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LOSSERVATORE ROMANO
POLITICO RELIGIOSO

GIORNALE QUOTIDIANO

Non praevalebunt

Unicuique suum
Anno CLIV n. 87 (46.629)

Citt del Vaticano

mercoled 16 aprile 2014

Nonostante le tensioni Obama e Putin cercano una soluzione diplomatica

In un libro intervista a Vctor Manuel Fernndez

Ancora possibile
una svolta nella crisi ucraina

Uno sguardo diverso

WASHINGTON, 15. Vladimir Putin


utilizzi la propria influenza sui
gruppi armati filo-russi per convincerli a deporre le armi e a lasciare
gli edifici che hanno occupato.
questa la richiesta rivolta ieri al presidente russo dallinquilino della Casa Bianca, Barack Obama, nel corso

di un colloquio telefonico avvenuto


su iniziativa di Mosca. Da parte sua,
Putin ha negato ogni accusa di interferenze nelle questioni interne,
definendole illazioni basate su informazioni inaccurate. E ha detto
che
le
proteste
nel
sud-est
dellUcraina sono il risultato della

riluttanza e dellincapacit di Kiev a


tutelare gli interessi dei cittadini russi e russofoni.
Nonostante le tensioni, e le reciproche accuse, Obama e Putin hanno confermato la volont di continuare i contatti diplomatici nellincontro a quattro Stati Uniti, Rus-

Momento di una manifestazione a Berlino contro lescalation della violenza in Ucraina (Afp)

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Verso la ripresa
del dialogo
tra israeliani
e palestinesi
TEL AVIV, 15. Verso una ripresa
del dialogo in Vicino Oriente.
Una nuova riunione tra i negoziatori palestinesi e quelli israeliani
in programma oggi a Gerusalemme. E questa volta dicono fonti
di stampa allincontro dovrebbe
essere presente anche linviato
americano Martin Indyk che invece non ha partecipato al colloquio avvenuto nei giorni scorsi.
Indyk, rientrato in patria per consultazioni, dovrebbe tornare nella
regione gi oggi. Non ci sono al
momento comunicazioni ufficiali
sullo stato dei colloqui e su una
possibile ripresa del processo di
pace, entrato in stallo dopo la decisione palestinese di chiedere
ladesione a quindici organizzazioni e trattati internazionali.
Intanto, sul piano politico, il
segretario generale dellOnu, Ban
Ki-moon, ha avuto ieri sera un
colloquio telefonico con il premier
israeliano,
Benjamin
Netanyahu, e con il presidente
palestinese Abu Mazen per discutere degli sforzi di estendere i negoziati di pace. Nel corso delle
due telefonate, Ban Ki-moon ha
incoraggiato entrambe le parti a
rimanere impegnate in modo costruttivo nei colloqui e ha
espresso la speranza dicono
fonti del palazzo di Vetro che
entrambi i leader sappiano sfruttare al meglio la nuova iniziativa
diplomatica dellAmministrazione
Obama in vista di un accordo
completo su tutti i punti del negoziato.
Intanto, in Cisgiordania un civile israeliano stato ucciso ieri
durante una sparatoria. La vittima
un uomo che viaggiava in automobile insieme alla moglie nei
pressi di Hebron. La donna dicono fonti dellesercito israeliano
rimasta ferita. Il veicolo stato attaccato da un palestinese armato che successivamente ha sparato contro altre persone.

sia, Unione europea e Ucraina di


gioved prossimo a Ginevra. Ma
Obama, pur ribadendo di continuare a credere che una soluzione
diplomatica ancora possibile, ha
sottolineato che questa non potr
avvenire in una situazione di intimidazione militare russa sui confini
dellUcraina, per le provocazioni
allinterno dellUcraina e lescalation
retorica da parte del Cremlino.
Nelle ultime ore, infatti, il livello
della tensione tra Washington e Mosca notevolmente salito, in quella
che viene considerata la pi grave
crisi dalla fine della guerra fredda,
soprattutto dopo le proteste russe
per la visita a Kiev del capo della
Cia, John Brennan, e dopo che il
Pentagono ha reso noto che il 12
aprile due caccia russi sono passati a
pochissimi metri da una nave da
guerra americana nel Mar Nero.
Intanto, Kiev ha iniziato questa
mattina le operazioni antiterrorismo
a nord della regione di Donetsk. Al
momento in cui andiamo in stampa,
una colonna formata da dieci carri
armati, dieci mezzi blindati per il
trasporto di truppe e sette pullman
pieni di uomini delle forze speciali
ucraine si sta dirigendo verso la citt
orientale di Slaviansk, dove uomini
armati filo-russi hanno occupato gli
edifici governativi. Il convoglio a
circa quaranta chilometri a nord della citt.

LUe chiede a Damasco di rispettare gli impegni per la distruzione delle armi chimiche

Lesercito siriano riprende Maalula


DAMASCO, 15. Lesercito siriano, appoggiato dalle milizie libanesi sciite
di Hezbollah, ha ripreso ieri il controllo di Maalula, la citt sede di
unantichissima comunit cristiana
nella regione di Qalamun, a nord di
Damasco. Fonti della sicurezza hanno dichiarato che nella regione stato annientato il terrorismo, espressione con la quale le autorit definiscono tutti gli insorti, ma che di recente il presidente Bashar Al Assad
ha riferito in particolare a quelli di
matrice fondamentalista islamica.
Maalula era stata occupata quattro mesi fa proprio da miliziani islamisti che, oltre a danneggiare alcune
chiese, avevano rapito dodici suore,
poi liberate dopo tre mesi. Nei combattimenti di ieri, inoltre, sono stati
uccisi dai miliziani islamisti tre
membri dellemittente televisiva libanese Al Manar, considerata espressione di Hezbollah. Si tratta del
giornalista Hamza Al Hajj Hassan,
del tecnico Halim Allaw e del cameraman Mohammad Mantash. Secondo fonti vicine allopposizione, a
Maalula sarebbero stati uccisi anche
quattro militari siriani.
Secondo lagenzia ufficiale Sana,
oggi un colpo di mortaio dei ribelli
avrebbe colpito una scuola nel quartiere cristiano Bab Tuma di Damasco, uccidendo un bambino e ferendone 41.
Sul piano diplomatico, intanto, il
Consiglio dei ministri degli Esteri
dellUnione europea, riunito ieri a
Lussemburgo, ha ribadito una valutazione negativa del Governo di Damasco, accusandolo di aver fatto fallire la conferenza internazionale Ginevra 2, conclusa allinizio di febbraio senza esito e senza fissare una
data per nuovi negoziati. I ministri,
inoltre, hanno riaffermato limpegno
umanitario e condannato gli assedi
posti dalle forze governative su vari
fronti per spingere gli oppositori alla
resa per fame. Nel comunicato della
riunione si parla di responsabili di
crimini di guerra e crimini contro
lumanit che dovrebbero essere portati davanti alla Corte penale internazionale. Il coinvolgimento nel
conflitto di gruppi islamisti formati
in gran parte da miliziani stranieri

viene deplorato cos come la decisione governativa di farsi sostenere da


Hezbollah. I ministri sostengono altres che il Governo di Damasco
debba dimostrare di rispettare gli
impegni per la distruzione del suo
arsenale chimico.
In merito, peraltro, proprio ieri
lOrganizzazione per la prevenzione
delle armi chimiche (Opac) che insieme con lOnu conduce loperazione, ha comunicato che Damasco ha
gi consegnato il 65,1 per cento degli
agenti chimici da distruggere, compreso il 57,4 per cento di quelli catalogati di priorit 1, le sostanze pi
pericolose che saranno in gran parte
neutralizzate a bordo della nave sta-

tunitense Cape Ray. A ostacolare le


operazioni, che dovrebbero concludersi entro giugno, hanno contribuito negli ultimi mesi i combattimenti
tra le forze governative e le milizie
ribelli che hanno tentato unoffensiva intorno a Latakia, la citt portuale capoluogo dellomonima provincia
costiera dove vengono imbarcati i
materiali chimici.
Il comunicato dellOpac ha seguito di poche ore la notizia che nel fine settimana su due fronti siriani, in
un sobborgo di Damasco e in un
villaggio della provincia di Hama, si
fatto un uso di armi chimiche
sembra gas cloro del quale Governo e ribelli si accusano a vicenda.

di LUCETTA SCARAFFIA
passato un anno dallelezione
di Bergoglio e in Europa si
comincia a capire che la portata di questo pontificato va ben al
di l di un semplice rinnovamento
dello stile comunicativo. Si tratta
infatti di una novit che non si
pu interpretare allinterno delle
tradizionali correnti usualmente riconosciute nella Chiesa: dietro
Francesco c infatti un altro mondo, unaltra cultura, che bisogna
imparare a conoscere. Una cultura
poco nota, anche se lAmerica latina il continente che conta il maggior numero di cattolici.
Proprio per questo utile leggere il libro intervista di Paolo Rodari (Il progetto di Francesco, Emi)
allarcivescovo Vctor Manuel Fernndez, teologo e rettore della
Pontificia universit cattolica di
Buenos Aires, una delle primissime
nomine episcopali di Bergoglio,
con il quale aveva collaborato alla
stesura del documento di Aparecida. Un collaboratore stimato dal
Papa, dunque, esponente importante della cultura cattolica sudamericana.
Il libro che si dipana sullo
schema dellesortazione apostolica
Evangelii gaudium chiaro e profondo, e apre una porta su un modo di vedere il mondo e la Chiesa
diversi da quelli a cui si abituati.
Perch siano diversi lo spiega con
chiarezza Fernndez: Se un cristiano circondato dai poveri, da
quella realt che sar sempre interrogato ed da l che nascer la sua
riflessione. Francesco infatti raccoglie la riflessione teologica e spirituale delle estremit del mondo e
non solo quella dei Paesi che vengono considerati il centro del
mondo. Una riflessione che non
parte da una prospettiva dottrinale
ma dallesperienza pastorale, e pu
essere accompagnata e arricchita da
altre visioni complementari.
Non solo per la consapevolezza dellesistenza dei poveri a
cambiare il punto di vista, ma il
fatto che i poveri in America latina
sono credenti, e molti di loro cattolici. Per questo decisivo riconoscerli come soggetti creativi, e non
solo destinatari di aiuti e di visioni
del mondo elaborate altrove. Un
punto di vista che fa capire con
chiarezza come ci si muova al di
fuori di ogni ossessione ideologica,
che caratterizzava invece il pensiero
della teologia della liberazione.
Fernndez sottolinea come conseguenza di questo atteggiamento
la forte diffidenza di Papa Francesco nei confronti della mondanit
spirituale, purtroppo molto diffu-

Uccisi venti miliziani nella citt di Falluja

Iraq violento

I resti di unautobomba esplosa a Kirkuk (La Presse/Ap)

BAGHDAD, 15. Nuove violenze hanno insanguinato ieri il territorio iracheno. Riferiscono le agenzie di
stampa internazionali che venti miliziani dello Stato islamico dellIraq
e del Levante (Isis) sono stati uccisi ieri a Falluja, settanta chilometri
a ovest di Baghdad, nel corso di
unoperazione di rastrellamento
condotta dalle forze locali. In un
comunicato, il generale Saad
Maan, portavoce dellesercito per
le operazioni nella turbolenta provincia di Al Anbar, ha poi precisato che cinque veicoli appartenenti
ai miliziani dello Stato islamico
dellIraq e del Levante sono stati
distrutti. dal mese di dicembre
che lIsis controlla, grazie allalleanza con alcune milizie tribali anti-governative, zone di Falluja e di
Ramadi. Domenica il presidente
del Parlamento, Usama Al Nujaifi,
era sfuggito a un attentato nella
citt di Kirkuk. Il fallito attentato
avvenuto a poco pi di due settimane dalle legislative fissate per il
30 aprile.

sa e descritta efficacemente come


una fiducia eccessiva nelle proprie
capacit, nellassolutizzazione delle
proprie idee, nellabitudine di giudicare gli altri, in una guerra permanente contro coloro che sono diversi, in un individualismo di comodo, nella mancanza di un generoso fervore. Atteggiamento pi
grave se si verifica allinterno della
Chiesa, perch viene mascherato da
spiritualit e ortodossia.
Francesco pensa infatti che restituire il ruolo di soggetti attivi ai
poveri alla loro semplice piet
attribuisce un grande valore sia
essenziale per spingere la Chiesa
verso unuscita missionaria nel
mondo. Fernndez sottolinea la fedelt del Papa a un insegnamento
del Vaticano II spesso negletto, la
gerarchia delle verit, non tutte
della stessa importanza. Si capiscono cos meglio le sue critiche nei
confronti di coloro che insistono in
modo esclusivo sui principi della
morale, significativi soltanto allinterno del contesto evangelico e dello spazio riservato alle verit pi
importanti. In questottica si comprende bene come i principi detti
non negoziabili rischino di divenire
solo occasioni di una battaglia
ideologica, se vengono isolati al di
fuori di uno sguardo di fede.
NellEvangelii gaudium Fernndez segnala altri punti fortemente
innovativi, non ancora sviluppati:
come la necessit di una nuova catechesi, che qualcosa di molto
esigente e rivoluzionario, e provocher molto scompiglio. Il libro
termina con ricordi del rapporto
con Bergoglio, caratterizzato da
momenti di grande intensit spirituale: come quando Fernndez, rivoltosi a lui per un consiglio quando fu sottoposto a critiche per alcuni libri di spiritualit, riceve una
risposta che rivela molto anche del
coraggio del futuro Papa: Alza la
testa e non lasciare che ti tolgano
la tua dignit.

NOSTRE
INFORMAZIONI
Il Santo Padre ha ricevuto
questa mattina in udienza le
Loro Eccellenze Reverendissime i Monsignori:
Chabrel Georges Merhi,
Vescovo emerito di San
Charbel en Buenos Aires dei
Maroniti (Argentina);
Marcello Semeraro, Vescovo di Albano (Italia) e
Segretario del Consiglio dei
Cardinali.
Il Santo Padre ha accettato
la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Kasese
(Uganda), presentata da Sua
Eccellenza
Reverendissima
Monsignor Egidio Nkaijanabwo, in conformit al canone 401 1 del Codice di
Diritto Canonico.

