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Progettazione di un impianto sportivo con copertura in legno lamellare: aspetti strutturali e di prevenzione incendi

Facolt di ingegneria Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Civile Indirizzo


Strutture
Sintesi della Tesi di Laurea discussa il 10 Aprile 2013
Chiara Marsili Libelli

Progettazione di un impianto sportivo con copertura in legno lamellare:


aspetti strutturali e di prevenzione incendi
Introduzione
La presente tesi esamina la progettazione di un impianto sportivo del Comune di Firenze con copertura in
legno lamellare. Limpiego del materiale ligneo sta attualmente ricevendo una crescente attenzione per
diversi motivi tra i quali il buon comportamento sismico e la rapidit delle fasi di costruzione, per questo si
deciso di approfondirne lo studio.
Nella presente tesi, iniziata durante il periodo di tirocinio presso il competente ufficio tecnico del Comune
di Firenze, sono stati esaminati gli aspetti del progetto a livello strutturale e a livello di prevenzione incendi.
Lo scopo stato quello di progettare, a livello definitivo, una copertura in legno lamellare di un impianto
sportivo contenente una pista da pattinaggio che andr a sostituirne una datata e ormai quasi in disuso
nella zona del Galluzzo. Durante lo svolgimento del lavoro ci si confrontati con la realt locale e le
problematiche derivanti dalle autorizzazioni necessarie per la realizzazione dellopera.
Una volta presentato il progetto con le caratteristiche che deve possedere, sia per scelte progettuali sia per
questioni di omologazione alla normativa sportiva attualmente vigente, viene esposto il modello a cui viene
ricondotta la struttura per poterla studiare con lausilio di un programma agli elementi finiti.
Successivamente sono stati studiati i carichi a cui sottoposta la copertura lignea e la loro applicazione; si
analizzano le sollecitazioni derivanti dalle varie combinazioni di carico e con quelle pi gravose si verificano
gli elementi strutturali della copertura lignea e gli elementi metallici delle due facciate col rispetto delle
normative vigenti. Si passa quindi al dimensionamento dei collegamenti tra elementi lignei della copertura
e tra gli elementi metallici nelle due facciate in estremit. A conclusione del lavoro, vengono esaminati gli
aspetti legati alla prevenzione incendi dellintero impianto per assicurarsi che lopera finita fosse in regola
con le vigenti normative e quindi fruibile in totale sicurezza da parte degli utenti. Si allegano delle tavole
rappresentanti i risultati raggiunti sia come progettazione strutturale sia come analisi di prevenzione
incendi.

Figura 1 - Rendering della copertura della pista da pattinaggio

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Progettazione di un impianto sportivo con copertura in legno lamellare: aspetti strutturali e di prevenzione incendi

Scelte progettuali
Durante il tirocinio allinterno dellarea di Servizio Supporto Tecnico, Quartieri e Impianti Sportivi del
Comune di Firenze, stata avviata la progettazione di una copertura di una pista da pattinaggio. Il Comune
aveva come obiettivo quello di rinnovare e modificare la pista da pattinaggio che si trova al Galluzzo lungo
viale deTanini. Non si trattava di effettuare interventi su un impianto gi esistente ma di spostarlo e di
dotarlo di una copertura per renderlo maggiormente fruibile dagli utenti.

