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corso di
Progettazione Costruzioni Impianti
1B
SECONDA EDIZIONE
per il secondo biennio degli Istituti Tecnici Indirizzo Costruzioni Ambiente Territorio
e-9788805256273
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Indice
Esercizi svolti, 28
INTRODUZIONE, 1
1.2.6 Scomposizione di forze, 29
1 La progettazione strutturale: contenuti e finalità, 2 Scomposizione di una forza F in due componenti F1 ed F2 con linee
2 Il Sistema Internazionale di Unità SI, 4 di azione parallele a due rette date m ed n, 29 – Scomposizione di
un sistema di forze in due forze Fm, con linea di azione passante per
Esercizi svolti, 5 un punto fisso M, ed Fn avente per linea di azione una retta data n,
Esercizi, 6 29 – Scomposizione di un sistema di forze parallele in due forze
aventi per linee di azione le rette m ed n parallele alle forze date, 30
Scomposizione di una forza F in tre componenti F1, F2, F3 con
Unità 1 VETTORI E FORZE, 7 rette di azione date m, n, p che si incontrano a due a due
Esercizio svolto, 57 Esercizio svolto 3.2 Momento d’inerzia di superfici piane e modulo
di resistenza, 80
2.2.4 Baricentro di figure geometriche regolari, 58
3.2.1 Momenti di inerzia assiali di superfici piane regolari, 80
Baricentro di un triangolo, 58 – Baricentro di un quadrato, di un
Rettangolo, 80 – Quadrato, 81 – Triangolo, 81 – Cerchio, 82
rettangolo, di un rombo e di un parallelogramma, 58 – Baricentro
di un quadrilatero irregolare, 58 – Baricentro di un trapezio, 59 – Momento d’inerzia assiale: parallelogramma
Baricentro di cerchio, corona circolare, superfici poligonali rego- Triangolo: momento d’inerzia rispetto all’asse y0 coincidente con
lari e superficie ellittica, 59 – Baricentro di un segmento una mediana
parabolico, 59 – Baricentro di un semisegmento parabolico, 60 Esercizi svolti, 82 Esercizi svolti
Esercizi svolti, 62 Esercizio svolto 3.3 Ellisse centrale d’inerzia e nocciolo centrale d’inerzia, 91
3.3.1 Ellisse centrale d’inerzia, 91
Esercizi, 66 Esercizi
3.3.2 Applicazioni dell’ellisse centrale d’inerzia, 93
Sintesi, 68 Autovalutazione
Applicazioni dell’ellisse centrale d’inerzia: dimostrazioni
concentrati perpendicolari, 120 – Trave appoggiata con sbalzi 6.1.3 Calcolo dello sforzo normale N e convenzione sui segni, 161
alle estremità, carichi concentrati e ripartiti, 120 – Trave appog- 6.1.4 Calcolo dello sforzo di taglio V e convenzione sui segni, 162
giata con carico obliquo all’estremità della mensola, 121 – Por- 6.1.5 Calcolo del momento flettente M e convenzione sui segni, 162
tale zoppo con carichi ripartiti orizzontale e verticale, 122 6.1.6 Calcolo del momento torcente Mt, 164
Trave appoggiata con sbalzo a un estremo, carichi verticali e obliqui 6.1.7 Stati di sollecitazione nelle strutture, 164
Sollecitazioni semplici e composte, 165
Trave a mensola (o a sbalzo): procedimento grafico
Trave appoggiata con carichi concentrati perpendicolari: procedi- Esercizi, 166
mento grafico
6.2 Resistenza dei materiali, 167
Esercizi svolti, 123 Esercizi svolti 6.2.1 Le tensioni, 167
4.2.5 Le equazioni ausiliarie, 126 Carichi, sollecitazioni e tensioni interne, 167 – La sperimentazione,
167 – Elasticità dei corpi: diagramma tensioni-deformazioni, 168
Esercizi svolti, 128 Esercizio svolto
6.2.2 L’azione dei carichi, 170
Esercizi, 132 Esercizi Modulo di elasticità normale, 170 – Legge di Hooke, 170 – Prin-
