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TOPOGRAFIA - (Ebook - ITA - GEOGRAFIA) Le Carte Geografiche, Cosa Sono e Come Si Usano PDF
TOPOGRAFIA - (Ebook - ITA - GEOGRAFIA) Le Carte Geografiche, Cosa Sono e Come Si Usano PDF
Le carte geografiche
La rappresentazione della superficie terrestre pu essere eseguita mediante i globi, i
plastici e le carte geografiche.
I GLOBI costituiscono la rappresentazione pi fedele, perch sono di forma sferica come
la Terra. Essi per, avendo dimensioni necessariamente molto ridotte, si limitano a
riportare solo i tratti generali della superficie terrestre e quindi, anche perch sono
poco maneggevoli, risultano di scarsa utilit pratica.
I PLASTICI sono raffigurazioni tridimensionali di territori circoscritti, per lo pi montuosi
e vallivi. Essi sono costruiti generalmente con fogli di compensato o con gesso e
riproducono le reali forme dellarea presa in esame; tuttavia, limitandosi a
rappresentare territori circoscritti, anchessi vengono utilizzati in misura piuttosto
limitata e per scopi particolari.
Ben maggiore quantit di dati e di particolari si ha invece nelle CARTE GEOGRAFICHE, le
quali forniscono una raffigurazione in piano di tutto il nostro pianeta o di una sua
parte, e si possono quindi definire come la rappresentazione ridotta, approssimata e
simbolica della superficie terrestre o di una sua parte.
Le carte geografiche sono rappresentazioni ridotte perch qualsiasi porzione di Terra
non pu essere riprodotta nella sua grandezza naturale. La riduzione viene fatta in base
ad una scala, la quale indica il rapporto costante tra le distanze misurate sulla carta e
quelle corrispondenti sul terreno.
Sono approssimate, ossia non rigorosamente esatte, poich non possibile sviluppare
su un piano una superficie sferica, com quella della Terra, senza che essa subisca
delle deformazioni. Perci la forma delle terre e dei mari risulta pi o meno alterata
rispetto a quella reale, con distorsioni tanto maggiori quanto pi vaste sono le regioni
rappresentate.
Infine, le carte geografiche, sono simboliche, perch i vari elementi fisici ed antropici
presenti sulla Terra, come rilievi, mari, fiumi, citt, colture, ecc., vengono rappresentati
con segni convenzionali o con colori il cui significato spiegato da una legenda
apposta ai margini della carta.
Le carte geografiche sono le rappresentazioni della superficie terrestre pi comode e
pi diffuse. Esse hanno fondamentale importanza non solo per lo studio di qualsiasi
fatto o fenomeno geografico, ma anche per la gestione del territorio. Oggi, infatti,
qualsiasi Stato progredito possiede un proprio Ente cartografico che provvede a
rilevare il territorio nazionale non soltanto sotto il profilo fisico, ma anche sotto
l'aspetto antropico ed economico.
La scala di riduzione
Poich, a causa della forma della Terra, impossibile realizzare una carta geografica
che ne riproduca laspetto riportando lesatta distribuzione di terre e mari, essa dovr
essere rimpicciolita secondo un determinato rapporto, detto SCALA DI RIDUZIONE, la quale
esprime, appunto, il rapporto tra la distanza di due punti misurata sulla carta e la
distanza corrispondente misurata sulla superfice terrestre.
Una scala di riduzione pu essere numerica e grafica.
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Nella scala numerica, il rapporto tra una lunghezza misurata sulla carta e la
corrispondente lunghezza sulla superficie terrestre, espresso sotto forma di divisione
(1:N) in cui il numeratore (1) rappresenta lunit e il divisore (N) esprime il numero di
volte di cui le distanze reali sono state ridotte sulla carta. Cosi, ad esempio, scala
1:100.000, si legge: scala uno a centomila, vuol dire che ad 1 cm misurato sulla carta
corrispondono 100.000 cm, ossia 1 Km, sul terreno.
Dato che questo rapporto espresso sotto forma di divisione, evidente che la scala di
una carta geografica sar tanto pi grande quanto pi piccolo il divisore, e viceversa.
Ad esempio, 1:100.000 pi grande di 1:500.000. Infatti, la superfice terrestre ha
subito una riduzione di 100.000 volte nel primo caso e di 500.000 nel secondo caso.
Pertanto un elemento qualsiasi della Terra, come una citt o un monte, nella prima
carta appare molto pi grande e pi ricco di particolari che nella seconda.
