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GIOVANNI PLATANIA
COSTELLAZIONI E MITI
BIBLIOPOLIS
E-BOOKS BIBLIOPOLIS
1
GIOVANNI PLATANIA
COSTELLAZIONI E MITI
BIBLIOPOLIS
Propriet letteraria riservata
Copyright 2008
by Bibliopolis, edizioni di filosofia e scienze
Napoli, Via Arangio Ruiz 83
http://www.bibliopolis.biz e-mail: info@bibliopolis.biz
INDICE
Prefazione 9
Prima Parte
Seconda Parte
Introduzione 109
Orsa Maggiore 111
Orsa Minore 133
Orione 143
Cassiopea, Andromeda, Cefeo 165
Perseo 189
Pegaso 205
Aquila 219
Auriga 233
Boote 243
Cane Maggiore 251
Cane Minore 261
Chioma di Berenice 265
Cigno 285
Corona Boreale 301
Drago 323
Eracle 333
Pleiadi 351
Iadi 361
Serpente 369
Idra 381
Lira, Delfino 391
Ofiuco 409
Costellazioni Zodiacali
Ariete 423
Toro 451
Gemelli 469
Cancro 483
Leone 493
Vergine 509
Bilancia 531
Scorpione 541
Sagittario 555
Capricorno 567
Acquario 579
Pesci 591
GIOVANNI PLATANIA
PARTE PRIMA
14 GIOVANNI PLATANIA
COSTELLAZIONI E MITI 15
2. LA MESOPOTAMIA
L'Assiria fu il nome
della regione situata a
sud dell'attuale confine
tra Turchia e Irak, ma li-
mitatamente alle alte val-
late di Tigri ed Eufrate.
Era gi popolata nel Pa-
leolitico, tuttavia non vi
si ebbero comunit agri-
cole sedentarie fino al
6500a.C.
Nel III millennio a.C. la civilt sumerica fece sentire il suo
influsso anche sull'Assiria, che, dal 2300 a.C. circa fece parte
del regno di Sumer e Akkad. All'inizio del II millennio a.C.,
con il crollo del regno di Sumer e Akkad, anche l'Assiria fu
soggetta a ripetute invasioni. Intorno al 1810 a.C. il re assiro
Shamshiadad I (1813 - 1780) riusc nondimeno ad estendere i
suoi domini fino al Mediterraneo.
Sempre all'inizio del II millennio a. C., dopo la caduta del-
la terza dinastia sumerica, si stabil in Babilonia, una dinastia
Amorrea che, con il suo sesto re, Hammurabi, si afferm sul
regno di Babilonia nel 1760 a.C., ponendo termine al regno di
Sumer e Akkad, e formando un impero che si estendeva dal
Golfo Persico al Mediterraneo. Durante il regno di Hammu-
rabi, il dio Marduk, protettore di Babilonia, venne venerato in
tutta la Mesopotamia. Hammurabi fu anche un grande legisla-
tore: il Codice di Hammurabi (stele del Louvre), uno dei pi
famosi documenti giuridici dell'antichit a noi pervenuti.
Ma a partire dai successori del figlio di Hammurabi, il re-
gno babilonese sub un serio declino. Si ebbero moti di indi-
pendenza da parte di alcune importanti citt babilonesi e i
Cassiti invasero per la prima volta il paese.
Dalla met del dodicesimo secolo fino alla met dell'ottavo
COSTELLAZIONI E MITI 19
3. I MAYA
4. I CINESI
5. GLI EGIZI
Questa era l'alba della civilt egiziana, quei tempi che essi
avrebbero chiamato i tempi del dio, quelli in cui sul trono
d'Egitto sedeva il re Osiride, come si pu leggere nei Testi
delle piramidi. Osiride, secondo la leggenda, avrebbe fuso i
due gruppi, ma l'unificazione non sarebbe stata di lunga dura-
ta: bisogner giungere al 3200 a.C. perch si possa parlare pi
propriamente di Storia Egiziana. La storia inizia con il re Nar-
mer, che alcuni vogliono identificare nel mitico re Menes, a
cui si deve la grande impresa dell'unione dei due regni, dopo
32 GIOVANNI PLATANIA
piatti di una bilancia usata per pesare il cuore del defunto, du-
rante il giudizio nell'aldil al cospetto di Osiride, dio dei mor-
ti. Se il cuore pesava pi della piuma, l'anima del defunto era
divorata da un mostro con la testa di coccodrillo, altrimenti
era accolta nei Campi di Pace. A tale cerimonia partecipava-
no, oltre alla dea Ma'at, il dio Thot e il dio Anubi, quest'ulti-
mo preposto all'aiuto del defunto.
Zodiaco di Dendera
34 GIOVANNI PLATANIA
COSTELLAZIONI E MITI 35
6. ALTRE COSMOGONIE
Boscimani
Popolazioni Sud-africane
Maori
7. I GRECI
La Creazione.
Poi, dopo che la terra copr questa stirpe, essi sono demoni,
per il volere di Zeus grande, sulla terra; custodi degli uomini
mortali, della giustizia hanno cura e delle azioni malvagie, vestiti
di nebbia, sparsi ovunque per la terra, datori di ricchezza
(Esiodo: Le Opere e i Giorni. Abb. Op)
Infatti gli dei, che prima vivevano con gli uomini, li abban-
donarono e si ritirarono sul Monte Olimpo.
combinarsi.
