Sei sulla pagina 1di 11

NASCITA DEL REGNO DITALIA

CAVOUR

A causa di conflitti interni ed esterni, il processo di modernizzazione del Regno di Sardegna pot avvenire
solo negli anni Cinquanta dell'Ottocento.

Se prima Vittorio Emanuele II aveva intenzione di applicare alla lettera lo Statuto Albertino, considerando i
Ministri responsabili davanti al re e non al Parlamento, cos che lui potesse sceglierli e licenziarli,
successivamente decise di eleggere come Presidente del Consiglio l' esponente pi prestigioso della
maggioranza parlamentare. Si discusse principalmente il RAPPORTO FRA STATO E CHIESA.

Ministro Siccardi: abolizione del FORO ECCLESIASTICO (tribunale speciale gestito dalla Chiesa) e del diritto
d' asilo nei conventi. Inoltre la Chiesa non poteva accettare donazioni se non su approvazione del
Parlamento. Camillo Benso Conte di Cavour: ministro dell' Agricoltura, sente la necessit du mettere l'
economia del Regno di Sardegna al primo posto dopo aver visistato altri Paesi europei. Inoltre aveva
compreso anche la superiorit del sistema liberale su quello assolutista. Cavour pu essere considerato un
liberale moderato, si ispira alla monarchia costituzionale inglese, che garantiva diritti e DOVERI dei cittadini.
Fu dunque sempre ostile ai repubblicani e si oppose sempre al suffragio non censitario. La visione era a
met fra

l' IMMOBILISMO DEI CONSERVATORI e la RIVOLUZIONE DEI DEMOCRATICI.

Solo le riforme graduali potevano evitare la crisi del Paese. Ottenne numerosi consensi da parte dei vari
rami del Parlamento e nel 1852 divenne PRESIDENTE DEL CONSIGLIO. Con i contatti esteri adott una linea
liberista, aumentando la produzione agricola piemontese e miglior le comunicazioni stradali e
telecomunicazioni. La costruzione di una vasta e moderna rete ferroviaria fu affidata interamente nelle
spese allo stato, che era necessaria in settori come quello. Ci caus per anche un grande impoverimento
dello stato a causa delle spese fatte.

GUERRA DI CRIMEA E INNOVAZIONI MILITARI

La modernizzazione di Cavour fu seguita dal Regno di Sardegna anche in politica estera con l' espulsione
degli austriaci dal Lombardo-Veneto.

Per Cavour, lo Stato doveva essere la figura proprio dell' iniziativa politica, mentre il cambiamento non
dipendeva dalle masse ma da diplomazia ed eserciti.

Inoltre, la fallimentare rivolta del 48 fece capire a Cavour che il Regno di Sardegna non poteva, da solo,
cambiare le cose. Bisognava trovare alleati fra le varie potenze europee.

Andava considerato, a quel tempo, anche la QUESTIONE D' ORIENTE, ovvero le difficolt dell' impero
ottomano. La grave crisi era peggiorata con la rivolta in Grecia nel 1830.

La Russia approfitt della debolezza turca e nel 1853 lo zar si proclam protettore di tutti gli ortodossi

dell' impero ottomano, che non accett temendo un' intrusione politica da parte della Russia.
La Russia riapr per le ostilit vincendo, senza per pensare alle conseguenze di quell' azione nel contesto
europeo.

Francia e Inghilterra aiutarono

l' Impero Ottomano: la guerra (1853-1856), si svolse nella penisola di Crimea. Grazie alla superiorit tecnica,
Inglesi e Francesi sconfissero i Russi e li isolarono nella PIAZZAFORTE DI SEBASTOPOLI.

250 mila morti, non solo per la guerra ma per il colera, primo caso in India nel 1817.

SECONDA GUERRA D' INDIPENDENZA

Nel 1854 il Regno di Sardegna invi 15mila soldati in Crimea per supportare Inglesi e Francesi.

La neutralit di Vienna, che era in debito con lo zar, permise al Regno di Savoia di intervenire.

