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Guida al modulo fotovoltaico

Come riconoscere e scegliere la qualità

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POSTE ITALIANE SPA - SPED. IN A. P. - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1, COMMA 1 - LO/M

a cura di
Conergy Academy
in collaborazione con Massimo Gamba
prefazione di Gianni Silvestrini
Supplemento a Contatto Elettrico n. 193

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Coordinamento progetto
Mirko De Boni e Valentina De Carlo
Hanno collaborato
Francesco Fiore, Massimo Gamba, Gianni Silvestrini
Progetto grafico e impaginazione
Sintesi Comunicazione - Padova
Indice

Indice 3
Prefazione 4
Tipologie di moduli fotovoltaici 6
Processo produttivo moduli cristallini 8
Componenti del modulo fotovoltaico 15
Focus moduli Conergy PowerPlus 19
Certificazioni moduli 22
FAQ e criteri per la scelta di un modulo 24
Alcuni consigli progettuali 26
Glossario 28
Profilo Conergy 30
8
Prefazione
a cura di Gianni Silvestrini

Il mercato fotovoltaico si è finora sviluppato a spallate successive, con Aveva iniziato il Giappone a tirare il mercato mondiale negli anni Novanta per poi ridimen-
impulsi provenienti da pochi paesi, e con tassi di crescita che pochissimi sionarsi a causa dell’eliminazione degli incentivi governativi. La Spagna ha avuto un boom nel
in passato avevano previsto. 2008 con 2,5 GW per poi crollare l’anno scorso a seguito di un drastico taglio degli incentivi.
La Germania ha avuto finora una crescita costante che l’ha portata ad assumere la leadership
mondiale grazie ad una gestione virtuosa delle incentivazioni con una potenza cumulativa che
sfiora i 10 GW. Anche in questo paese stiamo però assisitendo ad un momento di fibrillazione
dovuto alla esplosione a 3.500 MW delle installazioni dello scorso anno legate al calo drastico
dei prezzi dei moduli. Nel 2010 il governo ha quindi proposto dal 1° luglio un taglio del 16% da
aggiungere alla riduzione del 10% già attuata a gennaio. L’evoluzione della domanda tedesca è
molto importante per capire anche le future dinamiche dei prezzi, considerando che parliamo di
un mercato che nel 2009 rappresentava la metà del totale mondiale. Ci si aspetta una forte im-
pennata delle installazioni nella prima parte del 2010 ed un raffreddamento nella seconda parte
dell’anno. Contemporaneamente però sono molto aumentati gli attori scesi in campo. Usa, Cina,
Italia, Giappone, Repubblica Ceca, Francia, per citare solo alcuni dei paesi già lanciati nel solare,
dovrebbero raggiungere numeri significativi. Dunque è prevedibile che il 2010 vedrà una decisa
crescita del mercato fotovoltaico mondiale, che peraltro - con 6,5 GW - aveva tenuto bene anche
nel difficile 2009. Per quanto riguarda i prezzi dei moduli è prevedibile che nel 2010 si assisterà
ad una loro ulteriore leggera riduzione.
E l’Italia che ruolo sta giocando? Il nostro paese ha bruciato i tempi e lo scorso anno, con una
potenza installata compresa tra 0,8 e 0,85 GW, si è classificata al secondo posto nel mondo dopo
la Germania e prima degli Usa. Per quanto riguarda il 2010, il Kyoto Club stima che la corsa si
accelererà in previsione del taglio degli incentivi e che verranno installati 1,5 GW. Nel frattempo
si sta irrobustendo anche l’industria di produzione di celle e moduli. Questi dati si inseriscono in
un quadro complessivo di successi per le rinnovabili che hanno consentito di operare in maniera
anticiclica in un periodo di crisi. Per il secondo anno di fila l’eolico è stata la tecnologia leader
nella nuova potenza elettrica installata in Europa, mentre il fotovoltaico con il 16% ha sorpassato
le nuove centrali a carbone e ad olio.
A livello mondiale poi, l’eolico ha messo a segno un incremento del 31% sull’anno precedente con
una potenza di 37,5 GW in grado di generare l’energia elettrica di 12 centrali nucleari, cioè più

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della potenza delle nuove centrali atomiche collegate alla rete Da un lato alla velocità di riduzione dei prezzi dei sistemi solari. rete se si interviene per tempo con un suo potenziamento e una
nell’ultimo quinquennio. La competizione fotovoltaica che si sta profilando tra potenze gestione “intelligente”. Parliamo infatti di un valore cumulato
Si conferma così l’ampiezza del rinascimento delle rinnovabili asiatiche, Europa e Usa fa pensare che in questo decennio si di 20-40 GW, in grado di soddisfare il 5-15% della domanda.
favorito dal circuito virtuoso che vede una progressiva riduzione vedrà una accelerazione della riduzione dei prezzi, avvicinan- Forme di accumulo in grado di spostare l’offerta nelle ore di
dei prezzi a fronte del notevole allargamento del mercato. do così il momento dell’incrocio delle curve dei costi. Sull’altro picco potranno già svilupparsi nel medio periodo. Per successive
In particolare per quanto riguarda il fotovoltaico possiamo ri- versante, quello della produzione convenzionale dell’elettricità, diffusioni più spinte si dovrà pensare a sistemi più sofisticati di
tenere che in Italia nel giro di 3-5 anni si raggiungerà la grid le notizie sono opposte. In tutta Europa l’elettricità è destinata a accumulo, ad esempio producendo idrogeno che si sposerebbe
parity, ad iniziare dalle regioni meridionali. Quando il costo del vedere un peggioramento delle prestazioni economiche a segui- bene con la diffusione di sistemi di trasporto a celle a com-
fotovoltaico risulterà inferiore alla bolletta elettrica sarà quindi to sia dell’inserimento di nuovi impianti (rinnovabili, nucleare, bustibile. Gli scenari per una diffusione spinta del fotovoltaico
possibile ridurre notevolmente gli incentivi che però dovranno carbone con sequestro della CO2) che presentano necessaria- diventando dunque sempre più realistici.
rimanere perché una parte dell’elettricità prodotta e non con- mente costi più elevati rispetto agli impianti già ammortizzati,
sumata direttamente verrà venduta al prezzo medio di genera- che all’aumento tendenziale del prezzo del metano.
zione dell’energia elettrica in Italia. Il vero sganciamento si avrà Quindi dopo il 2020-25 in Italia potremo raggiungere le con-
con il raggiungimento della “generation parity”, quando cioè il dizioni che consentono al fotovoltaico di diffondersi anche
costo dell’elettricità solare risulterà inferiore a quello della pro- senza incentivi, con una crescita molto rapida nel settore civile. Gianni Silvestrini
duzione media nazionale. Questo momento magico dovrebbe L’inserimento di 2-3 GW all’anno, cioè quanto già adesso sta Direttore scientifico Kyoto Club
arrivare entro una quindicina di anni ed è legato a due fattori. avvenendo in Germania, dovrebbe porre problemi limitati della Presidente Exalto

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Celle di I generazione (I G):
Silicio cristallino (mono e poli), GaAs (applicazioni spa-

Tipologie di moduli fotovoltaici ziali). Alto costo per unità di potenza.


Celle di II generazione (II G):
a cura di Massimo Gamba Silicio cristallino (ottimizzate), Silicio amorfo (film sotti-
le), a semiconduttore composto (GaAs, CdTe, CIS). Me-
Il fotovoltaico no, tuttavia, vari gradi di purezza: per l’indu- cristallo P (e viceversa per le lacune), formando dia efficienza; costo ancora alto per unità di potenza.
Il termine fotovoltaico deriva dall’unione di due stria fotovoltaica il grado di purezza stabilito una regione di carica spaziale (con il “+” sul tipo Celle di III generazione (III G):
parole: “photo” dal greco “phos” (Luce) e “volt” deve essere 99,9999% (Silicio di grado solare). N ed il “–” sul tipo P), in cui mancano i portatori Multigiunzione, strutture quantistiche, strutture orga-
niche o polimeriche a coloranti, a concentrazione. Su-
che prende le sue radici da Alessandro Volta, il Nell’industria fotovoltaica viene utilizzato nella mobili di carica. Il processo si ferma quando il
perano il limite teorico di efficienza per celle a singolo
primo a studiare il fenomeno elettrico. Quindi, sua forma cristallina (mono e poli) ed in quella campo elettrico che si genera controbilancia
semiconduttore (≈31%) e tendono a quello termodi-
il termine fotovoltaico significa letteralmente: amorfa. Nella forma cristallina gli atomi di Si il moto di diffusione. I fotoni della radiazione
namico per la conversione elettrica dell’energia solare
“elettricità dalla luce”. sono ordinati in maniera regolare, mentre nella luminosa, purché di energia sufficiente, creano (≈87%).
Il fotovoltaico è la tecnologia che permette di forma amorfa (come il vetro) sono distribuiti in delle coppie elettrone/lacuna. In presenza del
produrre energia elettrica mediante la conver- maniera casuale. Il lingotto di monocristallino campo elettrico di giunzione, gli elettroni sono
sione diretta della luce del sole senza l’uso di normalmente ha un diametro di 20 cm, è alto attirati verso la zona N (caricata positivamente)
Tecnologia silicio
combustibili e senza parti meccaniche in mo- circa un metro e pesa da 70 a 75 kg. Ai lingotti e le lacune verso la zona P (caricata negativa-
vimento. Oggi la tecnologia moderna ci offre di silicio una volta raffreddati viene tagliata la mente). Tale moto di cariche è all’origine della cristallino
gli strumenti necessari per ottenere energia testa e la coda (scarti utilizzati dall’industria FV) corrente fotovoltaica. Celle in silicio policristallino
elettrica direttamente dalla luce solare. Il foto- quindi vengono sagomati e tagliati a fette “wa- Nel processo produttivo il silicio policristallino
voltaico, tuttavia, non può sostituire al 100% fer” che costituiscono la base per le celle finite. viene versato in blocchi che hanno una for-
la produzione di energia elettrica necessaria, ma quadra. I blocchi raffreddati vengono ta-
perché la fonte che l’alimenta non è continua Celle fotovoltaiche gliati in lingotti e quindi sezionati in wafer da
24 ore su 24, ma può dare un grande contri- La più piccola unità che consente di trasfor- 230μm/350μm. Durante la fase di solidificazio-
buto limitando aumenti di produzione elettrica mare direttamente la luce del sole in energia ne, i cristalli si dispongono in modo casuale ed
attraverso la combustione di carbone, petrolio, elettrica è la cella fotovoltaica, costituita da è per questo che la superficie presenta i caratte-
e gas, e riducendo notevolmente l’emissione un materiale semiconduttore opportunamente ristici riflessi cangianti. Il silicio policristallino ha
nell’atmosfera di sostanze nocive alla salute e trattato e di spessore molto sottile, wafer (200 una grana più grossa del silicio monocristallino.
all’ambiente. μm -350 μm). La cella fotovoltaica è sostanzial-
mente un diodo, cioè una giunzione PN tra due Celle in silicio monocristallino
Dal silicio alle celle fotovoltaiche semiconduttori P ed N. Tale giunzione è realiz- Con un processo produttivo più complesso, dal
Il silicio è il materiale più utilizzato per la pro- zata ponendo a contatto due cristalli, uno dei silicio fuso, vengono ottenuti dei lingotti cilin-
duzione di celle fotovoltaiche (oltre il 90% dei quali contiene atomi trivalenti (ad es. di boro), drici di silicio monocristallino.
moduli in commercio sono in silicio). Subito mentre l’altro contiene atomi pentavalenti (ad Al cilindro viene data una forma esagona-
dopo l’ossigeno, è l’elemento più abbondante es. fosforo). Il cristallo di tipo P, contenente le e quindi sezionato in fette sottili (wafer) da
sulla terra ma in realtà questo materiale non gli atomi trivalenti, presenta nel reticolo delle 200μm/300μm, le quali presentano un color
esiste in forma pura ma solo sotto forma di Os- lacune, mentre quello di tipo N con gli atomi argento lucido. Queste, inoltre, vengono sago-
sido di Silicio (SiO2) o di composti contenenti Si pentavalenti presenta elettroni in più. Lacune mate in forme più o meno squadrate al fine di
come la sabbia, il quarzo e l’argilla. Il silicio vie- ed elettroni sono liberi di muoversi nel reticolo diminuire gli spazi inutilizzati ed aumentare il
ne prima estratto dalle miniere e poi viene reso per diffusione. All’interfaccia tra i due cristalli, figura 1: strutture cristalline P e N della cella numero di celle ospitate dal modulo.
puro attraverso diversi processi chimici. Esisto- gli elettroni del cristallo N si diffondono verso il fotovoltaica

