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La prima guerra mondiale

Le cause scatenanti della prima guerra mondiale furono


molteplici. Lattentato di Sarajevo del 28 luglio 1914 scateno la
durissima reazione dellAustria e la risposta militare prima della
Russia, poi della Germania quindi della Francia e della Gran
Bretagna, non fu lautentica causa della guerra; fu sicuramente un
evento drammatico e inatteso ma in realt fu solo un pretesto. Gi
alla fine dellOttocento lequilibro politico europeo era andato
vicino a frantumarsi con una continua sfida fra le potenze europee,
ciascuna delle quali tendeva dimporre il proprio dominio in
campo politico ed economico, conquistando territori extraeuropei,
assicurandosi il controllo di materie prime fondamentali per lo
sviluppo industriale, legando a s governi di paesi africani o
asiatici. Allinizio del XX secolo il primato navale britannico era
davvero incontestabile. Nel 1906, tuttavia, lequilibrio militare del
continente, che si basava sullo strapotere della Gran Bretagna e la
debolezza degli altri, era venuto meno. La Germania sempre pi
decisa a conquistare un un posto al sole sulla scena mondiale,
aveva deciso di avviare la costruzione di una flotta navale
allaltezza delle proprie ambizioni imperialiste: i cantieri baltici
avevano allora cominciato a sfornare corazzate e incrociatori in
grado di competere con le temibili dreadnought ultimo ritrovato
dellingegneria navale britannica. Londra aveva interpretato i
segnali provenienti dalla Germania come una sfida e un attentato
alla sua supremazia. Nel volgere di pochi anni, ci si era tradotto
in unimpressionante e inarrestabile corsa al riarmo, che ben
presto aveva coinvolto anche altre potenze. La corsa agli
armamenti fu perci motivata anche da forti interessi economici.
Per i grandi gruppi dellindustria meccanica e siderurgica essa
rappresent un ottima occasione per incrementale enormemente i
propri profitti. Lo stato chiedeva di produrre armi per rafforzare la

potenza della nazione; le industrie, grazie alle domanda di armi da


parte dello stato, si arricchivano sempre di pi e ci non faceva
accentuare la competizione fra gli stati. Come abbiamo detto il 28
Giugno 1914, durante una visita a Sarajevo larciduca Francesco
Ferdinando, erede al trono austro-ungarico, e sua moglie furono
uccisi in un attentato. La reazione dellAustria fu molto dura: il 5
luglio una delegazione austriaca si rec a Berlino per assicurarsi
lappoggio dellimpero tedesco. Questultimo lo concesse. Vienna
non si preoccup di avvisare lItalia laltro membro della triplice
alleanza del 1882. Il 23 luglio il governo austriaco rivolse un
severo ultimatum alla Serbia. Alla Serbia si chiedeva di condurre
uninchiesta allinterno del movimento nazionalista e si esigeva
che alle indagini sullattentato partecipassero anche autorit
austriache. Per di pi si lasciavano solo 48 ore per decidere. Il 25
luglio la Serbia accett quasi interamente lultimatum, ma chiese
ulteriori approfondimenti su questioni specifiche. In tal modo
affidando allAustria la responsabilit di uneventuale scoppio
della crisi. Il 28 luglio lAustria dichiaro guerra alla Serbia. Il 30
luglio la Russia decise la mobilitazione generale in difesa dei
fratelli slavi della Serbia. La Germania il 1 agosto dichiar guerra
alla Russia e il 3 agosto ala Francia; il 4 agosto la Gran Bretagna
dichiar guerra alla Germania Austria. Ben prima che la guerra
divampasse, il generale tedesco von Schlieffen aveva messo a
punto un piano per invadere la Francia basato sullaggressione
repentina del Belgio e una marcia altrettanto veloce verso Parigi.
Nei calcoli dello stato maggiore tedesco questa guerra-lampo
avrebbe dovuto comportare pochi giorni di durissimi
combattimenti e perdite relativamente limitate. Le ottimistiche
previsioni tedesche, tuttavia, andarono incontro a una clamorosa
smentita: il Belgio (una nazione neutrale) oppose s una resistenza
modesta, che per si rivel sufficiente perch i francesi riuscissero
a organizzare la linea difensiva. Le truppe schierate al confine con

