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I - Principi - Dell e Relazioni Tra Mus e Non Mus PDF
I - Principi - Dell e Relazioni Tra Mus e Non Mus PDF
I - Principi - Dell e Relazioni Tra Mus e Non Mus PDF
traduzione a cura di
Sulaymàn Abu Amir La Spina Franco 2012
-2-
Al- Hilàl
I principi della Legge religiosa relativi alle relazioni tra musulmani e non musulmani
سسُ الشَّرعيَّة
ُﻷ
ُا
لِلعالقات بَين المسلمين و غير المسلمين
-3-
I principi della Legge religiosa relativi alle relazioni tra musulmani e non musulmani
Stampato presso:
Traduzione a cura di: Sulaymàn Abù 'Amìr La Spina Franco
Edito da: Al-Hilàl edizioni.
Tutti i diritti sono riservati a norma di legge e anorma di convenzioni
internazionali. Qualsiasi riproduzione, parziale o totale, anche se a
uso interno o didattico,priva di autorizzazione scritta da parte di Hilàl
edizioni, sarà perseguita a norma di legge.
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Prefazione dell'autore
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L’autore
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ۚ ۚ
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società umana, lasciando un senso generale com’è fatto intendere nella 'a-
yah commentata.
4 I commentatori del Sublime Corano: .
P
5
La Rivelazione coranica si è manifestata in modo successivo nell’arco di
ventitré anni, regolando sia le relazioni interne alla Comunità islàmica, che
esterne ad essa. Nella successione delle rivelazioni alcuni versetti possono
apparire non congrui tra loro, i sapienti specialisti nel commento del Su-
blime Corano teorizzarono, sulla base del Sacro Corano (II; 106 e XVI; 101) il
principio che alcune rivelazioni ne abroghino altre, l’applicazione di tali
principi ha lasciato spazio a dibattiti tuttora in corso.
P
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in ciò non vi sia rischio per lui o non si tema da parte loro un
tradimento o un’insidia a beni o obiettivi strategici dei musul-
mani o in Dar al-Islàm. O se ciò non significhi in qualche modo
favorire i nemici dei musulmani.
A conferma della veridicità di quanto affermato riferiamo
la vicenda riportata da Ibn al-Zubair su Asma’a, figlia di Abu
Bakr e sua madre trascritto nei due libri autentici1 degli Imam
Al-Bukhary e Muslim. Asma’a racconta:
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1La vicenda è correttamente trattata nella Sirah Ibn Hisham e nel Kitàb al-
watha’iq as-siyàsiyah lil-‘ahd an-Nabawiy wa al-Khilàfah ar-rashidah del
Professore Muhammad Hamidullah, e comunque in tutti i testi che trattano
la vita del Profeta Muhammad ﷺe la Storia dell’Islàm. In lingua italiana
segnaliamo il lavoro di Martin Lings “Il Profeta Muhammad” edito da Al-
Hikma.
Tradotto da Sergio Volpe.
2 Ad-Da’uah ( ) L'invito verso Allàh ﷻe la Sua Religione.
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ۚ
﴾Sorga da voi una comunità che inviti al bene, ordini le
buone consuetudini e proibisca il riprovevole. Quelli sono
coloro che avranno successo.﴿ III; 104.
Allàh Altissimo ﷻha fatto di Muhammad ﷺun testi-
mone della sua Nazione, e la sua Nazione un testimone delle al-
tre nazioni, rivelando:
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Anche:
﴿
﴾
﴾Chi mai proferisce parola migliore di colui che invita ad
Allàh, e compie il bene e dice: «Sì, io sono uno dei Mu-
sulmani»?﴿ XLI; 33.
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ۖ
ۚ
ۖ
﴾Chiama al sentiero del tuo Signore con la saggezza e la
buona parola e discuti con loro nella maniera migliore. In
verità il tuo Signore conosce meglio [di ogni altro] chi si
allontana dal Suo sentiero e conosce meglio [di ogni al-
tro] coloro che sono ben guidati.﴿ XVI; 125.
