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P. Mazzaldi M. Nigro C. Voci Dipartimento di Fisica Galileo Galilei Padova Vol. I ELETTROMAGNETISMO — ONDE SECONDA EDIZIONE EdiSES P. Mazzoldi - M. Nigro - C. Voci FISICA — Sevuuda edicivie Copyright © 1991, 1998, EdiSES s.r. i 9876543210 2002 2001 2000 1999 1998 Le cifre sulla destra indicann il mumero e Vanno dell ultima ristampa effertuata ‘A norma di legge, le pagine di questo volume mon possono essere forocopiate 0 ciclostilate 0 comungue riprodotte con alcun mewo meccanico. La casa ceditrice sarebbe particolarmemte spia- conte di dover promuovere, uuu iueiu, azioni legali verso coloro che arbitra- riamiente non st adeguano a tale norma. L'Editore Fotocomposizione: EdiSES s.:.1. ~ Napoli Fotoincisione: Centro DMS — Napoli Stampato presso la Sograte s.r. — Zona Ind. Regnano Citta di Castello (PGi — Tel. 075/8518004 perconto della LdiSES — Napoli Via Nuova San Rocco 62/4 — P.co Soleado Tel, 081/7441706-07 Fax 081/7441705 ISBN. &¥ 7939 192 > indice generale Capitolo1 Forza elettrica. Campo elettrostatico 1.1 Cariche elettriche. Isolanti e conduttori 1.2 Strumura elettrica della materia 13 Misura delle cariche elettriche. Legge di Coulomb 1.4 — Campo elettrostatico 1.5 Campo eletrostatico prodotto da una distribuzione continua di carica 1.6 Linee di forza dei campo elettrostatico 1.7 Moto di una carica in un campo elettrostatico. Espenenza di Rutherford 1,8 Determinazione della carica elementare. ‘espenenza ai Millikan 1.9 Commenti conclusivi Capitolo2 _Lavoro elettrieo. Potenziale elettrostatico 21 Lavoro della torza elettnca, ‘Tensione, potenziale 2.2 Calcolo de) potenziale elettrostatico 23 Energia potenziale elettrostatica 2.4 I campo come gradiente del potenziale 2.5 Superficie equipotenziali 26 — Rotore di un campo vertoriaie Teorema di Stokes. Applicazione al campo eiewrostatico 2.7 I1dipoio elettrico 2.8 — Powenciale di un sistema di cariche nell" approssimazione di dipolo 2.9 La forza su un dipviv eieurico Capitolo3 La legge di Gauss. 3.1 Flusso del campo eletuico, Legge di Gauss 3.2 Aicuuc applivacioui e wuseguence della legge di Gauss 3.3 Campy elettustatice nellintorue i uno strato superficiale di carica 34 Legge di Gauss in forma differeziale. Divergenza di un campo vetioriale Eguazioni di Maxwell peu Pelctuustativa, Equazioni di Poisson e di Laplace 29 29 31 35, 45 51 3.6 Riepilogo sulle operazioni di gradiente, rotore, divergenza Capitolo4 —_Conduttori. Energia clettrostatica 4.1 Conduttori in equilibrio 42 Capacita di un conduttore isolato 4.3 Conduttore cavo. Schermo elettrostatico 4.4 Sistemi di conduttori 45 Condensatori 46 — Collegamento di condensatori 4.7 Energia dei campo eletrostatico 4.8 Energia di un sistema di cariche 4.9 Forza tra le armature di un condensatore. Pressione elettrostatica Il metodo delie cariche immagini ‘Funziom armoniche. Problem di Dirichlet CapitoloS —__Dielettrici 3.) Lacostante dielettnica 5.2 Polarizzarione dei dieletrici 5.3 Campo elettrico prodotto da un Gielettrico polarizzato 5.4 Campo eettrico ail interno a un dielettrico polarizzato 5.5 Bquazioni generali dell'elentrostatica in presenza di dielettrici..I vettore induzione dielentrica \ 5.6 Dipendenza della polarizzazione ai campo eieurico, iiezzi isorropi € anisotropi 5.7 Discontinuita dei campi sulla superficie di separazione tra due dielettrici 5.8 Campo elettrivo all"imerno di una cavita in un dielettrico 5.9 Leweigia ciewusuatica nei dieieurict 5.10 Meccanismi di polarizzazione nei diciewivi isouopi 5.11 Lacostante dielettrica dei liquidi, Equazione di Clausius-Mossotti 5.12 Cenno ai meccanismi di polarizzazione 86 89 89 1 93 98 101 104 108 Ml us 120 128 127 127 130 13) 134 135 4iv_Indice generale Capitolo6 Corrente elettrica 6.1 Conduzione elettrica 6.2 Corrente elettrica 63° ‘Legge di conservazione della canca. 