Provviste di Chiese
Il Santo Padre ha nominato Vescovo della Diocesi di
Abeokuta (Nigeria) il Reverendo Monsignore Peter Kayode Odetoyinbo, Parroco e
Vicario Generale dellArcidiocesi di Ibadan.
Il Santo Padre ha nominato Vescovo della Diocesi di
Kasese (Uganda) il Reverendo Acquirino Francis Kibira,
Rettore del Saint Pauls National Seminary Kinyamasika, a Fort Portal.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 2

mercoled 16 aprile 2014

Incontro tra lEsecutivo di Maduro e i rappresentanti dellopposizione venezuelana

Ritrovati i resti di quaranta bambini morti

Caracas alla prova del dialogo

O rrore
in un ospedale
a Rio

Nuova ondata di arresti tra le forze armate


CARACAS, 15. previsto per oggi nel
palazzo presidenziale di Miraflores
un nuovo incontro tra il Governo
venezuelano e lopposizione, a quasi
due mesi dallo scoppio delle proteste. Interverranno il presidente della
Repubblica, Nicols Maduro, il leader dellopposizione Henrique Capriles, e i ministri degli Esteri della
Colombia, Mara ngela Holgun
Cullar, dellEcuador, Ricardo Armando Patio Aroca, e del Brasile,
Luiz Figuereido, incaricati della mediazione dallUnione delle Nazioni
sudamericane (Unasur), oltre a vari
rappresentanti internazionali.
Nei giorni scorsi lEsecutivo venezuelano ha sottolineato che la decisione di Maduro di avviare questo
dialogo non implica alcun patto con
lopposizione. Capriles ha detto che
intende proporre alternative politiche di cui il Paese ha bisogno, aggiungendo che andare a un dialogo
non significa che le proteste debbano cessare. Secondo il leader
dellopposizione, al contrario, queste
devono continuare perch continuano i problemi. Durante il primo
incontro, avvenuto venerd scorso, i
rappresentanti governativi hanno ripetuto la loro versione dei fatti: le
politiche dellattuale Esecutivo hanno messo in crisi potenti interessi
nazionali ed esteri, che hanno deciso
di rispondere fomentando le proteste. I dirigenti dellopposizione hanno invece ricordato tutti i mali che
affliggono il Paese.
In effetti come sottolineano anche numerosi analisti le radici delle proteste iniziate lo scorso febbraio, durante le quali sono morte
quarantuno persone e decine sono
rimaste ferite, affondano nella pesante crisi economica e sociale che il
Paese sta attraversando. Il Venezuela
ha infatti la pi alta inflazione al
mondo, oltre il 56 per cento secondo
i dati ufficiali governativi. Sugli scaffali dei supermercati mancano numerosi beni primari: lofferta sta diventando sempre pi bassa, a causa
del tetto imposto dalle autorit ai
prezzi, i quali spesso nemmeno riescono a coprire i costi crescenti di
produzione.
A ci si aggiunge la tensione politica, altissima dopo le ultime mosse di Maduro. Ieri trenta ufficiali
delle forze armate venezuelane sono
stati arrestati nel quadro di uninchiesta su una presunta cospirazione per abbattere il Governo. Fra gli
arrestati si trovano anche un colonnello, un tenente colonnello e ufficiali della Guardia nazionale, della
Marina militare e dellEsercito: questi si aggiungono ai tre generali
dellAeronautica detenuti da circa

Assegnato
il premio
Pulitzer
NEW YORK, 15. Il Guardian e il
Washington Post hanno vinto il
Pulitzer, il premio giornalistico pi
famoso e importante al mondo, per
lo scoop sul Datagate, gli abusi dello spionaggio statunitense. Una scelta dallenorme significato politico,
che segna un punto di svolta sui limiti del diritto di cronaca e quelli
imposti dalla sicurezza nazionale.
Il comitato della Pulitzer Prize
Commission della Columbia University ha attribuito il premio a entrambi i quotidiani, senza citare i giornalisti autori degli articoli e delle inchieste.
Tra gli altri riconoscimenti, il
Boston Globe ha vinto il premio
per la copertura dellattentato alla
maratona di Boston (oggi ricorre il
primo anniversario). Sono stati assegnati due premi anche al New York
Times, ma solo nella categoria del
fotogiornalismo: a Tyler Hicks per le
sue foto sulla strage terrorista al
Mall di Nairobi e a Josh Haner per
le sue immagini delle vittime dei superstiti alla strage della maratona di
Boston.

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Corteo di manifestanti antigovernativi a Caracas (Afp)

tre settimane. Fonti dellintelligence


citate da organi di stampa hanno
indicato che gli arrestati erano controllati da tempo, dopo che il Governo aveva ricevuto informazioni
secondo le quali stavano preparando qualcosa di strano. I media riferiscono che secondo il Governo
di Maduro la presunta cospira-

zione prevedeva unazione di destabilizzazione che doveva avvenire


gioved 20 marzo, con operazioni
aeree, attacchi contro soldati e altre
mosse per provocare confusione e
scontri armati.
Intanto, aumentano le aggressioni alla stampa. Il sindacato nazionale dei giornalisti venezuelani ha

contato 181 aggressioni contro 137


giornalisti e tecnici dei media locali
e internazionali in due mesi di protesta. Secondo cifre diffuse ieri, la
lista degli attacchi comprende un
giornalista ferito da unarma da
fuoco, 40 aggressioni fisiche, 23 arresti e 35 furti o distruzione di materiale.

BRASILIA, 15. Orrore in un ospedale di Rio de Janeiro. I resti di quaranta tra feti e neonati morti sono
stati trovati in una cella frigorifera
dellobitorio dellHospital Universitrio Pedro Ernesto. Alcuni erano
in stato di decomposizione.
Stando a fonti della stampa locale, nella stessa cella sarebbero stati
ritrovati anche parti di piccoli corpi
umani, che secondo gli investigatori sarebbero conseguenze di amputazioni effettuate in sala operatoria.
Sembra un film dellorrore, ora
dobbiamo dare degna sepoltura al
pi presto possibile a questi corpi
ha commentato il procuratore Ana
Cristina Huth Macedo. una situazione spaventosa; perfino difficile raccontare quello che abbiamo trovato l ha aggiunto.
Il direttore dellospedale, Rodolfo Acatuass Nunes, ha detto ai
media locali che i corpi dei neonati
non sono mai stati chiesti dai genitori. un problema sociale: i genitori non vengono a riprendersi i
corpi dei neonati morti ha spiegato. Al momento, dicono le autorit,
sono ancora quindici i piccoli corpi
da identificare.
Il nosocomio riferiscono le
agenzie dotato di ununit specializzata nelleffettuare parti ad alto rischio. In un comunicato la di-

rezione dellospedale ha ammesso


errori e ha annunciato lapertura
di una inchiesta interna per far luce sulla vicenda. La procura ha intanto annunciato che effettuer
lesame del dna su tutti i corpi trovati nellobitorio e ha convocato il
direttore dellospedale.

Serviranno almeno venti giorni per lestinzione totale delle fiamme

Piano del Governo cileno


per spegnere il rogo a Valparaso
SANTIAGO DEL CILE, 15. Ci vorranno
forse venti giorni per domare il gigantesco incendio scoppiato nella
notte tra sabato e domenica nelle
colline di Valparaso, che ha ucciso
almeno 16 persone e distrutto circa
duemila case e contro il quale la
presidente cilena, Michelle Bachelet,
ha annunciato ieri sera una operazione aerea su grande scala.
A causa del disastro, Bachelet ha
annullato il primo viaggio del suo
nuovo mandato presidenziale
unattesa visita ufficiale in Argentina
e convocato un comitato di emergenza, con la presenza di 16 dei suoi
ministri, per affrontare la situazione,
al termine del quale Guillermo de la
Maza, responsabile regionale delluf
ficio di Emergenze del mistero degli
Interni (Onemi), ha sottolineato alla
stampa che lincendio non stato
ancora domato.
Lanceremo la pi grande operazione aerea per affrontare un incendio di queste dimensioni, ha annunciato Bachelet, aggiungendo che
troveremo nelle altre regioni del
Cile e anche allestero lappoggio di
aerei per affrontare questo disastro.
Il responsabile delle operazioni della Corporazione nazionale forestale
(Conaf), Alfredo Mascareo, ha per avvertito che anche cos probabile che ci vorranno una ventina di
giorni per lestinzione totale delle
fiamme. De la Maza ha chiesto agli

A Cipro
mai tanta siccit
dal 1901
NICOSIA, 15. Lisola di Cipro sta
sperimentando la peggiore siccit
dal 1901, anno in cui ebbero inizio i
rilevamenti delle piogge sulla regione: per questo motivo il ministro
dellAgricoltura, Nicos Kouyialis,
chieder aiuti allUnione europea
per affrontare i problemi causati
dalla scarsit di acqua potabile, ma
anche da destinare allagricoltura.
Nella stagione invernale 2013-2014
sullisola sono caduti appena 204
millimetri di pioggia.

abitanti delle colline che sovrastano


il porto di Valparaso di evacuare al
pi presto la zona e di evitare di ritornare per ora nelle aree dove lincendio stato domato. I servizi di
emergenza hanno aiutato migliaia di
persone ad allontanarsi dalle loro
case quando il vento cambiato e
lincendio ha cominciato ad avanzare verso larea di Cerro Ramaditas.

Chiude
il programma
tedesco
per il lavoro
BERLINO, 15. La Germania ha
annunciato che non accetter
altre domande di adesione al
programma lanciato per attrarre giovani lavoratori europei, a
causa della grande richiesta
pervenuta dai Paesi alle prese
con la crisi economica. Il ministero del Lavoro tedesco ha
spiegato di essere stato inondato dalle domande di adesione al progetto, in particolare da ragazzi spagnoli e ungheresi. Il programma di Berlino prevede un regime sovvenzionato per la formazione
professionale, lapprendistato e
il lavoro agricolo in terreni
non coltivati e in stato di abbandono.
Il programma conosciuto
come MobiPro-Eu e gestito
dallagenzia federale del Lavoro si rivolge ai giovani tra i
18 e i 35 anni. Previsto fino al
2016, stato esteso al 2018. Le
domande accolte vedono il
candidato beneficiare di un
aiuto finanziario per lapprendimento del tedesco nel proprio Paese dorigine, lassistenza con colloqui di lavoro e il
trasferimento in Germania per
occupare la posizione assegnata. Ma i 400 milioni di euro
dei finanziamenti stanziati per
liniziativa, di cui solo 48 milioni di euro per questanno,
sono gi stati utilizzati.

GIOVANNI MARIA VIAN


direttore responsabile

TIPO GRAFIA VATICANA


EDITRICE LOSSERVATORE ROMANO

Carlo Di Cicco

don Sergio Pellini S.D.B.

vicedirettore

Piero Di Domenicantonio
caporedattore

Gaetano Vallini
segretario di redazione

direttore generale

BRUXELLES, 15. Sono 27 milioni


i bambini a rischio povert o
esclusione sociale in Europa,
con una crescita di quasi un milione in quattro anni (20082012), mezzo milione in un solo
anno, tra il 2011 e il 2012.
Si tratta di una parte consistente della popolazione al di
sotto dei 18 anni, pi di un minore su quattro (28 per cento)
nei Paesi dellUnione europea. E
riguarda tutte le Nazioni, comprese quelle nordiche. quanto
rivela il rapporto Povert ed
esclusione sociale minorile in
Europa In gioco i diritti dei
bambini, diffuso oggi da Save
the Children.
In Norvegia, Svezia, Danimarca, Finlandia e Islanda, ma
anche in Slovenia, Olanda, Germania, Svizzera e Repubblica
Ceca, la percentuale dei minori
a rischio povert o esclusione
varia dal 12 al 19 per cento; in
Italia raggiunge il 33,8 per cento, mentre in Grecia, Ungheria e
Lettonia varia tra il 35 e il 41 per
cento, per superare addirittura
la met del totale (52 per cento)
in Romania e Bulgaria.
Limpatto della crisi economica sta dunque colpendo soprattutto i bambini. In questo quadro sono due rileva il rapporto gli aspetti che stanno incidendo di pi sulla condizione
minorile: la mancanza di lavoro
dei genitori e linefficienza dei
servizi di welfare.

Donne ai vertici
di Eni, Enel
e Poste italiane

Elicotteri in azione per spegnere le fiamme (Reuters)

Salvati 257 migranti


a sud di Lampedusa
ROMA, 15. Si sono conclusi nella
notte due interventi di soccorso da
parte dei mezzi aeronavali impegnati nelloperazione Mare Nostrum a
sud di Lampedusa, con i quali sono
stati salvati 257 migranti. Il primo
natante stato avvistato da un aereo
assistito dal pattugliatore Foscari.
Sono stati soccorsi 101 migranti,
compresi tredici minorenni e quattro
donne, che sbarcheranno nelle prossime ore a Porto Empedocle.
La nave rifornitrice Stromboli,
ieri, ha poi soccorso un barcone di
legno con a bordo 156 migranti, tra
cui cinque minorenni e ventisette

Servizio vaticano: vaticano@ossrom.va


Servizio internazionale: internazionale@ossrom.va
Servizio culturale: cultura@ossrom.va
Servizio religioso: religione@ossrom.va

Segreteria di redazione
telefono 06 698 83461, 06 698 84442
fax 06 698 83675
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In Europa
ventisette milioni
di minori
a rischio povert

Servizio fotografico: telefono 06 698 84797, fax 06 698 84998


photo@ossrom.va www.photo.va

donne. Dopo il recupero riferiscono i media i migranti sono stati


portati su una motovedetta della
Guardia di finanza e su una nave
della Capitaneria di porto, e trasferiti a Pozzallo.
Intanto, oggi il ministro dellInterno italiano, Angelino Alfano, ha
riferito che nel 2014 sono sbarcati
oltre 20.500 migranti sulle coste italiane, contro i 2.500 dello stesso periodo dellanno scorso. Alfano ha
poi sottolineato che la pressione
migratoria minaccia di raggiungere i
livelli record del 2011, quando sbarcarono oltre 62.000 persone.

Tariffe di abbonamento
Vaticano e Italia: semestrale 99; annuale 198
Europa: 410; $ 605
Africa, Asia, America Latina: 450; $ 665
America Nord, Oceania: 500; $ 740
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telefono 06 698 99480, 06 698 99483
fax 06 69885164, 06 698 82818,
info@ossrom.va diffusione@ossrom.va
Necrologie: telefono 06 698 83461, fax 06 698 83675

ROMA, 15. Vertici rinnovati e tre


donne alla presidenza di Eni,
Enel e Poste. Il Governo italiano ridisegna la geografia delle
societ partecipate e indica i nomi che per il prossimo triennio
guideranno i gruppi industriali
pi
importanti
del
Paese.
AllEni andr Claudio Descalzi
in qualit di amministratore delegato mentre la presidenza
stata affidata a Emma Marcegaglia, gi presidente di Confindustria. LEnel avr invece Francesco Starace come amministratore
delegato e Patrizia Grieco come
presidente. In Finmeccanica
sbarca lattuale amministratore
delegato di Ferrovie dello Stato,
Mauro Moretti, mentre resta al
suo posto alla presidenza Gianni De Gennaro. Cambio della
guardia anche al timone di Poste, con Francesco Caio amministratore delegato e alla presidenza Luisa Todini. Il presidente
del Consiglio, Matteo Renzi, ha
parlato di una squadra di professionisti di grande qualit e riconosciuta autorevolezza che
lavoreranno per raggiungere
gli obiettivi strategici ambiziosi
di societ che rappresentano asset fondamentali per il Paese.

