Sei sulla pagina 1di 50

La disciplina dello Scudo fiscale

D.L. 350/2001 art. 13 bis D.L. 78/2009


Il regime sanzionatorio
Aggiornato 02/05/2011

Dott. Renzo Parisotto


Milano, 10 maggio 2011
Universit Cattolica

Art. 13-bis, L. n. 102/09, introdotto in sede di


conversione del D.L. n. 78/09 - Scudo Fiscale ter
Lart. 13-bis fissa i nuovi termini per porre in essere operazioni di
emersione di attivit finanziarie e patrimoniali detenute all'estero in
violazione della disciplina relativa al monitoraggio fiscale di cui
al D.L. n. 167/90.
Presupposto essenziale per avere diritto di avvalersi delloperazione di
emersione la detenzione di attivit finanziarie e patrimoniali allestero
alla data del 31 dicembre 2008 in violazione delle norme sul c.d.
monitoraggio fiscale di cui al D.L. n. 167/90.

SCUDO FISCALE:
modalit operative

PERIODO DI EMERSIONE
Scudo ter:
1.Norma: articolo 13-bis del decreto legge 1 luglio 2009, n. 78,
convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102, e
successive modificazioni;
2.Arco temporale: 15 settembre - 15 dicembre 2009;
3.Aliquota: 5%
Scudo quater:
1.Norma: Riapertura dei termini. Articolo 1, commi 1, 2 e 3, del decreto
legge 30 dicembre 2009, n. 194
2.Arco temporale: 30 dicembre 2009 - 28 febbraio 2010 e 1 marzo 2010
- 30 aprile 2010;
3.Aliquota: 6% - [30 dicembre 2009 - 28 febbraio 2010] - 7% [1 marzo
2010 - 30 aprile 2010]

Monitoraggio fiscale D.L. n. 167/90


Il monitoraggio fiscale consiste nellobbligo di rilevare trasferimenti da e
verso lestero o la detenzione allestero di denaro, titoli e valori per
importi superiori a euro 10.000 - mediante indicazione nel Quadro RW/
Modello Unico - da parte dei soggetti di seguito individuati, residenti nel
territorio dello Stato:
persone fisiche, ivi comprese quelle titolari di reddito d'impresa per beni
non relativi allimpresa e cio della sfera privata o di lavoro autonomo;
enti non commerciali;
societ semplici e associazioni tra professionisti equiparate ai sensi
dell'art. 5 del D.P.R. 917/86.
Lintroduzione della norma sullo scudo fiscale si prefigge lobiettivo di
consentire a tali soggetti, qualora abbiano omesso di compilare il quadro RW
della dichiarazione dei redditi in relazione ad attivit finanziarie e patrimoniali
detenute allestero al 31 dicembre 2008, di sanare la propria posizione nei
confronti dellAmministrazione finanziaria relativamente ai periodi dimposta
che possono essere ancora oggetto di accertamento.
5

Residenza fiscale art. 2, comma 2 Tuir


Presunzione di residenza:
Comma 2. - Ai fini delle imposte sui redditi si considerano residenti le
persone che per la maggior parte del periodo d'imposta sono iscritte nelle
anagrafi della popolazione residente o hanno nel territorio dello Stato il
domicilio o la residenza ai sensi del codice civile
Comma 2-bis. Si considerano altres residenti, salvo prova contraria, i
cittadini italiani cancellati dalle anagrafi della popolazione residente e
trasferiti in Stati o territori diversi da quelli individuati con decreto del
Ministro delleconomia e delle finanze, da pubblicare nella Gazzetta
Ufficiale
( Cipro
Monaco

Hong Kong
San Marino

Liechtestein
Malta
Singapore
Svizzera

Principato di
Urugay)

D.L. 28 Giugno 1990 n. 167


La liberalizzazione valutaria, introdotta con il D.P.R. 148/1988 fu accolta
positivamente dal sistema bancario e finanziario e in genere dal sistema
economico italiano.
Per contro lAmministrazione finanziaria perdeva una "comoda" fonte di
monitoraggio sullattivit degli operatori.
A ci si aggiungeva il timore della diffusione di comportamenti elusivi
incoraggiati dalla possibilit di sfuggire ai controlli dellAmministrazione
finanziaria.
Queste furono, in buona sostanza, le controspinte che portarono
all'emanazione del D.L. 28 Giugno 1990 nr. 167, convertito con
modificazioni dalla Legge 4 Agosto 1990 nr. 227 rubricato
"Rilevazioni ai fini fiscali di taluni trasferimenti da e per l'estero di denaro,
titoli e valori bene evidenziate nella relazione governativa al Provvedimento
nella quale si legge che:
" era divenuto necessario approntare apposite misure di ordine fiscale
idonee a consentire il controllo delle transazioni finanziarie da e verso
l'estero effettuate da quei soggetti residenti che, non essendo tenuti alla
redazione di bilanci, sfuggono alla concreta possibilit di indagine da
parte del Fisco ".
7

D.L. 28 Giugno 1990 n. 167


Alle critiche mosse allItalia in sede comunitaria rispose il Servizio
antiriciclaggio del Ministero del Tesoro (il fatto stesso che a difendere una
legge fondamentalmente tributaria fosse stato chiamato tale organo bene
esprime la trasversalit degli obiettivi della disciplina introdotta col D.L.
167):
..il provvedimento non costituisce in alcun modo ostacolo alla libera
circolazione dei capitali, bens incide solo sulle modalit del loro
trasferimento. Nel rispetto di tali modalit possono essere liberamente
importati ed esportati capitali di qualunque entit. Le particolari restrizioni
previste per i trasferimenti al seguito sono giustificate dalla difficolt di
controllare tali transazioni che divengono, quindi, potenziali veicoli di
evasione fiscale. In tal senso il D.L. 167/1990 validissimo strumento
cautelare tanto ai fini fiscali quanto ai fini antiriciclaggio.