ۗ
﴾Non vedi come Allàh ha paragonato la buona parola ad
un buon albero, la cui radice è salda e i cui rami [sono]
nel cielo? ۞ che continuamente dà frutti, col permesso del
suo Signore. Allàh propone metafore agli uomini, affinché
riflettano.﴿ XIV; 24/25.
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CAPITOLO 1
nendo alcuni dei riti del Hajj, il pellegrinaggio maggiore, da svolgersi ne-
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za, nella pratica del culto e nell’esercizio della carità con le se-
guenti Parole:
...
﴾Non hai visto coloro ai quali fu detto: abbassate le mani,
adempite i riti di adorazione quotidiana e rimettete la Za-
kah1﴿ IV; 77.
Ciò non fece che aumentare l’ostinazione dei pagani nel perse-
guitare violentemente chiunque ascoltasse con manifesta predi-
sposizione il richiamo alla Verità o accettasse il Codice di vita
proposto da Allàh ﷻ, così la contesa divenne violenta fino alla
dichiarazione unilaterale di guerra.
Dopo la hijrah, quando i musulmani si stabilirono a Madi-
nah, Allàh ﷻpermise loro di combattere. L’Inviato ﷺemigrò
a causa delle persecuzioni quraishite e del loro proposito omici-
da nei suoi confronti, e dopo che diversi sahaba2 furono costretti
a chiedere asilo in Etiopia e infine appunto a Madinah, sfuggen-
do così al tormento posto dai Quraish. Divenne assolutamente
necessario permettere ai musulmani di rispondere alla guerra, a
causa della violenta persecuzione che li costrinse a lasciare
Makkah e che certamente li avrebbe braccati in qualunque altro
luogo, fino alla distruzione definitiva della nascente realtà poli-
tica islàmica in Madinah. Il diritto di proteggersi fu concesso
1 L’Imposta purificatoria stabilita nel Sublime Corano sui diversi cespiti pa-
trimoniali quali oro argento e soldi.
2 Sono i compagni del Profeta ﷺ, coloro che lo videro almeno una volta
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verso la fine del primo anno dalla hijrah con le seguenti Parole
Rivelate:
ۚ
ۗ
ۗ
ۗ
﴾È permesso [combattere]a coloro che sono stati aggredi-
ti, poiché essi sono stati oppressi, in verità Allàh ha la po-
tenza di soccorrerli ۞ A coloro che sono stati scacciati
dalle loro case, senza giusto motivo se non perché diceva-
no: " Il nostro è Signore Allàh". Se Allàh non respingesse
gli uni per mezzo degli altri, sarebbero ora distrutti mona-
steri e chiese, sinagoghe e moschee nelle quali è molto
menzionato il Nome di Allàh. Certamente Allàh verrà in
aiuto di coloro che lo sostengono. In verità Allàh è forte e
possente.﴿ XXII; 39/40.
La possibilità di rispondere alla guerra venne dopo ben
quattordici anni di paziente sopportazione da parte dei credenti,
il conflitto che seguì va verosimilmente ascritto a debito della
dichiarazione di guerra da parte delle tribù quraishite. Nono-
stante ciò, quando il Profeta ﷺebbe l’occasione di stabilire la
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“Voi ritenete che vittoria fosse la conquista di Makkah,
ed essa fu effettivamente una vittoria, mentre noi conside-
riamo che la conquista avvenne quando abbiamo reso
omaggio di fedeltà a Hudaibya.”2 Il Profeta ﷺmostrò a
1 Il sistema politico islàmico si fonda sulla fede nell’Unico Dio ﷻ, sulla ob-
bedienza ai Suoi precetti, i quali consentono una reale prospettiva di vita
equa e giusta, nell’ottica del credente. Allo stesso modo si è cittadini di que-
sto Stato quando se ne accettano i principi fondanti, il primo dei quali è ap-
punto la fede in Allàh ﷻe l’obbedienza ai Suoi precetti. L’abiura, o aposta-
sia, corrisponde al reato di lesa maestà, la maestà di Allàh Altissimoﷻ, per il
reato del quale prescrive la punizione capitale.