La Notte non fu mai limitata, nella sua potenza, dagli altri
immortali. Fu lei che consigli a Zeus di ubriacare Crono e
poi di fissarlo, legato, all'Etere, e cos Zeus riusc a sconfiggere
Crono. Dei suoi figli, Hypnos e Tanatos, il primo era il deside-
rato liberatore dalle ansie della giornata, mentre l'altro era
l'implacabile ministro che realizzava il Fato, essendo ogni
mortale, fin dalla nascita, soggetto ad un destino affidatogli
dalle Moire, che sono anche loro figlie della Notte.
Il potere delle Moire consisteva nella loro facolt decisio-
nale, che neanche Zeus poteva contrastare.
Erano la personificazione del destino di ciascuno.
Etna, il cui nome divenne quello del vulcano, era una ninfa
siciliana, figlia di Urano e Gea, e fu mediatrice nella contesa
tra Demetra ed Efesto per il possesso della Sicilia.
Ma questi non furono gli unici figli di Zeus. Tra gli altri da
Maia, figlia di Atlante, ebbe Ermes, messaggero degli dei; con
Semele, figlia di Cadmo, ebbe Dioniso, che spos Arianna, fi-
glia di Minosse (v. Toro e Corona Boreale) ; con Alcmena ge-
ner il forte Eracle, che spos Ebe.
Il matrimonio tra Zeus ed Era non fu tra i pi pacifici: si
azzuffavano di continuo, finch un giorno, su richiesta di Era,
Poseidone, Apollo e tutti gli altri dei dell'Olimpo, ad eccezio-
ne di Estia, lo circondarono all'improvviso mentre dormiva e
lo legarono al letto con corde di cuoio, annodate cento volte,
cosicch non si potesse muovere. Mentre festeggiavano la loro
vittoria, e gi cominciavano a discutere su chi dovesse succe-
dere a Zeus, la nereide Teti, prevedendo una guerra civile sul-
l'Olimpo, and a chiamare l'Ecatonchiro Briareo che rapida-
62 GIOVANNI PLATANIA
mente sciolse tutti i nodi con le sue cento mani, e liber il suo
padrone. Zeus, appena liberato, appese Era al cielo con due
bracciali d'oro ai polsi e le leg un'incudine ad ogni caviglia.
Zeus infine decise di liberarla se tutti avessero giurato di non
ribellarsi mai pi, e ciascuno obbed a malincuore.
Apollo e Poseidone furono puniti costringendoli a servire
il re Laomedonte, per il quale costruirono le mura di Troia,
ma Zeus perdon tutti gli altri, perch avevano agito istigati
dai primi (Miti).
ferite riportate.
Zeus port Egina nell'isola di Enopia dove si giacque con
lei in tutti i modi possibili, finch Era non scopr che Egina
aveva generato a Zeus un figlio chiamato Eaco, e mossa dalla
collera decise di sterminare gli abitanti di Enopia.
Eaco, divenuto re dell'isola, ne aveva cambiato il nome in
Egina e vi regnava indisturbato, quando Era invi due grossi
flagelli: avvelen l'acqua con un serpente che vi depose mi-
gliaia di uova, e fece scatenare una terribile calura.
Ben presto migliaia di serpenti strisciarono per i campi e
contaminarono l'acqua di tutti gli altri fiumi e cominci anche
la carestia, Ogni appello a Zeus fu vano. Ben pochi restarono
in vita. Eaco supplico allora Zeus di ripopolare l'isola deserta.
Zeus rispose alle preghiere di Eaco con un lampo seguito da
un tuono, concedendogli tanti sudditi quante erano le formi-
che che trasportavano chicchi di grano presso una quercia l
accanto; mentre Eaco pregava, un fremito pass tra foglie,
sebbene non soffiasse un alito di vento. Quella notte, in so-
gno, vide una pioggia di formiche cadere dai rami della quer-
cia e subito balzare dal suolo trasformate in uomini. Quando
si dest ud la voce di suo figlio Telamone che lo chiamava
perch venisse a vedere una schiera di uomini che si avvicina-
va al palazzo: appena li vide, Eaco riconobbe i volti degli uo-
mini che gli erano apparsi in sogno. Inoltre i serpenti erano
spariti e la pioggia cadeva abbondante dal cielo. Eaco rese
grazie a Zeus e divise la citt e le terre circostanti tra il nuovo
popolo, che chiam Mirmidoni, cio formiche. Questi
Mirmidoni seguirono poi il figlio di Peleo nel suo esilio e com-
batterono a Troia accanto ad Achille ed a Patroclo.
vittoria.
Telamone invi di l in patria un messaggero perch pro-
clamasse la sua innocenza. Eaco, per, gli proib di rimettere
piede ad Egina, pur permettendogli di dire le proprie ragioni
dal mare. Non prest fede all'eloquente arringa di difesa di
Telamone, n volle credere che la morte di Foco fosse acci-
dentale. Telamone ritorn dunque a Salamina dove spos la fi-
glia del re, Glauce, e succedette a Cicreo. Alla morte di Glau-
ce, Telamone spos Peribea di Atene, nipote di Pelope, che gli
gener il grande Aiace. Peribea, prima di sposare Telamone,
aveva fatto parte del tributo inviato a Minosse da Egeo. Mi-
nosse se ne sarebbe innamorato, con grande collera di Teseo,
il quale avrebbe impedito a Minosse di violentare la ragazza.
