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BIBLIOTECA PROVINCIALE

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DELLE

u _ smwm NMUMM
VOLUME PRIMO.

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...

DIZIONARIO
DELLE

SCIENZE NATURALI
NEL QUALE
SI

TRATTA HETODICAMENTE DEI DIFFERENTI ESSERI DELLA NATURA ,


CONSIDERATI

0 IN

LORO

STESSI ,

SECONDO

LO

STATO

A'ITUALB

DELLE NOSIRE COGNIZIONI, 0 RELATIVAMENTE ALLUIILITA CHE NE


PUO RISULTARE PER LA MEDICINA, L, AGRICOLTURA, IL COIMERCIO,

E LE ARTI.

ACCOMPAGNATO
DA UNA BIOGRAFIA DEPIU CELEBRI NATURALIS'II
OPERA
AI

UTILE

AI IIDICI , AGLI

IARIFAT'I'ORI ,

AGRICOLTORI ,

'IUTTI

COI-CIO,

AI MERCAII'I ,

CHE

DESIDERAIIO

AGI-l

ARTISTI ,

CONOSCERE

LE

PRODUZIONI DELLA NATURA, I LORO CARATTERI GIRIRIUI B SPIIICI, IL LORO


LUOGO NATALE, LE LORO PROPRIETA,

ED USI.

REDATTA
DA VARI PROFESSORI DELGIARDINO DEL RE,

E DELLE 'PRINCIPALI SCUOLE DI PARIGI.


PRIMA TRADUZIONE DAL FRANCESE
con AGGIUNTE a connszwm.

'

VOLUME ano.

IIRBIZE
PER v. BATELLI E FIGLI
HDCCCXXX.

N T)

DEGLI AUTORI
PER

ORDINE DI MATERIE.
__mb__.

Fisica generale.

SIGG. LACROIX, membro dellAc

- MIRBEL. membro dellAccade


mia delle Scienze, e Professore

alla Facolt delle Scienze. (B. M.)

cademia delle Scienze, e Profes

sore al Collegio di Francia.

_ AUBERT DU PETlT-THOU
ARS. (AP.)

Chimica.

- BEAVOIS (P. B.)


- -OURCROY, membro dellAc
cademia delle Scienze, e Pro - ENRICO CASSINI ,

fessore al Giardino del Re. (F.)

membro
della Soc. Filomatica di Parigi
(E. CASS.)

M CHEVREUL, Professore al Col

legio Reale di Carlomagno.


Mineralogia , e Geologia.

_ DESPORTES. (D. P.)


- DUCHSNE.

de V.)

h BRONGNIART , membro del - JAUMES. (I. S. H.)


lAccademia delle Scienze, e Pro
fessore alla Facolt delle Scien - LEMAN, membro della Societ

Filomatica di Parigi. (L. E. M.)

ze.

- DEFRANC , membro di va - LOISLEUR DESLONG


CHAMPS, Dottore in Medicina, e
rie Societ Scientiche (D. F.)
membro di varie Societ scienti
Botanica.

che (L. D.)

- DE JUSSIEU, membro dellAc - MASSEY. (MASS.)


cademia delle Scienze, e Profes

sore al Giardino del Re. (1.)

_ PETITJADEL. (P. R.)

-- P0llll'l, membro di varie So :

Insetti.

ciet scientiche, e letterarie, e

continuatore dellEnciclopedia Bo
tanica. (P.)
'

l_ DUMRIL, membro dellAcca

_ DE TUSSAC, membro di varie


Societ scientiche , e Autore

demia delle Scienze, e Professore


. alla Scuola di Medicina. (C. D.)
Molluschi, Vermi, e Zooti.

della Flora delle Antille. (D.


- DE LAMARCK, membro del

lAccademia delle Scienze, e Pro

Zoologia generale, Anatomia,


e Fisiologia
- G. CUVIER, membro, e Segre
tario

fessore al Giardino del Re

M.)

-- G. L. DUVERNOY, medico.
(DUV.)

erpetuo dellAccademia

delle Scienze , e

Professore al

_ DE BLAINVILLE. (De B.)

Giardino del Re. (G. C. o C. V.


0 C.)

Agricoltura , ed Economia.

Mammiferi.
- TESSIER , membro dell Acca
- 1EOFFROY, membro dellAc
cademia delle Scienze , e Profes

demia delle Scienze, della Societ


della Scuola di Medicina , e di

sore al Giardino del Re (G.)

quelle (1 Agricoltura. (T.)

-,GERARDIN. (S. G.)

_ COQUEBERT DE MOMBRE'I'
(c. M.)

Uccelli.

-.- DUMONT, membro di varie.


Societ scientiche. (C. H. D.) - TURPN, naturalista , incari

cato dell esecuzione dei disegni ,


Rettili, e Pesci.

e direzione delle Tavole.

_ DE LACPDE, membro del- _ DE HUMBOLDT, e RAMOND


lAccademia delle Scienze, e Pro

fessore al Giardino del Re. (L. L.)


. - DUMERIL, membro dellAcca
de'mia delle Scienze, e Professore

comunicheremo alcuni articoli


sopra gli oggetti nuovi, che han
no ossmvato nei loro viaggi, o
sopra gli argomenti, di cui si sono
pi parzialmente occupati.

alla Scuola di Medicina (C. D.)


- DAUDIN. (F. M. D.)

- CLOQUET, Dottore in Medi


cina (H. C.)

- F. CUVIER incaricato della


Direzione generale dellOpera , e
cooperer agliarticoli generali di

Zoologia, ed allIstoria dei Mam


miferi.

I notabili, e ben anche portentosi progressi,che da no


molto tempo inqu hanno fatto le scienze naturali; il
numero grande di lavori particolari Su di esse, che si

vanno ogni di pubblicando: la maniera differente, colla


quale
diversisiosservatori,
pongono sicch
in sistema
se ne moltiplicano
i medesimi leoggetti
differenze
nelle loro denominazioni, hanno talmente accresciuto
la mole di queste scienze, e lhanno.a_ncora in qualche

parte si complicata, che per molti,i quali non han po


tuto seguirne passo passo lo sviluppo e i progressi in
ciascun ramo, 0 che non hanno i me2zi di internarvisi
per conoscerle a fondo, o nalmente che nella variet di

nomenclatura han bisogno di consultare talvolta la


guida di qualche libro, che gli additi le corrispondenze
di alcuni nomi agli oggetti che essi designano , veniva

ad essere necessaria un'opera, nella quale compilandosi


le cognizioni che abbiamo relativamente a questa scien
ze, esse'vi fossero reperibili in un modo facile e prati
cabile da ognuno, e spogliate, quanto poteasi, della
imponenza scientifica, fossero presentate col modesto
titolo di DIZIONARIO DELLE SCIENZE NATURALI. Unopera
siffatta, non mai inutile allo scenziato, doveva poi riu

vm

PROGRAMMA

scire, non solo vantaggiosissima agli amatori di questi


studi , ma inoltre Sarebbe servita a diffondere il gusto
delle scienze naturali, e soprattutto di quella che pi
strettamente appellasi storia naturale, ed a mostrare

la connessione , che questa nobilissima e vaghissima


scienza ha colla fisica, colla siologia , colla chi
mica, e colla mineralogia ancora. Una talopera, che pu

a tutta ragione dirsi un enciclopedia delle scienze natu


rali, mentre serve 'a fissare e rendere universalmente noto

lo stato attuale delle c'ognizioni a queste scienze relative,


molto ne agevola l'acquisto, e pi generalmente fa co
noscere il pregio di un complesso di cognizioni, che
inne sono la base di ogni nostra dottrina, che ci invi
tana a studiare e conoscere un'ammirabile infinit di
Oggetti che ci attornia'no, e molti deiqrrali o servono, 0

servir possono ai n05tri usi economici; di oggetti vaghi


a vedersi,ammirabili ad osservarsi ,e che nel concorso
delle loro funzioni vicendevoli, nella diversit delle

loro qualit, delle loro abitazioni, dei loro appetiti,


servono maravigli0samente a conservare quellordine e
quella economia, che in mezzo alle vicende di nascita

e di morte, di moltiplicazione e di distruzione vedesi


serbare costante sulla terra, come nell universo.

Unopera siffatta, che aggirandosi intorno ad un


soggetto si nobile ed insieme si vasto fosse pubblicata

sotto formadi Dizionario, non poteva essere accolta se


non con uniVersale soddisfazione, come lo fu di fatti il

DICTIONNAIRE m:s Scrcncas NATURELLES , pubblicato a


Parigi, in mezzo a tanto lume di dottrina , quanto v

in quella capitale, ove con ognisforzo si riunito tutto


ci che potea servire d incremento e di decoro alle

_P'tilocnamm

IX

scienze, e compilato da un numeroi di sceltissirni dOt


ti, dei quali come a gara contribuisce ciascuno colle
proprie cognizioni alla perfezione di questo lavoro,
sicch non le cognizioni di un solo, copre accade ordi
nariamente nelle opere anco pi classiche, ma quelle
pi apprezzabili di moltivenissero a costituire questo
complesso di pcientica dottrina. E 1 accoglienza fu
ancorameritamnte' superiore ad ogni espettazione, e

lutilit ne sorpass di gran lunga quella che_suole ance


per i pi esigenti riderctirsi da un Dilzionpriegpoich-O
tre quelle nozioni importanti, che per ogni dove vi si

incontrano, vifurono anco da uomini sommi inseriti


articoli, i quali costituiscono essi soli opere classiche, e

che nehanno tutto il pregio, dei quali articoli due soli


ne citer_em0 ud!) del celebre Alessandro Hurhboldt sulla

posizione delle rocce, e laltro dell insigne geologo Ales

sandro Brongniart sull*teria della terra, nel quale ha

dato la pi esatta, ed insieme la pi completa sistema


zione ed istoria dei terreni conosciuti, che costituiscono

la scorza, direm Cosi, del pianeta che abitiamo.


VincenzioBatelli animato da queste considerazioni si

propone di dare volgarizzato


Italiano il sopraccitato
Dizionario delle Scienze Naturali, ed a tale effetto ne
ha afdata la traduzione e la redazione a persone esperte
in queste scienze, le quali oltre 1 accuratezza necessaria

nella traduzione, si daranno ogni cura,'perch la corri


spondenza dei nomi propri Italiani ai Francesi ed ai
tecnici della scienza ne formi uno dei pregi, ed inoltre
aggiungeranno o modicheranno ci che pu essere pi
opportuno allo scopo. Cos glltaliani avranno il van
taggio, e di possedere un Dizionario completo delle

.X
PROGRAMMA
scienze naturali in nulla inferiore a quello che _

stato pubblicato dai dotti di Francia pi distinti in


quete inaterie,'e di poterSene agevolmente valere se
condo la nom'enclatura Italiana. Un altro vantaggio
riunir questa traduzione, ed che le aggiunte, le quali

si sono fatte in Francia a mano a mano che 1 opera_3i


andava compilando, e che sono state riunite in pi
alfabeti, saranno incorporate nllalfabeto generale, e

cos gli articoli nuovi e le correzioni posteriori verranno


a fatcorpo coll opera. Gli articoli aggiunti saranno

contrassegnati con due asterischi.- quelli nei quali si


fatta qualche aggiunta con un asterisco solo.
}.
N. E. Trovandosi nell'originale di questo Dizionario'vari no
mi Fra'ncesi, e di altre lingue, 0 unicamente vernacoli, o che si
referiscono a specie, generico. non punto npstrali, etche non hanno

presso di noi un nome conosciuto, n, rgistrato nelle opere clas

siche, questi saranno riuniti in ne in un appendice, nella quale


al nome francese sar anne5so quello schiarimento, che possae5
sere necessario per conoscere cosa esso signichi, ed a quale spe
cie o genere abbia relazione. I nomi per che sono assegnati da

qualche classico scrittore, e lche hanno cosl,preso un posto alla


scienza , per quanto barbari,. e impropri alla nostra lingua, sa
ranno conservati ove Ialfahetaziorie gli richiama.

1PRSPEPT
n

La Storia Naturale, che stata ed il pascolo' del gusto dami


nante, giunta a tanta altezza di gloria, che diliicil sarebbe e.
moltissimi di formarsene un idea. In essa i personaggi potenti han.
cercato una distrazione e un sollievo dalle sollecitudini , retaggio
inseparabile della grandezza; in essa lo sfortunato trova un sol
.lievo alle ingiustizie dellavversa fortuna; di essa han fatto un
abbellimento ai loro ozi e lo stesso bel sesso, e coloro che una

sorte indipendente ha resi felici, ceche hanno avuto tanto senno


da non sacricare agli allenamenti dell ambizione o di.una vana

gloria la loro libert; n il meno illustre dei di]lei trion lo


sono quei geni sublimi che non trovano da soddisfare il loro spi
rito, che nella meditazione di nobili oggetti, e che stanchio
disgustati della fertilit di astratte speculazioni, dalla trascendenza
di una troppo generale losoa sono diocesi alla ricerca delle
vere leggi della natura nella contemplazione delle sue Opere, pre
ferendo cosi allarchitdttamento di un mondo immaginario lo
studio del mondo reale; sicch nello studio degli oggetti naturali
han ritrovato le prove della loro dottrina, 0 il soggetto di nuove
osservazioni ed esperienze.

E nulla meno sorger dovea da quel felice cangiamento, che


nelle Scienze avea c0me delineato il Bacone, e prima di lui ope
rato il Galileo , sulle di cui traccie camminarono gli Accademici

del Cimeuto. Se. come esseri il prelodto inglese scrittore, tutte


le nostre cognizioni non sono altro che il generalizzamento dei
fatti speciali, gli errori che fan travedere l intelletto, i pregiudizi
che ci a'annano non saranno mai dissipati, se non ci eleviamo
alla sorgente delle nostre cognizioni, vale a dire, se non ci fac

xn

a a o s a e 'r 'r o

ciamo a studiare_i fatti particolari. N per la storia naturale


sarebbe si presto giunta a quell apice luminoso di gloria, che la
saviezza di questiprecetti le augurava, se inoltre due dei pi grandi
uomini che abbiano onorato il caduto secolo, non avessero, non
ostante il contrasto delle loro vedute e del loro carattere, concorso

a farla non men prontamente che magnicamente grandeggiare,


o se anzi quel medesimo contrasto non'ne fosse stata la pi vale- '.
l
'
a
a
vole causa. Sono questi Il Lmneo e Il Bullon, ciascuno dei quali

sembra essere stato nel suo genere dotato di bella qualit, in una

medesima persona, le quali sembrano al certo incompossibili, del


le quali il concerto era pur necessario, afnch lo studio della
natura potesse rapidamente prosperare. Ardenti ambedue di go
ncroso affetto per la scienza e per la gloria: infaticabili ambedue
nel lavoro: dotati ambedue di viva sensibilit, di immaginazione
robusta, e d' ingegno trascendente, luno e laltro si lanci nellar
ringo, forte degli aiuti di una profonda erudizione, e vi prese eia:
senno una differente via, secondo la tempradiVersa del loro respet
tivo genio. Cos mentre il Linneo con rara sagacit rilevava i tratti

distintivi degli esseri, il Bullon con una vastit sorprendente d


veduta ne ail'errava le relazioni pi lontane; mentre il Linneo in
forza di una esattezza e precisi0ne tutta sua andava creandosi un
linguaggio che fosse atto a rappresentare colla pi rigorosa esat
tezza le idee: il Buon nellabbondanza e fecondit dei'suoi cou-'
celti pi illustre rendeva il patrio linguaggio, valendosene ad
esprimerli in tutta la doro ampiezza. E come niuno meglio della
svedese naturalista rilevar seppe le parziali bellezze, che a piena
tifano ba profuse il sommo Creatore su tutti gli oggetti chEgli

ha formato: niun altro mai pi felicemente del naturalista fran


cese seppe con vaghezza di colorito, e con pennelleggiamento
grandioso dipingere, quanto da uom si possa, la maest del creato,
e quella imponente magnicenza che forma il carattere delle leggi
elle lo governanti. Scandalizzato il primo della tenebrosa (confu
sione, nella quale la stupida negligenza e la stolta credulit ab=
bandomto aveano la storia della natura, riusc, valendosi di me
lodi analitici e di denizioni brevi e chiare, mettere ordine in

questo immenso caos, render agevole la cognizione degli esseri

particolari, delle loro esteriori relazioni, e quindi sollevarsi alla


generalit di tutto il sistema! il secondo nauseato dall aridit di

raosrs-r-ro

x'1u

scrittori, che per la maggior parte a veruu altro pregio non aspi
ravano, che a quello della esattezza, col patrimonio di un elo
quenza solida e brillante ricoperse non solo la nudit delle parti
colari descrizioni, ma seppe lumeggarla con tal vivacit e ric
chezza, da richiamarvi sopra il pi verace interesse. Se pertanto

accade talvolta phe lo studio arido delle denizioni Linneahe re


chino stauchezza alla mente , si ama cercare in Bull'on un grato

riposo; ma daltronde dopo soddisfatto e commmso lo spirito dalle

delizie delle sue magiche pitture, vdentieri si ritorna al Linneo,


per sistemare quesu: immagini vaghe, delle quali forse non reste
rebbe che una reminiscenza confusa; ed _questo un pregio che

questi. diie insigni scrittori distingue, linspirare costantemente il


desiderio di passare dalluno allaltro, per quanto questo bisogno

di alternare sia una manifesta prova, che ad ognuno di essi man


ca qualche cosa per esser perfetto.
E ben lungi dall avere iseguaci di questi due campioni
supplito a ci che in ciascuno di essi desideravasi, si sono attenuti,
pi che ad altro, com il fare deglimitatori, a contrall'are i modi
loro difettosi, ed han fatto come scuola delle caricature dei loro
antesignani, magnicandole, ammanieraudone i loro lavori, sicch

mentre questi difetti erano come piccolo trascuranze in up quadro


magnifico delineato da quei sommi naturalisti, negli scritti degli al

tri si veggouo essi campeggiare e formarne il carattere principale.


C0si gli uni non han preso altro da Linneo che laridit ed il neo
logismo delle sue frasi,senza badare, che egli stesso non riguardava
il suo sistema che come il preparativodi una fabbrica di molto
maggiore importanza, e che nulla di ci che referir si poteva alla
esistenza dellessere chegli descriveva , esso ha giammai trascurato

in quelle istorie speciali che i numerosi suoi lavori gli han permesso
di compilare: e gli altri abbagliati dallo stile magnico e dalle W-

vedute generali di Buifon, non si sono avveduti che questi vaghi


ornamenti servivano a dar rilievo a dei fatti trascelti e Ventilati da
una critica aggiustatssima, e che quella medesima nomenclatura
ch essi si fanno una gloria di disprezzare, sempre da lui ssata
col mezzo di molta erudizione, e di accurati e dingegnosi esami.
Ma ci che pi ha danneggiato la storia naturale e che ben

presto la ripomberebbe nella confusione d onde questi due grandi


uomini lavean tratta , se per sorte altri degni di calcare le loro

xxv
raosrarro
vestigie non- facesserow'gni sforzo per resistere a tal pericolo, si
che essa col divenir popolare si fatta servire a mercenarie spc-.
culazioniqe mentre che i veri naturalisti pieni di gratitudine ai
lavori dei loro antecessori senza dissimularne la insufcienza an

davano meditando qualidovessero essere i nuovi fondamenti, sui


quali elevare un pi perfetto edizio della scienza, e ne andavano
raccogliendo i fatti necessari _a_ tal uopo; altri scrittori 'pi cor
rivi, e perci pi fecondi, gareggiarono a pubblicare opere scrit
t con ben altri principi. In fatti essi nellangustia del loro
studiolo, isolati da ogni osservazione, e privi ance dei mezzi
di farne, solo coll aiuto di opere stampate da altri, hanno

avuto la pretensione di impinguare il sistema della natura col


liufarcire di frasi ovunque raccolte questo v'asto catalogo, senza
confrontare gli oggetti e le frasi stesse,-senza discutere le auto
rit e d onde esse provenivano, e cotteggiahdole di una male as
sortita folla di citazioni discordi, e" spesso cohtradittorie: ovvero

hanno ambito di appropriarsi le spoglie desommi scrittori, ed hanno


mostruosamente accozzato i soggetti pi disparati; hanno scompo
sta un opera per poi r'azzonarla in nuova e dissimile foggia,
e riuniti questi Pannidiscolori con un cuciti) sconcio e mostruoso;
sicch tutto il lavoro n originale n copia, per nullaltro si di

stinguesse che per la deforme bizzarria di un accozzo malcon


cepito e peggio condotto.
'
Che se i buoni esempi fossero mancati: se la tradizione dei
gran maestri fosse stata o languida'o estinta: se niun degno al
lievo pi si trovasse che le vestigie calcasse di quei grandi- uo
mini, pur perdonabili sarebbero ootali traviamenti. Ma un natu

ralista del settentrione nei suoi spi'cilegi e nei suoi ghiri for
niva un supplimento degno di Buffon. Ma un francese amico di

quest uomo insigne, e da lui designato a succedergli, all eloquenza


del suo maestro univa la precisione ed il rigore di Linnco. Ma
non pochi botanici uguagliavano Linneo stesso nella storia parti
colare delle piante, ed un altro francese lo oltrepassatfa nello

studio delle relazioni e delle leggi, dalle quali sembra dipendere la


diversit della loro struttura. Ed un terzo elevava la mineralogia al
grado di scienza, illustrandola di tutto quello splendore di luce che

sopra riettere vi potcano la geometria e la sica. E nalmente i


chimici francesi si rendeano illustri con moltiplicate scoperte che

PROSPETTO

XV

non minor maraviglia _eccitaronoldella parapicacia che sep'pe rag


giugnerle, che della _singolaritdei fenomeni ritrovati: e dalla chi

mica, no allora studio empirico, traevano una vera scienza intutte


le sue parti connessa, che rifondeva sulla storia naturale un splen

dore peranco sconosciutp.'Tutti questi uomini/celebri per soddisfatti


di avere illustrato di vivo lume le diramaziorii separate della scienza,

pare che abbiano disdegnato di abbassarsi a compilare un opera


elementare e generale, sebbene senza unopera ,si'atta - sia mal
fondata ogni speranza di vedere rapidamente propagarsi le verit,
i metodi ed. i principi nuovi.

.
Il quale inconveniente stato, riconosciuto da alcuni di quei

dotti, ai quali il governo ha afdato nelle principali scuole della


capitale della Francia 1' insegnamentodella storia naturale; e men
tre han veduto esser questo il bisogno su di cui la.scienza reclama,
non hanno poi potuw,tlissimulare che ad essi, sopra di ogni altro,

era imposto il dovere di sbtldisfarlo; poich essendo depositari


e classatori di collezioni, che le cure costanti di venti anni han
reso le pi belle di Europa, e che la numiceuza del governo

non desiste dallaumentarle; provvisti di onorevoli impieghi, pei


quali, come astretti a continuamente occuparsi dei naturali pro
dotti, pure han tanto di ozio da render pubbliche le loro osser

vazioni; formando come il centrn'al quale convergono le scoperte


degli osservatori che il governo mantiene in climi diversi, o che
spedisce in- mani lontani; ed inne conoscendo per le loro tela.
zioni co discepoli che da tutta Europa vengono alle loro lzioni,
quale sia il desiderio dei naturalisti e dei principianti per unopera di tal sorte, e che. se dei mezzi, chesai hanno a mano non facessero
un uso adeguato a ci che lo stato attuale della bellissima scienza
che professano, ed a ci che ne domandano coloro che ,vi si ap

plicano, riguardare si dovrebbero invece come assai riprqnsibili.

Si sono essi dunque riuniti a ne di comporre un opera, nella


quale in una forma ristretta ma completa sia presentata tutta la

storia naturale, e nella quale senza brigarsi di ci che i nomen


clatori o i compilatori abbiano fatto, si terranno ai fonti, cio
alla osservazione , o alla testimonianza degli autori originali che

hanno veduto da per se, e dotati di qualit da mettergli in


grado di ben osservare, e di fedelmente riferire le proprie ossee
vazioni. La qual opera sar una generale rivista dei fatti, dalla

una

a n o s r a r 'r o

quale, qualsisia_ autore secondario sar escluso, come autorevole,


fosse pure Linneo o Bull'on quando non hanno osservato da se,

n in tal caso saranno allegati, se non per far concordare la loro


nomenclatura con quella della nuova opera, e come di punto di
riunione per servire ai naturalisti che avranno principalmente
fatto studio sui loro libri.
Tutti quei che conoscono la storia naturale converranno esser
questo il solo mezzo di sgombrare da questa scienza la confusione
che i diversi scrittori, dei quali abbina fatto parola, vi hanno

messo. Non sfugge agli autori quanta sia la fatica e ben anche
la noia di questo lavoro: n pertanto lavrebbero essi intrapreso,

nonostante la sua importanza, se non fossero intimamente per


masi, che i loro precedenti lavori gli mettono in grado di ben
eseguir questo, e che in oltre essi solo, per la loro posizi0ne,
ne sono in grado. E per quanto importante esser possa questo
motivo, esso raccresciuto da vedute pi estese, poich col ri

stabilire lordine della scienza vogliono pur rimetterla nei suoi


naturali conni troppo ristretti da molti scrittori di questi ultimi
tempi.

Infatti tre diversi signicati ha per noi la parola Natura: poi


ch con essa intendiamo ilcomplesso delle qualit di un essere, o

pure la totalit degli esseri, i quali compongono questo mondo, o li


nalmente il Supremo Essere Autore della natura stessa; enello stesso

modo la Storia della natura sar trattata in quest opera nei tre
precedenti rapporti. Vi si enumeterann0 infatti i differenti esseri
creati: vi sar esposta la conformazione di ognuno -, la reciproca
azione delle differenti parti, leffetto di quest'azione, che sono i

fenomeni esterni che si veggono in ciascun essere spiegati se

condo i lumi che ne abbiamo, e nalmente vi si spiegheranno le


leggi generali, che preseggono alla loro coesistenza, ed alla vicen
dvole loro conservazione, la quale bene spesso opera della de
struzione medesima; e per questi tre aspetti sarem guidati all am
mirazione ed al rispetto. Fecondit senza misura nella produzione
di esseri si numerosi e si vari = sapienza profonda nella disposizione
di questi maravigliosi lavori: potenza inne nella conservazione
invariabile dellordine, a'cui soggiacciono; provvidenza innita
nella proporzione fra i bisogni ed i mezzi: tal il maestoso quadro
che ci presenta: quadro che tutte le scienze naturali ci daranno

.
PROSPE'BTO
xvu
mano a delineare , sicch senza esserne essenzialmente il soggetto
principale, ne costituiranno per gli accessori pi importanti. La

sica infatti c informer delle propriet principali che sono proprie


dei corpi inorganici , e delle relazioni atmosferiche con i corpi
organizzati: la chimica delle cause dei fenomeni principali che av
vengono nell atmosfera, nella mole delle acque, nelle avit sot
terranee; ci esporr le diverse modicazioni, delle quali sono
capaci i minerali ed i fossili, si per il loro vicendevole contatto, si

per quello dei loro ambienti: e ci servir non solo a comprendere


e a determinare i cambiamenti che risentono i liquidi e isolicli
degli animali, ma ci dar lume a spiegare le maraviglie delle loro
funzioni. L anatomia c indicher le vie, le quali i liquidi de

gli animali percorrono: e nalmente la siologia si varr di tutte


queste Cognizioni per ispiegare 1' azione degli organi. In una parola
sar, in quest opera, la storia naturale lapplicazione di tutte le

scienze siche generali agli speciali fenomeni della natura, enou


punto un arido e scarno catalogo, pi che altro alo a servir di
guida nella sistemazione di una collezione , n una raccolta di fatti
pi o meno bizzarri, che non.riespono npmmeuo al meschino og

getto di rallegrare l ozioso leggitore.


Presa in questo aspetto e cosltrattatala storia naturale ne
vengono come da se a mostrarsi le relazioni delluomo coi natu
rali prodotti, i quali p'ajono tutti destinati a soddisfare i di lui bisogni,
a moltiplicare i suoi comodi, ed a servire di nobile scopo delle

sue considerazioni. I veri principi delle tti, colle quali esso fa

sue le sostanze naturali, e di quelle colle quali le modica per


appropiarle al suo uso, vengono ad essere conseguenze semplici e
necessarie della cognizione acquistata delle loro naturali propriet;
e cosi a poco a poco questo libro diverr , come il suo titolo lart
nuuzia , uno dei manuali elementari dell agricoltore, dell ammini

stratore e delluomo di stato.


Ed ancora limitandosi gli autori di questopera al solo loro
scopo principale, che la storia naturale, sentono uno stimolo

assai potente per darsi con ,tutto l impegno alla compilazione di


essa; ed la' imperfezione dei metodi no a quest oggi adottati.
Infatti non si voluto e non si saputo riconoscere che nella
storia naturale i metodi non hanno uno scopo dissimile da quello
delle altre scienze, il quale di porre in congruo ordine le propo
Dt'u'on. delle Scienze Nat.
a

,.
\.v

xvm

rnosrerro

sizioni, e di ridurne le espressioni ai minimi termini col generalizzarle


quanto conviene: mentre si anzi creduto che non dovessero essi
servire ad altro che a 'c0ndurre alla cognizione dei nomi, e per si
sono riguardati come indifferenti, purch fossero rigorosi, ond che
si sorto sistemati gli esseri naturali senza riguardo alguno al com
plesso delle loro somiglianze e dissomiglianze, talcli conosciuto

uno o pi di que5ti esseri, non si vengono ad avere perci idee certe


di quegli che gli "sono collocati accosto in quei cataloghi, ai quali
si datoil nome di Sistemi. vero- che alcuni naturalisti han
cercato di far argine al torrente: poich nulla allettati dalla facilit,
colla quale a piacere si moltiplicano queste sistemazioni articiali

ed arbitrarie, si sono pi utilmente occupati nel cercare di pren


dere per guida la natura stessa, e- di mettere,in ordine gli esseri,

giusta quell ordine che pare da essa destinatogli, secondo le loro


confgrmazioni e perfezioni relative: ma poich non hanno pub
blicato i loro lavori in opere generali, sono questi tuttora eclissati

dai sistemi nor? meno vani che facili, i quali regnano nei libri
che sono al presente pi a mano.
'
Al qual difetto si propongono d'r-ovviare gli autori dellopera
che annunziamo, servmdosi dappertutto dei metodi pi naturali
che sieno .stati im'magihati, perfezionandoli ogni volta, che occorra,

appressaudosi cosi grado e grado a quel grande scopo, al quale


debbono tendere i naturalisti loso, vale a'dire alla cognizione
delle vere relazioni degli esseri , e queste sono le regole , le quali
invariabilmente gli servifanno di guida in questa parte essenziale

del loro lavoro. E penetrati essi dalla necessit di adempiere


questi oggetti, conoscendosi fra loro da lungo tempo, anzi per
la maggior parte vincolati fra loro dai legami di un amicizia te

nera , e persuasi di essere tutti diretti .nei loro lavori dagli stes
. si principj, la loro opera non verr a mancare di quella unit
di complesso, che quanto necessaria , altrettanto rara in una
intrapresa siffatta, ed hanno deliberato sulla forma pi atta a darsi
a questopera, perch possa riuscire fornita di tutta quella utilit

che le pu convenire, e nonostante tutte le obiezioni che possono


a ci farsi, han creduto che la migliore "si fosse 1 alfabetica.
Quando si prenda in esame la principale di queste obiezioni,

cio che lordine alfabetico non presenta le proposizioni nellordine


nel quale le une si generano dalle altre, si vedr quanto poco

r a o s r r. 'r 'r o

mx

cento essa meriti in una scienza, che, come questa. si spesso

si occupa di oggetti isolati: e tuttoci che essa possa avere di

reale sar prevenuto dal modo, col quale saranno ordinati gli ar
ticoli. Di ciascuna 'specie sar trattato sotto il nome del genere
al quale essa appartiene, e tutti .i sinonimi saranno rimandati a

questo articolo: il prospetto dei-igemri sar pdSto nellordine di


qui fa ognuno parte, quello degli ordini sotto larticolo della loro

classe, e quello delle classi sotto larticolo del loro regno; talclt
per mezzo di caratteri dati in questi prospetti graduati, chi vor
r sapere il nome di una specie che nonconosce, potr valersi di

questopera nel fnodo medesimo. di'cbi vorr sapere cosa signi


chi un nome. ch egli abbia sentito pronunziare , e cosi diverr
essa nel tempo medesimo un dizionario ed un trattato' metodico.

Le chiamate frequenti, che si porranno frav gli articoli generali,


metteranno nella parte filosofica. un ordine regolare, quanto nella
parte sistematica. Cosl questopera avr inoltre i vantaggi che pro
vengono dallordine alfabetico, cio la facilit per le persone non
scienziata di trovar subito ci che bramano, senza essere Obbli
gati di studiare un libro intero, ed il piacere per gli scienziati di

agevolmente rammemorarsi una parte di ci che hanno imparato


e di arricchirsi la mente di nuove idee, percorrendo successiva?
mente qualche articolo staccato.
.
--_ . .

Gli autori poi vi troveranno un vantaggio che non se lo aspet.


tavano, e che qui ciicostargziatamente esporremo.
La nomenclal'um, dopo losservazione dei fatti e dopo la loro me

todica distribuzione, la parte fondamentale della stoiia naturale,


poich non si pu essere sicuri di una moltiplicare gli esseri, o di
creare dei mostri col riunire in una specie quel che appartiene a
pi, se non che facendo una esatta concordanza dei nomi: la qual
concordanza poi assolutamente necessaria ai non scienziati; perch
siccome non si vuole scartabellare un dizionario per altro oggetto, che
per trovarvi il signicato di alcuni nomi che non si conoscono, se

questa concordanza non accuratamente fatta, si sarebbe continua


mente indotti in errore. Questa nomenclatura poi la parte, la quale
esige gli studi pi profondi,plre distingue il naturalista dal mero
compilatore, e che caratterizza in un modo riconoscibile i lavori

del primo; se non che per somma sventura, anco la parte pi

{gradevole e pi trista, e quella che e men possibile di rendere

xx
r a o s rerro
interessante: oud che gli scrittogi superciali se_ ne dispensaino,
tirandosen fuori col pretesto di non voler disgustare i lettori, e
vanno cosi di continuo accrescendo il disordine in cui trovasi rav

volta la scienza , appoggiati sopra un niotivo si poco conveniente


a persone le quali di nullaltro curare si dovrebbero che del vero.
Gli autori di questoperg nell0rdine'alfabetico ravvisano un

modo semplice di conciliare cio di che sono debitori alla scienza,


con quel che le persone, le quali non possono internarsi in tutte
le sue parti possono brama-re. Di ciascun nome discuteranno il
suo vero signicato, ed al nome unico, che per ciascuna specie
adotterarino, non porrannoche la descrizione e la storia dicia
scuna specie, talch gli amatori potranno restringersi agli articoli
storici e rapidamente passare sugli altri. 0gnuno poi di questi ar.

ticoli storici conterr il nome patrio ed il made sistematico della


specie di cui vi si parler , laccehno della miglior gura che- ne'
sia stata pubblicata, una breve, caratteristica e pittoresca descri-'

zione, ed il ristretto di tutto ci che si sa della sua storia , del


le sue proprietit, della. sua conformazione, avendo special cura di

distinguere ci che certo da quel che pu parere dubbioso.


Restada avvertire che quest Opera sar realmente compilata

da quelli dei quali sono registrati a suo luogo i nomi e che Ogni
articolo avr la rma del suo vero autore; e sar poi facile con

venire, dalla loro lista, che nessuno di essi ha' punto bisogno della
raccomandazione del nome di un altro. i
E poich sarebbe p0tuto accadere che in un 'lavoro a comu

ne fra pi persone , le une shriposassero sopra altre riguardo a


certi articoli, i quali potrebbero spettarin del pari, 0 che al

contrario, due o pi persone redigessero pi articoli relativi


alla stessa parola, quattro fra gli autori sono stati specialmente
incaricati, ciascuno nella propria'- branca, nella qualit di redattori

speciali, di prevenire gli altri dei vuoti o dei doppioni, ed anc0


dimpegnarli a conciliarsi nel caso che emettessero qualche opi
nione contradittoria, senza motivarla da una parte e dallaltra, e
perci senza porre il lettore in grado di giudicare'della discre
panza. Inoltre un redattore generale ha l incarico delle stesse fun

zioni riguardo ai quattro primi, e questo inoltre ha la vigilanza


sulla stampa e su tuttoci che riguarda la tipograa.
Tutte queste precauzioni tendono ad assicurare il pubblico,

mrvwf-V r
, .

PROSPETTO

XXI

che in questopera non gli avv_err.di trovare-nessuno di quegli


inconvenienti che per ordinario accompagnano qelfe di simil genere.
E per accrescere sempre pi l'utilit di questopera, col rendere

sensibile allocchio ci che le parole non possono mai giungere a


descrivere se non imperfettamente, Sar essa corredata di un Atlante,

nel quale sieno rappresentati i prtcipali generi degli animali, e


le famiglie principali dei vegetabili , come pure (le forme regolari
dei minerali, gli strumenti, le macchine, gli apparati delle arti
che pi immediatamente si referiscono alle diverse parti della
storia naturale. Per quanto possibile, le gure saranno originali,

vale a dire copiate dal vero, n si ricorrer a copiare figure di


altri, se non quando sia impossibile di procurarsi quei tali 0g
getti veri: caso che dev'essere assai raro, stante la ricchezza della
collezione del Regio Museo.

INTRODUZIONE. -.
__=W=__

e
o.

.
,
.
.
Non poco si parla nel mondo. e della storia naturale, e delle
scienze fisiche: ma per questo quanto pochi seno coloro che del
luna e dellaltro abbiano una precisa idea, da conwcerne 'l_itl
dolo, e soprattutto da apprezzarne congruamente l utilit ! Poich

la maggior parte delle persone, di quelle ancora che sortito avendo


una ingenua educazione forniti sono di letterarie cognizioni, e che

qualche frutto han riportato dagli studi liberali, fanno della sto
ria naturale una cosa medesima o poco diversa dalla medicina o
dalla farmacia, ed in colui che vi .si applica.veggono solo un

uomo che va cercando medicinali. Il che da G. Giacomo Rous


seau si rimproverava al comune delle persone riguardo allo studid
delle piante, ondei riguardava come diminuiti i piaceri della

botanica: lo che riguarda pure tutti i rami delle scienze naturali.


N per dissimile' errore la chimica_vede sbagliarsi colla farmacia,
lanatomia colla chirurgia , la mineralogia coll arte dello scavatore
o del fouditore, 1 astronomia coll astrologia , lo che le'etto di

quei popolari pregiudizi che giudicano del lume delle scienze dog
gigiorno mirando solo le tenebre overano esse antiCamente rav
volte.

Infatti ne tempi andati, e per lunga stagione, i soli medici

so.no stati quelli che le abbiano studiate: ed essi poi costante


mente, e quasi unicamente le applicarono all arte di guarire: n
le loro viste ad un pi sublime scopo hanno mirato , n l'ambito

delle loro dottrine a pi vasto ,orizzonte si dilatato, di quel


lo in cui erano come racchiuse in avanti, se non a lunga di
stanza dei loro incominciamenti; e Se talora un qualche uomo

di genio, ance in quei tempi che da noi diconsi antichi, ha

turao,unzrona

ilXttl

preso a trattare della scienza della natura, indipendeptemente


dalla medicina; la scuola degli scrittori _. che di essa si sono oc-,
cupati dopq_il rinascimento delle scienze, 1 ha di continuo, e

per una non (interrotta serie di pi secoli pi9gata verso. larte di


medicare , n ha additati i naturali prodotti, se non come

soccorsi esibiti all uomo, onde sollev_arne i suoi malori; sicch


se anche ricerchiamo i botanici e gli zoologi ni) alla met del
decorso secolo, nulla altrove gli troveremo, che fra i medici. Cos

dicesi della mineralogia, che meno della sttiria degli animali e


delle piante sembra aver relazione colla materia medica, e clla

farmacia, e che pure fra coloro che lhanno insegnata, o fra quelli
che ne hanno sviluppati iprincipi , conta un gran numero di me
dici. N per altro, se non perch dal popolo , e anco dalle persone
educate si ,Veduto sempre le scienze naturali coltivarsi dai me

dici , si venuti nell opinione che queste scienze tanta connessione


avessero con quelle della medicina , da esserne come un'appendice,
ed un necessario corredo; talch col solo mezzo della medicina,

e solo nelle scuole mediche queste scienze imparar si potessero.


Da trentanni a questa parte per si fatto un gran cambia
mento in questo proposito, p0iclt la botanica ha avuto degli ama
tori digiuni affatto degli studi medici, e lamabile studio di essa,
i dolci piaceri che lo accompagnano, le escursioni che essa esige,
labitazione dei campi che essa abbellisce, ne hanno formato una

Occupazione familiare a molte persone, che non han punto pensato

n allo studio n alla pratica medica, e di tali persone pur-dive


nuto unoccupazione piacevole lo studio degli animali, e pi di
ogni altro degli uccelli e degl insetti, e per no 1 esame della loro
organizzazione e delle loro funzioni.
ima
Cori dopo qu,ell epoca , essendo andato non poco accrescendosi
il numero dei giovani che si danno allo studio delle cose natu
rali, in una pari proporzione han pur dovuto accrescersii libri
che ne espongono i principi. Fra quali libri annoverar si pu quel
lo che pubblichiamo, che egualmente wdeye convenire a colui che si
propone di studiare fondatamente la scienza, come a qullo il quale
si propone solo dinformarsi de suoi elementi, 0 anche di pro.

ttare unicamente di alcuna delle di lui resultamte, come pure


allo scolare, alla persona civile, al losofo, al medico, al commer

ciante, allarlsta, al curioso. N per far conoscere lindole dique

xxrv

rursonuuonr.

stopera ci basti laquunziare chell destinata a diffondere il gusto


. della storia naturale, ad agevolarne lo studio, ad aumentarne i van
taggi: poich tmasserzioue sl nuda nulla direbbe di ci. che'dee dirsi
da noi, ne altro darebbe che una vaga ed incompletissima nozio

ne dello scopo che proposti ci siamo nella pubblicazione di que


sto dizionario. Perci dobbiamo qui esporre ci che noi intendiamo
sotto la. denominazionedi scienze naturali, e com esse sieno fra

di loro connesse: qual metodo si tenga per bene studiarle: come


lo spirito umano sia giunto a ritrovar questi metodi, e quali sieno

i vantaggi, che da questa scienza si ricavano. Quindi additeremo


la via da noi_ tenuta, e perci mostreremo in che questopera dif

ferisca dalle precedenti di questo genere, e ci che abbiamo pro


curato di fare, per renderla di quelle pi pregevole. Finalmente

csporremo l uso al quale la destiuiamo, il modo di servirsene,


si per trovarvi i fatti che si vogliono conoscere , si per applicarne
le conseguenze ai diversi usi che possono farsene, si per conver
tirlaj, nonostante la sua- forma , in un libro didascalico elementare

cdr'oceomodaur ad uno studio pi o meno profondo delle differenti


parti della scienza, di cui tratta.
Della Storia della natura, e delle scienze naturali

nel loro complesso.


Al complesso di tutte le nostre cognizioni acquistate e compa
rate fra loro, riguardo ai prodotti ed ai fenomeni della natura
diamo il nome di scienze naturali, ed il Dizionario che pubbli
chiamo non si raggira solo intorno ai corpi, dei quali si occupa la
storia naturale, ma ben anco intorno di fenomeni, che accadono
nella natura, poich il corso degli astri ,_la storia delle meteore,
dei fenomeni elettrici e magnetici, le propriet dell' aria e del
le aeque, le forze che operano qualche cambiamento nei corpi, e che
connesse essendo coll azione intima delle loro molecole, apparten
gonoalla chimica , lanatomica struttura degli animali , per quanto
non sieno comprese ne limiti ordinari della storia naturale, ne sono

per un appartenenza, e costituiscono altrettante parti necessarie

della storia della natura. Per questo abbiamo dovuto intitolare


il nostro lavoro Dizionario delle Scienze Naturali, essendoci
preposti in esso di comprendere tutte queste materD, ed attenen

1nraonuu'ntt

xxv

doni ad un piano pi vasto di quello che_' stato in avanti adot

tato nella storia naturale propriamente detta, vi abbiamo conipreso


l astronomia fisica, la meteorologia, la sica generale , lanatomia,
la chimica, unitamente alla descrizione ed alla

classazione dei

corpi naturali; mentre oggigiorno non pu farsi a meqo 'di Com-f


prendere nel

loro

complasso.i fenomeni

della natura ,

onde

valutare lazione. che le une esercitano su le altre, le di lei


0pere, e conoscere le relazioni che le uniscono, le ravvicinano,

o le disgiut_tgon0. _tale infatti, nello stato attuale dei progressi


dello spirito umano, il- nesso, che unisce le varie diramazioni
delle naturali cognizioni, che a colui, che si propone di arric

chirsene non permesso di ignorare le loro alliuit, o di non


aver riguaido alla loro armonia: senza il quale ravvicinamento"
nulla s impara di positivo, nulla si sa di esatto, nulla di chiaro

si concepisce nella mente. Cos un mineralogo digiuno della sica


e della chimica aVrehbe dei fossili solo delle idee superficiali:
un botanico che si trovasse in simil caso nulla pi conoscgrebbe
che la forma dei vegetabili, senza comprendere alcuna cosa ri
_ guardo alla sica dei vegetahili: n uno zool0go sprovvisto di
nozioni anatomiche avrebbe alcuna intelligenza delle funzioni
animali e dell azione dei loro organi, sicch ignorerebbe della
loro storia la parte pi bella. E come mai potrebbesi apprezzare
l effetto si importante della luce, del calore, delle diverse sta

gioni, delle varie temperature, dei climi, dellaria e dellacqu.


sulla vita vegetale ed a_nimale , senza una preliminare istruzione
sulla situazione relativa

della terra, e degli altri pianeti in ri

guardo al sole, che ne dirige il camminq, sulle propriet del


calorico, dellaria e dellacqua? Come combattere i pregiudizi
che aggravano gli uomini, e che glimpediscono di prottare

debitamente delle forze loro e della potenza delle natura: se


colle armi di intima tempra che queste cognizioni forniscono
a coloro che le posseggono, non potessero attaccarli e fugarli
vittoriosamente? Qual genere di utili applicazioni trar pofremmo
dai vegetabili, dai minerali e dagli animali, se non considerassimo

in loro altro che le estrinseche qualit , e si trascur_assero le in


time 'propriet , le azioni siche, e chimiche, le quali incessante
mente gli modicano e gli cambiano?

Pure non in tale aspetto si presentata la storia naturale in

XXVI

NTRODZIORE

tutti i bbrine quali questa scienza stata trattata. Fino al pre


sente si sono limitati a descriverei corpi naturali nelle loro

esterne caratteristiche, a non osservare altroch la loro apparente


struttura: a far conoscere le. loro forme, volume, densit, colore:

'

a fare il confronto di queste diverse propriet e da esso dedurne


quei che sisono chiamati caratteri distintivi dei corpi. Che anzi
- abbiam veduto dei celebri naturalisti darsi ogni cura a ne di
isolare in guisa siffatta la loro scienza da ogni altro ramo di

_'v"-r"vt

scienze siche, per escluderne i documenti forniti dalla sica

_
"

generale e dalla chimica, e per rende_rnela in certo modo indipen


\ dente. Cos lillustre Daubenton impiegava una delle sue lezioni
0
preliminari sulle gener'alit della storia naturale, a circoscriverla
in angusti centini, a distinguerla dalla sica e dalla. chimica,
come dalla medicina, dallagricoltura e dalle arti. Era di opinione
che troppa fosse lapplicazione, ed il tempo che esigeva lo studio
dei corpi, da non permettere a chi vi si dava, di tener dietro
ad altri studi, e che associando, le altrescienze alla storia natu

rale fosse perduto per essa tuttoci che era dato a quelle. Egli
stesso per, che lunga parte della sua vita ha passato meditando
di continuo sulle propriet degli esseri, una gran parte ancora ne.
conservo nel dissecare gli animali, nel distruggere i loro esteriori
caratteri, per investigare collo scalpello locculta conformazione dei
loro organi, venne a mostrare parimente ai dotti, per una lunga

lerie di scoperte importanti in anatomia comparativa ci che la


cognizione dellinterno degli animali potesse fornir di vantaggio
al perfezionamento della zoologia, e quanto essa contribuir do
vesse ai di. lei progressi. Ed i suoi molti lavori in tal genere,

hanno in siffatta guisa connesso lanatomia alla zoologia, che pi


non possibile di dissociarle, di studiarle una separatemente dal
laltra, e di essere zoologo, senza essere anatomico. E parimente

non pu- negarsi che la chimica sia alla mineralogia nella rela
zione medesima che lanatomia sta alla minralegia, e che non
si avrebbe una miglior cognizi0ne dei minerali, quando si man
casse di ricercarne collanalisi la loro intima natura, di quel che si
conoscerebbq gli animali, quando non si penetrasse colla dissezione

nella loro interna organizzazione. Fra la gura 0 fra le proPrietis


sensibili dei minerali, e la loro intima composizione passa la re
lazione medesima , .che fra le forme delle parti esteriori, e quelle

_iN-raobczious

_x'xvu

degli organi interni degli animali. Nei primi i principi costituenti,

nei secondi i sistemi organici producono per lesterioredegli uni


e degli altri una necessit di forme e di caratteri apparenti, che
ne derivano in conseguenza di quelle leggi costanti, che la natura
si a prescritta. E come mai un naturalista non meno dott che
profondo, come Daubenton, che, per gli animali aveva ssata una

di queste analogie si ben dimostrate, pu avere fermamente e si


Ostinatarnente rigettata l' altra per i minerali? Nelle conferenze su
tal proposito'spesso lo abbiamo sentito scagliarsi con forza ed an
cora con malumore contro la riunione della chimica e della
mineralogia, e sostenere, che luna dovrebbessere affatto separata
dall altra; che esse avevano -unoscopo, un andamento, ed un
caratteredel tutto differente: siccli sarebbe stato assai pericoloso
il cmfonderle. N senza una specie di dispiacere poteva .s_entire
irisoderni chimici annunziare soprattutto che la ;_chimica fosse

indispensabile alla mineralogia: , quanto lanatomia lo alla 1.00


logia; che la storia dei inineralisenza la loro analisi nulla ci dia
di utile o di esatto: che . prima o poi la chimica assorbirebbe la

mineralogia, la quale allora non diverrebbe che un ramo del


laltra.
\ i>
3
Dallaltro canto Daubenton colloccuparsi per il corso dei
venti anni ultimi della sua vita dellanatomia vegetabile, e della
interna conformazione delle piante, aveta pur fatto perla siologia
ci che con tanta

g'loria e si prosperamente

avea

compiuto per

la zoologia: poich veniva a provare, che la sica dei -Ve'getabili,


bellissimo non meno che utilissimo complemento della botanica,
non poteva dispensarsi della diligente dissezione dei loro organi
interni; e mal veniva da se stesso a fare la_ pi forte critica alla

sua opinione sulla connessione della minaralogia'e della chimica


contro la qual connessione poi si era creato un si forte pregiu
dizio, che nulla poteva vincerlo nella sua mente.

Del resto queste idee (1 isolare le scienze siche dalla storia


naturale, e di restringerquesta, non pi sincontrano in Francia;

e i naturalisti francesi tutti daccordo hanno riutato il pregiudi


zio che a questa si utile riunione si opponeva. Non v ha in fatti
un mineralogista, che non abbia nozioni di chimica, e che non
le applichi alla mineralogia; non un botanico che no'n si valga
dei mezzi della sica-per_la siologia vegetabile: non uno zoologo,

xxvnr

'

INTRODUZIO'II!

che non conosca lanatomia con esattezza sufficiente da potersene


servire nella descrizione e nella sistemazione degli animali: ed in
quanto a tutte queste classi di dotti,la sica prende seinpre parte

alla storia naturale. In _consegtrenza dori pu farsi parola dei pro


dotti'della natura, senza \esporne le leggi, farneammirare i feno

meni, descriverne le relazioni ch essi bando fra loro, e i vari

cangiamenti, ai quali sono per la loro reciproca inuenza sot


topostt.

Ognuno devesscr persuaso che su questo andamento la trac

cia che seguiremo in questo Dizionario: alla quale si referisce uno


degli articoli del precedente prospetto che crediamo riportar qui,
per oonservarne la massima. e: (_ol ristabilire l ordine della scienza
A : vogliono gli autori
medesimi pur rimetterla nei suoi naturali
conni troppo ris'tr_ctti da molti scrittori di questi ultimi tem i.
n Infatti tre diversi signicati ha per noi la parola Natura:
poich con essa intendiamo il cpmplesso delle qualit di un

iasser, o pure la totalit. degli esseri, i quali compongono


questo mondo, o nalmente il Supremo Essere Autore della
natura stessa; e nello stesso modo la Storia della natura sar

<< trattata in questopera nei tre precedenti rapporti. Vi si enu


mereranno infatti i differenti esseri creati: vi sar esposta la

conformazione di ognuno, la reciproca azi0ne delle differenti


parti , leffetto di questazione, che sono i fenomeni esterni che
u si veggonn in ciascun essere spiegati, secondo i lumi che ne al)
biamo, e nalmente vi si spiegheranno le leggi 'gencrali, che

preseggono alla loro coesistenza, ed alla_ vicendevole loro con


servazionc, la quale bene spesso opera della destrnzione me
desima; e per questi tre aspetti sarem guidati all ammirazione
c ed al rispetto..,Fecondit senza rnisura'nella produzione di

esseri si numerosi e si vari: sapienza profonda nella disposizione


di questi maravigliosi lavori: potenza inne nella conservazione
o: invariabile dellOrdine, a cui soggiacciono; provvidenza infinita

nella proporziope fra i bisogni ed i mezzi: tal il maestoso


quadro che ci si presenta: quadro che'tutte le scienze naturali ci
daranno mano a delineare, sicch senza esserne essenzialmente
n il soggetto principale, ne costituiranno per gli accessori pi

importanti. La fisica infatti c informer delle propriet princi


u pali che sono proprie dei cdrpi inorganici, e delle relazioni

INTRODUZ-IONE

XIII

u atmosferiche con"i- corpforgaizzatifla chimica delle cause


cc cibi fenomeni principali ' che avvengono nell'atmosfera,=nella
cc mole delle acque. nelle cavit. sotterranee; ci esporrpli: ,di
<c verse modicazioni, delle quali sono capaci-iv minerali ed. i
fossili, si per il loro vicendevole contatto, si per duello dei

loro

ambienti: e ci servir non -solo a comprendere e 'a deter

u minare i cambiamenti che' risentono iliquidi e i solidi 'degli

2 animali, ma ci dar piume a spiegare le maraviglie delle l0<


l'0 fimzioni. L anatomia indicher le vie, le quali i liqui
di degli animali percorrono, e nalmente la siologia si varr

di tutte queste cognizioni per ispigare lazione degli organi.


In una parola sar, in questopera; la storia naturale lappli
nazione di tutte le scienze siche generali agili speciali fenomeni

della natura, e non puntoun arido e scarno catalogo, pi che


altro atto a servir di guida nella sistemazione di una collezione,
n una raccolta di fatti pi o tneno bizzarri, che.non riescono

nemmenb al meschino oggetto di rallegrare lozioso leggitore.


Dei sistemi ,dci metodi della Storia naturale, e di
quegli che si sono adottati in questo Dizionario.

Quand'auco la storia naturale non si comprendesse in pi estesi


conni di quegli a quali lavea ristretta lantica sua denizione,

e che non si considerasse, se non come una nuda descrizione


degli esseri creati , osservati. nella loro esterior forma , nelle loro
pi abituali disposizioni, ed in uno 'sttl.o sso. 0 SUPPOS Pel"
mancate, desterebbe al certo stupore, non che meraviglia il cal
c_olo della innumerabile quantit deglieqseri, e lenorme serie
delledi'erenze, le quali nelle loro apparenti propriet si ricono

scono. Dall ammirazione di questa moltiplicit di prodotti, e


della estrema variet che gli caratterizza, luomo pi studioso

passerebbe ad un vero scoraggimentoi ecotnpreso sarebbe di un


sentimento che lumilierebbe , confrontando la fralezza dei suoi
mezzi, con la ricchezza e la'p0tenza della natura, se mai si at

tentasse a comprendere col pensiero, a rappresentarsi nella memoria


questa innumerevole serie di esseri, -che tutti insieme gareggian0
ad occupare la sua attenzione, eccitare la sua curiosit, lusin
gare i suoi gusti, sodisfare i suoi bisogni, trasportare il suo spi

XIX

INTRODUZIORB

rito, animare la sua immaginazione , ed egualmente sedurre tptte


le-fapolt 'del.l sda utente. Non v spazio il pi piccolo che
sia .nel globo, non ripieno di oggetti degni di 'occupare le_di lui
facolt." Laria e le acque sono popolate di miriadi di animali che
nspercori-ono lestensione, e che diz continuo ne agita'no la mas
sa; la supercie terrestre coperta di generazioni,- che pi o

meno' rapidamente sincalzano: i vegetabili di una innit di for


me di grandezze diverse adornano da ogni parte lesterno del
globo , e ne vestonola nudit; le piante pi piccole che alber
gano e pascono numerose famiglie.dinsetti;i mari da_cima a
fondo sovrabbondanti di trib innumerabili di animali che vi si

muovono, o-che son ;j nel fondo delle acque; ogni lago,ogni

ume, per no ogni ruscello , che ha le sue specie di viventi,


che glisonp pa'rticolari , e le latitudini diverse, che hanno diffe

renti prodotti. Vede le eminenze che fendono la supercie della


terra in lunghi solchi, e che spartendola in bacini di profondit
diverse, vi fanno de'risalti pi o meno elevati nellatmosfera, e che

sono abitati da esseri, che hanno una forma propria, una confor
mazione distintiva , delle propriet caratteristiche; nella terra stessa

gli strati variare di natura: essere costituiti di sostanze minerali


fra loro differenti, secondo una quantit di cause primitive o di
successivi avvenimenti che han regolato e la loro formazione e i
cambiamenti che han quindi risentito; e fra questo aggregato di
tanti e si variati prodotti: in queso apparente caos, ove dalla
prodiga mano della natura tutte le statura , tutte le forme, tutti

gli attributi, tutte le propriet paiono come senzarte profusi,


qual sarl ingegno si audace, che 'oser direuderne tutti i par
ticolari,e comPrenderne\ il complesso? E qual sar il genio ar
dimentoso che col pensiero vorr abbracciare limmensit degli

esseri, e delle loro relazioni? Pure nulla meno di questo il


gran scopo della storia naturale, che deve far COUOSCGFG 1i prodotti
tutti della natura, suggerirei mezzi per mettergli fra loro in pa
ragone, per 'presentare all intelletto ed alla memoria unanalisi
delle loro somiglianze e dissomigliame, per caratterizzare cia
scuno di questi prodotti, e che collassegnargli una speciale de
nominazione che lo

determini con certezza, con questo nome

risvegli lidea delle utili, o delle triste propriet che ricercare lo


fanno od evitarlo.

luraonnzlonz

xxx:

Tal lorigine dei metodi nella storia naturale. Gli studiosi


di essa,.che dopo avere osservati i principali esseri creati li_an
Voluto comunicare e rendere .utili agli altri quelle osservazioni clie
essi aveano fatte, cominciarono dal repartire questi esseri giusta

le loro differenze, e dal ravvicinargli giusta le loro somiglianze.


Per lo che riunirono questi esseri in collezioni, onde confrontarne

la conformazione e le propriet; ed invece di percorrere vaste


superci per osservare nel natio terreno i prodotti della natura, lo
che della stpria naturale fatto avrebbe uno studio assai incompleto,

ancorch col sacrizio di luna lunga vita, di viaggi disastrosi, di


fatiche instancabili; prottasono_delle commerciali corrispondente,
del buon V0lere di pi viaggiatori insieme, e da tutte le parti
della terra congregarono in uno stesso i-ecinto i diversi esseri
creati, onde vennero a formarsi i gabinetti di'storia naturale:

specie di riunione rappresentativa degli esseri, che in certo modo


sembra fare sparire gl intervalli di tempo e di luogo,. e che no

tabilmente diminuisce le difficolt dello studio, collofirire, nel


ravviCinamento stesso degli oggetti, non meno una prospettiva
della creazione, che un mezzo fedele di tutti confrontare fra lor
i empi creati.
E da questo confronto prima di tutto ne provenuta la di!
stinzione di tutti gli esseri naturali in tre gran parti, chiamate

"800 minerale , regno vegetabile , regno animale. E quindi proce


dendo allulterior confronto degli esseri di ciascun regno fra loro,
e ravvicinandoli in gruppidetrminati dalle analogie delle forme,

ciascun regno stato distribuito in classi, ogniclasse in ordini,

ogni ordine 0 famiglia in generi, ogni genere in specie ,_ ela spe


cie .cmprendendo il complesso deglindividui, che quasi total

mente si assomigliano, non ammette altre differenze; che quelle


lei:giere, che costituiscono le variet. E poich col separare i pro

dotti della natura in regni, classi, ordini, generi e specie, a cia


scuna di queste divisioni vi sono annesse alcune poche propriet
generali atte a farle distinguere, come pure alcune denominazioni
classiche, generiche, speciche rappresentative di queste proprie
t; con questo articio, che costituisce i_ sistemi ed i metodi, Si

giunge a metter in ordine e in serie regolare il pi gran numero


di prodotti, e a dare de loro diversi gruppi un assai precisa idea,

e agevolarne lo studio col discende-e'dalle-nozioni generali, che

mix,
1-nraonuzrone
comprendono un numero di corpi pi o. meno grande , alle par
ticqlarin0zioni, che appartengono a ciascuno di essi. Il cmpless_o
poi di questo divisioni e distinzioni, fondate sopra propriet co
stanti, che si denominano caratteri costituisce come un quadro rap

presentativo, in certo modo, di tutti gli oggetti creati, connessi


fra loro per mezzo di relazioni, la riunione delle quali viene a

comporre la scienza della storia naturale.


Per meglio per farsi idea di questo meccanisjno, che , come
ognun vede, consiste nell'aggruppare gli esseri a seponda delle

somiglianze delle loro propriet, considerar si deve questa spar


tizione, come formante prima certe divisioni assai vaste, enu
merosissim_e: quindi altre. minori, che spartiscon'o le prime; poi
nalmeute altre men numerose, nch gradatamente si giunge ai grup
pi che costituiscono i generi; talch un essere posto nel suo ge
nere con propriet e caratteri, che determinino questo genere , ha

inoltre alcune.altre propriet pi generali, le quali segnalano il


suo ordine o la sua famiglia, alcune altre anco pi generali, che

sono proprie della" classe, e cosi egli riunisce una serie di carat
teri di diverse categorie, il complesso dei quali, rammentan
doselo, esprime una serie di propriet, le quali da'nno un esatto,
e pi o meno completo conoscimento della. di lui natura. E, stan
do a ci, pu comprendersi che pi generali, e cpnvenevoli ad
un pi gran numero. di corpi sono i caratteri di classe che quei

dordine o. di famiglia: e che_rispettivamente a quelli di genere


qUesti Sono pi generali; mentre che icaratteri generici suppon
g0no una pi forte somiglianza tra i corpi che vi sono addetti,
in quanto_ che essi riuniscono inoltre
caratteri di regno, di

classe e. di ordine ,- lo che a pi forteragione si applica alle spe


cie, essendo esse in inaggiore prossimit ed analogia di quel che
lo sia il genere.

'
,

Dalla forma delle parti esterne, o ancora dalle propriet ester


ne, e soggette ai nostri sensi per lo pi si traggono i caratteri
diversi, i quali designano le classi, gli ordini., i generi, le spe
cie; e quando per ssare dei distintivi fra gli esseri non si con

sidera che una sola delle parti esteriori, quando le differenze di


questa unica parte costituiscono il carattere, sul quale si fondano
le distinzioni fra essi stabilite, allora la classazione prende il no

me di sistema; come per 'esempio Linaeo col prendere i soli

1;!TRO)3-,U z_1q1nr

uxm
stamiper camma-e Qd,le;piaqg xihelfhgfgnhiavte _fralle ;pjuqte,igg

magiufb.uua figggiqge.,plhq cQ1_ides_ifg'dhbn di5istema ,-sr-.


ysualc."Ma_quzgxdole;distigpibrii._atabilhe ng]quplqsgig egli mdi.
mi cc, degli eueri_-na'lural',b_oiw 'desurligq daia
e.dalla 5th):

tpra di diversa papti pnrgolnat'e ;{-'a q'uesfte modo di e]asarewi;d


il nome di'hmetodo-;.co_me peg. esernpi_ , si l, classazione dei
qia'dgippedi e .dgii uccllifiyma'giiieta 'dgil Brissph{ e- e: :i' priini
fondata. -sul_.lmunero, tsulY- aqm?a,. 4i_ill@' questma ecde denti,

dellejoor'ia , delle unghie eg ;' pei i secondi. s'ulh rfoematfwulla


grangzzh, sulla yc'onfgrmazion delfe maiud:ibule dei piedi ,-'de_e
ali.,"delle pemie es.
_.,_; ,I

. -.-.' ':-';1" _
_;\._. -

.f.,'- Sienoin'e- gli 'ggelti chig_ii' fri9h_ conoscendo etxpjohi


meno che conosciuti

m0dr[fo

non si- femv'anq' a

considerpre,

'_\10ll quelli..cheraub &irel,taxijeie utili 11"umo, h


gli istinguwanophevpel'
IQO_IO usiiali,*pgppri paese.,,gede4.e

qualit-utili; Cos r,ron'.vgv

.ide'p alcuua di queste distin'fmui

me_iodichg' e siaemaliche.1 i=;Vgelabili>nioysyano deHe


piante almentarie;medicxiali, veneche,,tinlocie-,'Wssibili ec'.

monuigna .di valle {di fores;a ec.; e i.pochi prodotti che veaho'
lungo di Qescrivere,he che(voleano far conoscere noci gli avau
fatto seigimil bisogno
r,avvisare fra di ess'i-delle rela'ziui' .0 I
pur delle diergnze atte a fargli distinguere senpa'confqndergl vfr

di loro; poich gveano, _al certo credutolrche..}e iokd"desocizioi


basterebbero:-che i -n?m impo_stili, senza,muzarei Sarebiepd ,eoloro

usi passa't ai lo:odiaceudpti; ed_ infatti; qnandp gunfci'jfyssero


state le guerre ,\ le djscbrgiie I; le emigtazini , ehe hanno miato
e facciale sede ail-fnpet_, fa solai tradizione avr>_bcnseivtq

inalterate le cdguizii1i. dggliantihlxi.>M_a le'rivoluzioni, chia'hanno_


d'eslate le_ pi bene contrade_deua terra.eo'_ll'isolaie

ghslqcare,

e. confondere ,frei loro bp0pgli ,"ooll__allerariie perno'lu ling_pu,


bah pi volte estiu:a Ia.'ffice delle scienze} 'ueh"dqp inolti

secoli dignoraxp'za e di bai'barie, in alcdni libri di alcuni antichi


natt'xralisti, alvatisi dal_dVastamento della guer_x e defle_ oiviii di
scordie, altroixon si gi'oiiiito.;'che inertezzfa ed scui'il' riguardo:

alle specie Ida 'loro desdpiltie; e la _maggior pq:;e delle lngO dd


scrizioni Vaghe, troppo; e iroppo "poco significative , sodo ancor;
perdute per noi. A. dispetto deglimihpsi lavrL-dei Cpmmeptato;i,
non si sa. positivamente _qual sia l,_cula degli alitichi", la quale

Dizion. delle Scienze Nat.

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cP)I'-M qil\'}iwre-. se; nd;istuiaidnla natuqJheile que._gpg
ie.eil'iptenfoggndel. gi-aup; fgi , ._ailp quali. i'iercbe,xrxvxe_ss'e _in

sistq_rqa le osseiuzipi_.inp 56n9_ ujui;j.pgimi mequi,fe. carat


' te_ri di;\tiutivi .dei};5pepig. \pr;rfezionamemox (quealq .obe- pel_'

sebl;i eeer f prima; d;'og?i.a'l ' T1;df}Aqd;e,Cq.sqhiinb, pipe


QQ_M QMKIPG
-

Bi .lni,:p,&e-_piqnteip clgs'\5i ed in
g.__deiia' loro fontiai_ll_Gespero"poiu,',Qigrgla_felice

i_di_ep.di ricogioscers un; _codtantg-_ rela_ziQQe f_ralp. foram._deig_;e_riii


e.q.uelia delle alir_e lprti della pianta ,, ebbe
la glqrig_ _ di
es5_e_re sfato_ il prima I ten;are qualeh;e disginziox,s'sle:paiea -e

@9tqdicq, fra;
apmali. Nel sec019 ewssiv'o
Morioiig': ,_y il
Raig_,,_ii_ Rivinp' un3_' q|1aggiore .eqtensiomq . &ettero,_ a_lleq; iglee _. del

gespipp li; cl'assqzjgpe 'di.vegeigmia; lAmmmlo; '111. Redi,


meia'ltuqfsu, qe'aeli auniab ' tos;o_ questo primo
daw' allgrte di .p_lyassarb|g_ 'd_i' diqnguer;,gli eseiuatu
#]lger{mez_zp ;d-;cagai.teri eogtauti ,_ven e-d> estendersi ._a tutti
"lin_oini _dediti_aile ciiaz nggurli. Iumei_fqgio, __uno dei
" Ipigniciiai'prpfoggii , e fra

d,oltii.franeesil \_1i_\ql d_efjpi i_l_lutri,

pf9ttmdo _dei tetazigi sistematici; e, metodiei, farli prima di lui


R

'*aullaclss'azione Belle_qqtp,: f_eqe fre;ai_ia _botuica un grnp?50,

.c_91_ pubblicare _,:.ver_so 'la 'n del X_\HL seqoloun hg_onissima me


1060; .001, qgaleconqaceye_i_vegetabil per ;hezw _della fprma

dei

e dei fUI- Il Michelilqitre ilgver decrig_te molle piaiale,

imrqdnsw Un maggiore. aBir_iz_6. di esa_ugzza_ nelle descrizioni ,e nella


_sceltp_ dei caratievi.y_ .

_ Njuno- per hares'q

qugsp9 genere mggg'iori sefv_igi a tutte

le parti del_l storia_natui'algf, quanto 10 Svedese Liimw, che nel

f .

I.NTROJIQQZIQE

xxxv

mo stem
supra. car,at_
toufireidi.fqi giifg 'petnidchc4g :DSEPC_'IF _;1etodi
pevf
cruf5Qh:p coupeig;tutte
mmW-pen,?_veniotepimerb
.'lechssi
&uM."r c,qra;

ti .e fa" phgeqhm in uLf.pz-oquzquezq ' un.lef_polmiet3

dei corpi.
Unfftn-prkhhug'g-o
,di cui xa-Ffa_u?m_,,si: glqria:'',-Ba[
fmr;
'ul tempo,slsi
s'Z.aPPigli"11a'lsgfadyxllerp'te
( piie'i , ehe__ perh_"mpem dei-[Wtlr plmorll ,'. _traN 4kQ-lg

oose_<'getal della 1apma 'xifra,c ' e de51i- inimjali ,_cxqvn\nu;si


disqisl'anof .4aajprgngigzzbua .QqfHmq :' vf.df -.'Apiotqgee"

a} -v1a.no.__de'jqurifpoie emui,-.le in" g9nig. 6011&. mm 54,,ue.m


Vedme' f."t0l 's'lensi'ohcdgl .sug"o pafno ,.-:gji.j,.ihsiamkkuhbfdd

primi 'scrittri". del suO- 6eqol:__-iu. upa fa"; "

per;0it _gnne

dall chripa'rifdella stor_i'p Quat_url ns_cerg;_ ;ie_ fece il. ginstq g'. la

pgg'rne} "e. del'te_ .unfi;n?u;l'so; vecso g_ueslp" kgu'dio ,il di: c,u; g;h_to
ndh si 'qlhi -pungoj
to:"th"hpGg-wr yogl_ihm9fpi che
si"

duy; Hlltsfrimpe'l

ggi k ai_cfali%

sbpria - -nai\1gale -1:

ebiirig:dei, 'di .mggiozi prbgrssi , - sga;o dt4.q qelyprpspetto


del 'D'uentjd; nel {quile i-lro'favqti,g-la;1qy glOriajcbu;nm

mnn', en'e_g che vqex-lg simo atari'camzlerizzat.

-;"__

N per- la 'onra'. ngimle,_ dici: la40re-digqlg'stolppeugtg.

c: sarebbeg pi:esto gigatwa_quyea;ce lmipgsohfi"ggra.jtgh la


snyzza d quepi;prece_ni
apg'gfava ,.Qg.?lfl'_.de-dqj3,Pi
a gpapd-uominghdzbbdqo onogio il Cadutpsec9l, _D__h;pxes_
Ser0 , mm ostahte, f}.copttasto_deglorogedutgs. e-(ll lprQ ofaL

e: nere, concorsi) a fda i'u meupromaxpeme.cheinagncgmutg

grandeggiare , o se anzi qugl ft_cies_i;no cammello non, ne fos_s


s}alo la pi valevole caushz-Sno'unes'ti jl-Linqeo_pithffon,
ciascuno d ,qmali semb'paassdhe sia_tqkiel suq goaere"_'d'claw di I
mii qua%it,le qualb-gip- udauln'ediin Qgonaysgmlirgqp 331 _

certo nc<mpossiill)hilis

_qualiil- doicfrw.qc_~pur _nebario,

1lnch iouulio dllq patu.ra potess,raf_l_agnentg pro'sperare.


Ardet' ani_bed'ue di gene'rbsor affejtt pmf-' la;pcqza:q_per la
goria , il)f3liCbi-jlbdll nelylavow, do;at;ahxbadua di yiva
sedsibit, di'xnmagipaqbpnrobusta, e d? ingegno Il_S_thld[? ,

<_< litp e- 1 altro -si lanci nell_ 'am'np, fquedegli aiuti di ,-una

prqfnda _rdiziane',-' -vi pree' ciiscuno Quav 'r'ereutevia, se


condo la t'x?hpra divefsidelsuolrespz;ttiy gedo..-Cos memre

xxxu 'l
l'9rngrnuzlonu
a_ il .Lipnw i;op;{h_ga; h;aqitMriiw fa .E in?! digzm,hi

i-es-_

q: ;er, il v.Biyifiquyaon pdu fasti_isorpmhdedtd di yedut.a._q;'9ffer


'ni_'rm le peiiimiiplogitaufgpghire _il- Lippb.jmfor2a _d una
_ sqttzaa-Wee'isig. iuua sug_ndava_ creandosi: pn linguaggio
y_che- fosse Ma 1.:. rappfggqtare coila pi .__ri_gprosa eia;lezzavle

@ 1,1e'e; il,Buoheligbbgndunla e,._f_ewqa,ii dei_gxoi concetti pjif.,


q: .ii_ihtre 7re:xeya.il Patria liguaggiog.vqleposeiie .ad esprimegii
d-mar la_loro ampie'zz'L E"omc_nipo _mcgiio
svedge
-_u_\umlisth rilqvp't seppb;iepfziii'beliepge, _uhe a'pia man_0

wlq;_p,bfu59 ii aqmmo;Cne:ahre su,-lut&i -,gli oggetti" ci;gglifha


._";forynior niud alfire mai pife
ent igilnlu_raii5la_ frane;fe
ii,sappe con .iagh_ez.za &i_cuiohiyo, __k:on pennelicggjaxentb gmm
.

.'

'

I..

tra-{13050 dipingere , quantq.da honrsr possa , la maes.dci cgealo

i: e quei]a-i1ppongnte paghicerfmcqhedyma- il caralwxe'-delie


d Jgggi t_:h'e_trgmrevpanq.v Sc.adaiinalp ii p'jif}10- dl,lg Qenebrps;
_c.: cpnfu5inoj,' r_ieila ,qtiai_e l:_i
begii'geuza wawslolir ere"
,duijl' - bba_Iddl9 atve;ano l(storia jdliay Miixra,, '-niusci_f vai<:n
c'r'_ dbsi di inmd'i arialitici e di denizioni
e'chiare; qmitgge

of"bidi in questo .iuimeuso cos ,'a rendg:gagevoie la-qoga-izione


(I. degii essrifpariiciari,-diie loro emeiiori relazidnieqidi
,q(a[sov,arsi ai}; g'enrqiil di tutti: il-sisima:-il ec0mig nahseaio

_vc_ H'ell'aridil- di pqiittpri, che pq: la maggior parte a _verp_p altro


f.pregif ho: aspiiavno , cl;ima qui;ilo' della esattezza; , cpi papri
"'_moriip di
dntuenza solida.q biiiaialeiicoperscthn 5019 la
cc" nuditeik,paptipaiari deiriZioi ,- ma seppe" luxpeggiariacon

aftaiivi-vaoit e-ric0iuezza , da richia;nhrvi sopra il pi verace, in


w1'ergim. Se plenarrto a.a:ig-taivoita'ch_l_o studio avidmdeiie de.
niziini Linucane'recili starichezza alla niente, i arpa cerggxre

11 in Bpiion.mn grat"ripogo,_ ma d?aitronde dapojsoddisfllo e


v 'a ommsao lv Spirito >dali deliziq delle sue mgich_e pitture ,
.cc yplzilieriwi ritqinl a]._Linfieo, per istem_ara quesii: "immagini
'-agie,deiie"quii,jforse non resterebbe che unamcminisenza
confusa: ed ' questo ha pregio che questi due insigni scritwri
u diaiin'g'ue ,' iiusirge costantemente il desidrio ii passare dal

.'l'upo allaltro, -p'er.qvuanto questo Bisogno di 'alternaxe sia una


manifesta prov:x','che'.a;l ;oguuho di essi" manca qual;he-cosu
u.Pr QSSGK prfgllof' -. '-

=;;Y-';_,,
k;:
.

-'._
.

,.4

\ _

7 Da qusto Paralleio'lqxsialmo rilevare un 'e|ogiov diretto dei me

'1 xfr.q;o'.un ;_ i diga

nidi"; 'ei,qfil1il_lqiglctlo

.\ xxxv'n

!_llns}ria ju_zm;

i qhlji'op
EBu'o;,:ghg;noiyha tfatttq?n,on
ch -?d_i"unulfpoblissmypar'te' dei '9Mdottjn atur' , 4:t.chb
pefi"'s& Ves'c'f1io'1'mal-;<gnst.fxfwrrliflutti"i si ganebb'e',

r'i .dela

szi rsiorh,1r0rtg Costreth q Valersen, qxlplfhzrnno pe'r'l

atn'o' dei s'vt'Qangi-{che -szq ili-foro into' psbile I


ng' lrebbe diJar a1cun pass mitu;p0di wcp'rrdd 1a mmq;
f;-auduono
ald u1 'esa'tto- conq&oimnta dgli '0gglti l'h'enwx-IG,

un bdg-iybo neT'yopsiiibga- sirngorii sug miniati


tenijf l"gre.s:ogi} condueola>aiggl grgu .gerjbqlalt_; _di

c'ziiassa m;ijace. E "pi-mangi pu fa-__dfuopo "stqd'mrg _ coi.


alu'n. ed
4dma,
m1'vmg-a
s};a voluto
ai 3r '
st?mi
ai' inetodi poch
la nam'a
mgdegm,
e's;_bor;are
\reid oterle
dedfe" 'd'e'll '_leggi, preq dend,ht l-rbt_rario -

coh4u'zio'ufg

pex rree.,_ 6_ 6( "p6rfsahte thoqjcali 'f0ssr '<i


Vrs''' 'faft_ ortxlenare dala'halurgagrrrejch 'pioenutoizl
buo 'succes'qb dif_qgltbi oncbtto."lnfmt' 'rale 'livsin-'csiluitq

tra gli" eg&i,sqoixdo- loqbrelapione di ffor'mhm ai .s'wuima4


alcn g'mppnsi- l'snd' trovia_tj 'sl ia6miglia'rg'ti b"-s comigui\fm\
loro ,"che la lord Classatioh' par.gsse sg'gexitadalk natur; c_oue

apfiunl nella botn'd'qu1le..pjnte hg cOslhuiacorfo le _classi


d"ebmbefer_e, delleco'tln'fere, delle 'egxmhoq; dlla' gom
posfe 'c. smo;fra lbm- s .Epattarhente Consinii d biaqche'duna
di 'qust lclasfce,quai'egli iuj;iossib il qepra'lle .liso-_

lare",-. qUalu.nque siagil' mado,cn che's lpl'ogedg :t\sprle; 9


a"'res{iettivaxente sktemalfl'ffr' di 'loh). "Questa .prilma ;oae'ra
ione',ehe ha d;@0 fye._una; ('1alcje "imifpsbnein gu_ei me?

todisti , che 'hanu0 ghjncqlo_q"xette jn clonfipuj. '1'aivm


modidilssazionq deglfreaseri_,*hq fal_.sl cheiftalui,_i
v.gno

immagiqati ,1 ch h metodi pnffebqu-igersi in pr05pegti fede.


lssimi dell"iriole di qusti esseri}?dellefldiofifetiipfche-rglazuhi;

'e quando 'i'nfalti hanno scope'rtoqulchg u_1etodo che copserv'asse


tut_le le "aulogc, lo hanq*dsigbi' cPliaenomnazone di
metodo naturale. Perci,fda u mzzo vvSecolo in q_u sopra'tlutto,

una dee _-Pripgipalic1tgfdeglfrlist si

trovre percia

scu'n rbgno__un' me'tgdo,\b il Lmetdo naturalg ov 'ymgiegarf'p


costartie' pihr_mumrogf carattgl;i,_slf diquqfl' coig'buafi, Ha co
stituire 'u'n'a Iere contihua_una cpnctnazone don interrotta
.

>

I n ("a con i: l'_o_-iv'a-

dii". ubiitti -st' inih'tsfe '5deii i'_ clic-Ipse

non}
samba
si -:',.nonfxia
per_ potuta
giunti
realizateche- -n'(in
connettere-ipocivlifanbui'
ilct;ia_ iam
' cdiicatei'ineiito, e dei gran vstra'pprf tuttora.impeilisionb.lhlsparepn;
' ti.imii in motlo

fc'lie se;riescf

riannodare .in':segixito eiod:io._ di)

questi\ anelli .' u'n""hitrai paft di-"seri'

Iranndi?pgai'si scomp0he

le '_si 'romp.quiie'fiaaindotto i:lcwn naturalisti c'e_ldn;i a gure ,

l_a
possibilit; di -'qr-'sia coniiatnatu'sa
trovarsi
iii 'natu'raiuna'sifia'ttaj'iie,
,e che lessa, >sostengonofnbhf
non ha
gemeq;

_de grup;,ia a; lorospaijati: a dm ,auatis.vispas Imigiaig:


di 'c0n'catenamenti-indipendenti .fra loro e-con_tinui, "cisetghd,.neli

sua
serie";
loro _disoon)ihiti
e 'b'guagliati,
ui" pW2faie
.uni.tttiunifonef
"'--";"*
3
"..jliebhnnnte
. - 'h;

fil-ance Per;:serauna' t_npinine, resterslshdfpsr-sampie


_crlo {esserci F'iQginfdei.

naturali. il"pl iile.lavori in

du"dcppgrii; e-chlper 'qnea5ricerca si. sia giunti a 'dlsuoprire

una"qimntiz'..diinpo'rtaini relaiidnifra-;gliessjiq s=. ch"con'tL


nss'iido ad ,ccupar'seiie. e0n impegritg',\rest af;rsb una ma di
'altig non ?d i'thpoittitibpesi', n''meud. utili lh. storia tia
tuiie:e che lnolt'ittiqpesto genere dirigereth 5i ha_'la pi sicura

strada paria-quale pf 'perfi'qiionaft'ivleiiscieniet E mf_iafani

la Veduta cli11'a guidato -gli autori dlDiiionaio"dllia S.binze


Natur?ii,the ,' ir]dt prendete/per iguidii la natura} di siste

man;
mare 'l'ogo
gli esseri
conformazione,
;in' . qdell"ordine.,'.
colJ-lqrt'prdpnieti',relative
e'ss'a;sembr asgngr
: di_hiniar
perfeqnande"i metdi _naturlf gi-t'rhpcifrzqgole che
si- sono
preScrtti," i:joiirirb-Eiig- si Si'biuipostigflo che dyaltrmrd'e si ( ;1'
siccipr
veo-'l
iil{gi-i naturalisti
n=s'lcunaltfodi
riga 'i-io'io
-i_av_;i'i Yedretbifra
pojcr; 'loso
:oine- nonostante
l ordine
.;alfabeticoj "il qu pari? disdt_to;i metod,iigli autori non han

i {i'i' saputo far:nulla he regolamemetodico'--nn"fosse.


Il
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'_Se nel mondo fosse oramai _ncprtomtto, che,pet quasi ogm

cla,_sse'e sorta'di"uomini_-ilostuiol della'matnkajfornisce dei van


taggif, ndila stebl;e_ da; dirsi su tal.sqgg_ett_ -,'ma' p0i_c_l_t contro

. quella bellisSinialsdieui..'th\ppii'pvegiudizi,e tio'ppo' funesti ipcr_


Ju

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A.

xu'rxo'uuziujzf
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esa si soia? hga- voli_g e!vati, puzfxpeggsariodj dar_qailfqpai che

6 noi1."fmipno cbiting,

troppp'vaga_meril compes.

'E sioco_me lolscopo' ellesqig'meiatiliali {si 1:,Yibqn bori'o'- \.


.
_.
chi'el'prodoti
"e

-feh0uini della Da_;ia ,.sar aggvcile cosa il

eoriveriim'e qesta,cognizioiie avp_dee"imq vera attrattiva pgr

t'imi quegli 'chfe'mhapoforlnars lO"S;PIO di zl'icquzonri, eL'olb


ric'evno umi gentile -edupaz_ouy,.oaif ce eaa oggi co_m_ica in'
qusi um;: le squie_far parte _del<la'iglmzion.'Non ;an ig{fa_lLi
qst'e soicze n_ivoggetto.prpmiate fd. puri5'sil e <i 'diyeili"

menio, ma qoiipan esse '10 spirito,f*icchjopngliimyaipa- _


zipnei-liqi di cominu preselyw glelle'
{alle q_uili
jm giunge, Il.a- leitraria gducmion_n distkug'gomadei, _ptegiujzi

nqevili allg_individuale feliit , prpa_rano .Pei _ii)qh1ijppti e


mo}ifii'cati"}gdimenti,_ 'Per'i viaggi poi ocnsiprii" di mgc ve.

dere quel.che nbn''5tgt-debitameme ns'servuo, o' di discuofn;in;e


qiiel ch9 in' l'oixlani. p;i?ou , per al}co.poio: assyef'anno' Na

l'lare -i fatti e le' erit Q reprimono il -giomnile .amou propiio ,


mostandqgii qual. im;sgusto 'tesoro di cogizjqni- 1ultra"gli r'Esti
da a9quisirq , ailienano da tul.fe le priclsb.ihlipazi9ni ,Ie darle.
psSimi:Qsaslrose,;lsspiano grailg urciuoriu pep 1a.vita;' in som
n_1_a riginpio_o_l a_niqno di dilelti _e di beni? Vedet in61ti: -qua}a
dovizia .iiidee-, q}ml -pr.cip'sione diriinguggio pqr;la elquepi' e
per la poksiaquapli sbgli sse_correggb_no-, 'thanti'ef'wii' di

'struggono, ;Qu:mti poncet_ti sgqjscbrio, efda ci si scorga di


qual_ulilit esser p035qppquo gig'll oratori ed ,a poeti, i quzi ,'
t9stq che sieno delle-Sole: piireleipqptvariifidee di qugste gcinze
forniti; non -faranpo-pi"m;agurar i rbii1i dal 'sole, n confonde

raun0 i-cetacei co pesci, i vefnii con glinsgtti,-laria col' cil e_c.'


_ -Si annov_erip poi le profes_ioni all'equali;eske ono- necesisarie,

quelle' delle quali m0]tipli\banq gli gi_uti e di_lai.auolle risorse,qulle


parimente-che educm;o.e '1glioijano.,f-elsi-vedi ch da] losofo
,

conterqplaLivo'no an'rligian9 qbile,, . ll;3rlista Occzipam'di


_mdi,care"o di adoprare qulche naturak: prodottd,esse i]limt,rau_o

lesercizio di Quasi tutte Te 'ahre sc'ienze, _eu_iiytlte le arti. "-'


Non , qui al _cer,to necglsqario di,ngovmentc riylgexci alle uti
litdell_ighzevnawra_i della medicina, poich ilvprmo'Breiudi"
zib, gi da noi combattuto, le rigua'dava'come puramente ed qnica

men_te mdicinali.

ngcessario che. sia il medico (_e sic6 e- chimico,

'

ruruonfuzrouzv.

Quantp gcqorre,y per

linuenza _dellevacquq tl_pllfarin ec.

sql. _co_rpo umano 'e'degli animali , onda cnoscere la indole e 1 pl


terfazione dei loro uidi :. deve sapere lauto della_zoolpg'ig della- .

nalomia
qmparalivg da: lrhqneqia loro lumi dei corollrii-iinrr;g;
digitalmente:applieabiji-lla Imedicina,,n' pu grs_eura_re lfisloria, dei
minerali

delle piana, qen'zn <;impn}areb di;nqn sapere scegliere:

irirhddi,_clei quali (leve prescriveree dirigqge'lus, 0'. dinon 90110; _

scerne le loro 1inone;o_oattivelqualiqi ond ch-egli si esp0rrebbq


a un_,innit (li _sbagli, _confoudgpdgfperpetuauienlejl.alimen,o c_ol_
aniniale,_
medicame'nw.
e ,ilelll('arlm.'di
ed anibidue"colgvelenoz
adoperare. rimiidi
nqlla
le intenercbbe'di,
quali cgsq;imparan,q

dall-scien;p l'13ill8lihll)8l)l-Q&mllllefebb alla :cica, o si "ri


durrebbe al: puro elnpirisrno , sempre iperieoloso ,i quando" non l
illustrago dal: lume ilee siche,scienze'lnconveniemi. e p5riCol,
dei _quali.p_ur troppp_- si veggqho esempi-nellarte destinati i; cari
re"; che_ tratl;ala dva;uor_nni nudi allalto delle. suppllcnili;_di que
sto.togiziOIli,.pbrde tutti i vantaggi _che,qes,ie Ieapportqrebbeap
nella" pratica. v 3'. .,.A...
.q... ,.l
_,;f'.a _,:
'.._V.w'_w ,.Q.

.?_Tali,e._si grandi po_bsong i vanraggi, ciste l'agpicqlWrafpu


trarre flal_la storia _naluruk cululle scien;e'.ciche, che per inolli

riguardi-Confuso _con esse, dalla loro. q_qiim a'pplicazi0ne. si aspetta


og,nora un perfaionamento, o} <fei prp'greaside'i quali non per anca _

hg compreso mita__ l_eglensione[- Le}cognipipni della' terra ., di


molti veglabili che pogsqpo.remlei indigeni inlipmg_hi , ova_non
sono'perancostati Portali ,- i'fat'li posi1ivi_jella sica iegetabilei

qulitlgono_di mezzo la. cieq pratica, o gli stolti e dannosi pre-'


giudizi , pl'ou'l_euono_siv u(ili cambiaruenli, elle po_ssiami 7.cre<_lere ,

che faranno cambiarti aspetto alla rurale economia. Per mala sorge
pero la maggior parte delle perswie addette lall agricoltura han
ridelvppo _una- 51 meschina educazione, ed.lian si poche, cpgnizioni,
da non poter prolfare' di questi ygnlaggi,
non prendervi inte-_

resae
e da_-p_r
(non cercaredi;faifgli
suoi,digiacch
non pe
hannoalcuno,
idea. Egli
verjlche.lp
speranze
questi -migliora
menti .hon riposa'no si.i,i Semplici cionladirii, i quali non .si. sono mai
discoslati dai loro campi}.:pa .bensl altri mezzii'vi sono da effet

tuargli, vale a dire le persone pi illuminate. I proprietari delle


teirlinfalti,
per qua_lclxe _mese
abitando lqllllUViimelodi,
ai lor_o_ poasessi , intro
e,d.in
congrue
stagioni,vfdebhono
fa; conoscere

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Lx}; 30-51 3 10 81':

XL!

dugu> lepiu'x
.i)f%ilClllyb00Plfbl le nggerg i pro
giii'dif.i ,frpjhu'qybri @iaperi-diy _cullur'-non 'Pelanemoti , "f;cnn
si%liare o ,fg_te e'sfsi Ste'8idpll prove , lesilo prospera delle yqq'ali
ant;tm_.ivpersxtiidere'pif di tutti -4i_ ais'carsi,, e ,di tutti gli setit;i.

fler lauto .fibr questi. pf0prietarl di feudi rprali" una\ speiq_di H


ohbligiione ,:sp- lvogliouo miglip:ace, la specie pi\,riispenabile di

beni;'4inistfuirsi .ello' scienze. naturali ,poielm'i "'precetti _ilelllaf '


grioolg}af,db e.s_so immediatamente 'proced<o, .eue_ Jono i:_'da_ti\
pi cerfi:_ E. qual niglioramepto infatti, dai-lrema_ elmi. in qu_,

ndn-lsi fafto delle razze dein animali utili ',"iu_v coiseguenzadello!-L


sludip della ioniogia economica? Lintro<luzipn,e de'imeriuidi
Spagna , doviua ad unnaluralisla franee,-@l coyo,prpo"dei'pi

illusgrin;0numenti della sqienza e delle su? ,Japplieazioni alle arti


di prima necessit. QN{" i,,

" i-j' ..-I-\'kr '.''gy f.,,'

-.v \;._. .. 7

Considerando .coi} ch_h_i losoq le manifa (ture, _e|ssg nullglgro


s?no; clig ql_ine, m'e'ei approttiainae:dirigiamo insieme il Pq'-,
ter della i_ialurp , al _nelle forze siche -.e meccanidh'e; si .nelle "af
ait-cliiichQue.bp_raire i cargbiauierlidiqirga,o &i .co;r-,
poisizione
mi'cliflecentimmpi,
applijoargli
ai nus_tri
biqogni llf
La'
un_dliniziprie
mostri quanti;ledla'fstqria
uWrale
e_lej,sciehze

siche'kpossanogiqvqieagli.afigani, i_-quali m;olto

p;ezjsg'

sono le-utili Icogniziohi chesseipoSsoub slil@inistxar'licogd

pura 'pratice, alla quale -ppr.bro,po spesso.5i aidaqg, -a (nella scelti


delle materie greggefcome la lana , illb0une;. li-can'gpa , i_l na',
le pelli , lg p_epnq;
materie .iinwde _,ri_;iili,v le
c..bl' nelligpy'

plicre
qeste' ,ij-process'i.
pmterigqelle
.|m_eccauirc_i
inodiaz'i'drqh
'o. ehimiqi- geness'uri
'loio:ibbiaogngnil
3m; faej- diae'
quali
Vaniaggi delle,qiertze, pe,lostabiiimgqlodelle m,mifgft{ure=,e'.p

ilp'erfeziouamenw dagli oggetti Illilllifdli, gli mq't:a_ utie.de'


0isiva espierienza fat._te in

rjucia.-Da_ vetl tinqu q9_t parte,_ eS

sendsi m'9lto estes;afa;igi ,-p'gi pufe_ ininilt"dee.,prixicipali.*

citl d/elllr Francia 1 insegiiaqxen;dlellyica, della 'slQri mgitiirale


e dell_pbimica, ed accesciloql plerqi-olabilmegqil up,nierd. 'd'g

quein che vi siappl'icano, \il_l sensibilissir'no"miglixaineptm se


11 Vedu.tQ nelmur,m;o. e xillwindoleklenaturaii produttidovuti
a qualche perfzi'onata 'cu'ltura, come; ancora' dei 1av_o'ri dind

stria.l semi bls'i, le Ipiax_1te tiuldrieic:iabbondtio_'asaiipidj


prim, ed u'na quai3tit di prodotti industriali" che trnevaw dal

x'ux

Wuix'q'i z

+m
mini0,"m b6ccn ' si,gn.Wi_ii"xggifig@igqhn
amzii;joafsq pq'ei6b a.
limm'oiiac ," =la{ suq,, h"re,.fl uhfkhato ornvo, il

. _dok:e,
eumalicq,
lqcnri
l' cquafji
mmbu-o
d' gmd
rd,cc;
iltB'l'll_h
ed infQfetro
tal
,f} olio
(gl'myle

dato laber
1' 'ixhpufse'idi, che'
pi noi;'nonvi-.
si Veggpnq.bbrlhe-o
uimifttufc
;e:
lpaovfa,,'.e.
quasi pi.dipxrtimil_kifoi
Ipehiohamentf non sin)rovdao ssqu restenlytl'thll!
-prtntw a-cons_efv_aih 1: ccrecerefben ach guglie. feliegiy
PISo.-Ie..pubbcazibu Idiy-Pere; ve radunatteno .arese

h:

'x_:_n'-lg"ri qute'q9ellq'qogrpbni , ch son'o atte ichiupe: le_ rti


_
'- ler_qqel
d'mhti2fabhl'aor'iif
cile\speqr ai 'cdnrfir00;
-
non meno.;rgevleif
":-."l-,
raggirare quam_olb_u_rd> .}ellvcemg naturaliealtnem
i 1'nz'zi'f'g fa'vor-ne _le Pa-zinljl)hdmenli di ql8chg
s)utile'lagigiauf gd_fl

c'u esercizig, ovgsq' Perielio?

'ia, "d aHe' haz'uni nabgrnnlsupeuiori'i" nulle altre;_ tutti rpo<


.m0>'sui fai-ti eHa "st',ria' u'atuf'le, Lesatygg'gnag.pquou
Propd} dqih'scun paese, di cscna h}tu'dinpfb CBQCUI-Hil3 ;

il?qu9r th'ngerph hayatt-uf;iomki i, lo'r_o va gai di:b_ont,

d?"medbbrth.;"l_adulllizoqi ghe'plssah'o fafvisi, gudwm jl_con_n

"fhiaimllefstlziph"alla,-Iqali lai" cohsqcr'a{ Q'esihtle


braltp' dei
lb

Tdi {m padsej-peg-qu'9'g'

altro,,qu'en-equ

,tmloo ravvici'nwle' nu'zion, e I -ns<:'ezcllaitqo

IQuf-eue clfo )mqid--th'fe.de'whg-delyoxqzmolo'; _e'dre per


ni V'C'QP gir_nem .st.ahiliscar 'f-rmloro;n\a _medesm_q" civilt ,
<.1" oM l Pa-iq'1a felicit 'd_eI ixiohilp
!er;esghzuf lfc6mm

no'psssi'

dlle sciena_ef,dlle qal lo

sop0 fa!ut3.-_'dei
V_tag uon'pidmtpng, essd
ti,-'l':
nuovg ye vse|u'pge;ainno"le<Soti1hie!peci
Qualimiinggia-a
divrsl'x
'npn s4'vigghb _d -un mezzors'eoog. 21 questa' pne fr' Ie.relmigni

_q_fedli .'nesalt, ibcomple1-g'gfihtoi viaggiaid,prjnyi ogni


nazione di -Sl2 natugalg, e 'le dgsc'rzibnisemplic,chiare,metdi

hg e. viagialgis -mederni.; che 'h3r_r le necqssafi cgniz'ioui. Per


la loro id:p'resafP6f 'qulh ogg,ri_gqrdqlxi'paeiJcp'di- nuovi)
scopert, ,ri1u:rcoisil,'s 1crive,moWsarpehto, come la,massi
li}a fangnf dei fgt mgifediol mm -pf gruppo v'na -n' 'quejati

uhi'mi

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striagiiaie1'eonsiderata 'iii has'ia'ta siiiiti:iilt,ihifd
izitin?io aibiacci tutte- 'lewier riii_jl\bdnscimitolzfei:
tl'oi e'di f_tdmei della, nala", f')dfdi'xie>d'igre
, iimetf>db_bgnuto nella sua-cbm'piiiazip','idcbbigxii- llu.fwcgs
Hfen_tgratta:e delle" divers i:ienie lie -par1i".
gn'enzej, -;ohe _

vi 'SG'QOCSG- cio- iifioal "ganci-biedeh ghiljca_,<d@ ,

m>izcraiogif @llxmmprca,fte ail mg; 34versei imf ,f m, sici.


galgief dalia' zogioi_ c_onsiie;ata nq'iie l_liiiaiale"ciiivha_ziioqiyc farti
dgll"anquuiial
della ebienafdlhhatlxu'j
E nei -sicessi'vfr_xnte
e peii"espbrr,
P6'lile.qiiint'd0-Siwi
qe5te

tout ber."ca_acung &i eigg; ad0peren0

Qspifaiohi :opi_ di

ciannf''gii a'1hori ._di gfxest'q" paipe ci tgvre''m' 'ilei nqlsg pAr

'ticilii m,fngm,ai loro _ci hQ_rip'psq'.slPropr<kgog.lei}m


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tore di ,cif'he 9Pet_ia ;-'qusupae; tepta;pen eng..lg'r bi.l\ug


la Pan di. mm c,erq'gnd--in aikQ-pene e<ba'si duh4ufiw; 1
i primpnfmi lsic, riebszjeglijuqslweug aporia
Dturdiie pmprizinat attair q1al_fo*cphiuie,coih -aucuif

dse'ri'ziu aa-wpi celec, .-_e' a_s Iorpf. ma: ,-amj,cop 'qdnii


deiv'il'eiippxedi s'pnlanei dii"a\tui&frk,Jr Qhulqera1icjh0'ikn

dattldth uufatl'

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l"qurcroydi hqq mulpf'quest; _pffu ani-te (uh 2iMr0&xziodp,,iig 2,3;19. egli
l'augbfa; mm Ci_siarlo,_,'t_cli_li solo av faiai isegcnli,ifti_d qqqi. tuiblll
due i pr,dgruisqcc'esixivideiluztiqy rci'dmin. 0 -' "1 'f_ .' " r

, 4

-I.l-.

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mm.

,_

_IN1lotruziot

.r;f A hie-ft,y agiifarticbli- aeco_ndupimi tono .._dg'm

a:

dar.-ttii l precisib,ichmdeesser juopriadi ;nadniziouQ


l1ia'hi
satta della parola
Spiegolfed'ho
I; diversi
articoli edfondamentali,
come da
aria,
coc, lluce, rimgnda'to
vmzrztl:,netf.swul
,1. mg-_

tore, sisteina'del mondo la breve esgpsizio'ne di ci che a qe- ,_ '

sii ami ti)lt&;di quali d_iciimve,ai-ahtebb p,ot'um mene";


insieme il complesso, se'cimcuno-fosse disperso} gmi,guzzato nein
8D 'scqonilaysjf rGf-f' .-< gf{f-f.-. - fgp-w

4.

.-Dal'n-qlui Lt'to4'n v.de bene che abfiiamo .rigettati coine


p_rpri dei1rhthii _1pecili
faica; Iulli i temi ,.;gh_, aqeljim
voh;td deile A[i'gi.iru'-_'iidizi.g:!zicoii,: loyhe-taritopi agevolm.e'me ab

biAm_ereeliito
irdhver-faxy,
hlg;noat(g
latterai-je
ig-tai _
gflpie Is'ono""shntle.di
traitatf
di*ic'a deiricchezze
Bigg. Haiiye*
Bioimptw
liiiaieie _;ccrgsaiuw ,f. ,ei_ quali multati. Potr, U_oyersj ,tmuiqi,w

'pI.;'f-ixiuljekagii artico'ii;di, -qne'st6*Biminrio-p he non_pra


co'xixpiqn'silil e}"qhdijiiiirio.. *;.\ I.:.-} 41.1;1-"w';.'2___, 'i,_y.f'._,
_,Al
' '1r_ -""" 4': #\,f ""E'" " 3" ;.M-.af-I(" f:\_ ._._, .. --i
1
s-, f,-\D'aJ,
2',blil'c'dfi
-'..
.. _-..'n'gg;;
_. _;; \
_ l 5.xr:i
-,_.' H 1
.' ,I_f__,l.:

'=1h?qaesibfbinmrgo -i'|on-' ci_fire_shriiiamo i: fffam+e ;..fqnao.


dpih,hiaiih _foi1ie fatemmo' lj'bfl'l" m'umq <iw;ianb queu
S'ienz', _ ufa-liauk_oe si 'pmposgm 'dre . Sulle operaini , sgli

ageli o

sui;pvdbl_ti i:ixek ne':lgg'_ullefnozioni

se'rgpci e hatnti'per faminteiidq're- 'con 'chia'rzza quel che vha

ai 'ch"iaittlij
feofidila;nthxfpm_tti-,;icqsf'ii h'yti
oliigi_i xi'iiespi Diiou'ario iiq-* si tkdvr a0 Luni; i- mpospi
hh.si"hnp.;da qu'esi-;_ oighu

u q; mm: k' 0p6rniorfri -prani1

me ._vjila :pumam ;n ae.vw, _'ndggli' ,uucnli, .ac"qua . ci ;,;-


iiam; 'et'qbd ri .msuhali 'df;da\eja.si 'orphgouo.

.-i m H- sit\r_qgtunbh*hqisiltxttt ) _voi @umih; cfeli"aqliq Ino

ipgipta;fierpli q'si1mt4m-;nsandqsi-yen." mi, PJ -comm


ciQ_v.aqcunei biisdgni."-deliaiwin{4cihk
la curisifalie
ptsbiw; ghenqndh';di=' qelle. ;he' sifa'giiyar;o<aile 'ceppe. .Que'stihoz\r;antithi aiipqlibao, come a loiojiuoimi/pil voci*xiu0w
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- i- .(_vl.') U 01".) Boyruqi _l.c_oinylllho gli; arlicoli.d Ch?lit\l dei ..llprlpi volu
mi ddli 1_dii_ipqe frunuc,-ji i|. nireul.,po lad.i:onj'yiluo quegli dei supple

menti di. thcstl {ci iohmu , 0:auplplih fa illiknl; dell' operi. . 7 ;

e-

..ee

iaww-gsqsfess

dclla;nomigjclaim{Mics4mihabggtia
ama le, scuole della
dotta?E_pnpia.v }:'l'b..
Q2-5l2'iliaifflta''t-zmi: 5,; :-Q.

I:

-_>9Sill{parimentcfltihquinori poter ,J'aie a meno'di parlare


dei metodi #he-b'hniiq; gxidni_td edotti. d'oggi giorno a tante belle e
_si ht_ilisdopoftg:;-_Wpi y;rais:ia degeg_fdj Presuntare piuttosto lo.
spirito di questi metodi, ch cmf-M,minuta 193attzz descriwl?

_ latte J"bPlfiblhf- sono il. fondamenti);- Unaispeiii:le atten


ziqne da'reino nq

-sostanzv-; ll qqalinelle arti'<e-nella

stica' 'ecOno'mia sono di quaiuhi fltiiita . e direm0.hhiaparolaidei _

'- principalitermini;delle operazioni -edegrsmmaap dellafcliimiea;


, non peri-discendere a deiparticolqrjtild pratica ,'__.suil esperienae
I.nezi
4;, sulle*a,rti1
si, giunti
chimiche
ad imitaic
, ma" -beii
ti" 'prodotti
pern.anion,_,_,zink
ddla-natitsat'cnlois'dfiado
vin:_xrne i Segreti.

, ,

IM'. (

'I.V,_ -

_,'v Jg.;-_.'_f;

,41 Il complesso degli. articoli d_clsi m ia, immst'atifcon quegli -deiih


storja 2' natumlellinzrquest'p .siDizioiirio ', per: quanto 's'c'ciutainente

trattato, pu per6cqnside'mrsi corpi? comenne, 1.-fdndatiieutali priu.

cipj e|ts scienza} -i-I< 4, -; e -.


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T_:-' ! 1a;a-nym;. \'_,}_ '.),.u

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_-;*DMw mineralogia. e;dllai-.grolbga a; del 1rg. Baqzvaz_n,a_ngx


_s'.;_, ;g'. ,|,a 4

I.. "., ;,'.f :,.'_ ' \\:_ .I:G:::':, ). .,,-..s,.::._

' ' ..

-"

Q...

La pi. compieta storitinatuii e_i"corpifinorganiei cio


qu' brpg ch .n- diro_ terra di soprawdi vessanattuatinanet-"s.;_nmf
"

vaho., "si, Idaritfu

' - .

..

'

iin'griuy:q si 'trovito essi nello stato su

1i46.- 6, liquidare itxid"giaboqnlf .'-'- :='.-a; -f.' '.'--.':. s...


6 I_Sii tratter dei icrdfdiotin"ti.vicaratteri;,-='n'

.v

,irq proprie

dei '10r03202i i'.psiaa Miritt; :sil. dd_semd, luggl,,pntnqtppti,


Vv-@l'wwnsi. il lotemog' a: essere aeffteas di",gegra, asta.
a dife"ls. loropnsia'ist g'a'peifiiief e',prticclas-ejflSi-'.espotvmdr

in0itre alcune e}le>terile1giitdtd Preposi;adesggeno-tti sggsra _-l;i '


ioroparticol'arstormninne, 1a_lo?orespettiv ,;dsposiiiionefi'indenia

Ohehahnogavuto nelaforaasns. dalia,ter;ie,.qu?llihili


l'-sut gliaitri, corpi dell_s natura fossoinifcensevarc._, E-da . queSta
cogizione si procnrere _

'dedurre' "le jonpdguemfolisitrdsghti . o

lilifqlle possono provenirne; e Jcbsi;lfa cognizione; detts. conipos'i<


zionefde- miberitii ' diriger, it ; dia-nirttit'iri'eed Lmetai1urgista

nuuggisiii.psaatu
nei lavri chesi intrgpiexiddnb,.
slqu.lls auretm'rroprieia;servire-sir
per-manica, 1nesti'coipii e

,I'i
'"Un.

-.

n.

Ig,9qopuz_ious

amiMq nbms's,o ,

hpidapig, 342

'(lgl pittore tap. Bei piupvalr derlgk!e9it_allmzlbng{MEEIGCIE


la-qnqsceuza di quella,mgdle,-,all;Q1iaH-somlpignaqogltiaqu:A

ni ni1'nciali nella loro_ aiMoug_fpalili,pqt SQHIE_Ci,g;-c


da a chicetca indaggr_e _nyniarg fb'inv:ire;meio >:v&ghe, mnib i9
spehdios relriderjeer, riofmhq..b 4\..; _..,-3_;;9 a; _ ,.:,__=i

l} Quammnqd mago .numezQ, nla


:_alpr ,le_ spege
che._n'cgh Ygluidge ;?8h\fplre M. non PQAQML' ess1=r'ftrt_tnl
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qqlenzg l? geologia o_lganl:..,mgmre al contrario,_qugug Sarin no,

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quelle. che per uno; dei
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mmivi. 'samn? ridarcheol, il.qu'lfistebia lo terre\xno'__pure rigu:irf
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II}. il

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Ciascuna gme- 3iellrsoi;nn presqmeiyefmnloqmm delle.


Mis'tzgt; gleapndoci. dai"r'_a gguagli ,sperqi; i qualilcome
vewqp" ea_scr 'epoqti:a pririx 9sserntv, ,90d6ispirat'; ducia
nelle lorp -oSservmiohi, divengori_o po_i inuili. iu; un iopm.- ge
nerale,

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I" - .,

-2

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evite;aquq gu_: le ipbq yaghe,'.mittebligaccuilament.si


pvqcurer
racogller_e le pan.egtige ingurq;s_ziti; ?awiciqailin
tili,frqftg ;_di qi1e,rn_xi__
elge sn'za smarrirsi., san
n'o=Cos
genemlig_zare
le?ssrvapioni
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oqnlnqttere'.
mui'ngen'dcsi _a p;ee_r2' i
-.a;essl'fl'fljlfifllll.
s_yga-*_rolontaa
n}n'tg tralasciarnc alcune}? dal JQ@;eonfr(>to _fleducejrd0.dell&_don
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sgu'ehzel cert; o,"qhner,lmp:rb_alqili3 .holm,vrn'a Stpglers lo

sppzi',___vhqlg

gxatuqnl ldgi.;quiajeiqli,_ ;pbg_al;rnvedut gra-b'

u;\a Ebpvgblagrqoufigeg.d>apr'piglfesxensibpk potp'.drsi alle


queila_ s_i:t;qza-Ulg

,,38ng.ai q59phg unav parte

essm'al , ue-_soqo,gpr\ un. imp6nam acdas;bxim Perci alquanto


ckcotaitagnmyx; -Wa;tekemq _ {dlegi g_gz fql;e ,- hm, per ;,oggett_o

leqtraiidn
'lzg ;lfe[iaiaqipe,
mih,erail._i.
non di quellef_xielle
q'nfrl'r
i minmalli_rseqong
-\comepjdi meazi
e,distromentiz>
bens
dell,.atti,jlonggq;dlle

oqq in qualche mdq i' minerali:

- e co_l'il qagrele. miniere mmlliclxg, gli ,sttati dei combustibili,


e pvixpiil_iqehwlggwe

chth ll gsgba'rig i} pali," ,ed' i' mt_alli,

t:'ulg'mlb,fe< 'if. md9 _4i'dg)qugljjluitgici"'he' bi'soina agli

Usi

vid;";j d'} -u_|ng P9r_dh, _Q;U'9.ji,ej'khfgf relati'yo agli


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4 " sia

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delvxfoi'yaCiaioi
cpine>poa,lfgrte;_del.igulino,
alfa .quali+si dar-2 QIQBlIO.
dgl_lapidiirio,fdel
svi_rppo; 'e marmist,
ipl_xv_lellif -

,_dere.lii_lgilgrodegqrizimi_Sebbene in,!utchi.

3_Nfgm0' _18

- .

mira aijfaf,:pgwgcra .afm_npi ai queste."xlin 1 l 'md w

1_./-_o

le-31,3" i0; ghe'di degriquc,;pcrcel.argieile lilli"? il.1i0


'i_siccoqc.questa p'rle'.-neoesrinfdfquiilo.Diiiona;
rio.3 l- fsf,qrig
_qn'estq arti _n9n jcqqerrbsi_ff_alla MQQ;WSG!GP
me,__pnrcelllzq, lapidario, .,ec.\ n_,le l'nro particolarit all'en'liie

_'

fa:;ellg,:fusiphg, _:fqmi na Ia.detzqq,\di agiai_;a_ni. ar_;


"quelle
il seg.nio\'delfistoria
3PP;3IICIQDOQIQ.' .Beiio'
dqlle"\so,stauze
l_ ortg_;.del._alle
1aslb'aio
anali.piiJ
delle
partirelartwlto
porf:qllap_g
ce: arfiiogt_ lin,aegulto; allatticplo argilla ; le cose zgenzi;qlif_r-'
lative dlg; gcavanientp.delle gp'ihig_re lq:ai ran_nq_'ak_uellod __IICP_(G._

Dopo la. s_tori di-gnj. sOsiai;ia n,elallicalo di, n_i_ei.sari rda_lg.f


la d;f:rizione, del modo diJes'l'rarlil;

qullxyd.eljmpietqi cal-_

cavia. espo;requ gli da'n'n'lle' ,acti}.il'niodo;dif_cgrvirqpigegq.

All articolo minemlqgk ,addmma;lmewacffa g.gii .h,<_l,oi;i

" 9. 51'1PP-ereiv i ll'iepi,;hiqmlewaeaj.ziepe dr?sy


gialle. della,preferenca;clic.gli;a_blaigiirfo ,acgordafoijlke' q'uixidinc
seguir uir pm;pi;tq _deiggni-L e. _;delle aspec'?e claiSsati qquonjp

questo lmetodo.4 - . 1"

'

'

. La storia completa. dii ciasyua generi; c;.qlllia delle specie? e

delle variet che esso. comprende, ai Qqti1'pilra'ndl nome del geper


re, o a quello ,pdella schie, iando.quesla non aippartcn'ga agen_erza

:,
'

1 vi,

alct19,.Cdsl _alla_parola-aciz1c1tmyerzigai le stoiiadjjftuttc lg,lecie

,'

resullanti dalla vcia.n,il_)i-nanigmg della _calce cbfdiyqii acidi,md_imni

mente ecuosciute cohori1i di; piQtfbqlatcic'a, ili{spalb daldpro', di


Spato or, di a ;zfite eo-. e, sistemati;x_men'tgjaqnigggli di.__qul;fg _

carban'am, dura elqua, di cal_c_fosf_tgfli. opd-he q''ian_dg


si riuniscano, secondo _ ordine metodico glieisgi_diqeienli argi'ili;,

Vorrebbe a cpstiluirgi un trattato _di mineralogia \,.;\A j.

D questo metodo rie. viene che i no_gni 'ui; ban59._tiifgli'che


scientici,.,,che non
nomenclatnra;adggtatapsg
_ isonoginmessi,nall
V_
,..
_.
.
V
ranno parole 'di _otaz_ione 'cbeindich'granno _ilfgengre. al: vpgl{qlle
sono addette.

r
4
\

1.-..
eh.JL.A "wI

I?

_';
1,1
, .

x;vm

x I r"n._o-nfa ;.o__uva

Siato;.qm_al ,pntole cita,e si fraiter*_pgt dellq_loro. etimolo


\gi'a, del loroAvero_.-signicatomm gli a_utor_. farmoveonoscere i
__<|iiversi corpi"'iai quali sono_ stati applic_ati:e'. nlmeqte si tranei
ili tutto ci() che si 'ffei'ismlm al nb4vngr-non_ 'll"ogctto-. Cos alla
3

I_Hrlarl-_Qlabastpo- cercheremo -di "iltynniuyre' qiiali.dienol leispg0ie

dg:pm Hg; q1ia_li me dm ;qqp .ribme"lhm lislb5w mqpeiw


-smse"pietre {govjerssi ai 'pom- del .genyeal .qule, a'ppqeingopof
dei'fyrincipaliwt'ninerali .alleg digli infith troll'llgnnqsi
pre'in gine;bo iiauaqio} ,Ie,,-per.quaoto sar' pekiiliile;pchufe<

;'i{i" di nefe'riggli elle Isplecie-Joguite ai ,que_rhi., _dieuteudq i '

Q.tiriil_qt liuriioixfigeriza'per mucblacifinflunghe pa'r


'

_ " .

.'

.{. . w,"

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di . 1: A? -.i'

' .h

' i_".La geolgiai, .o_sda iistciria generale della s\trixtluratxe< _dglle

pr6gritidel'gldlid tegkiaiieo Isl' nelwuo totale,;che pelle su'pprtp'",


c9mprepd
tuar'r,,=dei 1.;m.
_ l storia
gag];deefm_hw'nge;
ami, dgLlqni,
dello
e'llelle
pi,aiiurd,dei
lm
_mfirtelliwdell'cbvemeq .'de .corpi,iganigzati fossili ec.,

dei
desa

unm'soieriza di.x;agi_ennment, tutte le"per\_i._llqdal si bqglengo

fn.loro , 'e o'he "1)":ilillicile . di _'lthttorq 'all'algelicameixte' ;_ 'poih i


fqtli e;i ji-.raglpiudliiti _ch_e h 'cp'qlim-ichnqvo'gliopo-csaer prse
m.jfu'
ce;rlo l'.ordin,jlluh.bbiur;tiitta"ia 'lo'ro .eca

citi:

v,i'_''iinigorian'e Iil_re_s_tripgeie 'piiithe ai pu-il iuiinero

glif'liicoli, q_.'iqdameflodiqg hg).ule'ebbon leggere,


l'g'qual"cmidiziozi
. .
sidipignz 511.fiicoig ,gqozqglia.. _}

v - -" ella
4 .'
: j._Delrli"brtqrpreafl

""'_i'
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jb'egdbabila
' .-;;. : "'-;j"?

'I- ". ,'flei ng'g Jgiv.rgq.gk Manu; .

rmihoiniqiiv del,j1agyQizionui0 dgve'ihireulfes


ltu'f asilo-Pani Eganiclie :iellepipte

-.qrg_ani' frxqa1i dalla

rihjioliie lbfo.','dll ,l'unziqgai' 8tttibuit'e Av"<ii_egti diYersi- drgaiii,


ile')fer_ao%negi d;iemlenii _;di:llu_crepqiu'pehtoj decrecimento,fe pro

pugzizio0e,; in 1inajrolqi tuttoci che*costitu_isce' -la"siol'ogia

daiej}pianp,,,giia 'qq'e impa'nii hwfi sano uii;fmi_ 515 -, m.


_ tori.Essa
nierievoliytlella
pih' nlta
"f . ilare uii' idea dei ca
si occu'peijilpug-e
llastima.
.scienza',_col
lttll 'anieolalri" ygxiali ;;he' egultquhllr differenze ster
{lito negli orgaul, e defeixi_icf ell-s'gcii: e' ilei generi.Sa'

INTRODIIZTONE

xur

,rann0 con precisione sviluppati i principi che si adottano per la


nomenclatura si degli uni che degli altri, come pure quegli che
successivamente stati sono stabiliti per la classazione dei generi e
per la composizione dei sistemi di distribuzione; i quali principi
saranno analizzati, discussi, e confrontati con quelli che pi recen
temente sono stati proclamati, come fondamento del metodo natu

rale. Lesame di essi necessariamente copdurr al confronto di


questo metodo con tutti i sistemi fondati sopra regole arbitrarie
e preventiwmente immaginate, ad oggetto di classare le piante.
Si far il parallelo delle afnit basate su questi principi naturali,
e le relazioni di convenzione, sulle quali si fondano i sistemi: e

questo esame condurr ad adottare il metodo della natura, o di


quel metodo almeno, che tenda a successivamente riconoscere le

vere affinit delle piante. La forma di quest' opera obblighei: a


presentare in articoli speciali ciascuno degli oggetti precedentemente

enunciato: ma si procurer di collegarin per mezzo di citazioni.


Lo stesso aecader per gli ordini e per le famiglie, i caratteri ge
nerali delle quali saranno esposti in articoli separati, colla enu

merazione dei generi costituenti queste famiglie, disposti secondo


le loro cognizioni. E per quanto non si adottino le distribuzioni
sistematiche, pure non tralasceremo di dare la denizione delle

loro diverse classi,


di far conoscere com esse sono costituite,
onde il lettore possa farsene una esatta idea.
Il particolar lavoro dei generi, che esteso assai esiger un
articolo separato per ciascbedun0, il quale articolo esibir la in

dicazione della famiglia alla quale esso genere appartiene, lespo


sizione dei caratteri distintivi, delle sue relazioni con altri generi,
la enumerazione delle specie rimarchevoli per la loro bellezza, per
la loro utilit medica o economica, e che pi ordinariamente si

trovano nei giardini di ornato, nei campi, nei prati o nelle foreste.
La congrua estensione di quest0pem n0n permetter di ripassare tutte
le specie descritte dai botanici, e soprattutto quelle che non ven

gono coltivate, e che non sono di conosciuta utilit: poich que

gli che vorranno pi particolarmente studiarlo potranno dirigersi


ad Opere in questa
generale descrizione
Una parte v ha
diritto di trovarvi,

parte pi estese, e specialmente dedicate alla


delle piante.
nei dizionari, e che in certo modo siamo in
ed il richiamo di tutti i nomi volgari si

Dizion. delle Scienze Nat.