Finita la Guerra, il Primo Ministro di Savoia pot intervenire al Congresso di Parigi, che nel 1856 si concluse
con un trattato di pace con la Russia e cerc, com' era suo obbiettivo, di instaurare una forte collaborazione
fra i paesi europei. La forza che Cavour stava cercando per contrastare gli austriaci fu individuato in
Napoleone III. Il 21 Luglio 1858 Cavour e Napoleone III si incontrarono a Plombires, dove si accordarono in
modo che, in caso di aggressione austriaca in Piemonte, la Francia sarebbe intervenuta. Il Piemonte
avrebbe ottenuto il Lombardo-Veneto in cambio della concessione di Nizza e della regione della Savoia. Per
Cavour, era tempo di eliminare dall' Italia la potenza austriaca, ma solo sotto la guida della monarchia
sabauda. L' unione doveva svolgerzi in maniera graduale, e non immediata, come per Mazzini. Cavour
affid l' incarico a GIUSEPPE GARIBALDI, un democratico, mentre l' Austria dichiar GUERRA AL REGNO DI
SARDEGNA il 29 Aprile 1859. Mantenendo fede agli accordi, Napoleone III intervenne in Italia e con i
piemontesi riusc a vincere numerose battaglie. L' Austria abbandon la Lombardia, mentre in Emilia e in
Toscana delle rivolte popolari causarono la nascita di Regni indipendenti sotromessi ai Savoia. Napoleone
III, ormai convinto di non poter sostituire l' Austria per il controllo di un' Italia frammentata, stipul un
ARMISTIZIO, per il quale la Lombardia passava al Regno di Sardegna ma il Veneto restava sotto l' Austria.

SPEDIZIONE DEI MILLE E UNIFICAZIONE DELL' ITALIA

Il 1 Aprile 1860 si accordarono Francia e Piemonte. Napoleone III acconsent che il Piemonte ottenne
Toscana ed Emilia per Nizza e Savoia. Il 4 Aprile, con una forte INSURREZIONE A PALERMO, la situazione
statica si rianim. Garibaldi inizi allora una spedizione militare per portare la rivoluzione nel Regno delle
Due Sicilie. In teoria i Savoia non erano coinvolti nella spedizione, ma non si opposero quando Garibaldi
inizi a radunare uomini. Inoltre, raggrupp circa 1100 uomini, e non gruppi ristretti come per Mazzini. Se
Mazzini non trovava successo a causa dello scarso sostegno popolare, Garibaldi fomentava una rivolta gi
iniziata con un intervento popolare sicuro. Partirono da Quarto il 5 maggio 1860 e arrivarono in Sicilia. Il 27
maggio giunsero a Palermo. A causa di un moto contadino a Bronte, spinto dalla necessit di ottenere un'
alleanza con la borghesia, Garibaldi uccise tutti i contadini.

7 Settembre: Napoli.

La tappa successiva doveva essere Roma, cos da minacciare i Francesi che difendevano il Papa dal 1849.
Vittorio Emanuele II scese in persona incontro a Garibaldi, che accett di affidargli il comando del suo
esercito.

Il 14 Marzo 1861 la Camera dei Deputati di Torino dichiar Vittorio Emanuele II Re d' Italia.

Il Regno non comprendeva per il Veneto, austriaco, e il Lazio, del Papa.

La visione del monarca sembrava essere sia discendente che per volere popolare, ma non si trattava di una
democrazia, n di una repubblica come per Mazzini, perch l' elezione della Camera era censitaria.

Non so risolse la questione sociale in quanto si pensava fosse una grande violazione della propriet privata.

Per i ceri pi umili, quindi, il Risorgimento non fu nulla di sostanziale.

GUERRA D' ITALIA DEL SUD


RISORGIMENTO TRA MITO, RETORICA E REALT

Il 17 Marzo 1861 viene pubblicata sulla gazzetta ufficiale la notizia di incoronazione di Vittorio Emanuele II
come Re d' Italia, anche la data di riferimento per l' Unit.

Gli storici hanno discusso molto sull avvenire.

Per quanto rigurada lo scenario internazionale della spedizione di Garibaldi, tutti concordano dell'
importanza di sostegno della Gran Bretagna, ma va comunque ricordato il carisma di Garibaldi insieme all'
abilit diplomatica di Cavour.

