolato da questo ma adiacente viene 2,80 a m 3,40; da m 2,50 (magazzini di libri;
binari, non siano inferiori a m 140 (in via di posto il locale destinato ad accogliere i trasfor- materiali di piccole dimensioni; scatolame);
massima è consigliabile che il raggio di curvatura matori . Se l'energia è fornita dall'esterno (società da m 5 (magazzini ove siano raccolti tubi e lane).
non sia inferiore ai m 100). Per gli autocarri, è distributrici) ad alta tensione, è necessario preve- Il calcolo delle strutture deve sempre essere fatto
prescritto un, raggio di curvatura di m 15. dere una cabina di trasformazione sul confine del con molta larghezza, data la possibilità di carichi
Per gli edifici da costruire vicino ai fiumi o canali, complesso industriale, per evitare il passaggio di variabili.
accorreranno delle barche da carico con capacità cavi ad alta tensione, all' interno della zona Per illuminazione, le finestre devono avere una
da 650 a 750 t, lunghe m 60÷90; larghe m industriale stessa. superficie da 1/4 a 1/10 di quella del pavimento.
8,7÷11. Le linee elettriche sono da installare in cunicoli È necessario difendere in modo particolare tali
Fonti di energia. - Le fonti di energia sono: sotterranei, a lato o in alto del cunicolo stesso, edifici da eventualità di incendi e di furti (vietare
elettricità, vapore, motori, olii pesanti, gas, acqua. mentre in basso verranno poste le condotte di l’ingresso agli estranei, evitare l'uscita abusiva dei
Il vapore deve essere prodotto in caldaie ed vapore, gas, acqua ecc. I cunicoli devono essere materiali v. fig, 11)
azionerà delle motrici; necessità quindi di una ispezionabili. Affiancati ai magazzini devono essere
centrale termica (sala caldaie e sala matrici). Tali Meno costoso è il metodo di sistemare le condut- previsti locali per l'imballaggio e spedizione delle
locali devono essere ampi, ben aerati, con pareti ture entro apposite custodie lungo i perimetri dei merci, con adeguate attrezzature, suggerite dai
e pavimenti facilmente pulibili e ben illuminati. soffitti o in sotto piani praticabili. vari tipi d'industria.
Potranno avere ossatura in cemento armato o lmpianti ldrici. – L'acqua è necessaria:
ferro con coperture molto leggere. Al disopra e al a) per ragioni di lavorazione;
Potenzialità tra-
Larghezza nastro a
sporto Q con
cm 35 39
v = velocità m/s
Potenza assorbita in HP
cm 40 50
(fra m 1 e 2 max
HP = Q (0,0009 I + 0,0011 h)
cm 45 65 4 m / s)
I = lunghezza orizzontale in m
cm 50 82 p = peso spec.
h = dislivello da superare in m
cm 60 123 Kg/litro in t/h
Q = a vp valori
cm 75 200
coefficienti a.
cm 90 290
cm 100 400
Trasportatori a catena e attrito (Redier) tipi normali con v = 16 m al 1’
Potenzialità 7,5 10,5 15,3 21,3 26,3 32,7 40,5 48 58
oraria m³
Larghezza 100 130 150 200 250 260 270 300 320
Altezza 220 220 300 300 300 400 400 400 400
cm 10 20 30 kg m IM + kg
Trasportatori
a canale 45 35 70 100 3500 300
Trasportatori a palette
Dimensioni delle palette mm Peso del trasporto
1875
Fig. 11 - Pianta di un magazzino
2000
F F pkw (piccolo)
Depositi sorti e
2125
risulte-Manutenzioni-Autorimesse
Parcheggi - Varie 2250
F pkw (grande)
È necessario prevedere un sistema di
2500
recinti coperti o scoperti per l’utilizza-
carrelli elettrici (piccolo e grande)
zione dei sottoprodotti e, per lo scarico
delle immondizie e risulte (ceneri, sco- 3000
rie) che devono essere allontanate. autocarro vuoto
L’impianto industriale va munito di offi-
cine minori interne per la manutenzione 3500
e la riparazione di macchinari ed at- camion pompieri
trezzature varie, riguardanti il
fun2ionamento generale del com- 4000
plesso. Per la manutenzione generale autocarro carico
dei fabbricati deve essere previsto un
reparto speciale (muratori, falegnami, 5000
verniciatori, ecc.).
Per il parcheggio di automezzi da la- vagone ferrioviario
voro in sosta durante i tempi diurni di
attività si destineranno aree sufficienti
(riparate anche da tettoie) ed inoltre si 6500
provvederà ad autorimesse vere e pro-
prie, se l’impianto industriale ha biso- dimensioni per porte a tenuta di fuoco vagone ferr. con incastellatura
gno per il suo funzionamento di auto- e per porte automatiche
mezzi propri. Occorreranno quindi, im- F dimensioni unificate
altezza media per persone e mezzi di trasporto
pianti per la loro manutenzione, depo-
siti di carburante ecc. Tali autorimesse Fig. 12 - Dimensionamento dei passaggi per persone e veicoli dei fabbricati industriali
Larghezza altezza
m m AMPLIAMENTO REPARTO B
Porte per carri ferroviari 4,50 4,80
REPARTO B
Porte autotreni con carico 3,00 4,00
Porte per autovetture 2,50 3,00
Porte carrelli elettrici
utensili o mat.
con conduttore 2,35 2,92
aggiunte magazzino
Porte per auto piccole greggi
magazzino
utilitarie 2,00 2,32 prodotti
Passaggi del personale
verso locali secondari 0,90÷1,00
Passaggi del personale manufatti
verso scale 1,00÷1,70 materie greggie
Larghezza per passaggio
IMBALLAGGIO E SPEDIZIONE
contemporaneo di più
magazzino
persone 2÷4 2,20÷2,50 prodotti
REPARTO D
Dimensionamenti aperture, passaggi
(Fig. 12)
REPARTO C utensili di reparto
AMPLIAMENTO o materie aggiunte
Illuminazione
lluminazione naturale laceralo e
coperture. - Le finestre devono essere
alte fino al soffitto e per tutta la lar-
19%
19%
21,2% 24% 18,4% 9,5% 5,5%
Mense. - Se l'operaio porta con sé la Ambulatorio per cure. - È necessa- Visita medica - assunzione mano
refezione, ci deve essere un locale per rio per l’assistenza medica agli ope- d'opera. - Può usufruirsi dell'ambula-
consumarla, fornito di scalda vivande: rai ed è composto da sala visita, sala torio per cure, opportunamente attrez-
se la refezione è offerta dallo stabili- di attesa, spogliatoi (divisi per due zato.
mento, occorre un complesso impianto sessi), sala schedari. Questo piccolo
di cucina (adeguato al numero di ope- complesso va collocato in vicinanza Gruppo paghe. - Locale o locali dove
rai) con sale di refezione con tavoli, da degli ingressi degli operai, in zona gli operai si recano a ritirare la loro
9
3 8
4 5 5 5
1
6 9
1 2 2
13
15 14
10 11
5 5 16 12 9
1 2 4 5
3 7 8 9 10
6
11
12
10
14
15
15 20
19
17 18
16
21
Fig. 17 – Pianta di un complesso cucina per mensa aziendale
1, mondezzaio; 2, magazzino verdure; 3, dispensa scatolame; 4, cella frigorifera carni; 5, dispensa cuochi; 6, preparazione
verdure; 7, preparazione carni; 8, retro cucina; 9, preparazione pasticceria; 10, office; 11, cella frigorifera pesci;
12, cucina; 13 deposito generale derrate; 14, caldaia; 15, lavaggio stoviglie; 16, servizio cucina; 17, saletta mensa;
18, guardaroba donne; 19, servizi donne; 20, servizi uomini; 21, sala mensa.
22 22
90 200 200 120 45 120
200 200
120
170
45 90
170 120
45
45 90
75
45 120
45 45
140 140 220 220
185 90 45 90 45
170 170
185
90 90
45
170 170
185
90 90 45
45
45 45
75 90 90
45 45 45
12
10 11
13
9
14
15 16 17
1 5 8
3 6 7
2 4
1, posto controllo passaggio veicoli ed auto; 2, bilancia a bilico; 3, portone, sala d’aspetto e informazioni; 4, passaggio coperto; 5, locali sanitari; 6, ingresso
dello spaccio; 7, focali di toilette e di riunioni; 8, teatro; 9, mensa; 10, guardaroba; 11, cucina; 12, amministrazione; 13, mensa per dirigenti; 14, vivaio; 15,
tappeti verdi; 16, pallacanestro; 17, tennis.
B5 176 x 250
C5 162 x 229
540 3
380 h
A5 148 x 210
220 4
B6 125 x 176
C6 114 x 162 283 283 283
5
Tipo B
A6 105 x 148
B7 88 x 125
C7 81x 114
540
A7 74 x 105 460 380 b c
700
700 700
600 900 640
223 283 370 620 Supporto metallici. Tavoli d'appoggio
I tavoli sostengono ciascuno più schedari
Supporti muniti di rotelle (2 posteriori) affiancati e sovrapposti. Tre piedi fissi. Il quarto 700 700
I due anteriori fissi evitano scorrimenti involontari. è regolabile in altezza.
1140 1140
428 750
428 750
728 700
542 330
780
1054
1360
420 480 420 480 540 420 540
420 480 540 540 420 540 serie H = 780 (già 800)
420 480 540 540 420 540
serie H = 1054
serie H = 1360 Classificatori verticali Synthesis. Profondità utile mm 620.
165 165
105 156 150
105 156 20
65 65 78
85 85 78 60
42,5 50 75
47,5 60 40 60
70 50 55
A
B C
Dimensioni di ingombro del posto di lavoro
A, secondo in Time Saver Standard (USA); B, secondo il Neufert (Germania);
C, secondo il Plaining The Architect's Handbook (G.B.)
60 40 78 78 40
100 121
B 156 75+76 90+95 80+90
A 130+140
50
75 120
A 110+120
47,5
Scrivanie affiancate B C D
165
104
C D Distanza fra un posto di lavoro ed il successivo con
disposizione testa contro schiena.
42
A, Timer Saver Standard; B, Planing; C, Neufert; D, Rulfberg.
Dimensioni supporto macchina da scrivere
A, Lips Vago; B, Synthesis
C, Herman Miller; D, Trau.
78 139 78
108 75 75 103 75 75 108 75 75 150 150
parete parete
A B C
Distanza fra i posti di lavoro con scrivania combacianti e disposizione affiancata
A, sedie sfalsate, senza corsia (Neufert); B, con corsia (Neufert); C, con corsia (Planning).
148
78 78
190+200 92 210 78
110
148
120
40 40
210 210 210
A
I II III IV B C
A B 312 90
156 195 45
312
A B 150 60
55
Posti di lavoro doppi A A
468 90
42 40 45
A A A
A/2 55 150 60
A A
390 90 45
40
55
150 60
390 585
40 585 90 45
55 150 60
B B B B B
In tali dimensioni si rileva successivamente: lo spazio compreso
Posti di lavoro multipli con diverse combinazioni
tra il bordo della scrivania esterna e la finestratura per la pulizia
o l'apertura dei serramenti, le dimensioni delle scrivanie secondo
il numero, la corsia d'arroccamento ai posti di lavoro e di accesso
agli armadi (quando esistono) e le dimensioni di essi in profondità
28 3
pannelli fonoassorbenti lampada riempimento betoncino pavimento
5 20
leggero
12
10
2
320
trave maestra
trave secondaria
solaio in lamiera di accaio C
mobile condizionatore B
1
2
3
5
4
50
50 50
5 70 5 90 150
130
55
80 95
75
50 85
70 75
scrivanie affiancate in, più righe
con passaggio alla spalle
scrivanie singole scrivania con schedario alla spalle scrivania a schedario
100
105 145
90 scrivanie affiancate con sedie
scrivanie affiancate
scrivanie affiancate con su stessa fila
con sedia sfalsate
schedario alla spalle
esempio di disposizione quando la
struttura portante è interna
Organizzazione dell'archivio
Carte d'uso immediato, incorporato nei mo-
bili del posto di lavoro: max m² 0,10 per
persona. Carte d'uso facilmente accessibile,
80 115 nel locale stesso di lavoro ma raccolto in
60 80
140 60 175
62 120 mobili tra lo stesso ed il corridoio, distinto a
40
ciascun impiegato. Archivio vivo, centraliz-
registratori con passaggi intermedi registratori accoppiati scaffali accoppiati con zato, facilmente accessibile, può essere co-
con passaggi intermedi passaggi interni
munque suddiviso a seconda delle funzioni
senza grandi svantaggi. Può essere privo di
aria e di luce, va protetto dalla polvere,
umidità ed insetti. Archivio morto come il
vivo.
II problema dell'edificio a torre per uf- I movimenti delle persone impongono esterni e dai rumori interni.
fici, affrontano anni fa e sempre in la dimensione dei piani di lavoro e lo Data l'elevata concentrazione di carichi
continua evoluzione, ha oggi portato a spazio tra più ordini di tavoli. alla base, le fondazioni risulteranno ri-
dei risultati decisamente buoni al fine di Importante a questo proposito lo stu- levantissime e consentiranno, con ade-
un'architettura con orientamenti nonca- dio accurato della modulazione della guato studio, lo sfruttamento di più
suali, con piante senza sprechi assurdi struttura che deve rispondere perfetta- piani ove potranno essere riuniti lecen-
di spazio, con effetti volumetrici decisa- mente alle necessità di lavoro. trali degli impianti e, nelle quote più
mente riusciti, con la costruzione di La costruzione si fa all'intorno dei suoi vicine alla strada, ampi parcheggi.
unità autonome di vera architettura. abitanti sistemati preferibilmente nelle Condizione essenziale alla pronta riu-
La sempre più sentita necessità di spazi zone vicine alla facciata, anche se scita tecnica ed economica dell'edificio
liberi, per il traffico e per il posteggio, e l'ambiente è completamente condizio- a torre è la struttura (scelta del tipo)
nel contempo la indispensabilità dicon- nato e funzionante a luce artificiale. generalmente metallica, che consenta
centrare in determinate zone volumi L'illuminazione naturale è molto im- una riduzione dei tempi di costruzione,
imponenti da destinarsi ad uffici, è stata portante e ricercata anche se a volte la offrendo la possibilità di procederecon-
la premessa base di questa rivoluzione si deve compensare con quella artifi- temporaneamente all'elevazione della
progettistica che ha abbandonato l'im- ciale opportunamente dosata e di en- struttura e alla messa in opera degli
postazione, in tanti anni confermata, di tità il più possibile vicina a quellanatu- impianti, dei rivestimenti, con la possi-
costruzioni massicce e retoriche, alline- rale. Le esigenze particolari e le abitu- bilità di un montaggio rapido, preciso,
ate lungo le arterie delle città, ripetenti dini locali costituiscono le premesse precedentemente organizzato.
i vizi occasionali delle forme pianistiche per uno studio di illuminazione razio- Nelle figure a lato e seguenti sono
di preesistenti isolati, di tracciati urbani- nale e perfettamente efficiente. rappresentate le più riuscite realizza-
stici ormai superati. L'ignorare i vincoli L'impianto di condizionamento dovrà zioni in questo senso, la cui conoscenza
costituitisi casualmente, che costringe- essere studiato con particolare cura, è indispensabile al fine di un rapido
vano a forme viziose ed inutili, che essendo una delle caratteristiche indi- procedere verso risultati sempre mi-
portavano il progettista a soluzioni spensabili degli edifici di questo tipo, gliori.
piantistiche difettose, per orientarsi in- nonostante il notevole onere che corn-
vece verso soluzioni chiare assoluta- porta. Gli ascensori dovranno essere Edificio Pirelli - Sede Milano
mente logiche e razionali, ha portato previsti a forte portata ed a grande La più recente costruzione italiana in
verso la risoluzione di uno dei più sentiti velocità, in edifici di questo tipo, per tema di edifici a torre, è questo edificio,
problemi attuali: una maggiore como- sopperire alle esigenze di rapidomovi- decisamente particolare, per la conce-
dità di traffico, la possibilità di sosta per mento di forti concentrazioni di per- zione strutturale e la stretta funzionalità
gli autoveicoli ed un facile arrocca- sone. Si devono prevedere scale di di ogni sua parte.
mento degli edifici importanti. sicurezza a tenuta di fumo, facilmente È costituito, a differenza di molte altre
Le costruzioni a torre, studiate e risolte accessibili comprese tra pareti resi- costruzioni del genere, da due corpi
con la chiara visione d i tutti i problemi stenti agli attacchi del fuoco: si po- assolutamente indipendenti volumetri-
urbanistici ed umani, oltre a rendere tranno prevedere anche scale esterne camente, uno sostituente motivo oriz-
più agevole il lavoro e ridurne il peso, di sicurezza. zontale, separato in tutto dall'elemento
rappresenta un ritorno alla vera archi- Per ogni locale si dovrà progettare un verticale destinato ad uffici. Si sono
tettura, se studiata con tutti i mezzi più impianto di spinkeratura a comando previsti accessi separati a tre livellidiffe-
all'avanguardia nel campo della tec- termostatico nell'eventualità di incendi. renti: per i visitatori, a quota sopraele-
nica. Tutte le reti di impianti dovranno es- vata di un piano nella parte centrale
L'accesso al fabbricato avviene attra- sere adeguatamente progettate, i col- dell'edificio; per gli impiegati a quota
verso uno o più atrii, ingressi di servizio legamenti idrici generalmente con di- 0,00 nella parte della portineria, e per
e passaggi carrai che conducono ai stribuzione a pioggia dai vari serbatoi, il servizio a quota negativa di un piano
collegamenti verticali, meccanizzati ed alimentati, da pompe, dovranno con- al di sotto dell’ingresso del personale.
alimentati da centrali indipendenti di sentire una regolazione della pressione La struttura essenziale è costituita da 4
energia. Per un buon risultato finale, uniforme alle varie utenze. piloni cavi alle estremità (che delimi-
l'impostazione piantistica deve basarsi Gli impianti di fognatura dovranno te- tano le zone destinate alle scale, agli
sull'organigramma sempre variabile nel ner conto della necessità di non gra- ascensori di emergenza, ai condottiver-
tempo, definendo le zone di lavoro e vare con forti pressioni sulle pareti di ticali ed alle tubazioni di condiziona-
dei servizi. Tutte le disposizioni costrut- base. Ogni edificio dovrà essere do- mento) e da 4 piloni centrali aventi tra
tive devono permettere la facilità di tato di canne per immondizie e di loro una portata esterna di m 24.
adattamento necessaria, per non per- appositi impianti di incenerimento in Questi ultimi comprendono la zona de-
dere mai d'attualità malgrado luogo. L'isolamento dai rumori, che si stinata agli ascensori, alle scale di nor-
1'evoluzione costante dell’organismo potrà ottenere con un giusto impiego male servizio ed ai gruppi di servizio
che detta la distribuzione. La distanza di materiali appropriati all'assorbi- generali che risultano totalmente ac-
tra i vari elementi del piano deve essere mento, richiederà uno studio partico- centrati ai piani tipo, consentendo
la minima possibile al fine di ottenere larmente accurato al fine di proteggere un’assoluta flessibilità in tutte le por-
una soluzione chiara e compatta. gli abitanti di vari piani dai rumori zioni adiacenti.
La maglia modulare quadrata è di cm differenziata in 3 settori cosi daconser- da una vetrata totale collegata alle
9S di lato ed interessa le sole zone di vare l'ortogonalità con le facciate. strutture.
lavoro con esclusione dei disimpegni; è All'esterno, la costruzione è delimitata
via G. B.
Pirelli via F. Flizi
piazza
IV Novembre
via Zezon
N
piazza
Duca d' Aosta
stazione
centrale
via Vittor Pisani
A
Fig. 1- Edificio sede Pirelli a Milano. A, planimetria della zona; B, piano rialzato; C piano tipo.
PRESIDENZA
DIREZIONE GENERALE
vaglia
revisione tesoro
assegni
DIREZIONE SEDE
VICE DIREZIONE
DIREZIONE AGENZIA
C
contabilità riscontro
abiti da sera
95 mantelli lunghi
150÷200
170÷190
1.60
abiti donna
95 mantelli corti 80÷85
80÷85 80÷85
Banchi di esposizione
tubo fluorescente
può essere anche circoolare
50 specchio
30÷40 120
40 40
30÷40
100÷110
40÷50
40
30÷40 40
40÷50 160÷190
40
80÷85 80÷85 100÷120
40÷50
A B
vetrina esposizione
110÷120 110÷120 Reggi abiti A, bambini; B, adulti
SUPERMERCATI
Negozi di generi alimentari con sistemi di "self-service" a percorso
obbligato. L'acquirente deve uscire attraverso la zona filtro delle tasse. 80
40
ingresso merci
magazzino generale
40
110÷115
zona banchi 80
150÷180 frigorifero 70÷75 30
150÷180
150÷180 40
Banco frigorifero Carrello portacestino per supermercati
150÷180 vetrine
uscita acquirenti
frutta e verdura cassa
200 200 60
banco
deposito cestini 80
150÷180 120
uscita acquirenti banco
70
deposito cestini
pane 260÷300 vetrinette
pasta deposito cestini 200
uscita acquirenti
260÷300
spogl. w.c. banco
personale 180÷200 220÷240
deposito cestini banco
Fig. 1 - I tubi fluoroscenti devono essere disposti paralleli alle ondulazioni della plastica onde evitare macchie oscure ed ombre
SOFFITTO BIANCO
TUBI FLUORESCENTI
PLASTICA TRASLUCIDA
Fig. 2 - Combinazione tra sistema di illuminazione e sistema di riscaldamento con lampade a raggi infrarossi.
SOFFITTO BIANCO
TUBI RADIANTI
TUBO FLUORESCENTE
INFRAROSSI ASSORBITI
INFRAROSSI RIFRATTI
Fig. 3 - Combinazione tra sistema di illuminazione e sistema di riscaldamento con tubi radianti.
Sistema con una sola rampa interrotto Sistema parallelo, salita e discesa, interrotto
865
FIANCO
h
1185 A B C
A
6000 persone/ora 600 1456 1500
8000 persone/ora 900 1776 1880
C
B
A
PIANTA
SEZIONE A-A
150 65 65 65 65
A
1240
Cassa D
Cucina Cucina
30-40 80
180
80
B
Attaccapanni 110 120 120 110
50 50
120
Cassa
65 Attaccapanni
110
50 Attaccapanni
120 65
Lavello 50
110
50
130
Cassa 120
50
Bottigliera Presa selz Cucina 120
120
50
110 E
Pianta di un tratto di banco bar
Attaccapanni
C
Schemi tavole calde
A, schema lineare; B, schema ad "U"; C, schema ad "U" multiplo; D, schema a penisola con banco di servizio interno; E, schema ad isola con
cucina sottostante e montavivande.
85
20 50
Spazio per borse, guanti,giornali
Acciaio inox
35
35
Isolante 25
25
100 40 100 40
120 60
80
80
Serpentina
raffreddamento
sala TV
scrittura lettura
bar 280
hall
ristorante
Servizi
orinatoi lavabi
Atrio
w.c. w.c. w.c. uomo
parrucchiere collegamenti
verticali hall ristorante 210
guardaroba
di servizio collegamenti sala feste lettura
w.c. w.c. verticali sale taverna bar
per ospiti sala TV scrittura
toilette signore
fiori colazione
tabacco
giornali cabine telefoniche
160
tel. tel. tel. tel. guardaroba Deposito
gabinetti
tabacchi cassa vari
giornali Esempio di bussola d'ingresso girevole con ante
Schema di servizi sanitari, telefono, guardaroba,negozi ecc. fiori
di sicurezza incassate
portiere
al piano terreno di notte Il gruppo rotante (m 2,30) può essere ripiegato
N.B. Eventuali servizi di parrucchiere per signora e pedicure e traslato. Questo tipo di bussola, malagevole per
saranno sistemati preferibilmente tangenti al primo piano notte. portiere alcune, deve essere sempre affiancato da porta nor-
contabilità
percorso sotterraneo bagagli male ad ante.
facchino giornaliera
uff. postale ricevimento
telefono
18 telegrafo
bagagli salotto
in giacenza
2 bussola banco
ingresso bagagli direzione 60
H = 90
A A pensilina o portico
posta disimpegno
gancio chiave 100
82 130
numero camera 20 SEZ. A-A
60
per cappelli
25 10 42
Dettaglio del casellario postale 44
La numerazione inizia con la cifra indicativa del piano
20 e poi con quella della camera (101-102-103).
Aggiungasi il casellario contraddistinto dalle lettere
dell'alfabeto per la posta in giacenza. 83 125
corsia
50 ≥ 110 ò70 ≤ 230
110
10
Ingombro di un centralino telefonico per 100 derivazioni Disposizione nel guardaroba
L'apparato deve essere anche agevolmente accessibile nella Ogni metro lineare di banco può servire da 35 a 50 persone
Sezione generica del banco portiere sua parte posteriore.
8.00÷8.50
B A
Corretto inserimento del gruppo collegamenti verticali
e del gruppo servizi nel piano notte dell'albergo
Sez. A-A
13.00÷16.00
4.00
scala d'accesso
servizi giorno reparto donne isolamento
ingresso
lavanderia w.c.
deposito biciclette
servizi notte
Schema C: distribuzione su due o più piani
Soluzione a blocco con zona giorno al piano terra e dormitori ai piani superiori.
servizi accessori
Particolarmente indicata per i grandi alberghi ed, in ogni caso, in località con clima
a freddo. I dormitori possono essere su più piani e devono essere serviti da scale
separate per dormitori maschili e femminili.
dormitori
30
15
190 80 180
100
15
20
800 Schema di cuccette sovrapposte
50 50
50
2
50
178
2
50
2
20
40
40 180 40
75
40
800
cucina individuale
120
60 80 80 60 80
190
cucina collettiva
refettorio soggiorno
100 80 60 80 60
controllo gril
190 240
bar gurdaroba
servizio magazzini
person.
160
250 290
220
ingresso servizio salotti
e merci direzione ingresso attesa
200
80
240 240
120 180 240
60 80
180
60 80 90
110 125 140 200
6.50
2 4 6 6 7 7
5
1 min 150
5 5 2
3
A B
6.00
Schema rifugio minimo
A, pianta piano terreno: B, pianta primo piano
1, atrio; 2, cucina; 3, pranzo; 4, custode; 5, cuccette.
4 4 3 4 4
9 9
1
8
10
4 4 4 3 4 4
3
6 2 1
A B
Schema rifugio medio Schema della cellula di grande rifugio con comitive separate
A, pianta piano terreno; B, pianta primo piano 1, corridoio; 2, sala da pranzo e soggiorno; 3, disimpegno
1, atrio; 2, deposito sci; 3, soggiorno pranzo; 4, cucina; 4, stanzette con cuccette sovrapposte (gli ospiti possono
5, dispensa; 6, custode; 7, lavandino; 8, lavabi; spogliarsi anche nell'ambiente 4 poiché l'alcova e chiusa con tenda);
9, w.c.; 10, disimpegno. 9, w.c.: 10, disimpegno; 5, cucinetta; 6, vuotatoio; 7, bagno con antibagno.
Superficie Volume Volume Indice di cati con stucchi e non con listelli. - m 2,40; L - m 2,80. Un ingresso, due
libera Totale utile disperdi- Rivestimenti e pavimenti vanno sportelli per aerazione, nove cuccette;
dipendente mento consigliati isolanti e caldi (legno); tre fisse a parete e sei a ribalta che
piastrelle di cemento o di ceramica lasciano posto ad una tavola, duepan-
H m² 33,00 m² 33,00 m² 33,00 1,0
nelle zone adiacenti a fonti di calore, che ed uno sgabello per le ore diurne.
o cucine, o bagni. Si rammenta che
G m² 58,30 m² 44,80 m² 33,50 1,7 la muratura di pietrame porta umi-
F m² 60,00 m² 44,80 m² 44,80 1,3 dità per capillarità o perché è geliva.
Accorgimenti preventivi contro l'u-
Si noti quanto sia più favorevole laso- midità: intonaci idrofughi, intercape-
luzione “quadrato” dini, drenaggi, cunette di scolo, tutti
convenientemente aerati. cucina
economica
lavapiatti
dispensa
w.c.
cuccette
sovrapposte
A B
Rifugio di altissima montagna: rifugio Vallot sul Monte Bianco (m 4362) (arch. P. Chevalier)
A, pianta; B, sezione; Notare l'entrata per caditoia a gravità
3 cuccette superiori
1.90 tavola
spazio
per sacchi
2 cuccette
3.95 inferiori
Bivacco fisso (arch. C. Perriand)
A, pianta; B, sezione; Esposto all'AEsposizione Internazionale di Parigi 1937.
1 2 3 4
Possibilmente al centro delle città con binari sotterrarci o sopraelevati (7 e 2); collegamenti particolarmente facili sono possibili nelle
stazioni di incrocio di linee con binari a diverso livello (3); nelle grandi città il necessario raccordo fra le stazioni di testa avviene o con
raccordi periferici (4) o con attraversamenti sotterranei o sopraelevati (5), perché una stazione di testa unica con binari di raccordo è
molto più costosa; inoltre ostacola l'espansione della città e richiede un enorme sviluppo di binari di smistamerto (6).
A B C D E F G H I L
A, testa; B, transito sovrapposto; C, transito laterale; D, transito con inserzione di testa; E, transito a due livelli; F, transito su incrocio a due livelli;
G, transito a testa su due livelli; H, transito ad isola; I, transito e testa;L, testa laterale.
STAZIONI DI TESTA
30 16
35 95
30 70÷90
Marciapiede basso Marciapiede alto Marciapiede per metropolitana
Dati utili per il progetto
Scartamento: normale m 1,435; ridotto m 0,95÷1,10. Distanza minima fra rotaia e marciapiede m 0,80. Lunghezza vagone m
22÷34. Larghezza vagone m 2,85. Altezza vagone m 4,20 (m 1.20 sul piano del ferro);. Larghezza marciapiede m 3,60 per un
solo binario. lntervia tra binari m 2,12.
x
3.39 2.25
Tipico sottopassaggio delle Ferrovie dello Stato Italiane - Pedata m 0,34; alzata m 0,154; 22 scalini
BAGAGLI
DEPOSITO BAGAGLI IN PARTENZA
BAGAGLI IN ARRIVO
ALBERGO DIURNO
USCITA ENTRATA
4.50 2.95
4.05
Pensiline in cemento armato adottate dalle F.S. Italiane Tipo di piccola stazione ad intenso traffico di viaggiatori
1 4 6
2
5
3 7
13 14 15 13 14 21
22 19
4 11 Tipo di stazione di piccola importanza
11
12 piazza 1, capo stazione; 2 biglietteria e telegrafo; 3, magazzino;
5 3 17 10 4, merci e bagagli; 5, atrio; 6, sala d'aspetto; 7, bar,
16
giornali e tabacchi.
3 6
2 23 8 24 18
121,00 7
29
2 5
30 1 3 4
127,80
Via G. Ferrari piazzale stazione
6 6
posteggio
Piccola stazione per linee secondarie
1, sala d'aspetto; 2, biglietteria; 3, telegrafo; 4, capo
stazione; 5, magazzino; 6, marciapiede.
Abitazioni. - È utile che i dirigenti dei Nelle aviorimesse è utile prevedere merci. La quota inferiore è destinata
vari servizi alloggino nelle vicinanze un'adeguata illuminazione interna ai viaggiatori in arrivo, quella supe-
dell'aeroporto. Due o tre alloggi po- ed il riscaldamento. riore, ai viaggiatori in partenza.
tranno quindi essere studiati nell'ae- Negli aeroporti principali devono E) Operazioni a 3 piani : alla quota
rostazione stessa. Per i piloti in tran- essere previste, nei pressi delle avio- superiore si svolge il traffico interna-
sito, non devono mai mancare una o rimesse, delle vere e proprie officine zionale dei viaggiatori; alla quota in-
due sale di soggiorno con camerette per grandi riparazioni, dotate di lo- termedia, quello nazionale; alla
singole e docce. cali adeguati, attrezzati tecnica- quota inferiore, tutto il traffico dei
Rimesse per il ricovero degli mente. Occorreranno inoltre: locali bagagli, merci, posta, ecc. Soluzione
aerei. -Le- aviorimesse dovranno per custodi, per la refezione degli piuttosto costosa, da consigliarsi per i
avere dimensioni minime di m 40 x operai, spogliatoi, servizi igienici, grandissimi aeroporti con intensotraf-
50; superfici da m² 2000 a 10000, uno studio tecnico, sezioni di lavoro fico nazionale ed internazionale, Oc-
coperte con strutture quanto più pos- per la completa revisione di ogni corre prevedere scale mobili, rampe,
sibile orizzontali e con il minimo nu- parte degli apparecchi. piani inclinati, affinché l'interferenza
mero di sostegni intermedi. Schemi di sezioni di aerostazioni. tra le varie correnti di movimento
Posizione. - Le aviorimesse, poiché - A) Operazioni cd un piano unico: venga evitata al massimo.
funzionano a porte spalancate, de- tutte le operazioni relative allo smi- Trasporto merci. - Nello schema è
vono essere collocate parallelamente stamento dei passeggeri e deibaga- illustrato il sistema di movimento
alla direzione del vento regnante gli, si svolgono a livello dell'aero- merci di un'aerostazione. Il flusso
(ossia parallelamente alla pistaprinci- porto. Soluzione economica, adatta delle merci, della posta e bagagli,
pale). per un modesto traffico di piccolo attraverso l'aeroporto, deve esserefa-
Tipi usati. - I tipi più usati sono: aeroporto. cilitato al massimo.
1) ad appoggi laterali sui lati più corti: B-C) Operazioni cd un piano e Le distanze devono essere accorciate,
le lunghezze delle travi, parallele al mezzo : tutte le operazioni di smista- specialmente attraverso l'aerostazione
lato lungo, vanno da m 40 a m 70 ed mento si svolgono a livello dell'aero- merci e l'aeroporto.
oltre. porto, solamente per un tratto si L'accesso dall'esterno all'interno del-
2) Ad appoggi laterali-sulla facciata svolgono a quota inferiore o supe- l'aeroporto, dovrebbe essere diretto e
posteriore; la facciata anteriore risulta riore. Tipo consigliabile per aero- rapido.
sostenuta da un'unica trave. porti dove il traffico internazionale è La dogana deve essere in comunica-
3) Ad appoggio centrale aggetti bi- molto maggiore di quello nazionale. zione diretta con il movimento per
lanciati a mensola, normali all'asse D) Operazioni G due piani : le due evitare faticosi trasporti di merci e
dell'aviorimessa. quote in cui si svolgono le opera- bagagli.
4) Tipi a cupola, a volta lamellare o a zioni, facilitano lo smistamento dei
vela appesa. viaggiatori, dei bagagli e delle
traffico internazionale
traffico nazionale (lato verso l'aereoporto)
controllo
informazioni medico
biglietti
ritiro bagagli
ritiro
bagaglio area dogana
deposito
bagagli (lato verso la città)
percorso bagagli
Fig. 5 – Schema di aerostazione (Distinzione tra traffico nazionale e taffico internazionale)
percorso passeggeri
Pista n. 1 N Pista n. 2
125 db 0,2
120 db 0,1 0,1
112 db Aeroporto
100 db 0,1 0,0 0,3 0,1
1 miglia 0,7
1,1
0,7 0,1
2,5 3,8 4,4
1 0,0 0,1 0,4
miglia 5 4 3 2 1 2 0,8 2,2
0,1 0,3 0,1
0 0,5 1,1
1 0,1
2 O 0,1 2,7 1,8 0,5 0,1 E
1 0,2 2,3 0,5
0,5
0,1 1,8 0,1
125 db 0,2 1,1 0,4 0,2
0,1 0,0 0,9
120 db 0,4 1,1 0,2 0,2
2,5
112 db
Zona residenziale 100 db 0,1 0,4
1,6
1,6
0,2
24Km/h
24Km/h
0,1
24Km/h 0,0
Fig. 12 - Valutazione del rumore percepito in aeroporto durante il decollo 0,8 24Km/h
S
di un aereo (Bailey)
Fig. 13 - Esempio di diagramma grafico-numerico
per il tracciamento delle piste
superficie conica
pendenza 1:20
superficie di
avvicinamento
H
m 3000
superficie orizzontale m45
G
m 4000
3000m
m 3000
A
pendenza 1:50 pendenza 1:50
m 200
B
piste
centro geometrico
750m
1:20
1:20
B m 4000 m 4000
D
G A
H 1:50 45 O 1:50
m 3000 m 3000
1, superficie di avvicinamento di tutte le piste con volo strumentale e di tutte le piste principali degli aeroporti internazionali, quando la loro lettera indicativa
è A, B, C, D,; 2, prolungamento della superficie di avvicinamento con pendenza di 1:40; 3, superficie di transizione; 4, limite esterno della superficie di
avvicinamento di tutte le piste con volo strumentale e delle piste principali degli aeroporti internazionali, quando la lettura è A, B, C, D,; 5, raggio della
superficie orizzontale; 6, superficie di avvicinamento con volo a vista, pendenza da 1:40 a 1:25; 7, superficie orizzontale; 8, baricentro approssimato della
superficie di atterraggio; 9, limite della superficie orizzontale.
Lettura di identificazione A B C D E F G Nome Aper- Lunghezza Altezza Num- Potenza Autonomia Numero Peso
della pista più larga servita m m m m m m m tura ali ero HP km passeg- lordo
m n m motori geri t
Distanza minima tra l'asse Boeing 707 120 39,7 40,9 11,6 4 52000 5000 165 112
della pista di rullaggio e 220
l'asse della pista di volo: Boeing 707 120 43 44,6 11,8 4 70000 7000 189 140
a) per volo strumentale 210 195 180 180 180 165 165 220
b) per volo non strumentale 165 150 135 105 105 90 90 Caravelle 34 31,8 8,7 2 21000 3000 70 43,7
Comet 35 34 8,7 – – – – –
Distanza minima tra gli assi Convair 880 36,5 37,7 10,9 4 44800 4500 84 83,5
di piste di rullaggio 100 90 75 75 60 45 38 DC-8 Dom 42,5 45,7 12,8 4 52000 5000 165 119
Vauguard 36 37,5 10,6 4 19940 3200 96 37,6
Distanza minima tra l'asse Lokkeed Super
della pista di rullaggio ed Costellation 37,4 34,5 – 4 13000 3500 78 59,8
un ostacolo fisso 54 50 42 38 30 30 24
bacino di virata
10
2.5 sezione
pendenza 8 ÷ 10%
Fig. 15 - Aeroporti da turismo. C
Rapporti funzionali tra i vari elementi banchina armeggiata natanti
del fabbricato aeroportuale.
0,00
D
piazzale in cemento
pendezza 8 ÷ 10%
pianta
stabilite per gli aeroporti in genere. mezzi di pronto soccorso, di un'avio- qua (fig. 18A e B) naturale o artificiale,
Per un aeroporto da turismo non è rimessa e di un edificio operativo. devono essere: larghezza da m 150 a
consentito far uso di un terreno con Questo ultimo (schema fig. 15) deve m 180; lunghezza m 2000; il bacino di
lunghezza inferiore a m 600. Possono offrire collegamenti tra zona di sosta virata deve avere un diametro di m
fare eccezione i terreni per elicotteri, delle automobili, atrio, ufficio traffico 300 (fig. 17A) e la pendenza della
poiché a questi è consentito atterrare e piazzale velivoli. superficie di avvicinamento sarà
su qualsiasi terreno che, a giudizio del Per un idroscalo è indispensabile dell'1,50 %. L'hangar per il ricovero
pilota, sia idoneo alla manovra. poter disporre di uno specchio d'ac- degli apparecchi, dovrà essere abba-
Il complesso degli edifici, destinato qua quanto più tranquillo possibile: stanza arretrato rispetto allo specchio
al traffico ed ai servizi, dovrà essere infatti la navigazione dell'idrovolante, d'acqua per consentire una certa faci-
affacciato sul piazzale di sosta e colle- alla superficie, si rende malagevole lità di manovra (fig. 18C e D); per la
gato nel modo più diretto alla princi- con onde superiori al mezzo metro, messa in acqua degli idrovolanti oc-
pale via di comunicazione (fig. 16). in quanto diviene difficile assumere la corre predisporre degli appositi scivoli,
velocità necessaria per il distacco con pendenza dell'8-10%.
L'aeroscalo deve essere provvisto di dall'acqua.
normali sistemi di segnalazioni, di Le dimensioni dello specchio d'ac-
VOLO A VELA
60÷100
1:20
Attrezzature. - Con l'espressione « 5÷5.5 6.5
1:20
volo a vela » viene comunemente indi- 600
50 50
cato il volo di un velivolo che non ha o 10-12 12÷13
non fa uso di motore e che, permante-
3.5
nersi in aria, senza discendere, si giova 250
delle correnti atmosferiche (fig. 22).
Poiché questo volo ha carattere parti- lunghezza cavo m 1000
colarmente scientifico o competitivo; e
attrezzature ad esso necessarie sono
limitate.
Il campo pianeggiante deve avere
6.5÷7
una lunghezza minima di m 700, se
l'aliante è trainato da un aeroplano Fig. 23 - Volo a vela
all'inizio del volo; una lunghezza mi- 20÷25 A, rimorchio con aereoplano; B, traino con
20 5 5 5 8
nima di m 1100, se trainato con verri- verricello per volo librato; C, hangar per
complesso attrezzatura; 1, magazzino; 2,
cello (fig. 23 A e B). Per l'atterraggio
laboratorio falegname; 3, verricello auto-
non è necessaria una pista, é suffi- 3.5 Fig. 22 - Dimensioni degli alianti matico; 4, automezzo per recupero atter-
ciente una striscia erbosa (vedi aero- A, libratori; B, veleggiatori; C, veleggiatori daCgara raggio fuori campo.
scalo da turismo).
Il campo dovrà essere dotato di un
edificio in cui possono essere riuniti i
vari servizi (ristorante, bar, biblioteca,
uffici tecnici, ecc.) de, oltre di un padi-
glione (Fig. 23 C) in cui si possono
ospitare gli alianti, il verricello, un au-
tomezzo, l’aeroplano per il traino, un
magazzino e laboratorio di Falegna-
meria per piccole riparazioni.
Piano terreno
Fig. 1 - Autostazione americana (Arch. T. W. Lamb)
30
1 2 3 3
4 9.00
5
ARRIVI
ARRIVI
PARTENZE
9 8
10 3
11
3
2
6
5 11 11 11 2
1 7
2 2 3 2 4 2 3
1
3
2 5,00 5,00
11,00 11,00 11,00
3
Fig. 3 – Autostazione con annesse costruzioni provvisorie a Helsinki
1, banca; 2, negozi; 3, bar; 4, biglietteria; 5, w.c.; 6, teatro con 800 posti
a sedere; 7, banchina per gli autobus; 8, deposito carbone; 9, trasformatori;
10, sala pompe; 11, gruppo delle caldaie per l'impianto a termosifone.
10,00
DIMENSIONI DEGLI AUTO- AUTO- Esempio di grande auto autosta-
sta-
2,00 2,00
BUS zione terminale
2,75 2,75 2,75
Per il dimensionamento di mas- (figg. pag. seguente). 4
sima degli autobus più in uso Si illustrano qui di seguito gli
attualmente, si possono dare le schemi di pianta della « Port
seguenti misure: Authority Bus Terminai » di New
- lunghezza, da m 6 a m 11 York, in quanto rappresenta at- 3,80
(con rimorchio o, tipo intercomu- tualmente l'esempio di autosta- 2,50 4,70
nicante, da m 1 8 a m 20) zione terminale di massime ca-
5
- larghezza da m 2,40 a m 2,50 pacità di impianto e di funziona-
- altezza, da m 2,80 a m 3,40 mento. Costruzione sorta in co- Fig. 4 – Tipi di banchine di accostamento per autostazioni
(vedere tabella in basso delle strette limitazioni di circolazione, 1, in linea; 2, a gradini; 3, a gradini scalati; 4, a pettine;
caratteristiche tecniche di alcuni contiene soluzioni eccezionali di 5, a gradini scalati disposti a raggera
autobus di produzione italiana). organizzazione.
Ad esempio. gli autobus in arrivo ven-
Velocità Numero gono segnalati all’entrata da semafori
e contemporaneamente essi ricevono
Marca Modello Lung. Larg. Alt. Passo max max
delle indicazioni mediante segnalazioni
m m. m. m. km/h posti elettroniche, che li informa in quale
Leoncino 25 NL........ 6,00 2,40 2,90 3,00 80 23 banchina devono dirigersi e fermarsi.
Tigrotto P................. 7,00 2,35 2,90 3,40 82 23 Gli autobus caricano e scaricano i pas-
Tigre P O............ 11,00 2,50 3,11 5,60 80 53 seggeri presso le banchine che si tro-
OM Super Orione............ 11,00 2,50 3,20 5,97 86 60 vano all'altezza della galleria inferiore.
I bagagli vengono trasportati con mon-
Super Taurus 400 AL..... 9,00 2,50 3,10 4,70 78 44
tacarichi dalla galleria inferiore a
Super Taurus 400 A 7,70 2,50 3,10 4,00 77 46 quella principale. Una piattaforma
ALFA 800 A Gran Turismo 10,00 2,45 3,00 5,65 80 38 ausiliaria serve per le comitive e per i
ROMEO 455 A Gran Turismo 7,90 2,50 3,00 4,20 80 32 viaggi speciali, da essa le scale condu-
450 A Gran Turismo 8,00 2,50 3,00 4,20 84 34 cono direttamente alla strada ed alla
306 2 interurbano......... 11,00 2,50 3,40 5,60 85 60 sala d'aspetto.
314 »..................... 7,65 2,50 3,20 3,75 85 38
Regole pratiche per determinare il
FIAT 309 ».................. 9,22 2,50 3,26 4,59 85 48
raggio minimo di curvatura e lar-
411 urbano.............. 11,00 2,50 3,08 6,15 60 65 ghezza minima di strada occor- oc cor-
410 ».................. 11,00 2,50 3,06 5,40 60 74 rente
LANCIA Esatau 11,00 2,50 3,06 5,50 85 52 a) il raggio minimo di curvatura è circa
Monotral CV 15 (FIAT 364 A) 10,00 2,50 2,92 4,85 80 41 uguale al passo dei veicoli;
VIBERTI Monotral Golden Dolphin...... 11,50 2,50 2,80 5,85 200 32 b) la larghezza minima di strada occor-
(autobus sperimentale) rente per girare un autoveicolo, è com-
presa fra tre e quattro volte il passo del
T U 5 urmabo.............. 7,39 2,36 2,90 3,59 65 38
veicolo. Il raggio minimo di svolta, per
MACCHI T U 5 turistico 7,49 2,50 3,00 – 80 30 gli autobus, varia da m 8 a m 12.
BUSSING T U 7 urbano............. 9,35 2,50 2,94 4,50 55 65
T U 10 urbano 11,00 2,50 3,10 5,55 55 66
T U 10 turistico.......... 11,00 2,50 3,10 5,55 80 54
600 600
30
A
1150
120 120
Esempio con due tipi di sollevatori Esempio di fossa per riparazioni. A, pianta; B, sezione longitudinale; C, sezione trasversale.
LAVVAGGIO ASCIUGATURA
spugnatura carrozzeria risciacquatura con con getto d'aria prodotto
lavaggio chassis e ruote con spazzole rotanti getti d'acqua a pressione da ventilatore centrifugo
ENTRATA
USCITA
500
m 27 + 42
Stazione in linea per autovetture con lavaggio automatico in tunnel: schema di lavorazione
Dimensione della lavorazione in linea: lunghezza linea per solo lavaggio m 27÷42; lunghezza linea per lavaggio e grassaggio m 50; larghezza linea m 5; distanza fra i centri ruota
catena per solo lavaggio m 20÷35; distanza fra i centri ruota catena per lavaggio e grassaggio m 43. N.B. Questo sistema permette di lavare da 30 a 200 automezzi al giorno.
1
1 1 1 1 11 10 8 9
1
1
1 6 7
3 2 4 5
A B C
Disposizioni più consigliabili per i distributori
A, ai due lati di strada; lungo le strade di grande traffico C, in testa ad un'isola salvagente.
B, in asse fra due strade a senso unico:
1 1
3
2
A
4
17
5
16
7
10
1.00 0.60
6 strada 3.00 3.00 4.00
8
11 9 15
gasolio benzina
12 aria
miscela benzina
13
B
18
14
Esempio di piccola stazione di rifornimento
A, sezione; B, pianta.
Esempio di grande stazione di rifornimento e di servizio
1, parcheggio; 2, bar; 3, ristorante; 4, cucina; 5, w.c. 6, ufficio; 7, sala vendite; 8, saletta; 9, elettrauto; 10, spogliatoi;
11, magazzino; 12, grassggio; 13, lavaggio; 14, officina riparazioni; 15, miscela; 16, benzina; 17, gasolio; 18, parcheggio.
300 260
600 550
D 700 D 600
D 400
Caratteristiche essenziali della co- p) Capienza di 100 macchine con ap- Raggi di curvatura: m 7.50÷9,00
struzioni adibite ad autorimessa plicazione di impianto automatico di (misura al centro della pista).
a) Altezza interna netta dei piani - m spegnimento. Ai fianchi della pista piccolo marcia-
3,50. Per i box è permessa un'altezza piede di cm 70÷80 di larghezza, a
inferiore. Sistemi di collegamento nello auto-
auto- gradoni,. con pedata molto lunga.
b) Pilastri: interasse da m 6,00 a m rimesse multipiano Pavimentazione: battuto di cemento.
9,00. Distanza dalle pareti: da m 5,50 Rampe: sistema generalmente prefe- spolveratura a fresco con graniglia fine
a m 6,00. rito perché. malgrado una notevole di carborundurn o piastrelle greificate o
e) Costruzione incombustibile e resi- perdita di area per i posteggi, realizza blocchetti di porfido o pavimenti spe-
stente al fuoco. un'ottima fluidità di manovra degli ciali (Korodur, ecc.).
d) Chiusure metalliche. auto-mezzi. Al termine ed all'inizio di ogni rampa e
e) Serramenti apribili verso l'esterno. per tutta la larghezza debbono essere
f) Uscite di sicurezza pedonali disposte Rampe usate comunemente: lasciate feritoie a pavimento per la rac-
in modo da poter essere raggiunte con a) rampe lunghe o di Wendel o di colta di liquidi infiammabili.
un percorso massimo di m 25. Muller, che collegano direttamente due
g) Nelle grandi autorimesse muritaglia- piani in un sol tratto; Pendenze delle rampe:
fuoco ogni 20÷25 macchine. b) rampe corte o di Humy, che mettono rampe ripide........ 15 20 %
h) Murature in calcestruzzo di cm 25. in comunicazione tra di loro piani sfal- rampe normali....... 10 12%
i) Scale di sicurezza isolate e con sati ed utilizzano come carreggiata lo rampe elicoidali.... 8,5%
sbocco all'aperto. spazio tra le vetture in sosta.
l) Nelle autorimesse a più piani sotter- Montavetture
ranei, intercapedine larga m Caratteristiche delle rampe Hanno il difetto della lentezza e del
1,50÷3,00 tra il muro tagliafuocoperi- Dimensioni in larghezza: maggior numero di personale necessa-
metrale e le fondazioni dei fabbricati a carreggiata singola e percorso rettili- rio al funzionamento. Sono consigliabili
contigui. neo: m 2,50 solo per autorimesse in zone centrali a
m) Superficie illuminante: 1/10 della a carreggiata singola e, percorso in piani multipli, dove il movimento è fra-
superficie del pavimento. curva: m 3,50 zionato lungo la giornata.
n) Superficie di aerazione: 1/15 della a carreggiata doppia e percorso rettili-
superficie totale (pareti. pavimento,sof- neo: m 5,00
fitto). a carreggiata doppia e rampe in
o) Capienza di ogni salone: 50 mac- curva: m 6,50
chine.
ESEMPI DI RAMPE
350
85 85
770 510
A B C
A, autorimessa a più piani: 140 posti per piano; B, autorimessa con due rampe esterne; C, autorimessa a torre con ascensore a piattaforma spostabile.
550
290 520
20÷30 20÷30 610 670
310
45
x 110 x
120
(+15)
A 30 B C
X= larghezza veicolo; Y= lunghezza veicolo. A, un'automobile di tipo medio; B, due automobili di tipo medio;
C, due automobili, con indicazione della pendenza del pavimento
Illuminazione: finestre vicino al radiatore. radiatore A
Pavimento: tipo economico in battuto di cemneto; migliore quello sollevato
realizzato in greès ≥ 230
200
Ventilazione: ottimo riscontro d'aria o almeno aperture a feritoia nella bordo para 12
colpi h=15
parte inferiore o superiore della porta
Riscaldamento: elementi riscaldati che consentono una temperatura
Sezione di autorimesse. A, in funzione del tipo di porta
compresatra +5° (minimo) e + 10°.
Tipi di porte per autorimesse (oltre al tipo elementare ma ingombrante ad antoni)
A 20
9
scorrimento in curva
scorrimento lineare
1, saracinesca. 36,5
A, in funzione di H; H 25
per H = 200, A = 40; 2, porte metalliche scorrevoli 10 3, porte a
a parete;
1 Parcheggi e posteggi 2 3 ribalta
550 380 530 880
500 600 500 350 350 270
480
550
250 ÷ 210
250
200
Parcheggio a fila indiana: molto utile sulle strade urbane. Occupa poco spazio nel senso trasversale. Posteggi affiancati a pettine o a 90°:
convenienti quando si hanno due file servite da una sola corsia mediana. Occupa uno spazio considerevole nel senso trasversale e limitato
nel senso longitudinale. Posteggi a 60°: convenienti quando si ha una sola fila servita da una corsia. Usati preferibilmente nelle autorimesse. Posteggi
45° e 45° a spina di pesce: la disposizione obliquaa 45° facilita l'ingresso delle automobili. La disposizione a spina di pesce è usata specie nelle
autorimesse per il buon rendimento delle superfici disponibili. Posteggi a 30°: disposizione usata in paticolari condizioni di spazio (corsia stretta)
min115
~130 max 175
min162 - max248
600 - 1250
167
min165
max 135
A
A A'
A'
A
A'
A (ampiezza minima libera) = m 3,60 A (ampiezza minima libera) = m 3,80 A (ampiezza minima libera) = m 4,25
A' (ampiezza minima della strada) = m 3,00 A' (ampiezza minima della strada) = m 3,20 A' (ampiezza minima della strada) = m 3,60
A
Fig. 3 - per attività ordinate B
A, con tavoli a 3 posti; B, con tavoli a 4 posti. Si sono determinate le dimensioni della sala per mezzo di una disposizione geometrica dei
tavolini, indicata con tratto continuo, mentre con linea tratteggiata è indicata una disposizione che corrisponde alla funzionalità dell’ambiente e
che consente di avere spazi liberi, pedagogicamente idonei.