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Banca Carige
Credito Valtellinese

LOSSERVATORE ROMANO

mercoled 16 aprile 2014

pagina 3

Confermati quasi 250 morti

Nella Repubblica Centroafricana migliaia di civili in fuga dalla regione orientale di Ouaka

Per la strage
ad Abuja
indagini puntate
su Boko Haram

Atrocit senza argini

ABUJA, 15. Le indagini sulla strage


di ieri nella capitale nigeriana
Abuja, dove diversi ordigni sono
esplosi nella principale stazione di
autobus, affollatissima di passeggeri, punterebbero su Boko Haram, il gruppo di matrice fondamentalista islamica attivo nel
nord-est del Paese, ma che nel recente passato ha gi compiuto
molti attentati nella capitale.
Lo hanno sostenuto fonti della
sicurezza citate dalla stampa locale, proprio mentre dagli ospedali
della citt giungevano, purtroppo,
conferme sulle conseguenze spaventose dellazione terroristica. Il
numero delle vittime, dopo che ieri mattina il primo comunicato ufficiale aveva parlato di 71 morti,
salito a quasi duecentocinquanta.
Unoperatrice dellospedale nazionale di Abuja ha assicurato di avere contato personalmente oltre
duecento
morti
nellobitorio
dellistituto. Adetoun Sotimehin,
medico dellospedale Maitama, ha
riferito che in questo nosocomio
sono arrivate, oltre a numerosi feriti, 14 persone gi morte.
D allospedale di Asokoro si avuta notizia di 27 decessi.
Della responsabilit del gruppo
fondamentalista islamico si detto
certo anche il presidente federale,
Goodluck Jonathan, subito recatosi al Nyaya Motor Park. Secondo Jonathan, linsurrezione di Boko Haram una brutta storia in
questo periodo in cui il Paese sta
crescendo. Ma ne verremo fuori.
solo un capitolo temporaneo.
Negli ultimi mesi, comunque, c
stata una massiccia intensificazione delle violenze nel nord-est della Nigeria, dove non sembrano esserci ancora risultati apprezzabili
delloperazione militare contro
Boko Haram decisa quasi un
anno fa dal presidente, che ha
dichiarato lo stato demergenza in
tre Stati: il Borno, lo Jobe e
lAdamawa. Nei tre Stati, dallinizio di questanno ci sono stati
millecinquecento morti, per met
tra forze militari e di polizia e tra
miliziani, ma per laltra met
civili.
La strage ad Abuja, tra laltro,
ha fatto seguito a un fine settimana segnato nel nord-est, in particolare intorno a Maiduguri, la capitale del Borno, da diverse incursioni di Boko Haram che hanno
provocato nella sola giornata di
domenica oltre sessanta morti tra
la popolazione civile. Nei giorni
precedenti nellarea erano stati uccisi altri ottanta civili.
La crisi sta avendo ripercussioni
anche oltre frontiera, in particolare in Camerun, dove diversi episodi di violenza sono attribuiti a
sconfinamenti di miliziani di Boko
Haram. Il gruppo fondamentalista
islamico potrebbe essere coinvolto
anche nel rapimento nella notte
tra il 4 e il 5 aprile, nella diocesi
settentrionale camerunense di Maroua-Mokolo, di due sacerdoti italiani, don Giampaolo Marta e don
Gianantonio Allegri, entrambi della diocesi di Vicenza, e della suora
canadese Gilberte Bussier.

Un uomo arrestato durante unoperazione di pattugliamento a Bangui (Reuters)

BANGUI, 15. Reiterate violenze contro la popolazione della Repubblica Centroafricana sono state
segnalate nelle ultime ore, in particolare nella regione orientale di Ouaka, a circa 220 chilometri
dalla capitale Bangui. Nella zona sono ancora attive le milizie degli ex ribelli della Seleka (alleanza in lingua locale sango) responsabili del colpo
di Stato che un anno fa rovesci il presidente
Franois Boziz e che poi furono costrette dalle
pressioni internazionali a lasciare il potere.
A incominciare le stragi furono proprio le milizie Seleka, che allorigine erano formate da poche
centinaia di oppositori di Boziz, ma subito dopo
il colpo di Stato furono ingrossate da alcune migliaia di combattenti stranieri, quasi tutti di matrice fondamentalista islamica, giunti soprattutto
dal Ciad. Per mesi si sono susseguiti massacri di
cristiani in tutto il Paese, soprattutto a colpi di
machete. Successivamente, sono state per le milizie di autodifesa della maggioranza cristiana,
chiamate Anti-Balaka (balaka in sango significa

appunto machete) a compiere contro la minoranza musulmana gli stessi atroci crimini.
La situazione tale da aver spinto di recente il
segretario generale dellOnu, Ban Ki-moon, a paventare nella Repubblica Centroafricana una mattanza paragonabile al genocidio in Rwanda.
LOnu ha deciso linvio di dodicimila caschi
blu, inquadrati nella missione Minusca, in sostituzione dei circa seimila della Misca, la forza inviata dai Paesi dellarea, alla quale si affiancano
duemila soldati francesi delloperazione Salgaris,
decisa autonomamente da Parigi. Il dispiegamento dei caschi blu per previsto solo per met
settembre, il che lascia intatte le preoccupazioni
per una situazione che continua a incancrenire.
Fonti citate dalla Misna, lagenzia internazionale delle congregazioni missionarie, hanno riferito
che ieri ci sono state intense sparatorie a Grimari,
appunto nella regione di Ouaka, dove gli AntiBalaka hanno preso dassedio il quartiere musulmano. Missionari comboniani hanno riferito che

Attentato al Cairo
contro la polizia

Rapito in Libia
lambasciatore giordano
TRIPOLI, 15. Lambasciatore della
Giordania a Tripoli stato rapito
oggi in un agguato di uomini armati. Lo riferisce la televisione satellitare Al Arabiya, che cita fonti libiche secondo le quali nellattacco sono state rapite anche alcune persone che accompagnavano lambasciatore. Lautista, secondo lemittente,
rimasto ferito nellattacco. Il ministero degli Esteri di Amman ha
confermato la notizia del sequestro
dellambasciatore, Fawaz Eytan.
Nel frattempo, in seguito allattacco contro il premier libico,
Abdullah Al Thani, che ha avuto
luogo domenica a Tripoli, il porta-

Gioved si vota
per le presidenziali
in Algeria
ALGERI, 15. Si conclusa ieri la
campagna per le elezioni presidenziali algerine del 17 aprile. Dopo tre settimane di campagna elettorale, i sei candidati non potranno pi tenere comizi pubblici per
consentire agli elettori di riflettere
sul voto. Il clima in queste settimane stato molto teso con scambi di accuse da parte dei comitati
elettorali dei candidati di violazioni della legge e con la commissione elettorale che ha registrato 164
casi di violazioni, tra le quali anche laffissione di manifesti abusivi. Questa campagna elettorale
stata caratterizzata dallassenza
per malattia del candidato favorito, il presidente Abdelaziz Bouteflika, che non ha mai tenuto comizi pubblici pur essendo dato per
vincitore dagli osservatori.

gli abitanti hanno cercato rifugio presso i soldati


francesi di Salgaris, ma sono stati respinti e hanno poi ottenuto ricovero nel centro catechistico
della missione.
Il giorno prima, settemila abitanti della vicina
localit di Boguila erano scappati nelle foreste
per sfuggire a un attacco lanciato da gruppi armati locali, presumibilmente Anti-Balaka, contro
un convoglio dei soldati ciadiani della Misca che
scortavano 540 musulmani originari di Bossangoa, fino a Gor, a sud del Ciad. Abbiamo sentito una forte esplosione seguita da intensi spari
darma da fuoco. Poco dopo abbiamo visto gli
abitanti scappare dalle proprie case per ripararsi
nelle foreste circostanti, ha denunciato lorganizzazione umanitaria Medici senza frontiere, che sta
curando i feriti sia a Boguila sia nella vicina Poua. Da dicembre sono pi di trecentomila i musulmani centroafricani riparati oltre frontiera, in
Ciad, Camerun e Repubblica Democratica del
Congo.

voce del dipartimento di Stato americano, Jen Psaki ha detto che le


minacce di violenza contro il primo
ministro libico sono ingiustificabili
e le condanniamo fermamente.
Gli Stati Uniti, si legge nella nota, chiedono ai libici di collaborare
per garantire sicurezza e governabilit per il Paese in modo da progredire sulla strada della transizione
democratica. Abdullah Al Thani ha
annunciato di voler dare le dimissioni in seguito allagguato. Il consiglio amministrativo di Tripoli ha
chiesto ieri al premier dimissionario
di ritornare sui propri passi e di restare alla guida dellEsecutivo.

Sintensifica
il conflitto
armato
nel Sud Sudan
JUBA, 15. Una cruenta ripresa dintensit stata segnalata nelle ultime ore nella guerra civile in Sud
Sudan, che da quattro mesi vede
contrapporsi i reparti dellesercito
rimasti fedeli al presidente Salva
Kiir Mayardit e quelli ribellatisi
sotto la guida dellex vicepresidente Rijek Machar.
Combattimenti di particolare
intensit sono in corso nei pressi
di Bentiu, la capitale dello Stato
petrolifero di Unity, alla frontiera
settentrionale con il Sudan. Secondo fonti locali citate ieri dalla
Misna, lagenzia internazionale
delle congregazioni missionarie,
ad attaccare sarebbero stati i soldati governativi, con lobiettivo di
riprendere il controllo di alcune
zone strategiche vicine agli impianti di greggio.
La scorsa settimana, peraltro,
Rieck Machar aveva annunciato
lintenzione di lanciare unoffensiva contro gli impianti, che a suo
dire sarebbero usati dal Governo
di Juba per affittare mercenari
stranieri. Il riferimento alle truppe dellUganda dispiegate nel
Paese a sostegno dellEsecutivo di
Salva Kiir Mayardit, peraltro in
base ad accordi firmati quando il
leader ribelle era ancora vicepresidente.
Il conflitto, scoppiato a met
dicembre a Juba, dilagato in
questi mesi in dieci dei quattordici
Stati sudsudanesi.

Capo ribelle
congolese ucciso
nella provincia
Orientale
KINSHASA, 15. Paul Sadala, meglio
conosciuto come Morgan, il capo
della milizia ribelle Mayi Mayi
Simba, che si era arreso sabato
scorso insieme con 42 suoi uomini, stato ucciso ieri dai soldati
della Repubblica Democratica del
Congo, in uno scontro sulla cui
dinamica si sta ancora indagando.
accaduto nel villaggio di Molokai, presso la riserva naturale di
Okapi, nella provincia Orientale,
allestremo nord-est del Paese.
A dare conferma della morte di
Morgan stata Radio Okapi,
lemittente
della
missione
dellOnu nella Repubblica Democratica del Congo, che ha riportato la versione fornita dallesercito.
Secondo Fal Sikabwe, il comandante delle truppe congolesi nella
vicina provincia dellIturi, Morgan
si rifiutato di proseguire il
viaggio tra Mambasa e Bunia. C
stato un alterco tra i nostri militari
e i suoi uomini che hanno aperto
il fuoco, costringendo i soldati a
difendersi. Gravemente ferito alle
gambe, il capo della milizia deceduto pochi minuti dopo, cos
come altri sette combattenti. Il
suo corpo stato trasferito allobitorio dellospedale di Bunia. Tra il
2010 e il 2013 Morgan e i suoi uomini hanno seminato violenze e
distruzioni nellarea di Mambasa.

Non accennano a placarsi gli scontri fra talebani e forze di sicurezza locali

Afghanistan tra violenze e intimidazioni

Agenti di polizia schierati fuori dalluniversit del Cairo (Reuters)

IL CAIRO, 15. Una bomba rudimentale esplosa questa mattina vicino


a un posto di blocco della polizia
nel cuore del Cairo e ha ferito due
agenti e un civile. Lo ha riferito la
televisione di Stato egiziana. Incerta la dinamica dellattentato: secondo una prima versione, un commando di miliziani armati avrebbe
attaccato il posto di blocco della
polizia stradale nel quartiere centrooccidentale di Dokki, sulla sponda
sinistra del fiume Nilo. Stando a
unaltra versione, lordigno sarebbe
stato piazzato tra due auto in sosta
e fatto detonare a distanza.

Con lavvicinarsi delle elezioni


presidenziali del mese prossimo, in
Egitto la spirale di violenza andata ulteriormente intensificandosi.
Ieri pomeriggio quattro militari sono stati feriti da uomini armati nel
nord del Sinai e uno studente
morto negli scontri scoppiati alluniversit del Cairo tra sostenitori
di Mohammed Mursi, il presidente
deposto il 3 luglio 2013, e forze di
sicurezza. Nei violenti disordini si
sono registrati numerosi feriti tra
poliziotti e attivisti dei Fratelli musulmani. Decine anche le persone
arrestate.

KABUL, 15. Non si attenua in Afghanistan il clima di violenza e intimidazione. Ieri sono divampati, nella
provincia settentrionale di Kunduz,
aspri scontri fra i talebani e le forze
di sicurezza locali. Ne ha dato notizia il Khaama Press riferendo che
due comandanti e quattro militanti
talebani sono rimasti uccisi. Il capo
della polizia provinciale, generale
Ghulam Mustafa Mohseni, ha detto
che i due comandanti Islamuddin
e Khedir sono morti durante un
attacco a un posto di controllo presidiato da agenti di polizia.
Il capo della polizia ha ricordato
che proprio questi due comandanti
avevano ripetutamente minacciato
di usare violenza contro coloro che
si sarebbero recati alle urne in occasione delle elezioni presidenziali
svoltesi il 5 aprile. Stamane si poi
appreso che il vice ministro dei La-

vori pubblici, Ahmad Shah Wahid,


stato rapito a Kabul. La notizia,
subito riportata dai media locali,
stata confermata dal portavoce del
ministero dei Lavori pubblici,
Sohail Kakar, il quale ha riferito che
Wahid stava raggiungendo il suo
ufficio quando gli stato teso un
agguato nel quartiere di Khair Khana. Nellattacco stato ferito lautista del vice ministro.
Nel Paese dunque non accennano
a placarsi le violenze, a conferma di
una situazione che resta critica nonostante gli sforzi da parte delle autorit di Kabul di stabilire un dialogo con i talebani con lobiettivo di
ripristinare nel territorio un sufficiente livello di sicurezza.
In questo scenario si inserisce il
conteggio dei voti, in corso in questi giorni, per le presidenziali: c
grande attesa per il candidato che

uscir vincitore dalle urne e che, secondo le previsioni degli analisti,


dovrebbe contribuire a far voltare
pagina allAfghanistan, proiettandola al dopo Karzai.
Al momento, sulla base del 35 per
cento delle schede scrutinate, in
testa lex ministro degli Esteri,
Abdullah Abdullah, seguito dallex
ministro delle Finanze, Ashraf
Ghani Ahmadzai. Appare molto
probabile che si vada verso il ballottaggio.
I risultati parziali comunicati dalla Commissione elettorale indipendente stanno confermando la deludente posizione dellex ministro degli Esteri Rassoul, da tutti indicato
come il preferito da Karzai. In teoria sarebbe fuori da ogni ambizione
presidenziale, ma non dal ruolo di
possibile ago della bilancia nellambito di un futuro ballottaggio.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 4

mercoled 16 aprile 2014

Si sarebbe potuto salvare se solo avesse varcato


la frontiera elvetica
Torn indietro per completare la sua opera
e per non mettere in pericolo i suoi collaboratori

In Smetto quando voglio

La vera
ingiustizia

A colloquio con la testimone di una delle operazioni di salvataggio del questore di Fiume