Figura 2 - Stato di progetto

Limpianto sportivo previsto costituito dalla pista da pattinaggio coperta completata da una palazzina
contenente i locali necessari alluso dellimpianto quali spogliatoi, servizi, uffici e locali tecnici.
La conformazione e il materiale della copertura sono stati scelti per i seguenti motivi: la forma, assimilabile
a una copertura cilindrica, stata scelta per motivi estetici e pratici; inoltre essa permette di ottenere una
notevole altezza libera contenendo i volumi favorendo cos il risparmio energetico per il riscaldamento degli
ambienti interni. La scelta del materiale ricaduta sul legno lamellare per svariate motivazioni, una di
queste la predisposizione del legno lamellare ad essere lavorato per ottenere travi ad asse curvo.
Lutilizzo di elementi lignei permette una notevole riduzione dei tempi di costruzione: una volta completata
la fondazione la costruzione della copertura consiste nella posa in opera dei vari elementi che arrivano in
cantiere gi predisposti per lassemblaggio tramite mezzi di unione meccanici.
In fase di progetto si tenuto conto dei pareri dei seguenti enti necessari per ottenere le autorizzazioni e
proseguire nelliter progettuale e costruttivo dellimpianto:
CONI, trattandosi di un impianto sportivo;
Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici,
perch la costruzione non sia di eccessivo impatto ambientale;
Autorit di Bacino in quanto il sito di costruzione si trova in prossimit del fiume Ema;
Vigili del Fuoco per quanto riguarda la progettazione della prevenzione incendi.
Sono sorte delle problematiche riguardo allautorizzazione da parte dellAutorit di Bacino dovute alla
vicinanza della costruzione al corso dacqua. Dapprima sembrava sufficiente progettare la copertura
completamente finestrabile su tutti i lati in modo che fosse di minimo impatto per leventuale deflusso
delle acque durante lesondazione del fiume. In seguito alle recenti alluvioni, che sono avvenute in Toscana
nel 2011, sono state costituite nuove disposizioni per ledilizia nelle aree a rischio idrogeologico che hanno
innalzato il livello di sicurezza richiesto nelle zone limitrofe ai corsi dacqua. La soluzione proposta
dallAutorit di Bacino affinch il progetto potesse andare avanti consiste nellinnalzare la quota della pista
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di pattinaggio di una quantit pari alla differenza tra laltezza di piena calcolata con un tempo di ritorno pari
a 200 anni e laltezza del piano di campagna. In questo modo lacqua esondata pu defluire al di sotto della
pista di pattinaggio, sostenuta da una serie di pilastri, e riversarsi in una cassa di espansione a valle
dellimpianto sportivo.
Limpianto sportivo
Loggetto di studio rientra nella categoria degli impianti sportivi di esercizio, di interesse sociale e
promozionale dellattivit sportiva non destinato allagonismo; le dimensioni in pianta della pista sono
comunque regolate dalla Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio, pari a 20 m di larghezza e 40 m di
lunghezza. Ai margini della pista prevista una recinzione alta 1,20 m dotata di corrimano continuo che
non deve possedere sporgenze verso linterno. Si prevede uno spazio intorno alla pista utile alla
circolazione degli utenti come spazio per il pubblico; questa zona deve essere di larghezza superiore a 1,50
m per consentirne la fruibilit anche da parte delle persone diversamente abili.

Figura 3 - Planimetria della pista da pattinaggio e palazzina annessa

Modellazione della struttura


Per la progettazione della copertura in esame la modellazione si articolata in due fasi: la prima stata
quella della scelta dello schema statico dei vari elementi, il passaggio da una struttura reale, per quanto
ancora da realizzare, a un modello ideale; la seconda consiste in una modellazione agli elementi finiti per
studiare la struttura con lausilio di un software.
Schematizzazione strutturale
La copertura composta da una struttura principale (travi curve in legno lamellare) ripetuta spazialmente
per coprire lintera superficie in pianta. Affinch queste strutture non siano indipendenti le une dalle altre
devono essere collegate tra loro da altri elementi, dei traversi in legno. Per contrastare le azioni esterne
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inoltre sono necessari dei controventi, scelti in acciaio della tipologia a croce di S. Andrea. Tutti questi
elementi, le travi lignee e i controventi sono analizzati una volta definite le loro caratteristiche fisiche, come
geometria e materiali, e statiche. E proprio su questultimo aspetto che si fonda la prima parte della
modellazione.
Per la struttura principale si sceglie una schematizzazione del tipo arco a tre cerniere costituito da travi
curve. I traversi di collegamento, anchessi in legno lamellare, sono schematizzati come travi
semplicemente incernierate sulle travi principali. Si prevedono due controventi, situati vicino alle estremit
della struttura, i cui diagonali sono costituiti da cavi di acciaio. Sulle pareti di facciata si prevedono montanti
con schema di incastro alla base e appoggio alle travi principali, mentre per i traversi orizzontali di facciata
si prevede uno schema uguale a quello dei travetti in copertura, quindi di trave doppiamente incernierata.
Modellazione agli elementi finiti
Una volta scelta la schematizzazione strutturale, la geometria e i materiali dei vari elementi possibile
iniziare una modellazione strutturale agli elementi finiti nel caso in esame svolto con lausilio del software
SAP2000.
La trave principale curva, che in prima ipotesi ha le dimensioni in sezione pari a 200x720 mm, viene
schematizzata come una trave a sezione costante ( unapprossimazione in quanto visibile nellimmagine
sottostante come vicino al piede la sezione subisca delle variazioni).
La trave, perfettamente simmetrica, ha un raggio di curvatura R1 = 14,35 m per la zona centrale, e R2 =
8,75 m per le zone terminali.

Figura 4 Trave principale curva

Tutti gli elementi sono importati in SAP come elementi frame: per gli elementi ad asse rettilineo questa
caratterizzazione risulta immediata, mentre per le travi principali risultato necessario effettuare un
passaggio intermedio: lasse dellarco viene discretizzato in modo tale da seguire landamento curvilineo
con elementi frame pi piccoli. Infine si completa la modellazione imponendo i vincoli alla struttura quali
cerniere alle basi delle travi principali ed in corrispondenza del colmo; cerniere agli estremi dei traversi in
copertura e in facciata e agli estremi degli elementi di controvento; i montanti sono incastrati alla base e
incernierati alla trave principale. Il modello finale a cui si arriva rappresentato in Figura 5 in cui possibile
notare la discretizzazione delle travi principali allo scopo di rappresentarne la curvatura utilizzando
elementi frame.

