Ma il Caimano si è reso conto che Fini sullo scudo Alfano

lo fa ballare sulla corda con la quale lo vuole impiccare? y(7HC0D7*KSTKKQ( +z!#!z!$!:

www.ilfattoquotidiano.it
A DÁ N ADÁN
B U E N O S AYR E S B U E N OS AY R E S
LE O P O L D O M A R E C H AL LEOPOLDO MARECHAL

Giovedì 28 ottobre 2010 – Anno 2 – n° 280 € 1,20 – Arretrati: € 2,00

Redazione: via Orazio n° 10 – 00193 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)
tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009

BERLUSCONI, LA MINORENNE Il silenzio è d’oro

di Marco Travaglio

E IL GIALLO DEI 3O MILA EURO F

osse per noi, il gossip sarebbe vietato da un pezzo.
Non si vede perché uno non possa andare a cena o
a letto con chi gli pare senza ritrovarsi “giornalisti”
e paparazzi alle calcagna e finire in edicola. Lo
stesso vale per i politici, salvo per quelli che sfilano al
Indagine su Ruby: riunione fiume alla Procura di Milano Family Day e poi hanno tre o quattro famiglie o fanno le
leggi per arrestare prostitute e clienti e poi frequentano
Nuovi accertamenti sul racconto della ragazza che ai servizi prostitute. Dunque, all’alba del nuovo sexy-scandalo di
B., precisiamo subito che il gossip non interessa né deve
sociali ha parlato di una somma ricevuta dal premier interessare a nessuno: B. è libero di ricevere a casa sua
tutte le ragazze che vuole e farci quello che vuole, purché
L’avvocato Ghedini le interessate siano d’accordo. E, ovviamente, a patto che
non vengano commessi reati e che B. non si renda
parla di “illazioni ricattabile. Le due faccende, fra l’altro, sono collegate: se
infondate” uno commette reati, ma anche comportamenti
Conferme sulla moralmente o politicamente indecenti, chi li conosce lo
richiesta di tiene sotto scacco e può chiedergli di tutto per
monetizzare il proprio silenzio. È proprio questo il caso
adozione della di B., e non solo per le rivelazioni della minorenne
giovane marocchina marocchina Ruby. Sono almeno trent’anni che B. è
da parte della figlia ricattato. In principio, per cose di mafia. Nel 1998,
di Lele Mora intercettato al telefono con l’immobiliarista Renato Della
Valle, B. confida: “Devo mandare i miei figli in America,
perché mi han fatto estorsioni... in maniera brutta... Mi è
di Barbacetto e Mascali L'interno della discarica Sari capitato altre volte, dieci anni fa e... sono ritornati fuori...
alle pendici del Vesuvio (FOTO EMBLEMA)
mi han detto che, se entro una certa data non faccio una
HcontaoSilvioricevuto 30 mila euro da
Berlusconi”. Così rac-
Ruby, la ragazza minoren-
TERZIGNO x Nuove indagini
roba, mi consegnano la testa di mio figlio a me ed
espongono il corpo in piazza del Duomo... Se fossi sicuro
di togliermi questa roba dalle palle, pagherei tranquillo,

Le discariche
ne di origine marocchina che fa
tremare il presidente del Consi- così almeno non rompono più i coglioni”. Nel marzo '94,
glio. Una millanteria? Una calun- mentre lui diventa presidente del Consiglio, il consulente
nia? pag. 2 - 3 z Ezio Cartotto assiste a uno sfogo di Dell’Utri: “Silvio non

CATTIVERIE
e l’ombra capisce che deve ringraziarmi, perché se dovessi aprire
bocca io...”. Poi il pizzino attribuito a Provenzano e
rielaborato da Vito Ciancimino, che minacciava di “uscire
dal mio riserbo che dura da anni” e cominciare a parlare,
Buttiglione: “Essere gay è
moralmente sbagliato”. Ma mai
quanto essere come Buttiglione
della Camorra se non fossero stati risolti i problemi giudiziari suoi e
degli amici degli amici e se B. non avesse “messo a
disposizione una delle sue reti tv” per la bisogna. Negli
www.quink.it Massari pag. 6 z ultimi anni, oltre ai messaggi di radio-carcere (“Iddu
pensa solo a Iddu...”) e dal clan Graviano (“se non si
muove nulla per noi, dobbiamo iniziare a parlare”), c’è
l’avvocato Mills che incassa 600 mila dollari per non dire
RAI x Ma il conduttore di Porta a Porta guadagna 2,1 milioni contro i 660 mila euro dell’autore di Annozero tutto quel che sa su “Mr. B”. E poi le ragazze. Orde di
signorine che han fatto e visto qualcosa che riguarda B. e

VESPA CI COSTA IL DOPPIO DI SANTORO potrebbero raccontarlo al migliore offerente. B. chiama

Si sveglia tutta l’opposizione di Beatrice Borromeo
e Carlo Tecce
che chiede le dimissioni del
coprire quanto costano i pro-
direttore generale Mauro Masi.
La Vigilanza convoca i vertici
Spossibile.
grammi della Rai sembra im-
Ma basta incrociare i
di viale Mazzini. Saltata dati per trovare quello che viale
la riunione di oggi sulle nomine Mazzini nasconde. pag. 5 z
STORIE VERE, OLTRE GLI STEREOTIPI Udi Angelo d’Orsi
Una cronaca coinvol-
gente, affondata nella NEGAZIONISMO
realtà dell’Italia di oggi.
Perché si fa presto a
dire madre, ma dietro
E VERITÀ
PER DECRETO
disperato Saccà perché ne sistemi una mezza dozzina a
Raifiction: una in particolare, “Antonella Troise, sta
diventando pericolosa”. S’è messa a parlare. Quando
escono le prime intercettazioni, due estati fa, B. prepara
addirittura un decreto urgentissimo pur di bloccare le
altre, poi distrutte dai giudici di Roma. E ancora il ricatto
minacciato da un agente del Sisde, marito di Virginia
Sanjust, la giovane annunciatrice tv che, secondo i
giudici di Roma, aveva “intrecciato una stretta relazione”
sentimentale con B. E la strana familiarità di B. con i
genitori della minorenne Noemi Letizia, che lo
convocano alla festa per i 18 anni della ragazza e lui vola
immantinente a Casoria. Avrebbe potuto ricattarlo pure
RACCONTO x Udi Furio Colombo la D’Addario, con tutto quel che sa e ha registrato sulle
I paradisi fiscali notti brave a Palazzo Grazioli, ma per sua fortuna non lo
CHI VUOLE fece e raccontò tutto ai giudici. E il sindaco di
Segreti FAR TACERE
TAREQ AZIZ
Pontecagnano, Ernesto Sica, che minaccia di raccontare
la compravendita di senatori del 2007 per far cadere

i luoghi comuni sulla

maternità esistono
ome altri colleghi ho letto
Cle richieste
con viva preoccupazione
e miliardi una brutta notizia la con-
ÈAziz.danna a morte di Tareq
Prodi, ma si cuce la bocca e, come per incanto, diventa
assessore regionale. E Fabrizio Favata, che porta
l’intercettatore Raffaelli da Paolo e Silvio B. col pacco

IA
donne con anime e vite
diverse. Vite difficili,
anche da immaginare.
del rappresentan-
te della Comunità Israelitica sotto il sole L’evento presenta al
mondo il nuovo dispotismo
dono della telefonata Fassino-Consorte, poi tenta di
spillare soldi ai due fratelli in cambio del suo silenzio. La
domanda, che non c’entra nulla col gossip e molto con la
ER di Roma Riccardo Pacifici, di iracheno (l’esecutivo, pur
IN
LIB
R

WWW. MELAMPOEDITORE . IT
varare una legge che puni-
sca, penalmente, la negazio-
dei Caraibi senza governo, decide ini-
zio, fine e sentenza di un pro-
politica, è semplice: quante altre persone sono in grado
di ricattare B.? E fino a quando ci faremo governare da un
ne della Shoah. pag. 22 z Chierici pag. 14 - 15 z cesso). pag. 13 z premier ricattabile?
pagina 2 Giovedì 28 ottobre 2010

C
CATTIVE COMPAGNIE CATTIVE COMPAGNIE

osa dice la legge in merito al sesso
Ecco cosa dice con soggetti minorenni? ll codice
penale affronta all’articolo 609 i
cosiddetti reati inerenti la “violenza
il Codice penale sessuale”. Sono inseriti nei “delitti contro la
persona”. A questa categoria vanno ascritti
anche gli “atti sessuali con minorenne”.
sulla materia L’articolo è il 609 quater e recita così:
“Soggiace alla pena stabilita dall’articolo 609 bis
(la pena prevista è compresa tra i 5 e i 10
anni di reclusione, ndr) chiunque, al di fuori
delle ipotesi previste in detto articolo, compie
atti sessuali con persona che, al momento del
fatto: 1) Non ha compiuto gli anni quattordici;
2) Non ha compiuto gli anni sedici, quando il
colpevole sia l’ascendente, il genitore anche
adottivo, il tutore, ovvero altra persona cui, per
ragioni di cura, di educazione, di istruzione, di
vigilanza o di custodia, il minore è affidato o che
abbia, con quest’ultimo, una relazione di
convivenza”. L’articolo chiarisce anche: “Non è
punibile il minorenne che, al di fuori delle
ipotesi previste nell’articolo 609 bis compie atti
sessuali con un minorenne che abbia compiuto
gli anni tredici, se la differenza di età tra i
soggetti non è superiore a tre anni.
Nei casi di minore gravità la pena è diminuita
fino a due terzi”. Ancora: “Si applica la pena di
cui all’articolo 609 ter (pena dai 6 ai 12 anni di
reclusione, ndr), secondo comma, se la persona
offesa non ha compiuto gli anni dieci”. Diverso il
caso della prostituzione minorile, quando sia
dimostrato cioè che l’atto sessuale con il
minore sia avvenuto dietro compenso. In questo
caso si applica l’articolo 600 del codice
penale. Che così afferma: “Chiunque induce
alla prostituzione una persona di età
inferiore agli anni diciotto ovvero ne favorisce o
sfrutta la prostituzione è punito con la
reclusione da sei a dodici anni e con la
multa da euro 15.493 a euro 154.937”. Spiega:
“Salvo il fatto costituisca più grave reato,
chiunque compie atti sessuali con un
minore di età compresa tra i quattordici e i
diciotto anni, in cambio di denaro o di altra
utilità economica, è punito con la reclusione
da sei mesi a tre anni e con la multa non
inferiore a euro 5.164”. E conclude: “Nel caso
in cui il fatto al secondo comma sia commesso
nei confronti di persona che non abbia
compiuto gli anni sedici, si applica la pena
della reclusione da due a cinque anni. Se
l’autore del fatto di cui al secondo comma è
persona minore di anni diciotto si applica la
pena della reclusione o della multa, ridotta da
un terzo a due terzi”.

“MI HA DATO 30 MILA EURO” Lele Mora: una vita

La minorenne marocchina accusa Berlusconi
L’avvocato Ghedini: “Abbiamo verificato: è tutto falso”
sulle orme del premier
PRESENTE A TUTTE LE INIZIATIVE DEL PDL
di Gianni Barbacetto
e Antonella Mascali
S’infuria. Non è venuta a Milano
per stare rinchiusa. Scappa. La
“Sono stata ad Arcore”, confida
Ruby a un assistente sociale.
HA UN MOTTO: “MANTENGO I MIEI SEGRETI”
polizia la ritrova. Finisce in una “Ho incontrato il presidente del
o ricevuto 30 mila

“H
casa-famiglia di Genova. Il tri- Consiglio. Ho ricevuto 30 mila
euro da Silvio Berlu- l suo vero nome è Dario Mo- sconi. Non c’era, quel giorno,

sconi”. Così raccon-
ta Ruby, la ragazza
minorenne di origine maroc-
china che fa tremare il presi-
dente del Consiglio. Una mil-
lanteria? Una calunnia? La “spa-
rata” di una ragazzina che è en-
trata in un gioco più grande di
lei? La Procura di Milano sta va-
gliando con grande attenzione
le sue dichiarazioni, in molti
punti contraddittorie. Feste
notturne alla villa di Arcore.
Frequentazioni di personaggi i
cui nomi stanno di solito nelle
cronache della politica.
Questa storia comincia in Sici-
lia. È lì che vive la famiglia di
Ruby. È da lì che Ruby scappa.
Carattere irruente, la ragazza
va al nord. Cerca fortuna. Inse-
gue, come tante coetanee, il
successo. È vivace, bellissima.
A Milano trova Lele Mora e la
sua tribù. Conosce alcune
“stelline” della sua scuderia.
Barbara Faggioli, Lisandra Sil-
va, Maristell Garcia Polanco...
Serate in discoteca, feste: la vi-
ta dorata della movida milane-
se. Incontri, chiacchiere al ta-
volino di un lounge bar. E la
speranza di avere un posticino
in qualche show televisivo.
UNA SERA scoppia l’inci-
dente: un feroce litigio con la
sua compagna d’appartamen-
to, una ragazza brasiliana. La
pattuglia che arriva a sedare la
rissa trova Ruby non soltanto
sconvolta, ma anche senza do-
cumenti. È minorenne. Scatta la
segnalazione immediata al Ser-
vizio di Pronto intervento Mi-
nori del Comune di Milano. Vie-
ne subito portata in una comu-
nità protetta gestita da religio-
se. Ma Ruby scalpita. Protesta.
bunale dei minori controlla i
suoi precedenti e scopre che la
irrequieta Ruby era già stata se-
gnalata, in passato, ai servizi so-
ciali siciliani. I giudici dunque
passano la mano, per compe-
tenza, ai colleghi dell’isola.
MA INTANTO Ruby raccon-
ta e telefona: parla della sua vita
notturna milanese, delle sue re-
lazioni, dei vip dello spettacolo
che ha conosciuto e di quelli
della politica che ha incontrato.
Gli assistenti sociali sono tenuti
a raccontare ogni cosa nelle lo-
ro relazioni al tribunale dei mi-
nori. Ma anche al tribunale or-
dinario, perché alcune delle
storie che Ruby racconta sono
pesanti. Parlano di relazioni ses-
suali, di soldi che girano.
La vicenda arriva in procura a
Milano, sulla scrivania del ma-
gistrato delle faccende scabro-
se: Pietro Forno, procuratore
aggiunto coordinatore del di-
partimento sui reati sessuali.
Anche lui ascolta la ragazza, più
volte. Ruby è incontenibile. In-
costante. Afferma e smentisce.
Attacca e ripiega. Ribadisce e si
contraddice. Forno è uomo
prudente, come il suo capo, il
procuratore della Repubblica
Edmondo Bruti Liberati. Sento-
no i nomi che la ragazza pro-
nuncia. Ascoltano i suoi rac-
conti. Rilevano le sue contrad-
dizioni. Capiscono che è neces-
sario verificare ogni parola,
ogni circostanza. A che gioco
sta giocando, Ruby? Vuole darsi
importanza, vuole lanciare
messaggi, vuole fare ricatti?
Cerca notorietà o soldi? Anche
il sostituto procuratore a cui
viene affidata la vicenda, Anto-
nio Sangermano, procede con i
piedi di piombo.
euro da Silvio Berlusconi. In
contanti, dentro una busta”.
Si muove Lele Mora, l’uomo che
va a trovare Silvio sempre ac-
compagnato da belle ragazze
della sua scuderia. Tenta di tira-
re fuori dai guai Ruby, e forse
non solo lei, provando a farla
uscire dalla casa-famiglia dove è
ospite. La pedina per riuscirci è
sua figlia, Diana Mora. È lei a
chiedere che le sia data in affi-
do. Il professionista che l’assi-
ste è l’avvocato Luca Giuliante,
tesoriere milanese del Pdl non-
ché legale di Lele Mora e del
presidente della Regione Lom-
bardia Roberto Formigoni.
L’AVVOCATO ha un rappor-
to consolidato con Paolo Berlu-
sconi, che gli fu presentato da
Antonio D’Adamo ai tempi di
Mani pulite, quando il giovane
Giuliante, praticante nello stu-
dio del difensore di D’Adamo, si
trasformò in testimone, andan-
do a rendere dichiarazioni con-
tro Antonio Di Pietro alla pro-
cura di Brescia.
Vecchie storie. Quelle nuove,
come il tentativo d’affido di Ru-
by alla figlia di Lele Mora, non
vanno in porto. Anche perché
Lungo vertice
dei magistrati
alla Procura
di Milano
Alla fine
consigliano:
“Cautela”
gli assistenti sociali spiegano
che per l’affido ci vuole il con-
senso della famiglia naturale,
della madre che sta in Sicilia e
che non ha alcuna intenzione di
separarsi dalla figlia. La procura
di Milano è colta in contropiede
dalle notizie sulla vicenda che
finiscono sulla stampa. Il pro-
curatore prima nega tutto: “Noi
non ci occupiamo di pettego-
lezzi”, dichiara martedì. Il gior-
no dopo, cioè ieri, convoca una
riunione a cui partecipano l’ag-
giunto Forno, il pm Sangerma-
no e alcuni investigatori della
polizia giudiziaria.
PER L’OCCASIONE, una
misura che non si vedeva dai
tempi di Tangentopoli: il corri-
doio davanti agli uffici di Bruti
Liberati diventano off limits per
la stampa, con i carabinieri a te-
nere sgombra la zona. Il procu-
ratore annuncia che per diversi
giorni l’ufficio non rilascerà di-
chiarazioni sulla vicenda. Dopo
tre ore, i magistrati escono, rac-
comandando massima pruden-
za: “Cautela, cautela”, ripeto-
no.
A Roma, intanto, la tensione au-
menta. Berlusconi è ormai di-
stratto, comincia a essere più
preoccupato per le notizie che
arrivano da Milano che dalle
questioni della politica, dai
conflitti con Gianfranco Fini,
dalla sorte del suo lodo salvavi-
ta. I suoi avvocati-parlamentari,
Piero Longo e Niccolò Ghedini,
prendono carta e penna e scri-
vono una smentita che è in real-
tà la conferma che il problema
esiste: “Le notizie apparse an-
che quest’oggi sul Fatto Quoti-
diano e su alcuni giornali in re-
lazione ad asserite dichiarazio-
ni rese da tale Ruby in merito a
episodi che sarebbero accaduti
presso l’abitazione del presi-
dente Berlusconi, sono assolu-
tamente infondate. La stessa
procura di Milano si è già pun-
tualmente espressa sull’inesi-
stenza di indagini in tal senso.
Del resto, da approfondimenti
svolti si è potuto acclarare con
numerosissimi riscontri testi-
moniali la radicale e totale in-
fondatezza delle illazioni gior-
nalistiche avanzate. È ovvio che
saranno esperite tutte le azioni
giudiziarie del caso”. Dunque
gli avvocati di Berlusconi erano
già a conoscenza del proble-
ma-Ruby, tanto da aver già svol-
to indagini difensive. L’inchie-
sta prosegue.
I
ra detto Lele, ex pr di Vero-
na ed ex numero uno degli
agenti dello spettacolo,
con una società fallita, la Lm ma-
nagement, un’accusa di banca-
rotta fraudolenta e un’altra di
evasione fiscale e false fattura-
zioni.
Ma Lele ai guai giudiziari è abi-
tuato. Nel 1989 viene arrestato
a Verona per spaccio di droga e
scagionato. Nel 2000 è accusa-
to di aver rubato al fisco 5 mi-
liardi di lire. Paga e chiude la
faccenda. Nel 2007 viene inda-
gato per Vallettopoli dal pm di
Potenza, Henry John Wood-
cock. La sua posizione viene ar-
chiviata l’anno successivo. È
questo il suo unico periodo di
purgatorio. Subito dopo rien-
tra alla corte del Cavaliere di Ar-
core e negli ultimi mesi rico-
mincia ad apparire nelle tv del
presidente del Consiglio. Pri-
ma su Italia 1, a Chiambretti night,
e poi a Matrix su Canale 5. Lele
ama lo spettacolo, ma ha anche
passioni politiche. Non si per-
de nessuna delle convention
del Pdl, anche se ha sempre
“nell’anima Mussolini”. Intoc-
cabile il busto del Duce, nella
Sulle spalle
una società
fallita, accuse
di bancarotta,
evasione
fiscale e false
fatturazioni
sua casa di viale Monza, a Mila-
no.
A giugno 2009 era in prima fila
al Palaghiaccio di Milano, dove
Silvio Berlusconi ha concluso la
campagna elettorale di Guido
Podestà, candidato presidente
della Provincia. Pochi mesi do-
po, a dicembre, quando Berlu-
sconi viene colpito in viso da
una statuetta in piazza Duomo a
Milano, Mora va ad Arcore con
diverse fanciulle per allietare la
convalescenza del capo. A feb-
braio, si presenta insieme all’ex
tronista Daniele Interrante alla
fiera di Milano, per una cena
elettorale a favore del candida-
to al Consiglio regionale del Pdl
Massimo Buscemi, sostenuto
anche da Paolo Berlusconi e
Stefania Craxi. A maggio, insie-
me a Silvio, è tra i 70 invitati alla
festa di compleanno di Alfonso
Signorini, il direttore di Chi e
spin doctor del premier. Si pre-
senta al club “Ubi maior” di via
Crocifisso a Milano, a bordo di
una macchina lussuosa con tar-
ga del Ticino.
Un uomo
onnipresente
IN ESTATE è tra gli ospiti di
onore della serata dedicata al
presidente del Consiglio, pre-
miato dalla Provincia di Milano
per la sua “straordinaria lungimi-
ranza e capacità”e per le sue “ec-
cezionali qualità umane e im-
prenditoriali”. Location d’ecce-
zione: il tetto del Duomo, dove
Mora è in compagnia dei ministri
Michela Brambilla e Ignazio La
Russa, del governatore Roberto
Formigoni, del sindaco Letizia
Moratti e di Ennio Doris, patron
di Mediolanum e socio di Berlu-
Mariano Apicella, sostituito
niente di meno che da uno svo-
gliato Charles Aznavour. Mora
sorride a tutti: per lui è il gran ri-
torno in società, dopo il falli-
mento, dopo tanti guai giudizia-
ri. Eppure è indebitato fino al
collo e sa che sta per concludersi
l’inchiesta su un giro di fatture
false da 17 milioni di euro.
La storia
con Corona
IL PM DI MILANO Eugenio
Fusco gli manda l’avviso di con-
clusione indagini il 27 settem-
bre. È il giorno in cui diventa
pubblico il verbale delle dichia-
razioni rese da Mora il 13 ottobre
2009 alla Procura di Milano: per
giustificare un paio di milioni di
euro ballerini in bilanci troppo
allegri, racconta che quei soldi li
ha regalati a Fabrizio Corona che
era, a suo dire, non solo un amico
e un collaboratore, ma anche un
amante. Sostiene di avergli com-
prato “otto autovetture, a partire
da una Audi cabriolet per arriva-
re alla Bentley Continental”. An-
che un appartamento in via De
Cristoforis a Milano, a un passo
dal corso Como della movida mi-
lanese, “gliel’ho comprato io, o
meglio ho rifornito Corona di
circa 1 milione 500 mila euro in
contanti che doveva utilizzare
per l’acquisto”. Corona nega:
non solo la relazione, ma anche
di aver ricevuto quei soldi. Pro-
mette una smentita con docu-
menti alla mano e parla di una ce-
na a casa di Mora, “nell’estate
2007”, insieme a Gianpiero Fio-
rani, il “furbetto del quartierino”
ex banchiere della Popolare di
Lodi. Fabrizio aggiunge di aver
Lele Mora (FOTO ANSA)
consegnato a Fiorani alcune foto
di Paolo Mieli, ex direttore del
Corriere della Sera e poi presiden-
te di Rcs libri, ritratto insieme a
una donna molto più giovane di
lui. È una delle tante foto acqui-
site dal pm di Milano Frank di
Maio, titolare di un’inchiesta dal
nome che è tutto un program-
ma: “Fotoricatti”.
Nel giugno del 2010 la sua agen-
zia, la mitica Lm management,
controllata da una società lus-
semburghese, viene dichiarata
fallita dal Tribunale di Milano. Le-
le non si scompone. Gli rimane
la “Diana immobiliare”, ammini-
stratore unico sua figlia Diana
Mora, descritta da chi la conosce
come una ragazza fragile e sog-
giogata dal padre. Un uomo che
ama circondarsi da un harem di
uomini e che nutre una scuderia
di donne, giovani e bellissime. In
tanti frequentano la sua casa mi-
lanese, sempre affollata di ragaz-
zi e ragazze che aspirano a diven-
tare famosi. Cene, a volte anche
pranzi. Sempre riservati. La ri-
servatezza piace a Mora, che a
Matrix ha dichiarato: “Io sono co-
me un sacerdote nel confessio-
nale. Mantengo i miei segreti”.
(G. B. e A. M.)

LE AMICHE DI RUBY
BARBARA FAGGIOLI migliore?”, rispose: “Credo MARYSTHELL POLANCO presidente del Consiglio a NICOLE MINETTI infatti inserita nelle
A MATRIX Pedofilia, il Senato inasprisce le pene
VALLETTA ALLO
che, dopo un periodo di
difficoltà, comunque GIÀ NEI VERBALI
Palazzo Grazioli. Il 26
novembre del 2008, L’IGIENISTA ELETTA
elezioni per il Pirellone,
nel “listino” collegato al E MEDIASET LO INCENSA ESCLUSO IL PATTEGGIAMENTO E NON SI POTRÀ PIÙ DIRE: “NON SAPEVO FOSSE MINORE”
SHOW DEI RECORD meno grave rispetto ad DI TARANTINI racconta Tarantini (era il IN LOMBARDIA presidente Roberto
ra il serio e il faceto il 24 settembre scorso, alla