Palatucci
e il villino di via Milano
Zagabria, Raffaele Casertano, il 6 gennaio
1942 laiutante di campo di sua altezza
reale, il capitano Gianroberto Burgos di
Pomaretto, comunicava ufficialmente in
via del tutto riservata a monsignor Palatucci la notizia che le autorit croate:
evidentemente ricorre[vano] al solito
trucco di darlo come irreperibile il
che vuol dire che lhanno fatto sparire o,
come dicono in gergo alla Polizia croata:
emigrato. Difatti Ernest Eisler,
nellagosto del 1941, era stato ucciso dagli
ustaa nel campo di concentramento di
Jadovno, nei pressi di Gospic. Dopo aver
atteso invano il ritorno del marito, anche
Dragica Braun si convinse che, a quel
punto, era meglio per lei abbandonare
Karlova e raggiungere la figlia Maria a
Fiume, dove giunse il 21 gennaio 1942, dopo un rocambolesco viaggio a bordo di
una corriera partita da Suak.
Come lei stessa dichiar il
giorno successivo in prefettura:
Alla fine di luglio (1941) fu costretta a fuggire (...) per sottrarsi
alle rappresaglie di cui sarebbe
stata oggetto da parte croata per
lassistenza e lappoggio prestati
alle nostre truppe ed ai nostri
Comandi col dislocati. Partita la
figlia, (...) si venuta a trovare
in una situazione ancora pi difficile, esposta comera alle vendette degli ustascia. stata cos
costretta a vivere, nascondendosi
di casa in casa. Stanca di vivere
in un continuo stato di allarme
(...) alla fine di giugno 1941,
preoccupata per la sua materiale
esistenza in seguito ad un recente inasprimento delle misure antisemite in Croazia, ha deciso di
mettersi in salvo in Italia (...).
Sicch (...) venuta a Fiume
presso la figlia, Via Milano, 6,
presso Glavina.
Palatucci si preoccup non solo di farle rilasciare un regolare
permesso di soggiorno, ma riusc
persino a farla ospitare, insieme
alla figlia, da una signora di sua
La casa dove vennero nascoste Mika Eisler e la madre
conoscenza, tale Flora Glavina
che, con la madre Giulia Zagabria, allepoca abitava in un villiche si era fatto apprezzare dai fiumani per no al civico 6 di via Milano. Approfittanlabilit con cui riusciva a sbrogliare alcu- do della partenza del medico militare, Silne situazioni complicate.
vio Palazzi, stimato direttore di clinica
Palatucci ricorreva anche allaiuto dello odontoiatrica presso lateneo pavese, che
zio vescovo di Campagna, come nellau- proprio qualche giorno prima aveva latunno del 1941, quando lamica ebrea gli sciato lappartamento, Maria Eisler e la
chiese di aiutarla a rintracciare il padre, madre poterono trasferirsi dai signori ZaErnesto Eisler, di cui si erano perse le gabria.
tracce dal giorno del suo arresto a opera
Grazie alla preziosa collaborazione del
degli ustaa, il 6 luglio 1941 a Karlova. Il Comitato Giovanni Palatucci di Campapresule di Campagna, il 2 ottobre succes- gna, presieduto da Michele Aiello, siamo
sivo, aveva attivato i suoi canali riservati riusciti a rintracciare la signora Maris Zascrivendo unaccorata lettera direttamente gabria Persich che, allepoca viveva con la
al duca di Spoleto, Aimone di Savoia nonna Giulia e i suoi genitori Giulio ed
che, dal 18 maggio 1941, era stato designa- Elsa Malusa, nel villino di via Milano doto da Vittorio Emanuele III a portare la ve furono accolte, per un breve periodo,
corona di Croazia con la quale spiegava le due profughe ebree. Ricordo ci dice
che una persona, che conosce bene detta che mia nonna al piano inferiore aveva
Signorina (Maria Eisler) e sa anche che io ricevuto il permesso dalla questura di Fiuconosco molto bene Vostro Cugino lA. me di affittare due belle camere ammobiR. il Principe di Piemonte, desiderava che liate. Le affittava sempre a persone che riio vi facessi pervenire listanza con racco- coprivano cariche importanti, provenienti
mandazione dello stesso Augusto Princi- da Roma o da Bologna. Spesso io e mia
pe. Dopo aver raccolto le informazioni madre ci recavamo in questura per esplenecessarie attraverso il ministro dItalia a tare qualche pratica burocratica e ricordo

di GIOVANNI PREZIOSI

l 16 aprile 1941, con lascesa al potere di Ante Paveli, in Croazia cominci una feroce pulizia etnica.
Per sfuggire alle rappresaglie degli
ustaa, molti profughi ebrei si riversarono nella provincia del Carnaro alla
disperata ricerca di un luogo pi sicuro.
proprio ci che fece anche Mika Eisler (al
secolo Maria) una giovane ebrea originaria di Karlova che, ritrovandosi da sola
dopo la separazione dal marito, per scongiurare il pericolo che incombeva su di lei
e la propria famiglia, fu costretta ad abbandonare precipitosamente il proprio
Paese per rifugiarsi a Fiume. Qui ebbe la
fortuna di allacciare subito unamicizia
con Palatucci, giovane funzionario della
Questura che dirigeva lufficio stranieri e

Paolo Mieli su Papi ed ebrei tra

XVI

XVIII

di EMILIO RANZATO

che il dottor Palatucci ci faceva sempre entrare nel suo


ufficio e si intratteneva a
conversare
piacevolmente
con mia madre. A un certo
punto continua nellinverno del 1942, inviate da
Palatucci, sono venute ad
abitare da noi Maria Eisler e sua madre,
alle quali mia nonna mise a disposizione
lappartamentino del primo piano: una camera con la cucina e il salotto in comune.
Ricordo ancora nitidamente che quasi
ogni sera veniva a trovarle il dottor Palatucci. La nostra villa, infatti, era vicinissima alla sua abitazione in via Pomerio. Si
poteva raggiungere attraverso una strada
in meno di cinque minuti. Poich in quel
periodo, a causa della guerra, mio padre
che era comandante delle navi mercantili si trovava a casa la sera, dopo cena,
scendeva gi e aveva piacere di conversare
con Palatucci che considerava una persona
per bene e colta.
Tuttavia, dopo qualche mese, evidentemente per metterle al riparo da ogni pericolo, Palatucci si preoccup di farle trasferire nella appartata localit di Laurana,
una pittoresca citt a poca distanza da
Abbazia dove, il 30 aprile successivo, presero alloggio nella Villa Maria (...) sita

rivolgimenti politici che avevano condotto


alla defenestrazione di Mussolini, nel timore di una violenta ritorsione tedesca
ricorrendo allo stesso stratagemma che
adoperava quando inviava i suoi protetti
ebrei dallo zio vescovo a Campagna il 6
agosto del 1943, Palatucci, per precauzione, decise di farle trasferire a Serramazzoni, un paesino dellappennino modenese
dove, evidentemente, poteva contare
sullaiuto di qualche conoscente.
Quando poi gli eventi cominciarono a
precipitare in seguito alla firma dellarmistizio, da un certo conte Frossard che
stava a Fiume e che aveva una villa in
Svizzera fu invitato di andare in detta villa ma, come scrive in una missiva del 30
luglio 1952 il padre del giovane funzionario della questura fiumana, egli rispondeva a tutti di non voler mai abbandonare il
suo posto e lasciare senza protezione tanti
connazionali (cfr. Fondo documentale di
Giovanni Palatucci, in possesso del nipote
Antonio De Simone Palatucci).
Ne approfitt, tuttavia, per mettere in salvo Maria Eisler e la maAl confine svizzero
dre, agevolando la loro fuga da
Serramazzoni e offrendosi di acconsegn nelle mani della giovane ebrea
compagnarle fino al confine svizun fascicolo per gli Alleati
zero, dove giunsero nel dicembre
del 1943, dopo un viaggio non
Era il memorandum per la costituzione
privo di pericoli. Prima di saludi uno Stato libero di Fiume
tarsi, Palatucci consegn nelle
mani della giovane ebrea un fascicolo, incaricandola di trasmetnella frazione di Oprino n. 135. Proprio terlo agli Alleati. Il plico conteneva il faqui, possedeva una villa anche il conte migerato Memorandum Rubini elaborato
Frossard, lo stesso personaggio che gli dal Movimento autonomista liburnico per
proporr in seguito di rifugiarsi in Svizze- la costituzione di uno Stato libero di Fiura e che fino allultimo cercher di salvar- me.
lo riuscendo a ottenere, per, soltanto la
Le due donne riuscirono a raggiungere
commutazione della pena capitale.
Basilea dove attesero la fine della guerra,
Sono sicura ci conferma la signora
prima di far di nuovo ritorno a Karlova
Zagabria che io e mio padre le abbiamo
riviste a Laurana passeggiare sul lungoma- nel 1946. Palatucci si sarebbe potuto salre nellestate del 1943 quando anche noi ci vare se solo avesse varcato la frontiera eltrasferimmo in un paesino a poca distanza vetica, ma non lo fece: la sua coscienza
da Laurana per paura dei bombardamen- glielo impediva e, consapevole del rischio
ti. Qui Maria e Dragica si fermarono, a cui andava incontro, rientr a Fiume per
tuttavia, fino ai principi di agosto del completare la sua opera e non mettere a
1943, dopodich, in seguito ai clamorosi repentaglio la vita dei suoi collaboratori.

Artisti a confronto a Firenze

Pollock e Michelangelo
Si inaugura il 15 aprile al Palazzo Vecchio di Firenze la mostra Jackson
Pollock. La figura della furia, curata
da Sergio Risaliti e Francesca Campana Comparini. Per la prima volta Firenze rende omaggio a uno dei grandi
protagonisti dellarte del XX secolo,
che ha scardinato le regole dellarte figurativa occidentale dissolvendo gli
ultimi baluardi della prospettiva rinascimentale. La sua opera viene accostata idealmente a quella di Michelan-

secolo

Un rapporto complesso
Recensendo sul Corriere della Sera del 15 aprile il volume di Riccardo
Calimani, Storia degli ebrei italiani. Let dei ghetti: secoli XVI-XVIII (Milano,
Mondadori, 2014), Paolo Mieli compie una cavalcata lungo i secoli ripercorrendo il rapporto sfaccettato tra i Papi e gli ebrei.
Si parte dal Trecento, secolo spartiacque per lebraismo che, se da un lato
divenne il capro espiatorio per il morbo sterminatore, dallaltro fu per difeso con forza da alcuni Pontefici. Fu il caso, ad esempio, di Clemente VI che
nel 1348 prov a contrastare questa deriva pubblicando una bolla in cui affermava che gli ebrei erano vittime della peste esattamente come i cristiani.
Quasi un secolo dopo fu Martino V a cercare di porre un freno alle violenze
antiebraiche ricordando non solo che il cristianesimo era nato dal giudaismo, ma che per i cristiani lesistenza degli ebrei era una testimonianza
indispensabile. Certo, non mancarono indicazioni in senso contrario si
pensi allEditto sopra gli ebrei (1775) di Pio VI ma, conclude Mieli, resta che
con gli israeliti la Sede romana fu spesso molto pi aperta dei sovrani laici.

Jackson Pollock, Senza titolo (1937-1939)

gelo Buonarroti (1475-1564) di cui proprio questanno si celebra il quattrocentocinquantesimo anniversario della
morte. A Palazzo Vecchio si potranno
ammirare sedici lavori di Pollock, a
pochi passi dal Salone dei Cinquecento dove si conserva Il Genio della Vittoria, una delle opere pi celebri di
Buonarroti, emblema di quelle tensioni che caratterizzano la scultura michelangiolesca e che per vie sotterranee tornano, secondo i curatori, a
proporsi nelle pitture dellartista statunitense. Il titolo
della mostra vuole essere un
riferimento allo stesso Pollock, alla sua figura nellatto
di dipingere le tele girandogli intorno pervaso da impeto passionale e da furore dinamico. Al tempo stesso
quel titolo allude allespressione furia della figura, citata nel Cinquecento dal
teorico e pittore Giovanni
Paolo Lomazzo (1584) quando volle descrivere la maggior grazia e leggiadria che
possa avere una figura pittorica o scultorea. Evidenziando che ci che dava
queste qualit che la figura
mostrava di muoversi in un
moto simile a quello della
fiamma.

Ricercatore trentasettenne di neurobiologia, Pietro (Edoardo Leo) non sa come


dire alla propria compagna (Valeria Solarino) che luniversit non gli ha rinnovato lindispensabile bench misero assegno di ricerca. Decide cos di mettere in
pratica le sue conoscenze per creare e
diffondere sul mercato una nuova droga,
per il momento non illegale. Detto fatto,
organizza una banda formata da altri
laureati che come lui sbarcano il lunario
con mestieri ben al di sotto delle loro
potenzialit. Allinizio lidea funziona e
assicura a tutti il successo economico,
ma presto i parvenu della malavita dovranno guardarsi tanto dalla polizia
quanto da un temibilissimo concorrente
(Neri Marcor).
Pu un film che ha come protagonisti
degli spacciatori per quanto improbabili non essere immorale? S, se si
tratta di unesplicita provocazione. E soprattutto se la provocazione mirata a
puntare il dito contro un fenomeno per
certi versi altrettanto immorale, sicuramente pi esteso. Ovvero la mancanza
di lavoro per i giovani.
La vera ingiustizia di cui si parla in
Smetto quando voglio infatti una societ
in cui i meriti sembrano venire distribuiti in maniera inversamente proporzionale alle capacit e alla preparazione di
unintera generazione, quella che ha inutilmente speso anni a inseguire titoli di

studio sbandierati come trampolini di


lancio per una meritata carriera e poi
puntualmente trascolorati in scomodi
parcheggi, nellattesa di tempi migliori
dai contorni sempre pi nebulosi.
Il contrasto su cui sottilmente giocato il film, dunque, non tanto quello
fra leloquio forbito dei protagonisti e le
loro azioni criminose, idea semplice ed
efficace ma forse tirata anche un po
troppo per le lunghe. Quanto quello fra
la scarsa credibilit di questa fulminea
parabola criminale, e viceversa la perfetta aderenza al reale degli ambienti in
cui nasce e si sviluppa. Come quello
universitario, palude abitata da professori maneggioni alla continua ricerca di
appoggi politici. O quello di unalta
borghesia idealmente formata da padri che avidamente si servono degli
stessi mezzi illegali dei figli precari.
Al suo esordio il regista Sidney Sibilia dimostra gi una mano sicura, soprattutto nella direzione degli attori,
che lascia esprimere in lunghi piani sequenza. E al di l della bravura degli
interpreti, vincente la scelta di volti
che curiosamente aderiscono bene sia a
unaula universitaria che a un sordido
ambiente malavitoso.
Anche sceneggiatore, Sibilia ha poi la
furbizia, ma anche lumilt, di prendere
un po di prestiti dove capita: dalla serie televisiva americana Breaking bad per
lassunto del soggetto, da Tarantino e
Ritchie per la violenza paradossale
pu entrare nellantologia del cinema
comico italiano degli ultimi anni la rapina con le baionette prelevate dagli archivi museali dal Verdone di Acqua e
sapone per la figura del giovane ricercatore costretto a fare ripetizioni ad adolescenti debosciati e soprattutto insolventi, dalla trilogia di Notte da leoni per gli
inconvenienti dovuti alla perdita di lucidit, e naturalmente dalla serie Romanzo
criminale (da cui non a caso proviene
lottimo protagonista Leo) per la caratterizzazione di alcuni personaggi e la
descrizione del basso milieu romano.
Per il resto per il film si inserisce in
piena autonomia nel solco della migliore commedia allitaliana, grazie alla capacit di far andare a braccetto il senso
del paradosso con lanalisi sociale.