(v. Corona Boreale).
Peleo, invece, si rifugi alla corte di Attore, re di Ftia, e fu
purificato del suo delitto dal suo stesso figlio adottivo Eurizio-
ne. Attore gli diede in sposa sua figlia Polimela e la terza parte
del regno in dote.
Un giorno Eurizione, che regnava su un altro terzo del re-
gno, port con s Peleo per cacciare il cinghiale Caledonio,
ma Peleo lo colp incidentalmente con la lancia ed Eurizione
mor. Peleo fugg ad Iolco, dove fu purificato di nuovo, questa
volta da Acasto, figlio di Pelia e di Anassibia e nuovo re di Iol-
co.
La moglie di Acasto, Cretide, cerc di sedurre Peleo e,
quando vide respinte le sue profferte amorose, disse a Polime-
la che Peleo intendeva abbandonarla per sposare la sua figlia
Sterope. Polimela credette alla menzogna di Cretide e si im-
picc. Cretide, allora si rec da Acasto e accus Peleo di aver
cercato di violentarla. Acasto sfid allora Peleo ad una gara di
caccia sul monte Pelio; ma Peleo possedeva una spada magica,
forgiata da Dedalo e regalatagli dagli dei, che aveva la virt di
assicurare al suo proprietario la vittoria in battaglia ed in cac-
cia. Alla fine della caccia vinse lui, mostrando le lingue tagliate
degli animali uccisi.
Pelia e Neleo, entrambi figli di Poseidone e di Tiro, si di-
sputarono il potere di Iolco, e Neleo fu cacciato dal fratello e
si rifugi in Messenia, a Pilo.
COSTELLAZIONI E MITI 69
Vari miti, sia greci che romani, sono nati attorno a questa
statua, di tre cubiti, circa un metro e mezzo (un cubito pari
0.45 m), fatta costruire da Atena, che avrebbe accidentalmen-
te ucciso la sua amica Pallade.
La dea Atena fu allevata, durante l'infanzia, dal dio Trito-
ne, il quale aveva una figlia chiamata Pallade. Mentre le due
bambine si esercitavano nell'arte della guerra e Pallade stava
per colpire Atena, Zeus ebbe paura per la figlia ed interpose la
sua egida davanti a Pallade, la quale si spavent e non pot
parare il colpo che le vibrava Atena. Pallade cadde ferita a
morte, ed Atena, sconvolta, modell una statua a somiglianza
della compagna e le tribut onori come ad una divinit.
Un giorno Zeus tent di violentare Elettra, ma la giovane si
COSTELLAZIONI E MITI 77
danni.
I figli di Tegeo gli ubbidirono, ma frattanto Calliroe, infor-
mata di quanto era successo a Psofide, preg perch i bambini
che essa aveva avuto da Alcmeone diventassero adulti in un
giorno e vendicassero la morte del padre.
Zeus ascolt le sue suppliche ed i fanciulli sbocciarono al-
l'improvviso nella virilit, afferrarono le armi e si recarono a
Nemea dove i figli di Tegeo avevano interrotto il loro viaggio
di ritorno da Delfi, nella speranza di indurre Arsinoe a ritrat-
tare la sua maledizione.
Cercarono di dirle la verit sul conto di Alcmeone, ma ella
non volle ascoltare neppure loro. Ed i figli di Calliroe li sor-
presero e li uccisero; poi, affrettandosi verso Psofide, uccisero
anche Tegeo prima che la nuova luna fosse apparsa nel cielo.
Nessun re o dio in Grecia acconsent a purificarli dei loro
crimini, ed essi viaggiarono verso occidente fino all'Epiro e
colonizzarono l'Acarnania, che fu chiamata cos dal nome del
maggiore dei due fratelli, Acarnano.
Il manto e la collana furono deposti a Delfi. (Miti)
8. ASTRONOMIA IN GRECIA
Nel frattempo, per, fra il 429 ed il 347 a.C. appare una fi-
gura che lascer una notevole traccia del suo passaggio: Plato-
ne. Tra le allusioni astronomiche ritrovate nei suoi scritti, che
sono pi che altro a carattere mistico-poetico, si possono, ad
96 GIOVANNI PLATANIA
M = m + 5 - 5 log d
10. CONCLUSIONI
PARTE SECONDA
108 GIOVANNI PLATANIA
COSTELLAZIONI E MITI 109
INTRODUZIONE
ORSA MAGGIORE
L'Orsa Maggiore
112 GIOVANNI PLATANIA
Galassia M101
116 GIOVANNI PLATANIA
Rappresentazione di Hevelius
120 GIOVANNI PLATANIA
COSTELLAZIONI E MITI 121
ORSA MINORE
Hevelius
COSTELLAZIONI E MITI 139
ORIONE
Orione
144 GIOVANNI PLATANIA
Nebulosa di Orione
148 GIOVANNI PLATANIA
Osiride era un mitico re, dio degli abitatori del Nilo. So-
vrano benefico, indusse i suoi selvaggi sudditi a vivere in pace,
ad abbandonare l'avventurosa vita nomade, a non sbranarsi a
vicenda. Insegn loro a coltivare la vite ed ad ottenere il vino,
a coltivare l'orzo ed ad ottenere la birra. Iside, sua sorella e
sua sposa, guariva le malattie. I due di inventarono la civilt e
cos l'Egitto si trov nell'et dell'oro.