/;

L
antichi che
ogni paese,
indicazione
zione. Non

ru-raonvzroue
moderni, coquali sono certe piante conosciute, in
unitamente alla notizia storica, che le riguarda, ed alla
dal nome botanico adottato dagli scrittori di ogni na
sempre agevol cosa il referir cos alla sua specie le

piante che si allegano dagli antichi, i quali nominavano, senza dar


descrizione; ma pure valendoci dei diversi commentatori ed isterici,
siam giunti a ricondurre al vero loro genere alcune piante degli

antichi, ed il frutto di queste ricerche sar esposto in questo nuo

vo Dizionario. La qual concordanza fra i nomi volgari ei nomi


scientici riescir di ql1alche vantaggio, si ai viaggiatori, onde de
terminare gli oggetti che incontreranno in paesi lontani, come a

coloro i quali ne leggeranno le relazioni.


Le digressioni troppo prqlisse ad ogni inutile ragionamento si
eviteranno in questo Dizionario, poich esso non di sua natura
un opera scientica, la quale si studi seguitatamente, ma invece un
repertorio da consultarsi alloccorrenza; ond chessa non dee

presentare se non articoli esatti e brevi di: non staccare


classe de leggitori che pi comunemente ricorre a questo
(1 istruzione.

In principio erastata afdata al sig. Antonio Lorenzo di


la general direzione del lavoro sui vegetabili, ed egli ha

quella
genere
Jussieu
compi

lato 0 riveduto tutti gli articoli botanici dei primi sei volumi; se

non che le sue occupazioni pi non permettendogli di proseguire


questa impresa, ha aderito ad incaricarsene il sig. Brisseau-Mirbel
della R: Accademia delle scienze. Nonostante, siccome tutto il
tempo, che la estensione e la importanza di questa compilazione e

la necessit di una sollecita pubblicazione esigevano, non potea


darsele da questo naturalista, vari distinti botanici han consentito

di unirsi a lui per trattare delle parti distinte, attenendosi per


essi al piano generale gi delineato.
'
Il Sig. Mirbel si riserbato la parte anatomica e siologica,

e le considerazioni generali, ed unitamente al Sig. Masse;r dar la


terminologia, ossia la denizione di tutti i termini componenti il

linguaggio della botanica.


Le descrizioni poi dei generi e delle specie, come le nozioni
relative a ciascuna, saranno repartite per classi famiglie e generi,

come appresso.

Il si. Lman che ha fatto un profondo studio delle piante,

INTRODUZIONE

che diconsi acotiledoe dar la storia di questa classe la quale


comprende i funghi, le ipossile, i licheni, le alghe, le licopodia
ecc, le epatiche, le horraccine, le Equisetatt, e le salvinee. gr

Il sig. Loiseleur, autore di una Flora della Francia, e di varie


memorie sulle propriet delle piante indigene, uno dei coopera
tori della nuova edizione del trattato degli alberi ed arbusti di

Duhamel, ha preso lincarico di descrivere le piante europee.


Il sig. Enrico Cassini, autore di un gran lavoro sulle sinan

teree, si occuper unicamente delle tre famiglie costituenti questo


gruppo, cio le cicoriacee, le cinarocefale, e le corimbifere.
Il sig. di Tussac autore di un opera sulle piante delle Antille
far conoscere le specie principali delle nostre colonee, e su quelle

che alimentano il commercio dar delle interessanti notizie per il


coltivatore ed il manifattore. E poieh altra volta ha avuto grandi
possessi nell America, in quest opera pcollocher i frutti della sua
esperienza.

il

.';e 1"

Il sig. Poiret, gi professore di storia naturale, membro di varie


societ di scienze e di lettere, continttatore della Enciclopedia
botanica, autore di un Viaggio in Barberia,e di un gran numero

di memorie sulla storia naturale, descriver tutte le piante esotiche,


eccetlone quelle che fan parte del lavoro degli altri redattori.

Ognun vede che vasto il campo, nel quale dee Operare il sig.
Poiret: ma pochi botanici hanno con tanta assiduit studiato il

complesso delle specie.


Sarebbe stato dispiacevole che nessuna parte a questa impor<
tante impresa voluto avesse prendere il sig. di Jussieu, il quale
per, pregato dai sigg. redattori, acconsente ad esporre i caratteri
delle famiglie, e ad indicare su questi caratteri tutti i generi, i

quali rientrano in ciascun gruppo: lavoro prezidso, frutto dim


mensi studi, e nel quale veruno non avrebbe potuto farne le veci.
Accetta pure d incaricarsi di referire alla nomenclatura botanica
i nomi volgari dei diversi paesi: ed in ne ha promesso di cor
roborare co suoi consigli tutti i collaboratori, e di non ricusare
alcuna notizia, la quale possa conferire alla perfezione dellopera;
sicch insomma ptf dirsi, che sebbene il si". di Jussieu non siasi

astretto a dirigere il lavoro , sar per esso fatto secondo le di


lui mire, n il pubblico avr luogo di accorgersi che questo

eccellente botanico abbia cessato di presiedervi.

Lll

NT,RODUZIONE

Aggingneremo che il sie. di Humboldt ha voluto promettere


di dare alcuni articoli.

Della zoologia in generale: del sig. G. Gvrusa.


La zoologia o listoria deglianimali la pi estesa , e forse la
pi dillicil parte , come la pi brillante della storia naturale. Im
mensa nei suoi particolari, vasta nelle sue vedute, utile in tutte

le sue' resultanze, e in tutte le sue applicazioni, essa considera


tutti gli esseri animali, dalluomo agli animali infusori e micro
scopici, studia la lorowespettiva forma, la loro conformazione, i

loro organi , le loro funzioni, e le confronta per ogni lato; le se.


gue in tutte le parti che esse fanno, si per la natura , che per
l' umana societ; non contenta di descrivere quegli esseri che in

folla vivono su tutti i punti della terra, va no a ricercare nei


resti delle loro ossa sotterrate sotto gli strati minerali quegli che
han potuto altra volta vivere, e che annunziano essere sussistite

alcune serie (1 animali differenti da quelle, dalle quali attual


mente p0polata la supercie della terra.

Cos lo studio di questa bella parte di storia naturale ha da


molti secoli occupato e tuttora occupa una quantit di osservatori
abili,
e di frattanto
scienziatiimprendere
profondi.
I Senza

di ' delinear qui la storia della zoo

logia , la quale in quasi tutte le opere moderne si trova, noi ci

faremo a considerarla nellattuale momento uscente dalle mani


degl immortali Bulfon, Linneo e Daubenton.
Se essa riguardasi nel tempo in cui viviamo, vedremo che ella
ha costituito il suo andamento in un modo,losoco, che invece
di permetterle di dare addietro, deve anzi impedirle di restare

stazionarie ,' e ognor pi rapidi renderdee i suoi progressi.


I principali metodi dapprimn basati sopra l incerto fondamento
di tentativi vacillanti, fabbricati, come a tasto , sono ora fondati so
pra basi solide, pqich riposano sopra esatte cognizioni di anatomia
comparativa, e dirsiologin, le quali due scienze in addietro trat
tate come monograe, sono veramente divenute comparative, e

forniscono il mezzo di giungere alle cause e alla essenza delle


conformazini e dei fenomeni attenenti alle specie, ai generi,
agli ordini, e perno alle classi degli animali. N pi sulla

INTRODUZIONE

Llll

gura delle parti esterne, n sulla forma delle estremit del


corpo si fondano oggi esclusivamente i caratteri classici, ma hensl
sopra una profonda comparata cognizione dei pi importanti or
gani interni, del sistema respiratorio, della circolazione, della

sensibilit, della generazione: per il che vengono a formarsi delle


distribuzioni, delle classazioni veramente naturali, e riutausi

quelle, che non dipendono se non se da mezzi articiali. E non


solo oggi sappiamo che una distribuzione naturale possibile tra

gli animali, ma inoltre nota la via per rintracciarla.


La storia degli ultimi lavori e delle ultime scoperte nella zoo
logia mostra, che ci siamo realmente approssimati a questo metodo
naturale, per ci che spetta i mammiferi, i rettili, e gli animali
a sangue bianco differenti daglinsetti; talch in queste parti

si , soprattutto in Francia, di gi molto superiori al Linueo,


che pare non aver netnmen sospettato ci che era possibile di
fare per queste due ultime famiglie. I medesimi cambiamenti e

miglioramenti non hanno potuto aver luogo per gli uccelli, per i
pesci e per glinsettir o perch questa parte di zoologia era stata
meglio trattata dallo svedese naturalista, o perch non si portato
tanta attenzione sui particolari della organizzazione di questi esseri,

o nalmente perch questa organizzazione comparata non presenta


si sensibili differenze fra i loro respettivi ordini e generi, lo che
Soprattutto applicabile allistoria degli uccelli.
Oltre questo perfezionamento nei metodi generali di disporre
e di classicare gli animali, la zoologia ha pure molto guadagnato
da qualche anno in qua nel modo di trattare i soggetti partico
lari. Le descrizioni ne sono pi esatte epi fedeli: le particola<
rit ne sono pi interessanti: i caratteri pi vistosi e distintivi, per
ch tratti dalle parti pi importanti. Si cercano essi nellanatomia
delle specie: vi si applicano i principi generali e certi della si0<
logia , e della chimica animale: e cosi si spiegano le cause dei
fenomeni distintivi che le specie presentano. La storia degli ani
mali non procede dunque pi con un passo irregolare ed arbitra
rio, come accadeva venti anni addietro: ma si venuta una scienza
ragionata, come lo sono lanatomia e la siologia delluomo.

Dei mammiferi: del sig. Geormor.


Saranno i mammiferi trattati un poco circostan2iatamente. Il
->_._
/

nvrnonuzxour.

sie. Gcoifroy incaricato della loro storia , e persuaso della di lei

importanza, gli considera soprattutto come aggregati ai lavori sul


l uomo, come atti a somministrargli la sussistenza, ad aiutarlo nei

suoi principali bisogni, e come pi dogni altro animale, a lui pros


simi per la loro conformazione ed organizzazione. Poich pi sono

conosciuti comunemente, e pi immediatamente utili delle altre


classi, e dall altro cantoI in minor numero, non quasi permesso
di trasctkarne una sola specie.

A tempi di Linneo appena si conoscevano,trecento mammiferi,


e Gmelin nalla sua edizione del Sjstema natume ne ha pubbli
cate quattrocentoventisette specie,- ma dopo di lui i viaggi e le
ricerche dei naturalisti ne hanno a pi di seicento accresciuto il

numero.
Il metodo adottato dal sig. Geofl'roy quello stesso, che il

sig. Cuvier ha pubblicato nel suo Quadro del regno animale:


nel qual metodo la divisione dei generi divenuta essendo estre
mamente naturale, egli non men facile che necessario di trattar
di tutti e di ciascuno in particolare; sicch dopo averne indicati

i caratteri con bastanti particolarit , lautore si occuper della


specie col disporle nell ordine delle loro relazioni. Nella storia
dellespecie parler delle loro denominazioni, dei loro organi, dei

loro caratteri distintivi, delle loro abitudini , e dei loro usi dome

sucx.

'
Degli uccelli: del sig. Canzo DUMONT.

Non sono si importanti le conquiste dellornitologia , da pi


anni in qua , come quelle delle altre parti della storia naturale;
ma se le nuove scoperte non ne hanno mutati i fondamenti, come

accaduto per la chimica, se il numero delle nuove specie di '


uccelli non stato considerabile, e non ha presentato forme assai
variate, o straordinarie, per condurre necessariamente a rimpastare

nuove distribuzioni e nuova nomenclatura;-questa bella parte della


zoologia per si arricchita di opere commendevoli non meno
per la esattezza delle descrizioni, che per la bellezza delle gure:

e fra queste ultime meritano particolar distinzione quelle dei sigg.


Levaillant, Audehert, Vieillot, Desmarest, Temminck ec. colle quali

si giunti ad oltrepassare in generale le gure di Edwards, di Ca

1Nrnonuztons
Lv.
tesby, di Buil'on ec. E se non si sono pubblCati dei sistemi completi
che comprendano le specie ordinate con pi precisione e pi critica,
che nel Latham e nello Gmelin, si sono per vedute delle clas
sazioni metodiche, fatte sopra nuove considerazioni; e se gli autori

che si sono specialmente occupati di tale oggetto non hanno vinto

tutte le diicolt che esso presentava loro ,, per determinarnei


generi, una scelta di caratteri da doversi prendere nelle parti che

abbiano delle differenze troppo poco aperte, e che sieno tanto


uniformi, da trarne segni costanti ed esclusivi; hanno per coloro

tentativi contribuito a mettere insieme preziosi materiali per il


progresso della scienza. Ma sebbene su questo punto i sigg. Lac
pde, Cuvier, Dumeril , Illiger, Vieillot ec. abbiano stabilito dei

fondamenti atti ad agevolare la classazi0ne metodica di tutti gli


uccelli, non possiamo dissimulare, che no allepoca nella quale

questa classazione comprender la totalit delle specie, essa non


far che accrescere le difcolt per la loro distribuzione. Non po
tranno i nuovi gruppi, formati su i caratteri che ogni naturalista
ha giudicato importanti per istabilirgli, essere denitivamente am
messi, se non se coll esame delle specie, che vi saranno inserite,
e nch queste aggregazioni non saranno presentate nel loro com
plesso, possiam di ragione temere che la moltiplicazione degli
spartimenti non ad altro serva che ad accrescere le voci nuovo
ad una nomenclatura gi di per se troppo complicata, ed a mol

tiplicare ] imbroglio di una sinonimia che collaggravarc inutil


mente la memoria, nirebbe col danneggiare il progresso della

scienza, piuttosto che agevolarne lo studio.


Glimpedimenti, che da questa mancanza di stabilit in una

scienza resultano, pi specialmente si fanno sentire in un Dizio


nario nel quale presentare si dee di essa scienza il prospetto. In
fatti il pi conveniente ordine, poich si ' quello di descrivervi
le specie sotto inomi generici, quando si volesse tentare di repar

tirle fra le nuove divisioni degli antichi generi, sarebbe lo stesso,


che l intraprendere un lavoro precoce, che gli autori stessi di
questo cambiamento trovar poi potrebbero riprovabile; ed il po
chissimo accordo che daltronde sussiste fra i diversi tentativi, non

permetterebbe pure che ci fermassimo a certe rinnovazioni tanto


meno stabili , in quanto che non sono ristrette solo a sezioni di
generi troppo numerosi di specie difformi, come quelli? dei falchi
.

LV|

!NTRODUZIORE

di Linneo, riguardo al quale dalungo tempo riconosciuta la


necessit di farvi delle separazioni. Tenendo questo andamento ,- i
generi sarebbero meno moltiplicati, ed il loro aumento, allora
utile, sarebbe stato molto meglio motivato; ma poich il loro un?
-mero non andava "oltre i settantotto nella edizione di Linneo, e

centqquattro nell indice di Latham: i centodiciotto


del S_ystema naturae fatta da Gmelin nel 1811 ,
dallllliger stato portato a cent0quarantasette, e sei
sig. Vieillot a centosettantatre. Decideranno di questi

nella edizione
sei anni dopo
anni dopo dal
metodi i (lotti

di tutte le nazioni, ai quali ci spetta, prima di esser noi autorizzati

a direttamente applicargli in un Dizionario, e poich soprattutto


per le _specie anticamente note non ai pu arbitrariamente alterare
le denominazioni in corso no al presente, ci contentermo din
dicare i cambiamenti che nelle ultime opere sono stati proposti, e
dei quali daremo una circostanziata analisi all articolo Ornitolo
gia. La qual "circostanza , al pi, non avr che un inuenza se

condaria sulla parte del Dizionario delle Scienze Naturali, che


destinata a ravvicinare alle nomenclature metodiche i nomi vol
gari dati in provincia agli uccelli del paese , che referir si
possono alle specie linneane. In quanto poi alle contrade d Eu
ropa pi settentrionali, e per le altre parti del mondo, daremo
pure un vocabolario comparativo , di uso abituale e coinodo
per i leggitori di viaggi, i quali gradiscano di conoscere con
pi precisione quegli animali, sulla indole dei quali talvolta si
trovino dei fatti curiosi, che per la scienza

sarebbero perduti,

se persone in questa sorta di studi pi pratiche , di quel che lo


sieno gli ordinari viaggiatori, non si assumessero di vericare i
racconti Vaghi, di schiarire i passioscuri, e di presentare in poche

parole il frutto di ricerche analogiche per lo pi lunghissime. La


qual sorta di lavoro tanto pi stata considerabile per Fornito
tologia, che gli uccelli da per tutto mostrandosi all altrui sguardo,

ogni popolo gli ha imposto nomi differenti, nel tempo che non si
cercato di darne a quein animali che coantemente si tenevano
appartati, o che, per la loro piccolezza non richiamavano lat
tenzione.
La storia dei costumi e delle abitudini degli uccelli pur
nonostante la parte , di cui in generale si sono pi specialmente

occupati, come la pi atta a risvegliare la curiosit dei lettori


I

INTRODUZIONE

LYII

dogni classe; ma tenendo dietro soprattutto ai fatti che sono


sembrati pi sicuri, ci siamo permessi di discutere le opinioni
azzardate o congetturali, e di correggerle quando sull appoggio
del ragionamento, o di nuove scoperte si potuto.
.
Dei rettili e dei pesci.
All epoca della pubblicazione dei primi volumi di questopera
il sig. Daudin, di cui, con rammarico, le scienze han sostenuto la

perdita, aveva, come cooperatore dei sigg. Cuvier e Lacpde,


compilato in massima parte degli articoli di .\erpetologia e d ittic

logia. Presentemente i sigg. Lacpde e Dumeril consentono din

caricarsi di questa compilazione, edin tal lavoro? sono secondati


dal sig. lppolito Cloquet dottore in medicina, particolare allievo
di uno di loro.

Da qualche anno in qua notabili progressi ha fatto questa


parte della storia naturale: oud che procureremo di non tra
scurar nulla , ad oggetto di presentarne interamente il com

plesso: e la grand opera del sig. Lacpde sui pesci, la zoologia


analitica del sig. Dumeril, i? lavori dello Schneider, littiologia di
Nizza pubblicata dal sig.- Bisso, la nuova edizione del quadro
elementare del sig. Cuvier, le memorie particolari del sig. G. Cu
vier, Geifroy-Sant-Ilario, Humboldt, Oppel , Francesco de la R0.

che, un gran numero di viaggi recenti, e le collezioni e raccolte


periodiche, saranno i fonti ove si andr ad attignere, e dei quali
le ricchezze verranno ad accrescere il cumulo di quelle, alle quali
avanti sarebbe stato indispensabile il limitarsi.
Ogni classe, ogni ordine, ogni genere si troveranno trattati ac

curatamente ai loro nomi respettivi. Le specie pi importanti sa


ran descritte dopo a ciascun genere, ai quali appelleremo, quando

le specie avranno nomi diilerenti, lo che pur sar-riguardo alle


variet.

Parimente, ogni volta che potr farsi ,indicheremo l etimolo


gia e listoria del nome adoperato, ed alla ne della descrizione

di ciascuna famiglia porremo dei prospetti sinonimi, atti a far


giungere facilmente alla determinazione dei generi.
Le espressioni tecniche ed i principali metodi adoperati per

lo studio dei rettili e dei pesci, si esporranno agli articoli arpe

IzVl

INTRODUZIONE

(elogia ed". ittiologia. Della generale organizzazione, della sio'


logia , e delle abitudini proprie di questi animali, ne sar detto
agli articoli rettili e pesci.
Ogni descrizione sar, per quant0 possibile, fatta sul vero:
e la ricca collezione del Museo di Storia Naturale, che a di
sposizione dei collaboratori, fa loro sperare di giungere al pi

alto grado di perfezione.


Deglinsetli: del sig. DUMEML.
Della parte entomologica di questo Dizionario il solo sig. Du
meril incaricato, il quale ha prottato di questa favorevole cir
costanza, per pubblicare un nuovo metodo di classazione dinsetti,
al qual metodo da lunghissimo tempo sta lavorando, e non ne
ha peranco fatto conoscere se non alcuni frammenti.
Tutti gli articoli sono stati scritti con gl insetti davanti, per
quanto ci potuto farsi, e sugl individui della sua numerosa rac

colta: nonostante per egli ha consultato i libri e gli altri gabinetti.


Quando le osservazioni degli autori sono interessanti . si d cura

di farle conoscere, ma spesso si esaurite di discutere le loro


opinioni.

'

Ecco, preso a poco , l' ordine ch egli ha tenuto nel redigere


gli articoli.

Alla parola insetto troverassi la storia generale di questa classe


dilauimali, l esposto dei diversi sistemi e del metodo che il sig.

Dumeril adotta, e nel quale presso a poco sono gli ordini stessi
quali gli accenn Aristotile e gli ha corretti Degeer.
Il nome di ciascun ordine soggetto di un articolo partico

larizzato, nel quale si pu ritrovare la storia generale deglinsetti


contenuti in quella divisione, riconoscerne i caratteri, e con una

vera analisi giungere a sistemarli in famiglie naturali, ognuna di


esse designata con un nome particolare.
Parimente, secondo 1 ordine alfabetico delle denominazioni

delle diverse famiglie degl insetti , sar esposto la storia, i carat


teri, ed i costumi degl insetti, che vi sono compresi, ed i generi
eontenutivi sono pure esposti in un prospetto analitico, che non

lascia la scelta che fra due proposizioni.


Allorch 1 autore tratta di un genere d insetti, si da il pen

xmrnonzxomn

mx

siero di richiamare lordine e la famiglia, ai quali esso si refe


risce; e vi si trover sempre letimologia del nome, una ragionata
critica dei vari cambiamenti che la scienza su quel particolare ha
sostenuto, l esposto dei caratteri essenziali, il confronto di questo
genere con quegli che naturalmente pi se.in approssimano, le
divisioni annesse fra le sue specie, e particolarmente la storia ge
nerale dei loro costumi.
Le specie vengono descritte al nome del genere, ed ogni altra
denominazione rimanda a questo articolo. Dopo il carattere essen
ziale scritto in corsivo si trova una particolarizzata descrizione e

dei suoi modi speciali di vivere, quando sono essi noti, e delle
Variet.
\
Le parole tecniche, ossia la nnminologia entomologica sono,

nella loro generalit, esposte alla voce Entomologia, e pi parti


colarmente quindi a ciascuna di esse.
Finalmente vi si troveranno dei ragguagli sull anatomia e
sulla siologia di ciascuna parte degl insetti, e sul preciso signi

cato, che dee darsi a ciascuna parola che gli riguarda.


Da tal metodo resulta che potr questo Dizionario nel tempo
ste5so istruire coloro, che per anca non conoscono gl insetti, e

dirigere le persone gi familiarizzate con questi studi.


Dei molluschi, dei vermi e dein zoqti: del dg. m Bzuzszus.
Il sig. E. di Blauiville totalmente incaricato della continua-.
zione della parte del Dizionario, nelle quali dee trattarsi 1. degli
animali molluschi, e dei loro gusci, ossia della conchiliologia, ec
cettone i fossili, 2. di una sezione degli animali articolati, vale a

dire di quegli che vengono denominati propriamente vermi si ester


ni che interni: 3. di tutti gli animali radiarii, come pure delle
loro spoglie non fossili 4, nalmente deglinfusorii.
Da pi anni a questa parte incaricato di trattare questa parte

della zoologia alla facolt delle scienze di Parigi, ha potuto giu


dicare no a qual punto lintrapresa ne ingrata e difcile. Ed
in fatti pu dirsi che, nonostante i lavori di molti zoologi, e
soprattutto di quegli della scuola francese, questa la parte, che

mancando di osservazioni ben fattte, rare assai pi di quel che


si crede, e la meno avvantaggiata, ed quella in cui le classazioni

LX
1nrnonnzxone
siedo pi abbandonate all arbitrio, mancando i principi generali:
se non che i nuovi lavori di molti zoologi e soprattutto, dei sigg.
(inviarle, Lamark, i quali attualmente si van pubblicando, o che

sono per vedere la luce, e forsanco i suoi propri, permettono al


redattore di sperare che questa non riuscir forse indegna delle
altre parti del Dizionario.

Quando si considerino gli animali ch esba comprende, come


attenenti al complesso del regno animale, negli articoli generali
molluschi, vermi, zoo iti cc. comincer a far conoscere le diffe
renti maniere colle quali gli zoologi gli dispongono nel sistema
generale, il posto che se gli assegna,v le nuove classaziopi dei sigg.
Cuvier, Lamark, Dumeril , e la sua; classazioni che tutte hanno

veduto. la pubblica luce dopo la stampa dei volumi gi pubblicati,


e che per le persone, le quali possono sollevarsi a comprenderlo,
sono nel tempo medesimo e la pi chiara, e la pi concisa espres
sione dello stato della scienza, ad un epoca data.

Quindi in un meno general punto di vista riguardando gli


animali far "conoscere in ciascun gruppo o tipo particolare, la
organizzazione, quanto basta , perch nelle divisioni seconde, ter

ze cc. nulla resti da aggiugnere: ma poich le relazioni degli esseri


sono uno dei pi losoci studi ed insieme dei pi sodisfacenti,

non tralascer di fare osservare le afnit che fra i dill'erenti grup

pi, possono passare, le modicazioni , che certi organi hanno pro


vato, la loro trasformazione, per cos dire, che ha fatto si che
spesso non si sono riconosciuti, e si sono con nomi di'erentissitni

descritti degli organi del tutto identici.


Cos fondandosi sulla organizzazione, egli parler quindi dei
costumi, e delle abitudini in un modo sempre meno generale e
mano esteso, a misura che dai gruppi primari verr a discendere
alle specie; dando per una particolare attenzione a quelle che
servono di qualche uso alluomo nella societ, e che ha interesse

0 di propagare o di distruggere.
Perciche spetta alla parte sistematica, Seguendo il piano ge
nerale adottato per tutte le parti di questo dizionario, le di'e<

remi specie saranno sempre descritte allarticolo del genere al


quale appartenevano: n si far menzione, sempre per citando
una buona gura, che delle specie pi notabili, per i differenti

riguardi di organizzazione, di costumi, di uso, 0 anco d identit

INTRODUZIONH
LX]
presunta colle specie fossili. Non per si tralasceranno i- nomi voi.
gari , mercantili o indigeni, rimandando costantemente al nome di
genere.
In quanto poi a questi ultimi nomi sempre si troveranno alla
loro denominazione latina, avendo per riguardo di porvi allato
il nostro, che nonostante si trover al suo posto con una cbiamata

al nome generico \, e si citer sempre e si descriver la specie la


quale ha servito a stabilirlo.
\
Il redattore ha creduto di non dover tralasciare alcuno dei
generi gi stabiliti, per quanto sieno poco importanti, e sebbene non

creda che in un vero trattato di zoologia andrebbero conservati:


ma bisogna considerare. un Dizionario per quelch' egli .
Si poi fatto un dovere di descrivere ogni genere col nome

dato dall autore di esso , fuorch quando questo inaWertentemente


non abbia scelto una parola gi adoperata, almeno in zoologia ,

o che quello che si propone in sua vece non faccia parte di una
nomenclatura ragionata. Gli altri nomi poi dati a ciascun genere
saranno scrupolosamente referiti ognuno al loro posto.

Nella conchiliologia propriamente detta, e nei polipieri, ogni


volta che un genere conterr specie, in parte viventi, in parti fos
sili, i caratteri del genere, e la descrizione delle specie viventi si

daranno dal sig. di Blainville, e le altre saranno descritte quindi


dal sig. De-France, e le considerazioni geologiche alle quali la
loro posizione potr dare occasione , saranno trattate dal si. Bron
gniart. Quando poi un genere non conterr che specie fossili, i

caratteri saranno pur dati dal redattore della conchiliolOgia, ad


oggetto di conservare 1 unit di sistema, ma le specie saranno

poi descritte dal sig. De-France.


,
In caso di dubbio o di dissentimento nelle opinioni, si riferir
accuratamente lopinione di ogni autore, colle principali ragioni

alle quali appoggiata, senza per farne discussione o darne


giudizio.

Ecco quali sono le regole principali, che nella compilazione


delle parti del Dizionario, ch alclata al sig. di Blainville saran
no seguite, e che egli ha creduto vantaggioso di esporre; ora
rapidamente esporremo quali sieno i principali autori che serviran
no a questa redazione.

'

Per gli animali molluschi, in quanto alla loro organizzazione:


40'

un

INTRODUZIONE

Fabio Colonna, il Listero, lo Svamerdamo, il Boadsh, il Poli,


il sig. Cuvier, Lesueur, Desmarest, Savigny , ed Enrico di

Blainville; in quanto poi alla loro classazioue, e specialmente a


quelle dei loro gusci o conchiglie , Adauson , Miller, Geoil'roy

1 entomologista, Bruguires, Lamark, Rose, Dionisio di Monfort,


Poiret, Audebard di Fernssnc, di Roissel, Donavent, Montagu,
Megesle, Cuvier, ed i genera molluscorum della Enciclopedia Bo

tanica, che sta pubblicandosi.


Per gli animali articolati, chiafnati dal sig. Cuvier Vermi a
sangue rosso; annelidi dal sig. di Lamarlt; setipodi da Enrico
di Blainville, ci riferiremo ai lavori di Pallas, di Mller e dei

suoi continuatori, di Otton Fabricio, dei sigg. di Lamarck e


Cuvier, del Dott. Leach, ed ai nostri.

Per i vermi intestinali ,o cntozoic: ognun pu credere che


lopera classica del{Rodolfi sar il principal fondamento dei nostri

articoli, pel maggior numero, n per tralasceremo alcuno degli


altri osservatori.

Nel tipo degli animali radiarii ci varremo delle opere di Pal


las, di Kleiu , e del suo editore Leslte , di Lincke, di Miiller,

di Otton Fabricioy, del Dott. Spix, di Meckl cc. Le meduse sa


ranno principalmente estratte dalla bella monograa di questi a
nimali, di Perno e Lesueur. Peri polipi semplici o aggregati o
composti, le opere di Trembley, Roesel', Pallas , Ellis, Solander

Donati, Cavoliui. dei sigg. Lamouroux, Savigny, Lesueur, De


smarest , Latmrclt ec. ci forniranno preziose ricchezze.

In fine, per ci che spetta agli animali fin qui conosciuti sotto i
nomi improprisimi diqfusorii o di microscopici, ci sommini
stretanno la base dei differenti nostri articoli il Miller, lo Spal

lanzani, e tutti coloro che di tali oggetti hanno trattato.


NB. Questa introduzione stata pubblicata dopo la

volume di questo Dizionario.

compilazione del sesto

IDEZINARI
DELLE

summa. rinominati
o
,

A
AAL. (. Bot. ) Rumo descrive sotto que

schiacciato sulla nuca , che i Negri gli

sto nome due alberi d'Amboina, uno a {0

fanno la caccia per averne il corno che


tenuto da essi per un efcace antidoto.

glie piccole , e laltro a foglie pi grandi.


a sua descrizione' incompleta non per
mette di riportarli a un genere conosciuto;

nome d' Abacaluia stato applicato al


pesce descritto da Linneo sotto il nome

Questa descrizione del Dappero forse


ricavata dalle relazioni di qualche viag
giatore che avr parlato dell'. Abada aul
l' altrui asserzioni, poich la di lui opera
non che una compilazione di scritti
altrui.
.
il Vallisnieri ha riportato per intiero
la descrizione del Dappero credendo reale
queat animale , che per a rigore, vi ha

latino di Zeus galla: , e che Daubenton

luogo-di credere favoloso , avendo poca

possiamo solo presumere che appartenga

no alla famiglia delle terebintinacee( .).


ABACA'IUAIA. ovvero Aracnura (1t
tiol.)Nel Dizionario ragionatodelle scien
ze, arti, e mestieri

riscontraai, che il

ha collocato nel suo nono genere dei pesci


analn in cogli animali conosciuti (C ).
toracici sotto la denominazione di Gallo ABAD VlNA. ( Ornit.) Nume che vien
durato , il quale sar poi da noi descritto
dato da Albino , al luchermo, Fringilla
sotto quella di Zoo Gallo.V. Zen. Mare
spina: ( Cl). D. .
_
gravio nella sua opera sopra 1' istoria na ABALON. (Bar. 5 Nome dato da Adanson
al enere helom'aa (L).

turale del Brasile , pretende che ucato


pesce sia chiamato Aburatuna dagli abi ABANDION.( Bai. ) Nome col quale A
tanti di quella parte dell America Me
danson indica il bulboeodium di Lin
ridionale , in cui lo Zen gallo comunis
neo (J).
_
Itmo , aggiungendo l' autore medesimo, ABANGA. (Bah) Specie di palma. (1.) V.
Che i Portoghesi del Brasile lo chiamano
AN.
Pex'xe allo , e ci signica pesce gal ABAPUS. (Bah) Nome che Adanson nel
lo( F.%Vl. D. .
'
le sue famiglie delle piante, ha sostituito
ABADA. ( Mumln. ) Secondo il Boa-zio al. a quello di gethyllis, L. , essendo stato
1' Indie si d uesto nome al rinoceronte
quest' ultimo adoprato da Teol'rn;to per
nnicorno. V. raucnlionra.
indicare il porro. V. GBTll-LIDE
"" Con lo stesso nome trovasi il rino ABAPUS. ( Bui. ) Adanson induca sotto
Ceronte denominato ancora dal P. Lobo
questo nome il gelhflli: di Linneo, ge
gesuita viaggiatore.
nere della famiglia dei narcisi
In altri autori per questo stesso no ABARlGA.|E Bot. ) V. AD! (1.).
me applicato ad un animale , la di ABARMON . (litio! ) Secondo ilGesnero,
Cul descrizione non riferibile ad al
De Aquata'l. p. 1., con un tal nome, che a
Cuna specie attualmente conosciuta, poi

lui sembra corrotto, vien denominato un


pesce fecondiasimo, e oltre a ci cita mol

ch se ascoltiamo il Dappero , l' Abada


grande quanto un puledro di due anni,
ha la coda di bove , i piedi di cervo , la

ti fatti, che hanno senza dubbio del favo


loso; per esempio, che questo pesce non

testa e la criniera di cavallo , un corno,

depone le non, se non che do 0 essersi

treo quattro piedi lungo,impiantato sul


la fronte , ed un altro pi corto , e pi

fa rientrare in caso i suoi gli, allorch il

conl'ricato il ventre sopra la aah in, e che

ABA

(a

mare agitato dalle tempeste. Il Gemero


lhppoue , che sia una specie di pesce ca
ne
. . .
ABAFlA.( Bot. ) Nome dato dai Sizg.
B_uiz.e Pavon ad alcuni arboacelli del le
rn,ai qualia<aegnano per carattere un ca
lice colmato a quattro divisioni, in prin
Clpm ripiegate in fuori ed in seguito rial
tate; molti starai Circondati da molti l

ABA
rimao no o Niluppati dalla rete, 0
invisc lati ai paniuzzi. (Savi , Ornito

logia Toscana, tomo 1. pag. 9|.)


' Le grandi siccit sonni tempi pi
opportuni, per tal genere di caccia, ed i
momenti pi propri sono delle dieci alle
ore undici del mattino, dalle due alle tre
da o mezzogiorno, un'ora e mezzo avan
ti il tramonture del sole, ed, questo

lamenti che fanno le veci di corolla , e

ultimo il tempo il pi favorevole soprat


tutto quando ai usano i paniuzzi, che fa
lormontato da uno 'stilo terminato da cilmente ai seccherebbero, se restassero
uno stimma semplice, e diviene una ma"
tesi nel tem o della maggiore sferza del
lula ._uniloculare a due valve , guernite sole , menodh il cacciatore non procuri
nel loro mezzo di un ricettacolo liheare di rinnuovarli all' occorrenza.
che porta molti semi (1.).
ABBOCCA-FEGATO. (Hawa-rore)( 0r
sono inseriti sotto l' ovario , il quale

BAVI= Apavo. ( Raz. ) V. Amasoau.

nil-) Con questo nome.che noi traduciam0

ABBLVLRATOJO. (Ornit.) La necessi


ti di soddisfare ad uno de'pi tormentnsi

in tal guisa , la Chesnnye-des-Bois rife


risce che chiamasi un uccello marino cosi
bisogni, alla sete , ha somministrato al ' ghiotto del fegato del merluzzo,che pren
cacciatore uno dei mezzi i pi efcaci, dcsi con molta facilit alla lenza, met
bench non de' meno crudeli, per impa
tendone un pezzo in cima alla'mo. Die
dronirai d'una gran quantit d'uccelli.
tro ci sono stati creati per questuc
%uando l'ardente sole dell estate nel lu
_cello i nomi latini di Hepato-pre"mr,
g io, e nell'agosto ha disseccato la massi
ed Hepato-harpugu: ,' ed questo proba
_ ma parte degli stagni, de' fossi , dei ru
bilmente un cormorano , o una sula
scel l ec., un numero immenso di volatili
(Ch. D.).
accorre, ed anche da gran distanza per dia ABBRACClABOSCO. (802.) Nome vol
setarsi a quelle fontane, che tullavia ge
gare deila lom'eera cuprdblium, L. , co
mono un poco d'acqua, o a quelle pescine - nostiuta anche sotto quello di Abbrac
non ancora esaurite. Conosciuto dell'uc
ciurlonnc.
cellatore uno di questi abheveratoj , le " ABBRICQAG'NOLO(Orm't.)Cosl vien
' estensione della superce dell' acqua , a
denominato il rampichino , o icchio to
cm possono appressarsi gl'uecelli troppo pplno, o passerino, Ceri/ria jiimi'liaris.
gnude,egli comincia dal ristrin erla,mo
. Rurxcauro.
prendola di sterpi, e frasche. )ipoi con

sottili paniuzzi ne circonda tutto il ri


._ manente del margine che ha lasciato libe

l0,o vi tende un paio di reti aperte. Fab


.f bf1ca con gran diligenza un capannello a
. danza adattata per poter tirare le reti,
' 0 W potere invigare la tesa di panie , e
l dentro nascosto, pazientemente attende

*ABCDARIA. (Bar. ) Nome dato da


Rumo ad una sprcie di spilauto, Spi
lanlluu nemella , L. perch , a cagione
del suo sapore piccante, e adoprato alle
Indie orientali come manticatorio, alline di

rende-reni fanciulli la lingua pi sciolta


e pi facile a ronunziare certe lettere
dellAlfub6tt) (f. .

la sua preda. Ma non molto egli sta ad ABDITULARVI. (Entomol.) Dumeril


aspettare; ben presto incominciano ad ae
ha compreso sotto questo nome nella
correre da tutti i lati gli uccelli. Colom
sua zoologia analitica, una famiglia di
hacci, tortore, ghianda je, rigngoli, averle,
insetti imenotteri , le larve dei quali
sono de ositate dalle loro madri nel tes
picchi, huhbole, in somma tutte quelle
Ipecie duocelli ailvani , che stanno da suto de le piante vive , producendo or
dinariamente sopra di esse alcune vege
noi in estate, e vari anche il' altri ordini,
tszioui mostruose, e tali sono i culeidz',
p;saono esserpreda del tendibore all'ab
veratojo. Cheti cheti arrivano da un idfplolepi,i ci'm'pi, cc. V. Nsorrocarr
lato e dall'altro del bosco , si fermano ri (
sugli alberi imminenti all'acqua, e molti ABELLlCE . (Bob) Specie di quer
> accorgendosi delle mutazioni che vi sono
eia (J8.
,
state fatte , s insospettiacnno, ed anche ABELM SCH. (Bot.) Seme dambretta.
un poco atan titubanti. Ma ben presto
. lswco.
l'aspra bisogno di bere , che sempre vie .AB_EMA. ( Bel.) Neker, botanico ,nomina
pi va incollando, apess anche la solleci
cos un genere tolto dalla verbena , che
dipoi ltato nominato stacln'tuip/ivtq
tudine di sollevare dalla ele i gli nel
nido , li determina , e senz' altro riflet
da Vhal, e cymburus dal sig. Salisbu
tere si gettano all'acqua desiderata , e ry (J.).

ABE

(3)

ABE

ABENARIA. (801.) Habenaria, genere di Assunta m rocur .x.saens. Ilabe/sart'u 11-"


piante monocotiledoni , a lo_rtgiucom
ti_/bliu , Kuntli, l. c. Le sue radici sono
pleti , irre olari , della famiglia delle composte di bre grosse e vellutale; il
orchidee , ella ginnantirxu diandn_a di
suo fusto , diritto, striato; le sue foglie
Linneo, che ha per carattere essenziale:
ovali-bislunghe , acute , piane , atriale ,
Una corolla a tre o cinque petali riuniti juinqueuerVi, lunghe due pollici, larghe
in forma di casco; il sesto petalo, o Il
a nuove a dieci linee; i suoi ori riuniti
labbro ,con uno sprone alla sua base;
in una spiga terminale, [miglia tre o dat
un'autera di due logge separate o attac
tro pollici, le brattee pi corte dei%mi;
cate nella loro lunghezza; le borsette del
la corolla bruna, quando si secca ; i tre
polviscolo, pedicellate.
_
petali esterni, distesi, quasi eguali, ovali,
Asznsms DI Lnitciil contra. Hubunarra m_<i
allungati, i due interni con due lacinic;
croccratitis, Willd,; \Orchis [urbe/zia
il labbro con tre lobi lineari, divergeiili;
ri'a, L.; Swartz, Obr., pag. 3ig,_tab. 9.
la colonna degli organi sessuali [utlnlll, da
Questa pianta ha un solo liule bislungo ciascun lato, di tre denti subulati. Que
e tomentoso. Il di lei ca'ule si eleva di
sta pianta cresce alla Nuova-Granata
ritto ,angoloso, alto circa a due piedi , nella parte di l delle montagne delle
Ande.
guernito di foglie alterne, _ovali:lt_auceo
late. I ori sono bianchi, disposti in una Annuari in nn sono sono. Habenn'u
spiga lassa munita di larghe brattee acu
bruchfcerutiti'f, Wild.. Sputn; Oiclii'x
te, larghe quasi quanto l ov_ano, il pi; monum'hi'xu Swart. Fl. 1nd. occid., 3 ,
pag. i3gi. Pianta della Giamaica, nota
talo superiore in forma di sprone; i
bili: per la grandezza della sua corolla.
due laterali un poco reflessi; il labbro
con tre lacinic; quella del mezzo piana, Ha il bulbo ovale, tomentoso; le radici
lanceolata , acuta; le laterali liformi , liliformi, cilindriche , tomeiitosc; i fusti
angolosi , guarniti di foglie glalne, ovali,
troncale, tre volte pi liingbc; uno spro
lanceolate, la guaina delle quali am
ne quattro o cinque volte piu lungo del
l'ovario. Questa pianta cresce alla (sia plessicaule, biancastra alla base; i ori
iancbi , disposti lungo una spiga termi
maica.
Aszssan rarrrns. Habcnuria tri'da , nale; le hrattce ricurvate alla lor som
Kuntli, in Humb. et Bonpl. Nou. Gem, mit; il petalo superiore a Volta ; i due
interni pi corti; il labbro diviso in tre
I, pag. 330. Si eleva dal tubercolo allun
laciiiii: profonde, quella del mezzo li
gato delle sue radici,pn fusto glalir0,
neare, e laterali pi lunghe, setacce
cilindrico, lungo un piede e mezzo, con
e ripiegate; le cassule trigonc, ristriuto
foglie bislunghc, lauceolste, acute, Stria
alla loro base, a tre angoli quasi sa
te, vaginali alla loro base, lpngbp un
pollice e mezzo. 1 ori sono in piccol lienti in forma d'ala.
numero e pedicellati,_i tre petali esterni Assn'anu con GRANDI aurrez. Hubenara
bracleuta, Alt. , Hurt. KcW-, ml. nov.;
quasi eguali, di un bianco_ verdasti'o, d_i
stesi, ovali, acuti, i due interni trifidt;
Ol'clu's bIHCIBJIG , Willd. Specie scoper
il labbro con tre lobi lineari, ravVici
nati, muniti di uno sprone pendente,

lungo due pollici, smarginat0 e con due


tubercoli alla sommit; la colonna degli
organi sessuali, corta , carno_sa , e che
porta un grosso stimma con Cinque an

ta nella Pensilvania, i di cui bulbi sono

almati; i fusti diritti, alti sei pollici;


e foglie larghe , ovali, reticolato; i ori
verdi, un poco pi grandi di quelli del
sat_yrium vi'ri'de, le brattee allungato ,
lanceolate, distese, quasi tre volte pi

lunghe dei ori; i tre petali superiori


goli; il frutto una Cassula glabra, bi
sluuga , con sei strie. Questa pianta ore. conniventi; i due laterali, diritti, ovali,
con alla Nuova-Granata.
il doppio pi larghi; il labbro lineare ,
bido con una picc01a punta nel fondo
Assiuau m FOGLIE srazrrs. Hnbenaria ari
guslg'folia, Kunth , I. c. Questa specie della smarginatura; lo sprone cortissi
Vicinissima alla precedente, 81 distingue
mo, ottuso, in forma di borsa.
da essa peri suoi petali interni laterali ABENARIA CIGLIATM Habermri'a cili'uta, Ait.
e bidi. Le sue foglie sono lanceola_te_,
Ilari. ch., ed. nov. , Orchi: ciliaris,
ristrette e acuminate alla loro som_m1ta,
., S se. Bellissima specie originaria
lunghe tre pollici, larghe sei lince: i ori
della ii'ginia e del Canad, notabile per
solitari, pediccllati; i tre petali esterni,
i suoi ori di un giallo d'oro. Si eleva
ovali, allungati; il labbro con tre lobi,
all'altezza di due piedi, con un fusto un
lineari , pendenti; lo sprone tubulato ,
poco storto,a due angoli. Le sue foglie
lungo un pollice; l'ovario lungo mezzo
sono bislunghe, acute; i suoi ori nu
pollice. Questa pianta cresce nei luogln
merosi, tti , i petali superiori piccoli,
umidi della Guiana.
riuniti in forma di casco; i laterali pi
Di;i'uli. delle Scienze Net.
5

ADE

(4)

rotondati; il labbro pendente, stretto ,

diviso in un gran numero di letti ca


pillari , munito di uno sprone pendente ,

stretto e lunghissimo.
Assuuus ousrns. Habenarz'a cristata ,
Ait., I. c.; Orclu's aristata, Micli.,

F1. Amen, a , pag. l56. Questa specie


stata scoperta nelle foreste della Ca
rolina e dalla Virginia. Ella si avvicina
molto alla' precedente; e ne diveraica
per i suoi ori pi piccoli, per i petali
superiori rotondati e ottusi, per 1 due
interni un poco acuti, e dentali in forma
di crqsta, per il labbro namente ta
gliuzzato in guisa di piume di penna ,
per lo sprone molto pi corto dell'ovario.
AIEIAIIA nuora-n. Habenaria mbriuta,
Ait., I. c.; Orchi: mbriula, Encyc.
I suoi fusti sono quasi tetragoni, guer
nitildi foglie bislunghey, acute. I ori
sono porporini, disposti in una spiga
ovale, bislunga, munita di brahtee lan
ceolate , un poco i lunghe dell'ovario;
i petali piani, 'egunl lunghezza; il
superiore diritto, ovale; i laterali in
terni , bislnngbi , ottusi , allungati e leg

giermeute dentsti verso il loro mezzo;


il labbro pi lungo , diviso in tre lacinie
eguali, piane, allargate, cuneiformi ,
laciniate verso il loro mezzo in cigli
subulati; lo sprone pi lungo dellovano.
Questa pianta cresce al Canad (Pom.).

ABER. (Conch.) Specie di Mitilo, de

ABE

stmnl, e sono perci aberranti, formando


un' eccezione alla regola generale. Le bi
gnionie hanno quattro stami , due pi
alti e due pi bassi , e la bgm'onia
catnlpa ne ha due soli ec. Cos molti
altri esempi si potrebbero citare di
piante che sono inscritto in una classe,
mentre il rigore apparterrebbero ad un

altra; ma siccome il complesso dei ca


ratteri generici le ravvicina moltissimo
fra loro, cosi si trascurano alcune pic

cole anomelie per non distruggere I in


sieme di molti caratteri chiari e sicuri.
" ABETAlA , Ananas. (Agrfc.) Cosi
vengon chiamate le foreste di abeti.
" ABETE. Bot.) V. Amaro.
" ABETEL 0 nanna Nuova-incarnan
M. (801.) Nome volgare dellabeto del
Canada , abies canadensis.
ABETO. (Bot.) Abies, Tournel'. ec. Genere
di piante dicotiledoni apetale della umi
glia delle conifere e della monecia mo
nadels di Linueo; i di cui ori sono uni
sessuali riuniti sullo stesso individuo,e

presentano i seguenti caratteri: Fiori ma


scbi sprovvisti di calice e di corolla, com
posti solamente di staminudi , quasi ses
sili , disposti e imbricati, sopra un asse
comune, in un amento rotondo o bislungo,

e formati di due antere, le quali si aprono


dalla loro faccia inferiore: Fiori femmi
ne, aventi ciascuno un calice in forma

di scaglia unguiculats, che nella sua par


te interna ha due ovarj , terminati da
uno stimma bido, e nella sua parte po
steriore munito di una brattcn mem
braiiosa, bisluliga, intiera o a tra punte.
Dopo la oritura le scaglie che fanno le

scritta da Adanson nel suo viaggio al Se


negal, M 2. puniceus di Linneo. V.
Murino. Be B. .
'
ABEREM . Assunuos. (Bob) Aubl. Gu
an. t. 145. Genere di piante della Gu
iana , riportato presentemeute all'uuaria veci di calice aumentano di volume, di
vengono coriacee, e a cagione della loro
, di Linueo J.
"JABERRA T_l. Srzcna). (Bob) Spect'es
disposizione imbricata e in spirale at
nberrantes. Si icona cosi quelle specie
torno di un asse comune , formano un
di piante che offrono alcune eccezioni
cono ovoide o bislungo; ciascuna di esse
ai principi stabiliti, come regole, di un
ha uno scavo nella parte interna e alla
metodo 0 sistema; ordinariamente nella base, a ne di contenere due piccole noci
tavola sinotticbe apposto ad ogni classe
monosperme, ossea, sormontate da un'ala.
delle opere di botanica sogliousr contras
membranosa.
segnare con un asterisco le piante aber
Gli abeti sono grandi alberi di foglie
sparse, solitarie, sempre verdi , rara
ranti V. AIERRA'LIOIH.
" ABERRAZIONI. (Bot.) abnrratz'ones.
mente caduche , mancanti di guaina
particolare alla loro base. Se ne conosco
Nei metodi o sistemi stabiliti dai botanici
per la classazione delle piante, dif
no diciotto specie, fra le quali molte
cile l'evitsre alcune eccezioni che la va
presentano un grand'iuteresse a motivo
riata struttura o numero di certe par
del loro legno e dei prodotti resinosi che
ti dei vegetabili offre frequentemen
se ne lavano.

te; e queste eccezioni sono una neces


Foglie tutte solitarie.
saria conseguenza delle snlanrosr a Ass'ro nesso, Assront Gsnsmus. Abe.v ez
cui i'vegetabili vanno soggetti. Il genere
celsa, Poir., Dict. enc., 6, p. 518 , Pi
verbana , per modo (1' esempio, della
nur abies, Linn., Sp. r.yat. Questa spe
classe diandria, perch ha per carattere cie un albero che si alza dirittissimo
due soli stami , ma alcune specie di que
no a cento venti piedi e pi dal suolo,
acquistando alla sua base tra piedi di
sto stesso genere hanno invece quattro

wwv_ -

-s
-- --v_|

ABE

( 5 >

diametro ed anche i . lanci rami sono


disposti in verti:ilh irregolari , aperti a
angolo retto, e formano nel loro insieme

una bella piramide. Le sue foglie sono


lineari, quadrangolari', appuntata, di un
verde cupo, ravvicinate fra loro all' in

torno e bingo i rami , articolate sopra


un piccolo rigonamento particolare del
la scorza. 1 ori maschi formano de
gli amenti sparsi ane ti. per i rami,
lunghi circa a sei linee , peduncolati e
muniti alla loro base di una rosetta di
scaglie scariose, rotonde, imbricate; le

loro anture son terminate da ima cresta


rotonda. i ori femmine formano pic
coli amenti solitari all'estremit dei ra
mi giovani. I frutti che loro succedono,

sono coni pendenti, lunghi da quattro a


sei pollici, cilindrici, verdastrt o qual
che volta di un rosso, vivo , mentre son
giovani, e rossastri nella loro maturit;

le loro scaglie sono smarginate alla som


mit. L' abete rosso cresce naturalmen
te nelle montagne dellEuropa e dellA
sia ; si trova in Francia nelle Alpi , nei
Pirenei, nei Vosges ec. Le propriet di
quest'albero essendo a un dipresso le
medesime di quelle dell' abct0 comune,

per non se ne parler adesso, ma si riu


nir pi in avanti tuttoci che sar re
lativo a queste due specie.
.
Anno BIAKGO- Abi'e: alba , Mich. Fl. ho
real. amer. a. pag. 107- Mich. Arb. fo
rest. de lAmr., p. 133, t. ia.; Pinn.i

ABE

menzione. Sono circa a cinquant' anni


che coltivasi in Francia.
Nel nord dell' America dove l'aheto
bianco indigeno , se ne adopra il le
gno per fare delle travi e delle tavole;
ma in generale se ne fa meno uso di
qdell dell'abeto nero che di una mi
glior/qualit. La parte brosa delle sue
radici essendo molto essibile e forte
quando stata macerata nell acqua, si
spoglia con questo mezzo della scorza

eie la ricopre; si feudo in _li grossi


quanto la met di una penna da scrivere,
e_s' impiega cosi preparata er unire in
sieme 1- pezzi della scnrza

i betula , di

cui si fa uso al Canada per costrnir dei


battelli. Fissata in questa guisa le cuci
tur_e, s impiaslrano e s' intonacano di
resina di abete balsamifero, afnch si

rendano impermeabili allacqua. il sig.


Ni1chaux assicura che non coi ramosualli
di questa specie si fabbrica in America
lai birra di splltce o abi'eli'na , come
stato detto da Dubamcl e da parecchi
altri;

ma che al contrario ognuno si

guarda da impiegarveli , perch le foglie


di questa specie tramandano, quando s'in
frangono , un odore sgradevole che si co
municaal liquore.
in Francia si pianta l'abclo bianco
nei parchi e nei grandi giardini, come
albero di ornamento. di un aspetto
elegante, specialmente all et di quin
dlCl ai trent anni. Le sue foglie sono di
una tinta assai chiara e soggetta a va
riare, il che ha dato motivo ai giardinieri
di distinguere due variet in questa speme,
cio , 1 abeto bianco propriamente detto
o 1 abete argenteo o turchiuo; 1 uno e
laltro fanno nei giardini un contrasto

alba .VVilld. Sp. , 4', pag. 507. L'aheto


bianco rassomiglia molto alla specie pre
cedente. ll suo tronco ei suoi rami for
mano essi pure una piramide regolaris
cima, ma che si eleva meno; poich
] altezza di questalbero oltrepassa ra
ramente cin nauta piedi, anche nel suo aggradevole col colore pi cupo degli ala
tri abeti.
paese natio. le sue foglie sono parimepte
met pi corte, di un verde pi pallido e Anno nano. Abies nigra , Poir. , Dict.
come turchinicce. Gli amenti maschi non euc. , 6 , pag. 520; Mich. , Arh. forest
de lAmr. , i , pag. i'15 , tab. Il ; Pi
diversificano sensibilmente nelle due spe
nus nigra , Willd. , Sp. , 4, pag. 506.
cie, ma i coni sono dilferentssimi nel
uest albero ha molta somiglianza con
lab6to bianco: essi non hanno che Venti
l ahelo rosso e particolarmente con l a
a trenta linee di lunghezza , e sono poi
bete bianco ; nel suo paese natio , quan
molto pi numerosi, sparsi su i rami
do cresce nelle valli dove il terreno e
o situati alla estremit dicasi, solitari
umido , nero e profondo , si eleva a set
o opposti, e qualche volta verticillati in
tanta e ottanta_ piedi, formando alla
numero di sei a otto insieme. Le loro
sua sommit una piramide regolarissima.
scaglie sono perfettamente rotonde e non
Le sue foglie disposte come nelle due spe
amarginate alla sommit. l semi hanno
cie precedenti sono met pi corte che
soltanto quattro linee di altezza, compre
nella prima , e di un verde pi Cupo che
savi l'ala che li sormonta. L'aheto bian
nella secondi I suoi ori maschi non
co cresce naturalmente nel Canad , nel
presentano alcun carattere che possa ser
nord degli Stati-Uniti, e secondo la te
Viie a farli distinguere da quelli dell'a
stimonianza del sig. Ferry , che io avr
heto bianco , ma i suoi coni diversicano
ancora occasione di citare pi a basso ,
molto da quelli di quest'ultimo. essi
si trova parimente in Siberia, sebbene
sono circa la met pi corti, ovali , ri
Gmelin e lallal non ne abbiamo fatta

ABE *

(G)

ABE

ssccllari , rqortissimi

e rotondi. I ori

stretti alla loro sommit di un colore


rossa ' o Violetto , in specie quando son
giovani, ed allora pendenti o le giermente

femmine sono situat?all' estremit dei

inclinati verso la terra , mai pi delle

ovali, di un colore rossastro o cenerino,

rami , e succedono loro dei piccoli coni

volte , raddirizzati sll' epoca della loro


maturit.

pendenti, composti di un piccolo numero


di scaglie imbricate , intiere erotonde
L' abete nero , conosciuto ancora sotto
nei loro margini. Quest' albero crespe
i nomi di abete doppio , di abete da naturalmente _nel Canad e nelle parti.
birra , pezzo nero, cresce naturalmente settentrionali de li Stati-Uniti. Ama
nel Cansd enelle
rti settentrionali
stare nei luoghi reschi sui margini dei.
degli Stati-Uniti d' rustica. Portate in
torrenti , e sul pendio delle colline. Gli.
Francia quasi nell' epoca stessa dell' a
Americani lo conoscono sotto il nome
bete bianco, vi tuttavia molto meno
di hemlock spruce , e i Francesi del Ca
sparso di quest ultimo nei giardini e nei nad , sotto quello di pe'russe.
v,
semcuzaj , sebbene in fatto di utilit gli
L'abeto del Canada, fra tutti gli alberi
sia preferibile.
s
_
resinosi dell' America settentrionale,
ll legno di abete nero riunisce no se quello che ha il legno pi cattivo. Egli
la forza , l' elasticit e la leggierezza ,
manca di forza, e dura pochissimo tempo
tre qualit importanti, per cm molto gusndo esposto allingiurie dellaria.
stimato nel suo paese astro; e gl' Inglesi
l maggior vantaggio che se ne ritraggn
lo preferiscono anche sllabeto rosso: nel paese ove nasce spontaneamente, con
Gli Americani ne fanno da li eccellenti siste nell'ado rar la sua scorza per la con
alberi di colf. e] delle buonissime anten
cia dei cuoi. 1in Europa questo abeto non
ne, e lo' fanno ancora entrare in qualche merita di esser coltivato che come albero
altra parte delle costruzioni navali. Se di ornamento. Egli ha una forma grazio
ne fanno parimente delle travi, delle sa, mentre giovane, la quale diviene
tavole , che servono per vari lavori nel
meno bella a misura che essoinveccbia. Se
1 arte del falegname , delle casse da im

ne possono fare delle parate di verzura,

ballaggio , dei bariglioui per salumi cc.


L'abeto nero non abbastanza resinoso
per leVarne della regia , e per esser la

ed altre decorazioni nei parchi e nei


grandi giardini, poich, come il tasso,
pu essere ccsoiato.
vorato vantaggiosamente sotto questo rap Amaro comune. lbies vulgnris, Poir., Dict.
porto. Come legno da bruciare , esso fa cnc. , 6, p. 5: , Pina; picca, Lina. ,
un fuoco che scoppietta molto. In Ame
Sp. , 1420. L'abeto comune o abete ar
rica si prepara coi suoi teneri rsmo
scelti bolliti nell' acqua, una sorta di

gentinu, alzato, abete, abezzo, avezzo ce.

birra. conosciuta sotto il nome di birra


di spruce' o ubictina. _Si aggiunge del
1melszzo o dello zucchero greggio alla

conferenza e si eleva ben diritto allal

decodione, e lasciando fermentare il tutto

convenientemente, si ottiene una bevanda


salutare e utilissima nei lunghi viaggi,
poich essa ha il vantaggio di esser buona

., contro lo scorbuto ed anche , per quanto


' " dicesi, di poter prevenire questa'malattia.
Auro nnr. CusAns' . Abi'e: Canadensis ,

(Mith. H. bor. Amen 'J , pag. 206; Mich.


Arb. ''orest. da l Amr. r , pag. 137 ,
t. 13 , Pina: canadensis. L., Sp. , i4zi.
Questo abete un grande albero che,
nel suo paese natio giunge all altezza
di sessanta a ottanta piedi, ed acquista
alla sua base da sei a nove piedi di cir_ 1
conferenza. Le sue foglie sono lineari ,
piane , ottnse, lunghe da cinque a sei

un grande albero il di cui fusto acqui


sta alla base nove o dieci iedi di cir
tezza di cento a centoventi piedi; i suoi
rami sono aperti, stesi orizzontalmente,
poco lunghi se oi paragonano allaltezza
dell' albero , e disposti in verticiili as

sai regolari; le sue foglie sono lineari,


piane, coriacce, persistenti, ottuse alla

loro sommit, dl un verde cupo, e lu


centi al di sapra, bianchastl'e o glauche
al di sotto, sparse in quanto alla loro
inserzione, ma dirette da ciascun lato

di ramoscelli in due ordini opposti. I


fiori maschi formano degli amenti iso
lati nelle ascelle delle foglie , ma molto
ravvicinati fra loro e disposti in ma
numero verso lestremit dei rami. ia
scuno di questi amenti posto sopra un
peduncolo da due o tra 1inee di lunghez

linee , persistenti, lucenti e di un verde 1

un , munito alla sua base di un fascetta

gsio ne la parte di sopra , di un verde


pi pallido o leggiermeute biancastro nella
parte di sotto , sparse , ma disposte in
guisa che sembrano situate su due ordini
opposti da ciascuna parte dei ramoscelli.

di scaglie rossastre. Le autore si com


pongono di due logge rigonl'iate nella

1 ori maschi sono riuniti sopra amenti

loro estremit e sormontate da un pic

colo prolungamento , terminato da due


denti cortissrmi.l ori femmine forma
no degli amenti quasi cilindrici, rossa

v.._ee_,v ,

p...

ABE

(7)

ABE
P

stri , disposti i! numero d uno a tre


verso lestremit dei piccoli rami. Que
sti amenti sono ripiegati verso il cielo,
egualmente che i coni che loro succedo
no, i quali sono formati di un gran nu

mero i scaglie piane, coriacee, rotonde


nei loro margini, ristrinte alla lorp base,
imbricatee serrate l'unesulle altre, ac

compagnate sul loro dorso e alla loro


base da anabrattea bislungn, terminata

in punta acuta , i tre quarti della quale


sono nascosti fra le smglie; alla base in
terna di queste ultime si trovano due
semi assai grossi, di una forma un poco
irregolare , circondati e sormontati da un
ala membranosa. Labeto cresce natural
mente sulle montagne dell' Europa; si
trova in Francia nelle Alpi, nei Pirinei,
nei Volges, come pure in ltalia, in Sviz
zera , in Alemagna, in Scozia, in Sve
zia , in Russia e in Siberia. Fiorisce in

aprile, in maggio ed anche alla ne di


marzo, secondo che esposto pi al mez
zogiorno o al nord. I suoi frutti matu
l'ano nell'ottobre, e i semi cadono spon

dall'Egitto a Roma un obelisco, che fu


inalzato nel circo del monte Vaticano.
Le foreste di abete, quando son ben

tenute, si riproducono da loro stesse me


diante i semi che i vecchi alberi som
ministrano in gran quantit. Il ripullo
lamento cos tto, specialmente nei luo
ghi freschi dove molta terra mobile e
dove non sono molti alberi vecchi, per
cui i giovani abeti si toccano e si sosten
gono fra di loro; ma a misura che ingros
sano, i pi vigorosi soffocano i pi de
boli. Potrebbe essere cosa utile il ta liare
questi ultimi, e il levarli, afnche non
siano d'ostacolo all' ingrossamento degli
altri;ma ci non si pratica generalmente.
Conviene per altro fare osservare che se
si togliessero i giovani alberi, che peri
scono so'ocati da quelli che crescono
con pi vigore, bisognerebbe farlo quan
do_ questi ultimi sono bastantemente for
ti; poich in generale non si deve mai
tagliar nulla nelle abetaie nascenti. Quan
do
abeti
incominciano
ad ac
uistare
una gli
certa
grossezza
e quando
illl,oro
fu

taneamente per terra nel mese seguente,

sto {2 gi molto alto, perdono i rami in

trascinati dalla scaglie le quali si stac


cano allora,dal loro asse comune.
L'abet'o rosm, o alzato pezzo, il
picca dei Latini. Linueo invece di adot
tare inomi consacrati dagli antichi per
il pezzo e per l abete , ha cambiato e
trasliortatoi nomi dell uno all' altro
chiamando pino: picea il vero abeto, dal
quale non si le" la pece , e dando il
nome di pinus abies a quello che la
somministra. Questo cambiamento ha ca
stonata molta confusione nella nomen
clatura, ed ha prodotti parecchi errori ;
cosi noi seguendo l' esempio di alcuni

feriori, i quali si staccano e cadono.nel


tempo stesso in Coi SI forma un ingros
samento'nel luogo ove erano impiantati
nel tronco; e ci cagiona i nodi che si
vedono particolarmente nei fusti degl'in
dividui giovani.
Tutti
ucsti alberi si alzano lenta

autori moderni, abbiamo creduto dovere

ristabilire i nomi degli antichi.


Plinio chiama picca, lalbero al quale
si d presentemente il nome di abete
rosso 0 pezzo. Gli antichi l'usavano nei
funerali, ed era costume di sospenderne
un ramo alla porta delle case nelle quali
trovavansi un morto, ed il legno era ado
prato ancor fresco per i roghi.
L abete comune , o l'abcto propria

mente detto, era distinto presso gli anti


Chi sotto il nome di abieswl Romani
impiegavano il suo legno per l'armatura
delle case, e lo avevano in ripntazione,

mente

nei primi anni ; e quando

son

giunti a sei anni e pi, cominciano a cre


scere aSSnl presto, e il tempo della loro
vita nella quale crescono con maggiore ra
pidit, fra i dodici ei trenta anni. Al

lora _essi crescono per ogni anno da due


a tre piedi. Al pino salvatico bastano
quasi cinquanta anni per divenire un
bell'albero e adattato a farne lavori; al

labeto ne bisognano cento, e quasi al


trettanti al pezzo. Quest' ultimo albero
il quale da principio cresce pi rapida
mente e diviene in poco tempo molto
alto, non ingrassa con tanta prontezza,

come fa l'abeto. L'uno e l altro vengo


no per altro meglio in gruppo, che iso
lati o mescolati con altri alberi.
"
Gli abeti, e specialmente i pezzi, si

serv a fare l'albero di un vascello, sul

possono con molta facilit trapiantare


mentre son giovani; ma per riuscirvi ,
fa d'uopo, per quanto possibile, estrarli
col pane, ed evitare in ogni caso di mu
tilare o troncare qualunque parte' dei
rami e delle radici.
Gli abeti, una volta tagliati, non dan
no mai palloni ;c per non si possono
moltiplicare se non per via di some. Ab
biamo parlato della riproduzione natu

quale limperatore Caligola fece portare

rale di questi alberi , tal quale accade

specialmente per la costruzione dei va

scelli; il che ha fatto dire a Virgilio:


Cusus abies visura marino:
E a un altro poeta Latino:
Apta

reti: ubies . . . .

Plinio la menzione di un abeto che

'\

B':

(3)

ABE

rare gli alberi, se non dopo averli dirl


a quella che si ottienemei semeuzn, me. . mali.
U'epoca la pi favorevole peril taglie!
ritando assolutamente le stes8e atten
di.queste foreste, quando sono in suc
zioni che sono necessarie per i pini, co
si noi rimettiamo il lettore a quel e e chio nella primavera e al nire dell' e
state. ll legno della migliorqualit sem
sar detto all'articolo Pmo. Bisogna sol
tanto aver la precauzione di raccogliere pre quello che tagliato, quando l'albero
presto i semi dell'abeto; poich se non
pl'carico di resina. Tostoch gli al
si ha diligenza nel farne la raccolta nei beri sono atterrati, si ha cura di spo-'
primi giorni dell'autunno, essi presto ca
gliarli della loro scorza perch si secchino
dono e sono perduti, a meno che non si pi prontamente, si conservino meglio ,
facciano raccogliere in terra; ma questo e nalmente perch questa scorza , In
espediente pi lungo e pi difcile di nale inutile al legno da lavoro, a
quello che lo sia il far raccogliere ico
oprata per ardere , e forma un eccel
ui, prima che le loro scaglie abbiano co
lente combustibile. Se si trascurasse di
minciato a staccarsi. leoni del penzo spogliare il legno della sua scorza, par
non lasciano scappare i loro semi tanto ticolarmente quello degli alberi atterrati
prontamente; ma sempre bene che nel mese di maggio e nel mese di ago
siano colti avanti l'inverno.
sto, questo legno tarlerebbe , cio reste
Si pu tagliare il pezzo con le cesoie
rebbe attaccato dal vermi di diversi in
e colla roucola, e dargli con questo mez
setti, e allora perderebbe molto del suo
zo diverse forme. In altri tempi , cosi valore; potrebbe anche non essere pi al
accomodatn a piacere del giardiniere ,
caso di vendersi pediversi usi, ai quali
serviva all' ornamento dei parchi e dei adattato.

'
grandi giardini; ma ai tempi nostri non
il legno di abeto e quello di pezzo sono
piace pi che gli alberi siano mutilati, adopratl
r le costruzioni e per vari
si preferisce lasciarli crescere in libert,
lavori. Cl serviamo principalmente di
e trovasi con ragione che essi hanno quello del primo, come pi comune; il
una forma molto pi bella. Il pezzo pu quale si preferisce in oltre per tutti i
perdere la sua guidtl'la o vacuo termi
lavori che richieggono della forza, poich
nale, senza danno al suo accrescimento.
ha pi nervo. La parte legnosa di que
Le pi volte un rigetto collaterale suc
sti alberi e formata da alcuni fascetti di
cede al getto terminale Che un caso for
bre longitudinali di due sorte; le pri
tuito qualunque aveva rotto o distrutto. ma dure e di un colore biondo, e le al
Dell'abcto non accade lo stesso: una tre tenere e bianche. Queste ultime quan
volta che ha perduta la sommit del suo to pi sono strette , tanto pi la grana
fusto , si secca in cima, e cessa di cre.
del legno bella e solide. La natura del
score in altezza. Ma in cambib gli si l'esposizione e del suolo contribuisce
possono levare molti rami inferiori ,
molto a dare agli alberi queste buone
troppo vigornsi, e che assorbono il suc
qualit.
chio a deterimento della cima.
L'abeto e il pezzo, a cagione della lun
Gli abeti possou resistere ai treddi pi ghezza e della dirittura del loro tronco,
rigorosi; ma le
lidi sigcili cagnonata sono di un uso vantaggioso per l'arma
dagli ardori del 'estate r|escon loro no
tura delle case, per l'alberatura delle
ceirolissime. Lestate del 1803 che fa m navi e per l' impalcatura. Posti a traverso
chissima , fece perire nei Vosgcs delle non sono soggetti a imbarcare come la
intiere foreste, le quali erano esposte a querce.
Lubeto dura per lungo tempo nell'ac
) mezzo giorno.
Nelle pianure si tagliano nel tempo qua e sotto terra, il che lo rende altis
stesso tutti i legni di una abetinn , la 'simo a far palatte. Nei paesi doVe
quale si risemna in seguito; ma questo comune, si adoprano dai carradnri gli
non _ da praticarsi nelle montagne , in alberi giovani di sei pollici di diametro
specie in quelle che sono di una natura in cima, per fare delle barelle e dei carri.
sabbionoia e di un terreno mobile. Nei
Con dei fusti pi sottili si fabbricano
diversi utensili, e fra gli altri delle scale
Vosges, dove sono vaste foreste di abe
ti, costnmasi di tagliare questi alberi di differente lunghezza , i di cui scalini
isolatamente un e l , avendo cura di sono egualmente fatti con rami di abcto
atterrare. queiii che non crescono pi, o e riuniscono la leggierezza alla resistenza.
Con i giovani pezzi e con i giovani abeti si.
che hanno qualche difetto. Questo modo
di coltivare le abetine, le netta, e faci
fanno delle staughe e delle lunghe perti
lita in loro riproduzione , specialmente che che servono a stendere il bucato o a
quando si ha la diligenza di non atter
far delle palizzate, dei recinti ec- Se ne
spontaneamente nelle ibreste. In quanto

cc_._.,a

BE

(9)

f.mno pure dei manichi leggieri, e per


ricercati xer diwrsi strumenti. Quando
tutto la rancia si arm di picehe , se ne
tagliaronoa migliaia nelle foreste di abete

ABE

Oltre le
ropriet e gli usi del legno
di pezzo e i abeto, questi alberi som
ministrano ancora parecchi prodotti, co
me la trementina , la di lei essenza, la

e particolarmente in quelle dei Vosees.

CO.lofonia o pece greca , la pece biancae

Ma non solamente ai nostri giorni l'a


heto servito per fare delle armi omi
citle; gli antichi ne facevano dei giavel
lotti, come lo mostra questo passo di
Virgilio:
Ciljus apertum
Adversilonga transuerbnat obietepcctus.
. Labeto e il pezzo segati in tavole 0
in asse, s'impiegauo in tutti i generi di
costruzioni e di mobili, come barche, as

il nero di fumo.
La tremrntina si leva dall' abcto col
mezzo di alcuni cartocci di latta o C0l

Biti , softte , palchi, armadj , casse, ta

VOlini ec.; ma i falegnami preferiscono


generalmente il primo di questi legni ,
perch pi forte e si taglia meglio. I
fabbricanti di violini, al contrario non
ndoprario per gli strumenti a corda, Se
non -il pezzo che si feude bene, che ha
la grana bianchissima, il di cui legno

ha il vantaggio particolare di trasmet


tere meglioi suoni, vale a dire, di ram
doro il tuono pi alto, quando si per
cuote o che si parla a una delle sue l

bre longitudinalir Cosi con delle assi


celle sottilissime di pezzo, si fanno tutte

le tavole suonare dei violini, dei contra


deSi, dei piano-forti, delle arpi ec. Pi
Particolarmente ancora col pezzo si fab
bricano molti lavori leggieri di legno,
tanto comuni in Lorena, come zangole,
bignncioli, scatole, di ogni forma e gran

mezzo di alcune corna di beve, la di Cui

punta tagliente ed aperta, ed il fondo


chiuso. Alcuni uomini esercitati in que

sto genere di lavoro si arrampicano su gli


alberi, e ccano la punta del loro stru
mento nelle vesciehctte o bolle che si
formano

sotto l'epiderme della scorza

nel tempo del suechio. La trementina


scola nel cartoccio , e quando questo
pieno , essi lo vuotapo in un vaso di una

Capacit maggiore, il quale comunemente


una bottiglia che portano attaccata alla
loro cintura. La stagione favorevole per
far questa raccolta l'estate. Gli abeti
non cominciano a dar trementina se non

quando hanno nove a dieci pollici di cir


conferenza, e cessano quando ne hanno
circa a tre piedi: a quest' epoca la loro
scorza diviene troppo densa per permet
tere che si formino le vesciche, le quali
non si trovano pi se non alla sommit
dell albero, dove sarebbe dillicile, e trop
po pericoloso il cercarlo. Quando la tre

mentina raccolta, non le si fa subire


altra preparazione, che quella di ltrarla

per spog iarla dei corpi estranei che vi


possono esser mescolati. La trementina
ottenuta dall'abeto, conosciuta nel com

dezza. Gli abitanti di alcuni cantoni dei


Vosges si occupano quasi esclusivamente mercio sotto il nome di trementi'na di
della fabbricazione di questi lavori, che
Strasburgo, perch gli abitanti dei Vo
si trasportano lino sulle coste dellOcea
sges e della Selva Nera vanno a venderla
no e del Mediterraneo, dove in altri tem
in quella citt. Riman sempre liquida,
ii s'imbarcavnnu per le colonie. Tutte avendo la consistenza di un siroppo den
e piccole scatole piane rotonde , nel
so ;' viscosa , biancastra , trasparente;
le quali i confettnrieri della capitale il suo odore penetrantissimo; nal
e di una parte della Francia mettono i mente il sup sapore un poco acre ed.
loro dolci e le loro confetture secche,
amaro.
sono di legno di pezzo; e la consuma
La trementina entra nelle vernici en
zione che se ne fa, sotto questo solo rap
muni , ma poco impiegata. il suo olio
porto, il considerabilissima.
essenziale, che ilprodotto della distil
Nei Vosges, nella Franca-Contea e al
lazione, conosciuto nel commercio sotto
trove , la maggior parte delle case nelle
il nome di essenza di tremenli'na , di
campagne, ad eccezzione di quelle dei
un uso molto pi considerabile: desse
gran signori , sono ricoperte con assi di
che serve ai pittori per; rendere i loro
pezzo o di abcto.
colori pi scorrevoli , pi seccativi, ed
Come legno da ardere da preferirsi
ai vermeiatori per disciogliere le resine
quello _di quest'ultimo albero, perch
concrete. La bella trementina di abete
dura pi lungo tempo al fuoco , perch
d con la distillazione un quarto del suo
quello di pezzo brucia pi ra idamente
peso di essenza, e quando loperazione
e swlnppa meno calore. il canone fatto e nita , resta nella cucnrbila una resina
col legno di abete, e leggierissimo, ed concreta chiamata colofonia. l suonatori
stimato met meno di quello di faggio e di violino se ne schono per stropiccinro
di carpino; quello fatto coi rami e mi
i erini dei loro archi; e se ne fabbricano
gliore di quello fatto col tronco.
delle Vernici. l chirurghi ne fanno uso

ABE
\\__, -:

(1)

ABE

per impolverare i primi piumaccioli o

camerino esattamente chiuso, ad ecce

atnelli che essi applicano dopo l'ampn

zione di un apertura che si pratica nel

lozione delle membra. Questa sostanza ,


Come pure la trementina e la sua essenza,

entrano nella composizione di parecchi


unguenti e cerotti. in quanto all essenza
di trementina, essa adoprata in medi
cina tanto internamente che esternamen

te. Si amministrata con vantaggio con


tro la tenia , la sciistica , l'epilessia, il
catarro delle membrane muccose delle
vie urinarie. Lorine delle persone che
ne fanno uso , contraggono un odore di
violamammola. L'arte veterinaria adopra
egualmente l'essenza di trementina, sia

a l' interno, facendola entrare in molte


bevande che si amministrano alle bestie
cornute , sia applicandola all'esterno per

seccare le piaghe dei cavalli e per guarirli


dalla fogna.

Si da il nome di pece bianca o di pece


gillla o anche di pece di Borgogna al
sugo resinoso che produce il pezzo, e
quello sugo scola naturalmente da tutte
le fenditure che si trovano nella scorza
di quest'albero; lita si ottiene in mag
gior quantit facendo dalla parte di mez
zogiorno leggiere incisioni nella scorzae
nei primi strati legnosi; le quali si rin
novano ogni quindici giorni , raccoglien
do la resina che scalata in principio
uida e bianca, e che in seguito conden
sandosi all'aria , divenuta giallastra.
La raccolta della pece , come quella
della trementinn, si fa in estate da alcuni

mezzo della parte superiore di caso, e che

si cuopre con un cono o cartoccio di


tela. A qualche distanza da questo ca
merino si costruisce un fornello,l'ipteruo

del quale comunica in esso per mezzo


di un tubo da cammino. Un operaio ac
cende n I fornello 'iina piccola quantit
dei residui di cui si l'atto Parola , ed
ha cura di mantenere la combustione
continuamente con nuove materie. La
resina nel bruciare forma molto fun_io ,

il quale mediante il tubo di comunica


zione passa nel camerino dove si porta
a preferenza nel cono di tela, e dove

nalmente si raccoglie e si condensa in


una specie di fuliggine. Quando si gin
dica che il tono ne sia sufcientemente
ripieno, si fa battere la tela al di fuori
con delle bacchette, perch cada il nero
di fumo nella parte inferiore del came
rino; e dopo di ci non si fa altro che
raccoglierlo per metterlo nei barili.
La pece ai adopra nelle farmacie per
la composizione di molti unguenti e ce
rotti. Ella serve inoltre a diversi usi nel
la marina e nelluti.
Nei paesi del nord , si fabbrica una
specie di birra facendo fermentare in ac

qua le foglie dell'abeto rosso ,

in quei

paesi dove si manca di querci, si fa qual

che volta servir la sua scorza alla concia


delle pelli.
Nelle regioni dove le foreste di abeto

fanciulli e da alcuni uomini che in tutta


quella stagione non hanno altra occupa
zione che questa. Essi si arrampicano
con molta agilit no alla cima degli al
beri, armati di una ronca per fare 0 er

anno comunissime, gli abitanti delle cam


pagne vicine ad esse ottengono per espres

rinnuovare le incisioni, e di un restino

lampade, le quali hanno soltanto una pic


mlissima apertura per lasciar passare il
lucignolo, poich quest' olio resinosis_
simo, e siuammerebbu positivamente,
se il recipiente l'o-ise scoperto, e se co
municaase con la amma. Quest' olio ha
un odore
radevole
e brucia
sviluppan
di)
molto IIIIIOr
Si dice
che abbia
la fa

sione un olio dai semidi quest'albero ,


e se ne servono per far lume; ma a que
sto effetto sono costretti a servirsi di

per grattare e per raccogliere la pece che


esuta dalle incisioni gi fatte, e che
essi mettono in un secco 0 in una sca
tola di cui son muniti. Siccome questa
resina unita ad. alcuni tritnmi di le
gno, di scorza e di foglie, perci la
fanno fondere in grandi caldaie , e quan
do liquefatta la Versano,in sacchi di colt di distruggere gli insetti schifosi
tela, la sprcmono per mezzo di uno stret
della cute, al che basta farne delle fri
tojo, e la raccolgono in casse 0 barili. zioni sulla pelle.
Spesso la pece cosi abbondante tra la Auro unaamrsao. Abies balsamea , Mill.
scorza e il legno sugli alberi che sono
Dict. N' 3. Pinils bulsameri, Linn.,
stati incisi, e dei quali n stata tra
Sp. , llpi. L'abcto balsamil'ero cono
scurata la raccolta, che ella vi si am
sciuto anche sotto i nomi di abelo a.
massa in grandi strati , e si ottiene pu
odor di balsamo di Gilcad , di albero
rissima.

del balsamo del Canarl, di pino di Vir


Nei paesi dove si raccoglie molta pece ini(l,di pino balsamifcl'o, ha
, gran
bianca, si conservano i residui che escono
i somiglianze col uostro a
une;
och ha listessa forma ,_l"
stesso
dallo strettojo o che si trovmo nel fondo
delle caldajc per farne del nero di fumo.
ogliame; i ori e i frutti sono disposti
Per questa operazione si costruisce un
nel modo medesimo; ma forma un albero

a._4____

ABE

(n)

ABE

'

molto meno elevato; i suoi stami hanno


ABEZZO,AVILUL ( Bot.) Nomi vol
una piccola cresta, che il pi delle vol "gari
antiqati di alcune specie di abeto.
te non ha che un dente; nalmente la
ABHEL. (Bot.) Clusio indica sotto quc- '
blattee che accompagnano le scaglie dei " sto
nome un frutto dell Egitto 0 della.
coni, sono ovali inche di essere allun

Siria , che gli pare appartenga ad una.


specie di thu a. Guilandiuo lo chiama
llubtal , e l(auvolf cita quest albero
tamente maturi, con la stessa facilit,
che nell'abet0 d' Europa. Quest' albero col nome di habhel come appartenente
al genere
(Orn.)
thuya
il 'Azara ha trovato al
halsamifero cresce naturalmente nelle re- A BIA.
gate ; esse si separano inoltre dai coni
del pari che i semi quando sono perfet

h-.

gioni fredde dellAmerica settentrionale;

e secondo una nota che mi ha comuni


cata il sig. Ferry , versatissimo nello
studio della storia nuturale,e che ha abi

tato e viaggiato per alcuni anni in mol


te parti dell'impero di Russia, esso cre
sce pure in Siberia , uantunque lallas
e Gmelin non ne abbiano fatta parola,
tutti due avendolo preso per l' abete
comune, dando i Russi a questi due al

beri listcsso nome di fata. Ma secondo


il sig. Ferry, l'abeto alsarnifero di Si
beria , che non diVersiiica da quello del
Canada, facile a riconoscersi dal suo

odore , dalla piccolezza dei suoi coni,


paragonati con quelli dellabeto ordina
rio. Gli abitanti della Siberia non ne
fanno alcun uso nelle costruzioni; ma

amano molto il suo odore, e parecchi ne


profumano le abitazioni. Lo stesso sig.
erry dice (ll averricorso diverse volte u
questo mezzo per correggere l'aria delle
sue stanze, e di essersene trovato bene.

Sotto tutti i rapporti, l abete balsa


mil'ero inferiore al nostro abete co

Paraguay sei specie di uccelli, ivi cono


sciute con questo nome,e le due prime di.

esse sono state da lui riguardate come


appartenenti alla famiglia dei tordi(Zor
zales) e descritte sotto le denominazio.
nidi tordo rosso , e nerastro , e di

tordo bianco e nerastro, N. 79 e 80 dei


su0i Apuntamientos por Hisloria natu
ral de lo: parare: del Paraguay. Egli
per ha conservato alle ' quattro altre
specie il nome generico d Abia, che
ha maggiormente esteso, applicandolo
agli uccelli, compresi sotto il N. 81 a
91, i di cui caratteri offrono alcune
differenze assai notabili , specialmente
nelle due ultime. La specie sotto il N.
90, a cui da il nome di Abz'a dei luoghi
aquatim, pare che sia uno zivolo, o una
asserina di Vieillot, riconoscendovi
Embwiza a cinque colori,e l'uccello
del N. 9|, chiamato il dentata, evi

dentemente un Fitotomo.
Nel rimanente i caratteri sici espo
sti dal D'Azara , riguardo a tutti questi
uccelli, sono: un becco voluminoso, di

mune, e non merita di essere coltivato

in Francia se non come albero di orna


mento. Scmministra nel suo paese natia

una specie di trementina conosciuta nel


le Farmacie sotto il nome di resina (li

forma diversa da quella del becco dei


tordi, pi forte, pi solido, legger
mente curvo in tutta la sua lunghezza,
smarginato verso la punta, tagliente sui
bordi; la mandibola inferiore diritta ,

Barbados, di lrrmentx'na d'America , di


forte , e lunga al pari della superiore ,

trementinu del Canad, di balsamo bian

le aperture delle narici circolari , e col

co del Canad, o di balsamo di Gilead,

sebbene il vero balsamo di Gilead sia


prodotto da un albero diversissimo. Que
sta trementina poco impiegata in me
dicina, perch non ha propriet parti
colari, e si pu ad essa facilmente sosti
tuire quella del larice o dell'abeto

" oglie solitarie su igiovam' ramo


scelli,_fimcicolale sulle altre.
Auro LANCE. Abics Lurir, Lmk-, 1
t. 785, g. 2. V. Lance n Eunora.
AbBl0 A mccou suor-n. Abies nn'cracar
pa, P0ir., Dict. cnc., 6 pag. 514. V. LA
ams s mccou ravrrr.
Anno A mm reanean. Abi'es pendula ,
Ioir., Dict. cuc., 6 par. 5|4 V. Lamcr: a
naut vesnzsn.
Anno Come. Abz'cs cedrus , Poir. , Dici
cnc, 6 Hg. 510 V. Csuao nei. Llsnw

(L. D.
Di:iom delle Scienze Nul

locate vicino alla fronte, il terso robu


sto, compresso, a scabro, la testa pi

rotonda , e in tutto l' assieme maggior


grossezza.
>
.
.
Vieillot ha adottato la denominazione
dHubia per il nome Francese di questo
genere,egli ha dato il nome latino di Sal
lator , aggiungendovi alcune specie della
Caienna, ed altre appartenenti agli anti
chi generi Tanngru, e Loracz'us. Gmel.

e Lath., tutte per dellAmerica men


dionale , dopo di che ne ha cos stabiliti
i caratteri: becco grosso alla base , ro
busto, convesso al di sopra , compresso
lateralmente , e tagliente ai bordi ; man

dibula superiore piegata un poco in lor


ma (l'arco, e che ricuopre i bordi dell'in
fcriore , intaccata , e ricurvs verso l'e

stremit diritta , e pi corta della supe


riore, le narici frontali , PICCOll , aperte,
6

ABI

(12)

ABI

ed orbiculari, la lingua ossa ed ap


puntata, le quattro prime remigauti
presso a poco eguali fra loro , e che sor
passano in lunghezza tutte le altre; i tre
diti esterni anteriori riuniti alla loro

i di cui diametri sono nel primo di circa


un pollice, e nell'altro di un poco pi
d' otto linee. Osi riguardino i sessi, o
l'et, il color delle penne non offre ve
runa di'erenza. Il D'Azara,sopra un in

base, o 1' interno libero.

dividuo da lui allevato, ha fatto l'ol

Vieillot si probabilmente determi


nato a distinguere questo genere colla
denominazione di saltulor, poich il D'A
zara, dopo avercosservato che le Abie
hanno il costume di internarsi meno dei

serVazione, che quest' uccello non in


ghiottiva gl alimenti setoudo il costume
degl'altri , ma sembrava masticarli come
i quadrupedi , senza per trnerli stretti

tordi nei boschi, e nelle macchie, e di

appollaiarsi pi alle sopra gl' alberi, dai


quali scendono raramente , aggiunge che

fra i piedi , e senza scuotcrli.


. L'Asia a cou.o nano. Azara N. 8a.

vivono sole, o appaiate , e il loro volo


non n elevato, n prolungato. Le
quattro prime ahie descritte dal D Aza
ra , e che portano un tal nome nel paese,

Sullalor anucollz's. Vieill. Quesl.'uccel


lo,che raramente trovasi al Paraguay, ove
il l)'Azara ne ha osservati quattro soli
individui, ha molti rapporti di somi
glianza col precedente. La sua lunghezza
3 di otto pollici, non ha almma linea
bianca , o gialla al di sopra dell'occhio,
la parte superiore del corpo totalmente
bruna , la gola e anteriormente una parte
del collo sono del tutto nere sopra al

sono le seguenti.

cuni individui, e marezzate di bruno ,

ai avanzano a salti , e con poca velocit ,

mentre landare dei tordi lestissimo.


Se ascoltiamo 1' autore Spagnuolo, le
Abie hanno per listinto sedentario ,

l. L'ABIA a aoraaccxcni aiAscni N. 81.


che corrisponde all' ubi'a color di piombo

e nero sopra altri, ci che deve certa


mente derivare dalle diverse et , mentre

le parti inferiori sono d un bianco ros


ha otto ollici , e mezzo di lunghezza.
sastro, e il di sotto dellali d'un color
La coda i quest'uccello spiegata , una
perlato; il becco di quest' uccello, di
linea bianca , ovvero d' un giallo pagliato cui non si conoscono le abitudini, e di
ai estende al di sopra dell'occhio; la
un color giallo paglia, e qualche volta
testa, e le altre parti superiori hanno
ranciato.

una tinta di piombo pi abbrunita sui 3. L ARIA a R3CCO aaacu'ro. Azara N.


lombi , e sulle ali. L'iridc che eneral
83. Saltalor aurantiirouris. Vieilloh La
lunghezza di questa specie sorpassa
mente rossa , per qualche v0 ta bru
na , e fra il becco , e l' occhio si scorge di circa tre linee quella della prece
una piccola macchia nera , con una linea dente,- una picmla fascia bianca, che
del medesimo colore, che discende da
passa sopra 1 cecbio , partendnne dal
ciascun lato del collo. Le altre parti
men , scende dietro le orecchie , ove
prende una tinta rossiccia , che domina
inferiori sono rossastre, ed il becco
sopra la gola, sotto la quale scorgesi
quasi nero.
Questa specie quella, che iii co
una placca di un nero vellutato, che ri
munemente trovasi nelle macc ie pi sale saprai lati della testa, e sulla fronte.
folte, ove essa colloca in merlo ai pic
Il di sopra della testa nerastro, e tutto
coli cespugli un nido , il di cui diametro le parti superiori sono di color di piom
esterno non ha che quattro pollici, e 1 in
bo, la parte inferiore del corpo di un
terno due pollici e mezzo, e che e tessuto
bruno rossastro , e quella delle ali di un
di piccoli ramoscelli, e liane (a) sec
bianco argentino. Sopra la penna esterna
di Vieillot , sultalor coerulesccns , e che

che e essibili, mischiata di foglie d'albe

ro. La femmina depone due uova di eguale


grossezza alle due estremit con alcune
macchie nere sopra un fondo azzurro,

(a)** Nelle coloniefrancesz' dell'Ame

della coda , verso l' estremit da ciascun


lato, osservasi una macchia bianca, che

diminuisce sopra la seconda , e che spa


risco all'atto sulla terza. l tarsi sono di
un bruno chiaro , ed il becco general
mente . di un'vivo color d'arancia , e

rica , e in quelle pure dell Indie , cos

qualche volta lineato di nero.


vengono denominate alcune piante, i di 4. L'aria aosnsm. Aura N. 84- Sal
lator vulilllu Vieill. L'uccello, che dal
cui steli lunghi, eessin'li, che si ar
rampicano sugli alberi, o rrrpeggiano naturalista spagnuolo ha riceVuto un tal
sopra la terra , sono ordinariamunle

nome, a motivo di avere osservato in

arnprali per 1rne curdo cc. La lun


ghezza, e la essibilit di tali steli
rende molto agevole a tale specie duc
cello la costruzione del proprio nido.

caso le ali pi corte, il corpo pi roton


dato, e i tarsi pi forti, che nelle spe /
cie precedenti, hatto pollici di lunghe:
za. Una macchia di un nero vellutato ,

ABI

(I3)

ABI

che in principio alle narici, passa sopra\ sul davanti del collo; le penne dei lati
glocchi, e cuopre tutta la parte infe
della testa, e del di sotto delle ali, ne
riore della testa. La parte superiore del
rastre nel centro erano brune ai bordi;
corpo bruna , l'inferiore di un bianco itnrsi molto mmpressi erano nerastri
rossastro, e le tettrici inferiori delle ali
egualmente che la mandibula superiore,
di un grigio perlato; il becco poi, che e l'inferiore era di colore azzurro.
nero alla base della mandilsulu supe
Il D'Azara ha collocato fra le sue Abie
riore, di un color darancia nel rima
tre altri uccelli, ma il riconoscerviegli
nente. Nelle descrizione delle quattro
stesso pi caratteri dill'erenti , e la ne
prime sbie nbbinm potuto notare molti ce3sit, in cui siamo di sottoporli ad un
punti di rassomiglianzn, e non poche va
nuovo esame , non pu perci far sog
riazioni, che riguardano indubitatamentc getto di discussione. Tali uccelli sono.
l'et, o il sesso.
l. ,LAms GIALLA N. 87, che aveva il
Tali circostanze, e il 'numero assai
becco non compresso, grosso, un poco
piccolo degl'indwidui , osservati da un
ricurvo,ed appuntato, la mandibola su
solo naturalista nel medesimq paese, ci
periore smarginnta profondamente sopra
sembrano motivi sollicenh per metterci
i suoi bordi, con un spigolo longitudi
in dubbio sulla realt delle quattro ape
nale nell'interno, la lingua stretta, assai
cie, e per farci desiderare dein studi pi forte, i tarsi robusti, e le dodici penne
condotti, degli avvicinamenti pi nume
della coda quasi eguali. i due individui
rosi, avanti di appigliurci ad una deter
da esso osservati avevano otto pollici,
minazione positiva su queste specie, che e un quarto di lunghezza, le parti in
hanno il medesimo nome di famiglia al
feriori erano di un giallo cupo, e l' oc
Paraguay. Il D'Aura troppo s'all'retta u
chio era sorpassato da una linea del me
stabilirne sul solo appoggio di leggiere desimo colore , che contornavn pure le
dill'erenze negl'individui, che osserva, e
tettrigi superiori, e le penne delle ali,
cosi accaduto per luccello di cui In
che avevano il fondo bruno. Il restante
fatta la sua Abia rosmslra N. 85, e per delle penne era di un bruno giallastra ,
I'Abia macchiata N.0 86- Il primo, Sul
ed il becco nerastro superiormente era
tulor rubicus. Vieill. stato da esso in
Celeste nella sua parte inferiore.
contrato una sola volta, e col suo amico '1. LABIA Pous N. 88. Di cui il D'Aznrn

Nosda, ha ucciso il maschio, e la fem


mina, che avevano, come tutte le altre
abie, diciotto penne alle ali, e dodici

1121 posseduto un solo individuo, lungo


sette pollici, e due linee, e che aveva

alla coda , che era spiegata. II masclno

ricurvo , appuntatissimo , molt0 forte ,


non Compresso, e le dodici penne della
coda quasi eguali.
,
La linea , che si distendevs sopra gl'oc
chi era di un rosso pons vivissimo, il
che pure scorgevasi nelle parti inferiori,
e le penne , e le tettrici delle ali, e della.

aveva sette pollici, e mezzo di lunghezza


totale, e la femmina Cmtu

ollici me

no. [1 primo portava un ciu etto di un


rosso di fuoco; la fronte, i lati, e la
parte posteriore della testa, il di sotto
delle ali , e i piedi erano di un bruno
ross;astro, la gola , le parti inferiori del
corpo e la coda di un color vermiglioue
un poco scolorito, particolarmente sopra

il ventre, ed il dorso era pure di un


colore vermiglione scuro ed li becco ne
rastro. La femmina distingu per un
colore bruno dorato sopra il corpo, e so
pra le ali, e aVeva le parti inferiori tinte
di color d'oro con qualche apparenza
di bruno. Il secondo, Saltulor macula
un. Vieill., di cui il D'Azars non ha ve
duto, che tre soli individui da esso com.

prati al Paraguay , era lungo sette pol


lici circa, aveva diciannove penne alle
ali, e |n Penna caudale esterna era da
ciascun lato quattro linee pi corta delle
altre. Aveva il dorso bruno, le ali, e 1"
coda nerastre con alcune macchie bian
Che, la parte inferiore del corpo distin
guevasi per un colore rosso pallido, ac
compagnato da lunghe macchie brune ,

al pari del precedente, il becco un poco

coda erano bordate del medesimo colore,

che sopra le altre parti del corpo era


dominato da un bruno cupo , mentre il
becco distinguevasi per un color celeste
scuro.
3- L'Aau. venne N. 89, che aveva il
hecc<u forte, ma meno grosso di quello,
che generalmente incontrasi nelle Allt,
e pi compresso sopra i lati, la mandi

bula superiore, sulla quale scorgemsi una


smargiuaturs , era molto pi curva , ben
ch linferiore fosse diritta; Il lingua
era spianata, ed appuntata , e alcuni
piccoli peli neri ricuoprivano in parte le
narici, dalle quali aveva origine non li_
nea rossastra , che passava sopr gl'occhx.
La Parte superiore della testa era brun_n,
e questo colore illallguidi7a sopra i lati ,
e posteriormente; il mantello , e la gol:i
erano di un verde giallastro, e le ali
erano gialle, sebbene le loro barba, e

(14)

i: ABI

quelle delle penne caudali fossero.brune,

ABI

grandi foreste di Caienna, e i luoghi a


perti, di un colore olivaetro sopra la

il petto , e le nlll'c parti inferiori erano


testa, sulla parte posteriore del collo, e
bianche , ed il becco rosso corallino pal
lido superiormente, e turchina, nella tutto il di sopra del corpo. La parte
inferiore di un bianco rossastro ila
parte inferiore.

Questuccello che comunissima al cupo sopra le penne anali ei colori el


Paraguay, e che incontrasi no sul Rio la femmina sono i medesimi.

della Plata, frequenta le macchie pi fol Ama anecnnra .\ cono muco. Sultator al
te, ove Eolo dimora , ovvero appaiato , bz'collis. Vieill. l aopraccigli, e il collo
di quest' uccello di Caienna aon bianchi,
esprimendo colla sonora sua voce quat
le partisuperiori di un grigio abhrunito,
tro volte di le uito la parola torribio.
Crede il Sonnim, che questo possa essere e le parti inferiori di un grigio chiaro,
con varie macchie longitudinali_brune.
lo zivolo il petto, ed ali gialle, Embe
riza chrysoplera (Lath.) e se ascoltia
Vieillot , a cui lindividuo sembrato
mo Vieillot ha nel becco molta somi .- giovine, ha in esso riscontrato una no
glinnza con le piranghe, la di cui man
tabile rassomiglianza con l'abia grigia
dihula superiore presenta la medesima
verde, ma il becco di questa non ha ve
smarginatura.
l'una amnrgiuatura , e la mandibola an
Nel genere Abia del nuovo Dizionario periore dell'altra ne presentava una as
di storia naturale si trovano varie ape
sai profonda, mentre lo stesso autore ha
cie non descritte dal D'Azara; tali sono
in altro luogo riavvicinato allabia gial
le Abie grigie verde , a corvette nera ,
la l'uccello ora menzionato.
verde Oliva, la prima delle guidi tol Asia a srax.ucci ruacmm. Sultalor (ja
ta dal genere Coraci'as, e le ne seguem
noplerus. Vieill. Questa specie del Brasi
ti dal genere Tunu6lll; quindi le_Ahie le, che in grandezza un poco superiore
a spallacci turchinx , nera , e bianca, a quella della Tangala azzurrigua, ha
macchiata, a gola bianca, e a testa ros
le penne dun grigio turchino con ri
sa, alle quali Vicillot non indica verd
essi verdi, e pi cupo sulla parte su
periore, che nell'inferiore del suo corpo;
na specie ainonima.
Ama GRIGIA venne. Saltalor virescens ci che per la distingue in particolar
Vieill. Corucias (.a)ennensis- Gmel. e modo una macchia grande di un a1.
Lath. gurata nelle tavole colorile di
zurro d'oltremare, che il maschio porta
Bn'r.n N. 616 sotto il nome di Grivert,
sulla parte alta dell'ala , ove essa rap
o Bolle (Coluri) di Caienna. Quest'uo
preaenta la forma di uno apallaccio.
cello, che da Cuvier, Bega. Auim. pag. Ama una e manca. Saltulor melano
401 riguardato come un 'langara , i: Ieucu.r. Vieill. Questnccello dell'Ame
stato riavvicinato dal DAzam alla sua
rica meridionale ha la testa, la gol, il
Abia a aopraceigli bianchi N. 8| , ma ne collo, tutto il disopra del carpe, le ali,
differisce intieramente per il carattere e la coda nere, come pure la parte alta
del suo becco, che rosso, ristonlran
del petto , ove questo colore va termi
dosi quasi nero in questultima. Nel ri
nando con un gran semicerchio, le di
manente il Grivert che v lungo nove cui due estremit discendono sopra i
pollici circa, ha la coda un poco spiegm
anchi. Il rimanente delle penne di
la, il di sopra del corpo di un verde
un bel bianco, e la mandibnla superiore
oliva, e la parte inferiore di un grigio
del becco nera con una macchia dello
cenerino.
,
stesso colore , che ai osserva ai bordi
Ama il convarra nena. Sultat0! melanopis della mandibola inferiore , che gialla
Vicill. Tanagru mvluuopis. Latli. Man
stra nel resto.
telletta o corvatlu di Bull'0n. 'lav. color. Ama A rzsra rossi. Saltalor rucapllus
7|4. g. 2. Il maschio diquesta SPECO,
Vieill. Quest'individuo spedito , come il.
che trovasi a Caienha nei luoghi aperti,
precedente , dal medesimo paese , ha la
ha la testa, la gola , la parte anteriore testa, la nuca, e tutte le parti inferiori.
del collo neri, ed il rimanente delle pen
rosee, la fronte ed il ventre di un nero
ne di un cenermo tendente al turchino,
mentre la femmina, come dicesi, bru

rossastro, e il dorso, compresavi la coda,

di un grigio turchiniccio \, le ali nere ,

na, ed il maschio giovine rossastro in ili bordate di grigio all'esterno , il becco


tutte quelle parti, che sono nere nell'a
giallastra sul principio, e dipoi di un
dulto.
nero turchiniccio. 1 colori non ancora
Ama venne-man o delle grandi foreste.
stabili delle dierenti parti del corpo
Saltutur oliwwuu: Vicill. Tanugra mu
di uest'nccello, e del precedente, dan
mu Gmel. e Lath. 'l'av. color. di Bu. no uogo a credere, che nesti possano
. 205. Questucccllo, che freque9tl '- essere individui giovani , le dilierenze
l}
'

'

<.
.,',

un

( 15 )

dei quali riguardino-let, o il sesso, e


che forse appartengono alla specie del
1' Abia a cornetta" nera, alla quale mol
lo assomigliano nella grandezza (Ch. D.)

ABIES. Boe. }. V. Auro.


" ABIE lNA '(BIIIIA ). (Chim.) Con la
decozione delle tenere foglie e cime del
l'ubeto nero, unita ad un poco di melazzo
o di zucchero greggio e fatta fermentare,
si ottiene in America un liquore detto
birra ubelina, o birra spruce. (V.

'ABI

tottesimo grado del termometro di Rosa


mur.

'

Il clima (1' Egitto 6 appena ditl'erente


da quello dell' indie; ivi il caldo cos
forte, e si costante in tutta la met del
l'adno, che le uova dein strani, depo

litpte sotto la sabbia, si sviluppano sen


l incubazione, mentre nell'altra met
hanno luogo le pioggie, o le inondazioni
del Nilo.
"
Il

clima meridionale, o australe si

estende dall Etiopia no al Capo di


birra a ietins infondendo i teneri er. Buona Speranza, ove l aria, come di
moin dell aheto comuhe nella birra . cui, temperata, quando trovasi dai di
pag. 6.

i farmacisti preparano pure la

usuale.

AB1LDGAARD. (MM. ) Con un nome


distinta da Lacpde una nuova specie
di sparo d America, in onore d'Abild

gaard Danese, che si reso celebre per


le sue Vaste cognizioni nella storia na
turale. V. brano.
M. D.)

ABILGAARDIA. (301.) Genere stabilito


da Valil per alcune specie di cipero, e
che non divarsiiica da questo, se non
cr le valve o scaglie dei suoi ori im
Ericnti quasi a due le, e peri semi
acuminnti mediante la base persistente

e trigono dello stilo. Valli non vi am.


mette che due specie di cipero, il c_ypc
rur monostachios e il c. lrz'orm. Ro
berto Brown ne aggiunge altri due della
Nuova-Olanda. V. Grasso. (lorn.)
'
ABITAZIONE nec|. lasz1'n. ( Enlorn.)
Varj autori dell'istoria degli insetti e
ntticolarmente il Fabricio nella sua
iiasoa entomologica distinguono con tal
denominazione i luoghi, e le sostanze ,
ove le diverse specie d insetti hanno il
loro sviluppo.
Sotto il rapporto dei luoghi, o delle
regioni denoteremo i nomi, coi quali
dalla maggior parte dei naturalisti sono
indicati diversi punti della supercie
del globo, e poich questi non hanno ve
l'una relazione con quelli usati dai no
stri moderni geograi , sar vantaggioso
il conoscere, ci, che Linneo, il Fahricio,

ciotto ai, dodici gradi so ra zero. LA


merica meridionale, il i;er, ed il Bra

sile sono conosciuti sotto questo nome


di clima australe.
.Ilclima mediterraneocomprendetutto
il littorale del Mediterraneo, l' America,
0 parte dellAsia, l'italia, la Gallia Nar
honese, la Spagna , il Portogallo, sten

dendosi questo da Parigi no al tropico


del cancro.
Il clima del nord , settentrionale, 0

boreale abbraccia il nord dell Europa


fra Parigi, e la Lapponia.
il clima d'oriente, che comprende il
nord dellAsia, la Siberia, la 'lartaria,

e parte della Siria, ove il freddo in


tensissimo nella stagione invernale.
Il clima occidentale, ovvero dell 0
vest, che corrisponde all'America del
nord, e al Canad, comprende il Mary
land , la Pensilvanis, la Carolina , e la

Vir inia, alle quali regioni pu aggiun


gersi anco il Giappone, e la China.
Finalmente il clima delle Alpi , cio
a dire tutte quelle regioni elevate, nelle
uali, secondo la temperatura delle me.

esime , regnano delle nevi eterne. Ivi


l'inverno lunghissimo , lestate assai
breve, laria nel maggior grado di ra
refazione, o poco condensata, dimodoch
pochi sono gli insetti, che vi si incon
trano , il che pure avviene in tutte le
regioni elevate, per le quali son di'pas

e glaltri autori hanno additato allorch


dissero, che una specie dinsetti viveva,
si sviluppava, o abitava nel tal clima.
C0sl,
Quello dell'Indie corrisponde alle re

saggio questi animali nelle loro emigra

gioni comprese fra i tropici nellAsia ,

Linneo ha pubblicato una dissertazione,


nella quale indica le piante, di cui Bi
nutriscono gl'insetti , ed questa inse
rita nel tomo 111. delle amenit acca
demiche sotto il titolo seguente: Hoxpim
insectorum ora, come pure in quella
intitolata Pandora insectornm.
Jaco
Brez ha dato alla luce su que
sto m esime argomento unopera molto
pi completa, intitolata la Flora degli

nell'Arica, e nellAmerica; ivi non


conosciuto? inverno , l' acqua non vi
subisce mai il congelamento, la respira

zione non lascia distinguere i vapori


dell'alito, e la stagione delle pioggie,
che dura qualche volta per tutta la met
dell'anno corrisponde all'inverno. I gra
di pi elevati di caldo, e di freddo son

compresi fra il trentaquattresimo, e ven

zmm.
In quanto alle sostanze, che servono
di nutrimento agl'insetti, noi ne parle
remo particolarmente sotto questo nome.

.-"

"Ma

ABI

( 16 >

AB!

che corrisponde alla capinera abito-unito


dei niet isti , motrici/la campestri:
Limi. , e sylvin eam Jeslr. Lath.
ABLANI DEl CALIIiI. (Bob) V. Aiu
sogctto.
i trovano vari insetti nelle acque ma Beata Gonna.
dolci sotto la forma di larve, o in istato ABLANA DELLA GUIANA,ABLANI
DEl CALlBl. (Bob) Ablania guianen
perfetto, ma pochissimi sono quelli, che
s'incontrano nell' acque salate. 'Iragguno si; , Aubl. Guian. 585 , t. 231, albero
tutti il loro nutrimento dalle materie della Guiana di foglie semplici e alterne.
Dalle loro ascelle escono due mazzetti
organizzate, viventi, o morte, di fresco
di ori, ciascuno dei quali contiene
distrutte, o da lungo tempo alterate, ed
molti starai in un calice di quattro o
alcuni di essi attaccano le radici, ed al
tri il legno, la scorza, le foglie, i fiori, cinque divisioni profonde, privo di co
e i frutti dei vegetabili. Alcune famiglie rolla. L'orario elevato al di sopra del
loro punto di inserzione, sormontato
d insetti si ristrugono al vitto di semi,
da due stili e da quattro stimmi:. esso
e tali sono i bruchi, o tonclii, i curcu

Insetlolili, alla quale ha unito per cor


redo un estratto di un manoscritto di
Bosc, che si aggira sopra il medesimo

lioni , altri a quello delle foglie, come

diviene una cassula

ovale,

coperta da

lunghi peli, e uniloculale, che si apre


osservasi nel maggior numero delle larve
in quattro valve, ripiena di un gran
dei Iepidotteri , delle crisomele, e molti
numero di semi minuti, posati sopra
nalmente vanno a ricercare gli steli,i
peduncoli,i picciuoli, ei sarcocarpi. Non , un ricettacrdo centmle,.e l!lVilltpPsti in
una membrana viscosa. Auhlet ne da
pochi traggono la lor vita sopra'gli steli
dei monocotiledoni, ed altri nei funghi.
questo carattere, secondo il quale non
Alcuni vanno succhiando il nettare dei si pu riferire con certezza questo ge
ori, ovvero i sughi, che naturalmente nere a veruna famiglia Conosciuta (L).
stillano dalla Supercie dei vegetnhili, ABLET. ( Illz'nl.) Belon ha dato un tal
altri, come acc:de nella maggior parte
nome allalbula , che una specie di
dei pentatomi, delle scutellarie, delle 1 pesce del genere del carpione, descritto
cicale, degli adi, o idocchidelle piante, da Linueo sotto il nome di c ' rimu
forano il tessuto stesso degli organi per ulbula. V. ALBULA, e Curton(Fiil.D.).
estrarne i sughi, e molte altre specie si ABOLA. (Bob) Nome che Adnuson ha
nutriscono de li umori degli animali vi
dato all'untlxoxanthum, genere delle
vi, o morti.
. Nuranlu'ro nacL'las
raminacee (J.).
A OLARIA. (801.) Necker indica sono
11. (C . D .)
ABITAZIONE, STAZIONE. (Ba) L'a questo nome le specie di globularie, che
bitazione di una pianta il paese ovella
hanno le foglie tutte radicali ed i ori
cresce spontaneamente; la sua stazione all;stremit di uno scapo non ramo
il posto ove preferisce di vegetare. Per so
. .
esempio, l'abitazione del riso nelle lu ABO BODA. (Bar. ) Genere della fa
dic, e la sua stazione nei luoghi paludosi.
miglia delle restiacee, che appartiene al
In vista della stazione si distinguono le
la triandrz'a monogniu di Linueo, vi
iaute in aquatiche, marine, uviatili, cinisaimo ain xyris , i di cui ori
'nntnniere, paludose, terrestri, alpine ,

ciimpestri, silvestri (Mass).


ABITO, o FACCIA esreaua (Bob) habitiu
S'intende con la parola di abito, l'aspet
to che presenta un vegetabile a prima

vista. Merc l'abito solo gli antichi na


turalisti sggruppavano gli esseri, ed an
che adesso , mediante questa specie di
veduta generale, siudovinauo i loro
rapporti naturali. Linneo d unesten
sione molto pi grande al senso di que
sta parola; e per esso l'abito nei vege.
tabili di una stessa famiglia e del genere
stesso, consiste in una certa conformit

in tutte le parli Mass. ) ABllO-UNl'l0. ( Ornt. ) (Hubit-uni)


Montbeillard,con questa denominazione,

che noi cosi traduciamo, ha distinto un


piccolo uccello della Giammaicu, da esso
collocato con i suoi becchi semi-lidi, e

son0 ermafroditi, pochi, riuniti in ca

polino , composti di molte scaglie im


bricate, uniore; le scaglie inferiori vuo
te; una corolla io piuttosto un calice)
munita di un tu o gracile, divisa al suo
lembo, in tre grandi lobi distesi, roton-
dati, e quello di mezzo qualche volta
barbato; tre stami inseriti all' orizio
del tubo; un ovario superiore , allun
gato; uno stile con tre divisioni nella
sommit; gli stimmi hidi; una cassula
a tre valve polisperme.
Questo genere non contiene che due
specie, una dellequali, alolboda pulcth
lu, gurata nellHumb. e Bonpl. PI.
aequin. a tali. ll4; laltra, ubvlb0du
imbcrbis, descritte da Kunth- in Humb.
Bonpl. nou. gm l pag. 156. Le foglie
sono tutte radicali, graminiformi; i pe.
duncoli in forma di :capo sono nudi o

ABO

( 17

provvisti, Verlo il loro meno , di due


brattee terminate da un capolino di ori
nudo e solitario gloxa.).
'
ABUMA.(EI',ML l ClpllallO Stedman, nel
suo viaggio al urinam ha dato la gura
sotto questo nome nella tav. 14 dun
serpente mostruoso, che deve senza alcun
dubbio riferirsi al gran Boa, Boa gi a;
di Latreille, ed parimente verosimile,

che i popoli della Guiana attribuiscono


il nome dabomn a tutti i grandi ser
penti. V. BOA (C.).
" ABOMASO. (Analom.) Tale il no

ABO

le esamina, non riconosce nei loro ricchi

ornamenti, Se non starni abortiti; sco


pre qualche volta alla sommit dei pe
tali i vesti i delle antere che dovevano
versare su 1 pistilli la polvere fecondan:
te, e spesso trova in fondo al calice I.
pistilli trasformati essi pure in petali.
Si apra con destrezza lovario di un
ore di albicocco o di pesco,e vi si ve
drann0 due piccoli ovuli che sembrano
entrambi ben confermati, e tuttavolta

me, che dai naturalisti , e dagli anato

non cosa rara di trovare un solo se


me nel nocciolo di una pesca 0 di un al
bicocca matura. E ci accade perch uno

mici vien dato al quanto stomaco degli


animali ruminanti, o per meglio espri

degli ovuli assorbe tutta la sostanza nu


tritiva e riempie la cavit del seme ,

mersi al loro solo, e vero stomaco. Vol

laddove l'altro reso privo di nutrimen

garmente conosciuto sotto quello di

to , e stretto contro la parete del noc

lampredotto , o molletta nelle bestie


grosse da macello, cme bevi, castrati,
ec. , e di aglio nein agnelli di latte. V.
SXOMACO, nmlnrs,Ruuluuioun,LAI

ciolo, appassisce e ai secca; e il natura


lista considera questo seme .trattenuto

raenorro, Montani, e (homo.


* ABORNlELLO, Boamzzzo. (801.) No
mi volgari del citiso maggincioudolo,
c_ylisus laburnum, usati dal Montigiano
nel suo Dioscoride. V. Curso.
ABORTO, SCONCIA'IURA, (Fsxol.
veg.) abortus. Negli animali, tutte le vol
ta che una femmina partorisce i suoi 6
gli prima del tempo, vi aborto; ma
questo non il vero senso nel quale pi.
gllasi il nome aborto quando si tratta
delle piante. in siologia vegetabile si
dlce che una parte abortita, allorch
non ha avuto nello svilu po il quale le
- proprio, e c 16 questa a terazione, ri
sultante (la una causa qualunque, impe
disce che ella adempia alle funzioni alle
quali la natura l'aveva destinata. Ecco
frattanto alcuni esempj che schiariranno
questa denizione.
'Lc belle rose che si coltivano nei giar
dini , hanno una moltitudine di petali;
quelle che nascono nelle siepi e nei bo
ecbi non ne hanno che cinque: le prime
hanno soltanto un piccolo numero di
stami, e qualche volta ne mancano in

tiernmente; le seconde orono al con


trario una gran quantit di starai. Que
sta differenza fra le rose coltivate a le
rose selvatiche , la rcsnltanza di un
aborto. Le diligenze del giardiniere au
mentano e dirigono i sughi che nutri
scon le piante, dal che accade la molti
pl|cazinne dei petali delle rose. Ma que
sta moltiplicazione non pu operarsi se
non a danno degli stami , poich essi si
dilatano , si allargano , si cambiano in
petali, e perdono, abbellendo il ore ,
a facolt loro generatrice, e perci le

rose doppie son sterili. ll naturalista che

nel suo sviluppo, come un germe abor

tito.
I viticci gracili e essibili che nascono
lui tralci della. vitc,e dei quali questo
Vegetabile 'si serve per arrampicarsi su i
corpi vicini, producono alle volte dei
ori ai quali succedono alcuni anici di
uva. Qn85t0 fenomeno prova l'analogia
che esiste tra queste specie (1'. mani e
i grappoli della vite, e sembra indica
re, che se i primi non sono carichi di
frutti, come i secondi, ci dipende per
ch il vegetahile non abbastanza rigo
glioso per svilupparli. Fatta questa con
siderazione, molti naturalisti hanno ve

duto nei viticci della vite tanti grappoli.


abnrtiti.
Potremmo ancora citare una moltitu
dine di esempi d'aborto nel regno ve
getabile , poich per l estrema semplici
t, dell'organizzazio e delle piante si
rende frequentissimo questo fenomeno;
ma quelche nbbiam detto sufcente,
perch sintenda il signicato di questo
nome. B. M.)

