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Guida allinverter

Come riconoscere e scegliere la qualit

BE-MA editrice - Via Teocrito 47 - 20128 Milano - Supplemento a Progetto Energia 68 (Maggio 2011)

a cura di

Conergy Academy

Giovanni Silvestrini supervisione tecnica Ing. Massimo Castegnaro


prefazione

Manuale schemi di impianti fotovoltaici: supplemento a Progetto Energia n. 68 (maggio 2011)

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Energia
Organo ufficiale

progetto

Indice
Prefazione Limpianto fotovoltaico Linverter fotovoltaico Il rendimento Il dispositivo MPPT Le topologie costruttive 3 4 7 9 11 14 18 20 23 27 29 29 30 31

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Tensione di ingresso Elementi che influenzano la vita utile dellinverter Inverter centrale o di stringa? Conergy IPG S

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Coordinamento progetto: Matteo Rocchetto e Lara Reniero hanno collaborato: Massimo Castegnaro, Gianni Silvestrini Progetto grafico e impaginazione:

Profilo Conergy

Prefazione
a cura di

Gianni Silvestrini Direttore scientico Kyoto Club Presidente Exalto

Il fotovoltaico sta confermandosi come la tecnologia delle sorprese per la rapidit della sua crescita e per le prospettive di diffusione a medio e lungo termine. La potenza installata nel mondo mille volte superiore rispetto a quella degli anni 80 e la crescita nel 2010 stata del 129% superiore rispetto allanno precedente. E interessante mettere a fuoco questi numeri perch il mondo della produzione elettrica attraversa una fase delicata dopo il gravissimo incidente di Fukushima. E probabile che questo colpo al nucleare comporter la ridefinizione delle politiche energetiche di molti paesi e che al solare verr chiesto di giocare un ruolo sempre pi incisivo, cosa che non poteva succedere allindomani di Chernobyl quando le installazioni fotovoltaiche raggiungevano i 30 MWp/anno. Sar molto interessante valutare i cambiamenti che si verificheranno innanzitutto in Germania, gi capofila mondiale della riscossa delle rinnovabili. Ricordiamo che lo scenario del governo prevedeva che fra ventanni la met dellenergia elettrica sarebbe stata verde e che entro il 2050 almeno l80% della domanda elettrica sarebbe stata coperta dalle rinnovabili. Cosa dobbiamo aspettarci adesso con la fuoriuscita anticipata dal nucleare? Una ulteriore corsa del fotovoltaico che gode di incentivi molto pi bassi rispetto allItalia e che punta a raggiungere una potenza di 70 GWp nel 2020, una forte crescita dei parchi eolici off-shore, il potenziamento della rete con una particolare accento sulle smart grids, ed infine unattenzione alle soluzioni per laccumulo dellenergia. In pratica probabile che verranno rivisti al rialzo sia gli obbiettivi al 2020 che quelli al 2050. Naturalmente, ancora per qualche tempo, saranno necessari incentivi per garantire la diffusione del fotovoltaico. Questi dovranno progressivamente ridursi nel tempo, secondo una dinamica che dovr essere attentamente calibrata per evitare

che i mercati crescano senza controllo e poi collassino, come successo in Spagna. LItalia il secondo paese al mondo per potenza solare installata e si trova in una fase delicata derivata dal surriscaldamento del mercato. Il raggiungimento di una massa critica di imprese che operano nel settore e il fortissimo supporto dellopinione pubblica fanno per pensare che non si cadr in una politica di stop and go e che il mercato continuer a svilupparsi anche nei prossimi anni. Lobbiettivo di 8 GWp al 2020 verr probabilmente gi raggiunto questanno e per la fine del decennio nel nostro paese si potrebbe arrivare a 30 GWp.v Tornando ai numeri della crescita delle rinnovabili in Italia nel 2010, questi sono in effetti sorprendenti. Anche se si tratta ancora di valore non definitivo, si pu stimare una produzione potenziale di oltre 10 TWh/a. Cio la potenza verde installata lo scorso anno in grado di generare una quantit di elettricit analoga a quella ipoteticamente producibile da un reattore nucleare da 1.600 MW. Si tratta del 3% della domanda elettrica del paese, un risultato eccezionale dopo un lungo periodo di calma piatta per le rinnovabili, interrotto solo un paio di anni fa quando iniziato il loro risveglio. Per quanto riguarda specificatamente il fotovoltaico, il raggiungimento della grid parity, ad iniziare dalle regioni del sud, faciliter la diffusione della tecnologia. Questi successi pongono con urgenza la necessit di affrontare i problemi di regolazione della rete e di accelerare lintroduzione delle smart grids. Ormai in Italia ci sono oltre 10 GW di potenza eolica

e solare intermittente e questo valore destinato a crescere. Bisogner far dialogare una domanda che varia nel tempo con una potenza che ha una componente fluttuante. Gli inverters, che nellultimo decennio si sono evoluti migliorando le proprie caratteristiche, giocheranno un ruolo importante anche nellera delle smart grids incorporando sempre nuove funzioni. Gli edifici saranno al centro di questi cambiamenti. Da un lato, sempre pi, diventeranno produttori di elettricit verde. Il Decreto legislativo del 3 marzo 2011, tra laltro, prevede per le nuove costruzioni degli obblighi progressivamente crescenti di copertura della domanda energetica con le rinnovabili. Dallaltro occorrer intervenire sui consumi di energia. La modalit pi semplice quella di influire sui modelli comportamentali, ad esempio rendendo disponibili agli utenti le informazioni sui consumi e sui costi dellenergia in tempo reale. Ma si interverr anche in modo automatico in risposta alle condizioni al contorno. I contatori intelligenti verranno adattati per indicare le esigenze della rete e potranno inviare segnali ad elettrodomestici ed impianti di climatizzazione consentendo di adattare il loro utilizzo in relazione alle informazioni che provengono dallesterno. Si espander progressivamente anche limpiego di sistemi di accumulo, prima con la diffusione di bacini idroelettrici di pompaggio peraltro gi presenti nel paese, poi con sistemi decentrati, condominiali, in grado di stoccare lenergia in eccesso e di cederla quando invece la domanda aumenta. In una fase successiva, a fronte di una larga diffusione delle auto elettriche, anche la ricarica dei veicoli potr essere gestita per assecondare i profili della richiesta.

Limpianto fotovoltaico
Dalla cella al generatore fotovoltaico
Fotovoltaico una parola che signifi ca produzione di energia elettrica tramite la luce; lenergia fotovoltaica sfrutta infatti la radiazione solare, convertendo direttamente lenergia dei fotoni, presenti nella radiazione solare, in energia elettrica, senza uso di combustibili, senza emissione di inquinanti e senza luso di parti in movimento: una tecnologia, quindi, semplice e virtualmente priva di manutenzione. Il funzionamento dei dispositivi fotovoltaici si basa sulla capacit di alcuni materiali, detti semiconduttori, di emettere elettroni se opportunamente trattati e sottoposti allenergia luminosa del sole. Il materiale pi utilizzato per produrre la cella fotovoltaica, elemento base di ogni modulo fotovoltaico, il silicio, questo sia per la grande disponibilit in natura, sia per la grande conoscenza tecnologica accumulata: il silicio infatti lelemento base di tutti i dispositivi utilizzati nellindustria elettronica. La cella fotovoltaica una sottilissima lamina di silicio, opportunamente lavorata, di dimensioni tipiche 6 x 6, cio circa 150 mm x 150 mm, sulla cui superficie sono stati posti degli elettrodi in grado di convogliare lenergia elettrica prodotta; una cella cos composta in grado di produrre, sottoposta alla massima radiazione solare di 1000W/m2, una corrente (I) di circa 8 Ampere, con una tensione (V) ai suoi capi di circa 0,5V. Essendo questa potenza insufficiente per il normale utilizzo, un generatore fotovoltaico non costituito da un singolo modulo; ad esempio un normale impianto domestico da 3 KW pu essere costituito da 13 moduli di potenza 230W luno: P=230W X 13 = 2990W = 2.99KW Per raggiungere le elevate potenze richieste, i grossi impianti fotovoltaici possono essere costituiti da parecchie centinaia di moduli, collegati tra loro in serie, in modo da sommarne le tensioni fino a raggiungere il valore pi opportuno, normalmente di alcune centinaia di volt. La struttura cos costituita si chiama stringa fotovoltaica e pu essere composta da un numero di moduli compreso tra 10 e 20 collegati tra loro in serie.

gura 01: cella fotovoltaica Il modulo fotovoltaico essenzialmente una struttura metallica che contiene al suo interno un certo numero di celle fotovoltaiche (normalmente 60), protette opportunamente dallumidit e dagli agenti atmosferici, e collegate tra loro in serie; do il modulo fotovoltaico, quindi, sar in grado di erogare la corrente di 8 Ampere a una oro pari alla somma delle tensione di lavoro ni di cella, di circa 30 V. singole tensioni un modulo di dimensioni dimensio si sio s io i on ni i Ne risulta perci potenz en enz en enza nz za t ipi ip p ca pi a circa 1 m x 1,65 m, con potenza tipica ria da 200 a 24 240 40 W 40 Wa att tt. t. (P = V X I ) che varia Watt.

gura 02: modulo fotovoltaico

gura 03: stringa fotovoltaica gura 04: impianto fotovoltaico

Gli impianti fotovoltaici


Gli impianti fotovoltaici sono generalmente suddivisi in due grandi famiglie: | Impianti per lelettrificazione di utenze isolate dalla rete (si parla anche di applicazioni off grid, di applicazioni stand alone, ad isola): per siti quindi poco accessibili dove non distribuita lenergia elettrica, ad esempio i rifugi alpini.

Se la potenza non sufficiente, saranno utilizzate tante stringhe fotovoltaiche fino a raggiungere la potenza richiesta. Linsieme delle stringhe utilizzate, e quindi linsieme di tutti i moduli, viene chiamato generatore fotovoltaico. Il generatore fotovoltaico una struttura che presenta una tensione continua ai suoi capi di alcune centinaia di volt e una corrente massima, se le stringhe sono collegate in parallelo, pari al multiplo della corrente di stringa. Come una grande pila solare il generatore erogher energia in funzione della radiazione solare che lo colpisce.

| Impianti per lalimentazione di utenze collegate alla rete pubblica (applicazioni on grid o grid connected): la stragrande maggioranza delle attuali applicazioni del fotovoltaico, applicazioni di cui ci occuperemo in questa pubblicazione. In generale, lenergia prodotta dallimpianto fotovoltaico pu essere o meno utilizzata dallutente contemporaneamente alla sua produzione, in quanto non detto che lutente durante il giorno consumi tutta lenergia in quel momento prodotta. Ci pu ad esempio essere il caso di unapplicazione industriale, in cui il consumo legato allutilizzo dei macchinari avvenga effettivamente di giorno, contemporaneamente alla produzione, oppure un caso, diametralmente opposto, di unapplicazione domestica, in cui lutente essendo fuori casa durante il giorno, consumer energia durante

le ore serali, quando necessariamente non vi produzione. Nasce quindi il problema di dove accumulare lenergia prodotta in eccesso e dove prelevarla per le esigenze nelle ore di non irraggiamento solare. Nel primo caso (applicazioni off grid), lenergia in eccesso deve essere stoccata durante il giorno in grossi accumulatori che distribuiranno lenergia elettrica durante le ore notturne. Nel secondo caso (applicazioni on grid), non necessaria la presenza di un accumulatore (le batterie stazionarie sono ingombranti, costose e richiedono una costante manutenzione) in quanto per stoccare lenergia prodotta in eccesso dallimpianto, e prelevarla quando richiesta, si pu utilizzare la rete elettrica stessa, a cui limpianto viene collegato in parallelo.