1:100.000 1 cm = 1 Km
Oltre alla scala numerica, spesso sulle carte riportata anche la scala grafica, cio la
rappresentazione grafica del rapporto numerico di riduzione.
Si tratta di due segmenti paralleli divisi in tanti tratti uguali, detti unit grafiche, su
ciascuno dei quali segnalata distanza reale che sulla Terra corrisponde ad 1 cm della
carta. In tal modo il calcolo pi facile ed immediato.
da tener presente che la scala, sia numerica che grafica, si riferisce esclusivamente
alle lunghezze e non alle aree corrispondenti, le quali aumentano, invece, in ragione
proporzionale al quadrato delle lunghezze. Se si passa, infatti, a considerare le aree,
nella carta con scala 1:10.000, ad 1 cm di lunghezza corrisponde un'area di
100.000.000 cm2, mentre su una carta con scala 1:5.000 ne corrisponder una di
25.000.000 cm2.
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3) CARTE
COROGRAFICHE,
Le proiezioni geografiche
Per PROIEZIONI GEOGRAFICHE si intendono i metodi utilizzati per rappresentare in piano la
superficie terrestre, o una sua parte, riducendo al minimo le deformazioni.
Le proiezioni geografiche possono essere classificate sulla base di due criteri: i
caratteri che presentano e le modalit di costruzione.
Secondo i caratteri si distinguono tre tipi di proiezioni: isogoniche, equivalenti ed
equidistanti.
Le PROIEZIONI ISOGONICHE, dette anche conformi, mantengono immutata la struttura del
reticolo geografico: cio consentono ai meridiani ed ai paralleli di intersecarsi ad
angolo retto, come avviene sulla Terra, per cui anche le regioni rappresentate
conservano la loro forma reale. Esse sono particolarmente utilizzate nella costruzione
delle carte nautiche, che hanno la necessit di conservare inalterati gli angoli
determinati dalle rotte delle navi sui paralleli e sui meridiani.
Le PROIEZIONI EQUIVALENTI mantengono costante la proporzionalit tra le superfici
rappresentate e quelle reali della Terra. Esse si adattano soprattutto alla costruzione dei
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planisferi, in cui necessario rispettare il rapporto tra le varie parti delle terre emerse e
tra i singoli Stati per stabilire i necessari confronti.
Le PROIEZIONI EQUIDISTANTI conservano inalterato il rapporto tra le distanze della
superficie terrestre e quelle della carta. Esse, pertanto, si addicono alla costruzione di
carte in cui bisogna tracciare itinerari, come quelle automobilistiche.
Una proiezione non pu essere contemporaneamente isogonica, equivalente ed
equidistante. Una delle tre propriet esclude le altre due.
Secondo le modalit con cui vengono costruite si distinguono due categorie di
proiezioni: vere, modificate e convenzionali.
Le proiezioni vere
Le PROIEZIONI VERE, o pure, sono quelle che, per trasferire sulla carta il reticolo
geografico, ricorrono ad una superficie ausiliaria applicando rigidamente i principi
della geometria e della matematica. Esse, a loro volta, si dividono in proiezioni
prospettiche e proiezioni per sviluppo.
Le proiezioni prospettiche o azimutali si ottengono proiettando il reticolato
geografico su un piano tangente alla sfera da un determinato punto di vista, situato
sempre in posizione opposta a quella del piano o quadro.
Teoricamente, sia il punto di vista sia il quadro possono occupare infinite posizioni
nello spazio, ma solo alcune di esse interessano in modo particolare.
A seconda della posizione del punto di vista si considerano quattro posizioni, che
danno il nome ad altrettante proiezioni: centrografiche o gnomoniche (1), con punto di
vista al centro della Terra; stereografiche (2), con punto di vista sulla superficie
terrestre in posizione diametralmente opposta al punto di tangenza del piano;
scenografiche (3), con punto di vista fuori dalla sfera, ma a distanza finita;
ortografiche (4), con punto di vista all'infinito.
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In base alla posizione del quadro, invece, si parla di proiezioni polari, equatoriali ed
oblique, a seconda che tale piano sia tangente ad un polo, ad un punto dell'Equatore o
ad un punto qualsiasi della superficie terrestre.
Quindi, in definitiva, tenendo conto della posizione del punto di vista e del quadro, si
potranno avere proiezioni centrografiche polari, equatoriali ed oblique, proiezioni
stereografiche polari, equatoriali ed oblique, ecc.
