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INCERTEZZA E COMPORTAMENTI INDIVIDUALI KEYNES E IL DIBATTITO TEORIA-ECONOMICA CRISI

di Teodoro Dario Togati 30 aprile 2010 Nel suo articolo del 2 aprile, Emilio Barucci afferma giustamente che gli economisti devono cercare di cogliere la vera lezione della crisi recente invece di tornare al business as usual. Nel suo articolo del 2 aprile, Emilio Barucci afferma giustamente che gli economisti devono cercare di cogliere la vera lezione della crisi recente invece di tornare al !usiness as usual " #ul piano del metodo, la crisi ci spinge a comprendere meglio i limiti degli approcci macroeconomici attuali" $n particolare, mentre sottolinea come De %incenti la ricchezza delle analisi delle imperfezioni di mercato compiute dai Nuovi &e'nesiani, Barucci sem!ra per( anche consapevole del fatto che tali analisi sono inevita!ilmente di tipo parziale o legate ad ipotesi restrittive" %orrei aggiungere )ualche riflessione su )uesto punto" $n primo luogo, i suddetti contri!uti Ne* &e'nesian sono difficilmente integra!ili in una schema unitario, o generale , alternativo a )uello standard, di impostazione neoclassica, come mostra il confluire di molti di essi nella teoria oggi prevalente in campo macroeconomico, chiamata non a caso Nuova #intesi Neoclassica perch+ dominata sul piano metodologico proprio da tale impostazione" $n secondo luogo, il limite maggiore di )uesta Nuova #intesi , )uello di oscurare il contri!uto forse pi- significativo di &e'nes, ossia l enfasi sull incertezza, che lo porta a rifiutare le ipotesi restrittive della teoria classica, a considerare fattori, spesso trascurati, come lo stato di fiducia degli agenti, a concepire la politica economica come volta a ridurre l incertezza, e soprattutto, a gettare le !asi di una nuova teoria generale della sta!ilit. macroeconomica, che pretende di essere applica!ile in tutte le circostanze, e non solo )uando il mondo si trova sull orlo del collasso" Nell approccio della Nuova #intesi, le pretese di generalit. di &e'nes vengono rovesciate/ la sua teoria non vale in condizioni normali , ma solo in casi estremi, ad esempio )uando nel sistema economico prevale uno stato di incertezza acuta e di depressione" 0i( si pu( spiegare dicendo che la Nuova #intesi concepisce il sistema come un cavallo a dondolo, che , internamente sta!ile ma suscetti!ile di essere distur!ato nelle sue oscillazioni da vari shoc1 esogeni" 2a fase del comportamento normale del sistema , catturata con l ipotesi di aspettative razionali, secondo cui le decisioni degli agenti si fondano su .ncore forti , come il calcolo pro!a!ilistico, il comune riferimento all unico modello vero dell economia 3cio, la stessa Nuova #intesi4 e il ricorso a regole rigide di politica economica 3come )uelle tese al controllo dell inflazione e dei deficit dei !ilancio4 in grado di prevenire le crisi" 2a fase dell incertezza acuta viene invece catturata includendo tra i possi!ili shoc1 esogeni anche improvvisi mutamenti negativi delle aspettative, ad esempio degli imprenditori 3animal spirits4" $n presenza di forti shoc1 di )uesto tipo e prezzi rigidi che ostacolino il processo di aggiustamento sui mercati, anche il ricorso a politiche della domanda di tipo &e'nesiano sare!!e giustificato, almeno nel !reve periodo, per accelerare il raggiungimento dell e)uili!rio normale" 2 aspetto centrale di )uesto approccio, , che, una volta riportato il sistema alla normalit., la teoria standard e le sue politiche tornano pienamente in auge5 per cui, ad esempio, l e6it strateg' in discussione oggi , su!ito vista come ritorno alle ferree regole di politica economica vigenti prima

