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CRIPTOVALUTE
 
 
 
 
 
 
 
DENIS MARTIN
 
 
 
 
 
Sommario
 
Introduzione
Che cos’è una criptovaluta?
Come possono le criptovalute risolvere questi problemi?
Le criptovalute sono delle vere valute?
Quali sono i vantaggi delle criptovalute?
Le criptovalute sono davvero anonime?
Cos’è la blockchain?
Che cos’è la blockchain?
Come funziona la blockchain?
Apertura di un conto
La chiave pubblica
La chiave privata
Il libro mastro
L’ordine delle transazioni
Le conferme dei blocchi
Il compromesso tra nodi ed utenti
Creazione dei blocchi
La proof of work
Quali sono le ricompense?
Che ordine devono avere i blocchi?
La proof of stake
Cos’è una ICO?
Il periodo di pre-vendita di una ICO
Marketing
Vedere il potenziale
Perché il whitepaper è importante nelle ICO?
Trovare criptovalute di valore
Ricerca di base
La squadra
L’idea
Metriche della criptovaluta
Ricerca approfondita
La comunità
Competizione
Consigli per investire in criptovalute
Investire in altcoin
Abbi sempre una strategia
Coprire il tuo rischio
Comincia piano
I portafogli di criptovalute
Portafogli online
Desktop
Mobile
Hardware
Come evitare le fregature
Non c’è trasparenza, e nominano personaggi famosi
Idee poco chiare
Promesse esagerate
La moneta non è presente su CoinMarketCap
Evitare gli “Exit scam”
Riconoscere gli exit scam
Credibilità del team
Ritorni sull’investimento inverosimili
La whitepaper
Iper promozioni
Le criptovalute sono una bolla?
Conclusione
Introduzione
Bitcoin è ormai una criptovaluta molto conosciuta, dopo il mercato rialzista
che è stato visto nella prima parte del 2021, l’attenzione di molti investitori
e non si è rivolta verso la valuta digitale. Oramai, la maggior parte delle
persone è a conoscenza della sua esistenza, ma non tutti sanno che Bitcoin
non è l’unica moneta decentralizzata e digitale in circolazione. Eh sì, è
proprio così, al momento della scrittura, ci sono più di 10.000 criptovalute
presenti su CoinMarketCap, il più famoso aggregatore di informazioni
relativo allo spazio della criptovalute.
Insomma, mica bazzecole: da quando Bitcoin è nato ha fin da subito
acquisito una notevole attenzione dal pubblico, e col tempo la crescita
esponenziale del suo prezzo non ha fatto altro che confermare la sua
popolarità. Ma ciò che rende Bitcoin così speciale non è propriamente il suo
nome, o il fatto che il suo prezzo aumenti in modo spropositato nel corso
degli anni, bensì la tecnologia che si cela dietro ad esso: la blockchain.
Una tecnologia che ha colpito nel cuore gli appassionati di informatica e
crittografia, e che ad oggi banche ed istituzioni stanno cercando di emulare
per integrarla nei propri sistemi. La blockchain è il fulcro di Bitcoin, il
motore che permette l’esistenza di una valuta completamente
decentralizzata, vale a dire senza autorità e anonima. Questa superba
tecnologia non è passata inosservata, e fin dai primi anni della sua
esistenza, gli appassionati del settore hanno creato delle monete alternative,
ovvero delle monete che funzionano come Bitcoin, ma hanno un nome
diverso, e delle caratteristiche diverse. Queste monete “alternative”
prendono il nome di alt-coin; c’è chi le ama e chi le disprezza, come ogni
cosa.
Alcuni credono che Bitcoin sia l’unica vera criptovaluta, e che tutte le alt-
coin siano delle deboli imitazioni, tuttavia, i dati dimostrano che molte alt-
coin hanno delle qualità nettamente superiori a Bitcoin, come la velocità
delle transazioni, ed il prezzo di commissione delle stesse. Tuttavia, questi
sono argomenti da vedere più avanti.
 
Il prezzo di queste monete è oscillante, mi correggo, molto oscillante,
fattore che fa venire l’acquolina in bocca a numerosi investitori che cercano
grandi profitti nell’arco di breve tempo. Inutile dire che spesso e volentieri
il risultato è una grande perdita, anche se non è sempre il caso. Ci sono
parecchie storie di persone diventate milionarie grazie alle criptovalute, ma
bisogna sempre ricordare di tenere i piedi per terra, perché investire nello
spazio delle monete digitali è qualcosa che richiede conoscenza e pazienza,
non fretta ed avidità. Se volete imparare ad investire, questo libro vi aiuterà
a farvi strada in tal senso, ma anche se volete semplicemente capire meglio
che cosa sono queste criptovalute, se sono solo speculazione, se c’è una
vera tecnologia dietro ad esse, se hanno un futuro oppure no, eccetera.
Insomma, è sempre una buona idea farsi una propria idea (perdonate la
ripetizione!), ed è proprio l’obbiettivo di questo libro fornirvi le
informazioni necessarie per introdurvi in questo mondo delle criptovalute
con un set di informazioni che vi permetterà di muovervi con più
consapevolezza. Detto ciò, non trovo proprio nulla da aggiungere: ci
vediamo nel primo capitolo!
Che cos’è una criptovaluta?
Questo libro non poteva cominciare in altro modo! Dopotutto, non è questa
la prima domanda che una persona si pone? Tutti conosciamo le valute:
euro, dollaro, yen, sterlina, pesos, eccetera. Ma che cosa sono le
criptovalute? Ad intuito, una persona potrebbe pensare che sono le valute di
internet . In effetti, non è una definizione del tutto sbagliata, perché
senz’altro queste criptovalute non esisterebbero senza internet, ma è anche
vero che definirle in questo modo è abbastanza riduttivo. Le criptovalute
sono in realtà molto più che una moneta utilizzabile solo tramite internet
(ciò non toglie che si possa pagare al negozio sotto casa con una
criptovaluta), ma nascono insieme ad una tecnologia che le rende qualcosa
di mai visto.
Chiamarle “monete di internet” è riduttivo perché, se ci pensi, puoi
trasferire anche euro o dollari tramite internet, e allora dove sarebbe la
differenza? Le criptovalute non funzionano nella stessa maniera. Anche se
le puoi trasferire soltanto via internet, possono essere usate anche per
pagare al ristorante, al supermercato, al tabacchino, ed ovunque un
commerciante le accetti come metodo di pagamento.
Come anticipato, ciò che davvero rende le criptovalute strabilianti è la
tecnologia che si cela dietro di esse, e non tanto il mezzo che le ospita
(internet). Alcune persone potrebbero pensare: “Ma che cosa mi interessa
della tecnologia dietro ai miei soldi?”. Dopotutto, ciò che ci importa è di
poterli utilizzare per acquistare beni e servizi, giusto? Questo è vero, ma
bisogna tenere a mente che le valute tradizionali, ad oggi, hanno una serie
di problemi sottostanti che non hanno l’aria di poter essere risolti dalle
banche e dai governi. Andiamo a vederli brevemente:
1)      I sistemi bancari attuali hanno una serie di persone che si
interpongono tra chi invia i soldi e chi li riceve. Le conseguenze?
Altissimi costi di transazione e tempi lentissimi.
2)      Il fatto che i pagamenti siano affidati a banche e broker rende ogni
pagamento tracciabile, togliendo ogni privacy. Una banca può
decidere di congelare il conto di una persona o spiare i suoi
movimenti se il governo lo richiede.
3)      C’è un grosso problema di diseguaglianza finanziaria, con quasi 2
miliardi di persone che non hanno accesso a servizi finanziari per
via di indisponibilità di tali servizi, o per il loro costo eccessivo.
 

Come possono le criptovalute risolvere questi


problemi?
Appurati quelli che sono i problemi relativi al sistema tradizionale, andiamo
a vedere come le criptovalute li risolvono. La soluzione che le criptovalute
propongono essenzialmente è l’eliminazione degli intermediari , quindi
delle banche e di tutte le strutture centralizzare che si pongono tra chi vende
e acquista, chi invia e chi riceve. Come è possibile tutto ciò? Le criptovalute
non stanno risolvendo questo problema, bensì lo hanno già fatto! La
tecnologia blockchain permette di eliminare completamente ogni
intermediario, riducendo così la corruzione, l’ineguaglianza (è disponibile
ovunque nel mondo, basta la connessione ad Internet – ed è gratuita), i costi
estremi, la lentezza del sistema, ed infine il problema della privacy.
In un capitolo successivo andremo a vedere più nel dettaglio che cosa è
esattamente la blockchain ed il modo in cui funziona. Per ora, ti basti sapere
che è l’elemento che permette a tutte le criptovalute di esistere, ed
essenzialmente è una rete decentralizzata, quindi non ha nessun “capo” o
gruppo di persone che la comandi, e che possa ad esempio congelare il
conto di qualcuno.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Le criptovalute sono delle vere valute?


È un’opinione abbastanza diffusa che le criptovalute non siano
propriamente delle valute, e quindi non possono essere adottate nella
quotidianità. Tuttavia, una volta non si usava nemmeno il denaro a cui
siamo abituati oggi, e quindi determinare se una valuta è legittima oppure
no diventa abbastanza controversa. Affinché il denaro abbia valore, deve
avere una serie di caratteristiche, che sono le seguenti:
Un numero sufficiente di persone deve averlo.
I commercianti devono accettarlo come forma di pagamento.
Le persone devono avere fiducia nel suo valore, e nel fatto che lo
manterrà nel tempo.
Ovviamente, ai vecchi tempi, quando si scambiavano delle pecore per delle
galline, i valori dei beni scambiati erano inerenti alla loro natura. Ma
quando sono entrate in gioco le monete, i contanti e le carte di credito, la
definizione di denaro è cambiata.
Un altro cambiamento molto importante nel denaro è stata la sua semplicità
di transazione. La noia di dover spostare una tonnellata di lingotti d'oro da
una città all’altra è stata una delle ragioni principali per cui è stato inventato
il contante. In seguito, quando la società è diventata ancora più pigra, sono
state inventate le carte di credito per trasferire soldi dal proprio comò. Il
problema è che le carte di credito trasferiscono il denaro tramite circuiti che
il governo e le banche possono controllare con un clic. Mentre il mondo
diventa sempre più interconnesso e più preoccupato per le autorità che non
sempre nutrono gli stessi interessi del popolo, le criptovalute si presentano
come una valida alternativa.
 
Quali sono i vantaggi delle criptovalute?
Tutto molto interessante, dirai, ma quali sono i vantaggi delle criptovalute,
visti nel dettaglio? Passare ad un nuovo tipo di valuta è un processo che
richiede fiducia, per cui ecco una serie di soluzioni che le criptovalute
possono essere in grado di fornire attraverso il loro sistema decentralizzato:
Nessun intermediario: con il denaro tradizionale, ogni volta che fai
un trasferimento, un intermediario come la tua banca o un servizio di
pagamento digitale si prende una solitamente cospicua commissione.
Con le criptovalute, tutti i partecipanti della rete nella blockchain
sono quell'intermediario. Inoltre, il costo di commissione per ogni
transazione è formulato diversamente da quello degli intermediari del
sistema classico, e quindi è minimo in confronto.
 
Controllo completo dei propri soldi : con le valute tradizionali,
essenzialmente si dà tutto il tuo controllo del proprio denaro alle
banche centrali e al governo. Finché ti fidi del tuo governo, allora va
tutto, ma tieni a mente che in qualsiasi momento il governo potrebbe
decidere di congelare semplicemente il tuo conto bancario e negarti
l'accesso ai tuoi fondi. Con le criptovalute, non esiste alcuna autorità
centrale, ciò vuol dire che nessuno può decidere di bloccare il tuo
conto o decidere a chi puoi o non puoi inviare i soldi. La blockchain
non è come una banca che può fallire, e quindi i tuoi soldi saranno
sempre al sicuro.
 
Eliminare la corruzione : le persone che fanno da intermediarie per
i passaggi di denaro, molto spesso, vengono corrotte. Dopotutto,
quando si dà così tanto potere ad una sola persona o gruppo di
persone, le possibilità che si verifichi un abuso aumentano. Le
criptovalute mirano a risolvere il problema della corruzione
distribuendo il potere tra molte persone o, meglio ancora, tra tutti
coloro che fanno parte della rete.
 
Fermare la stampa di monete : i governi dispongono delle banche
centrali, e le banche centrali hanno la capacità di stampare denaro in
maniera molto semplice quando si trovano di fronte ad un problema
economico. C’è però un problema con questo approccio: stampando
più denaro, un governo può essere in grado di salvare il debito o
svalutare la sua moneta, allo stesso tempo però, questo approccio ha
una scarsa visione a lungo termine. Non solo raramente viene risolto
il problema iniziale, ma gli effetti collaterali negativi possono
talvolta essere ben peggiori del problema che si voleva risolvere.
Per capire qual è la gravità delle problematiche causate dallo
stampare troppo denaro, basti guardare il Venezuela, il quale governo
ha stampato così tante monete che ha creato un tasso di inflazione
inimmaginabile. Le persone non riescono nemmeno ad acquistare i
beni di tutti i giorni per sostentarsi. A quel punto, una banconota
diventa come un pezzo di carta che non vale quasi nulla. Prova ad
immaginare che cosa succederebbe se per comprare un chilo di pane
dovessimo pagare mille euro!
La maggior parte delle criptovalute hanno una quantità limitata di
monete disponibili. Quando tutte queste monete sono in circolazione,
non c’è modo per nessuno di “stampare” più monete.
 
Servizi per tutti : come già anticipato, quasi due miliardi di persone
nel mondo non hanno accesso a servizi finanziari come le banche. Le
criptovalute mirano a risolvere questo problema diffondendo la
blockchain in tutto il mondo in modo che chiunque abbia un
computer o uno smartphone possa iniziare ad effettuare transazioni.
Nei paesi in via di sviluppo, molte persone dispongono di un
cellulare, ma non di una banca.
 

Le criptovalute sono davvero anonime?


Una delle cose più controverse delle criptovalute è la loro presunta
anonimità. Prima di tutto, le criptovalute sono davvero anonime? In realtà,
per quanto riguarda la maggior parte delle criptovalute, c'è un po' di
confusione su questo argomento. In secondo luogo, vogliamo davvero una
criptovaluta che sia del tutto anonima? Ci sono dei pro e contro
all'anonimato, il che porta a domande più semplici: avere una criptovaluta
anonima è vantaggioso per coloro che la utilizzano? È un bene per la
società in generale? C'è un modo di isolare gli aspetti positivi
dell'anonimato mentre si tolgono le parti negative? Queste domande sono
ardue da rispondere, dal momento che dipendono in parte dai propri valori
etici.
Non risponderemo a queste domande, anche se esamineremo quelli che
sono i pro e contro dell'anonimato. Per lo più ci limiteremo a studiare varie
tecnologie, alcune già presenti in molteplici criptovalute che sono state
proposte, e che vogliono aumentare l'anonimato di Bitcoin.
Se dovessimo tradurlo letteralmente, anonimo vuol dire “senza un nome”.
Quindi, potremmo interpretare questo termine in due modi, applicandolo
alla criptovalute: o fare transazioni senza usare il tuo vero nome, oppure
senza usare nessun nome . Queste due interpretazioni portano a conclusioni
assai diverse sul fatto che le criptovalute sono anonime. Gli indirizzi delle
criptovalute sono hash che corrispondono alle chiavi pubbliche. Non c’è
alcuna necessità di fare uso del tuo nome reale per usare il sistema, ma usi
anzi la tua chiave pubblica come identità. Quindi, secondo la prima
interpretazione, le criptovalute sarebbero anonime. Però, secondo la
seconda interpretazione, non lo sono, l'indirizzo che usi è una pseudo-
identità a tutti gli effetti. Nel mondo dell'informatica, questa via di mezzo
tra l'uso di un'identità che non è la propria identità reale viene comunemente
chiamata pseudo-anonimato.
Non dimenticare che sei libero di creare tutti gli indirizzi Bitcoin che
desideri. Con questo in mente, ci si potrebbe chiedere se gli indirizzi
Bitcoin sono veramente una pseudo-identità. Nel campo dell’informatica,
l'anonimato si riferisce all’uso di uno pseudonimo insieme al non-
tracciamento . Il non-tracciamento è una proprietà che è definita in base alle
capacità di un ipotetico nemico di rintracciarti e quindi collegare lo
pseudonimo a te. Per intuito, il non-tracciamento significa che, se un utente
interagisce ripetutamente con te, queste diverse interazioni non lo rendono
in grado di collegare te allo pseudonimo.
Le criptovalute (la maggior parte, perlomeno) usano uno pseudonimo, ma
lo pseudo-anonimato non è sufficiente se il vostro obiettivo è raggiungere la
privacy. Ricordiamo che la catena dei blocchi è pubblica, e chiunque può
cercare tutte le transazioni Bitcoin che hanno coinvolto un dato indirizzo.
Se qualcuno fosse in grado di collegare il tuo indirizzo di criptovaluta alla
tua identità nel mondo reale, allora tutte le tue transazioni, passate, presenti
e future, sarebbero state unite alla vostra identità vera. A peggiorare le cose,
collegare un indirizzo a un'identità del mondo reale è spesso abbastanza
semplice per un utente semi esperto. Se si interagisce con un business di
criptovalute, sia esso un servizio che offre un portafoglio, trading o altri tipi
di servizi, in genere vogliono la tua identità del mondo reale per la politica
KYC (Know Your Customer, ovvero “Conosci il tuo cliente”). Ad esempio,
un broker potrebbe richiedere i dati della tua carta di credito o della tua
banca, oppure potrà avere bisogno del tuo indirizzo di spedizione.
In alternativa potresti andare in un bar e pagare un aperitivo con la tua
criptovaluta. Dal momento che sei fisicamente presente, le persone che ti
hanno visto sanno già qualcosa sulla tua identità, anche se non ti chiedono il
tuo vero nome. La tua identità reale viene quindi collegata a una delle tue
transazioni di criptovalute, rendendo tutte le altre transazioni sono state
fatte da quell'indirizzo collegabili alla tua identità reale. Questo è il fattore
che rende la maggior parte delle criptovalute non proprio anonime, ad
eccezione di alcune, come Monero, che non permettono alle persone di
vedere i dati della blockchain.
Cos’è la blockchain?
Sebbene la blockchain sia la tecnologia che funge da motore per Bitcoin,
tutte le alt-coin e, potenzialmente, molto altro ancora, non tutti la
conoscono. Alcuni sanno che si tratta di ciò che si cela dietro a Bitcoin,
mentre altri non ne hanno mai sentito parlare. Nel corso di questo capitolo,
andremo a vedere come funziona questa tecnologia, perché è così
importante e come può avere un impatto sul modo in cui è organizzata la
fiducia nella nostra società in futuro. Avere una migliore comprensione
della tecnologia blockchain può aiutare a consentirti di avere una visione
più chiara del mercato delle criptovalute. In questo modo, potrai prendere
migliori decisioni di investimento nel settore, oppure potrai semplicemente
essere più consapevole riguardo a questa fantastica tecnologia.
 

Che cos’è la blockchain?


La blockchain è ciò che permette alle criptovalute di non aderire al classico
sistema centralizzato che è sempre stato utilizzato. Per comodità, è meglio
definire la blockchain come un semplice (si fa per dire) programma che
viene installato su un dispositivo. Quando questo programma viene
installato su più dispositivi si forma quella che di fatto è una rete – una rete
decentralizzata. Anziché avere un’azienda che possiede un grosso
capannone pieno zeppo di server, abbiamo un gruppo vastissimo di persone,
ognuna che mette a disposizione il proprio computer o smartphone per far
funzionare la rete. A differenza di un capannone, la cui corrente può essere
tolta con un semplice pulsante, non puoi fermare milioni di computer sparsi
per il mondo, nemmeno se sei un governo.
Il programma della blockchain è open source , ciò vuol dire che il codice
sorgente del programma è disponibile per tutti, e chiunque sia capace può
modificarlo e fare una blockchain tutta sua. Le alt-coin più famose
dispongono di una propria blockchain, anche se molte si appoggiano alla
blockchain di altre criptovalute, soprattutto a quella di Ethereum.
Dal momento che questa rete è decentralizzata, nessuno può prendere
decisioni per gli altri. Una volta che le persone installano la blockchain sul
proprio hardware, la rete è partita e nessuno può decidere di fare dei
cambiamenti, se non la maggioranza degli utenti.

Come funziona la blockchain?


Dunque, per capire al meglio qual è il funzionamento della blockchain,
paragoniamola con il classico modello centralizzato che siamo tutti quanti
abituati ad usare. In questo modo, capire come risolve i problemi della
centralizzazione risulterà molto più semplice.
Il libro mastro di una banca ad oggi non è altro che un database che
raccoglie tutte le entrate ed uscite dei correntisti di una banca. Nel modello
centralizzato, questo database è posseduto dalla banca, all’interno sono
segnati tutti i pagamenti, con relativi paganti e riceventi, la data, i saldi, e
molto altro. La banca non permette a nessuno di vedere ciò che è scritto
all’interno del libro mastro, ed ha potere decisionale sui pagamenti.
Nel momento in cui una persona vuole effettuare una transazione, dovrà
fornire i propri dati personali ed una eventuale password oppure pin con la
quale identificarsi. Dunque, un impiegato (o un sistema automatico) della
banca si occupa di verificare le transazioni, assicurandosi che una persona
non spenda più di quanto possa permettersi. Questa persona o sistema
automatico è necessario perché le transazioni vengano effettuate
correttamente, tuttavia, sono anche i punti deboli di questo sistema, dal
momento che implicano una centralizzazione dello stesso.
Quindi la blockchain vuole mantenere le stesse funzionalità del sistema
tradizionale (anzi, migliorarle) ma eliminando la centralizzazione. Come si
può evitare che una persona spenda più denaro di quello che possiede, se
non c’è un addetto al controllo? E come si può autenticare una transazione,
se non c’è un database centrale?
La soluzione è proprio la blockchain: un software preciso, scrupoloso e
soprattutto imparziale ed incorruttibile che si farà carico di tutti questi
compiti. Non servirà più il software proprietario di una banca, oppure un
impiegato, la blockchain verifica ogni azione eseguita dagli utenti, e la
decentralizzazione della rete consente di non dover riporre fiducia in una
persona o in gruppo di persone, ma in tutti membri della rete.
Detto ciò, analizziamo come la blockchain si propone di risolvere i
problemi di cui le banche ed il modello centralizzato in generale soffrono.
 
 

Apertura di un conto
Nel modello centralizzato, quando una persona decide di aprire un conto
corrente presso una banca, quest’ultima si fa naturalmente carico del
processo di iscrizione. Al futuro correntista vengono chiesti i dati personali,
e quindi gli vengono assegnati un codice identificativo ed una password od
un PIN. In questo modo, la banca può identificare il correntista ogni volta
che vuole effettuare un movimento.
Nel modello centralizzato, la banca è un istituto privato che viene quindi
gestito secondo le sue regole. Essa può decidere in ogni momento di
congelare il conto del correntista, di visualizzare i suoi dati personali ed i
suoi movimenti, o addirittura di negare l’apertura del conto. Il problema è
che la blockchain vuole dare la possibilità a tutti di aprire un conto corrente
(che in realtà si chiama portafoglio nel caso delle criptovalute, anche se
Satoshi Nakamoto – inventore di Bitcoin – li battezzò client ), senza però
ricorrere ad un sistema centralizzato come un programma proprietario,
oppure un impiegato addetto alle registrazioni.
La chiave pubblica
Con la creazione delle chiavi pubbliche, la blockchain ha risolto il problema
della creazione di un portafoglio di criptovalute. Una chiave pubblica è ciò
che ottieni quando crei il tuo portafoglio sulla rete blockchain, ed è un
insieme di numeri e lettere, abbastanza simile all’IBAN. Così come per
l’IBAN, la tua chiave pubblica è univoca e serve agli altri per inviare a te
del denaro.
Ma cos’ha di così speciale la chiave pubblica? Semplice, essendo essa
generata matematicamente, è un software (la blockchain) che si occupa
della sua creazione. Questo vuol dire che chiunque è in grado di creare un
portafoglio di criptovalute senza alcuna restrizione da parte di privati o
governi. Inoltre, lo puoi fare da qualsiasi parte del mondo, in qualsiasi
momento della giornata o dell’anno, da praticamente qualsiasi dispositivo;
tutto ciò che ti serve è una connessione ad Internet.
Infine, la tua chiave pubblica non è collegata ai tuoi dati personali (a meno
che qualcuno, di sua spontanea volontà, riesca a risalire a te), perché di fatto
la blockchain non vuole sapere nulla di te per effettuare la creazione di un
portafoglio. Puoi creare tutti i portafogli che vuoi, senza alcuna
discriminazione o limitazione da parte di nessuno.
La chiave privata
Non confondete la chiave pubblica con la chiave privata! Sono due chiavi
completamente diverse per quello che è il loro scopo. La chiave pubblica è
come l’IBAN, essenzialmente il codice che dai agli altri per ricevere
pagamenti, mentre la chiave privata è come il PIN per accedere alla tua
banca – non deve essere condivisa con nessuno!
Chiunque sia in possesso della tua chiave privata può autorizzare
pagamenti, quindi è da conservare in un luogo sicuro. Se qualcuno possiede
la tua chiave pubblica ma non la tua chiave privata, allora non c’è pericolo.
La tua chiave privata viene quindi richiesta ogni qualvolta effettui una
transazione. Le due chiavi sono calcolate con una formula matematica,
motivo per cui la blockchain è in grado di verificare se sono compatibili.
Non c’è un database dove le chiavi pubbliche e private vengono depositate,
è proprio una formula matematica che le verifica. In questo modo, si
elimina completamente il bisogno di un database centralizzato, e di
qualsiasi persona che si occupi dell’accesso e delle autorizzazioni in
generale. In realtà, quando un utente autorizza la propria transazione, si dice
che la sta “firmando”.
Al contrario di un database centralizzato, che può essere violato da hacker e
i cui dati quindi sono a rischio, delle formule matematiche non possono
essere violate. Certo, c’è la possibilità che un hacker riesca a calcolare la
chiave privata relativa ad un’altra chiave pubblica, ma anche usando dei
supercomputer ci impiegherebbe centinaia e centinaia di anni – ed avrebbe
hackerato un solo portafoglio.
La matematica non ha interessi personali, non è corruttibile e non sbaglia
mai, per questo motivo, il metodo di autorizzazione della blockchain è
sicuro ed affidabile.
 
 
 
 
 
 

Il libro mastro
La blockchain dunque utilizza una chiave pubblica ed una chiave privata
per la creazione dei conti (portafogli) all’interno della rete decentralizzata.
Questo permette di avere un sistema automatico che permette a chiunque,
senza discriminazioni, di aprire un portafoglio nella rete ed utilizzarlo.
Tuttavia, come ben si sa, le banche hanno un libro mastro, che ad oggi
nient’altro è che un database, dove vengono registrate tutte le transazioni
effettuate dai correntisti. Essenzialmente, al suo interno possiamo trovare
dei dati come “LUCA INVIA 50 EURO A MARCO”, “MARCO INVIA
200 EURO A LUCIA”, “IL SALDO DI LUCIA è DI 260 EURO”, eccetera.
Al suo interno quindi sono presenti tutti i movimenti degli utenti, perché un
sistema automatico si occupa di registrare le transazioni ed inserirle nel
libro mastro, assicurandosi che nessuno invii più soldi di quanti ne
possieda. Se il saldo di Luca fosse di 50 euro, e provasse ad inviare 100
euro, il sistema glielo impedirebbe, perché controllando il libro mastro ed
effettuando la somma delle sue transazioni passate, scoprirebbe che il suo
saldo finale è di 50 euro.
In questo modo, la banca ha il controllo totale delle transazioni degli utenti,
e può decidere di bloccarle se il governo la costringe. Oltretutto, le banche
sono ormai sempre più solite mettere in atto una politica KYC (che vuol
dire “Know Your Customer”, ovvero “Conosci il tuo cliente”), quindi ogni
vostra transazione è collegata alla vostra identità.
Come è possibile lasciare intatto il sistema di controllo dei saldi e di
transazioni, eliminando però tutta la centralizzazione che è presente ad
oggi. Vogliamo un sistema che sia preciso e meticoloso, ma non vogliamo
riporre fiducia in un singolo individuo. La blockchain per risolvere questa
problematica propone un sistema in cui ogni partecipante della rete (che
prende il nome di “nodo”), conserva una copia del libro mastro. Ogni
qualvolta si effettua una transazione, essa viene trascritta nel libro mastro di
ogni utente, e così tutti hanno una copia identica del libro.
In questo modo, la fiducia non è più su una persona o su un ristretto gruppo
di persone, ma su tutta la rete. La fiducia dev’essere riposta nei confronti di
qualunque partecipante della rete, e se qualcuno volesse provasse a violare
il libro mastro, esso sarebbe incongruente con i libri degli altri partecipanti
della rete, e quindi non verrebbe accettato. Ovviamente, non c’è alcun
bisogno che i membri della rete debbano scrivere a mano tutte le nuove
transazioni (sarebbe folle!), ma esiste invece un programma per computer
che permette di diventare un nodo della rete e quindi contribuire alla
redazione del libro mastro in maniera automatica. Senza il bisogno di
chiedere il permesso a nessuno, ogni persona può decidere di spontanea
volontà di partecipare alla blockchain ed iniziare a contribuire.
Il sistema è resistente alle frodi perché per creare una copia maligna del
libro mastro che venga accettata, si dovrebbero raccogliere e mettere
d’accordo milioni di persone, raggiungendo almeno il 51% della rete.
Anche se un utente ferma il computer dove ha installato il programma, la
blockchain continua a funzionare.
Grazie alla tecnologia blockchain, qualsiasi persona che abbia a
disposizione un computer, una quantità di memoria e potenza sufficiente, e
l'accesso ad Internet può scaricare un programma (o scriverne uno da sé),
collegarsi con la rete e prendere parte alla costruzione della blockchain.
Chiunque abbia un computer, o di qualsiasi altro dispositivo che si colleghi
ad internet, può creare un programma che consenta di connettersi alla
blockchain e dare una mano nella creazione libro mastro. Le transazioni più
recenti sono inviate a tutti i nodi attraverso una rete, e ogni nodo trasmette
le nuove transazioni a tutti gli altri a cui è collegato. Questo assicura che
ogni copia del libro arrivi a chicchessia sia membro della rete.
 
L’ordine delle transazioni
Con un database centralizzato posseduto da una banca, l’ordine delle
transazioni è stabilito semplicemente in base alla data e ora di ognuna di
esse. Dal momento che il database è uno solo, e c’è un solo sistema che si
occupa di aggiornarle, è facile disporle nell’ordine cronologico corretto. Ma
in una rete decentralizzata come la blockchain, come è possibile mantenere
l’ordine cronologico corretto? Un utente è residente in Italia, uno in Spagna,
l’altro in Cina, e via dicendo. Come fanno questi utenti, che hanno orari
diversi sul proprio computer, a mettersi d’accordo su quale transazione è
arrivata prima, e quale dopo?
Dopotutto, abbiamo tutti quanti le stesse transazioni, supponiamo “A, B e
C”, ma come possiamo sapere in quale ordine sono arrivate? Un utente
potrebbe dire che l’ordine è “A, C e B”, l’altro invece “C, A e B”, eccetera.
Eppure questo è un dato importante da sapere, e dato che ci sono milioni di
transazioni in ogni minuto, considerato anche che la velocità di rete non è
uguale per tutti, questo problema di cronologia è davvero importante da
risolvere.
Tuttavia, Satoshi Nakamoto, l’inventore segreto di Bitcoin, ha pensato ad
una soluzione per risolvere questa tediosa problematica. Essenzialmente,
ciò che la blockchain utilizza per mantenere un certo ordine delle
transazioni sono i blocchi .
Noi non possiamo tenere sotto controllo il numero di transazioni che
vengono create, ma possiamo certo gestire il modo in cui i dati relativi ad
esse vengono introdotti all’interno dei libri mastri. I blocchi a questo punto
possiamo considerarli come le “pagine” del libro mastro. Anziché
convalidare le transazioni una ad una, esse vengono inserite all’interno di
blocchi, e restano in sospeso fino a che il blocco non viene riempito. A quel
punto, tutte le transazioni del blocco vengono convalidate.
Quindi, come fanno i blocchi ad aver risolto il problema dell’ordine delle
transazioni? Semplice, dal momento che i blocchi vengono creati meno
spesso delle singole transazioni, è molto più facile che un blocco venga
propagato per tutti i membri della rete prima che inizi la creazione del
prossimo.
Così il processo di introduzione dei dati delle transazioni all’interno della
rete è considerevolmente rallentato, e le persone che hanno una connessione
più lenta possono comunque rimanere in sincronia con la rete. La
blockchain evita in questo modo di dover ordinare tutte le transazioni (che
possono essere davvero molte), ma si limita ad occuparsi dell’ordine dei
blocchi, che sono in quantità sensibilmente minore.
L’ordine dei blocchi non è certo qualcosa di cui ogni nodo deve occuparsi
manualmente, bensì è il computer a farlo. Con l’ordinamento delle
transazioni in blocchi, ci sono meno conflitti di sincronizzazione nella rete.
 
 
 
 
 
 
 
Le conferme dei blocchi
Una volta che una transazione finisce all’interno di un blocco, il suo stato
rimane “in sospeso” finché il blocco di appartenenza non viene convalidato.
Nel momento in cui il blocco viene convalidato, allora la transazione riceve
lo stato di “confermata”, e solo allora si può considerare terminata con
successo.
Non solo, quando il blocco successivo alla tua transazione viene
convalidato, allora la tua transazione verrà etichettata come “Confermata
con 2 conferme”, e via dicendo per ogni blocco che viene creato dopo. In
questo modo, un potenziale malintenzionato farebbe fatica a creare
transazioni fasulle, perché verrebbero confermate con meno conferme
rispetto a quelle della rete principale ed autentica.
 
