Sei sulla pagina 1di 9

Musica coerente con intonazione a 432 Hz

Cos' la musica a 432 Hertz


di Marco Amadeux Stefanelli, Ph.D.
Da un po' di tempo a questa parte, fortunatamente, si parla molto di musica a 432 H !Hert". Spesso
noto per# una certa confusione e alcune imprecisioni circa questo ar$omento, perci# %edr# di chiarire
e approfondire intanto alcuni aspetti, soprattutto tecnici, ri$uardo a questa definiione.
&uando si parla di musica e di note e necessario considerare innanitutto l'accordatura e i rapporti tra
le frequene delle di%erse note e quindi delle scale. ' %alori assoluti di queste frequene pro(a(ilmente
non a%re((ero molta importana se si ese$uissero soltanto (rani suonati da un solo strumento o cantati
da una sola %oce. Ma, se si de%ono ese$uire (rani a pi) strumenti o a pi) %oci, (iso$na partire da un punto comune, cio* accordare tutti $li
strumenti a una stessa nota di riferimento che a((ia una (en determinata frequena e anche a una stessa scala.
A questo scopo * stato scelto il LA !centrale" della tera otta%a del pianoforte che nella scala naturale !diapason +naturale+"
corrisponde a 432 Hert ma che * stato fissato con%enionalmente a una frequena di 435 Hert dalla Accademia delle Scienze di
Parigi nel ,-.- e confermato dalla Conferenza internazionale di Vienna.
iuse!!e Verdi nel ,--4 scrisse una lettera indiriata alla /ommissione musicale del $o%erno italiano in cui chiese di
ufficialiare l'utilio del corista !diapason" a 432 H e scri%endo al ri$uardo la frase0 +per esi$ene matematiche+, ottenne un
decreto le$$e che normalia%a il diapason ad un 1A di 432 oscillaioni al secondo. 2erdi, Mozart e altri musicisti accorda%ano la loro orchestra
a 432 H.
1a stessa opinione di 2erdi la espressero i fisici Sau%er, Meerens, Sa%art e $li scieniati italiani Montanelli e 3rassi 1andi con un decreto che fu
appro%ato all'unanimit4 al con$resso dei musicisti del ,--, !diapason scientifico".
5el ,636 il ministro della propa$anda naista 7oseph 3oe((els impose il diapason a 448 H contro il referendum dei 2..888 musicisti in 9rancia
contrari a questa scelta.
1a corsa all'acuto inii# al tempo delle (ande militari russe e austriache ai tempi di :a$ner !con un diapason da 448 H a 4.8 H", e fu frutto di
un'analisi delle reaioni che il suono suscita in chi lo percepisce.
;ale misura, nel ,6.4 a 1ondra, %enne fissata per praticit4 e sempre con%enionalmente, a 44" Hert, %alore adottato dall'American Standards
Association nel ,63< e a tutt'o$$i dalla ma$$ior parte dei musicisti occidentali.
1e composiioni musicali sono costituite da una successione e da una so%rapposiione di note, cio* di suoni di determinate frequene.
3i4 a Pita$ora era noto che due suoni sono $rade%oli all'orecchio quando il rapporto tra le loro frequene !inter%allo" * espresso mediante numeri
piccoli !,0, o 20, o 302, ecc.".
Pi# !iccoli essi sono e migliore l'accordo= pi) ci si allontana dai numeri piccoli e ma$$iore * la dissonana.
' rapporti e $li inter%alli tra le %arie note sono sta(iliti dalle scale. >sistono molti modi per definire una stessa scala. Ad esempio, le note della
scala di D? si possono rica%are in di%ersi modi. 5e %edremo due fondamentali, la Scala 5aturale e la Scala ;emperata.
Scala $aturale o cromatica !Archita@Aarlino"0
1a scala naturale * costituita da sette note fondamentali0 D?, B> M', 9A, S?1, 1A, S'.
Se f * la frequena !in hert" della nota fondamentale D?, le altre note hanno le frequene0
%& f' () *+, f' M- 5+4 f' .A 4+3 f' S&L 3+2f ' LA 5+3 f' S- /5+, f' %&2 2 f0
1a nota D?2 !D? della seconda otta%a", che ha frequena doppia di D? !D? della prima otta%a", iniia un'altra serie di
sette note che hanno tra loro rapporti di frequene u$uali a quelli delle precedenti sette note. /iascuna serie di C note si
chiama otta%a.