64 66 Resistori in sen € in parallelo 6.1 Forza elettromotrice. Legge di Ohm generalizzata 68 Il generatore Van der Graaf 69 — Cancae scarica ai un condensatore attraverso um resistore 6.10 Leggt di Karchhott per le ret elenriche 6.11 Alcuni circuiti particolari in corrente contintia 6.12 Calcolo della resistenza di conduttori tidimensionait 6.13 Conduzione elettrolitica 6.14 Pile e accumulatori Capitolo7 Forza magn ‘Campo magnetic 7.1 Primi fati sperimentali sull'interazione magnetics 7.2 Linee di forza del campo magnetico. Legge di Gauss per il campo magnetico 7.3. Forza magnetica su una carica in moto 7A Forza magnctica su un conduttore percorso da corrente 7.5 Momenti meccanici su circuit piani Principio di equivalenza di Ampere 7.6 Espressioni di forza, momento ¢ lavoro tramite il flusso magnetico 7.8 Esempi di moti di particelle cariche in campo magnetico uniforme Capitolo 8 Sorgenti del eampo magnetico, 81 Campo magnetico prodou de una corrente 8.2. Calcoli di campi magnetici prodotti da circuiti particolari 8.3. Azioni elettrodinamiche tra circuiti 84 Legge di Ampére 85 Flusso tra circuiti, Antoflusso 8.6 Proprieta del campo magnetostatico nel vuoto, 8.7 Potenziale vettore RR Te rracfnrmarioni dei enmpi elettrici Regime di corrente stazionaria Modelo classico della conduzione ‘eletttica-Legge di Ohm Legge di Ohm per condutton metalic. Resistenza elettrica. Effetto Joule e magnetici 161 16 164 166 168 m1 Vy 181 186 188 192 195 208 212 214 218 280 252 258 261 263 267 Capitolo9 _Propriet magnetiche della materia 9.1 Magnetizzazione della materia 9.2 Permeabulita magnetica e suscett vita magnetica 9.3 Correnti amperiane e magnetizzazione 9.4 Equazioni generali della magnetostatica. 1 campo Hi 9.5 Discontimuita dei campi sulla superficie 4i separazione tra due mezzi magnetizzati, ‘Campi all’interno di una cavita 9.6 Confronto wa le legyi dell eleutrostatica e della magnetostatica in mezzi omogenei indefinits 9.7 Sostanze ferromagnetiche 9.8 Circuiti maznetick 9.9 Elettromagneti, magneti permanenti 9.10 Couenti eletuiche © momenti magnetici atomici Feuie miiuscupiva Uassive del diamagnetismo € del paramagnetismo 9.12 Ceuny alla teutia del feromagnetismo Capitolo 10 Campi elettrici e magnetic vaviabiti net tempo 10.1 Legge di Faraday del!’induzione clettromagnetica 10.2 Origine fisica della forza elettromotrice indotta (0.3. Applicazioni delle legge di Faraday magnetico 10.5 Autoinduzione 10.6 Energia magnetica 10.7 Pressione magnetic, Forze su corpi magnetizzati 10.9 Energia magnetica di circuiti accoppiati 10.10 Corrente di spostamento, Legge di Ampere-Maxwell 10.11 Equazioni di Maxwell Capitolo 11 Oscillazioni elettriche. Correnti alternate Oscillazioni smorzate in un circuito RLC Oscillazioni permanenti in un Circuito RLC 113. Cireniti in corrente alternata. Impedenza 11.4 Metodo simbolico per i circuiti in cnrrente alternata Alcune applicazioni Potenza in regime alternato Generatori e motor’ 269 269 2 274 289 292 295 302 307 313 366, 366 371 374 382 387 392 395 Problemi di Elettromagnetismo Guida alla risoluzione dei problemi di Elettromagnetismo. Risultati numerici Capitolo 12 Fenomeni ondulatori 12.1 Descrizione di un'onda. Equazione differenziale delle onde piane 12.2 Richiamo sulle onde elastiche 123 Onde piane armoniche 12.4 Analisi di Fourier 12.5 Onde longitudinali. Onde trasversali Polarizzazione 12.6 Onde sulla superficie di un liguido 12.7 Propagazione