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Figura 5 - Modello tridimensionale in SAP2000

Analisi dei carichi


Inquadramento normativo
Per lanalisi dei carichi e le conseguenti verifiche delle sollecitazioni provocate da essi si fa riferimento a una
serie di normative sia italiane sia europee:
Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni, D.M. Infrastrutture 14 Gennaio 2008, e relativa Circolare
esplicativa del 2 Febbraio 2009 n 617/C.S.LL.PP.
CNR-DT 207/2008, 19 febbraio 2009, Istruzioni per la valutazione delle azioni e degli effetti del vento
sulle costruzioni.
Eurocodice 5, Progettazione delle strutture di legno, Parte 1-1: Regole generali Regole comuni e
regole per gli edifici UNI EN 1995-1-1 Marzo 2009.
Azioni sulla costruzione
I pesi propri degli elementi sono automaticamente calcolati dal programma una volta che sono state
definiti materiali e sezioni. Per quanto riguarda i pesi portati G2 in questi rientrano il peso del telo di
copertura e i relativi impianti, si associa ad essi un carico pari a 200 N/mq.
Il carico della neve calcolato e applicato come suggerito dalle Nuove Norme Tecniche sulle Costruzioni
secondo due casi: il primo il caso di neve uniforme e il secondo il caso di neve in presenza di vento e
viene schematizzato dalla normativa con due triangoli, come possibile notare dalla seguente immagine.

Figura 6 - Carico della neve secondo NTC2008

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Lazione del vento viene calcolata come descritto nelle Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni, con le
integrazioni derivanti dalle istruzioni dettate nella CNR 207/2008 in quanto pi dettagliate, riconducendo
lazione del vento ad una statica equivalente.
Seguendo le direttive della CNR sono stati studiati due diversi casi dellazione del vento: uno con direzione
perpendicolare al lato pi lungo della costruzione e uno perpendicolare al lato pi corto.

Figura 7 - Vento perpendicolare al lato lungo

Figura 8 - Vento perpendicolare al lato corto

La CNR indica il metodo di studio per entrambe le situazioni: per quanto riguarda il primo propone il caso di
copertura a volta cilindrica mentre per il secondo di edificio con copertura piana a base rettangolare.
Questi due casi presentano le maggiori differenze nel calcolo dei coefficienti di pressione esterna che
definiscono lincidenza della pressione del vento sulla costruzione. Definite le azioni del vento non si sceglie
la pi gravosa ma vengono considerate entrambe le situazioni in modo distinto anche nel calcolo delle
combinazioni di carico pi gravose.
Allinterno del programma la pressione del vento viene ricondotta a un carico lineare che insiste
direttamente sui frame delle travi principali a seconda dellarea di influenza interessata.
Azione sismica
La copertura in esame una struttura molto leggera, dato che costituita prevalentemente da legno
lamellare, ma di grande estensione. E ragionevole aspettarsi che lazione pi gravosa sulla struttura sia
quella del vento, in quanto incider su tutta la sua considerevole superficie; al contrario lazione sismica,
prevalente per strutture pi pesanti, passer in secondo piano. Si intende per dimostrare quanto esposto
conducendo unanalisi sismica, con il calcolo dellazione sismica e la sua applicazione al modello, ed
evidenziare come le sollecitazioni provocate da essa siano effettivamente inferiori a quelle delle altre
condizioni di carico.
Per il confronto con le altre azioni si reputa sufficiente andare a studiare soltanto uno stato limite ultimo
dellazione sismica, lo stato limite di salvaguardia della vita.
Lo studio degli effetti dellazione sismica viene condotto mediante unanalisi dinamica lineare; le fasi da
eseguire sono due:
si effettua, attraverso il software SAP, unanalisi modale con la quali si determinano i modi di
vibrare della costruzione;
si calcolano gli effetti dellazione sismica, rappresentata dagli spettri di risposta di progetto,
per ciascuno dei modi di vibrare individuati nellanalisi modale e se ne combinano gli effetti.
Lazione sismica calcolata con i criteri esposti nella Nuova Normativa, gli spettri di risposta di progetto
ultimi sono stati calcolati con lausilio del file excel Spettri NTCver.1.0.3 scaricabile gratuitamente dal sito
del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.
Il valore del fattore di struttura per le costruzioni in legno con lo schema statico presentato
precedentemente ricavabile in normativa nel capitolo dedicato alla progettazione sismica: per strutture
isostatiche si assegna un fattore di struttura q0 pari a 1,5. Si assume un valore q=q0*KR in cui KR pari
allunit per costruzioni regolari in altezza. Il fattore di struttura quindi pari a 1,5.
Ricavati gli spettri di progetto, per il confronto che si scelto sufficiente quello relativo allo stato limite di
salvaguardia della vita, si inseriscono nel programma SAP e il programma calcola le sollecitazioni sismiche.
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Combinazioni di carico agli SLU


