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I quadri clinici infatti si estrinsecano anche in una serie di non segni o sintomi specifici
che non sono questi, ma che spasso si ritrovano in questo tipo di pazienti, o che
pazienti che hanno questi segni clinici possono essere portatori di un disordine
temporo mandibolare. I segni clinici piu frequenti associati a questi sono, il piu
frequente in assoluto direi quasi che una comorbilit costante la cefalea. La
cefalea nelle due forme piu frequenti cio la tensiva e lemicrania sono strettamente
correlate a un disordine temporo mandibolare, tanto da poter dire che un cefalalgico
che soffre di forme di cefalea un soggetto sempre potenzialmente a rischio per un
DTM e viceversa un paziente che ha un DTM ha sempre un rischio di sviluppo di
cefalea. Poi ci sono chiaramente cervicalgia, cervico-brachialgia, vertigini, acufeni,
problemi posturali e chi piu ne ha piu ne metta.
Laltra domanda che ci si puo porre : questi disturbi colpiscono nicchie di pazienti
specifici, molto difficili incontrarli oppure no?
Cosa ci dice lepidemiologia da questo punto di vista? Ci dice che in uno studio che ha
preso in considerazione gli studi epidemiologici presenti su molti paesi del mondo ha
stabilito che circa il 10% della popolazione adulta ha un dolore nella regione temporo
mandibolare, gia un malato. Un adulto su 10. Nello stesso tempo, altri studi, sempre
epidemiologici, questaltro report ci fa sapere che si pensa che negli stati uniti circa il
10/15% degli adulti soffre di questo problema. Il costo sociale per cercare di arginare
questa problematica stimato intorno ai 4 bilioni di dollari lanno, non stiamo di
problemi di nicchia quindi, ma di problemi che colpiscono milioni di persone. Per
questo sono di ampiamente di interesse del fisioterapista. logico che prima di
entrare in quelli che sono i piu frequenti manifestazioni cliniche e nel sistema per
poter rilevare la presenza di questi problemi dobbiamo conoscere un minimo di
anatomo-fisiologia della zona, partendo dallarticolazione temporo-mandibolare, vista
tangenzialmente.
(mostra la foto di un cranio secco, commentando il perch vi siano zone meno lisce,
con delle protuberanze, dove vi presente un qualche tipo di tensione, quindi si
sviluppa una forza. Invece nelle zona liscia la parte attiva passiva, ci si poggia
solamente, non si esercita una forza)
Questi spazi sono virtuali perch normalmente tutto chiuso, non ci sono spazi dentro
larticolazione.
Vedete come i versanti anteriore e posteriore sono ripidi rispetto alla testa, il fatto che
il collo(della mandibola) sia cosi fino rispetto al resto della mandibola un
meccanismo di protezione dovuto dal fatto che il condilo si articola nella fossa, che
corrisponde alla fossa cranica media, questa fossa molto fina. Questarea in cui il
condilo alloggia fina, diciamo trasparente alla luce. Quindi quale una delle parti
del massiccio facciale piu frequentemente soggetto a traumi? Il naso, gli zigomi e il
mento, le zone di prominenza. Zone di minore resistenza, non a caso, in quanto la
frattura di queste zona interrompe la forza onde evitare che altri organi, piu
importanti ai fini biologici vengano ad essere interessati. Questo funziona per naso e
zigomo, ma non per il mento perch una struttura ossea resistente. Che quindi
distribuisce la forza lungo la mandibola. Il condilo uno dei punti di minore resistenza,
il collo e la testa. Se non fosse cosi poco resistente si avrebbe lo sfondamento della
fossa(su cui si appoggiato il cervello, la meningea media e tutta una serie di
strutture piu importanti) in cui adagiato il condilo.
Il condilo puo presentare un ampia variet di forme, sempre rimanendo nella norma.
Sempre allinterno del tessuto capsulare avremo un altro tessuto, posteriormente, che
si chiama tessuto bilaminare, dentro al quale presente una grade quantit di capillari
e di tessuto neuro-vascolarizzato ,oltre ad essere ricoperta da sinovia.
Dopodich vi il disco, che divide la cavit un due parti, una zona temporo-
discale(superiore) e una zona condilo-discale (inferiore). Anche qua ricordiamoci che
abbiamo due visioni, una visione sul piano sagittale e una visione sul piano frontale. Il
disco ha una forma a lente biconcava in cui riconosciamo posteriormente una zona
piu spessa(3mm), una zona intermedia, la meno spessa (0.5 mm), e quella anteriore
(spessa 1,5 mm). Il disco formato da tessuto fibroso avascolarizzato nelladulto, NON
fibro-cartilagineo. Circonda in parte la testa del condilo e una volta tagliato si vede
bene la parte biconcava. Il disco ha un cercine fibroso periferico.