Il compromesso tra nodi ed uten ti
Tuttavia, qui si crea un “disaccordo” tra i nodi (coloro che mettono a
disposizione il proprio hardware per far funzionare la rete – ovvero creano i
blocchi) e gli utenti (coloro che usano la rete per effettuare pagamenti). I
primi vorrebbero che ogni blocco fosse creato, per esempio, ogni giorno, in
modo tale che avrebbero parecchio tempo e comodità per mettersi
d’accordo sull’ordine dello stesso. I secondi però, non amerebbero dover
aspettare una giornata intera per fare una singola transazione.
Quindi, si è creato un compromesso tra gli interessi dei nodi e degli utenti
(ricordiamo che nella maggior parte dei casi chi è un nodo è anche utente),
ovvero una quantità di tempo per la creazione di un blocco che permetta dei
pagamenti abbastanza rapidi, ed un lasso di tempo abbastanza ampio perché
i nodi riescano a sincronizzarsi con efficienza. Per quanto riguarda Bitcoin,
Satoshi Nakamoto ha deciso che questo lasso di tempo fosse di 10 minuti.
Creazione dei blocchi
La sincronizzazione dei blocchi trae dunque un grandissimo vantaggio dal
raccoglimento delle transazioni come se i primi fossero delle pagine. C’è
però un altro problema da risolvere, vale a dire capire chi è che si occupa
della creazione dei blocchi. Dopotutto, sarebbe semplice e comodo
scegliere delle persone che si occupano della creazione dei blocchi per la
blockchain, ma sarebbe un sistema centralizzato.
Ciò di qui abbiamo bisogno quindi è un sistema che permetta a qualunque
persona nel globo, in qualsiasi istante, e senza dover chiedere il permesso a
nessuno, di aiutare la formazione dei blocchi. Ma come è possibile gestire il
ritmo con la quale ogni partecipante della rete crea i blocchi? Dopotutto, i
creatori di blocchi vengono da tutto il mondo, da luoghi lontani e con
connessioni alla rete diverse, come ci si può assicurare che i blocchi non
vengano creati troppo velocemente, o troppo lentamente?
Ad esempio, gli utenti potrebbero decidere all’unanimità che i blocchi
devono andare creati ogni 10 minuti ma, a causa delle differenti velocità di
connessione tra gli utenti, sarebbe difficile fare in modo che quei dieci
minuti di distanza siano veramente dieci. Le persone hanno connessioni
diverse, e non possiamo fidarci della data che è riportata sul blocco stesso,
perché questa potrebbe essere manomessa da un utente con parecchia
facilità. Altre persone addirittura potrebbero decidere di cambiare l’orario
del proprio computer, e quindi mandare in tilt tutto quanto.
Al tempo stesso, scegliere una persona che sia addetta all’assegnamento dei
blocchi andrebbe contro il principio di base delle criptovalute, che è la
decentralizzazione. Affidare tutto il processo di creazione dei blocchi ad un
individuo vorrebbe dire doversi fidare, e noi lo vogliamo evitare.
Inoltre, si potrebbe pensare di scegliere coloro che devono creare i blocchi
in modo del tutto casuale, come se dovessimo lanciare i dadi. Tuttavia,
provare che il lancio è veramente casuale sarebbe impossibile, ed inoltre
non sarebbe un sistema veramente equo per tutti i partecipanti della rete.
Anche questa soluzione, quindi, è stata scartata in quanto non compatibile
con i principi della blockchain e quindi delle criptovalute.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

La proof of work
Infine, giungiamo alla soluzione che inventò Satoshi Nakamoto quando
creò Bitcoin, ovvero ciò che viene chiamato proof of work (in italiano
Prova di lavoro ). Ma che cos’è la proof of work? Possiamo paragonare la
proof of work ad una “gioco” alla quale devono partecipare tutti i creatori di
blocchi della blockchain al fine di poter avere l’opportunità di creare il
prossimo blocco. Non a caso, per Bitcoin, questo gioco richiede all’incirca
dieci minuti per poter essere completato.
La proof of work è un “gioco” equo, infatti ogni persona che si unisca alla
creazione di blocchi ha la stessa possibilità di vincere. Oltretutto, non è
presente nessun “controllo” per poter partecipare alla proof of work, perché
ciò vorrebbe dire che c’è una sorta di controllo centralizzato per farne parte,
ed andrebbe contro i principi di Bitcoin.
Non deve nemmeno essere possibile utilizzare delle scorciatoie per vincere
e, infine, il gioco deve fornire delle prove pubblicamente visibili in modo
che il vincitore possa dimostrare a tutti i membri della blockchain di aver
vinto. Il premio per la vittoria? La possibilità di creare il prossimo blocco.
Nel sistema proof of work, il creatore di ogni blocco raccoglie un gruppo di
pagamenti che gli sono stati passati ma che non sono ancora stati inclusi in
nessun blocco in precedenza, e quindi costruisce un nuovo blocco. Il
creatore calcola poi un hash crittografico dai dati contenuti nel blocco. La
regola della proof of work dice che se l'hash di un blocco è inferiore al
numero target, allora quel blocco si può considerare un blocco legittimo e
quindi dovrebbe essere accettato da tutti i membri della rete.
E se invece l'hash del blocco fosse maggiore del numero target? Il creatore
del blocco elaborerebbe i dati inseriti nella funzione di hash e tenterà di
nuovo l'hash del blocco. Si può fare ciò rimuovendo le transazioni dal
blocco, aggiungendo nuove transazioni, o cambiando l'ordine in cui le
transazioni sono disposte all’interno del blocco, ma queste opzioni non sono
eleganti e possono alla fine creare problemi. Mischiare le transazioni in un
blocco è qualcosa che si vuole davvero evitare.
In una blockchain, la tua capacità di guadagnare il diritto di creare un
blocco è proporzionale alla quantità di potenza di calcolo di cui disponi
(potenza di hash, ovvero la potenza di calcolo per calcolare l'hash). Se le
criptovalute dessero a tutti i creatori di blocchi un'equa possibilità di vincere
il gioco, un malintenzionato potrebbe facilmente aggregare molti dispositivi
e cercare di vincere il maggior numero di blocchi.
I sistemi di proof-of-work sono molto efficaci nel prevenire questo tipo di
mossa da parte dei criminali. Poiché richiede potenza di calcolo, il che
significa elettricità e costi di hardware, cercare di ingannare la rete con la
propria potenza di calcolo è costoso, e quindi cercare di distruggere il
sistema è molto costoso. A questo punto, chiunque abbia quel tipo di
potenza di calcolo può guadagnare di più usandola per creare nuovi blocchi
e guadagnare ricompense.
 
Quali sono le ricompense?
Come menzionato in precedenza, la potenza di calcolo che serve per creare
un nuovo blocco è molto costosa, così come i costi di energia, hardware e
manutenzione. Perché spendere tutte queste risorse per aiutare la rete?
Possiamo contare su alcuni facoltosi appassionati, ma non tutti possono
mettere soldi nella potenza di calcolo senza averne un ritorno. Ecco perché
Satoshi Nakamoto ha ideato una tassa di rete (o di transazione) come
incentivo per i creatori di blocchi.
In altre parole, la soluzione è pagare i creatori di blockchain per il loro
tempo e le loro risorse. Ma come dovrebbero essere pagati? In dollari, yen o
pesos? Un processore di pagamento esterno è una forma di centralizzazione
che non funziona. Come sapete, le criptovalute credono nella
decentralizzazione, quindi ci deve essere un algoritmo per elaborare i
pagamenti. L'uso delle valute tradizionali può anche far sì che la tua banca
congeli il tuo conto corrente, il che vanifica lo scopo del bitcoin.
Il sistema di incentivi interni creato dalla blockchain impedisce il controllo
da parte di terzi. Questo è implementato come una tassa (commissione) per
transazione, permettendo al creatore della blockchain di guadagnare una
piccola quantità di moneta digitale per ogni transazione che viene eseguita.
Questo può essere impostato come una percentuale o una tassa fissa per
tutte le transazioni e incorporato nelle regole del sistema, ma non è facile
determinare una tassa equa per ogni transazione. Pertanto, l'approccio
adottato da alcune criptovalute si basa sulla libera scelta del commerciante,
che può decidere se addebitare o meno qualsiasi tassa. D'altra parte, i
creatori di blocchi possono dare la priorità a coloro che pagano le tasse più
alte, il che rende le transazioni più veloci.
Tuttavia, quando una criptovaluta si trova nei suoi primi tempi di vita, ci
sono pochissime transazioni, quindi l'incentivo per i creatori di blocchi è
molto basso. Come può la blockchain funzionare, se non c’è nessuno che
paga le commissioni? Infine, il costo dell'elettricità è molto alto, quindi i
creatori di blockchain hanno bisogno di un incentivo.
Per risolvere questo problema, è stato introdotto un secondo e più grande
incentivo per coloro che creano blocchi sulla blockchain: una tassa per
blocco. L'idea di questa tassa è che la ricompensa per blocco è inizialmente
un incentivo per il creatore del blocco che diminuisce nel tempo e viene
gradualmente sostituito dalle commissioni di rete, man mano che la rete
cresce di dimensioni e utenza.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Che ordine devono avere i blocchi?
Le transazioni di criptovalute vengono raggruppate in blocchi, proprio
come le pagine di un libro mastro. Questi blocchi si muovono attraverso la
rete più lentamente delle transazioni individuali. Ma come facciamo a
sapere l'ordine di questi blocchi? Il libro mastro è organizzato in ordine
crescente, con ogni pagina numerata. In breve, l'ordine è esplicito e non
lascia ambiguità.
Possiamo fare lo stesso per i blocchi in modo che ogni blocco abbia un
"numero di blocco" unico ed irripetibile?
In teoria, sì, ma dobbiamo ricordare che i creatori di blocchi sta
costantemente creando blocchi, calcolando nuovi hash e controllando se
sono più piccoli dell'hash target. Una volta che tutti gli utenti stanno
cercando di calcolare un blocco, un utente malintenzionato può iniziare a
creare il blocco successivo e rivendicare la sua ricompensa quando gli altri
utenti finiscono di "estrarre" il blocco precedente. Quindi in sostanza, se
una persona tentasse di creare un blocco in anticipo rispetto agli altri, non
potrebbe perché si troverebbe in minoranza nella rete, e la sua “versione”
della blockchain non verrebbe accettata.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
La proof of stake
La proof of stake è una delle alternative più importanti e popolari al sistema
proof of work, che abbiamo visto nei paragrafi precedenti. A differenza del
mining di una criptovaluta al fine di “coniare” nuove monete, gli utenti
dell'algoritmo proof of stake non stanno attivamente facendo lavorare i
propri computer per le ricompense, in quanto sono ricompensati per
l’attività di "staking". Diciamo che questo sistema può essere paragonato al
pagamento degli interessi da parte delle banche.
Quindi, questo significa che un utente di una criptovaluta che usa il sistema
Proof of Stake (ad esempio Cardano, una delle monete più popolari che usa
questo sistema) è ricompensato per avere ADA (abbreviazione di Cardano)
nel suo portafoglio. Il miner, così come lo "staker", cerca di trovare un
valore preciso al fine di risolvere un'equazione matematica così da
convalidare un blocco di transazioni. Ma a differenza della proof of work,
dove le ricompense dipendono dalla potenza di elaborazione, con la proof
of stake le ricompense dipendono dal numero di monete che qualcuno
possiede.
Nell'algoritmo Proof of Stake, lo staker indovina i valori per risolvere
l'equazione, mentre l'ampiezza delle possibilità dipende dalla quantità di
monete che qualcuno ha nel suo portafoglio. Le ricompense per i blocchi
creati e le commissioni di transazione sono quindi distribuite in base alla
percentuale della quantità totale di monete possedute, e dalla durata della
detenzione delle monete.
I vantaggi più significativi di questo algoritmo sono che consuma molta
meno energia del proof of work, diventando più sostenibile, e non ha il
rischio di centralizzazione, come potrebbe essere possibile con un attacco
del 51% (un attacco in cui dei malintenzionati potrebbero prendere il
controllo di più  del 50% della rete, eliminando di fatto la
decentralizzazione).
Tuttavia, questo sistema ha anche un lato negativo. Numerose persone
stanno dichiarando che questo metodo sostiene i benestanti, il che è giusto
soltanto in modo parziale. I critici hanno ragione riguardo al potere del
consenso, cioè che più monete possiedi, più possibilità di indovinare hai. 
Ma il pericolo di usare questo per manipolare la blockchain è minimo, dal
momento che le monete non possono essere coniate dal niente né possono
essere falsificate.
 

Cos’è una ICO?


Le Initial Coin Offering (Offerte Iniziali per Moneta), spesso indicate come
ICO, sono sistemi utilizzati per raccogliere fondi al fine di finanziare le
imprese legate alle criptovalute. Il finanziamento per le imprese legate alle
criptovalute è utilizzato principalmente dalle startup per evitare meccanismi
regolamentati di raccolta di capitali utilizzati dalle banche tradizionali. Per
esempio, il progetto di criptovaluta Ethereum ha raccolto quantità
significative di capitale nelle ICO.
Questo modello di investimento è sicuramente familiare a chi bazzica nel
mondo degli investimenti in borsa, che noterà la somiglianza con le offerte
pubbliche iniziali (IPO), in cui gli investitori interessati possono acquistare
azioni di una particolare azienda. In una ICO, le monete generate sono
chiamate token, che possono quindi essere paragonate alle azioni della
società e quindi l’intero processo è come una IPO decentralizzata.
Le ICO sono molto popolari nella comunità blockchain, e molti considerano
i progetti ICO come delle IPO non regolamentate. Questi fattori permettono
ai fondatori di raccogliere il capitale necessario per qualche impresa legata
alle criptovalute. In poche parole, il crowdsourcing elimina la fretta che è
molto comune nel processo di raccolta del capitale.
In tutte le campagne ICO, una parte di criptovaluta viene venduta ai
finanziatori iniziali  in cambio di valuta fiat o di una criptovaluta molto
popolare come Ethereum o Bitcoin.
Ogni startup nel settore delle criptovalute deve sviluppare un piano
dettagliato della loro visione in quella che viene chiamata “whitepaper”,
spiegando lo scopo del progetto, i problemi che il progetto vuole risolvere,
e come il progetto sarà gestito. Altre informazioni includono la quantità di
denaro necessaria per finanziare l'impresa e richiesto per finanziare il
progetto, ed il modo in cui i finanziamenti verranno usati. Nel caso
l'impresa fallisce, i fondi vengono restituiti ai finanziatori e l'ICO sarà
considerata un fallimento.
In linea di massima, le ICO possono essere strutturate in maniera semplice
avvalendosi di tecnologie come i token ERC20. Tutto ciò facilita molto il
processo di creazione di qualsiasi criptovaluta, appoggiandosi su una rete
già esistente. Le ICO inviano i loro finanziamenti sotto forma di Ethereum
o Bitcoin a uno smart contract precedentemente definito che può
immagazzinare i loro fondi e poi inviarli a un altro smart contract.
Gli investitori contribuiscono alle ICO investendo i loro fondi sotto forma
di Ether o Bitcoin a uno smart contract che immagazzina i loro fondi e poi
distribuisce una quota equivalente di nuovi token. Chiunque può partecipare
a una ICO, dato che non ci sono praticamente restrizioni nel mercato non
regolamentato. Tuttavia, bisogna ricordare che nelle ICO c’è anche molto
rischio, perché sono altamente speculative, molti progetti hanno una vita
breve, per mancanza di fondi, per l’incapacità di chi le ha create, oppure
perché sono truffe.

Il periodo di pre-vendita di una ICO


Come suggerisce il nome, le pre-vendite delle ICO sono una possibilità per
gli investitori di comprare monete prima dell'inizio delle vendite libere nel
mercato. Una pre-vendita di una ICO è basata su uno smart contract che si
occupa di mantenere i fondi separati dalla vendita ufficiale per evitare che
le due si mischino. In linea di massima, pochi fondi vengono aggregati
durante la fase di pre-vendita poiché durante questo periodo, i token ICO
sono venduti ad un prezzo minore, ed alcuni bonus vengono assegnati agli
investitori.
Diverse organizzazioni lanciano pre-vendite per ragioni diverse. Per darvi
una panoramica, vediamo alcune delle ragioni più popolari per cui le
aziende lanciano le pre-vendite delle loro monete.
Marketing
La pre-vendita è usata come strumento promozionale da un gran numero di
aziende che operano nel settore delle criptovalute. Una ICO è sempre un
modo efficace per distribuire del denaro e garantire che gli investitori
sostengano il progetto. La prevendita di una ICO è più un modo per
incentivare ancora più persone, dove puoi accaparrarti una fetta più grande
spendendo meno.
La prevendita permette quindi di far conoscere la ICO ad un pubblico più
vasto. Investire in una ICO è sempre il momento migliore, perché i token
sono venduti ad un prezzo inferiore e le aziende fanno offerte che attirano
l'attenzione degli investitori.
Vedere il potenziale
Alcune aziende possono scegliere di lanciare una prevendita per testare il
potenziale della ICO. In breve, cercano di capire se le persone sono
interessate alla loro ICO e se sono disposte ad investire in essa.
In linea di massima, lo scopo principale di una prevendita ICO è quello di
attirare gli investitori di fiducia che finanziano i costi operativi della
società. Anche se la prevendita di una ICO è un ottimo modo per l'azienda
di raccogliere fondi e fare i primi passi, può talvolta essere un fattore
dannoso per l'azienda, soprattutto se troppi token vengono venduti a prezzi
bassi durante il periodo di offerta. La maggior parte delle aziende inizia il
periodo di prevendita all’incirca un mese prima dell’inizio dell'ICO.
Tuttavia, non tutti sono sempre ammessi alle prevendite, ed inoltre spesso
c’è un investimento minimo da sostenere.
 

Perché il whitepaper è importante nelle ICO?


Il primo whitepaper è stato quello di Satoshi Nakamoto per Bitcoin,
pubblicato nel 2008. Da quel momento, quasi tutti i progetti di monete
digitali usano il white paper per spiegare la propria visione ed il modo in
cui hanno intenzione di raggiungerla al pubblico. Principalmente negli
ultimi anni, quando il mercato delle criptovalute si è progressivamente
accostato ad essere una forma di investimento, i whitepaper hanno
cominciato a giocare un ruolo importante nel processo delle ICO. I white
paper devono essere anzitutto esplicativi, semplici e chiari.
Si tratta del veicolo informativo più rilevante tra la squadra del progetto e
gli investitori, e sono simili al prospetto nelle classiche IPO. Fino a questo
momento, e diversamente al prospetto delle IPO, non ci sono requisiti
normativi formali che un whitepaper ICO dovrà rispettare. Ogni squadra
decide quali informazioni da divulgare, ma la maggior parte dei white paper
tende ad includere le seguenti informazioni:
1. L'idea del progetto, ciò che vuole raggiungere, le sue prospettive per
il futuro
2. Informazioni per gli investitori, come la creazione e la distribuzione
del token, l'uso e i diritti del token, la copertura geografica alcuni
paesi potrebbero essere esclusi a causa di problemi normativi
3. Un chiaro calendario per ogni fase di implementazione fase
4. Informazioni sul team che lavora al progetto. Il problema o l’idea che
si vuole risolvere deve essere descritto in modo molto chiaro, e un
ampio riferimento al servizio che il progetto creerà deve essere fatto,
in modo che gli investitori possano capire chiaramente lo scopo del
progetto.
 
 
Il team del progetto deve dimostrare di capire gli obiettivi e le
motivazioni dei potenziali investitori e devono essere consci di tutti i
rischi tecnici che possono nascere durante la creazione del progetto, e
dovrebbero essere anche comprensibilmente discussi. Dovrebbero anche
essere trasmesse informazioni precise sul processo di creazione della
moneta digitale e sulla sua distribuzione, come ad esempio il numero
totale di monete da emettere, la percentuale di token che appartengono
al team ed al marketing, il modo in cui i token saranno creati e distribuiti
tra la comunità in futuro, eccetera.
Il whitepaper dovrà anche fare riferimento al tipo di diritti che i token
offrono ai loro possessori e a come i token possono essere utilizzati nel
contesto del progetto. Il whitepaper deve inoltre dare un chiaro
calendario distribuito sulle varie fasi di creazione del progetto, in modo
che gli investitori possano avere un’idea più o meno chiara di cosa si
trovano di fronte. La maggior parte dei progetti include molteplici fasi di
implementazione, ed il team del progetto dovrà divulgare informazioni
su quando si aspetta di raggiungerle e come lo faranno. Nella maggior
parte delle casistiche, questi obbiettivi temporali sono anche legati al
rilascio di finanziamenti che sono stati raccolti durante la fase ICO.
Anche le informazioni che vengono date circa i membri del team sono di
grande rilevanza, anche se la pratica ICO non ha implementato la
fornitura di informazioni sufficienti sul team, in modo da sapere se è
esperto e capace. Le prime ICO non facevano ampio riferimento alle
persone che componevano la squadra, ma man mano che le ICO
attiravano sempre più l’attenzione degli investitori, ciò è cambiato a
poco a poco. Difatti, il team dietro ogni progetto è una delle più rilevanti
informazioni che gli investitori dovrebbero guardare. Il whitepaper
dovrà fare anche molto riferimento a ciascun membro del team, alla sua
esperienza nel settore, alle sue capacità reali, al suo talento e al modo in
cui è utile per il progetto. I whitepaper sono quindi un documento
chiave, dove tutti i dettagli della ICO si uniscono e vengono sintetizzati
in modo che chiunque possa capire di che cosa tratta il progetto. Deve
fornire a un potenziale investitore un quadro completo del progetto, e
quindi dare loro informazioni a sufficienza da poter prendere una
decisione consapevole circa un possibile investimento. Questo
documento dovrebbe essere volto a costruire la fiducia dei finanziatori
sull’idea del progetto, sul modo in cui verrà messo in pratica, e sulle
reali capacità della squadra di portarlo in porto.

Trovare criptovalute di valore


Nel crescente mercato delle criptovalute, trovare delle monete che abbiano
un reale valore, un reale progetto ed un vero e genuino ideale dietro di sé, è
sempre più difficile. Tra truffe e progetti che hanno vita breve e sono solo
alimentati dalle speranze degli investitori, è facile perdere dei soldi, e così,
trovare delle criptovalute che siano realmente degli investimenti profittevoli
è un compito arduo.
Se bazzichi negli ambienti di criptovalute online, allora con tutta probabilità
sei consapevole di quelle persone che fanno domande come “Che ne
pensate di moneta X?” . Queste persone non sanno orientarsi nel mercato,
hanno paura di sbagliare e non vogliono fare la propria ricerca personale, e
così cercano assicurazione da altri utenti che, per quel che ne sanno,
potrebbero essere tanto ignoranti quanto loro. In un certo senso, è molto
comodo e semplice evitare la ricerca e aspettare solo una conferma se la
moneta merita di essere comprata o no. Tuttavia, la dura verità è che
investire seguendo ciò che la gente dice, porterà più perdite che altro.
La ricerca deve essere personale e dipende in grandissima misura dalla
persona che la fa. I prezzi cambiano continuamente e le fasi di mercato non
sono sempre uguali, ecco perché è difficile che più persone abbiano la
stessa opinione su una moneta. Oltre a questo, fare la tua ricerca personale
ti permette di avere qualcosa di quasi altrettanto prezioso quanto la
conoscenza di una moneta stessa, ovvero la fiducia che tu riponi in essa. Se
hai mai investito in una moneta senza averla precedentemente studiata,
probabilmente conosci la sensazione di paura di vendere quando il prezzo
sta fermo per molto tempo, o addirittura scende. Questa sensazione di
urgenza è dovuta alla mancanza di ricerca. Se basi il tuo investimento
unicamente sull’opinione comune, allora non avrai ragioni abbastanza forti
per tenere duro durante le fasi ribassiste del mercato.
Fare la propria ricerca personale richiede davvero molto tempo certe volte,
e naturalmente è molto più semplice chiedere al vostro amico o collega un
buon portafoglio quali sono i suoi pensieri al riguardo. Il problema è che
finché questa sarà la base del vostro piano d'investimento, posso assicurarti
con certezza che non sarai in grado di portare avanti la tua performance al
di fuori dei mercati rialzisti, dove tutti guadagnano.
Ma dal momento che hai acquistato questo libro, suppongo che tu voglia
scoprire come investire in modo più efficiente, quindi senza perdere altro
tempo, andiamo avanti e vediamo come fare una ricerca su una moneta.

Ricerca di base
Questa parte descrive i punti essenziali di qualsiasi progetto, ed i dubbi
elencati in ogni categoria dovrebbero essere decisivi nel valutare se
l'investimento vale i vostri soldi. Questo vuol dire anche che un'ulteriore
ricerca non è necessario nel caos in cui la ricerca di base non sono
soddisfatti con standard adatti. Le altre fasi della ricerca non sarebbero
comunque abbastanza di valore per coprire delle lacune nella ricerca di
base.
Capire il valore potenziale del progetto è importantissimo per tenere e
aumentare i profitti. Senza questa consapevolezza, è assai semplice vendere
troppo presto.
La squadra
La squadra è ciò che porta avanti il progetto ed è critica perché esso abbia
successo. Si può anche avere un'idea poco buona, ed un prodotto non troppo
popolare, ma con un team deciso, c'è la possibilità che alla fine il progetto
abbia il valore che ci si aspettava.
Lo stesso vale per l'idea - anche l'idea migliore, con una grande quantità di
investimenti e un prodotto ottimo, potrebbe non andare in porto se il team è
inesperto o non abbastanza motivato. Tutto è in mano alle persone del
progetto, e questo dovrebbe essere sempre il primo punto della vostra fase
di ricerca di base.
Cosa è necessario controllare quando si valuta un team? Innanzitutto,
l’esperienza dei membri del team stesso, quindi non conta soltanto se il
team ha lavorato in passato per grandi aziende come Google o IBM. Ciò
che davvero ha importanza è il tipo di posizioni e responsabilità hanno
ricoperto in precedenza, per quanto tempo ci hanno lavorato (hai lavorato
per Google per tre anni, o hai fatto due mesi?) ed infine i risultati che hanno
ottenuto (perché non lavori più a Google? È una scelta tua, o sei stato
licenziato? Quali obbiettivi hai raggiunto?). Non farti ingannare da dai nomi
delle grandi aziende, aver semplicemente lavorato lì non significa molto se
non si prende un po’ più di contesto sul passato dei membri del team.
Poi, anche l’esperienza nel ruolo attuale è un fattore importante da
valutare. Osservate bene se i membri del team hanno una vera esperienza
passata in quella specifica industria, e nel ruolo su cui hanno intenzione di
lavorare in questo momento. L’esperienza è davvero importante, e se
qualcuno che non ha mai diretto un team e non ha mai lavorato in ambito
delle criptovalute si trova ad essere manager del progetto di una startup di
criptovalute, allora forse è meglio non investirci.
Infatti, il passato imprenditoriale è un’altra variabile da non dimenticare.
Prova a vedere i membri del team come se fossero degli strumenti: anche se
sono i più esperti nel settore, hai comunque bisogno di qualcuno che li
sappia usare come si deve. Gestire un progetto nel mondo delle criptovalute
è assai diverso che nei mercati classici, perché sei sotto la pressione
continua della comunità che richiede risultati veloci e tangibili, molto di
frequente in condizioni di mercato davvero dure (alcune monete possono
perdere più del 50% in meno di un giorno). Il leader del team deve
assolutamente essere una persona che ha già avuto ruoli in un ambiente
difficile e stressante, perché nelle criptovalute l’ambiente è difficile.
Quando si osserva una squadra dietro ad un progetto, guardare anche la
diversificazione al suo interno. Ogni squadra dovrebbe avere almeno una
squadra di base che sviluppi la tecnologia, ed una serie di figure intorno ad
essa che siano persone provenienti da diversi settori, come marketing,
finanza, sviluppatori, consulenti legali, eccetera. Più vasto e soprattutto
vario è il set di competenze della squadra, più fiducia si può avere in essa.
Per quanto riguarda i progetti più piccoli, questa non è chiaramente una
cosa assolutamente necessaria, in quanto lavorano in modo molto più simile
alle piccole start-up. Tuttavia, quando si hanno ICO che cercano di
accumulare grandi cifre, oppure progetti che valgono già svariati milioni o
miliardi, ci si dovrebbe aspettare che il team sia più diversificato.
L’idea
L'idea è chiaramente la base di tutto il progetto. È la prima cosa di cui si
parla in genere quando si presenta un progetto al pubblico, e l'impressione
che l’idea ha nei confronti del pubblico dovrebbe essere abbastanza positiva
da incoraggiare gli investitori ad interessarsi. Similmente alla squadra, ci
sono alcuni aspetti che dovrebbero essere presi in forte considerazione
quando si valuta se investire o no in un’idea.
La prima cosa da valutare è se la tecnologia blockchain è davvero utile
nell’ambito del progetto. Il fatto è che la blockchain è davvero popolare al
momento e, sebbene risolva molti problemi, non è il “proiettile dorato” che
rappresenta la soluzione a tutto. Nonostante ciò, sembra che molte aziende
vogliano implementare questa tecnologia nel proprio progetto solo per
essere “alla moda” oppure, più spesso, per raccogliere dei soldi durante la
ICO.
C'è una linea sottile tra una moneta che utilizza la blockchain perché è
necessaria e perché permette all’azienda di essere più efficiente.  Quando
pensate di investire in un progetto, assicuratevi che l’implementazione della
blockchain sia giustificata, e non soltanto un modo per servire come metodo
di pagamento sulla piattaforma ma anche per risolvere problemi reali
usando la moneta. In caso contrario, probabilmente stanno solo cercando di
guadagnare con la ICO, caso in cui suggeriamo di prendere le distanze.
Un altro aspetto importante è la semplicità di promozione . Che cosa vuol
dire? Perché un progetto abbia successo, esso deve essere in grado di
generare eccitazione (hype) nel pubblico. Ciò può essere fatto sia con uno
sviluppo significativo, che con un'idea semplice ed utile, se il marketing è
fatto bene. Anche se la tecnologia è complessa, il marketing del concetto
dovrebbe essere il più semplice possibile da comprendere. Una tecnologia
rivoluzionaria può passare inosservata se non viene promossa
correttamente. Gli sforzi di marketing quindi dovrebbero essere diretti agli
investitori e non a coloro che capiscono a fondo la tecnologia. Quindi,
anche se la moneta che stai studiando è altamente tecnica, assicurati che
riescano a spiegare il proprio obbiettivo in modo semplice.
Un'altra variabile importante che viene spesso presa poco in considerazione
è la capacità di implementare realmente le idee che vengono promesse. È
una questione di un investimento a lungo termine, dal momento che il
prezzo attuale è influenzato dagli eventi presenti e non prende in
considerazione il futuro. Se vuoi investire in un progetto, dovresti
sceglierne uno che sia certo ambizioso, ma anche realizzabile. Inoltre,
l’innovazione deve essere presa in considerazione. Dal momento che
l'intero mercato sta per sconvolgere ogni possibile industria, le idee che
possono essere implementate nella blockchain a volte danno l’impressione
di essere futuristiche. A causa della crescente popolarità della blockchain, il
mercato si sta saturando in davvero molti settori. Questo perciò richiede che
nascano nuovi progetti con tecnologie sempre più innovative, e che le
monete più vecchie stiano al passo con la concorrenza per non venire
buttate fuori dal gioco. Le criptovalute sono al momento il mercato in più
veloce crescita, e le monete che non seguono la velocità di crescita
diventano presto dimenticate. Pertanto, studiando l'idea assicurati che abbia
qualcosa di nuovo da offrire che nessun altro progetto già offre.
 
Metriche della criptovaluta
Dal momento che stiamo comunque trattando investimenti, è naturale che
bisogna cercare il ritorno sull’investimento più alto il prima possibile. Nelle
criptovalute, il prezzo non è certamente l'unica cosa che conta, anzi la
maggior parte delle volte esso può essere assai fuorviante. Ergo, un
investitore dovrebbe essere consapevole di tutte le altre metriche che ci
sono, come l'offerta circolante/totale oppure la capitalizzazione di mercato.
Anche i progetti migliori potrebbero non essere dei validi investimenti
perché le possibilità che il prezzo cresca sono perlopiù inesistenti a causa di
metriche poco favorevoli (dal momento che il prezzo nelle criptovalute è
molto volatile e segue spesso i cicli di mercato, gli investimenti fatti solo
sui fondamentali sono spesso e volentieri fallimentari). Una volta che
conosci le fondamentali del progetto, questi sono i punti che dovresti
controllare per decidere se il rapporto rischio/rendimento è dalla tua parte:
Capitalizzazione di mercato : per ottenere la capitalizzazione di
mercato è abbastanza una semplice equazione: offerta circolante *
prezzo. Si tratta della valutazione totale del progetto e dovrebbe
essere la prima cosa da prendere in considerazione quando si fa la
ricerca tra le metriche di mercato. È la capitalizzazione di mercato
che definisce se un piano è sottovalutato o meno, pertanto paragonare
le monete con i suoi concorrenti dovrebbe essere fatto pure in base a
questa metrica. Siate coscienti del fatto che potrebbe subire alcuni
veloci mutamenti non solo a causa del cambiamento del prezzo, ma
anche a causa di un possibile rilascio di monete da parte della
squadra, che viene direttamente aggiungo alla capitalizzazione totale
del progetto.
Come si può capire, una capitalizzazione di mercato più piccola
equivale a rendimenti più elevati, ma anche a rischi più grossi. Più è
alta la capitalizzazione di mercato, minore è la liquidità e maggiore è
la possibilità di manipolare il mercato da chi è più ricco,
essenzialmente.
Offerta : sull’offerta (spesso anche chiamata rifornimento) non c’è
molto da approfondire, eccetto per la differenza tra l'offerta
circolante e l'offerta totale. L'offerta circolante non è altro che quella
che ha importanza nella capitalizzazione di mercato e raffigura il
numero di monete attualmente fruibili per il libero scambio nel
mercato decentralizzato.
L’offerta totale è invece la quantità massima di monete che può esistere per
un progetto. La differenza tra l'offerta totale e l'offerta circolante
rappresenta le monete che ancora devono essere “estratte” o coniate. La
ragione per cui non sono disponibili potrebbe essere perché non sono
ancora estratte o perché sono bloccate dalla ICO per un certo periodo di
tempo, in attesa di essere rilasciate.
 

Ricerca approfondita
Questa parte della ricerca dovrebbe servire a confermare la tua idea verso
un particolare progetto. Prendere in considerazione tutte queste variabili
aggiuntive probabilmente non sarà abbastanza per modificare la vostra
decisione di investimento, ma potrà aumentare sensibilmente la vostra
fiducia in esso, soprattutto se avete intenzione di investire per il lungo
termine.
La comunità
La ragione per cui la comunità non è nella sezione della ricerca di base è
che una moneta necessita di solidi fondamenti in primo luogo per poter
radunare delle persone attorno a sé. Possedere un gruppo appassionato di
sostenitori è una grande cosa per un progetta, in quanto gli conferisce la
forma più forte di marketing: il passaparola (o “social proof”). Una
comunità forte rende qualsiasi aggiornamento sui progressi del progetto
molto più impattante ed è importantissima se la moneta vuole subire una
crescita costante e decisiva, invece di un rapido aumento di prezzo, per poi
perdere di valore.
Per indagare la forza della comunità, dovresti vedere tutti i canali della
moneta e scoprire quanti seguaci ci sono in giro e qual è il livello di
dinamismo (molto spesso enormi gruppi con decine di migliaia di
partecipanti hanno pochissimi messaggi).
Controlla quali sono gli argomenti che vengono discussi: le conversazioni
riguardano lo sviluppo e supporto per la moneta o il canale è pieno di
persone che vogliono soltanto speculare sul prezzo per fare dei soldi facili?
La qualità della discussione è sempre un ottimo ed efficiente indicatore
sulla qualità della community e quindi sul futuro della moneta. Una
comunità solidale darà aiuto ai nuovi arrivati e discuterà dei casi d’uso della
moneta, mentre le comunità tossiche interromperanno il regolare lavoro del
team. Questo non solo respingerà i nuovi investitori che vogliono investire
nel progetto, ma rovinerà le possibilità del team di raccogliere un feedback
positivo dalla comunità. 
Competizione
Avere diversi progetti che cercano di risolvere lo stesso problema è una
buona cosa per l'intero mercato perché lo mantiene più competitivo. Ciò è
anche positivo per le singole monete, poiché molto di frequente i progetti
che sono direttamente in competizione tendono a salire di prezzo insieme.
Dal momento che la maggior parte dei progetti nel mondo delle criptovalute
non sono ancora nemmeno vicini ad avere un prototipo reale, il fatto che
due monete tentino di fare la stessa cosa aumenta ancora di più la
speculazione, ad un mercato già guidato dalla sovraeccitazione degli
investitori. Bisogna anzitutto capire che il progetto più tecnologicamente
avanzato non sempre ne uscirà vincitore, in particolare se è nato più tardi.
Consigli per investire in criptovalute
Se c'è una cosa riguardante gli investimenti in criptovalute che non
dovrebbe essere sottovalutato, è che si dovrebbe scendere a patti e quindi
accettare il fatto che non sarete mai in grado di fare perfettamente in tempo
i vostri acquisti e le vostre vendite. Davvero, quale è la probabilità di poter
acquistare quando il prezzo è al suo minimo più basso ed in seguito vendere
quando è esattamente al massimo storico del prezzo? Aggiungete a il
bisogno di investire capitale sufficiente nel mercato per fare una vera
differenza nella vostra ricchezza e potete vedere quanto sia difficile. Il
trading non è affatto un gioco, e sicuramente non è per tutti, perché non c'è
un semplice ed unico percorso da seguire.
Ogni trader ha infatti i propri obiettivi personali quando mette i propri soldi
sul mercato, e con le criptovalute non è diverso dal mercato classico. Se sei
stato coinvolto nel trading allora saprai già cosa voglia dire perdere su
un'operazione che non ha funzionato come si era pensato, o una che ha
funzionato in modo ottimale ma non ti ha fornito il profitto che desideravi.
Il meglio che puoi fare è vivere nel momento e dimenticare il passato, non
puoi certo cambiarlo comunque, e con il senno di poi è sempre facile dire
cose come “Avrei potuto investire di più!” .
Sì, sarebbe stato fantastico investire in Bitcoin o Ethereum quando
costavano pochi euro e poi incassare quando il prezzo ha fluttuato sopra i
mille, ma purtroppo non è così che funzionano le cose. Non possiamo fare
nulla per il passato e non c'è modo di predire il futuro. Quindi, tutto quello
che possiamo fare è apprendere dai nostri sbagli e usare questa conoscenza
per andare avanti. Quelli che seguono sono alcuni suggerimenti utili per chi
si trova alle prime armi con gli investimenti in criptovalute.
 
