Sei sulla pagina 1di 6

IL MOTTO DI SPIRITO E LA SUA RELAZIONE CON L'INCONSCIO (1905) INTRODUZIONE 1.

Molti autori hanno approfondito l'argomento della comicit, ma senza dare molta importanza al motto in s. La prima impressione che non si possa considerare il motto disgiunto dal comico. Secondo Lipps, l'arguzia causata da noi ed soggettiva; Fischer parla invece della caricatura. Comunque ci che permette al comico di realizzarsi il giudizio, cio l'arguzia. Grazie a essa possibile collegare diverse idee in un tutt'unico. Comunque, l'unico modo in cui il comico efficace l'applicazione di un senso da parte di chi ascolta. Esempio: il povero ricevitore del lotto, Hirsch-Hyacinth, si vanta di essere stato trattato dal grande barone Rothschild con modi del tutto familionari. Inizialmente, la parola familionari ci lascia perplessi, non la capiamo immediatamente; quando subentra la comprensione ha origine il comico. Comunque il comico dipende dalla comprensione della parola, ma la formazione della parola stessa l'arguzia. Infine, la componente essenziale di un motto la concisione. 2. Ma queste informazioni non sono sufficienti, perch bisognerebbe leggere le opere intere degli autori; bisogna indagare con nuovi criteri. Il motto comunque un argomento importante, perch quasi un avvenimento di interesse generale. LA TECNICA DEL MOTTO 1. Condensazione con formazione sostitutiva: riprende il motto del familionari. Perch un motto? O il pensiero in s ad avere questa caratteristica, o la forma in cui espresso. Il dilemma viene risolto subito: se si ripropone il motto con una spiegazione pi articolata, perde la sua efficacia. Perci in questo caso la FORMA a renderlo un motto. Questo motto si forma cos: ci sono due frasi, la seconda pi debole e soccombe, ma la sua parola pi significativa resiste e si fonde con la prima frase. Condensazione con modificazione: ho viaggiato tete a bete con lui - ho viaggiato con quella stupida bestia. In questo caso c' la modificazione di una sola lettera; il motto pi efficace se la modificazione minima. 2. Nel lavoro onirico si fa ricorso alla tecnica della condensazione, quindi c' una notevole somiglianza tra sogni e motti. 3. Medesimo materiale parole intere e loro componenti: ma tutti gli italiani danzano s male? Non tutti, ma buona parte / Antik? O, nee... Ordine diverso: il marito guadagna e si adagia, la moglie si adagia e guadagna lieve modificazione: antisemitismo antesemitismo - qui manca la condensazione accezione piena e vuota: la gelosia una passione che con zelo cerca ci che procura sofferenza - eifersucht, leidenschaft doppio senso tra nome proprio e significato: scarica della tua presenza la compagnia, Pistola doppio senso tra significato letterale e metaforico: Schnitzler doppio senso vero e proprio: duplice significato di una parola, senza modificazioni. c'est le primiere vol de l'aigle - sequestro beni degli Orleans. Equivocit: quella ragazza mi ricorda Dreyfus: l'esercito non crede nella sua innocenza - il motto nasce dal fatto che si equivoca la parola innocenza dal punto di vista sessuale. Doppio senso con allusione: si adagiato questa un'allusione perch l'uso corrente del termine non sessuale. 4. Il secondo e il terzo gruppo hanno molto in comune, ma poco con il primo. L'unica cosa che hanno in comune il risparmio. Per non tutte le frasi che hanno il risparmio sono motti. Allora come si fa un motto? Risponde dopo. Il risparmio inoltre sembra quello delle massaie. 5. Bisticcio: cambiamento minimo preferisce usar la pancia che la lancia un sottogenere del

