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l'Adige

Sport

marted 10 settembre 2013

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CICLISMO

Il vincitore della Coppa dOro domani inizier la terza Gli allenamenti mirati sulla discesa di Telve e le prime scientifico a Pergine: Leggendo come funziona sfide in bicicletta con pap Michele, il suo direttore lambiente pro, la prospettiva francamente mi spaventa sportivo: In salita fingeva di non reggere il mio ritmo

Meglio medico che corridore prof


Nicola Conci, campioncino con la testa sulle spalle
PIETRO GOTTARDI TRENTO - Chi vince la Coppa dOro ha buone probabilit di diventare un giorno ciclista professionista, sempre che questo si possa ancora considerare un traguardo ambito. Per Nicola Conci e il padre Michele, suo direttore sportivo, trionfatori domenica a Borgo Valsugana ad esempio, fare strada nel ciclismo solo una possibilit. E non LA POSSIBILITA, quella sulla quale gettarsi anima e corpo, vendendo financo lanima al diavolo. Pensare che un giorno potrei diventare professionista francamente mi spaventa - sentenzia spiazzante Nicola, poche parole ma pesanti -. Leggendo sui giornali come funziona in quellambiente, un ragazzo come me non ha molto da stare allegro. Credo che per me sarebbe meglio diventare medico, professione che mi affascina, piuttosto che ciclista professionista. Chi nei decenni ha rovinato uno degli sport pi belli del mondo, industriandosi a trovare scorciatoie illecite per annullare le naturali differenze fra chi nasce dotato e chi no, dovrebbe vergognarsi davanti alla sacrosanta paura di Nicola, talento cristallino a cui di fatto negato di sognare senza limiti un futuro in bicicletta. Ottimo rendimento a scuola (domani inizier la terza liceo scientifico a Pergine) e rotelle della testolina che girano almeno quanto le sue prodigiose gambe, Nicola sa che qualsiasi carriera ciclistica ad un certo punto purtroppo arriva ad un bivio. Lui due volte fortunato: da ragazzo intelligente ha gi drizzato le orecchie ed il pap dalla sua parte, tanto che quando lo provochiamo prospettandogli una possibile carriera a termine del suo Nicola, non batte ciglio: E perch no? - replica con lo stesso tono calmo di voce del figlio -. Se Nicola non avesse altra chance che il ciclismo probabilmente sarei il primo a dirgli di andare avanti costi quel che costi. Lui per riesce anche a scuola e pu costruirsi un futuro anche senza dover puntare il tutto per tutto sulla bicicletta. Avessi la bacchetta magica e potessi scegliere fra vederlo professionista o col camice di medico in un ospedale non avrei nessun dubbio nel scegliere la seconda opzione. Ma la scelta dovr farla lui, anche se credo di sapere cosa far quando arriver al bivio. La divagazione non banale, non scontata e quindi non da ambiente ciclistico, per capirci, sul futuro di Nicola e quindi del ciclismo in generale, non pu e non deve per offuscare la soddisfazione e la gioia per il trionfo alla Coppa dOro. Una vittoria di gambe, strategia e non solo... Fin dallinizio della preparazione, questanno, mio pap, proprio in previsione della Coppa dOro, aveva invitato me e i miei compagni a fare i lunghi del mercoled sul tracciato della Coppa - svela Nicola -. Il consiglio si rivelato come sempre giusto, tanto vero che conoscendo metro per metro il pav in discesa di Telve, dopo essere scattato in salita sono riuscito a guadagnare sugli inseguitori in discesa, non propriamente il mio terreno preferito. Un pap amico, che ha trasmesso per osmosi, senza forzature, al figlio la passione per la bici, che si allena con lui ed i suoi compagni e per il quale si capisce che Nicola ha una venerazione: Pap mi ha sempre detto da quando abbiamo iniziato ad uscire in bici insieme (avevo 10 anni, ero G5), che non riuscirebbe pi a farlo da solo. Ricordo quando ero piccolo e ci sfidavamo in salita: lui fingeva di non farcela a starmi dietro ed io credendo di batterlo prendevo morale. Ora le parti sono invertite e nessuno fa pi finta, ma Nicola stravede ancora per il padre: Pap mi vuole tanto bene e lo capisco da quello che ha fatto e continua a fare per me. Anche la settimana scorsa, quando cadendo avevo rotto il telaio ha spostato le montagne per farlo riparare. Volevo regalargli con tutto il cuore la Coppa dOro: ci sono riuscito e sono pi contento per questo che per la vittoria in s. Pap perfetto, quindi. Ma da tecnico come se la cava? Mi trasmette grande serenit e cos ai miei compagni. Non impone le sue scelte, parla con noi e insieme decidiamo. Sento altri direttori sportivi alle corse e c quasi da spaventarsi per i toni autoritari che usano e le paternali che dispensano. Vedendo Nicola cos forte e cos tirato ( alto 1,82 per appena 58 kg) le malelingue insinuano che le vittorie siano frutto di super allenamenti: Dico solo una cosa - sorride Michele -. I miei ragazzi credo siano gli unici che fino-