"' P ilibert chiama aborto parziale


quello di alcune parti della fruttcazio
ne , che per non nuoce alla fecondaaic
ne dell' ovario , dimodoch vi l'orma

zione di frutto: aborto generale vuole


quello che accade a tutto il ore, o per
cattiva congurazione , o per mancanza
di tutte le antere, o per difetto dello
stimma cc., in conseguenza di che non
ha luogo la fecondazione dellovario, e
manca consecutivamenteilfrutto. Abor
to essenziale poi , quello costituito per
la mancanza costante di qualche parte: la
qual mancanza diviene un carattere sso
per certi generi; la salvia, per esempio,
per tutta la congurazione del ore do
vrebbe avere quattro stami , e ne ha due

BO

(18)

ABO

riamente detta, o Mutolone, Plalalen


soltanto. Laborto accidentale di alcuna
delle parti del ore, pu aver luogo per iimcororiiu L. Clx. D..
cause variabili. Cosi il suolo non adatta ABOUMRAS. ( rm't.) lSonnini ha de
to alla vegetazione di quelle date specie; scritto sotto questo nome nel 60. vo
lume della sua edizione di Bull'ou l'uc
le malattie, come il carbonchio, la ruggi
ne ec-. da cui spesso sono attaccati certi cello, che Hasselquist da lui citato ,
h(a hdenominato abunures. V. Ascanlu.
Yegetabili; le mostruosit o raddoppia
meqti dei ori , non meno che le intem
I . D.
pene dell'aria che danno luogo alla ste A RASIIJ. ( Bot.') Sotto questo nome
conosciuta
al Gin pone la drfanera cor
rilit per clima, come la disse il cav. R,
data, lhunb., ap. 267. t. 27. Piccolo
possono produrre l aborto.
albero della famiglia delle euforbiacee ,
Laborto della corolla raro, quello
i di cui ramoscelli sono coperti di punti
de li starni o delle antere o degli stimmi,
tubercolosi. Le loro estremit sono guer
re nente nei ori che hanno molti di
questi organi; quello degli ovarj accade nite di un mucchio di foglie. grandi,al
terne, cordate o qualche volta terminate
spesso nelle piante che fanno moltissimi
da tre lobi acuti, e riunite su luneh
ori,come per esempio, i peschi, e gli al
bicocchi cc. nei quali spesso il frutto non picciuoli glandulosi alla loro sommit.
si vede comparire, perch l'ovario non fu
ori disposti in mezzo delle foglie, in
fecondato, o non prende il dovuto svilup
pannocchie lassa e terminale, sono dioici,
po in frutto per essere stato fecondato ed hanno il calice Colorato, di cinque
im erfctt.amente.
foglie , circondato da due o.tre scaglie.
" A OSINO. (801.) Nome volgare, ma Gli Stami dei fiori maschi hanno i la
fuori di uso, del susino, prunus do
menti riuniti in un solo fascetto cen
mestica
k
trale che sostiene nove antere disposte
ABOU-BERAKISCH. SOrni1.) Kazwini , in due ordini. L'ovario dei ori fem
che pu considerarsi i Plinio degl'orieu
mine, libero dal calice, sormontato da
tali, nel suo libro sulle maraviglie della tre a cinque stili forcuti, e diviene una
natura. tradotto dal Persiano da Chzy,
cassula legnosa, assai grande, segnata di
descrive sotto uesto nome un uccello tre a einqge solchi, e divisa interna
della grossezza ella cico na che ha le
mente in u trettante logge monospermm
zampe, e il collo lunghissimi, al quale
I semi o mandorle chiamate muz dai
viene dal medesimo attribuita una bella
Chinesi, danno con l'espressione un olio
voca, e la sua impennatura, che ha il
che essi nominano marcia, e che ado
carattere cangiante simile a nello del
prato per far lume. Quest'0lio cono
pavone, stata imitata in
recia_ con
sciuto ancora nelle colonie dell'Indie,
una stolla, che porta il nome dabou
col nome di olio di legno, e l'albero che
lq_somministra con quello di albero da
kalamoun Clx. D.).
ABOU-HAN ES. Denominazione attuale,
o m.
.
con la nate vien distinto un uccello d'E ABREIVlONiE. '( Ittici.) ll Gesnero d
gitto, i di cui nome antico perduto , e
con questo nome il smonimo di Abat
che un soprann8me equivalente a Padre mone. V. Aaaauous. (H. C.
'
Giovanni, forse perch ein giunge ordi AERO. (Bali. ) Abrus, Linn. uss. E un
nariathebte verso la festivit di S. Gio
genere della famiglia delle leguminon,
v|auni , epoca nella quale principia la del quale non si conosce ancora che una
sola specie.
stagione delle pio go, e gl'uccelli equa
ticx, che sono nel tempo stesso uccelli Anno na coaomz- Abru: pracatorius , Linu
di passaggio, ritornano in Etiopia. Bru
Hort. Malab. 8, p. 71, tav. 3g, detto
volgarmentefagiuolo corallino,fagiuolo
ce, che nella tav. 35 dell'atlante del suo
viaggio alle catertte del Nilo, ha dato

la gura di questuccello, e che lo rappre


senta col becco soverchinmente lungo,
di parere, dietro il paragone da lui fatto
Cogli avanzi imbalsamati dell'1bz's , che
questa sia la medesima specie, e tale
identit stata ugualmente riconosciuta
dal Prof. Cuvier, che lo nomina Nume

indiano , semi di corallo , veccz'a della


Guinea, un sutl'rutiee, di fusto rann

picante, compresso, guernito di foglie


1mparipinnate. Porta dei ori rossi .
senza odore, e disposti in spighe ascel
lari. Ciascuno di essi ha un Calice mo
nosepalo, leggiermente tagliato da quat
tro lobi su i suoi margini, nove storni

m'u: ibis, e gli Cita , come sinonimi il

riuniti alla loro base. e liberi fnella lor

Tantulu: aetlu'0picus di Latham , e il

parte superiore. Il frutto un legame

Tantalus puuomruu di Vahl. (Clx. D.).


* ABOUKERDAN. (Ornit.2 Montconys in
dica sotto questo nome a Platalea pro

corto, un poco compresso, mucronato

alla sua sommit, e contenente pochi


semi. Si trova posto nella sezi0ue della

ABR

(9)

ABR

4 leguminooe Chiluuuo la Corolla papilio


dglla .particellapriyativa a, e da una
' Dacca , irrcghinrc diadel , e le foglie . p.rola greca che signilidp nutrimnlo;
pinnate in call'o;ma per la forma dei om'e se ci dicene, pianta che non pu
anni frutti in!iermneutc distinto da _ servire 1;! nulri'mlitri.' '\

tutti;i gleneri coupre_si in_qqela sezio _Aanoml Ancouu. 4bmma fnil'uoium,


ne. l,suoi frutti sono alCu I semi quasi Ja'cq: Hort. t. 40. Jnbrbnm ungulata,
sferici, lustri, ordinaria
nle ili Colore
Lam.; ;4mbroma angmtum, Lino. suppl.
scarlatt,0, Menti una macchia orbiCiilare,
un uboscello originario delle ludie'
di un bel nero in.vieinuize;dell'ohbilico.
orientali che -giuiige allaltena di sei a
sette piedi. Le sue foglie posate su lunghi.
(VTiv.91 il)'Si portano delle idolo Sot<
tovutoj dall lerica.s..dalllbdiq; ,pe
0,0!01 Sbd 'grafx'di , cordate 'alla ba>e ,
lungo trnpo snmstati l' oggetto di un . pngolari e dentale; la loro-Supercie in
commercio asini esteso. Se ne formava feriore leggiermenle Pubescmtc. 1 ori.
sono terminali e sono di color por hra
no delle collane , dei braccialetti,. ed
eralmoda l"adornare le catene da ori
bruno.
pltiv'ato nel giardino del Iu
.
volo. Gli'ubitanli della oostai' del Ma- . seo di storia naturale. (D. P.)
Questarboscellq stato trasportato
labar Mloprar;o le foglie di q_uegto suf
frutiee contro le malattie della gola. Le _nelle'Antille, ove pi perfettamente na
turalizzato; mulino ad ora n0n i coltiva.
pestano con dello zucchero; e ne otten
gono una decozione;atta a colmare la che nei giardini dei curiosi, in visita del
bell'e'etto
Che vi produce col _auo gra
. tosse. 'Si servono pure dei suoi emi
zioso fogliame e coi suoi ori diun bel
tanto come i pi3elli, quanto come. ingre
diente nelle cementazioni, delle quali si ,por20r_a bruno. Questo arboscello, della
fa uso per consolidare i lavori di oro famiglia delle malvucee, ha, come la fing
che (si fanno in quel 'paese. In America gior_ parte degli alberi di questa fumi
gli stato dato il nome di liqiu'ri'u'u glia, il prez:oso vantaggio di sommini
delle isole , perch questa pianta im. strare 'um scorza che_d un! lilio tena
piegata ai ni_edmimi usi della radice di cissimo, e pu servire {i fareich -cordaimi
liquirizia in Europa. il nome di abrus ed anche delle tele di luna durata; sa
rebbe cosa utile" il molhplicaglo nelle
viene da una Parola greca-,che signica
tenero. molle, poich le di lui foglie' sono piaulaziouil tanto per fabbricar_ delle'
crde, di cui si fa granicousumu , quanto
delicatissima. J. 5. H.J)
per far con questa scorza, dei legacef per
ABI\OMA.(BM.S 4romnl acq. Juss. Am
l qua i s'adoprono ordinariamentedella
bruma, Lina. l..suppl.l Theubroma;
Linn. Genere di piante della famiglia piante hr'oe.che durano pochissimo, e
delle malvaceev che e mprende alcuni che siamo speaso coktrettidi _andafe a
cercare in luoghi. lont'miissimi. De T.)
nrboscelli esotici, huta' ili per la bel
Mlu della loro forma, e del quale non ABRONIA. (Bob) A/uoma, Juss. am. I.
p.; 469, t. 105, Tricrutus, Hcrit. mo
si conoscmso che sole tre specie. Le abro
uogr. g. Pi -nta'dclln California, Psemi
me ai ravvicin no al caccui, heubr'umu,
per la forma dei loro ori; ma se ne della quale furono mandali in Francia
allontanano per la strutture dei loro nel |788 d Coliglion, ginrdinicre.bota
frutti, i quali hanno qualche lomiglianza nico, che accogupaguavn La Perouseuei
suoi viaggi intorno al,mondo;_e che pro
con quelli dell'ibisco.
Ciascun (i_ore ha un calice con cinque babilmente ebbe con uesto celebre na
vigatore lo stesso fine infelice. I fusti di
divisioni: cinque Mali ovali, unguicu
nesta pianta er'bacea'a rmu_om-si span
lati con l' unghie datate alla base, con
ouo sopra terra, e portano dellelfoglie
cave e fatte a volta: dieci sthmi, i di
cui lamenti'son riuniti in un tubo con opposte e nmplici:l kiwi peduncoli so
dieci incisioni iilla sommitncinque di , litari e ascellari, son lermiuatida dodici
essi trilidi e con tre autore: gli altri o quindici ori riuniti_ in capolino in
un piccolo involucro p'olillo. Ciascuno
cinque alterni, sterili e ripiegati in fuo
ri; cinque stili; una cassula bisluuga, senza corolla ,ed'ha soltanto uncalice
troncata, rilevata da cinque ale salienti,
di cinque logge, e polisperma.
Questo genere emetnbrato dal genere

theobroIna. il nome di theobrortm che


Signica cibo de li Dei, disconnuiv'a ,

egualmente che il carattere generico, e


piante i di cui frutti sono secchi e senza:
suyore. Per stato dato a questo genen:
il nome di abronm. termine formato
Dizion- delle Sciunze ;\'nt.

'tubuluto, risti'intomel suo mezzo , col

lembo a rosa , diviso in cinque lobi smar


ginati in cuore. Cinque stami,attaccnti
sotto lovatio, hanno i loro lamenti
riuniti soltanto in basso e leggiarm:xle
aderenti al calice nel punto dove questo
si ristringe. b'ovurio sormontato da un
stilo e da uno slimma,dieue un seme

coperto dalla base del calice che sussiste.


l

" ';;ar 1
a

A131}

(2)

ABR

D. , separato pi recentemente dal cri


L'abronia per il gapo'lino dei suoi ori
m(m a Lliritler , softo il nome di
_ rassomiglia alle primavere,'e'per 'la sua
ugupqnlhlss, e postoilne la prima sezio
forms_a, certe Valeriaiie;-Ina i suoi prin
ci[;ali Caratteri la pongono nella famiglia ne delle iante narcismidt' (J.). .
de le_uagini,o nittaginee ira ilvge so ABUCA'IIIISIA. ( 14101.) Il Marcgravio
, mino di bella notte, distinto per il suo ha cosi denominato il pdeus gallo, che
lembo meno troncatocpsr il suo involucro una specie di neo, so unnominato
unilloro, e fra l'dannia notabile per un , gallo dai naturalisti F. Il ., D.).
involucro trioro , per un doppio calice ABULFALI. (Bot.)Nome probabilmente
arabo, adottato da Adans9ii per indicare
e 'e( alcuni lobi non smarginati(J.).

"

ROS'I'INE, Asf0snkbfsg:) M .
cosivolgarmente la viti: lubrurca. V.
Vi'rn.

" ABROSTOLO. (Bot Nonio vernacolo

i
divi-manna; J..
ABUiIUR (ama. )- Nome' d.i0(.iii
Egitto, ed assegnato da Hasselqoiat ad.
una specie di beccapesci sterne nilots'ca,
che vi giunge in truppe nel ,mese di
gennaio, e .si ascola d'i piccoli pesci
morti, d'iinsetti, e d'immondenze, che
aumente'iebbero linsalubrit del paese,
se per lungo tempo restassero nel fango
del Nilo (Clx. D. .
v
.

della -w'tia lubf'uscu: . Annosrnus.


" ABROTANO, Amori, Asnorxno, A
nno-mao , Anno-riso. (Bol.) Tutti nomi
_vol ari- dellartwmirid ubrolanum che
da Mattioli e dal Miheli_ stata chia
mata anche !BOTAN[GMSCKIO e Asso'rno
ABU'IA o Berna. (Bot.) Abutu,'5ubl.
sronnnso. V.- Anremsisi
f ABRU'IANO DI CAMPO. (Bob) Si Jass. Genere di piante esotiche della fa
miglia delle menispermacee, del quale
dice cosi volgarmente lurtemisia cam
prslris, la quale laoche conosciuta Sotto non si conosce ancora che una specie.
il nome di Almiosis in alcune parti della Asurs aosss o surua. Abuta rujescens ,
Aubl. Guian. tab. 250. un arboscello
Toscana. V5 Arnsusna.
.
"ABRO'IANO FEMINA o' FEMMINA. smcntoso, rampicante , che cresce na
(\Bot.') Presto il Mattioli e il Micheli, ,tnralmentenelle foreste della Guiana e
alBrasile. In questa contrade ha il nome
Hopt. Fl- ,. il nome volgare ed ofcinale
della santolinu chamaecypuritsu: o a. di paiciru. brava, voci portoghesi che
signicano vite salvatica. I suoi fusti
;rrrzdrs.
,
sono angolosi, rivestiti di una scorza
ABBO'IANOIDE. (Fama) Snxuhs abrota
sottile e scalai'a. Quando si taglia uno di
_noi'rlea, millepora rum'su abrotanoi'des,
questi fusti , scola da essi un sugo , ros
che corrisponde al vocabolo tedesco ,
millepom'jqn , korulle ,' cordllen. L'au
tore del Diz. oritt. ' indica sotto usate
denominazioni alcune madre-pure ossili

le cui diramazioni son coperte di sca


glie, o di piecolidubereoli, e le gure
di esse possono osservarsi nel trattato

delle petrilcazioui di'liourguet. Tav. la.


N. 53, 58:50. F.)
-'

ABRO'I'AN
I; (Jjot.) Ray e Petiver

hanno indicati sott0"questo nome i"se


m hium H. Caas-L.
77" [BRO'I NE SA VATICO.
Bot. )
iiome volgaie della Iimuv'a vulgaris.
" ABRUY CAYN. (Ormn) Il Gesnero indica

sastro astrin entissimo. Le sue foglie


sono ovali, antiere, lu_nglie da dieci ii

undici pollici, quasidella stessa lar


ghezza e coperte nella pagina inferiore
di una laiiugiiie cenerina o leonnla. i
frutti (.la sola parte della fruttilicezione
.che sia stata ossei-Vista da Aublet) sono
di5posli in- grappoli, e nascnno nelle
ascelle delle foglie; sono formati da tre
bacche ovoidi, contrassegnata in un lato
da una costola prominente; e ciascuna

' bacca contiene una mandorla solcata.


La radice della btus legnosa , du
ra , tortu'osa , solcata nella sua lunghe2u

sotto questo nolne la rondine riparla,


delta fra noi topino, Hirundo riparla
(Cip-U).
.
* A RUO'IINO. (Bot.) V. Annorano.
ABRUS. Bel.) V. Anno.

e nella'sua circonferenza, bruna all'e


sterno, e _di un color giallo scuro inter
namente. E inodora, un poco amara, e

nbsus, delta volgarmente cism in Egitto.

soppressione delle orine, c contro,i cai


coli dei reni e della vescica:
.

di un sapor dolce, che presso a poco


somiglia quello della liquirizia.
'
I Portoghesi e gli abitanti del Brasile
** ABRUSCl-Il. ( Bui!) Domenico. Vigna .
usano questa radice come una panacea
nomina cosi la vilis' labrusca nelle sue
universale. La pareira brava era altre
Animadvcrsi'ones in Theophraslium V.
volte molto adoprata nelle farmacie d'Eu
Annosrme.
#
ropa , passava per un grande specico
"' ABSUS. Bol.) Prospero Alpino, Pl.
controde coliche nefritiche, c0ulro il
Aegypt. in ica sottoqoesto nome la cassia

ABU BON. (301.) Nome adoltz:toda Ad:uh


son per indicaie il cri/inni q/i'i'canis/,

Alla Cilieima si prepara coi fusti di

BU -

( 2 1. )

questo/arboree"? una tisana Buono a


- nn'ire .'le oatruzuoni di fe2t0.
'
L'Auurb Allu1,-.Aubl. Guisu. tab. ad: , n
' 0 pai"elrd brlwz gialla deve essere 1-
Rortat al onere -Arisld?ochi,'secod
ich_ard.( .P.
"'

ABU

di .nnfondov bianco sono ICchiolate. di


macchie brge sul dorso Leali.,. me
pcnia}e di.un co'lor lionato,_'v_o, e ros
eastro. h4nno la pnuta nera, colore,;chu

egualmente incontrasi nella coda', che


CQrtislimn, mentre le gambe, e i. diti
sono verdi.
. _
' .\
ABU'IILO. ( Boz. ) V. Alullbbxh
<
ABU'IILON,asuruQiBqt.) Noie antico L ncacadhgtli; indi eno del Messico , ove
dato ad alcune specie di- piene malvaeee. trovasi sempre ne fa paludi, ivi.nidiii
>Era stato adottato da 'lon-nefort-per cando fra i giuriebi, e' c_endo sentire
un intieto genere di questa famiglia, .una_noca voce. Gli abitanti del paese lo

che Linnep b:r dipoi indicato,sotto il

chiamano anche talcomoctli , e l'uccello

nome diSlm..

nominato da Fernanch hoexocanaullli

"

' 1

ABU'l-UA: (Bo!) Genere dipinta della


Cociuchin descritto Ila Loureilo, iqud_le
vi 'ripo'ta alcuni arboscel'li di canti ram

pare che abbia moltr implogla ton esso,

come un lAzoqqen dal medesimo au

tor_o.

. Axoan. (Gli. D.)

'

L
ica_nti , con lo lie _pposte e con ori ACACIA. ( Bol.) V. Gmolr.
m'amonti mai i ommine ,'riuoiti1u' AGACIA FALSA. (Ben) V. RolnA(J. ).
piante differenti. Questi "ardenti tono in A?CIA ROSEA, (868.) V. Rolnru.
terrotta'mete no'doai , e gnomiti ti ci
seun nodo , 'di" una guqina membran'oss , AGA NA. (I_?ol-.) V. Acnn. '
'contenente , nei masi:bi ; molti stpmi ; ACAGlU'(, ovvero AGAJOU_. ( Bot. )

nelle femmine , parecchi bvarj terminati Cunaw'um, LAII._ Juss.; Anacurdium,


da alcuni>stinuni moltidi , e che diven L. ln.qnesto_ genere, elle della famiglia
gono altrettante bacche secche_ e mono delle terebinlinqcee, si conosce soltanto
e3ta l';;magiii pomifero
spermeI-Queato genere hl molta_nllut u:iaapecie, e
cono_aoiuto sue dsqtto i ani di acngi,
COl genere gnelum e'cql tha d'Aublt,
di nwmllo o unacardo- occidantalc
e dovr forse riunirsi con questi in un
genere olo.-Nella disposizione degli sti'ati (Laumu'um pomzfnum, Liu.; anaca,concen' rii dei suoi fusti e del tessuto dium occi'dvnlalu. L. flort'. mulab- Von,
.3. tib. 5) ,' albero di media grandezza ,
cellulare interpost, offre qualdle'somi
di foglie semplici, rendi; ovuli, ottuso
gljanza con la pateira brava del Brasi
lIa, loro sommit. % suoi ori sono pic
|e
.
,
ACA lRAY. (Or-nit.) Questo nome, che coli , di. c lor bianca:tro, muniti alla
loro base i un gran numero di bruttec,
nella lingua dei Glllt0'lyll3_il signi
e disposti'ip pannocchie terminali; Cia
cato di Tesla ra.m\;o calviz' stato ap
plicato da Felice D'Azara ail'nvvolto'o scu'po di cui ha 'un calice diviso-lino
aura, come pu riscontrarsi nel Torn'. lll . alla base da cinque lacinie appuntato;
p. 43- della traduzione Frandese dei suoi

la corolla _di cinque

viaggi nell'America meridionale (Ch. 1).).

liueuri,g due volte_ piu- lunglii del ca

" ACACALS. (Boa) Albeietto d'Egitto;


citato da Dioscoride 'e dai suoi commen
tatori , intorno al quale non si hanno che

'llde. Gli studi sonb in numero di die

notizie incertissime. Belonio lo riguarda

al momento c e s"aprev;il fiore. Allo

come la stessa pianta ll Kcsmesen del


Levsntb,-il di cui seme adoprato a
Costantinopoli per le malattie degli oc
ehi, eotto il"nome di cixmatan e in

nrio rotondto sovrapposto uno 'stilo


con lo stimmn semplice. il frutto fauno
noce in forma di; rene , liscia e grig1altrn
esternamente.Essa racchiude una magn

Egitto sotto nello di cism, ch la


'CIISSG ub.ms i Lioneo; ma non t Ii

laccata cmfla suw estremit pi.gr0ssa

dell uno n dell' altro alcuna de'scrizione_

alla sommit di un ricettacolo cqrh090,

tali Iauceolati,

ci , uno rie_ quali on poco pi dungo


degli altri, e orta 'un'_antern, che Cade

dorln di una ostanza bianca, ed ut-\

ovale. della grosziezza

Zona pera medio

che possa farli riconoscere


"
ACACALOL'I. V. Acnorro. (Clx. D.)
ACACAOACTLI, o Ammcsomru. (0r
nit. Quest'uccello, nel quale Fernandez,

fi questo ricettacolo, il qua E di polore

e Nuorcmber{ riconoscono una specie. di

in un' altro; e- contiene uim' sostanza


spongiou, suec,ulenta,- di un sapore nei

cre.(V. 'lav. ai6.)Si eh una . omo dimm


ianco o giallastra in una variet, e lusso

_Alcione , ha molta analogia fon gli Ai


rovi , avendo, uo'mt essiaaseriscono , il

80 , un poco acre ,-e nondimenmmollo

curattcre di omlb lunghissimo, e con

gradevole. A San Domingo se ne leva

trattile, proprio di .un tal" genere di vo


latili. Il suo becco appuntato, c tagliente
ha tre dita di lunghezza e le sue penne

un sugo phe di iene vinoso Con 5 for

mentazione, e dlstilhmdolo d uno Spi

rito molto ardente. Si tagliano questi

AGA di Ahqh, cbe a,


(M)
,aciillo unaltra ippccie

AGA"

Trulli in gqaltro parli, li _t,eugono '


alcune ore nelliigqua hesoa, e se noi
tieneua bevanda che ai riguarda come.

il medesimo stati: riicinlta. )IL\

uno specifico nelle ost:u2i0ni dello sto

|Layle cheabbiain

dhinndaja _1i.ella China dLBun, nono


questa risgontr_ato

molle differenze di qualche. conto. Il


maco. La- nnce somminislrn agli ohi
hinli di queUe emilrade un olio caps!ico _ suo tradpltcre Sonnini' rigudcrebbe
quvsla _specie
genera del Messico,
c inamtnahiiissimo, al quale se si uv
vicinh la, Emma di; uno'lafoppino' , si che noia nera, ma di un azzurro impo,
pju[toslo Come id Lica dellhoritzaputl,
storgon0 alcuni; gelh.di_lu'e- sipgolaris
eimi che mollo dileHa'no l'noehio. Il - del cd:mmtnll_?ii Fernandgz;dell' bo
ci;unu diBullon, e del (.QIII merita
sugo oleosb che se u.'o [Iene , tinge la
bilnclieie di un color.
ferro, ,che dif ' un; di L-innco, di'Lalb 1111 ma il on

cilissimamente si l11parire. Secondo


.Nicolson: conSuma_i porri e i calli senza

dolore e-aenza pericolo. l Iintori lacio

nini ,.che cita i. due no


di Fernandez,
per-Che confonda. gli deceili rammentati
<iequsl_o autore ifelca'p. 33 e 58, e seb

prmm per iiugere in nero; e gli abitanti


del llfsile contano l'ulgli Quest'd 'ro

bene nel -primo articolo, Fernaude't pur

con le 'sne noci, nvebdo,cnrg di serra

enc.nttgibui_tq qualche volta la seconda

e "

una per anno..ll tronco cll'acag'


coperlo di una senrzndi F0lfl bigio; il
legno bi_nuco,1uwro, usato nei lavori
llel falegname e nelle'costru7.oni; e sia
come torhgso , eqsl dai suoi rami'si

lapdo dull'lwcifpnnqtl, ass_erisca; che gli


denor'nmazionm, cosa evidente,, che il
euxcaetololl non ilmede:imo uccello,
poieh kensc'oltiamo 1 autore originale,
questodl una; grandezza superiore a
nella delle cornacchia ,
una voce

lcyano alcune Centini atte a formare la


parte superiora degli mrmndj e alcune
cornici rolnudhte. Da guesto tanCo ,

ione, e sonora ,e la sua

carne cibo

quando ai tagli; , trasu e una gomma


rossa'strn,lrasprcnlc, Icnaqe e che scio ta

Il Carne dei quali non mangiasi , e che

saporito , mentre che l grandezza del


l'altro non eccede"qhella degli storni ,

non hanuoveiuna specie di canto 05. D.)


'in un pdi:o di acqua, fa le veci della mi "'," ACAJA'IHA. SBot.) Pressmi . Valli
anieri trovasi eos nominata la piant'i'del
glior papin. Se ha scrivono alla Caemm
cassuvium_ pomr' urum, Lam. V. ACAGIU'
per dare il lustro ai mobili, e per gua
renlirli dalla umidit e dagli iusdti. ACAJOU\_(BuL. V. Aeww'.
Carsuvium Viene,' pecomlo Rumo, da ** ACAJU. (301.) G. lison indica sotto
tal nome il frutto del cassuvium pomi
cadj , n]nme malese. V. lqv. 116..
ACAGIIJ' BASABDO. Negli erbarj della Mar- _rum, an. V. Aca'oiu'h
tinicca 'si trova sotto queslonorhe la ACALALATTLL ( Ornil.) V. Auru.
Cmatella.
.
'
'- _
_, Ch. D.)
_
.
'
Acmm'
\..AOGA}U,SWCIC: qnle
ALAN'lO.
(Ornil.9
Nome sollo
il
"in, L.m nonni.
J. )

_
' descritta,e
ligug'ai.ar[clav
Vieillot

Acmm' bA nvor.. V Carmen L.


ACAGU A'L'. (Im'ol. Con tal_nome vien
dinliptb_ in lmgua Armea'. "il pesce ve-

nei suoi nCcelli cantori, pag. 55 e tav.


32 la _fiingilla p.riltnceu Linri., facendo
,nsservare, che Warj antichi autori hanno

ru'menlc straordinario . che abnla,sopra


dal.0 il nome d'Aculunn'de al luClwrino.
le coste della Nuova Olanda, e dell' AClx. D.
'
\\
ACALJlNE (Pmife). (Bot.) lan
merica meridionale , e'che il prof. La
cpde ha descritto getto.la denomina . ma aculfoinucc Si Cl)iamauo acaliciue
quelle pianle, i ori delle quali mancano
zinne di Chimera.nntarlich., Chimela
di calice , e questi dei boianici son detti
Callorhnchus L. Baulienton ha chia
ancqru ori incompleti e ori nudi: tali.
mato
uest0 ,pesce il M delle ring/x.

del si! , onde distingncrlo ;lall altra

sdno il magliette ,_ corwallariu majulis,

specie di Chimera , che

la vilulbina, clemutis recla cc.

vive nei ina

ACALLFA. ( Bai.) Aculyplm. )ueslrino


r.i (lel,wrd. (.F. N. D.)
me che in greco quello dell artica,
ACAHE. (Urm't. ) Un tal nome generico
stato dato da Linneo a un genere dell'or
delle gaz;ere, che qsasi nel Paraguay, il:
dine;| _ll'euforbiacce, alcune specie del
stato up licito dal d'Azara ad un uc
,la ghiandaja del Per descritto da Mau

qual erano state impropriamente nomi


nate orlicbe, c che menu-impropriamente

duyl , e da Bull'0n , cmvur peruviana:


Lino. e Lalli. , sebbene: il bonnjui ri\

avevano Q,vu_to anche quello,di mercurigli.


Ese sono dicline o unisessuali, la maggior

guardi come nuova que specie.


L' Aura colla sola a giunta di lur,
che porta il signicato di nero, ha dc

parte monoiche,ed hanno i ori in spiga,


nulle a,scclle delle foglie. i ori femmine

cello , c le ha molto nessolnigliauza Con

che stanno a basso , sono CCOBIP.IMIL

<>v
AGA

AGA

in grandi brattpe. 'Vi siftt0vl u'n ovario,


iccole hrattee in scaglie,

ganizzato calcario , di cuiypu' osaervanri


la gura nello Knorr. Monnm. tam. Il.
iaez. 11. pag. 241. tav:l.,* g. |,a, 3.

gli anni in numero di otto o di sedici,

Non _ slul'o per ance .ritiovato, che in

'tre utili; bei stimmi. Ije lpigh masche


non, hanno clic

istet'ofossLle, e Dionisio di Montfort ne


Non. si ;sono per lungo tempo cono ha fatto un genere distinto dalle Belcm
sciute,_che, (hm o tre specie di questo
miti, i'di cui principali caratteri sono

e li illamenti.ravvcinati alla base.

.- genre : molle piante, nuovamente osser

la gura- conica, diritta, n concamera

' vate nelle Antille e in altre, calde con- ' winni*-qoniehe piegate ilei loro fondi in
trnde, sono state fipprtale ad _eiao'; e lox_nu a un -sifone centrale, e l'apertura
rotonda) orizz_entale, col vertice forato
attualmente. se ne' citano. pi di venti;
una delle quali un arb_osce lo; e due da otto tubercoli attorno ad uno sntere
sono dioiche.' _\

Stellato. De B.) .
>
La specie che ,somiglia lortjcg e che ACAM AC . (OH/lil- ) Questo nome'bra
cresce alle Indie nei _lelarqal , pcirta al
siliano applicato da beba- un chiap
i-Malaba'r il nome'_di cqpamni; ai adopra JU'IOSClQ'OSQCI'QHO al Sene a'l da Aden
son, e che mvasi pureal apq di Buo
ininfusione mll'Gli0, imr fri1joi,contro
Il golta, ed anche nelle malattie Me'ree. , pa Speran , ed al Madagapcar.glm nu
Questa l'avalfpha indica. lo
' merose Variazioni , alle quali qn6stqc
Un'altra specie che dicesi trovnrai al cellh 'vu soggetto; hanno date'luogo fra
i naturalisti a non poca confusione; e a
Ceilan e nella Virginia, gurata da
doppj un di-denminazioni. _Bripspn l'ha
Herm. Sotto il nome di mercuriule'lieb.
descritto sotlo il- nome_ di ohiap amo
-L D.
68 ile, e - l' acal
_ - f? ha vir3 iniunu.
C/lc col cx'n o,e chiappamos'che [urico
\
A AlO'lT0,

ovvero

ACALOTTLO.

S()rnil. -Quest uccello descritto da


ieremiwrg sotto la. denominazione di
. corvo aqlllr'gn, e da

iason 'aot-to quella

di chiurlo variato del Mersiro_ , nel


qual paese indugen(w L' Acnlnt ha'circa
tre piedi (un metro) di lunghezza dal
lestremit del becco no a quell della
coda, e se Ferndndez,.cheil primo ne ha
fatto parola, non 'si fosse limitato a di
re, che questo becco di color turchino,

e se ne uvesse deaceittrt la forma, po


tremmo in esso distinguere il veto ge

cl Cupo i"Bu0na lleran;a, e_.sotto

quello di ,rhi'ppumosc e col ciub del


Bmuz'le. Linuo lo chiam corvus ara
lfi:i, e Gmelin l' ha Col acuto co

me

desim_o epiteto fra le muscicapae, e ,de


buitta, per quanto pare; sotto il nome
di ldus parmNsaus. Bufi'on medesimo,
che irileva'il triplice uso,di denomilm
zinne fatto_ da Brisson , e lappellazione
improng di Li' neo, par che abbia fatto
paroly di quet_uccellp sotto quella di

Vardiole; descritto in seguito aot_to il


nome di chiappam'osche co[ cilou le

nere , al qunle pu appartenere, ma il " sta d'accl'njo pulito. V. Curur,auoscaz.


\
carattere della nudit della fronte, sul
. D.
v. .
w
. .
quale Adanson ha credu\o} doverlo Col-l AMANDES. (1m01.) non indica sotto
locnre fra gli llri:,_ non sulliclentc.Per
questa denominazione la Remora,e La

destinargl un genere partkolate, nch


migliori osservazmm non cx abbiano as

sicurato ,' se il "buco ria tagliente , e


amarginato, come osservuai nei falciuelli,
o rotondo, ed intero, come nei chinrli,

cpdvpagimpnte attesti , che cou questo


sleso nome da|uu antico autor vien di
sLinto il-med imo peace.'.V. Ecqenumz.

(H. G.) (F.

D.)

ALAN IA. (But. ) Achania, 'SwartuSchreb.

quantunque le sua grandezza -lo ravaicini

Mulvaw'scus, (In-luna; genere di piante

pi ai primi, che ai secondi. Le mezze

della famiglia delle- mnlvncee , che ha.

tinte delle sue penne derivano general


mente dni riflessi verdi, e porporini so
pra un fondo scuro, che s'nccoata e ne

[carattere elseniah: di averomn calice

molta alli|1it con gli i_lchi, ejl dicui

doppio, l'es'ternopplifnllo, linterno tu


buloso con cibque denti ; cihque petali
convoluti, e'munili di un'appendice so
data (la Nicremberg, ma quella del Bria
son , che denota dei colori variati nelle pra uno dei lati ,d_ella logo base; molle
diverse penne , non pare molto esatta.
autore alla sommit di un tubo contor
L'Acnlot , lunlallu merx'canu.r. Linn. -nato in spirale; una bcca con cinque
soggiorna in vicinanza? dei laghi , uve si
lo ge e con cinque semi.
_ "
nutre di pesci? e bench la sua carne ne
.e acanie Sono arbos'celli che crescono
conservi lodore, riesce per di buon nutnralmente,nell' America meridionale,
sapore a man iarei. ( Clx. D.)
'
e che bisogna c0u3c'rvare fra noi nella
ACALYPHA. ?Bol. ) V. Acauu'a.
stufe.
' '
ACAMA. (I"ou. ) questo un corpo or
* L'acaniu malvaviaeo-g aehania mal
ro , come lo indicd la denominazione

AGA

( n.24 )

AGA

wnu'sru: , Sw.., malv4vclu brboreu: , qucpto nome parecchch die'enti piante


Cav. Dinfl. 48 , f. r., una bellrpian spi'uosc, aggiungehdu a'ciaacunu un epi
tetp.per disignerla. ll
._Stackousc,
'. tu, originaria ttl Messico "e della Giu
- "talee, d notabili: per i suoi ori pncel

ano Commentntqrc, ehi di parere .clre

l'api_ di "ma rosso scarlatto viviasirno ;


l'acunlha llruclfli: -di 'l'vfrasto fosse
.giupge lll,altnzu di circa, dieci piedi; ' l' attracty'lis gummi/cm 'di Linneo; ma
il sig. l_aulet Osserva che la piaqta_di_ l'eo
c le_uue foglie umpre verdi, nano. e_uori
formi appuntite ,' granate cpicciolate.
l'1anto avendo un culo 'fattnA fuso,_ e un
ACANOS. (Bali) Lforz'opordoh, generedi 4 augo di cqlor di sangue, qusto carattere
.iante Cinarocd'alq, cosi nominato da
non pu apli_caysiall'utiruczy{is di Lin
danson , che lui prqu quanto nome da ne'o, privi: di Canile, e di un sugo cn
Teolruto; ed furba quello ateso che,

nimile, e che in oltre si su easere,lirine

secondo Bglouio, porta nell'isola di Creta

di Tcofrasto; e per convie'n Meglio al


curllmmm lanatu: o carilo benedetto dei
Parigiui. ,
. 4
.)

il nome di'acunos . achonucha

J.).

" ACAN'IA DA SIEPl.


no dei
Lo stesso_autore pensa che laqanilm
nomi yolgari che ha_il 6rutnegzu offu
cmitlm di Linneo.
.
.
aplljllos e l"a. trx'ozos, siccome danho
ACANIACEE o ACAN'lQI'DI. (Bob) ambedue un sugolatteo, dubbguoper que
Cnnlhucea, Juss. Famiglia d,clle pihnte . stoapparlenqrc
_
al geuere euphwbia', autto
_
chel'auno parte delle ipocomllate,o mo 1 nmi di eug/wrbiu ud'quomur; 1: dl r.
no|lctale n corolla inserita sotto l' ovarin. sgam', e' c e vi si debbano parimcle
il suo cllice mouofllo ordinariamente
I in l'acanlha eracleia e l a. leuce
accompagnato da brattee o dancagli. La
Crede ancora che I'udu'nm calqeln:
sua corolla , quasi sempre irregolare ,
rta da due_l_ quattro stami. L ovgrio,
' lbcro, e solmontato ili un solo stilo, di '

possa essere cardo maria , e che l'amm

valve -, ciascuna delle quali porta argo


met del trameazo impiantato nel mezzo

ril della Natura. L'ucufilha indxCa che

tlm Deathus sia il curdo palustre. L'a


danthu (li/1m: gli sembra che Sia,la mi
Viene una cassuhn aduc_logg'e polisper- - mosa horrir/u'di im1cq, aecoud'o,la gura
me, che si apre con elasticit in due -che Il'lu d'uta Be ouio nelle sue Singlx
il sig. Stackouu erede essere una pinta
di ore composto , da lui riportata al
l'alhagi dei Mauri, ovvero bedfsarum
alluwi di Linneo
tramezzo escono alcune appendici in fr
ACANRIHA
, Huumcmrm. Bot.) Nomi
ma li uncinetti ai uili mub attaccati i
greci coi Quali Dioscoride c inina. l'acau
semi, il di cui gmligoue manca di pari
spert'nio. Qu'esta sl:uttura dellu" casaula
to comune. Ruelho, suo traduttore, ag
ferma il carattere particolare mi questa' giunge che in diversi inoghi hiamnto
melamphfllotl , topjuriu , mamolurm ,
faniigliar, la quale contiene dellerba e de
gli rbmcelli, la maggior parte a foglie C!_ur ala , e che il p.-derota dei Roma
.
i "
.
opposte, e si colloca tra le eufrasinn e III.
gelsnminacee ,cgualmente monopetale AUAN'1iI-ACEA. (Bob) V; A'cnmcz'a.
e Caratterizzata da una casuale a'due log ACANIHALEUCIS. (801.) V. Acnrn.
deflir valvn,p|ii casa separa quali in due
mae logge. Dagli urli di i;ueato semi

g , il cui tramezzb, o'pposto alle vlve, si

Lanci.

-'

r mctl, _'ma senza elasticit e AC'ANTHIAS. (Iuiol.) Linneo ha usato


di_questo nome per denotare un gastero
SEHZa aggiunta d_elle ai)peindiCi acini
niferet
- '
.
ptco, Gasterowu aqanlhias, che vive
nei muri di Danimuxca , e che Luciade
Questa_famiglia cqfpogta' di generi,
sotto questa medesimn denominazione ha
dcu
dei sklmi\
quali sono
di Quqttro
ed. -al
tri dliue
L acanto,
la dilivaria,
uivide

co_llcato nel suo genere Centrouoto- ( V.


la ble aria In l'ucllia , 'lz b_arliera, la

Cu ruouoro).

tunbergia, lhygmju'lu ,' il Medium, il


lEpidu utilis, l1 liblundriu ,' la cr_a.

Aristotile, e molti naturalisti_antichi,


come'lo sono il Rio , lAldrovndo cc.
hau'ho distinto _con questo nome e con

:co<uu ra appaitcugono alla prima se


zione; la barmcntina, la diu1thura, lely'

lrurin', la ne\l._roni<f, l"hfpo,rsles e la


ACANTALEUCE.
dicli'ptera compongono
Bob)
la 'secomln
Acunthuleuu.

'

quello di Spina: lo dpiuaruolo, che ne


.
gartiene alla famiglia degli ,squali.
'QUAL0

M. D. .

ACAN 1'HIUN. (Uut. Acuntlu'um. AlCllc


Que,stn parola greca che vSignica spina .Bpgcic-di onpurdi c di cardi dagli anti
bianca , ' uno dei nomi sotto i quali chi autori sono alati chiamati con questo
Oll'lll
J. e
.
indicato l' cchinopu in Dioscoride (H.
ACAN'1HIS. (Oru.) questo uno dei norm
C\iS-).
'

ACANI'HA.
-(Bul-) Teofia5to
indiani' sotto
latrm del Luchcriuo , Fringillu spinus.v

.wawnmwvww
.I\

'
"

che alcuni autori hanuo'par chiamato


acunlhue , e.acd_nthilis. -(Gb- D.) '

i;

.( 25)

AGA

AGA

.v!,.

poco egualmente lupghi. ll!corsalettu e

schiacciato, Vibordato, molto pi largo


'lHOIDES. (Baci). Uolonna nel suo "dellzrtesta, 10: poco emarginato. sul da
Ec rami: chiama ensl la pianta che Lin- - vanti , troncato trasversalmente sul di
neo ha nomin:ita carlina Lumla (HCASI. . dietro,- ed e. sovente carento,#o coperto

ACA

ACAN'JHOPHORA. ('Bat.) V. Anamo


ioaa.'t'

.'

._.

ACAN'Il-IUSn (Bob. V. Acnnp.

'

di: creste longitudinali membrauose. Le


74mp0 sono piccole,eguali, i tarsi sono

ACANTlA, Aearu fa. (Entom.) Genere


d'insetti, vicinoda" quello delle cimici ,

' dell'ordine degli Emitteri


della fami
glia dei Rilostomih Il vocabolo greco,

Pivarapsg, un quale 11- magna?


derivato , signica s ina, ed stato Fa
bripio, il primo che a fatto usp'di-que
sto nome per un genere.da e;so scp5ato
da quello dell cimici di Linn'eo, aven

portissi_micompbsti di due-otre artico


li,Aerminati da duedncinetti, ed il-pe't

lo 'intimal'nente unito alladdume. Lo

scudo e grande, e triangolare, coi bordi


rilevati; le elitre sono incrociate, la di
ritta sullasinistra , coriacee
r met,
che non cuoprono i bordi dellrddcme,
',e che sembrano alle volte, come retico
late. L'addome
forma ovale com
-psto di. sette segmenti, alle volte come
mr6ricati s;i loro_lmrdi, e l' ultimo
sovente dentelh,to, o smarginato. Il dor
so un poco concavo , onde ricevere
le antenne,'e il Ventre Ieggermeutecon

dovi incorporato tutte le specie ad occhi '


grossi, che vivono syfle rive dellaoqua ,
un gran numero delle cimici a antenne
in massa\del genere Corea, la cimice dei
letti, 0 comune, che ha le 'abteqnp se- , _vesaq con nua.linea medi_a Jougitnda'rlale ,
e rofoudau
- .t
.
tacee, Cone pure1ue quelle, che si pp
trono degi'umo'ri animqli,elinalniepte ' atte queste sp'ecievivono sotto le
sorze,' fra le quali stanno nascoste nel
lev specie, che vivono sotto le sc'qrze de
gli alberi, delle 'quali\sole ci occuperemo tem oldel giorno, onde sottrarsi alla lu
ce'; mdlte xii-esse passano la stagione ia
tap-quest'articolo , ri'serba__ndoci ad indi
Vernale riunite in societ sottule scor
care sott quello dei rinostomi la divi.
z 'dei Cilegi, delle*hotulle, e di altri
,siune generale di questa; famiglia.
I geere,Acanta nell'aspetto, sotto il alberi, a_ qutli , per quanti e a nostra
quale lo_.f0rmiqmo , comprende tutte le notizia, non'arrecano danno veruno.
oiinici di Linueo, che hanno per carat . Passano per i tre stati di larva, di nin
tere il corpo largo, ovale; edestrema

fa, e d'insetto perfetto. Alcune di esse

mente schiacciato, la testa allungata, le


antenne corte , liformi, J composte di
quattro articoli.
_
4 "
Appoggieto a questo carattere medesimo,
vi riunisce il cintomore alcunespepcie,
che traggono il' loro alimento dal sugo
dei vegetabili e che conducono una vita

sono altere: poche sono quelle, che sono


state descritte , e fra queste noi descri
veremoquelle , che principalmente ap
partertgmnq-alln nostra collezione, divi
dendoie in due sotto-generi.
i. .
. -,-

sociale sotto

e scorze. Sgn,queste, in

' I.'s _y'rmoeuans..

..,;..

. _u.'

Acuntie ad'anlgnne ,ehiwciwqu y

siefne Con le cimici\dei letti, 0 comuni,'

gli_u_rticli ..n= 'spine.


a

M
nlc'uui gallinsctti , e direi atter;i , che
fra gl'insetti son quelli ,, nei quali .os . Acaana nanne'con'rpcez.

corti

servasi pi che n,egl'allri la forma schiac

ca'lis Lina.) Schogelf'. ICOh. Tavv 5|.

ciata del loro corpo. La loro testa al


lungata , e si dirige in avanti fra le
antenne, gli occhi sono piccoli, globnlosi,

g. li.

,..

\ .

Carat, Corpo vqia'to di bruno, e _d|


_..

rosso sul {bordo} c_orsulietta con sei cres_le


laterali, colla base pi stretta, e le an- - longitudinali. ._
. _
'
.

tenne sono inserte sopra i lati sulla pa'a


te anteriore degli'cgcr.hil in una specie i
smarginatura alla base del becco. Sono

gugstt.una delle nostre specie pi

gran i, ed 2 di {un 'grigio scuro, mag


giore ingrusseiza della cimioc comune,
cjsc _orrate di quattro articolazioni fi
o
dei letti. l bordi dell'addome,chc so
lil'ormi di figura schiacciata , e nude, 0 ' no pi larghi dell; litlje,l portano. una
rotondate , e ciliate, il di cui ,secoudo
macchia bruni_presso, a poco tinad'rata ,
articolo e alle volte molto allungato, e
che corrisponde a ciascun segmento. Si
liuttimo quasi eguale. Il becco lungo, osservano special eute_ fra
occhi due
piegato, riposante s ttq il corpo, rice
creste lon'gitudiqa i, e tutte le 5 iiie so
vuto in una scanala ura, che domina su - no,tlirette in avnti , mentre il corsa
tutta la lunghena.del petto fra le zam
letto, pi li" delln.testa , ma pi
pe}I ed formato di tre pezzi press_o u stretto 2_detl' ad ome'. l 'bordi hanno_il

a.l,

_l

'ACA

.(26)

fattore di. essere come l'illl'A lini, ele

__1 __y

__

AGA

_tia della betulle ,. ma gli Inelli dell'ad

doiue non Inon. imbricati , e le qucchie


creste, nello di'cssere fi_
la e, riscon
'tnn'dpu per una maggxo_r tenta nelle -. del bordo mao -moltopi piccole ,_ e'ro
tonde.
. ,

k
5. )\caivrn enn. ( Acahlhi plum Fbn.)
Carat. Nern'collfelitre , ed ali biun_
un gran numero , apecialuientc nel luglio i:hc macchiare di nero, e.col lo).ml_elto
lotto le scoue della Betulla mel- boaco.di "I con quatro eresie. I
I
,-
due esterne.

' Si'treea questajibecie. nei boschi sotto


Il ,Sporze degll alberi, e kened'ncontpa

Foulilebleau. ll'auo odore .nou.. acuto,


e si avvicina a quello.'delk mela ben
matura.

'

_ .

-;

mente di dieci'apine', che proteggono la

'

2. Acaana" nanna nirvana; (Acanthw be


tulue Rab1.)

.'lu'tlo' il corpo di quest'inuetto no


no; la testa piccoln, armatalateral

-4

Dg\er inset. Tom. 3. pag.|30_5. Tav.


15.' ga-16. e' 17.
,

_,,
- Cime: depressa: belulae

Carat. .Inlierumimle bruna , la_ met


del terzo aello delle-antennebianco
atro , ed_ilcqrmleltg con ICI pronu
n_enze elevata.
_. Questa e ecie un poco,piia piccola
1e a prece ente, ml ai. acorgo?o sopra
la Sua testa le creste,lpngitudl_nali, ia
forma per la medesima . secondo} _o -

lervaz'gone di Dger: La base _d6ll eler


molto i_rlilatata nngaschao, e lNS}
quanto. 'addome,.ma osservaai molto

piatrettu nella famqnnh.. Le tam e


sono iestacee , ed- il bordq.dll.'addome
_
ha nella .ptte di'sotto alcune macchie
ceneriue; Si trova nei boachi_ sotto la
scorza degli alberi ,.o sotto 1 funghi , che

baie delle antenne ,pbe sono nere , corte,

e schiacciate ,_me_ntre.l' alitre eno bian


che con macchie nere.
J - '
'
Questa specie trovasi in- Fianciq, e
.apasso 'incoulrasi nel bosco di 5. Ger
n.10 eppr'a l'erbe , che crescono sotto i.
gattini. .
I _- ,
.
G.Ag;m;u nem_misa_a.' ( Acunlhia 'dep_rt;am
a r. _
,
,

'Fa'lir. Siat. En\tom.yTotizl


pag. 72.
n. 22.
.
-'
1
{Qalat. Molto ichiaccl'ata, bruna, w"
.mlgtto- con] quattro creste , e l'elitre
bianastre con un cerchioelevuto bruna.
Questa e ecie eguale in forma, e
"gl;os's'zza a l acantia delle cortecce, Ha
una Piccola macchia bianastra sopra i
_ lati'del corsaletto , l elitre sono mac
chiate di'bruno.all entra;n.t , e portano
un cerchio elevato di color pi cupo.

Lauguiuaja bruna con alcune macchie


pallide, e le coscia aone' testacee cer
chiate di hruuo.

"
'
7. Acanru'anu'a. ( Acnntltia alata Fabr.)
Falr). Sialj.. Entnm. Suppl. fag. 526.
, Fabr. Sist. Entom. Tam. 4a 113g- , 76.
n- 38
'
_
e 5a7.. ,
i
' .
_
Carat. Corpo vpm'ato di nero,dxr0ew,
arat. Bquna, cdrsaletto con quattro
e di pallido, ;corauletto dunfcllato con c'rcste, e bordi pi pallidi, rlillelgr'l'gie
' Con una macchia bru_ria all' estremit.
ate 5 or enti.
'
,
q ualtru_cr
nesta a%autialiluig
mBlta relazionecim

crescono vicino a'd eaai- .


|y_ \_
3. Acnma u:aazwra.v ( Aumthnq vana

Le antenne sono totalmente brune,

qua ladella betulle , ed hala test bru


na, armata mm p'arte anterior' dl due

corte, comprepse, la loro base' situata


dietro una a |ina, gli occhi sono molt_o

Sporgenti, el elitre- sono biancastro , con


tenne. Il-dorsaletto' brano ,-e le quattro una linea ', ovvero due, ed una gran
create sono rosse , come pure le tre dello 'macchia nera. Questasppcic trovasi in
scudo. L'elitrcsono brune colla retico
Francia.
.
_
latura di color pallido, e l'addome ha S. Acliu-ia Intestata. (Acuntliia terrina:
la forma" di una carena -da va..en , coi Nob.)'
. ;
- '
"
bordi rilevati, portando alcune macchie
Carat. "Interamente di un bel nero
brune; e ferrugino;c. Qlt!3b s'peciu as
matto , ano cbn cinque denti elevati,
ratan'di , tutte le coscia in massa.
sai rara, trovasi. in"
raucin sotto le
acor_ze , 'e osc ne ha.puhblicata la de
Questa specie; per quanto sembra, non
ucrizipne16pra un individuo apparte
stata ancora descritta, ed stata ri
nente al ,suo gabinetto. l
,
,
trovata in Francia{ sotto la scor_za di un
4. Acaafu cawu. (canlita grisca Fab.) faio nella foresta di Bondy. E molto
Fabr. Entqm.-Sdat.. Tam. p. 74. n. 27. se 'acciata, di forma ovale allungata,
Cai'at. Grigia, addome pallido con l'estremit .dcll addome ottusa as3ai ,
punti neri; e ponlun piccola cere/no lo scudo'lla laspetto di essere un pro
lungamenlo del Canaletto , e lelitre non
ne_m nella parte di sott_p.
_ Questa specie stata , portata di Bar
luo nera, che alla loro base , ove ai 03
bena, ed ha molta 'analogia con l'acan
servano tre linee elevate longitudinali.
spino, dietro le quali sono inserte le pn

(27)

AGA

g. Acanns Illilluinoss. (Acamhia frru


ginea. Nob.

AGA

gate sotto laddome, punteggiata con


l

molta regolarit , l'addome , e le Co

Carat. Inueramente ferrugxnosa, ad


sce sono nere, le gambe biancastre,
domecon due ordini "di punte a Filtr
e la linea steruale come cerchiata di
vo.sotlo ciascun anello nella parte- in
bianco. '
' '
V Linsettosyiluppato, come ore la sua
feriore.

L'autore di duesto articolo non si' larva, molto comunemente sincontrano


rammenta .in q_ual luo o sia stata ritro .sopra i ori del curdo.
vata questa specie,

di cui,colore l'1. Aquls

presso il poco simile a quello, che ce


servasi nelle cimici dei letti 0 comuni.
Le antenne sono liformi, il corsale.tto

quasi liscio , con un punto _ neutrale


pi elevato, ed % smarginatn sul dVlll,ll,
e troncato sull' indietro. Lo scudo
grande , rotondo ,\ ondulato trasversal

mente , l elitre son quasi per l' intiero


membranose, e l'addome liscio, e lu

Cente al di s0pra. Si scorgono sopra di


esso Alcuni punti elevati, uh per molto
meno marcati di quelli, che si osserva
no dalla parte del ventre, ove essi con
servano una disposizione regolarissima
cio due a due, e sei sopra ciascun
snello.

2. sono-cune.

un. inno. (Acant/u'a pfri

Fabr.)
Geo. lnset. i., 46|. n. 57. La
einn'ce col collare alla spagnuolu an
tico.

'

Carat. Grigia col con-aletta, scudo,


ed elitre con tre creste.
Questa graziosa , e piccola specie si
trova sotto le foglie del pero, sulle quali.
facilmente scuopresi nel mezzo delle
macchie gialle, che alle volte osservansi
sOpra le medesime.'Geollroi le d ilno
me di Cilni'ce bel Collare alla spagnuola

antico, poich effettivamente osservan


dola col microscopio, il suo corsele'tto
rpssomiglis ssai si collari di mossolino
piegato , che usavano sotto Enyieo IV.,
e che si chiamavano collari alla spagnuo
la. Le antenne di questa specie sono spi
nosissime , corte, nerastre, come pure la
testa; il cqrsaletto vs prolungandosi sul

Acanlie con antenne rotonde, e con

articoli spi'nosi, o pelosi.

lo. Acsnru cesura. (Acanthia costata


Fabr. )
Fabr. Sistem. Eutom. Toro. I8.ppag.
77. n. 3g.
Corni. Bruna, corsulelto con tre cre
ste membranose, bordo esterno dell eli

tle biancastro, punteggiato di nero.


Questa e pie una delle pi grandi
di questa ivisione. Essa bruna, ha le
antenne nere , con tre creste sul corsa

letto, che va prolungandosi sull'indietro


in forma di scudo; il bordo esterno delle
elitre punteggiato di bianco sudicio,

e di nero , e le zampe son rosse. Tro


vssi sulle piante.
Il. Acnnu. DII. casn0. (Acanthia Car
dui Linn.

Dger, uset. Tom. 3. pag. 309. 'lav.


IG- g. 1. a 6.
.
Carat. Grigia, corraletto, e scudo con

tre creste elevate, elitre, che-abbraccia


no I' addome con una linea elevata in
traverso.

ucst'insetto, bench piccolissimo, e


mo to singolare, osservandolo col micro
scopio. il corsalto,che si divide in forma
di scudo di gura quasi romboidnle;
i suoi bordi sono un poco rile#ati, ed
ornato di tre creste longitudinali mem
branose. L'elitre sono reticolato, ripie
Diu'on. delle Scienze Ma.

l'indietro, e tieu luogo di Ocudo, men


tre i suoi bordi sono membranosi con
reticolaturebruue, che Vanno formando
delle maglie quasi quadrate. Vi_ si scor
gono inoltre 'tre linee elevate, e quella
del mezzo quella sola, che si prolunga

nella parte posteriore. L'elitre sono molto


pi larghe delladdome, portano anchesse
tre creste, di cui le due interne si riuni

scono alle loro due estremit , e formano


un incavoovalc allungato, mentre la
parte inferiore del corpo, e le zampe
sono lasse.
.
.
Trovasi nesta specie nel luglio, e nel
settembre. ?V. Tav. ago. g.
'
'
13. Acsnrn DEL causano (Acanu'a Ten
cr'.)

Pan-a. Fano. Germ. n. a}. 24. Avan


thia clamcornis, Geo'. Ins.- l. pag.
461.; 56.
'
La cimice tigre. Fourcr. Entom. Par.
T0m. l. pag. '312. C. claui'cornis.
Carati. Gri5'iu colla testa, e colle an
tenne nere; eli_tre relicnlalc di bruno ,
> l'ultimo articola drll'antenne ovale.

Questa specie dilerisce un poco dalle


precedenti nella forma delle sue auten
ne, i di cui due primi articoli sono bre
vissimi, e molto sottili, col terzo pi
lungo, conico, e colla base rivolta verso il

quarto che anco pi largo, e di gura


ovulare. Sono essi tutti neri, e ricoperti
di peli, il corsaletto, e Ielitre sono gri

A(A

(28)

AGA

gie, con un leggero tiborrlo, e il corpo ACAN'PlNIONE. (Ittiul.) Questo gnere


nerastro, c le zampe testcee.
Questa piccola specie s'incontra or
dinariamente nei oridel Camedri0, o
della cosi detta querriola , 'Ieucrium

(hamuedrys Linn., sull] quale produce


molte mostruosit, e gib osit', vietan
do pnre al labbro shperiore ilnecessa
rio sviluppo. Trovasi pi comunemente
sopra i ori secchi di tal natura, ed

stabilito da Lacpde , comprende tutti


"i Chetodonti , che hanno presso l' occi
pite v'ari aculei, come da tal nome vie

ne indicato, e che pu facilmente rico


noscersi dai seguenti carattel'i.
Carat. gen. Dei'iti picc<li,essihili, e
mobili; corpo, e coda molto cmp essi,

alcune piccole scaglie sulla pinna dorsa


le, 0 suile altre, 0 sivv'ero l'alte'zza del

Corpo superiore, o n..an eguale alla


sua lunghezza. L apertura della bocca
piccola ,- il} muso sporgente , pinna dor
sale,- armata anteriormente di pi di due
muli, Fubd.)
Fabr. Sistem. Entom. Tom. 4. pag. aculei, quasi, 0 all'atto privi di mem
brane.
'
77. n. 43.
'
_
Carat. Grigia superiormente , nera i. Acaurxmoae ROMBOIDALB. Acantlii'nr'on

comune nel bosco di Boulogne presso


Parigi.
' i.|. Acanru uni. nervoso. (Acunn'u hu

sono, zampe rosse colleflrpmil nera.

ritomoidm. Chairlodon id. L. Questa

Questa specie si assomiglia in su.

s ecie ha tre raggi aculeati,e ventuno


diessi articolati alla pinna anale, che
' falcata, come pure la dorsale. I primi
raggi delle sue due pinne sono hastaute
men,te lunghi onde condurai al di sopra,
.e al di sotto della base sa'udale. La li
nea _laterale curva , il colore in gene
rale verde, e cinque sono gli aculei,
che si scorgono sul davanti della dor
sale.
D.-i7.P.iS-T--G C.-26. A.-a.i.
Questa specie, che alle volte diviene
molto grossa, ha la parte inferiore del
corpo, edella coda di un bel color d'oro,
ed abita nelle acque dell'America meri
dionale.
'
2. Acnmiiiou szzuaso o rammento.
Acunth. glau'cru. Chuetodon M. L.

lena a quella del card0 , dalla quale

differisce in special modo per la forma


del suo corsaletto, che hai bordi molto

grossi, e che va ristringeiidosi notabil


rnenle.dorta esso tre creste, il che pn.

re osservasi dello scudo. L'elitre sono


distinte da una, piccola macchia 'ro
tonda verso l'estremit , ed il corpo

nero nella sua parte inferiore, e le


zampe son rosse. Trovasi questa sul
lu 'pnlo.
l)! Fabricio ha poi descritto cinque ,
osei specie esotiche, che hanno tutta
l'apparenza di dovere appartenere a que
sto sotto-genere.Tale quella della can
na dello zucchero, Sacchari, dell'abntilo

dellAmerica meridionale, Sidae, e della


pianta che produce il cotone, Gossy
ii' elc. (C. D.) _
'

_Le sue

inne dorsale, ed anale hanno

la forma i falce; e l loro primi raggi


CAN'IIQ, Acnrmnon-n,Actarronosrr.
son di tal lunghezza da arrivare quasi
(Acanllu'a , Acanthiodontes , Acut_itho ' al di sopra, e al di sotto dellestremit
dos.) (Foss.) Luis, nel Litoiil. Brifann.
della caudale. La linea laterale e quasi
p; . 2 N.0 i4ig., rammenta alcuni pic
diritta, il colore in generale azzurro,
cofi denti appuntati fossili, dal medesi
ed ha cinque aculei anteriormente alla.
mo distinti con le citate denominazioni pinna dorsale.
.
,'. per avere appartenuto al pesce chiamato
D.-i6. P.-16.'F.-6. C.-2o. A.-i8.
Acuuthiua, da noi volga r'mente conosciuto
Lunghezza dodici decimetri.
sotto il nome 'di spinaruolo. V. Gnos
L'Ac.mtinionc azzurro o trimaculato
ha la parte inferiore dei anchi di un co
anl'l'n. ((l))l F
A(ANTIC NE , Acasrxcomrs. ( Mii. ) lore argentino con cinque, o sei fasce
Dandrada cm un tal nome, che signi- trasversali nere, e corte, ed abita culla
ca pietra di canarino, ha chiamato
specie gi descritta. ( V. Tav. 14. g. 2. )
l'epidoto d'Arendal in Norvegia, la di 3. AGANTlIIOII ORIICOLARI. Acarilh. 0I'll

cui polvere di un color verde gialla-l


atto. Haiiy non avendo osserVato alcun"
carattere distintivo, ed_ essenziale fra

calar-. Chaeiodon id. L. Questa speme


ha trentasei raggi alla pinna dorsale e
tra aculei nascosti anteriormente sotto

la pelle.
questo minerale, e l'ep1cloto, l'ha rin
B.-6. D.-36.-P.-16. T.-6. C.-i6.
nito a questa specie (V. EPiuoro) poich I
' il color giallo di canarino, che acquista
A.-26.

Questo pesce, che da Forskal _ stato


essendo ridotto in poli/ere, non un di
stintivo, come crede il Galitzin, di osservato fra gli scogli, che attoru_iano i
tanta importanza da stabilirne una nuo .lidi dellArabia, ha diversi ordini di
denti piccolissimi, e essibili, e quelli
va specie.

(29)

AGA

AGA

dellordine anteriore son divisi in tre

era escita ancor dalla terra , di modo che

parti al loro vertice. il suo colore in


generale bruno con punti neri , ed ol

le belle f0glie di questa pianta crescendo


intorno al paniere, ed essendo obbligate

tre a ci distinguesi per alcune tinte gial

pn curvarsi sotto lfaggto dell'embrhe

lastre, che osserransj Sulla coda , sulle

che lo copriva, orirouo allo scultore


Callimaco il modello del Capitello col
quale ein fece per la posterit.il coro
Damrt0 delle colonne ele anti dellor
dine cosl detto corintio. ueste forme
graziose che i Romani e i moderni hanno
invano cercato di superare coi loro ordini
compositi, sono state reclamato dal ge
suita Vilcopende in favore del tempio
di Salomone. (V. Tav. 262.)
Le foglie di neanto servono di modello
a varg altri ornamenth Virgilio ne fa,
nell' neide, il ricamo dellabito d'Elena.
. sl farmacisti danno a questi due acanti

pettorali, e sulle toracichc.


idu primi acantinioni hanno due o
rizi a ciascuna narice, _e

tutte le tre

specie da noi descritte somministrano


un cibo di squisito sapore. Gli. Avanti
m'mu' appartengono allordine 'dei pesci
ossei toracici. (F. M. .
** ACAN'ItU. (Bob) Nel Dioscoride del
ldontigiano si trova aver tlt8t0 nome
l'onnpordon acanthium , i quale dal
Michelti fu indicato sotto quello di api
nu bianca, nel suo eric:0n betu_ncum,

pubblicato nel 1675. Nel Bolmu'con E


truscum del sig. Savi vien denominato
cordone asimno V. questi nomi.
ACANTO. ( Bot. ) Acunthus, genere di
piante, che da il suo nome alla famiglia
delle ucantacee-

lcarutteri ,

merci: i

quali distinguesi, sono, il calice profon


amente diviso in quattro lobi, duc'la

ierali corti,,,gli altri due lunghissimi;


nccontpugnato da tre brattee, linterme
diario ordinariamente dentata, ed anche

spinosa: la corolla con tubo cortissimo e


internamente peloso , prolungata,dalla
parte inferiore in una linguetta lunga ,
larghissima e che terminata da tre
lobi: quattro atomi coperti solamente
dal gran lobo superiore del calice: le
antere lunghe e pelose in forma di se
tolino : due semi al pi in ciascheduna
delle due legge della cassula.
Se ne conoscono da otto a nove spe
cie, molte delle quali dell' A'rica , e

Il nome di brana orsinu, a cagione,di

cest , di una leggiera somiglianza col


piede dun orso; il un o mucilagginoso
di questi due acanti , li a adoprare , pare
ticolarmente il ,molle, nei cataplasmi,
nelle fomentc, nei lavativi; e si usa con
tro una malattia che attaCca i Capelli,
e che conosciuta sotto il nome di plz'ca
pollariicu.
'
Queste piante ,delicate mentre sono
giovani, resistono ordinariamente ai for

ti ghiacci , i) quali per altro le fanno


alle volte andar male; ma le patti pi
profonde della radice somministrano al
lora nuovi getti.

Ven' una terza specie del monte


Libano a foglie lauceolate, detta di Dio

scoride, acanlliu: Dioscoridi:. .',{'


Un'altra specie arborescente stata
osservata in Arabia da .Forskal, il quale
dice che le di lei foglie si mangiano cru

de , ed il suo acaruhm eduli: ripor


dell'indie , sono grandi arbusti con fo
tato per un tempo da Linneo alla me!
glie opposte.
,
Le due specie conosciute anticamente [fa diliaris.

Alcuni di questi acanlti sono stati tol


sono erbe perenni delle province meri
dionali dell'Europa e della Francia. Le ti dal genere per formar quelli del
loro grandi foglie radicali profondamente - blepharis e deli#aria. In questi ultimi
si trova l' acanto a 'ioglie di a rifoglio
sinuate, e i loro esuli oriti per pi di
mezzo metro , le rendono piante molto dei giardini di BotanicaI achnl u: ili"
pittoresche. Una di questa ha delle s )i' e:foliun L. ,D. de V.)
ne a tutti gli angoli preminenti de le ACAN'I'OCE ALO. (acnsrnocsrnatus)
(Entom) Koslreuter, Nova Comun Pe
foglie; e questo l'acanto spinoso, acan
ll0fn Tam. 15. pag. 513. ha distinto
thus spirmsua, L. Sabba Hort. 3. t. l..,
sotto questo nome generico una 5 eciv:
detto volgarmente branca orsi'na salva
tica , car-doncione: l'altro mancante di

dee/n'norlirnrhus, I E. Lavareti

. E-'

cumomnco (De B.)


_
le, acunthu: mollis, L. Sabb. Hort. 3. ACAN'IOFIDE (Erpet.) questo un ge
nere
di
serpente,
reo-ntemente
stabilito
t. |3. Questa specie celebre nella sto
da Daudin, e dal medesimo collocato vi
ria delle belle arti- Si legge in Vitru
vio che la nutrice di una iandulletta cino ai Bongari il carattere, che diglin
gue un tal genere, consiste in varie placa
morta a Corinto, svendo portati idi
lei gioielli prediletti in vicinanza della che intere sotto il ventre, e sotto il
principio della coda, con l'ano semplice
tomba, ove era stata sepolta , pos il ca
nestro sopra una pianta d'acanto che non, privo di aproni, e di doppi ordini di sca
spine ha ricevMo il nome di acanto mol

AGA

(3)

AGA

glie. Delle doppie placche sono egual ACANTOPE. (Illi0l.) Con tal nome vien
mente collocate sotto:lcstremit della distinta da Lacpde una specie d'Ola
coda, che terminata da uno sprone di Centro, che ha diversi 'aculr-i presso gli
sostanza cornea, come osservasi in molti
occhi V. Onocenrno. (F. M. D.)
altri serpenti, del qual genere una sola ACANIOPODO. (lltz'ol.) 1 punti , che
Lacpde ha collocato in questo nuovo
specie la conosciuta.
Acssrbrme censsrum. Le 'sue orbite sono genere, son da esso distinti sotto una
un poco convesae, il suo colore di un
tal denominalioue per avere due aculei
grigio pallido, con varie fascie trasversali

invece delle pirine toracicbe. Linneo, e

superiormente, e con un (lthptt) ordine


D:uiltenton gli ha annoverati fra i Che
di punti neri nella parte inferiore. Ha V t0donti , ed abitano nell' Oceano k1dianO.
Carut. gcn. Hanno il corpo m0 o com
Cento dodici grandi placche sotto il ven
tre, trentotto sotto la base della coda,

8 tredici doppie sotto l'estremit della


medesima. La patria di questo rettile non
Conosciuta. (F. M. 1).)
ACAN'IOFORA. (801.) .kagrtliopliora ,
genere di- piatne crittogame della fumi
glia delle alghe, stabilito dal sig. La
mouroux. Questo genere caratterizzato

er i suoi concetlucoli r0tondnti e m


Eercolmi , simili a piccole spine o in

grossi peli, ruvidi e molto ramosi, spari

presso , i

qual carattere egualmente ri

scontrasi nella coda. Sulla pinna dorsale,


ovvero sopra le altre si osservano delle
pic<:olissime scaglie, e laltezza delcor
po superiore, o almeno eguale alla _sna

lunghezza, mentre l'apertura della boc


ca piccola, il muso pi o meno spor
gente, ima sola la pinna dorsale, ed una,
0 due spine invece di quelle toraciche.
1- cslt furono ARQEITIIO. Acun1h0podu:
arg'enteur, Chuelodun'jd. L. Questa spe
cie ha otto raggi aculeati, e trent..tre

si sulla 'pianta. rll oig. Lamouroux no


indica cinque specie, le quali tutte abi
articolati alla pinna dorsale, tre di essi
tano i mari dell'equore. I fasti di esse
parimente aculeati , e trentacinque arti
sono ramosissimi, cilindrici, quasi tar
colati 'nllanale, la' cnudale forcuta, ed
tilnginosi , violacei o verdastri, lunghi
il colore argentino. (V. Tav. [4. g. 1.)
da citi ne a sei pollici.
B.-6.D.-4n.P.--14.A.-38.C.416.
csnrorxs o! Tarzan. dcantopltora'tltien a. Acanrneooo m normanni. de. Bodduerti,
ri, Lana. Fucus uranllmphorue, e_jnsd
Chaetorlon id. L. Ha diverse fascie brune,
Disc. p. 6|. tah. 30. e 3|. , f. I. E di
e turchiniccie. Gli acantopodi apparten
stinta per il suo fusto ramosn, fililorme gono all'ordine dei pesci oasei, e toracici.
e per i suoi concettacoli formati da tre EF. M D.)
a sette tuber<;oli nella parte inferiore, A ANTOPTERIGU. (Ittiol.) Alcuni na
e divisi in due o in tre nella parte di
turalisti moderni hanno distinto Sotto
sopra. Questa specie fu portata d'Ame
questa denominazione tutti i pesci apodi,
iugulari , toracici , e addominali, che
rica dal sig. loiteau.

Acar1orqns murano. Acantho lmra mi(i_


hanno delle branche complete, e le di
cui pinne sono in parte armate di acne
lnr s, brut. ESSA!
t. . f.
E
una specie graziosa,ntabile per i suoi
lei, o di spine, cio a dire di ossetti
concettacoli in forma di eleva spinosa;
duri, semplici e.pi o meno appuntati.
In quest'rdine , che stato stabilito dal
ed delle Antille.
Ac.uroeona m Usmate. Acanth0plwra d"
l'Artedi, sono state collocate le trote di
lilii, LAMK.'Quesla la pi elegante di
mare, i blennii, gli sgombri, le perche,
tutte le specie ed il fucus acuntop7io
i siluri, i muggim ec. (
HL: di 'l'uruer. Questa specie diversifica ACAN'IOPOM. (llu'ol.) Sotto questa
dalla ple'Cv(lcntt per i suoi concettacoli
denominazione ha distinto Dumeril una
pi distanti e pi rotondati ; e per la sua
famiglia di pesci appartrnenti all ordine
forma generale ricorda il nuinruviali
degli Olobranchi, e al sottomrdine dei to
lis, tanto comune nei nostri umi e ri
racici , i di cui caratteri principali son
viera; perci il sig. Delisle che la sCOprl
costituiti dalle branchie complete, dal
sulle coste 11' Egitto, l'aveva nominata
corpo grosso, e compresso, e dain oper
acunlhn bora nuiud%hrmis. (Llllll.)
coli dentellati o spinosi. \
ACANl l]Dl. Bol.) . Acswrscez.
Questo nuovo vocabolo formato dalle
ACAN'IONOT . (Illiol.) Schneider, nel
parole greche Axav91 , Spina, e nwyx,
la sua edizione del sistema ittiologico di
Blach , ha imposto tal denominazione ad opercolo, e da esse viene espresso il carat
un genere di pesci, che chiamati ance tere essnziale della famiglia.
Tutti questi pesci compongono di lor
Nor/renna), denominazioni ambedue che
natura una famiglia , i diversi generi
hanno lo stesso signicato. V. Norscsu
della quale saranno da noi dimostrati
so. (il. C.)

AGA

( s. )

in un prospetto sinottico proprio a disporli in

f AGA

opposizione gli uni con gli altri:

ed in quelle sezioni ,dovc la serie dei numeri ristabilisce l'ordine naturale.

Famiglia degfi Acantopo'mi.


o

unica. . . . .

'. L. . . .

Onogznno.

,,
'52
nonpromtnente...............
.lsscs.
_ _'_i-=,
-;2
_
e uale alla prima . . . . IO. Cisano.
g ET, doppia;-E 5 ordinaria ;{p lunga; fa velluto ._\ lr. Onsmsa. ,
'5_ g' muso g a u \dorsale
denti \a uncmett1 . n. Pnems.
.
,_
'

'.
"

-=gag.
=

-2 ,
g

.
, deim. ' ' ' {aa uncinetti
velluto. .. 14.
I3. Asctnooonru
Luncuso.
\
{appuntata

.5.

'

o. senza
_ dentella'
o
tura; dorsale

. . scemo fra
gliilocchi
TIIIAIOI'O.
umco
sopra
dorso. .. .. .. .. .. .. .. g.
4. Bonuuo.
.
a
cinque raggi . . . . .' . 6. Mmsofrxno.
doppla h '"conda .{pi di cinqueraggi .' . 5_. SCIBNA.
.
senza sme,mu
con) unica......_.............I.Luzuso
_ >
'_ ivellulo
C _

dentellature;dorsale \doppis , denti {appuntn'i e llon'nii:

ACANTURO.

Ixiol. ) Un tal genere

s::;:gfon'o'

due spine, delle quali arm'ata la sua

di pesce, che loch ha sta]bilito,e che


coda. (V. Tav. 54. g. 2.)
stato in seguito adottato da Lacpde, 2. canrnno Zanna. Acnthurus Zebra.
Chpetodon triom-gm. L. . Nove sono i
comprende un piccol numero di specie,

che gli altri moderni naturalisti avemmo


collocato fra i chetodontl.

suoi raggi aculeati , e ventitre gli' arti


colati alla pinna dorsale; tre di essi pa

Questo vocabolo, derivato dal greco,

rimenteaculeati, e venti articolati al

indica che uesti esci hanno diverse


spine sopra 1 lati ella coda, e possono
facilmente riconoscersi dai seguenti ca

l'auale; tre faggi alla membrana bran

chiale, la puma caudsle in forma di

mezza luna; ciascun dente rintagliat0


ratteri.
_ al suo Vertice, ed il colore in generale
Curat. gen. Il corpo, e la coda sono verdastr_o, con cinque o sei fasce ne
rastre disposte in traverso. .
\
molto compressi, con piccolissime scaglie
sulla pinna dprsale , o soprn le altre,
B.-3.-D,-31.-A.-23.-P.--16.-T.
ovvero con l' sllezz'a del corpo superione,
-6.-C.-n.
o almeno uguale alla ma lunghezza.
Questa specie abita nellOceano lu
diano
'
Lapertura della bocca piccola , il muso
pi o meno sporgente, una pinna dorsale, 3. Acn'ult0 mense-reo. Acsnthurus nz'gri
ed una, o pi spinte da ciascun lato della
cdn.c , Chuctadon nigl'gpans. L. Questa
coda.
,
canluro ha nove raggi aculeati, e Venti
l. Acanruno Camuno. Acumhuru: chi
sette articolati alla pinna dorsale; tre
rurgus; Chaetodon chirurgus. L. Que
di essi pure aculeati, ventiquattro arti
sta specie in quattordici raggi aculeati,
colati al1' anale, e quattro alla membrana
e dodici articolati alla pinna dorsale;
branchiule.
tre di essi parimente aculesti , e dicias
La pinna candele falcata a mezza
sette articolati all"analez di qu, c di l
luna , e il suo color principale nera
dalla coda una spina lunga, forte, e ri
stro, senza verunu fascia , macchia , n
curvatn; la pinna caudale 'ha la forma
strusct.

di mezza luna, e il color principale di


B.-1.-D.-36.-P.-l8.-T.--6.-C.
questo pesce gnllo, con cinque fasce
-at.-A.-a7.
violette , e strette, disposte in traverso
Si pretende, che questo pesce soggior
sopra ci.iscunf lato della coda.

ni nei mari del Brasile, drll' Arabia , e

D.--aG.-P.-i.T.-6. C.-16. A.zo.


delle Indie Orientali, e che ivi si nutri
Questo pesce abita nel mare delle An
sca di molluschi, e di piccoli crustacci.
tille, ove assai ricercato per il suo 4. Acinrmto VELIBRO- ACanlhurus veli
buon sapore. Gli viene attribuito il so fer. Bloch. Questa specie ha tre raggi
prsnnome di chirurgo , giacch pu fe
aculeati, e ventotto articolati alla pinna
rire con grave Pericolo , come fanno gli dorsale, due di essi parimentc sculeati,
altri acauturi, dibattendosi quundo
e venti articolati allanale; la pinna cau
preso, e addentraudo nella pelle le dale a mezza luna, e la dorsale, ed

(31)

AGA .

ara-lo sono grandissime , e rolondate po


steriormente. il suo _colore bruno, mi
sto di rossastro, con diversi ordini lun

gitndinali di punti azzurri sopra le pinne

AGA

nome daeanlo
eil Sxaraarn
g. M,.i dv
D. \V. ' Ama-rana:

1

ACAN lUR . (Acusrnusns.) (Entoz.)


LAcharius in Vet. Ac. N a. Handl,

1780. pngc 49. 55. Tab. 2. (zig. I. a. dorsale ed anale.

'

D.--3l.-P.-IG._T.-G._C.[9.--.
.-'aa.

Di questa specie si ignora tuttora


patria.
U

'

la
'

. Acssrnao'lexrrp Acanthurus Theuzhii,


Thvuilu's hepali:s. L. Ha nattro raggi
aculeati, , e trenta articolati alla pinna
dorsale; tre|di essi egualmente acnleati,
e ventitre articolati sll' anale, e cinque
alla

membrana

branchiale.

La

pinna

caudle a mezza luna, ed Ogni deptu


ha quattro, o cinque incisioni al suo
vartice.La pelle lubercolosa, e sagri
nata, ed oltre a ci ha diverse fascie
strette trasversali, e ravvicinate.

BL-5.-D.-3lp-P.-i6.-T.--G.--C.
.-A.-26.
Credesi che questo pesCe abitiprcsso
Amboina, e la Carolina.

Linueo ne, avev_a formato un genere

ha distinto Con questo nome un verme


intestinale, che un Vero Echinoncn,

ciol'Ec/z sx'punoulur, trovato nein ip


testini dell' ePerlaiio,, salmo eprrlamu,

che apprtnerie all'ordine dei pesci ad


dominali, ed al genere dei sermoni. V.
Ecumosmco. (De B.

" ACAPALTI (a...) Specie di pepe


tondo e lungo due o tre pollici, di co
lor rosso allorch vicino -alla pmatura
zione; e nasce da una pianta sarmen
tosa della ,Nuova-Spqgna. Non bisogna
coul'onderlo co pepe lungo.
ACARA- (Itu'ol.) Con tal nome vien di
stinta da Lacpile una specie di sparo,
che Bloch aveva chiamato perca lyima
colata, e che, a detta del Marrgla
YIO, -cunnsciuto al Brasile sotto la

denominazione d'acara. V. Siano. (F.

M. D.)

abtto la denominazione di Theutln's, a AGARAIA. (Ittiol.) Il Baio , e Ruisclii


hanno cos chiamato un pesce del Brn
dottato poi da Danbaton , e riformato
sile, buono a mangiarsi , e che ordina
nalmente da Bloch, e da Lacpde. Ol

riamente salasi nel paese V. GABAITA.


tre questa specie, il genere Theuthisconv
(il. C. )
p]rendeva pure il chetodonte macchiato.
.
AUARA-MUCU. (Ittiol.) Un tal nome,
. Curronoara.
secondo la relazione del Marcgratrio,
6. ,Acsnrnao mauro. Acanthuru: linea
applicato dagli abitanti del Brasilead una
tus. Chaelodon lineatus. L. Questa spe
specie di pesce, collocato da Willughby
cie ha nove raggi aculeati, e venti
sette articolati alla pinna dorsale;_tre dopo il galangs, o boldr. Playc'ml-Iay
di essi parimente aculeeti , e ventisette lo ha succunvamente considerata come
articolati all'anale; i denti sono incisi sinonimo dell'qnicorno marino, 0 narval ,
ci' che pu riscontrarai nel suo dizio
al loro vertice, e disposti in un solo
nario di storia naturale , mentre il dotto
ordine , mentre la sua supercie soabm
con diverse strie anguste, e bianche col
continuatore, che Bir'on si era prescel
lo_cate per lo lungo sopra ciascun lato to, asserisce, che debba essere quel me
desimo pesce, che conosciuto sotto il
dell'animale.

nome di pdsce balestra unicornu, o mo


B.-4.-D.-36.-P.-i6.--T.-6.-C.
noceronte. V. Bsauraa (Pesca) (F.M. D.)
_iG.-A.-og.
Non conn_scesi ancora esattamente qual ACAKA-PEBA. Iltiol.) nesta pesce del
sia la vera patria dell'acanturo lineato, Brasile, che il art:grano ha descritto,
ma credest generalmente, secondo le non Conosciuto tanto perfettamente da
relazioni di Seba, che abiti nelle ln
die OrientaliI e nell'America meridio

potergli assegnare un posto convenevole


nella classe dei pesci. Secondo la descri

nale.
.
Gli acnntnri appartengono allordine
dei esci ossei, e toracici. (F. M. D.)

zione del Mucgravio, l' ucur.ipeba

AGA

TURO. ( Erpvl.) Questo nome fu

in principio assegnato da Dandin ad un


genere di serpente, che di'erisce dal
un, solo per avere uno sprone alla punta
della coda. e perch questa parte ha al
disotto delle placche intere sul davanti,

ed alcune doppie sotto la sua estremi


t. Ma poich Lacpde ha indicato
sotto questo nome un genere di pesci,

lungo un piede, e largo cinque pollici,


la sua bocca, di Mediocre grandezza, mo
stra , quando si apre, le sue mascelle ta

glienti, e sdeutnte; la sua iride argen


tina, come le sue grandi scaglie; la piu
na dorsale aculeata , e posta anterior
.mente; le pettorali di forma triangolare,
le ventrali collocate presso il torace, ed
unite; la pinna anale semplice, la cau
dale forcuta, e tutte le sue pinne sono
trasparenti. (F. M. D. )

Daudin lo (ha in seguito descritto sotto ACARA-llNIMA. {Ittiol.) Secondo la re

AGA

(33)'

lezione del Marcgravio, conoscesi sotto

questo nome al Brasile un pesce, le di


cui scaglie sono argentine e dorate, e che
ha sopra il deriso sette strisce longitu
dinali , ed aurea, con le Sue pinne di si
mil flore. Alcuni autori sono di Opinio

ne, che questo bel pesce possa apparte


nere alle Orme, ma 'Playcprd.liay lo con
sidera Come una variet della

tenuta,

Spurus canthurlls L. 31. M. D.)


ACARA PUCU. (Illf0 . Questo pesce
Brpsiliano,h il muso a lungato in for
ma di becco sdentato, le di Cui labbra

pu l' animale protrarre , e contrade


a volont, ed in

modo da ristriqgere

notabilmente l' apertura della sua bot


cn. La sua

pinna

dorsale, spinosa, e

lunghissima , pu riposare in un piccolo


solco, quando piegata, la cuudale

AGA

esterna rugnsa , coperta alle volte di


fossctte poco profonde , sovente scbra,
ed anco armata di piccole punte. La
supercie intermn liscia , e schiaccia
tu , i bordi si corrispondono esatta
mente, ma non chiudono del pari , ed
il loro colore biancastro ,, molto
rasso_migliandosi a quello delle ossa di
frescnspogliate. Questa conchiglia stata
osservata al Capo di Buum: Speram.a
dal celebre Commerson , e sulla descri

zione di essa Bruguires e Lamarck non


hanno esitato a conservare il genere A
cardo , i di cui caretteri potevano os
servarsi sul disegno fattenedal mento
vato Commerson , ma che disgraziata
mente non- stato trovato fra gli scritti
ad esso appartenenti.
L' ACAROO DELLA Canu Jcardo um

forcuta, e le due pettorali di color gri


bella an. Murti'ni , Conc . l. tav. 6.
gio,'come le precedenti, mentre le ven- (i . 44.) Conociutissimo sotto il nome
trali, e lanale sono giallastre. Alcuni
autori credono che questo pesce possa
appartenere al genere-delle orate, spa

rus L., atteso in ispecial modo il carat


tere delle sue piccole scaglie argentine ,
frammiscbiate di tinte aurea sopra il
dorso, e dei suoi lati ciascuno Con sei

macchie bislunghe, d'un azzurro rossa


stro, poco distinte. Pare, che il nome

"cura si usi dagli abitanti del Brasile


mule distinguere una ben numerosa fa
miglia di pesci marini, o forse ance tutti
quegli , che hanno qualchehnalngia Con
le orate per la forma , o variet , e brio

dei colori. lo molte Opere di antichi na


turalisti si incontr;mo diverse descrizioni
informi oiuesatte di alcuni pesci del ra
sile, che vi sono conosciuti sotto il men
tovato nome d'um1ra, e tali sono i se

guenti. (F. M. D.)' .


A(IARA-TING'A. (Ittiol.) Pla card-Ray
indica questo pesce come simi eallaca
ra-peba. V. questo arlicoln. (F. M. D.)
ACARA-UNA,ovvzaoACARAUNA.(II.)
Da Willughby , e da altri autori sono
state distinte con questo nome varie spe
cie di pesci del genere Chetodnnte di
Linneo, e specialmente il Chetodonte , o
baudoliera vedova-civetta , Chaetorlon

bicolor L. (F. M. 1).)


ACARDO. ( Commesse LAM- ) ( Conch. )
Genere di conchiglie composte di due

d ombrello chinese. Il prof.Lamarck


di opinione; che sia questo una vulva
separata di qualche specie dacardo, la
"di cui forma rotondata , ed un poco
bisliinga.,l{el Centro della supercie in
terna si scorge l'impressione muscolare
del Corpo dell'animale, e la sua super
cie esterna distinta da varie piccole
gibbosit, mentre i suoi bordi sono sca
liosi, ed i gradi dell'accrescimento del
'auimale sono esteriormente indicati da
alcuni solchi leggeri.
Gli acardieri, ovveroi molluschi, che
abitano questo genere di conchiglie, non
sono ancora conosciuti. (G. L. D.)
De Blainville nulla di pl ha da aggiun
gere alla descrizione di questo genere
fatta da Duveruoy, o almeno della pri
ma specie , daesso al genere medesimo
riferita. Sembra per_ cosa molto proba

bile, che loggetto considerato da Com


merson , e dallo stesso Brugnires come
una conchiglia , non era che una\parle

di vertebra d' un grosso pesce. Per ci,


che riguarda la seconda specie , che De
Blainville ha veduta , e nolomizzatone
l' animale, tutte le necessarie notizie sa

ranno riportste allarticolo Gasraoraacs.


V. Gasrnorucx. (De B.)
ACARlA. (In/al.) L' acaria un pesce
del mare brasiliano , che non ancora
bastantemeute conosciuto , e il di mi

nimale, la di cui impressione situata

genere non pu esattamente determinar


si. Rassnmiglia nella sua forma, e volume
ad un carpione di mediocre grandezza.
I suoi occhi sono attorniati da due cer

al centro della loro supercie interna.


LAcuoo commesso (Arardo crusta
lari/u. Commers. Brug. Euciclop. tav.
'173. g. I. 3.) ha le sue valve molto
depresse, cordiformi , la loro supercie

argentino, e la sua pinna dorsale simile


a quella dellacara-pucu pu rientrare in
un solcn, che osservasi sopra il dorso ,
e tutte le sue pinne son rosse, eccettuato

valve depresse, quasi uguali, senza Cer


niera, u ligament0, e riunite l' una al

l'_altra dal solo attacco muscolare dell'a

chi, il primo dei quali rosso, e laltro

AGA

(34)

le due veptrali, che sono bianche, bor


date di rosso. La sua pblle coperta di
scaglie argentino che Vol'tano al rosso
sopra il dorso , ed anco sopra la parte
superiore dei anchi. F. M. 1).)

ACARIA. ( Bui.) Ac aria , genere di


pianta del Capo di Buona-Speranza, de

scritto da Thunberg nel suo Pradomns.


E 00' erba dell' altezza di un piede, ra
mosa e accr_estita, con le foglie alterne,

AGA

cirsellium, lasciando l'altro di atractf

lis per il genere che conserva il ma por


numero di specie antiche. Adottan o la

nomenclatura di Gaertner, siamo con


dotti naturalmente ad abbandonare quel
la ili \Vildenow.
N
e
" Col nome di ucurna Teofrasto aveva
descritta una ianta spinosa analoga agli
scardiccioni. bi vuole che la voce acar

na abbia per radicale ne, che in celtico

vuol dir unta.

siuuate e trilobe, coperte di una leggicra


lauugine; i ori, peduncolati, SCt'llal'l e ACARN O. (Ittiol.) Il Rondelezio, che ha

pendenti, hanno, secondo Thunberg, un


calice composto di due foglie, e una co
rolla mono etala vellutata,divsa In tre

lobi; quelli della parte pi alta del fu


sto son maschi, ed hanno tre stami in
seriti sotto i lobi della corolla; gli al

tri femmine , posti pi a basso , hanno


un ovario libero, sormontato da un solo
stilo , terminato da tre stimmi , che di

osservato questo pesce di riva, del ge


nere delle ornte , o spari, ci riferisce ,

che esso talmente rassomiglia all'orata


Ragro, rparus pagrus L., che vendesi a
orna sotto il nome di pagro, o pagella,
di cui forse non che una variet. Ho
questa specie gli occhi grandi, e dorati,
il vertice della testa schiacciato, e le
pinne bianche, collestremit della cau

vengono una cassula di una sola loggia,


dale fossa , e la base delle pettorali ne
ra e rossa. V. Dana, Passato, e Panno.
che si apre in tre valve, e ha contiene
un solo seme globuloso, e di una Super
(F.M.D.)
questo un
cie ineguale. (inesto genere gurato ACARO. (Acqrus) (Conch.)
nelle illustr. di amarck, t. 155. E pro
babil.ch la corolla di Thunberg altro
non, sia , che un calice accompagnato da

genete_aasolutarnente articiale, formato

per l'intiero sopra la conchiglia , che dif


ferisce da quella dell'Elici di apertura
non dentata , soltanto per l' assenza totale
dell' ombilicn. Tal genere , stabilito da

due brattee; e la situazione dein starai


sembra che lo provi. Bisognerebbe veder
Dionlsio di Montlort, non contiene che
la pianta per riportarla con certezza alla
una sola specie, ed I'Hell't hapmarto
lun famiglia: essa rientrer forsein quella
ma di Linneo. V. Eucz. ( l_)e B.)
delle ortiche; ma, in questa supposizio
ne , l'esistenza della cassula sarebbe un ACARO, <_Acsnus). (Entom.) E questo un
ostacolo a questa riunione , a meno che
questa cassula non sia altra cosa che

il calice persistente. (J.


" Questo genere ha pre\o il nome da
Achard naturalista svedese, a cui fu de
dicato da Thunberg.

ACARNA. ( Bai.) Vaillant,(Mm. Acad.


50- , Puri: , 1718 , pag. 163. ) indica la
pianta nominata dipoi da Linneo , Cfllcll.s
acurna , e che- si distingue per le sge

genere d insetti attori senza mascelle, e

che appartiene alla famiglia dei riualte


ri, 0 parasiti (V. Mn'rs.

Latreille in

'questi ultimi tempi ha in icato sotto il


nome francese di Ciro'n una specie di
falangio di colore rossastro,che trovasi
ordinariamente sotto le pietre e che ha
molta analogia col pinzettiero , o cheli
t'ero. Questo insetto non ha che una sola
linea di lunghezza , ma le zampe ne han

scaglie esteriori del calice comune, ter

no il doppio, come pure le mandibule,

minate da una spina pinnata o rami


cata sui lati. Wildenow conserva il
nome di Linneo, e riporta al suo cnicus
tutti i caldi di questo autore , i quali
hanno un pappo piumoso. il nome di

che sono sporgenti, e due soli sono gli oc


chi, sostenuti ciascuno sopra un tuber
cnlo isolato. Per quaulo sem br_a pu que
sta specie riferirsi all' Aculs siro di

cirsium, consacrato da 'lourneiort e da

lestudnarius di Hermann.
Acsao DI:an Mm1ca czaigeas, OSSIA osi.
LALBERO nssns c_ena. Euna specie di
Mitta, col quale Latreille ha formato il
genere Sarcotto. V. Mirra.
" Acaro parimente il nome di un pic

Vaillant per queste medesime piante ,


sembra che si debba loro conservare, e

non pare che l'acarna di Vaillant , che


il pi'onomon di Adanson, ne possa essere
separata a cagione delle sue squamme ca
licimli a spina ramosa.

Wildenow usa il nome d'aearna per


indicare molte specie diatr'actflisdihi.
neo, riserbando quest'ultimo. nome per
atroctfh's cancellata, che Gaertuer dal
Canto suo separa pure sotto quello di

Linneo , all Acnrus crassipes , ed al

colissimo insetto, che secondo Aristo

tele (lih. 5 ist. degli anim. c. 33.) il


pi piccolo animalu2zo, che si conosca;
nasce nella cera vecchia, Sfondo ha forse

amto origine la parola rancese Circa.)


nel legno, come ancora in altre materie,

(35)
ed di color bianco. Il suo nome es|pH:
me qnesta -lupposta piccolezza , p0it:lic

AGA

il vullur I)CICIIOPLWMS , da noi chiama


to vaccu: scura.

stato ;descritto dal

Snnni'ni Colla denominazione d'avol


tnio d'Egitto , ove osservasi in grandi

A'z.a_ 0; linica indivisibile. Alcum


"Miri scrittori lo hanno chiamato circ

truppe nelle terre sterili, e arcno.e, che

"_L, 0 lironc, seguendone la denomina


zione francese. Comunemente fra mi so

son

n8 r]l)et)ti

rossime alle piramidi, ivi,.restandn

quasi-sempre a terra., e pascendosi di

pidocchi de' piccoli animali.

1 ualunque sostanza, e carne corrotta. V.

vvozrouo. (Ca. 1).


A ATE- (Ananas) (Enlqm.) rinato il M ACCANARE. (Can) Con questa paro
nome
! _ di_ una_ farfalla, che
_ appartiene
_ _ ,\ alla.
la , volgarmente u!ata dai cacciatori ,
vm'Fsltil m-( dDel)u Cavalla" rec'viene indicntoflatto dellincitar; icani
',

-' - ;

a scovare la nera ovvero a far rullarc


AC4 rE_('HH-'L

07'"-) Tlci" I fieno"

le starne, pernici: bec<:accie cc.

turnazione; cosi abbreviata da .Mnnt- M AGGAR'IUCClA'IA ( FOGLIANO )_


belllard, che indica l'uccllo .deacrittol
v1,'l,,_)\,1_ Fonmnm_

da_Fernandez stto il nome 1 Acgiechi- H ACCAPENGL Bol_) Nome vernacolo


cl_uazli, e che la -ingilla
dl LlDICO, e

Ltl\m, ed

me.ticunn

Pino dellessico di Brisson. L'Acatechi'i


\

del phrmli, UN ma," [,_

Lche- "

i.

( Focblz)fg' ),

(Bob) V; FOGL'MZ10,

ha la testa, e la'part superiorech con ACQAV.[AC, ovvero ACCAV}A5_


P0 di un _bruuo verdastro, il petto e
tuttoil di sotto del corpq di un bianco
COII mezze tinte gialle. E presso il poco
della medesima grossezza del hi;lierin0,

Gallia al par di lui, e si nutre delle me


desime sostanze. Fernandcz riferisce, che
quest' uccello va soli: egundoai alle canne,
lana dare ulteriori notizie sopra qui:

0,._

it.) E questo un 'uccello della igri


zia, che purta,anco il nome di Vake, c
che , secondo le relazioni di varj viag
giatori , Il grosso quanto un pavon_ , ed
lm sulla testa un ciutl'o

rosso con due

ordini di piume bianche da ciascuna par


te. Il Dappero riferisce, che l' accaviuc
pno spiegare in tondo questo ciuffo , e
Btn sua-abitudine. (Clx. D.)
farlo ondcg iare sopra la sua testa. (Cm.
CAULF. (Bot.) Acauli.r. Questo nome "f ACCECA E. (Agric.) Dicesi accecarc
tolto dal greco, si usa per signicare una
le Viti o altre piante, quando essendo
pianta che manchi di mule, ed una tal un poco deboli, si distrug-_-e loro un certo
denominazione caratterizza allora. una
nmero-cli gei;nme o occhi, al momento
dillcrenza specica chela distinigne dalle
che emi sono-per svilupparsi sul comin
specie dello stesso genere, nelle quali
cinr della primavera, lasciandone pochi
osservasi un caule; per esempio il cardo
a crescere in nuovi rami, acci le piante
lgarnbato , Clll'llllllS quali: , la carlina,
stesse acquistino pi vigore.
Carlina acnul. Qualche volta frattanto AHCENIOR. (Orm'l. )' Avendo oslervatn
al l'una che laltra di neste piante pare
Becli5tein , che il sordOne , Butl'. 'lai'.
che non siano immediatamrnte aeasili
color. 668. _Mutucilla alpina. Ginel. ave
sul colletto della radice, e.allorn stan
va il becco pi altamente conico di
do il rigore di termine,'non ai deve-con- < quello delle altre Mota'cile, e glie i suoi
aiderar quella specie di cau.le le non co bordi erano un poco inclinati 4ndeutrn,
ne un peduncolo, tenendo dietro all'ana
ne ha formato un genere sotto la dm
logia che questa Specie deve conservare minazionc di .dccentw',il quale stato
con le sue cungenuli ,.nclle quali si tro
in seguito adott'alrrda Mey-er , llliger, i:
va il caule sul quale il peduncolo e in
da 'lcrnminck, Vicillot,e(luVief. Tem
serito, e il peduncolo CllCnl attacca al
minck ha tradotto in francese questo v0
cu,boln colla parola Accenteur, m'Vieil
ore. (P. F.2
" ACAWER A. (Bali) La radice dell' 0
lut ha preferito di attribuirgli il ume
phyoxflum serpuntinum porta al Cilan di lgot, sotto il qu.nle era conosciuto
il nome (il acawcriu. Questa radice a
nelle montagne del Comminge questo
mara molto usata all lndie contro
uccello, il di cui petto biau0o cnn di
il morso dei serpenti, dal che questa versi punti neri, e che ha sopra le ali
'pianta ha avuto in botanica il nome spe
due ordini di macchie bianchu, c dcl
cico di urpe_ntinumn V. 0rtossxzo.
rosso sopra i anchi. Cuvicr h:| osser
" ACAZlA. ( 80:.) Nome volgare anti
vato il medesimo carattere nella nsscra
uato della mimosa m'loicn. V. Gaeula.
scopaiola , illl'rrcz'lla modulari; inn. ,
" ACBOBBA. (OP/iii.) Sliaw indica sotto e Vieillot , che ha tr0valo, oltre questa
questo nome l' uccello chiamato da Be
Circostanza, varie dill'crcnze nella lun
lo. uccello sacro d' Egitto, ed questo iuzza relativa delle remiganti, ovwro
Dizion- delle Scienze Nat.
9

_ .-\_

scc

( 36 )

grandi-penne dell' ala , ne ha formato


parimente un genere particolare, clic ha
chiamato MQUL'IFI ,.lalc essendo uno.dci

luci nomi volgari, ed in latino p1lllltl


la, denominazione gi appliCala a que

st' uccello dal Gcsnero. (Un. D.)


'' ACCESTIRE , cesrmr. , ma cssro.
(Agric.) Si" dice tanto delle . piante lo
gnose, come arbusti e frulici , lequnli
oltre ad uno e iii tronchi principali ,
lllallllQ n dalla iiase molti remi folti cd
altri Sottili cauli dalle radici, che for

mano un gran volume; quanto ancora


delle piante erbacce; specialmentc or
lcrlsi[ e del grano, allorch dalla radice

sorgono varii cauli riuniti, che rendono


'lc iante stesse pi folte e aggrnppate.
ACC "l"lA (Hacnsrrp). (Entom.) Una tal
denominazioue francese, che noi cui tra
duciamo;incontrasi fra le molte a tre del

le farfalle Europee, descritta da- Ernit,


ed dal medesimo applicata alla Bom
bice Tau. V. Bousice. (C. D.)
" ACCE' -'FA (A ric- L'accettu una
specie di scure, piu piccola, e- pi Ieggie
ra , la quale adoprasi con una mano sola.
Son noti gli usi a cui scrive presso l'a
ricoltor. V. Sonar.
A (IE'I'TIFORME o DOLABRI_FOBME
giocate). (Bot.) Folium dalabrxforrnu.
oglia carnosa, quasi cilindrica alla ba
se , compressa e slargata nella parte su
periore , col margine anteriore circolare
e quasi tagliente e con lop sto retto
e grosso, rap resentando quasi una a cie
di accetta. e ne ha un esempio ne .me
svmbrianthemum dolabri orme-

MAss.)

ACCIAJAMEN'FO , AC [AIA URA.

ACC

servato, che eil-ttivanpritb

ucata' minie

ru era quella, che rom


htrava con
maggior facilit il migliore accijp; ma
lacciaio non essendo in vcrun conto un
metallo particolare, non pu avere una
miniera, che gli sia propria.
' vero bens clic la combinazione del
ferro, e del carbonio e stata inmntfl

in vari terreni, nei quali essa non pu


essere il risultato delle operazioni urna
nc, e per conseguenza pu ammettersi
_il vero naciajvpmuiva. Questomiue
ralc proviene da un terreno, che pre
senta con tutta evidenza le impronte del

l'azione del fuoco, e vi sitrova in glo


betti, il volume dei quali varia dar-quello
dun-pisello, no a nello di afcre, o
di placche, che hanno il] peso maggiore
di otto chilogrammi. Questbglpbetti so
no sparsi, ma per molto intrigati in
una roccia, che ha molta analogia con
una lava vetrosa, e l acciaio nativo con

serva tutti i caratteri di questa modifi


cazione del ferro. E durissimo , anche
in dellacciaio temperato comune, ma
per mallea ile a freddo, e riceve un
pulimento di un nero vivissi'mo. La sua

gravit specica,aecondo Godn de Saint


Memin, di 7 , 44-; e contiene, dietro
l osservazione del medesimo naturalista.

Ferro. . . . . . . . . , 5.
Carbonio. . . . . . . 119, 3
Fosforo.

. . . . . |,2.

La sua composizione non di'erisce dun


que da quella, che caratterizza 1 acciaio,
se non che per la presenza del fosforo.
La precisa determinazione della sua
posizione nella terra importantissima,

onde stabilire lorigine naturale di uc


stacciajo, e ne siamo debitori ai srgg
zione medesima, sia che essa accada coi . Mossier, e Cocq. In Anvergue (dipar
timento dcll'Allier) nel territorio del
metodi nata-mi all'operazione di que
villaggio della Bouiche, vicino a Nry,
startd l che ai ottenga c =l'inten
zioua est di lVere dell'ace aio. (F.)
stato trovato per la prima volta nel
CGlAJAT , (Chino) Si chiama acciaja
|778 questo minerale in un terreno con
to il ferro che .paasato allo stato dac
posto di schisto argilloso cotto, quasi
ciajo, qualunque ne sia stato il metodo. allo stato di porcellanite, di scorie com
f.f neste espressione ammette una latitu
patte , di ossidiana litoide, di smalti, e
dine assai grande, ovvero una gradazione di altre roccie', che appartengono ai ter
nello stato d'acciajo che il ferro ha preso:
reni , che hanno sostenuto lazione di un
cosi dicesi ferro un poco acciajato, me
fuoco , analogo a quello dei vulcani at
diocremeute acciajato, molto acciajato o tuali.
truppo acciajato. In quest'ultimo caso
Assicurasi pertanto, che questo ter
(Chim.) Si nomina cosl il fenomeno della

formazione dellacciaio, ha questa forma

lacciajo granelloso , fragile come il ve

tro, e quasi nero. Pi diaette per cento


1 di carbonio bastano a condurreil ferro
. a_ esto stato.

ACC AJA'1URA. (Chim.) V. Accrur


UDITO.

.g

ACCIAIO. (Mn.) stata chiamata mi_


nicra dacciajo il ferr carbonato, o fer
ro sputico, appunto per essere stato os

reno, che ,ricuopre, o che almeno resta

prossimo ad un'antica miniera di carbon


ossile, stato ridotto a questo stato da

un antichissimo incendio della miniera


stessa.

Il Cocq, nell' osservare i ozzi quasi


pieni dacqua di queste miniere da lun
go tem o abbandonate, vi ha veduto de
gli schisti cotti allo stato di tripolo , e

_i

ACC

(37)

di pi fa osservare, che la distanza di


questo'luogo ai veri vulcani d'Auvergne,
non d luogo ad, ammettere vcrunu rela
zmne fra essi , ed il terreno della Boui

che, e nalmente

che lo schisto ar

gilloso contenente il carbon fossile, e

non alterato, 'racchiude del ferro ossi


dato in sfernidi, che alle volte souodella
grosse1,_la della testa. V. Fermo, gli ar
ticoli Ferno cerbonuto,e Metallurgia del
frro
' '
ACClAJO. Chim.) L acciaio , materia
tantp utile e tant'o adoperata nelle arti,
e una preparazione-di ferro , merc la

quale, esso diviene pi tusibilce pi datti


le , ed acquista nel tempo stesso ima
grana pi na e una maggior densit, o
almeno la disposizione a prendere que-'
ste due ultime propriet col mezzo della
tempera.

. a

ACC

bonato di ferro -{ le quali con la ridu


zione e con la fusione danno immediata
1nente delt acciaio. Finalmente lacciaio
che si dice di cementazione , risulta
dalle sbarre di ferro che sono state
scaldate in vasi chiusi e in contatto
del carbone ammassato intorno ad esse.
Nella fabbricazione di questultimo sic
ciajo il carbonio penetra il ferro a mi
il carbonio passa dalla supercie esterna
alL'1terna e giunge a maggiore profon
dit, in ragione che il ferro si scalda pi
fortemente e per pi longo_tempo. Se
il ferro non intieramente ridotto, al
lora la riduzione che si e'ettua del car
bone infuocato , sprigiona del gas acido
carbonico, le di cui bolle sollevano le
lame esterne del ferro ammollito, e l'or

Il solo ferro godedi questa propriet,


ed uno dei caratteri che distinguen
dolo in un grado eminente da tutte le

mano alla supercie di lui alcune bolli


celle, le quali imitano la grana della pelle
del piede de li uccelli: e l'acciajo otte
nuto in tal
isn si chiama aciajopiedc

altre sostanze- metalliche , lo rende ca

di pollo.

pace di. presentare. molte variet, che sono


di una grande importanza er le arti.
Si sono per lungo spazio di tempo
ignorata la natura dellacciajo e le cause
per le quali egli diverso dal ferro;-c no

Secondo la proporzione del carbonio


contenuto nellacciajo, secondo la natura

falli bella analisi dovuta al lavoro di


Monge, di Berthollet e di Vandel'monde,

ciaio diversica molto per lagrana, per


il colore,per la durezza, per la fragilit o
per la duttilit; e queste ditlerenzc sono
abbastanza distinte e moltiplicate, per

non si sono date che ipotesi pi o me


no assurde su questo particolare. Questi
celebri 'sici hanno trovato clie,l'acciao
una combinazione di ferro col carbo
nio, esistendovi questo ultimo alla dose
soltanto di tre a sei centesimi.ld ecco
perch una goccia d acido nitrico cagio
na sullacciaio una macchia nera, lad
doye non la produce egualmente sul fer_
ro: il. che uh criterio per riconoscere
le lame e gli strumenti di acciajo.
Questa sola nozione positiva , acqui
stata sulla natura dellacciaio , basta per
comprenderne la {ormnzi0ne c le roprie
t. Si ottiene dellacciaio depuran la fer
raecia con,nn calore forte e lento", senza

.J

sura che' questo divien rosso e si dilata;

il

primitiva del ferro di cui formato ,


secondo il modo della sua fabbricazione,
secondo il calore che gli si d ec._, l'ac

render questi acciai utilissimi nelle va


rie arti: di modo che, per esempio

vi

i: un tale acciaio che temperato divren


tanto duro e tanto tenace, da fodere e

da Sgrailiare altre specie di aeciajo. Dal


che si comprende che questi diversi ac<
ciaj si possono adoprare a molti. usi e
farne molti utensili, sembrando "tanti
metalli diversi.

" Lacciaio dei moderni chimici


detto protocarbu-o di ferro, e Contiene
da un millesimo a dieci millesimi del
propnio peso di carbonio, ma il miglim
re ne contiene da cinque a letto mille
simi. Erasi creduto no adesso chela

che si railni sotto i colpi del martello


la niassa del metallo; e se ne ottiene ferraccia fosse ferro carburato ma si sa
ancora fondendo una quantit di ferro ora che il silicio ed il calcio vi entrano
con alcune materie che gli possono dar costantemente in composizione.
del carbonio molto diviso. Cosi questo Acerno PATRIZIO , quello che si fa arti
metallo scaldato in' contatto della creta cialmente.
e della silice , scompone l'acido Cll)0 Accxuo Fuso, quello che si fabbrica me
nico a motivo dellaffinit riunita del
diante la fusione del ferro coi carbona
ferro per il carbonio, del ferro per l'os
ti terrnsi, colla sabbia, coll'argilla cot-"
sigene e dell'ossido di ferro per la silice tn ec.
l
e per la calce,con le'qunli ci si fonde Acerno NATURAL!- l'acciaio che pro
in un vetro opaco. Vi sono alcune mi
viene dalle miniere allo stato di carbo
niere di ferro, quelle cio che si chiama
nato , scaldate e railnate in una sola
no_d:fierro spatlco, eche sono una me
operazione. Pu anche ottener'si trattan
_ scolariza di carbonato di calce e di car
do direttamente lossido di ferro col car

1!

(Hm
'.--

(3 8

ACC

1 AC(I

lnn'e. Sueal'ncciajn li chiama poro g,-. " ACClUGIiEKO,un memo; or Ap


crucu.
omi [inprdnri dellogat
ri'ajo , i ghiro , acciaio di Alenmgngx.
Accu.vo Pali cunenmmre. Si nomina
num vu_ j-g', derivatiin dall' uso fre
quenl clse fa per condimento delle
cosi quell'at'cinjo clic sidabbricn scaldan
lo del ferro dolce in piuale verghe, in occin\ mi . Odiamo.
un cemento fatto di angnn , (il carbone ** ACU UGH._ERQ. (at.) in alcune parti
dcllk oscupa si'conoscc'dai popolo lotto
(li legno, o lrcglin animale, di Cenere c
di mi marino; il lutto rin_chiusn in _caa- _ q_u st .nome la lattuga salvalica, la
'- .C N: xfut'i'Ol.
celle formate di icrrg refrattaria.
Accrun m rrluuccu. E lo Stesso ilcll_a(;-, "@ CORTE. (Entom.) Con tal uomo ,
cmjn fuso.

._ _

..

P duc'_nclln nostra, lingua in il suo equiva

Accum mu,o_, quello la lli cui aurdmc _'lente nel vocabolo , carine, stata
pre5cnla molto piccole bollicdle che sn- . chiamata dal Gocdarzio una larva, da
migliano i tubercoli dei .yiedi dei galli _lni trovati sul rosnio,e che di una apede
",di Boinhicc. C. D.) '
4.
nncti. (i.j
,'
.
" .Accnh nunscno. Si chiama cosi un ACCRESCENS. (Fisiol. 'veg\) V. ACCID
scurrn
ucciajn del quale si servono in Levantc
pcr (ire In cosi dutte lume durqasc/unr, ACCRESCENTE. (Fis_iol. vcg.) Accre
.lneu;. Si chiamgn cosi alcune parti del
- che l2 coinc -mnrmnnz;nto alla super
licic. (lhianinsi ancora wnolz, o acciaio ore, diverse da quelle d.cll'ovnrio, le
qmli ingrosaano dopo la oritura. llca
r/cll'lmli'e o di Bombaf. Secoudd Fara
dny e Slodart,'l'accinin dumascato lun licc d:ll alchwhengi che cresce e si di
lata in forma di vescica intorno al frut
acciaio che contiene in intima combina
to; In stilo della clrrnatite, quello della
'/.iiie una piccolq quantit di aliuminio
_ ( di silicio. Br:mt d'opinione che pplsatclla cc. , che si allungauoiu forma
di coda , offrono tutti delle applicazioni
lucciain dammcnio orienl.ale sia un ac
di nesto epiteto particolare. (MAss.)
ciaio luso; pi carico di carbonio dei
nostri acciai '(l' uropa , e 1101 quale per CC ESCIMENTO. < Fi'siol.) Con que
un rall'reddamcnlo regolato siasi operata' sta Parola_ iutendcsx l? aumento 'dcll.
mm cristallizzazione di due combinazioni
massa di un corpo in forza dell'aggio
mcrazionc di nuove molv 'p costituenti.
ilhiiiiie e dvnit di ferro e di carbo
Questa agglomerazioe_; aver'luogo in
nio, lupa cio dacciaio puro, e l'altra
di amiajo carbnrntu. In oltre, unendo

lacciaio ordinario con varj inclalli, co


rre coll'nrgenlo, col cromo cc. se ne
ntliene un ottimo m iajo damascatn.
'Ar: ;iOCA. (1m. ) ianta che al Para
g-w_xj c ll'b'liili li sostituisce all'erjbn
dvi Paraguay, secondo la relazione di
.li-rs viaggiatori che non la descrivo
ii.

A".Cll l'1 RINA. (Bob) Plinio indica sullo


questo nome 1' ici'acin polmonaria, l'hi'e
nwium murorum, dal quale gli spar
y;ieri , secondo lui , f.mno endereil'augo

. la!titinnsh su i loro occhi perfpqlvi'ire


la vista. Una tal novellettn giriigvno
a noi ..c questa pianta presso.iianncni
conserva nucpija il nome di sp:n-uiwru
g'pcrvre2_ n erba_ d,spargire (hcrbe

l erwi m)
,,v
" .\CUiill'i,
Una hil deno
minazionlh 'mc_ simo signicato di
quella di)

chi strati , che lor-"s'ervono di matrice ,


e non subiscono vcrun cqugiumepto es

scnzialc nella loro forma e nella lor M


uiera d' essere, ed questo _ci che 60
slitnisce l'uccrcscimenlo per iurtq:po
si':ionc, e che appartiene ai corpi 'uir
ganici , ovvero le_molegole che servir,
debbono all' achimepto Q eutrmq.nelll

parte interna del


, ivi vanno cog
gntie mi una clg&qie.particolare, son
messe in moto per"'varj Cannli,_9gpllu
le, che l'anno parte del suo tus.it, li_-
assi\niluno nalmente ad ogs_o,e n_e
'
montano la in sa interux'f " _-,
prendendo
li inter5l,l%
lccnlc primitiiili. rappor}bdc
subisce divur's_i cagianncnti,iq,l
17 aiiluepzp delle nuove. _Quu,sto
aprcgnsg
negre;
g_:g_la
lo , che
inluk-smcczi'ane,
.', _giustament c'

' '
_ , 13221.) Con tql nome di
5Hum fin; gpecne di clupcn; cim'vive nel
Mediterraneo, percorrendnlo in truppe

la

'

numerosissime, e tte. Cuvier ha stabi

rinunciv
menlo_
mente
'i

_ A'Clll

rl_liln fra le Clupee iL sotto-genere delle


'Engraulilli , _gl quale app'arhcne Li men

' ..f._,1tumbn'npccie.v. Eucnwuox. (F. M. B.)

x .
-'2

;Iolecole si ap

plicano alla aupeilgbstcrna degli anti

"jdi'plcda, o ragqui. V.

' RAPACI. f

o. ."

due modi, 0 lenn

.4er_xot_alo_ , j _f;l:ii
M

lare

;vivk >- I

dl -.1#bp "- l
'

orpi ,, }ycutrwl bermi- fi


s ' -posizinnc segn aola- J -'
il_ ' attrazione , alle quali_"
le nddetto. Da ci ruulta ,_\.J
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0
n

(39)

ACC

che. l apcresc'smcuto per iuata-pos'nim.v


non ha alcun limite , e che i corpi hruti
anmentano'_ di 'rnsssa senza interruzione
vcruna , a' condizione per, che essi
.sicno posti. in circostanze favorevoli,

mentre non cosi dell'accrcscimento per


ints-suscezione , il quale non ha sol.
. tanto una durata circoscritta da Iimili ,

ma innitamente vario scenndo il tem


po , che e scorso dopo la fecondazione
dell'individuo. Coste statdosscrrnto nella
specie umana , che il feto cresce in lun
ghezza tanto pi presto quanto meno
lontano dal termine del suo cono-pi
m'ento, e che questo accrescimento va
setnpre pi diminuendo fino alla pubert.
nella quale epoca accade nelluomo uno

\.

ACC

fante anni Cece l'uovo senza il concorso


del maschio.
.
L'accrrscimento dei vegetabill segue
generalmen'ts l ordine medesimo degli
animali, e quando sono coltivati in cir
costanze favorevoli, la germ_inazione suc
cede prontamente , ed i primi momenti
della vegetazione sono rapidissimi. L'ac
crescimento va ritardando successiva
mente, oude'acqwistare un nuovo vi
gore all avvicinarsi dellatimitura , che

la pubert dei 'vcgctabili. L'accresci


mento anche pi, o meno pronto, se

condo il genere e le specie dei vegeta


bili , e galhcri crescono meno sensi

hilmente dell'erba, e'fra essi alcuni ve ne


sono , che pi presto degli altri ingros
sviluppo considerahilea ma non stato
sano, come qu_ facilmente osservarsi.
calcolato- I accrescimento in grossezza ,
Se in un viale SI piantana degli olmi, e
che per dire il vero, pi suscettibile
dei pioppi d_' Olanda, qiicsli'tiltlml non
di variazione. La maggior parte degli a . tardano, a sorpassare gli olmi , essendo
nimali argue generalmente la medesima
nella loro vegetazione gli alberi di legno
duro pi lenti di quelli di legno tene
legge della specie urana , mentre i loro
fiin crescono pi presto nello stato di _ ro. Cosi accade nelle piante crbacre, che
feto, che dopo la loro nascita , ed il
sono pi , o meno precoci , e si elevano
monian della loro pubert e anche per
pi, o _meno alto, in maggiore, o minore
loro quello di un accrescimento straor
tempo, secondo la loro costituzione par
dinario , giovando qui los.=ervare , che ticolare, indipendentemente dalla natura
tra essi alcuni hanno il loro accresci
del suolo,tdallginiluenza della sta
mento pi presto degli altri, ci che sen
gione, che vi contri uiacorto assai.
za dubbio dipende dalla durata, che la
Un arl'
e, oun vegeta_b_lanto
che sia a
in_c . d' scasciincnto
natura ha-prcscritto alla loro viM'a
gliello perviene alla sua gro\stzzape sta
pe'rletto, rei?
_ ..
nch qs

o. tura con maggior celerit:del vitellino,

c del puledro; il pulcino"

sisle un giusto equilib'ri8'fra le

-*.
L

.
'1
a4

voi

e la nutrizione; ma se nesto equilibrio'


settiman (l'incubazione ,ien ',
" ' .{.jtr.pilcato, ossia per la diminuzione dei su
gno ha bisogno di maggi
qzio'3t; Ngluinntritivi, 6 er la rigidezza, o l'ol
l'em
- l. il rima di ifi estx i1ccelli ha
t'urazione dei vasi,ovvcro per qua un ne
ustn;dfr3nite iiut' vita pi breve del
._ alua' causa, l'individuo comincia a e
condo. Il baco dei..aeta ingrosso qua
cresccre , e a poco a poco deperis'ca. V.
vista docehio, poich non passa che un
Nnrmzmae. (F.
me'.qe_ circa dal momento, ch ein esce ACEFAL.(
questo un ordine
d'ali" ovo lino alla sua prima metamor
naturale della classe-"dci molluschi .-s
fosi? non restandoin che pochi iorn,i che comprende le specie mancanti di te
\(llVlh nello stato di farfalla.
li uc
sta, e che hanno la bocca nascosta sotto
celli crescono pi presto , e generano il mantello, non potendo rr tal motivo
pi pi'est. dei. , undru_nedi , ma per in essere 5 inta in avanli. Buasi tutte le
proporzione l112n0 una vita pi lun a conchiglie bivalvi, una gran parte delle
multivalvi , ed alcuni molluschi nudi ap
di essi. . mentre' la durata totale del a
partengono a quest' online, e corrispon
vita dell nomi, e dei quadrupedi e sei
dono pel maggior numero ai molluschi
o sette volte maggiore di r{;iella del lo
ro intiero acc

sci ento.

terebbe due ' a

;.
J!.
i
.
ii

tre

a ci risul

,"o il pappagallo,

che si svilu
perfettamente in un
solo anno ,"
d, eb ero vivere , che
sei, o sette
i
a_ invece abbiamo
degli esempi, che
fermano il contra
lio. Diversi monl
li in istato di schia
vit, hanno vissu
nattorilici, o quin

dici anni, alcuni si i venti anni, mol


ti" pappagalli pi? di_ trenta anni, ed
asSicui'asi, che una pipagalla di qua

,i
..

saltatori, Mollusca subsilivntia del Poli.

Le parti principn'li degli acrlali sono


i. il munlrllu , che inviluppa tutto il
corpo, o nella di cui grossczza ha luogo

'la formazione della conchiglia (V. Con


cmcua ), che alle volte diviso in tutto
quasi il suo giro, come osservasi uel_
l'ostrica, o nella parte anteriore, il
che incontrasi nel mililo, o dettero di
mare , o sivvero non aperto , che ad
un'estremit, e ci accade nella l'olad.