6
US$ 0,10/W US$ 0,20/W US$ 0,50/W
100

80 Limite termodinamico
(67-87%)

60
Efficienza (%) US$ 1,00/W
40 III Limite teorico per celle
a singola giunzione (31-41%)

20 I US$ 3,50/W
II
0 Record di efficienza
0 100 200 300 400 500 Si: 24,7% figura 3: silicio monocristallino figura 4: silicio policristallino figura 5: film sottile
GaAs: 25,1%
Costo $/m2
promettente dal punto di vista dell’efficienza: Celle a Nanofili
figura 2: efficienza e proiezione dei costi per le celle di I, II e III generazione in laboratorio, infatti, il rendimento dei moduli Al fine di aumentare l’efficienza di conversio-
può raggiungere il 13%. I limiti sono dovuti alla ne sono in fase di studio le celle fotovoltaiche
Tecnologia film Celle al silicio amorfo (a-Si) scarsa disponibilità, alla tossicità di alcuni com- costituite da Nanofili. I Nanofili, strutture mi-
Il silicio amorfo (a-Si) è caratterizzato dal moto ponenti e agli elevati costi di produzione. croscopiche simili a dei “filamenti”, agiscono da
sottile
disordinato in cui gli atomi o le molecole sono celle. Hanno un basso coefficiente di riflessione
La produzione di celle a film sottile nasce intor- legati tra di loro. Utilizzando il silicio amorfo Celle CdTe e quindi riescono ad intrappolare buona parte
no al 1990. Il metodo usato è l’applicazione di un non si può parlare di celle, in quanto si trat- Le Celle al Telloruro di Cadmio (CdTe) hanno della radiazione solare utile all’effetto fotovol-
sottile strato di materiale semiconduttore su un ta di strati sottili di silicio amorfo applicati su il vantaggio di poter essere realizzate con taico. Possono essere “rinforzati” con resine
substrato (nella maggior parte dei casi di vetro) superfici più grandi delle normali celle. Il silicio processi semplici e con buone prestazioni, isolanti.
attraverso processi di vaporizzazione, spruzzo o amorfo è attualmente il materiale più utilizzato soprattutto in caso di irraggiamento, esposi-
vasche elettrolitiche. dopo il silicio cristallino. Tuttavia, l’efficienza dei zione ed inclinazione non ottimali. Concentratori della luce solare
I materiali semiconduttori attualmente più usati moduli a film sottile di silicio amorfo è ancora Questa tecnologia si basa sul principio di con-
sono: Silicio amorfo, Silicio micro-cristallino, CIS molto bassa. Esistono in produzione vari tipi, tra Celle organiche/ibride centrare la luce verso piccole celle a multi-
(Diseleniuro di Indio e Rame) e CdTe (Telloruro di cui silicio amorfo semplice (a-Si), già utilizzato Sono in fase di studio e di maturazione tec- giunzione. Dato il forte calore che si sviluppa,
Cadmio). La motivazione principale dell’uso della per alimentare calcolatrici e orologi da polso, e nologica le celle fotovoltaiche organiche occorrono celle all’Arseniuro di Gallio (GaAs). La
tecnologia a Film Sottile è il minor impiego di silicio amorfo + silicio micro-cristallino (a-Sì + “Dye sensitized” DSSC che utilizzano proces- concentrazione è ottenuta tramite lenti di Fre-
materiale semiconduttore, 1-2 μm contro i 200 μ-Si). Usando più superfici di diverso materia- si elettrochimici simili a quelli di fotosintesi snel che oggi raggiungono fattori di concentra-
μm delle celle normali di cristallino. Inoltre oc- le si ottiene, infatti, un più ampio spettro del clorofilliana delle foglie degli alberi. zione fino a mille soli. Con questa tecnologia
corre considerare il minor costo dei processi di livello assorbente della luce con possibilità di La parte fotoelettrica attiva è costituita da un si ottiene un‘efficienza della cella fino 40%.
produzione e la possibilità di avere moduli tra- sfruttare più fotoni aumentando l’efficienza del pigmento organico, da ossido di titanio (TiO2) Considerate le ridotte dimensioni delle celle, il
sparenti per coperture e facciate. Il film sottile è modulo. e da un elettrolita. La melanina (composto costo del semiconduttore viene drasticamente
stato sino ad oggi sottovalutato per l’efficienza, organico) assorbe radiazione UV (non utile ridotto. I limiti di questa tecnologia sono dovu-
certamente minore rispetto al monocristallino Celle CIS per la conversione fotovoltaica), “riemetten- ti alla necessità di un sistema di inseguimento
o al policristallino, tuttavia le celle a film sottile I materiali utilizzati per la deposizione dello do” luce nel visibile, e quindi utile per l’effetto solare tanto più complesso quanto più alto è il
hanno il vantaggio di tollerare meglio gli om- strato sono definiti CIS (Diseleniuro di Indio fotovoltaico. livello di concentrazione e alla necessità della
breggiamenti e di essere meno influenzate dalla e Rame) o CIGS (Diseleniuro di Indio, Rame e luce solare diretta. Sono indicati per zone molto
temperatura rispetto alle celle in silicio. Gallio). Questa tecnologia a film sottile è la più assolate, come ad esempio il Sud Italia.

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Il processo produttivo integrato:
come ottenere un modulo fotovoltaico di qualità
a cura di Valentina De Carlo

La qualità di un modulo fotovoltaico dipende da molti fattori, spesso invisibili ad occhio nudo, ed è determinata nel corso del suo intero processo produttivo: maggiore è il numero di fasi di produzione che un’azienda gesti-
sce direttamente, maggiore è la qualità del prodotto finito. Seguire l’intera catena di produzione, dal wafer di silicio fino al modulo completo, consente infatti di eseguire controlli di qualità a diversi stadi e di armonizzare
i processi tra loro in modo da ottimizzare il risultato finale.

Un altro aspetto che può influire sulla qualità del prodotto è il livello di automazione dello stabilimento: più alta è la tecnologia impiegata, maggiore è la precisione nei controlli e nella lavorazione. Anche il grado di automa-
zione dei trasporti è importante: minore è la movimentazione manuale dei materiali, più bassa è la probabilità di rottura e danneggiamento degli stessi, a tutto vantaggio della qualità complessiva del modulo.

Di seguito illustriamo il proces- Produzione wafer 1. In questa fase viene verificata la qualità rottura, nonché assicurare la medesima
so produttivo ottimale per ot- Sono 7 le fasi per la produzione dei dei materiali impiegati (lingotti, sup- dimensione dei wafer.
tenere un modulo fotovoltaico wafer a partire dai lingotti di silicio: porto per il trasporto, cavo per il taglio
in silicio cristallino di qualità. dei wafer, ecc.). 3. I lingotti di silicio sono incollati su una
1. Controllo materie prime
Si procede poi alla marchiatura laser dei base costituita da una lastra di vetro ed
2. Levigazione lingotti di silicio per la loro tracciabilità un supporto di acciaio. Il vetro servirà per
Selezione fornitori e controllo materie 3. Incollaggio attraverso il sistema di controllo della sostenere i wafer una volta tagliati, il sup-
prime produzione. porto per trasportare i lingotti lungo la
La qualità di un modulo fotovoltaico comincia 4. Taglio
stazione di taglio.
ancor prima dell’avvio della produzione: tutte 5. Separazione 2. La superficie e i bordi dei lingotti di silicio Per garantire la perfetta aderenza del col-
le materie prime - dal silicio fino al vetro solare sono levigati in modo da creare un bloc- lante si attendono 10 ore prima di passare
6. Lavaggio
– devono rispettare precise specifiche di quali- co uniforme e ridurre le probabilità di alla fase successiva.
tà. Per questo è importante un’attenta selezione 7. Analisi
dei fornitori, nonché il loro coinvolgimento di-
wafer - incollaggio wafer - taglio
retto per il continuo miglioramento dei prodotti.
Al loro arrivo presso lo stabilimento, le materie
prime sono testate con rigorose ispezioni dirette
a verificarne qualità, affidabilità e compatibilità
con il processo produttivo.

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wafer - lavaggio celle - testurizzazione

4. I lingotti di silicio sono tagliati in wafer da 5. I lingotti tagliati, ancora incollati al suppor- Produzione celle 1. Tramite trattamenti chimici acidi, eventuali
180 μm tramite un cavo metallico immerso to di base, sono immersi nel glicole per evi- La produzione delle celle consiste in 8 fasi: segni lasciati durante il taglio sono elimi-
in un composto semi-liquido (slurry) con- tare che il composto si secchi e diventi dif- 1. Testurizzazione nati dalla superficie dei wafer. La superficie
tenente carburo di silicio e glicole. Il cavo, ficile da rimuovere. Essi sono poi sottoposti viene inoltre trattata in modo da assumere
2. Drogaggio
spesso 120 μm, funge da trasportatore di a diversi lavaggi per asportare il composto una microstruttura vermicolare capace di
questo composto, che è il reale responsabile e ad un bagno acido per dissolvere il col- 3. Rimozione pellicola fosforica minimizzare la riflessione della luce.
del taglio. Il composto è soggetto a continui lante e staccare il supporto. I lingotti sono 4. Rivestimento anti-riflesso
controlli per verificare la grana delle parti- infine immersi in acqua per la separazione 2. I wafer sono cosparsi con una sostanza
5. Metallizzazione
celle del carburo di silicio, fondamentale nel dei wafer. fosforica e poi introdotti in un forno a
processo di taglio. Altri controlli sono diretti 6. Cottura 700°C dove la sostanza si diffonde. Il fo-
a verificare la velocità del taglio e la tempe- 6. Nella stazione di lavaggio, i wafer sono pu- 7. Isolamento sforo diffuso, in combinazione con il boro,
ratura mantenuta nel corso del processo. liti tramite bagni in acqua a diverse tem- genera il fenomeno noto come giunzione
perature e con diversi livelli di ultrasuoni;
8. Analisi e classificazione
wafer - analisi sono poi risciacquati ed infine asciugati celle - drogaggio
con aria compressa.