S howgirl cagliaritana
della scuderia di Lele
Mora, raggiunge una
maggiore notorietà come
valletta, nel 2009, dello
“Show dei record”
condotto da Barbara
D’Urso. Prima di questo
dopo gli esordi a “Ballando
e cantando”, su Canale
Italia (conduceva Marco
Predolin), poteva vantare
comparsate in alcuni
programmi delle tv
nazionali. Un servizio da
coniglietta di Playboy, le
fruttò un’interessante
intervista su “Il Giornale”.
Alla domanda: “Cosa
manca secondo te al
nostro Paese per essere
altre nazioni, adesso siamo
sulla strada giusta per una
ripresa. Penso che la
nostra classe politica,
nonostante tutte le critiche
che riceve, sia stata capace
di indirizzare bene la rotta,
in primis il nostro
presidente del Consiglio”.
M aria Esther Garcia
Polanco, detta
Marysthell, oggi è nel cast
di “Colorado”,
trasmissione di Italia1,
gruppo Mediaset, dopo
aver fatto parte della
seconda edizione de “La
Pupa e il secchione”. Le
cronache giudiziarie si
interessano di lei a
seguito di alcune
dichiarazioni fatte
mettere a verbale da
Gianpi Tarantini,
l’imprenditore pugliese
del ramo sanità, asceso
alle cronache per aver
pagato Patrizia D’Addario,
escort barese, perché si
intrattenesse con il
giorno degli attentati a
Mumbai e c’erano 12
italiani in ostaggio), il
premier viaggiò da Roma
a Milano con lo stesso
Gianpi, Maria Esther
Garcia Polanco
e la modella Michaela
Pribisova.
L’ incontro, narrano
le cronache,
avvenne al San Raffaele
di Milano nel dicembre
del 2009. Berlusconi,
colpito al volto da una
statuina del Duomo di
Milano tiratagli in piazza
da Massimo Tartaglia, fu
ricoverato nella clinica
di Don Verzé.
L’avvenente igienista
dentale, che già aveva
lavorato per “Colorado”
(il programma di
Italia1) e “Scorie” (su
Raidue) sarebbe poi
stata lanciata nell’agone
politico con una
candidatura dal
successo quasi certo: fu
Formigoni. Della
vicenda, all’epoca, si
occupò anche il “Times”
di Londra che pubblicò
una fotografia
sull’ultima scoperta di
Berlusconi. Oggi la
Minetti è consigliere
regionale in Lombardia.
T vigilia delle rivelazioni sulla sua storia con
Fabrizio Corona, Alessio Vinci dedica un’intera
sulta e ne ha buona ragio-
Etonino
ne, il senatore del Pdl An-
Caruso, che festeggia
puntata di Matrix all’apologia di Lele Mora (la l’approvazione da parte del
seconda in due anni). “È il santo patrono dei desideri Senato della cosiddetta
“Convenzione di Lanzaro-
inconfessabili” racconta un video che ripercorre la
sua storia, “chiunque, anche se non lo sa, almeno te”, che il Consiglio d’Euro-
pa adottò nel luglio 2007 e
una volta nella vita ha pregato d’incontrarlo”, “la che il governo italiano, nel
sua dimora celeste è come il castello di un orco delle febbraio del 2009, con la mi-
favole, sembra inarrivabile a chi non sia un nistro delle Pari opportunità
prescelto”, “se il beato Lele scende tra gli uomini Mara Carfagna e il presiden-
ogni suo passaggio produce eventi miracolosi”. E te del Consiglio Silvio Ber-
lusconi, annunciò di voler
quando il conduttore gli chiede se si riconosce in
fare propria. Bene, ieri la
quel ritratto, l’agente dei vip non nega e si lancia in
convenzione di Lanzarote,
un monologo di auto assoluzione: “Erano anni
che inasprisce le pene rela-
diversi, c’era tanto movimento e tante persone che tive agli abusi sessuali con-
volevano venire alla mia corte”, “è ora di cambiare, tro i minorenni, è stata ap-
meno si fa vedere meglio si sta, più in alto vai più provata a Palazzo Madama,
facilmente cadi”. Ma la calma è durata poco: fino pronta per passare nuova-
alle rivelazioni su Corona, tre giorni dopo. (C.Pe.) mente all’esame di Monteci-
torio. Mentre dalla Procura
di Milano continua a tirare
vento di bufera per Silvio
Berlusconi, per via di una
presunta relazione sessuale
con una minorenne origina-
ria del Marocco, è una felice
coincidenza che il Parlamen-
to approvi una legge più
stringente sul medesimo te-
ma. È sempre Caruso, tra gli
alfieri di questa battaglia, a
spiegare: “Con la ratifica del-
la convenzione di Lanzarote,
a tre anni dalla sua emana-
zione, l’Italia porta a compi-
mento un percorso che la
colloca tra i paesi all’avan-
guardia nel contrasto agli
odiosi reati di sfruttamento
e abuso sessuale dei mino-
ri”.
TRA LE NOVITÀ intro-
dotte dal nuovo testo, se ne
contano due per adesso
estraneee alla nostra legisla-
zione nazionale. La prima si
chiama grooming e consiste
nell’adescamento tramite In-
ternet, attraverso lo scambio
di file “sensibili” tra un adul-
to e un minore “soggiogato”
(la pena prevista varia da uno
a tre anni). La seconda, la
spiega lo stesso senatore del
Pdl, consiste nel non potersi
difendere con il “non sapevo
che era minorenne”.
QUESTO, secondo il legi-
slatore, dovrebbe stroncare il
mercato delle prostitute
bambine che si trovano an-
che sui marciapiedi delle cit-
tà italiane. “Il cliente della
prostituta minorenne - spie-
ga il senatore Caruso - com-
mette un reato ed è quindi
destinato a subìre una con-
danna penale, senza che egli
possa invocare a propria scu-
sante il fatto di aver ignorato
l’età della prostituta”.
Per Caruso ciò rappresenta
“una vera e propria ’turbativa
di mercato’ perché tende a
dissuadere la clientela dalla
‘domanda’ e quindi inevita-
bilmente ostacola ‘un’offer-
ta’ di ‘sesso giovanissimo’,
che è la nuova frontiera sem-
pre più affollata che la crimi-
nalità offre. È pensabile - con-
clude - che i potenziali clienti
davanti alla prospettiva di
una pena di reclusione fino a
quattro anni, ci pensino due
volte a correre il rischio”.
Infine si raddoppiano i termi-
ni per ottenere la prescrizio-
ne per reati di questo tipo e si
cancella la possibilità di pat-
teggiamento.
pagina 4
è 2,12 MILIONI
Gli stipendi Il conduttore guadagna
dal 1 settembre 2010
al 1 settembre 2013
dei conduttori (con opzione per il 2014)
2 milioni e 124 mila euro
l’anno tra base
nel 2009 e serate speciali.
PD, IDV E UDC
CHIEDONO A MASI
DI SLOGGIARE
Tre consiglieri scrivono a Zavoli
La Vigilanza convoca i vertici
di Carlo Tecce mandato. Andando avanti così si fa solo il gioco
di Mediaset e di Sky”, dice Pier Ferdinando Ca-
olemiche e confusione. Querele e dimissioni. sini. E Pier Luigi Bersani: “Con la lettera di tre
P
Ogni giorno la Rai ha la sua pena e qualcuno Consiglieri, il caso Rai è arrivato a un punto di
che chiede a Masi di lasciare la direzione ge- una gravità inaudita. Siamo davvero al capoli-
nerale. Ieri tre consiglieri di opposizione, a po- nea. Per ripartire è necessario che l’attuale di-
che ore da un Cda per nuovi ribaltoni e nuove no- rettore generale prenda atto che la sua esperien-
mine (poi rinviato a giovedì prossimo), scrivono a za è finita. Non è più il momento di temporeg-
Sergio Zavoli, presidente della commissione di Vi- giare. Qualsiasi ulteriore ritardo rischia di far
gilanza: “Siamo molto preoccupati per lo stato di sa- precipitare la Rai in una crisi irreversibile. Or-
lute della Rai e la situazione è arrivata a un punto tale mai la televisione pubblica è fuori controllo”.
che non possiamo limitare solo alla nostra attività in Nemmeno una settimana fa, in una riunione con
Consiglio di amministrazione l’azione di controllo,
vigilanza e denuncia. Per difendere il servizio pub-
i vertici aziendali, Masi aveva illustrato un piano
industriale pieno di tagli ai costi e agevolazioni al
blico è venuto il tempo di rendere tutti consapevoli
che rischia una crisi irreversibile”. Firmato: Nino
pensionamento per rimediare a un passivo in
crescita per il 2009: almeno 20 milioni di euro in
Rizzo Nervo, Giorgio Van Straten (Pd) e Rodolfo De
Laurentiis (Udc) Zavoli recepisce il messaggio: “Il
più rispetto ai 116 previsti. In Rai si teme che
entro un paio di anni, a questa andatura e con
disagio è grave”. E così (oggi) l'Ufficio di presidenza perdite per oltre 650 milioni di euro, le banche e
convocherà Masi, il presidente Garimberti e i com- i creditori possano diffidare di viale Mazzini. Il di-
ponenti del Cda per un'audizione in Vigilanza. Tro- rettore generale ha in mente una manovra per scon-
vato un accordo con i consiglieri di maggioranza, giurare la crisi, ma le produzioni esterne continua-
Masi era pronto a sostituire Massimo Liofredi a Rai- no. Per segnalare la contraddizione tra la ristrettezza
due con Susanna Petruni (Tg1) e Corradino Mineo a economica e le nuove spese aziendali, ieri il Fatto ha
Rainews con Franco Ferraro (Sky) e a distribuire in- rivelato un progetto per una rubrica di economia da
carichi per digitale terrestre, Gr e Rai Parlamento. affidare a Ingrid Muccitelli, ultima fidanzata di Masi,
L'ha bloccato Garimberti – che meditava le dimis- ex giornalista di Ominbus e volto noto del servizio
sioni – annullando il Cda di stamani. L'opposizione, pubblico. Masi ha annunciato querela sostenendo
compatta dall'Italia dei Valori al Partito democratico che le notizie su un “possibile programma di eco-
passando per l'Udc, chiede le dimissioni di Masi: nomia sono false e diffamatorie”. Eppure la trasmis-
“Guardiamo in faccia la realtà e ognuno si assuma le sione è nella bozza di palinsesto invernale. Una pre-
sue responsabilità: la Rai è allo sbando e sarebbe di- cisazione di Endemol, la casa di produzione berlu-
gnitoso che questa dirigenza rimettesse il proprio sconiana, conferma tempi e argomenti: “La messa in
Digitale terrestre, Mediaset stravince la guerra degli spot
NEL 2011 L’OBIETTIVO DELL’AZIENDA È QUELLO DI PORTARE LE ENTRATE A UN MILIARDO DI EURO
di Loris Mazzetti tv l’aumento della pubblicità Consiglio che, col neomini-
non è proporzionale agli stro dello Sviluppo economi-
uando le polemiche sulla ascolti, Rai supera abbondan-
Q tv infuriano il più delle
volte nascondono i veri
temente Mediaset, le tv di B.
superano abbondantemente
co Paolo Romani, consente di
gestire il settore pay-tv sul di-
gitale terrestre in regime di
obiettivi. Cali degli ascolti la Rai nella raccolta. monopolio (la Rai, nonostan-
dei tg e il contenuto di certi te l’autorizzazione dell’Ag-
programmi sono secondari:
quel che conta è la pubblicità
TRA LE TV generaliste e
Sky è in atto un duello all’ul-
com, ha deciso di rinunciar-
vi). Romani, in un recente in-
e la sua spartizione. I dati dei timo spot. Mediaset stravince contro con il vicedirettore ge-
primi otto mesi del 2010 so-
no confortanti: l’investimen-
grazie al digitale terrestre. Il
25 ottobre è partita la catena
nerale della Rai Giancarlo
Leone, ha avuto il coraggio di
to è aumentato del 4,8 per switch off che si concluderà il
cento rispetto allo stesso pe- 15 dicembre con la copertura
chiedere che i canali Rai non
avessero la pubblicità. Leone,
riodo del 2009, bene per le
tv, benissimo per Internet (il
totale del Nord-Est fino
all’Emilia Romagna. Altri 20
per fortuna, ha risposto pic-
che. Grazie a una innegabile
numero degli inserzionisti milioni di italiani guarderan- capacità imprenditoriale e in-
sulla Rete è aumentato del no la tv solo con il digitale ter- finiti aiutini (l’autorizzazione
27,4 per cento), male, pur- restre, che è il vero business, a Mediaset a occupare il ca-
troppo, per la stampa. Nella lo sa bene il presidente del nale per sperimentare l’alta
definizione,
Pier Silvio Berlusconi (FOTO) l’ostruzionismo
Le tv di B. del governo in Eu-
ropa per impedire
superano l’entrata di Sky nel-
la piattaforma),
di molto la Rai Mediaset Premium
è diventata
un’azienda solida e
nella raccolta con un grande fu-
turo europeo
pubblicitaria all’orizzonte. Nei
primi sei mesi del
anche se fanno 2010 i ricavi sono
aumentati del 46
meno ascolti per cento rispetto
COSE NOSTRE
è 662 MILA
Michele Santoro, dopo
essere stato accusato di
guadagnare più del
doppio, ha deciso di
pubblicare il suo CUD
sul sito di Annozero: 662
mila euro l’anno lordi.
onda del programma era prevista per settembre, ma
problemi di budget Rai per il 2010 ne hanno causato
lo slittamento”. La società multinazionale va nel det-
taglio “il numero delle puntate, rispetto a quanto
previsto inizialmente, è stato inoltre dimezzato”. E
sottolinea: “Non è mai stato deciso tra Endemol e Rai
il nome di alcun conduttore”. E perché? Semplice-
mente perché l'operazione è ancora segretissima e
in fase embrionale. Persino Barbara Carfagna (Tg1)
allo stesso periodo del 2009,
da 260 milioni a 394, con una
previsione di superare entro
l’anno l’importante cifra di
800 milioni. Nel 2011 l’obiet-
tivo è quello di portare le en-
trate a 1 miliardo. Nei primi
sei mesi di quest’anno la pub-
blicità è stata di 33 milioni, il
resto è arrivato dai così detti
“clienti attivi” (abbonati),
che, sempre nei primi sei me-
si, sono passati da 3,7 milioni
a 4,4. Se ne sono accorti an-
che i politici: il segretario Pd
Pier Luigi Bersani e più recen-
temente il ministro del Teso-
ro GiulioTremonti.
UN GOVERNO, non in co-
stante conflitto di interessi,
mettendo a gara le frequenze
liberate dal digitale (il ricavo
presunto si aggirerebbe tra i 2
e i 3 miliardi di euro), potreb-
be finanziare il “sapere” (solo
l’università ha un buco di 1,4
miliardi), proposta di Bersani,
il decreto Milleproroghe, pro-
posta Tremonti. Bersani e Tre-
monti dimostrano però di
non conoscere lo stato di fat-
to. A fronte di tanta disinfor-
mazione il ministro Romani è
stato costretto ad intervenire
categoricamente: “Non ci so-
che dovrebbe condurre insieme con la Muccitelli,
già contattata in estate in maniera informale, non
compare nella scheda presentata da Raidue. Ende-
mol fa di più: specifica che la Muccitelli – “profes-
sionista di primo livello” – non farà parte del pro-
gramma. Curiosa rettifica: un attimo prima, Ende-
mol scriveva che “non è mai stato deciso il nome di
alcun conduttore”. Perché spingersi oltre? Excusatio
non petita.
no frequenze a disposizione”.
La disinformazione è strate-
gia: serve a nascondere un
meraviglioso mercato che si
sta sempre più ingrandendo.
Il digitale terrestre in Italia
non può liberare frequenze,
così come è avvenuto negli al-
tri paesi europei, perché so-
no già impegnate. La sola Si-
cilia ha ben 101 tv, 500 sono
quelle presenti sul territorio
nazionale. Ognuna di queste
occupa una frequenza. La tan-
to sbandierata moltiplicazio-
ne dei canali sta andando alle
tv già esistenti. È un far west
che strategicamente non è
stato regolamentato. Queste
tv, molte delle quali trasmet-
teranno sui nuovi canali solo
il monoscopio, godono dello
stesso diritto di Rai, Mediaset
e La7. Un imprenditore che
deciderà di entrare nel setto-
re o è già titolare di una tv
locale, quindi ha già a dispo-
sizione le nuove frequenze,
altrimenti dovrà acquistarle
dalle tv private. A che cifra?
Mentre Mediaset guadagna
chi paga sono i cittadini e la
Rai. Per ogni famiglia è stato
stimato un costo di 60 euro
per l’acquisto di due decoder
(fascia bassa).
è 500 MILA
Lo stipendio di Giovanni
Floris va calcolato, da
contratto, sulla media
del triennio: 450 mila euro
lordi per il primo anno,
500 mila per il secondo
e 550 mila per il terzo.
SHARE STAGIONE 2009 - 2010
Il totale dell’esborso sarà di
800 milioni, se al decoder
esterno si aggiungono l’ac-
quisto di nuovi tv e l’adegua-
mento dell’antenna per la ri-
cezione del segnale.
LA RAI, solo nel 2010, ha
dovuto digitalizzare 8 mila im-
pianti di diffusione del segna-
le. Il costo degli interventi,
nel periodo 2009-2012, sarà
pari a 300 milioni di euro. È di
ieri l’appello di alcuni consi-
glieri di amministrazione del-
la necessità vitale per la tv,
che rappresenta il servizio
pubblico, di applicare il piano
industriale, atteso ormai da
un anno, per portare corret-
tivi in grado di fermare la len-
ta agonia dell’azienda denun-
ciata dal presidente Garim-
berti. Il digitale terrestre
sbandierato come simbolo di
pluralismo al momento ha
portato risorse solo a Media-
set, grazie a questo la società
del presidente del Consiglio
ha annunciato che investirà,
nel triennio 2010-2012, un
miliardo di euro nella produ-
zione di nuovi programmi e
soprattutto nell’acquisizione
di diritti (calcio e film) per la
piattaforma Premium.
è 196 MILA
Gianluigi Paragone
guadagna mille euro
lorde a puntata più lo
stipendio da
vicedirettore di Raidue:
in totale guadagna
196 mila euro.
SANTORO MANTIENE VESPA
Porta a Porta costa il doppio di Annozero, ma Bruno guadagna
5 volte Michele: 2,1 milioni contro 662mila euro
di Beatrice Borromeo
e Carlo Tecce
arà anche un’azienda pub-
S
blica, ma è pur sempre una
società per azioni. Eppure
scoprire quali sono i pro-
dotti di successo della Rai e qua-
li i bidoni è impresa da agenti
segreti, perché i costi (e le per-
dite) dei singoli programmi so-
no tra i segreti meglio custoditi
del Paese. Ma incrociando i dati
ufficiali, si riesce comunque a
rompere il muro di riservatezza
che circonda viale Mazzini.
Se consideriamo il 2009, ognu-
na delle 29 puntate annue di
Annozero costa 194 mila euro
e viene vista in media da quasi
cinque milioni di persone
(4.942.370) con uno share del
20,08 per cento. I costi vengo-
no interamente coperti dai rica-
vi pubblicitari, che sono più del
La distruzione
della Rai vista
triplo: consultando il listino
prezzi della Sipra, la concessio-
naria per la pubblicità della Rai,
da Marilena Nardi
vediamo che ogni spot di Anno-
zero della durata di 30 secondi,
nell’autunno 2009, è stato ven-
duto a prezzi oscillanti tra i 59
mila e i 66 mila euro. Annozero
vende di media 20 spot per un
totale di 600 secondi a serata.
In onda tutti i giovedì
alle ore 21.05 Il listino prezzi
degli spot
SHARE RETE SHARE
+10,58% SU RAI1 Porta a Porta, il pro-
9,50% 20,08%
gramma di Bruno Vespa, va in
onda 110 volte all’anno più spe-
In onda tutti i martedì ciali estivi. Il costo della trasmis-
SHARE RETE
alle ore 21.05
SHARE
sione è 70 mila euro a puntata,
che lievitano a 84 mila quando
passa in prima serata. L’ascolto
medio è del 16,44 per cento di
+7,00% share con 1 milione e mezzo di
8,54% 15,54% telespettatori (1.410.314). Porta
a porta riesce a vendere in media
In onda la domenica
soltanto 360 secondi di pubbli-
cità a serata al prezzo (dati Sipra
alle ore 21.05
dell’autunno 2009) di 28 mila
euro ogni 30 secondi. 28 mila eu-
SHARE RETE SHARE ro contro circa 60 mila: ma il
+3,68% confronto tra la “redditività” di
8,54% 12,22%
Santoro e quella di Vespa deve
tener conto del fatto che vanno
in onda in orari e su reti diverse,
In onda dal lunedì
al giovedì alle
Rai1 è più forte di Rai2, ma la se-
conda serata per gli inserzionisti
ore 22.50
vale molto meno del prime time .
SHARE RETE SHARE
Si può però calcolare quanto de-
-4,71% vono pagare i telespettatori che
pagano il canone per ciascuna
21,15% 16,44%
delle due trasmissioni. I costi
diAnnozero, spalmati sui contri-
In onda tutti i venerdì buenti, sono di 30 centesimi di
alle ore 23.40 euro ogni mille ascoltatori, per
Porta a porta si spendono invece
50 centesimi. Solo L’Ultima pa-
SHARE RETE SHARE
-1,10% rola, la trasmissione settimanale
di Gianluigi Paragone in seconda
9,50% 8,40%
serata su Rai2, costa più di quella
di Vespa tra i programmi di infor-
In onda tutte
le domeniche alle
mazione: 70 centesimi ogni mil-
le ascoltatori se consideriamo i
ore 14.30 dati forniti dal conduttore stes-
so, 98 centesimi secondo quan-
SHARE RETE SHARE to risulta al Fatto Quotidiano. Le al-
-0,77% tre principali trasmissioni d’in-
8,54% 7,77%
formazione della Rai sono, in
proporzione, meno care: Re-
port di Milena Gabanelli costa
Elaborazione dati Auditel Studio Frasi 40 centesimi ogni mille ascolta-
Giovedì 28 ottobre 2010
COSE NOSTRE
è 240 MILA è 150 MILA
Lucia Annunziata Milena Gabanelli
guadagna 8 mila euro guadagna 150 mila euro
lordi a puntata e il suo lordi all’anno: “Mi va
programma, “In bene così perché è la
mezz’ora”, costa stessa cifra che prende
25 mila lordi per ognuna un primario in un grande
delle 30 puntate annue. ospedale”, ha dichiarato.
tori (e 139 mila euro a puntata) e
Ballarò di Giovanni Floris 27
centesimi (e 110 mila a puntata).
54mila euro ogni 30 secondi, cir-
ca il doppio che per Vespa.
C’è però una variabile cruciale, e
sto “lascio la Rai”). Un monopo-
lio dell’informazione di Rai1,
che non lascia spazio ad altre ini-
ziative, nonostante gli ascolti in-
Ecco gli ascolti: quasi 4 milioni in dunque riservatissima, per valu-
media col 15,54 per cento di sha- tare nel concreto se un program- feriori agli standard della rete: se
re per Ballarò, e quasi tre milioni ma per la Rai è un affare o una la media di Rai1 è del 21,15 per
per Report (12,22 per cento di
share), entrambi su Rai3.
palla al piede. cento di share, Vespa col suo
16,44 per cento di ascolti va sot-
Nonostante la Sipra si rifiuti di Lo sconto to quasi di cinque punti.
fornire i dati complessivi e det- Anche l’Ultima parola abbassa la
top secret
tagliati, sappiamo che Report, a media di rete (di 1,1 punti di sha-
novembre dell’anno scorso, ha re) portando a casa 759 mila
venduto 720 secondi di pubbli- QUANDO l’azienda vende gli spettatori a fronte della media di
cità per ogni puntata. Prezzo: spazi pubblicitari agli inserzioni- 976 mila che ha Rai2 in seconda
55mila euro ogni 30 secondi. sti, infatti, concede sconti del 40 serata. Perde anche Lucia An-
Ballarò ha venduto 360 secondi, o 50, persino 60 per cento. Si nunziata su Rai3: il suo In
proprio come Porta a porta, con possono solo fare ipotesi: il pub- mezz’ora, in onda nella fascia
la differenza però che gli inser- blico di Santoro, per esempio, è difficile della domenica pome-
zionisti hanno pagato per Floris più pregiato perché più giovane riggio (su Rai1 e Canale 5 ci sono
(nella fascia 43-53 anni), in quel- i contenitori di varietà) , viene
lo di Vespa abbondano invece i seguito dal 7,77 per cento di sha-
Il costo pensionati, a basso reddito e
dunque target secondario per la
re rispetto a una media di rete
dell’8,54 per cento. Ma la tra-
di Porta a porta pubblicità. E’fisiologico, quindi,
che la Rai cerchi di incoraggiare
smissione dell’Annunziata non
viene interrotta da break pubbli-
per ogni mille l’acquisto di blocchi pubblicita-
ri là dove sono meno redditizi,
citari, inizia subito dopo il tg e
viene seguita solo da promo di
con vendite in blocco a prezzi altri programmi di Rai3, dunque
ascoltatori scontati (possibili perché Porta a non pagati. Questo significa che
Porta va in onda molto spesso). i 25 mila euro lordi, cioè il costo
è quasi il doppio Infatti al contrario di tutti gli altri di ogni puntata, non vengono
programmi, che sono settimana- coperti da alcun ricavo.
di quello li, Vespa occupa quattro sere a Gli stipendi non sono però pro-
settimana (quando hanno cerca- porzionati ai risultati di ascolto:
di Annozero to di ridurle a tre, Vespa ha rispo- in testa c’è infatti Bruno Vespa,
con i suoi 2,12 milioni di euro
all’anno. Vespa ha aumentano il
suo stipendio base da 1,2 a 1,6
milioni di euro per 100 puntate,
a cui aggiungere gli extra per le
prime serate. Nella classifica se-
guono Santoro (662 mila euro) e
Floris (500 mila euro di media).
Anche se ha raccontato in diret-
ta di guadagnare “solo mille euro
lordi a puntate”, Paragone som-
ma il gettone per la conduzione
all’ingaggio da 160 mila euro lor-
de per la vicedirezione di Rai-
due. Lucia Annunziata incassa
invece 8 mila euro lordi a pun-
tata, la Gabanelli soltanto 150
Mauro Masi ospite di Bruno Vespa (FOTO ANSA)
mila all’anno, sempre lordi.
(1. Continua)
LETTERA a Fini. 2400 giornalisti
rischiano il posto
ento tra giornali e tv sull’orlo del bur- anno, senza quote prefissate. La lettera
Ctributi
rone, sospesi tra la proroga dei con- chiede la proroga per altri 12 mesi del
pubblici e un regolamento che li
ridurrà drasticamente. Il futuro è a se-
diritto soggettivo, il ripristino dei con-
tributi ai giornali editi e diffusi all’estero
rissimo rischio per giornali storici della (dimezzati lo scorso febbraio) e, soprat-
sinistra come il Manifesto, l’Unità e Libe- tutto, una riforma del settore che pe-
razione, ma anche per il Secolo d’Italia e nalizzi i giornali “finti”. Le commissioni
tanti quotidiani locali. “Oltre cento te- parlamentari hanno dato parere favore-
state rischiano la chiusura, 4500 tra gior- vole a un regolamento più severo per i
nalisti e poligrafici potrebbero perdere il contributi: secondo il testo dello scorso
lavoro” ricorda una lettera firmata da de-
cine di direttori, inviata lo scorso 23 ot-
agosto, potranno richiederli solo i gior-
nali che abbiano venduto almeno il 25%
tobre a Fini e Schifani per chiedere
“un’iniziativa”. Ovvero, di sostenere il
delle copie distribuite, se nazionali, e il
40%, se locali. Tra le copie distribuite,
ripristino del diritto soggettivo dei gior-
nali ai contributi statali, abolito da Tre-
non potranno essere inserite quelle ven-
dute in blocco a prezzo inferiore a quel-
monti con il decreto 112 del 2008 e pro- lo indicato sul giornale. Entro fine di-
rogato per i fondi 2009 per le tante pro- cembre, i giornali riceveranno i contri-
teste. Con il diritto soggettivo, le testate buti per il 2009, pari a 150 milioni. Ma
avevano parametri certi per ottenere i per il prossimo anno non ci sono cer-
fondi pubblici: senza, dovranno accet- tezze.
tare contributi statali decisi di anno in Luca De Carolis
pagina 6 Giovedì 28 ottobre 2010

L
COSE LORO

a protesta si è acuita nell’ultima
L’ultima settimana settimana, quando, contro le forze
dell’ordine in assetto antisommossa,
allo scoccare della mezzanotte di ogni giorno,
di protesta venivano lanciate non solo bottiglie e bastoni ma
anche bombe carta, fuochi pirotecnici fatti
esplodere orizzontalmente e decine di bottiglie
prima della tregua molotov. Numerosi gli incidenti avvenuti nei
pressi della rotonda di via Panoramica,
considerato il luogo simbolo della protesta,
contro i miasmi provenienti dalla discarica Sari e
l’ipotesi di apertura di un secondo sito a Cava
Vitiello a Terzigno. Non sono mancate cariche
della polizia contro i manifestanti, i quali hanno
poi raccolto per strada mezza dozzina di bossoli
sparati in aria dalle forze dell’ordine. La linea
dura del Viminale ha portato ad arresti,
perquisizioni e controlli. Le strade di Boscoreale,
Boscotrecase e Terzigno restano bordate di
immondizia, ma sono per ora restituite alla vita e
al caotico traffico. La rotonda Panoramica è
sgombra di presìdi, senza uomini in divisa e
autocompattatori che sfilano rapidi perché
trasportano solo terreno ammazza-odori.

NÉ STATO NÉ GOMORRA
A Terzigno gli inquirenti cercano chi ha manovrato
i violenti: “È una situazione anomala, inedita”
di Antonio Massari no – Annunziata e Fabbroci- civile, Guido Bertolaso e l'as-
no – Cesarano. Ma è il senso, surdità d'una nel parco del Ve-
a riapertura della disca- che sfugge: "Forse – conti- suvio. Poi si passa alla presen-

L rica Sari viene rinviata

di altre 48 ore: altri due
giorni di "tregua", per
l'inferno di Terzigno, che
consentono a Silvio Berlu-
sconi di presentarsi più facil-
mente ad Acerra: il presiden-
te del Consiglio oggi si pre-
senterà nella cittadina del
termovalorizzatore. E spie-
gherà cos'intende fare per
realizzare il "miracolo": "Il
problema sarà risolto in dieci
giorni" aveva detto cinque
giorni fa, mentre infuriavano
gli scontri. E su quegli scon-
tri sta indagando la magistra-
tura. Il paradosso, in questa
storia, è che se l'intervento
della camorra c'è stato, nes-
suno ha ancora capito quale
sia il suo scopo. Il fascicolo
dell'Antimafia napoletana è
stato aperto quattro giorni
fa: "Ancora troppo pochi", di-
nua un investigatore – gli
scontri servono a spingere il
sistema verso l'emergenza:
così le imprese del settore ri-
fiuti lavorano più facilmente,
spesso senza mostrare il cer-
tificato antimafia. Ma è solo
un'ipotesi. Al momento dob-
biamo registrare che siamo
di fronte a un fatto nuovo: a
una sorta d'anomalia". L'ano-
malia sta anche nel fatto che,
da questa vicenda, i clan del-
la zona ci stanno "subendo" il
controllo dello Stato: la pre-
senza delle forze dell'ordine
sta intaccando lo spaccio di
stupefacenti.
La nuova
e la vecchia cava
LE INFORMATIVE della Po-
lizia intanto analizzano il con-
za della camorra. Tra i proprie-
tari della cava Sari ci sono due
personaggi, Salvatore La Mar-
ca e Giuseppe De Gennaro, le-
gati al clan Fabbrocino. Tutto
questo, però, risale al 1997. La
cava Sari oggi appartiene alla
Sapna: un ente pubblico pro-
vinciale. E quindi: con la disca-
rica, gli uomini vicini al clan
Fabbrocino, non c'entrano
più nulla. Anche Giovanni Vi-
tiello, proprietario della cava
Vitiello, viene considerato vi-
cino al clan Fabbrocino. Ma
trattandosi ancora d'una cava
e non d'una discarica, il nesso
tra camorra e rifiuti pare sem-
pre piuttosto lontano. Non so-
lo. Se così fosse, il clan avrebbe
interesse a far aprire la nuova
discarica, piuttosto che ap- La discarica di Sari
poggiare la lotta dei cittadini al centro della questione
che non la vogliono. Oppure
no, come spiega il generale
Oggi scontri più violenti, si stia cer-
cando una strategia "camorri-
(ANSA)

cono gli investigatori, "per

trarre una conclusione". Gli
indagati sono quattro e gli in-
quirenti stanno seguendo so-
prattutto una traccia: tra i ra-
gazzi che hanno incendiato i
camion, qualcuno è legato al
clan Giugliano, famiglia sto-
rica della camorra campana.
Il punto è che il clan Giuglia-
no non è di Terzigno, Bosco-
reale, Trecase o Boscotreca-
se, ovvero i comuni che stan-
no lottando per la chiusura
della discarica Sari: il clan
Giugliano è di Poggiomari-
no. E l'idea d'incendiare i ca-
mion sarebbe partita da Na-
poli. Polizia e carabinieri in-
dagano anche sui clan Aqui-
testo. Ripercorrono la storia
della vecchia cava Sari, oggi
trasformata in discarica e della
cava Vitiello, destinata, secon-
do le intenzioni dello Stato, a
ospitare la più grande discari-
ca d'Europa. "Era una ex disca-
rica, di cui gli abitanti del ve-
suviano aspettavano da tempo
la bonifica e fu riaperta con la
promessa pubblica che, entro
un anno, il volume dei confe-
rimenti si sarebbe ridotto al
minimo. La discarica sorge al-
l'interno del Parco Nazionale
del Vesuvio, considerato patri-
monio dell'Unesco". Fin qui,
come dire, la Polizia mette ne-
ro su bianco le promesse man-
cate dal capo della Protezione
Mario Morelli, durante l'audi-
zione in Parlamento del 14 ot-
tobre: "Si tratta di proteste le-
gittime, da parte di persone
che soffrono la presenza d'una
discarica vicino casa, ma riten-
go che ci sia qualcos’altro. La
camorra ha tutto da perdere,
di fronte alla realizzazione d'u-
na discarica controllata dai mi-
litari. Preferisce non far realiz-
zare la discarica perché, in
questo modo, può trasferire
anche rifiuti pericolosi e tossi-
ci". Gli interessi della camorra,
a questo punto, potrebbero
essere "futuri", e non attuali.
Ma c'è qualcos'altro che non
torna: "I clan locali", spiega un
investigatore che conosce be-
Berlusconi si sta" che, invece, forse non c'è.
In attesa di capirlo, mentre le
presenta ad indagini proseguono, regi-
striamo altre mancanza, quel-
le dello Stato: la discarica non
Acerra per è neanche collegata alla fo-
gna.
spiegare come "La pompa del depuratore,
che deve depurare il percola-
vuole attuare to, non è collegata alla fogna",
ci racconta un tecnico, "e
il “miracolo” quindi dobbiamo portar via
l'acqua trattata con dei ca-
mion. Il collegamento era pre-
ne la zona, "sono specializzati visto nelle opere di compensa-
in spaccio, traffico di stupefa- zione, ma nessuno s'è mai de-
centi, estorsioni: non sono im- gnato di realizzarlo". Ieri, infi-
prenditori come i casalesi". ne, è scaduto il bando europeo
Resta un'ultima ipotesi: che per la raccolta dei rifiuti "sec-
nell'organizzazione degli chi": potrebbero essere tra-
sportati tra Svezia e Germania,
ma si tratta soltanto di una mi-
nima parte del problema che,
in queste ore, sembra essersi
ridotto al solo "ordine pubbli-
co". E mentre la polizia ritrova
una pistola, in un casolare ab-
bandonato, proprio nella zona
degli scontri, i ragazzi del "mo-
vimento" parlano di "clima
quasi cileno", dell'uso di "lacri-
mogeni proibiti dalle conven-
zioni internazionali" e mostra-
no bossoli ''calibro 9'' rinvenu-
ti per strada, attribuendoli ad
armi della polizia. E chiedono:
"Quando Maroni dice che si
potrebbero intraprendere
azioni ancora più dure, a cosa
vuole arrivare?".

Spatuzza, lo 007 e chi c’è dietro la strage di via D’Amelio

PER IL PENTITO, NARRACCI POTREBBE ESSERE L’UOMO DELLO STATO COINVOLTO. IL GENERALE MORI INDAGATO A PALERMO
di Giuseppe Lo Bianco
entre i pm della Dda di Pa-
M lermo interrogano lo 007
dell’Aise Rosario Piraino, ac-
cusato di minacce nei con-
fronti di Massimo Ciancimino
per convincerlo a non fare il
nome di Silvio Berlusconi nel-
le sue deposizioni, a Caltanis-
setta un altro 007 del Sisde Lo-
renzo Narracci, viene indica-
to dal pentito Spatuzza come
''somigliante'' all'uomo estra-
neo a Cosa Nostra che parte-
cipò al caricamento dell'au-
tobomba utilizzata contro il
giudice Borsellino. E mentre
tra Palermo e Caltanissetta le
indagini sulla stagione delle
stragi puntano sui servizi se-
greti (anche Massimo Cianci-
mino ha riconosciuto Narrac-
ci sostenendo che venne a ca-
sa sua), dalla palude delle trat-
tative tra Stato e mafia emer-
gono le divise nere dei cara-
binieri, macchiate da accuse
pesanti. Trattative di vertice,
con Vito Ciancimino e i boss
corleonesi, in cui compare il
nome del generale Mario Mo-
ri, ex capo del Ros e del Sisde,
che la procura di Palermo, co-
me ha scritto il Fatto il 5 giu-
gno scorso, indaga per con-
corso esterno in associazione
mafiosa.
MA ANCHE vicende anti-
che, oggi rilette in una nuova
chiave, come la volontà della
procura di Firenze, che nel
lontano 2003 stava per iscri-
vere il nome dell’ufficiale nel
registro degli indagati dopo
avere ricostruito
una singolare sin-
tonia tra le bombe e
i provvedimenti di
proroga, e di revo-
ca, del 41 bis a cen-
tinaia di boss dete-
L’anticipazione
Il 5 giugno scorso
avevamo già parlato
del coinvolgimento
del generale Mori
nuti. E storie di contorno, non
meno gravi, come quella che
coinvolge il maggiore Anto-
nello Angeli, oggi sospettato
di favoreggiamento, l’ufficiale
che il 17 febbraio del 2005
omise di aprire la cassaforte
della casa dell’Addaura
dell’ex sindaco mafioso
dov’era custodito, secondo
Ciancimino jr, nientemeno
che il famigerato “papello”.
Ma non solo. Nell’ignorare la
cassaforte Angeli potrebbe
avere obbedito ad ordini ge-
rarchici superiori. I pm della cronica di una serie di episodi va. Ancora una volta, dunque, i
Dda avrebbero ricostruito il che vedono l'ex capo del Ros riflettori si riaccendono sul
contesto nel quale si è svilup- al centro di ambigue vicende
pata la mancata perquisizio-
ne, interrogando tutti i sottuf-
legate alla cattura dei grandi
latitanti corleonesi. In una no-
Giano bifronte dell'antimafia,
rilanciando sulla personalità
del generale l'eterno dilemma:
ficiali intervenuti, tra cui il ta Mori si dice tranquillo, con- fuoriclasse delle investigazioni
luogotenente Saverio Blanda- ferma che si difenderà nel pro- o – come ha detto lo stesso Mori
no, che avrebbero riferito di cesso e negando di essere mai in aula – ''minus habens che
''strani movimenti'' di docu- sceso a patti con la mafia os- procede nelle indagini senza la
menti nel giorno della perqui- serva che la notizia dell’accu- parvenza del discernimento'',
sizione. Le novità dell’inchie- sa per concorso esterno era fino ai confini della collusione
sta sulla trattativa emergono gia’ stata pubblicata nel giu- mafiosa? ''Penso che non siamo
dal deposito di nuovi atti di in- gno scorso. ne' l'uno ne' l'altra cosa – e' la
dagine nel processo per la risposta consegnata ai giudici
mancata cattura di Bernardo OGGI I PM Paolo Guido e Ni- dallo stesso ufficiale del Ros –
Provenzano, che ri- no Di Matteo, coordinati dal pero' un minimo di buon sen-
prende domani, procuratore aggiunto di Paler- so, per evitare di fare le vittime
con l’audizione del mo Antonio Ingroia, mettono sacrificali di un gioco che, se
tecnico grafologo insieme tre episodi importanti fosse esistito, sarebbe stato piu'
della difesa, Mar- della carriera di Mori che costi- grande di noi, ritengo che ce lo
ras. Ma dagli atti tuiscono altrettanti punti oscu- dovrebbero concedere tutti''.
viene fuori la nuo- ri della lotta a Cosa nostra: la Proprio su Mario Mori si erano
va impennata delle mancata perquisizione del co- accesi anche i riflettori investi-
indagini, che pre- vo di Totò Riina nel '92, la man- gativi della procura di Firenze
lude ad un aggra- cata cattura di Bernardo Pro- che nel 2003 indagava su una
vamento del capo venzano a Mezzojuso nel '95, presunta interlocuzione, a
d’imputazione ed il ruolo di Mori nella tratta- suon di bombe, tra Stato e mafia
per il generale tiva con Vito Ciancimino, dise- in relazione all'iter legislativo e
Mori, e che nasce gnato dal figlio Massimo, an- all’applicazione dell'articolo
dall'analisi sin- ch’egli indagato per la trattati- 41 bis.
Giovedì 28 ottobre 2010 pagina 7

H
IN FONDO A DESTRA

a attraversato la prima e anche lasciare il Pdl, ovvero “un raggruppamento fuori dal Parlamento nel quale, con qualche
In Parlamento dal 1968 la Seconda Repubblica in senza dibattito interno e con una visione interruzione, sedeva dal lontano 1968.
posizioni importanti, è stato feudale”, come ha scritto nella lettera di Diventato ministro della Giustizia del
l’avvocato in famosi processi degli anni dimissioni indirizzata a Silvio Berlusconi. Cavaliere nel 1994, Biondi esclude di voler
è stato anche segretario Settanta e Ottanta, tra cui quello contro la La sua militanza con i movimenti e i partiti aderire al Fli del presidente della Camera,
“mantide di Cairo Montenotte” di cui fondati dal premier è stata sempre in prima anche se uno dei momenti di maggior
assunse la difesa. Dopo 16 di militanza linea. Almeno fino al 2008, quando venne dissenso dal Pdl fu proprio in occasione
del Partito liberale Alfredo Biondi, 82 anni, ha deciso di escluso dalle liste del Porcellum e restò dell’espulsione di Gianfranco Fini.