.i!

3-1
; .'

:i'\.
i-.

f",

E"

f.,
I'

ACE

ACE

(4)

mentre i bordi di nello mantello sono


pi o meno provve uti di tentacoli.

brevissimo , e lo stomaco ,'scavato nella


.grosseua del fegato, ne riceve da diversi

a.l muscoli, che uniscono le due

pori la bile. uesto stomaco per lo pi


e doppio, e gli.intestini sono pi o meno
luhgln. secondo i generi, estendendmi in

conchiglie, e che sono o semplici, e col


locati nel mezzo, come nellostrica,ov

vero doppi, e situati alle due estremit,


il che scqrgesi nel mitilo.
K
3. il corpo , che contiene, il jegato,
li inteslz'r , e, nella sua parte dorsale
Il cuore , e le ore'cclu'etle , inviluppatc
nel (pericardio.
\
4. Le branchic , in numero di quat
tro , perfoliate, e situate in ordine pa
ralell ai lati del corpo sotto il man
tello.
.
5. l tentacoli, in numero di, quattro
di forma perfnliata , e triangolare , che
attorniano la bocca.
-.
l

varie direzioni, mentre il retto traversa

il cuore in tutti quasi i generi ,\eccet'


tutte le ostriche.
A
Un' organo particolarissimo a questi
animali , e di cui ignorasi l' uso , il
cosl detto stiletto cristallino, che un

corpo lungo rotondegginnte, da un estre


mit , ed uppuntato dall'altra. Penetrn
questo nello stomaco , meritre il rimu
nente dellorgano 'collocato al di fun
ri, ed ordinariamente attaccato all'in
testino, ma non ha veruna apertura, es

sendone la sostanza elastica , e traspa

G. Il cervello, collocato sopra la boc


ca , formato di due gangli con due ti

rente, la consistenza cartilagine: , la


struttura lamellosn, e la qualit gelati

letti, che vapuoa riunirsi, Verso la parte

noss. La punta che entra nello stomaco,

opposta , fra le branchie, in un terzo


ganglio , e da questi tre nodi si dipar
tono tutti i nervi.
Le parti meno costanti sono l. il
piede. Mnnc:r esso in molti generi, come

si divide in tre lobi, e il Poli d0 i

nione, che questl servir possano a Chiu


dere pi o meno i pori , er i quali vi
giunge la bile, onde ritar me, o acce
lerarne l'etl'usione nello stomaco.

nell'o<lrica, e quando sussiste, sempre

Ogni branchi: formata di un ordine

collocato fra le Quattro branchic, econ


tiene ullc volte nell geogew.za della sua
base una parte del' egato, e degli inte
sti .0rn esce dalla parte anteriore come
mail anodgnta , e ne _cgylio';ed ora da
un' stremt, che 'costntcmente quella
da a parte della bocca , come oss'ervasi
nella folada, e nella bruma. Nel primo
caso , serve questo allanimale per an
dar qua e_ l rampicando, e nel secondo
per internarsi , o sollevarsi. In molti

di vasi minutissimi, che fanno tutti capo

generi osserV-ui scavato d' un solco , ed _'

ad

un tronco comune , che serpeggia

lungo la base della branchia medesima,

e che viene perpendicolarmente dal ber-1


do d'rossa. Tutti questi vasi sono venosi,
ed i quattootronchi vannoa terminare alle
dueorecchiette del Cuore, che sboccsno nel

ventrioolm hnico , donde partono le due


sorte; [f aorta superiore si distribuisce
princip r te al mantello, e l'inte
riore agli intestini, e alle hranchie , l
on conoscesi

ancora con certezza, se

allora, proprio a trarre in lunghe la


la escguisca soltanto in queste ultim0
una materia glutinosa ,-cbe vien segre
la funzione di arteria bronchica, o se vi
gata da una glandula nollo<:ata alla base adempia ancoryquclla di arteria polmo
del piede medesimo , come pu riscon
nare, cio a dire, se vi trasporta unica
tr9rsi nella pinna , e nel mitilo.
mente il sangue , che deve nutrirle , 0
2.0 1 tubi , produzioni memlmranose quello che deve respirarvisi. La respi
del mantello, clic escono dalla conchiglia mozione per .molto arbitraria , e pos
er la via della sua estremit opposta alla souo gli acel'ali interromperla per lungo
rocen.L'ostrica.e l'anodonta ne sono prive,
intervallo senza risentirne danno vemno.
ma il cardio, la venere, e la mattrs li
Il solo senso esterno quello del tut
hanno distinti, e separatamente mobili,

to, costituito dain organi a ci destina:

mentre la l'olada, la mia, la tercdine, o


bruma, il solcno gli hanno riuniti in un

ti, che sono visibili negli acefali. Questi


animali lo esercitano col mezzo dei ten:
tacoli dei bordi del lor mantello, del

solo cono , e in ambedue i casi

l'ante

riore serve a condurre l acqua nelle


branchie, ed a l'aria sgorgare , c 1' altro
all'emissione degli escrementi.
'
Quest' acqua, portata tra le hranchie,
passa no alla bocca , e forma il solo
hlimrnto degli uccfali , unita ai corpic
ciuoli, che possono ritrovarvisi. La loro
bocca nnu ll denti, ma alle volte ri- .

Vestita di lubea frangiute; l'esolgo

loro tubi, e del loripie

Gli organi della-loco zione si ridu


cono in essi al loro 'i
, ed ai musco
li, che ne chiudonofa conchiglia. M151
cano allatto di questi onde aprirla, e "I
loro vece un ligamento elastico, colloCll0
dietro la cerniera, apre le valve, per POCO

che i muscoli, che le chiudono, vengano


ad allentarsi. '.
..

ACE

<41>

Questi animali hanno per la facolt


di. poter anche eseguire molti mon
menti, bench provveduti di pochi or
gani ; quielchhe hanno il piede , vanno
facilmente strisciando, si internnno , si
sollevano, si abbassano, e alle volte sal

tano ance con molta agilit; quegli _che


hanno la conchiglia non molto, grossa ,

nuotano, e i.pn di rado saltano fuori


dellac ua, e nalmente quelli, che son
privi dr piede, mutano tuttavia stazione
in alcune circmtunn, chihilendo all'im
provvi=o, e pi Volte di seguito le loro
conchiglie , ed allora la resistenza del
l'acqua sufciente per soapingerle al
quanto in ciascuno di questi moti, men

tre la maggior parte delle specie che


mancano di piede restano immobilmcnle
aderenti alle rocce, ovvero ad altre con
chi lie.
li acefali sono ern'tafrodiii , e si fe

ACE

giacch le ostriche delmare profondo, che


non conoscono di quale importanza sia
la mancanzaldcllfacqua, lasciano aperte
le loro conchiglie, sicch restano a secco
nei trasporti, lo che le conduce pronta
mente alla morte, mentre quelle. che si
tengono nelle conserve presso la spiaggia ,
e che sono assuefatto: a resta re all' asciutto
in ogni riusso, imparano per esperienza
a risparmiare lacqua, e cosi si conser

vano pcr pi lungo tempo nei trasporti.


_ nota assai l'utilit delle ostriche ,

dei mitili, e di alcuni altri acefali, che


servono di cibo, e son paiimente noti i
danni cagionati dalla. brame che fordxio
i Vascelli , p i legni morti posti. sotto
l'acqua , come ancora dallo foladi , che

fanno lo stesso soPra le pietre, mentrei


principali ra porti di uesti_ animali
con|nqi sono uso delle |loro conchiglie
per farne della calce, e quello dei li, 0

condsno da loro stessi, e senza il con

pelo di gnucchera, ossia pinns marina ,


corso del coito. Le nots formano in per la fabbrica delle stoil'r.

principio un tenue strato fra la pelle,


E questo il quadro leikgeneri, che
ed il fegato; questo strato medesimo si ,conserviamo in quest' ordine, avvertendo
gona, e il
cc a poco si estende, mu
che compoughismo un ordine distinto
tando per pi yoltecolore , e successi
delle terebratule , ed un altro delle tri
Vamente ha luogo lo sviluppo d' un li
tonic, da noi lasciate fin qui tra gli ace
quore lattigihoso, che senza dubbio sup
fali , come hanno pur fatto il Poli , e
plisce alle funzioni del seme. Finalmen
Lamarck. V. Monnuscar. C.) .
te le loro nova passano nella grossezzn ACEFALO (Ovarno). Dal. Il sig. Mir
delle branchie, nein intervalli dei vasi
hel nomina ovarj ace ali quelli che non
che vi serpeggiano, e fui appunto vengono hanno stilo, e allora questo supporto
alla luce quei gli, propri soltanto del ge
dello stimma attaccato al ricettacolo.
neri, che a differenza 'degli altri , gli
Se ne vedono degli esempi nelle labiale,
producono vivi. Fanno essi gonare in nllocnacee, nella horrana e in alcune
singolaf modo questo branchie in de
altre horraginee. (Maas.)
terminate stagioni, e se in questo tempo ACEFALOCIST1DE. ( Acephalocy,vt)
se ne aprono alcune, vi si osservano col
( Enloz.) questa una parola , di cui
l' aiuto del microscopio i piccoli acefali,
servesi Laennec , per denominare le ve
che gi aprono, e chiudono le valve delle scichette piene di fluido, idatiformi,
loro conchiglie , potendosene contare a
ma che non contengono idatidi , e che
migliaia, e qualche volta ti millioni. Ne
frequentemente si trovano nella specie

escono essi col forare gli invilup io


delle hrsnchie, o delle parti, che pi o
meno sono vicine all'ovaja. Gli acefali
sono dopo poco tempo capaci di ripro
dursi , c di ci pu somministrarne un

esempio l'ostrica , la quale , compiti i


primi quattro mesi di vita, fa le uova,
sebbene le abbisognino( uattro anni onde
giungere al totale sviiuppo della sua

umana , specialmente nelle ovaie. ll


mcntovato autore 'le considera come uni

ruste , ma non e di questa opinione il


Rudolii. (De B.)
ACEFALOEORI. 1lIoll.) De Blainville
indica nel suo
rodromo sotto questa
denominazione gli Acephalophoris di De
Lumarck , dei uali compone una classe
di molluschi. (Le B.)

gran ezzs. Osservata questa speciale o'r " ACENA. (801.) Acaena , Vnhl. Genere
ganizzazione , ben possiamo accorgerci,
di piante della famiglia delle rosacee e
della diandria mon_oinia di Linneo;
che l costumi degli acefali debbono es
sere della maggior semplicit. Non lu
esso caratterizzato Cl?l un calice mono
more , non il bisogno del cibo , incita
llo, quadridentato, terminato da reste
questi animali al moto, ed il loro unico
fatte a freccia; dalla corolla quadrida o
senso _non deve certamente concedere ad
quadripetah, attaccata_ alla sommit del
casx di trovarsi in stretta relazione con
calice , e supera. Ha due, e qualche volta
tutto ci, che gli circonda. Si cita per uattln e cin ne stami,con antere.qua
iirangoluri, diritte, due Mimmi piccoli
un tratto di una sorta dintelligenza ,

ACE

(4)

ACE

Il ;terzo nalmente, che non presenta.


in forma di pennello; frullo monoapw
mo in guisa di noce, vestito del ca ice. ' veruna traccia di conchiglia, sebbene
Questo genere comprende, secondo Sp ren _ il mantello ne abbia la forma, il 31:
gel, mudici apeie, la maggior parte ner'e acero propriamente detto, che cor
dell merica meridionale; e si compone risponde al genere Loburide di Muller
V. Lonunnz. (De B.) V. 'lnv. loll.
per la massima parte di piante apparte
nenti una' volta ai generi ancislrum c ACEl- (Entom-) Quinta denominazione,
che signica senza corna, ossia senza un
agrimom'a. Per le specie si possono con
Sultare,sl\:cm. e Schul. , Syu. tom. 1, tenne, stata data da Ldtreillealla sua
terza sottp-chue degliinsetti, che corri
sponde al nostro ordine-degli araneidi.

; (Bai-5
re .,V.crlio.
S ,12. tom. l "P . 9 a.
" p.ACa R=

" ACERA. (1301.) V. Acrmnn.


v. Ammenn. (C. D.)
'
ACERA_S. (Bob) lersoon nel suo .ynop "" ACERI (FAMIGIJA DBOLI)'(BOI.) V. A
ti: lanmrum_, aveva mediante una notte
nsame.

dinsione del genere ratfrium , usato *" ACERlDE. (C/u'm.) Nelle opere di ma
questo vocabolo per separlrne le specie leria ' medica e di farmacia trovasi ci
prive di appendice nel labbro pendente tato un impmstro o cerotto, il quale per
della corolla. Roberto Browu, nella*nuo

non contener cera e stato detto acerle,

n_edizoue dell'lIortus kewmsis dA-i


ton , ne fa un genere particolare, al quale
li riportano l'opliri: antrop,ophora e

cio, scnzmcern, dalla particella priva

alcune altre di Linno. (Poin.)

ACERA'IO. (Chini) Si dato questo


nome un,s'alc di calce clie'si trova nel
lucchio latliciuoso dell' acero oppio ,
acer campestre, secondo Scherer. Questo
sale biancos::mitrnsparente, inalte
rabile all'aria , solubile in cento parti
di acqua fredda, ed in cinquanta di acqua

tiva a e.da XYIPQ.

" C ERNA.(Aeera.) (ttiol.) Cuvier


ha smembrato-dalleperche di Linneo, e
degli olocentri di De, Lacpde, un tal
genere di pesci da esso stabilito sotto que
sta denominazione, e che appartiene alla
quinta trib della sua famiglia delle;

bollente.

ACERBO. ('Clu'm.) La parola acerbo in


dica ll_aapore austero e astnngente che si
riscontra \in 'una gran quantit di so
ltan1e Vegeabili, come nel sommacco,

porche , e di quelli; degli 'acantopomr

di l)umril. Questo genere distinguesi


duin altri peri seguenti caratteri.
lineari poco squarcimn, dentaturn a
velluto , testa inlieramenle alepiduta ,

con farsene superciali: Q!IO del preo


p.:railo armato di otto, o dieci pi_c'colu
spine, o uucinclti, una spina acummam
-nelle ghiande, nella scorza di quercia ,
_ll'opclColu, ed un'altra all'osso della
in quella del melagrana, nei halausti,
spalla; sCaglie dentallate ml _cuntorno.
e nei frutti non maturi. Questo sapore
y
Le specie, che ei\couoacoup ll.l tal ge
serve a C-:rllcriuare queste sostanze,
ed il primo grado dell'astringenza. nere, abitano le acque dolct, e quella
Si dice qualche volta in questo Senso, che gli serve di tipo :
LACERINAOBIOZZETTA.CGPHZ cernua,
l'acerbit, o ucanbe:m per indicare la
Persa crrnuu , Linn. Holoccntrfls po.ft
qualit acerba stessa da tutta la iua ge
vI..ac de. Corpo, e coda allungati, e Vl
neralit. (J.

" ACEREl . (Jgrie.) Bosco di aceri.


ACERI. (MalL) Cuvier, negli Annali del
Musco, ha scelto questonlome. per un

piccolo gruppo dauimali molluschi,


che ha una stretta lualogia colle La

,;li;ic. Quegli animali non presentano ve


rune traccm dei cos detti tentacoli, che
si osservano in ( neste ultime , ma (Iu

vier crede che i loro disco anteriore


ne tenga luogo, suddividendoli nei tre
seguenti otto:gent!ri.
ll piimo, che corri<ponde al genere

bullu di Lamarck, ha una Conchiglia


ampia , solida visibile all'esterno, co
me la bulla umpullu.
_
Il secondo, che il generi: bullnea dei
mdelui teologi ha una conchiglia in
tema o nascosta, come osaervui nella
bullaeu operi.

scosi, tes_la depressa, palato, e gola guar

nitidi denti piccoli, ed appuntall, _ma


5Cvlle eguali , tinta generale di un giallo
Verdnstro, o dorato; un gran numero
di piccole macchie nere , grandezza dal
sette ain undici pollici circa_.
Questo pesce , che volgarmente cono
scesi sotto i nomi di percn ghiozretta ,
o di iccola persa, abita le regioni set
tentrionali dell' Europa, e sceglie per
suo ricovero. i umi. ovvero i laghi, che
hanno il fondo coperto di argilla, o di.
sabbia, e le acque pure, e lirppule. E

questa specie comunissima spec:aimentc


_in Prussia , e pi che altrove Si trova
nella sua maggior grossezza nei laghi v1

cim a Prenzlow.
_ "
Questa acerina al pa5ce di vcnm, d lu
setti aquatici, di pesci assai giovani, e

ACE

(' 4? )

diyiene ordinariamente la preda del luc


i:iol della perca ,' del gadus lota, del
l'anguilla, e dei grossi uccelli aquaiici.
Al giungere della primavera_abhan
dona i laghi per risalire nei umi, e
all'avvicinansi' dellinverno preferisce
nuonmente il soggiorno nei laghi a
quello primitivo. In questa stagione ,
cio'tella primavera,va in fregplme ile
pone le sueuova., che sono piccole , e

di un bianco mescolato di giallo sopra


la sabbia, o sopra i sassi nel fondo del
le acque. Bloch ne ha contate settanta
cinquemila seicento in un'ovaja, che pe
sava una dramma circa.
'
La carne dell'acerina gliiozzetta il te

ACE

glie grandi, dure e dente'llate, tinta ge


nerale giallastra, tre strisce longitudinali
e nere la ciascuua_portc dei cor o, piu
ne turcbinioce, g ndozza dai odic'i ai
quindici pollici circa.

Questo pesce trovasi 'nel Danubio , e


nei fiumi che confondono. con esso le
loro acque; ivi peseasi , e la sua carne
. bianca , consistente , e di un gustoso

sapore.
- ,
Si pasce di vermi, d'insctti, e di pic
colissimi pesci, va in fregola rgella pri
mavera, cerca le.acqne limpide, e muoi'e
difcilmente. In conseguenza delleinqm

dazioni dei umi, e delle riviere, che


abita.,- alle volte trasportato in ll"ili
iii-ra, saporita al ' sto, e facile a dige molto lontani, mail soggiornarein I
si, pare che non gli sia di verun nocu
rirsi, le distandopurquna speciale squi
mento.
- ,
'
i, _
sitezza in certe acque , come nei laghi
Golia, e Wandelitz in Germania, e

Bloch ne.lia data la gura nella tav.

verso l'imboccatura dell'Euro nel dipar


332. ti .' . (-H. C.) .
.
timento della Senna-inferiore in Francia. ACERl E: (1101.) Jcer, ;4cerineae. Que
il pesce, di cui parliamo, Si pesca al sta famiglia di piante che fa parte della
classe delle polipetale a itami ipogini ,
larno, ,ovvero con la rete, ma pi parti
colarmente col tramagli.Nel tempo piglia il suo nome dallaco, aerr, uno.
per dell'inverno, quando abita i laghi, dei suoi "generi. Essa caratterizzata da
un calice di un sol pezzo; dai periti
si pesca con maggior facilit; e succes
SU, specialmente se la supercie dell'ac

in numero determinato, inseriti sotto

qua gelata , ed preferito a molti


altri da coloro, che amano popolame
uno stagno. Vi si rinchiude, senza intro
durvi' un nemico devastatore, e per tra
si.ortarlo dei laghi, o dai umi si sce
glie il tempo'della primavera, o dellau

lovsrij dagli stmi che partono da un

tunno. Se col modo, col quale si pese",

non resta d6fatigat0


troppo, con dif
ficolt perde la vita, e durante l'inver
no pu mantenersi vivo per lungo tem
po , senza che un freddo violento basti
per farlo perire. V. 'fav. 558 f.;i.
L'acs_arsa romane, Acerx'na vulgarx'r, Per

tu uc;'l'irta. Guldenst: Holocenu-u: ceri


na. J..acp. testa allungata, mascelle e
guali. "Provasi questo pesce nel mar Ne
ro, e durante l'estate nei grandi fiumi.
che vimbocqano. il suo nome russo e

Huhil e Guldenstaeclt nel vol. XIX.


pag. 455. e ['57. degli atti della societ
di Pietroburgo ha descritto questa specie
daluitrovata nel Ponto Eusino. Haess.
molta analogia con la specie precedente,
Holocenlru: post, e Con quella che segue,
ho!oent rus schrnelnr, ma ne di'eriscr
in special modo per la forma della sua
coda, che' divisa in due lobi, mentre

punto stesso, in'iiumerq'evualrnente de

terminato , ma

non corrispondente ii

quello dei petali; da un ovario situato}


sopra un disco e sormontato da ima o
due stili e da altrettanti atimmi; da un
frntto di due o ,tre logge , o,sivvero ,
composto di due o tre cassule alate (sa
nue , conteneniiin ciascuna loggia o
cassu a due semi, dei quali il pi delle
volte uno solo giunge a maytulil. Que
sti semi, attaccati nell'angolo interno,
sono senza perispermo, intiermqente ri
pieni tla un embrione. dicotiledonc, la
Padiclla del 'quale si curva sui lobi.
Questa famiglia contiene soltanto alberi
d arboscelli di foglie opposte . non s'i
pulate; e tra i ori disposti in grappoli
0 in corimbo, parecchi sono maschi o
-fcinmine, in conseguenza di esser rima

sto abort_itci uno.degli Iorgani sessuali.


Non si trovano qui Cile due generi ,'
l'ippocastano , ne.rculus , di frutto lem
plice e un poco carnuso, che ha_qualche
somiglianza con le snpindacee;_e l'acuro,
"Cer, di frutto cassulare, che ha dell'af
nit con la ba'ni'steru, primo gench
delle mal_pi . iacee
(Bah)
cheV.seguono'.
Accuse.

quella delle due mentoVale specie ba se


lamente una leggiera smarginatura.
'* ACERINE
L'Accauu acnsarrz. Acerirm saliracf A(IERO. (BOA) -lcm-, genere di pinnte'di
.\L'I', Pei'ca sehraet'lleel. Holoccnlru.i

schraetser Luce delv Mascella superiore


un poco prolrn tu , corpo e coda allun
gsti , due orizi a ciascuna narice, sca
DILIUIL dr.lc Suiui:u Nul

cotiledoni della" famiglia delle acerine,


Juss., e della paligaml'a monacia. Linu.,

i di cui principali caratteri sono qlielll


di avere un calice con cinque divisioni;

io

ACE

( li )

una corolla di cinquti petali ; otto. sta


-mi; up ovario di due lobi , sormontato
', di mio stilo, terminato da due stim
mi,u due ,cnsaule compresse (somaro),
riunite alla loro base,'- terminate nella

loro parte superiore, da unala mem


branosa ,

formate internamei_ile di

una sola loggia, che contiene un seme


ovale o totomlato. Gli aceri wpo albri
alti, ossivvero grandi aiboscelli; le loro
foglie sono opposte ,divise in_ pi lobi,

e raramente in fogliolinedistiulc; iloro


- fiori nascono nelle ascelle delle foglie o
allii sommit dei piccoli rami, disposti
in grappolo , 0 in mazzetto, e sono po
li3umi, gli uni ermefrod:ti c fertili, gli
altri maschi sullo stesso individuo o su

ACE

adattataa il rare nei parchi, ove rie


! IIIG M e terre pi alti _ , e se
ne possono far pure_ dei bpjc ' cedui,
che cremno pruntissimain'ente,_ll suo
legno essibilissimo, e rende alla.
Violenza continuata dei venti,

il che

rende quest'qlbcro atto ad essere pian


tat per
guarentire quanto
dai venti
stessi
LMAJLOv
le abitazioni,
. le coltiva
zioiii. Riguardato

er questo

lato, ein

il solo albero e e 'abbia. potuto rie


scire nella

arte del bel corso della citt


rovcuza, lli pi -e5posta ai
venti, e dove non avevano potuto resi

_d'Aix in

stere gli altri alberi che vi erano stati


piantati. il legno di sicomoro migliore
degli altri legni bianchi, per se ne fanno

diversi individui: il numero delle_ parti

delle tavole di un uninteressante perl'in

IL-Ila loro fruttiicnione non sempre


lo stesso, spicialmente quello del loro

terno delle casq', e riesce molto bene psi


lavori da tornio e per gli arcbibusieri.

Slunii ,, il quale varia sovente da cinque

Esso eccellente, come combustibile,

il t'l.

poich d;i maggior calore di _qualunque


altro legno indigeno.

Si conoscono presqntcmenle venticin


qui specie di aci-ri naturali nella parti

temperate dei due conlinbnti; otto fra


esse sono particolari all'America setten

trionale; sei crescono in Europa, e uli


dici iiellf0ri_ente, e in 'laitaria, al Giap

pone, e in altre parti dellAsia.


Avendnsi in generole poche notizie
sulle Specie di questi; ultime contrade,

Vene una variet con foglie varie,


gatti, la quale un bellissimo albero da

ornamento. Quando le sue foglie sono


perfettamente cresciute, hanno un verde
.SCllr0,

triato di un bianco giallastro;

ma quando sono ancor gioyini queste ri


gahture pendono al color di rosa. ., a
Molti aceri di America somminiitrano

noi ci limiteremo qui a parlare soltanto colla perforazione fatta nellaloro scor
di quelle di Eur0pa e di
merica, che za e nel loro albume, un liquore che
pcr la massima parte offrono maggiore o, evaporato li pu convertire in zucchero.
L_'osservazioneha provalo iii questi ul:
minore interesse per rispetto alle loro
timi tempi, che il succhia di alcuni del
propriet e ai loro usi.
"" l mo emi botanici avendo abolito nostri aceri e specialmente quello del si
comoro, si poteva impiegpre nell'uso me
la classe poligamia , includono gli acari
nella classe ottaiidria del sistema-sessua

le, Nolsfstma ugelubi'li'ilm di Spren

desimo; ed in Vista di Ci il sig. Duiour


dc Montrelux nel cantone di Vaud , ha

otto delle quali indigene dell'Europa,

inviato alla socicl di emulazione alcu'


ne musti'e di zucchero di sicomoro, che

dodici dell'America settentrionale e le

egli ha fabbi'iCul0. ed assicura Che cia_

altre dell'Oriente, del Giappone e di

scun_albero' di questa specie, Uall(l0 S_l


impieghino i metodi usati negaI i Stati
Uniti, e dei quali faremo parola in sf

gel si annoverano trenta specie di acari,

altre parti dell'Asia ec.


Accao F100. .lcer pseluloplutuniU, L. ,

Spec. 1495 Quest'ulbero conosciuto vol- guito, irdare durante l' inverno, se Il
tempo e bello, da trenta a quaranta P"'le
-, g..rmente sotto i nomi di acero, di acc
ro sicomoro, di acero tiglio, di lappo- _ di_succhin; dal quale si posson levare du
a tre libbre di zucchero. Il sig. l)ufom_
ne, di ln1uno_falw, di platano snlvn
calcola ch uti donna , con laiuto il}
lieti, di teslilccliio qurcma, si alla da
trenta a quaranta piedi; lexsue foglie qualche ragazzo potrebbe nello spazio lll
un invernoiraccogliere cinquecento libbr0
sapo larghe rette da un picciuolo scana
di zucchero da un migliaio (l'aletl, sul"
divise
in" verde
cinquecupo
lobi nella
_appuntali
i' ". lilo-,
dentali
, di un
paginae ponendo che essi siano di un dinmcl""
superiore , biniicasire o di _un

verde

di otto a nove pollici; ma pigliaud0 El

glaucn nella inferiore ; i-suoi ori .Bopo' , gli alberi di un diametro doppio, e pf_>"
piccoli, di un \C0lore er arco, disposti 80 l poco dell'ct di venticinque anni I
in nautit a grappoli lunghi, e pendenti. esci darebbero duemila libbre di MC
Cliei0.
_ . fa 3' ,
Sv: n_v;6i) Questa speme cresce in Ita
iiiI ,Fraxcia, in Alemagna, in Inghil Acero rnaraumn. Acer platnnmd2-h LP""
Spuc. 1496. Questa specie, COI)OSCl
teaic,uai boschi delle montagne. Essa

CE

( 45 )

ACE

dellitalia , d.-lla Francia , della. Sviz-


tera, dell' Austria cc. Egli ha una va

ghi freddi ed umidi, ma il di cui suolo


fertiloe di montagna.


ll legno dcllmccrnl eucchel'ino ha la
grana ua, molto tta {ed capace di
pigliare un bel pqlimeuto ed {un'appa
y mm shC8 come lustrata; lavoritodi
.recente ,- bianco , e_ diviene col tempo
di un Colorv rusco. E, molto pesante e
molto forte. in alcune prrti del nord
degli Stati-Uniti, d0ve la Quercia as
sai rara, si, adopra (ucst' albero nelle
campagne per fare l'armatura delle ca
se ,,e in. alcuni porti per fare la chigliu
e la parte inferiore dei vascelli, le quali

riet potabile per le sue foglie molto

due parti per'restare sempre _sotloacqoa,

incise e spesso croupute.

non vanno soggette alle alternative'uli


siccit e di umidit, ch' fauno pronta
mente imporrare il legno (1' acero ZUC

olgarmcnteotto i nomi di acero ric


cio , di plulmio uquutl'to , di
riu, d'0p/u'0 riccio, di pi

[alunn
'01:n, di

platano maggiore, un uli)0f0 diritto


che giunge allaltezza di trenta a tfe'n
buei piedi,. le foglie del quale, rette da
pezioli cilindrici, sono glabre, di un ver'

de gl.nllastro, diviso-in cin ue lobi ap


puntati, Contoruati di denti bimbi e 'stret
ti. i suoi ori sono, gialli , terminali, di

spr)sti in corimbo. Quesi'.dbero cresce


naturalmente nei boschi di montagna ,

'* Questa Variet ama luoghi umidi


e ombrosi, e vien distinta cm nomi di

acero di 'Norvegia e di aCu|'0 lu.cim'ato.


L'acero platinoide era in nll.ll tempi
pi coltivato che n.les::o per amare i
parchi e i giardini ; ma l'cs .ere_ le sue.
figlie sovente attaccate dagli insetti,
stato clmsa che questo albero andato
in disuso. Comunque siasi, un albero
di bella mostra, ed ha' il vantaggio di
mettere le foglie presto , e di coprirsi,
in aprile, di una gran quantit' di ori
di un aspetto molto grazioso; ama i
terreni freschi e sansosi, e di qualunque

eher'mo , e lo rendoiio poco atto a molte

altre costruzioni. Quando bene stagio


nato', i curmdori'u ne servono pure per
fare delle saleda carrozze e dei quarti
da ruote;gli' ebanisti sanno pr0lttare
di certe unduhizioni delle di lui bre le
gnose, e di certe piccole macchie che
s'incontrano nei vecchi alberi, Per fab
bricare dei mobili di valore; il legno
di questa specie sparso di tali piccole
macchie ,la lar lieua delle quali , ordi
nariamente n
' maggiore di una_ mez
za linea , si conosce dai Francesi sotto
il nome di ace!0 a occhio [Ii ucc:ellu
(erable neil doiseau
Queste muc

esposizione. Qualche volta le aire foglie


si cnoprono, nel tempo di estate, egual
mente che quelle del sicomoro di un
sugo stravasatn, raccolto'in grumi bian- chio sono alle volte contigue fra loro ,
e alle volte sono anche distanti molte
chi e Zucchorosi. Le api fanno un'ampia
lince; q'uanto pi esse sono moltiplicah,
raccolta di questo sugo, il che deve im
pegnare i prpprieturii ed i coltivatori -tfintopiii quell'aceru e ricercato dain
che si dedicano alla cura di uesti pre, ebanis i, che lo sdoprano ordinariamente
in impiallacciature molto sottili, per
ziosi insetti , a moltiplicare e'piauta
ricoprirne altri legni ed anche l'acagi.
zioni di queste due sorte di alberi.
Acero zuccrmmw , o sono Dar. Canana;
L'acero zuccherino sorprninistra un
eccellente legiio per bruciare; esso arde
Accr succharinum , Linn., Spec.. 1496 ,
producendo molto calore e le sue ce
Nich-, Arb. Amen, a, . 1|8, tah. i5.
neri .ricche di principj alcalini, danno
Quest'albcro arriva qua che volta ad una
molta potesse. Il suo Carbone assai
grande altezza nel suo paese natio, co
me da settanta a ottanta piedi, ma_ pi stimato a;in Stati-Uniti per le fucine.
ho zucchero che si fabbrica cwl' suc
ordinariimente non si eleva che a diu
chia di quest'albero .di un" in
[un
quarits e sessanta piedi.- Le sue foglie
za assai [grande in certe parti {i que
sono larghe circa e cinque pollici; sono
sta
contrada
di
Arnrica,e
di
noti
gran
rette da lunghi pzidi, e divise in cin
de risorsa per quegli ab:tnnti che-lun
que lobi intieri ed acuti , l!SCB e di un
tani molto dai porti di mare ViV0lln in
verde chiaro ticlln pagina superiore, glau
regioni dove abbonda quest'albero, poich
cbe o biancastfe'in quella di sottm l
in quclle parti, tutte le elussi della so
suoi ori sono piccoli . giallastri , retti
ciet l'anno uh uso giornaliero di t e
da peduttcoli sottili, essibili e diapost
in corimliri poco guerniti; i suoi frutti so
di caff. Noi daremo adesso il metodo
no formati di cassulc ovali, rig0nlale, le
che si segue agli Stati-Uniti per l estru
zion'e di questo succhio e per la fabbri
di cui ale sono corte, rielevate , e rav
cazione dello zucchero, compendinnd0
vicinate , mo lo meno aperte che nella
specie precedente. Qilthl0 acero orili
per quanto possibile,quello che ha detto
Iiatl0 del nrd degli Stati-Uniti d'A e su tal proposito il sig. Andrea Michaux,
fica e del Cunad , dove cresce nei luo, la cui opera contiene nozioni molto

il.

1esatto e

ACE

(. 46 )

forestali dell' 'Americg del nor .

_\y

Il metodo che"genetalnheute,shsegue
per ottenere questa specie di zucchero
urhplicissimo,etrnnne piccolcdill'rrrnze,

.-. _._

su pratica.

diconoseiuta prefe

di canna , e condisce bene egualmente;

rullinalo che sia, bello: di. buona qua


lit quanto quello che noi otteniamo
Le cassette della.capacit di due a tre nelle nostre rulliherie di Europa.
galloni (otto a dodici litri ),,sono fatte
Lo sp._n.io di tempo nel quale il sut
di pino bianco , di frassino- bianCo-, di
chiu trasuda dagli alberi, si limita a
acero o di gelso, secondo le regioni. Si circa sei settimane. Verso la nti, que
'evita il castagno, la querce e special rslo succl-io meno abbondante e meno
mente il noce npro, perche il succhia
zuccherata, e ricu'sa alle volte di cristal

( ' ribile , tuttavi{ non e sempre Sgultn.

impregncrebhe con facilit della parte


colorante ed acqgisterebbe ancora un
certo sapore uluul'0 che hanno questi le
gni. Al piede di ciascun alberi) si pone
una c:sscttn per ricevere il succhio che

lo stes30 in tutti i luoghi nei quali "scola dai due tubi introdotti nei buchi
fatti col succhiello; esso si raccoglie ogni
praticato. Ordinariannlc nel mese di
giorno, si porta al campo, e provvisoria
febbraio 0 nei primi giornidi ,marzo in
mente si_ dcpmita in alcune'botti dalle
cominciano i1d occuparsi di questo la
voro, nella qu.-le epoen le piante' entrano Quali si leva per empire. le caldaie. In
tutti i casi si deve farlo bollire nel corso
in succhia, quantunque la terra sia an
dei due o tre primi giorni che stato
con coperta di neve, e quantunque si-i
estratto
tinllnlbcl'0, perch fermenta
rigorosissimo il freddo, e passi quasi un
con facilit , in specie se la. temperatura
intervallo di due mesi prima che gli al
beri principir;o a vegelnrc. Dopo avcn: diviene pi dolce. Si pro<:ede allerapo
razione con un fuoco: attivo: si achiu
scelto un luogo centrale, relativamenli
agli alberi che devono somministrare l ma con diligenza mentre bolla; 6 ai ag
giungono nuove uuuti_t:l di iucdtio ,
aucchio ,,sinalz. una tettoia; distinlu
finch il liquore a1bia presa una consi
col nome di sugur cu|np (campo da
stenza di siiop o; ulloru, e d 0 7 si
zucchero) che ha per ogglto di ripa
meglio
rare delle ingiurie del tempo le caldajir ra'rcddato qehbeue snrcb
quando ,e sempre caldo), si passa a tra
nelle ulli si fa l Operazione, e le, per
sone e e vi presiedono. I principali in quo una coperta o qualun ne altro
tensli ncessarj per questo lavoro con- panno di lana. per separarnq e impu
sislono, in uno o pi -trivelle di circa rit delle quali esso pu esser; carico.
Alcuni raccomandano che non si pro
otte linee di diametro, in alcune piccole
ceda all' ultimo grado di cottura se non
cassette destinate a riceverc il succhio.
in Cupo a dodici ore; altri al contrario
in 'acuni tubi di sambuco o di settimane
in CD
cotto a dieci pollici, aperti pendue pensano che ci_ si possa fare immedia
tamente. Nell'nno e nell'altro caso,
terai della loro lunghezza e proporzio
' nati alla grossezza delle trlvelle, in al 'si versa il liquore simpposo in una cal
daia la quale si empie soltanto per tre
cune secchia per votare le cassette e tra
quarti, e mediante un.fqocq vivo e con
spnrtnre il succhio nel cam o,- in alcu
m- caldaie dclla capacit di quindici o tinuato si conduce proni.afnente al grado
di consistenza che si richiesto per po
sedici galloni (Ses:.nnl n seauntaquat
terlo versare in alcune forme o tinozze
tro litri), in alcune forme IN" a rice
yere il 'siroppo giunto al punto di una . destinate a riceverlo. Si conosce che egli
giuata consistenza
ere ridotto in giuntoe questo punto, 'qunndo pigliun
- pani, nalmente i :'
vadcette per dona altune gocce tra le dita si sentono
dei piccoli granelli. Se nel corso di que
tagliare e fendhre il combustibile.
Gli alberi si t.raforgno" obliquamente
st' ultima cottura il liquore rigonlia ,
dal basso in alto ,'a diciotto o venti pol
si getta allora nella,caldaja un poco di
lici da terra , e con due buchi fatti pn
lardo o dihurro , il che lo fa abbassare
ralellamenle a quattro o cinque pollici sull' istante. Scoluto che sia il melazzo
di distanza l'uno dell' altro. Bisogna ba._ delle forme , questo Zucchero non pi
duro che la trivella non penetri che un deliqucc'ente come quello greggio delle
mezzo pollice, nellalbume , avendo iu
colonie.
aegpnto l'osservazione che n questa ro
Lo zucchero di acero. ottenuto in
doudi, il succhio sa:nlu pi ahbonnlhn
questa guisa , lauto meno colorito ,
" temente di quello che larebhe_pendtru mio
quanta pi diligenza si unatrvnella
pi o meno. Si raccomanda ancora, ed
operazione, {e che il liquore stato ri
'
cosa che,si p_ralin , di forare questi
stretto
convenientemente.
ll suo
sapore
i gradevole
quanto quello dello
zucchero
alberi in quella patoclel.lorotroucu, la
. quale cqrijigphql@,ll?o giornm Que

'_v

ACE

inolto mm su tutti gli alberi a_i

wv-vv___c e

4?

ACE

ACE

(47)

limare, e in tal caso si conserva come

succbio degli alberi che sono situati sulla

il melano. Il succhia esposto per pi colline.

Gli animali salvntii e domestici sono


giorni al sole,subisce una fermentazione
acida che lo converte in aceto. Mentre avidi del succhio degli aceri, e forzano
le barricate per giungere a sutollrsene.
esce dallalbero chiaro e limpido co
Il Sig. Michaux non dice qual sia la
me lacqua pi puri; di un sapore
quantit di zucchero di acero che si fab
zuccherata. molto piacevole; sanissi
brica annualmente negli Stati-Uniti di
mo, n vi esempio che abbia mai re
America: Dahamel che nel suo trattato
Cnl0 incomodi akcoloro che ne hanno
degli alberi e degli arbusti entrato pa
bevuto anche dqpo ebsersi molto alla
ticati ed essere molto sudati. Questo rimente in ragguagli as3ai estesisul mo
do di procurarsi - nesta zucchero , dice
succhia passa prontissimarhento'. per le
che all'epoca in cui scriveva, giudicavasi.
orine.
. .
.
Diverse circostanze contribuiscono a
che se ne facessero tutti gli nnial Ca
rendere la raccolta dello zucchero pi nad dodici o quindici migliaia.
- Considerato tath sott_o il ._rnpporto
o meno abbondante: cos un inverno
delle qualit del amo le no, le quali sono
freddissimo e molto asciutto, e pi pro
superiori a quelle del _ maggior parte
duttivo di quello che lo sia quando que
sta stagione stata variabile ed umida. delle altre specie congeueri , quanto per
Onervasi ancora che allorquando nella la quantit.di materia z'uccheriun che si
pu levare dal suo anechio, questo acero
notte molto gelato a che nella giorna
ta seguente l"ai'ia asciuttiuima ed un alberodel quale si deve raccoman
un hel,sole , il succhio scola iii grande dare la propagazione nel nord dell'Euro
abbondanza, e allora un n1berodaiqpab

Lpa; e,cmrverr'pianlarlo in tutte quelle

che volta due a tre galloni (otto a du

parti dove l'acero co e l'cro plata

noide crescono naturalmente.


dica che tre persone sumo sullicenli per Aduno NERO. Acer niginm. Mich., arb.
aver cura di dugento ciquauta alberi,
Amen , 2. p. 218, tab. 16. Questa specie
ha molti punti di somiglianza con la pre
i quali danno tutti insieme mille libbre
dici litri) in ventiquattro ore. Si giu

di zucchero.

Questi alberi stessi {si possono cos


lavorare per lo spazio di trent anni 'con
serulivi, e possono dare ogni anno delle
somiglianti r_uccolte, senza che essi di
minuiscuno di vi ore; poich quando il
eviti di. forare il oro tronco nell'islesm
posto,

si

forma un neon; albume nei

uoghi dove si e fatta l'incisione, e gli


Strati legnosi che essi acquistano succes

sivamente, il mettono nello stato me


desimo di un albero recentemente assog
gettato in questa operazione.
Un albero di due a tre 'piedi di dia
metro che non si risparmillse' e che non

si temesse di snervnre , potrebbe som

ministrare una quantit di zucchero


molto maggiore di quella che abbiamo
lhnunziatu, e che pu ammontare a quat
tro libbre per ciascun albero., Secondo
l'esperienze fatte su questo proposito,

un particolare ha ottenuto nel medesi

cedente, della quale forse non che una

variet, ma ne (liVslba principal


mei|i)e pei le sue foglie, che sono di un
verqe pi cupo, pi grosse'e con i sini
e le smarginature pi aperte; qneste fo
glie sono ancora leggiermenlo Vellutate
nella pagina _inferiore. Lscero nero Cre
_sce natiiralmente'nclle vplli e lun 0 i
margini dei umi in molte pnr'ti egli
Stati-Uniti , ml esso' appartiene a una
latitudine di qualche grado pi meridio
nale di quella ove cresce.l'acero zuc
clierinrnll suo legno ha presso l poco le
medesime qualit del legno di questo ul
timo, se non che la sua grana pi
grossa , e sembra meno lustro quando

.lav.orata. Dal suo succhio si ottiene pa


rimente dello zucchero. il suo fogliame

molto pi folto di quello di ogni altra


specie di acero, lo rende molto proprio

a formare dei viali nei parchi e nei giar


dini, nei quali si vuole avere pi ombra.

mo iorno, da un solo acero forato in Aceno COTOOSO, 0 Acero manco. Accf ario
YCIIU luoghi, novantasci litri di succhia,
curpum Micia, , Flor. bar. Ahiei. '1.
I quali hanno dato sette libbre e un
p. 253; Delf., Annal. Mus., 7, p; 4m,

quarto di zucchero; e tutto il'prodotto

lui. 15. hg. I. Accr durfcuppum, Ehrh.


Quest'albel'o non giniige ad una rende
1 questo ultimo, ottenuto dull' albero
stesso in una sola stagione stato di
altezza, ed raro che oltrepasr qua
laula o cinquanta piedi; ma il suo tronco
truntutre libbre.
Gli alberi che crescono nei luoghi bassi acquista fino a dodici e quindici piedi
di circonferenza ; e la parte superiore di
ed umidi sono quelli che danno pi suc
chia; ma questo . meno abbondante di esso si divide in un gran numero di rami
priuupj zuccherilu di quel che lo sia il divergenti, che si estendono a una di

'ol.
D

'1

ACE

ACE
<48>.
vin grazia delle sue belle foglie, trovafluo

Manta. considerahilr. Le sue foglie sono


grandi , verdi nella parte di sopra, 'glan

che o bianche nella parte di sotto, di_


rise-in cinque lobi acuti, iuegualmenle

dentate o mediocrcmvuk picciuolate. I (in


ri nascono in numero di cinque o sei in.
lieme nelle gemme uscelluri, le quali so
no circondate (in 'squa mmc l'osaastre; q ne
nti ori sonq giallastri , polig mi e sprov

go nei nostri parchi e nei nostri grandi


giardini. Vari per altro sono gli u3i. wh
bcne puro importanti, ai quali si destina
in America; ne fabbricano delle sua-giole,
dei latoj , dlllifltllt! di selle, delle
pale ed altri simili lavori, come pure
mobili cc." Ma l'uso il pi'cornnue
qui-[lo di farne del.lepasse da fucili ed:

visti di corolla; lov.:rio luin ernal'ro


curahiue , che riuuisc ma il Nautuggin di
(liti cotnnnsu. Lucm'n hiun-o cresce
essere a un tempo leggieri , bellee so
Naturalmente negli Stati-Uniti lungo le lidc; e per fare questinl1imi lavori, si
livu\di tnlti i umi che muvmdo dalle an-glie uga variet, le di CuihN le
gnose, invete di essere longitudnnli, so
montang ,vnnno ucll'Ucvanw.
il lrf' lll r|ur5ta speme bianchissi
no disposte a zie-zac. Si stima inoltre
mn, pi tenero e pi lvggmrn di quello pochissimo come combustibile, e non
rucia bene se non Quando stato ta
dein altri "ceri. Non se ne fa alcun uso
nel suo paese natia. p'crch_xmmcn di gliato mo'ltihimb tempo avanti.
_
forza, o in:pbrra facilmcntv. E un danno
il temuto Cellulare della scorza di que
che quest'album non presenti ui.ggiori
st'acero dilun rosso fusco: facendolo
vantaggi, poich la una vegetazione hollir solo, da un colore porporiuo che
estremamente rapida, ed il "suo fogliame ' coll' aggiunta del solfatodi ferro diviene
magnico lo rende mlattaliasimo ad ab
di un Ulu canto; ed in vista di ci se

bullirei 'ranili giardini pittoreschi. Esso


una de{ile spe:ie esotiche che. sono pi

ne. servono nelle campagne per tingere


la lana di nero , aggiungendovi una certa

apat'sq nei semenz_ai di Europa. [lano


quantit'di allume. Gli abitanti di fil
cuni cantoni fanno pure con qmsta me
succhia d dello zucchero, ma in pro
porzioni met minori del vero aueru zuc7 desinh scorza up inchiostro ueriasimoe
cherino.
'
.
' molto buono.
,*
Aceno 110550, o Acnuo oar.m Vmcnna. Aqrr
l Francesi del Canad fabbricano dello
rubrum, Linn., Spcc. , lgG;

Dc!l'.,

Ann, Mus., 7, p. 4l3; Micll., Arb.


Allllf'., 2 , p. 2.0 , tab. ti. Questa spe

cie diviene un grande albero uaudo cre


sce in un terreno favorevole , t ove acqui

zucchero col succhia di quest acero, da


cui chiamato laine, nel modo ate-mo

che con quello ellacew zuccherino; ma


vi vuole-il doppio di succhio per otte
nere la medesima quantit di zuccherm

sta tipo a _scttanta piedi di altezza e da Aczuo ermno. Acer striatum, Lamk.,
Dict. enc. , a,p. 38|; Mie. , Arb. Amen,
tre a_ quattro piedi di diametro. Le
sue foglie con pezioli sottili, sono di nn a, p. 241, tab. i7; Aver pensflvancillm|
Color verde spesswcangiantu in rosso. 1 Linu., Spec. (496. Quest'acerb non
che un arboscello nel suo paese' natio,
suoi ori, |tllglttlll come nell'anno bian
dovmordinnriament giunge all'altezza
co, sono di un rosso pi cupo, posati
soltanto di otto a dieci piedi, e dove
Sopli: pedunmli pi gracili , pi nllun
rammenta ai trova avere il doppio di
guti; e sono muniti di -nna corolla ili
qui-sta altezza. Esso notabile per il bel
cinque petali. (xli ovarj dei ori orma
colore del suo fusto , che di un verde
fl0filtf50t) glabri e compressi, l:uldovc
nella specie precedente sono rigohliali c glauco , rigato di molte linee biancashv
nei nostri giardini,.e nerastrc nelle lo
cotonosi. L'acero rosso cresce nell'A'me
rica 'Sclteutrionulc, dal quarant0ttesimo rcsbe di America , ove cresce dalla Ge0f:
"grado di latitudine nel Cauad:i,plino giii u_o al quarantaiiovesimo grado dx
all'esti'ucuit della Florida e della Bassan latitudine. Le sue foglie sono verdi e
glabrc in ambo le pagine , grandi, lar
Lnj'gimm; ama di Vegl'tulc particolar
mente nei luoghi umidi, nei paduli e ghe, Ovalirotondate verso la loro base,
intagliata nella loro parte superiore in
nei terreni che sono frequentemente inon
dtl.

.
,'
V
;_._

tre lobi appuntati e namente dentellati:


Il legno di'questo alhem__non essendo i So0i liori nascono' in grappoli lasst ,
pendenti e terminali; sono verdasiri ed
tto ni' ai l-wmi di carradme n ad "I.
hanno il calice e la corolla pi lunghl
cuna specic' d'rmstmzione in g'randc,
pet'ch mxu'c;. di 'fu'l'za ed soggetto a
depli starai.
'
tarlnre '0 L impmrare proiitameute , non

l legno dell'acero striato bianchi

pu essere per noi di_un' grande interessc aimo , ed ha la grana nissima; ma l


ila _nalnralizzulo nelle nostre foreste; poca altezza e la poca grosezza a lei"
aiunge, non permettono che ci adop
Sultlll.0 come allievo di crruamunto, pu,

ACE

(49)

._

ACE

lavori di qualchevjmportauzn. Gli eba


nisii e gli sqnbk] sono i soli che se ne
servono ualolta per piccoli oggetti

duro.e atto ai lavori di tornio ed a


qiielli degli archihnaieri.
' .
* in Toscana si coltiva espressamente,

(1' impiuiiadeft1ra. La bellezza del suo

per poi allevarlo

nei

luoghi bassi e di

. fogliame, e specialmente l'aspetto sin


golarc del suo fusto, lo fanno ricercare
in Europa , dove da gran tempo stato
introdotto per ornare i parchi ed i. giar
dirii pittoreschi. Siccome s' innesta quasi

pianura e sostegno delle viti, potamb-lo


e riducendo i suoi rami ingiro_a guisa
di paniere. Le piccole pianticclie si di

jempre sull'enero co , che un grande

le:llcdiio , .ilu;tchio , albero Ila vi! '.

albero , cosi la sua; vegetazione piglia vi


gore da rp:est' ultimo , e i suoi individui
0 che si 1:0 tivnno in questa guisa , ginn

i bestiami. Le radichc, ed il pedale che


ha solferto molte volte il taglio , e che

kgono sovente ad una altezza due volte

maggiore, e ad"nna grosezzu che qua


drupla di quella a Cl gl'individui na
turali dell'America settentrionale perven
gono nelle foreste di questa parte del
mondo,

cono gulluzzi, e l'albero grande ha il

nome di lpppu, pioppo, chiappa Mucchio,


Le foglie servono di ottima pastura per
divenuto per questo motivo .bernocco
lato 0 'nod0so, danno un legno di bra
molto intralcieta e compatta, il qga_le
sotto il nome di loppo o Mucchio riccio,

e ricercato per fare scatole ed impial


lacciatura per mobili.
' _
,

Aceno or uoancn. Accr montmmm,Will.

Aceao Loil0. Acer opn_lus, Willd., Spc.,

.]Spec. , 4, p. 988; Acer spicalum , Lamk.,

4, p. 390; Acerromndifolium, Lamli.,


Dict. enc. a, p. 38]. Questa specie si

ict, cnc. , a, p. 30:. Questa specie,

come la precedente, non forma che un

ravvicina un poco alla precedente; ma.

albero mediocre, ossivvero un grande

le sue l'o lie sono puiygrandi e_ pi ro


tondta. iissa forma un grande grboscello
ed anche un albero famosissimo e molto
folto. Le sue foglie sono' glnbre , di un
verde cupo _nella pagina superiore , un

arboscello; tua per altro n differisce


molto per la forma e per la disposizione
dei suoi ori. Le sue foglie sono rivali,
.uu poco cordate alla loro_baie , ricomi

nate, di tre o cinque lobi _appuntati , il


terminale dei quali pi grande. I suoi

poco glnnche in quella di sotto, divise

ori sono piccoli, di un giallo verdastro,

quali sono piccoli. I suoi ori sono bian

a grappoli composti, eretti, lunghi da


tre a quattro pollici, questi ori hanno

cnstii , disposti in grappoli corti eqnasi

un calice di cinque divisioni ovali, ci


gliate , e cinque petali lineari , una volta

piccole , un poco globulose, quasi glabre


e sormontate da ali sottili e fath 'a scia

pi lunghi. del calice. Quelli maschi


anno da sei a sette sismi. Questo acero
li trova nell'America settentrionale dal
Canad no alle Florida; ed coltivato
da molto tempo in Francia nelginrdino

bola. Questo acero cresce naturalmente in

del re.

in cinque lobi corti,i due inferiori dei


corimbii'ormi. Le Cilil0.0 samure sono

ltnlin do_vc se ne fa gran conto a motivo


del suo bel fogliame e dove spesso si pianta
lungo le_ strade e in vicinanza Ldelle abi

tazioni: qualche .tempo phe siColtiva


anche in Francia. Serve in Toscana alla

_ Aceso CAMPESTRE. Accr campestre , Lino.


Spvc., i497. Questo acero' forma un al

coltivazione.dulle viti, boma l' acero


campestre.

cro poco alto i'amosissimo . la scorza

Ariano m Suon- Acer 0 ulzfoli'um, Vill.,

del quale giallastra, scabra. molto


Dnuph. , 3 , pt 8m.
sso un piccolo
striato o screpolate. Le sue foglie sono albero che giugne soltanto a dieci o quin
peziolate, pnbescenti nella pnrte di sotto, dici piedi}di altezza, e la scorza del
nale punteggiata, bruna o grigiastra.
di tre o Cinque lobi ottusi alla lor som
mit e nei loro angoli. I suoi ori sono
e sue lo lie sono orbicnlari, Con cinque
piccoli , di un verde giallaslro , disposti
lobi corti ed ottusi. i suoi ori sono
in grappoli corti e panpocchiuti, ordi
disposti in grappoli pendenti, e cor'im
nariamente eretti. I suoi frutti sono pu

biformi. Le sue cassule o amar-e, hanno

bescenti , e con ale che molto divergono.

due ale paralelle o pochissimo divergenti.

Qua-l'albero comune nei boschi e nelle

Questa specie cresce naturalmente nelle


montagne del Dclnnto dove\ conosciuta
sotto il nome di ayarl , e si trova sn
coru nelle vicinanze di Pari i. '
v
,_*' Nasce anche nell' Italia superiore e

step_i di quasi tutta l'Europa.


Si adatta I tutti terreni e vegeta facil
mente per tutto; e siccome molto folto
di fogliame , resiste bene alla 'cesoja
tura, cosi di un gran vantaggio per fare

nei Pirenei.

,.

'

dellesiepi di verzura, invece del Carpine, Aceao MINORI. Acer monspeuulanum , L-,

dove questultimo ricusa di vegeta_re.

Lrescc leutissimamcntg, ed il suo legno

Spcc., i497. Il pi delle volte non forma


che un M'boscello famosissimo e di me

(5)

ACE

diocre gratideiu';'ma qhando coltivato


in un terreno vorevole e in una buona
esposizione, pu divenire un albero del
l'altezza di trenta a quaranta piedi. Le
su'e [aglio sono piccole , teste , coriacee,
di un ,verde cupo superiormente, glabre,
incise iu.tre lobi pi o meno divergenti.
I suoi ori sOno piccoli, di un verde
giallastro, disposti in mazzetti poco
guerniti. Le cassule sono glabre' , ovaliI

sormontate da alQ diritte e quali para


lelle. Questa specie 'cresce naturalmente
nei lun hi caldi esassosi del mezzogiorno
della l:randia, dell'ltlh e del Levante:
essa perde-le sue foglie molto tardi, e

quando la stagione non rigo'rosa , le


coriservm quasi tutto l'inverno. Questa
pianta riesce bene per formar siepi e
parate.

'* la Toscana, dove conosciuta an


che col nome di albero lattaiolo, serve

ai medesimi usi dell' acero campestre.


Acsa Nacouno. lccr negando, L_inn.,
Spcc. , 1497.; Mich. , Arb. :mr., a, p.
247, tab. |8. Quest' acero cresce rapida
mente nei suoi primi anni , e tuttavia
non forma un albero _molto grande, poi
ch il sig. A. Michaux che l'ha oaser

vnto nel suo paese natio, dice che il pi


alto che egli abbia Veduta non eccedeva
cinquanta piedi di altezza sopra venti
pollici di diametro, e che ordinaria
mente la massima parte degli individui
non ha che la met di questa altezza. I suoi
ramoscelli sono liscissimi , di un verde

quasi glauco. Le sue, foglie sono com


poste' di tre a cinque foglioline pedi
cellate, ovali, aCuminate , di un verde

ga'p; i suoi ori sono dioici. piccoli,po


sati sopra peduncoli capillari, disposti
in gra'ppoli pendenti; non hanno che un
calice , mancano di corolla, e compari

scouo prima delle {0 lie; i frutti .o su


mare, sono composte l i due cassule com
presse, un poco pubeaqenti, ciascuna delle
lili sormontata da unala. diritta.
&uesto acero cresce naturalmente nella
lensilvania,nella Virginia, nella Caro
lina; e in generale fra tutte le specie
di America, qudla che meno si estende
verso il nord. Ama' in particolar modo
i bassi fondi che sono lun 0 i fiumi , e
il suolo dei quali profondissimo e mo
bilissimo , costantemente fresco ed e

ACE

ai dove pi comune: il suo succhia


non somministra zucchero.
'
Sono circa settantanni dati stato
introdotto in Francia dal marchese de

la Galissonire , e dopo quest'epoca "si


sparso in Alemagna, in' -lnghilterra, in
Italia ed in molte altre parti dell'Euro
pa , dove si pianta 'per ornamento dei
parchi e dei grandi giardini. Si molti.
plica facilissimunente per margotlo, ma
si preferisce d' averlo per via di senna,
"' Questo acero fu_ introdotto in To
scana nel 1793, ed ha avuti i nomi di
nero umeri'ctuso, di euro della Virgi
r'un, di acero sfoglie dl'ussino. Alcuni
lo hanno tentato nelle basse pianure per
sostenere le viti invece dei pioppi , ma
_ i suoi rami assai Iragili non lo hanno
l'atto riuscire troppo bene. Le foglie sono
buona pastura.

- '
l'
o
" ACBIO m Tau-man. Acer Talancum,

L. Sp. 1495. Alberetto nativo della lar


taria e dell" Asia boreale, con foglie bi
sluughe, fatte a cuore, inegualmente den
tellate, alcune iritiere ed altre ottusa
mente trilobe. Tanto di sopra che di

sotto hanno un bel verde gajo , i hervi


rilevati ed i piccinoli rossi.
Tutti gli aceri sono in generale di una
facile cultura. Si mettouoi loro semi
in un terreno ben lavorato subito dopo
la loro maturit, e si ricoprono di cio

que'n sei linee di terra. Passato un anno,


si levano le giovini piante per metterle

nella piantomsja, a le , e distanti fra


loro due piedi in tutti i sensi, dove gli
alberi possono rimanere da quattro a
cinque anni nch siano abbastanza forti
per poterli trapiantare nei posti dove
debbono rimanere. e piante di seme e
quelle della piantonaj hanno biso no
soltanto di-essere sarchiate e puite.
dalle erbacce. Nel primo e secondo anno
s'annalano in tempo di siccit; il che
si rende inutile quando le piante son
divenute pi forti. L. D.
;
ACERO Dl MON FA(GNA. Hm.) E un
acern menzionato da G. Bauhi_no , e del
qua e non fanno parola n 'lomneiort
n Linneo. Eso cresce, secondo le rela
zioni del Belonio', nell'isola di Creta,d0V
chiamato usphmlannus.Se ne portano

dei carichi a Costantinopoliidove la


vorato dai tornitrn'i per farne dei mani

chi da arnesi.' 'l:)


spo'sto ad'essere spessi) allagato.
Il legno di quest albero ha la grana ACEROSA (FUGLIA.)- (Bot.) Felina: acero
sum. Questo nome deve signicare soltanto
{in e molto tta; ma l' albumein pro
porzione del l-gno moltissimo , salvo una foglia che ha la forma di uno spillo,
e che essenzialmente cilindrica e acu
nei vecchi tronchi, ed capace di alte
minata, persistente. Gli esempi del'pio
rarei prontissimamente quando sia cipo
slo nll'ingiurie dell' aria, il che causa e del ginepro , citati da Linneo , con
vengono 'alld' denizione della foglia w
che non se ne fa u'so per le arti nei pae-

ACE

( .l'1

AGE

,.

bulata , ma non- della foglia acero" , o ulal0. La gura di essa pu osservarli


rigida. Si nomina impropriamente arpa
ziiDBronn, Giam. pag 74.;tav. 4o. 6g, A.
rugus aphjllus un asparagi? che sembra
e .
v
,
mancante di foglie; tuttavna un attento AtLETAB L0. ( Acetabulum) (Polip.)
esame fa conoscere che ci che a prima Questi) nom_e signica il seno d' una
vista si piglia per acultto, pu essere concliigiia, o di un polipo. (G. L: D.)
' una foglia cilindrica , acumimta , che " ACE'l'ABOLO. ( Bot- ) 46elubnltm- '
corrisponde perfettamente alla deui2io
Nome dato da al'uni botanici al tuber
ne. V. SUBUL4TA. (P. R.)
colp delle erittogame. V. Tuaeacono.
ACEROQUM Foutm. )(Bot.) V. Acr " AGE'IAJO. . ( Econom. ) Fabbricatore
aosa (Fu li'a.
e niercanterli aceto.
ACESCEN A , Acesceure. (Chim.) Que '* ACEIABIE (Base). 5 Agric.) Tutte
ste due espressioni si mloprano per in
le erbe domestiche o se vatiche che si
dicare la natura leggirmente acida che mangiano in insalata , si dicono Prbe ace
molte materia veggtabili e animali c0u
turie.
'
traggono,'quando sono abbandonate a se

ACETATI,: ACE'I'I'FI (ohm. ) Quali

stesse. Alcuni sughi vegetabili insipidi o


zucclxerosi come il latte . il brodo , in
forzqmlo spontaneamente, divengono n
cescenti o pigliauo acescen_za. E ucsto
un fenomeno naturale, elle dipen e dalla

do si pensava che l'acido volatile dei

corpo organizzato, considerato allora come


appartenente senza verun dubbio al re

una quantit di base che contiene 15,63

liquori vinosi spontaneamente inforn


ti ,

fosse

meno osaigenato

di _ quello

che si ottiene distillando l'acetato di


rame, si doverono distinguere gli acetiti
e li acetati; ma'ora che -stata provata
'illti018 e dalla alterazione fermentabile
che presentano le sostanze , e' che quasi l' identit di questi acidi, si confondono
sera re piglia origine dalla formazione tutti i sali che essi formano sotto il no
dell acido acetico.
<
me generico di aeelati.
'
ACET-ABOLO. ( Acelaulum) (Palip.)
Secondo il sig. . Berzclius, ioo parti
'lournefort il primo autore , che ha . d acido acetico , le quali contengono
fatto conoscere sotto questo' nome un 4593'4 di Ossigeno, sono neutralizzate da
gno vegetabile, e che di fatto avanti di
esso il Baul1ino aveva chiamato An
drosaces , collocato in seguito da Lin
nro fra le madrepore , glie lo ha distinto

dossigene , cio il. terzo dell'ossigeno


dell' acido

L'azione del calore sugli acctati a


base di ossido, essendo molto compli
cata,

aiinovereiemo tutti

rodotti.

cnl nome di Illufllepora ucv1ubulum L.


a (V. Mannarona), e quindi frale coralliuc
da Pallas. Lamouroux lo ha di nuovo
separato in un, piccolo genere , adottato
da De Lamarck , che lo incorpora coi
polipi, accennapd0ne i seguenti caratteri:
polipo ombelliformc a stelo semplice,

ai quali ella pu generalmente ar luo


go: l. l' acqua; '1. l'acido acetico;
3. un liquido inammabile che stato
detto ctcfe o spirito piroacenco. (V. que
st'ultima parola); 4. un olio; 5.. del
gas acido carbonica; 6.0 del gas irll'0

sottile, stoloso , terminato da un_om

nalm'c'nte la base <lcll' acetato che Stato

brella striata, radiata , piana , qualche


volta infumlihulilorme, composta di tubi
riuniti, e chiusa da una specie di co
perchio, dal di cui mezzo escono sot
tilissimi letti. Due sole sono le specie,
che in tal genere si conoscono.
l- .4ccu:bulum mediterraneum (La
marck ), che il D0nati, Adriat. p'.:g. a8.
'lav. 3. , ha descritto il primo con alcu

distillato, la quale pu essere nell' uno


o nell'altro di ( nein tre stati; pri/lgie
ramentv, al gru a di ossidazione in cui
si trovava per lavanti nel sale; in que

ne particolarit di organizzazsone assai

tassa, di soda, ed anche di calce lasciano


un carbonato, laddove gli acclati di Lir
coni, gli, allumina, di glucinia, d'ittria,

curiose sotto il nome di Callopilopkorus,


considerato da esso, co'mc pianta , cioc

che presso a neo confermato dal For


liS nel suo v1a*gio in Dalmazia, Tom.
I. pag. 224, ci1e dice averne verlnti al<
cuni dell' altezza di tre pollici ec.
1. Acclabillfini Em'barum , 0VVBFN
delle Antille (Lamarck . Questa specie
un poco pi grande ella precederlhf.
ed ha il contorno dell'ombrellu quasi cre
Di:fon. d<,lle Scienze MM.

gene carbonato; 7. rlel carbone; 8.

sto caso la base

libera

pu essere carbonata o

secondo che alla temperatura in

cui si e fatta

la

distillazione , la base

ritiene o no l'acido Carbonica; cos gli


acetati di barile , (li stronziana di po

di magnesia , di zinco e di man anesc,


[oCll0 la loro base allo stato ibcro;
s"cnmluriummte , a un grado di ossida
zione meno elevato, come l' acetato rosso

di ferro, il quale (l' dell" ossido nero;


in terzo luogo, mllmente, labnse pu
essere stata ridotta allo stato metallico,
tanto colla semplice azione del calorc,cho

ii

ALE

(52)

rollazione simultanea dal calore e del

Carbonio, 0 dell' idrogeno dell acido ace


tico, nel modo che ci accade agli ace

tati di uicbel, di rame ,di piombo, di


nwrcurio e di argento.
Se si eccettpino l'acido acetico , una
parte dell'acqua e della base, tutti gli

ACE

L' acetato di ammoniaca, che _il solo


sale del genere la di cui base non sia
un ossido , volatile.
f
"Tutti gli aoetatn, neutri sono solubili

nell'acqua, e la massima parte di queste


soluzioni si deconipongono spontanea Men
te in vari corni, la natura dei quali i!

altri prodotti sono di nuova formazione,


e provengono dall'azione del calore sul

stata poco studiata.

l'agido acetico , alla quale' azione biso


ua aggiungere quella dell'ossigene della

idrocl0ric'o; gli acidi ossalico, tartr_ico ,


nitrico, distillati con gli acetali disciolti.
nell'acqua, li decompongono,e si uniscono
alle basi, sviluppandosi l acido insieme
col vapore dell'acqua. L'acido idrosol
forico scom one tutti qegli acetati , i
di cui ossidi possono formare con 'esso
alcuni composti insulubili; tali sono gli.

base , nel caso in cui qu_est'pltima sia

capace di dtsossigcnarsi. E evidente che


quanto meno sar Iallinit mutua de
gli elementi del sale , tanto meno sar
la quantit dell acido scomposto: in
noi cosa osservasi nella distillazione
degli acetati di argento e di rame; il
primo di questi da molto acido acetico,
un poco di gas inammabile, del car
bone e del metallo ridotto, senza che ai

Gli acidi solforico, nitrico , fosforieb,

acetati di argento, di stagno, di bismu


to, di rame, di piombo, di mercurio ,

ed anche quelli di manganese, di ferro,


di cobalto e di nichel: ma -la scomposi
zione di questi ultimi non che pur

raccolga in qluautit sensibile lo spirito


piroacetico; i secondo da meno acido, pi ziale, e si arresta allorch lacido ace
tico, messo in libert, si equilibra con
gas, un poco di spirito piroaeeticri , del
carbone e del metallo , ed inoltre una la tendenza che possiede l'acido idrosol
porzione di acetato che si'sublima senza forico per formare alcuni precipitati.
essere scomposto. Se a questi prodotti Acerno DI su.umas. Si pu preparare
si paragoni adesso quello della distilla' facendo soggiornare un eccesso d'allumi
zione dell'atetato di barite secco , il na nell'acijo acetico, ma poich l'alli
i quale fra tutti gli acetati forse ove nit di questi corpi poco considernbile,
cos siamo costretti ad usare l'acido il
lacido pi fortemente ss, si ve
pi concentrato possibile , e l' idralo di
dr che esso . ridotto in carbonato
alluminit allo stato gelatiuoso. Si rende
mescolato con carbone , in gas idrogeno
ancor necessario che la temperatura alla
carbonato, in acido carbonmo , ehnal
mente in spirito piroacetico colorato da quale si espone la mescolanza , non ec
una piccola quantit di olio giallo; e, ceda i 25. Dopo un contatto di do
quel che vi di notabile, si che que
sto liquido sembra che non 'Cootenga n
acqua n acido acetico. Limitandoci a

dici ore , si. ltra

citare gli acetali di argento, di rame e


di barite , abbiamo pensato che questi

la medesima combinazione, consiste nel


versare a poco per Volta, e alla tempe
ratura ordinari. , una soluzione di ace

ese'mpi potrebbero bastare per far cono


scere i cambiamenti che il calore fa pro

il liquore , afne di.

separare la porzione di base che non


stata disciolta. Un altro inezzo per fare

spirito e poco acido; gli ace-tali di man-l

tuto di piombo in una soluzione di sol


fato di allumina puro, cessando tostocht':
non accade pi precipitato. In questa
operazione le basi cambiano ,di actdo ;
l'ossido di piombo forma un solfato_bun
co che si precipita, e l'allumina umano
disciolta nell' acido acetico. Se si fosse
messa' una quantit eccedente di acetato
di piombo, si potrebbe scomporre uc
sto coll'aggiunta del solfato di allumina.

ganese , di zinco 'e di piombo, danno in

L'acqtato di allumina , ottenuto con

vave alle altre specie di questo genere


di sali. Infatti. secondo che l'afnit;
dalle basi per l'acido acetico , pi 05
meno forte, gli acetati si ravvicinnno

per le risultanze della loro scompos:zio


ne , all' acetato di barile o agli acetati
di rame e di argento: cosi gli acetati di
potassa, di sod.<,ldi calce, danno molto

proporzione pi acido e meno spirito: questi metodi, si discioglie nell'acqua;


dei precedenti; 1' acetato di allumina, chei ha _un sapore astringente e zuccherata;
non si ottenuto ancora allo stato secco,i l'acido se ne separa con tanta facillt,
che lbasta farlo enporare a secchezza
_uon lascia quasi sviluppare che acido
per ridurlo un soltosule. Ma notabili:
acetico. Del rimanenter la causa che ci
sembra avere la maggiore inuenza sulla lnsservazione fatta dal sig. Gay-Lussc
in questo proposito , cio, che la solu
produzione dello spirito piracetico, con
zione di acetato di alluminncbe si l'l'tl
siate nellassenza dell'atqna negli ace
ne a una temperatura di 50 a UO- Hl
tati che si distillato.

ACE

(53)

un vaso aperto o chiuso, sinto'rbida, e

ACE

in questo stato p;eieuta del sottoa<;etato

qncscente, e jn consegtxenza solubilissi


mo nell'acqua. L'allume, i solfatidi ma

in sospensione e dell'acido acetico in die


soluzione. Se si fa- rallreddare il liquo

gnesin', di soda e di ammoniaca, il ni


trato di potesse, il cloruro di sodio, pos

re .e.si ha qua di a itnrlo, ritorna tra

sono scomporre l' acetato di allumina ;


ma uesto effetto un)! lo producono, (sen
za e ne se ne sappia dare la'ragioue) i

sparente, e si. ridismoglie il precipitato.


"il sig. Gay-Lussaospiega
uesto fe
nomeno, dicendo cheil calore. diiata mol

to le particelle di una porzione dell'a

cloruri di calcio e di buio, il nitrato

di barite e l'acelato di piombo.

'\_\. cido acetico , in

modo da trarle fuori AGlfaro m unamnscs. Questo'salq si pmi


dellq Spazio nel quale il sottoacetato di
ottenere-allo stato concreto; e I tale ef

allumina pu tirarle a sei e altura vi


deVe essere precipitazione del lottoace
tate, poich questo ininlnbile nell'ac
qua. Se il liquore si raffredda, le parti

fetlo basta saturare l'acido sceticoret


titicato , con ammoniaca , o a preferen

celle dell'acido, messe in libert, si con'

abbandnnarlo in seguito a se stessoz_al

densano,,rientrano nello spazio nel qua


le potevano agire sul Sottoacetato , ed
allora il precipitato sparisce. Se il ca
lore fosse troppo elevato , o che la sua
azione fosse allora troppo prolungata,
il precipitato non si ridisciogliercbbe col

fora l'acetato cristallina per raffredda


mento. Si prepara ancora per via disu

fa ll'reddao'iento.

" Se peraltro la dissoluzione di aceta


to di allumina che si espone al calore,\
pura, allora non acvade intorbidamcnto,

v.a, con carbonato di ammoniaca secco ,

far concentrare dolcemente il liquore e-l

blimazione; e per ottenerlo con questo


mezzo , si mette in una storta collocata

sopra un bilqu di renauna mescolanza

hFn secca di una partedi carbonato di


calce e di una parte d'idr'q rato di
ammoniaca; si versa sapr un: parte di
acido acetico concentrato; si scalda la

storta, e allora si volatilizza dell'acqua


il quale bens succede ogni volta che
e quindi dell'acetato , e questi prodotti
questo sale contiene della potassa.
si condensano in un pallone il qpnle
Il sottoacctalo di allumina si derom_
stato adattato alla storta,
pone bene al disotto del calo'r roso; e
" Si pu anche preparare scaldsndo
quando si tratta con l'acqua calda, si
in una storta di vetro una mescolanza
riduce in allumina e in acetato acido
ben fatta di parti.eguali di acetato di
che si discinglie.
potassa e d idroclorato di ammoniaca;
E probabile che se si potesse ottenere e allo 11 si ottiene il sale sublimato in
lacetato di allumina allo stato secco. . crista li delictti. Quando lacetato di
egli resisterebbe di pi all'azione del
ammoniaca neutro non cristallina; di
calore
stillato in una storta, se ne sviluppa del
L'acetato di allumina uno dei mor
l' acqua e dellamrqoniaca , e sisublima
denti che in frequentem'ente s'impie
un acetato acido, parte dei quale in
gano nella abbricazidne delle tele starn
lunghi e delicati cristalli. Perci l' acc
pate; ma quello di cui si fa uso, non tato cristallizzato , ottenuto coi metodi
mai puro, ed sempre mescolatodace
detti di sopra , un acetato acido , o:
tato di po'tassa o di acetato di ammo
sia un sopracetato di ammoniaca; L'ane
niaca, poich si prepara facendo un mi
tato di ammoniaca si-conosceva una anta
scuglio idi acetato di piombo e di allu
col nome di Spirito di mimiernro , ed
me, il quale un solfato doppio di al
usato anche attualmente in medicina.
lumina e di potesse o di ammoniaca.
Esiste naturalmente in piccole quantit
Costnmas di mescolare la soluzione-di in alcune mine pntrel'atle.
questi sali a una temperatura pi ele Acunro DI nonno. Si prepara: I. di
vata di quella dell'aria; ma, secondo che
scingliendo l'ossido di ar ente nell'a
osserva il sig. Gay-Lus3ac, non si deve
cido acetico la qual disso'iuzione, con
fare la mescolanza al di sopra dei centrata che sia , cristallina con facilit
6o., n separare il liquore dal depo
in lame brillanti ; a. mescolando alcune
sito , nch questo non sia completa
dissoluzioni di nitrato di ar ento e di
acetato di potassa; l acetato zii-argento
mente frcddato. E nmessario ancora di
agitare la materia di Quando in quando, - aidepoaits sotto forme di scaglie perlntv;
e Siccome queste sono poco solubili, cosi
afne di favorire la dissoluzione del
sottoacetato di allumina che stato si privano inticramentc dell'acctato di
preparato merce l'azione del' calore.
potqgsa , [avendola con acqua fresca.
" L'acetnto di allumina molto estrin
L'acetato di argento annerisce pron
timimpment quando si espone alla luce.
gcnte e slittico, e non capace di cristal
" E 1"clvissimo solubibile nell'acqua ;
lizzare; arrusaiace la laccamu'a, deli

;; A
'5

9*

'<54>

ACE

con la sua scomposizione , secondo l'o

pinione di 'lhenrd, ai ottime l'acido


acetico il pi concentrato e il pi puro,
poich non contiene spiril piroaccticd._

ACE

gene si unisce al metallo che si discio


glic,mcntre che l'idrogeno: prende lo stato
gassoso. La disioluzione ha il (uporc

degli altri sali di ferro; ed esposta alla


Aoen'r0 in ami-re. Il metch il pi eco- rin , si scompone rapidamente, depostta

nomiC0 per pre ararlo , insiste nel.de


comporre il sol oro idrogenalo di barile
mediante.l'acido acetico; si fa bollire
il liquore per avilupparpe l'acido idrosol
iorico,e per rnCcogliere lo zolfo in occhi;
ai ltra, si concentra e dipoi si abbandona .
a se stesso, oppure si ottiene direttamente

trattando il carbonato di barile con l'acido


acetico.

L'acctpt'o cristallina in prismi , la


forma dei quali non 6 stato con esattezza
determinata. -Eaao ha un snpoxc acre,

piccante e pro rio di quello dei sali


baritici 80llll)ill. Si discloglie con 88
parlidi ac tlll fredda, e |5 parti di acqua
bollente; . alcool freddo ne discioglie
api:ena la centeinm parte del suo pelo.
formato_sgcondo \<
Aci o acalico .' mo
Buchh

Barile . ., . . . . 165,71

'
chevreul' '

Acido acetico. . mo
Bari te . . . . ,. . 150

Gn -Lusaac Acido acetico. . Ioo


e llienard ,Barite . . _. . . . . 131,64
Si adopra ,# egualmente che gli altri
sali solubili di barile, per riconoscere
l' acido solforico in dissoluzione nel
I' acquin.
'
Acerno DI cance. Questo sale preparasi
in grande nelle fabbriche dove si carlin
nizzauo le legna con la distillazione. Si
raccoglie il prodotto liquido dell'opera
zione, quindi si satura coi carbonato di
calce; resta separato molto olio empi

un sottoacetato di perussido, c ritiene


una pol'zioue di acetato di perossido, del
quale adesso faremo parola.
Acctnlo di.pcronulo (lirro. Acetato
mm di fr1'l'0. Questo, sale si usa nelle
fabbriche delleiele stampate, per i co
lori di ruggine c per i'mordeuti di ferro;
e vi il vantaggio , che l acido il quale
pu esser isolato nelle operazioni di tin
lqria, non distrugge mai la stella sulla
quale si applica; e sembra che lacetato
di ferro, si ssi sulle stelle allo stato di
sottoacetnto , il quale probabilmente si
pu rilurre in ossido puro con l'azione
dell'acqua bollente.
|
La facilit con la quale lacetato di
ferro si riduce in sottosale insolubile

nell'acqua, merc la semplice evaporazio


ne, ha fatto_imrnagiqare un metodo sem:
plicissimo per separare il perossido_dt
ferro, che spesso mescolato con l'ossulo
di manganese; basta fare svaporarc lino
a Secchezza la Soluzione di questi due
ossidi nellacido acetico , e trattar di
nuovo il residuo con l'acqua}, nesta ope
razione si ripete no a che lacetato di
manganese disciolto nellacqua, cessi di
annerire con lmgalla.
** L acetato di perossido si ottiene
sciogliendo nell'acido acetico il perossi
do di ferro, o il ferro limato, ma in con
tatto dellaria. Nelle manifatture di tele
stampate sciolgono il ferro nellacetn co
mune o nell'ace_to ottenuto dalle legna, e
inesta dissoluzione si chiama brodo n_vra.
'arctulo di perossido di ferro di un

redmatico al liquore che ritiene l' ace


tato disciolto, il quale acetato si mescola
in seguito col'aoll'ato di soda; i due sali Color rosso bruno, solubilissimo nell'ac
qua ,\ incapace di cristallizzare, e Cum
sono decomposti in acetato di soda solu
bia al rosso la tintura di laccamua..
bile, e in.solfato_ di calce che si preci
pita. L'acctatn di coda cosi preparato, Acerno m cunerxna. Questo sale ha un
si ad0pra nella fabbricazione del carbo
sapore zuccherosissimo , astringentc ,
che somiglia molto quello del siroppo
nato di soda (V. questa parola) o iu
%1ella di un acelo estremamente forte.

.'."Aceneo
Questo( Acido
ale cristallina in aghi

di aceto , quando contiene un eccesso di

acido. E incrislallizzabilc; e quando se


ne fa Concentrare la'snluzione, si riduce

prismatici, seta<:ri e lucenti; senza co


lore, e senza azione sulla laccamuila; ha
un sapore acre piccantissimo, ed solu
b_ilissimo nellacqua. A un calar rosso
si scompone; non esiste in. natura.
' Acerno m cmmu. V. Catania.

"* Acerno m cmcounu. V. Crucoxmu.


ACETATI Dl Fermo.

celato dipr010.uidn di erro. Si pre


p_ara questo sale lrpttanloi ferro con l'a
L'ld0 acetico concentrato e senza il contatto

dell'aria. L'acqua si decompone, l'ossiv

allora in una massa densa che seccau


dosi, ai divide in piccole lame sottili tra
sparenti e brillanti.

_ '
L'acetato di gluciuial ottenuto in que
sto modo allo statoft:eco, pu e9sere
diciolto di. nuovo in totalit dall'acqua,
nel che differisce molto dallacclato di
allumina , la di cui soluzione si riduce

Colla maggior facilit in acido acelico e


in sottoacetato insolubile. il sig. -Vau
queliu , che ha fatte.,c_onoscorc le pro

priet di questo sale, pensa che potreb

ACE

( 55 )

ACE

be essere adoprsto con successo in me


piccola quantit, e la potassa lo preci
dicina.La sua preparazione non punto ,pita in nero.

dioile;e basta saturare a caldo col


" Non varia la Ilacc'am_ofla. L'aria
calbolht0 di'glncinia,uni quantit di aci- non lo altera; ed capace di provocare
do acetico nl_lungaitof di un peso di acqua
tnoltissima salivazione, e si usa come
egu'ale al suo.
'
mediqamento,
,
.Ace1'no n'n'nus. Questo sale si prepara
L' acetato di perossidn di mercurio
coll'i'ttri precigitatc di recente e col
preparasi facendo digerire nell'addo ace
lacido acetico. 'cetato che ne risulta tico a 'un dolcissimo calore , l'ossida
ha un sapore zucchernto c astringente , rosso di mercurio molto diviso. Nnrfini
cd solubilissimo nell' acqua, e senza porta che si faccia svapora_re la dissolu
colore quando puro. La sua dissoluzione zione , poich l'ossido sarebbe in parte
ridotto al primo grado di ossidazione,
si pu evaporare senza che si decompon
ga; e in ci si comporta come l'acetato mediante il carbonio, e l idrogene di (ma
porzione di acido clic si scomporrebbe.
di glucinia, ma _ne {distinto per la pro
L'acetato di perossidg pu formare una
priet che ha di cristallxzzare in pri
soluzione; assai concentrata; ma, quando
smi di quattro facCe troucate all'estre
vi si aggiunge dell acqn'u , si' precipita
mit.
.
" Acerno or assonasta. Questo sale che in aottoacetato giallastro, e una certa
non esiste in natura e che non ha usi, s
quantit di acetato rimane nel liquore
ottiene trattando a caldo del carbonato di con 1 acido acetico messo' allo scoperto.
Questo sale solubile nell'alconl, ed
magnesia in eccesso, con l'acato stillato
precipitato dalla potassa in giallo aran
o con l'acido acetico delle legna; e il li
q'uore chese n'otticne ai ltra esi fa svapo
ciato.
ra re. L'acetato di magnesiza leggiermente "" Aczrs'rO n: uoarnu. V. Moamaa.
deliquescente e solubilissimo nell'acqua; Ace-rum.m mouse. Fourcroy ha conde
cristallina con dillcolt, non ha colore, rata'la cerusn come un acetato di piom
amarissimo, non varia la laccamu'a, ed
bo con eccesso di base; ma questo
il calore lo Scompone.
un errore, percb'questa materia non
AC:TATO m assuaasmr,. Si ottiene col car
che un vero carbonato: lacido acetico
bonato di manganese e coll' acido aceti
che trovasi presente nella preparazio
co. La soluzione di questo sale quasi ne della ceru , non ha 'altra parte che
sempre leggie'r'mente tinta di un color
quella di facilitare 'la combinazione del
di ros'a, e cristallina con molta faci

'1
laz2f.

piombo; dell' ossigeno e dellacido car

lili\ in piccoli aghi. Questo sale pu es


bonico.
sere adoprato per segnare la biancheria: " Acetato neutro di piombo. (Aceto di
r usando ce ne serviamo per questo uso ,
saturno; allo stato liquido;e sale o zuc
chero di saturno, quando cristalliz
si condensa con amido, o con gomma la
soluzione precedentemente concentrata ,
zato. ) Questo sale si fabbrica in grande
si stampa con questa mescolanza sulla
sciogliendo nell' aceto distillato o nel
tela ci che si vuol segnare, e vi si la
1 acido pirolegnoso puricato la blac
scia seccare; di poi si passa la tela in
ca, il litargirio o lossido proveniente
una lissivia di cenere, per cui latetato
dalla calcinazione del iombo , e dopo
decomponendhsi, lascia sul tessuto un os
fatta concentrare convenientemente la so
sido bruno che vi aderiscc_ fortemente.
Accra m nuacunm. I due ossidi di-mer

curia sono capaci di unirsi con l'acido


acetico e di formare due diverse combi
nazioni.
L'acetato di protossido si produce quan
do si mescola una soluzione di nitrato
di protossido di mercurio con una' d' ace
tato di potesse; le basi cambiano d"acidn,
lacetato di mercurio poco solubile si de
posita sotto forma di scaglie molto lu
centi, e il nitrato di pdtassa rimane in
dissoluzione; si getta la materia sopra
un ltro, e si lava il precipitato con
acqua stilista e fredda. L acetato di pro
tossido di mercurio ha un sapore mer
curialc, ed inanlubile nell'ulcool. L'ac
qua fredda ne discioglic soltanto una

tamente. Allora il sale cristallina in lun


ghi prismi di quattro piani terminati da
sommit diedre; sono bianchi e lucenti ,

-.

ora aottilissimi, ed ora piuttosto grossi._ll

mi.

luzione, si travasa esi lascia freddare len

saporedi questo sale in principio dolcia


stro e zucherato , e poi astrigente. Non
ar_rOSsisce la laccsmu'a; un poco elllore
scentc, solubilissimo nell'acqua la quale
ne pu (sciogliere assai pi del suo proprio
peso. La dissnluzione bolle alla stessa
temperatura dell'acqua pura. L'acido sol
forico ed i solfati, come pure l' acido
carbonica disciolti nell'acqua, producono
un iutnrbamento con la soluzione acquosa
di questo sale, intorbamento dovuto alla
formazione di un solfatoo di un carbo
nato di piombo insolubili.- L acetato

.-l_'
.(

AGE

(56)

htutl0 di piombo ha la prnpric' singo


lori: di dueiogliere una gran quantit-di
protossido di piombo e di fondare cosi

ACE

giungvi dell'aceto inquantil sufficvnte


per neutralizzare l'eccesso di ossido.

" L'estratto di saturno che si pre


il aottoacetato di questo stesso metallo. ' para soprassqturando* l'aceto col liturgi
(jpn la distillazione se ne ottiene del
rjo e -conccntrando la dissoluzione no

l'acido acetico non molto concentrato e _ a un certo punto , evidentemente uu


di odore un. poco empirunintlco. La
sottoaci'tato simile a quello detto, qui
dissoluzione di questo s..le serve di Rea
sopra. Questo estratto sciolto nell'acqua
comune diviene latticinoso, ed prefe
gente per_ riconoscere l'idrogone solfo
ratp nelle acque minerali, mediante. un rito per lu' formazione dell'acqua bianca,
pre_cipitato scuro o nero chevisi forma,
o acqua vegelorm'nerale di Gonlamla
quando esse contengono il suddetto gas.
Soltoucetato di piombo, al ma rimum.
Nelle arti serve a preparare la biach , Quando si fa digerire il litargrio in
a fare lacetato di pntas<a , e a formare
una soluzione di sottoacetat0 di iombo,
l'acetato di allumina da usarsi come si ottiche una .polvere bianca di sotto
mordente. in medicina, per quanto ve
aeetato al maximum; ma siccome dif
neco , stato dato anche all' interno;
cile ottenere un prodotto puro con que
ed unendo alla di lui dissoluzione ac
sto metodo , per vi si riesce meglio ver
quosa un poco di spirito di vino, si usa
sando nel aottoacetato_ di piombo un
esternamente sotto il nome di al. un ve
grande eccessp di ammoniaca. Il preci
galominerale, come risolutivo, ca mante
pitato deve essere lavato con acqua e con
ammoniaca. Questo aottoacetato inso
e antiilogistico

* Sott<zae_elalo di iombo rolulnlr. Si lubile nell'acqua.


prepara facendo bol ire due parti di li
il sig. Berzclins che ha fatto conosce
targirio privato di acido carbonica, me_ re questo sale, ha trovato che iptre ace
diantela calcinazione, e olverizznto ne
tati di piombo erano composti.
mente, in venti parti i acqua la quale ,
contenga una parte d'ncetato di piombo
l. Aeetato di piombo neutra".
neutro; e si ltra il li nnre dopo che ha
bollito per lo spazio di una mezz'ora. ' Acido acetico . .a6,gq. . 3| ,48 . .xoo
Ossidodipiombo.58,gl. . 68,52 . .2ly,661
Questo sale' cristanzza con dillicolt
e quasi sempre confusanjnente: egualmrnte Acqua....... |4,
. 53,1th
che ,l'acetato neutro, ha un sapore dolce
L'acqua contiene in questa combina
e astringertte; la suadissoluzionc ri
zione tre volte pi dossigene della base.
mane} decnmposlta con la pi grande a-
cilitdall'acxdo carb_onico; perci, a mioI
n. Sottoncetato di piombo solubile.
parere, essa il 'rea ente migliore per
dimostrare quest' acil o hplle acque stil
Acido acetico . . . 13,a3 . . . mo.
late. ll sdttoacetato meno solubilel Ossido di piombo. 86,77 . .. 656
Questo sale contiene tre volte pi dos
lcll'acuhlo; ma mi sembrato che una}
mescolanza di questi due sali fosse pi
sido dell'acetato neutro.
solubile di quest'ultimo
Il sottoacetato' di piombo e spesso
3-9 Sonoacetato di piombo al maximum.
mioprato nelle analisi Vegetabili e ani
Inlll, per separare gli acidi o le altre
Acido acetico . . . 5,70 . . . ton
materie che formano coll'ossidn di piom
Ossido di piombo . 91,30 . . -. 1608
bo dei cnmposti insolubili, delle sostanze
Acqua'. . . . . . . . 3,00. (Cm).
' " il sig. Berzclins ammette che que
che non si combinano con questo ossido,
n che formano con esso combinazioni so
sto sottoaeetato cantenga sei volte pi
lubili. Se ne preferisce luso su nello di ossido dell'acetatn neutro.
dr-ll'acetnto neutro, tutte le volte che si Acnaro m Ponna. Questo sale il pi
vuole precipitare la maggior parte di ma
abbond'ante fra gli acatinaturaii , e
teria. La facilit con la quale la solu
nello stesso tempo il pi usato fra gli
zx_ona di acetato neutro passa allo stato acetati articiali. Si trova esso nel suc
d_l sott0acetatn quando ac0ntatto dell'os
chio degli alberi e nellumore che scola
5ld0 di piombo , stata spesso causa che dalle loro niceri. Si prepara saturando
alcuni fabbricanti di ml di salurno hanno
l'aceto stillato con la potesse, evapmam
tenutp'dei quuorij quali davano una
dolo lentemente e pneumndo di aggiun
massa informe, invece di aghi brillanti
gere dell'accto verso la nii, ed in leg
che essi si aspettavano. Quando. ci ac
giero eccessn. Una volta si chiamata la".
cade, per ristabilire l'operazione, basta
stcxnpcrarc la massa nellacqua, ed a;

m folialu di tartaro, perch questo sale

si ottiene in forma di piccole sfoglie,

ACE

( 57

ACE

quando non si agita il liquore, che lo


deve somministrare con la propria eva
porazione. Questo sale ha un sapore pie
cante, acido ed alcalino. E deliquesceu

acqua. Finalmente, il verderamc esposto


ali Azione dellacqua e dell'acido Cirim

tiss'rmo e solirbilissimo nellacqua, e que

mato, secondo Proust:

nico, si riduce in acetato" solubile e in

carbonatoydi rame. Il verdersme - for

sta dissoluzione si scompone spontanea


mente col tempo. Distillandolo con l'aci

Acetato cristallizzato.
Idrato di rame . . . .
Acqua.........

do solforico somministra dell'acido ace

.tico. Il carbone che egli lascia dopo aver


subita l'azione del fuoco contiene della
potassa carica di acido carbonico. De.
compone molte Soluzioni metalliche, sol

foriche e nitriche , ed per questo che


con esso si preparano estemporaneameute
molti acetati metallicij' in specie quel
lo di mercurio. Si adopra in medicina
come fondente ed aperitivo.
*' La terra foliata di tartaroche si

mette in commercio attualmente per uso


delle farmacie e che in grumolctti
hianchissimi ,si prepara scomporrendo l'a
cetato di piombo col Carbonato di po
tassa, separando col ltro il carbonato
di piombo obiacca che se n'ottiene, e .
concentrando il liquore quasi a secchezza;

43,
37,5
Ig,5

loo.o
*' Ci non ostante il Sig. 'lhenard
considera il verderame come un sottoace
tato, il- quale insolubile nell'alcool,
inalterabile allaria , senza azione sulla

laccamu'a. L'acqua lo trasforma in ace


tato neutro ed in sottoacctato con ec

cesso di ossido che si- precipita; e pare


inclusive che l'acqua finisca col decom
porre totalmente questo sale. Sembra,
secondo il sig. Phillips, che, il verde-'
rame'contenga per la medesima quantit

di acido, il doppio di ossido ed il doppio


di ne da dell'acetato neutro. in _Francia
si fab rica il verderame in

rande, stra

ticaudo alternativamente elle lamine


di rame con della vinaccia. lo poco pi

avvertendo di smoverlo sulla ne conti


nuamente e di mantenervi un piccolo di un mese le lamine si trovano coperte
eccesso di acido acetico.
di verderame, il quale si raschia per
sottoporre il metallo ad una nuova sa
Acsrato m ante. Esistono due pre m
zinui che si' fanno col rame e con l ace

licazione.

to;' la prima il vverderame, e l'altra

* L'acetato neutro di deutossido di


rame, detto anche verdetto cristalliz

I'acetato di rame ncuirn, il quale cri

stallizza in rombouii ed saluhile nel

Zul, verde eterno, cristalli o sul di

l'acqua; ma
verderame non un re:
toacetalo di rame, o in altri termini, un

venere ec- , si prepara sciogliendo in par


tev a caldo il verderame nell' aceto e
concentrando il liquore da farlocristal
lizzare. Questi cristalli sono prismi rom

acetato nel uale lacido sia combinatocon


tutto l'ossulo. li sig. Proust che aveva
stabilita questa opinione, ha dimostrato
dippi che essa era mancante di fonda mento,
quando ein studi comparativamente.il
vcl'derunle con un vero

soltoacelato di

rame che aveva preparato, mettendo del


perossido di questo metallo con una quan
tit di acetato solubile. infatti il sotto
ncelato di rame che verde e pulveru
lento, e assolutamente insolubile nellac

ui_l fredda o bollente, mi si scompone


in alcuna parte, quando dopo essere
stato stemperato nellacqua, si espone a
una corrente di gas acido carbonica. Il
verderamc al contrario, se trattato con

l'acqua fredda , si riduce in acetato neu


tro solubile, e in idrato che non si di

scioglie. Allorch si fa bollire nell'acqua,


da pure dell'acetato solubile; ma la ma
teria che si separa allo,stato solido, in
vece di essere un idrata, a un pet'ossido
bruno. Queste resultanze si spiegano fa
cilmente, oich si sa che alla tempe
ratura ordinaria, l'idrato di rame non

ai acompone, laddove alla temperatura


di tuo gradi, i: iidotto in perossido ed in

boidali , spesso regolaribsin.i e grossi:


contengono 39, a di ossido, 49, a di
acido, li, 6 di acqua. Hanno un sapore
dolce, stitiico, metallico, nausaute. il

loro Colore dun verde cupo turchiniccio.


Sono un-poco cloresceuti, e solubili
nell'acqua e nell'alcnol. Il verdettocrh
stalli'czato, stillato in una storta di ve
tro, sublima dei minuti cuistalli bianchi,
i quali, secondo Vogel , sono un acetato
anidro. L'azione del fuoco lo pcompone,

per cui se u'ottien_e dell'acxdo aceti


co concentrato, spesso di color verde,
detto spirito di venere, e che ridistil
lato acido acetico purisaimo, di odore
molto penetrante, conosciuto coi no

mi di aceto radicale e di spirito di


(darlo.

" Il verderame un forte veleno,


serve per fare delle tinte a olio, e come

mordente di certe tinte sulle stoll'e. lo


farmacia se ne fanno alcune preparazioni
di uso esterno. Il Verde eterno pi ve
nefico del verderame; serve, di colore
per la pittura e. per acquerellure le carte

w:

ACE

AC

geograche, entro nella comparizione

l'acido acetico pu formare un acetato

dell'acqua forte da incisori.

quando li metta in contatto della zir

"Secondo il sig. Berz_elims, 'eeiste

conia recentemente prcipitota. Questo


rebbero cinque acetati di deutonido di sale solubile neilacq'ua, ed ha un aa
rame, nei quali i multipli della base pore molto astringente. (Cm) ,
sarebbero I, | |fo, o, 3, e 71. Il primo ACE'I'I. (Chim.) tmyton ha dato nella
Enciclopedia il nome francese aceto: agli
sarebbe l'acetato neutro ed il terzo sa
acetati. (Cm) .
v
rebbe il verderame. Ma siccome que
"i
ACE'll nemcu'r. (Chim.) Si da
stultimo scomposto tanto dall' acqua
fredda che da un colore di 60 cent., cosi
questo nomo a nei prodotti i quali si
ottengono facen o reagire l' aceto sulle
egli lo considera come C0tposto di ace
sostanze organiche con 'le quali si met
tato neutro e d' idrata di rame.
'* Acerno o! 5091. Questo mio stato > tono in contatto. L'aceto bianco sem
pre preferibile, percb ameno carico di
chiamato terrajoli-ttn minerale, e cri
stallizza in lunghhprisrni atriati iquali principi estrattivi. Questi abeti si divi
dono in semplici,cio, che partecipano di
contengono 39, 71 per mo di acqua.
'. Esso _iualtcrabile all'aria, al fuoco
una sola sostanza, ed in composti che
prova prima la fusione acquosa, poi la partecipano di molte; eprendouo il no
fuli0ne ignca, e quindi si scompone. me dalle sostanze medicinali che vi sono
state infuso. Cosi si dice, [melo scillitico,
meno solubile dellacetato di potassa
inll'ac un, la quale alla temperatura aceto di volo/lisa , aceto senapato, aceto
ordinaria ne, scioglie Circa il terzo del canforato c., laceto nel quale stata
suo peso; egli anche un_ 000 solubile infuso. una della_sostanze che gli d il nome.
.uell'alcool. ll suo sapore
piccante ed AGETICA (anuatrnzroaa). (Chim.) V.
un poco amaro. Si ottiene saturando il Fennsa-mzmue.
, carbonato di soda conJ laceto stillato, ed ** ACETICO (ACIDO).(CIYL) L'acido
evaporando. Si adgp;n in medicina come acetico il liquore agro che si ottiene
fondate; ed anche olti lo preferiscono distillando laceto comune, il qmilc al
tro non che acido acetico impnro. Ap
all'acetato di potnsea ; serve pure ad ot
partiene agli acidi vegetabili, perch, li
tenere l'acido acetico nelle fabbriche,
ma allora si prepara decompmiendo il
ero 0 unito alla potessi , si trova in
solfato di soda per mezzo dell'ncetato di quasi tutti i succhi delle piante, e per
eh pi ordinariamente lo sogliamo ot
calce fatto con l'_acido pirolegnoso.
tenere dai liquori vinosi fatti coi sughi
Acernt Dr suono. E stato proposto di ado
prn're questi sali come mordenti nelle Vegetabili , iulorzati al contatto dell'a
ria. Ci non ostante l' acido acetico
fabbriche delle tele stampate. Si possono
stato trovato nel sudore, nell'orina n
preparare trattando direttamente gl'idrati
mana , nel latte anche freschissimo, e
di eta no con l'.acidb acetico, o scom
spesso ma in conseguenza di cattive dige
ponen o gl'idrociorati di stagno con l'a
stioni, si sviluppa nello stomaco, ed un
cetnt_o di piombo
Acenro m sramrzrnu. L'acido acetico prodotto Costante della fermentazione pu
discio'glic benissimo il carbonato di stron
trido cui soggiacci0no le materie vegeta
'ziana polverizzato, e forma un sale che hili e animali, o della loro scomposizione
per mezzodel fuoco, o per mezzo di alcuni
Cristallizza in aghi o in lame esagone.
Il modo pi economico per prepararlo acidi e di alcuni alcali. Distillando l'a
ceto, si ottiene quest'aoido, ma molto di
-con'siate nello scomporre il aolfuro idro
luto , e per molto tempo fu detto acido
| genato di stronziana collacido acetCo.
acetoso perch si credeva che fosse me
" Questo sale di sapore acre pic
no ossigenata di quello -che si ottiene
cante, non ha azione sulla laccamu'a,
si scioglie in dodici quinti del suo peso dalla scomposizione di certi aoetati, echc
di acqua bollente; si scomponc a un
per fu chiamato acido acetico c aceto
*Clm"rosso, ed inalterabile allaria.
radicale. Adet fu il primo a far Cono
Acerno m zmco. Si pu Ottenere discio
scere che non vi esisteva differenza di
ossigenazione , e ci fu confermato da
gliendo lo zinco uell'acido acetico; al
lora il metallo ossidandosi a spese del
Darracq che dimostr essere gli acetiti

' lacqua, vi cagiona uno sviluppo di gas


'fdrogene, lacetato di zinco cristallina

e gli acetati una cosa medesima.

111 aghi estremamente ni o in lamine


magone; e contiene tant' acqua di cri
stallizzazione da liquci'arsi quando si

" La distillazione dell aceto comune


da in principio un liquore acquoso che
ha leggiero odore d'acoto c che contie
ne qualche porzipne di alcool e di clero;

caponead un lento calore.

quindi un liquore meno aromatico, ma.

ceraro m zracoma. Secondo Klaproth,

pi acido, che si deve separare dal pri

AGE

( 59 )

90 prodotto; e questo l'acido acetico, il

quale per escre meno volatile dell'ac


qua ene l'ultimo.

ACE

stillu, e il residuo dell'operazione} Iol


fato di soda.

.
Lacido acetico ottenuto col metodo

Dopoch Fourcrny e Vauquelin hanno che abbiamo descritto, non ha assoluta


mente alcun odore estraneo alla sua na
fatto conoscare l' identit dellacido pi
tura; pu essere adoperato c0n successo
rolegrwso coll'cido acetico (V. Pupaz
cxoro) ( Acido ), si cercato di ramo. non solamente nella preparazione degli
gliere in grande i prodotti li nidi che acetati di potaasa di piombo ec. , ma
.ai formano qunndo si carbomzaano le anche nell'economia domestica, in luogo
dell'aceto comune; e allora si allunga
legna. A tale effetto si immaginato di
con acqua e vi si infondoxxo delle piante
scaldare queste in grandi cilindri di
ferro, o in forni di mattone. 1 prodotti _aromatmbc. Questo acido riesce egual:
gasao;i circolanoin larghi tubi di rame, r'mente bene per la fabbricazione di tulll
mantenuti freddi dall'acqua per un ltntl;0 gli acuti da toelette. (Cm)
" Lacido acetico Il pi concentrato
delladoro lunghezza, e disposti in modo
si ottiene esponendo in una storta di
da poter separare quei prodotti che si
gres l'acetato di rame-ad un fuoco di
condensnno in liquido da quelli che con
reverbero e no a un calar rosso scuro.
servano lo stato aeriforme, e da poter
Il prodotto di questa distillazione deve
dirigere a piacere nel focolare dellap
parato diat:llatorio quelli, fra questi ul essere retticato in un apparato di ve
tro composto di una atorta, di una al
timi, che contengono molto gas inam
lunga e di un pallone , e procurando di
mabile. Con tale disposizione si econo
condensare col ghiaccio i vapori ac'etosi.
mizza il combustibile che sempre ne
Questo acido acetico concentrato ci
cessario per carbonizzare le legna.
Il prodotto liquido e formato di tre che stato chiamato in passato aceto
radicale e spirito di ucelo. L' acido
sostanze principali, cioI di acido ace
acutiCo purissimo si rappzlia in una
tico , di acqua e di una materia oleOsa
densa come una specie di catrame. Quce massa cristallina a circa +15. c. E senza
sto prodotto raccolto in un serbatoio colore, di sapore fortissimo, apre e bru
di legno, dove deposita una gran parte cinnte , ed alla temperatura di 16. , il
Suo peso apecilico di 1,073. Secondo
del suo olio; ai-decanta il liquido so
pranuotante e si natura con della creta, Mollerat, per aaturarlo vi vogliono due
per cui si formaalell' acetato di calce volte e mezzo il ano peso di carbonato di
suda cristallinato, Il che darebbe_ per
lulubll0; e la materia oleosa che era
unita all'acido, ai separa in granparte, la sua composizione [0,36 di acqua e
89, 69 di acido reale. il calore lo volati
e viene alla supercie del liquido, dal
lizza senza decomporlo, e bolle al di l
quale si leva col menu di una schiu
maruola. Si scom onc l'acetato di calce del grado a cui bolle l'acqua. un poco
col solfato di so a; allora il solfato di deliquescente, solubilissimo, nellacqua
e un poco meno nellalcool, colquale
calce formatosi si precipita , e resta di
sciolto l'acetato di soda che ai fa cri
forma letere acetico. Si unisce a tutte
stallizzare. I cristalli che si olten ono le basi aalica'bili e forma con esse dei
sali Acara-n; nei quali allorch son lec
anno colorati in giallo da un poco di o
lio, per liberarli dal quale, si torrefanno

leggiermeutc, si ridisciolgono nell'acqua,


quindi si procede a una seconda cristal
lizzazione, e ai ottiene cosi un acetatopuro. v

L' acetato di soda puricato servr


alla preparazione di un acido concentrato
o allungato. Nel primo caso, si fa sec
care, dipoi a'introduce in una storta di
vetro o di grea, vi ai versa sopra del
l'acido aolforico concentrato, e si favo

risce lo
svilup
dellacido
consi un
gicro
calore.
Nlexl)accondo
caso,
fa leg
una

chi , queat acido e formato secondo:


,
Carbonio . . . 50.22.

rheuard e'
Gay-Luasac.

Ossigene. . . . 4444;.
ldrogene. . . 5,629.
Carbonio . . . 6,83.
Berzelius. ..
Ossigene. . . . 1,82.
Idrogeno. . . . 6,35.
"* Lacobo atillato o lacido pirole
gnoao si possono concentrare ristillan
doli sopra il muriato di calce secco , o
stillandoli in contatto del carbone di
legna ben seccr, o raccogliendo il secondo

dissoluzione di acetato di soda pi o

prodotto, perch il primo non altro

meno concentrata , la quale si mescola


con
acido solforico
a 66.",inla lima:
uantit
aulliciente
per neutralizzare
del

che acqua. Esponendo qbuestacido ace


tico concentrato a una tassa tempera
tura , l'acido acetico pi forte cristalliz

sale. Una gran parte del solfato di soda za ,e ai u con neste mezzo separare.
cristallina , e l'acido atetico rimane ACETIFILAZION . I(Chim.) il fenomeno
nel liquore; ai decanta , quindi si di-I naturale, mecliautei quale si forma l'a
12
Dizi'm. delle Scz'vnze Anl.

l"'.

5
L.
i,("l
'

ACE

( 60 )

cido acetico, il ltato da ma chiamato


aceticazione, dacch i chimici moderni

ACE
'prncipj medesimi di questo vino.

,,

hanno scoperto che queto fenomeno "' AC TOSA_. ACETOS,A MAGGIO


molto pi frequente, di quello che ai
RE. (Bah) Nome volgare del rame: u
era creduto per il passato, e che ha luogo cclosu. V. Romea. \
in una quantit di materie le quali non ". ACETOSA MINORE. (Bob) Nome
ae-ne credevano suscettibili. V. Acsuco vol ore del rumex ace: sella. V. Romea.
"" A ETOSA ROMA llA. (604.) Nome
( Acido .
" ACET NA. (Bui. Nome volgare del volgare del rame: sculalus- V. Romea.
rumc.r aceloan. V- omcl.
'
" ALETOSA TONDA. (Bel. Nome vol
ACE'll'l'l. SCln'm. V. Acara'l'l.
gare del rame: scutatus. . Romea.
ACETO. (C u'nr) bi d questo nome in ge ACETOSA (Feuuirazxoaa), (Chi/n.) V.
nerul9.u tutti-i liquori ordinariamente annasrazmaa. _
alcoolici, i_quali si sono convertiti spon ** ACE'lOSELLA. Bob) Nome Volgaro
tanamqnte in acitln acetico. In

modo

di alcune oralis.

. Osau.ml.

particolare poi ai d il nome di aceto ACETOSO. (Clxim.) Questo nome non


al vino di uva informato. (Cm)
pi usato, dacch a_tato provato che
acido dell'aceto stillatonon diversica
" ACETO ANTTPESTILLNZlALE, a
carqaaruar'rnco, acero AROIATICO, acero dall'acido acetico. Ce.)
ne: qua-mao Lamu. (Chi/n.) Aceto medi ACETOSO (Acme).(( Chini.) V. Acanco
cinale, compostq l'ntto con l'infusione lcr'do).
di varie erbe , radici e scorza aromati A HACANA. (But.) Specie di catto della.
che,- ed stato creduto buono contro i
provincia del Pelosi, nel Per, il quale
contag. '
esce appena fuori di terra. La sua radi
" ACE'iO ANTISETTICO. (Chim.) V. ce, densa e carnou, di forma conica,
Ilascia ac:ppare fuori molti piccoli tuber
erro AI'HPES'I'ILBNZIALB. .
ACETO BIANCO. (China) E laceto che
coli piramidali, fra i quali compari
stato pre arato col vino bianco. Ca.
scono alcuni ori iccoli e rossi; ed
buona a mangiarsi. Si coltiva in quel
" ACETO
El
UA'ITRO LA R1.
paese, e ai vende ai mercati. Questa
Chim.) V. ACE' 0 urnrarmeuzuaz.
A 'E'l0 Dl BIRRA,ACETO Dl SIDRO. specie che non stata descritta nelle

I (Chini. ) Questi provengono dalla birra

opere di botanica, aiuta osservata da

e dal aidro inforzati, e ai distinguono Giuseppe de Jussieu; ed ha lqualche ao


migliauza col cotto mamillare. (J.
principalmente dall aceto di_ vino , in
quanto che non contengono bltartrat0 di ACHANACA, (Bot.) Pianta delle udie
usutanelle malattie veneree. (J.)
Massa. Cn..
AEETO D L GNA- (Chim.) Acido aca ACHANlA. 801.) V. Maavawsco.
tico debole che proviene dalla distilla ACHAOVA . (Rom) Bomare dice achoa
van , ma l'autore originale dice animo
zione delle legna. (Cm)
'
'
van, e bisogna aeguitarlo. Prospero Al
" Esso era riguardato come un acido
pino, nelle sue Piante d'Egitto, cita
particolare e detto acido pirdlegnoso.
ACETO Dl SATURNO. (China) aceto sotto questo nome an' erba che ha l'abito
distillato, nel quale stato disciolto e i ori delle camomille, e che si usa
dell'ossido di piombo-(Cm) V. Acerno nelle oatrazioni e nellitterizia. Baulii
up ne fa una matricuria , ma Forskal non
vanno o: nonno.
ACETO Dl SIDRO. (801.) V. Acero m
ne fa menzione
_
ACHAOVAN
AB A'l. (Bot.) Altra ianta
mana.
citata
da
Prospero
Alpino
, la qua e cre
ACETO D'ISTILLATO. '(Fhim.) Si da
a(:e nelle vicinanze del Cairo. La sua
questo nome al prodotto della.diatilla
zione dell'acelo. Qucato prodotto un gura e la una descrizione fanno credere,
acido acetico debolisaimo, e contiene lo
oltre alcuni principi volatilidel liquido

da cui proviene, e quasi sempre una


materia empireumatica. (Cm)
*" Quando si credeva che quest'acido
contenease meno oasigene dellacido ace
tico concentrato, si chiamava acido u
Gelosa.

"" ACETO RADICALE. (Chim.) V. A


carico Acirlo
_
ACETO OSS . (Chino) E l'aceto pro
veniente dal vino rosso; ed colorato

che sia la cineraria marittima, e Bau

hino adotta questa Opinione. Questa


pianta indicata come buona nelle ostru
zioni , e nelle malattie delle donne.
ACHARIA. (Bot.) V. Acama,
ACHELOITI. (Conch.) Dionisio di Mont
fort ha immaginato questa parola per in
dicare un corpo organizzato fossile , che
trovasi in gran copia nei marmi d'Alt
dor', e di cui ha formato un genere
cosi da esso caratterizzato: conchiglia

diritta, conica , acuminata , apertura ru

(01)

ACli

ACH
l

tondats, orizzontale ;eifoue centrale, con


tinuo, concamerazioui coniche , ottuse ,

ed unite. Questo corpo presenta chiara


mente molti rapporti con oclli, che si

nel suo primo sotto- enere, sono diversi

l.cmcoli (V. quest articolo) e le altre,


che hanno il carattere del corpo roton
datn. appartengono al genere Pimeliu.

trovano nelle buleminiti, (


Benensun)
e di cui ha l'atto un genere sotto il nome ACHILLE. (Entom.) questo il nome

di Call:oc. (D: B.)

>

i,

Mirbel chiamano cosi il frutto etero ACHth A- (Bah) Achillea, Linu. Jnss.
Genere di piante diori raggiati, della
carpico , secco , indeiscente monospermo,
famiglia delle .corimbifere, che riunisce
con il pericarpioinenibranoso, o coria
i mill:folium e ptrmica di 'l'ournefwt
ceof, o legnoso separabile dal seme , cir
condato dal calice e coronato da porzione e comprende circa trenta specie (D. P.)
il genere acliillea appartiene alla
di questo, che specialmente appartiene
alle singenesie. Le acliene sono subulute,

nostra

tet ragone, ovate, compresse, striate,m

( li. Casa. )
" Sprengel pone questo genere nella

clmna, pollicllenuAljllE'lA. (,4elleta) SEntu'm.

E questo

il nome, s0tlo il qua e il Fabrxcio ha de


scritto il nostro genere Grillo, chia

trib naturale delle antemidcc

singenesio alla quarta tribu della rag


giate e gli annovera sessantaqnattro spe

cie.
Quasi tutte leacliillee crescono in
Europa, nel Levante 0 nelle isole del
I Arcipelago; e molte di esse non si
trovano che sulle alte montagne. Sono
erenni, erbacee e pi o meno odorose
in tutte le loro parti. Le loro foglie,

sempre alterne, sono pianale, blpinnate,


mando poi Gr_yllur il nostro genere Ca
valletta, (V. Grumo a cavaznerra) e o semplicemente lauceolati': e dentate. I
ori nascono all'estremit degli steli,
da ci derivata una notabile confu
sione nella nomenclatura, soprattutto per disposti in corimbi, ordinariamente molto
piani; questi ori sono Lalli o bianca
gli Entomologi francesi. Questa deno
minazione di achcta , usata in principio stri, raramente porporint.

'da Plinio sull'esempio dei Greci (xrai,


achclai,) Plin. libr. vil. cap. 26, era
un epiteto , col quale venivano indicate
le cicale, che cantavano sopra gli alberi, e
principalmente sopra i susiui prugnupli,
o aalvatici, sopra le s_pinalbe, e altri
alberi spinosi. (C. D.
ACHIAS- (Entom.) questo il nome,
sotto il quale il Fabricio ha fatto cono
scere un dittero di Giava , da lui osser
Yat0 nella collezione di Boac, e il di
cui principal {carattere consiste nella

conformazione degli occhi , che sono so


stenuti da un pedicolo grosso , cilindri
co , e pi lungo della testa. (C. D.)

ACHlDE (Ans.) (Enlum ) Sotto nesta


denominazione ha distinto il Fa ricio
un genere di coleotteri della famiglia dei
fotoiigi, o lumfugi , vicino alle Pimelie.

\
neste vocabolo, usato in principio
dall' Herbst_ per indicare gli insetti della
prima sezione , che ne ha formata il Fa
bricio , deriva dal greco &nig, (Akis),
e signica giavellotto.
Lautore di questo articolo non adotta
in verun conto questo genere , ed i mo
tivi che a ci lo inducono , saranno dal

medesimo indicati all' articolo Foroncr.


Le specie, che il Fabrieio ba separate

l'.'d.
1

r-7,
-t

i(l'gnaofarfalla delle nmi'ali. V. F_uram.a.

ACHENA.(BM.) Achena Decandolle, e

ginate , muricate cc. La porzione del


calice che le corona dicesi puppo. La
chena stata detta sleplianoe da De
svaux; ed alcuni considerando il frutto
delle umbellate come due achene riunite,
lo hanno detto aelwnu composta, o bia

.._.

Ciasenn ore ha un calice oVoide ,

embriciatocon squamme strette, ineguali,


serrate; una corolla composta di osculi
rrmai'roditi che occupano il centro , e
di cinque a dieci semillosculi lemmi
ne, fertili, cortissimi, con tre denti,
situati verso la circonferenza; molti semi
nudi, posti sopra un ricettacolo piano ,
guernito di palee.

Si dividono lespecie di questo genere


in due sezioni, secondo il colore dei loro
ori. Noi faremo conoscere soltanto le
specie che si usano in medicina, o che
si coltivano nei giardini, come piante di
piacere.
o

l. Acmenee di ori gialli.