L' Inghilterra d' altra parte aiut l' Italia per delle questioni economiche: il Sud era infatti alleato con la
Russia, sua nemica, e aveva impiantato un regime protezionistico, rendendo il territorio impenetrabile per
le merci inglesi.

Inoltre, temeva che Napoleone terzo, privo di veri guadagni dopo la guerra del 1859, potesse approfittarne
per primo e conquistare il territorio.

L' Inghilterra si alle perci con Garibaldi, sostenendolo soprattutto nello sbarco a Marsala, con la resa di
Palermo e nel trasferire le truppe Garibaldine dalla Sicilia alla Calabria.

GARIBALDI IN SICILIA

Lo sbarco a Marsala fu soprattutto garantito dall' inefficienza dei generali napoletani nell' agire, i quali
erano anche abbastanza vecchi.

Nella battaglia di Calatafimini, nonostante i garibaldini fossero solo 1300 mentre i borbonici 2000-2200, il
generale Francesco Landi li sottovalut uscendone sconfitto, e bench i morti fossero relativamente pochi
(30 garib., 150 borb.), la vittoria fu per Garibaldi un vero trionfo morale, che gli diede la fama di eroe
invuncibile davanti ai borbonici, che spaventati fuggirono a Palermo. In poco tempo (si sospetta che Landi
fosse stato corrotto), l' intera Sicilia fu presa, tranne Messina, che resistette fino al 1861.
Garibaldi era in inferiorit numerica e riceveva continui rifornimenti di truope dal Nord, ricordiamo qurlla
guidata da Giacomo Medici e da Enrico Cosenz. Questi, insieme a Bixio, saranno strettissimi collaboratori di
Garibaldi.

LA RISPOSTA DEI SICILIANI

Mentre nelle zone della Penisola c' era un forte senso di patriottismo, la Sicilia chiedeva la separazione da
Napoli. Garibaldi, allora, chiese l' aiuto dei siciliani fra i 17 e i 50 anni, in modo che si unissero a lui. Nacque
quindi l' esercito siciliano, che sarebbe rimasto fino a Roma. In realt, non vi fu un pieno appoggio dei
siciliani, in quanto questi, privi di leva obbligatoria, non avevano idea di cittadinanza o di popolo in armi.
Consideravano negativamente invece un' autorit che richiedesse l' arruolamento dei giovani.

19 Maggio: abolizione tassa sul macinato.

2 Giugno: distribuzione terre demaniali (della Corona) ai capi famiglia senza propriet. Tuttavia, con l'
occupazione di tali terreni furono anche minacciati i beni dei nobili e dei possidenti. A Bronte, nella terra
donata da Ferdinando IV all' ammiraglio Hirace Nelson, per aver eliminato nel 1799 la Repubblica
Partenopea, i contadini rivendicarono per loro la ducea (cos veniva chiamata la terra).

MOTI DI BRONTE

2 Agosto, furono seguiti da insurrezioni di altre citt. Poich i proprietari della tenuta di Bronte erano
inglesi, in quanto discendenti di Nelson, Garibaldi sapeva che questo moto avrebbe compromesso la sua
alleanza con l' Inghilterra e il sostegno di Cavour. Risolvere i problemi sociali non era pero importante
quanto l'unit mazionale. Inviato Nino Bixio nell' area dell' Etna, questo organizz un tribunale speciale per
punire gli assalitori. Furono fucilati in 5, fra cui l' avvocato Nicol Lombardo, intellettuale e socialista, che
chiedeva una pi equa suddivisione delle terre. Altri 316 furono improgionati e 32 di questi finiranno all'
ergastolo.