dell’energia. Intensita di unonda 12.8 Intensita delle onde sonore. Battimenti 12.9 Onde in pit dimensioni 12.10 Pacchetti d’onde 12.11 Velocita di fase e velocita di gruppo 12.12 Béfetto Doppler. Onda d’urto Capitolo 13 Onde elettromagnetiche 13.1 Onde elettromagnetiche piane 13.2 Polarizzazione delle onde elettromagnetiche piane 13.3. nnergia di un’onda elettromagnetica piana, Vettore di Poynting 13.4 Quantita di moto di un'onda elettromagnetica piana, Pressione di ragiazione 13.5 Onde elettromagnetiche piane, sferiche. cilndniche 13.6 Radiazione elettomagnetica prodotta da un dipolo elettrico oscillante 13.7 Radiazione emessa da una carica elettrica in moro acceierato 13.8 Radiazione emessa dagli atomi. Diffusione della luce 13.9 Propagazione di un’onda elettromagnetica jn un mezzo dielettrico. Dispersione 13.10 Onde eletromagnetiche nei conduttori i3.44i Eiftew Doppier. Bifewo Cerenkov 13.12 Spettro delle onde elertromagnetiche 13.43. La velocita della fuce Capitolo 14 Rilessione e rifrazione 14.1 Introduzione 142 Teorema di Kischboff. Principio di Huygens-Fresnel 143° Le leggi della riflessione ¢ della rifrazione 144 Intensita delle onde elettromagnetiche 14.5 _ Riflessione e rifrazione di onde elastiche 399 420 443, 443 446 457 459 461 463 465 468 474 480 483 490 490 495 498, 02 309 ou 314 518 528 531 536 539 539 342, 560 146 147 148 149 14.10 Indice generale _v Propagazione di mn’onda piana elettromagnetica in un mezzo anisotropo Applicazioni della birifrangenza Birifrangenza elettrica, magnetica e meccanica Attivita ottica Riflessione su una superficie metallica Capitolo 15 Interferenza 15.1 15.2 153 15.4 15.5 Somma di onde, Fenomeni di interferenza. Sorgenti coerenti ¢ incoerenti Interferenza prodotta da due sorzenti Caso delle onde hertziane e delle ‘onde sonore Interferenza di due onde iuminose, Esperimento di Young Applicazioni del metodo di Young Interferenza prodotta da N’ sorgenti coerenti Interferenza delle onde luminose su lamine sotili Interferenza con riflessioni e trasmissioni multiple Onde stazionarie in una corda tesa ‘Onde stazionarie in una colonna di gas Onde eletromagnetiche stazionarie. Esperienza di Hertz ‘Onde stazionarie bidimensionali e tridimensionali, Radiazione di cavita Cavith risonanti. Guide d’onda Capitolo 16 Diffrazione 16.1 16.2 10.3 10.4 16.5 16.6 16.7 168 169 16.10 Fenomeni di diffrazione di Fraunhofer e di Fresnel Diffrazione ad una fenditura rettlinea Ditirazione ad un foro curcolare e da pare di un disco opaco Limite oi nisoluzione delle lent Reticolo di diffrazione Powere dispersivo e pothre risolutivo di un reticolo di diffrazione Spemtroscopia con il reticoio i diffrazione Fenomeni di diffrazione di Fresnel Olografia Diffracione dei raggi X Capitolo 17 Ottica geometrica 17 172 173 175 Leygi della riflessione e della trasmissione Definizioni e convenzioui Specchi Lenti sottili 562 567 574 315 377 578 578 581 587 594 597 602 611 612 618 620 622 627 631 631 632 636 038 641 644 647 051 655 658 vi_Indice generale 17.6 Lenti spesse. Sistemi diottrici centrati_ 677 Capitolo 19 Proprieta degli elettroni 177 Aberrazioni 681 nei solic A 17.8 Strumenti ottici. L'occhio 683 19.1 Introduzione 4 179. Dispersione. Prisma 686 19.2 Strutura elettronica degli atomi 1A 37.10 Di principio di Fermat 689 19.3 Legami nelle molecole e nei solidi, 17.11 Note¢ commenti 690 Bande di energia 730 - 19.4 Il gas di elettroni liberi di Fermi 736 19.5. Gas di eletirom all'interno di un reuco!0 Capitolo 18 Proprieta corpuscolari cristalline TAL ¢ ondulatorie della radiazione 19.6 Condutton e isolanu, Semicondutton 743, e della materia 692 19.7 Superconduttivita 