ALFREDO BIONDI
di Luca Telese to felice. Ma vista la pletora de- persino, come persona. Ma la
gli yes-man che si sono affolla- sua idea della politica, poi im-
a, io posso aver sba- ti... posta a tutto il partito in Ligu-

“S gliato molte cose. Un

liberale ha dentro il
suo Dna l’idea del
Cosa fa ora?
L’avvocato. Lo pratico da tre
quarti di secolo e lo farò finché
ria, è feudale. Si immagini che
mi ha costretto ad emigrare,
l’ultimo anno alle elezioni, per-

“CON IL PDL
dubbio... Posso aver fatto delle campo. Quindi per poco, eh, ché non voleva che fossi eletto
battaglie inutili, o persino sba- eh... nella mia regione. Questo è
gliate, ho provato ad essere un Chi è rimasto dei padri fon- l’uomo!
garantista e so che questa per datori di Forza Italia? Bertolaso?
voi del Il Fatto è già una mezza Antonio Martino. Di cui imma- Eh, eh, eh... Un mito infranto.
bestemmia. Ma quello che non gino il disagio, anche se lui è E Verdini?

posso fare, e non ho mai fatto, è
unirmi al coro dei laudatores im-
bambolati che cantano la gloria
del capo e si commuovono
quando ripetono ‘Meno male
che Silvio c’è!’. A tutto c’è un
limite no?”.
Persino lui, l’uomo del “decre-
to Biondi”, Alfredo Biondi, 80
anni, liberale di antica data, ha
finito per gettare la spugna. Do-
po essere stato il ministro sim-
bolo del primo governo Berlu-
sconi, adesso dice addio al Pdl,
al Cavaliere, a vent’anni di sto-
ria, a “un amico”, se ne va senza
rancore, senza sbattere la por-
ta, ma con una punta di ironia
sulfurea: “Sa, io sono entrato in
politica con l’idea che si posso-
no fare mille compromessi. Ma
che non si può fare carriera per
adulare un capo, né arricchir-
“Ormai nel
partito quasi
tutti pensano
ad adulare
il capo solo
per fare carriera
o arricchirsi”
si”. Biondi ha rotto per il suo
dissenso sul procedimento
contro Gianfranco Fini. Ma ag-
giunge anche di aver sentito
crescere dentro di sé un males-
sere crescente: “Mi sono reso
conto che, nell’ultimo anno in
Parlamento, avevo votato in
maniera difforme dal partito su
tutte le questioni della laicità e
delle libertà individuali”.
Ministro...
Macché ministro!
Senatore...
Non lo so da due anni.
E quindi?
Avvocato, più semplicemente.
SOLO SIGNORSÌ”
Dopo 16 anni l’ex ministro dà l’addio
a Berlusconi: “Non ne potevo più”
Ma in fondo sono un tergicri-
stallo (e ride).
Prego?
No, non mi sono ancora rinco-
glionito, ma ha capito bene. Ve-
de, rispetto a quelli nati con le
certezze delle ideologie, noi li-
berali eravamo come tergicri-
stalli. Siamo cresciuti con una
dialettica interiore, con un
dubbio: ‘Sì-No, Sì-No’.
Oggi, con il tergicristallo sul
“No”, l’hanno cercata tutti i
giornali...
Buffo, vero? È la prova che uno
diventa importante solo quan-
do non c’è più. Mi sento come
un personaggio di Gogol!.
Ma lei non è sparito. Lei se
n’è andato!
Sì, sono d’accordo con quello
che dice Fini. Anche nel centro-
destra, sulle questioni della le-
galità, non si possono fare de-
roghe. E sui diritti civili sto sof-
frendo da anni.
Ad esempio?
Sulla fecondazione assistita, sui
contratti di unione solidale, o i
Pacs, o come li volete chiama-
re. Fino al 2008 ho votato sem-
pre contro, applaudito da Ven-
dola e da Pisapia, che conside-
ro un galantuomo e guardato
come un marziano dai miei
compagni di partito. Ma si
può?
C’è meno libertà nel Pdl che
nella prima Forza Italia?
Su questi temi senza dubbio.
Ma ci sono altri laici, nel Pdl?
Dice? C’erano ‘i socialisti di sua
maestà’… Che però adesso so-
no i socialisti di… ‘sua santità’.
Nel senso della devozione per
il pontefice, intendo. lusconi non ci ha parlato?
I nomi non li fa? Venti minuti fa, era lui quando
Ma certo. Avete visto Sacconi? trovava occupato. Mi ha colpi-
Una conversione sorprenden- to che non mi abbia detto: ‘Per-
te. Siccome è veneto si è messo ché non resti?’.
in testa che per stare nel Pdl de- Non ci credo.
ve essere anche devoto. È così. Ha detto: quando torne-
La goccia che ha fatto tra- rai ammazziamo il vitello gras-
boccare il vaso? so. Non è la stessa cosa. Lui non
Volevano discutere la questio- chiede, capisce?
ne di Fini nell’ufficio di presi- Dicono: Biondi è amareggia-
denza, che è un gruppo di con- to perché non è stato rican-
sulenti di Berlusconi. Eh no, ho
detto e scritto:
didato...
Ma sono pazzi? Ho fatto nove
ci vuole la
direzione
legislature, come le Sinfonie
di Beethoven!
nazionale.
Non mi
Non mi dica che era
contento di restar
hanno fuori?
nemmeno Per nulla. Ero già vec-
risposto!!! chio e usurato nel 2008,
Con Ber- figuriamoci ora. Però se
fossero entrati dei gio-
vani dinamici
sarei sta-
molto riservato. Tutti gli altri
sono stati già epurati: zaaac!
Ad esempio?
Il povero Jannuzzi, decapitato
come me. Vedo che è scompar-
so Pera. E Urbani che entra ed
esce dalla soffitta, eh, eh, eh...
Siamo stati tutti sterminati.
Cosa pensa dei nuovi prota-
gonisti come Scajola?
Mi provoca? Io ho una biografia
di antiscajolismo nel curricu-
lum. Una vita da onesto e im-
placabile avversario dello sca-
jolismo da difendere. Non è
che ho aspettato la casa a sua
insaputa
È colpevole?
Sono garantista, gliel’ho detto.
Attendo. Ma altre colpe, per
me più gravi, le ha di sicuro.
Lo odia?
Ma no... Se posso dire, lo stimo
“Scajola
ha una
concezione
feudale
della politica
Bertolaso? Un
mito infranto”
Alfredo
Biondi visto da
Emanuele Fucecchi
Pensavo che vivesse confinato
a via dell’Umiltà. Non immagi-
navo che trovasse il tempo per
accudire una banca.
Che fa, un “liberale” come
lei suggerisce il conflitto di
interessi?
Le dico una cosa: a ottant’anni
vivo in una casa in affitto, senza
lussi né privilegi, non ho auto
blu. La differenza fra quelli del-
la mia generazione e questi, è
che mai abbiamo pensato che
ci si potesse arricchire.
Finirà insieme a Fini?
Mica ho la fregola di andare a
fare il figurante! Mi piacerebbe
costituire con qualche amico
un nucleo di opinione che pesi
nel dibattito del centrodestra.
Però Fini le piace...
Al congresso ha fatto un discor-
so da uomo di Stato.
Facciamo un test. Lei che
pensa dello scudo?
Che ci sia un’immunità retroat-
tiva alla funzione lo accetto.
Che ci sia una protezione re-
troattiva per Berlusconi, no.
Non credo alle mie orec-
chie.
Sono garantista, ma non tollero
l’impunità. Si tutela la funzio-
ne, non la persona. Spero che
gli avvocati che ha intorno gli
spieghino la differenza, a Sil-
vio.
La vedo indignato
Per non dire della lotta alla ma-
fia.
Adesso ruba il mestiere a
noi!
Senta, io difendevo la famiglia
Dalla Chiesa nel 1982.
Non è che con questo strap-
po ambisce a qualche ruolo?
Sono stato segretario del Pli, tre
volte ministro, nove volte in
Parlamento, adesso voglio di-
ventare il sindaco di Staglieno,
il cimitero monumentale. Ah,
ah, ah. Sa che la vita è strana?
Perché?
Domani vado a comprare il Fat-
to, per la prima volta in vita mia.
Non l’avrei mai detto. Con que-
sta intervista guadagnate un
lettore.

LE ANGOSCE DI B. Cicchitto annuncia l’intesa con Fli. Poi smentisce

FUGA dai finiani
Scudo Alfano, accordo fantasma B. perde (nuovi) pezzi
di Sara Nicoli esempio, non lo digerisce affatto lo scudo: “Que- la seconda. E a sufficienza per mandare in pezzi a parola d’ordine è smentire. Anche davanti

a quale accordo. Eppure Fabrizio Cicchitto,

M come di consueto, ci aveva provato a mil-
lantare che tra berluscones e finiani si fosse fi-
nalmente trovata la quadra sullo scudo costitu-
zionale e tanti saluti alle opposizioni che minac-
ciavano sfracelli. E invece era tutto un bluff. Mes-
so all’angolo dai suoi stessi sodali, Cicchitto ha
dovuto smentire se stesso sostenendo che “l’ac-
cordo con i finiani è solo auspicabile”, sancendo
di fatto quanto sia ancora siderale la distanza
che divide gli uomini del presidente della Camera
dai desiderata del Cavaliere. E quanto sia alto il
nervosismo nella maggioranza. “Nessun accor-
do – ha infatti sottolineato il senatore finiano
Maurizio Saia – domani (oggi, ndr) presentere-
mo il nostro emendamento dopo una riunione
con Giulia Bongiorno”. Comunque, se verrà cas-
sata la reiterabilità, i finiani voteranno a favore
della legge Alfano, perché “così avevamo già vo-
tato la volta precedente”, ha confermato il de-
putato Fli Nino Lo Presti. Ma tra i finiani i mal di
pancia sono diversi. Carmelo Briguglio, per
sta legge è il luogo simbolico dell’impunità legato
ai processi di Berlusconi, Fli non dovrebbe votar-
lo”. Si vedrà. Ma pare che l’accordo, comunque,
non sia così lontano. Pressioni di Cicchitto a par-
te, il Cavaliere mira a portare la legge alla Ca-
mera entro metà dicembre, in modo da convin-
cere la Consulta che sul legittimo impedimento si
può anche soprassedere. Peccato che proprio
ieri, dal Palazzo dell’Alta corte, fonti qualificate
abbiano fatto crollare, con poche parole, tutto il
castello di supposizioni che i legali del premier
prima e Vizzini poi avevano costruito intorno alla
legge Alfano come “salvacondotto” per avere
parere positivo sul legittimo impedimento. Nien-
te di più falso. Dalla Consulta è stato fatto notare
che legittimo impedimento e legge Alfano riguar-
dano materie di fatto diverse tra loro; la prima è
una misura processuale che tipizza le ipotesi che
rendono impossibile a premier e ministri di com-
parire nelle aule di giustizia, l’altro rientra nel
campo delle immunità funzionali delle Alte ca-
riche. Insomma, abbastanza per non far dipen-
dere il giudizio sulla prima dall’iter avanzato del-
i sogni del Caimano di scamparla. In altre parole,
hanno fatto trapelare dalla Consulta, se l’obiet-
tivo era quello di assicurarsi un rinvio, tanto va-
leva modificare in qualche punto il legittimo im-
pedimento anziché puntare sul nuovo scudo co-
stituzionale. Gran brutta figura, insomma, per gli
avvocati del premier che avevano assicurato il
contrario. La strada della salvezza, per Berlu-
sconi, appare dunque sempre più in salita. E que-
sto mentre la maggioranza sta andando in fran-
tumi anche al Senato. Dove, però, sono in corso
anche altre manovre. “C’è un manipolo di se-
natori – svela il berluscones Giorgio Stracqua-
danio – che si nasconde dietro l’angolo ma è
pronto a sostenere qualsiasi governo in nome del
mantenimento del seggio per arrivare a perce-
pire la pensione”. C’è già chi parla di “governo
delle pensioni” basato su una “maggioranza del
vitalizio”, ma gli oltre 40 senatori che in caso di
elezioni anticipate non percepirebbero l’agogna-
ta pensione non hanno alcuna voglia di scher-
zare. E la maggioranza, sulla legge Alfano come
sul resto, conta moltissimo anche su di loro.
Lsonoall’evidenza. Ma ormai gli esodi dal Pdl verso Fli
quotidiani. I sondaggi del Cavaliere sono a
picco, dietro le quinte si lavora alla nuova legge
elettorale e molti lasciano senza rimpianto. Come
Roberto Rosso, piemontese doc, che è ormai da
giorni in trattative avanzate con i finiani. Nega – ma
tutti pensano il contrario – che anche Giancarlo
Mazzuca sia in procinto di approdare sui lidi del
presidente della Camera al quale, da bolognese, è
legato da antica consuetudine. E poi c’è anche il
siciliano Dore Misuraca, che non ne può più degli
uomini di Silvio, così come Piergiorgio Massidda
potrebbe fare il grande salto a breve, casomai as-
sieme al suo mentore politico Beppe Pisanu. Enri-
co Musso saluterà Silvio di persona, “gli dirò che
vado via”, mentre il deputato Marcello De Angelis
ci penserà ancora un po’, ma tanto ormai la strada
è segnata. Una vera e propria emorragia a cui si
potrebbero unire presto anche Ferruccio Saro e
Andrea Augello, ma per loro i tempi non sarebbero
ancora del tutto maturi. Ma arriveranno. (s.n.)
pagina 8 Giovedì 28 ottobre 2010

OPPOSIZIONI

BOLOGNA VUOTA:
NESSUN CANDIDATO
PER IL PD
Il partito cerca un personaggio
civico, i “poteri” vogliono un politico
di Silvia Truzzi rie dopo un’ischemia che lo ha sere pronti a ricevere anche
inviato a Bologna spedito in ospedale qualche contributi esterni, con intelli-
giorno fa. Ieri è uscito dalla cli- genza e generosità”, spiega Do-
Bologna la politica asso- nica, sottobraccio un libro del

A
miglia alla viabilità: tutta
circolare con i viali che la
cingono e tutta centripe-
ta con le strade che finiscono in
piazza Maggiore. La piazza è an-
che il luogo del potere e infatti
qui si affaccia Palazzo d’Accur-
sio. Commissariato dopo il se-
xy-gate al ragù che ha spodesta-
to il sindaco “settimino” Flavio
Delbono, il municipio è un tea-
tro senza opera e con qualche
fantasma. Così vuoto che sul
lunghissimo scalone, percorso
in salita e poi in discesa, non in-
contri anima viva. Letteralmen-
te: ci sono solo gli uscieri e non
è una battuta. Fuori c’è il Cre-
scentone e i capannelli di uma-
rell – i pensionati - che scuoten-
do la testa s’interrogano sul
caos da cui la politica sembra
non saltar fuori: e nessuno per
ora che possa dal caos creare
l’ordine. Non c’è un deus ex
machina, nella città simbolo
delle buone amministrazioni
della sinistra che fu. Bologna
non è più una bandiera: non
rossa, certamente rotta.
Maurizio Cevenini, il candi-
dato accusato di essere troppo
“leggero” era il nome più forte.
Ma forse troppo fragile: si è ri-
tirato dalla corsa per le prima-
Mulino, “Prendere decisioni”.
Ora che lui si è fatto da parte,
saranno altri a dover fare scel-
te. La domanda, in queste ore
di telefonate, smentite e ru-
mors, è: meglio un politico o
un “civile”? E la risposta è un
paradosso. Il Pd si affanna a cer-
care candidati “civici” di presti-
gio - in grado di riallacciare tra i
bolognesi e il partito una rela-
zione ormai sfasciata - dopo le
non felici esperienze con un
sindaco cremonese che di fatto
abitava a Genova e un altro che
si è dimesso prima che la gente
potesse riconoscere la sua fac-
cia per strada. Invece i “poteri
forti” della città (coop, indu-
striali, costruttori, Unipol) insi-
stono sui politici: una specie
con cui, probabilmente, sono
più abituati a trattare.
IL SEGRETARIO cittadino
dei democratici lo trovi in piaz-
za Maggiore, col sigaro mezzo
spento e un caffè d’orzo davan-
ti. Raffaele Donini assicura che
le primarie (di coalizione) sono
solo rimandate, ma si faranno: il
30 gennaio. Peccato che in caso
di elezioni a marzo, la campa-
gna elettorale sarà una corsa
contro il tempo. “Dobbiamo es-
nini. Il messaggio è chiaro: un
non politico è più che benvenu-
to. Con lui si muovono anche
nomi di peso (si parva licet):
Bersani e il gover-
natore Errani, attac-
cati al telefono per
dirimere la questio-
Anche il
ne “nome”. Gli
obiettivi sono tre:
centrodestra in
Lorenzo Sassoli
de Bianchi, presi- difficoltà: aspetta di
dente di Valsoia e
del Museo di arte vedere che cosa
moderna della cit-
tà; Marco Cam- decidono gli altri
melli, docente di
diritto amministra-
tivo all’Alma Mater e presidente
della Fondazione banca del
Monte di Bologna e Ravenna; e
Andrea Segrè, giovane presi-
de di Agraria, paladino del last
minute market, un’idea (realiz-
zata) contro lo spreco dei gene-
ri alimentari. I primi due si sono
già tirati fuori, senza se se e sen-
za ma. Segrè, per ora, si dice “di-
sponibile a contribuire con
idee e progetti”. In realtà attor-
no a lui si sta formando un certo
consenso. E la sua forse è solo
timidezza tattica: meglio aspet-
tare di avere un programma da
presentare alla città. Una mano
gliela potrebbe dare l’ex sinda-
Sopra, un’immagine
di piazza Grande a Bologna.
Sotto il senatore Idv, Pancho Pardi
co Guido Fanti che nonostante
l’età ha mobilitato una cinquan-
tina di bolognesi e li ha messi al
lavoro sui temi più urgenti.
Ci sono, poi, i possibili candida-
ti politici: il vicepresidente del-
la Provincia Giacomo Ventu-
ri, che piace ai costruttori bo-
lognesi, e il vicepresidente del
consiglio provinciale Virginio
Merola. Vorrebbe tornare dalla
palude romana anche Andrea
De Maria, ex segretario cittadi-
no del partito con la passione
per i maglioncini a losanghe.
Oggi ha un incarico alla direzio-
ne nazionale, ma non è amatis-
simo dai bolognesi. La prova è
che al Bar Ciccio, storico ritro-
vo della sinistra cittadina, si alza
più di una voce: “Tutti, ma De
Maria no”.
LA NOVITÀ più importante,
e che potrebbe spostare gli
equilibri, è Gian Carlo San-
galli, oggi deputato Pd, ex pre-
sidente della Camera di com-
mercio, ex segretario nazionale
di Cna ed ex presidente dell’Ae-
roporto Marconi. Un parlamen-
tare non è uno di passaggio e la
sua disponibilità ci sarebbe:
idea che piace a Consorte (quin-
di a Unipol) e anche all’ex sin-
daco Walter Vitali, deputato
Pd pure lui.
Ma fin qui si sono fatti i conti
senza l’oste. Tutto il clan dei
prodiani – che in quanto a sin-
daci felsinei non c’azzecca mol-
tissimo (sostennero sia Coffera-
ti che Delbono) - tifa per Ame-
lia Frascaroli, ex dirigente del-
la Caritas, già candidata alle pri-
marie. L’ex premier è negli Stati
Uniti e non vuol parlare, ma la
signora Flavia non lesina com-
plimenti all’unica donna che fi-
nora si è presentata . E che ora
punta il dito contro “gli uomini
che si arrovellano alla ricerca
del nome che possa prendere il
posto di chi si è ritirato. Io da
donna ho un’idea molto diversa
della città”.
A dire il vero c’è – almeno do-
vrebbe esserci - anche il centro-
destra. Ieri Anna Maria Berni-
ni, parlamentare Pdl, ha smen-
tito categoricamente le indi-
screzioni che la volevano candi-
data. Fronte verde: Massimo
Ponzellini, presidente di Im-
pregilo e Bpm, più volte indica-
to come possibile candidato del
Carroccio a sindaco di Bologna,
ha gentilmente declinato. Boa-
tos cittadini vorrebbero in cor-
sa il leghista locale Manes (si
chiama così davvero) Bernardi-
ni, reduce da un buon risultato
alle ultime amministrative. Ma
l’unico vero nome sul tavolo è
quello di Giuliano Cazzola, ex
dirigente Cgil folgorato sulla via
di B, oggi deputato Pdl. Ieri ha
detto: il candidato del centrode-
stra per Palazzo d’Accursio? Di-
pende da cosa farà il Pd. Come
dire: se scelgono una scartina,
ci mettiamo una scartina anche
noi. Così quelli che non gioca-
no più aumenteranno ancora.

Lo scudo che imprigiona il Quirinale PAGNONCELLI Il Pdl

PARDI: “NAPOLITANO NON PUÒ RINUNCIARE FINO A QUANDO NON SARÀ LEGGE” cala? Colpa del sondaggista
di Wanda Marra Ma non c’è un modo per fare la gonista di tutti gli attentati alla