1000
m² 27÷38 con tavoli rettangolari a 4 posti;
passaggio
m² 25÷41 con tavoli quadrati a 4 posti; coperto 250
m² 30÷42 con tavoli trapezoidali a 3 posti; bancone
m² 32÷45 con tavoli rettangolari a 2 posti;
aula
m² 41÷55 con tavoli ad 1 posto. 500
Forma: quadrata o simile al quadrato (m² 30÷45).
Arredamento: sedie e tavoli di varia forma e dimensione; banconi per attività
preartigiane, cavalletti: mobiletti per materiale didattico; sedia e tavolo per la wc
maestra (v. figg. 4, 5, 6). spogliat.
Altezza del soffitto: m 3÷3,50 (si possono ammettere tuttavia altezze ancheinfe-
Fig. 5 - Aula con spazi sussidiari per attività
riori). varie e con servizi igienici propri
Orientamento: possibilmente a Sud o Sud-Est.
La sala deve trovarsi di norma al piano terreno così da permettere un contatto aula aula
diretto con l'esterno. wc wc
200 wc
aula aula
400
500 500
Fig. 6 - Altro esempio di aula completa
Spogliatoi.
Spogliatoi -Vanno studiati relativa- IL GIARDINO
mente alla loro duplice funzione: Nella scuola materna il verde svolge
a) per rispondere alle necessita di ser- una funzione pedagogica di impor-
AO
vizio; b) per assolvere la funzione di- tanza pari a quella dell'edificio scola-
dattica di ambiente nel quale si svol- stico. Sia la sala per le attività libere
gno le attività pratiche dello spogliarsi, che quella per le attività applicate de-
vestirsi, mettersi in ordine, avere cura vono essere a diretto contatto col
AO del proprio aspetto: tali funzioni sono verde. II raccordo tra il terreno e l'edi-
importantissime in una scuola ma- ficio deve essere effettuato con rampe
AL AL terna. a pendenza massima del 1O% o scale
Le Norme Ministeriali consigliano due con gradini di cm 35 x 12. II verde
AO tipi di spogliatoio: quello ad attacca- può cosi essere suddiviso:
panni (7-8 posti al metro) con un in- Terreno destinato a giuochi: prati o
gombro di m² 8 per 30 bambini: piazzali per i giuochi collettivi, alta-
quello a scomparti con panca (3–4 lene, scivoli, piccole giostre, vasche di
AO posti al metro) con un ingombro di m² sabbia, ecc.: angoli per giuochi di
16 per 30 bambini. piccoli gruppi, con sassi, anfratti, pic-
Lo spogliatoio di una scuola materna cole tettoie o capanne.
Fig. 7 – Esempio di sala peratti- può trovare luogo in: Terreno coltivabile o ad allevamenti:
vità libere unica per due sezioni. a) un ambiente a sè stante; con piccolo orto, frutteto, alberelli e
Angoli o nicchie per attività spe- b) uno spazio (o nicchia) adiacente alla cespugli fioriti, vasche di pesci, gabbie
ciali: sono accessibili dalla sala atti- saia per attività libere. per animali domestici (conigli, galline,
vità libere. Servono per particolari at- Servizi igienico-sanitari esso potrebbe cosi essere suddiviso:
tività di gruppo e vanno attrezzate in (v. fig. 9 e 10) -piazzale dei giuochi 1 /5
maniere diverse, a seconda della loro Come per gli spogliatoi, è necessario -tappeto verde 1/5
destinazione; ad esempio: stanzetta tenere presente la loro funzione come -prato alberato . 1/5
con sedie e tavolino; laboratorio con mezzo di educazione all'igiene. -piazzale ingresso e cortile servizio
bancone e ripostiglio per oggetti Latrine: 3 per ogni aula, illuminate 1/5
d'uso. direttamente e precedute da un'antila- -orto ed allevamenti 1/5
Refettorio.
Refettorio – Dimensioni: m² 0,80 ad trina illuminata ed aerata. Resta inteso che, se la scuola perinsuf-
alunno (si possono effettuare due Le separazioni tra i gabinetti sono rea- ficienza di spazio non disponesse di un
turni, se il locale è destinato a solo lizzate con tramezzi bassi e sospesi, ampio giardino, dovrebbe quanto
refettorio), per non interrompere la continuità del meno essere dotata di un conveniente
Si può però adattare parzialmente a pavimento.
refettorio la sala per attività libere con Lavamani: 6 ogni aula, accompagnati
la sistemazione di tavoli e panche da un beverino e da 30 appendiasciu-
ribaltabili (10 bambini ogni tavolo di gamani in un locale apposito, illumi-
m 2: 15 ogni tavolo di m 3). nato ed aerato direttamente.
La cucinetta preceduta da una cre- Lavapiedi: 3 ogni aula sistemati nello-
denza (office) deve essere ubicata in
modo da poter servire direttamente gli
B
Fig. 8 – Tipo di refettorio per due sezioni in due nicchie
cucina con cucina centrale
A, frigorifero;
E
C B, lavastoviglie;
C, apparecchio da cucina;
D, dispensa;
E, tavolo ribaltabile.
office
A D
1 sezione: D
aula (funziona anche da refettorio); B
atrio o sala attività libere;
cucinetta con dispensa;
servizi igienico-sanitari;
locale di visita medica;
eventuale alloggio per la maestra; A
2 sezioni:
D
2 aule:
1-2 atri o sale attività libere
refettorio;
cucina e dispensa; Fig. 10 – Gruppo igienico-sanitario per due sezioni A,
servizio igienico sanitari; appendisciagumani; B, beverino; C, scaldacqua; D, ripostiglio;
locale di visita medica; E, gabinetto.
direzione;
eventuali alloggi per le maestre;
F
E
D
C
B
A
W 5
4 2
S 5
W
C 4
3 3
R S 4
C V 3 T
Schema di scuola a otto aule (5 + 3) disposte tutte
a pianterreno
M T
M 2 N
S
aula aula
1 L 1
W
W
Schema di scuola a cinque aule (2 + 3). spazio lavoro
Anche esso realizzabile in due tempi bancone bancone
2 uscita al giardino
Schema di aule a quattro aule (2 + 2). Aule disimpegnate da corridoio facente funzione di
Al primo nucleo di due aule se ne pu• aggiungere spogliatoio e di spazio per il lavoro. Scuola a Plymouth, Michigan, U.S.A.
successivamente un secondo.
cucina WC direzione
a a
1 3
a a a a a a a a
S R 1 2 3 4 5 5 4 3
P
a
1° ciclo 2° ciclo biblioteca 2° ciclo
b amministraz. s. w. a
p. c. 1
Fig. 10 – Scuola a dieci aule composta di due gruppi (5+5)
vestibolo 1° ciclo
a, planimetria d'insieme: P, palestra; S, servizi della palestra; a
2
R, refettorio; b, schema planimetrico di uno dei due gruppi.
a
refettorio palestra 2° ciclo 3
biblioteca
a
1° ciclo 4
2° ciclo
w. w. w.
a a c. c. a a a c. a
1 2 3 4 5 5
S P
a Fig. 13 – Altro esempio di scuola analogo al precedente (fig. 12)
Anche in questo caso la pianta dell'edificio assume forma compatta, rettangolare, ravviata
nel centro da un chiostro.
sarà la media; in ogni caso però la La profondità dell’aula rispetto allapa- di banchi a doppio posto.
minima non dovrà scendere al disotto rete finestrata deve essere di norma di Illuminazione. - È necessaria un'inten-
dei m 2,80. m 6 o poco più, per contenere tre file sità luminosa il più possibile uniforme e
dì almeno 250 lux sui piano dei tavoli
(regolamento inglese). In Italia si consi-
aula
dera che il rapporto fra la superficie
finestrata e la superficie del pavimento
guardaroba
deve essere compresa tra I 15 e 117 e
aula si ritiene sufficiente assicurare al piano
servizi dei tavolini un'intensità luminosa di al-
meno 80 lux.
Negli esempi stranieri quando la pro-
aula Padiglione di tre aule in una scuola inglese che ne comprende in tutto nove (3 x 3) fondità dell'aula supera di molto i m 6,
I padiglioni sono corredati ciascuno di spogliatori e servizi igienici propri e sono col-
legati al nucleo centrale dei servizi generali mediante passeggi esterni. si rende necessaria una seconda fonte
di illuminazione. (In alcuni esempi ame-
ricani si notano tre di illuminazione na-
turale). La seconda fonte di illumina-
zione naturale negli edifici ad un piano
à ottenuta.
guardaroba lavagna
giardino 1) inserendo nel soffitto dell'aula un
cattedra lucernario;
230
2) abbassando la copertura del disim-
aula all'aperto pegno per ricavare una finestra sopra-
aula
Sezione traversale dell'aula di una scuola del Texas luce (v. fig. 20);
banco lavoro illuminazione bilaterale diffusa mediante controsoffitto a nido
d'ape, posto a m. 2,30 da terra. Il controsoffitto serve a
3) inclinando la copertura, dell'aula per
area coperta a tettoia diffondere anche la luce artificiale sistemata nel sovrastante aumentare l'altezza della finestra, senza
lucernario, tinteggiato con vernice bianca molto riflettente. accrescere la cubatura della sala (v.
figg. 21 e 22).
180
frangisole Per edifici a due piani o più il problema
370
si complica: sono stati studiati vari espe-
190 130 steccato lamelle
335 240 dienti, che tuttavia non soddisfano in
855
750 360 750 linea generale; ad esempio:
Aula tipica di una scuola in California (zona sismica) Sezione trasversale dell'aula di una scuola a Los Angeles, U.S.A. 1) piastrelle o prismi di vetro collocati
A; pianta; B, sezione trasversale. illuminazione bilaterale corretta da lamelle frangisole, che proseguo- nella Finestra per dirigere la luce;
no la linea del soffitto. Finestra alta rivolta a Sud.
2) sfalsamento delle aule, degradanti a
300 terrazza;
765
820 280 3) allontanamento del corridoio didi-
simpegno dal corpo della (v. fig. 23).
Diffusione dello luce: anche qui per
renderla il più possibile uniforme sono
800 stati sperimentati vari sistemi: ad esem-
pio: inclinazione della superficie riflet-
tente (soffitto); applicazioni di lamelle o
A soffittature a nido d'ape tra il lucernario
Esempio di aula tratto da una scuola austriaca e l'aula; uso di frangisole all'esterno
Superficie totale, compresi gli spazi destinati dell'edificio.
allo spogliatoio ed al lavoro in gruppo m² 88.
Ventilazione naturale: viene garantita in
tutti i casi di finestrazione bilaterale;
negli altri casi si provvederà con canne
o bacchette di ventilazione, fori nelle
pareti opposte o nel controsoffitto o più
B semplicemente mediante aperture ava-
Aula tipo di una scuola tedesca
sistas praticate sulle finestre e sulle
A, pianta; B, sezione trasversale. porte d'ingresso alle aule.
Esempio di aula da una scuola svizzera (Zurigo) Orientamento: il fattore climatica è di
Il distacco lasciato tra il corridoio e le aule forma essenziale importanza nella determina-
tanti piccoli chiostri ornati di verde ed accessibili
per le lezioni all'aperto. Sul chiostro affaccia il zione dell'orientamento dell’aula; la
piccolo laboratorio annesso a ciascuna aula. pratica consiglia in orientamento Est,
Il gabinetto per i servizi igienici è comune a due aule.
Sud-Est a Sud per le aule; ma la pre-
senza nell'organismo scolastico della soluzioni con caratteristiche particolari, mobili. Esaminando in particolareque-
sala-comune o di spazio lavoro, nonché a seconda dei programmi didattici e ste due soluzioni, si osserverà che:
l'acquisizione di nuove teorie psico- soprattutto della durata dell'orario sco- c) la sala di forma quadrata o rettango-
pedagogiche, possono consigliare una lastico. A questo proposito va osser- lare su cui si affacciano gruppi di aule e
più libera scelta, soprattutto conside- vato che in molte scuole allo estero servizi, promuove principalmente la
rando che: (specialmente nei Paesi industrializzati) raccolta e lo smistamento degli allievi,
1) esistono notevolissime varietà di l'orario scolastico si estende senza in- l'incontro scuola-famiglia, le attività
clima e di posizione, anche rispetto ai terruzioni dalle 8,20 del mattino alle comuni a più classi (recite proiezioni,
venti dominanti; 6,30 del pomeriggio; in tal caso il canto e giuochi collettivi). È particolar-
2) i - fanciulli dovrebbero trattenersi lo
prolungamento dell'orario scolastico mente indicata nel caso di piccole
stesso tempo nell'aula e nella sala di ancora più giustifica la presenza dello scuole prive di altre attrezzature sociali.
attività collettiva; 3) proprio il luogo per
spazio per le attività collettive, che pe- La superfici e della sala è di m² 20÷25
le attività ordinate è forse il meno raltro potrebbe essere usato anchedu- circa per ciascuna aula del gruppopro-
adatto ad un'insolazione diretta, che rante le ore serali e nel periodo estivo, spiciente alla sala.
può anche in qualche caso disturbare: integrando il rapporto tra casa e Per l'illuminazione il rapporto tra super-
4) l'orientamento può determinarsi in scuota, tra la vita trascorsa in famiglia ficie illuminante e superficie di pavi-
funzione dell’età e dello stadio evolutivo
e quella di relazione sociale (vita del mento deve essere di circa 1/8. Èconsi-
dei fanciulli. quartiere, della piccola comunità ru- gliata un'illuminazione bilaterale, e
Acustica: è sempre consigliabile attuarerale, ecc.). eventualmente con finestra alta. Le
l’isolamento delle pareti divisorie e dei
Lo spazio destinato alle attività collet- porte di accesso devono essere pari
solai intermedi; è opportuno situare le tive, nella parte immediatamenteadia- almeno a cm 0,5 per allievo con lar-
aule lungo il lato più tranquillo e più cente alle aule, può essere configurato ghezza non inferiore a m 1,30.
distante dalle strade. come una sala di forma ed ampiezza Inconvenienti: la sala per la sua forma
convenienti, purché non serva più di sei e per la disposizione centrale rispetto
SPAZIO PER ATTIVITA’ COLLETTIVE aule; quando le aule fossero in nu- alle aule, non sempre riesce ad acco-
Questo spazio ha oggi importanza de- mero maggiore, occorrerebbe rag- gliere la sistemazione di attrezzature
cisiva nell'attuare il programma peda- grupparle ed assegnare a ciascun didattiche fisse, di angoli di lavoro e di
gogico della scuola elementare e non gruppo una sala. Questa è la solu- spazi destinati a speciali usi.
può pertanto ridursi al vecchio zione suggerita dalle norme vigenti in b) lo spazio unitario disposto a
corridoio-disimpegno con porte ed at- Italia; ma appare evidente che non s; tappeto può essere diviso con
taccapanni allineati in fila. possano escludere altre soluzioni ba- pareti mobili, in angoli attrezzatati
Le sue funzioni di necessario comple- sate sul principio di mantenere unito lo
mento alle aule e di luogo di raccolta spazio destinato alle attività collettive e
degli allievi possono suggerire diverse tutt'al più suddividerlo mediante pareti
per il disegno e la compilazione di renziazione volumetrica ed architetto- Dal che si deduce, come del resto
schede, il museo didattico, la modelli- nica dei gruppi a vantaggio di una era ovvio, che per assicurare all'edificio
stica, la falegnameria, la tipografia, maggiore flessibilità, che rende pos- scolastico lo sviluppo orizzontale, au-
ecc. La sua forma articolata può svol- sibile un più intenso e proficuo scam- spicato dalle vigenti norme, occorre
gersi a nastro o ad anello (v. fig. 13) bio di rapporti e di attrezzatura tra uno spazio molto grande e convenien-
ed appare perciò più particolarmente gruppi. temente attrezzato per poter servire
indicata per scuole con molte aule e Va osservato infine che la solu- anche come oasi di verde, a beneficio
nelle quali si richiedano numerosi am- zione «a tappeto», proprio per la sua delle circostanti abitazioni.
bienti per le attività sociali (palestra, stessa configurazione, si presta me-
refettorio, laboratori, ecc.); in special glio ad essere attuata quando ilcom- SERVIZI IGIENICO-SANITARI
modo riuscirebbe opportuna per le plesso scolastico è costituito da edifici
scuole dell'obbligo, esteso fino al 140 bassi, ad un sol piano, vale a dire Vanno studiati in funzione di un
anno di età. quando si ha una vasta area a dispo- duplice scopo:
La sua superficie dovrebbe non su- sizione. Dove l'area difetti, bisognerà a) rispondere alle necessità igie-
perare i m² 20 ad aula ed essere per forza ricorrere ai piani sovrappo- niche degli allievi;
associabile ai locali collettivi. sti e quindi alle sale disposte l'una b) educare all'igiene.
Inconvenienti: si è eliminata ladiffe- sull'altra. Latrine: 1 per ogni aula, separate per
sesso e, illuminate direttamente,prece-
dute da un'antilatrina illuminata ed se-
rata: esposte possibilmente a Nord: i
gabinetti per gli insegnanti vannocom-
putati a parte e tenuti separati.
SERVIZI GENERALI
E ATTREZZATURE COMPLE
COMPLEMEN-
MEN-
TARI
scuole con più di 8 aule. manifestazioni collettive della scuola avere un'ampiezza sufficiente e si vor-
Il numero di alunni che usufruisce (teatro, televisione ecc.). In tal caso rebbe almeno in teoria, che fosse il
della refezione è variabile da zona a avrebbe come caratteristiche: grande triplo della superficie coperta.
zona: si può in linea di massimacalco- flessibilità, forma tendente al qua- Quando è possibile, il terreno della
lare nella misura di 1/3 degli iscritti. drato, superficie minima m² 100. scuola va scelto in vicinanza della zona
Il refettorio può essere sistemato in sportiva del quartiere (campi di pal-
vari modi, ma, se risultasse adiacente Biblioteca. - Nella scuola ele- lone, di pallacanestro) in modo che gli
alla sala o alla palestra, potrebbe es- mentare la biblioteca, più che un allievi possano utilizzare direttamente
serne separato con parete mobile, così ambiente vero e proprio a sé stante, gli impianti.
da poter utilizzare, in caso di necessità, può trovare posto in un angolo della Il verde nella scuola elementare as-
tutto lo spazio collettivo. sala, se si tratta di scuole piccole, o in solve ad una funzione pedagogica di
una zona baricentrica del «tappeto» primo piano. Esso può essere suddi-
Palestra. - Secondo le vigenti che disimpegna le aule. Essa infatti viso a seconda delle sue funzioni nel
norme deve essere di forma rettango- non è tanto un luogo di studio e di seguente modo:
lare, con il lato maggiore non inferiore raccoglimento, quanto il centro ove si
a due volte e non superiore a tre volte svolgono le ricerche di gruppo e ove insegnamento all'aperto: si
il lato minore: avere un'altezza di m i fanciulli si recano, a chiedere i libri svolge su tutto il terreno a disposizione
5÷7: avere finestre di superficie com- in prestito ecc. della scuola, ma in particolare su quel
plessiva pari a 1/5 almeno della su- Non si può tuttavia escludere l'i- terreno prospiciente l'aula, opportuna-
perficie del pavimento e disposte in potesi di una biblioteca scolastica mente protetto dal vento e dal sole,
modo da non impedire la razionale concepita come biblioteca popolare, dove i bambini trasportano nei giorni
sistemazione degli attrezzi fissi; di- che serva anche alla comunità del di tempo buono i tavolini e le sedie;
sporre di un proprio atrio indipendente quartiere.
da quello della scuola e comunicante esposizione dei fenomeni natu-
natu-
con lo spogliatoio. Dallo spogliatoio si Museo. - Il museo didattico può rali: parte del verde va adibito ad
dovrà accedere alla palestra e, natu- trovarsi nella aula stessa o invadere orto, parte ad alberi da frutto, parte
ralmente, al gruppo dei servizi una parte della sala. Si tratta difetti agli allevamenti di animali da cortile,
igienico-sanitari, che, come si è detto, di un angolo particolarmente attrez- ad acquario con pesci, ad uccelliera; i
potrà comprendere anche le docce zato in cui vengono raccolti oggetti di bambini possono così seguire diretta-
scolastiche. La palestra dovrà inoltre particolare interesse eseguiti dagli mente lo svolgersi dei processi natu-
essere dotata di una stanza per l'inse- alunni stessi (disegni, animali di rali;
gnante, con relativo gabinetto, e di un pezza, oggetti di legno o di plastilina
locale -per il deposito degli attrezzi. oppure aventi particolari suggestioni giochi di fantasia e « adventure
Accanto alla sala per l'insegnante po- per il gruppo - sassi, minerali, fossili play ground »: il verde è trattato in
trà essere sistemata anche la sala per - raccolti dagli stessi alunni). parte (per i più piccoli) a tane, anfratti
la visita medica. Naturalmente anche per il museo, ecc., per stimolare e suggerire giochi
Come si vede, una palestra siffatta, come per la biblioteca, si potrebbe di immaginazione; è invece, per i più
benché richiesta soltanto per le scuole immaginare una sistemazione meno grandi, dotato di mattoni, pietra, cal-
con almeno 13 aule, risulta costosa. rudimentale e più ispirata a intendi- cina, legni ecc., che permettono il li-
Una più ragionevole giustificazione menti scientifici, qualora il suo uso bero sfogarsi della fantasia a tipica dei
della spesa potrebbe trovarsi, se l'uso fosse esteso oltre il ristretto ambito bambini di quella età:
delle palestre non fosse limitato agli della scolaresca. attività di movimento: in parte del
allievi e fosse esteso alla comunità che terreno a disposizione deve trovare
ha la scuola come centro. IL VERDE posto un campo da gioco (in mancaza
Più semplicemente, ove fosse con- di altre attrezzature annesse) che
sentito, la palestra potrebbe essereim- Intorno all'edificio scolastico va possa servire almeno per il gioco del
maginata come uno spazio, dedicato prevista una zona di rispetto, che può pallone o della pallacanestro, unapi-
essenzialmente alla ginnastica dei essere costituita dal verde stesso sta per la corsa ed un tratto lastricato
bambini, alle riunioni ed a tutte le della scuola. Tale verde dovrebbe per il pattinaggio.
ORDINAMENTO DIDATTICO
A questi gruppi di materie obbligatorie blicato nella Gazz. Uff. n. 196 del 25 massimo 30 o 40 alunni? Per le scuole
per tutti si aggiungerebbero, a partire agosto 1925, al cap. XIX conteneva industriali è stabilito che le classi siano
dal secondo anno di corso, alcune alcune norme speciali per la compi- non più di 24 e con 30 alunni cia-
materie opzionali (lo studio del latino a lazione dei progetti di edifici per le scuna, ossia nei totale è ammessa la
di una lingua straniera o le applica- scuole secondarie e che la Circolare capienza massima di 720 allievi.
zioni artistiche per determinati indi- n. 45 del 13 novembre 1941 del In quanto all'altezza del fabbricato,
rizzi), che però non darebbero luogo Ministero dei LL.PP. contiene le diret- benché sia raccomandato l'uso di fab-
ad esami, pur conservando un valore tive per la compilazione dei progetti bricati a due piani, è ammessa ; a
di orientamento e di formazione. edilizi delle scuote industriali, medie costruzione a tre piani od eccezional-
È ovvio altresì che, in armonia con e superiori e di altre scuole d'istru- mente a quattro nelle località centrati
quello della scuola media unica, do- zione tecnica. Per altre scuole, desti- dei grandi agglomerati urbani.
vrebbero essere modificati anche ipro- nate, ad esempio, all'istruzione arti- Nelle scuole industriali di norma le
grammi degli istituti d'istruzione secon- stica e musicale, non sono date aule si aprono da un sol lato del corri-
daria che accoglieranno i giovani dal norme speciali. Circa i locali occor- doio. Consentendo dall'altro lato l'illu-
15 al 18° anno di età, ed i programmi renti per i musei, collezioni scientifi- minazione diretta dall'esterno. Peral-
delle facoltà universitarie. che, laboratori di esercizi pratici, di- tro, potranno addossarsi corpi di fab-
segno ecc. Il Decreto ministeriale brica anche dall'altro lato del corri-
CRITERI COSTRUTTIVI E REQUISITI sopra citato raccomanda che sia doio, limitatamente a brevi porzioni
TECNICI GENERALI sempre richiesto il consilio dei diret- dello stesso, purché tutti i locali risul-
tori o titolari dei singoli insegnamenti, tino sufficientemente illuminati ed ae-
Ciò premesso, appare prematuro e prima di le dimensioni, l'esposizione, rati dall'esterno. Inoltre, se il corridoio
forse anche superfluo al momento at- la quantità da assegnare ai locali riceve aria e luce dal soffitto, potrà
tuale indicare i criteri da seguire per la stessi. essere affiancato da aule su tutta la
costruzione di edifici da destinare a L’incompiutezza della legislazione sua lunghezza da ambedue i lati. l
scuole medie e secondarie. vigente in materia di scuole seconda- locali che accolgono gli spogliatoi ed i
Mancano disposizioni specifiche,le rie lascia adito a non poche incer- lavabi devono trovarsi in posizione in-
norme dettate per la compilazione del tezze; ad esempio, c’è da chiedersi: termedia tra i locali destinati al lavoro
progetti di edifici ad uso delle scuole la capienza totale di un edificio da e quelli destinati alle lezioni, cosicché i
elementari, pubblicate nella Gazz. Uf- destinarsi a liceo-ginnasio dovrà es- giovani che provengono dalle esercita-
ficiale n. 102 del 19 aprile 1957, po- sere di 24 aule, come nelle scuole zioni pratiche possano procedere alla
tranno considerarsi valevoli, entro ra- elementari, o potrà raggiungere il necessaria pulizia e deporre l'abito da
gionevoli limiti, anche per le scuole limite massimo di 1500 alunni, come lavoro.
medie e secondarie. Va tuttavia ricor- era ammesso dalle precedenti
dato che il D.M. 4 maggio 1925, pub- norme? La classe dovrà contenere al
1, Clinica Ortopedica; 2, Istituto di Igiene; 3, Circolo Professori e Universitario; 4, Clinica malattie nervose e mentali; 5, Istituto di Fisica; 6, Istituto di Chi-
mica; 7, Istituto di Chimica Farmaceutica; 9, Facoltà di lettere e Filosofia; 10, Rettorato, Biblioteca ed Aula Magna; 11, Facoltà di Giurisprudenza; 12, Isti-
tuti di Geologia Mineralogia e Palentologia; 13, Facoltà di Scienze Politiche; 14, Istituto di Mdicina Legale; 15, Istituto di storia della Medicina; 16, tipogra-
fia; 17, Istituto di FisiologiaUmana; 18, Istituto di fisiologia Generale; 19 Istituto di Botanica e chimica farmaceutica; 20, Orto botanico; 25, Banca e Uffi-
cio <Postale; 26, Isituto di Anatomia Umana di Semiotica; 33, Istituto di Radiologia; 34, Ist. di Patologia speciale ; 35, Istituto di Urologia; 36 Istit. di Oto-
rinolaringoiatria; 37, Clinica Dermosifiologica; 38, Clinica medica; 39, Istit. di Patologia speciale medica; 40 Istit. di Patologia Speciale Chirurgica; 41 Cli-
nia chirurgica; 42 Clinia Oculistica.
1.00
7 8
8.80
1.50
3 5 2 6
8.80
1 1.00
Fig. 4 - Pianta dell'aula magna dell'università commerciale
Bocconi, a Milano (arch. G. Pagano).
1, pianerettolo dello scalone principale; 2, podio per le au- 3.00 3.00 7.15 1.00 7.15 1.00 7.15 1.20
torità; 3, diaframmi con scritte; 4, canne fumarie; 5, pavi- 24,65
mento della sala; 6 proiezione del soffitto acustico; 7, ac-
cesso alla cabina di protezione; 8, accesso degli studenti. Fig. 5 - Pianta schematica di uala magna
Posti: cm 55x75; superficie sala (escluso podio): m² 520; posti n. 912; superficie per posto; m² 0,57.
Il museo è un organismo architetto- mia della collezione ospitata (natura museo dinamico è la flessibilità o li-
nico caratteristico, destinato alla con- e genere del materiale da ospitare), bertà planimetrica, con la creazione di
servazione ordinata di materiale che determina la qualità dei rapporti pochi nodi di collegamento e smista-
intercorrenti fra le opere esposte e la mento.
COLLEZIONE DI STUDIO
loro sede. Variando questi in forma
indefinita, le soluzioni che ne conse- Il criterio fondamentale per la
guono sono, praticamente, illimitate. presentazione delle opere è l'isola-
l vari tentativi di schematizzazione mento di ogni oggetto o gruppo omo-
sistematica, peraltro generici ed in- geneo di oggetti in ambiente neutro,
GALLERIA PER IL PUBBLICO
sufficienti, sottolineano tutti, nell'ordi- limitandosi a sottolineare quelle, fra le
namento generale, il criterio fonda- condizioni ambientali originarie, che
mentale di elasticità circolatoria, dif- hanno intimamente influito sulla scelta
ferenziando nel museo il percorso del della tecnica e dei mezzi espressivi da
grosso pubblico, interessante le sole parte dell'artista.
opere più notevoli e perciò più fre-
quentato e veloce, dal percorso degli Le vetrine possono essere fisse o
AUDITORIUM AMMINISTRAZIONE
studiosi che vogliono invece visitare mobili e componibili ed ancora isolate,
ENTRATA
tutte le collezioni (v. fig. 1), così pure addossate al muro o incassate. In
Fig. 1 - Schema di museo proposto distinguendo le varie sale dei capola- genere vanno poste a cm 90 ÷ 110 da
da Clarence Stein
vori opportunamente spaziati, da terra; alte cm 100, profonde cm 75,
avente interesse artistico, scientifico o quelle contenenti le opere minori, larghe fino ad un massimo di cm 150.
di costume ed alla sua esposizione ordinate in forma più raccolta (v. fig.
selezionata al pubblico, a scopo cultu- 2). ILLUMINAZIONE
rale, didattico, educativo. Possibili tipi di circolazione per
La museografia è la scienza che ha visitatori: Leggi fondamentali:
il fine di accompagnare l'evoluzione
dell'indagine critica e scientifica con a) libera, nell'interno delle sale; 1) Legge dell'intensità: l'inten-
una caratterizzazione architettonica del sità di illuminazione di un oggetto è
museo tale da assimilare ed indirizzare b) obbligata, con percorso fisso e direttamente proporzionale all'intensità
ogni accorgimento della tecnica ad minore sorveglianza; della sorgente luminosa.
una finalità interpretativa dell'opera. 2) Legge della distanza: l'intensità
Ciò si attua attraverso: c) differenziata, ma più complessa dell'illuminazione di un oggetto èinver-
per le maggiori o minori possibilità di samente proporzionale al quadrato
a) il programma architettonico del accrescimento nelle collezioni, che della sua distanza dalla sorgente lumi-
museo; possono comportare una revisione nosa (in pratica, questa è assimilata al
pressoché continua dell'ordinamento bordo più vicino dell'apertura illumi-
b) l'organizzazione e l'ordinamento sistematico nelle sale e perciòun'alte- nante).
del museo; razione nei percorsi differenziati.
Il museo ammette espansionever- 3) Legge del coseno: l'intensità
c) la scelta dei sistemi e dei mezzi ticale, orizzontale o progressiva;que- d'illuminazione dell'oggetto varia coi
tecnici adatti alla presentazione e con- st'ultima è ottenuta mediante locali coseno dell'angolo d'incidenza deirag-
servazione delle singole opere. preventivamente costruiti allo scopo, gio luminoso.
ma temporaneamente adibiti ad al-
direzione tro uso sussidiario (biblioteca, confe- 4) Postulati empirici: la traspa-
renze, magazzini, ecc.). renza dei vetri e, perciò, la loro tra-
esposizione biblioteca smissibilità luminosa dipende dalladu-
temporanea pubblica
Si presentano così due tipi di mu- rata dell'esposizione ad atmosfera
MUSEO seo: sporca ed è direttamente proporzio-
nale all'inclinazione dei vetri. La luce
a) organizzazione statica (lento va indirizzata sulle pareti e non sul
sala per accrescimento ed ordinamento co- pavimento, con angolo d'incidenza fra
conferenza scuola
d'arte
stante; netta separazione fra sale e i 45° ed i 70°, con esclusione di ogni
vestibolo magazzini); luce radente ad evitare l'ombra portata
uffici di vendita informazioni di cornici e di cimase, con esclusione di
Fig. 1 - Schema distributivo dei servizi b) organizzazione dinamica ogni riflesso per tutto il normale campo
secondo V. Bierbauer (accrescimento rapido ed ordina- visivo (compreso fra m 1,20 e m 3,00
mento mutevole; sale e magazzini a da terra) nonché di ogni fenomeno di
carattere misto). abbagliamento, determinato da una
Il programma architettonico di- sorgente luminosa diretta negli occhi
pende, in primo luogo, dalla fisiono- Tra i presupposti fondamentali del dell'osservatore ed uscente da un
4' 4'
42°
32'
28'
10'
5'
6'
30° C C' B
immagine pavimento C
30° 45° Fig. 7 - Diagrammi dei fenomeni di riflessione sulle vetrine a cristallo piano.
A, vetrine disposte sui lati opposti di una sala e munite di cristalli disposti verticalmente; B, vetrine
disposte come in A ma con cristalli inclinati all’indietro, col risultato di portare l’immagine della
vetrina A B in A’ B’; C, analoga disposizione di vetrine con cristalli inclinati in avanti; l’immagine A B
è portata in A’ B’ (Musèographie, pag. 137).
Fig. 5 - Museo Belle Arti, Boston. Schemi di
sale poligonali con parte offrenti piani di-
versi di esposizione in rapporto alle superfici
illuminati. In un museo i fattori fondamentali f) locale filtro di smistamento alle
d'ambiente che debbono mantenersi sale d'esposizione, alla biblioteca ed
rotaia al centro assolutamente costanti, sono la tem- alla sala di conferenza, alla sala di
soffittatura
peratura (14° ÷ 24°), l'umidità rela- esposizione temporanea, agli uffici ed
ferro corrente tiva (45 % ÷ 65 %) e la composizione alla direzione;
in guide
atmosferica (libera da polvere, fumi, ingresso diretto alla direzione ed
esalazioni di ossidi). agli uffici;
g) ingresso di servizio ai laboratori
ELEMENTI COSTITUTIVI DEL MU- ed ai magazzini.
pannello SEO
2) Locali accessori e particolari:
a) Locali di accoglimento; h) sala per esposizioni temporanee
b) accesso pedonale; con carattere più scenografico, a
c) accesso veicoli dei visitatori, pianta libera; per Mostre didattiche,
con parcheggio; sperimentali, celebrative, particolari;
d) accesso carrabile (ai magaz- i) sala conferenze (di capacità gra-
zini); duabile mediante pareti divisorie mo-
e) ingresso principale visitatori bili o tende) oppure, meglio, affiancata
Fig. 6 - Pannelli scorrevoli su rotaie per la
con controlli, guardaroba e servizi, da salette minori, per convegni e riu-
conservazione di opere in magazzino. sala cataloghi, mostra nuovi acquisti; nioni di studio;
3) Locali fondamentali:
pallio
Fig. 9 - Museo Civico, Biella: schemi di illuminazione indiretta delle vetrine (N. Mosso)
vetro
vetro persiana
schermo luce riflessa
quadro
corridoio luce
visitatori diffusa
luce diretta
6) L'elemento determinante nella calizzazione delle zone illuminate nel fali (v. fig. 6);
disposizione delle sale è la luce. Il soffitto, condizione vincolatrice nei p) uffici: amministrativi, di segreteria,
museo ha bisogno di luce: non però di confronti dei piani successivi), oppure di direzione (idealmente baricentrica);
luce generica agli ambienti, ma di luce introdotta lateralmente (corpo di fab- q) servizi tecnici relativi alla conserva-
indirizzata secondo una precisa dire- brica di larghezza limitata, in rap- zione ed alla manutenzione del mate-
zione ed un esatto dosaggio, evitando porto all'inclinazione del raggio e, riale; immatricolazione, catalogazione,
fenomeni di abbagliamento e di rifles- quindi, all'altezza della parete illumi- spedizione, laboratori per restauro, fo-
sione. Tale illuminazione può avvenire nante). tografia, ecc.;
con luce artificiale o luce naturale; o) Depositi e magazzini: arredati con r) impianti: riscaldamento, umidifica-
quest'ultima introdotta dall'alto (conlo- rastrelliere su telai scorrevoli e scaf- zione, antincendi, antifurto, cabine
SCHEMI FUNZIONALI
Dai rapporti tra sale di lettura e magazzino librario
nascono i vari tipi di biblioteca:
- biblioteche con sala-magazzino;
- biblioteche con magazzino separato dalla sala di lettura;
- biblioteche con magazzino-sala;
- biblioteche di prestito (senza la sala di lettura).
TIPI DI BIBLIOTECHE
A questi tipi distributivi si sovrappongono, secondo la convenienza,
le varie categorie di biblioteche che si classificano in diversi modi,
in base a criteri diversi.
Così possiamo elencare:
- in base ai tipi ed alle qualità dei prodotti librari:
biblioteche generali;
biblioteche specializzate;
- in base all’organismo urbanistico:
biblioteche accentrate;
biblioteche decentrate;
- in base alle categorie di lettori:
biblioteche popolari;
biblioteche scolastiche;
225
150 150 150
B 90
Fig. 2 - Scaffalature di un magazzino librario. A, pianta; B, sezione 60 60 60 60
90
Riscaldamento. - I libri chiedono REPARTO PER I LETTORI
temperatura e umidità relativa legger- SALE DI LETTUFRA
POSTI SINGOLI
mente inferiori a quelle ideali per I Le sale di lettura possono essere divise:
200-220 100-110
'uomo: 15° e 60%. Dato che infine - per categoria di lettori;
conta soprattutto la costanza nel sale per adulti; 75
tempo di queste condizioni ambientali sale per ragazzi; 60 60 60
è consigliabile, per il magazzino libra- - oppure: 75
rio, il condizionamento completo del- sale di lettura comune;
l'aria. Microfotografia. - Tutto quanto sale di lettura riservate o di consulta- TAVOLI SEMPLICI
è stato detto sulle dimensioni dei libri, zione; 100-150 100-150
le scaffalature ed il magazzino librario - per tipi e qualità dei prodotti librari:
nel suo complesso è sempre attuale: lettura microfilm;
140-150
anche auspicando che una sempre emeroteca e saia delle riviste;
maggiore parte di materiale librario manoscritti, incunaboli e rari musica
ad adatto venga conservato attraverso (audizione dischi, lettura musica);
stampe ed atlanti: 200-220
riproduzione microfotografica
(microfilm, micro-schede), una parte - per materia:
dei libri andrà pur sempre conservata nelle biblioteche specializzate. 70-75
in originale. Tuttavia giornali e riviste Se ne esamineranno i tipi principali e
da una parte, libri rari e materiale di le disposizioni più usuali.
archivio dall'altra, saranno anchecon- TAVOLI DOPPI
servati o consultati nella loro riprodu- SALA DI LETTURA COMUNE Fig. 3 - Posti di lettura e loro dimensioni
zione microfotografica. Posti di studio. - Nelle sale di lettura
comune si devono prevedere posti di
SALE DI LETTURA SPECIALI Nel primo caso la capacità in libri Nel secondo caso la distanza tra gli
della sala, necessariamente subordi- scaffali non potrà più, ovviamente, es-
Sala di consultazione. Posti di nata alla superficie di parete utilizza- sere quella adatta per i magazzini; è
studio - Nelle sale di consultazione i bile per gli scaffali, è piuttosto limi- necessario in questo caso permettere il
posti di lettura devono essere situati tata e comunque non è suscettibile di comodo accesso dei lettori agli scaffali,
accanto alle scaffalature che son ne- accrescimento; si può facilmente cal- e si raggiungono distanze di m 2,10 ÷
cessarie per contenere i libri (a volte in colare con i dati già forniti. 2,15 tra asse ed asse di scaffale nor-
quantità notevole) messi a disposizione L'altezza degli ambienti potrà es- male.
dei lettori. Sorge quindi il problema, sere multipla (doppia o tripla) degli Una disposizione molto comoda è
con le sue soluzioni, della sala- scaffali, distribuendo quelli dei piani quella cosiddetta a « carrels » (fig. 4)
magazzino in cui i lettori ed i libri, con superiori con opportuni ballatoi e che alterna lungo le pareti gli scaffali
le loro diverse esigenze, sono posti scale. ai tavoli doppi (normalmente 4 posti).
nello stesso ambiente.
particolare A
Emeroteca. - L'emeroteca (sala dei
Potremo quindi avere: quotidiani) e la sala delle riviste conce-
dono la consultazione diretta delmate-
scaffalature addossate alle pareti peri- riale conservato ai lettori, cioè giornali
metrali; A 30 e riviste sciolte o anche rilegate.
max 180 40
Per la lettura dei giornali e delle
scaffalature poste normalmente alle 10 riviste di grande formato si adottano
pareti perimetrale. 55 leggii a piano di appoggio inclinato,
per la consultazione in piedi o seduti.
Fig. 6 - Portariviste
Per contenere le ri-
viste si usano scaffala-
35 ture a ripiani sovrap-
90 ÷ 105
35 TITOLO posti orizzontali (cm
130
10 40 di profondità, cm
130 180 18 di distanza tra ri-
70 ÷ 75
oppure piani, circa 50 riviste
35 90 ÷ 95 per m² verticale) o in-
130
clinati (cm 30 di pro-
35
250
Fig. 7 - Leggio per riviste
fondità, cm22 di di-
stanza tra ripiani, circa
40 riviste al m² verti-
cale) che permettono
560 120 la visione delle coper-
250
TITOLO tine e delle testate; si
usano anche partico-
75
lari scaffali a tasche
90 verticali.
A B
250 ÷ 300 250 ÷ 300
35 90 ÷ 95 Si prevede altresì
Sala di consultazione
oppure un ambiente o uno
70 ÷ 75
A, nicchie per consultazione; B, carrels. spazio per i numeri ar-
retrati di riviste e gior-
nali non ancora rile-
gati.
SALA DI DISTRI
DISTRIBU-
BU-
ZIONE E PRESTITO
70 90
÷ ÷
75 95 Conviene tenere di-
stinte funzionalmente
le due attività, anche
Fig. 8 - Leggio per giornali. In piedi e seduto
perché la distribuzione
dovrebbe essere vicina
Carte geografiche. - Si prevedono armadi per la conservazione, alle sale di lettura
verticale o orizzontale, delle carte ed ampi
Fig. 5 - Sezione schematica di sala di
tavoli (m 4,50 X 0,75) per la consultazione.
mentre per la parte di
consultazione con scaffali disposti su due prestito è conveniente
piani e direttamente accessibili ai lettori
B
possibilità del cinema oltre il campo
delle possibilità della televisione pos- Fig. 1 - Esempio schematico di sala cinematografica.
sono portare a notevoli variazioni sui A, pianta; B, sezione con balconata
dati su esposti. Si deve anche notare
che la larghezza dello schermo è sem-
pre calcolata come la L dello schermo
standard: ciò perché i campi laterali
non vengono considerati dai tecnici
come campi di perfetta visione e per- 45°
tanto vengono ignorati ai fini del cal-
colo della sala cinematografica.
H=400
Distanza massima P fra schermo 3) Le sale troppo larghe determinano costruzione della curva della platea.
ed ultima fila di spettatori: 6 volte la zone di pessima visibilità, oltre i 110° (figg. 1 e 2).
larghezza dello schermo raccomandati più sopra, oppure
(raccomandata P = 5 L ) fig.1 A. danno luogo a corridoi troppo ampi. Altezza dello schermo dal piano
platea: m 1,80; angolo di visibilità
Angolazione massima della visi- visi- 4) La forma migliore è quella a ven- verticale dello spettatore di prima fila:
bilità: 120° rispetto al piano dello taglio, che segua però i 110° già 45°; altezza da terra dell'occhio dello
schermo, cioè 30° rispetto alla nor- citati. spettatore: m 1,15; altezza fra occhio e
male allo schermo (raccomandata sommità del capo: cm 12; interasse fra
un'angolazione di 110°, cioè di 20° Inclinazione delle platee: teori- fila e fila m 0,90.
rispetto alla normale). camente, per un'ottima visibilità, sa- Stabilita allora la posizione della
Forma della sala: è un dato oggi rebbe necessario che uno spettatore prima fila di spettatori e della terza fila
passibile di notevoli variazioni, in di- di statura bassa potesse vedere lo di spettatori, si segnano sull'asse della
pendenza dei nuovi sistemi di ripresa e schermo anche avendo davanti a sé prima fila le distanze di m 1,15 e di cm
di proiezione. Per gli schermi normali uno spettatore di statura alta. Ciò 12. Congiungendo il bordo inferiore
e per quelli speciali oggi in uso, si può urta contro evidente impossibilità. Si dello schermo con la sommità del capo
però dire che: conviene che buona visibilità di una del primo spettatore e prolungando la
sala è quella che permette allo spet- semiretta fino ad incontrare l'asse,
1) È necessario evitare comunque sale tatore di statura media di vedere lo della terza fila, si ha già la posizione
rettangolari: ciò per esigenze acusti- schermo sfiorando con lo sguardo il dell'occhio del terzo spettatore: la
che. capo dello spettatore posto due file quota della platea in questo
più avanti a lui. Il capo dello spetta-
2) Le sale lunghe e strette non rispon- tore immediatamente più davanti
dono alle esigenze visive, oltre che a viene evitato con lo sfalsamento delle
quelle acustiche. poltrone, indichiamo qui i dati per la
mm 127.5
tavolo avvolgimento film guida in alluminio o ottone
spia
cassetta uscita di sicurezza Fig. 7 - Spioncino di proiezione di tipo standard
pr. soccorso 132
203 variabile depos. film 2,20 e dovrà inoltre avere una suffi-
w.c. ciente e buona ventilazione mediante
proiettore prese d'aria possibilmente dallo esterno
GENERATORI
porta a asse del doppio dissolvitore asse macchina asse lente Le dimensioni della cabina dovranno
chiusura automatica quadro di amplificazione
182
estintore CABINA essere proporzionate al numero, di-
scala a pioli
mensione degli apparecchi che vi ver-
Tutte le porte secondo recipiente quadro controllo ranno collocati. La distanza fra i diversi
le norme antincendio canna di tiraggio
carbone caldo e distribuzione
apparecchi e gli apparecchi e le pareti
laterali e posteriori della cabina sarà
tale che la circolazione del personale di
sistema di ventilazione separato per le macchine
con tubi posti direttamente sui portalampade
ventilazione generatori servizio possa sempre effettuarsi con
proiett. e w.c.
chiusura in caso d'incendio facilità ad ogni modo lo spazio desti-
nato alla circolazione non potrà mai
avviamento motori avere luce inferiore a un metro. Le
finestre e finestrelle della cabina com-
prese quelle di spia, dovranno essere
m 2.40÷3.00 manovrabili collettivamente dall'antica-
bina. La scala di accesso conducente
finestrelle spioncini all’anticabina dovrà avere una luce non
minore di m 0,50 e dovrà essere di
chiusure metalliche prescritte per gli incendi basamento in laterizio vuoto e calcestruzzo
materiale incombustibile munita di
Posizione e misure delle aperture dipendono dal tipo di macchina e dall'angolo di proiezione
mancorrenti e collocata fuori della vista
Fig. 6 - Cabina di proiezione di tipo pù completo e del pzssag5io del pubblico; si po-
tranno ammettere «scale frattine» pur- Pareti - Buona regola è costruire le dipinte di nero con almeno due strati di
ché in ferro. La porta della cabina pareti delle cabine in calcestruzzo da vernice; devono resistere al fuoco per
aprirà verso l'esterno e sarà munita di cm 20 oppure in mattoni pieni da cm un'ora almeno; le porte si apriranno
semplice molla a scatto. Si dovrà prov- 25. Si danno però casi di cabine co- verso l'esterno e si chiuderanno auto-
vedere ad una buona aerazione eventi- struite in forati con intonaci di buon maticamente, con molle di richiamo
lazione della cabina. Nel caso questo spessore in malta di cemento. Le ca- Maniglie e cerniere saranno in acciaio
non possa essere ottenuto mediante bine più moderne sono rivestite inter- sempre per esigenze antincendi.
finestre che diano all’aperto, si installe- namente {da quota m 1 20 in su) da Lo spioncino di protezione - Sarà posto
ranno degli estrattori d’aria per effetto materiali afonici e incombustibili nel (v. fig. 1) in modo che il fascio luminoso
dei quali l’atmosfera nell'interno della qual caso i dati di cui sopra evidente- che da esso fuoriesce passi almeno a m
cabina in nessun caso abbia superare i mente variano. Anche i colori delle 2,50 sopra il piano inclinato dei gradini
32°. pareti sono determinati con soffitto di balconata. Lateralmente allo spion-
La cassa destinata a contenere i films bianco le pareti è bene siano di colore cino di proiezione sulla destra (asse-
dovrà essere collocata nell’anticabina neutro sopra m 1,20, mentre è bene asse cm 53,5) sarà posto lo spioncino
essere fissata al suolo e costruita con siano verde oliva sotto tale quota di osservazione, il cui asse orizzontale
materiale incombustibile (fig. 5). Pavimento - La sezione delle solette disterà dall'asse orizzontale dello spion-
L'esempio riportato qui a fianco è l'e- deve tener conto dei notevoli pesi con- cino di proiezione di cm 53,5. Le di-
spressione minima della cabina, quale centrati che deve sopportare Sulla so- mensioni dello spioncino di osserva-
risulta dalla stretta applicazione del re- letta in c a (voluta dai Vigili del fuoco) zione sono di cm 18 x 18. In fig. 7 è
golamento italiano; nelle sale più evo- sarà bene porre uno strato di almeno riportata la sezione della spia di proie-
lute per le macchine da proiezione di- cm ó di scorie o di materiale isolante zione ove sono da notare le due lastre
vengono tre (una di riserva) e tutti i non troppo elastico Una cappa di cm S di vetro (leggermente inclinate rispetti-
servizi si completano e si estendono di cemento porterà il pavimento in grés vamente per evitare riflessioni) e lo
secondo la pianta e la sezione della fig. oppure potrà essere semplicemente li- sportello ghigliottina in ferro scorrevole
6. sciata. verticalmente su guide di alluminio o
Dati generali di progettazione - Riguar- Porte - Le porte saranno in ferro o ottone.
dano elementi costruttivi come: rivestite da lamiera di ferro e saranno
15
7 7 7
5
7 6
2
3
4
8
9
5
1 3
4 10 11 12 6
7 11 12 7
2 13
13 14
Fig. 2 - Dettagli costruttivi dell'isolamento acustico negli studi di Radio Roma. Fig. 3 - Dettaglio costruttivo in sezione
di una finestra a triplo cristallo posta
1, strato di feltro di mm 15 od altro isolante; 2, sughero per isolamento della struttura in legno;
fra studio e saletta di regia di un
3, struttura di legno di pino; 4, strato di feltro; 5, tondino di ferro rivestito di feltro a sostegno
delle Perret del controsofitto; 6 intonaco interno; 7, tavelle Perret costituenti controsoffitto; complesso della NBC a New York.
8, rivestimento di sughero; 9, intonaco interno; 10, zoccolino di legno; 11, pavimento in
in linoleum; 12, massello di cemento; 13, sughero catramato; 14, tavolato; 15, struttura portante 1, strato di gomma di spessore di mm 6,5;
esterna; 16, struttura portante 2, 1° telaio di legno; 3, strato di feltro;
4, 2° telaio di legno; 5, lana di roccia involta
in tela perforata; 6, calcestruzzo alveolato;
7, cristalli.
1.50
r=1.00
Campo di giuoco Campo per destinazione
Linea mediana
1.50
Area di rigore
5.50
Porta
11.00 40.32 18.30 9.15
l 7.32
9.15 Area di porta
16.50
5.50
L
2.50
Fig. 1 - Pianta schematica di campo di calcio
–––––––––––– segnatura del campo; - - - - - - - - - margine oltre il quale possono trovarsi chiusini,
prese, recinzione, ecc.; L ed I, lunghezza e larghezza del campo di giuoco (v. tab.)
PREMESSA servizi per gli atleti e per il pub- blico non debbono interferire con
blico. quelli degli atleti.