Nicola Conci, il vincitore della Coppa dOro, ieri pomeriggio nella redazione dellAdige con il pap Michele e il trofeo conquistato domenica a Borgo; a lato nella sua camera nella casa di Pergine in mezzo a tutte le coppe vinte e in piedi sui pedali in una posizione che mette in evidenza i garretti da scalatore (fotoservizio REMO MOSNA)

ra non hanno mai fatto un allenamento dietro macchina, riposano un mese, un mese e mezzo in autunno e si tengono allenati in inverno praticando senza esasperazioni altri sport come lo sci di fondo o la corsa. Dallanno prossimo inseriremo anche lallenamento dietro macchina e magari

luso dei misuratori dei watt in allenamento, ma credo che ogni cosa vada fatta a suo tempo. La bella storia del pap e del figlio amici per la bici, continuer almeno per altri due anni da juniores con la casacca del Giorgione. Una scelta dettata dalla paura di tagliare il cordone

ombelicale? No - risponde il pap -. La societ veneta rispondeva alle nostre esigenze anche per gestire questo passaggio: io infatti affiancher il primo ds della squadra Marchiori, consentendo a Nicola di avere un altro tecnico di riferimento oltre al sottoscritto

Ciclismo juniores | Larrivo della classica, in programma domenica, spostato al Belvedere di Ravina

Ciclismo amatori | 41 le Nazioni rappresentate

Martiri Trentini ancora pi duro


TRENTO - Il Martiri Trentini si toglie il velo. Ieri nella sede Acli di San Bartolomeo, il Club Ciclistico Francesco Moser (che in serata ha inaugurato la nuova sede posta proprio due piani sopra, ndr) del presidente Giuseppe Zoccante ha presentato la 59 edizione della gara ciclistica riservata alla categoria Juniores (un centinaio gli iscritti, ndr) che si terr domenica 15 settembre. La gara, questanno posticipata a settembre, presenta una novit nel percorso rispetto alle ultime edizioni. Al termine del consueto giro dei Pomari tra Ravina e Romagnano, i ciclisti percorreranno per tre volte il circuito del Belvedere di Ravina e, anzich puntare verso il Doss Trento come accadeva in passato, compieranno un ulteriore passaggio del Belvedere dove sar posto larrivo. Alla presentazione della gara non sono mancati diversi rappresentanti delle forze politiche (il senatore Franco Panizza, lassessore dettaglio dal patron Giuseppe Zoccante: Ne abbiamo parlato in questo periodo, adesso dovremmo pensare a come muoverci. Inviteremo gli austriaci e non sarebbe male fare una ricorrenza della guerra in pace con una gara ciclistica. Lidea di individuare un percorso che tocchi Austria e Trentino, o i vecchi confini austroungarici, per le edizioni che vanno dal 2014 al 2018. Non c ancora nulla di confermato - frena Zoccante per al momento stiamo valutando le diverse opzioni. Il presidente Zoccante analizza poi il percorso e in particolare il traguardo finale: Come detto non sar sul Doss Trento perch c la concomitanza con la Mezza maratona del Concilio, abbiamo cos aggiunto un giro in pi sul Belvedere e credo - prosegue Zoccante che sar un arrivo impegnativo e un bel banco di prova per due ciclisti come Bottura e Tomio in odore di convocazione in nazionale Juniores per i prossimi mondiali di Firenze. Fr.To.