 
 
 
 
 
Investire in altcoin
Non bisogna mai sottovalutare le altcoin. Il Bitcoin non è certo l'unica
criptovaluta in circolazione e le altcoin nascondono un potenziale di
guadagno molto alto. I rischi di investire con le altcoin sono maggiori ma le
ricompense possono essere anche molto più grandi. Alcune, come
Ethereum, sono abbastanza stabili, mentre altre sono a più alto rischio di
fluttuazione di prezzo, quindi tentate di posizionare le vostre percentuali in
base alla vostra tolleranza al rischio. Per esempio, si potrebbe mettere il
40% in Bitcoin, il 20% in Ethereum, il 10% in Bitcoin Cash, il 20% in
Cardano e il 5% in BitTorrent Token. Ci sono molte regole e consigli per
investire ma, in linea di massima, per quanto riguarda le criptovalute, puoi
cavartela seguendo le stesse linee guida degli investimenti classici.
 

Abbi sempre una strategia


Quanto spesso hai intenzione di comprare e vendere? Ci sono quelli che
vogliono comprare la mattina e vendere la sera, ma è già stato dimostrato
che la cosa migliore da fare è semplicemente acquistare ed aspettare i
profitti sul lungo termine. La regola di base è che più a lungo si tiene una
moneta, meno rischio c'è e questa regola funziona anche per gli
investimenti in criptovalute. Tuttavia, a volte è meglio cambiare piano ed
uscire, e uno degli indicatori per questo è quando dei problemi imprevisti
causano cali di prezzo. Assicurati sempre di avere una strategia in atto che
tu puoi seguire quando le cose vanno storte.

Coprire il tuo rischio


Alcuni broker sono contenti di consentire le vendite allo scoperto, e questo
ti consente di piazzare un ordine su entrambi i movimenti di prezzo. Per
esempio, potresti andare 30% corto e 70% lungo, il che presuppone che tu
abbia molta più fiducia nel lungo periodo. Questo tipo di strategia può
soddisfare tutti i livelli di rischio livelli di rischio.

Comincia piano
Il modo migliore per ridurre il rischio che si trova nei cambiamenti bruschi
di prezzo nelle criptovalute, è scegliere una quantità fissa in euro da
investire ogni mese (o settimana, a te la scelta). Ad esempio,
indipendentemente dal prezzo, potrei scegliere di investire 200 euro al
mese. Questo metodo rimuove il pericolo di cambiamenti improvvisi di
prezzo, e fa sì che il prezzo d’ingresso dei tuoi investimenti sia più
diversificato.
Aumentando il tuo investimento nel tempo tagli la necessità di comprare e
vendere troppo di frequente. Le criptovalute sono qui per restare e dunque
non c'è bisogno di comprare enormi quantità in un momento solo.
I portafogli di criptovalute
Un portafogli di criptovalute è semplicemente un conto digitale che viene
usato per ricevere, inviare o conservare delle valute digitali come Ethereum,
Bitcoin, Cardano, tra le altre valute. La maggior parte delle monete hanno
un portafoglio ufficiale dove vengono memorizzate o un portafoglio di terze
parti che è stato approvato dai creatori dove si possono depositare le proprie
monete digitali. Ipoteticamente, sono proprio come i normali portafogli che
usiamo tutti i giorni, adoperati per i contanti o le nostre carte di credito.
L'unica differenza è che i portafogli di criptovalute sono sotto forma
virtuale. Tuttavia, questo portafoglio virtuale, a differenza del portafoglio
tradizionale, ti dice il saldo che hai, la cronologia delle spese, e cose simili
che il tuo portafoglio tradizionale non può dire. Come le applicazioni
digitali, i portafogli di criptovaluta sono più intelligenti, nel senso che
combinano tutti i benefici del tuo portafoglio fisico con caratteristiche più
elastiche e sofisticate. Con un solo portafoglio, si possono tenere tante
valute digitali senza mai preoccuparsi di qualcosa come l'esaurimento dello
spazio. Come investitore di criptovalute, devi simpatizzare con il
funzionamento dei portafogli in modo che una volta che hai ottenuto i tuoi
token, puoi depositarli con tranquillità.
Puoi comodamente ottenere un portafogli di criptovalute scaricandolo da
internet, sempre stando attento di ottenerlo dal sito ufficiale . I portafogli
di criptovalute sono disponibili in diversi formati, andiamo a vederli uno ad
uno.

Portafogli online
Questo tipo di portafoglio funziona nel cloud e si può accedere utilizzando
un dispositivo con un browser da qualsiasi luogo. Sono facili da accedere e
più convenienti, ma la chiave è memorizzata online da una terza parte e
questo lo rende più incline all'hacking.

Desktop
Questi sono portafogli che vengono scaricati e memorizzati su un computer
portatile o PC e sono solo accessibili solo attraverso il computer sul quale
questi portafogli sono stati scaricati. I portafogli desktop sono assai sicuri,
ma questa sicurezza può essere compromessa se il tuo computer prende un
virus o viene violato. Ma in generale, i portafogli desktop sono tra i
portafogli più sicuri che puoi scaricare.

Mobile
Questi portafogli funzionano su un'applicazione installata sul tuo telefono
cellulare e sono molto conveniente perché possono essere utilizzati in
qualsiasi luogo per effettuare transazioni.

Hardware
Questi sono differenti dai portafogli software dal momento che la chiave
privata è memorizzata su hardware come un dispositivo USB. Anche se le
transazioni sono ancora fatte online, c'è una migliore sicurezza con questo
tipo di portafoglio perché tutto è memorizzato offline. L'utente deve solo
collegare l'hardware a un dispositivo abilitato a Internet da qualsiasi luogo
per poter fare delle transazioni.
Come evitare le fregature
Ci sono state molte truffe nel mondo delle criptovalute, come ad esempio
Onecoin e BitConnect, ma ci sono migliaia di altre truffe là fuori che ancora
sono sconosciute. Ci sono così tanti truffatori in giro per il web che è molto
difficile riuscire a distinguere ciò che è lecito da quello che non lo è,
particolarmente per chi è nuovo in questo mercato. Una volta che hai un po'
di esperienza saprai come le persone con cattive intenzioni stanno cercando
di truffare le persone adoperando schemi ponzi, ed altri metodi.
Ma come fanno questi truffatori a raggiungere le potenziali vittime? Usano
diverse tecniche. Le tecniche più comuni sono quelle che fanno leva su
piattaforme affidabili e conosciute e spingono con un marketing molto
aggressivo. Sostanzialmente vanno dove ci sono molte persone. Questi
potrebbero essere Reddit, Instagram, Twitter o YouTube dove iniziano a
sponsorizzare video annunci, cercando di farvi credere che le loro monete o
ICO vi daranno un enorme margine di profitto o addirittura vi renderanno
milionari.
Spesso usano tecniche come la creazione di account falsi sui social, come
un canale YouTube oppure faranno siti web contraffatti. Lo fanno in modo
convincente, così che la gente ci caschi. Lasciate che vi dia alcuni consigli
per esperienza su come evitare questi truffatori. Per prima cosa, ogni volta
che senti cose come raddoppiare i tuoi soldi o fare un profitto in qualche
giorno, c'è qualcosa di sospetto, e dovresti stare attento.  Sfortunatamente,
ci sono molte persone che perdono migliaia di dollari perché cadono nei
tranelli di alcuni di questi truffatori, e poi non c'è molto che possano fare
per recuperare il denaro perso. Quindi lasciate che io vi spieghi alcuni
dettagli su come operano queste persone e quindi su che cosa prestare
attenzione per evitare di essere fregati.
 
 
 
 
Non c’è trasparenza, e nominano personaggi
famosi
I truffatori mettono spesso foto di persone famose sul sito web, tuttavia, su
questi siti web non si possono trovare informazioni sul team o informazioni
in generale sulla start up. Ci sono alcune occasioni in cui l'opzione il form
di contatto non funziona o non c'è per niente sul sito. Queste dovrebbero
essere subito una grande bandiera rossa che indica una potenziale truffa.

Idee poco chiare


A volte se si va su un sito web di un token, e si può cliccare sull'opzione di
menu “Su di noi” o cose del genere, dove si può sapere che cosa vuole fare
quell’azienda. A volte si scopre che non sono chiari al 100% su ciò che
hanno esattamente intenzione di fare, e questo potrebbe significare che c’è
una truffa in corso. Alcuni potrebbero dire che hanno intenzione di fare
trading per voi, ma allora come fanno loro a guadagnarci?
Provate a contattare l’azienda o la startup e fare domande come “Che cosa
fate esattamente?”, “Quali sono le vostre aspettative per i prossimi 3/6/12
mesi?”, “Come è distribuito il vostro team?”, eccetera. Siate più specifici
possibile, e se loro non vogliono entrare nei dettagli, e rispondono in modo
vago, allora prendete le distanze.

Promesse esagerate
Chiunque affermi che puoi raddoppiare i tuoi soldi (soprattutto nell’arco di
breve tempo) è molto probabilmente un truffatore. Nel mondo delle
criptovalute nessuno può dirti esattamente cosa ci porterà il mercato, perché
è imprevedibile. È possibile raddoppiare o addirittura triplicare i tuoi soldi,
ma se qualcuno te lo garantisce, molto probabilmente sta cercando di
fregarti. Il valore di molte criptovalute può cambiare prezzo in maniera
enorme nel giro di poco, e di garanzie non ce ne sono. Tuttavia non c'è
alcuna garanzia che ci siano altri 2x o 3x, perché nessuno lo può sapere.
 
 
La moneta non è presente su CoinMarketCap
La moneta particolare non è elencata su CoinMarketCap
(coinmarketcap.com – un sito dove vengono elencate le monete digitali), ed
è un segno negativo. Se non riesci a trovare una moneta che ti piace su
CoinMarketCap, allora molto probabilmente dovresti lasciar stare quel
progetto. Non è inevitabilmente una truffa, ma se senti parlare di una nuova
criptovaluta o token, non andare sul loro sito web e iniziare a mettere i tuoi
soldi senza fare alcuna ricerca. Prima dovresti sempre verificare che sia
presente su CoinMarketCap. Come nota a aggiuntiva, anche se la moneta è
elencata su CoinMarketCap, potrebbe essere comunque una truffa. Ma se la
moneta che stai cercando non è nemmeno elencata su CoinMarketCap,
allora dovresti davvero essere attento e fare ulteriori ricerche prima di
investire in essa.

Evitare gli “Exit scam”


Malgrado la crescente popolarità delle ICO, abbinata a progetti con esito
positivo, ci sono state molti cosiddetti “Exit scam”, ovvero situazioni in cui
gli sviluppatori di un progetto “marionetta”, spariscono con i soldi dopo
essere stati finanziati, o dopo che il proprio progetto ha cominciato a
prendere quota per l’hype generale. Questo tipo di truffa è sempre più
diffusa e sembrano aumentare ogni giorno, facendo leva sull’eccitazione
generale nel mondo delle criptovalute. Un exit scam è una pratica disonesta
da parte di promotori di criptovalute che scompaiono con i soldi degli
investitori durante o dopo una ICO. Gli exit scam avvengono in una
maniera parecchio semplice: per prima cosa, i promotori lanciano una
piattaforma di criptovaluta basata su un’idea promettente (forse anche
troppo). Poi l'ICO raccoglie molto denaro da vari investitori per un certo
periodo prima di scomparire, lasciando gli investitori a mani vuote.
Purtroppo, questa è una tendenza preoccupante nel mondo delle ICO e delle
criptovalute, e quasi sicuramente finirà per rovinare la reputazione delle
ICO e le criptovalute in generale.
È difficoltoso identificare i truffatori in queste truffe a causa della
decentralizzazione, che garantisca anonimità, ed è priva di
regolamentazione. Tutti questi progetti hanno raccolto una piccola quantità
di denaro prima di cancellare il progetto e scomparire del tutto. Ad oggi, la
quantità di denaro rubata con questi progetti fraudolenti si aggira
probabilmente tra le decine di milioni di euro. A causa dell'aumento degli
exit scam, le ICO sono state scoraggiate e vietate su molteplici piattaforme.
Gli investitori sono stati avvertiti dalla SEC (Ovvero Securities and
Exchange Commission) della presenza di truffatori che sfruttano le ICO per
creare hype facendo salire il valore delle monete, per poi sparire con i soldi.
Le pubblicità di ICO e criptovalute sono state quindi rimosse da vari social
media tra cui Google, Facebook, LinkedIn e Snapchat, a causa del crescente
numero di truffe e l'incredibilità dei loro progetti e team.

Riconoscere gli exit scam


Riconoscere gli exit scam nelle loro fasi iniziali può far evitare agli
investitori molte perdite di denaro. Anche se è chiaramente difficile
riconoscere una ICO fraudolenta, gli investitori possono osservare la ICO
tenendo in considerazione i fattori che vediamo di seguito prima di decidere
di investire del denaro.
Credibilità del team
La responsabilità che il team si prende nei confronti del proprio progetto è
una cosa molto importante nell’ambito delle ICO. Tutte le ICO nuove
sembrano molto promettenti agli occhi degli investitori, anche se poi molte
si rivelano essere delle enormi truffe. Gli investitori dovrebbero, pertanto,
controllare le credenziali del team prima di investire il loro denaro in un
progetto promettente. Gli investitori dovrebbero anzitutto essere
consapevoli che queste tattiche fraudolente vengono messe in atto con
grandi capitali, dal momento che chi le attua sa che ci sarà un grande
ritorno.
Per questo motivo, hanno le disponibilità necessaria per assicurare ai
potenziali investitori della loro credibilità, come una buona campagna di
marketing, tanti follower su varie piattaforme social, sponsorizzazioni da
influencer, e quella che sembra un’idea originale per costruire una finta
credibilità in rete. Si dovrebbe eseguire un accertamento rudimentale sugli
sponsor ICO e sui promotori di progetti di criptovaluta e il tipo di reti a cui
sono registrati.
Ritorni sull’investimento inverosimili
Quando l'affare è sembra troppo bello per essere vero, probabilmente lo è.
Un ICO che promette un ritorno sull’investimento inverosimile è quasi
sicuramente un exit scam. Per fare un esempio, BitConnect aveva promesso
agli investitori un uno per cento continuo di ritorno giornaliero su un
investimento che avrebbe trasformato un investimento iniziale di 1.000 euro
in un ritorno di svariate decine di milioni di euro nel giro di pochi anni,
attirando a sé numerosi investitori nonostante molte figure importanti nel
mondo delle criptovalute avessero avvisato di una possibile truffa.
Sfortunatamente per loro, BitConnect ha semplicemente chiuso i suoi
servizi di prestito e trading nel gennaio 2018, subito dopo aver sperimentato
un'ascesa enorme, ed una crescita di clienti incredibile dalla sua ICO. Il
market cap di BitConnect, che aveva superato i 2,7 miliardi,
improvvisamente è crollato a circa 17 milioni di dollari lasciando gli
investitori con le tasche vuote. Gli investitori dovrebbero pensare molto
attentamente prima di prendere una decisione di investimento, soprattutto se
è molto attraente.
La whitepaper
La documentazione è la chiave per identificare le ICO fraudolente. La
whitepaper è il documento più importante, che spiega come un progetto
ICO dovrebbe funzionare, e quale problema vuole risolvere. Potenziali exit
scam sono di solito caratterizzate da whitepaper molto ambigui, oppure
addirittura assenti. In tal caso, i potenziali investitori dovrebbero pensarci
due volte prima di investire nel progetto.
Iper promozioni
Una nuova ICO può essere largamente promossa attraverso costose
pubblicità e cartelloni pubblicitari, influencer e blogger pagati per incitare
all’acquisto. Questi sono segni di truffe in uscita e gli investitori dovrebbero
essere molto attenti quando investono in ICO che hanno pubblicità così
eclatanti. Essenzialmente, si tratta di un importante consiglio di
investimento: se non si capisce il business della startup e non vi fidate
molto delle persone che ci sono dietro, allora non investite in essa.
Le criptovalute sono una bolla?
Nel corso di questo capitolo spiegherò perché la gente chiama le
criptovalute una bolla. Innanzitutto, è molto difficile da capire, perché i
tempi sono cambiati e stiamo entrando nell'era del digitale.  Nell'era digitale
tutto cambia con molta velocità rispetto quella a cui siamo abituati, e quindi
dobbiamo capire come funzionano le cose ora.
Le criptovalute non sono altro che delle valute che permettono di essere
liberi dalle valute FIAT (ovvero le valute istituzionali), che sono
effettivamente ciò che ha fatto nascere le bolle finanziarie.
Sebbene alcune criptovalute possano avere un prezzo gonfiato, non si può
dire che in generale questo sia un mercato totalmente speculativo, perché
infatti ogni criptovaluta è una nuova valuta digitale senza confini. Le
persone si riferiscono ad esse come ad una bolla, in quanto possono solo
paragonarlo ad altre bolle come la bolla dei tulipani, o la bolla immobiliare
del 2008, oppure la bolla del “dotcom”. In realtà non dovremmo paragonare
le criptovalute a nessuna di queste bolle passate, dal momento che non
abbiamo mai sperimentato nulla di simile, anche se la bolla più simile che
potremmo paragonare a Bitcoin è quella del dotcom.
All’interno della bolla dotcom erano presenti centinaia di aziende
tecnologiche e ognuna di esse veniva fondata con una quantità enorme di
finanziamenti, ma alcuni anni dopo sono rimaste soltanto una manciata di
aziende ed il resto è scomparso nel nulla. In una bolla dotcom, se un'azienda
annunciava pubblicamente di avere un sito web e di vendere qualsiasi cosa,
ecco che all’improvviso le sue azioni salivano a livelli altissimi, e l'azienda
diventava più tra le più ricche del mercato. Peccato che sotto sotto, non
avevano nulla di reale da offrire, nessuna tecnologia che davvero fosse
rivoluzionaria, e nessuna strategia aziendale, tutto ciò che avevano davvero
era il marketing.
E questo è proprio quello che è accaduto con le criptovalute e le nuove ICO
nel 2017. Ogni nuova ICO che annunciava qualcosa di spettacolare ed
unico, come la moneta più veloce di tutte, quella più sicura, con le
commissioni più basse, quella più anonima. Tutti hanno iniziato a farsi
prendere dall’ottimismo, mentre non c'era nessun prodotto, solo promesse
vuote e false. Tutti hanno visto parecchie di queste monete arrivare in cima
alla classifica delle criptovalute per capitalizzazione di mercato e, tutto d’un
tratto, una volta che non potevano più mandare avanti la farsa, sono sparite
nel nulla. Alcune di queste grandi truffe alla fine dei giochi sono andate in
completamente in fumo. Tanto per citarne alcune, possiamo ricordare
onecoin, secretion, mooncoin, africrypt, bitconnect, parodie, bitcorn, true
coin, jesuscoin, e chi più ne ha più ne metta. Ad oggi, stanno uscendo
sempre più criptovalute, la cui maggior parte non hanno alcun reale caso
d’uso e quindi non valgono nulla, se non per pura speculazione. Proprio per
questo motivo, bisogna stare molto attenti e ricercare attentamente prima di
investire in una moneta che sarà “la prossima Bitcoin”.
Conclusione
È proprio vero che una moltitudine di persone si sente particolarmente
emozionata per le criptovalute per via della tecnologia sottostante ad esse.
Altri invece sono emozionati per il profitto che si può trarre dagli
investimenti, che  è comunque una possibilità da non dimenticare. Atri
invece non sono convinti sull’effetto sociale ed economico che queste
monete digitali stanno avendo ed avranno in futuro sul mondo come lo
conosciamo oggi. Insomma, ci sono molte opinioni diverse circa le
criptovalute, ed anche tra coloro che ne sono appassionati, non mancano
certo discordanze.
Il potere della tecnologia che c’è dietro alla blockchain è davvero
incredibile, e va molto oltre alla semplice moneta che può venire utilizzata
per acquistare beni e servizi. La blockchain, non a caso, è passata sotto gli
occhi di parecchie multinazionali che fino a pochi anni fa la screditavano e
la additavano come “una sciocchezza” o addirittura (testuali parole) “una
truffa”. Ad oggi, le stesse aziende stanno investendo milioni e milioni per
implementare la blockchain nel proprio business, viste le potenzialità di
questa magnifica tecnologia.
La maggior parte delle persone sono entrate nel mondo delle criptovalute
perché credono nel potere della loro tecnologia, e pensano che sia
fortemente connesso al potere dell'informatica in generale. Sebbene noi
abbiamo visto come una nuova tecnologia dalle potenzialità incredibili
possa combattere per prendere il posto delle istituzioni classiche, crediamo
che, nel lungo termine, le persone continueranno a trovare nuove invenzioni
commercialmente e socialmente utili da creare con l’ausilio della tecnologia
delle criptovalute e della blockchain. Anche se l’interesse di una persona è
principalmente commerciale, farebbe bene a capire la tecnologia che c’è
dietro, capendo anche il suo potere e le sue limitazioni, perché ciò sarà di
aiuto se si vuole resistere meglio durante i cicli ribassisti (e quindi di
pessimismo) del mercato.
Inoltre, vorrei dire che solo perché hai finito di leggere questo libro non
significa che il tuo apprendimento sulla blockchain e le criptovalute si
debba fermare qui, anzi! Ciò che veramente ti chiedo di fare è di continuare
ad imparare, espandere i tuoi orizzonti ed utilizzare tutte le risorse che sono
disponibili online per imparare sempre di più sulla fantastica tecnologia
della blockchain. Se sei avvezzo di informatica, puoi addirittura imparare
ad implementare la tecnologia della blockchain per risolvere problemi di
tutti i giorni! Tuttavia, se non un piccolo mago del computer, non ti
preoccupare, ci sono molti modi per aiutare la community delle
criptovalute! Ad esempio, puoi iscriverti ad un Sub Reddit (ovvero un
gruppo sul sito reddit.com) che tratta criptovalute, e rispondere alle
domande dei novizi con ciò che hai imparato. In questo modo riuscirai a
dimostrare che la community delle criptovalute non è fatta soltanto da
persone avide che creano truffe per arricchirsi, ma anche e soprattutto da
persone che amano la decentralizzazione e ci credono fino in fondo!
Infine, voglio davvero ringraziarti dal profondo del mio cuore per avere
preso il tempo di educarti leggendo ciò che ho scritto in questo libro, e di
essere arrivato (o arrivata) fino a qui in fondo! Sapere di star diffondendo
conoscenza riguardo le criptovalute e la tecnologia blockchain è davvero un
onore per me, in quanto credo che la crescita esponenziale che questa
tecnologia sta avendo negli ultimi anni non sia un’onda destinata a fermarsi
qui, ma che anzi nei prossimi anni diventerà sempre più grande!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
BITCOIN
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
DENIS MARTIN
 
 
 
Sommario
 
Introduzione
Che cos’è Bitcoin?
Bitcoin: valuta o bene rifugio?
Come funziona Bitcoin
Ma come funziona Bitcoin?
Il modello centralizzato
Creazione di un portafogli
Chi redige il libro mastro?
Come si gestisce l’ordine delle transazioni?
Ma chi crea i blocchi?
Cosa si guadagna a creare blocchi?
Ma qual è l’ordine dei blocchi?
Come fare mining di Bitcoin
Come si fa il mining?
Quale hardware si utilizza per minare Bitcoin?
Il proprio computer
ASIC
FPGA
Quanto può essere profittevole fare mining?
Il client di Bitcoin
Software per il mining
Le mining pool
Pro e contro di Bitcoin
Eliminazione del coinvolgimento delle banche
Grandi presupposti, non solo speculazione
In linea con la società “cash-less”
Utile ai paesi in via di sviluppo
Scalabilità
Attacco del 51%
Bitcoin potrebbe essere superato
Hacking informatico
Volatilità e rischio
Investire in Bitcoin
Investire in Bitcoin: una panoramica
Crescita esponenziale
Limite massimo di monete
Come si può essere ottimi investitori?
Abbi una strategia
Aspettati un crollo di prezzo
Tieni le tue monete al sicuro!
Bitcoin: una bolla finanziaria?
Quanto è sicuro Bitcoin?
I portafogli di criptovalute
Come funziona un portafoglio di criptovalute?
Portafogli cartacei
Portafogli online
Portafogli desktop
Portafogli fisici (o hardware)
Conclusione
 

 
 
Introduzione
Dopo la recente impennata di Bitcoin e del mercato delle
criptovalute in generale, c’è stato un picco di nuove persone che si
sono avvicinate al mondo della finanza decentralizzata. Sebbene
siamo ancora ben lontani dall’adozione di massa, senza ombra di
dubbio Bitcoin ha riscosso una notevole popolarità da quando è
nato dodici anni fa, ed in special modo nei primi mesi del 2021,
tantoché la capitalizzazione di mercato ha raggiunto quasi un
trilione di dollari.
C’è davvero tanto da sapere sulle criptovalute, e su internet le
informazioni disponibili sono molto esaustive. Esaustive però non
vuol dire ben organizzate, e soprattutto comprensibili da chiunque.
Se vogliamo che ci si muova verso l’adozione di massa, è
necessario che ci sia una fonte di informazioni che riesca a spiegare
che cos’è Bitcoin in maniera semplice e diretta. Lo scopo di questo
libro è di portare i lettori attraverso un viaggio nel capire che cos’è
Bitcoin, che cosa lo rende diverso da essere una semplice “moneta
di internet”, e perché ha riscosso così tanto successo in questi anni.
Anche se da un occhio esterno la tecnologia che si cela dietro a
Bitcoin possa sembrare un mistero indecifrabile, vi assicuro che
non è nulla del genere. Nonostante l’aspetto rivoluzionario di
questa nuova forma di pagamento, il suo meccanismo di base è
facilmente spiegabile, e non è qualcosa destinato a rimanere nei
libri degli esperti del settore. Da quando Bitcoin è nato, sono state
introdotte decine e decine di altre criptovalute, ognuna perlopiù
volta ad indirizzare un singolo problema: chi la velocità delle
transazioni, chi il costo delle stesse, chi la sostenibilità per
l’ambiente, eccetera.
In fondo, Bitcoin (almeno per il momento) rimane la criptovaluta
principale, quella con il valore di mercato più alto, e la più
conosciuta in assoluto, nonostante abbia dei difetti non indifferenti,
per i quali la community sta lavorando. Perché scrivere un intero
libro su una singola criptovaluta? Beh, perché è la prima
criptovaluta, e racchiude la visione originale avuta da Satoshi
Nakamoto, motivo per cui viene vista come la rappresentante delle
criptovalute. Ad oggi, la sua importanza è più rilevante dal punto di
vista idealistico, che da quello prettamente funzionale.

Che cos’è Bitcoin?


Naturalmente, la domanda che è una persona nuova all’argomento
si chiede è: che cos’è Bitcoin? Partire da una domanda così
semplice è più che lecito, dopotutto, ci sono così tante voci su
Bitcoin, che capire qual è la risposta ad una semplice domanda
come questa può sembrare un’avventura in un labirinto senza fine.
Qualcuno potrebbe pensare che Bitcoin sia un nuovo tipo di valuta
digitale (corretto) erogata da una banca, o un’istituzione (errato).
Altri pensano che sia una valuta inutile e senza casi d’uso reali,
creata per stare su internet e per essere gonfiata dagli speculatori
del mercato, con il solo fine di guadagnare dei soldi (errato).
Sebbene ci siano persone che traggano vantaggio dalla
speculazione, ed il rapporto prezzo/valore di Bitcoin sia discutibile,
la sua esistenza va ben oltre la sua quotazione di mercato.
Se non si conosce la natura di Bitcoin e si sentono tutte le voci che
sono in circolazione al momento (speculazione, truffe, blocchi da
parte dei governi, uso da parte dei criminali), può essere facile
lasciarsi trasportare e pensare, superficialmente, che Bitcoin non
abbia portato altro che problemi. Per fare chiarezza, partiamo
dunque da quella che è una descrizione di Bitcoin semplice e
diretta.
Bitcoin è una valuta digitale peer-to-peer, ovvero decentralizzata. Il
fatto che Bitcoin è una valuta decentralizzata vuol dire che non c’è
una singola banca o istituzione che la controlla, ma si tratta anzi di
una rete composta da chiunque voglia partecipare controllando e
verificando le transazioni. Le persone possono trasferire Bitcoin
attraverso la rete decentralizzata per fare pressoché tutto ciò che è
già possibile fare con le valute tradizionali, quindi comprare e
vendere beni, donare soldi, eccetera. Con l’introduzione degli
Smart Contracts (non disponibili per Bitcoin) è anche possibile
chiedere e fare prestiti in modo decentralizzato, ma questa è
un’altra storia.
La seconda domanda che potrebbe venire in mente è: ma perché
questo bisogno di decentralizzare tutto? Le banche come le
conosciamo oggi non vanno bene? La realtà è che il sistema
bancario attuale ha una grossa criticità, ovvero il bisogno di un
mediatore. Alle sue radici, è proprio questo il problema che Bitcoin
preme di risolvere, il bisogno di un intermediario tra i due soggetti
che scambiano denaro. Ogni volta che effettuiamo un bonifico o un
qualsiasi tipo di pagamento centralizzato, l’accettazione del
pagamento ed i nostri dati passano per le mani di un terzo soggetto,
nella quale noi dobbiamo riporre fiducia.
Come sappiamo che i nostri dati sono al sicuro? Come facciamo a
sapere che i costi di commissione che paghiamo per i trasferimenti
di denaro sono cifre oneste? E se volessi fare un pagamento in
maniera anonima? Insomma, allo stato attuale, la risposta a tutte
queste domande è fiducia . Dobbiamo riporre fiducia nelle banche
e nelle varie istituzioni, sperando che esse non facciano nulla di
scorretto con i nostri dati, e non decidano di imporre dei costi di
commissione troppo alti.
Bitcoin vuole rimuovere completamente il terzo individuo dalla
transazione, in modo che sia possibile inviare i soldi senza il
bisogno che una terza entità la approvi, e senza che essa sia in
possesso dei nostri dati. Al contrario di ciò che molti pensano,
Bitcoin non è propriamente anonimo. Quello che Bitcoin e la sua
blockchain forniscono può essere chiamato pseudo-anonimato. In
pratica, tutti i dati che sono presenti sulla blockchain sono
pubblicamente visibili: l’importo della transazione, il ricevente ed
il destinatario. Questi ultimi due dati sono riconoscibili tramite
l’indirizzo del portafogli di criptovalute, che di per sé non rivela
nulla riguardo al proprietario. Tuttavia, se qualcuno riuscisse a
risalire al proprietario di un determinato indirizzo, riuscirebbe
anche a rintracciare tutte le transazioni che ha fatto con
quell’indirizzo.
In breve, tutte le transazioni sono pubblicamente visibili, anche se
non rivelano i dati anagrafici di chi le ha eseguite (la blockchain
non ne ha possesso). A meno che qualcuno, con un’indagine
esterna, riuscisse a collegare un indirizzo ad una persona reale, la
transazione resterà anonima.
Il valore di Bitcoin non è collegato a riserve aurifere, ad altri tipi di
materiali preziosi, o qualsiasi altro bene fisico. Il valore di Bitcoin
è semplicemente pari alla percezione che la gente ne ha – la
domanda e l’offerta sul mercato stabiliscono il valore della moneta
che, a detta di alcuni, è una grandissima bolla. Non mi esprimo su
questo punto anche perché eventuali sopra-valutazioni non
compromettono quella che è la reale utilità di Bitcoin, e cioè
decentralizzazione .
Bitcoin non è controllato da nessuno, e questo è un punto che
sembra suscitare forte spavento nelle persone meno avvezze di
tecnologia. Il fatto è che Bitcoin non è altro che un programma per
computer che, guidato da milioni di persone in tutto il mondo,
determina l’esistenza di una rete di persone che detengono un
potere spezzettato sulla rete. Questo vuol dire che non c’è una
singola persona, o una cerchia ristretta di persone, che può decidere
di fare grandi cambiamenti alla rete, di bloccare le transazioni di
una o più persone in particolare, di attuare dei limiti sulla rete,
oppure di spegnerla completamente.
Dal momento che ci sono milioni di persone che si assicurano che
la blockchain funzioni, non ti viene chiesto di fidarti di qualcuno in
particolare. Non c’è pericolo che qualcuno si svegli con il piede
sbagliato e prenda decisioni avventate, perché nessuno ha così
tanto potere sulla blockchain. Il codice sorgente di Bitcoin (vale a
dire, il codice che compone il programma) è open source, ovvero è
disponibile a tutti per poter essere visualizzato ed utilizzato.
Naturalmente, differentemente dalle valute classiche, Bitcoin è
interamente digitale, quindi non c’è nessuna moneta o banconota
fisica che lo rappresenti. Il possesso di Bitcoin all’interno della rete
è stabilito dal possesso di una chiave privata. Chiunque possiede la
chiave privata di un portafogli (wallet) Bitcoin, ha accesso alle
monete e quindi, almeno tecnicamente, le possiede. Con l’ausilio
della chiave privata, è possibile autorizzare il trasferimento delle
monete e inviarle ad un altro portafogli Bitcoin.
 

Bitcoin: valuta o bene rifugio?


Nel corso della storia, l’uomo ha utilizzato vari mezzi per attuare lo
scambio di beni. Prima c’era il baratto, poi è stata introdotta la
moneta, che nel tempo è cambiata parecchio. La sua forma (moneta
in metallo o banconota di carta), così come il modo in cui viene
assegnato il suo valore (se collegato al valore dell’oro, o alla
domanda e offerta), sono cambiati nel tempo. L’Italia, così come
molti altri paesi, ha utilizzato diversi tipi di monete nell’arco degli
anni. Gli economisti moderni ritengono che una moneta, per poter
essere tale, debba servire almeno le tre seguenti funzioni:
•         Mezzo di scambio : la moneta deve poter essere utilizzata
praticamente per comprare e vendere dei beni.
•         Riserva di valore : la moneta deve poter essere utilizzata
per mantenere il proprio potere di acquisto nel corso del
tempo.
•         Unità di conto : la moneta deve essere usata come standard
per misurare il valore dei beni.
Da quando Bitcoin è nato (o meglio, da quando ha acquisito
l’attenzione del grande pubblico, dopo alcuni anni dalla sua
nascita), si è aperto un grande dibattito: Bitcoin è da considerarsi
una valuta, oppure no? Molti economisti vanno contro la moneta
digitale asserendo che non essa non confà ai tre principi sopra
elencati, e quindi non può essere considerata una vera e propria
valuta.
Tuttavia, Bitcoin viene attualmente accettato da milioni di attività
nel mondo, che ricevono pagamenti in Bitcoin in cambio
dell’erogazione di beni e servizi. Quindi, nonostante Bitcoin non
sia coerente ai tre principi di una valuta, è vero che molte persone
lo stiano utilizzando effettivamente come se lo fosse. 
 
 
 
 
 
 
 
Come funziona Bitcoin
Come abbiamo già visto, Bitcoin è un sistema decentralizzato, e
questa è la caratteristica che più lo differenzia dai sistemi di
scambio classici (bancari), dove un’azienda privata detiene molto
potere sui trasferimenti di denaro. Quindi, anziché dover avere
fiducia in un piccolo gruppo di individui, la fiducia – nella rete
Bitcoin – è ottenuta dal fatto che tutti collaborano per evitare delle
frodi. 

Ma come funziona Bitcoin?