opo aver espresso le sue “pro-

DAlfano
fonde perplessità” sullo scudo
nella lettera al presidente
della commissione Affari costitu-
zionali del Senato, Carlo Vizzini,
non sarebbe forse più coerente per
il presidente della Repubblica,
Giorgio Napolitano rinunciare sem-
plicemente a tale scudo? “No - ri-
sponde Pancho Pardi, senatore Idv,
membro della stessa Commissione -
in questo momento è impossibile
perché la cosa non c’è”.
Senatore Pardi, Napolitano non
potrebbe chiedere di essere
escluso dalla legge Alfano?
Il Presidente potrebbe rinunciare
platealmente allo scudo, però solo
dopo che lo scudo è stato fatto. E
non può neanche fare un atto pre-
ventivo.
Quindi, più di quello che ha det-
to non può dire?
Già la sua lettera nei limiti della di-
plomazia istituzionale è l’anticipa-
zione del rifiuto dello scudo. Per-
ché lui non ne ha bisogno e non lo
vuole.
“La legge è di fatto
un salvacondotto per
favorire il progetto
di Berlusconi di salire
al Quirinale”
legge ed escludere il Quirinale?
Il modo ci sarebbe. Se il centrode-
stra fa una legge che non riguarda il
Presidente della Repubblica, ma so-
lo il premier, è chiaro che si tratta di
una legge ad personam. loro voglio-
no tirar dentro a tutti i costi il pre-
sidente della Repubblica per dimo-
strare che lavorano per le funzioni e
non per le persone. E poi c’è un
altro dato...
Quale?
Siccome il provvedimento è rei-
terabile, è chiaro che si tratta del-
la preparazione di un salvacon-
dotto per Berlusconi che prova a
salire alla presidenza della Re-
pubblica. Ma il solo pensiero che
ciò possa accadere crea uno sfre-
gio. Non solo il massimo prota-
Costituzione ne diventerebbe il
custode, ma il possessore dei
mezzi di comunicazione sede-
rebbe alla più alta carica dello Sta-
to. E questo varrebbe anche se
alla fine vendesse Mediaset: per-
ché sarebbe con quei mezzi che è
arrivato al Colle.
Si parla, intanto, di modifche
che andrebbero nella direzione
auspicata da Napolitano...Di che
si tratta?
Il testo così com’è adesso dice che
sono le Camere a dover stabilire
con il voto se c’è bisogno della so-
spensione dei processi per il pre-
sidente della Repubblica in caso di
reati comuni. Ma siccome il Colle
non può essere soggetto al voto del-
le Camere, si pensa di rendere lo
scudo automatico. In realtà, il rime-
dio è peggio del male. Si tratta di
una mostruosità giuridica che nes-
sun paese accetterebbe mai. Modi-
fica che peraltro va nella direzione
di favorire l’ascesa al Colle di Ber-
lusconi.
Ma Alfano si è detto pronto a
trattare sulla non reiterabilità.
Non sarebbe questo in contrad-
dizione con tale progetto?
In realtà c’è già pronto un escamo-
tage. Vizzini dice che siccome que-
sto provvedimento diventa opera-
tivo agli sgoccioli della legislatura,
varrà nella prossima. Ma vorrei sot-
tolineare con forza che di fronte alla
prospettiva di Berlusconi al Quiri-
nale si dovrebbe sollecitare la so-
cietà civile a esprimere un chiaro
no.
Iserallimite
sondaggista ha risposto per le rime, perché c’è un
a tutto. Anche a Maurizio Gasparri, che ieri
nel corso di Ballarò ha attaccato il presidente di
Ipsos, Nando Pagnoncelli, “reo” di aver mostrato nu-
meri che certificano il crollo dei consensi per il Pdl. Si
parte con Pagnoncelli: “Il 54% degli italiani è deluso dal
governo Berlusconi, il 16% è soddisfatto. Il Pdl è al
29%”. Dolore vivo per Gasparri, che sibila: “Provo sim-
patia per Pagnoncelli, che anni fa venne rimosso da
sondaggista dalla Rai perché sbagliò clamorosamente
le cifre”. Il sondaggista protesta: “Non è vero”. Inter-
viene Floris: “Ogni volta fate così”. Gasparri vorrebbe
cambiare discorso, ma Floris è irremovibile: “Prima
replica Pagnoncelli”. Gasparri persevera: “Ha sbagliato
i risultati degli exit poll, e la Rai si è rivolta ad altri”.
Pagnoncelli sbotta: “Non è possibile che sia così ogni
volta, abituatevi all’idea che ci siano delle terze parti.
Quattro anni fa in trasmissione spiegai che il governo
Prodi calava di quattro punti, e non ebbi una sola con-
testazione da lui o dal centrosinistra”. Gioco, partita,
incontro: vince Pagnoncelli. Che al Fatto spiega: “Non
abbiamo mai sbagliato gli exit poll. Nel 1999, nella
diretta serale per il referendum sul proporzionale, pre-
vedemmo che il quorum del 50% sarebbe stato su-
perato di qualche decimale”. Votò il 49,7%: un soffio
sotto. Pagnoncelli continua: “Chiedemmo alla Rai se
voleva recedere dal contratto. Ci confermò, sulla base
anche di un rapporto di uno statistico, secondo cui
l’errore avrebbe potuto essere molto più ampio”. La
collaborazione finisce nel 2002, quando la gara per i
sondaggi Rai viene vinta da Luigi Crespi, l’inventore del
“contratto con gli italiani” di Berlusconi. Di certo, le
proiezioni sono materia pericolosa Lo sa bene Bruno
Vespa, che prima a Porta a Porta si affidava solo all’Ispo
di Renato Mannheimer. Ora i sondaggi del programma
sono in tripla versione: quelli di Mannheimer com-
paiono accanto ai numeri di Crespi e di Euromedia
Research: l’azienda di Alessandra Ghisleri, sondaggista
di fiducia del premier.
Luca De Carolis
Giovedì 28 ottobre 2010
IL CIRCUITO DELLA FORMULA 1
INCOMBE SUL LUNA PARK DI ROMA
di Giovanna Loccatelli
’ombra del Gran Premio
L di Formula1 incombe
sul destino del Luna
Park dell’Eur. Gradinate
alte come tre piani di un pa-
lazzo occuperanno una parte
del parco giochi, che si trova
esattamente all’interno del
circuito del GP romano. Una
presenza senza dubbio fasti-
diosa. Ad oggi nessuna gio-
stra, nonostante le dichiara-
zioni di agosto dell’ammini-
stratore delegato di Eur Spa
Riccardo Mancini, è stata ria-
perta. E, da quanto emerge da
alcuni documenti, non è sta-
to rispettato, nel 2007, il ban-
do di gara per l’assegnazione
della gestione del Luna Park.
Inoltre Maurizio Flammini,
Presidente di Federlazio e
sponsor ufficiale della For-
mula1, pubblicizza 50 eventi
per Roma, tra cui il Gp, senza
che ancora sia stata discussa
nessuna carta in Consiglio
TERREMOTO DE L’AQUILA
CROLLO DEL CONVITTO: VIA AL PRIMO PROCESSO
di Chiara Paolin
uigi Cellini, 15 anni. Marta
LNouzovvsky,
Zelena, 16 anni. Ondreiy
17 anni. Sono
loro le prime vittime del ter-
remoto per cui c'è la certezza
di un processo davanti al Tri-
bunale de L’Aquila. Ieri il Gup
Marco Billi ha rinviato a giu-
dizio Livio Bearzi, preside del
Convitto nazionale Cotugno,
e Vincenzo Mazzotta, diri-
gente scolastico della Provin-
cia. Il 28 gennaio 2011 com-
pariranno davanti al giudice
monocratico per i reati di
omicidio colposo e lesioni.
Dai sei mesi ai cinque anni di
reclusione la pena prevista
per la morte dei tre ragazzi
che vivevano al Cotugno, un
centro di riferimento impor-
tante per tutti gli allievi delle
scuole medie e superiori che
vogliono studiare in città an-
che se la famiglia sta lontano.
Magari in un paesino di mon-
tagna, come nel caso di Luigi,
che veniva dalla Marsica e vo-
leva diventare un bravo cuo-
co. Oppure all'estero, come
Marta e Ondreiy, che avevano
vinto una borsa di studio qua-
li migliori allievi dell'istituto
tecnico di Pardubice, 90 chi-
Ecco tutti gli affari tra Eur Spa e Cinecittà
Il Luna park Eur di Roma (FOTO LUCA GUERRI)
Comunale. E nessuno sa se e
quali modifiche ufficiali subi-
rà nello specifico il Luneur.
Di certo la presenza del lu-
napark dà fastidio a molti. Ec-
co perché.
NEL 2007 il bando per la
gestione del Luneur è stato
vinto da Cinecittà Ent. Spa,
presidente Luigi Abete. Ma, in
pieno accordo con Eur spa, al-
lora amministratore delegato
Mauro Miccio e Presidente
Paolo Cuccia, hanno fatto fuo-
ri gli esercenti e le giostre. Ci-
necittà Ent. Spa, nel parteci-
pare al bando per la locazione
e gestione del parco Luneur,
ha dichiarato di “accettare in-
tegralmente ed incondiziona-
tamente il contratto di loca-
zione’ che doveva ‘salvaguar-
dare di concerto con Eur le
aspettative degli operatori del
Parco e dei lavoratori ivi at-
tualmente impiegati’. Ma non
è andata così. Cinecittà prima
assicura il rispetto del bando
lometri da Praga. A L'Aquila
volevano imparare, fare ami-
cizie, studiare l’italiano. La
notte del 6 aprile 2009 sono
diventati tutti la stessa cosa,
corpi sotto le pietre, ragazzi
schiacciati dall'incompeten-
za degli adulti. Perché già nel
1999 il Rapporto Barberi ave-
va denunciato lo stato di pe-
ricolo in cui versava la strut-
tura. Ma ancor più allarmante
era lo studio realizzato nel
2004 da Collabora Enginee-
ring (nucleo scientifico della
società di consulenze istitui-
ta dalla Regione, Abruzzo En-
gineering) e presentato alla
Protezione civile. La relazio-
ne tecnica era chiarissima:
Rinviati a
giudizio il
preside, Bearzi
e il dirigente
scolastico
della Provincia,
Mazzotta
Le giostre
sono ancora
chiuse
e i bandi
di gara
non sono stati
rispettati
di gara poi, aspettando che ve-
nisse aggiudicato il medesi-
mo, aggiunge una ‘comunica-
zione a latere dell’offerta vin-
colante’, che recita: “L’impe-
gno di Cinecittà consiste
‘nell’acquistare, dagli attuali
sub conduttori, impianti ed
attrezzature, al prezzo corren-
te di mercato e sempre che
queste si rendano necessarie
allo svolgimento dell’attività
di gestione del Parco diverti-
“Sulla struttura portante si è
rilevato un quadro fessurati-
vo esteso per il 35% del com-
plesso scolastico e un livello
massimo del danno valutato
di grave entità. Sono state ri-
scontrate numerose lesioni
passanti con spessore mag-
giore a 2 mm, sulle murature
portanti di spessore maggio-
re a 25 cm. Inoltre sono stati
riscontrati forti cedimenti in
prossimità degli appoggi dei
solai”.
INSUFFICIENTE attenzio-
ne anche a norme minime di
sicurezza: “I percorsi interni
sono ingombrati da oggetti
potenzialmente instabili (ar-
madi, scaffalature) e si rileva
la presenza di elementi archi-
tettonici non strutturali (co-
mignoli, balaustre) incom-
benti e/o male ammorsati”. Il
giudizio finale è netto: “La po-
sizione e la tipologia costrut-
tiva dell’isolato inducono a ri-
tenere la presenza di un eleva-
to rischio in caso di evento si-
smico, rischio dovuto soprat-
tutto alla possibilità di crolli”.
Eppure, il preside Bearzi non
ha mai ritenuto di dover inter-
venire. “Mancavano le risorse
finanziarie” ha fatto sapere il
APPALTI E TRAGEDIE
menti..[..].” Clausola in netto
contrasto con il bando vinco-
lante ma, tant’è, Cinecittà vin-
ce. E Luigi Abete, ora, vuole
tutti fuori.
Una nota di qualche giorno fa
di Massimo Valeriani, Presi-
dente della Commissione
Consiliare di Controllo e Ga-
ranzia, al Sindaco di Roma,
Gianni Alemanno e all’Ad di
Eur spa, Riccardo Mancini,
chiede che “sia giunto il mo-
mento di intervenire in modo
autorevole per restituire alla
città, dopo due anni e mezzo,
un patrimonio pubblico e a
120 lavoratori il diritto a la-
vorare”. Alemanno non ri-
sponde. Mancini sì. Scrivere
che “Eur spa non aveva né ha
alcun obbligo o vincolo nei
confronti dei detti (ex)
sub-concessionari..[..]” .
Eppure il bando vincolante
per l’assegnazione del Luna-
park diceva esattamente il
contrario, salvo poi cambiar-
lo, di concerto con Cinecittà
Ent. Spa, in corso d’opera. Ad-
dirittura Eur spa ha ritenuto e
ritiene che l’offerta vincolan-
te di Cinecittà Ent. Spa fosse
“soddisfacente anche sotto il
profilo di salvaguardia delle
posizioni degli ex sub-conces-
sionari”. Ma di fatto Cinecittà
vuole comprare, forse, le gio-
stre e mandare tutti a casa, do-
ve è soddisfacente? Secondo
Manicini “non c’è stata nessu-
na omissione nella stipula del
contratto ma unicamente un
adeguamento dell’originaria
previsione di gara al contenu-
to concreto proposto dall’ag-
giudicatorio nella sua offer-
ta..[..]”. Peccato che il bando
fosse vincolante e quindi non
fosse possibile nessun tipo ‘di
adeguamento’. Infine, secon-
do Manicini, gli ex subconces-
sionari hanno creato “danni
gravissimi alla collettività”.
suo avvocato. E comunque
nella notte del terremoto la
Commissione Grandi Rischi
disse di dormire sereni, Bearzi
non poteva far altro che tene-
re nell'edificio i ragazzi, oltre-
tutto minorenni. Quanto alla
Provincia, per il Convitto era-
no stati previsti lavori di con-
solidamento fin dal 2002, ma
tra appalti e rinvii si era arri-
vati a fissare l’intervento nel
2011.
Lucia Catarinacci, mamma di
Luigi, in un esposto presenta-
to alla procura ha segnato tutti
i dolori di una madre che non
può darsi pace: “Qualche
giorno prima del 6 aprile alcu-
ne persone avevano eseguito
dei controlli sul Convitto, ri-
tenendolo agibile. Tanto che
avevano affisso all'entrata un
documento che ne attestava
l'agibilità. La sera del sisma
quattro ragazzi de L'Aquila
Rugby sono stati portati via da
un responsabile della società,
mentre un altro giovane che
voleva allontanarsi perché im-
paurito dalle scosse sarebbe
stato ricondotto dentro e ras-
sicurato”.
Gli imputati avevano chiesto
di trasferire il processo a Cam-
pobasso lamentando un clima
pagina 9
N
ADRO
Controlli della Gdf
per la scuola
L a Guardia di Finanza
di Brescia ha eseguito
accertamenti in
municipio ad Adro.
L’iniziativa riguarderebbe
gli aspetti finanziari legati
alla costruzione del polo
scolastico venuto alla
ribalta delle cronache per
Oltre al danno ora anche la la presenza di 700 simboli
beffa. Massimo Valeriani su del “Sole delle Alpi”. Gli
questo punto ha pochi dubbi accertamenti, inoltre,
“qualcuno ha assecondato sarebbero stati originati
Abete, ossia la vecchia gestio- dagli esposti presentati in
ne di Eur spa.” Nella fattispe- Procura. Alcuni genitori
cie Paolo Cuccia e Mauro Mic- di Adro hanno reso noto
cio, all’epoca presidente e Ad che se, entro il 4
della società. dicembre prossimo, i
“Soli” non verranno
INTANTO il Sindaco di Ro- rimossi definitivamente
ma Gianni Alemanno interpel- dalla scuola, lo faranno
lato sulla non riapertura delle loro.
giostre risponde così “Manci-
ni non ha nessuna autorità, è
una cosa privata”. Bisogna al-
lora fare due considerazioni: il
terreno dove sorge il Luneur è
di proprietà di Eur Spa, par-
tecipata al 90% dal Ministero
dell’economia e al 10% dal Co-
mune di Roma. In secondo
luogo Mancini ha tutto il di-
ritto, in base al ruolo che ri-
copre, di dichiarare e agire su
questo argomento. Poca chia-
rezza.
CASO LA PENNA
Poi la Formula1. Il Luner sarà Il Guardasigilli
interamente circondato dal
circuito con alte gradinate al
suo interno. Verranno costrui-
te nuove cubature, cemento
su cemento e, terminata la set-
O
alla Camera
ggi il ministero della
Giustizia risponderà
alla Camera
timana della Formula1, i nuo- all’interrogazione del Pd
vi edifici avranno uno scopo che chiede al governo di
commerciale. Gianni Aleman- fare luce sulle circostanze
no riguardo le dichiarazione in cui è deceduto nel
del deputato della Lega Paolo carcere romano di Regina
Grimoldi che denuncia non Coeli, Simone La Penna. È
solo un massiccio utilizzo di quanto comunicato dai
soldi pubblici nella realizza- deputati del Pd della II
zione del Gp, parla di 100 mi- commissione di
lioni di euro, ma anche molte Montecitorio
nuove cubature nella zona li-
mitrofa al Luneur, risponde: CASSINO
“Sono tutte cose gonfiate, non
metteremo alcun soldo pub- Avvocato ucciso
blico.” L’unica certezza è che nel suo studio
la riapertura del Luneur, se
mai avverrà, è molto lontana.
Troppi gli interessi, soprattut-
to di natura economica, che
“D evo solo dire una
parola
all’avvocato”. Poi è
circolano su quel fazzoletto di entrato nella stanza, gli ha
terra. sparato 4 colpi di pistola
ed è fuggito. Esecuzione
ieri in uno studio legale al
centro di Cassino, nel
frusinate. Massimo
Pallini, 45 anni, avvocato
civilisti, un curriculum di
piccole cause ma un
portafoglio con molti
clienti, muore all’istante.
Il killer esce dalla stanza,
guadagna l’uscita e ha
anche la freddezza di dire,
ad un cliente che stava
per entrare nello studio:
“Non entri, c'è troppa
gente”. Poi la fuga. Ora è
ricercato.
Il terremoto dell’Aquila (FOTO F. BUCCIARELLI)
poco sereno. La richiesta è sta-
ta respinta dalla Cassazione, e
proprio a L'Aquila si saprà
quali sono le responsabilità di
Bearzi e Marzotta che hanno
preannunciato una lista di 450
testimoni a discolpa. Marzot-
ta, attraverso il suo avvocato,
ha contestato la validità dello
studio Collabora: sarebbe tut-
to falso, un rapporto stilato a
tavolino senza le necessarie
verifiche. Una tesi difensiva
tutta da dimostrare. Ma che, ri-
sultando fondata, renderebbe
ancor più tragica la ricostru-
zione dei fatti. Lucia aspetta
solo il 28 gennaio: “È doloroso
entrare in un'aula di tribunale
a chiedere giustizia, ma devo
portare avanti questa
battaglia fino alla fine. Per la
memoria di mio figlio”.
pagina 10
Quando il ministro
voleva salvare
la finanza italiana
NEL FORZIERE DI TOSI
A Verona il Banco popolare va in difficoltà
e il sindaco ne approfitta per estendere il suo potere
di Vittorio Malagutti
Milano
er quello che dice e per
P come lo dice sembra che il
sindaco di Verona, il leghi-
sta Flavio Tosi, si sia ormai
calato alla perfezione nei panni
del piccolo Cuccia dell’Adige.
Con la differenza, sostanziale,
che il Grande Vecchio di Medio-
banca non parlava mai con la
stampa, a Tosi invece piace
esternare a più non posso in te-
ma di credito e finanza. E così,
nel ruolo di grande elettore del-
la Fondazione Cariverona, nelle
settimane scorse il sindaco si è
messo in mezzo alla rissa su Uni-
credit, la principale attività
dell’ente scaligero. Adesso inve-
ce tocca al Banco Popolare, il
più grande istituto cooperativo
d’Italia con 105 miliardi di rac-
colta e oltre 20 mila dipendenti.
Tosi vorrebbe che la Fondazio-
ne investisse anche nel Banco.
Così, giusto “per dare una ma-
no”, precisa il primo cittadi-
no-finanziere (con i soldi degli
altri). Il fatto è che la popolare
veronese, che negli anni scorsi
ha assorbito anche quelle di No-
vara e di Lodi (ex Fiorani), è alla
ricerca di denaro fresco per
puntellare un bilancio non pro-
prio brillante.
Il mercato
si preoccupa
LUNEDÌ SCORSO è arrivato
l’annuncio ufficiale: il Banco Po-
polare si prepara a chiedere 2 mi-
liardi ai propri soci con un au-
mento di capitale. Il mercato l’ha
presa male: in sole tre sedute il ti-
tolo ha perso quasi il 10 per cen-
to. Una reazione prevedibile, ma
non c’erano alternative. L’au-
mento è “una scelta inderogabile
e non dilazionabile”, ha spiegato
il presidente del Banco, il catto-
licissimo avvocato Carlo Fratta
Pasini, in sella da 11 anni. Come
dire che tra qualche mese lo stes-
so annuncio avrebbe provocato
reazioni ancora peggiori e, forse,
lo stesso successo dell’operazio-
ne sarebbe stato messo in discus-
sione. Insomma, non c’è tempo
da perdere. E il sindaco Tosi è su-
bito sceso in campo cavalcando
l’emergenza. Resta da vedere se
davvero la Fondazione Carivero-
na presieduta da Paolo Biasi con-
tribuirà al rilancio del Banco. Di
sicuro a Novara e a Lodi, dove ri-
siedono svariate migliaia di soci
della Popolare hanno accolto le
dichiarazioni del sindaco vero-
nese come il fumo negli occhi. E
molti sono pronti a dare battaglia
in assemblea contro l’invasione
di campo scaligera. Piuttosto,
adesso, vale la pena sottolineare
che l’aumento di capitale, dico-
no le fonti ufficiali, servirà a rim-
borsare 1,45 miliardi Tremonti
bond, cioè gli aiuti di Stato, sotto
forma di obbligazioni, elargiti
all’istituto veronese nell’estate
del 2009.
Eppure, solo sei mesi fa, l’ammi-
nistratore delegato Pier France-
A
fine 2008, il ministro Tremonti
annuncia una misura straordinaria
per sostenere la capitalizzazione delle
banche, obbligazioni sottoscritte dal Tesoro.
Sono i Tremonti-bond, che si riveleranno un flop,
richiesti solo da banche amiche come la Bpm o
meno solide della altre, come Monte Paschi e,
soprattutto, Banco Popolare. I principali istituti li
Il sindaco Flavio Tosi, aspirante “Cuccia dell’Adige” (FOTO EMBLEMA)
sco Saviotti affermava sicuro che
i Tremonti bond, che scadono
nel luglio 2013, sarebbero stati
rimborsati con gli utili della ban-
ca. “Se faremo risultati buoni sa-
remo in grado di pagarli tutti o in
gran parte”, diceva Saviotti.
Niente aumento di capitale,
quindi. “Non se ne parla”, smen-
tiva il numero uno del Banco. E
invece l’aumento ci sarà, ecco-
me, perchè nel frattempo i bond
di Stato si sono trasformati da ri-
sorsa in problema. Infatti il Ban-
co, dopo il disastroso esercizio
2008 (333 milioni di perdite),
condizionato soprattutto dal bu-
co della controllata Italease, ha ri-
preso a produrre utili, ma eviden-
temente questi profitti ancora
non bastano a far fronte al rim-
borso dei bond di Stato nei tempi
sperati da Saviotti.
Già all’inizio dell’anno l’istituto
veronese ave-
va rastrellato
un miliardo di
euro con il col-
I Tremonti bond non sono
locamento di
obbligazioni
bastati a sostenere la banca
convertibili. E
già allora si era che ora cerca soldi sul mercato
detto che quel-
le risorse pote-
vano servire in prospettiva per
rimborsare prima della scadenza
i Tremonti bond. Niente da fare.
Le obbligazioni non bastano. Ora
serve l’aumento, che andrà in
scena nei prossimi mesi con mo-
dalità e tempi ancora da definire
nei dettagli. Del resto quei bond
costano. E costano cari. In un an-
no il Banco paga 123 milioni di
interessi allo Stato. “Se rimborse-
remo i bond, quei soldi potranno
essere versati ai nostri azionisti
sotto forma di dividendi”, ha
spiegato Fratta Pasini.
Va ricordato però che gli aiuti di
Stato accordati da Tremonti im-
pongono precisi obblighi alle
banche li hanno ricevuti. Gli isti-
tuti, oltre al Banco Popolare an-
che il Monte dei Paschi di Siena e
la Popolare Milano, si sono impe-
gnati a mettere a disposizione
delle piccole e medie imprese
snobbano, per non sembrare in difficoltà e perché
giudicati troppo costosi. I Tremonti bond sono
stati sottoscritti dal ministero con l’obiettivo di
rafforzare il capitale di vigilanza “Core Tier 1” e,
di conseguenza, favorire l’erogazione del credito
a famiglie e imprese. Sono titoli subordinati,
poiché in caso di insolvenza della banca sono
rimborsati – al pari delle azioni ordinarie – solo
GIORNATA DEL RISPARMIO
una quota crescente del volume
complessivo dei propri impieghi
oltre a favorire le famiglie in dif-
ficoltà nel rimborso dei mutui. Il
rimborso anticipato, ovviamen-
te, farà cadere questi vincoli.
Quando i crediti
si deteriorano
SARÀ UN CASO, ma proprio
la gestione dei prestiti è quella
che in questo periodo sta crean-
do i maggiori problemi alla banca
guidata da Saviotti. I dati di bilan-
cio segnalano che il peso dei cre-
diti deteriorati sul totale degli im-
pieghi è in continuo aumento. Il
dato percentuale, aggiornato al
30 giugno scorso, ormai ha rag-
giunto quota 9,7. Le ultime stati-
stiche confermano che il Banco
Popolare si trova ormai al primo
posto tra gli istituti di medio gran-
de dimensione per il peso dei
crediti “difficili” in rapporto agli
impieghi complessivi.
Per far fronte a questa massa cre-
scente di potenziali perdite Sa-
viotti dovrebbe aumentare gli ac-
cantonamenti a bilancio. E inve-
ce, secondo quanto emerge dai
dati di bilancio è successo esat-
tamente il contrario. Nel 2008 il
Banco copriva, con accantona-
menti ad hoc, all’incirca il 35 per
cento dei propri crediti deterio-
rati. Ebbene, a giugno del 2009 il
grado di copertura si aggirava in-
torno al 27 per cento. Come si
spiega la diminuzione? Secondo
gli analisti tutto è dovuto a una
manovra contabile per sostenere
il conto economico. In pratica,
per fare più utili si stanziano me-
no riserve. Un giochino che non
può andare avanti all’infinito.
ECONOMIA
I MESSAGGI DI GERONZI
ALLE FONDAZIONI
A CORTO DI QUATTRINI
di Stefano Feltri
ullo sfondo della “Giornata mondiale del rispar-
Sdall’Associazione
mio”, cioè il convegno annuale organizzato
fondazioni e casse di risparmio,
c’è un dibattito all’apparenza molto teorico. Ma in
realtà assai concreto, una questione da miliardi di
euro che è già costata il posto ad Alessandro Pro-
fumo in Unicredit: come devono cambiare i rapporti
tra le banche e le fondazioni che ne sono i più im-
portanti azionisti in questi anni di crisi?
Il tema l’ha sollevato Cesare Geronzi, che appena ha
smesso di fare il banchiere (dopo una vita tra Banca
di Roma, Capitalia e Mediobanca) per mettersi alla
guida delle Assicurazioni Generali, ha cominciato a
discettare pubblicamente di come ridisegnare gli as-
setti del sistema bancario. Ha parlato di una “ve-
rifica opportuna” della legge sulle fondazioni ban-
carie, perché c’è un problema di “malinteso senso
del radicamento con il territorio” e di comportamen-
ti che “rischiano di disgregare il sistema”. Uno dei
tanti messaggi cifrati che il finanziere romano man-
da agli addetti ai lavori. Per decodificarlo bisogna
fare un passo indietro.
Nel 1990, con la legge Amato, inizia la privatizza-
zione delle banche pubbliche. La proprietà delle
azioni delle banche viene trasferita a “enti pubblici
holding”, noti come fondazioni di origine bancaria.
Nel 1998 la legge Ciampi le obbliga a scendere sotto
la quota di controllo, negli anni successivi il processo
di aggregazione del settore del credito rende le ban-
che sempre più grandi e la quota delle fondazioni
sempre più piccola, in percentuale me non come
peso. In teoria le fondazioni dovrebbero limitarsi a
intascare i dividendi che derivano dal possesso azio-
nario, con una separazione netta tra proprietà e ge-
stione. Nella pratica la separazione non è mai stata
totale, con la politica che nomina i dirigenti delle
fondazioni, a loro volta coinvolti nella nomina dei
vertici bancari, gli amministratori lo-
cali si sono spesso sentiti in diritto di
condizionare direttamente le politi-
che creditizie, invece che limitarsi a
beneficiare dei flussi di denaro assi-
curati al territorio dai dividendi e usa-
ti per progetti sociali sul territorio..
Con la crisi tutto si è complicato, per-
IL FASCINO DEL TRASLOCO
CHI VUOLE UNA CONSOB ITINERANTE
ome si può fare a mettere in
C difficoltà un’autorità di vigilanza
che, orfana del presidente da quattro
mesi, con tre commissari su cinque, è
diventata iperattiva ed efficace come
mai prima? Semplice, si comincia a
discutere di spostarne la sede da Roma a
Milano. La Consob guidata pro-tempore
da Vittorio Conti è al centro dei sogni
leghisti che, in mancanza di meglio da
offrire all’elettorato, vorrebbero usarla
per creare posti di lavoro al Nord (e i
dipendenti romani che farebbero poi?).
“A Roma e basta”, sbotta il direttore del
Messaggero Roberto Napolitano in uno
Giovedì 28 ottobre 2010
dopo che sono stati rimborsati gli altri debiti non
subordinati dell’emittente e ibridi, perché sono
una via di mezzo tra le obbligazioni e le azioni.
Sono inoltre convertibili in azioni ordinarie
dell’emittente solo su richiesta della stessa banca
e perpetui, poiché nominalmente non hanno
scadenza anche se possono essere rimborsati
dalla banca in qualsiasi momento.
ché l’economia non tira e di di-
videndi se ne vedono, e se ne ve-
dranno, pochissimi. Ma negli ul-
timi dieci anni le fondazioni, in-
vece che emanciparsi dalle ban-
che come prevedeva lo spirito
della riforma quindici anni fa, ne
sono diventate sempre più di-
pendenti: i soldi distribuiti dalle
banche nel 2001 valevano il 57
per cento dei proventi, nel 2008
erano saliti al 78,5 per cento. Le
fondazioni si sono trovate non
solo a ricevere meno dividendi, ma anche a soste-
nere aumenti di capitale (come nel caso di Unicre-
dit). Una delle ragioni per cui Profumo è saltato è che
la sua espansione internazionale stava diventando
un costo e non più una fonte di risorse per le fon-
dazioni azioniste.
Le fondazioni e gli amministratori locali che hanno
delegato loro parte del welfare territoriale, sono
combattuti tra due strategie opposte. Un’opzione è
diversificare, cioè vendere (a chi?) le azioni delle
banche, tutte o in parte, e investire in settori più
remunerativi, come per esempio le aziende muni-
cipalizzate, altrettanto legate al territorio. Ma il
prezzo sarebbe alto: uscire dai salotti del potere
bancario, con la politica costretta poi a essere solo
spettatrice dei giochi di potere finanziari. Con uno
sconquasso sistemico che inquieta non poco Geron-
zi, che ha cementato il suo potere sulla rete di incroci
azionari attuale e non vuole rimetterla in discussio-
ne. Mentre le fondazioni decidono il da farsi, la po-
litica sta saltando la mediazione premendo diret-
tamente sulle banche, per piegare il credito a quelle
funzioni di sostegno al territorio meno presidiate
dalle fondazioni a causa della riduzione del flusso
dei dividendi. Lo si è visto dopo le elezioni regionali,
con Umberto Bossi che dice “adesso ci prendiamo le
banche”, con il sindaco di Torino Sergio Chiampa-
rino che cerca di mettere il suo candidato Domenico
Siniscalco alla presidenza di Intesa San Paolo, con i
leghisti veneti che alimentano la fronda a Profumo
(mentre il ministro Giulio Tremonti cercava di salvare
gli equilibri). “Le fondazioni sono state un diafram-
ma positivo per interrompere la presenza dei partiti
e della politica nelle banche”, ha detto ieri Giuseppe
Guzzetti, presidente dell’Acri e della Fondazione Ca-
riplo (grande azionista di Intesa, con il 4,68 per cen-
to). Oggi, alla presenza di Tremonti e del governa-
tore della Banca d’Italia Mario Draghi, Guzzetti do-
vrà chiarire come si immagina il futuro, quale ruolo
avranno le fondazioni che comunque restano il più
rilevante soggetto finanziario del Paese, con un pa-
trimonio che a fine 2008 ammontava a oltre 55
miliardi di euro. Dietro i messaggi in codice di Ge-
ronzi, quindi, c’è la concreta preoccupazione per il
destino di questa enorme massa di risorse che in-
teressa a tutti, dalla politica agli altri soggetti finan-
ziari. E da cui dipendono tutti gli assetti di potere.
di S.F.
scatto di orgoglio capitolino che lo
spinge a dire che a Milano “com’è noto
la Borsa non c’è più, si è fusa con
Londra”. Il Pd fa un’interrogazione
parlamentare al ministro Romani e
calcola che soltanto nella prima fase del
trasloco ci sarebbero “spese inutili e
insoppor tabili” di circa 100 milioni di
euro. Unico aspetto positivo di questo
dibattito: almeno si parla della Consob e
del suo ruolo, dopo la fine dell’era di
Lamberto Cardia, specialista
nell’anestetizzare qualsiasi conflitto (in
particolare quelli sulla successione, che
infatti è ancora incompiuta).
Giovedì 28 ottobre 2010 pagina 11

N
ECONOMIA

el 2009 il governo ha codificato una
La Finanziaria riforma della politica economica che
già applicava nei fatti: la Finanziaria
diventa una legge blindata dalla fiducia che muove
tabellare e la politica pochissime risorse mentre i veri interventi si fanno
durante l’anno, per decreto e sempre protetti dal
voto di fiducia. A fine anno, con il cosiddetto
per decreto “decreto milleproroghe”, si mettono insieme un
po’ di soldi da distribuire a pioggia per tappare i
buchi rimasti. Nel 2010, ha funzionato così: a
maggio una manovra correttiva da 25 miliardi, che
è stato il vero intervento di politica economica. A
settembre arriva la Decisione di Finanza pubblica,
sostitutiva del vecchio Dpef, che indica i saldi di
bilancio, cioè gli obiettivi da raggiungere con la
Finanzaria, che adesso si chiama Legge di Stabilità,
ridotta a un provvedimento-fotografia che non
contiene interventi di rilevo. A dicembre arriverà il
milleproroghe, sotto altro nome, con risorse per
almeno sette miliardi di euro. Dal 2011 si cambia
ancora, visto che le nuove regole europee sulla
finanzxa pubblica prevedono di sottoporre le
manovre di bilancio all’approvazione di Bruxelles
nel primo semestre dell’anno.

NIENTE SOLDI
questa maggioranza nei con-
fronti del Parlamento e delle
minoranze. Non solo il rap-
presentante del governo si è
presentato con un’ora di ri-
tardo ma, fatto ancor più gra-

AI LIBRI
ve, è stato impedito alle mi-
noranze di parlare. Per que-
sto, abbiamo abbandonato i
lavori”.
Il Partito democratico denun-
cia: “Con un colpo secco –

DI SCUOLA
dice la capogruppo in com-
missione Cultura Manuela
Ghizzoni – il governo ha abo-
lito la gratuità dei libri di testo
nella scuola elementare per il
2011 e ridotto di oltre il 75
per cento i fondi per le borse
Il governo riprova il blitz fallito nel 2009 di studio nelle università. Ab-
biamo dovuto lottare per ot-
tenere dieci milioni per l’edi-
e cancella il fondo da 103 milioni Il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini (FOTO EMBLEMA)
lizia delle residenze universi-
tarie. É inaccettabile”.
Anche lo scorso anno le pro-
di Caterina Perniconi che della scuola pubblica dal bambini alle primarie (o che rire alle Regioni per le borse no registrato una riduzione di stere erano state analoghe e,
1967, cioè il fondo per i libri sfruttano il comodato d’uso di studio. La riduzione rispet- 123,3 milioni di euro per sotto pressione, alla fine il go-
el 2011 il governo non destinato ai bambini prove- gratuito nella scuola superio- verno aveva trovato i 103 mi-

N
ha previsto i fondi per
rendere gratuiti i libri
testo delle scuole
dell’obbligo. Dopo il tentati-
vo fallito in extremis dodici
mesi fa, il ministro dell’Eco-
nomia Giulio Tremonti ci ri-
prova e cerca di far saltare
una delle misure caratteristi-
Lo scorso anno
le risorse erano
ricomparse nel decreto
di Natale, questa volta
sarà più difficile
to all’anno scorso è quindi di l’istruzione prescolastica e di
nienti da famiglie meno ab- re) saranno costrette a sbor- 84,2 milioni di euro. Mentre 780,1 milioni di euro per lioni di euro mancanti nel de-
bienti, che serve a garantire il sare i soldi per i libri di tasca in quello del ministero l’istruzione primaria. Per creto milleproroghe natali-
diritto allo studio a tutti i ra- propria. dell’Università e la Ricerca, il l’istruzione secondaria di pri- zio. Questa volta sarà più dif-
gazzi. Il capitolo di bilancio diritto allo studio nell’istru- mo grado e di secondo grado ficile, perché il decreto di fine
della legge Finanziaria che MA QUELLA dei libri non è zione universitaria viene ri- vengono ridotte rispettiva- anno varrà sette miliardi ma
prevede lo stanziamento di l’unica misura del piano go- dotto a 25,7 milioni da 100, mente di 208,3 milioni e di gran parte di questi soldi sono
103 milioni per la gratuità dei vernativo: il fondo per il di- tagliando 74 milioni. Con l’ag- 841,6 milioni di euro, mentre già stati promessi in quello
libri scolastici è stato nuova- ritto allo studio nelle scuole gravante che le Regioni, a lo- per l’istruzione post-seconda- che Tremonti definisce “Pia-
mente tagliato e ridotto a ze- dell’obbligo viene ridotto di ro volta, stanno riducendo i ria, (quella per gli adulti) il ta- no sviluppo”. Al ministro del-
ro per il prossi- oltre il 70 per cento. In que- finanziamenti a questo gene- glio è di 7,8 milioni di euro. la Cultura Sandro Bondi ser-
mo anno. sto modo solo il 30 per cento re di misure a causa dei tagli vono soldi per il fondo per lo
Se le cose reste-
ranno come so-
di chi non può permettersi di
studiare potrà farlo, per i
agli enti locali. Il computo dei
tagli che la Finanziaria porte-
IN COMMISSIONE Cultu-
ra, a Montecitorio, la discus-
spettacolo, Stefania Prestigia-
como reclama 100 milioni
no, e non ci sa-
rà uno stanzia-
bambini delle altre famiglie in
difficoltà economiche l’istru-
rà a scuola e università è stato
calcolato dai deputati del Par-
sione ieri è salita di tono e
l’Italia dei Valori ha deciso di
per il dicastero dell’Ambien-
te, poi ci dovranno essere gli
mento ulterio- zione sarà a rischio. Nello sta- tito democratico che fanno abbandonare i lavori per pro- 800 milioni di copertura fi-
re nell’annun- to di previsione del ministero parte della commissione Cul- testa. “É stato l’ennesimo atto nanziaria della riforma uni-
ciato decreto di dell’Economia, alla voce “so- tura e che ieri si sono visti re- di arroganza da parte di que- versitaria. E trovare le risorse
Natale, tutte le stegno all’istruzione” sono spingere tutti gli emenda- sto governo – racconta Pier- per i libri di testo gratuiti sarà
famiglie che calcolati solo 33,1 milioni di menti che rifinanziavano que- felice Zazzera, capogruppo ancora più arduo che nel
mandano i euro tra le somme da trasfe- sti fondi. Nello specifico han- Idv in commissione – e di 2009.

FERROVIE Il nano e il gigante

La tentazione dell’inciucio
nella guerra tra Fs e Ntv
di Marco Ponti*
ue sono una folla”, dicono gli economisti quan-
“D do parlano di concorrenza (odiata dalle impre-
se e amata dai consumatori). Ma nel caso del nuovo
entrante nei servizi di Alta velocità, la NTV di Mon-
tezemolo, non siamo di fronte a due concorrenti com-
parabili: uno è un nano, l’altro un gigante. Il nano poi
deve far correre i suoi pochi treni sui binari posseduti
dalla stessa holding (FS) padrona del suo concorrente
(Trenitalia, che è la società di FS che fa andare i treni).
Per di più FS è dello stato, e non può fallire. NTV invece
sì, eccome (speriamo di no). Correndo sui binari di FS,
poi, NTV dovrà versare indirettamente al suo con-
corrente (formalmente alla rete di FS, non a Treni-
talia, ma il padrone è lo stesso) un sacco di soldi. Una
situazione così squilibrata che i rischi di collusione tra
nano e gigante sono realistici. Come si potrà mani-
festare? In una tacita spartizione del mercato, senza
guerre di tariffe o qualità dell’offerta, che sono pro-
prio le cose che interessano ai viaggiatori.
NTV ha ragione a chiedere un’autorità indipendente
che tuteli la vera concorrenza e quindi i viaggiatori, ed
eviti al nano di andare a pietire alla politica (Gianni
Letta, in questo caso, che ha fatto da paciere con FS).
La politica spesso poi chiede cose in cambio, magari
legittime, ma sempre pericolose. Anche la separa-
zione proprietaria tra rete ferroviaria nazionale e ser-
vizi è cosa sacrosanta, se si vuole una situazione più
equilibrata, cioè una possibilità di vera guerra tra i due
contendenti, con meno rischi di collusione. Moretti ha
detto pubblicamente che non lo preoccupa NTV, ma
l’atro gigante europeo DB-Bahn, le ipersussidiate fer-
rovie tedesche, molto aggressive a livello internazio-
nale. Se entrassero in forze, avremmo tre soggetti e
quindi, come utenti, speranze molto più solide in una
vera guerra a colpi di sconti, servizi low-cost, pranzi
squisiti a bordo ecc. La Commissione europea, con-
statato il fallimento della concorrenza nel settore per
la protezione che i singoli Stati assicurano ai loro inef-
ficienti “campioni nazionali”, ha presentato alla di-
scussione una nuova direttiva, abbastanza innova-
tiva (la protezione incrociata di tutte le ferrovie na-
zionali non è un gioco a somma zero: alla fine stanno
peggio tutti). La direttiva prevede autorità nazionali
indipendenti di regolazione della concorrenza, coor-
dinate da Bruxelles (per impedire che siano “addo-
mesticate”), una accelerata e coordinata liberalizza-
zione di tutti i sevizi (purtroppo non quelli regionali), e
contabilità trasparente che separi i servizi sociali da
quelli “a mercato”. Purtroppo deve ancora essere ap-
provata, e ci saranno molti oppositori.
NTV, per bocca dell’amministratore delegato Giusep-
pe Sciarrone, ha detto che vorrebbe concorrere an-
che nei servizi regionali (quelli dei pendolari, per in-
tenderci). Ma qui la situazione è più grave, perché c’è
una solida volontà politica “bipar tisan” di non volere
concorrenza. Chi se ne frega di costi e qualità, finché
c'è lo Stato che paga? La speranza, è tristissimo do-
verlo ammettere, viene dai recenti tagli, purtroppo
indiscriminati. Con meno soldi a disposizione, forse
qualche Regione deciderà di fare gare vere, invece di
rafforzare il monopolio, a volte per proteggere la
“propria” ferrovia, come ha fatto la Lombardia con le
Ferrovie Nord.
Aneddoti ferroviari finali: son stati presentati sul sup-
plemento economico di “Repubblica” i conti di FS,
che mostrano crescenti profitti, ma l’articolo non dice
quanti soldi vengono dallo Stato, cioè da noi. E si sa
che sono tanti davvero, soprattutto per gli investimen-
ti. Mostrare profitti a valle di trasferimenti pubblici
variabili e arbitrari non ha senso economico alcuno
(se non propagandistico). Ancora accorati appelli, sul
Sole 24 Ore, e sul Corriere, per finanziare la linea Alta
velocità Torino-Lione (impropriamente chiamata
TAV), “per non perdere i soldi europei”. Delirio: i soldi
europei sono ad oggi 600 milioni circa, su un costo
previsto totale per la linea di 22 miliardi (ultima sti-
ma). Forse i soldi europei arriveranno a 3 miliardi, ma
sarebbe comunque meno del 15%, con il resto a ca-
rico dei contribuenti (la linea, dato lo scarso traffico
previsto, non recupererà un euro dell’investimento).
*docente di Economia dei trasporti
al Politecnico di Milano
pagina 12
“PER IL BENE DELLO IOR
SPERO LO MANDINO A CASA”
Il banchiere del Vaticano Gotti Tedeschi
lo ha invitato al “suicidio”, Giovanni Sartori risponde
di Sandra Amurri
ono spesso sotto tiro
“S ma mai mi sono im-
battuto in un interlo-
cutore così maledu-
cato, in un simile villanzone.
Ho espresso le mie opinioni
in maniera garbata. Non c’è
ragione di un conflitto” Il pro-
fessor Giovanni Sartori, poli-
tologo di reputazione interna-
zionale, accoglie con stupore
e amarezza il nobile augurio
rivoltogli dal presidente dello
Ior, Ettore Gotti Tedeschi, nel
corso della presentazione a
Fermo dell’Enciclica Caritas
Veritate come riportato da Il
Fatto. “Sartori, ogni volta che
parla di me lo fa rasentando
l’isteria quasi si volesse suici-
dare. Certo che se lo facesse
l’umanità ne trarrebbe giova-
mento, uno in meno a dire fes-
serie” ha detto il banchiere
cattolico facendo diventare
violaceo il volto del vescovo
Luigi Conti seduto accanto a
lui sul palco, assieme al pre-
sidente della Compagnia del-
le Opere Valentini e facendo
calare in sala un silenzio im-
barazzato.
Professor Sartori, forse il
banchiere cattolico, inda-
gato per violazione delle
norme anti-riciclaggio (il
Tribunale del Riesame ha
confermato il sequestro di 23
milioni di euro, versamento
effettuato dallo Ior su un
conto del Credito Artigiano,
ndr) è in un momento di
difficoltà. Tant’è che par-
lando della sua situazione
ha delineato l’esistenza di
un complotto: “Si sta mi-
nando la credibilità della
Chiesa con gli attacchi alla
persona del Papa con le ac-
cuse di pedofilia fino alle vi-
cende che mi vedono coin-
volto”. Si può considerare
una giustificazione?
Visto che si dà tanta impor-
tanza, tanto da paragonarsi al
Papa, immagino che non ab-
bia nulla da temere: verrà pro-
tetto dalla Chiesa. Ma non ve-
do cosa c’entro io, anche se
avesse fatto il banchiere alla
Marcinkus (presidente dello Ior
coinvolto nello scandalo del crac
del Banco Ambrosiano che ha evi-
tato di finire in carcere grazie al
passaporto diplomatico vaticano,
ndr) perché dovrebbe scari-
care su di me tanta volgarità?
Magari non le ha perdona-
to di avergli riconosciuto,
come dire, il ruolo di ban-
chiere, ma non quello di
economista.
Io all’indomani del suo inter-
vento al Meeting di Comunio-
ne e liberazione di Rimini, sul
Corriere ho scritto testualmen-
te che la sua qualifica di gran
lunga più importante è di es-
sere presidente dello Ior, Isti-
tuto per le opere di religione,
che è poi, tanto per capirsi, la
potentissima banca della San-
ta Sede e, pertanto, immagi-
navo che il professor Gotti Te-
deschi fosse un bravo ban-
chiere. Ma se parla da econo-
mista allora non mi pare bra-
vo. Perché la sua tesi è che il
calo demografico sia il fattore
principale della crisi econo-
“Come
economista non
mi pare granchè,
se pensa che la
causa della crisi
sia il calo
demografico”
Giovedì 28 ottobre 2010
BATTIBECCHI
mica dell'Occidente, dal che
ricava che se riprendiamo a
fare più figli l'economia ripar-
tirà. Non vi è alcuna correla-
zione tra l’aumento della po-
polazione e l’arricchimento.
Dunque questo non solo non
è vero ma è vero il contrario.
Se non ci crede vada in Africa.
L’aumento della popolazione
aggrava il problema. Avremo
un altro miliardo in più di es-
sere umani da sfamare.
Crede che questa teoria
economica nasconda un al-
tro passo della campagna
contro l’aborto, cavallo di
battaglia del Vaticano?
Quel che io penso è che se la
vita non è stata concepita non
può esservi assassinio. Chi ha Giovanni Sartori (FOTO LAPRESSE)
stabilito che l’embrione, cioè
una capocchia di spillo senza
nessuna sensibilità nervosa, è
dell’irresponsabilità?
Quella della Chiesa è l’etica
role che, comprese quelle
rivolte a lei, secondo il sito
già vita umana? Ho chiesto al-
la Chiesa di darmi una qual-
delle buone intenzioni, quale
che ne sia l’esito. Questa è la
Dagospia, sono state defi-
nite dalle guardie svizzere
siasi definizione di vita uma-
na. Mai risposto. E come mai
tesi di Max Weber che invece
raccomanda il suo opposto,
e dal ministro Tremonti
poco istituzionali tanto da
la Chiesa ci consente, per cioè l’etica della responsabi- far ipotizzare le sue dimis-
esempio, di mangiare i vitelli? lità che tiene conto delle con- sioni. Considera le dimis-
Non sono anche loro esseri seguenze delle nostre azioni. sioni dalla presidenza della
viventi? La Chiesa pratica l’eti- Gotti Tedeschi ha anche banca della Santa Sede una
ca dell’irresponsabilità, que- detto: “A causa di scelte ipotesi credibile?
sto è il punto. politiche sbagliate siamo Non so. Ma, per il bene dello
Cosa intende quando dice arrivati a una situazione Ior, spero che venga lesta-
che la Chiesa pratica l’etica economica di merda”. Pa- mente rispedito a casa.
Giovedì 28 ottobre 2010 pagina 13

DAL MONDO

N
CHI VUOLE MORTO TAREQ AZIZ ARGENTINA
Morto Kirchner,

di Furio Colombo
una brutta notizia la con-
L’ULTIMO TESTIMONE
l’ex presidente
L’ ex presidente
argentino Nestor
Kirchner, 60 anni, è
morto ieri per un
È la sola persona vivente che può raccontare la verità infarto. Marito
dell’attuale capo dello
sulle vere ragioni dell’attacco di Bush all’Iraq Stato Cristina Fernandez
e uomo forte del paese,
era considerato un
grande di tutti gli eventi e di potenziale candidato alle
ogni elenco di colpe: no alla pe- L’AUDIZIONE presidenziali del 2011,
alle quali la moglie non

È
danna a morte di Tareq
Aziz. Prima di discutere
questo evento, che pre-
senta al mondo il nuovo dispo-
tismo iracheno (l’esecutivo,
pur senza Governo, decide ini-
zio, fine e sentenza di un pro-
cesso), è bene dire con chia-
rezza che in tutta questa storia
di arbitrio, di violenza e di san-
gue non entra in alcun modo
un giudizio su Tareq Aziz. Quel
giudizio non potrebbe essere
buono. Tareq Aziz è stato fino
all’ultimo il numero due di Sad-
dam Hussein. Possono esserci
o non esserci prove di sue at-
tività persecutorie a sostegno
del dittatore. Di certo non vi è
stato alcun distacco o dissocia-
zione.
UN IRAQ NUOVO e libero
non avrebbe dovuto uccidere
Saddam Hussein, in una esecu-
zione che si è svolta come un
delitto di malavita. Un Iraq che
vuol farci credere a una sua nuo-
va ricostruzione democratica
non deve uccidere Tareq Aziz
come trovata per inaugurare la
sua esistenza con la morte, per-
sino se il processo (praticamen-
te segreto e di cui non esistono
informazioni) avesse accertato
tutte le colpe di cui è realistica-
mente accusato e accusabile
l’ex vice primo ministro irache-
no. C’è una ragione morale più
na di morte, che è sempre bar-
bara, sempre ingiusta, sempre
arbitraria, sempre feroce. Ciò
che dirò, dopo questa persua-
sione che non è di tutti, benché
sia così clamorosamente evi-
dente (ma che sta guadagnando
spazio e adesioni nel mondo,
per merito dei Radicali che han-
no conquistato, su questo pun-
to cruciale, il Parlamento Italia-
no e poi, con il buon lavoro del-
la diplomazia italiana, il Parla-
mento Europeo e l’ Assemblea
Generale dell’ Onu) non do-
vrebbe essere letto come un
supplemento di ragioni. Piutto-
sto come la dimostrazione che
la pena di morte è sempre folle,
spesso in malafede e che certi
aspetti vistosi nella vita e nei fat-
ti dei personaggi storici mostra-
no con speciale chiarezza l’ as-
surdo degli omicidi di Stato.
Primo. Tareq Aziz è l’ultimo e
l’unico testimone. Lo è di uno
spaventoso regime ma anche di
una guerra almeno altrettanto
spaventosa cominciata troppo
presto per ragioni troppo oscu-
re e al rullo dei tamburi di una
propaganda falsa, inventata.
Grave offesa alla democrazia
dei Paesi coinvolti, dagli Stati
Uniti alla Polonia, all’Italia, alla
Spagna. C’è al centro dell’im-
provvisa esplosione del più
aspro e lungo e sanguinoso con-
flitto dopo la Seconda guerra
mondiale (e dopo l’Afghani-
Si chiama Pantano
PANNELLA IN
COMMISSIONE
O ggi Marco Pannella
sarà ascoltato alla
commissione Esteri
della Camera in merito
alla condanna a morte
di Tareq Aziz. Oltre al
fatto che i Radicali, da
sempre, si battono
contro la pena capitale,
l’audizione di Pannella
dovrebbe vertere anche
sul fatto che, nel 2003 –
prima che fosse
ingaggiata la guerra in
Iraq – Saddam Hussein
pensasse all’esilio e le
missioni diplomatiche
di Aziz lo confermano.
stan), la storia falsa delle armi di
distruzione di massa, che non
esistevano e non sono mai esi-
stite, ma si è chiesto al mondo
democratico di sospendere
ogni libertà di giudizio e di cre-
dere.
Secondo. Tareq Aziz è l’ unica
persona viva che può dire se è
vero che la guerra, con gli or-
rori e il numero dei morti che ci
rivela ora Wikileaks, non solo
era fondata su falsi motivi ma si
doveva e si poteva evitare. Non
si potrà ripresentare.
BIN LADEN
“La Francia si ritiri
dall’Afghanistan”
O sama bin Laden
torna a farsi vivo
con un nuovo messaggio
In alto, il detenuto Tareq Aziz; qui sopra Aziz con Saddam Hussein nel 2003 (FOTO ANSA) audio in cui minaccia la
Francia. Il capo di al
Qaeda dice la sicurezza
del paese sarà
per l’invocazione pacifista ma
per un paziente, fitto, instanca-
Le trattative per compromessa se Parigi
non ritirerà le truppe
bile lavoro diplomatico che era
sul punto di riuscire! La trama
rimuovere dall'Afghanistan. Bin
Laden – che ha detto che il
tessuta da Marco Pannella ed
Emma Bonino, tra diplomatici,
Saddam senza sequestro dei francesi in
Niger è un “avvertimento”
cancellerie e Nazioni Unite – ha puntato il dito anche
(con il sostegno di almeno un versare sangue contro il divieto di
centinaio di deputati e senatori indossare il velo,
italiani e di parlamentari euro- fatte naufragare “un’ingiustizia che
pei) per ottenere il ritiro dal po- giustifica la violenza”.
tere di Saddam Hussein in cam- dai guerrafondai
bio di una occupazione senza PENSIONI
distruzione e al solo fine di dare a ogni costo
vita ad un sistema democratico, Approvata la
non dopo le bombe ma prima, e riforma di Sarkozy
senza sangue.