Per sport si intende la pratica meto-
dica di esercizi allo scopo di irrobustire Area dei giuochi: è destinata a Servizi: separati per gli atleti e per
il corpo e svagare lo spirito. contenere le installazioni sportive il pubblico, i regolamenti ne fissano,
Molti degli sport praticati hanno previste: queste dipendono dalla, o caso per caso, numero, requisiti, ubi-
bisogno di appositi impianti (stadi, dalle, specialità e dalla categoria per cazione.
campi sportivi, palestre, piscine) per lo le quali deve essere omologato l'im- In particolare, i servizi per gli atleti
svolgimento delle gare e degli allena- pianto. debbono comunicare direttamente con
menti. Nell'area dei giuochi non deve l'area dei giuochi ed avere caratteristi-
Scopo delle presenti note è quello poter accedere il pubblico.. che differenti a seconda dello sport ai
di fornire notizie generali e dati sulla quale sono destinati.
progettazione di tali impianti, limitata- Zona per il pubblico: fornita o Un impianto sportivo, per avere i
mente a quanto riguardala sola parte meno di gradinate, circonda comple- migliori requisiti, dovrebbe essere de-
tecnico-sportiva della materia. tamente o in parte l'area dei giuochi, stinato ad una sola attività; invece. per
in, rapporto ai numero degli spetta- motivi economici o particolari condi-
GENERALITÀ tori ed alla forma e dimensioni del zioni ambientali, occorre spesso realiz-
terreno a disposizione. zare impianti nei quali si possano pra-
Gli impianti sportivi possono essere Può anche mancare, come av- ticare più sport; ragioni tecnico-
coperti o scoperti: la maggior parte di viene, p. es., nelle palestre scolasti- sportive ed organizzative consigliano
essi è costituita da: che ed in quelle destinate esclusiva- di limitare a due, in genere, le attività
un'area dei giuochi: mente all'allenamento, da praticare nello stesso impianto: per
una zona per il pubblico: Dove esiste, i percorsi del pub- es., atletica leggera e calcio, calcio e
ciclismo, ecc. zione; l'area ad essi destinata, quindi, genze dello sport che si intende prati-
In ogni caso un impianto sportivo deve essere scelta dopo un accurato care e dalle condizioni ambientali;l'ar-
razionale deve permettere: esame che tenga conto delle sottoe- gomento, pertanto, sarà trattato caso
gli atleti, di praticare lo sport con lencate esigenze. per caso.
ordine e regole stabilite, nelle migliori Ubicazione: gli impianti sportivi,
condizioni ambiente; specie se allo aperto, devono sorgere
al pubblico, se previsto, di seguire in località sane, alberate, tranquille, Configurazione e natura del ter-
agevolmente gare ed allenamenti. non battute dai venti, relativamente reno: per non aumentare il costo degli
La progettazione di un impianto lontane dall'abitato e dalle sue diret- impianti bisogna evitare, nei limiti del
sportivo ha lo scopo di realizzare un trici di espansione per evitare nel possibile, i movimenti di terra.
complesso omologabile ed agibile, limite del possibile che, trovandosi in A volte può convenire di scegliere
che cioè soddisfi alle esigenze citate. breve tempo circondati da edifici, aree non pianeggianti per ricavare, ad
L'omologazione e la dichiarazione perdano la caratteristica di « zona es., economicamente le gradinate.
di agibilità sono di competenza, rispet- verde » voluta dalla moderna Urba-
tivamente, delle Federazioni Sportive e nistica. La natura del terreno, oltre all'im-
del Prefetto: la prima ha carattere uni- portanza generica comune a tutti i
camente tecnico-sportivo; la seconda Collegamento con l'abitato: la problemi costruttivi, ha quella partico-
viene rilasciata a norma dell'art. 143 notevole massa di persone che si lare che deriva dalla necessità di cre-
del Regolamento del T. U. della legge interessa alle manifestazioni sportive are speciali manti superficiali, erbosi o
di P. S. (art. 9, pag. 9, circ. del Mini- deve poter affluire agevolmente agli in terra stabilizzata.
stero dell'Interno n. 16 del 15 febbraio impianti, circolando in modo rapido
1951). e sicuro. Disponibilità di acqua, fogna- fogna-
La costruzione, la manutenzione, la Occorre, quindi, un'adeguata rete tura. energia elettrica: l'innaffia-
gestione degli impianti sportivi sono stradale che colleghi l'abitato ai par- mento delle varie installazioni, gli im-
costose; quindi le caratteristiche degli cheggi, situati ad opportuna distanza pianti igienico-sanitari, le pulizie perio-
stessi debbono essere stabilite in base dagli impianti stessi, diche, ecc., impongono un notevole
ad effettive esigenze locali, tenuto Di qui, a piedi e al di fuori del quantitativo di acqua a disposizione.
conto della disponibilità finanziaria e traffico motorizzato, gli spettatori L'eventuale allagamento dei campi
del futuro indispensabile equilibrio di debbono poter affluire agli ingressi, sportivi, dovuto alle piogge, non per-
gestione. seguendo percorsi stabiliti in modo mette l'effettuazione delle manifesta-
Fissate le caratteristiche di un im- da non creare ingorghi nella circola- zioni; occorre, quindi, sistemare op-
pianto e cioè destinazione, numero e zione. portunamente il terreno e costruire
specie delle installazioni sportive, nu- In ogni caso è necessario evitare un'adeguata rete di drenaggi e cana-
mero degli spettatori, ecc., la sua pro- che accessi ed uscite sbocchino su lizzazioni per eliminare l'acqua in ec-
gettazione, ispirata a criteri di giusta strade di grande traffico. cesso.
economia, deve rispondere a precise La necessità di smaltire un'ingente
norme regolamentari. Ampiezza: nella scelta dell'area quantità di acque, bianche e nere,
Nei riguardi dell'omologazione val- occorre tenere presenti, oltre alle di- rende indispensabili fognature idonee
gono i regolamenti federali che, come mensioni del particolare impianto, nei pressi degli impianti: a volte può
lo sport, sono in continua evoluzione: è quelle delle strade, piazzali e par- convenire di ubicare gli impianti stessi
necessario, quindi, attenersi alle loro cheggi relativi. vicino ai corsi d'acqua per usufruirne
edizioni aggiornate. A titolo di orientamento, si ripor- sia per il prelievo di quella occorrente,
Per quanto si riferisce all'agibilità, tano le seguenti misure d'ingombro, sia per lo smaltimento di quella in
sono in vigore le « Norme di sicurezza valevoli per terreni di forma e dimen- eccesso.
per la costruzione, l'esercizio e la vigi- sioni regolari: L'energia elettrica occorre per l'illu-
lanza dei teatri, cinematografi ed altri minazione, il riscaldamento, il funzio-
locali di spettacolo in genere », ema- Campi sportivi di media capienza namento di eventuali pompe, ecc.
nate dal Ministero dell'interno, Dire- per atletica leggera, calcio, ciclismo
zione Generale dei Servizi Antincendi su pista: m² 30000 circa, esclusi ELEMENTI PER LA PROGET
PROGETTA-
TA-
(C. M. n. 16 del 15 febbraio 1951). strade, piazzali, parcheggi. ZIONE
Inoltre occorre tener conto dei re-
golamenti comunali, delle eventuali di Palestre e Piscine: m² 4000 circa, La materia può essere esposta par-
P. S., ecc. tutto compreso. lando separatamente:
delle varie parti che costituiscono
CENNI SULLA SCELTA DELLE AREE Orientamento: forma e dimen- gli impianti sportivi:
sioni del terreno debbono consentire degli impianti stessi, ciascuno in
Gli impianti sportivi sono legati al un razionale orientamento dell'im- relazione alla attività cui è destinato.
terreno più di qualsiasi altra costru- pianto; questo dipende dalle esi- Si è preferita la seconda maniera
soggetti migliori soro i più rustici; fra evitare che sostanze organiche in su- abolire il drenaggio e convogliare l'ac-
questi le graminacee ed in particolare perficie portino pericolose infezioni qua di scorrimento superficiale insem-
le agrostidi. agii atleti. plici canalette di, raccolta perimetrali.
Le graminacee sono di facile attec- Quando non sia possibile otte-
chimento, non hanno bisogno di ec- nere un terreno idoneo, garantire un Il drenaggio che normalmente
cessiva umidità né di terreni particolar- minimo di giornate di riposo al fino ad oggi è stato ritenuto più idoneo
mente fertili; si propagano in senso campo e disporre di una quantità allo scopo è quello a dreni paralleli,
orizzontale, garantendo un buon tap- sufficiente di acqua di innaffiamento, (fig. 3; v. anche campi di atletica leg-
peto erboso; per contro, sono a cre- si consiglia di realizzare, invece dei gera e calcio fig. 20) costituito da:
scita relativamente lenta e, general- manti erbosi, manti in terra stabiliz- uno strato superficiale nel quale
mente, di colore giallastro; è consiglia- zata (v. drenaggio). l'acqua Filtra e si muove verticalmente:
bile mescolarle con leguminose, di bel A, graminacee (agrostide); B, leguminose uno strato prosciugante intermedio
(erba medica, trifoglio, lupinella).
colore e di rapida crescita, ma più nei quale l'acqua filtrata scorre nei
r, rizomi mediante i quali la pianta si
delicate. espande invadendo sempre più vaste estensioni dreni;
La fertilità del terreno dipende dalla di terreno; ra, radici con tubercoli contenenti il no strato impermeabile sottostante.
sua composizione chimica e costitu- rizobio che permette alla pianta ed alle vicine Si sa che il terreno sovrastante ai
di prosperare.
zione fisica. tubi perde la capacità di conservare
Se quello in posto non ha i requisiti l'acqua, acquistando quella di aerarsi
voluti, occorre formare uno strato su- Eliminazione dell'acqua in ec- e di consentire, perciò, la vita dei semi
perficiale adatto, mediante opportune cesso; innaffiamento: l'acqua pio- e lo sviluppo delle radici; a loro volta i
miscele (v. drenaggio): nella forma- vana non deve fermarsi sui campi, tubi, mantenendo nel loro interno una
zione dei prati comuni basta, in ge- ma deve essere eliminata nel minor certa quantità di acqua, restituiscono
nere, uno spessore di terreno di cm tempo possibile; in particolare, la al terreno superiore, per capillarità,
20; per quelli dei campi di calcio, F.I.G.C. stabilisce che almeno per le l'umidità necessaria ad alimentare le
invece, occorrono almeno cm 30 per- serie A e B, il terreno di giuoco abbia radici stesse: la saracinesca di regola-
ché le radici non invadano il drenaggio i requisiti necessari per riacquistare zione esalta le caratteristiche predette.
sottostante. una normale efficienza entro mez- Se il terreno in posto è poco perme-
L'impianto del prato si fa per « talee z'ora dalla fine di una pioggia torren- abile o poco fertile, comunque ina-
» per le graminacce ed a « spaglio » ziale. datto a formare lo strato superficiale, è
per le leguminose, prendendo preferi- L'acqua d'infiltrazione si smaltisce indispensabile crearne uno artificiale,
bilmente semi nati sul posto perché, rendendo molto permeabili i terreni e costituito, p. es., dai seguenti materiali:
per gli altri, il necessario ambienta- col drenaggio; quella di scorrimento silice granulare 70 %
mento ostacola la formazione di un superficiale mediante un'apposita argilla 12 %
buon manto. rete di fognoli. calcare 6%
Per la concimazione si deve tener Tali opere, che debbono assicu- humus 12 %
presente che i concimi azotati favori- rare lo smaltimento nel tempo stabi- La silice serve a dare porosità al
scono la crescita delle graminacee i lito della suddetta precipitazione a terreno; l'argilla ed il calcare hanno
fosfati quella delle leguminose; nella carattere eccezionale, risultano esu- funzione di legante e di coagulante;
formazione del prato è bene favorire beranti per le normali piogge. ten- l'humus occorre per conservare l'umi-
la crescita di queste ultime: in sede di dendo a rendere arido il terreno. dità nel terreno stesso e, a mezzo dei
manutenzione, invece, occorre curare Inoltre, a meno di non ricorrere a suoi microrganismi, per elaborare la
lo sviluppo delle graminacee in quanto quantitativi di acqua esorbitanti, an- materia nutritiva dei manto erboso.
un eccesso di leguminose dà un manto nullano praticamente gli effetti del- Questo tipo di strato superficiale è
poco resistente e di difficile falciatura. l'innaffiamento, necessario. in caso di idoneo sia per i campi con manto
La concimazione con stallatico è da insufficienza o mancanza di precipi- erboso che per quelli in terra stabiliz-
evitare; se mai, va fatta solo all'im- tazioni, a mantenere nel terreno il zata; l'humus è indispensabile per i
pianto del prato ed in profondità per dovuto grado di umidità. primi, può convenire per i secondi.
Si può ovviare all'inconveniente di Naturalmente le percentuali date
opere esuberanti munendo lo scarico dovranno essere opportunamente va-
della rete di smaltimento di unasara- riate di volta in volta, a seconda dei
cinesca di regolazione del deflusso materiali a disposizione e delle condi-
dell'acqua dal campo. zioni ambiente,
Per quanto esposto, si dovrebbe Il drenaggio non deve modificare la
sempre costruire una rete regolabile superficie del campo; l'acqua, invece,
di smaltimento delle acque; in pra- seguendo il percorso più breve per
tica sarà l'incidenza della spesa a far giungere ai dreni, trascina con sé par-
decidere, caso per caso, sulla conve- ticelle dello strato superficiale che, col
nienza o meno della costruzione tempo, si avvalla in corrispondenza dei
della rete stessa; al limite, si potrà
dreni stessi. b) per l'azione di compressione ficie piana con pendenze trasversali
Per ovviare all'inconveniente oc- dei tacchetti dei calciatori, il terreno dai centro verso le linee perimetrali, si
corre che l'acqua filtri uniformemente di giuoco tende a costiparsi in modo deve rimettere in posto il terreno di
in tutti i punti del campo; ciò si ottiene: sensibile, così che viene eliminata la risulta, miscelato con i correttivi del
aumentando il numero dei dreni e leggera pendenza superficiale del caso (sabbia silicea, argilla, humus,
diminuendone la sezione; campo ed impedito l'assorbimento ecc.) mediante accurate zappature
proteggendo ciascun dreno con ta- delle acque e la crescita dell'erba. meccaniche, e sistemare la superficie
velle, lastre, ecc. Si consigliano dreni; con le pendenze previste (0,5 % max),
distanti fra loro da m 5 a m 10; c) i dreni dopo un breve periodo impiegando un rullo di peso nonsupe-
di diametro variabile da cm 10 di tempo si intasano. riore ai q 3,50.
Si deve procedere quindi all'erpica-
tura ed alla rastrellatura del terreno,
1,
all'eliminazione dei sassi e delle radici
5 ed, infine, alla semina.
0 Attorno al terreno così sistemato
m occorre costruire un fosso di profondità
i
n. superiore a quella del cassonetto,
s fosso che, riempito di ghiaia, servirà
alla raccolta delle acque ed al loro
ALLO
SCARICO convogliamento nella fognatura
1, esterna.
5
0 Prima di rimettere il terreno di ri-
m sulta nei cassonetto, è opportuno di-
i sporre sul fondo, sistemato come so-
n.
pra detto, uno strato di alcuni centime-
L
tri di ghiaia in natura e ciò qualunque
sia la qualità del terreno sottostante,
2,50 min. 2,50 min.
cioè permeabile o impermeabile
(argilloso).
Fig. 3 - Pianta schematica di drenaggio a dreni paralleli, s, saracinesca
di regolazione del deflusso dell'acqua del campo.
Allo scorrimento superficiale si
a cm 20; Tenuto conto che trascorso un provvede dando al terreno di giuoco
aventi pendenze, in relazione a! dia- certo numero di anni conviene rige- una pendenza non superiore allo 0,5
metro, tali da impedire l'intasamento e nerare sia il terreno di giuoco, sia % nella direzione di uno degli assi del
la formazione di fIora; l'impianto del prato e che: campo: generalmente la linea di
la presenza del drenaggio impe- colmo coincide con quella longitudi-
sistemati ad una profondità di circa cm disce la semplicità e rapidità delle nale.
60, cioè ai disotto dello strato interes- relative operazioni perché le arature L'acqua di scorrimento viene elimi-
sato dalle radici e, in ogni caso, a successive verrebbero a mescolare la nata mediante una canalizzazione con
quota inferiore a quella di possibile ghiaia col terreno; chiusini distanti da m 20 a m 30 l'uno
gelo del terreno: i dreni intasati non possono rige- dall'altro, sistemati oltre la zona di ri-
aventi una portata pari all' « af- nerarsi rimuovendo soltanto la parte spetto regolamentare e con tutti gli
flusso meteorico ridotto » (riferito alla di terreno che li interessa perché si accorgimenti atti a non provocare
pioggia torrenziale citata), detratta creerebbero discontinuità ed avvalla- danno ai giuocatori.
l'acqua che si elimina per scorrimento menti nel tappeto erboso; Le acque di scorrimento superficiale
superficiale e quella necessaria a dare si consiglia di attenersi a quanto e di drenaggio potranno confluire in
al terreno la dovuta umidità. segue (fig. 4). un unico collettore, il cui scarico sarà
La creazione di un drenaggio del Determinata la natura del terreno munito della saracinesca di cui si è
tipo descritto (v. fig. 20) può causare e stabiliti gli opportuni accorgimenti parlato.
seri inconvenienti perché: per renderlo di medio impasto, ten- L'innaffiamento è indispensabile
dente a sciolto, si deve procedere sia per i manti erbosi che per quelli in
a) in corrispondenza dei dreni, oltre allo splateamento di tutta l'area del terra stabilizzata.
alla già rilevata tendenza del terreno campo per una profondità di n 0,30 Si è già detto che il quantitativo
ad avvallarsi, si ha uno sviluppo della ÷ 0,40, ammucchiando il terreno di d'acqua occorrente è notevole; infatti,
vegetazione migliore che nelle altre risulta ai bordi dell'area stessa. per ogni innaffiamento giornaliero, si
zone del prato il quale, pertanto, non Sistemato il cassonetto, costipan- calcola un fabbisogno di:
risulta uniforme; done il fondo con opportune rulla- 8 ÷ 10 l/m² per i manti in terra
ture, in modo da ottenere una super- stabilizzata
10 ÷ 15 l/m² per i manti erbosi. riore alle 3,5 ÷ 4 atmosfere (v. fig. munemente adottato.
17). Infatti (v. fig. 5A) lo spettatore S1
Considerando un campo di giuoco situato, p. es., all'estremità di sinistra di
di m 70 x 105 più il campo per desti- Recinzione: la F.I.G.C. stabilisce una rete ad andamento rettilineo, non
nazione minimo, aumentato di una che il campo di calcio, dalla serie A vede il « corner » all'estremità destra
striscia di cm 50 tutto intorno per te- alla Promozione, sia circoscritto da del campo di giuoco, perché la sua
nere conto dello spazio occorrente ai una rete metallica o da altro osta- visuale è disturbata dalla rete stessa e
chiusini ed alle prese d'acqua, si ha colo, p. es., fossato, norma che può dallo spettatore che gli sta a fianco; lo
a
una superficie di m² 8214 da innaf- estendersi anche ai campi di l Divi- stesso avviene, reciprocamente, per lo
fiare: occorrono quindi, in cifra tonda, sione (fig. 5). spettatore Sn all'estremità di destra. nei
per ogni innaffiamento: Dalle prescrizioni della F.I.G.C. e riguardi del « corner » alla sua sinistra.
da 65000 a 82000 l per i manti in del M. I. risultano le caratteristiche Un adatto andamento curvilineo
terra stabilizzata da 82000 a 123000 della rete, fra le quali l'altezza che, elimina la seconda causa di disturbo e
l per i manti erbosi. come per qualunque altro tipo di migliora l'intersezione visuale-rete (v.
Qualora l'impianto idrico locale ostacolo, deve essere di almeno m fig. 58); ovviamente, sostituendo la
non garantisca tale quantitativo d'ac- 2,20, misurati dalla parte del pub- rete col fosso, si è nelle migliori condi-
qua, è consigliabile rendersene blico; quindi, in caso di fossato, que- zioni (v. fig. 5C).
indipendenti mediante la costruzione sto deve avere la profondità minima La curva descritta dallo spettatore
di pozzi idonei allo scopo; in ogni caso di m 2,20; si consiglia una larghezza generico in grado di vedere ugual-
è opportuno poter disporre di una va- superiore a m 2,00. mente bene, a parte la distanza, i due
sca di riserva della capacità occorrente La recinzione potrà correre ai « corner » laterali si identifica pratica-
per un innaffiamento giornaliero. margini esterni del campo per desti- mente con un arco di cerchio.
La rete di innaffiamento sarà ad nazione, assumendo andamento ret- Per L = m 110 e zona di rispetto di
anello con bocche di presa del diame- tilineo. m 2,50 e m 1,50, si è constatato che lo
tro di mm 20 ÷ 22, uniformemente Per motivi di visibilità da parte spettatore Sm, posto sull'asse trasver-
distribuite e distanti fra loro non più di degli spettatori, non si consiglia tale sale del campo, vede ugualmente
35 ÷ 10 m; l'acqua deve arrivare alle andamento, al quale è opportuno bene i due « corner », purché sia alla
bocche con una pressione non infe- preferire quello curvilineo, oggi co- distanza minima D = m 6,00 dalla
PARTIC. A Recinzione
Segnatura laterale area dei giuochi
del campo di giuoco
Presa idrante
Tubazione Mannesman
Rubinetto di scarico
Profondità
variabile Pozzetto alloggio idrante
Ghiaia in natura
Tubo di scarico
acqua residua
Terra vegetale per Rinfianco laterizio
impianto erboso
collettore
Collettore di raccolta
PARTICOLARE A
SEZIONE GENERICA PARTICOLARE A
0.48 SEZIONE SUL POZZETTO
d1 d1
Una pianta di area dei giuochi peri
d1 il calcio tracciata in base a quanto
sopra esposto è quella riportata nella
s1 sn fig. 6.
L
Tratto di intersezione A
visuale - rete Recinzione Orientamento: l'area dei giuochi
d1 d1 deve essere orientata in modo che le
R
due squadre in campo siano nelle
stesse migliori condizioni.
6,00 La causa principale di disturbo è
sn rappresentata dal sole che, evidente-
sm
L
mente, dovrà trovarsi di fianco aigiuo-
Punto di intersezione B catori durante le partite; poiché queste
visuale - rete
+ si svolgono normalmente nel pomerig-
gio, l'asse maggiore del campo di
+
calcio dovrà risultare in direzione
Visuale all'installazione più vicina +
Nord-Sud.
Empiricamente, si assume un
2,00 min. orientamento intermedio fra quello
Nord-Sud e quello Nord-Nord Ovest-
Sud Sud-Est (fig. 7).
2,00 min. C Volendo, si può ricavare l'orienta-
mento esatto procedendo in modo
Fig. 5 - Recinzione dell'area dei giuochi analogo a quello adottato per risol-
A, recinzione in rete metallica ad andamento rettilineo; B, recinzione in rete metallica ad andamento vere i problemi dell'insolazione; natu-
curvilieno; C, recinzione con fosso; d 1, d2 - larghezza campo per destinazione; R = raggio arco di ralmente, occorre tener conto che la
cerchio S 1, Sm ,S n. Per d1 = m 1,50; L = m 110; si ha R = m 363,61. posizione del sole varia continuamente
durante le partite e che queste si svol-
r=387 3.00
r=387 A B
Recinzione 2.00
Campo per
r=387 destinazione
(1.50+0.50)
r=387
PARTICOLARE A
C
(2.50+0.50)
Fig. 6 - Orientamento dell'area dei giuochi e distribuzione
Fig. 6 - Esempio di pianta di area dei giuochi per solo calcio del pubblico intorno all'area stessa
Tenuto conto dell'orientamento e del fattore spettacolare, i
settori preferiti sono, nell'ordine, A, B, C, D.
Naturalmente D diminuisce col di- D = m 6,00 per assorbire l'errore gono in ore diverse nel corso della
minuire di L; per L = m 105, D = m derivante dall'avere sostituito con un stagione agonistica.
5,70; per L = m 100, D = m 5,45; è arco di cerchio l'andamento teorico L'orientamento, però, non deve di-
consigliabile tuttavia assumere sempre della recinzione. pendere soltanto dalla posizione del
sole; occorre tener conto della sua l cenni che seguono riguardano la linea di fondo rivolta a Sud (v. fig.
altezza per evitare ombre fastidiose e solo le principali avvertenze da se- 7).
per decidere, in casi particolari, sulla guire nell'applicazione delle Norme Il numero di spettatori farà decidere
possibilità di scostarsi o meno dall'o- del M. I. se estendere o meno all'intero perime-
rientamento teorico. Si deve tenere presente che lo tro dell'area dei giuochi la zona desti-
Infatti, ad un campo conveniente- studio della distribuzione e della cir- nata al pubblico.
mente orientato, ma attraversato da colazione del pubblico nella zona ad
zone d'ombra è preferibile altro orien- esso riservata, come quello della po- L'importanza dell'impianto e la di-
tato meno bene, però senza ombre: se sizione degli accessi e delle uscite, è sponibilità finanziaria consiglieranno
il terreno è tale da non permettere della massima importanza agli effetti se munirla o no di gradinate.
l'adozione dell'orientamento calcolato, della razionalità di un impianto e del Il numero di spettatori si calcola,
sarà l'altezza del sole e la presenza di calcolo del tempo di sfollamento. nella fase di progettazione, in base al
eventuali rilievi, alberi, ecc., a far deci- Quest'ultimo deve risultare il mi- pubblico interessato e che quindi può
dere sull'opportunità o meno di realiz- nore possibile. essere presente alle manifestazioni,te-
zare l'impianto in quell'area. nuto conto che la vita di un impianto
In caso di forti venti dominanti nella Distribuzione del pubblico in- sportivo deve prevedersi di almeno al-
zona e quando non si possa ubicare torno al campo di calcio: il pub- cuni decenni.
l'impianto al riparo dagli stessi si può blico si distribuisce naturalmente
prescindere dalla posizione del sole, nelle zone da cui può vedere bene Pubblico in piedi: se la zona per il
disponendo l'asse longitudinale del tutta l'area dei giuochi e dove è meno pubblico è pianeggiante, oltre alla
campo normalmente alla direzione del disturbato dal sole. terza fila di spettatori addossati alla
vento di cui occorre diminuire gli effetti I posti migliori, e che si equival- rete non si ha più una buona visibilità;
con l'impiego di appositi schermi (p. gono dal punto di vista spettacolare, quindi, per un campo di m 70 x 105,
es. piantagioni di pini, pioppi, ecc., in sono in corrispondenza dei lati lun- zona di rispetto di m 2 e m 3, rispetti-
più file sfalsate). ghi; seguono quelli dietro le linee di vamente lungo le segnature laterali e
fondo campo, anch'essi equivalenti. dietro le linee di fondo, recinzione ad
Tenuto conto pure della posizione andamento rettilineo estesa all'intero
ZONA PER IL PUBBLICO del sole, il settore preferito, nel caso perimetro dell'area dei giuochi, si ha:
più frequente di orientamento nor- N = 3 x 370/0,48 = 2310 spettatori,
È compresa fra la recinzione dell'a- male, è quello rivolto ad Est perché ove 370 è lo sviluppo in metri della
rea dei giuochi e quella esterna del- consente al pubblico di avere il sole recinzione e 0,48 è in metri la misura
l'impianto. alle spalle: il peggiore è quello dietro di ingombro laterale adottata perspet-
0.60
1.50
SEZIONE B 10.45
Cordolo esterno
pista 2.75
0.80
0.12
Dati secondo i quali è
stata costruita la curva 0.80 0.92
SEZIONE C
Fig. 8 - Sezioni di gradinate. A e B, si riferiscono al caso di impianto di atletica leggera e calcio; C, in alto, profilo della gradinata la curva di visibilità;
in basso, sezione della stessa gradinata che mostra come venga adattato il profilo stesso per spettatori seduti.
Si possono aumentare le file di criteri che si adottano per la proget- In ogni caso il problema fondamen-
spettatori, facendo, la zona per il pub- tazione delle gradinate. tale da risolvere è quello della visibi-
blico a piano inclinato o a gradonata; Gradinate: sono previste gene- lità: cioè porre tutti gli spettatori in
in quest'ultimo caso valgono gli stessi ralmente per spettatori seduti. condizione di vedere l'intero campo.
Risolvere il problema della visibilità zione dell'area dei giuochi; basta, Il profilo delle gradinate dovrebbe
significa giungere alla definizione, in pertanto, che il primo gradone sia essere ricavato in base alla curva di
pianta e sezione, di una forma razio- parallelo ed a conveniente distanza visibilità relativa alla sezione più sfavo-
nale di gradinata. dalla recinzione stessa. rita (fig. 8); ciò comporta, però, diffi-
Ovviamente il pubblico dei primo È evidente che gli spettatori dei coltà costruttive non sempre compen-
gradone il più basso ed il più vicino al gradoni successivi, aumentando la sate dal risultato pratico; occorre, inol-
campo è quello in peggiori condizioni; distanza dalla segnatura laterale, ve- tre, considerare che non si è nelle
quindi è necessario mettere ciascuno dranno sempre meglio tutti i punti del stesse condizioni di un comune locale
spettatore di questo gradone in condi- campo; naturalmente, occorre stu- di spettacolo e che, anche nelle mi-
zioni di vedere tutta la segnatura late- diare una sezione delle gradinate gliori condizioni di visibilità, non si può
rale dei campo stesso. tale che il pubblico di un gradone impedire che il pubblico si muova o ti
Il problema è già stato implicita- non ostacoli la visibilità di quello re- alzi trascinato dall'entusiasmo.
mente trattato parlando della recin- trostante.
COPERTURA ORIZZONTALE
2.10-2.20
11.85
0.80
21.60
1.50
Può convenire, quindi, di progettare primo gradone sul livello del terreno; crea il « parterre » fra tribuna e
gradoni di altezza costante, control- questa soluzione costringe ad allon- recinzione che non ha scopo ed è
lando la visibilità di ogni fila di spetta- tanare eccessivamente la gradinata antieconomico, traducendosi in uno
tori fungo la sezione più sfavorita. dal campo: infatti, a parità di di- spreco di area (si può obiettare che
stanza di una gradinata bassa dai può essere utilizzato per spettatori in
Per poter realizzare il voluto nu- campo stesso, quella alta ha già il piedi, ma (a soluzione non è razio-
mero di gradoni senza arrivare ad secondo gradone di un'alzata proibi- nale);
eccessive altezze degli stessi e senza tiva, oltre cm 60 (v. fig. 8 sez. B). porta all'esecuzione di un'opera di
allontanare troppo la gradinata dal Tale soluzione è stata adottata in cubatura, quindi di costo, maggiore
campo occorre partire da terra (v. fig. passato perché i progettisti si sono della semplice gradinata: (anche qui si
8 sez. A); anzi, negli impianti di ispirati alle tribune degli ippodromi, può obiettare che !a cubatura in pa-
grande capienza, il primo gradone impianti nati prima dei campi sportivi rola può essere razionalmente utiliz-
può essere addirittura sotto il livello del modernamente intesi. zata, ma di ciò si parlerà trattando dei
campo stesso (v. fig. 8 sez. C). Negli ippodromi la soluzione è servizi).
Così facendo, per contro, si pos- giustificata dalle dimensioni dell'im- Inoltre, tali tribune vengono ancora
sono avere alzate dei primi gradoni pianto e dalle particolari modalità di generalmente progettate con un am-
troppo piccole: si ovvia facilmente al- svolgimento delle manifestazioni che, pio pianerottolo antistante, al quale si
l'inconveniente (v. fig. 8 sez. C, rampa fra l'altro, impongono l'esistenza di accede per mezzo di scale laterali e
bassa), ma la soluzione é costosa;inol- un ampio « parterre » fra tribuna e dal quale si sale ai gradoni: a volte il
tre, gli spettatori più bassi hanno la pista. pianerottolo è minuto anche di scalette
visibilità molto disturbata dalla recin- Nei campi di calcio, come in tutti frontali per il deflusso del pubblico
zione, vedono male i giuocatori che gli impianti sportivi in genere, è evi- attraverso il « parterre ».
risultano proiettati sulla massa di pub- dente che allontanando il pubblico L'esperienza insegna che parte de-
blico dirimpetto, non hanno la sensa- dall'area dei giuochi è possibile. rea- gli spettatori riesce sempre a rimanere
zione della profondità del campo. lizzare tribune di questo tipo; ma tale in piedi sulle scalette e, specialmente,
Sostituendo le comuni recinzioni allontanamento è dannoso perché: sul pianerottolo che costituisce una co-
con un fosso si supera il primo incon- moda balconata sul campo; ne deriva
veniente; il secondo non esiste in caso impedisce o limita la possibilità di che parte del pubblico seduto deve
di spettatori su un solo lato del campo: seguire ed apprezzare l’azionedell'a- alzarsi per poter vedere qualcosa, an-
il terzo non è eliminabile. tleta; che se i gradoni sono stati ricavati
Si tende, quindi, a sopraelevare il secondo la curva di visibilità; è inutile
quindi avere previsto posti a sedere accessi potranno trovarsi a 2/3 del- piedi, la larghezza consigliata per-
che non possono essere utilizzati. Si l’altezza delle gradinate; con ciò si mette di adibire ogni gradone ad una
arriva così a soluzioni di tipo misto (v. tiene anche conto del fatto che non fila di spettatori seduti, oppure a due di
fig. 8 sez. C). sempre tali impianti sono completa- spettatori in piedi.
L'esperienza, inoltre, dimostra che il mente pieni. Sulle gradinate si debbono preve-
pubblico si distribuisce sulle gradinate Dallo studio della distribuzione dere opportuni frangifolla per evitare
occupando prima la zona centrale, del pubblico sui gradoni è derivata la incidenti.
quindi le successive, allargandosi fino forma di gradinate a « crescent » (fig.
a riempire tutti i gradoni (fig. 9A). 10): qui sorge un altro problema: Se si ha il primo gradone che parte
Da ciò deriva che facendo accedere conviene realizzare il « crescent » col da terra, la sua distanza dalla rete si
gli spettatori dal basso, questi, per sole alle spalle, cioè dove sono i posti aggirerà sui m 1,20 ÷ 1,50; ciò, men-
portarsi ai posti liberi, dovranno supe- migliori ma più costosi, o di fronte, tre diminuisce il disturbo che talerecin-
rare quelli già occupati, con notevole dove accede più pubblico perché i zione da alla visibilità, evita che qual-
disturbo del pubblico seduto; né vale posti sono più economici ? che spettatore in piedi si addossi alla
obiettare che ai gradoni si accede at- Le Norme del M. I. consentono rete, disturbando quelli seduti retro-
traverso apposite scalette, in quanto una rampa continua anche di 20 stanti.
anche queste, non essendo nettamente gradoni; ciò comporta scalette di In caso di fosso, il gradone disterà
separabili dai gradoni stessi, finiscono smistamento di almeno 40 gradini dal parapetto quanto è necessarioper-
per servire da sedile. che possono risultare pericolose. Si ché si possano poggiare comoda-
L'accesso e la circolazione del pub- consiglia di non superare, in pratica, mente i piedi in terra.
blico sulle gradinate devono, quindi, i 10 gradoni ed una pendenza della Se si vuole che il primo ripiano
avvenire dall'alto (v. fig. 9B, 9C, 9D); si rampa di circa 30°. consenta anche uno smistamento del
ha la cosidetta « circolazione a pioggia Un gradone razionale dovrebbe pubblico davanti al primo gradone, il
», cioè accesso e distribuzione dall'alto, avere la pedata di cm 80 - 90; tale ripiano stesso potrà essere allargato
uscita dal basso; è naturale che tali misura, mentre contiene la larghezza fino a m 1,00 ÷ 1.20.
tipo di circolazione sia un po' teorico, della gradinata in limiti ragionevoli,
perché gli spettatori più vicini al piane- consente agli spettatori di sedere La copertura delle gradinate incide
rottolo superiore preferiranno risalire senza essere eccessivamente distur- notevolmente sul costo delle gradinate
qualche gradone ed uscire dalle scale bati; inoltre, rende abbastanza age- stesse, quasi raddoppiandolo, grosso
di accesso piuttosto che scendere tutta vole lo smistarnento del pubblico modo; la sua realzzazione va decisa,
la gradinata, specie se di una certa lungo i gradoni stessi. quindi, in base ad una effettiva neces-
ampiezza; quindi, particolarmente ne- In caso si preveda l'uso della gra- sità.
gli impianti di grande capienza; gli dinata per pubblico sia seduto che in In genere si adotta uno sbalzo incli-
A
DALL'INGRESSO
Dmax=20.00
1/2 d
DALL'INGRESSO
Dmax=20.00
d
1/2 d
DALL'INGRESSO
Dmax=20.00 1/2 d
1/2 d
Fig. - Gradinata
A, distribuzione naturale del pubblico sulle gradinate; B, piante di gradinate in base alla distribuzione naturale del pubblico; C, gradinate semplici,
D, gradinate con la zona centrale riservata alle autorità, ecc.
Non è conveniente costruire scalette di smistamento del pubblico in corrispondenza dell'asse trasversale del campo, perché in tal modo si eliminano
i posti migliori dal punto di vista spettacolare.
Per progettare un andamento cor- pianerottolo superiore al passaggio suale da detto occhio alla quota di m
retto dello sbalzo occorre tenere pre- degli spettatori, all'altezza mediadal- 14 circa sul centro campo.
sente che esso è legato all'altezza li- l'ochio dello spettatore in piedi che È evidente che, variando le dimen-
bera (m 2,10÷ 2,20) necessaria sul sosta sul pianerottolo stesse, alla vi- sioni dell'impianto e l'altezza dellagra-
dinata, lo sbalzo potrà essere inclinato SERVIZI guata, protetta da un ostacolo dell'al-
in basso: sorge in questo caso il pro- tezza minima di m 2,20 misurati dalla
blema non facilmente risolvibile della l loro requisiti funzionati ed igie- parte del pubblico (v. fig. 18).
eliminazione dell'acqua piovana; per- nici sono fissati dalla F.I.G.C. e dalle Gli spogliatoi devono essere costi-
ciò e per ragioni statiche si ricorre in Norme del M. I. tuiti da almeno un locale per ciascuna
genere allo sbalzo inclinato verso l'alto Servizi per i giuocatori: sono squadra e da un locale per l'arbitro ed
dotandolo, se necessario, dì una ve- costituiti essenzialmente dagli spo- i guardialinee, nettamente separati fra
letta antistante. gliatoi; questi possono essere situati: loro (figg. 11A e 11B).
Uno sbalzo di lunghezza uguale a sotto le gradinate La comunicazione di ciascun locale
quello della gradinata può nonproteg- in edificio isolato. con l'esterno non deve avvenirediretta-
gere un certo numero di gradoni bassi Comunque, devono essere bene mente, ma attraverso un vano di in-
in caso di pioggia evento; in genere, separati dalla zona riservata al pub- gresso.
per non aumentare le difficoltà di rea- blico, in modo da impedire qualsiasi A ciascun locale deve essere an-
lizzazione, non se ne tiene conto. contatto del pubblico stesso con l'ar- nesso, in diretta comunicazione, un
Concludendo, non è possibile con- bitro e con i giuocatori. ambiente destinato ai servizi igienico-
sigliare un tipo di gradinata ottimo per sanitari.
tutti i casi: si tratta di un problema Nel primo caso le gradinate de-
costruttivo, quindi va scelta la solu- vono avere dimensioni tali da poter
zione più vantaggiosa nel casopartico- contenere spogliatoi razionali percu-
lare: p. es., per piccoli impianti con batura, aerazione, illuminazione e da
gradinate di pochi gradoni (4 ÷ 6) si rendere possibile una netta separa-
può accettare anche l'accesso dal zione fra gli spogliatoi stessi ed i
basso, quando l'impongano ragioni di passaggi ed i locali destinati agli
spazio e di economia. spettatori; nel secondo caso occorre
riservare allo scopo un'area ade-
trine debbano essere precedute daan- bono essere fatti negli spogliatoi per- Il pronto soccorso, se previsto, deve
tilatrine dove possono installarsi gliori- ché le emanazioni delle sostanze essere facilmente accessibile anche
natoi: tutti i vani debbono essere illu- usate allo scopo disturbano coloro dall'esterno.
minati ed aerati direttamente. che vi sostano; si deve prevedere al Nei grandi impianti, agli spogliatoi
Si consiglia di non costruire spoglia- riguardo. quando occorra, un'appo- possono essere annessi anche magaz-
toi con i servizi in comune, anche nei sita stanza bene arieggiata ed in di- zini, lavanderia e stireria ad uso dei
casi ammessi dalla F.I.G.C. retta comunicazione con lo spoglia- giuocatori.
Circa i massaggi, questi non deb- toio di ciascuna squadra. Il collegamento spogliatoi-campo
ACCESSO
USCITA A
Fig. 10 - Stadio per atletica leggera e calcio con gradinate a forma "Crescent" B
A, pianta; B, trasversale.
Magazzino
Pronto soccorso Vano d'ingresso lavanderia, ecc.
Arbitro
e guardialinee
mq. 8
Spogliatoio Spogliatoio
circa mq. 20 Ingresso circa mq. 20
ARBITRO E GUADIALINEE B
SQUADRA A
. . . . . . . . . . . . . . . . SQUADRA B Fig. 11 - Spogliatoi per il giuoco del calcio
A, schema distributivo generale; B, pianta schematica di spogliatoio minimo
La soluzione che conviene adottare, giuocatori direttamente dall'esterno e coli, basta un ,bar, o solo un posto di
se possibile, è quella di ricavare gli lontano dagli ingressi per il pubblico. ristoro.
spogliatoi nell'area meno pregiata a Le biglietterie dei grandi impianti è
Nord, situata dietro la linea di fondo. Servizi per il pubblico: sono bene siano ubicate lungo le linee di
La protezione di detta zona è data costituiti essenzialmente dagli im- affluenza agli impianti stessi, a di-
dalla stessa recinzione dell'area dei pianti igienico-sanitari e dal pronto stanza tale da non creare ingorghi
giuochi e la separazione dell'arbitro e soccorso, prescritti dalle Norme del nella circolazione (figg. 13A e B).
dei giuocatori dal pubblico è ottenuta M. I. che ne fissano numero, ubica-
con la notevole distanza che intercorre ziorne, ecc. Servizi vari: ogni impianto sportivo
fra spogliatoi, percorso spogliatoi È opportuno munire gli ingressi deve avere magazzini o tettoie suffi-
campo e spettatori. dei locali destinati ai servizi igienico- cienti a contenere l'attrezzatura mobile
Con tale soluzione possono essere sanitari di adatti schermi che impedi- e quarto occorra alla manutenzione
costruite gradinate basse, quindi poco scono di vederne l'interno. del campo.
costose. Nei grandi impianti vengono pre- Non bisogna dimenticare. inoltre, i
Un altro vantaggio è dato dalla visti bar, locali di rappresentanza, locali per le caldaie, il deposito del
possibilità di ottenere l'accesso dei servizi postali, telefonici, ecc.; neipic- combustibile, il comando degli im-
pianti elettrici ed idraulici che, in taluni È vero che lo scopo che spinge a
casi, assumono il carattere di vere e Ha lo scopo di non consentire a costruire i muri in parola è quello di
proprie centrali. chi non ne ha diritto l'accesso all'im- realizzare un diaframma impenetrabile
pianto. agli sguardi di coloro che sostanoall'e-
Infine, negli impianti sportivi di una La F.I.G.C. stabilisce che debba sterno dell'impianto ed insuperabile
certa importanza, ed adeguatamente essere costituita da un muro dell'al- per chi intendesse entrarvi senza bi-
all'importanza stessa, occorre preve- tezza minima di m 3, misurati dal glietto; ma, se pure tale diaframma è
dere cabine telefoniche, cabine radio, piano del terreno esterno adiacente. efficace, è anche costosissimo: inoltre,
sale di scrittura, posti idonei sulle gra- Per ragioni estetiche e per dare ai nel caso di gradinate, anche basse, è
dinate per porre giornalisti e radiocro- campi sportivi il carattere. di « zona inutile, perché queste, situate fra il
nisti in condizione di assolvere nel verde », è bene che la recinzione campo e la recinzione esterna, impedi-
modo migliore il loro compito. esterna non sia il solito muro pieno e scono di vedere il campo stesso.
Come per la Stampa, altri posti continuo, generalmente progettato. In base alle considerazioni esposte
riservati debbono essere messi a di- A prescindere da qualsiasi consi- e ad altre di minor rilievo, il C.O.N.I.
sposizione delle Autorità e degli invi- derazione di carattere funzionale, ha condotto da parecchi anni studi ed
tati; per tali posti debbono prevedersi estetico od urbanistico, il problema esperienze, concludendo che la mi-
accessi e servizi separati da quelli del della recinzione esterna ha un impor- gliore recinzione esterna è quella in
pubblico. tante contenuto economico perché il rete metallica e filo spinato con rampi-
muro pieno comporta una spesa no- canti, siepi, piante cespugliose che an-
tevole che incide tanto più su quella nullano praticamente la visibilità ed
RECINZIONE ESTERNA totale quanto più l'impianto è mode- abbelliscono la recinzione stessa.
DELL'IMPIANTO sto. Al massimo, ove sia opportuno,
A L L O S T A D I O
GRUPPO GRUPPO
BIGLIETTERIE Pubblico già BIGLIETTERIE
munito di
di biglietto
2.20
A
3.00
LAMIERA
RECINZIONE
0.60
0.40
GIOCATORI
B B'
2.50
PUBBLICO 0.80
A A'
AFFLUENZA E
SMISTAMENTO L
DEL PUBBLICO
ATLETICA LEGGERA Linea immaginaria lungo la quale si misura lo sviluppo della pista.
corsa campestre;
CORSIA
corsa e marcia su strada; s
R
corsa, marcia, salti e lanci su pista. Segnatura 0.30
r
0.10
Queste ultime specialità sono
quelle che interessano il tecnico, in CORDOLO INTERNO livello del terreno
I STRATO 0.05 adiacente alla pista
quanto si svolgono su installazioni la
II STRATO
cui progettazione, costruzione e manu-
MANTO SUPERIORE B
tenzione richiedono particolare com-
0.05 0.05
petenza.
7.57 pista a 6 corsie
seguente:
Fig.14 - Pista podistica
F.I.D.A.L. - « Impianti di un campo R = r + s + 0,30 = raggio rispetto alla linea immaginaria lungo la quale si misura lo sviluppo
di atletica leggera » - ediz. 1949; sviluppo della pista; S = m 400 = 2 Rπ+ 2 L = pista tipo; s, spessore del cordolo interno (max cm 5).
F.I.D.A.L. - « Regolamento tecnico
per le gare di atletica » - ediz. 1955;
F.I.D.A.L. - « Comunicato n. 34 » del di spettacolo in genere » - C. M. n. 16 È costituita da due diritture e due
22 maggio 1957 - Variazioni ed ag- del 15 febbraio 1951. curve a tutto sesto (v. « Impianti di un
giunte al Regolamento tecnico ediz. campo di atletica leggera » - pag. 15:
1955 disposte dalla I.A.A.F. AREA DEI GIUOCHI « Regolamento tecnico » - pag. 36).
(Committee the Rules and Records 3-4 Si richiama l'attenzione su quanto
dicembre 1956 - Melbourne); È costituita dal campo di atletica segue:
F.I.D.A.L. - « Comunicato n. 152 » leggera; questo è formato da un in- il verso della corsa e della marcia è
del 27 giugno 1959 - Norme per le sieme di installazioni - pista e pedane stabilito tenendo a sinistra il cordolo
gare di salto; per salti e lanci - completo dei pre- interno della pista; cioè è contrario al
scritti servizi. verso delle lancette dell'orologio:
Ministero Interni - Direz. Gen. Serv. la larghezza delle corsie in cui la
Antincendi - « Norme di sicurezza per Pista atletica: serve per l'allena- pista viene suddivisa parallelamente al
la costruzione, l'esercizio e la vigilanza mento e lo svolgimento delle gare di suo asse longitudinale, mediante stri-
dei teatri, cinematografi ed altri locali corsa e marcia (fig. 14). sce bianche targhe cm 5, è di m 1,22.
La striscia bianca alla destra di cia- che rappresenta il percorso dell'atleta 80,62.
scuno corsia, nei verso della corsa, può che corre in prima corsia.
essere inclusa nella misurazione della Le piste atletiche, come le pedane
larghezza della corsia stessa; quindi, Per i primati di marcia lo sviluppo per i salti e per il lancio del giavellotto,
una pista a 6 corsie, p. es., potrà della pista deve essere compreso fra sono installazioni in « terra » stabiliz-
essere larga m 7,32 (1,22 x 6), oppure un minimo di m 350 ed un massimo zata; all’argomento si è già accennato
m 7,57 (1,22 x 6 + 0,05 x 5). di m 5000; la lunghezza di ciascuna parlando dei campi di calcio.
Si può avere il rettilineo, per le delle due diritture fra un minimo di m Nei terreni di giuoco con manto
corse fino ai m 110 con ostacoli, con 80 ed un massimo di m 120; que- erboso le doti di elasticità e compat-
un numero di corsie differente da st'ultima norma, contenuta nel Rego- tezza chiede avere il terreno stesso
quello del resto della pista; per esem- lamento internazionale, appare illo- sono in parte assicurate dal prato e dal
pio, per motivi organizzativi, le piste a gica e si ritiene opportuno che di essa suo apparato radicale; in quelli in terra
4 corsie si realizzano anche con rettili- non si tenga conto nella progetta- stabilizzata. invece, dipendono total-
neo a 6. zione, tanto più che sembra debba mente dalla scelta dei materiali e dal-
La pista è delimitata da due cordoli. essere soppressa. l'esecuzione dei lavori. Il problema
Su quello esterno non esistono pre- della costituzione di tali manti si pre-
scrizioni; per ragioni estetiche e co- Una pista dello sviluppo Sp = m senta in modo alquanto diverso, a se-
struttive si fa generalmente come 350 e lunghezza della dirittura Lp 80, conda si tratti di campi di calcio, piste
quello interno. ha un raggio delle curve Rp = m atletiche o pedane; infatti, i giuocatori
Questo, che serve anche a delimi- 30,24; con Sp = m 500 ed Lp = m e gli atleti - sottoponendo il terreno a
tare il percorsi dell'atleta che corre in 120, si ha Rp = m 41,38. sforzi diversi di compressione e taglio -
prima corsia, deve avere un'altezza di Rp = m 30,24 può essere am- rendono necessaria una diversa costi-
cm 5 rispetto all'adiacente livello della messo per la marcia; è inadatto per tuzione del terreno stesso.
pista ed una larghezza di non più di cm le corse, per le quali il raggio minimo Nei campi di calcio basta dare al
5. razionale è di m 38; in casi eccezio- terreno caratteristiche artificiali il più
l cordoli possono essere di pietra nali, può essere accettato anche un possibile simili a quelle naturali dei
naturale o artificiale, mattoni, legno, raggio minore, comunque non infe- manti erbosi; nelle piste e pedane è
ecc., ma sempre a spigoli arrotondati riore a m 35. necessario rendere minime le inevita-
per evitare danno agli atleti. Per motivi di carattere tecnico- bili deformazioni del terreno causate
La faccia del cordolo interno rivolta sportivo ed organizzativo Sp deve dall'azione degli atleti, affinché gli
verso la pista viene comunemente essere un numero intero esattamente stessi possano dare il massimo rendi-
detta « corda ». definito, p. es., m 350, 400, 450, mento.
500. Allo scopo occorre un manto super-
Lo sviluppo della pista si misura Il valore di Sp comunemente ficiale idoneo ed un sottofondo elastico
lungo una linea immaginaria parallela adottato è quello di m 400; per Sp = e regolare, non soggetto a refluimenti,
alla « corda » e distante da essa cm 30. m 400 ed Rp = m 38, si ha Lp m capace di conservare il dovuto grado
1.22 1.30
4.00
Asse di battuta
per gare nazionali
e internazionali
17.00
A
Fig. 15a - Pedana per i salti
A, pianta salto triplo.
Per quanto esposto è ovvio conclu- impiegare come scoria fina solo rie, è necessario sospendere il lavoro,
dere che la costruzione delle piste è quella di frantumazione, perché in attesa che l'assestamento naturale
cosa molto delicata che è bene affi- troppo arida; occorre aggiungervial- delle scorie stesse completi quellootte-
dare a ditte specializzate; tuttavia è meno il 30 % di scoria naturalmente, nuto con la rullatura.
opportuno dare qualche cenno al ri- fina che è più grassa. La costipazione delle scorie provo-
guardo. Il materiale suddetto va posto in cata con la sola rullatura dà luogo a
Eseguito lo scavo che deve conte- opera a strati successivi; ogni strato seri inconvenienti, perché il rullo ne
nere i materiali di cui è formata la deve essere abbondantemente ba- comprime fortemente lo strato superfi-
pista, si procede al livellamento ed al gnato e, dopo un'ora almeno dalla ciale che tende a « fare crosta »; dopo
consolidamento del sottosuolo per bagnatura, convenientemente rullato qualche tempo, per azione delle ba-
mezzo di un'adeguata rullatura; se ne- con rullo di q 1 ÷ 1,5; prima di gnature, delle piogge ed a causa della
cessario, cioè quando il terreno di disporre su ogni strato quello supe- normale distensione delle scorie stesse,
posa è eccessivamente argilloso, si riore, la sua superficie deve essere la crosta si allenta dando luogo acedi-
eseguisce un adatto sottofondo di raschiata in modo che gli strati suc- menti.
ghiaia in natura. cessivi aderiscano perfettamente e L'eliminazione di tali cedimenti,
Si deve provvedere anche al diser- non si verifichino scorrimenti. come quello delle impurità e delle sco-
bamento del terreno sia a mano, sia Ultimato lo stendimento delle sco- rie aride che vengono in superficie, è
con l'impiego di adatti erbicidi. facile prima dello stendimento del
manto; dopo, dà luogo a rappezzature
0.05
Sul terreno così preparato, si di- spesso visibili, comunque sempre av-
spone: vertite dall'atleta.