La misura dellenergia prodotta e scambiata


Il punto di connessione alla rete pubblica diventa quindi per lutente attivo il punto in cui avviene lo scambio di energia con la rete (si parla normalmente di scambio su posto). Le utenze collegate in rete usufruiscono in Italia di un sistema di incentivazioni alla produzione, detto conto energia.

Per tali impianti prevista lerogazione di un incentivo economico, da parte del GSE (Gestore dei Servizi Energetici), proporzionale allenergia prodotta. Nasce quindi lesigenza di misurare tale energia e per questo scopo presente un contatore di misura aggiuntivo, posto alluscita dellinverter. Il normale contatore sito nel punto di connessione alla rete, che per un utente passivo misura solo lenergia prelevata dalla rete, diventa quindi un misuratore bidirezionale, che opera sullenergia sia prelevata che immessa in rete (vedi fig. 05).

Lo scopo del misuratore bidirezionale quello di misurare quanta energia viene prelevata e quanta immessa, per questultima si otterr un ritorno economico, da parte del GSE, delle spese contabilizzate nella bolletta da parte del gestore di rete. La misura deve tenere conto anche di quando avviene questo scambio, essendo la tariffa energetica variabile secondo fasce orarie.

gura 05: Schema di base di un impianto fotovoltaico on-grid

La connessione attiva
Nelle applicazioni on grid, lutente non pi utilizzatore passivo della rete elettrica, ma diventa soggetto attivo, produttore di energia elettrica che immetter in rete nei momenti di eccesso di produzione del proprio impianto, per poi prelevarla nei momenti di sovra-utilizzo o nelle ore notturne.

Linverter fotovoltaico
Un inverter fotovoltaico un dispositivo che presenta un ingresso, a cui viene collegato il generatore fotovoltaico, e una uscita, alla quale si collega la rete dellutilizzatore. La funzione dell inverter quella di trasformare la corrente continua (cc) erogata dal generatore fotovoltaico, che non pu essere utilizzata dalle normali applicazioni, in corrente alternata sinusoidale (ca), conforme ai requisiti richiesti dalle applicazioni domestiche o industriali. Assieme al generatore, linverter costituisce quindi il componente fondamentale di un impianto fotovoltaico. Come abbiamo visto, linverter si interfaccia con la rete elettrica per immettere lenergia prodotta dallimpianto fotovoltaico, fornir di conseguenza una tensione sinusoidale, di frequenza pari a 50 Hz (vedi fig. 01).

gura 01: esempio di corrente sinusoidale

Per le utenze domestiche, la rete di allaccio monofase con tensione nominale di 230V: su tale rete linverter erogher energia proveniente dallimpianto. Per le applicazioni nella piccola industria /artigianato, invece, lenergia elettrica normalmente distribuita in modo trifase, con una tensione di 400V c.a., quindi necessaria la presenza di inverter fotovoltaici trifase, o pi inverter monofase collegati in modo opportuno per effettuare lo scambio di energia con la rete. Per grossi impianti, la tensione di erogazione non pi a 400V ma molto pi alta, per cui per collegarsi alla rete elettrica oltre a un inverter trifase necessaria la presenza di un trasformatore che innalzi i valori dalla bassa tensione (BT, 400V) alla media tensione (MT, di valore 15.000-20.000 V). In Italia, secondo la normativa del Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI 11-20, Variante 1), possibile il collegamento alla rete monofase per una potenza massima di 6 kW (6000 W), al di sopra della quale linverter dovr essere trifase. Linverter trifase si allaccer alla Bassa Tensione (BT) per una potenza massima di 100 KW, estendibili in certi casi fino a 200 kW. Per potenze superiori, fino a 6 MW (6000 kW), il collegamento avverr con trasformatore in Media Tensione MT.

gura 02: grande impianto con cabina inverter

Un inverter per ogni esigenza


La scelta dellinverter per un impianto fotovoltaico piuttosto complessa. In commercio si trovano moltissime tipologie di prodotto, ognuna delle quali apparentemente in grado di soddisfare tutte le esigenze dei soggetti coinvolti (progettista, installatore e utente finale). In realt non esiste una soluzione univoca: alcuni requisiti che deve possedere un inverter variano a seconda del tipo di applicazione in cui verr utilizzato, altri vanno valutati a prescindere dallapplicazione. Di seguito forniremo, a progettista e installatore, alcuni consigli e parametri utili per la scelta dellinverter ottimale.

gura 03: impianto industriale con inverter trifase

Il rendimento

Un inverter fotovoltaico produce energia elettrica grazie allenergia fornita dal generatore fotovoltaico. Il rendimento, o efficienza (Pac), di un inverter il rapporto tra quanto erogato verso la rete elettrica (potenza in alternata ), e lenergia in ingresso allinverter stesso (potenza del generatore, Pdc), prodotta dal generatore fotovoltaico. = Pac Pdc Naturalmente tale rapporto sar sempre inferiore ad 1, in quanto non tutta lenergia potr essere convertita, ma una parte verr dissipata dallinverter nel suo funzionamento (autoconsumo dellinverter: Pac = Pdc = Pdc Pautoconsumo Pautoconsumo <1 Pdc

un rendimento alto gi a una potenza di ingresso minima, in modo da sfruttare al meglio anche le ore di minor irraggiamento. Allaumentare dellenergia prodotta dallimpianto, il rendimento cresce ulteriormente fino a raggiungere picchi elevatissimi: il rendimento massimo ( MAX) pu raggiungere valori del 97-98% nei prodotti migliori. Un dato altrettanto importante la costanza del rendimento: la curva dovrebbe infatti raggiungere valori molto elevati e rimanere piatta per un range di potenza il pi ampio possibile, in modo da mantenere la massima produttivit in tutte le condizioni di irraggiamento, dal minimo della mattina o delle giornate pi cupe, al massimo irraggiamento delle giornate estive pi luminose. Ogni modulo fotovoltaico eroga la sua massima potenza con lirraggiamento massimo a cui viene testato in laboratorio (pari a 1000 W/m2), con valori inferiori la potenza sar proporzionalmente inferiore. Un irraggiamento solare di 1000 W/m2 difficilmente raggiungibile nelle applicazioni pratiche, studi sul campo hanno dimostrato che per circa il 90% della vita di esercizio un generatore fotovoltaico lavorer con irraggiamenti compresi tra 200 e 900 W/m2, quindi esso non fornir quasi mai allinverter la massima potenza che pu generare, ma si assester prevalentemente su valori intermedi, variabili continuamente durante la giornata.

Ad esempio, in una tipica giornata di sole, lirraggiamento che produce il 5% di potenza allingresso dellinverter sar presente per pochi minuti, allalba e al tramonto, quindi il suo valore deve valere (pesare) poco nella media (coefficiente 0,03 nella formula). Verr viceversa dato massimo peso al rendimento corrispondente al 50% di carico, perch i valori intermedi di potenza del generatore fotovoltaico sono a lungo presenti nella giornata (coefficiente 0,48 nella formula), e cos via.

gura 01: grafico del rendimento di un inverter

Poich lenergia fotovoltaica una risorsa preziosa, ne deve essere sprecata il minimo possibile, per cui fondamentale che il rendimento dellinverter sia molto alto, con un valore quindi pi vicino possibile allunit. Il rendimento di un inverter per non costante: alle prime luci dellalba, quando il generatore eroga una potenza minima, il rendimento minore, in quanto lenergia necessaria allinverter per il proprio funzionamento (Pautoconsumo) risulta essere una fetta importante dellenergia al suo ingresso (vedi fig. 01, a bassa potenza il valore dellefficienza parte da 0). Crescendo lirraggiamento solare, e con esso lenergia del generatore, il rendimento cresce; importante che linverter abbia

Rendimento Europeo
Il parametro Rendimento Europeo rende conto della uniformit di rendimento al variare della potenza. Per calcolarlo viene conteggiata una media dei rendimenti al variare dell irraggiamento: al 5, 10, 20, 30, 50 e 100% della potenza in ingresso. La media pesata, vale a dire che i rendimenti vengono moltiplicati per dei coefficienti, in funzione delleffettivo tempo di utilizzo nella giornata.

I valori di efficienza europea ed efficienza massima sono obbligatoriamente presenti in tutti i data sheet degli inverter. Questi parametri sono elevatissimi, quasi prossimi al 100% sui moderni prodotti di elevata qualit. Lefficienza europea naturalmente inferiore a quella massima, essendo questa il picco dellefficienza, ma il suo valore quello che viene normalmente utilizzato nel calcolo delleffettiva produttivit dellimpianto, essendo lirraggiamento continuamente variabile durante il giorno. Unindicazione della costanza di rendimento di un inverter fornita anche dallo scostamento tra questi due valori ( MAX - Euro): tanto pi il valoredellefficienza europea si avvicina al valore massimo, tanto pi la curva si assester su valori costanti al variare del carico, evitando picchi di efficienza, di scarso interesse pratico.

Efcienza al variare della tensione


Unultima considerazione riguardo al rendimento, va fatta considerando che questultimo pu variare non solo in funzione della percentuale di carico, ma anche in funzione della tensione del generatore fotovoltaico. Non infatti possibile che un inverter abbia sempre lo stesso rendimento, a qualunque tensione di lavoro. Facendo un esempio concreto, se un impianto costituito da 30 moduli, possibile collegarlo utilizzando 3 stringhe in parallelo da 10 moduli, o 2 stringhe in parallelo da 15 moduli. Questo due scelte comportano una diversa tensione operativa dellimpianto, bisogna quindi valutare quale di queste tensioni ottimale per lefficienza in ogni situazione di irraggiamento. Il costruttore fornisce obbligatoriamente i dati di rendimento massimo ed europeo, ma non tenuto a comunicare quale sia il valore di tensione di ingresso su cui si basano i calcoli. Linverter pu quindi lavorare in un range di tensione diverso da quello per cui il costruttore ha fornito i dati di efficienza

gura 02: per una valutazione completa vengono fornite varie curve di rendimento in funzione del carico, ogni curva ha come parametro la tensione di ingresso.

(che tipicamente sar la tensione ottimale). Il tecnico dovrebbe quindi prendere in considerazione inverter le cui schede tecniche riportino non solo i dati obbligatori MAX e Euro, ma anche landamento in funzione della tensione del generatore. Nel definire la lunghezza della stringa il progettista accorto, conoscendo landamento dellefficienza, dovr cercare se possibile di formare stringhe di moduli con tensioni di lavoro che massimizzino lefficienza dellimpianto.