2 Il Messaggero di Allàh ﷺnell’affrontare la trattativa chiese che li venisse
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CAPITOLO 2
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﴾Non hai visto coloro ai quali fu detto: abbassate le mani,
adempite i riti di adorazione quotidiana e rimettete la Za-
kah﴿ IV; 77.
Ordinò ai musulmani di sopportare pazientemente:
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.
1Località a nord di Makkah, fu il luogo dove i medinesi, stipularono il patto
con il Profeta ﷺal quale diedero protezione e che nominarono loro guida.
Furono rinominati Ansar, cioè ausiliari.
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1 Vedi questo particolare nella sirah di Ibn Hishàm ed in altri testi sulla
biografia del Profeta.
2 Per la comprensione di questa proibizione rimando alla spiegazione del
Dott. Sayd Qutb che da nel suo Commentario “Ath-Thilaal” della 'ayah
numero 88 di Surah An-Nisa’.
3 Oltre ad essere il luogo di culto, la moschea funge da centro socio-politico
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1 Dice Abu Màlik: “La vostra condizione attuale (dei credenti al tempo della
rivelazione)è peggiore che l’uccisione, secondo le parole di Abu Al’Alyah,
Mujahid, Sa’id ibn Jabiyr, ‘Ikrima, Al-Hasan, Qatadah, Al-Dhahàk e Al-
Rabi’ ibn Anas le parole …la fitnah è peggiore dell'uccisione… intendono
che il paganesimo è peggiore dell’uccisione”. Tafsir Al-Qur’an al-‘Azhiim.
Ibnu Kathir (Dar al-Hadith, Il Cairo, 2003).
“Il distogliere dalla via di Allàh, e l’aggressione che vi è posta dai miscre-
denti è peggiore dell’ucciderli. Quando qualcuno uccide, ciò può essere se-
condo il diritto o contro di esso, nel primo caso non v’è biasimo, nel secon-
do caso invece diviene fitnah dalla quale consegue la diffusione della corru-
zione a detrimento generale della società…Invero distogliere gli uomini
dalla religione è peggio che l’uccisione, poiché nel primo caso è perduta
questa vita e l’Altra, mentre la morte pone fine solo a questa. ” Ahkàm min
al-Qur’an al-Karìm, Muhammad ibn Sàlis al-‘Uthaymiyn, pagine 9 e02 se-
condo tomo,edito da Madàru al-Watn lil-Nashir, Riyadh.
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1 Nobile.
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1Imposta coranica sui diversi cespiti patrimoniali quali: oro, argento, pietre
preziose ma anche bestiame e prodotti agricoli. Terzo Pilastro cultuale islà-
mico.
2 Rimando ai vari commentari più noti, di At-Tabary, Al-Qurtuby e nel no-
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1 Opzione concessa invece alla Gente del Libro, cristiani e giudei, e occa-
sionalmente anche a pagani, in ogni caso al di fuori della penisola araba.
2 Vedi Athàru al-harb fì al-fiqh al-islàmiy del dott. Wahbah az-Zuhailiy
dove dice esser di questa opinione: “Molti giuristi imàmiya, zahiriti, zaiditi,
‘ibaditi”.
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sanide, regnò dal 531 al 579. Durante il suo regno l'arte e le scienze per-
siane fiorirono e l’impero sasanide raggiunse l’apice della potenza e della
prosperità.
3 L’iniquo piano sfumò per l’improvvisa morte di Cosroe I. Vedi i testi di sto-
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﴾Come potrebbe esserci un patto degli associatori con
Allàh e il Suo messaggero, eccetto con coloro con i
quali vi accordaste presso la Moschea Sacra? Fintanto
che agiscono rettamente verso voi, anche voi agite ret-
tamente verso di loro, in verità Allàh ama i timorati﴿.
IX; 7.