Nelle proiezioni per sviluppo la superficie ausiliaria su cui si riporta il reticolato
geografico rappresentata da un cilindro o da un cono, si parla, quindi, di proiezioni
cilindriche e proiezioni coniche.
Nelle proiezioni cilindriche il solido avvolgente la superficie terrestre pu essere
tangente alla sfera lungo l'Equatore oppure secante lungo due paralleli simmetrici,
situati in opposti emisferi, per cui lasse terrestre viene ad essere coincidente con lasse
del cilindro.
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Ottenuta la triangolazione, si passa alla seconda fase della costruzione di una carta,
cio al rilevamento del terreno o levata topografica, che consente di stabilire la
posizione, la distanza e laltezza del maggior numero di punti contenuti nei triangoli,
in modo da disegnare lineamenti generali dellarea. Quindi si completa il rilevamento
riportando con simboli particolari gli altri dettagli, come fiumi, strade, centri abitati,
che pi risaltano nel paesaggio.
Il rilevamento topografico diretto oggi viene semplificato dall'aerofotogrammetria,
che consiste nel fotografare da due aeroplani affiancati la medesima zona sotto diversa
angolazione, in modo da ottenere fotografie stereoscopiche, tali che, se sovrapposte,
facciano osservare in rilievo il territorio. In laboratorio le due fotografie vengono
inserite in appositi apparecchi, detti restitutori, i quali sono in grado, sfruttando il
principio della visione stereoscopica, cio a tre dimensioni, di rappresentare la zona
fotografata nei suoi minimi particolari, compreso landamento del rilievo.
Per carte a piccola scala, in cui si trascurano parecchi particolari, ci serve anche del
telerilevamento, cio di fotogrammi scattati da grandi altitudini per mezzo di satelliti
artificiali.
Ovviamente non tutto quello che compare nell'immagine fotografica viene trasferito
sulla carta, la chiarezza e la comprensione richiedono un'attenta opera di selezione e
semplificazione delle categorie di oggetti e fenomeni rilevati.
I simboli cartografici
Una carta geografica, oltre ad essere ridotta e approssimata, anche simbolica, perch
i vari elementi fisici ed antropici presenti sulla Terra, come rilievi, mari, fiumi, citt,
colture, ecc., vengono rappresentati con SEGNI CONVENZIONALI o con colori il cui
significato spiegato da una legenda apposta ai margini della carta.
Tra i simboli pi comuni meritano particolare attenzione quelli relativi alla
rappresentazione del rilievo.
Nelle vecchie carte i rilievi erano raffigurati in modo schematico con trattini disposti a
mucchi di talpa, che indicavano il grossolano profilo delle montagne osservate di
fianco, oppure con trattini sistemati a spina di pesce ai lati di una striscia bianca, che
indicava la direzione della dorsale montuosa.
Nelle carte moderne, invece, si ricorre al tratto forte, al tratteggio, allo sfumo, alle
tinte altimetriche e alle curve di livello.
Il tratto forte consiste in linee molto marcate, che con il loro aspetto sinuoso simulano
landamento delle catene montuose principali, diventando pi spesse l dove i rilievi
assumono maggiore estensione. Di solito sulla carta vengono anche segnate le quote
pi significative.
Il tratteggio consiste nel disporre affiancati dei trattini a forma di triangolo isoscele
allungato, orientati nel senso della massima pendenza, diventando quindi pi grossi e
pi fitti l dove il pendio pi ripido.
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Diagrammi e cartogrammi
I DIAGRAMMI1 consistono in rappresentazioni grafiche utili per il confronto immediato di
valori diversi, ad esempio, il numero di autoveicoli prodotti da ogni Casa automobilistica europea, oppure utili per illustrare l'andamento di un determinato fenomeno nel
tempo, ad esempio, l'andamento delle precipitazioni medie mensili in varie localit
italiane.
Comunemente si distinguono:
- i diagrammi lineari o a colonne, detti anche istogrammi, se esprimono il confronto
tra valori di uno stesso fenomeno mediante linee o colonne;
- i diagrammi areali o aerogrammi, se raffigurano un fenomeno per mezzo di figure
geometriche, che talvolta possono essere divise al loro interno in parti
proporzionali ai diversi aspetti del fenomeno rappresentato;
- e i diagrammi cartesiani, se indicano le variazioni di un fenomeno attraverso il
tempo, segnando sullasse delle ascisse i dati relativi al tempo e sullasse delle
ordinate i valori relativi al fenomeno considerato.