D.L. 28 Giugno 1990 n. 167


Il D.L. 167/1990 prevede i seguenti obblighi:

D.L. n. 167/90
Trasferimenti attraverso intermediari
art. 1, comma 1 e 2 - Residenti
Ai sensi dell'art. 1, comma 1, gli intermediari cos come individuati dal 2
comma del medesimo art. 1 (e cio oltre alle banche, alle SIM e alle Poste
italiane, anche le societ finanziarie e fiduciarie e gli intermediari diversi da quelli
citati che per ragioni professionali effettuano il trasferimento o comunque si
interpongono nella sua esecuzione, es. agenti di cambio), che si interpongono
nei trasferimenti da e verso l'estero di denaro, titoli o certificati in serie o di
massa di importo superiore a 10.000 (DM 15/06/2007), effettuati anche
tramite movimentazione di conti o mediante assegni bancari, postali e circolari
per conto o a favore di persone fisiche, enti non commerciali e societ
semplici e associazioni equiparate ai sensi dell'art. 5 del TUIR residenti in
Italia devono mantenere evidenza anche mediante rilevazione elettronica dei
seguenti elementi:
generalit, denominazione o ragione sociale, domicilio e codice fiscale del
soggetto;
data, causale e importo delloperazione;
estremi identificativi degli eventuali conti di destinazione.

10

D.L. n. 167/90
Trasferimenti attraverso intermediari
art. 1 comma 3 - Residenti
Ai sensi dellart. 1, comma 3 le evidenze in tal modo rilevate devono essere
tenute a disposizione dell'Amministrazione finanziaria per un quinquennio
e trasmesse in via telematica alla stessa entro il 31 marzo dellanno
successivo a quello di riferimento, con le modalit stabilite con provvedimenti
del Direttore dellAgenzia delle Entrate, in attuazione dellart. 7, comma 1 del
D.l. 167/90 (v. Provv. del 14 marzo 2003 e del 28 luglio 2003).
Per ci che concerne il limite di 10.000 va evidenziato come manchi nel D.L.
167/1990 una disposizione analoga a quella contenuta nella legislazione
antiriciclaggio (L. 197/1991) che impone allintermediario, in ricorrenza di
determinate condizioni, di associare due (o pi) operazioni ancorch
intervenute in tempi diversi; dunque tale limite viene calcolato con riferimento
ad ogni singola operazione in cui intervenuto l'intermediario.

11

Trasferimenti attraverso intermediari


art. 10, comma 4 del D.Lgs. 461/97
Una eccezione agli obblighi di monitoraggio da parte degli intermediari
rappresentata dallart. 10, comma 4 del D. Lgs. 461/1997 in virt del quale Gli
obblighi di rilevazione previsti dallarticolo 1 del decreto-legge 28 giugno 1990,
n. 167, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 1990, n. 227, non si
applicano per i trasferimenti da e verso l'estero relativi ad operazioni
effettuate nell'ambito dei contratti e dei rapporti di cui agli articoli 6 (regime
del risparmio amministrato) e 7 (regime del risparmio gestito) del
presente decreto, relativamente ai quali il contribuente abbia esercitato le
opzioni previste negli articoli stessi, nonch per i trasferimenti dall'estero
relativi ad operazioni suscettibili di produrre redditi di capitale semprech
detti redditi siano stati assoggettati dall'intermediario residente a ritenuta o ad
imposta sostitutiva delle imposte sui redditi.

12

Trasferimenti attraverso intermediari


art. 10, comma 4 del D.Lgs. 461/97
Come precisato anche dalla circolare n. 13 del 24 febbraio 2003 dellAgenzia
delle entrate, restano conseguentemente esclusi dal monitoraggio
fiscale i trasferimenti provenienti dallestero qualora i relativi flussi
siano derivanti da operazioni suscettibili di produrre redditi di capitale
assoggettati dallintermediario residente a ritenuta alla fonte, sia a
titolo dacconto che a titolo dimposta, o ad imposta sostitutiva.
ABI ritiene che proprio in considerazione delle finalit della disposizione il detto
esonero deve ritenersi applicabile indipendentemente dal fatto che i redditi di
capitale soggetti a prelievo da parte dellintermediario siano o non riferibili ad
operazioni effettuate nellambito dei contratti e dei rapporti di risparmio
amministrato o gestito di cui agli articoli 6 e 7 del D.Lgs. 461/97.

13

D.L. n. 167/90
Trasferimenti attraverso intermediari
art. 1, comma 4 bis Non residenti
Gli intermediari possono effettuare, per conto dei soggetti indicati
nell'articolo 4, comma 1 (persone fisiche, enti non commerciali, le societ
semplici ed equiparate) non residenti, trasferimenti verso l'estero nei
limiti dei trasferimenti dall'estero complessivamente effettuati o ricevuti, e
dei corrispettivi o altri introiti realizzati in Italia, documentati
all'intermediario secondo le modalit previste dal D.M. 8 agosto 1990
(ancora applicabile in quanto il Provv. 28 luglio 2003 nulla ha disposto in
contrario).