Consumo notturno
Durante la notte linverter spento e i circuiti di controllo sono in stand-by; in questi casi spesso possibile, alimentando linverter con normale presa di corrente, effettuare delle verifiche della produzione giornaliera accendendo il display e visualizzando i dati in memoria: importante che in queste condizioni il consumo sia minimo.

Potenza minima in ingresso


Allalba linverter comincer a erogare energia in rete solo quando lirraggiamento avr raggiunto un valore minimo, tale da garantire leffettivo auto-sostentamento dellinverter: un basso valore della potenza minima implica un funzionamento anche in condizioni di scarso irraggiamento, quindi maggiore produzione di energia.

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Il dispositivo MPPT
Essendo la corrente imposta dalle condizioni di luce, la tensione andr quindi scelta in modo opportuno; tale valore non pu essere aumentato in modo indefinito: superato un certo livello, infatti, la corrente erogata, prima pressoch costante al variare della tensione, tender a precipitare rapidamente a zero, rendendo nullo il prodotto e quindi annullando, di fatto, la potenza . La curva caratteristica di un modulo fotovoltaico ha un andamento di questo tipo: (vedi fig. 01). Nel diagramma sono rappresentati i parametri di corrente / tensione di un modulo fotovoltaico (curve in rosso) al variare della radiazione incidente, da una curva alla massima radiazione di 1000 W/m2, per scendere fino alle curve relative ai valori minimi di radiazione. La potenza erogata (il prodotto V x I), essendo praticamente costante la corrente, ha un andamento che cresce linearmente con la tensione, (curve in azzurro sul diagramma, una per ogni livello di radiazione): ci valido fino a un punto di massimo, detto punto MPP, (Maximum Power Point, punto di potenza massima), oltre il quale il brusco calo della corrente lo fa calare a 0. Per ogni livello di radiazione va quindi individuato il punto MPP, la corrispondente corrente IMPP e la tensione VMPP: questo sar il punto di lavoro ottimale per il modulo fotovoltaico in quella data condizione di lavoro.

La presenza di un dispositivo che consente di massimizzare la potenza prelevabile dal campo fotovoltaico, chiamato MPPT (Maximum Power Point Tracker, inseguitore del punto di massima potenza), forse, insieme allelevata efficienza, uno dei punti pi caratterizzanti e qualificanti di un inverter fotovoltaico. Per poter comprendere lutilit di tale dispositivo, analizzeremo la curva caratteristica di un modulo che riporta la corrente e la tensione erogata. La corrente (I) erogata da un modulo fotovoltaico, o da una stringa di moduli, proporzionale alla radiazione solare incidente. La tensione elettrica della stringa di moduli (V) pu invece essere impostata dallinverter: da 0 (stringa in corto circuito) a una tensione massima (circuito aperto). Poich la tensione moltiplicata per la corrente mi fornisce la potenza elettrica erogata dal modulo: P=VXI Lobbiettivo di massimizzare questo risultato, per ottenere il massimo dal generatore solare a parit di radiazione incidente.

gura 01: grafico MPPT

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Punto di lavoro errato

gura 02: esempio di MPPT errato

ad esempio con una potenza del 10% inferiore a quella massima (vedi fig. 02). Sfortunatamente per questo algoritmo non esistono attualmente parametri di misura ufficiali che siano riportati nella documentazione tecnica di ogni inverter, come pu essere il dato dellefficienza europea; risulta quindi oggettivamente difficile per lacquirente scegliere un inverter in base alla bont del suo MPPT, se non pretendendo dal costruttore indicazioni pi complete possibili sulla effettiva efficacia, in tutte le condizioni di tensione e potenza di ingresso.

Ci sono comunque alcune considerazioni importanti da effettuare per la valutazione di un MPPT. Tipicamente i costruttori mettono in evidenza la velocit del proprio sistema, ovvero la velocit con la quale reagisce alle variazioni dei parametri di lavoro del generatore fotovoltaico. Tuttavia, un recente studio del Fraunhofer Institute (listituto di ricerca applicata pi grande dEuropa v. 03) mette in dubbio la rilevanza della velocit dellMMPT rispetto alla sua accuratezza, questa posizione trova conferma se si analizzano gli elementi che determinano il cambiamento del punto di massima potenza in un generatore fotovoltaico.

MPP Tracker
Da quanto detto risulta evidente che per un inverter fotovoltaico necessario disporre di un dispositivo interno, e del relativo algoritmo di comando, che permetta di effettuare linseguimento (in inglese Tracking) del punto di massima potenza nel modo pi rigoroso possibile: il valore si sposta infatti continuamente al variare delle condizioni ambientali, come ad esempio al mutare dellirraggiamento o della temperatura (si parla quindi di dispositivo MPPT, Maximum Power Point Tracker).

MPPT: velocit o accuratezza?


Al pari dellefficienza, laccuratezza dellMPPT costituisce lelemento che influisce maggiormente sulleffettiva produttivit dellinverter; maggiore lefficacia nellinseguire ogni istante il punto di lavoro e maggiore sar la produttivit dellimpianto. Risulta infatti evidente che sarebbe perfettamente inutile effettuare un grande sforzo per disporre della massima efficienza in un inverter, passando ad esempio dal 96 al 97%, se poi ci si trovasse, a causa di un dispositivo MPPT inefficace, ad assorbire energia dal generatore fotovoltaico in un punto di lavoro che fosse lontano dal punto ottimale, un punto

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Variazioni di temperatura
Prendiamo ad esempio le variazioni di temperatura dei moduli: se da un lato queste variazioni hanno una forte influenza sullMPP, poich modificano tensione e corrente dei moduli, dallaltro questi cambiamenti si verificano molto lentamente a causa della massa termica consistente, non richiedono quindi una particolare velocit di adeguamento (vedi fig. 03).

Variazioni di irraggiamento
Contrariamente allopinione comune, il variare dellirraggiamento, a differenza della variazione della temperatura, non influenza in modo significativo lMPP, se non a livelli di radiazione modesta. Come visualizzato dal grafico seguente, una diminuzione di irraggiamento riduce proporzionalmente la corrente emessa dal modulo, ma non modifica significativamente

la tensione, che resta pressoch costante tra i 1.000 e i 300 W/m2, non richiedendo quindi un punto di lavoro (tensione di lavoro) significativamente diverso. Oltretutto, misure effettuate da numerosi centri di ricerca hanno dimostrato che una variazione di irraggiamento di 100 W/m2 non pu impiegare meno di 1 s a manifestarsi, quindi anche in questo caso non necessario che lMPPT sia eccezionalmente veloce (vedi fig. 04).

In conclusione, lo studio del Fraunhofer ISE ha dimostrato che lalgoritmo ottimale deve esser in grado di variare la tensione di lavoro con una velocit modesta, compresa tra lo 0,1% e l1% della tensione Vmpp ogni secondo. Un comportamento significativo, invece, rappresentato dalla capacit di procedere a piccoli passi, piccoli step di variazione della tensione, per garantire unelevata accuratezza di inseguimento.

gura 03: Andamento di tensione e corrente su un modulo fotovoltaico al variare della temperatura: la variazione di tensione consistente, e con essa la variazione dellMPPT.

gura 04: La tensione ottimale rimane pressoch costante al variare della radiazione incidente, fino a radiazioni attorno ai 300W/m2

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Le topologie costruttive
Principio di funzionamento
Come detto la funzione dellinverter quella di trasformare una tensione continua, fornita dal generatore fotovoltaico, in una tensione alternata sinusoidale, una tensione, cio, che subisce una inversione di polarit con una frequenza ben stabilita (il nome inverter suggerisce infatti la funzione di invertitore di polarit), in Europa tale frequenza di 50 volte al secondo (50Hz).

Il trasformatore
Dal punto di vista costruttivo, esistono svariate tipologie di inverter utilizzate dai costruttori, la cui scelta deriva da vari fattori: la potenza in gioco, la necessit di avere un range di tensione in ingresso pi o meno ampio e la necessit o meno dellisolamento galvanico del generatore rispetto alla rete. Si possono comunque individuare tre macro-famiglie di inverter fotovoltaici: | Inverter con trasformatore di isolamento alla frequenza di rete; | Inverter con trasformatore di isolamento in alta frequenza; | Inverter non isolati.

Per ottenere da una tensione continua una tensione di tipo sinusoidale si utilizzano dei convertitori di tipo switching, degli apparati quindi che sono essenzialmente costituiti da dispositivi elettronici di potenza, fatti funzionare come degli interruttori, accesi o spenti, a una frequenza molto elevata. Modulando opportunamente i tempi di accensione e di spegnimento di questi interruttori (switch), si ottiene unonda quadra con una composizione armonica, avente la fondamentale di frequenza pari alla sinusoide che si dovr riprodurre (tecnica detta PWM, Pulse Width Modulation, o modulazione di ampiezza dellimpulso). La presenza di un successivo fi ltro permette di ricostruire la forma donda sinusoidale richiesta dalla rete, eliminando tutte le componenti armoniche presenti nellonda quadra modulata.

Gli inverter con trasformatore alla frequenza di rete sono costituiti essenzialmente da un singolo convertitore di tipo switching, che si occupa di trasformare la tensione da continua ad alternata. Lalgoritmo di comando di tale convertitore dovr inoltre necessariamente permettere anche il tracking del punto di massima potenza (MPPT), mentre in cascata al convertitore dovr essere presente un filtro per creare la tensione sinusoidale, nel punto di connessione alla rete in cui presente il trasformatore (vedi fi g. 01). Il trasformatore ha molteplici funzioni: | Adegua il livello di tensione del circuito primario; il trasformatore normalmente progettato in modo da elevare la tensione sinusoidale presente al suo ingresso, in modo da adeguare la tensione del generatore (di solito insuffi ciente) alla tensione della rete. | Applica una separazione galvanica tra generazione fotovoltaica e utenza; fondamentale per le applicazioni dove viene richiesto lisolamento galvanico, in Italia la legislazione attuale prescrive questo processo per potenze immesse in rete superiori a 20 KW, ecco perch normalmente gli inverter superiori a 20 KW ne sono dotati.

Inverter con trasformatore di isolamento alla frequenza di rete Si tratta di una topologia che ha avuto sviluppo con i primi modelli di inverter fotovoltaici, ma presente ancora sul mercato in tutte le taglie di potenza. Luso del trasformatore comune su molti inverter centrali venduti in Italia per potenze superiori a 20 KW, per potenze inferiori, infatti, non costituisce la scelta tecnologica pi indicata, se non in casi applicativi particolari.

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Inverter con trasformatore di isolamento in alta frequenza Questi tipi di inverter presentano normalmente pi stadi di conversione switching collegati uno allaltro in cascata. Normalmente uno di questi stadi prevede per il suo funzionamento luso di un trasformatore. Poich la dimensione di un trasformatore inversamente proporzionale alla frequenza a cui viene comandato, ed essendo in questo caso la frequenza di comando molto elevata, si ottengono dimensioni molto compatte e linverter risulta avere peso e ingombri ridotti (vedi fi g. 02).

gura 01 schema dinverter con trasformatore di isolamento alla frequenza di rete

| Permette, dato lisolamento galvanico, di collegare a massa un polo del generatore fotovoltaico, un collegamento altrimenti vietato sugli impianti non isolati. Collegare un polo del generatore fotovoltaico a massa prescritto in molti impianti che utilizzano moduli a film sottile, mentre non necessario con luso dei normali moduli cristallini. | Fornisce unintrinseca protezione contro limmissione di corrente continua in rete: le norme italiane impongono pesanti prescrizioni rispetto alla non immissione di corrente continua in rete, poich per principio fi sico un trasformatore non pu trasferire energia se non alternata, la presenza di un trasformatore direttamente collegato alla rete garantisce la non immissione di corrente continua.

