Sei sulla pagina 1di 8

1.

Il modello atomico di Bohr

Preso in considerazione l'atomo di Idrogeno, Bohr introdusse


intervenire all'interno della struttura atomica la costante h.

alcune ipotesi in modo da far

1a ipotesi

Esiste uno stato stazionario dell'atomo caratterizzato da particolari orbite circolari lungo le quali
gli elettroni si muovono senza emettere radiazioni elettromagnetiche. Gli elettroni che percorrono
tali orbite stazionarie possiedono una certa quantit ben definita di energia detta livello energetico
dell'orbita.

Essendo gli elettroni in equilibrio in tali orbite la forza centrifuga (

mv 2
) deve eguagliare la forza di
r

Ze 2
tra l'elettrone negativo ed il suo nucleo, contenente Z protoni con
r2
carica pari alla carica e dellelettrone. Per lIdrogeno Z = 1 e la relazione diventa
mv 2
e2
k 2
r
r
da cui si ricava il raggio

attrazione coulombiana k

1)

ke 2
mv 2

2a ipotesi
A questo punto Bohr impose, del tutto arbitrariamente una condizione di quantizzazione. Tra le
infinite orbite che soddisfano la 1) sono permesse solo quelle che soddisfano la seguente relazione
2)
1

mvr n

h
2

Utilizzando il sistema di unit di misura cgs, la costante di proporzionalit k vale

1
1 (dyn 1 cm 2 u.e.s. -2 )
4 o

e la carica dell'elettrone, espressa in u.e.s., vale e = 4,80296.10-10 u.e.s.


Nel Sistema Internazionale k = 8,98755179 109 (N m2 C-2).

dove mvr il momento della quantit di moto dell'elettrone in orbita attorno al suo nucleo, detto
anche momento angolare orbitale. h/2 prende il nome di costante di Planck normalizzata e
viene spesso indicata con (acca tagliato) ed n un numero intero positivo, detto numero
quantico principale. In pratica Bohr impone una condizione di quantizzazione del momento
angolare, che si riveler in seguito fondamentale e caratteristica di qualsiasi corpo rotante.
Tale condizione si esprime dicendo che il momento angolare dell'elettrone deve essere un multiplo
intero di acca tagliato.
Il momento angolare quantizzato condiziona i valori che possono assumere il raggio delle orbite e
lenergia totale (cinetica + potenziale) o livello energetico, che lelettrone possiede.
Raggi e livelli energetici risultano pertanto anchessi quantizzati in funzione di n.
Raggio quantizzato: Dalla condizione di quantizzazione del momento angolare si ricava la velocit
che sostituita nella 1) fornisce la relazione quantistica del raggio
r n 2 5,292 10 11 m

per n = 1
r = 5,292 10-11 m (= 52,92 pm = 0,5292 ) il raggio della orbita circolare pi vicina al nucleo
dellIdrogeno ed detto raggio di Bohr (ao) .
2

In fisica atomica il raggio di Bohr ao viene utilizzato come unit di misura di lunghezza e
denominato bohr.
1 bohr = 5,291772 10-11 m
Energia quantizzata (livello energetico): Lenergia associata ad un elettrone in moto su di
2
unorbita quantizzata si calcola come somma dellenergia cinetica ( 12 mv ) e dellenergia
potenziale ( k

e2
).
r

Se esplicitiamo dalla 1) la quantit

mv 2 k

e2
e la sostituiamo
r

nellespressione dellenergia cinetica, lenergia totale vale


Ek

e2
e2
e2
k
k
2r
r
2r

Sostituendo r con il valore quantizzato del raggio si ottiene


E

2,180 10 18 J
13,6 eV

2
n
n2

pari a 13,61 n-2 eV.

Il valore negativo dell'energia deriva dalla convenzione di porre pari a zero l'energia potenziale
dell'elettrone a distanza infinita.
Per n = 1 lelettrone si trova nello stato di minima energia possibile, detto stato fondamentale. Gli
stati caratterizzati da n > 1 si dicono stati eccitati.

ao = 5,2917720859 10-11 m
2,1798719 10-18 J
4 Quando si fa riferimento allenergia associata ad una sola particella pi comodo utilizzare lelettronvolt (eV). 1 eV
lenergia cinetica acquistata da un elettrone sottoposto alla differenza di potenziale di 1 Volt. 1 eV = 1, 6022 10 -19 C x 1
V = 1,6022 10-19 joule
3

In fisica atomica lenergia potenziale coulombiana dellelettrone nella prima orbita di Bohr viene
utilizzata come unit di misura di energia e denominata hartree (in onore del fisico inglese Douglas
Rayner Hartree).
.
E k

e2
1,602 10 19
8,98755 10 9
4,359 10 18 J
11
a0
5,291772 10

1 hartree = 4,359 10-18 J


Un hartree corrisponde al doppio dell'energia di legame dell'elettrone nello stato fondamentale (n =
1) dell'atomo di idrogeno

3^ Ipotesi
L'atomo pu passare dallo stato fondamentale ad uno eccitato assorbendo energia. In questo modo
gli elettroni possono assumere l'energia necessaria per passare da un'orbita pi interna ad una pi
esterna. L'energia assorbita affinch avvenga il salto quantico dell'elettrone, o transizione
elettronica, deve essere esattamente uguale alla differenza di energia esistente tra il livello
energetico superiore e quello inferiore.