Sintesi, 136 Autovalutazione cipio di sovrapposizione degli effetti, 170 – Principio di de Saint-
Venant, 171
Esercizio svolto
Esercizi svolti
Unità 6 LE SOLLECITAZIONI, 157 7.1.9 Trave con un momento applicato in una sezione generica, 187
Esercizi, 188 Esercizi
6.1 Forze esterne e sollecitazioni interne, 158
6.1.1 Gli stati di sollecitazione, 158 7.2 Travi a mensola, 189
6.1.2 Le caratteristiche delle sollecitazioni interne, 159 7.2.1 Trave a mensola con carico ripartito uniforme, 189
VI Indice
7.2.2 Trave a mensola con carichi concentrati verticali, 190 8.2 Taglio semplice, 223
7.2.3 Trave a mensola con carico concentrato orizzontale 8.2.1 Generalità e analisi della deformazione, 223
e carico ripartito uniforme verticale, 191 Esercizio svolto
Esercizi svolti, 224
7.2.4 Trave a mensola con montante verticale solidale
a un traverso superiore orizzontale, 192 Esercizi, 226
8.3 Flessione semplice retta, 227
Esercizi svolti
8.3.1 Comportamento a flessione semplice retta, 227
Esercizi, 194 Analisi della deformazione, 228
8.3.2 Equilibrio tra forze esterne e tensioni interne, 229
7.3 Travi su due appoggi con sbalzo alle estremità, 195
Equilibrio tra forze esterne e tensioni interne: dimostrazione
7.3.1 Trave con sbalzo e carichi concentrati, 195
7.3.2 Trave con sbalzo e carico ripartito uniforme, 196 8.3.3 Diagramma delle tensioni e considerazioni sull’asse
neutro, 230
Considerazioni sulla situazione statica
Travi a mensola con sezione variabile
7.3.3 Trave con sbalzo sul quale grava un carico ripartito, 198 Sezioni dissimmetriche
Esercizio svolto
Esercizi svolti, 231 Esercizi svolti
Esercizi, 199 Esercizi, 236 Esercizi
7.4 Travi appoggiate con sbalzi alle estremità, 200 8.4 Flessione semplice deviata, 237
7.4.1 Trave con sbalzi alle estremità e carico uniforme, 200 8.4.1 Analisi della sollecitazione, 237
7.4.2 Trave con sbalzi alle estremità e carichi concentrati 8.4.2 Calcolo delle tensioni, diagrammi, posizione dell’asse
e ripartiti, 201 neutro, 238
7.4.3 Trave con sbalzi alle estremità sui quali gravano un carico Applicazione del principio di sovrapposizione degli effetti, 238 –
concentrato e un carico ripartito, 202 L’asse neutro, 239
Esercizio svolto, 204 Esercizi svolti Applicazione dell’ellisse centrale d’inerzia
Torsione semplice
Esercizi, 205 Esercizi
Esercizi svolti, 240 Esercizi svolti
7.5 Travi Gerber, 206
7.5.1 Caratteristiche della trave Gerber, 206 Esercizi, 243
Esercizi svolti, 275 Esercizi svolti 11.2 Travi isostatiche: il calcolo della deformazione, 305
11.2.1 Travi a sbalzo, 305
Esercizi, 276 Esercizi Trave a sbalzo con un carico ripartito uniforme, 305 – Trave a
sbalzo con un carico concentrato all’estremo libero, 305 – Trave
9.4 Sforzo normale, flessione semplice retta e taglio, 277 a sbalzo soggetta a una coppia di momento M applicata all’e-
9.4.1 Sollecitazioni e tensioni, 277 stremo libero, 306
Compressione e taglio Esercizi svolti, 306 Esercizi svolti
Le strutture a telaio
Sintesi, 366
IL PERCORSO
◗ Le parti che
h costituiscono una costr
costruzione,
ruzione con particolare
p rticolare
riferimento alla sua struttura
◗ Significato dei termini agibilità e ddurabilità
urabilità
◗ Differenza fra il Sistema Tecnico di m
misura
isura e il Sistema Internazionale
2 Introduzione
▲ Trilite della Porta dei leoni a Micene (II millennio a.C.). ▲ Struttura in calcestruzzo armato di un edificio formato da più elementi strutturali.
