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LERA AZIENDALE (DENTRO E FUORI LE AZIENDE)

NELLE IMPRESE E NELLA SOCIET IL DIFFICILE RAPPORTO TRA


PRODUZIONE SCIENTIFICO-TECNOLOGICA E SCIENZE UMANE

+++++++++++++++++++
PRIMA CACCIATORI-RACCOGLITORI, POI AGRICOLTORI E
ARTIGIANI E INFINE OPERAI IMPIEGATI E CONSUMATORI.
OCCORRE TEORIZZARE UNA NUOVA ERA, IN CUI IL LAVORO SI
SVOLGE NELLE AZIENDE, ORGANISMO PLURIPERSONALE DIRETTO
AL PRODOTTO, DI DIFFICILE INTEGRAZIONE CON UNA CULTURA
UMANISTICA PREINDUSTRIALE. ANCHE SE LE AZIENDE SONO
ORGANISMI DA PRODUZIONE, SENZA UNA PRECISA CONCEZIONE
DEL MONDO, UNA EQUILIBRATA ORGANIZZAZIONE SOCIALE
DIPENDE DALLA LORO INTEGRAZIONE CULTURALE,
ABBANDONANDONE ESALTAZIONI E DEMONIZZAZIONI
PRECONCETTE. QUESTO TESTO VUOLE CONTRIBUIRE, CON
RIFLESSIONI ECONOMICO-GIURIDICHE CONTABILI E POLITICHE, AD
UN SERENO RAPPORTO TRA AZIENDE, CLASSI DIRIGENTI E
ISTITUZIONI.

DOPO AVER FOCALIZZATO I RAPPORTI TRA LAVORO AUTONOMO,


IMPRENDITORE E AZIENDA, QUESTULTIMA VIENE ANALIZZATA
COME ORGANISMO PLURIPERSONALE. NEI SUOI RAPPORTI INTERNI
ED IN QUELLI CON LE ISTITUZIONI E IL RESTO DELLA SOCIET.

RAFFAELLO LUPI, (ROMA 1956) LAUREATO IN ECONOMIA E


GIURISPRUDENZA, ORDINARIO DI DIRITTO TRIBUTARIO DAL 1990,
OGGI PRESSO LUNIVERSIT TOR VERGATA DI ROMA, SI
AVVICINATO AL TEMA, ELABORANDO LA TEORIA DELLA
TASSAZIONE ATTRAVERSO LE AZIENDE, SCOPRENDO COS LE
CARENZE FORMATIVE CUI CERCA DI RIMEDIARE COL PRESENTE
VOLUME.

INDICE
INDICE.............................................................................................2
PREMESSA.......................................................................................6
CAPITOLO 1 (UN ORGANISMO PLURIPERSONALE) LAZIENDA COME
GRUPPO DI PERSONE E SFUMATURE RISPETTO AL LAVORO
INDIPENDENTE...........................................................................7
UN ORGANISMO PLURIPERSONALE PER SCAMBI DI MERCATO.........7
DISTINZIONI RISPETTO AL LAVORO INDIPENDENTE ED EQUIVOCO
DELLAZIENDA IN SENSO MATERIALE (AGGREGATO DI BENI). . 11
LAUTOSUFFICIENZA
PRODUTTIVO-AMMINISTRATIVA
COME
CARATTERISTICA DELLAZIENDA RISPETTO AL LAVORO
INDIPENDENTE.........................................................................15
UN ORGANISMO DA GUIDARE, NON DA POSSEDERE....................18
LE C.D. AZIENDE DI EROGAZIONE (RECTIUS DI CONSUMO) COME
CONFERMA DELLA PLURIPERSONALIT...............................23
CAPITOLO 2 (ORIGINI E PUNTI FERMI). PRODUZIONE DI SERIE E
INTERAZIONE SCIENZE-AZIENDE-SOCIET...........................25
MARGINALIT DELLAZIENDA NEL VECCHIO MONDO AGRICOLO
ARTIGIANALE.........................................................................25
SCIENZE FISICHE, ENERGIE ARTIFICIALI E PRODUZIONE DI SERIE :
LA NECESSIT DELLAZIENDA.................................................29
LAZIENDALIZZAZIONE DELLAGRICOLTURA, DEI SERVIZI, DELLA
FINANZA (OSMOSI TRA LERA AZIENDALE E LE ALTRE)..........34
LE VERE PREOCCUPAZIONI AZIENDALI: EQUILIBRIO ECONOMICO E
CREAZIONE DI VALORE (LEQUIVOCO DEL PROFITTO)..........37
LORIZZONTE LIMITATO AL PRODOTTO: LUCI E OMBRE DEL
PRATICISMO AZIENDALE.......................................................41
UN VIAGGIO NELLIDEA DI AZIENDA, PER CAPIRNE LE
PROSPETTIVE: MAPPA DEI PROSSIMI CAPITOLI .........................44
CAPITOLO 3 FUNZIONI AZIENDALI E RELATIVE GERARCHIE, TRA
BUONSENSO E REGOLE.............................................................45
ORGANISMO AZIENDALE E RIPARTIZIONE DEI COMPITI................45
IL COORDINAMENTO DIRETTIVO E LA SUA GRADUALE
SPERSONALIZZAZIONE.............................................................48
FUNZIONE PRODUTTIVA TRA SETTORIALIT, TRADIZIONE E
INNOVAZIONE...........................................................................50

SETTORE

COMMERCIALE E MARKETING COME COMUNICAZIONE


SOCIALE DEL PRODOTTO........................................................57
LA FUNZIONE AMMINISTRATIVA TRA RENDICONTAZIONE E AUSILIO
ALLA DIREZIONE (RINVIO).......................................................60
ORGANIZZAZIONE
AZIENDALE
TRA
SPECIALIZZAZIONE ,
FLESSIBILIT, E PRAGMATISMO ATTORNO AL PRODOTTO .......65
PRAGMATISMO AZIENDALE TRA REGOLE E OPPORTUNIT.........71
CAPITOLO 4 IN PARTICOLARE LAREA AMMINISTRATIVA OLTRE LA
PARTITA DOPPIA...................................................................76
LORGANIZZAZIONE
DELLAREA
AMMINISTRATIVA
TRA
RIPETITIVIT (UFFICI CLIENTI E FORNITORI) E SPECIFICIT .....76
DOCUMENTAZIONE E CONTABILIT COME STRUMENTO DI
CONTROLLO DI QUALSIASI GRUPPO SOCIALE...........................78
LIBRI CONTABILI COME OPERA LETTERARIA? NARRAZIONE E
RICHIAMI A DOCUMENTAZIONE...............................................83
LA CONTABILIT SOLO PATRIMONIALE E DI SPESA DELLE
AZIENDE DI CONSUMO (EROGAZIONE).....................................87
LAUTOSUFFICIENZA ECONOMICA DELLE AZIENDE DI PRODUZIONE
E LA PARTITA DOPPIA...........................................................89
I CONTI INTESTATI A CONTROPARTI SPECIFICHE COME ORIGINE DI
DARE E AVERE..................................................................92
LA RESIDUA PORTATA DEL BILANCIAMENTO DELLE SCRITTURE
COME STRUMENTO DI CONTROLLO: LE CORREZIONI DEGLI
ERRORI.....................................................................................98
LA CONTROPARTITA, ECONOMICA O PATRIMONIALE,
DELLA
REGISTRAZIONE DEI RAPPORTI CON I TERZI (BENI STRUMENTALI E
BENI MERCE)..........................................................................100
SEGUE: GESTIONE DEI BENI MERCE A COSTI RICAVI E
RIMANENZE TRA CONTABILIT GENERALE IN PARTITA DOPPIA
E CONTABILIT DI MAGAZZINO-INDUSTRIALE.......................104
PRINCIPALI TIPOLOGIE DI REGISTRAZIONI IN CORSO DI ESERCIZIO

...............................................................................................110
PROCEDURE AZIENDALI E PARTITA DOPPIA.................................116
SERVIZI LOGISTICI FISICO- DOCUMENTALI COLLATERALI ALLA
CONTABILIT (ACQUISTI, MAGAZZINO, ARCHIVIO)................122
LA CONTABILIT INDUSTRIALE (DI PRODOTTO), COME
PERSONALIZZAZIONE SOFISTICATA........................................125
SEGUE: IL CONTROLLO DI GESTIONE E IL BUDGET (LA
CONTABILIT PER LA DIREZIONE)..........................................127

IL RELATIVISMO ORGANIZZATIVO AZIENDALE.............................128


CAPITOLO 5: BILANCI CONTABILI, BILANCI ECONOMICI E BILANCI
SOCIALI..................................................................................134
BILANCIO DESERCIZIO E SCARAMANZIA SOCIOCULTURALE.......134
BILANCIO E CHIUSURA DEI CONTI TRA SOSTANZA PATRIMONIALE E
ASTRAZIONI ECONOMICHE.....................................................138
VALUTAZIONI DI FINE ESERCIZIO COME ADEGUAMENTO ALLA
COMPETENZA ECONOMICA, DI REGISTRAZIONI BASATE SUI
FLUSSI DOCUMENTALI...........................................................145
UNICIT DELLA DOCUMENTAZIONE ED EVENTUALE DIVERSIT
VALUTATIVA: FISIOLOGIA DI UNA POSSIBILE PLURALIT DI
BILANCI................................................................................152
SEGUE. VALORI PATRIMONIALI TRA COSTO E MERCATO
NELLAZIENDA COME ORGANISMO (LAVVIAMENTO)............158
6) LERA AZIENDALE FUORI DALLE AZIENDE: RIFLESSI
SOCIOCULTURALI...................................................................165
LERA AZIENDALE TRA MUTAMENTO EPOCALE E STABILIT
UMANISTICA..........................................................................165
IL RELATIVO RIDIMENSIONAMENTO DELLA POLITICA..................168
INADEGUATEZZA AZIENDALE A FRONTEGGIARE CULTURALMENTE
ESTERNALIT NEGATIVE E TENSIONI SOCIALI .......................170
CULTURE ANTIAZIENDALI, EQUIVOCO DEL CAPITALISMO E
NECESSIT DI UNA SINTESI ....................................................175
UN CIRCOLO VIRTUOSO TRA SCIENZE SOCIALI E CLASSI DIRIGENTI
PER SUPERARE CULTURALMENTE IL CAPITALISMO .............181
LISTITUZIONALIZZAZIONE DELLAZIENDA COME OPERAZIONE
CULTURALE............................................................................187
IL CIRCOLO VIRTUOSO TRA ISTITUZIONALIZZAZIONE DELLE
AZIENDE E AZIENDALIZZAZIONE DELLE ISTITUZIONI .............192
LA DIFFICILE
ISTITUZIONALIZZAZIONE DEL CAPITALISMO
FAMILIARE.............................................................................198
1. LE TIPICIT ITALIANE: IL CAPITALISMO FAMILIARE...................210

Premessa
La produzione di serie attraverso macchinari scientificotecnologici ha profondamente modificato la creazione della
ricchezza e le attivit umane in genere. Altri libri di questa collana
parlano di come ci abbia modificato lintervento dei pubblici
poteri e lorganizzazione sociale in generale. Questo volume
approfondisce le aziende come organismi pluripersonali.
Questo nuovo gruppo sociale, ha fortemente scosso i precedenti,
con cui interagisce , da quelli a base affettiva (famiglia), a quelli
con base politica e religiosa. La profonda modifica della
precedente societ agricolo artigianale cre problemi sociali, cui
abbiamo dedicato il manuale giuridico di scienza delle finanze, ed
ai quali guardiamo, in questa sede, dallinterno del gruppo sociale
azienda, formato da organizzatori, collaboratori, esecutori, tutti
legati in senso ampio da quel prodotto che giustifica il gruppo.
Le lacune dellopinione pubblica, e della stessa classe dirigente, in
materia economico-aziendalistico-giuridica1 ha creato grandi
lacune, gi sul dal concetto stesso di azienda, sulla cui natura di
organismo pluripersonale pu essere anche facile attrarre
lattenzione. Solo che, nei comportamenti, e nei conflitti sociali,
laziende viene sempre equivocamente presentata come una
cosa di qualcuno, come se lazienda si immedesimasse col
titolare. Si tratta di lacune fortemente pregiudizievoli per la
consapevolezza e la serenit della societ italiana, che questo testo
vuole contribuire a colmare, in modo gradevole e organico.
CAPITOLO 1 (UN ORGANISMO PLURIPERSONALE) LAZIENDA COME
GRUPPO DI PERSONE E SFUMATURE RISPETTO AL LAVORO
INDIPENDENTE

Un organismo pluripersonale per scambi di


mercato.
Lazienda come
operatore

) Approfonditamente Lupi, Manuale giuridico di scienza delle finanze, cit.


par.6.1.

economico
collettivo

La maggioranza dei bisogni umani sono oggi soddisfatti da


operatori economici operanti in gruppi organizzati pluripersonali;
la pubblica opinione, e le classi dirigenti, chiamano correttamente
aziende, questi gruppi, sottintendendo che si distinguono dalle
altre aggregazioni sociali in quanto producono prestazioni
destinate alla vendita2.
La presenza di un gruppo sociale distingue le aziende dagli
operatori economici individuali, i lavoratori indipendenti3;
questi ultimi, pur molto numerosi4, svolgono oggi un ruolo
complessivamente meno importante, rispetto alle aziende, nella
soddisfazione dei consumi.
Aziende e lavoratori indipendenti sono entrambi comunque
operatori economici 5 , e per questo vengono spesso confusi, con
equivoci socialmente dannosissimi, che questo testo vuole
contribuire a dissipare, in un filo conduttore che prender le mosse
dal prossimo paragrafo snodandosi .per aspetti diversi- in tutta
lesposizione.
Lautosufficienza
come caratteristica
degli operatori
economici

Sia lazienda sia il lavoratore indipendente si sostengono


grazie ai corrispettivi di una attivit effettuata a favore di terzi,
distinguendosi in questo dalle attivit, pi arcaiche, dirette in
prevalenza allautoconsumo; questo accadeva nelle societ dei
cacciatori .raccoglitori e in buona parte in quelle agricolo
artigianali, come vedremo al capitolo secondo. Con la
2

) Come vedremo al par.&&, invece, i cultori delleconomia aziendale


appiattiscono nellindifferenziato concetto di azienda di erogazione ogni altro
gruppo sociale (compresi quelli tenuti insieme dallaffetto o da interessi
politico, etnico religiosi), dimostrando in questo modo di non saper vedere le
peculiarit delloggetto del loro studio, cio lazienda di produzione, rispetto
agli altri gruppi sociali.
3
) O lavoratori autonomi, con espressione non utilizzata in questo testo, in
quanto provoca confusioni rispetto alle professioni intellettuali, caratterizzate
da un intuitus personae che ostacola laffermazione delle aziende come
organizzazioni spersonalizzate. .
4
) In Italia abbiamo oltre 5 milioni di partite IVA, quasi tutte corrispondenti ad
un operatore economico individuale.
5
) Che cio si sostengono vendendo prestazioni sul mercato.

specializzazione dei compiti nellorganizzazione sociale, le attivit


economiche, esercitate da una azienda o in forma individuale,
devono per necessit economicamente autarchiche, cio
autosufficienti nel remunerare chi lavora per loro; questa
necessit include anche il lavoratore indipendente, il piccolo
artigiano o commerciante, per il quale il profitto dellattivit
essenziale al mantenimento personale e familiare.
Per lazienda, intesa come gruppo di persone, un utile pu
anche mancare, purch vengano remunerati stabilmente i fattori
produttivi, compresi i finanziamenti di terzi; qui, infatti, il
mantenimento personale dellorganizzatore della produzione, se
per vivere ha bisogno di risorse provenienti dallazienda, pu
derivare da compensi di amministrazione o anche da interessi sul
capitale investito; man mano che liniziativa economica diventa
di grandi dimensioni , chi la promuove non si aspetta tanto un
utile periodico, come il lavoratore indipendente che ne ha
bisogno per vivere, ma una plusvalenza (guadagno di capitale)
cedendo in tutto o in parte lazienda a nuovi soci, come vedremo
al par.&&.
Azienda e
modificazione
della socialit
umana

Ritroveremo nel corso di tutto il volume molteplici


conferme, secondo angolazioni diverse, che lazienda tecnologica
ha dato luogo a una mutazione molto rilevante della socialit
umana, paragonabile a quelle avvenute in precedenza nel
passaggio dalle organizzazioni dei cacciatori raccoglitori a
quelle degli agricoltori allevatori, che qui chiameremo
organizzazioni agricolo-artigianali 6; su queste ultime si
innestata e si coordinata, la produzione attraverso le aziende; che
non ha soppiantato integralmente lorganizzazione sociale
precedente, cos come quella agricolo artigianale si era innestata
(coordinandovisi) con quella, ancora precedente, dei cacciatori
6

) Parleremo di societ agricolo artigianale (anche per coerenza con la


terminologia usata nei precedenti manuali di questa collana, e nei compendi di
scienza delle finanze e diritto tributario) facendo riferimento alle strutture
produttive, ed escludendo invece quelle di scambio , il cui inserimento
richiederebbe lespressione agricolo-artigianal-mercantile.

raccoglitori7. Adesso ci troviamo in una fase storica che


potremmo chiamare degli operai e degli impiegati, anche se la
convivenza umana non conosce compartimenti stagni8, ed anche
la societ agricolo artigianale si trasmette dal passato,
combinandosi con quella aziendal-tecnologica, assieme ai residui
della societ dei cacciatori-raccoglitori, che aveva inglobato a
sua volta9.
Lazienda come
riflesso della
socialit
umana

Ritroviamo nellinsieme di quanto precede il punto di


partenza della socialit delluomo, tanto esatto quanto scontato 10;
7

) Su queste evoluzioni tra tipologie di societ, Jared Diamond, Armi, Acciaio,


Malattie, Einaudi, 1998. Si tratta , come rilevato nel testo, di passaggi graduali
perch elementi della societ precedente restano, si adattano e si combinano col
nuovo contesto. Gli agricoltori allevatori continuarono in parte a fare i
cacciatori raccoglitori, e lagricoltura-allevamento, spesso destinata
allautoconsumo, non certo scomparsa nella societ industriale. I cacciatori
raccoglitori allo stato puro si scontravano solo per divergenze sui territori di
caccia, ed erano per il resto pi pacifici come gli indiani damerica e i Maori
australiani (vedi in proposito Massimo Fini, Elogio della guerra, Marsilio
editore). Cacciatori raccoglitori predarono per lungo tempo i raccolti degli
agricoltori allevatori, i quali svilupparono (grazie alle eccedenze alimentari)
una forte organizzazione militare per difendere i territori e conquistarne di
nuovi. Le ere, storiche, tra cui quella aziendale non si alternano uno dietro
laltra, ma si intrecciano e coesistono, nel solito gradualismo pragmatico delle
scienze sociali , dove non ha senso imitare lo schematismo delle scienze fisiche
(LUPI, Manuale giuridico di scienza delle finanze, Cap.5, di cui uno stralcio
reperibile nel post di presentazione di www.organizzazionesociale.com). A
differenza della materia di cui composto, che segue un intreccio di leggi
fisiche, luomo interagisce con le situazioni in modi non esattamente
prevedibile , anche se suscettibile di ipotesi abbastanza fondate. Da qui
dovrebbe partire la costruzione di una esaustiva metodologia delle scienze
sociali.
8
Mi piace parafrase un aforisma di Paola Melone , La teoria
dei compartimenti stagni funziona solo in idraulica; se applicata alle
riflessioni sulluomo produce la paralisi del pensiero.
9
) Invece di raccogliere frutti spontanei o di cacciare, oggi molti strati sociali, e
molte aree geografiche, vivono dei residui della societ dei consumi, oppure di
carit internazionale. In alcune aree tribali comportamenti preistorici
sopravvivono accanto alluso di strumenti tecnologici importati.
10
) E abbastanza preoccupante che molti testi di politica, economia e diritto,
prima di invorticarsi nelle loro settorialit, spesso inutilmente complicate e
anche autoreferenziali, esordiscano scoprendo lacqua calda, cio che luomo

appartiene infatti alla comune esperienza che gli uomini abbiano


sempre passato la propria vita in una serie di gruppi, tra loro
coordinati, come famiglia, trib, esercito, scuola, luogo di lavoro,
comunit religiosa, ludica o terapeutica. Lazienda un gruppo di
persone dedicate a produrre prestazioni per la vendita, talvolta
utilizzando beni strumentali che assumono valore attraverso
questa produzione e che vengono chiamati azienda in un senso
materiale del tutto diverso, che costituir uno dei fili conduttori
del volume , a partire dal paragrafo seguente.

Distinzioni rispetto al lavoro indipendente ed


equivoco dellazienda in senso materiale
(aggregato di beni).
Affinit e
differenze col
lavoratore
indipendente

Abbiamo gi anticipato che sia lazienda sia il lavoratore


indipendente sono operatori economici in quanto producono per
vendere. Nellazienda per si produce in gruppo, dividendosi il
lavoro necessario a raggiungere il risultato. Il lavoratore
indipendente, lartigiano o il commerciante, almeno quando
effettua prestazioni direttamente a un consumatore finale 11,
produce in forma individuale, o con pochi aiutanti, non
un animale sociale. Dovrebbe trattarsi di un punto fermo percepito assieme al
latte della balia, anzich di un esordio per molti testi universitari; ci conferma
il malessere delle scienze umane e sociali rispetto al successo di quelle fisiche,
ma chiudiamo la parentesi su questo diverso indirizzo di riflessioni su cui per
ulteriori indicazioni www.organizzazionesociale.com il post in che senso
siamo scienze. In cartaceo LUPI, Manuale giuridico di scienza delle finanze,
Roma, Dike, 2012, 3 sulla necessit dellorganizzazione sociale persino per i
misantropi, che la utilizzano senza saperlo e senza volerlo, quando si servono di
sicurezza e difesa o della distribuzione di energia
11
Quando il lavoratore indipendente opera, sia pure in forma individuale, verso
aziende, o verso altri lavoratori indipendenti, gi un tassello di
unorganizzazione produttiva pi ampia. Al limite, con un po di ingegneria
giuridica, anche grandi fabbriche potrebbero essere gestite attraverso una
pluralit di lavoratori indipendenti tra loro coordinati, molto simili nella
sostanza ai lavoratori subordinati. Il lavoratore individuale invece
effettivamente indipendente quando effettua prestazioni direttamente al
consumatore finale.

autosufficienti rispetto alla sua opera materiale. Naturalmente, il


lavoratore indipendente con collaboratori, pu costituire una fase
embrionale dellazienda, come gruppo autosufficiente, dove il
lavoro del titolare pu anche essere solo organizzativo.
la confusione
tra lavoro
indipendente e
azienda

Losmosi tra lavoratori indipendenti e aziende, con la


consueta zona grigia tipica delle scienze umane, rischia di
mescolare questi concetti in un indifferenziato calderone.
Confondere lavoro indipendente e azienda pluripersonale
significa non saperne gestire le sfumature intermedie e rinunciare
a capire la struttura produttiva italiana.
Lequivoco
dellazienda in
senso materiale

Questa confusione, che cercheremo di superare in questo


testo, riflette prima di tutto la strutturale carenza formativa, della
nostra opinione pubblica e delle classi dirigenti, in materia
economico sociale12.
C per anche una ambiguit linguistica, un equivoco, per
luso frequente della parola azienda, come insieme di beni
necessari allo svolgimento dellattivit; questaccezione di
azienda riferibile anche al lavoratore indipendente, perch i beni
necessari allo svolgimento dellattivit caratterizzano in genere
anche chi opera in forma individuale, senza alcun aiuto. Per
evitare giri di parole, le attrezzature e le materie prime strumentali
allattivit produttiva sono sinteticamente chiamati azienda. In
senso materiale, per, e non in senso di organismo pluripersonale,
alimentando inconsapevolmente la confusione suddetta13.
Gli ostacoli
allanalisi
economico
giuridica
12

) Su questa carenza , che ci accompagner per tutto il testo, Lupi, Manuale


giuridico di scienza delle finanze, in questa collana 2012, 182 ss.
13
) Ho detto alimentando inconsapevolmente la confusione, ma si tratta di
unespressione superflua perch la confusione si accompagna sempre con una
qualche dose di inconsapevolezza. Salvo quando usata strumentalmente da chi
vuole disorientare, pur sapendo benissimo come stanno le cose.

Questequivoco tra due accezioni diverse di azienda ha


condotto la pubblica opinione a proiettare gli schemi
comportamentali del lavoratore indipendente sulle aziende come
organismi pluripersonali, viste invece come omoni 14, con
bisogni, angosce, miserie e grandezze dei lavoratori
indipendenti. Si dimenticato, invece, che lazienda non mangia,
non dorme, non piange, non si innamora, perch non ha organi,
consistenza, sensi, affetti, passioni 15. Una astrazione, un ente
collettivo stato spiegato in modo antropomorfico, con la pietra di
paragone dei bisogni fisici, affettivi, esistenziali degli uomini che
la formano. Nessuna entit collettiva formata da uomini si presta
invece ad essere spiegata in modo esauriente attraverso i
comportamenti dellindividuo.
Un fuorviante
riflesso
dellantica
personificazion
i

Questa considerazione antropomorfica delle aziende in


modo antropomorfico16 forse il punto di emersione di una antica
tendenza animistica, tendente a personificare elementi della
natura, come il Sole, i fiumi, i vulcani, il vento, o concetti astratti
come la Morte, le Muse17, la patria, la chiesa, il partito, la
14

) Espressione utilizzata da Ascarelli, uno dei fondatori del diritto commerciale


per ironizzare sulla concezione personalistica delle societ di capitali. I gruppi
sociali, compresa lazienda, esistono quindi attraverso gli uomini che li
formano, modificando il loro comportamento in relazione ai diversi collanti
del gruppo. Per questo tante volte si resta stupiti che persone individualmente
perbene, inserite in un certo gruppo, si macchiano di comportamenti
spregevoli, in quanto scattano spiriti di imitazione e condizionamenti reciproci
che spesso si ritrovano nei riferimenti al branco per le gangs giovanili.
15
) A differenza di quanto Shylock afferma per gli Ebrei, nel monologo del
Mercante di Venezia di Shakespeare, lazienda non ha sensi, affetti, passioni,
non si nutre dello stesso cibo degli uomini, non soffre delle stesse malattie,
etc..etc.. In parole povere, a parte Shakespeare, lazienda non mangia!.
16
) Che non deriva da un ragionamento, ma da un istinto. Il ragionamento
sbagliato, ma sensato, pu essere confutato, mentre omologare in un indistinto
concetto di impresa la Coop e il fruttivendolo, perch entrambi vendono
cose una suggestione, una sensazione, non un ragionamento. Non c nulla
da spiegare al riguardo, ma solo un invito a riflettere su profili autoevidenti.
17
) Pi modernamente, viene personificato anche il Legislatore. Si ritrova la
stessa tendenza quando, genericamente, si personifica lintera organizzazione
sociale , in un rito espiatorio collettivo secondo cui , come proclamava nel

famiglia, la polizia e tante altre metafore. Era inevitabile che ci


avvenisse anche per oggetto del presente volume, cio lazienda
come aggregazione sociale, con forti ostacoli per la
consapevolezza economico-giuridico-politica della societ
italiana. Questequivoco si alimenta anche per la tendenza a
personalizzare i gruppi sociali, riducendoli al leader, al capo,
come cercava di stigmatizzare una poesia di Brecht18, adatta anche
ad un capitalismo a forte stampo personalistico, come quello
italiano (par.6.&&).
Azienda e
metafore dei
gruppi sociali

Anche allazienda invece si addice laforisma secondo cui


la societ non esiste, ma solo gli individui, che per vivono in
gruppo. Dando origine ad entit vitali, ma prive di quella
consistenza fisica che caratterizza il lavoratore indipendente;
qualsiasi accostamento rischia di confondere lindustria dolciaria
e il pasticcere, il fabbro e lacciaieria, il muratore e la societ di
costruzioni.
Le intuizioni
sfocate

Sono equivoci frequenti, con una pubblica opinione


costretta a utilizzare un bagaglio scolastico umanistico-letterario e
la propria esperienza del mondo per interpretare fenomeni
economico- sociali su cui non riceve formazione specifica.
Pertanto, limmagine sfocata di aziende fatte di uomini, che
modificano parzialmente, come in tutti i gruppi sociali, il proprio
comportamento proprio a causa dellappartenenza al gruppo19
innesta20 la suddetta spiegazione antropomorfica.
Per via delle
zone grigie:
conduzione ,
gestione e
propriet
familiare
sessantotto, la colpa della societ.
18
) Reperibile cercando su Google Tebe dalle sette porte, chi la costrui?, detta
anche chi ne pag le spese, dal verso conclusivo.
19
) In una certa misura, insomma, gli uomini sono come i liquidi, che prendono
la forma del contenitore in cui vengono inseriti.
20
) Come in una specie di caverna platonica.

A questa intuitiva spiegazione contribuisce sia il


gradualismo tra lavoro indipendente con collaboratori e
azienda (par.&&), nonch la frequenza con cui in essa
presente un promotore-organizzatore, denominato imprenditore.
Cerchiamo di chiarire questi aspetti al punto che segue.

Lautosufficienza produttivo-amministrativa come


caratteristica dellazienda rispetto al lavoro
indipendente.
Azienda e
lavoro
indipendente:
interrelazioni
tra concetti
distinti

Pur essendo distinti, azienda e lavoro indipendente, non


sono due compartimenti stagni, rigidamente delimitati. Tra loro
c una dialettica e ci sono aree grigie, come per tutti i concetti
contigui del sapere umanistico e sociale cui appartengono; i
collegamenti e le interrelazioni21 sono un aspetto di questa
diversit, e non giustificano le fuorvianti confusioni di cui diremo
nel corso del testo.
Lassurdit
statistica
dellazienda
monoaddetto

A queste confusioni contribuisce anche lISTAT, che


attraverso il concetto di azienda monoaddetto, mette sullo stesso
piano lartigiano e lindustriale, trascurando il gradualismo, senza
steccati e con infinite sfumature intermedie, delle scienze sociali.
E una confusione che alimenta equivoci, rende necessarie
continue precisazioni 22 e trasla sullazienda alcune caratteristiche
21

) Che caratterizzano i rapporti tra i concetti, distinti, ma contigui, tipici


dellesperienza umana e sociale , al di l delle degenerazioni argomentative
derivanti dallimitazione delle scienze fisico-matematiche ( Lupi, Manuale
Giuridico di scienza delle finanze, Dike, 2012, par.5.5
22
) In questo modo si costringe la disucssione a continue puntualizzazioni per
chiedersi di che parliamo, agevolando chi vuole confondere le acque per

dei lavoratori indipendenti, come limportanza dei bisogni


personali e quindi del profitto, oppure procedure e controlli
interni, tipici dellorganismo pluripersonale, su lavoratori
indipendenti che non ne sentono alcuna necessit 23.
usi strumentali
dellequivoco

Questo sfumato rapporto tra azienda e lavoro


indipendente si presta ad alcuni usi strumentali, di
comunicazione di categoria, coi rappresentanti delle
organizzazioni sindacali dei piccoli commercianti e degli artigiani,
in genere lavoratori indipendenti, che fanno leva su questo
equivoco per presentarsi come rappresentanti del 90 percento delle
aziende italiane, mettendo appunto sullo stesso piano azienda e
operatore autonomo 24. In questa personificazione, si trasferisce
spesso sulle aziende, il biasimo per episodi deplorevoli posti in
essere dai loro titolari, oppure frutto di rigidi automatismi
aziendali, come indicato al par.6&&.
La dialettica e
il gradualismo
tra i due
concetti

motivi strumentali o semplicemente per il consueto protagonismo.


23
) A cominciare dallinutile contabilit fiscale applicata ai lavoratori
indipendenti, immedesimati con la loro attivit, agli obblighi antinfortunistici,
di gestione dei rifiuti, previdenziali, di privacy, di camera di commercio, e
varie altre diavolerie descritte da Furini, Volevo solo vendere la pizza,
Garzanti, 2007 , e connesse alla confusione tra azienda e lavoro
indipendente; per chiarezza, verso chi dovesse leggere questo piacevole
volumetto, bisogna osservare che alcune delle disavventure ivi narrate non si
sarebbero verificate se il nostro avesse fatto lartigiano in proprio senza
utilizzare una dipendente. Anche in questo caso, comunque la dose di inutili
seccature sarebbe stata altissima.
24
) Si equiparano quindi il pasticcere e lindustria dolciaria, il tassista e la linea
aerea, il fruttivendolo e la grande distribuzione, secondo un equivoco spesso
utilizzato dai media per fare notizia. Ad esempio presentando
sensazionalisticamente un vorticoso aumento di imprenditori che si chiamano
Abdul o Mohamed, innescato dal crescente numero di attivit al dettaglio,
in genere marginali, gestite da extracomunitari. Lequivoco tra lavoratore
indipendente e imprenditore , che ritroveremo anche da parte dellistat con
le aziende monoaddetto viene qui utilizzato per costruire un titolo ad effetto
ripresentando in modo sensazionalistico quello che i lettori gi sanno.

Per approfondire la zona grigia, le sfumature tra lavoro


dipendente e azienda, basta capire che in genere questultima si
sviluppa dalliniziativa di alcuni lavoratori indipendenti che
affiancano al proprio lavoro quello di alcuni collaboratori. Molto
spesso limprenditore organizza gli altri e al tempo stesso lavora,
rimboccandosi le maniche e dando lesempio se occorre;
gradualmente, dal lavoro indipendente basato solo sullattivit
materiale del titolare, si passa ad un piccolo organismo
pluripersonale; dove il titolare non essenziale come attivit
operativa, ma lo resta come conoscenza organizzativa del
prodotto (che poi quanto aggrega lazienda, cfr. par.&&). Col
crescere delle dimensioni aziendali si passa al controllo attraverso
delegati, estranei alla famiglia, con una graduale
spersonalizzazione gestionale (par.&& sul capitalismo familiare)
finch il ruolo della propriet pu diventare meramente
finanziario, oppure addirittura frammentarsi e svanire in una
pluralit di investitori istituzionali, distinti rispetto a chi svolge i
compiti produttivi, commerciali, e amministrativi, cio le varie
funzioni aziendali indicate ai parr. && e ss. Questevoluzione
puo definirsi istituzionalizzazione dellazienda, processo di cui
illustreremo le difficolt, in Italia, nellultimo capitolo.
Lautosufficien
za come
distinzione
tendenziale

Come criterio distintivo tendenziale, utilizzabile anche a


fini statistici, si poteva utilizzare lautosufficienza dellattivit
rispetto alla persona del titolare, ovviamente assente per il lavoro
indipendente basato su una sola persona, il che avrebbe
consentito di eliminare oltre due milioni e mezzo di attivit
monoaddetto, nonch quelle dove il collaboratore infungibile
rispetto al titolare, come la cassiera del bar o del negozio di
alimentari, ma anche lapprendista del meccanico o del
parrucchiere. Spesso, insomma, facile distinguere tra il
lavoratore indipendente con aiutanti ovvero il gruppo sociale
che pu funzionare a prescindere dal proprietario. Sarebbero
rimaste le zone grigie in cui, senza il titolare, il gruppo ha qualche
forza dinerzia, ma alla lunga si sfalda, ma ne riparleremo al

par.&& sul capitalismo familiare e sul passaggio generazionale,


perch questo si verifica ogniqualvolta mancano adeguati sistemi
di selezione della dirigenza del gruppo. Gi da ora per bene
riferire allazienda uno dei principali problemi dei gruppi sociali,
cio la selezione della classe dirigente.

Un organismo da guidare, non da possedere


Gruppi sociali e
gerarchie

Anche lazienda, come gruppo sociale, pone gli stessi


interrogativi sulla selezione del rispettivo gruppo dirigente, e la
elaborazione di gerarchie interne. I gruppi a base politico
istituzionale esprimono le proprie gerarchie in base al consenso di
chi vi appartiene, diversamente formalizzato, anche il relazione al
peso politico dei vari consociati in termini di estrazione,
capacit, abilit, capacit organizzativa e comunicativa25. Anche il
consenso non democratico pur sempre consenso, in una certa
misura genuino, magari anche quando coartato coattivamente,
come male minore. Senza dilungarsi sui meccanismi del
consenso politico26, nei gruppi a base associativa, esso comunque
conta; anche se il titolare del potere pu schiacciare con violenza
tentativi di dissenso da parte di alcuni appartenenti al gruppo, ci
accade perch c un consenso, o una indifferenza, da parte degli
altri.
Gerarchie e
propriet
dellazienda in
senso materiale
25

) Si tratta di un insieme di criteri variamente intrecciati, attraverso cui il


gruppo esprime le proprie classi dirigenti, su cui mi sono soffermato varie
volte e qui non mi dilungo (Manuale giuridico, cit. , Diritto amministrativo dei
tributi, par. &&, e in &&&& www.organizzazionesociale.com).
26
) Gli elementi che influenzano il c.d. contratto sociale, sono infatti talmente
tanti e sfuggenti da non poter essere riportati in espressioni formali e riduttive,
fosse pure quella della democrazia, che semplicemente un criterio (il meno
irrazionale) per la selezione delle classi dirigenti, ma non una formula
meccanicamente esportabile, dipendendo invece da una pluralit di condizioni
ambientali su cui non ci possiamo qui dilungare (osservando solo che la
democrazia il frutto del pluralismo, cio della presenza di una molteplicit di
gruppi sociali in armonia ed equilibrato assestamento).

Questo criterio consensuale parzialmente si modifica


nellazienda, dove particolarmente forte il peso di chi possiede
lazienda in senso materiale, cio i beni attorno ai quali si aggrega
lattivit degli individui che danno luogo allazienda. Questo non
vuol dire per che possedere lazienda in senso materiale, cio i
beni strumentali dellazienda, equivalga a possedere un oggetto
materiale, come gioiello, un immobile, unautovettura, un altro
bene di consumo, oppure un credito, un conto in banca o dei
titoli di stato.
Difficolt di
possedere
unazienda in
senso personale

Lazienda in senso materiale, infatti, come complesso di


attrezzature e merci, mantiene il proprio valore solo se vivificata
da una attivit, quella del lavoratore indipendente o dellazienda
come gruppo sociale. Questultima in un certo senso una cosa
viva, non perch essa sia un omone, un super-individuo, ma
in quanto aggregazione di individui, secondo un gi indicato filo
conduttore del testo27. Gli individui non si possiedono come si
possiedono le cose materiali, e neppure ai tempi della schiavit il
possesso dei servi equivaleva a quello degli oggetti materiali. Al
limite gli schiavi, a differenza degli oggetti materiali, possono
non collaborare, lasciarsi morire, e con essi quindi c sempre e
comunque una interazione.
Linfluenza
connessa alla
titolarit
sullazienda in
senso materiale

Anche nellazienda si interagisce tra persone, sia pure con


riferimento ad oggetti, siano essi beni strumentali, materie prime o
merci, cio lazienda in senso materiale. Chi possiede i beni che
compongono lazienda in senso materiale avr, per questo, una
posizione di maggiore o minore preminenza, ma non potr fare
nulla senza la collaborazione degli altri individui che costituiscono
lazienda. Il valore dellazienda in senso materiale, a parte pochi
beni con oggettivo valore intrinseco28, fruito attraverso
lorganizzazione, che fatta da persone.
27
28

) Par.&& sul senso in cui esistono le aziende.


) immobili abitativi o terreni edificabili.

Un potere
dovere
organizzativo

Mentre chi possiede un bene materiale pu tenerlo l, chi


possiede lazienda in senso materiale gode di una posizione di
preminenza sullazienda in senso sociale, e non pu non
esercitarla. Vedremo del resto al paragrafo && che il soggetto
impropriamente e spregiativamente definito capitalista in realt
un organizzatore; imprenditore anzi significa, secondo un filo
conduttore del testo organizzatore di persone e di mezzi in
funzione di un prodotto offerto al mercato. Uso la metafora
giuridica potere-dovere perch la violazione di questo
dovere, pur non avendo sanzioni in senso giuridico, comporta
inconvenienti economici in quanto lazienda, come organizzazione
trascurata, pu deperire e morire. Limportante non che il
titolare si attivi direttamente, ma che ci sia un imprenditore,
cio qualcuno che prende le decisioni di organizzare le persone e i
mezzi, in funzione del prodotto. La gestione richiede continuit e
coerenza, nellinteresse stesso del titolare che, se non riesce ad
occuparsene in questo modo, far bene a delegare o vendere,
finch lazienda appetibile da terzi. Senza un lavoro di
coordinamento, infatti, organismo aziendale, come entit vitale,
bench non umana, si disgrega e perde valore. Senza assicurare,
direttamente o indirettamente, unorganizzazione, il titolare
determina conseguenze negative sullorganismo aziendale.
Linerzia totale porta infatti disorganizzazione e disgregazione di
quellentit non umana, ma neppure solamente materiale
rappresentata dallazienda.
Lazienda come
organizzazione

Lazienda quindi essenzialmente organizzazione,


concetto metaforico, come tale, non suscettibile di possesso e
qualit immateriale, ineffabile, delle cose e delle persone. Solo
lazienda in senso materiale si possiede, e attraverso essa si ha un
maggior peso specifico, il suddetto potere organizzativo,
nellazienda come organismo pluripersonale, di individui uniti da
un obiettivo, che invece non si possiedono. La titolarit sui
beni29 consente un potere direttivo sullazienda come gruppo di
persone. E un modo di guardare a quella propriet privata dei
29

) Dellazienda in senso materiale.

mezzi di produzione contro cui il comunismo si era tanto battuto,


arrivando fino a proibire la propriet privata dei mezzi di
produzione del lavoro indipendente.
Lazienda invece una particolare formazione sociale,
dove la propriet di beni conferisce un potere organizzativo su
altri individui, E una variazione sul tema del consenso, e della
definizione delle gerarchie, che tendenzialmente proporzionale ai
ruoli, e che qui varia in realzione al diverso contributo, lavorativo
o patrimoniale, dato allelemento aggregante dellazienda, cio il
prodotto. E quindi difficile trasferire nellazienda quelle
prospettive di tipo formalmente democratico, tipiche dei gruppi
sociali a carattere associativo e politico.
La coesione tra chi opera nellazienda non deriva del resto
da ragioni affettive 30, ma produttive, in quanto lazienda
vive attraverso il prodotto, come indicato al par.&&. Pi
diffusa, in azienda, la consapevolezza di quanto precede, tanto pi
sar facile controllare abusi di posizioni organizzative apicali, per
convenienze personali e di potere31. In questo contesto i buoni
rapporti sono rilevanti, e in nome di essi bene tollerare qualche
inefficienza o qualche furbizia, purch non tale da incrinare
lequilibrio
economico,
ostacolando
il
funzionamento
dellorganismo.
potere e
contributo
(dare e avere)

Lobiettivo
dovrebbe
essere
una
tendenziale
corrispondenza tra contributo di ciascuno al gruppo e suo peso
30

) Che magari si creano, con la consuetudine e col tempo, ma sono secondarie,


come le relazioni di simpatia create da una ripetitivit di atti di scambio tra
cliente e fornitore, tra i negozianti e le signore che fanno la spesa. Dove si
lavora assieme, anche se per motivi economici, la componente affettivoidentitaria, come vedremo in tutto il testo, ha una sua importanza, ma non
bisogna dimenticare la base economica, lasciandosi ad esempio andare a
vischiose esagerazioni, tipiche del capitalismo padronale, come quelle tra
lazienda e la famiglia (paragrafo &&).
31
Questi abusi potrebbero provenire dalla propriet, da settori di essa, da alcuni
dirigenti, persino da emanazioni del personale ( successo persino per i
sindacalisti), che possono utilizzare il proprio potere di interdizione per
chiedere contropartite improprie. Pi le persone che lavorano in azienda sono
consapevoli dellinteresse comune, pi sono capaci di auto organizzarsi anche
contro chi fa strumentalmente appello allinteresse comune per realizzare
interessi propri.

specifico nelle decisioni32. Visto che nellazienda si sta insieme


per produrre beni o servizi da vendere, il rapporto con questo
ciclo determinante per stabilire le gerarchie. Questapparente
mercificazione ripropone un lato prosaico delleconomia gi
rilevabile nelle ere agricolo artigianali 33 tra i lavoratori
indipendenti, dove i rapporti erano improntati anchessi allo
scambio corrispettivo, non certo solidaristico, allo stesso do ut
des che caratterizza lazienda; lespressione mercificazione
esprime il malessere connesso alla spersonalizzazione produttiva e
quindi alla difficolt di determinare in modo condiviso il
contributo dei vari partecipanti alla produzione, dividendolo tra le
varie categorie che vi partecipano, compresi coloro che
organizzano le aziende, ma ne riparleremo al capitolo &&, a
proposito dellistituzionalizzazione delle aziende.

Le c.d. aziende di erogazione (rectius di


consumo) come conferma della
pluripersonalit
Azienda,
individuo e
gruppo

Anche a proposito dellazienda, come organismo di


persone, si pu incidentalmente sdrammatizzare
la
contrapposizione tra individuo e gruppo, che interagiscono in
tutte le situazioni, dagli eserciti, alle famiglie, alle scuole, alle
32

) E un profilo che tendenzialmente dovrebbe riproporsi anche nei gruppi a


matrice politico associativa, attraverso per la comprensione e il
riconoscimento delle capacit e dei contenuti. Questo circolo virtuoso della
maturit e del discernimento si intreccia per con quello vizioso della
demagogia, secondo equilibri variabili e che non possiamo investigare in questa
sede, essendo relativi allosmosi generale tra vertice e base del gruppo
associativo. Vedremo nel testo in quale misura la matrice proprietaria
dellaggregazione sociale azienda per un verso semplifica le cose e per un
verso le complica (paragrafo && sul feudalesimo industriale in cui rischia di
sfociare il capitalismo familiare). Comunque nei gruppi politico associativi il
33
) Dove la vita era estremamente dura, e si facevano molti meno sconti di
adesso, se un raccolto andava male, o se ci si ammalava, col continuo rischio di
morire di inedia. Lazienda non un pranzo di gala, ma prima forse si stava
peggio.

istituzioni. Non vale la pena di chiedersi se debba prevalere


lindividuo o il gruppo, perch esso consiste di altri individui,
che interagiscono, il che modifica in parte i comportamenti; questi
ultimi si assestano reciprocamente, fino a che ognuno trover un
proprio equilibrio col gruppo, cio congli altri.
I collanti dei
gruppi

Mentre lorganismo aziendale aggregato dal prodotto


(par.&&), altri gruppi, soprattutto quelli istituzionali, come la
famiglia, le comunit religiose, e soprattutto politiche, hanno un
sistema di valori pi complesso e variegato, fatto di interessi
comuni difficile da soddisfare attraverso scambi di mercato, come
la difesa, lordine sociale, la protezione , lassistenza reciproca, la
condivisione di una fede, i sentimenti familiari. Le caratteristiche
di questi bisogni non consentono di soddisfarli attraverso scambi
economici puntuali, ma richiedono una coesione, dettata da
omogeneit
ideali,
sentimentali,
affettivi,
assistenziali,
34
ideologiche, religiose, variamente intrecciate tra loro .
Gruppo sociale e
azienda di
erogazione

Rispetto a questa enorme variet di possibili gruppi sociali,


gli studiosi di economia aziendale35, appiattito ogni possibile
gruppo sociale nellespressione indifferenziata di azienda di
34

) Aggregazioni associative possono essere esponenziali ovviamente di


interessi non economici, sia generali (politici), sia settoriali, come quelli
di persone diversamente abili, minoranze etniche, praticanti di un certo sport,
collezionisti di determinati beni, esponenti di diversi gusti sessuali,
consumatori, automobilisti, risparmiatori, utenti dei servizi pi vari. etc..
Associazioni di questo tipo possono anche costituirsi per difendere interessi
economici degli associati, come accade per i sindacati e le associazioni di
categoria, che non sono operatori economici, ma difendono gli interessi di
categorie di operatori economici.
Pi in generale si potrebbe parlare di motivi ideali, di concezioni del mondo e
di condivisione di sogni. Uno di questi , ad esempio, stato il nazionalismo,
diffuso negli ultimi secoli. Spesso i motivi di coesione sono intrecciati, e ad
esempio nella famiglia prevale la componente affettiva, anche se quella
economica, e di assistenza reciproca, stata ed importante, specie nelle
societ preindustriali (una divertente satira della famiglia come Investimento
economico visibile digitando su youtube Carlo Verdone - Mario Brega - Il
Cugino Anselmo (Un Sacco Bello)).
35
Oltre a non valorizzare adeguatamente lazienda come gruppo, come vedremo
al par. 6&&.

erogazione, troppo generica e lontana rispetto alla concezione


economistico-produttiva cui siamo abituati36. Lazienda di
erogazione diventa cos un generico sinonimo di gruppo
sociale37. E un concetto generico che mette in secondo piano le
finalit di acquisire finanziamenti (trasferimenti) e di consumarli,
che caratterizza questi gruppi, definibili pi direttamente come
aziende di consumo, che ricevono erogazioni o rendite 38 per
effettuare consumi.
Conferme della
socialit
dellazienda di
produzione

Sottolineiamo per questa genericit perch costituisce una


conferma indiretta dellazienda come organismo pluripersonale ,
rafforzando la distinzione rispetto al lavoro indipendente,
indicata al paragrafo precedente. Se occorre una pluralit di
individui 39per avere aziende di erogazione, lo stesso vale anche
per quelle di produzione. Chi considerasse come azienda anche
loperatore indipendente (la c.d. azienda monoaddetto par. &&)
non troverebbe poi una azienda di erogazione che gli fa da
contraltare, ma solo un individuo isolato e consumatore40.

36

) A questa concezione economicistica forzato ricondurre famiglia, partiti,


comunit religiose, associazioni culturali, etc..
37
Trasformando paradossalmente le scienze sociali in scienze aziendali, in
quanto sarebbero aziende di erogazione, come gi rilevato, anche le famiglie,
le istituzioni, lo stato e gli enti pubblici, le associazioni politiche e religiose.
38
) Ad esempio locazioni immobiliari, interessi su obbligazioni, ed altre entrate
che , non derivando dalla combinazione di fattori produttivi, si denominano
rendite.
39
Pluralit che troviamo appunto nella famiglia, nella parrocchia, nel
sindacato, nella ASL, nellesercito e nei corpi militari, nei partiti , etc..
40
) La cui azienda in senso materiale sarebbero i mobili di casa, i vestiti, e gli
altri oggetti personali. Si conferma quindi la prevalenza del concetto di
azienda in senso personale, rispetto a quello materiale (par.&&).

