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 NOTE MUSICOLOGICHE

Il Golfo di Surriento visto dalla Mole, potrebbe apparire un titolo surreale. Invece no.
Ha radici profonde nella storia del nostro paese. Torino e Napoli sono state due capitali che nel
1861 si unificano in un'unica realtà chiamata Italia. In questo reading concerto, ci troveremo a
convivere tra la forma strofica delle lunghe storie cantate nei canti piemontesi e la liricità
dell'attimo emotivo sospeso nel tempo nella canzone napoletana per poi proporvi due momenti
tratti dall’opera lirica, l’una ambientata a Napoli, la celeberrima Così fan tutte di Mozart e l’altra
ambientata in Piemonte, la ricercatissima e poco eseguita Amica di Mascagni per poi concludere
ai giorni nostri con Dalla e la sua celeberrima Caruso e Conte con la sua anima piemontese.

 I COMPOSITORI
 Leone Sinigaglia. Nacque a Torino il 14 agosto 1868, secondogenito di Abramo
Alberto Sinigaglia ed Emilia Romanelli. Crebbe in una famiglia ebraica dell'alta
borghesia torinese di fine Ottocento conoscendo le personalità più rappresentative del
pensiero, delle arti e della scienza che al tempo vivevano in città, quali Galileo Ferraris,
Cesare Lombroso, Leonardo Bistolfi. Appassionato di letteratura e di alpinismo fin dalla
giovinezza, il giovane Sinigaglia alternava periodi di soggiorno in città con villeggiature
nella località di Cavoretto, poco fuori della città, luogo che sarà molto importante per la
sua ispirazione. Tra le prime prove compositive di questi anni torinesi rientrano la
Romanza op. 3 per corno e il Quartetto d'archi (1888). Dopo gli studi musicali di
violino, pianoforte e composizione, fra l'altro con Giovanni Bolzoni e Federico
Buffaletti, iniziò a viaggiare per studi: dopo aver soggiornato in varie città europee, dal
1894 risiedette a Vienna dove conobbe e divenne amico di Johannes Brahms, e dal
compositore tedesco prese il gusto per la musica cosiddetta assoluta, studiando con
Eusebius Mandyczewski. In questi anni nacquero molti Lieder e il Concerto per violino
e orchestra op. 20. Dal 1900 fu a Praga a studiare strumentazione con Antonín Dvořák
da cui imparò la capacità di immettere nelle strutture accademiche l'attenzione per il
canto popolare. A partire dal suo ritorno a Torino nel 1901 e per circa i dieci anni
successivi, Sinigaglia trascrisse un'enorme quantità di canti popolari arcaici, circa 500,
provenienti dalla tradizione orale, in gran parte raccolti dalla viva voce dei contadini
sulla collina di Cavoretto. Arrangiò alcuni di essi in una versione per canto e pianoforte
che molto risente del linguaggio della lirica da camera di area tedesca di fine Ottocento:
nacquero così le Vecchie canzoni popolari del Piemonte per un totale di 36 canzoni. Accanto
a questa raccolta, per la quale il nome di Sinigaglia è ricordato ancora oggi, altre sue
composizioni del medesimo periodo recano la traccia di un profondo amore per l'anima
musicale della sua regione, come ad esempio nella Rapsodia piemontese (1900), nelle
due Danze piemontesi op. 31 (1905) e nella Suite per orchestra "Piemonte" (1909),
lavori questi ultimi cui è strettamente legato il nome di Arturo Toscanini, il quale li
eseguì frequentemente. Altre pagine non connotate etnicamente scaturirono da questi
anni felici: l'ouverture alle Baruffe Chiozzotte (1907), insieme alle opere piemontesi,
furono eseguite da direttori del calibro di Wilhelm Furtwängler, Arturo Toscanini e
John Barbirolli. Sul versante della musica cameristica vanno ancora ricordate le due
Sonate, rispettivamente per violoncello e pianoforte op. 41 e per violino e pianoforte
op. 44, tutto sommato ancora legate all'universo sonatistico e cameristico
mitteleuropeo ottocentesco. La sua produttività diminuì progressivamente nei decenni
successivi, mentre l'Europa musicale era attraversata da venti di grande cambiamento.
