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Stampe alla Gomma Bicromata

Preparazione del supporto


Normalmente uso vari tipi di carta, preferibilmente di grammatura robusta (da 300 gr/m 2 in su):
Fabriano Artistica liscia o ruvida , Fabriano Pittura , Canson Aquarelle , Canson Fontaney , Aetna (carta
fatta a mano in puro cotone 300 gr/m2), Arches Aquarelle.
Tutti i tipi elencati necessitano di un trattamento di bagnatura, collatura, indurimento che illustrer in
seguito. Eccezione lAetna (proveniente da una cartiera artigiana Siciliana che in grado, anche per
piccole forniture di tirare il formato, la grammatura, la finitura e la collatura a richiesta). Questa carta
in puro cotone da 300 gr/m2 collata con resine naturali, delle quali per lartigiano non fa menzione,
pronta tal quale. Lho usata con gomma al 40% e con concentrazioni di pigmento elevate (anche 4 volte
quelle normalmente utilizzate) ottenendo in 2 o 3 passaggi una gamma tonale completa, da neri corposi
al bianco puro.
Gli altri supporti che uso di pi sono la Fabriano Pittura che una volta collata restituisce bianchi
perfetti o le Aquarelle sia della Canson che della Arches in quanto, come dice il nome, sono
particolarmente indicate per le tecniche umide e quindi resistono molto bene ai numerosi cicli di
bagnatura che comporta la Gomma Bicromata.
In ogni caso il trattamento di del supporto il seguente:
1. Primo bagno di restringimento: in acqua calda (45 50 C per circa 5 minuti). Segue asciugatura
allaria con i fogli appesi ai fili del bucato con delle mollette.
2. Secondo bagno di restringimento: idem come sopra. Immergo i fogli, massimo 2-3 alla volta in una
bacinella di acciaio inox (fatta costruire appositamente). La temperatura mantenuta dalla
resistenza di una griglia elettrica (quella per le bistecche) sostenuta a 2 3 centimetri sotto il
fondo della bacinella stessa (senza contatto). Sostituisco lacqua quando mi accorgo che non pi
limpida.
3. Primo bagno di collatura: immergo fino rigonfiamento e rammollimento 80 grammi di colla di pesce
in acqua fredda. In una pentola scaldo a 40-45 C 4 litri di acqua a cui aggiungo i fogli di colla di
pesce precedentemente ammollati. Una volta sciolti verso la soluzione al 2% (*) nella bacinella inox
riscaldata (vedi sopra). A questo punto immergo i fogli uno alla volta nella gelatina calda, muovendoli
quasi continuamente e passando una racla sulla superficie del foglio immerso per eliminare le bolle.
Loperazione viene eseguita, rigirando il foglio pi volte, senza un limite di tempo fin tanto che la
carta non ha assorbito la gelatina uniformemente (non si notano chiazze di diverso colore). A
seconda del tipo di carta impiego dai ai 5-6 minuti per foglio. Estraggo il foglio facendolo
strusciare tra il bordo della bacinella e la lama della racla in modo da eliminare leccesso di gelatina
che altrimenti colerebbe per terra. Appendo immediatamente il foglio al filo da bucato lasciando
asciugare completamente.
4. Secondo bagno di collatura: esattamente come sopra utilizzando la gelatina avanzata dalla prima
collatura riportata a fusione lentamente a bagnomaria. Di norma la seconda collatura la eseguo il
giorno seguente e quindi nella gelatina non metto nessun tipo di conservante. Altrimenti se rimando
loperazione, addiziono alla gelatina da 0.5 a 1 gr di acido salicilico (facilmente reperibile in
farmacia).
5. Indurimento: con giornata soleggiata allaperto preparo una soluzione con 4 litri di acqua fredda e
100 cc di formalina al 36%. Immergo i fogli massimo 2-3 alla volta fino a che non sono bagnati
uniformemente rigirandoli qualche volta (obbligo luso di guanti). Sgrondo i fogli e li appendo sempre
allesterno ad asciugare per almeno qualche ora. Il termine dellasciugatura pu terminare anche al
chiuso, sempre ai fili da bucato, in casa. Ricordo lattenzione nelluso della formalina o aldeide
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formica in quanto cancerogena; quindi si lavora con guanti e sopravento. Non si deve avvertire
lodore dolciastro (basse concentrazioni), pungente (concentrazioni medie) ne tantomeno soffocante
(alle alte concentrazioni). Per mettersi in totale sicurezza sarebbe opportuno luso di una maschera
con filtro a carboni attivi per vapori organici (di non facile reperibilit). Altrimenti si possono
utilizzare altri composti, come suggerisce Alberto Novo, tipo il gliossale. Dipende dalla reperibilit
dei chimici. A mio parere, con qualche accorgimento, si riesce a lavorare abbastanza sicuramente
anche con la formalina.
A questo punto il supporto di carta pronto per lutilizzazione. Di solito, visto che la preparazione della
carta la parte pi laboriosa e noiosa di tutto il processo, quando mi metto a collare preparo un
quantitativo industriale di carta, in modo da star tranquillo per almeno un anno!
(*) Carte molto porose o dalla superficie molto ruvida si possono fare collare anche fino al 4% o 6%.