Capitolo 2 (origini e punti fermi). Produzione


di serie e interazione Scienze-aziendesociet

Marginalit dellazienda nel vecchio mondo


agricolo artigianale
Minor
diffusione delle
aziende nella
societ
agricolo
artigianale

Lazienda, intesa come organismo pluripersonale, tenuto


insieme dal lavoro, non un fenomeno recente, ma recente
piuttosto la sua larga diffusione. Organizzazioni definibili come
aziende esistevano infatti prima dellera industriale41, ma erano
pi rare, e per molti aspetti diverse, in quanto riferite a una societ
agricolo artigianale. Lantico latifondo agricolo, anche quando
organizzava molti individui, richiedeva un sapere diffuso e
tradizionale, dove la propriet era sostituibile senza traumi,
quando cambiava il potere politico-militare che garantiva
lappartenenza della terra 42.
Lalta intensit
di lavoro e di
sapere
artigianale

Lantenato dellattuale produzione manifatturiera di serie


era per lartigiano, che operava in forma eminentemente
individuale, e con apprendisti, in quanto mancavano i presupposti
per una produzione di serie attraverso macchine ad energia
artificiale, accomunate dal concetto di motore. Si usavano
infatti attrezzi pre-tecnologici empirici e tradizionali al tempo
41

) Dove comunque lazienda cos frequente da indurre la pubblica opinione


a distinguere tra paesi industrailizzati e sottosviluppati (poi pudicamente
denominati in via di sviluppo fino a che alcuni di essi hanno superato i vecchi
paesi sviluppati).
42
Vediamo gi dallantica azienda agricola, incidentalmente, che lazienda non
un gruppo sociale autosufficiente, ma interagisce con i gruppi sociali a base
politico associativa, detentori della forza coercitiva.

stesso, mossi da energia umana, animale o al pi naturale43. Era


una tecnologia strutturalmente empirica, fatta di accorgimenti,
spesso geniali, che miglioravano le tecniche preesistenti44. La sua
importanza, ed il suo costo, erano relativamente secondari rispetto
al lavoro e alle abilit umane; queste ultime consistevano di
conoscenze tramandate, saperi sedimentati e migliorati nelle
successioni di artigiani, ma acquisibili con lesperienza e
socialmente controllabili45 dalla maggioranza della popolazione.
Marginalit
delle antiche
fabbrica
rispetto al
lavoro totale

Questi ultimi fattori, riconducibili al sapere e alle abilit


umane, apprese con lesperienza, erano allepoca dominanti
rispetto ai macchinari; era un sapere curato nelle corporazioni e
trasmesso durante un lungo apprendistato.
Le manifatture
intensive preindustriali erano prevalentemente basate sul lavoro,
impiegato su larga scala in una sorta di artigianato di massa,
come quello medievale per la lavorazione dei panni in lana 46.
Raramente per si producevano le condizioni di efficienza di
43

Come era, ad esempio, nei mulini a vento o ad acqua oppure per i trasporti
fluviali o marittimi.
44
) Una serie di miglioramenti significativi delle tecniche agricole, avvenuti in
modo empirico, prima delle scoperte scientifiche, sono indicati da Pezzolo,
Leconomia, cit., 40 ss.. Una versione satirica, ma illuminante, della tecnologia
empirica si ritrova digitando mbuto su youtube (divertitevi).
45
) Nel senso che il processo produttivo artigianale, basato sulle abilit, non era
riproducibile dal cliente, ma poteva da lui essere mentalmente valutato, molto
pi di quanto accada per la produzione tecnologica di serie.
46

Basta una ricerca su internet per rendersi conto dellaltissima


intensit di lavoro delle fabbriche medievali (come appunto quelle
dei panni lana a Firenze, una specie di artigianato di massa,
tanto vero che i relativi addetti i c.d.ciompi- aspiravano a
costituirsi in arte); era un contesto in cui i beni strumentali
pesavano molto meno rispetto allera aziendale , descritta a
partire dal prossimo paragrafo.
Era quindi raro rinunciare alla gi rilevata maggiore efficienza, e alla maggiore
responsabilizzazione, del lavoro indipendente rispetto a quello salariato.

questo artigianato di massa 47, legato ad esempio anche ad una


forte committenza pubblicistico-militare, come per larsenale di
Venezia, altro esempio di antica fabbrica. Per il resto, raramente
lazienda, come organizzazione pluripersonale, diventava
necessaria, rispetto al lavoro agricolo, cui era dedita la
maggioranza della popolazione, ed allartigianato indipendente e
di bottega.
Opere publ
biche e lavoro
di gruppo:
efficienza ed
efficacia

Il lavoro di gruppo tornava necessario per raggiungere grandi


obiettivi, come le opere pubbliche, gli acquedotti, le strade, le
muraglie difensive, le cattedrali, dove cera bisogno di mettere
assieme grandi quantit di lavoro. Per raggiungere questo
obiettivo, cio essere efficaci, occorreva mettersi insieme,
perdendo la maggiore efficienza del lavoro indipendente rispetto a
quello collettivo. Emerge per la prima volta un concetto
fondamentale per la comprensione dellorganizzazione sociale,
cio la distinzione tra efficacia, che riguarda lottenimento di un
risultato, ed efficienza, che riguarda il rapporto tra tale risultato e i
costi necessari per ottenerlo 48. Tuttavia, anche qui, si era
consapevoli che lunione fa la forza, e quindi lefficacia, ma non
lefficienza49. Si cercava quindi per quanto possibile il
47

Connesse alle grandi possibilit di sbocchi mercantili, o alla disponibilit di


manodopera schiavistica a basso prezzo. In senso conforme a questa
constatazione, del resto abbastanza condivisa tra chi si interessa di storia, senza
guardare il passato con gli occhi del presente, Pezzolo, Leconomia di antico
regime Carocci, 2005, pag. 7 ss.
48
) I costi da tener in considerazione ai fini della misurazione dellefficienza
non sono solo i costi privati, dellazienda, ma anche i costi sociali, come
vedremo al par.6&& sulle c.d. esternalit o diseconomie esterne.
49
) Allorganizzazione di masse di addetti si accompagnavano infatti anche
inevitabili rigidit, sfasamenti e scoordinamenti. E umano, infatti, che
lesercente di un lavoro collettivo tenda qualche volta a far affidamento sul
lavoro degli altri, adagiandovisi. Quando invece si deve contare solo sulle
proprie forze, si tende a dare il massimo per raggiungere lobiettivo.Basta
pensare allesempio in cui, se si deve spostare una macchina spingendo in
gruppo, c sempre quello che spinge meno, contando sulla spinta degli altri,
quello che finge di spingere, quello che d consigli su come spingere meglio
etc.. Chi sa di contare solo sulle proprie forze d il massimo, per non pu

coordinamento di tanti lavoratori indipendenti, coordinati in


base ai compiti da svolgere , e remunerati in base al risultato.
Efficienza del
lavoro
indipendente

Una attivit sostanzialmente di lavoro presenta infatti


una maggiore produttivit quando effettuata in modo
indipendente, e quindi pi responsabilizzato e flessibile 50; Lo
conferma la tendenza medievale, trasferita anche nella moderna
produzione a cottimo, alla retribuzione di risultato; attraverso
questultima si cercava di responsabilizzare il fornitore, anche di
solo lavoro, e persino il bracciante diventava una specie di
lavoratore indipendente non qualificato, venditore di energia
umana, misurata dalla legna tagliata, dalla frutta raccolta, dalla
terra dissodata e cos via.
Autoconsumo e
azienda
famiglia :
rinvio

Lavoro indipendente era poi anche quello dedicato, in


modo trasversale, allautoconsumo, svolto nella famiglia allargata,
allepoca in buona misura unit produttiva, fatta non solo di
familiari, ma anche di servi, famigli, in varie posizioni
gerarchiche. In un certo senso, anche la famiglia patriarcale era
una azienda, in cui si intrecciavano rapporti affettivi, fiduciari e
religiosi molto pi coesi di quelli che, come vedremo allultimo
capitolo, caratterizzano lera aziendale.

Scienze fisiche, energie artificiali e produzione di


serie : la necessit dellazienda.
Le energie
artificiali

raggiungere un risultato che non alla sua portata. Quando invece il risultato
raggiungibile, si ha la riprova che il lavoro individuale, se non bisognevole di
macchinari, pi efficiente di quello collettivo.
50
ci ovviamente a parit degli altri fattori, cio di saperi, di know how,
perch sono le conoscenze di chi compie lopera, in assenza di macchinari ed a
parit di determinazione, a renderne pi o meno efficienti gli sforzi.

Le condizioni sono mutate, rispetto a quelle indicate al paragrafo


precedente, a causa dei beni strumentali, cio delle macchine
mosse da energie artificiali; le macchine infatti cerano sempre
state, ma seguivano un modello umanistico, empiricoartigianale, basato sullosservazione e limitazione, di cui
Leonardo da Vinci lespressione pi sofisticata. Le macchine
leonardesche erano per la fine del passato, non linizio del futuro,
radicato nellinvestigazione della materia da parte delle scienze
fisiche, nella scoperta di energie artificiali51 e nella loro
applicazione tecnologica52. Che ha elaborato, in tempi
relativamente rapidi, macchine molto pi efficienti, nella
produzione di beni e servizi, rispetto a quelle anteriori.
Il
riposizionamen
to del sapere

In questo modo il precedente sapere empirico, tipico degli


artigiani, trasmissibile agli apprendisti e socialmente condiviso53,
stato rimpiazzato da saperi nuovi, pi specialistici e settoriali.
Cercando su internet le espressioni Luddismo e Luddisti ci si
potr rendere conto dei contrasti che accompagnarono, durante la
rivoluzione industriale inglese, il processo suddetto; e cio la
sostituzione dei vecchi saperi artigianali, specialistici ed umani,
con i pi anonimi, ma efficienti, macchinari. Il sapere produttivo
si andato infatti cristallizzando in macchine di cui ben pochi
conoscono il funzionamento nella sua interezza; si creata cos la
specializzazione e la complicazione della societ di cui diremo al
capitolo &&. Le scienze fisiche e la tecnologia, pur
specializzatissime, sono portatrici di una dimensione sociale
molto maggiore di quella del passato, perch diminuiscono
lautosufficienza degli individui e dei gruppi sociali, sempre pi
interdipendenti davanti a meccanismi di cui nessun individuo,
individualmente considerato, padroneggia il funzionamento.
Anche il valore aggiunto si trasferiva dallabilit delluomolavoratore (artigiano) allo sfruttamento organizzativo delle
51

) Mentre prima, come gi indicato sopra, le energie erano umane, animali,


idriche o eoliche (ad esempio vele e mulini).
52
) Una matrice violenta, non produttiva, ma distruttiva, caratterizzava la prima
energia artificiale utilizzata nel tardo medioevo: la polvere da sparo.
53
) Nel senso che anche gli individui che ne erano estranei riuscivano a
interiorizzarlo e comprenderne i passaggi.

macchine, che era pur sempre un sapere umano, ma pi


interdipendente, meno socialmente condiviso. Anche il
macchinario frutto di un sapere umano di tecnici e scienziati,
derivando da cognizioni e sperimentazioni di uomini, ma il suo
funzionamento sfugge alla comprensione dei pi, cosa che non
accadeva per le vele, i mulini o le ruote dentate. Sotto questo
profilo, pur essendo frutto di ingegno umano, il macchinario
utilizzato dallazienda tecnologica appare disumano, ed innesca
un complicato processo di integrazione sociale, per la cui
comprensione sono insufficienti, come vedremo allultimo
capitolo, gli schemi culturali radicati nellera agricolo
artigianale.
Lazienda e il
trionfo
delloccidente

Lera aziendale nasce appunto perch, grazie ai macchinari,


aumentarono i casi in cui la produzione di gruppo era pi
efficiente di quella individuale.
La cultura della scienza moderna nasce in occidente, da sempre
caratterizzato da inquietudine, intraprendenza, curiosit e anche
violenza54; grazie alla tecnologia basata sulle scienze fisiche
loccidente ha in un breve lasso di tempo costruito una leadership
planetaria, con un modello produttivo ereditato anche dai suoi
competitori, come Giappone, Cina, India etc..
La rigidit
aziendale

I macchinari scientifico-tecnologici degli occidentali hanno


controbilanciato la gi indicata minore efficienza del lavoro
collettivo rispetto a quello individuale. Il costo unitario delle
merci prodotte in serei diventa conveniente, rispetto alla
produzione artigianale, solo producendo quantit sufficienti ad
assorbire i costi degli impianti. Ne derivava una maggiore rigidit
e la gi indicata maggiore interdipendenza dei vari fattori
produttivi. Produrre in modo pi efficiente, attraverso i
macchinari, era possibile a condizione che si producesse molto,
54

Questa intraprendenza, per molti versi inquieta, ha caratterizzato loccidente


anche nella fase agricolo-artigianale, con esplorazioni, invasioni (le crociate),
ricerche di scambi, apertura di nuove vie di comunicazione con civilt per molti
versi pi progredite e civili della loro. Che per non avevano analoghe curiosit
in senso inverso, stando potremmo dire- in pace con se stesse.

con un vincolo oggettivo di equilibrio economico 55. La necessit


di una produzione minima costituisce laltra faccia della
produzione di serie, delle economie di scala, rispetto allartigiano
del passato: per il sarto che lavora col filo, lago e le forbici,
meglio produrre un paio di pantaloni che non produrre affatto, se
il cliente gli fornisce la stoffa. Invece, lindustria tessile ha
bisogno di una quantit minima di sfruttamento degli impianti, di
merce prodotta, assorbita dal mercato.
la dilatazione
dei costi fissi

Lazienda infatti molto pi rigida rispetto al lavoratore


indipendente: una maggiore rigidit anzi il prezzo della gi
indicata maggiore efficienza dovuta alle combinazioni uomomacchina; i costi fissi (impianti) sono notevoli rispetto a quelli
variabili, come le materie prime e le energie.
I costi
socialmente
fissi

Tra costi fissi e costi variabili, come si addice alle scienze


sociali, c unampia zona grigia , di costi soggettivamente
variabili, ma che diventano fissi in quanto lazienda un
organismo sociale. Basti pensare al personale, che spesso richiede
un investimento formativo, ai abitua allazienda ed al reciproco
coordinamento in funzione del prodotto, in un insieme
organizzativo che occorrono anni per costruire, ma bastano attimi
per distruggere, e che quindi di cerca di salvaguardare. Anche il
lavoro, apparentemente costo variabile si carica di rigidit,
perch lazienda, in quanto organismo sociale, richiede
affiatamento, e non pu essere smontata e rimontata, a
fisarmonica, seguendo esigenze momentanee.
Questa idea di costi a rigore variabili, ma economicamente
fissi, pu estendersi al presidio di prodotti e servizi isolatamente
antieconomici, ma indispensabili per il prestigio dellazienda, per
non uscire da un determinato mercato o per non essere
impreparata a problemi ed opportunit future.
55

)Grossolanamente scambiato per fantomatico desiderio di profitto. Ci


avveniva estendendo allazienda, come organismo pluripersonale, le vecchie
categorie concettuali dellartigiano.

La crescita del
rischio di
impresa

Per questo lazienda pi rigida, alle precedenti attivit


indipendenti, agricole e artigianali (par.&&). Mentre infatti
lartigiano poteva produrre a intermittenza, adeguando le
proprie prestazioni alla domanda, lazienda tecnologica subisce il
condizionamento dei costi fissi, investiti nellorganizzazione o nei
macchinari, privi di valore intrinseco e recuperabili solo attraverso
la produzione.
Questo processo produttivo in cui si combinano uomini e
macchine sofisticate vede crescere il rischio di impresa rispetto
al passato; quando i fattori produttivi aumentano, e quanto pi
sono interdipendenti, tanto pi il cattivo funzionamento di uno
solo dei essi pu vanificare i costosi sforzi necessari per costruire
lintera organizzazione.
La capacit
produttiva per
salti

Questultima non procede infatti in modo lineare, ma per


salti, perch laumento di capacit produttiva dipende da nuovi
investimenti, che comportano nuovi equilibri e nuove economie di
scala, su maggiori livelli di produzione. Lesternalizzazione della
produzione su terzi, contoterzisti che producono per nostro conto
(c.d. subfornitori), non sempre praticabile, e comunque
comporta rischi di divulgazioni di know how.
Produzione di
serie e societ
dei consumi

Se lequilibrio economico viene rispettato, lavorare


insieme diventa, nellera aziendale, pi efficiente, oltre che
pi efficace, come accadeva per le grandi opere pubbliche
preindustriali56. Le economie di scala sono estremamente
competitive rispetto ai costi, grazie alla produzione di serie
attraverso macchine, spiegando perch sia spesso molto pi
conveniente produrre un bene ex novo che ripararlo; quello che
per la cultura agricolo-artigianale un paradosso, si spiega per la
mancanza, nella riparazione, delle economie di scala tipiche della
56

) Dove abbiamo visto che lefficacia riguarda la possibilit di raggiungere un


obiettivo, mentre lefficienza riguarda il risultato ottenuto rispetto agli sforzi
profusi.

produzione di serie57. Occorrono quindi schemi culturali nuovi,


che consentano di spiegare la societ della produzione di serie,
come dovrebbe essere pi correttamente, e responsabilmente,
denominata la societ dei consumi, per evitarne gli eccessi e non
precipitare nella disorganizzazione.
Il circolo
virtuoso
scienza
tecnologiaproduzione

Questo rischio, come vedremo nel corso del testo, tanto


maggiore quanto pi la societ interdipendente e organizzata. Un
esempio di questa interdipendenza c nellunione di scienza e
tecnologia: le energie artificiali usate dalle aziende derivano infatti
da un sapere scientifico collocato a monte, che coinvolgeva
istituzioni, studiosi e comunit scientifiche, il cui obiettivo
primario non era la produzione, bens la conoscenza,
principalmente della materia, delle sue relazioni e possibilit di
manipolazione. C una interazione tra gli studiosi, la societ che
li ha sostenuti58 e le aziende che ne hanno utilizzato e
personalizzato le scoperte. Emerge la gi indicata interazione, in
cui lo sviluppo industriale, in gran parte realizzato materialmente
dalle aziende, affonda le proprie radici al di fuori, cio nella
scienza, a sua volta espressione della societ nel suo complesso,
delle istituzioni e della pubblica opinione.
Aziende come
componenti
dellorganizzaz
ione sociale

Emerge gi il filo conduttore secondo cui la societ a


tenere assieme le aziende, come vedremo allultimo capitolo.
Oltre ad essere organismi sociali, le aziende interagiscono con altri
organismi sociali, acquisendone competenze e conoscenze; pu
esserci un circolo virtuoso quando le aziende sono uno strumento
57

) Prima delluso delle macchine, invece, la quantit di lavoro necessaria a una


riparazione era probabilmente minore di quella necessaria ad una produzione
integrale. La creativit umana dellartigiano, che consentiva di riutilizzare
alcune parti del bene, non sussiste per le macchine.
58
Attraverso i vari gruppi sociali politici, istituzionali, culturali, etc., che
formano la societ civile.

di valorizzazione economica di
finanziamento indiretto della ricerca.

nuove

conoscenze,

Laziendalizzazione dellagricoltura, dei servizi,


della finanza (osmosi tra lera aziendale e le
altre)
La
penetrazione
indiretta della
produzione di
serie

La produzione attraverso macchine si estesa, nellarco di


due secoli, dalla macchina a vapore fino allelettronica, con
graduali riflessi sulla societ agricolo-artigianale. I prodotti
dellindustria
hanno
cominciato
ad
essere
utilizzati
nellagricoltura, largamente meccanizzata, e nellartigianato 59. I
beni strumentali provenienti dalle aziende tecnologiche sono
divenuti indispensabili anche nelle aziende di servizi, prive delle
tradizionali catene di montaggio60, nelle professioni liberali, nelle
istituzioni pubbliche61.
Ed oltre i
confini dei
paesi
produttori

I frutti della tecnologia dilagano oltre i confini delle


nazioni in cui avviene la relativa produzione, ed del tutto
normale che utensili e beni di consumo tecnologici finiscano in
aree geografiche dove la relativa produzione del tutto
sconosciuta. Nellera aziendale, dopotutto, il commercio molto
pi globalizzato di quanto fosse nel periodo agricolo-artigianale;
anche perch la produzione di serie, con le sue economie di scala,
59

) Che non pi quella dellera agricolo-artigianale, ma utilizza largamente


macchinari di produzione industrial-tecnologica. Ormai i lavori di
falegnameria, autoriparazione, idraulica, pur svolti individualmente come nel
passato, usano beni tecnologici prodotti in serie.
60
Ad esempio nei settori dellenergia, delle comunicazioni, dei trasporti, del
credito, della grande distribuzione, delle infrastrutture, persino nellagricoltura.
61
) Basti pensare alluso intenso di materiali tecnologici da parte degli eserciti,
delle polizie, delle strutture mediche e delle pubbliche amministrazioni in
genere.

ha un grande bisogno immediato di trovare sbocchi; questo a


costo di alimentare consumi a debito, qualora i paesi
consumatori non abbiano risorse naturali, agricole o altri servizi
da offrire in cambio.
Lindustria del
commercio

Il commercio, tuttavia, un accessorio della produzione,


nella filiera del valore, e per questo non ho mai definito le ere
storico-economiche con riferimento alle attivit mercantili, cio
non di produzione, ma di scambio. Tuttavia anche lattivit di
scambio , di trasporto, di deposito, di conservazione , di
stoccaggio, si trasformata a seguito della produzione aziendal
tecnologica, seguendo lespansione dellera aziendale dalle attivit
di diretta produzione per il consumo a quelle di produzione
intermedia, per la conservazione, il trasporto, la distribuzione, la
contabilit , etc.. Anche il commercio e tanti servizi sono in questo
modo diventati , unindustria , per lutilizzazione di macchinari
tecnologico-scientifici, progettati in modo personalizzato per le
esigenze dei relativi settori, in una societ sempre pi integrata.
E quella della
finanza

Anche il credito, e la gestione del debito, a supporto della


produzione e del consumo, hanno dato luogo a vere e proprie
industrie in materia finanziaria, espressione dellintegrazione
sociale tipica dellera aziendale. Questultima crea eccessi
produttivi e di reddito in alcuni settori, con bisogni di sbocco in
altri settori, che devono essere finanziati. In un testo sulle aziende
non il caso di soffermarsi sullazienda di credito e sulla sua
economia , rinviando solo ad altri scritti in merito 62. E chiaro
che neppure la finanza, come il commercio, produce alcunch,
ma serve a sostenere la produzione mettendola in grado di trovare
dei consumatori, e contribuendo cos allequilibrio economico
globale.
Lera aziendale
e le precedenti:
osmosi e
simbiosi

Da quanto sopra si comprende chiaramente lintreccio ,


losmosi e la simbiosi che caratterizzano lorganizzazione sociale
62

) Lupi, Manuale, cit. capitolo 4, e compendio cit., cap. 4.6.

e i comportamenti degli uomini. Che cercano pragmaticamente le


soluzioni pi opportune, pi rispondenti ai bisogni, ad aspirazioni
materiali e spirituali, per dare un senso alla vita e rispondere ai
suoi eterni interrogativi; questi ultimi si ripresentano in modo in
parte diverso nelle varie epoche storiche secondo percorsi
graduali, sfumati e non lineari, nonostante i
modellini e le
classificazioni convenzionali con cui gli studiosi spiegano a
posteriori le vicende umane; nella realt storica nessuno si accorse
delle date fatidiche, successivamente poste come spartiacque delle
ere: dalla caduta dellimpero romano alla scoperta dellAmerica,
e spesso tutti i vari da oggi nulla sar pi come prima, enunciati
con enfasi, sono dimenticati dopo pochi anni. Questo vale anche
per la produzione tecnologica di serie, la societ industriale o
come preferisco chiamarla qui lera aziendale. Non c stata la
rivoluzione industriale, come progetto consapevole di
cambiamento, orchestrato da una direzione unitaria; lidea stessa
di rivoluzione contraddice il gradualismo delle scienze sociali,
dove la realt non si rivoluziona, ma pian piano si trasforma, in
meglio o in peggio, secondo le scale di valori 63. Sullo sfondo della
societ agricolo-artigianale, semplicemente si fece strada la
produzione di serie, a seguito delle energie artificiali di cui
abbiamo detto al par.&&. In altri settori , contemporaneamente,
tutto restava come prima, mentre altri subivano le modificazioni
concepibili per effetto dei nuovi strumenti. Quello che vale per la
natura, la quale come noto non facit saltus vale anche, con gli
opportuni adattamenti, anche per la societas . Nella quale sono
convissuti a lungo settori agricolo artigianali con altri totalmente o
parzialmente industrializzati.
La
segmentazione
sociale come
problema
culturale

Questo ha provocato una segmentazione della societ,


rispetto a quella agricolo artigianale, che un riflesso della
63

) Ed andrebbe bandita dal vocabolario, in cui invece stata esaltata come


riflesso di epoche culturali che hanno risposto al bisogno di organizzazione
sociale mettendo al centro la politica, quasi potesse essere un moderno sostituto
di quelle credenze, soprattutto religiose, che erano state profondamente scosse
dalle spiegazioni della realt attraverso le scienze fisiche.

maggiore specializzazione, della maggiore interdipendenza e della


minore autosufficienza che abbiamo indicato al precedente par.
&&. Questa frammentazione sociale, e queste complessit,
avrebbero dovuto essere accompagnate da adeguati schemi di
comprensione umanistico sociale. Su cui torneremo allultimo
capitolo, precisando per sin dora che non potevano essere creati
dal pragmatismo produttivistico aziendale descritto al prossimo
paragrafo.

Le vere preoccupazioni aziendali: equilibrio


economico e creazione di valore (lequivoco
del profitto)
Differenze
rispetto al
lavoro
indipendente

Una volta capito che lazienda organizzazione, entit


pluripersonale, il problema del profitto si sdrammatizza;
lazienda non infatti un omone, come un gigantesco lavoratore
indipendente, che ha bisogno di soddisfare i propri bisogni
personali e quelli della famiglia. Per questo il bilancio di un
lavoratore indipendente non pu essere in pareggio, ma deve
esserci un reddito, altrimenti resterebbe insoddisfatta la relativa
sfera personale. Invece lazienda, in quanto organismo, astrazione
e metafora di un gruppo, non possiede una sfera personale.
Lorganismo aziendale deve solo remunerare tutti i fattori
produttivi, il che vuol dire soddisfare i bisogni personali degli
individui che gravitano attorno ad essa, nonch quelli delle altre
aziende fornitrici, a loro volta interessate come organismi- al
proprio equilibrio economico. Se il lavoro viene retribuito, e anche
gli interessi sul debito, il profitto pu anche mancare. Molto
spesso le remunerazioni immediate del lavoro imprenditoriale
sono registrate prima di determinare lutile, come le retribuzioni
dei dipendenti, gli interessi dei finanziatori, il compenso
dirigenziale al promotore-titolare64. Questidea di impresa come
64

) In genere come compenso allamministratore unico

organizzazione confermata dagli episodi di imprenditorialit


diffusa dellassociazionismo locale, mutualistico, ad esempio
bancario o assicurativo, dove le imprese sono generate gi su
base associativa, senza un padrone, ma subiscono comunque il
vincolo della copertura dei costi.
Il punto di
equilibrio
(break even
point )

Per lequilibrio aziendale occorre quindi vendere una


quantit di prodotto che, considerato il livello dei prezzi, remuneri
sia i costi variabili, cio flessibili, sia quelli fissi, essenzialmente
i beni strumentali 65 . Questo punto di pareggio tra costi totali e
ricavi totali chiamato in gergo break even point . Oltre questo
livello, la produzione aggiuntiva comporta soltanto un incremento
nei costi variabili, relativi soprattutto alle materie prime,
sussidiarie, trasporto, etc.. Per prevedere questi equilibri
occorrono previsioni sia sulla domanda del mercato, sia sui livelli
di prezzo ricavabili, sia sulla durata fisica o sulla utilizzabilit
economica66 dei macchinari.
La convenienza
di produrre in
perdita

Mentre la perdita, per un lavoratore indipendente,


inconcepibile, per lazienda come organismo un evento normale:
una volta effettuati gli investimenti, conviene produrre coprendo
solo parte dei costi, ma generando comunque valore aggiunto,
sufficiente a remunerare in tutto o in parte gli addetti, senza
disgregare lorganizzazione e attendendo tempi migliori.
Lorganizzazione, come rilevato al paragrafo precedente, dipende
infatti un insieme di fattori, ed ha un suo valore intriseco, che una
volta svanito difficilissimo da ricostituire, il che rende
conveniente anche produrre in perdita.
Erroneo
Trasferimento
sullazienda del
65

) Cio quelli indipendenti dalla quantit di merce prodotta, principalmente gli


impianti.
66
) Data dalla presenza sul mercato di una richiesta per i beni che determinati
impianti sono in grado di produrre.

bisogno di
guadagno del
lavoratore
indipendente

Sono aspetti che non vengono compresi da chi, grossolanamente,


trasferisce sullazienda i comportamenti dei lavoratori
indipendenti, secondo lo spontaneo antropomorfismo che vede
lazienda come un omone per via delle carenze culturali sul
tema (filo conduttore del testo su cui anche par. &&). Ne deriva
leccessiva importanza data al profitto nello spiegare i
comportamenti di un organismo senza altri bisogni oltre quello,
gi indicato, dellequilibrio economico. Mentre il lavoratore
indipendente ha bisogno di un profitto per il proprio
mantenimento personale e familiare, lazienda non deve sfamarsi,
n vestirsi, n mantenere i figli. Per questo lazienda pu chiudere
a zero, e pu anche perdere, creando al tempo stesso valore
aggiunto, perch magari la perdita dovuta agli interessi passivi, o
a parte del costo del personale. Anche se lazienda non riesce a
remunerare il lavoro organizzativo dellimprenditore questultimo
remunerato dalla creazione di valore della propria
organizzazione, e in genere abbastanza benestante da poter
vivere senza profitto immediato, e quindi con compensi di
amministratore, interessi su prestiti, etc..
Le
preoccupazioni
reali: la
creazione di
valore

La scommessa dellimprenditore pi sofisticata del


mentenimento personale e sta creare valore. Non importa se
questo valore aggiunto, teorizzato da Marx e che residua dopo
aver pagato i fattori produttivi67, viene assorbito prevalentemente,
con molta pi urgenza, dalla remunerazione dei finanziatori,
soprattutto le banche, e dei lavoratori dipendenti, in ipotesi molto
numerosi. Anche a reddito zero il titolare possiede un segmento
dellorganizzazione sociale, in grado di soddisfare bisogni
importanti dei dipendenti, dei finanziatori e dei consumatori (sul
concetto di stakeholders vedi par. &&). Per questo il tornaconto
67

) Il concetto di valore aggiunto era stato teorizzato da Marx in termini di


plusvalore, che si ripartisce in salari, interessi e profitti.

personale dellimprenditore, che non certo un filantropo 68,


sussiste indipendentemente dai dividendi, tanto vero che
molti imprenditori si vantano di non averli mai distribuiti 69. Il suo
interesse il valore dellorganizzazione, in termini di quote di
mercato, avviamento, relazioni e potenzialit commerciali.
La sua
monetizzazione
prospettica

Se questo valore esiste ci sar sempre qualcuno disposto a


comprarlo. La relativa monetizzazione pu verificarsi anche a
prescindere da utili e dividendi; ad esempio vendendo in borsa
parte delle azioni, con lingresso totale o parziale di nuovi soci o
operazioni di leverage, finanziate con indebitamento presso
banche 70.
Rilevanza del
profitto per le
societ a
propriet
diffusa

In questo contesto, il profitto pu essere solo un elemento di


attrazione per investitori indipendenti, anche attraverso un elevato
dividendo o aumento delle quotazioni borsistiche. Anche in un
contesto di capitalismo finanziario, con mercati di borsa
efficienti, importante la creazione di valore, solo che essa deve
essere in qualche modo sancita dai mercati con un aumento delle
quotazioni71.
68

) Come del resto non sono filantropi gli operai, i pasticceri, i camionisti, i
bancari, i medici e tutti quelli che lavorano per vivere.
69
) Suscitando spesso maliziosi interrogativi di evasione fiscale, ma questa
unaltra storia.
70
) Che consentono di monetizzare, a titolo di plusvalenza sulle partecipazioni
nella societ che detiene lazienda, parte del valore di avviamento (paragrafo
&&); una operazione che riproduce nel quadro della stessa compagine
sociale- lo schema seguito spesso da acquirenti della partecipazione esterni al
gruppo, e finanziati da banche , che erogano ad una societ, controllata dal
socio, finanziamenti destinati a pagare lacquisto di parte delle azioni del
medesimo (ne riparleremo al par. && sul capitalismo familiare italiano, e sul
ruolo delle banche in un contesto dove, per le carenze formative di cui diremo,
mancano fiducia e coesione).
71
Insomma, o si distribuiscono dividendi oppure si riesce a convincere la
comunit degli investitori della bont del progetto imprenditoriale.

Lorizzonte limitato al prodotto: luci e ombre del praticismo


aziendale
La centralit
del prodotto.

Come aggregazione di individui, lazienda tenuta


assieme dal prodotto, dal servizio che offre ai clienti e che
costituisce il fine comune di quanti vi operano. Le discussioni tra
gli individui che costituiscono lazienda, col loro diverso peso
specifico, girano quindi tutte attorno alle prospettive del prodotto,
alle proposte da formulare ai clienti, con relativi costi e benefici.
Anche quando i componenti dellazienda discutono tra di loro in
modo strumentale, magari per fini personali o di potere, gli
argomenti utilizzati ruoteranno tendenzialmente, sotto varie
angolazioni, attorno al prodotto. Dietro tutte le espressioni che
imitano il linguaggio militare, come tattiche, strategie, campagne,
obiettivi, task force, etc., ci sono pur sempre merendine, detersivi,
pannolini, pasticchette, bevande, servizi telefonici o televisivi. Gli
ineludibili condizionamenti reciproci tra quanti operano
nellazienda ruotano tutti attorno al prodotto. Esso consente infatti
allazienda di filtrare la ricchezza, incamerando consumi e
restituendo redditi ai titolari dei fattori produttivi.
E inevitabile che sia cos, perch lazienda di questo vive,
anche se gli individui coinvolti dovrebbero capire, proprio per il
successo di queste strategie, la diversa (e solitamente minore)
importanza che esse assumono agli occhi di chi esterno
allazienda.
I diversi modi
di considerarla

Possono esserci vari modi di guardare a questo obiettivo


comune, di interpretarne la realizzazione, e qui si collocano le
discussioni interne allazienda, sulle conseguenze di modifiche al
prodotto, di lanci pubblicitari, dellabbandono di un certo settore o
dellingresso in un altro. Ognuno di questi aspetti pu essere
esaminato in ottiche di costi, di ricavi, di prospettive economico
generali, di redditivit immediata, di creazione di valore
prospettico, di reazione degli investitori, degli istituti di credito, di
autorit regolatorie pubbliche, di affidabilit di un sistema paese e
in relazione e tante altre variabili.

Linevitabile
praticismo
della singola
azienda

Si tratta di variabili troppo numerose, anche quando non


ricorrono tutte, per trovarvi dei bandoli teorico generali, e per
questo la gestione aziendale (come vedremo anche al paragrafo
&&) essenzialmente capacit di gestire le situazioni nel modo
migliore, senza poter contare su significativi retroterra teorici.
Rispetto al diritto, alla politica o anche alleconomia generale,
insomma pi modesta, rispetto al successo o allinsuccesso, la
ricaduta di un bagaglio teorico-sistematico, proprio per la
difficolt di modulare un bagaglio teorico sistematico in relazione
alle diversissime caratteristiche di prodotti o di mercati diversi. E
radicato qui lempirismo della gestione aziendale, in cui si cerca di
personalizzare riflessioni generalissime, poco pi che di
buonsenso (paragrafo &&) alla gestione delle situazioni pi
diverse.
Questappiattimento sul prodotto rende per le aziende
molto ingenue nel gestire situazioni ad esso estranee, soprattutto
nellinteragire con le istituzioni, su cui traslano impropriamente i
propri modelli comportamentali (paragrafo &&); ci le espone ad
essere facile preda di millantatori di vario tipo, anche
spregiudicati, attratti dalle disponibilit finanziarie di cui lazienda
dispone per pagare compensi; un oggettivo alleato di questi
personaggi la tendenza alla deresponsabilizzazione e alla delega,
allinterno delle aziende, su questioni estranee alloggetto tipico
dellattivit.
Limportanza
di una cultura
aziendale
generale

Questo praticismo va benissimo per la gestione della singola


azienda, per il rapporto coi suoi clienti, per la gestione della
specifica nicchia di mercato. Il praticismo dei singoli uomini di
azienda, legittimamente preoccupati della loro azienda, deve
essere per integrato da una riflessione culturale sullidea di
azienda in generale, come vedremo allultimo capitolo. Il
concetto di azienda come organismo, e il suo rapporto con le altre
formazioni sociali, pur essendo determinante per un sereno

rapporto tra ogni azienda e le istituzioni, viene inevitabilmente


trascurato dal praticismo della cultura aziendale. Lincapacit di
teorizzare le aziende sul piano generale, per una inferiorit
culturale che si ritorce contro le singole aziende, secondo un filo
conduttore del testo; oltre a pensare bene al prodotto, i dirigenti di
azienda dovrebbero, in quanto parte della classe dirigente della
societ in genere, inserire in questa cornice anche lidea generale
di azienda. Perch nessuna azienda si salva da sola, e la
tendenza ad andare in ordine sparso, tipica del praticismo
aziendale, una controproducente malattia professionale; uno
dei suoi sintomi sta nel guardare alle istituzioni pubbliche coi
parametri dellazienda, come se avessero un organo di vertice
autoreferenziale, senza far corto circuito, in ultima analisi, con la
stessa pubblica opinione, con tutti i suoi disorientamenti e intrecci
di tendenze. Senza senza abbandonare il prodotto, occorre andare
oltre quando serve, casomai utilizzando le energie associativosindacali. Vedremo allultimo capitolo in quale misura il deficit
formativo generale del nostro paese, in materia economico sociale,
ostacoli questo obiettivo.

Un viaggio nellidea di azienda, per capirne le


prospettive: mappa dei prossimi capitoli
Aziende e
societ

Tra capitalismo familiare italiano, dove anche le grandi aziende


sono piccole, e capitalismo finanziario anglosassone, ci sono tante altre
sfumature, tutte accomunate per dallaggregazione dellazienda
allinterno della societ, da una sua coesistenza con gli altri gruppi
sociali di matrice politica, religiosa, sindacale, culturale, etc.. Gi il
passato di questo organismo, razionalizzato nei paragrafi precedenti, con
qualche punto fermo, dimostra la necessit di un suo incardinamento
nella complessiva organizzazione sociale. Gi si capisce che lazienda
un organismo sociale troppo importante per lasciarne il peso sulle spalle
degli imprenditori e dei loro eredi.
Necessit di
analizzare le
aziende per

incardinarle
nella societ

Per condividere il peso dellazienda, senza velleitarie


intromissioni dirigistiche, occorre per approfondire la natura di questo
gruppo sociale, il suo funzionamento interno, i suoi rapporti con gli
individui di cui fatta. Questa riflessione pu prescindere da
dispersioni praticoidi su singole tipologie di azienda, perch riguarda
lidea di azienda, che sar analizzata a partire dal prossimo paragrafo
nelle sue caratteristiche tipologiche strutturali, nelle funzioni direzionali,
produttive, commerciali ed amministrative. Perch non basta capire che
lazienda non un omone, ma bisogna comprendere in che senso un
gruppo di individui, e come si distribuiscono i compiti al suo interno.
Solo dopo aver capito le variabili della sua dialettica interna sar
possibile approfondirne il rapporto con la societ nel suo complesso.
Un compito
degli studiosi
sociali

Questo processo di interiorizzazione delle aziende troppo


complesso per far carico solo agli uomini di azienda. Che devono
a loro volta prima di tutto dedicarsi al prodotto, come indicato al
par.&&; del resto, visti gli obiettivi praticistici dellazienda,
contraddittorio attendersi da chi vi lavora una sistematizzazione di
ampio respiro dei suoi problemi generali; in un certo senso,
secondo un filo conduttore del testo, lazienda produce merci, si
tiene assieme per questo, ed contraddittorio chiederle di produrre
concetti o di produrre cultura.
Razionalizzare lazienda, come cellula produttiva della
societ, spetta piuttosto a tutti gli studiosi della societ per quanto
di rispettiva competenza. Cercheremo di dare il nostro contributo
nei prossimi capitoli.

Capitolo 3 Funzioni aziendali e relative gerarchie,


tra buonsenso e regole

Organismo aziendale e ripartizione dei compiti


Lattribuzione
dei compiti
negli organismi
sociali

Per lattribuzione dei compiti allinterno delle aziende si pongono


problemi di selezione della classe dirigente, e di attribuzione delle
mansioni, in una parola di gerarchie, in prima battuta simili a
quelli esistenti in altri gruppi sociali. Cio ad esempio le Chiese, i
Partiti, la Magistratura, le associazioni culturali o sportive. Sono
similitudini che in prima battuta confermano lappartenenza dello
studio delle aziende al sapere umanistico 72, e che poi si articolano
diversamente a seconda del gruppo sociale.
Lumanit dei
gruppi sociali
come
strumento di
coesione e di
potere

Anche per lorganismo aziendale, come per tutti gli organismi


sociali, il problema delle gerarchie pu essere fatto con la pietra di
paragone degli organismi fisici, come il corpo umano. E un
paragone con qualche senso, perch tutti i gruppi sociali,
compresa lazienda, sono organismi vitali, senza per bisogni
fisici, sentimenti, affetti o passioni73.
Lazienda come
organismo e
Menenio
Agrippa

In questi limiti quindi lazienda non umana , ed fuori luogo


affrontare il problema della ripartizione dei compiti paragonandola
allorganismo umano, come nellapologo di Menenio Agrippa
72

) Come del resto al sapere umanistico appartengono anche leconomia, il


diritto, la politica, la psicologia, la storia, letica e tutte le altre discipline che
cercano di spiegarsi qualcosa partendo dalluomo ( una considerazione
abbastanza comune per chi ci rifletta, comunque per quanto mi riguarda Lupi,
Manuale Giuridico di scienza delle finanze, cit., capitolo 5).
73
) Lazienda non mangia, non soffre, non si innamora, non fa figli, e muore
solo in senso metaforico, come indicato gi al precedente par.&&.

della storia-mitologia romana74; tra gli organi del corpo umano


c infatti un coordinamento biologico, materiale, mentre il
coordinamento degli organismi sociali relazionale, filtrato dai
bisogni, dalle scelte, dai sistemi di valori di chi invece
biologicamente separato. Tra gli organi del corpo umano c infatti
una interazione fisica, da non confondere con quella mentale,
economica e sociale, degli individui che compongono gli
organismi sociali, come appunto lazienda.
spiegazioni
paternalistiche
dellazienda
famiglia

Accantonato Agrippa75, nelle discussioni sulla gerarchia aziendale


sono invece frequenti, spesso in assoluta buona fede, i paragoni
con un altro gruppo sociale, cio la famiglia 76. Si trascura per
in questo modo la diversit tra questi due organismi, con la
famiglia tenuta assieme da sentimenti, affetti, fedi religiose o
tradizioni sociali. Lazienda, come indicato al par. && e secondo
un filo conduttore del testo, serve a elaborare prestazioni per il
mercato, non a darsi reciprocamente affetto. Lazienda serve
insomma per produrre, mentre la famiglia serve invece per
riprodurre, oltre che per amarsi.
74

Che, secondo Tito Livio, convinse la plebe, ritiratasi sul Monte Sacro, a
tornare a Roma, con una storiella basata sulla solita personalizzazione di
membra del corpo umano, le quali constatando che lo stomaco se ne

stava ozioso ad attendere cibo, ruppero con lui gli accordi e


cospirarono tra loro, decidendo che le mani non portassero cibo alla
bocca, n che, portatolo, la bocca lo accettasse, n che i denti lo
confezionassero a dovere. Ma mentre intendevano domare lo
stomaco, a indebolirsi furono anche loro stesse, e il corpo intero
giunse a deperimento estremo. Di qui apparve che lufficio dello
stomaco non quello di un pigro, ma che, una volta accolti,
distribuisce i cibi per tutte le membra. E quindi tornarono in amicizia
con lui. Cos senato e popolo, come fossero un unico corpo, con la
discordia periscono, con la concordia rimangono in salute. Al di l
dellappello alla concordia, sempre importante, lorganismo sociale
un po diverso dallorganismo fisico del corpo umano.
75

) E quindi il paragone con lorganismo fisico.


E un atteggiamento frequente nel cosiddetto capitalismo familiare
strettamente legato alla nucleo patriarcale, radicato nelleconomia italiana,
come vedremo al par.&&.
76

Potere
contrattuale e
appartenenza

Paragonare lazienda alla famiglia ha una sua utilit iniziale,


come importante elemento di coesione, in quella fase in cui il
fondatore e i collaboratori lavorano assieme, e si sentono tutti
sulla stessa barca. Alla lunga per questa spiegazione
insufficiente, in quanto comporta derive paternalistiche, che
rischiano di essere strumentalizzate e provocare lacerazioni
interne, mettendo in ombra limportanza (gi rilevata al par.&&),
del contributo organizzativo e dellappartenenza dellazienda in
senso materiale ai fini delle gerarchie interne. La valorizzazione
reciproca del contributo di ciascuno un elemento fondamentale
per listituzionalizzazione dellazienda, per la sua coesione interna
ed esterna (cio per la sua integrazione col resto delle formazioni
sociali che interagiscono nella societ).
Prima di parlare dellistituzionalizzazione dellazienda, occorre
analizzare i contributi proprietario-organizzativi che si intrecciano
in questa particolare aggregazione sociale basata sul prodotto
(par.&&). Cosa che faremo a partire dal prossimo paragrafo.

Il coordinamento direttivo e la sua graduale


spersonalizzazione.
Il ruolo iniziale
dellimprendito
re

Per esaminare le varie funzioni aziendali, e coordinarle tra loro,


utile partire partire dalle origini, cio dalla fase del fondatore o
del ristretto gruppo di persone che danno vita allazienda con la
loro attivit organizzativa77. Pu non piacere, ma lazienda e
creata dallalto, da un gruppo di persone che prendono liniziativa,
la sollecitano negli altri, coordinando questo particolare
organismo. Lazienda parte dal prodotto, dalla sua elaborazione e
vendita, per la quale i promotori ingaggiano dapprima
collaboratori dediti a produzione e vendita, gestendo
lamministrazione in proprio78. Solo quando anche la funzione
77

) Sul contenuto organizzativo dellattivit imprenditoriale vedi par.&&.


) Luso di professionisti esterni in genere diretto a obblighi esclusivamente
amministrativo burocratici, come linsensata contabilit fiscale , di cui non
78

contabile viene internalizzata, con uno o pi dipendenti


dedicati a nostro avviso inizia lazienda, e si interrompe il
lavoro indipendente con collaboratori.
gemmazione di
funzioni a
partire dal
prodotto

Abbiamo gi visto al par.&& che lazienda come organismo


origina spesso da un lavoratore indipendente che, nellingrandirsi,
prima assume collaboratori tecnici e poi quando giunge anche un
collaboratore amministrativo- pu dirsi dotato di una
organizzazione relativamente autosufficiente rispetto a lui, almeno
per un po. ta quellautosufficienza economica che consente di
parlare di azienda pluripersonale. Appare chiaro quindi che tutte
le funzioni aziendali prendono le mosse dal prodotto, cio la
fabbricazione, la promozione, la vendita e infine la contabilit.
Cio tutte le aree aziendali descritte ai prossimi paragrafi
Nelle fasi iniziali tutte queste funzioni sono concentrate sullo
stesso soggetto e si diversificano man mano che le dimensioni
aziendali crescono. Il fondatore titolare, ed i suoi eredi,
comunque un padrone restano tuttavia per molti aspetti
insostituibili anche in questo processo di autonomizzazione. Dove
lazienda non fa ancora gruppo , la figura del titolare ancora
importante per la sua coesione; lultima funzione del padrone
infatti quella di contenere le forze centrifughe che interagiscono
nellazienda. Successivamente , se i titolari delle varie funzioni
aziendali sanno coordinarsi serenamente, anche questultima
funzione padronale si svuota di contenuto. In quest ultimo stadio
lazienda si istituzionalizza totalmente, cio autosufficiente
anche dal punto di vista strategico-decisionale, dove tutti i
componenti dellorganismo si coordinano ordinatamente gli uni
con gli altri. Con un vertice, ma senza un padrone. E la fase della
public company cui, come vedremo, lItalia non arrivata, non
per colpa del c.d. capitalismo familiare79, ma della carente
formazione sociale, delle diffidenze dovute alla mancanza di una
idea di azienda, come vedremo al capitolo sesto &&.

c alcun interesse gestionale.


79
) Le cui lacerazioni, dopo la morte del fondatore, saranno trattate al par.&&.

oordinamento
organizzativo
dal
capitalista al
consiglio di
amministrazion
e

Ancorch la propriet sia personalizzata, una spersonalizzazione


gestionale comunque sussiste, sia perch il socio di riferimento
non ha tempo o interesse ad esaminare tutto, e poi perch cerca ,
giustamente, di rinviare le responsabilit , come tutti i dirigenti del
resto, verso i rispettivi livelli di competenza. Poco importa se le
funzioni apicali delle varie aree dellazienda, cio quella
produttiva, commerciale e amministrativa, non fanno parte del
CDA, il che gioverebbe a una maggiore collegialit tra le funzioni
aziendali indicate ai prossimi paragrafi. Nelle public companies
invece, per quanto mi risulta, le espressioni di vertice delle aree
aziendali suddette sono sempre presenti nel consiglio di
amministrazione, non a caso chiamato board of directors e
quindi per definizione composto anche da chi sovraintende alle
classiche funzioni aziendali (cio almeno un rappresentante
dellarea produttiva, uno dellarea commerciale e uno dellarea
amministrazione e finanza).
E uno sfondo tendenziale, fluido, che pu modificarsi molto a
seconda delle specificit aziendali, e soprattutto dei rapporti
umani, di stima e di fiducia, che si instaurano nei vari contesti.
Tuttavia lo sfondo proprietario ma su cui collocano le varie
funzioni aziendali , a cominciare da quella produttiva, cui
dedicato il prossimo paragrafo.