Per determinare le combinazioni di carico si devono tener presenti sia le direttive delle Nuove Norme
Tecniche sia le regole esposte allinterno dellEurocodice dedicato alle costruzioni in legno. Scrivendo le
combinazioni si tiene conto dellinfluenza della durata del carico e dellumidit sulle propriet di resistenza
e di rigidezza degli elementi lignei attraverso i coefficienti kmod.
La combinazione fondamentale per gli stati limite ultimi e la combinazione sismica sono riportate di
seguito:

Si ottengono combinazioni agli stati limite ultimi permanenti, di breve durata e istantanee dove i
coefficienti sono quelli dettati dalle NTC2008. Non possibile eseguire un inviluppo di queste combinazioni
in quanto per ognuna di esse, in funzione della rispettiva durata del carico, le resistenze di calcolo si
modificano al variare del coefficiente kmod. Per ottenere direttamente dal programma linviluppo di tutte
queste combinazioni si effettua unoperazione semplicemente matematica in modo che tutti i risultati siano
tra loro comparabili: invece che moltiplicare kmod per i valori delle resistenze caratteristiche, si dividono i
valori della sollecitazioni per kmod, in questo modo le sollecitazioni delle varie combinazioni possono essere
inviluppate.
Combinazioni di carico agli SLE
I controlli agli stati limite di esercizio per strutture lignee sono due: una sulle deformazioni istantanee e
laltra sulle deformazioni a tempo infinito. Entrambe vengono calcolate sulla combinazione di carico rara
data dalla formula seguente:
Delle azioni presenti nella combinazione rara per soltanto quelle permanenti G1, G2 e una quota parte
delle Qk producono effetti viscosi. La deformazione viscosa a tempo infinito sotto un carico agente in modo
costante nel tempo proporzionale alla deformazione istantanea attraverso il coefficiente kdef.

Dimensionamento degli elementi


Una volta dimostrato che le sollecitazioni derivanti dagli stati limite ultimi comprendenti le azioni del vento
e della neve sono pi gravosi delle combinazioni sismiche, come si vede a titolo di esempio nelle immagini
riportate di seguito, si procede al dimensionamento degli elementi con le sollecitazioni derivanti dalla
combinazione pi gravosa degli SLU.
Confronto di M3 di SLU e di SLVx

Confronto di N di SLU e di SLVx


200

-150
M3 (kNm)

150
N (kN)

-100
SLU N
SLVx N

-50

SLU M3

50

SLVx M3

0
0

100

10

15

20

-50

Frame

Figura 9 - Sforzo normale delle combinazioni SLU e SLVx in un


singolo arco

10

20

Frame

Figura 10 - Momento flettente delle combinazioni SLU e SLVx


in un singolo arco

Verifica degli elementi


Le verifiche degli elementi strutturali sono condotte secondo le direttive dellEurocodice 5 con il rispetto
delle prescrizioni delle Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni 2008.
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Lo stato tensionale a cui sono soggette le travi principali essenzialmente quello di sforzo normale e di
momento flettente nel piano dellarco.
Le verifiche agli stati limite ultimi vengono effettuate sugli elementi lignei con le sollecitazioni derivanti
dallanalisi con SAP2000 dallinviluppo delle combinazioni agli stati limite ultimi pi gravosi in cui viene
tenuto in conto il fattore kmod. Per quanto riguarda gli elementi metallici invece essi sono verificati con le
sollecitazioni derivanti dallinviluppo delle combinazioni agli stati limite ultimi senza considerare il fattore
kmod. Il controvento viene studiato separatamente come trave reticolare piana sul quale agiscono le azioni
di vento di trascinamento e di facciata e le azioni di instabilizzazione. Oltre ad essere stato verificato agli
stati limite ultimi stata verificata anche la sua deformabilit massima.
Gli elementi lignei sono stati sottoposti alle verifiche, come indicato dallEurocodice 5, di pressoflessione,
tensoflessione, di stabilit e di taglio; le verifiche pi dimensionanti sono state quelle riguardanti le tensioni
che insorgono nelle travi curve. E stato necessario infatti aumentare le dimensioni in sezione della trave
curva da 200x720 a 220x760 mm per soddisfare la verifica riguardante le tensioni di trazione ortogonale
alla fibratura: questa infatti una rottura di tipo fragile che deve essere assolutamente evitata.
Gli elementi in facciata metallici sono stati dimensionati seguendo le indicazioni riguardanti le costruzioni
metalliche proposte dalle NTC2008.

