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forma d'arte che crea, con la scelta e l'accostamento di parole secondo particolari
leggi metriche (che non possono essere ignorate dall'autore), un componimento fatto
di frasi dette versi, in cui il significato semantico si lega al suono musicale dei
fonemi. La poesia ha quindi in sé alcune qualità della musica e riesce a
trasmettere concetti e stati d'animo in maniera più evocativa e potente di quanto
faccia la prosa, in cui le parole non sottostanno alla metrica.
Poiché la lingua nella poesia ha una doppia funzione di vettore sia di significato
sia di suono e di contenuto sia informativo sia emotivo, la sintassi e l'ortografia
possono subire variazioni (le cosiddette licenze poetiche) se questo è funzionale
(non solo estetico) ai fini della comunicazione sia particolare sia complessiva.
A questi due aspetti della poesia si aggiunge un terzo, cioè quando una poesia,
anziché essere letta direttamente, è ascoltata: con il proprio linguaggio del corpo
e il modo di leggere, il lettore interpreta il testo, aggiungendo la dimensione
teatrale della dizione e della recitazione. Nel mondo antico e in altre culture
anche odierne poesia e musica sono spesso unite, come accade anche nei Kunstlieder
tedeschi, poesie d'autore sotto forma di canzone di musiche d'autore.
La poesia è nata prima della scrittura: le prime forme di poesia erano orali, come
l'antichissimo canto a batocco dei contadini e i racconti dei cantastorie. Nei
paesi anglosassoni la trasmissione orale della poesia era molto forte e lo è ancor
oggi. Successivamente fu accompagnata dalla lira, strumento musicale utilizzato a
quell'epoca.
Nel XIX secolo, con la nascita del concetto dell'arte per l'arte, la poesia si
libera progressivamente dai vecchi moduli e compaiono sempre più frequentemente
componimenti in versi sciolti, cioè che non seguono alcun tipo di schema e spesso
non hanno nemmeno una rima.
Via via che la poesia si evolve, si libera da schemi obbligati per poi diventare
forma pura d'espressione.
Il concetto di poesia oggi è molto diverso da quello dei modelli letterari; molta
della poesia italiana contemporanea non rientra nelle forme e nella tradizione, e
il consumo letterario è molto più orientato al romanzo e in generale alla prosa,
spostando la poesia verso una posizione secondaria.