SBARCO SUL CONTINENTE E INTERVENTO PIEMONTESE

Le truppe Garibaldine attraversarono lo stretto il 18 Agosto 1860. Grazie all' Inghilterra, fu possibile avere
una protezione durante lo sbarco sul continente. In Calabria fu accolto dal popolo e i generali si
dimostrarono inetti. Il Generale Briganti si arrese senza combattere. I suoi soldati, accusatolo di
tradimento, lo fucilarono. Alla proposta di unirsi a Garibaldi, solo pochi accettarono. Altri tornarono a casa,
si unirono ad altri reparti borbonici oppure fecero guerriglia contor i garibaldini, visti come banditi e non
patrioti. Fra il 6 e il 7 settembre, avanzando verso Napoli, le difese borboniche erano sempre pi scarse.
Francesco II fugg e quando arrivarono a Napoli la camorra aveva preso il suo posto. Francesco II fu
abbandonato da tutti i suoi alleati nel momento della fuga: 30 navi su 36 si allearono con il Regno di
Sardegna, che aveva gi mandato una sua flotta comandata dall' ammiraglio Pellion. Nonostante la perdita
del sostegno navale, Francesco II aveba amcora 400mila uomini.

A Volturno, ancora una volta, i napoletani non riuscirono a sbaragliare i Garibaldini per una questione di
tempistica, in quanto anche i Savoia stavano attaccando da Nord verso lo stato pontificio.
Proma di farlo, Cavour aveva giustuficato l' azione del Regno di Savoia come una necessit dettata dall'
equilibtio internazionale, evitando cos di scatenare l' intervento francese. Vinsero contro dei volontari
cattolici a Castelfidardo e poi occuparono Ancona. Quando i Savoia entrarono nel Regno delle Due Sicilie,
Cavour lo sostenne dicendo che era necessario per bloccare l' anarchia e il caos esplosi nel territorio. Il 22
Ottobre si tennero i plebisciti per i quali la Sicilia e il Sud in generale entrarono a far parte del Regno dei
Savoia. Garibaldi, finito il suo compito, si ritir nell' isola di Caprera dopo aver consegnato l' esercito
meridionale a V. E. II.

CAPUA E GAETA

Negli Abbruzzi la guerra era fra l' esercito dei Savoia e bande itregolari di partigiani.
Gli scontri dell' autunno 1860 diedero inizio al Brigantaggio, stavolta un movimento di lotta causato da
motivi politici, ovvero l' ostilit verso i Piemontesi, visti come criminali e non liberatori; e sociali (non era
cambiata la situazione sociale per i contadini). Conquistarono Capua in fretta, mentre a Gaeta si era
rifugiato Francesco II, la famiglia e 20mila uomini. Francesco II, convinto di essere una vittima a quel punto,
sper in un intervento delle altre potenze europee, in quanto Austria Russia e Prussia si erano riunite a
Varsavia e la Francia stanziava sulle coste campane che imped il completamento della presa di Gaeta, il cui
assedio fu guidato da Enrico Cialdini. Gaeta fu bombardata e si diffuse il tifo, gli stati europei non vollero
intervenire per paura dell' Inghilterra, alleata dei Savoia. Napoleone III ritir la sua flotta.

13 Febbraio 1861: Gaeta si arrende.

Rimanevano per ancora Messina e Civitella, che aveva gi stretto solidi legami con i briganti, e quindi non
vi fu differenza fra guerra regia e guerriglia.

SCONFITTA CONDIVISA: GARIBALDINI E BORBONICI

I veri vincitori del Risorgimento furono i liberali monarchici e moderati, sostenitori di Cavour, mentre il
progetto di mazzini usc sconfitto.

Garibaldi da considerare anch' esso un perdente, perch fu liquidato in fretta e non fu mai onorato dai
Savoia, che condussero l' ultima fase della guerra contro il Sud. Inotlre, i Savoia sciolsero il prima possibile l'
esercito meridionale, congedando tutti in poche settimane.

Prima i meridionali, poi si giudic in modo minuzioso quanti garibaldini accogliere nel nuovo esercito del
Regno d' Italia.

Nonostante i reclami di Garibaldi, sia Cavour che il ministro della Guerra Fanti non vollero fidarsi dei
volontari, convinti che Garibaldi avrebbe potuto usarli contro Roma o il Veneto, ancora austriaco. Inoltre,
molti di quegli ufficiali erano democratici e mazziniani, quindi andavano allontanati.

I borboni sconfitti a Capua e che non vollero allearsi, invece, furono incarcerati e liberati solo nel 1863,
dopo anni di carcere alla fortezza di Fenestrelle e a San Maurizio Canavese.