Dimensionamento dei collegamenti


Particolare attenzione stata riservata alla progettazione dei collegamenti, questi infatti permettono alla
struttura di funzionare nel modo in cui stata progettata. Nonostante sia stato dimostrato che le
sollecitazioni sismiche non siano gravose tanto quanto quelle derivanti dagli stati limite ultimi, si cerca di
dare alla struttura nel suo complesso un comportamento pi duttile possibile con alcuni accorgimenti. Nelle
strutture lignee la capacit di dissipare energia pu essere raggiunta attraverso lutilizzo di giunti realizzati
con mezzi di unione meccanici che consentono di ottenere un notevole comportamento plastico da parte
del giunto stesso. Tale comportamento dissipativo pu essere ricondotto principalmente a due meccanismi
che nascono durante le deformazioni del giunto:

Il rifollamento del legno intorno ai connettori;


La plasticizzazione dei connettori metallici.

Questi due meccanismi, se combinati, permettono di raggiungere un comportamento duttile e dissipativo


indispensabile per la resistenza allazione sismica; le unioni esposte in seguito sono state progettate
tenendo sempre presente questi aspetti. Le unioni dimensionate con questi criteri seguono le direttive di
calcolo dellEurocodice 5 nel capitolo dedicato alle unioni acciaio legno al paragrafo 8.2.3.
Il procedimento seguito per il dimensionamento delle unioni consiste nel calcolare la capacit portante
caratteristica del singolo mezzo di unione per singolo piano di taglio, riportarlo a capacit portante di
progetto per il singolo mezzo di unione e confrontarlo con la sollecitazione di progetto che insiste sul
singolo mezzo di unione. Le distanze rispettate tra i mezzi di unione metallici e tra questi e i bordi degli
elementi lignei sono quelli indicati dallEurocodice 5.
Si prevedono due cerniere di tipo diverso per le travi principali: una al piede del semiarco e laltra nella
zona di colmo con delle unioni del tipo legno- acciaio- legno con piastra interposta e utilizzo di spinotti e
bulloni. I traversi sono collegati alla trave principale per mezzo di una piastra interposta al loro interno
fissata con spinotti che a sua volta collegata alla trave principale con del bulloni; gli elementi di
controvento convergono nella stessa unione grazie allaggiunta di unulteriore piastra.
I tubolari quadri in facciata sono collegati tra loro mediante unioni bullonate, questi collegamenti vengono
poi coperti con degli elementi carter per motivi estetici. I montanti e i traversi sono connessi alla trave
principale inserendosi, per mezzo di una piastra ad essi saldata, in un alloggiamento predisposto allinterno
delle travi stesse.
Tutte le unioni sono riportate con i loro particolari e le caratteristiche degli elementi che le compongono
nelle tavole allegate.
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Progettazione della sicurezza Prevenzione incendi


