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Alberto Scocco

Dalle
mappe mentali
alle
mappe concettuali
(e ritorno)
Dalle mappe mentali alle mappe concettuali (e ritorno)

2015 Alberto Scocco lemappedelpensiero.it


Dalle mappe mentali alle mappe concettuali (e ritorno)

Indice

Introduzione ................................................................................................................................... 1

Sullautore ........................................................................................................................... 2

Il pensiero visuale .......................................................................................................................... 4

Il mapping ............................................................................................................................ 4

Le mappe cognitive e le mappe creative ............................................................................ 5

Le mappe mentali .......................................................................................................................... 8

Cosa sono le mappe mentali............................................................................................... 8

Le mappe mentali tra le mappe creative ........................................................................... 10

Le applicazioni delle mappe mentali ................................................................................. 11

Come si disegna una mappa mentale .............................................................................. 11

Le mappe concettuali .................................................................................................................. 13

Cosa sono le mappe concettuali ....................................................................................... 13

Come si disegna una mappa concettuale ......................................................................... 14

Le applicazioni delle mappe concettuali ........................................................................... 15

Le solution map Le mappe mentali digitali ............................................................................... 16

Cosa sono e come si realizzano le solution map .............................................................. 16

Le applicazioni delle solution map .................................................................................... 18

Bibliografia ................................................................................................................................... 20

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Dalle mappe mentali alle mappe concettuali (e ritorno)

Introduzione
Colui che ha solo il martello vede solo chiodi

(detto popolare)

Ho prodotto questo eBook pur sapendo che nel web molto stato scritto sul tema delle mappe

mentali, delle mappe concettuali, degli strumenti informatici per realizzare rappresentazioni

grafiche.

Malgrado da anni ormai queste modalit si siano diffuse e consolidate nelluso quotidiano di

tante persone, resta alta la confusione a tal proposito, sia sul piano terminologico, sia su quello

concreto dellimpiego.

Quella che pongo una questione sostanziale, affinch gli strumenti vengano utilizzati in modo

corretto e appropriato: utilizzare una mappa mentale per la rappresentazione della conoscenza

quasi un controsenso, come pure impiegare una mappa concettuale per effettuare un

brainstorming.

Spero questo testo potr essere utile spunto a chi vorr mettere a frutto pienamente le grandi

opportunit offerte da questi strumenti per lo sviluppo e la realizzazione delle proprie idee.

Buona lettura..

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Sullautore
In Dopo essermi laureato in ingegneria elettronica ed aver compiuto

approfondimenti sulla qualit del software e sui processi di sviluppo, nel

mio percorso professionale sono stato customizzatore SAP R/3:

utilizzavo le mappe sia per il dialogo e il training con i clienti, sia per la

documentazione e il confronto con i programmatori.

Successivamente sono stato fondatore e responsabile della formazione in una innovativa

societ di consulenza, che proponeva le mappe mentali come soluzioni per l'organizzazione "in

tempi non sospetti", ben prima che si affermassero al grande pubblico.

Poi mi sono mosso nella libera professione, mettendo a frutto le esperienze e le conoscenze

precedenti.

Contemporaneamente, nel contesto accademico sono stato docente incaricato per 13 annualit

presso lUniversit di Macerata ed altri atenei: fino al 2015 ho tenuto corsi per vari insegnamenti

in area informatica ed ho sviluppato e curato il progetto "GoOnLine" del Dipartimento di

Economia e Diritto.

Attualmente sono project manager presso aziende ed enti: elaboro e gestisco progetti in ambiti

come lICT, il marketing, la ricerca e sviluppo di prodotto e processo, il social branding,

linternazionalizzazione, laggregazione, lo sviluppo territoriale.

Accompagno inoltre imprenditori nella definizione di nuovi modelli di business oppure nella

revisione di modelli pre-esistenti: in questi casi utilizzo sia le mappe (ad es. per l'ideazione,

l'analisi e la condivisione con gli stakeholder), sia varie versioni di Business Model Canvas (ad

es. il Lean) come framework di processo.

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Intervengo anche nella ricerca di finanziamenti con modalit innovative quali il crowdfunding,

oppure attingendo a canali di finanziamento regionali / nazionali / UE.