7. I wafer sono analizzati e suddivisi in base ad


alcuni parametri: forma, dimensioni, pro-
prietà della superficie, spessore, curvatura,
fratture, ecc. I dati dei wafer sono codificati
in un transponder applicato sul fondo dei
contenitori in cui sono inseriti. I wafer ido-
nei passano allo stadio successivo.
celle - rivestimento antiriflesso celle - metallizzazione

P-N, al quale si deve il comportamento strati di nitrito di sodio ed altri composti della cella. Sul fronte, oltre ai bus-bar, 7. Dopo la cottura, il fronte ed il retro del-
elettrico della cella solare. Sulla superfi- chimici che ne riducono il coefficiente di viene stampata anche la griglia metallica le celle sono connessi elettricamente tra
cie resta una pellicola fosforica che deve riflessione al di sotto del 4%. Il rivesti- per la conduzione dell’energia elettrica. loro. Per evitare corto-circuiti, questa
essere rimossa. mento avviene in un ambiente sottovuo- connessione è spezzata tramite un laser
to. È in questa fase che la cella acquisisce 6. Per far aderire la maglia metallica alla su- che isola la cella ai bordi.
3. La pellicola fosforica è eliminata tramite il suo caratteristico colore blu. Un sistema perficie, le celle serigrafate sono sottoposte
fluoruro d’idrogeno e i wafer sono lavati. ottico verifica lo spessore e l’omogeneità a cottura in appositi forni, dove la tempe- 8. Un sistema automatico controlla e clas-
del rivestimento delle celle. ratura deve essere regolata e controllata sifica le celle in base a parametri elettrici
4. A questo stadio, la cella riflette ancora il attentamente. Durante la cottura, viene ed estetici: potenza e curva caratteristica,
20% della luce del sole. Per questo viene 5. Sul retro della cella sono serigrafati i bus- emesso dell’idrogeno per saturare eventuali colore, serigrafia, ecc.
applicato uno speciale rivestimento anti- bar in argento ed è applicato uno strato imperfezioni. Le celle sono poi raffreddate e
riflesso: sulla cella sono depositati sottili di alluminio che incrementa l’efficienza riportate a temperatura ambiente.

celle - cottura celle - isolamento celle - analisi e classificazione


moduli - lavaggio vetro moduli - applicazione lamina 1

Produzione moduli 1. Il vetro solare è lavato senza additivi 3. Le celle sono saldate tra loro in stringhe
La realizzazione del modulo prevede 12 fasi: chimici ed asciugato in modo total- mediante interconnessioni di rame: i
mente automatizzato. contatti (bus-bar) frontali di una cella
1. Lavaggio del vetro 7. Taglio perimetrale Viene poi contrassegnato con un codi- sono collegati a quelli posteriori della
2. Applicazione lamina 1 8. Montaggio cornice ce a barre che, rilevato nelle successi- cella successiva e così via.
3. Connessione in stringhe 9. Pulitura
ve stazioni tramite scanner, consente La saldatura avviene in dieci punti dif-
la completa tracciabilità del prodotto. ferenti lungo i bus-bar. Le stringhe di
4. Saldatura stringhe 10. Montaggio cassetta di giunzione celle sono successivamente deposita-
5. Applicazione lamina 2 11. Test 2. Apposite macchine stendono sul ve- te sul vetro ricoperto di EVA.
tro la prima pellicola di EVA (Etilene-
6. Laminazione 12. Imballaggio Vinil-Acetato) che svolge funzioni di 4. La fase successiva consiste nella sal-
protezione ed isolamento delle celle. datura delle stringhe di celle tra loro.

moduli - connessione in stringhe moduli - saldatura stringhe


moduli - applicazione lamina 2 moduli - laminazione

In questo stadio le macchine svolgono 6. Nella stazione di laminazione, in am- 7. Le parti sporgenti delle pellicole di 8. Dopo l’applicazione di un nastro bi-
un lavoro di alta precisione per unire biente sottovuoto, il vetro, le pellicole rivestimento sono tagliate con una adesivo su tutto il perimetro, il modu-
le interconnessioni di rame sporgenti e la matrice di celle sono compressi e lama a caldo lungo tutto il perimetro lo passa alla pressa dove la cornice è
e saldarle. sigillati a caldo in modo da costitui- del modulo. I robot rilevano il perime- montata ed avvitata tramite cacciavi-
re un tutt’uno. Con questo processo, tro con sensori ottici ed effettuano te pneumatico.
5. La saldatura ed il retro delle celle sono le pellicole di EVA, precedentemente tagli precisi al micrometro. Questa
controllati visivamente. opache, diventano trasparenti. Il mo- operazione è essenziale per la quali- 9. Il modulo è successivamente pulito,
La matrice di celle è poi ricoperta con dulo è poi trasferito nella stazione di tà del modulo, dal momento che una controllato visivamente, classificato
la seconda pellicola di EVA ed un’altra raffreddamento dove è portato a tem- pellicola danneggiata potrebbe pro- ed inserito nella banca dati elettro-
lamina protettiva posteriore in tedlar. peratura ambiente. vocare infiltrazioni di umidità. nica.

moduli - taglio perimetrale moduli - montaggio cornice


moduli - pulitura moduli - montaggio cassetta giunzione

Si procede poi alla preparazione dei 11. Le caratteristiche elettriche dei e la curva caratteristica. In base lare i moduli in modo pratico e sta-
collegamenti per il montaggio della moduli sono misurate tramite un ai risultati dei test, i moduli sono bile, sono utilizzati speciali supporti
cassetta di giunzione. simulatore di luce solare, chiamato classificati e contrassegnati con la angolari.
flasher. rispettiva etichetta. La cassetta di
10. Con precisi movimenti controllati da Il simulatore sottopone i moduli a giunzione viene incapsulata con un
sensori, un robot applica la cassetta veloci lampi di luce che misurano le involucro ermetico.
di giunzione sul retro del modulo, la prestazioni dei moduli in condizio-
incolla e ne salda i contatti. ni di pieno e basso irraggiamento 12. Su ogni modulo viene applicata
La cassetta di giunzione è provvista (1.000 e 200 W/m 2) ed altri parame- un’etichetta che riporta i valori mi-
di connettori. tri, come l’isolamento a 6.000 Volt surati alla stazione flash. Per impi-

moduli - test moduli - test


Sistema di gestione e controllo qualità
Stampa codice a
Controllo vetro Lavaggio vetro
barre sul vetro

Applicazione
Controllo EVA Taglio pellicola pellicola EVA Controllo posizione
e pellicole EVA sul vetro EVA

Controllo a Applicazione
Controllo celle Controllo celle Saldatura celle Controllo stringhe
campione adesione stringhe di celle
in stringhe celle
contatto celle sul vetro

Controllo a
Saldatura delle Controllo della Controllo delle Applicazione EVA e
Laminazione campione adesione
stringhe di celle saldatura interconnessioni pellicole posteriori
delle pellicole

Lavaggio modulo, Controllo e


Taglio perimetrale Controllo del taglio Applicazione nastro
adesivo per cornice
Montaggio cornice applicazione classificazione I controlli più significativi sono i seguenti: - la misurazione dell’efficienza spettrale e del-
numero seriale modulo
- un microscopio elettronico a scansione con- la riflessione della cella fornisce informazioni
trolla la struttura superficiale dei wafer e ne dettagliate sulla sua reazione alla luce;
rileva eventuali micro-fratture o segni; - il simulatore di luce solare (flasher) calcola le
Controllo cassetta Montaggio cassetta Saldatura cassetta Misurazione valori Test ad elevata
di giunzione di giunzione di giunzione
elettrici nominali tensione: isolamento - uno spettrometro ad infrarossi e un ellisso- caratteristiche elettriche del modulo;
del modulo elettrico
metro sono utilizzati per ottimizzare lo stra- - nelle camere climatiche sono effettuati i test
to anti-riflesso di nitrito di silicio delle celle; di resistenza alle diverse condizioni atmosfe-
- la misurazione della resistenza di contatto riche;
Etichettatura Incapsulamento Controllo a
Suddivisione
modulo moduli
cassetta di
giunzione
campione
dei moduli
Imballaggio tra conduttura metallica frontale della cella - i test di trazione meccanica verificano
e silicio consente di regolare il processo di l’adesione degli elementi laminati e sal-
legenda cottura delle celle; dati: ad esempio è testata l’adesione dei
Processo Processo Controllo materiale Controllo Controllo - un sistema di visualizzazione delle misura- bus-bar e della griglia metallica, l’adesione
automatico manuale in entrata automatico da parte dell'operatore
zioni termografiche consente di rappresen- delle pellicole o la resistenza delle connes-
Il processo ottimale per produrre un modulo di alto livello non può prescindere da un sistema completo di gestione e tare eventuali dispersioni elettriche locali e sioni tra le celle.
controllo di qualità. Questo sistema deve prevedere rigorose verifiche ad ogni stadio della produzione nonché la completa di associarle ad una data fase di produzione
tracciabilità di ogni elemento che costituisce il prodotto finito. Come già sottolineato, quanto maggiori sono le fasi di o ad un difetto del materiale;
produzione gestite direttamente, tanto maggiori sono i controlli che si possono eseguire ad ogni fase e tanto maggiore è la
garanzia che si può avere sulla qualità complessiva del modulo.

Il diagramma di flusso soprastante illustra il processo di produzione e controllo ottimale per ottenere un modulo di qualità.
I moduli devono attraversare numerosi punti di ispezione, dove i test sono effettuati in modo automatico con apposita La tracciabilità dei componenti è garantita tramite l’applicazione di codici a barre o transponder
strumentazione o da operatori specializzati. In questo modo si possono rilevare piccoli difetti, apparentemente invisibili, che che possono fornire informazioni dettagliate su ogni componente, quali il lotto di appartenenza, la
possono compromettere, anche considerevolmente, la resa del modulo nel tempo. macchina dove è stato lavorato, i parametri adottati nel corso della sua lavorazione, ecc.

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Componenti del modulo fotovoltaico
a cura di Mirko De Boni

Ad occhio nudo i moduli fotovoltaici sembrano per lo più simili tra loro. Eppure l’osservatore esperto sa che sono molti gli elementi che differenziano i moduli e che i piccoli dettagli possono fare la differenza. Il vetro, la cornice
o la cassetta di giunzione, ad esempio, non sono componenti in base ai quali normalmente si pondera la scelta di un modulo. Tuttavia c’è vetro e vetro e c’è cornice e cornice. Persino la combinazione di vetro e cornice con
determinate proprietà può incidere sulle prestazioni dei moduli.
Di seguito illustriamo i vari componenti del modulo fotovoltaico in silicio cristallino, evidenziando le caratteristiche che essi devono avere ed i controlli di qualità a cui devono essere sottoposti per garantire la massima produ-
zione energetica nel tempo, una lunga vita di esercizio e robustezza in ogni condizione ambientale.

Celle permette di sfruttare tutta l’area del modulo Per poter ottenere delle celle di elevata qua-
La conversione della radiazione solare in una fotovoltaico. lità, tutte con le medesime caratteristiche sia
corrente di elettroni avviene nella cella foto- Il silicio policristallino è caratterizzato invece elettriche che meccaniche, come pure una
voltaica, costituita da una sottile fetta di ma- da una struttura cristallina disordinata, l’effi- costante gradazione di colore e dimensioni
teriale semiconduttore, molto spesso silicio, cienza della cella è leggermente inferiore, ma uguali, è necessario che il processo produtti-
opportunamente trattata. permette un maggior utilizzo del materiale e vo sia altamente automatizzato. Si consideri
La cella si ricava tramite il taglio di un lin- dell’area del modulo, offrendo quindi un ri- anche che, come detto, lo spessore della cella
gotto che viene creato tramite la fusione dei sultato estetico migliore. è di soli 0,1-0,2 mm, quindi siamo in presenza
cristalli di silicio; la tecnica utilizzata per la Lo spessore medio delle celle va da circa 0,17 di una lamina molto fragile che, se non ma-
formazione del lingotto permette di creare a 0,32 mm, questo è un limite imposto pre- neggiata con cura, potrebbe poi essere inte-
un silicio di tipo monocristallino oppure poli- valentemente dalla tecnica di taglio del lin- ressata da rotture o crepe durante il normale
cristallino (o multicristallino). gotto di silicio. La possibilità di ottenere celle funzionamento negli anni, riducendo così la
Il primo è caratterizzato da una struttura cri- con uno spessore inferiore permetterebbe di produzione energetica del modulo.
stallina univoca e molto ordinata e il silicio ricavare più celle da una stessa quantità di Non è quindi concepibile che le celle possano
che lo compone ha un grado di purezza mag- materiale semiconduttore con la conseguen- essere assemblate a mano senza l’ausilio di
giore. Le celle monocristalline permettono te diminuzione del costo dei moduli. specifici macchinari automatizzati: è neces-
in genere di ottenere dei valori di efficienza Durante il processo di produzione del mo- sario avere la certezza che la cella non abbia
leggermente superiori rispetto alle celle poli- dulo, i test iniziano già sul lingotto tramite subito traumi che ne potrebbero causare la
cristalline; hanno però una forma ottagonale ispezioni approfondite al fine di verificarne rottura.
(quadrato con gli angoli smussati) in quanto la qualità, il tempo di vita delle cariche e la Un aspetto fondamentale durante i vari
sono ricavate da un lingotto circolare otte- resistività del blocco di silicio. processi di taglio, levigazione, pulizia e dro-
nuto da un particolare processo di lavorazio- Tramite un processo chimico di drogaggio gaggio della cella è dato quindi dai control-
ne definito metodo Czochralsky. Tale lavora- si genera nella cella una giunzione PN. Tale li: dopo ogni singolo processo, la cella deve
zione ha come effetto negativo la produzione giunzione, se esposta ad una fonte lumi- passare un controllo di qualità ottico che
di una maggiore quantità di scarti in fase di nosa, è in grado di generare una corrente certifichi la buona riuscita della lavorazione
lavorazione e inoltre la forma della cella non figura 1: celle fotovoltaiche elettrica. effettuata.