Nonostante la consuetudine e la quasi naturale tendenza
dei pagani a tradire i patti, non era improbabile il verificarsi di
eccezioni nei loro comportamenti, il musulmano ha il dovere di
reciprocità con chi si sarebbe mostrato rispettoso degli accordi.
Allàh permise ai musulmani, dopo l'annuncio della rescis-
sione unilaterale dei patti stipulati con i politeisti, di garantire
sicurtà a quelli di loro che avessero chiesto protezione ﴾affinché
ascoltino la Parola di Allàh﴿, dopo del quale si rimandino, con
garanzia, a luogo sicuro.
Il patto di protezione è stipulabile sia con gli individui sia
con i gruppi, se in ciò risiede dell’interesse per la diffusione
dell'invito, pur mantenendo le prudenti riserve sulla probabilità
di violazione dei patti da parte dei politeisti come già in prece-
denza.
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1 Una delle quattro “scuole” giuridiche ortodosse, fondata dall’ Imam pale-
stinese Muhammad Ibn Idris Shafi’i Ibn Said al-Quraishi, discendente dalla
tribù dei Quraish. (767-820 m. /105-204 H.)
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... ...
﴾Perdonate e condonate finché giunge Allàh con il Suo
ordine﴿II; 109.
Qatada e altri eruditi affermano che il perdono e il con-
dono sono stati abrogati dal Segno del combattimento e
quello della sciabola ma Ibn Al-Jawzìy ribatte che
quest''ayah non è abrogata.
3- Allàh Altissimo ha detto:
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...
﴾A noi le nostre opere e voi le vostre…﴿II; 139.
Ibn Al-Jawzìy dice che alcuni interpreti pretendono che
queste parole di tolleranza nei confronti dei miscredenti
fossero valide solo per un determinato periodo, e che poi
furono abrogate dal Segno della sciabola. Ibn Al-Jawzìy
rispose che la pretesa di tale abrogazione non è esatta,
spiegandone le motivazioni in quattro punti nel suo libro
"Gli abroganti nel Corano" al quale vi rimandiamo.
4- Allàh Altissimo ﷻha detto:
ۚ
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ۗ ...
﴾Se volgono le spalle, a te compete solo trasmettere﴿
III; 20.
Alcuni interpreti affermano che questa Rivelazione è stata
abrogata dalla 'ayah della sciabola, ribatte Ibn Al-Jawzìy
che non c'è nessuna abrogazione in questo caso.
7- Allàh Altissimo ﷻha detto :
﴾Quelli son coloro di cui Allàh bene conosce ciò che han-
no nei cuori. Discostati da essi, ammoniscili e usa con lo-
ro, per i loro animi, parole eloquenti﴿. IV; 63.
Diversi esegeti hanno evidenziato come questa 'ayah pre-
ceda quelle del combattimento e della sciabola, che quindi
l’avrebbero abrogata, nonostante il precetto non esprima
chiaramente la possibilità di combattere ad ogni circostan-
za, ma piuttosto l'evitare i miscredenti. Principio che resta
sempre valido nel caso essi rifiutino l'invito e se le condi-
zioni di combatterli non sussistano.
8- Allàh Altissimo ﷻha detto:
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﴾Segui ciò che ti è stato ispirato dal tuo Signore. Non c'è
altra divinità se non Lui, allontanati dagli associatori﴿
VI; 106.
ۖ
﴾Non ti abbiamo designato loro custode e non sei il loro
difensore﴿ VI; 107.
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ۗ
﴾Dì: Oh! Popolo agite a vantaggio della vostra condizio-
ne! Anch'io agisco, e poi saprete a chi toccherà la Dimora
elevata, invero gli iniqui non trionferanno﴿ VI; 135.
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Ne deduciamo:
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CAPITOLO 3
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“Sono stato inviato con la sciabola, in vista dell’Ora2 af-
finché Allàh sia adorato senza associati, il mio sostenta-
1 Figlio del celebre ‘Umar, il Principe dei credenti (‘Amir al-mu’minin) dopo
esser stato uno dei più strenui avversari dell’Islàm, ne divenne poi un cam-
pione, fu secondo Khalifa (luogotenente) del Profeta ﷺ.