Da sempre cultore del visual thinking , sul tema delle mappe mentali e mappe concettuali nel

2008 ho pubblicato il libro "Costruire mappe per rappresentare e organizzare il proprio pensiero

- Strumenti fondamentali per professionisti, docenti e studenti", Ed. Franco Angeli Editore -

Milano 2008 ( 5a e 6a ristampa 2015) che puoi sfogliare tra le risorse gratuite del sito oppure

acquistare online sul sito web dell'editore.

Oltre ad essere coordinatore del gruppo di lavoro Le mappe del pensiero, sono ideatore e

moderatore dell'omonimo gruppo di discussione su LinkedIN .

Al momento sono impegnato anche nell'allestimento di una mia Startup innovativa a vocazione

sociale, insieme ad un team di validi e prodi colleghi, con obiettivi molto ambiziosi.

alberto.scocco@lemappedelpensiero.it alberto.scocco

https://it.linkedin.com/in/albertoscocco https://www.facebook.com/alberto.scocco

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Il pensiero visuale

Il mapping

Avete mai pensato di fare una mappa del vostro pensiero?

Spesso mi piace iniziare i miei interventi con questa provocazione, che

evoca la possibilit offerta dal mapping di una rappresentazione grafica di

concetti e idee, un po com possibile fare per i luoghi di un territorio.

Nel far questo si coltiva la consapevolezza del proprio percorso mentale, distinguendo tra

diversi ambiti applicativi, adottando accorgimenti che consentano di aumentare lefficacia delle

rappresentazioni e impiegando di volta in volta le modalit pi adatte.

Nellutilizzare le mappe pi importante il processo che non il risultato, latto creativo pi che il

prodotto finale. In questottica la mappa costituisce uno strumento per affrontare un percorso di

scoperta della realt, che al contempo esterna e interiore, che in parte oggettiva e in parte

soggettiva, che avviene tanto nel momento della realizzazione quanto durante la consultazione.

In tal senso una mappa strumento di astrazione e di impostazione

mentale estremamente efficace, perch aiuta ad acquisire

consapevolezza delle modalit di costruzione del pensiero: la

visualizzazione di elementi astratti consente di percepire larticolazione

di idee e concetti, di comprendere le strategie mentali adottate

semplicemente osservando il modo in cui gli elementi fanno la loro comparsa, vengono

modificati e progressivamente combinati. In questo modo diventa pi facile seguire il filo dei

propri pensieri, riuscire a districarli e a condividerli.

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Esistono varie tecniche, ciascuna delle quali versata a un utilizzo generico, oppure creativo,

oppure cognitivo. Per questo opportuno un distinguo tra mappe cognitive e mappe creative.

Le mappe cognitive e le mappe creative

La realt che quotidianamente dobbiamo affrontare varia, complessa e dinamica. Per

questo importante capire, a seconda delle situazioni, quali strategie e strumenti conviene

adottare.

Utili considerazioni in questo senso derivano dalla distinzione tra lambito di azione creativo e

quello cognitivo.

Quando per esempio si individua un problema importante studiarlo, effettuare analisi, mettere

insieme e declinare tutte le informazioni disponibili. Si tratta di un momento dalla forte

connotazione cognitiva ed necessario utilizzare strumenti con un alto grado espressivo.

Al termine di questa fase, salvo i casi pi semplici, occorre ricercare nuovi elementi di

soluzione: si adottano dunque modalit proprie dellambito creativo, facendo leva

sullevocativit per stimolare la fantasia e sviluppare il pensiero generativo.

Una volta emersi nuovi spunti, il pensiero pu tornare su un registro logico-razionale e cercare il

modo per integrarli in una soluzione complessiva.

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Prima di optare per una tipologia di rappresentazione e una modalit di realizzazione

necessario considerare dunque la situazione duso, nella quale la mappa costituisce sempre

uno strumento da impiegare, non un fine da raggiungere.

Nellambito cognitivo si collocano idealmente questioni come la gestione e la rappresentazione

oggettiva di conoscenze, la valutazione di ragionamenti, lanalisi di situazioni o di soluzioni, la

formulazione di processi organizzativi, la descrizione di sistemi, progetti e attivit da realizzare.

Gli strumenti da utilizzare in questi casi

devono permettere di rappresentare con

precisione e di manipolare con facilit gli

elementi di conoscenza e i loro legami. In tal senso le mappe concettuali sono una sotto-classe

di mappe cognitive.