La blockchain di Bitcoin è in grado di funzionare grazie ad un
programma in esecuzione su computer che comunicano tra di loro,
formando di fatto una rete. Dal momento che questo programma è
open source, diversi membri della community della criptovalute ne
hanno create diverse versioni, ma quella più famosa ed utilizzata è
chiamata “Bitcoin Core”. Insomma, all’interno di Bitcoin Core
sono contenuti tutti i pezzi necessari per fare in modo che la rete di
Bitcoin possa funzionare a dovere.
Anzitutto, bisogna tenere a mente che Bitcoin è una valuta che è
stata concepita per permettere dei pagamenti attuabili da una
persona all’altra senza il bisogno di un intermediario, e che faccia
parte di una rete non censurabile da nessuno. Conoscendo questo
principio base di Bitcoin, sarà più semplice capire come mai
funziona nel modo in cui funziona.
Una rete di questo tipo non può naturalmente avere un
amministratore centrale che gestisce le transazioni, poiché tale
amministratore sarebbe come una banca che detiene il potere sulla
rete, cosa che Bitcoin vuole evitare a tutti i costi. Il sistema deve
quindi essere sviluppato in maniera tale da poter essere gestito da
chiunque, senza alcuna necessità di dover rivelare la propria
identità, o chiedere il permesso a qualcuno. Nel momento in cui chi
prende parte al sistema ha bisogno di identificarsi, quella persona
perde la propria privacy e quindi diventa vulnerabile ad altri tipi di
eventi.
Come ha fatto Satoshi Nakamoto ad inventare questa innovativa
rete di pagamenti decentralizzata? Cominciamo con lo spiegare un
classico modello di pagamenti centralizzato (come quello che
usiamo tutti i giorni) e poi cerchiamo di adattarlo ad un ambiente
decentralizzato. In questo modo, capire la struttura della rete di
Bitcoin sarà più facile.

Il modello centralizzato
Nel modello centralizzato di pagamento, un’istituzione possiede un
database (il libro mastro), al cui interno sono presenti tutti i
pagamenti, i destinatari ed i riceventi, i saldi dei vari correntisti,
eccetera. Insomma, tutto è in mano all’istituzione (che chiameremo
banca per comodità). Nel momento in cui un utente desidera
inviare dei soldi a qualcuno, la banca lo sottopone ad un processo
di identificazione, nella quale l’utente deve fornire i propri dati
personali ed una password o PIN.
Il libro mastro è quindi gestito dalla banca, che si assicura che
l’utente spenda solamente i soldi che realmente possiede, e che
nessuno faccia acquisti con soldi che non ha (problema di “doppia
spesa”). Se però desideriamo che non ci sia bisogno di dare fiducia
ad un’entità in particolare, e vogliamo evitare limiti e censure in
questo sistema, dobbiamo liberarci della banca.
Tuttavia, è anche vero che la banca era la responsabile di far
funzionare questo sistema. Qui sorge quindi un problema: come è
possibile gestire tutti i processi di autenticazione, di registrazione al
sistema, e di scambio di denaro, se non c’è nessuna persona
responsabile di farlo? La soluzione sta in un software per computer
che si occupa di tutti questi compiti. Un software imparziale,
preciso e che non farà altro che eseguire ciò per cui è stato
programmato.
Andiamo quindi ad indirizzare, uno per uno, i problemi che
nascono quando si transita da un sistema centralizzato, ad uno
centralizzato, partendo dal primo: la registrazione di un nuovo
conto (o portafogli, come si dice in ambito delle criptovalute).
 
Creazione di un portafogli
Nel momento in cui qualcuno vuole aprire un conto corrente, la
banca si occupa della richiesta dei dati personali e della
registrazione del sistema. Viene impostato un nome utente, una
password e altre informazioni, in modo che si possa fare
l’autenticazione quando si effettuano delle transazioni. La banca
può consentire di aprire un conto ma, allo stesso modo, ha il potere
di negare l’apertura del conto. Insomma, le decisioni e le
informazioni devono sempre passare per la banca, che ha potere sul
tuo conto corrente. Come possiamo fare in modo che un sistema
automatico (gestito da un programma) permetta di aprire un nuovo
conto in modo sistematico, senza l’intervento umano?
La soluzione a questa problematica sta nella creazione delle chiavi
pubbliche, dei numeri casuali dalla quale poi si estrapola una serie
di numeri e lettere che vanno a formare un indirizzo. Insomma, il
tuo indirizzo è come l’IBAN del tuo conto corrente: un codice
univoco e condivisibile con tutti, che fa da riferimento al tuo
portafogli di Bitcoin.
Con l’ausilio delle chiavi pubbliche, chiunque è in grado di creare
un portafogli (o più portafogli!) Bitcoin in qualsiasi momento, dal
proprio smartphone o computer, senza dover chiedere il permesso
ad una banca, oppure dando i propri dati personali. La generazione
della chiave pubblica determina quello che sarà il tuo indirizzo, che
puoi condividere con chiunque per permettere di inviarti dei soldi.
Non confondere però la tua chiave privata con il tuo indirizzo.
L’indirizzo è come l’IBAN, che serve agli altri per inviarti dei
soldi, ma la chiave privata è da non condividere con nessuno, e
serve ad accedere al tuo portafogli ed autorizzare pagamenti.
Nessuno può spendere per conto tuo se è in possesso del tuo
indirizzo ma non della tua chiave privata.
Quindi, grazie all’ausilio della chiave pubblica e della chiave
privata, abbiamo risolto il problema di registrazione di un
portafogli e dell’autenticazione ad esso per poterlo usare. Non c’è
più nessun bisogno delle tue informazioni personali per accedere,
nessuno deve darti il permesso, e non sei limitato agli orari della
banca. Puoi registrare quanti account vuoi, ed accedervi quando
vuoi, senza chiedere il permesso a nessuno.
Ogni volta che effettui una transazione, la tua chiave privata viene
richiesta. Dal momento che le due chiavi (pubblica e privata) sono
calcolate matematicamente, il programma di Bitcoin (che si chiama
blockchain) è in grado di verificarne la compatibilità in modo da
autorizzare l’accesso o l’operazione. Nel momento in cui fornisci la
tua chiave privata, si dice che stai “firmando” la transazione, e
quindi validando il tuo movimento.
Anziché avere un database che contenga tutti i nomi utente e le
password, questi vengono calcolati automaticamente e
matematicamente da un computer, eliminando completamente il
bisogno di una persona che faccia questo lavoro. La matematica
non può sbagliare, ed è impossibile da corrompere, motivo per cui
questo sistema decentralizzato è molto più sicuro, preciso, ed
affidabile.
Chi redige il libro mastro?
Abbiamo dunque eliminato il ruolo della banca nel processo di
creazione dei portafogli, ma resta un ulteriore problema: chi
gestisce le transazioni? Che si occupa di trascrivere ogni
transazione nel libro mastro, e di verificare che una persona spenda
soltanto quello che realmente possiede? Nelle banche, gli impiegati
si occupano di verificare le transazioni, oppure è un computer
centralizzato che fa questo lavoro. La lista delle transazioni e dei
saldi viene dunque messa nelle mani di alcune persone o sistemi.
Questo sistema centralizzato decide se approvare oppure no le
vostre transazioni.
Nella maggior parte delle legislazioni, gli enti bancari sono
costretti alla politica KYC (dall’inglese “Know Your Customer”,
ovvero “Conosci il tuo cliente”. Per questo motivo, le vostre
transazioni sono inevitabilmente collegate alla vostra identità, e la
banca potrebbe anche essere costretta dal governo a limitare le
vostre operazioni, o congelare il vostro conto. Insomma, ogni
vostro movimento è tracciabile, e la banca detiene il potere
decisionale sulle vostre azioni.
Come possiamo fare in modo che il libro mastro delle transazioni
venga redatto regolarmente, senza dare il potere decisionale in
mano ad un’entità potenzialmente non affidabile? La soluzione
adottata dalla blockchain di Bitcoin e quindi di Nakamoto, è creare
più copie del libro mastro, dandone effettivamente una ad ogni
persona (nodo) che fa parte della rete. Ogni volta che una
transazione viene effettuata, questa viene trascritta sul libro mastro
di ogni utente, in modo che siano tutti uguali. In questo modo, ogni
nodo della rete può decidere di aiutare la struttura della rete
redigendo il proprio libro mastro (un programma se ne occupa, non
dovete farlo manualmente, non preoccupatevi!) senza chiedere il
permesso a nessuno. Chiunque è libero di partecipare, e se
qualcuno provasse a manomettere il proprio libro mastro (ad
esempio modificando il bilancio del proprio portafogli) la sua
versione del libro verrebbe ignorata dalla maggioranza della rete, e
quindi non avrebbe effetto.
Finché tutti gli utenti mantengono libri mastri identici di quali
transazioni sono incluse e quali escluse, abbiamo un sistema più
resistente ad eventuali frodi. Se un singolo utente è costretto a
interrompere il lavoro, gli altri possono continuare e la rete non si
ferma. Chiunque è in grado di unirsi a questa rete di contabili
virtuali senza il bisogno di avere il permesso di qualche autorità.
Questo vuol dire che finché le persone saranno disposte ad unirsi,
la rete sarà attiva e resistente.
In Bitcoin, qualsiasi individuo con un computer, una memoria
adeguata e l'accesso alla banda internet può scaricare un software
(o scriverne uno proprio), connettersi con alcuni vicini e diventare
un contabile. Chiunque sia in possesso di un computer, o di
qualsiasi altro dispositivo che si connetta ad internet, può scrivere
un programma che consenta di connettersi alla blockchain ed
aiutare nella redazione del libro mastro. Le nuove transazioni sono
trasmesse a tutti gli utenti attraverso una rete, e ogni utente
trasmette le nuove transazioni a tutti gli altri a cui è collegato.
Questo assicura la propagazione a chiunque faccia parte della rete.
 
Come si gestisce l’ordine delle transazioni?
Nel caso di una banca, con un unico database centrale delle
transazioni, la soluzione a questo problema è semplice: ogni
transazione viene etichettata con una data e ora, e quindi ordinata
all’interno del database. Ma come fanno gli utenti di una rete
decentralizzata a rimanere sincronizzati tra loro? Ogni utente avrà
un'idea diversa dell'ordine delle transazioni. Dal momento che ci
potrebbero essere centinaia di transazioni create in qualsiasi parte
del pianeta, e visto che ci vuole un po' di tempo perché queste si
spostino completamente attraverso la rete, se ogni utente cercasse
di mettere in ordine queste transazioni, ci sarebbero diverse
versioni dell'ordine "giusto" delle transazioni. Cosa succederebbe
se un utente in Belgio ricevesse la transazione X e poi la
transazione Y, mentre un utente in Italia ricevesse prima la Y e poi
la X?
La posizione geografica, il dispositivo utilizzato, il tipo di
connessione, il traffico di rete, i server e la larghezza di banda
influenzano la velocità e l'ordine delle transazioni che vengono da
qualsiasi parte del pianeta. Insomma, l’ordine delle transazioni di
un utente in nord Italia potrebbe essere diverso da quello di
qualcuno in sud Italia, e figuriamoci da quello di chi vive in Africa,
o nelle Americhe.
Per quanto riguarda questo problema di desincronizzazione, la
soluzione adottata da Bitcoin sono i blocchi.
Non siamo in grado di controllare quante transazioni possono
essere create al secondo, ma possiamo gestire l'inserimento dei dati
nei libri mastri. Possiamo fare ciò inserendo le transazioni in
blocchi, pagina per pagina, invece che con il classico metodo
transazione per transazione. Le singole transazioni, convalidate
come transazioni "in sospeso" (che devono ancora essere validate),
possono essere passate attraverso la rete per poi essere inserite in
blocchi.
 
I blocchi vengono creati molto meno spesso delle singole
transazioni, quindi è più probabile che un blocco raggiunga tutti gli
utenti della rete prima che ne venga creato un altro. A questo
punto, ogni nodo (utente) della rete svolge sia la funzione di
convalidare le singole transazioni “in sospeso” e di inviarle ad altri
nodi, sia di validare e memorizzare gli interi blocchi di transazioni.
Rallentando il processo di inserimento dati del sistema, gli utenti di
tutto il mondo hanno così più tempo per sincronizzare l'ordine dei
blocchi di transazioni. In questo modo, invece di dover
sincronizzare l'ordine delle transazioni, che sono davvero
parecchie, tutti i contabili devono solamente mettersi d’accordo
sull'ordine dei blocchi, che sono generati meno frequentemente.
Poiché c'è più tempo per sincronizzarsi sull'ordine dei blocchi, ci
sono meno conflitti circa l’ordine dei blocchi, e quindi una
maggiore possibilità di raggiungere il consenso generale nella rete.
Non preoccupatevi, anche qui non c’è bisogno di accordarsi
“manualmente” sull’ordine dei blocchi, ma è tutto gestito da un
programma.
Una volta che la tua transazione è raccolta insieme ad altre
transazioni in un blocco convalidato, e quel blocco è passato nella
rete, la transazione viene detta "confermata" con una conferma. Nel
momento in cui il blocco successivo viene aggiunto, sopra il blocco
con la tua transazione, la tua transazione viene confermata con due
conferme. Man mano che arrivano nuovi blocchi sopra il blocco
iniziale, la tua transazione acquisisce più “profondità” nel libro
mastro, e quindi diventa sempre più confermata (ergo affidabile). 
Si verifica però un compromesso tra la semplicità con cui i
contabili possono concordare l'ordine delle transazioni e la velocità
con cui le transazioni valide sono scritte nella blockchain. Avere
blocchi creati, ad esempio, una volta al giorno renderebbe molto
semplice per tutti i gli utenti mettersi d’accordo sull'ordine di quei
blocchi, ma le persone che usano Bitcoin non amerebbero aspettare
un giorno intero per la conferma di una transazione. Così,
Nakamoto ha deciso che i blocchi venissero creati ogni 10 minuti,
almeno per Bitcoin.
 
 
 
 
Ma chi crea i blocchi?
Dunque, creare dei blocchi con all’interno le transazioni e poi
propagarli per la rete, è un’ottima idea per favorire la
sincronizzazione. Tuttavia, dobbiamo gestire la creazione e la
frequenza di creazione dei blocchi. Come possiamo fare ciò? Se un
gruppo di persone raccogliesse tutte le transazioni in corso, le
mettesse in dei blocchi e li inviasse a tutti gli utenti, allora
saremmo effettivamente di fronte ad un sistema centralizzato, cosa
che vogliamo evitare. 
Quindi chiunque, senza chiedere il consenso a nessuno, deve essere
in grado di creare blocchi e di propagarli per la blockchain. Ma
come si può controllare la velocità con cui vengono creati i
blocchi? Come facciamo a fare in modo che un gruppo di casuali
creatori di blocchi faccia a turno e ci si assicuri che non creino
blocchi con troppa velocità, o troppa lentezza?
Gli utenti potrebbero anche stabilire una regola secondo cui devono
accettare blocchi a distanza di dieci minuti ma, a causa della
latenza di internet, questo potrebbe creare alcuni squilibri ed
ingiustizie (non possiamo sapere l'ora precisa in cui ogni singolo
utente ha ricevuto l'ultimo blocco, e non possiamo fidarci delle date
dei blocchi perché questi possono essere facilmente falsificati), e
non possiamo nemmeno fidarci dei singoli utenti che potrebbero
non aderire a questa regola alterando l’orario del proprio computer,
oppure convalidando i blocchi prima dei dieci minuti.
Proporre una persona incaricata di assegnare casualmente i blocchi
non funzionerebbe, perché andrebbe contro il principio di base di
Bitcoin, ovvero decentralizzazione. Una persona potrebbe essere
corrotta ed affidare tutti i blocchi solo a determinate persone.
Perciò forse ogni creatore di blocchi potrebbe essere assegnato a
caso, scegliendo un numero casuale e determinando chi è il
prossimo incaricato. Ma anche questo non funzionerebbe: come si
potrebbe provare che il lancio è davvero casuale? Chi è incaricato
di lanciare i dadi? Come possiamo scegliere il prossimo creatore di
blocchi in modo casuale e creare un sistema equo per tutti?
Per questa problematica, Nakamoto ha coniato un sistema
estremamente intelligente chiamato “proof-ofwork” (in italiano
“prova di lavoro”). Questa soluzione è una sorta di “gioco” alla
quale i creatori di blocchi devono partecipare per avere una
possibilità di creare il prossimo blocco, e che richiede –
approssimativamente -  dieci minuti per essere portato a termine.
Il gioco deve essere equo, e quindi dare a tutti i creatori di blocchi
un'uguale possibilità di vincere. Il gioco non deve avere nessuna
selezione all’ingresso, perché ciò richiederebbe un “buttafuori”,
che sarebbe una forma di centralizzazione. Il gioco non deve avere
nemmeno delle scorciatoie per vincere, ed infine il gioco deve
fornire una prova visualizzabile pubblicamente, in modo che il
vincitore possa dimostrare a chiunque di aver vinto. Il premio che
si ottiene vincendo è la possibilità di creare il prossimo blocco.
All’interno di questo sistema “proof-of-work”, ogni creatore di
blocchi raccoglie un gruppo di transazioni che gli sono state
trasmesse, ma che non sono ancora state inserite in nessun blocco
passato, e ne costruisce un blocco nuovo. Il creatore calcola poi un
hash crittografico partendo dai dati contenuti nel blocco. La regola
del proof-of-work di Bitcoin vuole che se l'hash del blocco è più
piccolo del numero obiettivo, allora questo blocco è considerato un
blocco legittimo che tutti gli utenti della rete dovrebbero accettare.
E se l'hash del blocco è più grande di questo numero? Il creatore
del blocco specifico si ritira per questo turno? No. Il creatore del
blocco deve alterare i dati che entrano nella funzione di hash e
provare di nuovo ad hashare il blocco. Potrebbero farlo
rimuovendo una transazione dal blocco, o aggiungendo una nuova
transazione, o cambiando l'ordine delle transazioni nel blocco, ma
queste non sono eleganti e alla fine si potrebbe finire le
permutazioni. Non si vuole davvero pasticciare con le transazioni
in un blocco.
Nella blockchain, la tua possibilità di guadagnare il diritto di creare
un blocco è proporzionale alla potenza di hashing che detieni
(ovvero la potenza computazionale per calcolare gli hash). Se
Bitcoin avesse dato ad ogni creatore di blocchi un’equa possibilità
di vincere un blocco, dei malintenzionati potrebbero facilmente
raccogliere parecchi dispositivi per cercare di vincere la maggior
parte dei blocchi. 
Il sistema proof-of-work funziona molto bene nel prevenire
attacchi di questo tipo, dal momento che richiede potenza di
calcolo, e questo a sua volta significa costi in termini di elettricità e
hardware, il che vuol dire che è costoso cercare di sottomettere la
rete con la propria potenza di calcolo, il che rende molto costoso
provare a manomettere il sistema. A questo punto, una persona con
così tanta potenza di calcolo disponibile, avrebbe più profitto a
sfruttarla per creare nuovi blocchi e guadagnare Bitcoin.
Cosa si guadagna a creare blocchi?
Come abbiamo detto, tutta questa potenza di calcolo richiesta per
creare nuovi blocchi è molto costosa: elettricità, hardware,
manutenzione… Perché una persona dovrebbe usare tutte queste
risorse per mantenere in piedi la rete? La passione per la
blockchain arriva fino ad un certo punto, non tutti possiamo
permetterci di investire soldi in potenza di calcolo, senza ottenere
nulla in cambio. Proprio per questo motivo, Nakamoto ha
progettato un incentivo per coloro che creano i blocchi: le
commissioni di rete (o di transazione).
Insomma, la soluzione qui è pagare i creatori di blocchi per il
tempo e le risorse che usano. Ma come devono essere pagati? In
dollari, yen, o sterline? Un ente esterno che si occupa dei
pagamenti sarebbe una sorta di centralizzazione, e quindi non
funzionerebbe. Come ormai ben sappiamo, Bitcoin crede nella
decentralizzazione, quindi dev’essere un algoritmo a gestire il
pagamento. Inoltre, l’utilizzo di una valuta tradizionale non
andrebbe bene, perché una banca potrebbe decidere di congelare il
conto corrente, e quindi l’utilità di Bitcoin andrebbe persa.
Uno schema di incentivazione alla creazione di blocchi interno alla
blockchain evita il controllo di terze parti. Questo viene
implementato come una tassa per transazione, ovvero una
commissione, in modo che il creatore del blocco ottenga dei
Bitcoin, una piccola quantità, per ogni transazione. Questo
potrebbe essere specificato come una percentuale o un tasso fisso
per tutte le transazioni e inserito nelle regole del sistema, ma
stabilire un costo giusto per ogni transazione non è facile. Allora,
Bitcoin ha un approccio che si basa sulla scelta libera di chi
effettua una transazione, che può decidere di aggiungere una
commissione volontaria. D’altro canto, chi crea i blocchi può dare
priorità a chi paga le commissioni più alte, risultando in transazioni
più veloci.
Tuttavia, nei primi tempi dopo la nascita di Bitcoin, le transazioni
erano davvero poche, e quindi anche l’incentivo per i creatori di
blocchi era molto basso. Come faceva la blockchain a premiare gli
utenti che la facevano funzionare, se non c’erano commissioni da
parte degli utilizzatori? Dopotutto, l’elettricità è molto costosa, ed i
creatori di blocchi hanno bisogno di incentivi.
Al fine di risolvere questa problematica, è stato introdotto un
secondo, più considerevole, incentivo per coloro che creavano i
blocchi nella blockchain, ovvero la ricompensa per blocco .
L’idea dietro a questa soluzione è che le ricompense per blocco
possono incentivare i creatori di blocchi inizialmente, per poi
diminuire col passare del tempo, in modo che le commissioni per le
transazioni le sostituiscano gradualmente.
Ma qual è l’ordine dei blocchi?
Le transazioni sono raccolte in blocchi, che sono come le pagine di
un libro mastro. Questi blocchi vengono passati nella rete ad una
velocità che è minore a quella delle singole transazioni. Ma come si
può sapere in che ordine dovrebbero essere i blocchi? In un libro
mastro, ogni pagina ha un numero, e sono posizionate in ordine
crescente. Insomma, l’ordine è chiaro e non lascia alcuna
ambiguità. 
Si potrebbe fare lo stesso per i blocchi, dove ogni blocco ha un
unico "numero di blocco"? 
In teoria, sì, ma è necessario tenere a mente che, i creatori di
blocchi, sono in una continua competizione per la creazione di
blocchi, calcolando nuovi hash e verificando se sono più piccoli
dell’hash obbiettivo. Nel momento in cui tutti gli utenti stanno
cercando di calcolare un blocco, un utente malintenzionato
potrebbe iniziare a creare il blocco successivo, in moda da poter
reclamare la ricompensa del blocco precedente, quando gli altri
hanno finito di “estrarlo”. 
 
Come fare mining di Bitcoin
Il processo di creazione di blocchi per alimentare la blockchain
viene chiamato in inglese “mining” (ovvero “estrazione”), e quindi
coloro che creano i blocchi vengono chiamati “miners”. Usare
Bitcoin per effettuare pagamenti oppure richiederne è facile, ma
come è possibile partecipare alla costruzione della rete, e diventare
un miner di Bitcoin?
Molto facilmente, Bitcoin rivoluzionerà l’intero mondo della
finanza, con molte banche ed addirittura stati che stanno prendendo
in considerazione l’idea di rilasciare token digitali funzionanti
grazie alla blockchain. Tuttavia, la maggior parte delle persone non
hanno ben chiaro come funzioni tutta questa rete. Per coloro che
non sono esperti di crittografia, informatica e matematica, può
essere difficile capire qual è il funzionamento interno della
blockchain.
Come ormai ben sappiamo, solitamente è un’autorità centrale ad
occuparsi di controllare le transazioni, i saldi e l’identificazione del
cliente. La sicurezza del sistema è affidata a lei, e noi dobbiamo
fidarci. Per Bitcoin invece, tutti questi processi vengono
decentralizzati, e se ne occupano i miner. Sebbene Bitcoin sia una
valuta digitale, ha una stretta somiglianza con l’oro, ovvero il fatto
che è disponibile in quantità limitata, e deve essere estratto per
poter essere usato. Bitcoin ha un limite alla quantità di monete che
può essere messa in circolazione e, quante meno monete
rimangono da minare, quanto più diventa difficile farlo e le risorse
da impiegare non fanno che aumentare.
A parte ciò, Bitcoin è in realtà molto differente dall’oro, ed il modo
in cui funziona è davvero molto ingegnoso. Come sappiamo, i
miner che estraggono i nuovi blocchi di Bitcoin ricevono una
ricompensa per le risorse che hanno utilizzato, ma la domanda è:
come fanno a minare?
In primo luogo, se si ha intenzione di minare Bitcoin, bisogna
possedere un computer potente e dei software specifici.
Questo software viene utilizzato, in concomitanza ad altre risorse
che affronteremo nel resto del capitolo, al fine di completare dei
problemi matematici insieme agli altri miner. Infine, ogni 10 minuti
circa, ogni miner proverà a risolvere il blocco che contiene i dati
delle transazioni più recenti usando l’hash calcolato.
È, nella sua forma più basica, una crittografia a senso unico che
non utilizza una chiave. La crittografia ha un input e riconsegna un
valore di hash, sostanzialmente un valore generato casualmente di
lunghezza fissa. Insomma, ogni parola di un input viene
trasformata in un codice. Una stringa di testo genera un preciso
hash, e se noi cambiassimo anche solo una lettera dell’hash, la
stringa di testo corrispondente cambierebbe completamente.
Dal momento che noi non siamo in grado di predire il risultato, le
funzioni di hash vengono utilizzate per il metodo proof-of-work di
Bitcoin. Ogni miner è in forte competizione con tutti gli altri per
trovare l’input che corrisponde all’hash fornito. La difficoltà di
questi calcoli è davvero alta, e tentare “a caso” non funziona,
perché le possibilità sono troppo alte. L’unico modo è utilizzare dei
computer che calcolino in maniera sistematica gli hash.
La maggior parte dei miner di Bitcoin utilizzano dei set di
computer di alto livello al fine di continuare a calcolare per trovare
un valore di hash che sia minore di quello fornito dalla rete. Se
riesci a compiere questo arduo compito per primo, superando tutti
gli altri miner, allora sarai riuscito a minare un blocco con
successo. Tuttavia, freniamo l’entusiasmo, questo è un compito
davvero difficile, ci vogliono milioni e milioni di tentativi per
arrivare a trovare l’hash corrispondente. Chiunque vinca questa
gara di calcolo, riceve dei Bitcoin. Non è che i miner “estraggano”
realmente i Bitcoin, ma semplicemente li ricevono come
ricompensa per aver aiutato a verificare la rete.
Ogni blocco viene creato in una sequenza, ed ognuno di essi
contiene un valore di hash del blocco precedente. Dal momento che
ogni blocco ha il valore del blocco precedente al proprio interno, è
facile determinare qual è l’ordine corretto dei blocchi, così come si
fa con le pagine di un libro mastro. A volte può capitare che i
blocchi minati da due miner siano in competizione, ognuno di essi
con transazioni differenti, e quello che viene usato dalla blockchain
è quello che detiene una maggiore proof-of-work.
Il fatto è che la validazione delle transazioni è un sistema davvero
efficiente, ed è davvero difficile per un malintenzionato di
falsificare delle transazioni. Lui o lei dovrebbe convincere milioni
di persone che la sua versione del libro mastro è quella corretta,
che dovrebbe essere seguita da tutti. Tenete a mente tutti quei
milioni di altre persone stanno lavorando sulla blockchain corretta,
la quantità di potenza di calcolo che ci vorrebbe per persuadere
tutte quelle persone allo stesso tempo e batterle sarebbe davvero
enorme.
Agli albori di Bitcoin, i miner non erano altro che appassionati di
crittografia, persone che possedevano dei computer in avanzo e che
li mettevano a disposizione della blockchain per aiutare a validare
le transazioni, e guadagnare anche qualche bitcoin nel frattempo.
Col tempo, il valore della moneta virtuale è salito, e così molte più
persone sono “saltate su questa barca”, attratte dai potenziali
guadagni che si potevano avere. Molte persone hanno addirittura
comprato capannoni per poi riempirli di computer che lavorano
sulla blockchain. Ad oggi, i guadagni che si fanno con le
ricompense superano di gran lunga le spese in dispositivi ed
elettricità. Oltretutto, questi miner spesso e volentieri locano i
propri “centri di mining” in località dove l’elettricità costa molto
poco. Per questo motivo, non ha più senso minare Bitcoin per la
persona media: la competizione è troppo alta.
 
 
 
 
 
 

Come si fa il mining?
Anzitutto, ciò di cui hai assolutamente bisogno è un set di
dispositivi specializzati per il mining, che è composto da
componenti hardware di computer, e che in linea di massima si
dividono in tre categorie. Queste tre categorie vanno dalla più
economica alla più costosa (e potente). Dal momento che ora hai
una buona idea di come funziona Bitcoin e la rete della blockchain,
ora è il momento di capire dal punto di vista pratica come funziona
Bitcoin. In primo luogo, devi capire quale tipo di hardware vuoi
avere per fare mining, e ci sono due cose da prendere in
considerazione per fare questa scelta.
1.      Hash Rate : l’hash rate è un termine che indica il numero di
calcoli che un hardware può effettuare per ogni secondo.
Essenzialmente, vuol dire quanti tentativi di scoprire l’hash
corrispondente può fare per ogni secondo. Chiaramente, più è
alto l’hash rate della tua configurazione, più è facile che tu
riesci a minare l’hash prima degli altri. L’hash rate per
secondo viene misurato in MH/secondo (megahashes), in
GH/secondo (gigahashes), ed in TH/secondo (terahashes).ù
2.      Consumo di energia : Avere una configurazione con un
hash rate alto è senza dubbio una cosa emozionante, ma non
dimentichiamo che tutta questa potenza di calcolo viene con
un costo. Non parlo soltanto del costo dell’hardware stesso,
ma del continuo consumo di energia che ne consegue, che è
caro. Bisogna dare un’occhiata al consumo di energia del tuo
hardware (in watts) per poter capire qual è il costo di
mantenimento. Prima di iniziare a minare, è indispensabile
fare una stima dei costi e dei possibili ricavi, considerano
anche che il prezzo di Bitcoin oscilla molto. Prendendo in
considerazione queste due variabili, puoi quindi capire quanti
hash riuscirai a calcolare per ogni watt consumato, dividendo
il numero di hash per i watts. Insomma, se il tuo dispositivo
consuma 500 watts di elettricità, e calcola 340GH/secondo,
allora il risultato sarà 1,47 GH/secondo.
 
 

Quale hardware si utilizza per minare Bitcoin?


Il proprio computer
Alcune persone si approcciano al mining e pensano di usare il
proprio computer personale per guadagnare un po’ di Bitcoin.
Certo, in linea teorica è possibile usare la CPU del proprio
computer al fine di minare Bitcoin, ma praticamente sarebbe un
lavoro lentissimo e non porterebbe alcun risultato anche se il tuo
computer avesse una CPU di ultima generazione. Potresti
migliorare la situazione aggiungendo una scheda video abbastanza
potente, che sono progettate per effettuare grossi calcoli matematici
perché la rappresentazione grafica è molto pesante e complessa.
Proprio per questo motivo, le GPU (schede grafiche) si prestano
bene al calcolo degli hash SHA, necessari per validare i blocchi
della blockchain.
La cosa migliore da fare se vuoi acquistare una scheda grafica per
il mining, è scegliere tra ATI o Nvidia, dal momento che hanno le
prestazioni migliori sul mercato, sebbene siano un investimento
costoso. Le schede grafiche hanno una performance nettamente
migliore se paragonate alle CPU, ed in più, se il mining di Bitcoin
diventasse improvvisamente noioso, o poco profittevole, potresti
sempre utilizzarle per il mining di altre criptovalute.
C’è da dire che in questi giorni il mining di Bitcoin con l’ausilio
delle schede sta diventando obsoleto, ma è ancora possibile farlo.
La ragione per cui il mining con le schede grafiche sta diventando
più complesso è che i mining con dispositivi ASIC si sta
espandendo, e la competizione quindi si fa più dura, con le schede
grafiche che faticano a competere. Se dunque decidi di usare una
scheda grafica per fare mining, allora dovrai scegliere una scheda
madre che permetta di connetterne più di una, per avere abbastanza
potenza di calcolo.
 
 
ASIC
Un dispositivo ASCI è un “Application Specific Integrated
Circuit”, ovvero un circuito integrato che viene progettato
specificamente per un tipo di compito. Gli ASIC sono stati
progettati con l’unico scopo di minare Bitcoin, e le velocità che
riescono a raggiungere sono veramente impressionanti, ad un
prezzo che è relativamente molto vantaggioso. Tuttavia, i prezzi di
mercato di questi circuiti sono rilevanti, e non certamente alla
portata di tutti.
FPGA
FPGA è un acronimo che sta per “Field Programmable Gate Array”
, ovvero un circuito integrato che viene progettato specificatamente
per essere configurati dopo la loro costruzione. Per questa ragione,
coloro che producono hardware possono comprare grandi quantità
di chip e poi modificarli in modo da essere ideali per il mining.
Questa modifica rende i dispositivi molto più performanti delle
classiche CPU. In genere, viene inserito più di un chip per avere
della potenza esponenzialmente maggiore.

Quanto può essere profittevole fare mining?


Prima di andare avanti e investire il tuo denaro dovresti il
guadagno potenziale che puoi avere entrando in questa attività di
mining. Puoi trovare un calcolatore automatico su internet e usare
parametri come il tuo hash rate, il costo dell’hardware necessario, il
consumo di corrente ed il prezzo attuale di Bitcoin per vedere
quanto tempo potrebbe passare prima di rientrare dall’investimento
iniziale e cominciare a vedere dei guadagni tangibili. Un altro
parametro importante da tenere in considerazione è la difficoltà
della rete. Questo calcolerà la difficoltà di risoluzione dei blocchi e
ciò varierà in base all’hash rate della rete. Man mano che gli ASIC
diventano più diffusi, è probabile che la difficoltà aumenti
notevolmente, quindi quando fai i tuoi calcoli, e calcola un
incremento futuro della difficoltà, per tener conto dell’effetto che
avranno sul tuo rendimento più minatori che si uniscono. Il passo
successivo, una volta che ti sei procurato l’hardware, è quello di
scaricare il software. Se scegliete l'hardware FPGA o GPU, il
vostro computer avere due software installati.
Il client di Bitcoin
Questo software collegherà il tuo hardware alla rete e gli
permetterà di interagire con i client, inoltrare le transazioni e
aiutare a tenere in piedi la blockchain. Non è veloce da scaricare
perché la blockchain è abbastanza pesante ora, ma il software è
progettato per portare i dati dal tuo hardware alla rete Bitcoin.
Software per il mining
Questo software è quello che consente al tuo hardware di fare
mining, passando i blocchi di transazioni da decifrare attraverso
esso. Ce ne sono svariati, quindi scegli il migliore per le tue
esigenze e per il sistema operativo che è installato sul tuo
hardware. Se stai usando un miner ASIC, potresti aver bisogno
anche di questo software, anche se alcuni degli hardware più
recenti sono preconfigurati e quindi già pronti all’uso.
Ora sei configurato e pronto per iniziare il mining. Ma cosa
succede se non vuoi spendere tutti quei soldi e l'energia per la
piccola possibilità di guadagnare uno o due Bitcoin?