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nudo, ma richiede degli strumenti specifici.
Nella scelta di un modulo fotovoltaico, l’unica
garanzia che può avere l’installatore è quella
di affidarsi a produttori di moduli di altissima
qualità, che garantiscono una costante verifi-
ca e un corretto assemblaggio di tutti i com-
ponenti del modulo.

Tedlar
Il Tedlar è il materiale che, unitamente a EVA,
figura 2: collegamento in stringhe delle celle fotovoltaiche celle e vetro solare, viene laminato a caldo per
formare il modulo solare. Si tratta di un pan-
nello flessibile dello spessore di circa 1mm, di
colore bianco, chimicamente inerte, resistente
Bus-bar moduli, il collegamento tra una cella e l’altra trapezoidale in modo da garantire che la luce e leggero, che rappresenta la parte posteriore
Con il termine bus-bar si identificano i col- potrebbe allentarsi (si tratta infatti di uno dei che colpisce le pareti dei collegamenti venga del modulo FV. Grazie alle sue proprietà mec-
legamenti elettrici tra le celle. Gli elettroni punti più critici del modulo fotovoltaico). Nel poi riflessa verso la cella. caniche, elettriche e chimiche, il Tedlar è un
emessi dalla cella sono catturati da un reticolo caso si dovesse rompere un bus-bar, la presen- materiale ideale per molti tipi di protezione
conduttivo che ricopre tutta la superficie della za del terzo collegamento assicura che almeno EVA delle superfici. Mantiene la sua forza e flessi-
cella e convoglia gli elettroni verso dei fila- due continuino a lavorare. La soluzione mi- L’EVA è un copolimero di etilene e di acetato di bilità all’interno della gamma di temperature
menti di sezione maggiore (tipicamente 2 o 3) gliore si ha con l’utilizzo di tre bus-bar, tutti in vinile. Si tratta di un composto estremamente da -70°C fino a 110°C. Ha un allungamento di
che sono utilizzati anche per il collegamento grado di supportare oltre il 50% delle cariche elastico, che può essere utilizzato per formare oltre il 100%, resistenza all’usura, agli agenti
tra una cella e l’altra. che la cella può emettere: questo garantisce un materiale poroso simile alla gomma, ma atmosferici e ai raggi UV ed è facile da pulire.
La maggior parte dei moduli è dotata di due ottime performance in condizioni normali ed con durezza eccellente. Alcuni test hanno dimostrato che, sottoposti
bus-bar, alcuni invece ne hanno tre. La pre- anche un perfetto dimensionamento nel caso L’EVA viene utilizzato nei moduli fotovoltaici a a intensa esposizione a raggi ultravioletti (UV),
senza di soli due collegamenti permette di in cui un collegamento venga a mancare. protezione delle celle. Queste vengono infatti luce, caldo e umidità, i componenti utilizzati
coprire la minor superficie possibile della cella Un aspetto fondamentale che riguarda l’ef- racchiuse tra due fogli molto sottili in modo in applicazioni di pannelli fotovoltaici pro-
aumentando quindi la parte attiva esposta ai ficacia dei collegamenti è sicuramente dato da essere messe sotto vuoto. Risulta estrema- tetti con uno specifico film Tedlar rimangono
raggi solari, nello stesso tempo però aumenta dalla qualità della saldatura, che deve essere mente importante garantire l’assenza assoluta in condizioni eccellenti dopo oltre 20 anni di
la quantità di corrente per singolo bus-bar, au- fatta in maniera ottimale con l’ausilio di un di aria per evitare che con il tempo si verifichi- esposizione all’esterno. Tipicamente il Tedlar
mentando quindi la resistenza di contatto ed flussante, un liquido che facilita l’ottimo ac- no ossidazioni della cella, visibili come chiazze rimane strettamente unito al materiale senza
innalzando la temperatura della cella. coppiamento tra i collegamenti e assicura una di colore giallo sul modulo. Queste ossidazioni mostrare segni di delaminazione, ma è fonda-
Il terzo bus-bar invece dà la possibilità di di- saldatura uniforme e perfetta. farebbero decadere enormemente le funzio- mentale garantire costanti controlli durante il
stribuire uniformemente il carico sui tre fila- Tutti i collegamenti devono chiaramente esse- nalità della cella interessata, cosa che a sua processo di costruzione del modulo fotovoltai-
menti che dovranno condurre minori correnti re testati al fine di assicurare l’assenza di resi- volta farebbe diminuire la potenza generata co per assicurare questa aderenza nel tempo.
assicurando quindi una temperatura della cel- stenze dovute a saldature non ottimali. Attra- dal modulo. Devono quindi essere previsti numerosi test
la inferiore. verso particolari strumenti, si effettua inoltre La presenza o meno di bolle d’aria dopo il pro- proprio per verificare il grado di adesione tra
C’è inoltre una maggiore garanzia in caso di un test di adesione dei contatti, misurando la cesso di laminazione del modulo, cioè il rivesti- cella, EVA e Tedlar in modo da garantirla nel
rottura del bus-bar. Si consideri che, a cau- forza necessaria per sollevare il bus-bar dalla mento delle celle con l’EVA, il vetro e il Tedlar, tempo.
sa degli sbalzi termici a cui sono sottoposti i cella. Il bus-bar infine deve essere di forma non è praticamente mai verificabile ad occhio

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richiesti dalla normativa. Questo chiaramen- La scatola di giunzione viene montata nella
te offre maggiori garanzie all’acquirente. parte posteriore del pannello e contiene i dio-
di di by-pass.
Junction-box Tali diodi hanno la funzione di evitare che, nel
Le scatole di giunzione elettrica (dette anche caso in cui una o più celle fossero oscurate a
junction-box) sono dispositivi che contengo- causa di ombreggiamenti, sporcizia o altro, si
no i vari collegamenti tra le celle e che per- generi il cosiddetto effetto “hot spot”, ossia il
mettono il cablaggio dei moduli fotovoltaici. surriscaldamento causato dal diverso irrag-
A prima vista sembrano essere molto simili giamento di una o più celle collegate in se-
tra loro, ma ci sono alcuni accorgimenti che rie. In questa evenienza la cella ombreggiata
le rendono un componente fondamentale per funge da carico con conseguente dispersione
massimizzare la produzione energetica di un ed innalzamento della temperatura locale
modulo e per aumentare la sicurezza dell’im- dovuto al passaggio della corrente delle al-
figura 3: composizione del modulo FV pianto. tre celle non ombreggiate. I diodi di by-pass

Vetro Il trattamento più utilizzato è definito TCO


Il vetro dei moduli è uno degli elementi (Transparent Conductive Oxide), che depo-
più importanti in quanto ha la funzione di sita sulla superficie del vetro un rivestimen-
proteggere le celle dagli agenti atmosferici to con uno spessore di poche decine di μm
e deve chiaramente garantire la massima consentendo di ridurre le perdite dall’8% al
trasmissione della luce in modo che tutte le 2%.
radiazioni incidenti arrivino alle celle. Oltre a questa funzione, il trattamento su-
Il vetro è composto principalmente da sab- perficiale deve facilitare la pulizia del vetro,
bia (60%), soda (19%), dolomite (15%) e filtrare i raggi UV ed infrarossi che non sa-
altri materiali. Per assicurare un’ottima tra- rebbero comunque assorbiti dalle celle e che
smissività è indispensabile che il contenuto potrebbero quindi aumentare la temperatu-
di ferro sia estremamente basso. ra del modulo in modo indesiderato.
figura 4: funzionamento normale dei diodi di by-pass
In linea generale l’assorbimento della luce Come accennato precedentemente, il vetro
da parte del vetro è circa pari ad un punto rappresenta anche la protezione delle cel-
percentuale. La diversità tra l’indice di rifra- le verso l’esterno ed è quindi fondamentale
zione del vetro e dell’aria, inoltre, fa devia- che la sua resistenza ai forti carichi di vento,
re il 4% della radiazione incidente e questo neve e grandine sia garantita.
avviene su entrambe le facce del vetro, con Queste prove sono generalmente fatte già
una perdita totale dell’8%, sicuramente non in fase di certificazione del modulo ma, se
accettabile per un modulo fotovoltaico. per essere a norma, un modulo deve poter
Per limitare questo effetto è indispensabi- sopportare un carico sul vetro di 2400Pa,
le effettuare un trattamento antiriflesso alcuni produttori sono in grado di garantire
sulla superficie del vetro che consiste nell’ resistenze ai carichi anche di 5400Pa cioè
applicare un sottilissimo strato di materiale 550kg/m2, e di certificare il modulo secondo
avente un indice di rifrazione intermedio. standard molto più restrittivi anche se non figura 5: funzionamento dei diodi di by-pass in caso di ombreggiamento

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Questo arieggiamento garantisce in primo all’inverter. I connettori fotovoltaici ottima- e che possono causare anche delle rotture del
luogo un maggiore raffreddamento dei diodi li devono presentare elevate caratteristiche modulo nel caso si formi ghiaccio all’interno
di by-pass presenti all’interno della scato- meccaniche per garantire una lunga durata e della cavità.
la e, in secondo luogo, un raffreddamento devono essere realizzati con materiali speci- Un profilo definito “senza camera vuota”,
omogeneo delle celle che stanno nella parte ficatamente sviluppati per applicazioni foto- cioè senza cavità, è sicuramente da prefe-
frontale. voltaiche in modo da supportare adeguata- rire.
Se infatti si ha la possibilità di verificare la mente le correnti che si presentano. Altro aspetto, non meno importante, è il fat-
termografia di un modulo fotovoltaico, si to che la cornice abbia un profilo smussato
noterà che, normalmente, le celle che stanno Cornice in corrispondenza del contatto con il vetro:
davanti alla scatola di giunzione rivelano una La cornice del modulo fotovoltaico è un com- ciò fa in modo che le naturali precipitazioni
maggiore temperatura, proprio per il fatto di ponente estremamente importante perché contribuiscano alla pulitura del vetro, pre-
non essere raffreddate posteriormente. Una assicura la resistenza meccanica del modulo venendo l’accumulo di sporcizia, possibile
cella con temperatura più elevata produce stesso. causa di ombreggiamenti alle celle e quindi
meno energia ed essendo collegata in serie In genere non viene mai data molta impor- di riduzione delle prestazioni del modulo.
ad altre celle creerebbe un collo di bottiglia tanza alla valutazione di questo aspetto, ma Ulteriori plus della cornice sono riscontrabili
nell’intera stringa di celle. Una scatola di risulta invece fondamentale capirne la fun- analizzando le certificazioni che accompa-
giunzione sollevata permette al contrario un zionalità, per garantire la durata del modulo gnano il modulo. La IEC 61730 prevede in-
figura 6: Junction-box
raffreddamento uniforme delle celle aumen- nel tempo. fatti test di svergolamento garantendo la
servono appunto a bypassare queste celle per tando la produzione del modulo. Il primo aspetto da osservare è l’assemblaggio massima tenuta del modulo in condizioni di
escluderle dal circuito. Normalmente viene delle varie parti della cornice. Chiaramente un forte vento.
montato un diodo ogni 15-20 celle. I cavi utilizzati per l’interconnessione dei mo- modulo è formato da due lati di cornice più Si consiglia inoltre di richiedere al costrut-
La scatola di giunzione è utilizzata principal- duli sono cavi unipolari a doppio isolamento, lunghi e due più corti, i quali possono essere tore la presenza o meno di specifiche certifi-
mente per nascondere le giunzioni elettriche resistenti ai raggi UV e in grado di operare fissati tra loro mediante semplice incastro o cazioni che riguardano test di corrosione per
e fornire un grado di protezione per l’inter- in un campo di temperatura generalmente mediante fissaggio con viti. salsedine o ammoniaca, utili per garantire le
faccia di collegamento. La scatola di giun- compreso fra -40 e +120°C. Il fissaggio con viti, oltre ad assicurare una performance negli anni in caso di applica-
zione può anche contribuire in modo attivo I cavi che vengono utilizzati sono di sezione maggiore tenuta e robustezza, permette an- zioni in ambienti particolari come vicino alle
alla sicurezza degli impianti fotovoltaici; se 4 mm2, sviluppati specificamente per il setto- che di avere un collegamento galvanico mi- coste o su capannoni addetti all’allevamen-
progettata correttamente, la junction-box re fotovoltaico e pertanto idonei all’impiego gliore e di garantire una perfetta continuità to di animali.
può essere in grado di evitare la formazione nelle diverse zone climatiche, con le più sva- elettrica. In ultima analisi si ricorda che la garanzia
di archi elettrici tra il polo positivo e negativo riate condizioni ambientali. I connettori sono Un altro particolare molto importante ri- dei moduli viene assicurata solo se questi
del modulo, in caso di sovraccarico o di una componenti fondamentali dell’impianto, in guarda la sezione della cornice: questa può vengono montati utilizzando fissaggi sui
differenza di potenziale troppo elevata dovu- quanto devono garantire un corretto e du- essere formata da una singola parete di so- lati lunghi, come in genere è descritto nei
ta ad un collegamento non corretto o a ful- raturo rapporto elettrico tra i vari moduli e stegno oppure da due. La presenza di due manuali di installazione, a meno che il fis-
mini. Altro aspetto, estremamente importan- l’inverter, mantenendo inalterata negli anni pareti crea una cavità che corre lungo tutto saggio sul lato corto non sia stato permesso
te ma quasi mai presente nei moduli, è avere la prevista qualità della connessione. Una il perimetro del modulo come fosse un tu- dal costruttore stesso.
a disposizione una junction-box sollevata dal caratteristica fondamentale di questo tipo di bolare rettangolare.
modulo, cioè non completamente a contatto, interconnessione è la resistenza di contatto, All’interno di questa cavità, con il passare del
al fine di garantire il passaggio d’aria tra la che deve essere la più bassa possibile, in modo tempo, si accumulano umidità e sporcizia che
scatola di giunzione e la parte posteriore del da avere una limitata sovratemperatura delle a fatica riescono a fuoriuscire dai fori di sco-
modulo. giunzioni e una maggiore potenza trasferita lo, generalmente presenti lungo il perimetro,