14

D.L. n. 167/90
Trasferimenti al seguito di denaro, titoli e valori mobiliari
Con il D.Lgs. n. 195 del 19 novembre 2008 stato abrogato l'art. 3 del D.L.
167 in tema di trasferimenti al seguito o mediante plico postale da e verso
l'estero da parte di residenti e non, di denaro, titoli e altri valori mobiliari di
importo superiore a 10.000 Euro.
La nuova norma dispone che chiunque entra nel territorio nazionale o ne esce
sia da/verso paesi UE o extra UE e trasporta al seguito denaro contante di
importo pari o superiore a 10.000 euro a decorrere al 1 gennaio 2009
deve dichiarare tale somma allAgenzia delle entrate. Per denaro contante si
intendono:
le banconote e le monete metalliche aventi corso legale;
gli strumenti negoziabili al portatore, compresi gli strumenti monetari emessi al
portatore (travellers cheque, assegni, effetti allordine e mandati di pagamento,
emessi al portatore etc )
Con il nuovo decreto sono stati abrogati anche gli articoli 3-bis, 3-ter, 5
comma 3, e 5-ter del DL n. 167/90.

15

D.L. n. 167/90
Trasferimenti al seguito di denaro, titoli e valori mobiliari
La dichiarazione deve essere redatta in conformit al modello ministeriale in cui
prevista, tra laltro, lindicazione:
delle generalit del dichiarante, del soggetto per conto del quale il
trasferimento viene effettuato e del destinatario (se diversi dal dichiarante);
dellorigine del denaro, dellutilizzo previsto, dellitinerario seguito e del mezzo di
trasporto utilizzato
La dichiarazione pu essere in alternativa:
a)trasmessa telematicamente, prima dellattraversamento della frontiera,
secondo le specifiche pubblicate sul sito dellAgenzia della Dogane. In tal caso il
dichiarante deve portare al seguito copia della dichiarazione e numero di
registrazione attribuito dal sistema telematico doganale;
b)consegnata in forma scritta, al momento del passaggio, presso gli uffici
doganali di confine o limitrofi, che ne rilasciano copia con attestazione del
ricevimento da parte dellufficio. Il dichiarante deve recare al seguito copia della
dichiarazione con attestazione di ricevimento.
La disposizione si applica anche a tutti i trasferimenti della specie effettuati a
mezzo plico postale o equivalente.
16

D.L. n. 167/90
Trasferimenti al seguito di denaro, titoli e valori mobiliari
Nota Agenzia delle Dogane n. 140269 16 ottobre 2009
LAgenzia delle Dogane ha chiarito che:
a fronte di operazioni di rimpatrio di cui allart. 13 bis del D.L. n. 78/2009 di denaro e di
altre attivit finanziarie per somme pari o superiori a 10.000 euro occorre presentare
allatto dellingresso nel territorio nazionale la dichiarazione di transito:
la dichiarazione di transito deve essere presentata dal contribuente sia in casi di
provenienza da Paesi UE che da Paesi Extra UE (per ora solo in modalit cartacea in
quanto la modalit telematica non ancora attiva)
la dichiarazione di transito costituisce documentazione a supporto della
dichiarazione riservata inviata allintermediario ai fini delloperazione di
emersione.
laddove possibile, il rimpatrio con trasporto al seguito pu riguardare anche beni
patrimoniali (v. gioielli, opere darte etc.). Qualora tali beni provengano da Paesi Extra UE
occorre presentare allatto del passaggio la dichiarazione doganale, nonch effettuare il
pagamento dei correlati diritti (dazi, IVA etc.), oltre al rispetto delle norme che regolano
lintroduzione nel territorio dello stato di determinate categorie di beni (v. norme per la
tutela dei beni culturali, artistici etc.)
17

D.L. n. 167/90
Dichiarazione annuale per gli investimenti e le
attivit art. 4 comma 1
Gli stessi soggetti indicati nella slide precedente che al termine del periodo
d'imposta detengano investimenti all'estero ovvero attivit estere di natura
finanziaria, attraverso cui possono essere conseguiti redditi di fonte
estera imponibili in Italia, devono indicarli nella dichiarazione dei redditi.
Agli effetti dell'applicazione della disposizione si considerano di fonte estera i
redditi corrisposti da non residenti, soggetti all'imposta sostitutiva di cui
all'articolo 2, commi 1-bis e 1-ter, del decreto legislativo 1 aprile 1996, n.
239, o soggetti alla ritenuta prevista nel terzo comma dell'articolo 26 del
decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, nonch i
redditi derivanti da beni che si trovano al di fuori del territorio dello Stato.
In generale deve considerarsi qualsiasi tipologia di reddito (v. anche redditi
diversi).

18

D.L. n. 167/90
Dichiarazione annuale per gli investimenti e le
attivit art. 4 comma 1
Gli obblighi di dichiarazione di cui al D.L. 167/1990 riguardano
esclusivamente quegli investimenti esteri ed attivit estere di natura
finanziaria idonei, anche astrattamente, a produrre redditi che la persona
fisica residente sia obbligata a dichiarare in Italia.
Nel silenzio della norma, la nozione di investimenti esteri e attivit estere di
natura finanziaria pare essere piuttosto ampia; in essa devono essere
ricomprese le azioni, le partecipazioni non rappresentate da titoli (come ad
esempio le partnership di diritto anglosassone), altri valori mobiliari, beni e
diritti reali, ivi compresa la propriet a tempo parziale (c.d. multipropriet)
prestiti, crediti, nonch preziosi ed opere d'arte, se impiegati in attivit
destinate a produrre redditi imponibili in Italia (v. Circ. AdE n. 85/E/2001).