LOSSERVATORE ROMANO

mercoled 16 aprile 2014

pagina 5

La rinuncia non deve ridursi a una farsa


Come dicevano i Padri del deserto
meglio bere vino con umilt che bere acqua con orgoglio

Giovanni di Bartolomeo dellAquila


San Francesco riceve le stimmate
durante il digiuno alla Verna (1480-1485)

Il digiuno come strumento e segno ricorrente in molte tradizioni religiose

Controllo di s
e attenzione allaltro
di GIANFRANCO RAVASI
empo fa un vescovo francese mi ha raccontato
questo episodio. Invitato
in una scuola durante
una serie di presentazioni
delle varie religioni, aveva aperto il
suo intervento con una domanda rivolta ai ragazzi: Che cos la Quaresima?. Si leva un mormorio tra
gli alunni a prevalenza francese, ma con presenze di altre etnie. Alla fine un francese si fa coraggio e spiega:
il Ramadan dei cristiani!.
Lepisodio emblematico
di unevoluzione socio-culturale: il paradigma di riferimento, in questa Europa
snervata e smemorata, diventa esterno ed estrinseco,
la comparazione che decifra
la realt non pi autoctona ma allogena. Proprio per
questo, vorrei proporre una
libera considerazione non
tanto sul severo tempo liturgico prepasquale che termina proprio in questi giorni,
ma su un aspetto richiamato in maniera forte
nellimminente Venerd santo che in passato ne era
una componente significativa e, come vedremo, fa parte di un retaggio quasi universale, indipendentemente
dalle specifiche confessioni
religiose.
Intendiamo riferirci al digiuno, un
vocabolo di matrice latina, jejunus,
affamato, dal quale deriva anche il
suo antipodo desinare che appunto disjejunare (si pensi al francese
djeuner, far colazione), cio rompere il digiuno.
Nei Vangeli si ricorda che, alla vigilia dellentrata in scena per il suo
ministero pubblico, Ges digiuna
quaranta giorni e quaranta notti
(Matteo, 4, 2), vivendo quindi una
sua quaresima. Il verbo greco usato
nestuein che ricorre venti volte nel
Nuovo Testamento, accanto a due
sostantivi derivati, nestia e nstis,
presenti rispettivamente cinque e
due volte. Nellaltra lingua biblica,
lebraico, si usa invece la radice tzum
che, come verbo e sostantivo, ricorre
nellAntico Testamento 47 volte e
che passata anche nellarabo e
alletiopico come termine di uso solo
religioso. Ma passiamo ora al merito
del tema.

Abb Eulogio diceva al suo discepolo: Figlio, poco alla volta, esercitati a restringere il tuo ventre, grazie al digiuno. Infatti, come un otre
disteso diventa pi sottile, cos
ugualmente il ventre quando riceve
molto cibo. Ma se ne riceve poco, si
riduce ed esige sempre poco. Questa parabola dei Padri del deserto
egiziano illustra in modo pittoresco
la genesi ascetica del digiuno. Da

Mohandas Karamchand Gandhi

questa che, come dicevamo, una


prassi universale si ramificata una
scelta religiosa che ha i suoi vertici
sia nel Kippur ebraico, la grande
giornata penitenziale dellespiazione,
comprendente una totale astensione
alimentare, sessuale e lavorativa, sia
nel Ramadan islamico, uno dei cinque pilastri della fede musulmana,
sia nella tradizione cristiana.
La secolarizzazione moderna ha
ridotto questo atto spirituale (prima
ancora che corporale) alla dieta o,
purtroppo, al dramma dellanoressia.
In realt, tutte le grandi religioni sono fermamente convinte che digiunare un atto di sua natura simbolico, nel senso pi genuino del termine. Pensiamo solo alla lapidaria e incisiva dichiarazione del profeta Isaia:
questo il digiuno che il Signore
vuole: sciogliere le catene inique, togliere i legami dal giogo, rimandare
liberi gli oppressi, spezzare ogni giogo, dividere il pane con laffamato,
introdurre in casa i miseri, i senza
tetto, vestire uno che vedi nudo, non

distogliere gli occhi da quelli della


tua carne (58, 6-7).
Oppure si pensi allironia di Ges
nei confronti di unastinenza meramente ritualistica che ti fa assumere
unaria malinconica, sfigurare la faccia. A essa egli oppone paradossalmente il profumarsi la testa e il lavarsi il viso (Matteo , 6, 16-17), perch il digiuno non sia farsa, ma decisione intima che esprime autodisciplina, liberazione dal consumismo, dallegoismo, dalla
logica del possesso, dalle
false necessit, ma anche
purificazione dello spirito,
controllo di s, dominio dei
sensi. Gli stessi Padri del
deserto non esitavano a dichiarare che meglio bere
vino con umilt che bere acqua con orgoglio.
Anche lislam, con la voce
di uno dei suoi grandi maestri
mistici,
al-Ghazali
(1058-1111), ammoniva che il
vero digiuno astenersi dai
peccati della lingua e degli
altri membri, anzi liberarsi
da tutto ci che non
Dio. Persino la tradizione
ind con Gandhi che aveva dimostrato anche lefficacia politica del digiuno
si muoveva in questa linea:
Il digiuno non ha senso se
non educa alla sobriet e se
non accompagnato da un
costante desiderio di autodisciplina. Colui che ha soggiogato i sensi il primo e pi importante tra gli uomini. Tutte le virt risiedono in lui.
Come corollario, si dovrebbe rispolverare quella quarta virt cardinale che la temperanza: interessante notare che nella tradizione cristiana (ma gi nelletica stoica si registrava unanaloga scelta) questa
virt era chiamata enkrteia, cio
dominio di s, autocontrollo, oppure sophrosne, saggezza, moderazione, esercizio corretto dei pensieri
e delle passioni. La perversione del
corretto uso del cibo , comunque,
la connotazione pi popolare della
temperanza.
Il pensiero corre a quel film potente e funereo che Marco Ferreri ha
girato nel 1973, La grande abbuffata,
riedizione pi pesante della cena di
Trimalcione del Satyricon di Petronio. Quattro amici si avviano verso
un cupo suicidio attraverso unorgia
di cibo e di sesso, consumata in una
sorta di ritiro (non certo spirituale)
in una vecchia villa parigina. Mori-

ranno affogati da carni, dolci e vini


uno dopo laltro (gli attori Tognazzi,
Mastroianni, Piccoli, Noiret) in un
macabro rituale officiato dalla sacerdotessa Andra Ferrol.
Ebbene, la temperanza alimentare
, certo, sobriet, controllo delle pulsioni, dominio dei sensi e dignit
personale, ma deve diventare soprattutto espressione positiva della carit, come ammoniva nella sua Lettera
san Giacomo: Se un fratello o una
sorella sono senza vestiti e sprovvisti
del cibo quotidiano e uno di voi di-

ce loro: Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi! ma non date loro


il necessario per il corpo, che giova? (2, 15-16).
Lappello alla moderazione ,
dunque, necessario, come appare
dalla consegna che san Paolo rivolge
al discepolo Tito: Esorta i pi giovani ad essere sobri, offrendo te stesso come esempio (2, 6-7). Ma non
si tratta che di una prima tappa interiore, come aggiunge san Pietro:
Siate moderati e sobri per dedicarvi alla preghiera (1 Pietro, 4, 7).

Salmi e canto liturgico

La musica in aiuto
stato pubblicato il quinto fascicolo (dei dieci
previsti) de Il salmo responsoriale. Un modo antico e nuovo per pregare con il canto
(Bergamo, Edizioni Carrara, 2014, pagine
63) nel quale Vittorio Montis presenta le melodie per i salmi responsoriali di Quaresima e
Pasqua (anno liturgico A). Pubblichiamo quasi
per intero lintroduzione scritta dal vescovo delegato del Pontificio Consiglio della Cultura.
di CARLOS AZEVED O
Dai primi secoli, a imitazione di Ges che
vive i salmi, i cristiani cantano salmi, a cori
alterni, in ascolto e risposta, riannodando
lalleanza fra Dio e il suo popolo nel maestoso ondeggiare dei flutti delloceani
(Ambrogio, Esamerone, III, 5). Impressiona
lintreccio di grida e di lodi, di amarezza e
di ringraziamento, di fiducia e di protesta,
di espressione personale di abbandono e di
testimonianza comunitaria della speranza
messianica del popolo.
Come afferma il cardinale Ravasi, Il salterio una monumentale raccolta di poemi
cronologicamente disparati. la pi vasta
antologia di forme letterarie dellintera Bibbia. Questa variet propria dello spirito
umano, attraverso strutture simboliche,
poetiche, offre la possibilit di abbracciare
e incarnare la fondamentale e genuina esperienza umana, storica e attuale, affettiva e
lirica, corale e personale. I salmi non ci riportano a un culto evanescente, ma profeticamente ci insegnano la visione dellunit
del culto e della vita concreta dellorante,
anche oggi. La forma di preghiera eleva
lanima, ci fa meditare e entrare in comunione con la santit di Dio, ci trasforma la
mente e il cuore per una presenza viva,
orienta un nuovo sguardo sulla storia.

Ricordo di Luigi Rocchi

Millesettecento lettere scritte con i denti


di SALVATORE IZZO
Dietro le nubi il sole raccoglie brani
delle millesettecento lettere scritte
battendo i tasti della sua Olivetti con
un bastoncino tra i denti, dal lettuccio sul quale era immobilizzato. Ali
spezzate... ali portanti le sue note
per il Messaggero di SantAntonio, dove ha tenuto a lungo una rubrica dialogando con i lettori.
A trentacinque anni dalla morte,
avvenuta a Tolentino il 26 marzo
1979, vale la pena riprendere in mano
gli scritti di Luigi Rocchi, vero apostolo della sofferenza e annunciatore
del Vangelo in tutti gli ambienti, che
raggiungeva in modo molto concreto
pur senza uscire mai di casa.
Appena qualche giorno fa Papa
Francesco lo ha dichiarato venerabile
riconoscendone le virt eroiche. Affetto dal morbo di Cuchenne, una
forma di distrofia muscolare progressiva, grazie alla fede intensa che gli

aveva trasmesso la mamma Maria,


Luigino sapeva essere un consolatore
per quanti soffrono nel fisico o nel
morale. E ci grazie a una fitta corrispondenza, interamente recuperata
perch i destinatari lhanno conservata con cura, colpiti dalla profondit
delle sue riflessioni.
Fino alla morte, per ventotto anni
Rocchi stato nei fatti un crocifisso
vivo, totalmente immobilizzato, prima in carrozzella poi nel suo letto,
dal quale pregava: Ti adoro mio
Dio, ti amo con tutto il cuore, ti ringrazio di avermi creato (...) anche se
Ti sono scappato un po male, va bene lo stesso!. Si legge in una lettera: Tante volte mi sono chiesto il
perch di tanto soffrire, di tanto dolore. Ma Ges stesso non ha voluto
chiarire questo mistero. Egli non
venuto per toglierci la sofferenza, n
per spiegarla. Ci ha spiegato il modo
per farne veicolo e causa di salvezza
(...) La sofferenza in s non ha valo-

re, ed abominevole, schifosa, credimi: io ne so qualcosa, io che la vivo


tutti i giorni e ogni giorno aumenta
e diventa pi gravosa. Ma il valore
sta nel sopportarla per amore degli
altri. La sofferenza, la croce fece ribrezzo pure a Ges: Padre, se
possibile, allontana da me questo calice. Gli faceva ribrezzo, ma Lui
laccett, laffront per amore degli
altri.
Voglio imitare Ges che non ha
amato la Croce, ma ha amato noi a
costo della croce, spiegava mettendo bene in chiaro che non si tratta di
soffrire volentieri, piuttosto di decidere volentieri di far fruttare anche
la sofferenza. Lui faceva cos. Non
mi sento sono ancora le sue parole
n solo n inutile, perch ho amore per tutto e per tutti, continuando
a sentirmi un niente, ma un niente
visitato da Dio.
Anche se la sua immobilit si fa
sempre pi totale e le sue mani non

Allascesi personale della sobriet si


devono associare la carit fraterna e
la spiritualit. Proprio per questa
sua dimensione positiva implicita, la
temperanza non masochismo, n
ascetismo acido e cupo.
Essa partecipa pi dellequilibrio
generale della persona, segno di
sereno distacco e di dignit interiore
e comportamentale ed per questo
che nel Talmud, la grande raccolta
delle tradizioni giudaiche, si legge
che la gola ha ucciso pi uomini
che non la fame, nella consapevolezza di essere di fronte a una degenerazione morale pi che a un fenomeno fisiologico quando si viola la
temperanza.
Non per nulla il cristianesimo autentico non quello fortemente influenzato da prospettive platoniche
ignora il disprezzo del corpo e del
cibo, tant vero che Ges ritratto
spesso dagli evangelisti mentre a
mensa, a tal punto da essere bollato
dai suoi avversari come un mangione e un beone (Matteo, 11, 19). E
san Paolo non esitava a suggerire al
discepolo Timoteo di non rinunciare
a un po di vino a causa dello stomaco e delle frequenti indisposizioni (1 Timoteo, 5, 23).

sono buone neppure pi a scacciare


una mosca dal naso, continua a far
spedire anche una ventina di lettere
al giorno, per incoraggiare, sostenere, consigliare. Gli sono vicini il futuro cardinale Ersilio Tonini, quando
era vescovo di Macerata e Tolentino,
cio dal 1969 al 1975, larcivescovo
(oggi cardinale) Loris Francesco Capovilla, che era prelato di Loreto. Lo
storico segretario di Giovanni XXIII
amava chiamare Luigi il mio maestro.
Scriveva Rocchi: La porta del
Paradiso stretta e io sono grosso.
Allora, il buon Dio, che non vuole
lasciarmi fuori, mi smonta di qua
per rimontarmi di l. E io sono contento che sia cos! Non mi importa
delle cisti, degli ascessi e delle fistole
che mi tormentano. Importa avere
un piccolo posto in Paradiso, magari
dietro la porta: basta starci dentro,
no?.