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La qualità dei moduli fotovoltaici?
Questione di dettagli.
a cura di Valentina De Carlo

Il modulo è il cuore dell’impianto fotovoltaico, il luogo dove l’elettricità viene prodotta. Quello che si spreca qui non può essere compensato nemmeno con la progettazione più ingegnosa. Per questo, nella produzione dei
suoi moduli, Conergy ha deciso di non fare alcun compromesso sulla qualità e di puntare al continuo miglioramento delle prestazioni. I moduli Conergy PowerPlus sono prodotti nello stabilimento Conergy di Frankfurt Oder
(Germania), uno dei più moderni stabilimenti solari del mondo, dove la catena integrata di produzione wafer-cella-modulo, l’alto livello di automazione dei processi ed i continui controlli di qualità garantiscono l’assenza di
micro-difetti che possono compromettere la resa del modulo nel tempo. Questi moduli si distinguono per massima resa, alta qualità ed affidabilità, robustezza e lunga durata e presentano caratteristiche che li pongono
ai più alti livelli di mercato. Essi sono infatti prodotti con una serie di accorgimenti tecnici e di design che ne incrementano prestazioni, funzionalità ed aspetto estetico.

U A LITÀ
Q E IN
M A D Y
Tolleranza di potenza positiva basato sui Wp nominali, la tolleranza positiva

E R MAN I moduli in commercio presentano una tol- permette di pagare per una data potenza ed
G leranza di potenza che varia per lo più tra -3 avere, in media, una potenza effettiva mag-
e +3 percento. Ciò indica che, rispetto alla giore.
potenza nominale, la potenza effettiva di un
modulo da 200 W può essere inferiore anche Alta efficienza a basso irraggiamento
di 6 watt. Questo si traduce in una considere- Le normative sul fotovoltaico richiedono che
vole perdita economica nell’arco dei 20 anni le prestazioni dei moduli siano misurate in
di incentivazione dell’impianto fotovoltaico: condizioni standard di laboratorio, che pre-
considerando la tariffa di 0,48 e per kWh, per vedono un irraggiamento di 1.000 W/m2 ed
un impianto da 6 kW, ad esempio, il mancato una temperatura della cella di 25°C. Queste
guadagno equivarrebbe ad oltre 2.000 e. condizioni corrispondono ad una situazione
I moduli Conergy PowerPlus hanno tolleranza di sole splendente ed assenza di nuvole, che
di potenza esclusivamente positiva (-0/+2,5% raramente si verifica in condizioni reali di
o -0/+3% a seconda dei modelli) e questo ga- funzionamento dell’impianto fotovoltaico.
rantisce che il cliente ottenga dall’impianto Nei giorni nuvolosi o nebbiosi, così come nel
fotovoltaico non solo le prestazioni e i rica- primo mattino o alla sera, l’irraggiamento
vi attesi, ma addirittura risultati migliori di medio che raggiunge il modulo fotovoltaico
quelli stimati in fase di progetto. ha valori inferiori a 1.000 W/m2 e, anche in
Tolleranza positiva significa maggiori rendi- una località soleggiata, si stima che il modulo
menti energetici ed economici ed una mag- lavori, per l’80% del tempo, con irraggiamen-
giore sicurezza dell’investimento. Ma non ti compresi tra 200 e 900 W/m2. È dunque
solo: poiché il prezzo di vendita dei moduli è evidente come sia più vantaggioso utilizzare

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dei componenti ed occupando una minore corrente nominale.
superficie d’installazione I moduli Conergy PowerPlus hanno inoltre
superato il test di resistenza alla salsedine
Certificazioni previsto dalla IEC 61701. Questa certifica-
Il Conto Energia prevede che, per accedere zione, non obbligatoria per legge, prova che
alle tariffe incentivanti, i moduli in silicio cri- questi moduli sono resistenti alla corrosione
stallino utilizzati negli impianti fotovoltaici causata dalla salsedine e rappresentano la
debbano essere certificati secondo la nor- soluzione ottimale per l’utilizzo in ambienti
mativa CEI EN 61215 (CEI 82-8), che include con elevata concentrazione salina nell’aria,
diverse prove termiche, meccaniche ed elet- come ad esempio le zone costiere.
triche finalizzate a verificare le prestazioni I Conergy PowerPlus, infine, hanno dato pro-
dei moduli. va di un’elevata resistenza all’ammoniaca,
I moduli Conergy PowerPlus non solo sono cosa che li rende ideali per l’impiego in con-
certificati secondo i minimi requisiti di leg- testi agricoli, come ad esempio i tetti delle
ge, ma rispettano anche i più severi standard stalle, dove le elevate emissioni di ammonia-
qualitativi attualmente presenti nel mercato, ca da parte degli animali possono accelerare
come l’edizione 2 della CEI EN 61215 e la cer- il deterioramento dei moduli. Il test di labora-
tificazione IEC 61730. torio si svolge in una camera fumi per 1.500
Rispetto all’edizione base, La CEI EN 61215 ore, a 70°C, con umidità relativa dell’aria del
Edizione 2 aggiunge alcuni test che esami- 70% e concentrazione di ammoniaca pari a
nano il comportamento del modulo in con- 750 ppm.
dizioni elettriche e climatiche estreme. Ad
esempio, viene verificato l’isolamento del Garanzie
modulo in ambiente umido con tensione a I moduli Conergy PowerPlus sono forniti con
moduli con alti valori di efficienza proprio in fino a 3 volte in meno rispetto ad altri mo- 500V o il funzionamento del diodo di by-pass garanzie superiori ai minimi di legge e più
questo intervallo di irraggiamento. duli presenti sul mercato, che si attestano a temperature molto elevate (75°C). Oppure estese rispetto a molti altri moduli presenti
Nonostante sia opinione comune che l’ef- su valori tra il 4 e il 6%. Questo coefficien- si simulano carichi di neve o vento partico- sul mercato:
ficienza di un modulo fotovoltaico in silicio te di riduzione è stato verificato e certificato larmente elevati. - fino a 10 anni sul prodotto;
cristallino si riduca al diminuire dell’irraggia- dall’ente TÜV Rheinland. La IEC 61730 comprende test di sicurezza an- - 12 anni sul 92% e 25 anni sull’80% della
mento, i moduli Conergy PowerPlus, nell’in- Ciò significa che i moduli Conergy Power- cora più approfonditi e stringenti. potenza nominale.
tervallo tra i 1.000 e i 500 W/m2, presentano Plus garantiscono almeno il 98% della loro Tra questi, citiamo la prova d’isolamento elet-
una curva di efficienza crescente al diminuire efficienza nominale e consentono di otte- trico eseguita con tensione 4 volte superiore
dell’irraggiamento. Tra i 250 e i 999 W/m2, nere una produzione energetica fino al 3% alla tensione massima di sistema (anziché
inoltre, l’efficienza risulta sempre maggiore maggiore rispetto ad altri moduli e rispetto pari alla tensione massima di sistema come
rispetto a quella standard misurata a 1.000 a quanto previsto dai sistemi standard di si- previsto dalla IEC 61215), la prova di resisten-
W/m2 (quella riportata in scheda tecnica). In mulazione. za a carichi in movimento (45 kg con energia
condizioni di basso irraggiamento (200 Wm2) A parità di produzione attesa dell’impianto, cinetica di 540J), il test del fuoco, la prova di
infine, i Conergy PowerPlus presentano una questo si traduce nella possibilità di installare suscettibilità al taglio e la prova di sovracca-
riduzione dell’efficienza relativa pari al 2%, potenze inferiori, risparmiando sull’acquisto rico con corrente inversa pari al 135% della