Compagno ed amico di Osiride, Thot era il dio delle scien-
ze, cui spett il compito di insegnare agli Egizi a leggere e scri-
vere. Osiride volle portare la sua benefica missione anche nel
resto del mondo e, durante la sua assenza lasci la reggenza
del trono ad Iside. Ma ecco che il fratello Seth, escluso dal tro-
no perch figlio cadetto, cominci subito a tramare per usur-
parglielo: la vigile Iside riusc per a stroncare ogni manovra.
Osiride torn dal viaggio felicemente concluso in compagnia
di Thot e di Anubi, dio dei morti. Seth per ord un tranello:
organizz una grande festa in onore del fratello e durante il
banchetto mostr agli ospiti un magnifico scrigno finemente
istoriato e tempestato di gemme e, scherzando, proclam che
ne avrebbe fatto dono a chi, entrandovi, lo avrebbe occupato
esattamente con il proprio corpo (l'aveva fatto costruire su mi-
sura per Osiride, che aveva una statura gigantesca).
Ognuno dei commensali ci prov, ma risultava sempre
troppo piccolo. Alla fine fu la volta del re, la cui statura si atta-
gli a pennello allo scrigno.
Seth, fulmineo, con i suoi complici rinserr il coperchio, lo
sigill col piombo fuso e gett lo scrigno nel Nilo. Gli di, at-
territi, presero forme di animali per sfuggire ad una simile sor-
te.
Iside, disperata, si strapp le vesti e con l'aiuto di Thot riu-
sc a fuggire e part alla ricerca della salma dello sposo per
dargli almeno degna sepoltura. Era scortata da sette velenosis-
simi scorpioni. Giunse esausta alla citt di Pa-sin, ma, lacera e
sfinita com'era, non trov ospitalit: una donna, che si chia-
mava Usa, le chiuse ostentatamente la porta in faccia.
I sette scorpioni si consultarono tra loro sul modo di ven-
dicare l'affronto alla dea e, uno ad uno, avvicinandosi al loro
capo, Tefen, iniettarono nella sua coda tutto il proprio veleno.
COSTELLAZIONI E MITI 159
Costellazioni circumpolari
166 GIOVANNI PLATANIA
Cassiopea
COSTELLAZIONI E MITI 167
Andromeda
168 GIOVANNI PLATANIA
Cefeo
COSTELLAZIONI E MITI 169
Galassia di Andromeda
170 GIOVANNI PLATANIA
Hevelius
COSTELLAZIONI E MITI 181
Hevelius
182 GIOVANNI PLATANIA
Hevelius
COSTELLAZIONI E MITI 183
PERSEO
Perseo
190 GIOVANNI PLATANIA
Nebulosa NGC1275
192 GIOVANNI PLATANIA
Hevelius
194 GIOVANNI PLATANIA
COSTELLAZIONI E MITI 195
Costellazione autunnale.
Lamento di Danae
E l'onda lunga dell'acqua che passa sul tuo capo, non odi;
n il rombo dell'aria: nella rossa vestina di lana,
giaci reclinato al sonno del tuo bel viso.
pi belle.
Figlia di Forci e Ceto, era mortale, a differenza delle sorelle
Euriale e Steno. Abitava con loro nell'estremo occidente, non
lontano dal giardino delle Esperidi.
L'unico dio che non aveva temuto la Gorgone era stato Po-
seidone, che l'aveva resa incinta di Pegaso, il cavallo alato, e di
Crisaore.
Medusa era stata resa madre nel tempio di Atena che, inor-
ridita dell'affronto subito, aveva trasformato la fanciulla in un
orribile mostro: aveva trasformato le mani in pezzi di bronzo;
aveva fatto comparire delle ali d'oro e ricoperto il corpo di
scaglie; i denti erano diventati simili alle zanne di un cinghiale,
i capelli erano stati trasformati in serpenti ed al suo sguardo
aveva dato la capacit di trasformare in pietra tutto ci che
guardasse.
L'impresa di Perseo non era facile, ma accorsero in suo
aiuto Atena, che non aveva mitigato il suo risentimento verso
la Gorgone, ed Ermes.
Gli donarono, la prima uno scudo lucente e ben levigato,
attraverso il quale guardare riflessa la Gorgone ed evitare cos
di essere pietrificato dallo sguardo; il secondo l'antica spada
dei Titani, a forma di falce, con cui decapitarla poich le sue
squame erano pi dure del ferro.
I due di suggerirono anche di farsi donare dalle ninfe Sti-
gie i calzari alati per volare veloce nel regno di Medusa, l'elmo
di Ade che rendeva invisibile chi lo portasse ed una sacca ma-
gica nella quale riporre la testa di Medusa, una volta tagliata.
Infatti i suoi poteri non sarebbero venuti meno con la morte
ed i suoi occhi sarebbero stati ancora in grado di pietrificare
chiunque la guardasse.
Nessuno per sapeva dove vivevano le ninfe Stigie, tranne
le sorelle delle Gorgoni, le tre Graie, dal corpo di cigno ed
che avevano un occhio solo ed un dente solo in comune. Per-
seo raggiunse il monte Atlante, dove le Graie sedevano sui lo-
ro troni, e cogliendole di sorpresa strapp loro l'occhio ed il
dente mentre una delle sorelle li porgeva all'altra, n accon-
sent a restituirli prima di aver saputo dove vivessero le ninfe
Stigie.