19

Circolare AdE n. 43/E del 10/10/2009


Quadro RW Obblighi dichiarativi - Nuova interpretazione a
decorrere dal periodo dimposta 2009
La circolare ha fornito una nuova interpretazione, prevedendo
che a decorrere dal 1 gennaio 2009 con riferimento alle
attivit non finanziarie - lobbligo dichiarativo sussiste non solo
per le fattispecie di effettiva produzione di redditi imponibili in
Italia ma anche per le ipotesi in cui la produzione di tali redditi
sia soltanto astratta o potenziale.
Tale obbligo sussiste, in ogni caso, anche per gli immobili che,
pertanto, dovranno essere sempre indicati nel quadro RW. E, in
tal caso, sufficiente essere possessori di un immobile allestero
affinch sussistano i relativi obblighi di dichiarazione.
Tra gli investimenti esteri di natura non finanziaria rientrano oltre
agli immobili e i fabbricati situati allestero, anche gli oggetti preziosi, le
opere darte, gli yacht etc.

20

Istruzioni dichiarazione annuale dei redditi


Quadro RW

21

Il modello RW della dichiarazione annuale

22

D.L. n. 167/90
Dichiarazione annuale per gli investimenti e le attivit
art. 4 comma 2 e 3
Nella dichiarazione dei redditi deve essere indicato l'ammontare dei trasferimenti
da, verso e sull'estero che nel corso dell'anno hanno interessato gli
investimenti all'estero e le attivit estere di natura finanziaria. Tale obbligo
sussiste anche nel caso in cui al termine del periodo di imposta i soggetti non
detengono investimenti e attivit finanziarie della specie (v. comma 2)
In caso di esonero dalla presentazione della dichiarazione dei redditi, i dati
devono essere indicati su apposito modulo (quadro RW), conforme a modello
approvato con decreto del Ministro delle finanze, da presentare entro gli stessi
termini previsti per la presentazione della dichiarazione dei redditi (comma 3).
La dichiarazione quadro RW non evidenzia redditi ma consistenze e
movimentazioni patrimoniali dalle quali astrattamente possono
derivare redditi da indicarsi in altre sezioni/quadri della dichiarazione
dei redditi.
23

D.L. n. 167/90
Dichiarazione annuale per gli investimenti e le attivit
art. 4, comma 4 e 5
Gli obblighi di indicazione nella dichiarazione dei redditi non sussistono per i
certificati in serie o di massa ed i titoli affidati in gestione o in amministrazione
agli intermediari residenti indicati nell'articolo 1, per i contratti conclusi
attraverso il loro intervento, anche in qualit di controparti, nonch per i
depositi ed i conti correnti, a condizione che i redditi derivanti da tali attivit
estere di natura finanziaria siano riscossi attraverso l'intervento degli
intermediari stessi (comma 4) => c.d. CANALIZZAZIONE
L'obbligo di dichiarazione non sussiste se l'ammontare complessivo degli
investimenti ed attivit al termine del periodo d'imposta, ovvero l'ammontare
complessivo dei movimenti effettuati nel corso dell'anno, non supera
l'importo di 10.000 euro (comma 5). Si ricorda che tali movimenti non si
sommano algebricamente, ma vanno considerati in termini assoluti.

24

D.L. n. 167/90
Gli obblighi dichiarativi: il modello RW della dichiarazione
annuale dei redditi
Gli obblighi dichiarativi pertanto riguardano:
i c.d. flussi, ossia l'ammontare dei trasferimenti da, verso e
sull'estero di denaro, titoli e certificati in serie o di massa (tale
obbligo sussiste anche nel caso in cui al termine del periodo
d'imposta i soggetti non detengano investimenti o attivit
finanziarie della specie);
le c.d.consistenze, ossia lammontare degli investimenti e delle
attivit estere di natura finanziaria detenute alla fine del periodo
d'imposta.

25

D.L. n. 167/90
Gli obblighi dichiarativi: il modello RW della dichiarazione
annuale dei redditi
Il quadro RW si compone di tre Sezioni:
nella quale devono essere indicati i trasferimenti da o verso l'estero per causali
diverse dagli investimenti esteri e dalle attivit estere di natura finanziaria (sono le
c.d. "operazioni correnti"), effettuati attraverso intermediari non residenti (rectius,
Sezione I
senza avvalersi di intermediari residenti) Art. 2, comma 1, D.L. n. 167/90;

destinata ad accogliere l'ammontare complessivo degli investimenti esteri e delle


attivit estere di natura finanziaria (le c.d. "consistenze di fine periodo") Art. 4,
Sezione II comma 1, D.L. n. 167/90;

Sezione
III

26

nella quale vanno indicati i flussi dei trasferimenti da, verso e sull'estero (estero su
estero) siano tali trasferimenti operati attraverso non residenti, intermediari
residenti, ovvero direttamente, e che hanno interessato gli investimenti esteri ed
attivit estere di natura finanziaria di cui alla Sezione II Art. 4, comma 2,
D.L. n. 167/90.

