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Lo sforzo dell'Occidente di marcare l'inizio del nuovo millennio come duemillesimo anniversario della nascita di Cristo, è per lo meno anacronistico in un mondo in cui il Cristianesimo ha perso la propria forza d'influenza sullo sviluppo del mondo occidentale
Lo sforzo dell'Occidente di marcare l'inizio del nuovo millennio come duemillesimo anniversario della nascita di Cristo, è per lo meno anacronistico in un mondo in cui il Cristianesimo ha perso la propria forza d'influenza sullo sviluppo del mondo occidentale
Lo sforzo dell'Occidente di marcare l'inizio del nuovo millennio come duemillesimo anniversario della nascita di Cristo, è per lo meno anacronistico in un mondo in cui il Cristianesimo ha perso la propria forza d'influenza sullo sviluppo del mondo occidentale
Lo sforzo dell'Occidente di marcare l'inizio del nuovo millennio come duemillesimo
anniversario della nascita di Cristo, è per lo meno anacronistico in un mondo in cui il Cristianesimo ha perso la propria forza d'influenza sullo sviluppo del mondo occidentale. Questa regressione ha avuto inizio alle soglie degli anni '70, con un fenomeno incominciato dieci anni prima nel nord Europa e che oggi coinvolge la maggior parte dei paesi occidentali: un tasso di nascite tendenzialmente in discesa, l'entrata in crisi del matrimonio come istituzione e la pura nominalità dell'ethos religioso. La piramide sociale dell'Occidente, che si presentava con una base larga di giovani e un vertice stretto di anziani, alle soglie del 2000 delinea un rovesciamento che evidenzia la tendenza ad un numero di bambini sotto l'anno di età inferiore agli ottantenni, con sbocchi pericolosamente imprevedibili per l'organizzazione sociale del mondo industrializzato. Questo fatto ha portato Occidente e Oriente ad un bivio, dove la diversa concezione dei figli, un Occidente che restringe la famiglia ed un Oriente teso ad allargarla, conseguenza di un controllo delle nascite religiosamente poco accettato, ha avuto come effetto la rapida espansione demografica delle nazioni islamiche, contro un impoverimento numerico delle nazioni cristiane. L'Indonesia, ad esempio, nazione a predominanza mussulmana con oltre 200.000.000 di abitanti, è la quinta nazione più popolata al mondo. La Cina statalmente atea, ha più di 50.000.000 di mussulmani non disposti a seguire la linea di politica sociale sul controllo delle nascite. Pakistan e Bangladesh, nazioni mussulmane, evidenziano il tasso di espansione demografica più alto al mondo. Fino alla prima metà degli anni '80 l'Occidente ha avuto la capacità, attraverso la propria superiorità militare, di contenere e dominare i paesi emergenti. Oggi le nazioni mussulmane, con l'accesso a colossali masse di denaro derivate dal petrolio e la connivenza di nazioni occidentali che interpretano la propria esigenza politica esterna in modo autonomo, autonomo dai bilanciamenti ultranazionali, possono ambire a qualsiasi tipo di armamento. Il Pakistan e l'India, che hanno missili a testata nucleare, sono l'esempio più evidente della corsa al riarmo delle nazioni asiatiche, molte delle quali divise da tensioni razziali e religiose interne che rendono pericoloso l'equilibrio nella propria zona di influenza.
1 Tomaso Vialardi di Sandigliano
Le aspirazioni crescenti delle nazioni islamiche corrispondono all'espansione
demografica dei propri popoli e a una conseguente maggiore presa di coscienza nazionale, che si traduce in una domanda di armamenti qualitativamente sempre più alti. Insita nell'Islamismo, la teologia della jihad ha portato nella Storia devastanti guerre di espansione e poiché oggi la politica di molte nazioni islamiche è nelle mani di militari o fondamentalisti, Pakistan, Indonesia e Afghanistan sono un esempio, il rischio dell'apertura di un fronte più ampio di crisi con l'Occidente è sempre più presente. Il militare e il fondamentalista, tutti e due tradizionalmente più sensibili al senso storico del proprio Passato che alle necessità sociali, traducono il concetto di jihad nel rafforzamento convulso degli assetti di armamento del proprio paese, non più inteso in un'ottica difensiva, ma spostato al concetto di attacco con il ricorso a tecnologie più sofisticate ed insidiose come le bio-armi ed il terrorismo globale, che mettono in pericolo la loro stessa società, la pace nella regione d'influenza e, per il serrato sistema relazionale delle alleanze, il mondo intero. Il nuovo millennio, nato accecato dalla caduta del muro di Berlino cui non ha saputo dare risposte e con un battesimo già marcato dalle lotte per il controllo delle risorse, porta i lineamenti inconfondibili di un conflitto tra Occidente ed Oriente, con la necessità storica di un vincitore che questa volta dovrà essere assoluto ed unico.