Nella progettazione della prevenzione incendi vengono presi in considerazione diversi scenari di rischio per
interpretare sia lorigine dellincendio sia il comportamento degli utenti in situazione di pericolo e di panico
e per progettare, conseguentemente ad essi, un corretto e semplice sistema di evacuazione verso lesterno
della struttura. Trattandosi di un impianto sportivo contenente una pista da pattinaggio su pattini a rotelle
la quasi totalit dello spazio interno alla struttura sar per lo pi vuoto: la probabilit che lorigine
dellincendio possa avvenire allinterno dellimpianto quindi estremamente bassa, i locali in cui pi
probabile linnesco dellincendio sono i locali tecnici allinterno della palazzina dove prevista la presenza
di una caldaia per la produzione di calore per il riscaldamento dellaria.
Inquadramento normativo
Le normative a cui si fa riferimento sono quelle relative alla prevenzione incendi:
D.P.R. del 1 agosto 2011, n.151 Regolamento recante semplificazione della disciplina dei
procedimenti relativi alla prevenzione degli incendi a norma dellarticolo 49, comma 4quater, del decreto-legge 31 maggio 2010, n.78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30
luglio 2010, n.122, pubblicato nella G.U. n.221 del 22 settembre 2011, e relativi allegati.
Decreto del Ministro dellinterno 9 marzo 2007 Prestazioni di resistenza al fuoco delle
costruzioni nelle attivit soggette al controllo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco,
pubblicato nella G.U. n.74 del 29/03/2007 Suppl. ord. N. 87.
Decreto Ministeriale 18 marzo 1996 Norme di sicurezza per costruzione e lesercizio degli
impianti sportivi ,pubblicato nella G.U. n.85 Suppl. Ord. Del 11/04/1996, coordinato con le
modifiche e le integrazioni introdotte dal Decreto Ministeriale 6 giugno 2005.
Decreto Ministeriale 19 agosto 1996 Approvazione della regola tecnica di prevenzione
incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio dei locali di intrattenimento e di
pubblico spettacolo, pubblicato nella G. U. n.214 il 12 settembre 1996.
Prevenzione incendi
Si riporta di seguito lo schema su cui si basata la valutazione del rischio della struttura in esame e la
conseguente progettazione antincendio:
1. Ricerca nelle normative italiane attualmente in vigore: consiste nel cercare se lattivit in
esame soggetta ai controlli di prevenzione incendi e di conseguenza quali requisiti deve
possedere;
2. Valutazione del carico dincendio per valutare il rischio dincendio e della richiesta di
prestazione nella specifica struttura;
3. Calcolo dellaffollamento allinterno dellimpianto;
4. Progettazione della protezione attiva e passiva necessarie.
Le piste da pattinaggio rientrano nella categoria pi generale indicata come locali di spettacolo e di
intrattenimento in genere, impianti e centri sportivi, palestre, sia a carattere pubblico che privato, con
capienza superiore a 100 persone, ovvero di superficie lorda in pianta al chiuso superiore a 200 mq
classificate come attivit 65 nellallegato 1 del D.P.R. 151/2011. Appartenere a unattivit classificata
significa dover rispondere a dei controlli da parte del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. I controlli
consistono nellesame a cui vengono sottoposti i progetti depositati, nelle visite tecniche e nelle verifiche
delle condizioni di sicurezza antincendio da parte dei Vigili del Fuoco.
Valutazione del carico dincendio e della richiesta di prestazione
Per valutare le prestazioni di resistenza al fuoco che deve possedere lattivit in esame, non avendo trovato
in normativa indicazioni pi specifiche, si ricorso al D.M. 09/03/2007 il quale stabilisce i criteri per il loro
calcolo.
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Nel calcolo del carico dincendio specifico di progetto per il compartimento contenente la pista da
pattinaggio necessario porre attenzione al fatto che la struttura ha elementi strutturali in legno lamellare,
il quesito quindi se e come considerare questi elementi. La circolare al D.M. 09/03/2007, Prot. N.
P414/4122 sott. 55 del 28 marzo 2008, fornisce una risposta a questo quesito e indica i seguenti passaggi
da compiere:
1. Determinare la classe del compartimento prescindendo inizialmente dalla presenza degli
elementi strutturali lignei;
2. Calcolare lo spessore di carbonizzazione degli elementi lignei corrispondente alla classe
determinata, adottando come valori di riferimento della velocit di carbonizzazione, quelli
contenuti nellEurocodice 5;
3. Determinare definitivamente la classe del compartimento, tenendo anche conto del carico
dincendio specifico relativo alle parti di elementi lignei corrispondenti allo spessore di cui al
punto 2 che hanno partecipato alla combustione.
Il carico dincendio specifico, nel caso in esame, che si ottiene al primo e al terzo punto resta sempre sotto
la soglia di 200 MJ/mq che corrisponde a una classe di resistenza al fuoco pari a 15 necessaria per garantire
il livello III.
La classe R15 coerente con le scelte progettuali compiute, al di sopra di essa sarebbe stato necessario
sostituire ai controventi metallici dei controventi lignei, rivedere gli elementi in facciata e modificarli in
elementi lignei e proteggere le connessioni dallazione del fuoco.
Calcolo dellaffollamento
Per il calcolo dellaffollamento presente allinterno dellimpianto sportivo sono state percorse due strade:
da una parte si effettuata una ricerca nelle normative attualmente vigenti per trovare indicazioni il pi
possibile attinenti al caso studio, dallaltra stata fatta una considerazione su quante persone possono
trovarsi allinterno della struttura aiutandosi con ragionamenti grafici. Come verr esposto in seguito
entrambe le vie hanno portato a risultati confrontabili tra loro e, a favore di sicurezza, stata scelto il
numero maggiore pari in definitiva a 325 persone.
Misure di prevenzione incendi protezione passiva
Le scelte riguardanti la protezione passiva comprendono la strutturazione e lo studio delle vie di esodo, la
compartimentazione delle strutture che limitano la propagazione dellincendio, nonch laccessibilit degli
automezzi di soccorso.
Una volta controllata laccessibilit dei mezzi dei Vigili del Fuoco si deciso di compartimentare i locali con
maggiore rischio di incendio, cio il locale caldaia, secondo quanto indicato dalla relativa normativa Decreto
del Ministero dellInterno del 12 aprile 1996 Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per
la progettazione, la costruzione e lesercizio degli impianti termici alimentati da combustibili gassosi. Si
prevede una compartimentazione con pareti REI120 dei locali tecnici, con accessi esclusivamente
dallesterno e porte anchesse rispondenti al suddetto Decreto.
Sistema di vie di uscita
Limpianto, nella sua totalit, deve essere provvisto di un sistema organizzato di vie di uscita dimensionato
in base alla capienza in funzione della capacit di deflusso e dotato di almeno due uscite. La larghezza di
ogni uscita e via duscita deve essere non inferiore a 2 moduli, corrispondenti a 1,20 m. La larghezza
complessiva delle uscite, per gli impianti al chiuso, deve essere dimensionata per una capacit di deflusso
non superiore a 50, pari a 1,20 m ogni 100 persone. Una misura importante da tenere presente nella
progettazione delle vie di esodo quello della lunghezza massima dei percorsi di uscita che non deve
superare i 40 m. In base allaffollamento calcolato precedentemente limpianto deve essere dotato almeno
di 4 moduli, ognuno di 1,20 m. Si sceglie di disporre un numero maggiore di uscite di sicurezza rispetto alla
quantit minima calcolata per favorire la scelta, da parte degli occupanti, delluscita pi vicina da
raggiungere per mettersi in salvo. Tutte le uscite presenti misurano 2,40 m di larghezza, il requisito dei
moduli necessari soddisfatto in quanto pari a 24. Le porte previste situate sulle vie di uscita si aprono nel
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verso dellesodo a semplice spinta a due battenti. Tutte le porte saranno dotate di maniglione antipanico a
barra orizzontale a spinta rispondente agli standard delle UNI EN 1125:2002.
La scelta della disposizione delle uscite di sicurezza si sviluppata contemporaneamente allo studio dei
percorsi di esodo dalla struttura: la misura massima di questi percorsi fissata pari a 40 m, per verificare
che venga rispettata sono stati ipotizzati i percorsi possibili effettuati dagli utenti della struttura con punto
di partenza ipotetico e punto di arrivo alluscita di sicurezza pi vicina come viene mostrato nelle tavole
allegate.
Misure di prevenzione incendi protezione attiva
La protezione attiva quella che permette di limitare la diffusione dellincendio e che favorisce la sua
estinzione come ad esempio la presenza di estintori e di naspi antincendio. Si prevede linstallazione di
estintori portatili e di naspi.
Gli estintori portatili con capacit estinguente non inferiore a 13A - 89B previsti sono pari a 5 disposti nel
compartimento della pista da pattinaggio nel modo pi uniforme possibile; se ne prevedono altri due
allinterno della palazzina e uno per ogni locale tecnico di capacit estinguente superiore pari a 21A 89BC.
Oltre agli estintori si prevede linstallazione di due naspi allinterno del compartimento della pista da
pattinaggio disposti in modo diametralmente opposto in modo da coprire lintera superficie, rispondenti
alle direttive riportate nel decreto ministeriale del 18 marco 1996.
Segnaletica di sicurezza
Le vie di esodo e i dispositivi di sicurezza sono resi ben visibili da una adeguata segnaletica di sicurezza
mediante lutilizzo di cartelli di cui stata verificata la visibilit allinterno dellimpianto.
Si riporta nelle seguenti tabelle la segnaletica prescelta.
Segnaletica di esodo