Erano uomini ancora fedeli al Re di Napoli. Poich si temeva il brigantaggio, furono tenuti sempre sotto uno
stretto controllo.
UNIFICAZIONE DELLA GERMANIA
CONFEDERAZIONE GERMANICA

Il nuovo Regno d' Italia era abbastanza debole per non influenzare l' ordine viennese. L' Unione degli Stati
Uniti permise a questi di diventare la principale potenza industriale e militare. Non avevano per larghi
orizzonti politici se non l' evitare che Francia e Inghilterra mettessero le mani nel Messico e nel Sud
America, mentre si tenevano a distanza dalla situazione Europea. Il TERZO CONFLITTO NAZIONALE vedr la
nascita dell' UNIFICAZIONE TEDESCA, UN' ENTIT POLITICA ED ECONOMICA COLOSSALE, anche pi dell'
odierna Germania perch comprendeva gran parte della Polonia. Dopo il Congresso di Vienna la Germania
era stata suddivisa in 39 Stati sovrani riuniti in una Confederazione gestita dall' Austria. I vari Stati erano
molto diversi fra loro, passiamo da vasti regni come Pussia e Baviera a semplici citt-stato come Lubecca.
Dopo la rivoluzione del 1848 a Vienna, scoppiarono numerosi disordini in Germania: a Francoforte si decise
nel 1849 di offrire al Re di Prussia la corona di imperatore tedesco. Questo, tuttavia, rifiut il potere dal
basso, perch avrebbe dovuto condividere il Potere con un Parlamento. Ritenne comunque la
promulgazione di una Costituzione con due Camere, una scelta dal re e l' altra dai cittadini con un sistema
che privilegiava i ceti superiori.

Carta Prussiana e Statuto Albertino:

Entrambe prevedevano che il Primo Ministro (o cancelliere in Germania), non era responsabile del proprio
operato davanti alle Camere ma solo davanti al Re.

Ma se Cavour voleva che il Regno di Sardegna si ispirasse al modello inglese, cos non fece la Germania.

Il Cancelliere Otto Von Bismarck, divenuto take nel 1862, si proclam immediatamente avversario del
LIBERALISMO.

BISMARCK E L' ASCESA DELLA PRUSSIA

Quando la Danimarca tent di annettere ad essa due ducati tedeschi, nel 1863 la Prussia e l' Austria si
allearono. La veloce vittoria convinse Bismarck del grande potenziale della Prussia, e perci inizi la guerra
con l' Austria nel 1866 e il 3 Luglio la sconfisse a Sadowa. In questo modo la Prussia entr a capo di un
grande complesso politico tedesco con molti stati del Nord. Poich violava il principio di equilibrio, la
Francia di Napoleone III protest e richiese Belgio e Lussemburgo.

Scoppi quindi una guerra nel 1870.

Prussia+Stati tedeschi del Nord+Baviera+alcuni stati meridionali della Germania VS Francia.

GUERRA NAZIONALE FRANCO-TEDESCA.

REICH TEDESCO E IL SUCCESSO DI BISMARCK


La guerra decisiva so ebbe a Sedan il 2 Settembre 1870. La superiorit di artiglieria permise la vittoria dei
Prussiani, al punto che riuscirono a catturare Napoleone III.

Con la cattura di Napoleone la Francia dichiar la Repubblica fino al 1 Gennaio 1871 quando si arrese. Il 18
Gennaio nacque il Reich, e Guglielmo I venne proclamato Imperatore o Kaiser che comprendeva l' intera
Germania.

A Maggio la Francia rinunci all' Alsazia e alla Lorena. Il successo di Bismarck era totale, e le sue azioni
erano pieni della TOTALE PARTECIPAZIONE POPOLARE.

Inoltre, se in Italia il sentimento nazionale andava contro l' assolutismo e le idee liberali, in Germania non
avvenne, in quanto le grandi vittorie di Bismarck fra il 1866 e il 1870 avevano dimostrato l' efficia delle idee
liberali.

Grazie a ci il Reich tedesco rest fino al 1918 una monarchia semiassoluta; il cancelliere continu a
rispondete al sovrano e non al Parlamento e non ebbe fino alla 1stWW controllo sulla politica estera o sulle
spese militari, gestite sempre da imperatore e governo.