Nellambito creativo invece lattenzione rivolta soprattutto alle facolt divergenti, alla fantasia,

alloriginalit e allinventiva. Situazioni duso potrebbero essere lideazione di campagne

pubblicitarie, la rielaborazione di vissuti ed esperienze personali, lindividuazione di nuove

soluzioni a problemi annosi, lallineamento motivazionale allinterno di gruppi di lavoro.

Gli strumenti da impiegare in questo ambito

devono favorire latto creativo, stimolare idee

insolite, suggerire combinazioni nuove e

punti di vista alternativi, evocare le risorse provenienti dal subconscio, facilitare gli scostamenti

laterali tipici del pensiero creativo.

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Le mappe utilizzate a questo scopo sono dette creative e puntano su un alto grado di

evocativit, per stimolare lo sviluppo della fantasia e della creativit. Le mappe mentali in tal

senso rientrano nella tipologia pi ampia delle mappe creative.

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Le mappe mentali

Cosa sono le mappe mentali

Alla fine degli anni sessanta il ricercatore Tony Buzan ha presentato un tipo di mappa orientato

allevocativit: le mappe mentali.

Questa tecnica fa leva soprattutto sulle

capacit creative personali e di gruppo,

sulle risorse mentali inconsce, sulle

sinestesie create con colori e immagini, sui

processi che spontaneamente ristrutturano

le informazioni e che ogni volta lasciano

aperta pi di una chiave interpretativa

nellatto della produzione e della

consultazione.

A differenza delle mappe concettuali, il modello di riferimento per la realizzazione di una mappa

mentale associazionista: la sua costruzione procede con la libera associazione mentale,

iniziando dallelemento centrale, agganciando progressivamente nuovi elementi verso lesterno

della struttura oppure ristrutturando dinamicamente quelli gi inseriti.

Secondo limpostazione originale di Buzan, una mappa mentale caratterizzata innanzitutto da

una struttura gerarchico-associativa: a partire dal centro, le relazioni tra gli elementi concettuali

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possono essere solo di tipo gerarchico o associativo, a realizzare delle ramificazioni su livelli

successivi.

In una mappa mentale le relazioni tra gli elementi

sono essenzialmente gerarchiche: ciascun

elemento possiede dunque un solo antecedente.

In tal senso la struttura presenta catene di tipo

genitore-figlio, a partire dal centro, nel quale gli

elementi sottendono a diversi gradi di dettaglio.

Laddove la strutturazione gerarchica della mappa risulti limitante

possibile integrarla con relazioni associative descritte mediante

frecce.

In tal modo possibile rimarcare la presenza di legami

trasversali tra elementi, lesistenza di fattori comuni, anche

quando gli elementi sono collocati in punti diversi della mappa ed afferiscono a diverse

articolazioni.

Altra caratteristica delle mappe mentali la geometria radiale: una

mappa mentale possiede sempre un centro o comunque un

elemento principale che, al contempo, funge da snodo e da

riferimento per lintero schema.

La lettura in alcuni casi avviene percorrendo le direttrici, in altri

secondo ideali livelli concentrici, riferiti allintera mappa oppure localmente ad un certo ramo.

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Le mappe mentali tra le mappe creative

Le caratteristiche sopra indicate riguardano essenzialmente la struttura di una mappa mentale

aiutano a mettere in relazione il modello di Buzan a quello pi generale delle mappe concettuali.

A fare concretamente la differenza per le mappe mentali limpiego sistematico di elementi

evocativi che, attraverso la libera associazione mentale, possono stimolare il processo creativo

e la memorizzazione (come avviene per le mappe creative).

In particolare

luso di immagini accattivanti, divertenti, grottesche, assurde,

tridimensionali, dissonanti o stridenti, che richiamino alla

mente idee e suggestioni

limpiego di colori vivaci o contrastanti, che attirino

lattenzione, oppure gamme di tonalit, che diano un

senso di armonia alla rappresentazione

laspetto degli elementi concettuali, che ricorda le

forme organiche di radici o di rami, specie se

disegnate a mano libera

luso di singole parole chiave per sintetizzare ed esprimere i concetti. Tale vincolo

induce ad articolare gli elementi mediante sottorami e relazioni associative, oppure a

descriverli mediante elementi grafici quali immagini, icone e colori

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Le applicazioni delle mappe mentali

Le mappe mentali possono essere utilizzate sia a livello personale, sia in gruppo di lavoro. Nel

primo caso gli elementi evocativi delle mappe mentali consentono di far emergere emozioni,

sensazioni, ricordi, idee latenti intorno ad un argomento e di dargli una forma.