COSTELLAZIONI E MITI 199
PEGASO
Pegaso
206 GIOVANNI PLATANIA
Pegaso
COSTELLAZIONI E MITI 207
Hevelius
212 GIOVANNI PLATANIA
COSTELLAZIONI E MITI 213
Costellazione autunnale.
AQUILA
Aquila
220 GIOVANNI PLATANIA
Aquila
COSTELLAZIONI E MITI 221
Hevelius
COSTELLAZIONI E MITI 225
AURIGA
234 GIOVANNI PLATANIA
COSTELLAZIONI E MITI 235
Hevelius
COSTELLAZIONI E MITI 239
Costellazione invernale.
BOOTE, IL BIFOLCO
Bootes
244 GIOVANNI PLATANIA
Hevelius
COSTELLAZIONI E MITI 245
246 GIOVANNI PLATANIA
COSTELLAZIONI E MITI 247
CANE MAGGIORE
Cane Maggiore
252 GIOVANNI PLATANIA
Galassia doppia
COSTELLAZIONI E MITI 253
Ammasso Globulare M4
254 GIOVANNI PLATANIA
Hevelius
256 GIOVANNI PLATANIA
COSTELLAZIONI E MITI 257
Costellazione invernale.
CANE MINORE
Cane Minore
262 GIOVANNI PLATANIA
Hevelius
COSTELLAZIONI E MITI 263
Costellazione invernale.
CHIOMA DI BERENICE
266 GIOVANNI PLATANIA
Henri Chatelain
COSTELLAZIONI E MITI 267
268 GIOVANNI PLATANIA
COSTELLAZIONI E MITI 269
270 GIOVANNI PLATANIA
COSTELLAZIONI E MITI 271
272 GIOVANNI PLATANIA
COSTELLAZIONI E MITI 273
Costellazione primaverile.
CIGNO
286 GIOVANNI PLATANIA
COSTELLAZIONI E MITI 287
Nebulosa M 17
288 GIOVANNI PLATANIA
Hevelius
292 GIOVANNI PLATANIA
COSTELLAZIONI E MITI 293
CORONA BOREALE
302 GIOVANNI PLATANIA
Costellazione primaverile.
done, che lasci ad Egeo la paternit del figlio che sarebbe na-
to.
Grazie a questo stratagemma, Pitteo divent nonno
di Teseo.
La mattina dopo, Etra dormiva al fianco di Egeo. Questi la
preg di tenere nascosto il bambino che sarebbe nato, per evi-
targli inutili rischi. Le consigli di educarlo severamente e le
lasci la sua spada ed i suoi sandali, coprendoli con un'enor-
me pietra: una volta cresciuto, il ragazzo avrebbe potuto solle-
vare la roccia e presentarsi ad Atene, con quei segnali di rico-
noscimento.
Etra partor, ed il bambino fu accolto con amore da Pitteo:
era nato Teseo, e precocemente mostr il coraggio che l'avreb-
be caratterizzato, potendosi vantare di avere anche un dio, Po-
seidone, per genitore.
Compiuti poi i sedici anni, Teseo decise di tornare dal pa-
dre mortale Egeo. Si rec al santuario di Delfi, per propiziarsi
l'aiuto di Apollo e per consacrargli la sua prima chioma virile,
e, indirizzato dalla madre, raggiunse il posto dove suo padre
aveva nascosto spada e sandali. Scost senza difficolt la pie-
tra, ne prese gli oggetti paterni che essa nascondeva, e s'appre-
st ad incamminarsi in direzione di Atene.
Durante il viaggio ebbe parecchie avventure, scontrandosi
con i personaggi che rendevano pericoloso il viaggio via terra
da Trezene ad Atene.
Incontr ed uccise Perirfete, lo zoppo che gli sbarrava la
strada. Egli soleva uccidere i viandanti con un'enorme mazza
di bronzo. Teseo gli stapp la mazza dalle mani e lo percosse a
morte e poi la port sempre con s.
Nel punto pi stretto dell'istmo di Corinto viveva Sini, fi-
glio di Polipemone e di Silea, figlia di Corinto. Era noto come
il Piziocante, ossia colui che piega i pini, poich aveva
tanta forza da piegare la cima di un pino finch toccasse terra.
Spesso si rivolgeva agli ignari passanti perch lo aiutassero, ma
all'improvviso mollava la presa e, mentre l'albero scattava di
nuovo verso l'alto, chi si era prestato ad aiutare Sini faceva un
volo in aria e rimaneva ucciso precipitando a terra. Teseo lott
con Sini, lo vinse e fece a lui ci che egli aveva fatto agli altri.
COSTELLAZIONI E MITI 313
DRAGO
324 GIOVANNI PLATANIA
Drago
COSTELLAZIONI E MITI 325
Costellazione circumpolare.
ghito delle mele d'oro del giardino delle Esperidi e che aveva
imposto ad Eracle di compiere le dodici fatiche, di cui una era
l'uccisione del Drago Ladone.