gioco di parole. 6. Spostamento: Esempio del salmone: diversione della risposta dalla domanda. Non si devono confondere i processi psichici di chi elabora il motto con quelli di chi lo riceve. 7. Assurdo: tizio che lascia la figlia a casa dell'amico. La stupidit apparentemente dell'amico, ma si ritorce contro il tizio. 8. Ragionamenti erronei: apparentemente il motto logico, ma in realt no. Vari motti sui sensali di matrimonio. 9. Unificazione: impiego molteplice di materiale, esempio: gennaio il mese degli auguri... l'unificazione si serve anche della congiunzione e. tanto latino, tante botte e tanta geografia. 10. Figurazione mediante contrario: ad esempio: questo il duca di Wellington con il suo cavallo; qual il duca e quale il cavallo? Motto del rincaro: sostituire no con il s. Entrambi sono presenti in questo motto: il medico alla clinica vede il chirurgo che amputa una gamba... questa tecnica non presente solo nel motto,ma anche dell'ironia. 11. Figurazione mediante il simile e l'affine: and where is the saviour? Viene evocata in questo motto un' immagine simile, quella di Ges con i ladroni. Ci pu essere l'assonanza: bagni nuovi curan bene. Ci pu essere una leggera modificazione: il giro della wilt in 80 giorni. Ci pu essere l'omissione: egli si loda tanto da far salire il prezzo dei deodoranti. I punti 8, 9, 10 e 11 sono i criteri a cui si possono ricondurre le tecniche dei motti concettuali. Figurazione mediante un particolare piccolo: baronessa che sta per partorire. L'elemento apparentemente insignificante. 12. Similitudine: fiaccola della verit. Pu avere carattere svilente, come le brache della mia pazienza. Si mettono vicine una cosa alta e una bassa. Il paragone comico anche da solo, senza tecniche argute (esempio del prete cattolico e del pastore protestante). GLI INTENTI 1. Freud distingue tra motti innocenti e motti tendenziosi; i primi non hanno un'intenzione particolare, sono fini a se stessi, i secondo invece s. Non c' una distinzione precisa tra motto verbale e motto concettuale comunque. I motti sono lo scrigno in cui viene racchiuso un pensiero, e devono abbellirlo. Ci sono motti in cui il contenuto modesto ma efficace la forma, e motti in cui il contrario. 2. Per chiarire l'essenza del motto servono i motti innocenti, i pi futili. Esempio: homeroulard. Il piacere che suscitato negli ascoltatori dato dalla tecnica. Ha in s il suo scopo per Fischer. Per Freud lo scopo il piacere. La differenza tra il motto tendenzioso e quello innocente che il primo provoca scoppi di risa, il secondo solo una lieve compiacenza. Il motto tendenzioso pu essere o ostile o osceno. La tecnica non ha niente a che fare con ci. Il motto osceno incentrato sulla denudazione e sulla scurrilit, la rilevanza data ad argomenti sessualmente espliciti. La persona che pronuncia il motto lo indirizza a un'altra persona da cui sessualmente eccitato, solitamente una donna; ella deve poi prendere coscienza dell'eccitazione dell'altro e riceverne eccitamento. La donna per di solito prova vergogna e imbarazzo; questo un tentativo di respingere l'eccitamento. Questo atto un vero e proprio tentativo di sedizione. In questo tipo di motto, l'ambito sessuale non limitato alla differenza tra sessi, ma anche agli escrementi (questa una regressione all'infanzia). Con le parole oscene chi pronuncia il motto costringe l'altra persona a raffigurarsi un organo genitale con la consapevolezza che anche l'altro lo sta facendo; questo un meccanismo di sostituzione, perch equivale al tatto.