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conseguenti ombreggiamenti. La cornice dei Coner- Il collegamento delle stringhe di celle alla cassetta tiestetiche fuoriuscite. Le celle sono applicate man-
gy PowerPlus è resistente alla torsione e non viene non è effettuato con viti o morsetti, come avviene tenendo una distanza uniforme che dona al modulo
deformata nemmeno in condizioni meteorologiche più comunemente, ma tramite un processo di salda- un migliore aspetto estetico.
impegnative. In particolare, questa caratteristica tura. In questo modo si evitano rischi di corrosione
impedisce la probabile rottura del vetro del modulo degli elementi di fissaggio.
in caso di forti venti o altre sollecitazioni. Inoltre, per la sigillatura della cassetta è utilizzata
La cornice è fissata al modulo con viti speciali, che una sostanza priva di solventi ed alogeni che è iso-
assicurano il collegamento galvanico del modulo. lante, auto-estinguente e resistente all’umidità, alla
condensa e ai prodotti chimici. Questo impedisce la
corrosione degli elementi di contatto nel corso del
tempo ed elimina il rischio di incendio della cassetta
di giunzione. Oltre a questo, la cassetta di giunzione
dei moduli Conergy è per costruzione tale da evitare
Celle con 3 bus-bar completamente la generazione di archi elettrici che
Le celle dei moduli Conergy PowerPlus sono provvi- potrebbero causare rotture o generare incendi.
ste di 3 contatti frontali (bus-bar), anziché 2 come
avviene più comunemente. I 3 bus-bar consentono
di convogliare più velocemente al di fuori della cella
la corrente prodotta, riducendo il carico di corrente
e la resistenza interna della cella stessa. Tutto ciò
contribuisce ad una minore temperatura, una mag- Vetro solare anti-riflesso e resistente
giore vita utile ed un incremento di efficienza della Il vetro solare dei Conergy PowerPlus ha una mi-
cella. crostruttura caratterizzata da un elevato grado di
trasparenza e basso coefficiente di riflessione della
luce, capace di trasferire alle celle la massima quan-
tità di radiazione solare. Il vetro resiste a carichi fino Gamma completa
a 5.400 Pascal per metro quadrato, che corrisponde La gamma Conergy PowerPlus include moduli in
al peso di 550 kg per metro quadro, il peso di un Connettori pratici e saldi silicio monocristallino (210-230 W) e policristalli-
dromedario adulto. La cassetta di giunzione è provvista di connettori no (200-230 W) e i moduli della nuova serie MC,
DC pre-montati, dotati di un comodo sistema di con potenza da 170 a 185 watt, caratterizzati da un
Cassetta di giunzione ventilata chiusura ad avvitamento che rende la connessione formato compatto. Questo formato consente mag-
La cassetta di giunzione è applicata in modo da non dei moduli veloce, sicura ed affidabile. I connettori giore flessibilità nella progettazione dell’impianto
aderire completamente al retro del modulo. Questo inoltre sono saldamente fissati alla scatola tramite fotovoltaico ed una copertura ottimizzata del tetto,
accorgimento favorisce il passaggio dell’aria e l’op- un pratico morsetto a incastro che evita che i cavi permettendo di installare, su una data area, fino al
Cornice speciale portuna ventilazione dei diodi di by-pass, soggetti a pendano liberamente con il rischio di danneggiarsi. 30% in più di potenza rispetto ai moduli tradizionali
La cornice dei moduli PowerPlus è progettata sen- continui stress termici, impedendo quindi il dannoso di pari potenza, normalmente più alti e stretti.
za cavità in modo da evitare infiltrazioni d’acqua e surriscaldamento del modulo. Le alte temperature in- Altri dettagli
conseguenti danni causati da gelo ed umidità. Essa fluiscono notevolmente sull’invecchiamento del mo- Per l’incollaggio della cornice è utilizzato uno spe-
inoltre ha una conformazione tale da sfavorire l’ac- dulo: con un incremento di 10°C della temperatura ciale nastro adesivo resistente ai raggi UV al posto
cumulo di impurità sui bordi del modulo ed evitare i media, il tasso di invecchiamento raddoppia. del più comune silicone che molto spesso causa an-

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Certificazioni
a cura di Mirko De Boni

Per poter accedere agli incentivi del Conto Energia, i moduli fotovoltaici devono possedere specifiche certificazioni che ne attestino la qualità e la resistenza nel tempo. La norma principale per i
moduli in silicio cristallino è la IEC 61215 che deve accompagnare obbligatoriamente ogni modulo che si intende utilizzare per un impianto fotovoltaico connesso alla rete. Elenchiamo di seguito
i test eseguiti per l’ottenimento di questa certificazione:

– Ispezione visuale: consiste nell’individuare le condizioni fisiche del modulo e i difetti (disallineamento di oscuramento parziale;
delle celle, sovrapposizioni, scoloriture, etc.); – Test di esposizione ad UV: consiste nell’esposizione alla radiazione ultravioletta per un totale di 15
– Determinazione della potenza massima del modulo, determinazione della caratteristica I-V alle kWh/m2;
condizioni standard di test (irraggiamento di 1000W/m2, temperatura di 25°C, vento di 1m/s, Air – Cicli termici: consiste nel sottoporre il modulo ad un numero di cicli da 50 a 200 da -40°C a +85°C
Mass di 1,5); applicando la corrente di picco rilevata alle condizioni standard;
– Test d’isolamento: consiste nel misurare una resistenza di isolamento superiore a 40MΩ applicando – Test ad alta e bassa temperatura ed alta umidità: consiste nel sottoporre il modulo a 10 cicli da
una tensione di 1000V tra i morsetti d’uscita in corto; +85°C a -40°C, 85% di umidità;
– Misura dei coefficienti di temperatura: consiste nel misurare la corrente di corto circuito (Isc) – Test di lunga esposizione ad alta umidità: consiste nell’esporre il modulo per 1000h a +85°C, 85%
e la tensione a circuito aperto (Voc) a diverse temperature con step di 5°C in un range di di umidità;
almeno 30°C; – Test di resistenza delle terminazioni: prova di resistenza su cavi e connettori e di serraggio viti
– Misura della NOCT: consiste nella misura della temperatura normale di lavoro della cella con come da operazioni di montaggio tipiche;
irraggiamento di 800W/m2, temperatura ambiente 20°C e velocità del vento 1m/s; – Test di isolamento in presenza di bagnato: consiste nel misurare una resistenza di isolamento
– Misura delle caratteristiche elettriche in condizioni STC e NOCT: consiste nella misura delle superiore a 400MΩ con il modulo totalmente immerso in acqua;
caratteristiche del modulo alle condizioni standard di test ed alle condizioni di NOCT; – Test di carico meccanico: vengono effettuati 3 cicli di 2400 Pa (corrispondenti alla pressione
– Prestazioni a basso irraggiamento: consiste nella misura dei parametri elettrici con irraggiamento esercitata dal vento a 130 km/h) caricati in modo uniforme per 1h sul fronte e sul retro del
di 200 W/m2 e temperatura di 25°C; modulo;
– Test di esposizione alla radiazione solare: consiste nell’esposizione alla radiazione solare per un – Test di resistenza alla grandine, tramite lancio di sfere di 25mm di diametro sul modulo alla velocità
totale di 60 kWh/m2 con morsetti in corto circuito; di 23m/s;
– Test di durata all’oscuramento parziale: consiste in 5 esposizioni di 1h a 1000W/m2 in condizione – Test termici sul diodo di by-pass, 1h al valore della corrente di corto circuito e 75°C.

Si ricorda che le certificazioni dei moduli, al fine della loro validità, devono essere rilasciate da laboratori riconosciuti dal Gse (Gestore dei Servizi Energetici). La lista di tutti i laboratori può essere
scaricata presso il sito dell’ente www.gse.it.
Si ricorda che la certificazione IEC 61215 è valida solo per i moduli in silicio cristallino, per i moduli a film sottile esiste una certificazione analoga, definita IEC 61646, che prevede molti test compresi
anche nella 61215, ma ne prescrive anche altri specifici per questa tecnologia.

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Oltre alla certificazione IEC 61215, esiste un’altra certificazione, non obbligatoria, che prevede dei Nel caso si intenda installare l’impianto fotovoltaico in ambienti particolari, come ad esempio vicino
test meccanici ed elettrici molto più impegnativi e che offre all’acquirente un altro parametro di alle coste, dove potrebbe verificarsi l’effetto corrosivo della salsedine, oppure in corrispondenza di
scelta per valutare la qualità dei moduli fotovoltaici. allevamenti di animali con alte percentuali di ammoniaca nell’aria, si consiglia di accertarsi che i
Tale certificazione si chiama IEC 61730 e tra i principali test prevede: moduli possano essere utilizzati in questi contesti senza incorrere in danni e perdite di produzione
- Prova di isolamento elettrico: viene applicata al modulo una tensione inversa di 4000V; nel tempo. Per quanto riguarda la resistenza alla salsedine esiste una specifica certificazione
- Prova di rottura: il modulo viene colpito con un carico di 45kg lasciato cadere con un’energia opzionale, secondo la norma IEC 61701, che rappresenta un’importante garanzia per l’utilizzo dei
cinetica di 540J; moduli in ambienti con elevata concentrazione salina nell’aria, come le zone costiere.
- Prova di sovraccarico della corrente inversa: è applicata una corrente inversa pari al 135% della Per l’installazione di un impianto in altre condizioni particolari, alcuni produttori sottopongono
corrente inversa massima del modulo; volontariamente i moduli a specifici test di laboratorio, fornendo ulteriori garanzie di resistenza e
- Test del fuoco: si verifica il comportamento del modulo in caso di incendio; durata. Questo accade ad esempio con il test di resistenza all’ammoniaca, che si svolge in una
- Prova di suscettibilità al taglio: si effettuano dei test di taglio sul vetro del modulo per verificarne camera fumi per 1.500h, a 70°C, con umidità relativa dell’aria del 70% e concentrazione di
l’eventuale rottura. ammoniaca di 750 ppm.

Oltre a queste certificazioni, i moduli devono riportare sulla parte posteriore una targa con i
principali dati, quali: nome, numero di serie, parametri elettrici principali. Questo è imposto dalla
CEI EN 50380.

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FAQ e criteri di scelta del modulo
a cura di Mirko De Boni

È meglio preferire moduli monocristallini o policristallini? Se il fissaggio sul lato corto non è ammesso dal produttore e Come funzionano le garanzie sulla potenza di un
Fino a poco tempo fa si discuteva molto delle diverse viene effettuato ugualmente, decade la garanzia del prodotto. modulo?
performance dei moduli monocristallini rispetto ai Conergy, nella nuova serie PowerPlus, è in grado di garantire Ogni modulo fotovoltaico riporta nella scheda tecnica i dati
policristallini. Inizialmente, in effetti, c’erano alcune differenze il prodotto anche se fissato sul lato corto, questo grazie alla della garanzia sulla potenza nel tempo. Un valore molto
che facevano propendere maggiormente verso una altissima qualità dei componenti utilizzati. Questo permette diffuso è ad esempio il 90% della potenza minima garantita
determinata tecnologia a seconda del luogo di installazione. I all’installatore la massima flessibilità di posizionamento dei dopo 10 anni oppure l’80% dopo 20 anni.
coefficienti termici dei moduli, cioè i parametri che indicano moduli e delle strutture di fissaggio. Si noti che il termine “potenza minima” significa che la
la diminuzione di potenza al variare della temperatura, garanzia viene data in base alla percentuale di potenza a
orientavano la scelta verso il monocristallino nel sud Italia, Cosa si intende per NOCT? partire dal valore minimo previsto per il modulo. Se ad
mentre il policristallino veniva maggiormente usato al nord. Il NOCT rappresenta la temperatura normale di lavoro della esempio abbiamo a disposizione un modulo di 200Wp con
Queste valutazioni non sono però giustificabili con i moduli cella quando è sottoposta ad un irraggiamento di 800W/m2, tolleranza +/-3%, la potenza minima di questo modulo è di
attualmente in commercio. Se si analizza infatti la scheda temperatura ambiente 20°C e velocità del vento 1m/s. Minore 194Wp, quindi il 90% dopo 10 anni verrà calcolato sui 194Wp
tecnica di un modulo policristallino e monocristallino di uno è questo valore e migliore è il comportamento della cella in iniziali.
stesso produttore, si noterà che le differenze in termini di quanto, avendo una temperatura di funzionamento inferiore, Ecco perché, per avere la massima garanzia nel tempo, è
prestazione sono praticamente minime se non nulle. Ciò è subisce meno le perdite dovute al surriscaldamento e la fondamentale avere una tolleranza di potenza esclusivamente
principalmente dovuto al fatto che le celle, durante i processi produzione energetica è maggiore. positiva che assicura almeno la potenza di targa del modulo
di lavorazione, subiscono molti trattamenti che le rendono ed una garanzia sulla potenza più estesa possibile.
meno indipendenti dal materiale semiconduttore usato per Cosa significa “cornice senza camera vuota”? Si consiglia inoltre di verificare sempre le condizioni di
produrle. La cornice di un modulo viene definita senza camera vuota garanzia del modulo, cioè in che modo la casa produttrice
La scelta tra monocristallino e policristallino ormai dipende quando non è presente una cavità lungo il perimetro: se da intende verificare la perdita di potenza nel tempo: molte
più dal gusto estetico (le celle policristalline sono quadrate un lato la cornice con camera vuota, che può essere volte i valori di garanzia sembrano molto appetibili ma non è
quindi coprono uniformemente l’area del modulo, mentre le paragonata ad un tubolare di sezione rettangolare, viene chiaro come contestare il decadimento negli anni nel caso in
monocristalline hanno una forma quadrata con gli angoli adottata per dare maggiore robustezza meccanica al modulo, cui non sia conforme al dichiarato.
smussati) oppure dalla disponibilità del prodotto sul dall’altro potrebbe fungere da contenitore di umidità e
mercato. sporcizia che d’inverno potrebbe ghiacciare e creare rotture Quali sono i criteri per cui scegliere un modulo
al modulo stesso. fotovoltaico?
È possibile fissare i moduli sul lato corto? Le migliori cornici offrono le massime prestazioni anche in Molte volte, come primo termine di paragone tra due moduli,
In genere non è possibile fissare i moduli sul lato corto perché assenza di camera vuota. viene usato il valore dell’efficienza. Si vuole ricordare che, in
questo fissaggio potrebbe influire sulla tenuta meccanica del realtà, questa dovrebbe essere tra gli ultimi parametri da
modulo e potrebbe interagire negativamente con i Posso sostituire i connettori di cui è dotato il modulo? analizzare, perché l’efficienza in un modulo indica
collegamenti tra le varie stringhe di celle che tipicamente No, la rimozione e la sostituzione dei connettori del modulo esclusivamente l’area del modulo a parità di potenza, quindi,
sono posizionati proprio lungo i lati corti. fa decadere la garanzia del prodotto. se abbiamo a disposizione due moduli, uno con efficienza del