La necessità di sospendere il lavoro
anzitutto un primo strato dello spes- 15.00 prima di procedere all'assestamento
sore di circa cm 12 di scorie di carbone definitivo delle scorie è tanto più sen-
della pezzatura massima di cm 5; consigliabile m 18 tita, quanto più le scorie stesse sono
poi un secondo strato dello spes- Fossa minima
B mediocri come qualità ed uniformità;
regolamentare 4.00
sore di circa cm 3 della stessa qualità la scoria di qualità migliore è quella
di scorie, ma della pezzatura massima proveniente dalle officine di produ-
di cm 1,5; 4.00 zione del gas (distillazione del carbon
infine, un manto superiore di spes- fossile).
sore variabile a seconda dei materiali Sulle scorie così sistemate si stende,
impiegati (terre speciali, mattoni maci- sempre col procedimento descritto, il
nati, pozzolana, ecc.); come dato manto superiore che si può conside-
orientativo, si può assumere quello di rare formato da due strati: quello a
7.40
cm 3, finito, cioè rullato. contatto con le scorie serve di collega-
La pezzatura riportata è soltanto mento fra le scorie stesse e lo strato
Fossa ampliata 4.00 C
indicativa, perché la natura della sco- superficiale.
ria ed il tipo di vaglio usato (a mano, 5.00
Completata la pista si procede alla
vibratore. a griglia, a lamiera forata) sua colorazione con apposita terra
influiscono sul risultato della vaglia- Fig. 15b - Pedane per i salti
rossa, alta segnatura delle corsie
tura; è, da notare che non conviene Salto in alto: B, con fossa regolamentare: (strisce in latte di calce, o materia pla-
C, con fosse ampliata.
stica), alla messa in posto delle pia- drenante. - stabilisce le seguenti lunghezze mi-
strine indicatrici. L'acqua comunque non assorbita nime delle piste di rincorsa:
Il tipo di pista illustrato è quello che si elimina per scorrimento superfi-
finora ha dato i migliori risultati, ma è ciale attraverso tagli praticati, ogni m m 40, salto in lungo, triplo e con l'asta
anche il più costoso, comportandol'im- 1,50 in media, nel cordolo interno m 15, salto in alto (raggio della pe-
piego di terre speciali per la forma- della pista; allo scopo è ammessa dana);
zione del manto e la sua colorazione. una pendenza massima trasversale
Adottando materiali locali possono del manto dell'1 %. - prescrive di portare, dove possibile, le
essere realizzati altri manti; per ogni lunghezze minime stesse a:
tipo però si dovranno fissare, in base Pedane per i salti: servono per
ad esperienze, gli spessori degli strati l'allenamento e lo svolgimento delle m 45 nei salti in lungo, triplo, conl'a-
di scorie. gare di salto in alto, in lungo, triplo, sta
È da rilevare che non si è mai con l'asta (fig. 15 a, b, c, d). m 18 nei salti in alto (raggio dellape-
parlato di drenaggio; infatti, le piste dana);
vengono adoperate principalmente Sono costituite da:
dalla primavera all'autunno, periodo in - consente di abbinare:
cui in genere l'acqua difetta; quindi, una pista di rincorsa una fossa d'ar-
per tenere insieme i materiali di cui le rivo salto in lungo e salto con l'asta salto
piste stesse sono formate, è indispen- triplo e salto in lungo;
sabile ricorrere all'innaffiamento; que- di forma e dimensioni appro-
sto deve servire anche a riempire i priata a ciascun tipo di salto (v. « - adotta le seguenti distanze fra linea di
vuoti fra re scorie e la ghiaia in natura; Regolamento tecnico » - pag. 53). battuta ed inizio della fossa:
la normale funzione dei vuoti stessi, dal La «battuta», nei salti in lungo e
punto di vista idraulico, è di serbatoio triplo, si effettua su di un « asse di m 11 nel salto triplo (per le garenazio-
di umidità. battuta » di legno, posto a conve- nali ed internazionali m 12)
A questo punto è indispensabile niente distanza dalla fossa d'arrivo. m 4 nel salto in lungo maschile
mettere in evidenza la necessità di Il salto con l'asta si effettua con m 2 nel salto in lungo femminile;
porre in opera i cordoli a perfetto li- l'aiuto di una « cassetta di appoggio
vello, e così i vari strati della pista, allo per l'asta » di legno, rivestita in parte - prevede come dimensioni minime
scopo di ottenere per tutta la sua su- di lamiera, posta a contatto col bordo della fossa di arrivo:
perficie uniformità di permeabilità e di della fossa d'arrivo.
rendimento. Nessun accorgimento è previsto salto in lungo: m 4 (larghezza) x 5
Si osserva che il manto superiore, per il salto in alto. (lunghezza)
per la sua costituzione, lascia passare La « fossa d'arrivo » non ha di- salto triplo: m 4 x 6
solo un determinato volume d'acqua di mensioni stabilite a priori; però sono salto con l'asta: m 5 x 5 salto in alto: m
filtrazione, volume pari all'incirca a deducibili dalle prescrizioni regola- 4 x 4.
quello dei vuoti citati; quindi, in caso di mentari.
pioggia, il sottofondo avrà natural- In particolare la F.I.D.A.L. Si osserva:
mente, per quel volume, una funzione
Linea
di battuta
Asse di battuta
1.30 min. 1.22 4.00
D 9.00 min.
0.50+1.00
Sabbia
E Manto superiore
II Strato Drenaggio Altezza
I Strato variabile
0.20 Sommit… cordolo
Piano pista
Terreno preparato 0.10
5.00
0.50+1.00
Sabbia
H
Altezza
Drenaggio variabile
1.00
0.60 0.15
0.20
0.80
0.05 1.50
X R=8.00 X1
4.00
4.00
0.10
Terreno preparato a3
0.05 0.05
2.50 2.135
1ø6-ogni 20 cm G
4.00 B 4.00 C
0.114
cerchio di ferro quota terr.
cordolo esterno
2.135 pedana =
quota pedana quota campo
0.10
0.02
0.03
0.03
0.09
D
4.00 0.08 puntoni
massicciata
massicciata
4.00
E H
Fig. 16 - Pedana per i lanci
A, giavellotto; a1, pedana sul terreno naturale; a2, pedana in terra stabilizzata; a3, sezione X-X1; B, disco; C, peso; D, sezione pedana getto del peso;
E, sezione pedane disco e martello; F, martello; G, particolare armature pedane; H, particolare fermapiede per il getto del peso.
movimenti: inoltre è causa di un logo- una pedana convenientemente ubi- porta pure una certa economia che si
rio eccessivo della pista stessa; èconsi- cata ed orientata per ciascun tipo di può aumentare riducendone la lar-
gliabile quindi allargarla a m 1,50, salto) si può prevedere una pedana ghezza a m 3 ed abbinandola ad una
meglio a m 2; unica per i salti in lungo, triplo e con per il salto in alto.
l'asta, risultante dall'accostamento di È evidente che il caso particolare
per esigenze di spazio e spettacolari tre pedane regolamentari di lar- detterà la scelta delle dimensioni e del
(è difficile, generalmente, realizzare ghezza minima. Tele pedana com- tipo di pedana da adottare.
Le piste di rincorsa sono costituite in La fossa d'arrivo deve essere Pista di rincorsa, battuta e fossa
modo analogo a quello delle piste riempita di sabbia, con un opportuno d'arrivo debbono costruttivamente for-
atletiche. drenaggio sottostante per lo smalti- mare un unico piano orizzontale ed
È da tenere presente che le prime, mento delle acque. essere allo stesso livello del terreno
sottoposte ad azioni più violente ed La profondità della sabbia può circostante; in sede organizzativa per i
intense delle seconde, richiedono tipi variare da cm 50 a m 1. salti in alto e con l’asta la fossa deve
di miscele diverse da quelle adottate Al posto della sabbia, per il salto avere il piano d’arrivo ad un livello
per le piste atletiche e modalità di con l'asta, si possono adoperare altri superiore di almeno cm 50.
esecuzione differenti, dovendo risultare materiali (segatura, trucioli di legno,
più consistenti. ecc.)
La massima tolleranza consentita la pedana dal terreno circostante, può essere previsti una sola installa-
per l'inclinazione della pista di rincorsa bordandola con un cordolo uguale a zione, salvo a munirla di volta in volta
è di 1% nella direzione della corsa e di quello delle piste atletiche, sporgente della gabbia di ferro di protezione
1% in senso trasversale. di 3 ÷ 5 cm sul livello del terreno prescritta per il lancio del martello.
N DALL'ACQUEDOTTO RECINZIONE
DAL POZZO
TUBAZIONE
INNAFFIAMENTO
PESO IDRANTE
GIAVELLOTTO
IDRANTE
PESO
MARTELLO DISCO
SALTO IN ALTO
Fig. 17 - Pianta di un campo per atletica leggera con schema di impianto di innaffiamento.
Non è possibile, però, tenere le stesso ed, 2 ÷ 3 cm su quello della Una recente disposizione stabilisce
pedane allo stesso livello del terreno pedana. che (a lunghezza della rincorsa nel
circostante perché: Così facendo, la parte superiore lancio del giavellotto non debba supe-
questo, per lo smaltimento delle dell'erba, opportunamente falciata e rare i m 36,50 e raccomanda che non
acque superficiali, può avere una pen- livellata, si troverà allo stesso piano sia minore di m 33,50.
denza non compatibile con quella tol- della pedana e si sarà ottemperato Le pedane per i lanci del disco,
lerata nelle piste di rincorsa; alle necessità tecniche ed alle norme martello e peso debbono risultare par-
il rullaggio necessario alla manu- regolamentari. ticolarmente solide; dopo le Olimpiadi
tenzione delle piste stesse può provo- di Melbourne è stato deciso che ven-
care l’abbassamento della pedana Pedane per lanci: servono per gano costruite in cemento o materiale
che, in caso di pioggia, verrebbe in- l'allenamento e lo svolgimento delle similare.
vasa dall'acqua, rimanendo inutilizzata gare di lancio del giavellotto, disco, Tali pedane possono essere siste-
per molto tempo dopo la fine della martello, peso (fig. 16). mate direttamente sul prato, ma ciò
precipitazione; Hanno forma e dimensioni appro- causa inconvenienti simili a quelli ac-
in caso di manto erboso, il più priate a ciascun tipo di lancio (v. « cennati parlando delle pedane per i
frequente, non sarebbe possibileimpe- Regolamento tecnico » - pag. 65). salti e, forse, maggiori perché il loro
dire l'invasione della pedana da parte Le pedane per il getto del peso livello deve essere inferiore di cm 2 a
dell'erba. sono uguali a quelle per il lancio del quello del terreno circostante; si pos-
È necessario, quindi, sopraelevare martello: per i due attrezzi, quindi, sono prevedere, pertanto, riquadri di
m 4x4 di terreno, appositamente pre- ciò non sia possibile non resta che calcio ha funzione di ostacolo vero e
parato e mescolato con sostanze erbi- orientare il maggior numero di pe- proprio, dovendo garantire l'impossibi-
cide, entro i quali si inseriscono le dane a Nord. lità di qualunque contatto fra pubblico
pedane regolamentari; tali riquadri Naturalmente bisogna tenere nel ed arbitro e giuocatori, qui ha solo
vengono bordati con cordoli del tipo dovuto conto anche il fattore spetta- valore di delimitazione dell'area dei
già descritto. colo. giuochi.
La pedana per il lancio del giavel- Particolare difficoltà presenta la Allo scopo, pertanto, può bastare
lotto può essere della stessa natura del disposizione dei settori dei lanci che, una rete della altezza di circa m 1.
terreno circostante, oppure di natura date le loro dimensioni, difficilmente
diversa; nel primo caso basta trac- possono essere messi in modo da Orientamento: vale quanto già
ciare, di volta in volta, con gesso, o non investire le altre installazioni; ciò detto per i campi di calcio.
calce. le relative strisce di delimita- rappresenta un inconveniente sia agli Si osserva che negli impianti diatle-
zione, affondando nel terreno l'arco effetti dello svolgimento contempora- tica leggera non si hanno due squadre
terminale che sarà munito di punte neo di più attività, sia nei riguardi di giuocatori contrapposte, ma atleti
adatte: nel secondo caso la costruzione della manutenzione, perché gli at- che svolgono la loro attività su installa-
della pista è simile a quella delle pe- trezzi rovinano cordoli e manti. zioni ben definite e con orientamento
dane per salti. proprio; quindi l'orientamento dell'area
Natura dei terreni di giuoco; dei giuochi ha valore quasi esclusiva-
Ubicazione delle installazioni di manti superficiali: l'area dei giuo- mente dal punto di vista spettacolare.
atletica leggera: pista e pedane deb- chi, negli impianti di atletica leggera,
bono essere disposte nell'area dei è costituita da un prato nel quale ZONA PER IL PUBBLICO
giuochi, in modo che su di esse pos- sono inserite piste e pedane; le carat-
sano svolgersi più attività contempora- teristiche di ciascun tipo di terreno e Tutte le considerazioni fatte, par-
neamente ed in ogni ora del giorno di manto sono quelle accennate par- lando del giuoco del calcio, valgono
(fig. 17). lando dei campi di calcio e delle per l'atletica leggera; è da tener pre-
Si soddisfa alla prima esigenza di- installazioni di atletica leggera. sente che, mentre nel primo deve es-
stribuendo le installazioni in relazione sere garantita la visibilità della segna-
alle loro dimensioni ed a quelle dei Eliminazione dell'acqua in ec- tura del campo da parte degli spetta-
settori di lancio, i percorsi degli atleti, cesso: innaffiamento: anche per tori che si trovano nella sezione di
ai margini di sicurezza, ecc. questo argomento vale quanto già gradinata più sfavorita, nel secondo,
Per soddisfare alla seconda occor- esposto. gli spettatori stessi debbono poter ve-
rono più installazioni, diversamente dere il cordolo dell'installazione più
orientate, per ogni specialità; quando Recinzione: mentre nei campi di vicina.
Martello
Spogliatoi
Peso
Disco
Campo di calcio
Pista podistica a 6 corsie; sviluppo regolamentare m 400.
Ingresso N
Maratona e atleti
Servizi per gli atleti: sono costituiti percorsi del pubblico, come nel di progettazione; è necessario, però,
essenzialmente dagli spogliatoi che, giuoco del calcio. In questo caso, aggiungere a quanto esposto le consi-
come quelli per il giuoco del calcio, però, la distinzione dei percorsi è derazioni che seguono.
possono essere ubicati sotto le gradi- ispirata al solo criterio di non creare È costituita di due parti che si inseri-
nate o in edificio a parte. in tralci nell'effettuazione delle gare. scono fra loro: il campo di atletica
l criteri di progettazione sono quelli Per i seguenti argomenti: leggera e quello di calcio, ciascuno da
già esposti salvo quanto segue: omologare per la categoria prevista.
Servizi per il pubblico; servizi Nella progettazione occorre evitare
gli spogliatoi per l'atletica leggera vari che la coesistenza di tante installazioni
debbono essere divisi per sesso, sia nei nella stessa area limiti le possibilità
riguardi degli atleti che dei giudici; Recinzione esterna dell'im-
dell'im- tecnico-sportive proprie ad ognuno di
pianto esse.
la loro capienza, fissata dalla
F.I.D.A.L. è sempre notevole (almeno Affluenza e smistamento del Ubicazione delle installazioni di
80 atleti); pubblico atletica leggera e del campo di
calcio: le installazioni fondamentali
in prossimità degli spogliatoi, e di- vale integralmente quanto già sono la pista atletica ed il campo di
rettamente collegata ad essi, è bene detto in proposito parlando del calcio; questo ultimo, naturalmente, si
sistemare una « zona di preriscalda- giuoco del calcio. dispone nell'interno dell'anello di pista
mento », separata dal campo. In tale (v. figg. 10 e 18).
zona gli atleti, usufruendo di qualche ATLETICA LEGGERA E CALCIO
installazione predisposta allo scopo, Pista atletica e campo di calcio:
potranno esercitarsi e scaldare muscoli Costituisce l'abbinamento cui si affinché il cordolo interno della pista
prima di essere chiamati in gara, ricorre frequentemente nella pratica sia tutto al di fuori del campo di giuoco
di m 70 x 105 e del campo per desti- Eccezionalmente, quando non sia calcio: ciò mentre permette al pubblico
nazione regolamentare occorre che la possibile ottenere neppure la di- situato in corrispondenza dei lati lunghi
pista stessa abbia uno sviluppo molto stanza minima di m 1,50 fra angoli di apprezzare nel modo migliore l'en-
superiore a quello di m 400 comune- del campo di calcio e cordolo in- tità dei lanci stessi, provoca con gli
mente adottato; infatti, è necessaria terno, è consentito costruire la parte attrezzi danni al prato che deve essere,
una dirittura della lunghezza Lp di al- di cordolo interessata dagli angoli quindi, particolarmente curato in sede
meno m 105; assumendo Rp = m 38, stessi, in modo da poterla asportare di manutenzione.
si ha Sp = m 448,76 che, per le durante le partite. Nei campi di atletica leggera (v. fig.
ragioni già esposte, occorre portare a 18) in cui basta una sola pedana per
m 450, allungando, p. es., le diritture. Se non è necessario adottare le ciascuna specialità, le installazioni oc-
Poiché non è sempre possibile, né misure di m 70 x 105, l'inserimento di correnti saranno disposte nella lunetta
conveniente, costruire una pista di tale un campo di dimensioni minori nel- Sud; si ricorda che per il peso ed il
sviluppo, è stato stabilito di ridurre la l'anello di pista non presenta diffi- martello può essere prevista, in questo
zona di rispetto fra angoli del campo coltà; p. es., una pista con Sp = m caso, una sola pedana.
di calcio e cordolo interno, e solo fra 400 esatti, Rp = m 38, Lp = m 80,62
questi, a m 1,50: con tale accorgi- può contenere, senza ricorrere alcor- Pedane per i salti in lungo, triplo
mento, sempre nell'ipotesi di un campo dolo mobile, in campo di m 68 x e con l'asta: potranno essere ubicate
di giuoco di m 70 x 105 ed adottando 105. nella zona compresa fra i lati lunghi
Lp = m 80, si ha Rp = m 39,02 ed Sp del campo di calcio e le diritture della
= m 405,36; per le note ragioni, oc- Sistemata la pista atletica ed il pista, oppure fra queste e la recinzione
corre portare Sp a m 410, o allun- campo di calcio, le pedane per salti e dell'area dei giuochi, a seconda dello
gando convenientemente Lp, o au- lanci troveranno la loro naturale ubi- spazio a disposizione.
mentando Rp, oppure operando con- cazione nelle zone appresso specifi- Nei campi di atletica leggera, nei
temporaneamente sulle due misure; in cate, in ogni caso fuori del campo quali resta libera una lunetta, potranno
quest'ultima ipotesi si ottiene, p. es., Rp per destinazione e tenuto presente essere disposte nella lunetta stessa (v.
= m 39,05, Lp = m 82,32. quanto è stato detto sulla loro posi- fig. 18).
zione reciproca. Nel fissare la posizione delle pe-
Supponendo di voler inserire, sem- dane occorre tenere presente, oltre
pre con m 1,50 di rispetto agli angoli, Pedane per salti in alto e lanci: alla necessità di non invadere il campo
un campo di giuoco di m 70 x 105 in è bene che siano sistemate nelle lu- per destinazione, l'opportunità di la-
una pista con Sp = m 400, si ha Rp = nette comprese fra le curve della pi- sciare una zona di rispetto di almeno
m 40,17, Lp, = m 73,80. sta e le linee di fondo campo. m 2 fra pedane, cordoli della pista e
Nei due casi si ha un Rp ottimo, La F.I.D.A.L., consigliando di di- recinzione dell'area dei giuochi;
come l'esperienza ha dimostrato; nel sporre le fosse di caduta verso le quando la delimitazione dell'area sia
secondo, però, Lp non consente i ten- porte, ha tenuto presente ragioni costituita da un fosso, la zona di ri-
tativi di primato di marcia, essendo spettacolari e costruttive. spetto deve essere convenientemente
inferiore ai m 80 disposti dalle norme l settori dei lanci dovranno evitare allargata.
vigenti; a tale proposito si tenga conto le porte, a meno che queste non
di quanto detto parlando delle piste nel siano mobili; evidentemente, do-
capitolo Atletica leggera. vranno essere segnati sul campo di
Curva di 0.06
livello
+ 0.10
1.5% 1.5%
0.14
0.63 origine
0.22 collettore
0.18
5% {-0.58}
(-0.24)
[-0.93]
0.14
D [-0.94]
[-0.98] [-0.98] [-0.96]
+ 0.10
-0.83 Proiezione cordolo
1%
esterno della pista
-0.94
+
-1.04
-1.44 -1.14 Proiezione cordolo
interno della pista
0.04
0.02 -1.41
0.00
Allo scarico
A
Pozzetto Tubazione acqua
Chiusino + Presa per innaffiamento
Pozzetto con chiusino (-x,xx) Quota colmo fra dreno e dreno
Saracinesca di regolazione {-y,yy} Quota fondo dreno all'origine
Dreno [-z,zz] Quota fondo dreno allo sbocco nel pozzetto
Collettore -w,ww Quota colmo collettore al pozzetto
Fogna raccolta acqua scorrimento superficiale
B D
Asse longitudinale
0.22 0.22 del campo
0.06
5%
0.375 0.30
0.75% 0.75%
C E
A, pianta (a sinistra superficiale, a destra alla quota dei dreni); B, sezione dreno D lungo l'asse longitudinale del campo;
C, altro tipo di dreno della figura B, sezionato nello stesso punto; D, sezione lungo il dreno D fra il colmo ed il pozzetto (compreso);
E, particolare del pozzetto con coperchio munito di chiusino
Si può dire infine che, normal- ordine pratico ed economico il tipo di disposizione per la tubazione dell'im-
mente, non vi sono difficoltà perrealiz- drenaggio già esposto (fig. 19) viene pianto di innaffiamento, che deve es-
zare le pedane dei salti in lungo, triplo limitato in genere al solo campo di sere munita di almeno 12 prese equi-
e con l'asta con pista di rincorsa di m calcio; nelle lunette, in cui ci si trova distanti; in tal modo è possibile innaf-
Pubblico Pubblico
3.25
Gradinata
1.20
3.00 1.00
1.00
5.03
15.00
Atleti
Spogliatoi
Peso ed eventuale
martello 2.50
2.50
3.00
Fig. 20 - Pianta schematica di piccolo impianto con campo di calcio ed alcune installazioni di atletica leggera.
45; non altrettanto avviene per il salto nelle stesse condizioni dei campi di fiare prato, pedane e pista senza dan-
in alto con pedana di m 18 di raggio; atletica leggera, può bastare qualche neggiarne i manti superficiali con i tubi
infatti, considerando i complessi pista- tratto di dreno per il prato esistente degli idranti. È bene dotare la tuba-
campo di giuoco già esaminati, si fra le linee di fondo campo, la pista e zione ad anello di alcune saracinesche
per poter isolare tratti della tubazione
pista con Sp = m 450 Rp = m 38,00 Lp = m 105,62 si hanno m 33,40 stessa in caso di riparazioni.
pista con Sp = m 410 Rp = m 39,05 Lp = m 82,32 si hanno m 22,86
pista con Sp = m 400 Rp = m 40,17 Lp = m 73,80 si hanno m 19,70 Recinzione interna: circa le sue
pista con Sp = m 400 Rp = m 38,00 Lp = m 80,62 si hanno m 20,96 caratteristiche generali, vale quanto
già detto in materia; per quanto ri-
hanno in corrispondenza dell'asse delle le pedane. guarda le dimensioni della rete o del
lunette le seguenti lunghezze a disposi- Nella zona, a manto erboso, fosso, bisogna attenersi alle prescri-
zione: compresa fra la pista e la recinzione zioni riguardanti il giuoco del calcio.
dell'area dei giuochi, si può provve- Naturalmente, la recinzione deve
Poiché la lunghezza totale della pe- dere allo smaltimento dell'acqua in comprendere tutte le installazioni del-
dana per il salto in alto è di m 22 eccesso solo a mezzo scorrimento l'area dei giuochi e non essere limitata
(raggio m 18 + lunghezza fossa m 4) superficiale. alla protezione del solo campo di cal-
si vede che, negli ultimi-due casi, è Le acque di drenaggio e di scorri- cio.
necessario adottare pedane con rag- mento superficiale si convogliano in
gio di m 15. un collettore che conviene disporre Orientamento: in questi impianti
parallelamente al cordolo interno l'orientamento deve essere fissato in
Eliminazione dell'acqua in ec- della pista, verso il prato. base alle esigenze del giuoco del cal-
cesso; innaffiamento: per motivi di È conveniente adottare la stessa cio.
SERVIZI vale quarto esposto in merito per giuoco e dalle aree di meta.
l'atletica leggera e per il giuoco del Le linee che delimitano il terreno di
Servizi per atleti e giuocatori: nei calcio. giuoco ed il campo di giuoco sono
grandi impianti occorre prevederespo- denominate:
gliatoi separati per l'atletica leggera ed
il calcia, ciascuno con le caratteristiche GIUOCO DEL RUGBY linee di pallone morto
specifiche viste. linee di meta
Siccome il criterio economico deve Al giuoco del rugby sovraintende
sempre essere tenuto presente, si può, la Federazione Italiana Rugby (F.I.R.). linee laterali
dato che le manifestazioni delle due I criteri generai; di progettazione
attività non sono in genere contempo- di un impianto per il giuoco del rugby Il campo di giuoco è compreso fra
ranee, prevedere qualche spogliatoio sono gli stessi di quelli esposti par- le linee laterali e le linee di meta; le
in comune. lando del calcio e dell’atletica leg- sue dimensioni sono le seguenti:
Nei piccoli impianti, infine, si pos- gera; pertanto, si rimanda agli argo-
sono prevedere solo spogliatoi tipo menti trattati in quella sede. lunghezza: massima m 100 minima
calcio da usare per l'atletica leggera Nel caso particolare occorre natu- m 95
quando occorra. ralmente tenere presenti, oltre alle larghezza: massima m 68 minima
Il collegamento spogliatoi-area dei note « Norme di sicurezza» le prescri- m 66
giuochi deve essere realizzato rispet- zioni tecniche contenute nelle « Re-
tando le norme riguardanti il giuoco gole del giuoco del rugby » edite Le aree di meta sono comprese fra
del calcio. dalla F.I.R. ediz. 1958). le linee di meta e quelle di pallone
Per i seguenti argomenti: Da queste ultime si rileva che un morto: queste linee, fra loro parallele,
impianto di rugby differisce da quello sono segnate ad una distanza l'una
Natura dei terreni di giuoco, manti di calcio essenzialmente per quanto dall'altra di:
superficiali riguarda l'area dei giuochi e la sua
recinzione. m 22 massimo
Servizi per il pubblico, servizi vari
L'area dei giuochi (fig. 21) è costi- m 12 minimo
Recinzione esterna dell'impianto tuita dal terreno di giuoco e dalla
zona di rispetto circostante. l prolungamenti delle linee laterali
Affluenza e smistamento del pub- che chiudono lateralmente le aree di
blico Il terreno di giuoco ha le stesse meta sono dette linee laterali di meta.
caratteristiche generali di un campo
di calcio: è formato dal campo di
Linea laterale
R=29
27.43
27.43 da 2a a 3a
0.60
oltre m 4
max m 68 Linea Faul 0.9
min. m 66 da1a a 2 a
Diritti linea di linea dei linea linea 0.9
4.5 R=4
meta 22 metri dei dei 3.0 38.79 da da 3a a 1a
PORTA 5.64
10 meta R=2.75
Sbarra campo 6.0
metri 13.72 Box del
trasversale 38.79 da
suggeritore
3.00 1.8
27.43 da 3a 27.43 da casa
a case base base a 1a
max m 22
max m 100 min. m 95 min m 12
11.3 11.3
R=0.75
R=18.25 Linee delle tribune
18.44
o recinto 18.25
dalle linee basi
o linea faul
Linea laterale di meta Linea della rete d'arresto
Fig. 21 - Giuoco del rugby: pianta schematica dell'area dei giuochi. Linee basi-box battitore
box ricevitore-linea faul
pedana lanciatore-casa base
Linee erba
Zona del prossimo battitore
max m 68 min. m 66
Fig. 22 - Segnatura di un campo di pallabase
Il terreno di giuoco, pertanto, può tivi ediz. Vallardi ». Le partite possono essere giuocate
avere le seguenti dimensioni comples- Però, pur cambiando la forma del all'aperto o in palestra.
sive: campo di giuoco ed il suo orienta- Il luogo ideale per gli incontri è la
m 144 x 68 massimo mento (è preferibile che l'asse casa palestra; all'aperto, a meno di non
m 119 x 66 minimo base-seconda base, ossia l'assemag- voler creare impianti di una certa im-
giore, sia orientato verso Est-Nord portanza, è molto facile trovare il
La zona di rispetto,
rispetto intorno alla Est), non cambiano i criteri generali modo di praticare la pallacanestro.
segnatura perimetrale del campo, di progettazione già visti e valgono Se si considerano le dimensioni ri-
deve avere le stesse caratteristiche del sempre le prescrizioni relative agli dotte dell'area dei giuochi ed il fatto
terreno di giuoco e la larghezza di impianti spettacolari di cui alle che i campi possono essere semplice-
almeno m 3,50. «Norme di sicurezza». mente in terra battuta, si vede come
La recinzione, posta al margine Una descrizione, sia pure somma- allo scopo basti un qualsiasi spiazzo,
esterno della zona di rispetto ed oltre ria, dell'area dei giuochi sarebbe cortile, angolo di giardino pubblico,
la quale si trova la zona per il pub- troppo complessa per essere fatta in ecc.
blico. ha solo funzione di delimitazione questa sede; d'altra parte non vi è Per gli impianti al coperto si ri-
della area dei giuochi; infatti, la F.I.R. nulla da aggiungere a quanto espo- manda al capitolo « Palestre »; per
parta di « barriera » che può essere sto nel « Regolamento tecnico del quelli all'aperto valgono i criteri già
costituita anche da una semplice stac- giuoco del baseball » pubblicato a esposti, da applicare in relazione al-
cionata. cura della F.I.P.B. l'importanza dell'impianto da costruire,
È da notare soltanto che la palla- In ogni caso va rispettato il « Rego-
GIUOCO DELLA base può essere giuocata anche negli lamento tecnico» della F.I.P. (ediz.
PALLABASE (BASEBALL) impianti per il calcio, naturalmente 1959).
provvedendo alla segnatura relativa Per gli impianti a carattere spetta-
Al giuoco della pallabase sovrain- ed alla messa in posto delle « basi » e colare occorre attenersi anche allepre-
tende la Federazione Italiana Palla- della « pedana del lanciatore » che scrizioni delle « Norme di sicurezza ».
base (F.I.P.B.). possono essere mobili. Ad integrazione di quanto stabilito
Il « baseball » ha un'area dei giuo- nella regolamentazione suddetta, si ri-
chi ed una segnatura del campo com- porta quanto occorre tenere presente
pletamente diverse da quelle viste fin GIUOCO DELLA PALLA
PALLACA
CANE-
NE- nel caso particolare, sia per i campi in
qui (fig. 22); ne deriva che un impianto STRO palestra che per quelli all'aperto.
per tale sport assume la forma caratte-
ristica dello, Stadio di Cartagena Al giuoco della pallacanestro so- L'area dei giuochi è costituita dal
(Colombia), riportato a pag. 24 dei « vraintende la Federazione Italiana campo di pallacanestro, formato dal
Documenti di Architettura - Edificispor- Pallacanestro (F.I.P.) campo di giuoco e dalla zona di ri-
2.00
1.00 2.00
0.05
0.05 1.80
0.60
0.60 1.80 0.05
18.00 14.00
0.90
5.80
0.90
0.05 90°
1.80
1.00 1.20
26.00 0.05
0.40
30.00
3.00 3.00
analogamente, per
esempio, a quanto Linea centrale di servizio
descritto per le piste di 3.65
Linea di lato del campo di doppio
atletica) o in erba.
I campi nei quali non Linea di lato di servizio 1.37
devono svolgersi in-
contri ufficiali, pos- 6.40 23.77 6.40
sono avere pavimen- Linea di
Linea di servizio
tazione di legno, 12.79 8.23 servizio
18.27
asfalto, cemento o so-
stanze analoghe. Linea di fondo 10.97
Rete
Riguardo agli impianti 5.485 6.40 6.40 5.485
a carattere spettaco-
lare, valgono sempre
1.37
i noti criteri e le pre-
scrizioni delle norme 0.915
Linea di lato del campo di singolare Linea di fondo
di sicurezza. 3.65
36.57
Per la costruzione
delle gradinate in-
Fig. 25 - Giuoco del tennis: Pianta del campo.
torno al campo di ten-
nis è necessaria te-
nere presente che
quelle di testata devono avere il primo nistica o a quella di semplice adde- pugilato
gradone a m 3 dal livello del campo; stramento (tipo palestra scolastica). scherma
la costruzione deve essere realizzata in Una grande palestra per attività ago- tennis
modo da costituire con il muro di so- nistica, con adeguate gradinate e Per la progettazione delle palestre
stegno della gradinata il prescritto servizi per il pubblico, costituisce l'im- sono da tenere presenti le prescrizioni
sfondo del campo. pianto comunemente chiamato « Pa- relative:
Infine, come per gli altri sport praticati lazzo dello Sport».
dai due sessi, gli spogliatoi devono Nelle palestre si possono praticare le a ciascuno degli sportivi l'impianto sarà
essere divisi ed avere le caratteristiche seguenti attività: adibito;
generali accennate nel capitolo « Pale-
stre ». ai locali di spettacolo in luogo chiuso,
quali risultano dalle « Norme di sicu-
PALESTRE atletica pesante rezza » più volte citate.
ginnastica
Costituiscono l'impianto copertofonda- hockey e pattinaggio
mentale. pallacanestro
Possono essere adibite all'attività ago- pallavolo
m9x9
Quadrato per il pugilato:
pavimento
illuminazione naturale ed aerazione
illuminazione artificiale
riscaldamento
1.00
Il pavimento, oltre a non produrre
polvere ed essere antisdrucciolevole,
3.00 3.00 variabile 3.00 3.00
deve avere i seguenti requisiti:
rete A
adatta elasticità
linea di servizio
resistenza all'usura
linea di base minima sonorità
facile pulizia
rete posteriore colore gradevole e riposante.
3.00 7.30 - 8.50 9.75 - 10.40 11.50 - 12.20 9.75 - 10.40 7.30 - 8.50 3.00
Il pavimento in legno si reputa il
migliore; buono il linoleum-sughero,
6.40 5.485 6.40 6.40 5.485 6.40
purché a grandi superfici e particolar-
Fig. 25 bis - Giuoco del tennis B mente curato nei giunti; da escludere il
A, schemi di recinzione; B, altezze necessarie per tennis coperto. marmo ed il cemento perché poco
elastici, freddi e sdrucciolevoli.
Poiché molti argomenti (finestre, m 40 x 20 (ideale) Hanno dato ottimi risultati i pavi-
pavimenti, rivestimento, pareti, ecc.) m 36,57 x 18,27 menti in parquet con le doghe intera-
sono in comune ai due tipi di palestre, (regolamentare per il doppio) mente appoggiate su sottofondo dical-
per attività agonistica e di tipo scola- cestruzzo, perfettamente piano, nel
stico, nei cenni che seguono tali argo- Campo di pallacanestro: quale si affogano i listelli di fissaggio
menti sono trattati una volta sola. m 30 x 18 del pavimento stesso.
(regolamentare consigliato) Economici sono risultati anche i pa-
AREA DEI GIUOCHI m 28 x 17 (regolamentare am- vimenti ottenuti spalmando vernicispe-
messo) ciali su un sottofondo opportunamente
Palestre per attività agonistica: il preparato; questi tipi sono protetti da
costo elevato di tali impianti consiglia Campo di pallavolo: brevetto e vengono posti in opera da
di dimensionare l'area dei giuochi in m 24 x 15 ditte specializzate.
modo che in essa possa svolgersi il (regolamentare consigliato) Qualunque sia il tipo adottato, il
maggior numero possibile di attività. m 20x11 (ammesso ma non pavimento deve essere sempre posato
Le misure di ingombro delle instal- consigliato) su un sottofondo perfettamente
lazioni degli sport che si possonoprati- asciutto.
care in palestra sono (fig. 26): In caso di impiego di vernici che
Sala di scherma (2 coppie): limitino la pulizia del pavimento alla
Campo di hockey e pattinaggio: m 16 x 12 (gara) semplice lavatura, è necessario sce-
m 40 x 20 m 14x9 (esercitazione) gliere quelle che, oltre agli indispensa-
m 30 x 15 bili ottimi requisiti generali, abbiano la
Quadrato per la lotta: qualità di non dare superfici troppo
Campo di tennis: m 11 x 11 brillanti; una superficie speculare,
2.00
6 5 4 3 2 1
2.00
9 4.00
8
7 2.00
2.00
p. es., non è idonea al giuoco del ponibili. dura levigata, ecc.); se la zoccolatura
tennis. Il pavimento, infine, se delimitato sporge dalle pareti, deve avere gli spi-
È praticamente impossibile realiz- da muri, si deve raccordare a sguscio goli arrotondati.
zare una pavimentazione ottima per con le pareti che debbono essere L'illuminazione naturale e l'aerazione si
tutti gli sport; negli impianti di una munite di una opportuna zoccolatura ottengono per mezzo di finestre della
certa importanza vengono impiegati della altezza di m 2 ÷ 2,50 (vernici superficie complessiva di almeno 1/5
perciò pavimenti smontabili e sovrap- speciali, marmo, litoceramica, pietra di quella del pavimento.
L'illuminazione deve risultare diffusa in cessario, possono essere scelte anche non debbono mai sporgere sull'area
modo omogeneo; il ricambio dell'aria quelle delle palestre per attività agoni- stessa, limitandone l'altezza:
deve essere tot le e rapido; si può stica. Si tenga presente che si asse- sono costose, anche per la necessità di
ottenere disponendo le finestre nella gnano ad ogni atleta dai 6 agli 8 m²; prevedere adeguate scale di accesso.
zona alta delle pareti. quindi un'area dei giuochi di m
Non si consigliano le finestre di testata 25x13,50 può ospitare fino a 42÷56 SERVIZI
perché possono disturbare gli atleti; se atleti. Per quanto riguarda pavimenti, Si riporta solo quanto riguarda l'attività
indispensabili, debbono potersi occul- aerazione. illuminazione e riscalda- sportiva perché, per il pubblico, val-
tare. mento, valgono i criteri già esposti. gono le prescrizioni delle «Norme di
Nel caso più comune di «palco di salita» sicurezza».
addossato ad una parete, un lato corto ZONA PER IL PUBBLICO Palestre per attività agonistica: i servizi
deve essere lasciato privo di finestre per Le prescrizioni delle «Norme di sicu- sono costituiti da:
potervi fissare funi e pertiche. rezza» ed i cenni in materia esposti spogliatoi e relativi impianti igienico-
Gli altri attrezzi fissi a muro saranno precedentemente sono sufficienti per la sanitari pronto soccorso
sistemati lungo le restanti pareti: allo progettazione della zona per il pub- magazzino
scopo, l'altezza dei davanzali sul pavi- blico nel caso particolare. alloggio del custode.
mento sarà di almeno m 2,50; con ciò È opportuno, tuttavia, tener conto delle Per la loro progettazione vanno tenuti
si evita anche quell'alternarsi di luci ed considerazioni che seguono. presenti i criteri esposti parlando dell'a-
ombre sul pavimento stesso, provocato Palestre per attività agonistica: nelle tletica leggera e del calcio: in partico-
da finestre troppo basse o da porte manifestazioni di pugilato gli incontri si lare:
finestre, che è causa di disturbo agli svolgono in un quadrato «ring» - delle Gli spogliatoi debbono essere separati
atleti. note dimensioni, sollevato da terra m per istruttori ed atleti e per sesso.
L'illuminazione artificiale deve assicu- 1,30 al massimo; il a «ring» si mette al La loro superficie si calcola assegnando
rare a quota pavimento ed in ogni centro dell'area dei giuochi ed attorno almeno m² 1 a persona.
punto di esso,almeno120÷150 lux. vi si dispongono i posti per gli spetta- Dagli spogliatoi si deve poter accedere
Per il riscaldamento è richiesta unatem- tori; da ciò derivano due ordini di sia alla palestra, sia, direttamente, agli
peratura ambiente dai 12° ai 15°. accorgimenti: impianti igienico-sanitari.
Palestre di tipo scolastico: la piantadel- la visibilità del quadrato deve essere Gli impianti igienico-sanitari sono costi-
l'area dei giuochi è costituita da un assicurata sia agli spettatori dei posti di tuiti da docce, lavabi, pediluvi, gabi-
rettangolo avente il lato minore di al- « ring », sia a quelli delle gradinate netti, orinatoi.
meno m 12; solo in casi eccezionali e retrostanti, tutti debbono vedere il Si possono calcolare 1 doccia ed 1
giustificati pub essere adottata una mi- bordo della piattaforma sul quale si gabinetto ogni 8 atleti; 1 lavabo ed 1
sura inferiore. trova il quadrato stesso, bordo che, in pediluvio ogni 16; i pediluvi non sono
La lunghezza del lato maggiore deve pianta, sporge dalle corde di almeno indispensabili.
essere compresa fra il doppio ed il cm 60: Docce e gabinetti debbono essere pre-
triplo di quella del lato minore . le sedie che di volta in volta vengono visti in locali separati ma comunicanti; i
Da quanto sopra risulta che le dimen- trasportate, messe in posto e tolte, non gabinetti debbono essere preceduti da
sioni minime dell'area dei giuochi di debbono danneggiare il pavimento un antigabinetto dove possono siste-
una palestra di questo tipo possono dell'area dei giuochi. marsi gli orinatoi; tutti questi localideb-
oscillare fra m 12x24 e m 12x36. In caso di impianto destinato anche al bono essere illuminati ed arieggiati di-
Poiché il regolamento sulle palestre tennis è necessario attenersi a quanto rettamente.
scolastiche vere e proprie non è stato già detto circa le gradinate di testata; Quando per ciascun sesso si abbiano
aggiornato da molto tempo, tali misure così, per la pallacanestro. più spogliatoi gli impianti igienico-
non rispondono più alle esigenze della Palestre di tipo scolastico; sono nor- sanitari possono essere in comune.
moderna tecnica sportiva, pertanto, malmente prive della zona per il pub- Il pronta soccorso, obbligatorio per le
sempre che sia possibile e salvo i casi blico. prime cure in caso di malore odinfortu-
eccezionali di cui sopra, conviene adot- Quando sia indispensabile, si pub de- nio, deve comunicare agevolmente con
tare ai loro posto quelle di: stinare allo scopo una zona disposta in la palestra e con l'esterno per l'even-
m 25x15,50: misure d'ingombro del corrispondenza di un lato lungo, ove tuale trasporto di barellati.
campo di pallacanestro minimo, tolle- potrà prevedersi una gradinata di 2 o II magazzino deve contenere tutti gli
rato per le categorie minori; 3 gradoni al massimo. attrezzi mobili e deve aprirsi diretta-
m 25x13,50: misure come sopra, ma Al posto della zona citata si potrà pro- mente sulla palestra.
con zona di rispetto laterale ridotta a m gettare una piccola galleria; in questo Quando siano previsti pavimenti smon-
1. Circa l'altezza della palestra non è caso, però, occorre tenere presente tabili, sedie di «ring», ecc., occorrono
consigliabile scendere sotto i m 6; si che le gallerie: adeguati locali per la loro conserva-
ricorda che sul campo di pallavolo oc- consentono, in genere, solo alla fila di zione.
corre un'altezza libera di almeno m 7. spettatori seduti lungo il parapetto ed a L'alloggio del custode è costituito in
Le misure proposte sono le minime ra- quella in piedi retrostante di vedere genere da camera, soggiorno, cucina e
zionali: naturalmente, quando sia ne- tutta l'area dei giuochi; bagno.
La sua ubicazione deve essere partico- disposte in modo da utilizzare gli im- Tale accorgimento è utilissimo anche
larmente studiata, perché il custode pianti igienici del complesso scolastico. per le palestre per attività agonistica.
stesso possa disimpegnare facilmente Il magazzino attrezzi ed i locali acces-
ed efficientemente i suoi compiti. sori debbono avere una superficie PISCINE
Palestre di tipo scolastico: i servizi sono complessiva di m² 20÷30 con pavi- Per piscina si intende l'impianto sportivo
gli stessi di cui copra. mento di materiale resistente. Anche il destinato alla pratica agonistica ed alla
Per le palestre scolastiche vere e pro- magazzino deve essere arieggiato ed diffusione degli sport natatori (nuoto,
prie debbono prevedersi spogliatoi con illuminato direttamente. tuffi, pallanuoto) ai quali sovraintende
relativi impianti igienico-sanitari e ma- la Federazione Italiana Nuoto F.I.N.).
gazzino, poiché per il pronto soccorso e VARIE Una piscina può essere scoperta o co-
l'alloggio del custode si utilizzano quelli Palestre per attività agonistica: uncom- perta.
della scuola. Possono anche essere uti- plesso razionale dovrebbe avere, at- Il costo di realizzazione e di gestione di
lizzati gli impianti igienico-sanitario torno alla grande sala, locali minori una piscina, specie se coperta, è tale da
della scuola stessa, quando siano situati destinati agli allenamenti di scherma, escludere generalmente impianti desti-
in posizione adatta. pugilato, sollevamento pesi, lotta: per nati solo allo sport agonistico.
Lo spogliatoio deve avere due porte per la relativa progettazione è necessario Si hanno, quindi, piscine a carattere
rendere indipendente l'entrata e l'uscita tenere presenti le misure di ingombro misto, sportivo e balneare, tanto più
dei reparti. delle pedane, ring, ecc., già fornite. che i due impieghi non si danneggiano
II pavimento, lavabile, deve essere rac- Occorre tenere presente, anche, la a vicenda; anzi il carattere balneare,
cordato a sguscio con le pareti: queste convenienza di separare gli spogliatoi unitamente a quello spettacolare, favo-
debbono essere rivestite sino all'altezza degli atleti che praticano ginnastica, risce la diffusione degli sport natatori.
di almeno m 1,50 con materiale lava- pallacanestro, scherma, ecc. da quelli Naturalmente, in sede di progettazione
bile e resistente. degli atleti che si dedicano al solleva- e costruzione delle piscine, debbono
Gli alunni debbono accedere alla pale- mento pesi, lotta e pugilato: per questi essere osservate le prescrizioni del Re-
stra direttamente dallo spogliatoio, che è bene prevedere, oltre ai normali ser- golamento tecnico della F.I.N. e delle
deve essere preceduto da un atrio co- vizi igienici, anche il bagno-vapore note Norme di sicurezza per ottenere
perto se la palestra è separata dallo (sauna). l'omologazione e l'agibilità dell'im-
edificio scolastico. Circa l'affluenza e lo smistamento del pianto.
Lo spogliatoio. inoltre, deve comunicare pubblico, valgono i criteri accennati, È opportuno, in considerazione delle
direttamente anche con il locale desti- parlando degli impianti di atletica leg- recenti prescrizioni emanate in materia,
nato agli impianti igienico-sanitari. gera, calcio, ecc. Palestre scolastiche riportare quelle parti del Regolamento
Gli impianti igienico-sanitari compren- vere e proprie: debbono avere un in- della F.I.N. e delle Norme di sicurezza
dono un gruppo di 2 latrine, 6 orinatoi, gresso indipendente da quello della che interessano progettisti e costruttori.
8 lavabi, attiguo ad un gruppo di al- scuola. È vietata la costruzione di più
meno 10 docce. palestre a colonna cosi come la loro STRALCIO DEL REGOLAMENTO
La superficie complessiva dei locali de- sistemazione ai piani superiori dell'edi- TECNICO DELLA F.I.N.
stinati agli impianti in parola deve es- ficio scolastico. Il Regolamento tecnico della F.I.N. si
sere di almeno m² 60. Come ogni aula, la palestra deve es- rivolge ai dirigenti sportivi, specificando
I pavimenti, raccordati a sguscio con le sere provvista di impianto radio. le prescrizioni per l'omologazione del-
pareti, debbono essere di materiale Il Ministero della Pubblica Istruzione ha l'impianto, l'organizzazione e lo svolgi-
duro e lavabile e, per le docce, non disposto che le esercitazioni di educa- mento delle manifestazioni, ecc.
sdrucciolevoli; le pareti per un altezza zione fisico-sportiva avvengano il più Di tali prescrizioni si riportano solo
di almeno m 2 debbono essere rivestite possibile all'aperto: è necessario, quelle utili ai fini di una razionale pro-
di materiale lavabile e resistente. quindi, riservare vicino alla palestra gettazione.
Per evidenti ragioni di praticità ed eco- un'area bene esposta, sufficiente allo
nomia conviene che le palestre siano scopo.
Campi di gare
Delimitazione di
Le gare di nuoto, su percorso non fondo campo
superiore ai m 1500, si svolgono su
Linea
campi di gara aperti o chiusi: i campi di
aperti sono quelli ottenuti limitando porta
opportunamente un adatto specchio
d'acqua (mare o lago); i campi chiusi 20.00 Linea di metà campo Linea
sono costituiti dalle vasche natatorie. del fuori
Tutti i campi di gara debbono es- giuoco
sere perfettamente rettangolari ed
avere uno specchio d'acqua tranquillo Linea
e privo di correnti. Alle testate, per una dell'area
profondità minima di m 0,90, la pa- di rigore
rete rivolta verso lo specchio d'acqua
deve essere perfettamente piana ever-
ticale allo scopo di assicurare una re- 30.00
golare virata. 0.30 min 0.30 min.
L'altezza della base di partenza dal
pelo dell'acqua può variare da un mi-
nimo di m 0,30 ad un massimo di m
0,75; nei campi aperti tale altezza non 0.30
deve superare i m 1,50. 0.075
Ogni campo di gara regolare deve
essere diviso, mediante cordate di gal- h Rete segnata
leggianti tese da una testata all'altra, in
corsie della larghezza minima di m 2 e 0.30-0.60
massima di m 2,50, misura quest'ul- min. 0.30
tima obbligatoria per le gare nazionali Fig. 27 - Campo di pallanuoto.
ed internazionali.
Le corsie debbono essere numerate Sui campi di l categoria si potrà Gare individuali
su entrambe le testate. effettuare qualsiasi manifestazione. Maschili e femminili; stile libero: m
l campi di gara destinati a riunioni
a carattere nazionale ed internazionale Campi di Il categoria 100–200–400–800–1500
devono essere omologati dalla F.I.N., Lunghezza: m 25,00 – 33,33 – 50,00 dorso, rana, farfalla: m 100–200
che li classifica come segue: – 100,00 Il numero di concorrenti per ogni
Larghezza minima: m 10,00 gara non può essere superiore ad 8
Campi di l categoria Profondità minima: m 1,00. per tutte le distanze.
Lunghezza: m 33,33 – 50,00 – 100,00 Sui campi di Il categoria, escluse
Larghezza minima: m 18,00 le gare a carattere internazionale, si Gare collettive
Profondità minima: m 1,00 potrà effettuare qualsiasi altra mani- Maschili:
Profondità minima per una lunghezza festazione compatibile con le possibi- stile libero; m 4 x 100; 4 x 200
di m 30 e per tutta la larghezza del lità del campo stesso. stile misto: m 4 x 100 (dorso, rana,
campo: m 1,70. farfalla, stile libero)
Devono essere provvisti di trampo- Sono ammessi, ferme restando le
lini (m 1 e 3) piattaforme (m 5 e 10) e lunghezze di cui sopra, campi di Femminili:
campo di pallanuoto secondo i requi- nuoto della larghezza minima di m 8; stile libero: m 4 x 100
siti di cui alle rispettive voci di seguito non possono essere omologati, però, stile misto: m 4 x 100 (dorso, rana,
specificate. neppure come campi di lI categoria. farfalla, stile libero)
Devono essere dotati delle installa- Il numero massimo di squadre con-
zioni indispensabili agli atleti ed al Gare di nuoto sentito nelle gare a staffetta è di 8 per
pubblico, in modo da rispondere a tutte le distanze.
tutte le esigenze sportive e spettacolari Le gare di nuoto sono individuali
richieste da manifestazioni di grande o collettive (staffette). Primati
importanza; infine, devono essere illu- Le distanze riconosciute dal Rego-
minati in modo da permettere anche di lamento della F.I.N., anche agli effetti La lunghezza della vasca natatoria,
sera la perfetta visibilità di tutto il dei primati, sono: affinché i primati possano essere omo-
campo. logati, deve essere di m 50 per tutte le
6 8
N
Piedi nudi
4 Piedi calzati
2 10
11 8 7
1 Piedi nudi
2 3
4
5 6
Piedi calzati
REPARTO UOMINI
La distanza fra le linee di porta è per tutta la lunghezza dei campo, lo Campi di Il categoria
compresa fra un massimo di m 30 ed spazio necessario per seguire facil- Misure del campo: m 27 x 18
un minimo di m 20. mente tutte le fasi dei giuoco. Profondità minima dell'acqua: m 1,50
La larghezza del campo non può l giudici di porta dovranno avere Campi di III categoria
superare i m 20 né scendere al disotto un posto riservato sul prolungamento Misure dei campo m 24 x 15
di m 8. della linea di porta. Profondità minima dell'acqua: m 1,20
La profondità dell'acqua non può Per decisione ufficiale della F.I.N.
essere inferiore a m 1,20 (v. campi di è stabilito che la distanza fra la deli- Per gli incontri internazionali il
llI categ.). mitazione del campo ed il pubblico campo deve avere le dimensioni mas-
Fra le linee di porta e la delimita- non debba essere inferiore a m 2. sime di m 30 x 20, oppure 30 x 20
zione di fondo campo deve esserci una l campi di pallanuoto sono classi- yards, ed una profondità dell'acqua
distanza minima di m 0,30. ficati dalla F.T.N. come segue: non inferiore a m 1,80.
La delimitazione di fondo campo Per gli incontri femminili le dimen-
può essere costituita anche dai lati Campi di l categoria sioni massime, sono di m 25 x 17.
minori della vasca natatoria.
I lati maggiori del campo di palla- Misure del campo: m 30 x 20 Porte
nuoto possono coincidere con quelli Profondità minima dell'acqua: m
della vasca stessa, 1,70 Debbono essere fissate sulle linee di
L'arbitro deve avere a disposizione, porta in modo che la traversa risulti a
m 0,90 dal pelo dell'acqua quando la Tale misura di cm 30 non è razio- Questa deve essere circondata da
profondità di questa sia di almeno m nale, però, agli effetti di un piazza- ogni lato da una banchina di larghezza
1,50, a m 2,40 dal fondo quando la mento regolare dei giuocatori sulla non inferiore a m 1,50 di materiale
profondità dell'acqua sia inferiore a m linea di porta; in particolare, nei tiri antisdrucciolevole.
1,50. di rigore sono ostacolati i movimenti
La rete (floscia) deve essere attac- dei portiere che deve stare sulla linea Tuffi
cata alla traversa ed ai montanti in stessa; il portiere, d'altra parte, può
modo da chiudere solidamente la spa- aiutarsi nelle parate spingendosicon- La profondità nella zona dei tuffi
zio della porta; la rete stessa, in alto, è tro la parete della vasca. deve essere la seguente:
tenuta orizzontale per circa cm 30 Di conseguenza, è consigliabile
prima di cadere obliquamente in basso progettare la vasca in modo da avere Trampolini (altezza dal pelo dell'ac-
dove è fissata al telaio galleggiante ad sempre i cm 50 ÷ 60 minimi sopra qua da m 1 a m 3): almeno m 3,50
una distanza di circa cm 50 ÷ 60 dai detti tra linea di porta e delimitazione con larghezza della fossa sottostante di
montanti. di fondo campo. almeno m 7.
Così facendo si impedisce il rim-
balzo della palla anche se questa, pe- STRALCIO DELLE Piattaforme (altezza dal pelodell'ac-
netrando con violenza nella porta, col- NORME DI SICUREZZA qua da m 5 a m 10): almeno m 5 con
pisce un sostegno interno; nello stesso larghezza della fossa sottostante di al-
tempo, se la porta viene fissata al Gli argomenti trattati dalle Norme meno m 8 e lunghezza di almeno m
bordo interno della piscina, lo spazio di sicurezza sono comuni, in parte, a 18; alla fine dei m 18 occorre preve-
tra la linea di porta ed il bordo stesso quelli dello stralcio del Regolamento dere uno scivolo.
risulta tale da consentire un buonpiaz- della F.I.N.; si riporta, perciò, solo
zamento dei giuocatori ad ogni inizio o quanto non risulta, o è differente- Capacità in bagnanti
ripresa del giuoco. mente trattato, nello stralcio stesso. delle vasche natatorie
La misura minima di cm 30 che la
profondità della porta verrebbe ad Campi di gare Deve essere calcolata in relazione o al
avere in caso di ostacolo posto a que- volume dell'acqua, nella misura di m³
sta distanza dalla linea di fondo (v. Le pareti della vasca debbono es- 3 per bagnante, o alla superficie dello
campi di giuoco) trova giustificazione sere perpendicolari e rivestite di ma- specchio d'acqua, nella misura di m² 2
nelle dimensioni del pallone, la cui teriale antisdrucciolevole di colore per bagnante.
circonferenza è compresa fra cm 68 e chiaro, da impiegarsi anche per il
cm 71 ed il modo in cui viene il punto. fondo della vasca stessa.