Eracle, memore dei consigli di Nereo, non reag alla provo-
cazione di Atlante, anzi fingendo di essere d'accordo, chiese al
titano di reggere solo per alcuni minuti il globo, perch potes-
se meglio fasciarsi il capo e sopportare cos pi agevolmente
l'enorme peso durante la sua assenza. Atlante, ingannato dalla
naturalezza di comportamento di Eracle, pose a terra le tre
mele d'oro e riprese sulle proprie spalle la sfera terrestre. Ed
Eracle salut beffardamente il titano, prese le tre mele d'oro e
si allontan.
Il drago Ladone fu trasformato da Era in costellazione per-
ch gli uomini, ammirandola alta nel cielo, avrebbero ricorda-
to il terribile animale non per la sua mostruosit, ma quale
esempio di fedelt e di ubbidienza.
ERACLE
Eracle
334 GIOVANNI PLATANIA
Eracle
COSTELLAZIONI E MITI 335
Costellazione estiva.
PLEIADI
352 GIOVANNI PLATANIA
COSTELLAZIONI E MITI 353
Un mito degli indiani della trib del Kiowa narra che sette
ragazzine uscirono giocando dal loro villaggio. Si divertivano e
non si accorsero che si stavano allontanando troppo. Un grup-
po di orsi le vide e cominci a dar loro la caccia; le piccole
erano ormai troppo lontane per tornare al villaggio e troppo
lente per sfuggire agli orsi, tutto quello che poterono fare fu
arrampicarsi in cima ad un piccolo masso, pregando la roccia
di salvarle.
Le ragazzine erano buone di cuore e lo spirito della roccia
ud le loro preghiere. Improvvisamente il masso cominci a
crescere, portando le sette bambine in cielo. Gli orsi corsero
verso la roccia ed iniziarono ad arrampicarsi; i loro artigli
affondavano nel sasso, lasciando graffi sempre pi profondi a
mano a mano che il masso cresceva e loro non riuscirono a
raggiungere le sette ragazzine. La roccia crebbe altissima e
quando si ferm le bambine furono trasformate in stelle. (Stel-
le).
Esiste anche un mito Maya che racconta che i gemelli cele-
COSTELLAZIONI E MITI 359
IADI
362 GIOVANNI PLATANIA
gli di, non solo per compassione benevola ma anche per ri-
cordare il loro grande affetto fraterno, le mutarono in stelle.
SERPENTE
Serpente
370 GIOVANNI PLATANIA
Serpente
COSTELLAZIONI E MITI 371
Ammasso globulare M5
COSTELLAZIONI E MITI 373
Hevelius
376 GIOVANNI PLATANIA
COSTELLAZIONI E MITI 377
Costellazione estiva.
stratagemma.
Epeo costru un enorme cavallo di legno di faggio, vuoto
all'interno, con una porticina mascherata in un fianco ed una
scritta a lettere cubitali sull'altro, dove si diceva che il cavallo
era consacrato ad Atena: in segno di gratitudine anticipata per
un felice ritorno in patria, i Greci dedicano questa offerta alla
dea.
Ulisse indusse i pi valorosi tra i Greci a raggiungere la
porticina con una scala a corda ed ad introdursi completa-
mente armati nel ventre del cavallo. Anche Epeo si un al
gruppo formato da Menelao, Ulisse, Diomede ed una ventina
di altri.
Diomede, durante il ritorno da Troia, approd in Italia me-
ridionale, dove fond la citt di Metaponto, ed in seguito
quella di Pisa, cos chiamata dall'omonima citt dell'Elide.
Al calar della notte i Greci rimasti al campo con Agamen-
none diedero fuoco alle tende, spinsero le navi in mare e rima-
sero in attesa al largo di Tenedo fino alla sera seguente. All'al-
ba del giorno seguente le sentinelle troiane riferirono che l'ac-
campamento greco era ridotto in cenere e che i greci erano
partiti, lasciandosi alle spalle un enorme cavallo di legno.
Su consiglio di Priamo, il cavallo fu fatto entrare nella citt
attraverso una breccia nelle mura della citt, che fu subito rin-
chiusa.
Scoppi una violenta discussione quando Cassandra, che
aveva avuto da Apollo sia il dono della profezia sia la punizio-
ne di non essere mai creduta (v. Prima Parte), annunci che il
cavallo conteneva uomini armati, e le sue parole furono confer-
mate dal veggente Laocoonte, figlio di Antenore.
Gridando o sciocchi, non fidatevi mai dei greci, e tanto meno
dei loro doni (Timeo Danaos etiam dona ferentes) egli scagli la
sua lancia che si conficc vibrando nel ventre del cavallo, men-
tre all'interno echeggi un clangore di armi. Si alzarono grida
tutt'intorno, che chiedevano di bruciare il cavallo, mentre i
partigiani di Priamo invitavano alla calma.
I Troiani, per, furono anche persuasi dal greco Sinone che,
presentatosi al loro campo come perseguitato dai compagni
d'armi, fece loro credere che i nemici fossero davvero partiti.
COSTELLAZIONI E MITI 379
Costellazione dell'Idra
382 GIOVANNI PLATANIA
Hevelius
COSTELLAZIONI E MITI 385
Costellazioni primaverili.
LIRA, DELFINO
Lira
392 GIOVANNI PLATANIA
Lira
COSTELLAZIONI E MITI 393
394 GIOVANNI PLATANIA
Hevelius
COSTELLAZIONI E MITI 395
Delfino
396 GIOVANNI PLATANIA
In uno dei miti relativi alla Lira si racconta che Aristeo, fi-
glio di Apollo e di Cirene, nacque in Libia e fu affidato da
Apollo stesso alla bisnonna Gea.