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13,4% ed uno con efficienza del 13,6%, significa che il - cornice senza camera vuota: elimina i problemi legati al tempo. Questo può essere ottenuto solo utilizzando moduli
modulo con efficienza più alta sarà forse un po’ meno largo o ghiaccio d’inverno; realizzati con componenti di altissima qualità e attraverso
meno alto. Non c’è quindi ragione di valutare solamente - scatola di giunzione sollevata dal modulo: per garantire la processi di produzione automatizzati con numerosi controlli
questo dato a parità di tecnologia. Se viene confrontato massima ventilazione sia ai diodi di by-pass che alle celle; durante le diverse fasi di lavorazione.
invece un modulo cristallino con uno in Cadmio-Telloruro, in - garanzia del prodotto;
questo caso probabilmente l’efficienza ha il suo peso perché il - garanzia sulla potenza nel tempo e termini di garanzia;
Cadmio-Telloruro, avendo un’efficienza più bassa di 3-4 punti - tolleranza sulla potenza;
percentuali, necessita di un’area ben più grande a parità di - coefficienti termici del modulo;
potenza. - altre certificazioni ad es. performance con basso
irraggiamento.
Le principali caratteristiche per valutare un modulo
devono essere quindi: Ecco quindi i parametri che dovrebbero essere usati per
- qualità costruttiva: affidarsi a produttori che puntano e scegliere un modulo fotovoltaico in grado di garantire le
certificano la qualità dei propri prodotti; massime performance nel tempo e la massima qualità.
- certificazioni: sia dei moduli (IEC 61215, IEC 61730) che Si ricorda che l’incentivo da parte dello Stato viene erogato in
degli stabilimenti di produzione (ISO 9001, ISO 14001); base all’energia prodotta nel tempo, quindi, se si vuole
- design a 3 bus-bar: preferibile rispetto a 2 per ridurre la ottenere il massimo ritorno economico, bisogna affidarsi a
resistenza di contatto sulla cella; costruttori che garantiscono la massima produzione nel

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Alcuni consigli progettuali
a cura di Massimo Gamba

La caratteristica corrente-tensione (I/V) della Effetti delle ombre ed accorgimenti per la


cella fotovoltaica protezione dei moduli fotovoltaici
La curva corrente-tensione di una cella solare All’interno del modulo le celle sono collegate
irraggiata non è lineare ed è definita essenzial- in serie. L’ombreggiamento di una singola cella
mente dalla sua corrente nel punto di massima diminuirebbe il flusso della corrente in tutte le
potenza, IPmax, da una tensione nel punto di altre celle. Nel caso non sia presente ombreg-
massima potenza, VPmax, da una corrente di cor- giamento la corrente totale che fluisce nella
tocircuito, ISC, e da una tensione a circuito aperto serie è circa pari alla ISC delle singole celle e la
VOC. Una singola cella di silicio cristallino, con ir- tensione è la somma delle tensioni delle singole
radianza e carico ottimali, genera la tensione di figura 1: caratteristica celle.
tensione/corrente del
0,5/0,6 V (quasi indipendente dalla superficie) ed modulo
eroga una corrente (proporzionale alla superfi-
cie) con densità di corrente JSC = 25 / 35 mA/cm2
(ISC = 4 - 5,5 A per celle con lato di 12,5 cm, ISC =
6 - 8,5 A con lato di 15,6 cm). I carichi richiedono
tensioni e correnti superiori a quelle fornite dalle
singole celle; per raggiungere i livelli di potenza
richiesti, è indispensabile collegare più celle solari
in serie e/o in parallelo. figura 4: collegamento delle celle nel modulo

La dipendenza dall’irradianza della caratteri- Nel caso, invece, di ombreggiamento di una o


stica I/V della cella fotovoltaica figura 2: curva caratteri- più celle, la cella ombreggiata diventa un utiliz-
Al variare dell’irraggiamento la curva I-V della stica della cella al variare zatore e consuma energia, dissipando la poten-
dell’irraggiamento
cella si modifica. ISC e IPmax variano all’incirca pro- za generata dalle altre celle non ombreggiate.
porzionalmente con la radiazione incidente. VPmax Si va incontro al cosiddetto fenomeno dell’
e VOC subiscono variazioni minori (legge logarit- “hot spot”, ovvero del surriscaldamento con
dJSC /dt +10μA/(cm2.°C)
mica). relativo rischio di danneggiamento irreversibi-
dVoc/dt -2,2mV/°C
dPM /PM /dt -0,45%/°C le delle celle in ombra. I costruttori dei moduli
La dipendenza dalla temperatura della carat- fotovoltaici inseriscono i diodi di by-pass nella
teristica I/V della cella fotovoltaica scatola di collegamento, allo scopo di “cortocir-
All’aumentare della temperatura, aumentano ISC cuitare” ogni singolo gruppo di celle in caso di
e IPmax (leggermente nel c-Si, di più nell’a-Si). In- ombreggiamento. Una tale tecnica di protezio-
figura 3: curva
vece, diminuiscono sensibilmente VPmax e VOC (nel caratteristica della ne per ogni cella è costosa; in pratica il diodo
c-Si variazione relativa di -0,33%/°C per la VOC e cella al variare della si connette in parallelo a gruppi di celle in serie
di -0,5%/°C per la VPmax). temperatura (18-24-36) formanti un modulo.

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figura 7: corrente inversa in
figura 5: collegamento diodi di by-pass una stringa completamente
oscurata
I diodi di blocco in serie alle stringhe per la
protezione contro le correnti inverse sono ne-
cessari solo per i moduli in film sottile. I diodi
di blocco causano una perdita di potenza. In
alternativa si possono usare opportuni fusibili Messa a terra delle cornici dei moduli fo- danneggiamento di questo strato elettricamen- con celle a contatto posteriore, è tuttavia rever-
curva gR. tovoltaici te conduttivo sul lato interno del vetro di coper- sibile. Nelle celle “Back contact” tende a formarsi
Si ricorda che la norma CEI 64 - 8 prescrive tura è irreparabile e di conseguenza comporta il superficialmente uno strato di cariche negative
la messa a terra delle masse dei componen- danneggiamento permanente del modulo foto- dovute al fatto che il contatto posteriore non è
ti elettrici di Classe I, mentre la messa a terra voltaico. La corrosione del TCO avviene a causa in grado di generare un campo elettrico suffi-
delle parti metalliche dei componenti elettrici della reazione tra il sodio, contenuto per un 15% ciente a separare le coppie elettrone/lacuna ge-
di Classe II (doppio isolamento) diminuisce la nello strato del vetro di copertura, e l’umidità. In nerate dai fotoni contenute nella luce incidente
sicurezza. Pertanto le cornici di alluminio non questo caso, in particolare ai bordi del modulo, che colpisce la cella. In tal caso il collegamento
devono essere collegate a terra, se i moduli fo- si formano delle fessure che possono estendersi del polo positivo a terra rimuove questo ecces-
tovoltaici sono dichiarati dal costruttore come lungo tutta la struttura della cella danneggiando so di cariche e consente alla cella di funzionare
componenti di Classe II (doppio isolamento) e il modulo permanentemente. Dal punto di vista correttamente al pieno delle sue funzionalità.
se si utilizzano cavi considerati di tipo in dop- costruttivo, per evitare tale fenomeno, i moduli Anche in tal caso per motivi legati alla sicurezza
pio isolamento. Inoltre, le strutture di supporto dovrebbero essere sigillati in modo ermetico per elettrica è indispensabile l’utilizzo di un inver-
figura 6: collegamento diodi di blocco
non sono masse e non devono essere collegate impedire all’umidità di penetrare all’interno. Dal ter provvisto di trasformatore di isolamento. In
La corrente inversa in una stringa completa- a terra. Devono essere collegate a terra solo se punto di vista elettrico, poiché tale fenomeno entrambi i casi menzionati, l’intera tensione del
mente oscurata dipende dal numero di stringhe risultano essere delle masse estranee. dipende dal potenziale del generatore verso ter- campo fotovoltaico sarà presente tra un qua-
in parallelo. Varia da un minimo pari alla metà La Guida CEI 82-25 fa notare che per gli impianti ra, occorre prevedere il collegamento a terra del lunque punto del generatore e la terra, per cui,
della corrente di corto circuito in caso di due fotovoltaici nei pressi del mare occorre valutare polo negativo per evacuare gli ioni Sodio che al fine di preservare l’incolumità delle persone,
stringhe in parallelo fino a raggiungere un valo- la possibilità della perdita del doppio isolamen- altrimenti danneggerebbero lo strato condutti- sarà indispensabile apporre delle indicazioni
re pari alla corrente di corto circuito della strin- to nell’arco di vita dei moduli FV stessi. vo. A tale proposito si ricorda che la messa a ben visibili e riconoscibili in prossimità del ge-
ga se non si ipotizza un difetto di isolamento terra del polo negativo del campo FV può essere neratore fotovoltaico con le diciture “Impianto
essendo l’impianto di classe II. Messa a terra di un cablaggio attivo sul lato effettuata solo con inverter provvisti di trasfor- esercito con polo negativo o positivo a terra”.
I costruttori di moduli di silicio cristallino di- Corrente Continua matore di isolamento (CEI 64-8 V4). Su alcuni
chiarano una massima corrente ammissibile Alcune tipologie di moduli fotovoltaici in film tipi di moduli si è osservata ugualmente una
più alta. Per moduli con film sottile bisogna sottile hanno mostrato danneggiamenti dello diminuzione delle prestazioni nel tempo.
controllare tale valore. strato TCO (Transparent Conductive Oxide). Il Questo fenomeno, tipico dei moduli costruiti

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Glossario
a cura di Conergy Academy