Achillea Eupatorio, Achillea agenz
lum , Linn. Mill. ic. t. 10. Questa specie,
pi conosciuta sotto il nonte di eupatorir;
di Mcsue , cresce naturalmente nei dipar
timenti meridionali dall I Franciae in Ita
lia.l suoi stelisonoaltidue piedi,diritti,un
poco rumosi e gueruiti di foglie lanceo
late, ottuse, dentate a sega, verdi e leg

giermente viscose, specialmente quando


sono giovani. Le foglie radicali sono pic
colate, pinnate.
_ _

L'achillea eupatori0 stomaelimtl


niva . espettorante, antielmintica,esi ere:
dc cilicacc negli iut'arcimeuti dei YISCC

Acu

( 62 )

del basso ventre: tuttavia il suo uso


quasi che abbandonato presentcmeutc.
" ueat'achillea si conosce volgarmente
rotto I nomi di emlo foglie, di erba
banana , di erba giuliu , di erba mae
slruzzu , e di u_: alorio giallo.
L' Acnu.zaa m Erano , Achillea ae
gfpliaca, Lino. T_ournef. it. tab. 87, e

ACH

nariamente bianchi, sono di un bel co

lor porporipo in una variet. V.Tav. 30"


il millefoglio vulnerario, astringenta
e risolutivo; ai adopra in infusione e in
decozione per arrestare l'emorrogic; le
sue foglie pestato si applicano sulle pia.
glie e sulle ferite; ed aurora utile nella
guarigione dei uori bianchi e delle
emorroidi. ( D. P._)
,

una specie delle pi interessanti a ca


"' Questa pianti; . secondo Plinio, fu
gione della hellezla del suo fogliame e
cos chiamata dallessere stata usata da
del colore brillante dei suoi ori. Si
Achille
per medicare le ferite a Telefo.
coltiva come pianta di ornamento nei
nostri giardini e resiste. assai fucilmenle ACHlLLEE. (Bob) Jussieu nelle sue me
morie sulle famiglie composte , ch' ei
in terra al rigore dei nostri inverni.
pubblic negli Annali del\ Museo di.
Tuttavia, siccome i forti gel| la fanno
Storia Naturale , nomina achillee , uno
qualche volta perirc ,
bene di collo
dei qu_attro gruppi naturali di cui si
carne molte piante in vasi che si ripon
gono negli stanzoni di agrumi , durante compone , secondo lui, la sua famiglia
delle corimhifere. Aveva precedentemente
i grandi freddi. Le sue foglie sono bian'
chiamato questo mediaimo gruppo ma
che, piunate , cm: pinnule erVirinatc,
ln'arie nel suo Genera plantarum, ma
dentate ed incise a forma di cresta di
non d i caratteri di,gpato gruppo, e
gallo. il suo stelo semplice, cotonosn.
eri che lo com
foglioso inferimmenle- si alza un piede nemmeno la lista dei
pongono; e sebbene VI Ila Ildtibilatlr
e mezzo circa , e termina con un corim
ho di ori stretti e di un giallo dorato.
mente qualche corrispondenza fra le
nchillee o matricarie di Jnasieu, e le
Il. Acmu.xa di ori bianchi
""
porporim.
L' Acmzna Praasuca , Achillea plarmi

ca, Lino. , F]. Don. t. 63, detta vol


garmente bottone (Ii argento, plarrru'ca,
sunguincllm. erba

.rlqrnulo, slcrnula

mento ec., comune in Europa nei prati

\-

umidi. Il suo fusto si alza circa due


piedi , e diviene ramoao alla sua som

"t.

mit. Le sue foglie sono strette , lan


ccolute , acnminate , nemente dentate ,

nostre antemidee, nondimeno

roba

hile che il gruppo gi previsto risi ce


lebre botanico, nonfosse da ammettersi.
Infatti noi crediamo di aver ben d.mo
strato che impossibile la divisione n.1
rale delle corimbill-re in quattro sole
sezioni; e per Jussieu conviene che le
sue achil_lee non possono essere stabilite
con precisione, n ricevere un limite

certo. Xii. Casa. )


molto glnbre, c di un verde cupo; esse ACHIM HAN. (80:!) Sulla costa del
Coromandelle, vien cos nominata la [i
hanno un sapore piccante, come il pire
tro an1hem m'relbrum. L. I ori sono mom'a trifoliatn , arboscello della fumi
grandi, di un bel bianco, disposti in glia delle auranziacee di cui Loureirn fa
piccoli con'mhi ine"uali.
un genere particolare sotto il nome di
Se ne coltiva nei giardini una gra
trphnsr'u presmtemente adottato.
ziosa variet a ori doppi conosciuta coi ACHIMENES. {Bol.) Graziosi arboscelli
nomi di bottoni di argento , e di lar
delle parti ca de dell'America setten
mi'ca di or doppio.
tri0nnlc, dove si elenno nei giardini per
Questa pianta sternutatoria ,.risolu
la bellezza dei loro ori che sono di un
tiva e deleraiva. In Irghiltvrra si man
rosso vivo, assai grandi, ed hanno la
giano in insalata i anni teneri getti nella corolla e il Calice vellutato. Se ne co
primavera , e si fa anche uso delle sue noscono due specie di foglie opposte e di
radici per calmare il dolor dei denti.
foglie ternate. Sloane le aveva confuse col
L'Acmnzza unurocue, Aehillen mil
genere rupunculu: di Tournel'ort, e so.
l|_'/olium, Linn., FI. Don. [- 737, detta
no state portate nei generi sesamum ,
volgarmente aclu'llea , erba del man-e
columnea, bue/mera, gesnel'la. Mal
se, erba penninu, mille foglie, sangui
nella cc., comunissima in tutta l'Eu
ropa e cresce nelle prode delle strade e

grado i loro stami didinami , esse non

appartengono forse , egualmente che la


gungria,all'0rdima delle personale. Brown
dei campi, e nei' luoghi incolli. I suoi ne ha fatto un genere che piglia i
fusti sono alti un piede e mezzo, 9parsi , caratteri dal suo tubo allungato, incli
di foglie a'cnnulnte e leggiermcnte vel
nato n dalla base, e contenente un corpo
lutato. Le sue foglie sono allungate, hi
glanzlnloso, che rende dubbia l'inser
prnnate, vellutato; con pinnnlp numerose,
zione della corolla.
lineari e minutissime. I suoi ori ordi
la \Villdcumv non rimane che una ape

ACH

( 63 ')

ACH

cle, achimcnes sesamoideii, Bahcl-Tajul , forma di un dardo, guernito lateritl


mente di denti fatti a uncino; e per que
li , Rhoed. 9, ,t. 87. La specie con le
foglie ternate vi porta il nome di 9*
sta ragione, Vaillame areva dato al ge
|[ll ulchcllu duole dall'Heiilier, il nere il nome lr;mccse durd barbel (dar
quale arignardato come vacante il no
do dentata.) Ques
ianta origina
ma generico del primo Tm'lla, analogo
ria delle Indie.
' - .r
Acumaurz aaozsnsa. Achyrunthe: argen
all'ericinee.(D. de V.)
ACHIMU. (1901.) AChfmuys. Vshl d que
leu , Lamarck. Bocc. Se, [6, t. 9, llu
sto nome al genere che per l'avantx fu
ken. t 2(' , f. a. Questa specie erba
chiamato strcblus da Loureirn, nella cea, e aem ra anche annua. Si distingue
sua Flora dalla Cocinchina. Questo ge
inoltre per la leggiera lanugine argentea,
nere ha qualche afnit col t|0phis, es
la quale copre 1 di lei piccoli rami e
tenere foglie. La disposizione dei ori e
sendo come lui mancante di corolla,ed
avendo dei ori maschi e femmine po
I stessa. Questa specie 0tiginitl'ia di
sati sopra individui differenti, ma che
Sicilia.

'
contengono in ciascun frutto due logge " Acnuum'r_s r:coxoe, Achjiunlhr: [icoi
e due semi, invece di un solo. Questo d;a. Lamlt., Pat'S. Questa pianta ha le
foglie , glabre, lanceolate spatolate, e
carattere impedisce di porlo col traphis
spesso un poco undttlate nel margine , e
nella famiglia delle ortiche, ed obbliga
attenuate alla base in modo da ridursi
a lasciarlo fra i generi apetali con ori
in peti0l0. l esulisono repenti, sottili,
diclini e con ovanu superiore non ripor
distesi per terra, ramosissirni, v'erda
tati a famiglie conosciute. V. Summa
strio porporini. l-oria mazzetti m-lla

0.2

AL. lRA-MOUROU. (m...) Nm della


cordia calle:occa nella Guiana , secondo

Anblet, pa . no.
AGHlRANT (. (Bob) Achjranlhcs, ge
nere di piante della famiglia delle ama
rautacee, facienti parte della sezione
che ha le foglie oppostee sprovviste di sti
pule. Questo genere ha per caratteri, un
calice I Cinque foglie, circondate da tre
aquamme; mancanza di corolla; gli sta
mi, in numero di cinque, inseriti sol lo

ascelle delle foglie, sono sessili; pubb

scenti, bianchi argentini. Nasce nei lidi


dei mari d'America , ed la peste dei
prati della Martinicca e di altri luoghi
arnarclt Enc. e Persoon an. riuni
scono come variet della stessa specie
l'Illrccbrum sessile W. e Spreng.- ( gom
phraena sessilis. Lin. Alternanthu'u mv
.rih's R. BroW. Paronycun sessilis De=f.)

e l'illrcebrum caideum W. e Spre;.


il

quale delineato nellahv. 585. di

questo dizionario sotto il nome di Ac 11


alla lnro base in un tubo intierdo fran
ranthes coideum wn. B; altro che vi
giato. Lovurio libero, sormontato da , da osservare che ha il caule villnso
come lo dice essere Lumarck 80ptncri
uno stilo e da uno stimma, diviene una
tato, mentre" tutti gli altri botanici lo
cassula ripiena da un solo seme, l'em
brione del quale accartocciato intorno descrivono glabro.
'
ad un corpo farinacei).
L' ac/zfrunlhcs luppucea e l'achyrun
Nel numero delle specie che Linneo l/tes slyracf/olia si collocano nel genere
aveva riunite a questo genere, non si deb
Pllpuli'a; l'uc/ifrunthes muricala ap
bono pi conlar quelle che presentemente
partiene al gemre Digera e l'achfrun
conipongono una parte dei generi dige
t/1er Innata a nello Aeruu. Vari autori
ru e pupalia, il primo dei quali si ri
hanno riunito il palio di Lonreiro al
conosce dalle sue foglie alterne e dai
l'rlchfranlhes, ma non sembra apparte
suoi starai intierum-mi distinti, ed il
nere a tllSl0 genere e nemmeno alla fa
secondo daisuoi calici mancanti di squam
miglia ell'amarantacee, e Lamarcl; ha.
l' ovario ,

hanno

lamenti

riuniti

me o brattee, dai suoi ori raccolti ri

uniti in fascetti e circondati da piccoli


mazzetti di peli uncina'ti.
'
.

probabilmente

ayuto ragione di

ripor

tarla al suo genere pnl'yearpum il quale


deve 11' parte delle cariollee.
Lonrciro ha fatto di una pianta della
Le specie pi conosciute del vero ai
cncinchina un genere al quali: ha dato
raute ,. sono:
Acmaanra ranncust , .4chyrantliea_mti- , il nome di cfalhula; ma se si esamina
con diligenza, se si cambia il nome delle
mm, 14', Rumpb. lleib. Amb. (i, p. 27,
parti. e se ai chiama il tubo degli starai.
t- la, f. I. Arbmcello di due a tre piedi
quel che ein prende per C0l'oll, si crede
di altezza, ramosissimo, con foglie o
vali, lanceolate e lisce. l suoi ori di
trovargli l'organizzazione delluchyran
L/wr, ad eccezione dello stimma che
sposti in spighe terminali lunghe e gra
mollitrdo. Loineiro stesso suapetlava che
eili, sono sessili , i: reliessi verso il pe
duncolo comune: il che dii alla spiga la
unstu pianta potesse essere l'_uclifmu

W.

v,

m:
a. .

( si )

[hm pro.rlrala , il che \Villdcnow suo

ACH

A ace nella Collezione del Museo d' '

atoria naturale di Parigi, gli assegna


per carattere cinquantasette raggi alla
, dolio stata detta. 11.rmpthvelu alropur -pinna donate, cinquanta all'anale, la
parure l'uch I
fracL/'liu l'ha delta caudale rotondata, la mascella superiore
rlrnnnc/mtta/l
mena. L'unhfrnnfhec
pi in avanti dell'inferiore, la linea In
turale diritta, la base delle pinne dor
mariana da Hnmboldl detta chamia
sale ed anale, fornita di piccole scaglie,
sna muricala, e da Don clmloslacli_yir
e diverse macchie irregolari biancastro
frulcrcens. Lachyrunllw.: Innata (celo
.via, L. i'llp0ebrum lunatum, Willd.) contrassegnate ciascuna d'una macchia
messa ora da Spreugcl sotto il genere bruna.
D.-57. T.-6. A.-50. C.-l7.
n'rw: di Forsli.
A(llilRlTE. (Min.) Sevgrgirre, mineralogo j. Acnino nscun'0, .4chirus jhsciatu: ,
russo, ha distinto con questo nome il ra
Pl.|noncctes uclu'rus Linn. PI. linea
lus Gin. Questo pesee ha cinquantatre
me diottasm B.)
ACHlRI'IE SACIIYRITIS) (Min.). Renss nel raggi alla pinna dorsale, quarantacin
suo Vocabo aria Mineralogico, riferisce que all'anale, la candele rotoudrta, delle
harlxette alla parte sinistra della mascella
che Forster ha asiegnato questo nome al
superiore, in scaglie ciliate, sette, cotto
calmrin onlitico (Bangenslein.) (B.
ACHIRO. (Ittiol-2 Que|to nome di greca fascia i.l'l!'0rnil nere sopra un fondo
bruno superiormente, biancastro dallal
origine, che signica manca, stato,de
tra parte.
stinatd da Lacpde ad un genere di pe
sci, che differiscono dai pleuronetti per
D.-53. T.-- 4 a 5. A.-45. C.-lG.
la sola assenza delle pinne pettorali. e
Abita questa specie presso la Giam
editore ha confermulo. (1.)

" L'anhjrnnllrey lappurea da Decan

conseguentemente gli achiri appartengo.

maica , e nel mare delle Antille.

no all'ordine dei pesci ossei, e teracici.


coda molto compressi,i due occ i dalla
medesima parte della testa, senza pinne

La secnda sezione di questo genere


comprende soltanto due specie, che han
no i due occhi sulla sinistra , la pinna
caudale appuntata , e riunita con quelle

pettorali.

dorsale, ed anale.

Cnru1.,gen. La testa, il cor

e la

Questo genere comprende diverse spe 5. Acmno MLINEATO, Achirus bilinentus,


cie, che dal Prof. Lacpde sono stato
Pleuronectes bilinealu_r. L. Quest'achiro
ha centosettautaquattro raggi alle piu
disposte in due sezioni.
l. ACHIO aananro, Achiru: barb.:tus ,

Plenronette barbuto , _Bonnntorrc. Que


sto pesce ha delle barbette alle mascelle,
il corpo, e la coda allungati, la mascella
superiore pi in fuori dellinferiore, un
gran numero di macchie bianche , e-cir

eolari. Geoilroy l'ha trovato nel Mar


Rosso.
2. Acmao manxzzrro, Achirus marmore
lus.
nesta specie ha seitantadue loggi

alla pinna dorsale, cinqua'ntacinque al


l'anale, la caudale rotondata, la linea
laterale dirittimima, la mascella supe
riore pi in fuori, il lato destro bruno,
con diverse macchie, e strisce tortuoae

di un bianco latticino.
B.-5.o 6. D.-7a T.5.A.-55. C.-IS.
Commerson ha trovato tal grunsn pe
sce nel mare presso l'isola di

Francna.

Questo Viaggiatore naturalista ha osser


vato un curiosissimo fatto relativamenle
nll'ncbiru mare1.zatri; ha riscoxxtwto alla
base delle pinne dorsale, ed anale" altret
tanti pori quanto sono i raggi, e da que
sti pori sm'tiva un liquore latticinosn,
se per poco venisse a comprimersi l'ani

male.(V. Tav. 55. g. a.)


3. Acmao PAVONINO, Achir'lu pavnninux.
anpcle, che ha osservato questo pe

ne dorsale, anale, e caudale, e che si


considerano come formanti in tutte una

medesima pinna; il corpo, e la coda al


lungati , due linee laterali sopra ciascuna
partc, il lato sinistro bruno giaiastro, e
il destro bianco rossastro, osservandosi
in ciascuna narice due orizi, uno dei

quali tubiforrue.
B--,- 4. D. A. e C.-l7. T.-.4.
Trovasi questo pesce nel mare vicino
alla China, e nellOceano indiano, e
specialmente verso le coste di Sumatra,

ivi nutrendosi, al pari di quasi tutti i


toracici ossei, di piccoli crostacei, e di

molluschi. Van-l'2rueat ha per pi volte


veduto pescare questo pesce durante la
sua dimora sulla emta di Sumatra, ed

ha costantemente osservato

nelle sue

brancbie dei vermi intestinali fosfnrici,


e nna conformazione molto analoga a

quella dei masseti (scoler). Tali Vermi


hanno il. corpo piccolo, bislung0 , de
presso, un poco conlraltile; la loro te
sta , e stomaco sono riuniti; e rassomi
gliano al una minutipsima lente, pi

larga per del corpo medesimo: il bordo


anteriore di questa lente ' fornito di 0ttn
piccoli tubi, o succintoi, e di essi i pi

lunghi sono i due intermedi ; la parte

! \jV' y_vr'v"fv'f

'

CH

(65)

inferiore della lente schiacciata , ed un


poco scabra, osservata che sia col mi
CI'USCOPU).
'
Vun-Erhcst ne forma un nuovo gene
re , dai e_sso chiamato -lenticblo, lenu'eu
lux, e la specie ouervatuue il lenti
colo fosforico, il di cui colore rossa
stro, un poco trasparente.

6. Acnllo cenno, Achirux ornalus. Que


st'ultima Specie ha novantacinqnc raggi
dal principio della pinna dorsale no
all'estremit delle candele; ottanteduc

di essi cominciando dall'anale no alla


unta di quella candele; una sola linea

literale sopra ciascun lato, le scaglie


piccole, l'olomlnte, e dcntellate, otto,o

nove fascie trasversali, di color pi cu


po infrriormenle.
D. A. e C. - 17 .
L' nchiro ornato fa parte della colle
zione del 1lht!0 d'lstoria naturale di
Pari i.
M. D.
'
ACHlKO ORO. ( al.) Ac/zyrophorm.
Adanson distingue con questo nome il
genere ipocheride, hfpochael'is', 1..., che

ACH

uale

riporta la lelnrr's tennis, Host. ca


ratteri dati dal sig. lalisol aque=to nuovo
genere, sono i seguenti. Asse fiorii'ero in
pannocchie semplice, spighilorme; glume

fa parte della famiglia delle piante ci


cnriacee. Gaertner non lo adopra se non
per l'lypuchaerix radicata L. , di cui
quasi eguali naviculari , un poco oltuse,
fa un genere distinto caratterizzato dal
due volte pi lunghe delle pagliettu che
appo di tutti i semi retto da un gam
sono men-ibranou, paglietta inferiore tron
Eetto; nel che diversica dulle altre ipo
cata , con molti denti, inviluppendo la
cheridi,nellequali il pappe dei semi mar
superiore bidentatmsmarginata; ovario
inali sessile. (J.)
'
semplice; stilo con quattro divisioni;
A(lllRONIA. (Bul.) Achyronia. Genere
stimmi piumosi; seme semplice, libero
della famiglia delle lvgunu'nase della dia
non solcato. (L. D.)
del/iu ciecamll'ia di Linueo, vicino al ACHOCHlLLAS. ( Bel. ) Nome peru
genere barboniu , e contiene soltanto una

viano sotto il quale era stala inscritta.

specie originaria della nuova Olanda,

da Giuseppe da Jussieu, la pianta nomi


achj'rom'a. villosa , Wendl. Obs. Bui. cl
nata di oi Lourrctiu lappaccu- V. Tonn
Horl. herren, pag. '16,teb. la. I suoi
nera.
fusti sono legnosi, alti due piedi;i suoi ACH'OUN. (Bnt.) Nome che porta nelle
ramoscelli coperti di lunghi peli setacei
montagne del Per, un albero che laver:
e stesi; le sue foglie spmplici picciolu
e Ruiz hanno descritto e gurato nella
le , glabrc, lancenlate, intiere, acute, mu

loro Flora, Val. z,p. 69, t. 22'), sotlo

nite nel loro margine di lunghi peli seta

il nome di Lenin. Sembra che abbia una


glul1 somiglianza col sandorico delle Fi
lippine; samloricum indieum , dal quale
di'eriscc per i suoi slami ridotti in nu
mero di cinque. V. Leosis.
ACHOMANES.
Bel.) Necker nomina
cosi il genere di felce al quale il sig.
Swartz con=erva il nome di tricholnanu:
V. questa parola.
ACHUNACHIA, (Bel. V. Acsnos.

Cei; i ori ascellnl'i, solitari, pedunco

ed eguale: il ricettacolo nudo ed il rag


gio quinquefloro, il pappo polillo ro
tondato. La pianta erbacea rumosa
colle foglie opposte tripartite pubescenti,
e le lacinic lineari piunatide, coi ori
gialli perlnnculati.
AGHl'I. (Ilol.) Nell'isola del Madagascar si.
conosce salto questo nome una specie di
viie selvatica che appartiene pi special
mente al genere csnm, genere vicinis
simo alla vite, e posto nella stessa fa
miglia. V. Casso.
ACHLADA). (801.) Secondo il Belonio
si da questo nome nell'isola di Creta
ad alcune pere selvatiche.
ACHMEA. Bai.) V. Acmu.
ACHMELL . &Bol. V. Acneemr.
ACHNATHER M. 2801.) V. Acnuln.
ACHNERIA. BM.) V. Acueeu.
AGHNODON' ON. ( Bui. ) Nuovo genere
di piante stabilito nella famiglia delle
graminacee dal sig. Palisot de.Besuvois,
Agrust. 24, tab. 7, g. 5, ed al

'

a.

lati. Il loro calice Vllulal0, diviso in


cinque denti invguali, l' inferiore pi
lungo e bido; la corolla gialla, papi
lionacea; dieci stami Llla(lCl; un'onrio
libero; uno stilo; un legame compresso,
di una sola loggia contenente molti se
mi. Pom.
" AC "10 APPO. ( Bot.) Achyropap
pus. Kant ha fatto un nuovo genere ACZI()UVAN. (801.) . Acnsovu.
sotto
nesta nome di una pianta AUHRAS. (Ijul.) Nome greco del prr0
originano della nuove Spagna apparte
applicato da Linueo, al genere che Plu
nente alla u'ngenesiu pollganu'u super
mier IVCV chiamato Japotu , dal nome
ua di Linueo, ed alle sinantere cerim
di saputa o sapotilla che ha il suo frutto
hii'ere del sistema un_turale. che l'a
all'Anlille. V. SAPOTA. (D. DI V.)
rhyropappm anthemoidm. Questo genere AUHTABEI... (Bob) Bridel d questo nanna
in per carattere l'autodio quinquelillo alemanno, che signica allo forche, al ge

acn

< 66 )

nere octodiceras , che egli ha stabilito


n'l' alcune muschi. ben.)
AtlllVAS. (Bot.) V. 'Avora.
AlilYMUs- (801.) V. Acerno.
ACHYRANTHES. (Bob) V. Acmaalrz.
ACIlYRONIA. (Bob) V. Acnxnosna.
" ACHYHOPAPPUS. (Bob) V. Acnmu
mero.
ACIlYROPHORUS. ( Bui.) V. Aoumo
roso.
ACHYRY. (Bot.) Nome dato dai Caraibi
a una specie di periploca delle Antille

-a
.

chiamata ancora conln da violino a mo


tivo della forma dei suoi fusti cilindrici

che si prolungano per tutti i lati sulla


supercie della terra. (J.)
AClA. (Bot.) V. Acws.
ACIAN'lO. (Bot.) Aciauthus. Questo ge
nere appartiene alla famiglia delle ur

perta di pnpte, presentando alla sua su


percie alcune cavit, in ciascuna delle
quali intieramente e strettamente in
castrato l'ovario di un ore. Questo o
vario e ovoide, di cin ne lati, i quali
non si prolungano al di l della som
mit in appendici l'ormanti un calice.
La corolla situata Inll' estremit supe
riore dell'ovario, i cinque stami, lo stilo
e lo stimmn sono conformati nel modo
che esporremo all=f parola Boorrou.
Si conoscono due specie di acicarfe,

chidee, e alla inundriu digilu'd di Lin


neo, e si avvicina agli epipaclis. Il suo
carattere essenziale consiste in un pe

riauzio semplice, petnloide, composto di

674 annovera tre specie di acicarfa. le

sei pezzi, tre esterni 'arialati, due in:

quali sono la tribuloidea, la spatlmlutu,

iccoli; linferiorc in forma di

labbro, pi corto,

nione una sola massa ovoide, dura, co

ambedue erbacee e indigene dell'Ame


rica , l'una a Buenos-Ayres, e l'altra al
Messico.
Il nomedi questo genere formato di
due voci greche, che signicano pagliette
acute. (H. Coss.)
>
" Sprengl nel stt. veg. T. 3, pag.

terni pi

o". .

son

mente che la parte indivisa del periclan


aio, in guisa da formare con la loro riu

e la Innata.
intierissimo, senza ACICARPHA. (Bot.2 V. Acmsnra.

appendiciz-due callnsit alla sua base; AUICOLARI, 0 AC COLE. (Foss.) Con


una colonna staminifera a mezzo cilin
tal nome sono stati alle volte chiamati.
dro nella sua parte inferiore, senza orec
i polipi fossili, come pure le punte, o
chnetta alla sommit; lantera di due
aculei fossili dei ricci marini. (D. F.)
logge; il polviscolo diviso in quattro " AC[CULA. (305.) Nome volgare dello
pacchetti in ciascuna loggia
scanrlir eclen V. Senna-none.
Roberto Brown , autore di questo ge ACIDA (Fianenrazmxsm) (Chi/n.) V. Fla
. nere, vi riporlo trespecie tutte origi
MINTAZOIB.
narie della Niiovn-Olquda. (Pom.)
ACIDE'lTO. (Chino) Questa parola di
ACICAN'I'HUS. (Bol.) V. Ammaro.
minutiva di quella di acido, indica una
AClCARFA.(Bol/.) _4ciearphu. (Hoopidee, leggierissima aciditmaturale che esiste
H. C; cinqmcq ala, Juss.; singolirsiu
in un gran numero di sostanze vegeta
poligumiu eglwl ', Lino.) il sig. de Jns
bili ed animali: si dice, in questo senso,
sieu, che l'autore di questo genere,
che l'acqua del cocco spesso acidetta,
alo colloca IN le sue cinarocufule ano
che il sugo della tal pianta ucidetto ,
,,mule, e il sig. Decandolle lo avvicina
che il siero o il brodo che principiano
al genere gundelfa, formando di questi a inforzare, sono acidetti.
due generi, sotto il nome di gumleliacee,
Quantnnqne sembri che la parola aci
una divisione dellordine delle ciuuruce
detto sia sinonimo della parola acidulo.
pure, se bene si paraonino fra loro le
falle: ma in mm Memoria letta all'Amm
demiu delle Scienze il 26 agosto 1816, circostanze, nelle quali si adopla l'una
o laltra, si riconoscer che la parola
noi abbiamo stabilita una nuova fami
glia di piante che nominiumo boopid.e, acidulo pi spesso applimta ai liquori,
e che collochiamo tra la famiglia delle in cui si mescola qualche acido minera
disanterw, e nella delle dipsacee, e alla le, e che la parola addotto riserbata
ai liquori vegetabili o animali, e quasi
nostra nuov.a famiglia delle boopidee ap
partiene senza dubbio il genere acicmz, ancora in particolar modo a quelli fra
questi liquori, che hanno con la fer
come pure i generi buopis e culycu1u.
Le acicarfe hanno i ori disposti in mentazione cominciato a contrarre un
Calatide oscnlosn, _unifurme, moltillora, principio di acidit , che non avevano
munita di diviso
un pericliuunzio
sern llllice,
per l'avanti. F2
monollo,
in cinque parti.
cli
AClDl. ( Min.S a maggior parte degli
nanzio porta alcune puglicttc in numero acidi dotati di una potentissima tendenza
eguale a quello dei ori, lr.i i quali esse
sono interposto. Queste Plglltth) grosse,
ncuzninute, sono innestato f..i lulu, Uguul-.

alla combinazione, formati in mezzo a


corpi, sui quali hanno la facolt di non

citare ass,ii facilmente questa lew.lcuaa

ACII

(GS)

inferiore della lente schiacciata, ed un


poco scabra, osservata che sia col mi
croscopio.
u.
Vm-Ernest ne forma un nuovo gene
re, da esso chiamato lenticolo, lenticu
111:, e la specie osaervante il lenti
colo fosforico, il di cui colore rossa
stro, un poco trasparente.

ACH

do ed il raggio quinqnelloro, il pappe


polilln rolondato. La pianta erbacea,
ramosa colle foglie op nate tripartite pn
bescenti, e le lacinie ineari pinnatide,
coi ori gialli peduncolati.
ACHlT.(BUL)NeH'i:0h del Madagascar si
conosce sotto neste nome una specie di
vite salvatica c e appartiene pi special
mente al genere cissus, genere vicinis

6. Acnar.o oma'ro , Achirua ornatus. Que


stultima specie ha novantacinquc raggi simo alla vite, e osto nella stessa fa
dal principio della pinna dorsale no miglia. V. Cisso. J.
allestremit della candele; ottantadne ACHLADAS. (Bel. becondo il Belonio,
di essi cominciando dall'anale no alla si da questo nome nell'isola di Creta
unta di quella candele; una sola linea ad alcune ere aalvatiche.
t2rale aoprn ciascun lato, le scaglie ACHMEA. 30:.
piccole , rotundate, e dentellute, otto, o ACHNATHLRU

V. Acuea.

. (Bot.) V. Acnarzao.
nove f..scie trasversali, di color pi cu ACHNERIA. (Bob) V. Acn;a1a.
ACHNODON' ON. (Bah) Nuovo genere
po inferiormente.
di piante atabilito nella fami lia delle
D. A. e C.-177.
L'achiro ornato fa parte della colle
graminacee dal sig. Pulisci: de ieauvois,
zione del Museo distoria naturale di Agrosl. 24, tab. 7, lig. 5, ed al quale
riporta la Phalari': lenur's, Host.
ca
Parigi. F. M. D.)
ACHIROIORO. ( Bot. ) Achyrophorus.
ratteri datidal sig. Palisota questo nuovo
Adauson distingue con questo nome il genere , sono i seguenti: Asse orifero in
genere ipocheride, lijpochncris, L., che pannocchia semplice, spighiforme; glume
fa parte della famiglia delle piante ci
quasi eguali navicnlari, nnpoco ottuso,
cor1acce. Gaerluer non lo adopra se non
due volte pi lunghe delle pagliette che
per llifpocliaerx's radicata L.,di cui sono membranose, aglietta inferiore tron
fa un genere distinto caratterizzato dal cata , con molti enti, inviluppando la
appo di tutti i semi, retto da un gam
superiore bidentata-smarginata; ovario
iietto; nel che diversica dalle altre ipo
semplice; stilo con quattro divisioni;
cheridi, nelle quali il pappe dei semi stimmi piumosi; seme semplice, libero,
ACHIHONIA.
Innrgilmli sessile.
(801.) Achyronia, genere non solcato. (L. D.

ACHOCHlLLAS. (Bob) Nome pern


viauo sotto il qua e era stata inscritta
della famiglia delle leguminose della diu
del/iu decandriu di Liuneo, vicino al da Ginaeppe de Jnssieu la pianta nomi
genere bmbem'u, e contiene soltanto una nata dipoi tourrelia lappuceu. V. Tona
specie originaria della Nuova-Olanda,
aana. J.

uchyronia villosn, Wendl. Obs. Bui. et ACHOCON. ( Bot. ) Nome che porta nelle
[lor-z. urren, pag. 26, tab. ia.l suoi montagne del leru, un albero che lavon
fusti sono legnosi , alti due piedi; i suoi e Rnz hanno descritto e gurato nella
loro Flora, Vol. 2 , p. 69, t. ma, sotto
ramoscelli coperti di lunglu peli seiacei
il nome di (conio. Sembra che abbia una
e stesi; le sue foglie semplici picciola
gran somiglianza col sandorico delle Fi
te, glalne, lanceolate , intiere acute, mu
nite nel loro margine di lunghi peli seta
lip ine, sundoricum indz'cum , dal quale
cei;i ori ascellari, solitari, pedunco
di eriace per i suoi stami ridotti in un
lati, col calice vellutato, diviso in ciu
mero di cinque. V. Lenna.
Bai.) Nccker nomina
qne denti inegnali , l' inferiore pi lun ACHOMANES.
cosi il genere i felce al quale il sig.
go e bifido; la corolla gialla, papi
li0nacea; dieci stami diadel ; un OVut'O
Swartz conserva il nome di trichomanes.
libero; uno stilo; un legame compresso,
V. nesta arola J.
di una sola loggia contenente molti se ACHO AC 1A. (Bar. V. Acasos.
ACHOUVAN. (Bob)
. Acaaona.
mi. (Porro)
* ACl IROPAPPO. (501.) Achfropappus ACHRAS. (1901.) Nome greco del pero,
applicato da Lumeo al genere che Plu
Kant ha fatto un nuovo genere Si)th que
alo nome di una pianta originaria della mier aveva chiamato saputa , dal nome
di saputa o sapotilla che ha il suo frutto
Nuova-Spagna e apparlcnente alla singo
nesiu polignuu'u super un di Linneo , ed all'Antille. V. Sarora. (D. DI: V.)
alle sinantere corimliilere del sistema na ACHTABEL. (801.) Bridel d questo nome
turale, che l'achfropappus un/uemofrle.

alemanno, che signica otto-forche, al ge

Questo genere ha per carattere lanlodio


quinqnelillo ed eguale: il ricettacolo nu
Dii.l. delle Scienze Ngt.

nere oclodiceras, che egli ha stabilito


per alcuni muschi. (La;.)
1

ACI

(66)

ACHVAS. (Bah) V. SAPOTA.


ACHYMUS. Del.) V. Acnnro.
ACHYRANT ES. (Bnt.) V. Acnnmr'rr.
AUHYRONIA. (Bot.) V. ACHIRONIA.

" ACHYROPAPPUS. (801.) V. Acmao


PaPPO.
ACHYROPHORUS. (Bob) V. Acnino
FORO.
ACIlYRY. (Bob) Nome caraibo di una
specie di periploca delle Antille Chia
mata ancora corda da violino a motivo
della forma dei suoi fusti cilindrici che
si prolungano per tutti i lati. sulla su
percie della terra.
illA. lini. V. ACIOA.
ACIAN [H 8. (Bob) V. Amano.
AClANIO. (Bob) Acianthus. Questo ge
nere appartiene alla famiglia delle or
chidee , e alla 5inamlria diginia di Liu

neo, e si avvrcina agli cp:paclis. Il suo


carattere essmziale consiste in un pe
rianzm semplice , petaloide , composto di
sei pezzi, tre esterni aristati, due in

terni pi piccoli; 1 inferiore in forma di


labbro, pi corto, intierissimo, senza
appendici: due callosit alla sua base,

ACI

nione una sola massa ovoide, dura,co


perta di punte, presentando alla sua su
percie alcune cavit, in ciascuna delle
quali intierameutc e strettamente in
castrato l'ovario di un ore. Questo o
vario ovoide,o di cinque lati, i quali

non si prolungano al di l della sorn


mit in appendici formanti un calice.
La corolla situata sull'estremit supe
riore dell' ovario , i cinque starai, lo stilo
elo stimma sono confermati nel modo
che esporremo alla parola Boorinu.
Si conoscono due specie di acicarfe ,
ambedue erbacce e indigene dell'Ame
rica, 1 una a Buenos-Ayrcs, e laltra al

Messico.
Il nome di questo genere formato
di due voci greche, che signicano pu
glieltr acute. (H. Casa.)
" Sprengel nel 8]. veg. T. 3, pag.
674 annovera tre specie di a0icarfa, le
quali sono la tribuloides, la spathulata,
e la Innata.
AClCARPHA. (Bar. V. ACICAR'FA.
ACICOLARI , o ALlCOLE. (I"Oss.) Con
tal nome sono stati alle volte chiamati
i polipi fossili , come pure le punte, 0
aculei fossili dei ricci marini. (D. F.)
"' ACICULA. (Bot.) Nome volgare dello

una colonna staminifcra a mezzo cilin


dro nella sua parte inferiore , senza orec
chietta alla sommit; l'antera di due
logge, il polviscolo diviso in quattro scandir pecten. V. szznrroan.
pacchetti in ciascuna loggia.
ACIDA. (Faaueanzwae.) (Chim.) V. Fu
Roberto Brown, autore di questo ge
nenuzmrm.
nere, vi riportal tre specie tutte origi AClDETTO. (Chim.) Questa parola di
minutiva di quella di acid0, indica "Km
naric della Nuova-Olanda. (Pera)
leggicrissima acidit naturale che esiste
ClCARFA- (Bol.) Acicurpha. (Boopillce,
H. C.; cinurocqflc , Juss.; singenrsia in un gran numero di sostanze vegeta
bili ed animali; si dice in questo senso,
puligamia eguale , Linn.) ll aig. de Jus
sica , che l'autore di questo genere, che l'acqua del encco spesso acidcttn,
che il Bugf) della tal pianta addetto,
lo colloca tra le sue cinarocefale ano
male , e il sig. Dccandolle lo avvicina
che il siero o il brodo che principiano
al genere gundulin , formando di ucsti
a inforzare, sono acidctti.
due generi, sotto il nome di gundellncee,
Quantunque sembri che la parola aci
una divisione dellordine delle cinaroce
d0tto sia sinonimo della parola acidulo,
falc. Ma in una Memoria letta allAcca
pure, sebbene si para onino fra loro le
demia delle Scienze il 116 agosto 1816, circostanze nelle quali si adopra luna
noi abbiamo stabilita una nuova fami
o l' altra, si riconoscer che la parola
glia di piante che nomiuiamo boopir1ee,
acidulo pi spesso appliCata ai liquori,
e che collocbiamo tra la famiglia delle
in cui si mescola qualche acido minera
disanteree , e quella delle dipsacec , e alla
le, e che la parola acidelto riserbata
nostra nuova famiglia delle boopidee a ai liquori vegetahili o animali, e quasi
particne senza dubbio il genere acicmf,
ancora in particolar modo a quelli fra
come pure i generi boopis e calyccru.
questi liquori, che hanno con la fer
Le acicarfc hanno i ori disposti in
mentazione Cominciate a contrarre un
calatide liosculosa, uniforme , moltiilor, principio di acidit, che non [avevano
munita di un periclinanzio sempliw,
cr l'avanti. (l.)
monolllo, diviso in cinque parti. il cli A IDEZZA. (Clu'm-) V. Actmn' e A
nanzio porta alcune pa lictte in numero onezza.
eguale a quello dei ori , fra i quali esse ACIDI. (Iln.) La maggior parte degli
sono interposte- _Queste pagliette grosse , acidi dotati di una potentissima tendenza
acummate , sono innestate fra loro, egual
alla combinazione , formati in mezzo a
mente che la parte indivisa del ericlinau
corpi, sui qunli hanno la facolt di user
zio, in guisa da formare con a loro riu
citarc assai facilmente questa tendenza

ACI

(67)

ACI

medesima , debbono incontrarsi di rado

tazza sempre di non poter far l isteria

puri, ed isolati nella natura.

di tutte quelle, che esistono, scuopren

Questa maniera dessere lor comune dosene ogni giorno delle nuove, dal che
con tutti quei corpi, che, in conseguenza dobbiamo congetturarne, che altre in se
della loro composizione pi semplice, guito si presenteranno, delle quali ne
sospettiamo ancora lesistenza.
posseggono al par di essi una forza no
tabile d'aflinit, che non li permette di Acroo soasc1co. Quando noi tratteremo
rimanere per lungo tempo isolati. Fra dell'istoria naturale del boraee, all'arti
le sostanze terrose, e metalliche, sin

colo Som senna, si vedr, che lorigi

contrano presso a poco in istato di pu

ne di questo sale composto, che sembra

rezza quelle sole, che hanno minor ten


denza delle altre alla combinazione, e
tali sono la silice, l'allumina, lo zolfo,
il diamante, loro, il platino, largento,

ritrovarsi bell' e formato nella natura ,

ed alcune altre. Cosi avviene degli acidi,


giacch quelli che si considerano come
1 meno potenti, pi comunemente si

no a questi tempi avvolta nell'inccr


tozza.

L'origine dellacido boracico peranco


meno conosciuta,ei luoghi ove trovasi,
non sono con tr0ppa cs.:ttezza determi

che incontrasi con maggior frequenza


isolato, ed pure il i debole fra gli

nati. Pare che Ho'e'l'er lo abbia trovato


il primo nel |776 in alcune laguna della
Toscana, segnatamente in nella di Cer
chiaio presso Monte-Rotondo nella Pro

acidi, seguendonel'aci oboracico, debole

vincia Senese , assicurandoci, che di

anch'esso in molti casi quanto l acido


Carbonico.
Gli altri acidi mai non si trovano
puri , e lacido solforico il solo , che
dicesi essersi alle Vulle incontrato quasi
libero di qualunque combinazione.
La maggior parte degli acidi a base
semplice hanno parte al contrario, c con
molta frequenza nella combinazione delle
dierenti sostanze minerali, e di pi si
creduto riseontrarvi diversi acidi a
base composta. '
Lacido carbonico quello, che sparso
in maggiore abbondanza, e si trova com

sciolto nelle acque di questi laghetti in


tal quantit da poterlo impiegare colla
soda alla preparazione del borato di soda.
Il Masc;gni lo ha parimente trovato
nei lagoui del Volterrano, e particolar
mente in quelli di Castel-Nuovo , e di
Monte-Cerboli.
I lagoni , come vedremo alla parola
Lsco, sono ammassi d'acqua poco con
siderabili supra terreni secondari, ove

trovano puri, e tale l acido Carbonico,

i gas acido carbonico, acido solforoso,

ed in quelle dun notabil numero di


fontane.
L'acido solforico, combinato princi

e idrogene solforato, si sprigionano con.


sibilo nei cout0rni di queste acque sta
gnanti , e qualche volta pure dal loro
seno. in quelle per, nelle quali accade
questo sprigionamento con maggiore at
tivit , il Mascgui ha trovato maggior
dose d'acido boracico , ma quest acqua
non ne egualmente carica in tutte le
sue parti , e in tutti i tempi, incon
trandosene pi nellestate , che in ve
ruu' altra stagione, la quale differenza
consiste dei nove no ai dodici grani.
per libbre.
L'acido boracico mescolato in ne
ste acque con altri sali , tali essen o i

palmente colla calce, la barile, e la stron

differenti borati, i solfati d'allumina, e

mana.
L'acido solforico , colla calce , ed il
piombo.
L' acido uorico, combinato partico
larmente colla calce.
Lacido nitrico , colla potassa , e la

dammoniaeo cc.
Trovasi pure in stato di concrezione,
e frammischiato con alquauta terra, che

binato con tutte le sostanze terrose , e

con una numerosa quantit di metalli.


Gli altri acidi, che naturalmente si
trovano allo stato di combinazione, sono

i seguenti, disposti nellordine, che in


dica l' importanza dell'azione, assegnata
ad essi onde esercitarla nella natura.
L'acido muriatico, combinato colla
soda nella terra , nelle acque del mare,

calce.
Lacido boracico, colla soda.
Gli acidi arsenico, tuustico , cromieo,
con alcuni metalli.
Indicheremo in questoarlicolo le prin
cipali combinazioni conosciute degli aci
di ,

riserbandoci

ad esaminarle circo

stanziatarneute al loro luogo, nella cer

lo riveste di un color cenerino , ai la


goni di Castel-Nuovo, di Monte-Cerboli,

di Monte-Rotondo, ai lagoni dell'edizio,


al Sasso, a Lustignauo, a Serazzano, e a
Travale.
Incontrasi egualmente questacido con
creto, e diversamente colorito sugl'orll'.
dei soioni, e delle aperture, dalle quali

si sviluppano differenti gas, accompa


gnati da un calore, alle volte uguale al
grado 72. del termometro di Reaumur.

ACI

(68)

Il Male gni d' opinione, che


trcb
hesi estrarre in gran quantit 'acido
horacico , contenuto in questi luoghi , e
propone di Iisciviare dai lagoni, nellac
un quasi bollente, le elorescenze saline

ilei loro contorni, e di svaporare questa


lisciviu nelle caldaie di piombo per mezzo
del calore del suolo.
Le lisc1vie saturate somministrano
o, i circa del loro peso d'aeido bora
cieo.

Aereo cannonco. Quest'ncido quello ,


che trovasi pi universalmente sparso ,
ed in ma;giore abbondanza. Non solo
esiste combinato con un gran numero
di terre, alle quali stato destinato sul
globo una parte importante, ma trovasi
anco pi degli altri isolato , o quasi li
bero d'ogni combinazione, giacch quelle
almeno da esso formate, in molti casi,

sono si deboli , che 1' agitazione , o un


leggierogrado di calore posson facilmente
distruggerle.
Questaeido nello stato di gas com
pone , come ognun su , una delle parti
costituenti l' aria atmosferica , trovan

dovis in piccola quantit, e tutto al


pi per una ccntesimn arte. Non vi
mescolato, come taluno Si potrebbe dama
credere, ma vi esiste in una proporzione
presso il poco uguale in tutte le altezze,
e non obbedisce alla sua gravit speci
ca , che lo trarrebbe nelle parti infe
riori dellatmosfera.
Non per cosi di quello, che trovasi
in quantit pi notabile , e completa
mente ismlato in molte cavit sotterra
nee, ov' quasi puro,e dotato di tutte

le sue qualit siche, occupando costan


temente le parti inferiori di esse.
Le grotte , ocaverue dei terreni vul
canici , ed i pozzi, o gallerie profonde,
che si fanno nelle miniere di carbon
fossile dei terreni ealcarii , sono le Ca

ACI

senza rischio, ma abbassandosi al liVello


del suolo una torcia , si spegne subito
che resta immersa in questo gas, e ne
succederebbe una pronta aslssia, se in
Vcce di essa vi fosse avvicinata la testa.
Comunemente si

sottopone a questo

esperimento un cane , che appena con


dotto, vi perde in poco tempo l'uso dei
sensi , e vi perirebbe se non si traspor
tasse tosto a respirare l'aria libera, 0 non
si tullasse, come ordinariamente usasi ,

nelle acque del lago di Agnno, per l'urlo


riavere pi presto, giovando qui l'osser
vnre chele acque di questo lago non
hanno una virt particolare per produrre
questo effetto, ma probabile, che l'im
pressione della frescura dell'acqua, ria
nimi con maggior celerit i movimenti.
dei muscoli della respirazione, eccitan

done i nervi.
Vicino ad Aubenas nel basso Vivarese
trovasi una grolta situata a mezza cesta
di una montagna vulcanica, che contiene
parimente di questo gis acido , e pro:
simo alla medesima scorgesi una specie
di bacino, la di cui acqua pare che bolla,
a motivo dcll' acido carbonico, che svi

luppandnsi dalla terra, la traversa per


petuamente.
Gli antichi conoscevano anch'essi que

ste caverne piene d'aria mct1ca , e gli.


davano il nome di meti , tali essendo

la mete di Jerapoli , mentovata da


Strabone, la caverna metir:n di Coricia.

nel Monte Arima in Cilicia, che chia


mav::si l'antro di Tifone.
'
'l'rovasi pure in gran quantit questo
in in una fossa profonda della Valle
atera situata alla distanza di un mi
glio da Bolsena, non lungi dal lago verso
Occidente. (Lntnpie, Ginrn. di Fis.)
Gli scavi, che si fanno in diversi ter

reni , si trovano alle volte riempiti da


questo gas acido, senza che possa attri

vit, che pi frequentemente contengo

buirsene

no questo gas.

mento di verun corpo orgunizzato. In


guisa siffatta simpadronisce non poche
volte dei pozzi, che si seavano nei con

Fra le caverne dei terreni vulcanici,


conosciute per il gas acido carbonico ,

che contengono, degna di esser citata


a preferenza dogni altra quella , che
vicina a Pozzuoli nel regno di Napoli,
volgarmente nota sotto il nome di grotta
del Cane, giacch l'esperienza dell'azione
di questo gas vi si fa ordinariamente so
pra un cane.
Lacido carbonico vi forma verso il
suolo uno strato , che pu distinguersi
facilmente a occhio nudo, e che ha una
temperature da 28 a 30., come rilevasi
dall'osservazione di Nollet. Questo strato
di poca grossezza, dimodoch ognuno
pu entrare in piedi in questa grotta

la produzione al decomponi

torni d'Aix, di Marsilin , e di Tolone,

per giungere agli strati di carino fossile


posti al disotto dei banchi calcarii, ed
allorai minatori di questi paesi, che

non sono a portata dei mezzi praticabili


per sgombrarli, sono costretti a dovergli
abbandonare.

L'acido carbonico , disciolto nell' ac


qua, rimane in uno stato di combinazione

cosi debole da poter considerarsi come


isolato, ed noto, che il semplice con
tatto dell'acia atmosferica, l'agitazione,

o un tenue calore sono bastant ad esa


laruelo.

ACI

(69)

Le acque fatte acidule dal concorso


di questo acido medesimo sono cmnuuia
sime nella natura, ordinariamente fredde,

pi di rado calde, e ne contengono delle


quantit variabili assai, essendone ale

volte soprassaturate. Questo gas che non


poteva sprigionar<i, nch era compresso
nelle viscere della terra , si dissipa to
talmente allorch l'aC|ua viene esposta

ACI

terre, colle quali trovasi in combinazione.


Questo secondo modo di produzione non
il pi probabile , e non resta perci
che il primo, che va sull'icientementr: di
concerto con le osservazioni , giacch
indispensabile il far notare, che questo
gas acido si sviluppa princ:palmrntc nei
terreni vulcanici, terreni

porosi, nei

quali di ordinaria evidenza la com

all'aria libera, e la Calce carbonata, ed


il ferro , che teneva in dissoluzione , si

bustione dei carbrm fossili,e delle altre


mescolanza carboniose, e nei terreni Cul

precipitano, e formano dei depositi che


Vanno accrescmdosi sotto la forma di
strati con una sorprendente rapidit ,
dei quali ci riserbiamo a far parola al

carii o schistosi , che ricpoprono le mi


niere di carbon fossile. E poi da osser

l'articolo (Inca canaouara, quando Par

leremo della formazione di questo sale


pictroso per via di concrezioue.
Le acque minerali calde contenenti

Varai

egualmente , che esso incontrasi

nelle acque minerali, che scaturiscono


nei terreni secondari, ed a comun no
tizia , che questi contengono , o ricuc

prono quasi sempre degli avanzi di cor


pi organizzati, dei quali deriva proba

dell'acido carbonicn , son quelle di VI

bilmente labbondanza del carbon ssile,

cby , del Monte d' Oro , e di Cliatel


Guyon.
Le acque minerali fredde, nelle quali
incontrarsi quest'acido, sono in molto

e degli altri carbonii bituminosi, che vi


si osservano comunemente associati. Fi
nalmente degna di considerazione la
Circostanza , che ancora nessuno ha po
tuto citare Verona caverna in un terreno
primitivo, la quale contenga questacido,
che sembra appartenere esclusivamente,
sull'appoggio delle pi recenti notizie,

maggior numero, e le primarie son quelle


di My0n, di Bard, di Laugeac, di Cha
teldon, e di Vals.

Quelli! di Seltz hanno circa dodici


poi ici cubi di questo gas, ovvero 8,16
grani per libbra.

Quello di Spa ne contengono nove


llici cubi, ovvero 6,ia grani, e quelle

di lyrmont, diciotto pollici cubi circa,


0 12,21 grani.
Le acque aerato di Pnngere, alla di

ai terreni secondari, e vulcanici. Questi

di l'atto ne contengono la base , e in


maggiore abbondanza, e pi d'ogni altra
disposta alla combustione, che nei ter
reni primitivi, esistendo per anno negli
ultimi, come avrem luogo di dimostrare

allarticolo Anraacxrz.

ltanza di tre leghe da Nevers, che sono Acme Muaurrmo. Quest'acido non si pre
senta quasi mai completamente isolato,
Itate analizzate dal cittadino Hassenfratz,

comprendevano sedici grani di acido cor


bonico per libbre.
Quelle di b. Parise, alla distanza di

tre leghe dalla medesima citt , Vicino


alla strada , che da Lione conduce a

Parigi, contengono quattordici grani di


questo gas, e par che si sciolga per via
naturale sotto forma di bolle al solo
contatto dell' aria.
Le acque acidulate dei bagni caldi di
Pozzello nella provincia Pisana ne hanno
diciotto grani , e mezzo per libbra , ri
u0ntrandosene tre soli grani, e mezzo
in quelle d'Asciano.

Da tuttoci ciascuno potr compren


dere , che notabili devono essere le dif

ferenze nelle quantit di questo gas, che


trovasi raceolto nelle diverse sorgenti

d'acqua , e dovr , non senza qualche


sorpresa, osservarne l'abbondanza , e la
frequenza della sua maniera di prodursi
nelle viscere della terra. Esso non pu

e nello stato di gas, o per lo nono la


sua esistenza in esso non che paswg
gera, cosi osservandosi, bench- momen
taneamente, in tutti quasi i vulcani in
attivit.
il suo secondo modo di esistere nella
natura, e di esso solo faremo parola in

questarticolo, quello di mostrarsi in


sinuato, ma non combinato in certe la
ve,o rocce dei paesi vulcanici.

Vauqnelin lo ha pure incontrato in


una domite giallastra del Pny-de-Sar
couy, connessa al sistema del Puy-de
Dme, in Auvergna, e vi era nella pro

porzione di 2 , o 3 per Ioo.


Scherer retende , che la pomice, ed
il basalte i Boemia, come pure il gra
nito di Mautern in Austria, contengano
una piccola dose d'acido muriatico, la
di cui separazione facile ad ottenersi
coll'acqnn.
.
Humboldt ha veduto nellAmerica, co

prodursi , come ognun sa , che in forza

minciando dal lago di Cuisco, che tiene

ella combustione del carbonio, o di un

in dissoluzione del sale marino, e donde

calor capace di farlo sviluppare dalle

si sviluppa dell'idrogeno solforato, no

ACI

(7)

alla citt di Valladolid, clo a dire so


pra un'estensione di quaranta leghe, un
numero nota ile di sorgenti caldo, che
generalmente contengono acido muria
tico, privo affatto di ogni sostanza sa
lina, menzionando principalmente le ac
que termali di Cliucandiro, di Guinche.

i San Sebastiano, e di San Giovanni di


Taramaco.
Amo-o soLi-oaoso. Bench l'acido solforosa,
non solo in forza della sua natura , ma
ancora delle circostanze , che secondano
la sua formazione, Cleth trovarsi con

maggior facilit dell'acido solforico, nul


ladimeno listoria naturale di ucst'a
cido meno esattamente determinata, e

ci sembra derivare dalla sua presenza


in differenti luoghi, nei uali, invece
di essere permanente, non se non pas
segera.
Si riconosce facilmente al suo odore
acuto, ed ance soffogaute, trovandosi co
stantemente allo stato di gas, e svilup
pandosi sotto questa forma dagli spacchi

ACI

chiamata lo Zoecolino , che addossa


ta ad una pi grande, chiamata Santa
Fi'ora. Questa sorgente deposita , come
0,;nun sa, una quantit notabile di car
bonato di calce, e ci accade no dal
momento, che essa viene al contatto

dell'aria, formando questi depositi certe


masse d'incrostazioni, che otturano l'a
pertura, donde sgorga la sorgente, ed
allora si procura unuscita pi bassa, la
sciando sul pendlo della montagna alcune
caverne stavate naturalmente in queste
masse d'incrostazioui.
In una di queste grotte, situata verso
il settentrione, il professore Baldassarri
ha incontrato dell'acido solforico. Il
suolo di questa grotta, e le sue pareti
fino a un metro (tre piedi) di altezza
cirCa presentano una crosta di zolfo su
blimato in piccoli cristalli, e il fluido,
che depone questo zolfo , sensibile in
questa grotta, osservandosi quasi sem
pre verso il terreno uno strato di circa
un metro in grossezza, di un vapore vi

delle lavo, che restano in vicinanza dei

sibile allocchio, ma anche

iii

crateri dei vulcani attivi. Per quanto


sappiamo, stato osservato n qui nei
soli terreni vulcanici , ed il suo svilup
po accompagna, o succede alleruzioni,
conoscendosi per alcuni luoghi, nei quali
questo sviluppo e permanente, e tali

a riconoscersi dallodorato, e

\ questo

sono l'antico cratere della solfatara pres


so Pozzuoli, la sommit di Stromboli,

quella di Vulcanello, il pico di Teyde


nell'isola di 'lenerifl'a, la Zolera della
Guadalupa cc.
Acmo

soi.romco. Lacido solforico, che

tende in singolar modo alla combina


zione , uno di quegli acidi, che tro_
var debbcsi con minor frequenza iso
lato , tanto pi che nel suo vero sta

facile

l'acido solforoso, che tiene in sospen


sione dello zolfo , il quale non solo

si deposita sopra il fondo,c sulle pareti


medesime della grotta, ma ancora sopra
i corpi estranei minerali, o organizzati
che ivi si lasciano per qualche tempo.
Nella volta della grotta stanno, come
sospese, varie concrezioni a cavolo o

re, la di cui supercie coperta di una


polvere biancastra, che esaminata da vi

cino sembra composta di moltissimi, e


iccoli aghi lucenti. Questa elorcscenza
s propria dell'acido solforico. concreto,

e tutti i seguenti caratteri citati dal


Baldasxai'ri lasciar non

possono vcrun

ucsto acido puro, cio a dire, li

dubbio sopra la sua natura.


Ha questa un sapore acido, che diver
sifica assai dal sapore stittico dell' allu

bero i qualsisia combinazione, natural

me, o del solfato di ferro, ed ha. il ca

mente esistesse, ma sull'appoggio delle


osservazioni esatte, ed accuratamente

rattere di disciogliersi con la massima


facilit nellacqua.
Esposta che sia allinuenza dellaria,

to di purezza costantemente liquido.

Perci si per lungo tempo dubitato,


che

descritte da Giuseppe Baldassarri

Pro

fessore d'Istoria naturale, e di Chimica

ne attrae l'umidit, si cangia in un li

l Siena, sembra ormai certo, che laci


do solforico trovisi in natura, e se non
perfettamente puro, almeno esente da
qualunque combinazione con terre, me_
talli, o alcali, avendolo il predetto si
co tr_ovato concreto nei contorni di Siena
in diverse grotte, e accompagnato da al
cune circostanze, che sar opportuno il
riferire.
. Le acque termali dei bagni di S. Fi

quore denso, che annerisce ben presto


nel modo stesso dell'acido solforico, an

ticamente conosciuto sotto il nome d'o


lio di vetriolo , e se aggiungesi qualche
dose di potassa alla sua dissoluzione
nellacqua, si ottiene senzalcun preci

pitato del solfato di potassa. Quest'ul


timo esperimento prova, che non n

lippo in Toscana, a distanza di trenta

della natura del solfato d'allumiua, n


del solfato di ferro, o di alcun altro
sale solforico, terroso, o metallico, con

miglia al mezzogiorno da Siena, scaturi


scono da una piccola montagna vulcanica,

eccesso (l'acido, come crasi in principio


creduto. Da ci facilmente comprendesi,

.'V'Y

ACI

(71)

ACI

che quest acido solforico non potrebbe


esser posto immediatamente sopra la calce
carbonato, nella quale scavata questa
grotta, e di fatto non vi riposa diretta
mente. La calce solfata, o selenite, pro
dotta dallazione delle prime porzioni di

Il monte [dicano , Vulcano di Giava,


presenta nella sua sommit una solfata
ra, nella quale si scorgono diversi fori,
d'onda sboccano dei vapori d'ac1do sol
foroso. Questi vapori medesimi, con

acido solforico , gli serve di base, ed

vasto lago pi basso , le di cui acque son


trattenute dalle pareti d'un antico cra
tere, e quando queste crescono in tale
abbondanza da dovere spandersi nel liu

densati in acido solforico, cadono in un

questa, come a comun notizia, una


base, che quest'acido non ha la propriet
(1' attaccare.
Poich stata ben determinata la na
tura di queste eiorescenze, cosa age
VOlc il render ragione dello stato con
creto, nel quale si trova qui lacido sol
forico, ed i chimici hanno osservato ,
che l'acido solforoso, disciolto in que
st'acnlo , lo rivestiva della propriet di "
cristallizmrsi. Si veduto, che l'acido

aolforoso si trovava in questa grotta in


una dose pi che sufciente, onde com
pletamente saturare l'acido solforico, che
doveva formarvisi , e quest'acido stesso

senza alcun dubbio dovuto alla com


binazione di una parte di acido solfo
roso collaria, combinazione probabib
mente secondata dalla presenza del car
bonato di calce della grotta.
Il cittadino Latapie ha osservato pure
questo acido accompagnato dai medesimi
fenomeni nelle caverne della montagna
di questi bagni.
lictet ci assicura di aver trovato que
st'acido in stato di distillazione nella
volta di una caverna presso Mx in Sa
voia contenente un poca di calce. Fortis
lo ha riscontrato stillunte sulle pareti
delle caverne alluminose di Latera presso
Bolsena, Duloniieu l'ha osservato Colle

stesse circostanze in diverse grotte del


lEtna, e quel liquore acido, che Tour
nefort ha veduto stillare nelle caverne
dell'isola di Milo , per quanto sem
bra lacido solforico.
'lrowsi pure con maggior frequenza

disciolto nelle acque,


servato che le acque
deponevano in capo
sulle pareti dei loro

e Vanquelin ha os
termali solforose
a qualche tempo
bacini, dellacido

solforico concentrato, che si era formato

dopo la loro esposizione all'aria. Le ac


que di Molfetta, vicino a Latera, hanno,
secondo le osservazioni di De Breislack,
dellacido solforico, quelle minerali di

Lubiana, al sud-ovest di Lopold, in


Gallicia ,contengono, se ascoltiamo Schul
tes, dell'acido solforico libero, e sono

servite un tempo per. far l'allume, innaf


undo cio colle_medesime il fango'raccol

me Biauco, ne rendono acide le acque ,

come ci viene assicurato da Leschenault,


Secondo le relazioni di Humboldt ,
dalle alture del Vulcano di laraz, nel
Popayan, scorre un ruscello, che ha l'ac

qua carica d'acido solforico. B.)


ACIDl ANIMALI. (China) istinguesi
con l' espressione d acido animale, ogni
acido che trovasi esclusivamente nei com
posti animali. L'acido rosacico, per
esempio, un acido animale perch non
si trovato nora che nellorina del
luomo. L'acido lattico pure un acido
animale per

la ragione

medesima , e

pochi sono nora questi acidi esclu


sivamente appartenenti agli animali. Il
maggior numero di quelli che si erano
loro attribuiti come tali, si tmvano nei

vegetabili o si ottengono nelle loro ana


lisi, come lacido idrocianico cc. Sappia
mo che lacido fosforico che si credeva
altre volte appartenere esclusivamente al
regno animale, esiste frequentemente nei
vegetabili, e in abbondanza nei mine
rali , come pure l'acido urico creduto un
tempo come esclusivo delle orine del
l'uomo, dei calcoli della vescica e delle

concrczioni dei gotlosi , si e' trovato di


poi nel regno minerale tra i fossili, come,
per esempio, nel Grumo. V. GUAI)
Se a un acido animale si d per ca
rattere quello di contenere un radicale
ternarie, formato d'idrogene, di azoto
e di carbonio , verun acido non forse

particolare al regno animale; e tutti


quelli di questo genere, appartenendo nel
tempo medesimo al regno vegetabile, si
ossono indicare come acidi dipendenti
in generale dal regno organico; ili mo
doch la chimica, come la storia natu
rale, somministra alcuni mezzi per riu
nire o ravvicinare la massa delle specie
di questi due reui.
V. l'art. Acmo.
acnn ARTIFIIIA l. (Chim.) Deve
chiamarsi acido artificiale ogni acido
formato dall'arte, sia che egli imiti uno
dein acidi esistenti nella natura, sia che
egli non abbia analogia con vermi altro

to dalle strade del villaggio , e riunito in

conosciuto

mucchio. lallas anchegli lo ha incontra


to allo stato libero sopra certi schisti dei

rapporto vi sono due generi di acidi ar


ticiali.
_
" Il primo genere comprende gli acidi

monti Ural, presso la sorgente del laik.

in

natura; e sotto questo

(72)

ACI

che larte fabbrica e che sono analoghi a


quelli che ci presenta la natura , come
gli acidi carbonico, solforosa, solforico,
nitrico, fosforicn, arsenico, tuugstico ,
molibdico, cromico, ossalico, malico,

ACI

(lemma ammoniacale. Gli estratti, le


mucillaggini, i corpi zuccherati, le fe
cule, il legno ec., danno in fatti come
principal prodotto della azione del fuoco
in vasi chiusi, un liquido rosso bru

acetico, idrocianico, i quali si prepa.n

no, acre, e acido, di un odore di olio

no in

bruciato. Si erano rimmosciuti tre di


questi acidi, che si chiamavano piro
"incenso (piromuni'co), piiolegnoso, pi
rotnrtaroso (piroluririco ), i quali si

luogo di questi acidi

naturali

che sono troppo scarsi o che si otten


gono con troppa diilicoll.
Il Secondo genere comprende gli acidi
che si fanno articialmente e di cui la
natura non ha per anche resciitati i
modelli; e tali sono gli acidi fosforoso,
Canfnrico, suberico , saecolattico cc.

* Si comprende che aggiungendo a que


sti due generi, un terzo genere per quegli
acidi che larte non pu imitare e che

la natura sola prepara, si avr l'enu


menzione di tutti gli acidi conosciuti.
Questo terzo genere contiene quasi al
trettanti acidi, quanti i due generi pre
cedenti riuniti insieme, poich vi si con

tano, come specie , gli acidi uorico o


idrofluorico, citrico, gallico, benzoico,
tartnco, surcinico, lattico. urico ec. F.)

" ACIDI BINARlI, TERNARH, Q

DERNARH. (Chtll.) V. l'art. Acloo.

*" AUiDI CONCENTRA'II. (C/ii'ln.) V.


lart. Acme.
ACIDl CONCRETI. (Chim.) Tale l'e
spressione di cui ci serviamo per indi

credevano realmente differenti gli uni

dain altri, ma le esperienze che ho fatte


in comune con Vauquelin, hanno mostra

toehe questi tre acidi creduti differenti,


altro non sono che acido acetoso (ace
tico ), il quale tiene in dissoluzione un
olio diverso , secondo la materia sotto

messa alla distillazione. (F.)


"" Lacido empireumatico che si ot
tiene dalle sostanze vegetabili quando
si decompongono col fuoco, e acido
acetico pi o meno imbrattato da un
olio empireumatico, e tale l acido
cos detto pirolegnoso, come avverte qui

solira Fourcroy. Ma contro l'opinione


emessa da questo chimico , oggigiorno
provato che non la stessa cosa del

1 acido piromucico e dell'acido piro


tartaroso o pirotartrico, come pure de:
gli acidi pirocitrico e piromalico,i quali
quattro sono assolutamente ben distinti

care lo stato naturale di alcuni acidi, i

fra loro , e tutti da considerarsi come

quali sono spesso sotto forma solida,


laddove se ne trovano altri che non pos
sono mai pigliar questo stato, e che per
|imangono sempre liquidi o gassosi.

acidi particolari, e diversi dell'acido


acetico empireumatico con Cui furono
altre volte confusi. Vedasi per un pi
esteso ragguaglio, l articolo concernente
ciasclieduuo dei suddetti quattro acidi in
parlicolare.
ACI I FATTIZJ. Clu'm.) Si dicono
acidi fattizj,quelli c e sono fabbricati o
fatti di Pianta nei laboratori di chimica

L' acido borico , gli acidi metallici,


l'acido henzoico, gallico, urico cc. appari

ten ono al primo ordine di questi acidi,


e gli acidi carbonica, nitrico , idroclorico,

cc. appartengono al secondo.


" Lo stato e0ncreto non deve esser
sempre confuso con lo stato cristalliz

zato; poich vi sono alcuni acidi cri


stallizzabili , come l'acido citrico , tar
trico, ossalico cc. i quali non sono veri

acidi concreti,come i qui sopra indica


ti, sebbene questi possano essere qualche
volta cristallizzati. Ma questa propriet
sar descritta all'articolo di ciascun aci
(lo. (F.)
*" AClDl DEBOLl. (Chim.) V. l'art.
Acmo.
ACIDI EMPH\EUMATICL (Clum.) Si
chiamano acidi empireumatiu alcuni li
quidi acidi che si ottengono, distillando
a fuoco nudo un gran numero di sostanze
vegetabili. Altre volte si considerava co_
me carattere distintivo di queste sostan
za il somministrare un acido con la loro

o nelle ofcine d'arli chimiche; cosi


l acido solforico, lacido fosforico cc. ,

fatti con la combustione dello zolfo o del


fosforo, si dicono acidi fattizj. Vi sono
alcuni acidi fattizj , come l' acido confo

rico e lacido suberico che non si sono an


cora trovati in natura, e dei qualicssa non

ha presentato ai chimici verun modello,


e dallaltro canto esistono diversi acidi
naturali che l'arte non ha potuto imitare,
sia che se ne ignori la loro compon
zmne, come l'acido uorico o idioiluricof
sia che i mezzi di unire i loro principi

cogniti non siano ancora in potere dei


chimici, come l'acido citrico, lacido
gallica , l'acido benzoico, urico ec_
Si creduto per qualche tempo d"
naturalisti, che tutti gli acidi fossero 50
stanze fattizie , produzioni delle arti, 6

distillazione, mentre si attribuiva alle

che non esistessero in natura:

materie animali di dare col fuoco una

glio istruiti oggigiorno , e sul meccani

ma m?

ACI

(73)

sino dei processi dell' arte , la quale


spusso_estrae questi acidi dai composti
(Ne esistono, e sopra un gran numero
di circostanze in cui la natura presenta
molti di questi acidi, qualche volta puri

* La scienza ha fatto sotto quest'ultimo


rapporto immensi progressi nello spa

e isolati, e le pi volte in combinazioni

zio di trenta o quaranta anni. A quel


l'epoca non si conoscevano che tre o

particolari, noi rigettiamo intieramente


questa idea , e non attribuiamo pi ai
processi soltanto dei laboratori dei chimi

questi acidi conosciuti no ad oggi


aumentato considerahilmente. Ain acidi

ci certi composti che si vedono formarsi

ogni;li nel gran laboratorio della natu


ra.
.
ACID(I ILUORI. (Chim.) Espressione si
nonimn d'acidi lluidi o liquidi; e pi
particolarmente dicendo in sin olare aci
(lo/lu0re, in alcune opere di chimica
era il sinonimo dacid0 uorico. (F.)

" Achl FURTI. (Chim.) v. l'art. s


Cino.
I

ACI

estraggono da questi corpi per mezzo di


analisi chimiche.

ACIDI FOSSILI. (Chim.) a. di


grande importanza per i naturalisti il
sapere che esistono molti pi acidi fos
sili di quel che si era creduto , sia che
con questa espressione si distinguano i
soli acidi liberi nell'interno del globo,
sia che sintendono e gli acidi liberi e
gli audi combinati. In altri tempi si
sape\ano tante poche cose su questo par

ticolare, ossivvero si erano cos poco e


cosi male osservati gli acidi fossili, che
si era giunti no a credere che questi corpi
fossero produzioni dell'arte e non esistes
sero in natura. Ma dacch si sono trowti

quattro acidi minerali, e il numero di

solforico, nitrico e idroclorico che in


altri tempi si consideravano come i

soli acidi minerali, dei quali si faceva


conto nella sola

chimica

e pochissimo

nella mineralogia , se ne sono dipoi ag


giunti assai pi , i quali si sono trovati
puri e isolati nei fossili, o combinati
con basi terrose e metalliche negli strati
del globo.
Siccome la cognizione di questi acidi
importantissima per la mineralogia ,
a motivo che formano una delle parti
costituenti molti minerali, e che spesse
volte costituiscono ci che nelle minime
dicesi mineralizzalori , cosi necessa

rio l'indicar qui alcuni di questi acidi


e In maniera di classargli.
" Fra gli acidi minerali alcuni sono
qualche volta liberi 0 isolati, altri s'in
contrano soltanto combinati alle basi. Gli
acidi carbonico, solforico, solforoso, ar

co , puri e isolati da ogni combinazione;


daccb si sono riscontrati in strati , in l

senioso, borico ec., compongono la prima


serie. Oltre il trovarsi questi anche com
binati spesso con dillerenti basi, si so
no poi in particolar modo eco rti in tale
stato di combinazione gli acidi idroclo
rico, idriodico, idrobromico, idrofluori
co . arsenico , cronico , tungstico, mo

lOni, in depositi, in cristalli, questi acidi

libdico, cc.

e gli acidi nitrico , idruclorico , fluorico o

1 primi sono raramente concentrati e


ori, e spesso sono disciolti nellacqua;
i secondi sono , o secchi , o pulvcrulenti,
o compatti, o informi, o cristallinati,
o sciolti nellacqua minerali.
Queste generalit bastano a _far vede
re quanti fatti e quanti lumi la clu
mica moderna ha SOmminlslru1i alla
mineralogia. In ogni articolo particolare
a ciascuno di questi acidi minerali, si
Vedr come essi si trovano nei prodotti

nell'aria, nelle acque, nelle cavit sotter

rnuec gli acidi carbonica , borico, solfori

idrolluorico , fosforicn, del pari che gli


altri acidi metallici combinati a una mol
titudine di basi terrose, alcaline o metal

liche ; non possiamo pi dubitare che


questi acidi non siano produzioni naturali,
e che questi fra quelli che 1 arte pu for
mare, non siano che imitazione di ci che

la natura produce.
Cosi possiamo dire che tutti gli acidi
minerali esistano allo stato di fossile,

fra i quali non ve ne sono che tre, che si naturali. F.)


trovino puri e SOIuI. nella cavit della ACIDI NA' IVI o NATURALI. (Chi'm.)
In alcuni articoli precedenti si
gi
terra , e tutti gli altri vi esist0u0 com
parlato degli acidi che la natura ci pre
binati. F.
ACID (NORGANICL (Chim.) V. senta intmramente formati; ma in un
dizionario consacrato all'istoria natura
l' art. Acme.
" ACIDI METALLICI. (Chim.) v. 1'm. le,non potr riescir cosa inutile_il ri
tornare adesso in particolare sugli acidi
Acme.

ACIDI MINERALI. (Chim.) Si distin

che si trovano tanto isnlati, quanto com

guono con questo nome, non solamente


gli acidi che si trovano nella terra , ma
in un modo pi generale tutti gli acidi

binati nelle produzioni della natura.


* Lespressione di aCidi nativi qual:
che Volta usata per indicare fra (|lltoll

che s' incontrano nei minerali, e che si

corpi, quelli che esistono allo stato li

Dizium delle Scienze Nut.

14

ACI

(74)

bero in vari punti delle viscere o della


supercie del globo. C0si l'acido car
bonico esiste nell'atmosfera, nelle ca

ACI

dei pi fre usati e dei

in estesi alla

supercie de globo, poic e sembra che


sia meno distinto nelle profondit della

vit sotterranee e nelle acque gassose; terra , e che il contatto dell'atmosfera


l'acido solforico s'inconlra isolato in vi inuisca sensibilmente. F.)
alcune cavit presso i vulcani e presso ACIDl NATURALI. (Chim.) V. Actni
le acque solforose; l'acido borico si trova
iii-rivi.
disciolto nell'acqua di diversi lagoni " AClDl ORGANICI. (Chim.) V. l'art.
della Toscana; gli acidi malico , citrico ,
gnllico , acetico cc. , acidicano i sughi

i un gran numero di frutta o di ma


terie vegetabili , e sappiamo che fra que
sti acidi ve ne sono alcuni che l'arte
fabbrica, ed altri che son formati dalla
sola natura.

" Qualche volta, giusta una espressione


pi generale , la denominazione di acidi
nativi o naturali si applica a quei com
posti che la natura presenta soltanto
combinati con diverse basi , e non mai

puri o isolati, e tali sono, gli acidi


ost'orico, nitrico, idroclorico, lluorico
o idrolluorico, idriodico , idrnbromico,
gli acidi metallici, e molti acidi vege

tabili.
Accade lo stesso degli acidi formati
dalla natura, e che s'incontrano nel dop
pio stato d' isolamento e di combina
zione. Questi che si sono indicati come
acidi nativi della prima classe, sebbene

Acmo.

' ACIDI VEGETABKLL (Chim.)Ci aer


viamo spesso di queste espressioni per
indicare nel loro insieme gli acidi delle
piante, poich questi acidi hanno dei
caratteri generici, i quali li ravvicinano
tanto fra loro, quanto li allontanano da

gli acidi minerali, ed importante. di


ben conoscere questi caratteri, POIClId
i corpi che li possiedono , sono frequenti
e abbondanti fra i prodotti delle punte.
in generale questi acidi diversiran_o
da quelli del regno minerale per_ il
loro sapore pi debole, per la propriet
di scomporsi e di Carbonizzarsi con l'a
zione del calore, e per nella di conver
tirsi gli uni negli altri in un certo or
dine che la natura stessa segue, e che
l'arte non pu n modicare n inver:
tire; per l'origine di questi cambiamenti
e di questa conversione, dovuta ora al
l' azione del fuoco, ora a una alterazione

trovino liberi ed in molti luoghi,

spontanea , e ora all' azione degli acidi

nondimeno si trovano egualmente, ed


anche in maggior frequenza, in stato
salino combinati con varie basi terro

minerali otenti ; nalmente per l'acqua,


per l'acidb carbonico e per il carbouf
pi o meno abbondante, i quali sono i
prodotti dell'ultima loro scomposizione.
Tutti questi caratteri moatrano che
gli acidi vegetabili sono formati dall'u
nione del carbonio , dell'idrogeno e
dell' ossigene , che i due primi ne costi
tuiscono il radicale composto blnntl0,

si

se , alcaline, o metalliche.

* Non occorre quasi dire, dietro ci


che stato esposto in vari articoli pre_
cedenti , che ogni acido che sia nativo e
puro, qualunque sia il luogo ove esso si
ti ovi, tanto allo stato solido , quanto allo
stato liquido, si riconosce facilmente al
suo sapore agro e alla pr0priet che ha
di arrossire i colori turchini vegetabili.
Ma in questa guisa non si stabilisce
che la natura generale di questi corpi;
e per distinguere la specie particolare
di ciascun acido nativo, necessario di

consultare i caratteri specici che cia


scun acido presenta. Perci per imparare
a riconoscere ciascuno di essi, bisogna ri
correre agli articoli che riguardano que
sti acidi in particolare.
_ Ma non debbo ui omettere una con
siderazione generdlc, relativamente alla
grande abbondanza e alla diversit degli
acidi che si trovano nativi. Quest'ab
bOndanza tale, che annunzia nella na

tura una grande disposizione e una grande


facilit a produrre questo genere di com
posti; e da questa osservazione ne su
gue che il fenomeno dell'aciditicazioue
o della formazione degli. acidi, uno

che a questo radicale dovuta la loro


propriet di convertirsi questi acidi gli
uni negli altri, e che per questa ragione
diversiticano degli acidi minerali , il di

cui radicale semplice ed indecon1ponihile


gli rende tutti indipendenti tra loro: di
maniera che la pretesa Conversione di
questi ultimi fra loro, non presente
mente che una ipotesi chimerica , adot
tata in un tempo in cui la natura e il
composizione di questi corpi erano an

cora problemi insolubili. Una delle n:


sultanze pi noteVoli e pi importanti
della chimica moderna, ed una delle
scoperte che ne provano meglio di ogni
altra l'esattezza rigorosa e i progressi

sorprendenti di questa scienza , la co


gnizione dei fatti enerali sulla natqra
dein acidi vegetabtli. Per maggiore in
telligenza vedasi ciascun acido in parti
colarc. (E) V. l'art. Actoo.
_
.
" l_uomi che ha questa serie di acnlu

3\_
ACI

(75)

sono presi eneralmeute dalle sostanze


vegetabili alle uali si ottengono, per
esempio, dicesi amdo tartrico o tartaricu
quello che si estrae dal tartaro, acido

citrico quello che si estrae dal limone ec.


Gli acidi vegetabili sono tutti inco
lnri e solidi, ad eccezione

dell acido

oleico, il quale si mantiene allo stato


liquido anche sotto zero, e ci a mo
tivo di un poco d'acqua di cui non si
spoglia giammai. Tutti questi acidi,tran
ne sempre loleicoelacido margarico,
sono specificamente pi gravi dellacqua.
Alcuni reagiscono fortemente sulla lac
Camu'a, altri al contrario non godono
di questa propriet se non in un grado
assai debole.
" Gli acidi vegetabili si possono ot
tenere quasi tutti cristallizzati. Assog

gettati all'azione del fuoco in una storta ,

ACI

una porzione d'idrogene e di carbonio,


r cui viene in essi a preponderare
a quantit dell ossigene, il che li CtiSll
tuisce in nuovi stati di acidit. Alcuni
fra gli acidi vegetabili, come il [artri
co, l'acetico e il citrico , riducono, seb

ben lentamente e con l'intervento Clel


l'acqua, l'ossido di oro sul quale per
altro cessano di avere azione , quando
questo sia in stato d'idroclorato; ed al
lora per riescirvi conviene saturare l'a

cido vegetabile con una base, per esem


pio con la potassa o con la soda ec.,
a quale abbandonando l'acido vegetabilc
per unirsiall'acido idroclorico, pone que
st acido e tossido di oro in contatto
fra loro.
" Finalmente gli acidi vegetabili si.
combinano a tutte le basi salitirabili,
formando con esse tanti sali particolari.

Si comportano variamente fra loro,al * ACIDIFICABILE , ACIDIFICANTE.

coni si volatilizzano senza scomporsi,

((Ihim.) Queste due parole della nomencla

come lacido acetico, l'acido meconico

tura della chimica metodica indicano, la

e lacido piroruucico; altri si scompon


gono parzialmente, ed altri in totali

prima il corpo che forma il radicale di


un acido , che non acido per se
stesso, ma che lo divenuto con l'ag
giunta dell'ossigene 0 dell 'idrogenc, co

t, trasformandosi in prodotti gassosi,


in acqua,in acido carbonico, in acido
acetico , in carbone, ec. Fra tutti gli acidi

Vegetabili vi soltanto lacido oleico,


lacido margarico e lacido allagico che
non si disciolgano nellacqua. Molti vi
sono solubili in piccolissima quantit.
La maggior parte restano disciolti dal
lalcnol, nel quale, e unlmente che nel

l'acqua , sono pi se ubili a caldo che


a freddo, e per si ottengono sempre
cristallizzati per ra'reddamento. Agisco
no diversamente sulle soatanze metalli

me lo zolf0, il selenio, il carbonio, il


fosforo , considerati nein acidi solforico,
idrosoll'orico , selenico, idroselcuico ,

carbonica , fosforico ; la seconda, il prin


cipio ch' la sorgente e la causa del
lacidit, che lha fatta nascere col suo
accordo, e questi sono l'ossigene e l idro
gene. Cosi lacidimbile varia in cia
scun acido, e si posson dire gli acidi/i
cabr'li, o i corpi acillicubili, mentre

l'acidicsnte non varia che dall'ossige


ne all'idro ene. F.
chezza o di dissoluzione nellacqua. Quan ACIDIFICANTE ( Chim. ) V. Acimrr
do sono asciutti agiscono solamente sui
cune.
metalli alcalifcri,e conviene per altro * AClDIFICAZIONE. (Chim) Tutti gli

che, secondo che sono in stato di sec

che la temperatura sia elevata; ai scom

articoli Acmt, Acmo ec. , l'anno inten

pongono in parte cadendo al metallo una


porzione del loro ossigene per ossidarlo,
e dando origine a dell'acqua, a dell acido
carbonico, a dell'idrogene carbonato e
a un deposito earbonoso. Quando sono

dere che l'acidicazione o la formazio


ne degli acidi e un fenomeno frequen
tissimo nella natura e nellarte , il quale
consiste nella ssazione dell'ossigene o

dell'idrogcne su i corpi che sono capaci


di aciditicarsi. F.
tano la loro azione ai metallidi sopra " AClDITA , AC DEZZA. (Chi'm.) Si
indicati, ma se sono un poco energici, 1 una che l'altra di queste espressioni
agiscono anche sul ferro, sul manganese
serve a indicare lo stato acido o il grado
e sullo zinco, i quali metalli si ossi
nel quale una sostanza acida: perci
dano non a spese dell'ossigene degli acidi,
si dice lacidit di un liquore, di una
ma sibbene dell'ossigeno dell'acqua che lrutta , di un vino intonato o inacidito;
si scompnne.
e neste espressioni si usano ancora per
in lCal'e 1 esistenza di un agro o di un
" Lacido nitrico quando concen
in stato di soluzione, allora non limi

trato e bollente, pare che abbia un'azione

Particolare su quasi tutti gli acidi ve


getabili , i quali rimangono o totalmente
scomposti o in parte soltanto; e in que

st'ultimo caso cedono allacido nitrico

acido nello stomaco, onde dicesi aci


dezza o acidit dello stomaco, egual

mente
V. Acsnzza.
cbe agrezza dello stomaco.
Esiste un gran numero di corpi che

7\"k.
.\<
1' "'; _ fuli\\
_.1 4' , '-*'n

ACI

(76)

si chiamano acidi, e che diversicauo


fra loro per alcune speciche proprie
t. Nondimeuo tutti questi corpi hanno
un carattere comune, o molte pro rie
t comuni, che li distinguono dag i al

tri corpi. Ora, per indicare questo ca


rattere o questo insieme di propriet
comuni, si dice ucidil.

All' articolo Acme ((jhim.)uoi diremo


che i chimici erano andati daccordo nel
collocare tra gli acidi tutte quelle so
stanze che arrossiscono la lacczmna, e

faremo osservare che questa propriet


non di'criva essenzialmente da quella
di combinarsi ain alcali , poich la
laccamua non passa al rosso , se non

in quanto che la potassa che la rende


turchina, pi attratta da un corpo
messo in contatto di lei , di quello
che ella lo sia dal principio colorante.
Limitando l'acidit all'indicazione della

ACI

ralmente come acidi tutte le sostan


ze che avevano un sapore agro , e che
arrossiirano molti colori azzurri ve
getabili. Nel sistema di Lavoisier l'idea
di acidit era talmente legata con quella
dossigeno , che mentre da una parte i
chimici erano disposti ad ammettere l'e
sistenza di questo elemento in molticorpi,
i quali no allora avevano resistito al
l'analisi, ma nei quali si era riconosciuto
un sapore agro e la facolt di arrossire

molti colori turchini vegetabili,dall'altra


parte poi sulla solacnnsiderazionedell'as
senza dell'ossigeno nell'acido idrosolfori
co, rigettavano questo composto dal gene

re degli acidi, quantunque ne avesse tutte


le propriet distintive. Conduceudosi in
questa guisa , era un convenire implici
tamente che i caratteri acidi non basta
Vauo per assegnare l'acidit ad un corpo,
quando questo non era ossigenato.

laccamull'a , si vede dunque che essa con

" Oggi che sappiamo che le combina

siste nella propriet di attrarre pi for


temente la potassa , di quel che lo faccia
ucsto principio colorante; ed infatti
e questo il carattere, per cui si distin
guono tutti i corpi acidi da quelli che

zioni dell idrogene col cloro, coll' iodio,


collo zolfo, col selenio, col telluro , col

non lo sono. Ma se, in sequela della

denizione che noi daremo degli aci


di, non si pu ammettere l' acidit
che nei corpi che arrossiscono la lacca
mntla , tuttavia , siccome questo carattere

bromo, e probabilmente col fluoro, quelle


del fosforo con eccesso di cloro, non con

tengono ossigene, e che tuttavia nella


massima parte di questi composti si tro
vano alcuui caratteri acidi cosi decisi,

quanto lo sono in alcune sostanze ossi


genate, siamo stati costretti ad allonta
narci dall'opinione di Lavoisier; ma per

dipende da una propriet pi generale,


quella cio di combinarsi agli alcali, e
che vi in oltre qualche cosa di arti

quanto non si ammetta questa opinione,

ciale, si deve riconoscere una sorta di


acidit o una tendenza all'acidit, nei

di sostanze; e si deve inoltre avvertire

corpi che hanno per la potassa un alli


nit:i minore di quella che ne abbia il
principio colorante della laccamu'a. In
questo senso ha usato Berthollet la pa
rola acidit, quando ha detto essere
questa la pr0priet di neutralizure gli
alcali. (Cm)
ACIDO. (Chi'm.) Gli antichi chimici ave
vano delle idee inesatte e false sulla na
tura degli acidi, e limmaginazione era
in questo servita di guida pi che l'e
sperienza. Consideravano gli acidi come
sali semplici , ed alcuni attribuivano la

loro natura al fuoco (issato. La maggior


parte gli credeva costituiti d'acqua e di
terra, ed ammettevano un acido elemen
tare che, secondo essi , era principio di

tutti gli altri, e gli formava tutti me


diante diverse modicazioni. 'lntte que
ste idee erano erronee, e non si c0min

ciato a trovare la verit e a stabilire


una dottrina generale sugli acidi, che
dopo le scoperte sull aria, sui fluidi ela
stici e sulla combustione.
Per 1 avanti si riguardavano gene

non i: meno vero che lossigene formi


degli acidi con un numero assai grande
che il cloro e l'iodio, i quali sono nel
medesimo caso, hanno i pi grandi rap
porti con_ questo principio. Se l'uno o
altro di quesl.lee corpi entrasse nella
composizione di tutti gli acidi . un tal
risultamento , modicando ci che
troppo assoluto nell'opinione di Lavoi
sier relativamente alla composizione os
sigenata degli acidi, lungi da distruggere
questa opinione, sembrerebbe darle una

estensione maggiore: poich, ammessa


che fosse l'aualogia del cloro e dellio
dio con l'ossigene , lacidit che i due
primi comunicano a molte sostanze, ne
sarebbe una conseguenza naturale; ed al
lora , invece di un solo principio acidi

cante se ne conterebbero tre. Ma ci


non accade: la propriet di acidificare
non si limita ai corpi che abbiamo no
minati, ma sembra ancora che in molte

circostanze appartenga, allo zolfo, al tel


luro ec.; dall'altro canto poi la sostanza
che forma un acido con uno di questi
corpi, ha per se stessa una certa influenza
sulla natura del composto (V. Coarl
couauaun e consansnmu), e di pi

ACI

( 77 )

ACI

gli stessi elementi uniti in una propor

turchina della laccnmua: per essi, qua

zione medesima formano , in certi casi.


delle Combinazioni'dierenti, alcune delle

lunque sostanza che volti al rosso que


sto colore, un acido. La prova mi
gliore che si possa allegare per l'impor

quali sono acide ed altre no. Il legnoso


e l acido acetico ne presentano un @
sempio vistoso: tutti due hanno la stessa
composizione, e nondimeno il primo non
gode d'alcuua acidit. Siamo dunque
forzati a riconoscere col sig. Gay-LUSSHC,
che la disposizione delle molecole in un
composto, ha la maggiore inuenza sulle
sue ropriet caratteristiche, e che po
r l acidit non dipende unicamente
dalla natura degli elementi di cui si
compone una sostanza acida. In questo
stato di cose la parola acido non pu
esprimere con evidenza se non che l'idea
di un corpo dotato di certe propriet
che costituiscono lacdit.
Esaminiamo frattanto le propriet che

si sono riconosciute negli acidi e co


minciamo da nelle pi generali. Queste
si possono ridurre alle sei seguenti :
1.0 alla tendenza di portarsi verso le su
perci elettrizzate positivamente ; 2.0
alla facolt di fare sparire totalmente o
parzialmente i

caratteri

degli

alcali;

3. alla facolt di arrossire il colore tur


chino della laccamufl'a; 4. al sapore agro;
5. alla facolt di render gialla o rossa
l'ematina; G. a quella di arrossire la
tintura di violemammole.
La tendenza di portarsi verso le super
ci clettrzzate positivamente troppo
generale , per caratterizzare l acidit :
poich molti corpi semplici, come l'os

sigene e il cloro , l' hanno in un grado


notabile; e lo zolfo , il carbonio e l' a
zoto la manifestano in alcune circo
stanze.

Se la facolt di neutralizzare pi o
meno gli alcali si ritrova in tutti gli
acidi, e se essa che sembra caratteriz
zare essenzialmente l'acidit, non dime

no, perch un corpo si unisce a un al


cali, non una ragione da riguardare que
sto corpo come un acido: infatti lo zol
fo, l'ossido giallo di piombo , l'ossido
di zinco , si combinano con una grande
facilit a

molle basi alcaline; e se al

cuni sici hanno riguardato lo zolfo co


me un acido, nessuno poi ha preteso che
gli ossidi di piombo e di zinco fossero
nello stesso caso. Se dunque lacidit
inseparabile dalla propriet di unirsi
agli alcali , e se tutti i cor i che vi si
uniscono non sono acidi, fa (I uopo ricor
rere a un mezzo che distingua i corpi
che lo sono,da quelli che non lo sono. Ora,
seguendo i fatti, ma senza discussione pre
liminare,i chimici hanno adottato come

m ezzo per fare questa distinzione, il colore

tanza che si data a questa pro riel ,

quella, cio che alcuni corpi nu quali


si era creduto di riconoscerla , e che in

conseguenza erano stati riguard..ti come


acidi, sono stati poi separati da questi

ultimi, quando nuove osservazioni hanno


provato che non la possedevano. Si deve
frattanto comprendere la ncerssit di de
terminare in un modo preciso l'impor
tanza di uesto carattere. La laccamu'a
la combinazione di un color rosso col
carbonato di pntassa ; il colore turchino
risulta dall azione reciproca di questi
corpi. (V. Laccsmlt.) Supponiamo
che si metta la Combinazione turchina
in contatto con varie sostanze le quali
tutte siano capaci di unirsi agli alcali,
e in conseguenza alla potassa della L'ic

camutla , e allora potranno t'CCitdert. due


cose: o la sostanza aggiunta avr mag

giore afnit per questa base di quello che


ne abbia il color rosso, o essa ne avr

meno; nel primo caso, la laccamulla di


verr rossa; nel secondo, conservcr il
suo colore turchino: tostoch i chimici
si accordano a considerare, come acidi, i

corpi che arrossiscono la laccamuil'a, e


chiaro che essi convengono che un acido
un corpo che ha maggiore qnil per
la potassa e per gli alcoli in ('flEllllt',
di quello che ne abbia il co ore (Irl
la luccamqn. La facolt di arros
sire dunque un carattere che non di
versica essenzialmente dalla propriet
di unirsi agli alcali, e che no a un certo
punto soltanto fa valutare la forza con la

quale i corpi tendono a contrarre que


sta unione: ma tutto che coi chimici si
riconosca essere la laccamua il reagente
degli acidi, non bisogna perdere di vi
sta che il limite che essa stabilisce fra
una classe di corpi, non che articiale;
poich, per ultima risultanze, l'u_cidila

sempre la facolt di combinarsi agli


alcoli, e questa facolt non essendo rt

stretta ai corpi che arross1scmo la lac


camu'a , si con rende che potrebbe esi
stere un principio colorante intieramen:
tr diverso da quest ultimo , dotato di
un'aflillit pi debole o pi forte della
sua, da essergli preferito, e ho al
lora alcune sostanze alle guali noi ne
ghiamo il carattere di aci o, lo avrcb:
hero , ossivvero alcune altre alle qunlt
si attribuisce, ne sarebbero mancanti.
ll sapore agro la prima pregriet
che siasi riconosciuta in certi sci i, e
che abbia servito a dislingucrh dagli

(78)

ACI

altri corpi in un tempo in cui non


si pensava l studiare l'azione chimica
della materia; ma dopo che questa azione
stata asso gettata a un esame ragionato,
si generamente pensato che

tevano

esistere acidi insipidi: il che a fatto


ammettere quelli che portano il nome
di stannico, di colombico, di margari

co ec.
La propriet di render gialla l'ema
tina , quella di arrossire il colore di
Violamamrnola, sono nel medesimo caso

del sapore agro: queste propriet non


appartengono a tutti gli acidi, molti dei
quali, come il margarico, loleico, l'urico

ACI

culo. Lo zolfo fra varie altre sostanze ,


ci presenta un esempio della possibilit
di formare luna e l'altra di queste di
verse qualit di acidi.
1"'lutti gli acidi sono o naturali o arti

ciali. l naturali esistono gi formati


dalla natura in alcuni corpi, gli altri
sono il prodotto della combinazione sr
tiiialc di uno o pi principi aciilicabili
Coll'ossigelie o coll' idrogvnc. DI ci ne
viene che molti Sono cdotti,altri prodotti
per opera di chimiche elaborazioni.

" )uaiido gli acidi sono formati da


un ra icalc inorganico o sono il resulta

poi in un maggior numero alcuni altri,


i quali non lanno provare alcun cambim

mento di operazioni e decomposizioni


fatte sopra corpi inorganici, essi si di
cono acidi inorganici, e pi generalmente
Acioi MINERALI. Molti di questi souo

mentoalcolore turchiuo di violamsmmola,


etali sono,oltrei precedenti, l'acido bori

questi un metallo. Per esempio l'esi

co e l'acido idrocianico. Noi qui notere

(lo arsenico, lacido cr-Omico cc. che so

non agiscono sull'ematina ; e ne esistono

mo, che non si deve confonder l' azio


ne in virt della quale lematina, e la

tintura di violemammole cambiano di


colore in contatto di molti acidi, con
l'azione in virt della quale la lacca
mull'ii passa al rosso. La prima risulta
dalla combinazione dell'acqua e della
cido coll ematina e con la tintura
di viole mammole,

mentre che la se

detti acidi metallici , perch la base in

no fiitli d' arsenico e di cromo osmgennti


in modo da formare due acidi, sono acidi
minerali; gli altri costituiti da un prin

cipio combustibilenoii metallico, sonodet


ti acidi minerali non metallici. Lo zolfo
unito all'ossigene 0 all' idrogene in mo
do da costituire, nel primo caso degli
ossiacidi, nel secondo un idracido, for

ma sempre degli acidi minerali che non

conda non che 1 isolamento di un

50i|0 metallici.

colore rosso che era unito ad un alcali,

"Quando gli acidi si ottengonodai Ve-_


getalnli, sia che essi vi si siano formati
per opera della vita organica di quesll
esseri, o che si ottengano per la scompo
sizione dei medesimi naturale o articia
le , questi acidi si distinguono col nome
di ACIDI Vecchiano. Lo stesso si dica di

e che ne separato da un corpo che at


trae pi fortemente nesta base. Ma se
le tre propriet di cui abbiamo parlato,
non sono essenziali all'acidit, tuttavolta

non si debbono rigettare, poich non ri


trovandosi in corpi decisamente acidi,
esse sono atte a far giudicare della vera
natura delle sostanze che si possiedono.

quegli acidi che ci sono egualmente som:


ministrati dalle sustanze animali, i quali

GCante, l'oxsigene, che si credeva l'u


nico che potesse convertire in acidi le
sostanze acidicalnh , 0 i cos detti ni

per ques:o sono detti acxnr iiitiMal.i.


poich questi due generi di acidi, i vege
tabili cio e gli animali, si ricavano daso
stanze organizzate , perci ad essi fu an
che dato il nome generico di ACIDI on:
cimm.Pvr altro a rigore tutti gli acidi
organici apparterreblu-ro ain acidi mi

dicali dvin acidi

nerali non

V. Acioii's', Ancar.nnrs. (Cm)


" Nella teoria di Lavoisier, come so

pra stato detto, si consideravano tutti


gli acidi formati da un principio acidi

Ma essendo stato ri

Conoscinto in seguito, chi 08ial.00 diverse

combinazioni dell' idrogcne con corpi


Combustibili semplici , ed anche una Con
un radicale binario , le quali posseggono
tutti i caratteri (irgli acidi, fu sentita
la necessit di ammettere due distinte
classi ili acidi, cio dein osu'acidt, 0
di quelli che hanno per principio acidi
cante l'ossigene, e dein iilraridi, o di

quelli che hanno per principio acidi


cante l'idrogene. E qui giova avvertire
che alcuni radiali possono combinarsi
cull'ossigene e formare un ossiacido, 0
unirsi all'idrogene e formare un idra

metallici, perch ordinaria

mente sono formati da un radicale com


nsto di due o anche di tre sestle
iuor aniche riunito in divi-rie pr0pl':

zioni e acidicate dall'iissigine, quall


sostanze sono l'idrogene il carbonio 8

lazoto, tutte tre appartenenti ai com


bustibili semplici non metallici, ed inor
lllf'l.

"Sein acidi resultano dalla combina


zione semplicemente di un sol principio
coll ossiaene o coll' idrogeue, questi di
consi acidi binarii come nel caso pll"
esempio dell'acido solforico, il quale e

costituito da wlfo ed ossigene, 0 dell acido

ACI

ACI

(79)

idriodico, che formato di iodio e di


idrogeno. Diconsi acidi ternarii se il ra

sapore, e forti si dissero quelli che ave


vano opposte qualit; ma questo modo di

dicale binario, come nel caso di tutti

esprimersi inesatto . ed ora si ammette

gli acidi vegetabili, nei quali l'idrogene

per acido debole quello che pi o meno


diluito con acqua, e all'opposto dicesi
acido forte o concentrato quello che ne
contiene ochissima o punta. Vari sono
gli stati in cui si incontrano gli acidi.
Alcuni sono gassosi o aeriformi , come

ed il carbonio formano il radicale, aci

dificato dall'ossigene, o nell'acxdo idro


cianico resultante dalla combinazione del
ciauogene, composto dazoto e di car
bonio, coll'idrogene; o negli altri acidi
clorocinnico, cloro-ossicurbom'co. cromo

lacido Carbonico, che naturalmente esi

.salforico ec- (V. QUESTI ACIDI.) Sluader


narii sono_ quelli nei quali il ra icale

ste in Vari luoghi allo stato di aria. Altri


sono solidi e spesso crisiallizzati; il pi
delle volte sono allo stato liquido perch
disciolti nellacqua.

ternario, come accade nell'acizla pur


purico, nell'acido urico ed in altri acidi

animali nei quali i tre principi idrogene,

"Tutti,ad eccezione dellacido tnngstico,

carbonio, ed azoto, costituiscono il radi

proporzione di ossigene formava un acido,


che fu detto so(fororo, mentre quando
lo zolfo stesso era saturato di ossigene,

si sciolgono in questo liquido, e formano


gli acidi liquidi, e nello stato appunto in
cui conviene adoprarli quasi sempre. Gli
acidi che-hanno molto sapore, general
mente sono pi facilmente solubili nel
lacqua, di quelli che ne hanno poco.
Gli acidi solidi aiutati dal calore vi si
sciolgono pi facilmente, ma quelli che
sono gassosi hanno bisogno di una tem
peratura pochissimo elevata , altrimenti
il calore spesse volte ne diminuisce la
solubilit. Al contrario questi aeriformi
si sciolgono in maggior dose nell'acqua
quanto pi forte la pressione.
** ll calore decompone molti acidi, al
tri invece restando fissi si concentrano di

costituiva l'acido che si disse so{frico,

pi, ed altri anche si vetricano o si

per distirlguetlo dal primo. Essendo poi


stato osservato, che fra questi due di
Versi gradi di ossigenazione acidicante
esistevano per certi radicali dei gradi
intermediari1,v cosi si sono distinti questi
nuovi acidi aggiungendo la parola ipoal
nome dellacido che era qualche grado pi
ossigenatn. Per esempio il primo grado

volatilizzano senza alterarsi nella loro

cale acidicato dallossigene ec.


"" Lavoisier considerando che un radi
cale poteva essere acidicato dallosaige
ne in due gradi ben distinti, da costi
tuire due acidi diversi, stabili per indi
care questi acidi, di dare al loro nome
una desinenza differente. Cosi lerrnin
in osa ogni acido che non era suturato
di ossigeno, ed in ico ogni altro che
avesse nella sua composizione tutto l'os
sigene con cui poteva combinarsi. Lo
zolfo, per esempio, acidicnloda una certa

di acidiicazione dello zolfo costituiva ,


come si detto, l'acido solforoso, ed il

secondo 0 massimo l' acido solforico; ora


essendosi trovati nello zolfo due altri gradi

Composizione.

" Queste nozioni sommarie essendo ba


stanti a dare unidea generale degli acidi,
tralasccremo di dire altre cose le quali
si potranno vedere pi in particolare ne
gli articoli che trattano individualmente
di ciascun arido nora conosciuto.
ACIDO ABE'I'ICO o ABIE'I1CO, e
ACIDO PINlCO. ((him. Baup ottenne
dai prodotti resinosi dell abete comune
e dalla colofonia di Francia del pino ma

di acidicazione, uno minore del solforoso,

rittimo , due sostanze acide che annunzi

ed uno del solforico, questi due gradi

come due acidi nuovi, distinguendo il

sono stati distinti, il primo del nome

primo col nome di acido ulntico o ubic

di iposo{/ram che si dato all'acido tico, e laltro di acido pinico. MS. P"
meno ossigenato del sol/broso, ed il se
quanto sappiamo , non stata fin qui
condo con quello dipo.ol_/orico dato
confermata dai chimici la realt di questi
all altro pi ossigenato del solforoso, ma
due acidi.
meno del solforico. Lo stesso stato "" ACIDO ACERICO. (Chim.) Fu di
stinto con questo nome un acido tro
fatto per il fosforo che costituisce quat
vato nel sugo dell'acero, c che proba
tro acidi, cio 1'pq/bforoso , fosforoso ,
i ngfn.fforico .fo.f/brico; e dellazoto che bilmente non che acido aceticoimbrat
tato di qualche sostanza che ne cela i
orma 1 acido ipom'troso, nitroso, m'
caratteri.
trico ec.
Acidi deboli furono detti in addietro acmp sommo (Chim.) v'. Acerno
tutti quelli che si credevano avere poca
Aci o.
azione sul maggior numero delle sostan " ACIDO ACE'OSO. (Chm.) Vi fu un
tempo in cui si riguardo come un acido
ze, o poca afnit per esse, ed anche non
erano dotati che di pochissimo o punto acetico meno ossigmato, l'aceto che n

ACI

(8)

ACI

ottiene con la dislillazl0ne, e questo fu ACIDO BENZOICO. (Chi/n.) V. BIIIOI


detto acido noe10so, lastriando il nome
CO Acido.
di acetico all'altro che si ottiene dalla *" ACIDO BENZONICO. (Chim.) V.
Beazmco Acido.
scomposizione di alcuni acetati, poich
in esso credevasi che l'ossigeno si trovasse * ACIDO BEZOARDICO. SChim.) il
in maggior quantit. Ma i progressi
primo nome che Guyton iede all'acido
della smenza convinsero ben presto i animale che presentemente conoscesi sot
to quello di acido urico. Questo primo
chimici della identit di questi due aci
di, dimostrando che erano entrambi aci
dilicati dalla stessa dose d' ossi une, e

che l'uno non diversicare da l'altro


se non per un grado d'erente di concen
trazione. V. Acerno Acido.
ACIDO AEREO. (Chim.) Bergmann no
min acido aereo nello che noi diciamo
acido carbonica, sia perch questacido
il primo che aiasi conosciuto sotto la
forma di aria, sia perch contenuto

nome era dedotto da quello di bezoardo ,

che si d in generale alle concrezioni


degli animali; e ci presenta una delle
pi forti ragioni per abbandonare una
tal denominazione, poich la massima
parte dei calcoli, anche fra quelli della
vescica umana , non contengono questa
sorta di acido , se non in alcune delle

loro specie , e perch i calcoli dein ani


mali , che sono i veri bezoardi, non lo

nell'atmosfera. V. Canonico Acido. (F.) contengono mai.


V. URICO Acido.
ACIDO ALLAGICO. (Clu'm.) V. Au.a " ACIDO BOLE'I ILO. (Chim.) V. Bo
mco Acido.

LBTICO Acido.

" ACIDO ALLANTOlCO. (Chim.) Il '* ACIDO BOMBICINO. (Chim.) V. A


cxno musico.
>
sig. Lassaigne propone di chiamare cosi
l'acido amniotico, poich assicura che ACIDO BOMBICO. i0hirn.) L'acido bom
3nest'ncido lungi dal trovarsi nell'acqua bico nominato per avanti acido bOIIIII'
ell amnios , da cui aveva preso il nome cino e detto anche acido del li:ng
lo, il liquore acido che Chaussier
specico di amniotico, esiste nellacqua
estrasse nel 1781 dalla Crisalide del bat0
dell'allantoirle. V. Acme aumo'nco.
" ACIDO ALOE'IICO. (Chim.) Trattando da seta, sia tagliando gli ultimi anelli
facendo colare la goccia del liquido che
con lacido nitrico a caldo 1 aloe succotri
no, si ha per prodotto una materia acida vi si contiene, sia pestando, spremeu
di color giallo e amarissirna, che da al.
do il sugo di questa crisalidi, e (purifica
cuni stata riguardata come un acido dolo nellalcool, sia facendole in ondere in
nestultimo reagente. Questacido liqui
partiColare , e che piuttosto sembra che
o color d' ambra , agiissimo, arrossi:
sia lo stesso acido nitrico combinato al
ace la laccamu'a e fa eervescenza cm
principio amaro dellaloe.
carbonati alcalini. Chanssier non esamni
" ACIDO AMBREICO. (Chim.) In al
le sue propriet , la sua natura, n le Sue
cune opere di chimica trovasi indicato
combinazioni, assicurandosi soltanto che
con tal nome 1' acido del succino, avendo
quest acido esiste nelle uova, nel baco
questa sostanza anche il nome di ambra
nella crisalide , e nella farfalla detLa
gialla. V. Succnuco Acido.
AClDO AMNICO. (Chim.) V. ACQUA osi.
i. AMNIOI.

bombice del (Mugello.

ACIDO AMNIOTICO.(CMM.) V. Acqua


oau. MNIUS.
"ACIDO AN'IMONICO e ACIDO AN
TIMONIOSO. (Chim.) llsig. Berzolius
colloca nella classe degli acidi il deutos

nello del bruco del salcio , delle cimici I


delle cavallette, ed in specie delle l'or
miche, sia una mescolanza d'acido ma

nido e il tritossido di antimonio, chia

mando aci:lo untimom'ow il nmo , e


acido antim0nico il secondo. . Arn
mmc.
ACIDO ARSENICO. (Chim.) V. Anse
iuc0 Acido.

lo sospetto che l'acido bombicino, con_w

lico e d'acido aCetico , o forse sia il solo


acido malico unito a materie mucillag
ginose: onde sono necessarie nuove ri
cerhe per distruggere o confermare que<
sto sospetto.
" I chimici riguardano attualmente
gli acidi bombico, delle cimici e delle
cavallette, come acidi analoghi all ace
tico , e considerano come un acido P""
ticolare l' acido formica. V. FOMUGO
Acido.
ACIDO BORACICO. (Chim.) V. Banco

ACIDO ARSENIOSO. (Chim.) V. Ali


semoso Acido.
" ACIDO ASPARTICO. ( Chini. ) V.
ASPABTICO Acido.
"CIIIDO AZOTICO. (Clu'm.) V. Nirl\lc0
Acido.
* ACIDO BORACINO. (Chim.) V- 30'
cx o.
" ACIDO AZULMICO. (Chim.) V. A
nico Acido.
ACIDO BORICO. (Chim.) V. Banco Acido
acuuoo Acido.

ACI

(8:)

ACI

** ACIDO BROMICO. (Clu'm.) V. Buonu ACID? CHINICO. (Chini. ) V. Cunuco


co Acido.
Aci! o.

"* ACIDO BROMONI'IRICO. (Chim. ) "* AC{;DO CIANICO. (Chim.) V. Cuneo


V. Bnomomrmco Acido.
Aci n.
ACIDO BUIIRICO. (Chim.) V.Boruuco ** ACIDO CIAZICO ARGENTURA'IO.
Acido.
((ln'm.) Il sig. Porret ha proposto di.
*" ACIDO CAFFICO. (Chim.) Torrefa
distinguere sotto questa denominazione
cendo il caff stato osservato che fra l'acido idroargentocianico, come pure
i principi che si sviluppano e che si
ha chiamati acido ciazico ferrnralo,
formano nell'atto della torrefazione, vi
acido ciazico su!/brato , lacido idrofer
del concino ed un acido che da Cadet
rocianico , e lacido idrosolfocianico. V.
Gasaicourt fu riguardato come acido gal
questi acidi.
lico, e che da alcuni altri chimici "* ACIDO CIAZICO FERRURATO.(C/z.)
stato considerato come un acido particola
V. Innornmnocumco Acido.
re, per cui gli fu dato il nome di acido " ACIDO CIAZICO SOLFORATO. (Ch.)
eaico: ma l' esistenza di un tal acido
V. Innosonrocumco Acido.
non stata per anche confermata, e " ACIDO CICERICO. 5Chim.) Le fo
sembra prevalere lopinione di Cadet
glioline dei ceci trasu ano un umore
Gassicourt.
acido che stato creduto nel tempo pas
ACIDO CANFORICO. (Chim.) V. CAN
sato un acido particolaree detto perci
roluco Acido.
acido cicerico. Vauquelin e Dcyeux pro
"ACIDO CAIRICO. (Chim.) V. Cumco varono che era una mescolanza di acido
Aci o.
ossnlico , di acido mulico e di acido ace
" ACIDO CAPROICO. (Chim.) V. CA
tico, tutti tre liberi; ma Dulong pi re
rnomo Acido.
centemente ha dimostrato che non vi si
* ACIDO CARABICO o KARABICO. trovava l'acido ossalico, ma bens gli
(Chim.) E il nome col quale Guyton aveva altri due soltanto.
in principio indicato l'acido del suecino, ACIDO CI'IRICO. (Chim.) V. Crrnxco
poich questa sostanza fmsile vien detta Acido.
anche carabe o kurabe. V. 5Uccnuco A *" ACIDO CITRONIANO. (Chim.) V.
cido. F.)
Cuneo Acida.
** ACI O CARBOAZOTICO. (Chim.) ACIDI? CLORICO. (Chim.) V. Cnomco
Il sig. Liebig riguardando come un aculo Aci o.
particolare Il cos detto amaro di Wal " ACIDO CLORICO OSSIGENATO.
ter , prodotto che risulta dallazione del
(Chim.) V. Cnomco ossxceuuo Acido.
lacido nitrico allungato sull'indaco, ha ACIDO CLOROCIANICO. (Chim.) V.
proposto di distinguerlo col nome di Cl.ouooumco Aci/o.
acido curbou 301i10.
"* ACIDO CLOROFOSFORICO. (Clum.)
"" ACIDO CARBOIDROCLORICO.(Ch.)
V. CLonol-osruiuco ,4ci/Io.
V. Cunaossxcmnomco Acido.
" ACIDO CLOROPOSFOROSO-(Chm.)
ACIDO CARBOMURIATICO (Chim.) V. CLnnoi'onooso Aci I.
V .Cl.onosmmunomco Acido.
'
* ACIDO CLOROSOLFURICO. (Chm.)
** ACIDO CARBONOSO. (Chim.) V.
V. Cnonosonromco Acido.
i!
CAB romeo Acido.
ACIDO CLOROSSICAIIBONICO.
* ACIDO CAR'IAMICO. (Chim.) Vi (Chinz.) V. CLORO&GICARBOIICO Ac:llo.
il
chi ha riguardato come un acido parti ACiDO COBAL'IICU. ((V'him.) Da
colare il principio colorante (cartamina Gmelin , e prima di lui dal Prof. Bru
o cartamilu) dei ori dello zaffrone, gnattelli, stato considerato come un nei
carthamu: u'ndorz'us. V. CARTAMINA.
do, il perossido di cobalto. V. Cancro.
" ACIDO CASEICO. (Chim.) V. CAserco *" ACIDO CODEICO. (Chim.) Il sig.
Acido.
Robiuet analizzando loppio, trov in
" ACIDO CE'I'ICO. (C/u'm.) Il sig. Clic
esso un acido in combinazione con la
vreul aveva dato questo nome a un acido

morfina, c riguardatolo come un acido

da lui ottenuto trattando la cctina coin


alcali e lo aveva creduto un acido parti
colare. Ma continuando le Sue belle ricer
che sulla natura dei grassi, ha conosciuto
che 1' azione della potussa su questo corpo
lo convertiva in etnl e in acidi margarico
e oleico. V. Cui-in.
*" ACIDO CEVADICO. (Chim.) V. SL
nmr.uco Acido.
Diziun. delle Scienze Net.

nuovo gli diede il nome di acido cu


deico; ma nuove esperienze instituite su
tal proposito da Robiquet, da Pellelier
e dallo stesso Robiuel , dimostrarono ben

presto che il codeato di morna altro


non era, che un idroclorato prodotto dalla
scomposizione dell idroclorato dl ao_da ,
mentre trattasi l'oppio con In eoluzwma
di questo sale.
15

ACI

( aa

ACI

" ACIDO COLES'IEIIICO. (Chim. ) V. "' ACIDO DELLA FAVA DI S. IGNA


ZIO. l'ln'm. V. lcssmuco Acido.
COLIS'I'BRICO ,4c/o.

" ACI O D LLA GALLA. (Chim.) V.


GALuco Arido.
ACIDO DELLA GALLA DI LEVAN.
TE. Chini.) V. Memstsmco Acido.
" ACI O DELLA LACCA. (Chim-) V.
Laccrco Acido.
ACIDO DELL'ARIA. (Chim.l Poich
nell'aria esiste sempre dell'acido carbo
nico, cosi egli ha meritato il nome di
acido dell'aria. (F. V.Cuiaomco (tiri-1.
ACIDO DEL LAI" E. (Clum.) V. LAT
TICO dcirlu.
" ACIDO DELLE CIMICI. ((him.)
A irln.
Quest'ncido, egualmente che quello delle
cavallette e del lugello, piuttosto che
V. (Laouosowomco Acido.
come acidi particolari e distinti, sem
"' ACIDO CRO'IONICO. (Chim.) Lesi
brano essere analoghi per la massima
stenza di questncido fu annunziata da
parte all'acido acetico.
Brandes che lo trov nei semi del crolon
ti lium , ma quest'acido sembra analogo " ACIDO DELLE FORMICIIE. (Chim.)
nl'acido jatroco, che Ielletiere Caven
V. Fonmco Aci/lo.
tou riscontrsrono nella iatropha culcas. ACIDO DEL LIMONE. (Chim.) V. Cl
V. JAI'ROIICO Acido.
Tluco Acido.
" ACIDO D'ACE'I'OSELLA. (Chm.) " ACIDO DELL'OLIO DI DELFINO.
((lum.) Nome che fu dato in principio
V. Ossn.ico Acido.
" ACIDO DEI CALCOLI ORINAIIJ. all'acido che si produce dall'azione de
gli alcali sullolio del delfino, e che adesso
((him.) V. Umco Arido.
ACIDO DEI FUNGHI. (Cliim.) Nome porta quello di acido focenico. V. Foce
che si dato da alcuni all' acido fungi
iuco Arido.
co e all'acido holntico. V. questi acidi. * ACIDO DELL'OPIIO. ((Ihm.) V.
" ACIDO DEL BURRO. (Chi'm.) V. Bu
Mscoxuoo Acido.
'nmco Acido.
" ACIDO DELLORINA. (Chim.) V.
Fon-muco Acido.
" ACIDO DEL CAFF. (Chim.) V. A
cme cuncn.
ACIDO DELLO STRYHNOS-PSEUDO
" ACIDO DEL FILUGELLO. (Chi/n.) RINA. ( Chim. ) V. Acme Pssunocni
V. Acme sommo.
neo.
ACIDO DELFINICO. (Chim.) V. Foca ACIDO DELLO ZOLFO. ((him.) Si
dato in altri tempi questo nome agli
luco Acido.
ACIDO DEL FUOCO. (Chim. ) Alcuni acidi solforicoe solforoso. V. ucsliucidi.
chimici hanno pensato che l'azione del ACIDO DELLO ZUCCIIER . (Chim.)
fuoco fosse dovMa ad un acido partico
Per il corso di molti anni ha avuta una
lare , c che la combustione fosse doVuta
tale denominazione l'acido formato dallo
u quest'acido, da essi nominato anche
Zucchero mediante l'acido nitrico; ma
acido igneo. Ma veruna esperienza , per
dopo che fu riconosciuto che questo me
quanto esatta , non avendo provata l'esi
desimo acido formavasi con una moltitu
stenza di un acido nel fuoco, tanto come
dine di composti vegetabili, diversi dal
calore che come amma , ed i fatti ci
lo zucchero , quando in questi si fa
tali su tal proposito essendo dipesi da
a ire l acido nitrico , e dopo che si sa
cause che ernn tutt'altro che la presenza e e questacido lo stesso di quello che
di un acido del fuoco, per lopinione esiste nel sale di acetosclla, ebbe allora
di questucido stata messa tralle ipo
nella nomenclatura melodica dei chimici
tesi, ed stata combattuta come pi francesi il nome di acido ossalico. (F.)
atta a ritardare che ad accelerare i pro
V. OssAmco Acido.
essi della scienza.
" ACIDO DELLO ZUCCHERO DI
" ACIDO DELLA CANFORA. (Chi'm.) LATTE. Chim. V. Manco Acido.
V. Curomco Acido.
ACIDO DE NI' BO. (Chim.) V. Ni
" ACIDO DELLA CHINA. (Chim.) V. 'nuco Acido.
Cmumo Acido.
" ACIDO DEL RIIUS GLABRUM. (Ch.)
ACIDO DELLA CRETA , o ACIDO L'acido molto forte contenuto in questa
CRETOSO. (Chini. ) V. Cnaomco A
ianta e che in alcune arti dellAmerica
cido.
e adopmto come in icameuto e come

ACIDO COLOMBICO. (Chim.) V. Co


i.olnco Acido.
" ACIDO CRAMERICO. (Chim.) V. Clu
u3mco Acido.
" ACIDO CRETOSO. (Chim.)V.Cnno
nico Acido.
' ACIDO CROCICO. (Chx'rn.) Il sig.
Gmclin di questo nome l una sostanza
acida che egli ha ottenuta insieme con
gli altri prodotti gasso:i che si svilup
nno pre nrnndo il otussio.
ACIDO C OMICO. (Chini.) V. Cnomco

" cmo caomosomomco. (CM...)

v_v

ACI

( 33 )

AGI

un mezzo sicuro per convertire il sidro _ alati ori I canali che versano il latte
uori elle mammelle, c galattici i mc
in aceto, ha meritato un diligente esame
dal sig. Cozzcns, il quale ha trovato non
dicamenti o gli alimenti che si credono
essere altro che acido malico combinato atti ad aumentare il latte. Questacido
si nomina preseulemento acido lattico.
a un oco di acido gallico.
(F. V. Larnco Acido.
ACIDO DEL SALE. (Chim-) V. Inno
cuoamo Acido.
ALI dO GALLlC-O. (Chim.) V. Gnuco
" ACIDO DEL SIERO INFORZATO.
Aci o.
(Chim.) Tale fu il primo nome che ebbe " ACIDO GASTRICO. (Chm.) Si cre
lacido lattico, poich Schel che tu duto che il sugo dello stomaco, che go
fu il discopritore, lo trov per la prima de di propriet dissolventi e antisettichc
volta nel siero inforzato; e per si cred in massimo grado, e che opera la dige
che esso fosse un prodotto esclusivo della stione degli alimenti di qualunque na
fermcnla zione acida del siero. Ma ora
tura essi siano, ripetesse queste pro
si sa che l'acido lattico esiste formato,
priet dalla presenza di un acido par
ticolare , che si chiam acido gastrico.
non solo nel latte, ma in quasi tutti i
liquori animali, e Berzclius lo ammette Noud1meno le ricerche che si sono fallo
su questo liquido, non hanno ancora
per no nella carne muscolare. V. Lar
neo Acido.

fatto conoscer niente su questo partico

lare , non essendosi trovato il sugo ga


strico n in un modo costante n egual
mente acido, e le pi volte essendo stato
riconosciuto scipito e senza sapore. V.
SUGO oasrmco.
"' ACIDO GLACIALE DI NORDHAU
V. 'l'uacsnco Acido
ACIDO ELAIODICO: (Clum.) v. Euro SEN. Chini.) V. Sou-onico Acida.
oxco Acido.
ACIDO DRIODICO. (Chim.) V. Ionio
*" ACIDO ELLAGICO. (Clu'm.) V. Ai.
mco Acido.
r.aozco. .-lcidu.
" ACIDO IDRIODINICO. (Chim.) V.
" acmo ERITICO. (Chim.) v. Puaru Inmomco Acido.
Rico. Acido.
** ACIDO IDROBROMICO. (Chi'm.) V.
" ACIDO FETENTE- (Chim.) v. Inno Innoanomco Acido.
son-nluco. Acido.
" ACIDO IDROBROMONITRICO. (Ch.)
ACI DO FLUOBORICO. (Chim.) V. Fwo
V. Ionoanomomrmco Acido.
ACIDO IDROCIANICO. (Chim.) V. Inno
nor.xco Acido.
ACI DO FL UORICO. (Chim.) V. Innorwo
cumco Acido.
* ACIDO IDROCIANICO FERRURA
arco Acida.
T0. (Chim.) V. Ioaorennooumm Acido.
ACIDO FLUOSII.ICIAIO. (Chim.) V
" ACIDO IDROCIANOFERRICO. (Ch.)
Fwosmc:co .-Icirlo.
V. Ionoreauocumco Acido.
ACIDO FLUOSILICICO. (Chim.) V.
ACIDO IDROCLORICO. (Chini. ) V.
Fu:osiucxco Acido.
ACIDO FOCENICO. (Chim.) v. Focen Innocwmco Acido.
" ACIDO IDROCLORINO. (Chini-J V.
co Acido.
lonocnoaxcn Acida.
ACID5) FORMICO. (Chim.) V. Foamco
** ACIDO IDROCLORONITRICO. (071.)
Aci n.
V. ACQUA REGIA.
' ACIDO FOSFA'IICO. (Cln'm.) V. Fo
" ACIDO IDROFEBROCIANICO. (Ch.)
sromoo
Acido.
V. Innoreanocmmco Acido.
ACIDO IDROFLUORICO. (Chim.) V.
amo Acido.
Inaorwomco Acido.
ACIDO FOSFOROSO. (Chi/n.) V. F0
" ACIDO IDROFLUORINO. (Chim.) V.
aronoso Acida.
Innornuomco Acido.
ACIDO FIIORICO. (Chim.) V. Ionorwo
ACIDO IDROF'IORICO. (Chim.) V.
nico Aculo.
Inuor1omco Acida.
"" ACIDO FULMINICO. (Chz'm.) V. Cu
ACIDO IDROMURIATICO. (Clu'm.)
mco Acido
acm_o FUGIJO.(CMm.) v. Fuxmco V. Innocromco .Ilciflo.
* ACIDO IDROSELENICO. (Chim. ) V'
Aculo.
"ACIDO GALATTICO. (Chim.) Si diede
Innosurmco Acido.
in principio il nome d'aclu gnlul!ic0 *" ACIDO IDROSOLFOCIANICO. (Ch.)
V. Ionosonrocunco Acido.
allacido che da Schel fu per la prima
volta trovato nel _Intlc inforzalo_, soich ACIDO IDROSOLFORICO. (Chim) V.
Iurosoucmco Acido.
in siologia ed in medicina si mono
ACIDO DEL SUCCINO. (Chi'm.) V.
Sucmmco Acido.
" ACIDO DEL TAR'IARO. (Chim.) V.
Tnn'mco Arido.
* ACIDO DEL TUNGSTENO. (Chim.)

