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IMMIGRAZIONE

_ scheda, settembre 2015

Negli ultimi 5 mesi sul fronte immigrazione e crisi dei rifugiati in Europa si sono susseguite numerose
azioni, prese dalle tre istituzioni principali (Parlamento, Commissione e Consiglio), e non sempre stato
facile capire cosa stesse succedendo e cosa fosse effettivamente, definitivamente approvato.
Ci sono state due risoluzioni parlamentari, due proposte della Commissione (l'Agenda sulla migrazione di
maggio e la proposta annunciata nel Discorso sullo Stato dell'Unione di Juncker a settembre) ma il luogo
politico dove le cose si sono complicate (con un susseguirsi di passi avanti e indietro) stato il Consiglio
europeo, ossia il vertice di Capi di Stato e di Governo.
L'ultimo si tenuto dopo che, durante il mese di settembre, per ben due volte si riunito il Consiglio dei
Ministri della Giustizia e Affari Interni dell'Unione (in occasione delle quali sono state prese, di fatto, le
decisioni sui ricollocamenti).
Ecco, per cercare di fare un po' di chiarezza, le decisioni prese fino a questo momento:

Trasferimento dei rifugiati

"Chi non condivide i valori europei e non vuole rispettare questi principi deve porsi la questione della
sua presenza in seno all'Ue" - Franois Hollande
A inizio settembre c' stato l'accordo per un primo trasferimento di 40.000 migranti da Italia e
Grecia verso gli altri Stati europei, a cui, due settimane dopo, seguito il via libera per
un'ulteriore quota di 120.000 ricollocamenti (in entrambi i casi senza obbligatoriet per gli Stati
chiamati ad accogliere i rifugiati trasferiti). Quest'ultima decisione stata presa non all'unanimit
ma a maggioranza qualificata, con il voto contrario di Romania, Ungheria, Repubblica Ceca e
Slovacchia. Condizione necessaria per l'inizio di questi trasferimenti la creazione, negli Stati
coinvolti, di hotspot di identificazione dei migranti.

I fondi

"Sarebbe completamente sbagliato per l'Unione europea dire che non possiamo farcela. Dobbiamo
impegnarci di pi sul fronte esterno" - Angela Merkel
La Commissione europea ha presentato una serie di azioni prioritarie, da adottarsi nei prossimi
sei mesi, che interessano sia il livello operativo sia quello finanziario. Per quanto riguarda
quest'ultimo, la Commissione ha proposto una serie di aumenti nei contributi, sia per il 2015 sia
per il 2016, che dovranno essere approvati da Parlamento e Consiglio. In particolare:
l'allocazione di 1,8 miliardi di euro come capitale iniziale per la creazione di un "Fondo
fiduciario di emergenza per l'Africa", volto ad affrontare alle radici le cause della migrazione
irregolare proveniente da questo continente;
l'aumento di ulteriori 100 milioni del finanziamento di emergenza per gli Stati membri pi
colpiti, finanziamento che era stato gi raddoppiato per l'anno 2015, rispetto alle previsioni
iniziali;

l'aumento di ulteriori 200 milioni per gli aiuti umanitari (destinati a World Food Programme,
Alto Commissariato per i Rifugiati delle Nazioni Unite e altre organizzazioni impegnate
nell'aiuto immediato dei rifugiati) nel 2015 e di 300 milioni nel 2016;
l'aumento del finanziamento per tre agenzie europee (Frontex, Ufficio europeo di sostegno
per l'asilo - EASO, Europol) di 1,3 milioni di euro per il 2015 e di 600 milioni per il 2016;
il rafforzamento dello European Neighbourhood Instrument (ENI) attraverso un nuovo
contributo di 300 milioni per il 2015;
lo stanziamento di 1 miliardo di euro per la Turchia e di 17 milioni per Serbia e Macedonia
come aiuto ai Paesi confinanti con l'Unione europea nella gestione della crisi dei rifugiati.

Le politiche di medio e lungo periodo

"Nonostante la nostra fragilit e la nostra percezione di molte debolezze, oggi all'Europa che si
guarda come un luogo di rifugio e di esilio. Questo qualcosa di cui andare fieri, anche se non privo
di sfide" - Jean-Claude Juncker
evidente a tutti come, parallelamente alla previsione di aiuti e stanziamenti immediati, sia
necessaria una riforma profonda del sistema di asilo europeo, che preveda regole comuni e
condivise. Anche su questo fronte la Commissione europea ha avanzato delle proposte
concrete:
un rafforzamento di Frontex e la creazione di una Guardia Costiera Europea (una proposta
su questo sar presentata a dicembre di quest'anno);
una proposta, che vedr luce a marzo 2016, di un sistema permanente di ricollocamento
dei migranti e di una riforma del Regolamento di Dublino;
la piena attuazione delle misure contenute nel recente piano presentato dalla
Commissione in materia di rimpatrio;

www.alessiamosca.it - email@alessiamosca.it

l'apertura di canali legali di immigrazione, tema sul quale la Commissione prevede di


avanzare una proposta (che includer la revisione del sistema della "Blue Card") a marzo del
prossimo anno.

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