1 La progettazione strutturale: contenuti e finalità 3
■ calcolo della struttura, con la determinazione delle solle- l’aggressività dell’ambiente nel quale dovrà permanere la
citazioni prodotte dai carichi e il dimensionamento sia dei struttura. Se verrà utilizzata all’aperto senza protezione di mu-
singoli elementi che la compongono sia nel suo insieme. rature o altro, oppure in presenza di acque salmastre, o ancora
se si tratta di una struttura industriale, dove si effettuano parti-
Alla base delle operazioni di progettazione di una struttura e
colari lavorazioni che producono fumi o vapori, sarà necessario
in quelle successive di esecuzione deve essere posto un prin-
prendere opportuni provvedimenti affinché non si verifichino
cipio fondamentale: la sicurezza.
fenomeni di degradazione e di corrosione, particolarmente ne-
La sicurezza di una struttura è fondamentale e consiste nel gativi nelle strutture in acciaio e in cemento armato.
garantire che la struttura progettata sia in grado di assol- In una costruzione la sicurezza, l’agibilità e la protezione nei
vere le funzioni per le quali è stata prevista, assicurando confronti dell’aggressività dell’ambiente hanno poi un risvolto
l’incolumità delle persone che usufruiscono della costru- molto importante a livello economico in quanto, se assicurate,
zione. garantiscono minori spese di manutenzione e ne prolungano la
vita, ossia ne permettono una maggiore durabilità.
Nelle normali condizioni di esercizio, la struttura è soggetta In questo processo progettuale deve essere sempre presente il
ai carichi e ai sovraccarichi previsti al momento del calcolo e principio che organismo strutturale e organismo architetto-
quindi deve essere in grado di sopportarli; la struttura deve nico sono due entità inscindibili; la struttura non deve essere
cioè rispondere a un principio di sicurezza. nascosta ma deve trasparire nell’opera finita, per cui è impos-
Tuttavia il materiale utilizzato per la realizzazione della strut- sibile pensare, e quindi progettare, seguendo binari separati,
tura, come qualsiasi materiale, possiede un’elasticità e per- ma deve esistere un’intima fusione fra organismo architetto-
tanto sotto l’azione dei carichi e sovraccarichi ogni elemento nico e strutturale.
strutturale, e quindi la struttura nel suo insieme, si deforma, e
l’entità delle deformazioni dipende sia dall’intensità dei cari-
chi sia dalle caratteristiche elastiche del materiale.
▲ Intonaco ed elementi strutturali di materiali diversi che presentano segni di degrado dovuto
a fattori ambientali.
4 Introduzione
Nel settore strutturale delle costruzioni, se per alcuni mate- commettendo in tale modo un errore di quasi il 2%, trascura-
riali, quali il calcestruzzo armato e la muratura, che presen- bile nei confronti di altre inesattezze che vengono commesse
tano tensioni ammissibili piuttosto contenute, è consentito e e non eliminabili, per altri materiali, che presentano tensioni
ammesso dalla normativa porre in via semplificativa: ammissibili elevate, quale l’acciaio, tale arrotondamento non
è ammesso, per cui si deve considerate la conversione esatta,
1 kgf ≈ 10 N prima indicata.
ESERC
CI
IZI SVOLTI
ESERCIZI SVOLTI
a) Trasformare il carico concentrato P = 328 kg in N e in kN.