Preparazione della soluzione di Gomma Arabica


In farmacia si reperisce abbastanza facilmente la gomma arabica in polvere della FU pura alimentare
sotto forma di polvere finissima dallodore e sapore gradevole. Ho trovato molto laborioso preparare la
gomma come descritto nei vari testi riguardanti la gomma. Quindi ho messo a punto il mio metodo.
In un barattolo di vetro di quelli con il tappo a vite o di quelli con il tappo sempre in vetro con chiusura
rapida e guarnizione in gomma da almeno 1 litro di volume metto 400 cc di acqua a temperatura
ambiente e 2 cc di formalina (come antifermentativo). Con una bilancia peso 160 gr di gomma arabica in
polvere che rovescio dentro il barattolo. La polvere di gomma rimarr sopra lacqua galleggiando,
apparentemente senza alcuna voglia di sciogliersi. Lentamente per la gomma passa in soluzione
perfettamente. Per lintera operazione occorrono alcuni giorni (anche una settimana). Basta non aver
fretta. Il pregio sta nel non dover stare ore a girare o sfare i grumi che si formano invece cercando di
agitare la soluzione con la bacchetta. Al termine ottengo una soluzione stratificata di gomma; in alto la
gomma limpida ed in basso un sottile strato di sedimenti (corteccia dellalbero della gomma) che se non
eliminati portano ad una difficile stesa dellemulsione sul supporto di carta (presenza di granellini
avvertibili sia a occhio che al tatto). Per la separazione preparo un secondo barattolo di vetro uguale al
primo. Sulla bocca fiso con un elastico 2 strati di tela di cotone fine in modo che facciano un po di
conchetta. Verso il contenuto del barattolo nella tela che funge da filtro, tappo il secondo barattolo e
lo rimetto a riposo. Il giorno dopo nel secondo barattolo c la soluzione limpida di gomma arabica al
40%, pronta per luso. Tolgo il filtro di cotone che pu essere lavato e riutilizzato. La soluzione cos
preparata e mantenuta al buio sotto vetro si conserva per molti mesi; io ho utilizzato soluzioni di gomma
anche a distanza di 2 anni senza problemi.
Per chi invece ha fretta consiglio: acqua 400 cc da mettere nel contenitore di un comune robot per
cucina. Aggiungere 160 gr di gomma in polvere e mettere in funzione il robot, badando a moderare la
velocit per non fare troppa schiuma. Dopo circa ora la soluzione pronta (anche se schiumosa).
Versare nel solito barattolo di vetro filtrando su doppio strato di tessuto di cotone. In questo modo
rimangono sul filtro le impurezze e le bolle daria. La formalina o lantifermentativo va aggiunto a questo
punto senza contaminare i componenti del robot (pena liti infinite con la moglie e casi di intossicazione
da pronto soccorso). La gomma arabica infatti commestibile e viene impiegata in molte preparazioni
dolciarie. Quindi nessun pericolo per le successive ricette preparate con il robot.

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Preparazione della soluzione di gomma pigmentata.