N.B: Il valore massimo della componente continua ammissibile in rete regolato in Italia dalla norma CEI 11-20-V1; tale valore limitato allo 0,5% della corrente ef cace sinusoidale immessa in rete.

Rimangono comunque alcune problematiche legate alluso del trasformatore in alta frequenza, in quanto, bench si riesca a ridurre drasticamente lingombro del trasformatore, questultimo comunque presenta una dissipazione non trascurabile, che riduce di conseguenza il rendimento dellinverter; la topologia complessa, con pi stadi in cascata, complica lintera struttura e normalmente contribuisce a ridurre ulteriormente il rendimento. Inoltre, la presenza di un trasformatore permette l isolamento galvanico dellimpianto, in questo caso per, non essendo posto direttamente sulluscita, non garantita lintrinseca protezione contro limmissione di corrente continua in rete .

La topologia a trasformatore di rete ha per dei difetti intrinseci, che la rendono consigliabile solo nei casi di effettiva necessit, infatti, essendo il trasformatore in bassa frequenza, ha un ingombro e un peso notevoli, rendendo poco maneggevole linverter. La cosa ben poco gradita, specialmente nei piccoli inverter di stringa, che debbono essere facilmente installabili. Il suo uso inoltre comporta un calo di rendimento (2-3%) dellinverter, rispetto ai modelli privi di trasformatore, a causa delle perdite intrinseche dello stesso.

gura 02: schema dinverter con trasformatore di isolamento in alta frequenza

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gura 03: schema dinverter non isolato

Inverter non isolati Questa categoria di inverter non prevede alcun tipo di trasformatore di isolamento, ci permette di evitare importanti pesi e ingombri, ottenendo invece rendimenti molto elevati. Le confi gurazioni sono varie, ma quella pi comune prevede due convertitori in cascata: il primo convertitore (boost) provvede a elevare la tensione di ingresso fi no a un valore stabilito, per permettere al secondo stadio (invertitore) di funzionare in modo ottimale, generando la tensione alternata verso la rete (vedi fi g. 03). Il primo convertitore incaricato di eseguire linseguimento dellMPP, inoltre elevando la tensione di ingresso fi no al valore richiesto, permette al generatore fotovoltaico di funzionare anche con tensioni molto basse.

Si ottiene cos un range di tensione molto ampio in ingresso, un vantaggio che permette, come vedremo, grande libert nel dimensionamento delle stringhe. Gli inverter non isolati hanno quindi il pregio di garantire il massimo in termini di rendimento e leggerezza, fornendo inoltre una grande versatilit data lampia gamma di tensioni in ingresso; si tratta quindi della scelta tecnologica pi avanzata, che ha trovato ampio impiego negli inverter di piccola taglia, in particolare in quelli di potenza inferiore a 20 KW. Tale confi gurazione, a seconda di come viene realizzata, pu comunque comportare alcune criticit di utilizzo con i moduli a lm sottile, molto sensibili alle fl uttuazioni della tensione rispetto a terra.

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Cos la protezione di interfaccia?


Linverter ha il compito di immettere energia in rete, per fare questo deve adattare la propria tensione e la propria frequenza a quella della rete stessa: in pratica si pu dire che agisce come un generatore di corrente sinusoidale verso la rete. Se per questi valori differiscono dai limiti massimi stabiliti dalla normativa, un dispositivo automatico di disinserzione, detto dispositivo o protezione di interfaccia (PI), deve scollegare linverter dalla rete, in tempi molto rapidi (0,1 secondi per la BT, bassa tensione). I principali parametri controllati sono la tensione (non deve essere troppo alta o troppo bassa, ad esempio per un collegamento in BT i limiti sono 20% rispetto al valore di tensione nominale) e la frequenza (per la BT i limiti concessi prima del distacco sono 50,3 Hz e 49,7Hz). chiaro comunque che la tensione e la frequenza di lavoro sono imposte dalle condizioni operative della rete, non dallinverter, questultimo pu solo adeguarsi ed obbligato a scollegarsi in caso di sforamento dei limiti.

Nel caso sfortunato di rete particolarmente distorta, magari per cause indipendenti dallutente (casi tipici possono essere di utenti molto lontani dalla cabina di trasformazione o utenti in zone industriali, spesso soggette ad inserzioni di carichi impulsivi sulla linea), linverter pu essere soggetto a sbalzi notevoli di tensione e conseguenti frequenti interruzioni di erogazione. Le interruzioni comportano un calo di produttivit dellimpianto, in quanto il distacco immediato, ma il successivo ricollegamento richiede spesso alcuni minuti di diagnosi della effettiva bont della rete prima della riconnessione. In generale, pur garantendo le specifi che di omologazione del dispositivo di interfaccia, il costruttore dovr garantire una ridotta propensione allo scollegamento in caso di falso allarme, come nel caso di perturbazioni momentanee della rete (ad esempio dovute a inserzioni/disinserzioni di carichi induttivi).

Perch linverter si scollega dalla rete in caso di black-out?


La ragione dello scollegamento obbligatorio legata ai seguenti rischi: | Rischio di shock elettrico: per evitare di continuare ad alimentare il guasto, introducendo cos situazioni di pericolo per le persone addette alla manutenzione. | Guasti alle apparecchiature: linverter, una volta mancata rete, non in grado di garantire una adeguata stabilit alla forma donda di tensione, e alla sua frequenza, di conseguenza tale alimentazione potrebbe non essere conforme alle specifi che garantite dal gestore di rete, con possibile danneggiamento dei carichi locali. | Ulteriori guasti al ritorno dellerogazione di energia: in caso di richiusura automatica o manuale di interrutori sulla rete di distribuzione, la PI evita che il generatore possa trovarsi in discordanza di fase, tensione o frequenza con la rete nel momento di riconnessione.

Da cos costituita la protezione di interfaccia?


Per impianti connessi alla rete BT del distributore, la protezione costituita da un contattore o da un interrutore automatico, che interviene su tutte le fasi interessate e sul neutro, di categoria AC-7 se monofase, o AC-1 se trifase (CEI EN60947-4-1). Nel caso degli inverter privi di isolamento galvanico, che normalmente rispondono alle norme di sicurezza tedesche VDE0126-1-1, vi un doppio dispositivo bipolare di sgancio dalla rete (2 rel bipolari), per avere ridondanza nella protezione. Viene inoltre monitorata anche la presenza di una eventuale componente continua: secondo la norma CEI 11-20 V1: Idc massima < 0,5% I ef cace erogata in rete.
Norme di riferimento: per la media tensione il riferimento la norma CEI 0-16 V2, per la bassa tensione in attesa di una apposita norma CEI, valgono le norme redatte dal singolo gestore di rete, (ad esempio per ENEL la norma DK 5940).

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Tensione di ingresso
Come detto, un impianto fotovoltaico formato da una o pi stringhe a seconda della potenza. Specialmente per i piccoli inverter di stringa, un dato molto importante lampiezza del range di tensione accettato allingresso dellinverter stesso. Se il range di tensione MPPT molto ampio, e con esso la tensione massima accettata in ingresso suffi cientemente alta, si avr un inverter molto versatile, infatti questo permetter lutilizzo di stringhe di lunghezza diversa, il che pu essere molto utile per i piccoli impianti, dove il numero di moduli limitato e spesso questioni logistiche di disposizione dei moduli su falde del tetto richiedono di utilizzare stringhe di lunghezza imposta. Facciamo alcuni esempi:

Esempio1
Supponiamo di dover dimensionare un impianto con una potenza di 3 KW sulla falda di un tetto, per fare questo potremmo utilizzare 13 moduli monocristallini con una potenza di 230W: P = 230X13 2990W Oppure potremmo utilizzare 12 moduli da 235W: P = 235X12 2020W Nel primo caso otteniamo una potenza superiore, pur senza sforare il limite imposto di 3 KW, quindi la scelta, a meno che non vi siano problemi di spazio sulla falda per cui non si possono disporre pi di 12 moduli, consigliabile. Supponiamo di effettuare questa scelta. Essendo 13 un numero dispari, non si possono fare due stringhe, di esempio 6 e 7 moduli, perch queste non sono parallelabili sullo stesso ingresso lavorando a tensioni diverse. In questo caso si dovrebbero utilizzare due inverter distinti, o un inverter particolare con due ingressi e due dispositivi MPPT separati, scelte comunque pi costose rispetto alluso di un singolo inverter. Luso di una singola stringa da 13 moduli, implica per la presenza di una tensione piuttosto elevata di ingresso, che non tutti gli inverter sono in grado di sopportare: sommando infatti la tensione a vuoto a bassa temperatura (che la tensione massima dei moduli) di 13 moduli monocristallini, ne risulta tipicamente una tensione superiore a 500V, che il limite di molti prodotti commerciali. Per un semplice impianto da 3 KW, risulta quindi necessario non usare un inverter qualunque, ma disporre di un inverter con tensione massima di ingresso di 550 o meglio 600V per avere margine di sicurezza maggiore.

Esempio 2
Supponiamo ora di dover dimensionare un impianto da 4500W sempre sul tetto di una abitazione; per avere la potenza massima utilizziamo 20 moduli policristallini da 225W: P = 225X20 4500W Luso di una singola stringa porta una non trascurabile comodit: permette di minimizzare luso dei cavi di collegamento tra moduli e inverter, infatti, eseguendo la calata dal tetto al locale inverter sar utilizzata solo una coppia di cavi (+ cavo di massa). Oltre a un vantaggio economico sul costo dei cablaggi, ci pu essere quindi un vantaggio pratico. Tipicamente infatti, se non prevista in origine, questa calata presenta delle diffi colt poich i cavi devono passare attraverso le canalette predisposte sulla casa, tipicamente gi sature di cablaggi... La scelta di predisporre una singola stringa da 20 moduli implica per una tensione massima, come somma della tensione dei singoli moduli, che risulta molto elevata, tipicamente superiore a 800V: si richiede perci luso di inverter con caratteristiche superiori. Supponendo viceversa di usare 2 stringhe in parallelo da 10 moduli, magari per la comodit di effettuare 2 stringhe su zone diverse del tetto, ci troviamo di fronte a problematiche diverse. Innanzitutto, essendo i moduli in parallelo, le correnti si sommano, quindi considerando la corrente massima del modulo (I corto circuito che tipicamente supera gli 8 Ampere), si deve utilizzare un inverter che possa sopportare una corrente di ingresso di almeno 16-17 Ampere: non tutti gli inverter possono sopportare tale corrente. In secondo luogo luso di soli 10 moduli in serie implica che la tensione MPPT di lavoro sia piuttosto bassa: moltiplicando per 10 la tensione MPPT di un tipico modulo alla massima potenza si ottiene un valore prossimo a 300V; considerando poi che alla effettiva temperatura di utilizzo la tensione MPP del modulo cala, ci si deve tenere un margine di sicurezza tipico del 15-20%, avendo quindi una tensione di lavoro minima: ~ 300x0.85 = 255V VMPPT, min =