Nei bambini c' spesso l'inclinazione a denudarsi; con la crescita, ci viene represso, mapu sviluppare forme di esibizionismo (per le donne: abbigliamento, per gli uomini: motti scurrili). L'uomo attraverso questo motto introduce l'atto sessuale, perch cos si rivela alla donna e ne risveglia l'eccitazione; se lei subito pronta avviene il rapporto. Se invece non subito pronta, si sfocia nella scurrilit. Dunque questa la prima condizione necessaria. Tuttavia deve essere chiaro che per la donna questo solo un rinvio, non un rifiuto netto; per esempio, se c' una terza persona. Questa terza persona il fruitore vero e proprio del motto, colui che ne trae piacere. Se questi motti avvengono in una condizione sociale bassa, non necessaria la tecnica. Invece, in una condizione sociale alta, si sfrutta la tecnica, quella dell'allusione. Questo tipo di motto rende possibile la soddisfazione di una pulsione che altrimenti sarebbe ostacolata dall'incapacit della donna di sopportare la sessualit senza veli. Perch la donna non la sopporta? Per il meccanismo della rimozione, dovuto alla societ. La repressione causa problemi alla psiche, ma grazie al motto c' una scappatoia. Le fonti di piacere di questo motto sono dunque diverse da quelle del motto innocente. 3. Il motto ostile presuppone le stesse condizioni di quello osceno. Nella societ di oggi ci sono delle norme che non si devono infrangere; noi non amiamo i nostri nemici, ma non possiamo ucciderli quando vogliamo. Questo succede con i nostri simili; niente ci trattiene nei confronti degli altri. L'ostilit violenta stata dunque sostituita dall'invettiva, che ci permette di mettere in ridicolo i nostri nemici. Anche qui l'invettiva aggira le limitazioni e provoca piacere; inoltre, attira a noi la simpatia della terza persona, che non va a fondo nella questione. L'ostacolo da aggirare pu essere interiore o esteriore. Esempio: vostra madre stata a palazzo... non si potrebbe rispondere, ma grazie al motto si aggira l'ostacolo. Infatti, i principali bersagli di questi motti sono le persone altolocate (anche con la caricatura). Il motto solo ci a cui permettiamo di esserlo! ci che nasconde una verit pi profonda, ma nasconde anche di nasconderla. Grazie ai motti si pu dire una verit scomoda senza esporsi. Il lavoro arguto come il lavoro onirico. I motti sui sensali di matrimonio hanno come obiettivo non i sensali, ma tutti coloro che prendono parte alla contrattazione. Il motto del salmone invece, rispecchia il carpe diem. Ma per noi il motto sbagliato, perch il godimento del personaggio non indispensabile. Dobbiamo limitare i nostri impulsi e lasciarli inappagati: quelli che non riusciamo a sopprimere diventano motti cinici. Il bersaglio preferito dai motti cinici il matrimonio. Moglie = parapioggia. Il matrimonio non serve a soddisfare sessualmente, ma nessuno lo ammetterebbe apertamente. Il motto tendenzioso pu anche riferirsi alla persona che lo pronuncia o alla realt che lo comprende, per esempio il popolo. Ad esempio: storielle ebraiche. 4. Infine, c' la tecnica del controsenso: due ebrei sul treno, uno dice che va a Cracovia... questo secondo Freud un motto scettico, perch basato sul criterio della verit. Un motto vero quando noi diciamo semplicemente la verit? O vero quando la diciamo assicurandoci che l'altro capisca? 5. Come si uniscono la tecnica e la tendenza? IL MECCANISMO DEL PIACERE E LA PSICOGENESI DEL MOTTO 1. Come si arriva al piacere del motto? Partiamo dai motti tendenziosi. In essi c' la soddisfazione di una tendenza che rimarrebbe insoddisfatta. Ci sono due casi: se l'ostacolo esterno, l'ilarit non grande, se invece interno, la resistenza viene superata con il motto. Perci c' una differenza nella condizione psicologica. Nel primo caso ci si vuole sbarazzare dell'ostacolo, nel secondo si vuole evitare di formarne uno nuovo. Per fare ci serve il dispendio psichico; il profitto di piacere corrisponde al dispendio psichico RISPARMIATO.

Questo l'effetto piacevole. Invece, nei motti innocenti, sono le tecniche ad essere fonti di piacere. Ci facilita il lavoro psichico. Qui il piacere dato dal risparmio psichico che ricaviamo usando una stessa parola, cio risparmiando. Secondo Groos, il piacere da ricercare nel riconoscimento. Ci sono giochi che ostacolano il riconoscimento, creando un ingorgo psichico. Ma per Freud questo secondario. Anche il ricordo provoca piacere. Tuttavia, una componente essenziale dei motti l'attualit, ovvero il fatto che si riferiscano a cose e persone note in quel determinato momento, e che poi perdono significato dopo qualche tempo. Infatti, se bisogna fare uno spiegone lunghissimo, si perde il senso del motto. Il motto, dunque, ha una vita limitata. Nella vita seria poche volte viene mostrato l'assurdo, in due casi: o nel bambino, o nell'adulto tossico/malato di mente. Il bambino prova piacere nell'assurdo, ma mentre cresce viene costantemente limitato e represso. C' quindi una ribellione di fondo. Non ha il coraggio di pronunciare controsensi. La ribellione presente soprattutto negli studenti universitari. L'alcol fondamentale in quest'ambito, perch provoca cambiamenti di umore e dunque favorisce l'arguzia. Quindi le tecniche della sostituzione e del controsenso sono simili, perch sono la restaurazione di antiche libert, alleviamenti psichici. In questo consiste la distinzione tra motto verbale e motto concettuale. 2. La prima fase quella del bambino, il gioco; il bambino scopre effetti piacevoli, che per non hanno senso. Crescendo, si imbatte nella critica, che gli impedisce di continuare a giocare con le parole senza senso. Si sviluppa allora lo scherzo, che gli permette di aggirare la critica e continuare a trarre piacere dal suo gioco. Il gioco si distingue dal motto perch non deve per forza essere nuovo o essenziale; spesso superfluo. Il suo obiettivo rendere possibile ci che le critica vieta. Il motto dunque ha come fonti di piacere principali le tecniche, ma ci che lo caratterizza il fatto che l'arguzia lavora per proteggere il motto dalla critica, che ne distruggerebbe il piacere. Lo scherzo vuole procurarci diletto, ed sufficiente che la sua affermazione non sia n assurda n irrilevante; quando invece l'affermazione rilevante ed efficace si ha il motto. Noi non sappiamo cosa del motto ci dia diletto; non capiamo se sia il contenuto o la tecnica. Comunque, il travestimento del motto corrompe e disorienta la critica. Anche se il concetto sbagliato, se ci ha colpito la forma lo accettiamo. L'intento del motto quindi sempre quello di favorire e amplificare il pensiero, proteggendolo dalla critica. Originariamente imparziale, ma poi acquista una relazione con tendenze a cui niente pu sottrarsi. Perci nei motti osceni o ostili anche il terzo personaggio inevitabilmente coinvolto. Grazie a esso messa in disparte la critica. Il processo psichico del motto simile sia in chi lo ascolta sia in chi lo conia. Il motto ci dimostra che quando ci sono pi fattori di piacere impossibile capire cosa scateni in noi maggiormente il piacere. FORZA CHE VUOLE SCATENARE PIACERE FORZA REPRESSIVA (pi forte). Subentra l'impulso del piacere DA FONTI DIVERSE. Ad esempio, insulti. Forza che vuole scatenare + forza da fonti diverse = forza di divertimento molto maggiore. Il piacere dell'arguzia un piacere preliminare: si pone al servizio delle tendenze volte a eliminare repressioni e ostacoli. Esso combatte contro la ragione e la repressione. I MOTIVI DELL'ARGUZIA Non tutti gli uomini sono capaci di esprimere motti, quelli che sanno farlo sono uomini di spirito. Questa capacit definita una facolt mentale. Inoltre, ci sono le determinanti soggettive del motto. Esempio del familionari. Hirshic Hyacint una parodia dell'autore stesso, che era trattato con modi familionari dalla famiglia dello zio Salmon ad