1 b) Trasformare il carico distribuito p = 3400 kg/m in N/cm e in kN/m.
a) Con riferimento al punto 2 della tabella 1, per trasformare i b) Con riferimento al punto 3 della tabella 1, essendo
kg in N bisogna moltiplicare per 9,81 ≈ 10, mentre per otte- 1 kg = 9,81 N ≈ 10 N e 1 m = 100 cm, per ottenere il valore
nere i kN è necessario dividere per 101,90 ≈ 100; si ha quindi: di p in N/cm si deve moltiplicare per 9,81 e dividere per 100,
328 kg × 9,81 = 3217,68 N ≈ 3280 N ossia:
3400 kg/m ⋅ 9,81
328 kg
______________ ≈ 333,54 N/cm
______ ≈ 3,22 kN ≈ 3,28 kN 100
101,90
Per la trasformazione in kN/m si deve solo dividere per
101,90 ≈ 100, e quindi:
3400 kg/m
_________ ≈ 33,37 kN/m ≈ 34 kN/m
101,90
eBOOK+
◗ Rappresentazione cartesiana di unn vettore
:
◗ Momento di un vettore U
◗ Teorema di Culmann
◗ Scomposizione di una forza F in trre componenti F1, F2, F3
con rette di azione date m
m,, n, p chhe si incontrano a due a due
◗ Esercizi svolti
lti
◗ Esercizi
◗ Autovalutazione
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
I carichi permanenti portati (che verranno indicati con g2) le persone e gli arredi in una casa di abitazione, in una scuola
sono rappresentati dai pesi che gravano in modo continuo o in un ufficio, i libri e le persone in una biblioteca o in un
su una struttura, ma non fanno parte di essa, quali pavimen- archivio, la spinta dell’acqua o della terra contro un muro.
tazioni, sottofondi isolanti, murature perimetrali e interne, Questi carichi possono anche essere dovuti ad azioni esterne
rivestimenti interni ed esterni ecc., oppure un solaio o un che possono manifestarsi saltuariamente, quali il vento contro
tetto gravante su una trave oggetto di calcolo. le superfici esterne e interne di una costruzione, la neve sopra
il tetto di un fabbricato, il sisma.
I carichi variabili (o accidentali) o sovraccarichi (che ver- Tutti i carichi vengono misurati in newton (N) o kilonewton (kN).
ranno indicati con q) variano a seconda dell’utilizzo della A esempio per i vari elementi strutturali costituenti il solaio i
costruzione. carichi permanenti portati risultano:
■ nel calcolo del solaio [fig. 1]: il pavimento, il sottofondo,
I carichi variabili possono essere a esempio i pesi di macchi- l’intonaco a soffitto, i divisori interni;
nari o di prodotti immagazzinati in un fabbricato industriale,
■ nel calcolo delle travi secondarie [fig. 2]: il pavimento su
CARICO letto di malta, il sottofondo, l’intonaco a soffitto, i divisori
PERMANENTE pavimento
interni, la soletta;
PORTATO letto di malta
sottofondo ■ nel calcolo delle travi principali [fig. 2]: il pavimento, il sot-
intonaco tofondo, l’intonaco a soffitto, i divisori interni, la soletta, le
travi secondarie.
pavimento
letto di malta
sottofondo
◗ Fig. 3 ◗ Fig. 4
10 unità 1 Vettori e forze
fermo ha un peso statico di 120 kN [fig. 3], l’effetto dinamico una superficie, quale può essere quella di un solaio; dimensio-
che produce quando è in movimento vale 120 ⋅ Φ, per cui il ca- nalmente sono rispettivamente espressi da un peso/lunghezza
rico effettivo totale che si assume ai fini del calcolo risulta e da un peso/superficie (N/m e N/m2 oppure kN/m e kN/m2).
120 + 120 ⋅ Φ [fig. 4]. I carichi ripartiti possono gravare sull’intero sviluppo lineare
o di superficie dell’elemento strutturale (su tutta la trave o su
◗ Carichi concentrati e ripartiti tutto il solaio) oppure solo su una parte di esso; possono inol-
tre essere ripartiti in modo uniforme oppure no.
Considerando le modalità di applicazione, i carichi possono
essere:
a) concentrati: quando agiscono su un punto della strut-
tura, praticamente su una superficie molto limitata, come
possono essere le basi di appoggio di una macchina utensile
[fig. 5], l’appoggio di una trave secondaria su una principale,
l’autoveicolo fermo [fig. 6] ecc.