1'inter%allo tra le stesse note di due otta%e successi%e !inter%allo di otta%a" * u$uale a 2.
1a scala * arricchita di note, introducendo i diesis e i (emolle tra due note successi%e, eccettuato tra il M' e il 9A e tra il S' e il D? dell'otta%a
superiore.
Si dice diesis di una nota, la nota !pi) alta" a%ente con la prima l'inter%allo 2.@24.
Si dice (emolle di una nota, quella nota !pi) (assa" che ha con la prima l'inter%allo 24@2..
5ella scala naturale $li inter%alli tra le note non sono tutti u$uali. Alcuni strumenti musicali, come il %iolino, permettono di produrre tutte le note
della scala naturale, non cosD $li strumenti a tastiera.
Partendo dal S' si otten$ono le note salendo di quinta in quinta !una quinta corrisponde ad un inter%allo di tre toni pi) un semitono" tro%ando
9AE, D?E, etc. e poi partendo da 9A e scendendo di quinta in quinta e tro%ando S'(, M'( etc. Bealiando le scale in questo modo succede che il
D?E ed il B>(, ad esempio, non coincidono.
Per semplificare le cose e per o%%iare a$li +incon%enienti+ della scala naturale, alla fine del ,<88, Andreas 1erc2meister !se$uito poi da 30
Se4astian 5ac6 che ne esplor# sistematicamente le potenialit4" introdusse la Scala 7em!erata !temperamento equa(ile"0
5ella scala temperata $li inter%alli tra due note successi%e sono sempre u$uali. 1'inter%allo di otta%a * di%iso in ,2 inter%allini di un semitono
ciascuno. 1'otta%a %iene suddi%isa in dodici semitoni u$uali, per cui l'inter%allo di un semitono * pari a0
!/8"5*49".
;ra le note D?FB>, B>FM', 9AFS?1, S?1F1A, 1AFS' della scala temperata %i * l'inter%allo di due semitoni= tra M'F9A e S'FD? %i * l'inter%allo
di un solo semitono.
;ra due note a%enti l'inter%allo di due semitoni * intercalata una nota intermedia che corrisponde ai diesis e (emolle della scala naturale.
Se f hert * la frequena di D?,, risulta0
D?, f= D?E G B>H ,.8.64<I, f= B> ,.8.64<I2 f= B>E G M'H ,.8.64<I3 f= ...= D?2 ,.8.64<I,2 f.
$ella scala tem!erata tutti gli inter:alli8 e ;uindi le note8 risultano alterati rispetto a quelli della scala naturale.
Ad esempio, se f * la frequena di un D?, risulta0
() naturale< *+, f = /0/25 f
() tem!erato< /0"5*49>2 f = /0/22 f0
7a4ella delle altezze ?in cent@ dei gradi della scala maggiore secondo i :ari metodi di intonazione0
/ome si %ede, in tutti e tre i metodi l'inter%allo di otta%a * identico !,288 cents" e sono praticamente u$uali anche $li inter%alli di quarta !46-F
.88 cents" e di quinta !C88FC82 cents". 'l discorso * (en di%erso per $li inter%alli di tera ma$$iore e di sesta ma$$iore. 1'inter%allo di tera
ma$$iore naturale %ale 3-< cents, mentre quello pita$orico * assai crescente0 48- cents= un discorso analo$o %ale per la sesta. Si pu# dunque (en
capire come mai un inter%allo perfettamente consonante secondo la nostra sensi(ilit4 come quello di tera ma$$iore %enisse considerato
intollera(ilmente dissonante a$li inii della polifonia, quando si usa%a il temperamento pita$orico0 la +colpa+ era insita nella costruione
pita$orica della scala.
1a ta(ella mostra anche che le approssimaioni introdotte con il temperamento equa(ile sono pi) modeste di quelle pita$oriche !l'inter%allo di
tera ma$$iore %ale 488 cents in%ece dei 3-< cents naturali" e tali da essere ormai ampiamente tollerate. /i# spie$a come mai al nostro orecchio
inter%alli di tera suonino consonanti anche quando suonati al pianoforte !che * intonato secondo il temperamento equa(ile".