A, panca spogliatoio. Panca e guardaroba insieme sistemate all’aperto, difese dal vento, usate per campeggi e piscine all’a-
perto; 8, ambienti di spogliatoio con armadietti e panche; b1, con panche isolate poste di fronte agli armadi (per ogni persona
una lunghezza di sedie di cm 60 = 2 armadi); b2, armadi con sedie uno di fronte all’altro (lo spazio sotto ogni sedile preferi-
è
bile rimanga libero; superficie per persona m² 0,47); C, armadietti e panche. Di solito vengono usati per solo uomini; consi-si
glia una doccia ogni 250 armadietti; D, spogliatoi con armadietti. Di solito vengono usati per sole donne; E, spogliatoi singoli
con doccia di dimensioni medie in fondo al passaggio. Le porte sono generalmente larghe cm. 60; F, spogliatoi singoli con
doppia apertura; G, rastelleria e banco di consegna; H, guardaroba sorvegliato con spogliatoio collettivo. Larghezza per posto
m 0,60. Tempo per svestirsi e vestirsi minuti 15. Spazio per persona m² 0,30; I, dimensioni del vano doccia (individuale). Le
docce degli stabilimenti di bagni sono di solito più grandi di quelle in altre costruzioni. Per spiagge e piscine all’aperto
asse-
gnare una doccia ogni 250 persone; L, dimensioni del vano spogliatoi. Panche larghe da m 0,30÷0,40. Assegnare una ca-
bina ogni 6 armadietti.
Nel caso particolare, si hanno dunque: «passaggio obbligato» che, come già di docce sul soffitto e di zampilli
4 docce 3 w. c................per 79 donne detto, i bagnanti debbono attraversare orizzontali sulle pareti. all’altezza del
12 » 4 » » 8 orinatoi » 236 uomini per recarsi dagli spogliatoi alla vasca. bacino; il suo pavimento, più basso di
Pertanto esso è costituito da un circa cm 30 di quello degli spogliatoi,
16 » 7 » » 8 orinatoi » 315 frequentatori
corridoio di larghezza, lunghezza e deve formare il fondo di una vasca
Agli impianti descritti occorre aggiungere forma tali da consentire il passaggio di munita di acqua corrente per la pulizia
gli indispensabili lavabi. Gli impianti jn solo bagnante per volta e da non dei piedi.
igienico-sanitari sono completati dal poter essere saltato ed avente una serie
la massa d'acqua. l'eventuale sostituzione di parti del tenuto conto: delle misure consigliate
Con la circolazione a ciclo chiuso, macchinario stesso; la sua ubica- per la vasca e per i trampolini; della
l'immissione totale di acqua nuova in zione deve consentire di ridurre al necessità che le gradinate risultino vi-
vasca viene fatta periodicamente, p. massimo lo sviluppo delle tubazioni. cine alle corsie d'estremità, cosa che
es. una volta al mese. previo svuota- comporta una curva di visibilità molto
mento completo e pulizia generaledel- CENNI SULLE PISCINE COPERTE accentuata e quindi un'altezza notevole
l'invaso: naturalmente, durante il ciclo, delle gradinate stesse anche per una
occorre integrare le perdite che subi- La costruzione delle piscine co- capienza modesta;
sce l'acqua in circolazione (sfioratori, perte è molto onerosa sia per !e del costo di gestione (riscaldamento
evaporazione, perdite varie). caratteristiche generali dell'opera, sia e condizionamento) sempre elevato in
In corrispondenza di ciascuno dei per il costo degli impianti tecnologici relazione al volume dell'ambiente;
lati maggiori della vasca deve essere indispensabili. del fatto che il numero di spettatori
realizzato uno sfioratore, al duplice Inoltre, dai dati forniti da una in una piscina coperta, anche quando
scopo di mantenere l'acqua al livello lunga esperienza in materia, risulta, si sostengono spese ingenti per realiz-
voluto e di schiumare l'acqua stessa di che le spese di gestione delle piscine zare le relative installazioni, è necessa-
tutto il grasso e le impurità che ven- coperte (specie per quanto concerne riamente limitato;
gono a galla. il riscaldamento e il condiziona- si deduce che la funzione spettaco-
L'acqua proveniente dallo sfioratore mento) sono molto elevate. lare deve essere contenuta in limiti
e dai chiusini della banchina che cir- In questo caso, quindi, occorre più modesti, essendo antieconomica sia
conda la vasca non deve interferire che mai: nei riguardi della costruzione che dello
con la circolazione a ciclo chiuso, ma decidere la costruzione dell’opera spettacolo.
deve essere convogliata direttamente in base ad effettive esigenze locali;
in fogna. scegliere caratteristiche tali che, Circa il riscaldamento occorre te-
Si consiglia di realizzare sfioratori pur consentendo un'adeguata attività nere presenti i seguenti dati orientativi:
con sezione a chiocciola, la più idonea sportiva, non portino ad un eccessivo
a diminuire il moto ondoso e ad impe- disavanzo di gestione. temperatura dell’acqua: minima
dire il ritorno in vasca dell'acqua di Da quanto sopra risulta evidente 22°;
rifiuto. la necessità di contenere in limiti ra- temperatura della sala vasca: supe-
Nei caso di vasca alimentata con gionevoli le dimensioni dell'impianto riore di 2°-3° a quella dell'acqua;
acqua marina, la circolazione risulta e la tendenza a prevedere temperatura spogliatoi ed
semplificata in quanto dallo scarico di Intendendo che le funzioni di una ambienti-frequentati dal pubblico: 18°.
fondo l'acqua ritorna direttamente al piscina coperta siano prevalente-
mare. mente tecniche, cioè di preparazione Si ricorda, infine, la necessità di
Occorre tenere presente però che stilistica e d allenamento, non sono evitare la condensazione e conse-
l'acqua di mare richiede tubazionispe- consigliabili l vasche di m 50 e m guente stillicidio, dovuti al contatto fra
ciali e che il suo prelievo deve essere 33,33, nonché piattaforme per i tuffi il vapore che inevitabilmente si forma
fatto in punti igienicamente. invece, si possono adottare: in piscina e le pareti ed il soffitto della
Il locale destinato a macchinario vasche da m 25 x 10 a m 25 x sala vasca.
per il trattamento e la circolazionedel- 16,80 al massimo: trampolini per i
l'acqua deve essere facilmente accessi- tuffi da m 1 e da m 3.
bile dall'esterno, per rendere agevole Per quanto riguarda il pubblico,
D D
D
C C D
D D
C
D
C
B
D
B
C D
D C
D
C
D A C
C D
D
C
D
D
B C
D
C
D
A, ospedale 1cat., centro del sistema sanitario (1000 p.I.); B, ospedale 2 cat., satellite (450-500 p.I.); C, ospedale 3 cat., satellite
minore (120-200 p.I.); D, centro di sanità o istituzione similiare; - - - - zona di influenza per cure generiche.
cezione di assistenza sanitaria territo- posti letto deve essere superiore del eseguono determinate e specifiche
riale: ogni singolo organismo ospeda- 20% al numero medio delle degenze cure (ad es. reparto di medicina gene-
liero di un dato territorio (provincia o per l'assegnazione alle varie catego- rale), è costituito da una o più divisioni.
a a a
regione) deve far parte di una rete di rie (1 , 2 e 3 ). Per l'ostetricia-ginecologia, la pediatria
istituzioni ospedaliere ed assistenziali ed altre specialità dell'ospedale gene-
a
di varia entità e natura: aventi ognuna Ospedali di 1 cat.: rale esso può essere costituito da una
un proprio ruolo ed agenti in stretto Generali: oltre 720 posti letto sola sezione.
collegamento (pianificazione ospeda- Specializzati: oltre 240 posti letto
liera). Principali notizie statistiche. -
a
Detta rete dovrebbe essere deline- Ospedali di 2 cat.: Secondo le statistiche ufficiali la situa-
ata insieme con il piano urbanistico Generali: oltre 240 fino a 720 zione degli lstituti di cura in ltalia nel
provinciale o regionale dalle autorità posti letto 1958 era documentata dalla seguente
responsabili tecniche e sanitarie (fig. Specializzati: oltre 120 fino a 240 tabella:
1). All'estero, uno dei più piccoli orga- posti letto
nismi è rappresentato dal «Centro di
a
sanità», avente molteplici funzioni di Ospedali di 3 cat.:
accertamento e prevenzione delle ma- Generali: da 36 fino a 240 posti
lattie, specialmente sociali, veneree e letto
dell'infanzia, di educazione igienica, di Specializzati: da 36 fino a 120
assistenza sociale, ecc., in collega- posti letto
mento con l’ospedale.
Infermerie per malati acuti.
legislazione. - In Italia la materia Infermerie per convalescenti, o
è disciplinata, per quanto riguardal'or- convalescenziari.
ganizzazione ospedaliera, dalle « Infermerie per cronici, o cronicari.
Norme generali per l'ordinamento dei
servizi sanitari e del personale sanitario Organizzazione interna.
degli ospedali ». - l locali di degenza di un
Posti letto disponibili
R. D. 30 settembre 1938 n. 1631 e, organismo ospedaliero si de- al 31-12-1958 Posti
per quanto si riferisce ai criteri direttivi vono raggruppare in sezioni, Regioni Ospedali Ospedali letto
e funzionali, alla composizione ed alla divisioni e reparti. generali specia- Totale per
costruzione degli ospedali, dalle , « La sezione è l'unità funzio- lizzati 1000 ab.
Istruzioni per le costruzioni ospedaliere nale ospedaliera Italia sett.
» - Decreto 20 luglio 1939. (denominata anche unità di Piemonte 15550 1711 17261 4,6
degenza o di assistenza), do- Valle d'Aosta 297 50 347 3,4
Liguria 10016 2744 12760 7,6
Distinzione degli istituti di cura. tata di un gruppo di sale di
Lombardia 32666 4318 36984 5,3
- Questi si distinguono in ospedali ed degenza con un insieme or- Trentino A.A. 3542 350 3892 5,0
infermerie. ganico di servizi e di perso- Veneto 22336 1066 23402 6,0
Gli ospedali sono quegli istituti che nale per l'assistenza imme- Venzia Giulia 8127 1370 9497 7,6
Emilia 17079 1192 18271 5,0
provvedono alle cure medico- diata dei malati. Nel caso
chirurgiche, ostetrico-ginecologiche, usuale di malati acuti può Totale 109613 12801 122414 5,5
pediatriche e specializzate. Si defìni- contenere fino a 30 letti; può
scono ospedali generali quando sono tuttavia scendere anche a 15 Italia centr.
Marche 5918 310 6228 4,5
destinati a curare le malattie di medi- letti nelle degenze di specia- Toscana 16948 872 17820 5,4
cina, di chirurgia, di ostetricia e gine- lità. Umbria 3154 – 3154 3,8
cologia, di pediatria e di tutte o alcune La divisione costituisce l'u- Lazio 11168 2950 14118 3,8
Abruzzi-Molise 3059 – 3059 1,8
specialità. Si chiamano ospedali spe- nità fondamentale ospeda-
cializzati quando sono destinati a cu- liera, con un proprio e com- Totale 40247 4132 44379 3,9
rare i soli infermi di malattie definite, pleto servizio assistenziale sa-
rientranti nel novero delle specialità nitario ed infermieristico; è Italia Merid.
Campania 6863 3218 10081 2,1
ufficialmente riconosciute (fig. 2). retta da un medico primario, Puglia 6110 966 7076 2,1
coadiuvato da più aiuti ed Lucania 596 – 596 0,9
Classificazione degli ospedali. - assistenti. Può essere compo- Calabria 1775 – 1775 0,9
È fondata sulla media giornaliera delle sta da due o più sezioni fino Totale 15344 4184 19528 1,7
degenze e sull'entità dei reparti e ser- ad un max di 120 p. I. in
vizi (art. 6 delle Norme sui servizi sani- medicina e chirurgia, e di 90 Italia insulare
tari, integrato dalla prescrizione del p. I. nelle specialità. Sicilia 9419 2081 11500 2,4
Sardegna 2734 442 3176 2,3
par. 5 delle Istruzioni);per gli ospedali Il reparto rappresenta il
di nuova costruzione, il numero dei settore ospedaliero dove si Totale generale 177357 23640 200997 3,9
N
Servizio tecnologico
Servizio mortuario Servizio religioso tecnologico
e necroscopico Magazzini
Alloggi
O E
X Diagnostica
Reparto operatorio DEGENZE X Terapia
Laboratori clinici
Cure fisiche S-E
S
Fig. 4 - Settore di orientamento consentito dalle norme
Direz. sanitaria
Centro Pronto Osservazione Econom. Biblioteca Ambulatori
trasfus. soccorso Accettazione Amministrazione Consultazioni
H
Ingresso principale
L=2÷2,5 H
Donatori Infortunati Ammalati Personale Ambulatoriali Fig. 5 - Distanza tra corpi di fabbrica ospedalieri
Visitatori Fornitori
Fig. 3 - Schema dei collegamenti funzionali tra i centri di attivit… dell'ospedale generale
ospedaliero. Studio dei collegamenti sità, umidità relativa, ecc.), da fattori genze del blocco. Per i tipi costruttivi
interni tra questi centri per assicurare tellurici (terreno sciolto ed asciutto, ramificati tener presente la distanza
un funzionamento razionale sia dal falda idrica distante dalle fondazioni, igienicamente conveniente (fig. 5).
punto di vista assistenziale-sanitario sia ecc.), da fattori locali (viabilità, colle-
da quello tecnico-economico. lmpo- gamenti con la zona urbana, ecc.). Numero del piani. - Il numero
stazione di una maglia interna di co- Ampiezza minima m² 75 per p. I., massimo di piani consentito è di 7 fuori
municazioni verticali ed orizzontali che comprensivi di 15-20 m² da desti- terra, salvo deroga ministeriale. Possi-
consenta l'indipendenza dei reparti e nare a giardino, parco o terrazzo. bilità di diverse interpretazioni nei ri-
delle sezioni, nonché dei servizi gene- Per l'ospedale del tipo a blocco è guardi del livello del terreno: attendi-
rali e tecnici, la distinzione dei sessi, la conveniente aumentare a 100 m² per bili le soluzioni della fig. 6..
riduzione al minimo dei percorsi, l'e- p. l.; di più per gli ospedali ramificati
sclusione di incroci e controritorni a o misti. prevedere area per futuri Capacità massima monoblocco:
sovrapposizioni, la discriminazione fra ampliamenti. 750 p. I., salvo deroga ministeriale.
traffici puri ed impuri, ecc., mante-
nendo per altro la massima compat- Orientamento. - Prescritto dalle Capacità massima poliblocco:
tezza strutturale dell'edificio (fig. 3). norme ufficiali, per l'esposizione della 1500 p. I., salvo deroga ministeriale.
Sistemi proposti per il riscaldamento, facciata delle degenze, il settore che
la ventilazione, la provvista dell'acqua, va da Sud-Est a Sud, a meno di Superfici e cubature per ospe-
la rimozione e lo smaltimento dei rifiuti necessaria protezione da venti domi- dale generato. Possono darsi sola-
solidi e liquidi. nanti (fig. 4). mente cifre di largo orientamento, va-
levoli per costruzioni medie di deco-
Area edilizia. - La scelta è influen- Distanza tra i corpi di fabbrica. rosa economia:
zata da fattori climatici (esposizione e - Preferibilmente sistemare a parco la
soleggiamento, ventilazione, nebulo- zona antistante la facciata delle de-
Fig. 6 - Soluzioni attendibili per il numero dei piani nei riguardi del livello del terreno Fig. 7 - Diagramma riassuntivo delle incidenze relative
delle varie attività ospedaliere sul costo totale di gestione
Per ospedali policlinici, di ricerca Opere in ferro e da latton., 1,1 » » disinfezione e incenerim. 0,6 »
ed insegnamento possono raggiun- Opere da pittore 2,5 » » elettrico 2,3 »
gersi cubature lorde di 290 m²/p.I. Sistemaz. esterne e fognat. 2,0 » » telef. e segnali 0,7 »
Costo di costruzione. - Per una Assistenza muraria impianti 1,2 » » elevatori 2,5 »
valutazione di massima, utile nella fase Totale 75,0 Totale 25,0 %
d'impostazione del progetto, si può % In linea generale possono anche
adottare il criterio del costo a posto darsi le seguenti cifre globali per i due
letto; entro determinati limiti, in Italia Impianto centrale termica e riscal- principali raggruppamenti di lavori:
detto costo può stimarsi da L. damento 7,8 %
2000000 a L. 2800000 per ospedali Impianto ventilazione Lavori murari ed affini, compresi
generali rispettivamente grandi e pic- e condizionatori 2» infissi 72÷79 %
coli. Cifre maggiori si hanno perospe- » idrico-termico-sanitario 5,2 » Impianti tecnologici 28÷21 %
dali specializzati e policlinici. » cucina e frigo 2,9 »
Un'altra valutazione può effettuarsi » lavanderia 18» Costo di gestione.- È costituito da
applicando un costo a m³ vuoto per
pieno, maggiorato rispetto ai comuni INGRESSO CONTAGIOSI USCITA FUNERALI
indici locali a causa della cospicua
AREA INFETTA
entità degli impianti fissi, al volume Stabulari Edificio
complessivo dell'edificio. Contagiosi Disinfez. mortuario Centrale
Nei riguardi delle incidenze delle Lavander. termica
elementi variamente consistenti in di- tico, generale , tecnologico, ecc.; co- - Sistema caratterizzato da un organi-
pendenza delle condizioni economiche munemente inteso come « ospedale smo costruttivo più o meno compatto,
locali e della struttura organizzativa a padiglioni » (fig. 8). Inconvenienti: nel quale sono concentrati i reparti di
dell'ospedale. Da dati ufficiali apparsi grande fabbisogno di area, mag- degenza, i servizi di diagnostica e di
nella rivista « Techniques hospitalières giore spesa di costruzione per i semi- cura, i servizi amministrativi e tecnolo-
» si è desunto il diagramma della fig. cantinati ed i tetti, necessità di com- gici, ecc. in piani sovrapposti. in modo
7. rappresentante le incidenze di cia- plessa ed estesa rete di strade e di da sostituire ai disagevoli e lunghi per-
scun raggruppamento di attività condutture, notevole dispersione di corsi orizzontali i più comodi e rapidi
ospedi2liera sul costo complessivo calore nelle tubazioni dei fluidi riscal- percorsi verticali; comunemente inteso
della gestione. danti, appesantimento dei servizi e come « ospedale a blocco ».
forte speri di gestione, eccessivodisa- Vantaggi rispetto al sistema esteso:
SISTEMI EDILIZI gio per i malati per gli spostamenti minore fabbisogno di area, minore
dai padiglioni di degenza a quelli di spesa di costruzione, ridotta spesa per
A sviluppo orizzontale estensivo. cura, ecc. Valido fino a circa 25 anni l'impianto delle reti di condutture e di
- Sistema caratterizzato da un grande fa, viene ora riservato, con notevoli strade, minori disperdimenti di calore
numero di edifici staccati e variamente adeguamenti ai nuovi criteri, per al- nei condotti dei fluidi riscaldati ecomo-
disposti in un'area alquanto estesa cuni tipi di ospedali specializzati (ad mia, maggiore facilità di controllo e
(collegati eventualmente da porticati o es. ospedale psichiatrico) o di infer- sorveglianza, minor spese per la ma-
gallerie), destinati ciascuno al ricovero merie (ad es. convalescenziari). nutenzione, ecc.
di una data specie di ammalati o ad un
singolo servizio diagnostico, terapeu- A sviluppo verticale intensivo.
A B C D
F
G
I
H
L
Fig. 9 - Principali schemi planimetrici impiegati per gli ospedali esistenti
A, a T; B, a T con ala retrostante C, a doppio T; D, rettangolare; E, a doppio T con ala retrostante ruotata; F, ramificato con propaggini; G, ramificato con
propaggini a pochi piani; H, ad H con edifici più bassi circostanti (tipo Nuovo Ospedale San Giovanni, Roma), I, a blocchi paralleli con collegamenti
trasversali (tipo Basilea); L, a blocchi paralleli con fronte di degenza a pettine tipo Ospedale Sud, Stoccolma).
M, a due blocchi a doppio T collegati e con propaggini laterali più basse (tipo Vercelli); N, a monoblocco centrale con piastra ramificata ai piani più bassi (tipo
Ospedale di Bolzano); O, a due V molto aperte collegate ai vertici da propaggini ai piani più bassi (tipo Ospedale Glostrup, Copenhagen); P, a due blocchi
a T collegati e con propaggini alle estremità e posteriormente a quote minori (tipo Policlinico di Siena).
sibili per una via interna agevole ai ricoverati di tutti i reparti, o di quelli ad essi
strettamente pertinenti (fig. 10).
Agli elementi sopraelencati è da aggiungere il «Centro trasfusionale», oggi necessario in
ogni ospedale, con locali per attesa, visita, prelievi, laboratorio, emoteca, servizi
accessori, ecc.
PIANI 3-4-5-6-7-8
Degenze
Sanatorio
Oculist.
PIANO 2
Oper
Reparto operat.
Traumat.
Sanatorio
Parti Degenze
Urolog.
PIANO 1
Chirurg.
Rep. operat. centraliz.
Ambulatorio
Suore
Abitaz. Cappella
Inferm.
Radiolog. Allogg.
1 Oncolog. 4
Radiologia Cucina
Guardaroba
Ammissioni
2 Osserv.
3
Abitaz. Morgue
Cobaltoterapia PIANO
Magazzini INFERNOTTO
Morgue Spogliat.
W. W.
W.C. C. Servizio C.
W.C.
C.B. Guardia W. Scala di
Deposito inferm. Lav. Ant. Lav. Bagno Smal. medicinale Bagno Ant. D. Lav.
C. infermiere servizio
B.S. s.p. D. D.
pers.
Lav.
Cucinetta 4 letti 1 letto 1 letto
Soggiorno isolato
refettorio 6 letti 6 letti 6 letti 6 letti w.
c.
M.V.
OSPEDALE GENERALE: LOCALI DI molti esempi esteri con corpi multipli quanto riguarda il proporzionamento
DEGENZA e con stanze di degenza a bassonu- si possono dare, a titolo di largo orien-
Sezione ospedaliera. – Rappresenta mero di letti, con esposizione opposte tamentole seguenti percentuali:
l’unità funzionale ospedaliera ed èco- (Est-Ovest, Sud-Nord). In Italia sipre- Degenza e soggiorno 48÷51%
stituita da un certo numero di stanza scrive l’adozione di un corpo costrut- Servizi 20÷25%
per i degenti e di locali per i srvizi,di- tivo temperatamente doppio, e cioè Circol. e disimpegni 25÷30%
simpignati da un corridoio (figg. 14 e con il corridoio avente da un latola Sviluppo corridoio: da m 1,2 a m 2
15). Con riferimento alle sezioni di fila delle stanze di degenza esposte per posto letto. Larghezza corridoio:
medicina o di chirurgia, definita «stan- verso i migliori orientamenti tra Sud e minima m 2,00, consigliabile almeno
dard », possono riassumersi le princi- Sud-Est e dall’altro i gruppi dei servizi m 2,30. Distanza camera di degenza
pali caratteristiche generali dellase- disposti a giusti intervalli, per consen- (centro) e smaltitoio ≤ m 15. Distanza
zione: tire la buona areazione ed illumina- camera di degenza (centro) e locali di
a) Capacità di posti letto. –Cifra mas- zione naturale del corridoio stesso. servizio ≤ m 25. d)
sima 30 posti per malati acuti. Ten- c) Organizzazione interna. – Occorre Stanze di degenza. – Da adottareca-
denza verso la sezione di 25 letti,par- distinguere nella sezione tre nuclei di mere di degenza da 1 a 6 letti, salvo
ticolarmente all’estero. Negli ospedali diversa funzione: degenze e sog- casi particolari. Le norme fissano per
molto piccoli detta entità dovrà ridursi, goirno, servizi, circolazioni e disimpe- le sale di degenza da 2 a 6 letti per
per la necessità di suddividere nelle gni. Per un ottimo grado di utilizza- superficie minima di 6,00 m² per p.l.,
varie forme morbose la capacità com- zione l’area netta complessiva di tetti e per la stanza ad 1 letto un’esten-
plessiva. tre nuclei non deve superare determi- sione minima di 9,00 m². Essendoan-
b) Disposizione planimetrica. – A pa- nati limiti, ed ognuno di essi, inoltre, che prescritta l’altezza netta minima di
rità di capacità della sezione, essadi- deve essere ben proporzionato ri- m 3,20 le corrispondenti cubatureuni-
pende dalla maggiore o minore capa- spetto agli altri. Per la citata disposi- tarie minime risultano m³ 19,20 e
cità delle sale di degenza e dall’ado- zione ad andamento longitudinale m³28,80.
zione o meno del corpo di fabbrica l’area netta complessiva può variare
prevalentemente doppio. Si hanno dai 16 m²/p.l. ai 22 m²/p.l. Per
3,50
14,60
caposala
soggiorno soggiorno
7,50
guardar.
2,10 2,10 2,10 2,10 2,10 2,10 2,10 2,10 2,10 2,10 2,10 2,10 2,10 2,10 2,10 2,10 2,10 2,10 2,10 2,10
4240
Fig. 15 – Rappresentazione costruttiva di una sezione ospedaliera « standard » con centralizzazione della cucinetta e della caduta b.s. (arch. E. Rossi)
Il numero di letti più conveniente per considerare adeguatamente conve- mente; l’adozione di almeno unaca-
la stanza di degenza è legato a mol- niente dal punto di vista economico. mera ad 1 letto per la sezione è
teplici fattori, tra cui particolarmente il Le stanze a 3 letti ed a 2 letti, rivolte espressamente prescritta dalle Istru-
tipo e la natura dell’ospedale e la ad un maggiore conforto del ma- zioni (figg. 16 e 17).
stessa capacità della sezione. La lato, sono meno convenienti econo- e) Servizi di sezione. – Secondo le
stanza a 6 letti risponde adeguata- micamente nella costruzione norme italiane gli ambienti comple-
mente alle esigenze sanitarie ed è (necessità di na larghezza di m mentari di cui deve essere dotata una
economicamente la più indicata. La 3,40÷3,50) e nella gestione. La sezione sono i seguenti:
stanza a 4 letti risponde meglio della stanza ad 1 letto serve principal- Locali di servizio. Si possono
precedente alle esigenze sanitarie e mente per il malato grave, fasti- comprendere sotto questa voce gene-
del conforto dell’ammalato, e si può dioso, ecc. da isolare opportuna- rica due essenziali locali: La stanza
di guardia delle infermiere (12 ml) e la zione di 1 latrina ogni 15 letti uomini da un'antilatrina pur essa aerata ed
stanza di disbrigo o di lavoro rnedicale e di 1 latrina ogni 10 letti donne. illuminata dall'esterno; per ottenere ciò
delle infermiere (16 ml). Le latrine devono essere aerate ed la posizione preferibile del gruppo dei
Latrine per i ricoverati, in propor- illuminate direttamente e precedute servizi igienici è in una zona d'angolo
(fig. 18). Dimensioni minime di ogni
6,00÷6,30 3,50
vano di latrina m 0,90x1,60.
Una latrina separata per il perso-
0,65
nale, preceduta da un'antilatrina.
0,95 Un locale per lo smaltitoio (6 ÷
8m²).
0,80
0,70
0,95
0,70
4,80
0,95
1,50
Migliore sistemazione dei letti con capezzale verso le pareti divisorie trasversali. Distanza tra letto e parete
divisoria m 0,10-0,30. Distanza tra i letti m 0,80-0,90. Finestra in asse con la porta. Larghezza porta m 1,20-1,40.
Rapporto superficie finestrata - superficie pavimento da 1/4 a 1/7.
canaletta d'illuminazione
A A
SEZIONE A-A
canaletta d'illuminazione
B
PIANTA
SEZIONE B-B
Fig. 17 - Dettagli degenza tipo a 6 letti (Istituti Ospedalieri di Verona, arch. E. Rossi)
usciere terapia
inform. visita camera osc. profonda trasfor.
radiologo
repar. terapia w.c.
umid. superf. sosta
cucinetta radiografia radiografia tras. coman.
viscerale
sp.generale essic. sp. sp.
com. com.
DALLA DEGENZA
attesa barelle assistenti
attesa
rip.
sala
segreteria ginnastica
archivio
Fig. 20- Tipo di reparto radiologico con corridoio centrale (Ospedale di Torino, arch. E. Rossi)
Fig. 21 - Tipo di reparto radiologico con corridoio di servizio per il personale (Ospedale Maggiore di Vercelli, arch. E. Rossi)
Unità di isotopi per diagnostico e il tipo e l'entità dell'ospedale. Per un a) ldroterapia (bagni normali, bagni
terapia. - Locali necessari per una ospedale piccolo si istituiscono di so- medicati, fanghi, ecc.).
composizione di tipo medio: ambiente lito uno o due ambienti per idrotera-
per laboratorio radiochimico, !ala per pia e per radiazioni infrarosse ed b) Termoterapia (bagni luce, forni Bier,
la somministrazione delle soluzioni e ultraviolette o per diatermia; per un diatermia, marconiterapia, ecc.).
per le misurazioni, corridoio di inter- ospedale grande si appresta un vero
vallo tra le due predette stanze, sala e proprio reparto con le più moderne c) Attinoterapia (infrarossi, ultravioletti,
d'attesa, depositi, servizi igienici per il e perfezionate attrezzature di cure finsenterapia, ecc.,).
pubblico e per il personale. fisiche. Per una composizione di tipo
medio è conveniente la ripartizione in d) Elettroterapia.
Unità speciali. - Particolarmente im- comparti per le principali specialità,
piegato nei grandi ospedali il servizio ognuno con saletta di trattamento e) Pneumoterapia (inalazioni
di telecobaltoterapia, di cui gli am- (eventualmente con diversi box), spo- aerosoliche).
bienti caratteristici sono la sala di irra- gliatoi e servizi igienici, saletta di
diazione con l'apparecchiatura appo- riposo. Locali comuni: attesa per il
sita ed il lettino di trattamento, e il pubblico, stanza per i medici, stanza
locale dei comandi e di osservazione, per il personale, ufficio di registra-
separato con parete protetta e munita zione con schedario, depositi bian-
di vetri speciali e di interfonico. cheria, eventuale cassa, servizi igie-
nici per il pubblico e per il personale.
Locali per fisioterapia (fig. 22).
- Composizione alquanto variabile con Comparti principali:
IDROTERAPIA
PREPAR.
FANGO NOVOCLEAN.
SOLE CO2
BAGNI
ELETTR.
SALE OPERATORIE
SERVIZIO E LAVAGGIO
STRUMENTARIO
DEP. LETTIGHE
SPOGLIATOI
CHIRURGHI STERILIZZAZIONE CENTRALE
campo operatorio, si adottano lam- inserimento di riflettori lungo una co- Dispositivi di sicurezza:
pade a specchi multipli disposti in co- rona circolare (tipo Clinica ortope- Circuiti per luce normale e per
rona circolare e riflettenti i raggi di dica di Roma). forza motrice separati dal resto dell'o-
un'unica lampadina centrale; dette spedale.
lampade si denominano scialitiche. Disposizioni con soffitto a volta Sistema di illuminazione di soc-
Diversi tipi d'installazione: ovoidale o sferica con inserimento su corso per mezzo di batterie di accumu-
tutta la superficie di numerosi riflet- latori ad inserimento automatico, che
Lampada scialitica (installata al di- tori, la cui accensione può essere alimentano lampadine sussidiarie
sopra del tavolo operatorio). regolata a gruppi in modo da avere nella lampada scialitica o filamentiap-
Lampada superscialitica (posta al di raggi di voluta inclinazione sul positi nella lampada stessa.
sopra di un velario piano assorbente i campo operatorio (volta Blin). Alimentazione di corrente per forza
raggi calorifici). motrice a mezzo di un gruppo elettro-
lampada superscialitica traslabile Disposizioni con soffitto a volta geno di emergenza.
lungo guide apposite. con superfici di diversa curvatura ri-
Dispositivi orientabili a riflettori so- flettenti e diffondenti i raggi indiretti Condizionamento dell'aria. - Ormai
spesi. di un proiettore posto in opportuna universalmente adottato in tutti i reparti
Disposizioni con soffitto a volta con cavità (tipo Waiter). operatori.
preparazione sporco i
chirurghi armam.
depos.
a
preparazione sala b
operando operatoria medic.
sterilizz.
anestesia
puro c h
f g
e
b.s.
spogliatoi vestizione spogliatoi rifiuti
servizi servizi capos. postoperato
personale guard.
infermieri chirurghi servizi
igienici
A
E
sporco
preparazione sterilizz.
C
preparazione preparazione
chirurghi chirurghi preparazione SALA SALA
operando sala operando
sterilizz. sala OPERAT. OPERAT.
operatoria operatoria
anestesia anestesia
puro
lavabi lavabi
chirurghi chirurghi
narcosi narcosi
spogliatoi spogliatoi armam. serv. postoperato
servizi vestizione servizi capos. depos. vestibolo postoperato strument.
personale guard. medic. ig. gessat.
infermieri chirurghi
servizi
B otorinolaringoiatra medicazione
prepar. prepar.
chirurg. chirurg. A, tipo longitudinale (un gruppo); B, tipo
anestesia preparaz. anestesia longitudinale (due gruppi); C, tipo trasver-
personale
sale; D, tipo a forma di T; E, tipo a forma
vestiz. vestiz.
chirurg. chirurg. raccolta (Forlanini); a, vestibolo, b, chi-
preparaz. preparaz.
rurgo primario; c, spogl. chirurghi; d, servizi
operando vestizione vestizione operando
spogl. assistenti infermieri spogl. igienici; e sala operatoria settica; f, steriliz-
chirurg. chirurg.
zazione e armamentario; g, sala operatoria
spogliatoi spogliatoi
asettica; h, preparazione chirurghi; i, prepa-
assistenti infermieri razione malati; l, ingresso reparto; F, tipo
concentrato «a cellule sterili» completamente
chiuso (Ospedale di Lilla).
F
Fig. 25 - Disposizioni planimetriche tipiche ipiegate in alcuni ospedali esistenti.
SALA SALA
OPERAZIONI LAVAGGIO FERRI OPERAZIONI
ASETTICHE PREPARAZIONI MEDICAZIONI ASETTICHE
SCALA SCALA
INGRESSO
G
G'
a b a c d
PREPARAZIONE PREPARAZIONE
MALATI STERILIZZAZIONE MALATI
6.15
PREPARAZIONE
PREPARAZIONE
MEDICI
MEDICI SALA SALA
OPERATORIA OPERATORIA
SPOGLIATOIO SPOGLIATOIO
PRIMARIO PRIMARIO
0.67
4.50 3.80 3.60 2.85 3.60 3.67 4.50
CORRIDOIO DI SERVIZIO
Corrente 0.35
Negatoscopio
1.00
Scarico acqua 0.65
Coassiale Ossigeno
Scarico condensa vuoto 6.15
Televisione 0.40
Protossido
Arrivo vapore
1.20 Forza
Arrivo acqua
1.05
Sterilizzatrice a
Lampada scialitica
focolare
0.25
PREPARAZIONE
Passaggio
0.70 MEDICI
ferri usati Corrente 0.95
SALA OPERATORIA 0.50
Lavelli 0.75
0.50
0.55
croclimatiche convenienti nella sala dell'impianto ospedaliero (fig. 26). terventi operatori; è bene quindi pre-
operatoria: temperatura aria 25 °C, vedere una saletta di sterilizzazione tra
grado; igrometrico 50% - 60, U. R., Gruppo da parto. - Ubicazione le due sale.
ricambio d'aria fino a 12 volte all'ora, allo stesso piano, in posizioneappar- Ambienti complementari: spogliatoi
disinfezione dell'aria prima dell'immis- tata, della divisione o sezione dioste- e servizi igienici ostetrico e personale,
sione nella sala. tricia. Si prevedono di solito una stanza di guardia infermiere, depositi
Eventuale riscaldamento integrativo sala da parto e due stanze di trava- biancheria, locale pulizia neonati.
con radiatori ad acqua calda o con glio per ogni 20 letti di ostetricia. La distribuzione dei locali nel
serpentini radianti al soffitto, con cir- Nel caso di due sale da parto, una gruppo da parto può essere impron-
cuito di tubazioni separato dal resto può essere attrezzata anche per in- tata, in linea di orientamento, allo
schema della fig. 27. un ingresso principale, preferibil- invece, gli accessi possono essere op-
OSPEDALE GENERALE: mente distinto in due parti, delle quali portunamente distribuiti secondo i vari
SERVIZI GENERALI una per gli ammalati in accettazione servizi ed i vari gruppi di elevatori.
e gli infortunati per il pronto soc- L'atrio principale sarà in genere riser-
Portinerie ed ingressi. - Per ra- corso, e l'altra per il personale, i vato all'accesso del personale, dei visi-
gioni di convenienza economica, spe- visitatori, gli ambulatoriali, ecc.; tatori, degli i impiegati, del pubblico in
cie negli ospedali di minore entità, un ingresso di servizio per i viveri, genere e qualche volta all'ammalato
occorre limitare il più possibile il nu- i materiali e le suppellettili, ecc.; non barellato in accettazione. Intorno
mero degli ingressi sul recinto vero e un'uscita per i funerali; a detto atrio dovranno essere istituiti il
proprio dell'area ospedaliera. Con un ingresso separato per i malati locale per il custode, l'ufficio informa-
riferimento ad un tipo medio si po- contagiosi. zioni, il centralino telefonico e, per le
tranno istituire: Nel blocco costruttivo dell'ospedale,
sentato dal percorso delle stoviglie e raggruppamento di locali cui si rife- m²/p.I.
dei recipienti di ritorno dalle cucinette riscono. Esse variano inoltre se- Per tutto il complesso dei locali inte-
di sezione o dai refettori verso i locali condo il sistema adottato e la capa- ressanti la cucina, compresi i refettori
di lavaggio, e cleposito. cità dell'ospedale. per il personale e gli impiegati, pos-
Nei riguardi del dimensionamento, le Per locali di cottura cd annessi si sono riferirsi le seguenti cifre del-
cifre che generalmente citano possono hanno i seguenti dati: l'U.S.P.H.S. per i piccoli ospedali:
essere attendibili solo se si precisa il Ward: ospedale di 1000 letti 0,325
Coefficienti medi di orientamento attendibili per !'Italia, per il complesso dei locali con i magazzini derrate:
Ospedale di100 letti: 2,50÷2,80 m²/p.I.
» » 200 » 1,60÷2,10 »
» » 300 » 1,40÷1,90 »
» » 800 » 1,20÷1,40 »
L
Lavanderia e servizi complementari. - stico o interporre un piano di servizi 31).
Ubicazione preferibile nel piano semi- generali. Il ciclo può svolgersi interamente in un
cantinato del blocco, in zona discosta Configurazione planimetrica tale piano, oppure in due piani con cernita
rispetto alla verticale delle degenze. che si possa stabilire un ciclo conti- e lavorazione umida in un piano infe-
Negli ospedali di non grande entità nuo e non eccessivamente svilup- riore e trattamento secco con guar-
talvolta è inevitabile, per ragioni di pato tra i punti di ricezione della b.s. daroba al piano superiore.
spazio, usufruire dei semicantinati proveniente dalle superiori sezioni di Per gli altri materiali (rifiuti, ecc.) ade-
delle degenze: in tal caso occorre degenza ed il punto di rinvio della b. guato accostamento dei punti di rice-
usare accorgimenti d'isolamento acu- p. verso i guardaroba di piano (fig. zione 'ai rispettivi locali di trattamento.
biancheria sporca
filtro d
LAVANDERIA
PERSONALE
Fig. 33 - Schema indicativo del complesso abbinato disinfezione-lavanderia
a, stufa di disinfezione a vapore; b, vasca ellittica per bollitura; c, vasca chimica; d, camera alla formaldeide.
ARRIVO SALME
Comparto per gli scambiatori di calore, concol-
lettori e deviatori, ecc.
Comparto per i boliers, con collettori e deviatori.
RICEZIONE SALME
ecc.
Comparto per le elettropompe di circolazione ed
i quadri elettrici.
Deposito combustibile (esterno ed interrato se
per nafta). GUARDIA NECROFORI OSSERVAZIONE
Servizio
anatomo-
patol.
m² (p.I.) 0,80 0,55 0,45 0,35
b) nucleo puerpere sane, con stanze a 6 o 4 letti; culle sospetti (10 %): 2
c) nuclei isolate, con stanze ad 1 letto e a 2 letti con servizi Condizioni microclimatiche per la «nursery»
igienici propri (gestanti tubercolotiche, ammalate di febbre ambiente culle normali: t=20°, U.R. 50%;
puerperale. luetiche in fase contagiante, ecc.); ambiente culle prematuri con incubatrici: t - 25°÷28°C, U. R.
d) nuclei neonati, con disposizione variabile secondo le 65 - 70%.
abitudini locali; Loctorium. - Gruppo di ambienti per la preparazione delle
e) servizi particolari, quali il lactarium ed un locale per pappe lattee a disposizione del reparto ostetrico e del re-
pulizia, fasciatura e pesatura dei neonati. parto pediatrico (vedi sezione lattanti).
Reparto pediatrico. È destinato al ricovero ed alla cura dei
CORRIDOIO bambini ammalati di forme per lo più mediche o chirurgiche
da 0 a 12-14 anni.
Ubicazione preferibile all'ultimo piano del blocco di degenza
per beneficiare di ampie terrazze a livello.
Proporzione di posti letto dal 5 al 15 % della capacità
complessiva dell'ospedale. dal grande al piccolo, e conse-
guentemente organizzazione del reparto secondo una divi-
sione od una sezione.
Raggruppamento dei posti letto in nuclei distinti per quanto
possibile:
A a) lattanti (da 0 a 9-12 mesi);
b) divezzi e seconda infanzia fino all'età di 5 anni (stanze
promiscue nei riguardi dei sessi);
4.75
1.68 2.90
la visione dei bambini da parte dei parenti, e per diminuire il senso d'isolamento nei bambini stessi.
Nuclei importanti sono quello per i prematuri (nati al di fuori del reparto ostetrico dell'ospedale) e quello per i gastroenterici
(ad aria condizionata a 24°÷25 °C).
Locali specifici per il reparto pediatrico:
Stanza di visita dei parenti, divisa in due zone da un tramezzo vetrato, l'una dalla parte dell'ingresso e l'altra dalla parte delle
degenze.
Stanza per l'allattamento da parte delle madri ambulanti, posta all'inizio del nucleo dei lattanti.
Aule scolastiche per i più grandicelli.
Cucinetta per il latte e le pappe o «lactarium»; nell'ospedale generale deve servire anche per il re parto ostetrico. Necessaria
la distinzione in almeno due parti: l'una per il deposito e il lavaggio dei bi berons sporchi, l'altra per la preparazione delle
pozioni e diete lattee, l'imbottigliamento e la sterilizzazione dei biberons e dei poppatoi (fig. 37).
Coefficienti minimi prescritti: superficie unitaria nelle stanze di degenza ml 4 per posto letto: cubatura unitaria ml 12,80.
Reparto d'isolamenti per contagiosi. - A norma del paragr. 8 delle«istruzioni» tutti gli ospedali devono disporre di ambienti
per l'isolamento dei malati infettivi, per un contingente ragguagliabile al 6 % della capacità. Se il fabbisogno così calcolato
supera il numero di 30 p.I., si dovrà provvedere alla costruzione di un apposito reparto, preferibilmente separato dal corpo
di fabbrica dei malati comuni. Quando il fabbisogno oltrepassa i 60 p.i. si può prov vedere con un ospedale separato per
contagiosi.
Ubicazione del reparto quando è contenuto nel blocco ospedaliero: preferibilmente in un'ala del piano rialzato con
possibilità di collegamento diretto, breve e riservato con la stazione di disinfezione ed il forno d'incenerimento.
Secondo il paragr. 14 delle «istruzioni» sarebbe necessaria la distinzione del reparto in «settori» destinati ciascuno ad una
singola malattia infettiva: questi settori dovrebbero essere almeno tre. Questa disposizione non si presta però ad
un'adeguata flessibilità dell'organismo nei rispetti della grande variabilità stagionale delle punte delle varie forme
12.65
4.75 2.95 4.75
visita e
trattamento
guardia
corridoio
filtro
neonati lavoro infermiere
prematuri
BALLATOIO VISITATORI
scala
visitat.
bonifica spogliatoio
att.
medici
sono il ricovero e la cura delle amma- fezione. isolate conviene organizzare una se-
late di forme ginecologiche. Installazioni specifiche dell'istituto zione isolate, eventualmente con pro-
Ubicazione preferibile, pur in zona di maternità: gruppo da parto, sala prio gruppo operatorio. In linea gene-
apportata e tranquilla, non molto lon- operatoria, consultori pre e post- rale occorre un reparto operatorio co-
tana dall'agglomerato residenziale. natali, servizio di assistenza sociale. stituito da due gruppi, uno per asetti-
Capacità conveniente: non supe- La costituzione delle sezioni segue che ed uno per settiche. Sviluppo dei
riore ai 120 posti letto. i criteri indicati per il reparto ostetrico servizi di radiologia e di roentgentera-
a
Secondo le norme ufficiali, per la 1 dell'ospedale generale. In partico- pia e di radiumterapia, particolar-
a
e 2 cat., devono distinguersi all'interno lare sono prescritti un locale di visita mente se esiste la sezione per carci-
dell'organismo le seguenti unitàfunzio- ed uno di medicazione per ogni se- nomi.
nati: zione, locali di soggiorno e di lavoro
Sezione per gestanti sane. per la sezione gestanti, uno o più Ospedali pediatrici. - Compiti
Sezione per puerpere sane. locali per pulizia, fasciatura e pesa- degli ospedali pediatrici sono preva-
Sezione d'isolamento per gestanti tura dei neonati per la sezione puer- lentemente il ricovero e la cura dei
tubercolotiche. pere. bambini ammalati fino a 12-14 anni.
Sezione completamente separata La cura riguarda le forme morbose di
per ammalate di febbre puerperale. Necessità di nuclei o « nurseries » medicina, di chirurgia e di specialità
Sezione per luetiche in fase conta- speciali per i neonati prematuri ed i almeno di ortopedia, otorinolaringoia-
giante. neonati sospetti. tria ed oftalmoiatria, quando per
Sezione per gestanti celate. ognuna di queste si possano raggiun-
Caratteristiche generali degli gere i 30 p.I.
Caratteristiche generati dell'istituto ospedali ostetricoginecologici in più Ubicazione preferibile in una zona
di maternità: maggiore superficie delle degli istituti di maternità : istituzione alla periferia dell'agglomerato urbano,
camere di degenza se queste conten- di sezioni per le ammalate ginecolo- fornita di vasto parco o giardino. Ne-
gono anche le culle, sviluppo dei ser- giche con sale di degenza comuni e cessario il collegamento con ambula-
vizi di disinfezione; maggiore necessità con abbondanza di stanze a 1-2 letti; tori e consultori disseminati nell'area
di personale; collegamento diretto tra ampia previsione di camere d'isola- cittadina.
le sezioni « isolate » e l'ambiente cosid- mento con servizi propri: se si rag- Capacità conveniente dai 120 ai
detto « infetto » della stazione di disin- giungono almeno 12-15 letti per te 250 p. I.; coefficiente di afflusso da
Vuototoi. - Con griglia mobile e prefe- per molti servizi, tra i quali principal- l'aria compressa (aerosolizzazione,im-
ribilmente con lavandino per il risciac- mente quello di cucina (banco di piego per speciali apparecchi medicali
quo dei vasi. cucina). e di laboratorio, ecc.) e del vuoto
(aspirazione nelle sale di operazione,
Orinatoi. - Preferibilmente a tutt'al- Installazioni frigorifere. - sale di medicazione, ecc.).
tezza, con pedana pure in gres porcel- Hanno compiti sempre più importanti
lanato: rubinetto di lavaggio continuo nell'organismo ospedaliero. Oltre Distribuzione acqua distillata. -
a cappuccio; dimensioni usuali cm 110 alla produzione del freddo per ilcon- Nei grandi ospedali può essere conve-
x 50 x 20. dizionamento d'aria o per il semplice niente la centralizzazione e la distribu-
Vasche da bagno. - Generalmente rinfrescamento degli ambienti, icom- zione mediante una o più colonne con
in ghisa porcellanata. da rivestire. piti essenziali sono: diramazioni ad ogni piano in locali di
Gruppo a miscela a 4 rubinetti da 3/4 Conservazione delle derrate ali- servizio medicale, nei laboratori, ecc.
", doccia a telefono, scarico a levetta. mentari (celle frigorifere precedute
Dimensioni della vasca m 1,70 x 0,70. da anticelle nelle cucine centrali). Impianti elettrici. - Nell'eventua-
Acquai per cucinette. - Preferibil- Fabbricazione del ghiaccio, in lità che la società distributrice non
mente a doppio scomparto, con rubi- blocchi nella cucina centrale, ed in possa erogare la potenza necessaria a
netti per acqua calda (almeno 75°) e cubetli o triturato nelle cucinette di B. T., è necessaria una cabina di tra-
per acqua fredda, per immersione e sezione. sformazione con apparecchiature per
per risciacquo delle stoviglie. Dimen- Conservazione di alcune speciali A.T. e B T. In ogni caso è da richiedere
sioni usuali cm 90 x 50, con scolapiatti colture, di virus e vaccini (nei labora- un cavo preferenziale.
di cm 65. tori clinici e scientifici). Gli impianti elettrici interni hanno
Idranti a mura per lavaggio da Conservazione dei cadaveri (in origine da appositi quadri generali, da
3/4". - Con rosone a muro, chiave appositi loculi presso il servizio mor- cui si dipartono le linee montanti atte
asportabile e tappo di chiusura con tuario e autoptico). ad alimentare i quadri secondari di
catenella di sicurezza, forcella porta- Crioterapia (nei reparti di terapia distribuzione, sia per luce che per
gomma, tubo di gomma del 3/4", lan- fisica). prese motrici, nei vari piani dell'ospe-
cia di lavaggio di ottone cromato. Ibernazione (nelle sale operato- dale, una linea indipendente per l'ali-
Valvole a pavimento, con griglia in rie). mentazione dei motori degli ascensori,
acciaio inossidabile, diametro mm. altre linee indipendenti per i motori
130, scatola sifonata in bronzo. Distribuzione gas terapeutici. - della centrale termica, della lavande-
Particolarmente importanti si pre- Vantaggiosa la centralizzazione nei ria, della cucina compreso il frigori-
sentano i problemi tecnici relativi alle medi e grandi ospedali, particolar- fero, della radiologia, ecc. Saranno
diramazioni ed alle colonne di scarico. mente in quelli specializzati; i gas perciò da distinguere i circuiti per l'illu-
Avvertenze fondamentali sono: medicali (ossigeno, protossido d'a- minazione ed i circuiti per forza mo-
Abbassamento della quota normale zoto, CO2. ecc.) possono essere di- trice a corrente alternata monofase da
del solaio nei locali dei servizi igienici. stribuiti mediante tubazioni di rame 220 V ed a corrente trifase.
Sistemazione dei collettori delle sgrassato diramantisi da una centrale Nei riguardi dell'illuminazioneartifi-
batterie di latrine in vani facilmente sita nel piano semicantinato e facenti ciale si ricordano i dispositivi di soc-
ispezionabili. capo ad apposite prese poste in al- corso consistenti in:
Sistemazione delle colonne di sca- cune stanze di degenza (chirurgia, Un circuito d'illuminazione di soc-
rico in apposite canalette lasciate nella maternità, ecc.), nelle stanze per corso per i corridoi, gli anditi, le scale,
struttura (comuni ad altri cavi e tuba- post-operati (rianimazione), nelle le stanze di degenza ed altri locali
zioni). sale di anestesia ed operatorie, ecc. essenziali, per il caso d'interruzione
Ampio impiego dei dispositivi di Centrale in genere costituita da due improvvisa della corrente, con batterie
ventilazione secondaria. rampe di bombole (una in servizio, di accumulatori. Questo circuito può
Prolungamento delle colonne di l'altra di riserva e successivo im- servire anche per la luce notturna.
scarico e di ventilazione al di sopra piego), con una prima decompres- Un circuito d'illuminazione di soc-
della copertura per almeno m 2.00. sione in centrale stessa. Le prese corso per il gruppo operatorio
Adozione di tutti gli accorgimenti possono essere individuali a flusso- (lampade scialitiche), con batterie di
per evitare la produzione e la trasmis- metro (consentono il collegamento accumulatori riservate,
sione di rumori. con le maschere, le tende, le incuba- Un gruppo elettrogeno di emer-
trici, ecc.) e rapide (consentono, con genza per la utilizzazione ridotta delle
Distribuzione gas. - È indispensa- un semplice inserimento, il collega- lampade ed egli apparecchi.
bile in tutti quei locali ove siano neces- mento con gli apparecchi di ossige-
sarie l'istantaneità del riscaldamento e noterapia già provvisti di flussome- Impianti elevatori, - Quando i
la rapida elevazione della temperatura tro). locali ospedalieri si distribuiscono in
(laboratori clinici e scientifici, sale di più di tre piani fuori terra è obbligato-
medicazione, cucinette, ecc.). Special- Distribuzione aria compressa e rio l'impianto degli apparecchi eleva-
mente nei piccoli ospedali il gas può vuoto. - Nei grandi ospedali è tori, costituiti da montalettighe, ascen-
essere convenientemente impiegato conveniente la centralizzazione del- sori e montacarichi.
Caratteristiche particolari delle va- malati con un unico ricevitore posto rea ospedaliera, che raccoglie le ac-
rie attrezzature: nella stanza di guardia infermiere o que di scarico dei servizi igienici, dei
Montalettighe. - Portata utile netta della caposala di turno. servizi tecnologici, dei laboratori, ecc.
sui 630 kg oppure 1000 kg, dimen- d) Impianto delle trasmissioni e le acque di lavaggio dei pavimenti di
sioni nette cabina minime m 1,20 x radio-televisive. Ricevitore centrale alcuni ambienti e delle corti. Consi-
2,30. usuali m 1,30 x 2,50. Velocità di dall'esterno, situato nel descritto po- gliabile che ciò avvenga con l'ausilio di
marcia per ospedale normale 0,30 ÷ sto di controllo, in collegamento con vari pozzetti di raccolta ed ispezione, il,
0,40 m/sec. Macchinario preferibil- altoparlanti (preferibili nei corridoi. modo da poter isolare in caso di ne-
mente in alto. Ingresso dal lato più nei soggiorni, nelle gallerie di cura, cessità i singoli blocchi o le colonne
corto. Il tipo unificato da kg 630 ecc.) e con le cuffie singole o i piccoli senza compromettere il funzionamento
presenta dimensioni cabina m 1,18 x altoparlanti presso ogni letto dei ma- di gran parte della rete.