I carichi concentrati vengono rappresentati sullo schema sta-
tico della struttura con vettori-forza applicati nei punti ove
agiscono. ◗ Fig. 6
Dimensionalmente sono espressi da un peso (N o kN);
b) ripartiti o distribuiti: quando agiscono su un elemento
◗ Fig. 5
strutturale lineare, come ad esempio su una trave, oppure su
_________
m
un rettangolo, per cui l’ordinata è costante in ogni punto. N__ ⋅ [m]
pmax ⋅ l
P = ______ = [N] oppure [kN]
2 2
2⋅P
da cui: pmax = ____
l
trave
trave
pmax (kN/m)
pmax ⋅ l
P= (kN)
P=p⋅l 2
p (kN/m)
0
l
l ◗ Fig. 7 ◗ Fig. 8
1.1 Le azioni sulle costruzioni e i vettori 11
■ Nel caso della figura 9, la trave è gravata del peso del muro bite dall’elemento strutturale sotto carico. Come esempio si
di forma trapezia, di quello del tetto e della neve con altezza immagini di depositare 10 sacchi di cemento del peso di 500 N
costante, per cui quando il carico è ripartito con forma ciascuno su una tavola da ponteggio appoggiata alle estremità
trapezia il carico ha una variazione lineare e il relativo dia- su due cavalletti: i sacchi possono essere disposti uno accanto
gramma è un trapezio, la cui area, che rappresenta il carico all’altro in più strati [fig. 10], oppure uno sopra l’altro nel
totale P gravante sulla trave, vale: mezzo della tavola [fig. 11]. In entrambi i casi il carico totale è
di 5000 N e su ogni cavalletto viene trasmesso un peso di
trave
Non sempre è possibile so-
stituire l’intero carico ripar- p ⋅ l = 5000 N
tito con la forza concentrata P (kN)
pmin (kN/m)
pmax (kN/m)
◗ Neve
Il carico della neve viene determinato in funzione dell’altitu-
parete sopravvento
◗ Sisma
Le costruzioni da realizzare in zone dichiarate sismiche, con stico, strutturale e impiantistico, considerando inoltre l’im-
grado di sismicità diverso, sono soggette a una specifica nor- portante aspetto della riparazione di edifici danneggiati dal
mativa che ne considera tutti gli aspetti, geologico, urbani- sisma e ancora recuperabili.
Normativa di riferimento
Per la determinazione dei pesi di materiali gravanti sugli elementi strutturali e dei carichi di esercizio, variabili in funzione della destinazione
d’uso della costruzione, vengono di norma utilizzati valori forniti dalla normativa tecnica, che rappresentano valori minimi per cui il progettista
può anche incrementarli qualora lo ritenga necessario. Alcune volte, come nel caso di strutture industriali, di ricoveri per automezzi, di fabbri-
cati o parti di costruzioni adibite a depositi, magazzini, biblioteche, archivi e altri ancora, la quantificazione del carico di esercizio deve essere
fatta di volta in volta, in quanto può variare in modo considerevole, anche con uguali destinazioni d’uso. Si pensi infatti, per esempio, a un
magazzino; si possono immagazzinare lastre di polistirolo oppure materiali metallici o prodotti cartacei: è in ogni caso un magazzino, ma il
peso che viene a gravare su ogni metro quadrato è ben differente. Analogamente, nel caso di una biblioteca o di un archivio.
La normativa attualmente in vigore è contenuta nel D.M. Infrastrutture 14 gennaio 2008 - Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni e
relative Istruzioni per l’applicazione delle N.T.C. (circolare C.S.LL.PP. 617) 2 febbraio 2009. Questa norma riporta i valori minimi da adot-
tare per carichi permanenti e per sovraccarichi di esercizio, per i pesi propri dei materiali, per il carico neve, per l’azione del vento, per le variazioni
termiche e le prescrizioni per le costruzioni in zone sismiche. Un maggior dettaglio della normativa in vigore è riportato nell’Unità 14.