la Germania vennero precipitosamente richiamate disposte sul


nuovo fronte, dove si un a loro un corpo di spedizione britannico
giunto a dare man forte allalleato francese. Nonostante il
sostanziale fallimento della strategia della guerra-lampo, i tedeschi
mostrarono un evidente superiorit militare: lavanzare verso
Parigi procedeva rapidamente e lesito della guerra sembrava
ormai deciso. Il generale francese Joffre dovette ripiegare su una
strategia difensiva assestandosi sulla linea del fiume Marna. Da
quel fronte, una volta arrestata lavanzata tedesca, scaten una
controffensiva che dissolve una volta per sempre lillusione della
guerra-lampo. I francesi infatti, infatti, si erano rilevati avversari
tenaci e i russi avevano perso liniziativa nella Prussia orientale e
nella Galizia austriaca prima del previsto, costringendo i comandi
tedeschi e dislocati alcune divisioni sui nuovi fronti. Ci fu cos una
svolta strategica una lunga e sfibrante guerra di posizione. Era
nato il fronte occidentale ed era cominciato lincubo della guerra
di trincea: tra luglio e agosto morirono circa 500 000 soldati.
Lingresso della Turchia e Bulgaria a fianco della Germania
rafforz notevolmente le truppe austro-tedesche sul fronte
orientale, almeno fino a quando fra il 1916 e il 1917, Romania e
Grecia decisero di schierare dalla parte dellintesa. La Russia non
era in grado di reggere il peso di una guerra lunga e cos
impegnativa: le industrie, si fermarono una dopo laltra; le
comunicazioni ferroviarie, scarseggiando il carbone, finirono nel
caos; infine, a causa della forzata assenza di milioni di contadini
chiamati sotto le armi, le produzioni agricole furono, per alcuni
anni, disastrose e ci provoc un immediata penuria di viveri.
Tutto questo gener allinterno del paese una notevole tensione
sociale, che gi alla fine del 1915 esplose in numerosi scioperi,
che gi alla fine del 1915 esplose in numerosi scioperi duramente
repressi dallesercito. LItalia nel 1914 era alleata con Germania e
Austria-Ungheria, paesi con cui formava la Triplice alleanza.

Depretis aveva stretto questa alleanza con gli imperi centrali


perch coloniale francese in Nord Africa rappresentava un
ostacolo insormontabile per gli interessi italiani nel Mediterraneo.
Il successore di Depretis, Francesco Crispi aveva rinsaldato
lalleanza. La Triplice aveva un carattere esplicitamente difensivo;
i partner erano obbligati a intervenire solo in caso di aggressione
subita, non provocata. Ma dal momento che era Austria a
dichiarare guerra alla Serbia, il debole governo Salandra,
formatosi alla caduta del governo Giolitti, pot sottrarsi
dallabbraccio mortale con Vienna e Berlino. Il movimento
operario socialista confermava le sue posizioni tradizionalmente
pacifiste e internazionaliste. La guerra, per i socialisti, esprimeva
il conflitto fra le borghesie capitaliste nazionali in un momento
particolarmente acuto della contesa, interimperialistica. Esaltava la
solidariet fra i lavoratori sfruttati di tutti i paesi,
indipendentemente dalla loro nazionalit. La posizione dei
cattolici di fronte alla guerra fu molto complessa, allumanesimo
cristiano ripugnava la guerra in s per s, tanto pi se combattuta
per meschini interessi imperialistici. I cattolici videro neutralismo
la sola risposta praticabile e il papa Benedetto XV condann
irrevocabilmente la guerra bollandola come una inutile strage.
Vi era tuttavia anche una minoranza interventista in cui militavano
intellettuali e uomini politici democrati e socialisti, come lex
socialista Leonida Bissolati, Gaetana Salvemini, Mussolini e
uomini apertamente conservatori. Gli intervenisti democratici
consideravano la guerra un mezzo, uno strumento, il solo
impugnabile nella sfida storica che opponeva la libert
rappresentata dalle nazioni liberali e democratiche, alle barbarie,
rappresentata dai regimi autoritari dellEuropa centrale. Nel 1914
allordine del giorno cerano Trento e Trieste (le terre irredente),
la cui integrazione nel territorio italiano avrebbe finalmente
scritto la parola fine allepopea risorgimentale. La maggior parte