Funzione produttiva tra settorialit, tradizione e


innovazione
Le funzioni
aziendali
aggregate
attorno al
prodotto

La funzione aziendale pi frammentata tipologicamente proprio


quella pi importante, cio quella riferita alla prestazione tipica
fornita agli acquirenti da quel gruppo di persone chiamato
azienda. La funzione produttiva quella pi evidente, che ci

troviamo davanti quando apriamo una confezione di pop corn, ci


laviamo i denti o facciamo benzina. Sono banali merci di uso
comune, ma la loro produzione di serie, nei modi indicati al
capitolo secondo, molto raffinata e delicata, patrimonio
settorialissimo di pochi specialisti.
Complessit e
autoreferenzial
it dei processi
produttivi

Anche piccoli aggiustamenti, o piccoli contrattempi sono molto


complessi da gestire, perch in essi si fondono aspetti scientifici,
tecnologici, produttivi, energetici, gi gi fino a quelli di
smaltimento o reimpiego dei residui di produzione. Sono
procedure mediaticamente noiose e difficili da capire allesterno,
da parte della pubblica opinione. Ogni processo produttivo fa
come storia a s, estraneo rispetto a quella cultura di massa che un
tempo invece metabolizzava le abilit del falegname, del fabbro,
del ceramista e degli altri antichi artigiani.
Il mistero della
produzione

Ieri si poteva percepire una persona intenta a produrre un bene,


mentre oggi si vedono operai, tecnici, ingegneri, che si muovono
attorno a strani macchinari, sempre diversi da azienda ad azienda,
e misteriosi per la cultura generale. Ricordo le metafore degli anni
sessanta del secolo scorso, ai tempi del boom economico, con
limmagine della macchina mostruosa in cui veniva inserita la
materia prima e, come in una specie di miracolo del nostro tempo,
uscivano i prodotti. La macchina si trasfigurava in una immagine
totemica, in cui si inserivano animali e usciva carne in scatola,
balle di cotone e uscivano vestiti, in un tripudio tecnologico quasi
religioso. Che esibiva con orgoglio, in prima serata, nelle
pubblicit di Carosello, le catene di montaggio dellindustria
alimentare; la stessa che oggi magari ci propina, nella
corrispondente pubblicit, maestri pasticceri che lavorano a mano
con ardore e sensualit80. La produzione probabilmente sempre
la stessa, per entrata in crisi, giustamente, quella ingenua
religione produttivistica. Che rimasta mistero, ma diventata
80

) Una divertente satira , interpretata da Maurizio Crozza, si pu vedere


digitando su youtube Antonio Banderas Mulino Bianco.

negativa, forse perch alla lunga quello che non si comprende crea
diffidenza.
Un problema
culturale e la
sua soluzione

Proprio questa difficolt di percezione, da parte della pubblica


opinione e delle classi dirigenti, la complessit della produzione di
serie, ha drammatizzato il rapporto con le aziende, come vedremo
al capitolo &&81. Non se ne pu certo venire fuori spiegando alla
pubblica opinione le specificit dei processi produttivi del
dentifricio, del gelato, delle materie plastiche o dellacciaio
inossidabile. Sono concetti difficili da spiegare, in cui non vale la
pena avventurarsi, anche perch verrebbero subito a noia.
Basterebbe invece spiegare che la produzione aziendale non
corrisponde a quella di un grande pasticcere, ma un evento
collettivo, corale, in cui si coordinano tanti uomini con diverse
competenze, che devono fare gruppo, interagendo
costruttivamente senza logorarsi nelle defatiganti schermaglie cui
pu dare luogo qualsiasi gruppo sociale, compreso quello
aziendale (82). Allopinione pubblica, e alle classi dirigenti,
sarebbe sufficiente capire questa complessit, e queste necessit
organizzativa, senza addentrarsi nelle particolarit dei singoli
prodotti.
Linterazione
attorno alla
produzione

Anche la produzione, e soprattutto lei, conferma limportanza


dellazienda come gruppo sociale, in quanto la prima area
aziendale dove servono collaboratori, dove il lavoratore
indipendente ha bisogno di aiuto, di ingrandirsi, di produrre in
serie attraverso beni strumentali personalizzati.
81

) A proposito dellimmagine antropomorfa dellazienda, un tempo amica e


oggi divenuta cattiva.
82
Come conferma laltrimenti inspiegabile pratica del mobbing , dalle
sorprendenti analogie col bullismo scolastico, il nonnismo del servizio di leva,
le prepotenze tra carcerati, tutti comportamenti tipici delle convivenze coatte, il
c.d. effetto conigliera. Lantidoto, in tutti i gruppi sociali, concentrarsi su
quello che tiene assieme il gruppo, laffetto nella famiglia, il bene comune nella
politica, la fede nella religione, il calcio o il tennis nello sport, lo studio nelle
comunit scientifiche, il prodotto nelle aziende.

E la sua
essenzialit
rispetto ad altre
funzioni
aziendali

Proprio questo spiega la centralit della produzione, di cui


necessariamente si occupano il vertice e la base, la propriet,
lalta dirigenza e la base tecnico produttiva (operaia, si sarebbe
detto una volta). Senza produzione, nel senso di prestazione
offerta alla clientela, non c infatti azienda. Questultima
potrebbe esistere senza pubblicit, persino senza amministrazione,
ma non senza prestazioni proposte a possibili acquirenti. La
diminuzione della percentuale di dirigenti provenienti dalla
produzione, a favore di quelli provenienti dal marketing o dalla
finanza, un sintomo del declino del capitalismo occidentale.
Le aziende con buoni prodotti continuano a progredire, anche
senza pubblicit e con bilanci pasticcioni, mentre quelle con
prodotti scadenti, ma brillante pubblicit e scrupolosi libri
contabili, prima o poi devono portare questi ultimi in tribunale,
per la dichiarazione di fallimento (83).
I soggetti
coinvolti
nellattivit
produttiva

Quando lazienda si evoluta rispetto a precedenti attivit di


lavoro indipendente, sono i relativi titolari a coordinare lattivit
produttiva, facendosi poi affiancare da direttori di produzione,
sorveglianti, controllori, responsabili degli approvvigionamenti di
materia prima, misuratori di tempi e di metodi, come si diceva una
volta.
Le cerniere con
lamministrazione

Il settore produttivo si deve coordinare con


lamministrazione per lapprovvigionamento delle materie prime e
gli altri acquisti necessari allattivit; in genere, per le aziende di
minori dimensioni, direttamente il settore produttivo che tratta le
gli acquisti con i relativi fornitori, definisce le condizioni e le
83

Per la serie: lazienda chiude i battenti, ma con un bilancio formalmente


impeccabile! (tipo loperazione riuscita, ma il paziente morto).

tempistiche, demandando allamministrazione solo la gestione e


larchiviazione dei documenti sottostanti; con laumentare delle
dimensioni aziendali viene spesso costituito un apposito ufficio
acquisti, che cerca di soddisfare le richieste della produzione nel
modo economicamente pi conveniente, magari chiedendo
preventivi a vari fornitori, trattando condizioni pi favorevoli; si
crea cos un diaframma tra il settore produttivo, che utilizza le
merci, e quello che ne gestisce lacquisto. Ne dovrebbe derivare
maggiore efficienza e specializzazione, ma se non c
coordinamento, e c rigidit, possono derivarne invece confusioni
ed equivoci. Anche questo conferma il carattere pluripersonale
dellazienda, e la necessit, al suo interno, di gestire le
situazioni con buonsenso e fiducia, contemperando il rispetto
delle procedure con le urgenze, le convenienze, e le contingenze
dei singoli casi.
Ricerca e
sviluppo di
nuove forme
produttive

Abbiamo visto al paragrafo && che la produzione di serie procede


per salti, qualitativi e quantitativi. Anche la produzione, infatti,
pu dover essere migliorata, per fronteggiare la concorrenza, e le
nuove richieste dei clienti, compresa la riduzione dei costi, oppure
esigenze sociali e ambientali. Sulla produzione di serie si innesta
quindi la ricerca di miglioramenti e di nuove produzioni di serie. Il
direttore di produzione, che spesso sovrintende a processi
produttivi ben noti e maturi, pu avere nuove idee, facendole
sperimentare a un settore aleatorio, non immediatamente
produttivo, come quello della ricerca e sviluppo84; si tratta della
84

La centralit della produzione si vede anche nel fatto che i suoi


consulenti non possono essere avvocati, commercialisti o
pubblicitari, ma scienziati e tecnici. Man mano che ci si allontana
dalla produzione, la sistematizzazione pi facile, ed emergono
consulenti di ogni tipo e funzione, di cui gli uomini dazienda
avvertono l inutilit, ma considerano strumenti per uscire da
impasse gestionali, soprattutto nei rapporti con le istituzioni, o far
pendere la bilancia a favore di una tra le soluzioni in cui,
allinterno dellazienda, si discute.

propaggine verso il futuro del settore produttivo, senza certezza


sul ritorno degli
investimenti. Figuriamoci poi se il
miglioramento della produzione connesso al frutto di una
ricerca di base, normalmente costosissima, in quanto raramente
fruttuosa, perch quasi mai chi cerca trova: proprio qui dovrebbe
esserci una importante osmosi tra pubblico e privato, di cui
riparleremo al capitolo sesto, ma che si inceppa proprio per le
diffidenze reciproche85.
La
specializzazion
e attorno al
prodotto

La funzione produttiva, che per antonomasia tiene assieme


lazienda come gruppo sociale, comporta una intercambiabilit
modesta da azienda ad azienda del relativo personale. Il prezzo
della specializzazione una sorta di staticit forzata; lesperto di
un certo processo produttivo deve trovare infatti una azienda
molto simile per potervisi ricollocare, anche se per essa potr
essere prezioso. E invece molto pi facile che cambino azienda,
il responsabile marketing o quello finanziario, le cui mansioni
sono meno specialistiche di una funzione produttiva; al di l dei
diversi generici settori con cui viene etichettata lindustria, ad
esempio chimico, meccanico, tessile, alimentare e via
enumerando, i processi produttivi della singola azienda spesso
fanno addirittura storia a s.
E i suoi
inconvenienti:
dallisolamento

Questa centralit del prodotto per molti versi un ostacolo alla


presa di coscienza, da parte degli uomini di azienda, dellidea
generale di azienda, con cui presentarsi alla societ, alle
istituzioni, alla classe dirigente. Per questo si tende ad andare in
ordine sparso, pensando ciascuno alle proprie aree di mercato, dal
chimico, al metallurgico, al farmaceutico, allagroalimentare, al
petrolifero, allelettronica, alla grande distribuzione, e via
85

) delle istituzioni pubbliche, che vedono lazienda come un enorme bottegaio


assetato di profitto, e delle stesse aziende, incapaci di interagire con soggetti
istituzionali, troppo ingenue oppure troppo furbe rispetto alle mille scorciatoie,
anche corruttive, cui questa interazione si presta.

enumerando. Senza pensare che le aziende del settore sono


valutate prima di tutto in base allidea generale di azienda, e se
questa screditata in generale, sar impossibile rivalutare singole
aziende. Per le quali si pu dire, come per gli uomini, che
nessuno si salva da solo, nel caso di specie dalla disgregazione e
dal fallimento, cui pu accompagnarsi la regressione sociale dietro
le quinte di e nella quarta di copertina di questo libro.
Distratte dal proprio specifico prodotto, ognuna persa dietro ai
fatti suoi, le aziende non riescono a fare gruppo e vanno in
ordine sparso al macello86, senza fare gruppo, anche nel
rapporto con la pubblica opinione e le istituzioni in genere, come
vedremo al cap.&&.
alla
banalizzazione

Lappiattimento culturale sul prodotto stringe gli uomini delle


aziende, la cultura che fa capo a questi gruppi sociali, tra il rischio
della banalizzazione e quello della parcellizzazione
autoreferenziale. La banalizzazione sottolinea il ruolo delle
aziende nella creazione di ricchezza87, con una serie di gi indicate
ovviet stile economia domestica88, magari accreditate con
espressioni paludate che danno apparenza di scientificit89. Anche
tra gli studiosi dellazienda sono frequenti considerazioni di
86

) E il titolo di un mio post del 2011, sempre attuale, su


www.fondazionestuditributari.com (basta digitare il titolo, o una parte
identificativa, ad esempio macello nella casella search della pagina iniziale.
87
) Come se qualcuno pensasse il contrario!.
88
) Anche perch leconomia studia i comportamenti sociali diretti allo
scambio , basato sul consenso bilaterale, mentre il diritto studia le istituzioni
consenso politico. Se guarda allo scambio, leconomia aziendale diventa
quindi una versione in piccolo delleconomia generale (su cui vari post in
www.organizzazionesociale.com). Se invece guarda allorganizzazione interna
dellazienda, anzich allo scambio, leconomia aziendale perde il profilo dello
scambio, e diventa un ossimoro, una contraddizione in termini, dove laggettivo
(aziendale, cio interno allazienda) nega il sostantivo economia, oppure lo
riduce allappello verso un uso efficiente dei fattori produttivi. Un po come
leconomia domestica, cio in una sfilata di precetti di buona gestione, tipo
regole della nonna, non sprecare, non perdere tempo, prima di uscire spengi
la luce e cos via. Del resto, leconomia aziendale un po come leconomia
domestica: non si teorizza, si fa.
89
) Suona bene il Master in Business Administration, con lacronimo MBA,
su cui divertente un passaggio del breve video visibile digitando su youtube il
titolo del video 1000 euro blues.

questo tipo, che rischiano di scadere negli aforismi su cui


genialmente ironizzava Massimo Catalano90.
alla
autoreferenzial
it

Allaltro estremo c il rischio di un dettaglio che non interessa a


nessuno, frammentato tra detersivi, cosmetici, merendine,
trasporti, telecomunicazioni, servizi telefonici, abbigliamento,
alberghi, gioielli, acciaio, costruzioni, elettrodomestici, veicoli e
chi pi ne ha pi ne metta.
Qui gli studiosi delleconomia dazienda rischiano invece di
insegnare ai gatti ad arrampicarsi, perch gli imprenditori di un
settore sono i veri specialisti dei problemi del settore, e rischiano
di rispondere, col gi notato praticismo chi sa fa, chi non sa
insegna. Ed bene che non sia un teorico, con esperienze libresco
accademiche, ad insegnare a chi produce vestiti o vernici come si
fa limprenditore e si affrontano i mercati; resta linterazione con
uno studioso in chiave di consulente, che pu dare
allimprenditore una sponda con cui confrontarsi, ma da cui vuole
riflessioni, interazione, non pillole di saggezza teorica.
I settori
generalizzabili
dellesperienza
aziendale

E bene quindi che la ricerca sociale, destinata a mettere ordine


nelle riflessioni riguardanti la convivenza tra gli uomini, si occupi
dei settori aziendali che sono generalizzabili. Quelli dove ci sono
denominatori comuni, a partire da quelli commerciali e di
marketing, nonch amministrativo-contabili. Anche se le
maggiori energie della propriet e del management sono dirette
alla produzione, perch di quella lazienda vive , la vendita e
lamministrazione sono gli strumenti con cui il gruppo sociale
azienda interagisce col gruppo sociale societ; per questo
sono le strade pi comode, e condivisibili, per capire lazienda.

90

) Chi non ricordasse il programma Quelli della notte pu documentarsi


digitando Massimo Catalano su Google.

Settore commerciale e marketing come


comunicazione sociale del prodotto
Produzione di
serie e
importanza
della vendita

Nelleconomia agricolo-artigianale non serviva la pubblicit, non


servivano le sponsorizzazioni, non servivano i caroselli, con
Calimero, Ambrogio e la Contessa, fino al povero Paolo Ferrari,
che ha consumato la propria vita a convincere una casalinga a
barattare il suo fustino con due di unaltra marca. Non serve essere
sociologi per ipotizzare che la pubblicit si sia impossessata di
spazi un tempo occupati dal mito. Non solo un riflesso dei
mezzi di comunicazione di massa, ma un effetto della rigidit
della produzione di serie, dove lequilibrio non assicurato in quel
modo automatico che era caratteristico della societ preindustriale.
Solo sussidiariamente, e in modo effimero, la pubblicit riesce a
drogare il mercato, con le aziende che passano dalla soddisfazione
di bisogni alla creazione di sogni, e di miti artificiali.
Beni di
consumo e
relazioni
commerciali

Non si pu vendere quello che non si produce, ma non ha


senso produrre, anche merci di qualit, se poi non le si riescono a
vendere. A differenza della produzione, la vendita pone lazienda
in relazione col mondo esterno, e pu essere meglio sistematizzata
per tipologie omogenee a seconda dei destinatari del prodotto.
Qualche volta, soprattutto per i beni di consumo finale, occorre
interagire con una platea indeterminata di possibili utenti, in
genere attraverso la pubblicit, anche se i rivenditori possono
essere un utile veicolo per canalizzare le richieste.
Quando si tratta invece di beni di investimento, di materie
prime e semilavorati, di componentistica, di beni strumentali a
servizi specialistici (ad esempio sanitari), la pubblicit meno
importante della relazione commerciale bilaterale con possibili
acquirenti. Cui si connettono spese di rappresentanza, inviti,

prove, convegni e altri mezzi dove la finalit promozionale si


intreccia con contenuti sostanziali anche molto seri.
La zona grigia
tra il venditore
e il tecnico

Chi produce aeroplani, macchine utensili, protesi


chirurgiche o armi pesanti non ha bisogno dei mezzi di
comunicazione di massa, ma di informazioni mirate nei confronti
di pochi soggetti altamente specializzati e ben predisposti sui
problemi. Qui, anche il venditore deve essere un tecnico, mentre il
pubblicitario pu passare indifferentemente dai gelati, ai detersivi
ai pannolini per linfanzia, in quanto deve colpire
limmaginazione di una ampia platea di consumatori, scarsamente
informati n particolarmente interessati alle caratteristiche
tecniche della merce.
Marketing o
prodotto? Un
falso dilemma

Alla lunga non c buon marketing che possa salvare un


cattivo prodotto; pensare a una azienda fatta solo di marketing
contraddice quanto rilevato al par.&&, sul prodotto come collante
di questo organismo. Tuttavia, nel breve periodo91 un marketing di
successo pu consentire allazienda di tirare avanti senza
disgregarsi, e migliorare il prodotto.
La frequenza
dei consulenti

Se impossibile produrre quello che non si conosce,


servono minori competenze specifiche per venderlo. In questo
settore quindi, a differenza di quello produttivo, ci sono maggiori
margini di creativit, gi appaiono i consulenti, soprattutto di
comunicazione aziendale e pubblicit.
Linfluenza
gestionale del
marketing

La componente relazionale del marketing pervade un po


tutta la politica dellazienda. Non solo le esigenze di vendita
condizionano la produzione, obbligata a dare alle merci certe
caratteristiche che la rendono pi appetibile; anche il settore
amministrativo, per esigenze di marketing, deve spesso scendere a
91

Soprattutto per i consumi dove la componente di sogno elevata rispetto a


quella di bisogno.

compromessi con clienti che per altri versi manifestano pretese


eccessive e giuridicamente infondate.
Come generatore di
eventi da registrare
contabilmente

II settore commerciale dellazienda non vende solo sogni


ed immagine, ma interagisce con gli altri settori aziendali, ad
esempio gestendo la politica dei prezzi e delle condizioni di
vendita; in questo settore si incardina infatti il rapporto con la
clientela e la documentazione,
gestita poi dagli uffici
amministrativi di contabilit, con i coordinamenti procedurali di
cui al paragrafo &&.
Il settore commerciale presenta infatti le offerte ai clienti,
ne raccoglie le richieste, ne gestisce le lamentele e i suggerimenti.
Il contabile, per sapere se deve annullare o meno una fattura di
vendita, deve rivolgersi agli uffici commerciali, i quali
impartiscono disposizioni al riguardo, entro margini di
discrezionalit connessi alle politiche di vendita.Anche questo
conferma il carattere pluripersonale dellazienda come organismo,
secondo il filo conduttore del testo.

La funzione amministrativa tra rendicontazione e


ausilio alla direzione (rinvio).
Amministrazio
ne come
denominatore
comune di ogni
azienda di
produzione

Tra le varie aree aziendali, quella contabile-amministrativa


la meno legata alla specifica attivit aziendale, ad un prodotto
che invece assorbe quasi del tutto le aree produttive e di vendita
(par.&&). Nonostante le diversit dei prodotti, larea
amministrativa abbastanza omogenea tra una azienda e laltra, in
quanto segue i rapporti con clienti, fornitori, e altre controparti
esterne. Se le aree produttive e di vendita coincidono col prodotto,
e quindi con la ragion dessere dellazienda, larea amministrativa
ne costituisce lindispensabile strumento procedurale. Che
peculiare dellazienda, in quanto anche il lavoratore indipendente

acquista, trasforma e vende, ed produttivo/commerciale, senza


bisogno di una struttura amministrativa, essendo una persona e
non unorganizzazione92.
Larea
amministrativa
come cerniera
sociale

Attraverso la funzione amministrativa lazienda


interagisce con lesterno, svolgendo quella funzione di filtro che
acquisisce consumi e restituisce redditi (paragrafo && con la
metafora della grande spugna); larea amministrativa dapprima
registra e poi concorre a progettare, anche prospetticamente93,
rapporti esterni ed organizzazione interna. Limportanza dellarea
amministrativa per la diffusione dellidea generale di azienda e il suo
radicamento nella pubblica opinione (paragrafo &&) confermata anche
dallutilizzazione del termine amministrazione sia per indicare la
routine della contabilit, facente capo al direttore amministrativo, sia la
gestione complessiva , per la quale comunque si usano le espressioni
consiglio di amministrazione e amministratore delegato 94.
Limitato
legame col
prodotto e
intercambiabili
t dirigenti

Questa generalit dei compiti rende anche abbastanza


intercambiabili i responsabili amministrativi delle aziende, che
riescono con facilit a passare da un azienda allaltra, con una
esperienza esportabile. Un direttore di produzione invece
specifico al settore, perch si deve intendere del prodotto, dalla
chimica ai trasporti, di acciaierie, di chimica, di trasporti e di
quale che sia la specifica prestazione offerta al mercato. Un
direttore commerciale meno specifico, ma sempre molto legato
ai prodotti venduti95. La maggior parte delle procedure contabili
92

) Per questo, secondo uno dei fili conduttori di questo libro, la presenza di
unarea amministrativa un profilo per distinguere lazienda dal lavoratore
indipendente con collaboratori.
93
) Come vedremo per il budget, i business plan etc..
94
) Al di l della fantomatica convenzionalit del linguaggio, questo
confermano la gi indicata spiegazione umanistica secondo cui nomina sunt
consequentia rerum.

hanno invece un nocciolo duro, comune per tutte le aziende,


come vedremo a suo tempo.
la dialettica tra
contabilit e
produzione

Non si toglie nulla allimportanza dellarea amministrativa


dicendo che la sua crescita non certo quella che traina lo
sviluppo aziendale. Lazienda infatti un gruppo sociale tenuto
assieme dal prodotto (paragrafo &&), non dalla contabilit. E
piuttosto la crescita produttiva e commerciale a trainare quella
amministrativa, che deve adeguarsi alle nuove dimensioni ed
esigenze aziendali96. In sintesi, la funzione amministrativa deve
crescere, ma non in modo autoreferenziale, quanto assecondando
la crescita produttiva97. Un pasticcere resterebbe sempre un
artigiano anche se mettesse su una contabilit ordinaria, una
contabilit industriale e lufficio di internal auditing per i furti di
caramelle. Del resto, siccome lazienda un organismo, ogni sua
componente deve restare in una certa proporzione con le altre, e
non ha senso dilatare una sola di esse, compresa larea
amministrativa.
Le aspettative
verso il
contabile

Allinizio, quando lazienda si sta sviluppando, a base


padronale, da una precedente attivit indipendente, il contabile
deve essere soprattutto di fiducia. Gli si richiede, oltre che
fedelt, ordine, attenzione e scrupolo. Al contrario, iniziativa,
intuito e spregiudicatezza, apprezzate in altri settori (ad esempio
il marketing), rappresenterebbero addirittura un motivo di
sospetto, se riferite a chi deve essere soprattutto scrupoloso.
Le due
aspettative
verso larea
amministrativa

Vendere detersivi un po diverso da vendere servizi telefonici ,


armi da guerra e via enumerando.
95

96

) in altre parole lamministrazione che deve adeguarsi alla produzione, e


non viceversa.
97
) Ripetiamo che una crescita amministrativo contabile non pu certo trainare
una crescita produttiva, di cui mancano i presupposti di mercato.

Al tempo stesso per il titolare, o comunque la direzione


aziendale, vorrebbero unarea amministrativa che invece, con
discernimento e spirito di iniziativa, gestisce le grane
burocratico-legali non direttamente riferibili al prodotto. Si
confondono insomma, nelle aspettative del padrone (poi
direzione aziendale) due atteggiamenti diversi, e in parte
contraddittori verso il proprio collaboratore amministrativo.
Che da una parte si vuole fedele, ordinato, scrupoloso, e
dallaltra capace di iniziative nel gestire le seccature di cui il
titolare non vuole occuparsi. Da una parte il collaboratore
vorrebbe attaccare lasino dove vuole il padrone ( 98) mentre il
padrone vorrebbe che il collaboratore indovinasse le iniziative che
lui prenderebbe se avesse tempo e voglia di occuparsi delle
relative questioni, il che poi corrisponde alla formula dellalter
ego99.
La
metamorfosi
amministrativa
di tutte le aree
aziendali

Lo stesso vale, anche se attenuato, quando il padrone


fisicamente sparisce ed sostituito da unalta direzione
aziendale100, che gradualmente si orienta ad una impostazione
simile a quella della direzione amministrativa, che si diffonde
anche nelle altre aree aziendali. Linterazione e la comunicazione,
che caratterizzano larea amministrativa, si estendono infatti alla
produzione e al marketing , man mano che lazienda diventa
troppo grande perch i prodotti o i risultati di vendita parlino
da soli. A un certo punto le iniziative di ricerca e di sviluppo,
tipiche della produzione, devono essere socializzate, comunicate,
condivise, in quanto sono troppo complesse, poco intuitive, per
) Dicendo : dopotutto lazienda sua!.
) Secondo cui , comprensibilmente, noi vorremmo un collaboratore che si
comportasse come noi faremmo al suo posto. Prendendoci il merito se le cose
vanno bene, e dandogli la colpa nel caso opposto. Paradossi a parte,
nellatteggiamento verso il contabile coesistono due desideri opposti, quello di
controllare e quello di delegare, che poi si risolvono nel sogno impossibile di
delegare a chi poi si comporta esattamente come faremmo noi al posto suo.
100
) Che pu essere meno capricciosa del padrone, ma anche meno genuina, pi
sensibile al potere aziendale che allinteresse reale dellazienda.
98
99

spiegarsi da sole con fatti concludenti. Lo stesso vale per il


marketing e la politica delle vendite.
Le dialettiche
interne

Queste interazioni dovrebbero creare, in prospettiva, al


posto di una propriet aziendale pi o meno monolitica (101), una
dialettica complicata e condivisa tra i vertici di varie funzioni
aziendali, dov fondamentale larmonia e la fiducia tra le
persone102. Questi aspetti vanno costruiti giorno per giorno nei
fatti, con la migliore combinazione, da parte di tutti, tra iniziativa
e autodisciplina, tra fiducia, rispetto dei ruoli e interazione. Negli
ultimi anni il contesto aziendale ha coniato il neologismo della
proattivit che rende abbastanza lidea, ma va contestualizzato
per materia. Finch si tratta del prodotto, pi facile essere
concordi in quanto c una cultura settoriale, condivisa tra
specialisti o tra chi comunque vi ha un rapporto costante, come la
direzione aziendale. I rapporti istituzionali con lesterno, veicolati
attraverso le istituzioni e le burocrazie, possono invece dare luogo
a divergenze maggiori 103. Qui bisogna navigare a vista,
lequivoco in agguato, le interpretazioni possono divergere e le
polemiche scatenarsi 104 , diventando anche strumentali a quella
dialettica per il potere interno, esistente con varia intensit in
tutti i gruppi sociali 105, in genere nella convinzione di essere
portatori dei punti di vista pi proficui per il gruppo. Nei fatti si
prefigura quindi una governance aziendale fluida, dipendente
Tipica di quello che continuiamo a chiamare capitalismo
familiare, anche se lespressione capitalismo a rigore
fuorviante.
101

102

) Dopotutto, secondo un filo conduttore del testo, anche lamministrazione


aziendale fa parte delle scienze umane!.
103
) Anche a causa della diffidenza tra aziende e istituzioni politico
amministrative, di cui diremo al cap.&&. Dove spesso non proprio
prevedibile quale aspetto della situazione concreta colpir listituzione
burocratica , di cui sfuggono i parametri decisionali (sulla tendenza di chi
lavora nelle aziende ad estendere i propri parametri interni per interpretare il
comportamento delle istituzioni cfr. par.&&).
104
) Compresa la scelta di questo o quel consulente.
105
) E un profilo che, come tutti gli altri, non spiega tutto, ma frequentemente
spiega qualche aspetto importante di un mosaico complessivo. Le lotte per il
potere si sviluppano in qualsiasi gruppo sociale, compresa lazienda, anche se la
consapevolezza di essere tutti sulla stessa barca le attenua fortemente.

dal prodotto, ma con alcuni punti fermi di cui diremo ai prossimi


paragrafi.

Organizzazione aziendale tra specializzazione,


flessibilit, e pragmatismo attorno al
prodotto

Lastrattezza
dellorganizza
zione

Lorganizzazione, come la comunicazione, come la


sistematizzazione, la teorizzazione, la sintesi o lanalisi, non sono
materie provviste di una loro specifica sostanza, perch variano in
funzione dei contenuti. Non si organizza, n si comunica, in
assoluto , ma in relazione ai contenuti che occorre organizzare,
comunicare, sistematizzare, teorizzare, sintetizzare o analizzare.
L abilit di gestire i contenuti ha bisogno dei contenuti, non una
abilit a s stante106 e nel caso dellazienda parte come al solitodal prodotto.
Scarsa
generalizzabilit
del
management e
dellorganizzaz
ione aziendale

Proprio in relazione ad esso, nonostante la pletora di esperti di


organizzazione , lazienda deve organizzare, comunicare etc., ed
il primo individuo in grado di farlo per definizione colui che ha
avviato lattivit aziendale. Per definizione limprenditore e i suoi
collaboratori sono adeguati conoscitori del prodotto, e ne sono i
primi comunicatori, nonch i primi organizzatori della sua
elaborazione. Questo conferma il filo conduttore del testo,
secondo cui ci sono margini modesti per parlare, in astratto, di una
106

) Altrimenti rischia facilmente di diventare ciarlataneria, se in mala fede,


oppure confusione, se in buona fede. Si tratta infatti di metodologie da
riposizionare di volta in volta in relazione a un determinato contenuto, e sta
proprio qui la relativa abilit del relativo specialista. Che in un certo senso
come un attore cinematografico, che deve calarsi di volta in volta in parti
diverse, sapendole interpretare con partecipazione.

cultura della gestione di azienda, come si parla di diritto e di


economia; queste ultime discipline sono dirette allo studio dei
comportamenti umani, luna dal punto di vista politicoistituzionale, laltra dal punto di vista dello scambio di beni e
servizi107, dal punto di vista dei singoli consumatori
(microeconomia) o del loro insieme (macroeconomia). L
economia aziendalenon invece generale, in quanto dipende dal
prodotto, come le aziende, perch qui la razionalit risale dal
basso, dalla particolare gestione di quella specifica attivit;
loiko-nomia , come razionale gestione dele risorse , dipende
dalla casa , o dalla particolarit dellazienda , e pu essere
scientificamente generalizzabile solo sul piano
dellorganizzazione sociale in generale. Dopotutto il management
consiste nel gestire le situazioni agendo di volta in volta nel
modo migliore, vista una scala di valori che ruota attorno
allinteresse aziendale; si tratta solo di sostantivizzare il verbo
anglosassone to manage che significa raggiungere un
determinato obiettivo, svolgere un determinato compito.
Capacit e
altre doti

La capacit di gestione aziendale non neppure una questione


caratteriale, anche se lequilibrio, la determinazione, la capacit di
gestire le situazioni sono importanti in qualsiasi aggregazione
sociale , come se esistessero persone capaci o incapaci per
nascita108; Dove il criterio tendenziale dovrebbe essere quello di
adattarsi al contesto, capire qual il proprio compito e svolgerlo
con immaginazione, entusiasmo e creativit, senza metter bocca
vanamente nei compiti di altri.. Le doti personali dei gestori delle
107

) Anche se le interrelazioni tra diritto ed economia sono notevoli, con


dialettiche e zone grigie, il primo resta una emanazione della politica, del potere
coercitivo di istituzioni a loro volta basate su varie espressioni di consenso
politico. La seconda studia invece lattivit produttiva basata sulla produzione,
gli scambi e quello che ho chiamato (Lupi, Manuale giuridico di scienza delle
finanze, 2012) consenso contrattuale (a sua volta vincolante per lesistenza di
istituzioni politiche, in quel circolo virtuoso tra economia, politica e diritto che
ho iniziato a tratteggiare nel compendio di scienza delle finanze del 2013).
108
La differenza sta piuttosto negli obiettivi e nella scala di valori che le
persone si danno, da cui dipendono la determinazione, la tenacia, la
disponibilit, ed anche lamor proprio, lambizione, la competitivit,
larrivismo, la correttezza, la slealt e tanti altri profili delle relazioni umane
applicati ad un contesto aziendale.

aziende sono infatti pi di equilibrio, di capacit di rapportarsi agli


altri, di gestire le situazioni senza perdere la calma109, di capacit
di sintesi delle esigenze, ma sono quasi banali da teorizzare..
Questultimo non richiede una sistematizzazione concettuale
generale, bens la gestione e pianificazione pi opportuna di una
situazione, valutando costi e benefici di ciascuna scelta.
Lo sfondo un insieme di riflessioni di buonsenso, accessibili a
chiunque vi si approssimi con adeguato impegno110 su cui si
inseriscono le specificit produttive delle singole aziende,
frammentate in tante strategie e tecniche industriali e
commerciali111.
Dal prodotto
allorganizzazi
one

La ripartizione interna dei compiti, delle deleghe, si deve in primo


luogo modellare sulla tipologia di prestazione offerta al mercato
dallazienda. Lo si capisce agevolmente per il lavoratore
indipendente, dove il falegname si giudica dai buoni mobili, e il
pasticcere dai buoni bign. Solo che nelle aziende sono tante le
persone che ruotano attorno al prodotto, e che bisogna in qualche
modo coordinare. Viene pian piano meno la semplicit del
lavoratore indipendente , che si occupa di ogni aspetto della
propria attivit, ma questo avviene gradualmente, perch
109

Lazienda non pu essere gestita da squilibrati e schizofrenici, a meno che


essi non esprimano una grande genialit sul prodotto che rende conveniente
controbilanciarne i difetti attraverso gestori meno fantasiosi, ma pi inquadrati.
110
) Con riflessioni sensate, ma banali, frutto appunto di riflessioni che, con un
po di applicazione, ciascuno riesce ad approfondire. Tipo meglio operai bravi,
remissivi e che costano poco rispetto a maestranze viziate, pigre e litigiose,
oppure meglio una fabbrica vicino ai centri di approvvigionamento delle
materie prime che una lontana, oppure meglio un negozio visibile in una
strada di passaggio, ma gli affitti costano cari e quindi, se si tratta di beni che i
clienti vanno a cercare (materiali da costruzioni) si pu anche stare fuori citt,
in una via secondaria. Si tratta della versione aziendale di aforismi sensati , ma
generici, tipo chi non risica non rosica, presto e bene mal si conviene, la
gatta frettolosa fece i gattini ciechi, il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi,
chi fa da se fa per tre, fidarsi bene ma non fidarsi meglio, meglio un uovo
oggi che una gallina domani, nessuno fa niente per niente, il meglio nemico
del bene, chi ha tempo non aspetti tempo, chi troppo vuole nulla stringe, lerba
del vicino sempre pi verde, chi va con lo zoppo impara a zoppicare.
111
) Era il titolo di un esame universitario degli anni settanta del secolo scorso,
quando chi scrive prese la laurea in economia e commercio.

lorganizzatore dellazienda, in genere esperto del prodotto, non


molla tutto subito, e lazienda totalmente spersonalizzata, senza un
titolare competente, che si intende del prodotto oltre la media, o
che non ha dei fiduciari che se ne intendano, una vera e propria
rarit, nonostante la produzione attraverso le aziende sia ormai in
uno stadio avanzatissimo.
I molteplici
profili cui
guardare al
prodotto

La conoscenza della prestazione offerta al mercato pu riguardare


molteplici profili. Si tratta degli aspetti produttivi, nei loro vari
risvolti tecnologici, che per devono interagire con quelli
commerciali, cio con le scale di valori del mercato, nei suoi
bisogni reali, e nei suoi sogni, cio nelle aspettative, nelle mode,
nelle abitudini, nelle scale di valori e negli stili di vita di chi
potrebbe essere interessato al consumo.
La conoscenza del prodotto deve quindi estendersi alle offerte
concorrenti, ai costi di produzione e distribuzione, alle
caratteristiche regolamentari dei vari mercati, fino agli aspetti
amministrativi e fiscali.
Tutti questi punti di osservazione non vanno in ordine sparso, ma
devono essere coordinati, puntualizzando, in funzione del
prodotto, settori del sapere, da organizzare trasversalmente, in
relazione a questo particolare punto di vista. Chi lavora allinterno
delle aziende vede la realt, materiale e sociale nel prisma della
prestazione resa dallazienda e delle proprie specifiche funzioni.
Questo riguarda sia settori del sapere fisico-biologico, sia profili
tecnologici, sia profili economici e giuridici, in una complessa
sinergia, puntualizzata magari su merendine, detersivi, vernici,
telefonia o servizi alberghieri.
La tecnica gestionale, manageriale o organizzativa, in assoluto in
gran parte capacit empirica di gestire le situazioni, e pu solo
limitatamente essere sistematizzata, per poi addentrarsi nelle
caratteristiche dei casi specifici. Se ci si spinge oltre con la
teorizzazione, cercando di imitare le scienze fisiche, si prova
rapidamente un senso di vuoto, come se ammantassimo di rigore
formale le massime di buonsenso della nonna.

Il gruppo ed i
suoi elementi
aggreganti

La distribuzione dei compiti dipende soprattutto dal prodotto, che


tiene assieme lazienda e come conferma limmagine classica
della catena di montaggio, degli operai e dei sorveglianti112.
Questa connessione tra prodotto e compiti conferma la
concezione dellazienda come organismo113. Come tutti i gruppi,
anche lazienda ha bisogno di un elemento che tenga assieme le
persone che ne fanno parte, e questo il ruolo del prodotto in
tutti i suoi aspetti, industriali, distributivi, di marketing, di
documentazione contabile ed altri, cui dedicato il presente
capitolo.
Specializzazion
e rigidit

Nel pragmatismo produttivistico delle aziende, la specializzazione


molto in auge. Essa infatti sinonimo di produttivit, di
efficienza di riduzione dei tempi e dei costi, e di ottimizzazione
della produzione di serie. Una certa ripartizione di compiti
caratterizza del resto da sempre tutti i gruppi sociali, compresi gli
eserciti, le magistrature, i conventi e nelle altre comunit politico
associative; la specializzazione infatti pi ordinata ed efficiente
rispetto a una confusionaria situazione in cui tutti fanno tutto.
Bilanciamento
con la
flessibilit

Eccessi di specializzazioni possono per portare alla rigidit,


allincapacit di gestire al meglio circostanze mutevoli, in cui
opportuno, nellinteresse del gruppo, che ciascuno reinventi i
propri compiti, abbandonando i precedenti, oppure
momentaneamente accantonandoli114. Anche la specializzazione,
112

) Limmagine emblematica dellazienda in negativo, come nel film


tempi moderni di Charlie Chaplin.
113
) E lerroneit di personificare lazienda, come abbiamo detto allinizio del
par. &&; lazienda infatti un organismo vitale, perch fatto di uomini, ma
non ha lorganicit materiale di un uomo. Essa piuttosto, un coordinamento
di esseri viventi, ciascuno con la propria esistenza, le proprie riflessioni, le
proprie scale di valori. Questo comporta, in tutti i gruppi, la necessit di
elementi aggreganti inevitabilmente costituiti, nelle aziende, dal prodotto.
114
) Cos come gli eserciti pi efficienti (anchessi gruppi sociali) riuscivano a
mobilitare, in casi di emergenza, anche il personale logistico per tamponare il

come tutti i valori, quindi strutturalmente relativa, e richiede


mediazioni con la capacit di fronteggiare e gestire il
cambiamento, anche piccolo.
Specializzazion
ee
consapevolezza

La specializzazione crea infatti le diseconomie, anche sociali,


connesse allalienazione (vedi ultimo capitolo) e pu nuocere
alla flessibilit della stessa azienda, quando vengono meno certe
esigenze produttive e ne sorgono altre; in questo caso maestranze
specializzate in precedenti mansioni possono diventare
inutilizzabili per le nuove esigenze, col rischio di perdere tempo e
denaro nella ricerca di risorse esterne. Laffiatamento interno alle
aziende non infatti una commodity fungibile, disponibile sul
mercato, come le forniture di petrolio o di cereali. Si tratta invece
di una trama di rapporti tra persone, di conoscenze reciproche,
difficili da costruire e facili da distruggere, riflesso dellazienda
come gruppo in cui lentamente i rapporti si assestano.
Importanza
della capacit
di adattamento

In questo quadro, gruppi affiatati, ma troppo specializzati, sono


difficili da riconvertire verso mansioni anche solo parzialmente
diverse; labilit attorno a un progetto o a un prodotto non sono
infatti qualit che, dopo essere state disgregate, si ricreano
facilmente con altre persone, ripartendo da zero115. Aumentare e
diminuire in continuazione gli addetti allazienda stressante per
la sua organizzazione, mentre la flessibilit consente di
riposizionare gli addetti in mansioni diverse, combinando
specializzazione e visione di insieme. La prima guarda
allimmediatezza, riguarda il fare, e la seconda lo contestualizza.,
in modo da dare un senso alle espressioni training on the job o
learning by doing. Se infatti si pensa solo a fare,
lapprendimento, lintegrazione e il mantenimento del know how
passano in secondo piano. (se si pensa solo al lavoro e non
alladdestramento lespressione addestramento sul lavoro
crollo di un settore del fronte, o una improvvisa mossa del nemico.
115
) Per questo alcuni costi formalmente variabili, come il personale, sono
relativamente fissi, perch non possono ampliarsi e ridursi a organetto (cfr.
paragrafo && sul calcolo dei costi aziendali).

diventa una contraddizione). Occorre quindi un compromesso


costruttivo, che poi esprime la consueta dialettica tra lottica
immediata dellinteresse aziendale e quella di medio periodo116.
Adattabilit al
cambiamento

Lorganismo aziendale deve quindi mantenere una cultura


condivisa tra chi vi appartiene, ai vari livelli di competenza, che
gli consenta di inquadrare verosimili cambiamenti. Gi
dallazienda come organismo pluripersonale discende
limportanza delle sinergie, della coesione, della capacit di fare
gruppo; Per questo , nella selezione del personale, si fa tanto
spesso riferimento allattitudine al lavoro in squadra, molto
importante per tutte le funzioni aziendali che vedremo ai prossimi
paragrafi, dalla produzione allamministrazione. Questo conferma
E lunico modo per affrontare gli imprevisti e cogliere
opportunit, riequilibrando eccedenze e carenze di personale tra
un settore e laltro, seguendo il mercato e le occasioni. E un
retaggio organizzativo dei tempi eroici in cui il fondatore e i suoi
immediati collaboratori si rimboccavano le maniche, nei compiti
pi diversi, per mandare avanti lorganizzazione nei momenti di
emergenza. Questultima, se possibile, deve essere evitata, ma
quando capita va gestita e soprattutto le opportunit vanno colte.

Pragmatismo aziendale tra regole e opportunit.


Relativizzazion
e delle regole

In relazione al prodotto e allequilibrio dellorganismo aziendale


vanno quindi contestualizzate le regole che unorganizzazione
deve pur darsi; aziendale si ha la riprova manifesta che le regole
sono una cristallizzazione del buonsenso, qui diretto al prodotto,
non manifestazioni di una razionalit superiore e trascendente.
Insomma, le regole interne vanno contestualizzate allinteresse
aziendale, ed in nome di questo ci si aspetta che il buon
manager le sappia disattendere se la situazione lo richiede. Per
116

Da un lato il job serve a fare, non ad addestrare, n a mantenere


mentalmente lucido chi lo svolge. Dallaltro, se trasformiamo luomo in
macchina su un determinato compito, lorganismo aziendale sar messo in crisi
da cambiamenti anche minimi.

questo del praticismo e del pragmatismo aziendali fa parte anche


la relativizzazione delle regole e delle burocrazie interne. C
infatti un interesse aziendale superiore, della prestazione per il
mercato (par.&&), che mantiene tutti coloro che lavorano in
azienda, e cui devono adattarsi le regole che anche lazienda,
come tutti i gruppi sociali, cerca di darsi.
Sotto questo profilo, lazienda unottima riprova per
relativizzare lespressione governo della legge, ed il rapporto tra
regole e valori del gruppo; per il buon funzionamento
dellorganismo aziendale le regole sono importanti, ma non cos
importanti da dover prevalere sempre e comunque, con un
rispetto feticistico e incondizionato. Lazienda rende anzi palese
che linteresse del gruppo non corrisponde al rispetto feticistico,
sempre e comunque, verso parole scritte su pezzi di carta, spesso
pretesto per guerriglie interne di convenienza o di potere. Anche le
regole devono far parte del clima di fiducia e di coesione, tra vari
uffici e persone dellazienda, che ne costituisce il principale punto
di forza.
Regole e
buonsenso

Dalla necessit di sostenersi sul mercato discende la


tendenza dellorganismo aziendale ad essere un luogo di
buonsenso; solo col buonsenso, in cui vengono coordinati le
regole ed i valori pu esserci infatti quella condivisione e
costruttiva discussione indispensabile al lavoro di gruppo; dove
altrimenti le regole, se assolutizzate, possono diventare strumenti
di una guerra per bande per il potere o peggio ancora per
schermaglie tutti contro tutti, destinate a scaricare le tensioni
interne.
Questo non vuol dire svalutare le regole, ma
contestualizzarle, contemperando lordine e la prevedibilit delle
azioni con la valutazione della loro opportunit, da effettuarsi alla
luce dei vari casi concreti. La necessit di valutazione per non
viene meno, perch ogni scostamento rispetto alla procedura, a
parit degli altri fattori (coeteris paribus, come dicono gli
economisti) pu determinare un costo per lelaborazione di una
soluzione alternativa: anche luniformit gestionale costituisce
un bene aziendale, sacrificabile soltanto quando la situazione lo
richieda.

Questa contestualizzazione viene svolta nei manuali


organizzativi interni alle aziende, che sono una guida per la
scelta della decisione pi opportuna nel caso concreto, e non
devono essere intesi come un ostacolo. Le loro prescrizioni,
avendo una portata meramente tendenziale, possono essere
disapplicate, qualora sussista un interesse aziendale in tal senso,
di cui loperatore, eventualmente con le dovute coperture e
condivisioni, si assuma la responsabilit Soltanto questi
meccanismi di responsabilizzazione permetto di coniugare
regolamentazione e proceduralizzazione con la flessibilit
gestionale. Anche sotto questo profilo emerge la necessit di
contestualizzare le regole. Si tratta di una operazione facilmente
attuabile tutte le volte in cui la missione aziendale chiara, come
accade tipicamente quando essa orientata al mercato, e la catena
di comando relativamente corta, con una dirigenza legata a
doppio filo alla propriet aziendale. Il ricorrere di entrambe le
caratteristiche menzionate consente di individuare eventuali
malfunzionamento gestionali e intervenire con celerit, risalendo
lorganigramma per identificare il soggetto dotato del potere
necessario alla risoluzione del problema.
Quanto precede mette altres in luce una ulteriore
differenza tra burocrazia aziendale e burocrazia pubblica:
mentre in azienda, anche qualora essa sia particolarmente
complessa, possibile attuare ladattamento di cui si detto sopra,
in un contesto pubblicistico regole anche semplici possono
mettere in crisi lorganizzazione, sino a determinarne la paralisi:
come si detto in altre sedi, la Pubblica Amministrazione si
caratterizza per la paura di assumere iniziative che attanaglia i
dipendenti, sempre meno inclini a esporsi nellinteresse generale
117
.
117

Le istituzioni pubbliche, spesso appiattite sulle regole in modo


deresponsabilizzato e formalistico, potrebbero trarre ispirazione dal contesto
aziendale, in quella aziendalizzazione delle istituzioni di cui diremo al
par.&&. Solo che le istituzioni pubbliche sono pi complesse delle aziende, e
soprattutto non si devono sostenere sul mercato, visto che le loro entrate
derivano dai trasferimenti dei tributi. Potremmo continuare dicendo che dove
paga Pantalone la deresponsabilizzazione aumenta, ma non questa la sede,
per verificare la sussidiariet dellintervento pubblico rispetto
allorganizzazione di scambio.

Il pragmatismo
praticistico

Questo lavoro in squadra gira per attorno al prodotto, elemento di


coesione dellazienda. Dove non si parla di filosofia, n si fanno
sistematizzazioni concettuali sulleconomia , le istituzioni, la
politica etc., ma si sta insieme per produrre e vendere merci. Pu
non piacere, ma in questo modo nasce un pragmatismo empiricopraticistico, che ritroveremo in tutte le aree aziendali che seguono.
Dove si bada pragmaticamente al risultato complessivo per
lazienda , e solo in questa prospettiva si deve essere capaci, se si
vuole, di mettersi in evidenza; il che equivale a mettersi in
evidenza senza darlo a vedere.
La
puntualizzazio
ne del senso
comune sul
prodotto

Non ci sono regole auree, ma insegnamenti tendenziali da


selezionare a personalizzare in funzione di quanto bisogna
organizzare e gestire. E il retroterra di sensibilit e formazione
della cultura generale delle classi dirigenti, che si personalizza con
alcune cognizioni di prodotto e di processo relative allo specifico
settore di mercato. Non si impara quindi la gestione aziendale118
in astratto, ma in funzione di un certo prodotto. Che spesso viene
creato, allinizio, in base alle capacit innovative, creative,
visionarie, genialoidi e spontaneistiche alla base del successo
del capitalismo familiare italiano, di cui riparleremo al par.&&119.
118

) Salvo che nei programmi televisivi un po patetici, dove viene espressa una
idea esteriore del management , indipendente dai contenuti, come the
apprentice; sono programmi ambientati in aziende di fantasia, dove non si
capisce bene cosa si produca, e dove il management viene ridotto a
competizione relazionale.
119
) In tale sede spiegheremo come i punti di forza del modello (ingegnosit
spontaneistica, entusiasmo creativo unito a vanit e vanteria egocentrica,
impulsivit, testardaggine, fiducia o sfiducia istintiva) possano diventare difetti
dopo che lazienda si avviata e il fondatore scomparso. Quando i tempi
eroici sono finiti le suddette caratteristiche dovrebbero adattarsi a un contesto
dove c bisogno di fare gruppo, conciliando la creativit individuale con i
punti di vista degli altri, autolimitandosi e organizzandosi con flessibilit.

Quando, come inevitabilmente accade, queste capacit non sono


pi riunite in una sola persona, in grado di scegliersi i
collaboratori, la sopravvivenza dellazienda dipende da un
governo collegiale, con competenze distinte, ma interdipendenti,
perch nonostante la divisione dei compiti tutti fanno parte di un
unico organismo al tempo stesso coeso, rispettoso dei ruoli, ma
attento nel non eccedere nella fiducia e nelle deleghe. Un
equilibrio difficile, insomma, che conferma sempre di pi la
natura dellazienda come aggregazione sociale.
Diversa
teorizzabilit
delle varie aree
aziendali.