Circolare Ade n. 45/E del 13/09/2010


Contribuenti
Soggetti esonerati dagli obblighi di monitoraggio:
Societ e enti commerciali (societ di persone e di capitali);
Enti pubblici e altri soggetti di cui art. 74 del Tuir (comuni, province
etc.);
Contribuenti la cui residenza fiscale in Italia stabilita ex lege
ovvero in base ad accordi internazionali ratificati in Italia e
che prestano in via continuativa attivit lavorative allestero
(in assenza di tale previsione normativa i lavoratori allestero
sono soggetti a monitoraggio salvo il caso dei frontalieri v.
oltre);

27

Circolare Ade n. 45/E del 13/09/2010


Contribuenti
Sono esonerati dagli obblighi di monitoraggio:
Lart. 38, comma 13 del D.L. n. 78/2010 ha introdotto ulteriori deroghe agli obblighi di
monitoraggio. Sono infatti esclusi da tale obbligo:
Le persone fisiche che prestano lavoro allestero per lo Stato italiano, per un
suddivisione politica o amministrativa o per un suo ente locale e le persone fisiche
che lavorano allestero presso organizzazioni internazionali cui aderisce lItalia (es.
ONU, NATO, Unione Europea, OCSE) cui la residenza in Italia sia determinata in
base ad accordi internazionali ratificati (lesonero vale anche per il coniuge a
condizione che non eserciti una propria attivit lavorativa, nonch figli minori a
carico del dipendente pubblico). Lesonero vale per tutte le attivit ovunque
detenute);
I soggetti residenti in Italia che prestano la propria attivit lavorativa in via
continuativa allestero in zone di frontiera e in Paesi limitrofi. Lesonero si applica
limitatamente alle attivit di natura finanziaria e patrimoniale detenute
nel Paese in cui viene svolta lattivit lavorativa.
Lesonero riguarda il quadro RW e consente di evitare le sanzioni previste dallart. 5
del D.L. n. 167/90. Resta fermo lobbligo di dichiarare i redditi derivanti
dalle attivit estere di natura finanziaria e dagli investimenti esteri

28

Circolare Ade n. 45/E del 13/09/2010


Contribuenti
Attivit di natura finanziaria
Sono quelle da cui derivano redditi di capitale o redditi diversi di natura finanziaria di fonte estera. A titolo
esemplificativo sono oggetto di segnalazione:
Attivit i cui redditi sono corrisposti da soggetti non residenti, tra cui, le partecipazioni al capitale o al
patrimonio di soggetti non residenti, le obbligazioni estere e i titoli similari, i titoli pubblici italiani e i titoli
equiparati emessi allestero, i titoli non rappresentativi di merce e i certificati di massa emessi da non
residenti (comprese le quote di OICR esteri), le valute estere, depositi e conti correnti bancari costituiti
allestero indipendentemente dalla modalit di alimentazione;
Contratti di natura finanziaria stipulati con controparti non residenti (finanziamenti, riporti, pronti contro
termine e prestito titoli, polizze assicurazione sulla vita e di capitalizzazione stipulate con compagnie di
assicurazione estere);
Contratti derivati e altri rapporti finanziari stipulati al di fuori del territorio dello Stato;
Metalli preziosi allo stato grezzo o monetato detenute allestero;
Diritti allacquisto o alla sottoscrizione di azioni estere o strumenti finanziari assimilati;
Forme di previdenza complementare organizzate o gestite da societ ed enti di diritto estero;
Sono oggetto di monitoraggio anche le attivit finanziarie italiane detenute allestero (v. Circ.
n. 9/E/2002, par. 1.28).

29

Circolare Ade n. 45/E del 13/09/2010


Contribuenti
Attivit di natura finanziaria
Sono oggetto di monitoraggio tutte le attivit potenzialmente produttive di redditi
di fonte estera imponibili in Italia (v. presunzione di fruttuosit art. 6, D.L. n.
167/90).
Qualora lattivit non abbia prodotto redditi nel periodo di imposta, il contribuente deve
specificare in sede di presentazione della dichiarazione dei redditi, barrando apposita
casella, che si tratta di redditi la cui percezione avverr in un successivo periodo
dimposta.
La presunzione di fruttuosit una presunzione relativa, tuttavia nei casi in cui le
attivit non siano produttive di redditi, opportuno che gli interessati acquisiscano
dagli intermediari esteri documenti o attestazioni da cui risulti tale circostanza
per giustificare, in caso di controlli dellAmministrazione finanziaria, la mancata
compilazione del modello Unico.

30

Circolare Ade n. 45/E del 13/09/2010


Contribuenti
Esoneri oggettivi
Non sussistono obblighi di comunicazione per le attivit finanziarie affidate in
gestione o in amministrazione ad intermediari residenti, per contratti
conclusi attraverso il loro intervento, nonch per i depositi e i conti correnti, a
condizione che i redditi derivanti da tali attivit siano riscossi attraverso
lintervento degli intermediari stessi:
a)Attivit finanziarie affidate in gestione o in amministrazione agli intermediari
residenti, anche se non stata esercitata lopzione per lapplicazione dei regimi
del risparmio amministrato o gestito (artt. 6/7 D.Lgs. n. 461/97);
b)Contratti produttivi di redditi di natura finanziaria conclusi attraverso
lintervento degli intermediari residenti in qualit di controparti ovvero come
mandatari di una delle controparti contrattuali;
c)Depositi e i conti correnti intrattenuti allestero.

Segue

31

Circolare Ade n. 45/E del 13/09/2010


Contribuenti
Esoneri oggettivi

Lesonero compete a condizione che i redditi di natura finanziaria siano riscossi


attraverso lintervento di un intermediario residente anche nel caso in cui
questultimo non abbia applicato sui proventi alcuna forma di prelievo alla
fonte (imposta sostitutiva, ritenuta dimposta o dacconto).

Lesonero discende pertanto direttamente dallincarico di riscossione dei


proventi conferito dal contribuente allintermediario residente e non
dipende dallesercizio della sua qualit di sostituto dimposta che in
determinati casi pu anche non verificarsi.