Cirene era una ninfa, figlia di Ipseo, re dei Lapiti, che la
naiade Creusa, a sua volta figlia di Oceano e di Gea, aveva
avuto dal dio-fiume Peneo. Un giorno Cirene attacc disarma-
ta un leone e lo dom. Apollo la vide mentre stava compiendo
quell'impresa e se ne innamor. La rapi nel suo carro d'oro e
la port nella regione della Libia.
Qui si un a lei in un palazzo d'oro e le dette il dominio di
una parte della regione, il paese di Cirene.
Inoltre, poich un leone stava devastando la Libia, il re Eu-
ripilo, figlio di Poseidone, promise una parte del regno a chi
lo avesse ucciso. Cos Cirene combatt di nuovo con un leone
e di nuovo lo sconfisse.
Cirene ebbe da Apollo un figlio, Aristeo, che fu allevato
dalle Ore e da Gea.
Quando Aristeo raggiunse la maturit, spos utonome, da
cui ebbe un figlio, Atteone ed una figlia, Macride, la futura
nutrice di Dioniso.
COSTELLAZIONI E MITI 403
OFIUCO
Ofiuco
410 GIOVANNI PLATANIA
Hevelius
COSTELLAZIONI E MITI 411
Ammasso Globulare M9
412 GIOVANNI PLATANIA
Costellazione estiva.
di Pandoro.
Egli stesso fu ferito da Paride e fu portato nella tenda di
Nestore, dove fu curato da Ecamede, la prigioniera presa da
Achille a Tenedo e poi assegnata a Nestore.
Macaone anche nella lista dei guerrieri rinchiusi nel ca-
vallo di legno.
COSTELLAZIONI ZODIACALI
422 GIOVANNI PLATANIA
COSTELLAZIONI E MITI 423
Ariete
424 GIOVANNI PLATANIA
Nave Argo
COSTELLAZIONI E MITI 425
Ariete
426 GIOVANNI PLATANIA
Hevelius
COSTELLAZIONI E MITI 427
Nave Argo
428 GIOVANNI PLATANIA
NGC772 in Ariete
COSTELLAZIONI E MITI 429
Hevelius
COSTELLAZIONI E MITI 435
Costellazione autunnale.
Per gli Arabi era una pecora e per i Cinesi era un Cane.
450 GIOVANNI PLATANIA
COSTELLAZIONI E MITI 451
TORO
Toro
COSTELLAZIONI E MITI 453
Le Pleiadi
454 GIOVANNI PLATANIA
Le Pleiadi
COSTELLAZIONI E MITI 455
Le Iadi
456 GIOVANNI PLATANIA
COSTELLAZIONI E MITI 457
Costellazione invernale.
Uno dei miti greci sulla costellazione del Toro racconta co-
me Zeus, vista la straordinaria bellezza di Europa, il cui nome
significa colei che ha grandi occhi, figlia di Telefassa e di
Agenore re di Fenicia, si fosse invaghito di lei. Per rapirla as-
sunse l'aspetto di un toro e si mescol alle mandrie di Ageno-
re.
La ragazza, che giocava ignara sulla spiaggia di Sidone, fu
attratta dal maestoso toro bianco che pascolava tranquillo.
Dapprima spaventata, prese coraggio nel vederlo mansueto,
forte e vivace, non aggressivo e che emanava odore di zaffera-
no. Al suo avvicinarsi, il toro si inginocchi davanti a lei e la
fanciulla gli sal sulla schiena per intrecciargli una ghirlanda di
fiori intorno alle corna.
GEMELLI
Gemelli
470 GIOVANNI PLATANIA
Gemelli
COSTELLAZIONI E MITI 471
Residuo di supernova
COSTELLAZIONI E MITI 473
Hevelius
COSTELLAZIONI E MITI 477
Costellazione invernale.
CANCRO
484 GIOVANNI PLATANIA
Cancro
COSTELLAZIONI E MITI 485
Hevelius
COSTELLAZIONI E MITI 489
Costellazione primaverile.
LEONE
494 GIOVANNI PLATANIA
Leone
COSTELLAZIONI E MITI 495
Galassia M 66
498 GIOVANNI PLATANIA
M95
COSTELLAZIONI E MITI 499
M96
500 GIOVANNI PLATANIA
NGC 2903
COSTELLAZIONI E MITI 501
NGC 3521
502 GIOVANNI PLATANIA
Hevelius
COSTELLAZIONI E MITI 503
Costellazione di primavera.
met serpente.
Un'altra narrazione, invece, afferma che Echidna avrebbe
generato il Leone unendosi con il cane Orto.
VERGINE
Vergine
510 GIOVANNI PLATANIA
Vergine
COSTELLAZIONI E MITI 511
Quasar 3C273
512 GIOVANNI PLATANIA
3C273
COSTELLAZIONI E MITI 513
3C273
514 GIOVANNI PLATANIA
Ammasso galattico
COSTELLAZIONI E MITI 519
Ammasso Chioma-Vergine
COSTELLAZIONI E MITI 521
Vergine
522 GIOVANNI PLATANIA
Hevelius
COSTELLAZIONI E MITI 523
Costellazione di primavera.
amiche erano solite recarsi sulle sponde del lago Pergo (vicino
ad Enna, in Sicilia), dove si divertivano raccogliendo fiori.