TUTTI GLI STUDIOSI i nar-

il candidato
dalla pistola facile
di Matteo Bosco Bortolaso
New York
Udel nsuoi
veterano dal grilletto facile, criticato dai
stessi commilitoni. Pronto a far parte
nuovo Congresso anti-Obama che uscirà dal-
le elezioni di martedì prossimo. Con la benedi-
zione del Tea Party. Il Wall Street Journal elenca il
suo nome italiano – Ilario Pantano – tra le young
guns o “giovani pistole”, quelli che il Partito re-
pubblicano “considera tra i suoi migliori can-
didati”. Di pistole e mitragliatori lui se ne inten-
de: durante il conflitto in Iraq ha sparato a due
civili per il semplice gusto di uccidere. Ècandi-
dato nel settimo distretto del North Carolina,
che comprende la base militare di Camp Lejeu-
ne. Ed è riuscito a raccogliere un milione di dol-
lari per la sua campagna elettorale, puntando
sull’immagine dell’eroe di guerra.
HA IMBRACCIATO LE ARMI e indossato
la divisa per la prima volta a 17 anni. È veterano
della prima Guerra del Golfo. Tra un conflitto e
l’altro ha lavorato per la Goldman Sachs, banca
che ha lasciato per tornare tra i marines spinto
dalla rabbia post 11 settembre. I soldi facili di
Wall Street, comunque, a lui non piacevano. Nel
suo sito si legge che “da capitalista” apprezza
“l’importanza del profitto” ma allo stesso tempo
“non può accettare il danno che viene inflitto a
tante vite umane da speculatori senza scrupoli”.
L’episodio più controverso della sua carriera ri-
sale al 15 aprile 2004. Il tenente Pantano fermò e
arrestò due iracheni vicino a Falluja. I due erano
disarmati. Lui ordinò di perquisire la loro vettura.
Niente armi neppure lì. Seconda perquisizione.
Ancora niente. Quando gli altri soldati se ne an-
darono, lui svuotò il caricatore della sua arma
contro i civili. Non contento, usò una seconda
volta il caricatore, martoriando i due iracheni
con una sessantina di proiettili e lasciando un bi-
glietto: “Nessun migliore amico, nessun peggior
nemico”. Un uomo della sua unità lo denunciò
agli ufficiali superiori. Venne accusato di omici-
dio premeditato. Iniziò l’udienza pre-processua-
va delle armi di distruzione di
massa (che ha stupito gli esper-
ti prima ancora del mondo) era L’ Assemblea
nazionale francese
ratori, i registi di film sulla guer-
ra in Iraq, hanno in comune una
scena (che si può vedere in que-
un falso costruito in una reda-
zione giornalistica a Milano. Ma
anche la rimozione di Saddam
ha approvato con 336 voti
favorevoli e 233 contrari
la riforma delle pensioni
sti giorni in Italia nel film Fair Ga-
me - Caccia alla spia). È quella in
cui il Presidente Gorge W. Bush
Hussein veniva dall’ Italia. Stava
per essere l’esito di un abbatti-
mento non violento e bene or-
che prevede
l’innalzamento dell’età
minima pensionabile da
le e testimoni dell’accusa raccontarono che i due appare improvvisamente sugli ganizzato dei portatori della 60 a 62 anni (e da 65 a 67
iracheni non avevano intenti minacciosi. I loro schermi delle tv americane e guerra molto simile all’utopica, l’età per maturare la
corpi furono ritrovati in ginocchio: uno stile da del mondo per annunciare che ma più perfettamente riuscita, pensione massima) entro
il 2018. La legge passa ora
esecuzione. La biografia del tenente, invece, par-
la dell’uccisione di “due terroristi”. Le armi c’era-
no, sostiene la difesa: erano nella casa da dove
“la guerra è già cominciata”, ta-
gliando una manciata di ore che
avrebbero consentito all’accor-
moratoria sulla pena di morte.
Un lavoro ostinato, paziente,
con tanti, con tutti: scambiare il
all’esame della Corte
costituzionale, dove i
venivano gli iracheni. Le accuse contro Pantano, do ormai raggiunto di compier- potere con la pace. socialisti hanno
secondo i giudici, non sono sostanziate da prove. si e bloccando tutto con il peso Non uccidete Tareq Aziz. Potrà presentato ricorso. Oggi,
Lui non è stato punito. E anzi potrebbe essere immenso e irreversibile della rispondere a Marco Pannella previsti scioperi e cortei
premiato dall’elettorato del North Carolina. Il guerra. Strano, e da ricordare, che ha iniziato lo sciopero della in 100 città e la
suo avversario, Mike McIntyre, deputato che cer- che la guerra e la pace venivano fame e (da ieri) della sete per cancellazione di molti
ca la riconferma, sbandiera l’appoggio che ha ot- dall’ Italia. Lo dimostra il libro farsi ascoltare. Non uccidete voli. E intanto Sarkò (mai
tenuto dai Veterani d’America in Iraq e Afghani- The Italian letter di Peter Eisner e Tareq Aziz. Non era buono, non così impopolare, con solo
stan, i quali hanno fatto sapere che il candidato Knut Royce. Il documento su era migliore degli altri, ma sa il 29% dei consensi)
democratico ha dimostrato “un solido impegno cui Bush ha basato il suo discor- tutto, e di quelle ore è l’ ultimo prepara il rimpasto di
nel difendere i nostri diritti” tentando di aumen- so di guerra come estrema pro- testimone. governo.
tare i finanziamenti al dipar-
timento che si occupa dei sol-
dati ritornati a casa, o metten-
do a punto programmi per Orologi usati
evitare di farli scivolare
nell’alcolismo o ai margini
della società. Il quotidiano lo-
Cherie Blair vende su eBay
cale Star News ha chiesto ai
suoi lettori: chi preferite?
il regalo di Berlusconi a Tony
Will risponde che un altro
gruppo di veterani, Combat CIELO, COME PASSA IL TEMPO! Il giorno originale, con tanto di garanzia”.
Vets for Congress, si è “rifiu- prima sei un ricco e potente, il giorno L’orologio sarebbe uno dei nove regalati
tato di sostenere Pantano dopo resti magari ricco ma non conti più da Berlusconi ai Blair che, al momento di
perché non ha reso pubblici i nulla. Forse, l’orologio che Silvio lasciare Downing Street, decisero di
dettagli della sua storia perso- Berlusconi aveva regalato a Tony Blair, riscattarli e di tenerseli. L’informazione è
nale”. Di parere opposto Jack Ilario Pantano (F
OTO LAPRESSE) quando i due erano compagni di merende ghiotta pure in Spagna – sta su Abc ed El
Barnes, veterano ottanta- in Iraq sulle orme del loro amichetto Mundo – e altrove, perché Cherie non si
duenne della Seconda guerra mondiale: “Non c’è George W. Bush, correva troppo. E così sbarazza solo dei regali di Mr B. Secondo il
dubbio che Pantano sia l’unico che potrebbe aiu- Cherie Blair, la moglie avvocato dell’ex Telegraph, i Blair, negli anni d’oro, avevano
tarci a liberarci della Pelosi (speaker democratica premier britannico, se n’è sbarazzata messo su un gruzzolo da 20 milioni di
della Camera, ndr) ”. Un paio di sondaggi sosten- vendendolo su eBay per 98 sterline, un sterline. Ma Cherie “ha una passione per
gono che, nonostante gli atteggiamenti bellici terzo del suo valore: il Locman Marc contare i pennies”: e così, mentre il
del repubblicano, sarà il democratico a spuntar- Titanium da polso varrebbe infatti, marito guadagna fino a 6.000 sterline al
la. Secondo Pantano, invece, quelle previsioni secondo il Daily Telegraph che svela la minuto come conferenziere, lei si disfa su
sono sbagliate. “Quando i ragazzi andranno a vo- storia, almeno tre volte tanto. Nell’offrirlo eBay, di cui è una fanatica frequentatrice,
tare, saremo assolutamente in vantaggio – ha det- al miglior acquirente, Cherie, brava dei regali illustri inutili o che non le
to – La Pelosi ha già speso 200 mila dollari in que- imbonitrice, decantava l’oggetto come piacciono.
sto distretto: non lo farebbero se McIntyre fosse “intatto e mai usato, nella sua custodia Giampiero Gramaglia
al sicuro. Non lo è”.
pagina 14
SOLE, SOLDI & SEGRETI
Le attrazioni dei Caraibi fra turisti e miliardi esentasse
Da dove arriva la nuova ricchezza delle vecchie colonie
di Maurizio Chierici
ffari”, il libretto che il viaggiatore
“A trova sul comodino dell’hotel Min-
good, non ha molte pagine. Min-
good è albergo per chi vuol rispar-
miare, a due passi dal mercato cinese. In-
somma, clienti dalle tasche vuote indiffe-
renti alle tentazioni. Appena in là, nella ter-
razza dell’hotel Penang, gli ospiti raccolti
per l’aperitivo nel cuore di George Town
sfogliano una specie di Treccani dirimpetto
a grattacieli a vela o rotondi come la torre di
Pisa. Il librone racconta come mai i 44mila
abitanti delle tre piccole isole delle Ca-
yman sono più ricchi di chi lavora a Parigi:
reddito medio 53 mila dollari l’anno. E ogni
anno arrivano 120 miliardi che irrobustisco-
no gli 800 miliardi custoditi in forzieri senza
nome. Conti riconoscibili solo dai numeri.
Società anonime che non pagano imposte.
Petrolieri, grandi imprenditori
e i risparmi della classe media
TITOLI E AZIONI non interessano al fisco
locale il quale non prende in considerazione i
depositari “assenti”. Fra gli assenti indiziati da
una ricerca Usa, latifondisti, impresari e diri-
genti Pdvsa, petrolieri venezuelani che da 10
anni non si fidano di Chávez ma non si affidano
agli Stati Uniti, bandiera della libertà invocata.
Non sempre grandi depositi. Perché i paradisi
si sono democratizzati e i risparmi della classe
media risposano assieme alle fortune. Dagli in-
verni dell’America sotto zero scendono pen-
sionati che non ripartono. E il mercato immo-
biliare non soffre la crisi che frena le promesse
di Obama. Si costruisce sul venduto e i cantieri
si allungano. 30mila dollari per le “scatole” dei
DEBITO cancellato: 150 milioni
da Berlusconi in favore di Antigua
er una volta l’Italia è stata particolar-
Pne mente magnanima nella cancellazio-
del debito di un piccolo paese bi-
sognoso di aiuti. È notizia dei giorni scor-
si - pubblicata da Repubblica e sulla quale
l’Italia dei Valori è intervenuto con il suo
portavoce Leoluca Orlando - che nel
2004 il governo Berlusconi abbonò il
90% del debito contratto dallo Stato ca-
raibico di Antigua con l’Italia. Si tratta di
500 milioni di dollari locali (all’incirca
150 milioni di euro dell’epoca). I restati
50 milioni erano stati saldati nel dicem-
bre di quell’anno dal presidente Baldwin
Spencer nella sua visita a Roma.
Il partito di Di Pietro ha puntato il dito su
subacquei, villaggi attorno al mare della pic-
cola Cayman, oppure 8 milioni di dollari nei
condomini di lusso attorno al Penang, Seven
Miles angolo relax degli gnomi del quinto cen-
tro finanziario del mondo: 584 banche e 2200
fondi speculativi, o fondi pensione, maneggia-
no capitali che moltiplicano per tre il bilancio
della Francia.
I giornalisti arrivano alle Cayman per frugare
senza speranza nei segreti imperforabili.
L’elenco delle società registrate non è però na-
scosto. Dalla Parmalat Finanziaria prima del
crac, alla banca di Roma, banche svizzere a gò
gò per non parlare delle presenze Usa: Miami è
a un’ora di aereo, tante fortune sbarcano dalla
Florida. Quando la Enron degli amici di Bush è
fallita aveva 692 compagnie registrate in un
posto che i lettori lontani dai giochi della finan-
za hanno imparato conoscere 60 anni fa: la
Cavalieri&dittatori Qui accanto,
una foto estiva di Berlusconi.
Sopra, una spiaggia di Anguilla e
a destra, la Marina di Antigua
con il porto e il casinò (FOTO OLYCOM).
Nell’altra pagina, il dittatore panamense
Noriega (FOTO LAPRESSE)
Alle Cayman 584 banche
e 2200 fondi speculativi
maneggiano capitali
che valgono tre volte
il bilancio della Francia
quello che sembra “uno scambio” tra il
governo di Antigua e il presidente del
Consiglio italiano: “Quanto sta emergen-
do sul caso Antigua, con l’inquietante
collegamento tra la cancellazione da
parte del governo italiano del 90% del
debito di quel paradiso fiscale e l’inte-
stazione al capo del governo italiano di
proprietà immobiliari - sosteneva nel fi-
ne settimana scorso Orlando - ricorda
l’esistenza del devastante effetto prodot-
to dai conflitti di interessi in politica
estera. Oggi parliamo di Silvio Berlusco-
ni e di Antigua. A breve ci toccherà par-
lare di Silvio Berlusconi e Russia, Li-
bia...?”.
PARADISI FISCALI
triangolazione delle Cayman permette a Cuba
di sopravvivere all’embargo. Passa tutto da
qui, dalla Coca Cola alle auto giapponesi.
Isole del tesoro anche le Antille olandesi do-
ve il silenzio non cambia. Inseguire le opera-
zioni finanziarie dell’Ikea, per esempio, vuol
dire vagare in un labirinto con i piedi a Curaçao
perché il genio svedese di Ingvar Kamprad
non vende solo pezzi di mobili da montare a
casa: ha disegnato una struttura sociale che fa
girare la testa. Sede legale in Olanda dove il fi-
sco è meno crudele. Ma l’Olanda è una porta
aperta sui paradisi fiscali: rimbalzi da una so-
cietà all’altra di una parte degli utili delle filiali
italiane. Alla fine dormono nei dintorni di Cu-
raçao, bella come ogni angolo dei Carabi, ma
insolita per l’architettura che trapianta Am-
sterdam nei tropici di seta. Case dai tetti aguz-
zi, fuori posto soprattutto a Bonaire. Si gira in
bicicletta. Era l’isola del sale e degli schiavi. È
diventata regno dei subacquei, poche banche
ma sempre di un certo tipo e registri aperti a
chi porta i soldi in vacanza. Bisogna dire che le
linee aeree pianificano le rotte inseguendo i
capitali sul filo delle black list. Klm unisce Am-
sterdam a Curaçao, Panama e Costa Rica dove
ogni tanto un ministro dell’economia va in ga-
lera “per il dollaro nero”. Donatella Pasquali,
vedova Zingone oggi signora Dini, ha accom-
pagnato nell’esilio di San Josè il primo marito
in fuga dalla bancarotta fraudolenta. Ragazza
energica negli affari, furbissima nelle public re-
lation. Il governo italiano le ha finanziato il Su-
permercato 2000 inaugurato dal Dini della
Banca d’Italia, promesso sposo, e dal ministro
degli Esteri Andreotti. La signora aveva in men-
te di organizzare un’isola off-shore, ma im-
prenditori e finanzieri italiani hanno risposto
con tiepidezza. Se n’è persa traccia. C’ è un pa-
radiso che Parigi e Amsterdam condividono in
amicizia: isola San Martin giurisdizione fran-
cese; isola di Sint Marten, dipartimento olan-
dese. Cambia solo il nome, nessuna frontiera,
solo una riga bianca e banche di obbedienza
Ue, non importa la lingua diversa. Con qualche
doppione, negozi: Fiorucci da una parte e
dall’altra, Deutsche Bank in francese e olande-
se. Paradisetto che risplende fiocamente nel
firmamento evocato dalle storie di Fini e Ber-
lusconi. Oltre ad Antigua, il capo del governo
italiano ha casa anche alle Bermuda, paradiso
robusto. Ad Antigua ha comperato il terreno
delle cinque ville dalla Flash Point, cliente della
Arner, banca svizzera chiacchierata e intera-
mente controllata da una società residente a
Curaçao, guarda un po’. Per la dignità del pae-
se che provvisoriamente governa, il Cavaliere
dovrebbe frequentare meno paradisi per pas-
seggiare negli inferni di chi si dispera nelle
piazze.
Panama, dove il riciclaggio
trasforma i dollari in armi e droga
LE ISOLE ALLA DERIVA davanti a Pana-
ma ricordano le navi tesoriere della colonia
spagnola. Oro e argento del Perù attraversava-
no a dorso di mulo la striscia delle foreste che
divideva le due americhe. Nelle stive della flot-
ta reale parcheggiata nell’Atlantico finiva il
bottino destinato ad accendere il nostro Rina-
scimento. Ma in agguato nei piccoli porti delle
piccole isole, Antille e Carabi, aspettavano le
navi corsare. Dopo gli arrembaggi il tesoro fi-
niva lì. Passano i secoli e i tesori tornano negli
stessi posti con traversate meno laboriose. Ca-
pitali che scivolano da una banca all’altra ma le
spiagge d’arrivo sono più o meno le stesse. Il
taglio del Canale separa due continenti anco-
rati a un ponte – Miraflores – mentre Panama
resta la cattedrale dove si nasconde la ricchez-
za del mondo così detto civile.
I paradisi fiscali sono cominciati qui, e la città
che armava i porti per resistere ai pirati diventa
una capitale aperta al benessere in fuga dall’al-
tra parte del mare. È una città di grattacieli dalle
luci che restano spente quando viene sera.
Non li abita nessuno eppure crescono come
funghi. Il riciclaggio trasforma in mattoni i dol-
lari neri della droga, armi e chissà quali intri-
ghi, ma non bastano ad allargare i viali dei quar-
tieri ville e piscine e boulevard da concorrenza
parigina. Sono le banche il motore di una pro-
sperità per pochi, perché la metà dei tre mi-
lioni di abitanti sopravvive nelle strade marce,
tipo Casco Viejo, mentre la folla degli stranieri
 Giovedì 28 ottobre 2010

PARADISI FISCALI

I PARADISI FISCALI AI CARAIBI 3 TURK E CAICOS 4 VERGINI 5 ANGUILLA

1 CAYMAN
260 km2, 45mila abitanti
Territorio britannico
d’oltremare
• L’esenzione dalle imposte
risale alla fine del Settecento,
decretata da re Giorgio III.
Mercato deregolamentato per
i fondi d’investimento.
E ormai tradizionale meta
turistica
417 km2, 35mila abitanti 500 km2, 120mila abitanti 102 km2, 15mila abitanti
Territorio britannico L’arcipelago è diviso tra Stati Territorio britannico d’oltremare
2 BAHAMAS d’oltremare Uniti e Gran Bretagna • Tra le più recenti località per il
• Negli anni ‘90 il governo • Prima il turismo, dagli anni rifugio di capitali, le società
14mila km2, 315mila abitanti britannico ha cercato di ‘50, poi il boom dei servizi off-shore hanno proliferato
Stato indipendente, parte del debellare il proliferare di finanziari off-shore, dagli anni rapidamente; come molte
Commonwealth britannico società legate al riciclaggio di ‘70, hanno portato capitali non sorelle caraibiche era stata
• Pesca e agricoltura sono 2 denaro e al traffico di solo da Usa e Gran Bretagna. messa nelle liste nere di molti
state sempre più soppiantate stupefacenti. L’arcipelago Turismo incrementato dalle Stati occidentali (Italia
dal Dopoguerra dalle rimane un paradiso fiscale facilitazioni per le imbarcazioni compresa)
agevolazioni finanziarie che
hanno attirato capitali
internazionali (a iniziare da
quelli statunitensi)

3
ALTRI PARADISI
PRESENTI NEI CARAIBI 1
Bermuda, Guatemala,
Belize, Montserrat,
5
Dominica, Grenada,
Panama
6
4
7

12 CURACAO
444 Km2, 140mila abitanti
Territorio autonomo regno dei MAR DEI CARAIBI 8
Paesi Bassi
• La sua fortuna come sede
11 10 9
di società off-shore
internazionali inizia negli Anni 12
‘50, assieme allo sviluppo
industriale (porto
commerciale ed estrazione
petrolifera)

11 ARUBA 10 SAINT VINCENT 9 BARBADOS 8 SAINT LUCIA 7 ANTIGUA 6 SAINT KITTS

180 km2, 70mila abitanti
Territorio autonomo del
regno dei Paesi Bassi
• Ex produttore di petrolio,
l’economia si è riconvertita
nella seconda metà del 1900
con il turismo (60mila
camere d’albergo, un milione
di turisti) e la finanza
off-shore
E GRENADINE
345 km2, 120mila abitanti
Stato indipendente, fa parte del
Commonwealth britannico
• Le società off-shore
proliferarono negli anni ‘80, dopo
le devastazioni all’agricoltura
prodotte da una serie di uragani.
Nel 2003 tolta della lista dei
paesi accusati di riciclaggio
430 km2, 275mila abitanti
Stato indipendente, fa parte
del Commonwealth britannico
• Dagli anni del Dopoguerra
turismo e servizi finanziari
sono diventati sempre più
importanti per l’economia
dell’isola, soppiantando la
tradizionale produzione di
canna da zucchero
620 km2, 175mila abitanti
Stato indipendente, parte del
Commonwealth britannico
• Il declino dell’economia
agricola, dovuto alla
concorrenza latinoamericana,
porta il governo dell’isola ad
aprire ai capitali internazionali,
e al turismo (che resta la
prima risorsa del paese)
E BARBUDA
442 km2, 85mila abitanti
Stato indipendente, parte del
Commowealth britannico
• Le maggiori banche mondiali
(e molte società finanziarie)
hanno uffici nell’arcipelago, i
cui guadagni sono per metà
dovuti al turismo, in gran parte
statunitense
E NEVIS
261 km2, 60mila abitanti
Stato indipendente, parte
del Commonwealth
britannico
• Della giurisdizione
off-shore dell’arcipelago, è
noto soprattutto il registro
nautico internazionale: oltre
mille gli yacht registrati

di passaggio abita alberghi dai prezzi che fan-

no impallidire New York. Eppure non è facile
trovare il letto della notte. Il palazzo dei con-
gressi è quasi uno stadio coperto, mai vuoto
anche se è difficile capire perché grandi indu-
strie e holding lontane scelgano, per incon-
trarsi, un posto schiacciato dal sole, umido per
le piogge quotidiane che alimentano il Canale.
Mai primavera o inverno: l’afa non cambia. La
risposta arriva dalle insegne che accompagna-
no i boulevard: banche ad ogni passo: 150
grandi straniere più i gironi delle banche d’af-
fari, pulviscolo dai numeri in movimento. Non
vetrine qualsiasi: palazzi. Trent’ anni fa l’Ubs
svizzera inaugura la sede, 5 milioni di dollari.
Ma il fascino non è l’imponenza. Sono le om-
bre degli uffici a fare di Panama il prototipo del
buon rifugio nel quale nascondere i capitali
che imbarazzano.
Se vuoi aprire un conto
l’anonimato è garantito
IL DNA DEI TRAFFICI SEGRETI risale alla
nascita della nazione. Stati Uniti interessati a
scavare il Canale fra due oceani, Colombia che
alza il prezzo di Panama, sua provincia estre-
ma, e Washington perde la pazienza. Organiz-
za il primo colpo di stato del ‘900 e ne procla-
ma l’indipendenza. Quando le navi passano da
qualsiasi conto per qualsiasi somma e per ogni
tipo di ragione sociale”. Prego telefonare o fare
visita. E le rovine delle mura anti corsari diven-
tano barriere elettroniche a guardia dei segre-
ti. Leggi che aiutano i bilanci di un paese che
non esporta quasi niente ma importa cose stra-
ne, a volte invisibili per definizione: bandiere
ombra, per esempio, voce pesante di quanto
“compra” dall’Italia. Figura nei registri nautici
con definizione non criptata: “Navi e natanti
simili in metallo”. Bene il 2007. Malissimo il
2008. Il 2010 ricomincia a volare. Galleggiano
nelle vacanze di Sardegna ma i naviganti-pa-
droni restano all’ancora in queste stanze im-
penetrabili forse mai visitate anche se non
sempre restano impenetrabili. Quando la
mancia è discreta il buon cuore dell’archivista
concede informazioni veniali in un posto dove
tutto è off-shore, free shop, duty free. Nel por-
to franco di Colon cataloghi di armi, bazooka e
carri leggeri in vetrina come regali di Natale.
Una volta sono andato a sfogliare i registri della
flotta nazionale, prima nel mondo per numero
di scafi immatricolati. Fantasmi che nessuno
ha mai visto. Dove abitano? L’impiegato apre il
libro sul quale sta infilando gli elenchi aggior-
CAPITALI attirati con la garanzia
Nel labirinto dell’Ikea,
l’azienda svedese di
mobili con sede legale
in Olanda, e quello strano
approdo a Curaçao
nati dal computer. “Le va bene Malta?”. Qual-
cosa nello sguardo tradisce una certa confu-
sione: “Sa dov’è?”, provo a chiedere. “Non con
precisione. Il mio settore non riguarda le bar-
che del Mediterraneo”. Nel volume Italia trovo
nomi che non dicono niente “Signora Fortu-
na”, “Lady Valentina”, “Y 6”, ma le notizie sui
proprietari restano ripiegate chissà dove.
Negli ultimi 30 anni le banche dei silenzi si so-
no attrezzate per adeguare le loro nebbie all’in-
discrezione Internet e per contenere l’impa- capitali. Il funzionario milanese di una banca
zienza delle autorità che inseguono la fuga dei svizzera sorride con pazienza: “Chi cerca non
si spreca e i nascondigli restano sicuri”. Perché
la fedeltà del dipendenti è garantita da regole
che blindano le indiscrezioni con la praticità
dell’abitudine a manovrare soldi.