Le mining pool
Dal momento che fare mining con hardware molto costoso non è
certo un’opzione alla portata di tutti, condivido con voi un ulteriore
modo di fare mining sulla rete di Bitcoin, le mining pool. Ma che
cosa sono?
Una mining pool è fondamentalmente un gruppo di persone che si
riuniscono per fare mining in gruppo, e condividono le ricompense
ricevute. Quando stai prendendo una decisione su quale pool
scegliere, assicurati di controllare come le ricompense sono
condivise tra i membri e se ci sono delle commissioni da dare ai
proprietari. Ci sono diversi modi per condividere i guadagni, e la
maggior parte si concentra su quanto mining ogni minatore ha
effettuato. Per calcolare il valore del lavoro che ogni membro porta
a termine, bisogna tenere a mente che il mining è interamente
basato sulla risoluzione di puzzle crittografici e in secondo luogo, il
mining ha un grado di difficoltà. Quando un blocco viene risolto da
un miner, quel blocco ha un livello di difficoltà che gli corrisponde.
Se la valutazione della soluzione è superiore al livello dell'intera
valuta, sarà aggiunta alla catena dei blocchi e si riceverà la
ricompensa in Bitcoin.
Ulteriormente, i pool di mining stabiliscono i propri gradi di
difficoltà, quindi se un blocco viene restituito con un grado di
complessità a metà tra quello del pool e quello della valuta, verrà
catalogato come una quota. Queste quote non hanno alcun uso
reale, ma sono utilizzate come prova di lavoro, un modo per
dimostrare che i membri stanno lavorando per decifrare i blocchi.
In questo modo, il pagamento di base si effettua in base alle quote
possedute. Alcuni pool impostano un limite al tasso che viene
pagato per azione e alcuni pool potrebbero anche non avere un
grado di priorità per i minerò. Naturalmente, devi anche
considerare le detrazioni fatte dalle pool e queste in genere
oscillano dall'1% fino al 10% per ricompensa. La maggior parte
delle mining pool prendono questa tassa per poterci guadagnare in
quanto fondatori, anche se alcune pool non fanno pagare nessuna
tassa.
Dunque, ora che hai preso una decisione e sai a quale pool ti vuoi
unire, non ti resta che visitare il sito web di quella pool e registrare
un account, così come si fa per i social network o altri siti.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Pro e contro di Bitcoin


Quando il prezzo di Bitcoin ha superato i 20000 euro all’inizio del
2021, tutti i media del settore (e non) sono stati completamente
riempiti da una valanga di notizie, ed anche un grande numero di
investitori ha manifestato un grande interesse per la moneta
digitale, mentre cercavano modi alternativi per ottenere rendimenti
più alti degli strumenti tradizionali.
Quando si dà un occhio a Bitcoin dal punto di vista di un
investimento, tende ad essere paragonato all'oro, piuttosto che ad
una valuta tradizionale. Il motivo dietro a ciò è che l'oro e il
Bitcoin hanno parecchie cose in comune. Entrambi sono disponibili
in quantità limitata, entrambi hanno dei casi d’uso, ed entrambi
vengono usati come bene rifugio. Se Bitcoin e oro venissero
confrontati in termini di investimento su un raggio di alcuni anni,
Bitcoin supererebbe di gran lunga l'oro con un rendimento annuo
addirittura del 155%. L'oro ha invece una perdita annua del 6% per
il medesimo periodo temporale. Questi rendimenti sono un ottimo
segno che Bitcoin sta suscitando una certa dose di fiducia da parte
degli investitori che cercano un nuovo tipo di investimento, più
moderno e profittevole.
Eliminazione del coinvolgimento delle banche
Questa è una delle ragioni che stimola di più gli investitori, infatti
molti individui preferiscono avere il controllo completo e reale del
proprio denaro, e non lasciarlo in mano ad una banca. Conservando
il tuo capitale in un portafoglio Bitcoin, e potendolo usare per
acquistare beni e servizi, puoi essere la banca di te stesso, e non hai
bisogno degli intermediari che le banche usano per portare a
termine le transazioni. Questo sviluppo si è rafforzato man mano
che l’economia di Bitcoin è cresciuta, includendo anche conti
risparmio, carte di debito prepagate e prestiti decentralizzati, e
molto altro ancora.
 
 
Grandi presupposti, non solo speculazione
La recente crescita esponenziale del valore di Bitcoin, e la fiducia
generale che c’è nel progetto, sono due grandi indicatori che
segnano un buon momento per prendere in considerazioni un
investimento nella valuta digitale. Molte persone continuano a
sostenere che le valute digitali sono “aria fritta”, ed hanno valore
solamente perché gli investitori lo percepiscono. Questa è la
ragione principale per cui gli analisti di mercato (perlomeno, molti
di loro), vedono la crescita della moneta come una grande bolla
speculativa, ma la realtà è che dietro a Bitcoin ci sono delle
fondamenta che non hanno nulla a che vedere con il mercato, la
speculazione, o l’ottimismo degli investitori.
In linea con la società “cash-less”
Non è una sorpresa che il futuro riserva per noi pagamenti senza
l’uso di contanti, dal momento che già oggi la maggior parte dei
pagamenti avvien per via telematica, con carte di debito, di credito,
servizi come PayPal e bonifici bancari. Bitcoin ha un posto preciso
nella nostra società, dal momento che può essere agevolmente
impiegato per attuare pagamenti da qualunque dispositivo, in
qualsiasi parte del mondo, in qualunque momento dell’anno.
Utile ai paesi in via di sviluppo
Inoltre, i paesi in via di sviluppo stanno dimostrando un aumento
della domanda di Bitcoin, in gran parte quei paesi che stanno
soffrendo difficoltà economiche a causa di valute deboli. Molti
paesi (come Venezuela, Brasile, Colombia, Turchia…) hanno visto
una grande domanda di Bitcoin, perché le loro valute nazionali
sono molto inflazionate ed hanno poco potere. In questo istante,
l’idea di una forma di valuta internazionale, utilizzabile via
internet, è davvero allettante e, così come l'oro, quando ci sono
incertezze e dubbi nell’economia, il prezzo si impenna, spinto non
solo dalla speculazione, ma da autentico valore.
Scalabilità
Un altro rischio è che i partecipanti alla rete non riescano a mettersi
d’accordo sulla gestione dei problemi di scalabilità. Se Bitcoin
vuole avere successo, la blockchain deve essere in grado di gestire
volumi di transazioni molto più alti di quelli che abbiamo ora, e in
un lasso di tempo molto più corto. Ora come ora, le transazioni in
genere richiedono tra i 30 ed i 60 minuti per essere portate a
termine, che è una buona tempistica per i trasferimenti grossi, ma
non è l’ideale per pagare il pranzo al ristorante. Se le modifiche
alla scalabilità non vengono effettuate, potrebbe creare dei
problemi all’adozione di Bitcoin come valuta unica.
Attacco del 51%
Non tutti gli investitori sono al corrente di questo pericolo, e ciò è
molto grave. Un attacco del 51% accade nel momento in cui una
singola persona (o gruppo di persone) iniziano ad estrarre Bitcoin
detenendo più del 50% del controllo totale della blockchain.
Facendo ciò, sarebbero in grado di modificare le transazioni e
questo renderebbe la blockchain inutilizzabile perché sarebbe di
fatto centralizzata. In questo istante, il mining è distribuito su larga
scala, e la rete è completamente decentralizzata, garantendo la
fiducia. In tutto realismo, mettere in atto un’operazione per
acquisire il 51% della blockchain richiederebbe moltissima potenza
di calcolo, e se ciò accadesse il prezzo di Bitcoin crollerebbe fino a
rendere un’operazione del genere pressoché inutile. Diciamo che
non è un rischio per cui stare svegli la notte, ma andrebbe
comunque conosciuto e considerato.
Bitcoin potrebbe essere superato
Un altro dei rischi di cui si parla spesso è la possibilità che un'altra
valuta digitale prenda il sopravvento e diventi la “regina” delle
criptovalute. Bitcoin ha senza dubbio alcuni problemi, come la
scalabilità, che un'altra valuta digitale potrebbe implementare. Per
ora, il Bitcoin ha il vantaggio di essere la prima criptovaluta, e
un'economia che sta crescendo a vista d’occhio, fattore che lo ha
messo in una forte posizione come valuta principale. Non soltanto,
Bitcoin ha anche superato una grande quantità di altre valute
digitali, quindi, dal punto di vista di investimento, possedere
Bitcoin potrebbe essere la cosa migliore, piuttosto che investire i
propri soldi sul fatto che delle alt-coin possano prendere il
sopravvento.
 
Hacking informatico
I broker di criptovalute corrono il rischio di avere delle perdite
dovute ad attacchi informatici, e ciò in passato ha già influito sul
prezzo di Bitcoin. Ad esempio, quando il broker Mt.Gox fu
hackerato, il prezzo di Bitcoin subì un calo enorme ed improvviso.
Da quanto Bitcoin è in circolazione, quasi un terzo dei broker sono
stati vittime di attacchi informatici e, anche se c’è un costante
impegno per rafforzare la sicurezza, il rischio di hacking su larga
scala è concreto, ed è senz’altro possibile che si ripeta in futuro. Ad
ogni modo, questi attacchi informatici in genere hanno solo un
effetto sul breve termine sul prezzo di Bitcoin, e non dovrebbero
avere essere incisivi sul futuro del prezzo a lungo termine.
Volatilità e rischio
Anche se Bitcoin ha ostentato rendimenti annualizzati davvero
sconvolgenti negli ultimi anni, la dura realtà è che la moneta è
ancora abbastanza giovane, e non abbiamo modo di sapere se sarà
accettata in tutto il mondo, o se nei prossimi anni vedrà il suo
declino. Tutta questa incertezza si riflette in modo decisivo nella
volatilità del prezzo. Quando si tratta di investire i tuoi soldi in
Bitcoin, ci sono alcuni rischi che devi mettere in conto, tra cui il
rischio che i governi aprano una battaglia contro la moneta, e
rendano la vita difficile a chiunque la possieda. 
Ad esempio, se la Cina ed altri paesi come l’Islanda (uno dei paesi
dove ci sono più miner) emanassero delle norme contro Bitcoin,
allora assisteremmo sicuramente ad un enorme crollo del prezzo,
visto che la maggior parte dei miner e degli utilizzatori si trovano
in questi paesi. Qualsiasi mutamento negativo nella legge
influenzerebbe il prezzo di Bitcoin in tutto il mondo.
 
 
 
 
 

Investire in Bitcoin
Come ben si sa ormai, Bitcoin non è soltanto una valuta digitale,
ma anche un vero e proprio strumento finanziario, seppur
decentralizzato, che fa da “bene rifugio”. In primo luogo però,
anticipo che ciò che leggerete in questo capitolo non è da
considerarsi un consiglio finanziario su come muoversi nei mercati
delle criptovalute, ma piuttosto uno sguardo sugli investimenti in
Bitcoin, che può senz’altro tornare utile a chi non conosce questo
mondo e vuole un punto di partenza.
Quando si prende la decisione di investire il proprio denaro
duramente guadagnato in uno strumento finanziario o in una
criptovaluta, questa decisione dovrebbe essere presa con calma e
razionalità. Fin troppe persone pensano che il mercato sia una sorta
di “casinò”, e che con un po’ di fortuna si possano raddoppiare i
propri investimenti. È necessario anzitutto valutare
scrupolosamente l'investimento, e tale valutazione dovrebbe essere
basata su un'analisi accurata dell'investimento e un'analisi tecnica
dell’andamento dei mercati. Lo stesso vale per il Bitcoin
(soprattutto, data la sua volatilità) e, prima di investire in esso, è
indispensabile sapere rigorosamente cos'è, come funziona e come
può essere utilizzato. Acquistare Bitcoin non è come comprare
un’azione, perché non c'è una struttura aziendale concreta che lo
possa sostenere. E, a differenza di un'azienda, Bitcoin non ha
nemmeno un prodotto o servizio sulla quale potremmo speculare le
vendite future. Insomma, per chi non avesse fatto caso, Bitcoin è
molto differente da ogni strumento finanziario dalla quale siamo
abituati.
Quando si fa un investimento, bisogna sempre avere una
prospettiva sullo strumento che sia multiangolare. Quindi, ci sono
più fattori da tenere in considerazione prima di lanciarsi all’azione.
Uno dei principali fattori che vanno a vantaggio di un investimento
è la valutazione tecnica dello strumento, che diventa rilevante
quando esso ha uno storico abbastanza lungo. Bitcoin è ormai in
circolazione da ben 12 anni, e quindi ci sono abbastanza dati di
trading per poter fare un’analisi tecnica al riguardo. Quando è stato
introdotto nel lontano 2009 ed era molto poco diffuso, era
vulnerabile ad ampie oscillazioni di prezzo e quando un
investimento è così volatile, è molto difficile applicare le regole
che si usano nell'analisi tecnica. In questo momento, gli investitori
e i trader fanno affidamento principalmente a una valutazione
dell'analisi tecnica dell'andamento dei prezzi come fonte del loro
investimento. La teoria è che i prezzi degli investimenti si
muovono sempre in tendenze ripetibili, e visualizzando questi
cambiamenti di prezzo in un periodo di tempo, si può predire quale
sarà la “prossima mossa” del mercato. Queste daranno spesso
un'indicazione se un investimento sta aumentando di prezzo (una
tendenza rialzista) o diminuendo di prezzo (una tendenza
ribassista). Con il tempo, possiamo iniziare a disegnare delle trend
line tra i prezzi alti e bassi, permettendoci di vedere in maniera più
precisa le fluttuazioni dei prezzi. Queste linee indicano quando un
prezzo colpisce un livello di resistenza, che è quando sta tentando
di rompere un vecchio massimo, o quando colpisce un livello di
supporto, che è il pavimento dell'investimento, e quindi il prezzo
cerca di scendere. Oltre a questo, è possibile utilizzare grafici a
candele al fine di leggerle e capire come il prezzo si muoverà in
futuro. Se applichi l'analisi tecnica in modo intelligente, dovresti
essere in grado di percepire quando l'investimento sta per uscire dal
suo normale range, e quindi capire con abbastanza precisione
quando bisogna comprare o vendere.
All’inizio di questo 2021, Bitcoin ha visto dei massimi davvero
incredibili, che hanno lanciato il suo valore oltre i 50.000 dollari ed
hanno lasciato tutti a bocca aperta. Sebbene adesso i prezzi siano
più bassi ed incerti, è probabile che Bitcoin prima o poi torni al suo
massimo splendore. Questa è senza alcun dubbio una notizia
magnifica per i primissimi investitori che hanno comprato Bitcoin
per pochi dollari o per i primi miner che accumulavano manciate di
Bitcoin come ricompensa per il mining della rete. Questo aumento
è stato abbastanza improvviso, dal momento che negli ultimi 9 anni
Bitcoin ha avuto range molto diversi. Tuttavia, visto che ora il
prezzo è parzialmente crollato, e per altri fattori in gioco, ci sono
ancora parecchie persone che sono indecise sul mettere i loro soldi
in Bitcoin. Per molte persone, la volatilità di Bitcoin è un netto
punto a sfavore, così come la mancanza di un’organizzazione
centrale che lo controlli (che è proprio il punto di Bitcoin!) oppure
il fatto che alcuni governi non lo abbiano in simpatia. Insomma,
molti speculatori hanno paura che questo strumento possa
collassare fino ai minimi storici e che venga dimenticato.
Questo è, in qualche modo, anche comprensibile, dopotutto Bitcoin
non è un bene come l’oro o l’argento,
non ha il sostegno di banche, istituzioni e paesi. Tuttavia, Bitcoin
ha dietro di sé una tecnologia rivoluzionaria che anche le banche
stanno tentando di replicare ed introdurre nei loro ecosistemi.
Insomma, ciò che Bitcoin fornisce agli investitori è la promessa di
un nuovo sistema finanziario che, sebbene sia virtuale, è anche una
solida realtà, difficile da ignorare. Le persone stanno inviando soldi
senza l’ausilio di una terza persona che faccia da intermediario, e
questo sta accadendo davvero. Senza ombra di dubbio, Bitcoin è
una valuta molto volatile e quindi rischiosa, ma se siete disposti ad
investire su di essa, c’è la possibilità di avere grandi guadagni.
Tuttavia, l’analisi tecnica non è certo l’unico parametro da tenere in
considerazione quando si vuole investire in uno strumento. Bisogna
andare oltre al prezzo e vedere quelle che sono le basi reali dello
strumento, ovvero fare l’analisi fondamentale. Quando si fa
un'analisi fondamentale di Bitcoin, al fine di investire in esso, è
necessario utilizzare delle basi diverse da quelle che si
utilizzerebbero per un’azione, un ETF o un’obbligazione. Si tratta,
nondimeno, di un passo necessario da portare a termine prima di
aprire il proprio broker e spendere i propri soldi. Anzitutto, hai
bisogno di capire che cos’è Bitcoin e una volta che lo hai capito,
puoi continuare con la tua analisi su di esso. Impara il ruolo che il
Bitcoin gioca come forma di valuta e calcola tutti i fattori che ci
sono in gioco che potrebbero influire sul suo valore. Ad esempio:
ci sono delle aziende che vogliono investire in Bitcoin? Quanto
sono grosse? Quanto vogliono investire? Vogliono accettare
pagamenti per i loro prodotti o servizi in Bitcoin? Qualche paese
vuole vietare l’uso di Bitcoin? La rete di Bitcoin sta avendo dei
problemi, oppure sta migliorando col tempo? Insomma, queste
sono tutte variabili che si possono prendere in considerazione per
capire realmente quale può essere il futuro di questa valuta digitale,
e quindi fare un buon investimento.

Investire in Bitcoin: una panoramica


Nonostante la volatilità di Bitcoin, molti investitori stanno
decidendo di allocare una percentuale del proprio portafogli in
questa criptovaluta. Ecco quali sono i punti a favore di Bitcoin:
Crescita esponenziale
Nonostante il prezzo di Bitcoin abbia avuto un crollo decisivo nella
seconda metà del 2021, il suo valore è comunque nettamente
maggiore a quello registrato nella fine del 2020. In definitiva,
Bitcoin ha avuto un grosso aumento e, essendo considerato il “re
delle criptovalute”, si prospetta un potenziale di crescita davvero
incredibile per i prossimi anni.
Limite massimo di monete
C’è un limite al numero massimo di monete che Bitcoin può avere
in circolazione, ovvero 21 milioni. Nel 2050, ci saranno 21 milioni
di monete, e lo stesso nel 2100 e nel 2200. Insomma, questo
numero non cambierà mai. La quantità di monete in circolazione è
di quasi 19 milioni, e sta aumentando man mano che i miner
continuano a usare la loro potenza di calcolo. Meno monete ci sono
in circolazione, più è facile che il loro prezzo aumenti nel tempo, il
che rende Bitcoin un ottimo investimento.
Nonostante molti ritengano che una minore offerta di monete porti
la gente ad accumularne molte e quindi a causare la deflazione,
succederà molto difficilmente dal momento che Bitcoin ha un
massimo fisso di monete.
Bitcoin sta iniziando molto rapidamente ad essere preso in
considerazione in modo più serio dagli investitori. Fino ad alcuni
anni fa Bitcoin veniva visto come uno scherzo da ragazzini, mentre
oggi è oggetto di discussione da parte di governi e banche. Il
trading di Bitcoin e di altre criptovalute ormai è diffusissimo, e la
valuta digitale è in uso praticamente ogni giorno per le transazioni,
il commercio e per gli investimenti. I tassi di adozione sono in
netto accrescimento e la fiducia si è irrobustita in modo molto
importante. Le criptovalute sono in una corsa al rialzo, dato che
sempre più alternative al Bitcoin vengono rilasciate, ovvero tutte
quelle monete che prendono il nome di alt-coin, che invadono il
mercato della finanza decentralizzata. Gli investitori sono quindi
alla ricerca di opportunità più efficienti e più originali, e Bitcoin è
il leader in questa corsa alle alternative valide sia per i piccoli
investitori al dettaglio, sia per le grandi istituzioni.

Come si può essere ottimi investitori?


Ricordate sempre: il mercato non è un casinò. Forse vi sarà
capitato di sentire l’amico, il collega o il familiare che, nonostante
non abbia una strategia precisa e non abbia studiato i mercati e gli
strumenti nella quale ha investito, è riuscito ad ottenere buoni
profitti. Tuttavia, non pensate che lo stesso possa accadere anche a
voi con tanta facilità. Il mercato, nella maggior parte dei casi, non
fa altro che traferire i soldi da chi ha una strategia, a chi non ce
l’ha. Raramente, può capitare l’opposto, ma è perlopiù questione di
fortuna, e non conviene affidarsi ad essa.
Se vuoi cominciare a mettere mano sul mercato delle criptovalute
per investire in Bitcoin, ci sono dei passi che devi seguire.
Abbi una strategia
Devi assolutamente avere una strategia, specialmente quando
investi in qualcosa di volatile come Bitcoin. Non importa se hai
intenzione di diventare un day trader (qualcuno che opera nei
mercati con operazioni che non superano le 24 ore), se vuoi fare
abbastanza soldi per finire di pagare il mutuo, o permetterti una
vacanza più lussuosa una volta all’anno; in ogni caso, una strategia
è fondamentale. Senza, finirai come tutti quei “casual trader” che
finiscono per perdere denaro. 
La prima cosa da decidere quando si fa un investimento, è quando
uscire. Esatto, potrà sembrare strano, ma bisogna deciderlo in
anticipo. Ad esempio, una persona che ha intenzione di investire
5000 euro, con l’idea di uscire dall’investimento quando
diventeranno 100.000 al fine di pagare il mutuo della casa, ha un
obbiettivo di uscita diverso da chi investe 500 euro con l’obbiettivo
di pagare un’auto nuova.
Ognuno dei due sa quando il proprio investimento ha fruttato
abbastanza, e quindi ha un momento preciso in cui uscire. Ma se
non hai un obbiettivo, come saprai quando è abbastanza? È facile
farsi prendere dall’avidità e voler aspettare sempre di più, ma si
rischia che il prezzo crolli e si rimanga a zero. Quest’ultimo punto,
comunque, ci porta al prossimo passo dell’investitore di successo.
Aspettati un crollo di prezzo
Il prezzo del Bitcoin salirà e plausibilmente cadrà in caduta libera
ad un tasso decisamente più rapido di qualunque altro investimento
che tu abbia mai fatto. Dal momento che Bitcoin è quasi
unicamente posseduto da speculatori, questo tipo di volatilità è
perfettamente normale e, in questo momento, ne possiamo vedere
la prova concreta. Non è possibile sapere se la tecnologia
blockchain causerà dei cambiamenti al mondo della finanza nello
stesso modo in cui il web ha provocato sconvolgimenti alle
comunicazioni, e non c'è nemmeno modo di sapere se un giorno
Bitcoin finirà nel dimenticatoio come molte altre invenzioni. In
maniera simile alle piccole e giovani startup, Bitcoin è molto
volatile e rischioso, ed offre grandi guadagni così come grandi
perdite.
Ad ogni modo, se hai intenzione di investire in Bitcoin sul lungo
termine, non preoccuparti troppo di eventuali oscillazioni, anzi:
facci l’abitudine!
Tieni le tue monete al sicuro!
Chiunque sia in possesso di Bitcoin detiene il completo controllo
sui propri fondi, e con questo grande potere, arriva naturalmente
anche la responsabilità. I Bitcoin non si perdono soltanto
vendendoli, ma si rischia anche di perdere i propri sudati Bitcoin a
causa di furti o truffe, se non li proteggi adeguatamente e non stai
attento a ciò che ti viene proposto. Si può dire che la maggior parte
dei furti di Bitcoin accadono perché le persone danno l’accesso ai
propri fondi ad altre persone, cosa assolutamente sbagliata, anche
perché Bitcoin nasce con l’idea di avere sotto il proprio controllo i
propri soldi.
L’idea era quella di avere una rete crittografica di pagamenti
elettronici in cui due parti potessero eseguire transazioni tra loro
senza la necessità di una terza persona. Ogni volta che i tuoi fondi
Bitcoin sono depositati in un portafoglio online, o in uno scambio
online su un broker, corrono un rischio molto più alto. Le aziende
possono facilmente venire violate, possono avere una pessima
gestione, o possono essere delle vere e proprie truffe. Nel momento
in cui devi decidere dove mettere i tuoi Bitcoin, devi pensare a una
serie di fattori: Chi possiede la società? Quanto è riconosciuta
questa azienda? Quali sono le norme di sicurezza, se ce ne sono,
che mettono in atto? Ci sono molte aziende senza scrupoli che si
sono introdotte nel mercato di Bitcoin con un solo obiettivo in
mente - prendere i vostri soldi. Purtroppo, non puoi nemmeno
eliminare questa minaccia memorizzando i tuoi Bitcoin sul tuo
computer o sui tuoi dispositivi mobili. Diminuirebbe il rischio, ma
c'è poco da fare per evitare che il tuo dispositivo o computer sia
violato, che tu sia vittima di una truffa di phishing o di un'infezione
per mezzo di un virus. Puoi tenere il tuo Bitcoin su un computer
che sia interamente aggiornato, che sia adeguatamente protetto da
password, se possibile con l'autenticazione in 2 fasi se si può usare,
e che abbia meno possibilità di essere infettato da virus. Se il tuo
investimento crescesse in modo importante, una delle cose migliori
che puoi fare è valutare un portafoglio cartaceo offline e tenerlo
custodito in un posto protetto, come ad esempio una cassetta di
sicurezza. Ciò rimuoverà senza dubbio tutti i rischi che abbiamo
appena visto, ma limita l'accesso ai soldi sul portafoglio.
 
 
 
 
 

Bitcoin: una bolla finanziaria?


Per comprendere interamente i rischi collegati al trading, che sia di
Bitcoin o altre monete o strumenti, è importante capire che cosa
sono le bolle finanziarie. Il prezzo di questa valuta digitale è salito
molto dall'inizio del 2021, e ciò ha portato a sempre più
speculazioni sul fatto che il suo valore di mercato stia eccedendo
quello che è il suo valore reale. Questo succede quando gli
speculatori si fanno prendere dall’ottimismo e spingono il prezzo
ad un'altezza che chiaramente non è realistica, e ciò crea quella che
è conosciuta come una bolla finanziaria. Come le bolle di sapone
che fanno i bambini, ad un certo punto devono scoppiare! Nel caso
di una bolla finanziaria, questo può essere causa della rovina di
investitori azzardati, in particolar modo di coloro che hanno
acquistato nel momento in cui il prezzo era molto alto.
In più, una grande bolla speculativa può anche portare gli
investitori a prendere le distanze dalla moneta o strumento
(abbassando la reputazione) perché non vogliono perdere i propri
soldi quando esploderà. La grande crescita del prezzo della valuta
digitale sta provocando non poche preoccupazioni tra gli analisti. Il
tipo di crescita che abbiamo visto ad inizio 2021 non è era
chiaramente sostenibile e, come tutti abbiamo visto, la bolla è
scoppiata ed il prezzo si è abbassato notevolmente, seppur abbia
mantenuto un certo livello per il momento. 
 
 
 
 
 
 
 
 

Quanto è sicuro Bitcoin?


Bitcoin è senza dubbio una tecnologia straordinaria, con la capacità
di cambiare il mondo della finanza per come lo conosciamo
attualmente. Tuttavia, la domanda rimane: "è davvero sicuro?". La
risposta breve è sì. Ma prima, pensiamo a ciò che il sistema ha
raggiunto attualmente. La realtà è che qualsiasi cosa può essere
violata e compromessa se è collegata a Internet, o collegata a un
sistema che ha la connessione al web.  Molti dispositivi non
utilizzano alcuna connessione e possono comunque essere violati
una volta che si ha accesso fisico ad essi. Un esempio potrebbe
essere un computer portatile o desktop che può essere violato
usando un cd di Linux, e avviandolo con esso.
Se si vuole andare oltre, diamo un'occhiata alle banche e le aziende
ad esempio. Vengono compromesse in continuazione;
naturalmente, hanno smesso di annunciare questo tipo di eventi,
perché le persone perderebbero fiducia in esse se continuassero a
farlo. Eppure, quando si pensa alla sicurezza all'interno delle
banche, è molto ben organizzata, ma comunque con le sue
vulnerabilità.
Quando si pensa alla NSA, acronimo per “The National Security
Agency”, probabilmente salta subito in mente Edward Snowden,
che è riuscito ad avere documenti considerati segreti; ciò prova che
anche la NSA ha delle debolezze. Le informazioni riservate o
persino i segreti possono essere divulgati. Tutti i costosi software di
sicurezza, sistemi di prevenzione dalle intrusioni o sistemi di
rilevamento delle stesse, sono inutili se non vengono aggiornati
correttamente. Inoltre, dovete capire che avere tutta quella
sicurezza non ha nessun senso se qualcuno ha un set di capacità di
ingegneria sociale e scopre la password di uno qualsiasi di quei
dispositivi.
Gli esiti degli hacking sono quasi sempre gravi, ma la maggior
parte delle grandi istituzioni finanziarie hanno smesso di parlare ai
canali di notizie di essere compromesse dagli hacker perché
danneggerebbe solo la loro immagine, e diventerebbe umiliante.
Poiché le aziende conservano tutti i loro dati centralizzati, gli
hacker devono solo andare dietro a una specifica organizzazione
per compromettere i suoi sistemi; ecco perché gli hacker sanno per
certo che tutto può essere violato. Per accedere in qualsiasi sistema,
è solo una questione di tempo e di pianificazione adeguata;
tuttavia, quando si tratta di un sistema come la blockchain, è assai
improbabile. Anche se gli esperti dicono che non è impossibile,
richiederebbe comunque un'enorme quantità di potenza di calcolo.
La blockchain non ha dei firewall o alcun sistema di rilevamento o
difesa che la protegga. 
Tuttavia, il potere della blockchain deriva dal fatto che è
completamente decentralizzata. Quello che voglio dire con questo è
davvero semplice: dal momento che la blockchain è una tecnologia
open source, chiunque può eseguire il software. Puoi scegliere di
non comprare mai Bitcoin, o di non investire mai in qualsiasi
criptovaluta. Nonostante ciò, potresti comunque diventare parte
della comunità Blockchain eseguendo il software chiamato
blockchain. Il software stesso è gratuito per chiunque da scaricare e
utilizzare, e non avrai alcun obbligo nei confronti di nessuno, ma
una volta che decidi di utilizzarlo, diventi in un attimo parte della
comunità della blockchain. Una volta che sei divenuto un membro,
il tuo dispositivo diventerà parte della Blockchain e ogni volta che
un nuovo blocco viene creato il tuo dispositivo riceverà anche una
copia di quella transazione. Dal momento che il tuo dispositivo è
ora diventato parte della Blockchain, è un altro dispositivo che
dovrebbe essere violato per compromettere la blockchain in modo
completo. Poiché il tuo dispositivo sta ora eseguendo il programma
blockchain, ora sta anche contribuendo al sistema decentralizzato
esistente. Non esistono delle copie centralizzate, e ogni utente ha la
stessa fiducia degli altri, in modo che nessuno deve fidarsi di una
singola persona o entità. Quello che voglio dire è che non esiste un
nodo principale “da prendere di mira”, poiché ogni singolo
dispositivo ha le stesse informazioni replicate, rendendo quasi
impossibile l'hacking (diciamo davvero, davvero, difficile).
La blockchain è in funzione da quasi un decennio, e non è mai stata
compromessa, nemmeno una singola volta. È davvero incredibile,
perché la blockchain ha dentro di sé miliardi e miliardi di dollari in
circolo, e chiunque riesca a violare il sistema li può avere in modo
del tutto anonimo. A causa della quantità di denaro all’interno della
blockchain, è diventata l'obiettivo primario per molti hacker
malintenzionati, così come per le grandi organizzazioni criminali
da diversi anni. Eppure, la blockchain non è ancora stata violata,
non è mai successo nemmeno un rallentamento di qualsiasi tipo.
Questo dimostra che le funzioni di base sono state strutturate in
maniera impeccabile, ma, come ho detto prima, tutto può essere
violato, è solo una questione di tempo. I professionisti del settore
credono sempre che con la tecnologia in rapida espansione, nel
futuro, tutto sarà possibile. Nondimeno, l’hacking della blockchain
richiederebbe l'hacking del milione e più di macchine che
attualmente eseguono il software Blockchain. Inoltre, per violare
effettivamente tutti quei dispositivi, il piano dovrebbe essere messo
in atto molto rapidamente per avere successo. Le speculazioni su
Satoshi Nakamoto stesso non hanno mai portato a nulla e, inoltre,
dal momento che non conosciamo chi sia e di cosa sia capace, una
cosa è certa: ha progettato il sistema. Per questo motivo, avrebbe
accesso al primo blocco che ha creato, e sarebbe in grado di
manipolare il sistema se volesse. Con il passare degli anni sono
state create monete diverse da Bitcoin, e lo stesso Bitcoin ha
aumentato il suo valore; ma il pubblico ha anche iniziato a investire
grandi quantità in varie criptovalute. Nel corso degli anni,
l’interesse su chi sia veramente Satoshi Nakamoto è sbiadito o,
semplicemente, è stato dimenticato. Ad ogni modo, se lui o lei
fosse vivo e decidesse di manipolare il sistema, allora sarebbe il
vero tallone d’Achille della blockchain. 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
I portafogli di criptovalute
La maggior parte delle persone pensano che un portafoglio di
criptovalute sia dove teniamo il nostro denaro digitale o elettronico
al sicuro e protetto, e ciò è parzialmente vero, ma c'è molto di più
da sapere.  Prima di tutto, bisogna sapere che quando Satoshi
Nakamoto ha proposto la soluzione del portafoglio per tenere il
proprio denaro, in realtà si chiamava "client", non portafoglio (in
inglese “wallet”). Tuttavia, per il comfort di tutti, è stato subito
inventato il soprannome che oggi è conosciuto come portafoglio, o
portafoglio di criptovalute.
Nel sistema finanziario tradizionale, quando si parla di contanti,
normalmente li teniamo nel nostro portafoglio. Ma quando si tratta
di criptovalute, non ci sono monete nel portafoglio di criptovalute.
Questo è uno degli equivoci più comuni, infatti le persone credono
di avere tutte le proprie criptovalute nel loro portafoglio. Questo
non è vero, naturalmente, e causa molta confusione tra gli utenti
novizi. Ciò che il portafoglio di criptovalute fa invece è che
fornisce l'accesso ai tuoi fondi.
Per esempio nel caso dei Bitcoin, quando possiedi dei Bitcoin, non
hai i tuoi Bitcoin nel tuo portafoglio, poiché tutti i Bitcoin sono in
realtà seduti sulla blockchain. Tuttavia, quello che puoi fare è
accedere ai tuoi Bitcoin sulla blockchain facendo uso del tuo
portafoglio di criptovalute. Una volta che hai accesso ai tuoi fondi,
puoi fare diverse cose, tra cui controllare il tuo saldo, prelevare o
scambiare con altre valute, anche se si tratta di un'altra criptovaluta
o valuta fiat. Puoi anche trasferire alcuni dei tuoi Bitcoin ad un tuo
amico o ad un negozio. Dal punto di vista tecnico, ciò sarebbe
l’equivalente di assegnare l’accesso di alcuni dei tuoi Bitcoin ad un
altro portafogli nella blockchain. In poche parole, i portafogli sono
una tecnologia software che memorizza le tue chiavi private e
pubbliche e interagisce con la blockchain per permetterti di
accedere ai tuoi Bitcoin o altre criptovalute. Una volta che hai
accesso al tuo conto, puoi inviare, ricevere o monitorare
direttamente il tuo saldo. La domanda ora è: come funziona un
portafoglio di criptovalute? Andiamo subito a scoprirlo!

Come funziona un portafoglio di criptovalute?


