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DOMENICA 22 APRILE 2012

Sarajevo
Alberto Samon

Belgrado, 27 aprile 1992


La repubblica federale di Jugoslavia nata ufficialmente il 27 aprile 1992 dallunione delle repubbliche di Serbia e Montenegro. Sotto il peso delle dichiarazioni dindipendenza di vari Stati balcanici, si scioglieva definitivamente la Jugoslavia e dopo quasi cinquantanni finiva lequivoco di una repubblica comunista inventata a tavolino. Gi dal 1989, la caduta del muro di Berlino aveva infatti risvegliato le antiche identit nazionali e una dopo laltra le ex repubbliche federate si erano distaccate dal governo centrale, voluto nel 1945 dal maresciallo Tito. La prima ad andarsene era stata la Slovenia nel 1990, lanno successivo era stato il turno della Croazia, la cui decisione scaten la cosiddetta guerra serbocroata, destinata a durare fino al 1995. Il 5 settembre del 1991, intanto, si era dichiarata indipendente anche la Macedonia e nel marzo del 1992 pure in Bosnia-Erzegovina si era svolto un referendum popolare, terminato con la vittoria dei fautori dellindipendenza da Belgrado. Per tutta risposta, il 6 aprile di quello stesso anno le truppe serbobosniache iniziarono lassedio della citt di Sarajevo, dando avvio alla guerra in Bosnia-Erzegovina, terminata solo diversi anni dopo con il pesantissimo bilancio di 95 mila vittime di varie etnie, per la maggior parte bosniaci. Drammatiche le testimonianze di massacri di massa, frutto di una selvaggia pulizia etnica, che per anni lEuropa ha finto di non vedere. Sempre nel 1992, dalle ceneri della vecchia Jugoslavia, le repubbliche di Serbia e Montenegro avevano dato vita alla Repubblica Federale Jugoslava, destinata a durare solo undici anni, perch nel 2003 il nome venne cambiato in SerbiaMontenegro, che a loro volta si separarono nel 2006. Lultimo territorio a dichiararsi indipendente stato il Kosovo nel 2008, dopo un conflitto armato con Belgrado. A.S.

20 anni dopo: un libro ricorda il prete che marci sotto le

bombe

ono passati ventanni dallassedio di Sarajevo da parte delle truppe serbe e nonostante la vicinanza temporale e geografica, lItalia e lEuropa sembrano avere rimosso ogni memoria delle stragi di innocenti avvenute fra lindifferenza generale. Uno degli episodi pi significativi di quel 1992 la marcia a piedi da Ancona a Sarajevo, guidata dallallora vescovo di Molfetta don Tonino Bello che, gravemente malato di tumore, riusc a entrare insieme a cinquecento persone nella citt assediata e celebrare messa, sfuggendo ai cecchini grazie a una provvidenziale coltre di nebbia che protesse i manifestanti e che scherzosamente il coraggioso sacerdote defin nebbia della Madonna. Un cd dei Radiodervish Don Tonino mor lanno successivo a causa del cancro e adesso, per ricordarlo, uscito per le Edizioni La Meridiana il cd intitolato Unala di riserva. Messa laica per don Tonino Bello del musicista Michele Lobaccaro, fondatore insieme a Nabil Salameh del gruppo Radiodervish, accompagnato dal libro Preghiera a Cristo, scritto inedito dello stesso sacerdote, composto proprio nel 1992. Lopera una vera e propria liturgia musicale, contrassegnata da testi latini per i canti canonici (lAgnus dei, il Sanctus, il Credo, il Kyrie Eleison, il Magnificat e il Gloria,) ritmati con sonorit mediterranee. I testi del disco, scritti da Michele Lobaccaro, sono colmi di spiritualit e appaiono come una commovente preghiera musicale. Molte le collaborazioni, da Franco Battiato a Caparezza, da Nabil Salameh ad Antonio Castrignan e Alessia Rotolo della Notte della Taranta, da Fabrizio Piepoli a al gruppo italo-albanese degli Adria, e ancora Giovannangelo de Gennaro, le Faraualla, Alessandro Pipino, Antongiulio Galeandro, Livio Minafra, Davide Viterbo, Bepi Speranza, la Banda Giuseppe Verdi di Sannicandro di Bari e lEnsemble Calixtinus. Anche le musiche sono di Michele Lobaccaro e rimandano a un sentimento spirituale che viene sottolineato grazie alla sapiente unione fra lantico e il contemporaneo e al contributo dei numerosi artisti che hanno collaborato al progetto. Le canzoni, poi, fanno riferimento a un orizzonte interiore, possibile da scoprire anche

Ma in questa guerra allucinante chi ha veramente torto e chi ha ragione? (Dal Diario della marcia di Sarajevo)

Nella foto il violoncellista bosniaco Vedran Smailovic sulle macerie della Libreria nazionale demolita dai bombardamenti. Sfidando i cecchini accompagnava gratuitamente i funerali delle vittime civili della guerra.

in tempi di caos come quelli attuali. Unala di riserva: Allinterno del disco c anche il brano intitolato Unala di riserva, ispirato a un celebre scritto di don Tonino Bello. Questa messa laica e sparsa - sottolinea Lobaccaro - segue le indicazioni desunte dalle numerose riflessioni elaborate dallo stesso don Tonino sulla liturgia eucaristica. Una chiave per me utile stata lidea pi volte sostenuta dal vescovo di Molfetta, che la messa dovrebbe metterci in crisi ogni volta e ci dovrebbe scaraventare fuori, allontanarci dalla ripetizione del gi visto per orientarci verso linedito. Perch, come scriveva don Tonino, La pace finita, andate a messa. Ch se vai a messa finita la tua pace. Nonostante lepisodio della marcia sotto le bombe di Sarajevo sia il pi conosciuto della vita di questo sacerdote, lintera sua esistenza, dallordinazione sacerdotale a tutto il ministe-

ro episcopale, stata contrassegnata dalla vicinanza verso gli ultimi, i sofferenti, i tossicodipendenti ed i giovani. Da vescovo rinunci poi a quei segni di potere che la propria funzione ecclesiastica portava inevitabilmente con s, tanto che preferiva che gli stessi fedeli continuassero a chiamarlo proprio don Tonino. Chi lo ha conosciuto ricorda, poi, che non di rado le porte del suo ufficio restavano aperte anche di notte, per offrire un tetto ai pi bisognosi. Un esempio di fede cristiana e di profonda vocazione verso il prossimo, che gli valsero gli affettuosi appellativi di profeta della pace e di vescovo della tenerezza. Figli spaesati di questepoca post-moderna scrive Tonino Bello nella sua Preghiera a Cristo vogliamo sperimentarti come provocazione a fare uscir fuori dalla nostra terra, pur senza abbandonarla, cos come tu, pur senza abbandonarlo, sei uscito dal tuo cielo. Qualche anno fa la Congregazione per le cause dei Santi ha avviato il processo di beatificazione.

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