Ade era uscito dal suo regno per controllare le fondamenta
della Sicilia a partire dal monte Erice, perch Tifone, il titano
che aveva osato aspirare alle sedi degli di olimpici, si agitava
dibattendosi per rialzarsi e sopra il capo aveva l'Etna da cui
erutta lava e vomita fiamme (Met. V, 341), vide Proserpina e
se ne invagh subito, e col consenso di Zeus, la rap e su un
cocchio nero trainato da cavalli neri la port negli Inferi. Tut-
to si svolse con la rapidit di un fulmine.
Intanto Ciane, la ninfa amica di Proserpina, invano aveva
osato opporsi al rapimento: Genero di Cerere (Demetra) non
puoi essere, se lei non acconsente: chiederla tu dovevi, non ra-
pirla. (Met. V, 415 sgg.). Addolorata pianse tanto da tramu-
tarsi in fonte.
Intanto Demetra, non vedendo tornare la figlia, la cerc
per monti e valli, di notte di giorno, senza mai mangiare o be-
re.
Cerc aiuto presso l'Orsa Maggiore: essa era sempre pre-
sente in cielo e poteva osservare tutto ci che accadeva sulla
Terra e quindi essere al corrente di ogni evento. L'Orsa, per,
non pot aiutare la dea in quanto Persefone era scomparsa du-
rante il giorno, quando l'Orsa era impegnata altrove (l'Orsa
era allora da altre parti del cielo).
La dea era sfinita dalla fatica e dalla sete quando vide una
capanna di paglia. Al suo bussare ne esce una vecchia che,
vedendola implorare un sorso d'acqua, le porse una bevanda
dolce insaporita con orzo tostato. Mentre beveva quel dono,
un ragazzo sfacciato e insolente le si ferm davanti, scoppi a
ridere e la chiam ingorda. Si offese la dea e, senza terminare
di bere, gli gett in faccia, mentre parla, il liquido con l'or-
zo(ivi), mutando il suo corpo in quello costellato di chiazze
di un geco.
Nella sua disperazione priv la Terra della fertilit, partico-
larmente dei cereali, che aveva donato agli uomini in segno di
affetto. Oramai stanca ed avvilita, incontr la nereide Aretusa,
da cui apprese che Proserpina era sposa di Ade e quindi po-
tente signora del regno dei morti.
526 GIOVANNI PLATANIA
Iside era rappresentata anche come una dea nera (la Luna),
con in braccio Horus bambino.
Nel bassorilievo di Dendera, nella posizione della costella-
zione della Vergine, appaiono due figure
BILANCIA
532 GIOVANNI PLATANIA
Bilancia
COSTELLAZIONI E MITI 533
Hevelius
536 GIOVANNI PLATANIA
COSTELLAZIONI E MITI 537
SCORPIONE
542 GIOVANNI PLATANIA
Scorpione
COSTELLAZIONI E MITI 543
Ammasso Globulare M4
COSTELLAZIONI E MITI 545
Nebulosa M6
546 GIOVANNI PLATANIA
Nebulosa NGC6302
COSTELLAZIONI E MITI 547
Hevelius
COSTELLAZIONI E MITI 549
Orione).
Ancora oggi l'inseguimento continua e si perpetuer nei se-
coli, poich la rotazione apparente della sfera celeste ci mostra
che quando Orione tramonta, lo Scorpione sorge.
SAGITTARIO
Sagittario
556 GIOVANNI PLATANIA
COSTELLAZIONI E MITI 557
Sagittario
558 GIOVANNI PLATANIA
Galassia M105
COSTELLAZIONI E MITI 561
Nebulosa M24
564 GIOVANNI PLATANIA
Hevelius
COSTELLAZIONI E MITI 565
CAPRICORNO
568 GIOVANNI PLATANIA
Capricorno
COSTELLAZIONI E MITI 569
Hevelius
572 GIOVANNI PLATANIA
COSTELLAZIONI E MITI 573
Costellazione autunnale.
ACQUARIO
580 GIOVANNI PLATANIA
Acquario
COSTELLAZIONI E MITI 581
Ammasso Globulare M2
582 GIOVANNI PLATANIA
Hevelius
COSTELLAZIONI E MITI 585
Costellazione autunnale.
genia, colei che nasce per prima. Zeus appena la vide se ne in-
namor e la port sull'Olimpo per sottrarla agli sguardi degli
uomini, indegni di guardare una cos rara bellezza.
Zeus volle premiare il progenitore del genere umano, Deu-
calione, per la sua religiosit: lo trasform nella costellazione
dell'Acquario.
PESCI
592 GIOVANNI PLATANIA
Pesci
COSTELLAZIONI E MITI 593
594 GIOVANNI PLATANIA
COSTELLAZIONI E MITI 595
596 GIOVANNI PLATANIA
COSTELLAZIONI E MITI 597
598 GIOVANNI PLATANIA
Hevelius
600 GIOVANNI PLATANIA
COSTELLAZIONI E MITI 601
ALTRE IMMAGINI
Supernova in M96
632 GIOVANNI PLATANIA
La Via Lattea
634 GIOVANNI PLATANIA
COSTELLAZIONI E MITI 635
BIBLIOGRAFIA
Libri
Articoli in Internet