Re David (Salterio etiopico)

Parte integrante della liturgia della Parola, come eco della prima lettura, il salmo responsoriale, cantato dallambone, meditazione della Parola in stile lirico, per provocare una risposta, interiorizzare e fare incidere il messaggio nella profondit della persona e suscitare la partecipazione dellassemblea.
Il canto del salmo favorisce la comprensione del senso spirituale, trasmette pienamente la soavit e la forza emotiva del testo
biblico, di una esperienza che si attualizza,
si interiorizza. il canto della Sposa, la
Chiesa, corpo di cristo, al Padre, che mediante il Figlio fatto uomo ha salvato il
mondo.
Le grandi gesta alle quali i salmi si riferiscono sono preparazione della donazione
del Figlio di Dio allumanit. Erano segni
parziali, imperfetti, ma reali. I salmi rappresentano canti trasmessi nella povert dei
credenti, ma celebrano la grandezza delle
opere di Dio. Il tipo di melodia, di armonia e di ritmo, intonazione sar di aiuto per
il contesto della celebrazione, del tempo liturgico.
Come tutta la rivelazione che precede
Cristo, i salmi sono promessa profetica e
prefigurazione, immagine della realt di
Cristo. Per le comunit cristiane i salmi diventano la risposta credente al gesto apicale
della salvezza, compimento e realizzazione
di tutti i gesti precedenti della storia del
popolo di Dio, il mistero della morte e risurrezione di Ges.
Questa comprensione cristiana dei salmi
non diminuisce la consistenza dei grandi
eventi della storia dellAntico testamento,
ma li accoglie nel significato dinamico, profondo, profetico. La Chiesa adotta il salmo
come preghiera propria, assume la vivacit
delle immagini orientali, la poetica ebraica
in una nuova luce, una nuova prospettiva,
pi piena e profonda. Il canto, nellunificare poesia e musica, offre alle composizioni
bibliche densit mistica e forza poetica.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 6

mercoled 16 aprile 2014

Appello del patriarca Bartolomeo al popolo ucraino

La fede
che sana le ferite
ISTANBUL, 15. Un appello alla concordia e allunit del popolo e dei
dei fedeli ortodossi in Ucraina stato lanciato dal patriarca ecumenico
di
Costantinopoli,
Bartolomeo.
Loccasione stata la celebrazione
dei riti della domenica delle Palme,
in cui il ricordo dellentrata trionfale
di Cristo a Gerusalemme, ha sottolineato Bartolomeo, preannuncia il
trionfo dellamore sullodio, della
verit sulla menzogna e della vita
oltre la morte.
Il patriarca ortodosso ricorda, innanzitutto, come la Santa madre e
grande Chiesa di Cristo di Costantinopoli guarda alla gente della nazione Ucraina come ai suoi preziosi
figli e figlie, nati dalle acque battesimali del fiume Dnepr. Proprio per
questo, la sede di Costantinopoli
ben consapevole delle difficili sfide
che il popolo ucraino si trova oggi
ad affrontare, cos come riconosce
le profonde cicatrici e le ferite aperte dallHolodomor, dalle guerre

mondiali del XX secolo e dalla


pressione subita in decenni di tirannia totalitaria. Tuttavia, proprio
la celebrazione dellentrata trionfale
di Ges a Gerusalemme loccasione propizia per esortare tutti i pii
ortodossi cristiani di Ucraina a
mantenere lunit dello spirito nel
vincolo della pace. Anche perch
crediamo che la buona volont del
popolo ucraino riuscir a portare
guarigione e definitiva riconciliazione. Lo sguardo del patriarca ecumenico non si riferisce alle sole vicende politiche. Per quanto riguarda le durature controversie ecclesiastiche, Bartolomeo pone grandi
speranze nel Concilio panortodosso
convocato per il 2016. nostra
sincera speranza e preghiera che, da
quel momento, tutte le divisioni
possono essere guarite per il bene
dellunit del popolo ucraino.
Parole e auspici di riconciliazione
sono stati espressi sempre da Bartolomeo in una intervista allagenzia

Sir, in cui il leader ortodosso si sofferma sul significato dello storico


incontro con Papa Francesco in programma nel maggio prossimo a Gerusalemme. Siamo convinti che i
leader delle Chiese devono intraprendere passi decisi per riconciliare
la cristianit divisa e rispondere ai
bisogni urgenti del nostro tempo.
Certamente Papa Francesco un
leader sincero e altruista, che ha a
cuore la divisione della Chiesa come
anche la sofferenza del nostro mondo. Sono tante, del resto, le situazioni che necessitano di una presenza missionaria cristiana. La sofferenza delle persone in ogni angolo
del pianeta oggi; labuso della religione per scopi politici o di altro tipo; le difficolt che i cristiani di tutto il mondo affrontano in particolare nelle aree dove la Chiesa cristiana, a prescindere dalle identit confessionali, nata e cresciuta; le ingiustizie inflitte ai membri pi deboli delle societ contemporanee e
lallarmante crisi ecologica che minaccia lintegrit e la sopravvivenza
stessa della creazione di Dio: tutto
ci chiede unazione comune e la
soluzione dei problemi che ancora
ci dividono.

Omelia di Cirillo

Tempo
di unit
MOSCA, 15. Viviamo in un periodo difficile. Dobbiamo essere
prudenti e amorevoli, in grado di
distinguere tra gli spiriti del tempo. Dobbiamo essere molto forti
nella fede e consapevoli della necessit di mantenere lunit della
Chiesa: lo ha detto il patriarca
di Mosca, Cirillo, nella Divina liturgia pronunciata nella cattedrale di Cristo Salvatore in occasione della domenica delle Palme.
Dobbiamo educare il nostro
gregge a superare le tentazioni di
questo mondo. E c bisogno
non solo di conoscenze ed esperienze ma anche e soprattutto di
spiritualit personale e di una
fede profonda, ha concluso il
primate della Chiesa ortodossa
russa.

Affidata a un laico ortodosso la meditazione del venerd santo agli Champs-Elyses

Via crucis cammino di unit


PARIGI, 15. Sar un laico, Antoine
Arjakovsky, cristiano ortodosso, a
sviluppare la meditazione in occasione della tradizionale Via crucis
agli Champs-Elyses, venerd a Parigi. Arjakovsky, 48 anni, direttore
emerito dellIstituto di studi ecumenici di Lviv e responsabile delle ricerche al Collge des Bernardins, affronter il tema Via crucis, vie di
unit, ponendo laccento informa
un comunicato sulla specificit
della fede cristiana, forma di pensiero che coglie la dimensione personale della verit, e sulla sua universalit, che supera le frontiere istituzionali della Chiesa. Sar una meditazione che richiamer la spiritualit cattolica, protestante e ortodossa, ma anche, in maniera necessariamente differente, la spiritualit
ebraica, musulmana e buddista.
La Via crucis partir dal RondPoint des Champs-Elyses e si concluder presso la chiesa cattolica di
Saint-Pierre de Chaillot (organizzatrice della processione), passando
per avenue Montaigne, place de
lAlma e avenue Marceau. Sono attese migliaia di persone. Parteciper
anche una delegazione di cavalieri
dellOrdine di Malta che scorter la
croce. Levento si inserisce fra le iniziative dellassociazione ecumenica
Etoile - Champs Elyses che raggruppa le sette confessioni cristiane

rappresentate sul territorio parrocchiale.


Antoine Arjakovsky, sposato con
una donna cattolica e padre di due
figli, uno storico molto impegnato
sul terreno dellecumenismo e del
dialogo interreligioso: Tutti gli uomini e le donne della terra, qualunque sia la loro religione, qualunque

siano le loro convinzioni, sono invitate a partecipare spiega al


grande movimento cosmico della
morte e risurrezione condotto da
Dio-uomo. Perch luomo incentrato sul Cristo chiamato oggi a intraprendere nuovi cammini di unit
fra Dio e gli uomini, fra gli uomini
tra loro e fra gli uomini e il creato.

In ventimila a Gerusalemme per la processione delle Palme

Attesa di pace
per la Terra Santa
GERUSALEMME, 15. una Settimana
santa
particolarmente
segnata
dallattesa per la visita di Papa
Francesco quella che in queste ore
sta vivendo la comunit cristiana di
Terra Santa. Circa ventimila fedeli,
molti dei quali pellegrini provenienti dalle pi diverse regioni del pianeta, hanno partecipato domenica
scorsa alla tradizionale processione
delle Palme, un rito che come ricorda il sito del patriarcato di Gerusalemme dei Latini antichi manoscritti testimoniano avvenire nella
citt santa sin dal IV secolo dellera
cristiana. Diciassette secoli dopo, la
tradizione pi viva che mai e la
comunit cristiana soprattutto
quella cattolica di rito latino ne
ha fatto un appuntamento irrinunciabile per entrare nella settimana
che prelude alla Pasqua di resurrezione. Il corteo si snodato dal
santuario di Btfage alla chiesa di

SantAnna, allingresso della Citt


Vecchia, in un clima tradizionalmente festoso, per fare memoria
dellentrata trionfale di Cristo a Gerusalemme, segnato nelloccasione
da una speranza in pi, legata proprio allimminente visita di Papa
Francesco. Una circostanza ricordata lungo il tragitto anche da alcuni
cartelloni di benvenuto al Pontefice,
nei quali si richiama la speranza di
una vita migliore per tutti gli abitanti della martoriata regione. Un
futuro di pace stato anche lauspicio del patriarca di Gerusalemme
dei Latini, Fouad Twal: Il nostro
il corteo della salvezza: Ges, il re
della pace, entrato a Gerusalemme, la citt che non ha mai conosciuto la pace. Senza carri armati n
soldati, questa processione non saprebbe suscitare alcun timore. Il
presule, in una breve esortazione,
che ha riecheggiato lomelia pro-

nunciata la stessa mattina da Papa


Francesco in piazza San Pietro, ha
chiesto ai fedeli: Dove siamo oggi?
Siamo i discepoli che rimangono
con Ges a tutti i costi? O siamo
tra coloro che lo rifiutano?.

Governatorato
della Citt del Vaticano
Ufficio delle poste e del telegrafo

Annullo postale speciale


in occasione
della Pasqua di Risurrezione
(20 aprile 2014)

In occasione della Pasqua di


Risurrezione, le Poste Vaticane
utilizzeranno lannullo speciale della busta-ricordo dellomonima festivit.

Messaggio di Pasqua dellarcivescovo di Yangon

Riconciliazione
per il Myanmar
YANGON, 15. I cristiani, insieme a
tutti gli uomini di buona volont
in Myanmar, sono chiamati a farsi
promotori di riconciliazione.
quanto afferma nel suo messaggio
per la Pasqua larcivescovo di Yangon, Charles Maung Bo, ricordando che Cristo, riconciliando a s
il mondo, ci ha dato il ministero
della riconciliazione. Dio era in
Cristo e attraverso di Lui ha abbracciato il mondo intero. Il presule, in particolare, afferma come
il mistero pasquale irrompe come
unalba intrisa di speranza. Anche
la notte pi lunga finisce con lalba. Ogni sofferenza umana ha un
termine. Celebriamo la speranza
che vive nel tempo pasquale: la vita non una vuota illusione, ma
Cristo la vita. Questo annuncio, annota larcivescovo, risuona
ancora pi forte per il Myanmar,
che stato per 50 lunghi anni,
una nazione crocifissa, inchiodata
a una croce di sofferenza, ingiustizia e oppressione.
Nel messaggio il presule cita i
punti che offrono speranza, come
la nuova stagione democratica, la
libert di opinione e di espressione, lapertura alla societ civile,
definendoli segni della risurrezione. Infatti, speriamo e preghiamo che non si tratti di una falsa
alba, auspica, notando nuovi
chiodi che perforano oggi la nazione: il land grabbing (laccaparramento dei terreni); lodio religioso
alimentato da movimenti estremisti; le conseguenze negative di
uneconomia neoliberista; il perdurare del conflitto nelle minoranze
etniche. Per evitare che quella
odierna si tramuti in una falsa
Pasqua, la chiave il cammino
di riconciliazione che larcivescovo auspica inizi nel cuore di ogni
cittadino. Il messaggio della Pasqua 2014, che coincide con la festa tradizionale buddista del Thingyan (Festival dellacqua), che
tutti sono rinati come fratelli e
sorelle. In particolare, per il pre-

sule, promuovere maggiore tolleranza fra religioni un compito


che spetta innanzitutto ai leader
religiosi i quali devono sottolineare ci che di santo e buono
vi in una fede, senza attaccare
le altre. Perch lunit nella diversit ci che anima il nostro
destino.

LOsservatore Romano in tutte le


sue componenti direzione, redazione, anticamera, edizioni periodiche, segreteria, archivio, ufficio correttori, ufficio grafici, ufficio abbonamenti e diffusione, servizio fotografico, tipografia,
amministrazione, direzione generale
partecipa al profondo dolore che ha
colpito Giovanni Zavatta per la morte
della suocera

CELSA AURORA
RODRGUEZ
ed vicino con grande affetto alla signora Ilaria e a tutti i familiari, ai quali assicura il ricordo nella preghiera.
Citt del Vaticano, 15 aprile 2014

Il bozzetto raffigura un particolare de Il Cristo della Parusia, mosaico realizzato da


padre Marko Ivan Rupnik
nella Cappella Redemptoris
Mater del Palazzo Apostolico
in Vaticano.
Completano lannullo le
scritte SURREXIT CHRISTUS
ALLELUIA e POSTE VATICANE
20 APRILE 2014.
Il materiale filatelico da
obliterare, debitamente affrancato a cura dei richiedenti, dovr pervenire al Servizio Obliterazioni delle Poste Vaticane
entro il 24 maggio 2014.

LOSSERVATORE ROMANO

mercoled 16 aprile 2014

pagina 7

Il prete secondo lEvangelii gaudium

Esemplari nella gioia


di CELSO MORGA IRUZUBIETA*
Il sacerdozio cristiano non nasce dalla storia, n dallevoluzione naturale
del concetto di mediazione con la
divinit presente in tutte le culture.
Tuttavia, dobbiamo costatare che la
vita e il ministero dei presbiteri si
confrontano con le circostanze storiche e pur rimanendo sempre identico il sacerdozio cristiano si configura anche attraverso una valutazione evangelica dei segni dei tempi.
La vita e il ministero dei presbiteri si
sviluppano sempre in unora storica
concreta, carica di inedite risorse, ma
anche di nuovi problemi. Tale considerazione particolarmente importante quando parliamo di pastori del
popolo di Dio.
Il pastore deve saper interpretare
questi segni, con sapienza divina, alla luce della fede. La sua vita e mi-

nistero non si possono identificare


con il mondo con il modo di
pensare e di vivere dellepoca
smettendo di essere testimone di
una realt diversa, ma nemmeno
ignorarla o non mostrare per essa
nessun interesse, n molto meno disprezzarla come se tutto fosse negativo o peccaminoso. Come insegna
il decreto Presbyterorum ordinis, i presbiteri vivono in mezzo agli altri uomini come in mezzo a fratelli, poich sono presi tra di essi e costituiti
per il loro bene in ci che si riferisce
a Dio. Cos infatti ha vissuto il Signore Ges, Figlio di Dio, uomo inviato dal Padre agli uomini. Penso
sia stata profetica in proposito lenciclica Ecclesiam suam (1964) di Papa
Paolo VI quando afferma che questo
immanente contatto della Chiesa, e
quindi del presbitero, con la societ
temporale genera per essa una continua situazione problematica, oggetto di tanto impegno.
Il capitolo secondo dellesortazione apostolica Evangelii gaudium di
Papa Francesco fa unacuta diagnosi
della situazione nella quale oggi ci
tocca vivere e operare senza cadere
nelleccesso diagnostico, che non
sempre accompagnato da proposte
risolutive e realmente applicabili.
Stiamo vivendo come umanit una
svolta storica, che ha il suo volto
pi appariscente nel progresso tecnico. Nei diversi campi della vita
umana, questo progresso contribuisce a migliorare le condizioni di vita
delle persone, in ambiti come la salute, leducazione, le comunicazioni.
Si pu parlare veramente di una
globalizzazione di tutta lumanit
spinta da questo progresso, anche

Lutto nellepiscopato
Monsignor Robert-Casimir Tonyui
Messan Dosseh-Anyron, arcivescovo
emerito di Lom, in Togo, morto
verso le 6 del mattino di marted 15
aprile a Hirson, nella diocesi francese di Soissons.
Il compianto presule era nato in
Vogan, arcidiocesi di Lom, il 13 ottobre 1925 ed era stato ordinato sacerdote il 21 dicembre 1951. Eletto a
Lom il 10 marzo 1962, aveva ricevuto lordinazione episcopale il successivo 10 giugno e aveva partecipato al
concilio Vaticano II. Il 13 febbraio
1992 aveva rinunciato al governo pastorale dellarcidiocesi.