Solitamente utilizzo pigmenti in polvere che si acquistano a peso nei negozi per belle arti del tipo
impiegato per le tempere (la tempera non altro che una soluzione molto densa di pigmento e gomma
arabica). La quantit di pigmento da addizionare alla soluzione di gomma al 40% varia a seconda di
quanto copre il colore. In linea di massima uso circa 1.5 % per il nero, il roso di Marte, il blu di Prussia,
mentre per il blu oltremare, terra di Siena, o colori pi tenui si pu arrivare anche al 4%.
La percentuale espressa in percento peso su volume. Per esempio nero 1.5 % equivale a 100 cc di
soluzione di gomma al 40% e 1.5 gr di pigmento di nero.
Anche per la preparazione della soluzione pigmentata ho un mio metodo che differisce molto da quanto
si legge sui trattati in materia.
Peso il pigmento in polvere e lo metto in un piccolo vasetto di vetro (tipo per capperi). Prelevo con una
siringa la quantit esatta di gomma da aggiungere per ottenere la soluzione. Metto alcune gocce di
gomma dalla siringa nel vasetto, poi con un pennellino a setole dure unisco la polvere alle gocce di gomma
ottenendo una pasta densa e la lavoro fino alla scomparsa dei grumi (eventualmente aggiungendo ancora
qualche goccia di gomma). Quando la pasta omogenea e senza grumi termino laggiunta della soluzione
di gomma rimasta nella siringa. Mescolo ancora con il pennellino a setole dure e la soluzione di lavoro
pronta (tempo massimo circa 5 minuti). Tappo il vasetto con il coperchio a vite ed etichetto segnando la
percentuale del pigmento utilizzata. La conservazione avviene sotto vetro al buio per vari mesi senza
problemi. Le soluzioni sono utilizzabili anche se dopo qualche mese non hanno pi lodore dolce della
gomma. Con alcuni tipi di pigmento, sempre dopo alcuni mesi, si possono formare delle muffe. In questo
caso invece meglio buttare la soluzione e preparane una fresca (magari in minor quantit). Bisogna
tener presente che si conserva molto meglio la soluzione di gomma vergine al 40% che non la soluzione
pigmentata.

Preparazione della soluzione sensibilizzatrice


Si utilizza del bicromato di potassio o di ammonio. Per comodit (perch lo trovo facilmente) utilizzo il
primo. Il bicromato di potassio (K 2Cr2O7) un sale sotto forma di piccoli cristalli lucenti di colore
arancione intenso facilmente solubile in acqua. Va maneggiato con le dovute precauzioni perch oltre
che a macchiare velenoso e pu provocare sensibilizzazione da contatto. Quindi con i bicromati
obbligo luso dei guanti.
In un flacone di vetro marrone (quelli da sciroppo) metto 200 cc di acqua demineralizzata e 20 gr di
bicromato di potassio). Tappo ed agito per qualche minuto fino a completa dissoluzione dei cristalli.
Etichetto il flacone e lo conservo al buio insieme alla siringa che utilizzo per dosarlo (senza ago). La
soluzione cos preparata, se non contaminata quasi eterna.

Preparazione della soluzione sensibile


In un vasetto di vetro o porcellana metto in parti uguali la soluzione di gomma pigmentata e la soluzione
al 10% di bicromato di potassio. Utilizzo 2 siringhe diverse in modo da non inquinare le soluzioni madri.
Prima di prelevare la soluzione di gomma pigmentata la mescolo per qualche secondo con il pennellino a
setole dure. Il pennellino a setole dure lo utilizzo anche per mescolare la soluzione di gomma con il
bicromato. La soluzione preparata nel vasetto va utilizzata subito, nel giro di un ora al massimo.
Mediante la variazione di proporzioni tra soluzione di gomma pigmentata e bicromato possibile
regolare il contrasto della soluzione sensibile. Minor quantit di bicromato rispetto alla gomma danno
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sensibilit inferiore e maggio contrasto; viceversa con pi bicromato si ottengono emulsioni pi sensibili
e contrasti morbidi.
Solitamente per adotto sempre la mescola 1+1 cercando di ottenere i contrasti voluti con un buon
negativo e/o con qualche sovrastampa in pi.