2 Sinonimo di Ultimo Giorno, momento nel quale Allàh Altissimo ﷻresu-
sciterà gli uomini per il resoconto delle azioni commesse. Detto Ultimo
Giorno poiché non ci sarà alcun giorno dopo di esso a scandire il tempo,
che diverrà eternità, e la gente del Paradiso e dell'Inferno si stabilirà ognu-
no nella propria dimora.
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1 Trascritto sul Musnad di Ahmad Ibn Hanbal -5,2,653 [4868]. Abu Ya’là
nel suo Musnad, Tabaràniy nel Al-Kabiyr . Anche l’Imam al-Bukhari: al-
gihād wa al-sayr, 87 [2698].
2 Il Messia Gesù figlio di Maria, profeta amato e rispettato da tutti i mu-
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“Non combattete gli abitanti dell'Abissina se non vi com-
battono, poiché non attirerà fuori i tesori della Ka'ba altro
che l'uomo dai gambini venuto dall'Abissina”.
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CAPITOLO 6
1 Darr sta per : “casa” o “terra”, quindi terra dell’Islàm, e quindi della pa-
ce, e terra della guerra, ove vivono i non musulmani.
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1 Oggi Siria
2Vedi Sirah ibn Hishàm e altri testi sulla vita del Profeta Muhammad ﷺ.
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1 Sir Thomas Arnold nel suo prezioso libro intitolato: “L'invito all’Islam”
quando parla dei Cristiani sotto il governo musulmano:
“I Cristiani vivevano nella loro società sicuri per la loro vita e la loro pro-
prietà, godendo di tanta tolleranza che permetteva loro la libertà di pensie-
ro religioso; nei primi secoli del califfato musulmano godevano pure, spe-
cialmente nei grandi paesi, di una certa condizione di ricchezza e benesse-
re. Il Califfo Mu’awiya (660-681 d.C.) diede l’opportunità di lavorare nel
suo palazzo ai Cristiani che lo desideravano. Altri califfi suoi discendenti
seguirono il suo comportamento. Troviamo infatti dei Cristiani che occupa-
rono grandi posti nel Palazzo del Califfo; per esempio, Al-Akhtal, un Arabo
cristiano, fu il poeta del palazzo; e il padre di S. Giovanni Damasceno fu
consigliere del Khalifah Abdel-Malik”
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﴾ ﴿
﴾In verità ti abbiamo inviato con la verità di una buona
novella e come nunzio ammonitore﴿ II; 119
﴾ ﴿
﴾Ti abbiamo inviato come misericordia verso i mondi﴿
XXI;107
Così quando una parte degli uomini accettava l'invito del
Messaggero ﷺ, e ne praticavano i precetti in congregazio-
ne, il loro territorio diveniva zona dell'Islàm, mentre il resto
del mondo permaneva zona d'invito ad Allàh.
Nel momento in cui una nazione dichiarasse guerra ai
musulmani, o viceversa, quel territorio diverrebbe Dàr al-
harb. Con la fine delle ostilità a seguito di accordi, senza che
vi sia accettazione della supremazia dell'Islàm, i loro territori
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tornano a essere Dàr al-'ahd ovvero Terra del patto e del ri-
spetto.
Quando non v'è ostilità né intese di sorta, considereremo
quel territorio sempre come Dàr ad-Da'wah, poiché l'origine
dei rapporti tra musulmani e non musulmani ha fondamento
proprio nella conoscenza reciproca e nell'invito ad Allàh ﷻ.
IV) I musulmani visitano o risiedono in paesi a tradizione
non islàmica in virtù di quello che possiamo paragonare a un
tacito accordo di pace e rispetto reciproco, così vogliamo ri-
cordare come proprio nella divisione dottrinale del mondo in
zona di guerra e zona di Islàm, gli 'ulema permisero al non
musulmano di entrare nei paesi islàmici a simili condizioni,
così come al musulmano di entrare nei paesi degli associatori
con lo stesso impegno. Il non musulmano ospite in Dàr al-
Islàm, poteva vendere, comprare, e possedere beni propri, a-
deguandosi in ciò alle regole shara'itiche fintanto che svolga i
suoi affari per poi tornare in sicurtà, garantita dall'autorità
musulmana e da ogni cittadino, al suo territorio di origine.