Uscita di sicurezza sottostante 38x18 cm

Frecce direzionali 40x40

Segnaletica di sicurezza

Estintore portatile 40x40 cm

Naspo 40x40

Verifica a caldo della struttura


Per completare lo studio degli aspetti legati alla sicurezza dal punto di vista di prevenzione incendi
necessario studiare il comportamento della struttura nel caso di incendio. Per valutare la resistenza della
struttura sotto lazione del fuoco lEurocodice 5 fornisce un metodo semplificato che consiste nel definire
una condizione di carico eccezionale, quella dincendio, e di verificare la resistenza degli elementi lignei. Per
inserire le travi in legno in un contesto di incendio viene fornito un metodo denominato Metodo della
sezione ridotta in cui si valuta la resistenza degli elementi dotati di una sezione di dimensioni pi piccole
rispetto a quelle reali per tener conto della carbonizzazione delle parti pi esterne delle travi. Le modalit di
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Progettazione di un impianto sportivo con copertura in legno lamellare: aspetti strutturali e di prevenzione incendi

riduzione della sezioni sono indicate dal metodo stesso e sono strettamente legate alla resistenza al fuoco
che deve possedere la struttura definita nei paragrafi precedenti.
La combinazioni eccezionale di azioni data dalla seguente espressione:

Gli elementi strutturali hanno una sezione ridotta ma sono dotati di una resistenza maggiore, la normativa
impone di riferirsi alla resistenza f20 (resistenza al frattile del 20% delle resistenze) e la condizione di carico
a cui sono sottoposti meno gravosa in quanto, applicando i coefficienti della normativa italiana NTC2008
nellequazione sopra riportata, tra le azioni da considerare non compaiono n il vento n la neve.
La verifica a caldo consiste nel ripercorrere le verifiche descritte precedentemente nel dimensionamento
della struttura dove le resistenze sono aumentate, le sezioni degli elementi strutturali lignei diminuiti e la
condizione di carico eccezionale meno gravosa di quella utilizzata per il dimensionamento della struttura. Il
risultato che tutte le verifiche sono soddisfatte.