Stesa della soluzione sul supporto di carta


Prendo il foglio precedentemente trattato (collato ed indurito) e lo fisso al piano di lavoro con del
nastro da carrozziere agli angoli. Con una matita traccio i bordi del negativo per avere la zona dove
stendere la soluzione (se si tratta della prima stesa sul foglio bianco). Per le successive sovrastampe
non sar pi necessario in quanto esistono gi le spennellature.
Intingo un pennello piatto nella soluzione pigmentata fino a caricare bene le punte di colore e lo spremo
sul bordo del vasetto stesso. Inizio a coprire la superficie spennellando sempre nella solita direzione,
cercando di tirare il colore senza per spennellare a vuoto (con il pennello scarico).
Il tipo di pennello abbastanza importante per la stesa della soluzione di gomma. Dopo vari tentativi,
mi sono trovato bene con un buon pennello di setola cinese da 5 cm di larghezza per 1,5 cm di spessore
dalle setole lunghe e flessibili (quelli buoni costano dalle 5.000 alle 10.000 lire, non molto di pi di quelli
mediocri, con il pregio che non perdono i peli). Lavato con sapone di Marsiglia dopo ogni uso e lasciato
asciugare naturalmente si conserva per molti anni. Il movimento per la stesa caratteristico. Il
pennello va tenuto perpendicolare al foglio facendo lavorare solo le punte ed io mi trovo bene
impugnandolo per la parte metallica. Una volta coperta larea interessata, senza caricare nuovamente il
colore, incrocio le passate a 90 rispetto alle prime fino ad uniformare la stesa. Quando la gomma
comincia ad attaccare bisogna smettere immediatamente. Se invece si ecceduto con il colore bisogna
aver a portata di mano un pennello uguale al primo ma pulito ed asciutto con il quale togliere il colore in
eccesso, sempre incrociando le passate. La quantit di soluzione da stendere quella minima che
consente di coprire la superficie del foglio stendendo bene il colore. Stese di colore di elevato spessore
possono infatti provocare il distacco del pigmento al momento dello sviluppo.
Il secondo passaggio con il pennello pulito comunque raccomandabile per uniformare meglio la stesa.
Per una stampa 18x24 cm occorrono circa 4 cc di soluzione sensibile (quindi 2 cc di gomma pigmentata e
2 cc di bicromato) con pennello asciutto. Per 2 stampe 18x24 cm occorrono circa 7 cc di soluzione
mentre per 3 stampe sempre del solito formato occorrono circa 10 cc. Ricordarsi che meglio che
avanzino 2 cc di soluzione (che andranno buttati via) che ne manchi uno durante la fase di stesa.
Sconsiglio vivamente infatti di interrompere la stesa a met dellopera per dover preparare altra
soluzione sensibile e completare la stesa dopo alcuni minuti. Una buona stesa richiede dai 30 ai 60
secondi di tempo, non oltre. Se si hanno pi fogli da sensibilizzare si passa al successivo mettendo
quello appena preparato in un locale al buio o comunque in luce attenuata.
Prima dellesposizione io asciugo il foglio con un phon fino a completa secchezza della stesa (strusciando
il polpastrello non deve aderire). Questo per evitare lincollamento del negativo alla carta durante
lesposizione (la gomma arabica un ottima colla,).

Il negativo Grande Formato


I miei negativi grande formato sono ottenuti da negativi bianco e nero formato 24x36 normalmente
esposto e sviluppato (negativo adatto anche per stampe BN). Ottengo il positivo intermedio mettendo il
negativo originale nellingranditore e proiettandolo sul piano focale dellapparecchio fotografico che a
sua volta fissato mediante un tubo regolabile in lunghezza alla piastra porta obbiettivo
dellingranditore. Regolo il diaframma dellobbiettivo dellingranditore a F8 e con lampada da 150 watt
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scatto per ogni negativo due fotogrammi: uno giusto con i dati dellesposimetro e laltro sovraesponendo
di 1 stop (tempo doppio). Di solito uno dei due va bene. Altrimenti ripeto cambiando i tempi o lo sviluppo
in base al risultato ottenuto.
Per il positivo utilizzo sempre pellicola negativa BN di bassissima sensibilit o la Tecnical Pan della
Kodak esposta a 25 ISO e sviluppata in ILFOTEC HC diluizione 1 a 80 a 20C per circa 6 minuti.
Ottengo un positivo abbastanza leggero, di basso contrasto ma contenente tutta la gamma tonale del
negativo originale.
Il successivo passaggio consiste nellingrandire il positivo su pellicola ortocromatica per arti grafiche e
sviluppandola sempre in ILFOTEC HC variamente diluito (da 1+12 a 1+20 dalla soluzione stock 1+3). La
variazione di concentrazione ed il tempo di sviluppo in bacinella (anche se in minor parte) consentono di
ottenere negativi grande formato di vario contrasto. Con le diluizioni 1+20 o 1+18 ottengo solitamente
dei negativi morbidi adatti per la stampa alla gomma.
Lascio volutamente dei bordi trasparenti abbondanti per poter disegnare a 2 angoli opposti del NGF i
segni di registro con una penna a china.