32

Circolare Ade n. 45/E del 13/09/2010


Contribuenti

Trasferimenti Sez. I, II e III


Principio

Lobbligo di compilazione sussiste anche qualora al termine


del periodo di imposta i soggetti interessati non detengono
investimenti allestero per effetto di disinvestimenti o
estinzione del rapporto finanziario

Soglia di riferimento

Ai fini del computo della soglia di 10.000 euro il flusso deve


essere considerato in valore assoluto (es. disinvestimento
6.000 euro + investimento di 5.000 euro = tot. 11.000 euro
=> Quadro RW)

Eccezioni

Pagamenti fatti in Italia per lacquisto di beni allestero


(assenza di movimento vs. estero). In tali casi si compila
solamente la Sezione II Consistenza al 31/12

Trasferimenti effettuati Caso: Padre che trasferisce denaro allestero a favore del
da altri a favore del figlio e questultimo residente fiscale in Italia: obbligo RW
contribuente
solo per il figlio

33

Circolare Ade n. 45/E del 13/09/2010


Contribuenti

Trasferimenti Sez. I, II e III


Incremento
degli Lincasso dei frutti rivenienti dagli investimenti esteri
investimenti esteri
(es. incasso dividendi, interessi da conto corrente,
canoni di locazione di un immobile) non comporta
lobbligo di compilazione della Sez. III. Tali importi
saranno ricompresi nella sola Sez. II se e in quanto
ricompresi nel saldo di fine anno. Resta fermo
lobbligo di compilazione degli altri quadri del
modello Unico (es. RL per i canoni)
I trasferimenti per
cause diverse dagli
investimenti esteri

34

Sono da rendicontare nella Sez. I se effettuati senza


lintervento di intermediari residenti. Sono pertanto
esclusi da segnalazione quelli effettuati per mezzo di
intermediari residenti (v. ad esempio pagamento spese
mediche allestero tramite banca italiana).

D.L. n. 167/90
Sanzioni art. 5
1.Per la violazione degli obblighi di cui all'articolo 1,
posti a carico degli intermediari, si applica la
sanzione amministrativa pecuniaria del 25
per cento degli importi delle operazioni cui le
violazioni si riferiscono.

1.Violazione degli obblighi di evidenza posti a


carico degli intermediari per i trasferimenti per
importi superiori a 10.000

2.La violazione dell'obbligo di dichiarazione previsto


nell'articolo 2, relativo ai trasferimenti diversi da
quelli riguardanti investimenti all'estero e attivit
estere di natura finanziaria, punita con la
sanzione amministrativa pecuniaria dal 5 al
25 per cento dell'ammontare degli importi
non dichiarati e con la confisca di beni di
corrispondente
valore
quando
l'ammontare
complessivo di tali trasferimenti superiore, nel
periodo di imposta, a 10.000 euro.

2.Mancata compilazione del Quadro RW Sez. I

3.---

3.---

4.La violazione dell'obbligo di dichiarazione previsto


nell'articolo 4, comma 1, punita con la sanzione
amministrativa pecuniaria dal 10 al 50 per cento
(*) dell'ammontare degli importi non dichiarati e
con la confisca di beni di corrispondente valore.

4.Mancata compilazione del Quadro RW Sez.


II

(*) Modificato L. 102/09

35

D.L. n. 167/90
Sanzioni art. 5
5.

La
violazione
dell'obbligo
di
dichiarazione previsto nell'articolo 4,
comma 2, punita con la sanzione
amministrativa pecuniaria dal 10
al 50 per cento (*) dellammontare
degli importi non dichiarati.

5.

Mancata compilazione del Quadro RW


Sez. III

6.

Per la violazione dell'obbligo di cui


allarticolo 4, comma 3, si applicano
le sanzioni amministrative pecuniarie
previste rispettivamente per la
violazione delle disposizioni di cui ai
commi 1 e 2 del citato articolo 4.
------

6.

In
caso
di
esonero
della
presentazione della dichiarazione dei
redditi - utilizzo apposito modulo per
lindicazione dei dati

7.

------

7.

(*) Modificato L. 102/09

36

D.L. n. 167/90
Sanzioni art. 5

37

8.

Chiunque fornisce agli intermediari di cui all'articolo 1 false indicazioni sul


soggetto realmente interessato al trasferimento da o verso l'estero di denaro,
titoli o valori mobiliari ovvero dichiara falsamente di non essere residente in
Italia, in modo da non consentire l'adempimento degli obblighi previsti nello
stesso articolo 1, punito, salvo che il fatto costituisca un pi grave reato, con
la reclusione da sei mesi ad un anno e con la multa da lire un milione
a lire dieci milioni.

8. bis

Chiunque, nel rendere la dichiarazione prevista dall'articolo 3, omette di


indicare le generalit del soggetto per conto del quale effettua il trasferimento
da o verso l'estero di denaro, titoli o valori mobiliari (ai sensi dell'art. 14,
comma 1, D.Lgs. 19 novembre 2008, n. 195, per denaro, titoli e valori
mobiliari si intende denaro contante), ovvero le indica false, punito, salvo
che il fatto costituisca pi grave reato, con la reclusione da sei mesi ad un
anno e con la multa da lire un milione a lire dieci milioni.

Art. 12, D.L. n. 78/2009, conv. L. n. 102/2009


SANZIONI
Il legislatore con lart. 12, del D.L. n. 78/2009 (norma di contrasto ai
Paradisi fiscali) ha introdotto ulteriori aggravi fiscali per le persone fisiche
che detengono in paesi black list attivit finanziarie non indicate nel
quadro RW. In particolare, la nuova norma prevede quanto segue:
lintero ammontare del capitale considerato per presunzione
reddito evaso. E ammessa prova contraria per il contribuente;
le sanzioni vigenti
raddoppiate.

[art.

1,

D.Lgs.

n.

