Sei sulla pagina 1di 5

Anestesia

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


Questa voce o sezione sull'argomento chirurgia non cita le fonti
necessarie o quelle presenti sono insufficienti.
Anestesia indica genericamente l'abolizione della sensibilità, della coscienza e del dolore, associato a rilassamento muscolare.
L'anestesiologia è quindi quella branca della medicina che si occupa di annullare la sensibilità dolorifica e la coscienza durante un
intervento di chirurgia o durante una procedura invasiva. La parola fu inventata dal medico e poeta Oliver Wendell Holmes, che la
mutuò dal greco ἀναισθησία ("mancanza della facoltà di sentire", per via dell'alfa privativo). Il termine può anche indicare un
sintomo di molte malattie nervose (vediAnestesia organica).

L'anestesia generale viene realizzata mediante farmaci "anestetici" e che inducono uno stato di narcosi, ovvero una condizione di
perdita di coscienza in cui possono essere alterate in varia misura anche le funzioni vegetative. I farmaci che inducono la narcosi
possono essere somministrati dall'Anestesista principalmente per due vie: quellainiettiva (nello specifico quella endovenosa) e quella
inalatoria.

Gli scopi dell'anestesia sono: la soppressione dello stato di coscienza (ipnosi), l'abolizione del dolore (analgesia), il rilassamento dei
muscoli (miorisoluzione), l'abolizione del ricordo (amnesia) e la riduzione delle complicazioni legate allo stress chirur
gico.

L'anestesia viene divisa in tre fasi: pre-operatoria (preparazione), intra-operatoria (somministrazione dei farmaci anestetici e
monitoraggio) e post-operatoria (risveglio e recupero delle funzioni vitali).

È indispensabile in ogni tipo di chirurgia, in quanto consente ai pazienti di essere sottoposti ad interventi e ad altre procedure (TAC,
endoscopia) senza dolore, ansia e proteggendo l'organismo dal trauma dell'intervento stesso. I progressi della chirur
gia maggiore sono
dovuti principalmente ai progressi della moderna anestesia. Infatti essa permette di poter anestetizzare, oggigiorno, praticamente
qualsiasi tipo di paziente: qualunque sia la sua condizione di salute ed i rischi connessi.

Indice
Storia dell'anestesiologia
Tipi di anestesia
Professioni legate all'anestesia
Associazioni professionali
Note
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni

Storia dell'anestesiologia
Per la necessità di ridurre la sofferenza fisica, l'uomo è da sempre stato portato a studiare modi di alleviare il dolore: già nel 3000 a.C.
in Mesopotamia si "narcotizzava" il paziente comprimendo lecarotidi per fargli perdere coscienza.
In seguito, gli Egizi utilizzarono dapprima la neve, onde diminuire la sensibilità e ridurre la circolazione sanguigna, e, in seguito, la
cosiddetta "pietra di Menfi".

Nel mondo romano, inoltre,Plinio il Vecchio attribuiva proprietà sedative ed anche poteri magici allamandragora.

Con l'avanzare delle conoscenzeerboristiche, i medici iniziarono a praticare l'anestesia per mezzo di somministrazioni delle più varie
sostanze (hashish, oppio, alcool, ecc) o tramite l'ischemia dell'arto. Abbiamo infatti ricette di anestetico risalenti al IX secolo
(Montecassino), al XIII secolo (Bologna), al XV secolo (ricettario diCaterina Sforza).

Per parlare di anestesiologia moderna si deve aspettare l'epoca dei lumi. È infatti nell'ultimo decennio del Settecento che troviamo
Joseph Priestly e Sir Humpry Davy intenti a sperimentare il protossido d'azoto (il cosiddetto "gas esilarante"). Dopo circa vent'anni
Faraday conduce esperimenti sull'etere dietilico.

Nonostante tutto solo nel 1842 il dottor Crawford Williamson Long iniziò a usare con successo l'etere nelle operazioni chirurgiche.
La leggenda, tuttavia non attendibile, vuole che il medico abbia osservato le reazioni al protossido e all'etere durante gli spettacoli di
un saltimbanco. Il secondo medico ad usare la tecnica inalatoria fuHorace Wells.

Tuttavia il più famoso medico (erroneamente creduto il padre della anestesiologia) è il dottor William T. G. Morton, dentista in
Boston che lavorava al Massachusetts General Hospital, che pubblicò innumerevoli articoli sulla narcosi.

Infatti il dottor Morton già nel settembre del 1846 usò l'etere per estrarre un dente e il 16 ottobre 1846 presentò alla comunità
scientifica una sfera di vetro dotata di due valvole (una di uscita ed una di entrata) al cui interno era posizionata una spugna imbevuta
di etere. Fece inspirare i vapori al signor Gilbert Abbott al quale il dottor John Collins Warren, chirurgo, doveva asportare un tumore
al collo. La sedazione riuscì e l'intervento fu eseguito in maniera veloce e indolore. Nacque così l'anestesiologia moderna.