TERZA GUERRA D' INDIPENDENZA

Con la guerra fra Austria e Prussia, l' Italia si scontr con gli Asburgo. L' esercito italiano fu sconfitto a
Custoza mentre la marina nella battaglia di Lissa. Con la vittoria della Prussia, per, l' Austria cedette il
Veneto all' Italia. Le varie sconfitte misero in crisi di credibilit l' impero Asburgico: l' Ungheria minacci di
ribellarsi e diventare indipendente, ma nel 1867 le si concesse molta autonomia evitando ci. L' Impero era
ora diviso su due fronti con a capo Vienna e Budapest: l' Imperatore era il governo centrale a capo della
politica estera.
Dal 1867, dunque, si parla di Austria-Ungheria e Impero AustroUngarico, e non solo austriaco.
Nel 1870, Roma entr nel Regno d' Italia, dopo varie sconfitte in quanto Napoleone III minacciava sempre di
difendere lo Stato della Chiesa, tanto che nel 1862 Garibaldi fu ferito e arrestato.
Nel 1867 ritent l' impresa ma fu sconfitto a Mentana. A quel punto non si vedevano possibilita per l'
annessione, e Torino era troppo decentrata, quindi Firenze DIVENNE CAPITALE. Ma quando, con la presa di
Porta Pia, nel 20 Settembre 1870, le truppe italiane conquistarono Roma, questa divenne Capitale. Il Papa,
per protesta, si chiuse nei Palazzi Vaticani rifiutando i privilegi che gli erano stati concessi con la CARTA
DELLE GARANZIE. Rancorosi, fino al 1913 i cattolici videro la mascita dello stato come una costruzione
illegittima, tenendosi lontani dalle faccende politiche perch non era opportuno che i fedeli collaborassero
con essa.

Il nuovo stato era aperto alla completa tolleranza religiosa, ma quello stronzo di Pio IX decise di ampliare il
Sillabo, o elenco, degli errori del mondo moderno, numerose affermazioni condannate dalla Chiesa,
contraria ai principi illuministi e della Rivoluzione del 1789.

Le opposizioni cattoliche erano sia di tipo politico che religioso. Solo nel tardo ventesimo secolo, la chiesa
ceder dichiarando accettabile la libert di coscienza verso le religioni.
COMUNE DI PARIGI

La mobilitazione della classe operaia in Europa durante i conflitti Franco-Prussiani, manc nel 1870. Parigi
fu presa e il Presidente Adolphe Thiers fu costretto a chiedere armistizio. A quel punto i parigini si
attivarono eleggendo a suffragio univerdale la Comune, un nuovo organismo omonimo a quello istituito
durante il Terrore per difendere la Capitale e sostenere i sanculotti. Assemblea deliberativa con 80 membri
di orientamento democratico con l' obbiettivo di agevolare i lavoratori. Si decise di vietare gli sfratti e il
lavoro notturno per i panettieri.Inoltre, il salario di un individuo con responsabilit governative non doveva
superare quello di un operaio. marginalmente considerabile un' organizzazione socialista, pi ispirata a
Proudhon che a Marx, e allegger il centralismo francese ipotizzando che il resto della Francia potesse
diventare una sorta di federazione. In realt, essa era completamente isolata dal resto della Francia e vista
come un' organo promotore di caos e immoralit a Parigi da pi classi. Thiers, a Versailles cerc di
riottenere la Capitale, con violenti scontri nelle case cittadine. La spietatezza della repressione si spiega solo
con la paura che Parigi fosse controllata dall' Associazione Internazionale dei Lavoratori, e dunque l' azione
era come un avvertimento per eventuali nuovi rivoluzionari.