471/1997

(*)]

sono

(*) Si tratta di violazioni relative alla dichiarazione delle imposte


dirette (omessa presentazione, dichiarazione infedele o
incompleta etc.)

38

Art. 12, D.L. n. 78/2009, conv. L. n. 102/2009


SANZIONI
Esempio sanzioni per coloro che violano le disposizioni in tema di monitoraggio fiscale

Capitale detenuto in un Paese Black 1.000.000


Titolo obbligazionario acquistato il 1 gennaio 2008

List

Redditi prodotti allestero

20.000
Interessi 2% percepiti sul titolo

IMPOSTE DOVUTE

Sul capitale riqualificato reddito

430.000
Reddito di capitale (43% Ipotesi Aliquota marginale
IRPEF massima + Addizionali)

Sul reddito prodotto allestero

RW Sez II Consistenza

RW Sez III -

Trasferimenti

Sul capitale riqualificato reddito

Sul reddito prodotto allestero

39

2.500

Aliquote: 12,50% o 27%



Ipotesi 12,50%

SANZIONI

102.000
Dal 10% al 50% del capitale esistente a fine anno (ipotesi
sanzione minima sul capitale + interessi)

102.000
Dal 10% al 50% dei trasferimenti verso e sullestero
(ipotesi sanzione minima sul capitale esportato + interessi
percepiti)

INFEDELE DICHIARAZIONE

860.000
Dal 200% al 400% dellimposta evasa. Ipotesi di sanzione
minima

3.333,33
Dal 100% al 200% dellimposta evasa aumentato di un
terzo. Ipotesi di sanzione minima

Art. 12, D.L. n. 78/2009, conv. L. n. 102/2009


SANZIONI
Sono stati raddoppiati i termini di accertamento basati sulla presunzione di cui
allart. 12, D.L. n. 78/2009 secondo cui, le attivit detenute allestero nei c.d.
paradisi fiscali in violazione della normativa sul monitoraggio fiscale, si
presumono costituite con redditi non assoggettati a tassazione. Pertanto,
ai fini IRPEF:

40

Norme di
Termini ordinari di accertamento
riferimento
IRPEF - art. 43,
Dichiarazione presentata
commi 1 e 2 del Entro il 31 dicembre del quarto
D.P.R. n. 600/73
anno successivo a quello di
presentazione della dichiarazione dei
redditi
Dichiarazione omessa o nulla

Nuovi termini di
accertamento
Dichiarazione presentata
Entro il 31 dicembre dellottavo
anno successivo a quello di
presentazione della dichiarazione
dei redditi
Dichiarazione omessa o nulla

Entro il 31 dicembre del quinto


anno successivo a quello in cui la
dichiarazione dei redditi avrebbe
dovuto essere presentata

Entro il 31 dicembre del decimo


anno successivo a quello in cui la
dichiarazione dei redditi avrebbe
dovuto essere presentata

Art. 12, D.L. n. 78/2009, conv. L. n. 102/2009


SANZIONI
La norma in esame ha raddoppiato anche termini di accertamento delle
violazioni sul monitoraggio fiscale, termini entro cui lAmministrazione finanziaria
potr contestare le violazioni agli obblighi del monitoraggio fiscale riferiti ad attivit
detenute nei paradisi fiscali. Il raddoppio dei termini di accertamento interessa
esclusivamente i contribuenti e non anche gli intermediari tenuti alleffettuazione
delle segnalazioni di monitoraggio fiscale
Norme di riferimento
Monitoraggio fiscale art.
4, commi 1, 2 e 3 del D.L. n.
167/90
Obblighi
in
tema
di
monitoraggio fiscale riferite
agli investimenti e alle attivit
di
natura
finanziaria
(trasferimenti da verso e
sullestero superiori a 10.000
euro per singola operazione)
41

Termini ordinari di
accertamento
Art. 20, comma 1, D.Lgs. n.
472/90

Nuovi termini di
accertamento
Art. 20, comma 1, D.Lgs. n.
472/90

Atto di irrogazione delle


sanzioni entro il 31 dicembre
del quinto anno successivo a
quello in cui avvenuta la
violazione

Atto di irrogazione delle


sanzioni entro il 31 dicembre
del decimo anno successivo a
quello in cui avvenuta la
violazione

PERIODO DI EMERSIONE
Scudo ter:
1.Norma: articolo 13-bis del decreto legge 1 luglio 2009, n. 78,
convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102, e
successive modificazioni;
2.Arco temporale: 15 settembre - 15 dicembre 2009;
3.Aliquota: 5%
Scudo quater:
1.Norma: Riapertura dei termini. Articolo 1, commi 1, 2 e 3, del decreto
legge 30 dicembre 2009, n. 194
2.Arco temporale: 30 dicembre 2009 - 28 febbraio 2010 e 1 marzo 2010
- 30 aprile 2010;
3.Aliquota: 6% - [30 dicembre 2009 - 28 febbraio 2010] - 7% [1 marzo
2010 - 30 aprile 2010]

42

IMPOSTA STRAORDINARIA
L'entit della "imposta straordinaria corrisponde di fatto al 5%
dellammontare delle attivit oggetto di emersione indicate nella
dichiarazione riservata. La norma intende colpire nominalmente i
rendimenti delle somme esportate allestero, quantificando il costo dello
scudo secondo la seguente formulazione:
viene presunto un rendimento lordo dei capitali detenuti allestero in ragione
del 2% annuo per i cinque anni precedenti il rimpatrio o la regolarizzazione
senza possibilit di scomputo di eventuali perdite (rendimento non riducibile
=> si calcola in ogni caso con riferimento ai 5 anni precedenti lemersione)

al computo cos determinato si applica una aliquota sintetica del 50% per
anno, comprensiva di interessi e sanzioni e senza diritto allo scomputo di
eventuali ritenute o crediti

in sostanza posto un capitale di euro 1.000.000 [moltiplicato per 2% per 5 anni


per 50%] si ottiene che limposta da pagare pari a 50.000 euro e cio al 5%
del capitale oggetto di emersione