Le aree aziendali teorizzabili , cio generalizzabili, travalicando


la particolarit della singola produzione, sono quelle indicate ai
prossimi paragrafi. Vedremo che la meno teorizzabile, in quanto
pi legata alle specificit aziendali, la produzione, seguita
dallarea commerciale e infine dallarea amministrativa, cui fa
capo lintegrazione giuridica dellazienda con lesterno (paragrafi
&& e ss.). Anticipando, con una battuta, i prossimi paragrafi, le
produzioni sono sempre diverse, ma tutti i bilanci rispondono a
uno schema concettuale analogo, in quanto rriflettono il rapporto
delle aziende col mondo esterno. Per la singola azienda viene
pagata per produrre buone automobili o medicine, non certo per
una buona campagna pubblicitaria di un prodotto superfluo, n per
la redazione di bilanci ordinati e ben leggibili, dove con risultati
deludenti.

Vedremo al par. && i battibecchi, i litigi, le meschinit, i provincialismi, le


ristrettezze di vedute, le diffidenze, che sono laltra faccia della medaglia dei
pregi indicati allinizio di questa nota.

CAPITOLO 4 IN PARTICOLARE LAREA AMMINISTRATIVA OLTRE LA


PARTITA DOPPIA.

Lorganizzazione dellarea amministrativa tra


ripetitivit (uffici clienti e fornitori) e
specificit
Gli
assestamenti
tendenziali

Larea amministrativa viene organizzata sulle premesse di


cui al paragrafo precedente, in genere non razionalizzate, ma
intuite, che conciliano le varie aspettative verso di essa,
nellorganismo aziendale.
Da una parte c la parcellizzazione scrupolosa del lavoro
amministrativo, con una esasperata divisione del lavoro non
appena si ravvisano i presupposti di una sua proceduralizzazione.
Collegandosi alla cultura della specializzazione, del praticismo e
della catena di montaggio, non appena un qualche compito,
ripetitivo, assorbe integralmente le energie di una persona, si tende
ad adibirvela a tempo pieno. Sono quindi inevitabili una serie di
rigidit, che accomunano le tradizionali catene di montaggio
materiali e quelle intellettuali , connesse alla ripetitiva gestione dei
documenti e delle registrazioni dellazienda. Cos come gli operai
avvitano un bullone senza avere unidea del macchinario che
stanno producendo, addetti amministrativi scrupolosamente
registrano documenti, senza avere una idea pi generale di dove
finiranno nel bilancio.
La
parcellizzazion
e e ripetitivit
degli uffici
clienti e
fornitori

Questo taylorismo intellettuale120 resiste forse pi di quanto


non faccia quello produttivo121, e si esplica soprattutto nella
lavorazione dei documenti emessi e ricevuti relativamente ai
rapporti aziendali con lesterno. Si sviluppano in questo modo la
contabilit clienti e la contabilit fornitori, le cui funzioni sono
spiegate bene dalla denominazione anglosassone accounts
receivables e accounts payables. La prima si occupa dei crediti
derivanti da ricavi e la seconda dei debiti derivanti da costi, e ad
ognuna delle due si attribuiscono alcuni impiegati tendenzialmente
in via esclusiva e a tempo pieno. Lintuitiva finalit dellufficio
clienti tenere sotto controllo, fino allo sperabile incasso, i crediti
derivanti dalle prestazioni rese, mentre quello dellufficio fornitori
pagare solo quanto effettivamente dovuto per le prestazioni rese
allazienda. Qui effettivamente dominano la parcellizzazione e la
ripetitivit del lavorare i documenti, riportandoli allinterno di
categorie concettuali prestabilite dalla direzione amministrativa,
classificandoli ai fini della registrazione in partita doppia, di cui
diremo al capitolo seguente, istruendoli per adempimenti, ad
esempio di bilancio e tributari, come lIVA e le ritenute alla fonte.
Ripetitivit e
difficolt di
rotazione del
personale

E un lavoro ripetitivo, in cui prevale lantica metodicit


non valutativa del contabile, e si finisce per appiattire le spese
minute con gli investimenti strategici pi significativi. Tuttavia, a
differenza del lavoro produttivo materiale, in cui pu immaginarsi
una rotazione degli addetti, superando le parcellizzazioni della
catena di montaggio, qui si creano bagagli di esperienza, nei
rapporti coi singoli clienti e fornitori, che non sono facilmente
trasferibili a terzi. Persino nella contabilit clienti e fornitori si
creano , con gli interlocutori esterni, delle relazioni umane, cio
un bagaglio di esperienza difficile da trasferire da un addetto
allaltro, che dovrebbe ricominciare da capo. Lo stesso vale per
lesperienza nella gestione di precedenti analoghi , dove lesigenza
di uniformit, in comportamenti magari sbagliati , si fa sentire per
120

) Dallingegnere americano Taylor , che teorizz, agli inizi del novecento, la


parcellizzazione del lavoro.

Superato da organizzazioni del lavoro ispirate anchesse


allidea, sostenuta in questo testo, dellazienda come organismo.
121

la condivisione delle informazioni allinterno delle aziende. Dove


comportarsi coerentemente , in un modo magari meno sensato,
visto come un valore , in termini di possibilit di analisi e di
dominio della realt. E un motivo di parcellizzazione del lavoro
Documentare e registrare le operazioni una attivit di per
s semplice e ripetitiva. Le difficolt sono date unicamente dalla
quantit di vicende aziendali di cui rendere conto e possono essere
tali da rendere concretamente impossibile una attenta
qualificazione della natura economico-giuridica della singola
operazione registrata: quando i fatti aziendali sono numerosi,
soltanto la compressione dei tempi di valutazione economicogiuridica consente di mantenere fluida lattivit produttiva e le
relazioni con i terzi. Si conferma, in questa molteplicit di uffici,
la spersonalizzazione delle aziende, dove chi si scontra con le
esigenze gestionali e commerciali diverso da chi interviene a
posteriori per inquadrarle contabilmente.
Dove c il rischio di inefficienze, di lavori inutili o di
trascuratezza di lavori utili, proprio per la vischiosit delle abitudini e la
tendenza a non rimetterle in discussione. Mentre lazienda, orientata al
prodotto, ha raramente bisogno di consulenti su di esso, lorganizzazione
e lamministrazione possono essere oggetto di infinite discussioni e
suggerimenti (spesso eccessivi e consistenti in vendite di fumo,
giustificate dal malessere organizzativo della struttura aziendale).

Documentazione e contabilit come strumento di


controllo di qualsiasi gruppo sociale.

Organizzazione
del lavoro e
gestione del
credito

La gestione contabile non figlia dellazienda tecnologica


moderna, ma gi tipica dei modelli produttivi pi arcaici 122: sin
dagli albori, infatti, lorganizzazione del lavoro e la gestione del
122

Tradizionalmente, la divulgazione del metodo della partita doppia


ricollegata allopera Tractatus de computis et scripturis, inserita nella Summa
de arithmetica, geometria, proportioni et proporzionalit di LUCA PACIOLI,
pubblicata a Venezia nel 1494.

credito fanno sorgere lesigenza di controllo interno nel primo


caso, esterno nel secondo attraverso la documentazione
dellattivit e la tenuta di conti. Un lavoratore indipendente, un
pasticcere o un falegname , possono andare a memoria, perch
devono rendere conto solo a se stessi. Nonch alle controparti, per
le quali devono eserguire i lavori dopo aver incassato gli anticipi,
e devono pagare le forniture. Finiscono qui per le somiglianze
con lazienda come gruppo sociale, dove varie persone devono
informarsi reciprocamente, ed anche controllarsi. Questa esigenza
era presente anche nelle aziende, sia di produzione sia di
erogazione, del periodo preindustriale. Non a caso proprio dai libri
dei conti di antiche comunit ci pervengono notizie storiche
interessanti sulla costruzione di edifici o sulla attribuzione di
importanti opere darte a un determinato pittore o scultore. Pi che
dellazienda, una qualche forma di contabilit necessaria per
ogni gruppo sociale caratterizzato da spese comuni.
Gli
investimenti
nellazienda
tecnologica

Quando lazienda deriva da un lavoratore indipendente, il


contabile, quindi, pi che un collaboratore produttivo o un
venditore un alter ego nellintrattenere rapporti giuridici cui il
titolare non ha tempo per stare dietro. Per questo compito
fiduciario, agli occhi del titolare sono quindi essenziali qualit
di onest e di precisione. Abbiamo detto che il titolare,
nellevoluzione dellazienda, si spoglia gradualmente di varie
funzioni, fino a scomparire del tutto come figura personificata;
forse questo processo quello che si estende per ultimo allarea
contabile-amministrativa Qui, anche se la delega esiste, il suo
livello direttamente proporzionale allintensit del rapporto
fiduciario.
esterna della
documentazione
per il lavoratore
indipendente

In questo capitolo ritroveremo, sotto ulteriori profili, le diversit


tra azienda e lavoratore indipendente123. Questultimo ha infatti
interesse a conservare la documentazione, relativa alle vendite,
agli acquisti, e agli altri rapporti giuridici dellattivit, solo per
123

) Riprendiamo in proposito le affinit e le differenze elencate al par.&&.

eventuali divergenze e controversie con le proprie controparti, ad


esempio clienti e fornitori; ad esempio per dimostrare di aver
pagato un debito, o di dover ancora incassare un credito. Per il
resto, essendo un operatore economico individuale, deve rendere
conto solo a s stesso. In genere quindi un falegname, un
pasticcere, un parrucchiere, o un altro lavoratore indipendente,
non hanno alcun bisogno di tenere una contabilit, perch non
hanno un ordinamento interno con potenziali contrasti di
interessi. Ed anche quando utilizzano pochi collaboratori, i
rapporti fiduciari reciproci prevalgono su ricevute, dichiarazioni,
contratti e altri formalismi.
E la rilevanza
anche interna nei
gruppi sociali

Per lazienda, operatore economico pluripersonale, le cose


stanno diversamente. Alla suddetta necessit di documentazione
per i rapporti esterni, se ne aggiunge una per fini interni al gruppo
sociale in cui consiste lazienda. Queste esigenze interne di
documentazione, nascono dai rapporti tra i componenti di
qualsiasi gruppo sociale dove occorre soddisfare, nellinteresse
collettivo, anche esigenze economiche. In questi casi una
documentazione necessaria per consentire agli appartenenti al
gruppo di informarsi, in caso di necessit, sullandamento dei
relativi affari economici, consentire a chi amministra le risorse del
gruppo di spiegare come sono state impiegate, nonch i passaggi
di consegne tra diversi incaricati di gestire la cassa comune. Se
il gruppo diventa pi numeroso, ed occorre creare un fondo
comune, affidato a tesoriere, la documentazione diventa
necessaria per chiarirsi reciprocamente come sono state impiegate
le risorse, anche nei gruppi a matrice conviviale, filosofica o
spirituale 124.
Non a caso i documenti di antiche comunit, soprattutto religiose,
ma anche civili, sono stati utilizzati come importante fonte di
ricerca storica, linguistica e di storia dellarte, per lattribuzione di
124

) I Vangeli narrano, ad esempio, che Giuda Iscariota era il depositario dei


fondi comuni degli apostoli. Si conferma cos la diffidenza latente, nel sentire
comune, verso gli amministratori, e che travalica il sospetto di infedelt;
forse una diffidenza mista a disprezzo per la venalit del denaro, che ricorda il
bisogno, e il lato prosaico della vita (da qui al sospetto di avidit e di
malversazione il passo breve).

dipinti a questo o quellartista, quale risultava appunto dalle


annotazioni sul relativo pagamento.
Finalit di
controllo e di
ricambio degli
amministratori

Le suddette finalit fanno pensare subito al controllo rispetto a


possibili abusi, tipici dellamministrazione delle risorse di terzi 125,
come emerge in detti popolari e in divertenti spezzoni di films 126.
Non bisogna trascurare invece linformazione reciproca e la
continuit dellamministrazione del gruppo indipendentemente
dalle persone che svolgono questo compito; queste ultime
potrebbero infatti uscire dal gruppo, dedicarsi ad altre
incombenze, o essere estromesse, con la necessit di un
passaggio di consegne a nuovi amministratori. Anche con la
massima buona fede ed onest dei vecchi amministratori, quindi
indispensabile un supporto documentale ulteriore rispetto alla
memoria storica individuale di chi gestisce pro tempore le
risorse finanziarie del gruppo. Questa esigenza, come gi rilevato,
non si presenta per il lavoratore indipendente, la cui attivit si
identifica con la sua persona, e con lei finisce. Lazienda invece,
grazie allavvicendamento degli uomini, pu durare a tempo
indeterminato e proprio per questo richiede come gi rilevatoun supporto documentale e contabile per il suddetto passaggio
delle consegne tra un amministratore e laltro.
Gruppi sociali
senza
documentazione e
relativismo della
documentazione

Possono
esserci
anche
gruppi
sociali
senza
documentazione, o con documentazioni sporadiche, come le
famiglie, le comitive di amici o di appassionati di comuni
interessiculturali, religiosi, artistici, sportivi, politici, etc.
125

Per interessi alieni, come dicono spesso i giuristi facendo spesso venire in
mente gli extraterrestri a chi si serve solo del linguaggio comune.
126
) Basta pensare al romanesco chi amministra ha minestra, dove la rima trae
origine da una comunanza etimologica tra minestra ed amministrazione,
dove la minestra era il cibo che nel gruppo veniva appunto amministrato
dagli incaricati della casa , fosse essa famiglia, convento, corpo militare e
simili. Lamministrazione era tipica anche delle casate nobiliari , con
degenerazioni brillantemente riassumibile nel brano del film Il marchese del
grillo digitando su youtube Il marchese del grillo e lamministratore.

ideologico-politica. Questi casi, in cui non si sente il bisogno di


una documentazione 127, confermano che essa uno strumento
umano, pragmatico, permeato sulle esigenze del gruppo, e che non
deve essere assolutizzato. Insomma, la documentazione fatta per
il gruppo, e non il gruppo per la documentazione128.
Contabilit e
mandato

Il ricevimento di un incarico a contenuto economico, come


lamministrazione di beni, fa spesso scattare un bisogno di
documentazione anche se il gruppo piccolo, come il condominio,
o addirittura manca, come nelle varie forme di mandato
nellinteresse di terzi, comprese le tutele e curatele 129, e gli antichi
intendenti di famiglie nobili 130. Qui c contabilit anche se
non c gruppo, ed esistono soltanto proprietario e
amministratore131 .

Libri contabili come opera letteraria?


Narrazione e richiami a documentazione.
127

) Sia per le famiglie, sia per i gruppi conviviali, un certo controllo esiste, ma
una componente di un rapporto basato sullaffetto e sulla fiducia; la
documentazione serve quindi solo per eventi eccezionali, mentre la contabilit
di qualcuno un raro esercizio di economia domestica per qualche malato di
precisione, per cui rappresenta quasi un diversivo dalle ristrettezze economiche.
Trovare il modo di risparmiare sulla spesa diventa qui un modo, abbastanza
triste e patetico, per dare un senso allesistenza.
128
) vedremo tuttavia che quando il gruppo non sereno al suo interno, o non
sono sereni i rapporti tra il gruppo e altri gruppi (mi riferisco alle aziende e alle
istituzioni, come vedremo al cap.&&), le esigenze documentali diventano
strumento di contestazioni e di polemiche, dovute in realt ad altre diffidenze,
sospetti e carenze formative che non si riescono a razionalizzare.
129
) Compreso il trust.
130
) In genere il mandato ad amministrare risorse di terzi comporta, per la
trasparenza e la serenit di mandante e mandatario, una documentazione di
come sono avvenute le spese ; qui il rischio di abusi infatti maggiore, come
nel gi indicato divertente episodio del marchese del grillo
sullamministratore, gi citato in una precedente nota, reperibile digitando su
youtube Il marchese del grillo e lamministratore.
131
Lesigenza di documentazione infatti quasi immediata, non solo dal punto
di vista di chi ha dato lincarico, ma anche di chi lo riceve; questultimo, per la
propria onorabilit si sente in dovere di dare conto di come ha amministrato i
beni del mandante.

Un riflesso dei
rapporti sociali

La contabilit ha origini antiche, non perch derivi da schemi


pregiudiziali e astratti, universalmente validi, ma perch spesso i
rapporti sociali richiedevano una rendicontazione. Questultimo
aspetto era molto frequente nelleconomia agricolo-artigianale, in
cui la propriet fondiaria spettava ad esponenti di una aristocrazia
politico-militare, che se ne occupavano attraverso varie
gerarchie di fiduciari, schiavi o liberti, che dovevano rendere il
conto della propria amministrazione, secondo vari livelli
gerarchici.
Etimologia della
ragioneria

Era un assetto ricorrente in epoca romana, e proprio da questo


obbligo della resa del conto deriva la parola ragioniere; essa
viene infatti dai termini latini rationem e rationalis, che
significano conto e contabile; ragioneria non vuol dire
quindi ragionamento, ma calcolo e contabilit; comunque la
radice linguistica la stessa di ragionamento, evidentemente
perch i passaggi del calcolo, per far tornare i conti, devono essere
esatti come auspicabilmente dovrebbero essere quelli di ogni
ragionamento, per essere convincenti.
Relativismo della
rendicontazione:
entrate e spese

Gi da qui si vede tuttavia la finalit pratica della rendicontazione,


che dipende dalloggetto e dai rapporti tra gli individui interessati.
Queste tipologie di amministrazione fondiaria imponevano una
rendicontazione sia delle spese sia delle entrate, cio del prodotto
agricolo, in modo da evitare che una parte importante si perdesse
per strada, prendendo altre destinazioni 132 anzich affluire nel
patrimonio del dominus o dellente destinatario133.
Oggi, soprattutto negli enti pubblici, le esigenze di
rendicontazione si sono spostate sulla spesa, in quanto le entrate
certificate dalle contribuzioni degli associati, e dalle ricevute ad
essi rilasciate. Inoltre, la gestione delle entrate sempre pi spesso
autonoma rispetto a quella delle spese; queste ultime sono infatti
132

) Cio venendo consumata direttamente o venduta da fiduciari disonesti.


) Che poteva essere il fiscus imperiale, e successivamente qualche ordine
monastico, signore feudale e simili.
133

finanziate in genere attraverso trasferimenti di somme acquisite in


altro modo, secondo un criterio tipico delle aziende c.d. di
erogazione (par.&&).
Antica prevalenza
delle annotazioni
rispetto ai
documenti

Le suddette contabilit arcaiche consistevano soprattutto in


registri di entrate e di spese, banalissimi elenchi denominati
partita semplice dagli aziendalisti, solo per contrapporli alla
partita doppia di cui diremo ai prossimi paragrafi, tipica delle
aziende di produzione. Queste contabilit arcaiche, in tempi in cui
leggere e scrivere era materialmente complesso134, rara prerogativa
di gruppi dirigenti, politici o ecclesiastici, consistevano
essenzialmente nellannotazione-descrizione degli eventi, una
sorta di verbalizzazione da parte di soggetti che, per varie
ragioni, facevano fede. Questannotazione era spesso lunica
traccia di rapporti che, per il resto, rimanevano verbali135, senza
quella che oggi chiamiamo documentazione giustificativa, cio
un apparato di fatture, ricevute, lettere contabili, ed altra
documentazione, cui si riferisce come atto distinto e meno
importante- la registrazione sui libri contabili136. Avevamo quindi
una descrizione delle spese e delle entrate, redatta da parte di chi
se ne occupava, ed il libro contabile era davvero un libro, una
forma di letteratura137, una specie di diario che descriveva le
vicende economiche della comunit138.
Rispetto alle due funzioni della contabilit, indicate
139
sopra , la registrazione obbediva pi alla informazione interna
del gruppo, mentre la documentazione, come dice la parola stessa,
134

) Anche per il costo dei supporti, come pergamene, papiri o cartapecora.


Anche perch si trattava di epoche in cui lanalfabetismo era quasi
generalizzato, e la redazione di documenti impegnava una risorsa rara e costosa,
paragonabile a quella degli scribi dellantico egitto.
136
) Che costituisce ormai, come vedremo, uno strumento di ordine per
giungere ai documenti.
137
A conferma dellunit del sapere umanistico, nella distinzione tra le varie
direzioni in cui si rivolge, le descrizioni contabili indicate nel testo sono oggi
come gi rilevato- un importante documento storico.
138
Laspetto numerico della contabilit, intesa come aggregazione di cifre, era
relativamente secondario rispetto a questa finalit di documentazione, svolta dai
registri delle comunit interessate.
139
) Una rivolta al rapporto coi terzi, e una alla memoria della comunit.
135

serve ai fini di eventuali controversie con lesterno. A questo fine,


in passato, venivano casomai redatti contratti scritti, quando si
trattava di affari importanti, relativi in genere a propriet
fondiarie.
Scomposizione tra
documenti e
conti

Man mano che la societ si evoluta, le descrizioni un


tempo presenti nei registri si sono spostate sui documenti, sulle
richieste di pagamento e sulle ricevute, emesse da controparti
sempre pi alfabetizzate. Il libro contabile ha quindi pian piano
abbandonato la sua funzione di narrazione diretta degli eventi,
trasformandosi in strumento per organizzare e classificare
documenti, in cui questa analisi degli eventi era a sua volta
contenuta. In molte comunit di piccole dimensioni non c quindi
bisogno del registro, ma sufficiente conservare i documenti 140,
passando direttamente da essi ai rendiconti periodici (bilanci, par.
&&).
Contabilit e
aggregazioni
documentali

Quando i documenti sono pi numerosi, le scritture


contabili servono a ordinarli per gruppi omogenei, ad esempio
tipologie di entrate e di spese per natura e per funzione; la
contabilit si evolve cos da strumento di narrazione di episodi
della vita, ai fini dei loro riflessi economici, a strumento per
raccogliere, classificare e poi reperire facilmente la
documentazione che, a sua volta, contiene queste narrazioni.
Relativit dei
requisiti di
documentazione

Da quanto procede emerge una comprensibile


relativizzazione della documentazione e della contabilit, del
resto rispondente a intuitivi criteri di buonsenso, anche se i
contabili (impegnati come tutti a darsi importanza e a vendere la
loro merce) cercano di assolutizzare la portata delle proprie
140

Dove la documentazione poca, per molte aziende di erogazione, la sua


annotazione contabile appare superflua, ed sufficiente la conservazione. Lo
stesso vale per i lavoratori indipendenti, dove il gruppo sociale non esiste,
scioccamente obbligati alla contabilit, in una loro forsennata equiparazione
giuridica alle aziende, per equivoci che ho descritto in altre sedi.

riflessioni. Del resto, in unepoca in cui si relativizza tutto, dalla


religione alle scienze, dalla vita, alla famiglia e alla Morte,
lassolutizzazione della contabilit appare prima di tutto ridicola.
Per questo, i requisiti della documentazione dipendono dal tipo di
spesa che lamministratore assume di aver sostenuto, ed i riscontri
devono confermarla, anche in modo presuntivo, empirico e per
ordine di grandezza141.
Documentazione e contabilit si
dimensionano rispetto alla tipologia di prodotto, al numero delle
operazioni da registrare, al loro grado di frammentazione alle
modalit di ricezione dei pagamenti pervenuti da clienti e di
pagamento degli acquisti ai fornitori. La contabilit si modella
sulle esigenze del gruppo sociale cui si riferisce, non su una idea
astratta di azienda, intrisa oltretutto di quelle confusioni col lavoro
indipendente, indicate al par.&&.
Si conferma insomma che la contabilit a dover seguire
la realt, e a nascere se e nella misura in cui, nella realt, se ne
sente davvero il bisogno. Le istituzioni possono quindi utilizzare
gli adempimenti contabili per cui esiste un interesse, e possono
parzialmente adattarli a fini ulteriori, ad esempio tributari. Ma se
ci si allontana troppo da un interesse reale, come quando si cerca
di esportare la contabilit dove le aziende non esistono, ci si limita
a perdere e far perdere tempo142. E del tutto normale che, dove
esiste una potenziale divergenza e conflittualit, ci si cauteli
redigendo contratti e documenti, che invece sono minori quando il
rapporto sereno, al limite avvenendo tra entit giuridiche
appartenenti allo stesso soggetto economico. Limposizione di
adempimenti contabili ulteriori, rispetto a quelli ritenuti necessari
dalle aziende al tempo stesso un sintomo di diffidenza nei loro
confronti, e di quelle incomprensioni con la classe dirigente e le
istituzioni cui dedicato il capitolo &&.
Gli aspetti generali, comuni, della documentazione e della
contabilit, sono complessivamente pochi, e cercheremo di
indicarli ai paragrafi seguenti.
141

) Dal tipo di entrata e di spesa derivano le modalit della relativa


documentazione. Al limite, per i gruppi sociali di assistenza , che erogano
somme ai poveri, difficile chiedere al beneficiario una ricevuta.
142
) Non mi dilungo su temi estranei a questo testo, e che comunque
riprenderemo al capitolo &&, ma per limpossibilit di ragionierizzare le
stime rinvio a www.giustiziafiscale.com. nonch al par. && del compendio di
diritto tributario Dike, 2013.

La contabilit solo patrimoniale e di spesa delle


aziende di consumo (erogazione)
Semplicit
contabile delle
aziende di
erogazione

Le istituzioni ed i gruppi sociali a base associativa, le c.d.


aziende di erogazione143, che non vendono nulla, sono
contabilmente pi semplici. Questi gruppi sociali si sostengono
infatti attraverso trasferimenti da terzi, e quindi lanalisi e la
rendicontazione delle entrate secondaria rispetto a quella delle
spese. privi di natura corrispettiva; anche le aziende sanitarie , e
quelle scolastiche, sono di erogazione, pur facendo servizi
specifici a terzi, in quanto si tratta di servizi intermediati, non
corrispettivi, non pagati dagli utenti, ma dal pubblico potere. Che
appunto trasferisce risorse alle aziende di erogazione in esame
in funzione di diversi parametri generali 144. Le entrate delle
143

Cio i gi indicati gruppi sociali aggregati da ragioni affettive, religiose,


politiche, militari, etc..,
144
) Sta di fatto che il successo di queste aziende non misurabile attraverso il
fatturato, a sua volta indice del gradimento dei clienti, i quali hanno (rispetto
agli utenti dei servizi intermediati) molte pi possibilit di controllo, come ho
rilevato in Lupi, Manuale giuridico di scienza delle finanze, Dike, 2012 e poi in
compendio di scienza delle finanze, Dike, 2013. Qui vale la pena di ricordare
che sono aziende per certi versi di produzione, in quanto erogano servizi
personalizzati, e che potrebbero teoricamente avere un corrispettivo misurabile,
in un assetto di mercato, cui sono sottratte per una scelta politica, descritta nei
volumi sopra indicati. Le aziende di erogazione economiche, che potrebbero
cio sostentarsi in base a corrispettivi e sono invece alimentate attraverso
trasferimenti sono il classico terreno di valutazione comparativa tra stato e
mercato. C una diversit tra questi servizi e le funzioni politico generali, di
difesa e ordine pubblico, strutturalmente coercitive, che costituiscono il
contenitore della convivenza sociale, fondamentali, ma che non si prestano a
criteri di scambio bilaterale, e quindi di valutazione economica. La sanit,
listruzione, i trasporti, le infrastrutture possono essere invece un terreno di
competizione pubblico privato, da risolvere volta per volta secondo
combinazioni ispirate ai consueti bilanciamenti tra equit ed efficienza (su cui
Lupi, Compendio di scienza delle finanze, Dike, 2013, con considerazioni che
potrebbero essere sviluppate nel senso di un criterio alternativo per il loro

aziende di erogazione non derivanti da trasferimenti derivano da


cespiti, come terreni o titoli obbligazionari, fondi comuni e altri
cespiti autonomamente produttivi; sono cespiti che potrebbero
trovarsi anche nel patrimonio di un privato, e che sono stati
attribuiti allazienda di erogazione per promuoverne il fine
idealistico che la caratterizza. Cio le gi indicate motivazioni
valoriali, come laffetto, il culto, la solidariet, la tutela della
comunit o gli altri valori che tengono assieme il gruppo.
Ricordiamo infatti che nellazienda di erogazione si sta insieme
per amore, per pregare, per combattere, per affermare un ideale
politico, per difendere un interesse, ma non per produrre beni o
servizi da vendere. Lazienda di produzione pu essere posseduta
da un altro gruppo sociale, chiamato dagli aziendalisti azienda di
erogazione, che preleva risorse dallazienda produttiva a titolo di
utili; si tratta di un trasferimento da un gruppo sociale
finalizzato alla produzione verso un diverso gruppo a base
valoriale: nonostante questa connessione, la contabilit
dellazienda produttiva e quella dellazienda di erogazione
perseguono finalit diverse e si distinguono anche quando una
azienda produttiva molto piccola, inglobata in una azienda di
erogazione, ne utilizza per semplicit le scritture contabili.
Dallimportanza
delle spese a quella
delle entrate

In quanto gruppi sociali non diretti alla produzione, ma al


consumo, le aziende di erogazione, pubbliche e private, devono
seguire contabilmente soprattutto le spese, non finalizzate alla
produzione di entrate (ricavi), ma al perseguimento delle finalit
valoriali cui lente destinato. Per questo la contabilit delle
aziende di erogazione finalizzata prima di tutto alla gestione e
controllo della spesa 145; le entrate, derivanti da trasferimenti, sono
invece un dato, in quanto il motivo del pagamento
associativo (si paga perch si fa parte di un gruppo) e non
corrispettivo (si paga a fronte di una prestazione specifica).
inserimento nel PIL in base alla valutazione standard secondo un criterio di
valore di mercato, anzich secondo il consueto criterio del costo, che andrebbe
mantenuto solo per le funzioni pubbliche autoritative.
145
Nel caso dello stato e degli enti pubblici, questo finisce spesso, peraltro, per
irrigidire la spesa, provocando al tempo stesso ristrettezze e sprechi, secondo
quanto indicato in Lupi, Manuale giuridico, cit., par. 6.3 ss.

Le aziende di erogazione hanno crediti, che per derivano, come


abbiamo visto, da trasferimenti di terzi, spesso obbligatori per
legge e privi di quellimmediato collegamento con lo svolgimento
di prestazioni che caratterizza i rapporti di mercato, secondo
quanto indicato al punto precedente. Per questo, mentre il
problema dellazienda di erogazione registrare soprattutto le
spese, in quelle di produzione occorre qualcosa di pi che seguire
crediti e debiti, in modo da tenere memoria delle relative
vicende146. Cio tenere sotto controllo il circuito tra entrate e
spese, interdipendenti tra loro. Questo spiega molto non solo della
partita doppia, ma anche del funzionamento dei conti, di quel
dare avere che rispecchia rapporti di scambio, in cui sono calate
le aziende di produzione e di cui diremo ai prossimi paragrafi.

Lautosufficienza economica delle aziende di


produzione e la partita doppia
Necessit di
registrazione
anche
economica

Lazienda di produzione non viene sovvenzionata da terzi, ma si


sostiene vendendo prestazioni sul mercato. Questo organismo
avverte quindi non solo lesigenza di registrare il rapporto con la
controparte, ma anche la sua finalit economica, in relazione alle
prestazioni con cui si sostiene lazienda. Alla registrazione
patrimoniale delle aziende di consumo si aggiunge quindi,
nelle aziende di produzione, quella economica, dando luogo alla
partita doppia.
Aziende di
produzione e
ragioni
economiche delle
spese

La contabilit delle aziende di produzione deve fornire


simultaneamente , accanto alla documentazione patrimoniale 147,
come tutte le contabilit, anche quella economica, cio del reddito,
146

) Ricordando di pagare i debiti, ma evitando di pagarli due volte, e al tempo


stesso incassando i crediti, ma evitando di chiederli due volte.
147
Cio lindicazione dei rapporti giuridici con terzi, gi indicata per le aziende
di erogazione al paragrafo precedente.

come risultato dellattivit. Per mettere in relazione ciascuna


entrata o spesa con la produzione aziendale, con il reddito (costi e
ricavi) oppure con il patrimonio, stata elaborata la tecnica della
partita doppia, a proposito della quale dobbiamo mettere a
fuoco le esperienze, le conoscenze e le riflessioni del lettore su
documenti , registri contabili, dare e avere , saldi,
addebitamenti, accreditamenti, etc..
Attivit
patrimoniali ed
astrazioni
economiche

I conti della partita doppia registrano sia il patrimonio , cio le


attivit e le passivit reali (beni, crediti, etc. 148) sia le finalit cui
tali rapporti giuridici si indirizzano, il che avviene nei conti
economici, in cui appaiono astrazioni senza valore intrinseco149,
come ricavi, costi, e infine reddito. Tali astrazioni servono a
misurare il risultato dellattivit attraverso cui lazienda di
produzione si sostiene attraverso la vendita di beni o servizi.
Patrimonio come
attivit e passivit
reali e reddito
come come
astrazione

La dialettica tra reddito e patrimonio, dove il primo


esprime una variazione del secondo150, un ottimo punto di
osservazione per capire la partita doppia, che cerca di cogliere
entrambi questi aspetti dellattivit aziendale. Il patrimonio si
riferisce intuitivamente a quanto possiede valore intrinseco,
positivo o negativo, cio (beni, crediti e simili), ovvero debiti,
pi le assimilazioni figurative gi indicate poco sopra in nota. Il
reddito invece una astrazione derivante da altre astrazioni

148

Cio quanto possiede effettivamente valore, anche figurativo, nei rapporti


con i terzi..
149
) Neppure figurativo, come potrebbero avere ad esempio i costi
capitalizzati perch pluriennali (pubblicit) o il valore di avviamento, di cui
diremo nel capitolo sul bilancio.
150
) Il patrimonio esprime beni reali, mentre il reddito esprime la variazione del
patrimonio, ed quindi una astrazione. Vedremo in quale misura il reddito
non si consuma, il patrimonio si.

(ricavi, costi, plusvalenze, minusvalenze etc.151), per esprimere una


variazione patrimoniale, riferita ad un certo periodo di tempo.
Espressione di
reddito e
patrimonio

La partita esamina le operazioni sia sotto linevitabile


profilo patrimoniale, sia sotto quello degli eventuali riflessi
economici. La partita doppia serve appunto a cogliere questi due
aspetti, quando coesistono, nelle operazioni che interessano sia il
reddito sia il patrimonio 152; la partita doppia si presta anche a
registrare le operazioni che comportano solo una modificazione
del patrimonio, ad esempio perch si contrae un debito o si
incassa un credito.
Qualsiasi registrazione in partita doppia comporta almeno
una modificazione nel patrimonio ed un riflesso economico,
oppure due modificazioni patrimoniali che si controbilanciano a
vicenda. Vedremo al prossimo paragrafo come questo funziona nei
conti.

I conti intestati a controparti specifiche come


origine di dare e avere
dare e avere

E facile capire per quali ragioni gli aumenti di patrimonio


(+ denaro,+ crediti,- debiti) si scrivono in dare dei rispettivi
conti (cassa, crediti, debiti etc.) e inversamente le diminuzioni di
patrimonio (meno denaro, meno crediti, pi debiti) si scrivono in
avere dei medesimi conti (cassa, crediti, debiti etc.)
151

Tutte entit senza valore intrinseco, che non sono oggetti di scambio, come i
beni della vita, gli immobili, il denaro, i crediti e i debiti. Queste astrazioni sono
invece soltanto unit di misura del risultato economico, e per questo si
giustificano solo nelle aziende di produzione, dove un risultato economico
esiste.
152
Ad esempio il compenso ottenuto per la prestazione di un servizio
costituisce un ricavo, destinato ad aumentare il reddito, mentre il correlativo
credito o lentrata di cassa aumentano il patrimonio. La partita doppia rilever
sia il ricavo (il ricavo un concetto astratto per indicare una componente
positiva del reddito) sia laumento di denaro in cassa. Analogo discorso
varrebbe, allinverso, per un servizio ricevuto (ad esempio la paga degli operai).
Per acquisti e vendite di beni il discorso un po pi complicato e deve essere
rinviato al paragrafo 1.13.

Una volta capito questo sar intuitivo rendersi conto del perch le
registrazioni economiche sono uguali e contrarie, e cio le
componenti negative di reddito (+ costi) si scrivono in dare,
mentre quelle positive (+ ricavi) in avere dei rispettivi conti.
Il conto come
registrazione
cronologica di
rapporti con terzi
ed eventi economici

Come tutte le espressioni linguistiche, anche la parola


conto ha varie ambiguit, chiarite dal contesto, a seconda del
quale pu significare conteggio (cio operazione aritmetica),
quantificazione di una richiesta per un lavoro svolto (lartigiano
presenta il conto), oppure registrazione cronologica, che pu
riguardare rapporti giuridici con controparti specifiche, oppure
loro spiegazioni economiche. Alla partita semplice, tipica delle
aziende di erogazione, basta elencare le spese, indicandone il
beneficiario e la motivazione, ad esempio appunto dati trenta
euro allidraulico Rossi per riparazione rubinetto; in questa
registrazione troviamo sia il motivo della spesa, sia il relativo
percettore. Vedremo invece che la partita doppia, tipica delle
aziende autarchiche153, cerca di cogliere nello stesso momento i
due aspetti, su conti diversi, interdipendenti tra di loro.
Lannotazione di
debiti e crediti
reciproci come
origine del conto

La motivazione economica delle entrate e delle spese


per un concetto astratto, meno immediato rispetto alla necessit
di controllare i rapporti con le controparti giuridiche, in funzione
dei quali si originato il concetto di conto. Che in origine
appunto un conto di credito-debito. Il pi elementare esempio di
conto, nel senso di registro contabile, coincide ad esempio con
conto che un cliente continuativo di un bar o di una macelleria ha
aperto per pagare in modo cumulativo le prestazioni ricevute:
questo diviso in due colonne, su una delle quali il barista o il
macellaio segner i debiti per le prestazioni ricevute dal cliente e
sullaltra i pagamenti del medesimo.

153

) Nel senso di economicamente autosufficienti, indicato al paragrafo &&.

Loriginaria
intestazione del
conto a una
persona

Il conto nasce quindi per riepilogare i rapporti reciproci


con una persona, cui il conto stesso intestato. Con riferimento a
questa controparte, sul conto viene registrato quello che, a nostro
avviso, essa deve dare a noi o deve avere da noi. I debiti e i
crediti segnati in dare e in avere vengono compensati tra di
loro e la differenza (il c.d. saldo tra registrazioni in dare e in
avere) rappresenta quanto il cliente deve dare o avere. E la
logica dei conti dei mercanti medievali, intestati ad una persona
fisica, come il suddetto conto bancario, e funzionanti esattamente
nello stesso modo: a sinistra si segnavano le somme che il debitore
(poniamo messer Ciacco) doveva dare (quindi i suoi debiti e cio i
nostri crediti) e a destra le somme che messer Ciacco doveva
avere (quindi i suoi crediti e cio i nostri debiti). In un moderno
conto di deposito a risparmio la banca registra il versamento del
cliente in avere perch chi ha versato deve riavere quellimporto
dalla banca.
Significato di
dare e avere

Questa nascita dei conti, intestati a specifiche controparti,


spiega perch si utilizzano le espressioni dare e avere e non
magari biancorosso, paridispari o altri nomi di fantasia.
Il dare e lavere si spiegano riferendo il conto non gi a chi lo
tiene, ma alla sua controparte (che deve appunto dare o avere).
Al dare sottinteso che il titolare del conto (messer Ciacco)
deve dare a noi e allavere sottinteso che il titolare del conto
(sempre messer Ciacco) deve avere da noi 154.
Con riferimento
alle controparti
interdipendenza tra
crediti e debiti

Il debito e il credito sono due facce della stessa medaglia:


noi siamo debitori dei nostri creditori e creditori dei nostri
debitori, e dire che tizio creditore di cento euro verso Caio
equivale a dire che Caio debitore di cento euro a Tizio; quando
154

Il principiante che imbocca la strada del noi dobbiamo dare e del


noi dobbiamo avere, finisce subito fuori strada e rischia di non capire nulla.

la nostra controparte deve dare a noi, la stessa operazione,


registrata presso di lei sul conto che riguarda noi, riporter - in
modo uguale e contrario - che noi dobbiamo avere da lui.
Addebitare e
accreditare

Sempre riferite allintestatario del conto sono anche le


espressioni addebitare (che significa registrare in dare) e
accreditare (che significa registrare in avere). Quando lantico
mercante addebitava, non faceva che registrare (in dare) un
credito nei confronti dellintestatario del conto e quando
accreditava (in avere) registrava un proprio debito nei confronti
del medesimo intestatario del conto. La terminologia ancora
attuale: si pensi alle espressioni: mi hanno accreditato lo
stipendio o mi hanno addebitato il costo dei beni che ho
perduto.
Mostriamo, per completezza, il funzionamento di un
conto , dove le annotazioni ormai descrivono ben poco,
riportando invece quanto serve a rintracciare un documento, da cui
desumibile loperazione. Prendiamo ad esempio il seguente
conto di un cliente
CONTO CLIENTE BIANCHI155

DARE AVERE

155

Durante le esercitazioni di contabilit alla lavagna, i


conti vengono spesso rappresentati, per brevit, con una specie di
T, come nellesempio che segue:
CASSA

20 10 5
Questa rappresentazione sintetizza le due colonne di
dare e avere, che abbiamo visto nel conto indicato sopra.
Quindi, di fronte a queste T, dobbiamo immaginare che a sinistra
della T ci sia la descrizione e a destra leventuale saldo.

Debito fornitura merci (fattura n. 4)


Pagamento parziale (ricevuta n. 5)
Anticipo per fornitura
Effettuata fornitura (fattura n. 6)
Pagato debito residuo ricevuta n. 10
Debito per fornitura (fattura n. 7)

15.000

Totali parziali
Saldo a pareggio (per chiusura conto)

125.000 110.000
15.000

Ripresa saldo per riapertura conto


Debito per fattura n. 8
(e cos via)

50.000
40.000
50.000
60.000
20.000

15.000
20.000

La differenza tra i due totali (cio il saldo di 15.000 euro)


rappresenta quanto il fornitore (che tiene il conto) ritiene che il
cliente Bianchi gli debba ancora dare; a sua volta il cliente
Bianchi - se unimpresa - terr un conto uguale e contrario, in
cui simmetricamente i 15.000 euro risulteranno in avere.
Chiusura del conto non vuol dire interruzione del
rapporto con il cliente o il fornitore, bens periodico controllo
della correttezza del conto, sia aritmetica sia sostanziale,
interagendo con la controparte. Il saldo rappresenta:
1)
limporto che servirebbe per azzerare la differenza
tra i totali parziali delle due sezioni e quindi lo sbilancio del
dare sullavere o viceversa156.
A lato di ciascuna annotazione abbiamo visto la
descrizione, utile ad avere una indicazione delloperazione
annotata e soprattutto indispensabile per rintracciarne i
documenti giustificativi.
156

Quando la contabilit era tenuta a mano, temendo errori


di calcolo si riportavano spesso i totali parziali delle due
sezioni, mentre oggi il problema superato dai computers, che
gestiscono somme e sottrazioni. Sparite le paure degli errori, i
moderni programmi di contabilit elettronica hanno smesso di
riportare i totali parziali, di azzerare la differenza tra dare e
avere, di chiudere il conto, etc.; ormai i programmi di
contabilit si limitano invece a riportare il saldo, che costituisce la
base di partenza per le ulteriori registrazioni.

Estensione del
dare e avere da
controparti
persona a beni
fisici e astrazioni

Anche oggi i conti riguardanti rapporti di debito e di


credito con terzi funzionano come ai tempi dei mercanti
medioevali, come pu confermare qualsiasi estratto conto
bancario (che costituisce il conto, riguardante il singolo
correntista, della contabilit in partita doppia della banca).
Dai conti riguardanti rapporti di debito e di credito,
lespressione dare e avere si estesa a identificare la sezione
sinistra (il dare) e quella destra (lavere) di tutti i conti, compresi
quelli dove dare e avere non hanno alcun significato
(cassa, impianti, stipendi, ricavi o capitale sociale, come
pure le astrazioni economiche dei ricavi e dei costi, non devono
mai avere o dare nulla!). Il senso di dare e avere, nato
per i conti in cui sono annotati rapporti di debito e credito con altri
soggetti, (che appunto devono dare o avere) si esteso alla
generalit dei conti riferiti a beni materiali (cassa, macchinari,
impianti), ovvero ad astrazioni economiche (ricavi, costi, capitale
sociale), o a poste rettificative (fondi ammortamento) e spese
future presunte (fondi accantonamento).
Il condizionamento
di dare e avere
sugli altri conti

Lorigine delle espressioni dare e avere ha quindi


condizionato il funzionamento di tutti gli altri conti: come nei
conti di credito/debito, tutti gli aumenti di patrimonio sono
registrati in dare: la stessa registrazione (in dare) utilizzata
quando il patrimonio dellimpresa aumentava a causa di un credito
verso terzi, stata estesa a tutti gli aumenti patrimoniali, anche
derivanti da beni strumentali, terreni, titoli azionari, etc., i quali
non devono ovviamente dare nulla. Tutto il contrario, viceversa,
per lavere, in cui sono state registrate le diminuzioni
patrimoniali.
Il condizionamento
sulle contropartite
economiche

Queste collocazioni, in dare e in avere, delle attivit e delle


passivit patrimoniali hanno condizionato la collocazione delle

contropartite economiche delle relative registrazioni. Se gli


aumenti di attivit sono registrati in dare, i ricavi da cui essi
derivano possono solo essere registrati in avere. Con una
scrittura del tipo dare crediti avere ricavi, espressa anche nella
forma crediti a ricavi, dove il conto indicato per primo (crediti)
quello addebitato(dove si scrive in dare) e il secondo quello
accreditato (dove si scrive in avere) Visto che le diminuzioni
patrimoniali (pi debiti o meno denaro) sono registrate in avere, i
corrispondenti costi vengono naturalmente registrati in dare
(dare costi per servizi avere debiti verso fornitori, oppure costi a
fornitori). Il dare e lavere dei mercanti medievali, pur non
sufficienti a capire tutti i risvolti di una contabilit del duemila,
servono a capire in che modo la partita doppia esprime lessenza
stessa della azienda di produzione, dove reddito e patrimonio sono
intimamente collegati, per le ragioni gi accennate157 e quelle che
indicheremo al prossimo paragrafo.

La residua portata del bilanciamento delle scritture


come strumento di controllo: le correzioni degli
errori
superamento di
errori aritmetici
attraverso la
contabilit
informatica

Luguaglianza tra il dare e lavere aveva anche finalit


di controllo rispetto ad errori di calcolo, frequenti quando la
contabilit era tenuta manualmente. Per questo i contabili di una
volta proclamavano sempre che anche errori insignificanti, di
poche lire, potevano essere il sintomo di grandi squadrature.
In questo modo si era certi che quanto era contabilizzato era privo di
errori numerici, anche se , ieri come oggi, una contabilit poteva quadrare,
contenendo per operazioni fittizie, od omettendo operazioni reali.
Oggi, ormai, la doppia scritturazione non serve pi alle suddette

finalit di controllo numerico, contro errori materiali, visto che


luso dellinformatica ha azzerato questo genere di disattenzioni
fortuite. Luguaglianza tra dare e avere continua per ad assicurare
157

) Sulla distinzione tra aziende di erogazione (cio linsieme dei gruppi sociali
in genere) e lazienda, come gruppo sociale diretto alla produzione.

contro omissioni e duplicazioni nellambito delle operazioni


registrate158, fermo restando il gi indicato importante obiettivo di
rappresentare al tempo stesso sia il reddito sia il patrimonio.
Le correzioni di
errori tramite
storno contabile

La contabilit informatica non ha eliminato gli errori


umani diversi da quelli aritmetici; possono rimanere errori
nellemissione di documenti o nella loro registrazione; in questi
casi la registrazione contabile e aritmeticamente corretta, ma
riferita a una controparte diversa, o oppure una duplice
registrazione dello stesso documento. Lerrore non si cancella con
un tratto di penna, o con una correzione informatica, salvo che
venga scoperto in tempo reale, prima della prosecuzione delle
scritture, prima della stampa cartacea e della contabilit
informatica, con divulgazione allesterno dei documenti viziati
dallerrore. Dopo queste circostanze, la registrazione erronea deve
essere, per motivi di trasparenza comportamentale, e di
tracciabilit delle scritture in base ai documenti, corretto con una
scrittura contabile di segno opposto, che esprime la correzione. In
gergo contabile si dice spesso che le registrazioni erronee sono
state in questo modo stornate. Se fosse stata registrata due volte
la stessa fattura nei confronti di Tizio, la duplicazione sarebbe
eliminata sia dal conto crediti sia dal conto ricavi con un dare
ricavi avere crediti. Potrebbero esserci errori su alcune
modalit di svolgimento delloperazione, ad esempio registrata
come se fosse avvenuta in contanti, mentre il cliente ha acquistato
a credito. La correzione avverrebbe registrando dare crediti verso
clienti avere cassa con la causale storno errata registrazione
della vendita per cassa (altrimenti, senza questa spiegazione,
dalla scrittura sembrerebbe che avessimo fatto un prestito a un
nostro cliente.
Correzione di
erronee
fatturazioni

Analoghe modalit andrebbero seguite per lemissione di


una fattura per operazioni mai effettuate, o per operazioni
158

Luguaglianza tra le cifre del dare e dellavere del bilancio serve a garantire
la coerenza intrinseca delle registrazioni, nellambito di quanto stato
registrato. In questo modo saremo certi che quanto stato registrato lo sia stato
senza errori numerici, incompletezze, duplicazioni e altri incidenti fortuiti.

contestate a posteriori dal cliente, con rimostranze che lazienda


decide di accettare. Lo stesso accadrebbe se, paradossalmente, il
bilanciamento della registrazione fosse avvenuto utilizzando conti
sbagliati, il che sarebbe perfettamente compatibile con la
quadratura numerica della contabilit.
Rinvio ai riflessi
sul bilancio

Se, tra lerrore e la sua individuazione, vi stata una


determinazione ufficiale del reddito e del patrimonio (attraverso il
bilancio), la correzione avviene tendenzialmente con un elemento
reddituale di segno opposto, salvo che lerrore sia talmente
rilevante da comportare una modifica del precedente bilancio (ne
riparleremo al par. &&).
Le possibilit di
riclassifica
(giroconto)
nellambito del
dare e dellavere

La meccanica della partita doppia sarebbe rispettata anche


da registrazioni prive di senso sul piano logico e informativo,
come la registrazione di una vendita con contropartita capitale
sociale anzich ricavi.
Quanto precede mette in luce una caratteristica della partita
doppia, consistente nella possibilit di trasferire qualsiasi importo
contabilizzato in dare (o in avere) nel dare, o rispettivamente
nellavere, di un altro conto159 . E invece impossibile trasferire un
importo nellavere se originariamente era contabilizzato in dare, e
viceversa.
Luguaglianza
come risultato tra
pi conti (diversi a
diversi)

La registrazione contabile pu anche riguardare pi di due


conti, in quanto limportante che il totale complessivo registrato
in dare e in avere dei vari conti utilizzati sia lo stesso. Quando i
159

Per spostare un importo da un determinato conto,


occorre scriverlo dalla parte opposta a quella in cui era stato
originariamente contabilizzato e pertanto, visto che la partita
doppia, la contropartita (dare o avere) nel conto di destinazione
sar per forza la stessa (dare o avere) in cui limporto si trovava
nel conto di partenza.

conti utilizzati sono pi duno, si usa lespressione diversi , ad


esempio diversi a cassa oppure diversi a diversi quando sia in
dare sia in avere vengono utilizzati due o pi conti160.
La contropartita, economica o patrimoniale,
della
registrazione dei rapporti con i terzi (beni strumentali e
beni merce)
Riferimento della
partita doppia alla
registrazione dei
rapporti coi terzi

La partita doppia nasce, nel medioevo, essenzialmente


come contabilit dei rapporti con i terzi, per registrare debiti e
crediti, incassi e pagamenti. La contropartita contabile, nellaltro
conto necessario a bilanciare loperazione, indica il titolo
economico per cui la controparte deve dare o deve avere: ad
esempio quando la controparte deve avere denaro perch ci ha
fornito un servizio, o deve dare denaro perch ha avuto merci da
noi. Pu anche esserci una spiegazione solo patrimoniale,
quando la controparte deve avere da noi del denaro perch ce lo
ha prestato, ed entrato nella nostra cassa (dare cassa avere
debiti).
Semplicit della
registrazione in
assenza di una
contropartita con
valore intrinseco

Qualche volta questi due punti di vista sono sufficienti ad


esprimere in modo esaustivo e totalizzante loperazione, come
negli esempi formulati ai paragrafi precedenti, di ricavi o costi
dovuti a prestazioni di servizi, connessi al pagamento o allincasso
di canoni di affitto, di interessi, ai salari dei dipendenti o altri casi
in cui la contropartita del rapporto patrimoniale con certezza
solo economica, perch nessun cespite con valore intrinseco
entra nel patrimonio aziendale.
Come registrare la
contropartita del
debito- credito se
ha valore
intrinseco?
160

Se un cliente paga in parte in contanti (40 euro) e in parte a credito (60


euro), una fornitura con IVA al 21 percento compresa, pari a 17 euro, si avr
dare cassa 40 e crediti 60, avere ricavi 83 e iva a debito 17.