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Basi di calcolo: | Potenza di 15 kW Da questi due semplici esempi si comprende come luso di inverter con grande tolleranza di tensione ed elevata corrente massima permette grande versatilit, riuscendo a coprire praticamente tutti i casi pratici. Vorremmo ora porre in evidenza un altro aspetto che depone a vantaggio delluso di un numero limitato di stringhe. Analizziamo a proposito il grafi co che riporta, per un impianto da 15 kWp, le perdite percentuali nei cavi di collegamento in base alla tensione di lavoro dellimpianto, e al numero di stringhe (vedi fi g. 01). | Moduli cristallini | 100 m di cavo per stringa | Diametro cavo 6 mm2

gura 01: grafico della percentuale di potenza persa in relazione alla configurazione delle stringhe

Come si pu vedere, formare 8 stringhe con tensione massima di 400V (come nel primo caso), anzich 3 stringhe con tensione massima di 1000V (ultimo caso sul grafi co), permette di guadagnare oltre lo 0,9% di effi cienza e questo si traduce in una grande quantit di energia in pi che viene prodotta in oltre 20 anni di funzionamento dellimpianto. Luso di stringhe pi lunghe permette di minimizzare le perdite nei collegamenti, oltre a ridurre i tempi di installazione e i costi dei cavi di collegamento. Questi aspetti economici assumono naturalmente valenza crescente al crescere della potenza dellimpianto.

Facciamo un esempio con un impianto da 100KW: con 420 moduli da 235W luno, per una potenza di c.a. 100KW, pu essere realizzato un impianto con 21 stringhe da 20 moduli luna, per una tensione massima superiore ad 800V. 21 stringhe X 20 moduli = 420 moduli Se il nostro inverter viceversa avesse un limite superiore alla tensione in ingresso pi basso, ad esempio 600V, si tratterebbe di collegare 30 stringhe di soli 14 moduli luna: 30 stringhe X 14 moduli = 420 moduli

Ci richiederebbe il 50% di cablaggi in pi, con i relativi costi e lincremento delle perdite sul rame.

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Elementi che inuenzano la vita utile dellinverter


Linverter costituisce, assieme ai moduli fotovoltaici, il componente fondamentale dellimpianto fotovoltaico e, contemporaneamente, uno dei suoi componenti pi critici, questo a causa della sua intrinseca complessit costruttiva. Un guasto dellinverter comporta conseguenze importanti sulla redditivit dellimpianto, pertanto va, per quanto possibile, evitato; un inverter per pu essere soggetto anche a malfunzionamenti che non ne impediscano il funzionamento, ma che molto pi subdolamente ne riducano leffi cienza e quindi riducano la produttivit dellimpianto. Per cautelarsi il pi possibile da queste problematiche, il progettista, nel dimensionare limpianto, dovrebbe tenere in considerazione alcuni punti fondamentali che coinvolgono sia la scelta dellinverter che le scelte impiantistiche. Protezione dagli agenti atmosferici Spesso le esigenze applicative richiedono che linverter sia alloggiato in ambienti non ottimali: per la presenza di umidit (installazioni allaperto, in cantine o zone umide delle abitazioni) o per la presenza di polveri (installazioni allaperto o in soffi tte). Laccumulo di polveri o umidit allinterno di un inverter pu essere molto dannoso per i circuiti elettronici, necessario quindi lutilizzo di prodotti che garantiscano la massima protezione dagli agenti atmosferici. Il livello di protezione indicato con la sigla IP seguita da un numero di due cifre, un valore crescente in base al livello di isolamento dalla polvere (prima cifra) e dallumidit (seconda cifra). Il valore minimo da utilizzare dovrebbe essere un isolamento di tipo IP54, tipico di molti inverter dotati di ventilatori interni, che tuttavia non protegge dallaccumulo nel tempo di umidit e sporcizia allinterno dellapparato. Il pressoch totale isolamento dallesterno che garantisce il livello di isolamento IP65, una garanzia in pi sulla vita dellinverter. Problematiche legate alla temperatura di funzionamento Nel caso di applicazioni in ambienti caldi, assume massima importanza leffi cienza del sistema di raffreddamento dellinverter. I componenti elettronici in generale (condensatori, dispositivi di potenza) hanno una vita utile, o se vogliamo una perdita di effi cienza, che inversamente proporzionale alla loro temperatura di funzionamento. Inoltre laumento di temperatura comporta per i componenti elettronici anche un calo di effi cienza, con conseguente calo di effi cienza dellinverter. Oltre al generoso dimensionamento dei componenti, utile per evitarne stress termici, quindi importante provvedere a un raffreddamento ottimale, che pu essere effettuato sia utilizzando la ventilazione naturale, sia utilizzando apposite ventole. Con la ventilazione naturale si orientano le superfi ci da raffreddare in verticale e si sfrutta (effetto camino) la naturale propensione dellaria calda a salire verso lalto; tale tecnica ha il vantaggio di non utilizzare alcuna parte in movimento, garantendo massima affi dabilit, ma effi cienza radiante modesta. Normalmente quindi questa tecnica non viene utilizzata per il raffreddamento del dissipatore principale, dove sono posti i componenti di potenza, per evitare di dover usare un dissipatore molto grande, che appesantirebbe eccessivamente linverter. Luso delle ventole comporta una ben superiore effi cienza nel raffreddamento, ma per evitare fenomeni di accumulo di polveri e umidit sui dispositivi elettronici, le ventole vanno poste allesterno dellinvolucro, convogliando laria sui dissipatori di potenza posti con la loro parte radiante rivolta allesterno dello chassis. Le ventole dovrebbero essere azionate solamente quando strettamente necessario (in presenza di alte temperature esterne e/o potenze in ingresso elevate); luso limitato a poche ore nei giorni pi caldi, anzich per parecchie ore ogni giorno, evita infatti inutili rumorosit e preserva lintegrit delle ventole stesse che, anche se di elevata qualit, hanno comunque una vita operativa limitata.

Le problematiche che coinvolgono linverter


Qualit costruttiva Ovviamente la qualit dei componenti utilizzati, e il loro corretto dimensionamento da parte del costruttore dellinverter, sono lelemento principe che determina leffi cienza nel tempo del prodotto. Affi darsi a costruttori di provata esperienza quindi importante per avere la certezza dellaffi dabilit del prodotto nel tempo.
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gura 01: esempio di sistema di raffreddamento dellinverter

Manutenzione Unadeguata e completa manutenzione fondamentale per leffi cienza degli inverter. Nei piccoli inverter di stringa, grazie ad alcuni accorgimenti costruttivi, le operazioni sono molto limitate, se non nulle. Nei grandi impianti, invece, come viene fatta manutenzione al generatore fotovoltaico (pulizia dei moduli, controllo dei cablaggi) allo stesso modo non va dimenticato di effettuare una manutenzione preventiva e programmata dellinverter, con particolare riguardo alle parti pi facilmente deperibili (condensatori, ventole, ma anche alle protezioni esterne come fusibili, SPD); operazioni che, prevenendo possibili guasti, permettono di avere inverter effi cienti per tutta la vita utile dellimpianto.

Dissipatore esterno

Nota1: non potendo escludere la possibilit di dover effettuare la sostituzione delle ventole, per gli inverter che lavorano nelle condizioni pi disagevoli, va privilegiata la possibilit di poter effettuare loperazione da parte dellinstallatore, senza la necessit di complicate manovre; negli inverter di stringa non deve essere necessario aprire lo chassis, operazione effettuabile solo da personale specializzato. Nota2: una corretta ventilazione importante per ottenere le massime prestazioni dallinverter, specialmente per quanto riguarda i grandi impianti con inverter centralizzati. Non sempre agevole calcolare le aperture, i fi ltri e le ventole che devono essere installate nel locale inverter per creare un ambiente ottimale per il suo funzionamento. Quando possibile, per i grandi impianti, meglio scegliere cabine inverter gi predisposte dal costruttore, che sicuramente sono in grado di rispettare tutti i requisiti per una suffi ciente ventilazione e un opportuno smaltimento del calore.

Box IP65 per dispositivi elettronici

Ventole

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Le problematiche che coinvolgono il progetto dellimpianto In generale, per evitare un invecchiamento precoce, o la rottura dellinverter, il progetto dellimpianto dovr essere effettuato a regola darte, evitando alcune problematiche. | Tensione del generatore Si dovr utilizzare linverter secondo i parametri massimi di funzionamento, in particolare si dovr rispettare, a lato generatore, la massima tensione di funzionamento a vuoto, il valore massimo riscontrabile alle minime temperature ambiente a cui sottoposto il generatore fotovoltaico. | Corrente del generatore Andranno monitorate anche la corrente e la massima potenza in ingresso: bench questa problematica normalmente non comporti un guasto immediato, ma solo laffaticamento dellinverter, questultimo lavorer al limite, auto-proteggendosi, limitando di fatto la corrente assorbita (e ovviamente limitando anche lenergia immessa in rete!). | Installazione Il luogo di installazione dellinverter dovr essere idoneo, rispettando le prescrizioni del costruttore sia per quanto riguarda le temperature ambiente massime e minime, sia per il grado di umidit massima concesso.

Nel caso di applicazioni si dovr fare attenzione ad utilizzare in esterno solo inverter adatti (inverter per uso outdoor, in genere IP65), evitando comunque, per quanto possibile, unesposizione diretta agli agenti atmosferici. raccomandabile inoltre rispettare le prescrizioni del costruttore per quanto riguarda gli spazi fi sici richiesti attorno allinverter per il raffreddamento, per evitare rischi di blocco dellinverter o derating di funzionamento a causa delle sovratemperature. | Protezioni elettriche Nonostante la generalizzata presenza di appositi dispositivi di protezione allinterno dellinverter (varistori, scaricatori a gas) si raccomanda luso di adeguate protezioni esterne (SPD) contro le sovratensioni di origine atmosferica, opportunamente dimensionate sia lato rete che lato generatore fotovoltaico (valutazione del rischio secondo la norma CEI 81-10/2), infatti come tutte le apparecchiature elettroniche, gli inverter sono molto sensibili alle sovratensioni elettriche indotte da scariche di fulmini. In genere nei piccoli impianti posti su abitazioni si utilizzano sul quadro DC SPD dimensionati per le scariche indirette, mentre opportuno che limpianto elettrico dellabitazione sia dotato di SPD (adatti anche

a scariche dirette) posti sul punto di connessione alla rete elettrica, questo fra laltro permette di proteggere tutto limpianto elettrico dellabitazione, non solo linverter fotovoltaico.

Inverter: quanta potenza?