un mare all’altro, gli americani controllano il

traffico con una striscia militare dalla quale se
ne vanno l’ultima notte del secolo, dieci anni
fa. Impongono la moneta, naturalmente il dol-
laro, ed è sul dollaro trapiantato che sboccia la
vocazione ai giochi di finanza in un posto che
sembrava fuori dal mondo. Ne è diventato il
cuore artificiale, limitatissimo. In più c’è il ge-
mellaggio tra il suo porto e il porto di Hong
Kong, spazi ambigui per le trame che incrocia-
no gli appetiti del comunismo capitalista con
le malinconie del capitalismo globalizzato.
L’invasione delle banche precisa il destino.
Sul tavolo della camera del Mariott depliant co-
lorati insistono nel garantire l’anonimato “di
del silenzio (e senza tasse)
Cve iCil'aspetto
sono diversi tipi di paradisi fiscali.
sono quelli, come Montecarlo, do-
paradisiaco consiste nel pa-
gare tasse bassissime. In altri Paesi, co-
me San Marino o Antigua, vengono of-
ferti altri vantaggi: oltre a una bassa im-
posizione fiscale, ci sono altri vantaggi.
Su tutti una riservatezza e una prote-
zione superiori a quelle dei Paesi “nor-
mali”. Vengono offerte garanzie di ano-
nimato che permettono a soggetti stra-
nieri di creare società o conti bancari
senza che sia possibile risalire al tito-
lare.
Queste caratteristiche hanno permesso
a Paesi di zone poco sviluppate di at-
tirare capitali dall'estero, assicurandosi
così uno sviluppo altrimenti impossi-
bile.
Con alcune controindicazioni: le esclu-
sioni dai circuiti finanziari tradizionali,
perché i paradisi fiscali diventano cen-
tro di riciclaggio di denaro e base di
operazioni illecite, e progressive pres-
sioni internazionali per la normalizza-
zione culminate nelle iniziative del
G20, nel 2009.
Da allora anche i più recalcitranti han-
no iniziato a diventare più trasparenti,
per uscire dalla lista nera dell'Ocse ed
entrare nel purgatorio della lista gri-
gia.
Poche domande: l’importante
è che arrivino i milioni
SANZIONI PENALI LEGGERE per gli im-
piegati che tradiscono i segreti; multe deva-
stanti da scoraggiare ogni avventura. La ras-
sicurazione alla base della fiducia che fa cre-
scere i grattacieli è il sigillo di un sistema or-
ganizzato come le macchine degli orologi
nell’accoglienza dei profughi dell’alta e bassa
finanza. La legge impone di non fare doman-
de quando arrivano i milioni. Da chi, perché e
come, nessuno lo vuol sapere. Il paradiso co-
mincia così.
pagina 16
ALDA MERINI
A un anno dalla morte
un libro per ricordarla
I POETI
DEVONO VIVERE A PIEDI NUDI
Stefano Mastrosimone, autore
e sceneggiatore, era diventato
amico di Alda Merini, la
poetessa dei Navigli, morta a
Milano il primo novembre di un
anno fa. Ora, per “restituire
integro, attraverso le sue
parole dirette, lo spirito unico,
intelligente, ironico” di
un’intellettuale che aveva
conosciuto l’orrore
dell’ospedale psichiatrico,
manda in libreria per Aliberti
“Una specie di follia”, fedele
trascrizione di alcune delle
conversazioni con Alda. Ne
pubblichiamo un estratto, dove
racconta cos’era per lei la
poesia.
di Stefano Mastrosimone
A
lda Merini: L’immaginazione è
un grande dono, non tutti lo
possiedono. L’immaginazio-
ne viene prima della poesia,
perché uno non si siede a ta-
volino a dire “faccio una bella
poesia, faccio il temino”.
Stefano Mastrosimone: Certo.
Si deve prima avere il colpo…
il colpo d’occhio, la visione in-
teriore e poi la si traduce in
versi. Mica tutti ce l’hanno.
Quindi si tratta della capa-
cità di “vedere prima”?
Direi di sì. Io sono un po’ “pro-
feta”, riesco a sentire quello
che mi sta succedendo intor-
no, ho la sensazione di essere,
come potrei dire, osservata,
giudicata, maledetta, bene-
detta: è quel sesto senso che
ha il poeta. C’è una cosa che
sostiene i poeti visionari: ed è
una volontà di ferro e di affer-
mazione della loro verità. Ma
non si tratta della fede in Dio,
è la fede in ciò che vedono.
Infatti, c’è una frase che lei
mi ha ricordato qualche
tempo fa, la diceva un me-
dico che l’aveva in cura. Di-
ce: “I profeti sono i figli di
Dio e i poeti sono i nipoti di
Dio”.
SECONDOTEMPO
SPETTACOLI,SPORT,IDEE
“Come si fa a
portar via il
talento a
qualcuno? Eh…
lo osservi, lo
maledici, lo metti
in manicomio”
Certo, perché vengono inter-
pellati, direi, da queste forze
magnifiche dell’universo che
entrano proprio nel loro cor-
po e lo traversano. Tali onde
sono fantastiche, provocano
anche dolore e, spesso, i poeti
camminano a piedi nudi per
scaricarle: sono come delle
antenne, capisce? Pensi che
c’è stata una, in ospedale, che
ha voluto mettermi le scarpe e
dal quel momento io non ho
più scritto. Perché il contatto
con la terra è fondamentale.
Ah, bella, quest’immagine:
la scarpa come qualcosa
che blocca.
Sì, come un isolante. Invece, il
poeta ha bisogno di vivere allo
stato brado, di essere primiti-
vo, di immergersi in una con-
tinua laudatio all’universo, per
cui non si deve preoccupare
del proprio abbigliamento.
L’artista non si cura, vive alla
giornata. La felicità di scrive-
re… ecco, il dono dello scri-
vere è la sua grande felicità. Mi
piaceva scrivere, è stata sem-
pre una tensione erotica fin da
ragazzina, quando proprio
non conoscevo l’amore ma
usavo dei termini amorosi che
sembrava che fossi chissà chi.
Da che parte venga l’ispirazio-
ne, non so. Io mi ricordo che
quando Bernadette ha visto la
Madonna di Lourdes, hanno
dovuto metterla al riparo dai
curiosi. Perché, di solito, an-
che lo scrittore è portatore di
un linguaggio che non è suo.
È qualcosa di ispirato?
Certo. È come si fa a scrivere,
è perché si scrive, e... perché
ci viene la tosse! Vogliono ca-
pire qual è il segreto della poe-
sia: non lo sapranno mai. Non
lo sa neanche il poeta. Non lo
sa. Una delle cose – mi dia le
ciabatte – che a me piacciono
di più è poter dare la felicità:
per esempio, darle cento euro
se le servono, e sapere che lei
è felice. Ma non voglio la sua
gratitudine. Mi pare normale
dividere con lei il pane quo-
tidiano che mi dà la vita. No?
Senta, secondo lei, quanto
c’è di soprannaturale – se
c’è – nella poesia? La poesia
può essere considerata un
fatto sovrumano?
Nella poesia c’è una grande
musica e un grande afflato
amoroso con l’universo, pri-
ma di tutto. È viscerale, scen-
de nelle profondità, rimuove
le memorie, le esalta, fa una
discriminazione solenne di
quello che va detto e non det-
Giovedì 28 ottobre 2010
in & out
Agnelli
“Stimo Moggi,
Morandi
“Solo un
Vezzali
“Mi chiamano
Terra ribelle
Sesso in
chiederemo matto dice Cannibale ma prima serata
indietro no a 5 sere sono la mia Polemiche
gli scudetti con Belen e peggiore sulla fiction
della Juve” la Canalis” avversaria” di Raiuno
tenute nel cd “Milva che ho, ma non so perché. Io
canta Merini”, ndr) e lui, sono una che proprio non si
poi, non è venuto, op- trucca, non si cura, va avanti a
pure se dico che lei è ar- vivere alla giornata; però i gio-
rivato tardi, e che sono vani mi vengono dietro, mi se-
arrabbiata come una guono, perché sentono in me
belva, bè, la gente se ne – credo – una verità, o una fe-
frega. Vediamo invece il de che anche loro vorrebbero
paradosso di cancellare avere, oltre alla capacità di
la quotidianità: prenda, scrivere. Non si può far lezio-
per esempio, un verso di Saf- ne di poesia. Assolutamente.
Una specie fo, un unico verso. Quello in È come fare una lezione di vi-
di follia cui dice “Io dormo sola”. Non ta.
Stefano Mastrosimone, dice altro. Vuol dire che è ab- La Terra Santa, che è una del-
ALIBERTI, 156 PAG., 15 EURO. bandonata da tutti, che sente le sue poesie più conosciu-
A fianco, Alda Merini il bisogno dell’amore. Non sta te…
(FOTO OLYCOM). In basso, a dire: “Però, il mio letto ma- Sì, credo che sia il mio capo-
Maria Sole Tognazzi trimoniale è vuoto; però, Nuti lavoro, Terra Santa, nel senso
(FOTO LAPRESSE) non è venuto, la Valentina che lì sono riuscita a fare del
Cortese non mi ha telefona- manicomio un mito, quando
to”. Lei dice “Io dormo sola”. invece era una vera schifezza.
Cioè isolata da tutti, dimenti- Però, quelli che cercano di
cata da tutti; ecco, in un verso portarti via il talento… quello
solo c’è tutta la grandezza di è tremendo!
Saffo. Gli altri… quelle poesie Come si fa a “portar via il
prolisse, e tatam e tatam… in talento” a qualcuno?
to. La poesia dev’essere uni-
versale, tradurre quello che è
fondo rompono. Molti poeti
non sono vicini ai ragazzi, che
Eh… osservandolo, maledi-
cendolo, mettendolo in mani-
mio personale in un linguag-
gio che capiscono tutti, come
sono invece ben più moderni
di loro; continuano a fare le-
comio. Rubandogli quei nu-
meri superiori che fanno la
la parabola.
Accessibile a tutti.
zione ma non danno un esem-
pio di vita.
sua gelosia, per esempio. Ec-
co, il manicomio è un furto
Ecco. Perché, se io le raccon- Riesce a spiegarsi il grande del talento. Il manicomio è
to che aspettavo il Nuti (Gio- consenso di cui gode pro- una spoliazione totale, della
vanni Nuti, musicista e can- prio tra i giovani? Alda Me- mente e del corpo. Ed ecco
tante che ha collaborato a lun- rini è molto letta dai ragaz- che san Francesco, a un certo
go con Alda Merini, e autore, zi. punto, rifiuta il mondo e buo-
fra l’altro, delle musiche con- Forse per un certo carisma nanotte.
FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA
Red carpet con protesta
i parte nel nome di Ugo Tognazzi ree di assenteismo e nocività ai danni del
S (“Ritratto di mio padre” firmato da
Maria Sole, nel 20° anniversario dello
cinema e della fiction nostrani, occupando
dopo la Casa del Cinema il tappeto rosso
scomparsa dell’attore mantovano) e nel capitolino. Ma non è detto che per il festival
fascino di Keira Knightley (“Last Night”), ma di Rondi e Detassis non sia mediaticamente
con la testa tra le nuvole (“Winx Club 3D” di una buona novella, viste le stelle che staranno
Iginio Straffi), forse per le canne (di bambù) a guardare da Oltreoceano: comunque, verrà
del red carpet floreale di Shogo Kariyazaki: il Martin Scorsese per il restauro de “La dolce
quinto Festival Internazionale del Film di vita”, e non mancheranno John Landis e
Roma pensa in grande, ma gli orizzonti Olivier Assayas, il primo con i cadaveri di
rimangono immanenti. Primo, perché l’aldilà “Burke & Hare”, il secondo con il terrorista
di Clint Eastwood (“Hereafter”, con Matt “Carlos”. Occhio, poi, ai documentari di
Damon) se l’è aggiudicato in anteprima Extra: da non perdere l’arte formato famiglia
europea il festival di Torino, che può contare di “The Woodmas”, il sesso di
su 11 milioni di euro in meno di budget, “Yoyochu” e “Le sentiment de
secondo perché gli autori saranno più sdraiati la chair” e l’Africa pasoliniana
sul red carpet che sugli schermi di Gianni Celati, con “Diol
dell’Auditorium: 100 autori e compagnia Kadd”. Robe di un altro mondo:
bella oggi faranno la festa – un’altra, appunto.
decisamente meno glamour – alle istituzioni, Federico Pontiggia
Giovedì 28 ottobre 2010 pagina 17

SECONDO TEMPO

WEEKEND di Biondi, Colasanti, Collo, Pasetti, Pontiggia

Manuale di sopravvivenza

MAMMUTH è IT TAKES A NATION OF

MILLION
TO HOLD US BACK

VA IN PENSIONE
“Post Mortem” è la terza via del
cinema politico contemporaneo.
Non solo contenuti, ma uno stile
che disseziona, un bisturi per mac-
Una scena di “Mammuth”, con Gerard Depardieu (FOTO ANSA) china da presa e una triste verità: il
In basso, Antonio Riello. Be square! Il personale della GAM con la divisa cinema può, ma la Storia di più.
'identitaria' by Riello ( (Fed. Pont.)
èèè
Fantasy d’animazione/USA
Il Regno di Ga’Hoole – La
leggenda dei Guardiani
di Zack Snyder
Prima di dedicarsi al nuovo Super-
man, Zack Snyder (300, Wat-
chmen) esordisce nell’ornitolo-
Da non vedere
è del “mainstream” e trascina
Commedia / Italia
Maschi contro femmine
di Fausto Brizzi. Con Paola
Cortellesi, Fabio De Luigi, Francesco
Pannofino, Alessandro Preziosi,
Public Enemy
Dobbiamo ringraziare la
geniale intuizione del mitico
Rick Rubin che siglò con la sua
etichetta Def Jam il primo
album dei Public Enemy Yo!
Bum Rush The Show nel 1987.
Una lungimiranza rivoluzionaria
per il rap americano che rompe
qualunque schema tradizionale
tantissimi nuovi artisti black
sino a quel momento
completamente oscurati. Il
collettivo formato da Chuck D,
Flavor Flav, Professor Griff e

¸Cinema Racconto di formazione, riflessio-

Da vedere
èèèè
Animazione / Francia UK
L’illusionista
di Sylvain Chomet
Jacques Tati vive e incanta con noi.
L’illusione è quella, bella e reale, del
francese Sylvain Chomet, che do-
po “Appuntamento a Belleville”
prende una sceneggiatura incom-
piuta del regista di Mon Oncle e
rincara la dose struggente e raffi-
nata della sua arte animata. Con
carta e matite per umani e animali,
computer grafica per sfondi e città,
“L’illusionista” ritrova la retta via
europea ai cartoon: non illustra,
bensì scrive e colora poesia, quella
irrimediabilmente umana di un
mago lungagnone e intristito - fi-
sionomia dello stesso Tati - che pur
bravo non riempie più i music hall.
La salvezza è una ragazzina scoz-
zese, che lo seguirà a Edimburgo
tra agenti truffaldini, doppi lavori e
show nelle vetrine dei negozi: sarà
lei a ridargli la vita, in cambio della
libertà di entrare nell’età adulta.
AGENDA
ne sulla paternità, apologo della
modernità: una magia per gli occhi.
E il cuore.
(Fed. Pont.)
èèèè
Drammatico / Cile Messico
Germania
Post Mortem
di Pablo Larraín, con Alfredo Castro
Cile, 1973: la vigilia del golpe, la
morte di Salvador Allende, la fine
dell’azione politica e l’inizio della
reazione autoritaria. Come erava-
mo, come siamo: il giovane Larraín
sceglie per protagonista (Alfredo
Castro, già suo Tony Manero) il
dattilografo delle autopsie, per
punto di vista l’obitorio, per poe-
tica la perdita della soggettività e
l’oggettività del potere. Cuce il ca-
davere di Allende, ma toglie i punti
di sutura alla nostra indifferenza:
non c’è storia d’amore, solo la
realtà scomoda da murare viva,
dietro l’assurdità del quotidiano.
Non è un film per tutti, ma se si
sceglie di assistere a questa autop-
sia democratica il referto è uno so-
lo: dopo “Il Divo” e “Gomorra”,
èè
Commedia / Francia
Mammuth
di Benoît Delépine, Gustave
Kervern, con Gérard Depardieu
Sul filo del traguardo pensionisti-
co, il macellaio Mammuth trova
un ultimo ostacolo: gli mancano
alcuni anni di contributi. Dovrà,
dunque, compiere un viaggio nel
passato, tra amici e colleghi, da-
tori di lavoro e l’amore di una vita,
per scoprire di essere stato sem-
pre considerato un idiota. Onore
e oneri della missione toccano al
pantagruelico e pachidermico
Gérard Depardieu, che con coda
di cavallo posticcia e autentico
sovrappeso si svincola a parame-
tro zero per gli enfants terribles
Kervern e Delépine: nessuna pa-
ga per lui, ma risate a iosa per tut-
ti, seppure dai registi di “Avida” e
“Louise Michel” ci si aspettasse
più cattiveria e scorrettezza po-
litica. Poco male, comunque, per-
ché sulla moto di Gérard – anche
lei Mammuth – corrono umana
debolezza e riscatto sociale: da-
tegli strada.
(Fed. Pont.)
gia animata in 3D. Senza però
smentire la sua voglia (e capacità)
di visitare potenti battaglie e la
sempreverde lotta tra il Bene e il
Male. Chissenefrega se i protago-
nisti sono gufi, civette e similari.
L’ispirazione è la serie dei roman-
zi fantasy per ragazzi di Kathryn
Lasky – I Guardiani di Ga’Hoole –
in cui due fratelli barbagianni scel-
gono le opposte fazioni e da vo-
latili Caino e Abele se le danno di
santa ragione, mentre i sensi di
colpa trionfano. Il finale resta
aperto, benché sia naturale che i
saggi gufi Guardiani abbiano (per
ora) la meglio sui malvagi Puri, gufi
orridi e in odor di nazismo. Il 3D
funziona in profondità, come le fa-
volose atmosfere aeree che alter-
nano sogni a incubi, facendosi ca-
rico di un horror-linguaggio sfu-
mato, a tratti divertente e mai ba-
nale. Anche i più piccoli sapranno
apprezzare.
(AM Pasetti)
Carla Signoris, Giorgia Würth
Erano sogni, ora sono ossessioni.
Quelle di Brizzi, “ex”enfant prodige
di quella “Notte prima degli esami”,
per l’eterna lotta uomo/donna, don-
na/uomo. Un cast pazzesco per una
debacle corale, perché c’è risata e ri-
sata. Si sa che certe facce, certi modi
di parlare, accenti o battute costitui-
scano l’eterno “gesto comico”, ma
non siano sufficienti a consacrare il
valore della commedia, se regnano la
monotonia, la prevedibilità, la fragi-
lità narrativa, l’inverosimilità delle si-
tuazioni chiave. Per non parlare della
confusione geografica in cui i fatti e
misfatti brizziani si consumano. For-
se perché tutto il mondo è paese? A
chiusura del film si sente la nostalgia
degli Ex, che almeno un po’ di sim-
patica arguzia avevano rivelato, e un
brivido cosciente: a San Valentino
sarà la volta del sequel capovolto,
Femmine contro maschi. Tu chiama-
le se vuoi, ossessioni.
(AM Pasetti)
Terminator X è a metà strada
tra un cartone animato
composto da supereroi Marvel
e una gang di strada: Chuck D
dichiarerà che “l’hip hop è la
Cnn dei ghetti”. “Don’t Believe
The Hype”, “Bring The Noise”,
“Night Of Living Baseheads”
trasformano il grido di
GrandMaster Flash “The
Message” (primo vero
rap-denuncia) in una lotta senza
respiro soprattutto ai media e
ai politici americani. Grazie alla
loro enorme popolarità e ai
concerti sold-out i temi della
droga “che distrugge il
cervello” prendono il posto
delle rime “cuore-amore” dei
decadenti artisti r’n’b utili solo
ad anestetizzare la rabbia del
popolo black. “Fight The
Power”, colonna sonora di Fa la
cosa giusta di Spike Lee (che
girerà con loro un videoclip
storico) è un vero inno
rivoluzionario: “dovete darci
quello di cui abbiamo bisogno,
dobbiamo combattere il potere
che c’è”. Successivamente,
mentre Michael Franti
denunciava “Television, The
Drug Of The Nation” (la tv è la
droga dello stato) sui
megaschermi dello Zoo Tv

LA TRAPPOLA DEL NOVECENTO

Libri Tour degli U2, quello che
restava dei Public Enemy
scendeva lentamente i gradini

E L’ARGENTINA ANNI 20 DI BORGES della popolarità. Ma le loro

impronte sono ancora ben
visibili.

èèè proprio in quegli anni, capolavo-

Saggistica
In trappola
Herta Müller, a cura di F. Venier,
Sellerio
Su queste pagine ci siamo già oc-
cupati della scrittrice rume-
no-tedesca Herta Müller (Nit-
chidorf, 1953), una prima volta
in occasione del conferimento
di un inatteso Premio Nobel, nel
2009, e una seconda per recen-
sire “Lo sguardo estraneo”:
Ora, ancora da Sellerio, e
nell’ottima cura di Federica Ve-
nier, esce “In trappola” (“In der
Falle”). Il volumetto raccoglie
tre saggi di/sulla letteratura di
tre poeti: Theodor Kramer, Ru-
th Klüger e Inge Müller. Rileg-
gendoli, commentandoli, rac-
contandone le vite, l’autrice fa
propria la loro voce, “fondendo
la sua alla loro opera “, creando
una sorta di originalissima auto-
biografia. E non solo loro, ma an-
che, tra gli altri, Jean Améry, Paul
Celan, Primo Levi o Wolf Bier-
man. Quegli autori che, come
lei, hanno vissuto sulla propria
pelle i momenti che più hanno
tragicamente condizionato e fu-
nestato il Novecento: il nazismo,
l’Olocausto, le varie applicazioni
dell’ideologia comunista.
(Pa. Co.)
TORNA IN LIBRERIA ANCHE JO NESBØ, UNO
DEI MIGLIORI “GIALLISTI VENUTI DAL FREDDO”
èèè
Memorialistica
Il prisma e lo specchio
Jorge Luis Borges, a cura di
A.Melis, Adelphi
Tratto da un ben più corposo
(peccato che non sia stato tra-
dotto integralmente!) volume
pubblicato a Buenos Aires nel
1997 da Emecé, “Il prisma e lo
specchio” raccoglie gli scritti “ri-
trovati” degli anni 1919-1929. E’
il periodo in cui Borges lascia la
Svizzera prima per la Spagna e
poi, nel 1921, per Buenos Aires:
“Fu più di un ritorno; fu una sco-
perta”. È il periodo in cui fre-
quenta gli scrittori riuniti attor-
no alla rivista sivigliana “Grecia”.
Sono gli anni dell’esperienza “ul-
traista”: “esistono due esteti-
che: l’estetica passiva degli spec-
chi e l’estetica attiva dei prismi.
Guidata dalla prima, l’arte si tra-
sforma in copia… Guidata dalla
seconda l’arte si redime”. Il “la-
boratorio” da cui nasceranno,
ri come “Fervor de Buenos Ai-
res”, “Luna de enfrente”, o “El
tamaño de mi esperanza”.
(Pa. Co.)
èèè
Giallo
L’uomo di neve
Jo Nesbø, trad. di G. Puleo,
Piemme
L’autore norvegese – che è an-
che musicista, giornalista e cal-
ciatore – ci era già noto per “La
ragazza senza volto”, tenebroso
thriller di buona fattura. Ora
Piemme propone questo suo
nuovo lavoro con per protago-
nista il solito commissario Harry
Hole, chiamato a indagare sulla
misteriosa scomparsa di una
donna. Ma ben presto Hole si
renderà conto che questo caso
ha incredibili somiglianze con al-
tre inquietanti sparizioni – sem-
pre una donna che svanisce nel
nulla col cadere della prima ne-
ve… – avvenute a Oslo nell’arco
di vent’anni (il libro infatti inizia
lo stesso giorno dell’elezione di
Ronald Reagan, nel 1980). Un
giallo ben confezionato da uno
dei migliori giallisti “venuti dal
freddo”, candidato all’Edgar Alla
Poe Award.
(Paolo Collo)
CD in uscita ³
ARTE di Claudia Colasanti è CHE BELLO
ESSERE NOI
TARTAN-TORINO LA MOSTRA Club Dogo
(Universal)
CHE SI PUÒ INDOSSARE “Credevo di essere uno
forte con la mia gioventù
bruciata fatta con la droga
iocare con i musei si può. Considerarli non solo
Gsivoglia
spazi rigidi dove mostrare le proprie opere, di qual-
stile o tendenza, ma interagire in maniera la-
e con i cocktail. Poi ho
visto miss e onorevoli,
disonorevoli, il potere e il
terale, insolita, e anche un po’ ludica. È materia di suo carico di mignotte…”.
Antonio Riello, artista veneto assai eclettico - lavora con Sono alcune delle parole di
la Digital Art e insegna “Fenomenologia del videoga- “Qualcuno pagherà” tratto
me” in diverse Università - che da anni si insinua ele- dal nuovo album dei Dogo,
gantemente in prestigiose istituzioni internazionali tagliente e crudo, oltre il
(Kunsthalle di Vienna e il Baltic di Gateshead/Newca- politically correct.
stle) con progetti ‘politically uncorrect’. Questa è la Opinioni dure sulla chiesa,
volta della GAM di Torino, che si è scoperta ‘ri-vestita’ sulla droga (“Cocaina” con
da capo a piedi: l’intero staff, compreso il direttore, un favoloso Noyz Narcos)
indosserà per due mesi una nuova divisa. Riello l’ha e perfino sulle nuove star
ideata e realizzata in “TartanTorino”, stoffa inedita, nel- della musica: i Dj (“D.d.d.”).
la quale sono stati sintetizzati vari colori della città: il
rosso per i tifosi del Torino, il bianco e nero per quelli è DISC-OVERY
della Juventus, l'azzurro e il giallo dello stemma aral- Tinie Tempah
dico e alcune linee verdi per sottolineare la presenza (Emi)
della maggiore comunità islamica esistente in Italia. In Inghilterra si parla solo
Una divisa che indaga l'identità collettiva con lo scopo di lui: Patrick Okogwu (aka
di mettere in luce il lato invisibile delle istituzioni ar- T.T.), numero uno in
tistiche, ovvero le persone che vi lavorano, che rap- classifica con questo bel
presentano per Riello “le uniche forme vere di capi- disco che spazia tra
tale”. Anche il catalogo insegue l’anomalia del proget- drum’n’bass e atmosfere
to: non carta ma una sciarpa di TartanTorino. Un ‘ca- dark.
talogo indossabile’, un pezzetto di mostra in grado di Il singolo si chiama
celebrare ironicamente anche il feticismo latente dei “Written In The Stars”: è
visitatori. trascinante e ben
Be square! GAM. Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea. rappresenta la fortissima
Via Magenta 31, Torino. Orario mart- dom 10-18. Fino al 30 energia che contiene
gennaio 2011 Disc-Over y.
(Guido Biondi)
pagina 18 Giovedì 28 ottobre 2010

PERCORSI PERCORSI

SMART
a cura di Eugenia Romanelli

BANG O
¡ TIMEsmartime@ilfattoquotidiano.it
C ari lettori, perseverando
con fiducia e
entusiasmo nel dialogo con
voi che, con altrettanta
passione, partecipate con
post e mail alle attività di
cultura critica e plurale
socializzandovi sul gruppo
“Smartime” di Facebook,
partiamo proprio da una vostra
pensieri di cuore
Y
Smartime/Etno

VIVA LE
DIFFERENZE
parte provoca una sorta di
scompostezza culturale e
corrompe l’omogeneità di
immaginario e
comportamenti, dall’altra
aggiunge qualche possibilità
in più per scegliere chi e
come essere nel proprio
ambiente. In fondo, forse,
coerenza e coesione, certamente balsami
Da non perdere
è MONCALIERI
Moncalieri Jazz 2010
C
Parte sabato la XIII edizione,
in scena fino 21 novembre,
declinata in varie sedi e
format (moncalierijazz.com)

è GALATINA
Ottonodi
Domenica alle 19 al Palazzo
della Cultura si apre la
pubblicazione: Laura Cardito ci invita al rassicuranti per un andamento senza sbalzi rassegna di arte

FAVOLOSI QUEGLI
Lucca Comics and Games, da domani a
domenica, una manifestazione che riunisce
orde di giovani e che fa impazzire creativi di
ultima generazione. E ci ricorda in particolare
i libanesi Hanane Kai e Rafic Saab, vincitori
del concorso internazionale “Let’s Comics:
multiculturalità a fumetti”, promosso dal
COSV all’interno del progetto “A Comic
del vivere quotidiano e del tutto necessari contemporanea con Elia
come collante del pensiero unico, possono Sabato e la sua performance
diventare anche gabbie, se non dotati di cineto-concettuale. Opere in
quella resilienza necessaria a rendere mostra fino al 20 novembre
elastiche le reazioni a ciò che è diverso e (calliopecomunicarecultura.net)
nuovo. Del resto, siamo in un’epoca in cui il
linguaggio globale (quello tecnologico, della è PALERMO
Rete) sfida Babele, che oggi sembra già più Capodanno Celtico

ANNI ‘80
Competition on Multicultural Societies”.
Espressione della nuova generazione di
Beirut, protagonisti di un contesto sociale
dove convivono diverse nazionalità, lingue e
religioni, esporranno le loro tavole all’interno
della collettiva “Libano: Medio Oriente a
fumetti”. A tal proposito, vogliamo
soffermarci un momento sulla grande
edificabile, ma a partire dall’accettazione Lunedì h. 21.30 via per il
partecipata di tutte le differenze, dal primo dei Concerti al Cinema
riconoscimento della creazione ennesima di Fiamma (Largo degli Abeti 6).
valore attraverso il confronto, l’ascolto e il Durante la serata stand
dialogo con ciò che non ci appartiene e in espositivi di ornamenti celtici
cui non possiamo riconoscerci. E
continuando tra le vostre proposte: # è SAN CESARIO
Francesca Donini chiama a raccolta per DI LECCE

Domani New York trasloca a Roma

opportunità che ognuno di noi si trova da un
po’ ad avere per confrontarsi con altre
culture, altri modi di affrontare e vivere la
vita, diverse storie e modi di pensare. Il
Al Bar à Book dj di culto e nuove leve multiculturalismo infatti, che sempre più
caratterizza anche il nostro paese, se da una
e per alcuni l'abbinata di abbiamo lanciato questo nuo- supporta i talenti emergenti? incontri”. Librerie consumate, reading erotici, oggi le giovani se del '71, lei bionda e aerea e miei amici insieme”: “Rispec- portarlo, anche se declinando-
“Bizzarra”, la prima teatronovela di Festa dei vivi (che
Spregelburd, fino a domani all’Angelo Mai di riflettono sulla morte)
Roma; # Vanessa Viscogliosi punta La festa di AND AND AND,
sull’antologica su Jean Calogero alla Galleria
d'Arte Moderna del Centro Culturale Le
Ciminiere di Catania (fino al 12 dicembre).
progetto curato da artisti che
accompagna l'avvicinarsi della
terza edizione di
dOCUMENTA (13) nel 2012,
riflette sul ruolo che l'arte e la