7149 18.1 Introduzione 692 19.8 Effetto Volta, Effert termoelertrici 752 18.2 Radiazione termica. Corpo nero 692 18.3 Legge di Planck 0% Frobiemi di Onde 57 18.4 Effeto fotocletrico 698 Guida alla risoluzione dei problemi 18.5 Effexo Compton. Produzione di copie 102i Onde, Risultati numerici 769 18.6 Righe spettrali. Modelo di Bohr. Livelli energetici 707 Indice anallitivw 783 18.7 Onde materiali. Relazione di de Broglie ns 18.8 Il principio di indeterminazione nT les] ro les) 5 x Fs) | O S - 2 ts 3 | — NM - ra a ° Forza eletirica. Campo elettrostatico 1.1 Cariche elettriche. Isolanti e conduttori ‘Tra le interazioni fondamentali esistenti in natura la prima ad essere scoperta e studiata quantitalivamnente & stata linterazione gravitazionale, responsabile di gran parte dei fenomeni che si osservano su scala macroscopica nell universo. 11 moto dei piuneti attomno al sole come i moto rispetto alla terra. sia di un corpo qualsiasi che di un satellite artificiale, sono regolati dalla legge di Newton che fornisce, peril ‘moduio delta forza gravitazionale, | espressione mm; Fey: a.) due corpi di masse m, € m,, postia distanza r molto grande risperto alle dimensioni dei corpi stessi, interagiscono con una forza attrattiva la cul intensita é proporzio- nale al prodotto delle masse ¢ inversamente proporzionale al quadraio della di- stanza. Le masse dei corpi, da cui dipende I"interazione, possono essere assunte eguali alle masse inerziali, cio’ a quelle che compaiono nelle legge del moto ma, La cosiante y = 6.67 « 10°" Nm*/kg*, che descrive I'intensita dell'in- terazione. & universale: il sno valore @ indipendente sin dal valore che da qualciae: altra caratteristica delle masse interagenti. Alcune conseguenze importanti di (1.1) sono esposte nel capital § del primo volume Un’altra interazione fondamentale, che gioca wn ruolo essenziale nella costitu- zione della materia, ® quella elettromagnetica, le cui leggi vennero formulate in ‘modo quanttativotrala fine del settecento ela meth dll ottocento. Un aspetto par- agnetica la forza clettrica: le sue proprict2 costi tujscono l'argomento de primi capitoli di questo volume ‘L’osservazione di fenomeni legati alla forza elettrica, ovveio di natuia cletica, risale al settimo secolo a.C., quando si scopri che I'ambra, ’ebanite e altri materiali, ‘strofinati con un panno di lana, acquistano la proprieta di attvare coxpuscoli leggeri, uali granelli di polvere e pagliuzze. Queste osservazioni, tramandate inalterate per vuliac veuii seuvli, youneiu 1iprese nei sedicesimo secoio da W. Gilber ii quaie, aura- verso un'analisi sistematica, individud tutta una serie di sostanze. dal diamante al vettu ello zolfo, che presemtano lo stesso comportamento. gh chramo elentrizzatii materiali che acquistavano la propriet& di attirare i corpuscoli leggerie forza eletri ca a forza che si manifestava (dal termine electron. che é il nome greco dell ambra) Oggi noi attribuiamo le forze in parola a cariche eletrriche. che preesistono nei Compt e che passano da un corpo all‘altro durante lo strofinio, per cui i corpi eletriz- zati si chiamano anche elettricamente carichi Questi corpi che si caricano per strofinio sono detti isolanti. in quanto capaci di trattenere la caricaelettrica, mentre altri, come ad esempio i metallie il corpo umiano stesso, non trattengono la carica e sono detti conduttor in effetti, se proviamo a stro- finare con un panno una bacchetta di metallo, constatiamo che esso non sielettrizza TI metodo dell'elettrizzazione per strofinio pud essere applicato sistematica- di Newton 2 Forza clenrica Camp elenmasiatico ‘mente aun gran numero di