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A A2 A3 A4 A4 A5

D D1 D1 D1 D1
Deposito incoerente (100% della superficie proiettata) Deposito poco coerente (40% della superficie proiettata) Deposito coerente (20% della superficie proiettata) Scialbatura Attacco biologico Vegetazione superiore molto radicata

B2

D1

A6 A1 A1

B1 B3 B1 B3 B1 B3

D1

ATTENUAZIONE INTERFERENZE ESTETICHE

INTEGRAZIONE DEI MATERIALI

RIABILITAZIONE DEGLI STRATI

PULITURA E RIMOZIONE

Assorbimento di acqua non canalizzata, alterazione cromatica, efflorescenza Distacco di elementi

C3 C2 C1

D1 D1 D1 D1

Lacuna per frattura Lacuna superficiale di intonaco Lacuna di intonaco Intonaco non originale Colmatura con malta non compatibile Intervento post terremoto Superfetazione

VIA LA LUMIA

A7 A7
A9 A10

D1 D1

A4
VIA TURATI VIA AMARI

D1

Danno antropico


SETTORE CENTRO STORICO

Cittteatro
Arco di trionfo

La quadriga bronzea e l'infisso metallico dell'Arco di Trionfo,

TEATRO POLITEAMA GARIBALDI


RESTAURO E MESSA IN SICUREZZA DELLE FACCIATE
SECONDO STRALCIO - PROGETTO DEFINITIVO

STATO DI FATTO

1
MAPPATURA DEL DEGRADO ARCO DI TRIONFO
scala 1:50

Gruppo di progettazione:
arch. Giovanni Crivello, geom. Salvatore Lomonte arch. Lucia Bonfiglio, arch. A.Roberta Giugno, arch. Barbara Vitale, c.p.a. Rosa Alba Malizia

Progettazione miglioramento strutturale ing. Giuseppe Letizia

Coordinatore per la sicurezza arch. Roberto Termini

Il Responsabile Unico del Procedimento arch. Paolo Porretto

Il Dirigente del Servizio II Opere Pubbliche ing. Vincenzo Costa

GENNAIO 2011

Metodologia di intervento

10

11

12

13

14

I lampioni dell'ingresso monumentale


Il Teatro Politeama Garibaldi fu inaugurato il 7 giugno del 1874 ancora privo di decorazioni esterne e senza copertura della sala. In occasione dell'Esposizione Nazionale del 1891, tenutasi a Palermo, fu completato e abbellito con intonaci policromi e decorazioni alla "pompeiana". Appartengono, verosimilmente, a questo periodo i due lampioni posti ai lati dell'Arco di Trionfo, realizzati dalla Fonderia Oretea su disegni del 1873 di Giuseppe Damiani I due lampioni sono costituiti da un basamento in ghisa sul quale poggiano quattro leoni alati che sostengono un disco sormontato da quattro zampe leonine che circondano il fusto (foto 1, 2, 3, 6,7). Da una ghiera traforata a motivi ripetitivi che ricordano la decorazione dei capitelli del terzo ordine del Teatro (foto 4, 5), si eleva il fusto (foto 8) strombato e decorato culminante in un capitello (foto 9) da cui si dipartono quattro bracci aggettanti (foto 10, 11, 12) che sostengono, attraverso tre cordoni metallici, altrettanti piatti circolari con lucerne (foto 13, 14). Una statua di figura femminile sormonta ciascun lampione completandolo e al contempo differenziandolo dall'altro. I lampiono sono realizzati per la gran parte in ghisa (basamento, figure leonine, fusto, capitello e bracci aggettanti) ed in minor parte in lega di rame (cordoni, piatti, lucerne). Nel 2000 i due lampioni sono stati sottoposti a specifici interventi di pulitura e verniciatura.

10, 11, 12

Le operazioni di ripristino del lampione artistico prevedono una prima fase costituita da un'accurata campagna fotografica documentale dello stato di fatto e dal rilievo e catalogazione di tutti gli elementi costituenti l'opera, siano essi artistici o semplici pezzi di raccordo e/o collegamento meccanico. eliminazione di tutti i punti caratterizzati da ossidazione ed allo smontaggio sistematico e accurato dei singoli pezzi che verranno opportunamente imballati per il trasferimento presso il laboratorio di restauro. Tutti gli elementi disassemblati saranno sottoposti alla seguente metodologia: a) pulitura finalizzata alla completa asportazione delle vernici sopramesse alla superficie di fusione sia con metodi chimici compatibili sia con mezzi meccanici anch'essi adeguati alla conservazione delle configurazioni delle superfici di pregio; b) lavaggio e disidratazione degli elementi sottoposti a pulitura; c) asportazione dei materiali non compatibili applicati in precedenti interventi; d) ricostituzione delle conformazioni originarie con microstuccature e stuccature compatibili; e) riproduzione degli elementi danneggiati non recuperabili (anche a garanzia della preliminare di stampi ottenuti da elementi analoghi integri e successive fusioni (ghisa - leghe di rame); f) trattamento inibitore dell'ossidazione al fine di formare composti stabili ma reversibili sulla superficie; g) verniciatura e protezione finale. In relazione all'effettivo stato di conservazione delle parti metalliche inoltre, in giustapposizione corretta e compatibile con le fasi di vero e proprio restauro, saranno attuate le seguenti operazioni: h) verifica delle connessioni e dei collegamenti metallici soprattutto in corrispondenza dei giunti di collegamento e delle superfici di interfaccia usualmente non in vista nell'assemblaggio completato del lampione; i) sostituzione delle parti degradate non recuperabili con analoghe per conformazioni e materiali ed eventualmente miglioramento della resistenza meccanica dell'insieme con interventi sostitutivi e/o integrativi con nuovi manufatti compatibili in acciaio inox AISI 613 o superiore ad esempio in corrispondenza dell'anima verticale tra i vari elementi; j) ri-assemblaggio completo degli elementi che costituiscono l'intero lampione; k) cablaggio elettrico e collegamenti a norma.