Amburgo. Secondo Freud probabile che la maggior parte degli uomini di spirito sia nevrotica, ma non ha le prove per affermarlo. L'impulso a pronunciare motti innocenti il desiderio di mettersi in vista, paragonabile all'esibizionismo sessuale -.-. ad esempio, i motti osceni aggressivi vengono a chi sadico. C' anche la componente dell'urgenza di comunicare il motto ad un'altra persona: il processo psichico non si conclude se non c' questo aspetto. Questo perch per esempio di una cosa comica posso ridere anche da sola, ma del motto io non rido; perci per goderne devo far ridere un altro. Colui che ride la terza persona, per ci sono delle condizioni soggettive per cui ride; ad esempio non ride se viene denudata una persona a lui cara, o se non nella giusta disposizione d'animo. Il riso provocato nella terza persona semplicemente la scarica di energia pischica che c' in pi; chi crea il motto non ride perch ha usato l'energia per crearlo. Ci sono tre condizioni: a) essere sicuri che la terza persona faccia effettivamente uso dell'investimento: la terza persona deve essere nello stesso stato di inibizione della prima. Ogni motto ha un suo pubblico; se nella prima persona pronunciare il motto significa abbattere l'inibizione, nella terza l'inibizione viene colpita dal motto; l'eccesso di questa inibizione si sviluppa nel riso. b) impedire che l'investimento trovi un altro sfogo: il motto un processo automatico, necessario evitare che ci si ragioni sopra. C' poi la necessit di ripeterlo ad altri. c) meglio se l'investimento, prima di essere liberato, viene elevato al grado massimo: il discarico maggiore se l'ingorgo psichico stato maggiore. La terza persona sembra indispensabile perch 1 sono sicuro che il mio motto sia riuscito, 2 il mio piacere personale integrato e 3 proviamo meno piacere perch per noi non una novit. Il fattore dell'alleviamento subentra a quello del risparmio. LA RELAZIONE DEL MOTTO CON IL SOGNO E CON L'INCONSCIO Il lavoro dello spirito molto simile al lavoro onirico. Il sogno il risultato della trama di pensieri intessuta durante il giorno, che vengono resi inoffensivi e proposti come sogno durante la notte. Nei bambini basta un desiderio. Nel sogno si passa dall'ottativo al presente. Il sogno prende solo il materiale delle rappresentazioni, lasciando da parte i nessi logici. Il materiale viene poi sottoposto a condensazione. Poi c' lo spostamento onirico, cio il fatto che un pensiero diurno marginale diventa centrale. Tutto il processo del lavoro onirico da collocare nell'inconscio. Prima trasporta i pensieri preconsci nell'inconscio, poi c' il lavoro onirico, poi il sogno diventa cosciente. Il sogno si ripropone di vincere la forza della censura, che attiva quando siamo svegli. Condensazione, spostamento e figurazione indiretta sono indispensabili in entrambi i lavori. Ci sono per anche aspetti che sono estranei, come la regressione dei pensieri fino alla percezione. Comunque, ci sono due obiezioni che si possono muovere: 1. Freud potrebbe aver analizzato l'argomento del motto in questo modo solo per poterlo paragonare al lavoro onirico; 2. le tecniche del motto meritano la nostra attenzione, ma non sono tutte quelle che devono essere conosciute. Il motto un'idea involontaria, una mancanza intellettuale. Se voglio fare intenzionalmente un'allusione, essa non sar mai molto spiritosa. La concisione la soluzione del processo di condensazione. Il lavoro arguto risale al carattere infantile presente in ognuno di noi. Per questo per capire i malati di mente serve l'interpretazione dei sogni. La differenza tra motto e sogno che il secondo varca i confini. Sogno e motto sono diversi, perch hanno origine in sfere diverse della vita psichica. Il primo non deve essere capito, il secondo s. LE SPECIE DEL COMICO 1. La specie pi vicina al motto l'ingenuit, che avviene quando chi la pronuncia non tiene