2,24 con vano di corsa m 1,80 x 2,60. lati. Attrezzatura per l'emissione lo- Opportuna una rete separata delle
Ascensori. - Portata corrispondente cale. con trasmissioni di programmi acque pluviali, specie se le acque lu-
a kg 75 per persona: dimensioni nette per i degenti e di comunicazioni ed ride abbiano necessità di essere sotto-
cabina per il personale m 1,00 x 1,00, ordini per il personale. poste a preventivi trattamenti prima
per i visitatori m 1,20x 1,20. velocità di e) Impianto di orologi elettrici. dello scarico.
marcia 0.80 m/sec. Tipo unificato da Ubicazione di orologi a quadrante o In linea generale, per un ospedale
kg 325: dimensioni cabina m 1,18 x a lettura nei corridoi, nei locali di comune, quando la fognatura citta-
0,80 con vano corsa m 1,50 x 1,30. servizio, nelle stanze di medicazione. dina sia in buone condizioni e dia
Montacarichi. - Se per persone e nelle sale operatorie, ecc., collegati garanzia di innocuo smaltimento, la
merci, come alcune volte si preferisce ad un orologio regolatore centrale, rete interna dell'ospedale può scari-
particolarmente per i carrelli con le munito di dispositivo di rimessa del- carsi liberamente in essa: Soltanto per
vivande accompagnati dal personale, l'ora in caso di interruzione della cor- le acque del reparto per contagiosi è
la portata sarà di kg 450 e le dimen- rente. necessaria una preventiva disinfezione.
sioni nette della cabina saranno usual- f) Impianto di posta pneuma- Se non esiste la fognatura cittadina, o
mente m 1,00 x 1,50: se per sole tica. Conveniente in un grande com- questa non offre sufficienti garanzie,
merci, come nel caso del calabianche- plesso ospedaliero. occorrerà ricorrere ai processi di chia-
ria o del montabiancheria, Ia portata è g) Attrezzature antincendio - Av- rificazione e di ossidazione biologica:
ordinariamente di kg 100, le dimen- visatori ottici ed acustici con rete elet- dipenderà dalle caratteristiche delreci-
sioni m 0,90 x 0,90 oppure 0,80 x trica di segnalazione a distanza del- piente terminale l'estensione parziale o
0,80, la velocità di marcia 0,50 m/sec. l'elevazione di temperatura, termo- totale di detti processi.
metri a distanza. Canalizzazioni per Particolare importanza assume la
Impianti ed attrezzature varie. - tubi flessibili e lance con prese unifi- disinfezione finale delle acque trattate
Oltre ai precedenti impianti, sono ne- cate. Accorgimenti costruttivi circa i nel caso dei reparti per contagiosi o
cessarie nell'organismo ospedaliero corridoi e le scale per l'evacuazione degli ospedali d'isolamento: si consi-
numerose installazioni ed attrezzature, rapida dei malati. glia in genere l'immissione di 20 ÷ 30
sia fisse che mobili, che molto contri- h) Difesa dalle scariche elettriche gr di cloro attivo per m³ di liquame con
buiscono al perfetto e regolare funzio- atmosferiche. Impiego dei normali sola ritenuta di materie grossolane, 10
namento dell'insieme. Si ricordano sistemi a gabbia con punte metalli- ÷ 15 gr per m³ di liquame chiarificato
sinteticamente: che corte, oppure del tipo a collare mediante fosse lmhoff, 2 ÷ 3 gr per
c) Impianto di segnalazioni lumi- radioattivo e nastri di rame. Prese a m³ di liquame depurato biologica-
nose per chiamate integrate da leggeri terra convenientemente inumidite. mente. Per i liquami Provenienti da
ronzanti (sistema generico. sistema se- i) Trasporti orizzontali. - Barelle ospedali per tubercolotici dette quan-
lettivo, ecc.) facenti capo alla stanza di m 2,30 x 0,60, lettighe o lettini mobili tità devono essere raddoppiate
guardia delle infermiere. m 1,80 x 0,60, carrelli interni per (Puntoni). La disinfezione deve essere
b) Impianto di ricerca personale b.p. m 1,00 x 0,55, carrelli porta effettuata in una vasca di contatto con
(con segnalazioni luminose e leggeri sacco per biancheria sporca circolari possibilità di permanenza di 2 ore.
ronzanti nei corridoi, negli atri, ecc. con diametro di circa 40 cm, carrelli
collegamenti radio, ecc.) facente capo interni per b.s. m 0,80 x 0,50, carrelli Rimozione e smaltimento rifiuti
ad un apposito posto centrale di con- porta vivande autoriscaldanti m 1,10 solidi, - La rimozione dei rifiuti soldi
trollo, abbinato al centralino telefo- ÷ 0,65, m 0,75 x 0,45. (spazzature, immondizie, rifiuti di ali-
nico. l) Trasporti esterni, - Autoambu- menti, rifiuti delle medicazioni) avviene
c) Impianti telefonici, costituiti di lanze, macchine, carrelli autotraspor- normalmente mediante sacchi o bottini
norma da un centralino telefonico po- tatori. Previsione di impianto per il a chiusura ermetica attraverso i mon-
sto nella zona d'ingresso principale. lavaggio e la disinfezione. tacarichi dei depositi di sezione Tolte le
servito da una o più linee urbane eventuali: parti da riutilizzare (bende,
esterne, e da un adeguato numero di Convogliamento e smalti- smalti- garze, alimenta per gli, animali, previo
linee interne. Può far parte di questi mento rifiuti liquidi.
liquidi Dalla base dei apposito trattamento, tutto il resto do-
impianti il sistema di chiamate me- corpi di fabbrica ospedalieri ha ori- vrebbe essere inviato al forno di ince-
diante microfoni a disposizione dei gine un'apposita rete di fognolinell'a- nerimento. A questo devono essere
cm 40 x 55
Per bambini Per divezzi fino a 2 anni
cm 110 x 60 ARMADI VETR.
cm 150 x 70
cm 100x40 cm 90x40 cm 65x36 cm 55x36
CULLE cm. 80 x 50
SEDIE
comuni con braccioli sgabello Per 3 letti Per guardaroba generale
cm 150x45 cm 200x45
POLTRONE
CARRELLI Portasacco
cm 40 Per biancheria sporca a cassone per galleria
DIVANI a cassone cm 80x50 cm 90x60
a 4 posti a 3 posti
Portavivande
Per biancheria pulita cm 110x65 cm 75x45
a 2 posti divano-letto cm 100x55
Portarifiuti Portarifiuti
TAVOLI a cassone
cm 35
cm 120x70
cm 100 x 70 cm 70 x 50 cm 80 x 50 cm 70 x 50
SEDIA A RUOTE
per chirurghi
CAMERA ALLA
FORMALDEIDE
VASI
per aspirazione a caduta
GENERATORE
BIDET DI FLUIDO TERMICO
DOCCIA
LAVANDINO
BANCO DA CUCINA
LAVATRICE
RISCIACQUATRICE
TINOZZA ELLITTICA
FORNO A GAS
PENTOLINE A VAPORE
TRAFFICI ORIZZONTALI E VERTICALI
TRATTI INDICATIVI ELEVATORI (sagome nelle minime) TRATTI INDICATIVIELEVATORI (sagome nelle minime)
AMMALATI VIVANDE
M.L. M.V.
Carrello con accompagnatore
VISITATORI BIANCHERIA PULITA
A.V. M.B.P.
credenza sagrestia
altare
santuario coro
abside coro ambone santuario
per espistola sedili
ambone
per vangelo pulpito cornu
cornu evangelii
nave leggio
coro
confessionali
cappella
fonte battesimale area perimetrale
atrio nartece
ambulacro campanile
posiz. variab.
atrio
16 A B
17 15
14
6 12
13
9
3 9
9 180
4 9
1
2 9 110 110
32÷38
7 10
11 70 30÷32
8
50÷60
Fig. 4 - Schema di complesso parrocchiale 32÷38
32÷38 42
1,chiesa; 2,fonte battesimale; 3,sagrestia;
4campanile; 5,sagrato; 6,canonica;
11, salone adunanze (cinema teatro); 12 oratorio maschile; 13, asilo; 14,orato-
7,uffici parrocchiali; 8,locali di associa-
rio femminile; 15, asilo; 16, residenza suore; 17, giuoco asilo.
zione cattoliche; 9,aule catechistiche; 10,
L'altare (alta ara) deve essere po- La credenza deve trovarsi dal
sto in alto: a ciò si provvede con la lato dell'Epistola e può limitarsi
predella che si eleva dal pavi- 3
5 ad un semplice tavolo le cui di-
mento formando dei gradini sem- mensioni non dovrebbero essere
pre in numero dispari (v. fig. 6). inferiori a cm 100 di lunghezza e
L'altare può essere anche addos- cm 40 di profondità.
sato alla parete di fondo. La II sedile per il celebrante va
Chiesa, inoltre, non fissa quale 14÷16 10 collocato dal lato dell 'Epistola.
debba essere la posizione del sa- La cattedra vescovile viene in
cerdote all'altare rispetto ai popolo genere collocata dal lato del
per cui è pure da tenere in consi- 30 Vangelo.
derazione il ritorno all'altare Fig. 7 – Pianta a sezione della pietra sacra
«versum populum»-in tal caso oc-
corre affrontare il problema della ~360
sistemazione del tabernacolo.
II tabernacolo custodisce l'Eucari- 25÷30 30÷35 40÷45
stia e le sue dimensioni sono in
140÷180
funzione della capacità richiesta.
Nell'espressione minima deve con- 35÷40 35÷40
40÷45
tenere un calice, un ostensorio ed 45 65÷70
una o più pissidi (v. fig. 8). 10
Oltre all'altare debbono trovare ~26
posto nel presbiterio: la credenza il
sedile per il celebrante e per i mini-
stri nelle funzioni solenni, e nelle ~50
chiese cattedrali o abbaziali, la Fig. 8 – Dimensioni dei tabernacoli
cattedra vescovile.
La navata è lo spazio riservato ai
II pulpito fu introdotto verso il
90 fedeli. Nella progettazione di essa
XII-XIII secolo col sorgere degli or-
75 si debbono sempre tenere in consi-
dini dei predicatori.
derazione sia il fattore di visibilità
Nelle antiche chiese basilicali il
rispetto all’altare che il fattore acu-
Vangelo e l‘Epistola venivano letti
stico. Dal punto di vista acustico
dai rispettivi amboni mentre il Ve- 90 una pianta semicircolare o poligo-
scovo pronunciava il sermone da 20
nale richiederebbe l’altare nel cen-
un trono eretto dietro l’altare o dal
tro focale e non nel centro di cur-
lato del Vangelo. Attualmente il
vatura: pareti concave molto
pulpito viene riservato per le
estese portano svantaggi: vantag-
grandi chiese essendo stato in ge- Fig. 10 – Pulpito giose invece le pareti convesse con
nere adottato il semplice leggio (v.
piccole o grandi curvature.
fig. 10).
Realizzabile la pianta centrale a 5
La larghezza minima di un pulpito
o 7 lati in cui però sono da evitare
è di cm 80÷100; sia il pulpito che 85÷100 gli angoli tra gli 80° e 100°. Pure
il leggio debbono avere un piano 32÷38
sconsigliabile acusticamente il
inclinato per i libri ed una luce per 12÷16 9÷13
«cubo» od il «corridoio»mentre
la lettura.
2 2÷3 sempre valida è la regola: lar-
ghezza = 1/2 o 2/3 della lun-
ghezza.
36÷42
I banchi (v. fig. 11) per i fedeli non 15÷18
79÷80
dovrebbero superare i 5÷7 posti 1
considerando cm 50 per posto.
43÷46
16÷19
ADULTI FANCIULLI
formazione binaria
16,00 12,00
14,00 10,00
Area unitaria m² 108,80:20 = m² 5,44 coefficiente di maggiore = 0,62 Area unitaria m² 72,00:20 = m² 3,60 coefficiente di maggiore = 0,80
formazione ternaria
Area unitaria m² 147,20:30 = m² 4,91 coefficiente di maggiore = 0,46 Area unitaria m² 96,00:30 = m² 3,20 coefficiente di maggiore = 0,60
formazione quaternaria
11,60 9,60
8,0010,00
Area unitaria m² 185,60:40 = m² 4,64 coefficiente di maggiore = 0,38 Area unitaria m² 120,00:40 = m² 3,00 coefficiente di maggiore = 0,50
Fig. 2 - Superfici di terreno per fosse comuni per i vari tipi di riquadri, con vialetti di ripartizione di m 2,00. Dimensioni secondo il Reg. vigente.
cittadini, l'entità ed il carattere delcimi- abitanti, per il fatto che per i centri 24 ore (art. 11 Reg.):
tero, ecc." attualmente si nota unconti- minori vengono maggiormente usate a) morte in abitazioni anguste o
nuo aumento della tendenza alla tu- le formazioni ternarie e quaternarie, povere che siano inadatte o
mulazione. Generalmente per una viene ordinariamente impiegato un nelle quali sia pericoloso il man-
città di 100000 ab. si possono preve- minor numero di sepolture private, si tenere le salme per il periodo
dere 5000 sepolture private occupanti richiedono una minore monumenta- prescritto;
in media m² 6 ciascuna. L'area riser- lità ed un più modesto sviluppo di
vata alle costruzioni, alle strade, ai viali edifici accessori, ecc. b) morte in seguito a qualsiasi acci-
ed ai giardini si calcola per circa 1/4 dente sulla pubblica via o in
dell'area totale di seppellimento. ELEMENTI DELLA luogo pubblico;
COMPOSIZIONE
Superficie occorrente per un cimi- c) ignote, cui debba farsi esposi-
tero di una città cattolica di 100000 Edifici comuni, - Sono quelli che zione al pubblico per il riconoscimento.
abitanti con mortalità annua del 15% si ritengono indispensabili, pur con Per le prime due categorie i locali
una razionale graduazione di consi- devono consentire l'assistenza da parte
a) Area d'inumazione per adulti stenza e di sviluppo a seconda del- dei parenti: per tutte occorrono dei
0,73x1500x3,50x10 m² 38325 l'entità, al funzionamento tecnico, collegamenti tali da far avvertire dal
igienico ed amministrativo dei cimi- custode ogni eventuale manifestazione
b) Area d'inumazione per fanciulli teri. di vita. Ambienti ampiamente ventilati
0,27x1500x2,00x10 » 8100 Recinzione. - L'area del cimitero e freschi, pavimenti impermeabili e
deve essere recinta mediante un con pendenza verso chiusini appositi,
c) Area per vialetti secondari di muro alto non meno di m 2,50 dal rivestimenti lavabili alle pareti.
ripartizione, supposta una piano esterno di campagna, sul
formazione binaria con vialetti quale possono appoggiarsi lapidi, Camera mortuaria. - Serve al tem-
di m 2,00 edicole ed altri monumenti funebri. poraneo deposito di tutti i feretri,
per adulti 38325x0,62» 23761 quando è passato il periodo di osser-
per fanciulli 8100 x 0,80» 6480 Ingressi ed abitazioni. - Per il pic- vazione, in attesa di essere sepolti o
colo cimitero basta un cancello per cremati. Può eccezionalmente funzio-
d) Area riservata in caso di epidemie pedoni e veicoli sorvegliato da un nare da deposito di osservazione in
1/6(a+b)-1/6x46425» 7737 custode con abitazione: nei medi e mancanza di questo e dell'obitorio co-
grandi impianti occorre distinguere munale. Ampiezza derivante dal nu-
e) Area per sepolture private l'ingresso carrozzabile per i cortei fu- mero dei decessi giornalieri, tenendo
in edicole colombari, ecc. nebri e l'ingresso per i pedoni, sorve- conto di un margine di sicurezza per
5000x6» gliati da uno o due posti di custodia. punte di mortalità eccezionale. Am-
30000 Abitazioni del custode, del direttore biente con pareti rivestite di marmo o
ed eventualmente degli ispettori e dei altro materiale lavabile fino all'altezza
f) Area riservata per viali principali, vigili. Per reparti confessionali non di m 1,50, con pavimento liscio e im-
edifici vari, spazi a verde cattolici sono prescritti ingressi di- permeabile disposto in modo da assi-
1/4(a+b+c+e)=1/4x106666» stinti. curare il facile scolo delle acque di
lavaggio, di cui deve essere anche
26666 Uffici. - Direzione: ufficio diret- assicurato il facile ed innocuo smalti-
g) Reparto contagiosi ed indecomposti tore, salotto, attesa. Ispettorato: mento.
(a corpo)» 4000 ispettore, vice-ispettori, locale per il Per i grandi cimiteri è bene preve-
pubblico. Amministrazione: capo uf- dere una camera mortuaria, come an-
h) Reparti per non cattolici ficio, segreteria, cassa, ecc. Ufficio che un deposito di osservazione, per i
(a corpo) » tecnico: capo ufficio, disegnatori, as- deceduti di malattie infettivo-diffusive.
20000 sistenti, controllo progetti e bozzetti.
Servizi igienici per il personale ed il Sola per le autopsie con annessi. -
Totale............... m² pubblico. Locale ampiamente illuminato ed ae-
165069 rato, con al centro un tavolo anato-
Locale di pronto soccorso. - Per mico in gres ceramico, in marmo, in
In cifra tonda quindi sono neces- eventuali disgrazie o malori in cui ardesia, in pietra artificiale o in me-
sari, come superficie minima per un occorressero visitatori e parenti. tallo, provvisto di adatta canalizza-
cimitero a carattere fortemente inten- zione per l'allontanamento dei liquidi
sivo, m² 1 65 per ogni abitante. Deposito di osservazione (qualora cadaverici e delle acque di lavaggio, e
In linea generale si prevedono m² il Comune non disponga di un appo- di mezzi per il loro rapido ed innocuo
2,20 - 1,90 per ab, per città superiori sito obitorio). - È adibito ad ospitare smaltimento.
ai 100000 ab., m² 1,80 - 1,60 per le salme delle seguenti persone per il
città intorno ai 100000 ab. e m² 1,50 prescritto periodo di osservazione di Chiesa o cappella, - È adibita alla
- 1,40 per cittadine di circa 10000
benedizione dei feretri ed alle funzioni perficie di circa m² 6,00 e contenenti mazione è all'estero molto più svilup-
religiose in onore dei defunti. numerosi loculi per tumulazione sia pata che in Italia, dove soltanto i cimi-
È bene che abbia un comodo ac- fuori terra sia in cripta. La cappella teri più importanti (circa 40) conten-
cesso, per consentire l'inoltro dei carri privata sarà dotata di un altare per gono l'edificio del Crematorio. Il pro-
funebri fino al piano della sala. Locali cerimonie funebri. Sono destinate a cedimento consiste nell'incenerimento
annessi: sagrestia ed uno o più locali sepolcreti di famiglia e presentano le del cadavere coi minore dispendio e
per soggiorno di un sacerdote. più svariate manifestazioni di archi- con la maggiore salvaguardia dell'abi-
tettura funeraria. tato dalle esalazioni sgradevoli; per-
Il complesso delle sepolture. - La tanto devesi svolgere in uno speciale
composizione dei campi di sepoltura Tomba di famiglia - È un tipo di complesso posto entro il recinto del
propriamente detti deve presentare di- sepoltura perpetua a spesa limitata; cimitero e dotato di impianti e servizi
stinti reparti per cattolici, israelitici, consiste in una sepoltura privata, in particolari.
acattolici e per le salme indecomposte genere in cripta sotterranea, con su- l forni d'incenerimento sono gene-
all'atto dell'esumazione al cessare del perficie leggermente più ampia del ralmente del tipo a combustione
periodo di concessione. l tipi di sepol- normale, sopra la quale viene eretto (preferibili a quelli a distillazione) e si
tura possono così riassumersi: un piccolo monumento architettonico dividono in due categorie: quelli nei
o scultoreo. quali il cadavere è incenerito dalla
Fosse comuni. - A sistema d'inuma- fiamma sviluppata da un focolare a
zione secondo schemi binario, ternario Stele. - Rappresenta la forma più legna (tipo Gorini) oppure da una mi-
e quaternario. Ogni fossa deve essere economica di sepoltura privata, con- scela di gas proveniente da un gaso-
contraddistinta da un cippo portante sistendo in un semplice elemento la- geno e di aria in corrente attivata (tipo
un numero progressivo e l'indicazione pideo posto alla sommità del tumulo Venini), e quelli nei quali l'inceneri-
dell'anno di seppellimento. È consen- di terra. mento avviene mediante l'aria portata
tito un piccolo monumento o lastra con ad altissima temperatura (1000°C), di
dimensioni in pianta massime m 1 x 2 Ossario. - È il luogo destinato ad solito forniti di recuperatori di calore
e di varia altezza. accogliere le ossa provenienti dalle (tipo Siemens).
esumazioni. Appare superato ormai La cremazione si può svolgere in un
Colombari. - Sono costituiti da un l'ossario comune, costituito da uno o locale situato a piano terreno del tem-
insieme di loculi disposti in portici, in più vaninterrati, genera: lente posti pio crematorio, collegato con la sala
gallerie sotterranee e semisotterranee, sotto la chiesa. Attualmente si prefe- delle cerimonie funebri attraverso un
in templi, ecc. per tumulazioni singole. risce l'adozione di speciali colombari piccolo ambiente che serve ad impe-
l loculi possono essere disposti nel a cellette sotterranei o fuori terra, dire la vista diretta dell'operazione,op-
senso della profondità (di punta) o nel calcolati per ospitare le urne ossario pure nel seminterrato adottando il si-
senso longitudinale (di fascia); le loro per un periodo di circa 50 anni. stema di calare nascostamente la
dimensioni dovrebbero aggirarsi su m Normalmente le urne hanno le di- salma dal catafalco sito nella sala
2,15 x 0,78 x 0,75. Ogni feretro (con mensioni di m 0,20 x 0,20 x 0,60 delle cerimonie e di rinviare le ceneri
duplice cassa, l'una di legno e l'altra di (basandosi sulla lunghezza media del dopo l'operazione, ciò che è reputato
metallo) deve essere situato in loculo femore di cm 55 circa), e vanno essere il procedimento migliore.
distinto, scavato in roccia compatta o disposte di testa nelle cellette delle Le ceneri vengono raccolte accura-
costruito con buona opera muraria, pareti. tamente e deposte in apposite urne (m
intonacato all'interno con cemento e Per una città di 100000 abitanti, 0,20 x 0,20 x 0,30) che vengono sug-
chiuso ermeticamente con muratura o con mortalità annua del 15 % sarà gellate e collocate nelle cellette di spe-
lastra di pietra. Secondo il vigente necessaria pertanto un'estensione di ciali colombari, di solito situati in porti-
regolamento, lo spessore delle pareti m² 3000 che, con una parete alta m cati interni ed esterni al tempio.
delle nicchie e dei loculi in muratura 3,00, richiederà uno sviluppo lineare Locali mediamente necessari in un
ordinaria deve essere al minimo di cm di m 1000. tempio crematorio:
40, mentre per le solette ed i tramezzi Peristilio d'ingresso per il pubblico,
delle costruzioni in cemento armato Edifici speciali. - Nei grandi cimi- da cui si possa accedere ai porticati
deve essere al minimo di cm 10 (art. teri vengono istituiti alcuni speciali delle cellette con le urne.
55 Reg.). edifici che hanno funzioni celebrative
La chiusura è bene sia eseguita con o sono inerenti a particolari forme di Sala delle cerimonie in onore della
muratura di mattoni con antistante la- trattamento dei cadaveri. salma.
stra marmorea di cm 3 di spessore,
posta in opera in modo da lasciare Famedio. - È costituito da una Ambienti per il deposito, il ricono-
una intercapedine di circa cm 5. L'al- costruzione improntata architettoni- scimento, la preparazione e la colloca-
tezza delle pareti contenenti i loculi camente a tempio votivo e destinata zione della salma sul carrello.
non dovrebbe superare i m 3,00. alle sepolture di cittadini illustri e be-
nemeriti. Ambiente per il forno d'inceneri-
Edicole o cappelle private. - Sono mento con annessi.
piccole costruzioni occupanti una su- Crematorio. - La pratica della cre-
Locali per il pubblico, per i ministri necessari alla manutenzione dei Locali per giardinieri, operai, guar-
del culto, per gli uffici, ecc., con i campi verdi (attrezzi, sementi, terra diani, affossatori, consistenti in spo-
relativi servizi igienici. vegetale, concime, ecc.), con accanto gliatoi servizi igienici, refettori con cu-
eventuali vivai di fiori e piccoli arbu- cina centrale.
Locali di servizio e deposito attrezzi. sti.
Gruppi di servizi igienici per il pub-
Servizi tecnici. - Al funzionamento Magazzini e depositi per il mate- blico, dislocati con la massima discre-
del complesso cemeteriale sono indi- riale residuo della demolizione di zione lungo il perimetro del cimitero a
spensabili i seguenti servizi: vecchie tombe. distanze regolari.
Magazzini e depositi per i materiali
ELEMENTI GENERALI cello di produzione e spedizione zione» del complesso costruzione - im-
PER LA PROGETTAZIONE (approntamento della carne per pianti di lavorazione ».
grossi centri urbani lontani e conse- Da tener presente che, qualunque
Generalità. - l mattatoi o macelli guenti trasporti frigoriferi), macelladi sia l'entità del mattatoio, occorrono
sono stabilimenti pubblici o privati nei consumo e di spedizione sempre basilari attrezzature igieniche e
quali si procede con metodi razionali (approntamento della carne suffi- sanitarie, e che, per quanto sviluppato
alla macellazione degli animali le cui ciente per un centro vicino e della dal punto di vista industriale e com-
carni sono destinate all'alimentazione carne per un centro urbano lontano), merciale, il mattatoio non dovrà mai
umana, e nei quali dette carni possono ecc. perdere il precipuo carattere diorgani-
essere conservate od esposte per la Non è data una classificazione smo sanitario a tutela della alimenta-
vendita. Compiti complementari sono ufficiale dei mattatoi. In linea d'o- zione e della salute pubblica.
il deposito o la lavorazione dei sotto- rientamento, tuttavia, essa potrebbe
prodotti, il trattamento risanatore di essere delineata in funzione dell'en- Scelta dell'area. - Criteri fonda-
alcune specie di carni consumabili tità e dei procedimenti di lavorazione mentali:
sotto condizione, la denaturazione o la impiegati, con il presupposto che una
distruzione di animali infetti e di carni graduazione dei vari tipi di mattatoi, Località asciutta e ben ventilata con
infette o avariate. fondata esplicitamente sulla poten- terreno sciolto ed aerato. In genere
L'arrivo degli animali può avvenire zialità (numero di utenti serviti op- preferibile una giacitura orizzontale o
da zone lontane per ferrovia, o da pure quantità di carne netta prodotta in lieve pendio, con un'area di forma
zone agricole di forte produzione di per anno), possa corrispondere ad rettangolare.
bestiame mediante autotrasporti, ed una reale progressione dei sistemi di
alcune volte anche a piedi. Presso lavoro e dei procedimenti di matta- Tenuto conto dei progressi delle
grossi centri urbani si trova attual- zione. tecniche di lavorazione e di tratta-
mente spesso abbinato al mattatoio il Fattori numerici in giuoco sono mento, l'ubicazione potrebbe essere
mercato del bestiame, con economica pertanto l'entità della popolazione alla periferia del centro abitato in zona
unificazione di alcuni servizi. i criteri servita e la produzione annua di non troppo eccentrica, salvo l'accen-
moderni tendono piuttosto al raccor- carne netta. Dato che il primo ele- nato riavvicinamento del mattatoio ai
ciamento del cosiddetto « circuito della mento (dipendente dal consumo spe- centri di produzione dei bestiame.
carne viva », cioè del viaggio del be- cifico di carne) è molto variabile da
stiame, nei rispetti dell'altro « circuito regione a regione e da provincia a Per un mattatoio importante neces-
della carne morta », cioè del viaggio provincia, la classificazione si può sità di un raccorda ferroviario; per tutti
delle carni macellate. Si tende infatti a ragionevolmente impostare sulla necessità di un buon sistema viario con
stabilire il mattatoio al centro di una produzione annua netta, integrata possibilità di distinzione tra le vie di
zona agricola di forte produzione zoo- eventualmente dal numero di utenti afflusso del bestiame dal contado o
tecnica e ad inviare ai grossi centri di basato sul consumo medio specifico, delle carni foranee (macellate altrove)
consumo le carni macellate mediante che in Italia attualmente ha superato e le vie di smistamento delle carni
adatti trasporti frigoriferi. i 22 kg/ab. anno. macellate localmente verso í centriabi-
tati di consumo.
Distinzioni e classificazioni. - Mattatoio di piccola entità. - Da
Una prima distinzione da fare è tra 130 a 300 t di carne netta prodotta Posizione dell'area idonea per un
macello pubblico e macello privato. I per anno. Da 6000 a 15000 utenti facile e razionale smaltimento dei rifiuti
macelli pubblici sono di proprietà co- circa. liquidi, sia con la immissione nella rete
munale e vengono in linea ordinaria di fognatura esistente, sia con lo sca-
gestiti dalla stessa amministrazione: Mattatoio di media entità. - Da rico in un fiume, in un lago, ecc.,
sono posti sotto la direzione di veteri- oltre 300 fino a 2000 t di carne netta previa un'adeguata depurazione.
nari comunali. Sono necessari per per anno. Da oltre 15000 a 100000
centri con popolazione superiore ai ab. circa. Congruo approvvigionamento
6000 ab., mentre per quelli con popo- idrico e sufficiente pressione nella rete
lazione minore è consigliata l'istitu- Mattatoio di notevole entità. - Ol- dell'acquedotto.
zione di macelli consorziali. tre 2000 t di carne netta per anno.
l macelli privati sono quelli annessi Oltre 100000 utenti circa. Dimensionamento. - l criteri più
a stabilimenti per la lavorazione indu- usualmente impiegati si basano sul-
striale delle carni insaccate, in scatola, A ciascun tipo di mattatoio così l'entità delta popolazione interessata
in conserva, ecc. Da tempo si è auspi- definito nella sua entità numericado- (popolazione compresa nella zona di
cato che detti macelli potessero prov- vranno armonicamente corrispon- influenza, incremento previsto in 40-
vedere anche all'immissione di carne dere organismi modesti o rilevanti, 50 anni, ulteriore popolazione servita
fresca al consumo normale. con procedimenti di lavorazione dal- in altri centri, popolazione stagionale),
Altre distinzioni sono tra macello di l'artigianale al semindustriale ed al- e si riferiscono piuttosto alle disposi-
consumo (approntamento della carne l'industriale, in modo da realizzare zioni planimetriche tradizionali, cioè in
per un centro abitato contiguo), ma- sempre il miglior « grado di utilizza- orizzontale. La più nota è la formula
dello Schwartz: zione delle carni, ecc. ria, depositi e lavorazioni sottoprodotti
industriali).
Popolazione Area in m² per abi- Percentuali medie delle diverse
tante specie di carni abitualmente consu- 8) Servizi amministrativi e direttivi, al-
fino a 10000ab 0,86 mate: loggi, laboratori, spogliatoi e servizi
da 10000 a 20000 ab 0,55 Bestiame bovino adulto 43 % igienici per il personale.
da 20000 a 30000 ab 0,45 Vitelli 18 % 9) Locali per il pubblico.
da 30000 a 50000 ab 0,34
Ovini e caprini 9%
da 50000 a 100000 ab 0,25
oltre 100000 ab 0,18 Suini 28% 10) Servizi sanitari complementari
Equini 2% (disinfezione dei veicoli, concimaia,
Recenti norme francesi indicano i se- stazione di depurazione delle acque
guenti valori per i tipi di mattatoio Pesi medi ammissibili per le carni di luride).
maggiormente concentrati: ciascuna specie di animali:
11) Servizi generali tecnici
mattatoio di piccola entità: Bovini adulti 275 kg (approvvigionamento idrico, centrale
da 0,40 a 0,60 m²/ab. Vitelli 60 kg Totale Percentuale
Ovini 16 kg Consumo carni delle carni importate
mattatoio di media entità da: Suini 70 kg N. Comune tot. carne importanti rispetto al cosumo
mattatoio di notevole entità: Quinto quarto. - L'insieme dei sot- 2 Ancona 19806 4207 21%
da 0,15 a 0,25 m²/ab. toprodotti alimentari (frattaglie) e dei 3 Bari 33282 5626 17%
4 Bergamo 1486 788 53%
sottoprodotti industriali (pelli, corna, 5 Bologna 90000 20000 22%
l criteri moderni si basano pure sul ossa, unghie, sangue, setole, ecc.) 6 Cremona 65203 8751 13%
consumo medio di carne per setti- provenienti dalla macellazionedell'a- 7 Ferrara 42945 6537 15%
mana: le norme francesi richiedono nimale prende comunemente la de- 8 Firenze 142918 86074 60%
9 Genova 155499 61794 40%
una superficie coperta da 0,10 a 0,20 nominazione di « quinto quarto ».
10 Milano 442409 325716 74%
m², a seconda della importanza del Nella pratica commerciale ed indu- 11 Modena 35282 8319 24%
macello, per ogni kg di carne netta striale delle carni, infatti, si considera 12 Napoli 120000 47148 39%
preparata per settimana, ed una su- che da ogni animale macellato si 13 Padova 47000 7000 15%
perficie complessiva di almeno quattro ricavino quattro quarti (da due mez- 14 Parma 23712 1795 8%
15 Pavia 18834 966 5%
volte quella coperta dai fabbricati. zane), che costituiscono il peso netto
16 Perugia 13268 1078 8%
dell'animale macellato, più un cosid- 17 Ravenna 16418 947 6%
Orientamento. - Particolarmente detto « quinto quarto » formato da 18 Roma 429485 234815 55%
importante per i locali di abbattimento tutto quello che rimane dalla macel- 19 Taranto 21691 4664 21%
bufalini, bovini (adulti, vitelloni, vitelli), Verso la metà del secolo scorso ad individuali. Per i mattatoi pubblici si
ovini e caprini, suini, equini. l padi- opera dei tedeschi, in contrapposi- ritiene più adatta la lavorazione in
glioni di mattazione, secondo i criteri zione al sistema usato in Francia del serie a catena semicontinua o semi-
più moderni, vengono collegati a concentramento in un unico organi- industriale; con essa si tende a costi-
squadra con il grande fabbricato dei smo costruttivo delle numerosissime tuire un certo numero di posti di lavo-
frigoriferi, in modo da costituire un macellerie individuali (boucheries), razione diramantisi da un'unica linea
unico complesso costruttivo e da evi- sorsero i primi mattatoi che ebbero in sulla quale procedono i capi già ab-
tare cosi il passaggio all'aperto delle vista anzitutto l'esigenza della conti- battuti e dissanguati in posti sistemati
carni macellate prima di entrare nei nua sorveglianza sanitaria delle ope- anteriormente.
frigoriferi (come si faceva fino a pochi razioni di macellazione e quindi la Nella seguente fig. 4 viene raffigu-
anni or sono, sia pure attraverso galle- necessità di riunione in una grande rato un tipo di procedimento consi-
rie coperte). sala dei cosiddetti « posti di macella- gliato dalla norme tecniche francesi
Si riportano di seguito alcuni zione individuali »; detti posti, in (istruzioni della Sottocommissione per
schemi planimetrici di esemplificazione ognuno dei quali venivano effettuate la costruzione dei mattatoi). In esso
per alcuni tipi di mattatoi pubblici, tutte le operazioni su di un animale, risultano centralizzati l'abbattimento ed
dove sono indicate chiaramente leubi- dall'uccisione alla divisione in mez- il dissanguamento, mentre il successivo
cazioni preferibili dei vari raggruppa- zane, risultavano visibili da ogni scuoiamento di ogni capo può avve-
menti funzionati. Essi si riferiscono a parte e venivano usati a rotazione dai nire in uno dei tratti intermedi della
disposizioni planimetriche in orizzon- vari macellai per i propri animali. catena semicontinua. Distaccate sono
tale, senza specificazione dei procedi- Questo sistema a posti individuali le operazioni di eviscerazione finale le
menti interni di macellazione e lavora- o tedesco è durato fino ai nostri quali vengono Concentrate in unico
zione, che possono essere del tipo tra- tempi ed è tuttora impiegato. Esso si posto, precedente a sua volta dueope-
dizionale o che possono essere im- riferisce particolarmente alla macel- razioni di taglio delle carcasse.
prontati a più progrediti criteri di semi- lazione del bestiame grosso. Questo procedimento di lavora-
industrializzazione. L'impostazionege- In questi ultimi tempi si è verificata zione esige evidentemente l'esecuzione
nerale dipende in maniera sensibile una notevole evoluzione dei procedi- da parte di operai specializzati, cia-
dall'orientamento del nucleo fonda- menti di lavorazione nei mattatoi scuno adibito ad una particolare ope-
mentale sopraccennato rispetto all'in- pubblici secondo criteri semi- razione lungo la catena, contraria-
gresso principale del mattatoio e, nel industriali, che esercitano una certa mente al sistema tradizionale secondo
caso di due aperture, rispetto a quella influenza anche sulle foro disposi- il quale ogni macellaio operava com-
di uscita delle carni ed ingresso del zioni costruttive. Ovviamente l'appli- piutamente sul proprio animale. Con
pubblico; si potranno avere pertanto il cazione dei criteri semi-industriali, una serie di tal genere si possono
sistema longitudinale, in cui l'entrata nonchè dei nuovi sistemi di lavoro a lavorare da 120 a 190 bovini adulti in
del bestiame nelle stalle è in linea o squadre specializzate, si rende tanto otto ore.
quasi con l'uscita delle carni, e il si- più conveniente quanto maggiore è
stema trasversale, nel quale il percorso l'entità del mattatoio; comunque,
fondamentale presenta un angolo essa può essere razionalmente gra-
retto in relazione al carico ed all'uscita duata secondo i vari tipi.
delle carni (figg. 2 e 3). Principale caratteristica dei mo-
derni procedimenti di mattazione èla
Procedimenti di lavorazione. - lavorazione in serie, anziché a posti
6c 6d 6c 6d
5
10 10
Fig. 2 - A, schema planimetrico di un mattatoio di piccola entità a tre comportimenti. Sistema “longitudinale”; B, schema planimetrico di un mattatoio di
piccola entità a tre compartimenti. Sistema “trasversale”; C, schema planimetrico di un mattaio di media entità. Sistema “longitudinale”; D, schema
a a
planimetrico di un mattatoio di media entità. Sistema “trasversale”; 1, ricenzione bestiame; controllo 1 , visita, pesa, dazio, ecc.; 2 , stalla di sosta bestiame
grosso: 2’’, bestiame minuto; 2’’’, suini; 3’, compartimento di macellazione bestiame grosso; 3’’, bestiame minuto; 3’’’, suini, 4, reparto frigorifero; 5, fecaio,
tripperia; 6a, macello contumaciale; 6b, disinfezione veicoli; 6c, concimaia; 6d, stazione di depurazione delle acque residue; 7, locali accessori del macello;
8, servizi amministrativi, direttivi, laboratori; 9, locali per il pubblico; 10, servizi generali tecnici.
X Y
RACCORDO FERROVIARIO
DEPOSITO
SOTTOPRODOTTI
INDUSTRIALI COMPART. COMPARTIM. COMPART. COMPART. COMPART. MACELLO
DI MATTAZ. DI MATTAZ. DI MATTAZ. DI MATTAZ. DI MATTAZ. CONTUMACIALE
BESTIAME BESTIAME BESTIAME SUINI EQUINI
VUOTAMENTO INDOMITO GROSSO MINUTO
INTERIORA
REPARTO FRIGORIFERO
CARNI FORANEE (SALE DI ESPOSIZIONE E VENDITA E SERVIZI TECNICI AL PIANO RIALZATO)
DISINFEZIONE VEICOLI
INGRESSO
CARNI FORANEE
FRIGORIFERI
MACELLO CONTUMACIALE
C
Tipi costruttivi semi-industriali. - I pro- dell'intero complesso si otterrà sola- Già per un macello di media entità, nel
cedimenti di mattazione semi industriali mente conune sufficiente rispondenza quale siano impiegati i procedimenti
possono applicarsi in linea generale a della struttura e dell'ambiente di lavoro semi-industriali, sembra conveniente
tutti i tipi di mattatoio; tuttavia, è indub- alle più progredite esigenze del funzio- l'adozione della struttura a due piani,
bio che il miglior grado di utilizzazione namento. intendendo con ciò l'esistenza di un
piano sottostante ai compartimenti di questrate da avviare al macello contu- vizi igienici del personale, ecc.
mattazione, dove possano venire smi- maciale. Nello schema planimetrico delle fig. 6
stati per gravità i sottoprodotti indu- Detto piano sottostante ai comparti- possono chiaramente individuarsi lepo-
striali, alcuni sottoprodotti alimentari, le menti di mattazione può ricavarsi sizioni relative dei vari elementi funzio-
carni sequestrate perché malsane o so- come piano terrene in un'area a sensi- nati ed i principali cicli, tra i quali quello
spette, gli avanzi di macellazione. ecc. bile pendìo mediante adatta scarpata fondamentale che comprende l'arrivo
Nello stesso piano inferiore in corrispondenza dell'inizio dei com- degli animai, il controllo e la visita con
(semicantinato o terreno a seconda partimenti stessi, oppure può essere possibilità di pronto smistamento dei
della giacitura del suolo) vengono in determinato da una larga trincea sca- bestiame sospetto o infetto al vicino
genere situate la tripperia e la budelle- vata in un terreno a giacitura orizzon- macello contumaciale, la stabulazione,
ria del bestiame grosso, ed alcune volte tale. la macellazione e la messa , punto delle
la lavorazione di qualche sottoprodotto, Nel primo caso la zona corrispondente carcasse, la prerefrigerazione e l'even-
quali il sangue (centrifugazione) ed il al fabbricato frigorifero, cui sonocolle- tuale divisione in quarti, la conserva-
grasso (fusione). Gli altri sottoprodotti gati i compartimenti di mattazione, zione, !'esposizione e vendita, il carico e
(pelli, ossa, unghie, corna, ecc.) dopo la può servire da galleria d'esposizione e l'uscita delle carni in trasporti frigoriferi,
caduta vengono in genere avviati ai vendita e per il carico delle carni sui ciclo interamente svolgentesi con il noto
depositi. mezzi di trasporto; nel secondo caso criterio della «marcia in avanti».
Attraverso speciali condotti di caduta essa può, anche parzialmente, servire Da notare particolarmente le due cor-
protetti da valvole pervengono al piano ad ospitare le centrali termica e, frigo- renti di
inferiore anche i pacchetti di carni se- rifera, gli spogliatoi, le docce ed i ser-
1 visita sanitaria
Fig. 8 - Schema di procedimento industriale di mattazione a catena completamente continua (ing. G. Scaccia Scarafoni)
può, in linea generale, essere situato ponte. Adiacenti sono gli uffici del di stabulazioni separate per i suini e
sullo stesso lato dell'uscita delle carni, veterinario ai servizio, di registra- per gli equini.
in posizione discosta; gli uffici di con- zione, dei vigili sanitari, ecc., con Nei riguardi del dimensionamento,
trollo fanno parte allora dei fabbricati servizi igienici. Il complesso è con- si reputa che esso debba proporzio-
per i servizi amministrativi. trollato dal servizio d'ingresso con narsi alla punta massima di macella-
Lo scalo bestiame è costituito da locale per il custode e relativo allog- zione in un giorno; è infatti prescritta,
piazzali sopraelevati forniti di attrezza- gio. dopo l'arrivo, una sosta di 24 ore con
ture di contenimento e riparo, atte ad modesta alimentazione. In linea di
accogliere gli animali provenienti per Stalle di sosta. - Costituzione larga massima potranno prevedersi
ferrovia o con autoveicoli: da queste interna che non differisce di molto da complessivamente 5-6 m² per capo
aree le diverse specie di animali ven- quella adottata nei complessi agri- bovino adulto, con disposizioni ad una
gono avviate, mediante adatte rampe, coli. Distinzione per specie di animali fila o a due file groppa a groppa. Per
alle corrispondenti tettoie di prima vi- nei mattatoi importanti, con recinto gli stabbioli del bestiame minuto si
sita veterinaria, nei pressi delle quali è speciale per il bestiame indomito; danno in generale le seguenti indica-
situato ordinariamente l'ufficio di con- opportuni raggruppamenti in quelli zioni: superficie utile 5 m² per 6 vitelli,
trollo daziario con antistante pesa a minori, tenendo presente la necessità 6 m² per 10 ovini, superficie massima
flora microbica iniziale, un impedi- riscaldamento delle carni esposte. È Nelle disposizioni a due o più piani,
mento allo sviluppo di muffe, una attrezzato con guidovie aeree lungo con le tripperie sottostanti alle sale di
maggiore uniformità di raffredda- le quali scorrono i carrelli con le mattazione, è necessario svuotare i
mento tra parti profonde e superficiali mezzane o i quarti. visceri prima di immetterli nelle canne
delle carni, ed un minore calo per Negli ordinari mattatoi di con- di caduta verso detti locali di tripperia;
evaporazione. . sumo le carni vengono prelevate me- il fecaio prende così la veste di « com-
Dimensionamento delle celle, at- diante automezzi refrigerati; le ban- parto per vuotamento e primo lavag-
trezzate con guidovie di sostegno dei chine sono pertanto conformate in gio visceri », e troverà qui di posto in
carrelli di appendimento e con gabbie modo da favorire l'accostamento dei una zona appartata tra due sale di
ad uso dei singoli macellai, corrispon- veicoli e l'introduzione delle carni. mattazione (ad es. bovini e vitelloni-
dente ad una conservazione della pro- vitelli) in collegamento con i tavoli di
duzione per almeno una settimana. Si Fecaio. - Nelle disposizioni in deposito ed ispezione visceri. Il conte-
assegnano ordinariamente 200 kg/m² orizzontale il fecaio (che serve allo nuto cadrà direttamente in appositi
per i bovini adulti, 150 per i suini, 100 svuotamento dei pancioni e degli in- grossi recipienti su carrelli, che lo tra-
per gli ovini e caprini. testini prevalentemente dei bovini) sporteranno alle usuali vasche di de-
È bene che nel reparto frigorifero si viene situato in posizione appartata, posito o di digestione.
osservi per le celle una certa suddivi- anche se non troppo discosta dal
sione in unità separate, anche per le compartimento del bestiame grosso; Tripperie e budellerie. - Nelle
variabili entità stagionali delle macel- i visceri pervengono al fecaio me- disposizioni in orizzontale questi servizi
lazioni di diverse specie di animati. diante carrelli a mano a cassa ribal- vengono situati accanto al fecaio,
Preferibilmente separata dovrebbe tabile. È bene disporre parte del mentre nelle strutture a due piani tro-
essere la cella per la conservazione fecaio sopraelevata di circa m 1,00 vano posto direttamente sotto le sale di
delle carni foranee, collegata da un ÷ 1,20 rispetto al piano generale, in mattazione dei bovini. Le tripperie
lato con il locale di ricevimento ed modo da poter effettuare lo svuota- degli ovini (più raramente) e dei suini
ispezione e dall'altro con un'apposita mento dall'alto entro appositi carrelli (sempre) vengono sistemate nei com-
zona della sala di esposizione e ven- esterni che possono trasportare il partimenti relativi. Vengono attrezzate
dita. contenuto stomacale in una vasca di con vasche a vapore per la scottatura
temporaneo deposito, in una fossa di e cottura delle trippe ed eventualmente
Salone di esposizione e vendita digestione, ecc. dei piedi e delle testine, con tavoli
(mercato corni). - L'antico ambiente di Un sistema più perfezionato è in- esagonali o rettangolari di deposito e
vendita, costituito da una normale tet- vece quello di versare il contenuto in lavorazione, con vaschette di lavaggio
toia, viene oggi sostituito da un grande sottostanti cunicoli, dove esso è tra- e tavolette disposte lungo le pareti,
locale chiuso a sviluppo longitudinale, scinato da potenti getti d'acqua a eventualmente con apparecchi lava-
comunicante lungo un lato con le celle forte pressione che lo diluiscono e lo trippe mossi da motori elettrici.
ed anticelle, e lungo il lato opposto con spingono attraverso pettini di ferro, Alimentazione di vapore, d'acqua
le banchine di carico. Detto salone completanti l'opera di spappola- fredda e acqua calda, d'aria com-
deve essere ad aria condizionata, con mento prima dello smaltimento; il pressa per i budelli.
una temperatura ambiente preferibil- sistema però sovraccarica notevol- Per il dimensionamento si può pre-
mente di 8 ÷ 10 °C per evitare il mente l'impianto di depurazione. vedere il trattamento di un quantitativo
Macello contumaciale. - Rappresenta le più comuni accezioni vengono com- servizi igienici, locale di custodia.
un fondamentale elemento di salva- presi i seguenti elementi: Piano primo: alloggio per il direttore,
guardia igienica e sanitaria, in quanto Locale per l'ispezione delle carni foro- laboratori dei veterinari per le indagini
provvede all'isolamento, alla ma- nee. Ubicazione preferibile ad una batteriologiche e dei parassiti. Talvolta
cellazione ed alla distruzione di animali estremità del salone di esposizione e questi laboratori vengono pre-
infetti, alla distruzione o denaturazione vendita del fabbricato frigorifero, in feribilmente situati nel piano superiore
di carni malsane, allo accertamento di modo da poter introdurre le carni, del macello contumaciale.
carni sospette, al risanamento di dette dopo l'esito favorevole dell'ispezione, Nel caso che l'ingresso sia unico, come
carni e di quelle leggermente svariate nel retrostante deposito frigorifero o può accadere per i piccoli mattatoi, il
non vendibili allo stato crudo, al rico- nella zona di esposizione e vendita ad complesso di lo ingresso precedente-
vero d'osservazione di animali sospetti esse riservati. mente descritto (custode, dazio, veteri-
ed alla loro macellazione, all'esame Dimensionamento in rapporto all'af- nario di guardia, ecc.) può essere con-
degli animali macellati d'urgenza al- flusso di dette carni macellate inmatta- globato in questo fabbricato.
trove, ecc. toi di produzione finitimi, con tendenza Possono inoltre essere contenuti in esso
In vista di tali molteplici funzioni, sono costante all'aumento. gli spogliatoi con docce e servizi igienici
da distinguere essenzialmente due Locale per le carni di bossa macelleria. per i lavoranti ed operai: per i mattatoi
comparii, per ognuno dei quali sono da - La sua ubicazione può essere Al- importanti è preferibile la loro ubica-
prevedere in linea generale: quanto varia (ad una estremità termi- zione in un corpo laterale vicino alle
Comporto infetti: stalla d'isolamento, nale del fabbricato frigorifero in modo sale di mattazione, oppure, nei tipi a
posti di squartamento, locale per forno da avere un retrostante deposito refri- due piani, nel piano semicantinato del
d'incenerimento (per la distruzione di gerato, in un fabbricato accessorio nucleo costruttivo «sale di mattazione -
animali interi la cui lavorazione po- contenente altri servizi, ecc.); comun- frigo».
trebbe riuscire pericolosa per gli ope- que. deve essere tale che vi giungano Locali per Il pubblico. - In genere for-
rai), locale per il digestore agevolmente le carni destinate alla mano un fabbricato disposto simmetri-
(apparecchiatura a vapore che per- bassa macelleria e le carni risanate camente al precedente nella zona del
mette di trasformare le carni in prodotti mediante sterilizzazione e cottura e che pubblico e delle carni antistante le ban-
innocui commerciabili quali grassi e vi acceda facilmente il pubblico dalla chine di carico delle carni. Si svilup-
polveri di carne), locale di deposito zona d'ingresso del mattatoio. pano preferibilmente a piano terreno,
delle carni molto svariate od infette e Locali per deposito e lavorazione dei ma anche un secondo piano può essere
degli avanzi di macellazione, locale per sottoprodotti industriali. - Sono adibiti talvolta necessario. Si hanno di solito i
la disinfezione degli arnesi, ambiente alla conservazione temporanea dei seguenti servizi: sala contrattazioni con
filtro per la bonifica dei lavoranti con sottoprodotti industriali della macella- eventuali salette riservate, sala bar o
servizi igienici. zione, in attesa del loro prelievo da ristorante (con cucina), cabine telefoni-
parte di ditte industriali: pelli, setole, che, servizi igienici e, nei mattatoi im-
b) Comporto sospetti: stalla di osserva- unghie, corna, ossa, sangue, grassi, portanti, ufficio bancario ed ufficio te-
zione, posti di macellazione, locale ani- ecc. Nei piccoli e medi macelli i locali legrafico.
mali macellati d'urgenza, locale per il servono in genere per il deposito e si Da prevedere nella zona del pubblico
deposito delle carni sospette provenienti provvede solo alla salagione delle pelli qualche rimessa, un parcheggio mac-
dalle sale di macellazione per ordine da inviare alle concerie, ed eventual- chine ed un parcheggio autotreni Con
del veterinario, fornito di armadi frigori- mente alla fusione dei grassi ed alla eventuale piccola officina, un posteggio
feri per le carni in attesa di accerta- centrifugazione del sangue. Nei biciclette, ecc.
menti, locale per l'autopsia per il giudi- grandi mattatoi può organizzarsi la Servizi sanitari complementari. - ranno
zio sugli animali squartati o sulle carni, completa lavorazione dei sottoprodotti. parte concettualmente del cosiddetto
locali per la sterilizzazione e la cottura Fa parte concettualmente dei depositi «reparto sanitario» (insieme con il ma-
delle carni destinate alla bassamacelle- la conservazione degli organi per la cello contumaciale), e molto spesso
ria, per la salatura ed insaccatura delle fabbricazione dei prodotti opoterapici possono essere concentrati in un'intera
carni, specialmente parassitate da cisti- in armadi frigoriferi a -20°C. zona «impura» del macello:
cerchi (panicate), per la bonifica delle Servizi amministrativi e direttivi, al- Locali per la disinfezione dei veicoli,
carni panicate mediante il freddo (- loggi, laboratori, servizi personale. - situati in modo da poter accogliere
20°C), locali per spogliatoi e servizi Sono di regola raggruppati in fabbri- prontamente i veicoli che hanno scari-
igienici per i lavoranti. cato apposito presso l'ingresso princi- cato animali infetti e da poter servire in
Dal locale di autopsia o d'ispezione gli pale del mattatoio, nella zona delpub- condizioni normali alle ordinarieopera-
animali macellati e le carni ritenuti in- blico e delle carni. In genere si ha una zioni di lavaggio e disinfezione dei
fetti devono poter essere immessi,attra- struttura a due piani con la seguente mezzi di trasporto.
verso un passaggio normalmente distribuzione: Concimaia, posta normalmente nella
chiuso, nei locali del forno d'inceneri- Piano terreno: uffici amministrativi, uf- zona retrostante alle stalle per ricevere
mento o del digestore (sardigna). fici veterinari, ufficio ispettori, ufficio le materie stercorarie e letterecce pro-
Locali accessori del macello. - Secondo vigili sanitari, ufficio direttore, attesa, venienti dalla stabulazione.