degli italiani guardava alla guerra con un impulsa morale e di


dissenso politico. La classe dirigente liberale, invece seguiva con
preoccupazione levolvessi della vicenda. Il governo avvertiva
sempre di pi la pressione dei gruppi industriali che dalla
partecipazione alla guerra avrebbero tratto grandi vantaggi
economici. Tutte le industrie legate in qualche modo alle
commesse militari, infatti avrebbero enormemente beneficiato
della costante domanda statale di armi. Nei messi convulsi
compresi tra luglio 1914 e maggio 1915 le diplomazie dellintesa e
degli imperi centrali cercarono in ogni modo di convincere il
governo di Roma a entrare in guerra a loro fianco. Lintesa ebbe la
meglio perch, con il patto di Londra, mise nel piatto, lespansione
dellegemonia italiana nel mar Adriatico (Trieste, Gorizia, lIstria
fino al Quarnaro ma senza fiume, la Dalmazia e la base albanese
di Valona, il protettorato sullAlbania e il Dodecaneso) e il
definitivo consolidamento della frontiera nord-orientale (Trentino
e Tirolo cisalpino fino al Brennero) concessioni che limpero
austriaco non poteva nemmeno prendere in considerazione.
Lintesa sembrava soddisfare le aspirazioni massime dei
nazionalisti italiani pi radicali, interessati allespansione
dellItalia nel mediterraneo orientale. Il 3 maggio il governo
dichiaro nulla la Triplice alleanza. Il 13 maggio Salandra forz la
situazione e diede le dimissioni, che furono respinte dal re Vittorio
Emanuele III. Salandra dunque, assunse nuovamente la guida del
governo, ma questa volta gli vennero confermati pieni poteri e il
23 Maggio lItalia indirizzava un duro ultimatum allAustria; il
giorno seguente le dichiarava guerra. Alla fine del 1915, dopo
mesi di terribili combattimenti tra tedeschi e anglo-francesi non vi
era stato alcun sensibile cambiamento del fronte occidentale. E
tuttavia la guerra aveva gi mostrato la sua inedita e straordinaria
potenza gi mostrato la sua inedita e straordinaria potenza
distruttiva: Francia e Russia avevano patito la perdite immense.

Per le potenze dellIntesa la guerra sembrava volgere al peggio.


Per gli imperi centrali, per, si tratta di sfruttare al meglio questa
condizione di relativo vantaggio. Lo stato maggiore tedesco
inaugur una nuova tattica, detta dellusura. La novit pi
rilevante consistete nel fatto che mentre prima si combatteva su un
fronte lungo centinaia di chilometri ora si puntava a impegnare il
nemico in un solo punto. Nel 1916 i tedeschi attaccarono Verdun.
Dopo cinque mesi di accanito combattimento rimasero sul terreno
ben 315 000 francesi e 282 000 tedeschi. Queste perdite
spaventose non erano per servite sostanzialmente a niente. Le
operazioni militari si concentreranno sul fronte orientale, al
confine tra il Regno dItalia e Impero austro-ungarico. La
conformazione montuosa del territorio e lequivalenza delle forze
in campo trasformarono subito il conflitto in una guerra di
posizione. Entrambi i fronti questa situazione caus ripetuti
fenomeni
di
diserzione,
violazione
della
disciplina,
insubordinazione, che vennero repressi in modo spietato,
ricorrendo spesso al giudizio militare e alla fucilazione immediata.
Nella seconda meta del 1915 il generale Cadorna, il capo di stato
maggiore dellesercito italiano ordin ben quattro offensive sul
fiume Isonzo, che si rivelarono non solo inutili, ma anche terribili
in quanto perdite umane. Cadorna, nonostante le fallimentari
offensive del 1915, ordin un quinta offensiva sullIsonzo. Anche
questa volta gli italiani vennero respinti, ma con unaggravante: lo
stato maggiore austriaco decise di sferrare una spedizione
punitiva contro lex alleato italiano, che agli occhi di Vienna
aveva tradito gli impegni assunti nel 1882. La spedizione punitiva
austriaca sembr sul punto di piegare le resistenze dellesercito
italiano, che ricevete laiuto inaspettato dei russi. I massacri del
1916 suscitarono grande impressione nellopinione pubblica.
Molti giovani si erano arruolati volontari per difendere la patria e
ora dovevano dimenticale gli ideali, gli ardori patriottici, per fare i

