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Piani
Per individuare un piano nello spazio possiamo assegnare:
(a) un punto P0 di e un vettore v ortogonale ad
(b) un punto P0 di e due vettori u e w paralleli ad
(c) tre punti P0 , P1 , P2 di non allineati.
Nel caso (a), sia P0 = (x0 , y0 , z0 ) e v = (a, b, c); se P = (x, y, z) e il generico punto di , il vettore (OP OP0 )
e parallelo ad e quindi e ortogonale a v. Si ha percio lequazione vettoriale:
v (OP OP0 ) = 0
che, passando dai vettori alle componenti, diventa
a(x x0 ) + b(y y0 ) + c(z z0 ) = 0
da cui lequazione cartesiana:
(1)
: ax + by + cz + d = 0
(1)
(OP OP0 ) = tv
(1) si dice equazione vettoriale della retta r, v si dice vettore direttore di r e le componenti l, m, n di v si
dicono parametri direttori di r. Da (1), passando alle componenti, si deducono le equazioni parametriche di
r:
(2)
x = x0 + lt
y = y0 + mt
z = z0 + nt
da cui segue leguaglianza dei rapporti:
x x0
y y0
z z0
=
=
l
m
n
che, a rigore, avrebbe senso solo se l 6= 0, m 6= 0, n 6= 0; tuttavia, osservando le equazioni parametriche di r,
si vede che quando e nullo un denominatore, e nullo anche il corrispondente numeratore.
Eguagliando ora due coppie di tali rapporti, per esempio i primi due e il primo e il terzo, si trovano le
equazioni di due piani, di cui r e intersezione; il sistema lineare:
y y0
x x0
=
l
m
x x0 = z z0
l
n
e la rappresentazione cartesiana di r.
Nel caso (b), sono dati due piani non paralleli : ax + by + cz + d = 0 e 0 : a0 x + b0 y + c0 z + d0 = 0 ,
che hanno come intersezione la retta r; le coordinate dei punti di r sono le soluzioni del sistema lineare:
(3)
(
ax + by + cz + d = 0
0
a x + b0 y + c0 z + d0 = 0
Per ottenere una rappresentazione parametrica di r, a partire dalla rappresentazione cartesiana (3),
dobbiamo trovare un punto di r, cioe una soluzione particolare (x0 , y0 , z0 ) del sistema (3) e un vettore v
parallelo ad r; per fare cio basta osservare che v = (l, m, n) deve essere ortogonale a entrambi i vettori
n = (a, b, c) e n0 = (a0 , b0 , c0 ), quindi si puo scegliere v = n n0 = (bc0 b0 c, a0 c ac0 , ab0 a0 b).
Nel caso (c) se vogliamo determinare la retta che passa per P0 (x0 , y0 , z0 ) e P1 (x1 , y1 , z1 ), possiamo
ricondurci al caso (a), cercando la retta che passa per uno dei due punti, per esempio per P0 , parallela al
vettore v = (OP1 OP0 ). Si ottengono le equazioni parametriche:
x = x0 + t(x1 x0 )
y = y0 + t(y1 y0 )
z = z0 + t(z1 z0 )
Quanto visto finora per le rette nello spazio puo ripetersi per analogia nel piano, ricordando che nel
piano la scelta del riferimento permette di identificare i vettori applicati nellorigine con coppie ordinate di
numeri reali; per ottenere quindi una rappresentazione parametrica della retta r passante per il punto P0 e
parallela al vettore v = (l, m) basta sopprimere la coordinata z nelle (2):
(
x = x0 + lt
y = y0 + mt
2
da cui, eliminando il parametro t, si ottiene una rappresentazione cartesiana della retta r data da ununica
equazione del tipo :
ax + by + c = 0
dove il vettore u = (a, b) e perpendicolare al vettore v = (l, m).
Fasci di piani
Date le equazioni di due piani distinti : ax + by + cz + d = 0, 0 : a0 x + b0 y + c0 z + d0 = 0, diciamo fascio
di piani individuato da e 0 linsieme di tutti i piani individuati da unequazione del tipo
(5)
(ax + by + cz + d) + (a0 x + b0 y + c0 z + d0 ) = 0
al variare di , R.
Osserviamo che la (5) per ogni coppia di valori (, ) 6= (0, 0) e unequazione lineare in x, y, z e percio
rappresenta (a meno di un fattore di proporzionalita) un ben preciso piano. Distinguiamo due casi:
- se i piani e 0 si intersecano secondo una retta r, ogni piano del fascio passa per la retta r, viceversa
si puo dimostrare che ogni piano passante per r si puo individuare con unequazione di tipo (5) ; in questo
caso si parla di fascio proprio di piani di asse la retta r.
- se i piani e 0 sono paralleli, ogni piano del fascio e parallelo ad e 0 e, viceversa, ogni piano
parallelo ad e 0 appartiene al fascio; in questo caso si parla di un fascio improprio di piani. I piani del
fascio improprio sono quindi tutti rappresentati da unequazione del tipo ax + by + cz + k = 0, al variare del
parametro reale k.
Angolo tra due rette
Nel piano o nello spazio diciamo che due rette r ed r0 (eventualmente non incidenti) formano un angolo se
esistono un vettore v parallelo ad r e un vettore v0 parallelo ad r0 che formano un angolo ; se cambiamo il
verso a uno di questi due vettori, langolo individuato e il supplementare di ; percio se due rette formano
un angolo , formano anche un angolo . In particolare due rette sono ortogonali se lo sono v e v0 .
Dalla definizione di prodotto scalare di due vettori segue che se v = (l, m, n) e v0 = (l0 , m0 , n0 )
c0 ) = cos(vv
d0 ) =
cos(rr
=
|v||v|
l2 + m2 + n2 l02 + m02 + n02
cos(
|v||v|
a2 + b2 + c2 a02 + b02 + c02
sin(c
r) = cos((rp)
b =
a2 + b2 + c2 l2 + m2 + n2
3
in particolare r e sono ortogonali quando r e parallela alla retta p, mentre r e sono paralleli quando r
e ortogonale alla retta p.
Distanza tra due punti
Dati due punti P (x, y, z) e P 0 (x0 , y 0 , z 0 ), la distanza di P da P 0 e il modulo del vettore (OP OP 0 ), ossia
(per il teorema di Pitagora):
p
d(P, P 0 ) = (x x0 )2 + (y y 0 )2 + (z z 0 )2
Distanza di un punto da un piano
Dato un piano di equazione cartesiana ax + by + cz + d = 0 e un punto P0 (x0 , y0 , z0 ), la distanza di P0 da
e la distanza di P0 dal punto H proiezione ortogonale di P0 sul piano :
|ax0 + by0 + cz0 + d|
a2 + b2 + c2
d(P0 , ) = d(P0 , H) =
|ax0 + by0 + c|
a2 + b2
|d d0 |
a2 + b2 + c2