Masseteri
Temporali
Pterigoideo interno
Pterigoideo esterno
Ventre anteriore del digastrico
Il muscolo pterigoidei interno origina dalla piccola ala dello sfonoide, decorre
parallelamente al massetere, inserendosi nello stesso punto. Quindi i due muscoli
avvolgono langolo della mandibola.
Questi due muscoli sono di potenza, sono i veri elevatori, il temporale piu che altro
un muscolo di postura, per movimenti piu fini.
Il muscolo pterigoideo esterno origina dalla grande ala dello sfenoide, decorre
dallinterno allesterno, e si inserisce sulla faccia mediale della mandibola, alcune
fibre sul collo del condilo e alcune lacinie muscolari sul disco. Questo muscolo cambia
la sua azione in base a una contrazione mono o bilaterale. Se se ne contrae uno solo
(es il destro) porta la parte in cui si contrae verso lalto e verso linterno (seguendo
lesempio verso sinistra) , quindi quando si fa una lateralit dal lato sinistro vuol dire
che sto contraendo il destro e viceversa. Se si contraggono entrambi la mandibola
viene protrusa. Questi movimenti di lateralit e di protrusione sono detti eccentrici,
invece i movimenti di apertura e chiusura sono detti centrici.
Nella capsula sono presenti zone di minore e maggiore resistenza. Le zona di maggiore
resistenza della capsula sono lesterno e linterno, mentre quelle di minore resistenza
sono il posteriore e lanteriore. I nostri movimenti si svolgono tutti ,sul piano
sagittalmente parlando, postero anteriormente ed antero posteriormente, non medio
lateralmente. C una proporzione tra il movimento laterale ed il movimento di
apertura.
Adesso coniughiamo le parte anatomiche con la parte funzionale, in modo che diventi
evidente anche la parte disfunzionale.
In primis abbiamo detto il disco, che fondamentale, tanto da essere definito nella
definizione dellarticolazione (diartrosi doppia bicondiloidea), rendendola doppia, che
ha tra i suoi compiti quello di rendere congruenti i capi articolari. Ora dobbiamo fare
un minimo di riflessione : quando due cose sono congruenti tra loro hanno ampia o
scarsa capacit di movimento? Scarsa.
Invece la zona bilaminare posteriore una specie di pompa idraulica che attraverso i
villi sinoviali produce il liquido sinoviale, che non altro che un dializzato del plasma
presente nel vasi della zona bilaminare. Quindi prende sangue e immette liquido
sinoviale con tutte le molecole necessarie per apportare nutrimento e lubrificazione ed
al termine del movimento riprende i prodotti catabolici della fine del movimento e li
porta nel flusso di ritorno venoso, quindi una specie di pompa. Tanto piu ti muovi,
tanto piu stiri questo tessuto posteriore tanto questo stiramento richiama sangue,
quindi proporzionale alla richiesta. Allo stesso tempo questo cuscinetto sanguigno
retro discale anchesso in qualche modo fa da appoggio posteriore.
Il meccanismo talmente fino che quando siamo a riposo la congruenza non solo
morfologica, ma anche biochimica. Lacido ialuronico, a riposo, si dispone in maniera
lineare e ha al suo interno dei piccoli dendriti che si attaccano al tessuto fibroso (disco
e parti articolanti, che ricopre la cartilagine articolare)sia sopra che sotto, incastrando
di fatto il condilo, il disco e il tubercolo. Quando invece noi vogliamo muoversi rimane
lineare dove il condilo si unisce al disco, anzi rafforza questo legame e cambia forma
nella parte superiore, dove il complesso condilo-disco si deve muovere. Se
mantenesse la struttura lineare farebbe fatica a scorrere, invece di dispone in forma
elicoidale, come piccola spirali e quindi permette la fluidit del movimento, lubrifica
larticolazione, ma non la lubrifica dappertutto, la lubrifica dove serve. Come dicevo
prima i meccanismo sono fini e non ancora chiari totalmente, perch larticolazione
temporo-mandibolare non studiata da molti anni (rispetto ad altre articolazioni), fino
a 25 anni fa si dicevano del punto di vista macroscopico delle stupidaggini mostruose,
sullanatomia. Tutto questo non si sapeva, perch molto difficile da studiare, in vivo
praticamente impossibile. difficile fare lartroscopia ed poco giustificata da un
punto di vista etico-diagnostico perch talmente piccola che non necessariamente
non un bene, poich non vi lo spazio, andrebbe creato.