Arseniuro di gallio (GaAs): composto chimico dotato di CIS/CIGS: diseleniuro di Idio e Rame (CIS), semiconduttore Diodo: elemento elettronico, fornito di anodo e catodo, che
caratteristiche elettriche tipiche dei semiconduttori. Viene policristallino composto che viene spesso arricchito con permette alla corrente elettrica di fluire in una sola
utilizzato per produrre celle di altissimo rendimento, anche se Gallio (CIGS) per aumentarne l’efficienza e la tensione di direzione.
generalmente limitate all’uso spaziale a causa dei notevoli costi di circuito aperto Voc. Le celle sono realizzate usando come
produzione. substrato del vetro sul quale viene depositato un sottile Diodo di bypass: diodo che impedisce alla corrente di
strato di molibdeno, e, successivamente un materiale attraversare una stringa di celle nel caso queste risultino
Busbar: conduttore principale di connessione, costituito assorbitore. ombreggiate o non funzionanti.
generalmente di argento, è applicato sulla superficie della cella
fotovoltaica al fine di catturare e convogliare l’energia elettrica Coefficiente di tensione/temperatura: il coefficiente di Drogaggio: introduzione in quantità molto piccole (dell’ordine
prodotta dalla cella stessa. tensione/temperatura di un modulo fotovoltaico indica di di una parte per milione) di impurità (elementi droganti)
quanto varia la tensione a vuoto con la temperatura delle all’interno del materiale semiconduttore, al fine di modificare
Campo fotovoltaico: insieme di moduli fotovoltaici, connessi celle a partire dalle condizioni STC (1.000 W/m² e 25°C). Per la struttura cristallina dello stesso dando origine ad un sensibile
elettricamente tra loro ed installati meccanicamente nella loro esempio, -40 mV/°C (valore tipico per un modulo cristallino aumento delle capacità elettriche intrinseche.
sede di funzionamento. da 36 celle) significa che a ogni aumento di 1°C corrisponde
una diminuzione di 40 mV della tensione a vuoto normale. Lo Efficienza (%): potenza in uscita rapportata alla potenza in
Cassetta di giunzione: contenitore a tenuta stagna, costituito stesso discorso vale, in senso diverso, per ogni diminuzione ingresso.
normalmente da materiale plastico, fissato sul retro di un modulo della temperatura.
fotovoltaico e contenente la morsettiera per il collegamento Energia: in generale, si misura in J (Joule); quella elettrica si
elettrico e i diodi di by-pass. Collegamento in parallelo: collegamento di utilizzatori misura in Wh (Wattora) ed è l’energia resa disponibile da un
elettrici, tale per cui ai loro capi viene applicata la stessa dispositivo che eroga un Watt di potenza per un’ora:
CdTe: formula chimica del Telloruro di Cadmio, materiale differenza di potenziale. - 1 Wh = 3.600 J
semiconduttore di cui sono composti alcuni moduli a film sottile. - 1 cal = 4,186 J
Collegamento in serie: collegamento di utilizzatori elettrici - 1 Wh = 860 cal.
Cella fotovoltaica: elemento base del generatore fotovoltaico, attraversati dalla stessa corrente.
costituito da materiale semiconduttore (tipicamente silicio) EVA: Etilene-Vinil-Acetato. Materiale plastico utilizzato per la
opportunamente trattato mediante “drogaggio”, che converte la Corrente: flusso di cariche elettriche, misurata in Ampere, costruzione dei pannelli, che costituisce l’involucro entro cui
radiazione solare in elettricità. che scorre in un conduttore tra due punti aventi una vengono collocate le celle fotovoltaiche, collegate fra loro in
differenza di potenziale (tensione). serie. L’EVA viene fuso a temperatura di 150°C per mezzo di
ChiloWatt (kW): multiplo dell’unità di misura della potenza pari a forni ad aria.
1.000Watt. Czochralski (metodo): metodo di produzione di un lingotto di
silicio monocristallino agendo mediante trazione sul materiale in Film sottile: prodotto della tecnologia che sfrutta la deposizione
ChiloWattora (kWh): unità di misura dell’energia consumata in fusione. La trazione avviene contemporaneamente a un moto di un sottilissimo strato di materiali semiconduttori per la
un’ora da un apparecchio utilizzatore da 1kW. rotatorio che determina la crescita di un lingotto di forma cilindrica. realizzazione della cella fotovoltaica.

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Giunzione: è il confine fra regioni di semiconduttore aventi atmosferici da un vetro sul lato frontale e da ma teriali (irraggiamento 1.000 W/ m2, temperatura di 25 C°, AM=1,5).
polarità opposte. Se la giunzione è realizzata fra regioni di isolanti e plastici sul lato posteriore.
semiconduttori essa è detta “omogiunzione”; se invece è Radiazione solare (kWh/m2): energia emessa dal sole in
realizzata fra regioni di semiconduttori è detta NOCT (°C) (Nominal Operating Cell Temperature/Temperatura seguito di processi di fusione nucleare misurata in kWh/m2 .
“eterogiunzione”. nominale operativa della cella): temperatura che la cella
raggiunge quando funziona ad un irraggiamento di 800 W/m2, ad Ribbon: bandella di rame stagnato che collega le celle fra
Irraggiamento: radiazione solare istantanea che incide sulla una temperatura ambiente di 20°C, velocità del vento 1m/sec e loro.
superficie di un oggetto, misurata in kW/m2 (all’equatore a spettro AM 1.5. Poiché all’aumentare della temperatura del
mezzogiorno in condizioni atmosferiche ottimali è pari a circa modulo la resa diminuisce, più il NOCT si allontana dalla Semiconduttori: sostanze solide come il silicio, dotate di
1.000W/m2). temperatura ambiente meno energia viene prodotta dal modulo. caratteristiche elettriche intermedie tra quelle dei conduttori
e degli isolanti.
Junction box: vedi Cassetta di giunzione. Potenza (W): energia prodotta nell’unità di tempo di riferimento,
misurata in W = J/s (W=watt; J=Joule; s=secondo). Silicio (Si): elemento chimico semiconduttore, non presente
Metallizzazione: processo di posa e fissaggio dei contatti elettrici Dal punto di vista elettrico il W è la potenza sviluppata in in natura allo stato libero, di colore bruno nerastro usato per
sulla superficie della cella. circuito da una corrente di 1 Ampere che attraversa una costruire celle fotovoltaiche.
differenza di potenziale di 1 Volt. La potenza elettrica è quindi
Modulo fotovoltaico: insieme di celle fotovoltaiche collegate data dal prodotto della corrente per la tensione. Silicio amorfo: tipo di silicio che non ha struttura cristallina,
fra di loro in serie o in parallelo, così da ottenere valori di usato per la costruzione di celle fotovoltaiche di spessore
tensione e corrente adatti ai comuni impieghi, quali la carica di Potenza di Picco (Wp): potenza massima prodotta da un inferiore a quelle tradizionali in silicio cristallino.
una batteria. Nel modulo, le celle sono protette dagli agenti dispositivo FV in condizioni standard di funzionamento

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Conergy Italia SpA
Lo stabilimento produttivo di
Conergy Italia è una delle realtà più consolidate del fotovoltaico italiano, Installatore Fotovoltaico Accreditato Conergy moduli Conergy di Frankfurt
con un fatturato 2009 di 67,5 milioni di € ed oltre 65 MW venduti dalla Oder (Germania) è certificato:
sua nascita nel 2005. L’azienda ha sede a Vicenza, un’unità di sviluppo ISO 9001:2008
progetti in Puglia e una in Sicilia. Per informazioni scrivere a
ISO 14001:2004
Conergy Italia fa parte del Gruppo Conergy, uno degli operatori più installatori@conergy.it

storici ed importanti del fotovoltaico internazionale. Il Gruppo, con


sede ad Amburgo (Germania), è presente da più di 10 anni nel settore e Nel 2008 Conergy ha lanciato l’iniziativa “Installatore Fotovoltaico
ha filiali dirette in 14 Paesi del mondo. Accreditato” con lo scopo di promuovere una collaborazione virtuosa con gli
Conergy produce una gamma completa di componenti per impianti installatori finalizzata allo sviluppo del fotovoltaico di qualità in Italia. Per
fotovoltaici, costituendo un unico punto d’acquisto specializzato dove Conergy e i suoi partner, “fotovoltaico di qualità” significa proporre,
gli installatori possono reperire tutto l’occorrente per la realizzazione di progettare e realizzare impianti fotovoltaici con la massima resa energetica
un impianto: moduli, inverter mono e trifase, strutture di montaggio e finanziaria per almeno 20 anni. L’iniziativa ha dato vita ad una rete di
per ogni applicazione, sistemi di monitoraggio ed accessori. partner che conta oggi circa 180 installatori su tutto il territorio italiano. Gli
Lo stabilimento Conergy di Frankfurt Oder (Germania) è uno dei siti Installatori Accreditati possono accedere a numerosi servizi: l’uso
produttivi di moduli fotovoltaici più moderni al mondo. Qui si producono dell’apposito logo come marchio di qualità, un sistema di incentivi, soluzioni
non solo i moduli, ma anche i wafer di silicio e le celle e tutti i processi finanziarie riservate, offerte promozionali dedicate, segnalazioni di potenziali
sono svolti con un altissimo grado di automazione e numerosi controlli clienti interessati all’installazione di un impianto, aggiornamenti periodici,
di qualità ad ogni stadio. È così che nascono i moduli Conergy PowerPlus, diverse forme di visibilità e promozione.
che si posizionano ai più alti livelli di mercato in termini di resa,
affidabilità, robustezza e durata. Consulente Fotovoltaico Accreditato Conergy
All’installatore Conergy offre anche numerosi servizi, come kit pre-
configurati per piccoli impianti, assistenza pre e post-vendita, Consulente
formazione, programmi di partnership. Fotovoltaico
Accreditato Per informazioni scrivere a
La Divisione Conergy Grandi Impianti si occupa dello sviluppo e consulenti@conergy.it
realizzazione “chiavi in mano” di impianti fotovoltaici di grandi
dimensioni: dalla ricerca sito e studio di fattibilità alla progettazione, I “Consulenti Fotovoltaici Accreditati” costituiscono una rete di collaboratori
dall’installazione al collaudo fino alla gestione e manutenzione che segnalano a Conergy opportunità di realizzazione di impianti fotovoltaici
dell’impianto in esercizio, Conergy è in grado di garantire ai committenti chiavi in mano. Possono diventare Consulenti Conergy tutti quei professionisti
utili certi e minimi rischi di investimento. o aziende – architetti, ingegneri, studi di progettazione, consulenti energetici
o finanziari, commercialisti, società commerciali nel settore energia - che,
A gennaio 2010 Conergy Italia ha ottenuto nella loro quotidiana attività lavorativa, entrano in contatto con potenziali
la certificazione di qualità ISO 9001 clienti di impianti fotovoltaici e sono interessati a diversificare la propria
e l’attestazione SOA OG9 VII. attività proponendo il fotovoltaico come forma di investimento.

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Questa guida è stata realizzata
in collaborazione con:
Massimo Gamba
Perito industriale, libero professionista, progettista di
impianti elettrici dal 1994, specializzato in impianti
fotovoltaici in isola e connessi alla rete pubblica.
Partecipa ai lavori del CEI Comitato Elettrotecnico
Italiano come membro del CT 82 Sistemi Fotovoltaici
e del CT 64C Impianti elettrici nei luoghi a maggior
rischio in caso di incendio.
È docente dei corsi di formazione del CEI sugli
impianti fotovoltaici ed eolici.
Autore di numerosi articoli e membro dei Comitati
di Redazione delle riviste Elettro di Tecniche Nuove
e Il Perito Industriale dell’APIM Associazione Periti
Industriali Milano.
www.gambaprogetti.it

Gianni Silvestrini
Gianni Silvestrini, ricercatore del Cnr, è direttore
scientifico del Kyoto Club e della rivista QualEnergia.
Autore di numerosi articoli scientifici, coordina il
master “Ridef – energia per Kyoto” del Politecnico
di Milano. Ha vinto l’European Solar Prize 2001
per “lo straordinario impegno personale nelle fonti
rinnovabili” ed è stato eletto nel consiglio direttivo
dell’European Council for an Energy Efficient
Economy. Ha ricoperto la funzione di direttore
generale presso il Ministero dell’Ambiente, di
consigliere per le fonti rinnovabili del Ministro dello
Sviluppo Economico Pier Luigi Bersani e di presidente
della sezione Ecolabel del comitato Emas-Ecolabel.
È presidente di Exalto Energy&Innovation, società
che elabora soluzioni tecnologiche e finanziarie
per minimizzare i consumi puntando su efficienza
Conergy Academy energetica e fonti rinnovabili.

Conergy Academy è un team che riunisce esperti di comunicazione, tecnici di prodotto appartenenti alla divisione “Componenti” di Co-
nergy ed ingegneri della divisione “Impianti”, specializzati nell’engineering di grandi sistemi fotovoltaici. Conergy Academy rappresenta
il centro di competenza di Conergy che promuove iniziative, quali corsi di formazione, seminari tecnici e pubblicazioni, finalizzate allo
sviluppo delle conoscenze sul fotovoltaico e, in particolare, sul fotovoltaico di qualità, all’interno e all’esterno dell’azienda.

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E N E R G I A D A L S O L E

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