Dunque, andiamo a scoprire come funziona un portafoglio di
criptovalute. Come ho detto, i portafogli sono una tecnologia
software, e ogni portafoglio di criptovalute ha una chiave privata e
una chiave pubblica, ma dovete sapere che un portafogli ha anche
una password. Prima di tutto, non importa tanto di quale
criptovaluta stiamo parlando, dal momento che ogni moneta ha il
proprio portafogli. Per esempio, Bitcoin ha un portafoglio Bitcoin,
Bitcoin Cash ha il portafoglio Bitcoin Cash, Ethereum ha un
portafoglio Ethereum, e via dicendo per tutte le altre criptovalute.
Ma ci sono anche portafogli di terze parti, rilasciati da altre
aziende, che potrebbero avere un altro nome, diverso da quello
della criptovaluta reale a cui avrebbero accesso.
Alcuni esempi di portafogli di terze parti sono per esempio
Metamask, Trust Wallet... Ma per ora quello che devi sapere è che
tutti i portafogli hanno la stessa funzionalità quando si tratta di
chiavi private e chiavi pubbliche. Per capire meglio cosa
rappresentano queste chiavi, fornirò un esempio di una e-mail, e
invece di fare un paragone con un portafoglio generale, prenderò
specificamente un esempio di un portafoglio Bitcoin.
Per esempio, nel caso di un'e-mail, avete un indirizzo e-mail, che
potete usare per inviare e ricevere e-mail. Questo indirizzo e-mail
rappresenterebbe la tua chiave pubblica del tuo portafoglio Bitcoin.
Le chiavi pubbliche Bitcoin, possono dunque essere fornite a
chiunque, quando si desidera ricevere un pagamento, e se si invia a
qualcuno un pagamento, vedranno la tua chiave pubblica come
indirizzo di origine. Quindi fondamentalmente la tua chiave
pubblica non è segreta, e puoi mostrarla a chiunque, proprio come
il tuo indirizzo e-mail. Gli indirizzi Bitcoin, nella maggioranza dei
casi sono lunghi circa 34 caratteri, e sono composti da cifre casuali
e da lettere maiuscole e minuscole. Gli indirizzi pubblici di Bitcoin
iniziano sempre con 1, e non hanno mai al loro interno una O
maiuscola, o in un numero 0. Lo stesso vale per le “I” maiuscole o
le “l” minuscole, in quanto creerebbero confusione nella lettura
dell’indirizzo. 
Tornando alla similitudine della posta elettronica, quando vuoi
accedere alla tua e-mail, devi avere una password, ma nel caso di
Bitcoin, avrai bisogno di una chiave privata e una password per
accedere al portafoglio. Le tue chiavi private devono essere protette
e non dovresti mai darle a nessuno. La tua chiave privata è
memorizzata nel tuo portafoglio, che ti permette di accedere ai tuoi
fondi. Gli indirizzi privati di Bitcoin iniziano sempre con un
numero 5, e sono generati automaticamente quando installi il tuo
portafoglio nel tuo computer o smartphone e ricevi un indirizzo
pubblico. Quindi la chiave privata è collegata alla chiave pubblica.
Quello che devi ricordare è che devi sempre fare un backup della
tua chiave privata e tenerla al sicuro e protetta, magari non sul tuo
portatile e da nessuna parte dove altri possano accedervi. La cosa
migliore da fare è scrivere la vostra chiave privata su un foglio di
carta e tenerla in un posto sicuro, come una cassetta in banca. Se
hai un portafoglio sul tuo computer ed esso venisse violato o
semplicemente si rompesse, usando la tua chiave privata, potresti
rigenerare la tua chiave pubblica, e avere accesso al tuo portafoglio
ancora una volta su qualsiasi dispositivo.
Una cosa che vale la pena ricordare è che la vostra chiave pubblica
è in realtà una versione criptata della vostra chiave pubblica che
utilizza la criptazione SHA256, che è il sistema usato da tutte le
banche, quindi essenzialmente vuol dire che questa è una
crittografia molto sicura. I portafogli Bitcoin hanno anche un
codice QR, che può essere scansionato con una fotocamera e
permette di condividere il proprio indirizzo Bitcoin in maniera
molto veloce e semplice. I codici QR rendono più facile l'accesso
ai tuoi portafogli, inviare o ricevere fondi. 
 
 
 
 
 
Portafogli cartacei
Prima di tutto, i portafogli cartacei sono anche di semplice utilizzo,
e forniscono un livello molto alto di sicurezza quando sono usati
offline. Fondamentalmente puoi creare il tuo portafoglio online che
contiene le tue chiavi private e pubbliche, e poi stamparlo o
copiarlo a mano.  È basilarmente un portafoglio gratuito, quindi
uno dei pro è che non devi pagare, o registrarti su qualche sito per
averne uno. Puoi letteralmente avere un pezzo di carta che puoi
portare con te ovunque e che contiene i tuoi fondi.  Lo svantaggio
dei portafogli di carta è che se li perdi e non hai memorizzato le tue
chiavi private, perderai l'accesso ai tuoi Bitcoin, lo stesso vale se il
foglio si deteriora col tempo. Questo è il motivo per cui si
raccomanda di avere più copie di backup delle vostre chiavi private
e pubbliche.
Tuttavia, dal momento che le chiavi private sono state generate
online, è molto arduo fidarsi e trovare un sito che sia totalmente
sicuro. Se il sito è stato dirottato mentre hai generato le chiavi
private, puoi affrontare un possibile pericolo perché l'hacker
potrebbe modificare o creare una chiave specifica, invece di
generare una vera chiave legittima creata a caso. Il tuo computer
potrebbe essere infettato da spyware o qualche tipo di malware che
potrebbe monitorare o registrare tutte le tue attività, i siti che visiti,
le password o le chiavi private che digiti o salvi sul tuo computer.
Ciascuna di queste informazioni potrebbe potenzialmente essere
rubata da qualcuno che gestisce a distanza il tuo computer. Per
questo motivo, utilizzare un portafoglio cartaceo è una scelta che
porta con sé notevoli rischi, e non è molto raccomandato.
 
 
 
 

Portafogli online
La maggior parte delle persone nuove nel mondo delle criptovalute,
utilizza come prima scelta i portafogli online. È senza dubbio la
scelta più facile ed intuitiva, ed è per questo motivo che attrae tutti
i novizi del settore.
Il sostanziale vantaggio di un portafoglio online è che può essere
utilizzato alla svelta per fare transazioni, ed è spesso preferito dai
trader che hanno bisogno di comprare e vendere in base a piccole
oscillazioni di prezzo. Le persone che hanno intenzione di trasferire
molto spesso i propri Bitcoin (o altre criptovalute) tendono a
preferire questo tipo di portafoglio.
Tuttavia, bisogna anche tenere a mente che i portafogli online sono
bersagli molto facili per gli hacker, e tenere i propri Bitcoin lì può
essere davvero pericoloso. In genere, si consiglia di tenere la
maggior parte dei propri possedimenti in un portafogli fisico, e
lasciare in un portafoglio online soltanto delle piccole somme per
le transazioni di tutti i giorni.

Portafogli desktop
I portafogli desktop sono abbastanza sicuri, ma lo svantaggio è che
possono essere usati solo dal tuo computer.  Una volta che l'hai
installato su un particolare computer o laptop, quello sarà il tuo
unico dispositivo dove potrai accedere al tuo indirizzo Bitcoin. Non
è basato sul cloud, e se spegni regolarmente il tuo pc e hai un
antivirus, dovresti considerarti al sicuro.  Tuttavia, ci sono diversi
modi per gli hacker di entrare in possesso del tuo portafoglio
desktop utilizzando vari attacchi di phishing o virus. Una volta che
gli hacker hanno accesso alle tue chiavi private, sarebbero in grado
di accedere alle tue valute digitali; quindi, questo tipo di
portafoglio non è consigliato per un uso a lungo termine o anche
per un breve periodo quando si tratta di grandi quantità di Bitcoin. I
portafogli desktop sono semplici da scaricare e da usare, ma non
sono ancora pienamente sicuri.

Portafogli fisici (o hardware)


I portafogli fisici sono anche conosciuti come portafogli hardware. 
Entrambi i nomi sono di frequente in uso e significano
semplicemente la stessa cosa. In breve, dovete avere un portafoglio
hardware se avete intenzione di acquistare grandi somme di Bitcoin
o di altre criptovalute. Sono i migliori e più sicuri portafogli che
potete trovare sul mercato. Gli hacker non possono fare molto
attaccandoli dalla rete poiché i portafogli fisici mantengono le
chiavi private sull'hardware, lontano da internet.  Alcuni di questi
portafogli hanno spesso l'aspetto di una chiavetta USB, e
sfortunatamente, la gente crede che avere una chiavetta USB sia la
stessa cosa che avere un portafoglio fisico, ma questo non è proprio
il caso.
Una chiavetta USB non può essere sottoposta a backup, né
comprende la valutazione attuale del mercato delle valute. Una
chiavetta USB va bene per tenerci le tue chiavi private, ma non è
l’equivalente di un portafoglio fisico, neanche lontanamente. Per
esempio, una chiavetta USB non ti permetterà di inviare o ricevere
Bitcoin o qualsiasi altra criptovaluta; semplicemente non sarai in
grado di fare alcuna transazione con essa. I portafogli hardware
assomigliano ai dispositivi USB, ma mi ripeto, è un malinteso
pensare che le chiavette USB possano essere dei portafogli di
Bitcoin. I portafogli hardware devono essere collegati a Internet per
inviare soldi; ma possono essere offline quando ricevono fondi. Per
collegare un portafoglio hardware a internet, è necessario un tipo
speciale di cavo USB.
Se disponi di grandi quantità di criptovalute ed hai paura di tenerle
in un portafoglio online o sul tuo desktop, allora dovresti
conservarle in un portafoglio fisico. Non c'è modo che qualcuno
possa violare il tuo portafoglio hardware a meno che non abbia
accesso fisico ad esso. Anche se gli hacker avessero l’accesso
fisico, dovrebbero comunque scoprire il tuo codice pin, e solo
allora avranno accesso alle tue chiavi segrete. Le chiavi segrete
sono normalmente 24 parole casuali generate dal portafoglio
hardware che scrivi su un pezzo di carta quando usi il dispositivo
per la prima volta. 
L'unico aspetto negativo del portafoglio hardware, è che se vuoi
vendere alcuni dei tuoi Bitcoin velocemente, avrai dei problemi. Se
hai il tuo portafoglio fisico insieme a te e c'è un computer nelle
vicinanze, allora può essere fatto nel giro di qualche minuto,
altrimenti ci impiegherai più tempo.
I trader preferiscono avere i propri Bitcoin sui portafogli online, in
modo da poter vendere e comprare alla svelta. Quando si tratta di
Bitcoin o di qualsiasi altra criptovaluta, l’opinione comune è che
Bitcoin aumenterà continuamente di valore, e mentre lo fa, le
valute tradizionali diminuiranno costantemente di valore. Tutto ciò
fornirà un'ulteriore spinta al valore di Bitcoin per crescere ancora
più forte. I portafogli hardware sono i portafogli più sicuri, non c'è
dubbio su questo, anche se all’inizio possono essere un po’ ostici
da utilizzare.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Conclusione
Non è certo una novità che la tecnologia, negli ultimi anni, ha
portato delle innovazioni incredibili in qualsiasi settore. Bitcoin è
la novità che arriva nel campo della finanza e, sebbene inizialmente
è stata screditata e anche derisa, ad oggi banche, istituzioni e
governi si stanno mobilitando per adottare la tecnologia della
blockchain per risolvere numerose problematiche. È stato chiaro
fin da subito che la decentralizzazione, la fiducia condivisa, è
l’unica reale soluzione alla corruzione e agli interessi personali di
qualsiasi tipo che influiscono nel funzionamento dei sistemi
bancari (e non solo).
All’interno di quelle nazioni che sono sottoposte ad uno stretto
controllo da parte del governo, Bitcoin offre un metodo anonimo (o
meglio, pseudo-anonimo) per effettuare trasferimenti di denaro in
tutto il globo, in qualsiasi momento, ed in poco tempo. Si dice che
quando un’innovazione è così grande, può essere ignorata soltanto
fino ad un certo punto, e credo proprio che Bitcoin si rispecchi in
questo detto.
Le persone possono fingere che Bitcoin sia soltanto una “moneta
virtuale” con la quale giocherellare e fare pura speculazione, ma è
questione di tempo prima che la blockchain diventi una realtà di
tutti i giorni. D’altronde, sebbene siamo ancora lontani da quella
che viene chiamata “adozione di massa”, l’inizio di questo 2021 ha
visto una vera e propria esplosione del prezzo di Bitcoin (e delle
altre criptovalute), segnando un picco altissimo nella diffusione
delle criptovalute. Questo vuol dire che moltissime persone si sono
introdotte nel mondo della finanza decentralizzata, ed è stato fatto
un passo in più verso un mondo dove la fiducia è reciproca.
Insomma, in un mondo di questo tipo, vale la pena essere
aggiornati, giusto? Leggendo questo libro, hai fatto un grandissimo
favore non solo a te stesso, che ora puoi essere più consapevole
della tecnologia che sta stupendo e cambiando il mondo, ma anche
nei confronti di amici e parenti, che potranno contare su di te per
smontare la disinformazione che c’è in circolazione che c’è in giro.
Bitcoin e la blockchain in generale sono una delle invenzioni più
spettacolari degli ultimi anni, e farne parte è davvero un onore.
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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e Guadagnare Con Blockchain, Criptovalute,
Bitcoin, Ethereum Ico e Smart Contract.
Scopri Il Futuro dell’Economia
 
 
 
 
 
 
 
 
Denis Martin
 
 
Sommario
 
Introduzione
La blockchain
L’analogia con uTorrent
Chi ha inventato la blockchain?
Quali sono i tipi di blockchain?
Blockchain pubbliche
Blockchain private
Blockchain consortili
Confrontare le blockchain
La blockchain e la soluzione anti-censura
Altri servizi DNS decentralizzati
Gli Smart Contract
Quali sono i benefici degli Smart Contract?
I problemi degli Smart Contract
Gli svantaggi degli Smart Contract
Dapps, DAO, e altre applicazioni decentralizzate
Le DAO e le DAC
La blockchain e le assicurazioni
Assicurazioni private
Assicurazioni senza intermediari
Le DAO ed il settore delle assicurazioni
Difficoltà nell’adozione della blockchain
Difficoltà tecniche
Sicurezza ………………………………………………………
Dimensioni e larghezza di banda ………………..
Portata ………………………………………………………….
Latenza …………………………………………………………
La percezione popolare
Difficoltà commerciali
Le criptovalute
Che cosa sono le criptovalute?
Criptovalute: vere valute, o soltanto un “gioco”?
Perché usare le criptovalute?
Le criptovalute sono anonime?
La blockchain ed il futuro dell’economia
Conclusione
Introduzione
Non si può certo dire che la tecnologia della blockchain non sia meno solida
di internet, come ha dimostrato nei suoi più di dieci anni di vita. Tuttavia, a
differenza dell’internet perlopiù centralizzato alla quale siamo abituati tutti
quanti oggi, la blockchain deposita dei blocchi di informazioni che sono
uguali tra loro in diversi server (o meglio, nodi ) sparsi per la rete. A questo
punto vi chiederete: ma perché? Perché migliaia e migliaia di computer
devono usare il loro spazio e la loro potenza di calcolo per processare dei
dati che già altri computer hanno? Nonostante l’apparente insensatezza,
questa è proprio la ragione per cui la blockchain è una rete che non può
essere presa in mano da un singolo individuo, e quindi non può avere un
singolo punto di fallimento che faccia collassare il sistema.
Dal momento che la blockchain deposita i propri dati per tutta la rete, e non
in un solo server centralizzato, la blockchain ha il magnifico potere di
eliminare tutti i rischi che si corrono nel dare tutti i dati in mano ad
un’entità centralizzata, che essa sia una singola persona, o
un’organizzazione. Il network della blockchain non è vulnerabile ai tipici
attacchi degli hacker, perché la sua mancanza di punti centralizzati (che
tipicamente sono “bersagli importanti”) rende un ipotetico attacco molto più
difficile da mettere in atto in maniera concreta.
Ad oggi, i problemi riguardanti la sicurezza della propria identità e dei
propri dati personali su internet sono ben noti a tutti, non c’è bisogno che si
parli di furti di identità, privacy violata, truffe che rubano dati bancari, e via
dicendo. Tutti noi siamo incappati almeno una volta in una di queste
eventualità (o abbiamo rischiato di cascarci), oppure conosciamo almeno
una persona che è stata sfortunata. Il problema è che, ad oggi, per accedere
alla maggior parte dei siti web, i quali contengono spesso informazioni
importanti su di noi, ci affidiamo ad un semplice username e password, che
fanno da chiave per avere accesso al nostro piccolo pezzo di internet.
La blockchain, tuttavia, permettendo ai dati di essere decentralizzati e
quindi distribuiti per tutta la sua rete, sta mettendo le basi per quella che
viene considerata la nuova internet, ovvero il web 3.0. Nonostante la
blockchain sia nata esclusivamente per dare uno spazio per vivere alla
criptovaluta Bitcoin nel 2009 da Satoshi Nakamoto, ad oggi la community
appassionata di informatica e grandi aziende stanno esplorando le
potenzialità di questa tecnologia per andare oltre all’applicazione come
valuta. La conoscenza di questa tecnologia, al fine di poterla sfruttare
appieno, non deve certo essere limitata ai programmatori informatici esperti
del settore, ma anzi dovrebbe estendersi a chiunque voglia implementarla
nella realtà in qualche modo. In molti, me incluso, credono che la
blockchain sia destinata a cambiare molti aspetti del mondo attuale e nella
maggior parte delle industrie nei prossimi anni.
La blockchain è senza ombra di dubbio una tecnologia veramente
ingegnosa e rivoluzionaria, diversa da qualsiasi altra cosa abbiamo mai
visto, in quanto prende elementi di database, crittografia, e li combina in
maniera egregia per formare una rete che non ha bisogno di fiducia e che
può difficilmente essere scalfita, anche da potentissime organizzazioni.
Questo libro è rivolto a tutti i livelli di sviluppatori, ingegneri informatici e
chicchessia sia interessato a sapere le basi della tecnologia blockchain, così
come ai linguaggi e agli strumenti necessari per costruire applicazioni
decentralizzate. Nel corso di questo libro andremo ad esplorare la
blockchain in tutti i suoi aspetti, in modo che, alla fine di esso, avrai a tua
disposizione tutte le nozioni che sono necessarie per capire la blockchain, il
modo in cui funziona, ed il modo in cui può essere usata per risolvere
problemi reali.
La blockchain
Per tutti gli utenti esperti e quindi avvezzi di tecnologia, la blockchain
rappresenta senza alcun dubbio un cambiamento veramente importante nel
modo in cui le informazioni vengono distribuite, controllate e trasmesse. La
blockchain è talmente rivoluzionaria, che anche le grandi multinazionali,
che fino ad alcuni anni fa la screditavano e la chiamavano “aria fritta”, ora
si affannano nella corsa all’implementazione di un sistema decentralizzato
nel loro business.
Dunque, se dobbiamo descrivere la blockchain in parole povere, possiamo
dire che si tratta di un database che si compone di una catena di blocchi
all’interno dei quali possiamo trovare un certo numero di transazioni. Ogni
volta che una transazione viene confermata (o validata) essa viene aggiunta
al blocco. Eventualmente, il blocco si riempie di transazioni, e quindi viene
aggiunto alla catena dei blocchi (notare che “blockchain” vuol dire
letteralmente “catena di blocchi”).
 
I classici database tuttavia permettono di eseguire fondamentalmente
quattro semplici comandi, ovvero:
Inserisci
Leggi
Aggiorna
Elimina
Al contrario dei quattro classici comandi, nella blockchain tutto ciò che
puoi fare è inserire un nuovo dato, e leggere un dato già inserito. Dal
momento che la blockchain è decentralizzata ed immutabile, un dato non
può essere modificato o eliminato.
Questo accade proprio perché i blocchi sono strutturati in maniera che non
possono essere modificati, la loro alterazione non può avvenire una volta
che vengono aggiunti alla catena. Per mezzo di una rete decentralizzata (che
quindi è composta da molti “nodi” nel mondo, invece di un singolo
datacenter), la blockchain è una rete che si gestisce “da sola”. Per essere più
chiari, possiamo vedere la blockchain come un libro mastro che viene
condiviso da tutti ed aggiornato all’unisono (in modo che non ci siano casi
di corruzione), e di cui la versione valida è quella che più persone
possiedono. Ogni blocco è una pagina del libro mastro, che contiene una
serie di transazioni. Le transazioni non possono venire annullate (non ci
sono rimborsi) né modificate, così come un governo o un’azienda privata
non potrà “congelare” il conto di qualcuno, o limitare il modo in cui un
utente agisce. Questo è vero perché tutti controllano la blockchain, e ciò
vuol dire che nessuno in particolare la può controllare.
La blockchain può anche essere programmata in modo che esegua delle
transazioni automaticamente. La tecnologia blockchain è sicura perché
parte da una struttura che non ha alcun bisogno di avere fiducia in alcune
persone, ma è eseguita da un programma che non potrà mai venire corrotto
o subire la pressione di governi o istituzioni. Dal momento che la
blockchain è pubblica e gratuita, chiunque la può usare e può aiutare a farla
funzionare diventando un noto, e quindi si raggiunge così il consenso
decentralizzato, ovvero quella situazione in cui si ha fiducia nella
blockchain perché tutti ne garantiscono il funzionamento legittimo e
trasparente, nella propria piccola parte.
La blockchain si sta dimostrando un ottimo metodo di pagamento, con
milioni di persone che la usano in tutto il mondo, ogni singolo giorno.
Moltissime piccole attività permettono di pagare con criptovalute i propri
beni e servizi, ma anche grandi aziende, che si stanno mettendo al passo coi
tempi. Non solo scambi monetari però, la blockchain è anche lo strumento
perfetto per depositare dati medici, notizie, informazioni importanti, e
addirittura applicazioni. Qualsiasi cosa venga inserita nella blockchain, è lì
per restare, in quanto non può essere modificata, censurata, oscurata,
eliminata, da nessun individuo o governo. Puoi anche distruggere un nodo
della blockchain, ma ce ne saranno a migliaia ancora da distruggere, e
saranno sparsi per tutto il mondo, quindi non è proprio una cosa semplice.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

L’analogia con uTorrent


Quasi tutti conoscono uTorrent, che è un programma che permette di
trasferire file in maniera decentralizzata. Questo protocollo si chiama peer
to peer, e permette di trasferire file diversamente dal metodo classico.
Anziché caricare un file su un servizio di hosting come Google Drive, e
inviare il link ad un amico perché anche lui possa scaricarlo, con uTorrent
puoi inviare il file direttamente al tuo amico, senza il bisogno di passare per
un intermediario come Google. Tuttavia, anche il tuo amico deve avere
uTorrent sul proprio computer perché ciò possa avvenire.
La blockchain è un programma peer to peer, ma c’è una differenza
fondamentale, che la rende diversa e rivoluzionaria. Non solo permette di
trasferire i file ad altri utenti della rete in modo decentralizzato, ma si
assicura anche che tutti possiedano lo stesso identico file. Se i dati
cambiano su uno dei computer, ecco che allora cambiano in tutti i computer.
Ci sono delle regole prestabilite che dicono il modo in cui una persona può
effettuare delle modifiche, e se qualcuno non dovesse seguire queste regole,
allora la sua modifica verrà ignorata dalla rete. Provate ad immaginare di
tentare di aprire un file audio usando Microsoft Word. Ovviamente, non
funzionerà, perché il file ed il programma utilizzano due standard diversi, e
quindi non saranno compatibili. Allo stesso modo, la blockchain ha uno
standard, e non accetterà modifiche non compatibili.
Chiunque può inviare dati alla blockchain, anche dati fasulli! Io potrei
modificare la blockchain e scrivere delle transazioni false, come “Laura
invia 1.000 euro a me”, oppure potrei modificare il file “Canzone.mp3” con
“Virus.exe”, ma la mia versione non coinciderebbe con la versione che la
maggior parte dei nodi della rete hanno. Per questo motivo, la blockchain
intuisce che la mia versione dev’essere quella sbagliata, e deve accettare
quella fornita dalla maggior parte dei nodi. Dal momento che la blockchain
è una rete decentralizzata, nessuno ti bannerà mai dalla rete, vale a dire che
nessuno può “escluderti”. Se le tue modifiche non vengono accettate, puoi
semplicemente re-sincronizzarti con il resto dei nodi, e continuare a
contribuire alla rete.
Come detto, la maniera in cui le attuali blockchain pubbliche come Bitcoin
ed altre criptovalute funzionano è che, invece di cambiare i dati all'interno
della blockchain (cosa non possibile), i nuovi dati vengono semplicemente
aggiunti in cima ai vecchi. Detto in altre parole, i dati vengono solamente
scritti, e mai eliminati. Questa è la ragione per cui si chiama blockchain,
perché i nuovi dati vengono aggiunti in blocchi, e aggiunti in cima ai
blocchi esistenti, formando quella che è effettivamente una catena di
blocchi, continua ed immutabile.
Non soltanto tutti dispongono dello stesso database (blockchain), ma tutti
hanno uno “spazio” all'interno della blockchain, a cui soltanto loro possono
avere accesso. Normalmente, noi siamo abituati ad accedere ai nostri dati
utilizzando un nome utente ed una password personali. La blockchain
pubblica però non ha un’entità centrale per gestire nomi utente e password,
quindi adopera la crittografia per gestire l’accesso. Ogni utente ha la
possibilità di generare un indirizzo per i propri dati, e quella che si chiama
chiave privata che gli permette di accedere al proprio “spazio”
(naturalmente, la chiave privata non deve mai essere condivisa con
nessuno).
Quindi, la chiave privata è la vostra password segreta, che non è altro che
un insieme di lettere e numeri. Ma qual è l’equivalente dell’username? In
questo caso, l’username si chiama chiave pubblica, e solitamente viene
chiamato indirizzo , alla quale i vostri dati vengono collegati. La chiave
privata invece permette alla blockchain di sapere che tu sei il proprietario
del tuo indirizzo. La sicurezza sta nel fatto che è impossibile calcolare la
chiave privata partendo dalla chiave pubblica.
 
Così, anche se tutti sono in grado di visualizzare i dati collegati al tuo unico
indirizzo della blockchain, a nessuno è consentito di modificarli, a meno
che non sia in possesso della tua chiave privata. Ogni dato può essere
editato solo dalla persona che riesce a dimostrare di esserne il proprietario
tramite la chiave privata. Per esempio, se dei Bitcoin sono collegati al tuo
indirizzo, non possono certo essere inviati ad un'altra persona, a meno che
non venga utilizzata la tua personale e segreta chiave privata. La cosa più
bella di questa rete è che qualunque persona può generare un indirizzo da
solo, senza l’ausilio di terze parti, senza doversi nemmeno preoccupare che
coincida con l'indirizzo di un’altra persona.
Certo, gli indirizzi sono calcolati matematicamente e casualmente, per cui
in teoria è possibile che due indirizzi coincidano, ma praticamente la
possibilità che ciò accada è talmente remota, che non dovremmo
preoccuparcene più di quanto ci preoccupiamo che gli alieni invadano il
nostro pianeta entro la fine di quest’anno.
Ma c’è dell’altro: non solo i dati sono memorizzati nel database della
blockchain, ma è anche possibile depositare nella blockchain del codice
eseguibile che permette la presenza di applicazioni. Supponiamo che avete
una porzione di codice scritto in un linguaggio come Python: ecco, questo
programma sarà disponibile a chiunque, che lo potrà eseguire quando vuole.
Ricordiamo inoltre che i dati vengono soltanto registrati sulla blockchain, e
mai eliminati, quindi ora hai un del codice che nessuno può modificare.
Tutti possono essere certi che il modo in cui è scritto è il modo in cui verrà
sempre eseguito dai computer. Questo codice è anche collegato ad un
proprietario. Il proprietario dell’indirizzo può quindi decidere quali
operazioni sono possono essere eseguite da chiunque, e quali invece
soltanto lui può eseguire (ad esempio operazioni di manutenzione).
Questa decisione può essere presa soltanto nel momento in cui il codice
viene scritto. Una volta scritto, non può essere modificato, ed ogni errore è
destinato a rimanere. Tutti saranno quindi in grado di visualizzare il codice
e monitorare quello che sta facendo, ma possono soltanto interagire con
esso nelle modalità specificate dal proprietario del codice.
Ma facciamo un passo indietro, e torniamo al motivo principale che ha
portato alla creazione della blockchain, ovvero il denaro. Il nostro presente
sistema monetario si fonda su registrazioni in database centralizzati di
quanti soldi vengono inviati e quanti ne ha ognuno di noi. Ci affidiamo ai
nostri governi ed alle banche per mantenere questi registri, e gli diamo la
nostra fiducia. Tuttavia, una blockchain ci permette di tenere noi stessi
questi registri, poiché garantisce che il libro mastro è lo stesso per tutti. A
questo punto, non è più necessario doversi fidare delle banche e dei
governi. Ognuno di noi mantiene il libro mastro, cioè la blockchain, che
contiene in memoria ogni transazione che avviene nel sistema monetario
decentralizzato. Dal momento che la copia di ognuno è sincronizzata con
quella di tutti gli altri, nessuno deve preoccuparsi che qualcuno sia stato
corrotto ed abbia modificato delle voci. Non c'è più alcuna necessità di una
banca o di altre istituzioni per gestire i nostri database. La blockchain lo fa
al loro posto, in modo del tutto decentralizzato, imparziale ed autonomo.
Per quanto riguarda il modo in cui il denaro viene coniato e distribuito alla
comunità in primis, questo è un altro paio di maniche, ma sappiate che la
rete delle criptovalute gestisce anche questo aspetto del denaro.
 
 
Chi ha inventato la blockchain?
Non si chi abbia inventato la blockchain e quindi Bitcoin, così come non si
sa nemmeno se sia stato un singolo individuo, oppure un gruppo di persone.
Ad ogni modo, il nome che l’inventore (o gli inventori) della blockchain si
è attribuito è Satoshi Nakamoto . Il primo progetto pubblicato da questa
persona è Bitcoin core, che è stato presentato insieme al primo database di
tipo blockchain. Satoshi è stato attivo nello sviluppo di Bitcoin sino alla
fine del 2010.
Con tempismo a dir poco perfetto, la moneta digitale Bitcoin è nata nello
stesso periodo della crisi finanziaria del 2008. A quanto dice bitcoin.org,
una versione essenzialmente peer-to-peer del denaro elettronico è in grado
di consentire pagamenti online che possono venire inviati direttamente da
una persona all’altra senza dover passare attraverso un'istituzione
finanziaria centrale che faccia da intermediario. Le firme digitali risolvono
parzialmente questa problematica, ma i maggiori benefici vengono persi se
un intermediario di cui fidarsi è ancora necessario per evitare il problema
della doppia spesa. Bitcoin è invece una soluzione al problema della doppia
spesa, perché utilizza una rete peer-to-peer. La rete tiene conto della data e
l'ora delle transazioni, registrandole in una catena continua di hash basata
sulla proof-of-work (cioè il potere computazionale adibito per trovare gli
hash), formando un record che non può essere cambiato senza superare la
proof-of-work usata.
“Proof-of-work” vuol dire “dimostrazione di lavoro”, questo vuol dire che
per creare i blocchi della rete Bitcoin, i miner devono mettere a
disposizione il potere computazionale dei propri computer. Se io volessi
aggiungere alla blockchain una transazione fasulla che mi permetta di avere
profitto, dovrei mettere a disposizione una potenza di calcolo maggiore del
50% di tutta la rete, il che rende il mio piano praticamente impossibile. Il
mio libro mastro modificato non verrà accettato, in favore di quello che
viene invece confermato dalla maggior parte della rete.
La catena più lunga della blockchain non ha il solo scopo di essere prova
della sequenza di eventi, ma serve anche come prova che proviene dalla
versione della blockchain che ha più potenza computazionale. Finché la
maggior parte della potenza della CPU viene controllata da nodi che non
cooperano per hackerare la rete, essi creeranno la catena più lunga e quindi
metteranno fuori gioco eventuali attacchi esterni. La natura stessa della
blockchain richiede una struttura minima per funzionare. I dati sono
trasmessi sulla base del migliore sforzo computazionale, e i nodi possono
lasciare e unirsi alla rete come e quando vogliono, accettando la più lunga
catena di proof-of-work come testimonianza di ciò che è successo nel lasso
di tempo in cui erano scollegati. Se la comunità perde fiducia in una valuta,
la classica reazione è quella di cominciare ad usarne un’altra che si
preferisce. In genere, il denaro si è spostato verso la valuta più stabile, che è
stata storicamente il dollaro degli Stati Uniti.
Tuttavia, Bitcoin ha alcuni vantaggi considerevoli. Il primo vantaggio è che
non viene gestito da nessuna entità centrale. In paesi in cui la gente non si
può fidare delle banche centrali e dei governi che gestiscono l'economia,
Bitcoin è l’alternativa migliore per poter gestire le proprie finanze senza
censure o limitazioni. Il secondo vantaggio è che Bitcoin possono essere
notevolmente più semplici da avere se paragonati ad altre valute classiche.
Possono essere comprati e venduti tramite exchange di Bitcoin sulla rete,
ma anche con transazioni dirette per mezzo di siti internet. È ormai chiaro
che le persone, durante i periodi di difficoltà del mercato, vedono Bitcoin
come un’alternativa viabile alle valute tradizionali.
Si è visto largamente che durante i periodi di crisi, la gente vede Bitcoin
come un'alternativa alle proprie valute classiche problematiche. Quanto ci
fu la crisi in Grecia, gli exchange di Bitcoin e criptovalute hanno visto un
grande aumento di volume, dal momento che le persone hanno acquistato
criptovalute da tutto il mondo. Anche il prezzo dei Bitcoin è aumentato in
maniera esponenziale con il peggiorare della crisi in Grecia, conferendo a
Bitcoin lo status di “bene rifugio”, anche se in realtà le sue oscillazioni a
breve termine non lo rendono propriamente degno di questo nome.
Come tutti ben sappiamo ormai, la blockchain fornisce delle solide basi dal
punto di vista tecnologico a Bitcoin, che è stato protagonista di un’ondata di
attenzione ed interesse molto forte all'interno della community tecnologica,
commerciale ed anche da parte dei governi. Bitcoin però ha avuto una
pessima reputazione nel momento in cui è diventato la valuta preferita per
siti di del dark web che trattano sostanze e commercio in generale illegale,
come ad esempio Silk Road.
 
Secondo le statistiche di un sito web che tiene traccia delle attività che
accettano Bitcoin come metodo di pagamento, il numero di queste attività è
in continuo e crescente crescita. Sebbene le entrate che provengono da
Bitcoin e criptovalute in generale sono ancora una piccola parte delle
entrate totali, una più grande adozione di Bitcoin e delle restanti
criptovalute è più o meno un dato di fatto, specialmente perché gli
investitori vedono il risparmio di tempo e denaro guadagnato nelle
transazioni globali. Per esempio, numero ricerche nel settore hanno
scoperto che le criptovalute sarebbero in grado di fare risparmiare fino al 40
per cento delle entrate delle banche e aziende se diventassero uno standard
accettato in tutto il mondo.

Quali sono i tipi di blockchain?


Da quando la maggior parte delle persone ha cominciato ad avere un’idea
più chiara di come funziona la blockchain, allora ha cominciato ad usarla
per altri scopi, come ad esempio l’archiviazione di dati importanti
personali, o per aziende, per conservare accordi, oppure diritti di proprietà e
davvero moltissime altre cose. Si può dire che Ethereum è ad oggi la valuta
basata su blockchain più completa dopo di Bitcoin, sebbene molti ritengano
che essa sia altamente superiore. Così come per molte altre invenzioni, col
tempo sono emersi diversi tipi di blockchain. Così come avviene per il
cloud, si hanno delle blockchain pubbliche che qualunque persona può
visualizzare e modificare (nel senso di inserire dati ), così come ci sono
blockchain private che sono limitate per un gruppo limitato all'interno di
un’azienda, in modo da essere in grado di accedere e aggiornare all’interno
della propria organizzazione. Inoltre, c'è un terzo tipo, ovvero un insieme di
blockchain che sono usate in collaborazione con altre. Una specie di
consorzio di blockchain può semplificare gli scambi di informazioni a
livello istituzionale tra i partecipanti, quindi è molto utile che la blockchain
come strumento di tecnologia venga utilizzato in questa maniera. Nel corso
di questo capitolo, andremo a vedere ogni tipo di blockchain al momento
esistente.

Blockchain pubbliche
Una blockchain pubblica è quella che è stata concepita dagli sviluppatori
originari come una blockchain a cui tutti possono accedere e sulla quale
chiunque può effettuare transazioni (o comunque, inserire dei dati). Quindi
una blockchain dove le transazioni o i dati sono inclusi solo e soltanto se
vengono considerate valide dall’algoritmo. Infine, è una blockchain dove
tutti possono decidere di diventare dei nodi, e quindi dare una mano a
mandare avanti il processo di consenso generale.
Come già visto, il processo di consenso generale si occupa di decidere quali
blocchi vengono aggiunti alla blockchain, e qual è lo stato corrente della
stessa. In una blockchain pubblica, invece di usare un server centrale, la
blockchain è protetta da una verifica crittografica grazie ai miner (minatori,
coloro che mettono a disposizione il potere computazionale delle proprie
macchine) che ricevono a loro volta delle ricompense (tratte dai costi di
commissione per transazione). Chiunque può essere un miner per verificare
e pubblicare le transazioni della blockchain. Nella blockchain pubblica, dal
momento che nessun utente è implicitamente fidato per verificare le
transazioni, tutti gli utenti seguono un algoritmo che effettua la verifica
delle transazioni impegnando le proprie risorse hardware per risolvere un
problema algoritmico. Il miner che raggiunge la soluzione per primo viene
premiato con una ricompensa, e ogni nuova soluzione, insieme alle
transazioni che sono state adoperate per verificarla, non è nient’altro che il
punto di partenza per il successivo problema crittografico da risolvere. I
metodi di verifica più utilizzati sono la proof-of-work e la proof-of-stake.
 