Quando per le cessioni e gli acquisti provocano, oltre al


consueto rapporto di debito o credito con le controparti esterne
(clienti o fornitori) anche lingresso o la dismissione di elementi
patrimonialmente valutabili occorre decidere se valorizzare questo
aspetto oppure il solito titolo economico (ricavo o costo) del
rapporto con la controparte esterna. Si tratta di due aspetti
impossibili da soddisfare simultaneamente dalla partita doppia,
una cui casella infatti gi occupata dallespressione del debito o
del credito col cliente o col fornitore.
Alternativa tra
aspetto
patrimoniale ed
economico

Resta solo una possibilit, delle due originariamente


concesse dalla partita doppia (e non tripla!) e quindi occorre
scegliere se dare rilevanza allespressione economica (costo o
ricavo), oppure a quella patrimoniale, espressa dallentrata o
dalluscita del bene dal patrimonio aziendale.
Uno di questi aspetti deve essere trascurato ed occorre
scegliere se esprimere laspetto economico (ricavo o costo)
ovvero lulteriore aspetto patrimoniale, dellentrata del bene
comprato o delluscita del bene venduto.
Registrazione
patrimoniale dei
beni strumentali e
rinvio agli
ammortamenti

Se si sceglie di dare rilevanza alla contropartita


patrimoniale cui si riferisce il rapporto col cliente o col fornitore,
per gli acquisti si registra, nella sezione dare 161, lentrata del
bene acquistato; nella stessa logica, per la vendita, si rilever
luscita del bene nella sezione avere162. Qui i correttivi
successivi serviranno a considerare laspetto economico
dellinvestimento patrimoniale; questo avviene, come vedremo a
proposito del bilancio, attraverso lammortamento dei beni
strumentali, con cui si corregge e si integra liniziale

161

Abbiamo gi detto che la sezione avere gi occupata dalla


registrazione del rapporto col fornitore, cio il debito, la diminuzione di cassa
etc.
162
) Qui, per pareggiare il valore contabile del bene ceduto si registrer come
plusvalenza o minusvalenza la differenza rispetto al corrispettivo conseguito.

rappresentazione contabile solo patrimoniale del relativo


acquisto.
Registrazione
economica dei
beni merce

Veniamo ora allaltra possibilit di rappresentazione delle


operazioni, trascurandone la componente patrimoniale e dando
rilevanza solo lastrazione economica del costo o del ricavo; una
prassi seguita per le materie prime e i beni merce 163, della cui
consistenza patrimoniale, con valore intrinseco, non si tiene conto
nella prima registrazione contabile, ma in integrazioni successive,
basate sopratutto sulle rimanenze. Le materie prime e i beni merce
appartengono allattivit specifica dellimpresa, alloggetto delle
lavorazioni o manipolazioni svolte allinterno dellattivit, pi che
in quei rapporti esterni cui guarda la partita doppia. C stato
anche chi (Fabio Besta nellottocento) propose di utilizzare la
partita doppia anche per seguire le trasformazioni interne dei beni,
le lavorazioni delle merci, inserendo cio nella partita doppia
anche la contabilit industriale, la contabilit di magazzino, il
controllo di gestione e altri sistemi informativi aziendali interni.
La pratica ha invece preferito utilizzare la partita doppia nella sua
originaria funzione di rilevare i rapporti esterni, seguendo invece
le lavorazioni interne con registrazioni specifiche, create su misura
per le esigenze aziendali. Nella contabilit generale, in partita
doppia, il suddetto criterio patrimoniale stato utilizzato, come
indicato sopra, solo per gli acquisti e le vendite di impianti,
macchinari, immobili, e altri beni strumentali164, il cui aspetto
163

) Lespressione merci, in gergo contabile, riguarda i beni acquistati per


essere rivenduti, nelle stesse condizioni, senza trasformazioni o manipolazioni,
dalle c.d. aziende mercantili, cio di pura distribuzione. Per le aziende
manifatturiere, cio di trasformazione (in senso lato industriali) lespressione
materie prime indica quelle destinate da consumarsi per la creazione del
prodotto finito.
164

Facciamo un esempio di registrazione di tipo


patrimoniale (criterio n. 1) riguardante un terreno acquistato da
unindustria chimica per motivi dinvestimento; nessuno se la
sentirebbe di considerare lacquisto del terreno come un
componente negativo di reddito, poich prevale la logica secondo
cui limpresa prima aveva i soldi, poi ha il terreno, con una
semplice modificazione patrimoniale, contabilizzata registrando
Dare Terreni avere cassa.

economico registrato tramite lammortamento, di cui diremo a


proposito del bilancio, essendo tutto sommato pi semplice. Al
paragrafo successivo parleremo ancora dei beni-merce, la cui
gestione contabile, anche in corso danno, meno intuitiva.

Segue: gestione dei beni merce a costi ricavi e


rimanenze tra contabilit generale in partita
doppia e contabilit di magazzino-industriale.
Le materie prime e le merci (c.d. beni merce) sono stati
assimilati agli altri fattori della produzione, come il lavoro, le
energie e gli interessi sul capitale di debito, per i quali non esiste
un aspetto patrimoniale immagazzinabile. Bench per i beni
merce questo aspetto patrimoniale esista, non lo si esprime
contabilmente allatto dellacquisto o della vendita; la
registrazione contabile, in contropartita del rapporto con la
controparte esterna (cliente o fornitore), considera solo laspetto
economico del costo o del ricavo. Laspetto patrimoniale dei beni
merce non trascurato perch essi sono poco importanti, anzi
vero il contrario, e c una attenzione continua alle consistenze e
Quando lacquisto contabilizzato in questo modo, anche
la vendita segue lo stesso criterio: ipotizzando perci che lo stesso
terreno venga venduto a 1.500 euro, si verifica - fino a
concorrenza del costo di acquisto (1.000 euro) - una
modificazione patrimoniale e per leccedenza una componente
positiva di reddito.
La rappresentazione contabile della vendita dovr perci
rilevare una entrata di cassa (+ denaro) ed essere controbilanciata
da una variazione patrimoniale di segno opposto per 1.000 (terreni) e da una variazione reddituale positiva (+ Ricavi, espressa
nella specie da un conto reddituale positivo denominato
plusvalenze). Avremo perci dare Cassa 1500, Avere Terreni
1000 e Plusvalenze 500.
Se il terreno fosse stato venduto per 900 euro ci sarebbe
stata una componente negativa di reddito pari alla differenza tra
prezzo di acquisto e prezzo di vendita (cio 100 euro), registrando
dare cassa 900 e Minusvalenze 100, avere Terreni 1000.

allimpiego dei beni merce, ma non in partita doppia; questo per


una serie di ragioni che fanno ritenere non ottimale la
rappresentazione patrimoniale in partita doppia dellesistenza e
dellutilizzazione di questi beni. I motivi sono intrecciati, perch
da un lato la rappresentazione delle movimentazioni interne in
partita doppia sarebbe macchinosa, senza portare valore aggiunto
in termini di informazioni, anzi rivelandosi spesso semplicistica
per il rispetto dellastratto meccanismo bilanciante. Si ritiene,
quindi, rispetto alle esigenze informative delle singole produzioni
aziendali, che non valga la pena, ancorch sia materialmente
possibile, seguire in partita doppia le vicende delle materie prime
come si fa per gli immobili o i macchinari165. In ultima analisi, una
contabilit analitica in partita doppia, pur coordinata per
definizione con la contabilit dei rapporti esterni, ha pi lati
negativi che positivi. Mentre i rapporti con le controparti esterne
seguono schemi omogenei, dellincasso o del pagamento, del
debito o del credito, quale che sia lattivit aziendale, i cicli
produttivi interni sono invece troppo diversi per forzarli utilmente
in uno schema omogeneo, calato dallaltro, come la partita doppia;
questultima nasce del resto dalla registrazione del rapporto con le
controparti esterne (clienti, fornitori, debitori e creditori) dei
mercanti medievali, dove laspetto produttivo era secondario. Le
attivit interne aziendali si frammentano invece per settori
specialistici, specie dopo lavvento dellazienda tecnologica
(capitolo &&). Le trasformazioni interne delle materie prime, la
loro combinazione con gli altri fattori produttivi, sono molto pi
settorializzate,
con specificit troppo spinte per essere
efficientemente seguite con la partita doppia, anche se questa via
venne proposta 166. La fase di produzione, vero collante
dellazienda come gruppo sociale per troppo delicata per
essere calata nei meccanismi della partita doppia. La fase di
lavorazione interna, o comunque di gestione interna delle materie
prime stata quindi staccata dalla contabilit generale, ed affidata
165

Se quando un supermercato compra 1.000 saponette dovesse


contabilizzarle secondo il criterio patrimoniale dovrebbe anche - al momento di
rivendere una saponetta - andarne a ripescare il prezzo di acquisto e depennarlo
dalla contabilit (per far questo non basterebbero legioni di ragionieri).
166
) Fabio Besta, uno dei padri della ragioneria, nato nel 1845, proponeva
invece di seguire anche questi passaggi interni in partita doppia, con un sistema
di conti lavorazione.

a rilevazioni gestionali modellate sullattivit della singola


azienda, variamente collegate con la contabilit generale (uno dei
collegamenti classici dato, come vedremo, dalle rimanenze
finali). La registrazione solo economica, come costo, degli
acquisti di materie prime non deriva da un disinteresse nei loro
confronti, ma dallutilizzazione parallela di contabilit di
processo, per seguire la graduale trasformazione delle materie
prime in prodotti finiti, o servizi. Questa specifica contabilit
meno ispirata dalle esigenze di controllo che pervadono la
rendicontazione di chi, operando verso terzi, maneggia denaro.
Qui prevalgono le finalit informative di seguire la produzione;
ricordiamo infatti che lazienda una aggregazione di individui,
un gruppo sociale, secondo il filo conduttore del testo. I soggetti
coinvolti nella produzione, con compiti diversi, sono numerosi, i
compiti sono parcellizzati, il lavoro degli uni dipende da quello
degli altri in una catena che occorre seguire costantemente, e dove
le informazioni devono essere accessibili e trasmissibili; solo in
questo modo altri dipendenti potranno subentrare nel lavoro che
stavano svolgendo altri, impiegati momentaneamente in altri
compiti, garantendo la continuit degli approvvigionamenti in
relazione alla produzione, trasmettendo le informazioni sui costi a
chi deve fare i prezzi, etc.. Queste informazioni personalizzate
vengono ottenute con sistemi diversi dalla contabilit generale in
partita doppia: a questo fine le imprese organizzano una
contabilit industriale (paragrafo &&), di grande rilievo per la
direzione dellimpresa, in quanto serve ad analizzare i costi di
produzione e, conseguentemente, a dare indicazioni sulle politiche
di prezzo pi convenienti da tenere, nonch sullefficienza
produttiva. Si tratta di scritture tenute in partita semplice, dove
le personalizzazioni empiriche, funzionalizzate ai bisogni
informativi concreti predominano sulla generalit del modello
concettuale. Insomma, se le contabilit generali sono tutte pi o meno uguali,
le contabilit industriali sono modellate sulla particolare attivit svolta: ad
esempio, la contabilit industriale di un produttore di detersivi sar molto
diversa dalla contabilit industriale di una linea aerea, o di un cantiere navale.

Come vedremo, in base alla contabilit industriale


possibile distinguere il costo diretto (o costo marginale) di un
singolo prodotto, dai costi generali di fabbrica, dai costi

commerciali (pubblicit), dalle spese amministrative e dagli oneri


finanziari.
Le operazioni che hanno ad oggetto i beni merce, sia in
entrata (acquisti), sia in uscita (vendite), non sono quindi
considerate modificazioni qualitative del patrimonio (come nel
suddetto caso dellacquisto di terreni); la contropartita della
registrazione del rapporto col cliente o fornitore quindi solo
economica, rilevando pi costi, per gli acquisti, o pi ricavi, per
le vendite; questa registrazione, c.d a costi ricavi e rimanenze
167
, resta ferma anche se lacquisto un ottimo affare e la vendita
invece un pessimo affare. La prima viene comunque registrata
solo come costo e la seconda come ricavo, anche se il
pessimo affare o lottimo affare sono percepibili subito dalla
contabilit di prodotto; in contabilit generale per, il risultato
economico, se davvero tale, emerger solo per differenza con altre
registrazioni, precedenti o successive; lottimo affare
rappresentato dallacquisto di merci a un prezzo vantaggioso
emerger in contabilit generale per differenza, quando le merci
saranno vendute (registrazione successiva), mentre il pessimo
affare della vendita a prezzo irrisorio emerge per differenza
rispetto alla registrazione con cui le merci erano state comprate, ed
alla valutazione delle rimanenze 168.
167

Lacquisto dei beni di magazzino viene perci inizialmente


equiparato (sotto il profilo della rappresentazione in partita doppia) al
pagamento di manodopera salariata, che non comporta come tale lacquisto di
alcune cespite autonomamente vendibile.
168
) oppure era stato acquisito linsieme delle materie prime che, trasformate,
avevano dato luogo ai prodotti finiti venduti a prezzo non remunerativo.

Vediamo un esempio, riferito a un acquisto di scatolame da


parte di un supermercato registrato dare acquisti-avere banca
100. Man mano che le scatolette sono vendute si registra dare
cassa avere ricavi. Siccome acquisti e vendite sono continui
inconcepibile, al momento della rivendita dei beni, un autonomo
risultato (utile o perdita in partita doppia) della complessiva
operazione relativa allo scatolame. Solo alla fine dellesercizio
vengono globalmente confrontati i ricavi e i costi, determinando
complessivamente lutile,o la perdita del periodo ai fini del
bilancio, mentre come supporto gestionale continuativo, diretto
alla formazione dei prezzi, e alle politiche di marketing, sar
utilizzata una contabilit industriale personalizzata, estranea al

Per i beni merce le registrazioni solo economiche dei


ricavi aggiustano quelle solo economiche dei costi e per questo
fondamentale inserire periodicamente nella contabilit generale
le rimanenze finali dei beni gestiti con questo criterio; il che
quanto dire, come sopra anticipato, tener conto sia pure in modo
differito nel tempo- dellaspetto patrimoniale dei beni in esame. Se
al momento di determinare reddito e patrimonio (in genere alla
data di chiusura dellesercizio) esistono beni invenduti vuol dire
che leffettivo patrimonio dellimpresa maggiore di quello
risultante dalle scritture, il quale non tiene conto dei beni in
giacenza, per i quali sono a suo tempo stati registrati in contabilit
solo costi 169.
sistema della partita doppia, anche se con essa collegata.
169

Senza che nellesercizio siano stati ancora realizzati i


corrispondenti ricavi. Facciamo un esempio isolando lacquisto di
10 beni a 2 euro luno e la successiva rivendita di 3 di essi a 4
euro luno, registrati secondo il criterio a costi ricavi e
rimanenze , dove avremmo costi per 20 e ricavi per 12. Sembra
quindi che i costi (pari a 20) eccedano i ricavi (pari a 12) con una
conseguente perdita di 8 euro.
Se il ragioniere della societ portasse questo bilancio
allamministratore delegato, questo (anche se non ferrato in partita
doppia) gli direbbe: Ma come? lazienda si tuttaltro che
impoverita, hai tenuto conto che dovrebbero esserci ancora 7 beni
in magazzino, che valgono almeno quanto li abbiamo pagati?.
Allora il buon ragioniere andrebbe a contare i beni in magazzino
(facendo il c.d. inventario fisico) e effettivamente troverebbe i
sette beni, che furono pagati due euro ciascuno e non valgono di
meno al momento di redigere il bilancio; i beni sarebbero quindi
valorizzati nei modi indicati nel testo. Lepisodio comunque
teorico in quanto tutte le aziende, correttamente concepite come
aggregazioni di individui, hanno un sistema di rilevazioni di
magazzino e di contabilit industriale per seguire le
movimentazioni interne dei beni, che esprime correntemente una
giacenza teorica di beni di magazzino.. Linventario fisico quindi
solo uno strumento di controllo interno per verificare che le
giacenze teoriche corrispondano a quelle fisicamente riscontrate;
un controllo effettuabile a rotazione durante lanno, mentre la

Lintegrazione alla contabilit generale viene dalle


rilevazioni di magazzino, dov disponibile una giacenza
quantitativa dei beni, aggiustata ciclicamente col cosiddetto
inventario fisico
e valorizzata attraverso la contabilit
industriale. Non si aspetta certo la fine dellanno per avere
informazioni sulle rimanenze, ma solo alla fine dellanno (oppure
a scadenze periodiche pi brevi) se ne reinserisce il valore in
partita doppia, per determinare il reddito e il patrimonio (bilancio).
Visto che le rimanenze finali sono elementi positivi del patrimonio
(come la cassa, i crediti, i fabbricati etc.) dovremo rilevarne in
dare il valore, che sar trasmesso allesercizio successivo, dove
svolger il ruolo di costo indicato pi avanti.
Gli importi delle rimanenze finali compariranno comunque
nei prospetti (contabili o extracontabili) di stato patrimoniale e di
conto economico, e cio in dare dello e in avere del conto
economico, dove troveremo per come costo- anche le
rimanenze iniziali. Questa esposizione nel conto economicoviene sintetizzata sommando algebricamente queste due poste nel
costo del venduto (rimanenze iniziali pi acquisti meno
rimanenze finali170).
Le rimanenze, fina iniziali sono ovviamente un costo
dellesercizio successivo, dove potrebbe esserci il ricavo della
vendita , senza lacquisto, effettuato in anni precedenti ed espresso
per appunto dalle rimanenze iniziali; le rimanenze finali, gi
componente positiva di reddito dellesercizio precedente,
diventano componente negativa del reddito dellesercizio
successivo come rimanenze iniziali..
Limporto, e la composizione, delle rimanenze iniziali sono
evidentemente eguali alle rimanenze finali, visto che si tratta della
stessa entit, una volta guardata dal punto di vista dellesercizio
sera del 31 dicembre si va giustamente a festeggiare lanno nuovo.
170

Il conto rimanenze finali quindi, al tempo stesso, un conto di


patrimonio e un conto di reddito; un conto di patrimonio in quanto ci dice che
nel nostro patrimonio esiste una attivit precedentemente non rilevata dalle
ordinarie registrazioni in corso di esercizio, ma anche un conto di reddito
poich ci dice al tempo stesso che il nostro reddito superiore a quello
risultante dalla differenza tra componenti reddituali positive e negative
registrate in corso danno.

precedente (un istante prima della mezzanotte) e poi guardata dal


punto di vista dellesercizio successivo (un istante dopo la
mezzanotte).
Il sistema delle rimanenze, finali e iniziali, consente cio di
trasmettere il costo dei beni da un esercizio allaltro, fino a quello
in cui i beni saranno venduti o andranno perduti, si deterioreranno,
etc.171.

Principali tipologie di registrazioni in corso di


esercizio
Inquadramento
contabile delle
operazioni
aziendali

Il lettore dovrebbe ora possedere gli strumenti per


inquadrare in termini contabili qualsiasi vicenda aziendale
(acquisti, vendite, pagamento di stipendi, di interessi, etc.). A
questo punto egli ha bisogno di esercizio nellapplicare gli schemi
della partita doppia alle principali vicende aziendali. In questo
paragrafo faremo qualche esempio di una logica unitaria, e gi
indicata, solo per esercitarsi e senza bisogno di apprendere concetti
nuovi. Quanto indicato finora infatti un retroterra sufficiente per
inquadrare contabilmente qualsiasi operazione aziendale, e per capire
anche le valutazioni di bilancio, collegate alla ripartizione delle

171

A questo punto facile rispondere a una domanda-trabocchetto


frequentemente posta agli esami di ragioneria e cio quali scritture in partita
doppia occorre redigere se un evento fortuito distrugge tutti i beni di
magazzino?. Dopo quanto s detto in questo paragrafo, sul criterio di
contabilizzazione degli acquisti e delle rimanenze iniziali, abbastanza
evidente che non occorre effettuare alcuna registrazione in partita doppia,
perch le componenti negative del reddito concernenti lacquisto dei beni
distrutti erano gi state registrate (come costi o come rimanenze iniziali); le
suddette componenti negative di reddito non saranno controbilanciate, a causa
della distruzione delle merci, da nessun ricavo o da nessuna rimanenza finale e
quindi il conto economico sar automaticamente gravato della perdita, senza
bisogno di alcuna registrazione in partita doppia. Naturalmente invece la
contabilit generale e di magazzino sar aggiornata immediatamente con
linformazione sulla perdita delle merci. Per quanto riguarda lesposizione in
bilancio, la perdita, dovuta alla distruzione accidentale, non dovr distorcere le
informazioni sullordinario costo del venduto.

componenti reddituali tra i vari esercizi in cui si suddivide la vita


dellimpresa 172.
Personale
dipendente

I costi relativi al personale dipendente rappresentano in


linea generale componenti negative del reddito, cui non
corrisponde alcun incremento del patrimonio sociale. A fronte
della retribuzione percepita il personale avr in genere svolto
mansioni aventi una qualche utilit, ma ci viene tenuto in
considerazione solo qualora la manodopera abbia contribuito ad
un aumento del patrimonio sociale, come avviene per i salari degli
operai adibiti alla produzione dei beni costituenti rimanenze finali
(paragrafo 3.7.) ovvero adibiti, ad esempio, a costruzioni in
economia (paragrafo 3.5.). Anche in tali casi, comunque, la
patrimonializzazione di una parte dei costi del personale
avviene a fine esercizio, nella valorizzazione delle rimanenze
finali ovvero dei lavori interni in corso di ultimazione.
In primo luogo il salario costituisce, quindi, un
componente negativo del reddito. A questaspetto reddituale
negativo si accompagna la diminuzione patrimoniale rappresentata
dallesborso per pagare i dipendenti, e perci avremo dare costi
del personale e avere cassa(per il netto pagato), nonch debiti
per ritenute fiscali e contributi previdenziali. Il costo del personale
viene rilevato al momento in cui scatta lobbligo di corrispondere la
retribuzione (cio quando il diritto di credito dei dipendenti diviene esigibile) a
prescindere da quando la retribuzione viene materialmente corrisposta.
Le scritture contabili riguardanti gli accantonamenti per indennit di
fine rapporto di lavoro saranno esaminate a proposito degli accantonamenti di
fine esercizio.
Finanziamenti
attivi e passivi

Quando limpresa contrae, oppure eroga, un


finanziamento, si verifica, per il capitale mutuato, una
modificazione solo patrimoniale (cassa contro crediti) mentre il
reddito sar influenzato dagli interessi attivi o passivi.
Quando viene erogato un finanziamento lazienda
finanziata registrer quindi dare cassa avere debiti, mentre
172

Si tratta del problema della determinazione dellesercizio di


competenza. Qui si annidano i problemi pi rilevanti per il giurista dimpresa,
in quanto maggiormente legati alle norme civili e fiscali (si pensi
allammortamento, agli accantonamenti, ai costi pluriennali, ai ratei e ai
risconti, alle rimanenze etc.).

quella finanziatrice dare crediti avere cassa. La diminuzione


(o laumento) di denaro sono controbilanciate dallaumento del
credito o del debito.
La concessione e il ricevimento dei finanziamenti sono prive di
risvolti reddituali, che emergono invece al momento di registrare
gli interessi; questo conto funziona esattamente come il conto
ricavi, se si tratta di interessi attivi, o costi se si tratta di
interessi passivi. Anche gli interessi, pur maturando giorno per
giorno, come lo stipendio dei dipendenti, vengono rilevati alle
date periodiche di capitalizzazione (per limputazione a ciascun
esercizio della quota esatta di interessi non ancora capitalizzati
perch in corso di maturazione, si veda il paragrafo &&. sulle
valutazioni di bilancio).
Canoni di
lcoazione attivi e
passivi (compreso
leasing)

La registrazione sopra indicata per gli interessi si ritrova per i


canoni di locazione, che riguardano, invece della disponibilit di
un credito, quella di un bene reale, ad esempio un immobile.
Anche qui, bench il canone di locazione, attivo o passivo, maturi
giorno per giorno (pro rata temporis), la registrazione contabile
effettuata in relazione ai periodi convenuti (mese o trimestre) per
laddebito delle relative somme. La registrazione contabile, ormai
intuitiva per i lettori, dare locazioni passive avere debiti,
ovvero dare crediti avere locazioni attive. Lo stesso avviene
frequentemente per la locazione finanziaria, che porta
allacquisizione della propriet del bene. Spesso tuttavia viene
adottata una rappresentazione economico sostanziale, dove
allattivo espresso il valore del bene (ammortizzato), e al passivo
un debito per la capitalizzazione dei canoni.
Costi e ricavi
accessori
(differenza rispetto
allIVA)

Il concetto di costo e ricavo, cui abbiamo fatto riferimento gi ai


paragrafi precedenti, comprende anche gli oneri accessori di
diretta imputazione, come il trasporto, la posa in opera,
commissioni di terzi, eventuali imposte, salvo quanto diremo per
lIVA. Ai fini della autonomia o dellaccessoriet si intrecciano
qui natura della spesa e pattuizioni contrattuali: ad esempio la
spesa di trasporto, per lacquirente del bene, sar comunque una

parte del costo, da chiunque sia sostenuto il trasporto. Dal punto di


vista del fornitore, invece, leventaule rimborso spese di
trasporto a carico del cliente sar un ricavo di vendita, mentre il
pagamento delle spese al trasportatore, o i costi del servizio
interno di trasporto, saranno costi generali. Le imposte fanno parte
del costo, salvo lIVA , che detraibile per il cliente operante
nellesercizio di impresa, ed addebitata a parte, dal fornitore,
oppure compresa nel prezzo del bene per i commercianti al
minuto.
Differenze
economiche nei
rapporti con le
controparti (sconti
abbuoni e resi)

Nel precedente paragrafo abbiamo talvolta utilizzato il


conto cassa , ancora diffuso nel commercio al minuto, anche da
parte della grande distribuzione, delle stazioni di servizio, delle
catene alberghiere o di ristorazione. Tuttavia la movimentazione
del contante sta diminuendo, sempre meno movimenti avvengono
attraverso scambi di banconote, e anche le aziende che incassano
una notevole quota di contanti (ad es. grande distribuzione) ne
effettuano lintegrale versamento bancario, e poi utilizzano la
banca per pagare le proprie spese. E ormai una rarit, presso le
aziende, la detenzione fisica di contante, che diminuisce persino
presso gli sportelli bancari, confermando che il denaro in realt
il simbolo di un credito, come ho scritto in altre sedi. A un certo
punto, quindi, il credito verso il fornitore diventa un credito verso
la banca, come tale in grado di circolare, e quindi utilizzabile
come mezzo di pagamento. In questa fase il cliente talvolta chiede
sconti, o prima ancora manifesta la sua difficolt economica,
chiedendo parziali abbuoni del debito. In questo modo, un evento
che dovrebbe essere solo patrimoniale, con una registrazione
dare banca avere crediti verso clienti diventa in parte
economico con la rilevazione di uno sconto passivo; ci
emerge nella registrazione diversi a clienti, cio dare banca e
sconti passivi, avere crediti. Lo stesso accade se, dopo la
registrazione del ricavo, il cliente contesta la prestazione ricevuta
e, in base alla legge o a clausole contrattuali, pretende un
rimborso: qui pi che di sconti si tratta di eliminazione di ricavi

e si dovrebbe registrare dare ricavi-avere crediti (173). Lo stesso,


inversamente, vale dal punto di vista del cliente, per il quale per
lo sconto sar attivo, come pure eventuali sopravvenienze per
mancato pagamento di debiti.
ammortamento di
beni strumentali
registrati a
patrimonio:

I beni contabilizzati con un criterio patrimoniale (paragrafo


&&), come impianti e attrezzature (beni strumentali) danno
allazienda un contributo economico; questultimo viene
trascurato, come indicato al par.&&, al momento dellacquisizione
dei beni, venendo rilevato poi attraverso lammortamento. Anche
se il contributo dei beni strumentali alla produzione giornaliero,
in relazione alla loro utilizzazione, lammortamento viene
calcolato ad intervalli periodici, tra cui quelli relativi alla
determinazione del reddito, come lanno solare o lesercizio
sociale. Allammortamento si pu guardare sotto vari punti di
vista tra loro complementari e tutti di natura economica: si tratta
del contributo dato dal bene allattivit produttiva, della
distribuzione del suo costo tra tutti gli esercizi sociali che ne
trarranno vantaggio e del suo deperimento e consumo, nonch
obsolescenza tecnica. Dire che un bene viene ammortizzato in tre
anni equivale perci a dire che il suo costo viene ripartito su tre
esercizi, a ciascuno dei quali sar attribuita, quale componente
negativa del reddito, una quota di un terzo del costo.
Riparleremo di questi profili a proposito del bilancio ,
precisando che contabilmente esso risponde a uno schema
omogeneo, con la registrazione dare ammortamento avere
fondo ammortamento, o avere beni strumentali , nel caso di
ammortamento in conto, senza costituzione di un fondo
ammortamento. Questultimo una tecnica per continuare ad
esporre il bene strumentale, nellattivo, al prezzo di acquisto, cui
vengono commisurate le quote dammortamento. I fondi
ammortamento sono perci poste rettificative dei costi
dacquisto, esposti nellattivo.

173

) Se nel frattempo i ricavi sono stati gi esposti in un bilancio, come vedremo


al prossimo paragrafo &&, non pi possibile rettificarli, e si dovr registrare
dare sopravvenienze passive avere crediti verso clienti.

Ovviamente il fondo ammortamento non una riserva di


cassa, e quindi non ha senso domandarsi dove si trovano i relativi
fondi (collegare lidea di fondo allesistenza materiale di
fondi , magari depositati in qualche banca, una manifestazione
dellanalfabetismo economico aziendale delle nostre classi
dirigenti. Tuttavia, cos come lacquisto dei beni strumentali
costituisce un impiego di cassa, pur senza dare luogo a un
costo , il loro ammortamento un costo cui non corrispondono
uscite di cassa, e che quindi comporta, a parit degli altri fattori,
un flusso di cassa (cash flow) positivo.
La cessione dei beni registrati secondo un criterio
patrimoniale dovr seguire, allinverso, il criterio della loro
acquisizione, eliminando dalle scritture il valore contabile del
bene ceduto o distrutto, tenendo conto delleventuale
ammortamento nel frattempo accumulato.
Occorrer quindi registrare in dare il credito verso
lacquirente del bene, il cui costo (al netto degli ammortamenti)
dovr essere eliminato, con una registrazione in avere nel
relativo conto. Dalloperazione emerger, a seconda del prezzo
conseguito, una differenza economica, che potr essere positiva o
negativa. Nel primo caso si parla di plusvalenza e nel secondo
di minusvalenza. Tali poste esprimono laspetto economico
delloperazione di cessione, che influenza il reddito dellesercizio
in cui si verifica.
Costi pluriennali e
capitalizzazioni

Lo stesso criterio patrimoniale, sopra indicato per i beni


strumentali utilizzato per spese incrementative, che accrescono
lutilit di beni strumentali gi posseduti, su cui sono effettuate
manutenzioni, miglioramenti, etc.. In questi casi la spesa
comporta spesso un aumento del valore intrinseco del bene, e
viene per questo registrata in aumento del valore contabile del
medesimo. Lo stesso criterio viene seguito anche quando alla
spesa non corrisponde un valore intrinseco, come per grossi
investimenti pubblicitari, migliorie su beni di terzi, spese di
formazione del personale, oppure per lincentivo alle dimissioni di
una parte di esso.
Le differenze
cambio in caso di
valute estere

Le registrazioni contabili sono effettuate in moneta


nazionale174, ma talvolta le operazioni sottostanti (corrispettivi,
crediti, debiti, etc.) sono pattuite in valuta estera (ad esempio il
fornitore inglese vende in sterline e vuole essere pagato in
sterline). In tal caso il debito registrato in contabilit
convertendo la valuta estera in euro secondo il cambio vigente
allepoca della registrazione: se al momento del pagamento ci
sono state variazioni del cambio emergono elementi negativi o
positivi di reddito, denominati utili o perdite su cambi.
Le perdite o gli utili su cambi costituiscono operazioni del
tutto distinte dal costo di acquisto o dal ricavo di vendita del bene
o del servizio da cui ebbe origine loperazione; essi potrebbero
emergere, con la stessa logica contabile sopra descritta, anche su
crediti e debiti derivanti da finanziamento.
Registrazione
rapporti con
imprenditore e soci

Laumento di patrimonio aziendale pu giungere anche da


conferimenti dei soci, registrati con un dare cassa avere
capitale sociale, oppure anche voci del patrimonio netto diverse
dal capitale sociale; questi ultimi sono tipici delle aziende
individuali, oppure dei versamenti a fondo perduto dei soci,
paralleli rispetto al capitale sociale, e per questo chiamati
conferimenti atipici. La relativa registrazione sar dare cassa
avere capitale, oppure avere versamento a fondo perduto del
socio. Se il versamento avesse dato al socio un diritto di
restituzione, avrebbe dovuto essere iscritto nel conto debiti verso
soci. Il contrario per le restituzioni di capitale, mentre la
distribuzione di dividendi avviene prelevando le risorse dallutile
o dalle riserve di utili, con una scrittura tipo dare utile di
esercizio avere debiti verso soci per dividendi.
Spesso limprenditore percepisce anche un compenso
come amministratore delegato, ma la registrazione contabile
analoga a quella che sarebbe effettuata per un amministratore
non socio.

174

A parte - per la precisione - alcuni casi limite riguardanti le imprese con sedi
secondarie allestero o che intrattengono conti in valuta estera

Procedure aziendali e partita doppia


Non basta la
partita doppia

La partita doppia non un gioco asettico, indipendente dai


vari compiti aziendali descritti al capitolo terzo, e sarebbe
illusorio pensare di conoscere le aziende solo perch si conosce la
partita doppia. Esercitarsi redigendo centinaia di scritture
contabili, calando in partita doppia gli eventi pi strani, solo una
perdita di tempo, in cui si presuppone che lazienda sia un
omone , dove un unico cervello emette tutti i documenti, li
controlla, li riceve e li registra; concentrarsi sulla meccanica della
partita doppia, trascurando gli aspetti organizzativi che la
precedono e laccompagnano, asseconda la concezione
antropomorfica dellazienda175; questa tendenza si ritrova anche in
molti manuali di contabilit aziendale, che mettono in secondo
piano la parte procedurale, come se nellazienda un unico essere si
occupasse di tutte le registrazioni176..
Importanza delle
procedure

In un organismo pluripersonale, le varie registrazioni


contabili sono invece lultimo passaggio di procedure pi
articolate, in cui interagiscono uffici e impiegati diversi.
I flow charts
(diagrammi di
flusso) che
spiegano le
procedure

Per esplicitare graficamente queste procedure, si utilizzano


spesso simboli grafici denominati flow chart , o diagrammi di
flusso, composti da riquadri in cui descritto il passaggio
procedurale compiuto da ciascun ufficio, che coinvolge un altro
ufficio fino al completamento della procedura. Non c nulla di
arcano in queste rappresentazioni(177), che semplicemente

175

Come se appunto lazienda fosse un omone che produce acciaio, dolciumi


o servizi telefonici.
176
una specie di piovra contabile con cento tentacoli che accreditano e
addebitano conti.
177
) DI cui si possono vedere esempi digitando flow charts e azienda su
google, senza appesantire questo testo con figure e schemi.

assecondano lo schematico simbolismo praticoide diffuso,


secondo un filo conduttore del testo, nel gruppo sociale azienda.
Neutralit della
partita doppia
rispetto alle
complessit
organizzative

La partita doppia, della cui padronanza mi compiacevo da


giovane revisore contabile, quindi solo un tassello delle
procedure aziendali178. E infatti privo di fondamento il
preconcetto secondo cui il meccanismo logico della partita doppia
influenzerebbe lorganizzazione dellazienda. Rispettando
luguaglianza tra dare e avere, la partita doppia adattabile alle
dimensioni e alle esigenze di qualsiasi azienda, come conferma la
sua inutile prescrizione ai lavoratori indipendenti ai fini
tributari179. Possono esserci sottoconti, conti aggregati, conti
transitori, in relazione alle esigenze empiriche di semplicit,
affidabilit, precisione, connesse agli specifici bisogni aziendali.
Non per la partita doppia che detta la procedura, ma le tipologia
di partita doppia, soprattutto il grado di analisi e sintesi,
dipendono invece dai passaggi interni e dai flussi documentali pi
adatti allazienda.
Rarit di una
visione di insieme e
assorbimento
routinario

Anche la pi semplice registrazione contabile, come un


banale dare costi-avere fornitori, in occasione della registrazione
di un costo, puo infatti coinvolgere una pluralit di uffici e di
impiegati diversi (180), nessuno dei quali ha una visione completa
della procedura. Non perch questa visione dinsieme sia difficile,
anzi, ma perch prevale la logorante annotazione dei documenti, e
gli aspetti concettuali, il senso di quello che si deve fare,
gradualmente svaniscono. Ordinariamente infatti, in contabilit
178

) Sulla cui esistenza, alluniversit, nessuno mi aveva fatto riflettere (credo


che oggi sia lo stesso, almeno in parecchie universit).
179
) A pensarci bene, anche la contabilit domestica di una madre di famiglia
potrebbe essere tenuta in partita doppia. Senza nessuna utilit , ovviamente, ma
di sciocchezze imposte per legge ne abbiamo gi viste tante.
180
acquisti, fornitori, contabilit generale, contabilit di magazzino, come
vedremo pi avanti

generale occorre lavorare, registrare documenti, senza stare tanto a


pensarci sopra 181.
Lautomatismo delle registrazioni, il frettoloso e
inevitabile praticismo aziendale, dove il fare prevale sul
riflettere, comporta i rischi di alienazione su cui ironizzava Paolo
Villaggio col ragionier Ugo Fantozzi, la signorina Silvani,
Fracchia e Filini.
Sono ambienti in cui chi domanda la
contropartita di una registrazione in dare, rischia di ricevere
occhiate interrogative, come se la contropartita fosse la rivincita a
carte. Dopo quarantanni la situazione anche peggiorata, coi
tentativi di economizzare sui costi di registrazione, e parecchie
multinazionali che hanno trasferito la suddetta catena di
montaggio intellettuale in paesi a basso costo del lavoro182.
I dirigenti e i casi
atipici

Una visione di insieme delle registrazioni contabili, con


tanto di contropartita, resta casomai nei dirigenti e nei quadri di
livello elevato; non per una superiore cultura o formazione quanto
perch sono pi coinvolti in problemi atipici, e nel supporto ai
dipendenti di livello inferiore, appiattiti nella logorante e frettolosa
classificazione di una massa enorme di documenti. Questo da un
lato pi impegnativo e dallaltro evita di appiattirsi sulla
routine, tenendo in esercizio una visione di insieme sul
sistema e la logica delle registrazioni.
Trascuratezza
verso lidea di

181

) Cos come il contadino non riflette sulla botanica, in quanto preoccupato


per il raccolto, il contabile non discetta su curiosit etimologico-sistematiche,
sul senso di dare avere (par.&&), oppure sul riferimento di classificazioni
intuitive, come quella tra conti economici patrimoniali a voci atipiche,
come il capitale sociale o i fondi di ammortamento. I quadri amministrativi di
livello elevato ovviamente seguono riflessioni simili, e spesso ne comprendono
la rilevanza pratica, a proposito ad esempio della gestione a patrimonio o a
costi ricavi e rimanenze, indicata ai par.&& e ss. Anche per loro, per, la
principale preoccupazione, come ogni individui coinvolto nellazienda, la
produzione del risultato, cio prospetti, bilanci, informazioni e simili.
Lazienda, dopotutto, un posto dove si produce, che pu essere oggetto di
riflessioni umanistiche, ed opportuno che lo sia, ma al cui interno non si
pagati per fare riflessioni umanistiche, bens per produrre un risultato.
182
Cosicch la classificazione dei documenti di societ italiane magari svolta
in Slovacchia o persino Pakistan.

azienda come
organismo

Questa maggiore capacit di orientamento non deriva dalla


riflessione fine a se stessa, ma un riflesso del gi indicato
praticismo aziendale, correttamente inteso. Che consapevole
della natura umanistica dellazienda, come aggregazione di
individui tenuti assieme dallobiettivo prodotto, come declinato
ai paragrafi && e &&. Scorrendo invece numerosi manuale di
ragioneria e di economia aziendale, dopo i primi rituali
stereotipi sulla socialit delluomo (paragrafo &&) la natura
dellazienda come gruppo sociale passa totalmente in secondo
piano; si divaga sulle raffinatezze della partita doppia, elaborando
distinzioni e classificazioni parascientifiche, destinate
rapidamente a diventare sterili. Viene anzi il sospetto che parecchi
conoscitori della partita doppia non abbiano la minima idea
dellazienda come gruppo di persone183. Spiegare le registrazioni
contabili ha invece senso solo nella cornice della
proceduralizzazione dei compiti aziendali, in un quadro di
organizzazione gestionale collegato al denominatore comune delle
aziende, cio le prestazioni rese e la tipologia della clientela
(paragrafo &&). Anzich studiare lazienda in funzione della
partita doppia occorrerebbe, al contrario, utilizzare la partita
doppia per comprendere le diversit delle procedura aziendali,
dovute alla particolare prestazione svolta cio al prodotto,
elemento di coesione di questo gruppo sociale. Le scritture in
partita doppia sono infatti soltanto lepilogo di una organizzazione
giustamente modellata sul prodotto. Occorre quindi, evitando la
dispersione aziendalistico-praticoide in una casistica sterminata,
sistematizzare gli elementi comuni al maggior numero possibile di
procedure e registrazioni, cogliendone gli aspetti strutturali,
meritevoli di un coordinamento teorico, sia pure nella metodologia
delle scienze sociali.
Coordinamento
degli uffici
183

) E magari si illudono di poter introdurre inesistenti rigidit, a presidio della


determinazione tributaristica della ricchezza, nellattivit di lavoro autonomo
imponendole una contabilit in partita doppia , di cui gli interessati non sentono
alcuna necessit. Lidea di far crescere lartigiano imponendogli obblighi
contabili un indizio del pensiero sovietico che, in decenni di chiacchiere
sullonnipotenza legislativa, si insinuato in varia misura, in una opinione
pubblica priva di formazione socioeconomica.

aziendali che
tengono rapporti
con i terzi

Ricollegandoci ai paragrafi && e && sulle funzioni


produttive e commerciali, ricordiamo che in genere sono uffici
diversi da quelli amministrativi ad interagire in prima battuta con i
terzi, soprattutto clienti e fornitori. Con costoro, gli uffici
amministrativi interagiscono in un secondo tempo, a proposito di
fasi finanziarie e conclusive del rapporto, ad esempio per
sollecitare pagamenti da clienti, ricevute da fornitori, richieste di
abbuoni e sconti. Una interlocuzione diretta degli uffici
amministrativi con i terzi si ha invece per le pratiche finanziarie e
burocratiche con autorit pubbliche, come uffici giudiziari e
tributari.
Catene di
montaggio
contabili e loro
esternalizzazione

In genere i singoli impiegati addetti a queste procedure


devono solo classificare i documenti per il passaggio di loro
competenza; una specie di catena di montaggio intellettuale,
La maggior parte del lavoro di contabilit generale consiste infatti
in una ripetitiva classificazione di documenti; il rapporto
giuridico-economico con clienti e fornitori, cui i documenti
contabilizzati si riferiscono, dipende invece da altre articolazioni
dellazienda, soprattutto quella produttiva e quella commerciale.
La logica della partita doppia deve essere piuttosto calata su
unorganizzazione contabile composta da persone diverse, e molto
spesso da uffici diversi, dove raramente un solo impiegato si
occupa di tutto il ciclo di emissione, ricezione, controllo e
registrazione di un documento.
Punti fermi:
linterazione tra
uffici diversi

Occorre quindi un po di faticosa selezione per trovare gli


aspetti comuni, teorizzabili, delle pi disparate procedure
aziendali. Una costante il coordinamento tra gli uffici contabili e
altri settori aziendali ; sono infatti uffici aziendali diversi dalla
contabilit a interagire con clienti e fornitori. Ricordiamo in
proposito che i clienti sono contattati e gestiti dal settore
commerciale e di marketing, che acquisisce gli ordini, corredati di

garanzie ed eventuali anticipi, passandoli allamministrazione per


le fasi ulteriori.
La dialettica tra
uffici e la sua
documentazione

Lamministrazione controlla poi lesistenza effettiva delle garanzie,


le condizioni di pagamento promesse dal settore commerciale, gli sconti,
le modalit e i tempi di consegna, per verificare la loro conformit alle
regole aziendali, ad esempio in termini di rischio cliente; si pu
verificare, in caso di dubbio, una dialettica interna allazienda tra uffici
commerciali e amministrativi. Le procedure interne sono in genere
documentate per iscritto, anche se la dialettica tra gli uffici, per i casi
particolari, viene spesso seguita in via telefonica o per posta elettronica.
Valutazioni di
opportunit e
creazioni di uffici
aziendali
aggiuntivi

Si segue quindi lattribuzione dei compiti ritenuta di volta in volta


pi opportuna in questo organismo sociale, secondo le sue dimensioni,
la tipologia della clientela, il numero e la qualit dei dipendenti, un po
come abbiamo gi detto, prima di esaminare le procedure contabili, a
proposito della gemmazione degli uffici dallarea amministrativa, con
la creazione di quelli del personale, della contabilit industriale, dei
servizi legali e tributari , secondo quanto indicato al par. &&. Integriamo
adesso tali considerazioni con quelle aree aziendali per cui era
necessario preliminarmente illustrare le procedure contabili. Ora
possiamo farlo, e lo faremo ai paragrafi seguenti.

Servizi logistici fisico- documentali collaterali alla


contabilit (acquisti, magazzino, archivio)

Le gemmazioni
della funzione
amministrativa

Loriginaria
funzione
amministrativa
minima,
convenzionalmente necessaria per parlare di azienda anzich di
lavoro indipendente organizzato (paragrafo &&) si articola man
mano che le dimensioni aziendali aumentano. Abbiamo gi
indicato in proposito le partizioni interne tra ufficio clienti,

ufficio fornitori e vedremo nei prossimi paragrafi altre funzioni


tipicamente contabili relativamente sofisticati, mentre qui
parleremo di alcuni servizi collaterali alla contabilit,
relativamente pi diffusi.
Contabilit di
magazzino

Pur se chiamata contabilit di magazzino, come gi


indicato al paragrafo &&, essa serve a seguire le entrate e le uscite
di merci, venendo tenuta prima di tutto a quantit, proprio per
conoscere le disponibilit di beni. A questo fine, integrato con la
contabilit generale, si costituisce spesso uno autonomo ufficio
indipendente, con lo specifico intento di gestire nel dettaglio la
contabilit di magazzino.
In linea generale, questa contabilit serve a controllare,
solitamente a quantit e non a valore, le entrate e le uscite dal
magazzino, in modo da sapere in qualsiasi momento la giacenza
teorica (cio contabile) delle varie tipologie di merci, senza
bisogno di un inventario fisico (che viene effettuato a scadenze
periodiche - almeno una volta lanno - per controllare se ci sono
scostamenti tra giacenza contabile e giacenza fisica). opportuno
nondimeno sottolineare che questa contabilit rilevante anche ai
fini fiscali (paragrafo 5.14.).
Se ad esempio in unazienda di grandi dimensioni una
fattura venisse gonfiata, levasione avrebbe scarse possibilit di
successo, poich lo squilibrio tra la reale quantit di merci e i dati
presenti in fattura manderebbe in confusione il magazzino,
esponendo limprenditore ad un forte rischio. Se ne deduce che in
una struttura aziendale tanto articolata da non permettere a
nessuno impiegato di vedere per intero nessuna scrittura contabile,
lorganizzazione diventa quindi una questione di sopravvivenza,
dove la routine e i vari controlli interni rappresentano una forma
altamente efficace di controllo spontaneo.
I riflessi cartacei e
la loro
archiviazione

La crescita aziendale, laumento del numero delle persone


coinvolte, comporta al proceduralizzazione anche di funzioni
inizialmente empiriche e intuitive, come larchiviazione dei
documenti. La proceduralizzazione e la spersonalizzazione

comportano infatti una notevole mole di documenti 184, con


problemi di archiviazione e conservazione, vista anche la durata
dei relativi obblighi, tendenzialmente decennali. Anche il tempo
necessario e lo sforzo valutativo di effettuare una cernita dei
documenti davvero utili ed importanti 185 induce il pragmatico
praticismo aziendale (par.&&) a non distinguere e quindi
conservare tutto, fino a che si possa prendere laltrettanto
drastica decisione di distruggere tutto; si evitano cos i tempi, gli
sforzi valutativi e soprattutto lassunzione di responsabilit su
cosa tenere e cosa distruggere. Solo le procedure di conservazione
elettronica, attraverso la scannerizzazione, stanno alleviando
queste fatiche. Si procede per con lentezza, circondati di mille
cautele e diffidenze, indotte dal fantomatico sospetto di frodi
contabili, cio quelle paure segrete che vengono esorcizzate con
adempimenti anacronistici, resistiti per decenni, dopo che si erano
del tutto svuotati di contenuto, come la bollatura e la vidimazione
dei registri contabili. Se la scannerizzazione migliora la vita per il
futuro, abbiamo nel 2013 ancora migliaia di metri quadri di
magazzini di archivi cartacei passati. Dove per rintracciare i
documenti bisogna partire dai libri contabili in cui essi sono
indicati, scoprendone poi il luogo fisico di conservazione
materiale. Non partendo da queste tonnellate di carta, ormai
memoria del passato, che si pu indagare per il contrasto alle
frodi, dovendosi invece prendere le mosse dalle interlocuzioni e
contrapposizioni di interessi interne allazienda.
Lufficio acquisti

Questi richiami sono utili per capire lanaloga gemmazione


che si verifica per il c.d. ufficio acquisti. Allinizio questi sono
valutati direttamente dallarea produttiva, esperta dei beni e dei
servizi da acquisire. Man mano che le dimensioni crescono si
proceduralizzano i rapporti, alla ricerca di margini di
efficientamento186, fino alla creazione di appositi uffici acquisti,
come diaframma tra la produzione e la contabilit, che devono
cercare di soddisfare le richieste della produzione (per materie
prime o beni strumentali) mettendo in concorrenza vari fornitori e
184

Ordini di acquisto, lettere di conferma (talvolta chiamate conferme


dordine), bollette di ricevimento della merce, bollette di accompagnamento
del fornitore, fatture del fornitore, documentazione bancaria di pagamento, etc..
185
Per decidere quali distruggere e quali opportuno conservare.
186
Espressione cacofonica per indicare la ricerca di maggiore efficienza.

spuntando prezzi migliori, a parit di offerta. Vediamo un esempio


di questa articolazione: lufficio produzione invia una richiesta di
acquisto al fornitore, questi consegna il bene (come risulta da una
bolletta di entrata in magazzino) e invia la fattura allufficio
contabilit fornitori, il quale (dopo aver verificato la
corrispondenza con lordine di acquisto e con la bolla di entrata
merci) la registra tra i costi e come debito verso il fornitore.
Quando lufficio tesoreria avr disposto il bonifico bancario per
pagare il fornitore, sar scaricato il debito, in contropartita di una
diminuzione di cassa 187. Il ruolo dellufficio contabilit non viene
quindi meno, per si riduce, e crescono le consultazioni con
lufficio acquisti o il magazzino, per verificare che la prestazione
di cui il fornitore pretende il pagamento sia stata effettivamente
resa nei termini convenuti.