La sua esistenza era destinata a concludersi in maniera tragica durante il secondo
conflitto mondiale: l'origine ebraica lo rese oggetto delle persecuzioni della polizia
nazista che occupava Torino durante il 1944. Al momento dell'arresto una sincope ne
causò la morte il 16 maggio 1944. È sepolto nel Cimitero monumentale di Torino.
 Francesco Paolo Tosti. Nacque a Ortona il 9 aprile 1846 e morì a Roma il 2
dicembre 1916. E’ stato un compositore italiano, conosciuto per essere l'autore di
celebri romanze da salotto. Studiò con Saverio Mercadante presso il Conservatorio di
San Pietro a Majella a Napoli, dove si diplomò in violino e composizione nel 1866. Iniziò
a lavorare organizzando spettacoli e dirigendo opere per gli impiegati della ferrovia
adriatica, seguendo i lavori tra Ortona e Ancona; si trasferì poi a Roma dove, sfruttando
la sua voce tenorile, iniziò ad esibirsi come cantante: grazie a questa attività divenne una
celebrità e iniziò a frequentare gli ambienti mondani della capitale, venendo assunto
come maestro di canto di Margherita di Savoia, la futura regina d'Italia. Qui strinse
amicizia con altri due grandi abruzzesi: Gabriele D'Annunzio, uno dei massimi poeti
italiani del tempo, e Francesco Paolo Michetti, noto pittore. Si trasferì a Londra dove,
grazie al Lord Mayor e all'appoggio del celebre violoncellista Gaetano Braga, suo
corregionale, nel 1880 entrò alla corte della regina Vittoria come maestro di canto:
mantenne la sua posizione anche sotto il suo successore, Edoardo VII, che nel 1908 gli
conferì il titolo di grand’ufficiale del Reale Ordine Vittoriano (del quale era già un
commendatore): intanto, pur riluttante, aveva accettato anche la cittadinanza britannica
(1906). Per tutto il suo periodo inglese continuò ad aver rapporti con l'Italia, dove
trascorreva regolarmente alcuni periodi. Alla morte di Edoardo VII (1910) decise di
rientrare definitivamente in Italia e di stabilirsi a Roma, dove morì presso l'Hotel
Excelsior nel 1916.
 Carlo Mosso. Nato a La Seyne sur Mer nel 1931 è morto ad Alessandria nel
1995. Ha trascorso i primi anni in Francia e nel 1943 Mosso rientra in Italia e si
stabilisce a Bra fino al 1961/2. Giovanissimo, insieme ad amici, fonda una rivista: "La
Zizzola". Mosso cura l'aspetto culturale in ogni sua forma, in particolare quella
musicale. Gli amici di Bra lo ricordano un ragazzo colto, orgoglioso, parsimonioso nel
raccontare se stesso, ma grande ascoltatore. Mosso si trasferisce a Torino, dove
frequenta il Conservatorio sotto la guida di Felice Quaranta, Luigi Peracchio e Massimo
Mila. Si diploma in canto corale nel 1959. Mosso fa parte del "Circolo Toscanini" e
conosce i "Solisti di Torino": Moffa, Lessona, Gatti, Forte, i quali eseguono le sue
composizioni in ogni tournée, sino al tragico incidente aereo di ritorno dall'estero dove
persero la vita. Massimo Mila, che lo ha sempre stimato ed incoraggiato per l'impegno
compositivo, lo ha definito il "golden boy" della musica nazionale ed internazionale del
'900. Carlo Mosso fu elemento di punta nell'ambiente musicale torinese fino agli anni
'70, conoscendone i più importanti personaggi: Mario Rossi (direttore d'orchestra),
Rocca, Ferrari, Dallapiccola. Tramite Mila, Mosso conosce Malipiero, con il quale
instaura un rapporto di stima e di amicizia. Si incontrarono spesso, sia a Venezia città
nella quale Malipiero era direttore del Conservatorio, sia ad Asolo. Fu studioso e
profondo conoscitore del Canto gregoriano. Dal 1961 al 1974 ha ricoperto la carica di
bibliotecario al Conservatorio di Torino. Negli anni '70 si trasferì ad Alessandria e fino
al 1985 fu direttore del Conservatorio, poi ebbe la cattedra del corso Superiore di
Composizione che tenne fino alla morte nel 1995.