Quando l'elettrone si trova in un orbita superiore a quella in cui si trova normalmente, l'atomo
possiede un surplus di energia che lo rende instabile (eccitato). L'elettrone quindi destinato a
tornare nell'orbita di partenza riemettendo l'energia precedentemente assorbita tramite un fotone la
cui energia appunto pari a
E2 E1 = E = h

La radiazione emessa, avendo una frequenza univocamente determinata dalla differenza di energia
esistente tra due particolari livelli energetici, rigorosamente monocromatica ed apparir come una
ben determinata riga allo spettroscopio.
Lenergia emessa durante una transizione da un livello n2 ad un livello n1, con n2 > n1,

1
2,180 10 18 2,180 10 18
1
18

E E2 E1

2
,
180

10

2
2

n 2 n 2 joule
n2
n1
2

1
Ricordando che E = h e che c = , sostituendo opportunamente si ottiene E h
E 1

ed in definitiva
hc

1
1 E 2,180 10 18 1
1
1
2 2 10.974 2 2

hc
hc
n2
n2
n1
n1

c
, quindi

m 1

(reciproco della lunghezza donda) della riga emessa durante una


Per calcolare il numero donde ~
transizione elettronica, Bohr ritrova dunque, per via teorica, la medesima relazione trovata
1
1
1
empiricamente da Balmer : R 2 2

m
n

I numeri interi n ed m che nella relazione di Balmer non presentavano alcun significato fisico, nel
modello atomico di Bohr diventano rispettivamente il numero quantico del livello pi interno n 1 ed
il numero quantico del livello pi esterno n2, tra i quali avviene la transizione.

Ponendo nella n1 = 2 ed n2 intero superiore a due si possono trovare tutte le lunghezze d'onda
delle righe spettrali prodotte dalle transizioni elettroniche dalle orbite pi esterne verso la
seconda orbita. Tale righe spettrali corrispondono ovviamente alla serie di Balmer.

Ponendo invece n1 = 1 si ottengono le righe spettrali della serie di Lyman, le quali


rappresentano dunque le transizioni elettroniche dalle orbite pi esterne verso la prima e cos via
per le altre serie

Ponendo infine n2 = si ottiene la lunghezza donda che deve possedere la luce con cui
irraggiare l'atomo per estrarre l'elettrone e portarlo all'infinito. In altri termini possibile
calcolare teoricamente l'energia di ionizzazione dell'atomo.
Il numero quantico principale n pu assumere teoricamente tutti i valori compresi tra 1 ed infinito.
In pratica per tutti gli atomi conosciuti sistemano i loro elettroni al massimo in 7 livelli energetici,
i quali vengono spesso indicati con le lettere K, L, M, N, O, P, Q.

Serie
Lyman
Balmer
Paschen
Brackett
Pfund

n interno
1
2
3
4
5

Righe spettrali ( in nm)


n esterno
2
3
4
5
6
7
8
9

121,6 102,5 97,2


94,9
93,7
93,0
92,6
92,3
91,15
656.3 486.1
434.1
410.2 397.0 388.9 383.5 364.6
1874.5 1281.4 1093.5 1004.6 954.3 922.6 820.1
4052.5 2625.9 2166.1 1945.1 1818.1 1458.0
7476
4664
3749
3304
2279

Un altro aspetto notevole del modello di Bohr che la costante di Rydberg viene ad essere
calcolata in funzione di costanti note (come la carica dellelettrone, la sua massa, la velocit della
luce, etc) ed il suo valore risulta in ottimo accordo con il valore misurato sperimentalmente
Costante di Rydberg
Condizione di equilibrio dinamico: forza centrifuga = forza coulombiana

mv 2
Ze 2
k 2
r
r

1)

Condizione di quantizzazione del momento angolare orbitale

mvr n

2)
Dalla 2) esplicitiamo la velocit v

n
mr

che sostituita nella 1) fornisce il raggio quantizzato


3)

Lenergia totale di un livello (cinetica + potenziale)