La contabilit industriale (di prodotto), come


personalizzazione sofisticata.
Dalla contabilit generale, ispirata a uno schema comune a
tutte le aziende188, si torna alle settorializzazioni per quanto
riguarda la contabilit industriale o contabilit di prodotto;
questultima infatti, come dice la sua stessa denominazione,
dipende dal tipo di prodotto e dalle informazioni che interessano
sulla sua elaborazione alla specifica dirigenza aziendale.
Insomma, con la contabilit industriale, lazienda si settorializza
di nuovo. In altri termini, se le contabilit generali sono tutte pi o
meno uguali, le contabilit industriali sono modellate sulla
particolare attivit svolta; ad esempio la contabilit industriale di
un produttore di detersivi sar molto diversa dalla contabilit
industriale di una linea aerea, o di un cantiere navale.
Il solo elemento comune il desiderio della dirigenza
aziendale di capire il peso delle varie componenti del costo del
prodotto, cercando magari di ridurlo, mantenendone la qualit e le
caratteristiche.
187

Dietro la banale registrazione contabile dare fornitori avere


banca, che gi i lettori sanno interpretare, c. perci un flusso documentate da
analizzare e da archiviare.
188
) Che segue, come indicato al par.&& , una caratteristica comune a tutte le
aziende, quella di percepire corrispettivi dai clienti ed erogarne ai fornitori.

Nelle aziende di piccole dimensioni, a base padronale, con


qualche decina di dipendenti, il titolare in genere un esperto del
prodotto, e non sente il bisogno di supporti contabili per ridurne i
costi di produzione. In questi contesti perci si fa spesso a meno
della contabilit industriale, la cui importanza cresce soprattutto
nelle aziende istituzionalizzate, non pi accompagnate dal loro
intraprendente fondatore. In questi casi la contabilit industriale
molto importante perch fornisce, a un gruppo sociale che ruota
attorno al prodotto (paragrafo &&), le informazioni sul relativo
costo, indispensabili per elaborare le pi convenienti politiche di
prezzo e per analizzare lefficienza produttiva. Oggi il
coordinamento tra la contabilit industriale e la mera contabilit
generale, emerge in relazione allo sviluppo dei recenti sistemi
contabili integrati sap, che permettono, tramite lutilizzo di
sistemi informatizzati, di gestire simultaneamente registrazioni
contabili e relative variazioni di magazzino, nel caso in cui si
verifichi unentrata o una uscita di risorse. Si tratta di sistemi
contabili che consentono una visione coordinata e unitaria della
situazione aziendale, che altrimenti non sarebbe possibile: se ad
esempio il caricamento di merci in magazzino dovesse
necessariamente avvenire in un momento successivo alla relativa
registrazione contabile, verrebbe meno la possibilit di avere
questa visione dinsieme, utile a una gestione pi pratica e
ordinata delle operazioni aziendali.
In base alla contabilit industriale possibile distinguere il
costo diretto (o costo marginale) di un singolo prodotto, dai costi
generali di fabbrica, dai costi commerciali (pubblicit), dalle spese
amministrative e dagli oneri finanziari. Questa contabilit, pur
svincolata da quella generale, deve coordinarvisi, per
lacquisizione dei dati e fornire le informazioni sul costo di
prodotto necessario alla valutazione delle rimanenze in base ai
costi di produzione189 .
opportuno precisare che la contabilit industriale non
neppure una contabilit cronologica di eventi, ma una
rilevazione statistica di quante risorse di materie prime,
sussidiarie e di personale occorrono per produrre determinati beni,
189

Da questa contabilit provengono, come abbiamo visto, le informazioni


necessarie a valorizzare le rimanenze finali in base ai costi di produzione.

e questo il motivo per cui si ha la necessit di modellarla


empiricamente sulla base della produzione aziendale.
Al fine di plasmare questa contabilit in funzione delle
specifiche esigenze dellattivit svolta in azienda, vengono
solitamente elaborati degli standards che rispecchiano la
situazione produttiva-contabile dellimpresa in un determinato
lasso di tempo, esprimendo quella che si ritiene essere la materia
prima e sussidiaria, nonch la manodopera, necessaria al prodotto
data una certa efficienza produttiva. Lutilizzo di questi periodici
parametri di valutazione pressoch inevitabile, dato che sarebbe
impensabile basare la contabilit industriale su rilevazioni
sistematiche e continuative, inutili quanto sfiancanti, per
determinare in modo precisamente millimetrico il costo di singoli
beni, o partite di beni.
Generalmente infatti ogni impresa segue dei cicli
produttivi che non richiedono unosservazione stabile e analitica
degli andamenti aziendali, ma tuttal pi rendono necessarie
verifiche periodiche dellattendibilit degli standards sviluppati in
precedenza.
Sulla base di quanto detto finora possiamo notare come,
sotto questo profilo, la contabilit industriale sia molto vicina alla
contabilit per la direzione dimpresa. Questultima ha infatti tra i
suoi obiettivi anche quello di gestire efficacemente la formazione
dei prezzi; in entrambi i casi si tratta di aree amministrativocontabili facoltative che hanno senso soltanto se collocate in
aziende istituzionalizzate, in genere di grandi dimensioni.

Segue: il controllo di gestione e il budget (la


contabilit per la direzione)
Lordinaria contabilit generale (in partita doppia) serve a
registrare le operazioni aziendali secondo la natura della spesa,
come ad esempio le spese del personale, quelle di pubblicit,
quelle di trasporto, quelle di manutenzione, etc.
Queste informazioni sono sufficienti finch limpresa
medio-piccola, dal momento che la direzione ha facilmente
sottocchio tutta lattivit: quando per le dimensioni dellimpresa
aumentano, la contabilit generale non basta pi, perch serve a
poco una cifra globale sul costo del personale, sugli

ammortamenti, sui canoni di locazione, sulle spese di trasporto,


etc..
Quando i centri di spesa si moltiplicano, la direzione ha un
interesse a sapere a cosa sono serviti i dipendenti, le spese di
pubblicit, gli affitti, lenergia, etc.. Le spese vengono quindi
divise per funzione, come spese di produzione, di vendita,
amministrative, di manutenzione, fino ad arrivare in certi casi
persino a quelle di vigilanza, etc.. Tutto ci avviene suddividendo
le spese, gi rilevate in contabilit generale secondo la loro
natura, in base alla funzione aziendale svolta: ad esempio le spese
del personale sono registrate unitariamente in contabilit generale,
ma vengono suddivise per funzioni aziendali (industriali,
commerciali, amministrative, etc.) nella contabilit per la
direzione. Ci consente di individuare centri di costo cui riferire
le spese, confrontandole con il lavoro svolto e i risultati ottenuti,
tenendo cos sotto controllo loperato dei dirigenti responsabili:
questattivit va sotto il nome di controllo di gestione, e viene
esercitata anche in via preventiva utilizzando il c.d. budget,
cio un preventivo tendenziale delle spese relative ad ogni centro
di costo, al quale i responsabili dei vari servizi aziendali si devono
in linea di principio attenere.
Non si tratta di adempimenti posti in essere per obblighi di
legge, ma per esigenze del management, e pertanto la relativa
documentazione tenuta senza alcuna formalit, su tabulati e
prospetti regolati solo da esigenze di praticit interna.
Per completezza appena il caso di rilevare che, nella
accezione che interessa in questa sede, la definizione centri di
costo identifica dei veri e propri centri di organizzazione.
Questultimo termine, infatti, appare pi appropriato ad
individuare quelle articolazioni burocratico-organizzative che
assumono rilievo ai fini della contabilit industriale e che non
ricomprendono necessariamente tutte quelle aree astrattamente
riconducibili a centri di spesa vera e propri
Le varie fasi della catena di produzione ad esempio,
bench non rilevino ai fini della contabilit industriale,
costituiscono tuttavia un importante centro di costo allinterno
dellattivit aziendale, con la conseguenza che potrebbe essere
fuorviante parlare di centri di costo in relazione a questa peculiare
tipologia di contabilit. Sembra dunque preferibile la definizione

di centri di organizzazione, al fine di evitare imprudenti


sovrapposizioni e facili incomprensioni. Se ne ricava, di
conseguenza, che non tutti i settori aziendali che comportano una
spesa sono rilevanti ai fini della contabilit industriale, costituendo
questultima, non a caso, una forma particolare di controllo
imprenditoriale facoltativa e indipendente dalla contabilit
generale.

Il relativismo organizzativo aziendale


Regole , equilibrio
economico e
profitto

Le procedure aziendali sono accompagnate da regole di


varia natura, ordini di servizio, manuali e regolamenti interni,
persino norme legislative, inevitabilmente calati, per, nel
contesto di un organismo autarchico, che trae cio dalla propria
attivit i mezzi di sostentamento. E che quindi li relativizza con
riferimento al contesto, secondo quei meccanismi indicati al
paragrafo 3&&. Lorganismo aziendale intuisce di dover essere
efficiente per vivere, in un interesse allequilibrio costi ricavi
che solo grossolanamente pu essere scambiato con linteresse al
profitto del padrone , come indicato al par.&&. Si delinea quindi
gi quellinteresse dellazienda come organismo, sfasato da
quello sempre minore- della propriet aziendale, i cui
atteggiamenti non sono comunque interpretabili solo col concetto
di profitto, come indicato al par.&&.
Lorganismo aziendale fatto di individui consapevoli di
condividere, in una qualche misura, le sorti dellazienda, e per
questo a parit degli altri fattori, pi pratici, pi attenti
allopportunit concreta, alla sensatezza, alla sostanza; questo
gruppo formalistico delle istituzioni pubbliche, dove lefficienza
dellattivit solo un parametro per un finanziamento che poi
viene garantito comunque, e dove importano di pi la copertura
normativa astratta e limmagine. Dover stare in piedi con le
proprie gambe un potente incentivo alla sensatezza
dellorganismo aziendale, e ad una valutazione dellopportunit

nel caso concreto190. Lorganismo aziendale, secondo un filo


conduttore indicato al par.&&, si polarizza attorno al prodotto, alla
sua vendita, da cui dipende lesistenza stessa dellazienda. La
rigidit delle regole, sia interne sia di fonte esterna, va quindi
calata nel concreto, contemperata con questo interesse aziendale,
e per questo i manuali interni sono filtrati da un senso comune,
che esprime linteresse aziendale nel caso concreto, al di l di
come esso si inquadra nelle regole. In questo spirito, spesso, gli
uffici amministrativi delle aziende, davanti agli adempimenti
legislativi a loro carico, come quelli tributari, sono pi realisti del
re, proprio perch subentra il praticismo aziendalistico tendente a
liberarsi di una incombenza esterna senza starci a riflettere tanto e
senza distrarsi rispetto alla finalit istituzionale, cio il prodotto.
E una riprova di un filo conduttore delle aziende come organismi
sociali, dove il fine non capire come tale il contesto sociale in
cui si calati, ma guardarlo attraverso la cartina di tornasole del
business. Su questa impostazione di fondo ci saranno variazioni
sul tema tra le varie articolazioni dellorganismo aziendale:
lufficio amministrativo sar forse pi formalistico rispetto
allufficio commerciale; entrambi per dovranno porsi sotto il
profilo dellinteresse aziendale, con una assunzione di
responsabilit, e senza guardare solo le proprie esigenze di
copertura, che indurrebbero a non mettersi in gioco, facendosi
scudo delle regole. Queste ultime infatti, proprio perch lazienda
deve sopravvivere, sono strumentali alla gestione aziendale, hanno
una portata indicativa, il loro rispetto un mezzo , non un fine.
Ritroviamo quindi la distinzione tra gestione aziendale e
burocrazia pubblica in una maggiore flessibilit della prima,
rispetto a una seconda che pu preoccuparsi in prevalenza del
rispetto delle norme giuridiche. Per questo ogni azienda privata
organizza tendenzialmente secondo le proprie esigenze empiricogestionali le procedure contabili191.
190

) Cui sono inevitabilmente meno sensibili le istituzioni pubbliche, abituate in


un certo senso a giocare coi soldi degli altri, e legittimamente attente ad
immagine e copertura legale, come ho indicato gi in Manuale Giuridico, cit.,
198 ss..
191
Segnalo incidentalmente che questa valutazione tendenziale delle regole, con
un apprezzamento dei costi, dei rischi e dei benefici in concreto, sarebbe
istruttivo anche per il risparmio di spesa e lefficienza dei nostri uffici pubblici.

Come gruppo di individui, ogni azienda costruisce


procedure per gestire loperativit pi frequente. Questo accade,
nelle aziende, soprattutto per le attivit di routine, ripetitive, che si
prestano ad essere proceduralizzate, specializzando i compiti di
ciascuno, come in una ideale catena di montaggio intellettuale; in
questo modo infatti si ottimizzano i tempi e le energie dei
dipendenti coinvolti, evitando lacune e duplicazioni. In modo che
ciascuno sappia cosa fare, si coordini con i compiti di altri e
interferisca con essi solo quando necessario. Presso i lavoratori
indipendenti questa proceduralizzazione non serve, visto che
lartigiano o il piccolo commerciante fa tutto, dalla produzione, al
marketing, alla finanza. Man mano che aumentano le persone
coinvolte si definiscono dal basso dei compiti, e prende forma
lazienda come gruppo, come lavoro in comune, secondo quanto
sosteniamo nel testo. Dallacquisizione degli incassi per chi opera
al dettaglio, alla acquisizione degli ordini , spedizione delle merci
ed emissione della fattura, per chi opera allingrosso, alla
rilevazione delle presenze dei dipendenti per il pagamento del
personale. La registrazione contabile, invece, comporta la
lavorazione di serie di una grande massa di documenti, da parte di
impiegati che neppure effettuano una loro registrazione in partita
doppia, ma li classificano, ne valutano la regolarit intrinseca
oppure rispetto ad altri documenti che il loro ufficio deve acquisire
da diverse fonti aziendali; ad esempio incrociano la fattura del
fornitore con il relativo ordine, controllando i prezzi praticati
rispetto a quelli concordati, e controllando anche leffettivo
ricevimento delle merci o prestazione del servizio; gli impiegati
amministrativi come tali, infatti, non hanno alcuna contezza che la
prestazione di cui il fornitore richiede il pagamento sia stata
effettivamente resa. cui essi personalmente come . La
registrazione in partita doppia
Si tratta di aspetti organizzativi, dove per
lorganizzazione si personalizza in relazione al contesto produttivo
e dimensionale.
Lorganizzazione, come la comunicazione, non sono tenendo
conto del contesto, ad alimentare il flusso documentale accadono
Le singole registrazioni che, nel corso dellanno, riguardano tutti i

rapporti economici intercorsi con terzi vengono riepilogate in


documenti periodici
Una volta compresa la partita doppia, occorre percio calarla in
una amministrazione aziendale destinata non solo a raccogliere,
classificare, smistare e archiviare i relativi documenti, una
montagna di pezzi di carta, ma anche ad utilizzare le relative
informazioni per una conoscenza in tempo reale dellandamento
economico dellimpresa (ne parleremo a proposito degli uffici
budget, controllo di gestione, magazzino e contabilit industriale).
Ogni impresa organizza i propri uffici amministrativi, in un
certo senso la propria burocrazia, auspicabilmente snella,
secondo proprie esigenze, guardando soprattutto alla quantit di
documentazione da emettere, da ricevere, da registrare e da
archiviare. Lunico vincolo esterno a questa auto-organizzazione
degli uffici contabili il rispetto delle norme civilistiche e fiscali
sui libri obbligatori, i termini di registrazione delle operazioni e di
conservazione dei documenti, di cui diremo pi avanti (paragrafi
&& e seguenti).
Il grado di organizzazione e articolazione degli uffici
amministrativi dipende quindi dalle operazioni da registrare:
andiamo dallassenza di uffici amministrativi per artigiani e
commercianti (vedi il paragrafo &&.), alla vera e propria
burocrazia aziendale della FIAT o di una grande banca.
Qualche volta il micro imprenditore (artigiano o
commerciante) porta direttamente i documenti contabili al
commercialista che gli tiene le scritture, altre volte c una
segretaria che raccoglie e ordina i documenti; infine, sempre
crescendo le dimensioni aziendali, abbiamo un dipendente interno
(il ragioniere), che fa un po di tutto: riceve le fatture dei
fornitori, le paga, le registra contabilmente, emette le fatture per i
clienti, incassa i pagamenti etc.. In genere si tratter di un uomo
di fiducia del padrone, il cui occhio vigile comunque
indagher spesso su incassi e pagamenti. Il ragioniere factotum
spesso presente nelle piccole imprese di costruzione (ad es.
palazzinari di paese), nelle rivendite ingrosso-dettaglio di
materiale edile, nei piccoli supermercati non appartenenti alla
grande distribuzione, nel commercio di autovetture, etc..

Con laumento delle dimensioni aziendali, gradualmente


passiamo dal ragioniere factotum a una specificit organizzativa
delle singole funzioni: in parole povere vengono assunti altri
impiegati che si specializzano in una parte del lavoro che prima
veniva svolto dalla stessa persona. Man mano le diverse
funzioni (cio i compiti amministrativi), vengono suddivisi tra
persone distinte; i criteri di questa parcellizzazione dipendono
dallattivit svolta: ad esempio unimpresa di costruzioni
svilupper la contabilit di cantiere e degli acquisti, mentre la
contabilit delle vendite potr essere seguita direttamente dal
proprietario perch riguarda poche operazioni di elevato
importo. Si sviluppano e si specializzano, insomma, quelle
funzioni cui corrisponde il maggior numero di documenti da
analizzare, registrare e archiviare. A un certo punto, con la crescita
delle dimensioni aziendali, la propriet ha necessit di un supporto
amministrativo anche per rendersi conto di come stanno andando
gli affari, e per controllare alcune circostanze gestionali di cui non
riesce pi a rendersi conto direttamente: nasce cos la contabilit
di supporto alla direzione dellimpresa, il budget, il controllo di
gestione, e altre funzioni che vedremo ai prossimi paragrafi. Solo
attraverso la conoscenza di queste funzioni il giurista dimpresa
sar in condizioni di trovare di volta in volta, allinterno di grandi
societ, linterlocutore idoneo a fornirgli quelle informazioni
necessarie a svolgere il proprio lavoro di contenzioso o consulenza
giuridica 192.
Ecco perch, nella generalit delle medie aziende (per non
dire le grandi) nessun singolo impiegato segue integralmente e
direttamente il flusso delle informazioni che portano a registrare
una certa operazione. La procedura che conduce alla registrazione
contabile coinvolge di solito uffici amministrativi diversi (ad
esempio ufficio acquisti, reparto magazzino, ufficio fornitori,
contabilit generale e tesoreria, cio ufficio cassa).
. non rara, nelle imprese di maggiori dimensioni, la
costituzione di una area amministrativo-contabile autonoma
destinata alla contabilit del patrimonio. Si tratta di un peculiare
ufficio, i cui impiegati vengano generalmente adibiti alla
192

Naturalmente nel rispetto delle norme generali civilistiche e fiscali


sulla tenuta della contabilit, delle quali diremo pi avanti.

rilevazione contabile dei beni strumentali, dei costi di


manutenzione, delle spese incrementativi, delle dismissioni di tali
beni etc..
I rischi di inutile
proliferazione dei
compiti (rinvio)

Man mano che lazienda cresce, aumentano le


sollecitazioni esterne, aumentano le prescrizioni normative
derivanti da una pubblica opinione che vede la legge come nuovo
Dio(193), caricando confusionari e misteriosi adempimenti sul
mondo produttivo. Basta pensare alla privacy, al riciclaggio,
allantiinfortunistica, allo smaltimento dei rifiuti, ai documenti di
sicurezza contributiva e fiscale (DURC), alle ritenute alla fonte,
alla tracciabilit, alla responsabilit penale delle imprese (c.d.231).
Torneremo allultimo capitolo su questo fuoco di sbarramento, che
manifesta una dissociazione profonda tra organismo aziendale e
gruppo sociale generale. Per ora rileviamo che lazienda, nel suo
pragmatismo individuale teso al prodotto (par.&&) cerca di
esorcizzare questo diluvio tramite professionisti esterni ovvero
nuove articolazioni organizzative trasversali. Alcuni aspetti si
intrecciano con esigenze genuine come l'internal audit, ma poi
nasce il risk management, la sicurezza informatica, le relazioni
esterne, lufficio legale, la gestione dei rischi finanziari, dei rischi
ambientali, fino al fantomatico ethic officer. Con questa
gemmazione di compiti crescono quindi i rischi di sovrapposizioni
funzionali, e di paralisi decisionali, fino alle diffuse battute sulla
costituzione dellUCAS (Ufficio Complicazione Affari Semplici),
le schermaglie nel palleggio di responsabilita' imbarazzanti 194,
nella richiesta di consulenze di copertura. In parole povere
lincomprensione societ azienda crea una burocrazia sociale
che burocratizza le aziende. Finendo per costringerle a non poter
fare a meno di un parafulmine interno padronale, con gli ostacoli
alla crescita indicati al paragrafo &&.
193

) Al tempo stesso nuovo capro espiatorio, nuovo parafulmine, nuovo motivo


di deresponsabilizzazione delle istituzioni, come cerco di spiegare in vari post
del sito www.organizzazionesociale.com a proposito del dissennato concetto di
amministrare per legge.
194
) Lespressione scaricabarile rende lidea.

Capitolo 5: Bilanci contabili, bilanci economici e


bilanci sociali
Bilancio desercizio e scaramanzia socioculturale
Il transfert dalla
correttezza
numerica a quella
sostanziale

Quando la contabilit si teneva a mano, e la partita doppia


era uno strumento di quadratura, il bilancio serviva a controllare
la correttezza logico-numerica delle registrazioni; nella stessa
radice linguistica della parola bilancio echeggia questa
funzione. Abbiamo gi visto che, oggi, si tratta di un problema
superato dalle macchine contabili, dai computers e dai programmi
informatici di gestione aziendale.
Gli errori numerici, insomma, non si fanno pi, ma resta la
funzione simbolica della quadratura del bilancio, che si traslava
dalla correttezza algebrico contabile alla correttezza gestionaleamministrativa. Per un curioso transfert, la quadratura del
bilancio, la sua precisione formale, lassenza di errori e
disattenzioni veniva assunta a paradigma della sua correttezza
sostanziale, cio dellassenza di omissioni, documenti fittizi e altri
simboli di malversazioni dolose, frequenti e soprattutto diffuse
della cultura popolare; le pi intuitive sono naturalmente la falsit
del bilancio dovuta alla distrazione occulta di attivit, evadendo
il fisco e frodando eventuali soci di minoranza, spesso
appartenenti alla stessa famiglia del fondatore, oppure
allopposto- mostrare attivit inesistenti per farsi fare credito,
ponendo le premesse per una bancarotta fraudolenta, qualche
buco tipo Parmalat, per intenderci 195. La chiusura dei conti,
195

) Quella dellimprenditore ladro, che falsifica i bilanci, una immagine


diffusa in una cultura popolare oggettivamente antiaziendale, di cui esistono
ancora oggi molteplici indizi. A proposito di bilanci ricordo Borghesia, una
canzone di Claudio Lolli, dove le aziende sono il luogo dove si pu rubare
con discrezione meschinit e moderazione, alterando bilanci e conti fatture e
bolle di commissione (digitando queste parole su Google viene fuori tutto il

con una verifica di correttezza formale diventava una foglia di fico


per darsi una legittimazione di correttezza sostanziale, anche
quando si sapeva benissimo che mancava 196. Chi si asteneva da
frodi ed omissioni non pensava di poter essere da meno, e veniva
comunque travolto da questo vortice scaramantico. Se lo scrupolo
formale serviva ad esorcizzare i sospetti di fondi neri, anche chi
non aveva nulla da nascondere doveva essere scrupolosissimo.
Bilancio e pulsioni
antiaziendali

Daltra parte questo clima di sospetto pervadeva anche le


istituzioni pubbliche, la magistratura, gli uffici tributari, gli organi
di stampa, e doveva sfogarsi da qualche parte. Siccome i bilanci
fraudolenti non si trovavano mai, perch raramente le attivit
occultate o le passivit fittizie venivano fuori, si creava
frustrazione istituzionale, e in una certa misura voglia di
repressione; questo desiderio inconscio conferma la consueta
carenza di formazione economico-politica197,
profonde tra
istituzioni e aziende, si puntualizzava quindi nella contestazione di
violazioni valutative, sulle poste di bilancio stimate, come i
gi indicati ammortamenti, le rimanenze, i costi pluriennali e
simili. Oppure gli attacchi venivano per un presunto scarso
rispetto del principio di chiarezza del bilancio, nellillusione che
mostrare limpidamente quanto era registrato potesse far scoprire
quanto era nascosto o era fittizio.
La farsa
dellimpugnativa
dei bilanci

Questo legittimo sospetto sociale ebbe ricadute


formalistiche e strumentali, come dimostra la stagione italiana
delle impugnative di bilanci di societ quotate in borsa, nel corso
degli anni settanta del secolo scorso; in quella sede si deline una
nuova figura professionale, il c.d. disturbatore di assemblee di
societ quotate in borsa, che acquisiva un numero simbolico di
azioni, contestava appunto violazioni del principio di chiarezza o
testo della canzone).
196
) La canzone citata alla nota precedente, rivolgendosi al borghese gli
diceva ami ordine e disciplina, adori la tua Polizia
tranne quando deve indagare su di un bilancio fallimentare.
197

) Lupi, Manuale giuridico, cit., par.6.3 ss. , riportato in allegato a vari post su
www.organizzazionesociale.com.

delle norme sulle valutazioni di bilancio, cercava di far dichiarare


nullo il bilancio stesso, e poi rinunciava allazione giudiziaria, in
genere dietro compenso. Non mi risulta che queste impugnative
di bilancio 198abbiano mai riguardato frodi od omissioni, di cui
ovviamente gli impugnanti non avrebbero avuto le prove. Prima di
tutto in quanto si trattava di soggetti privi di accesso alla
contabilit sociale, e poi perch non basta guardare la contabilit
sociale per scoprire frodi od omissioni.
Bilancio e fondi
neri (rinvio)

La documentazione contabile rappresenta infatti solo un


indizio di partenza per scoprire fondi neri, cio ricchezza non
registrata, nella disponibilit degli amministratori dellazienda per
fini non dichiarabili o semplicemente per il consumo personale
dellimprenditore, in genere accompagnati da una evasione fiscale,
anche se non necessariamente199. La formazione dei fondi neri
segue schemi base molto elementari, come la mancata o
incompleta registrazione di ricavi, oppure la registrazione di costi
fittizi; si tratta di dissimulare entrate, mantenendole nella
disponibilit dellimprenditore o di suoi fiduciari200, ovvero
simulando uscite; a queste ultime non corrispondono spese
effettive, e le relative risorse finanziarie restano , occultamente,
nella disponibilit degli stessi soggetti sopra indicati, cio
dellimprenditore o di suoi fiduciari 201.
198

) Pur tendenzialmente avallate dalla giurisprudenza, fino a che la situazione


tornata nelloblio, con linserimento di una soglia di partecipazione minima
per limpugnazione del bilancio di societ quotate. Per le societ possedute da
familiari, o da piccoli gruppi di soci, limpugnazione del bilancio rimasta un
tatticismo effimero, per addivenire ad accordi complessivi.
199
) Qualche volta limprenditore drena infatti risorse da una azienda in perdita,
allo scopo di alimentare le sue ricchezze personali, a scapito dei creditori. Le
tecniche, tuttavia, sono sostanzialmente analoghe nei due casi.
200
) Comunque del vertice aziendale, cio dello stesso potere decisionale che
gestisce lazienda. Se invece un componente di questo vertice distrae risorse a
favore di se stesso, allinsaputa degli altri, siamo in una ipotesi di
appropriazione indebita.
201
) Per capirne gli schemi base, tutti riconducibili al gonfiamento dei costi e
allo sgonfiamento dei ricavi, non c bisogno di grandi master in blasonate
universit, ma basta riflettere sulla vita comune, su un normale amministratore
di condominio, o sul gi citato brano del film Il marchese del grillo , visibile
digitando su youtube Il marchese del grillo e lamministratore.

Lequivoco del
falso in bilancio

Nellimmaginario collettivo, il falso in bilancio lo


strumento per queste frodi, che invece sono riportabili all
appropriazione indebita, allevasione fiscale, alla bancarotta
fraudolenta e, pi in generale, alle frodi ai creditori, tutte oggetto
di specifiche sanzioni penali e amministrative. Il falso in bilancio
resta per una espressione mediatico-simbolica, in cui si manifesta
la difficolt di coordinare le aziende col resto della cultrura
umanistica202, di cui anchesse ovviamente fanno parte, essendo un
gruppo di persone.
Se escludiamo i suddetti comportamenti fraudolenti,
collocati a monte del bilancio, e che solo si riflettono su di lui,
spesso in modo del tutto innocuo, la pericolosit del falso in
bilancio si vede soprattutto davanti alle aziende istituzionalizzate,
che accedono al pubblico risparmio, e danno luogo a una
disinformazione societaria. Soprattutto mostrando una posizione
economico finanziaria migliore di quella effettiva, per sostenere i
corsi di borsa e trovare credito nei circuiti finanziari. A questi
livelli, manifeste manipolazioni, soprattutto delle poste valutative
di cui diremo al prossimo paragrafo, possono essere talvolta molto
insidiose. Ma per contrastarle non serve una intransigenza di
bandiera sul bilancio delle innumerevoli societ a base familiare,
che non sono quotate in borsa e non vengono certo finanziate dalle
banche guardando i bilanci pubblicati in tribunale.
Dopo questa lunga premessa sul significato simbolico,
metafisico e socialmente esoterico del bilancio, passiamo alla
sua assai pi schematica- portata reale.

Bilancio e chiusura dei conti tra sostanza


patrimoniale e astrazioni economiche
Bilancio come
prospetto, non
come conto

202

Dallantimodernismo aristocratico, vagamente di destra, allutopismo di


sinistra, spesso saldati tra di loro in varie forme di idealismo, e confuse
credenze, che spesso affascinano anche chi scrive. Ma non migliorano
lorganizzazione sociale.

Visto che ormai la contabilit quadra sempre per


definizione, non serve chiudere i conti per avere una verifica
numerica prima di redigere il bilancio. Questultimo si conferma
ancora di pi come prospetto extracontabile, diverso dal
sistema di registrazioni cronologiche delle vicende aziendali (il
c.d. piano dei conti, inteso come linsieme delle registrazioni
cronologiche di cui prevista lutilizzazione, anche se nulla vieta
di aggiungerne pragmaticamente altre in corso dopera). Al
massimo il bilancio un conto se come tale si intende qualsiasi
prospetto con dei numeri, compreso il conto del ristorante, nel
senso indicato al precedente par.&&.
Il conto delle
astrazioni
economiche

Questa accezione di conto ripresa dallunica parte del


bilancio che nella prassi da sempre denominata conto; mi
riferisco al conto economico o conto dei profitti e delle
perdite 203.. Qui lespressione conto si giustifica perch
vengono riepilogate in esso le vicende economiche dellanno, una
serie di astrazioni senza contenuto sostanziale come i ricavi, i
costi, le plusvalenze, le sopravvenienze, gli interessi passivi e i
fitti attivi. Non sono concetti cha hanno un contenuto patrimoniale
concreto, che si possono vincere o perdere, con un valore
intrinseco: sarebbe comica la notizia secondo cui ignoti
malintenzionati sono penetrati nellazienda e hanno trafugato i
ricavi o le plusvalenze, che sono entit metaforiche. Tutti si
allarmerebbero se invece i malintenzionati fossero scappati, coi
soldi, poco importa se corrispondenti o meno ai ricavi, o avessero
svuotato il conto bancario della societ. Analogamente si dice
rimetti a noi i nostri debiti, non rimetti a noi i nostri costi, che
sono anchessi astrazioni, per spiegare il motivo di operazionia
contenuto patrimoniale con le controparti. Sono invece i conti
patrimoniali ad esprimere esprimono valori intrinseci, mentre i
conti economici i conti economici sono solo unit di misura di un
risultato che periodicamente (di solito annualmente) viene
azzerato, chiudendo tali conti. Vediamo come.
203

) Qui la parola conto c sempre stata , ed emergeva nelle espressioni


conto economico o conto dei profitti e delle perdite. Vedremo per nel testo
che anche questa denominazione ha un senso.

Chiusura dei conti


e risultato di
periodo

Se, come abbiamo visto, il totale dei saldi in dare sempre


esattamente pari al totale dei saldi in avere, come fa ad emergere
lastrazione economica del risultato di periodo? Anche se essa
implicita giorno per giorno nelle registrazioni aziendali,
contabilmente emerge con un meccanicismo contabile. Esso
funziona sempre seguendo certe regole algebriche, il cui senso
economico di sintetizzare le astrazioni relative al risultato di
periodo (utile o perdita), per rilevarne le implicazioni patrimoniali:
lutile o la perdita, infatti, appare sia nel conto economico,
resoconto di periodo, destinato ad esaurirsi e sostituito da un conto
economico dellanno successivo, sia nello stato patrimoniale, che
non ospita astrazioni, ma rapporti giuridici con valore
intrinseco204, che invece non conosce interruzioni, seguendo
continuativamente la vita aziendale. Insomma, il conto del reddito
di periodo si azzera e riparte, mentre quello del patrimonio
continua.
Dallinsieme dei
saldi al bilancio

La quadratura del bilancio per non dipende dalla


correttezza concettuale del raggruppamento dei conti in modo
omogeneo, ma da un aspetto puramente matematico. Linsieme dei
saldi dei conti, un tempo chiamato bilancio di verifica (per
controllare di non aver commesso errori numerici) quadra per
definizione, nel senso che il dare (saldi dare), equivalgono ai
saldi avere. Per calcolare lutile o la perdita, e quindi il reddito
del periodo occorre creare due sottogruppi di saldi di conti.
Secondo una elementare regola matematica, se due gruppi di cifre
si equivalgono (3+2+5=4+6) e utilizzandone gli elementi si
formano due sottogruppi, ciascuno di due sezioni contrapposte. Se
abbiamo preso tutte le cifre una sola volta, senza omissioni o
duplicazioni, le due differenze tra i quattro sottogruppi saranno
sempre uguali e contrarie 205. Se provate a spezzare in qualsiasi
modo il gruppo suddetto, o qualsiasi altro analogamente costruito,
verranno sempre due risultati uguali, ma di segno opposto, uno col
segno pi e laltro con segno meno. Riportando questa
constatazione nellambito della partita doppia avremo un saldo in
204
205

) Immobili, attrezzature, crediti, denaro, debiti, etc..


) Se confrontiamo 5 e 6 da una parte e (3+2) con 4 i risultati saranno +1 e -1.

dare e laltro in avere, di pari importo. Si tratta del risultato di


esercizio, utile o perdita che sia. Secondo la logica della partita
doppia, lutile ha un saldo patrimoniale in avere, come
autofinanziamento generato dalla gestione, mentre nel conto
economico riempie il deficit dei costi rispetto ai ricavi, e quindi
finisce esposto tra i primi a pareggio. Per le perdite
esattamente il contrario.
Si pu provare questo gioco infinite volte, in treno o in
sala daspetto, cambiando le cifre, ma luguaglianza algebrica sar
sempre rispettata a prescindere dalla sensatezza logica del
raggruppamento dei conti. Anche mettendo la cassa nel conto
economico, o i ricavi nel passivo dello stato patrimoniale, i costi
del personale nellattivo dello stato patrimoniale, i crediti tra i
costi del conto economico, il capitale sociale tra ricavi e tante
altre assurdit, il bilanciamento contabile ci sarebbe lo stesso 206.
206

Ad esempio, sempre ricollegandoci al suddetto bilancio


di verifica, guardate come quadra bene questassurdit:
BILANCIO DI VERIFICA AL 30 SETTEMBRE
SALDI DARE SALDI AVERE

Cassa 100 Debiti 60


Crediti 50 Capitale 40
Costi 30 Ricavi 80
TOTALE 180
TOTALE 180
CONTO ECONOMICO
DARE AVERE
Cassa 100 Debiti 60
Costi 30 Differenza 70

STATO PATRIMONIALE

DARE AVERE
Crediti 50 Ricavi 80
Differenza 70 Capitale 40

Correttezza
algebrica assurdit
concettuali

Non la meccanica della partita doppia a contrastare


questa assurdit, ma la sua insensatezza informativa, rispetto alla
sostanza degli eventi da rappresentare: solo le astrazioni
economiche si azzerano, in quanto misurate per periodi, mentre
la sostanza patrimoniale si modifica in continuit temporale,
seguendo le operazioni aziendali. E del tutto normale che il
contoricavi dellanno successivo riparta da zero il primo
gennaio, mentre il conto crediti o cassa prosegue con la cifra del
precedente 31 dicembre. Non ha senso un conto crediti, cassa,
debiti o beni strumentali relativo a un periodo di tempo, annuale
o semestrale che sia. Questi valori si puntualizzano in ogni
momento, e cambiano in relazione alle operazioni successive; se
per assurdo chiudessimo il conto cassa, crediti o debiti, nel conto
economico, dovremmo poi riaprirlo per registrare nuovi incassi e
pagamenti.
Al contrario le astrazioni economiche(ricavi, costi, etc.)
non solo devono ripartire da zero con riferimento a un nuovo
periodo amministrativo207, ma hanno senso solo se riferite a un
periodo208. Il conto economico quindi quella parte del bilancio
in cui si chiudono le astrazioni economiche, e lo stato patrimoniale
ne esprime il valore intrinseco, come differenza tra attivit e
passivit (assets e liabilities in inglese). Non a caso , ripetiamo, il
conto economico(o conto dei profitti e delle perdite) si chiama
conto, in quanto si esaurisce con riferimento al periodo,
temporalmente circoscritto, senza collegamenti col passato e col
futuro, una cui correzione sopravvenuta esprimerebbe solo ed
esclusivamente un errore209. Lo stato patrimoniale, invece, una
condizione che viene dal passato e si trasmette al futuro: esso
infatti riferito ad elementi sostanziali, con valore intrinseco,
207

) Mentre la cassa, i crediti e i debiti si collegano alla situazione precedente,


chiamata in gergo contabile il saldo precedente.
208
) Chi sentisse dire ricavi al 15 ottobre chiederebbe subito bene, ma a
partire da quando?.
209
) I cui effetti economici dovrebbero essere registrati nel momento in cui
lerrore viene scoperto, con listituto delle sopravvenienze attive e passive.
Salvo che lerrore sia cos grave da dover sostituire addirittura il conto
economico del passato.

effettivo o virtuale210, suscettibili di evoluzioni secondo il divenire


delle operazioni aziendali.
Sdrammatizzazione
della chiusura e
riapertura dei conti

E facile cos sdrammatizzare la chiusura e riapertura


dei conti, fenomeno che si riferisce solo a quelli relativi al
risultato di periodo, cio le gi indicate astrazioni economiche
(costi, ricavi, etc.), che devono ricominciare da capo, ripartendo
da zero allinizio di ogni periodo di cui si intende determinare
autonomamente il risultato. E possibile quindi, per brevit,
omettere le fittizie chiusure dei conti patrimoniali (cassa, crediti,
etc.), che andrebbero poi riaperti, limitandosi a chiudere quello
che sensatamente211 si devono chiudere.
Rilevazione del
risultato di
esercizio
limitatamente ai
conti che si decide
di chiudere

Contabilmente, gli unici conti che vanno chiusi sono quelli


che ripartono da zero e non si trasmettono ai periodi successivi,
secondo quanto gi precisato. Senza tanti esempi numerici
sovrabbondanti, per i concetti basta poco, cio le solite due serie
di numeri: 1+4+3=2+5+1, riferendo, secondo la tradizione, il
primo gruppo ai saldi in dare e il secondo a quelli in avere.
Mettiamo per facilit espositiva che le cifre dispari corrispondano
ai conti di periodo (da chiudere), la scrittura sarebbe Dare 5 e
1,
Avere 3 e 1 creando quindi uno sbilancio di 2 che
corrisponderebbe al risultato di esercizio; vista la prevalenza dei
saldi avere sarebbe un utile di esercizio, da scrivere appunto in
avere per bilanciamento. Gli altri conti, non toccati perch
ritenuti patrimoniali212, sono rimasti assolutamente immobili,
210

) Con lespressione valore intrinseco virtuale cerco di prevenire obiezioni


perfezionistiche, e un po inutilmente pignole, secondo cui nello stato
patrimoniale sono presenti attivit prive di valore intrinseco isolatamente
considerate , ma che esprimono una parte del valore intrinseco dellazienda
(riprenderemo il tema a proposito dei costi pluriennali e dellavviamento).
211
) Si ricordi infatti che il meccanismo algebrico della partita doppia funziona,
rispettandone le regolette, anche per le chiusure concettualmente assurde che
abbiamo indicato sopra.
212
) Si potrebbe dire anche permanenti e non di periodo.

ma se prendiamo la differenza tra le cifre pari troviamo


inevitabilmente una eccedenza di 2 (4 contro 2), dove quelle che
abbiamo ritenuto attivit patrimoniali eccedono quelle che
abbiamo ritenuto passivit patrimoniali dello stesso importo, il gi
indicato utile di esercizio, generato in contropartita della
chiusura dei conti economici e collocato a pareggio del residuo
sbilancio di quelli patrimoniali. Questi ultimi non hanno quindi
necessit di essere chiusi e riaperti. Un tempo lo si faceva, ma per
fini di controllo e quadratura numerica213 oggi assicurata dal
computer. I saldi dei conti patrimoniali, senza alcuna chiusura
possono essere riportati sul prospetto extracontabile del bilancio
denominato
stato patrimoniale, in piena continuit.
Nellesercizio successivo si continuerebbe puramente e
semplicemente a effettuare le registrazioni, ripartendo dai saldi
precedenti; per i conti economici si ricomincer, ovviamente, da
zero, non per la redazione del bilancio, ma per lesaurimento del
periodo, ad es. annuale, cui si riferivano.
Si conferma quindi che il conto economico e lo stato
patrimoniale sono prospetti riepilogativi non registri contabili
veri e propri: essi non registrano giorno dopo giorno singole

213

La tendenza ad inserire a forza anche stato patrimoniale


e conto economico allinterno delle registrazioni di partita doppia
comprensibile: prima dellera dei computer la paura quasi fisica
di errori di registrazione spingeva a riportare sui libri contabili la
prova evidente che i conti quadravano, chiusi uno per uno (anche
quelli che - come vedremo - venivano chiusi solo per essere
riaperti subito dopo!) allo stato patrimoniale e al conto economico.
Con la contabilit elettronica non serve pi a nulla
fagocitare il conto economico e lo stato patrimoniale dentro le
registrazioni in partita doppia: molti continuano a farlo per
tradizione, il che del tutto indifferente sul piano pratico; un
innocuo passaggio in pi, superfluo per la redazione del bilancio,
in cui si possono benissimo trasmettere i aldi dei conti
patrimoniali allesercizio successivo, senza inutili chiusure e
riaperture.
.

operazioni, ma servono una tantum come riepilogo dei saldi di


contabilit214.
In quanto precede non c n magia n alta matematica, ma
solo algebra da scuola primaria, troppo spesso inutilmente
complicata per darsi prestigio, secondo il solito distruttivo
andazzo delle scienze sociali, su cui mi sono soffermato in altra
sede215.

valutazioni di fine esercizio come adeguamento


alla competenza economica, di registrazioni
basate sui flussi documentali.
Lordinaria
registrazione
cartolare

Le registrazioni contabili continuative, effettuate nel corso


dellanno, non guardano direttamente agli eventi da registrare, ma
seguono il flusso della loro documentazione, emessa e ricevuta
dallazienda, ad esempio le fatture di acquisto o di vendita, le
distinte documentali dei materiali conteggi degli incassi ed il resto
delle c.d. pezze giustificative, come si chiamava la
documentazione di supporto in un orripilante gergo aziendalese.
La registrazione contabile dellevento avviene quindi solo quando
il documento sottostante perviene nella disponibilit dellufficio di
contabilit aziendale, e non in tempo reale, quando gli eventi
materialmente si verificano. C insomma una procedura
corrispondente alla conoscenza legale dei giuristi, che segue il
flusso dei documenti dagli uffici operativi (produzione e
commerciale) verso gli uffici contabili.
Lintuitiva ragione di semplicit procedurale, in quanto
seguire il flusso dei documenti molto pi agevole che indagare
sulla materiale effettuazione delle operazioni economiche
214

Questa natura di prospetti, pi che di conti, stata


incidentalmente esplicitata con le modifiche al bilancio civilistico
introdotte dal DPR 127 del 1991, dove stata imposta al contro
economico la c.d. forma scalare, che non contiene un dare e
un avere, ma una sottrazione dei costi dai ricavi.
215

) Manuale giuridico, cit., cap.5.

sottostanti. Per questo lordinario flusso procedurale 1)


operazione 2) documento 3) registrazione contabile.
Lordinario
riallineamento
automatico

Anche questa una delle ragioni per cui in genere la


contabilit guarda alle operazioni sostanziali attraverso la
mediazione dei documenti. Tanto, infatti, col tempo, nel corso
dellanno, questo criterio documentale si sincronizza automaticamente
con quello economico. Poco importa se le operazioni materiali , ad
esempio , di febbraio, vengono contabilmente registrate ad aprile, perch
tanto entrambi ricadono nello stesso periodo contabile di rilevazione,
rappresentato dallesercizio sociale, in genere dallanno solare; il
momentaneo sfasamento, in questi casi, non provoca quindi distorsioni
informative sul bilancio.
La necessit di
integrazioni di
bilancio

Quando invece, prima che lo sfasamento venga riassobito,


interviene la chiusura dellesercizio sociale, occorrono correttivi
per rimettere in fase il punto di vista economico con quello
giuridico e documentale.
Il caso pi intuitivo quello in cui le vicende economiche
gi si sono verificate, ma non sono ancora state espresse
documentalmente, e quindi non ancora registrate contabilmente.
Possono per esserci anche inversamente- registrazioni
documentali e rapporti giuridici registrati, riguardanti in tutto o in
parte esercizi sociali successivi a quello per cui occorre redigere il
bilancio.
In occasione del bilancio occorre quindi fare quello sforzo
valutativo ordinariamente evitato grazie alla suddetta utilizzazione
del criterio documentale; bisogna cio adeguare, per esigenze di
precisione, la suddetta rilevazione documentale alla competenza
economica216. Potremmo parlare al riguardo di adeguamento alla
competenza economica nei rapporti esterni (competenza esterna,
dicono i tributaristi). Ci sono poi integrazioni riguardanti la
distribuzione tra vari esercizi di circostanze gi registrate nei
rapporti esterni, ma che hanno dato un contributo economico
anche allesercizio, come nellesempio classico degli
216

) Le registrazioni di bilancio servono a rimettere in fase la registrazione


contabile e la maturazione economica, anticipando (ai fini del bilancio) il gi
indicato assestamento, che si sarebbe comunque verificato nel tempo.

ammortamenti dei beni strumentali, gi anticipato al paragrafo


&&. Lo scopo attribuire allesercizio tutti gli elementi
economici di sua competenza, e solo quelli di sua competenza217.
Uno sforzo
valutativo

In occasione del bilancio occorre quindi fare quello sforzo


valutativo ordinariamente evitato grazie alla suddetta utilizzazione
del criterio documentale; le informazioni sono infatti generate da
uffici esterni alla contabilit, che tengono i rapporti con clienti e
fornitori, e chi materialmente registra le operazioni non ha
bisogno di prendere iniziative, di esporsi in valutazioni che
potrebbero essere discusse. Deve registrare documenti precisi al
centesimo, essere meticoloso e non ha bisogno di assumersi
responsabilit, n entrare nel merito di quanto gi gli appare come
documentalmente definito. Quando invece bisogna adeguare,
per esigenze di precisione informativa, la suddetta rilevazione
documentale alla competenza economica218, occorre effettuare
valutazioni congetturali, previsioni, ipotesi, esponendosi nel
bilanciare precisione, semplicit, controllabilit, prudenza, ed altri
profili di quello che rappresenta per molti aspetti un giudizio
discrezionale (influenzato anche, in modo meno palese, dalle c.d.
politiche di bilancio tendenti a usare le valutazioni per
adattare il risultato alle aspettative e preoccupazioni del vertice
aziendale, come vedremo al par.&&).
217

Questo passaggio dalla contabilizzazione in base ai documenti


alla contabilizzazione (una volta lanno) in base alla competenza spesso
oscurato da complesse e sostanzialmente inutili distinzioni e classificazioni,
come quella tra scritture di integrazione e scritture di storno basata sulla
necessit di inserire nuovi elementi reddituali e patrimoniali nella contabilit
(scritture di integrazione) ovvero di rettificare elementi patrimoniali o reddituali
gi registrati (scritture di storno); certamente superfluo ricordare la
denominazione delle due categorie, ma forse la distinzione ricorda la necessit
sia di rettificare fenomeni gi parzialmente rilevati in contabilit, sia di rilevare
fenomeni ancora senza alcuna traccia nella contabilit stessa.
La creazione di categorie di scritture di fine esercizio peraltro
generalmente sterile, rispondendo alla tendenza, accademica e classificatoria, di
creare specie e sottospecie, mentre ogni scrittura di fine esercizio ha storia a
s, nel rispetto dei principi fondamentali della partita doppia, descritti al
capitolo primo.
218
) Le registrazioni di bilancio servono a rimettere in fase la registrazione
contabile e la maturazione economica, anticipando (ai fini del bilancio) il gi
indicato assestamento, che si sarebbe comunque verificato nel tempo.