Esposizione
Tralasciato il buon vecchio amico sole non tanto per problemi di ripetibilit ma piuttosto per problemi
di tempo (di solito quando ho tempo per queste cose buio!) mi sono costruito un bromografofo e in
base ai risultati ottenuti lho modificato pi volte fino alla versione attuale che consta di una scatola in
multistrato di legno dove sono alloggiati 6 tubi Philips TLD 15W/05 da 50 cm montati parallelamente a
circa 4 cm luno dallaltro. Nella parte posteriore ho incollato un foglio di carta argentata che fa da
schermo riflettente. Il vetro del torchietto si trova a circa 6 cm di distanza dai tubi. Lilluminazione
praticamente uniforme, mentre il problema del riscaldamento eccessivo lho risolto montando un
generoso ventilatore da computer su un lato della scatola e facendo dei fori sul lato opposto. Il
ventilatore collegato in parallelo ai tubi e parte e si arresta con laccensione e lo spegnimento dei tubi
stessi.
Il torchietto da stampa realizzato in modo da poter contenere met foglio del formato artistico delle
carte che uso di solito. Il dorso diviso in due ante ribaltabili, necessarie per la messa a registro a
vista del negativo e indispensabili per altri tipi di antiche tecniche nelle quali richiesto di poter
controllare il grado di annerimento durante lesposizione senza perdere il registro.
Con negativo leggero e morbido la prima esposizione non mai superiore ad 1 1,5 minuti. Dopo lo
sviluppo (spoglio) e lasciugatura decido come variare il tempo per i passaggi successivi. In ogni caso, ho
notato che dopo il 3 - 4 passaggio occorrono sempre tempi superiori, come se dopo ogni stampa la
carta continuasse a collarsi e quindi a trattenere sempre pi difficilmente il pigmento in fase di spoglio.
Per questo motivo mi sono standardizzato, cercando con le prime 2 stampe di strutturare bene
limmagine, senza eccedere con i tempi per non macchiare i bianchi. Le successive 2 stampe (la 3 e la 4
sono totalmente devolute invece a rinforzare le ombre (mantengo il tempo della 2^ stampa). Con le
successive stampe cerco di ammorbidire la stampa inserendo la gamma dei mezzi toni e dei passaggi pi
delicati (magari diluendo 1+1 la soluzione di gomma pigmentata con la soluzione di gomma vergine) e
impiegando tempi di esposizione pi lunghi. La carta ulteriormente collata da 3-4 passaggi di gomma
ed anche con tempi relativamente lunghi i bianchi rimangono puliti.
In ogni modo non credo di aver mai esposto una stampa per pi di 10 12 minuti.

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Sviluppo Spoglio
La stampa appena esposta viene immersa a faccia in gi i una bacinella che la contenga generosamente e
riempita per met di acqua fredda agitando lievemente in modo da bagnare la carta fin tanto che non
tende pi ad arrotolarsi per differenze di umidit tra un lato e laltro. A questo punto la lascio li per 5
10 minuti (il tempo che solitamente impiego per asciugare con il phon unaltra stampa, metterla a
registro con il negativo, inserirla del torchietto e esporla nel bromografo).
Dopo questo tempo sollevo la carta per un angolo fino ad estrarre completamente il foglio dalla
bacinella e lo metto ancora a faccia in gi in unaltra bacinella contenente acqua pulita senza agitare
sempre per altri 5 10 minuti. Controllo di tanto in tanto il procedere dello spogliamento.
Sostituisco nuovamente lacqua nella bacinella e questa volta metto la stampa a faccia in su. Da questo
momento lo spoglio continua a vista, dondolando lievemente la bacinella per aiutare il ricambio dellacqua
sopra la stampa e quindi la velocit di spoglio. Se una zona rimane particolarmente scura agisco
localmente con piccolo filo dacqua lasciato cadere da altezze pi o meno elevate per ottenere effetti
pi o meno marcati.
Se la stampa continua a non aprirsi comincio a sostituire parte dellacqua fredda con acqua calda,
continuando ad agitare dolcemente la bacinella. Di solito a questo tipo di intervento non c stampa
(esposta nei limiti del tollerabile) che resista.
Solitamente non uso pennelli perch mi sembra che nelle zone dove vengono utilizzati si perda parte
della collatura dovuta ai successivi strati di gomma e la stampa si macchi con le stampe successive.
Effetti di sbiancamento ancora pi marcati li ottengo mediante limpiego di una pompetta da 5 litri di
quelle impiegate per dare i veleni alle piante. Con questo tipo di pompa si pu infatti regolare il getto
del liquido (nebulizzato, a ventaglio, getto dritto) e la pressione del getto (dando pi o meno pompate).
E un po come lavorare con laerografo ma con costi molto inferiori. Bisogna impratichirsi un po ma i
risultati ci sono e c il vantaggio che con 5 litri di acqua non si sta continuamente a caricare le
spruzzette.