se non possiamo tuttavia dimenticare che la maggior parte degli uomini e delle donne del nostro tempo
vivono una quotidiana precariet,
con conseguenze funeste (Evangelii
gaudium, 52). Tuttavia questo progresso materiale non ha portato a
una maggiore felicit delluomo. Aumentano alcune patologie e il timore
e la disperazione si impadroniscono
del cuore di tante persone, persino
nei cosiddetti Paesi ricchi. La gioia
di vivere frequentemente si spegne e
cresce il disorientamento e la confusione sul senso della vita umana che
porta spesso allingiustizia, alla
mancanza di rispetto verso il prossimo, che genera la violenza.
Il sistema economico attuale comporta non soltanto il fenomeno dello sfruttamento e delloppressione
senza eccettuare i bambini ma di
qualcosa di nuovo: lesclusione. Gli
esclusi non sono solo sfruttati ma
anche rifiutati, avanzi. Allorigine

di tale fenomeno vi una profonda


crisi antropologica: la negazione del
primato dellessere umano, ridotto
frequentemente a uno solo dei suoi
bisogni; ovvero, il consumo.
Dal punto di vista culturale, anche se non possiamo tralasciare di
valorizzare il sostrato cristiano di alcuni popoli, la tendenza generale
sembra indirizzarsi verso una diffusa
indifferenza relativista, connessa, in
questi ultimi tempi, con la disillusione e la crisi delle ideologie verificatasi come reazione a tutto ci che
appare totalitario, ma che affonda le
sue radici pi lontano nel tempo, in
un umanesimo pagano che si affacci con forza nella storia dellO ccidente cristiano durante il rinascimento e che, attraverso lilluminismo, si solidific in quel fenomeno
che chiamiamo comunemente laicismo. A queste sorgenti profonde
della cultura dominante rispondono
nella superficie le acque della valorizzazione di ci che esteriore, immediato, visibile, veloce, superficiale
e provvisorio.
Molti cristiani, battezzati e cresimati, influenzati da questa cultura

circondante, si sentono delusi e


cessano di identificarsi con la tradizione cattolica, mentre aumentano i genitori che non battezzano i
figli e non insegnano loro a pregare
e c un certo esodo verso altre comunit di fede (Evangelii gaudium,
70) o che lasciano semplicemente di
credere. pi o meno in questo
contesto culturale e sociale, contrassegnato da un forte secolarismo, che
si svolge la vita attuale della Chiesa
come comunit credente ed , in
questo contesto, che stata proposta
a tutti nella Chiesa una misura alta della vita cristiana ordinaria,
quella della santit. In tale contesto
sociale e culturale, i presbiteri sono
chiamati a vivere in profondit il loro ministero come testimoni di speranza e trascendenza, tenuto conto
delle sempre pi numerose e delicate esigenze di ordine non solo pastorale, ma anche sociale e culturale
alle quali devono far fronte.
Il ministero pastorale, in questora, in queste coordinate sociali e

culturali globalizzate, impresa affascinante ma ardua, sempre esposta


allincomprensione e allemarginazione e, soprattutto oggi, alla stanchezza, alla sfiducia, allisolamento
e, qualche volta, alla solitudine. Ebbene, in questora, la gioia del Vangelo, la speranza e la trascendenza
aperta da Cristo devono essere una
caratteristica costante della loro missione. Una societ segnata dal progresso
tecnologico
contribuisce
grandemente al benessere delle persone, pu moltiplicare le occasioni
di piacere, ma non potr mai dare
lautentica gioia della quale lessere
umano ha bisogno. Nonostante ogni
apparenza contraria, luomo rimane
instancabilmente un affamato e un
assetato di Dio. Papa Francesco insiste molto nellesortazione apostolica
Evangelii gaudium in merito alla
gioia dellevangelizzazione, citando
precisamente le esortazioni apostoliche di Paolo VI Gaudete in Domino
ed Evangelii nuntiandi. Il pastore di
una comunit cristiana oggi ha particolarmente la missione di consolare, di dare speranza, di dire a tutti
che Dio c, che lAmore esiste, poi

ch lui stesso ha fatto esperienza


della consolazione che Dio gli offre.
Un pastore che evangelizza non
dovrebbe avere costantemente una
faccia di funerale (Evangelii gaudium, 10); deve recuperare e accrescere il fervore, la dolce e confortante gioia di evangelizzare, anche
quando occorre seminare nelle lacrime [...]. Possa il mondo del nostro
tempo che cerca ora nellangoscia,
ora nella speranza ricevere la
Buona Novella non da evangelizzatori tristi e scoraggiati, impazienti e
ansiosi, ma da ministri del Vangelo
la cui vita irradi fervore, che abbiano per primi ricevuto in loro la
gioia del Cristo (Paolo VI, Evangelii
nuntiandi).
Non si tratta di una gioia passeggera, superficiale, egoista, ma della
gioia e la pace che il Signore ha lasciato in eredit a tutti i suoi fedeli
e particolarmente ai suoi pastori,
una volta per sempre poco prima
della sua morte e risurrezione e che
nessuno pu mai toglierci, anche in
mezzo alle persecuzioni. una gioia
piena di responsabilit pastorale, di
vigilanza per il gregge. I testi del
Nuovo Testamento, riferiti specificamente ai pastori delle prime comunit cristiane, insistono in questo
dovere di vigilanza e responsabilit
nei confronti del gregge. La Prima
lettera di Pietro invita i presbiteri ad
essere vigilanti sul gregge di Dio, di
buona volont. Vigilare e pascere sono due verbi che risultano praticamente ambivalenti, quasi sinonimi, nel linguaggio utilizzato da questi testi del Nuovo Testamento e nei
primi scritti cristiani post-testamentari. Circa lattivit pastorale si accentua con particolare forza la cura
vigilante per difendere il gregge da
lupi rapaci che non risparmieranno
il gregge (Atti degli apostoli, 20,
29). Si tratta in definitiva di custodire, aumentare e costruire lunit del
gregge. Fuori dellunit non contano
neppure i miracoli, come ha affermato santAgostino (cfr. Commento
al Vangelo di Giovanni, Omelia 13).
Questo pascere il gregge, vigilando su di esso con ogni cura affinch
nessuno lo disperda o lo rubi, affinch costantemente si accresca, implica lesemplarit, la testimonianza
del pastore. Reggere il popolo di
Dio richieder sempre di pi esemplarit, santit di vita, affinch lannunzio del Vangelo e la grazia amministrata non si convertano in motivo daccusa per la causa del Vangelo stesso e dimputazione per il
pastore di fronte al Pastore sommo e
unico. Le comunit cristiane saranno sempre pi consapevoli che i loro pastori operano in persona di e
questa consapevolezza nei pastori
stessi dovr renderli pi umili e trasparenti a servizio della Chiesa: vegliate su voi stessi e su tutto il gregge (Atti degli apostoli, 20, 28).
*Arcivescovo segretario
della Congregazione per il Clero

In Argentina antica immagine traslata da unabitazione alla cattedrale di Catamarca

Come dono un Cristo crocifisso


SAN FERNAND O DEL VALLE DE CATAMARCA, 15. Dalla casa della sua
proprietaria alla basilica cattedrale
di Nostra Signora del Valle: il
tragitto compiuto venerd scorso,
a San Fernando del Valle de Catamarca, in Argentina, da unantica
scultura del Cristo crocifisso. A
presiedere la cerimonia il vescovo
di Catamarca, Luis Urban, il
quale ha guidato un inno di preghiera prima che limmagine venisse portata in processione per le
strade della citt. Loggetto stato donato alla cattedrale da Clementina Arroyo, novantenne, che
ha spiegato come la scultura abbia
pi di duecento anni e sia stata
portata in Argentina dalla Spagna: A quellepoca molte immagini provenivano dallEuropa ed
erano conservate a casa di privati.
Era un desiderio di mio padre.
Voleva che, prima di morire, la
donassi per ornare una cappella,
in modo che fosse venerata.

Nel logo dellostensione del 2015

La Sindone
vista dai giovani
TORINO, 15. I tratti dellUomo della
Sindone, la scritta Sindone 2015
e il testo del motto, lAmore pi
grande su uno sfondo costituito
da variazioni di colore che ricordano il tessuto sindonico, mentre la
disposizione di testo e colori nello
spazio suggerisce limmagine della
croce. Sono questi gli elementi del
logo per lostensione in programma
a Torino dal 19 aprile al 24 giugno
del prossimo anno. Presentato dal
custode del lino, larcivescovo di
Torino, Cesare Nosiglia, il logo
stato ideato da un gruppo di giovani torinesi ed elaborato, gratuitamente, dallagenzia pubblicitaria
Armando Testa.
Il logo che servir da segno e
da guida per la linea grafica
dellesposizione del sacro telo, accompagnando tutte le produzioni,
come manifesti e cartelloni stato presentato nei giorni scorsi in
occasione della festa diocesana della giovent. Una cornice non casuale, perch sono stati proprio i
giovani gli artefici dello stesso logo.
Monsignor Nosiglia aveva infatti
lanciato la proposta che fossero i
giovani a ideare la linea grafica
dellostensione. Lintenzione era
quella di unire la creativit giovani-

le e la riflessione sul significato


dellostensione della Sindone. Il
tutto alla luce del motto scelto,
lAmore pi grande, tratto dal
Vangelo di Giovanni.
Il motto spiega una nota
dellarcidiocesi di Torino vuole
sottolineare come lamore di Dio
per gli uomini sia lo stesso amore
vissuto da Ges Cristo. E donare
la vita significa anche scoprire la
propria vera vocazione di uomini
e di donne, in qualunque condizione, anche nelle difficili situazioni di
sofferenza e malattia.
Alla realizzazione del logo
spiega sempre il comunicato
hanno
partecipato
gruppi
di
studenti dellAccademia Albertina
di Belle Arti di Torino e di ragazzi
che hanno aderito al cammino del
sinodo diocesano dei giovani. Una
commissione, presieduta dallo stesso arcivescovo Nosiglia e composta
da membri del comitato e della
commissione diocesana per la Sindone, ha selezionato i quattro lavori
ritenuti pi interessanti, ai quali
lagenzia pubblicitaria ha successivamente apportato le modifiche necessarie per dare al lavoro un carattere professionale.

Per la prima volta a Cuba

Via crucis in televisione


LAVANA, 15. Anche questanno
come avviene da dopo la visita pastorale compiuta da Papa Benedetto XVI nel marzo del 2012 la
Chiesa cattolica di Cuba potr avere i tradizionali spazi radiofonici e
televisivi per diffondere i principali
riti della Settimana santa. Per la
prima volta, per, sar trasmessa la
Via crucis. La novit per il 2014
stata annunciata con un breve comunicato a cura del segretariato generale della Conferenza episcopale
dellisola, retto dal vescovo ausiliare
di San Cristbal de La Habana,
Juan de Dios Hernndez Ruiz. La
televisione, si legge nel comunicato,
mercoled 16 aprile, alle ore 9, trasmetter attraverso le frequenze del
Canale Educativo (in differita), la
Via crucis (escenificacin de la Pasin
del Seor) che stata messa in scena ieri, luned santo, nella cattedrale della capitale.
In questi ultimi anni, come si ricorder, nellisola caraibica i vescovi
hanno potuto accedere periodicamente alle frequenze delle numerose e molto ascoltate stazioni radio e
anche alla televisione, in occasioni
speciali: il Natale che da molti
anni tornato a essere festa nazionale e la domenica di Pasqua.
Nel 2012, pochi giorni dopo la visita di Papa Benedetto XVI, il cardinale arcivescovo di San Cristbal
de La Habana, Jaime Lucas Ortega
y Alamino, ha potuto anche trasmettere in televisione un messaggio per il venerd santo. Cosa inaudita per Cuba per oltre 40 anni.
Il 31 marzo 2012, tre giorni dopo
la partenza di Papa Ratzinger, il
quotidiano Granma, organo ufficiale del partito comunista, rifer
che, cos come il presidente Ral
Castro aveva anticipato in privato a
Benedetto XVI nellaeroporto Jos

Mart dell'Avana, il 6 aprile successivo venerd santo sarebbe


stato dichiarato giorno di festa. La
richiesta era stata fatta dal Papa nel
corso della sua visita. Una cosa simile era gi accaduta nel 1997
quando lallora presidente Fidel
Castro stabil che il 25 dicembre
fosse giorno di festa in vista della
visita che Papa Giovanni Paolo II
avrebbe fatto nellisola nel gennaio
1998.

In Colombia
a scuola di pace
e di perdono
MEDELLN, 15. Un contributo alla riconciliazione e alla pace del
Paese. il senso delliniziativa
della Chiesa nei quartieri interessati dal fenomeno delle bande
criminali. Circa 70 giovani coinvolti nella guerra fra bande, o a
rischio di entrare in gruppi armati illegali, ora hanno una possibilit in pi per cambiare strada. Sono state aperte, infatti
riferisce lagenzia Fides nel comune di Medelln e nella citt di
Bello le prime due Scuole di
perdono e riconciliazione. I
giovani stanno scommettendo su
un processo di ridefinizione del
proprio progetto di vita, senza
violenza. Stanno cercando di superare anche quegli eventi dolorosi o traumatici che fanno parte
della loro esperienza, spiega
Magali Taborda Uribe, coordinatrice del progetto.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 8

mercoled 16 aprile 2014

Attivit riabilitativa
nel centro
di Santa Maria della Speranza

Nella memoria dei nuovi martiri cristiani

La forza della debolezza


Nigeria, Pakistan, Indonesia, Iraq,
Kenya, Tanzania, Repubblica Centroafricana. lungo lelenco dei
nuovi confini delle persecuzioni,
delle discriminazioni, della privazione della libert religiosa, del martirio che ancora oggi subiscono i cristiani nel mondo. Non a caso Papa
Francesco, durante la messa celebrata il 6 aprile 2013 a Santa Marta, ricord proprio che oggi, nel XXI secolo, la nostra Chiesa una Chiesa
di martiri. Ed in questo contesto
che la comunit di SantEgidio ogni
anno, durante la settimana santa, si
riunisce in preghiera nella basilica
di Santa Maria in Trastevere per fare memoria dei nuovi martiri cristiani. Oggi, marted 15 aprile, a guidare la preghiera della comunit per
questi uomini e donne pronti a offrire la loro vita per il Vangelo stato il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato. Intorno a lui si sono
raccolti anche i rappresentanti di diverse Chiese e comunit cristiane
anchesse segnate dal sangue del
martirio.

Visita
di Papa Francesco
alla Segreteria
di Stato
Con un gesto gentile e delicato,
nella mattinata del 15 aprile, Papa
Francesco ha voluto recarsi in visita agli uffici della Segreteria di
Stato, per portare i suoi auguri
di Pasqua a officiali e dipendenti.
Accompagnato dagli arcivescovi
Angelo Becciu, sostituto, e Dominique Mamberti, segretario per
i Rapporti con gli Stati, il Pontefice ha salutato ciascuno personalmente ringraziando per il lavoro svolto ogni giorno al servizio della Santa Sede.