Intergazione dei
rapporti con i terzi

I rapporti con i terzi hanno spesso un proprio iter


documentale, che deve essere integrato per tener conto delle
operazioni economiche di acquisto o di vendita non ancora
documentate, e che lo saranno in futuro. Per non interferire con i
futuri flussi documentali, quando saranno emesse o ricevute le
fatture, si utilizzano le espressioni fatture da ricevere o fatture
da emettere 219, ai quali talvolta corrisponde addirittura (sempre
per comodit contabile) uno specifico conto. La contropartita
economica di questi crediti verso clienti o debiti verso fornitori
saranno ricavi o costi. Quando poi giungeranno le relative fatture
non si registreranno pi i costi, ma solo le eventuali differenze
rispetto alle previsioni. Simmetricamente alla rilevazione di crediti
o debiti per fatture da emettere o da ricevere occorre anche
controllare che (se ne ricorrono i presupposti) i beni venduti o
acquistati siano stati esclusi (se venduti) o inclusi (se acquistati)
nelle rimanenze di fine esercizio. Questo vale anche per i servizi
gi completati alla fine dellesercizio, ma non ancora fatturati (e quindi
non inseriti in contabilit a causa della gi rilevata prassi di attendere la
fattura per eseguire la registrazione).

Esistono infine servizi il cui corrispettivo distribuibile in


proporzione diretta al decorso del tempo, come i premi di
assicurazione, i canoni di locazione, e gli interessi su prestiti. La
registrazione di tali componenti reddituali avviene naturalmente a
scadenze periodiche, per motivi di praticit, ma allesercizio
bisogna attribuire tutta la quota di sua competenza e solo la quota
di sua competenza.
Ci avviene attraverso la tecnica dei ratei (elementi
reddituali maturati, ma non ancora addebitati) e dei risconti
(registrazioni a fronte di elementi reddituali gi addebitati, ma
riguardanti esercizi successivi). I due concetti sono logicamente
inversi rispetto al flusso documentale: il rateo serve a rilevare un
costo (o un ricavo) maturato e non ancora contabilizzato, mentre i
risconti riguardano un documento che riguarda anche (in tutto o
219

Qualche contabile definisce questa posta con il termine


accantonamenti per fatture da ricevere il che va benissimo purch non si
confondano questi debiti e crediti certi con gli accantonamenti per eventi
futuri e incerti (come laccantonamento per rischi su crediti su cui paragrafo
3.6.).

in parte) esercizi successivi. In questo caso la manifestazione


documentale (e quindi la registrazione contabile) anticipata
rispetto alla maturazione del costo o del ricavo, che sarebbe
quindi erroneo attribuire integralmente allesercizio220.
Aggiustamenti
economici di
operazioni gi
registrate rieptto ai
terzi

Per redigere il bilancio occorre tenere conto anche degli


effetti economici di operazioni gi registrate con terzi, come le gi
indicate quote di ammortamento dei beni strumentali (impianti,
attrezzature, macchinari, etc.), oppure lanticipazione previsionale
di perdite future, come quelle su crediti o dovute alla perdita di
valore economico di beni, ad esempio le merci destinate alla
vendita (magazzino).
Ad esempio:gli
ammortamenti

nel qual caso sar evidenziata tra i costi la quota imputata


come componente negativa del reddito a fronte del deperimento e
consumo del bene. In contropartita, nellattivo patrimoniale si
registrer un fondo di ammortamento , che costituisce una posta
rettificativa del valore del bene; questultimo potr essere espresso
al netto degli ammortamenti gi effettuati, dando per comunque
linformazione del costo lordo e dellammontare degli
ammortamenti221.
Naturalmente al fondo di ammortamento non
corrispondono, come del resto al capitale sociale o alle riserve,
precise disponibilit liquide: ingenuo pensare che ci sia una
cassaforte con dentro limporto corrispondente ai fondi
220

La registrazione dei risconti non avviene necessariamente alla fine


dellesercizio, poich un contabile previdente pu accorgersi subito che il
documento da registrare riguarda un costo (o un ricavo) in parte di competenza
dellesercizio successivo e rilevare subito il risconto (cio quella parte di costo
o di ricavo da rinviare allesercizio successivo). Se una societ di assicurazione
riscuote un premio di 100 euro, riferite a un periodo di rischio ricadente per il
60 percento nellesercizio e per il 40 percento nellesercizio successivo, sarebbe
erroneo imputare tutto il ricavo allesercizio; daltra parte c un incremento di
cassa di 100 (riferito a tutto il premio) controbilanciabile solo iscrivendo una
componente patrimoniale negativa, appunto il risconto passivo. Ecco perch
quando rettifichiamo la competenza dei ricavi abbiamo risconti passivi, mentre
quando rettifichiamo la competenza dei costi abbiamo risconti attivi.
221
) Linformazione spesso data nella nota integrativa al bilancio.

dammortamento. I fondi dammortamento indicano solo quanta


parte del costo dei beni (costo iscritto per intero nei conti
dellattivo) stata fino a quel punto ammortizzata.
Il destino degli importi accumulati nel fondo di
ammortamento quello di essere eliminati quando i relativi beni
strumentali vengono ceduti o distrutti.
Segue: i costi
pluriennali senza
valore intrinseco

Un criterio in gran parte simile viene utilizzato per i costi


pluriennali, che si differenziano dai beni strumentali in quanto non
comportano lacquisto di un bene con un valore intrinseco, che
possa essere come tale oggetto di diritti, ma si ritiene abbiano
effetti positivi su una pluralit di esercizi sociali, come le spese di
pubblicit, spese di ricerca, spese di formazione del personale,
spese di costituzione. Questi costi sono spesso considerati una
attivit di bilancio, anche se non sono cedibili autonomamente.
Sono costi pluriennali anche le spese di manutenzione e
riparazione, che per invece di essere trattate in modo autonomosono aggiunte al valore contabile del cespite cui si riferiscono, e di
cui aumentano il valore. Dellavviamento, anchesso sotto un
certo profilo un bene strumentale, diremo pi avanti, di un bene
avviamento222, ecc.).
I costi capitalizzati costituiscono componenti patrimoniali
anche dellesercizio successivo a quello in cui avvenne la
patrimonializzazione: ecco perch questi costi devono essere
gradualmente ammortizzati.
Accantonamenti e
fondi
accantonamento

Mentre gli ammortamenti ripartiscono economicamente un


precedente rapporto con terzi (acquisti di beni strumentali) gli
accantonamenti anticipano rapporti con terzi che potrebbero
222

appena il caso di sottolineare in questa sede che lammortamento


costituito in genere dalla eccedenza tra quanto pagato per lacquisto di
unazienda e valore attribuito ai singoli beni che ne fanno parte. Esso pu
emergere non solo in occasione di compravendite aventi ad oggetto aziende, ma
anche in occasione di conferimenti di azienda o di fusioni societarie.
Lavviamento, iscritto nellattivo del bilancio, deducibile in forma di
ammortamento, in misura non superiore a un decimo del costo, cio in 10 anni
(art. 103, comma 3).

verificarsi in futuro, come quelli per obblighi di garanzia verso i


clienti, le perdite su crediti per insolvenza dei debitori, le perdite
su cambi dovuti alla conversione di crediti e debiti in valuta
estera. Solo nominalmente si considera tra gli accantonamenti il
debito per lindennit di fine rapporto (TFR) dei dipendenti, per
essi inesigibile dura il rapporto di lavoro 223.
Valutazione delle
rimanenze
(richiami)

Gi ai paragrafi && e && abbiamo indicato la


registrazione contabile degli acquisti di materie prime e merci
trascurandone laspetto patrimoniale, che viene inserito nella
contabilit generale attraverso le rimanenze; ricordiamo che la
quantit dei beni emerge dalla contabilit di magazzino (paragrafo
&&) e la loro valorizzazione monetaria dalla contabilit
industriale (paragrafo &&). Questultima non pu ovviamente
fornire il costo individuale degli specifici beni in rimanenza, di cui
non ha neppure senso parlare nel contesto della produzione di
serie (paragrafo &&). Le giacenze di fine anno sono valorizzate
quindi al costo unitario medio dellesercizio, espresso dalla
contabilit industriale, e che rester valido, per quella quantit,
anche negli esercizi successivi , al cui nuovo costo medio saranno
valorizzate solo quantit aggiuntive, secondo il metodo LIFO,
(first in last out), acronimo meglio comprensibile chiamandolo
FILO, cio first in Last out, nel senso che la giacenza formatasi
nellannualit pi remota quella destinata a scomparire per
ultima, cio quella cui bisogna iniziare ad imputare le merci in
giacenza224; in periodi di prezzi crescenti (inflazione) questo
criterio convenzionale pi prudenziale di quello opposto ,
223

Non si tratta perci di una posta rettificativa dellattivo n di un


accantonamento a fronte di una passivit generica, ma di un debito esattamente
calcolatile in relazione a ciascun dipendente. Ci comporta che, alla cessazione
del rapporto di lavoro, se laccantonamento del dipendente inferiore alla
somma spettantegli, la differenza costituisce elemento negativo di reddito.
224
) Lacronimo LIFO esprime lo stesso concetto in modo pi macchinoso, in
quanto fa svolgere un passaggio in pi, riferendosi alla valorizzazione delle
merci uscite (first out) e imputandola alle ultime entrate (last in), ed arrivando
per differenza a quelle ancora in giacenza , di cui la sigla FILO parla
direttamente , precisando che escono per ultime, e rendendo pi immediato che
le quantit giacenti vanno imputate in prima battuta alle voci provenienti dalle
annualit pi remote. La sigla LIFO parte da quello che non c per arrivare a
quello che c, cui la sigla FILO arriva direttamente.

chiamato FIFO225, dove le rimanenze sono valorizzate ai costi pi


recenti.
Entrambi i criteri si mantengono ancorati al costo 226 ,
perch sarebbe contrario al principio di prudenza la rilevazione
anticipata di un profitto presunto sulla vendita delle merci, ancora
non realizzata. Un criterio di prudenza impone per di svalutare le
rimanenze quando, per circostanze materiali o di mercato (ad es.
mutamento dei gusti o delle mode), il presumibile valore di
vendita minore del costo di produzione suddetto.
Le rimanenze di
servizi

Mentre le giacenze di materie prime e di merci devono


ancora trovare un compratore, le prestazioni di servizi iniziano ad
essere eseguite quando un cliente stipula un contratto,
obbligandosi a pagare. In questo caso, quindi, i suddetti criteri
prudenziali contro lanticipazione di profitti futuri sono
ingiustificati e la valorizzazione pi corretta delle prestazioni in
corso basata sulla quota parte di corrispettivo contrattuale
proporzionale alle prestazioni svolte rispetto a quelle totali da
svolgere. Qui lazienda lavora infatti sul sicuro, in base a un
contratto con il destinatario del bene o del servizio.

Unicit della documentazione ed eventuale


diversit valutativa: fisiologia di una
possibile pluralit di bilanci
Registrazioni
contabili
valutative

Al paragrafo precedente abbiamo indicato una serie di


registrazioni contabili valutative, in quanto non ancorate alle
univoche indicazioni di un documento giustificativo, ma in tutto
o in parte dipendenti da apprezzamenti probabilistici su vicende
225

) Anche questa sigla valorizza quello che non c pi costringendo a un


macchinoso passaggio intermedio per arrivare a quello che c; sarebbe pi
breve utilizzare lacronoimo LILO , dove chiaro che viene valorizzato il last
in, in quanto lultimo a uscire (last out).
226
salva la suddetta variazione sul tema a proposito di quale costo scegliere,
cio quello pi remoto (LIFO-FILO) ovvero quello pi recente (FIFO-LILO).

economiche, come il logorio dei beni strumentali e la loro


utilizzabilit futura, le previsioni sul dissesto di un debitore o sulle
fasce di prezzo di una materia prima. Si potrebbero fare ancora
tanti esempi, come il prospettico andamento di controversie
giurisdizionali, ma tutti sono accomunati dalla crisi dellordinario
comportamento contabile , basato sulla registrazione di documenti
numericamente univoci, precisi al centesimo. Queste valutazioni,
come gi rilevato al par.&&, comportano mediazioni tra
precisione, semplicit, controllabilit, prudenza, ed altri embrioni
di valutazione discrezionale, intesa come necessit di individuare
la soluzione che meglio contempera i suddetti profili. Se
lespressione
discrezionalit
spaventa
le
pubbliche
amministrazioni, timorose di avere sempre le spalle coperte,
figuriamoci cosa accade per chi investito di queste valutazioni
solo una volta lanno, in occasione del bilancio, mentre prima pu
attenersi scrupolosamente ai documenti.
La
serenitpotenziale
delle valutazioni

Non sono scelte gestionali in senso tecnico, come quelle di


dismettere una linea produttiva, investire in un nuovo prodotto,
svolgere una campagna pubblicitaria, e altre decisioni attinenti alla
concretezza aziendale, alla sfera del fare insomma. Non si tratta
quindi di valutazioni con risvolti operativi, ma invece di
valutazioni conoscitive, legate alla probabile durata di impianti
e macchinari, recuperabilit di crediti, valori di mercato di merci.
Sono quindi ipotesi descrittive, finalizzate solo alla redazione del
bilancio, che in s potrebbero essere svolte abbastanza
serenamente. Il giudizio resta discrezionale, ma la discrezionalit
non attiene alla conduzione aziendale, bens alla rendicontazione
dei suoi risultati, decisi da altri. A tal fine gli uffici amministrativi
dovrebbero solo bilanciare precisione, semplicit, controllabilit,
prudenza, ed altri profili che non responsabilizzano pi di tanto,
anche di fronte a un giudizio debolmente discrezionale.
Lo spiazzamento
delle valutazioni
rispetto alla
routine.

Tuttavia si tratta pur sempre di valutazioni, demandate a chi


invece abituato a mantenersi nel campo di quanto
documentalmente definito, su scelte provenienti da diversi uffici

aziendali e quindi non responsabilizzanti. Su questa routine,


ripetitiva e meccanicistica, anche valutazioni conoscitive , come
quelle sopra descritte, possono essere oggettivamente spiazzanti.
Le ulteriori
scaramanzie
rispetto alle frodi

Su questo sfondo si innestano drammatizzazioni di diversa


natura, connesse ad un clima di sospetto, collegato alle possibilit
di falsit contabili, gi anticipate al paragrafo &&, e relative non
gi alle valutazioni, ma alle registrazioni propriamente dette; mi
riferisco alla mancata registrazione, totale o parziale, di ricavi, alla
registrazione di costi in tutto o in parte fittizi, con la realizzazione
di frodi contabili dirette allarricchimento personale occulto di
amministratori, soci, contabili, pubblici amministratori o altri
destinatari
troppo imbarazzanti per essere registrati in
contabilit227.
Si tratta di eventualit frequenti quando sul gruppo sociale
azienda, specie nelle gi indicate fasi iniziali (paragrafo &&)
domina in modo paternalistico un titolare-fondatore; che pu
assumersi, allinterno del gruppo, la responsabilit di scavalcarne
le procedure contabili228 a suo vantaggio personale o per fini
227

) Gli esempi sono intuitivi, ma mi piace ricordare la scena dei soldi nascosti
nel garage di una gradevole commedia allItaliana degli anni sessanta , con De
Filippo, Mastroianni, Gassman, Buazzelli, etc., denominata fantasmi a roma e
visibile digitando su youtube fantasmi a roma garage.
228

) Si tratta di un gruppo economico, inserito nel gruppo politico associativo


della collettivit generale, rispetto al quale limprenditore non potrebbe
proclamare con la determinazione di Mussolini dopo il delitto Matteotti di
assumere su di s la responsabilit politica, morale, storica di qualsiasi
atto di gestione. Dopotutto per, come abbiamo visto al paragrafo &&,
lazienda in senso materiale e sua, ed in assenza di soci di minoranza, una volta
pagati i debiti (compresi quelli tributari) pu chiuderla senza tanti complimenti.
Come hanno fatto spesso le aziende multinazionali che decidevano di uscire
dallItalia, spesso per ingestibilit burocratica. Senza che il potere politico
potesse farci nulla. E quindi da chiedersi quindi in nome di che cosa i
dipendenti potrebbero opporsi alle azioni indicate nel testo, con cui il titolare
scavalca le procedure aziendali a beneficio proprio o di terzi. Questo
scavalcamento pu invece ovviamente essere contrastato quando proviene dal
management o esistono soci di minoranza, secondo lespressione anglosassone
del c.d. management overriding; questultima infatti si riferisce alla
dirigenza, non alla propriet, che nel mondo anglosassone rapidamente si
spersonalizza, a differenza di quanto accade nel paternalistico capitalismo

(anche aziendali) non trasparenti; analoghe preoccupazioni


pervadono creditori e soci di minoranza quando una propriet
debole non riesce a tenere sotto controllo figure managerialproprietarie forti. Sono sospetti che scattano anche allinterno
delle compagini sociali del capitalismo familiare, quando la mano
sicura del fondatore viene meno prima che il gruppo si sia
adeguatamente istituzionalizzato, come vedremo al paragrafo &&.
Dal sospetto di
frodil e tensioni
sulle valutazioni

Spesso, di queste manipolazioni, c solo il sospetto, magari


infondato. Possono alimentarlo soci di minoranza invadenti,
fratelli litigiosi, ex dirigenti sconfitti in schermaglie interne,
fantomatiche associazioni di consumatori o piccoli azionisti in
cerca di visibilit pubblica. Pu anche accadere linverso, cio che
nessuno sospetti, perch attorno alla specifica azienda c serenit
e stima, quando comunque alcune manipolazioni ci sono. Sono
altri aspetti della consueta carenza di formazione economico
sociale della pubblica opinione italiana (par.&&); ne derivano
atteggiamenti di diffidenza verso le aziende, entit misteriose e
non percepite come gruppo sociale, confuse nellondivago
atteggiamento di ammirazione-invidia verso i loro padroni.
Si crea cos un gran polverone, dove delle frodi contabili molti
parlano, urlando o a mezza bocca, ma raramente trovano una
prova reale, sfogando quindi le tensioni su un surrogato. Cio le
valutazioni di bilancio, che invece sono accessibili e le cui
ipotetiche previsioni sono facilmente sindacabili. La maggior
parte, per non dire la totalit, delle impugnative di bilancio degli
anni settanta del secolo scorso riguardava appunto le stime dei
costi pluriennali, degli ammortamenti, delle perdite, delle
svalutazioni, etc. Il sospetto di gravi e indeterminate irregolarit
sostanziali, non potendo essere suffragato, si sfogava su
irregolarit valutative, che spostavano al massimo utili da un
periodo amministrativo allaltro. Le valutazioni vennero
drammatizzate anche allopposto, come strumento difensivo,
presentando quindi lo scrupolo nella redazione valutativa del
bilancio come una patente di regolarit contro manipolazioni e
frodi contabili effettuate a monte, nella contabilit.
familiare italiano.

Tante volte lespressione falso in bilancio stata utilizzata per


contestazioni sulla mera valutazione delle rimanenze, dei costi
pluriennali, delle perdite presunte e di altre poste dalle forte
caratura ipotetico-congetturale. Tali voci hanno assunto quindi
una specie di valore simbolico, come se fossero la cartina di
tornasole della presenza o meno di frodi ben pi gravi, che si
sospettano genericamente, ma di cui non facile dare prove
positive o negative.
Le c..d politiche di
bilancio

Un ulteriore motivo di drammatizzazione erano gli innocui


tentativi della propriet aziendale e della dirigenza di abbellire il
bilancio agendo sulle valutazioni di fine esercizio. Abbellire il
bilancio vuol dire in genere mostrare un risultato migliore del
reale, ma se questultimo troppo florido, si passa alla tendenza
opposta per mostrare meno utili, che potrebbero alimentare
richieste salariali, proteste dei consumatori, prelievo fiscale. Le
politiche di bilancio cercavano quindi di calmierare i risultati ,
travasando utili da periodi di vacche grasse a periodi di magra. Le
utilizzazioni a questi fini delle valutazioni di bilancio, era
chiamato politica di bilancio , prassi poco trasparente anche se
non frodatoria in termini di rappresentazione materiale. Tutto
infatti veniva registrato, omissioni o documenti fittizi, ma
orientando le valutazioni allobiettivo, relativamente inoffensivo,
di calmierare il risultato di esercizio, anche in funzione delle
aspettative e preoccupazioni del vertice aziendale. Questa
forzatura delle valutazioni era infatti possibile fino a un certo
punto, cio allinterno dei margini di oscillazione offerti dai beni
che ne erano oggetto.
Revisione del
bilancio tra frodi e
valutazioni

Nelle piccole aziende, i beni oggetto di valutazione sono


comunque troppo pochi per offrire margini significativi, mentre
allaumentare del fatturato anche questi margini diventano
rilevanti ed oggetto di attenzione particolare in sede di
certificazione del bilancio. Questultima non si riferisce infatti alle
frodi, che richiederebbero un pi penetrante lavoro di
intelligence investigativa. Naturalmente le societ di revisione,
preposte alla certificazione dei bilanci, verificano la resistenza
delle procedure aziendali a possibili frodi, dirigendosi al riscontro

di aree critiche o cifre anomale, senza potersi per caricare di una


diversa attivit di investigazione poliziesca. La loro principale
preoccupazione insomma la tutela del pubblico risparmio degli
investitori, verificando leffettiva esistenza delle attivit di
bilancio, e la assenza di passivit, reali o potenziali, in esso non
registrate.
Le implicazioni di
questo diversivo: i
principi contabili e
la loro
convenzionalit

Le valutazioni diventano comunque il punto di emersione


di una serie di altre tensioni, ad esse estranee, che ruotano attorno
allazienda, e che sono state quindi oggetto di una serie di
regolamentazioni tendenziali da parte di organismi di
certificazione di bilancio , con lemanazione dei principi
contabili e di revisione, sia interni sia internazionali, rilevanti
soprattutto per le societ multinazionali, con filiali in diversi paesi.
Il principio del
costo

La convenzionalit di questi principi contabili segue quella


ordinaria del bilancio, redatto in una prospettiva di continuit
dellattivit aziendale, non di liquidazione. Con la conseguenza
che i beni strumentali sono esposti al prezzo di costo, anche se
probabilmente sarebbero vendibili, come tali, a una cifra
inferiore; tuttavia essi sono stati acquistati per essere sfruttati nella
produzione, non per essere venduti, e quindi il prezzo di acquisto
continua ad essere utilizzato per valorizzarli, considerandolo
espressione dellutilit che essi possono trasmettere alla
produzione. E una riprova della qui sostenuta concezione
dellazienda come organismo di persone e di cose, indicata al
par.&& e di cui riparleremo per il valore di avviamento.
Unicit della
contabilit e
pluralit di criteri
di valutazione

La natura congetturale e ipotetica, quindi soggettiva delle


valutazioni di bilancio perfettamente compatibile con la
quadratura dei conti e con la precisione delle registrazioni
documentali. Lo conferma anche linevitabile unicit della
documentazione contabile e la pluralit di possibili criteri di
valutazione di fine esercizio.

La contabilit insomma sempre unica, anche se nel bilancio


possono essere utilizzati una pluralit di diversi criteri di
valutazione. Ecco perch possono esserci, per lo stesso periodo
amministrativo, e in modo del tutto legittimo, diversi bilanci,
senza che ci evochi sospetti di doppia verit e quindi di
necessaria falsit di alcuni di essi. Possono esserci infatti
divergenze per le valutazioni di bilancio, le mediazioni tra
praticit e precisione sulla rilevazione delle operazioni in corso,
sui principi contabili da adottare, espressione equivoca in
quanto fa pensare alla contabilit infrannuale, non alla redazione
del bilancio. E pi corretto parlare di criteri di valutazione ai fini
del bilancio, perch a questo concetto sono riportabili anche le
prescrizioni (a prima vista contabili) su quando una operazione
deve essere considerata esistente ai fini del suo inserimento in
bilancio.
A questo punto possono esserci il bilancio redatto coi principi
contabili internazionali per la casa madre, quello redatto coi
principi valutativi interni per la camera di commercio, quello
redatto con criteri fiscali di valutazione per lufficio tributario, ma
le divergenze riguardano solo le poste valutative, innestandosi su
una contabilit che rimane unica. A conferma che il bilancio non
la naturale conclusione della contabilit, ma un prospetto di
riepilogo, che si innesta su un unico sistema documentale, con
sfumature valutative diverse a seconda delle relative finalit e
convenzioni applicate.

Segue. Valori patrimoniali tra costo e mercato


nellazienda come organismo (lavviamento).
Valutazioni
dellazienda e
prodotto

Quanto indicato al paragrafo precedente, sulla convenzionalit dei


criteri di valutazione, spiega i limiti del bilancio di esercizio come
strumento di valutazione delle aziende. Anche questa valutazione
dipende infatti in prima battuta dal prodotto, vero elemento
unificante che tiene unita lazienda come gruppo di individui. Dal
prodotto, pi che dal bilancio, dipende infatti anche la valutazione
dellazienda.

Valori di bilancio e
prezzo dellazienda

Naturalmente il bilancio, la prospettiva contabile importante


per rendersi conto di quanto sia reale, effettiva la prospettiva
economica, e di quanto invece debbano essere cercati altri
riscontri. Leconomia infatti non vive di sogni, ma fatta d gente
realistica, che cerca basi razionali alle proprie valutazioni degli
investimenti, altri indizi di valore, che possono portare ad acquisti
e vendite di aziende per cifre molto diverse dal patrimonio netto
contabile, risultante dal bilancio. Anche una azienda in perdita pu
essere interessante, per entrare in un certo mercato o acquisirne
una quota. Anche qui si ha una conferma del gi indicato filo
conduttore del volume, secondo cui le aziende sono organismi da
gestire, e per questo, agli occhi di chi conosce il prodotto, possono
avere un valore anche se il bilancio in perdita229.
Le variabili
prospettiche

Subentrano infatti variabili prospettiche dipendenti dalle


scoperte, solo in parte risultanti da brevetti , dalle entrature di
mercato, dagli accordi, dalle concessioni pubbliche, insomma da
altre potenzialit concrete. Che devono pur sempre essere
accompagnate da un fondamento, per anche diverso dal bilancio
contabile.
La soggettivit del
loro apprezzamento

Su questo si possono innestare facili ed eccessivi entusiasmi


oppure eccessive preoccupazioni, a conferma che anche
leconomia e la finanza sono scienze umane, e dipendono dai
sentimenti e dalla fiducia degli uomini. Ad esempio, la bolla
speculativa degli investimenti in aziende della c.d. new economy,
scoppiate poi a posteriori come altrettante bolle di sapone,
dipendeva da eccessivi entusiasmi. Questi ultimi possono essere
poi accompagnati poi da altrettanto emozionali ondate di
pessimismo, tra cui la crisi del 1929, con cui al di l delle
contingenze- si sgonfi il preconcetto insensato
dellautosufficienza del mercato 230.
229

) mentre gli oggetti materiali, gli immobili, i gioielli , le opere darte etc.,
possono avere un mercato molto pi vasto, in quanto non mediato da
conoscenze cos settoriali come quelle del prodotto.
230
) Le crisi di fiducia confermano limportanza del rapporto tra sogni, illusioni,
dei sistemi di valori e concretezza dei bisogni, con sfumature che rendono la
storia, anchessa scienza umana, sempre un p uguale e sempre un po diversa.

Rari casi di
valutazione isolata
dei beni aziendali

Il valore effettivo dei beni aziendali pu qualche volta variare per


vicende estranee alle aspettative sulloggetto specifico dellattivit
dellimpresa, semplicemente perch circostanze generali di mercato ne
modificano il valore intrinseco. Pu trattarsi dellinflazione monetaria,
di oscillazione dei cambi per le valute estere, di terreni che diventano
edificabili o di fabbricati collocati in aree oggetto di rivalutazione
urbanistica.
Lattivit aziendale
come
giustificazione
della valorizzazione
al costo

Questa rilevanza isolata dei beni aziendali uneventualit


abbastanza rara, che prescinde dallazienda come organismo , perch
se si guarda attentamente
anche i beni dellazienda espressi
singolarmente in bilancio giustificano il valore cui sono iscritti
attraverso lattivit aziendale, e non in modo autonomo. Anche gli
impianti, i macchinari produttivi, le gru e gli altri beni strumentali
valutati singolarmente hanno un valore perch inseriti in una
organizzazione aziendale in funzionamento, a conferma della qui
sostenuta concezione organicistica dellazienda come gruppo sociale.
Se guardassimmo alla possibilit di vendere sul mercato i cespiti
aziendali, come tali231, gran parte dei valori espressi nei bilanci aziendali
sarebbero inattendibili232, ma la prospettiva di continuit aziendale
giustifica lesposizione al costo, potendolo recuperare attraverso
lattivit. Persino gli immobili industriali, i capannoni, gli impianti, i
macchinari, non hanno un vero e proprio mercato di riferimento, che si
riduce agli immobili civili, e ai terreni edificabili, con un prezzo di
mercato per altre utilizzazioni.
E lavviamento
autonomo

Levidenziazione, nel bilancio aziendale, a certe condizioni, di un


valore di avviamento non ha quindi nulla di eccezionale o anomalo,
visto che per i motivi appena indicati- il valore cui sono iscritti tutti i
beni aziendali si giustifica con lavviamento generale dellattivit.
231

) Il c.d. presunto realizzo, a prezzi di liquidazione.


) Un valore evidentemente influenzato dalla complessiva organizzazione
aziendale, e dove evidente la componente di avviamento di cui diremo
subito nel testo, sono i marchi aziendali.
232

Coerenza
delliscrizione di
un avviamento

Questultimo viene rilevato come tale quando per lazienda


corrisposto un prezzo globale eccedente quello dei singoli beni
che ne fanno parte. E una eventualit coerente con la natura di
aggregazione sociale dellazienda, qui sostenuta, perch in
questi casi lacquirente non paga i beni strumentali, le merci, i
rapporti giuridici come singoli, ma paga lorganizzazione di
persone in cui consiste lazienda.
Segue: spiegazione
con redditi o
plusvalenze future

Sarebbe riduttivo affermare che in questi casi lacquirente paga le


prospettive di redditivit futura, come se lavviamento fosse
lattualizzazione dei redditi futuri. Laffermazione pu essere
condivisa solo se viene completata tenendo conto del possibile
prezzo di rivendita dellazienda, e considerando anchesso un
reddito futuro, senza limitarsi al solo flusso di utili. Potrebbe
infatti essere pagato un avviamento per una azienda in perdita ,
che poi viene rivenduta, per un prezzo maggiore bench ancora in
perdita233. E pi rispondente quindi alla realt affermare che
lavviamento esprime la vitalit dellazienda, la sua capacit di
stare sul mercato, e di essere poi rivenduta a qualche altro
operatore del settore, anche se permanentemente in pareggio o
perdita.
233

Un avviamento quindi configurabile anche per societ con scarsi guadagni


o addirittura in perdita, nella misura in cui esse controllano una quota
apprezzabile del mercato. Non deve quindi generare sospetti o diffidenze che
aziende (o partecipazioni di controllo in societ) vengano acquistate e vendute
un multiplo del valore di bilancio. Analisti poco alfabetizzati in termini
aziendali, secondo le ben note carenze formative, potrebbero essere invece
indotti a considerare gonfiato il prezzo di cessione dellazienda, oppure
alterati i precedenti bilanci che mostravano le perdite. E un altro riflesso del
trasferimento sulle aziende di schemi interpretativi dei lavoratori indipendenti,
che effettivamente non lavorerebbero mai in perdita dovendo mantenere se
stessi e la propria famiglia. Lazienda, invece, come aggregazione sociale, non
ha n bisogni personali n familiari: invece un gruppo che, se riesce a
remunerare i fattori produttivi, crea valore aggiunto (paragrafo &&) anche se
chiude in perdita.

Coerenza con la
valutazione al
costo

Lacquirente dellazienda, che riconosce al venditore un


corrispettivo globale per lazienda in funzionamento, non
acquisisce beni aziendali in grado di assorbire valori di
avviamento e deve in genere registrare a tale titolo una parte del
prezzo. In questi casi liscrizione di unvalore di avviamento
perfettamente coerente con lespressione contabile degli eventi
economici in base ai corrispettivi contrattuali.
Divieto di
avviamento
autogenerato e
cautela verso
quello
comparativo

Dove questi ultimi invece mancano, liscrizione di valori di


avviamento non misurati da un corrispettivo guardata con
diffidenza, perch comporta il rischio di annacquamento delle
garanzie dei creditori, soprattutto quando lazienda collocata in
un soggetto con autonomia patrimoniale, come una societ di
capitali, che offre si creditori solo la garanzia del proprio
patrimonio.
E perci intuibile la diffidenza civilistica, sul piano della tenuta
patrimoniale della societ (e senza riflessi tributari), verso liscrizione in
bilancio di avviamenti non misurati dal mercato, come nel suddetto
pagamento di un prezzo. Non sarebbe quindi consentita allazienda
liscrizione in bilancio del proprio avviamento , magari solo in base ad
apposite perizie.
Parzialmente diversi sono gli avviamenti iscritti in caso di conferimenti
di azienda e di fusioni, dove manca una monetizzazione
dellavviamento a fronte di un corrispettivo, ma esiste una sua
valutazione intersoggettiva nel quadro di un rapporto associativo tra i
soci della conferente e della conferitaria, ovvero delle societ
incorporate e incorporanti. Si chiedono in questi casi cautele a fronte
della fede pubblica, cio contro lannacquamento del valore
patrimoniale della societ, salvaguardato da apposite perizie di fusione o
conferimento. Qualche volta questo avviamento comparativo somiglia
molto a quello autogenerato, perch la societ conferitaria o
incorporante priva di valore apprezzabile, e facente capo alla stessa
compagine della societ conferente o incorporata. Un altro caso di
emersione pilotata dellavviamento, misurato per da un finanziamento

bancario, rilevabile nelle operazioni di leverage buyout, quando la


societ acquirente finanziata dalle banche, fa capo alla stessa compagine
sociale della societ (o dellazienda) acquisita.
Lavviamento
negativo

Quanto rilevato sopra per lavviamento positivo, cio eccedenza


del valore dellazienda rispetto al patrimonio contabile, vale anche
allinverso. Quando cio le prospettive economiche sono negative,
il mercato si sta riducendo, lazienda si sta disorganizzando, le
concessioni stanno scadendo o un altro evento prospettico, non
ancora rilevato in bilancio, riduce il valore dellazienda, valgono
ragionamenti uguali e contrari rispetto a quelli svolti sopra. Solo
che invece di un avviamento positivo (goodwill) avremo un
avviamento negativo (Badwill).

6) Lera aziendale fuori dalle aziende: riflessi


socioculturali.
Lera aziendale tra mutamento epocale e stabilit
umanistica.
Una societ meno
intuitiva

Dai capitoli precedenti, dedicati al funzionamento


dell'organismo aziendale, se ne comprende la grande complessit,
agli occhi della pubblica opinione234, rispetto alla precedente
societ agricolo-artigianale. Quest'ultima era comprensibile con
relativa immediatezza nel suo rapporto con la terra ed il lavoro,
secondo un sapere stratificato e tramandato, ma accessibile, a
misura d'uomo. Abbiamo invece visto che la produzione di serie
avviene attraverso macchinari dei quali persino gli utilizzatori
ignorano i criteri di elaborazione e di funzionamento meccanico.
La spersonalizzazione dei sistemi produttivi rende difficiie
comprenderli persino a chi vi inserito 235, mentre ancora pi
arcano appare il mondo della finanza.
Questo pone paradossalmente, nellera aziendale, problemi
culturali assenti quando la maggior parte della popolazione era
costantemente impegnata nel procacciamento del cibo in un
contesto che comprendeva, e dove il resto veniva spiegato
attraverso occulte forze esterne; la vita era dura, ma culturalmente
pi semplice, con luomo che si rendeva conto di quanto gli
accadeva e comprendeva il proprio compito.

234

) Comprese le classi dirigenti , nelle loro varie articolazioni (vedi &&&& su


www.organizzazionesociale.com) e allinterno della pubblica opinione.
235
Svolgendo in genere un lavoro ripetitivo, parcellizzato, anonimo,
logorante, secondo quando abbiamo gi rilevato al paragrafo && sul
significato di specializzazione.

deficit culturale e
alienazione

La cultura e la formazione di massa (236), radicate in


tempi anteriori alla tecnologia e alla produzione di
serie, non forniscono strumenti per comprendere la
produzione di serie, facendo dimenticare riflessioni
elementari come quella secondo cui non si pu
consumare quello che non si produce
(237). Ne
derivano malesseri ricondotti nel loro complesso alla
c.d. "alienazione", cio
-senza avventurarsi in
filosofia- cio alla mancata comprensione del contesto
in cui si opera 238. E' un rischio che riguarda il sistema,
e quindi anche chi conosce benissimo singole aziende,
o occupa una posizione rilevante nelle istituzioni .
Vedremo che questa mancata comprensione provoca
malesseri destinati a poi a scaricarsi sulle aziende,
ostacolandone l'istituzionalizzazione e l'incardinamento
sul resto della societ.
Una svolta
epocale

Le scoperte scientifiche, con per la nascita dell'azienda


scientifico-tecnologica (paragrafo 2&&) hanno costituito per molti
versi quella che spesso viene chiamata "svolta epocale" tra
modalit organizzative dell'organizzazione sociale. In particolare
236

) Lupi, Manuale giuridico, cit., par.6.2.


Quasi nessuno capisce perch riparare un bene costa pi che ricomprarlo, o
perch le merci vengono distrutte "per sostenerne il prezzo" con tanti poveri che
ne avrebbero bisogno. I miglioramenti nella disponibilit di merci non sono
stati accompagnati da un'adeguata e diffusa consapevolezza sui meccanismi
sociali che ne erano alla base.
237

) Vedremo ai prossimi paragrafi che il problema non


sta allinterno del circuito tecnico-produttivo, ma fuori,
cio nellambiente cultural-politico esterno alla
produzione. In quest'ambiente non sono stati infatti
metabolizzati, come rilevo pi ampiamente nel
manuale di scienza delle finanze, i cambiamenti, per
via delle nuove modalit produttive, delle precedenti
strutture sociali, indirizzando l'inevitabile maggiore
intervento dello stato.
238

stato messo in crisi un rapporto millenario tra politica ed


economia, che durava da quando si era passati dalle societ di
"cacciatori-raccoglitori" a quelle di "agricoltori-allevatori". Queste
ultime erano durate millenni, inglobando al loro interno anche
usanze e tradizioni dei "cacciatori raccoglitori" 239. Allo stesso
modo molti oggi molti aspetti dell'era agricolo artigianale
coesistono con quella aziendal-tecnologica. Cos come i
comportamenti recepiti dalla precedente fase dei "cacciatori
raccoglitori" utilizzavano attrezzi di produzione artigianale, resi
possibili dalla civilt stanziale, gli agricoltori di oggi usano
macchinari di produzione aziendal-tecnologica. E' quindi
metodologicamente avventato concepire queste fasi storiche come
compartimenti stagni, ma negli ultimi tre secoli si compiuta ( 240)
una modifica epocale. E' altrettanto fuorviante l'enfasi con cui si
afferma che in un "mutamento epocale", tutto cambia e nulla sar
pi come prima, perch rimangono i bisogni degli uomini, i loro
sogni ed il bisogno di avere sogni, cio di identificarsi in
qualcosa e di comprendere il contesto in cui vivono.
Dalla tecnologia
empirica a quella
scientifica

La meccanizzazione scientifico-tecnologica, dapprima


con energie artificiali e poi con intelligenze artificiali,
davvero pi importante di tutto quello che accaduto
nella precedente era agricolo-artigianale, e che studiamo
a scuola, dalle guerre persiane, alla caduta dell'impero
Romano, alle invasioni islamiche, alle crociate o alla
scoperta dell'America. Prima dello studio scientifico della
materia, risalente al seicento, la tecnologia esisteva,
come nella metallurgia , nella polvere da sparo, nella
navigazione a vela, nella tecnica agraria, nella ceramica
e nella produzione del vetro, e in tanti altri settori dove le
tecniche artigianali erano lentamente progredite hanno
fatto grandi progressi, ma con una lenta evoluzione
239

) Oltre che i precedenti assetti culturali, religiosi e filosofici, di cui mi sono


ad altri scritti sulle modalit con cui questo processo avvenuto Il livello
attuale delle riflessioni sul tema in Lupi, Manuale giuridico di scienza delle
finanze, Dike 2012, cap.5, scaricabile in PDF su
www.organizzazionesociale.com, nel post dal titolo scienze sociali in che
senso?.
240
E si sta compiendo, per andare non si sa dove.

artigianale, senza avere una concezione diffusa del


mondo, della natura, alternativa a quella religiosa. Con lo
studio scientifico della natura, della materia, con la
sistematizzazione di "teorie" c'e' stata l'unione tra
tecnologia e scienza. La vecchia tecnologia empirica
diventata "scientifica", accompagnandosi con una
spiegazione alternativa 241a quella "politico-religiosa", su
cui in buona parte si fondava il "potere gerarchicomilitare": Con nuovi rapporti tra politica ed economia, di
cui diremo al punto seguente.

Il relativo ridimensionamento della politica


Antica supremazia
della politica
sulleconomia

Le aziende scientifico-tecnologiche hanno indebolito il


controllo della politica sull'economia, molto forte nell'era
agricolo-artigianale; quando cio la ricchezza veniva dalla terra,
controllata dal potere politico-militare242, a sua volta basato su una
combinazione di forza e di credenze condivise243, controllava
infatti l'appartenenza delle terre dei pascoli, delle risorse idriche,
delle vie di comunicazione, dei corsi d'acqua, delle foreste, delle
vie di comunicazione, insomma di tutti i fattori di produzione
economica dell'epoca; la capacit politica di affidare
lo
sfruttamento di queste risorse in modo da ottimizzarne la
241

) Potremmo dire concezione del mondo, weltanschauung.


) Lera agricolo artigianale, spiegata da Tilly con riferimento a loro e la
spada si colloca attorno a la terra e la spada; rende lidea in proposito il
vecchio motto mussoliniano laratro che traccia il solco, ma la spada che lo
difende. Questa necessit di conquistare e difendere la terra, da cui dipendeva
la ricchezza, ha reso forse pi guerrafondai i popoli agricolo-artigianali di quelli
di cacciatori raccoglitori.
243
) Tra cui spiccava sempre la componente religiosa, fondamentale strumento
di collante sociale. Si conferma quindi limportanza del consenso sociale, e
della capacit di comunicazione di credenze, fiducia e convinzione, come base
del potere. Questultimo non sta nellacciaio delle spade, ma nel dominio delle
menti degli uomini che le brandiscono, attraverso il cui consenso si esercita la
coercizione ( il senso di un istruttivo dialogo, visibile in inglese digitando su
youtube the riddle of steel from Conan dove un politico ante litteram
spiega che il vero potere si acquista convincendo gli altri, attraverso le
credenze, e il mito, perch le illusioni sono una parte essenziale della realt,
come scriveva Huizinga ).
242

produttivit ne spiega limportanza nel mondo preindustriale; una


conferma artistica dellimportanza della politica si trova nei
famosi dipinti delle allegorie del buono e del cattivo governo,
affrescati dai Lorenzetti nel palazzo pubblico di Siena a met del
trecento.
Le tecniche agricolo pastorali erano per socialmente
abbastanza diffuse da consentire alla politica di trovare
sempre qualcuno in grado di sfruttare le terre, e di
produrre
"eccedenze
alimentari"
sufficienti
al
mantenimento di svolgeva attivit non direttamente
produttive, cio appunto soldati, magistrati e altre
minoranze dedicate a compiti di organizzazione e
coordinamento.
Cooptazione
delleconomia
nella politica

L'abilit economica, cui spesso fanno riferimento gli


storici, aveva la sua importanza anche prima dell'era
industriale, in quanto la ricchezza che ne derivava
serviva alla cooptazione politica; dai tempi dei cavalieri
dell'antica Roma, fino ai mercanti medievali, i bravi
uomini d'affari, e i loro eredi244, entrarono nel sistema
politico, ad esempio con l'acquisizione di titoli nobiliari;
essi per tendevano a far dimenticare le origini della loro
famiglia, il punto di partenza economico dell'ascesa
politica. In questo modo l'assetto sociale si garantiva al
tempo stesso ricambio e coesione, con al vertice la
politica, espressione della societ nel suo complesso.
Minore dipendenza
dal potere politico

Bench lo stesso processo di cooptazione si sia


verificato per la borghesia imprenditoriale, le aziende
scientifico-tecnologiche hanno mutato il quadro suddetto;
i relativi fattori produttivi, infatti, sono meno controllati
dalla politica di quanto sia la titolarit delle terre. Una
fabbrica, o una attivit manifatturiera, autonoma
244

) Una volta rispettata la signoria della classe politico-militare, la societ


agricolo artigianale era ispirata a una certa libert economica, che consentiva di
fare fortuna ed essere cooptati nella classe dominante. Lascensore sociale ,
insomma, funzionava anche nella societ preindustriale, forse meglio di come
faccia nel capitalismo familiare (par.&&). Lo si vede ad esempio nel romanzo
Il gattopardo, e meglio ancora nel film, con la figura di Calogero Sedara.

rispetto allo sfruttamento di un territorio, ed


teoricamente riproducibile nella sfera di sovranit di altri
poteri politici. Il potere della politica diminuisce anche per
una questione di know how, in quanto il lavoro
organizzativo dell'imprenditore tecnologico anche molto
meno fungibile di quello necessario per una azienda
agricola o una attivit artigianale. Per questi motivi la
moderna azienda tecnologica, non pi legata alla terra o
a fonti di approvvigionamento materiale (miniere, corsi
d'acqua etc.), rompe il circuito agricolo dell'economia
chiusa "stato territorio ricchezza"245.
Le aspettative
eccessive verso la
politica in una
societ complessa

Ne risulta, rispetto al periodo agricolo-artigianale, una societ pi


pluralista, ma anche pi complessa, meno coesa, pi frammentata.
Non c' infatti uno spostamento di potere politico dal potere
gerarchico-militare alle aziende scientifico-tecnologiche, perch
queste ultime non sono organi espressivi di potere politico, ma
organismi che vivono attraverso il prodotto, nei termini indicati al
par.&&, e quindi sprovvisti per definizione di una visione politica.
Questa perdita sostanziale del primato della politica rispetto ai
tempi delle allegorie del buono e del cattivo governo finisce per
disorientare la pubblica opinione, in un certo senso orfana
rispetto al passato, e che si aspetta dal potere risposte che esso
solo parzialmente in grado di dare, avvitando un rapporto di odio
amore , o meglio di critica invocazione e di aspettative
deluse. E una situazione potenzialmente distruttiva sul piano
sociopolitico, perch consente le degenerazioni del potere che
hanno contraddistinto molte delle tragedie del ventesimo secolo.
In buona parte prodotte dai deficit culturali descritti ai paragrafi
seguenti.

245

) Uso una espressione , come la rottura della catena stato territorio ricchezza,
che poi sarebbe stata riferita al potere finanziario (Tremonti), mentre a mio
avviso gi netto, in questo senso, il precedente passaggio dalla terra
allindustria, molto meno controllabile politicamente dal potere militare.

Inadeguatezza aziendale a fronteggiare


culturalmente esternalit negative e tensioni
sociali
Lautoreferenzi
alit aziendale

Anche se lazienda condiziona lambiente in cui opera,


essa non produce cultura. Certamente ha creato lavoro e
benessere, ma proprio questa nuova struttura economico
produttiva, creatrice di una "nuova era" (da cui il titolo di questo
libro) richiedeva una nuova coesione culturale. L'"era aziendale"
ha messo in crisi assetti sociali consolidati nei secoli, basati sulla
religione, la famiglia patriarcale, la condivisione di valori
umanistico-politici, ha sfidato la supremazia della politica. La
spersonalizzazione della produzione, la mercificazione,
linquinamento, la complicazione della societ avevano bisogno di
nuovi contenitori culturali, di cui l'azienda come tale non poteva
darsi carico in quanto la sua missione il prodotto, come indicato
al par.&&. Lazienda, come organismo, non sente il bisogno di
fare politica, salvo forse per quanto riguarda il prodotto, su cui si
deve concentrare 246; per questo le aziende hanno
comprensibilmente intrattenuto affari con regimi di ogni tipo,
senza remore morali.
Il circuito della
diffidenza
sociale.

Linevitabile, conseguente, concentrazione delle aziende


sul prodotto finisce quasi per alienarle a loro volta rispetto al
resto della societ247, generando una strisciante diffidenza nei
confronti di questi organismi; la concentrazione delle aziende sul
prodotto (paragrafo &&) le fa apparire chiuse allesterno ,
alimentando la traslazione su di esse delle categorie concettuali
del lavoro indipendente; riprende quota lequivoco degli
enormi pasticceri, snaturati dalle dimensioni rispetto
allimmagine comune dellartigiano; la cui naturale necessit del
profitto diventa mostruosa se riferita ad una multinazionale, per la
246

Ad esempio per far capire , anche alle pubbliche amministrazioni, le


potenzialit e le utilit sociale di un prodotto in cui crede.
247
) E una alienazione delle aziende che si accompagna a una alienazione
nelle aziende, riferita a chi ci lavora, di cui parliamo ampiamente nel testo.

quale abbiamo visto al par. && che invece le spiegazioni sono


molto diverse, a partire dallequilibrio economico.
Esternalit
negative materiali

Limitiamoci a un breve richiamo alle c.d. esternalit


negative cio ai costi sociali dell'attivit aziendale,
trattati dall'economia pubblica 248(sopra anche par.&&), in
materia di inquinamento ambientale 249, di incidenti sul
lavoro, di malattie professionali, di congestionamento
delle vie di comunicazione, ma le principali ricadute
negative non sono tanto materiali, quanto "umane" e
"culturali".
Ed esternalit
negattive affettivoculturali

Vivere in azienda comporta infatti un irrigidimento


rispetto a precedenti gruppi sociali pi miseri, ma pi
comprensibili, dove le relazioni umane, bench a volte
intrise di violenza, avevano un peso maggiore rispetto
allo scambio economico, che degenera spesso nella
"mercificazione"; anche se pi misera e cruda, l'era
agricolo-artigianale era pi intuitiva e comprensibile
rispetto alle gi descritte ineffabili interdipendenze e
rigidit delle aziende "scientifico-tecnologiche". Oltre alla
carenza di relazioni personali, all'interno delle aziende
spesso difficilissimo misurare il cotnributo di ciascuno,
confrontando reciprocamente meriti e demeriti. Il termine
Alienazione nasce dopo che l'era aziendale ha messo in
crisi i gruppi sociali di vicinato, agricoli e religiosi, cui in
precedenza era dovuta la coesione sociale. Lo spazio
stato tolto ad altre aggregazioni sociali, come i circondari
agricoli, le comunit religiose, e soprattutto le famiglie
patriarcali, gruppo di lavoro comune, che fondeva affetti
e cooperazione, a seconda delle forze e capacit di
ciascuno, e dove ci si basa invece sempre di pi su
248

) Sono riflessioni di senso abbastanza comune, ma per chi volesse vederne


lesposizione da parte di chi scrive Lupi, manuale giuridico di scienza delle
finanze, Dike, 2012, par. 53-61 nonch, in modo pi sintetico, ma pi
focalizzato, Compendio di scienza delle finanze, Dike 2013, 29.
249
Dove la necessit di gestire i rifiuti gran parte provocata dai
confezionamenti industriali, diretti a rendere pi manipolabili, conservabili,
commerciabili ed esteticamente gradevoli i prodotti.

trasferimenti di risorse provenienti da "lavori esterni 250".