Stazione di trattamento delle acque lu- Convogliomento dei rifiuti liquidi. Il zione di acqua calda, le vasche di scot-
ride, necessaria per la particolare na- problema viene risolto con un sistema tatura e i lavatrippe automatici delle
tura delle acque di scarico dei mattatoi, di canalette a pavimento con superiori tripperie, le vasche di scottatura dei
ricche di sostanze organiche e di solidi griglie per la raccolta delle acque di suini, le pentole di cottura e gli ste-
in sospensione; dipenderà dalle condi- lavaggio nelle sale di mattazione, nelle rilizzatori dell'impianto di risanamento
zioni della fognatura cittadina e dal tripperie e negli altri locali del matta- carni, i digestori della sardigna, gli
sistema di smaltimento finale (fiume, toio nei tipi ad un piano, e con un scambiatori di calore per l'impianto di
lago, mare, impianto municipale di de- sistema di ampi scarichi a pavimento riscaldamento fabbricati uffici e pub-
purazione) se limitare i trattamenti alla collegati a sottostanti tubazioni di rac- blico, ecc. Le caldaie, i boilers, le
fase preliminare ed alla decantazione, colta nei tipi a due piani. All'uscita dei elettropompa ed i relativi quadri elettrici
oppure integrarli con la coagulazione compartimenti di mattazione è bene vengono riuniti in un4 apposita centrale
ed estenderli all'ossidazione biologica. istituire appositi pozzetti di trattenuta termica.
Sistema completo elettivo: eliminazione per le sostanze grossolane, con chiu- Freddo. - Per la produzione del freddo
delle materie grossolane già all'estre- sura idraulica; detti pozzetti sonocolle- viene istituita un'attrezzatura centraliz-
mità delle sale di mattazione (pozzetti di gati con i condotti della rete di fogna- zata, dotata di compressori ed acces-
trattenuta), grigliatura, dissabbiatura, tura interna del mattatoio, i quali si sori, situata in un locale accanto alla
digrassaggio, decantazione e coagula- riuniscono alla fine in un unico collet- centrale termica. Entrambe possono
zione con solfato di alluminio, ossida- tore sfociante nella stazione di depura- essere riunite in un fabbricato a sé
zione con letti percolatori ad alto rendi- zione. stante, oppure possono essere situate
mento con ricircolazione, sedimenta- Per le acque pluviali è di norma istituire nel piano semicantinato del nucleo co-
zione finale: essiccamento dei fanghi. una rete stradale separata, il cui collet- struttivo sale di mattazione-frigoriferi.
Servizi generali tecnici. - Tra i servizi più tore non viene collegato al predetto La distribuzione del freddo nel locali del
importanti si segnalano: impianto, ma può essere dopo raccor- frigorifero si orienta verso il sistema a
Approvvigionamento idrico. - Dotazione dato al suo affluente finale. ventilazione con rapida ricircolazione
idrica mediamente necessaria 500 litri Smaltimento dei rifiuti solidi. d'aria. In appositi vani delle gallerie di
giornalieri per ogni capo abbattuto Le destinazioni dei numerosi rifiuti so- refrigerazione sono sistemati gli appa-
senza distinzione di specie. Necessità lidi sono diverse a seconda della loro recchi condizionatori, alimentati dalla
di un serbatoio sopraelevato per la ri- particolare natura e degli usi locali. centrale, attraverso i quali l'aria circo-
serva e per assicurare la pressionesuffi- In linea generale si può prevedere: lante viene inviata alle intercapedini fo-
ciente per le lance di lavaggio delle sale Materie stercorarie e letterecce delle rate disposte lungo le pareti o lungo il
di mattazione e delle tripperie. stalle verso la concimaia. soffitto, oppure a grandi bocchette di
Rete idrica alimentata completamente Rifiuti di spazzature comuni verso le diffusione.
con acqua potabile, salvo la rete d'in- celle zimotermiche. Aria compresso. - Nei grandi mattatoi
naffiamento delle strade e dei giardini Avanzi di macellazione, residui volumi- la sua produzione può essere centraliz-
che può essere alimentata con altre nosi verso le celle zimotermiche. zata; la rete avrà le sue diramazioni
acque. Formata con anelli principali e Rifiuti ed avanzi di macellazione infetti principali nelle sale di mattazione degli
secondari in modo da evitare qualsiasi o sospetti verso il digestore od il forno ovini, nelle tripperie, ecc. Nei medi e
pericolo di interruzione dell'afflusso. d'incenerimento. piccoli impianti è preferibile l'istituzione
Necessari numerosi idranti nelle sale di Rifiuti del fecaio verso: fossa di depo- di compressori autonomi su carrelli.
mattazione, nelle tripperie, ecc. condo- sito e di successivo prelevamento da
tazione di tubi metallici flessibili e lance. parte di ditte. celle zimotermiche, va- Eliminazione fumane. - Questo im-
Rete d'acqua calda pure ad anelli e sca di sgocciolamento per il successivo pianto è necessario nei locali dove si
dipartentesi da appositi boilersaccumu- invio alla concimaia. producono intensi fumi di vapore e cioè
latori a serpentini, con numerose prese Vapore. - Viene prodotto in genere da nelle tripperie. Esso viene in genere
nelle sale di mattazione (una presa per apposite caldaie tipo Marina o semi- realizzato mediante aerotermi opportu-
ogni posto o per ogni due posti), nelle fisse orizzontali, e serve ad alimentare namente disposti lungo le pareti e rela-
tripperie, nei locali per le docce, ecc. i boilers-accumulatori per la produ- tivi dispositivi d'aspirazione.
2 6 6 6 6
24.50
4 5 5
6.50 28.50
Fig. 14 - Tipo di compartimento di macellazione per suini, secondo la tecnica tradizionale (Ditta Giordana Garello, prof. ing. E. Castiglia, 1929).
1, posto di scarico; 2, spogliatioi; 3, macellazioni isolate; 4, caldaie; 5, posti di macellazione suini; 6, tripperia suina; 7, rimessini.
trappola
di abbattimento
scottatura
abbattimento 2 posti
Fig. 13 - Schema di procedimento di mattazione semi-industriale
per vitelli ed ovini. Produzione minima: 240 vitelli in 8 ore,
480 ovini in 8 ore raschiatura
eviscerazione
lavaggio trippe
ai frigoriferi taglio
senza dubbio indispensabile ubicare lavatura e disinfezione t>ottiglie con la refrigerazione dei serbatoi e delle
dette zone a due estremi distati della smistamento dei castelli verso illavace- celle.
pianta, solitamente rettangolare. Tra stelli, trasportatore a nastro delle botti- Lo schema funzionale sopra descritto
queste due zone i cicli di funzionamento glie pulite verso la macchina riempi- appare improntato al criterio di stabilire
interno potranno avere svariati anda- trice e quindi alla capsulatrice, piatta- nella disposizione planimetrica i cosid-
menti; a titolo di orientamento conviene forma di arresto con il ritorno dei ce- detti «lato campagna» e «lato città»,
prendere in considerazione uno schema stelli puliti che vengono riempiti con le ossia di concentrare lungo i due lati
indicativo adatto particolarmente alle bottiglie piene ad opera del personale minori della pianta, solitamente rettan-
medie centrali. del quale si presenta un oppure automaticamente, trasporta- golare. rispettivamente le operazioni ri-
esempio nella fig. 3. tore a rulli verso la zona di tempora- guardanti l'arrivo del latte ed il ritorno
Nel predetto schema possono riscon- neo deposito o di conservazione del dei bidoni verso il contado e le opera-
trarsi le seguenti differenti zone, con latte. Ciclo accessorio: bidoni vuoti, zioni attinenti all'arrivo delle bottiglie
locali od attrezzature inerenti: lavatura e disinfezione bidoni, riempi- sporche ed alla partenza di quelle
a) Zona di ricezione del lotte: banchina mento, invio ai frigoriferi. piene verso la città.
di scarico bidoni, prelievi per analisi, d) Zone di deposito temporaneo econ- Alcune volte si preferisce adottareun'al-
dispositivo automatico di rovescia- servazione, consegno: anticella frigori- tra disposizione, istituendo due ban-
mento, bilance, vasche di ricevimento, fera per bottiglie e bidoni pronti per la chine lungo i due lati maggiori dell'edi-
elettropompe, eventuali serbatoi di de- partenza, celle frigorifere per conser- ficio e destinando l'una alle cosiddette
posito temporaneo. vazione bottiglie e bidoni, locale di «operazioni sporche» (arrivo del latte
Trasportatore a rulli dalla banchina alle sorveglianza e prelievo campioni,ban- dalla campagna ed arrivo delle botti-
bilance, che continua con i bidoni spor- china di carico sugli automezzi per la glie sporche dalla città) e l'altra alle
chi verso l'apparecchio di lavatura e città. cosiddette «operazioni pulite» (partenza
disinfezione bidoni, e poi verso la ban- e) Zona della direzione e dei labora- dei bidoni puliti verso la campagna e
china di rinvio dei bidoni vuoti alla tori: uffici di direzione ed amministra- partenza delle bottiglie piene verso la
campagna. zione, laboratori di analisi chimiche e città). Tra le due banchine il lavoro
b) Zona di trattamento e raccolta del batteriologiche, spogliatoi e servizi del della centrale si svolge essenzialmente
lette : attrezzature di pastorizzazione personale, magazzini del materiale per movimenti lungo linee parallele da
con preriscaldamento e raffredda- (bidoni e bottiglie), ecc. una banchina all’altra: su alcune linee
mento, pulitrici a filtro o centrifughe. f) Zona dei servizi tecnici: centrale ter- vengono trasportati i bidoni pieni, che
stazioni regolatrici automatiche. serba- mica per la produzione di vapore ed successivamente vengono vuotati. puliti
toi di raccolta del latte pastorizzato re- acqua calda, locali per le attrezzature e rispediti alla campagna; su altre linee
frigerati (in alto). di pulizia straordinaria degli apparec- parallele scorrono le bottiglie vuote e
c) Zona di ricezione, lavaggio e riempi- chi a piastre e per la produzione di aria sporche provenienti dalla città, le quali
mento bottiglie: banchina per lo scarico compressa per le stazioni regolatrici vengono successivamente pulite, steri-
dei costelli con le bottiglie sporche, tra- automatiche. centrale del freddo per la lizzate, riempite, capsulate e rispedite
sportatore a rulli verso l’attrezzatura di produzione di acqua refrigerata e per verso la città.
1 3 4
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5
7
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11 9
12 13
Non sempre tuttavia sono strettamente della lavorazione del latte, degli uffici e dei lato Sud e la banchine delle partenze
osservate le distinzioni tra « lato città » e « laboratori consiste in un fabbricato a (pulita) dal lato Nord.
lato campagna », o tra « banchina sporca » pianta rettangolare coperto con pensilline Gli impianti di salubrizzazione del latte
e « banchina pulita »; nelle medie e piccole inclinate sorrette da travi e pilastri di mi- adottano prevalentemente il sistema Stas-
centrali talvolta è dato vedere concentrate nimo ingombro e nel quale sono indivi- sano (4 gruppi con una produzione singola
su di un lato la maggior parte delle sud- duabili un piano rialzato completo ed un di 10000 l/ora) con apparecchiatura a pia-
dette operazioni (fig. 4). primo piano ed un sotterraneo parziali. stra per il preriscaldanento ed il raffredda-
Nei riguardi delle suddescritte distribuzioni Il piano rialzato comprende le attrezzature mento. Essi possono funzionare in colle-
pianimetriche occorre accennare che esse per la ricezione del latte, per la lavatura gamento ad apparecchi omogeneizzatori;
possono venire modifscate in seguito ad dei bidoni, per la lavatura e sterilizzazione la produzione contemporanea di latte pa-
alcune recenti innovazioni, consistenti nel- delle bottiglie, per l'imbottigliamento, cap- storizzato norrnale e di latte pastorizzato
l'impiego di recipienti di carta paraffinata o sulamento e incestellamento delle bottiglie omogeneizzato è resa possibile da un dop-
rivestita di tipiche resine sintetiche e dotati piene, le celle frigorifere, la partenza delle pio circuito di tubazioni indipendenti, che
di una particolare fo,ma per meglio utiliz- bottiglie, alcuni laboratori ed ufrici. Il permette il convogliamento dei due tipi
zare lo spazio nei mezzi di trasporto, in piano superiore comprende i serbatoi di differenti di latte separatamente ai serbatoi
sostituzione delle bottiglie. Questo sistema accumulo e sosta latte crudo, gli impianti di raccolta ed all'imbottigliamento.
presenterebbe vari vantaggi, quali il rispar- di pastorizzazione con sistema Stassano, i Esiste inoltre un impianto completo di
mio delle operazioni di ricarico nelle latterie serbatoi di sosta latte pastorizzato, gli im- sterilizzazione del latte in bottiglie, prece-
e di scarico in centrale, di lavatura e disin- pianti di presterilizzazione lotte con relativi duto da presterilizzazione, deodorazione
fezione bottiglie, ecc., il minor peso nei serbatoi, altri laboratori ed uffici. Negli blanda e omogeneizzazione.
trasporti, la migliore conservazione delle ambienti sotterranei sono allogati i serba- Una delle caratteristiche preminenti della
proprietà del latte a causa dell'opacità dei toi di ricevimento latte crudo, la centrale nuova centrale è che il ciclo di lavorazione
recipienti. termica, la centrale frigorifera, i servizi del si compie, dal ricevimento all'imbottiglia-
La nuova centrale del latte di Milano, personale. ecc. Tutto l'edificio è circondato mento, attraverso impianti e tubazioni che
progettata dall'Ufficio Tecnico del Comune da un'ampia banchina coperta da pensi- in nessun punto consentono il contatto del-
ed entrata in funzione nel 1957, è una lina a sbalzo, per il carico e scarico dei l'ambiente e dell'uomo con il latte, realiz-
de!le più moderne e razionali attualmente materiali e per il ricevimento del latte. zando così la massima sicurezza igienico-
esistenti. Il nuovo stabilimento, con edifici Lo schema lavorativo segue il criterio dei sanitaria.
per la lavorazione e per i reparti ausiliari, è movimenti paralleli tra due banchine op- La produzione complessiva giornaliera in,
sorto su un'area di 35110 m². Il complesso poste, la banchina degli arrivi (sporca) dal due turni di lavoro è di 450000 bottiglie per
17
14 A 8
7 F
A 7
G
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I 13 A O
L
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4
sili
porcili scuderie mungitura
dep. latte portico
case temp- Fig. 18 - Alloggio -tipo abbinabile di una casetta per soci di
poranee
Fabbricati case per salariati una cooperativa agricola a Conde-sur-Vire (Francia).
per l'abita-
zione case per- case per contadini Il sottotetto esistente al disopra dei locali accessori (cantina, cucina e
manenti abitanti in borgate bagno) è accessibile e serve come deposito.
case coloniche Ad ogni alloggio sono ammessi m² 1000 di terreno con un pollaio
ed una conigliera.
Pavimento - in mattonelle (graniglia o Fig. 9 - Abitazione a due piani per salariati fissi
con servizi completi (Francia)
grès o in mattonelle laterizio).
1. camera; 2, soggiorno; 3, cucina; 4, wc; 5,
Finestre - sezione netta non inferiore a
eventuale wc; 6, granaio; 7, lavanderia: 8, le-
1110 della superficie del pavimento. gnaia
Altezza locali - non meno di m 3, per C
zone montane può essere ridotta CASE PER CONTADINI
260÷280. ABITANTI IN BORGATE
Difesa umidità del suolo. - Interposi- Queste case non hanno carattere
zione tra fondazioni e strutture sovra- Spiccatamente-rurale quando Sorgono
stanti di uno strato di materiale isolante. Fig. 7- Due tipi di alloggi per un villaggio di operai agricoli in borghi di servizio destinati ad appog-
Se non esistono cantine, il pavimento nell'Herault in Francia (arch. Bossu, Debarre e Trudon 1948) giare le unità coloniche sparse. Hanno
piano terra sia sopraelevato dal piano Nel caso più semplice gli alloggi sono abbinati come vedesi in A; una specifica destinazione rurale
campagna di cm 30÷50 poggiante su volendo aggiungere due camere da letto o due locali sottotetto, si quando servono a dare alloggio aicon-
riempimento di ghiaia, pietrisco, o me- può costruire sul pianterreno A il primo piano B. Volendo realizzare
alloggi grandi, ma su un solo piano si fa uso della soluzione C. Le tadini residenti in borghi residenziali.
glio su vespaio aerato. scale esterne ai fabbricati servono per scendere alla cantina.
C C
4 2 1
5 3
5 Fig. 14 – Ente Colonizzazione Delta Padano. Fig. 15 – Ente Colonizzazione Delta Padano.
Casa colonica di tipo medio. Casa colonica di tipo piccolo.
A, pianta piano terra; B, pianta primo piano; A, pianta piano terra; B, pianta primo piano;
0 5
C, fronte N.O. C, fronte N.O.
5
4 5 5
10,50 4,60
20,50
10,00
8,74
Fig. 13 – Uno dei tipi di case rurali scudiati dall'Ente 2,96
Colonizzazione Delta Padano
Si sono previsti per ora soltanto un alloggio per 9÷10 12,31
persone pari a 4,5÷5,5 unità lavorative, una stalla Fig. 17 – Case ETFAS in Sardegna
per 10 capi grossi bovini, un portico ed una concimata Fig. 18 – Casa Ente Maremma (tipo Bottaccia)
si è rimandato ad un secondo tempo e possibilmente
all'iniziativa degli assegnatari la costruzione delle tettoie,
dei siti, dei pollai e dei proservizi in genere.
~1,20
0,60+1,00 poste, prese d'aria, ecc.) è consigliabile siano
~1,90
zincate per evitare la forte corrosione. L'impianto mangiatoia
elettrico, sia difeso dalla corrosionie. Le corsie di
~1,80÷2,20 passaggio animali abbiano pavimento rugoso
~1,90 onde evitare cadute. È necessario evitare spigoli fossetta
posta
vivi ed ogni parte sporgente. fossetta asfalto
Le pareti siano rivestite per un'altezza di m 2, da sottofondo calcestruzzo
sottofondo corsia
intonaco impermeabile o piastrelle smaltate. asfalto
~1,50÷1,80
Il pavimento sia impermeabile (calcestruzzo bac- calcestruzzo posta
ciardato, in gres, gomma ecc.). corsia
Fig. 22 - Tipo D. Multipla.
Sopra la stalla non prevedere camere di abita-
Larghezza posta: per animali adulti........m 1,00÷1,30 zione, nel caso esistano il solaio deve essere
per vitelli....................m 0,80÷1,00 impermeabile ai gas. B
Per questo tipo di stalla l'altezza utile è: la mangiatoia sia di cemento lavabile.
La stalla sia intonacata e tinteggiata di azzurro Fig. 27 - A, due schemi di formazione poste;
da un minimo di m 2,20 per montagna ad un massimo di m 3,60
contro le mosche.
B, schema di canaletto. Unione tra la posta e la corsia
mattoni forati quello rappresentato nella fig. Fig. 33 - Schema di ventilazione secondo
~0,25 il sistema King
~1,00
0,80
÷ 2,00 ÷ 2,30 ~1,30 35.
0,90
Non essendo generalmente
Fig. 28 - Sezione di stalla semplice uscite aria viziata
a posta lunga sufficiente l'aerazione normale
si ricorre a diversi sistemi di
~1,00 ~0,80 ventilazione, allo scopo di poter aria
pura
regolare la temperatura sui 15-
20 °C. Il ricambio d'aria può
essere calcolato da un minimo Fig. 34 - A, schema di ventilazione secondo
il sistema Rutherford; B, schema di
Fig. 29 - Sezione di posta all'americana di m³ 30/h/capo in climi freddi di ventilazione a convenzione
con zona di defecazione ribassata a m³ 60/h/capo.
Il ricambio d'aria si può otte- 1, canna di camino isolata con doppia
parentina in legno riepmpita di lana di vetro
nere con condotti di aerazione. e rivestita internamente di cartone catramato.
I sistemi possono essere tre:
- sistema King
aerazione supplementare
1,40 - sistema Rutheford
mangiatoia - sistema a convenzione.
0,35
1 animale
A ~1,20 0,20
~0,25 0,35÷0,45 Eliminazione delle orine.
B
0,30
- L eliminazione del liquame di
scolo delle poste avviene convo-
2,00 ÷ 2,30 0,65
gliandolo entro una cunetta in-
Fig. 30 - A, stalle di vecchio tipo (senza corsia aerazione supplementare
di alimentazione); B, schema di
tonacata con cemento lisciato,
rastrelliera posta al fondo della posta, Una Fig. 35 - Tipo di finestra per stalla
pendenza forte facilita lo smalti-
La rastrelliera ha la funzione di impedire la
la dispersione del foraggio sulla lettiera.
mento, ma per stalle lunghe
determina un abbassamento flusso superiore
~0,70
acqua
eccessivo del fondo che può flusso inferiore
catena a
collare scorrevole
abbeveratoio a tazza
mali. Le cunetta devono avere Fig. 36 - Finestra per stalla tipo Gerlach
sezione ampia, raccordata dol-
cemente al pavimento.
Nelle grandi stalle, le cu- griglia fianco lamiera
catena fissa nette sono quasi sempre co- ~0,20
vento vento
sifone
aria viziata canaletto
fogna
pozzetto raccolta
sifone
concimaia
A B
gocciolatoio per
Fig. 40 - A, schema di canaletto aperto per stalla semplice
la condensazione B, schema di canaletto aperto per stalla doppia
aria viziata
B A
griglia in ghisa
pozzetto
raccolta
canaletto pozzetti
ispezionabili
~0,40
al pozzetto concimaia
~0,35 pozzetto a sifone fogna
strato impermeabile A concimaia
A
tubo flessibile
tubo girevole
cuffia pozzetto a sifone
stalla
fogna
pozzetto d'ispezione pompa liquame
concimaia pozzetto 5 canaletti a
pozzetto depuratore +
B di raccolta piè della posta
dep. liquame 6m
concimaia B
concimaia
Fig. 42 - A, schema di semplice pozzetto in calcestruzzo per raccolta parziale.
Le tubazioni possono essere di cemento, di eternit, meglio ancora di gres; Fig. 41 - A, esempio di fogna semplice esterna;
B, schema generale dello scarico dei liquidi delle stalle con pozzetto depuratore. B, esempio di fogna doppia esterna
Si raccomanda di usare sempre sezioni sovrabbondanti.
scaricano in una fogna longitudinale con pozzetti a sifone nel punto di immissione. Questa fogna scaricherà poi in un
pozzetto di raccolta accanto alla concima e separato da altro pozzetto, destinato alla raccolta dello scolo della concimaia
stessa.
0.60÷0.70
1.50÷1.70
Fig. 43 - Un esempio di semplice tettoia Fig. 46 - Schema del processo di trasporto a ciclo continuo del latte
in struttura di legno proveniente dalla mungitura presso la posta
0.95
Fig. 44 - Esempio di sezione di una mangiatoia 0.90
0.00
3
1.50
2
0.96 0.84 2.00 0.84 0.96 1.70
0.15 2.00
3.00 2.50
3 3
2
0.30
0.91 0.85
2 2
30 34 2.37
tubo 2" 2.50
0.45 1
Fig. 45- Sezione di abbeveratoio in c.a. 0.90
3
(specialmente usato per stabulazione all'aperto)
apposito locale; 4
3.50
b) alla posta, mediante dispositivi montati
su carrelli mobili;
c) in apposite sale di mungitura, a cui si
fanno affluire due volte al giorno le bovine
a stabulazione fissa, con notevole miglio-
ramento delle condizioni igieniche, degli 2
2
animali, così costretti ad un movimento
salubre; 3
d) in apposite sale, per bovine a stabula-
2
zione libera all'aperto, con creazione di un 34 2
ciclo di mungitura-alimentazione, distri- 0.00 0.00
-45 -40
buito come risulta dai vari esempi prodotti. 1.70 1.80 1.70
ancora da mungere ampia onde evi- SALA DI MUNGITURA pulsatore SALA RACCOLTA LATTE
pompa a vuoto
tare incidenti (2 ÷ 4 m²/capo). Possi-
bilità di suddividere le bestie in gruppi vuoto filtro
Porte entrata ed uscita non > m 1 . Fig. 50 - Sezione di sala mungitura con trasporto automatico del latte
Corridoi circolazione interna animali
non più larghi di m 1. dal piano poste. Locale per raccolta latte e lavaggio
Poste mungitura allo stesso piano cor- Rivestitura pareti e pavimento mate- fusti separato dalla sala.
ridoio con apertura e chiusura coman- riale facilmente lavabile. Servizi spogliatoio e wc mungitori.
data dalla fossa mungitore. Eliminazione parti sporgenti e spigoli Impianto acqua calda generale.
Fossa mungitore ribassata circa cm 50 vivi.
mungitori
dep. spogl.
sala macch.
5.10 lavaggi
5.10 2 1 2
2.40
zona coperta
2.00
ricoveri coperti
recinto
mangiatoia
mangiatoia
Fig. 51 - Particolari costruttivi di sale per
mungitura. Stazioni Sperimentali di Fig. 54 - Schema di funzionamento di una stalla a stabulazione libera con
Agricoltura Engineering nel Nord America sala mungitura centralizzata e funzionamento automatico (ing. G.Cappa Bava).
1, fossa mungitore; 2, poste; 3, accesso animali. Si esamina qui la metà dell'insieme.
8
3
1
6 6 6
2
7
2
3 4 5 5
6 6
Fig. 52 - Stalla tradizionale per 6 animali.
1, ricovero bovini; 2, erbaio, mesticaio, trinc Fig. 55 - Stalla tipo B
Agricoltura Engineering nel Nord America
1, vacche; 2, manze; 3, toro; 4, vitelli da latte; 5, vitelli slattati; 6, corsia di alimentazione;
7, passaggio carrabile; 8, silo.
3 4 5 6
1 2
1 7 8 9
10
12
11
5
Fig. 57 - Schema di stalla tradizionale con annnessi. Disposizione testa a testa (Tipo C)
1, concime coperte; 2, vitelli; 3, vitellini, 4, vacche; 5, carro di foraggiamento su rotaia; 6, prep. alimenti; 7, 30 vacche; 8, carro per
allontanemento letame; 9, linea aerea trasporto latte; 10, silo; 11, latteria; 12, fienile.
2
27.50 4 2
1
2
1 4
73.25
3 Fig. 58 - Esempio di stalla del Tipo D a poste multiple
1 1, poste per lattifere (totale 176 capi); 2, recinto vitelli;
3, corsia di alimenntazione; 4, corsia di servizio.
grigliato griglia
area di riposo
1
sala mungitura
1
recinto
abbeveratoio
3 4
101.00
Fig. 59 - Esempio di stalla tradizionale a due file Tipo G
6 5 Grande complesso in costruzione nell'azienda a Gariga (Piacenza) per la stabulazione libera di 70 capi
grossi e 20 vitelli (Morteo - Comansider). Sono visibili i pilastri in c.a. e le strutture portanti in acciaio; al
centro la sala per mungitura a 6 stalli. Nella zona di alimentazione gli animali appoggiano su un pavim-
7 mento grigliato con sottostante cunicolo di raccolta delle deiezioni.
8
12 7 11 8,50
13 4,50 4,90
4 4,20 4,35
11
10 4 4,50
6 4,20
6 7
8
aspor-
4 5 9
20,00
5,50
4,54 4,80
2 5,50
10
1
2 18,60
Fig 63 – Esempio del tipo G. Azienda a Viarolo di Golese (Parma)
Fig. 61 - Planimetria di una stalla libera ne Michigan
Si rappresenta una delle due stalle costruite nella medesima azienda. In una
con struttura in pali di legno. stalla tradizionale di recente costruzione della quale si vedono le due file pilastri
1, zona di riposo; 2, maternità (recinzioni che delimitavano la corsia centrale, la trasformazione è avvenuta adattando a
tabili); 3, sala mungitura; 4, stanza latte; 5, corsia carrabile di alimentazione (sopra) quella che era una fila di poste, a zona
ingresso invernale; 6, ingresso estivo; 7, recinto centrale di alimentazione quella che era la corsia centrale, a zona di riposo
scoperto pavimentato; 8, mangiatoia per insilato; (sotto) quella che era un’altra fila di poste.
9, bestiame giovane; 10, area alimentazione; 1, recinti tori; 2, tori; 3, corsia carrabile di alimentazione; 4, poste; 5, cunetta; 6,
11, deposito fieno; 12, sili; 13, stanza per racclta porticato; 7, mungitura; 8. latte; 9, macchine; 10, recinti vitelli.
insilati. 29,00 29,00
1 1
2 7 20
18,00 18,00
2 4
13 1
19
3
12
6,00 2 4
5
10 11
9
6 24,00
8 1 1
aeratore
III 0,10 IV
pav. 0,40 pav. 17,00
scarico
vetro retinato A cemen. cemen.
B pav. terra
paglia pav. terra
scarico
abbeveratoi
foraggio automatici
Si dividono in porcili di ingrasso o di allevamento. I porcili di allevamento richiedono maggiori requisiti igienici (aria,
luce, spazio).
Requisiti fondamentali. - Il porcile deve essere molto asciutto, il pavimento impermeabile su vespaio ventilato, o su
tavelloni. Deve essere soleggiato, luminoso, molto aerato. Ottimo l'orientamento Nord-Sud, temperatura interna 12 ÷ 16
°C, per i lattonzoli da 24 a 18 °C a seconda dell'età. Per evitare alla scrofa temperature molto alte si fa uso per i lattonzoli
(v. fig. 82) di una lampada a raggi infrarossi.
Occorre un ricambio di Irta fresca di m³ 25/capo/ora. Il pavimento dev'essere costituito da materiali facili da pulire e
disinfettare, zoccolo di raccordo alle pareti, le quali devono essere intonacate a cemento o piastrellate. Pendenza delle poste
3 ÷ 7 %.
Stallo diviso in due parti: una di stabulazione sopraelevata di cm 1 5, ed una per alimentazione e defecazione.
Pavimento in calcestruzzo granuloso o mattoni di coltello o pianelloni di cotto forato rigati.
Dimensioni: m² 2,00/capo ingrasso
m² 2,00 ÷ 4,00/capo da riproduzione
m³ 3,00 ÷ 5,00/scrofa con lattonzoli
Lunghezza del truogolo per capo m 0,40 ÷ 0,50.
Larghezza corsie servizio m 100 ÷ 1,50.
Nel caso che le zone di stabulazione e defecazione siano distinte le superfici vanno raddoppiate.
Ogni stalletto deve avere a disposizione un recinto all'aperto o cortiletto cintato, possibilmente pavimentato.
Distanza dei porcili dalle case di abitazione m 15 ÷ 20.
Zone di recinto aperto superficie per capo m1,50 ÷ 3,00.
Altezza dei porcili m 2,00 ÷ 2,70.
Portine di accesso dai recinti m 0,70 ÷ 0,90.
2.10
1.90
1.10 1.20
1.00
2
0.00 0.10 0.00
0.70
1
2 3
2.50
1.40 2.10 1.10
1.00
2.50
4.50÷5.00
2.00
2.50
Fig. 76 - Porcilaia di tipo tradizionale a due file di stalli Fig. 78 - Porcilaia di tipo danese a due file di stalli
305 1
4 4 2 1 6.80
4 4 2
305 3
4
3
3.80
4 4 4 4
6.80
215 5 PIANTA
4
1.80 1
2.10 1
2
4
1.30 3 1.80
3 2
0.70 1.90
0.85 0.65 1.30
Fig. 82 - Stallo da parto Fig. 83 - Stallo da parto Fig. 81 - Porcilaia a pianta esagonale per 200 suini all'ingrasso
di tipo inglese di tipo classico 1, truogolo principale; 2, zona di stabulazione; 3, zona di defecazione
1, scrofa; 2, lattonzoli; 3, truogolo; 1, scrofa; 2, lattonzoli; 3, truogolo; 4, truogolo supplementare; 5, pozzone nero.
4, lampada a raggi infrarossi. 4, lampada a raggi infrarossi.
Nello schema in basso una composizione di quattro porcilaie a pianta
esagonale con magazzino centralizzato per la conservazione e preparazione
dei mangimi. L'alimentazione è semiautomatica.
6.00
5 4 2 1 - superficie calcolabile: m²
0,10÷0,15/capo se da pollaio serve
A B
solo da dormitorio;
5.00 m² 0,35÷40/capo se viene usato
Fig. 84 - A, abbeveratoio; B, mangiatoia come dormitorio e razzolamento;
1 m² 0,16 di nido ogni 4÷5 galline, se
6.00
3 i nidi sono nel pollalo come di fre-
quente;
1 5.00
B
1
6.00
1
2 A
5.00
Fig 85 - Posatoi
1 3 4
6.00
2.50
1.00 35
A 4.00 9.00 A
35
38 6
0.70
Fig. 86 - Nidi semplici 3.00 1.50
B
B 0.80
- temperatura interno pollaio consiglia- per avere caldo di inverno. deve essere di almeno m 0,50;
bile 15°C. Aperture per entrate m 0,20 x 0,30. - gli sportelli delle gabbie saranno solo
- se i polli sono lasciati, razzolarede- Esistono pollai mobili e pollai fissi. Al- posti superiormente;
vono avere a disposizione recinti esterni cuni tipi prefabbricati In lamiera sono - le pareti delle gabbie saranno in rete
m² 10÷20 capo, cinti con rete metal- prodotti in America. metallica;
lica alta m 2,00 a maglie rade. - spazio utile per un maschio m 0,50 x
Siepi intorno ai recinti per riparo dal CONIGLIERE 0,80;
sole possibilmente ombreggiati da al- Per le conigliere è bene rispettare al- - spazio utile per una femmina m 0,50
beri, che potrebbero essere quelli di un cune norme fondamentali: x 1,00:
frutteto. Fondo in parte erboso, in parte - il pavimento deve essere rialzato da - necessità dl nidi a parte:
sassoso, con zone a sabbia, cenere, terra di almeno m 0,50÷0,60 e costi- - massima pulizia e ricambi frequenti di
ecc., con abbeveratoio a vaschetta op- tuito da stecche di legno distanziate lettiera per evitare epidemie.
pure a trougolo, anche in quelli, chiusi. 1÷2 cm;
Se possibile abbinare il pollaio al forno - l'altezza utile dell'interno delle gabbie
FABBRICATI PER IL DEPOSITO tecniche di costruzione del c.a. dà dal freddo. Pavimento in calcestruzzo,
E LA CONSERVAZIONE ottimi risultati che gli permettono di rialzato sul piano di campagna, con
DI PRODOTTI ED ATTREZZATURE essere in concorrenza e per alcuni rampa di accesso, ampie porte scorre-
versi preferito alle strutture metalli- voli, ben illuminato ed aerato.
Questi fabbricati si suddividono in: che. Se l'azienda è dotata di più di una
l tipi di tettoie unificate, in ce- trattrice è raccomandabile che ogni
- deposito attrezzature; mento armato od in metalli, si mon- trattrice abbia il suo box. Se il deposito
- deposito prodotti da reimpiegare; tano rapidamente, come una mac- trattori è ampio e fornito di banchi di
- deposito prodotti da smerciare. china. lavoro può sostituire in certi casi l'offi-
Tettoie e pensiline possono realiz- cina.
Caratteristiche generali zarsi anche con laterizio armato (a
falde piane od a volta ribassata). Dimensioni trattore:
La tendenza moderna è di conside-
rare questi fabbricati uno strumento - (vedi strutture c. a.) grande potenza (50 ÷ 70 HP) 350 x 210
della stessa natura economica di quelli media potenza (20 ÷ 40 HP) 320 x 200
usati per la lavorazione del terreno. FABBRICATI PER piccola potenza (10 ÷ 15 HP) 220 x 130
Ne deriva che tali fabbricati devono DEPOSITO ATTREZZATURE
rispondere ai seguenti requisiti : Ricovero macchine agricole. -
polivalenza annuale degli edifici; Officina. - Requisiti generali: Generalmente è costituito da una tet-
leggerezza di costruzione; - ottima illuminazione diurna e toia aperta, dimensionata secondo il
recuperabilità; notturna, assenza di umidità; fabbisogno dell'azienda, chiuso dapa-
basso costo ; - ampiezza considerevole con rete dalla parte dei venti dominanti.
prefabbricazione; grandi porte scorrevoli per permet- L'altezza è in molti casi sufficiente di
standardizzazione. tere l'entrata alle macchine agricole, m 2,50 ÷ 2,80. Se deve ospitare
La costruzione che meglio risponde che sono sempre di considerevole mietitrebbie, elevatori ecc. necessita di
alle più varie trasformazioni è l'hangar. mole: h= 3,5.
- Finestre alte per avere possibilità di Gli accessi devono essere disposti
Hangar metallici appoggiare ai muri banchi di lavora- sul lato lungo del fabbricato e se il
Ne esistono in commercio zione ed attrezzature: ricovero è chiuso le porte devono es-
numerosissimi tipi. - pavimento in calcestruzzo o in gres, sere grandi e scorrevoli. Diamo una
Vantaggi: facilmente lavabile; tabella delle dimensioni delle principali
leggerezza; - collegamenti con la rimessa trattori, Larghezza Lunghezza
standardizzazione; con il magazzino ricambi, con il de- Macchina
m m
possibilità grandi luci; posito macchine agricole;
recuperabilità; - possibilità di ampliamento. Automobile 2,13 4,87
montaggio rapido; A seconda dell'importanza dell'a- Legatrice 2,75 4,26
Svantaggi: zienda è necessario in officina prov- Mietitrebbie grand. variab.
necessaria grande manutenzione; vedere a varie operazioni che com- Seminatrice del mais 1,83 1,52
necessità basamenti in calcestruzzo portano diverse installazioni; citiamo Sgranatoio del mais 2,44 6,00
alto per evitare contatto con il terreno, le principali: Coltivatrice (ad una fila) 1,52 2,13
o nel caso che sia usato come ricovero Coltivatrice (a due file) 2,28 2,13
animali contatto con il letame. - fossa per riparazioni: Erpice a dischi (singolo) 2,44 1,22
- paranco di sollevamento;
Caricatore di fieno 2,74 3,20
- (vedi strutture in ferro) - banco meccanico
Spandiconcime 2,13 4,87
con morsa;
Falciatrice 1,83 1,83
Hangar di legno - banco falegnameria;
Aratro 0,61 2,13
Non molto usati nel nostro Paese - trapano;
Aratro (polivomere) 1,52 2,74
per l'alto costo del legname, sono - tornio;
molto usati nei Paesi nordici ed anglo- - molla a smeriglio; Aratro (da scasso) 2,28 3,65
sassoni, che hanno portato la tecnica - forgia; Rastrello 3,35 1,52
della costruzione in legno ad un alto - incudine; Rastrello (a scarico laterale) 3,20 3,65
grado di perfezione. - compressore; Trebbiatrice (cilindro cm 66) 2,44 7,92
- sega. Trattore 2,13 3,65
- (vedi strutture in legno) Carrello 2,13 4,26
Deposito trattori. - Ha le carat- Erpice a dischi (a tandem) 3,00 2,13
Hangar in cemento armato teristiche di una comune autori- Trinciaforaggi 2,13 3,65
Questo tipo, economico di manu- messa. Deve essere chiuso per evi- Seminatrice (8 file) 3,20 1,52
tenzione e incombustibile, con le nuove tare furti o manomissioni, protetto Erpice (sezione) 0,45 1,52
macchine: 3
1 11 11
4
Deposito combustibili. - Fabbricato da disporsi lontano dagli
2
9
10
2 3
1
8
5
4
7
6
6 5
7
8 9
Fig. 92 - Officina di una cascina ad Alessandria
1, trapano; 2, tornio; 3, forgia; 4, incudine; 5, saldatrice;
6, mola; 7, banco; 8, fossa; 9, sega verticale; 10, piallatrice;
Fig. 93 - Pianta di un'officina meccanica per media azienda (G. Stefanelli) 11, banchi falegname.
6
3
7 11 15 16
8 5
2 2 7 14
10
9
1
0 5
9 7 8
15
10
11 3 2 14
12 13 5 4 1
0 5 10
0.50
1.00
0.147
3.20 2.40 2.92 2.40
A B
0.40
5.23 B
2.70
terra di 1.40
compressione
10
10
8
10
9 10
3%
7
3%
6
10 10
9 9
4
3
2
5
6
Fig. 101 - Schema di un centro ad impostazione radiale con sistema
di trasporti cocleari (tipo Harvestore) pozzetto di raccolta
1, sili; 2, coclea e camera di mescolazione e convogliamento; 3, coclea di sollevamento; 4, coclea
di distibuzione; 5, area di caricamento; 6, coclea di alimentazione della mangiatoia; 7, magiatoie; Fig. 103 - Silo acido cilindrico seminterrato
8, fontanile; 9, recinto per 100 capi m 1330 circa; 10, tettoie di ricovero m² 4 circa. (Giuliani-Pestellini). Tipo finlandese.
1 2 2 2
5.90
0.45
3
9.25
PIANTA
6.80
SEZIONE
4.30 12.40 7.80
Fig. 109 - Schema tipico di fabbricato per oleificio Fig. 111 - Deposito frigorifero per frutta
1, chiaritoio; 2, frantoio e strettoio; 3, oliario; 4, ripostiglio; 1, sala macchine; 2, celle; 3, anticelle.
5, elevatore; 6, frullino; 7, tettoia.
FABBRICATI ACCESSORI sare l'85%. A questa prima fase, che applicato per l'essiccazione del grano,
I fabbricati accessori sono: ha soprattutto lo scopo di arrestare mais, segala, ecc. In questi essiccatoi la
fieno l'aumento di temperatura al disotto dei platea è formata da una rete a maglie
Essicatoi 40°, senza pertanto dar luogo a intensi fine, continua che riceve aria calda dal
cereali processi di fermentazione, segue una basso con lo stesso sistema sopracitato.
Forno da pane seconda fase in cui i periodi ed i tempi Forno da pane. - Indispensabile nelle
ordinarie di ventilazione tendono a ridursi, in case coloniche isolate. Per agglomerati
Serre industriali rapporto al grado di essiccazione rag- di case coloniche o di salariati general-
letti caldi giunto dall'erba. mente si ricorre ad un forno unico.
(riscaldati artificialmente)
Locale di disinfestazione bestiame.
Essiccazione del fieno mediante ventila-
zione artificiale.
Viene praticata entro fienili adatti, dove A A
l'erba semiappassita riceve forti correnti
di aria fredda, alternate con altre di
aria leggermente riscaldata a 15°C. La
pratica di questo sistema è suggerita B
dalla necessità di conservare special- volta a botte
Fig. 114- Schemi di circolazione impianto calorifero nei letti caldi
mente l'abbondante produzione di erba cinerario A, allo stesso livello; B, a due diversi livelli.
di terreni fortemente irrigui, miglioran-
Fig. 112 - Un esempio di forno semplice
done nello stesso tempo le condizioni e
le qualità vitaminiche.
L'erba semi appassita (con un tenore di
umidità variabile dal 35 al 40%) viene
Fig. 115 - Tipo di letto caldo con riscaldamento a termosifone
caricata fino ad un'altezza di circa m 3
sulla platea appositamente sistemata a In base ad altre indagini eseguire per È formato da una platea di cottura di
rastrelliera. molti anni nello Stato della Virginia, è tavelloni di laterizio, di una sovrastante
Tale rastrelliera è costituita da un certo stato possibile accertare, mediante ac- volta a bacino, in mattoni, da unospor-
numero di liste di legno distanti fra loro curate prove di alimentazione com- tello metallico che chiude la bocca del
da 6 ad 8 cm e mantenute sollevate dal piute, il valore foraggero dell'erba es- forno e da un sottostante cinerario.
pavimento per un'altezza di circa cm siccata in fienile, rispetto a quello otte-
18÷20. nuto da altri sistemi di conservazione. Serre. - Costruzioni per colture speciali,
la parte centrate di detta sovrastruttura Attraverso tali prove sarebbe risultato atte a fornire speciali condizioni di tem-
risulta longitudinalmente attraversata un netto vantaggio del sistema diessic- peratura. luce e umidità, per le quali
dal canale di conduzione e di distribu- cazione in fienile nell'incremento della riesce possibile coltivare piante non
zione della corrente di aria ventilante. produzione del latte, del 4%, e ciò a adatte al clima della località, anticipare
Infine, solidamente allogato nella estre- conferma delle favorevoli caratteristi- fioritura, sviluppo ecc.
mità più alta di detto canale di ventila- che bromatologiche dell'erba essic- Si dividono in serre per coltivare, per
zione, il complesso motore-ventilatore, cata. forzare, di tipo famigliare o industriale.
costituito da un motore elettrico di po- Essiccatoi per cereali. - lo stesso princi- Possono essere fisse o mobili.
tenza variabile dai 3 ai 10 HP, secondo pio che si applica per il freno viene Si distinguono in fredde, quelle in cui il
la superficie della piatta-
forma di carico, che va da 730 730 730
40 a 200 m² circa, l'al-
tezza del cumulo di erba ingresso
bagno
ed il suo peso per m². ovini
La ventilazione che prende
inizio non appena comple- 12
723.4 730 723.4 pozzo
tata la formazione del
SEZIONE insoglio suini
mucchio - si svolge se- (bagno)
filtro
condo fasi distinte: la 2190
prima prosegue ininterrot-
tamente per almeno 12 platea docce
361
ore. indipendentemente bovini e suini
dal contenuto di umidità
relativa dell'aria che di PROSPETTO Fig. 116 - Fabbricato accessorio: locale disinfestazione bestiame
280
norma non dovrebbe pas- Fig. 113 - Sezione e prospetto di una serra a tre navate in struttura metallica
riscaldamento è affidato ai raggi solari in ferro. Pendenze falde 40÷60%. molto fredde.
(da 0° a 10°), calde (da 10° a max 40°) Particolari cure per l'allontanamento Locale per la disinfestazione del be-
quelle dotate d'impianto di riscalda- dell'acqua di condensazione e per la stiame. - Tali fabbricati sono usati per
mento. tenuta all'acqua dei vetri. l'eliminazione dei parassiti esterni degli
Caratteristica della serra è la copertura Per evitare eccessive condensazioni, si animali. che vengono introdotti in bagni
a vetri, a due spioventi o ad una sola suole proteggere i vetri con stuoie. di soluzioni antiparassitarie.
falda. Letti caldi. - Buoni effetti si possono Nell'esempio accluso si sono costituite
le prime vengono orientate con l'asse ottenere per mezzo della fermenta- tre piscine di diversa profondità e di-
longitudinale Nord-Sud, (o di poco de- zione del letame. Si hanno in questo mensione, che ospitano differenti tipi di
viato). quelle a una sola falda con la caso i letti caldi. animali.
superficie vetrata disposta a Sud. Possono esservi letti caldi elettrici, me- Una pompa ed un serbatoio centrale
La struttura delle serre è semplice. Su diante fili di resistenza isolati ed 'inter- completano l'attrezzatura.
muri di spessore di cm 20÷40. viene rati ed anche letti caldi riscaldati a
impiantata l'ossatura portante di regola termosifone (v. fig, 115), per regioni
SEGNI CONVENZIONALI PER LE OPERE DI PIANO REGOLATORE - SCALE 1:1000 - 1:2000 - 1: 5000
Nuovi allineamenti e nuove opere Nuovi porticati
Segno con graphos R.1 per le scale 1:100 R.C.7
per le scale 1:200 e R.0,5 per le scale 1:5000. Doppia linea alla distanza di mm 4 e tagli normali alla distanza
di mm 4 con R.1 - R.0,7 - R.0,5 secondo la scala.
Colore: rosso vermigliato
581
Segni di divisioni 420 580
Limiti delle strade
catastali e opere Segno con graphos A. 0.6 25
esistenti
esistenti 583 Larghezze stradali
Segni con graphos A. 0,1 711 582 902 con graphos R. 0,4 20
910
Rigatura a maglia diagonale a 45° rispetto alla base del foglio Zona di uso pubblico
alla distanza di mm. 2,5 con graphos A. 0,3 Simboli convenzio-
nali con R. 0,8 Colore: campitura, velatura rosso vermiglione.
Chiese Cinema
Risorse naturali
rn 1 caratteristiche, utilizzazione e opere di difesa dei corsi d'acqua
rn 2 giacimenti e miniere
Demografia
d 1 distribuzione della popilazione sul territorio
Popolazione sparsa: sotto 0,01 ab/ha
da 0,01 a 0,1 ab/ha
oltre 0,1 ab/ha
d 2 struttura della popolazione
Popolazione accentrata: 1 ab = 09 mm²
d 3 variazione della popolazione
aumenti diminuizioni
da + 2% a + 6% da - 2% a - 6%
da + 6% a + 10% da - 6% a - 10%
da + 10% a + 14% da - 10% a - 14%
da + 14% per quinquennio da - 14% per quinquennio
d 4 movimento demografico naturale e migratorio
d 5 popolazione inattiva, occupata e disoccupata
d 6 popolazione scolastica
Agricoltura
a 1 classificazione e distribuzione delle colture prevalenti
1, seminativi: 2, prati e pascoli; 3, boschi; 4, colture legnose specializzati; 5, incolti.
L'area del quadrato rappresenta l'intero territorio comunale e le varie campatine
indicano le 5 categorie
a 2 bilancio agrario
Reddito del bestiame
Reddito dei seminativi
(1 mm²=x milioni – per i seminativi la base del rettangolo esprime gli ettari
coltivati, l'altezza il reddito unitario)
a 3 rendimento agrario
a 4 patrimonio zootecnico e bilancio foraggero
a 5 tipo e dimensione delle aziende agricole
Industria
i 1 classificazione, dimensione ed ubicazione degli esercizi industriali
i 2 valore della produzione industriale
i 3 rendimento industriale
i 4 risorse idriche per forza motrice utilizzare e disponibili
i 5 trasporto e distribuzione dell'energia elettrica
i 6 consumi di energia elettrica
Centri con impianto elettrico completo
Centri con impianto elettrico incompleto
Centri privi di energia elettrica
Centri di distribuzione di gas liquido
Campagne fornite di energia elettrica
Campagne fornite parzialmente
Campagne prive di energia elettrica per i comuni con
almeno 0,1 ab/ha di popolazione sparsa
Econometria
. reddito di una collettività
. 1 reddito collettivo
. 2 distribuzione dei redditi
. 3 indici di consumo e di benessere e disoccupazione urbanistica
Urbanistica
u 1 piani regolatori paesistici, intercomunali, comunali, di ricostruzione,
vigenti e in studio sintesi.
Atti tecnici:
a) Elaborati grafici a) Schema regionale a) Planimetria del piano regolatore generale
b) Planimetria rapp. 1:10000 oppure 1:5000 con relativa alla quota di territorio che interessa
l'indicazione dello stato di fatto esistente il piano particolareggiato
c) Planimetria rapp. 1:10000 oppure 1:50000 con b) Planimtria delle proposte di piano particolareggiato
le previsioni del piano e coiè: , disegnata su mappe catastali che illustri la natura
divisione in zone del territorio comunale; rete e la portata delle limitazioni e dei vincoli e le
viaria riorganizzata: indicazione delle aree per caratteristiche delle zone destinate all'edificazione
edifici in scale minori per illustrare più c) Profili regolatori, tipi architettonici, sezioni stradali,
dettagliatamente per es. un nucleo storico (eventauale) tipi di alberatura (eventuali)
a) Relazione illustrativa a) Relazione illustrativa
b) Atti elaborati
b) Documentazione fotografica (eventuale) b) Documentazione fotografica (eventuale)
c) Tabelle e dati relativi alle analisi c) Elementi catastali delle proprietà da espropriare e da
d) Norme urbanistico-edilizie di attuazione vincolare
e) Piano finanziario contenente la stima degli espropri d) Piano finanziario contenente la stima delle indennità di
e l'indicazione dei mezzi finanziari occorrenti solo nel espropriazione e di vincolo e delle opere da realizae entro
caso che il Comune intenda procedere all'esproprio di il perimetro del P.P. e dei mezzi finanziari per provvedere
zone di espansione, fin dall'approvazione del P.R.G. ai alla spesa
sensi dell'art. 18 della legge urbanistica
Atti amministrativi Delibera di adozione del piano; osservazioni raccolte Delibera di adozione del piano; opposizioni raccolte
durante la pubblicazione durante la pubblicazione
Delibera con le deduzioni alle osservazioni Delibera con le deduzioni alle opposizioni
Atti tecnici:
Per i programmi di fabbricazione:
a) Elaborati grafici
Planimetria in scala 1:10000 o 1:5000 del territorio
comunale con l'indicazione delle zone di espansione e
delle zone abitative esistenti
Per comparti edilizi, i piani di lottizzazione, i piani
plano-volumetrici: gli elaborati di cui ai punti b) e c) dei PP,
con indicazioni dettaglate.
Zone industriali Fabbricati industriali ed uffici relativi Alloggi per il solo personale di custodia e di guardia
(industrie pesanti e Magazzini
leggere, ferrovie e porti, Depositi generali
magazzini e depositi
generali)
Zone rurali Fabbricati ed abitazioni per usi agricoli Luoghi di riunione, scuole, istituzioni
e rurali limitatamente alle esigenze assistenziali e sanitarie, chiese.
della conduzione del fondo
Edilizia semintensiva Ammette diversi tipi edilizi, differenti rapporti di occupazione del
150 300
suolo, della scala delle altezze, della distanza imposta tra i singoli edifici.
Edolizia intensiva Costruzioni fitte; massima utilizzazione planimetrica del suolo; altezza oltre 300
degli edifici: massima consentita dai regolamenti.
Zone degli affari. - Aree cen- alle strade di traffico rilevante Territoriale: Rapporto tra il numero degli abitanti
trali urbane, nelle quali sono con vincolo « non aedificandi ». Densità di e l'area della zona di insediamneto.
concentrati, prevalentemente, Aree situate nel raggio di m 200 popolazione
edifici pubblici, uffci e centri dai cimiteri.