Commentando il brano del Vangelo di Marco proclamato alla liturgia della Parola, il cardinale Parolin
ha unito nella medesima testimonianza damore i cristiani che oggi
non fuggono alla derisione e alla
prospettiva di morte cui li espone la
loro fedelt a Dio, e lo stesso Cristo
che sopportava, per amore del Padre, la derisione di quanti sfilavano
sotto la sua croce. La preghiera
odierna spiega ne racchiude la
memoria viva, perch sia viva la loro
eredit. Questa eredit sgorga da vite spesso umili e fragili, ma impastate di amore.
Poi ha citato Benedetto XVI pellegrino presso la basilica di San Bartolomeo allIsola Tiberina, memoriale dei testimoni della fede del XX
e del XXI secolo, il quale l8 aprile
2008 si chiedeva: Perch questi nostri fratelli martiri non hanno cercato di salvare a tutti i costi il bene
insostituibile della vita? Perch hanno continuato a servire la Chiesa,
nonostante gravi minacce e intimidazioni?. Una domanda, ha ricordato ancora il segretario di Stato, risuonata nel magistero di Giovanni
Paolo II e nella sua stessa vita:
Spesso ricordava che il suo sacerdozio fin dalle sue origini, si
iscritto nel grande sacrificio di tanti
uomini e di tante donne della mia
generazione. E aggiungeva: I testimoni della fede non hanno considerato il proprio tornaconto, il proprio benessere, la propria sopravvivenza come valori pi grandi della
fedelt al Vangelo. Pur nella loro
debolezza, essi hanno opposto strenua resistenza al male. Nella loro
fragilit rifulsa la forza della fede
e della grazia del Signore. Questa
forza, ha commentato il cardinale,
attraversa le nostre Chiese e le nostre comunit cristiane. Sono cattolici, ma anche ortodossi, evangelici,
anglicani e ci invitano allunit.
Ed una forza che il mondo
non conosce e che paradossalmente
si manifesta nella sconfitta e
nellumiliazione di quanti soffrono a
causa del Vangelo. Infatti in tanti
ha notato ancora il porporato
sono stati sacrificati per il loro rifiu-

Trentanni fa il giubileo internazionale dei giovani

Il prologo delle gmg

to di piegarsi al culto degli idoli del


ventesimo secolo, il comunismo, il
nazismo, lidolatria dello Stato o
della razza. Molti altri sono caduti
nel corso di guerre etniche o tribali.
Alcuni hanno conosciuto la morte,
perch, sul modello del buon Pastore, nonostante le minacce, hanno
voluto rimanere con i loro fedeli
piuttosto che venir meno alla propria missione. Religiosi e religiose
hanno vissuto la loro consacrazione
sino alleffusione del sangue.
Uomini e donne credenti sono
morti offrendo la loro esistenza per
amore dei pi poveri e deboli. E ancora oggi in diversi contesti ha
sottolineato il cardinale Parolin
tanti nostri fratelli e sorelle permangono oggetto di un odio anticristiano. Non vengono perseguitati perch a essi viene conteso un potere
mondano, politico, economico o militare, ma propriamente perch sono
testimoni tenaci di unaltra visione
della vita, fatta di abbassamento, di
servizio, di libert, a partire dalla fede. Laddove lodio sembrava inquinare tutta lesistenza, essi hanno
manifestato come lamore sia pi
forte della morte. Talvolta solo il
nome di cristiano ad attirare
lodio, perch esso richiama la forza
pacificante, umile, di cui essi sono
portatori, come tanti volontari, laici
o consacrati e consacrate, giovani e
anziani, la cui vita stata recisa
mentre servivano generosamente la
Chiesa e comunicavano lentusiasmo
della carit.
Nella loro debolezza, ha affermato il segretario di Stato, ci sono
prossimi, mostrandoci che la forza
viene da Dio e che sempre possibile uscire da s e raggiungere chi
lontano, anche chi si percepisce come nemico. E il porporato lo ha
ricordato citando la certezza profonda espressa da Papa Francesco
nellesortazione apostolica Evangelii
gaudium: Il discepolo sa offrire la
vita intera e giocarla fino al martirio
come testimonianza di Ges Cristo,
per il suo sogno non riempirsi di
nemici, ma piuttosto che la Parola
venga accolta e manifesti la sua potenza liberatrice e rinnovatrice.
Spesso la morte coglie questi nuovi
martiri disarmati, ingenui, equipaggiati solo della fede e del servizio agli ultimi, appreso dal loro
maestro. Restano nonostante le minacce e le intimidazioni. Impensieriscono chi ordisce trame di morte,
perch difendono la vita e comunicano a tutti gli antidoti allodio, alla
rapace volont di possesso. Sono
sostenuti soltanto dalla loro fede.
Una fede che genera in loro ha
notato ancora il cardinale una
speranza tenace, con la quale sgretolano la tristezza e lasservimento
alla paura. Hanno varcato confini e
barriere imposti dalle nazioni, dalle
culture e dalla globalizzazione
dellindifferenza facendo conoscere
ovunque il nome del Signore Ges,
vera origine della globalizzazione
dellamore.
E si tratta di persone come noi,
anche se, ha evidenziato il porporato, sembrano eroi lontani dai nostri limiti e dalle nostre contraddizioni. Ma proprio nella debolezza
hanno maturato una forza interiore
insospettata a partire dalla preghiera, dallamore quotidiano per i poveri, dalla liturgia. Confortati dalla
loro testimonianza e dalla loro fede
rinnoviamo stata lesortazione
conclusiva del segretario di Stato
le nostre scelte di amore, grati per il
dono della loro vita, toccati dalla
loro morte e pi pronti a convertire
il nostro cuore alla forza del Vangelo.

Possesso
cardinalizio
Nella domenica delle Palme di trentanni fa, il 15 aprile 1984, Giovanni
Paolo II celebrava in piazza San Pietro con centinaia di migliaia di giovani giunti da diversi Paesi del mondo la conclusione del giubileo internazionale della giovent nellanno santo straordinario della redenzione.
Quellavvenimento stato una sorta di prologo delle gmg, che furono
istituite lanno seguente da Papa Wojtya e presero il via nel 1986. Riproponiamo la dedica autografa scritta da Giovanni Paolo II per il libretto
realizzato nella circostanza dallUfficio delle Celebrazioni Liturgiche del
Sommo Pontefice.

Il cardinale filippino Orlando B.


Quevedo, O.M.I., arcivescovo di Cotabato, prender possesso, nel pomeriggio di gioved 24 aprile, del
Titolo di Santa Maria Regina
Mundi a Torre Spaccata. Ne d
notizia lUfficio delle Celebrazioni
Liturgiche del Sommo Pontefice,
comunicando che la cerimonia nella
chiesa romana di via Alessandro
Barbosi, 6 avr luogo alle ore 18.

Il gesto di Papa Francesco servir a


rafforzare questa speranza che cercate
di donare ai vostri assistiti?

Gioved santo il Pontefice tra i disabili di don Gnocchi

Il grembiule
del servizio
di MARIO PONZI
Nel quinto anniversario della beatificazione di don Carlo Gnocchi,
accogliere Papa Francesco in uno
dei centri della fondazione dedicata
al padre dei mutilatini occasione
di grande festa, motivo di gioioso
orgoglio e autorevole spinta per tornare a riflettere sul senso pi autentico del proprio operare accanto alle
persone pi fragili e al servizio della
vita. Lo sottolinea monsignor Angelo Bazzari terzo successore del
beato don Gnocchi e da un ventennio alla guida dellopera commentando in questa intervista al nostro
giornale la scelta del Pontefice di
celebrare la messa in cena Domini
del gioved santo presso il centro
Santa Maria della Provvidenza,
della fondazione Don Gnocchi, a
Roma.
Come nata lidea di invitare il Pontefice a rinnovare il gesto della lavan-

cora
impressa
nella
memoria
ludienza concessaci da Benedetto
XVI nel marzo 2010, nella basilica di
San Pietro, quale momento di ringraziamento per la beatificazione di
don Gnocchi e la consegna della
sua reliquia al Santo Padre. Le impegnative e stimolanti parole dei
successori di Pietro definiscono o
configurano don Gnocchi seminatore di speranza, genio della carit, maestro di vita, modello da
imitare: sono giacimenti di un patrimonio ideale e bussola di orientamento per il futuro.
Tutti i cristiani sono chiamati a prendersi cura dei pi fragili della terra,
ha scritto Papa Francesco nellesortazione apostolica Evangelii gaudium.
E don Gnocchi andato perfino
oltre questa pur lodevole e provvidenziale opera di assistenza e di cura. Ha sognato e operato per restaurare la persona umana, per rifare
luomo ferito e denudato dal dolo-

Don Gnocchi con i mutilatini in udienza da Pio

da dei piedi in una delle vostre strutture?


Abbiamo pensato di scrivere al
Papa dopo che nellanaloga occasione del gioved santo dellanno scorso si era recato a celebrare la messa
con la lavanda dei piedi nel carcere
minorile di Casal del Marmo. Gli
abbiamo proposto di visitare uno
dei luoghi nei quali la vita si mostra
in tutta la sua fragilit e in tutta la
sua vulnerabilit. Poi qualche mese
fa ho avuto lopportunit di un brevissimo incontro con lui durante
unudienza in piazza San Pietro e
gli ho ripetuto linvito. Mi ha intensamente guardato e mi ha risposto:
Perch no? Pensiamoci.... E ora
viene tra noi.
Non la prima volta che un Pontefice
visita uno dei vostri centri.
Lincontro con il Santo Padre
sempre un dono e come tale lo viviamo tutti: operatori, pazienti, familiari, volontari della fondazione
Don Gnocchi. Anzi le dir che
quando il Papa viene tra noi come
se avessimo idealmente accanto a
noi tutto il mondo della sofferenza
e luniverso della disabilit. La visita
di Papa Bergoglio esprime effettivamente la continuit di una lunga e
gloriosa tradizione di particolare attenzione e solidale prossimit dei
Pontefici allopera dellindimenticato pap dei mutilatini e apostolo
del dolore innocente. Come non ricordare gli straordinari incontri di
don Gnocchi con Pio XII e quelli
successivi della fondazione con Giovanni XXIII e Paolo VI? Memorabili,
in questi ultimi anni, sono state anche le visite di Giovanni Paolo II al
centro Santa Maria della Pace di
Roma, nel 1990, e le udienze in Vaticano nel 1997 e nel 2002. poi an-

XII

(11 luglio 1948)

re, tramite unopera riabilitativa capace di utilizzare al meglio il sapere


scientifico e i mezzi tecnologici pi
avanzati del suo tempo, tenendo lo
sguardo fisso alla sorgente di questa
assolutezza e sacralit delluomo. In
una sua opera, Restaurazione umana,
ha scritto: In un mondo di valori
relativi e destinati a morire, la persona umana lunico valore assoluto e immortale. Luomo individuo
qualcosa di assoluto, che esige un
rispetto incondizionato e perci non
pu mai essere ridotto a rango di
un mezzo, essendo egli stesso un
fine per tutto luniverso materiale
e biologico che sta sotto di lui e che
a lui stato ordinato.
Una parola che ispira ancora oggi i
suoi figli spirituali.
Direi che costituisce lanima della
fondazione. Tutti i suoi operatori
sono quotidianamente impegnati accanto a disabili, anziani non autosufficienti, affetti da alzheimer o
parkinson, malati terminali, persone
con gravi cerebrolesioni o in stato
vegetativo. Cercano cos di essere
annuncio di una vita che evangelicamente si trova quando la si perde.
il paradigma di ogni vita umana:
quando la croce incontra lumano,
dalla provocazione della sofferenza,
talvolta tanto inedita quanto inaudita, sgorga la forza incontenibile e
prorompente della vita, per la prossimit di chi tiene e d la mano ai
pi deboli. la spinta vitale del
messaggio e la forza vulcanica
dellazione di don Gnocchi che, a
cinque anni dalla beatificazione
celebrata in piazza Duomo a Milano il 25 ottobre 2009 vogliamo riproporre per riscaldare i cuori di
tutti e rilanciare una speranza affidabile.

Quello della lavanda dei piedi il


gesto semplice e convincente di una
Chiesa chiamata da sempre a indossare il grembiule del servizio prestando attenzione e continuando a
essere prossima alle vecchie e nuove
forme di povert e di fragilit
non solo per filantropia ma per
amore evangelico in cui siamo
chiamati a riconoscere Cristo sofferente; anche se ci, come ha scritto
Francesco, apparentemente non ci
porta vantaggi tangibili e immediati. una tenera carezza del Papa
al mondo della sofferenza e un gesto di evangelica misericordia che
aiuta a ricordare come il grado di
civilt di una societ va misurato
sulla sua capacit di camminare con
il ritmo di marcia degli ultimi e dei
pi deboli. leredit di don Gnocchi, che gli oltre cinquemila operatori della fondazione cercano di custodire gelosamente e di declinare
con fedelt e coerenza ogni giorno,
nel loro competente e appassionato
impegno di servizio e di promozione della vita di quelle diecimila persone che ogni giorno accedono ai
nostri centri alla ricerca di salute, di
solidariet e di compassione.

Nomine
episcopali
Le nomine di oggi riguardano la
Chiesa in Nigeria e in Uganda.

Peter Kayode
Odetoyinbo, vescovo
di Abeokuta (Nigeria)
Nato il 28 gennaio 1964 a Ibadan, dopo aver frequentato le
scuole locali entrato nel seminario maggiore dellarcidiocesi,
per gli studi di filosofia e teologia. Ordinato sacerdote il 7 ottobre 1989 per il clero di Ibadan,
stato vicario parrocchiale (19891992), vice direttore del programma Renew Process dellarcidiocesi (1990-1996), docente in seminario minore e incaricato delle parrocchie di Saint Patrick e Saint
Ignatius of Loyola (1992-1996).
Dopo gli studi per la licenza e il
dottorato in storia della Chiesa
alla Pontificia Universit Gregoriana (1996-2000), rientrato in
patria. Dal 2001 sacerdote residente nella cattedrale Saint Marys di Ibadan, parroco dellAssunzione a Bodija e docente di
storia della Chiesa al seminario
Saints Peter and Paul. Dal 2003
insegna la stessa materia anche al
Dominican Institute. Dal 2002 al
2007 stato presidente dellIbadan archdiocesan Priests Association, e dal 2002 al 2008 segretario del Diocesan Priests of All
Yorubaland. Dal 2009 vicario
generale di Ibadan.

Acquirino Francis Kibira


vescovo di Kasese
(Uganda)
nato il 16 aprile 1958 nel villaggio di Kigoto-Bulyansungwe,
nel distretto di Kamwenge, in
diocesi di Fort Portal. Ha studiato filosofia al Katigondo National Major Seminary di Masaka e
teologia al Saint Marys National
Major Seminary di Ggaba, Kampala. Ordinato sacerdote il 23
settembre 1984 e incardinato a
Fort Portal, stato assistente
presso la parrocchia di Bukwali,
Fort Portal (1984-1985), e docente
al Katigondo National Major Seminary, Masaka (1985-1987). Dal
1987 al 1991 ha studiato sacra
Scrittura al Pontificio Istituto Biblico, risiedendo al Pontificio
Collegio San Paolo. Rientrato in
Uganda, dal 1991 al 1995 stato
responsabile della formazione
permanente del clero, e dal 1992
al 1995 docente e decano degli
studi al Saint Pauls National Seminary Kinyamasika, Fort Portal,
del quale dal 1995 rettore.

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