 Così fan tutte, ossia La scuola degli amanti (K 588) è un'opera buffa in due atti di
Wolfgang Amadeus Mozart. È la terza e ultima delle tre opere italiane “buffe” scritte dal
compositore salisburghese su libretto di Lorenzo da Ponte (da Le metamorfosi di Ovidio e
da La grotta di Trofonio di Giovanni Battista Casti). Fu commissionata dall'imperatore
Giuseppe II d'Asburgo-Lorena in seguito alle felici riprese viennesi (1788-1789) di Le
nozze di Figaro e Don Giovanni. La prima rappresentazione ebbe luogo al Burgtheater di
Vienna il 26 gennaio 1790, diretta dal compositore.
 Amica è un'opera in due atti del compositore Pietro Mascagni, su libretto di Paul
Bérel (pseudonimo di Paul de Choudens). Unica opera di Mascagni su libretto in lingua
francese, fu un immediato successo, sia di pubblico che di critica, alla prima al Grand
Théâtre de Monte Carlo il 16 marzo 1905. Mascagni in persona diresse la
rappresentazione. La prima in Italia (con libretto in lingua italiana del librettista
preferito di Mascagni, Giovanni Targioni-Tozzetti) fu data il 13 maggio 1905 al Teatro
Costanzi di Roma.
 Funiculì funiculà è una celebre canzone napoletana scritta nel 1880 dal
giornalista Giuseppe Turco e musicata da Luigi Denza. Il testo fu ispirato
dall'inaugurazione della prima funicolare del Vesuvio, costruita nel 1879, per
raggiungere la cima del Vesuvio.
 'A vucchella è una canzone del 1907 scritta da Gabriele D'Annunzio e musicata
da Francesco Paolo Tosti, edita da Giulio Ricordi. La canzone fu scritta da D'Annunzio a
seguito di una sfida fatta da Ferdinando Russo riguardo alle capacità del poeta nel
comporre versi in napoletano. L'episodio risalirebbe al 1892 ed avrebbe avuto luogo
presso il Caffè Gambrinus, all'epoca luogo di ritrovo di poeti ed artisti. D'Annunzio
inviò in seguito il suo testo a Francesco Paolo Tosti, anch'egli come D'Annunzio
abruzzese, che ne compose la musica. 'A vucchella riscosse notevole successo, pur non
essendo una canzone di autori napoletani, anche grazie all'interpretazione di Enrico
Caruso.
 ‘O sole mio. Giovanni Capurro, giornalista e redattore delle pagine culturali del
quotidiano Roma di Napoli, nel 1898 scrisse i versi della canzone affidandone la
composizione musicale a Eduardo Di Capua. In quel tempo Di Capua si trovava a
Odessa, in Ucraina, con suo padre, violinista in un'orchestra. La musica sembra sia stata
ispirata da una splendida alba sul mar Nero e, soprattutto, dalla nobil donna oleggese
Anna Maria Vignati-Mazza detta "Nina", sposa del Senatore Giorgio Arcoleo e vincitrice
a Napoli del primo concorso di bellezza della città partenopea; il brano venne poi
presentato a Napoli ad un concorso musicale promosso dalla Casa Editrice Ferdinando
Bideri ma senza ottenere grande successo ed arrivando secondo, ma in seguito si diffuse
sempre più - anche fuori dall'Italia - fino a diventare un vero e proprio patrimonio della
musica mondiale.
 Via con me (pubblicata anche col titolo Via con me (It's wonderful)) è un brano
musicale del cantautore Paolo Conte, inserito nell'album Paris milonga del 1981. La
canzone è stata registrata per la prima volta allo studio Format di Torino. Il brano è
presente anche nella raccolta Tutto Conte - Via con me (2008).
 Caruso è una canzone del cantautore bolognese Lucio Dalla, incisa nel 1986.
Presentata per la prima volta alla Rassegna San Martino Arte di San Martino Valle
Caudina, è tratta dall'album live DallAmeriCaruso. Il ritornello deve molto a Dicitencello
vuje, composta nel 1930, sia per il testo (che ha chiari riferimenti citazionistici alla
canzone napoletana), sia per la musica.

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