ACIDOF 8"
sr RICO.(Ch1'm.)V.F05F0

(84)
ACI
acmo IDROTELLURICO. (Chim.) v. * ACIDO

ACI
KINICO. ((Ihim.) V. Cmmco

Inno-reummee Acido.
Acido.
ACIDO IDRO'I'IONICO. (Chim.)V. Inno ACIDO LACCICO. (Chim.) V. Lacc1co
sox.romco Acido.
Aci: o.
"* ACIDO IDROXANTICO. (Chim.) V. " ACIDO LAMPICO- (Cllim.) V. Lau
Inaoxsunco Acido.
PICO Acido.
ACIDO IGASURICO. (China) V. Ica ACIDO LATTICO. (Chim.) V. Lu-rwo
smnco Acido.
Acido.

" ACIDO ICNEO. (Chim) V. Acme nel. **ACIDOLIMONICO. (Chim.) V. Cll'l


co rl(fld0.
FUOCO
" ACIDO IGNOTO. (Chino? Si diede ACIDO LITIASICO. (Chim.) Tale il
nome che nel Dizionario di chimica del
questo nome agli IC(II. ipofos oroso e i
posolforico nch non si conobbero le 1 Enciclopedia , ha portato lacido che
spessissimo costituisce la pietra della ve
groporzioni, respettive dell' ossigeno aci
icante il fosforo e lo zolio in questi scica, nome derivato da quello di lin'asia,
imposto alla malattia che gli d origine.
due acidi.
Oggi giorno si chiama acido urico. (F.)
'* ACIDO INDIGORICO. (Chim.) V. A
V. Unico Acido.
cmo lssrmxco.
ACI)O IODICO. (Chino) V. Ionico A ACIDO LITICO. ( Chini. ) Nella nomen
clatura metodica del
87, si cambi il
C! o.
** ACIDO IODINICO. (Chim.) V. IODICO nome di acido litiasico in quello di acido
litico, ed a questo stato sostituito re
Acido
ACIDO 1vorosromco. (dm...) v. sentemente laltro dacido urico. (F.V.
Unico Acido.
Fosromco ipn-) Acido.
ACIDO IP 1OSFOROSO. (Chim.) V. ACIDO MALICO. (Chim.) V. Manco
Fosroaoso ipo-) Acido.
Acido.
ACIDO IIO I'l'ROSO. (Chim.) V. m ACIDO MA LUSIANO. (Chim.) Nome
che ebbe in principio lac1do malico. (F.)
111050 (ipo-) Acido.
V. Manco Acido.
ACIDO IPOSOLFOR1CO. (Chim.) V.
** ACIDO MANGANESICO. (Chini.
Sonomco (ipo-) Acido.
Chevillot ed Edwards furono i primi a
ACIDO IPOSOLFOROSO. (Chim.) V.
annunziare l'acido manganesico, il quale
Son-mamo l{i 0-) Acido.

" A[;]lDO l (PICO. (Chim.) V. Iac1co A

combinato con la potassa costituisce il

cos detto camaleonte minerale. Il sig.


6| 0.
** ACIDO ISATINICO o INDIGORICO. Fromnherz giunto a ottenere ucsta
Chirn.) Mentre alcuni fanno dipendere ciclo in stato d'isolamento ed a data
a una disossigenazione lo scolornmento in oltre una monograa dellacido man
gancsico. V. lart. MAIGAR'BSB.
che prova l'indaco nando diviene solu
bile nel tempo che si fa qualche nellarte ACIDO MARGARICO. (Chim.) V. Mu
tintoria si dice, uugello,altri pensano che csmco Acido.
ci dipenda piuttosto da una idrogenazio " ACIDO MARGARITICO. (Chim.) V.
ne dellindaco, il che dia ori ine a un Marmam'lmo Arillu.
idracido articolare, che il sig. eoberein * ACIDO MARINO. (Chm.) Lacido
idroclorico chiamavasi anticamante acido
propone i chiamare acido isatinico o in
digorico, facendo eonsister questacido in marino, poich si trova nel sale di que
quella sostanza che Chevreul estrasse il sto nome, ed in conseguenza nell'acqua
del mare. F.) V. Innoci.omco Acido.
primo dall i'salis unctoria, , sotto forma
di piccoli cristalli bianchi grunulosi, che * ACIDO
ARINO DEFL()GISTICA
esposti all' aria pigliavano il color por
T0 Chm. V. Cacao.
pora metallico dell indaco. Ma no del ACID ME ITICO. (Chm.) Per lo spa
zio di alcuni anni si chiam acido me
1827 il sig. Liebig provando con espe
tico l'acido carbonico. sia perch se ne
rienze dirette la disossi enazione dell'in
daco scolorito , escluse a formazione di ignorava ancora la natura intima , o 818
perch si era in lui riconosciuta la causa
guest'idracido, e chiam indigogene l'in
aco privo di ossigeno , da lui ottenuto in e la materia del metismo di un gran
numero di cavit sotterranee, special
forma di una materia bianca che dive
niva un vero indaco oasigenandosi a con
mente della Grotta del cane. (l.".) V
tatto dell'aria.
Csneoxuco Acido.
** ACIDO JATROFICO. (Chim.) V. JA " ACIDO MELANICO. (Chim.) Qua;
stacido stato trovato in alcuni C{ISI
raonco Acida.
rarissimi nell'orina delluomo, ma m
'"' ACIDO KARABICO. (Chim.) V. CA

auxco Acido.

torno al quale non sono stati fatti studi

ACI

( 85 )

particolari da meritare che se ne parli


con estensione.
** ACIDO MELASSICO. (Chim.) V. A-

ACI

cristallina in ottaerlri regnlnrissimi,ed


conosciuto anche col nome di pietra di
miele. Quest'acido ricech in seguito il no

cmo luAlzico.

me di acido mollitico, nome che porta

" ACIDO MELAZZICO o MELASSI- tuttora. V. Mum'nco Acido.


CO. Chim.) Alcuni chimici riguardano ACIDO OSSALICO. (Chim.) V. OssAu
quest acido, estratto dal melazzo da cui

00 Acido.

iglia il nome, come un acido pnrlico- " ACIDO OSSALINO. (Chino) V. Os


Iarc , ma generalmente considerato nuca 4clo.
identicn all'acido acetico.
" ACIDO OSSISACCARICO. (Clum.)
ACIDO MELLITICO. (Chim.) V. Men-

V. OSSALICO Acido.

LITICO Acido.
" ACIDO OSSISIITTONICO. (Chim.)
"* ACIDO MENISIERLICO. (Chim.) V. ermco Acido.

V. Memsvennco Acido.

ACIDO PERNITROSO. (Chini) V. Ni

ACIDO MOLIBDICO. (Chim.) V. Mo- naso i 0-) Acido.


LIIDICO Arido.
ACIDO E'I IICO. (Chim.) V; PITTICO

ACIDO MOLIBDOSO. ( Chim.) v. Mo- Acido.


maooso Acido.
*' ACIDO PIROCITRICO.(CIIII-) V. Pl
ACIDO MORICO. (Chim.) V. Monmo nocrrmco Acido.
Acido.
ACIDO PIROLIGNOSO. (China. Eraai
" ACIDO MOROSSOLICO o MOROS- creduto cheil prodotto liquido ella di
SILICO. (Ihn. V. Monco Acido.
ACIDO III CIC . (Chim.) V. Muc:co

Itillazione del legno dovesse la sua aci


dit a un acido particolare , risultante

Acido.
ACIDO MURIATICO. (Chim.) V. Innocnomm Acido.
"" ACIDO MURIATICO DEFLOGIS'ICATO. (Chi/u. V. CLono.

d.|ll'alterazione della materia legnosa me


diante l'uzion del calore, o conseguen
temente aveva avuto quest'ucido il no
me di pirolignoso. Ma do 0 che Pouf
croy e Vauquelin hanno imostratn la

" ACIDO MUH AIICO IIEROSSIGE-

sua identit con lacido acetico, il nome

NATO. (Chim.) V- CLOMCO Acido, e di acido pirolignoao ha cessato di essere


Cuoio.
in uso nel linguaggio scientico; ma
ACIDO MURIATICO OSSIGENATO. nelle fabbriche, ove adoprasi l'acido ace
(C/n'm.) V. Cmuo.
tico che Proviene dalla distillazione delle
ACIDO MURIA'IICO SOPRAOSSIGElegna, s'mdica upeuo con la vecchia de
NA'IO. (Chim.) V. ozono.
nominazione di acido pirolignoso. (Cm)
ACIDO NANCEICO. (Chim.) V. NAIV. ACIDI EMPIRBAMATICI,C CB'I'ICO Acido.
c:lcn Acido.
" ACIDO PIROMALICO. (Chim.) V.
ACIDO NI'IRICO. (Chim.) V. Nrrnco
lumvuuco Acido.
Aci o.
ACIDO PIROMUCCOSO. (Chim.) Si dava
ACIDO NITBOIDIIOCLOIIICO. (Chim.) questo nome all'ncido acetico prodotto
V. ACQUA non.

nella distillazione delle gomme,dello zuc

*" ACIDO NITBOLEUCICO. (Chino) V. chero ec., quando credevaai che questa
Nnnouuc1co Icido
cido fosse (Il una natura articolare. Ca.)
ACIDO NI'IIIOMURIATICO. ( Chim. ) ** ACIDO PIROMUCICO, ( Chim.S V.
V. Acqv1 non.

Pnouecxco Acido.

"' ACIDO NITROSACCARICO. (Chim.) " ACIDO PIBOSORBICO. (Chim.) V.


V. Nrrnonccuuco Acido.
PIIOMALICO Acido.
ACIDO NI'IROSO. (Chim.) V. Nunoso ACIDO PIROTARTARICO. (CIIm-)
Acido.

V. Pnonnrmco Acido.

** ACIDO NITROSO DEFLOGIS'IICA- " ACIDO PlIIO'IAR'I'RICO. (Chim. V.


'IO. Chini.) V. Nirmco Acido.
I Pmonrrnlco Acido.
ACIDO NI'I'BOSO FUMAN'IE. (Chim.) "* ACIDO PIROURICO. (Chim.) V. P1
V. NHIHCO Acido.

'

BOUIIICO Acido.

'

ACIDO OLEICO. (Chim.) V. Cuneo ACID) POMICO. (Chim.) V. MAuc0


ACI'IIO-

Ari o.

" ACIDO OLEOIIICINICO. ( Chini. )}ACIDO PBUSSICO. (Chim.) V. Immen


V. Ounmcnnco Acido.
non Acido.

' ACIDO ONICS'I'ICO. (Chim.) Four- "* ACIDO PRUSSICO OSSIGENATO.


croy diede questo nome a un acido cheI
Chim.) V. Cl.oocnllco Acido.
Klaproth scopri nell'honigstein o mel- "* ACIDO PSEUDOCHINICO. (Chim.)
lite, genere di fossile bituminoso, giallo,
Ebbe uealo nome un acido che no del

trasparente, analogo al ancciuo, ma che

1823, Vauquelin ennunzi di avere sco

ACI

(86)

rto nello stoychnos-pmudo Irina, o che


all'analisi che ne uhblic poi nelle
Memorie del Museo

i storia naturale ,

risulta essere un acido analogo all'acido


gallico.
"" ACIDO PURIURICO. (China) V. Pon
rumco Acido.
" ACIDO RADICALE. (Chim.) V. Ace
'nco Acido.
" ACIDO REUMICO. (Chim.) Henderson
estrasse dai fusti del rabarbaro, rhcrun

palmatun: , un acido creduto particolare


e detto per acido reumico, ma non
differisce in nulla dall'acido ossalic0.
'f ACIDO RICINICO. (Chini) V. R1cnnco

'ACI

solforoso, e si satura il residuo con os

sido di piombo, una orzione di questo


si deposita in stato di solfato, mentre
laltra orzione riman disciolto nel li
quido. laig. Vogel che fu il primo a
are una tale osservazione, ha trovato che

questa porzione di ossido disciolto era


in stato salino, combinato ad un acidoche

ein riguarda come un acido particolare,


e lo distingue col nome di acido solfo
uinico. Ma questacido, di cui Vogel d
i caratteri, lungi da considerarlo come
un acido nuovo , possiam credere che
sia semplice acido iposolforico mescolato
con olio dolce di vino, e con una materia

oleosa particolare che ne modichi in


ualche modo le pro i'iet.
ACIDO ROSACICO. (Chim.) V. ROSACI
" ACIDO SORBICO. Chim.) Quest'acido
co Acido.
** ACIDO SABADILLICO. ( Chini.) V. ottenuto dai frutti del serbo, fu riguar
dato da Donovan come un acido partico
SAIADILLXCO Acido.
ACIDO SACCARINO. (Chim.) Per qual
lare, ma Braconnot e Labillardicre giun
che tempo fu dato uesto nome allacido sero a dimostrare no del |818, che l'a
cido
del sorho non era altro che acido
ossalico ottenuto da lo zucchero mediante
l'azione dellacido nitrico, prima che la malico urificato. V. IIIALICO Acido.
SOVERICO. Chim.) Nome
sua natura fosse esattamente conosciuta, *' ACID
dato all'acido suberico.
. Suasarco A
e quando credevasi che egli dierisse da
tutti gli altri acidi, e che fosse particola_ ! cz'rlo.
ACIDO SIATICO. (Chi'm.) Tale il
re allo zucchero.
V. Ossuxco Acido.
nome che Priestley aveva dato in prin
' ACI DOSACCOLA'ITICO o SACLA'F
cipio al gas acido fluorico o idrofluorico
'I'ICO. (Chim.) La nomenclatura me.
che ein scuoprl nel 1775, sotto forma
todica presentava questo nome per indi
fluida elastica. Egli lo credeva formato
Care l'acido pocn solubile che si estrae
dallo zucchero di latte, trattando questo dell'acido solforico impiegato per ottr
V.
coll'acido nitrico. Ma siccome stato nello e modicato dallo spato.
riconosciuto che questacido si ottiene Intmt-LUMHCO Acido.
da tutte le gomme o mucillaggini iuspide "* ACIDO STAIISAGRICO 0 DELLA
in maggiore abbondanza anche di quello S'IAFISAGIIIA. (Chim.) Il signore
che si ottenga dallo zucchero di latte, Hofsclilacger, di Brema, annumi no
cosl il nome d'acido saccolattico stato del 1827 di avere scoperto nei semi del
delphinium sta h_ysagria un acido par
cambiato
V.
MUCICO
in Acido.
quello dacido mucico.
Aculo.

ticolare, il

ua e era bianco , cristalliz

zato , volatile a una bassa temperatura,


ACIDO SACLA'ITICO. (Clu'm.) V. A
e che dato anche in quantit piccolis
croo sacconnnco.
sima agiva come un violento emetico
*' ACIDO SEBACEO. (Chim.) V. Sana
*" chiamato
ACIDO acido
S'IANNICO.
stannico (Chi'm.
II perossido
) Si dl.
ctco Acido.
ACIDO SEBACICO. (Chi/n.) V. Sensor
stagno, perch combinato con alcune basi
co Acido
ACIDO SELENICO. (Chi'm.) V. Sansmco fa con esse le voci di acido.
ACIDO STEARICO. (China) V. SIBARI
Acido.
ACIDI? SILICICO. (Chim.) V. SILICICO
co Acido.
" ACIDO STEARORICINICO. (Chi/ii.)
Aci o.
V. Sreaaomcrsrco Acido.
ACIDO SOLFORICO. (Clu'm.) V. Sono
ACIDO SUBEIIICO. (Chim.) V. Scala!
arco Acido.
CO IIO.

** ACIDO SOLFORICO FLOGISTICA


ACIDO SUCCINICO. (Chim.) V. bucol
'IO. (Chim-) V. Soaroaoso Acido.
ACIDO SOLEOROSO. (( him.) V. Soa
mco Acido.
roaoso Acido.

'* ACIDO TANTALICO. (Chini. ) V.

'
*" ACIDO SOLFOSINAPICO. (Chim.) V. COLUMBICO Acido.
ACIDO TARTARICO. (Chim.) V. fAR'
Sotros1samco Acido.
*" ACIDO SOLFOVINICO. (Chim.) Se TRICO Acido.
preparando l'eterc solforico , si cessa di ACIDO 'I'AITIIICO- (China) V. TAII'
ramo Acida.
distillare prima che si sviluppi l'acido

(87)
ACI
ACIDO TUNGS'IICO. (Chim.) v. Tutt di
csnco Acido.

*" ACIDO ULMICO. (Chim.) V. Uan1co


ordo.
*" ACIDO ORINOSO, DELLORINA, o
URETICO- ( Chim.) Nomi che ha avuti
l'acido fosforico, per essere stato trovato
la prima volta nei sali dell'orina. V. Fo
sron1co Acido.
ACIDO URICO- Chim. V. Unico Acido.
" ACIDO VEG 'IOS LFORICO. (Cli.)
V. Vacsrosou-omco Acido.
ACIDO VETRIOLICO. (Chim.) V. Soz
ronwo Acido.
"* ACIDO VETRIOLICO FLOGISTL
CA'IO o VOLA'I ILE. (Chi'm.) V.Soa
Fonoso Acido.
ACIDO VOLATILE. (Chim.) Ogni acido
che si alza in vapore mediante l'azione
del fuoco, e che si pu raccogliere per
mezzo del calore , tanto in forma di gas,
di liquido distillato, che di solido su
blimato, un acido volatile. Il maggior
numero degli acidi possiede questo ca

ACI
un acido debole, che loro comunica

una leggiera acidit o li rende aciduli.


nesta espressione stata applicata spe
cialmente alla presenza naturale 0 arti
ciale dell'acido carbonico nell'acqua, e
perci si dice lacqua di Bussung, di
Pougues,di meont acidula. Acidularo
l'acqua o il siero, vuol dire impregnar
questi liquidi (l'acido carbonico. (F. )
"" La parola acidulo era spesso ag
giunta a molti sali con eccesso di acido,

I quali ora si chiamano soplassali; e


per si diceva tartrato acidulo di po
lassa, ossalato acidulo di potassa cc.
Queste medesime combinazioni di un aci
o non perfettamente neutralizzato da
una base, erano pur dette aciduli , e si
dicevano acidulo turlaroso, acidulo os

salico cc. perch credcvnsi che in tali


specie di sali il loro acido venisse a di
minuire di forza, e diventasse acidulo

per la presenza di quella quantit di base


non sullicente a neutralizzarlo in tuta

lit, ma soltant0a indebolirlo.


rattere, se se ne eccettuano il borico, il ACIDUM PINGUE. Chini.) Mcyer, chi
mico d'0snahruck , a indicato col no
solforico, cdi cinque acidi metallici che
me di ucidum pingue un principio che
sono veramente ssi. (F.)

ACIDO ZOONICO. (Chi/n.) Berthollet


avendo ottenuto da molte sostanze ani
mali, e specialmente dalla carne distil

lata, un liquore acido debole, il quale


era di un odore e di un sapore partico
lare , cred dovere annunzinre e distin

guere questacido sotto il nome di acido


zonm'cv. Nei lavori fatti alla scuola po

ein credeva sviluppato dal fuoco e com


binato colla calce, durante la calcinazio

ne della pietra calcarea. Egli pensava che


questacido da lui ammesso nelle calci
metalliche, nein acidi potenti, ec., pas
sasse dalla calce negli alcoli quando si
adoprava questa terra per renderli cau

litemnica da Tlienarrl, stato riconosciuto

stici, c che l' acidum pingue fosse la sor


gente della causticit, e per lo nominava

che quest'acido ha tutti i caratteri del

qualche volta cunslr'cum.

1' acido acetico, e che non deve esser ri

guardato come un acido particolare, che


differisca da tutti gli altri. Il suo odore
di rapa e il suo sapore, dipendono da una
materia animale che questacido tiene in

Dopo la scoperta dell'acido crbonicn,


questa ipotesi stata posta nella classe

dei romanzi teorici; ed io ne parlo sol


tanto per facilitare al lettore l'intelli
genza dei libri dichimica, scritti prima
dissoluzione. F.)
della riforma di questa scienza.
" ACIDO ZU IICO. (Chim. ) Thomson ACIFILLA. (1201.) .4cjfpliilld, genere sta
bilito da Forster, che dipoi da Linneo
con questo nome derivato da E|un , lie.
glio stato riunito al luvtl'pitillm. Non
ulo, distingue l'acido a cui Braconnot
dimeno pare che questa pianta potrebbe
diede il nome di nanccico. V. Nas
conscrvarsi come genere , poich si distin
cetco Acida.
gue dal genere lascrpilz'nm per un calice.
"' ACIDO WOLFRAMICO. ((hi'm.) V. di
cinque denti persistenti, e per i suoi
Illouamco Acido.
semi quasi trigoni. I suoi involucri
.CIDOTON. (1202.) Genere di pianta di universali e arziali, sono composti di
Swartz, che pare si debba riunire allade
tre a cinque oglie; molte delle sue om
li'n nella famiglia delle euforbiacee. (J.)
hlcllule non hanno che ori maschi. Le
ACIDULARE. (Chini.) V. Amnuto.
foglie sono digitate, lineari, allunate,
ACIDULO, ACIUULARE. (Chim.) Sidi
mucronate; le ombrelle ascellari. One
ce acidulo un cor o dotato di una debo
sta pianta cresce alla Nuova-Zelanda.
le acidit, e specialmente in questo sen
(Iom.
no si adopra la parola acidularc per dire " ACIL. PIDE. (Bah) Acilcpis. David
che si aggiunge allacqua, a una bevan
Don ha fatto questo genere che appar
da, a un alimento, ec., una piccola quan
tiene alla si'ngcriu' puligamia eguale
tit di acido forte,o una certa quantit del sistema di Linneo, e alle sinantcrc

ACI

( 8s

ACI

carduacee del metodo naturale: esso ha


Donati oacu: acinurius di Linneo,
le 5 uamme dell'antodio squarrose e pun
stata detta da Dawson-Turncr fiicus
genti, il ricettacolo alveolato, il pappe lini/'oliiis. Fusi T. 3, p. 84.
setaceo persistente, ed i semi angolati. ACINARlUS. (Ben) V. Amman.
La serratqu reordium di Loureiro, na " ACINO (Bob) Aci'l'iiii, Acinus- Pe
tiva di Nepal, della China e della Cecin
ricarpio per lo pi sferico, di una o
china, appartiene a questo genere sotto pi logge poco visibili, e con i semi im
mersi nella sostanza interna molle o su
il nome di acilc i: squarrosa, Don.
gosa , come il frutto della vite, dei so
ACILEIIS. 801. V. Acri.einnx.
nni, ec. Pi spesso si usa invece il ter
ACILLACA . Bot. Nome di una specie
di querce ncll lso a di Creta, secondo mine bacca (V. Bacca). Acino poi si
dice specialmente il granello sugoso a
il Belonio. J.
bacca dell'uva , e non il seme che den
ACINACIFO Il E o COL'IELLIFOR
ME. (Bob) Acinaczformis, in forma di tro vi contenuto, il quale in agricol
coltella, Cio un poco curvato, tagliente tura si chiama vinacciuolo.
dal lato della curvatura e piano sulla ACINOFORA. (Bah) Aci'no bora, genere
costola. Le foglie del mesembrfanthc
di funghi della dinsione elle vesce,ca
mum acinacfforme ed i legumi del fa
ratterizzato da un perizlione sti' fiato,
iuolo arcuato sono acinaciformi. (MASS.)
sul rincipi'o globuloso , in seguito mol
ti' o, che si apre in molti pezu'eche
ACINACIFORMIS. (Bob) V. Acuuci
conu'ene
, inferiormente e superiormente,
roauz.
ACINARIA. (Bah) Acinaria. Imperato alcuni seminuli molli, simili ai piccoli
chiamava cosi ilicus che Linneo ha dipoi vinacciuoli.
nominato ucinarius, a motivo delle piccole Acusoroiu niiucmA, Acinophora anran
linea . Raf. Schm. Somios , p. 5|. Arlu
vescicole pedicolate , simili a piccoli gra
ciata; atipo cilindrico, leggiermeute re
nelli di uva , le quali sono situate lungo
i fusti ei piccoli rami, glinferiori dei ticolato; peridio iG-Ido; gongili roton
dnti, rossi. Si trova nei boschi della
quali sono guerniti di foglie lineari in
ticre , che portano dei concettacoli soli
Pensilvania. (Lzu.)
tari , riguardati dal Donati come ori ACINOIHORA. (BOL) V. Acrnoroas.
maschi. (II. Adri'at.) Questo stesso ACINOS (Bot.) Ac nas. Questo nome grer_o
naturalista , che ha fatto un genere di stato dato a ne iante della famiglia
delle labiale, cio al, clinopodio volgare,
questa pianta , riguardava come ori fem
clinop0rlium volgare , e al timo campe
mine i concettucoli ag lomerati alles
tremit dei rami e deile divisioni dei
stre, thfmru.acfnos, L. (J.
I
ramoscelli, e si maravi liava come Liu

neo si fosse astenuto da riconoscere i


ori maschi e i ori femmine nei fuclii ;
ma secondo le di lui proprie osservazioni,
sarebbe difcile l'adottare la sua opi
nione. Quel che vi di certo si , che
ci che egli chiama ore femmina, sem
bra essere realmente il frutto; e a que
sto proposito noi riporteremo che Donati
ne ha calcolati n,oy3,600, compresivi i

Moench con questo nome ha stabillI0


un nuovo genere della famiglia delle Ia
biute, che stato adottato da Persoo_ll I
e che per principali caratteri, ha un callw
2-Inbiato , solcato, peloso-ispido , gobbo
alla base, vellutato allorit'izio; una co

rolla 2-Iabiuta, un poco rigonfiata nella


gola, col labbro superiore raddirizzato,
smarginato e coll'inferiore diviso in "e
parti distese , quella del mezzo conca";
quattro stami didinami, tutti fc'll-II
Persoon riporta a nesta genere sei spr
-3
cie
fra le lizlpinus,
[lilli il l 1 mm
.
il thrmus
V. ur.flios,
'I'mo
(L- 0')

ori maschi, sopra una pianta che era


tre cubiti di Iunghelza. Adanson riu
nisce il genere ucinari'a al generefucus
di Tournel'ort. Linneo fa lo stesso; ma
Russel presentemeute (Flor. dii Cnlund.) ACIN'ILI. (Or-uh.) Denominazione ,_Ch
ha ristabilito questo genere sotto il nome stata formata da Buii'on per Colitrazione
di nella dfncaci'ntli, sotto di cui F:f'
di acinarius, e vi riporta oltre la pianta
indicata qui sopra, anche il /iicus milans , nanan descrive un uccello del Mcssmh
che chiamasi parimente qimclult0n, e
o Uva DEI 'rROPICI e il jltclt5 lemlfgerus,
L. Il sig. Lamouroux non ha conservato la fulica purpurea di Linneo, e la_ gal:
questo genere , il quale corrisponde alla linulu purpurea di Latham. Labm dl
questa specie di folaga di un C0_If dl
prima sezione dei suoi fuchi, e che com
prende quellc specie, le di cui vescicole porpora nerastro, frammischiato di_nlcn
ne penne bianche, ed abita le paludl, 0"
aeree sono stipitate , solitarie o iii grap
poli sui fusti, e le di cui foglie sono

c_nnta in tempo di notte, e di buon ma

distinte. (Lx-zia.)

tino.

" Lacinana, della quale parla il

Brissou ha riguardato come una varicl

f..

ACI

(89)

dell acintli , ed Ila chiamato gallina ml

ACI

Fenille sotto il nome di ullina, o gal

ghi , ottusi, tre pi grandi e raddirizza


ti, due pi piccoli e inclinati, tutti
inseriti sopra un disco circolare che co

linnlu pulustr'i's, e bench , eccettuata la


testa, il suo colore sembri essere lo Stesso

rona Iorizio del calice; undici o da


dici stami; i lamenti liberi nella IOIO

di quello dell'yacacintli di Fermmdcz,

parte superiore, sostenendo ciascuno dei


quali una piccola antera rotondata; l'0
vario superiore, rotondato c vellutato.
Il frutto una grossa drnpa ovale, coper
ta di una scorza coriacea, densa, quasi

luna a testa nera, I' IIICBIIO descritto da

Gmel.n, c Latham ne hanno formato una

specie particolare sotto la denominazione


di fulicu mclunocephala, e di galli'nula
m. lauom-phala.
Ireleude Nicremberg, che la carne del
la prima specie abbia un sapore molto
buono,
nella della
seconda,
sulla re
lazione ma
di ri"euillo,
puzza
di maremma,

ed notabilmente spiacevole al gusto


(Ca. D.)
ACIOA DELLA GUIANA , o COUP]
DELLA GUIANA. (Bar. ) Acioagnia
mvm's , Aublet , Giu'un. , 698, tah. 1180.
Grande albero della Guiana, vicinissimo
al Comun, concpia gur'ancnsz's, Aubl.,
ma che secondo Aublet , deVe costituire

un genere particolare. Willdvnow ha riu


nite queste due piante in un solo genere
sotto il nome di Acia,dicendo la prima
ucia dllltia, Spec. 'I'. 3,

. 7|7 , e la

Sl'CUILIiI noia amara, nel c e stato se

guito anche da Sprengel. Questi due ge


neri ollroxio tuttavia alcune differenze da
rendere un oca dubbia questa riunione.
Lacioa, de la famiglia delle rosacee,

dell'icosandria monogim'u di Linneo,


(ma per \Vildenow e Sprengcl della mo
nudcla dodecandria) caratterizzata
da un calice turbinato, di dama lobi

ineguali; da una corolla di cinque petali


puramente incguali, da circa dodici starmi,
dai filamenti riuniti alla loro base in una

legnosa, brosa, screpolata, di color


bruno , contenente un nocciolo sotiile,

friabilc, nel quale trovasi una mandorla


di due lobi ricoperti da una membrana
rossastra. Questa mandorla di un sa
pore molto grato, che supera quello
delle noci fresche. lCreoli ne fanno uso
alle mense , e somministra un olio dolce,

gipnto )quello delle mandorle ordinarie.


ora.
.
IPAQUI'ILY. (Ittiol. ) Fernandez,

nella sua Storia della nuova Spagna,


descrive sotto (Feste nome il pesce Sega.
V. SQUALO. ( . M. D.)
ACIPE. Ittiol.) Bonnaterre, nellEn
ciclope in, ha usato questo nome per
indicare con un vocabolo francese lulti
I pesci coro resi nel enere Acipenser
di Linnco. autorc di questo articolo
crede ben fatto di non dovere adottare
questa nuova denominazione, esistendo
gi quella d'estnrgeon ( Storione ), .che
serve a far conoscere questi pesci , e che
approvata dai naturalisti francesi. V.
Suonmsn. F. N. D.)
"" ACIIEN ERO. (Iuiol.) Questo nome,
col quale i Latini hanno denominato
lo storioue, ed i sistematici indicano il

membrana carnosa, attaccata al calice

genere dein stonoui, stato interamente

fra i due piccoli petali; da un ovario su


periore, posto Sulla base della membrana

dai francesi naturalisti trasportato nella


loro lingua coll'nso medesimo dei de

dein sta:ni , aderente ad una costola sol

scrittori sistematici; noi per descrive


remo questo genere alla voce Slnrione ,
come pi conveniente alla nostra lingua.
V. Smumaa.
ACISAN TERA. Bot. ) Acisunlhera ,
Brow.; Rhoxa, in., genere di piante
della famiglia delle li'truric, e che rac
chiude un' erba compresa da Linneo
nel genere Iilwzia, la quale la rheria

cata che partedalfondo del calice; da uno


stilo lilifornie; da uno siimma acuto, e

da una drupa simile a quella del COIBPI


(V. questo nome), ma molto pi grande.
Il tronco dell'acioa della Guiana giun
ge allaltezza di sessanta piedi e pi,
sopra circa tre o quattro piedi di dia
metro: il suo legno duro, pesante, di

un bianco giallastra, ricoperto di una


scorza liscia, cinema; i ramoscelli nume
rosi, tortuosi, guerniti di foglie medio
cremente picciolate, lisce , alterne, verdi,
assai teste, ovali, acute, due piccole

stipule caduchc. I ori sono di un co.


lor violette , disposti in mazzetti o in
corimlni all'estremit dei piccoli rami:
il loro calice bianco, carnoso, rigon
o verso la sua sommit, di cinque in

cisioni rotundate, tre delle uali pi


grandi delle altre; cinque pet:iIi Disldll
Dr;iun. delle Scienze Nul.

ucz'mnilmra, L. Brown, 217 , 'I. n,

f. 1. Essa ne dilieriscc per il numero e


la disposizione degli organi della frutti
Icazione, per la forma delle sue an
tere, per i nervi delle foglie e la di

sposizione dei ori. Le foglie di questa


pianta sono alterne , ovali, crenate nel

oro contorno. I ori sono solitarii e si


tuati alternativamente nelle ascelle delle

foglie. Ciascuno di essi ha un calice ven


tricoso con cinque div1sioni, una corolla
di cinque petali, dieci glami con antere
l

ACL

(9)

ACL

a punta di saetta, e versatili- Il frutto e


una cassula ricoperta e coronata dal ca

st ultime lanceolate , reesse alla loro


sommit, accompagnate, ciascuna alla lo

lice, rotondata, e di due logge. Le se

ro base , da due scaglie ovali, ciascun fio


re circondato da tre brattce coriacee ,
campanulate , rotondate, ottuse, ed una
di esse mucromta , sei stami, uno stilo,

menze che visicontengono,sono molto nu


merose, inserite in ciascuna loggia,snpra

una placenta articolare. Questa pianta


trovasi alla iammca, don: iunge a
molti piedi di altezza. (J. S. . )
ACIbAN'IIIEBA. (Iol.) V. ACISANTBBA.
AILLAUIO. (Don) Aclmlium, genere di

piante crittogame della famiglia dei fun


ghi, creato da Link, che lo fond sul de
mau'um hurbarum, Pers., che cresce sul

lo stimma trido; una cassula di tre log


ge, polisperme, e trivalvi.
Questo genere non contiene che una
sola specie , menzionata dagli autori del
la Flora del Per sotto il nome diachmea
puniculqu, Fl., per. 3,psg. 37,tab. 264.
I suoi fusti sono crhacet , guerniti di fo
glie semplici, in forma di lama di spa
da, armate di aculei: i ori di un giallo
verdastro, disposti, all'estremit dei fu

le foglie e sui fusti dei cavoli e di molte


altre piante, ed anche sopra alcuni fun
ghi quando questi impntridiscouo. Esso
sti, in un facemo allungato, pannocchiu
orma delle macchie di un giallo ulivastro,
larghe da tre a quattro pollici. Rolla lo to- Questa specie cresce suin alberi nel
ha riguardato come una specie del genere
le Andes del Per. (lota.)
b{.nus, del quale i dcmulium non sono ACMELLA. (Boi.) Avmellu. ( Sinanlere
e e uno smembramento. L'aclazli'um non corimbi:re, Juss.; singeueaia poligumid
diversica quasi dal genere demuli'um, superua, L.) Il sig. Rielnrd lautore di
col quale noi lo confondiamo. Le macchie questo genere, che appartiene alla nostra
dell acladio dell erbe sono compatte, trib naturale delle eliantee , e che com
prende uu certo numero di specie quasi
distese , e vedesi nell'interno un gran nu
tutte dell'America, alcune delle quali
mero di letti mollemente intralciati.
erano state per I'avanti riportate al genere
V. Demarxnu. (Lea.
ACLADIUM. (1901.) . Acumo.
spilanthus, e le altre , male a proposito,
ACLADODEA. ( But. ),-lclazlodeu,genere al genere anthvmu, il quale non della
di pianta del Per,descritto da Ruitz e Pa
stessa trib naturale.

von. Appartiene alla famiglia delle sapin


Persoon lo ha adottato nella sua sf
duece, e ha molti rapporticol genere tal!
n0psis luntarum,ma ambedue questi ho
u'a, del quale probabilmente non che una
tanici o hanno mal caratterizzato e mal
specie. Non si per anche veduto il suo composto. Lo spilunthus acmelln di
frutto, il che ha fatto credere che fosse
Linneo deve sicuramente essere consi
dioica e che fosse stato osservato il solo derato come il vero tipo del genere.
individuo maschio. ( J.)
Ecco frattanto icaratteri generici che
*" L acludodea pinnata di Ruitz e noi abbiamo osservati sopra una pianta
PaVon attualmente messa alganerc tuli
vicinissima a questa prima Specie , e
n'u ed detta da Decandolle tulisiu aclu
sull acmella repens, la quale con
dodes. Essa ha il tronco semplice, le fa
genere.
glie pennah-mozze , colle foglioline bi
Calatide brevemente raggata , disco
slunghe,_ lineari, acurninate,e con rarmi
moltiflolo, regolarifloro, androginioro.
dei orl terminali. Nasce al Per, ed
Corona o raggio di una serie di ori li
della classe oltandria monoginia
gulati femmine. Periclinio eguale o su
' Dall'aver questo genere. di pianta periore ai ori del disco, quasi campa
il tronco semplice come le palme, ebbe nulato; formato di squamme disposte
il nome greco di ucludodea, cio privo doppiamente a tre serie, quasi eguali, ad
di ramoxrclli'.
dossate,ovali; foglioline qualche volta pi
"ACMADENIA. (Bob) Jcmadenia. Bar
corte e membranose. Clinan1.io elevato,
tling nelle sue l)[oslncde rle.rcri'plae et il
cilindrico o conico, guernito di piccole
lustratae, GOLtingne 182.1, ha ornato
squamme che rimangono un pocoinl'eriori
questo genere con alcune specie apparte
ai fiori i quali ne restano abbracciati ,
nenti al genere diosma, L.
bislunghe,ottuse ullasommit,quasimem
ACQ'I E_A- (Bob) Achmm, genere della fa
branose. Frutti molto compressi bilate
miglia delle as aragoidee dell'esalull'i'a
ralmentc, obovali, glabri o cigliati sui
monoginia di Linneo, che offre per ca
margini; pappe, ora non esistente, ed ora
rattere essenziale: una corolla (perianzio
composto di due squamellule corte, li
semplice. M.), con sei divisioni avvolte formi, situate sulla sommit dei due an
in spirale con gli stami e lo stilo prima goli esterni ed interni del frutto. Co
del loro sv:luppo; le tre divisioni esterne,
rolle del disco, con quattro o cinque di
0Yllll , met pi corte dell'interne; quo
Visioni.

ACM

(91)

Questo genere, immediatamente vicino


allo spilanlhur , non ne differisce se non

er avere la calatide coronata; diversi


ca poi principalmente dagli lielio,1sis
e ku/lius,

in quanto che

i suoi frut

ti sono manifestissimamente compressi


su i due lati. Questo carattere impura
tante , che bisogna considerare solamente
nel disco, putcb la forma dei frutti
marginali sempre pi o meno alterata

dellostacolo che oppone il pericliuio al


,loro sviluppo, bastante perch si pos

ACM

questa pianta sopra un esemplare del


lerbario del sig. de Jussieu, notatovi
col nome di spilantluu acni.Ua, Liun.,
e sopra un esemplare dell'erbario del
sig. Desfontaines, dettovi buphtalmlzm
lieliantniaer, Lamk. , e buyhtulmunx
procumbens. Questa pianta non n lo

spilanl/ms acm.lla o vcrbesina ucmella


di Linueo, a cui questo botanico attribui
sce espressamente i frutti cigliati su i
bordi, e provvisti di un pappe di due
squamellule lil'ormi, n l'ucrmlla mau

sono riferire a due diverse sezioni, i

riu'ana di Persoon, le di cui foglie sono

quattro generi qui paragonati, cio: lo


spi'lunt/iiss e l'acmellu alle eliantee-pro
totipe, e l'hellhpsis e il kullias alle
cliantee-rudbechie. Per far conoscere il
Valore di un carattere apparentemente si
tenne, diremo che un frutto senza pappe
d'eliaulee-prototxpe, se molto com

intierissime, n la sua acmrlln inter

media che ha i peduncoli terminali e


le linguette lunghe, n l'altra che ein
ha chiamata repuzs, e che siamo ora per
descrivere, ma bens indubitatamente

il bllplilalmum procumbcns del giardino


del re, il quale da

lorsoon vien citato

presso e se arquista un pappo, avr im

male a proposito, come sinonimo della


mancabilmente due squamellule opposte, wcrlcliu carnosa.
''
laddove un frutto senza pappe di una Acmzu.s STRISCIANTB, Acmella rrpcns,
eliantea-rudbechia , essendo poco o punto Pers., Sfri. Plunl., para, a, pag. 473.
compresso, avr il pappo slefanoidc,quan
Fusti erbacei , lunghi un piede, cilin
do ne acquisti uno. V. l'art. Ex.mnscna.
drici, ispidi , rossastri , ramosi , gia
Per dare a questa digressione sul ge
centi sopra terra e che buttano delle
nere acmella ogni possibile utilit, fa radici delle articolazioni. Foglie opposte
duopo qui descrivere alcune specie che con picciuolo cortissimo, largo, ciglia
abbiamo osservate.
to; lembo lungo un pollice e mezzo,
Acmeu.s srrussroxns, Armrlla spilamhoi
largo sei linee, ovale-lanceolato, intiero,
(133, H. Cass.; blq;htulmum procum
triplinervio, glabro, con margini scabri
bcns, Desf.,Tah. del Ec. de bat. du
a cagione delle dentellature cartilaginose,
Jard. du Rei, a. dit., p. 126. Fusto le quali sono visibili all'occhio armato di
erbacea , cilindrico , un poco vellutato;
lente. Peduncoli tenui, lunghi tre pollici,
foglie opposte con picciuolo lungo tre li
solitari, nati nella biforcazione dei cauli;
nee; lembo lungo nove linee, largo cinque, calatidi larghe circa sette linee; disco
decorrente dalla sua base lungo il pic
iallo; corona o raggio composta di quin
ciuolo, ovale, ottuso, un poco creuato su
dici ori in circa con linguetta lunga
i margini, triplinevrio, sparso di peli due linee, ellittico-bislunga, e dello stes
specialmente sugli orli. Peduncoli ascel
so colore del disco. Periclinio quasi
lari, solitari, tenui, nudi, lunghi da un

campanulnlo, eguale ai ori del disco,

pollice e mezzo a due pollici. Calatidi


ovoidi , alle tre o quattro linee e larghe
altrettanto; disco giallo; corona o rag
gio di pochi ori, giallastra o bianca
stra. Periclinio superiore ai ori del
disco, formato di Squamme a due serie:
lesterna: pi lunghe, ovalilanceolate,
fogliscee; le interne pi corte, squa
melli-formi , bislunghe, membranose.

corolla del disco, con base molto const

Squammette del cliuanzio quasi eguli ai

stente, carnosa, con lembo quinquelobo.

ori; frutti glabri e lisci, neri, mllllili

Abbiamo studiata questa pianta sopra


un individuo fresco, coltivato al giardino

formato di squamme disposte doppia


mente a tre serie, eguali, addossata, ova

li , fogliacee. Squammette del clinanzio


pi basso dei ori, rotondate e colorito
alla sommit. Frutti guerniti, sulla cc:
stola esterna ed interna, di peli che si
dividono alla sommit in due punte n
curve;

pappa

intieramente mancante;

di un rigonamento circolare all'apice ,


e di due costole che scorrono lungoi

del re, dove era senza nome e oriva nel

due angoli interno ed esterno dei frutti;

luglio: essa indubitatamente lacmclla

pappe non emstente. Corolla della co


repens di Persoon.
rona o raggio con tubo lungo , largo, Acme.an LINGUBTTA, Acmella brachfglossa,
un poco lapld0, con linguetta corta ,
H. Casa. Pianta erbacea , glabra 0 up
larga, obovale, nervosa, triloba. Corolle
pena glabra in quasi tutte le sue parti;

del disco con tubo quasi nullo, _con

lembo quadrilobo. Noi abbiamo studiata

esule raddirilzato, ramoso; foglie oppo


ste, picciuolate, ovuli, un poco sruuato

(92)

ACM

dentate irregolarmente e inegualruente;


Clntidi ovoidi, alte circa qunttlo linee,
brevissimamcnte Uggiate, solitarie, alla

sommit munite di lunghissimi peduncoli


nudi, terminali e ascellnri ; disco molti
oro;corona o raggio di una sola serie

interrotto , composto di quattro o cinque


ori a linguette , femmine; periclimo,
presso n poco eguale ai ori del disco ,
quasi emisferico, un tantino irregolare,
formato di circa sei a otto squamme

disposte in una doppia serie, addossato,


un poco ineguali, ovali, foglincce , leg
gierissimamente piane , ottuso alla sum

milz;clinanzio lungo,cilindraceo,assiihr
me, gucrnito di squammette un poco Infe
riuri'ai ori, bislunghe, abbraccianti,
concave , naviculari o caniculate, roton
data alla so;nniit , membrnnose , triner
vie, cadud'te epoca delld maturit;

frutti

cl_disco, molto compressi bilate

rnlmonte,\phovali-bisluughi, troncati al

Iupic , un poco ispidi su le due facce,


e cigliati sulle due costole da una la di
lunghi peli , che hanno un pappe di due

ACM

con la precedente, da cui differich per


il canle giacente, per le foglie intieris
Simo c per i frutti privi di pappo;
3. La nostra acmella spi'lanlhOi'd;
4. L' nemcllu intermedio di Persone;

5. L'acmvlla l'eans dello stesso au


ton;

6. Lo spilunthll: uligz'nosusdi Swartz,


che nominiamo acmvlla uliginusa;
7. Lo spilanlhus riuta di Kuntb,
che nominiamo ucmella ci'liat,

8. Lo .vpilanthes mbriata dello stes


so Kunth, che nominiamo acmclla [im
briata;

g. Lo spilnnthes debilz's dello stesso,


che nominiamo acmella flebllis.
Io.Lospilant/ies [anello dello stesso,

che nominiamo ucmella lenellu.


ti. Forse lo .spilunlhrs mun'sii dello
stesso Knnth, chcuoi nominiamo acmellu?
mutusii. Sembra che questa pianta sia
I'anthemis americana di Linneo figlio,
I'anlhcmis Oppon'lffulia di Lumarcli,
l'unthemis occidentali: di Willdeuow,
I'acmella occidentali: di Persoon , l' ha

squnmcllule opposte, corrispondenti alle


due costole , presso a poco eguali, lun
ghe quanto la met del frutto , l|f0l

li'0ps? dubiu di Dunal. La descrizione


di Kunth , molto diversa da quelle degli

mi, eggicrmente barbate; frutti drl mgv


gin simili a quelli del disco, le non
che invece di essere bilatcrnlmente com

specie del genere acmellu, vicina all'ac

altri botanici, ci persuade che sia una


mclla rlebilis e tcncllu,le quali,com'cssa,

trovano situate a destra e a sinistra, in

hanno i frutti marginali, griuzosi o Ver


rucosi.
Escludiamo dal genere acmclla, l'uc
mella buphlalmnides di Iersoon che

vece di essere in dentro e in fuori; co.

la nostra kulli'a

rolla gialle, quelle del disco glnbre , con

visto che vi ammettiamo con incertezza


lavmclla occidentali: dello stesso ho

pressi, lo sono bislungnmentc, e in conse

guenza le due squamellule del pnppo si

tubo corto , con lembo largo , diviso alla

0vota, ed abbiam

sommit in quattro o cinque lobi ,' quelle


del raggio un poco pi lunghe di quelle

tanico.

del disco, alquanto variabili, con tubo

nere ucmulla, come noi proponiamo , il

lungo, slargato dal basso in alto , munito

suo carattere essenzialmente distintivo


dallo spilanthus, risulta dalla presenza
di una corona o raggio liguliiloro, feni
niiloro, e non gi dall'assenza del pappo ,
come era stato pensato da Richard e da
Persoon. Il motivo che ci ha determi
nati a stabilire questa riforma , si che
nei generi spr'lamhus e ucmella, la com
posizione della calatide non va soggetta
alle variazioni medesime della presenza
o dellassenza del pappo. In fatti ab
biamo osservato sopra qualche spilanto,
che la stessa culatidc oiiriva spessissimo
un miscuglio di frutti pnpposi e di al
cuni altri che per un abortimeuto eran
privi di pappe. Pensiamo inoltre che si

di qualche pelo lungo, con linguetta corta,

larga , quasi rolondata, inticra o quasi


intxera.

Noi abbiamo fatta questa descrizione


sopra un esemplare Secco, racculto dal
sig. Poiteau nella Guiana francese , e che
trovasi nellerbario di Gay. Questa pian
ta, sarebb'ella forse il vero spilun
lhus acmella di Linneo, che noi no

miniamo ucmclla Lz'nnar-z'? Comunque


siai , questa specie prova che il carattere
che deve essenzialmente distinguere il
genere acmella dallo spilanlo, non con

siste nella mancanza del pappe , ma solo


nella presenza di una corona o raggio

di ori ligulati, femmine.


Noi riferiamo al genere acmclla: '
i. Lo spi'larlthiu acrmlla di Linneo,

Caratterizzando e componendo il ge

potrebbero riunire Io spilunlhus e l'an

mella in un solo genere chiamato spi


lanthus e diviso in due sotto-generi,

che nominiamo aemellu Linnaei;


2. L'acmvlla mauritiana di Persoon,

prendesse le specie a caiixtide non coro

il quale la confonde male a proposito

nata, e l'altro, chiamato dcmella, com

l'uno dei quali, detto s i'lanlhus, com

"

"'

ACN

(95)

prendesse quelle a calatidc coronata, sud

ACN

" Il nome ucm'du derivato dalla pri


vativa a e da 101161), uno dei nomi coi
quali i Greci chiamavano lortica,cio
pianta che simile all' orttca, ma che
non un e.

dividcudo in seguito ciascun sotto-genere


in due sezioni, una per le specie di frutto
papposo e l altra per le specie di frutti
senza pa po.
Cass. )
A (NA'1'E 0. (Bob) AchnaLn-rum , nuovo
genere di piante stabilito nella famiglia AGO (lxnbl.) Nella Lombardia, e nello
delle graminacee dal sig. Palith de stato milanese cos chiamasi la sardine,
per avere le lische appuntate, come gli.
Beauvois , ( Agrosl. 19, tal). 6, g. 7 ) ,
aghi. V. (laurea. (H. C
al quale egli riporta l'ugrostis calama
groxlis, Linneo, le ugl'osti: mh'ucca, ACUAL'I. ( Erpet.) Neriemberg (Hist.
Elhiop. Lib. 12. c.4r.7.)indica sotto que
tenuif0h' , soboli:ra , conspicua, bro
sto nome un serpente uquatico, non ve
modes, Willd. , lers., e l'arma/o lan
lenoso,
molto lungo, e coperto di fasce
n-olatu, Koel. 1 caratteri dati dal sig.
nere; azzurro sopra il dorso, e sottoil
Palisot a questo nuovo genere, sono i se
ventre, la parte alla della testa nera,
guenti. ASSE orifero in pannocchia com
quella bassa gialla,ed i lati azzurri. Tro
posta, lassa; glume pi lunghe delle pa
vasi questo rettile nelle paludi delle
gliette, le quali sono membrauose; pa
regioni temperate dell'indie, ma non
glietta inferiore aristata alla sua som
sappiamo a qual genere riferirlo. (H. C.)
mit, che quasi smarginatn; scaglie lan
ceolate, inticrc, glabrc; stilo corto, diviso ACULOLINO (Ornil.) Lacbesnayc dea
Bois descrive 50tto questo nome un uc
in due parti, ciascheduna delle quali
cello, del quale fa parola in diversa gui_
termina con uno stimma ve lutato; se
sa, ma con doppio uso sotto quello di
me solcato. (L. D.)
A CNERlA. (1101.) Achneria.Questo genere ocncolino. Potrebbe appartenere ad un
di graminacee stato stabilito dal sig. picchio di Sba ('lhcs. lab. 96. N. 3.)
Pulisot de Beauvois (Jgrusl. pag. 2.), per come ancora ad una Velia di Klein, lu
mns ococolin, sebbene la distribuzione
tutte le specie dellcriachne di obcrto
Brown, mancanti di resta. (V. lnmcune.) dei diti sia un carattere sufciente on
de stabilire una sensibil diilercnzn fra
Questo genere si distingue dallo schi
.rmus , altro genere del sig. de Bcauvois, questi due generi. Riguardo all'abito,
per le valve della sua corolla, che sono questo uccello , per quanto sembra,
dovrebbe piuttosto appartenere alla fa
lanoginose e vellutato. (lom.)
ACNI DA. (Bob) Acnida cunnabina, Linn., miglia dei picchi, giacch tutta la par
te superiore del corpo d'un nero di
pianta delle paludi di acqua salsa della
Virginia , riferita alla famiglia_ delle ebano, con riessi azzurri, e questul
atriplicee, e vicina allo spinacio. E come
uso, dioica; i suoi ori maschi, di

sposti in spiga , hanno un calice con cin


que divisioni profonde, dal fondo del
quale sorgono cinque stami. 1 ori fem
mine, disposti nel modo stesso, hanno

soltanto due divisioni al calice, il quale


di pi circondato Ila un involucro
polillo. Il loro ovario sormontato da
cinque stili, diviene un seme, o una
cassuln monospermn e angolosa, riroperta
dal calice carnoso e persistente. Questa
piantl , unica del suo genere, ha il fu

timo colore osservasi pure nel ventre, e

nelle cosce, con una tinta pi debole,


mentre la gola e di un porporino lustro
(In.

acono. '( Ornit.)

Tale il nome di un
gallo del Madagascar, che ivi pur chia
masi acoholube, e la femmina ac0hutd

ve. Le uova di questi allinacei sono in


grossezza simili a que le dei nostri ic
cioni, covandone trenta alla volla,e l:
court, che riferisce questo fatto, aggiun
ge, che conoscesi sotto la denominazio

ne duccholnlie'ule una specie di fagia


no. (Ch. D.)
ACOLALAN,
o ACOLAON. (Entom.)
le spighe dei ori poste all'ascelle delle
Nome d'un insetto Affricano, che, per
foglie superiori.
"" Attualmente si trovano in Sprengel quanto sembra, una piattola, menzio
oltre due specie le quali sono l'acnidr: nato dal Dappcro nella sua descrizione
V. per le abitudini
cmpidlu , Bertr. , della Giamaica, di dell Atlrica pag.
larticolo BLATTA. (C. D.)
foglie ovato-lanccolate, acuminate empi
dale, venoso-lineate, con lunghi pic ACOLCHI (Ornit.) Questo nome una
abbreviazione, che Montbeillard ha fatta
ciuoli e colle cassule lisce e di angoli ot
sto erbaceo, le foglie semplici alterne,

lusi, l'altra l'ncnidu rhyswcarpu,


Michaux, della Virginia, colle foglie

di quello d'acolchichi, sotto di cui Fer

ovali-lanceolate, e le cassule rugOse e di


angoli ottusi.

uccelli differenti ed ambedue sembrano

nandez, e Sba

hanno parlato di due

appartenere agli ltteri, dovendo per

AGO

(94)

accennare , che quello di Fernnndez , e


gualmente descritto da Nieremherg, il
commendatorc, om'olu: plioe!liceus L. e
l'altro l'lttero del Messico, di Brisson,

Ieterus mexicunus Br. La testa,e la go


]: di questo ultimo son nere, e il collo,
il dorso, il groppone, il petto, il ventre,
i anchi, le gambe, come pure le tettri
ci superiori, ed inferiori della coda, d'un

bel giallo. Le piccole lettrici del di so


pra delle ali sono nerastre, ma (uesto

onda abbrunito reso pi bello a al


cune piccole penne, che hanno la punta
color d'oro, ed il becco giallo. V. la
descrizione del com mendatore all'artico
lo lrreno. (Ca.
COLI. (Ornil.) E questa una specie di
Albanella piccola descritta da Levaillant
nella suaoruilologia dell' Atlrica, in cui
osservnscne la figura colorita sotto il
N. 3| , ed ha molta analogia collal

bnnella reale, dalla quale per diversica


per le strisce che ha sotto il ventre, e
per il color rosso, che scorgesi alla base
del suo beato, particolarmente nel tempo

degli amori,dietro i quali caratteri non pu


cader veruu dubbio che questa specie
non sia il falco acoli di Daudin, e di La

tham. V. Pouxu. (Cll. D.)


COLIN. (Orm'l.) Gli uccelli descritti
sotto questa denominazione del Fernan
dez , e dal Niercmberg , appartengono
al genere delle gallinelle, e sono una
specie propria del gran lago del Messico.
Il nome di quagliu uqlmtica attri
buito ai mentovati uccelli da questi au
tori, non fondato che sopra la gran
dezza respettiyn , giacch i piedi lunghi,

AGO

9mst'llcnli vegetnbile si presenta sot


to arma di scaglie giallastra trasparenti;
di un sapore smarissimo , solubile

nell'acqua fredda, quasi insolubile nel


l'alcool freddo, ma vi si discioglie quan
do questo liquido e bollente. Queste di
verse soluzioni volgono al color turchi
no la carta tinta di laccamul'la arrossi
ta precedentemente dain acidi. La pic
cola uantit di questa materia ottenuta
da lulias , non ha permesso a questo
chimico di moltiplicare le sue esperienze
su di essa; onde desiderabile che me

diante nuove esperienze, si giunga a ot


tenere l'acouitinn in una maggior quan
tit per studiarne in seguito l'azione
che esercita sull'economia animale.
Per estrarre questo alcali vegenbil0
si prende la radice secca, si tratta a pa

recchie riprese con alcool a 4l. bol


lente; si raccolgono i liquori, sintrodu
cono in una storta e si stillauo er levare

una parte dell'alcool.

umido il liquido

contenuto nella storta,

ridotto al sesto

della massa, si leva il liquore da que


sto vaso, si versa in una Cassuh di por
Cellana, e si riduce alla consistenza di
estratto solido, il quale freddato che sia,
si tratta coll'ac ua stillata fredda,esi ltra
la soluzione , a la quale dopo che ltra
ta,si aggiunge della magnesio pura , si fa
bollire per alcuni minuti , quindi si getta
di nuovo sul ltro; si lava con acqua fred
da la materia che vi rimasta , e si mette

pra_ la supercie delle acque, senza quasi

a seccare.
Allorch il precipitato secco, si leva
dal ltro, si polverizza, e si tratta con
alcool a 4o. bollente; ed il liquore che
se ne ottiene assoggettato ad un lento
calore, somministra il principio che ab

mal volare, sono distintivi sufcienti

biamo descritto.

e Verdastri, e l'abitudine di correre so

per riconoscere i caratteri delle galli ** ACQNITO. ((him.) Fra i lavori pi


' recenti fatti sugli monili, merita di es
nelle in questi volatili , che daltron
de non sono in verun conto granivori.
ser citata lanalisi della radice della
conilum lycuclomun fatta da Pallas._
(CE. D.)
ALULIO. (Bah) Acolfum , sottogenere Quest. analisi ha forniti i risultamentl
stabilito da Acharius nel genere calicz'nm
seguenti:
della famiglia dei licheni; esso compren
|. Una materia oleosa nera;
de quelle specie, i di cui concettacoli
a. Una materia verde un poco ana
9Uput/tecia) sono sessili o quasi sessili.
loga alla materia verde della china;
3. Una materia che ha dell'analogin
. Cancro. (Lux.
cogli alcali vegetabili, e che senza dub
ACOLIUM. ( Bai.) . Acomo.
ACQLLE. ( Econom, domert.) Prepara
bio l'econitiua annunziata da Brunde.
zione fatta colla farina digranturco, che,
V. Aconrruu.
secondo che riferisce Pison, si mesco
4. Dell albumina;
lavs in America con la cioccolata.
5. Del malato, del murinto, e del
" ACONlTINA. Chim.) Lesistenza di
solfato di calce.
un alcali vegetalnle nell'aconito stata
6. Dell'amido;
annunziata dal Brande , che lo ha chia
. Del legnoso;
mato aconitina.Questa sostanza fu per la
raconnot che institui un esame chi
mico sull'econito napello, cred di scuo
prima volta scoperta da Pallas nell'acc
mto strozzaiupo, uccnum ljc0ctonuln.

priryi lacido malico; ma ci non stato

'ACO

( 95 )

confermato, ed il sig. Vauquelin ha ot


tenuto invece dell'acido citrico.
Un'analisi dell'aconito napello si ebbe
anche dal sig. Steinacher no del 1808
Quele chimico vi riconobbe:
|. Della fecola verde;

n. Una sostanza odorante gassosa;


3. Dell'idroclorato di ammoniaca;
4. Del carbonato di calce;
5. Del fosfato di calce.
La presenza di un fosfato nell'aconito
era gi stata annunziata no da quaranta
anni dal sig. 'l'utten.
\
CONlIO. (Bah) Acom'tum, genere di
piante di ori irregolari, della famiglia
delle ranunculacee. il suo principale ca

AGO

seconde vie; e prima di tutto ne


cessario di fare uso di emetici. Alcuni
autori credono che questa pianta fosse
una di quelle impiegate dagli antichi per
avvelenare le frecce,poich applicata sulla
Kille diviene un potente vescicatorio.
a non ostante queste qualit caustiche
e corrosivo in un grado eminente, il ce
lebre Stoerck us impiegarla interna
mente , e ne fece i primi saggi sopra se

stesso. Preso in principio in piccole do


si, che egli aument gradatamente , ri

rattere, quello di avere un calice con

conobbe che l'estratto di questa pianta


era un potente sudorifico, buono in tutte
quelle malattie , la di cui materia o la
causa , potevano essere scacciate per le
vie della traspirazione e del sudare, co

cinque foglioline, la superiore delle quali


concava ed in forma di casco; molti pe
tali . due superiori grandissimi, ungui
calati , spronati , contenuti nella cavit
della foglioline superiore del calice; gl'in

smi, la gotta, le ulceri ribelli, le glandule


scirrose ed enate , la so pressione delle
regole, ec. Questo mezzo violento non pu
essere usato se non con una estrema pru

feriori, piccolissimi, in numero di cin

denza, e secondo le forze del malato. La

que a sei in forma di scaglie; un gran

dose:di questo estratto si riduce da un


quarto di grano fino a dodici grani me
scolati con zucchero o in polvere. Le
cattive qualit di questa pianta l'avreb
bero dowta escludere dai nostri giardi
ni, se lesperienza non avesse dimostra
to che essa diviene meno pericolosa col
tivandola.

numero di starai; tre o quattro pistilli;

alcuni frutti (plnpuearpi),composti di tre


a cinque cassule ovali, diritte, acute,

con una sola valve polisperma. I fiori


sono disposti in spighe o in pannocchie
terminali; le foglie alterne , picciolate,
di itate o palmate.

me per esempio, le estrazioni ,i reumati

in massima parte di queste specie n. Acmmo srnozzsnuro, Accnitum lyco


ricercata e coltivata a motivo della sin
clonum, L., Jacq. Flor. Austr. 4, t.
golarit e della bellezza dei ori. Le
380. Sucsta specie detta volgarmente
(principali fra esse sono:
erba ella volpe, lupuja, strozzalupo
1, Acuan'o saranno, Aconilum napellus,
ec., tutto che caustica e pericolosa quanto
L. Lob. ic. 679. Questa pianta conosciuta
la precedente, non alletta, come casa, per
volgarmente coi nomi di napcllo , di co
il suo esteriore, quantunque sia piutto
sto grande. I suoi ori sono di un giallo
nr'to, aconlo, malnp:lle, ec., ha un fusto
diritto , elevato, terminato da una lunga
livido, dis osti in una spiga terminale;
spiga di bei fiori turchiui solitarii sopra le sue foglie , di un verde tetro nera
stro , larghe, con tre o cinque lobi ap
i loro peduncoli, e il di cui casco ot
tuso. Le foglie hanno le loro incisioni puntati, un neo vellutato. Il frutto e
tricassulare. lla Cl'ltscc sulle montagne
profonde, lineari, strette, glabre, lucen
ti, solcato nella loro faccia superiore.
dell' Europa meridionale. L'aconito dei
I frutti sono com osti di tre cassule. Pirinci o aconito pircuaico di Linneo
(V. 'lav. 31.)
uesta pianta cresce non diversifica da questa specie, se non
per le sue foglie pi intagliate , e i di
sulle montagne, nelle valli umide, in
cui segmenti si ricuopronn f1a loro. La
Francia, in ltalia, in Svizzera, ec. Tro
spiga piegata prima della sua oritura.
vasi in grande abbondanza nella vallata
di Vaucienne a una lega da Villers-Cot 3. Acoinro SALUTIFBRO, Aconiuun anlho
terest, sulla strada maestra di Parigi.

ra , L., Jacq. Fior. Austr. 4, t, 382.

Questo acouito un veleno violentis


simo non solamente per l'uomo, ma an
che per quasi tutti gli animali, come
per i cani, i gatti, i topi cc., e bisogna
perfino evitarne l odore. Esso cagiona
nello stomaco, che ci corrode, delle

Il fusto di questa pianta , detta volgar


semplice, e si inalza poco. Le sue foglie
sono palmate , con incisioni lineari ,
biancastre nella pagina inferiore , verdi
in quella di sopra; i ori giallastri,

convulsioni, dei dolori crudeli, che si

vellutati esteriormente, disposti in una

mitigano con alcune sostanze oleose o


niucitlagginose o con alcuni acidi vege
tabili, quando il veleno passato nelle

Spiga lassa; i frutti composti di cinque


Cassule. Essa cresce nelle montagne delle
Alpi, dei Pirinei, in Francia, in ha

mente antora, un/x'toru, pubescente,

la

._--7,

AGO

(96)

liu, cc. ; e malgrado il suo nome , non


meno pericolosa degli altri neoniti.

Vi sono ancora di questo genere al


cune specie che poco divorsilicano dalle
prccmlmlti , fra le quali distingnesi.
|. L'Acosxro DIGRANDI rioni .monitum

cnmmurum, L. , Jacq. Flor. Aust. 5.


t. 424, il di cui casco. secondo Clnsio, ha
qualche volta un pollice di lunghezza, ed
di un bel porpora.
2. LAcoiuro scncz1a1o, aconitum va
riegatum , L. , Lob. ic. 678, t. a, i di cui

AGO

trasparente come il vetro, con alcune


macchie aureo, alla quale era stato at
tribuito il nome d'Acnpis , avendo cre

duto gli antichi, che bollita nell'olio,


partecipnsse a questo liquido la propriet
di guarire la stanchezza
" ACORO ADUL'IERlN . (1201.) V.
Acono i-ALsn.
*All()ll0 FALSO , o ACORO ADULTE
lllN0. (801.) Nome dato allil'ide gialla,
iris pegluloaclulu , la qnnle detta anche

Acono, Pseunoacono, GALLMO saavanm,


e in alcune parti della campagna toscana,
Gromo GIALLO e Conrennaccr. ( .
3. LAcom ro nunoccnwro, acom'tum "* ACURO VERO ((hi'm.) 11 si". Trom
sdor' che ha analizzata la radice del
paniculatum, i di cui ori formano una
apiga pannocchiuta , la quale semplice l'ncorus calumux, ha trovato che quat
tro libbre di questa radice fresca con
nelle altre specie. (P.)
" Secondo quel che narra Teofrasto, tengono:
Olio volatile, pi leg
l'acnnito prese questo nome, perch que
giero dellacqua . 15. grossi
sta pianta lrovavasiin grande abbondanza
lnulina .. a...-. l. oncia
rosso Acone, citt della Bitinia.
lllatcria estrattiva. 9. gros;i
" ACUNlTUM. (801.) Questo nome sotto
Gomma........ 3.oncell
il quale gli antichi botanici indicavano
Resina viscosa . . . I. oncia If2
molte piante diasimilissime, stato fra
Materia legnosa. . . 13. once 6. grossi
le altre up licato al dorom'cnm pardo
Ac un.........tli- once
linnchcs
a Dodonco, che lo chiam
ucmu'tnm purduliunchcs primum, e alla ' CORO VERO. (Bo! ) leorux calamus,
L. Ines. Lam. tav. 25'i. Si crede general
rudbechia luciniuta da Cornuti. (H.
mente che questa pianta sia il culamlls
Casa.)
aromalictu degli antichi, e per pi co
AC()NlTUM.SBM.) V. Acmro.
munemente detta culumo aronmlico.
AUONTlA. ( ot.) Acoxzu.
ACONZIA. (Anomus.) (Erpet.) Questa
Bernardo de Jussieu la colloca nella fa
denominazione greca, che signica giavel
miglia dei iunchi; e Antonio Lorenzo
lotto, stata up licata degli antichi a de Jussieu e di parere che abbia pi rap
porti colle nroidec. Queste due opinioni
molte specie di lidj , che si distinguo
no per lestrema agilit dei loro moti.
indicano che lAcoro si avvicina alluna
Nicandro , Neriemherg, lAdlovando, il
e all'altra lamiglia.
(uesta pianta cresce nell' Europa e
Gionstonio, e il Rui>clil0 ci hanno tra
smesse su tal proposito delle notizie nel e due lndie; abita i luoghi umidi e
molto oscure, che non ci permettono di
nludosi; le sue foglie sono radicali,
riconoscere l' animale, di cui hanno v0
lunghe e in forma di spada aflata ai.
loto parlare, e Seba in particolare de
due lati; esse partono Successivamente
scrive , e tl le gure di cinque , o sei
da due punti opposti, e si abbracciano
St'tpCllll diversi sotto la denominazione
alla loro base, come quelle delle iridi.
il fusto e uno scapo scanalato no al
d'Jconziu.
l naturalisti moderni hanno per ri
punto, ove nascono i ori disposti in spi
serbato un tal nome ad una specie di
ga stretta. Questo scapo si prolunga al
Vipera. V. VIPEIIA- (H. C.)
disopra della s iga in una foglia lunga,
stretta, acuta. llm spiga della lunghezza
AGONZlA. (Bnt.) ,4contiu. Hill ha dato
di due a tre pollici, ha la forma di un
I]lt(sl.0 nome a un genere che egli sta
cono allungatissimo, intietumente co
bilisce su dill'crenti specie di funghi del
perta di ori e non ha spata, almeno
genere erinaccus di Nicheli, o /iydlium
che non si dia questo nome a un pro
di Linueo. Esso comprende le specie sti
pitate; ed la bidona di Adansou che
lungamento dello scnpo.
Ciascun ore ha un calice composto
aveva fatto conoscere questo genere mol
to prima di Hill. (Hisl. qulanl.) V. di sei squamme che non si staccano su
bito dopo la fioritura; ha sei stanti.
inno, e Emaaceo ( Ls\t.
A(OPA. (But.) Dioscoride, e dopo dilui attaccati al calice, e un solo ovatio_,
l\lorisnn, nominano cosl il meniaute. (J.) Surmontato da uno stimma sessile, Sl
AGOPE. (Anorts) (;llin.) Se ascoltiamo
mile a un punto saliente.
Plinio, era questa una pietra preziosa,
L'ovario si cambia in una cassula in
ori turchinicci sono spesso graziosa
menle variegati.

AGO

AGO

(97)

forma di piramide lrigona rovesciata, la

la loro esistenza pu esser confermata

quale ha tre logge e cuntiene tre svmi.


La radice dell acoro cilindrica ,

in alcune, mentre in altre i sici sono


ancora in disputa sulla natura e su le fun

compatta. e come articolata. pi aro


matica quando secca , di quello lo
sia mentre e fresca; e si adopra nelle
furmacic. Ridotta in polvere ed infus.i

zioni reali delle parti riguardante come ses


suali. La germinazime dei semi e stata
osservata in un piccolo numero di neste
crittogame: alcune (V. Maseru, qui.cr)
hanno lasciato scor ere, nello svilup
parsi , certi corpi c e hanno un'appa
renza di cotiledoni, e che, come essi,non
sussistono se non nella prima et della
giovine pianta; ma la loro struttura e la
loro disposizione diversicuno da quelle
che presentano i cotileduni nelle altre
classi dei vvgctahili, e bastano per man
tenere ln distinzione l'ondata sull'orga
nizzazione dellembrione vegetnbile. V.
questa parola.
Le famiglie acotiledoni sono in nume
ro di cinque, cio: ifunghi , le alghe, le
quali potranno in se uito essere suddi
V|Be in alghe e in lic cui; l'epatiche, i
muschi e le l'ech
Motu generi di cotiledoni non mani
festi, ma la di cui frutticazione per
altro conosciuta, facevano parte di unal
tra famiglia di ?uesta classe, quella cio
delle najadi, cos nominata per contenere
soltanto piante aquatiche. Osservati que
sti generi di nuovo no nel seme, si sono
dovuti per la massima parte riportare ad
altre famiglie. L'analogia indicher le
afnit di quelli che non sono stati an

nel vin vecehio, si crede un eccellente


slmn.chico , tonico e Cordiale. Nella

Lituania si confetta come l'angelica, e


preparata in tal guisa non sgradevole
al gusto.

Nelle Memorie dell'Accademia di Pa


rii leggcsi che l'odore di muschio che e
sa a il topo muschiato del Canad o lon
tra gli viene in quanto che ci mangia

l'ucurlls calumiu. Clusio dice la stessa


cosa parlando di un'altra specie di to
po ; ma ci non vermimile. (B. M.)
" Secondo Guibourt il calamo aro
matico dein antichi non l'acorus calu
mus di Linneo, ma la genu'urm chiran

di iloxlmrg. Le descrizioni del calumo


aromatico degli antichi non convengono
oll'acoro, e perci ragionevole quello
che ne pensa Il sig. Guibourt per una
parte. Dall'altra parte poi resta ancora

molto dubbio che fosse la chiretta o


chirufla suddetta, giacch questa pianta
indiana priva di odore e non sembra
essere stata conosciuta dagli antichi.
ACUS lA. (Bob) Acosla, genere ili pianta
del Per , chiamata nel paese cuimrliw'

di montagna, descritta dm sigg. Rui1.

cora esaminati abbastnnza, e ne risulter


e lavou , da riportanti al monta/ma
la soppressione della intiera famiglia.
d'Aublet, da cui essa non llllltl'l8Ct se " AGO l0 l'LOQUICHII'L. (Ornil.) Sotto
non per un' nntera che ha otto logge in
uesto nome Nierember , e Fermmlez
Vcce di cinque, e per una bacca che descrivono un uccello, c e dicono essere

ne ha cinque inve0e di tre. L'istcsso


nome stato dato da Loureiro a un ur

della grandezza, e della forma della pas

boscello della

Cocincliina, vicinissimo

la parte superiore del corpo di color

al vaccinio, e distinto soltanto per una


quinta parte aggiunta alla sua l'ruttili
cazi0lle e per le sue foglie opposte. La

biondo, frammischiato di bianco, e di

culcitrupu porta pure questo nome nella

fa i giunchi, e dal sorger del sole no


alla notte fa intendere un canto molto
sgradevole. Appoggiati su neste notizie
dovrebbesi forse riferire acotutloqni
chitl allo zivolo migliarino, o migliari
no di padule (emberiza schoem'clus L.)
piuttosto che alla cannnjola ( turdus
arluullnaceus Gmel.),e Bull'onper verit
manifesta qualche dubbio nelle sue note
sopra quest ultimo uccello, e la medesi
ma incertezza sopra l'atototl di Fernan
dez, di cui fa egualmente parola in mo
do vago nei ragguagli, che terminano il
suo ultimo volume; ma l' identit sem
bra pi naturale fra lacototlo uichitl ,
l'atototl , ed il migliarino di padule,
diverso assai per la grossezza, forma,
colore, e statura dalla canmjola, che pre

famiglia di Adanson. (J.)


" Questo genere fu cos detto per es
sere Stato dedicato duin autori della
Flora del Per al P. Acmta, gesuita Spa
nuolo, che visse sul nire del secolo

VI, e del quale abbiamo una Storia


naturale delle Indie.
.COTlLEDUNl (PIANTE). (BOL.) Planlae
aculflct/0Ileae. Si chiamano cosi quelle
piante, lembrione del seme delle

uin

e mancante di lobi o cotiledoni. ue


st'orgauizzaaione costituisce nell'or ine
naturale una delle tre principali divisio
ni, la quale comprende tutte le piante
della cr'illogamin del sistema di Lumen,
vale a dire, quellei di cui organi della
frullilcazione sono nascosti, di modo che

sera oltramontann, il di cui becco nero,

nero, e le parti inferiori bianche, ed ag


inngono, che un tale uccello soggiorna

Dlu'on. delle Scienze Nat

'7

__

.\i .,,.--\
\

__

s..

AGO

(98)

AGO

senta solo il color biondo nella parte

zionc modicmte attuale, che per noi

superiore, ed un bianco sudicio inferior


meute, senza verun altro color ammi

dell'estrema importanza l'apprezzare.


Sotto questo punto di vista adunque,

schiutoyi, e che ha d'altronde nel bec

la di cui estensione e assai vasta, ne distri

CO, che non nero, i caratteri distintivi

buiremo l'esame, in pi articoli diviso,

di l nello dei tordi. (Ca. D.)


ACO' YLEDONEAE. (Pessrn.) (Bot.)
V. Aconcnuosi (Piante).
ACOUGHI. (Mamm.) Quadrupede del ge
nere delle cavie, cavia acuclu', L. V.

CAVIA.
" ACOUUI. Bot. ) Nome caraibo di un
apocino del a Guiana , detto apocynum
acouei da Anblet, '17h t. 107 , e che
l' apw{num panieulallun degli altri
alberi.
.

ACUUPA. (Ittiol.) questo il nome di


un pesce dell'America meridionale, che
Lacpde ha collocato vicino alla salpa
nella seconda sezione del suo genere chei
lodittero. V. Casxzomr'reao. (F. M. D.)
ACOU'II (Mumm.) Quadrupede del []
nere delle cavie, cavia uguts'
CAVIA. ( C.
CPA (Ormn) Quest' uccello della Groe
laudia, a cui viene dai viaggiatori attri
buita la randczza dell anatra , col dorso
nero, e il ventre bianco, e che, come
asseriscono, non pu n volare , n cor
rere, secondo Ottone Fabricio, il pic

e scriveremo l'istoria naturale, e geo

nostica delle acque. Studieremo l'acqua


in principio, come specie minerale , ma
non faremo parola che dei suoi caratteridi

stintivi,e di alcuneparticolarit, le quali


risultano dalla sua presenza in certi Ini
nerali, non entrando in alcun ragguaglio,
n sopra la sua composizione, n sopra
le sue propriet chimiche e siche, giac
ch in queste considerazioni s'incontra
no dei fatti e dei fenomeni si numerosi ,

e tanto particolari, da appartenere total


mente alla scienza della sica e della
chimica.
Seguendo sempre a riguardare lacqua
come specie minerale, ora pura, ora al

terata dei corpi estranei, che vi si tro


Vano disciolti, anderemo investi andola
nelle diverse posizioni, e domici ii, che

sembra avere in rapporto alle altre masse


minerali del globo terrestre.
Consideraremo poi le acque per loro
stesse neila loro massa, esaminando queste
masse liquide, o solide, i. Secondo le

colo pinguino, alca picu, L., che co


nosccsi pure sotto i nomi di ucpael,

disposizioni, o maniera d'essere da loro


modicata; a. nell' azione che esercitano
come tali alla supercie, o nel seno della

acpamt'ut, e ucpusiorbik, e Mller ri

terra.

ferisce l'acpa all'alca ballica, che


una variet dell'ala: picu di Linueo.
((In. D.)
A 7' UA. Chim.) V. lnaocsss. (Cm)
A C UA. [ili/i. e Gmgn.) ln quest'arti
colo non consideriamo l'acqua , se non
come una delle parti costituenti il globo
terrestre, e come un corpo inorganico ,

Art. l. Den'Acqns costa svecxs

umaasu.
Per non ripetere tutto ci, che sar
da noi detto circostanziatameute delle
propriet siche, e soprattutto delle
chimiche di questo corpo allarticolo

che non dierisua daglialtri minerali, se

Innocsso, ci limiteremo a caratterizzarlo

non che per essere ordinariamente, e in

sul metodo delle altre specie minerali.

un notabil numero di luoghi, allo stato


liquido; questo corpo per tutto presen
ta le propriet dei minerali pi omo
genei,ed in conseguenza deimeglio carat

S. I. Caratteri e propriet mineralo


gi'che dell' acqua

terizzati. Si cristallina al par di loro,

forma come essi dei terreni di una vasta


estensione, ed suscettibile a somigliarr
za dei medesimi di mostrarsi in varie
posizioni pi particolarmente, che in al
tre, ora pura, ora collegata mediante il
misto chimico con corpi inorganici molto
dx'erenti. L' acqua nalmente un corpo
inorganico naturale, molto pi abbon
dante del quarzo,e della calce carbona
ta, poich cuopre idue terzi almeno della
supercie della terra , inoltrandovisi no
ad una profondit sconosciuta, ed eser
citando forse nelle sue viscere, ma cer

tissxmsmcnte alla sua supercie , una

L'acqua un corpo inorganico natu


rale dei pi omogenei, della composizio
ne la meglio determinata, e rivestito nel
modo il pi costante delle pr0priet ca
ratteristiche, che appartengono ai corpi
minerali, trovandosi comunemente allo

stato solido, presentando in questo alcune


variet di forma, e di struttura, come le
specie pi esattamente determinate , ed

avendo in conseguenza una riunirmc di


titoli la pi completa, che esiger si possa
da un corpo inorganico, onde essere eleva
to al grado di specie minerale.
Trovnsi naturalmente sulla supercie
del globo nello stato solido, liquido, e

ACQ

(99)

vaporoeo, ma ci limitiamo a considerarla


sottoidue soli rimi stati.
Lacqua liqui a,e perfettamente pura,
presa a 17. gr. 5. del termometro cen
tigrado, si considera come l'unit, o il

termine di paragone del peso specico


degli altri corpi. A + 4. gr. ifa circa di
questo medesimo termometro giunge un
al suo massimo di densit; raffreddan
dosi di pi, questa densit diminuisce,

ed il peso specico dell'acqua solida, o


del ghiaccio a o, paragonato a quello del.
lacqua al suo massimo di densit , preso
qui per unit, di o, gp

Come reaulta dalle recenti esperienze


dei sigg. De Humboldt, e Guy-Lussac
l'acqua composta di 8. parti dossi
geno,e di una parte d'idrogeuo in peso.
Lac un, diventando solida a un grado
di fred o, che differisce un poco secondo
le circostanze, in cui questo liquido vien
collocato, presenta costantemente nei pri
mi momenti del suo congelamentoqualche
indizio di cristallizzazione, e mostra pure

alle volte dei cristalli cosi precisi da ave


re indotto i sici a determinarne le for
me. Questi sici medesimi non vanno pe
r daccordo n sulla determinazione delle
forme, che riveste, n sulla forma pri
mitiva,allaquale possa riferirsi, mentre

il numero delle osservazioni fatte sopra


questo soggetto lo ha reso pi oscuro
in vece di schiarirlo a motivo dell'es
sere contradittorj fra loro i diversi prin
cip3 che Se ne sono dedotti.
_
osi Pelletier, e le Sage hanno in prin
cipio descritto i cristallidi ghiaccio, come

prismi a quattro lati, terminati da punte


di due, o quattro faccio, e Cordier; e

Hassenfratz parlano dei medesimi cri


stalli in prismi esaedri regolari sciama
mente precisi.

L'acqua gelata allo stato di neve pre


senta colla massima frequenza delle stel
lctte a sei raggi, regolarmente collocati,
come quelli di un esagono regolare; e
Mcrnn, Rom-de-Lisle cc. avevano osser

vato, che gli aghi di ghiaccio s'incrocia


no, o simpiantauo gliuni sopra gli altri,
ossia nell'acqua , che si gela , o sopra le
Vetrate, sotto gli angoli di 60. e l'20
radi.
_
Bosc-Dantic ha descritto la forma_ dei
cristalli di ghiaccio, che ha osservati so
pra gli enormi (pezzi di grandine di otto
centimetri in

iametro, che caddero-DEI

contorni di Parigi il 13 luglio 1788.


Questi pezzi concuvi alle volte nel loro
centro, erano armati di punto sporgenti
cuneil'ormi, di dodici a quattordici ipil

limctri , presentando lestremil di pira


midi a quattro faccic. Queste pure l'a

ACQ

cevano parte di ottaedri allungati, che


partivano , divergendone, dal centro dei
mcntovati pezzi, ed incontravasi sovente
nella cavit diquesti sferoidi l'altra parte,
o la piramide opposta dellottaedro. Bosc
ha misurato uno di questi ottaedri, che era
in tutta la suainterezza,e che aveva tren

tadue millimetri di lunghezza sopra otto


di larghezza. Langolo alla sua cima era
di circa i5 gradi, e l'incidenza delle due
faccie delle piramidi di 145 gradi, del
che ognuno potr comprendere , che que
ste misure non sono,se non approssimati
ve. Ora la maniera regolare, colla quale
gli aghi di ghiaccio, e di neve s'incro
ciano, le strie convergenti, che si osser
vano nella parte interna degli sfcroidi di

grandine, e le scabrosit cristalline, che


si vedono alla loro supercie, sembrano

evidentemente concordare colla supposi


zione approvata da Rom-de-Lisle , da
Bosc, e da Haiiy, cio che la forma primi
tiva del ghiaccio sia |ottaedro regolare,
il che pure combina con le osservazioni
di Pelletier, e le Sage. Vero che questa
forma non concorda poi tanto esattamente
colle gure esaedre regolari, che si ri
scontrano nella neve , e con i prismi
esaedri osservati da Hasscnlralz , e Cor

dier, ma per il primo caso Haiiy fa os


servare, che una sezione fatta sopra un
ottaedroregolare in ordine parallelo a due
laccie opposte, e ad un'egual distanza l'uno
dall' altro, fa nascere una gura esaedra.
Tuttavia non eomprendesi , come giun
ger si possa al prisma esaedro regolare ,
coll'applicazione delle leggi ordinarie di
decrescimento, di maniera che la specie
di contradizionc, che si ravvisa tra la
forma prismatica,osservata da Cordier,
e da Hassenl'ratz, e lottaedro regolare

considerato, come forma primitiva, esiste


sempre, se er il prisma osservato era.
veramente l esaedro regolare, potendosi
da ci ben concepire quanto sia rara, e
dillicile l'esattezza nell'osservaziouc dei
cristalli di ghiaccio.
Due considerazioni per del ma ior va
lore debbono , per quanto sembra , istrug
gere nella loro totalit queste diverse ipo.
tesi, e farci convenire, che non ancor
conosciuta la vera forma primitiva del

ghiaccio. Non solo dalla descrizione,


quanto dalla gura , come ancora dalle
misure addotte dal Bosc, sar facile il
convincersi, che l'ottaedro da esso esami

nato lungi dallessere regolare, e che al


contrario ha una grande analogia coll'ot
taedro dello zolfo a triangoli scaleni.
Le sue proporzioni, considerate no
all angolo dincidenza delle due faccio
opposte della piramide, molto se gli nuo

ACQ

ACQ

(mo)

migliano, s quest'angolo , secondo Hauy,


nello zollo di 143 gradi, onde se Bosc

ma non ossiamo in tale occasione di


spensaru dal fare su ci le seguenti os

ha inteso

UL'I'VR'LIOIU

urlare del medesimo, sarebbe

nel ghiaccuo di 145. In quanto al prisma


esaedro potrebbesiegualmentc giungervi,
supponendolo non re olare, ecombinan

do insieme

sul me esime cristallo le

faccette secondarie , r, o , e m di tre va

netz di zolfo. Finalmente una propriet


d' altro genere, che Malus ha riconosciu
ta, non permettendo pi 1' ammettere
lottaedio regolare come forma primitiva,
d allosservazione di Bosc una maggiore
importanza onde guidarci allo scnprimen
to della forma cristallina dellacqua.
il ghiaccio, come Malus ci dimostra,
possiede la doppia refrazione, ed ha
stantemente noto, che i corpi che han
no per forma primitiva il cubo, o lot
tacdro regolare, iaiumai si distinguono
per questa propriet, mentre che essa

mostrasi, con una potenza ben grande,


nell'ottaedro a triangoli scaleni dello
zolfo.
Il ghiaccio ha sempre la frattura vetro
sa, di modo che non possiamo giungere
a determinarne per mezzo della divisio
ne la forma primitiva. Sembra per su
scettibile di presentare, nelle sue grandi
masse , dei prismi, o spaccature regola
ri, e Hasseniratz dice d aver veduto

sopra il Danubio delle masse di ghiaccio


divise in prismi a modo dei basalti, e
sopra le montagne del Tirolo altre di
neve composte dl fasci di prismi esacdri.
Il ghiaccio, considerato nella sua strut
tura, offre poche modificnioni, ed essa,

come abbiam deth , quasi sempre com


patta , e vetrosa, alle volte per un po
co granulare, come osservasi in quella
dei ghiacci perpetui (V. GHIACCI ren

Psrm) saccaroide, e brillante nelle masse


di gluaccio proVeniente dalla neve accu
mulata , e fortemente stivsta mediante
il suo peso, o il freddo, e nalmente
brosa, a bre divergenti, negli sferoidi

Lacqua pare che sia unita ai minerali


in tre maniere differentissime.
In primo luogo: semplicemente inter
posta , ma in un modo per pi intima
della semplice umettazione dovuta al

l'immersione completa , giacche questi


minerali non si di55eccauo tanto presto

quanto in quest'ultimo caso, e che una


volta disseccali , l'acqua , che riprenda
no mediante limmersione. non restitui

sce ad essi. per quanto sembra, le me


desime propriet. Cos le selci,i quarzi
da macine, esposti allaria , ance senza

verun riparo, e per conseguenza sottope


sti ad essere iuumiditi dalla pioggia,
perdendo nella , che chiamasi acqua di
cava,

sem rana divenire talmente fra

gili da non p0|ersi pi rompere colla


nettezza , e colla regolarit , che l'arte
richiede, ed immersi nellacqua pi non
riassumono il genere di tenacit che
hanno perduta.
Alcune pietre calcarie tolte dalla Ca
va, ed esposto nel primo anno al gelo
senza vcruna precauzione, si rompono
in tutti i sensi, e non poche si feudo
no ancora in una moltitudine di fram
menti. Allorch, perdendo la loro acqua
di cava , hanno acquistato un genere di
disseccamenlo particolare , possono seuu
altre cautele esporsi alla pioggia, al gelo,
e alla disseccaziouedi un sole ardente,sen
za presentare il medesimo inconveniente,
giacch l'acqua , che allora le inumidi

ace, sembra non pi penetrarvi, n re


starvi adesa tanto potentemente quanto
quella , di cui erano totalmente imbe1ute
nel seno della terra. Questi fatti sono
alla portata di tutti quelli, che si ser
vono delle pietre da noi citate, e noi
stessi abbiamo avuto oceasioue di convin

della grandine. Trovami dunque nell'ac


qua solida, o ghiaccio presso a poco le

cercene in un modo da recare stupore


sopra il calcario lacustre , ma compatti:
simo , delle cave di Chteau-Laudou
presso Nemours, sopra i quarzi da ma:

medesime modicazioni di struttura ,


che sincontrano nel quarzo, cio la ve
trosa , la granulare, la saccaroide, come
in certi grs bianchissimi e cristallini ,
e la brosa, come nel quarzo fibroso dei

cini compatti delle alture di St-vres. e di


quelle della foresta di Montmorency , e.
per conseguenza sopra varie speme dl
pietre fra loro differentissime.
In secondo luogo l' acqua totalmente

contorni d Angera.

combinata nei minerali, e non pu es


serne del tutto scacciata, se non che per
via dun calore ordinariamente poten

S. 2. Dell'acqua insinurlta, o com


binata nei minerali

ll modo di combinazione dellacqua


nei minerali, e l'importanza di questo
principio nella loro composizione spetta
pi alla chimica, che alla mineralogia ,

tissimo.
Ma alle volte questa combinazione
operata , per quanto sembra, col metodo

dei misti chimici , unendo. l'acqua in


proporzioni variabili

con

una speme

minerale gi determinata, e che comu

ACQ

ACQ

(mx)

nemente non ne contiene veruna parte.


Essa non ne cangia la forma , ma pare,

che si opponga alla cristallizzazione di


questo minerale, e ne muta sovente il
tessuto, ed in conseguenza la frattu
ra , dando a questi minerali un aspetto
come gelatinoso, ed una frattura resi

da non oterlo alle volte cacciare , che


per la via di un'azi0ne chimica pi po
tente di quella del calorico. Secondo
Lampadius, se dopo avere riscaldato se
paratamente del quarzo, del caolino, e
del calcario spatico , no al punto di non
dare pi acqua, si riscaldin unaltra

uosa, e togliendo ad esm parte della l0ro

volta riunendoli , ne separano una nuo

durezza, mentre ne diminuisce il peso.

va quantit.
La presenza di questo corpo pu es
sere indicata nei minerali; i. dall'aspetto
resinoso, e questo indizio par che non

Finalmente la presenza dellacqua vi


facilmente dimostrata dall'azione di un
debolissimo calore; tali sono, per quanto
sembrnci , il quarzo, o silice resinte, gli
opali , gli idrnfani , leliotropia, la me

nilite, ed anco l'ialite, le resiniti, o


picee fusibili, l'ossidiana perlata, la
Collirite turchina, il ferro ossidato re
siniforme, cd in ultimo il rame detto
scoriaceo , che forse un rame diottaso,

il di cui tessuto ec. sono alterati dalla


presenza dell'acqua , che in questo mi
nerale agisce nel modo stesso , che nel
quarzo resinite.
Nessuno di questi minerali, no al
tempo presente almeno , non stato tro

vato Cristallizzato con il tessuto lami


nare, contenendo sempre una quantit
d'acqua approssimativa a quella, che
vi si incontra, quando si presentano con
la frattura resinosa, che forma il loro
carattere distintivo.
in terzo luogo: in altri casi, lacqua
combinata nei minerali sembra comporre
la parte essenziale della specie, trovan
dovisi costantemente presso a poco nelle
medesime proporzioni. Questi minerali
hanno una struttura ordinariamente la
minare , una trasparenza per lo pi
completa , e vetrosa, forme regolari, e

ammetta ercezione;

2. dal

gonnrsi ,

quando si fondono al cannellino; 3. fi


nalmente dalla decrepitazioue al fuoco,
sebbene questultimo fenomeno non
sempre un indizio certo della presenza

dellacqua.
Art. 2. Dette MATERIE Miiiiiiiiii.i

Dismouz NATURALMENTE senna ACQUE.


Acque llIllALl.

cosa ben rara d incontrare in na


tura l'acqua perfettamente in istato pn
ro , separando ance l'aria che ci co

stantemente unita, giacch Bergmann ci


assicura , che l'acqua piovana, che ac

qua sensibilmente pura, contiene alcuni


atomi di muriato , e di nitrato di calce ,
quando cade dopo lunga siccit. Le ac
que terrestri contengono quasi tutte ili
versi sali terroni , o alcalini, che sono
per lo pi carbonato di calce, solfato di
Calce, muriato di soda ec.; ma quando

questi sali medesimi vi esistono in una


quantit treppo piccola da non parteci
pare all'acqua alcun sapore, n qualit

distinte; nalmente mai non si conoscono

medicinale sensibile, si considera allora

senz'acqua, e se hanno perduto questo


liquido, non solo mangiano tutte le loro
propriet , come ancora i loro caratteri
pi essenziali, e non sono pi le mede
sime specie minerali; tali sono fra i
sali , la calce idrosolfata paragonata alla

come pura. Si chiamano poi acque mine


rali quelle, nelle quali si manifesta in
modo non equivoco sopra i seusiqunl
sisia principio estraneo, ed ance un ca
lore superiore alla temperatura media.
Risulta da questa denizione, che certe
acque, molto pi cariche di principi
estranei di altre che si riguardano come
minerali, non sono per considerate co
me tali, giacch i principi meno sapidi,

calce anidrosolfata, l'allumina uata, e

fra le pietre, cdi metalli, il mesotipo,


la laumonite, l'analcimo, la stilhite,
l'apofillite, il cabasio, l'armotoyno, la
vavellite , la magnesite di Bruce , il tal

co, il manganese idrata , lo zinco ca


lamina, il ferro ossidato-idrsto, il ferro
solfato, il ferro arseniato, il rame mu
riato, il rame arseniato, il cobalto ar

o meno odoranti, non si

alcuno che

alle persone di sensi delicatissimi. Tale


il caso della maggior parte delle acque
dei contorni di Parigi, che sono impre
gnate di Solfato di calce, e soprattutto

seniato cc.
La presenza dell'acqua nei minerali
u esacre dimostrata dalla perdita del

di carbonato di calce in una quantit


cosi notabile da ostruire nel cono di

Foro peso, mediante il calore, e dalla ma

essendo per bevute, come acque pure,


c preferite a quelle della Senna sul so:
lo riflesso di essere co=tantemente di
esse pi limpide. Pertuutoi sali ter

nifestazione dei vapori aquci , che se ne


sviluppano- ma in certi minerali, que
sto corpo vi regna con una forza tale,

pochi anni i tubi, nei quali

scorrono,

ACQ

( 102 )

> rosi, che ten ono in dissoluzione sono

in tale abbon aula da modicare sensi


bilmente il loro peso specico, e men
tre quello dell'acqua della Senna di
l,ooo,l:, laltro delle acque d'Arcucil,
di Svres, e di diversi altri cantoni al

sud di Parigi, di 1,00046. L'istoria


delle acque cariche di principj estranei,
bastantemente sensibili onde esser riguar
date sotto l'aspetto di acque minerali, e
relativa in parte alla chimica, per ci che

ACQ

reni pi inferiori, e di quelli pi su


periori, possiamo con molta probabilit,
e salvo a cune eccezioni, stabilire, che le

acque minerali di questi ultimi terreni


non vengono da una gran profondit , e
non hanno traversate, per scaturire alla

supercie del globo, la serie di tutte le


formazioni, che sono successivamente ac

cadute dopo il granito.


Da queste massime , dedotte in parte
dai fatti raccolti nei prospetti, che pre

interessa la loro composizione generale, e

senteremo fra poco, risulta , che le ge

speciale, ed in parte alla storia natu


rale della terra, e dei corpi inorganici,
che s'incontrano sulla sua supercie, per

neralit che possono no ad oggi stabi


lirsi sopra la posizione delle acque mi
nerali, non offrono vcruna speranza di.

tutto ci che concerne i fenomeni ge


nerali della loro composizione, e posi
zione, in rapporto coi terreni, dai quali
traggono la loro origine. Sonoquesti quei
fenomeni generali, che ci proponghiamo

pi superiori.
Cos induhitato, che le acque mine
rali , che escono dal granito, non possono
aver tratto la loro origine, che in uc

verit , eccettuati terreni pi inferiori, e

di esaminare, unitamente alle relazioni,

sta roccia medesima , o al di sotto di es

che hanno con la struttura della terra,


richiamando per sotto un altro punto
di vista varj fatti, e principi, che in
teressano egualmente la scienza chimica.
Da tutti i terreni scaturiscono acque
minerali, qualunque sia l' epoca della
loro formazione, o la loro natura mine
ralogica, ma le connessioni reali dunac
qua minerale col terreno, da cui sembra
uscire, sono generalmente pochissimo co
nosclute. Si molto pi osservata lin
uenza di questo acque sopra la salute,
e la loro composizione chimica, di quel
che lo sia la loro posizione geologica,onde

sa; ma quando le acque minerali si ve

non da meravigliarsi, che, malgrado

i numerosi trattati scritti sopra le acque


minerali, non poca difcolt sovente iu
conlrasi nel conoscere la natura della
roccia , da cui escono immediatamente , e

con pi giusta ragione, quella del terre


no , donde traggono la loro origine, es
sendo facil cosa il comprendere, che le
acque minerali possono spesso nella loro
origine derivare da un terreno lontanis
simo da quello , che di ad esse l uscita ,

e quanto pi questacqua si scosta dai


terreni da noi considerati come i pi in
feriori della scorza del globo, tanto pi
divien diliicile l'assegnare il terreno,
al quale pu riferirsi quest'acqua mi
nersle.
Fissando ora per qualche poco la no
stra attenzione sulle circostanze differen
tissime di temperatura , e di principi che
si osservano nelle acque minerali dei ter

dono scaturire degli schisti , dai calcarii

compatti di transizione, dalle psammiti


schistoidi , e rossastre , che accompagna

no o ricuoprono i terreni contenenti il


carbon fossile, dai calcarii alpini, ed!

quelli dello stesso Giura, non possiamo


esattamente conoscere se quest'acque ven
gano dalla roccia, donde si veggono sgor

gare , o se nascendo nel granito non abbia


no traversato tutte le formazioni inter
medie fra questa roccia , e la superiore,

che d loro l' uscita. Perci in maggior


numero sono le anomalie , che si osserva
no nelle circostanze di temperatura delle
acque , che sono provvisoriamente riferite
ai terreni intermedi fra i primordiali, e
quelli di sedimenti superiori, che in
quelle , le quali scaturiscono da questi
due terreni tanto l'uno dall'altro lontani,

e cos differenti.
Queste diicolt, che sono inerenti al
soggetto medesimo , sono in strano mo
do aumentate dall incertezza delle osser
vazioni proprie a far conoscere la natu
ra della roccia, donde hanno origine le
acque minerali, e del terreno, di cui

questa roccia fa parte: dimodoch i pro


spetti, che noi siamo per dare, e i ca
noni generali, che ne dedurremo, non
sono che l'abbozzo di un lavoro, che
merita una totale rifusione, il di cui

interesse per, ed importanza meglio ri


conosciuta, condurranno a poco a poco
a migliorarlo.

""W

'v

__l

ACQ

( 103 )

ACQ

Ssccno di una distribuzione delle Acque minerali secondo lepoca


di formazione dei Terreni, dai quali scaturiscono.

Abbreviazioni

'l'erm. -'lcrmali, cio a dire acque caldo, la di cui temperatura non


determinata.

'Iem . m.-Tcmperatura media.


ndica le P osizioni osservate dallautore di I uest' articolo.

A. s 1

NOME,

PRINCIPJ

POSIZIONE GEOGRAFI CA

TEMPER.
AL

PII! DOMIIRTI
TERMOMBTBO

NELLA COMPOSIZIONE
OSSERVAZIONI GEOGNOSTICHE

CE! TIC IDO.

I. - Acque che scaturiscono dai terreni cristallizzati


.
\ detti primitivi.)
Paesi della Francia.

Bonus (Alti-Pirenei, valle d'0s Gas idrogeno sull'urato , carbonato


e muriato di soda in piccola quan
SHU
L2 prima delle sorgenti delle
tit.
acque buone esce da un

26 e 37.

calci

schisto di transizione, appoggiato


sopra il granito che vedasi a poca
distanza; laltra ad. una lega e
mezzo pi al Sud , scaturisce im
mediatamente dal granito. (laus
un.
CAUTEI22'I' (Alti-Pirenei.)
Gas idrogeno solforato; solfato di
Granito di grana piccola, con soda.

20 n 50.

mica nera, e contenente un poco

di steatte. A. B.)
B;niar.z (Alti- ireuei.)
Gas idrogeno sulfurato, carbonato,
Rocce di calcischisto primor
e muriato di soda in piccole quan
diale, ovvero di transizione, che tit.
sono situate immediatamente so
pra il granito di Ncouvielle. (PA
s.sssw.)
Bscui:nm ma Lucnon (Pirenei, di Gas idrogeno solforato, carbonato
partimento dellAlta-Gnronna.)
di soda, muriato di soda, silice.
Dal granito, traversando uno

38 a 48.

30 a 60.

schisto argilloso, carbonalo, e piri

toso, che lo ricuopre. (A. B )


Ax (Pirenei-Orientali , dipartimen Gas idrogeno lulfurato, murialidi
soda, e di ma nesia, solfato di
to dell'Arrige.)
Dal granito(ozCnsnvznnzn.)(r) calce. (lun-125.?
Cascata-Aroma (al sud, diparti Sottomarbonato di soda, muriato
mento del Cantal, presso Saint
di soda, carbonato di calce.
Flour.)
Da un terreno composto di gue

36 a 78.

88

sio, di micaschisto, e di schisto

argilloso. (Banane)
(1) Si trovano nei Pirenei certe acque, che contengono il gas idrogeno sul
furalo, e che non sono termali; tali sono quelle di Cadiac, valle d'Aure; della
Bassre, al nord di Bugncrc, di Se'vignac, valle dOsmu; di Donzac in Chalossc;
ma Osservusi, che esse scaturiscono tutte verso il piede dei Pirenei, e lungi dalla
parte primordiale di questa catena

< 104 >

ACQ
NOME,

ACQ

P R I N C I P J

TEMPER.
AL

POSIZIONE GEOGRAFICA
PPZLOMIIAIITI

TEIIMOMII 0
E

NELLA COMPOSIZIONE.

CERTIGIIIIJO.

OSSERVAZIONI GEOGNOSTICHE.

Via (in Carlads) e le altre che Acqua quasi pura.


escono al piede del Canlal.

Immediatamente dal granito


(Connnn.)
i
Vu.s. (presso Aubenas , diparti-;Addo carbonico, e lun-0.
mento dellArdcbe)
Dal granito; sembrano alterar
ne il l'eldsyato.

mo?

55.

Portogallo.
(Zuma (a m leghe da Lisbona. )
)Acido carbonico , e idrogeno sul
Dal granito (Llhl.)
forato; carbonati di calce, e di
Mnnxms Sul piede della Serra di
magnesia, muriati di magnesia,
Estrella.
e (il soda, solfato dl soda cc.
(idem.)
(idem.)

34 . 48.

Paesi di Germania. cc.

W1snunu (presso Magonu, riva Acido carbonico, idrogeno sull'un


to, carbonato di calce.
destra del Reno.)
Da un terreno di steascbisto.
Gas idrogeno sullurnto in piccola
Lux (nel Valcse Il] Svizzera.)
quantit? solfato di calce, solfato
Ila pi di 1600 metri deleva
di magnesia, ossido di ferro.
zione nel Gemini, montagna uom
posta di Culclscliislo, e di cal
cario alpino, o di transizione.
Acido carbonica, gas idrogeno sul
WILDBAD (paese di Salzboul'g.)
Dal granito, o da uno gnesio? furato; mnrmlo di soda, carbo
nato di soda , calce ec.
acliiatoidc. ( De Bucn)
...-....
Vlnsnnn , e Wm.cnnsnm ( in

68.

44 a 49

Term.

Sassonia, nell Erzegebirgc.)


Da uno gneso, in Cui stato

scavato un lone d'ametistm (Un


Bonunn. )
Acido carbonico, carbonato , solfa
(hanno (in Boemia.)
Dal granito, e principalmente to, e muriato di soda, silice.
Deposilante molto calcario con
da loni di silice cornea, che tra
Versano il granito, e contengono crezionato.
calcario spatico, e piriti.
Acido carbonica, carbonato, e so]
V\Aunununu (in Sicilia.)
Da un granito di grana piccola fato di soda.
(1): Buca).
LANDBCIL (contea di Glatz in Slesia.) Solfato di soda.
Dallo gnesio. (De Buon)
Punti 1' Italia.
DI Sn-Dnsxnmuo (presso Corma Acido carbonica, gas idrogeno sul
eur, in Piemonte, vicino al piede fnrato , muriato di soda, munato
di magnesia.
del Monte-Bianco.)
Da un calcario che alterna col
micaschist0. (G10Auznl , DAI]
IU|ssol-)

Term.

37.

27.

4-t_"ET<-_I

ACQ

( 105 )

NOME,

ACQ

PRINCIPI

POSIZIONE GEOGRAFlCA

TEMPER.
AI.

PBBDOMINAITI
e

rnnuoueno

ossnnv1mom oaoouosrxcnz.

NEL CMPOSIZNE'

Due altre sorgenti del medesimo Idem.

'lemp. m.

cantone.

DI San-Vlucnam {strada d' Y- Acido carbonica, solfato di soda ,


vre, che conduce a la citt d'Aocarbonato di soda, carbonato di
sta , in Piemonte.
calce.

Temp. m.

Da una roccia di ateaachisto.


(GIOAIBITI.)
De Vumf Sulle della Stura , in Gas idrogeno solforato.

Term.

Piemonte.
Da un

ealcaro

rimordiule,

appoggiato sopra i terreno di


medesima formazione. Rommmr )
D' Acqui. (in Piemonte.
Da un terreno simile al prece
dente. (Funxs.)
La pollo chiamata la Bollente. ldroaolforo di calce, murinti di mda, e di calce, silice. (Momu.)

75.

America meridionale.

Mmmna ( presso Valencia , costa Idrogeno solforato, e poca silice?

56.

di Caracas.)
Da uno gneaio. (De Homuonnr.

La lmxcnnu (nel pae=e medesimo. Gas idrogeno solforato , e carbonato


Dal granito. (De Hnuxsowr.)

go.

di calce , deposito calcario abbon


dante.

Il. -- Acque che scaturiscono dai terreni semicristallizznti, e Sumz'compatti.


(che comprendono la maggior parte dei terreni detti di transizione.)

Paesi della Francia.


Curno (Dipartimento dei Bassi-Pi Gas idrogeno sulfurnto, solfato di
rcne.)
magnesia, solfato di calce.
Calcischisto nerastro in letti
inclinatissirni, e che si appoggia
szra una pegmatite a caolini.

il.

. B.

V1cm (Dipartimento dellAllier.) Acido carbonico, carbonato di so


da, Carbonato di calce ec.
Terreno di calcario alpino ,
ed altro attenenle al carbon fos
Depositante delcalcario concre
zionato.
sile, udinga porroide cc.
Nana ( ipurtimenlo dell'Allier.) Carbonnto di soda , solfato di soda,
Terreno attenentc al carbon muriato di soda, silice. (VAI!
fossile in mezzo a terreni grani
QUnLnl. )

n a 46.

40 a 42.

trci.

24 a 58.
BovuuorL' Ancnanuun (Diparti Gas idrogeno solforato, muriato di
soda c di ma nesia, solfato di
mento dell'Allier.)
Scbisto detto di transizione, e calce, solfato i soda ec.
ealcario alpino.
18
Dizion- delle Scienze Nat.

ACQ

NOME,

I 06 )

P R I N C I P I

TEMPER.
AL

POSIZIONE GEOGRAFICA
PREDONIKAIII

TERMOMITBO

1\' ELLA COMPOSIZIONE.

CENTIGBADO.

OSSERVAZIONI GEOGNOSTICHE.

'l'crm.

Bncnsnu-anv (Dipartimento (lClla


Suona, e dvlln Loira.)

Terreno di transizione? sopra


i limiti del granito, e del calca
ro, terreno allenontc al Carhun

fossile.
l):: CIKANZAC, Saune cc. (Diparti Acido carbonica , solfati di ma
gncsia, di calce, d'allumlnn, c
mtlt) dall' Avuymn.)
di ferro. (Mtnn.)
Da un terreno alluncnlc al Car
bnn lusilc. (BLAVIEII.)
S. Gnnvum (in Savoia , valle del Un poco (1' acido carbonic0, solfati
di soda , e di calce, munah dl
lArve.)
soda, e di magncsm.
Da una roccia pelrosiliccn s
silc.

42.

Inghilterra .
Carbonnti di calce , di magneaa, di

Bnn.

Da un calcario compatto, ne

soda, muriato di suda cc.

rastro, sublamcllarc levidente

transizione, accompagnato (l'ou


lite.
Acido carbonico, carbonato di calce,
linls'ron.
solfato di soda, murialo di ma
Dal medesimo calcario, senza
guesia cc.
per loolilc.

..--.--

Paesi di Germania.
Acido carbonco, odore solforoso,
Axx-M-Cnnnnnn.
gas azoto? carbonato di soda , c
Da un calcario compatto, ne
rnstro, e da mm psammite mi
di calce. muriato, e solfato di
caceo , che app;:rlienc al terreno ,
soda , silici.
alteneutc al c..rbou fossile.
Su.
Acido curlmnico, carbonato di so
Terreno di transizione, e (cr
da , carbonato di magnesia, Car
reno attenentc al carbou fossile. bonate di calce, ferro cc.
szmzsmn.
Murinlo di soda.

67.

'l'emp. m.

Temp- m

Da un pordo ricoperto di ter


reno di trasporto.
Aum:mucn (destra riva del Reno.)
Scmvnmun.
Sua-usum (fra Cul)lllll, c Sim }Acido carbonico, ossido di ferro.

Temp. m.

meru.)
Da uno schisto . .

rico

_ perla di Malta. (CALMELET.)


LMS, E SBL'I'EBS- (in Moravia.)

' Jurial0 di soda.


12:: un terreno composto di cal
cano di tmnsizione, di schiatn,

Temp. In.

e di 5mammitc schistoide. (Dr:


Bccu.

Nmuun (nel Bannalo dUnghcrin.)


Da un calcario di transizione.

'lcrm.

"->

'

r-""

1 ---->--7

_"

MQ

( 107 )

NOME,

'f'

ACQ

PRINCIPI,

TEMPER.

POSIZIONE GEOGRAFICA

Al:

PRIDOKII AUT!
1']! RMOMET\O

NELLA COMPOSIZIONE.

' osseanzxom cebonosncnn.

CENTIGBA DO.

Ul- "" Acqua, che scaturiscono dai terreni di sedimenti inriorg'.


B.mnanns ma Bmomxz ( Alti-Pirenei.) Quasi ure, con un poco}di solfato
di ca ce cc.
Da un calcario compatto gri
La sorgente Pinac , e un letto
giaSll'0, ordinariamente piritoso d'ac ua, che Ramond ha osservato
mescolato di calcischialo
all vcst nel limite dei terreni
primordiali , esecoudarj , conten
gono un poco di gas idrogeno sul

..

17. a 57.

furato.

Ussn (presso Tarascon, diparti


mento dell'Arrigm)
Da un calcario . . . . .
BAcrm.s (a due leghe di distanza
da Monde, dipartimento della Lo
zre.
Da calcario compatto alpino,
o giurassico, non lungi dal ter
reno granitico.
Lnxnun. ( presso Vesoulf, diparti
mento dcll Alta-Suona.)
Di sotto allo psammile russa
stro dei Vosgi.
Ibi(l.

Acido carbonico, solfati di calce,


e di magnesia , carbonato di calce.
Gas idrogeno Sull'urato, sapone a
base di carbonato di soda , mu
riato di mngncaia , solfato di cal
ce? (l). BABUT.)
Acqua quasi pura.

Acido carbonicn ; ferro.

ll.omni;nes

a due leghe da Remi Carbonate , solfato, e munato di


rcmont, dipartimento dei Vosgi.) soda, silice.

Di sotto allo psammite ro;sa


stro dei Vosgi.
Alx in (Savoia.)
Da un calcario compatto bianco
concbililero, al pi della catena,
che circonda il lago di Bourget.
BoniiO, presso Genova, valle della
Trebbia.
Da un calcario argilloso a strut
tura schisioidc c a strati ritorti
( Comun.)
Nilo:nnrnu (Busso-Reno.)
Di sotto allo psammilc rossastro.
Pinuon'1' (in Vesfalia.)
Dal calcario. . . .

Acido carbonico , e gas idrogeno

30 a 45.

'lemp. m.
38 l 67.

38 a 45.

solforato , solfati di soda , di ma

gnesia, di calce; carbonato di calce.


Gas idrogeno sulfurato- Muriato di

'l erro.

soda, e di calce.

llluriati di soda, di calce , di ma

Temp. m.

gnesia; carbonato di calce . . . .


Acido carbonica, solfato di magne

Temp. m.

sia , carbonato di magncsa, car'


bonan di calce, solfato di soda,
ferro cc.

chz, Orreu, GLASS-HUTTEN (presso Carbonate di calce in gran quan

Schemnih.) , 'l'evu (premo lio

35.

36 a Si.

lll..

scnbcrg) in Ungheria. '

Dal calcario compatto alpino


('Iowsou.)
BABTHFELD.
Acido carbonica.
Di sotto al grs varicolore, che
trovasi vicino al calcario alpino

(Bzuonn)

'lemp. m.

ACQ

( 108 )

ACQ

NOME,

PRINCIPI

POSIZIONE GEOGRAFIC

Plnnoumun

Ah

unuonnrno

ossnnvszwm onoonosrrcnn.
-n.

TEMPER.

ML comosumn

'

IV. -- Acque che scaturiscono dai terreni di sedimenti medii.


Csuuosn (circondario di Limoux, Acido carbonica, solfato di maglie

di Il)s
arlimenlo
Ande.)ed allo
un suolodell'
calcario
minoso?
S. Fnucz m Bacnnne (presso Condal, dipartimento del Lol.)
Dn un suolo calcario.
A1x dipartimento delle bocche del
R0 ano.)
Terreno di calcario compatto
della stessa formazione di quello
del Giura.
DI Gnoan (presso Manosqne, diperlimento delle Basse-Alyi.)
Da un calcario del Giura a
strali inclinati.
Bananuc (presso Montpellier.)
DI un terreno calcario . . . . .

sia.

26

Solfati di calce, e di magnesio,


carbonato di calce cc.
Odore d'idrogeno sull'ursl0.
Carbonati di magnesio, e di calce,
solfato di calce, ossigeno? cc.
(Lumxss.)

Temp. m.

Gas idrogeno sulf'urato, acido carbonico, muriati di. sode, e di


magnesio ec.

36

Acido carbonica , muriati di soda,

45

32 l 34

di magnesia , di calce , carbonato

di calce , solfato di calce.


Bm:nnounn-Lns-ann

( nell Al. Muriati di calce, e di soda, solia-

Marna.)
lo di calce.
Calcario compatto del Giura.
Cnnuu-Ssuns, Saune, e tutto le Murinto di soda, solfato di calce.
altre sorgenti d' acqua salata dei
dipartimenti della Mcurlhe, e del
Giura.
Di sotto al calcario compatto
del Giura , e probabilmenle di
sotto al gesso salifero , che resta
al di sotto del calcario n grifee.
( A. B.) "
lonouns(diparlimento dellaNivre.) Acido carbonica, carbonati di calCalcario del Giura, o creta tu-

55

,
lemP- 1

'
femp. m.

ce , e di soda, muriato di soda,

facce. (A. B.)


silice.
Sun-r-Amnn (presso Valenciennes.) Gas idrogeno sulfurato, solfati di
Probabilmentc di sotto alla cre- soda , di magnesio cc.
tn calcaria, che ricmpre il ter
reno altenentc al carbon fossile.
Benna cantone dArgovia in Sviz- Acido carbonico , solfato di soda ,
zera.
solfato di calce cc.

18 i 7

Term

Di sotto al calcario del Giura,

al livello del fondo della valle


(A. B.
Swsnmmml (in Irlanda , contea di Gas idrogeno solforato.
Leitrim.)

Temp. m

Da un calcaro com atto fetido,

forse di transizione? forse del


Giura ?

" Quest'opz'ru'one quasi resa certa dalle osservazioni dirette di Churbant,


ingegnere delle miniere

.. _

MQ

( mg )

NOM&

ACQ

PRINCIPI

TEMPER.

POSIZIONE GEOGRAFICA

AL
PREDOMINITI

OSSERVAZIONI GEOGNOSTICHE.

TBRMOMETIO

NELLA COMPOSIZIONE.

CBKI'IGRADO.

V. - Acque che scaturcono dai terreni di sedimenti super iuri.


PLSSY (presso Parigi) Acque nuove
Dx sotto al calcario grossolano,
probabilmente dalle argille pla
stiche.
huUlln, Svres, cc. (Al sud di
Parigi.)
Al di sopra della formazione
del calcario grossolano.
Excmnxc (presso Montmoreucy, al
Nord di Parigi.)
Al di sopra della formazione
del calcario grossolmo, e proba
bilmente nella formazione gesso
sa. ( A. B.)
Iliouucuox al Nord-Ovest di Monb
m0rcncy.s

Solfali di calce, di ferro, di ma

Temp.

gnesia , d allumino}, e di potaasa,

murialo di soda.
Carbonato di calce, e acido carbo

T emp.

nico.

Gas idrogeno sull'urato, solfato, c

T em p.

murialo di magnesia, solfato di


calce, carboncto di calce cc.

Muriali di magnesia, e di calce ,

Temp.

carbonali di ferro, e di. calce,

Palchi superiori dclla l'orma


solfato di calce.
zione gassosa, al di sotto del grs,
o sabbia superiore.
Pnovms.
Acido carbonica, carbonato di ma]
Dal di sotto del calcario gros
ce ec.
solzmo , e probabilmente dalle ar
gille plastiche.
Fenm'zne, presso Montargis, e S: Solfati di ferro, di calce, e di Ina
cnus, presso Pill1iviers( diparti
gnesia.
mento del Lniret.)
Dalle formazioni superiori a
quelle del calcario grossolano.
LA CHAPELLE Gonzrnov (presso No Carbonati di calce, e di ferro.
csrr sulla Senna)

Temp.

T0mp.

Temp. m.