LE DIFFICOLT DELLO STATO ITALIANO

DESTRA E SINISTRA STORICA

Uscita dal Risorgimento, l' Italia era uno Stato liberale ma non democratico. Il potere legislativo era affidato
al Parlamento bicamerale, diviso in un Senato di nomina regia e in una Camera dei deputati. Il Senato si
limitava a ratificare ci che deliberava la Camera, e quindi fra il 1861 e il 1914 si limit ad un ruolo
marginale. La Camera era il veri organo ed era eletta per suffragio censitario, quindi la maggior parte dei
cittadini era esclusa dalla partecipazione dello Stato. La Democrazia era vista come qualcosa di terribile da
Cavour e dai suoi successori in quanto il popolo era considerato ignorante e quindi facilmente
strumentalizzabile fai sovversivi. Il potere era affidato ad una minoranza ristretta, meno del 2% della
popolazione nel 1870, considerando anche che molti cattolici ancora rancorosi per la perdita di potere del
Papa, si astennero dal voto fino al 1913. A contrapporre quindi il Paese Reale, tutti i cittadini, c' era il Paese
Legale, il numero effettivo di votanti. Sia nel Paese sia nel Parlamento, non esistevano veri e propri partiti
come quelli moderni, ogni deputato era il rappresentante di determinati e precisi interessi locali che i suoi
elettori gli chiedevano di tutelare. I Governi spesso barattavano i voti di fiducia della Camera con promesse
riguardanti argomenti che stavano particolarmente a cuore a questi individui. Si erano delineati due
schieramenti di fondo detti DESTRA e SINISTRA, la prima non ha niente a che fare col fascismo e la seconda
col socialismo, quindi per distinguerle usiamo l' aggettivo STORICA, indicandone l' indole Liberalista. Le
differenze fra Destra e Sinistra storica si affievolirono con gli anni, dopo 15 anni di Governo di Destra
emerse la Sinistra e non vi fu uno spacco definitivo ma solo un cambio di orientamento.
ENORMI DIFFICOLT FINANZIARIE

Nel 1862, le uscite erano il doppio delle entrate, lo Stato era in bancarotta. Uno dei primi ad occuparsi del
pareggio del bilancio fu QUINTINO SELLA, ministro delle Finanze. Il problema era che l' Italia non pot
ridurre le spese militari perch impegnata in guerra sia nel 1866 con l' Austria sia nel 1870 con lo Stato della
Chiesa. I Governi si ridussero a chiedere prestiti all' estero, ma nel 1866 molti creditori chiesero rimborso
per paura che, con la guerra con l' Austria, l' Italia non sarebbe riuscita a ripagarli. L' Italia, in piena crisi, fu
costretta ad un corso forzoso, ad emettere cio una carta moneta svalutata non convertibile in oro. Inoltre,
i Governi di Destra vendettero subito propriet demaniali e confiscarono per vendere i beni ecclesiastici. La
maggior parte del denaro raccolto non venne per da queste riforme, ma da una serie di pesanti imposte
scaricate sui cittadini. Fu introdotta la tassa sul macinato, tassa che veniva riscossa dai mugnai quando i
contadini portavano il grano nel mulino, dir. prop. alla quantit di cereali trasformata in farina. Molto
odiata dai contadini, scoppiarono tumulti e proteste con numerosi morti.

BRIGANTAGGIO NEL SUD ITALIA

Le rivolte contadine furono spesso veicolate da gruppi democratici al fine di eliminare la monarchia. Nel
Sud Italia le proteste sociali con i governi deposti o con nemico del Regno erano molto pi evidenti, la lotta
contro l' Unit dur per circa dieci anni. Bisogna precisare che con l' Unit si estese la costituzione del
Regno di Savoia al resto del Paese. In questo modo, molti funzionari del Nord furono trasferiti al Sud, col
risultato che questo non si sent parte di uno Stato ma solo vittima di un'invasione straniera. Inoltre, fra le
leggi esportate al Sud vi erano il libero scambio e la leva obbligatoria, sconosciute in Sicilia. Se la prima
caus il fallimenti delle industrie a causa della competizione con Inghilterra e le industrie del Centro-Nord,
la seconda determin invece la fuga di 25000 giovani che rifiutarono di arruolarsi.

La protesta divenne presto una RIVOLTA ARMATA, sminuita dalle autorit come semplice brigantaggio.

Si cerc di far passare una vera propria guerra civile per un semplice fenomeno di criminalit comune,
anche perch molti briganti erano appoggiati dal regno borbonico.

La lotta la brigantaggio provoc pi morti di tutte le guerre Risorgimentali.