materialiisolanti, tra cui anche materiali sintetici attual- mente disponibili (bachelite, plexiglass, materie plastiche in generale), con i segnent risoltati che rivestono carattere generale: a) esistono due specie di materialiisolanti, quelli che si comportano come il vetro fe quelli che si comportano come la bachelite: b) ta due bacchette elettrizzate della medesima specie (entrambe tipo vetro 0 ‘entrambe tipo hachelite) ci manifesta sempre mina forza repulsive: ©) tra due bacchette clettrizzate di specie diversa (una tipo veto ¢ T’altra tipo Bechatne bachelite) si manifesta sempre una forza attrattiva 4) una forza attrattiva si manifesta in ogni caso tra la bacchetta di isolanteeil mate- riale con cui é stata clettrizzata per strofinio. Da questo insieme di fatt sperimentali si deduce che esistono due diversi tipi dt che eompare curivie eiewivhe, pos vouverci P sulla superficie delle sostanze tipo veiro quando vengonoclettrizzate, mentre é stata chiamata negativa la catica che vompate sulla superficie delle sostanze tipo bache- lize. Possiamo allora sintetizzare cos i risultat precedenti: 1) due corpl isolant carichi entrasnbi pusitivamente o entrambi negativaments si oC cf respingono: ee 2) un corpo ssolante canico positivamente € uno curivy neyetivanrente Si attrageo Figura 12 no; 3) nel processo di carica perstrotimo due corp, a bacchett di isvlante eil panne acquistano sempre una carica di segno oppost. Lacarica che si accumula per strofinio sugliisolanti si mantiene per tempi cou- siderevoli, specialmente se ’aria nel! ambiente in cui si opera é secca. Tnvece, come abbiamo gi rilevato, non @ possibile canicare per strofinio una bacchetta di metallo enendola in mano, come si fa con le bacchette di isolante. Gli (a6) effetti di elettrizzazione si osservano perd se la bacchetta ci metallo é sostenuta da ‘un supporto di materiale isolante ein tal casoil comportamento dei metallié simile a quello degli isolanti, ‘L’assenza di elettrizzazione se non si adotta la suddett precauzione si spiegacol fatto, gi ricordato, che i metalli il corpo umano sono conduttori cio® permettono il movimento della carica eletrica accumulatasi durante lo strofinio, a differenza di quanto avviene negli isolanti. Dal punto di vista di questi esperimenti hanno carat- teristiche di conduttori anche il svolo. svariati Liquid tra cui !'acqua e anche I'aria umida, Allora. dalla baccheuta di metallo tenuta in mano € strofinata la carica si sperde (malin rapidement) nel enrpo mano e, se possibile. nel suolo: analoza- ‘mente. in una giomnata umida un corpo isolante carico mantiene meno facilmente la carica, che tende a disperdersi entamente) nell aria conuttrice verso corpi citeo- stant Las EC) ees @) d G | aa Lielettroscopio a foglie Leletroscopio a foglie 2 il primo stramento costruito per rivelare e riconoscere Jo stato (relativo) di carica. Ess0 8 costituito da due foglioline metalliche molto sot- tili, d’or0 0 di alluminio. sospese ad una asticciola metallica. Allo scopo di prote; gere ie fogiie da movinenti lone q Contenute in un involucro di vetro; Iasticciola esce dall'involucro attraverso un \appo di ottimo materiale isolamte, ad esempiv andra. ‘Se si tocca con una bacchetta carica l'estremita dell'asticciola, le due foglie acquistano dalla bacchetta tramite I'asticciola tna data curica, dello stesso segno. per cui tendono a divergere. L'equilibrio statico di ciascuna foglia (Fig. 1.4), carat- tenzzato da un certo angolo ch detlessione a, si raggnunge quando & nuiia ia risui tante delle forze agenti sulla foglia, come discuteremo nell’esempio 1.4. Lo stru- ‘mento pud essere. completato da una scala graduata per la misura dell’ angolo a L’elettroscopio permette di riconoscere il segno relativo della carica dei corpi ~Se.ad esempio tocchiamo I" elettroscopio precedentemente caricato con wna carica _-di:un dato segno con una bacchetta carica con lo stesso segno la deflessione delle foglie aumenta, mentre se la carica della bacchetta & di segno opposto la deflessio- _ne diminuisce. 