Dalla creta calcaria , o dal di

sopra di essa.
Foaczs (Seum-lnfcriorc.)
Ferrugnosa, carbonato, c solfato
Al di sopra della creta calcaria,
dl calce cc.
nella argille plastiche. (A. B.)
Rema.
Ferruginosa, carbonato di calce,
Al di sopra della creta calcaria , solfato di calce.
e per conseguenza nella formazio
ne delle argille plasliche.
Ron (in Piccardia)
Ferruginqsa, carbonato di calce ec.

Temp.
Temp.

Temp. m.

Dalla creta calcaria, o dal di


sopra della creta.

Tomcnzs (presso Maslrichl.)


Ossido di ferro.
Sopra i limiti della creta calca
rin, e del calcario zr cerili, proba

bilmente delle argille plastiche.


Buon-rom costa sud-est d'Inghil Acido ca rbonico , solfati di calce,
terra ne la Manica.
ediferro.
'
Probabilmente nelle argille pla
stiche

'1' emp.

ACQ

(HO)

ACQ
.

NOME.
POSIZIONE GEOGRAFICA

PRINCIPJ
_

TEMPER.
AI.

PREDMINAI\I'I
l

ossr;nvszmm chouosrxcne.

TIRMOHBTO

NELLA COMPOS'ZIWB'

La costa sud-West dellhou DI Solisti di ferro , d'allumina , di


'mm (in Inghilterra.)
calce, di soda cc. ed un poco
Probabilmente dalle angillc pln- d'acido carbonico.
stiche sopra la Clct calcarin?
Erson (contea di Surrey)
Solfato di magnesia.
Dalla argille al di sopra della

C"

Temp. 111.

Ternp. m.

creta calcaria.

(Sanno: (presso Dux, dipartimento,Mnrinto di soda, e dl magnesis, Temp. m.


delle Lande.)
solfato di calce.
Probabilmente nei palchi infe
riori del calcario grossolano? forse
nelle argille plastiche?
VI. - Acque, che scaturiscono dai terreni di pordo, trachite , e basaltr.
Locsn (presso Dublino-)

Acido carbonica, gas idrogeno sul-I Temp. m.


forato, calce carbonato, sode car

bonnts cc. (Knox.)


Mons Eccsner.
Idrogeno sulfurnto, e bitume.
sz (dipartimento delle Lande.) Quasi pura , un poco di muriato di
Bench vi sia del calcario com
magnesia , e di solfato di soda.
patto presso le sorgenti, i terreni
t.rnypici pnssmto considerarsi co
me somministranti il passaggio
n quest'acqua.
Mns o0ro
dipartimento del Acido carbonico, carbonato di so
da , murinto di soda , carbonato
l'uy de-Dme.
Da un terreno di trachite, di

' ' ' 60'.

43.

di calce, silice, allumina ec

lmsslte cc.
Susr-Aznrne (sobborgo di Cler Acido carbonico, carbonato di cal
mont in Auvergus.)
ce in abbondanza.
D-ll monticello composto di a
vanzi di roccia cornee, sul quale
fabbricata la citt.
SAlnrMsnr (presso Clmmnillirc , Acido carbonico, carbonato di cal
a un quarto di lega da Clermont ce , ferro.
in Auvergna.)
Dal di sutto del terreno vulca
nico , e forse dal granito.
BAI (Presso Saint-Gennain-Lam Acido carbonico, carbonato di so
bl'on a nove leghe di distanza da da, e di magnesio, solfato di cal
Clermont.)
ce ?
Probabilmente dalla medesima

25.

18.

Temp. m.

posizione.

Vic-Le-Cosnn (a cinque leghe da Acido carbonica, solfato di soda ,


Clermnnt.)
muriato di soda.
Fontane di Santa Mni'1hoiita ,
e del Tamburo. Probabilmente
della medesima poaizionc.
CIIAI'BL-GUYUN (a una lega di di Acido carbonico , muriato di soda ,
stanza da Iliom in Anvrrgna)
solfato di magncsia.

Temp. m.

30.

Dal medesimo terreno, e dalla

stessa piaggia di quella di Saint


Mart.

444'

ACQ

(In)

ACQ

_____====

NOME,

PRINCIPI

TEMPER.

POSIZIONE GEOGRAFIC A

AL
PREDOI\IINAI(TI
TE R5IOMETRO

NELLA COMPOSIZIONE

CENTIGRAI)O .

OSSERV AZIONI GEOGNOSTICBE

Amrrica.

Ccanxuno (al Messico) presso


Cllichiniiqmllo.
Da un pordo colonnare, che
sembra riposare sopra larsienitc,
e che ricoperto (ll basalte, e di
breccia bas:nltica. (De llusiaonnr.)
Dei. r.mo (lmsco a

Valladolid, a Acido muriatico.

'l'erm.

(lucandro , Quinche, S. Sebastia


no, S. Giovanni di 'l'aramaco cc.

Vll. - Acque , che scaturiscono dai terreni, o pavsi vulcanici.


PIANURA neu. Aceam (allest di Gas idrogeno solforato, e calce cur
Capua, contorni di Napoli)
bonata.
Vi si incontrano dei depositi
calcalii analoghi al travertino.
Conum DI SUIO (destra riva del Gas idrogeno solforato , acido car
Leris.)
bonico, murialo di soda, forse
CASTELLAMMARE (parte orientale del
carbonato di soda, e carbonato
golfo di Napoli.)
di calce.
PISUIARBLLI nzu.s Sonranaa (parte Gas idrogeno sullurato.
occidentale di Napoli.)
CALVI (appl delle colline calcarie, Acido carbonica.

'fcmp. m.

Temp. m.

93.
'lemp. m.

che chiudono al nord la pianura

di Capua.)
Bench molte di queste sorgvnti
scaturiscano dal piede delle mon
tagne calcarie, noi le riferiamo,
per il momento almeno, al [mese
vulcanico dei contorni di Napoli,
senza potere affermare, se appar
tengano al terreno Vulcanico.
Carbonato di Soda, muriato di so
Gemmano (isola d' Ischia. )

Tcmp. m.

da , carbonato di calce.

Deposita molto calcario, ed ha


prodotto delle pisoliti.
1\onnczro (isola d'Ischia.)

Fumacchi, o vapori acquosi, che

Moarznx.cnxe.

formano dei depositi ailicci, Come


il Geyscr dlslanda. (lnonrsoa.)
Muriato di soda.

Roma q;l settentrione presso la Porta Acido carbonico, e carbonato di


del opolo, appi del monte Pin
calce.
Deposita un calcario concrezio
Civ.)
nato assai meno bianco del tra

'lerln,

Temp. m.

vertino depositato dall'Anio.

LAGO nuu Soamnu (al levante Gas idrogeno solforato, che depo
di Roma.)

sita una gran quantit di carbo


nato di calce, e Cll( contribuisce
coll' Anio alla formazione del

travertino durissimo della piana


re. (Banane-r.)

'lemp. m.

I=:.rv,w-i. .
-r

ACQ

( 112 )

ACQ

NOME

PRINCIPI

POSIZIONE GEOGRAFIC

Pugno-"Ml."

TEMPER.
In.
TIIOMITO

osseawzrom GEOGNOSTICHE.

lsnasos.

ELLA COMPOSIZIONE'

"'

Silice, carbonato, e moriato di

Terni.

soda.

Depositano tutto della silice in


Gnu.
Appi del Vulcano di Giava.
(LISCHBILULI'. )
Strada , che da Sirang conduce
a Batavia, sopra una giognua (ABEL.)
OPALSKI cc. (al Kmtcllil8.)
lson n' Ausrzaonn.
Ponna (vulcano di Porn, Ame-

incrostznone.

Acido solforico.

Gas idrogeno solforato in gran


quantit , deposito abbondante di
calce carbonato.
Silice depositato in incrostauoue.
Ferruginose.
Acido solforico.

'fcmp. m.
'
101111
100'

rics meridionale.)

San-Domrsoo (baia, e pianura, dei ldrogeno solforato?


Gona'ives, costa di Geremia, punta
degli Yrois cc.)
Manuuccs (appi della montagna Gas idrogeno solforato.

43 a
Term

Pelca.
\

I prospetti, che abbiamo gi presen


tati, ci dimostrano primieramente, che
le materie disciolte nelle acque minerali,
non hanno ordinariamente veruna rela
zione con le materie acide, o saline, ed
anca terrose, che fan parte della composi

cezione, quella solforosa d'Englnca:


ma conviene osservare nel prospetto, che

essa nasce appi dello stagno, sotto lai


nome conosciuto, al livello degli strati
dei gessi, traversti, e forse in partede
composti dalle acque di questo stagno

zione delle roccia , che esse traversone;

medesimo, e che sono cariche di materni

la quale osservazione, che si applica spe


cialmente alle acque dei terreni primor

organizzate, capaci tutte d'operare que


sta decomposizione, come riscontrasi In

diali, , per quanto sembra, un primo

quelle circo;tanze, nelle

indizio, cio che le acque minerali trag


gono la loro origine, o si formino in
qualunque altro luogo, fuorch in que
sti terreni, e questa opinione con
Validata dall' osservare, che le acque
minerali dei terreni di sedimenti su
periori , che per la maggior parte deb
bono nascere nell'interno di questi ter
reni , contengono eilettiumente nella

rimane per lungo tempo in c0ntalw


con diverse materie animali, e vasi!
tabili.
_
In secondo luogo, questi prosPettivdelle
acque minerali, riferite ai terreni, di
quali sembrano scaturire , ci conduc00
alle up reaso conseguenze, in riguardo al
meno del maggior numero degli escmph

loro composizione diversi sali terrosi, e


metallici, come il carbonato di calce ,
il solfato di calce , il solfato , e l' ossi

do di ferro , dei quali trovansi tut


ti i materiali nelle argille plastiche , pi
ritose, nei calcarii, qualche volta ma

quali il g580

che vi si trovano menzionati.

I _

l. Le acque dei terreni primordiali


sono quasi tutte termali, ed hanno amori,

generalmente, una temperatura alta- L


materie dominanti, che e58c costantcmfl

che formano i

te racchiudono, sono il gas idrogeno sul


furato, l'acido curbonico libero , il_ C":
bonato di soda , e generalmente dlvvll

palchi tanto inferiori, che medii, e supe


riori di questi terreni.
La sola acqua del bacino di calcario
polveruleuto (craie) della Francia , c del
l'lughiltcrra , che sembra soggetta ad ec

Stili a base di calce . eccettuato qualche


dose di carbonato di calce, e poco ferr0.
Giova qui il far conoscere , quale l"
plicazione curiosissimo della legge 1 d

gnesiuci, e nei gessi,

sali a base di soda, della silice. l'0f_l

ACQ

(113)

noi, per quanto crediamo, osservata, cio


che l acqua salata

di Crentzuach , che

scaturisce da un terreno primordiale,

ACQ

cezioni, che sono in piccolo numero


sembrano risultare, o da qualche errore
nella classicazione geo nostica, per man

stata sempre citata, come un raro esem

canza di sufcienti indizi , come ci

pio di acqua salata, senza solfato di


Calce.
L'assenza di questo sale terroso va in
tieramente daccordo col carattere pro

probabile riguardo allacqua di Gennar

prio della posizione di questa sorgente

minerale.
a. Le acque dei terreni sedimentarj,
tanto inferiori , che medii , partecipano
delle propriet delle acque inferiori , e
non a nostra certa notizia , se molte

acque minerali, che scaturiscono da que


sti terreni , traggano la loro primitiva
origine dalla parte inferiore dei terreni
primordiali, ed in tal caso facilmente
comprendesi, che il lungo tragitto da
esse l'atto, e le roccie traversate, hanno

potuto modicare la loro natura, ed ab

e presso Dax , o da varie circostanze

particolari di posizione, come quella che


non abbiamo trascurato di apprezzare,
nell'aver gi parlato dell'acqua idrosol
forosa (lEnghieii.
I terreni di trachite, ed iterreni vul
canici, si antichi, che recenti, che molti

geologi considerano come usciti dalla


parte inferiore dei graniti, presentano
e'ettivamente, e con molta frequenza
nelle loro acque minerali le medesime

circostanze di temperatura, e di compo


sizione, da noi gi fatte osservare in
quelle acque, che traggono la loro origi
ne dai graniti, o dalle altre roccie pri
mordiali. L'idrogeno solforato, lacido
Cfll'l)Ollit , il carbonato di soda , la si
lice, ed il carbonato di calce vedcsi

assarne principalmente la temperatura.


Nonostante si trovano pure in questi
terreni delle acque che sono caldissimo,

riapparire in queste, n pi osservasi, 0

e lacido carbonico vi pure , ma pi

quasi pi , il solfato di calce, o sali a.

raramente, n vi si incontra quasi mai

base di ferro , o di magnesia , e cosi il

il gas idrogeno sulfnrato. lminerali che


vi predominano, sono ugualmente i sali
a base di soda, ma il carbonato di soda
vi molto pi raro, mentre il solfato
di calce si mostra in quasi tutte le so

fenomeno delle acque minerali, bench

que, e nalmente la silice non trovasi,


che in due ,e tre esempi, la di cui po

sizione geognostica assai cquivoca.


3. Le acque minerali dei terreni di
sedimenti superiori sono caratterizzate
esattamente quanto quelle dei terrcnipri

poco conosciuto , o avviilto ancora nel


l'incertczza, sembrerebbe concorrere con

le altre osservazioni geognostiche a col


locare al di sotto dei graniti l'origine
dei terreni vulcanici.
Non bisogna per, che l interesse di
queste generalit , 'e di queste appros
simazioni; ci conduca al punto di annet
tervi una soverchia ducia , giacch os
servazioni pi numerose , e pi esatte

mordiali , collocate all altra estremit

possono dissiparle ,

della serie.
Hanno tutte la temperatura media del
luogo, donde scaturiscono, e sono queste
le acque conosciute sotto il nome di
jirdzle, direttamente opposte alle acque
termali.

ticarle, e sul solo riflesso d'incornggiare


all'intrapresa di ricerche, e di lavori su
tal soggetto , ci siamo fatti arditi di
pubblicare tali prospetti, malgrado lin
snllicienza non solo delle cognizioni, co
me ancora dei nostri mezzi particolari.
Lo studio delle acque minerali, ri
guardato sotto l aspetto geologico, offre
pure altre considerazioni generali.

Le acque di questi terreni, la di cui

posizione quella, che pi d'ogni altra


meglio determinata, e sono queste le
pi numerose, appartengono evidente

potendo

per for

In non pochi casi stato riconosciuto,

mente, 0 ai palchi inferiori del calcano

che le acque minerali di un medesimo

grossolano , o con maggior proba'hil'gt


alla formazione delle argille plastiche ,
che iicuoprono l'immenso bacino di cal
cario pulverulenlo, che si estende in tutto

cantone hanno presso a poco la stessa


composizione, ed questa un'osserva

il settentrione della Francia, e nel mez

zogiorno dell'Inghilterra. Queste acque


hanno ure un'analogia di composizio
ne, e di propriet molto ragguardevole,
non incontrandovisi mai, o quasi mai
il gas acido carbonica libero. I sali do
minanti sono il carbonato di calce, il sol
fato di calce, quello di magnesio, ed il

solfato, o il carbonato di ferro. Le ec


Diu'urt- delle Scienze Nut.

zione, che

ii farsi sopra le acque

dell' Ungheria, del settentrione della


Francia, dei contorni di Napoli, e di

Roma, e che Palassau ha fatta sopra


quelle dei Pirenei, ma trovansi pure
alle volte dei fatti direttamente oppo
sti a questa generalit e nel prospetto

delle acque dei terreni di sedimenti in


feriori si gi veduto , che vicino a
Loreuil trov;rvasi a pochissima distanza
l'una dall'altra una sorgente d'acqua
J

ACQ

(H4)

quasi pura ma termale, ed un'altra di

acqua fredda carica di ferro , c di acido


carbonico. Se avessimo potuto intel'narci
nei circostanzintt ra gangli di un'euu
menzione molto piu estesi delle sor
genti minerali, avremmo trovsto diversi
altri esempi analoghi a quello, che ab
biamo citato.
Kirwan ha fatto osservare nella com
posizione delle acque minerali certe rin
nioni particolari di sostanze salme ,
da non riguudsrsi n come costanti,
ed esclusive, ma pure di un notabil
conto per la loro generalit. Cosi tro
vansi ordinariamente unite la calce car
bonats , e la calce saltata , il ferro, e
l'alluminn solfata, la soda, e la calce

muriata.
La soda muriata sempre accompa
gnata dalla calce solfato, meno che non
sisvi la calce carbonato
La magnesia carbonato e per ordi
nario accompagnata dalla calce carbo
nata: la soda curbonata della murista ,

e solista: la magnesia muriata, e la


soll'ata dalla soda muriata; mentre lin
verso di questi associamenti non e
gualmente vero, e la calce solfato tro
vasi nella maggior parte delle sorgenti,
accompagnando tutti i sali, eccettuato
ne la soda carbonato.
Il gas idrogeno sulfurato, ed il gas
acido carbonica , che s'incontrano non

solo nelle acque fredde, ma ancora nelle


pi calde in un: proporzione, che ce
cede d'essai quella, che da esse potreb
be disciogliersi sotto l'ordinaria pvessione
dell'atmosfera, e un fenomeno e usi

ACQ

noscono da pi di diciotto secoli) il


medesimo volume, Composizione , e svi

luppo di gas, quando questo vi ha luogo,


come pure il medesimo odore, e la tem

peratura stessa. Da ci pu ben com


prendersi che la notizia, che abbiamo

del loro grado di calore , e specialmente


della loro composizione, non pu esame
molto remota , e nalmente In costanza

in queste due qualit, ancorch non


fosse stata osservata che per lo spazio
di cinqunnln a sessanta anni, un fe
nomeno, che per ogni titolo ssar deve
la nostra attenzione, e dare un giusto

motivo alla nostra maruvi lll. Assicu


rasi che le scque dAix in Provenza
erano conosciute molti secoli avanti la
nascita di Ges Cristo, ed cosa certa,

che avevano acquistata la loro celebrit,


quando Caio Sestio Calvino vi fond
una colonia nell' anno mi dell' era no
stra.

Le acque di Plombires servivano gi


alla guarnigione dei soldati romani verso
l'anno 428 di Roma , e Giulio Cesare
vi stabili quattro bagni della massima
magnicenza, dei quali sussistono ancora
ai giorni nostri le parti principali. uc
stc acque dunque erano ben conosciute
lino da pi di diciannove secoli.
l caldi eccessivi, l'intensit del fred
do, le lunghe siccit, e l'abbondanzs
delle pioggie non sono i principali mo
tivi, che inuiscono nei casi di mag
gior frequenza , e considerazione sopra
le propriet delle acque minerali , ben

ch abbiano alle volte, e sopra alcune


sorgenti un'inuenza reale. E per da

meute ragguardevole, e deve con urci

noterai, che i terremoti erano le csgioim

alla supposizi0ne, che queste acque siano

che prodotto avevano i cangiamenti pi

state impregnato di questi gas sotto una

reali, e notabili nella maniera d' esistere


delle acque minerali, avendole alle vulle
fatte inticramente sparire, o sivver0

forte pressione, ed abbiano percorso dei

canali chiusi si bene, da impedire che


lo sviluppo dell' eccedente dei gas siasi
potuto operare nel tragitto.
Coll'siuto di questi gas cosi compressi
tengono esse in dissoluzione delle mate
rie terrose, e soprattutto della calce
carbunatu lasciata da loro precipitare al
momento che l'agitazione, ed il cessar
della pressione permettono al gas ec
cedente di svilupparsi.
Finalmente l'oggetto di maggiore im
portanza , ed il pi degno pu dirsi

dacqne termali mutate in acque fredj


de. Ma sovente anche queste alterazioul
stato non sono, se non momentanee, ed

in capo ad alcune settimane, a qualche

iornb, od ora, la sorgente ha ripreso


il suo primiero corso, e riacquiststs li
sua consueta temperatura.
_

Per limitarci ad un iccolo numero dl


esempi, citeremo per Il primo, che u"a
delle sorgenti di Carlsbad ha perdnl0
da circa a dieci anni il suo calore pf'l'

delle nostre riessioni, e della nostra


sorpresa , la costanza dei fenomeni, che
caratterizzano, o accompagnano le acque

un terremoto; altre sorgenti al contra


rio hanno, per quanto sembra, acquist

minerali.

istantaneamente, un aumento di tempe

lu effetto , tolte alcune eccezioni ,

molte delle quali possono anco tenersi


in qualche pregio, si osserva in queste
acque (ed alcune ve ne sono che si co

in virt della medesima causa , e come


ratura, come viene riferito della sorgen
te della Regina a Bagnlcs di Luclioll,
credcsi avere osservato un cangiamcul

analogo non solo nelle acque di Bud "1

ACQ

( 115 )

Ungheria , come ancora nelle principali


sorgenti di Toeplitz in Boemia all'epoca
del terremoto di Lisbona.
La sorgente di Pisciarelli presso Na
poli, e non lungi da Pozzuoli , da si
ungo tempo conosciuta, pi non esiste,
ed in sua vece si veggono i fumacchi , i
quali altro non sono, che acqua in va
pore, e che aver sembrano le propriet
stesse, e la composizione medesima della
polla. Nel 1660 il calore delle acque
termali di Bagnres de Bigorre fu per un
terremoto momentaneamente sospeso , e

la stessa osservazione fu fatta nel 1755


sulle acque di Aix in Savoja, all'epoca
di quello di Lisbona. Da tuttoci possia
mo faci lmente comprendere , che eccet
tuato quelle scosse violente, che sem

brano accennare una rivoluzione geolo


gica , ma parziale , nella parte interna
del globo, i fenomeni presentano una co
stanza, cbe dee farci supporre nelle cause
che gli producono, un equilibrio indican
te il predominio dello stato di riposo.
Art. 3. Detta scova constnxann

senza nono Massa.


5. 1. Costituzione delle acque alla
supercie della terl;p.
Le acque sono o parti accessorie di una
vasta estensione di terra , o parti prin
cipali che cin con le terre, proponendoci
di descrivere %c prime sotto il nome di
acque continentali, e le seconde sotto
quello di une. V. MARE.
Secondo che le acque continentali so
no o correnti, o stagnanti, portano nel
primo caso il nome di lumi,o di rivierc,
di torrenti, o di ruscelli, e nel secondo,
quello di lago, di stagno, o di palude.
Le correnti d'acqua traggono immedia
tamente le loro snr_ enti, o dall'interno

della terra, ed in iversi modi ne sca


turiscono , o sivvero le acquistano dai
laghi, dagli stagni, e dalle paludi ( e que
sta seconda circostanza i: la meno co
mune ),o nalmente nascono da quegli

ammassi di ghiaccio naturale, che ricco


prono le alte sommit delle montagne
alpine. Le acque correnti presentano nel
le loro sorgenti, nel corso e nelle loro
imboccature non pochi fenomeni , la co
noscenza dei quali appartiene alla sto
ria naturale del globo.

ACQ

presso le sorgenti dei terreni elevati ,


che le dominano. Si citano pertanto al
cune di esse, che sono pi elevate di tut
ti i luoghi, che immediatamente le at
tornianu, e le quattro sorgenti perpetue,

che si trovano ali sommit del monte


Cimone presso Modena , pi alle sem
brano di tutto ci , che le circonda.
(Sratnsszam. )
La pianura, ove situata la citt di
Lillers nell'Artois , e donde zampillano
alcune sorgenti, non dominata che da

varie colline ad una grandissima distan


za dalle medesime.
Convien per laccennare , che nei
paesi a strati, le sorgenti di un mede
sit_no circondario , che abbracciano pi
muiametri quadrati, scaturiscono tutte ,

presso a poco, al medesimo livello, ed


osservasi la medesima regola nella po
sizione delle acque sotterranee, quando

si scavano dei pozzi in un medesimo


cantone. Conoscesi comunemente sotto
il nome di palla dfacqua questo livello
generale delle acque di un Cantone
e quando una collina composta di strati
inclinati, non di rado accade, che le
sorgenti escono tutte dalla stessa parte
di questa collina medesima , essendo
per necessario il notare, che ci quasi
sempre succede dalla parte , ove gli
strati presentano il loro dorso , e vanno
approfondandosi nella terra, mentre che
nessuna sorgente incontrasi dalla parte,

ove questi strati mostrano le loro te


state.

" A questa posizione degli strati,


ed allo scorrere dell' acqua tra l'uno e
laltro di essi dovuta la pratica dei
pozzi forati, che per quanto non mo
derni , c0n moderna denominazione per
in Francia sono chiamati Pozzi arte
siani. La qual pratica in vero anti
chissima nel Modunesc, come apparisce
dagli scritti del Vallisnieri ( Ort'g. delle
foutune, ed altrove), del Barnazzini (De
fontium Mtttt'ltenstum admt'randa ori
gine), che ne parlano nel secolo XVll.,

come di cosa non solo comunissima in


Modena, e nel suo territorio, partico

larmente verso Bologna, ma ancora a


quei tempi gi antica, e che dalle me
desime osservazioni proveniva , e con

0 delle colline , ordinariamente all' mi


gue delle vallate, sul declivio dei colli,

una pratica, che all ingrosso la mede


sima di quella, che ha condotto assai
doposd aprirli nella Contea dArtois.
N, se facciamo confronto fra i moderni
pozzi forati di Francia, d' loghilterra ,
d' America cc. con uelli , che assai pri:
ma del principio el secolo XVII. l

{vicinissime alla cima di questi Col

scavavano nel Modunese , e quindi hanno

ll medesimi, osservando quasi sempre

continuato a scayarsi , nino altra dille

Le sorgenti sono in generale situate


alle falde, o sul declive delle montagne

ACQ

(116)

ACQ

renza vi si trova, che quelle, le quin


dovevano da un pi retto , e pi railinato
uso dei mezzi meccanici provenire. (V.
Dri pazzi Modenesi di G. R. Ferrara

1829)

E necessario pertanto a fine dl potere


ottenere uno sgorgo d'acqua per mezzo
di un foro verticale nel terreno, che

questo loro si pratichi sul dosso di uno


strato, che vada ascendendo molto al

disopra delle testate del foro: la_qunl


distanza di livello quanto sar maggiore,
tanto pi probsbile, che l'acqua si
elcvi con impeto su per il foro, e_fuorx
di esso. inoltre l'apertura dee praticars
no alla faccia inferiore di uno strato,

nel che utilissimo, per la maggiore


economia, di aprire le fonti a pozzo nei
terreni terrosi, nei quali il lavoro della

trivella riesce assai pi agevole, e nei


quali l'acqua suol sempre trovarsi fra
questo terreno, e gli strati pietrosi, u

sempre necessario giungere a tsl pro


fondit. Forato il pozzo sotto l'argilla
negli strati di creta calcari: in Francia,
si sono trovate ottime, ed abbondanti

sorgive d'acqua alla profondit di |50,


e 200 piedi, dovendo sempre evitare i
lavori di tal genere nei terreni detti pri
mitivi. (Per la pratica della trivellaturs
V. Gurnier, Traite' de: puits urtesieru.)
Il sig. Henry glio all'occssione di
due palle d'acqua trovate col foro fatto
nel greto di S. Ouen, ed a tale prossi
mit, che sono state riunite in un solo
tubo , ha fatto un'accuratissims analisi

della

ma delle due palle , e ne ha 0!

tenuto e appresso sostanze.

Polla profonda a 150 piedi.


Acidocarbonico.............ogr.65
Sostanze gassose. . . . .

Sostanze saline, e sse.

Azoto...................0,
04
Ossigeno..................traccie.
Acido idrosolforico. . traccie sensibili. o,
240
Cloruridisodio............
o,
551
.._
di potassio . . . . . _ . . .traccie sensibili.
- dicalcio..... . . . .
. ..
- di magnesio. . . . . . . . . . > mdlz"
Solfatodisoda.............. o, gli
--

dicalce......-.......

apena.

Carbonati di calce . . . . 0,2712


primittvameute
di magnesio. . 0,5160 >
bicarbonati.
Fosfato di calce?. . . . . . traccie poco sensibili.
Silice ................... 0,360
Allumina . . . traccie, primitivamente
Ossido di ferro.
solfato, o carbonato. 0,024
Albume . . . . quantit molto sensibile. 0,40

Polla profonda a 200 piedi.


Acido carbonico. . . . . . . . una quantit di circa
695'

0, gr. 60

Acido idrosolforico. . . . . . traccie indeterminato


rCloruridisodio............ 0,02

di potassio. . . . . . . . . . .indizi.

di calcio. . . . . . . . . . . .
dimagnesio..........

Solisti dicalce.......

4,56

disoda............o,na

dimagnesia..........o,zx

Carbonati di calce . . . . . . . . . . .

Sostanze sse.<

0,05
0,17

di magnesia. . . . . . . . .

1,2:

0,42

Silice..................0,40

.Allumina . . . . . . . . . . traccie. .

0,01

Ossido di ferro. . . . . . . traccie. . 0,03


Fosfato di calce. . . . . . ?traccie. . 0,01
solubile in parte
LMateria organica. ?;::;?O:lsua 81'
0,02
in301uhile. id.

rimitivarncnte

bicarbonato.

ACQ

( 117 )

ACQ

r un ter

e zampilla da circa due metri al di sopra

reno gessoso , ond che a di erenza del

del suolo.
Nel distretto di Wadneag nel regno
d'Algeri, traversati che sieuo diversi
strati di sabbia si giunge ad uno schi
sto, 0 traforato questo, scaturisce dal
l' apertura con rapidit notabile un getto
d'acqua , che si eleva ad una grande al
tezza. (SHAW.)
Tutte queste fontane zampillanti si co

Quest ultima palla corre

l altra contiene una forte dose di sol


fato di calce, che il sig. Henry crede
non poter provenire dalle doppie decom

posizioni, per essere piccolissime le quan


tit del muriato di soda, e non punto
proporzionali al solfato calcario. L'altra
nella sua scarsissima dose di sostanze
saline si assomiglia alle acque degli altri
pozzi forati altrove. *"
Le acque scaturiscono dalla terra sotto
di'erentissimi volumi , e ordinariamente
i umi vasti, e loro riviere allineati,

non hanno alle sorgenti, che alcuni deci


metri di larghezza, mentre in altre circo
stanze

meno comuni, diverse correnti

struiscono per mezzo di cassette, che si

scavano le une dopo le altre successi


vamente no al riscontro della palla
dacqua sotterranea , e servono ad impe
dire che le acque vadano perdendosi nel
tempo , che risalgono negli strati mobili
su etlol't.
l fenomeno, che pi sorprende , e che
incontrasi nelle sorgenti, riguardo al loro

d'acqua presentano lino dal loro nascere


un volume considerabile, e sono gi
capaci di far muovere delle lavorazioni,
e sostenere piccole barche. ln tal guisa
scaturisce la fontana di Valchiusa nel
dipartimento di questo nome alle falde
di una montagna calcaria, e cosi pre
sentasi la sorgente dell'0rbe nel Giura,
in un paese ugualmente calcario, come
ancor quella, che comunemente riguar
dasi come lorigine del Danubio.
il Loirct porta alla sua sorgente un
volume dacqua quasi eguale a quello,

mittenza che osservasi in molte di esse.


Senza enumerar qui le moltissime sca
turigini intermittenti, che sono state
descritte dai viaggiatori, ci ristringere
mo a sceglierne i seguenti esempi.
Quelle pertanto, che hanno acquistato
maggior celebrit per essere nel tempo
stesso zampillanti , ed intermittenti , si
trovano nelllslanda, e si conoscono ge
neralmente sotto il nome di gey:er, che

che scorgesi alla sua imboccatura nella

signica furioso. (Ponvzsss.

Loira. Questo ume scaturisce in dire


zione quasi verticale di mezzo ad un
bacino a imbuto quatto, formato di sab
bia nei suoi margini, e di roccia nel
fondo, presentando questo ribellimento
d' acqua , anche nelle maggiori siccit,
una massa di 32 a 33 metri cubici.
Le sorgenti,qualunqne ne sia il loro vo
lume, scaturiscono ordinariamente dalla
terra regolarmente, uscendone altre Con
impeto , e zampillando alle volte no ad
elevazioni considerabili.
Si procura ordinariamente legresso
a queste sorgenti zampillanti con un

Son queste situate nella valle di Ri


rum a due miglia al N. E. della citt

foro articiale del suolo, e si vede a

Parigi nella strada des Mania sobborgo


del Tempio, una fontana che zampilla
Il livello del suolo , e che viene da

pi di 33 metri di profondit (GILLBT


Laurea-r
Si conoscono numerose sor
genti zampillanti in Lillers, diparti
mento del Passo di Calais , ed in tutti

i contorni di questa citt, bastando


forare il suolo della pianura a 13 me
tri di profondit per ottenere quasi da
ogni parte un getto d'acqua naturale,
e perpetuo di alcuni decimetri di al
tezza.

A Saint-Venant nel medesimo dipar

modo di scaturire dalla terra , 1' inter

di Skalholt, e se ne

incontrano quasi

cento in una circonferenza di due miglia.


La durata dell'eruzioni di queste sor

genti, e quella delle intermittenze va


ria assai, non oltrepassando la prima
dieci minuti appena. Laltra poi degli
intervalli diversiea fra alcuni minuti,
ed una mezzora, e l'acqua del bacino,

donde scaturiscono questi getti, si gon


a , trabocca, zampilland0 il getto con
molta forza, e con una specie di mor

morio. Si alza questo a pi di {in me


tri, (3 ed il occo dell acqua si divide
in vano modo, trasportando seco alle
volte le pietre, che sono state gettate
nel bacino.
La pi gagliatda di queste sorgenti
vien distinta sotto il particolar nome di
gcjscr, e scaturisce da un rialto di dieci
metri, e che ha un foro perfettamente ci
lindrico di circa tre metri di diametro.

(I) 0 di Garsa, che nellantico dia


letlo della Scandinavia signica. Zul-_
ru.tns. (Snanr.)
(a) Il getto del nuovo geyser ha due
metri di diametro , e si alza vertical

timento osservasi una sorgente, che ri

mente a 132 piedi (pi di 43 metri.) _

sale da pi di 60 metri

(Srautsr.)

i profondit,

ACQ

( l 18 )

Le sue pareti interne sono esattamente


unite, e la supercie esterna coperta
d'incrostaxioni silicee a guisa di cavol
ore, durissime, sebbene molto sottili,

ACQ

Finalmente pochi sono i paesi, nei


quali i viaggiatori non citino qualcuna
iqueste sorgenti, e gli esempi da noi
citati ci sembrano sufcienti.
In molte di esse lo sgorgo dellacqua
accompagnato da uno sviluppo daria,
che sbocca alle volte impetuosaniente
di un vento gagliardissimo. Nell'Ame
rica Settentrionale, e specialmente nel
Tiiessc, si veggono scaturire da pro

estendendosi queste a pi di 30 metri


intorno alla sorgente. La temperatura
dell'acqua di queste sorgenti medesime
diversica fra gli 80, e i mo gradi cen
tigradi , e non ha generalmente veruuo
dore. (lonvessn. Srauzr.)
Molte sono le sorgivc intermittenti,
che si osservano sulla riva sinistra del

fondissimo escawzioni, situate alle falde


di varie colline di questo cantone, co

Garden , nel circondario d' Uzs. Tale

me a Dixon-S ring, e nei Contorni di

quella del Boulirlou, presso Sanilhac,


che si alza circa due derimetri, pi di
trentasei volte nello spazio di venti
quattr'ore, come pure l'altra di Mada
me , che getta acqua di seguito dai 25
ai 90 minuti, e che si disaecca intera
mente, restandone prosciugato il fondo
per l'intervallo di io a i5 minuti. (Ai.
LU'r.) (i).
A Como nello stato Milanese trovasi
una fonte intermittente, da lungo tempo
conosciuta , e descritta anco da Plinio,

le di cui intermittenze sono d'un ora.


Quelle della fontana di Colmars in
Provenza, sono molto pi tte, ascen
d0lhl0 l'acqua , ed abbassandosi otto
Volte in un'ora. in altre sorgenti le in
termittenze sono al contrario lunghissi
me, e per darne un esempio si u ci
tare quella di Bouloignc presso
ressi
net, alla distanza di otto chilometri da
Villenenve-de-Berg nei monti Coironi,

che resta alle volte senza gettare acqua


per pi di venti anni, ricominciando in
seguito per un mese , due mesi, un an
no ancora, e non oltrepassando mai que
sto tempo. Nonostante anco in questo

NaShwille, dei groasi ruscelli, che sono

costantemente accompagnati da una for


tissima corrente d' aria (MIUHAUX la.)
Qualche volta laria si sprigiona in
grosse bolle , che producono nell' uscire
un minore periodico singolarissimo, e che
imprimono nella sorgente un moto d in
termittenza , tale essendo la fontana
detta del tamburo sulle rive dellAl
lier, presso Vayre nellAuvergna.
Vi sono poi aICuiie sorgenti, che mai
non si accenno , e poco diminuiscono anco
nelle grandi siccit dellestate; altre al
contrario seguono nella loro abbondanza,
non solamente l ordine delle stagioni,
ma quello ancora dei fenomeni meteoro
logici, e come ci assicura Struve lin
lllilienza pure delle Variazioni barometri
c e.
Finalmente la natura dei di'erenti
terreni inlluisce sopra l'abbondanza delle
sorgenti, che ne scaturiscono, e per con
seguenza delle correnti d acque , che gli
so cano. l terreni granitici , schistosi, e
argillosi presentano delle sorgenti nume
rose , ma che in generale sono deboli.
I terreni calcarii, e tutti quelli a strati

tempo medesimo questa sorgente va sog

grossi molto,e quasi orizzontali non hanno

getta a molte intermittenze, giacch getta


acqua per lo spazio di unora circa, e

cedenti; sono per in generale pi vo

cessa

presso a poco per il

medesimo

spazio di tempo. Vi sono per degli


esempi d'intermittenze anco pi lunghe,
se pure pu appropriarsi un tal nome al
fenomeno seguente. Nel 1802 nei con
torni dAbbeville coni parvero delle sor
genti, che erano gi esistite da quaran
ta, o cinquanta anni avanti, e che di
poi avevano Cessato di gettare acqua.
bi riaffacciarono per in questa ultima
epoca in tutte le valli delle pianure alcuni
giorni avanti lo scioglimento delle nevi,
senza per averne veduta alcuna nella

foresta di Crcy. ('1aaUtcz.)


Conoscesi pure nel parco di Saint
Cloud presso Parigi una sorgente in
termittente.

(I) Giorn. di Fis. Tomo 26 pag. 295.

sorgenti in tanto numero, come nei pre


luminose, e da questi terreni hanno ori

gine quelle correnti d'ac ne gagliar:le al


loro nascere, e delle qua i ablnam fatto

di sopra parola.
Nessuna sorgente incontrasi quasi mai
nei terreni Vulcanici propriamente detti,
n in quelli di ghiaia, o di sabbia, giac
che le correnti d'acqua, clic si osser
vano nei paesi, ove questi dominano,
scaturiscono quasi sempre dal loro piano
di contatto con i terreni che ricnoprono.
La teoria dell'origine che riguarda le
sorgenti, e le cause delle loro variazioni
cc. , siccome appartiene alla conoscenza
della struttura della terra , e di tutti i.
fenomeni atmosferici, e

geologici, non

pu essere trattata in quest' articolo.


La rapidit di una corrente dacqua,
dovuta all inclinazione della sua pen

ACQ

ACQ

(mg)

dcnzs, il carattere, che, geograca

mente parlando, distingue un torrente


da un ume. Sia pure il suo letto_lar
go , o stretto, esso non presenta mai un
gran volume d acqua , e sx vedrit nel

terzo articolo, che queste due specie di


correnti d'acqua, la di cui distinzione
sembra a prima vista di si lieve impor
tanza, hanno sopra la supercie della
terra diverse azioni, le une dall' altre

differentissime.
In un torrente , tutte le parti d'acqua,

che lo compongono, hanno presso il poco


la medesima celerit. in una riviera, o

ume le diverse parti al contrario hanno


velocit , e moti dissimilissimi.
Cos, i_ il moto e altrettanto meno

rapido, quanto pi il ume nell'appres

il moto obliquo risulta dalla combir


nazione del diretto del mezzo , e del re

togrado delle ripe, essendo ci bastan


temente provato dal cammino dei corpi
ondeggianti , che presto , o tardi vengono

ad inciampare nelle sponde.


Il conoscere questi fatti cosa della
massima importanza, giacch per mezzo
di essi possiamo giustamente apprezzare
il valore delle ipotesi, 0 teorie geologi
che sopra la formazione delle valli, come
avremo luogo di vedere in seguito.
Le correnti delle acque non seguono co
stantemente quelle depressioni allungate,
e quasi regolari, che costituiscono le valli
propriamente dette, e sarebbe un for

marsi delle false idee sulla disposizione


delle ineguaglianze, che si osservano sulla

sarai alla sua imboccaturn, va perdendo

supercie della terra, se credessimo, che,

parte del suo declive, e ci accade mal


grado il volume d' acqua , che guadagna
col mezzo de' suoi conlluenti. Perci

nel porre l'occhio sopra una carta , tutte


le riviera indicassero delle valli, che i

massa

terreni situati alla loro sorgcnle fossero


pi cleVati di tutti quelli, che circonda

imponente, non ha nel L1anus che un


l_fl7 di pollice di pendenza ogni 100

no la loro corrente, e nalmente, che i


sistemi, gruppi, o catene di montagne,

piedi. La Senna fra Saint-Cl0ud, e S

potente, e lenta.
3. Verso le ripe, il moto della cor
rente non solamente ancor pi lento,
ma diviene obliquo , spesso pure retro
grado in una grande estensione, e no
al primo capo , che riporta l acqua Verso
l'asse del ume. Questo movimento re

si trovassero in costante relazione colle


sorgenti dei grandi umi, e principalmen
te colla loro corrente. 1 numerosi esempi,
che siamo per addurre, proveranno che
quasi tutti i vasti umi del globo tra
versano dei sistemi di montagne, e che
se queste non sono sempre pi elevate
di quelle, donde traggono la loro wr
gente, lo sono almeno molto pi di una
parte dei terreni, che hanno percorso
avanti di traversarle.
L Europa ci presenta quattro singola
rissimi esempi di questa disposizione.
ll Reno, dopo avere abbandonato il
lago di Co;tanza, e la valle, che segui
tava, traVersa quella catena di montagne
ben caratlerizzata , che si dirige dal Sud

trogrndo,

cos facile ad osservarsi,

Ovest al Nord-Est, e che sulla sua riva

ci clic comunemente conoscesi sotto il

sinistra l'estremit settentrionale della


catena del Giura, di cui fa parte il

l'Amezone, nonostante la

sua

vres, ha un sol piede sopra |i,ooo tese,


ed il Reno, che sembra cos rapido fra

Sctalfusa, e Strasbourg, quattro soli piedi


per miglio.

2. Il corso pi rapido ha luogo alla


supercie, e nel mezzo del fiume men

tre verso il fondo il moto pi lento,


disposizione che altrettanto pi sen
sibile, qnanlo pi la corrente dell'acqua

nome di storno, ed visibilissimo verso


l imboccatura di tutti i umi , che van

no nellOceano, e nei quali la dire


zione della corrente sopra le spiaggie
da lunghissimo tempo opposta a quella
della corrente verso lasse nel tempo del
llusso, e rius>o (i).
(1) Non cilel'enl0 veruno esempio, giac

Monte-Terribile, e sulla riva destra, il

principio meridionale della catena delle


montagne della foresta Nera. 'l'raversa

questa catena medesima quasi perpendi


colarmente alla

sua direzione,

il suo

letto circondato, e rinchiuso dagli


scogli, e la sua corrente impetuosissi
ma. Giunto a Basilea, cangia di direzio
ne, scorre senza veruno ostacolo tran

ch unosservazione, che pu farsi


sopra qualunque ume. L'autore di
questarticolo non l'ha mai veduto in
un modo pi SlL>ibll, o pi muruvi
gliaso quanto sul Tamigi, in Londra.
Il Illixsissi'pi talmente alto e rapido
in primavera , che sarebbe impossibile il

nuovo il suo andamento, e si dirige con


tro una catena di montagne, che sem
bra impedirgli il cammino.
Questa Catena sulla riva sinistra chia

rimontnrlo, meno il caso di pro/iltare

mnsi Eill'eld, ed In continuazione della

delle contro-correo! i, o stesi: delle ripe.

Ardenne, conosciuta poi sotto il nome

qnillnm0ute nella larga vallata dellAl


sazia, ma passata Magonza, muta di

ACQ

(no)

di Westerwald sulla riva destra. Vi


entra a Bingen, e la traversa , non per
una valle iropriamente detta ma per
una gnla clic lascia appena il semplice
passaggio al ume, che successivamente
n'vsee Vt'l'80 L'oblentz. Cosi il Reno tra

versa nel suo corso due catene di mon


tagne poco elevate a dire il vero, ma
che hanno le valli di una disposizione,
forma ,e direzione totalmente differenti

dalla gola, per mezzo alla quale il lieno


le traversa.

il Rodano , che a somiglianza del Re

ACQ

a poco la medesima disposizione, ed


cosi apparente nel Gange, alluscir da

queste montagne, che ha perno acqui


stato nel paese un nome particolare. ll
Gange va approfundandosi in una ca
verna , traversa una montagna , e si pre

senta da un' apertura, che volgarmente


chiamasi Gai-gonna, o gola di vacca.

Auco nelle Due-Americhe incontriamo


vari esempi pi numerosi, e pi sor
prendenti riguardo \u questo camminsr
dei umi, opposto a'atto all'idea, che
ordinariamente pu taluno formarsene.

no , trae la sua sorgente nelle Alte-Alpi,

Pu dirai, che negli Apnlaches, di cui

taglia anch esso la catena del Giura al

formano gli Alleganys la catena centrale,


o principale, quasi tutte i grandi umi

laltra sua estremit, e va soggetto in

3ncsl.o tragitto a li ostacoli, alle cuta


upe ec., ciocch ordinariamente osser
vas: nella corrente di tutti i umi, quan
do attraversano delle catene di montagne.

Fondo trasversalmente una parte del bin


sa al Forte dell' Ecluse, scorre in seguito

in una delle valli longitudinali della ca


tena no verso Saint-Genix,ove la ta

glia interamente verso la sua estremit


meridionale.
L'lilba ci somministra uno dei pi
meravigliosi esempi riguardo a un ume,

tagliano le catene laterali, e le vallate

longitudinali non tanto sul pendio Nord


Ovest, quanto ancora

su quello Sud

Est. Cosi , gettando gli occhi sopra una


buona carta (1) si vede sul pendio nord
ovest di questa catena:
La Grandedenhawa , che trae la sua
sorgente nein Alle anys , fonde la catena
delle montagne di aurel, clic forma la
seconda linea di questo lato , per gettarsi
nell0hio , la di cui direzione , in questa

di montagne, e col cor 10 che ha , (lupo

parte del suo corso , paralella a quella


degli Alleganys.
a 'l'enesse , dopo aver seguitato per

aver traversata tutta la

qualche tempo una vallata longitudinale,

che taglia una ben determinata Catena


oemis , che ras

somiglia , come ognuu sa , ad un vasto


bacino, e dopo aver ricevute le acque

taglia l'estremit Sud-Ovest della me

bacino, da cui questo ume ha tratto la


sua sorgente.

desima catena a Grcal Look-out 1lloun


2u'ns , e vi forma una caduta di 90 anne
( Yaans.)
Sopra il endlo al Sud-Est , la riviera
d' Hudson ende l estremit dellultima
diramazione degli Alleganys, e reci
samente nel luogo detto le Alte-far
(l/lu lu'g/z lands.)
La Delaware {ende le montagne A-l
zurre alla seconda gradinata degli Alle
ganys, e sulla loro estremit settentrio

Il Danubio, dopo aver percorsa la


maggior parte dell Europa, passa in
mezzo a vaste pianure, costeggia alcuni

nale.
La Susqnebanna, che discende dalla
medesima cima degli Alleganys traversa

gruppi di montagne, e traversa , taglian


dola, l'estremit meridionale della ca

le montagne Azzurre nel loro centro.


il Potomak conserva in un modo as

tena dei Crapak , a Orsovn, sopra i


conni della Servia, e della Bulgaria.

soluto il medesimo cammino, mentre la


Shennando , che vi si getta, seguita la

lu Asia il Jenessey, l0bi, e l'lrtich,

Vallata longitudinale , che divide la ca


tena centrale degli Alleganys da quelli

delle grandi

riviera, che

la bagnano,

abbandona questo paese, fendcudo da


'l heresienstudt no a Pirna la catena
delle montagne dei Giganti, che lo cir
condano dalla parte del settentrione, e
che non ha veruna relazione con quella
catena di montagne , molto meno elevate,

che forma al mezzogiorno il margine del

nell'uscir dai laghi , che restano nelle


stremit settentrionale della grangiogana
dell'Asia, fendono la catena delle mon
tagne, che forma questo orlo: il loro

letto rinchiuso fra scosccae pareti,


cioccll pi parzialmente osservasi sopra
quello di Jenessey nellabbandouare il
lago Baykal.
Sulla parte meridionale della medesi
ma glogana , i umi che discendono dalle
m0utague del 'lhibet, presentano presso

delle montagne Auurre.


Finalmente la riviera di James, be

discende anchessa dalla sommit degll


( I) Quella per esem;n'o dAI'OW5W"
Non bisognerebbe per- interamente '
darsi di una sola carta, e stabili que'
sta disp0sizionc su ci, che rappreserd,
se 11 altronde non andasse di {IOHCI'W

colle relazioni dei doni viaggiatori

- "1Ir'

ACQ

ACQ

(mx)

'.Alle un a fonde le montagne del Nord,


nel e al Sud , riguardato quali catene
i secondo , e terzo ordine, come pure
due altre diramazioni longitudinali , che
s incontrano fra quest' ultima catena , e
la costa.
LAmerica meridionale ci sommini
strer due esempi, il primo dei quali
riguarda l0reuocco , a San-Fernando
d'Atabapo , che si volge improvviu
mente al settentrione , e l'ora una catena

di montagne, ivi formando le grandi ca


teratte di Maypurs e d'Aturs. Il suo
letto rinchiuso fra enormi masse di
scogli, e rimane come diviso in varj ser
batoi dalle dighe naturali. Dopo Cari
chana per scorre tranquillamente per
una pianura no all0ceano.
il Maraguone, o riviera delle Ama.
toni, o almeno uno dei suoi rincipali
continenti, partendosi dal lagg i Lauri
cochu no a S. Giovanni di racameros,
seguita una vallata longitudinale, para
lclla presso a poco alla cima delle Ande.
Ma a S. Giovanni di Bracameros que
sto ume, dopo aver ricevuto i suoi in
uenti dal settentrione si volge all Est,
ed il suo corso, ristretto fra due mon

tagne , attraverso alle quali sembra a


prirsi un passaggio, diviene d'uu estre
ma rapidit, e nalmente questo ume
{code tutte le diramazioni laterali delle
Ande, scorrendo fra due muraglie di
scogli quasi a perpendicolo, ed uscendo
verso Borja per un passo angustissimo,

conosciuto sotto il nome di Pongo di


Munscrinhe.
Per l' A'rica non citoremo veruno
esempio, eccettuato nello del Capo di
Buona Speranza, essen o poco conosciuta
la maggior parte degli altri umi di
questo paese.

Gettando gli occhi sopra la carta


sica, che M. H. Lichtenstein ha pub
blicato sugli Stati Europei del Capo,
osservssi, che le catene dl montagne a
base primordiale di Grqeynet , di
Lunge-Khw cc. , sono traversate quasi
perpendicolarmente alla loro direzione,
da tutte le riviere, che scendono dalla

catena delle montagne chiamata Nieuwe


9eld.r , e Bumbus-Bergen.
Gli esempi gi da noi citati Ci sem
brano suictenti per provare, che i u
mi non possono sempre indicare ance
approssimativamente i movimenti dei
terreni, e gli spazi, che le separano, so
no alle volte quasi al livello medesimo
dei loro letti, dimodoch sussistono fra
loro delle anastomosi, che sono ordina

riamente costanti, come quelle che si os

lervano nell' America meridionale fra


Diziun- delle Scienze Nor.

l0reuocco , ed il Rio-Negro mediante


il Cassiquiare.
Alle volte questo comunicazioni non
sono , che momentanea , e non succedo

no, che nellepoca delle grandi pioggie,


e delle inondazioni , che ne sono la con
seguenza.
Ossia che le correnti d'acqua scguano
delle vallate trasversali, o lon itudinali,

o che taglino non solo alcune di esse, ma


ancora diverse catene di montagne, la
forma del loro letto presenta pure alcune
considerazioni particolari, che riguarda
no in generale la struttura del terreno
attraversato.

Non di rado le correnti d'acqua segui


tsno grandi vallate di un declivio estre
mamente dolce, e di una lardiezza tale

da non potere aprima vista distinguerle


da una pianura. 'nli correnti dacqua vi
sono al ora lentissimo, bench gagliarde,
e formano, spandendosi lateralmente,
paludi , pantani, e tuttoci, che pu di
stinguersi sotto il nome di terreni li
macciosi. Tali sono in America l'0hio,

il Mississipi, l'0renocco ec. cc. in Alfrica


il Nilo , nell' India il Gange, in Europa
il Reno, la Mesa, e nalmente quasi
tutti i grandi umi verso la loro imboc
catura ,

nulla

otendo ordinariamente

eguagliare la fertilit di questi terreni.


In altri casi il letto dei umi e ri
stretto , e come incassato fra due ripe
a perpendicolo , o almeno molto sco
scese.
Tali sono il Kentulry, a Dixon's-Point,
le di cui rive hanno pi di l3o metri
l'elevazione a per endicolu ,( Votnnr),
il Reno presso
ingen, e nalmente
tutto le volte , che un ume taglia
trasversalmente na catena , o un siste

ma di montagne, il suo letto si ristringe ,


e prende la forma da noi descritta.

_Nei casi per pi ordinarj una sola


una scoscesa , mentre l opposta ha
un dolce pendio, ed cosa rara, come
ognun sa, che la corrente d' un ume
sia retta, essendo al contrario pi o

meno sinuosa. Ora si rende necessario il


fare osservare, che le parti sporgenti delle
smuosil corrispondono quasi sempre
alle sponde scosceso , mentre i seni, o

parti rientranti hanno le loro rive pia


no, o pochissimo declivi , e questa di
sposizione sensibilissima sulle nume
rose sinnosit della Senna, dopo che essa
ha abbandonato Parigi.
L'inclinazione del letto d'un ume non
costantemente uniforme, ma aumenta

alle volte considerabilmente in un breve


spazio di terreno, e la rapidit della cor
lente d'acqua che vi - ricevuta, cresce
no

ACQ

( ma )

nella medesima proporzione. Da ci hanno


origine quelle rapide, che si osserva
no in molti umi , e specialmente in

incontra una catena, o gruppo di mon

im

tagne , e lo

pi. o meno elevata, conosciuta sotto il

nome di catcratta, o catadupn. questo


uno dei fenomeni che ha pi dogni altro
sorpreso i viaggiatori, che stato fre
quentissimamentc descritto , e la di cui
osservazione una delle )i utili per dare
qualche precisa idea sull inuenza, che le
correnti d'acqua attuali aver possono
avuta sulla supercie del globo.
La pi celebre delle cateratte nella
del ume S. Lorenzo a Niagara , ra il
lago Eri, o l'Ontario. Ha essa quaran
totto

metri d' altezza , ed il ume in

questo lato ha 700 metri di lar hezm, e


circa tre metri di profondit. l suolo,
nel quale situato il dirupo, che pro
duce la cateratta, calcario (Vocszr ),

e non conoscesi caduta a q osta

arago

nable, ccccttuata quella

eno a

el

Sciausa, che circa 25 metri.


Nell'Amcrica meridionale si osserva
no le cateratte ricche della massa dac
qua , che vi si}prccipita dallOrenocco
a Aturs, a
a purs, e dal ume
delle Amaroni al iongo di Mansericlxe.
Le cateratte del Nilo sono appena me
ritevoli di un tal nome, sebbene sieno

di tale altezza da opporsi alla naviga


zione continua di questo ume in tempo
di se ne basse.
Il anuhio rosso Lintz nell'Austria
ha anch'esso

elle cataratta, e potrem

mo citarne un maggior numero, se gli


esempi da noi riferiti non ci sembrassero
sufcienti (i). l ruscelli, che scorrono
nelle valli elevate delle montagne Al i
ne, presentano delle cadute d'acqua mo to
pi alte, che si distinguono col nome
particolare di cascate, e son queste si
numerose in tutti i sistemi di monta
gna, che non sapremmo qual fosse fra
gli esempi quello da preferirei.
Le cascate, e le caterattc soprattutto
si osservano ordinariamente, l. nel ca
so, in cui un ume discende, come di_
I'

traversato tranquillamente una pianura,

quelli dellAmerica settentrionale, e che

discono assai la navigazione.


)nando il letto d' un ume mette
capo ad un ra idissimo declivio, ovvero
ad un dirupo, a corrente d'acqua va sog
getta in questo punto ad una caduta

ACQ

to taglia delle diramazioni laterali: a.


quando una corrente d'acqua , dopo aver

gradando , dai anchi di una catena prin


cipale nella pianura, seguitaudo una di
rezione, che sotto un angolo quasi ret
(l) Si osservi l'opera intitolata: Hos
mim , De mlmirandls Mundi catara

cu's cc, ove si trovano la gura: di


molte Cule'dlte.

taglia , come lo

provano i

non pochi esempi da noi Citati.


Alcune di queste cascate , per quanto

pare, hanno diminuito d'altezza da ual


che tempo, tale essendo quella di ' 'un
guska in Siberia. Sembra per, che que
sti esempi, bene accertati, sieno raris

simi, e che al contrario un gran nu


mero di cateratte, cascate, e rapide, da

lungo tempo conosciute, non abbiano sen


sibilmente diminuito, nonostante la fon
za di erosione, che viene attribuita al

lacqua, e che se questa ha realmente


luogo , deve essere in considerahil ma

niera aumentata dalla quantit di movi


mento, che lacqua riceve dalla sua
massa, e dalla sua

rapidit nelle cate

ratte dei gran umi, proponendoci di


riserbare al terzo articolo questa impor
tante osservazione.
Molti umi vanno perdendosi, cio a

dire, spariscono sotto la terra, aVanti


di giungere alla loro imboccatura, ossia
in un ume, o nell' istesso mare, per
produrre il qual fenomeno due sono le
disposizioni articolari. lrimieramenle
quando la va lata, che seguita la corrente
'acqua si trova abbarrata da una col
lina trasversale, com

sta di roccie ca

vernose, in secondo nogo allorch que


sta corrente medesima mette capo a ter

reni mobili, o spn nosi,e di questo di


verse circostanze ne aremo alcuni esempi.
Nel primo caso i umi seguono il loro
corso sotto terra , e ricompariscono so
vente a poca distanza , mentre nel secon
do sono o interamente assorbite, o si sva
porano, e pi non si mostrano sotto la

forma di una corrente dacqua.


In Francia , e specialmente in alcuni
cantoni dellantica Normandia si cono
scono molti umi, per dire il vero,
poco considerabili , che s'inahissano in
diverse cavit , 0 fori canini, che si chia
mano be'loires. Questi ordinariamente
sincontrano su i margini, o nel fondo

stesso del ume; ma poich non sono


n tanto numerosi, n si grandi da in
ghiol.tirc tutta l'acqua del ume,quan
do la massa ne considerabile, l'assorbi

mento, o sparizione del ume non


completa , se non che nelle acque basse
dell estate.
I umi della Normandia, che presentano
un tal fenomeno, sono: la Rille , che co
mincia a perdersi no da Lyre, e due
leghe pi in gi , cio a. dire al ca
stello della Luna pi non ritrovasi.

ACQ

(123)

L'lton, che passa a Evreux, si perde al


villaggio di Villalet, passata la foresta
d'Evreux, accadendo lo stesso dellAvre,

o ume di Verneuil presso Chesncbrun,


e alla Lenbcrgerie. Finalmente quella del
Noyer-Menard si perde a una mezza le
a di distanza dalla sua sorgente nel
uogo chiamato i Foyards , ma ricompa
risce a oca distanza. Questi quattro
piccoli ami si perdono in diverse bc
loir'es, scavate in un terreno composto di
ghiaie quarzosC. (Guerrsan.)
La Drme, riunita all' Auro , nel di
partimento del Calvados fra Bayeux ,
ed il mare, giunta appena alle falde di
una collina composta di calcario com
patto a terehratule, che sembra essere
della formazione medesima di quello del

Gi1ira , singoli'a fra i banchi di questo


calcario , e sparisce , sebben dimu,che

nuovamente si mostra nell'oceano in


tempo di bassa marea.
In Lorena cin ne umi vanno perden
dosi in un sol cai one delle dieci alle do
dici leghe, fra le quali distinguesi princi
palmente la Mesa ancor povera. Sparisce
essa a

Bazoille, ma incontrasi nuova

mente a Noncourt , a due chilometri di


distanza da Ncufchteau , ove non pi
tanto abbondante, quanto lo era alla sua
perdita. (Hnicsirr es Toner.)
Gli altri sono la Feuche , il ume di

Mouzon, quella di Vichy, e d' Ar. Que


sto cantone composto di lumachella ,

ed appartiene, per quanto sembra , alla


medesima formazione di quella del Giura
(Gcnrrsun.)
Presso Parigi, il ume dHyre va
perdendosi in vari punti, specialmente
nella parte bassa della parrocchia di Sou
laires , ed in seguito fra Sognolle, e
lvry-les-Chteaux.
In inghilterra si contano pi di sette
fiumi , che si perdono , e quasi co
stantemente in terreni arenosi, 0 mar

nasi.
L'Area, nei Pirenei, in poca distanza
da Srancolin, passa sotto una monta
gna, e ricomparisce dall'altra parte.
celebra poi la perdita del Rodano,
presso il forte dell'Ecluse, nel luogo ove
taglia una parte del Giura.
Questo ume, che nell'uscire dal lago
di Ginevra , e nell'unirsi collArve,
presentaVa una massa d'ac un ben gran
de, ed una

larghezza di cuca settanta

metri, giunto appena al di sotto del


Borghetto di Coupy, alcuni metri avanti
la sua perdita , entra in una feritoie
stretta , e rol'onda, ove questa larghezza
trovasi ridotta a cinque, o sei metri ,
la qual feritoia medesima aperta a

ACQ

prima vista in un terreno composto di


calcario marnoso solidissimo,, e di ar
gilla sabbiosa, cloritata, disposta in pal
chi numerosi, e quasi orizzontali, piena
di conchiglie fossili di dillerentissime
specie, e specialmente di quei iccoli
corpi leuticolnri, ai quali De La- larck
ha dato il nome d'Orbi'tolit lemicu
lata. Questi strati, quasi mobili, for
-mano le pareti della feritoia, che in que
sto luogo larghissima , e son situati
so re un calcario compatto, in alchi
piu grossi, egualmente orizzontali, up.
parteucndo questo evidentemente al mc
dcsimo calcario compatto del Giura , e

formando in questa medesima parte il


fondo del letto del Rodano.
Una feritoia a pareti verticali, molto
pi profonda, e pi stretta, si apre

egualmente in questo calcario compatto;


il Rodano vi si precipita, e specialmente
in questo punto riducesi la sua larghez
za a cinque, o sei metri al pi; ma
siccome sussistono fra questi palchi molte
di quelle cavit, che tanto comunemente
incontransi nel

calcario del Giura , le

acque del Rodano vi si ingolfano in gran


parte nel tempo delle piene, e totalmen
te poi nel tempo (1 acque basse. E uc
sta quella, che propriamente c il
masi la perdita del Rodano, il quale
spazio, ove questo ume sparisce , alle
volte interamente, non ha quasi pi di
venticinque metri. A cento metri circa
pi gi, il Rodano scorrendo nel modo
pi tranquillo verso il fondo di questa
eritoia divenuta un poco pi larga, ma
molto i profonda (giacch questa ha
circa Cinquanta metri di profondit ver
ticale) riceve la Valserina, che anch'es
sa scaturisce da una simile feritoie, insc
rendosi in quella del Rodano.
In Spagna, la Guadiana, che trae la
sua sorgente nella Sierra-Morena, si
perde nella prateria d'Alcaza , lontana
sole quattro leghe, e ricom arisce cin
que leghe pi lungi, forman o delle va
ste paludi, volgarmente conosciute sotto
il nome di Occhi della Guadiaua. (Pis
aurea.)
Molti umi del centro della Persia
si perdono nelle sabbie di questa regio
ne, talu essendo il chdcroud, che si
ferma, e sparisce alla distanza di quat
tro leghe da Ispahan, in una pianura
paludosa.
In Affrica, un numero notabilc di
umi che discendono dalla pendenza mc
ridionalc dell'Atlante verso il gran de
serto di Sahara, si perdono nelle sabbie,
o vanno terminando in paludi, e si nar

ra il medesimo caso di molte di esse ,

ACQ

( 124 )

che discendono dalle montagne dell'A


biseinia verso il Mar Rosso.
Nel 'lucuman, al Sud-Ovest di ne
nos-Ayrcs, si osservano molti umi,
che van perdendosi nelle sabbie, o in
diverse lagune.

ACQ

certe al
onl sono interamente asciutte ,
dimodoC t il suo letto, rimasto a secco,

seguitato allora dai viaggi::tori,come


una via pi comoda, 0 pi breve. Le
correnti d'acqua delle montagne basse,

Le acque delle riviere, o dei umi,


manifestano in certi momenti vari moti,
o cangiamenti nella loro direzione, cc
lerit, o volume.

e calcarie dei paesi caldi van sottoposti


a questa completo prosciugamento, come
osservasi in Provenza, negli Appenni
ni ec.
In altri luoghi le correnti dacqua au

La spinta delle acque dei grossi umi,


discendenti con una gran quantit di

mentano talmente di volume, che tra


boccano dai loro letti, ed inondauoi

moto, contro le acque dei mari, che si

terreni poco elevati, e lontani. Questo


avvenimento pr0prio non solo dei grossi
umi, come ancora delle piccole correnti

sollevano in conseguenza della marea,pro


duce ordinariamente allimboccatura di
questi umi una linea, o ondata eleva
ta, trasversale, costante, bench di moto

irre olarc, e che chiamasi serra. Questo


vortice particolare, che incontrasi al
limboccatura di un gran numero di
umi (l'Adonr, il Sngal cc.) rescnta
sempre un dillicile assaggio, clic or
dinariamente perico oso ai vascelli.
Unaltra s ucie di moto particolare ai
lati dei umi prossimi alla loro imboc
catura, quella conosciuta sotto il no
me di Mascarct nella Dordogna , di Po

dacqua, che discendono dalle alte mon


tagne coperte di neve, e nalmente, in
altre circostanze , diversi ruscelli, ap

pena visibili, si cangiano istantanea


mente in torrenti gagliardi, ed impe
tuosL

Molte sono le cause, che producono


queste diverse piene d'acqua, e che vi
arrecano non poche modicazioni parti
colari.

Il vento la pi debole di queste cau


se, il quale quando sofa oppostamente

roroca sullAmazone, e che i Francesi

alla corrente di un ume, ne rallenta

denominano Bal-d'Eau sopra alcuni al


tri umi.
Questo moto si osserva solamente ove
le acque sono bassissime , ed un moto
di cavallone, che sopra la Dordogna
parte dalla lingua di terra d'Ambez, e
va a ritroso di questo ume con una
rapidit maggiore di quella del galoppo
di un cavallo, facendo frattanto uno spa

il corso, e ne alza il livello.


Le piogge abbondanti, e continue, che

ventevole fracasso, rovesciando le bar


che, e rovinando anca le fabbriche, che

si avanzano sul ume. Questo moto sa


le egualmente no a sette, e otto leghe
nel corso del ume, ed tanto pi sen
sibile, quanto il ume il men profon
do, dilegnandosi quasi interamente nei
luoghi della massima profondit, eallora
continuando solamente sotto la forma di
lama d' acqua. Il Pororoca dell'Ama
10ne composto di tre no a quattro
di questi moti, che hanno unaltezza di
quattro ai cinque metri.
Il Mascaret della Dordogna, ed il Po
roroca dellAmazone eompariscono due
volte il giorno, e precisamente in quelle
ore, nelle quali succedono le maree.
Lo stesso moto osservasi nei umi
dellisole Ureadi, in
d'lludson, e nel ume

uelli della Baia


ississipi cc. (Da

zacaavs-Sonaxz.)
Le medesime correnti dacqua pre
sentano, secondo i tempi, notabili diffe
renze nella massa dacqua, che le co
stituisce, ed alcune ve ne sono che in

cadono verso le sorgenti di un ume , e

dei suoi continenti, sono la seconda causa,


che contribuisce a queste piene, talmente
alle volte considerahili , da farlo uscir

dal suo letto, e produrne le inondazioni,


che nei paesi
o elevati succedono or
dinariamente in autunno, e verso la ne

dell'inverno, essendo questa per il solito


la stagione delle pio ge; le uali inon
dazioni hanno allora uogo gra atamente,
e piccolo il disordine da esse cagio
nato al fondo, e alle rive del ume.

Ma i rovesci di piogge che cadono


nelle vallate delle montagne, ingrossano
nello spazio di poche ore le correnti
dacqua, che le bagnano , e le cangiano
in vigorosi torrenti, i quali, rovescian
do, e seeo quasi trascinando tuttoci

che si oppone al loro impeto , produco


ne delle alterazioni notabili non solo
sulle ripe, come ancora sul fondo dei
umi nei

uali sboccano, riserbandnci a

far sopra i esse uno studio particolare,


quando tratteremo delle alluvioni, co
nosciuta che si abbia la natura dei diffe
renti terreni. (V. Teaaexr.)
Queste inondazioni sono pi frequenti
in estate, che in inverno, e son rinchiu

se in limiti pi circoscritti delle prece


denti e di quelle; delle quali parleremo.
Lo scioglimento delle nevi, che si accu
mulano nellinverno sulle sommit delle

.*

ACQ

( 125 )

montagne elevata, la terza causa del


la piena dei umi. Ha essa un'estesis
simo azione sopra i pi vasti umi della
terra, e siccome questo scioglimento ac
cade principalmente nella primavera ,
verso la ne ap unto di questa stagione
si manifestano e piene e le inondazioni
a. questa causa dovute, e durando esso

tutta l estate , in questo tempo egual


mente tutti i

..

_._. c

_..

ACQ

in conseguenza di che il termine medio


di 7 metri, e di 4 decimetri.
La piena periodica del Nilo viene at
tribuita all abbondanza delle piogge,
che cadono stabilmente nell'aprile, mag
gio, e giugno nelle montagne dellEtio
pia, e dell'Abissinia, d'onde i due
tronchi principali di questo ume, cio
il Bahr-El-Abfadh, o ume Bianco,

umi, che scaturiscono

ed il Bahr-Arzac, 0 ume Tlu'cht'no,

dalle montagnealte, ingrossano pi. Quan


do la liquefazione delle nevi succede a
poco a poco, la piena e regolare , tran
quilla, e senza inondazioue; ma se i venti
caldi del mezzogiorno fanno struggcre ad
un tratto una gran quantit di neve, al
lora, anco nella maggiore intensit del

che il vero Nilo, traggono le loro sor


genti, e ricevonoi loro principali con
uenti.
ll Gange, l'Oreuocco, ed il Mississi|pi
hanno essi pure le loro piene periodic e
ed annue, ma per men regolari, e so
prattutto di minor celebrit di quelle
del Nilo, giacch non sono tanto indi
spensabili alla fertilit del paese. in ge
nerale i umi posti fra i tropici van

lestate, e senza, che nulla sappiasi di

qualche pioggia abbondante, le riviere ,


ed i umi, dei quali parliamo, cre
scono con rapidit, si cangiano pure in
torrenti,ed escono dal loro letto.

soggetti a piene periodiche, e regolari,

cagionate dalle piogge, che, sotto que

La piena rapida d'una riviera, che cade ste latitudini, cadono abbondantemente,
ad angolo quasi retto in un ume , so ed in stagioni sse.
spendendo per alcuni momenti lo sgorgo
Altri umi pi prossimi alle monta
della parte superiore di esso , cagiona gne hanno le loro piene periodiche ogni
un incollo delle acque di questa parte ventiquattro ore, in conseguenza dello
medesima in forza di una causa die
scioglimento delle nevi , che succede
rentissima da quelle, che gi abbiamo
nel] estate mediante il calore diurno.
esposte. In tal guisa appunto il Rodano,
Lora di queste piene , che sono molto
al di sopra dellArve, qualche volta
meno sensibili delle precedenti, tanto
trattenuto, essendone le acque come ri
pi ritardata, quanto pi la parte del
spinte dalle rapide piene prodotto nel
ume , ove hanno luogo, riman pi
] Arve dallo scioglimento delle nevi.
lontana dalla sua sorgente, ed infatti
In certi umi le piene,e le inonda
la Doira, nella Valle d'Aosta, va sog
zioni , che ne formano la conseguen
etta a piene periodiche di ventiquattrore.
za, sono periodiche, vale a dire ricom
?Danamssos.)
pariscono ogni anno all'e ca medesi
Gli ammassi dacqua continentali, che
ma, e presso a poco del a stessa du
non hanno verun corso sensibile, e pro
rata, cagionato, per uanto sembra , o prio, si chiamano paludi, sia fai, e la
delle piogge , che cadono verso la loro ghi. Le paludi attuate in pianure, o
sorgente, o dallo struggersi delle ne
sopra giogane, hanno sempre pochissima
vi, tra i quali umi il pi conosciuto
profondit, ed ordinariamente un'im
le sue periodiche inondazioni il
mensa estensione. l vegetabili vi cresco'
l 0.
no in abbondanza, ed alle volte ricevo
a comun notizia, che la sua piena
no esse dei umi, che vi si erdono,
comincia ogni anno verso la met di
non di rado accadendo, che alcune ri
giugno, e giunge al suo massimo dei
viere , o umi trag ouo da queste la loro
no ai 30 di settembre. lo tal'epoca le
origine. Tali sono in Europa la Dwina,
acque di questo ume cominciano ad
il Nimen , ed il Boristene, che tutti na
abbassarsi, e non rientrano interamente
scono nella medesima palndosa pianura.
nel proprio letto che verso la met di
Gli stagni sono ammassi dacqua piut
maggio dellanno seguente, dimodoch

tosto artiliciali che naturali, risultando

il Nilo rimane fuori di esso er lo spazio


di undici mesi dellanno. [fe sue acque

essi dall'ostacolo, che si frappone in


una valle al corso di un ruscello.
I laghi differiscono dalle paludi per la
loro profondit, incontrandosene per
di tutte le dimensioni.

son torbide, nch ne dura la piena, e

ritornau chiare sol qualche tempo dopo


lepoca del suo abbassamento.
La massima elevazione del Nilo, al

primi non ricevono,

per quanlo

di sopra delle sue acque basse, sembra

sembra, verun corso apparente dacqua,

essere di 9 metri, ed otto decimetri, e


la minima di 6 metri, ed 8 decimetri ,

ma da essi nascono molti umi, e non.

vi ha dubbio che non sieno alimentata

ACQ

1:16)

ACQ

da sorgenti inferiori al livello della loro


supercie , e per conseguenza invisibili.
Altri, e sono questi numerosissimi,
ricevono delle correnti d'ac ua pi, o
meno moltiplicate, che sem rane tra
versarli , e eontinuarsi in seguito media

delle acque dei laghi senza corso , giac


cln: questo interessante argomento sar
altrove trattato, quando i fenomeni che
possono concorrere a apiearlo saranno
stati successivamente esaminati. (V. SA

tameute, o immediatamente no al mare.

i laghi, considerati relativamente alla


loro posizione, sono collocati in pianu
re, su giogane , o in diverse Specie di
bacini, ai quali vengono a metter capo
pi valli, e questa posizione e ordini
riamente quella , che osservasi nei laghi

Gli esempi di questa s sede di laghi sono


moltissimi. Il lago di inevra traversate
dal Rodano,quello di Costanza dal Reno,

quello Baykal dall' Angara, i laghi su


)eriori cc. dal ume S. Lorenzo , ed il

lago Dembea traversato dal Nilo tic-"li


Abissini , sono Sullicienti prove , che i
mosti'ano questa si ordinaria disposi
zmnc.

Una terza specie di laghi presenta una


disposizione contraria allatto a quella
delle due prime. Ricevouo essi delle cor
renti d'acqua ordinariamente numerose ,
ed neo gagliarde, ma non hanno veruno
agnrgo visibile, immediato, o mediato al
mare. Questi laghi, molto rari in Europa,

u, Geologia.)

salati; 0 sivvero sono

essi situati in

alcune vallate, e precisamente ove queste


si dilatano, spesso ancora scalati gli uni
sopra gli altri, e posti aile volte a una
grande clevatezza nelle montagne Alpine.
Tutti questi ultimi laghi sono d'ac
in dolce , e traversati da varie correnti

d'acqua; alcuni di essi, disposti a pia


no, versano le loro acque luno nell'al
tro er mezzo di cascate , o cateratte di

sincontrano comunemente sotto i tro

notaiiile altezza , e presentano una di.


sposizione, che a molti geologi pia

pici non solo nellAsia, e nell'Arica,

cmto generalizzare, e a cui hanno at

come ancora nell'America, ed il mar

tribuita un' importante inuenza sulla


formazione delle valli , come sar detto
a suo luogo.

Caspio pu considerarsi il maggiore di


questi laghi. Le acque delle due prime
specie di laghi sono generalmente dolci.
I laghi della terza specie, nei quali

f. Il. Dazz'szxoae ozazz acqua.

non osservasi verun modo di sgorgo, han

no tutti per le loro acque salate , che


contengono principalmente la soda mu
riata ; e questa regola non 1) forse soggetta
ad alcuna eccezione reale , giacch osser
vando sopra una carta, alla quale accor

trovare nellazione delle acque una delle


cause pi ecaci, e naturali dell'ute
gunglianzn della supercie della terra,

dar si possa ducia, un lago senza sgorgo


qualunque al mare, pu stabilirsi con

delle sue rivoluzioni , e dei cambiamenti


tanto violenti, o istantanei, quanto lenti

molta probabilit, che abbia le sue acque


salate, soprattutto se questo lago medesi
mo situato in una pianura, o almeno

e successivi, ai quali andata soggetta,


e che come lupponcsi ,auChe ai nostri
giorni essa gli prova. in due altri arti

sopra una giogana di vasta estensione,

coli, Gaozoeu , e unita, teoria, espor

dovendo pure fare osservare, che alcu


ni piccoli laghi posti verso la sommi

remo le principali ipotesi , che sono


state fondate su tal base, e potremo ap

t delle montagne

in diverse cavit ,

che sono state per qmnto sembra dei cra


teri , come per esempio quello di Lauch
presso Andernach, bench privi di sgor
ghi apparenti, hanno dolci le loro acque.
la convien distinguere , 1. che questi
piccoli laghi sono alimentati delle sole
acque piovane, e non da quei umi
che per un lungo corso hanno come ri
Vatn una vasta supercie di terreno;
2. che essendo questi collocati quasi

Si ricercato, ed stato credutodi

prezzare tutto ci , che pu sapersi del

l' azione delle acque, le quali agiscono


sul globo nei dillerenti stati, che hanno
preceduto lquello, in cui presentemente s:
scorgono. oi non esamincrcmo qm _SC
non che lazione delle acque nltuall:

cio a dire di quelle, che si mostrano


alla supercie del globo, o nelle 8119
profondit , nel massimo di massa, e di
moto, che si potuto osservarvx, dappol

che i nostri continenti hanno assunto la

alla cima di montagne coniche, e poro


se , le loro acque devono insinuarsi per

forma da noi ora conosciuta.

petuamente nelle roccie, che le conten


gono, e rinnuovarsi ance mediante que
sto corso quasi im rcettibile.

l)uire alle ac ne, che si muovono lllll


s@ericie del a terra , o nel SIIOIDECI'I?

Non istaremo qu a parlare delle cause,


che attribgir si possono alla salsedine

hanno asserito, che queste hanno scaval0


i C2Ulli, Cd anca le Valli da lor seguita

Alcuni geplogi hanno tentato di attu


una potenza grandissima, e molti di essi

ACQ

( 127 )

le, e formato i dirupi, di cui battono il

piede. Molti fisici, naturalisti, e geologi


sostcn mio e ualmente questa o inione ,
non so 0 in a cune delle sue applicazioni,
ma ancora in tutta la sua estensione.
Per annettere un giusto valore a tale
Opinione, basti solo l'osservare accura
tamente i dVersi modi d' agire delle
acque messe in moto da differenti cause,
ed_i Cangiamenti, che hanno impresso

ACQ

declivio, la rapidit , e perci la potenza


di queste correnti d'acqua.
La forza di trasmissione delle gran
di masse d'acque dotate di considera
bile celerit , non in

verun conto

dubbiosa , e di questa forza troppo fre


quenti , e maravigliosi sono stati gli
esempi in Olanda per la rottura delle
dighe , e nelle montagne Alpine in
conseguenza delle iogge di straordina

sul massi, e nei terreni, su cui si muo

rie burrasche, o fon rovina di alcmn't

vono no dai tempi pi remoti, ai quali


possa giugncre la storia.
Per ridurre questa considerazione a ci
che le direttamente proprio , noi non
parleremo se non che dell'azione im
mediata delle acque in massa , riserbando
ad altri articoli quella dell'acqua in stato
di va r libero, o condensato, di piog
gia,
neve, di ghiaccio ec., azione
dun ordine ben diverso da quella , che
attualmente ci richiama.
Si dee in principio esaminare succes
sivamente le differenti specie d'azione
delle principali masse d' acqua, che sono
in moto sulla superficie della terra, cio

delle serre naturali di certi laghi. In


ucsti ultimi tempi (nel 18|8) la vallata
i Bagno ha risentito i terribili effetti di
quest'azione devastatrice , giacch molto
masse di ghiaccio cadute verso l'origine
di questa vallata , ed ivi accumulate,
hanno alzato una diga si grossa, e si
forte da impedire il corso della Dm
se. Le acque di questo ume, rapido ,
ed incassato in certi punti de suo
corso , come lo sono tutte quelle del

a dire, quella dei torrenti , delle rivie


re, e umi, laltra delle correnti del
mare, o dei gran laghi, e nalmente
quella dei/lutti, intendendo di vedere

in seguito uali conseguenze debbau dc


dursi da la i osservazioni.
l torrenti hanno sopra la supercie
della terra una vera azione degradante,
e scavatnce; ma per una necessaria con
se Iuenza del signicato, che annettiamo a
tal parola, tale azione non pu essere eser

citata Sopra vaste estensioni, giacch un


torrente una corrente d'acqua , che ha
molto declivio; ora in ragione della poca
altezza , che hanno lo sommit pi ele
vate della terra in confronto dell'esten
- sione della loro supercie, questazione
medesima non pu molto dilatarsi , n
tampoco produrre se non che brevi ed
angusti borri. Quest'azione, come han
potuto osservarlo tutti coloro, che hanno
visitato le alte catene di montagne, non
ordinariamente, che locale, ed istan
tanca , e premuta solo qualche effetto no
tabilc sopra gli ammassi dei frantumi,
che cuuprouo i declivi delle montagne,
su i massi spezzati, disgregati in parte
da altre cause , e nalmente sopra i ter
reni mobili- Gli effetti di quest' azione
contribuiscono a ristriugerla in limiti
molto pi angusti, nmmocchiando allo
sbocco dei torrenti nelle vallate, o nelle

pianure gli avanzi trasportati dai mede


simi; sicch il rialzamcnto del suolo ,
conseguenza necessaria dell' aggestioue di
questi avanzi, diminuisce altrettanto il

le Alte-Alpi , si veggono ammasslte al

di sopra di questa barriera di ghiaccio,


e vi han formato un lago, che nel suo
massimo si estende a 130 metri di
larghezza media, a 3500 no a 4000
di lunghezza , e a 65 di profondit me
dia, e per conseguenza ad un volume
d'acqua, che stato valutato di circa
29,000,000 di metri cubici. Quantunquo
coll'appoggio dei mezzi, che l' arte ha
potuto adoperare con molto genio , o con:
altrettanto coraggio, sia nalmente riu
scito di fare sgorgare senza alcun pe
ricolo il terzo almeno di questo volume,
tutto quello che rimaneva avendo per
rotto istantaneamente l'argine di fhiaC
cio, si 'precipitato nella valle di .Ignc
con un impeto quasi senz' esempio, cio
di 11 metri per secondo. Nella prima
met del suo corso, e nello spazio d una
sola mezz'ora, che la massa dacqua,

prodotta dall improvviso scioglimento


del ghiaccio , consumava nel passare da
vanti ad ogni luogo , ha scco trascinato

li alberi, le abitazioni, enormi masse


i terreno mobile, e rupi gi separate
llullu loro massa, come viene asserito

da Escher; ha poi coperto di avanzi,


di ghiaie , e di sabbia tutte le parti pi
larghe della valle, ed ha scaricato il re
stante delle materie, che seco traspor
tava , non solo all'estremit della valle

verso Martigny, come ancora nel letto


del Rodano. La massa dacqua ha im
icgato un' ora, o mezzo per venire dal
{"ntitS di ghiaccio fino a Martigny ,
e questo caso medesimo era accaduto nel
1595 per la stessa causa, e con effetti
presso a poco simili.

I tornati posson dunque scavare delle

'ACQ

(128)

forre in certi terreni, e produrre alcuni


effetti , che ci sembrano importanti, ap
punto perch vengon da non valutati col
corto compasso della nostra piccolezza ,
e non facil cosa il riuscire a ersuadere
usato tali cangiamenti operati sulla cou
ggurnli0ue del globo sieno ur piccoli, e
circoscritti in confronto elle larghe e
lunghe valli, che si stendono in gran nu
mero per 1 immensa superue della
terra, e alla di cui formazione non hanno
in verun modo concorso n i torrenti,

n le rendi correnti attuali d'acqua,


come o proveremo in se uito.
L'azione delle correnti d'acqua, che
si distinguono col nome di riviera, e di
ume, dovr csaminarsi sotto due cir
c0stanze, o parti diil'erentissime del loro
corso.
lrimieramente quando sono ristrette
fra montagne, e a poca distanza dalla
loro sorgente, ovvero alla met ancora

del loro corso, come abbiamo gi di


mostrato.

Secondariamente quando sono arrivate


nelle valli spaziose, che hanno un leggiero
declivio, e nelle pianure, che restano ordi
nariamente prossime alla loro imboccato
ra. Nel primo caso tali correnti d' acqua
partecipano dell impeto , e della forza

propria dei torrenti, scorrendo per lo


i con ra idit, e in gran volume verso
Il fondo di valli angusta e profonde ,
ed essendo come incassate in diversi ca
nali , che hanno pareti verticali tagliate
a pprpiendicolo.
a prima idea, che si allaccia alla
mente di tutti coloro, che per la prima
Volta osservano questi fatti, e sui quali
non hanno fatto sufciente riessione,

quella si , che queste correnti d' acqua,


molto gagliarde, e costantemente oltre
ogni credere impetuosa abbiano scavato
questi profondi solchi, e se qualche volta
la durezza dei massi, e lelevazione dei

dirupi, e delle montagne, che gli cir


condano , sono sembrate troppo conside
rahili e troppo! immense per queste pie
cole correnti dacqua, che serpeg iano al
le loro falde, stato attribuito a l'azione

continua del tempo ci di che non po


teva addebitarsi la forza.
Senza esaminare qual lungo seguito di
secoli bisognerebbe ammettere, acci i
umi da noi soprammentovati, e le cor
renti dacqua incassate nelle profonde valli
dellAlpi, dei Pirenei, del Giura cc., a
vessero potuto scavare quelle, sulle quali
la loro azione attuale talmente lenta ,

che nessuno ha potuto ancora determi


narne la forza; senza quindi considerare,

se questa lunga serie di secoli vada di

concerto con gli altri fenomeni, che non


ci permettono di supporre nello stato
attuale della supercie del globo unan
tichit cos remota; questione di troppa
importanza perch sia da noi trattata
indirettamente, ci baster il riferire qui
appresso quattro specie d'osservazioni ,
onde persuaderci,o almeno farci dubitar

fortemente, che le attuali correnti dac


qua, supponendole ance d'un volume dieci
volte maggiore di quello che effettiva
mente hunno , sieno per state capaci

di scavare i profondi canali , sul di cui


fondo si veggono oggi scorrere.
l. Bisogna in primo luogo rifarsi da
quell'epoca, nella quale le cime delle
colline, che attorniano la vallata attuale

non ancora scavata dalla corrente d'ac


zlua, erano riunite in modo da non lasciar

ra loro veruna depressione, o semplice


mente una leggiera primitiva.
Il fondo della vallata essendo cosi rial
zato dall origine della corrente d'acqua
no all'abbonamento completo delle col
line laterali nella pianura giacch (da que
sto punto dobbiamo principiare) il suo
declivio sar molto meno rapido; se dun
que vien supposta la medesima massa
' acqua, dovr essa scorrere con minore
velocit, e per conseguenza con forza as
sai minore , ed intanto converrebbe at

tribuirgliene una ben grande, acci abbia


potuto portar via una porzione di terreno
presso a poco rappresentata da un prisma
triangolare giacente, che avrebbe pi
di 500 metri di larghezza sopra un' al
tezza verticale , qualche volta eguale, e

sovente molto maggiore. Se, per uscir


da tale imbarazzo, si ammetta un volu

me d' acqua incomparabilmeute pi con


siderabile di quello attuale della corrente
di acqua, a cui vengono attribuiti ai gran
di eiTetti, bisogner pure ammettere delle
montagne molto pi elevate, e pi estese,
dalle quali potesse nascere un volume
d'acqua si grande.
Se questa sola ipotesi potesse fermar
ci, e se (1 altronde l osservazione diretta

non si opponesse allammissione di que


sta forza disgregaute e del suo el'etto ,
potremmo acquietarci, ma due altre os
servazioni rendono inammissibile questa
ipotesi.
2. Le notizie isteriche concorrono
egualmente a provare che le correnti dei
umi dotati del maggior impeto, che
possa attribuirsegli , non hanno alcuna
azione valutabile derosione sopra i massi.
sui quali si muovono.
Non stato per osservato, che la
maggior parte delle cascate, caterattc, 0
corsie conosciute, e da lungo tempo

AGQ

( 129 )

citate, a motivo della loro Celebrit ,


sieno sparite, o sieno anco sensibilmente
diminuite, u ci sia accaduto, perch
l'argiue naturale , incontrato dallacqua
nel suo corso, sia stato logorato, ovvero

completamente rovesciato. Per quanto


sappiasi, le cascate non si sono mai can

giate in cataratta, e quest' ultime in


corsie. Fino da tempo immemorabile si
parla delle cateratte del Nilo, che si op
pongono costantemente alla navigazione
ili questo ume, di quelle del Danubio,
della caduta del Reno a Sciafl'usa ec., e
da quasi tutti gli scrittori si citano le
famose cascate delle Alpi, e dei Pirenei,

sebbene in mezzo a tutti questi esempi


appena possan trovarsene due , o tre di

cascate abbassate, o di cateratte spianate.


La sola caseata , che potremmo indi

ACQ

la supposizione, che possa essere stata

trasportata nel mare, che alle volte a


pi di cento leghe di distanza dalla valle,
giacch a comuu notizia, che fin da
quando le correnti d'acqua, giungendo nel
le pianure, perdono in qualche parte la
loro rapidit, lasciano precipitare tutte
le materie, che tenevan sospese, e d'al
tronde abbiam fatto osservare , che
molte di esse, abbandonando le monta

gne, traversano dei laghi, ove deposi


tano tutte le parti terrose egualmente so
spese nelle loro acque. Tal disposizione
sopra ogni altra meravigliosa in tutti
i umi di qualche importanza, che accu
dono dalla cima dellalpi sopra le acque
gpndenze N. O. e S. E. di questa catena
i montagne, e queste correnti dac ua
incontrano allo sbocco delle valli da or

care come realmente diminuita d'altezza,

percorse, dei laghi, che attraverSano, e

quella di 'lungaska in Siberia, non


essendo per certi, che altre non possano
esisterne. Tante cause differenti da quelle
dell'erosione concorrer possono ad. ab
bassare una cascata, e a farla anno spa
rire quasi interamente, che siamo piut
tosto sorpresi dei pochi esempi citubili,
di quello che imbarazzati dalle obiezioni,
che questi esempi medesimi recur posso
no allopinione da noi sostenuta, giacch
la caduta d'una parte del masso, che for
ma il dirupo, donde la cascata precipi

destinati sembrano a puricarle. Cosi sul


la pendice settentrionale si vede il Roda
no traversare il lago di Ginevra, l'Aar i
laghi di Brientz, e di Thun, la Reusse,
nello dei Quattro-Cantoni , la Linth,
i lago di Zurigo, e nalmente il Reno,

quello di Costanza. Sulla pendice meri


dionale il Lago Maggiore viene attra
versato dal Tesino, quello di Como dal
l'Adda, il lago l)iseo dall'Oglio, e quello

al piede del dirupo medesimo, e una di

di Garda dal Mincio ec. ec.


Ora questi laghi, che per loro stessi al
tro non sono che parti della valle molto
pi profonde, sarebbero stati eolmati dai

struzione reale dei terreni

mobili, e

frantumi staccati dalla valle medesima ,

atemperabili, che fan parte degli strati


della montagna, dalla quale cadono, so
no motivi pi che suflicienti per cangia
re I'elevatezza delle cadute d acqua.
Queste cause dunque debbono presentarsi

se questa depressione avesse avuto l'ori


gine , che va supponendosi. Passando
cosi d'ipotesi in ipotesi, si potrebbe
forse asserire, che questi laghi avevano
una profondit tale da aver potuto in
ghiottire tutti gli avanzi della valle,
senza esserne rimasti colmati. Ma piut
tostoch appigliarsi a simili supposizioni,

tasi, un abbondante ammasso di avanzi

colla massima frequenza; ma quanto la

loro azione non ella differente da quella


dellerosione! Questa, se pure esistesse,
si estenderebbe dalla sorgente del ume

perch non ammettere, che la medesima

no alla sua imboccatun, ed avrebbe

lgnota cagione, che ha scavato il lago,

sulla congurazione della supercie della

a bia pure scavata la Valle, che n

terra uninfluenza considerabile, mentre


quelle da noi indicate hanno al contrario
un effetto cosi limitato, e si locale da

una continuazione?
4.0 Ma se fatti attuali, ed evidenti ci

meritare appena qualche riguardo.


3. Accordando per ora almeno , che
una corrente d'acqua dotata di una forza
erosiva, o disgregante, della quale pe
r non abbiamo vernna idea, abbia po
tuto scavare la vallata , al di cui fondo

scorre attualmente in uno stato di de


bolezza ben diverso da quello primitivo,
bisogna per accertarsi di quel che possa
esser divenuta la massa smisurata di

provassero, che le acque alterano le ru

pi , le scavano, e ecco ne traggono per


petuamente le parti, saremmo forse in
dotti ad ammettere , che diverse cause
a noi assolutamente sconosciute, e delle

quali non possiamo fermarci vcruna ide-t


esatta , abbian dato alle correnti dacqua
primitive i mezzi di vincere tutti que
sti ostacoli. Nel nostro caso pare che

losservazione debba provarci totalmente


il contrario.

terra, e di roccia, che riempiva la valle

Abbiamo osservato, e avanti di noi lo

avanti che la corrente d acqua 1' avesse

avevano indicato Deluc, Dolomicu, Ra


mond ec- , cio, che le currcnti d'acqua
21

rapita. Non in verun conto possibile


Diziou. delle Scienze Nat.

ACQ

( 130 )

rapide, che nel fondo delle vallate si get


tano in cascate di massi in massi, e che

van battendo con violenza contro le pare


ti dei banchi di pietre, non alterano in
vernn modo questi massi medesimi, e
che lungi dal rodernc la supercie, la la
sciano cuoprirsi di una ricca vegetazione
di muschi, o borraccine, di conterve ec.,

vegetazione, che non potrebbe n man


tenervisi, n restarVi ssa, se la pi

piccola particella della supercie di que


ste rupi ne fosse co>tantemeute, o solo
frenentemente tolta.
n fatto da eccitare maggior meravi
glia quello di alcuni dei grandi umi

ACQ

trasportate,lo sono state di fatto da lungo


tempo, ed ai muschi, che ibb0ntlaulc
mente crescono sui massi a or d'ac
qua, e nel letto di questi terrenti, nul

l'altro resta a temere dall'azione di


struttiva di questi corpi solidi. Lo
stesso pu dirsi delle parti del letto che
provengono, ossia da un lago, 0 da un
gran tonfano capace di trattenere tutti i
duri trasportati dalla corrente d'acqua, e
qui pure i muschi copiosamente si mostra
no, giacch provar non debbono verun'al
tra azione, fuor di quella dell' acqua.
Le correnti dacqua attuali, che col
nome si distinguono di rivicre, e di

rono nelle regioni equatoriali.


({ueste gagliarde masse d'acqua giunte

umi, non sembrano dunque essere do


tate di vernna potenza erosiva sulle rupi
completamente aggregate, quando agisco

in

noghi , ove sono strette, e per me

no sole, e che verun'altra causa, come il

glio dire incassate tra due pareti di mas

gelo, la naturale decomposizione cc. non


venga a disgregarne la roccia. Il difetto
di queste circostanze estranee al pronto
dalla vegetazione, o dalla vernice, che
ricuoprono allora le rupi esposte alla
zione dell'acqua.
Queste correnti dacqua, a misura, che
vanno allontanandosi dai terreni pros
simi alle alte montagne, donde han tratto
la loro origine,acquistanoordinariamente
in volume ci che van perdendo in vio
lenza, ma la forza propria del volume di
rado compensa quella della loro rapi
dit, e sebbene queste grandi correnti
d'acqua conservino tuttavia una potenza
di trasmissione tanto considerabile da

come il Nilo, l'0renocco ec., i quali scor

so, vi {erano delle caterntte impetuoso, e

le loro acque dotate, mediante la celerit


di questa caduta, della maggior forza
erosiva, o disgregante , che attribuir si
possa a questo liquido, dovrebbero cor
rodere , o almeno logorare le rupi, che
vanno in tal guisa percuotcndo no dal
tempo della creazi0ne dei continenti at
tuali; ma ben lungi dallo sbassarne la su
perficie, la ricuoprono di una vernice

ltltlStlit di particolare natura.


Sembra dunque bene schiarito, che
lacqua sola non pu scavarei massi
completamente aggregati, e che non pu
consumarli in verun modo, qualunque
sia la quantit del suo moto.
Abbiam detto l' acqua sola, e dobbia
mo perci trattenerci su questa distin

trascinar ecco i nuovi ostacoli, che si


oppongono al loro cammino, son per in

concerto con altri, e e sembrano contra

capaci di presentare degli effetti si attivi


e sorprendenti nanto quelli dei torrenti.
Agitano nella oro piena, e mutazione

dittorj.

di sito le terre, e le sabbie mobili,

Si osservano qualche Volta alle pareti


dellincassatura delle correnti, di cui par
liamo, diverse fosse scavate , come pure

che ne cuoprono il fondo, soprattutto


verso le ripe, e le trasportano a qual
che distanza, ma possono appena far
muovere le ghiaia della sola grossczza

zione, onde i fatti

recedenti vadano di

dei massi rotondati, e nudi all'atto di

muschi. Ma esaminati che sieno con at


tenzione i fatti, potr rilevarsi, che que
sta erosione ha sempre luogo in quelle

d' un uovo, che si incontrano nel loro


letto, e che vi sono state condotte in al

parti del loro corso, ove, in ragione


della natura del suolo ambiente, i tor

cosi le materie minerali tenui, e mo

renti seco trasportano nelle piene, che


sono loro roprie, avanzi di ietre stac
cate dalle oro ripe, e coll'atuto di esse
van consumando i massi, che restano
nel loro letto.
Cosa assai facile il valutare adegua
tamente queste circostante, se ci faremo
dallosservare che questa erosione non

tri tempi, e circostanze. Trasportando


bili , vanno depositaudnlc nei diversi
luoghi, ove la loro corrente rallentata
da una causa qualunque, rialzando pure
in queste parti il fondo del loro letto,
e cercando un nuovo passaggio in mezzo
alle dighe , che si costruiscono da loro
stesse. La corrente principale in quel
tempo spinta or contro una ripa , ora
contro laltra, e quando viene a battere

avvien mai allo sbocco delle sorgenti

la scarpa di un argine dirupato, com

pi ricche , come son quelle dell'0rbe,


della Sor a a Valchiusa ec. cc.
Tutte e ghiaie, che potevano esser

posto di terreno mobile, come osservasi

nel maggior numero dei casi, la rodono


realmente, e la fanno cadere nel ume :

ACQ

(131 )

questa, forzata ad abbandonare, in tutto


o in parte, anco il letto , che seguitan,

trasporta in un altro lato della sua cor


rente le terre, che risultano dallessersi

distrutta,o stemperata la r|ipa medesima,


e vi fa nascere sempre nuovi ostacoli.
Da ci hanno origine i nuovi interri
menti che attornianoi umi in tutti
quei punti, nei quali il loro corso
rallentato , e principalmente Verso le
imboccature , le quali costituendo degli
spazi talora vasti di alluvione vengono
a l'mmare dei terreni, e perci ne sar
da noi fatto parola all'articolo Terme
ne. Ci basti per ora di aver richiamato
alla memoria non pochi fatti non solo
ragguardevoli pel loro numero, come
per l'importanza, che hanno avuta so
pra i moderni cangiamenti della con
gurazione del globo. sull'agricoltura , e

nalmente sopra il civilizzamento, i


quali fatti sono tutti di facile osserva

ACQ

ghe perpetuamente battute dall'onde,


sempre coperta di luchi, di conferve , e
di bisso, vegetabili teneri, senza radice,
ai quali i flutti non hanno in Verun conto
impedilo di contrarre una prima, e de
bole aderenza, n tampoeo di crescervi.
Ma se le onde seco trasportano delle
ghiaie, e ance della sabbia, allora sono
questi corpi duri, che agiscono:e la su
percie degli scogli comincia ad essere
consumata, e vi cessa affatto qualunque
vegetazione.
il medesimo effetto succede, ed anco

aumentato dalla degradazione reale delle


coste, se il mare agisce sopra pietre
stemperabili, come sono la mania ar
gillosa, o calcaria, sulla creta Calcaria ,

o sulle pietre dure, ma naturalmente


fissili , o in parte disgregate, come os
servasi in certi graniti, che allora toglie
facilmente le parti disciolte, o Preceden

vare, che lazione dei umi, e delle ri

temente stacc.ate, va scavando il piede


della rupe, e della meta scoscesa , e ne
fa cadere la parte superiore, che rima

viere, il di cui declive non tanto ra

sta in aggetto. In seguito per di questa

pido da poter loro attribuire il nome

caduta si forma una scarpa, o barbaca


ne, che smorza, mediante la sua inclina
zione, la violenza dell'uriO,e che difende

zione, e tendono concordemente a pro

di torrente , non di scavare il loro


letto, ossia nelle vallate, o nelle pianu

re, che percorrono, ma piuttosto di rial


zarle, e di essere per conseguenza diretta
a livellare invece, e pianeggiare la terra
iuttosto che a solcarla pi che non ,
iin da quel tempo, che i continenti han.
no assunto la congurazione,

che in

essi riconosciamo.
Se per non abbiam potuto riconoscere
una forza reale (lerosione nelle grandi
correnti di acqua, che piombano in ca
scata, o in cataratta, cerchiamo altrove
quali aieno gli effetti di questa forza,

ance il piede della costa, solo per mm}.


che tempo se friabile , o disgregabile,
ma costantemente, 36, essendo compatto,

non porta in se delle cause di distruzio


ne. Che se poi ces5a l'azione dell'onde, la
scarpa va cuoprcndosi di vegetazione, e
se la costa continua tuttavia a deperire,
i cangiameuti risultano allora da moti
vi estranei all'atto all azione dellac
qua.

Tale , per esprimerci in poche paro


le , non solo l'azione ordinaria dell'ac

imprendendo a considerare quelle circo

qua del mare sulle coste diroccate, come

stanze , nelle quali l'acqua sembra for


nita (1' una potenza anno maggiore.
Nel solo mare appunto, massa enorme,
che acquista alle volte per lazione del
vento un potere incalco abile, dobbiam
rintracciare il massimo della forza del
lacqua dei tempi attuali, ed effettiva
mente nel caso presente la forza di tra
slazione cosl prodigiosa , che le dighe
articiali , e naturali pi forti sono ro
vesciate, le pi grosse pietre , e non
pochi enormi pezzi di scogli sono sra
dicati dal loro posto , trasportati, ed
anco sbalzati a gran distanza. A questi
soli effetti per si limita questa forza

ancora quella delle grandi masse d' ac


qua in tempo dagitazione. Deluc, nelle
sue varie opere, ha saputo assegnare un

immemorabile , e l'acqua, che smuove,

e trasporta lontano queste gravi masse,


non ne danneggia la supercie, quando
agisce sola , e pu osservarsi che questa
supercie medesima, sopra le rupi, e
sopra le pareti delle scogliere, e delle di

competente valore a questa azione con

unaggiustatezza d'osservazione, e di
nziocinio, che merita ogni riguardo, non

solo perch tutti gli altri naturalisti


non sono stati capaci di fare altrettanto,
come ancora perch l' attenzione , che
vi hanno portata di poca importanza,
e non di quella condotta ed esattezza ,

che stata usata da questo grande, e


rispettabile geologo.
Ha dimostrato, che l'azione distrut

tiva delle acque contro le alte spiaggie, ed


alte coste , o ripe scoscese, era conside
rabilmente ristretta anco dalle conse
guenze di tale azione , e che gli avanzi
accumulativisi garantivano il piede di
queste coste dall'azione dellacqua , o
riducevano a poco a poco una costa sco

ACQ

(132)

ACQ

scesa in una scarpa inclinatissima, e

fondo del mare dei fenomeni, e dei mo

permanente.

vimenti a noi ignoti, ed estranei all'atto


all' argomento , che presentemente ci
occupa.
\
Se per non abbiamo notizie perfet
tamente certe sull'esteusioue della ro
pag:uione , che riguarda il moto elle
acque d'alto mare, possiamo asserire uo

Dopo i torrenti , le correnti d acqua


rapide, e voluminoso, e lo ondate, stata

attribuita anco'ai/lidelle correnti un'in


uenza notabile sopra i cangiamenti, che
stato creduto potersi operare fllOtldlt
namenle alla supercie del glo o , in
uenza tale, che ad un naturalista di un
genio eminente, come il Builnn, servita

di base 0nde spiegare tutte le inegua


glianze della supercie del globo. _
Le cognizioni esatte sullazione dei li
delle correnti, son per in minor numero
di quelle che si hanno su quella delle ac
que correnti: e se non possiamo dimo
strare con tanta chiarezza, clic, in qualche
circostanza analoga a quelle da noi gi
specicate, non iscavano mai il fondo dei
muri a guisa di vallate , e non vi for
mano veruna montagna, potremo almeno
congetturare con molta verosimiglianza,
ed anco asserire, che non abbiamo ve

runa prova diretta , e costante di tale


azione. Nessuno non vi ha, che dubitnr

possa, che i (ili delle correnti vicini alle


coste non trasportino sulle spiagge, e al
l'imboccatura dei_umi, e dei porti, ghiaie,
ghiaiuzze, sabbie, fanghi, oaltre materie
mobili, ossia che questi li delle correnti
sussistano costantemente, o risultino per
semplice modo dallazione momentanea di
un vento dominante: ma questaziane
medesima, bench gi limitata alle ma
terie mobili, che formano il fondo del

mare , soltanto in alcuni paraggi, que


stazione, io diceva , si estende ad una

gran profondit, cio a -dire a molte


centinaia di metri, ed ha dato motivo

ad una questione, che non stata per


anco risoluta.

Primieramente losservazione fatta dai


marinari, che nelle tempeste le pi
violente, il mare non turbato se non
verso le coste, o sopra i bassi fondi, e

che i corpi immersi ad una profondit


considerabile (e qual potr essere in
confronto di quella del mare?) nulla
vengono a risentire dei movimenti della
sua supercie, o di quelli del lo delle
correnti ; secondariamente il raziocinio,
ed anca il calcolo, come osservano La
place e Poisson, concorrono a far credere,

che i moti violenti delle acque del mare


non si ipropggbino ad una profondit rag
guardevole.E don ne probabile, chetntte

nostante, che qualunque si sieno questa

estensione medesima , e questo potere, i


li delle correnti sotto-marine non van
rodcndo gli scogli pi di quel che fac
ciano le correnti dacqua della supercie
del globo. Questa prova sempre attinti.
dal medesimo genere di fatti , cio a dire
dai corpi organizzati, vegetabili , ed ani
mali, che cuoprono costantemente

li

scogli, e che Vi si trovano in tutti i


tempi col mezzo deidiversi strumenti che
servono alla pesca delle ostriche, e spe
cialmente dei cos detti retini. Infatti
non stato ancora osservato, se i luoghi,

ove si pescano le ostriche, i mitili , o


datteri di mare, icoralli, le spugne cc.
sieno pi degli altri al coperto dal moto
delle correnti, n se questi luoghi dopo
le tempeste violente, essendo rimasti
5rivi , e per conseguenza come spogliati
i quelle produzioni, che ne cuoprono
gli scogli, mostrino di conservare l'in
tegrit della loro supercie, ed intanto
molti di questi corpi, come sarebbero
le spugne, i foci, e le conferve , non
contraggono che una debolissima ade
renza con quelli sui quali sono Collocati.
Ci sembra dunque, se non completa
mente provato, almeno estremamente
probabile dietro i fatti, ed i raziocini
da noi riferiti;
1.0 Che le acque attuali vale a dire
in quello stato di purezza, che ricono
sciamo in esse, non hanno alcuna azione
erosiva sui massi, qualunque sia la na
tura di essi, I. quandoi medesimi sono
cum letamente aggregati, e non sono
n risbili , n disgregati; 2. quando
queste acque agiscono sole, vale a dire,
che la loro azione non in verun modo
complicata coll'azione realmente erosiva
dei corpi solidi, tali essendo le ghia
ie, le sabbie ,; e forse anco i banchi di

ghiaccio.
11.0 Che le acque acquistando alle V0]
te, in ragione della loro massa, e velo
cita, un gran potere di traslocazione,
PSSOIIO trasportare delle rupi gi Stac

cate, e del maggior volume , secondo


le materie mobili, che sono a questa
profondit, rimaner debbano presso a' la quantit della loro celerit , e mas
sa, e tanto lontano da conserVare sem
poco nella stessa posizione, in cui si
pre questo potere medesimo.
trovano, n dal momento che i nostri
lll. Che le acque attuali hanno ben
continenti hanno preso la loro congu
razione, meno che non succedano nel potuto non solo attaccare, sealzare, dc

ACQ

( 133)

teriorarc, e far cadere ance delle por


zoui di terreni solidi , e dirupati, di
scioglien'done i letti di argilla, di mar
na , di' sabbia, o di terreni mobili,
interposti fra i loro strati solidi, ma
ancora nelle loro rapide cadute, scavare

in terreni inclinatissimi , composti di


rocce disgregate , dei borri profondissi
mi, non avendo er potuto queste ac
que sc:ware, n in virt di unazione

violenta, n di una tarda, qualunque


possa essere la durata , che voglia sup
orsi, veruna di quelle lunghe, e larghe
epressioni longitudinali, che vallate si
appellano, n di quei solchi stretti a
pareti quasi verticali, che si distinguono
col nome di gole.
IV. Che quandanche i terreni, che
circondano queste vallate, 0 questa gole,
sieno composti di materie mobili: le
acque, che attualmente vi scorrono, non

avrebbero potuto scavarli, ancorch si


supponesse in loro un volume doppio, e
qualche volta pi che decuplo di quello
che presentemente hanno, non essendo iL
declivio del terreno attuale tanto forte
da imprimere a queste masse d'acqua
la rapidit necessaria per produrre un
tale etfetto, ed una forza sufciente per

trasportar ceco le materie mobili, che


riempivano la vallata o la gola.
V. Finalmente, che le acque attuali,

ben lungi dallaver concorso a formare


le lunghe e numerose depressioni, che
solcano la supercie della terra sotto
i nomi di vallate, valli, gole, feritoie
ec. hanno continuamente una parziale
tendenza a riempire questi solchi, ed a
livellare piuttosto la supercie del globo,
che a scavarla pi rofondammte, diquel
che di l'atto nel cm. (B.
* ACQUA (Agri'c.) Non vi vegetabile che
possa fare a meno dell'acqua, la quale
pi indispensabile ancora della terra
medesima per molte piante. Infatti al
cune di neste stanno attaccate con po
che radici al terreno che in fondo del
l'acqua dei laghi, dei fossi cc. soltanto
per sostenersi e non per nutrirsi, e poi
vivono tutte sommerse nellacqua me
desima : altre nuotano alla superficie di
essa tenendovi le loro radici sospese ed
immerse; altre vegetano in terreni sem
pre un poco umidi: e quantunque certe
altre stiano attaccate sopra secchi tron
chi o sopra aride pietre, pure piccola
quantit di amido di quando in quando
loro necessaria; cosicch pu dirsi che
tutte le piante hanno bisogno di una
quantit maggiore o minore di acqua per
mantenersi fresche e vigorose, e avanzare

felicemente nel loro accrescimento.

ACQ

"* La qualit dell' acqua una con


dizione necessaiia
r la vita di molti
vegetabili: poich a cune specie di iante
amano le acque salate, e vivono o entro
al mare o sui lidi del mare o nei luoghi
ove sono sorgenti di acqua salata; e alcu

ne altre specie preferiscono di stare im


merse o di essere bagnate da acque mi
nerali, che contengono Cio varie so
stanze saline e gassose in dissoluzione,
ed anche ve ne sono di quelle che vivono
inqueste acque medesime, inclusive quan
do hanno una temperatura al di l di
30 a 36 gradi. Le acque sta nanti, le
correnti, le limaeciose e quasi putrido,
ec., sono s esso prescelte da varie specie
di piante. a 1' aequa pura o quasi pura
per altro quella che si conferisce al
maggior numero dei vegetahili; e tut
te e piante che sono special cura del
l'agricoltore, preferiscono unacqua buo
na, e quasi pura per la loro vegeta
zmne.
** Lacqua di cui impregnato di
scretamente un terreno coltivabile, serve
primieramente allo sviluppo dei semi,
subito che vi concorrono le altre circo
stanze nccessarie (V. stuocmanzaro);

ed per neste che nelle aemente in pic


colo si ricorre all'annailiatura di quei
terreni sementati, e che nelle semente

in grande , e dove non pu effettuarsi


l'annatliatura, si lascia che le piogge
suppliseano al bisogno. Lacqua che pio
ve serve anche a rinvigorire e mantenere
fresche e far crescere le piante, ed in
fatti dopo varj giorni di siccit cadendo
delle piogge, si vedono sensibilmente
svilupparsi e crescere, quasi a vista d'oc
chio, tutte le erbe della campagna. Nei
tempi di asciuttore, vi sono in certe
stagioni le guazze o rugiade, che nella
notte umettaudo la su ercie delle fo
glie, restano assorbite a queste, e cosi
suppliscono alla mancanza dell' umido
alle radici; nel difetto totale di pioggia
n di rugiada, o nella scarsit di questo
meteore, larte per accelerare i progres
si della vegetazione , ha supplito con am
ministrare l acqua necessaria alle piante:
il che costituisce l annu satura , e l'an

nqarc le medesime.
" Essendo cosa di molta importanza
questa annaliiatura, noi accennaremo bre
vemente alcuni metodi per praticarla .
e prima daremo un cenno intorno al
le acque pi capaci di servire a questo
scopo.
"" L agricoltore non fa ordinaria
mente nelle sue piantate altro uso che
di vegetabili , i quali preferiscono , ed
anzi vogliono la sola acqua pura, o quaal

ACQ

( 134)

pura, poich quella che non tale, suol


piuttosto nuocere al maggior numero dei
Vegetahili.

que saruaau), e che contiene in solu

"" Le acque molto selenitose, o molto


tartarose sono di danno ai vegetabili che

sibile,

si annaliiano con esse , perch pare che

si depositi parte della loro sostanza cal


carea attorno alle boccucco delle radi
celle, e che a poco a poco queste si
ostruiscnno. Comunque stasi le piante
sotto linuenza di simili ac ue, cre
scono piuttosto stentate, e non anno un

bel colore verde, ma sono ordinariamente


ginllastre.
'* Le acque salate, meno che ai vege
tabili che le preferiscono , nuociono som '

mamonte agli altri; ma nondimeno con


Viene avvertire che piccolissima porzio

'-a

ne di sale marino pare piuttosto che


giovi alla vegetazione specialmente di
certe erbe da foraggio , giacch sappiamo
che il sale in discretissima dose stato
proposto come ingrasso per le praterie,
all'oggetto di accrescervi la ve etazione;
ed anche si pretende che gli animali
vaccini, nutriti con simili pastore, abbia

l
l

ACQ

rosslma allo stato di purit, che ha tutte


e propriet della buona acqua, (V. Ac

no la carne pi delicata e pi saporita,


e che tali pure lo siano il latte, il bur
ro, cc. , che se ne ricavano. Forse questo
buon elfetto del sale pu dipendere da
una certa quantit di cloro, che sap
piamo, essere utile allo svilpppo delle
piante e che per l'influenza della vitalit
di queste 0 per altre cause ignote, sia
per svolgersi colla decomposizione del
sale medesimo. (V. Czolo.)
" la generale le acque minerali sono
dannose alla vegetazione delle piante agra
rie,ovesi eccettuino quelle acque che con
tengono piccolissima porzione di ossido
di ferro, il quale allora pare , anzi che

no, favorevole. Ma oltre che queste ac


que minerali sono per loro stesse diretta
mente dannose, si deve anche osservare

che in vicinanza delle loro sorgenti la


vegetazione o languida o mancante ,

e ci per effetto delle cattive esalazioni


gassose che molte di queste acque tra
mandano.
" Le acque putride , o quelle che con
tengono in dissoluzione certe sostanze ve
getabili, come per esempio, la cos detta

acqua dinfemo, che serve alla estrazione


dellolio dalle olive (V. ACQUA nnv
napo), riescono peruiciose alla vegeta
tazmne; e sono in

questo caso anche

quelle se ne in cui si sono fatte macerare


certe qua it di letami, la colombina per
esempio, quando non siano moltissimo

allungate.
" L'acqua dunque pi adattata per

anneliiare e piante, quella che pi

zione la maggior quantit di aria pos


er essere stata sbattuta in con

tatto di essa. Perci le acque dei umi


e delle fonti sono preferibili, ed in man
cnuza di queste quelle di pozzo , di ci
sterna,di lago,ec. sono da preferirsi egual
mente. L'acqua che piove e la pi confa
ciente per accelerare la vegetazione, come
Sopra si avvertito, e ci non tanto
per la di lei maggior parit, quanto
ancora per una certa inuenza del prin
cipio elettrico, che si mischia, in estate
particolarmente, ai fenomeni della for
mazione e della caduta della pioggia.
"" Quando si vogliono eseguire le an
nalliature, conviene aver riguardo alla

stagione che corre, per conoscere il tem


po pi opportuno. Quindi , che nell'in
verno bisogna annafare la mattina e
non la sera, perch in questo ultimo
caso vi sarebbe da temere, che soprav

venendo pi forte il freddo della notte,


si formasse il diaccio, il che sarebbe di
sicuro danno alle piante. Nell'estate al
contrario non bisogna annafare la mat
tina, perch allora il calore del sole
prosciuga sollecitamente la supercie del
a

terra , e vi forma una crosta dura

la quale contraria allo sviluppo del


semi, ed poco favorevole anche alle
tenere harbe di molte piante, poich spes
so screpolaudosi ne rompe le tenere libre.

Oltre di ci vi il caso che riscaldandosi


di troppo la massa della terra bagnata,
ed evaporandosi l'umido che essa ha in
zuppato, si produce il rihollimeutt)
delle piante, che le porta a perire.
In conseguenza delle quali avver

tenze, sar pi confaciente lese uirel'an


nalhatura verso la sera, qu:m o il sole
sar per tramontare, o anche dopo tra_
montato. Da questa regola, se si conu:
dora il grado dicalore di cui il suolo al
impregnato per lazione dei raggi IO
lari, si scender a stabilirne unaltra, la

puale di non fare uso di acqua molto


rosea, che per la divrrsit troppo sen
sibile di temperatura pu sicuramente

produrre dei cattivi effetti. Perci


sempre meglio tenere esposta all'aria pel
corso del giorno l'acqua destinata a un:
frescarc le harbe delle piante, perch ai
livelli la di lei temperatura a quelli
dell'atmosfera; e facendo di poi con q00'
sta le desiderate annalliature, le piante
allora non soriranno.
" Nella primavera si terr lo stesw
sistema che in estate, ma si avr "

vertenza di fare le annalliature mCDO

ACQ

(135)

abb0ndanti , e invece pi frequenti, per


non raffreddare troppo il terreno , men
tre in estate sar cosa giovevole di farle
PI co iosa e meno frequenti, perch
anche e piante essendo vestite pi di
foglie hanno maggior bisogno di riparare
alla loro traspirazione.
" In quanto ai modi che si praticano
per annafare, questi sono diversi, ap
plicabili alle diverse circostanze di Io
calit e di qualit di coltivazione. Or
dinariamenle per le piccole piante,si fa
uso di un vaso di latta detto annua
toio, il quale ha un lungo tubo attac
cato nella sua parte inferiore, e termi
nato in una specie di fungo traforato
con piccoli buchi, dai quali l' acqua
esce e si spande sul terreno o sulle piante
a guisa di pioggia. Spesso per le grosse
piante in vaso, si lascia uscire diretta
mente lacqua dal tubo dell'annaiatojo,
senza che abbia il fungo traforato, e ci

per maggior sollecitudine. La pioggia ar


ticiale che produce l'annaiatojo e uti
lissima per bagnare la supercie delle fo
glie, e rilavarle dalla polvere che so
pra vi si deposita, e che nuoce perch ot
tnra i pori esalanti delle foglie medesime.
Per tale effetto stato imma inato di
produrre una specie di pioggia arti
ciale per aspergere una gran quantit di
cespuglio di erbe, mediante una pic
cola tromba o schizzetto aspirante e pre
mente , da tenersi con una mano, e da

ACQ

appena vuotato si riempie, in virt della


corrente d' acqua che vi si mantiene,
attiri endola con trombe, o con macchine

(in ' 'oscana chiamate Bindoli) , mosse


r lo pi da un cavallo.
Nelle praterie ed in luoghi vasti si
produce lannafliatura mediante l'irri
gazione ,

facendo

traboccare

l' acqua.

da certi fossctti praticati longitudinal


mente nella parte pi elevata di quei
terreni coltivati, e in bella posta leggier
mente inclinati dal fossetto in gi. Dove
sia abbondanza di acqua , questo un
ottimo compenso per le praterie artifi

ciali ad oggetto di avere gran quantit


di fora gin.

