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“The shadow of your smile”: “l’ombra del tuo sorriso”…

.. introduciamo l’ esperienza sensoriale dell’installazione musicale interattiva “Al son dal vin”
proprio sulle note di questa meravigliosa canzone composta nel ’65per il film “castelli di sabbia”

…“l’ombra del tuo sorriso”…

Per Jung, l’ombra era come una scatola buia nella quale nascondere le cose rifiutate
(da noi, dalla famiglia e dalla società)
Rothko, pittore che fa capolino in molte opere di questa mostra, con le sue tele nere, varca le soglie di
quella zona d’ombra che sta tra la luce e il buio per ritrovare l’esperienza mistica del colore che, tendendo
al nero, illumina la dimensione del sacro.
Ma per noi, attenti e appassionati degustatori di vini, l’ombra cos’è?
Per i veneti è un bicchiere di vino tenuto dall’oste, per l’appunto, all’ombra per preservarne la freschezza:
vi immaginate Venezia, milletre, millequattro, il Campanile di San Marco e la sua ombra rincorsa dai i
venditori ambulanti che spostano il proprio carretto per tener fresco il vino!
Una scena quasi comica che strappa un sorriso…!
The shadow of WINE’s smile…l’ombra del sorriso del vino!
Sì perché in ogni vino è custodito un sorriso:
è il sorriso che la terra fa al sole che con il suo calore, fa maturare l’uva che a sua volta, fermentando e
trasformandosi in vino, ridona a noi degustatori quel sorriso della terra che sapora di inebriante leggerezza
del vivere del quale, noi, abbiamo tanto bisogno!

“Dio disse: troverete la felicità in ogni angolo della terra.


Poi fece il mondo tondo.
E rise, rise tanto”...
… ecco!
Volevo vedere un abbozzo di sorriso sulle vostre labbra, requisito, questo, indispensabile a questa
esperienza sensoriale!
… a proposito di angoli e tondi guardate queste due figure:
si chiamano Buba e Kiki: secondo voi quale si chiama Buba e quale Kiki?

La figura arrotondata Buba e quella spigolosa Kiki…non è vero?


Bene: avete appena fatto esperienza della cross modalità sensoriale del cervello che avviene
quando due sensi differenti partecipano contemporaneamente alla percezione.
Un suono dolce: suono/udito, dolce/gusto.
Un gusto vellutato e morbido: gusto e tatto.
Buba e Kiki: udito e vista…
Ecco le basi dell’esperienza sensoriale che andremo a fare:
frutto di una ricerca del dipartimento di psicologia della Oxford University,
questa esperienza di degustazione verrà influenzata e amplificata dalla Musica
Alla degustazione del vino verranno abbinati due ascolti musicali
Il primo ascolto (di Ravel/Gavrilin) enfatizzerà le caratteristiche di freschezza e acidità mentre il secondo
ascolto (di Rachmaninoff) metterà in risalto il fruttato e la rotondità.
Le registrazioni musicali che ascolterete sono state rielaborate per simulare l’acustica dell’infernot,
profonda, cupa, sinistra e vellutata proprio come le tele nere del Rochka, la scatola delle ombre di Jung e
come le profondità del nostro inconscio.
A supportare questa esperienza ci sarà il test di appercezione della Oxford University che potrete compilare
sia in formato elettronico inquadrando il codice QR, che in formato cartaceo:
tutti i dati verranno memorizzati ed elaborati per il progetto artistico “MadamaDoré”.
Oltre che al gusto e all’udito, anche il senso della vista verrà coinvolto dell’esperienza sensoriale:
come un “sottofondo visivo”, il cortometraggio "lux tenebrarum" traghetterà la nostra degustazione verso
la parte più profonda e affascinante della nostra percezione.
Libiamo, dunque, ne’ lieti calici di verdiana memoria!
Buona degustazione!

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