Asciugatura
Estraggo la stampa dalla bacinella facendo strisciare il dorso sul bordo della bacinella per eliminare
leccesso di acqua (almeno dal dorso della carta). La faccio sgrondare qualche istante per un angolo e la
appendo ai fili da bucato con 2 o pi mollette badando che una volta appesa la stampa possa scorrere
liberamente avanti e indietro sul filo, questo perch se si tende la stampa bloccandola sul filo al
momento dellasciugatura la parte inferiore si ritirer molto di pi della parte superiore (il foglio
prende la forma di trapezio) mettendo in difficolt per le successive messe a registro.
Solitamente la stampa in un giorno pronta ed asciutta. In estate e con tempo asciutto lasciugatura
ancora pi veloce ed possibile fare anche 2 passaggi di gomma nello stesso giorno.

Messa a Registro
Utilizzo il sistema di messa a registro a vista mediante segni di riferimento disegnati con una penna a
china a due angoli opposti del negativo. Non mi baso mai su dettagli anche netti del negativo in quanto a
volte possono ingannare e specialmente nei primi passaggi spariscono con la stesa della soluzione
sensibile. La cosa che comporta i maggiori errori e difficolt durante la messa a registro data dal
fatto che il supporto di carta (anche se tratto con bagni di prerestringimento) molto suscettibile alle
variazioni di umidit che si trasformano in variazioni dimensionali anche di qualche millimetro.
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Il mio trucco di spennellare la soluzione ed asciugarla con il phon il pi brevemente possibile (fino a
secchezza della superficie). A questo punto inizio a controllare il registro con il negativo sugli angoli
opposti e continuo ad usare il phon ed a far asciugare la stampa (e quindi a restringerla) fin tanto che,
senza tirare o spingere, il negativo va perfettamente a registro.
Se, per caso, succede che esagero e la stampa si restringe troppo la metto qualche minuto appoggiata a
faccia in su sopra della carta assorbente o su una pelle scamosciata umida (non bagnata). Poi quando si
incurvata ad U la metto a faccia in gi facendo attenzione che la stesa della gomma non tocchi la pelle o
la carta assorbente umida. Poi riprendo con il phon ed i controlli del registro.
Al termine blocco il negativo sul foglio con due pezzetti di nastro da carrozziere e metto il tutto nel
torchietto bloccando una parte del dorso. Tolgo il nastro dalla parte libera e la blocco. Poi ripeto
loperazione anche per laltro lato. In fine giro il torchietto e verifico nuovamente lallineamento. Se mi
piace passo allesposizione, altrimenti ripeto da capo.

Schiarimento finale
A stampa ultimata (dopo tutti passaggi necessari) il colore di fondo della carta tende al giallo dovuto
principalmente al bicromato che inevitabilmente dopo i ripetuti passaggi a macchiato la carta. Il giallo
del bicromato inquina anche i colori stessi usati per la stampa ( come guardare una stampa alla luce di
una lampadina ad incandescenza). Per ovviare a ci, come consigliato in molti testi eseguo un bagno
finale di sbianca in una soluzione a 50 gr/l di metabisolfito di potassio (in vendita nelle farmacie e nei
consorzi agrari come antiossidante nella preparazione dei vini bianchi). Lascio la stampa immersa per
qualche minuto fino a scomparsa del velo giallo, poi lavo brevemente con acqua e metto ad asciugare per
lultima volta.
Attenzione ad usare la soluzione in ambiente ventilato in quanto la soluzione rilascia gas solforosi che in
ambiente chiuso saturano velocemente lambiente di lavoro. Il consiglio, come per la formalina, quello
di aspettare una bella giornata e fare tutto allaperto.

13/09/2001

Riccardo Gazzarri

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