Per queste ragioni le mappe mentali sono

particolarmente efficaci come strumenti di

annotazione e di memoria/apprendimento

rapido, come supporto allelaborazione del

pensiero e alla creativit, come ausilio nellorientamento e nella espressione personale.

Possono essere utilizzate anche per supportare la comunicazione ed il team building, nel qual

caso il commento degli aspetti caratterizzanti o ambigui favorisce il dialogo e la comprensione.

Vengono utilizzate frequentemente anche per supportare lo svolgimento di brainstorming.

Come si disegna una mappa mentale

Nel disegno di una mappa mentale si parte dal centro e si individuano gli argomenti principali

rispetto ai quali la mappa mentale verr sviluppata; tali argomenti costituiscono i rami di 1

livello della mappa, che vengono poi descritti in modo pi dettagliato con i rami di livello

successivo nella loro articolazione.

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Durante il disegno sono ovviamente possibili a tutti i livelli ripensamenti, integrazioni e

cancellazioni, ma comunque importante mantenere saldo il principio secondo cui ci che pi

generale si deve trovare pi vicino al centro, mentre i dettagli verranno collocati allesterno.

Stando alla impostazione originale di Buzan, le mappe mentali dovrebbero essere disegnate su

carta, poich anche gli stimoli sensoriali del tratto a mano libera contribuiscono allattivazione

delle risorse creative dellemisfero destro.

La recente comparsa di software per la produzione di mappe, schemi e diagrammi, che

consentono di convertire le rappresentazioni grafiche in altri formati (ad es. testo, strutture web,

diagrammi di Gantt) in parte ha messo in discussione questo assunto, che comunque mantiene

integra la sua validit generale: per mettere a frutto pienamente le opportunit offerte dalle

mappe mentali bene realizzarle con matite, penne, pastelli e pennarelli, anche

Nel linguaggio comune spesso vengono chiamate mappe mentali anche quelle prodotte con

software quali Mindmanager, Xmind, Mindmaple o Freemind.

E opportuno precisare che, in questi casi, le raccomandazioni di Buzan per la realizzazione di

mappe mentali su carta sono quasi del tutto disattese ed appropriato invece parlare di mappe

mentali digitali (solution map).

Al limite appare pi consono lutilizzo di software quali iMindmap, che quantomeno consente la

creazione di rami e sottorami con profili morbidi e organici simili a quelli prodotti a mano.

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Le mappe concettuali

Cosa sono le mappe concettuali

Le mappe concettuali sono state proposte allinizio degli anni 60 presso la Cornell University

dal Prof. Joseph Novak, come strumenti per evidenziare i concetti principali e i rispettivi legami

allinterno di un argomento.

Dal punto di vista strutturale, una mappa concettuale composta da tre tipologie di elementi

nodi concettuali: sagome che descrivono i

principali concetti presenti nel dominio di

conoscenza della mappa, allinterno delle quali

viene riportata una descrizione testuale pi o meno sintetica

relazioni associative: archi di

collegamento, in alcuni casi orientati,

che rappresentano graficamente i legami tra i nodi della mappa

etichette: descrizioni che possono

essere introdotte per precisare il

significato delle relazioni

Nel complesso, le mappe concettuali appaiono come reticoli pi o meno articolati di nodi

collegati tra loro da archi, nei quali i significati sono espressi mediante una combinazione

grafico-testuale.

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Come si disegna una mappa concettuale

Stando allimpostazione data da Novak, per costruire una mappa concettuale necessario

prima individuare i concetti base dellargomento che si intende affrontare, evitando di formularli

mediante predicati. Il passo successivo consiste nella creazione dei legami associativi, da

descrivere con etichette formulate con verbi.

La creazione della mappa naturalmente

procede per rifiniture successive, eliminando

le eventuali ridondanze, fino ad un

opportuno grado di dettaglio.

Bench sia possibile creare anche reticoli gerarchici, che in qualche modo possono ricordare la

struttura delle mappe mentali o delle solution map, opportuno ricordare che le mappe

concettuali, stando allimpostazione originale di Novak, sono essenzialmente mappe cognitive:

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lorientamento allespressivit e il modello di sviluppo connessionista ne fanno uno strumento

ideale per la comunicazione e la rappresentazione della conoscenza.