Finali mondiali del Granfondo teatro sul Monte Bondone


TRENTO - I numeri impazzano e il conto alla rovescia si sta velocemente assottigliando: mancano meno di due settimane al via del Campionato del Mondo Granfondo Uci Uwct 2013, ovvero la massima espressione a livello mondiale sul pianeta delle due ruote amatoriali. Da gioved 19 a domenica 22, Trento, il Monte Bondone e la Valle dei Laghi saranno un pullulare di ciclisti con ben tre gare iridate. La macchina organizzativa coordinata da Elda Verones, alla direzione dellApt e dellAsd Charly Gaul, ha gi il motore su di giri per ospitare i qualificati di tutto il mondo a questo evento che assegner le maglie e le medaglie iridate. Sono 41 le nazioni rappresentate, incluse Australia, Brasile, Costa Rica, Oman e Singapore. Si sono tutti qualificati nelle varie prove disputate in ogni angolo del globo durante i 12 mesi passati, e nel calendario di questo World Cycling Tour manca solo unultima gara, la spagnola Val dAran del 7 settembre. Il programma prevede il primo momento agonistico con la staffetta delle nazionali nel pieno centro di Trento, a partire dalle 17 di gioved 19 settembre. Ognuna delle 10 squadre ammesse sar composta di 4 atleti, adrenalina e spettacolo saranno assicurati per questo che va considerato come test-event al debutto assoluto dove non si assegna un titolo mondiale ufficiale, ma che comunque vedr un podio finale. Alla gara seguiranno la cerimonia di apertura delle Finali del Campionato del Mondo Granfondo Uci Uwct 2013 e le premiazioni della staffetta. Venerd 20 sar il giorno della chrono di Cavedine e della Valle dei Laghi, cui risultano iscritti 420 atleti e gli organizzatori sono stati costretti a suddividere in due tranches le partenze, una al mattino e una al pomeriggio. Lanello di gara misura complessivamente 24,6 km e tocca diversi paesi e frazioni della bella valle trentina. Domenica 22 il Monte Bondone sar larbitro come lo stato alla Leggendaria Charly Gaul. Lo si potr affrontare dalle due varianti Granfondo (112 km per un dislivello totale di 2.974 metri) e Mediofondo (60 km e 2000 mt/dsl solo per categorie Donne 45+ e Uomini 65+). Lo start da Piazza Duomo nel centro di Trento mentre larrivo collocato ai 1650 metri di Vason.

provinciale alla salute Ugo Rossi, lassessore allo sport del comune di Trento Paolo Castelli, e il vice presidente del Consiglio regionale Marco Depaoli) oltre che agli ospiti donore Francesco Moser (in foto) e il fratello Aldo al quale, come annunciato da Zoccante, verr dedicato il prossimo Giro della Bolghera. Presente tra gli invitati anche il direttore della fondazione del Museo storico Trentino Giuseppe Ferrandi che ha sottolineato limportanza

della gara: da qualche anno che sosteniamo questa manifestazione che con il suo nome evoca le persone che hanno combattuto e sono cadute per la propria terra. La prossima edizione del Martiri Trentini coincider con il centenario della Grande Guerra e ci piacerebbe che questa manifestazione crescesse ancor di pi e diventasse veicolo di un messaggio di pace e collaborazione tra i popoli. Concetto spiegato nel

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