2.

3. 4.

5.

conto di un'inibizione. Questo succede principalmente nei bambini. Esempio dei bambini che fanno lo spettacolo. Il punto sta nel capire se chi ha detto un'ingenuit ne aveva l'intenzione o no. Nella persona che pronuncia l'ingenuit, infatti, non avviene il processo psichico del motto e manca il piacere procurato da questo. La persona che riceve l'ingenuit, invece, ha un processo psichico pi articolato. Il piacere dell'ingenuit scaturisce dalla differenza di dispendio ottenuta volendo capire l'altro. La comicit pu risiedere nei movimenti; infatti, noi abbiamo appreso un movimento e abbiamo un certo metro per giudicarlo. Quando vediamo qualcuno fare quel movimento in maniera spropositata, dal paragone tra il nostro e il suo movimento traiamo il comico. Eseguendolo per imitazione, vedo quale ha la causa di dispendio maggiore. Questo vale anche per le attivit intellettuali del nostro prossimo. Per il contrario: il comico scatenato dal fatto che il dispendio qui minore. Ci sono due casi: nel primo caso, la differenza provocata dalla situazione, non dal paragone tra l'altra persona e il nostro Io; ad esempio in caso di dolore la persona inferiore al proprio Io di prima, non al mio, perch io nella sua situazione reagirei cos. Nel secondo caso, la comicit nasce dalla relazione col futuro. Io mi immagino una certa cosa che poi delude le aspettative; questo causa il dispendio. Esempio della palla. Si pu rendere comici se stessi: in questo caso negli altri c' ammirazione, non superiorit, perch sanno che una finzione. Per rendere comica un'altra persona si possono sfruttare situazioni reali o la sua ingenuit. Un altro modo l'imitazione e la caricatura, nel caso dei potenti. La caricatura esaspera un aspetto. Lo smascheramento si pu fare quando c' un impostore o una finzione (baronessa che partorisce). Il punto fondamentale che il motto un compromesso tra piacere e critica. Rapporto tra arguzia e comicit: arguzia il contributo alla comicit apportato dall'inconscio. Secondo Bergson, tutto ci che induce a paragonare una persona viva con un meccanismo fonte di comicit. Quali sono le condizioni per cui il comico scaturisce dalla differenza? Circostanze: a) lo stato d'animo deve essere allegro, b) deve esserci un'aspettativa; maggiore l'aspettativa, minore la differenza che necessaria per scatenarlo, c) il lavoro mentale eccessivo sfavorevole al comico, d) il comico non ha efficacia se chi lo ascolta interessato solo alla cosa giusta, non a quella sbagliata (esempio, prof), e) non deve esserci affetto, ma semindifferenza, f)lo sviluppo del piacere comico favorito da qualsiasi altro ingrediente che ha effetto contagioso, si studia il rapporto tra comicit e bambino: il bambino non comico, se non quando si atteggia ad adulto. Non ha il senso del comico. Tutto dato dall'educazione. Il piacere comico scaturisce dal paragone: a) io e l'altro (l'altro bambino) b) me stesso (trovo il bambino in me) c) l'altro (l'altro si abbassa a bambino)

Potrebbero piacerti anche