Approfondimenti
Rappresentazione cartesiana di un vettore
1.1.7 Vettori
: :
◗ Proiezione di un vettore U su una retta Note le componenti cartesiane del vettore U , l’angolo da que-
(o su un piano) sto formato con l’orizzontale in generale risulta:
:
: : U
Si consideri il vettore U con modulo⏐U ⏐e si voglia ottenere α = arctg ___
:
y
➝
+ + I α = α′
➝ U
Uy αy + − II α = 180° − α′
αx − − III α = 180° + α′
➝
◗ Fig. 15 Ux − + IV α = 180° − α′
Approfondimenti
:
Momento di un vettore U
1.1.8 Composizione di vettori: somma e differenza
Comporre due o più vettori vuol dire effettuare la loro somma y ➝
o la loro differenza. Vx B
➝ ➝
: : Vy V β α x
Sommare due vettori U e V significa determinare la loro ➝
: A
risultante R che viene fornita graficamente dalla diago- Rs ➝y
➝
U −R S
nale del parallelogramma avente per lati i segmenti che ➝ ➝x
−Uy C
rappresentano i due vettori [fig. 17a], o anche dal lato di RS
➝
chiusura della poligonale 0-1-2 ottenuta disponendo i due Ux
vettori uno di seguito all’altro [fig. 17b].
a) ➝
Rs
Tenendo conto dei segni delle componenti cartesiane, analiti-
: ➝
camente le componenti del vettore somma R S risultano: U
➝
: : : : : : V
R Sx = Ux + Vx R Sy = Uy + Vy ◗ Fig. 17 b)
14 unità 1 Vettori e forze
:
: :
Per eseguire la differenza fra i due vettori U e V , è suffi- ossia le componenti normali di R (Rx e Ry)si ottengono come
ciente sommare al primo il secondo cambiato di verso [fig. 18]. somma delle rispettive componenti normali degli n vettori
:
addendi e il modulo della risultante R risulta:
Analiticamente in modo:analogo si ottengono le componenti __________
: : :
del vettore differenza R D [fig. 19]: ⏐R ⏐= √⏐R x⏐2 +⏐R y⏐2
: : : : : :
R Dx = Ux − Vx R Dy = Uy − Vy
y
con il simbolo U ∧ V (e si legge U vettore V ) e risulta:
: : :
➝
V
T =U∧V
➝
−Vx O
➝ ➝ x ➝ Il risultato è ancora un vettore definito dalle seguenti caratte-
−Vy −V ➝ −V
➝
β U −U y ristiche:
➝ ➝
RD RD ■ il modulo è dato dal prodotto:
: :
➝ ⏐U ⏐⋅⏐V ⏐⋅ sen α
U
essendo α l’angolo formato dai due vettori;
◗ Fig. 18 ■ la direzione è perpendicolare al piano individuato dai due
: :
vettori U e V ;
Si può dimostrare che:
■ il verso è tale che un osservatore posto lungo OC [fig. 20] con
:
■ modulo del vettore somma la testa in C debba far ruotare il primo vettore U in senso
:
__________________ antiorario per sovrapporlo al vettore V , compiendo una ro-
: : : : :
R S = √U 2 + V 2 + 2 ⋅ U ⋅ V ⋅ cos β [2] tazione antioraria compresa fra 0 e π.
: :
■ modulo del vettore differenza Se i due vettori U e V sono paralleli, il loro prodotto vetto-
:
___________________
: : : :
riale è nullo in quanto α = 0 e quindi sen α = 0.
R D = √ U 2 + V 2 − 2 ⋅ U ⋅ V ⋅ cos β [3] Il prodotto vettoriale presenta inoltre le seguenti caratteristiche:
a) non gode della proprietà associativa;
Tali relazioni sono valide per qualunque valore di β.
b) non gode della proprietà commutativa, ma il suo risultato
: : :
Considerando tre vettori complanari T , U , V [fig. 19], la loro cambia di segno invertendo l’ordine dei fattori, ossia:
: : : :
somma è rappresentata graficamente dalla risultante orientata
:
U ∧ V = − (V ∧ U )
R = 0-3 di chiusura della poligonale.
Analiticamente tale risultante è definita dalle sue componenti Infatti,
: :
tenendo presente quanto detto:
sul:verso, il prodotto
: :
cartesiane ⏐R x⏐ed⏐R y⏐, che sono date da: U ∧ V ha verso opposto al prodotto V ∧ U .