S
cultura possono avere oggi:
radical + chic è quasi vo format per tenere insieme “Diamo ai giovani una vetrina un tavolo sociale, mobili desi- attrici Psicopompo sono sulla io mediterranea. Anche il no- chia la nostra idea. Appunto ci lo all'italiana, appunto unen- interventi, situazioni ed eventi
un'offesa, per altri diven- lo spirito della festa e l’amore dove suonare e un pubblico gn, arte anni ‘50 e ‘60 alle pa- cresta dell'onda nel teatro off”. me “Bango” è una citazione, è rifacciamo al clubbing ne- doci la ristorazione di qualità”. Suoni internazionali (documenta.de)
ta ironico vanto. In ogni per la musica”. Le prime 2 se- sensibile. Li affianchiamo ai reti: come mai ha scelto mo- Lei e Faraone vi presentate co- il suono che viene fuori dalla wyorkese anni '80: allora non Domani, oltre ai guest resident L'ETEREA CONSISTENZA DEI LONELY DRIFTER KAREN
caso noi suggeriamo di andar- rate sono state un successo: la grandi nomi che al mixer han- dernariato e vintage per arre- me marchio “Le pistolere”, ripetizione veloce del titolo c'erano le mega discoteche di Claudio Militello, Claudio Ca- è MILANO
vi a divertire, domani a Roma, chiave? “Non ci sono a Roma no fatto la storia degli anni dare il locale? “Volevo ricreare perchè? “Con ironia giochia- “Go Bang”, disco di culto della oggi, fatte per stonarsi, con un salini e Simona Faraone, anche Le atmosfere sono decisamente lievi, irradiate da una El conquistador
al party “Bango”, nuova formu- molti punti di incontro dove si '80-'90: duettano in una ses- il salotto di casa. L'idea è un mo sulla coppia Bardot-Cardi- New York dell’82”. Il sottotito- unico sound omologato”. un ospite: “Claudio De Tom- certa frivolezza sensuale e colta. Gustosi refrain Fino al 2 dicembre il
la del Bar à Book, piccolo locale divulgano le nuove frontiere sion ibrida, quasi sempre di ri- ambiente non contestualizza- nale nell'omonimo film france- lo dice “Voglio vedere tutti i Quanto ha vissuto nella Gran- masi, fra i primi vj italiani, spa- sottolineati da fischiettii giocosi e solari si alternano a ristorante Al Garibaldi resta
(molto radical e molto chic) delle sperimentazioni musica- cerca, tutta da ascoltare”. to nell'oggi, non condizionato de Mela? “Abbastanza per im- rato in orbita da Videomusic. ritmiche incalzanti e raffinate. La voce della solista, esposta la collettiva di giovani
nel cuore della Roma off. Il li internazionali e si lanciano Quindi puro rare grooves, non da mode, tendenze e tutto ciò parare le alchimie del salotto Ma per noi tornerà al vecchio Tanja Frinta, emerge con classe e artisti contemporanei per il
suo, in realtà, è uno spin off nuovi dj”. Il progetto Bango si balla? “Ci sono anche mo- che già si conosce per ritrova- è DEGUSTARE culturale sperimentale e im- amore per il rock”. delicatezza su ogni tappeto musicale. Accanto il cd dei Lonely Drifter 150° anniversario dell’Unità
della frequentatissima tratto- menti più “dan- re la capacità di ascoltare dav- Primitivo e Madrigale Gli arrangiamenti sono ricercati ma Karen e, sotto, una scena di d’Italia, parte di un percorso
ria “Tram Tram”: “Il Bar à Book ce” ma lo spazio vero”. Prima di Bango ha ospi- mai leziosi. Ne viene fuori un cd dalle “Macadamia Nut Brittle” gastronomico con 6 menu
è nato 13 anni dopo - racconta è dedicato prin- tato altri progetti di ricerca, an- Manduria Attraverso l’antica tradizione del vitigno ambientazioni pop che fluttuano speciali ispirati ai semplici
l'ideatrice, Fabiola Di Vittorio - cipalmente che azzeccando riusciti talent autoctono pugliese, genitore di rossi robusti e di gran spesso verso colorazioni decisamente swing, come in gusti dell’Eroe (02/6598006)
per dare uno spazio dove all’ascolto e agli scouting: “Dopo i gustosissimi corpo, un imprenditore di questa zona, famosa enclave Fumetti “Railroad” e “Something's Scorching”, oppure verso le
esprimersi in libertà a quel cir- di produzione dell'omonima doc, cerca di mantenere DON CHISCIOTTE È UNO STOLTO! sofisticherie jazz e le illusioni cabarettistiche di “Side By è ROMA
colo di artisti e intellettuali che vive le reminiscenze contadine. Si tratta del Consorzio Side” o “Dis-in-Motion”. Non mancano influenze di Cortometraggio in 3D
si radunavano ormai regolar- Produttori Vini di Manduria che oltre ad aver sviluppato Provateci voi a ridurre in fumetto l'opera-mondo che ha dato inizio all'Era Moderna, sapore più folk, come nel brano “A Roof Somewhere”, “Salve regina” verrà
mente in trattoria”. Dopo 5 an- il settore enologico ha costruito un Museo della civiltà un lungo racconto sempre in bilico tra il Reale e l'Immaginario come neanche l'Inception in cui si percepisce un cambio di passo che introduce presentato come prima
ni siete diventati un punto di Possibilità del vino Primitivo in cui sono raccolti strumenti di di Christopher Nolan. Già il fatto stesso di dare un volto a Don Chisciotte, Sancho Panza, un ulteriore elemento di sorpresa nel ritmo di tutto il mondiale sabato alle 15
riferimento del quartiere San BANDO PER BAND lavoro, attrezzi e immagini della memoria. Una rivista Dulcinea e Ronzinante è inevitabile interpretazione di un romanzo che, a 400 anni dalla cd. Si scivola poi sulla dolcezza orecchiabile di “Julien”, all'Auditorium Teatro Studio,
Lorenzo, a sua volta un clou mensile completa l’attività culturale che spazia sua uscita, non ha ancora smesso di produrre risposte contrastanti a un secco una ballata gustosa che conquista al primo ascolto, e all'interno della sezione Extra
per quanto riguarda le avan- Palermo. Concorso per dall'enologia al territorio, dalla tecnica enologica alle interrogativo: l'Hidalgo della Mancia ci è o ci fa? Lino Landolfi - pioniere del fumetto fin dal sulle suggestioni elettropop di “Eventually”, per poi del Festival del Cinema di
guardie artistiche e il panora- gruppi musicali di ogni età iniziative gastronomiche. Nella produzione di questa secondo dopoguerra - dopo letture di Cervantes reiterate negli anni, dovette convincersi finire con “Seeds”, un duetto in copia con Emily Jane Roma (348.0646089)
ma culturale underground: Scene che presenteranno cover cantina ci piace sottolineare un vino rosso, il Madrigale, che era impossibile riprodurre la complessità del personaggio. Decidendo così di White, ospite che conferisce all'album l'ultimo tocco di
“Ho realizzato il mio sogno, SPETTACOLO INTERATTIVO e tributi ispirati alle dolce naturale dal profumo intenso e strutturato che rappresentare un Don Chisciotte soave levità. è MILANO
una casa per accogliere e inte- CON ATTORI NON VEDENTI grandi star (Beatles, ricorda la marasca e frutti rossi con note di frutta secca. stolto. La straordinarietà di è TRANSUMANZE Leoncavallo
grare modi differenti di vivere, Rolling Stones, Elvis, etc) Il sapore è dolce e morbido ma con la persistenza tipica questo libro, originariamente Da Timor Est: gita all’isola di Atauro Lonely Drifter Karen: “Fall of Spring”. Crammed Stasera closing per “La terra
di pensare e di esprimersi, do- Roma È un invito alla riflessione, uno che dagli anni '50 agli anni '80 hanno fatto la storia del di un vitigno forte che lo rende particolarmente adatto pubblicato a puntate sul disc/Materiali Sonori (myspace.com/lonelydrifterkaren) trema”: vini e vignaioli
ve confrontarsi, condividere stimolo a toccare ciò che di norma famoso programma televisivo statunitense “The Ed per accompagnare la pasticceria secca, la pasta di settimanale Vitt nel 1968, è tutta Atauro Fatto 30, fate 31 e, da Timor Est, raggiungete Vera Risi risi@bazarweb.info autentici, agricolture
risorse, socializzare sapere e soltanto sfioriamo; un’esortazione a Sullivan Show” andato in onda per 1054 puntate sulla mandorle e formaggi stagionati o erborinati. nella ricchezza del disegno, nel quest’isolotto vulcanico (1 ora dal porto di Dili). Se partite periurbane, gastronomie
creatività”. Cosa succederà smarrirsi, per poi ritrovarsi “con altri CBS. La prima fase selezionerà le band in base al tratto insieme puntiglioso e presto, la traversata promette delfini e balene. Approdati, autonome (laterratrema.org)
domani? “È il occhi”: è il percorso materiale audio-video-cartaceo inviato entro l'8 Tel. +39.099.9735332 (info@cpvini.com) irrequieto, nella esplosività con troverete degli eucalipti (vista la vicinanza all'Australia). Qui,
terzo venerdì di In alto, Fabiola Di Vittorio. teatrale ideato da Enrique novembre a Todo Service Eventi e Spettacoli. La Sergio Caucino caucino@bazarweb.info cui rende il movimento. fino all'indipendenza di Timor Est, venivano mandati i è TORINO
Bango. Con la dj Sotto, un’opera esposta a Brescia Vargas, dall’emblematico selezione proseguirà con performances live presso lo prigionieri politici ma oggi è una comunità isolata e tranquilla. è QUEER Universi paralleli
Simona Faraone e un lavoro di S. Donwood nome “Il modo migliore studio di registrazione dell'Associazione MOB l'11, 12 “Don Chisciotte”, Lino Landolfi Per dormire c’è un piccolo villaggio turistico ecologico, In scena Macadamia, Sabato, al Museo Regionale di
per incontrarsi è e 13 novembre. Saranno 4 le finali del sabato sera: il 27 (Nicola Pesce Editore) costruito in bamboo e del tutto dipendente dall'energia solare, fiaba pop e crudele Scienze Naturali, il reporter
perdersi”. Uno spettacolo interattivo e novembre e il 4, 11 e 18 dicembre con l'esibizione di 2 Ciro Bertini dove si può pernottare sulla spiaggia sotto a un tetto di paglia e Diego Buñuel, nipote del
è VISIONI sensoriale, in scena fino a domenica, in gruppi per serata per la durata di 1 ora ciascuno. Premi Occhio! bertini@bazarweb.info una zanzariera. La mattina i pescatori lavorano su variopinte Torino A Prospettiva Festival regista surrealista, conclude la
Musica che non fa perdere cui lo spettatore viene guidato da per la migliore band e la migliore voce. DONWOOD, IL GENIO DEL PACKAGING MUSICALE piroghe a remi (la gestione della pesca è comunitaria, viene d'Autunno va in scena, lunedi, rassegna “Per sentieri e
la memoria attori/conduttori non vedenti in un spartita tra le famiglie del villaggio a seconda del bisogno). “Macadamia Nut Brittle” di remiganti” con un incontro su
viaggio attraverso l'oscurità dove suoni, todoservice.com Roma Chi è davvero Stanley Donwood? È l'artista schivo e Consigliamo di andare di sabato, giorno di mercato, quando un ricci/forte, lo spettacolo più un diverso giornalismo. In sala
Firenze Il Festival odori, movimenti e percezioni tattili Riccarda Patelli Linari riservato fino all'inverosimile, autore di lavori potenti traghetto viene da Dili a applaudito nell'ultimo anno dal anteprima nazionale del suo
Etnomusicale è un viaggio metteranno a nudo ciò che gli occhi non patellilinari@bazarweb.info sebbene diluiti nel tempo, o il nom de plume di Thom Yorke, portare merci da vendere ai pubblico gay. È un omaggio documentario “Non dire a
affascinante alla scoperta della vedono. Concepito dall'antropologo il leader dei Radiohead? Quest'ultima è una (verosimile) cittadini dell'isola. Visitate poi all'universo letterario di Dennis mia madre che sono in Iraq”
ricchezza e della complessità colombiano Vargas, fondatore della leggenda metropolitana. Sta di fatto che Donwood, il grafico, Etno la cooperativa femminile Hip Sport Cooper, una fiaba crudele (gruppodelcerchio.it)
del mondo contemporaneo Compagnia del Teatro De Los Sentidos di l'artista, inizia a collaborare con Thom Yorke dal secondo Italiani d’Argentina Bonecas de Atauro, che Tu mi fai girar sull'adolescenza diretta da
attraverso i suoni e le melodie Barcellona, la performance rientra nel progetto “Punti di vista”, album dei Radiohead, “The Bends”, realizzando la cover e le produce artigianato locale come fossi uno Zorb Stefano Ricci (e da lui scritta con è ROMA
che lo contraddistinguono. La sostenuto dal Comune di Roma, ministero dei Beni culturali e immagini interne. Da lì in poi la partnership sarà totale e Roma “Cumparsita” è il titolo del nuovo libro di Nicola senza intermediari. Gianni Forte). Un unicum nel Madame Lingerie live
terza edizione, al cinema della Gioventù e con il patrocinio della Presidenza del Consiglio. premiata più volte (l'album “Amnesiac” ha vinto il premio Viceconti, fresco di stampa. Un racconto di emigrazione, un Norcia Poi mi butti giù come panorama del teatro italiano di Domani h. 22 all’Init Club una
Odeon dal 31 ottobre al 2 Best Packaging ai Grammy Awards). Bellissimo il lavoro per il ritratto nostalgico, struggente ed appassionato sugli italiani Aerei: merpati.co.id; fossi uno Zorb. Non è una ricerca, in forza di una scrittura delle formazioni più
novembre, sarà inaugurata Laboratorio teatrale Universitario Eduardo De Filippo, v. A. progetto solista di Thom Yorke, d'Argentina. La storia è quella di molti e per raccontarla airnorth.com.au), il versione trash di “La pirotecnica e di una regia controverse del panorama
dalla cantante mongola Urna, San Giuliano - h 15/19 - ingresso gratuito (uniroma1.it/cta) è AVANGUARDIE l'album “The Eraser”: il packaging in l’autore scava nel passato del protagonista: Domenico Guido Dolara Bambola” di Patty Pravo ma innovativa, che porta allo stremo romano. A seguire disco indie
protagonista del documentario Chiara Organtini organtini@bazarweb.info (Giovanissimi) Combattenti cartone racchiudeva una serie di Labriola, costruttore edile di Buenos Aires, che all’età di 87 dolara@bazarweb.info un nuovo tipo di sport che si la resistenza e le possibilità fisiche rock elettronica con Polverari
“The Two Horses of Genghis visioni apocalittiche di una Londra anni decide di trascrivere i ricordi di un’esistenza. Il diario è affacciato da poco nel dei performer. Una scarna e di Radio Città Aperta
Khan”, il primo di dieci film che Brescia Dopo il successo del Premio Combat di Livorno, l’Associazione perseguitata dalle fiamme e dalle del vecchio italiano diventa così una malinconica mondo degli sport estremi. Se vi sentite un po’ Peter Pan e disincantata disamina del mondo (madamelingerie.it)
racconteranno nazioni, Entroterra ha voluto richiamare l’attenzione in particolare su 4 artisti tra quelli che acque (la visione di Donwood raffigurazione dell'emigrante e al contempo regala al lettore siete rimasti con la voglia di vivere emozioni ai limiti del televisivo che si spinge oltre gli
comunità e culture - dal Niger al Sudamerica, hanno partecipato e sono stati selezionati. Fino al 13 novembre Riccardo Ruberti, diventò poi una mostra di dodici una lezione di vita. Oggi pomeriggio c'è la possibilità di surreale (come rotolare in una valle), la soluzione è schermi, della logica del discount è CAPRAIA E LIMITE
dai Balcani al Venezuela – la cui vita e memoria Matteo Tenardi, Valentina Biasetti e Stefano Bolcato resteranno esposti alla litografie presso la Lazarides conoscere meglio il libro: alle 18.30, alla Casa della Cultura cominciare a praticare lo Zorbing (o Gorging per dirla applicata a ogni aspetto della vita. Mafia e antimafia “rosa”
sono state “salvate” dalla musica. Sul fronte Galleria di Borgo Wuhrer: l’alternarsi di dipinti e disegni con tematiche e tecniche Gallery, a Soho). Fino al 30 dell'Ambasciata Argentina (via Veneto 7), l'autore stesso all'italiana). Di partenità neozelandese è nata dal genio Con il ritmo incalzante di un Venerdi alle 21.15 le sale di
home video invece, largo agli zombie con diverse rende questo percorso un viaggio attraverso i nuovi immaginari giovanili (3 novembre potrete vedere opere e presenterà il suo lavoro in un percorso narrativo-musicale nostrano: niente popò di meno che “L'uomo Vitruviano” del talent show, lacerato da piazza Dori ospitano la
“Survival of the Dead”, il capitolo conclusivo degli artisti sono cresciuti tra gli anni ‘80 e ‘90): Biasetti, laureata all'Accademia di grafiche che spaziano dalla metà che vedrà la partecipazione della cantante Ana Karina Da Vinci. Lo scopo è quello di girare dentro a una palla in monologhi di feroce intensità, si criminologa Giovanna Ruffin e
della saga dei morti viventi firmato da George Belle Arti di Bologna, presenta prevalentemente lavori a matita; Bolcato, che usa il degli anni ‘90 ad oggi, con una serie Rossi, del chitarrista Jorge Omar Sosa e di Antonio Cillis, PVC, respirando, giù da un pendio. Si scende in due da una ride, si soffre, ci si eleva e ci si le volontarie delle terre
A. Romero, maestro del genere. Mai uscito in paesaggio e l'architettura come pretesto figurativo, indaga il piano metafisico e di nuove serigrafie realizzate che interpreterà brani scelti del libro. collina (nel perugino i prossimi 21 novembre e 19 dicembre) schianta senza un attimo di confiscate
sala, il film è più incisivo e estremo del l’infanzia; Tenardi, allievo di Omar Galliani, con le sue figure che emergono da appositamente per l'occasione. e l’esperienza è decisamente mozzafiato: si può rotolare respiro. Senza catarsi. (fornacepasquinucci.it)
precedente (“Diary of the Dead”) e azzecca la feritoie aperte nella tavole; Ruberti, docente di pittura e tecniche dell'incisione, gingkoedizioni.it fino a 50 chilometri l'ora. Di sicuro comunque trascorrerete
giusta misura tra iperbole fantastica e ironia propone collage e dipinti dove un universo sospeso accoglie dei bambini che mondobizzarrogaller y.com Fabio Piccolino piccolino@bazarweb.info una giornata all'insegna del divertimento immersi nella Cavallerizza Reale, tel. è NAPOLI
politica. varcano un confine per andare “altrove”. Consigliamo una visita a tutti coloro che Eve Stallen stallen@bazarweb.info natura. 011.5176246 (ricciforte.com) Duel:beat
sono curiosi di partecipare di quell’arte ancora non eletta a rappresentarci, di Francesco Paolo Del Re La rassegna di musica
multiculti.com; “Survival of the Dead”, di G.A. quello sporgersi verso il futuro con tutta la vertigine che lo caratterizza gorg@norcia.net delre@bazarweb.info indi-spensabile Sala 3
Romero, RaroVideo Francesca Borghi borghi@bazarweb.info presenta, stasera, Aldo +
Roberto Pisoni pisoni@bazarweb.infofo entroterra.it Peacebreakers
Amanda Freiburg freiburg@bazarweb.info (duelbeat.com)
pagina 20 Giovedì 28 ottobre 2010 Giovedì 28 ottobre 2010 pagina 21

SECONDO TEMPO SECONDO TEMPO

IL PEGGIO DELLA DIRETTA

TG PAPI

Minzo allarmato
TELE COMANDO + ste in tutti i paesi europei” e
che serve a “proteggere le al-
te cariche dello Stato”. Suv-
via, diciamolo, del Lodo inte-
ressano solo due cose: che lo
Stato sia il nostro e che fra le
di Nanni Delbecchi

M i sono chiesto spesso quale sia il segreto

del successo di Bruno Vespa. Dopo 14 anni
di “Porta a Porta”, credo di averlo capito ve-
dendolo all’opera nel corso della trance me-
Al salone
di bellezza
sto dottor Jeckyll non potrebbe trasformarsi in
un Hyde ogni volta che la cronaca nera glielo
consente, come appunto accade con il serial
Avetrana, dove tra l’altro non c’è niente del
MONDO
“RACCOLTI DATI SENSIBILI”

Google cars:
WEB
di Federico Mello

è “SFRUTTANO LA RETE”
BERNABÈ CONTRO I COLOSSI DELLA RETE
Apple, Google, Skype e Facebook, i grandi
è MARONI: INTERVENIAMO SULLA PISANU
MA LA NORMA NON VERRÀ ABROGATA
“C’è stata un’evoluzione tecnologica che ci consente superare
le restrizioni previste dal decreto Pisanu del 2006 e di
contemperare le esigenze di sicurezza e l’attività investigativa
con lo sviluppo dell’accesso alla rete internet”. Con questa
criptica frase il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha
annunciato ieri che il governo si appresta a modificare la
norma del decreto Pisanu che obbliga chiunque si colleghi a
Internet con una connessione pubblica ad essere
identificato. Da più parti è stata chiesta
l’abolizione del decreto. Maroni, invece, sembra
intenzionato a snellire la procedura (tramite
identificazione con scheda Sim). Una soluzione
feedback$
Commenti al post su
ilFattoQuotidiano.it:
“Masi taglia tutto
tranne la fidanzata” di
Carlo Tecce

è SE MI TOLGONO
Mineo da Rainews, mi
resterete solo voi per
sapere che succede in
questo povero paese.
Road710

per cani e scorpioni T

“alte cariche” ci sia Berlusco-
ni.

di Paolo Ojetti
g1
T Ormai è chiarissimo: il ca-
so Sarah, dilatato fino allo spa-
simo, serve solo a oscurare le
altre notizie. Non dà più al-
cuna novità sostanziale, ogni
angolo torbido e orrifico è sta-
to ripulito, ma Sarah è sem-
pre lì, tre servizi invadenti fi-
no al ridicolo anche ieri sera.
Un breve cenno sullo scudo –
Sonia Sarno – visto solo
dall’angolo berlusconiano e
altre amenità: multe per chi
“maltratta Fido”, Bin Laden
che vuole il burqa (e sai che
notizia), lo scorpione che
guarisce il cancro, ebrei ol-
tranzisti presi a sassate, cose
remote e, nel caso dello scor-
pione magico, anche fonte di
pericolose illusioni. Dove so-
no finiti la minorenne e l’uti-
lizzatore finale? Spiace per
Capezzone, già ristabilito.
Dichiara: “Constato che chi è
vicino a Berlusconi rischia
troppo”. Parole sante. A chi
per avventura lo ha perduto,
consigliamo di ripescare il
Tg1 delle 13,30. C’era un ser-
vizio fantastico: è arrivato
l’Aikido, una “ginnastica dol-
ce che sembra una danza e si
pratica in divisa, pantaloni ne-
ri e una comoda giacca bian-
ca”.
g2
T Nessuno pretende che Sa-
rah Scazzi finisca nel nulla,
ma anche il Tg2 la usa con
accanimento immotivato. In
definitiva, ieri sera dove sta-
vano le “svolte”, insomma do-
ve stava la sorpresa? Un sms
spedito da dove non doveva
partire? Un’impronta digitale
ancora incerta? E – aggiungia-
mo – è necessario illustrare
queste “rivelazioni” sempre
con lo zio che apre il cancello
o con il primo piano della
mamma di Sarah, perenne-
mente attonita? In mano a Ida
Colucci, il “lodo” rimane
sempre quel fantastico elisir
di lunga vita politica che “esi-
g3
Molta politica al fuoco del
Tg3, un lodo incerto che
(Alessandra Carli ne antici-
pa il “colorito linguaggio”) Di
Pietro vuole “buttare nel ces-
so” e che, invece, per Cicchit-
to servirebbe (esagerato) a
“proteggere l’autorità dello
Stato”. E politica è anche
quella che il Tg3 definisce
“ossessione di Berlusconi”: i
magistrati politicizzati usano i
guanti bianchi per Fini e le
sue case monegasche e, al
contrario, il pungo di ferro
contro il “premier”. Spunta fi-
nalmente la ex cubista della
scuderia di Lele Mora, che
ha denunciato di aver avuto
una relazione con il signor B.
quando ancora era minoren-
ne (lei, non lui). Ed è “poli-
tica” anche il politologo Gio-
vanni Sartori in studio. Model-
lo tedesco o modello francese
sono uguali (sotto sotto, tifa
per il doppio turno dei cugi-
ni), un governo “tecnico”
non sarebbe uno scandalo, ce
ne sono già stati e – perché no
– ce ne potrebbero essere al-
tri.
diatica scatenata dall’omicidio di Avetrana,
cui “Porta a Porta” continua a dedicare impo-
nenti numeri monografici, l’ultimo proprio
martedì sera, anche solo per spacciare come
un grande scoop (“Sarah è stata uccisa in ga-
rage”) la smentita alla bufala della puntata pre-
cedente (“Sarah non è stata uccisa in garage”).
Che nel successo di Vespa ci sia della capacità
professionale è fuori discussione, l’uomo ha
alle spalle una storia di primo della classe della
Rai democristiana, come Emilio Fede. Ma
mentre Fede ha trasformato il suo tg in una via
di mezzo tra un cabaret e un casinò, perdendo
nel tempo ogni freno inibitorio (tipico del gio-
catore compulsivo), Vespa ha reso il suo tea-
trino un salone di bellezza per politici e opi-
nionisti alla moda, dove manca solo la signo-
rina della manicure. Se poi appare Mauro Ma-
si in collegamento, ci si aspetta che gli si pro-
stri davanti a capo basso, come un imam alla
vista della Mecca.
I regimi morbidi, a dif-
Bruno Vespa, ferenza di quelli duri,
conduce Porta a Porta, non amano punire:
“il salone di bellezza di Rai1” amano premiare. E
Vespa i premi sa come
meritarseli. Ma que-
sto non è tutto. A ren-
dere la sua carriera
così travolgente c’è
dell’altro. Da perfetto
postdemocristiano,
Vespa si professa cat-
tolico. Ma a me pare
che veneri solo il po-
tere; altrimenti que-
giallo classico. Continuare a parlarne è solo
un’istigazione al gossip, al retroscena, allo
squartamento della privacy più intima. Se si
avesse davvero un minimo di rispetto per gli
umili e per gli sventurati (quali sono i prota-
si indaga colossi di Internet, “sfruttano
commercialmente la Rete senza
contribuire ai costi” e questo “è destinato
a compromettere la sostenibilità
economica dell’attuale modello di
che rischia di non influire sulla diffusione di
connessioni libere nel nostro paese. è PURTROPPO niente di
nuovo, e niente di cui
scandalizzarsi, il concetto di
meritocrazia in Italia va dal
gonisti di questo fatto di sangue), ci sarebbe business delle telecomunicazioni”. Lo ha
una cosa sola da fare: tacere. Mostrare un mi-
lionesimo di quel rispetto e di quella attenzio-
Pstataesca a strascico di dati sensi-
bili. Anche questa sarebbe
l’attività delle “Google
si, conferma, si scusa e precisa:
“La raccolta accidentale di dati
wi-fi da parte delle auto di Street
dichiarato l’amministratore delegato
Telecom, Franco Bernabè, intervenendo a
nepotismo spicciolo alla
prova materassi... tutto qui!
Massimo
ne in cui Vespa è maestro, quando di mezzo c’è Car”, le vetture opportunamen- View è stato un errore del quale un convegno. Bernabè non ha spiegato
il potere e i suoi campioni, magari plurinqui-
siti. Invece, a “Porta a porta” si spalanca il si-
te accessoriate con le quali il
motore di ricerca ha fotografato
siamo profondamente spiacen-
ti e per cui ci scusiamo. Ribadia-
però a cosa servirebbe l’infrastruttura di
rete se non ci fossero soggetti – piccoli e
è È DI BOCCA buona
(come diceva il grande Totò)
pario. Lo squisito capocameriere diventa un le strade del mondo per il suo mo la nostra disponibilità a col- grandi – interessati ad offrire servizi. la signorina Ingrid... eh non
segugio che Nicola Porro se lo sogna, il sa- servizio Street View. Per tale rac- laborare con le Autorità” la nota si può resistere a un
lone di bellezza è ora una premiata norcineria colta di dati la Procura della Re- della società. Per la difesa il mo- grand’uomo come Masi...!!!!
dove si fa salcicce di tutto e di tutti. Ancora pubblica di Roma ha aperto tore di ricerca si affida a due Massimiliano
l’altra sera, ore e ore a parlare di cucina e di un’inchiesta nell’ipotesi di vio- principi del foro bipartisan: l’av-
garage, a titillare i criminologi su tamponi va- lazione della privacy: il procura- vocato Giulia Bongiorno (stret- è A QUANDO la vendita
ginali e tracce biologiche, a proporre sondaggi
se la cugina stesse in strada oppure in veranda,
tore Giovanni Ferrara e il pm
Adalberto Albamonte dovran-
ta collaboratrice di Gianfranco
Fini) e Giuliano Pisapia (ex de-
della rai?
Flavio
a sguinzagliare i segugi per i vicoli di Avetrana. no capire se Google abbia acqui- putato di Rifondazione, attual-
E poi il plastico di casa Misseri, idea rubata allo sito indebitamente dati perso- mente candidato alla primarie è MA CHI È Mauro Masi?
zoo di vetro di Tennessee Williams ma resa nali dalle reti wi-fi che le mac- del centrosinistra al Comune di Un nonno colla camicia
ancora più entomologicamente perfetta dalle chine incontravano in Italia sul- Milano e già difensore di Google aperta e col pelo sul petto...
automobiline, in attesa che arrivino i soldatini la loro strada. Anche se la notizia nella causa “Vividown”). Gli in- col catenaccio da “er
di piombo dello zio, della figlia e della nipote. circolava da tempo in Rete, la quirenti sono in attesa che la so- pecora” al collo...
Ecco spiegato il primato. Si è primi quando si fa Procura si è mossa dopo una co- cietà americana metta a dispo- Moses Hess
meglio degli altri quello che fanno in tanti. municazione da parte del Ga- sizione i dati raccolti per verifi-
Quanti conduttori di talk-show sono forti coi rante della privacy; accerta- care che non siano “completi” è SACRIFICI? Mi
deboli e deboli coi forti? Non è così che si fan- menti simili sono in corso an- ma solo frammenti di informa- domando come certe donne
no grandi ascolti, e grandi carriere? In tanti ci che in vari paesi, dal Canada alla zione. Anche i cittadini aspetta- facciano a stare con certi
provano e tanti sono macellai per espressa vo- Germania. A quanto si appren- no delle risposte: come e con uomini, se conta di più il
cazione. Ma ce n’è uno solo capace di passare de le auto avrebbero in partico- quali dispositivi le auto hanno portafoglio.
dal mandolino al coltellaccio restando sempre lare raccolto dati sulle coordina- raccolto per errore dati sulle re- Polipopaul
se stesso. Nel paese dei baciapile il miglior te per accedere ad Internet dei ti senza fili? Anche su questo
maggiordomo è anche il miglior norcino; que- cittadini e sulle loro navigazio- Google deve delle spiegazioni. Una Google car; Roberto Maroni; è ALMENO sui gusti
sta è l’Italia e questo è Bruno Vespa. ni. Google, come fatto in altri ca- f.mello@ilfattoquotidiano.it i ragazzi della “Bottiglieria”; femminili, non gli possiamo
l’orologio regalo di Berlusconi sul dire niente ! Ah, ah, ah!
sito del Guardian Luca Brischetto

LA TV DI OGGI
11.00 NOTIZIARIO TG1
11.05 ATTUALITÀ Occhio
alla spesa
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14.00 NOTIZIARIO TG1
Economia - TG1 Focus
14.10 ATTUALITÀ Bontà
loro
14.40 ATTUALITÀ Se... a
casa di Paola
16.10 ATTUALITÀ La vita
in diretta
18.50 GIOCO L’eredità
20.00 NOTIZIARIO TG1
20.30 GIOCO Soliti ignoti
21.10 FICTION Ho sposato
uno sbirro 2 "Un bravo
ragazzo" "Non è un gioco"
23.25 ATTUALITÀ Porta a
Porta
1.00 NOTIZIARIO TG1
Notte - TG1 Focus
1.30 PREVISIONI DEL TEM-
PO Che tempo fa
1.35 RUBRICA Appunta-
mento al cinema
14.00 ATTUALITÀ Pome-
riggio sul Due
16.10 TELEFILM La signora
in giallo
17.00 TELEFILM Numb3rs
17.45 NOTIZIARIO TG2
Flash L.I.S.
17.50 NOTIZIARIO SPORTI-
VO Rai TG Sport
18.15 NOTIZIARIO TG2
18.45 REALITY SHOW
Extra Factor
19.30 TELEFILM Squadra
Speciale Cobra 11
20.25 Estrazioni del Lotto
20.30 NOTIZIARIO TG2 -
20.30
21.05 ATTUALITÀ Annoze-
ro
23.20 NOTIZIARIO TG2 -
TG2 Punto di vista
23.35 DOCUMENTARIO Rai
150 anni La Storia siamo
noi
0.35 RUBRICA Ritratti
musicali
1.00 ATTUALITÀ TG Par-
lamento
14.00 NOTIZIARIO TG
Regione - TG3 - Meteo 3
14.50 RUBRICA TGR Leo-
nardo
15.00 NOTIZIARIO TG3
Flash L.I.S.
15.05 TELEFILM La strada
per Avonlea
15.50 NOTIZIARIO TG3 GT
Ragazzi
16.05 DOCUMENTARIO
Cose dell’altro Geo - Geo
& Geo
19.00 NOTIZIARIO TG3 -
TG Regione - Meteo
20.00 VARIETÀ Blob
20.10 TELEFILM Seconde
chance
20.35 SOAP OPERA Un
posto al sole
21.05 FILM Casino Royale
23.40 VARIETÀ Parla con me
0.00 ATTUALITÀ TG3
Linea notte
1.00 RUBRICA Appunta-
mento al cinema
1.10 RUBRICA Magazzini
Einstein
19.30 NOTIZIARIO TG3
20.00 RUBRICA Il caffé -
Altre voci (REPLICA)
20.30 RUBRICA Ippocrate
20.57 NOTIZIARIO Agrime-
teo
21.00 NOTIZIARIO News
lunghe da 24
21.27 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
21.30 RUBRICA Tempi
dispari
22.30 NOTIZIARIO News
lunghe da 24
22.57 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
23.00 RUBRICA Il punto
23.27 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
23.30 NOTIZIARIO News
brevi
23.33 ATTUALITÀ Inchiesta
23.57 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
0.00 NOTIZIARIO News
lunghe da 24
0.27 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
13.00 NOTIZIARIO TG5 -
Meteo 5
13.40 SOAP Beautiful
14.05 REALITY SHOW
Grande Fratello - Pillole
14.10 SOAP CentoVetrine
14.45 TALK SHOW Uomini
e Donne
16.15 REALITY Amici
16.55 ATTUALITÀ Pome-
riggio Cinque
18.50 GIOCO Chi vuol
essere milionario
20.00 NOTIZIARIO TG5 -
Meteo 5
20.30 VARIETÀ Striscia la
Notizia - La voce dell’im-
provvidenza
21.10 VARIETÀ Chi ha
incastrato Peter Pan?
23.30 VARIETÀ Chiambret-
ti Night - Solo per numeri
uno
1.30 NOTIZIARIO TG5
Notte - Meteo 5 Notte
2.00 VARIETÀ Striscia la
Notizia - La voce dell’im-
provvidenza (REPLICA)
14.20 TELEFILM My name
is Earl
14.50 SIT COM Camera Cafè
15.30 SIT COM Camera
Cafè Ristretto
15.40 CARTONI ANIMATI
16.40 TELEFILM Il mondo
di Patty
17.35 TELEFILM Ugly Betty
18.30 NOTIZIARIO Studio
Aperto - Meteo
19.00 NOTIZIARIO SPORTI-
VO Studio Sport
19.30 TELEFILM Big Bang
Theory
20.05 CARTONI ANIMATI
I Simpson
20.30 GIOCO Mercante in
fiera
21.10 TELEFILM C.S.I. Mia-
mi "Punto d'impatto"
"Clausola omicida"
23.00 TELEFILM The Men-
talist "Rosso per la vergo-
gna" "Rosso d'amore"
0.50 TELEFILM Flash For-
ward "Rivelazione Zero -
1a e 2a parte"
11.30 NOTIZIARIO TG4 -
Meteo - Vie d’Italia noti-
zie sul traffico
12.00 TELEFILM Wolff - Un
poliziotto a Berlino
12.55 TELEFILM Un detec-
tive in corsia
13.50 REAL TV Sessione
pomeridiana: il tribunale
di Forum
15.10 TELEFILM Hamburg
Distretto 21
16.15 SOAP OPERA Sentieri
16.45 FILM Come le foglie
al vento
18.55 NOTIZIARIO TG4 -
Meteo
19.35 SOAP OPERA Tempe-
sta d’amore
20.30 TELEFILM Walker
Texas Ranger
21.10 FILM The illusionist
- L’illusionista
23.30 CULTURALE Vite
Straordinarie
1.45 NOTIZIARIO TG4
Night News
2.10 FILM La Bibbia
10.50 VARIETÀ Victor Vic-
toria (REPLICA)
12.30 ATTUALITÀ Life
13.30 NOTIZIARIO TG La7
13.55 FILM I nostri mariti
15.55 DOCUMENTARIO
Atlantide - Storie di uomi-
ni e di mondi
18.00 TELEFILM Adventure
Inc. "Messaggi dal profon-
do"
19.00 TELEFILM The
District "Sacco a Mannion
- prima parte"
20.00 NOTIZIARIO TG La7
20.30 EVENTO SPORTIVO
Calcio, Coppa Italia: Tim
Cup 2010/2011 Bari -
Torino (DIRETTA)
23.00 TELEFILM Leverage
"Una chiesa da salvare"
23.45 NOTIZIARIO TG La7
23.55 VARIETÀ Victor Vic-
toria
1.15 ATTUALITÀ La 25a
ora - Il cinema espanso
3.15 TELEFILM Alla corte
di Alice
I FILM
SC1= Cinema 1
LO SPORT
SP1=Sport 1 GRILLO DOCET
è ALLERGICI alle
critiche... che persone che
abbiamo a dirigere la Rai,
SCF=Cinema Family
SCH=Cinema Hits SP2=Sport 2
SCMa=Cinema Mania
SCM=Cinema Max
SP3=Sport 3
BOTTIGLIERIA OKKUPATA quella istituzione che
“Bottiglieria dovrebbe essere il cane da
16.20 Prova a prendermi SC1 18.30 Calcio, Serie A 2010/2011
Okkupata”, “ZAM-Racaille” guardia della democrazia!
17.00 Omicidi e segreti SCM Posticipo 8a giornata Napoli -
o i “Corsari” sono le sigle di gruppi di Luciano
17.00 La verità è che non gli Milan (Sintesi) SP1
ragazzi di Milano che occupano per
piaci abbastanza SCF 20.00 Calcio, Coppa del Re
qualche giorno edifici abbandonati, è A ME indigna il buco di
17.10 21 Grammi SCMa 2010/2011 Alcorcon - Athletic spesso lasciati andare in rovina. 130 milioni di euro... Ma
17.40 Una tata magica SCH Bilbao (Diretta) SP1
Vogliono “rendere visibile il problema degli perché? La Rai non avrebbe
18.35 Angeli e Demoni SCM 20.30 Poker, SNAI Poker Cup spazi inutilizzati in città” e “rendere vivo un luogo potuto fare una piattaforma
18.45 Bandslam SC1 Episodio 15 SP2 anziché lasciarlo vuoto”. I palazzi occupati sono satellitare come Sky o
19.10 Hotel Bau SCF 20.45 Golf, PGA European spesso di proprietà comunale, in condizioni digitale come Mediaset dove
19.15 Solaris SCMa Tour 2010 Andalucia fatiscenti. L’ultimo in ordine di tempo è stata la si trasmetteva le partite a
19.15 Management SCH Valderrama Masters: palazzina ex sede della Borsa delle carni della pagamento film e
21.00 Malcolm X SCMa 1a giornata (Replica) SP3 società So.Ge.Mi. in viale Molise 68. I ragazzi hanno quant’altro? B. con i soldi dei
21.00 Dal tramonto all’alba SCM 21.15 Poker, SNAI Poker Cup trovato cumuli di macerie, per quello che hanno contribuenti si è fatto la
21.00 Star System SC1 Episodio 16 SP2 potuto hanno pulito gli spazi e indetto incontri piattaforma digitale, il
21.10 Pet Therapy: un cane 22.00 Baseball, Major League pubblici. Sempre a Milano, in via Giannone, famoso contributo statale di
per amico SCF 2010 World Series Gara 1 altro stabile occupato, è stata organizzata 60 euro per il decoder... non
22.35 Corsa a Witch San Francisco Giants - Texas una cena aperta a tutti i cittadini. Il Comune poteva farlo la Rai? E poi
Mountain SCF Rangers (Replica) SP2 insegue gli occupanti di casa in casa senza vengono a dirti che il digitale
22.55 Watchmen SCM 22.00 Calcio, Coppa del Re riuscirli a fermare. Il primo tentativo è terrestre è per vedere
22.55 I pilastri della Terra 2010/2011 Real Sociedad - avvenuto in via Savona 18 sgomberata da ben meglio la tv...
“Quarta parte” SC1 Almeria (Diretta) SP1 41 (Quarantuno) pattuglie della Polizia, Attilio
23.05 Giù al Nord SCH 22.45 Calcio, Carling Cup mentre la ‘ndrangheta a Milano non esiste. Gli
0.25 Major League III SCMa 2010/2011 Newcastle United - edifici vuoti sono migliaia. Mezza Milano è è INGRID È nata a Roma
0.30 Diverso da chi? SCF Arsenal (Replica) SP3 vuota mentre si continua a costruire. La nel ’79. Masi è del ’53, se
0.55 Fine pena mai SC1 1.00 Calcio, Serie A 2010/2011 città-giardino dei Navigli e degli orti è stata non sua figlia, magari sua
ridotta a una città-cantiere in mano alla nipote potrebbe di certo
1.00 The Burning Plain SCH Posticipo 8a giornata Napoli -
speculazione edilizia. L’occupazione di spazi vuoti essere.
1.40 Red sands SCM Milan (Replica) SP1
non è Michele
tollerata in è EBOOK, QUESTO SCONOSCIUTO
una città che I GIAPPONESI ANCORA FREDDI è GIURO CHE non ce la