Blockchain private
Una blockchain del tutto privata non è altro che una blockchain nella quale i
permessi di scrittura sono centralizzati e quindi limitati ad una sola
organizzazione o azienda. I permessi di lettura possono essere pubblici o
limitati su più livelli. Ad esempio, un organizzazione potrebbe decidere che
gli utenti di livello A possono leggere soltanto determinate informazioni,
mentre gli utenti di livello B possono leggere liberamente tutto ciò che è
presente sulla blockchain. Infine, gli utenti di livello C possono leggere e
aggiungere dati alla blockchain. Questo è soltanto un esempio di come
un’azienda privata potrebbe gestire le libertà all’interno della propria
blockchain.
Le possibili applicazioni annoverano la gestione del database e l'auditing
interno ad una singola organizzazioni, quindi la leggibilità pubblica
potrebbe non essere necessaria in molti casi, anche se in altri casi l'auditing
pubblico è possibile ed anche utile. Le blockchain private potrebbero
fornire soluzioni ai problemi delle imprese, compresi gli agenti di
conformità per i regolamenti che devono garantire la salute all’interno delle
aziende, oppure per tenere la contabilità ed aderire alle regole in fatto di
antiriciclaggio di denaro, solo per fare degli esempi.

Blockchain consortili
Una blockchain consortile come è in pratica un libro mastro distribuito dove
il processo di consenso è controllato da un insieme prescelto di nodi, come
per esempio, un consorzio di sette istituzioni , dove ognuna di esse gestisce
un nodo, e di cui tre devono confermare (o firmare) ogni blocco perché esso
sia valido e confermato. La possibilità di leggere la blockchain può essere
pubblica, oppure limitata ai partecipanti del consorzio, ma ci sono anche
blockchain “ibride”, dove ad esempio gli hash dei blocchi sono pubblici, ed
è presente a un API (un software per interfacciarsi con un applicazione, in
questo caso la blockchain) che permette ai membri del pubblico di fare un
certo numero e tipo di ricerche, in modo da ottenere delle prove
crittografiche di certi punti dello stato della blockchain. Questo tipo di
blockchain sono dei database distribuiti che si collocano a metà strada tra la
centralizzazione e la decentralizzazione.
 

Confrontare le blockchain
La distinzione tra blockchain pubbliche, consortili e private è davvero
importante per capire le potenzialità della blockchain stessa. Anche per
coloro a cui non piace la decentralizzazione, e che vogliono un sistema
classico e centralizzato, hanno comunque l'aggiunta della verificabilità
crittografica è un ottimo vantaggio. Se paragonate alle blockchain di tipo
pubblico, le blockchain private hanno una serie di vantaggi. L'operatore
della blockchain privata può cambiare le regole di una blockchain a suo
piacimento, ad esempio. Se si tratta di una blockchain tra compagnie
partner, allora se vengono scoperte delle falle nei dati, potranno cambiarli a
loro piacimento.
Allo stessa maniera, saranno liberi di modificare i bilanci, le informazioni,
ed in linea di massima di annullare qualsiasi cosa sia presente nel sistema.
Detto ciò, c'è una traccia. In alcuni casi, questa funzionalità è necessaria,
come nel caso del registro delle proprietà, se viene emessa una transazione
sbagliata o se qualche tipo nefasto ha ottenuto l'accesso e si è reso il nuovo
proprietario. Sulla blockchain privata, le transazioni sono meno
decisamente meno costose, dato che devono essere verificate solo da una
manciata di nodi di cui si può fidare che hanno una potenza di calcolo
decisamente elevata.
Le blockchain pubbliche invece di solito hanno delle commissioni di
transazione più costose, ma questo cambierà quando i miglioramenti di
scalabilità andranno in porto e tramuteranno i costi della blockchain
pubblica verso in cifre più basse in modo da creare un sistema di blockchain
che sia più versatile. Ci si può fidare che i nodi siano molto ben connessi, e
i problemi di rete possono essere rapidamente risolti da un intervento
manuale, permettendo l'uso di algoritmi di consenso che portano risultati
dopo tempi di verifica dei blocchi decisamente più veloci. I miglioramenti
nella tecnologia delle blockchain pubbliche, come la proof of stake portata
da Ethereum, possono rendere le blockchain pubbliche molto più vicine al
“sogno” della verifica istantanea , ma le blockchain private saranno sempre
più rapide, e la differenza di latenza non se ne andrà mai del tutto.
Se i permessi di lettura vengono limitati, le blockchain private possono
fornire un maggiore livello di privacy agli utenti che la utilizzano. Dopo
aver letto questi paragrafi, si potrebbe pensare che le blockchain private
siano indiscutibilmente una scelta migliore per le aziende. Tuttavia, anche
in un contesto aziendale, le blockchain pubbliche hanno ancora molti
vantaggi da offrire. Infatti, questo valore risiede in misura sostanziale nelle
virtù filosofiche che i sostenitori delle blockchain pubbliche stanno
portando avanti da anni, tra le quali le più importanti sono la libertà, la
neutralità e l’essere open source. I vantaggi delle blockchain pubbliche si
possono suddividere in due tipi.
In primo luogo, le blockchain pubbliche forniscono un modo per proteggere
gli utenti di un'applicazione dagli sviluppatori, dal momento che ci sono
alcune modifiche che nemmeno i creatori di un’applicazione hanno il potere
di effettuare.
Aggiuntivamente, le blockchain pubbliche sono aperte a tutti, e quindi
possono essere consultate da chiunque. Questo semplice “dettaglio” ha
diversi effetti sul sistema. Se abbiamo sistemi di proprietà di beni su una
blockchain, e una valuta sulla stessa blockchain, allora possiamo rendere i
costi quasi pari a zero con l’ausilio di uno smart contract: la persona A può
inviare il bene a un programma che immediatamente lo invia alla persona
B, che a sua volta invia del denaro al programma che lo trasferisce alla
persona A. Il programma è affidabile dal momento che si trova su una
blockchain pubblica, e chiunque può vedere come funziona dal suo codice
sorgente.
La blockchain e la soluzione anti-censura
Uno dei primi usi differenti dalle criptovalute della tecnologia blockchain è
stato quello di prevenire la censura su Internet con l’utilizzo di Namecoin,
una moneta alternativa che può essere utilizzata per verificare le
registrazioni del Domain Name System (DNS). Namecoin è un DNS
alternativo che è funziona su tutto il mondo e non può essere controllato da
nessun governo o istituzione. Il vantaggio di un DNS decentralizzato è che
rende possibile a qualunque persona in tutto il mondo di pubblicare
informazioni liberamente sulla rete, informazioni che altrimenti potrebbero
venire oscurate o censurate.
Proprio come Bitcoin è una moneta decentralizzata che non può essere
fermata, Namecoin è un DNS decentralizzato (cioè il sistema che connette i
link del web ai server corrispondenti). L'idea è che gli URL che vengono
racchiusi nella blockchain sarebbero resistenti all’oscuramento dei domini
da parte del governo. Il problema della censura è che in un link classici
come facebook.com, le autorità governative controllano il dominio di primo
livello, ovvero la parte .com (gli Stati Uniti gestiscono i link .com), e quindi
possono potenzialmente chiudere e reindirizzare l'URL a loro piacimento.
Le autorità centralizzate controllano tutti i domini di primo livello, infatti
l’Italia controlla i domini .it. Quindi, un DNS decentralizzato significa che
possono esistere domini di primo livello che non sono controllati da nessun
paese o azienda, e che hanno tabelle di ricerca DNS condivise su un sistema
peer-to-peer. Finché ci sono dei nodi che eseguono il software del server
DNS decentralizzato, è possibile accedere a domini alternativi registrati in
questo sistema.
Le autorità non possono imporre regole per influenzare il funzionamento di
un dominio globale di primo livello peer-to-peer. La stessa struttura di
Bitcoin è usata nell'implementazione di una blockchain e di una moneta
separata, Namecoin, che dispone di un DNS decentralizzato. Namecoin non
è attualmente destinato alla registrazione di tutti i domini, ma piuttosto
come un sistema di libertà di parola per i domini che potrebbero essere
sensibili alla censura (per esempio, per i paesi dove il governo applica
pesanti censure). Il dominio di primo livello che viene usato per Namecoin
è il .bit. Le persone che vogliono un sito senza censura registrano domini
.bit con Namecoin.
Le azioni necessarie per registrare un nuovo dominio o per aggiornarne uno
esistente sono incorporate nel sistema di Namecoin sulla base del tipo di
transazione. Per esempio, la transazione che contiene la stringa "name new"
al costo di 0,01 NMC crea un nuovo dominio. I domini possono essere
registrati direttamente con il sistema Namecoin o tramite un servizio di
intermediario esterno per i meno esperti.
Dal momento che il dominio di primo livello .bit è al di fuori del
funzionamento tradizionale di Internet, per poter visualizzare i siti web .bit,
ci sono degli appositi server proxy .bit per poter gestire le richieste DNS in
un browser, così come delle estensioni per i maggiori browser. A quanto
dice il sito Bitcoin Contact  ci sono più di 200.000 domini .bit registrati, tra
cui, per esempio, wikileaks.bit. Il punto di forza di questo DNS è che i
domini .bit sono un meccanismo di libera espressione, perché ora avere la
possibilità di visualizzare i siti web .bit significa che i tentativi di mettere a
tacere quelli con un messaggio legittimo avranno meno possibilità di
successo. Proprio come ci sono benefici nell'avere transazioni di valuta
decentralizzate, ci sono benefici nell'avere molti altri tipi di applicazioni
decentralizzate.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Altri servizi DNS decentralizzati


Sono stati incontrati diversi problemi tecnici durante l'implementazione di
Namecoin che ha lasciato i domini .bit vulnerabili all'acquisizione da parte
di hacker. Gli sviluppatori però hanno rimediato a questi problemi in tempo.
Altre critiche evidenziano come le caratteristiche chiave dei servizi DNS
decentralizzati (creazione di nomi di dominio a pochi soldi e anonimi, e un
sistema che pone i nomi di dominio al di fuori della portata delle autorità
centrali) agevolano il lavoro ai criminali. Tuttavia, la community
controbatte a queste affermazioni con esempi di utilizzo della blockchain
pubblica per fermare i fenomeni criminali e la corruzione, e sottolinea che
ci sono molti usi utili ed etici di questa tecnologia.
Nel contempo, altri servizi di nomi decentralizzati sono in sviluppo, come
un simile dominio di primo livello decentralizzato .P2P creato da BitShares.
Il progetto sottolinea come il modello DNS decentralizzato elimina
l'autorità di certificazione come intermediario terzo (che può lasciare gli
URL vulnerabili agli attacchi), e che un modello blockchain può anche
godere di maggiore sicurezza dal momento che si perde il controllo del
proprio dominio solo se si condivide la propria chiave privata con altre
persone.
Gli esperti di crittografi e gli esperti nel settore dello sviluppo di software,
specialmente coloro che lavorano sulla blockchain, da tempo tentano di
mettere in evidenza l’importanza di costruire l’industria della blockchain
sulle stesse fondamenta che internet da tempo ha reso popolari, tra le quali
la neutralità della rete.
Parlando di internet, la neutralità della rete non è altro che il principio
secondo il quale coloro che forniscono i servizi all’utente finale dovrebbero
permettere ad esso l’accesso libero a tutti i contenuti e le informazioni che
sono disponibili, a prescindere dalla fonte e senza censurare o oscurare
taluni prodotti o informazioni.
Per quanto riguarda le criptovalute, il concetto rimane molto simile. Il fatto
che Bitcoin sia neutrale significa essenzialmente che tutte le persone
possono iniziare ad usare Bitcoin, oppure accettarlo come metodo di
pagamento nella propria attività. Insomma, non c’è nessuna
discriminazione, chiunque è libero di usare Bitcoin, anche coloro che
vorrebbero vedere il progetto morto!
Questo significa che chiunque può iniziare a usare Bitcoin, in ogni cultura,
lingua, religione e nazione, a prescindere dall’orientamento sessuale o dalle
idee politiche. Bitcoin non è altro che una moneta, e può essere usata
all'interno di qualsiasi tipo di sistema politico, economico o religioso
esistente, il suo funzionamento rimane sempre lo stesso, completamente
invariato. Ad esempio, alcune banche islamiche stanno studiando dei modi
per condurre operazioni bancarie conformi alla Sharia con l’ausilio di
Bitcoin. Un punto chiave della neutralità del Bitcoin è che il vero mercato
di riferimento per il quale il Bitcoin potrebbe essere più utile è quello di
coloro che non dispongono di una banca. In molti paesi poveri ci sono
individui che non hanno accesso ai servizi bancari tradizionali per una serie
di ragioni, e si stima che queste persone siano circa il 50% della
popolazione mondiale!
Anche negli Stati Uniti, circa l’8% delle famiglie non ha accesso a servizi
finanziari, oppure non ne ha abbastanza. La neutralità di Bitcoin significa
servizi finanziari per chiunque, l’unico prerequisito è un computer o
telefono, ed una connessione ad Internet. Anche un telefono poco
performante ed una connessione lenta vanno benissimo per Bitcoin. Il che
richiede soluzioni Bitcoin applicabili in tutti gli ambienti a dove la
tecnologia è a bassa livello, con caratteristiche come il pagamento via SMS,
i portafogli cartacei, eccetera. Avere soluzioni orientate alla neutralità e
facili da usare per Bitcoin potrebbe essere ciò che manca per innescare
un'adozione estremamente rapida nei mercati meno sviluppati,
considerando che ci sono paesi in cui il 30/40 % del PIL viene prodotto
tramite telefoni cellulari.
Ci sono delle applicazioni che effettivamente permettono di utilizzare
Bitcoin senza aver bisogno di una connessione ad Internet. Eh sì, sembra
incredibile, ma si è arrivati anche a questo, dei server permettono di
ricevere SMS ad un certo numero telefono, e scrivendo un messaggio ad
esso è possibile effettuare transazioni di Bitcoin senza avere la connessione
ad Internet. In questo modo, è abbastanza possedere un cellulare che possa
inviare SMS per effettuare pagamenti in qualsiasi parte del mondo, in ogni
momento della giornata, e senza dover chiedere il permesso a nessuna
azienda privata o governo.
Gli Smart Contract
Il termine Smart Contract (letteralmente “Contratto Intelligente”) è stato
adoperato nel corso degli anni per descrivere una grande varietà di cose nel
mondo dell’informatica. Nel corso degli anni ‘90, il crittografo ed
informatico Nick Szabo ha creato il termine e lo ha definito come "un
insieme di promesse, scritte in forma digitale, compresi i protocolli
all'interno dei quali le parti eseguono le altre promesse". Da quel momento,
il concetto di Smart Contract si è evoluto, soprattutto dopo la nascita di
piattaforme blockchain decentralizzate con la creazione di Bitcoin da parte
di Satoshi Nakamoto nel 2009. Nel contesto di Ethereum, il termine è in
realtà non è proprio adatto, dato che i contratti smart di Ethereum non sono
né contratti intelligenti, né contratti con valore legale, ma il termine è
comunque rimasto lo stesso. Nel corso di questo libro, usiamo il termine
"contratti intelligenti" per riferirci a programmi informatici immutabili  che
possono essere eseguiti in modo automatico nel contesto di una blockchain
come parte del protocollo di rete Ethereum, cioè sull’insieme di computer
che compongono la rete di Ethereum.
Gran parte dei contratti legali ad oggi sono redatti usando modelli di
elaborazione personalizzati da notai, avvocati e altri professionisti del
settore. Vengono scritti con linguaggi legali standardizzati che si occupano
di specificare i termini e le condizioni del contratto, per esempio. Infine,
fanno affidamento a terzi per l'interpretazione e l’esecuzione del contratto.
Questo processo è molto costoso in termini di tempistiche, ed è spesso
molto complesso. Inoltre, se si incorre in problematiche, le parti del
contratto si affidano per forza di cose ai tribunali per risolvere la disputa.
Anche questo processo richiede molto tempo, e spesso si tratta di un
passaggio complesso ed anche finanziariamente costoso.
La soluzione a tutti questi problemi è lo Smart Contract, ovvero un
programma per computer che può eseguire il contratto automaticamente.
Esso contiene un codice (per esempio, Solidity per la rete Ethereum) che è
in grado di applicare i termini e le condizioni di un accordo. Il codice del
contratto definisce così i termini e le condizioni come un insieme di
condizioni logiche come “se – allora – quindi”, nello stesso modo in cui lo
fa un classico documento legale. Le condizioni possono eventualmente
essere validate da chiamate RPC ad altri contratti intelligenti. In questo
modo il codice del contratto intelligente può essere eseguito
automaticamente sulla blockchain. Gli Smart Contract annunceranno
l’insorgenza di nuovi tipi di avvocati e professionisti legali che per
necessità dovranno studiare sia il diritto che la programmazione
informatica. Per esempio, un contratto che si occupa del calcolo automatico
dei pagamenti che sono dovuti e dei beni da consegnare tra due parti, e poi
organizza automaticamente i pagamenti da eseguire e quali sono i beni da
consegnare all’altra parte, si basa su un codice di computer.
I termini del contratto vengono dunque espressi in sequenze logiche come
ad esempio: se l’acquirente Marco acquista un’automobile dal venditore
Angelo e quell’automobile è disponibile nella concessionaria, allora Marco
paga l’automobile ad Angelo, e l’automobile viene consegnata a casa di
Marco.
Non è soltanto fondamentale che il codice sia sviluppato e testato, ma anche
che sia programmato con dei controlli di sicurezza circa le identità delle
parti che ne prendono parte.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Quali sono i benefici degli Smart Contract?


Così come per ogni innovazione, gli Smart Contract introducono dei
vantaggi ma anche degli svantaggi. Come abbiamo visto nella parte iniziale
del libro, una blockchain decentralizzata e pubblica riesce in maniera molto
efficace a creare un database di cui ci possiamo fidare tutti, piuttosto che un
database privato posseduto da un’azienda privata o da un governo. Grazie
alla tecnologia blockchain possiamo quindi godere di una maggiore
sicurezza e soprattutto trasparenza dei dati e delle transazioni di tutti coloro
che partecipano alla rete, così come possiamo abbassare i costi del sistema.
Aggiungere gli Smart Contract alla rete blockchain è veramente un’ulteriore
sicurezza e dà fiducia nella rete. I termini possono essere verificati da
entrambe le parti, che possono dunque accettarli in totale trasparenza e far
applicare il contratto da un programma che è immutabile ed incorruttibile.
Inoltre, le informazioni che sono depositate sulla blockchain sono al sicuro
dai problemi di sicurezza, dal momento che sono mantenute su molteplici
nodi, per cui più del 51% dei nodi in tutto il mondo dovrebbe essere
compromesso perché la rete possa essere considerata a rischio.

I problemi degli Smart Contract


L'uso dei contratti intelligenti e delle tecnologie legate alla blockchain in
costante crescita  dà origine ad una serie di rischi non da poco, tra cui
l'implementazione di nuove caratteristiche, la gestione dei rischi, e la
regolamentazione della blockchain stessa, visti gli episodi di manipolazione
del mercato che stanno accadendo. Questi rischi e il modo in cui vengono
indirizzati sono essenzialmente alla base della fiducia della blockchain. Al
fine di poter essere più efficaci, la blockchain e i contratti intelligenti
richiedono degli standard, cioè un insieme di regole comuni alla quale tutti i
partecipanti aderiscono, così da poter garantire la precisione e l'affidabilità
del sistema.
Il sistema decentralizzato mette in gioco delle sfide quando c’è bisogno di
cambiare le regole, perché queste modifiche devono essere accettate da tutti
i membri per poter funzionare, in quanto non c’è un’autorità centrale che
può decidere. Il problema della governanza sarà necessario per poter
implementare e far funzionare blockchain come un applicazione legale, e si
devono prendere in considerazione dei meccanismi di supervisione e
osservazione, la determinazione delle regole e l’amministrazione
dell'accettazione e del controllo delle modifiche. La governance in generale
sarà una necessità non solo per la parte legale ma per tutte quelle tecnologie
che maneggiano le informazioni.
 

Gli svantaggi degli Smart Contract


Il successo di blockchain come rete adottata a livello mondiale dipenderà
pesantemente dal fatto che possa essere implementata in maniera pratica, e
quali applicazioni potranno essere ospitate su di essa. Ci sono dei rischi che
vanno affrontati durante l’implementazione della blockchain, e le vediamo
di seguito:
Performance Le risorse di calcolo e le prestazioni richieste per la
processazione delle transazioni, la convalida e il rilevamento delle
frodi determineranno a quali servizi bancari, finanziari e di
pagamento potranno essere applicati in maniera adeguata.
Attualmente blockchain non è abbastanza performante per gestire
migliaia di transazioni al secondo. Sarà relegata ai trasferimenti di
beni che non dipendono dal tempo, come l'acquisto/vendita di un
titolo altamente scambiato e volatile.
Interoperabilità Garantire l'interoperabilità tra le diverse
implementazioni della blockchain in modo che interagire tra di loro e
creare un ecosistema che funzioni al meglio. Raggiungere questo
obbiettivo richiede molto lavoro di squadra tra gli sviluppatori, che
speranzosamente svilupperanno degli standard per poter rendere
l’ecosistema migliore.
Scalabilità Ogni nodo di una particolare rete blockchain deve
conoscere ogni singola transazione che avviene a livello globale, il
che può creare notevoli problemi alla rete, se non si riesce a risolvere
i problemi di scalabilità.
L'obiettivo finale è quello di finalizzare ogni transazione con maggiore
efficienza, ma anche di farlo in un modo che non comprometta la
decentralizzazione e la sicurezza su cui si basa la rete.
 
 
 
 
 
 

Dapps, DAO, e altre applicazioni decentralizzate


Ora, è possibile vedere dei segni di progresso nel campo degli Smart
Contract. Le prime classi di applicazioni blockchain sono quelle che si
occupa delle transazioni di criptovalute. In seguito, vengono tutte le
tipologie di transazioni finanziarie. Poi abbiamo visto le “smart properties”,
che fanno diventare tutti i possedimenti reali (automobile, casa…) come
degi beni digitali. Poi ci sono i registri dei documenti appartenenti al
governo, l'attestazione legale, il notaio e i servizi IP, ed infine i contratti
intelligenti che possono gestire tutti questi tipi di asset digitali.
Nel corso del tempo, i contratti intelligenti potrebbero diventare
estremamente complessi e ancora più autonomi. Dapps, DAOs, DACs,
DASs, mercati automatici sono solo alcuni dei più complessi concetti che
sono previsti per le implementazioni future della blockchain. Mantenendo
la descrizione qui ad un livello breve, l'idea in linea di massima è che con i
contratti intelligenti (blockchain 2.0, che comprende transazioni più
complesse di quelle relative ai pagamenti e al trasferimento di semplici
valute), ci potrebbe essere una progressione crescente nell'autonomia con
cui i contratti intelligenti operano. Il contratto intelligente più semplice
potrebbe essere una scommessa tra due parti sul risultato di un incontro
sportivo. In futuro, il contratto potrebbe essere completato automaticamente
da un programma software che controlla il risultato ufficiale
dell’incontro(da una fonte esterna prestabilita). Dapps, DAO, DAS, e DAC
sono termini abbreviati per chiamare, rispettivamente, applicazioni
decentralizzate, organizzazioni autonome decentralizzate, società autonome
decentralizzate, e corporazioni autonome decentralizzate.
Fondamentalmente questo gruppo connota una potenziale progressione
verso contratti intelligenti sempre più complicati ed automatizzati che
divengono più somiglianti ad entità autonome, conducendo operazioni
programmate anticipatamente dagli sviluppatori ed eventualmente collegate
a una blockchain.
In un altro documento, viene offerta una definizione  di una Dapp secondo
la quale una Dapp, per poter essere tale, deve disporre di tre caratteristiche.
In primo luogo, l'applicazione deve essere completamente open source (vale
a dire che il suo codice sorgente dovrebbe essere disponibile per chiunque),
deve funzionare in modo autonomo senza che nessuna autorità esterna la
controlli in alcun modo e la maggior parte dei suoi token, dei suoi dati e dei
suoi registri di funzione devono essere crittografati all’interno di una
blockchain pubblica e decentralizzata. In secondo luogo, l'applicazione
deve generare delle moente secondo un algoritmo standard o un insieme di
regole prestabilite e possibilmente distribuire alcuni o tutti i suoi gettoni
all'inizio del suo ciclo di vita. Questi token devono essere obbligatori per
l'uso dell'applicazione, e qualsiasi contributo degli utenti dovrebbe essere
ricompensato da un pagamento in token da parte dello Smart Contract.
Infine, come ultimo punto, l'applicazione può adattare il suo protocollo in
risposta ai miglioramenti proposti e al feedback della community, ma tutti i
cambiamenti devono essere decisi dal consenso della maggior parte dei
partecipanti. In sostanza, tuttavia, al momento ogni progetto sulla
blockchain può avere un'idea diversa su quelli che sono gli aspetti tecnici
della definizione di “applicazione decentralizzata”.
 

Le DAO e le DAC
Un DAO (organizzazione autonoma decentralizzata) è una forma più
complicata di una semplice applicazione decentralizzata. Per poter divenire
un'organizzazione in modo più formale, un’applicazione decentralizzata
potrebbe includere funzionalità complesse come una costituzione, che
delineerebbe il modo in cui viene governata pubblicamente sulla
blockchain, e un meccanismo per finanziare le sue operazioni simile alle
azioni per un crowdfunding. Le DAO e le DAC (organizzazioni e
corporazioni autonome decentralizzate) sono un concetto che deriva
dall'intelligenza artificiale. Qui, una rete decentralizzata di agenti autonomi
porta a termine degli obbiettivi o compiti, che possono essere concepiti nel
modello di una società che funziona senza alcun coinvolgimento umano
sotto il controllo di una serie di regole prestabilite. In una DAO o DAC,
sono presenti dei contratti intelligenti come agenti in esecuzione su
blockchain che eseguono insiemi di compiti prestabiliti o pre convalidati
sulla base di eventi particolari e condizioni logiche. Non solo gruppi di
contratti intelligenti che operano sulla blockchain inizierebbero a istanziare
il modello di una società automatizzata, ma anche le funzioni e il
funzionamento di vere e proprie imprese del mondo reale potrebbero
potenzialmente essere reinventate sulla blockchain.
Come le transazioni in Bitcoin reinventano e rendono il mercato delle
valute più efficiente, i DAO e i DAC potrebbero fare lo stesso per le
aziende. Forse alcune di queste funzioni potrebbero essere reinventate in un
modo che sia più rapido e funzionale, o eliminate se spostate sulla
blockchain, e ogni business potrebbe essere funzionante ed efficiente a
livello globale. Le entità commerciali autonome basate sul cloud e sulla
blockchain, che funzionano tramite contratti intelligenti, potrebbero quindi
comunicare in modo telematico con le autorità, come i governi, per
registrarsi in qualsiasi nazione in cui vogliono lavorare. Ogni business
potrebbe essere un business mondiale in molto meno tempo e con molte
meno complicazioni.
La blockchain e le assicurazioni
La tecnologia assicurativa sulla Blockchain vuole cambiare in modo
radicale il modo in cui le persone e le aziende comprano e ottengono la
propria copertura assicurativa, e la sua implementazione sta arrivando
molto più rapidamente di quanto si possa pensare. C’è anzitutto bisogno
però di capire le implicazioni di queste nuove tecnologie che stanno in
questi anni emergendo nel mercato. Nel corso di questo capitolo, andremo a
vedere il modo in cui funzionano queste nuove tecnologie e quelli che sono
i loro limiti.
Vedremo inoltre come i dispositivi dell'Internet of Things (IoT, ovvero
“Internet delle cose”) potranno collaborare con le aziende che erogano
servizi di assicurazioni. Vedremo oltretutto anche come i contratti
intelligenti della blockchain che si eseguono da soli rivoluzioneranno le
politiche e le strutture aziendali. Questo capitolo vi spiegherà e vi terrà
pronti per i mutamenti fondamentali nella tecnologia che può rivoluzionare
il settore assicurativo. Al termine di questo capitolo, sarete in grado di
prendere decisioni più consapevoli sulle coperture assicurative che si
trovano sulla blockchain e sui pagamenti che sono previsti attraverso di
essa. Capirete come il costo della copertura vi influenzerà, e quelli che sono
i diversi tipi di copertura che sarà probabilmente possibile scegliere in
futuro.
I dispositivi dell’Internet delle Cose, le applicazioni decentralizzate, le
organizzazioni autonome decentralizzate, le informazioni immutabili che
sono presenti sulla blockchain e gli Smart Contract stanno cambiando
radicalmente lo sviluppo dei sistemi assicurativi per il grande pubblico. Lo
sviluppo di tutte queste straordinarie tecnologie sta avvenendo solo e
soltanto grazie alla nascita della blockchain. Le blockchain, dopotutto,
fanno una serie di cose in maniera molto precisa, fattore che permette a
questa tecnologia di effettuare dei grandi cambiamenti nel mondo in cui i
servizi assicurativi verranno venduti ed acquistati in futuro. Le persone
saranno in grado di acquistare dei piani assicurativi che siano più adatti alle
proprie esigenze, ed in più si potranno fornire assicurazioni a mercati di
paesi in via di sviluppo, che prima non era possibile raggiungere per via dei
costi.
 
 
 

Assicurazioni private
L'assicurazione pianificata per il singolo individuo farà strada ad un
notevole mutamento delle priorità nel settore. La gestione delle attività sarà
notevolmente più semplice, e gli assicuratori potranno mettere la propria
attenzione sul calcolo del rischio e sulla differenza tra domanda e offerta nel
mercato. Si potrebbe ad esempio creare una piattaforma che si occupi
autonomamente di assicurare i clienti. Ci sono davvero parecchie modalità
in cui si potrebbe gestire il business delle assicurazioni appoggiandolo alla
tecnologia della blockchain. Una possibilità potrebbe anche essere una
piattaforma dove le persone pubblicano le proprie particolari richieste  di
assicurazione, le quali vengono poi elaborate da un contratto intelligente su
misura.
Con questo tipo di modello gli assicuratori avrebbero la possibilità di
calcolare il premio per la specifica richiesta di un cliente, sulla base di dati
storici e altri fattori di calcolo del rischio nel proprio modello di rischio
aziendale. Se il cliente è contento dell'offerta, può fare un'offerta oppure
accettare, a seconda del modello di domanda adoperato. Questo nuovo tipo
di assicurazione potrebbe essere adottato da un'assicurazione peer-to-peer (e
quindi decentralizzata) e finanziata dalla comunità, oppure da una
compagnia di assicurazione tradizionale che implementa la tecnologia
decentralizzata nel proprio sistema già esistente. In entrambi i casi, i dati
sono creati in un libro mastro decentralizzato con l'uso di contratti
intelligenti, che garantiscono il pagamento dal cliente all'investitore e
viceversa se si verifica un incidente. La blockchain è naturalmente il punto
chiave qui, dal momento che consente alcune cose che non erano fattibili o
sicure prima della sua nascita. Le blockchain creano un trasferimento di
valore quasi senza attrito, il che significa che i micropagamenti sono
realizzabili dal momento che le commissioni di transazione sono così
irrisorie. È quindi possibile aprire le porte a nuovi mercati che non avevano
un sistema monetario o legale efficiente, o casi in cui il costo delle
transazioni e delle controversie superava il beneficio di avere una copertura
assicurativa. Si possono usare le DAO, in allegato ai contratti intelligenti,
per poter governare grandi gruppi ad un costo di tempo e denaro parecchio
minore. Potreste usare questo modello al fine di amministrare una nuova
società, e possibilmente finanziare le nuove piattaforme assicurative. La
natura auto-esecutiva e immutabile dei contratti intelligenti potrebbe anche
diminuire molti dei costi di regolazione dei sinistri e di terze parti che
prestano aiuto con l'elaborazione e la raccolta dei fondi.

Assicurazioni senza intermediari


Uno dei vantaggi più grandi che la tecnologia blockchain introduce nel
mondo della finanza sono i contratti intelligenti, che permettono di
effettuare transazioni da tutto il mondo a commissioni basse e, soprattutto,
evitando il coinvolgimento di una terza parte, come banche o broker di altro
tipo. In parole povere, un contratto intelligente non è altro che un protocollo
che permette a due parti di registrare la loro transazione in una blockchain.
Questi contratti possono essere usati praticamente per qualsiasi cosa, dallo
scambio di beni reali (che sono dotati di firma digitale) allo scambio di
informazioni digitali o di semplice denaro. La caratteristica chiave della
sicurezza qui è che, a differenza del normale database finanziario, le
informazioni sono distribuite e verificate da tutti i computer della rete,
rendendolo decentralizzato. I dati sono unici e non possono essere
modificati, quindi non c’è pericolo di corruzione. Al centro degli attuali
modelli di business c'è qualcosa che potrebbe essere chiamato il paradigma
fiduciario centralizzato, in cui gli intermediari come banchieri, broker ed
altri coordinano e assicurano la veridicità delle transazioni finanziarie e
degli scambi di beni, e noi dobbiamo per forza di cose fidarci di loro.
La centralizzazione comporta alcuni rischi intrinseci per la sicurezza, come
la corruzione ed il furto. Le blockchain pongono fine a questi problemi,
creando di fatto un sistema decentralizzato che si basa sulla sfiducia
reciproca di tutti i partecipanti che si tengono sotto controllo a vicenda. Per
creare un tale sistema, si crea un libro mastro decentralizzato e quindi
distribuito, che utilizza adopera le criptovalute (come Bitcoin, Cardano o
Ethereum), dove ogni membro è sia l'utente del sistema, ma anche
responsabile del suo funzionamento.
In maniera simile alle classiche operazioni di raccolta fondi, l'idea è quella
di mettere in comune le risorse a disposizione di numerose aziende e
persone al fine di creare un vero e proprio piano di assicurazione, al fine di
coprire le lacune di quelli attuali. Ad esempio, un piano di assicurazione
pensionistica potrebbe entrare in vigore soltanto all'età di 63/65 anni, ma
una persona potrebbe essere costretta ad andare in pensione in anticipo a
causa di circostanze non previste, e questa persona sfortunata avrebbe
dunque bisogno di ulteriori fondi. La disparità economica è aumentata assai
nel corso degli anni, e numerose persone non abbastanza assicurate o non
assicurate per nulla potrebbero trarre enorme beneficio da un tale sistema.
La raccolta fondi ha un grande potenziale per fornire benefici a tutti coloro
che fanno parte del sistema assicurativo.
In primo luogo, gli assicuratori ottengono maggiori entrate dal momento
che più persone diventano interessate ai loro servizi assicurativi. Hanno così
l'accesso a una porzione maggiore della popolazione che prima non era
assicurata. Inoltre, la compagnia assicuratrice potrebbe migliorare il
riconoscimento comune del suo marchio potrebbe essere visualizzata come
una compagnia che si preoccupa per le persone.
Poi, i donatori potrebbero beneficiare di possibili esenzioni oppure sconti,
oppure servizi gratuiti. Infine, coloro che vanno in cerca di un’assicurazione
sono naturalmente coloro che hanno il vantaggio più grande, dal momento
che possono avere una copertura assicurativa migliore per un prezzo più
economico.
 