Date le caratteristiche del generatore fotovoltaico, la potenza nominale non mai effettivamente erogabile (il calo causato dalla alta temperatura di funzionamento effettivo, impedisce al modulo di erogare la potenza massima di targa ottenibile solo nei test di laboratorio condotti a 25C). Quindi non strettamente necessario utilizzare un inverter avente potenza massima in ingresso maggiore o uguale a quella di targa del campo FV, per poterne sfruttare effettivamente tutta lenergia. Vi quindi la pratica, molto comune, di sottodimensionare leggermente linverter rispetto al campo fotovoltaico, specialmente quando sia ammessa dal costruttore una sovraccaricabilit temporanea (gli inverter centrali a trasformatore tipicamente ammettono un sovraccarico del 10-20% per 1-2 ore) Una tipica scelta quella di utilizzare un generatore avente una potenza fotovoltaica pari all85 100% della potenza nominale del generatore FV, questo in particolare nei siti (nord Italia) dove diffi cilmente si possono avere valori di irraggiamento solare massimi. Naturalmente il risparmio economico che pu derivare da questa scelta va opportunamente soppesato: si deve considerare ad esempio che un eccessivo derating dellinverter rispetto allimpianto, che comporta luso di una potenza sempre prossima a quella massima, non depone a vantaggio della vita del prodotto.

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Inverter centrale o di stringa?


Qualunque generatore fotovoltaico, dal pi piccolo impianto domestico, agli impianti multi megawatt di potenza, prevede la suddivisione dellintero numero di moduli fotovoltaici in stringhe , cio un numero prefi ssato di moduli, tipicamente da 10 a 24 secondo le esigenze, collegati tra loro in serie; ogni stringa dovr avere una potenza solitamente compresa tra 2 e 6 KW. Gli inverter di stringa sono cos chiamati perch prevedono il collegamento in parallelo di una o al massimo alcune stringhe di moduli al loro ingresso. Esistono, di contro, inverter con potenze di centinaia di KW, detti inverter centrali o centralizzati, che accentrano al loro ingresso lenergia dei molti paralleli di stringhe che formano le grosse installazioni. Per le applicazioni domestiche, data la potenza in gioco, verranno utilizzati esclusivamente inverter di stringa, mentre per potenze superiori, fi no a qualche decina di KW, si prevedranno pi inverter di stringa, inverter monofase o meglio trifase. Ognuno di essi avr in ingresso una o pi stringhe in parallelo, con le relative uscite in alternata collegate anchesse in parallelo tra di loro e opportunamente connesse alla rete. Con il crescere della potenza del generatore fotovoltaico nasce la necessit di stabilire come collegare il generatore alla rete: con un numero sempre crescente di piccoli inverter di stringa o con uno o pi grossi inverter centrali? Vediamo pregi e difetti delle due filosofi e impiantistiche, aiutandoci anche con alcuni esempi.

Inverter centralizzati
Come detto, la soluzione centralizzata prevede la messa in parallelo sullo stesso ingresso dellinverter di molte stringhe di moduli, ognuna delle quali avr una potenza di qualche KW, fi no a raggiungere la potenza di picco richiesta. La messa in parallelo di molte stringhe va per eseguita seguendo un certo numero di regole fondamentali. Dato lunico ingresso dellinverter, sar presente un solo inseguitore MPPT, quindi il punto di lavoro (tensione di lavoro) sar uguale per tutti: fondamentale perci che le stringhe si comportino nel modo pi uniforme possibile, per ottenere da ognuna di esse, e quindi dal loro parallelo, la massima potenza erogabile. Se le varie stringhe infatti non presentano lo stesso punto di lavoro ottimale MPP, il punto di lavoro scelto dallunico inseguitore non pu che essere frutto di un compromesso, che non garantisce quindi lerogazione della massima potenza. | Risulta quindi evidente che si dovranno utilizzare moduli tutti della stessa marca, modello e classe di potenza. | Sar da privilegiare la massima uniformit possibile, utilizzando moduli con limitate dispersioni delle caratteristiche elettriche: questo pu essere fatto utilizzando i fl ash report (un listato del produttore che riporta

le caratteristiche elettriche di ogni modulo fotovoltaico), avendo cura di collegare allinterno della stessa stringa moduli con la stessa corrente IMPP e ponendo in parallelo stringhe aventi il pi possibile uguale tensione VMPP. Esiste comunque un criterio semplifi cato, anche se non rigorosissimo, che evita di effettuare questa analisi; tale procedimento prevede lutilizzo di moduli con limitata tolleranza in potenza, ad esempio tolleranza di potenza pari a 1- 2 % anzich 3-5%. | Naturalmente le stringhe dovranno avere tutte la stessa lunghezza (stesso numero di moduli), altrimenti non potrebbero avere la stessa tensione ottimale di lavoro. | Infi ne, clausola molto importante, i moduli dovranno essere tutti esposti allo stesso modo, evitando il pi possibile di porre in parallelo stringhe soleggiate con stringhe soggette a ombreggiamenti sistematici durante la giornata: condizione che complicherebbe la ricerca del punto di lavoro ottimale, ma che soprattutto, in assenza di particolari dispositivi (quadri di parallelo con diodi di blocco), rischierebbe di danneggiare irreparabilmente i moduli ombreggiati.

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Quadri di parallelo intelligenti


Una considerazione importante sul monitoraggio delle stringhe va fatta negli impianti con inverter centralizzati. Essendo tutte le stringhe in parallelo, risulta diffi cile, se non impossibile, individuare la presenza di moduli non perfettamente funzionanti, cosa che non si limita a un danno legato al calo produttivo, ma che potrebbe portare anche a un danneggiamento dellintera stringa a cui tali moduli sono collegati.

Per questo necessario luso di particolari quadri, che collegano pi stringhe, detti quadri di parallelo. Quadri che consentano la verifi ca dei parametri di ogni singola stringa e che, in caso di anomalia grave, arrivino allo scollegamento della stessa, per preservarla dai danneggiamenti. Tali quadri effettuano la trasmissione dei dati registrati, permettendo il perfetto monitoraggio in locale o a distanza tramite collegamento internet dellintero impianto, consentendo al tecnico una visione dassieme dellimpianto e la possibilit di effettuare manutenzioni mirate ed effi caci.

Inverter di stringa
Nel caso venga realizzato limpianto con inverter di stringa anzich centralizzato, ci si trova di fronte a diverse problematiche. Innanzitutto la differenza fondamentale data dalla maggiore fl essibilit dovuta al minimo numero di stringhe collegate allo stesso inverter: i criteri di uguaglianza di esposizione, modello dei moduli, lunghezza delle stringhe, ecc., sono infatti validi solamente per le stringhe che sono poste in parallelo, non per tutto limpianto. In questo senso, oltre a una semplifi cazione, dal punto di vista tecnico la scelta dellinverter di stringa pu essere vincolante nel caso di installazione su tetti di edifi ci, in cui alcune stringhe siano sottoposte durante la giornata ad ombreggiamenti da parte di altre strutture. In questo caso risulta conveniente il collegamento in parallelo di stringhe di moduli tutti sottoposti allo stesso tipo di ombreggiamento, con un proprio piccolo inverter posto in parallelo a un inverter centrale che colleghi le stringhe non ombreggiate. Lo stesso dicasi nel caso di falde con diverso orientamento: ogni falda dovr avere un proprio inverter. Unaltra peculiarit della soluzione distribuita dovuta a ogni eventuale fermo macchina, che comporta la non produzione di una parte limitata dellimpianto, limitando quindi le perdite economiche.

gura 01: esempio di collegamento delle stringhe al dispositivo di monitoraggio

Inoltre normalmente, data la leggerezza e la semplicit di allaccio di questi inverter, la sostituzione diventa molto rapida, con conseguente minimizzazione dei tempi improduttivi, specie se si tiene sempre a disposizione a magazzino un inverter di scorta o se comunque il fornitore in grado di inviare linverter di ricambio in tempi brevi. Dal punto di vista del cablaggio, dalla parte in continua vi pu essere una riduzione della lunghezza dei cavi grazie al posizionamento degli inverter di stringa vicini alle relative stringhe, con conseguente semplifi cazione dei quadri D C.

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Viceversa si avr sul lato alternata un numero maggiore di cablaggi, la complicazione del quadro elettrico, dovendo collegare le uscite di molti inverter in parallelo, oltre a maggiori perdite nei collegamenti rispetto alla soluzione centralizzata. Nella scelta se centralizzato o di stringa, vanno poi valutate eventuali differenze di performance degli inverter; spesso gli inverter centralizzati dispongono di effi cienze superiori e di maggiore tensione massima di ingresso, con inferiore numero di stringhe da collegare. In realt queste differenze si sono ridotte nel tempo, per cui i migliori costruttori dispongono oggi di effi cienze e tensioni massime elevate anche nei loro inverter di stringa.

Per fi nire ci sono almeno altri due aspetti che vanno valutati. Innanzitutto fondamentale nei grossi impianti la possibilit di monitorare le performance delle stringhe con programmi che permettano la visualizzazione sul computer, locale o remoto, del comportamento dellintero impianto. Nel caso di inverter di stringa questo possibile solamente se il costruttore mette effettivamente a disposizione dei sistemi di monitoraggio completo anche per i piccoli inverter, che permetta quindi il collegamento semplice e il monitoraggio di un numero elevato di inverter contemporaneamente.

In secondo luogo va considerato che gli impianti di potenza superiore a 100 200 KW richiedono la connessione alla rete in media tensione (15-20.000 V), anzich allusuale tensione di 400V erogata dallinverter. Questo implica la presenza di un trasformatore elevatore, con relative perdite. Molti inverter centralizzati prevedono la presenza di un trasformatore al loro interno, necessario nel caso di collegamento in bassa tensione per garantire un isolamento galvanico dellimpianto (richiesto in Italia, CEI 11-20, per potenze superiori a 20 KW), ma che nel caso di connessione in media tensione risulterebbe ridondante, calando le prestazioni dellimpianto.

Per le connessioni in media tensione, una soluzione comune di utilizzare 2 o pi inverter centrali, privi di trasformatore, utilizzando per la messa in parallelo alla rete le apposite cabine inverter fornite dal costruttore, che prevedono la presenza di un trasformatore in media tensione e tutti i dispositivi per la connessione. Questa moderna scelta permette di rendere sicura e veloce la connessione, garantendo luso di componenti perfettamente compatibili perch testati dal costruttore, a garanzia della produttivit dellimpianto. Nellipotesi di impianti in media tensione con inverter di stringa, si utilizzeranno evidentemente degli inverter transformerless, prevedendo lisolamento galvanico allinterno della cabina, che dovr essere per dimensionata volta per volta.

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Conversione di stringa
PRO | Aumenta la fl essibilit del sistema: meno stringhe in parallelo, possibilit di evitare sofi sticati dispositivi di parallelo delle stringhe, possibilit di usare moduli diversi o con diverso orientamento; | Gestione di zone dombra nel generatore fotovoltaico; | Pi facilit di manutenzione, trasporto e sostituzione del singolo inverter di stringa; | Singoli guasti non portano al fermo dellintero impianto; | Il collegamento dalla stringa allinverter pu essere semplifi cato, con connessioni pi corte, spesso allaperto, in prossimit della stringa e non su locale apposito; | Monitoraggio delleffi cienza della singola stringa con appositi dispositivi remoti. CONTRO | Linverter centrale spesso accetta tensioni maggiori (stringhe pi lunghe) e il rendimento pu essere superiore; | Spesso luso dellinverter centrale risulta pi economico rispetto alluso di molti inverter di stringa; | Il monitoraggio a distanza dellimpianto pu non essere completo in caso di inverter di stringa, se non attraverso appositi dispositivi; | Spesso, per la media tensione, luso di inverter centrali transformerless favorito dalla presenza di soluzioni gi predisposte dal produttore, permettendo risparmio di tempo e sicurezza del risultato.