Bibliografia
Battistini B. Strutture in legno in zona sismica. Tesi di Laurea Specialistica in Ingegneria Civile, Facolt di
Ingegneria, Universit di Bologna, (A.A.2009-2010).
Ceccotti A., Follesa M., Lauriola M.P. (2006). Le strutture di legno in zona sismica Criteri e regole per la
progettazione ed il restauro, II ediz.; CLUT, Torino.
Lauriola M. P., Dispense del corso di Costruzioni in Legno per lUniversit degli Studi di Firenze,
(A.A.2010/2012).
Murru M., Progettazione strutturale e cantierizzazione della copertura in legno lamellare di un campo da
basket. Tesi di Laurea in Ingegneria Civile, Facolt di Ingegneria, Universit di Firenze, (A.A.2011-2012).
Piazza M., Tomasi R., Modena R. (2005). Strutture in legno, Hoepli, Milano.

Normativa tecnica consultata


CNR-DT 207/2008, 19 febbraio 2009, Istruzioni per la valutazione delle azioni e degli effetti del vento sulle
costruzioni.
D.M. 14 giugno 1989 n.236 Prescrizioni tecniche necessarie a garantire laccessibilit, ladattabilit e la
visibilit privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e
delleliminazione delle barriere architettoniche Pubblicato in suppl. ord. Alla G.U. n.145 del 23 giugno
1989.
D.P.R. del 1 agosto 2011, n.151 Regolamento recante semplificazione della disciplina dei procedimenti
relativi alla prevenzione degli incendi a norma dellarticolo 49, comma 4-quater, del decreto-legge 31
maggio 2010, n.78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n.122, pubblicato nella G.U.
n.221 del 22 settembre 2011, e relativi allegati.
Decreto del Ministero dellInterno del 12 aprile 1996 Approvazione della regola tecnica di prevenzione
incendi per la progettazione, la costruzione e lesercizio degli impianti termici alimentati da combustibili
gassosi.
Decreto del Ministro dellinterno 9 marzo 2007 Prestazioni di resistenza al fuoco delle costruzioni nelle
attivit soggette al controllo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, pubblicato nella G.U. n.74 del
29/03/2007 Suppl. ord. N. 87 e relativa circolare Prot. N. P141/4122 sott. 55 del 28 Marzo 2008.
Decreto Legislativo del Governo n.493 del 14 agosto 1996 Attuazione della direttiva 92/58/CEE
concernente le prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e/o di salute sul luogo di lavoro.
Decreto Ministeriale 18 marzo 1996 Norme di sicurezza per costruzione e lesercizio degli impianti
sportivi ,pubblicato nella G.U. n.85 Suppl. Ord. Del 11/04/1996, coordinato con le modifiche e le
integrazioni introdotte dal Decreto Ministeriale 6 giugno 2005.
Decreto Ministeriale 19 agosto 1996 Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la
progettazione, costruzione ed esercizio dei locali di intrattenimento e di pubblico spettacolo, pubblicato
nella G. U. n.214 il 12 settembre 1996.

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Progettazione di un impianto sportivo con copertura in legno lamellare: aspetti strutturali e di prevenzione incendi

FIHP, Regolamento per lomologazione degli Impianti per il Pattinaggio Artistico, Approvato dal Consiglio
Federale il 17/07/2009, Con Delibera 92/2009; Aggiornato dal Consiglio Federale il 05/03/2010; Aggiornato
dal Consiglio Federale il 23/03/2012 Con Delibera 23/2012.
Norme CONI per lImpiantistica Sportiva, Approvate con deliberazione del Consiglio Nazionale del CONI n.
1379 del 25 giugno 2008.
Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni, D.M. Infrastrutture 14 Gennaio 2008, e relativa Circolare
esplicativa del 2 Febbraio 2009 n 617/C.S.LL.PP.
UNI EN 1125:2002 Accessori per serramenti Dispositivi antipanico per uscite di sicurezza azionati
mediante una barra orizzontale Requisiti e metodi di prova.
UNI EN 1995-1-1:2009 Eurocodice 5, Progettazione delle strutture di legno, Parte 1-1: Progettazione
strutturale contro lincendio.
UNI EN 1995-1-2:2004 Eurocodice 5, Progettazione delle strutture di legno, Parte 1-1: Regole generali
Regole comuni e regole per gli edifici
UNI EN ISO 1716:2005 Prove di reazione al fuoco dei prodotti da costruzione Determinazione del potere
calorifico.

Siti internet consultati


http://www.coni-toscana.it/impianti
http://www.cslp.it/cslp/index.php?option=com_content&task=view&id=75&Itemid=20
http://www.dica.unict.it/users/aghersi/Testi/Legno/Legno%20lamellare.pdf
http://www.domusweb.it/it/news/una-palestra-ad-archi/
http://www.fihp.org/main/index.php
http://www.holzalbertani.it/
http://www.prevenzioneincendi.it
http://www.promolegno.com/
http://www.rothoblaas.com/it/it/prodotti/#p.catalogo.catalogo-rothofixing
http://www.sindirvvf.it/Documenti/Norme/Pocket%20Norme/Regole_tecniche_PI/Resistenza%20al%20fuo
co%20e%20Carico%20d'incendio.htm
http://www.soltechonline.com/

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