13, 14

VI

TU

RA

TI
VI A LA LU MI A
8

C
PIAZZA RUGGIERO SETTIMO

4, 5

6, 7


B
A AM VI A RI
1, 2, 3

SETTORE CENTRO STORICO

Cittteatro

B
PIAZZA CASTELNUOVO

TEATRO POLITEAMA GARIBALDI


RESTAURO E MESSA IN SICUREZZA DELLE FACCIATE
SECONDO STRALCIO - PROGETTO DEFINITIVO

Il danneggiamento del lampione a sinistra dell'ingresso


(rottura dell'anima metallica che collega diversi elementi del fusto) e privo di effettivo metallica rovinandone alcuni elementi (scalfitura profonda dell'intonaco all'altezza delle locandine, rottura di alcune lance, piegamento di alcune barre verticali). Nel ribaltamento accidentale del lampione anche i cordoni, i piatti e le lucerne in lega di rame hanno subito rotture e piegamenti. Per ragioni di sicurezza e per consentire la conservazione degli elementi rimasti integri, il cordoni in lega di rame che sostengono i piatti di analogo materiale piegati secondo A conformazioni innaturali, una delle boccole in lega di rame che raccoglie i cordoni spezzata e deformata, i piatti con lucerne deformati, tutte le parti in vetro andate in frantumi, la statua sommitale nel punto di ancoraggio al capitello.
1 2 3 4 5 6 7

PROGETTO

36
LAMPIONI ARTISTICI DI FACCIATA
METODOLOGIA DI INTERVENTO
scala 1:20

Gruppo di progettazione:
arch. Giovanni Crivello, geom. Salvatore Lomonte arch. Lucia Bonfiglio, arch. A.Roberta Giugno, arch. Barbara Vitale, c.p.a. Rosa Alba Malizia

Progettazione miglioramento strutturale ing. Giuseppe Letizia

Coordinatore per la sicurezza arch. Roberto Termini

Il Responsabile Unico del Procedimento arch. Paolo Porretto

Il Dirigente del Servizio II Opere Pubbliche ing. Vincenzo Costa

GENNAIO 2011

VIA EMERICO AMARI


Terrazza su via Amari - vedi Tav. 27 Vedi Tav. 27

S1

2,75
5,74

4,10

A
mq 6,60

9,03

mq 6,60

2,10

m 15,35
2,10

3,00

16,90 3,45

m 13,00

VIA ISIDORO LA LUMIA

S2

Sviluppo S2 = m 0,90

2,44

Sviluppo S3 = m 0,75

S3

PIAZZA RUGGIERO SETTIMO

9,00

m 47,70

2,77

5,74 Acroterio d'angolo

6,20

23,15 m 83,00
0 3,0

Rivestimento con lastre di piombo ART. 70

3,10

vedi sezione BB

2,64

2,12

VIA FILIPPO TURATI

mq 6,60
2,10

9,00

0,36
1,4 5

2,9

6,20

4,45

Sviluppo S2 = m 0,90

Sviluppo S3 = m 0,75

Antefisse

0,36

A
GENNAIO 2011

B C C
S3
Sviluppo S1 = m 1,35

Terrazza su via La Lumia - vedi Tav. 28

Vedi Tav. 27

2,18
Sviluppo S3 = m 0,75 Sviluppo S1 = m 1,35

S1 13,56
15.88

m 26,8 0

23,15

6,10

6,33

22,6

0 1,4

16,5 0
m 86,00

Acroterio d'angolo

9,42

4,45

15.88

13,39
S1
Sviluppo S1 = m 1,35 Sviluppo S3 = m 0,75

S1
m 26 ,80
Sviluppo S1 = m 1,35

Antefisse

Sviluppo S1 = m 1,35

S3

C
Acroterio d'angolo


SETTORE CENTRO STORICO

Timpano - vedi Tav. 29

Timpano - vedi Tav. 29

B B
Terrazza su via Turati - vedi Tav. 24

Cittteatro
Vedi Tav. 24

Vedi Tav. 24

TEATRO POLITEAMA GARIBALDI


RESTAURO E MESSA IN SICUREZZA DELLE FACCIATE
SECONDO STRALCIO - PROGETTO DEFINITIVO

PROGETTO

30
QUOTATURA DELLE SUPERFICI COPERTURA
scala 1:100

Gruppo di progettazione:
arch. Giovanni Crivello, geom. Salvatore Lomonte arch. Lucia Bonfiglio, arch. A.Roberta Giugno, arch. Barbara Vitale, c.p.a. Rosa Alba Malizia

Progettazione miglioramento strutturale ing. Giuseppe Letizia

Coordinatore per la sicurezza arch. Roberto Termini

Il Responsabile Unico del Procedimento arch. Paolo Porretto

Il Dirigente del Servizio II Opere Pubbliche ing. Vincenzo Costa

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