Quadro di parallelo

gura 02: schema esemplificativo di un impianto con inverter centralizzato

gura 03: schema esemplificativo di un impianto con inverter di stringa

Dallanalisi si comprende come la scelta migliore tra centralizzato o distribuito si trova spesso nel mezzo: non consigliabile realizzare un impianto fotovoltaico di grandi dimensioni con tanti piccoli inverter, n realizzarlo con uno solo. Facendo un esempio concreto, se si deve progettare un impianto da 500 kWp generalmente pi conveniente adottare 5 inverter da 100 kWp piuttosto che 50 da 10 kWp. Una scelta di questo tipo permette di ottenere i vantaggi delluna e dellaltra soluzione: buona distribuzione di potenza tra i vari inverter con un numero di cablaggi contenuto, che permette di ridurre le perdite di trasmissione dellenergia.

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Conergy IPG S
Gli inverter Conergy IPG S sono disponibili nelle classi di potenza 3, 4 e 5 kW. Sono ideali per impianti di piccole e medie dimensioni e possono essere combinati con tutti i tipi di moduli tradizionali. Grazie agli alti valori di effi cienza, alla tecnologia brevettata ed alla lavorazione di qualit, sono la scelta ottimale per ottenere elevati rendimenti dellimpianto nel tempo. A tutto ci si aggiunge il funzionamento semplice, lestensione di garanzia ed i servizi di manutenzione opzionali.

Dati tecnici
Ingresso DC Range di tensione MPP Tensione massima DC T Corrente massima DC Inseguitori MPP Numero ingressi DC Connettori DC Conergy IPG 3 S 250-750 V 940 V 19 A 1 1 MC IV compatibili Conergy IPG 4 S 250-750 V 940 V 19 A 1 1 MC IV compatibili Conergy IPG 5 S 275-750 V 940 V 19 A 1 1 MC IV compatibili

Efficienza Flessibilit Lunga durata Minimo de-rating Montaggio rapido

Comportamento con sovraccarico DC Uscita AC Alimentazione Connessione AC Tensione di rete1 T Tipo di rete Frequenza di rete Potenza AC (max.) Potenza nominale AC Monofase Connettore 184-264,5 VAC TN/TT 47,5-50,2 Hz 3 kW 3 kW < _ 3% 14 A

Modica del punto di lavoro sulla curva caratteristica del generatore solare

Monofase Connettore 184-264,5 VAC TN/TT 47,5-50,2 Hz 4 kW 4 kW < _ 3% 19 A

Monofase Connettore 184-264,5 VAC TN/TT 47,5-50,2 Hz 5 kW 4,6 kW < _ 3% 22 A

Alto rendimento e lunga durataa | Massima resa: effi cienza massima fi no al 97,7% ed effi cienza europea fi no al 97% | Massimo rendimento in condizioni di irraggiamento variabile: preciso sistema di MPP Tracking | Lunga durata grazie alla lavorazione di alta qualit e al sistema di raffreddamento PowerCool | Investimento sicuro grazie alla garanzia sul prodotto di 5 anni (estendibile su richiesta) Progettazione essibile ed installazione semplice | Massima essibilit nel dimensionamento delle stringhe di moduli grazie allampio range di tensione in ingresso | Risparmio di tempi e costi: impianti fi no a 5 kWp possono essere realizzati con ununica stringa | Funzionamento af dabile anche in condizioni ambientali sfavorevoli grazie alla classe di protezione IP 65 | Semplice processo di avviamento e diagnosi grazie al Service Tool

Fattore di distorsione Massima corrente duscita Efcienza Efcienza massima Efcienza europea Protezione Grado di protezione Monitoraggio collegamento di terra Protezione da sovratensioni DC Protezione inversione di polarit DC Dati generali Display Comunicazione Disponibilit dati Peso Raffreddamento Temperatura ambiente T Dimensioni (Lungh x Larg x Prof) Consumo notturno Tipologia Garanzia Certicazioni
1

97,5% 96,4%

97,6% 96,8%

97,7% 97%

IP 65 SI Varistori e scaricatori Diodi

IP 65 SI Varistori e scaricatori Diodi

IP 65 SI Varistori e scaricatori Diodi

LCD Conergy CAN 1 mese 22 kg PowerCool

LCD Conergy CAN 1 mese 22 kg PowerCool

LCD Conergy CAN 1 mese 22 kg PowerCool

da -20C a + 56C / no a + 50 C senza de-rating 390 x 675 x 229 mm < 0,2 W Senza trasformatore < 0,2 W Senza trasformatore 5 anni (estendibile a 10/15/20/25) CE, GS < 0,2 W Senza trasformatore

Vericare che la rete non presenti una tensione maggiore di 6 V tra neutro e terra.

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Conergy IPG T
Inverter di stringa
Potenza al cubo: gli inverter trifase Conergy IPG T sono la scelta ideale per impianti fotovoltaici di medie dimensioni. Disponibili nelle classi di potenza 8, 11 e 15 kW, possono essere utilizzati con tutte le tipologie di moduli e in combinazione con gli inverter di stringa Conergy IPG S. Un elevato fattore di effi cienza, la tecnologia brevettata ed una lavorazione di alta qualit rendono questi inverter la soluzione ideale per la massima resa dellimpianto nel tempo.
Dati tecnici
Ingresso Potenza generatore solare consigliata (STC) Massima tensione dingresso (Vdcmax ) Minima tensione dingresso(Vdcmin ) Tensione dingresso di risveglio (Vdcstart ) Tensione nominale dingresso (Vdc, r) Massima tensione MPP (Vmppmax ) Minima tensione MPP (Vmppmin )
Flessibilit di progettazione | Adatti per ogni confi gurazione dimpianto e tipologia di modulo. | Compatibili con moduli cristallini o a fi lm sottile. | 3 classi di potenza combinabili tra loro. | La tecnologia trifase evita asimmetrie di potenza sulle fasi. Installazione semplice | Linstallazione di un dispositivo trifase richiede minore spazio e tempi dinstallazione ridotti rispetto a pi unit monofase. | Disponibile su richiesta linnovativo Conergy Service Tool che misura e visualizza la curva tensione/corrente del campo fotovoltaico. Massima ef cienza | Fattore di effi cienza massima del 98% per la massima resa del sistema. | MPP Tracking rapido e preciso per una veloce reazione ai cambiamenti di irraggiamento. | Rendimento ottimale anche con basso irraggiamento. Af dabilit e durata | Garanzia di 5 anni sul prodotto. | Possibile estensione di garanzia per la totale sicurezza dellinvestimento. | Linnovativo sistema di raffreddamento PowerCool consente lutilizzo anche con temperature elevate (fi no a 50C senza de-rating). | Il grado di protezione IP 65 assicura lunga vita di esercizio in qualsiasi ambiente interno o esterno, anche polveroso.

Conergy IPG 8 T 8,7 kW 1.000 V 350 V 300 V 700 V 800 V 350 V 25 A 40 Wdc 1

Conergy IPG 11 T 12 kW 1.000 V 400 V 300 V 700 V 800 V 400 V 30 A 40 Wdc 1

Conergy IPG 15 T 16,3 kW 1.000 V 450 V 300 V 700 V 800 V 450 V 35 A 40 Wdc 1

Massima corrente dingresso (Idcmax ) Potenza di risveglio Inseguitori MPP Ingressi DC Numero di ingressi DC Accuratezza MPP Uscita Tensione nominale della rete (Vac, r) Massima tensione della rete L-N (Vacmax ) * Minima tensione della rete L-N (Vacmin ) * Massima corrente duscita (Iacmax ) Potenza nominale (Pac, r) Massima potenza (Pacmax ) Frequenza nominale (fr) Massima frequenza (fmax ) * Minima frequenza (fmin ) * Cos Phi Tipo rete Distorsione (alla potenza nominale) Terminali duscita Tipo allaccio rete Scostamento fattore cos Phi regolabile da/a Consumo in stand-by/notturno Efcienza Efcienza massima Efcienza europea Raffreddamento Tipo raffreddamento** Dimensione/Peso Dimensioni in mm (Larg. x Alt. x Prof.) Peso

Connettori compatibili MC4 (4 mm2 e 6 mm2 inclusi nella confezione, max 10 mm2 ) 3 > 99 % 3 > 99 % 3 > 99 %

400 V 264,5 V 184 V 14,5 A 8 kVA 8 kVA 50 Hz 50,2 Hz 47,5 Hz 1 TN/TT 3%

400 V 264,5 V 184 V 20 A 11 kVA 11 kVA 50 Hz 50,2 Hz 47,5 Hz 1 TN/TT 3%

400 V 264,5 V 184 V 22 A 15 kVA 15 kVA 50 Hz 50,2 Hz 47,5 Hz 1 TN/TT 3%

Connettore incluso nella confezione (cavo essibile diametro massimo 10 mm 2 ) Trifase 0,7 sotto-eccitato fino a 0,7 sovra-eccitato 0,6 W Trifase 0,7 sotto-eccitato fino a 0,7 sovra-eccitato 0,6 W Trifase 0,7 sotto-eccitato fino a 0,7 sovra-eccitato 0,6 W

98,0 % 96,4 %

98,0 % 97,0 %

98,0 % 97,4 %

Conergy PowerCool

510 x 790 x 245 44 kg

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Conergy IPG C
I nuovi inverter centrali Conergy IPG C sono caratterizzati da alta effi cienza ed affi dabilit in ogni condizione di utilizzo. Soddisfano tutti i requisiti di rete e garantiscono massima sicurezza. Realizzati con componenti di qualit e facili da utilizzare e confi gurare, rappresentano la soluzione ideale per impianti fotovoltaici di grandi dimensioni.