della crisi" $n terzo luogo, ritengo che il modo migliore di superare gli attuali limiti della macroeconomia sia non tanto )uello di tornare a &e'nes in modo acritico, ma di capire fino in fondo i motivi per cui di tanto in tanto la sua lezione torna ad essere popolare, come nel periodo attuale" 2a forza del suo messaggio sta nel riproporre una visione alternativa della sta!ilit. macroeconomica rispetto a )uella standard, e cio, una visione secondo cui l insta!ilit. endogena , la caratteristica normale del capitalismo, che lo rende pi- simile a un cavallo im!izzarrito che a un cavallo a dondolo" 7 mio parere, il pro!lema principale della macroeconomia, ci( che la rende spesso preda di controversie apparentemente senza via di uscita, , che )uesta visione non , stata mai coerentemente sviluppata n+ da &e'nes n+ dai post8&e'nesiani, tant , vero che esistono mille modi di declinare il pensiero &e'nesiano, in contrasto con ci( che capita in am!ito neoclassico dove moltissimi studiosi convergono nel considerare la loro teoria il modello vero dell economia" $n sintesi estrema, la definizione di un analogo modello vero &e'nesiano capace di catturare la suddetta visione della insta!ilit. endogena potre!!e costituire l o!iettivo di un promettente programma di ricerca, alternativo rispetto ad altri programmi oggi prevalenti come )uello Ne* &e'nesian delle microfondazioni" $o mi limito )ui a suggerire i possi!ili contorni di tale programma" 9rimo, tale visione implica l esistenza di un livello di analisi autonomo rispetto a )uello relativo al funzionamento dei singoli mercati" $ periodi di crisi mostrano cose che nei tempi normali spesso non si notano, in particolare che l economia di mercato per funzionare ha !isogno di alcuni presupposti di carattere glo!ale o sistemico, come ad esempio l esistenza di un certo grado di fiducia, e di un certo tipo di assetto istituzionale, che possono essere assai pro!lematici e venire meno" 2o studio della sta!ilit. macroeconomica corrisponde allo studio di tali presupposti e in )uanto tale , cosa diversa dallo studio del funzionamento dei singoli mercati" 7 mio parere, il vero limite del programma di ricerca delle microfondazioni , )uello di cercare di esaurire la macro nello studio delle imperfezioni dei singoli mercati, dando per scontato l esistenza dei suddetti presupposti e individuando nelle imperfezioni o nelle rigidit. di prezzo gli unici pro!lemi per la sta!ilit. del capitalismo" #econdo, lo studio dei presupposti del mercato porta a considerare lo stato di fiducia 3sottostante alle varie componenti della domanda aggregata4, come elemento di carattere endogeno, anzich+ meramente psicologico o esogeno, a differenza di )uanto ritenuto dalla teoria standard" 0i( significa ad esempio cercare di individuare le cause strutturali della fragilit. della fiducia collettiva nel capitalismo contemporaneo, piuttosto che limitarsi ad utilizzare categorie a!usate come gli animal spirits " Tra tali cause, va certamente ricordato il fatto che nel mondo reale le decisioni degli agenti non si fondano sulle .ncore forti , presupposte dalla teoria standard" 7d esempio, il calcolo pro!a!ilistico non , sempre utilizza!ile ed esiste, invece dell unico modello vero , un incomprimi!ile variet. di approcci, tra cui i singoli agenti non riescono a scegliere autonomamente per cui essi finiscono per affidarsi a regole di tipo convenzionale 3come l imitazione degli altri agenti4, le )uali non generano per( un livello di fiducia adeguato" :ra, mentre tutto ci( era gi. stato sottolineato da &e'nes, nella Ne* Econom' di oggi vi sono altri fattori che aumentano la precariet. strutturale dello stato di fiducia degli agenti, inducendo significativi mutamenti nelle loro propensioni al consumo e agli investimenti" ;i riferisco, in particolare, ad alcuni trend di carattere oggettivo come la glo!alizzazione e le nuove tecnologie informatiche che aumentano la complessit. delle decisioni moltiplicando i flussi informativi e accorciando i tempi di reazione, il sempre maggiore peso della finanza rispetto all economia reale

che finisce per generare maggiori propensioni al rischio e all inde!itamento e la maggior rapidit. del progresso tecnologico che produce continui rimodellamenti del mercato del lavoro e crescenti s)uili!ri nella distri!uzione del reddito e della ricchezza" Terzo, la visione dell insta!ilit. endogena consente di comprendere gli aspetti sostanziali della politica economica dagli anni 30 ad oggi" 2 ovvia conclusione che si deve trarre dalle considerazioni precedenti , che il giusto grado di fiducia non , un dato naturale dell economia di mercato, in grado di scaturire fisiologicamente dall interazione tra gli agenti economici" 2o stato di fiducia , strutturalmente precario, cio, anche in tempi che sem!rano normali, e pu( essere rafforzato soltanto artificialmente , grazie ad interventi di politica economica finalizzati a ridurre l incertezza e l insta!ilit." <na delle caratteristiche principali dell evoluzione dell economia dai tempi di &e'nes , che i polic'8ma1er hanno !en appreso )uesta lezione" #e la crisi recente non ha avuto le conseguenze terri!ili della =rande Depressione non , perch+ da allora il settore privato dell economia sia diventato pi- sta!ile, ma perch, sono stati via via introdotti sta!ilizzatori automatici in dosi massicce 3!asti pensare ad esempio che dagli anni 30 ad oggi la spesa pu!!lica negli <#7 , passata dal 2 al 30> del 9il4, e la politica monetaria , diventata pi- reattiva nella gestione della li)uidit. e degli strumenti di intervento non8convenzionale, come )uelli che hanno portato ai salvataggi di vari campioni dell industria finanziaria" 2 aspetto paradossale , che molto spesso sono gli intellettuali, gli economisti, a non aver capito la lezione, insistendo sulle virtautoregolatrici del sistema oppure su cause parziali di insta!ilit. e dun)ue costringendo i polic'8 ma1er a inventarsi delle vie d uscita dalla crisi sempre pi- pragmatiche 3cio, sempre pi- lontane dalle prescrizioni dei li!ri di testo4"

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