I CARTOGRAMMI sono rappresentazioni che, a differenza dei diagrammi, indicano la
distribuzione spaziale dei fenomeni e la loro varia intensit nelle diverse parti dell'area
considerata: si tratta, spesso, di vere e proprie carte tematiche.
Il tipo pi comune di cartogramma quello a mosaico, che con colori o tratteggi
diversi rappresenta le variazioni di un determinato fenomeno nell'ambito delle
ripartizioni amministrative (comuni, province, regioni, Stati, ecc.). I confini
amministrativi possono essere sostituiti da speciali linee, dette isolinee, le quali
raggruppano le unit territoriali che mostrano la stessa intensit del fenomeno.
Per alcuni fenomeni, per esempio la distribuzione della popolazione o di produzioni, si
preferisce usare il cartogramma a punti, che consiste nell'attribuire un certo valore ad
ogni punto di uguale grandezza, ad es. 100 abitanti per un punto piccolo, 1.000 per un
punto grande, ecc. Esso presenta una maggiore aderenza alla realt geografica, perch
consente di ubicare i punti l dove il fenomeno si verifica effettivamente. Esistono,
comunque, altri tipi di cartogrammi pi complessi, che possono rappresentare
contemporaneamente due o pi fenomeni.
Una particolare categoria di rappresentazioni, che non rientra n tra i diagrammi n tra
i cartogrammi, sono gli IDEOGRAMMI. Essi consistono in figure stilizzate che richiamano
immediatamente alla mente il fenomeno di cui si parla. Ad esempio, con navi di
grandezza diversa si pu rappresentare su di un planisfero la differente importanza
della flotta navale nei vari paesi del mondo oppure con botti di dimensioni variabili la
produzione di vino nelle singole regioni italiane.
Essa si compone di 277 fogli, di cui 8 sono doppi, con scala 1:100.000. Ogni foglio
viene diviso sistematicamente in 4 parti uguali, dette quadranti con scala 1:50.000; a
sua volta ogni quadrante diviso ancora in 4 parti uguali, che vengono denominate
tavolette con scala 1:25.000. L'area compresa in un foglio si aggira su 1.500 kmq,
quella contenuta in un quadrante corrisponde a quasi 375 kmq e quella raffigurata in
una tavoletta ammonta a 96 kmq. chiaro che i particolari riprodotti sulla carta
aumentano passando dai fogli ai quadranti e alle tavolette, perch diminuisce la
superficie che vi compresa. Talvolta le tavolette vengono divise in quattro parti
uguali, dette sezioni, indicate con le lettere A, B, C e D, e aventi scala 1:10.000, ma
con dimensioni grafiche leggermente superiori a quelle di un foglio.
Per poter distinguere tra loro i quattro tipi di carte sono state stabilite regole precise. I
fogli sono indicati con numeri arabi da 1 a 277, andando da N verso S; i quadranti di
ogni foglio sono contrassegnati con i numeri romani I, II, III e IV, cominciando da
quello in alto a destra e procedendo in senso orario; le tavolette si indicano in base alla
posizione che esse occupano rispetto al punto d'unione di tutte e quattro, cio NE, SE,
SO e NO; infine le sezioni sono contraddistinte con le lettere A, B, C e D, sempre
seguendo il senso orario e partendo da quella posta in alto a destra. La numerazione
progressiva dei fogli della Carta d'Italia alla scala 1:100.000 fatta procedendo da N a
S e spostandosi da W verso E, lungo uno stesso allineamento di fogli.
Le indicazioni che individuano le varie carte prendono il nome di estremi della carta.
Oltre che dai vari numeri e dalle diverse sigle, ogni carta contraddistinta anche da un
nome: quello relativo all'oggetto geografico pi importante rappresentato nella carta
stessa, come un centro abitato, un lago, un monte, ecc.
Fino alla met del nostro secolo le tavolette sono state pubblicate in bianco e nero; in
seguito, dopo essere state aggiornate, sono state redatte in tre colori, azzurro per
l'idrografia, bistro per l'orografia2, nero per gli altri elementi, e per alcune regioni
anche in cinque colori, verde per la vegetazione e rosso per le strade. A partire dal
1964 l'Istituto Geografico Militare sta pubblicando una nuova carta topografica con
scala 1:50.000; lintero territorio nazionale sar rappresentato in 652 carte, ciascuna
delle quali comprende una superficie di circa 600 kmq.
settore della geografia che studia la distribuzione dei rilievi sulla Terra
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