Conergy CIS 400-1200


La stazione inverter Centrale Conergy CIS lunga oltre sette metri consegnata presso il sito di costruzione del parco solare completamente preconfi gurata ed subito pronta alluso. Questo modello di stazione, testato per i grandi parchi solari fi no alla classe megawatt, contiene gi tutti i componenti necessari per il funzionamento - dagli inverter al trasformatore e ai sistemi di commutazione per i sistemi di controllo.
Massima ef cienza | Elevata ef cienza massima del 98,2% | Componenti di alta qualit con la pi moderna tecnologia degli inverter centrali Conergy IPG C Af dabilit e lunga durata | La cabina inverter Conergy certi cata dallEnte Bureau Veritas | Ampio sistema di aerazione con ventilatori termostatati | Massima af dabilit grazie ai componenti perfettamente armonizzati nel sistema Flessibilit di progettazione | Soluzioni da 400 kW a 1,2 MW a intervalli di 100 kW | Realizzata sulla base delle speci che del cliente | Soddisfa tutte le norme e le direttive europee rilevanti per il collegamento alla rete e pu essere impiegata in tutti i Paesi Installazione semplice e veloce | Cabina inverter completa, precon gurata e pronta alluso | Trasformatore ad alta ef cienza incluso e collegamento diretto alla rete | Tempi di trasporto e montaggio ridotti

Massima ef cienza Ma Elevata ef cienza massima del 98,8% per la massima | E resa del sistema r Eccellente resa energetica anche in condizioni | E di scarso irraggiamento d Diagnosi da remoto via Internet tramite il web server | D er integrato e il portale web i

Af dabilit e lunga durata Af | 5 anni di garanzia Possibilit di prolungare la garanzia a 20 anni | P per la massima sicurezza dellinvestimento p Lutilizzo di componenti di alta qualit assicura elevata | L vata affi dabilit a lungo termine a Flessibilit di progettazione Fle Adatto a pressoch tutti i tipi di modulo | A e con gurazioni di sistema Soddisfa tutte le norme e le direttive europee rilevanti | S anti per il collegamento alla rete e pu essere impiegato p to in tutti i Paesi i Ingombro ridotto grazie ad un formato particolarmente | I ente compatto c Installazione semplice e veloce Ins dinstallazione ridotti grazie al quadro | Tempi T di parallelo integrato | Facile messa in funzione | Facile con gurazione dei parametri di rete speci ci del Paese tramite touch-screen

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Conergy VisionBox
Sistema di monitoraggio per impianti fotovoltaici
Il sistema Conergy VisionBox consente di monitorare limpianto fotovoltaico in modo effi ciente e pratico. Conergy VisionBox non un semplice visualizzatore dei dati dellimpianto, ma un sistema di monitoraggio completo. Il portale web e lampia gamma di interfacce lo rendono una soluzione eccezionalmente fl essibile per monitorare ed analizzare un impianto. Varie opzioni di connessione Conergy VisionBox in grado di monitorare qualsiasi combinazione di inverter Conergy IPG S, Conergy IPG T e Conergy IPG C fi no ad un massimo di 60 dispositivi.

Monitoraggio avanzato | Utilizzo semplice ed intuitivo grazie allampio schermo touch-screen. | Il portale web consente di monitorare limpianto da qualsiasI PC connesso ad internet. | Archiviazione ed analisi dettagliata dei dati: i dati possono essere salvati su una chiavetta USB e trasferiti su computer per successive analisi. | Segnalazione automatica delle anomalie sul display e tramite LED. Lallarme pu essere anche inviato via sms, fax o e-mail. | Sensori di irraggiamento e temperatura opzionali collegabili al sistema (raccomandati per impianti con inverter unico). | Porta USB standard per il trasferimento dati e laggiornamento software. | Installazione ed avviamento rapidi. | Predisposto per il calcolo dellenergia auto-consumata. | Installazione ed avviamento rapidi. | Predisposto per il calcolo dellenergia auto-consumata.

Conergy VisionBox
Speciche Dimensioni (Largh. x Alt. x Prof.) Peso Grado di protezione Temperatura ambiente Installazione Interfacce 187 x 300 x 54 mm 675 g IP 20 10 C a +60 C Montaggio a muro Ethernet, ingresso SO Relay per allarmi esterni (30 V/500 mA) USB 2.0 (2x tipo A/1x tipo B) Interfaccia CAN (per inverter di stringa Conergy) Interfaccia CANopen per sensore digitale di temperature ed irraggiamento 1224 V (alimentatore, 230 V, incluso nella confezione) < 8 W con display acceso (LAN, CAN bus senza trasferimento dati) < 2 W con display in standby (LAN, CAN bus senza trasferimento dati) 32 MB ROM + SD Card, 1 GB integrata 128 MB RAM Display touchscreen a colori: largh. 11,5 cm x alt. 8,5 cm, 65.536 colori, VGA Italiano, Inglese, Tedesco, Spagnolo, Francese e Greco Portale internet (e-mail, SMS, fax)* Display LED Contatto Relay Aggiornabile tramite chiavetta USB Esportazione dei dati tramite chiavetta USB Accesso remoto tramite web browser integrato

Alimentazione Consumo

Memoria Interfaccia utente Lingue Allarmi

Altre funzioni

* Conergy si riserva il diritto di offrire alcuni di questi servizi a pagamento in futuro.

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Conergy Italia S.p.a.


Conergy Italia una delle realt pi consolidate del fotovoltaico italiano, con un fatturato 2010 di 150 milioni di euro ed oltre 150 MW venduti dalla sua nascita nel 2005. Lazienda ha sede a Vicenza e ununit di sviluppo progetti in Puglia. Conergy Italia fa parte del Gruppo Conergy, uno degli operatori pi storici ed importanti del fotovoltaico internazionale. Il Gruppo, con sede ad Amburgo (Germania), presente da pi di 10 anni nel settore e ha fi liali dirette in 16 Paesi del mondo. Conergy produce una gamma completa di componenti per impianti fotovoltaici, costituendo un unico punto dacquisto specializzato dove gli installatori possono reperire tutto loccorrente per la realizzazione di un impianto: moduli, inverter mono e trifase, strutture di montaggio per ogni applicazione, sistemi di monitoraggio ed accessori. Lo stabilimento Conergy di Frankfurt Oder (Germania) uno dei siti produttivi di moduli fotovoltaici pi moderni al mondo. Qui si producono non solo i moduli, ma anche i wafer di silicio e le celle e tutti i processi sono svolti con un altissimo grado di automazione e numerosi controlli di qualit ad ogni stadio. cos che nascono i moduli Conergy PowerPlus, che si posizionano ai pi alti livelli di mercato in termini di resa, affi dabilit, robustezza e durata. Allinstallatore Conergy offre anche numerosi servizi, come kit pre-confi gurati per piccoli impianti, assistenza pre e post-vendita, formazione, programmi di partnership. La Divisione Conergy Grandi Impianti si occupa dello sviluppo e realizzazione chiavi in mano di impianti fotovoltaici di grandi dimensioni: dalla ricerca sito e studio di fattibilit alla progettazione, dallinstallazione al collaudo fi no alla gestione e manutenzione dellimpianto in esercizio, Conergy in grado di garantire ai committenti utili certi e minimi rischi di investimento. Con pi di 500 MW di capacit installata la divisione inverter di Conergy AG tra i leader al mondo. Qui, gli esperti Conergy, sviluppano inverter sia per target residenziali che grandi impianti e sistemi di monitoraggio che garantiscono un processo di installazione lineare. Le soluzioni fotovoltaiche Conergy nascono nelle sedi Amburgo e Bad Vilbel. Gli inverter di stringa Conergy sono tra i migliori nella loro categoria e grazie a una tecnologia brevettata permettono una variet di applicazioni in quasi tutti gli ambienti. Come testimoniano diversi premi assegnati da fonti autorevoli, questi prodotti raggiungono livelli di effi cienza molto elevati, fi no ad oltre il 98%.

Gli innovativi sistemi di monitoraggio completano il pacchetto di inverter di stringa che Conergy offre, fornendo al cliente un sistema trasparente sia sul campo che via internet. Oltre agli inverter di stringa per i sistemi di piccole e medie dimensioni, gli esperti di Conergy sviluppano e producono Inverter Centrali per grandi impianti. Con uneffi cienza di picco del 98,9%, sono anche loro tra i leader della loro categoria. Oltre ad essere molto effi cienti, gli Inverter Centrali garantiscono durata e facilit di manutenzione. Conergy, grazie anche a questo prodotto, in grado di fornire un servizio integrato.

Questa guida stata realizzata in collaborazione con:


Massimo Castegnaro Ingegnere elettronico, ha conseguito la laurea presso luniversit di Padova nel 1991. Nel corso della sua esperienza lavorativa svolta presso primarie ditte venete, ha maturato signifi cative esperienze nella progettazione di apparati elettronici di potenza, in particolare si dedicato alla progettazione di inverter, con vari ambiti applicativi. Dal 2007 opera come libero professionista nei settori dellelettronica industriale e delle energie rinnovabili.

Installatore Fotovoltaico Accreditato Conergy


Per informazioni scrivere a installatori@conergy.it

In questo ambito svolge collaborazioni come progettista elettronico presso ditte operanti nellambito dellelettronica industriale. Svolge inoltre attivit di consulenza, formazione tecnica e progettazione di impianti fotovoltaici presso primarie ditte operanti nellambito delle energie rinnovabili. Giovanni Silvestrini Gianni Silvestrini, ricercatore del Cnr, direttore scientifi co del Kyoto Club e della rivista QualEnergia. Autore di numerosi articoli scientifi ci, coordina il master Ridef energia per Kyoto del Politecnico di Milano. Ha vinto lEuropean solar prize 2001. Ha ricoperto la funzione di direttore generale presso il Ministero dellambiente e di consigliere per le fonti rinnovabili del Ministro dello sviluppo economico Pier Luigi Bersani. E presidente di Exalto, una nuova societ della green economy. E coautore le libro La corsa della green economy pubblicato nel 2010.

Nel 2008 Conergy ha lanciato liniziativa Installatore Fotovoltaico Accreditato con lo scopo di promuovere una collaborazione virtuosa con gli installatori fi nalizzata allo sviluppo del fotovoltaico di qualit in Italia. Per Conergy e i suoi partner, fotovoltaico di qualit signifi ca proporre, progettare e realizzare impianti fotovoltaici con la massima resa energetica e fi nanziaria per almeno 20 anni. Liniziativa ha dato vita ad una rete di partner che conta oggi circa 180 installatori su tutto il territorio italiano. Gli Installatori Accreditati possono accedere a numerosi servizi: luso dellapposito logo come marchio di qualit, un sistema di incentivi, soluzioni fi nanziarie riservate, offerte promozionali dedicate, segnalazioni di potenziali clienti interessati allinstallazione di un impianto, aggiornamenti periodici, diverse forme di visibilit e promozione. Consulente Fotovoltaico Accreditato Conergy
Consulente Fotovoltaico Accreditato
Per informazioni scrivere a consulenti@conergy.it

Conergy Italia ha ottenuto le Certifi cazioni ISO 9001 (certifi cato n 501009225), OHSAS 18001 (certifi cato n 11-102-808) e lattestazione SOA OG 9 VII n 9512/04/00.

I Consulenti Fotovoltaici Accreditati costituiscono una rete di collaboratori che segnalano a Conergy opportunit di realizzazione di impianti fotovoltaici chiavi in mano. Possono diventare Consulenti Conergy tutti quei professionisti o aziende architetti, ingegneri, studi di progettazione, consulenti energetici o fi nanziari, commercialisti, societ commerciali nel settore energia - che, nella loro quotidiana attivit lavorativa, entrano in contatto con potenziali clienti di impianti fotovoltaici e sono interessati a diversifi care la propria attivit proponendo il fotovoltaico come forma di investimento.

Per maggiori informazioni sui nostri prodotti, sulla normativa e sui contratti di manutenzione visitare il nostro sito internet www.conergy.it

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Conergy Manuale Inverter_ita_2011-04

Con riserva di modifiche tecniche

2011 Conergy

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