Tra i software per realizzare mappe concettuali figura CmapTools.

Le applicazioni delle mappe concettuali

Uno dei cardini delle ricerche di Novak stato il lavoro di D. Ausubel sullapprendimento

significativo. Per questo le prime applicazioni delle mappe concettuali sono state nellambito

educativo, in particolare nellapprendimento rapido e nella memorizzazione.

Oggi esistono molti tipi di mappa concettuale: tra questi probabilmente i flow chart, utilizzati per

descrivere il flusso di controllo di attivit, sono tra i pi conosciuti.

Note soprattutto tra gli addetti ai lavori nellambito dei controlli di processo sono le mappe

causali, utilizzate per descrivere linterazione tra i fattori che concorrono in un processo.

Queste modalit sono accomunate da un orientamento alla chiarezza espressiva e dalla

presenza di una codifica delle informazioni rappresentate. Esistono anche mappe concettuali

meno specialistiche, utilizzate per lapprendimento significativo e la gestione della conoscenza.

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Le solution map Le mappe mentali digitali

Cosa sono e come si realizzano le solution map

Le solution map costituiscono una sorta di compromesso tra le mappe mentali di Buzan e le

mappe concettuali di Novak, realizzate in forma digitale.

Sono molte le caratteristiche che le avvicinano alle mappe mentali:

la strutturazione gerarchico-associativa

la geometria radiale

laccento sullevocativit.

Le solution map ereditano invece dalle mappe concettuali lorientamento allespressivit. In

particolare le accomunano luso di:

descrizioni testuali estese

codifiche.

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Elementi distintivi delle solution map sono invece gli ausili tecnologici, per coniugare il momento

creativo con quello operativo:

il posizionamento visuale e lo zoom: avvicinarsi, allontanarsi e spostarsi virtualmente

sul foglio di lavoro consente di mettere in evidenza gli aspetti pi rilevanti che, di volta in

volta, possono essere il quadro dinsieme oppure il singolo dettaglio

la disposizione dinamica degli elementi: gli strumenti per spostare, chiudere e aprire i

rami sullo schermo permettono di gestire in modo flessibile la struttura della mappa

durante il suo sviluppo e la sua presentazione

le informazioni contestuali: possibile modificare i criteri di visualizzazione e di filtro sui

rami, rimodellando la visualizzazione in base alle esigenze dellutente

i link ad altri materiali: il contenuto di ciascun ramo pu essere descritto in dettaglio

anche con documenti elettronici, collegati in modalit ipertestuale oppure allegati

le esportazioni in altri formati: partendo dalla mappa e utilizzando opportuni criteri di

conversione, possibile riversarne i contenuti in documenti informatici di altro tipo,

come testi o ipertesti, fogli di calcolo, planner, presentazioni e diagrammi.

Le solution map ereditano dunque dalle mappe mentali e concettuali le caratteristiche salienti.

Questo amplia la variet di situazioni nelle quali possono essere utilizzate.

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In particolare:

luso di codifiche e descrizioni estese aiuta a definire significati condivisi e pi

facilmente interpretabili. Di converso, questa riduzione dellambiguit irrigidisce la

mappa, vincola la rappresentazione, limita la possibilit di individuare nuove chiavi

interpretative e ne riduce levocativit

lassenza delle etichette per descrivere il legame tra i rami semplifica la consultazione

della mappa, ne riduce la verbosit e snellisce la sua struttura ma, rendendo implicito il

legame tra i diversi elementi concettuali, non esplicita il significato del legame tra i rami

e ne riduce lespressivit.

Le applicazioni delle solution map

Poich presentano aspetti riconducibili allevocativit e alla espressivit, le solution map

possono essere realizzate facendo riferimento sia al modello di sviluppo connessionista che a

quello associazionista.

Questo permette di collocarle sia tra le mappe creative sia tra quelle cognitive e di utilizzarle per

la generazione e la rappresentazione delle idee in una grande variet di contesti, alcuni dei

quali sono indicati in queste due mappe.

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Bibliografia
Alberto Scocco, Costruire mappe per rappresentare e organizzare il proprio pensiero,

Ed. Franco Angeli, Milano 2008, 6 ed. 2015

Joseph Novak, Lapprendimento significativo, Ed. Erikson, Trento 2008

Tony Buzan, Barry Buzan, Mappe mentali, Ed. Alessio Roberti, Milano

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