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formica in quanto cancerogena; quindi si lavora con guanti e sopravento. Non si deve avvertire
lodore dolciastro (basse concentrazioni), pungente (concentrazioni medie) ne tantomeno soffocante
(alle alte concentrazioni). Per mettersi in totale sicurezza sarebbe opportuno luso di una maschera
con filtro a carboni attivi per vapori organici (di non facile reperibilit). Altrimenti si possono
utilizzare altri composti, come suggerisce Alberto Novo, tipo il gliossale. Dipende dalla reperibilit
dei chimici. A mio parere, con qualche accorgimento, si riesce a lavorare abbastanza sicuramente
anche con la formalina.
A questo punto il supporto di carta pronto per lutilizzazione. Di solito, visto che la preparazione della
carta la parte pi laboriosa e noiosa di tutto il processo, quando mi metto a collare preparo un
quantitativo industriale di carta, in modo da star tranquillo per almeno un anno!
(*) Carte molto porose o dalla superficie molto ruvida si possono fare collare anche fino al 4% o 6%.
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sensibilit inferiore e maggio contrasto; viceversa con pi bicromato si ottengono emulsioni pi sensibili
e contrasti morbidi.
Solitamente per adotto sempre la mescola 1+1 cercando di ottenere i contrasti voluti con un buon
negativo e/o con qualche sovrastampa in pi.
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scatto per ogni negativo due fotogrammi: uno giusto con i dati dellesposimetro e laltro sovraesponendo
di 1 stop (tempo doppio). Di solito uno dei due va bene. Altrimenti ripeto cambiando i tempi o lo sviluppo
in base al risultato ottenuto.
Per il positivo utilizzo sempre pellicola negativa BN di bassissima sensibilit o la Tecnical Pan della
Kodak esposta a 25 ISO e sviluppata in ILFOTEC HC diluizione 1 a 80 a 20C per circa 6 minuti.
Ottengo un positivo abbastanza leggero, di basso contrasto ma contenente tutta la gamma tonale del
negativo originale.
Il successivo passaggio consiste nellingrandire il positivo su pellicola ortocromatica per arti grafiche e
sviluppandola sempre in ILFOTEC HC variamente diluito (da 1+12 a 1+20 dalla soluzione stock 1+3). La
variazione di concentrazione ed il tempo di sviluppo in bacinella (anche se in minor parte) consentono di
ottenere negativi grande formato di vario contrasto. Con le diluizioni 1+20 o 1+18 ottengo solitamente
dei negativi morbidi adatti per la stampa alla gomma.
Lascio volutamente dei bordi trasparenti abbondanti per poter disegnare a 2 angoli opposti del NGF i
segni di registro con una penna a china.
Esposizione
Tralasciato il buon vecchio amico sole non tanto per problemi di ripetibilit ma piuttosto per problemi
di tempo (di solito quando ho tempo per queste cose buio!) mi sono costruito un bromografofo e in
base ai risultati ottenuti lho modificato pi volte fino alla versione attuale che consta di una scatola in
multistrato di legno dove sono alloggiati 6 tubi Philips TLD 15W/05 da 50 cm montati parallelamente a
circa 4 cm luno dallaltro. Nella parte posteriore ho incollato un foglio di carta argentata che fa da
schermo riflettente. Il vetro del torchietto si trova a circa 6 cm di distanza dai tubi. Lilluminazione
praticamente uniforme, mentre il problema del riscaldamento eccessivo lho risolto montando un
generoso ventilatore da computer su un lato della scatola e facendo dei fori sul lato opposto. Il
ventilatore collegato in parallelo ai tubi e parte e si arresta con laccensione e lo spegnimento dei tubi
stessi.
Il torchietto da stampa realizzato in modo da poter contenere met foglio del formato artistico delle
carte che uso di solito. Il dorso diviso in due ante ribaltabili, necessarie per la messa a registro a
vista del negativo e indispensabili per altri tipi di antiche tecniche nelle quali richiesto di poter
controllare il grado di annerimento durante lesposizione senza perdere il registro.
Con negativo leggero e morbido la prima esposizione non mai superiore ad 1 1,5 minuti. Dopo lo
sviluppo (spoglio) e lasciugatura decido come variare il tempo per i passaggi successivi. In ogni caso, ho
notato che dopo il 3 - 4 passaggio occorrono sempre tempi superiori, come se dopo ogni stampa la
carta continuasse a collarsi e quindi a trattenere sempre pi difficilmente il pigmento in fase di spoglio.
Per questo motivo mi sono standardizzato, cercando con le prime 2 stampe di strutturare bene
limmagine, senza eccedere con i tempi per non macchiare i bianchi. Le successive 2 stampe (la 3 e la 4
sono totalmente devolute invece a rinforzare le ombre (mantengo il tempo della 2^ stampa). Con le
successive stampe cerco di ammorbidire la stampa inserendo la gamma dei mezzi toni e dei passaggi pi
delicati (magari diluendo 1+1 la soluzione di gomma pigmentata con la soluzione di gomma vergine) e
impiegando tempi di esposizione pi lunghi. La carta ulteriormente collata da 3-4 passaggi di gomma
ed anche con tempi relativamente lunghi i bianchi rimangono puliti.
In ogni modo non credo di aver mai esposto una stampa per pi di 10 12 minuti.
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Sviluppo Spoglio
La stampa appena esposta viene immersa a faccia in gi i una bacinella che la contenga generosamente e
riempita per met di acqua fredda agitando lievemente in modo da bagnare la carta fin tanto che non
tende pi ad arrotolarsi per differenze di umidit tra un lato e laltro. A questo punto la lascio li per 5
10 minuti (il tempo che solitamente impiego per asciugare con il phon unaltra stampa, metterla a
registro con il negativo, inserirla del torchietto e esporla nel bromografo).