conti con una esperienza allucinante, bestiale, una lotta crudele per
la sopravvivenza. La flotta inglese cerc di isolare gli imperi
centrali bloccando e perquisendo le navi in rotta verso i porti
tedeschi per bloccare i riferimenti di armi. La Germania ripose
colpendo le navi inglesi con la guerra sottomarina. Tutto ci
blocco quasi totalmente il commercio marittimo. Nel 1917 il
diffuso malessere sociale si tradusse nel moltiplicarsi di scioperi e
manifestazioni di piazza. Furono in particolari i soldati francesi a
dar segno di un crescente rifiuto della guerra, i fanti cominciarono
ad ammutinarsi. Pi di un centinaio di reparti nel corso 1917,
rifiutarono di obbedire agli ordini e di impegnarsi negli assalti
preparati dallo stato maggiore. In Russia, il malcontento dei
militari e della popolazione civile aveva dato vita a una
rivoluzione che determiner la definitiva usciva del paese dalla
guerra mondiale. Il 6 aprile 1917 gli Stati Uniti dichiararono
guerra alla Germania (e in seguito allAustria-Ungheria), fornendo
un appoggio decisivo alla forza dellIntesa. Era la prima volta che
la potenza doltreatlantico, contravvenendo alla cosiddetta dottrina
Monrea, interveniva negli affari europei. A determinare la scelte
di Wilson contribuirono comunque anche forti interessi economi,
che consideravano la guerra un affare da cui ottenere cospicui
guadagni, e la volont degli Stati Uniti di occupazione il rango di
grande potenza mondiale. Gli Usa potevano avvantaggiarsi di
alcun fattori specifici: la forza e la modernit del proprio apparato
industriale; lingresso posticipato rispetto ad alleati e avversari.
Nonostante questi fattori positivi e tardivo ingresso in guerra,
lesercito americano sub gravissime perdite. Nellottobre del
1917, dopo che il fronte russo si era improvvisamente chiuso a
causa dello scoppio della rivoluzione e delluscita della Russia dal
conflitto, migliaia di soldati tedeschi poterono essere richiamati
dal fronte orientale e uniti allesercito austriaco per sferrare un
massiccio attacco sul fronte italiano, considerato lanello debole

dellIntesa. I soldati italiani, infatti apparivano sempre di pi


stanchi e demotivati: le parole del papa e la campagna pacifista dei
socialisti rendevano sempre di pi difficile, ai loro occhi, accettare
terribile esperienza della trincea. Fu in questo contesto
drammatico che a fine ottobre 1917 matur la disfatta italiana di
Caporetto, che rischio serialmente di esporre lItalia alla
capitolazione definitiva. Le linee dellIntesa ressero e, tra il
settembre (Francia) e lottobre (battaglia di Vittorio Veneto), la
controffensiva delle forze dellIntesa sbaraglio completamente il
nemico. La vittoria fu dovuta principalmente a due fattori.
1. Lintervento degli Stati Uniti con lenorme apporto di truppe
fresche e bene equipaggiate,
2. Il cedimento del fronte interno, sia in Germania sia in Austria.
Dopo quattro anni di guerra la popolazione era psicologicamente
stremata e ridotta alla fame.
La produzione si era concentrata quasi esclusivamente sulle
forniture militari e gli alleati avevano posto un embargo. Questo
rese impossibile la guerra. Nel novembre 1918 i tedeschi gli
austriaci e gli altri loro alleati chiesero larmistizio alle potenze
dellIntesa. L inutile strage, come aveva definita il papa, era
finita lasciando sul campo pi di otto milioni di morti. Il
documento che aveva chiarito le finalit dellintervallo americano
in guerra sono i famosi Quattrodici punti di Wilson, che
prevedevano altre clausole impegnative come la pubblicazione dei
trattati di pace; la libera navigazione sui mari; la soppressione delle
barriere doganali ed economiche; un mutuo accordo per
limitazione degli armamenti; la creazione di associazione di
nazioni allo scopo di promuovere per tutti gli stati grandi e piccoli,
uguali garanzie di indipedenza e integrit territoriale. I vari trattati
di pace che lIntesa sigl con i suoi nemici sconfitti si
uniformarono solo in parte a questi principi:

Quello di Versailles, siglato il 28 giugno 1919, regol la pace


con la Germania;
Quello di Saint-Germain, il 10 settembre, con lImpero austro
ungarico;
Quello di Svres, il 10 agosto 1920, con limpero ottomano.
La fine della Grande guerra segn la dissoluzione di quattro grandi
imperi: laustro-ungarico, il russo, lottomano e il tedesco. Dalla
scomparsa di questi imperi plurinazionali erano nate ventisei
nuove nazioni. Molte minoranze etniche non furono rispettate e i
nuovi confini furono tracciate pi sulla base di principi astratti o
nellinteresse delle potenze maggiori che non nel rispetto dei
diritti delle popolazioni. Alla Germania fu imposta una pace
punitiva. Da questa pace punitiva la Germania usc prostata
materialmente e umiliata politicamente: oltre a cedere lAlsazia e
la Lorena, dovette accettare loccupazione delle regioni minerali
della Saar e della Renania come garanzia per il pagamento degli
ingentissimi danni di guerra che fu condannata a rifondere. Inoltre,
furono posti limiti molto stretti al suo riarmo. Il primo dopoguerra
per la Germania fu un periodo disperato. La severissima crisi
economica che segu al trattato di Versailles provoc
disoccupazione e scaten una vera e propria carestia, che si
aggrav ulteriormente a causa dellepidemia dinfluenza spagnola
che colpi tutta lEuropa e il mondo facendo milioni di vittime, pi
di quante ne avesse fatta la guerra. Le potenze vincitrici, in
particolare la Francia, avevano creduto, con queste misure, di
spezzare le ambizioni imperialistiche della Germania, invece non
faceva altro che alimentare la rabbia, il rancore e la voglia di
rivincita dei tedeschi, preparando il terreno per il nuovo conflitto.
AllItalia furono riconosciuti il Trentino, il Friuli-Venezia Giulia e
lIstria, ma non la citt di fiume n la Dalmazia, in cui viveva da
secoli una consistente popolazione di lingua e tradizione italiana.

In compenso, il Tirolo meridionale, che era abitato per 90% da


popolazione tedesca, entr a far parte del territorio italiano. Allo
scoppio della Prima guerra mondiale, il Medio Oriente e la
penisola arabica facevano parte dellimpero ottomano. Per
ottenere lappoggio della popolazioni arabe contro i turchi, Gran
Bretagna e Francia furono prodighe di promesse dindipedenza e
autonomia. Con la dichiarazione di Balfour del 1917, per, gli
inglesi promettevano anche gli ebrei la creazione di focolare
nazionale. Il Medio Oriente aveva un rilevante valore strategico,
perch la potenza che vi avesse conquistato una posizione
egemonica si sarebbe assicurato il controllo di importantissimo
giacimento petroliferi, delle vie di comunicazione con lIndia, del
mediterraneo orientale e una condizione privilegiata nelle
relazioni con la Russia. Per questa ragione, alla fine, lautonomia e
lindipedenza promosse agli arabi e agli ebrei non furono
concesse, e il Medio Oriente fu spartito da Gran Bretagna e
Francia, creando per in tutti popoli della regione motivi di
risentimento e vendetta. Allo scoppio della Grande guerra, gli
armeni che vivevano entro i confini dellImpero Ottomano erano
circa tre milioni e altrettanti i sudditi dello zar russo. Gli armeni,
di religione cristiana, erano una delle popolazioni pi operose e
quindi pi ricche insieme agli ebrei e ai greci, di tutto limpero.
Nei secoli passati era capitato che autorit ottomane avessero
organizzato dei pogrom contro le popolazioni armene, greche ed
ebree. Nei confronti degli armeni, per, le persecuzioni si fecero
pi frequenti e sanguinose sin dalla fine dellOttocento, quando la
Russia, annettendosi una parte dellArmenia, allarg il suo confine
con la Turchia e fece sentire ancor pi la sua incombente minaccia
sul dissestato Impero turco. Allo scoppio della Grande guerra, in
cui Russia e Turchia si trovarono nuovamente su fronti opposti.
Sterminati in massa, mentre le loro propriet venivano confiscate.
Si calcola che le vittime del genocidio abbiamo toccato i due

milioni. Ancora oggi, tuttavia, il governo turco non ammette le


responsabilit dellImpero ottomano in questo crimine immane
contro lumanit.

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