TRASFORMISMO DI DEPRETIS

Il bilancio fu pareggiato nel 1876 e si aument di molto le linee ferroviarie. La Destra aveva unito il Paese,
pareggiato il bilancio ed eliminato il brigantaggio al costo di prezzi elevatissimi, al punto che il Parlamento
avvert la necessit di ridurre il divario fra Paese Legale e Reale. Nel 1876, dopo Minghetti di Destra, sale
Depretis, esponente della Sinitra moderata, che non voleva dare l' impressione che governo provocasse
una rivoluzione parlamentare, e quindi cerc l' appoggio dei deputati di Destra. La sua linea politica, simile
a quella di Cavour, fu disprezzata e ritenuta TRASFORMISMO dai suoi avversari. Depretis voleva rafforzare il
sistema politico italiano per sostenere uno stato liberale monarchico per contrastare u sovversivi
repubblicani e i reazionari della Chiesa. Depretis mantenne l'orientamento moderato dopo aver promesso
di allargare l' elettorato. Nel 1882 si abbass l' et legale di voto da 25 a 21 anni, potevano votare tutti i
possedenti della seconda elementare oppure un pagamento annuo di 20 lire, la met di quanto era stabilito
prima. 600 mila elettori si pass a 2 milioni. Il trasformismo determin dunque una maggioranza moderata
che garantisse stabilita politica.
MISERIA NELLE CAMPAGNE E PRIMO SVILUPPO INDUSTRIALE

Depretis domin la scena politica per undici anni molto importanti per l' Italia.
1880: abrogata la tassa sul macinato, nel 1883 il corso forzoso.

Nel 1877 il Parlamento ordin a Jacini di fare rapporto sulle campagne e sui contadini: INCHIESTA JACINI,
conclusa nel 1884 e raccolta in 15 volumi, testimonia le difficili condizioni dei contadini. Oltre alla malaria si
parla di denutrizione al Sud e di PELLAGRA al Nord, una malattia dovuta alla carenza di vitamine. Al Aud
inoltre vi era il latifondo, che non permetteva il potenziamento dei terreni.

Dal 1880 i guadagni dei proprietari terrieri furono minacciati dalla concorrenza americana, il cui grano era
meno costoso dell' europeo.

Inoltre, visto che era ancora presente il libero scambio di Cavour, le importazioni aumentarono
notevolmente.

Al Sud si fecero pressioni per un protezionismo cos da aumentare i guadagni, mentre a Nord Torino,
Milano e Genova costituirono il Triangolo industriale, meccanizzando il settore manifattilurile e siderurgico.

PROTEZIONISMO ED EMIGRAZIONE DI MASSA

Nonostante l' industria italiana fosse arretrata rispetto alle altre, questa poteva fabbricarsi tutte le
attrezzature ferroviarie ma non le locomotive.

Maggiori progressi si ebbero

nell' industria tessile.

Nel 1884 si finanzi un' acciaieria a Terni per fabbricare il materiale necessario a realizzare le navi da
guerra.

Nel 1887 si abolisce definitivamente il libero scambio, abolendo la tariffa doganale, dando benefici all'
industria del cotone e siderurgica.

Ad essere danneggiati furono gli agricoltori che avevano investito

molti capitali su prodotti da esportare.

Molti meridionali finirono quindi sul lastrico.

Inoltre al Sud furono obbligati ad acquistare i prodotti del Nord, che li trattarono come una specie di
mercato coloniale come l'Inghilterra con l' India.

Estendendo il protezionismo anche ai cereali, rendendo quindi pi alto il prezzo del grano straniero, il Sud
fu fortemente avvantaggiato.

La paradossale alleanza fra Nord e Sud ne caus anche il divario, allargando quella che oggi detta
QUESTIONE MERIDIONALE.
L'industrializzazione al Nord offr molte possibilit in vari settori, mentre al Sud i contadini furono bloccati
in piccoli appezzamenti controllati dai grandi proprietari terrieri.

Nel 1890 inizi l' esodo dei meridionali verso l' America. Da 100 mila si pass, nel 1913, a 873.000 emigrati.

Potrebbero piacerti anche