Dopo questo tempo sollevo la carta per un angolo fino ad estrarre completamente il foglio dalla
bacinella e lo metto ancora a faccia in gi in unaltra bacinella contenente acqua pulita senza agitare
sempre per altri 5 10 minuti. Controllo di tanto in tanto il procedere dello spogliamento.
Sostituisco nuovamente lacqua nella bacinella e questa volta metto la stampa a faccia in su. Da questo
momento lo spoglio continua a vista, dondolando lievemente la bacinella per aiutare il ricambio dellacqua
sopra la stampa e quindi la velocit di spoglio. Se una zona rimane particolarmente scura agisco
localmente con piccolo filo dacqua lasciato cadere da altezze pi o meno elevate per ottenere effetti
pi o meno marcati.
Se la stampa continua a non aprirsi comincio a sostituire parte dellacqua fredda con acqua calda,
continuando ad agitare dolcemente la bacinella. Di solito a questo tipo di intervento non c stampa
(esposta nei limiti del tollerabile) che resista.
Solitamente non uso pennelli perch mi sembra che nelle zone dove vengono utilizzati si perda parte
della collatura dovuta ai successivi strati di gomma e la stampa si macchi con le stampe successive.
Effetti di sbiancamento ancora pi marcati li ottengo mediante limpiego di una pompetta da 5 litri di
quelle impiegate per dare i veleni alle piante. Con questo tipo di pompa si pu infatti regolare il getto
del liquido (nebulizzato, a ventaglio, getto dritto) e la pressione del getto (dando pi o meno pompate).
E un po come lavorare con laerografo ma con costi molto inferiori. Bisogna impratichirsi un po ma i
risultati ci sono e c il vantaggio che con 5 litri di acqua non si sta continuamente a caricare le
spruzzette.
Asciugatura
Estraggo la stampa dalla bacinella facendo strisciare il dorso sul bordo della bacinella per eliminare
leccesso di acqua (almeno dal dorso della carta). La faccio sgrondare qualche istante per un angolo e la
appendo ai fili da bucato con 2 o pi mollette badando che una volta appesa la stampa possa scorrere
liberamente avanti e indietro sul filo, questo perch se si tende la stampa bloccandola sul filo al
momento dellasciugatura la parte inferiore si ritirer molto di pi della parte superiore (il foglio
prende la forma di trapezio) mettendo in difficolt per le successive messe a registro.
Solitamente la stampa in un giorno pronta ed asciutta. In estate e con tempo asciutto lasciugatura
ancora pi veloce ed possibile fare anche 2 passaggi di gomma nello stesso giorno.
Messa a Registro
Utilizzo il sistema di messa a registro a vista mediante segni di riferimento disegnati con una penna a
china a due angoli opposti del negativo. Non mi baso mai su dettagli anche netti del negativo in quanto a
volte possono ingannare e specialmente nei primi passaggi spariscono con la stesa della soluzione
sensibile. La cosa che comporta i maggiori errori e difficolt durante la messa a registro data dal
fatto che il supporto di carta (anche se tratto con bagni di prerestringimento) molto suscettibile alle
variazioni di umidit che si trasformano in variazioni dimensionali anche di qualche millimetro.
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Il mio trucco di spennellare la soluzione ed asciugarla con il phon il pi brevemente possibile (fino a
secchezza della superficie). A questo punto inizio a controllare il registro con il negativo sugli angoli
opposti e continuo ad usare il phon ed a far asciugare la stampa (e quindi a restringerla) fin tanto che,
senza tirare o spingere, il negativo va perfettamente a registro.
Se, per caso, succede che esagero e la stampa si restringe troppo la metto qualche minuto appoggiata a
faccia in su sopra della carta assorbente o su una pelle scamosciata umida (non bagnata). Poi quando si
incurvata ad U la metto a faccia in gi facendo attenzione che la stesa della gomma non tocchi la pelle o
la carta assorbente umida. Poi riprendo con il phon ed i controlli del registro.
Al termine blocco il negativo sul foglio con due pezzetti di nastro da carrozziere e metto il tutto nel
torchietto bloccando una parte del dorso. Tolgo il nastro dalla parte libera e la blocco. Poi ripeto
loperazione anche per laltro lato. In fine giro il torchietto e verifico nuovamente lallineamento. Se mi
piace passo allesposizione, altrimenti ripeto da capo.
Schiarimento finale
A stampa ultimata (dopo tutti passaggi necessari) il colore di fondo della carta tende al giallo dovuto
principalmente al bicromato che inevitabilmente dopo i ripetuti passaggi a macchiato la carta. Il giallo
del bicromato inquina anche i colori stessi usati per la stampa ( come guardare una stampa alla luce di
una lampadina ad incandescenza). Per ovviare a ci, come consigliato in molti testi eseguo un bagno
finale di sbianca in una soluzione a 50 gr/l di metabisolfito di potassio (in vendita nelle farmacie e nei
consorzi agrari come antiossidante nella preparazione dei vini bianchi). Lascio la stampa immersa per
qualche minuto fino a scomparsa del velo giallo, poi lavo brevemente con acqua e metto ad asciugare per
lultima volta.
Attenzione ad usare la soluzione in ambiente ventilato in quanto la soluzione rilascia gas solforosi che in
ambiente chiuso saturano velocemente lambiente di lavoro. Il consiglio, come per la formalina, quello
di aspettare una bella giornata e fare tutto allaperto.
13/09/2001
Riccardo Gazzarri
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