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La Asociación Cultural Nuevo

Orizonte que funciona en Roma está


celebrando los 100 años de
Arguedas. El profesor Melis y otros
más darán una conferencia sobre
Arguedas y también Riccardo Badini,
la Dott.ssa Liliana Ocmin, la Dott.ssa
Sonia Castillo El acto será en el
Museo de la Comuna de Roma
Cuentan con el auspicio de Ministero
dei Beni Culturali, Museo Luigi
Pigorini, della Facoltà di Lettere
dellUniversità di Siena, della Facoltà
di lingue e letterature Straniere
delluniversità di Cagliari, della
Facoltà di Lettere dellUniversidad Nacional Mayor de San Marcos (Perù);
ovviamente siamo in attesa delle risposte di altre Istituzioni pubbliche e private.
Mando la nota completa
[Eduardo Arroyo Laguna]

----- Original Message -----


From: "Associazione Culturale Nuovi Orizzonti Latini"
nuoviorizzontilatini@fastwebnet.it
Sent: lun 10/01/11 08:47
Subject: Fwd: Save the date: Omaggio a José María Arguedas
Comunicato Stampa: Omaggio a José María Arguedas
LAssociazione Culturale Nuovi Orizzonti Latini in collaborazione con i Musei
Capitolini del Comune di Roma, ha il piacere di invitare la S.V. allOmaggio per
il nostro amato scrittore nel Primo Centenario della nascita (18 gennaio 2011).
Vi aspettiamo domenica 18 gennaio alle 17:00 presso la Sala Pietro da Cortona.
Interverranno alla manifestazione il Prof. Antonio Melis, il Prof. Riccardo
Badini, la Dott.ssa Liliana Ocmin, la Dott.ssa Sonia Castillo e si terrà un
Concerto di chitarra a cura del maestro Shin Sasakubo
LOmaggio al Maestro Arguedas al momento conta sul Patrocinio di: Ministero
dei Beni Culturali, Museo Luigi Pigorini, della Facoltà di Lettere dellUniversità
di Siena, della Facoltà di lingue e letterature Straniere delluniversità di Cagliari,
1

della Facoltà di Lettere dellUniversidad Nacional Mayor de San Marcos (Perù);


Página

ovviamente siamo in attesa delle risposte di altre Istituzioni pubbliche e private.


Presentazione dellevento e prima parte dellOmaggio a José María Arguedas
16 gennaio alle 17:00 presso la Sala Pietro da Cortona dei Musei Capitolini
E-mail: Tutaykiri@gmail.com
Ringraziamo vivamente i Musei Capitolini per avere aderito a questo sentito
Omaggio.
Ringraziamo i nostri sponsor: Alberico Albarella Sas, Agriturismo Il
Capannacio, Kipus Films.
José María Arguedas

José María Arguedas è nato a Andahuaylas il 18 gennaio 1911, nel cuore della
zona andina più povera e dimenticata dal Paese.
Scrittore e antropologo peruviano. Il suo lavoro come romanziere, come
traduttore e diffusore della letteratura quechua, e come antropologo ed etnologo,
hanno fatto di lui una delle figure chiavi tra coloro che hanno cercato, nel secolo
XX, di incorporare la cultura indigena alla grande corrente della letteratura
peruviana scritta in spagnolo. Arguedas sin da bambino è entrato in contatto con
gli ambienti e personaggi che che poi sarebbero diventati fondamentali nelle sue
opere. La morte di sua madre e le frequenti assenze di suo padre avvocato, lo
obbligarono a cercare rifugio tra i servitori e i contadini indigeni della zona, la
cui lingua, comovisione e valori acquisì come propri. Come studente
universitario a San Marcos, iniziò il difficile compito di adattarsi alla vita di
Lima senza rinunciare alla sua tradizione indigena, vivendo in prima persona
l'esperienza di ogni trapiantato andino costretto ad assimilare un altro ritmo di
vita.
La questione fondamentale che propongono le sue opere è quella di un paese
diviso tra due culture - quella andina di origine quechua e quella urbana di radici
europee - che devono integrarsi in una relazione armonica di carattere meticcio.
Nei primi tre racconti della prima edizione di Acqua (1935), nel suo primo
romanzo Yawar Fiesta (1941) e nella raccolta di Diamantes y Pedernales (1954),
si apprezza lo sforzo dell'autore per offrire una versione più autentica possibile
della vita andina da una prospettiva interiorizzata e senza i convenzionalismi
della anteriore letteratura indigena. In quelle opere Arguedas rivendica la
validità del essere indigeno, senza cadere in un razzismo alla rovescia. L'opera
matura di Arguedas comprende almeno tre romanzi: I fiumi profondi (1956),
Tutte le stirpi (1964) e La volpe di sopra e la volpe di sotto (1971); l'ultima è il
romanzo-diario troncato dalla sua morte.
In "Tutte le stirpi", presentando le principali forze che lottano tra di sé per
sopravvivere o imporsi, raccoglie, in un racconto sulla distruzione dell'universo,
le prime avvisaglie della costruzione di una nuova identità meticcia. Altri
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racconti come Il sesto (1961), L'agonia di Rasu Ñiti (1962) e Amore mondo
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(1967) completano questa visione.


Il processo di adattamento alla vita di Lima non fu mai completato da Arguedas.
I traumi verificatisi nella infanzia lo debilitarono psichicamente rendendo ardua
E-mail: Tutaykiri@gmail.com
la lotta che si era proposto, non solo sul piano culturale ma anche su quello
politico. Questi aspetti insieme all'acuta crisi nazionale che il paese cominciò a
soffrire a partire del 1968, lo spinsero al suicidio. Muore dopo lenta agonia il 2
dicembre 1969, evento che ha contribuito a convertirlo in una figura mitica per
molti intellettuali e per i movimenti impegnati nello stesso compito politico.

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E-mail: Tutaykiri@gmail.com

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