%e:iazione relati:a dal tem!eramento e;ua4ile0 Verde< tem!eramento !itagorico8 rosso< tem!eramento naturale0
/ome possiamo notare, quindi, quando si parla di musica a 432 Hert si definisce quasi esclusi%amente la frequena d'intonaione del 1A
centrale, ma sare((e opportuno definire anche la scala adottata perchJ dal punto di %ista psicoacustico e musicoterapeutico * importante sia il
rapporto tra le frequene delle note che la semplice accordatura dell'intonaione.
Aria Suite 3 K:2,8<- Kach F ;une 432 H F 'so L Alpha 2isual K:> -H F http0@@MMM.Noutu(e.com@MatchO%GurP>M$QNRi&
-nter:alli e musica
'n musica si dice inter%allo la distana tra due note o suoni, cio* la differena d'altea tra due suoni, esprimi(ile in fisica acustica tramite il
rapporto delle loro frequene.
A causa della fisiolo$ia di perceione del suono, l'inter%allo musicale non * proporionale alla differena tra le frequene dei suoni, ma alla
differena tra i loro lo$aritmi, cio* al rapporto tra le frequene, una sorta di distana numerica tra due suoni che si pu# %erificare tra due suoni
prodotti consecuti%amente, e in tal caso si parler4 di inter%allo melodico o diacronico o salto, oppure tra due suoni prodotti simultaneamente, e si
dir4 inter%allo armonico o sincronico o (icordo.
5ella teoria musicale, $li inter%alli si misurano contando le note da quella di partena a quella di arri%o.
Se si hanno ad esempio un D? e un S?1, l'inter%allo * una quinta perchJ si contano cinque note F D?, B>, M', 9A e S?1. 1'inter%allo tra il D?
e sJ stesso non si chiama +di prima+, ma unisono.
Si possono poi a%ere inter%alli anche oltre l'otta%a0 nona, decima, undicesima e tredicesima sono quelli che si tro%ano menionati pi) spesso.
1a classificaione de$li inter%alli musicali costituisce ar$omento fondamentale nello studio della musica e del suo lin$ua$$io. Sn inter%allo
%iene detto armonico quando i suoni che lo formano sono contemporanei e melodico se i suoni che lo formano %en$ono considerati in
successione.
1'inter%allo armonico %iene sempre considerato ascendente, cio* dal $ra%e %erso l'acuto !dal (asso %erso l'alto". Sn inter%allo armonico *
caratteriato anche da consonana e dissonana, fenomeni le$ati all'interferena $enerata dai due suoni in questione.
&uello melodico in%ece, a seconda di come * scritto, pu# essere ascendente o discendente, a seconda che la prima nota sia pi) $ra%e dell'altra o
%ice%ersa. 'n pratica se ne osser%a l'e%oluione in senso temporale. Sn inter%allo melodico si distin$ue anche per la direione, ascendente o
discendente, a seconda che il secondo suono sia rispetti%amente pi) acuto o pi) $ra%e rispetto al primo.
Sn inter%allo * detto semplice quando sta nell'estensione di un'otta%a= se in%ece ne oltrepassa i limiti si dice composto. 2a per# detto che alcuni
trattati di teoria considerano semplice anche l'inter%allo di nona.
1'inter%allo pi) semplice da $enerare * pro(a(ilmente quello di otta%a. >sso si ottiene ad esempio sollecitando una corda elastica per produrre la
nota pi) $ra%e, dimeando quindi la lun$hea della corda e sollecitandola nuo%amente per $enerare la nota pi) acuta.
'l pi) piccolo inter%allo utiliato nella musica occidentale * detto semitono. Per moti%i storici nel nostro sistema musicale si * scelto
con%enionalmente di suddi%idere l'otta%a in ,2 semitoni equaliati, ossia per i quali si manten$a costante il rapporto tra le frequene de$li
estremi.
5ella terminolo$ia con%enionale occidentale $li inter%alli %en$ono classificati mediante due parametri che chiameremo ampiea e specie.
5onostante che tutti i trattati di ;eoria e di Armonia concordino nel classificare $li inter%alli mediante due parametri, * curioso che in letteratura
non esista in proposito una terminolo$ia uni%ersalmente accettata. All'occorrena %en$ono adottati %oca(oli quali denominaione, specie, forma.