Il modulo del vettore risultante dal prodotto vettoriale di due
: :
: : : : : n : vettori U e V [fig. 20] è anche dato dalla somma dei prodotti
⏐R x⏐=⏐T x⏐+⏐Ux⏐+⏐Vx⏐ ⏐R x⏐= Σ ⏐Uii,x,x⏐
e quindi
i=1
[4] delle relative componenti normali, ossia:
: : : : : n : : : : : : :
⏐R y⏐=⏐T y⏐−⏐Uy⏐−⏐Vy⏐ ⏐R y⏐= Σ
i=1
⏐Uii,y,y⏐ ⏐U ∧ V ⏐= −⏐U y⏐⋅⏐V x⏐+⏐U x⏐⋅⏐V y⏐ [5]
y ➝ ➝
Tx 1 Ux
➝ B
➝
U Uy
➝
Vx ➝
2 T
➝ ➝ ➝ ➝ ➝
Ty T V Vy V
➝ ➝ ➝
3 U U∧V
➝
R
➝
Ry
➝ α
➝ V
O Rx O ➝
U
x
◗ Fig. 19 ◗ Fig. 20 A
1.1 Le azioni sulle costruzioni e i vettori 15
Esercizi svolti
ESERC
CI
IZI SVOLTI
ESERCIZI SVOLTI
: :
Calcolare graficamente e analiticamente le componenti cartesiane dei vettori U = 12 N e V = 8 N che formano con
1 l’orizzontale gli angoli α1 = 65° e α 2 = 335°, applicati rispettivamente nei punti A (3, 1) e B (2, − 4).
: y
Vettore U
: :
Ux = U ⋅ cos α1 = 12 × cos 65° ≈ + 5,07 N
: :
Uy = U ⋅ sen α1 = 12 × sen 65° ≈ + 10,88 N ➝
➝
U
:
Uy
Vettore V
: :
V x = V ⋅ cos α 2 = 8 × cos 335° ≈ + 7,25 N
: : α1
V y = V ⋅ sen α2 = 8 × sen 335° ≈ − 3,38 N 1 ➝
A Ux
Graficamente i due vettori vengono scomposti secondo due
O 2 3 x
direzioni parallele agli assi cartesiani.
B α2 ➝
Vx
−4
➝
➝ V
− Vy
1 cm = 3 N
: :
Dati i due vettori U = 12 N e V = 7 N che formano rispettivamente con l’orizzontale gli angoli α1 = 70° e α 2 = 15°,
2 : : :
determinare graficamente e analiticamente le componenti cartesiane e i moduli dei vettori somma R S = U + V e dif-
: : :
ferenza R D = U − V .
pmax
➝
V
4,50
: :
[Q = 67,50 kN] [R S ≈ 5,61 N; R D ≈ 10,70 N]
[Q = 106,40 kN] O
➝ α2 x
U
:
Vettori [R S ≈ 7,44 N; β ≈ 42°,98]
4 Calcolare
:
analiticamente
:
le
:
componenti cartesiane dei
vettori T = 4 N, U = 9 N, V = 7 N che formano con l’o- 7 Calcolare le componenti
:
cartesiane
:
del: vettore somma
rizzontale rispettivamente gli angoli α1 = 220°, α 2 = 90°, relativo ai vettori T = 5 N, U = 7 N, V = 3 N che for-
α3 = 27°. mano con l’orizzontale gli angoli α1 = 65°, α 2 = 20°,
α 3 = 120°, e l’angolo β che il vettore somma forma con
y
l’asse x.
y
➝
U
➝
V
VY
➝
➝ ➝
V α2 RS α3
α3 ➝
α1 U
UY
O x
➝
➝ α2
RS
➝y
➝
T
TY
➝
: :
[T x ≈ − 3,06 N; T y ≈ − 2,57 N; α1
: :
Ux = 0; Uy ≈ + 9 N; β
: :
V x ≈ + 6,24 N; V y ≈ + 3,18 N] O ➝
TX
➝
UX
x
➝x ➝
RS −VX
: :
[R Sx = + 7,19 N; R Sy = + 9,52 N; β ≈ 52°,94]