43

MODALITA DI EMERSIONE
Loperazione di scudo fiscale dietro presentazione della dichiarazione
riservata pu essere portata a termine con le seguenti modalit:
Rimpatrio il denaro e le
attivit di natura finanziaria
detenute allestero rientrano in
Italia. Loperazione di rimpatrio
si perfeziona con la ricezione
delle
attivit
da
parte
dellintermediario residente. Il
rimpatrio pu avvenire anche
con trasporto al seguito

ITALIA
44

Regolarizzazione

il
contribuente
continua
a
mantenere allestero le proprie
disponibilit (attivit finanziarie
e non quali es. immobili, oggetti
preziosi,
yacht,
etc.),
compilando il quadro RW

ESTERO

MODALITA DI EMERSIONE

Per lindividuazione del Paese di detenzione della attivit da regolarizzare rileva quello in cui
erano detenute al 5 agosto 2009 (data di entrata in vigore della legge di conversione del D.L.
n. 78/2009).

45

Circolare n. 43/E Allegato paesi UE ed Extra UE dai quali


possibile effettuare la regolarizzazione

46

MODALITA DI EMERSIONE - Rimpatrio giuridico

E ammesso anche il c.d. rimpatrio giuridico (v. Circ. Ade n. 9/E/2002, risp.
1.8). Si tratta di una ipotesi che consente di perfezionare loperazione di
rimpatrio quando lintermediario italiano assuma formalmente in deposito,
custodia, amministrazione o gestione le attivit depositate od esistenti allestero,
anche senza procedere al materiale afflusso delle attivit finanziarie e
patrimoniali nel territorio dello Stato. In tal caso, occorre tuttavia che con
loperazione di rimpatrio linteressato sia titolare di un rapporto di deposito con
lintermediario residente e che il sub-deposito estero sia aperto a nome
dellintermediario italiano che ha curato loperazione di rimpatrio.

[v. Rimpatrio giuridico di immobili v. Assofiduciaria COM_2009_056 del 30 ottobre


2009, par. F]

47

RIMPATRIO
Adempimenti degli intermediari
Conti segretati
I soggetti interessati alle operazioni di rimpatrio per poter dar corso all'operazione
di emersione devono rivolgersi agli intermediari sui quali incombono oneri in
termini di adempimenti e di responsabilit.
Uno degli aspetti pi delicati per gli intermediari riguarda indubbiamente la
"gestione" dei cosiddetti conti "segretati" destinati ad accogliere le somme e le
attivit finanziarie rimpatriate. Si pu utilizzare anche il conto dello scudo
precedente purch identicamente intestato (Circ. AdE n. 25/E/2003, par. 1.5).
Il regime della segretazione un aspetto collaterale ed ulteriore rispetto
alloperazione di emersione, il cui utilizzo rimesso esclusivamente alla volont
del cliente, senza avere riflessi sulloperazione di emersione i cui effetti sono
comunque garantiti
Lutilizzo del contro segretato assicura al contribuente il completo anonimato
fiscale dei dati relativi alle operazioni di emersione effettuate nei confronti
dellAmministrazione finanziaria. Tali dati non sono comunicati n al momento
delloperazione, n successivamente in sede di accertamento.

48

RIMPATRIO
Adempimenti degli intermediari
Conti segretati
I conti segretati possono accogliere l'importo di quanto rimpatriato, le somme per il
successivo versamento del 5%, nonch i redditi di capitale/diversi generati, dalla loro
futura gestione (cd. "segretazione ad accumulo"), a condizione che gli stessi siano
assoggettati a ritenuta a titolo definitivo o imposta sostitutiva da parte di un sostituto
d'imposta residente. In sostanza, il regime di riservatezza si estende anche alle attivit
finanziarie acquisite dall'interessato con l'utilizzo del denaro rimpatriato o dall'alienazione
delle attivit rimpatriate ovvero anche tramite operazioni di permuta dei titoli rimpatriati ed
ai relativi eventuali proventi connessi, compresi i redditi incassati post 31 dicembre 2008
fino alla data di presentazione della dichiarazione riservata.
Sono esclusi i redditi soggetti a ritenuta dacconto per i quali il contribuente ha lobbligo
della dichiarazione dei redditi (v. ad es. plus rivenienti da cessione di partecipazioni
qualificate).
La riservatezza applicabile anche alle plusvalenze e agli altri redditi diversi di natura
finanziaria derivanti dalle attivit rientranti nel conto segretato anche nel caso in cui gli
stessi siano oggetto di compensazione, totale o parziale, con minusvalenze realizzate
nell'ambito di altri rapporti non segretati intrattenuti con il medesimo intermediario e
intestati allo stesso contribuente, in regime "amministrato" (art. 6, D.Lgs. n. 461/97).
Gli intermediari non devono comunicare allAmministrazione finanziaria i dati e le notizie
inerenti ai conti di deposito che accolgono il denaro e le attivit finanziarie rimpatriate

49

RIMPATRIO
Adempimenti degli intermediari
Conti segretati

CONTO CORRENTE SEGRETATO

DEPOSITO TITOLI SEGRETATO

50

Potrebbero piacerti anche