&uindi la denominaione de$li inter%alli si compone di due parti distinte, come ad esempio0 quinta $iusta, settima eccedente e cosD %ia.
Si osser%i che la classicaione risulter4 del tutto indipendente dalla tonalit4 in cui l'inter%allo si presenta, infatti la definiione uni%oca di un
inter%allo dipende esclusi%amente dal nome delle note che lo compon$ono e dal loro stato di alteraione.
5ell'armonia classica o tonale, che poi * quella che %iene anche usata per descri%ere canonette, Pa e (lues, si suppone che o$ni (rano posse$$a
una sua tonalit4 di (ase !$eneralmente * l'accordo che termina il ritornello" e tutti $li accordi del peo %en$ono considerati non in assoluto, ma
relati%amente a quella tonalit4.
T %ero che si pu# cam(iare tonalit4 all'interno di una canone0 ad esempio, dopo un $iro di D? !D?, 1Am, B>m, S?1C, D?" si pu# a%ere un
1AC e rifare la stessa melodia un tono sopra, ma in questo caso si comincia semplicemente a calcolare tutti $li accordi relati%amente alla nuo%a
tonalit4.
Si * deciso poi di chiamare $li inter%alli relati%i alla tonalit4 di partena in (en due modi di%ersi. 'l primo * il $rado, e non * molto di%erso
dall'inter%allo in sJ0 la nota della tonalit4 stessa !il D?, se siamo in D? ma$$iore" * il primo $rado, quella che forma un inter%allo di seconda con
essa !in questo caso il B>" * il secondo $rado, e cosD %ia fino al settimo $rado.
Ma * anche possi(ile chiamare le note +per nome+. 'l primo $rado * la tonica, perchJ d4 appunto la tonalit4= il secondo $rado * la sopratonica.
Passiamo poi alla modale, detta cosD perchJ definisce il modo !ma$$iore o minore" della tonalit4, e che sta sul tero $rado. 'l quinto $rado * la
dominante, perchJ nell'armonia classica * quello pi) importante su(ito dopo la tonica= quarto e sesto $rado sono rispetti%amente sottodominante
e sopradominante, il settimo $rado * la sensi(ile. 1a +settima di dominante+, se siamo in tonalit4 di D?, sar4 la nota che fa un inter%allo di
settima con il S?1, che * la dominante del D?= insomma, un 9A.
1'inter%allo * un elemento che conferisce contenuto +o$$etti%o+ alla musica, infatti tutte le persone che sperimentano li(eramente l'inter%allo
%i%ono lo stesso contenuto e la stessa ma$ica ener$ia.
;utti $li elementi fondamentali della musica possono di%entare terapeutici, soprattutto $li inter%alli. ?$ni melodia ha in sJ il contenuto de$li
inter%alli con la quale * formata. /ontenuti che spesso a$iscono inconsciamente sulla persona.
Sna %olta compresi, $li inter%alli ri%elano la musica come un ritmo respiratorio dell'essere che con un continuo mo%imento ci connette con il
/osmo.
&uando un inter%allo risuona a li%ello fisico il pensare ne %aluta l'altea e il nostro essere pi) profondo ne sente la qualit4.
1'esperiena dell'inter%allo, a li%ello cosciente, * sempre completa ed equili(rata. ;ale fenomeno fa parte del ritmo respiratorio animicoFspirituale
che sta alla (ase dell'inter%allo. /ome in o$ni inspiraione %i * inclusa l'espiraione relati%a e dipendente cosD pure ne$li inter%alli i due
mo%imenti sono connessi in modo che uno sia +positi%o+ e l'altro +ne$ati%o+.
Sn parallelo potre((e essere quello dei colori in cui l'occhio, a li%ello fisiolo$ico, percependo un colore risponde producendo il colore
complementare e quindi polarmente opposto. Si $enera cosD un costante equili(rio tra esterno e interno.
Attra%erso una lun$a e%oluione, l'essere umano ha for$iato i suoi strumenti, coadiu%ato da$li elementi musicali, specialmente $li inter%alli.
Possiamo dire infatti che l'otta%a de$li inter%alli * la +misura+ dell'Somo.

Potrebbero piacerti anche