Questa scoperta fu portata all'attenzione della comunità scientifica mondiale con la pubblicazione, il 18 novembre 1846, di un
articolo sul Boston Medical and Surgical Journal.

Nonostante l'innovativa scoperta e l'importanza dell'anestesia, i due medici (Horace Wells e William Green Morton), cui la storia
della medicina deve tanto, non ebbero vita facile.

Il dottor Wells, infatti, tra il 1847 ed il 1848 pubblicò diversi articoli per reclamare la paternità della scoperta e iniziò a sperimentare
il cloroformio (messo a punto da due chimici nel 1831: Samuel Guthrie e Eugene Souberrain). Diventato dipendente da quest'ultima
sostanza, morì suicida (tagliandosi le vene delle gambe e tenendo un fazzoletto imbevuto di cloroformio in bocca) dopo esser stato
arrestato per aver gettato su delle prostitute diBroadway dell'acido.

Invece il dottor Morton cercò di nascondere la vera natura dell'etere e lo brevettò con il nome di letheon. Non ci volle molto a
scoprire che in realtà era semplice etere dietilico. Il brevetto non gli fu riconosciuto e finì, dipendente dall'etere, a vivere una vita
sconosciuta a Boston.

In Europa l'etere fu usato per la prima volta in un intervento chirur


gico dal dottor Robert Liston il 21 dicembre 1846.

In Italia la prima applicazione dell'etere come anestetico avvenne il 2 febbraio 1847 all'ospedale Maggiore Milano.
di

Sempre in Italia grazie all'industria chimica Brambilla (del gruppo Società di Costruzioni A. Brambilla), sezione fabbrica dei gas, si
ebbe la prima produzione nazionale di apparecchi per anestesia e gas anestetici. Il dottor Baldo Bruno, medico ed ufficiale nelle sue
pubblicazioni scientifiche lo comunicò alla nazione; di questo c'è testimonianza in:

La Ricerca scientifica ed il progresso tecnico nell'economia nazionale, olume


V 6
Clinica chirurgica volume 7
Nel secondo dopoguerra, gli studi sui curari sintetici svolti da Paolo Mantegazza modificarono radicalmente l'utilizzo e i disciplinari
giche.[1]
delle pratiche anestesiologiche, rendendo possibile lo sviluppo di nuove tecniche chirur

Tipi di anestesia
Esistono differenti tecniche di anestesia:

Anestesia topica o di superficie: è un'abolizione reversibile dellasensibilità in una piccola parte del corpo mediante
la somministrazione esterna e localizzata di anestetici sotto forma di creme, unguenti, gel o spray , in genere su una
zona di cute o mucosa.
Anestesia locale: è un'abolizione reversibile della sensibilità in una piccola parte del corpo mediante la
somministrazione localizzata di anestetici attraverso infiltrazione della cute o del sottocutaneo nella zona interessata
dall'intervento.
Anestesia loco-regionaleo regionale: è un'abolizione reversibile della sensibilità e della motilità in una regione del
corpo mediante l'iniezione selettiva di anestetico intorno ad un tronco o un plesso nervosoanestesia
( tronculare o
plessica), oppure a livello midollare (anestesia subaracnoidea) o perimidollare (anestesia epidurale). Con l'anestesia
loco-regionale solo una zona specifica del corpo è anestetizzata: il dolore proveniente da questa zona viene
bloccato e non arriva al cervello. I vantaggi sono: eliminazione del dolore senza abolizione della coscienza e
riduzione degli effetti collaterali tipici della anestesia generale (gola dolente, nausea, vomito). L'anestesia loco-
regionale è basata sull'uso di farmaci anestetici locali ai quali possono essere aggiunti, secondo la sede e la
tipologia di anestesia, farmaci coadiuvanti (oppioidi, clonidina) che potenziano o prolungano l'ef fetto degli anestetici
locali. L'anestetico locale per essere efficace deve essere iniettato il più vicino possibile alle strutture nervose che
innervano la parte del corpo che si vuole rendere insensibile. Per ottenere questo risultato sono state studiate
numerose tecniche: tecnica del mandrino liquido (epidurale), fuoriuscita di liquor (subaracnoidea), puntura secondo
reperi anatomici con ricerca della parestesia, puntura secondo reperi anatomici con uso di un
elettroneurostimolatore (ENS). Un'evoluzione recente dell'anestesia locoregionale è rappresentata dall'uso degli
ultrasuoni per l'esecuzione dei blocchi. L'uso dell'ecografia sta progressivamente risolvendo il limite di dover
eseguire i blocchi nervosi alla "cieca" (ossia solo in virtù di reperi anatomici classici). La visualizzazione diretta
ecografica delle strutture nervose (singoli nervi o plessi) consente di seguire in tempo reale la fusione
dif
dell'anestetico intorno alla struttura "target", aumentando le percentuali di riuscita del blocco con la possibilità di
somministrare un quantitativo ridotto di anestestico locale.
Sedazione: può essere profonda o cosciente; è utilizzata per procedure diagnostiche o terapeutiche moderatamente
dolorose, quali le endoscopie, o in associazione a un'anestesia locale.
Neuroleptoanalgesia: è una situazione di indifferenza al dolore ed agli stimoli esterni in cui il paziente mantiene
però, almeno in parte, la capacità di collaborare.
Anestesia generale: è caratterizzata da tre eventi, cioè:

1. totale perdita di coscienza,


2. analgesia completa,
3. rilasciamento muscolare (anche dei muscoli respiratori, per cui il paziente durante l'intervento respira tramite
l'ausilio di un respiratore meccanico);

Può essere totalmente endovenosa (TIVA) se questi tre aspetti dell'anestesia generale
sono ottenuti esclusivamente con farmaci somministrati per via venosa; oppure
inalatoria se realizzata con anestetici volatili dati attraverso la via respiratoria.
È il tipo di anestesia più usato, in particolare negli interventi che richiedono incoscienza
del paziente, lunga durata, rilassamento muscolare prolungato. Durante l'anestesia
generale tutto il corpo è paralizzato, il cervello è profondamente addormentato ed il
paziente non sente nulla e non ricorda l'operazione subita. È un metodo
multifarmacologico (si usano molti farmaci combinati).

Anestesia combinata (blended): cioè l'associazione di due tecniche precedentemente citate; l'anestesia
locoregionale (peridurale), associata ad una sedazione profonda o all'anestesia generale. Questa tecnica permette
di gestire meglio l'analgesia, sia durante che dopo l'intervento chirurgico; ma allo stesso modo, permette difettuare
ef
un'anestesia più bilanciata e meglio sopportata da pazienti in precarie condizioni di salute.

Professioni legate all'anestesia


Il medico specialista in Anestesia è conosciuto, in Italia, come anestesista-rianimatore, poiché, oltre a provvedere alle procedure di
anestesia sui pazienti che devono essere operati, presta la sua opera anche nei reparti di rianimazione, dove assiste i pazienti critici. Si
occupa quindi di rianimazione intraospedaliera, intervenendo in qualsiasi caso di arresto o crisi di una delle funzioni vitali
(cardiorespiratorie e neurologiche). Anestesisti sono anche i medici responsabili dei centri di terapia iperbarica. Importante infine il
loro ruolo primario nel trattamento del dolore, non solo quello acuto del periodo postoperatorio ma anche quello cronico (neoplastico
e non). L'infermiere che collabora con il medico anestesista è chiamato infermiere di anestesia: affiancato da personale più esperto, è
responsabile del funzionamento e dell'utilizzo di apparecchiature tecnologicamente avanzate (respiratori, defibrillatori, monitor),
della somministrazione dei farmaci anestetici e no su prescrizione medica, della rilevazione dei parametri vitali. In collaborazione con
il medico di anestesia si interessa inoltre della gestione delle ur
genze intra ed extra-reparto.

Associazioni professionali
Come nel resto del mondo anche inItalia gli anestesisti-rianimatori sono riuniti in diverse società scientifiche e sindacali.

La maggiore e più antica società scientifica è la SIAARTI (Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia
Intensiva). Per gli aspetti specificamente sindacali è presente l'AAROI-EMAC (Associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri).
Esistono tuttavia altre società scientifiche minori che si occupano di specifici settori della branca come l'anestesia pediatrica
(SARNEPI), la terapia del dolore (AISD) o l'anestesia loco-regionale (ESRA).

Note
1. ^ Studi medico-farmacologici e responsabilità universitarie In ricordo di Paolo Mantegazza
(PDF ), in Istituto
Lombardo ACCADEMIA DI SCIENZE E LETTERE .

Voci correlate
Anestesia gassosa
Rianimazione
Tracheotomia
Tracheotomia percutanea
Catetere di Swan-Ganz
William Green Morton

Altri progetti
Wikiquote contiene citazioni sull'anestesia
Wikizionario contiene il lemma di dizionario «anestesia»
Wikiversità contiene lezioni sull'anestesia
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sull'anestesia

Collegamenti esterni

Anestesia, su thes.bncf.firenze.sbn.it, Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.


(EN ) Anestesia (2), su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Termini usati in anestesia ed in rianimazione, art.salus.it. URL consultato il 22 settembre 2010 (archiviato dall'url originale il 9
dicembre 2010).
Quello che il paziente deve sapere prima di operarsi , salus.it. URL consultato il 22 settembre 2010 (archiviato dall'url originale
il 28 febbraio 2009).
Farmaci dell'anestesia, amalp.it. URL consultato il 23 aprile 2012.
Controllo di autoritàGND (DE ) 4001833-7

Estratto da "https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Anestesia&oldid=101228066
"

Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 27 nov 2018 alle 13:46.

Il testo è disponibile secondo lalicenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo
; possono applicarsi
condizioni ulteriori. Vedi le condizioni d'uso per i dettagli.

Potrebbero piacerti anche