Le DAO ed il settore delle assicurazioni


Come abbiamo visto, le DAO sono delle realtà aziendali che non sono
dotate di dipendenti a tempo pieno come siamo abituati, ma sono in grado
di svolgere tutte le funzioni che una società classica svolge. La possibilità di
creare una tale entità deriva direttamente dalla creazione degli algoritmi
della blockchain, che è avvenuta negli ultimi anni e ha creato ciò che viene
comunemente chiamata blockchain 2.0. Una DAO è, in breve, una forma di
contratto intelligente molto complesso ed avanzato. Una DAO è in grado di
operare come una società in cui tutti i suoi singoli utenti sono degli specie
di azionisti, mentre la società stessa non è mai in controllo diretto di un
particolare gruppo di persone, ma è solo un algoritmo che svolge il suo
lavoro. Allo stesso modo, un DAO non è mai sotto il controllo degli
sviluppatori, ed essi non emettono le politiche. È semplicemente un
modello di assicurazione completamente decentralizzato. Anche se le
vulnerabilità relative alla verifica dell'identità sono ancora un problema
attuale, questo sistema sarà migliorato al fine di risolvere gli stessi problemi
che sono presenti anche negli odierni sistemi assicurativi centralizzati.
Difficoltà nell’adozione della blockchain
Nonostante siano passati più di dieci anni dalla sua introduzione, l’industria
che gira attorno alla blockchain è da considerarsi ancora nelle sue prime
fasi di sviluppo, e ci sono molte tipologie di diverse potenziali limitazioni.
Le tipologie di limitazioni sono sia interne che esterne, e includono sia
quelle relative a problemi tecnici con la tecnologia, sia i furti e gli scandali
che accadono non di rado all’interno dell'industria, e quindi la percezione
pubblica, la regolamentazione degli stati e l'adozione della tecnologia nella
vita di tutti i giorni.
 

Difficoltà tecniche
Naturalmente, essendo la blockchain un’innovazione di tipo tecnologico,
nel corso d’opera si sono presentate numerose sfide a livello tecnico che
devono essere risolte.
I problemi sono sotto gli occhi degli sviluppatori, con diverse risposte alle
sfide poste, e un'accanita discussione per trovare le potenziali soluzioni. Gli
addetti ai lavori hanno diversi gradi di fiducia su se e come questi problemi
possano essere superati per evolvere nelle prossime fasi di sviluppo
dell'industria blockchain. Alcuni credono che lo standard de facto sarà la
blockchain di Bitcoin, in quanto è l'infrastruttura più ampiamente distribuita
e con tali effetti di rete che non può che essere la base standard per
l’evoluzione della tecnologia blockchain. Altri stanno costruendo diverse
nuove e separate blockchain (come ad esempio Cardano ed Ethereum)
oppure tecnologie che non fanno uso di una blockchain.
Una sfida centrale con la tecnologia Bitcoin sottostante è l’aumento
dall'attuale limite massimo di 7 transazioni al secondo. Il limite massimo di
7 transazioni al secondo è troppo limitante (la rete di elaborazione delle
carte di credito posseduta da VISA gestisce normalmente 2.000 transazioni
al secondo e può arrivare volumi di picco di 10.000 transazioni al secondo),
specialmente se ci dovesse essere un'adozione di massa di Bitcoin. Alcune
delle altre sfide includono l'aumento della dimensione dei blocchi,
contrastare la vulnerabilità agli attacchi di mining del 51% ed anche
implementare gli hard fork (mutazioni che non hanno retrocompatibilità) al
codice. Tuttavia, vediamo più nel dettaglio le limitazioni tecniche da
risolvere.
Sicurezza
Ci sono alcuni potenziali problemi di sicurezza con la blockchain di
Bitcoin. Il più preoccupante è la possibilità di un assalto del 51%, in cui un
gruppo di malintenzionati potrebbe strappare di mano il controllo della
blockchain e duplicare le monete eseguite di recente nel proprio record
contraffatto. Il problema è la propensione alla centralizzazione nel mining
dove l'opposizione alla registrazione di nuovi blocchi di scambio nella
blockchain ha implicato che una manciata di enormi pool di mining
controllano la maggior parte della rete di Bitcoin.
Per ora, l'incentivo è che essere onesti paga meglio, e alcuni hanno espresso
che non assumerebbero il controllo della blockchain in un assalto del 51%,
ma non possiamo certo fidarci delle parole. La doppia spesa può anche
essere concepibile in altro modo - per esempio, ingannando gli utenti a re-
inviare gli scambi, permettendo ai malintenzionati di spendere due volte le
monete. Un altro problema di sicurezza è che lo standard corrente di
crittografia che Bitcoin utilizza può essere hackerabile. Tuttavia, gli
specialisti di crittografia monetaria hanno proposto delle mosse possibili per
affrontare questa problematica.
Dimensioni e larghezza di banda
Ad oggi, la blockchain è già abbastanza pesante, e ci vuole già molto tempo
per scaricarla, se il carico dovesse aumentare e quindi raggiungere gli
standard di VISA, per fare un esempio, allora la rete andrebbe incontro a
grossi problemi. La comunità di Bitcoin conosce bene il problema di
scalabilità, ma questo presuppone che vogliamo una piccola blockchain.
Tuttavia, per scalare realmente all’adozione di massa, la blockchain
dovrebbe essere grande, solo con un accesso più efficiente. Questo motiva
la centralizzazione, perché ci vogliono risorse per eseguire il nodo
completo, e solo circa 7.000 server in tutto il mondo eseguono di fatto nodi
Bitcoin completi. Si sta discutendo se i luoghi che eseguono nodi integri
debbano essere compensati con ricompense. Anche se i dati della rete
Bitcoin non sono di dimensioni enormi in molte aree della moderna era dei
"big data" che usa i terabyte di dati come standard, questi dati possono
essere compressi, mentre la blockchain non può per motivi legati alla
sicurezza ed all’accessibilità.
Ciononostante, forse questa è un'opportunità per rinnovare nuovi tipi di
algoritmi di compressione che renderebbero la blockchain (su scale future
molto più grandi) ancora utilizzabile, e conservabile, pur mantenendo la sua
integrità e accessibilità.
Portata
La rete Bitcoin ha anche un possibile problema con la portata in quanto sta
gestendo solo un singolo scambio ogni secondo, con un ipotetico limite
attuale di 7 transazioni per ogni secondo. Gli ingegneri che lavorano su
Bitcoin pensano che questo limite può essere aumentato quando diventa
importante. Un modo in cui Bitcoin potrebbe affrontare una portata più
elevata è che ogni nodo fosse più potente, tuttavia in questo momento ci
sono diversi problemi per quanto riguarda la potenza e la portata della
blockchain.
Latenza
In questo momento, ogni blocco di transazioni di Bitcoin richiede più o
meno 10 minuti per essere processato e validato, il che implica che può
richiedere qualcosa come 10 minuti perché il tuo scambio sia confermato.
Per avere una sicurezza adeguata, dovreste prevedere un tempo
supplementare, circa 60 minuti, e per somme di scambio più grandi
dovrebbe essere considerevolmente di più il tempo da attendere, dal
momento che dovrebbe compensare la spesa di un attacco di doppia spesa
(in cui i Bitcoin sono spesi due volte in un altro scambio prima che il
destinatario possa affermare la propria ricezione in quella che dà
l'impressione di essere la transazione reale). Ancora una volta, se dobbiamo
paragonare Bitcoin, VISA vince a mani basse.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

La percezione popolare
Una delle maggiori barriere all’adozione di massa di Bitcoin è la sua
percezione pubblica come un mezzo per (e magari, anche complice di) il
riciclaggio di denaro sporco, per la compravendita di droga ed altre attività
illecite della deep web, per esempio, i mercati online di materiali illegali
come la Silk Road. Bitcoin e la blockchain sono essi stessi neutrali, come
ogni tecnologia, ed il loro uso è arbitrario, cioè, possono essere usati sia per
il bene che per il male, ciò è una scelta dell’utente.
Sebbene ci siano possibilità di uso malevolo della blockchain, i benefici
potenziali superano di gran lunga quelli che sono i lati negativi. Nel corso
del tempo, la percezione pubblica può cambiare man mano che sempre più
individui hanno portafogli elettronici e cominciano ad usare Bitcoin nella
quotidianità. Tuttavia, si deve riconoscere che Bitcoin come un sistema che
offre lo pseudo-anonimato può essere usato per facilitare attività illegali e
dannose. Il software di rilevamento dei virus informatici è nato in risposta
ai virus informatici, e finora alcune caratteristiche delle stesse tecnologie
costitutive di Bitcoin (come Tor, una rete di software libero e aperto) sono
state nuovamente impiegate per catturare dei criminali.
Un'altra barriera significativa all'adozione di Bitcoin è la quantità di truffe
in corso, gli scandali e le frodi (come le cosiddette nuove altcoin "pump and
dump" che vogliono gonfiare artificialmente il valore di una moneta
digitale, per poi vendere tutto) nel settore. Il crollo del più grande broker di
Bitcoin di alcuni anni fa, MtGox, nel marzo 2014 ha attirato l'attenzione del
pubblico quando è stato chiuso. Una spiegazione è ancora necessaria per il
fatto che in qualche modo nella blockchain, il libro mastro più trasparente e
più pubblico del mondo, le monete possono talvolta scomparire e rimanere
perse nel tempo. L'azienda ha detto di essere stata violata, e che la truffa
non era altro che il risultato di un problema noto come "bug di doppia
spesa".
Il bug permetteva agli utenti malintenzionati di spendere per due volte le
proprie monete, trasferendo Bitcoin nei loro conti e facendo credere a
MtGox che il trasferimento fosse andato male e quindi ripetere nuovamente
le transazioni, trasferendo a tutti gli effetti il valore due volte. Gli analisti
rimangono incerti se MtGox è stato un hacking perpetrato dall'esterno o
un'appropriazione indebita da parte dei vertici dell’azienda. Il problema è
che questo tipo di furti persiste e se ne è visto uno recentemente in un
broker africano.
I modelli dell'industria Blockchain hanno bisogno di solidificarsi e crescere
in modo tale che ci siano migliori strategie in atto per rendere più stabile
l'industria e consentire sia agli addetti ai lavori (gli sviluppatori) che agli
utenti esterni di riconoscere le truffe. La supervisione non deve
necessariamente venire dall'esterno, potrebbero infatti essere definiti dei
sistemi di controllo, conferma e monitoraggio che sono anch’essi
decentralizzati all'interno dell'ecosistema della blockchain
 

Difficoltà commerciali
Un'altra sfida molto attuale, sia dal punto di vista funzionale che tecnico, è
legata ai modelli di business della blockchain. All'inizio, i modelli di
business classici potrebbero non sembrare per nulla congruenti a Bitcoin,
dal momento che l'intero punto dei modelli decentralizzati è che non ci
siano intermediari che traggano profitto dalle transazioni (come accade in
un tipico modello di business). Tuttavia, ci sono ancora molti prodotti e
servizi che generano entrate utili da fornire nella nuova economia
blockchain.
Guardando avanti, riconfigurare tutti gli affari e il commercio con i contratti
intelligenti nell'era di Bitcoin 2.0 potrebbe essere complicato e difficile da
implementare, con molte opportunità per i fornitori di servizi di offrire
servizi di implementazione, educazione dei clienti, definizione di standard e
altre facilitazioni a valore aggiunto. Alcuni dei molti tipi di modelli di
business che si sono sviluppati con il software aziendale e il cloud
computing potrebbero essere applicabili anche all’economia di Bitcoin, per
esempio il modello Red Hat (software open source usato come servizio a
pagamento), e SaaS (Software as a Service). Un possibile lavoro del futuro
potrebbe essere quello di revisore di contratti intelligenti, per confermare
che i contratti intelligenti che sono in esecuzione sulla blockchain stiano
effettivamente facendo come da accordi con la controparte, e determinare e
misurare come i contratti intelligenti si siano auto-riscritti per massimizzare
la propria utilità.
Le criptovalute
Come ben si sa, le criptovalute sono ad oggi lo strumento finanziario più
utilizzato in concomitanza alla blockchain. Ciò non stupisce, dal momento
che la blockchain è nata insieme all’invenzione della prima criptovaluta
Bitcoin da parte di Satoshi Nakamoto. Quindi, dal momento che stiamo
studiando la blockchain, vale la pena fare una panoramica su queste valute
digitali che appoggiano la propria esistenza su questa infrastruttura
decentralizzata.

Che cosa sono le criptovalute?


Normalmente, tutti noi siamo a conoscenza della valute tradizionali come
l’euro, la sterlina, il dollaro, e tante altre ancora. Ma che cosa sono
esattamente queste criptovalute? In genere, la risposta che ricevo è che sono
le monete usate su internet, che in effetti non è una definizione
propriamente errata delle criptovalute, ma se non altro si può dire che sia
una definizione troppo generale e diminutiva. Le criptovalute sono in realtà
molto di più che una semplice valuta utilizzabile soltanto per mezzo di
internet (si può comunque pagare a tutti gli effetti con le criptovalute
all’interno di negozi fisici), ma esse sono state introdotte in concomitanza
ad una tecnologia (la blockchain appunto) che le rende qualcosa di
veramente straordinario.
Denominarle “monete di internet” sarebbe diminutivo dal momento che, se
ci pensi, puoi anche inviare euro o sterline per mezzo della rete, e allora
dove sarebbe la diversità rispetto alle criptovalute? Le criptovalute
funzionano in maniera diversa rispetto alle valute classiche. Sebbene tu le
possa trasferire soltanto per mezzo della rete, le criptovalute possono essere
usate anche per pagare al bar, al supermercato, al cinema, ed ovunque un
commerciante le consideri come metodo di pagamento.
Come già detto, ciò che realmente fa delle criptovalute una rivoluzione è la
tecnologia che si nasconde dietro ad esse, e non tanto la rete sulla quale esse
operano (internet). Alcune persone potrebbero fregarsene della tecnologia
che fa funzionare un metodo di pagamento; dopotutto, ciò che ci importa è
di poter utilizzare i nostri soldi per comprare beni e servizi, corretto?
Questo è vero, ma bisogna anche tenere conto che le valute tradizionali, ad
oggi, hanno una serie di problemi non irrilevanti che non danno
l’impressione di trovare rimedio dalle banche e dalle varie istituzioni che le
emettono. Andiamo ad analizzare questi problemi.
I sistemi bancari odierni fanno uso di molte persone che si frappongono tra
chi invia il denaro e chi invece li riceve. La conseguenza di questo sistema
sono costi di commissione molto alti e tempi lenti.
Il fatto che i pagamenti siano in mano a banche e istituzioni rende ogni
pagamento potenzialmente tracciabile, rimuovendo ogni briciolo di privacy.
Una banca può decidere di bloccare il conto di una persona o di registrare i
suoi movimenti se il governo intima ciò. Anche se le banche spesso dicono
di rispettare la privacy degli utenti, non possiamo sempre fidarci, e
comunque, se il governo lo richiede, sono obbligate a dare accesso ai propri
database.
C’è un grosso problema di diseguaglianza finanziaria, con un numero che
raggiunge quasi i due miliardi di persone che non dispongono di accesso a
servizi finanziari per via di non esistenza di tali servizi nel proprio paese, o
per il loro costo eccessivo.
Questi sono i problemi fondamentali che le valute tradizionali hanno, quindi
vediamo come le criptovalute si propongono di risolverli. La soluzione che
le criptovalute vogliono attuare in sostanza è la rimozione di ogni
intermediario, quindi di qualsiasi banca o ente centralizzato che si pone tra
chi compra e chi vende beni e servizi, tra chi invia e chi riceve denaro. Ma
come si può eliminare gli intermediari? Non sono fondamentali per ogni
transazione? Le criptovalute non stanno solamente cercando una soluzione,
bensì l’hanno già trovata,  dal momento che la tecnologia blockchain
consente di rimuovere interamente ogni intermediario nella procedura di
invio di denaro, eliminando così il rischio di corruzione, le ingiustizie e
disparità (è possibile usare criptovalute ovunque nel mondo, basta avere una
semplice connessione ad Internet ed un telefono o pc), la lentezza degli
scambi, gli alti costi di commissione, ed infine il problema della privacy
che viene compromessa quotidianamente.
Come abbiamo visto nel corso del libro, la blockchain è fondamentalmente
una  rete decentralizzata che non ha nessuna autorità centrale che la può
controllare, e quindi non è possibile congelare il conto di una persona,
oppure limitare i movimenti che qualcuno può effettuare con il proprio
conto (che nel campo delle criptovalute si chiama “portafoglio”).
 
 
 
 

Criptovalute: vere valute, o soltanto un “gioco”?


Si sa, le persone fanno molta fatica ad accettare ed ammettere i
cambiamenti. Scendere a patti con la realtà ed accettare che le criptovalute
sono delle vere monete che possono essere utilizzate realmente, e che
vengono effettivamente utilizzate ogni giorno da milioni di persone, è
difficile.
In effetti, si sentono molte persone dire che le criptovalute non sono
realmente delle valute, e dunque non possono essere utilizzate nella vita di
tutti i giorni. Nondimeno, un tempo nemmeno usavamo il denaro contante
che oggi consideriamo il denaro per eccellenza, e quindi capire se una
valuta è reale oppure no diviene più difficile. Tuttavia, è stato stabilito che,
perché il denaro sia da considerare tale, deve possedere una serie di
caratteristiche, che sono le seguenti:
Deve essere adottato da un numero di persone abbastanza alto
Una buona quantità di commercianti devono accettarlo come forma
di pagamento
Deve esserci abbastanza fiducia da parte della popolazione che il suo
valore regga nel tempo
Naturalmente, molto tempo fa, quando c’era il baratto ed era consuetudine
scambiare gli oggetti per altri oggetti (o animali), il valore dei beni era
collegato al bisogno del bene stesso. Ma dal momento in cui sono entrate in
gioco le monete, i contanti e le carte di credito, la definizione di denaro ha
subito delle grandi mutazioni.
Un altro mutamento assai considerevole nel denaro è stata la sua semplicità
di transazione. La difficoltà di dover muovere una tonnellata di lingotti
d'oro o di altri beni preziosi da un paese all’altro è stata una delle ragioni
più grandi per cui è stato creato il denaro contante. Più avanti, quando la
società è diventata ancora sofisticata e tecnologica, sono state introdotte le
carte di credito per poter effettuare pagamenti anche da casa propria. Il
problema essenziale è che le carte di credito effettuano i trasferimenti di
denaro per mezzo delle reti che il governo e le banche controllano con
estrema semplicità. Mentre il mondo diventa sempre più connesso e la
globalizzazione continua, le autorità acquisiscono sempre più potere nei
confronti della popolazione, e le criptovalute sembrano essere una valida
alternativa.
 

Perché usare le criptovalute?


Dunque, andiamo ora a vedere quelli che sono i motivi per cui utilizzare le
criptovalute, ovvero i vantaggi di questo nuovo sistema di pagamento
decentralizzato. Naturalmente le persone voglio sapere perché dovrebbero
prendere la scomodità di cambiare mezzo di pagamento, quindi andiamo
subito a colmare questa lacuna:
Controllo totale delle proprie finanze : con le valute tradizionali,
essenzialmente si dà tutto il tuo controllo del proprio denaro alle
banche centrali e al governo. Finché ti fidi del tuo governo, allora è
tutto OK, ma ricorda sempre che in qualsiasi momento il governo o
la banca potrebbe scegliere di congelare semplicemente il tuo conto
bancario e negarti l'accesso ai tuoi soldi. Con le criptovalute, non
esiste alcuna autorità centrale, ciò vuol dire che nessuno potrà mai
decidere di congelare il tuo conto o decidere a chi puoi o non puoi
inviare i soldi. La blockchain non è come una banca che può fallire, e
quindi i tuoi soldi saranno sempre al sicuro.
 
Non ci sono intermediari: con il denaro classico, ogni volta che fai
una transazione, un intermediario come la tua banca o un servizio di
pagamento digitale si prende una commissione. Con le criptovalute
invece, tutti i partecipanti della rete nella blockchain sono
quell'intermediario. Inoltre, il costo di commissione per ogni
transazione è formulato diversamente da quello degli intermediari del
sistema classico, e quindi diventa molto più basso.
 
Eliminare la corruzione : le persone che fanno da intermediarie per
i passaggi di denaro, molto spesso, vengono corrotte. Dopotutto,
quando si dà così tanto potere ad una sola persona o gruppo di
persone, le possibilità che si verifichi un abuso aumentano. Le
criptovalute mirano a risolvere il problema della corruzione
distribuendo il potere tra molte persone o, meglio ancora, tra tutti
coloro che fanno parte della rete.
 
Fermare la stampa di monete : i governi dispongono delle banche
centrali, e le banche centrali hanno la capacità di stampare denaro in
maniera molto semplice quando si trovano di fronte ad un problema
economico. C’è però un problema con questo approccio: stampando
più denaro, un governo può essere in grado di salvare il debito o
svalutare la sua moneta, allo stesso tempo però, questo approccio ha
una scarsa visione a lungo termine. Non solo raramente viene risolto
il problema iniziale, ma gli effetti collaterali negativi possono
talvolta essere ben peggiori del problema che si voleva risolvere.
Per capire qual è la gravità delle problematiche causate dallo
stampare troppo denaro, basti guardare il Venezuela, il quale governo
ha stampato così tante monete che ha creato un tasso di inflazione
inimmaginabile. Le persone non riescono nemmeno ad acquistare i
beni di tutti i giorni per sostentarsi. A quel punto, una banconota
diventa come un pezzo di carta che non vale quasi nulla. Prova ad
immaginare che cosa succederebbe se per comprare un chilo di pane
dovessimo pagare mille euro!
La maggior parte delle criptovalute hanno una quantità limitata di
monete disponibili. Quando tutte queste monete sono in circolazione,
non c’è modo per nessuno di “stampare” più monete.
 
Servizi per tutti : come già anticipato, quasi due miliardi di persone
nel mondo non hanno accesso a servizi finanziari come le banche. Le
criptovalute mirano a risolvere questo problema diffondendo la
blockchain in tutto il mondo in modo che chiunque abbia un
computer o uno smartphone possa iniziare ad effettuare transazioni.
Nei paesi in via di sviluppo, molte persone dispongono di un
cellulare, ma non di una banca.
 
 

Le criptovalute sono anonime?


Uno degli aspetti più controversi delle criptovalute è il loro cosiddetto
anonimato. Prima di tutto, la criptovaluta è davvero anonima? In effetti, per
quanto riguarda la maggior parte delle criptovalute, c'è una certa confusione
su questo argomento. Secondo, vogliamo davvero una criptovaluta
completamente anonima? Ci sono pro e contro nell'anonimato, il che porta a
una domanda più semplice: avere una criptovaluta anonima è di beneficio
per le persone che la usano? È positivo per la società nel suo insieme? C'è
un modo per isolare gli aspetti positivi dell'anonimato rimuovendo gli
aspetti negativi? È difficile rispondere a queste domande perché dipendono
in parte dai valori morali di una persona.
Non risponderemo a queste domande, anche se studieremo i pro e i contro
dell'anonimato. Nella maggior parte dei casi, ci limiteremo a ricercare varie
tecnologie, alcune delle quali già esistenti nelle varie criptovalute che sono
state proposte, e speriamo di aumentare l'anonimato di Bitcoin.
 
Se lo traduciamo letteralmente, anonimo significa "senza nome". Pertanto,
possiamo interpretare questo termine in due modi e applicarlo alle
criptovalute: o senza utilizzare nomi reali per le transazioni o senza
utilizzare alcun nome. Queste due spiegazioni portano a conclusioni molto
diverse che le criptovalute sono anonime. L'indirizzo della criptovaluta è un
valore hash corrispondente alla chiave pubblica. Per utilizzare il sistema,
non è necessario utilizzare il proprio vero nome, ma utilizzare la propria
chiave pubblica come identità. Pertanto, secondo la prima interpretazione,
la criptovaluta sarà anonima. Tuttavia, secondo la seconda interpretazione,
non lo sono e l'indirizzo che usi è una pseudo-identità sotto ogni aspetto.
Nel campo informatico, questo tipo di via di mezzo tra identità che
utilizzano identità non reali è spesso chiamato pseudo-anonimato.
Non dimenticare che puoi creare tutti gli indirizzi Bitcoin che desideri. Con
questo in mente, ci si potrebbe chiedere se l'indirizzo Bitcoin sia davvero
una pseudo-identità. Nel campo della tecnologia dell'informazione,
l'anonimato si riferisce all'uso di pseudonimi e al non tracciamento. La non
tracciabilità è un attributo definito dalla capacità di presumere che il nemico
ti segua e ti colleghi alias. Intuitivamente, il non tracciamento significa che
se l'utente interagisce ripetutamente con te, queste diverse interazioni gli
impediscono di collegarti allo pseudonimo.
Le criptovalute (gran parte di esse, perlomeno) usano alias, ma se il tuo
obiettivo è raggiungere la privacy, lo pseudo-anonimato non è sufficiente.
Ricordiamo che la blockchain è pubblica e chiunque può cercare tutte le
transazioni Bitcoin che coinvolgono un determinato indirizzo. Se qualcuno
può associare il tuo indirizzo di criptovaluta alla tua identità nel mondo
reale, tutte le tue transazioni passate, presenti e future verranno unite alla
tua vera identità. A peggiorare le cose, collegare gli indirizzi alle identità
del mondo reale è di solito semplice per gli utenti semi-esperti. Se
interagisci con aziende di criptovaluta, che si tratti di fornire portafogli,
transazioni o altri tipi di servizi, di solito vogliono che la tua vera identità
venga utilizzata per le politiche KYC ( “Know Your Customer” ). Ad
esempio, un broker potrebbe voler sapere i dati della tua carta di credito o
della tua banca, oppure potrà chiedere dei documenti di identità.
Oppure puoi andare al cinema e pagare il biglietto usando delle
criptovalute. Dato che sei qui di persona, le persone che ti hanno incontrato
sanno già chi sei, anche se non ti hanno chiesto il tuo vero nome. Ergo, la
tua vera identità sarà associata a una delle tue transazioni di criptovaluta, in
modo che tutte le altre transazioni da quell'indirizzo possano essere
associate alla tua vera identità. Questo è ciò che rende la maggior parte
delle criptovalute non completamente anonime, con alcune eccezioni,
naturalmente.
La blockchain ed il futuro
dell’economia
Siamo tutti presi dalla nostra quotidianità, ed è normale che non pensiamo
spesso a quale può essere il futuro della nostra economia da qui ad alcune
decine di anni, anche perché saperlo è molto difficile. In genere, chi
possiede un’attività si limita a pensare a come andrà la propria azienda da
qui a 3 mesi, o un anno al massimo. Tuttavia, è davvero di fondamentale
importanza focalizzarsi anche su come le cose andranno tra più di un anno,
e quindi guardare il futuro con un arco temporale più lungo. Il rapporto
trimestrale è importante, ma altrettanto importante è assicurarsi che
l'azienda sia ancora rilevante per il mercato quando i consumatori
passeranno alla prossima grande scoperta.
Proprio per questa ragione, implementare nel proprio business degli
strumenti che permettano di essere flessibili è una bella mossa per un
imprenditore. Il pubblico diventa sempre più preoccupato dall’origine dei
prodotti, e dalle aziende che fanno di tutto per nascondere l’autentica
provenienza e qualità degli stessi. Un’applicazione che funziona sulla
blockchain può garantire con massima trasparenza il fatto che i prodotti che
metti in vendita provengono da fonti sostenibili e soprattutto affidabili,
aumentando così la fiducia che i consumatori nutrono nei confronti del tuo
brand.
Un software per monitorare il flusso di lavoro dell’attività può darvi un
quadro chiaro di come ogni cosa procede e quali potenziali problemi sono
presenti all'interno della vostra azienda e reagire più efficacemente nei
processi in cui il flusso di lavoro sta subendo dei rallentamenti. Altrettanto
importante per le attività, la blockchain può consentire di competere su un
campo di gioco internazionale rendendo possibile attrarre clienti
internazionali con un minore bisogno di istituzioni finanziarie internazionali
esterne.
In genere, quando le persone appassionate di Bitcoin tentano di convincere
altri individui della sua utilità, i punti di forza sono che è economico, sicuro
e veloce, ed inoltre contribuisce a proteggere la privacy di chi lo usa.
Quando la tua attività fa molti affari a livello internazionale, i Bitcoin che ti
vengono inviati da persone da tutto il mondo arriveranno nel tuo portafogli
virtuale in un’ora al massimo. Quando invii denaro ad un’altra persona
dall’altra parte del mondo, gli piacerà il fatto che non dovrà aspettare giorni
per ricevere i suoi soldi come dovrebbe fare se tu usassi servizi classici e
centralizzati. Bitcoin funzionerà anche in nazioni in cui servizi esterni non
sono disponibili, quindi non dovrete mai chiedervi se il vostro destinatario
ha ricevuto i suoi soldi, purché li abbiate inviati all'indirizzo Bitcoin
corretto.
Le applicazioni Blockchain possono usare le stesse proprietà che rendono
facile il salto di Bitcoin oltre i confini internazionali per proteggere gli
interessi di tutte le parti in una transazione indipendentemente dal luogo in
cui si trovano nel mondo. Questo rende la blockchain infinitamente utile per
un'economia che è sempre più globale. Indipendentemente dalla nazione in
cui vivete, potrete assumere delle persone dall’estero per svolgere dei
servizi per voi, e pagare in Bitcoin. Molte persone amano usare Bitcoin
perché non devono preoccuparsi dei cambi delle diverse valute. Quella
stessa persona potrebbe poi usare Bitcoin per pagare le sue spese personali
anche se nel suo paese non ha accesso a dei servizi finanziari. Può
letteralmente usare Bitcoin per comprare del cibo, ed il supermercato non
ha nemmeno bisogno di sapere il suo nome, tanto meno le sue informazioni
finanziarie.
Questo ci può far pensare immediatamente ad un altro punto molto
interessante della nostra economia che Bitcoin può aiutare. Le
organizzazioni di ricerca hanno rilevato che 2 miliardi di persone non 
hanno accesso a servizi finanziari, gli stessi servizi che noi diamo per
scontati ogni giorno. Alcune persone devono compiere enormi sforzi per
fare un piccolo trasferimento di denaro in banca ad una persona nello stesso
paese, pagando salatissime commissioni per la transazione. Alcune persone
non hanno nemmeno la possibilità di aprire un conto bancario, ed altri
ancora invece non si possono permettere di pagare le commissioni di
transazione. Le banche, dal canto loro, non hanno alcun interesse in
potenziali clienti che non sono facoltosi.
La maggior parte di queste persone rinuncia all'idea di comprare e vendere
con il resto del mondo semplicemente perché le banche li trattano
ingiustamente. Tuttavia, le applicazioni Blockchain e le criptovalute come
Bitcoin possono includere queste persone nell’economia. A differenza delle
banche, Bitcoin non si preoccupa se i “clienti” non sono facoltosi. Uno
smart contract non avrebbe invece nessun problema a far inviare una
transazione a chiunque, da qualunque luogo nel mondo, senza nessuna
verifica dell’identità, con costi di commissione ragionevoli se non, alle
volte, irrisori. Quando un sistema economico nazionale include più
lavoratori che possono vendere il proprio lavoro sul mercato aperto per un
prezzo giusto, uno dei primi cambiamenti che la nazione nota è un grande
miglioramento del benessere.
Questo accade perché più persone hanno la possibilità di comprare e
vendere in maniera uguale. Un aumento della popolazione da solo non
sempre equivale a un salto significativo nel valore prodotto pro capite, ma
un incremento della popolazione che compra e vende beni e servizi sul
mercato invece si. Lo stesso può essere vero in un sistema economico
basato su blockchain in cui nessuno deve mostrare una carta d'identità con
foto valida o fornire altri dati personali per comprare e vendere sul mercato
libero. Quando questi due miliardi di persone senza accesso ai servizi
finanziari hanno accesso alle criptovalute, è possibile assumerli per
occuparsi di quei compiti per i quali non vale davvero la pena assumere un
dipendente permanente ma che devono essere fatti comunque, e possono
usare quelle criptovalute per comprare i beni e i servizi di cui hanno
bisogno. Quando più persone sono incluse in un sistema socioeconomico e
possono comprare e vendere in un mercato veramente libero, questo
arricchisce tutti quanti perché produce più valore nella nazione. Un mercato
veramente libero che include tecnologie come la Blockchain imposta le
cose in modo che non ci sia un'autorità centralizzata che possa scegliere chi
può partecipare e chi no. Un mercato davvero libero si assicura
semplicemente che tutti abbiano la possibilità di interagire.
Per queste ragioni, la blockchain potrebbe essere chiamata una vera
tecnologia finanziaria del ventunesimo secolo che può risolvere le
inefficienze di un sistema finanziario internazionale che ancora presenta
molti problemi e diseguaglianze. L'idea di un futuro economico che include
la finanza decentralizzata è ottima per un piccolo imprenditore, che magari
non è pronto a tuffarsi sul mercato internazionale, così come per tutta la
popolazione. Questo è un bene anche per i chi vive nei paesi in via di
sviluppo che avrebbero davvero qualcosa da offrire se solo potessero
partecipare al mercato del mondo in modo più equo. Questo è il tipo di
futuro dell’economia che la blockchain potrebbe davvero mettere in atto e,
a parer mio, sembra davvero fantastico.
Conclusione
La blockchain è una tecnologia che è arrivata per rimanere. Anzitutto, ha
dimostrato di funzionare davvero bene, tantoché moltissime multinazionali
stanno cercando di includere questa tecnologia nel proprio business. In
secondo luogo, per sua stessa natura, non c’è modo di fermare la
blockchain, a meno che tutte le persone che ne fanno parte decidano di
abbandonarla, cosa che sembra difficile, dato che dall’inizio di quest’anno
sempre più persone si stanno inoltrando in questo mondo della finanza
decentralizzata. Ad ogni modo, la blockchain e le criptovalute sono una
grande svolta in un mondo che sembra non voler fare molto per eliminare le
disparità.
La blockchain, dal canto suo, non guarda in faccia a nessuno. Un algoritmo
non fa   altro che eseguire ciò per cui è stato programmato, senza pregiudizi
o altro. È ormai una cosa nota che fidarsi delle banche e delle istituzioni
non è qualcosa che si può fare nella maggior parte dei casi, con tutti gli
scandali circa l’inquinamento di grandi aziende, la corruzione di personaggi
pubblici, le bugie che molte compagnie raccontano pur di vendere e
guadagnare di più. Se il governo, ad esempio, imponesse alle aziende di
registrare i resoconti aziendali sulla blockchain, raggiungeremmo un livello
di trasparenza che non abbiamo mai visto prima. Senza alcun dubbio la
strada è lunga, e molti governi ora sembrano essere contro Bitcoin e la
blockchain (così come le altre criptovalute), ma credo che le cose
cambieranno.
Fino a pochi anni fa, nessuno credeva in Bitcoin. Oggi, il suo prezzo è alle
stelle e sempre più persone vogliono unirsi alla rivoluzione digitale.
Insomma, l’effetto che questa tecnologia può avere non è certo indifferente.
Basti pensare a tutte le persone che vivono in paesi in via di sviluppo e non
hanno alcun accesso ai servizi finanziari, oppure a tutti coloro che vivono in
paesi dove ci sono dittature, oppure in nazioni che hanno una valuta super
inflazionata e quindi debolissima. Gli effetti positivi di Bitcoin sono già
tangibili, e c’è soltanto bisogno che qualcuno, dall’alto, lo capisca  e
cominci a muoversi di conseguenza.
La Blockchain offre decentralizzazione, backup istantanei in tempo reale su
moltissimi computer, ed un rischio ancora minore di perdere i propri dati
preziosi per un guasto nei computer. Detto ciò, vorrei ringraziarti di aver
preso il tempo di leggere questo libro, ed informarti su quella che è una
tecnologia che io credo fermamente stia rivoluzionando il mondo per come
lo conosciamo, e sono convinto continuerà a farlo per i prossimi anni.
Senza dubbio, io ti consiglio di non fermarti qui, ma di continuare ad
esplorare il mondo della finanza decentralizzata, ma anche della blockchain
in generale. È davvero un universo molto interessante e che sta crescendo in
misura esponenziale, senza contare che include anche moltissime
opportunità di lavoro. Se tutti cominciamo ad informarci, allora presto la
blockchain non ci sembrerà più una tecnologia lontana ed inaffidabile, ma
la riconosceremo tutti come ciò che davvero ci serviva.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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