Allo stesso modo il musulmano in Dàr al-harb, s'impegna-
va al rispetto delle leggi locali, laddove non vi fosse disobbe-
dienza ad Allàh ﷻ, e a un comportamento equo e benevolo
con gli abitanti, e finiti i suoi affari, tornava al proprio territo-
rio.
Questa liberalità reciproca tra musulmani e non musulma-
ni divenne una sorta di prassi legale, così che tanti mercanti
poterono entrare in sicurezza nei paesi di parte avversa. Vale
la pena ricordare come proprio i mercanti furono tra i miglio-
ri divulgatori della Fede, infatti, molti furono i popoli che ac-
cettarono l'Islàm proprio a causa del mirabile modello di virtù
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CAPITOLO 7
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"Sostieni il tuo fratello musulmano, che sia oppresso o
oppressore". Un uomo chiese: "O Inviato di Allàh, mi è
chiaro il sostegno all'oppresso, ma riguardo l'oppressore
come dovrei sostenerlo?" L' Inviato di Allàh ﷺrispose:
"Impediscili di opprimere, questo è il tuo sostegno nella
religione nei suoi confronti". Riportato da Al-Bukhàrì e
At-Tirmidhìy.
b) Nel suo libro Le regole di governo l'imam Al-Màuardìy,
il quale fu luminare in materia, dice: "Il patto tra musul-
mani e associatori ci impegna in tre cose:
I: L'indulgenza nei rapporti, cioè l'assenza di ostilità e i-
nimicizia.
II: Divieto del tradimento da ambo le parti.
III: La cordialità nelle parole e nelle azioni, poiché, gio-
va ricordarlo il fondamento nelle relazioni tra musulmani
e non musulmani poggia nell'apprezzamento dell'altro e
nella cordialità".
L'apprezzamento non deve comunque riferirsi ai loro culti
e credenze religiose. La cordialità è l'opposto della rudezza e
grettezza. Allàh Altissimo ﷻha ammonito il Suo Profeta ﷺ
dall'essere rude rivelando:
﴾ ﴿
﴾Se tu fossi stato rude e insensibile, essi si sarebbero allontana-
ti da te﴿ III;159
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Appendice:
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Indice:
Prefazione del curatore della traduzione in lingua italiana. -5-
Prefazione dell'autore. -9-
Introduzione ai principi shara'itici. -11-
Primo principio: La conoscenza e la collaborazione -11-
Secondo principio: L'invito ad Allàh Altissimo ﷻ. -16-
Terzo principio: Lo stato islàmico si incarica della
responsabilità di portare l'invito ad Allàh Altissimo ﷻ. -22-
Quarto principio: L'invito ad Allàh attraverso
la buona parola. -21-
Capitolo 1- La pace è la condizione migliore
per la diffusione dell'invito alla retta Via. -27-
Capitolo 2- Le 'ayàt del combattimento. -36-
La prima fase: Portare l'invito ad Allàh ﷻ
senza combattere. -37-
La seconda fase: Il permesso di combattere
coloro che combattono i musulmani. -39-
La terza fase: L'ordine di combattere coloro che
combattono i musulmani. -42-
Quarta fase: Il permesso di iniziare il combattimento
contro i nemici. -46-
Il parere degli imàm As-Suyuty e Ar-Raghab Al-Asfahany. -71-
Capitolo 3- 'Ahadith inerenti al combattimento. -73-
Capitolo 4- Qual'è il motivo che spinge al combattimento
i musulmani? -80-
Capitolo 5- Quali le istanze dei musulmani
nei confronti dei nemici in guerra? -85-
Capitolo 6- Dàr al-Islàm e Dàr al-harb. -97-
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