TRAME DEI FILM PROGRAMMIDA NON PERDERE RADIO continua a costruire In Giappone – da sempre patria mondiale
giorno e notte altri
spazi destinati a
dei gadget elettronici e digitali – l’eBook
stenta a decollare: appena il 10 per cento
faccio più a leggere questo
schifo. Favori, favorini,
amanti, fidanzate, affari...
è L’OROLOGIO SU EBAY
/ Casino Royale  Annozero  La Storia siamo noi A “Radio3 Mondo” Londra e LO REGALÒ B. A BLAIR
rimanere vuoti. (su
BeppeGrillo.it
della popolazione che dichiara di aver
provato la nuova tecnologia. Questa è la
Possibile che negli italiani
non ci sia un barlume di
Il film ha segnato il debutto, nell'in- La vicenda di Terzigno e l’emergenza E’ il caso letterario del 1979. Il libro più
gombrante ruolo di James Bond, del- rifiuti in Campania segnalano una crisi sofferto, più straziante, più doloroso di le sue periferie Silvio è senza dubbio uno statista
internazionale. Lo ascoltano tutti
l’inter vista fotografia che emerge da un sondaggio integrità? Ma dico,
l’attore britannico Daniel Craig. In que- profonda del sistema politico italiano e una delle grandi scrittrici del nostro Mezzo milione di posti di lavoro in meno nel settore completa) del quotidiano nipponico Mainichi nemmeno una goccia?!
prima di prendere decisioni
sta “puntata”della saga, la spettacolari- dei livelli di democrazia? Ospiti di Mi- tempo. Quel libro si intitola “Un uomo”: pubblico, innalzamento dell’età pensionabile e taglio secondo cui, dal campione di 4.800 Forse, per non deprimerci
importanti ed è un vero amico dei
tà dell'azione è messa assolutamente in chele Santoro il sottosegretario Guido a scriverlo è Oriana Fallaci, che mette delle prestazioni del welfare. Il piano di riduzione della persone oltre i 16 anni di età, l’editoria troppo, bisognerebbe
Bertolaso, il viceministro della Lega nero su bianco il suo amore travolgente big. Tempo fa, ad esempio, faceva
primo piano, con diverse scene girate in spesa pubblica inglese, il più duro da decenni in Gran digitale nel Sol Levante è ancora una iniziare a parlare anche di
Nord Roberto Castelli, il Sindaco di e disperato per Alessandro Panagulis, comunella con Tony Blair, ex primo ministro inglese. E
esterni d’incanto alle Bahamas, a Pra- Bretagna, ha scatenato un coro di critiche. Perfino il nicchia, riservata soprattutto ai più chi, essendo in una
ga, Karlovy Vary, Loket, Venezia e al Salerno Vincenzo De Luca e il giornali- l’eroe della resistenza greca contro la com’è che ora, secondo il “Daily telegraph”, Tony e la
/ Star System / The illusionist  Vite Straordinarie Financial Times ha usato toni molto duri contro la giovani. Il 30 per cento delle persone posizione di potere, non ne
Lago di Como. Si parte da un Casino sta di Repubblica Antonello Caporale. dittatura dei colonnelli. Un giovane moglie Chierie si sono sbarazzati di un regalo di B.
Sidney Young, giornalista di spettacolo Vienna, fine Ottocento. Proveniente da La dinastia De Sica è al centro del nuo- manovra di tagli alla spesa pubblica, attaccando il intorno ai venti anni dichiara di aver abusa. Almeno inizieremmo
del Madagascar, dove Bond si è iscritto In collegamento da Terzigno i comitati morto a 37 anni, in un incidente di vendendolo su eBay per poche sterline? Bisogno di far
per una rivista londinese indipendente, una famiglia di umile estrazione socia- vo appuntamento con “Vite Straordina- “tentativo di presentare l’impatto distributivo dei tagli utilizzato gli e-book, contro una quota di a vedere un po’ di luce in
a un torneo di poker... di protesta. macchina dai contorni misteriosi. cassa, con un patrimonio di venti milioni di sterline alle
è un tipo sarcastico e un po’ maldestro. le, Eisenheim è un adolescente folle- rie”.All’origine della famiglia, il Mae- sotto una luce progressista” e confermando che i poveri appena il 3-4 per cento tra gli fondo al tunnel.
Rai 3 21,05 Rai 2 21,05 Rai 2 23,35 spalle? Secondo la ricostruzione del giornale inglese,
Assunto dalla prestigiosa rivista mente innamorato della bellissima stro del Neorealismo Vittorio, un uomo soffriranno molto. Secondo il laburista Chris Bryant ultracinquantenni, mentre tra coloro che Paky
Cherie avrebbe messo in vendita sul sito d’aste il “Locman
“Sharps”, Sidney si trasferisce a New Sophie, ma la ragazza ha catturato dalla vita appassionante, cui sono se- con l’innalzamento degli affitti sociali, le grandi metro- dicono di non aver mai usufruito dei libri
York, ma la sua carriera subisce un peg- guiti i figli Emi, Manuel, Christian, tutti poli inglesi saranno “ripulite” dai più poveri e si innalze-
Marc Titanium” avuto in dono dal caro B. per un incasso di
anche il cuore di un altro uomo: niente- elettronici – l’86 per cento del campione è NELLA MIA azienda
gioramento radicale. Il giornalista, con i meno che il Principe Leopoldo, erede al nomi e volti noti, mentre iniziano a far- ranno barriere sempre più invalicabili tra diverse classi 98 sterline. L’oggetto, presentato come “intatto e mai
complessivo – la stragrande maggioranza tutti ‘sti manager del cavolo
suoi modi privi di bon ton, dovrà deci- trono d’Austria, al quale è stata pro- si avanti i nipoti, a cominciare da Bran- sociali. Le periferie di Londra rischiano di trasformarsi usato con custodia originale e garanzia” faceva parte di un
si dice non interessata a farlo (77% contro avrebbero serie difficoltà a
dere se tenere fede al proprio essere o messa sposa. Eisenheim scompare così do, che in America ha intrapreso la car- in degradati sobborghi urbani? lotto di 9 pezzi finiti chissà dove. (Valerio Venturi)
un 21% di potenziali “curiosi”). Per contendersi persino il posto
adattarsi al luccichio del mondo dello dalla circolazione per evitare eventuali riera di attore e regista.A raccontarne Emanuele Giordana ne parla con David Willey, corri- coloro che non si dichiarano interessati al di Luigi, il responsabile del
star system... problemi con il Principe. la storia saranno gli stessi De Sica. spondente della BBC da Roma formato, prevale “l’attaccamento ai libri magazzino delle scope.
Sky Cinema 1 21,00 Rete 4 21,10 Rete 4 23,30 Radiotre 11,30 stampati” (33 per cento). Calystegia
pagina 22 Giovedì 28 ottobre 2010

SECONDO TEMPO

PIAZZA GRANDE Perché l’Idv

sta con la Fiom
Chi vuole la verità per decreto? di Maurizio Zipponi*

a manifestazione di Roma della Fiom del 16 ottobre ha segnato

di Angelo d’Orsi

ome altri colleghi ho let-

raltro vediamo fare in televisio-
ne ogni sera), o di istigazione a
delinquere. Perciò non condi-
gazionisti non discuto, e anzi io
sono pronto a sottoscriverla, è
altrettanto legittimo per i nega-
nella difesa della libertà, peral-
tro irrinunciabile nella difficile
marcia della civiltà moderna,
L sia il sindacato che la politica. Da quel giorno, infatti, è iniziata
la fase di contatto tra la costruzione politica di un’alternativa a
Berlusconi e la protesta sociale di chi ha subìto le conseguen-
ze della drammatica gestione della crisi economica. Ha ragione Pao-
lo Flores d’Arcais che sul Fatto Quotidiano ha posto la questione, af-

C to con viva preoccupa-

zione le richieste del rap-
presentante della Comu-
nità Israelitica di Roma Riccar-
do Pacifici, di varare una legge
vido per nulla, anzi mi turba
l’invito di qualche collega a tap-
pare la bocca a Moffa, anch’es-
sa più inaccettabile delle parole
di Moffa, e del suo tentativo di
zionisti, tirare fuori i loro “argo-
menti”. Se sono risibili – come
sono, nella quasi totalità dei ca-
si – li si può lasciar cadere senza
neppure discuterli; ma chi vo-
fondata sulla tolleranza delle
idee altrui, anche quando op-
poste alle nostre.

che punisca, penalmente, la
negazione della Shoah: l’occa-
sione, è stato fornita da una le-
zione, inaugurale di un master
(intitolato a Enrico Mattei) da
parte di Claudio Moffa, docen-
te dell’Università di Teramo,
non nuovo a sortite prima di
vago sapore negazionista, poi
diventate nel corso del tem-
po, sempre più intrinseche al-
la logica di quell’orientamen-
to, che ha alcuni tratti del mo-
vimento.
L’uso politico
dell’Olocausto
PUR NON condividendo il
senso e perlopiù, la lettera delle
parole di Moffa, la richiesta mi è
parsa, francamente, assai più
grave delle dichiarazioni di
Moffa stesso; è del tutto assoda-
to in sede storica che esista e sia
esistito, nella stessa fondazione
di Israele, un uso politico
dell’Olocausto – uno dei “capi
d’imputazione” mossi a Moffa.
Ogni Stato fa ricorso a miti fon-
dativi: la Shoah è stata una tra-
gica realtà, forse la più terribile
della storia; ma è stata poi usata
come un mito per dare vita a
Israele e legittimarne le politi-
che anche quando aggressive,
colonialiste, razziste e discrimi-
natorie verso i palestinesi. Dun-
que, nulla di strano; ma che non
lo si possa dire, questo è para-
dossale. Come lo è la minaccia
dell’accusa di “antisemitismo”
a chi osi sostenerlo. Se è legit-
timo l’uso politico e simbolico
dell’Olocausto, perché non do-
vrebbe esserlo denunciarlo?
Del resto per primi lo hanno fat-
to intellettuali ebrei, come Nor-
man Finkelstein.
Va naturalmente poi ricordato
– anche se sembra quasi ridico-
lo nella sua ovvietà – che nella
società liberale tutti possono
dire quel che vogliono, se non
si tratti di ingiurie (cosa che pe-
ridurre il peso dello sterminio
genocidario messo in essere dal
nazismo: di ebrei, innanzitutto,
secondo una logica “scientifi-
ca” e “industriale”; ma anche di
Sinti e Rom, omosessuali, disa-
bili, Testimoni di Geova, e poi
di comunisti, slavi eccetera –
messo in essere dal nazismo.
Quanto all’altra affermazione
di Moffa che ha suscitato scan-
dalo, ossia che non esiste un do-
cumento firmato da Adolf Hi-
tler che dia il via alla famigerata,
mostruosa “soluzione finale”,
devo ricordare che la lectio ma-
gistralis tenuta da Eric Hobsba-
wm (ebreo marxista e comuni-
sta, è bene precisare) nel 2000 a
Torino, in occasione della lau-
rea ad honorem a lui conferita
dell’Ateneo, fu dedicata pro-
prio a questo punto: il docu-
mento non esiste, allo stato at-
tuale della ricerca, ed è impro-
babile si trovi; dirlo è non solo
lecito, ma corretto e doveroso,
per chi faccia professione di
storico. Il che, naturalmente,
non significa affatto negare la
responsabilità del Führer, che
sono totali. E allora perché dob-
biamo perdere le staffe se lo
sentiamo affermare da qualcu-
no? Anche se quel qualcuno
fosse negazionista a pieno tito-
lo, lasciamoglielo dire: la verità
storica ha le sue ragioni, e le sue
procedure, e non deve temere
proprio nulla. Se è legittima e ri-
spettabile la posizione del gran-
de Pierre Vidal Naquet – ebreo,
resistente, comunista francese
– che aveva sentenziato: coi ne-
lesse farlo, invece, ha diritto di
farlo. La verità non deve avere
paura, e non si difende coi de-
creti. E una simile legge finireb-
be solo per dare spazio a quella
che è una sorta di setta segreta o
semisegreta.
Ci aveva già provato il ministro
Mastella, all’epoca Guardasigil-
li, a far passare una legge repres-
siva della negazione (o “bana-
lizzazione” dell’Olocausto:
concetto ancora più ambiguo,
“Anche se
qualcuno fosse
negazionista
a pieno titolo,
lasciamoglielo
dire: la verità
storica ha le sue
ragioni e le sue
procedure
e non deve temere
proprio nulla”
e dunque pericoloso), con una
pena fino a 12 anni di reclusio-
ne. La reazione critica della co-
munità degli studiosi lo impedì:
per ora forse è prematuro reite-
rare la mobilitazione degli sto-
rici, ma non è inutile ribadire le
ragioni della ricerca contro le
pseudoragioni della verità im-
posta per legge. E contro ogni
tentativo liberticida che oggi
colpisce i negazionisti, ma po-
trebbe sempre essere riadatta-
to per colpire in un altro mo-
mento, altre categorie. Dopo
aver sistemato il negazionismo,
chi impedirà che i rigori della
legge possano “reprimere” un
qualsiasi altro “ismo”, domani?
La questione non sta soltanto
Il lavoro
degli storici
GLI ELEMENTIda considera-
re innanzitutto sono altri: è
inaccettabile che una autorità –
politica, giudiziaria, religiosa…
– si possa ergere a custode e a
garante della Verità della Storia.
Esiste un solo “tribunale”, ed è
quello, ideale, rappresentato
dalla comunità degli studiosi,
ossia coloro che professional-
mente, sulla base di uno statuto
disciplinare condiviso, lavora-
no all’edificio della conoscen-
za. Le sanzioni di questo tribu-
nale implicano il riconosci-
mento o il disconoscimento de-
gli esiti di chi si pone a fare sto-
ria, accettando i risultati che na-
scono da documenti autentici e
rigorosamente valutati e tratta-
ti; i negazionisti e i rovescisti
storiografici nel grande edificio
della conoscenza storica non
troveranno posto.
Sarebbe, ora, che la politica, in
un’Italia sovraccarica di usi (e
abusi) politici della Storia, fa-
cesse un passo indietro, la-
sciando al lavoro della Storio-
grafia, l’acclaramento e la difesa
della verità.
Manifestazione della Fiom
. In alto, Claudio Moffa
(FOTO EMBLEMA)
fermando che qualsiasi azione sindacale necessita di una proiezio-
ne politica e che i contenuti di quella manifestazione indicano la
concreta strada dell’alternativa. Per l’Italia dei Valori la manifesta-
zione è stata anche la conferma di un’identità che fonda le proprie
radici nella “giustizia e legalità”, nel “modello di sviluppo alterna-
tivo” e nella “connessione tra il lavoro e la libertà”. Questi tre pilastri
hanno bisogno di un’elaborazione intellettuale, di un dialogo con la
migliore pratica sindacale e di un insediamento diretto in tutti i
luoghi di lavoro, dai call center alle fabbriche alle partite Iva. Allo
stesso tempo è necessario valorizzare la piccola e media impresa
che sta reggendo nel marasma della crisi in cui poche lobby in-
dustrial-finanziarie si stanno appropriando delle poche risorse a
disposizione. L’Italia dei Valori è strutturata a rete sia nei luoghi di
lavoro, sia sulla piazza virtuale. La presenza di Antonio Di Pietro
nella pacifica e determinata manifestazione della Fiom, non annun-
cia nessun collateralismo tra sindacato e partiti. Quella è un’altra
storia che non si ripeterà. È, invece, l’incontro tra due pratiche
autonome, tra chi, fa opposizione al governo tenendo dritta la
schiena sul filo della legalità e chi si oppone a una società in cui il
lavoro non ha più la dignità prevista dalla Costituzione. L’obiettivo
comune è cacciare il governo e costruire l’alternativa. Vinceremo
l’astensionismo se l’alternativa sarà credibile, dichiarando sin da
oggi “con chi e per fare cosa”, scegliendo poi il leader. “Sul chi” le
mie idee sono chiare. L’Italia dei Valori, Pd e Sel possono dare al
Paese un governo determinato, sereno, in grado di sviluppare i mi-
gliori punti dell’innovazione partendo dalla ricerca, dalla scuola e
dall’università.
Un punto va chiarito quanto prima a coloro che erano in piazza il
16: occorre una legge che consegni ai lavoratori la libertà di de-
cidere con un referendum sugli accordi firmati dai sindacalisti,
visto che questi vengono estesi a tutti i lavoratori iscritti o non
iscritti ai sindacati. L’Italia è unita e indivisibile tanto quanto la
democrazia sta dentro e fuori i cancelli della fabbrica. In questi
giorni arriverà a tutte le strutture sindacali italiane la nostra pro-
posta per “un piano nazionale del lavoro” in cui si ricostruisce il
sistema del welfare partendo dalle nuove generazioni che oggi
hanno davanti solo precarietà. Mentre con un governo serio si
possono creare le occasioni di lavoro e di libera scelta basate sul
merito, sulla professionalità e sull’impegno. L’opposto di oggi.
Serve riconoscere con onestà intellettuale che la famosa flex se-
curity in Italia si è trasformata in flex e basta. Abbiamo
alle spalle sindacati divisi, accordi separati favoriti dal
governo, lavoratori in solitudine che compiono gesti
disperati, piccole e medie aziende allo sbando private
del credito necessario per sopravvivere e soffocate dal-
la burocrazia. La frammentazione è la parola che ha ca-
ratterizzato l’azione del governo e per questo la chiave
che deve distinguere la nostre proposte non può che
essere quella “dell’unità” del mondo del lavoro. Abbia-
mo alle spalle molte macerie, come se una guerra aves-
se incrinato gli assi fondamentali delle strutture eco-
nomiche e democratiche del Paese. Per questi motivi
occorre un leader in grado di rimettere la locomotiva
della legalità e della giustizia sul binario giusto, in cui
prevale l’impresa che lavora “pulito” rispetto a quella
che paga il pizzo, quella che garantisce i diritti dei la-
voratori, rispetto a quella che compete riducendo i sa-
lari e il peggioramento delle condizioni di lavoro. In-
somma, serve una rivoluzione liberale per poter creare
un nuovo compromesso tra il capitale e il lavoro.
*Responsabile Lavoro Italia dei Valori

Il Partito
Scuola, ecco cosa democratico
replica a un nostro
di una valutazione complessiva
dell’autonomia scolastica. La si-
tuazione drammatica dei precari
della scuola richiede interventi
commentare e sostenere iniziative e
posizioni che ho trovato comprovabili.
In ogni caso, Puglisi in questa lettera ci
ha spiegato tutto per filo e per segno, in

propone il Pd
di Francesca Puglisi (*)
articolo di Marina Boscai-
zione, si spiegano anche così:
nel Mezzogiorno sono pochissi-
mi i servizi educativi per l’infan-
articolo,
spiegando le sue
immediati. Il precariato com-
promette la qualità complessiva
della scuola. Occorre rendere
immediatamente disponibili per
l’immissione a tempo indetermi-
un esauriente copia-incolla del pro-
gramma. Bene. Si tratta di temi per lo
più condivisibili. Vedremo quanta ap-
plicazione avranno se e quando se ne
presenterà l'occasione. Ma continua a
ricette per nato i posti attualmente coperti sfuggirmi l'attinenza di quel testo con il
speciali. Questo sistema, che co- con incarico annuale e riprende- merito del mio articolo. Qualche tem-
l’istruzione sta non molto di più della spesa re in prospettiva il piano di sta- po fa Puglisi mi disse – davanti a una

L’
no accusa il Pd di non ave-
re una visione propria sul-
la scuola e di “tubare” con
il ministro Gelmini sulla pelle di
studenti e insegnanti attraverso
lo scambio epistolare ospitato
dal Corriere con l’ex ministro Fio-
roni. Invece, è con le proposte
programmatiche votate dall’As-
semblea nazionale del Pd che il
ministro deve confrontarsi, se
davvero è interessata a un dialo-
go per il bene della scuola pub-
blica. Per noi la scuola pubblica
deve svolgere quel ruolo di
ascensore sociale che la Costitu-
zione le ha assegnato. Nessun
bambino deve essere lasciato in-
dietro. I divari abnormi tra nord
e sud del Paese nei livelli di istru-
zia ed è una rarità il tempo pieno
nella scuola primaria. Per questo
il Pd propone di garantire ad
ogni bambino e bambina un po-
sto nella scuola dell’Infanzia,
perché solo investendo in edu-
cazione di qualità sin dalla tenera
età aiuteremo davvero tutti a su-
perare gli svantaggi di partenza e
a diffondere in tutto il Paese i mo-
delli educativi del tempo pieno e
del modulo a 30 ore con le com-
presenze. La scuola autonoma,
per assolvere pienamente il pro-
prio mandato educativo, deve
essere libera di organizzare la di-
dattica per raggiungere l’obietti-
vo del successo scolastico dei ra-
gazzi e delle ragazze. Per questo
ha bisogno di una stabilità plu-
pubblica
Ma perché
quando serve
nicchia?
riennale di risorse finanziarie e
professionali. Proponiamo quin-
di il superamento della distinzio-
ne tra organico di diritto e orga-
nico di fatto, per passare all’as-
segnazione a ciascuna scuola au-
tonoma di un organico funziona-
le, che includa per reti di scuole
anche una quota di personale
stabile per le supplenze brevi e
professionalità specializzate a
supporto dei ragazzi con bisogni
attuale complessiva dello Stato
(ai supplenti vengono pagate co-
munque la disoccupazione e le
ferie non godute), comportereb-
be innumerevoli vantaggi, come
il superamento del precariato
scolastico; la programmazione
certa dei fabbisogni di insegnan-
ti e conseguente piano di reclu-
tamento; la piena autonomia
delle scuole. Una piena realizza-
zione dell’autonomia necessita
di un sistema di valutazione na-
zionale, indipendente dal mini-
stero e responsabile verso il Par-
lamento, che includa la valuta-
zione dell’intero sistema scola-
stico, delle scuole, dei dirigenti e
dei docenti – su base volontaria
in relazione all’avanzamento di
carriera – come parti integranti
bilizzazioni intrapreso dal gover-
no Prodi. Infine per tenere in or-
dine i conti dello Stato, invece di
tagliare 8 miliardi alla scuola, oc-
corre comprimere la spesa cor-
rente della Pubblica amministra-
zione, aumentata nel corso di
questi due anni di governo e
svolgere una seria azione di lotta
all’evasione fiscale. Tagliare i
fondi all’istruzione, significa ta-
gliare il futuro del nostro Paese.
(*) Responsabile Scuola Segreteria
Nazionale del Pd
Vittorio Bachelet sul blog, a proposito
dello stesso articolo, ha accusato “Il
Fatto” di non ospitare informazione in
merito al programma Pd sulla scuola.
Questo è errato, dal momento che
spesso io stessa mi sono occupata di
serie di domande che le rivolgevo a pro-
posito della scarsa difesa della laicità,
del mancato obbligo scolastico a 16 an-
ni e dei conseguenti “percorsi integra-
ti”, della richiesta di soldi alle private
avanzata da alcuni esponenti del Pd,
dell'indisponibilità degli enti locali go-
vernati dal Pd di appoggiare il ricorso di
Cgil e Per la Scuola della Repubblica
contro provvedimenti poi definiti illegit-
timi dal Tar – che il male della sinistra è
quello di dividersi. Compattarsi senza
esercitare il senso critico mi pare però
una virtù da lasciare alla destra. Per
cultura e convinzione credo invece che
pluralità dei punti di vista e dialettica
democratica siano pensiero costruttivo
e che – indipendentemente dall'appar-
tenenza politica – il confronto, anche
aspro e il dissenso siano ricchezza.
Marina Boscaino
Giovedì 28 ottobre 2010 pagina 23

SECONDO TEMPO

MAIL BOX A DOMANDA RISPONDO

Furio Colombo

7 FRANCESCHINI
E MARCHIONNE
Qualcuno mi spieghi come
LA VIGNETTA aro Colombo, interessata. L’altra parte, il Paese, se non ha
funziona questo Paese
Lettera aperta a “qualcuno a ca-
C sappiamo tutto su quello che
pensano di Marchionne, Fini, i
un governo che lo difende, avrà pur un partito
che rappresenta il diritto costituzionale al
so” che abbia un briciolo di sen- sindacati e anche molti esperti di lavoro dei cittadini. Secondo. Dovunque, a
so dello Stato. Potrebbe essere aziende e di economia che lo hanno cominciare dagli Stati Uniti, la
rivolta anche al presidente Na- disapprovato. Ma il Pd non ha niente delocalizzazione crea contrapposizioni molto
politano che però mi deve spie- da dire? dure fra governi e opinione pubblica da un
gare oltre le chiacchiere, la Re- Gianfrancesco lato e imprese dall’altro. Le tasse (esentare
pubblica Italiana che cos’è! In un chi non delocalizza) sono uno strumento
Paese dove, a parere mio, i le- IL PD purtroppo ha parlato chiaro, se prezioso. Terzo. Quando c’è la minaccia della
ghisti si sentono padroni di fare Dario Franceschini lo rappresenta. Ha detto: delocalizzazione, le controparti sono impresa
e dire tutto quello che il senso “La delocalizzazione ha molti aspetti e cause, e Stato, non impresa e lavoratori. A meno che
civico e la cultura aborra. In un ma Marchionne, dal suo punto di vista ha lo Stato voglia dichiararsi assente. La
Paese come questo che è posto un problema reale lanciando una sfida delocalizzazione non è un capitolo della lotta
l’ostentazione del voyeurismo che non possiamo ignorare. Le aziende si di classe. È lo scontro fra impresa e Paese, le
viscido, pederasta, “velinistico”, spostano dove ci sono le condizioni migliori, sue leggi, le sue regole, le sue pratiche, la sua
un paese che sgambetta nudo in sulla base delle loro convenienze. Si muovono storia, il suo governo. Quarto. La difesa
televisione sulle cosce di mini- secondo le regole del profitto. Non possiamo dell’esistente non è una vergogna se
stri che allietavano la solitudine far finta di niente, non possiamo limitarci a l’esistente è la Costituzione. Quinto. Se un
maschile mese per mese. Un difendere l’ esistente”. Cito da “La Stampa” partito (poniamo il Pd) non ha nulla da dire
Paese dove vengono saccheg- (23 ottobre) che ha virgolettato questo all’annuncio di una grande azienda che si
giati i fondi destinati alla cultura, passaggio del “discorso di Cortona” dell’ex sposta all’estero (tranne che redarguire i
facendo traballare e poi cadere leader del Pd, che aggiunge: “Non possiamo lavoratori), fa capire che non ha un progetto
teatri interi sulle note cantate tornare alla lotta di classe”. In questo testo ci politico per l’Italia. E questo non porta bene
sempre in televisione. In questo sono alcuni errori sui fatti, il diritto, la logica, per il futuro.
Paese sta ancora una volta av- ricerca dell’uomo forte che ri- la comunicazione. Primo. La decisione di
venendo lo scempio più grande, solva la crisi; perciò è in tali cir- L’abbonato “delocalizzare” privando di industrie il Paese Furio Colombo - Il Fatto Quotidiano
la dissoluzione dei diritti inne- costanze che la democrazia è legittima. Ma il mercato non è al di sopra 00193 Roma, via Orazio n. 10
gabili dei cittadini, così a Ter- corre i più grandi pericoli. Non del giorno dei parlamenti e dei governi. È solo una parte lettere@ilfattoquotidiano.it
zigno e in Campania tutta. Sono sembra che quei partiti che si
impazzito quando ho sentito dichiarano democratici stiano
Maroni che minaccia di andare fronteggiando con il dovuto im- GIANLUCA E LAURA
giù pesante con i manganelli ac- pegno questa grave eventuali-
cusando chi protesta di “stare lì tà. Il riciclato... ovvero come bene: quelli come lui vengono Gogna virtuale per chi non del padrone, o che lo stesso B.
a cercare il morto”. Il presiden- Ascanio De Sanctis usare le vecchie copie del pagati per fare programmi che quando ha detto “mai chiesto
te Napolitano mi spieghi che nostro giornale: vengono servono solamente a non farci paga la mensa scolastica nessun Lodo Alfano” non aves-
Stato è questo, dove i ministri I sindaci litigano appese nella bacheca pensare, a farci credere che gli Ha fatto molto scalpore la pub- se fatto altro che aggiungere
minacciano i cittadini che esa- dell’ambulatorio cosicché unici problemi del Paese siano blicazione, nel sito Web di un un’altra colossale balla alla lista
sperati sbagliano. Fatemi capire i turisti ci rimettono i pazienti possano le litigate isteriche di due con- comune valdostano, dei nomi di interminabile di quelle già dette;
voi istituzioni come si dovrebbe La Valle Peligna, al centro conoscere correnti del Grande Fratello. La coloro che non pagano la mensa ma quando stamattina ho letto
vivere con la morte in casa. dell’Abruzzo, è servita da qua- il giornale cosa più pericolosa è che questa scolastica. Si è parlato, a ragio- sul “nostro” giornale che Bondi
Qualcuno mi dica, un intellet- rant’anni dall’autostrada Ro- e i tanti missione recentemente si sia ne, di gogna virtuale. Mi per- ha organizzato un convegno sul-
tuale, un membro del parla- ma-Pescara, che ha finora svol- fatti spostata dai programmi di in- metto di dare un consiglio a la libertà di stampa, ospiti Min-
mento europeo, qualcuno a ca- to bene il suo compito di ser- ignorati. trattenimento a quelli di infor- quella amministrazione comu- zolini, Feltri e Belpietro, dopo la
so. Si punta il dito se a Terzigno vizio. Ora che la crisi morde e le La verità mazione. Il compito di svuotare nale. Da oggi in poi smetta di prima, conseguente risata
stanca di mangiare pane e tu- industrie chiudono o delocaliz- non ha i cervelli non è più affidato a pubblicare i nomi di chi non pa- spontanea, mi sono chiesto:
more si brucia un tricolore. zano, che centinaia di terremo- scadenza! programmi di un certo tipo ma ga, sottraendoli al pubblico lu- dov’è la telecamera? Un saluto a
Cordiali e nervosi saluti da un tati sono senza casa e centinaia Funziona! ai telegiornali. Ora si parla della dibrio; pubblichi piuttosto, a ti- tutta la redazione, buon lavoro
semplice individuo “napoleta- di studenti senza scuola, i Co- casa di Montecarlo, poi tolo di encomio, i nomi di co- e continuate così.
no” che semplicemente pensa! muni, piuttosto che concordare Raccontati e manda una foto a: dell’omicidio di Avetrana e loro che onorano regolarmente Domenico Boffa
Attilio Cozzolino un possibile, e non facile, piano abbonatodelgiorno@ quando questi saranno esauriti tutte le scadenze. Una volta tan-
di sviluppo della valle, litigano ilfattoquotidiano.it ci sarà sempre qualcosa di to il “pantalone” che paga non I nostri errori
Politica e crisi economica come i famosi capponi manzo- “estremamente importante” sarebbe dimenticato ma ap-
niani. Per i caselli! Una stupida che assolverà egregiamente il prezzato. Nell'articolo “Un uomo ricat-
quale sarà il nostro futuro contesa e, insieme, un infantile compito di anestetizzare il Pae- Antonio Geretto tabile”, pubblicato ieri a pagina
Vari sono i sentimenti che può gioco di montaggio e smontag- che pure è costato alla collet- se. Di questo passo l’unica arma 2 de “Il Fatto Quotidiano”, per
provocare la crisi economica gio alla Lego. Pratola Peligna tività, finirebbe alle ortiche. Si di salvezza sarà quella di buttare Questa Italia non è reale un errore abbiamo scritto: “Si-
con il suo carico di sofferenze vuole che il casello, ora a crede ingenuamente, o si vuole la televisione dalla finestra e se- ca e Martino sono stati indagati
dovute alla precarietà e alla di- nord-ovest, sia spostato a sud. far credere agli elettori, che la guire quello che accade nel ma una candid camera e arrestati dalla Procura di Ro-
soccupazione: dalla rabbia alla Sulmona, con in testa il sindaco, moltiplicazione dei caselli com- mondo attraverso Internet, sa- Vi prego di aiutarmi a capire se ma”. In verità Ernesto Sica, ex
rassegnazione. E vari saranno i ne chiede, invece, uno nuovo, porti la moltiplicazione degli rà forse più a rischio di bufale la realtà in cui viviamo sia quella assessore regionale in Campa-
conseguenti atteggiamenti ver- ad ovest della città. Se fossero scambi e degli afflussi turistici, ma almeno saremo noi a capire “reale” o se ci troviamo in una nia, non è mai stato arrestato.
so la politica: dalla rivolta alla accolte le loro richieste in me- non il loro frazionamento. con la nostra testa a chi dar ret- gigantesca candid-camera tipo Ci scusiamo dell’imprecisione
maggiore astensione nelle vota- no di quattro chilometri sorge- Quello che è certo è, invece, il ta. “Truman Show”. Mi ero quasi con lui e con i lettori.
zioni. Ma il rischio è quello della rebbero due caselli e il vecchio, costo spaventoso non solo per Anna Politano persuaso che i vari urlatori di B.
lo svincolo o gli svincoli, quanto come Stracqudanio, Gasparri,
per le opere di raccordo. Il ter- La Rai delle urla Napoli e per ultima Santanchè,
IL FATTO di ieri 28 ottobre 1841 reno molto accidentato e i fiumi
da superare richiedono, infatti, che non guardo più con le loro fantasiose argomen-
tazioni, in fondo non facessero IL FATTO QUOTIDIANO
Donne e brigantesse. Pasionarie, guerrigliere, leste di ponti giganteschi e e lunghe su- Ho appena finito di leggere la altro che il loro mestiere di far via Orazio n. 10 - 00193 Roma
coltello e di fucile, protagoniste di una pagina di storia perstrade. Uno sfascio che da- lettera del sig. Antonio Sutera passare per buone le panzane lettere@ilfattoquotidiano.it
proibita, quella del brigantaggio meridionale postunitario. rebbe il ben arrivato ai turisti in Sardo nella rubrica mail box e
Donne in prima fila nelle rivolte contadine contro i cerca di verde e di parchi. sottoscrivo totalmente quanto
Piemontesi e contro il processo di unificazione, Ezio Pelino da lui espresso. Giusto questa Direttore responsabile
fiancheggiatrici dei propri uomini capibanda o addirittura mattina con un conoscente sta-
leader di sanguinari gruppi di latitanti, pronte a pagare il Registi televisivi pagati vo dicendo che non riesco più a Antonio Padellaro
prezzo della loro ribellione. Come Michelina Di Cesare, guardare Ballarò, che pure ho
leggendaria banditessa nata poverissima il 28 ottobre 1841 in
per non farci pensare apprezzato molto in passato, sia
Vicedirettore Marco Travaglio

Ho appena finito di vedere un per le urla che per le argomen- Caporedattori Nuccio Ciconte e Vitantonio Lopez
un misero borgo del casertano e passata alla macchia subito
dopo la nascita del Regno, a fianco del celebre bandito e video caricato su Youtube nel tazioni che sono sempre le stes- Progetto grafico Paolo Residori
compagno Francesco Guerra. Icona e simbolo di quel quale c’è un’intervista a Sergio se. Credo potrei sostituire Redazione
brigantaggio al femminile che fu “questione dentro la Colabona, regista televisivo di chiunque sia di destra che di si- 00193 Roma , Via Orazio n°10
questione”, storia di donne disperate, di madri senza più figli, programmi di successo, tra i più nistra poiché le ho imparate a tel. +39 06 32818.1, fax +39 06 32818.230
famosi: Affari Tuoi, La Fattoria, memoria. Le domande a cui e-mail: segreteria@ilfattoquotidiano.it
di ragazze orfane, di vedove, colpite nei loro affetti feriti,
sito: www.ilfattoquotidiano.it
pronte a trasformarsi in Erinni vendicatrici, ribaltando il ruolo Il Treno dei Desideri, Ti Lascio vorrei avere una risposta non le
stereotipato di rassegnazione e sudditanza e gareggiando in una Canzone, Grande Fratello ho mai sentite esprime da al- Editoriale il Fatto S.p.A.
9. Il personaggio in questione, cuno. Ora seguo più volentieri Sede legale: 00193 Roma , Via Orazio n°10
audacia con gli uomini. Nella vita e nella morte. Come fu per
Michelina, bella e spietata, seviziata e uccisa in uno scontro a che sull’argomento ha anche sia la Gruber che Lerner che Presidente e Amministratore delegato
fuoco e esposta nuda nella pubblica piazza, come monito dei scritto il libro “Fine Trasmissio- non permettono schiamazzi e Giorgio Poidomani
Piemontesi alle popolazioni “liberate”. ni”, ammette senza mezzi ter- risse. Consiglio di Amministrazione
Giovanna Gabrielli mini ciò che tutti sanno molto Margherita Maddaloni Luca D’Aprile, Lorenzo Fazio, Cinzia Monteverdi, Antonio Padellaro
Centri stampa: Litosud, 00156 Roma, via Carlo Pesenti n°130,
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