Fondiaria: Rapporto tra il numero degli abitanti
commerciali: chiamate anche « Paesistico o panoramico: pos-
e l'area pertinente alle abitazioni,
centri direzionali ». sono consentire perimetri stabiliti
strade escluse.
Debbono essere dotate di co- dalle Soprintendenze ai Monu-
modi accessori e d’ampi par- menti: in esse può essere con- Densità di Territoriale: Rapporto tra il volume edilizio ed
cheggi. cessa a volte la fabbricazione in edilizia area della zona d'insediamento.
accordo con la Soprintendenza. (o indice di
Zone Industriali. N. B. -In tali zone sono in genere Fondiaria: Rapporto tra il volume edilizio
-Comprendono aree destinate consentite le costruzioni smonta- fabbricabilità) ed area pertinente alle abitazioni,
sia alla lavorazione delle materie bili e quelle « in precarie », in strade escluse
prime (botteghe artigiane, zone ragione di m³/m² 0,1÷0,2 e per
miste artigiane, industrie leg- non più di m 3÷4 di altezza. N.P. -Per passare dalla densità di popolazione
gere, industrie pesanti, industrie A alla densità edilizia D si deve tener conto del-
nocive, ecc.), sia alla sosta delle Zone a verde privato. -In esse I'indice di cubatura per vano v (compreso tra m³
materie prime o dei prodotti è consentita l'edificazione se- 70 e 120 a seconda del carattere dellecostru-
(depositi, magazzini, ecc.), sia condo norme in genere molto zioni) e dell'indice di affollamento a (il cui valore
all'apprestamento di servizi restrittive, ed è obbligatoria la desiderabile è di 1 abitante per vano), secondo la
( officine ed autorimesse, centrali buona conservazione della flora formula:
elettriche, officine del gas, ecc.). ed il trapianto di nuovi alberi. Si
tratta comunque di una zona re-
Zone impianti. -Comprendono sidenziale. a in cui
= D è espresso in ab/ha, D in
aree di destinazione speciale per v
attrezzature ed implanti. Zone a verde agricolo. -In esse
m³/ha, a in ab/vano e v in m³/vano.
Si distinguono in: sono consentite solo le costru-
a) Artrezzature di quartiere con- zioni e le residenze pertinentl
nesse cioè direttamente ai com- all'agricoltura in ragione, queste
plessi residenziali: consistono, ultime, di circa m³/m²
generalmente, in: chiese, scuole, 0,01÷0,02.
negozi e mercati rionali, centri
sociali e ricreativi, campi di Zone a verde pubblico e zone
giuoco, ecc . sportive. -Sono illustrate tra le
b) Attrezzature generali, come: attrezzature di quartiere e le at-
scuole superiori, negozi, mercati trezzature generali.
generali, ospedali, cimiteri, com-
plessi sportivi e ricreativi, auto-
stazioni, ferrovie, porti, aero-
porti, eliporti, ecc.
– Stazioni autolinee 20÷25 m²/vettura 4000÷1000m² – oltre 20000 ab. Presso la stazione ferroviaria
– Grandi centri comm. – – 0,5÷1,5 m²/ab. – –
– Teatri 0,8÷1,4 m²/spett. 1500÷3000 posti – – –
– Campi sportivi da spet-
tacolo con tribune e
parcheggi – non meno di 2 ha 0,5 m²/ab. oltre 20000 Distinti dai campi sportivi di quartieri
di cui alla precedente tabella
– Ippodromi – 40÷50 ha galoppo – – –
8÷10 ha trotto
– Grandi parchi urbani,
con grandi piscine e
vasche di acqua,
galoppatoi, bischi e
Distinti dai parchi di quartiere di cui
prati, campi di golf ecc. – non meno di 20 ha 10÷15 m²/ab. oltre 15000
alla precedente tabella
Se vi è attività di lavoro agricolo
– Carceri 60÷100 m²/deten. 2 ha – max 1200 detenuti occorrono da 2000 a 2500 m²
per detenuto
– Musei e biblioteche di
conservazione – – – 10000 Distinti dalle biblioteche di cui alla
tabella precedente
– Caserme 30÷60 m²/soldato 5÷10 ha – – Fuori dall'abitato per ragioni di
traffico e di sicurezza
negozi
A
G1 SE
zona sportiva 5 m²/ab.
SM
SP centro di quartiere
G2 A
SE
G1 giardini e zone di rispetto
A asili
A
SE SE scuole elementari
G1
SM scuole medie e licei
SP scuole professionali
10 - Tipi di lotti
a= Distacchi su strada ≥ 40
55
2 m, se manca il parcheggio
e il piazzale di uscita
a ≥ 6 m; 40
38
35 50
b=Distacchi su lato
servizi ≥ h e mai inferiore a 35
20 30
m 4; c1
20 c1
20
c=Distacchi sui lati delle c1 c1 b
52 40
aule e di ambienti collettivi c1
45 c b c
38
≥ 2 h e mai inferiore a m 12; c1 24+30
b
25 b c b a
b b
c c a
a a a
c'=Distacco delle aule e di a
15 15 20
7.5 10 12 U P U P P U P U P
ambienti collettivi verso spazi U P U P
di giuoco è riducibile a m 4.
50 60 50 60
10 - Tipi di lotti 60 60
Distacchi b c A c
a=Fronte su strada, se 50 50 B
manca il parcheggio e il
c
piazzale di uscita ≥ a 6 m; c1 c
b c
b=Fronte su lato servizi ≥ h, b b
e mai inferiore a m 4; c1 90
75 50 b
85 c
b c b b
c=Fronte delle aule e di
ambienti collettivi ≥ 2 h c b
c c
b
e mai inferiore a m 12;
20 20 25
c'=Fronte delle aule e di U P U P
P U p U 15
ambienti collettivi verso spazi b b
di giuoco è riducibile a m 4.
D - LOTTI PER SCUOLE MEDIE INFERIORI (ragazzi da 11 a 14 anni - 7% della popolazione circa). (*) Per gli abitanti v. nota a pag. 473.
1 - Abitanti 2500* 5000(*) 10000(*)
2 - Alunni N. 180÷200 360÷400 720÷800
3 - Aule N. 6 12+palestra 24+2 palestre
4 - Piani N. 2 3 2 2 2
5 - Sup. lorda coperta m² ~500 ~300 ~1300 ~900 ~2800 ~2000
6 - Lotto minimo m² 1500 1250 3300 2700 6325 4600
7 - Sup. delle zone di
giuoco 10÷12 m²/alunno m² 2250 2250 3900 3900 7475 7475
8 - Sup. per parcheggi e
piazzale di uscita m² 750 750 900 900 1700 1725
9 - Sup. totale minima m² 4500 4250 8100 7500 14500 13800
4 17 25 14
4 17 25 13 25 17 4
65
14 22 14
10 - Tipi di lotti per edifici
2 piani 65
45 4
4
25
4 25
35
35
24
2 2
2
15 15 15
4 17 18 21
4 17 24 25 24 17 4
10.5 18.5 21 65
11 - Tipi di lotti per edifici a
3 piani
65
45 4
4
25
6 25 18
17 24
2 2 2
15 15 15
NOTE:
DISTACCHI: a) VERSO STRADA: min. m 2 se esiste piazzale di uscita, altrimenti
≥ m 6.
b) LATI SERVIZI: min. m 4 e comunque
≥ h.
c) LATI AULE E AMBIENTI DI SOGGIORNO: min. m 6 verso le zone di giuoco; min. m 12 e comunque
≥ 2h
rispetto ai confini del lotto.
13 18
12 15
coperta va calco-
10
lata in base a: 10
0,08 m²/ab per
20
5000 ab. 0,06 30
m²/ab per 10000
10 50
ab, 0,05 m²/ab
10
per 3000 ab. e oltre P
Nella superficie del lotto
P
minimo sono inclusi
i parcheggi percompratori
(in base a1 posto macchina 1) 400 m² P
circa ogni 20÷30 m² cop) 1) 600 m² 20
2) 1500 m²
banchine di scarico e zone
libere su due lati del mercato 2) 2500 m² P
La superficie del lotto varia da
0,3 m²/ab per 5000 abit. a abitanti maggiore.
0,16 m²/ab per 3000 ab.
(non è opportuno che un solo 1) 1500 m² 24800 m²
mercato serva un numero di
15 30 10
CHIESE PARROCCHIALI
15
15 20 10 15
Note:
La superficie coperta della
chiesa è calcolata in base a
60
0,15 m²/ab il lotto della sola
chiesa (con distacchi di 15 m
40
verso i e 10 m
verso la zona parcheggi e la 10
zona per attività ricreative
parrocchiali) risulta di 0,7 m² 10
ab per 5000 ab e 0,56 m²/ab
per 10000 ab. Nota: Poichè una parrocchia comprende di norma 1000
Il lotto totale, comprese le 50 P anime per 30000 persone sarebbe opportuno prevedere
attività ricreative è da 1÷1,2 35
3 chiese da 10000, o meglio, 1 per 10000 ed 1 per 20000
m²/ab.
P
1) Superficie lorda coperta
della sola chiesa
2) Superficie del lotto minimo 15
20
per la chiesa considerando i
distacchi e l'area per parcheggi
3) Superficie zona per attività
ricreative parrocchiali
1) 700 m² 2) 3600 m²
4) Sup. totale del lotto 1) 1500 m² 3) 4200 m²
3) 2400 m² 4) 6000 m² 4) 9800 m²
2) 5600 m²
CINEMA 40
7,5 7,5
Note
I posti del cinema sono 7,5
calcolati in base al 3% della 7,5 7,5
popolazione con un sup.
25
coperta di circa 0,08 m²/ab.
7,5
I distacchi sui confini devono
essere ≥ all'altezza dell'edificio
I parcheggi sono calcolati in 60
base a 1 posto macchina ogni 35
Nota: non si prevede di norma per meno di
10 spettatori circa.
10000 abitanti.
5
5
1) Superficie coperta
22,5 1) 2400 m²
P
2) Superficie del lotto minimo
2) 5700 m²
in base dei distacchi, inclusa
32,5 P
la superficie per parcheggi.
1) 900 m²
2) 2600 m²
m 250
corsa
salti ecc.
campo di calcio laboratori
zona dei giuochi prato giuochi liberi
per adulti per giovani e adulti per giovani e adulti
5 m²/ab.
(45x90)
lotto della
spogliatoi biblioteca
pubblica
pattinaggio
piscina
bocce
pista delle
biciclette campo di calcio
lotto della scuola
media
prato dei per ragazzi
m 200 giuochi (20x60)
liberi per
ragazzi
(6÷14 anni)
parco di quartiere scivolo,altalene
giostra prato dei giuochi liberi
spoglatoi
dei bambini (2÷5anni)
dei ragazzi
laboratori teatrino
scivolo,altalene
giostra
dei ragazzi
lotti per negozi, cinema, mercato, ecc. lotto della scuola elementare lotto di scuola materna e asilo nido
Tipo di lotto minimo degli impianti per il tempo libero in un quartiere di 5000 persone. Totale circa 5 ha
m 400
Lotti per l'attrezzature di un quartiere di 1000 abitanti
Superficie complessiva, comprese le strade principali 20... pari a 20 m²/ab
ESEMPI Dl DIMENSIONAMENTO ED
UBICAZIONE DELLE ATTREZZATURE Dl
QUARTIERE INQUARTIERI DIVERSI
In questa tavola sono messi a confronto due quar-
tieri completi delle attrezzature analizzate nelle
tavole precedenti.
Nel quartlere di West Ham si segue il criterio della
concentrazione degli spazi verdi, in forme com-
patte, e della loro ubicazione al centro delle zone
edificabili; subito all'lntorno degli spazi verd si
vedono le sagome bianche della chiesa, degh
edifici scolastici, dei centri sociali.
La soluzione è schematica, molto simile nel con-
cetto a quanto didatticamente espresso dal dise-
gno della tavola precedente.
Nel complesso di Torino Falchera esiste invece una
compenetrazione reciproca di tutti gli elementi del
quartiere. Gli amplissimi spazi verdi e per giuochi
tutti « comuni » si alternano alle abitazioni. Scuole
e asili sono immersi nelle zone verdi. II gruppo di
negozi, mercato, biblioteca, ecc. è al centro del
quartiere. Unità di abitazione per 10000 persone a West Ham (Londra)
Un terzo tipo di quartiere realizzato in Italia nel realizzato tra il 1845 e il 1950
1955 (e derivato dagli schemi americani di Cla- 1, scuole materne, elementari e medie: 2, chiesa; 3, centro
rence Stein del 1925-1930) è quello di pag. 476. culturale; 4, negozi, mercatino, uffici; 5, asili nido.
In esso le zone verdi assumono una forma molto
allungata, di spina, con slarghi in cui sono collocati
alcuni servizi. Le abitazioni sono disposte ai lati
della spina verde e le strade per auto sono esterne
a tutto il quartiere formando cintura. Questi tre
esempi (molti altri se ne possono fare) indicano la
ricchezza di possibilità offerte al progettista, pur
restando fermi i concetti assunti, e pur rispettando
i minimi prestabiliti nei rapporti tra superfci desti-
nate ai servizl e numero degli ablitantl serviti.
È importante ricordare che i valori forniti, nelle
tavole precedentl sono valori minimi, il che con-
1
sente, se lo schema o l'occasione lo richiede, di
discostarsene a piacere: è solo importante non
scendere al disotto di essi. 5
Altra precauzione da prendere durante la pro- 5
2
svolgersi senza intralciare altre funzioni cui sono
destinati settori vicini. Ad esempio, in un qualche 1
Gli indici di fabbricabilità delle zone di diversa intinsità edilizia calcolati sulle zone edificabili, escludendo cioè i servizi di
quartiere si possono così ripartire:
da 0÷1 edilizia; da 1÷4 edilizia estensiva; da 4÷ 7 edilizia semintensiva; da 7 ÷ 10 edilizia intensiva; oltre 10 superinten-
siva.
N.B. Le misure riportate sono del tutto indicative - per i distacchi conviene fare riferimento, anche nei regolamenti edilizi al-
l’angolo di isolazione ϕ (vedi pagina precedente).
O E O E O E O E
SE SE SO SE SO SE
SO SO
S S S S
1, orientamento Nord-Sud. Completa insolazione delle due fronti dell'edificio. Nessuna finestra a Nord-Sud. Al disotto del 45° parallelo carenza
a di sole nei mesi di novembre, dicembre e gennaio: 2, orienta,mento secondo l'asse eliotermico. Migliore insolazione nelle ore antimeridiane d'inverno.
I casi 1 e 2 sono convenienti per corpi di fabbricatripli (disimpegno centrale ed ambienti sui due fronti); 3, orientamento Nord-Est Sud-Ovest. Ottimo per
gli ambienti a Sud-Est (insolazione antimeridiana e nelle prime ore pomeridiane), non alterano per gli ambienti a Nord.Est. Conveniente per corpi di
fabbrica tripli con alloggi di 3-4 vani, con soggiorno e letti a Sud-Est, servizi e scale a NOrd-Ovest; 4, orientamento Est-Ovest. Inadatto per costruzioni a
corpo triplo. Può convenire per costruzioni a corpo semplice o doppio (servizi e disimpegni a Nord) o alle case isolate. Richiede un maggior distacco dei fabbricati rspetto ai precedenti.
a
h max h media h max
h media 21-VI 21-VI
h min
h min 22-XII
22-XII
44° 6'
33° 5'
61° 9' 67° 9'
b 21° 5'
15° 1'
ϕ
EUROPA CENTRALE MILANO
h max h max
h media h media 21-VI
21-VI h min
Distacco tra gli edifici per ϕ ≤45°. In Italia b ≤. a ≤. a b h min 22-XII
se i terreni sono pianeggianti. 22-XII
47° 6' 51° 6'
In considerazione di quanto illustarto in c conviene, 74° 9'
70° 9'
nei regolamneti edilizi, fare riferimento ad un angolo ϕ ROMA 28° 6'
24° 6'
opportunatamente scelto, piuttosto che il rapporto tra a eb. PALERMO
Va inoltre imposto un minimo assoluto per a (circa 20 m) onde
Altezza minima, media e massima del sole sull'orizzonte
evitare l'introspezione (v. pag. precedente).
B - Altezza del sole sull'orizzonte e distanza tra i corpi di fabbrica in alcune città europee su terreni pianeggianti
30%
C - Distacchi minimi tra edifici su terreni di diversa pendenza a parità di angolo
ϕ
Nei terreni con giuntura a Nord, una pendenza del 35% è già sufficiente per obbligare ad un 20% ϕ ≤45°
raddoppiamneto delle distanze. Le giaciture a Sud
a ≥ m20 hanno un'influenza molto minore sui distacchi. a ≥ m20
10%
ϕ ≤45°
0%
nord sud 0%
10%
nord sud
20%
GIACITURA A SUD GIACITURA A NORD
30%
3 10,50 min 20 350 205 155 ~130 min 24 315 192 150 ~130 min 28 270 173 137 ~130
4 13,75 min 20 450 235 174 ~150 min 24 400 225 168 ~141 min 28 350 205 155 ~135
5 17,00 min 20 550 260 188 ~155 min 25,50 465 240 162 ~150 min 34,00 380 216 164 ~140
6 20,25 20,25 650 280 195 ~160 30,35 490 245 180 ~152 40,50 395 220 165 ~140
7 23,50 23,50 675 285 200 ~165 35,25 500 250 182 ~154 47,00 400 224 166 ~140
8 26,75 26,75 700 290 202 ~170 40,00 510 315 183 ~155 53,50 405 225 167 ~141
10 32,25 32,25 720 300 206 ~170 50,00 540 260 186 ~155 66,50 416 226 168 ~143
15 49,50 49,50 780 302 208 ~175 74,00 550 261 187 ~156 100,00 424 228 169 ~145
20 67,75 67,75 830 304 210 ~180 98,60 560 265 188 ~157 131,50 430 229 170 ~146
25 82,00 82,00 840 306 212 ~180 129,00 570 266 189 ~158 164,00 435 230 171 ~147
30 98,75 98,75 850 308 214 ~180 148,15 580 270 190 ~160 197,50 440 231 172 ~148
1 3 F
CASE ISOLATE, DISTACCHI LATERALI D ι = F:f =
3 4
TABELLA 1 TABELLA 2 TABELLA 3
Densità terr. in Densità terr. in Densità terr. in
Altezza Distacchi caso di DF come in Distacchi caso di DF come in Distacchi caso di DF come in
Piani h. DF=h tabella 1 DF=h tabella 2 DF=h tabella3
DL=1/3f (f=3/4F) DL=1/3f (f=3/4F) DL=1/3f (f=3/4F)
I II III IV I II III IV I II III IV
(N.) (m) (m) ab/ha ab/ha ab/ha ab/ha (m) ab/ha ab/ha ab/ha ab/ha (m) ab/ha ab/ha ab/ha ab/ha
2 7,25 min 20 190 135 114 ~108 min 24 155 122 100 ~90 min 28 142 110 94 ~85
3 10,50 min 20 270 173 137 ~120 min 24 235 160 130 ~116 min 28 200 138 116 ~110
4 13,75 min 20 340 200 155 ~138 min 24 300 188 146 ~128 min 28 260 170 135 ~119
5 17,00 min 20 410 227 168 ~150 25,5 350 205 155 ~135 34 285 178 142 ~125
6 20,25 20,25 490 250 180 ~160 30,35 370 210 160 ~140 40,50 295 187 144 ~127
7 23,50 23,50 500 253 182 ~165 35,25 375 214 163 ~139 47,00 300 188 146 ~128
8 26,75 26,75 520 255 184 ~168 40,00 380 216 164 ~140 53,50 305 189 147 ~128
10 32,25 32,25 540 257 186 ~170 50,00 405 225 167 ~141 66,50 310 191 148 ~128
15 49,50 49,50 580 265 192 ~175 74,00 410 227 168 ~143 100,00 318 192 149 ~128
20 67,75 67,75 620 270 194 ~178 98,60 420 228 169 ~145 131,50 322 193 179 ~129
25 82,00 82,00 630 278 196 ~179 129,00 425 229 170 ~146 164,50 328 194 150 ~129
30 98,75 98,75 640 280 198 ~180 148,15 430 230 172 ~147 197,50 330 195 150 ~130
DF DF
Un esempio di lottizzazione sempilice paragonato a tre esempi corrispondenti di lottizzazioni complesse, ottenute usando gli
stessi tipi edilizia e mantenendo la stessa densità territoriale.
Scopo della presente pagina è dimostrare l'opportunità del ricorso al sistema dei comparti: è già sufficiente formare
sistematicamente comparti del I° tipo, come definiti a pag. 475 per consentire a parità di densità territoriale, notevoli libertà
compositive.
Le 12 tabelle di pag. 486 e 488, sono formate su lottizzazioni semplici e perciò vanno lette tenendo presente che, ad ogni
lottizzazione semplice, possono corrispondere infinite forme dilottizzazioni complesse.
1 2
CASE ISOLATE CON DISTACCHI LATERALI D ι = f:f =
2 3
TABELLA 1 TABELLA 2 TABELLA 3
Densità terr. in Densità terr. in Densità terr. in
Altezza Distacchi caso di DF come in Distacchi caso di DF come in Distacchi caso di DF come in
Piani h. DF=h tabella 1 DF=h tabella 2 DF=h tabella3
DL=1/2f DL=1/2f DL=1/2f
I II III IV I II III IV I II III IV
(N.) (m) (m) ab/ha ab/ha ab/haab/ha (m) ab/ha ab/ha ab/ha ab/ha (m) ab/ha ab/ha ab/ha ab/ha
2 7,25 min 20 170 127 106 ~96 min 24 145 112 98 ~89 min 28 128 105 90 ~82
3 10,50 min 20 235 160 130 ~11 min 24 210 150 18 ~110 min 28 180 130 110 ~94
4 13,75 min 20 300 188 146 ~128 min 24 265 171 36 ~120 min 28 230 158 128 ~115
5 17,00 min 20 370 210 160 ~140 25,50 310 177 143 ~123 34,00 250 165 134 ~117
6 20,25 20,25 430 230 172 ~148 30,35 325 186 148 ~126 40,50 260 170 135 ~118
7 23,50 23,50 450 238 174 ~150 35,25 330 195 154 ~130 47,00 265 171 136 ~120
8 26,75 26,75 470 240 178 ~151 40,00 335 197 155 ~134 53,50 270 172 137 ~122
10 32,25 32,25 480 250 179 ~152 50,00 360 207 157 ~138 66,50 275 173 139 ~123
15 49,50 49,50 520 256 185 ~155 74,00 370 210 160 ~139 100,00 280 174 140 ~124
20 67,75 67,75 550 262 188 ~157 98,60 375 214 163 ~140 131,50 285 178 141 ~125
25 82,00 82,00 560 264 190 ~159 129,00 380 216 164 ~141 164,50 290 182 143 ~125
30 98,75 98,75 570 267 191 ~160 148,15 385 217 165 ~142 197,50 295 187 145 ~125
1
CASE ISOLATE CON DISTACCHI LATERALID ι = f:f = F
2
TABELLA 1 TABELLA 2 TABELLA 3
Densità terr. in Densità terr. in Densità terr. in
Altezza Distacchi caso di DF come in Distacchi caso di DF come in Distacchi caso di DF come in
Piani h. DF=h tabella 1 DF=h tabella 2 DF=h tabella3
DL=f DL=f DL=f
I II III IV I II III IV I II III IV
(N.) (m) (m) ab/ha ab/ha ab/haab/ha (m) ab/ha ab/ha ab/ha ab/ha (m) ab/ha ab/ha ab/ha ab/ha
2 7,25 min 20 125 104 88 ~100 min 24 110 100 80 ~70 min 28 95 81 72 ~65
3 10,50 min 20 175 128 107 ~100 min 24 158 122 100 ~90 min 28 135 107 92 ~85
4 13,75 min 20 225 150 125 ~110 min 24 200 138 116 ~110 min 28 175 128 107 ~95
5 17,00 min 20 275 175 138 ~120 25,50 232 160 130 ~115 34,00 190 135 114 ~105
6 20,25 20,25 325 182 144 ~125 30,35 245 162 132 ~115 40,50 195 136 115 ~110
7 23,50 23,50 335 198 150 ~130 35,25 250 165 134 ~116 47,00 200 138 116 ~110
8 26,75 26,75 350 205 155 ~135 40,00 255 168 135 ~116 53,50 202 139 117 ~110
10 32,25 32,25 360 209 159 ~140 50,00 270 173 137 ~120 66,50 207 145 118 ~110
15 49,50 49,50 390 220 166 ~140 74,00 275 175 138 ~120 100,00 212 146 119 ~110
20 67,75 67,75 415 227 168 ~145 98,60 280 177 139 ~125 131,50 214 147 120 ~110
25 82,00 82,00 420 288 168,5 ~145 129,00 285 178 141 ~125 164,50 215 148 121 ~110
30 98,75 98,75 425 229 169 ~145 148,15 290 180 142 ~125 197,50 220 150 122 ~110
Le larghezze delle corsie sopraindicate sono valide per la genza e raggio minimo in corrispondenza del verticale. I
circolazione urbana. Per circolazione extraurbana occorre raggi si scelgono in funzione delle velocità massimeam-
considerare, per la generalità dei veicoli, corsie di m 3,00 messe; per strade urbane di interesse primario non sido-
per strade normali, di m 3,50÷3,75 per strade veloci o vrebbero scendere al di sotto di m 150; per quelle diinte-
autostrade. Piste di accelerazone e decelerazione. – resse secondario non si dovrebbero scendere al disotto di
Sono le sedi, ad una o più corsie, nelle quali si debbono m 50. Pendenze–
Pendenze Pendenze massime per autosrtade:
portare i veicolo per aumentare o diminuire le lorovelo- 3÷3,50 %; per strade urbane di impostanza primaria:
cità, in modo da inserirsi o disinserirsi dalle corsie dinor- 4,50÷5%; per strade urbane di secondaria importanza:
male transiro, senza provvocare discontinuità nel flusso di 7÷7,50%; per altre strade: 10÷12% (limite trazioneani-
traffico. Le rispettive lunghezze sono funzione dellavelo- male con carico utile); per rampe forzate (tratti brevi):
cità massime per le quali sono progettate le strade cui si 15÷18%. Nei cambiamenti di livelletta è necessario tener
connettono . Per le zone urbane sono sufficienti, di conto dell’inserzione di curve di raccordo di ampiorag-
norma, lunghezze di 30÷50 m; per le strade esterne o gio. Per strade con livellette variabili, tutte nello stesso
per le autostrade occorrono lunghezze dai m 150 in su. senso, è preferibile adottare profili convessi checonsen-
Curve. – Sono generalmente di raggio circolare, con tono migliore visibilità e migliore effetto estetico.
raccordi parabolici in prossimità dei punti di tangenza;
ovveero di raggio variabile (si preferiscono archi dilemni-
scata o di clotoide) con raggio infinito ai punti ditan-
24.00
14.00
A 2 corsie per ciascun senso, con strade laterali di servizio A 2 corsie per ciascun senso
b) strade secondarie
1) strade suburbane
2) strade urbane
17.00 30.00
3,50 3,00
2,00 1,50 1,00 1,00
0,50
Per borgate agricole e semirurali (edilizia aperta ed estensiva)
2) incroci canalizzati
B) incroci e smistamenti a raso
Le intersezioni a livello posso convenzional-
1) incroci a rotatoria
mente dividersi in:
1) intersezioni a 3 bracci
isole direzionali
.
manovre d'intreccio
<75°
curva d'ingresso
da 75° a 150°
a) normale retta: l’angolo fra gli assi strada è compreso tra 75° e 105°;
b) obliqua (a X); c) sfalsata retta: l’angolo tra gli assi strada è compresa
Esempi tipico di una rotatoria e nomenclatura fra 75° e 105°.
Una corsia di svolta a destra è impiegata quando occorre proteggere un forte movimento
di svolta. Questa protezione si giustifica anche, per movimenti meno intensi, quando
l’angolo di svolta è molto acuto.
In questo caso tutti i movimenti di svolta sono protetti. La sistemazione si presta per volumi
elevati con forti volumi di svolta.
In questo caso, in cui vengono protette ambedue le svolte a destra, occorre che il canale per
la svolta a destra sulla strada principale sia stretto il più possibile, per scoraggiare svolte a
sinistra proibite.
Nel caso di forte traffico su una direttrice può essere adottato questo
schema, che impone alle svolte a sinistra una rotazione attorno all'isola
centrale, la quale è frazionata per non disturbare il traffico diretto. Questa
Sistemazione canalizzata a « bulbo » in cui sono realizzato corsie separato per soluzione si presta allorché un'isola circolare già esistente si dimostra
le svolte a destra, onde favorire volumi maggiori. inefficiente per mantenere una disciplina rotatoria, per motivi di dimensio-
namento, oppure al fine di evitare l'uso di impianti semaforici a più fasi,
richiesti dall'intensità di certe svolte a sinistra.
Isole di canalizzazione.
L'isola di canalizzazione è una porzione dell'area di
intersezione sulla quale, con vari sistemi, si impedisce
il transito ai veicoli. Esse possono essere convenzio- d
nalmente divise in tre categorie. in relazione alle a
funzioni che debbono assolvere:
c
c) isole direzionali (o di canalizzazione vera e pro-
pria):
studiate per controllare e dirigere le manovre dei
veicoli, soprattutto di quelli in svolta: possono assu- b
mere forme e dimensioni diverse a seconda della
situazione dell'intersezione (isole: a, c, g).
b) isole divisionali:
vengono usate per separare correnti di traffico equi-
verse o in senso opposto allo sbocco sulle intersezioni
fra strade e carreggiate non separate. Sono partico-
larmente utili nel controllo delle svolte a sinistra
soprattutto nelle intersezioni oblique (isole: b, d, e, f, e
h).
c) isole di rifugio:
sono usate principalmente nelle zone urbane in
corrispondenza di carreggiate molto larghe per faci-
litare l'attraversamento dei pedoni o per consentire il
carico e lo scarico dei passeggeri dai mezzi pubblici.
Le isole a, c, d, e. f, possono assolvere anche fun-
zione di rifugio, oltre la funzione principale.
Le isole possono essere delimitate da cordoli f g
(sormontabili o insormontabili) salienti dalla pavi-
mentazione oppure realizzate a raso mediante pavi-
mentazioni particolarmente scabre o semplicemente
tracciate mediante verniciatura.
In linea di massima nelle zone extraurbane conviene zona di sosta 225
ricorrere a cordoli sormontabili. h 50
50
I cordoli sormontabili (a barriera) debbono essere 25
impiegati perle isole di rifugio pedonale e in gene- 325
rale in tutti i casi in cui si voglia proteggere l'interno 200 250
dell'isola.
175
450 450
300 250 150
125 SEZIONE C-C
Regolazione del traffico
150 125
100 150 1) regolazione a mano
50 2) con segnaletica fissa - Orizzontale, Verticale
3) semaforica
in larghezza m 2,50
4.30 4.30
3.35
5.50
2.2175 3.565 2.2175
a volta
a traveta 6.24
1.10 1.10
2.80 2.80
8.64
normale
4.00 3.60 3.60
6.11
A B 6.90
3.90
4.00 1.20
4.20
Altezza delle linee aeree nei passaggi a livello o 7.10
comunque attraversanti una strada. Vale per tutte
le linee e riguarda ostacoli di qualunque natura 0.70
(fili della trazione elettrica, di linee telefoniche, ecc.) 7.58
5.30
4.10 4.10 5.20
552 6.56
2975 r=1675 1.435 2.12 1.435
1550 1550 5.50
225 3100 2.00
3200
2.00
4300 4280 7.96
4000 8.56
3247 1490 4245
1410
1225
1180
150 325 1010 2.00 2.12 3.665 2.00
750
175
430 caso di presenza di palificaz. normale al
binario
250 130 370 400 230 140
Ponti ferroviari
Piano caricatore per ferrovia 5.00 2.50 2.50 1.10
3.55
a scartamento normale
1.10
1.45 1.60 0.40
1.05 1.05
0.625 0.70
0.90 l l l l/2 A
1.05 B l/2 l l l l l l/2
0.85 l/2
0.60 1.40 Ponti ferroviari: A, a semplice binario; B, a due o più binari
1:20
1:20
26.4m 30m
D' E'F'
70m (233') 70m (233') 75m (250') 75m (250')
C
B
D A
1 2 piattaforma pendenza
15° 1/8
3 m 90
4 5 4 15°
6
Fig. 4 - Superfici di avvicinamento
1/8
7° 10' 90
A
1
720
SEZIONE
7 6
2
4 4 180
3
15°
5 A
a 360+a
15°
PIANTA
m 36 1/20
2° 50'
1 A 90
2 3 3
720 1080
1800
SEZIONE
4
180
5
15°
A 360+a
a
15°
180
PIANTA
Fig. 3 - Pianta schematica di un eliporto di III
classe.
Fig. 6 - Superficie ed area di avvicinamento con pendenza 1/20
1, elistazione ed uffici; 2, area di carico e scarico; 3,
area di parcheggio, 4, area di rispetto; 5, area di A, area di manovra; a, larghezza area di manovra.
manovra.
qupta minima di
limite laterale limite laterale superf. crociera
area manovra m 90 avvicinamento m 90 Superfici ed aree di transizione: sono
1/2
m 45 1/2 laterali alle corrispondenti superfici ed aree di
m 0.00 m 0.00
avvicinamento ed hanno pendenza 172 (figg. 7,
m 90 m 90
SEZIONI 8, 9 e 10).
m 90 m 90 quota minima di m 90
m 36 crociera
m 0.00 m 0.00
limite laterale area di manovra limite laterale superficie avvicinamento
m 90
m 90 m 90
m 36
m 0.00 m 90
m 36
m 0.00
Fig. 9 - Superficie ed area di transizione con pendenza 1/2 ed avvicinamento con pendenza 1/20
90
90 15°
36 90
15°
180
Per opere complementari delle auto- 15÷30 tra loro. Cordoli della carreg- Illuminazione: di svincoli, di stazioni, di
strade si intendono tutte quelle attrezza- giata: avranno essenzialmente lo gallerie, dl aree di servizio e di par-
ture che insieme al corpo stradale vero scopo di costituire un fianco consistente cheggi e loro relativi imbocchi.
e proprio concorrono a formare e a della pavimentazione ed a seconda dei Impianti a verde: posti particolarmente
completare l'opera in modo da ren- casi potranno essere sormontabili od sulla banchina centrale spartitraffico
derla percorribile con sicurezza e con insormontabili. Guardrails: protezioni con funzione di antiabbagliamento e di
conforto degli utenti. poste ai lati della sede stradale, e interruzione della monotonia del per-
Si possono distinguere tre categorie di costituenti una barriera continua corso.
opere complementari (rigida od elastica a seconda dei tipi), In fase di studio, escludendo la siepe
Opere complementari di sicurezza. tale da ricondurre in carreggiata il continua per i suoi effetti secondari, si
Opere complementari di assistenza e veicolo che tendesse ad uscirne. Para- terrà conto che:
conforto. petti: posti in corrispondenza dl opere a) Cespugli disposti a schermi distanti
Opere complementari di esercizio e d'arte sia sulla sede stradale che sui circa m 20 l'uno dall'altro sono suffi-
manutenzione cavalcavia sorpassanti l'autostrada cienti per ottenere un effetto antiabba-
stessa. Il parapetto autostradale è gliante soddisfacente.
OPERE COMPLEMENTARI bene che sia calcolato per assorbire b) È opportuno che i cespugli costituenti
Dl SICUREZZA l'urto di un automezzo del peso di kg schermo non siano uguali di forma:
Le opere complementari di sicurezza 1200 che urti il guardrail ad una velo- una loro successione irregolare
sono costituite da: cità di 120 km/h con un angolo di col1tribuisce a togliere la monotonia
Segnaletica: orizzontale (a terra) everti- impatto di 16° e un angolo di uscita dl del percorso .
cale (cartelli) di pericolo, prescrizione e ó°, e con una velocità residua di 65 c) Le essenze da usarsi devono essere di
preavviso. Delineatori: paletti segnali- km/h. Il corrimano va calcolato per un varie specie in relazione al colore ed al
mite (in sostituzione dei massicci para- carico concentrato, al centro della periodo di fioritura per ottenere zone
carri) saranno costruiti in materiali leg- campata, di kg 400. Nel caso dicaval- fiorite in quasi tutti i periodi del l'anno
geri In modo da non costituire ostacolo cavia sorpassanti l'autostrada (o in casi (Ligustrum cinense, Pyracantha Yuana-
apprezzabile 2gli urti, con visibilità ac- analoghi) i parapetti saranno integrati nensis, Mahonia Aquifolium ecc.).
centuata da zone rifrangenti e posati con reti di protezione. Recinzioni: atte
normalmente sul bordo destro della ad impedire l'ingresso in autostrada sia
carreggiata ad una distanza di m dei pedoni che di animali.
autoclave
elettropompa cancello
parch. mezzi pesanti parcheggio mezzi pesanti
parcheggio esterno
lavaggio mezzi pesanti
rifornimento mezzi pesanti
ristorante
parcheggio auto
pista accelerazione
rifornimento auto
rifornimento carburanti
pista di decelerazione
cancello
parcheggio auto parcheggio auto
elettropompa
ristorante parcheggio esterno
cabina elettrica
autoclave
parcheggio mezzi pesanti
Fig. 1 - Aree di servizio disposte ai lati della carreggiata. Adottate sull'Autostrada del Sole in prossimità di Parma
d) Per ragioni economiche e per otte- mente in luoghi panoramici o di la velocità del proprio mezzo fino al
nere il migliore attecchimento è op- qualche interesse turistico. Disposte raggiungimento delle velocità consen-
portuno che vengano piantate essenze a coppie ai margini dell'autostrada tite al traffico sulla autostrada .
giovani. e contrapposte per facilitarne gli al- Attrezzature dell'Area di Servizio:
e) Nei tratti liberi da impianti arbustivi, lacciamenti (acqua, luce, telefono, Esse comprendono:
ossia tra un cespuglio e l'altro, è op- forza motrice ecc.), esse servono Impianti di rifornimento e di assi-
portuna la creazione di prato formato ciascun senso di traffico. stenza degli automezzi. - Debbono
da talee di piante erbacee striscianti, In taluni casi il problema può essere avere come minima dotazione:
le quali formeranno un tappeto er- risolto con una sola area di servizio Ufficio per il personale.
boso di vari colori e non avranno disposta al centro delle delle corsie Spogliatoio per almeno tre persone
bisogno di opere di sfalcio. opportunamente allontanate in quel con annessi servizi igienici
Raccordi: per la viabilità ordinaria, punto (v. fig. 4). (eventualmente docce).
innestantesi nella sede autostradale Allacciamenti con l'autostrada. - Salottino di sosta per gli utenti.
con piste di accelerazione (di norma Dall'autostrada si passa all'area di Magazzino scorta di gomme, olii,
m 120+40) e di decelerazione (di servizio per mezzo di un «imbocco» pezzi di ricambio di prima necessità,
norma m 50+80). Sono realizzati con che è preceduto da una pista di ecc.
svincoli di tipo a trombetta, olandese, decelerazione (dl norma m 50 + Servizi igienici destinati agli utenti.
ecc. 80) e si svolge di solito lungo una Officina per piccole riparazioni, la-
curva a raggio variabile di varia vaggio, grassaggio, ecc.
OPERE COMPLEMENTARI Dl ASSI- ASSI- lunghezza: sia la pista che la curva Distributori di benzina. gasolio, mi-
STENZA E CONFORTO consentono all'automobilista di ri- scela, acqua ed aria compressa.
Vengono definiti come opere comple- durre gradualmente la velocità della In taluni casi si può prevedere un
mentari di assistenza e conforto quei macchina sino a velocità adeguate parcheggio per i mezzi in riparazione.
complessi che permettono all'utente di al movimento all'interno dell'area. Impianti di ristoro. - Debbono avere
sostare e trovare ristoro per sé e assi- Dall'area di servizio si può raggiun- come minima dotazione:
stenza per il proprio automezzo. gere l'autostrada per mezzo di uno Ufficio del gestore.
Tali opere si distinguono in: «sbocco» o che, a simiglianza del- Locale per bar e tavola calda (min. 15
Aree di servizio. Aree di parcheggio. l'imbocco, si svolge lungo una curva posti). Sala ristorante per non mero di
a raggio variabile dl varia lun- 60 coperti. Cucina attrezzata per il
AREE DI SERVIZIO ghezza ed è seguito da una pista di servizio contemporaneo di almeno 75
Dislocazione. - Devono essere dislo- accelerazione (di norma m coperti, con annessa dispensa per la
cate (v. figg. 1, 2, 3). tra una stazione 120+40) che consente all'automo- conservazione delle derrate.
e l'altra ogni 30÷40 km, possibil- bilista di aumentare gradualmente
parcheggio esterno
cancello
stazione di servizio
pista di accelerazione
ristorante
parch. auto e
mezzi pesanti parch. esterno
parcheggio auto
rifornimento carburanti
Servizi igienici per il personale. per uso pubblico intercomunale. neamente con notevole risparmio sulle
Servizi igienici per gli utenti. l posti di ristoro sono in genere spese di gestione (v. fig. 5).
Magazzino per il deposito degli ar- due: uno per ciascuna delle due
redi e materiale vario. aree. Là dove la convenienza lo Posteggi.- Sono distinti secondo i
Negozio per la vendita di generi di suggerisca, e come in taluni casi è vari tipi di automezzi:
conforto e di prodotti locali. stato fatto con ottimi risultati, il posto Posteggi per automobili: varia-
Spaccio tabacchi. di ristoro può essere uno solo: costi- mente dislocati
Locale per assistenza turistica. tuito a cavallo dell'autostrada, serve
Cabine telefoniche (min. 2) abilitate le due aree di servizio contempora-
6.00
6.00
6.00
Fig. 7 - Parcheggio ridotto a semplice piazzola di sosta. Adottato sull'Autostrada del Sole in prossimità di Calenzano.
all'interno dell'area ed in prossimità ristoro, piazzali di rifornimento e di criterio di massima, alternate con le
degli impianti di ristoro od a poca parcheggio ne saranno inframezzati. aree di servizio e poste in luoghi di
distanza da questi. I piazzali di parcheggio, in partico- particolare interesse turistico o pano-
Posteggi per mezzi pesanti: general- lare, saranno posti in maniera daes- ramico.
mente ricavati nella parte posteriore sere ombreggiati da piante di altofu- I parcheggi possono essere anche di
degli impianti di ristoro per non creare sto. dimensioni ridotte e costituire sempli-
ingombri e lasciare libera la visuale Tutta l'area di servizio deve essere cemente piazzole di sosta: in ogni caso
dell'autostrada dalla sala del risto- separata dalla autostrada da una devono sempre essere divisi dall'auto-
rante. larga fascia verde che faccia da filtro strada da una sufficiente aiuola (v. fig.
I posteggi per le automobili devono al traffico convulso dell'autostrada 7).
offrire nei loro complesso la possibilità stessa: tuttavia, sia in prossimità del- OPERE COMPLEMENTARI Dl ESER-
di parcheggio a 50÷60 automezzi . l'imbocco che dello sbocco si deve CIZIO E Dl MANUTENZIONE
La capienza dei posteggi per mezzi avere l'accortezza di porre a dimora FABBRICATI Dl STAZIONE (per sole
pesanti varia su più ampia scala e può vegetazione bassa per non creare autostrade a pedaggio).
andare da un minimo di 8÷10 auto- ostacoli alla visibilità, Saranno progettati in funzione degli
mezzi per aree di servizio di medio Parcheggi esterni. - Riguardano le impianti di automazione e di controllo
traffico ad un massimo di 25÷30 per aree di servizio dislocate in luoghi adottati. Constano generalmente di un
aree di servizio particolari. particolarmente panoramici o turistici. unico corpo di fabbrica antistante il
Viabilità interna. - Economia di im- Posti in prossimità dell'area di servizio, piazzale di stazione, ove il traffico ca-
pianto e facilità di movimento all'in- al di fuori della sua recinzione e co- nalizzato in corsie a senso unico rag-
terno dell'area consigliano di ridurre al municanti con essa attraverso un pas- giungerà Ie « porte » di entrata o di
minimo indispensabile la viabilità in- saggio pedonale chiuso da un can- uscita. Qui avverranno le operazioni di
terna. In ogni caso le strade ad un solo cello a giostra, consentono l'accesso consegna o convalida biglietti e l'esa-
senso devono avere un minimo di m 6 al posto di ristoro anche ai non utenti zione pedaggi. Si può tener conto che
di carreggiata ed un minimo di m 7,50 dell'autostrada e ad eventuali passeg- ciascuna porta possa smaltire circa
le strade a doppio senso. geri di prendere gli autobus in sosta 450 veicoli/ora in entrata e 225 in
Illuminazione. - Piste di accelera- nell'area. uscita (qualora il pagamento avvenga
zione e decelerazione, imbocchi, sboc- AREE Dl PARCHEGGIO in uscita).
chi, piazzali di rifornimento e di par- I criteri informatori per l'allacciamento La porta e costituita essenzialmente da
cheggio e viabilità interna devono es- con l'autostrada, la viabilità interna, i una cabina provvista dei dispositivi di
sere illumminati per consentire lamas- piazzali di sosta, il verde ecc. delle automazione e di controllo, ove uno o
sima facilità di accesso, deflusso emo- aree di parcheggio sono in tutto simili due esattori provvederanno alla con-
vimento all'interno dell'area anche di a quelli già descritti per l'aree di servi- segna dei biglietti ed alla esazione dei
notte. zio. pedaggi. Detta cabina poggerà su
Verde.
Verde - Di primaria importanza nel- Destinate alla sola sosta degli auto- un'isola spartitraffico e sarà protetta
l'area di servizio è la vegetazione: essa mezzi, le aree di parcheggio (v. fig. 6) contro eventuali urti da contrafforti
deve contribuire in larga misura a dare sono sprovviste degli impianti di rifor- (bumpers) posti sulle testate dell'isola
all'automobilista senso di quiete e di nimento e di ristoro. Tuttavia, affinché stessa ad una distanza opportuna a
riposo . anche in queste l’automobilista trovi garantirne l'assoluta efficacia senza
La vegetazione dovrà preferibilmente un minimo di conforto, le aree di peraltro intralciare la visibilità. Detti«
essere caratteristica del luogo ovel'a- parcheggio saranno provviste e servizi bumpers » saranno provvisti anterior-
rea di servizio sorge, e quanto più igienici. Per ciò che concerne la dislo- mente di lampeggiatori di luce aran-
possibile varia. Impianti di assistenza e cazione esse devono essere, come cione.
Una pensilina disposta trasversal- segnaletica di emergenza). stessa. Salvo per autostrade di lun-
mente alle porte proteggerà dalle Nella seconda zona due locali ghezza limitata, esse presuppongono
intemperie le operazioni degli esat- (capo della stazione e Polizia) sa- altre stazioni intermedie.
tori. Sulla pensilina, in corrispon- ranno opportunamente disposti con Stazioni intermedie (v . « Urbanistica
denza di ciascuna corsia, un sema- larga visibilità sul tratto di strada da »). Disposte lateralmente all'auto-
foro a luce verde e rossa indicherà controllare un ufficio esattori strada stessa e raccordate ad essa
all'utente se la porta è in esercizio o (controllo denaro e compilazione con svincoli e piste di raccordo.
chiusa. Aste zebrate girevoli od una rapporti di turno) con cassaforte per Per stazioni intermedie a due sole
segnaletica opportuna occluderanno il versamento giornaliero, servizi porte (v. fig. 9) una in entrata ed una
quelle porte temporaneamente non igienici, spogliatoio ed eventual- in uscita e dove è previsto un traffico
in esercizio. mente un piccolo locale scaldavi- limitato, il fabbricato e la cabina di
II fabbricato annesso avrà dimensioni vande. Eventuali impianti rice- esazione potranno essere riuniti in un
relative al numero di porte della sta- trasmittenti troveranno posto nello unico corpo posto su di una banchina
zione. ufficio Polizia. spartitraffico centrale.
Sarà distribuito di massima in due Adiacente al fabbricato sarà previ- Stazioni a barriera (v. fig. 10). -
zone (preferibilmente su due piani). sto lo stazionamento, possibilmente Con piazzale disposto lungo l'auto-
Nella prima zona saranno distribuiti coperto, per almeno due automezzi strada interessata. La zona centrale di
gli impianti generali di automazione di servizio. detto piazzale sarà libera e riservata
e di controllo, i quadri elettrici (con A seconda delle caratteristiche, al deflusso del traffico in prosegui-
eventuali batterie di emergenza o della lunghezza e dell’ordinamento mento sull'autostrada: le zone laterali
gruppo elettrogeno), la caldaia per dell'autostrada interessata le sta- saranno riservate all'ingresso ed all'u-
l'impianto di riscaldamento, un ripo- zioni possono essere classifficate in: scita con funzionamento simile alle
stiglio (scope, attrezzi vari, apparec- Stazioni dl testa (v. fig. 8). Poste stazioni intermedie,
chi antincendio, coni di gomma e all'inizio ed alla fine dell'autostrada
CD
CP UT CM CP UT CM CP UT CM
fabbricati su 1autostrada
tronco a pedaggio 2etronco
articolata in tronchi 3(Autpstrada
tronco
del
Sole)
porta
5.10 reversibile
filo pensilina
caldaia
3.10
quadri
elettrici
ripostiglio
9.00
cabina
apparecchi esazioni
automazione pedaggi
controllo pedana
asta
chiudiporta
15.85
servizi
spogliatoio
controllo
atrio 7.85
capostazione radio e
polizia
Fig. 8 - Stazione di testa per autostrade a pedaggio. Adottata sull'Autostrada del Sole.
A, planimetria; B, pianta primo piano; C, prospetto lato uscita.
pedana
9.70
pedana
cassaforme
alimentatore
riscaldamento
deumidificatore C
batterie ferro nichel remote-recorder
orologio
radiotelefono
vuoto apparecchi
radio elettrici spogliatoio
Fig. 9 - Soluzione di stazione intermedia a due sole porte per autostrade a pedaggio. Adottata sull'autostrada del Sole.
Fig. 10 - Esempio di stazione a barriera per autostrada a pedaggio. Adottato sulla Firenze-Mare. Planimetria
ALTRI FABBRICATI COMPLEMENTARI tratto di sua pertinenza, sia dal punto un’autovettura riservata al soccorso
La progettazione dei fabbricati comple- di vista amministrativo che da quello stradale.
mentari attinenti l'esercizio e la manu- tecnico. Officina: con apparecchiatura per l'or-
tenzione di un'auto strada, presuppone Detto ufficio sarà di norma suddiviso in dinaria manutenzione dei mezzi e pic-
lo studio preliminare degli schemiorga- tre settori: cole riparazioni.
nizzativi e dell’organico previsto in rap- Gestione amministrazione dei perso- Magazzino: deposito attrezzi d'uso e
porto all'esercizio stesso. nale, controlli contabili, rilievi statistici. materiali minuti di consumo.
Centro Direzionale (v. fig. 11). - Gene- Manutenzione: opere manutentorie Sarà inoltre previsto un ufficio per il
ralmente un unico organismo centrale, normali, stagionali e straordinarie. magazziniere, spogliatoi, servizi igienici
di norma ubicato al baricentro dell’au- Servizio di traffico: Polizia della strada, e locali accessori come di norma, oltre
tostrada interessata, controlla e dirige sicurezza ed assistenza stradale. ad un impianto di rifornimento carbu-
l'intera organizzazione L'ufficio sarà provvisto dei locali neces- ranti.
In esse sono sistemati gli uffici ammini- sari in rapporto all'organico stabilito, Eventualmente vi sarà ricavato unallog-
strativi e tecnici, una sala per riunioni e oltre a quelli del distaccamento di Poli- gio per un guardiano. .
conferenze, un centro meccanografico zia: un locale per apparecchiaturerice- Posto di Manutenzione (v. fig. 14). - Ad
(od impianto simile, a seconda dei cri- trasmittenti con distribuzione preferibil- integrazione del suddetto Centro, in
teri di automazione e controllo adottati) mente su due reti (una in esercizio con zone di montagna o particolarmente
con locali per la raccolta, il controllo e eventuale collegamento con la più vi- nevose è bene prevedere, su sezioni di
l'archivio dei biglietti erogati, servizi cina stazione meteorologica ed una di lunghezza 50÷75 km di autostrada, dei
igienici e locali accessori come di Polizia ed assistenza stradale), servizi Posti di Manutenzione con fabbricati
norma adottati in fabbricati per uffici. igienici e locali accessori come di simili ai precedenti, salvo la riduzione
Sarà opportuno prevedere anche una norma adottati in fabbricati per uffici. dimensionale, in cui troveranno posto
sala di rappresentanza con una mostra Al piano terreno sarà ricavata una ri- oltre ad una vasta autorimessa, un uffi-
permanente delle maggiori opere del- messa per un'autovettura di pronto in- cio del capo sezione, spogliatoi, servizi
l'autostrada. tervento. igienici e locali accessori, ed una sala di
Qualora la lunghezza considerevole di Aggregato a ciascun ufficio di tronco è attesa attrezzata per eventuale pernot-
un'autostrada suggerisca un'articola- il Centro di Manutenzione. tamento operai. Questo ultimo locale
zione su tronchi (di media 150 km cia- Centro dl Manutenzione (v. fig. 13). - trova la sua giustificazione nell'organiz-
scuno). dal Centro Direzionaledipende- Fabbricato di tipo industriale. Sarà po- zazione normalmente adottata per il
ranno gli uffici di tronco. sto su di un vasto piazzale di deposito servizio tempestivo di sgombero neve.
Ufficio di Tronco (v. fig. 12). Ogni uffi- all'aperto dei macchinari e materiali di In dipendenza dell'ordinamento e degli
cio di tronco che, con i relativi impianti, uso (sale, inerti, bitume, ecc.) e sarà organici previsti, potranno far capo al-
sorgerà in corrispondenza di una sta- suddiviso in: l'ufficio di tronco altri fabbricati comple-
zione al baricentro del tronco stesso, Ricovero mezzi: autorimessa al coperto mentari come casermette per posti di
avrà il controllo di quanto avviene, nel per vari automezzi e con almeno Polizia e centri della Croce Rossa.
aiutante magazz.
servizi caldaia
parcheggio 10.58
coperto garage polizia automezzi
parcheggio
coperto
1.20
35.30
centro
meccanografico
36.00
locale operai
custode
servizi
soccorso
stradale ricovero mezzi 10.4
magazzino caldaia
25.10
ufficio camerate
ufficio
magazzino
ufficiale
camerata camerata