Sono sparite le antiche reti di protezione sociale, gli
aiuti reciproci familiari, di vicinato o religiosi, con una
minore autosufficienza, accompagnata crisi della
religione, dei miti , dei sogni e delle credenze, connessa
alla spiegazione della vita e della natura attraverso le
scienze fisiche.
Le ricadute
sulle aziende

Nessuna nostalgia, certo, per lera agricolo-artigianale,


cui neppure
i pi radicali antimodernisti vorrebbero
tornare 251; non solo per le comodit logistiche dellera
aziendal-tecnologica, dallelettricit a internet, ma per
L'equilibrio economico della famiglia sempre pi basato,
anzich sul lavoro comune condiviso, sul lavoro esterno dei suoi
membri, on dolorose scelte, soprattutto per le donne, tra lavoro
aziendale e familiare. Sarebbe troppo lungo soffermarsi qui sul
rapporto tra madre e lavoratrice, ma le inefficienze e gli
sprechi dellorganizzazione sociale italiana, soprattutto pubblica,
nella cura dei figli, dei vecchi, dei malati, ostacola gravemente il
lavoro aziendale femminile. Nel senso che rende difficile sostituire
i servizi forniti dallantica azienda famiglia, sia pure oggi
allargata a colf e badanti. Ne risente il rapporto tra chi lavora e
chi sta a casa come pure la condizione di chi perde anzitempo il
lavoro aziendale, o va in pensione. Questa perdita della coesione
economica contribuisce alla contrattualizzazione dei sentimenti,
alla diffusione dei divorzi, dei singles, delle coppie di fatto, di
quelle dov impossibile la riproduzione della specie, delle
mercificazioni dei rapporti affettivi.
250

Tra cui consiglio i numerosi volumi di Massimo Fini, le cui


godibilissime analisi della societ moderna non si chiudono,
giustamente, con una proposta praticabile su come aggiustare
lorganizzazione sociale moderna. Perch neppure lui crede al
ritorno indietro, ad unorganizzazione sociale non solo
preindustriale, ma tribale, anche se in Sudditi, manifesto contro la
democrazia, chiude prendendo a modello le trib delleconomia di
sussistenza fiere e dignitose. Basta per pensare alla durezza
della societ preindustriale, raccontata ad esempio da Pansa, Poco
o Niente, Rizzoli 2012, per relativizzare la suddetta fierezza e
dignit dei selvaggi; senza conoscere il proprio mondo difficile
avere fierezza e dignit, ma il nostro mondo ormai non pi
quello dellarco e delle frecce, in cui neppure sapremmo
sopravvivere, ed occorre creare una cultura dell'era aziendale.
251

l'impossibilit di ricreare le credenze di una volta, forse


utili finch sono durate, ma che la nostalgia non potr
far rivivere 252. Sarebbe semplicistico imputare alla civilt
aziendale una mancata risposta agli interrogativi
sulleternit e luniverso, che continuano a turbare gli
uomini oggi come ieri, ma ci sono altri motivi per cui
l'"era aziendale" non tutta rose e fiori. La coesione e la
serenit sociali non sono aumentate in proporzione alla
capacit produttiva e alla raffinatezza tecnologica; per
al miglioramento materiale non ha fatto seguito un
analogo
miglioramento in termini di consapevolezza
culturale253. I miti aziendal-consumistici, con i riti dello
shopping e della pubblicit, non possono alla lunga
sostituire le credenze distrutte dalla scienza. Sono
malesseri socioculturali, collaterali alla "civilt delle
aziende", che vanno affrontati da una nuova versione
delle scienze umane. Altrimenti ne deriveranno, da parte
di opinioni pubbliche e classi dirigenti ormai abituate al
benessere, tensioni inconsapevolmente destinate a
ricadere proprio sulle aziende.
Gli sfoghi della
pubblica opinione
sulle aziende

Non certo colpa delle aziende, ma la pubblica


opinione capisce che la scienza, da cui deriva l'azienda
tecnologica, ha distrutto tante credenze e illusioni in cui
l'uomo si cullava, scardinato le illusioni. Ne derivano
crisi di rigetto, in gran parte provocate da un bagaglio
culturale umanistico-letterario, inidoneo a comprendere
l'era aziendale 254 . E' normale, nella storia, che le
masse considerino negativamente organismi difficili da
comprendere, e questa immagine di negativit delle
aziende si forma soprattutto agli occhi di chi ne pi
252

Il maggior benessere materiale, la minore fatica fisica ed altri benefici di


una migliore organizzazione, come impediscono ovviamente , di tornare
indietro. Ma non escludono lutilit della discussione su come andare avanti.
253
E il filo conduttore secondo cui le scienze umane non hanno seguito il
processo evolutivo di quelle fisiche.
254
Sui malesseri dellincipiente societ industriale, e della vita
in azienda, molto gradevole un libro dei tempi del boom
economico, Bianciardi, La vita agra, Rizzoli (si trova su google).

lontano, come i giovani, le donne, gli anziani, molti


intellettuali. Tutti costoro, un tempo spesso coinvolti
direttamente o come spettatori nella produzione
agricolo-artigianale, sono oggi separati da quella
aziendal-tecnologica, salvo il ruolo di consumatori.
Attecchisce, su queste fasce di opinione pubblica, la
concezione
antropomorfica
delle
aziende
come
giganteschi omoni (paragrafo &&), dediti al profitto, che
provocano i gi indicati "costi sociali", sfruttano i
dipendenti, li lasciano morire con indifferenza negli
infortuni sul lavoro, provocano malattie professionali,
inquinano lambiente, raggirano i consumatori, truffano i
risparmiatori e chi pi ne ha pi ne metta; sono clich di
cui sono state intrisi i romanzi, le rappresentazioni
teatrali e cinematografiche, coltivati anche da sindacati e
associazioni di consumatori, come elementi catalizzatori
del consenso 255.
E un processo autodistruttivo, che si riflette nellatteggiamento della
burocrazia verso le aziende, di cui diremo al paragrafo &&, e che
ostacola listituzionalizzazione delle aziende, e la loro autonomizzazione
rispetto ai fondatori. Il rischio che la societ regredisca ad un
medioevo produttivo256, senza per lo spirito di adattamento,
lautosufficienza, le illusioni, di quello che ci siamo lasciati alle spalle
da secoli.

Culture antiaziendali, equivoco del capitalismo e


necessit di una sintesi
Aziende e
sovrastruttura
culturale

Abbiamo gi rilevato che le aziende non producono cultura,


almeno se come tale si intende sistematizzazione dei concetti, e la
spiegazione della societ; se lobiettivo delle singole aziende il
prodotto (paragrafo &&), lera aziendale ha un problema
culturale, cio di senso della vita degli individui, di
identificazione, di coesione sociale, quella che un tempo derivava
dal lavoro agricolo comune, dalla religione, dalla famiglia e dalle
255

) Aggiungiamo le associazioni dei risparmiatori, degli utenti, degli


ambientalisti e tante altre , come se lazienda fosse un punto di coagulo di tutti i
mali della nostra societ.
256
) Di cui il caso della Grecia sembra essere emblematico.

varie idealit di cui diremo in questo paragrafo, e che


costituiscono la sovrastruttura, che interagisce con la struttura
economico produttiva. Senza divagare sulle (forzate e discutibili)
implicazioni di questa intuizione di Marx, mettiamo il punto
fermo secondo cui tra struttura e sovrastruttura c una dialettica
umanistica. Dove la struttura economica dipende da invenzioni ed
organizzazioni elaborate da individui mossi da obiettivi valoriali,
che diano un senso alla loro vita, in un circuito tra struttura e
sovrastruttura.
ostilit della
vecchia cultura
aristocratica

Le aziende, secondo un filo conduttore del testo, si occupano della


struttura, e quindi del tutto normale che come gi rilevato- non
sedimentino cultura salvo quella contingente, di carosello, dove
la pubblicit serve a vendere i prodotti. Non c, in questo, una
rottura rispetto al passato, perch da che mondo mondo la
produzione, come tale, non ha mai fatto cultura, proprioin quanto
struttura. Pensare che le aziende facciano cultura sarebbe
come pensare che, nella societ contadina di Esiodo, o in quella
guerriera di Omero, la cultura sgorgasse spontanea
dallallevamento delle pecore o dallincrocio delle spade. La
cultura consiste nel riflettere, non nel fare, di cui costituisce
una emanazione, un sottoprodotto, appunto una sovrastruttura,
che per contribuisce a determinare il senso della vita e i
comportamenti degli uomini.
In questa dialettica struttura-sovrastruttura si creano degli
sfasamenti man mano che la struttura cambia, perch delle
minoranze ingegnose e riflessive fanno nuove scoperte, ed
introducono oggettivi miglioramenti257. Rispetto a questi ultimi,la
sovrastruttura rimane scossa, disorientata, con reazioni negative.
Qualcosa del genere accaduto tra sovrastruttura spiritualistica
dellera agricolo-artigianale rispetto a quella aziendale.
Lumanesimo agricolo artigianale era tenuto insieme da valori
come la religione, la famiglia, la stirpe, la patria e lesercizio
guerresco a loro vantaggio. Chi era imbevuto di questi ideali
aristocratici, come la nobilt danimo, fedelt, lonore, il
257

) Di cui poi si pu fare anche cattivo uso, con critiche e nostalgie,


impropriamente dirette allinnovazione in s, mentre dovrebbero indirizzarsi
alluso che ne stato fatto.

sacrificio, la disciplina, il rispetto per gli anziani, diffidavano del


produttivismo economicistico dellera aziendale. Cui associavano
istintivamente le antiche accuse di gretta cupidigia, un tempo
indirizzate ai mercanti258. In passato questo disprezzo non
impediva la cooptazione dei mercanti arricchiti nei ranghi
dellaristocrazia, di cui recepivano gli ideali, che cos si
tramandavano, almeno nelle apparenze. Laristocrazia industriale,
invece, pur cooptata nella vecchia classe dirigente,
oggettivamente portatrice di una struttura economica
incompatibile con la vecchia sovrastruttura culturale, destinata a
disgregarla. Questo spiega latteggiamento antiaziendale di
stampo nostalgico, conservatore e aristocratico; questo
atteggiamento stato diffuso, ed tuttora, tra molti intellettuali di
formazione umanistico letteraria 259, ma si ritrova nella cultura
popolare, che subisce tuttora il fascino di un medioevo idealizzato,
mistico, esoterico, pre-industriale, anche se costruito al cinema
con gli effetti speciali del Signore degli anelli e di Harry
Potter.
Lostilit di
sinistra

Passiamo allatteggiamento antiaziendale modernista e di


sinistra, meno nostalgico, per niente antiscientifico (anzi!) e
proiettato al futuro260. E un atteggiamento che si radica nelle
disuguaglianze sociali e nelle misere condizioni degli operai nella
prima fase della rivoluzione industriale, con tensioni sociali
258

) Si pensi alla mentalit spagnolesca ben descritta da Manzoni a proposito


del futuro Fra Cristoforo.
259
In questo solco si inseriscono le critiche al sistema capitalistico da parte della
cultura spiritualistica , da Nietzsche, a Benedetto Croce, a Ezra Pound, a Ernest
Junger, a Luciano Bianciardi, ai godibilissimi volumi di Massimo Fini (La
ragione aveva torto, del 1984); da ultimo per unantologia delle posizioni
antiaziendali e antiscientifiche della cultura italiana, Cadelo- Pellicani,

Contro la modernit. Le radici della cultura antiscientifica in Italia,


Rubbettino, 2012. Vi si aggiungono i temi della c.d. decrescita ed il
tutto , a ben guardare, non rinnega lera aziendale, ma ne critica alcune
degenerazioni. In sintesi, mentre gli atteggiamenti antiscientifici
appaiono pervasi dal desiderio infantile di una razionalit
antropomorfica che pensa per noi, quelli antiaziendali esprimono un
problema reale, che costituisce uno dei fili conduttori di questo testo: la
mancanza di un contenitore culturale per lera aziendale.
260

) Identificato un tempo coi radiosi destini del proletariato.

incomparabili rispetto alla secolare coesione del mondo agricolo;


questultimo era esposto alla fame ed ai capricci della natura, che
per erano comprensibili e creavano meno tensioni sociali degli
apparenti capricci del padrone e del mercato. Tuttavia la
cultura di sinistra, pi che contraria alle aziende, voleva
riportarle sotto il controllo della politica, come osservato in altra
sede261. Essa veicolava per un risentimento della politica per la
perdita di potere contrattuale sulleconomia, indicata al paragrafo
&& che precede.
La difficile
idealizzazione
dellazienda

Una risposta a questa crisi culturale, a questo bisogno di valori e


di credenze sovrastrutturali, ma adeguate al contesto economico
e scientifico, non poteva rispondere la struttura, rappresentata
dalleconomia e della scienza. Un filo conduttore del testo infatti
che lazienda produce merci, non cultura, perch struttura
produttiva, non sovrastruttura spirituale. La cultura popolare,
prodotta dalle aziende attraverso la pubblicit, non pu rispondere
al bisogno di valori, di spiritualit e di coesione che caratterizza
una societ complessa. Capire per la vacuit dei miti del
consumo, e del denaro262 non significa ancora aver trovato un
insieme di credenze che diano un senso alla vita, rimpiazzando,
per lera aziendale, i miti del passato.
Inadeguatezza
culturale delle
scienze fisiche
come tali

Questo bisogno umanistico di spiritualit, di qualcosa in cui


credere, non pu essere meccanicamente soddisfatto dalle scienze
fisiche. Le quali, una volta distrutte le antiche credenze, non
esprimono automaticamente dei valori sostitutivi, in grado di
261

Manuale giuridico di scienza delle finanze, cit., par.3.4.


Nessuno ha mai sostenuto, sul piano culturale, che il denaro potesse essere
una religione, anche se molti si sono comportati come se lo fosse. E facile
condividere il motto degli indiani damerica, rivolto alluomo bianco quando
lultimo bisonte sar stato ucciso, quando lultima prateria sar stata
bruciata, quando lultimo pesce sar stato pescato, capirai che non si
possono mangiare i soldi. Pi difficile trovare qualche mito sostitutivo,
che prenda il posto delle antiche credenze, e sia adeguato alle caratteristiche
dellera aziendale.
262

tenere assieme la societ dellera aziendale. Neppure nel


momento di massimo entusiasmo per le nuove scoperte, a cavallo
tra ottocento e novecento, la scienza diventata un mito di
massa. Ci in quanto, come tale, priva di calore spirituale,
umanistico, in un certo senso mitologico, necessario ad
appagare il bisogno di sogno, di illusione, dare un senso
prospettico alla vita umana. Daltra parte, pur essendo necessari,
sogni, credenze e illusioni devono essere credibili, cio
proporzionati allinsieme degli altri saperi umani, e delle
spiegazioni che gli uomini si danno della natura, del ciclo della
vita, del tempo e dello spazio263. Anche se non pu diventare
meccanicamente un nuovo oggetto di culto, che soddisfa il
bisogno di speranza e di calore, le scienze fisiche, umanizzate e
trasformate in cultura, possono contribuire al senso della vita
delluomo e alla coesione della societ. Per farlo occorrono per
schemi culturali umanistici adeguati allera aziendale, che
anche (par.&&), unera scientifica.
Necessit di un
adeguamento
del sapere
umanistico

Lera aziendale, che poi anche era scientifica, non pu


quindi utilizzare esclusivamente concezioni umanistiche elaborate
nel contesto agricolo artigianale; occorre integrare il sapere
umanistico tradizionale con una trasfigurazione umanistica delle
scienze fisiche e delle aziende, che della scienza costituiscono il
riflesso tecnologico-produttivo. I saperi scientifici, per progredire,
tendono alla specializzazione, o a una interazione settoriale con
altre specializzazioni, e devono quindi parzialmente riconvertirsi,
umanizzarsi, per contribuire a quella cultura di massa
necessaria alla coesione sociale. Umanizzandosi, la scienza
diventa cultura, viene diffusa e condivisa, supera il proprio
compiacimento (quasi) esoterico, diventa un elemento di coesione
culturale, contribuendo a quella concezione complessiva di cui il
mondo ha bisogno per tirare avanti. Come possano indirizzarsi, sul
piano valoriale, queste concezioni complessive, e quali sfumature
possano avere, dipende da contingenze e priorit, ideologiche e
idealistiche che costituiscono un secondo passaggio per lo
263

) Lillusione e la credenza, per dare speranza e consolazione, deve avere un


minimo di compatibilit con la conoscenza e lintelletto.

studioso sociale, e possono comunque avere numerose sfumature.


Per un collante ci vuole, anche se lideale sarebbe averne uno
aperto, pluralista, tollerante, costruttivo, in cui le varie sfumature
riconoscono quello che le unisce e rispettano quello che le divide.
Serve per qualcosa che tenga insieme la societ scientificoaziendale, lunica che eliminandone le degenerazioni- pu
sostenere le scienze fisiche; solo queste ultime, infatti, danno oggi
una prospettiva di poter rispondere agli eterni interrogativi
delluomo. Cui oggi ragionevole pensare di dare risposte, in
prospettiva ed un giorno che noi non vedremo, solo investigando
la natura e la materia. Questo obiettivo lontano, ipotetico, ma non
impossibile, pu essere una illusione consolatoria, come le antiche
credenze adattate allo stato delle conoscenze umane, dando un
senso al nostro impegno, nonostante la consapevolezza che non
avremo personalmente alcuna risposta in questa vita. Questa
prospettiva esistenziale ha per bisogno di organizzazione sociale,
per produrre le eccedenze necessarie a sostenere una attivit non
immediatamente produttiva, come quella di ricerca scientifica
pura.
crisi
umanistica
del novecento

Il bisogno di schemi culturali di massa, di concezioni del mondo


adeguate allera scientifico-aziendale, confermato dagli scontri
che, nel primo novecento e anche successivamente, si sono creati
tra culturale nel complesso insufficienti per lera aziendale,
come quelle aristocratico-militari, le religioni laiche di matrice
socialista, le ebbrezze consumistiche, le varie sfumature di
liberalismo. Dei relativi protagonisti non rimane molto: la cultura
aristocratico-militare, basata su fedelt, famiglia, gerarchie, onore,
sacrificio, si consumata definitivamente, dopo le stragi delle
due guerre mondiali, negli anni sessanta del secolo scorso264.
264

) Dovrebbe essere chiaro il riferimento al c.d. sessantotto, simbolo di una


evoluzione molto pi lunga. Il fatto che i mutamenti culturali sono sempre
successivi ai mutamenti economici che li provocano. Si pu ragionevolmente
ipotizzare che la disgregazione finale delle credenze politico-religiose-familiari,
si siano avute a partire dagli anni sessanta del novecento, molto dopo che la
struttura economica aziendalistica aveva pervaso la societ (preferisco
lespressione mutamento alla pi sensazionalistica rivoluzione , che
contrasta col gradualismo con cui si evolve lorganizzazione sociale).

Lidealismo di sinistra, archiviato il comunismo, non trova un


equilibrio sereno tra pubblici poteri e aziende 265. Neppure dai
molti studiosi sociali di ispirazione liberaldemocratica, sempre
impegnati a distinguersi nelle sfumature, venuta una cultura
diffusa dellera aziendale; al contrario, il consumismo diffuso,
ma troppo inconsistente ed effimero per essere un mito, che
contribuisce alla coesione della societ.
Emerge quindi il bisogno di combinare e coordinare elementi delle
culture suddette, in un adeguamento del sapere umanistico allera
aziendale; come si addice ad una societ pluralista possono esserci
sfumature in parte diverse, con alcuni aspetti condivisi, come si
addice al gradualismo strutturale del sapere umanistico-sociale.
Dove appunto laggettivo sociale non ha una valenza politica
dirigistica, ma semplicemente esprime linterdipendenza e la
complessit dellorganizzazione sociale moderna. Dove
leconomia pi complessa e quindi lintervento pubblico deve
essere sia pi complesso sia pi aziendale che militare.
Impossibilit di
rimediarvi con
linformazione

Questa saldatura culturale non pu venire da una


informazione necessariamente rivolta allattualit, ispirata da
preoccupazioni di breve periodo, e destinata a riflettere gli stati
danimo, ed anche le confusioni, della pubblica opinione; i mezzi
di informazione sono come costretti a cavalcare i pregiudizi
della pubblica opinione e delle stesse classi dirigenti; il
sensazionalismo sul nulla serve ad avere il loro quarto dora di
visibilit, di attenzione, per riempire la pagina o il programma
televisivo; si tratta subito di carta straccia, che aumenta se mai
fosse possibile, il disorientamento di unopinione pubblica
frastornata.
265

) Limbarazzo verso le aziende particolarmente evidente nella sinistra


italiana, che non ha mai fatto serenamente i conti coi propri vecchi anatemi
contro il padronato, portando poi imprenditori in parlamento, avallando
operazioni discutibili, come la scalata Telecom, il cui imprudente
indebitamento, dopo decenni, ha messo in crisi la societ; menzioniamo anche
la scalata Unipol-Bnl, la vicenda MPS, lILVA di Taranto ed altri episodi da cui
si comprende il persistente, anche se sincero e in perfetta buona fede,
disorientamento culturale della sinistra sul rapporto tra aziende e pubblici
poteri.

Linformazione pu anche innestare schemi culturali allinterno


della pubblica opinione, ma prima qualcuno deve crearli. Pu
aiutare laccesso alla visibilit mediatica attraverso le tecnologie
informatiche ed internet, che oggettivamente disintermediano
linformazione, un tempo denominata quarto potere,
rendendola
pi
democratica,
meno
autoreferenziale.
Lattenuazione del potere editoriale, e la sua frammentazione
agevolano la visibilit delle chiavi di lettura dellera aziendale, e
consentono di non dover chiedere la benevolenza degli editori, il
cui mercato tende ormai quasi alla concorrenza perfetta. Resta il
problema dei contenuti culturali dellera aziendale, cui dedicato
il prossimo paragrafo.

Un circolo virtuoso tra scienze sociali e classi


dirigenti per superare culturalmente il
capitalismo
Capitalismo
come simbolo
di sudditanza
culturale

Le aziende, come tali, non fanno cultura in quanto metafore dirette


al prodotto (par.&&), ma chi ci lavora e gli altri individui dellera
aziendale hanno bisogno di cultura. Che non pu essere una pura e
semplice applicazione alle aziende tecnologiche di schemi
culturali tratti dalla societ agricolo artigianale. Un sintomo di
questa inadeguatezza culturale si ritrova nel termine stesso di
capitalismo , che mette in secondo piano lazienda come
organismo, e definisce semplicisticamente il suo organizzatore
come un titolare di capitali; lespressione ripresenta sotto altra
forma lequivoca concezione oggettivistica, indicata al par.&&,
dellazienda vista come una cosa, una conseguenza di
imprecisati capitali , non un coordinamento di persone.
Il transfert
fondiario

Nellespressione capitalismo emergono con schemi culturali


dellappartenenza fondiaria delle terre; un transfert di vecchie

culture, che utilizza le figure del latifondista o del nobile, che


possedeva il feudo sfruttando i contadini, per indicare il
capitalista, che possiede le macchine per sfruttare gli operai. La
capacit organizzativa della produzione viene volgarizzata sui
modelli del signore feudale, investito della terra dal potere
politico militare. Questa concezione oggettivistica dellazienda
trascura che anche limprenditore, con le sue capacit
organizzative, fa parte di questorganismo266.
Il transfert
artigianale

Laltra pietra di paragone fuorviante quella del lavoratore


indipendente, per il quale il guadagno significa sopravvivenza
personale e familiare, le stesse esigenze dellimprenditorecapitalista, ancorch pi dispendiose, pesano percentualmente
meno su un organismo di rilevanti dimensioni, dove lobiettivo
non tanto il profitto immediato, quanto lequilibrio economico e
quindi la creazione di valore 267. Il mantenimento del titolare pu
derivare facilmente, alla luce del sole, remunerando la sua opera o
la quota del patrimonio aziendale di sua propriet (capitale

266

) Anche per questo motivo, la definizione di capitalista conferma la


subalternit culturale degli organizzatori della produzione, che si sono fatti
etichettare come una sorta di moderni feudatari. Si confonde cos il potere
organizzativo dellimprenditore con la rendita dei feudatari, investiti della
titolarit della terra dal potere militare, senza un potere dovere di organizzare la
produzione, come quello del moderno industriale. Lantico feudatario era fuori
dalla produzione agricola, mentre il moderno imprenditore dentro la
produzione industriale. Trascurare queste sfumature ha portato a traslare
sullazienda concetti del vecchio mondo feudale, distorcendoli e
interpretandoli con chiavi di lettura anacronistiche e fuorvianti.
267
Anche se lindustriale desiderer una vita pi agiata di un fruttivendolo o di
un pasticcere, le dimensioni della sua attivit offrono margini di remunerazione
del lavoro organizzativo proporzionalmente ben maggiori, rispetto a una
pasticceria o a un negozio di calzature. Chi organizza la produzione tutto
sommato in grado di sopravvivere decorosamente con compensi di
amministratori, interessi su prestiti, prestiti su pegno di quote o loro vendita a
societ controllate , finanziate da banche. Comunque si tratta di chi ormai ha
messo in sicurezza il patrimonio personale e familiare. Traslare su di lui le
preoccupazioni, e la legittima avidit, del lavoratore indipendente che
sopravvive grazie alla bottega, quindi uno dei tanti aspetti grotteschi della
confusione tra aziende e attivit individuali autonome (par.&&2).

proprio, debiti verso i soci, etc.), ammesso che ne abbia bisogno


268
.
Linverso
transfert
aziendale sulle
istituzioni

I deficit culturali dellera aziendale, rivelati dallespressione


capitalismo, procedono anche in senso opposto, dalle aziende
verso la politica e le istituzioni. Le classi dirigenti delle aziende,
senza altri supporti, tendono infatti a trasferire istintivamente la
loro esperienza sulle istituzioni e sulla politica. Le intellighenzie
aziendali trasferiscono il pragmatismo e il buonsenso
produttivistico su istituzioni pubbliche che non vendono nulla,
e cercano per natura il consenso, la coesione, la comunicazione, la
copertura da critiche e responsabilit269.
Come problema
culturale generale

Si conferma quindi che i problemi culturali dellera aziendale si


risolvono fuori dalle aziende270, nella societ, nelle mappe
cognitive della pubblica opinione e delle classi dirigenti. Cio di
minoranze riflessive e sensibili, operanti nelle aziende e nelle
istituzioni, che possono interagire e cooperare ad una
sistematizzazione culturale che travalica il loro lavoro.
Limportanza
delle sinergie
aziendeistituzioni
cultura

Questa carenza culturale infatti socialmente molto pericolosa,e


deve essere superata, non tanto per le aziende, che come esseri umani
non esistono, ma per le persone. Dalle aziende, con tutti i loro difetti,
268

Spesso poi si tratter di persone abbondantemente soddisfatte per estrazione


sociale, per un buon successo economico come lavoratori indipendenti con
collaboratori (sopra par.&&).
269
) La concezione delle istituzioni in forma di azienda quindi un altro
transfert esplicativo molto semplicistico e di segno opposto. Che stavolta va
dagli uomini di azienda, agli enti pubblici., come se il comune, la provincia, la
regione, lo stato, fossero aziende provviste di un fatturato e di un consiglio di
amministrazione.
270
Nate per il prodotto (par.&&), non per sistematizzare i concetti, come
indicato al par.&&. se questa funzione culturale non viene svolta da chi vi
preposto le aziende non possono darsi carico di supplenze.

derivano oggi le eccedenze alimentari necessarie a mantenere, gi


nellassetto agricolo artigianale, la difesa, lordine sociale, la scienza 271 e
la cultura. Nellera scientifico tecnologica solo aziende floride possono
quindi creare analoghe eccedenze per funzioni scientifiche, educative,
sanitarie, assistenziali, culturali, solidaristiche etc.. Solo grazie a queste
eccedenze rese possibili dalla produzione di serie possibile ampliare la
sfera terziaria dedicandosi prima di tutto alla ricerca scientifica di
base non immediatamente produttiva, ma che porta avanti le speranze
delluomo nei termini indicati al par. &&. Le stesse eccedenze servono
al resto del terziario, ad esempio insegnanti, ricercatori, medici,
giornalisti, sindacalisti, scrittori, artisti ed altre categorie professionali
utilissime, ma non dirette immediatamente alla soddisfazione dei
bisogni di base 272.
Specializzazione
organizzativa e
ruolo delle scienze
sociali

Quest'opera culturale necessaria in quanto all'"era


aziendale", come struttura produttiva, non si
accompagnata una comprensione dell'organizzazione
sociale che lo produce.
Il potere politico, basato
inevitabilmente sul consenso, si trova davanti una societ
incapace di spiegarsi quello che accade al suo interno, e
quindi pi difficile da governare, soprattutto rispetto a un
271

La cui specializzazione rende sempre pi difficili le


valutazioni esterne, e richiede complesse procedure per la valutazione
dei risultati, su cui Segalat, La scienza malata, Raffaello Cortina editore,
2010. Insomma, serve una organizzazione sociale efficiente che tenga
insieme scienze fisiche sempre pi compartimentalizzate. Solo una
organizzazione sociale complessa e consapevole pu infatti sostenere il
progresso della scienza, senza illuderci, in attesa della morte, con
qualche nuova tranquillizzante credenza. Solo percorrendo e

sviluppando quel nuovo modo di lavorare assieme, rappresentato


dalle aziende, sar possibile proseguire quelle ricerche scientifiche
che un giorno potranno fornire risposte agli interrogativi eterni
delluomo.
272

) E curioso che proprio da alcune di queste categorie siano venuti i pi


frequenti e categorici atti di accusa antiscientifici e antiaziendali, senza rendersi
conto che il sostegno della cultura e della ricerca era possibile proprio grazie
alla maggior produttivit delle aziende scientifico-tecnologiche.

passato pi misero, ma pi comprensibile e quindi


socialmente condivisibile. All'evoluzione delle scienze
fisiche, delle tecnologie, delle varie forme di produzione
aziendal-finanziaria,
non

infatti
seguita
una
corrispondente evoluzione dell'antico sapere umanisticofilosofico; in esso si sono radicate infatti le scienze sociali,
dall'economia, alla politica, al diritto, che per hanno
imitato le scienze fisiche273, anzich coordinare le
riflessioni degli individui sull'organizzazione sociale. Le
scienze sociali si sono settorializzate, imitando la fisica, in
innumerevoli specializzazioni, di solito autoreferenziali,
senza dare uno sfondo all'"era aziendale", che
rimpiazzasse i miti e le credenze del passato. Serviva
ben altro per una maggiore consapevolezza condivisa di
una societ, pi complessa, meno misera, ma anche
pi viziata, meno sobria, meno adattabile, pi alienata e
quindi
pi nevrotica.
Dove la moltiplicazione
dell'informazione, del commento giornalistico, utilissimo,
ma effimero, non pu sostituire i deficit di formazione sui
"fondamentali" dell'"era aziendale". Senza questa
operazione culturale, il rischio della disgregazione
proporzionale alla complessit dell'organizzazione.
Integrazione di
organismi, di
individui e di
mentalit

E unoperazione culturale che parte dallidea di azienda come


organismo pluripersonale. Essa ha bisogno di valorizzarsi nella
pubblica opinione e tra le classi dirigenti, non nellinteresse del
limitato orizzonte produttivistico di singole aziende (par.&&), ma
della societ in generale. Ci sono per ricadute anche sulle
aziende, in quanto la loro vita, come singoli organismi, serena
solo se l'ambiente sociale sereno nei confronti dellidea di
azienda in generale. Tutto ci non pu avvenire se le aziende sono
viste come giganteschi e mostruosi bottegai, e daltra parte i
pubblici poteri sono visti come unazienda che non funziona.

273

) Nei modi indicati nel capitolo 5 di Lupi, Manuale giuridico, cit., cio con
la sociomatematica, lappiattimento sui materiali normativi, la tendenza a
parlare in modo da darsi tono, mettendo in difficolt gli ascoltatori, etc.

Il senso
dellazienda come
bene comune

In un certo senso le aziende sono troppo importanti per


lasciarle, culturalmente parlando, al loro destino di produttrici di merci.
Nellera aziendale esse costituiscono un bene comune derivante
dal lavoro organizzativo privato, con cui il potere pubblico deve
interagire senza diffidenze. Non si tratta di beni comuni come laria o
lacqua su cui la collettivit deve mantenere un dominio eminente, ma
di organizzazioni delicate, per le quali non ipotizzabile un automatico
intervento gestorio della politica. I terreni coltivabili, oggetto dellantico
potere politico-militare, saranno sempre l, a disposizione di chi vorr
dissodarli, mentre le aziende, una volta disgregate non potranno essere
ricostituite con un atto di imperio del pubblico potere.
Lazienda un bene comune in senso culturale, in quanto
richiede una presa di coscienza collettiva della sua natura di

contenitore organizzativo della convivenza sociale; sono un bene


comune nel senso della necessit di capire che esse sono un modo
di lavorare insieme, e disgregarle porterebbe ad una decrescita
infelice, in una societ ormai priva dellautosufficienza di un
tempo. Nella misura in cui infatti si disgregano le aziende, e si
sono nel frattempo perse le abilit agricolo artigianali, si pu
regredire a una moderna societ di cacciatori raccoglitori,
violenti e disperati, di prodotti industriali. Un nuovo oscuro
medioevo di popoli che vivono alle spalle della produzione
industriale altrui, prestando bassi servizi , con furbizia e
violenza274.
Una missione per
le classi dirigenti

Questo circolo virtuoso culturale deve muoversi su due


fronti, quello dellistituzionalizzazione delle aziende, e per
converso quello dellaziendalizzazione delle istituzioni. Ne
parleremo ai paragrafi successivi, tenendo presente che esso
affidato alle classi dirigenti di tutti i settori della societ civile.
Cio a quanti hanno la possibilit di sottrarsi in tutto o in parte
274

) E un riflesso dellinserimento delle nuove strutture sociali sulle precedenti,


che coesistono in esse, assumendo altre forme, come indicato al par.&&, per le
attivit di caccia e di raccolta, che coesistevano con quelle agricolo-artigianali,
risentendo del nuovo contesto. Oggi i cacciatori raccoglitori non cercano pi i
frutti e gli animali selvatici, ma le eccedenze ed i residui produttivi dellera
aziendale. I raccoglitori di ieri vagavano nei boschi, quelli di oggi frugano nei
cassonetti e cercano nelle discariche.

alle incombenze materiali, e di dedicare parte del proprio tempo


alla sistematizzazione delle riflessioni che si intrecciano nella
societ. E un onere della classe dirigente che, oltre ad occuparsi
delle proprie istituzioni o aziende, dovrebbe ritagliare parte del
proprio tempo, e delle proprie riflessioni, per incardinarle in un
ambiente sociale sereno e coeso. E una dialettica virtuosa, che in
parte muove dallinterno delle aziende ed in parte dallinterno
delle istituzioni, in modi di cui ci occuperemo ai paragrafi
seguenti.

Listituzionalizzazione dellazienda come


operazione culturale
Azienda come
organismo

Anche se non possono essere le aziende, assorbite dalla loro


diversa mission, a darsi carico di questa saldatura culturale, la
loro istituzionalizzazione pu contribuirvi molto. Leconomia
aziendale ha fallito, si chiusa nella sterile
autoreferenzialit..scorrendo i volumi universitari troviamo
soprattutto complicazioni compiaciute di cose semplicida parte
di professori che usano la cattedra come strumento relazionale
leconomia aziendale non ha avuto nulla da dire alla pubblica
opinione sul concetto di aziendasi messa a discettare sulle
aziende di successo, come se fosse possibile farlo in astratto
indipendentemente dal prodotto
Non erano idee negative, ma la morte delle idee. La
rottura della cinghia di trasmissione tra la societ , produttrice di
azioni, spunti e riflessioni, e gli studiosi che avrebbero dovuto
riprendere, integrare, coordinare questi spunti, interpretarli e
riproporli, innescando quel circolo virtuoso attraverso cui gli
individui e le formazioni sociali fanno gruppo e appunto si
organizzano. Il giornale delle aziende riflette la mancanza di
riflessione
Se gli studiosi di economia aziendale, come gruppo,
hanno fallito il proprio compito, e si sono messi a parlare di
nulla, ma con grande autorevolezza 275, nessuno si poteva
275

) Per usare un aforisma di Ennio Flaiano, che credo fosse riferito a Benedetto
Croce.

utilmente sostituire alla loro omissioni e alla loro inerzia


autoreferenziale. Anche qui abbiamo visto lincapacit di fare
gruppo non avvenuto, anche rececio lorganizzazione delle
intuizioni e degli spunti nati nella societ,
Uffici di internal AuditRisk management ed ethic
officer, nonch ispettorati
Bench l'azienda sia un organismo pluripersonale 276,
l'opera
organizzativa
del
fondatore
all'inizio

fondamentale. Senza la creativit, l'iniziativa e la


capacit organizzativa dell'imprenditore 277 ben poche
aziende sarebbero
nate278 Con l'aumento delle
dimensioni aziendali, l'attivit organizzativa, all'inizio
unitaria o molto integrata in ristretti rapporti fiduciari, si
articola tra gli uffici diversi, indicati al capitolo terzo, che
sono una prima fase dell'istituzionalizzazione aziendale
rispetto ad un fondatore sempre meno invadente, e che a
un certo punto si riserva interventi strategici, limitandosi
a controllare il resto dell'organizzazione. E' proprio questa
la fase pi delicata, in quanto all'interno dell'organismo
aziendale possono nascere frizioni, personalismi,
schermaglie e altre tensioni centrifughe, potenzialmente
distruttive. L'ultima residua funzione della propriet
proprio quella di contenere queste forze centrifughe,
facendo da parafulmine delle tensioni interne. L'ultimo
stadio dell'istituzionalizzazione dell'azienda quello di
autogovernarsi senza l'ingerenza di un "proprietario", ma
non facile gestire i rapporti interni senza che l'autorit
di
un "padrone" li ricomponga. Serve
una forte
autodisciplina, che salvaguardi per lo spirito di iniziativa
e non apra pericolosi spiragli alla deresponsabilizzazione.
276

Come aggregazione di persone, distinta e autosufficiente rispetto al


promotore-titolare, con la nota zona grigia rispetto al lavoro dipendente con
aiutanti (paragrafo &&)
277
) Ingenerosamente chiamato capitalista, come indicato al precedente
paragrafo &&:
278
Anche allestero le aziende di maggior successo sono nate dallo spirito di
iniziativa di privati: si pensi a Ford, Edison, Rockefeller, Wallenberg (Ericsson),
Krupp, Peugeot, Bayer, Toyota, Daimler, Besnier (Lactalis), Mulliez (Auchan),
Kamprad (Ikea), Tata e Mittal..

In questa fase le qualit manageriali inizialmente


concentrate in tanti aspetti del carattere del fondatore,
devono distribuirsi tra persone diverse, ognuna delle
quali ha fatto l'esperienza del potere quasi illimitato del
fondatore, e non abituato alla direzione collegiale.
Questo anche un limite del modello imprenditoriale
empirico-spontaneistico, sorto dallevoluzione di un
lavoro indipendente, con lex pasticcere, diventato
industriale dolciario, lex sarto industriale tessile, lex
muratore industriale edile, l'ex elettricista produttore di
radio e televisori279. Tutti costoro sanno organizzare
benissimo la produzione in cui si sono fatti le ossa, ma
restano disorientati davanti allopportunit di entrare in
un settore, commercialmente contiguo, che conoscono
solo in parte. I rischi sono quelli, opposti, delle cautele e
degli entusiasmi eccessivi, dove a un certo punto
lesperienza personale, il "fiuto" non basta pi , ed
occorrono delega e fiducia, condite da capacit di
interagire, di fare gruppo. Infine, lo scorrere del tempo
riguarda anche lentusiasmo del
titolare, raramente
trasmesso ai figli280; che non necessariamente traggono il
proprio senso della vita da quel prodotto cui il padre ha
dedicato tutta la sua vita. Un passaggio intermedio
dell'istituzionalizzazione dell'azienda riguarda appunto il
c.d. "passaggio generazionale", dove i successori del
titolare coesistono con managers esterni; si crea cos una
strana coesistenza tra consigli di amministrazione,
deleghe, comitati aziendali, dirigenti preposti, collegi
sindacali, professionisti pi o meno fiduciari e "famiglia",
279

) Il riferimento a Carlo Vichi, patron della Mivar Televisori, nata e morta


(rectius morente) con lui, in una parabola, ascendente e discendente, del
capitalismo familiare italiano (qui si trattava di un settore ad alta tecnologia
dove lo spontaneismo creativo ed eroico non bastava rispetto alle capacit
organizzative sul prodotto, con lazienda sconfitta dagli schermi piatti (vedi il
post Mivar e Carlo Vichi: il tramonto di un capitalismo eroico su
www.organizzazionesociale.com).
280
) Che per definizione hanno avuto la strada spianata, saltando quella dura
gavetta che forma il carattere e insegna a gestire le situazioni. E normale che
in questo modo non si acquisiscano l entusiasmo, l abnegazione, linteresse
vitale per l attivit che ha promosso socialmente il fondatore. I cui figli,
purtroppo anche per loro, sono nati promossi, come vedremo al par.&& sul
passaggio generazionale.

a sua volta spesso polverizzata tra fratelli e cugini; cui


spesso si uniscono soci investitori di minoranza. Si crea
cos un certo pluralismo aziendale, compatibile col
capitalismo a propriet familiare tipicamente italiano,
dove magari si decide in una stanza e si delibera
nellaltra; ciononostante, i massimi livelli delle funzioni
aziendali (soprattutto commerciali e produttive) sono
tenuti fuori da consigli di amministrazione, composti da
membri della famiglia proprietaria, amministratori
delegati di fiducia (anche esterni, cio non appartenenti
alla famiglia), direttori generali e figure esterne di
prestigio, magari collegate col mondo bancario o
accademico-professionale.
In
questo
"pluralismo
aziendale", anche le organizzazioni dei lavoratori giocano
un ruolo fondamentale nelle c.d. relazioni industriali, con
una conferma dell'azienda come organismo sociale e -in
ultima analisi- "bene comune".
Unoperazione
culturale per fare
gruppo

Lazienda come aggregazione sociale deve quindi, in questo


pluralismo, compiere una complessa opera di auto-organizzazione,
che richiede a tutti gli individui coinvolti, per quanto di rispettiva
competenza, un difficile equilibrio tra autodisciplina e spirito di
iniziativa.
pluralismo
aziendale

Listituzionalizzazione delle aziende non perseguibile


con ricambi generazionali della figura del proprietario fondatore,
perch le scale di valori non si trasmettono coi cromosomi, come
vedremo al punto seguente. Si tratta piuttosto di conservare,
nellorganismo aziendale, le doti di imprenditorialit, che poi sono
doti organizzative e capacit di gestire le situazioni; queste abilit,
concentrate nel fondatore e nei suoi fiduciari durante la fase
avventurosa di avvio, devono poi coordinarsi tra persone diverse
nella fase di istituzionalizzazione e assestamento. Dove qualcuno
ha la propriet societaria, qualcuno labilit produttiva, qualcuno
la capacit di vendita, qualcuno la metodicit amministrativa, tutti
in varia misura hanno determinazione e ambizione, e si
controllano in modo costruttivo.

Il reclutamento
del
management

Diventa centrale la selezione del management, in buona


parte condizionata dalla propriet, e quindi da molti elementi
casuali e relazionali; segnaliamo tuttavia una tendenza a reclutare i
manager nella direzione amministrativa, vale a dire quella che
storicamente pi vicina e fedele alla propriet, il che pu
nuocere alla centralit del prodotto, rilevata al paragrafo &&.
La deriva
relazionale

Man mano che svanisce la forza dinerzia


dellimprenditore originario, prende piede una deriva fiduciariorelazionale 281, che non deve pregiudicare i contenuti, cio il
prodotto, nel caso delle aziende. Dove scontri relazionali interni
sono fisiologici, e possono portare allemarginazione di dirigenti
brillanti, anche per vicende fortuite, congiure di palazzo, pretesti,
veti incrociati, sospetti di eccessivo autonomismo fatti filtrare
nella propriet, per mettere in cattiva luce un manager troppo
brillante282. Si riaffaccia il filo conduttore secondo cui le aziende
sono socialmente troppo importanti per lasciarle sulle deboli
spalle della propriet e dei dirigenti, che per non possono essere
sostituiti da burocrati nominati dalla politica, e che ad essa sola
rendono conto.
Lintervento pubblico non sta nella
281

Con buona pace dellassolutizzazione della meritocrazia, che un valore


importante, ma deve mescolarsi con la fiducia, la certezza dei rapporti o
semplicemente linopportunit di cambiamenti, anche positivi, a fronte di
vantaggi relativamente modesti. La conoscenza reciproca delle persone infatti
un elemento di forza (si direbbe un asset), e quindi anche in azienda lo status
quo, e la fatica del cambiamento, sono punti di vista da considerare. Per
questo la meritocrazia importante, come richiamo allimportanza dei
contenuti, ma non pu essere assolutizzata (in proposito vedi i testi di
Abravanel, ma dal punto di vista scientifico Barone, Le trappole della
meritocrazia, Il Mulino, 2012).
282
) Il declino della Fiat, oggi palpabile, risale almeno ad un osservatore
esterno- a quando fu emarginato un dirigente, come Ghidella, che sapeva
costruire automobili, immaginando nuovi modelli. Quello che successo dopo,
con la Stilo, la Duna, la Palio e la finanziarizzazione, sta a ricordarci che il
compito delle imprese produrre buone merci, senza le quali il marketing e la
finanza sono solo palliativi. E un riflesso del filo conduttore del testo, secondo
cui, alla fine, lazienda non tenuta assieme dalla pubblicit, n dalla
trasparenza dei bilanci, ma dal prodotto. Non il frutto di chiss quali studi, ma
il buonsenso delle ricette della nonna.

nazionalizzazione bolscevica, ma nella comprensione e nella


coesione. Sia per contrastare le suddette forze centrifughe
potenzialmente disgregatrici dellazienda dallinterno, sia per
impedire che i rapporti dellazienda con lesterno ne siano
ulteriore motivo di disgregazione. Ne parleremo al prossimo
paragrafo.

Il circolo virtuoso tra istituzionalizzazione delle


aziende e aziendalizzazione delle istituzioni
Intervento
pubblico
coercitivo e
appartenenza

Al punto cui arriva al termine del paragrafo precedente,


listituzionalizzazione delle aziende pu proseguire solo se si
intreccia con quella delle istituzioni, cio (come vedremo) della
pubblica opinione e della classi dirigenti. Nellera agricolo
artigianale le istituzioni si esplicavano quasi solo nella difesa e
nella sicurezza, compresa quella dei rapporti economici tra gli
individui. Linsieme degli individui, attraverso la politica e le
istituzioni283, garantiva gi i rapporti economici tra singoli
individui; la politica era comunque gi determinante per
leconomia: anche a prescindere dallattribuzione della terra,
principale fattore produttivo dellepoca (par.&&), comunque le
forme di appartenenza e il sistema dei diritti e dei doveri reciproci
si basavano sui pubblici poteri, determinanti per il buon
andamento delleconomia (284). &&&& unidea distorta di
governo della legge sta paralizzando la macchina pubblica di
questo paese..in materia tributaria la macchina pubblica gi
paralizzata
Lestensione
dellintervento
pubblico
283

) Cio quella societ che da un certo punto di vista, non esiste, come
abbiamo gi rilevato noi e rilevano i liberisti (Margaret Thatcher), in quanto
esistono solo gli individui, che per sopravvivono solo in quanto vivono
insieme , cio in societ (che quindi esiste attraverso gli individui).
284
Si ricordino i pi volte citati affreschi senesi dei Lorenzetti, sulle allegorie
del buono e del cattivo governo.

nellera
aziendale

Questintervento pubblico, nellera agricolo-artigianale,


era paradossalmente pi potente e agevole di quanto sia nellera
aziendale; non solo perch, come gi indicato, la ricchezza
dipende in misura minore dalla terra, e pi dallorganizzazione
industriale. Lintervento pubblico diventa pi difficile anche
perch deve interagire con le diversissime forme di aziende
tecnologiche, e fronteggiare i diversi bisogni e tensioni al loro
interno, e da esse creati nella societ.
Societ esterna
e coesione
aziendale

Nellera aziendale lintervento pubblico deve essere pi


esteso, come abbiamo rilevato in altre sedi285, ma qui ci dobbiamo
porre dal punto di vista delleconomia privata, cio delle aziende.
Da un primo punto di vista, una efficiente organizzazione pubblica
serve a contenere le forze centrifughe ed i conflitti che si generano
nelle aziende private, cio tra i titolari, tra essi e i consumatori, tra
i titolari i dirigenti e i lavoratori; la societ nel suo complesso
dovrebbe attutire la portata dei conflitti tra quanti sono coinvolti
(come stakeholders a vario titolo) nellattivit aziendale.
Lintervento pubblico dovrebbe poi evitare di immettere,
nellorganizzazione aziendale, inutili motivi di ulteriori dissidi
interni, potenzialmente fonte di frizione tra gli stakeholders
suddetti.
In corso di completamento

285

) Sullintervento pubblico in genere vedi Lupi manuale giuridico di scienza


delle finanze, Dike 2012, compendio di scienza delle finanze., Dike 2013, e
www.organizzazionesociale.com. Il filo conduttore, che sar ripreso anche in
scritti successivi in corso di elaborazione, quello secondo cui leconomia
pubblica si chiama diritto.

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