12 Struttura elettrica della materia | fenomeni descritt finora si spiegano in modo coerente con Iipotesi della pree- sistenza deiie cariche eieuriche nei curpi, ovvero Cun T'iputesi cue i custiwuemi cie- ‘mentari della materia possiedono carica elettrica, Per le nostre considerazioni possiamo dire che la materia stable che ci circonda (compi terrestri pianeti, la nostra galassia) & formata da tre costituenti elementari. i protone p, il neutrone n,l'elettrone e. Lamassa del protone, entro qualche permille, & eguale alla massa del neutro- nee vale m, = mi, = 1.67 - 10 kg; la massa dellelettrone & m, = 9.11 + 107 kg, circa 1840 volte pid piccola della massa del protone e del neutrone (i valori precisi sono dati nella tabella 1.1 del paragrafo 1.3) ‘Sulla base dei dati sperimentali attuai il protone e il neutrone hanno dimensioni dell’ordine di 10°" m, cio® del femtometro, unita che infisica nucleare & anche chia- mata fermi. Con imezzi di indagine attualmente disponibili si pud affermare che le dimensioni dell’elettrone sono inferiori a 10°"” m: esso ci appare puntiforme, cio’ privo di struttura interna (su questo argomento ritorneremo nell’esempio 4.19), La carica elettrica dell’elettrone é Ia pid piccola osservata sperimentalmente: essa ® chiamata carica elementare ed ® indicata con -e: il segno evidenzia I’assun- Zione che la carica dell’elettrone sia negativa. Il protone ha una carica positiva + e, fegnale in valor agcolute a quella dell’alaticane. il nentrane invece ha eariea eletiri- ca nulla neutro). I carattere elementare della carica dell'elettrone & suffragato, oltre che dal- Pesperimento di Millikan (paragrafo 1.8), anche dal fatto che tutte le particelle subatomiche orservate hanno una carica che, in valore assoluto, &eguale alla carica elementare e oppure & multipla intera di questa. Questa situazione si esprime dicen- do che le carica cletrica’ una grandenca guanticoata 1 tre costituenti si ageregano in strutture che si chiamano atom. Precisamente. lun certo numero di protoni e neuuoni, egati dalP inter acione forte (an altro tipo di interazione fondamentale esistente in natura) costituiscono il nucleo del!'atomo, che risulta quindi caricu positivaiente, attorno al nucleo si nuove un certo numero dielettroni, sotto I'azione elettrica attrattiva esercitata dal nucleo. La configurazio- ne a) questi eiettroni é determinata daite ieggi detia meccanica quamtistica ed & caratteristica del tipo di atomo ‘La composizione di un atomo ¢ descritta da due numen — il numero atomico Z che d& il numero di protoni ed elettroni esistenti nel- Yatomo; il numero di massa A = Z +N, somma del numero Z di protoni e N di neu- troni che formano il nucleo dell” atomo. Poiché il numero di proton’ in ogni atomo? eguale al numero di elettroni la cari- caclettrica totale, somma delle singole cariche, € nulla eV'atomo & newtro. Le propriet& di massa di un atomo sono rappresentate dal numero di massa A; in effetti oltre il 99.9% della massa di un atomo & concentrato nel nucleo. Le dimen- sioni dei nuclei variano da 10°" m (nuclei leggeri) fino @ 10" m per i nuclei pit | Stromura eletica della materia zZ ‘Ariba Carica elementare Numero atomico Z Numero di massa A 3

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