4)
Dalla 1) esplicitiamo

mv 2 k

n 2 2
k m Z e2

1
Ze 2
mv 2 k
2
r

Ze 2
che sostituita nella 4) fornisce
r
Ze 2
5)
E k
2r

Sostituiamo nella 5) il raggio r con il valore quantizzato della 3) per avere lenergia quantizzata
6)

Z 2 e4m k 2
2n 2 2

La differenza di energia tra un livello energetico n2 esterno ed un livello n1 pi interno


7)

Poich

E h

E E 2 E1
si avr che

ch, otteniamo

Z 2 e4m k 2
2 2

1
1

2
n
n2 2
1

1 E

e dunque, dividendo entrambi i membri della 7) per

ch

1 2 2 e 4 Z 2 m k 2

ch 3

8)

1
1

2
n
ne 2
i

Come si pu facilmente verificare, tale relazione corrisponde a quella trovata sperimentalmente da Balmer ed il
termine

2 2 e 4 Z 2 m k 2
ch 3

Sostituendo

non altro che la costante di Rydberg, espressa in funzione di costanti note.

opportunamente

valori

2 e Z m k
10.973.732 m -1
3
ch
2

(con

per

lIdrogeno)

si

ottiene

in ottimo accordo con il valore sperimentale della costante di

Rydberg. Il valore calcolato per la costante di Rydberg risulta ancora pi vicino al dato sperimentale se si tiene
conto anche della massa del protone (M) intorno al quale ruota l'elettrone. In effetti l'elettrone non ruota intorno
al protone, ma entrambi ruotano attorno ad un baricentro comune in modo da soddisfare la relazione
m rm M rM , dove rm ed rM sono le distanze rispettivamente di m ed M dal baricentro. Laccelerazione
centrifuga dellelettrone non dunque a rigore

mv 2 .
mv 2
come compare in 1), ma
possibile tuttavia
rm
r

dimostrare che il moto combinato del sistema elettrone/protone attorno al baricentro comune equivalente al
moto di una particella di massa ridotta ()

mM
m

m M 1 m
M

che descriva un'orbita di raggio r = rm + rM attorno al baricentro. In altre parole la 1) rimane valida se si
sostituisce la massa dellelettrone con la sua massa ridotta. Cos la costante di Rydberg R, corretta per un
elemento di massa M,

2 2 e 4 k 2
2 2 e 4 m k 2
R

3
m
m
ch

ch 3 1
1
M
M

dove R la costante universale di Rydberg o costante di Rydberg per massa infinita. R infatti il
valore calcolato senza tener conto della massa del nucleo M, il che equivale ad ipotizzare un nucleo di massa
M infinitamente grande per cui

lim

m
m
m
1
M

Tenendo conto che per l'idrogeno m/M pari a 1/1836, la costante di Rydberg corretta per lIdrogeno vale

RH

10.973.732
10.967.758 m 1
1
1
1836

Valore che coincide perfettamente con il dato sperimentale. Per lo stesso motivo da prevedersi uno
spostamento delle righe spettrali quando invece dell'idrogeno comune si consideri un suo isotopo pesante. Il
Deuterio, ad esempio, che possiede un nucleo doppiamente pesante, essendo composto di un protone e di un
neutrone, dovrebbe presentare uno spostamento delle righe spettrali di notevole entit e quindi facilmente
osservabile (il rapporto m/M diventa infatti 1/3672).
Il Deuterio fu scoperto nel 1932 da H.C. Urey proprio osservando il previsto spostamento delle righe spettrali.

Calcoliamo a titolo desempio il dislivello energetico esistente tra n = 2 ed n = 3, la frequenza e la lunghezza d'onda della
riga spettrale (H) della transizione elettronica relativa.

E E3 E2 2,42 10 19 5,45 10 19 3,03 10 19 J


H

E
3,03 10 19 erg

4,57 1014 s -1 hertz


h
6,626 10 -34 J s

c 2,9979 108 m s-1

6,56 10 7 m = 0,656
14 -1

4,57 10 s

Il modello di Bohr in grado di giustificare in modo soddisfacente solo il comportamento spettrale


dellIdrogeno e degli atomi idrogenoidi (ioni di altri elementi leggeri con un solo elettrone, come
He+ e Li2+), mentre risulta inadeguato per atomi plurielettronici. D'altra parte quando Bohr impose
la sua condizione di quantizzazione non pot darne alcuna giustificazione teorica, se non quella che
in tal modo era possibile calcolare il valore numerico della costante di Rydberg e le righe spettrali
dellIdrogeno. Solo una decina di anni pi tardi Louis De Broglie, avrebbe dimostrato che la
condizione imposta da Bohr era una conseguenza della natura ondulatoria dell'elettrone.

Potrebbero piacerti anche