ACQUA

AClDULA. 5Clflll. ) Sebbene


questa espressione in iclii generalmente
un' acqua nella qUale si ritrovi un acido
in quantit sufciente da darle un leg
giero sapore agro, non ostante si applica
in un modo pi speciale allacqua che
naturalmente o che stata articial
mente caricata di acido carbonica. (Cm)

ACQUA ACIDULATA. (China) Que


sta espressione sembra che sia un sino
nimo della precedente; e tuttavia si ap
plica in particolare allacqua che con
tiene una quantit sufciente di aceto,
di sugo di limone, 0 anche di acido
solforico , d' acido nitrico o idroclorico,
cr cui ha un sapore agro. L'acqua aci
Sulata si usa in medicina , e si adopra
pure nellimbianchimento, quando aci
dnlata dagli acidi solforico, idroclorico,

muoverne lo stantufo coll'altra. Snccian


do lacqua contenuta in un bigoncio, che o da alcuni sughi vegetabili. ((In.)
si trasporta ove occorre, se ne riempie di " ACQUA AEREATA. (Clu'm.) Prima che
essa il corpo della tromba, e mediante la
fosse conosciuta la natura dell acido
pressione si fa poi uscire con violenza carbonico, davasi questo nome all'acqua
da un tubo comunicante inferiormente che conteneva quest' acido, perch si
col Corpo della tromba, rivolto in aria chiamava acido aereo. (CE.
e terminato da un fungo bucerellato. " ACQUA AGRA DEGLi AMIDAJ.
L'acqua essendo slanciata in alto in pic
(Chim.) V. ACQUA caasss neon sano.u.
coli getti, cade ad una certa distanza * ACQU_A ALCALINA GASSOSA.
sparpagliata , e forma una pioggia arti
(Chim. E conosciuta sotto questo nome
ciale , molto utile in varie circostanze.
una so azione di carbonato di potassa con
" Negli orti e nei grandi giardini, ove eccesso di acido carbonico.
per annafare un estensione vasta non si ** ACQUA ALLUMINOSA DEL FAL
pu ricorrere n all'annailiatojo, n alla LOPPIO. (Chim.) Si chiama cos una
soluzione acquosa di allnme e di dente
tromba, si suole pratica re a certe determi
nate distanze sul terreno medesimo colti
cloruro di mercurio.
vato da annafarsi, un rigoletto, che ad

" ACQUA AMARA. (Chim.) un 1;.

quore acquoso nel quale stata messa


intervalli ogni tanto si slarga e si pro
fonda in forma di bacino circolare o una certa dose di solfato di ma nesia,
di carbonato di ammoniaca c di acido
ovale, e quindi facendo passare una cor
solforico; e serve come purgante.
rente di acqua per questo rigoletto, se
ne riempiono questi bacinetti, dei quali, ** ACQUA ANALTINAO Dl ANHALT.
un uomo con una padella di ferro o di 2Chim.) Irovasi nell'antiche opere di
armacia indicato con questo nome un
legno attaceatn ad un lungo manico,
liquore il nale altro non era che alcool
slancio in alto ed in giro , per spnrpa
stillato a bagno-maa, insieme con la
gliarla pi che pu e a pi riprese ,

l' acqua di ciascun bacinett0 il quale

trementina e con diversi aromi.

ACQ

(136)
ACQ
*' ACQUA ANGELICA. (China) cos trai
detta nelle 0 ero di farmacologia l'acqua
nella quale SI sono fatte di erire e bol
lire la nena ,la manna , ed il sugo di li
mone col sopratartralo di otassa_.
" ACQUA ARDILN'IE. (Cri/n.) E stato
datoin altri tempi questo nome all'alcool.
" ACQUA BARl'IICA- (Cliim.) Lo stesso
che ac un di barile.
" ACQ A BENEDETTA. (Chim.) una
soluzione acquosa di tartrato di potassa
e di antimomo, la quale uaasi in me
dicina contro gli avvelenamenti cagio
nati dai sali di piombo , come, per esem
pio, contro la cos detta colica aaturuina

o dei ittori.
"' ACQEJA BENEDETTA DI RULAN
DO. (Chi'm. Ha avuto questo nome una
soluzione d idrosoll'nto di antimonio in
ne un s irltosn di lamponi e dicannella.
" ACQ A BIANCA. ((hinr.) E la stessa
cosa dell' acqua vegeto-miuerale di Gnu
Iard. V. 1est. acqua.
AC )UA C LES'IE , ACQUA ZAFFI
Bl A. (Chim.) Acqua colorata in tur
chino dallammoniuro di peroasido di
rame o anche da un sale di rame di
sciolto nell' ammoniaca.
lreparavasi anticamente quast' acqua,
facendo soggiornare per qualche tempo
in un vaso di rame una data quantit
di ac un di calce nella quale era stato
diario to del sale ammoniaco; in questo
caso il rame si ossidava a spese dell'os
sigcne dellaria o di quello che si tro
vnva in dissoluzione nell'acqua di calce,
e I'ossido prodotto era disciolto dallam
moniaca messa in libert dalla 'calce, che

si era impadronita dell'acido idroclo


rico. Presentemente si prepara l'acqua
celeste, versando un poco di solfato o di
nitrato di rame nell' acqua, e aggiun
gendovi in seguito tanta ammoniaca, che
basti a ridisciogliere tutto l'ossido che
ha abbandonato il suo acido.
Lacqua celeste, chiusa in una botti.
glia sferica di vetro bianco, detta volgar
mente bumc, adoprnta da coloro che

chiamano acqua debole o di lini


viazione, lacqua che passata una sul
volta a traverso alle terre nitrose, e che
segna al di sotto 3.
ACQUA DEGL IDBOPICL (Chini. ) Il
sig. Berzelius pensa che il liquido che
separato dalle membrane sierosc, nei casi
d'idropisia, si possa considerare come
siero del sangue spogliato di una parte
della sua albumina , parte che pu giun
gere da 2/3 a 4/5. Esposta al fuoco non
si coagula, e soltanto si intorba grada
tamente; e coll'evaporazione si riunisce
la materia opaca. Sebbene questa ma
teria mostri di essere albumina , pure in:
differisce per un colore giallo zolno.
Un liquido d'idrocefnlo ha dato al
sig. Berziclus:
Acqua............. 988,30
Albumina....... ....

7,09

Lattato di soda, con una ma


teria animale- - . . . . . .
Soda..............

a,3u
o,u8

Materia animale solubile so


lamente nell'ac un,

qualche traccia

0,35

prolungato, non debbono dierire dal


precedente, se non in quanto che esi:
sono pi concentrati, e ci egli altri:
buisce a due Canne: o all'esser questi
conservati pi lungo tempo , o ad _esscn_1
sempre, min ultimi periodi dellidropi
sia, un trasudamento di siero del sangue;

che sembra clfettuarsi nell'orina 0 M8


membrane cellulari.
_
Il sig. Marcet ha ottenuto le scgull
resultanze dallanalisi di un liquido!
proveniente proveniente

e per effetto del suo colore assorbe i Cloruro . . . . . .


raggi rossi, che all'utichcrebbcro molto la Sottoc::rbonato .
vista, se giungesscro all'occhio di chi Postato; . . . . . .
lavora. In Francia i farmacisti riem
piono di acqua celeste alcune grandi
le loro botteghe. In altri tempi i medici
la prescrivevano per le malattie degli
occhi. (Ca.
ACQUA
EBOLE. (C/u'm.) l suini

con

isoll'ato.

1000,00
Il sig. Berzelius giudica cbci liquidi
provenienti da uno stato d idropm=

lavorano la sera alcuni oggetti, i quali deb


bono essere bene illuminati. A motivo Acqua" . . . . . . .
della forma sferica che le d il vaso che la Materia mucco
contiene, essa raccoglie i raggi luminosi.
estrattiva . . .

bocce per ornare con queste le mostre del

I,G(i

Cloruri di potassio e di so
dio.............

dalla
da un
spinabilida. idrocefalo.
_ _988,60

990180

2,20

1,"

7,65

616!,

|,35
0,20

UH
0,'1
---

rooo,oo

1000,00
Sin.)

"ACQUADELL'ALLANTOI E-(Ch:)
Il sig. Lassaigne analizzando comparati

vumcnte le acque dellallantoide e de"


l'amnios della Vacca, ha traval0

ACQ

ACQ

(137)

l'acido detto amniotico era contenuto


nella prima di queste acque, per cui pro
pone di chiamar quest'acido, acido al
lunlofcn. V. Acqua Dann'aanuos.
ACQUA DELLAMNIOS. (Chim.) Van
quelin e Buniva furonoi primi chimici
ad intraprendere una analisi accurata
dell acqua dell amnios. Essi esamina
rono lacqua dell ainnioS_ della donna
comparativamente collacqna dellam
nioa della vacca: del qual lavoro noi da
remo adesso un estratto.
Acqua dell'amm'os della donna.
Ha un odore di sperma, un leggiero
sapore saluto; un poco latticinosa, per
ch ritiene in sospensione una materia
cacil'orme, della quale arleremo pi a
basso, ed trasparente op0 che stata
ltrata.
'

La sua densit 1005, mentre quella


dell'acqua pura loco.
Il calore la rende leggiermente opaca,
e vi sviluppa nel tempo medesimo lodore
della chiara d'uova cotte.
.
Facendola svaporare, si ricnopre di pel
licole trasparenti nel modo stesso che
accade ai liquidi albumiuosi allungatis
simi di acqua, e il residuo che essa la
scia, rappresenta appenai In 1000 della
massa. Questo residuo cede cl cloruro
di sodio e del Carbonate di soda allac
qua; e ci che non resta disciolto, un
poco di albumina che contiene piccola
quantit di fosfato di calce.
nel tempo stesso acida colla lacca
muti'a e alcalina colla tintura di viole
mammole.
La potassa vi produce un leggiero pre
cipitato; gli acidi al contrario la chiari
scono quando non limpida.
La galla ne precipita una materia azo
tata.

Lacqua dellamnios della donna, con


servata per lo apazio di uno o due mesi
in una boccia chiusa, si decompone, di
viene opaca, deposita una materia che

ha l'apparenza del cacio , e produce del


l'ammoui..ca, senza per altro che si ma
faif>ti o gas, o cattivo odore.
Vauquelin e Buniva concluseio dalle
loro
della esdw rienze, che l'acqua dell' amnios

re che non ne disciolgano che una por


ZlOne.

Essa sembra che debba la sua origine


allalbumina, la quale piglia un carat
tere grasso

Acqua dellamm'os della vacca


La sua composizione diversica total
mente da quella dellacqua dell'amnios
della donna; e Vauquelin e Buniva han
no da essa ottenuto:

i. Un acido particolare che hanno


chiamato amniotico;
n. Una materia estrattiformp azotatn;
3. Del solfato di soda in uotabile
quantit;
4- Un poco di fosfato di magnesia;
5. Una piccolissima quantit di io
lfato di calce;

6. nalmente dell'acqua che tiene in


dissoluzione queste sostanze.
Ha un colore rosso-fulvo, un sapore

acido un poco amaro, una densit di


1028; viscosa come una dissoluzione
di gomma , e volta fortemente al rosso
la laccamuli'a.
Quando si fa evaporare, si produce
una schiuma densa che si separa facil
mente, e che presenta dopo che fred
da, alcuni cristalli di acido amniotico.
Se si riduce il liquore al quarto del suo
volume, allora quasi tutto lacido si
cristallina per raffreddamento; e se (i
nalmente, dopo aver separati questi cri
stalli, si svapora il liquore no a con
sistenza di siroppo, e si toglie in se
guito dal fuoco, il solfato di soda si
cristallina in prismi trasparenti.
Il miglior metodo per ottener in stato
di purit, l'acido amniotico e la materia
estrattiforme, il seguente:
Si faqsvaporare lacqua dellamnios a
consistenza di siroppo; di poi si tratta
il residuo coll'alcool bollente, e si con

tinua no a che questo ultimo cessa di


disciu liere dellacido. Tutte le levatura
alcoollche riunite e concentrate, lascia
no, ralireddandole, depositare l'acido
amniotico sotto la forma di begli aghi
bianchi , lunghi molti centimetri. Il residuo insolubile ch' nell' alcool,

deve essere disciolto nellacqua, Onde se


ouna conteneva dell' albumina, _ pararne colla cristallizzazione il solfato
di soda; e ci che resta incristallizzabile,
della soda, del cloruro di sodio e del
la materia estrattiiorme, la quale ri
fosfato di calce.
tiene i fosfati di magpesia e di calce.
Della materia cuci/orme.
Propriet dell'acido amniotico-_
Questa materia bianca e lucente, ha
concreto e senza colore; i suoi cri
l'aspetto del sapone. ed insolubilc nel
stalli sono brillanti; il suo sapore leg
l'acqua; l'alcool, gli oli e gli alcali pa

an'on. delle Scienze Nat.

aa

ACQ

ACQ

(138)

il colore e la Viscosit , ma per la loro


gerissimamente acido. Arrossisce la lac
composizione.
camu'a.
Lacqua calda ne discioglic molto pi
"* li sig. Lassaigne poi avendo esami
nate comparativamente le acque dellal
dell'acqua fredda, e per la dissoluzio
lantoide e dell'amnios della vacca, ha
ne {reddandosi prodnCe dei cristalli. Nel
trovato :
l'acqua fredda rimane soltanto una pic
i. Cliel'acqoa dell'allantoide era compo
colissima quantit di acido.
La potassa e la soda formano alcuni sta di:
lbnmina;
amniatati solubilissuni nell'acqua fred
Smazoma, in molta quantit;
da. Gli acidi un oco energici, vers;iti
Una materia mucxllagginosa azotata;
in queste soluzioni, ne precipitano laci
Acido amniotico;
do amniotieo, sotto la forma di piccoli
cristalli pulveruleoti.
Acido lattico;
Quest'acido non scompone i carbonati,
Lattato di soda;
ldroclorato di ammoniaca;
se non coll'ajnto del calore.
Non produce alcun fenomeno sensibile
di soda;
all'occhio, quando la sua soluzione si
Solfato di soda, in gran quantit;
versa nelle acque di calce, di str001iana

e di barile; ed accade lo stesso coi ni


trati di argento, di mercurio e di piombo.
Al fuoco si fonde, rigona, sviluppa

dell'ammoiaca e dellacido idrocianico,


e lascia nalmente un carbone volumi
noso. Si vede adunque che quest' acido
ha qualche rapporto eoli'acxdo urico;
ma ne diversiea per la sua lolubilit
nellalcool bollente, e per la propriet

che ha di cristallizzare in begli aghi,


quando si deposita per via di raffredda
mento dall acqua che ne stata saturata
a caldo.
Propriet della materia eclrntliforme.

Vauquelin e Buniva pensano che sia


di una natura particolare.
Il suo colore e rosso-bruno; il suo sa
pore intimamente suo proprio; solu
ilisaima nell' acqua, alla quale comuni
ea una certa viscosit e la propriet di
Ipomare ,qoando agita.

nesta soluzione

Fosl'ato di calce;

-- di magnesio;

a. Che l'acqua dellamoioa era compo


III di:
Albumina;
Mucco;
Materia gialla analoga a quella della
bile;

Idroclorato di potassa;
di soda;
Carbonate di soda;

E ualche fosfato.
'
"hgli conclude da questi resultamenh
ottenuti per parecchie volte sulle acque
del feto della vacea di cinque, di sei e
di otto mesi, che l'acido chiamato am
niotico esiste soltanto nell'acqua dell'al
lantoide, chei sigg. Vauquelin e Buniva
debbono avere analizzata questa specie
di acqua, ossivero una mescolanza dl
questa con quella dell' amnios, e nal
mente cbe a quest acido non pu conve
nire il nome di amniotico, ma sibben
quello di allantoieo per essere conte
nuto nelle acque di questa membrana.
** Il sig. Lassaigne ha portate inoltre

non . precx itata dalla ga la e non si rap


p:glia in go atina , anche quando si con
centri e si freddi.
le sue ricerche analitiche sulle acque
Diatillata diviene molto gona, span
dell'allantoide e dellamnios della ca
de in principio un odore di mucilla gine valla, e non ha trovato queste identiche
cotta, di po: quello di un olio empxreu
con quelle della vacca, ich l'acqua del
matico ammoniacale, ed in ne l'odore l'allantoide non contiene acido amnio
dell acido prussico.
tico, ed invece di solfato di soda, contie
Il suo carbone si consuma facilmente, ne nello di potassn.
e lascia una cenere bianca formata di fo " ACQUA DELLA NOCE DI COCCO
(Chim.) Nello spazio vuoto della plla
sfati di magnesia e di calce. (Cm)
o mandorla che rimane dentro il frullo
" l sigg. Dulong e Lnblllaltll0l'c aven
do Muta occasione di analizzare le acque del coca: nuc:_'fra, si trovano tre o quat:
W. dell amnios e dell allantoide, le quali
tro once circa di acqua, la quale 11
un sapore sciapito, e serve a dissetar
provenivano da una vacca giunta al setti
gli abitanti delle Indie orientali e del:
mo mese della gestazione, sono stati con
l'A'rica. Quest'acqua secondo l'analiSl
dottied,the risultanze. Essi hanno tro
' vato_clab_ik uedell'allontoideeranodel
che ne ha fatta 'Iromsdorlf, C0ntil
la natufg,
eaima dell'orina della vacca,
Zucchero;
u} e ch0'ltah ' 'dell'amnioa si avvicina
Gomma;

Yauo alll_

della Vacca, non solo per

Calce, combinata forse all'acido ml

al

ACQ

(139)

Mentre nell'arte del profumiere intan


desi con tal nome un acqua odorosa, in
chimica al contrario si distingue una
mescolanza d acido solforico e d' acido
nitrico. A Keir piacque di applicare que
sta denominazione a un simil composto,
per la lopriet che osserv in esso di
discioglxere in gran quantit largento,
chiamalo regina dei metalli, nel modo
stesso che l acido idrocloronitrico ebbe
il nome di acqumregia, per la propriet
di disciogliere loro che fu detto re dei
metalli.
"' neslo liquido ha azione anche so
pra gli altri metalli, ma gli ossida sol
tanto senza disciogliergli; e siccome la
scia intatto il rame, cosi se ne fa in
alcuni luoghi un uso vantaggioso per se
parare lar ento dalla Iimatura di rame.
** Keir ice che le migliori propor
zioni per formare questo miscuglio di
acidi , sono:

Nitrato di potassa, libbre i.


Acido solforico del peso specifico di
1,884, libbre da 8 a lo.
ACQUA DELLE GEMME. ( Miri.) In
tendesi con questa espressione il genere
di trasparenza , e di limpidezza , che
presentano le pietre gemme; cosi dicesi
dun diamante, o dogni altra pietra
rezioaa, il di cui carattere essenziale

a trasparenza, che ha una bell acqua,


nando nessun appannamento , intrigo ,
?essura, o stria di colori altera la sua

lim idezza. V. szn.


ACQ A DEL MARE. ( Min.) V. MARE.
B.

"(Ad UA DEPURATA. (lhn.) 1: ma


cos

etta lac un distillata.

" ACQUA DI ALCALI PURO o CAU


STICO. (Chini.) Potassa caustica in
stato di li uidit.
" ACQUA IALIBOUR.(CIM.)Acqua
medicinale nella quale trovasi disciolto
del solfato di rame e di
canfora e zaerano.

zinco, con

* ACQUA DI ALLUME. (Chim.) So


luzione acquosa di so rasolfato di allu
mina e di otassa o i ammoniaca.

** ACQUA

ACQ

quale non gouoeoevasi la natura, si no


minava aria ssa, o dicevasi murte il
ferro.

"' ACQUA DELLA REGINA. (Chim.)

AC UA DI BARITE o BARITICA,DI
C LCE, DI STRONZIANA. (Chim.)
Si nominano cosl le disspluziom di ba

r(ite )di calce e di stmnziana nell'acqua.


l

.n.
CQUA DI BELLOSTO. Chim.) Ac
qua acidulata dall acido i roclor1co c
aggiuntavi dell aequavite e dello zaffe

rane.
" ACQUA DI CALCE SECONDA.
S(hm.) stata cosi nominata lacqua,
a quale si fa passare sulla calce che ha.
servito a far la prima ne a.

"" ACQUA DI CA'IRAM, 0 DI TE


DA. (Chim.) Ac ua nella quale ha sog
giornato per qua che tempo il catrame
puro.
ACQUA DI CISTERNA. fChim.) V.
Acqua unuann. (Cm)
_
" ACQUA DI CO ITA. (Chfnz.) E cos
detta dai salnitraj l'acqua che avendo
in pi lissiviazioni delle terre nitrose,
disciolto il nitrato di potassa e gli al
tri sali, segna pi di 5., ed
rei in
atato di essere sottoposta all evapora
none.
ACQUA DI CBISTALLIZZAZIONE.
(Chim.) Chiamasi cosi lacqua che tro
vasi.in combinazione in una sostanza
cristallizzata. Il sig. Berzelius distingue
'quest'acqua da quella, che, come ci.
pensa , ti;meccanicamente interposta in
alcune Sostanze, e che produce un fend

meno di decrcpitazione quando neste


sostanze si espongono al enlore. Questa
acqua interposta non fa mai che una
piccolissima parte del peso dei corpi ove
ella ritrovnsi; perscaccinrla dai quali,
basta ridurre questi corpi in polvere ,
ed esporli al sole o a una temperatura
di IOO. (Cm?
" AC UA D EGITTO, o ACQUA
CHE A. ((,'/u'm.) Ha questo nome una
soluzione poco concentrata di nitrato di
argento nell acqua stillata di rse. Que
stn_cqun usasi per tingere in neroi en
elli.
"PACQUA
DI FALCONER. (Chim.)

l AMMONIACA. (Clu'm.)

Queet acqua non altro che una solu

"* AC UA DI AM ONIACA ACETO


zione di carbonato di potassa in piccole
SA. Chini. Nome che (In alcuni si dose nellacqua ca'rica di acido car_bonico.
dato alla so uzione di acetato di amnio ACQUA DI IUME. (Chino) V. Acque
lammoniaca Ii nido.

niaca.

mrunam. Cn.)

" ACQUA DI ANHALT. (Chim.) V. Ac ACQUA D PUNTANA. ( Chini. ) V.


Acque nnmuu. Cll.)
qua annusa.
" AC UA Dl ARIA FISSA MARZIA ACQUA D'INF RN. SAgrir.) Nel
l'estrazione dell' olio dal e olive si fa
LE. Chini.) Cosi dicevasi anticamente
una soluzione di sopracarbonato di ferro uso di una certa quantit di acqua cal
nell'acqua, poich lacido Carbonico del de , la quale per mezzo della pressione

ACQ

(14)

ACQ

Operata dalla strettojo sulle olive maci ACQUA Dl MARE. (Chim.) V. Acqua
nate e bagnate, passa insieme coll'olio narnasu. ( Ln.
.
in un gran recipiente posto in una buca ACQUA Dl NE)VE. (Chim.) Y. ACQUI:
fatta nel terreno ai piedi delle strettojo IATURALI. (Cn., _
medesimo, qual buca dicesi l'inferno o " ACQUA DI lTBO. (lChim.) B.illll0
Valentino, il cui si deve a scoperta del
infernaccx'n. Dopo che l'olio e lacqua si
sono raccolti in questo recipiente, e che
l'acido nitrico, distinse con tal nome
l'olio come pi leggiero venuto a galla , quest acido.
.
si leva, e resta un acqua scura di odore_ ACQUA DI PlOGGIA. (Chim.) _V.\Acquz
e sapore sgradevole la quale si getta via,
IA'I'URALI. (Gin)
Come perniciosa alla vegetazione; ed ACQUA Dl von. (Chine) v. Acque
quella che in agricoltura si conosce col
nsrnaau. gli?)
** ACQUA l ROSERPINA. (Chim.)
nome di ac ua d'inferno.
*" ACQUA l JAVELLE. (Chim.) La Si conosce sotto questo nome una solu
zione acquosa di nitrato, di argento che
soluzione di cloruro di potassm e di so
dio conoscesi_ nelle arti sotto questo serve, come l'acqua 11' Egitto, a tingere
nome.
in nero i ca elli.
7
* ACQUA DI LATTE. (Chini. ) Eb ACQUA DI KABEL. (Chim.) E una mc
scolanzl di una parte d'amdo_ solforico
be anticamente questo nome'il siero di
concentrato, e di tre d'alcool. E in prin
latte.
"ACQUA DI LlSSIVIAZIONE- (Chim.) cipio incolora, ma a poco a poco icorpi
reagendo, si produce dell' acqua e si svi
V.
cova nasone.
luppa un colore rossastro. Lacqua di
"" ACQUA DI LlTARGIRIO ACETA
Rabel usata esternamente come stittica ,
TA. (Chim.) 'l'rovasi sotto tal nome in
e internamente come astringente. <Cn.)
dicato in alcune opere lacetato di piom
bo disciolto nell'acqua. , ,
"* ACQUA DI SATURNO o SA'I UR
NlNA. (Chim.) Acqua che tiene in dis
AC UA Dl LUCE. (Chim.) Si prepara
ne le farmacie quest' acqua unendo l'am
soluzione l'acetatn di piombo.
moniaca all' olio volatile e retticato di " ACQUA DI SORGENTE. (Cliim.)
succino. Essa adoprata per eccitare il
V. Acque niruaam.
sistema nervoso nei\casi di apoplesia, *" ACQUA DI S'lRONZIANA. (China)
di svenimento, ec. E stata par;imcnte V. ACQUA m nanne.
usata con successo contro le morsicature ** ACQUA Dl '1EDA. (Chim.) V. ACQUA
di animali velenosi, come quelle di vipe
i>i CATRAMB.
ra. L'acqua di luce di un aspetto latteo ** ACQUA DI VENA. (Chim.) V. ACQUE
-u motivo dell0liq che vi si. trova in
naruaau.
pprte , se non in totalit , in uno stato "" ACQUA DOLCE. (Chim.) V. Acqua
di_ sospensione e non di dissoluzione.
narnaau.
Siccome essa reputata tanto migliore ACQUA EPA'IlCA. (Chini. ) Bergtnann
per quanto pi spazio di tempo conserva
hadata questa denominazione alla solu
il suo aspetto lattea, cosi l'autore della
Zi0ne acquosa dellacido irlrosollorico,
traduzione francese della Farmacopea di
per la ragione che a'suoi tempi si chia
I_Londra,ha descritto unmctodo, mediante mava hepar il solfuro di potassa, e gas
il quale si pu preparare unacqua di epatico l' acido idrosollorico che se ne
luce che gode in un grado eminente que
sviluppava cogli acidi. (Cm)
sta Qualit. Un tal metodo consiste nel ACQUA FAGEDENICA. (che...) ac
discipgliere in principio dieci a dodici
qua di calce , nella quale stato messo
grani di sapone bianco in quattro once
ij300 del suo peso di percloruro di
i alcool a 40 , quindi nell'aggungervi
mercurio; quando i corpi hanno reagito
un grosso di olio di succino retticato; chimicamente fra loro , il liquore pre
nel ltrare questa soluzione e nel mesco
5enta dellidroclorato di calce e della
lar_la a poco alla volta con ammoniaca li
calce in dissoluzione, e del perossido di.
3uida della maggiore concentrazione. Si
merenrio precipitato. Allorch si Vuole
eve agitare fortemente nel tempo che si

usare esternamente quest' acqua, bisogna

opera 1a mescolanza dei corpi ; e se si pro


ducesse nna specie di panna alla supercie
del liquido, bisognerebbe aggiungere un
poco di alcool oleoso- L'acqua di luce deve
essere conservata in bocce ben tappate,
poich indubitatarncute la sua propriet
stimolante risiede in gran parte nellal
cuoi che essa contiene. (Cm)

agilarl)a perch si sospende il perossido.


Cri.
*" La parolafagedcm'ca derivata dal
greco (paygdagya, che vuol dir jame
diuornnle, epiteto che in medicina si da

a quei rimedj che simpiegano per con


sumare le carni fungono.

ACQ

ACQ

(141)

" ACQUA FET\DA. (Chinn)Quests


un'ac un medicinale, nella quale messo

dell'a cool stillato con assal'etida, galba


no , mirra, castoro, ec.

ad essmlnarla; e vi ha riconosciuta la
presenia dell'alcool e quella del glutine
in uno stato di alterazione; ed in se
guito egli ha creduto osservare che con

ACQUA FORTE. (Chjm. ).Si d cosmi


tenesse un solfuro ammonicale fosforico ,
uemente questo nome allacido nitrico e che non fosse acida. _
"
_
del commercio. Nelle fabbriche di sapone
Parmenticr , nel 1779, avendo esami
si applica pure alle lissivie alcaline le nata l'acqua grassa , riconobbe che essa
i concentrate. Ca.) .
manifestava le propriet degli-acidi dopo
ACQUA. FOR' E PRECIPITATA. che era stata filtrata; e si assicur che
{Chim.) Ebbe questo nome in antido doveva tali propriet a un poco di acido
acido nitrico puro, poich per puri
acetico;erl osserv arcora che se ne ot
carlo, ai costuma di precipitare col teneva dell'alcool con la distillazione.
nitrato di argento l'acido idroclorico a
cui u essere unito.
Dell' acqua agra.
** AC UA GAS FLUGOSOLFORATA.
(Chim.) Uno dei molti nomi dati allfac- Tre chimici, i sigg. Sagc , Parmentier
qua che tiene in soluzione l'acido idro
e Vauquclin, hanno esaminata lacqua
solforico.
agra in ' epocbediil'erenti. Il sig. Snge

ACQUA GASSOSA. (Chim.) Potreb

non la trov acida, e cred Osservare

besi credere questa espressione applica


bile allacqua che contiene in dissolu
zione un gas qualunque; ma ci si in
gannerebbe , poich un gran numero di
dotti si servito di tale espressione, per
indicare solamente lacqua che natu.
ralrnente o articialmente carica di acido
carbonico. (Cn.
AC UA GRAS A , 1: AC UA AGRA
1) GLI AMIDAJ. (Chini. L arte del
1 amicia'o ha per oggetto l'estrazione
dell'armdq dalle codette di grano, o dai
grani avariati e guasti. Per giungervi,

che lo spirito che essa dava distillandola,


non fosse inammabile. Psrmentier ne
lev una certa quantit diacido acetico,

ed osserv che ve ne era una porzione


combinato con del glutine e dell'amido;
e vide anche che lo spirito che se ne
estraeva era vero alcool.
Esponiam0 frattanto un estratto del
lucro del sig. Van uelin.
'
L' acqua agra degli aiiiidaj bianca ,
latticinosa;.diviene trasparente colla lil
trazione; ha un odore leggimente aci
do e alcoolico; e vi si riconosce in oltre

si versa In una botte, a cui sia stato


tolto uno dei fondi , un secchio di ac

quello della farina umettata. Il suo sa


pore leggermento acido, un poco

qua calda, nella quale sono state stem


perate due libbre di lievito, o pure si
versa un secchio d'acqua agra; quindi visi

nauseante.

mette dell' acqua no a met , e si ter

mina di riempirla con parti eguali di


farina 0 di grano avariato, macinato gros
solanamente. Le materie fermentano; gli
strati superiori dell ac ua divengono
bianchi schiumosi, i quali in tale stato
si tolgono c sono quelli che si chiama
no acqua grassa e che l' amidajo getta

via. SI pone in seguito uno staccio di


crine sopra una botte; vi si versano
tre secchi di materia fermentata , poi vi
si passano per tre volte due secchi d'ac
qua, avendo ogni volta la cautela di
smover la materia; e con questo mezzo
la crusca resta nello staccio , e lamido

passa nella botte dove rimane in sospen


sione nell acqua. Quando lamirlo e
depositato, si decantu questacqua con
una bigodcia di legno, e questa si chiama
acqua agrs.
Dell' acqua grassa.
Il sig. Sngc stato il primo chimico

Essa arrossisce fortemente la tintura


di lacca-muffa.
\ _
Una dose un poco maggiore di In
chilg. di acqua agro distillata, ha (lato:
l. 5 ettog. di un prodotto alcoolico,
leggiermente acido, dal uale si son se<
parati a bagno maria circa 30 _gr._un.
dalcool assai puro, inammabrllssxm0
cdi un sapore poco gradevole;
2. il chilog. Ifa di un liquore, la
di cui acidit era molto pi forte di
quella della prima porzione. Un chilng

i questo prodotto , ha dato coli litar


girn , 33,43 gram. dncetato di piombo.
3. un residuo siro poso rosso-bruno;

acidissirno, l'odore di pane abbrostolit0,


e dotato delle seguenti propriet:
L'acqua di calce vi formava un pre
cipitato che un eccesso di que_st'acqua
ridiscioglievn; la olassa ne svuhppava
dellammoniuca ,l acido nssnlico ne pre

cipitaVa della calce , e l' acetato di_piom:


bo precitava dell'acido fosforico: dai quali
risultamenti il sig. Van uclin concluse
che esisteva del fosfato di calce nellac
qua sgra.

'

ACQ

( 142)

ACQ

Questo sale ed una porzione di glu "' ACQUA NANFA. (Chim.) Cos chia-'
tine sono tenuti disciolti dall acido
masi lacqua distillata dei ori d'aran
acetico, e Quindi si possono precipitare cio, da nanfa o nafae, nome che avevano
coll'ammoniaca; ma da avvertire che i ori indicati. ucst'acqua vien detta
nel liquore neutralizzato rimane una correttamente e pi comunemente ACQUA
certa quantit di glutine che si pu pro
Laan.
.
cipitare colla galla e coll' alcool.
" ACQUA NANNA. (China) V. ACQUE?
Il sig. Vauquelin opina che nella pre
'ra m esaums.
parazione dell' amido , lacido acetico sia "" ACQUA PIOVANA. (Chim.) V. Ac
Q1'B narnuu.
prodotto dello zucchero della farina, da
una porzione d'amido, e nalmente da ACQUA PUTRIDA. (Chim.)Qnelle acque
una porzione di glutine , ma l'acido pro
che contengono delle materie animali in
dotto da quest ultimo non contribuisce
decomposizione putrida, hanno ricevuto
a rendere acido il liquore, poich in
un tal nome. (Cm)
tieramente neutralizzato dall ammonia ACQUA REGlA. (Chim.) Questo nome
ca, la quale si forma contemporanea
stato dato dai chimici antichi alla me
mente cun esso a spese della sostanza scolanza di acido nitrico e di acido idro
medesima. Ca.
\
Clorico, la quale ha la propriet di (li
" ACQUA (JR CA. (Chim.) V. Acqua sciogliere l'oro, riguardato da essi come
al memo.
il re dei metalli. In generale quando un
" ACQUA IMPERIALE. (Chim.) Presso metallo disciolto dall'acqua regia , lo
gli antichi intendevasi con questo nome dell'acido idroclorico o dal cloro che
unacqua spiritosa aromatica; ma pre
esso contiene, e facendo svaporare la so
sentemente si applica tal nome a una luzione, si ottiene sempre un idroclorato
dissoluzione di sopratartrato di potassa o un cloruro; per questa ragione 1 acido
in se un zuccherata, a giuntavi piccola idroclorico vi si. deve trovare in una pro
dose hacido borico o di horato di soda,
porzione maggiore dell'acido nitrico , e
il quale effettua la soluzione del sopra
a tale oggetto si possono ado rare due
tartrato.
_
parti del primo e una parte de secondo.
" ACQUAIUOLA couuae.(0rnit.) E que
L' acqua regia contiene -'
sto uno dei nomi, sotto Il quale vol
i. dellac un;
garmente conosciuto il merlo acquaiuolo,
2.0 dell acido nitrico;
o merla ne uaiuola. (Stor. degli uccelli
3 dell'acido idroclorico;
tav. 4go.) li ornitologi l'hanno indi
4. del cloro,
cato con quello di Cinciu: aquau'em,l3e
5. dell'acido nitroso.
chst. Sturnur cinclus Lia. eur. Gmel.
ucsti due ultimi risultano dalla scom
hrdus cinclus Lath. H_ydrobata albi
posrzione di una porzione di acido ni
collr's Vitillot. 1llerula aquatica Al
trico, e di una porzione di acido idro
drov. Ornit. Tom. 3. pag. 486 V. (hanno. clorico. L ossigeno della prima che sta
** ACQUA LANFA. (Chim.) V. ACQUA in eccesso relativamente alla composi
mura.
zione dell'acido nitroso, si porta sul
ACQUA MARINA. (Mira) Era stata l' idrogene della seconda per formare
fatta una specie particolare di questa pie
dell'acqua: dal che riultano l'acido ni
tra sotto la denominazione pi semplice troso ed il cloro. Sembra che sia lacqua
di berillo, ma stato riconosciuto esser
la quale impedisca che non si scomponga
questa della natura medesima dello sme
no che parzialmente gli acidi , quando si
raldo, ed stata in seguito riunita con
mescolano. Ma una nuova scomposizione
questa specie sotto il nome di Suzanne accade allorch si mette nell'acqua regia
azznaaocrom. V. Salaaaano.
un corpo che vi si pu discingliere; se
Acqua nanna omanrane. Brismn. V. To
questo corpo capace di discioghersi
vszzo azzuano-vaamarao. (B.)
allo stato di ossido , mediante l' acido
** ACQUA MARINA. (Chi/Ii.) Lo stesso idroclorico, allora si ossida a spese del
che ac un di mare. V. ACQUE NATURALI
lacido nitrico; e se solubile allo stato
ACQUA MERCURlALE. (China) Si da
di cloruro, nel tempo stesso in cui at
va una volta questo nome alla dissolu
trae il cloro , lidrogene che unito a
zione nitrica di mercurio. (Cm)
quest'ultimo nell'acido idroclorico, si
" ACQUA MEZZANA. (Chi'm.). l sal
porta sullossigene dell'acido nitrico.
nitraj danno questo nome all'acqua non
L'acqua regia stata chiamata acido
ben saturata di nitro nelle lissiviazioni nitromuriatco, e pi modernamente ni
delle terre nitrose, e che segna da 3 a 5.0 troclorico e idroeloronitrico; ma noi pen
" ACQUA MORTIFERA. (Chim.) V
siamo che il nome antico le sia da pre
Acquzrn m Psaccn.
ferirsi ad ogni altro.

ACQ

( 143 )

L'acqua regia si fabbrica In un modo


economico, quando si discioglic il cloru
ro di sodio o l'idroclorato di ammoniaca
nell'acido nitrico, o meglio ancora quan
do si discioglie il nitrato di potassa
nell'acido idroclorico. -(Cn.)
*' ACQUARZENTE. (Chim.) spirito
di vino retticato.
.
" ACQUA SALMASTROSA. (China)
V. Acque saruaala.
** ACQUA SATURNINA. (Chim.) V.
Acqua in saruauo.

ACQUA SECONDA. (Chim.)Nelle arti


si d questo nome allacido nitrico pi
o meno allungato di acqua, che si ado
pra per pulire le impiallacciatura dipinte
a olio, le

ietre dure, e per avvivare

certi metal i, ec. (Cm)


" ACQUA STIGIA. (Chim.) Nome che
ebbe anticamente lacqua regia o acido
idrocloronitrico.

ACQUA STILLATA. (Chim.) Si d


questo nome al prodotto della distilla
zione dell'acqua di ume, dell' acqua
piovana, in una parola.di u_n acqua che
non contenga che una piccolissima quan
tit di materie eterogenee e sse. La
distillazione si fa ordinariamente in un
lambicco di rame, il di cui cappello ed

ACQ

esso era ancora molto pi alcalino del


prodotto, il che non mi fece meraviglia,

quando ricon]obbi che conteneva del sotto


silicato di soda e di potassa che anni
tolti al Vetro.
Io mi assicurai che I acido contenuto
nell acqua stillata_ una sola volta , era
il carbonico: infatti, avendo messo del

sottoacetato di piombo in una quantit


assai rende di acqua contenuta in un
Vaso c iuso a tappo smerigliato, ottenni
un precipitato bianco che era vero sotto
carbonato di piombo.
. In conseguenza di tali esperienze ,
10 riguarda come probabilissimo, che
esista nell acqua della Senna stillata
una volta, un sopracarbonato di am
moniaca, che in una seconda distilla

zione si riduca in sottocarbonato. Avrei


voluto anche distillare della neve ora
per quanto possibile di raccogherla
tale, ma la sta ione mi stata sem

pre contraria. o penso che sia cosa


tanto pi utile il ricordare ui 'tali
osservazioni, in quanto che dopo la
pubblicazione di esse, si continuato a
parlare dellacqua stillata nelle opere di
chimica, come se fosse assolutamente

pura. Oltre I acido carbonico e lammo

il refrigerante sono di stagno puro. Do


niaca, lacqua stillata contiene ancora un
vendosi fare dellesperienze delicatissi
poco di aria atmosferica, e spesso una ma
me, ci serviamo qualche volta di un
teria di un odore empireumatico. Cn.
Iambicco di argento. In generale si ri "* AC UA STITTICA CLEMEN lN
conosce che un'ac ua stillata pura, o A QUA VULNERARIA. (Chm.)
quando essa non 1ntorba il nitrato di Nelle opere di farmacia trovasi indicata
barite e il nitrato di argento; ma , se
sotto questo nome un'acqua aromatica
condo le osservezioni che ho registrate che si compone col distillare dellacido
nelle mie ricerche sul legno campeggio, acetico, dellidroclorato di soda, del car
1' acqua che ha queste qualit , pu be
bonato e del sopratartrato di potassa e
nissimo non esser pura: cos tutto le dellaloe succotrino nel sugo di maggio
acque stillate che ho esaminate n qui,
rana, di sanicola , di verbna , di brionia
e che prov:enivano dalle acque della ec., le quali piante danno qualit stittica
Senna, o dei pozzi, mi hanno presenta
ed astringente a uest'ac ua.
.
to, al momento in cui esse erano distil ** ACQUA 'lOFA A. (Ciim.) V. Ac.
lata, le propriet seguenti:
quzrra m PERUGIA.
Arrossivano assai fortemente la lacca AC UAVEGETO-MINER.le mGOU
muffa e Ieggierissimamente il siroppo di
L RD. (Chi'm.) Per preparare quest'uo
violemammole; voltavano al giallo le
qua, si mettono in una bottiglia due
matina; ma in capo a ventiquattro ore libbre di acqua, una mezza oncia di sotto
il colore diveniva rossastro. Le acque
ncetato di piombo in forma di siroppo
assoggettate in storte di vetro a una
chiaro, e due once di acquavite, avendo
nuova distillazione, davano un prodotto cura di agitar bene le materie. Si pro
che lungi da avere 1' azione di un acido duce un liquido il quale reso lattici
sulla laccamulla , agiva come un alcali noso da un sottocarbonato di piombo,
sul sirop o di violemammole, ed in
proveniente dall'acid0 carbonica conte
specie sul 'cmatina. Questo prodotto do
nuto nell'acqua stillata , sulla base del
Veva tale propriet a una porzione di
sottoacetato. Si usa per medicare le er
ammoniaca, poich avendone fatto sva
ctri. (Cu.
porare una quantit assai grande, nella " ACQUA VEGETO-MINERALE Dl
quale avevo aggiunto dellacido solfori
PRESSAVIN. (China) Cosi fu detta
una soluzione acquosa di tartrato di
co , Ottenni de solfato di ammoniaca.
In quanto al residuo della distillazione , mercurio e di potesse.

MQ

(144)

ACQ

ACQUA VITE. (Chim. ) _ alcool molto cosi quelle acque naturali, la di Cui
temperatura si mantiene inferioreo eguale
diluto, contenente un poco di acido ace
a quella dell' atmosfera del luogo ove so
tico. V. Srili1'o nr vm. (Cu.
no le loro sorgenti. V. Acqua NATURALI
. Acque
" ACQUA VIVA. (Chi'm.)
ACQUE IDROSOLFOROSE. (Chn.)
annam.
V. Acqui: 5011011083, e Acqua NATURALI.
" ACQUA NULNERARIA. (Chim.) V.
ACQUE MADRI. (Clu'm.) Si da questo
ACQUA sr;rrica cr.euaarrsa.
_
" ACQUA ZAFFIRINA. (C/n'm.) E la nome generalmente al li nido che ri
mane dopo la cristallizzazione di una o
stessa dellacqua celeste. V- Acqua ca
pi sostanze che si erano disciolte, e si
r.asTs.
ACQUE: (Fi's. e Geogr. Fis.) Le loro up lica in particolar modo a quei li
quidi i quali avendo gi dati dei cri
propriet siche si troveranno all'arti
stalli, non ne possono pi sommini
colo Fnuruo. Le,acqne sparse sulla su
strare nelle medesime circostanze in cui
percie della terra sono o correnti, o
avevano
i primi, ed in questo
stagnanti; per le prime , che sono im
caso
sonoprodotti
detti lCI'I-ilallllf-Zdbui;
ma
mediatamente il prodotto delle piogge,
questa incristallizzabilit dipende quasi
e dello scioglimento delle nevi, si os
servi larticolo Fiume, e per le altre sempre dalla deliquscenza del sale o dei
sali che vi si trovano e da'escrcitare in
quello di Manu. L. C.)
ACQUE ALCALl E. (Chim.) Si sono conseguenza sullacqua un'azione mag
piore di quelle acque che hanno Cristal
spesso chiamate acque alcaline le acque
izzato in principio. ian.)
_
naturali che contengono una quantit di
soda, o di ;sbttocarbonato di soda, che ACQUE MADRl DEL l'lRO.(Chim.) E
il liquido che ottiene il salnitraj0 , dopo
basta a darl0ro un sapore alcalino e la
ro riedl 'hvverdire il siroppo di vio che ha separato dalle lissivie dei nitri
concentrati, tutto il nitro che esse pos
em mmole. QCu.)
sono dare colla cristallizzazione. Queste
ACQUE ARO.IATICHE. (Chirii.) Que
ste sono 'acque distillate che-contengono acque contengono un poco di nitrato di
potassa, alcuni nitrati di calce e di
iuqdisaoluzione alcuni principi aroma
tici di natura vegetabi . Si ottengono, magnesia e alcuni. idroclorati di questo
medesime basi; e qualche volta con
o distillando a bagno mariti alcune pian
te fresche tritate , provviste della loro tengono ancora del nitrato di ammo
acqua di vegetazione, o anche distil
niaca. (Cm)
laudo i vegetahili coll acqua. Esse sono ACQUE MADRI DEL SAL MARINO.
(China) Il liquido incristallizzahile ot
adoprate in medicina. (Cm)
tenuto dalle acque del mare o dalle ac
AC%UE CRUDE o ACQUE TARTA
R SE. ((.'lu'm.) Acque che contengono que salate, le quali hanno dato tutto o
quasi
principalmente
tutto il formato
loro cloruro
didroclorato_
di sodio, di
naturalmente pi sali calcarei delle ac
que di ume in generale, e che non
magnesia.
Le
acque
madri
del
sul marino
possono Cuocere bene ilegumi, n di
possono essere usate con gran vantaggio
sciogliere il sapone senza produrre pre
cedentemente un acugliamentmbiauco. nella fabbricazione del sale ammonisce.
i sali Contenuti in queste acque sono (Cm)
_
** Le acque madri delle salme del:
so)lfato e il sottocarhonato di calce. .
1 Isola dell'Elba somministrano in oggi
.n.
al commercio molto solfato di magnesia.
A CQUE DI ODORE. (Chim.) Nella pro
fumeria si applica questa denominazione ACQUE ARZIALI. (C/iim.) Gli enti:
allacqua o allalcool che contengono chi'chimici i quali davano il nome di
marte al ferro , chiamavano acque mar- H
alcuni principj coloranti di natura or
ganica. Cu.
'
ziali le ne ne ferruginose. (Cm) .
;
ACQUE ME lCINALI. (Chim.) Si chxa- f
AC UEDOT "0- S.4nat.) V. Onacc_mo
ACQUE ESSENZ ALI. (Clilll.{ E stato man cosi quelle acque che hanno sul
dato questo nome da molti a leacque 1' economia animale un'azione che non
osservasi nelluso ordinario delle acque
aromatiche. (Cu
* ACQUE raaiiucmosn. (Chim. ) potabili. Gli effetti che esse producono
avendo quasi sempre per causa alcuni
bono cosi chiamate le acque che\eonteu
corpi inorganici estranei alla composi
gono naturalmente del carbonato di pro
tossido di ferro o del, solfato di ferro,
zione dellacqua, Cosi stata spesso ado
in quantit sufciente da avere un sa
prata l? espressione di acque medicinali
pore stittico e come dinchiostro. V. come sinonimo di acque minerali, V.
Acqnz lATURALI.|SCIL

" ACQUE FRED

Acque annessa: , Acque arrunau. Ca.)

Chini.) Si dicoiao "A UQUE

MINERALI. (China)

nesta

__-_vw__.__

ACQ

(145)

espressione designa le acque che conten


gono una quantit di materie inorgani
che, sufciente per dar loro alcune pro
priet particolari. Siccome esiste un gran
numero di queste acque che hanno un'a
zione distinta sulleconomia animale, e

che sono atte alla guarigione di molte


malattie, cos si sono spesso confuse le
denominazioni d'aaqiie minerali e dac
que medicinali, le quali denominazioni
debbono essere fra loro distinte, appli

cando la prima a tutte le acque che


contengono una quantit notabile di so

e_

"_w w.

ACQ

i volume dossigene e a Volumi d'i.lm


gene V. Ioaoeaas); tutte tengono di
sciolti alcuni corpi, dai quali esse ri
petono alcune propriet, che non posse
derebbero se fossero pure.
lcorpi che si trovano in dissoluzione
nelle acque, variano molto secondo che
queste acque sono o no a contatto del
latmosfera, e secondo la natura dei corpi
che sono stati o che sono esposti al con
tatto di esse. Noi faremo l'enumerazioue
di tutti i corpi che si sono trovati di
sciolti nelle acque naturali.

stanze minerali, e la seconda alle acque

Gas semplici. {Ossigcne


Azoto.
l
_Acidi che
Acido carbonico
atono delle acque medicinali, le quali
V1 si trovano
Acido solforoso.
non appartengono alla classe delle acque tanto liheAcido solforico.
minerali, perch sono quasi pure, aper \ ri,quanto io
Acido nitrico.
ch debbono. le loro propriet,come medi combinazio
Acido idrosolforlco.
cameuto, alla loro temperatura soltanto; e ne salina.
Acido boric0.

di cui si fa uso in medicina. Noi fare


mo osservare a questo proposito, che esi

tale lacqua di Bagnolles in Normandia.


V. AOQue naroaazr.
-_-.v-wv-"

(In.

ACQUE MINERALI ARBIFICIALI, 0


FATTIZIE. (Chim.) S'imita un'acqua
minerale sciogliendo in acqua pura o di

-- sdicico?
Alcali liberi.
Cloruri e

solf'uri.

ume, le sostanze che si trovano nelle

=Iv'av

acque che si vogliono imitare, e facendo


la soluzione nella proporzione che la
natura ha seguito. Questi prodotti del
l'arte sono chiamati acque minerali ar
ti iri'ali o fatt:ie. {Cm
.AC U E NATURAL . (Chim.) Compren
diamo sotto questa denominazione tutte
le acque che la natura ci presenta allo
stato liquido.

V-_v.-Iv'"-_l-W
-w-m

Considerazioni generali sulla natura


delle acque naturali.
Le acque coprono alcune parti pi o
meno estese della superficie della terra;
contenute nei bassi piani, formarioi
mari, i laghi, gli stagni, ipaduli; sparse 'Sali.
sopra piani inclinati, formano i u
mi, le riviere, i torrenti, i ruscelli.

Nell'interno del globo esistono alcune


masse di acqua pi o meno considera
bili, le quali stanno ferme o sono ec

citate da un movimento pi o meno ra


pido; alcune pervenendo alla supercie
della terra , costituiscono le sorgenti che

danno origine a umi, a ruscelli, o a


semplici fontane. Finalmente l' acqua
che si sciolta in vapore nellatmosfera,
si precipita da questa in forma di ru
giuda, di pioggia o di neve.
Verun' acqua naturale pu esser con
siderata come acqua

pura , cio come

acqua che non presenti allanalisi che


Dizion. delle Scienze Nut.

Soda.

Cloruro di sodio.
-- di potassio

Sulfuro idrogenato di
soda ?

Fluum

5. l.
"l.

'

di Calcio.

boran.

-- - di soda.
carbonati.
-- di soda.

_- di potassa.
-

di calce.

- di magnesla.
---

d' allumina.
di stronziana.

-- di protossido di ferro.
-*- di protossido di manga
. nese.
-- d' ammoniaca.
solfati.
-- di potassa.
---

di soda.

-_ di calce.
--- di magnesia.
-;-_'
fo.ffhli
-*
---

d'allumina.
di ferro.
di rame.
di manganese.
di ammoniac:n
di calce.
dammoniaca.

-- di potassa?
nitrati.

-- di potassa.
.---

di calce.
di magnesio.

idroclorati.
---

"'

di barite?
di calce.
23

"

ACQ

(46)

se

idroclorati.
> '
-- di magncsla
-- d'alluminu?

4
. ,;

nali, o non contenute in cavit che esse

--- di manganese? ' 4


--- d'ammoniaca.
i'drosolfuti'.

ACQ

male, ala er i corpi che esse tmpn


disciolti, un per la loro temperatura,
allora si chiamano acque medicinali.
Molte acque sotterranee , prive del con
tatto dellossigeno, che circolano in ca

di soda.
V
di calce.
' Sali
i'driodati.
d' ammoniaca.
di soda.
idrobromali.
-- di magnesio.
-- di potassa.
Finalmente vi si trovano alcune matc
rie organiche.
Le acque che pi si avvicinano allo
stato di purit sono sicuramente, l'ac

qua piovana, e l'acqua che proviene


alla neve strutta; perch esse non con
tengono se non che quelle sostanze colle
quali si sono trovate in contatto nel
'atmosfera , come l'ossigcne, lazoto,

l' acido carbonico, e secondo Bergmanu ,


alcune tracce didroclorato di calce e
(l acido nitrico. Per avere le acque del
latmosfera nel loro maggiore stato di
purit possibile, bisogna sempre raccu_
glicre le ultime iovute.
Le acque che si trovano nel seno della
terra, e che formano le sorgenti e le
fontane, presentano grandissime diffe
renze relativamente alla loro tempera
tura, alla natura e alla proporzione
dei corpi che esse tengono in dissolu
zione. Alcune sono quasi pure, altre
sono pi o meno cariche di gas e di
sostanze saline; ve ne sono alcune che
hanno la temperatura pi bassa di
quella dellatmosfera. altre che hanno
la stessa temperatura , nalmente ve ne

sono certo altre che giun ouo calda ed


anche bollenti alla superficie della terra:
quelle sono chiamate aequefredde, e
questo acque calde o acque termali. Fin
tanto che le acque sotterranee sono state

in contatto solamente con rocce selciose


che sono inattaccabili dallacqua , questo
acque si ravvicinano molto, per la loro pu
rit, alle piovane, ed hanno una limpidez
za e alle Volte una freschezza tale, che le

rende molto gradevoli a heversi: ma se


questa acque si trovano in circostanze

che loro permettano di caricarsi pi o


meno di gas, di sali ed anche di so
stanze organiche , e di acquistare in con
seguenza un sapore o altre propriet non

intierameute riempiono, ssono provare


due specie di cambiamenti, quando giun
ono alla supercie della terra. 11 primo
i questi cambiamenti relativo alla
proporzione dei gas che quest'ac ne con
tengono in dissoluzione : siccome a quan
tit di gas che un' acqua pu assorbire,
giudicata in peso, tanto
considera
ile, quanto pi questo gas compresso,
cos deve necessariamente accadere, che

quando unacqua sotterranea avr di


sciolto' un peso di gas maggiore di quello
che potrebbe disciogliere sotto la sem
plice pressione dell'atmosfera , questac
qua giunta alla su rcie della terra ne
perder una porzione la quale si spri
gioner con bollore. Il secondo cam
biamento si riferisce a certi corpi che
si alterano al contatto del gas ossigeno:
cosi

l'idrosolfati,

contenuti in molte

acque, si scompongono all aria , e fa lo


stesso il carbonato di protossido di fer
ro: la base sopraossidandosi si deposita
allo stato d idrato, e lacido carbonico
messo allo scoperto si sviluppa, almeno

in Iparte, in seno dell' atmosfera. _


e acque di pozzo devono, al rigore,

presentare tutte le variazioni che si no


tano nelle acque di fontana o di sor
gente: nondimeno noi aggiungeremo che
i pozzi delle citt popolate, i quali
sono scavati in terreni calcarei capaci
di nitriticare, danno delle acque che con
tengono dei nitrati, sali che non si in

contrano nelle sorgenti o terreni che


non nitricano. In generale le acque di
pozzo sono cariche di solfato di calce;
e per precipitano in abbondanza la so
luzione di sapone e non possono cuocere
ifagiuoli che vi si fanno bollire. Ma
ci nonostante esistono alcune acque di
pozw, che sono buonissime a beversi, e

possiamo citar per esempio quella dei


pozzi dAngers, che ci son sembrate,
coi reagenti, preferibili ad altre acque
molto pi puro.
Le acque del mare si devono conside
rare come acque minerali, poich oltre a
contenere molte specie di sali in disso
luzione ed in quantit assai grande, si

possedute da quelle acque naturali che si


avvu_nuano allo stato di parit, allora
acquistano il nome di acque minerali

incontrano nel seno della terra alcune


acque che hanno con queste la pi grande
analogia : e noi dobbiamo fare osservare
che le acque del mare , e alcune altre che

In fine, se questo ne ne riescono ad

si trovano nel seno della terra, sono le

avere qualche azione s I' economia ani

meno pure che si conoscano.

ACQ

( 147 )

Le acque dei umi e delle riviera, che


scorrono sopra un letto di sabbia, sono
comunemente meno imparo di quelle sot

t)

ACQ

fazione. Ma non accade cosi d'un acqua


stagnante. Essa contiene tutta la materia
che ha primihvameute tolta al suolo che
terranee, e ci per la ragione, che esse
ella ricuopre , come pure tutti i tritumi
sono in contatto di terreni i quali rilavati
da lungo tempo', hanno dovuto perdere di animali e di vegetabili che vi sono
stati rtati da una causa qualunque. La
tutto ci che avevano di solubile, e perch
putn: azione di questi tritumi vi deve
esse in gran parte provengono dalle acque
del cielo, le quali sono quasi pure. E succedere in un modo pi rapido e pi
sensibile, di quello che accada in un'ac
vero che spesso i umi e le riviere rice
qua corrente, poich le materie solubili
vono ancora delle sostanze che apparte
che l'acqua stagnante toglie loro, non
nevano ad esseri organici e che sono di
disseminate, ed essendo capaci.
spostissime a decomporsi; ma questo so restando
di un'alterazione maggiore di quella che
stanze relativamente alla massa dellac
subiscano le materie provenienti da tri
qua, si trovano in una debolissima pro
tumi insolubili, forza che rimanendo
porzione; ed i umi e le riviera scor
in contatto di queste , faccian loro su
rendo sempre nello stesso senso, riget
bire un'alterazione che non avrebbero
tano sulle loro rive una parte delle so
provata con tanta rapidit in unac
stanze che hanno ricevute. Se una por
qua corrente. Quindi che l'acqua
zione di queste ultime si discioglie, essa stagnante i esposta di quest'ultima
sempre in quantit piccolissima; e a ricevere 'emanazioui della putrefa
l' ossigeno atmosferico contenuto nell'ac
zione: ed evidente che quanto meno
qua, aiutato probabilmente dalla luce acqua vi , tanto meno liberamente
solare, tende a ridurla in acqua e in accade l'evaporazione, e pi debbono
acido carbonico. Finalmente se si con
manifestarsi i segni della putrefazione.
sidera che la presenza dellaria si oppone In ne riconosciuto che le iante squa
allesistenza di certi corpi nelle acque; tiche contribuiscono a rendere alle ac
che queste assoggettate alla semplice pres
que nelle quali esse vegetano , le buo
sione dell'atmosfera, sono in una circo
ne qualit che potessero perdere per
stanza meno Ifavorevole d'impregnarsi la presenza delle materie organiche,
di gas, di quello lo siano alcune acque
che si pu attribuire all'assorbi
che sono costrette nelle cavit sotterranee; clletto
mento che le piante fanno di una por
in ne se si considera che la luce tende zione
di queste materie, come in russi,
a far ripigliana ai gas disciolti nei li
e in secondo luogo all'ossigene c a esse
quidi lo stato aeriforme, si vedr che sviluppano colliulluenza del sole; prin
vi sono realmente molte ragioni, per cipio c e pu contribuire a far ripassare
cui le acque dei umi e delle riviera queste materie medesime allo stato di
sono meno cariche di materie estranee ac un e d acido carbonico.
delle ac ne sotterranee in enerale- Le
er rendere le considerazioni prece
acque dei umi e delle rinere conten
denti meno incomplete, noi crediamo
gono sempre dell'ossigene, dell'azoto e dovere esaminare l'influenza che l'atmo
dell'acido carbonico, ma in piccola quan
sfera esercita sulle acque, sotto fa porti
tit.
diversi da quelli coi quali l'ab iamo
Le acque stagnanti sono meno pure esaminata nora. Latmosfera come ser
di quelle di cui abbiamo fatta parola, batojo puramente meccanico, contribui
e la loro impurit comunemente mag. sce a diminuire nelle acque i princip'
giare in ragione che coprono meno esten
odorosi che vi si contengono. Infatti
sione di terreno , che sono meno esposte
uando le acque sono in comunicazione
alla luce diretta del sole , e che possono libera coll'atmosl'era, i principi odo
ricevere una maggior quantit di materie ranti, che sono volatili, hanno una
organiche. cosa evidente che unacqua tersione che gli sollecita a spandersi
corsiva presentando in un medesimo luo
nello spazio aereo che sopra di essi.
go una successione di particelle che si
Le acque odoranti tendono dunque moc
rinnovano sempre, il suolo debba ben
canicamente a perdere il loro odore
presto rimaner privo di ogni materia so
quando sono esposte all'aria. Da un
ubile, ed pure evidente che se alcune altro lato le acque assorbono una certa
materie alterabili , come le sostanze che
quantit di ossigeno atmosferico , il quale
hanno appartenuto ad esseri organizzati, generalmente ha maggior tendenza ad
si mescolano con quest'acqua che si unirsi agli elementi dei principj odo
rinnova continuamente, esse non le da
ranti che poasono essere nelle acque, di
ranno che piccolissimi segni della loro quello che questi elementi tendano a re
presenza, anche quando siano in putre
stare uniti fra loro, e in oonsegumu

ACQ

(148)

ACQ

l'ossigene tende a scomporli: accade


ancora che nelle acque che contengono
solfati n materie organiche disciolte,
neste possono ridurre i solfati in solfuri
idrogenati, quando le acque non possono
assorbire l'oasigene dell atmosfera. Da

sparsi, che sono,stati osservati da diversi


chimici, e ad epoche in cui larte dell'a
nalisi non aveva la medesima prectsiont

ci che si premesso, si pu tirare una

Secondo Bergmann , l'acqua di neve


contiene solamente una traccia d'idro
clorato di calce e d'acido nitrico; la sua
densit e di [,0000 Ifl, essendo quella

conseguenza che ecciti interesse nein


abitanti (lei paesi, ove la natura costringe
a raccogliere le acque del cielo per gli
usi economici, ed di cercare , per
quanto possibile, che que'st'acque non
trascinino seco no nelle cisterne le
materie organiche che hanno tolte ai tetti
degli ediaii o ai diversi canali sui quali
sono scolato; ed necessario ancora che
nellecisterne vi sia una corrente daria ,

come il sig. 'Iheiiard ha consigliato di

fare in quelle d'Olanda.

PRIMA DIVISIONE.

dell acqua stilista , i,ooe; quando la

neve stata sciolta senza -il contatto


dell'aria , ella non contienen aria n

acido carbonico. Gioacchino Carradori.


di Prato cred daver messo fuori di
dubbio questultima opinione di Berg
mann. Avendo egli osservato che i pe
sci non potevano vivere nellacqua pri
vata del contatto dell'atmosfera, altro

che quando questo liquido conteneva los

5. 11.
Della classa:ione delle acque, secondo

le loro propriet e la natura dei


corpi che esse tengono disciolti.
Le classazioni che si sono fatte delle
acque naturali, sono sicuramente fondate

sugli usi di queste acque, anzi che sulla


loro chimica composizione; il erch noi
non le adotteremo come classeztone scien
tica , ma bens come indicante gli usi
ai quali tali sorte di acque si possono
impiegare.
Le acque si sono distinte in due grandi
divisioni: la prima comprende le acque
del cielo , le acque dolci dei umi, delle
riviere , delle sorgenti , delle fontane , le

uali non contengono che piccole quantit


di materie saline, e si dato loro il nome

di acque pure,di aequo economiche, di ac


que potabili.
chiaro, secondo quel che
abbiamo detto pi indietro, che la prima
denominazione non esatta, n lo

egualmente la seconda , poich esistono


alcune acque che si ndoprano nelleco
nomia domestica e alle quali non si ap
plica questa denominazione. 1 caratteri
che si sono dati alle acque potabili, sono
quelli di avere un snpore gradevole, di
esser limpide, di disciogliere il sapone,
senza cagionare molti ocehi, di cuo
cere bene i fagiuoli ed altre civaje senza
indurirle, di non dare che deboli preci

pitati coi nitrati di argento e di harite.


Noi vorremmo presentare un seguito
di ricerche sulla composizione delle ac
que di neve e di pioggia , e su quella
elle acque dei umi principali che si
conoscono ; ma disgraziatamente non
esistono simili lavori, e noi siamo co
stretti a raccogliere soltanto alcuni fatti

sigeno disciolto, riempi di neve pesta


ta una boccia di vetro di collo lungo,

la quale espose a una temperatura di.


a3,75; quando la neve cominci a fon
ders1, vi vers sopra dell'olio di oliva
per preservarla dal contatto dell' aria.
n capo a sedici ore tolse lolio e messe
un pesciolino nella boccia, ricoprendo
l' acqua con uno strato di olio; il pesce
si dibatt , e mor quasi nell'istante del
limmersione. Ripetuta la medesima espe
rienza con se ua di neve, che per Io
a azio di sedici ore era stata esposta al
l aria, allora un pesce vi camp tre
quarti di ora.
Il Carradori ha osservato che l'acqua
di neve esposta per sedici ore allaria,
non assorbiva tanto ossigene, quanto ne
assorbe una nantit eguale di acqua di
pozzo che vi si esponeva per lo stesso
spazio di tempo, dopo averla preceden
temente privata di tutto l'ossigene col
farvi respirare qualche pesce. Due pe
sciolini immersi in queste due acque,
vi camparono spazi differenti di tem
po: qnello che si trovava nellacqua di
neve, viveu un poco pi di tre quarti
di ora, laddove l'altro immerso nell'ac

qua di pozzo , viveva ventiquattro ore.


i signori De Humboldt e Gay-Lussac
hanno levato dall' acqua di neVe un vo
lume di.aria , che essi giudicano essere
eguale a iqu circa del volume dell'ac
qua. Questi illustri scienziati suppon
gono che una parte dell'aria che hanno
ottenuta dallacqua di neve, sia provano
ta da un assorbimento che si possa esser

fatto al momento in cui accadde la li


qnefazione; quel che vi di certo si ,
che la nantit d' aria che hanno otte
nuta da l'ac ua di ghiaccio,

nasi la

met di quel a che hanno avuta (dallac

CQ

( 149 )

ACQ

qua dineve. L' aria dellacqua di mm:


conteneva n8,7 volumi di ossigeno e
71,3 Volumi di azoto.
L acqua piovana non diversifica , se
condo Bergmann, dall'acqua di neve, se
non in quanto che essa contiene un poco
pi d'idroclorato di calce e d' acido

di pioggia, sotto il rapporto dell' aria

nitrico, ed inoltre dellaria e dell'acido

Noi aggiungeremo ai fatti che ab-*


biamo esposti sulle acque della prima

carbonica. l sigg. De Humboldt e Gay


Lussac hanno veduto che laria levata
dall'acqua piovana, conteneva 3| volumi
di ossigene e 69 volumi di azoto.
Questi stessi dotti hanno pure esami
nata 1' acqua della Senna comparativa

mente con quella di neve e con quella

che vi si trova , ed hanno veduto che

conteneva If15 circa del suo volume di


aria, lo che forma la quantit stessa di
quella contenuta nell'acqua di neve, e
che questaria conteneva 3|,g di o!sigene
e 68,1 di azoto.

divisione , una tabella che leviamo dal

Trattato di Chimica del sig. 'l'henard,


e che presenta le analisi che il sig. Co
lin ha fatte delle ac ne che si traspor

tano o che meritano di essere trasportato


a Parigi.

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ACQ

( 1,51 )

SECONDA DIVISIOII.

La seconda divisione eompre'nda le


acque che esercitano sul gusto e sulla
economia animale, unazione di cui son
mancanti le acque della prima sezione.
Seno stato comprese sotto la denomi
nazione di acque minerali, perch con
tengono in dissoluzione alcuni composti
che sono quasi sempre di natura inorga

ACQ

li i., comprende le acque naturale


di solfato di calce. Queste sono sciapite,
precipitano in abbondanza il sapone, non
cuociono bene i legumi, e tali sono le
acque de zzi di molti paesi; queste
acque si e iamano acque dure, acque
crude.
'
ll '2., le acque nelle quali il solfato
di magnesia il principio dominante, e
queste sono amare e pnrgative.

mo luogo, perch vi sono alcune acque


della prima divisione, le quali conten
gono precisamente gl'istessi corpi di quelli
che si trovano in alcune acque della

Il 3., le acque-nelle quali domina il


cloruro di sodio; e queste sono le acque
salate, come quelle di mare.
Il 4., le acque che contengono molto
sottocarhouato di soda; e queste piglia
no il nome di acque alcaline.
115., le acque nelle- quali trovasi
molto carbonato di calce; e queste si di

seconda divisione, se non che vi sono in

cono acque terrene , tartarose

nica, e di acque medicinali, perch mol

to di queste acque esercitano un azione


mcdic1nale sull uomo malato; ma queste
denominazioni sono insufcienti, in pri

una minor proporzione, che in uest'ul


timo, e per non vi ragione di riguar
dar queste come minerali; in secondo
luogo, perch esistono alcune acque mi
nerali che non si pigliano mai come

Acqua sauna nanna.

Acque di Plombie'res- (Vosges.)

medicameuto, almeno all interno, e tali

sono le acque cariche di sottocarbonato


e di solfato di calce , quelle che hanno
in dissoluzione alcuni sali di rame e le
acque di mare ; in terzo luogo, perch vi
sono alcune acqua che son nasi pure,
come nelle di Bagnolles in ormandia,
e queiie di Nocera nello stato Ponti
cio, e che non ostante esercitano una

zione sulleconomia animale.


Se noi abbiamo criticata l'espressione
di acque medicinali, come denomina

zione applicabili: a una divisione di


acque la di cui composizione denita,
non questa per una ragione per pcu_
sare che si debba proscriverla , poich
considerandola in se stessa, ella ha un
senso sufcientemente chiaro, quando si

ristringa alle acque impiegate per la


cura delle malattie.
Le acque medicinali e minerali sono
state assai generalmente divise in quattro
classi:
i. In acque saline;
2. In acque acidule;
3. In acque rruginose;
4. in acqu soU'orose.
I. (Jr-asse. Acqua saune.
Esse possono contenere dellacido car
bonica, dellossido di ferro, dellacido

idrosolforico; ma questi corpi non vi si


trovano mai se non in piccolissima pro
porzione, avuto riguardo a quella delle
materie saline non lerruginose.
Fourroy ha distinte queste acque in
Cinque ordini.

Esiste a Plomhires un gran numero


di sorgenti, la di cui leppemtura di 56
a 71. Queste acque hanno un odore un
poco fetido che analogo a quello del
l'acido idrosoliorico: tuttavia non sta
to possibile di trovarvi traccia di questo
corpo.
Il sig. Vauquelin ha ottenuto da una
libhra di acqua di Plombires:
'
grani
Sottocarbonato di soda cri
stallizzato . . . . . . . . I I la
Solfato di soda idem. . . I
Cloruro di sodio. . . . . . o jB
Carbonato di calce . . . . o W
Silice........... . o ;/3
Materia animale. . . . - 0 'f4
Il sig. Vauquelin attribuisce a nesta
ultima sostanza la propriet che anno
le acque di Plombires di essere dolci
al tatto e come saponose. Questa sostanza

' la causa dellodore fotido che questo


acque esalano, do 0 che sono state qual
che tempo tolte alla loro sorgente. il
sig. Vauquelin pensa che questa sostan
za sia tenuta disciolta da un poco di so
da caustica, poich saturando con un aci

do I eccesso di alcali delle acque di


llombires concentrate, questa sostanza
precipita in occhi rossastri.

* Acqua di S. Agnese in Bagno.


(Romagna loscana.)

La sorgente di questacqua termale sca


turisce dentro la terra di Bagno, alla ai

ACQ

ACQ

(152)

nistra del ume Savio, ed accompagnata

Acqua

da una gran corrente di gas idrogeue.

Ossido di ferro

Temperatura da 32 a 33, R.
Peso specico di I,0006 , presa per
unit lacqua stillata.
Quest' acqua ap ena lttinta dalla sor
gente si mostra a con poco opalina, ma
in brevissimo spazio di tempo, e senza
che depositi alcuna materia, diviene tra
sparente e limpida. Il suo sapore annun
zia un non so che di dolciastro e leggie

Materia pseudorganica

rissimamenle alcalino; ed assoluta


mente inodora, sehb'ene a'ucciandosi al

cratere si senta un odore non molto forte


di uova putride , il quale si rende sen
sibile anche quando si penetra nel fab
bricato che serve ad uso di bagni. Ma
questo odore, il quale fece riguardare in
addietro neste acque come solfmce,
dovuto al a scomposizione del solfato di
calce che si trova nei fanghi in fondo
al cratere.
il sig. Prof. Antonio Targioni Toz
zetti analizzando questacqua no del
1827 , ottenne da IOO parti:
_
Bicarbonato di soda . . . . . 66,266
Carbonate di calce. . . . . .
di ma neaia. . . .

1,88
0,94

ldioclorato di ca ce . . . . . 16,093
Solfato di soda. . . . . . . . 8,049
Silice e materia pseudorga
i,651
_

93.889
Trov inoltre che ogni piede cubico di
acqua conteneva 36 poli. cub. di gas in
dis:zoluzione, i uali si componevano dl :
Gas acido car ouico . . . . . 0,1188

-- ossigcne . .
. . 0,0432
- uzoio...........o,1980
Da queste acque si. svolgono ancora i
seguenti gas:

Gas idrosolfo

Quantit indetermina
bile, e non molto ab
bondante, e che lac

fico.

qua non discioglie a


motivo della di lei ele
vata temperatura.

Gas idrogene, unito

ad un poco d'idrogene

Quantit ab

carbonato, e a 0,0093

bondanle ed in

del suo volume di aci-

determinabile.

do carbonica.

I fanghi di queste acque assoggettate


all'analisi diedero:
Carbonato di calce. . . . . 0,40
di magnesia . . 0,04
Sollato di Calce . . . . . . o,l5
Silice....... .....0,15

Allumina. . . . - . . . . . 0,10

0,16

Materie vegetabili
Carbone, impurit, cc.

100

" Acqua minerale di Saint-Nectaire.


(Auvergne.)
Due diverse sorgenti di questa acqua
minerale scorrono supra un terreno gra

nitico, che secondo il sig. Bertliicr ,


quello che compone la maggior parte del
suolo di questo paese.
Temperatura dell acqua detta della
gran sorgente , 40 cent.
Peso specico, 1,003.

Essa limpida, di sapore salato, dol


ciastro , leggiermente alcalino , e come
salmastroso , che diventa pi orinoso

do 0 fatta bollire.
'econdo l'analisi fatta dai sigg. Baul

lsy ed Henry padre e glio, 100 grammi


di acqua contengono:
Azoto.. . . . .
l"'
a 0,36

Acido carbonica. { 1' 6'


ldroclorato di soda . . . .
Bicarbonato di soda. . . .
Solfato di soda . . . . .
Bicarbonato di magnesia

0;. 94. . 4,530


. . 0,948
. . o,oro
. . 0,780

Silice.........a.
..o,ll
Allu_mina. .
. . 0,00
Ossido di ferro carbonato . . 0,005

Materia organica inappre1za


bile. .............o,ooo

Perdita......... ....o,151
Forse il carbonato di magnesia, si
formato ber lazione del carbonato di
soda snll idroclorato di magnesia con
tenuto primitivrnente nellacqua, ed
allora rappresenterebbe:

Idroclorato di magnesia. . . . 0,526

Carbonate di soda. . . . . . . 0,67


Il che darebbe per lacqua primitiva
la quantit dell'
ldroclorato di soda
circa . . . . \ . . 0,69 ovvero 0,7
Temp. dellacqua della seconda sor
gente , 43 ovv. 4?." cent.
Quest'ao ua esala un odore rato alla
sorgente, e meno limpida cllaltra,
di supor salato e pi alcalino. Evaporau
dola tramanda odore sensibile di fagiuoli
bolliti.

Secondo lanalisi dei medesimi chimici,


l00 grammi contengono:
Azoto, mescolato con{

ol.ov;ao
qualche traccia di 08. m5 a 0,76
ossigene . . . . . .

ACQ

ACQ

(153)
Acido carbonica ."._ . 1 gram. 3,360
ldroclorato di soda . . . . . . 3,530
Carbonate di soda . . . . . . . 1,850

Acqua di Chaudcs-Aiques.
(Cantal.)

L: una temperatura di 83. Quest'u


\ qua non contiene alcun gas.
Il sig. Berthier ha ottenuti da essa:

Materia organica di odore sol


fureo e mescolata al sul
marino............o,o

Sottocarbonato di mpagneaia . 0,650


Silice, una parte della quale
era in lamine cristalline. . 0,135
Allumina......'......0,010
Ossido di ferro . . . . . . . . 0,100

Materia organica insolnbile ed

Sali calcinati

Cloruro di sodio. . . . . . . 0,000134


,

Sott0carbonato di soda . . . 0,000400

Carbonato di calce. . . . . . 0,0000.|8


-- di ferro. . . . . . . . . 0,00000:

unita al residuo. . . . . . . 0,055


Perdrta........... ..o,123

0,00058}
J

Acqua di Bourbonne-lcs-Bains
( Alta-Marna. )
Temperatura da 6 a 69.
Secondo l'analisi dei sigg. Bosq e
Bczu, essa contiene per libbre: grani
ldroclorato di calce . . . . 8, 6
Cloruro di sodio . . . . . . 50, 0
Solfato di calce . . . . . . . 8,83

Carbonato di calce . . . . .

1,00

Sostanza cstratti1m , mesco

lata con un poco di SOlfal0


di calce . . . . . . . . . . 0,50
' ll sig. Athcnas ha recentemente ann
lizzate queste acque, e vi ha scoperto l'a
ci1l0 carbonico libero e il solfato di ma
gucsa: ecco i prodotti ottenuti da un
litro di vaua:
grani
ldroclorato di coda . . . . . . 88
di calce . . . . . . . . . . 16
-- di magnesia. . . . . . . . 3
Solfato di calce . . . .
. 19
-dimagnesia........ 7
Carbonate di ferro . . . . . . . 0 1/3
133 1

*' Pi rccentementc ancora del s1g.


Athcnns, cio nel 1827, furono esami
nate le acque di Bourbonne dai ligg.
Desfosses e Ronmier , i quali furono i
primi ad annunziarvi lesistenza del
brnmo.
" Secondo la loro analisi, ogni litro
di quest'acqua contiene:
grammi

Brornuro, e forse cloruro di


potassio. . . . . . . . . . 0,069
Cloruro di calcio. . . . . . 0,081
di sodio. . . . . . . . 5,352
Sottocarbonato di calce . . 0,158
Solfato di calce . . . . . . 0,721
ldroclorato di magnesio e
materia estrattiva . . . .- tracce

Ossigeno . . . . .
Azoto . . . . . . . 13
Acido carbonico . 13

cent. cub

Dizion. delle Scienze Nat.

Acqua d'Encausse. (Alta-Carolina.)


Essa non ha azione sulla laccarnu'a
e sul siroppo di violemammole. La sua
temperatura di 23, 75.
b Il sig. beve dice che contiene per lib
ra:
grani
Solfato di calce . . . . . . . . . 15
di magnesia e di soda . . . 5 2/5

ldroclorato di magnesia. . . . . 3 3'j5


Carbmmto di magnesia . . . . .
-- di calce . . . . . . . . . .

0 .|f10
2

Acua di Cupiwrn- (Alti Pirenei.)


La sua temperatura di 21"." Quest'ac
qua egualmente che la precedente , non
reagisce sulla laccamn'n e sul siroppo
di violemammole.
Secondo il sig. Sue, contiene per ogni
chilogrammo:
millig.
Solfato di calce. . . . . 929 Q/10
-- di magnesia . . . . 610 7f8
ldroclorato dimagnesia. 13 25/100
Carbonate di magnesia .
6 5_1/8
_-dicalce ......16
" Acque di Carlabad. (Boemia.)
Il sig. Berzelius che ha analizzata
quest' acqua, ha trovato che 100 parti di

quella della sorgente principale chia


mala Sprudel , contengono:
Solfato di soda . . . . . . 2,58714
Curbouato di soda . . . . 1,25200
-- di calce . . . . . . 0,31219

-_ di ferro. . . . . . . 0,00424
--_ di sti'onzianu . . . . 0,00097
-- di magnesia
. 0,18221

-- di man anese, . . . tracce


ldroclorato Si soda . . . 1,04893
ldrotluuto di Calce . . . . 0,00310
Fosfato di calce . . . . . 0,0001

di allumina . . . . 0,0003
Silice . . . . . . . . . . . 0,07504

71.

ACQ

( 154)

ACQ

" Acquu di Tephl:. (Boemia.)


La com sizione chimica di quest'ac
qua in to analoga a quella delle ac
quc di Curlsbad_ ,_ di cui al qui sopra
riportata l'analisi.
ACque minerali di Hojgcismar.

Sottocarb. di ferro 0,085


-.-- di magnesia . 8,
Cloruro di sodio. . |,203

di mugnaio . 0,020 1 '2


Silice. . . . . . . . 0,010

que nel 1825, ottenne da una libbre ,

peso medicinale di Nuremberg:

2_/B

Materia resinon. . . alcune tracce.

il deposito o fango di quest' acqua


composto per ogni 16 grammi ,_ di:
, :

Il sig. Wurzcr che unalizz questim

r
1f8
I ' 2f8
4
6f8

grammi ceMem.

Sottocarbonet'o di ferro . .
b---[-; didcalce. . . . . . . .
'0 etc icalce .

Cloruro di Mio.

2
2

a
10

' ' ' "


n

60

ldroclorato di magnesia . 0,132857

Silice e tritumi vegeta

-- di soda . . . . . . . . 8,196180

bili-..........lo
Perdita...........

70
60

Soncerrnz mm nevum.

di potassa . .
Solfato di soda . .
-- di magnesia .
Carbonate di calce

.
.
.
.

.
.
.
.

.
.
.
.

.
.
.
.

0,178298
2,249533
2,194586
4,724643

-- di magnesia . . . .
-- di ferro . . . . . .
Sottosolfato di allumina]
Mauganese . . . . . . . .

.
.
.
.

3,50H34
0.300540
0,011425
0,000020

Silice
. . - . . . . . . 0,414818_
Allumina. . . quantit inapprezzabxle
Estrattivo resinoso . . . . 0,000018

poll. cub.
Acido carbonica . . . . . . 16,602
Azoto............ 0,389
Ossigene. . . . . . . . . . .

0,046

Sonceu-rz PER non.


ldroclorato di magnesia. . 0,041218
-- di soda. . . . . . . . 0.645380
di classe . . . . . . 0,127650
Solfato i soda . . . . . . 2,563178
di magnesia . . . . 0,000012
Carbonato di calce . . . . 3,89279!
-_- di magnesia . . . . . 0,937689
--- di ferro . . . . a . . 0,083730

-- di manganese . . . . 0,000010
Silice . . . . . . . . . . . . 0.308188
Estrattivo resiuoso. . . . - 0,000018
poll. cab.

Acido carbonico. . . . . . . 9,064

Azoto.............o,388
Ossigene. . . . . .r . ; . . . 0,066
" Acque minerali di Brucourt.
(Clavados.)
Queste acque sono state analizzate da
Lecoeur, e quindi da Hubert, il quale

ha trovato che contenevano:


Aria atmosferica . lf2o del suo volume.
millig. gram. cani.
Acido carbonica. . 0,284
68
Solfato di calce . . 0,302 6
3f8
di magnesia . 0,552
11
3/8
Sottocarbouato di
calce . . . . . 0,353 7
6/8

Alluminl. . . . . . . . . .

" Acque di Craveggia- (Piemontc.)


Da una rupe quarzosa posta nella
valle di Vegezzo sgorgano queste acque
da due sorgenti, una delle quali rima
ne a destra e l'altra a sinistra del u
me chiamato dellacqua calda; ma ,
per quanto a nostra notizia, non sono

stato n qui esaminate, che le acque


della prima sor ente. Esse sono limpide,
senza al0uno OOI'O ed hanno un sapore
stittico.

Il loro peso specico quasi eguale


a quello dellacqua atillata; e la loro
temperatura fu sempre trovata di 22, R.
3,024 chilogrammi di queste acque
hanno dato, giusta lanalisi che ne fece
il sig. Ragnzzoui:
grammi
Solfato di allumina. . . . . 1,334
-- di calce
.
piccola dose.
"" Acqua calda di Valdieri.
( Piemonte.)
Quest'acqua la di cui sorgente detta
calda purgante o della magnesia , si
trova in vicinanza di altre sorgenti di
acque sulfuree calde e acidule fredde ,
nella provincia di Cuneo , lungo il ume
Gesso.
Essa limpida, e se ma 32, R.

Secondo lanalisi di iobert contiene:


Solfato di soda;
ldroclorato di soda;
-- di calce.
* Acqua di Casciana. \
(Toscana)
Le ac ue termali di Cascina si tro
vano nele colline meridionali di Pi

sa. Seno limpide e di un sapore appena

sensibile, e segnano 28, R.

(155>

ACQ

Il sig. Prof. Gazzeri le analizz uo


del 1826, e da 30,000 grani ottenne:

""AGQ

bene, e ci peruhtto della qluallt salsa


di questa acqu0 siedesime. e sorgenti

principali di cui si fa uso si riducono


grani
Solfato di calce. . . . . . 80 lja
-- di mancsia . . .

disod......} 4'f
hdiealce.......3i+
Carbonato di soda . . . . 4
-- di magnesia. . . .- 6 f4
_-diferro.....t.t
magnesia
ldrocloratidi{ soda . .
1 lfu
calce. . .

Egli caamn

un
inoltre i gas che si

svolgono dal cratere, e riconobbe esser

questi:
Gas acido carbonica . . .

lf8 '

azoto...........7f8

a quattro, e si distinguono coi nomi di


Terme Leopoldine, di Bagno Regio , di
Acqua del Tettuccio , la quale cos
detta no da antichissimo tempo per
un tetto o padiglione da cui era coper
ta , e di Bagno Medicea o pi comune
mente di Acqua del Binfresco. A poche
braccia di distanza da quella del Tet
tuceio si trovano due altre pelle, la pri
ma delle quali dicesi di Cipolle e 1' al
tra di Papa , poich due contadini cosi
chiamati furono i primi a provarle elli
caci in certe malattie.
"
Di neste uattro sorgenti, come pure
delle ue po le indicate, noi riferiremo
gu le respettive analisi fatte nel 1822
al sig. Barzelletti.

-- Ossigene . . . . .
Terme Leopoldine.

** Acque di Rosette. (Toscana.)


A quattro mi lia di distanza da Gros
seto si trovano e sorgenti delle acque
termali di Roselle.
La loro temperatura di 29, R.
Queste acque sono limpidissirne, non
hanno azione sulla carta tinta di lacca
rnuil'a n sulla tintura di violemammole
e di Curcuma.
Il sig. Prof. Gazzeri che le esamiu
nel I822 , ottenne coll' evaporazione da
3000 denari di queste acque, una massa
salina di n denari e 16 grani, la quale
compone'nsi di:
Solfato di soda;
-- di calce;
_- di magnesio ;
ldroclorato di soda;
- di calce ;
--- di ma nesia;
Carbonato i magnesia;
Sostanza gialla resinosa
Egli esaminando ancora alcune bol
licelle aeree, che traversaudo l' acqua
vengono a scoppiare alla supercie di
lei, conobbe che questo gas lungi da
essere acido carbonico , come fu credu

Temperatura 28,00 , R
Peso specico variabile da 82 [fa a
89 l_fa sopra l'acqua stillata;
Non aonoperfettamente limpide, hanno
un sapore salato o salse che nisce col
lasciare dell' amaro sulla lingua; e nel
ran cratere hanno un odore molto ana
logo a quello che si sente sul lido del

are.
100 libbre di quest' acqua hanno dato:
poli. rub.
Gas acido curbonco . . . [01,259
-- ossigene. . . . . . . 14,466
-- Azoto . . . . . . . . 28,93:
grani
ldroclorato di soda . . . . I2600
--dicalce........
600

-- di magnesia . . . . .

300

--- di ferro . . . . . . . .
Carbonato di calce. . . . .

IO
400

_ di magnesia . . . . .

100

--difcrro........
Solfato di soda. . . . . . .
di calce . . . . .
.

no
zoo
1200

di magnesia . . . . I

4n0

Allumina..........

50

Silice............

to da altri, che riguard queste acque


come acidulo termali, era invece gas

50
15930

azoto.

Bagno Regio.
"" Acque di Montecatini. (Toscana.)

Temperatura 20,667, R.

Nella Valdinievole, una delle pi fer


tili e ben coltivate province della T0
scana, si trovano le acque termali e mi

nerali di Montecatini. Il terreno ove


esse sgorgano sterile, e produce alcune
piante marine le quali vi vegetauo molto

Peso specifico variabile da 42 a 52 117;


supra l' acqua stillata.
Queste acque hanno un sapore salato
intenso come di salamoia, ed un odore
_mnrialico articolare che dal Dott. Bic
chierai, ne la sua analisi delle acque di

( 156 )

Montecatini .|
gliato a 11 y . , '

trasparenze

ACQ

II , fu assomi- n

l -

grani

loro

ldroclorato di soda . . . . .. 1850

di glllla delle

"Monti.

- di calce . . - . . . . . 215

f:

-- di magnesio . . . . . .

100

1*'lihhre hanno dato:

Solfato_ di sorta . '. . . . . .

85

s
.
pali. cub.
Gol acido Carbonico . . . 57,862
-- ossigcne . . . . . . . 23,145
-,- azoto. . ._ . . . . . . 34,717

-- di calce . . .
-- di ma nesia .
Carbonato i calca
di magnesio .

rans'

Allumina

Idroclorato di soda . ; . . . ono


'--dicalce........3oo
--- di ma nesia . . . . . . 200
Carbonato i calce . . . . . 350
-_- di magnesia . . . . . . zoo
--- di ferro . . . . . . . .
10
Solfato di soda. . . . . . . . 140
_- di calce . . . . . . . . 600
-- di magnesia . . . . . . 200
Allumina . . . .\. . . . . . 100
lerdita . . . . . . . . . . . . 100

______,

. 200
. 200
.
30
. 3o

. . . . . - . . - .

ioo libbre hanno dato:

--azoto . . . . .
.
ldroclorato (ll soda
-- di calce . . .
'-- di magnesia. .
Carbonate di-calco
--- di magnesia .
Solfato di soda . .
--- di calce . . .
di magnesio .
Allumina . . . . .
Perdita . . . . . . .

5,g86

....17,59
grani
. . . . . 100
. . . . . 140
. . . . .
50
. . . . . 150
. . . . .
85
. . . . .
50
. . . . . mo
. . . . . 285
. . . . .
25
. . . . .
15

1732b

grani
ldroclorato di soda . . . . . 3800
-dicalce.........aoo

-- di magnesia . . . . . -.

100

Solfato di soda . _ . , . . .

mo

.
_
.
.

IO

po. cab.

-- ossigene . . . . . . .

--azoto. . . . . . . .

.
.
.
.

.
.
.
.

400
300
o
go
-m9

Bagno Medicea, 0 Acqua del [dm

fresco.

.
.
.
.

Gas acido carbonico . . . 34,717

Temperatura 22,667 , R.
Peso specico variabile da 23 1fa n
34\1f6 sopra lacqua stillata.
E limpida, quasi inodoraI se non che
nel cratere annunzia un leggicrissimo
odore muriatico; ed ha un sapore salino che non disgustoso.
100 libbre hanno dato:
poll. cub.
Gas acido carbonco . . . 60,756
--- ossigeno . . . . . . . 8, 4

.
_
.
.

.
.
.
.

Temperatura ai,oo , R.
Peso specico variabile da 24 a 28
sopra l'acqua stillata.
sullicientemente limpida,ha un odore
suo particolare; ma non molto sensibile;
ed ha un sapore similea quello dell'ac
qua del Tettuccio.
,
.

Tettuccio.

.
.
.

.
.
.
.

Perdita . . . . . . . . . . . . 170
T
Polla di Cipolle.
90

8200

di calce . . .
-- di magnesio .
Carbon_ato di calce
-- di magnsia .

.
.
.
.

4000
Polla di Papa.

Temperatura 20,667, R.

Peso s

cico variabile da 23

33sopra 'acqua stillala.


E trasparente come quella del Tettuc
cio, ed ha un sapore analogo ad essa.
100 libbre hanno dato: poll. cub.
Gas acido carbonica . . . 54,062:
--- ossigeno . . . . . . . 7,754
-- azoto . . . . . . . . . 15,391

Temperatura 21,66 , R.
Peso specifico variabile da 17 a 2.1
sopra l'acqua stillata.
_ %uestat_:qua limpidissima , quasi
in0 ora, 111 un sapore leggiermente salso,
non 1ng_rato e quasi alluminoso.

Solfato di soda . . . . . . .
di calce . . . . . . . .

125
250

-- di magnesia . . . . . .
Allumina . . . . . . . . . . .

175
IO

Perdita . . . . . . . . . . . .

15

100 libbre hanno dato:


poll. cab.
Gas acido carbonica . . . 34,717

--- ossigeno . . . . . . . 16,405


-- azoto . . . . . . . . . 16,905

.
.
.
.
.

.
.
.
.
.

.
.
.
.
.

.
.
.
.
.

grani
. 3100
. 140
.
50
. 150
.
70

ldroelorato di soda
-- di calce . . . .
>-- di magnesia .
Carbonato di calce
di magnesia .

__
4085

mf-- --f

* -

'

.__..>A-

ACQ

..

( 157 ) /

Acque sauna nanne.

Acqua di Jouhe. ( Jura. )


Secondo il sig. Masson-Four , quest'uo
qua contiene per ogni litro:
decimillz'g.
ldroclorato di magnesia. . . 4780
Cloruro di sodio . . . . . 7969
Soda libera . . . . . . . . . 424
Magnesia...........53u
Carbonato di calo .
. . 1593
Solfato di calce . . . . . 3824
Noi faremo osservare che la coda non

pu esistere allo stato libero col solfato

Acqua di Saint-Mae. (Alti-Pirenei.)


Essa non ha azione culla laccamna e

sul airoppo di violemsmmole. Il sig.


Save ha levato da dieci libbre di que
' ltac
ua: di calce . .6.rossi
So?fato
. 1
gram
64
-- di magnesia . . . .

50

Sottomrbonato di calce .
-_ di magnesia . . . .
Acido carbonica, che ri

34
2

".v__.-

ACQ

Acido idrosolforico, in quantit non


valutabile e probabilmente accidentale.
lomier ha riscontrata in questo acqua
la presenza del bromo, il quale ha tro
vato esistcrvi allo stato d'idro}bromato.

" Acqua minerale di (ormoru. " .

(Gorizia nell' lllirin. )


Temperatura 11,.R.

'

.\

Peso specico 1,010.

ll sg. 'laglialcgni nnalizz quest'oc


qua nel 1827 , e trov che ogni libbm
medica di essa conteneva:
Pani
ldroclorato di calce . . . 'I . n

,350

di magnesin . . . . . .-n 0,750

di calce, c meno ancora coll'idroclo

rato di magnesio;

Carbonato di soda. . . . . . 1,850


Acido silicico . . . . . . . . 1) 0,350
Silicato di soda. . l . . . . 0,730
Gas azoto . . .

Materia estrat
tVa vegetabilc.

quantit inap
prezzabile.

" Acqua di Rivanazzano.


(Piemonte.)
Si deve al sig. Angelini una bella ann
lisi

intorno

a quest'acqna salina, la

quale gli diede per prodotti:


Gas acido carlmnic0;

duce a carbonati questi


sottocubonati . . . . .

30

Cloruro di sodio;

ldroclorato di magnesia;
*" Acque minerali del parco di
Saint-Marzi.
(Dipartimento di Senna e Marna.)
Peso specico di 1001.
I sigg. Massonlour e Cbevallier ana
lizzarono queste acque nel 1824, ed eb
bero da tre litri:
Idro cdi
lorato
calcl ma
. nesia.
. . 3 "3"
Carbonato di calce . . . . . 89
Solfato di calce. . . . . . . 1 gr. 20
Materia vegcto-animale, per
dita . . . . . . . . . . . . 11
** Acqua salata di Salies.
( Alta-Gamma. )
Il sig. Save ha ottenuto da 6 libbre
di quest' acqua:
once grossi grani
ldroclorato di
soda. . . . . 2
5
51
14/33
Solfato di ma
gnesia. . . .
v
57
19/33
--dicalce..
Sottocarbonato

(
)9

l2
1

di calce
. . .
Acido
carboni-

19

1f2

co Valutato .

16

di Calce;

d'ammoniaea;
ldriodato d'ammohiaca.

*' Acqua salsa di Monte Zibio


(Ducato di Modena.)
Secondo Merosi questncqua lorma
ta di:
Solfato di calce;
di magnesio;
-- di allumina;

Idroclnrato di calce;
di soda;
Petrolco;
Bitume, alcune tracce.
" Acque minerali di Quartolo.
( Faenza.)

Quattro miglia dalla citt di Faen


la scaturiscono varie sorgenti di acque
minerali, tre delle quali si distinguono
coi nomi di ac 1m sulm, di drqna di S.

Cristo/oro, c il acqua. dell'olnwlello.


Borsicri e Santi hanno in epoche diffe
renti esaminate queste acque,n si sono
trovati daccordo sulle resultanze delle
loro analisi ; poich , secondo Borncri ,
quest'acquc contengono fra i principi

'

_._._

ACQ

ACQ

(158)

mineralizutori lo zolfo libero; e secondo


Santi, non ne annunziano neppure la piu
minima traccia, e si compongono inve
ce di:
Carbonato di calce;
-- di magnesia;
ldroclorto di soda;
-- di magnesia;
Solfato di calce;
Allumina;
Ferro ;
Materia estrattiva.

Nel 1778, Lavoisier -, Macquer e Saga


esaminarono l'acqua del mar Morto , e
trovarono che avea una densit di 1,24,

e che lasciava circa 0,45 di residuo sso


collcvaporazione, il quale conteneva I
parte (il cloruro di sodio per ogni 4
parti d'idroclorato di magnesia e 3
d' idoclorato di calce.
Linck , lfail', Lichtembel, hanno ana

lizzata lacqua del Baltico, ed eccone


le risultanze.
Linck ha oltenuto da loco parti:
Cloruro di sodio . . . . . l06,04

Acque dei mari.

Noi rip&tercmo presso a poco nellor


dine cronologico le analisi principali che
sono state fatto delle acque dei mari.
Lavoisicr essendosi nel l';7'1 occupato
dell'analisi dell' ac un di mare, presa a
Dicppe, ebbe da 40 libbredi quest'acqua:
once grassi grani
Calce e solfato di
calce . . . . . . . .

Cloruro di sodio . .
8
.
di
soda
sulfan {di magnesia } n

1
6

56
32

0,86
48,17

-- di calce . . . . . . .
Materia resinosa . . . .

,n
41

Pla ha ottenuto da 1000 parti:


Cloruro di sodio . '. . . . 72,9!
idroclorato di magnesia .
7,8!
-- di calce
Solfato di calce . . . . . .
Carbonat di calce . . . .
. . . . .

55,g5

Solfato di magnesia . . .

a, o

di soda . . . . . . . .

al

ldroclorato di magnesio .

lo, I

Solfato di calce . . . . . .
Carbonnto di calce . . . .

2,08
0,83

-- di magnesia . . . . .

0,4!

26

Materia rsinosa . . . . . .

o,l

.......i
di calca . . >

31,25
7,8!
[,30

Lictemberg ha ottenuto da loco parti:


Cloruro di sodio

Idroclorato di ma

gnolia

Solfato di magnesio . . .
Idroclorato di magnesia .

di magnesia
n

Acido carbonica . . - . . .
(centimetri Cuhi.
Nel 1807 il sig. Marcet fece un ana
lisi accuratissima dellacqua del mar
Morto. Egli trov in essa una densit

Nel 1777 Bergmann fece l'esame di


un' acqua presa da Andrea Sparmann
sul cominciare di luglio del 1776 , nel
l'alto mare delle Canarie e a una pro
fondit di 60 braccia.
Quest' acqua era senza odore; il suo

di 1,111; il suo sapore era salino, amaro

sapore era salato, ma non nauseante come

e piccante.

l' acqua della supercie del mare. Berg


mann attribuisce la causa di questa dif
ferenza ai corpi organizzati, i quali es
sendo privi di vita e cominciando a
scomporsi, si rigonano e giungono al
lora per la loro ravit specica agli
strati superiori dei mare, dove si pu
trefsnno.

sul colore Cll violemammolc , Sulla cur


cuma e sulla laccamua , n era satura

La densit di quest acqua era di


1,0189.
Egli ne lev da una karma corrispon
dente a 2 pinte Qf4.
da pinte 2 3f4
da i pinta
Cl

orme grani

433 . . . . 589 21/32

Idrocloia
to di mao}
gnesxa.

380 . . . . 160 27/32

di cloruro di sodio, poich discioglieya


quello che vi si gettava.
100 grani di quest acqua diedero:
,
gran;
Cloruro di calcio .
3,920
--- di magnesio . . . . . 10,146
.-- di sodio . . . . . . . 10,360

Solfato di calce . . . . . .

0,054
24,580

Il sig. Marcel: si assicurato che il


residuo della evaporazione di 100 gr. di
acqua, seccato a 100 , pesava_38 grani
5; il che spiega come ichimicn francesi
abbiano potuto trovare 45 per il peso
di questo residuo; e noi dobbiamo inol
tre fare osservare che lacqua che essi
esaminarono, mostrava di aver provato

Solfato di}
calce.

,.

grani

di ornro
sodio. } a.

uest'acqua non aveva azione

45....
3

378

19

xfal

un principio di svaporazione.
" il sig. Cristiano Gmelin di Tu
bingen ha esaminata nel 1827 l acqua

_r-W- " u,'._

(159)

ACQ

del mar Morto, ed ha trovato che la di


lei densit era di 1,21223 , essendo la

temperatura dell'atmosfera 16 1f4. Il


residuo che gli lasciarono queste acque
coll'evaporzione fu soltanto di 23.53
per 100, sviluppandosi verso la ne al_
cuni vapori di acido idroclorico. Noi
crediamo di far cosa grata al lettore ri
ferendo qui le risultanze dell'analisi di
questo chimico:
Acqua...........75,4602
Cloruro di calcio. . .. . . . 3,2141
-- di magnesio . . . . . 11,773.;

ACQ

Finalmente il sig. Marra che ha di


_ mare
recenteattinta
fatta nel
l analisi
de l'a
un di
distretto
dialiorth,
pensa che essa debba considerarsi come
contenente per ogni 100 parti:
Cloruro di sodio- . . . . . 2,180
Solfato di soda . ._ . . . . . 0,350
ldroclorato di magnesia . . 0,486
di calce . . . .
. 0,078
Se facendo evaporare l'acqua di mare,

-- di manganese . . . . .

0,211

si ottengono dei solfati d1 magnesia e


di calce senza solfato di soda , ci di
pende, aecondo lui , dallo qpom1mrrc che
fa questo ultimo 1 idroclorato di calce
e una porzione dell'idroclorato di ma

ldroclorato dammoniaca .

0,007

g11ca1a.

-_- di sodio . . . . . . . .

7,077

--- di potassio . . . . . .

1,6 35

_- di alluminio

0,0596

. . . . .

Bromuro di magnesio . . . 0,4393


Solfato di calce . . . . . . 0,0527
100,0000
" E li annunzia di non avervi riscon
trata a Cuna traccia d iodio.
Nel 1813 i sigg. Bonillon, Lagrange e
Vogel analizzarono 1' ac un della l\ an
che , quelle del mare
tlantico e del
Mediterraneo; e da 1000 grammi di ac
qua ebbero:

'

Acqua nena Marcar.

Acido carbonico . . . . . .

** Le acque del mar Toscano segnano


18, R.; e secondo alcune analisi Insti

tuite in varj tempi hanno mostrato di


contenere per ogni 100 libbre:
poli. cab.

Acido carbonico. . . . .

180
grani

Carbonato di calce . . .

025

ldroclorato di soda . . . 17704,10


-- di magnesio . . . . 288 0,25
Solfato di calce. . . . .
150
-- di magnesia . . . .
3456,!)

0,23

Il. Classe. Acque Acrnvna.


Cloruro di sodio . . .

. . 25,10

--_ di magnesio. . . . . .
Solfato di magnesia . . . .

3,50
5,78

Quesle acque mancano dell' odore del


1' acido idrosolforico; hanno un sapore

Carbonati di

0,20

agro, sviluppano, agitandole, molte bolle

,.

calce '

magnesio

Solfato di calce . . . . . .

0,15

Il residuo sso dunque 314,73


Mana Armanco.
Acido carbonico . . . . . . .

0,23

Cloruro di sodio . . . . . . 25,10


-- di magnesio . . . . . . 3,50

Solfato di magnesia . . . . 5,78


Carbonati di
calce' .'> 0,20
magncsm
Solfato di calce

. . . . . .

di gas acido carbonico, arrossiscono la


tintura di laccamu"a e non contengono
quantit notabile di ossido di ferro. 1
caratteri dunque di queste acque si de
snmono .dall'asScnza dellacido idrosol
forico e dell'ossido di ferro, e dalla pre
senza dell' acido carbonico libero. Ma
facciamo osservare che la distinzione
delle ac ne acidule dalle acque solforosc,
mentre buonissima per ci che riguarda
la medicina, non rigorosa del pari per
il chimico, poich nella massima parte

0,15

delle acque solforose trovasi dell'acido

31,75

che esse son capaci di contenere, d loro


un sapore acido e la propriet di arros
sire la tintura di laccamn'a. Le acque aci
dulc contengono generalmente una quan
tit assai grande di sali.

carbonico; e l acido idrosolforico libero

li residuo sso dunque

Mana lllanrreaaaaeo.
Acido carbonico . . . . . . 0,11
Cloruro di sodio . . . . . . 25.10

T-- di magnesio . . . . . .

5,25

Solfato di magnesin . . . . 6,25


calce. . .
Carbonati di
mummia} 0,1 5
Solfato di calce

. . . . . .

Acqua ac11>unz aeanau.

Acqua di Balaruc. (Herault.)

0,15

La sua temperatura di 47, 5; la sua


Il residuo sso dunque

36,90

densit di 1,023.

61
J

.v -_ ..

ACQ '

'ACQ

( 160)

" Secondo l'analisi che ne fece Fignicr


di Montpellier nel 1809 , resulta che 6
chilogrammi dellacqua di Balaruc con
tengono:
poll. sub.
Acido carbonico. . . . . . .
36
grammi.
Cloruro di sodio . . . . . . 44,05
>--- di calcio. . . . . . . . 5,45
ldrnclornto di magnesis. . 8,25
Carbonate di magnesia. . . 0,55
--dicalce........y,oo

Solfato di calce. . . . . . . 4,20


Ferro, quantit impondersbile.

" Acque minerali di Godelheim.


Il sig. Walting che ha analizzate
questa acque ha ottenuto per ogni sedici
once:
Soaessra D'ACQUA votante.
grani

Carbonato di. soda . . . . . 2,220

-- di magnesia . . . . . . 3,000
-- di calce . . . . . . . . 4,250
Protocnrbonato di ferro . . 1,200

-- di manganese . . . . . 0,011
Idroclorato di magnesio . . 1,750
--disoda .. . . . ...7,210
--dicalce .. . .. . ..0,750

Il g. Brongniart {ecc a Parigi nel


1804 un'analisi dell'istess' acqua , che
fu pienamente confermata da quella del
sig. Figuier. Egli trov che ogni chi
logrammo conteneva:

--- di calce . . . .
. 8,000
l"osfato (li potassa. ' - '--- di calce . . . _> ' tracce

grammi.
Cloruro di sodio. . . . . . 6,25

Silice...........'.o,ySo

ldroclorato di magnesia . .

1,40

Resina. . . . . . . . ' . . . 0,500

--dicalce........

0,61

Estrattive. . . . . . . . . . 0,250

Carbonate di magnesia. . .

0,04

-- di calce.'. . . .. . . . .

0,3

Solfato di calce. . . . . . .

0,5

evidente che se il sig. Brongniart


non vi ha trovato acido carbonico, que
sto acido, siccome egli lo avea sospet
tato, erasi sviluppato nel trasporto del
l'acqua da Balaruc a Parigi.
" Da una nuova analisi stata fatta re
centemente dal sig. Saint-Piene, risulta
che si sviluppa gran quantit di gas azoto
dalla sorgente.
" Acqua di Wldbarl. (Vicino
a Giengcn sul Brenz.)
_s.

*- -.Jf

- .|

Il peso specico di quest'acqua mi


nerale a 50 = 1,060 a 1,0508.
I sigg. S..lzer e Salger hanno tro
vato che una libbra di essa contiene.
pollici cubi di Parigi.
Gas acido carboniw. . . . .
--- azoto. . . . . . . . . .

2,08
0,32 .

-.- ossigeno . . . . . . . .

0,06

Solfato di magnesio

---disoda

. . . . 2,200

.. . ..2,750

Somma|dei principi ssi . 34,092


Gas acido carbonica 65 1f2 poli. cub.
100 poli. cub. dacqua no
contengono . . . . . . . . 2_00 poll.cnb.
Soncsara n'scqus os 1110111
Carbonato di soda

. . . .

si un
1,500

di magnesia . . . . .

1,250

-- di calce
.
Protocarbonato di ferro . .
-- di man anese . . . .

2,750
1,750
0,016

ldrocloralo

0,500

imagneaia -

disoda........ 6,500
-<- di calce . . . . . . . 0,500
Solfato di magnesia. . . . l. 50
--disoda........z,oo
di calce. . . . . . . . 2,000

Fosfat0 di potassa . }

tracce

di calce. . . .

Silice . . . . . . . . . . . . 0.750
Resina . . .
. . 0,500
Estrattivo . . . . . . . - - 0,100

grani.

Carbonate di'cnle. . . . . 2,031

Somma dei principi ssi

_-_ di magnesia. . . . . . 0,166


-- di ferro... ' . . . . . 0,029

Gas' acido carbonica . . 6 poli-Cui


100 poll. cub. dac

22,460

qua ne contengono . 140 1f2 poli. cub

ldroclorato di calce. . . . .
-- di magnesia. . . . . .
-- dipsoda. . . . . . . . 1
Solfato di potassa. . . . . Umato di allumina (humus

0,009
0,049
0,021
0,061

.raure Thonerde.) . . . . 0,065

Silice. . . . . -.-.. ' . . 0,090


Materia resinosa. . . . . . tracce.

_____.
.

2,526 gr.

*" Ac un di Mani-(1 0r
( uy-de-Dme.)

Esistono diverse sorgenti. le dl F";


acque contengono fra loro 1 [IIBSTO
principi , senno che in proporzioni P0
variabili.
l. a_

il sig. Berthier che ne ha fatta

__Ai

CQ

( 16: )

nailai ha ottenuto da 1000 grammi di


quelle del pozzo detto di Cmr:
grammi
Idroclorato di soda. . . 0,0003804
Solfato di soda. . .
Carbonate di calce.
di magnesia. .
-- di soda. . . .
Silice. . . . . . . . .

.
.
.
.
.

.
.
.
.
.

0,0000655
0,000|600
0,0000600
0,0006330
0,eeonloo

Ossido di ferro. . . . . o,ooooxoo


" Acqua dUssat. (Arrige.)

ACQ

grani
Carbonate di soda: . . . . . . 13
-dicalce.......... l
Solfato di sede. . . . . . . . . 17

Idreclor'ato di soda. . . . . '. . 12


Silice............-..
Acqua . . . . . . . . . . . . . . g

Materia animale_e perdita._. . 32


me
Il_sig. Longchamp che ha di recente
analizzata questscqua, dice di non avervi

Secondo l'analisi del sig. Figuier, in

trovato acide carbonica libero, ma ben


si molto azoto.

chilogrammi, 230 grammi di acqua dei

bagni d' Ussat, contengono:


centim.
Acido carbonico libere . 82
,

millim.
651

grammi

centig.

ldroclorato di magnesia. . o .
Carbonate di magnesia. . o

42
12

-_dicalce........3

28

Solfato di calce . . . . . . 3
di magnesia. . . . . 3

75
.

38

il aig. Vauquelin vi ha inoltre os


Rrvnta una materia vegetoanimalc, la
uale si deposita nei bagni sotto forma
i occhi bianchi.
" Acqua di Chalel-Guyon.
(Puy-de-Dme.)
Di quest'acqna, la di cui sorgente prin
cipale si chiama Fontaine d'Assan , non
sediamo unanalisi recente.
Il sig. Cadet trattundola semplicemente
coi reagenti ed evaporandola, trov che
conteneva:

' Idroclorato di soda;


Solfato di magnesia;
Calce;

Magnesia;

" Acqua minerale di Gurgilello


( Ischia.)

Temperatura di 64 circa del termo


metro di B.
.
Non ha odore, ha un sapore acidulo
salato, ed limpidissima.
Le analisi che in varie epoche sono
state fatte intorno a questacqu, diver
elcano molto fra loro; e se queste fu
runo esatte, convien dire che una tal

acqua sia andata soggetta a notabili carn


Inamenti nei principj che la minerali:
zano.

Il sig. Andria vi riscontrz


Gal acido carbonice ;
Solfato di calce;

Idroclorate di calce;
.
- di magnesia;

Soda;
Allumina.
_ Dallanalisi che ne fu fatta di poi dal
mg. Lancellotti non resulta che vi osi
stuno l'idroclorati di calce e di magne
sia, n I'allumina, n la soda allo stato
libero, come era stato annunziato nell'a

'

Ferro , in piccola quantit;


Acido carbonico, il di cui eccesso

teneva forse in dissoluzione il


ferro , la magnesia e la calce.
Il sapore addetto che ha quest' ac
qua , dovuto alla presenza dellacnlo
carbonica libero.
" Acqua di Nr.
(Allier.)

nalisi del si . Andria, ma invece:


Gas noir e carbonica;
Carbonate di calce;
-- di magnesia,
di ferro;
Solfato di calce;
-- di soda;
_Idreclorato di soda.
_ Pi recentemente stata analizzata dal
s1g. Pitro,cd egli lha trovata compe
sta soltanto di:
Acido carbonica, tre volte il suo
volume;

II Si . Boirot-Desservius ha ottenuti
da due litri di quest' acqua:
.
grani
Gas acido carbonica. . . . . . a0
---azoto..
ossigeno....n.
. . . .
I..
-+ acido idrosolforico. . tracce
Il residuo di materie sse che pesava
too grani, era composto di:

Dizr'on. delle Scienze Nat.

Carbonate di dada;
-- di calce;

Idroclorato di soda;
Solfato di calce}

Magnesia.

'

_ Nella stessa isola d'Ischia che situata


Cinque Ieghqda Napoli, si trovano molte
altre sorgenti di acque minerali, alcune

delle quali sono calde, altre fredde,


25
"

(16:)

ACQ

ma tutte contengono gli stessi principi ,


non variando questi fra loro che nella
proporzione.

ACQ

alla supercie dell' acqua una pellicola di


sottocarbonato di calce.
Acqua di Saint-Mfon. (Puy-de-Dme. )

" Acqua di Monte Alcsta.


('loscana.)

Quest'acqua ha un sapore piccante aci

in vicinanza di Asciano nella provin


cia senese, trovasi questa sor ente di ac

un acidula la quale limpi issima, ed


e termale segnando 26, R.
100 libbre di quest'acqun contengono:
poli. cub.
Acido carbonica . . . . . . . 867,9
grani

Carbonate di calce. . . . . 770,6


-- di magnesia . . . . . . 133,3

dette.
Contiene , secondo Costel :
Acido carbonica;

Cloruro di sedia'
Carbonate di se a;

-- di calce.
Acqua di Mduque. (Puy-de-Dme.)
Si avvicina molti: alla precedente, con
questa ,diilerenza per altro, che mostra
contenere un poco di carbonato di ferro.

ldroclersto di soda. . . . . 323,9

--- di magnesia . . . . . . 120,0


Solfato di soda . . . . . . . 56,8
-- di magnesia. . . . . . 531,7
Silice. . > . . . . . . . . . . .
Materia estrattiva. . a...

20,0
20,0

In vicinanza di quest'acqun termale


trovasi un' altra sorgente la uale usasi
per bevande, e che, a parere de sig. Prof.
Antonio 'largioni Tozzetti, non diver
siica dalla precedente, se non per una
maggior proporzione di acido carbonico.
"' Acqua di S. Giuliano.
( Toscana.)

Acqua di Langeac. (Alta-Loira.)


Sembra aver molta analogia con la
precedente, contenendo del carbonato di
ferro.
Acqua di Saint-Galmier. (Leira.)
Sebbene quest' acqua sia fredda , non
dimeno l'acido carbonico se ne sviluppa
in grosse belle, e per convien dire che
visi trovi in quantit grande. Essa con
tiene in oltre un poco di Carbonate di
ferro.

Acqua di Pouques- (Nivre.)


A poca distanza da Pisa si trovano i
bagni cos detti di S. Giuliano, i quali
hanno un'acqua termale che segna 33,R.
100 libbre di quest' acqua , danno se
condo l analisi che ne matitul Giorg.
Santi:

poll. cub.

Acido carbonica. . . . .

. 187
grani
. 28x

Carbonate di calce . . . .

-- di magnesia. . . . . .. 8g
ldroclorate di soda. . . . . . 26

--dimagnesia. ......lgg

Il sig. Hassenfratz ba trovato'che una


libbre di questacqua conteneva:
grani

Acido carbonica libero. - . . . 16,7


Carbonate di calce . . . . . . . 12,4

_- di soda . . . . . . . . . . . 10,4
--di magnesio. . . - . . . . 1,2
Cloruro di sodio . . . . . . . . n,n
Allumina.. .......... 0,35
Silice mescolata con ossido di
ferro...........-

3,00

Selfap di lsoda . . . . . . . . . 203

1 ca cc. . .
v-'-- di magnesio
Allumina . ., . .
Silice. . . . . . .

.
.
.
.

.
.
.
.

.
.
.
.

.
.
.
.

.
.
.
.

.
.
.
.

.
. 322
. 46
. la
2387

AOQIB ACIDULI nanna

Acqua di Bar. (luy-de-Dme.)

46,45
Acqua di Salsa. (Basso-Rene.)
Ha un sapore acidulo , disgustosa
mente salino e leggiermentc alcalino. La
sua densit di 1 ,00'27.

Secondo 1 analisi di Bergmann, ogni


pinta di quest acqua contiene:
poli. cub.
Ossigeno.........
4?:f108
Acido carbonica. . . . .

Ha la temperatura medesima di quella


dell'atmosfera.
Il gas acido carbonica si sprigiona da
essa scoppiettande; e in ragione che ac
Cade questo sprigionamento, si produce

24

grani
Carbonate di calce . .
7 33
-'- di magnesia . . . .l2 1fa
. . IO 5/32
-- di soda . . . .
Cloruro di sodio . . . . 46 11j32

ACQ

Secondo Bergmann, la sua densit


di 1,0060; e ogni pinta contiene:
polL 4 ;_ub.
Ossigenm.........
3 108
Acido carbonica . . . . .
123wa
grani
Carbonate di calce. .( . .

I Igfal

di magnesia". .. . 5 9_f3z
Solfato di calce _. . . . . 10
3
di magnesio . . . . 363 |3f16
ldroclorato di magnesia .
9 5f24
Parrebbe che la quantit d acido car
honico indicata in questa analisi fosse
troppo debole.
Acqua di Sedlitz. ( Boemia. )
limpida , scoppiettante per 1' acido
carbonico che si sprigiona, i quale per
altro vi in poca quantit; meno
amara e meno salata della precedente.
Neuman,
oltre a allcuni
ucst' solfati
acido, di
hamagne
levati
da
quest' acqua,
sia e di calce, alcuni carbonati di calce
e di m. nesia , e dell' idroclorato di ma

gnesia. )ueat acqua purgativa in som


mo grado.
*" 5 libbre di quest'acqua contengono:
grani.
Acido carbonico . A
Carbonato di calce . a . .
9 11/16
-- di magnesia. . . . .
6 l
Solfato di m'agnesia .. . Nilo
disoda.......34
g
-dicalce.......ntln
Materia resinosa . . . . .
3
[1%
"" Il sig. Steimann ha meentemente
analizzata l acqua minerale di Sedlitz ,
ed ha ottenuto da l6 once:
grani
Acido carbonica. . . . . . .
3,461
Solfato di magnesio . . . . . 7 ,555
--dipotussa........2
_-disoda......... 17,446
--di calce ........ 4,144
Idroclorato di magnesia . . . 1,06:
Carbonate di magnesia . . . o,nol
dicalce . . .L.... 5,297
di stronziana

ACQ

(163)

Acqua di Seydschutz. (Boemia.)

. . . . .

Carbonato di protos
sido di ferro. . . .
Allumina . . . . . .
Silice........
Estrattivo. . . . . .

0,009

. . 0,050

115,638

Acqua di Alfier.

( Nelle vicinanze di Colonia. )


La una temperatura pi bassa di
quella dellatmosfera.

La suadcnalt di 1,0089.

Secondo Vauqnelin, essa contiene un


volume (1' acido carbonico eguale al suo,
e di in:
' arbonato di soda;
.
di calce; ,
-- di magnesia;
- di ferro, pochissimo;
Solfato di soda;
Cloruro di sodio.

Acqua Mdi Sulzmat.


_ (Dipartimento dellAlto-Reno.)
L'acqua della sorgente arida contiene
molto acido carbomco, ed inoltre alcuni
carbonati di soda e di magnesia; ed ha
una temperatura minore di quella del
latmosfera.
"' Acque minerali di Suuche_yre.
( Chaise-Dieu. )
Nelle vicinanze di Soncheyre, can
tone di Chaiae_-Dicu, esistono molte
sorgenti di acque minerali, le quali
sembrano avere unorigine comune. Esse
scaturiscono in un terreno granitico,
appartenente per la semplicit della sua
composizione alla formazione che gene

ralmente riguardasi come la pi antica.


Il sig. Joyeux, farmacista e membro
della societ di a ricolthra , scienze,

arti e commercio i >Puy , institui. nel


1829 un analisi chimica su queste ac
que minerali, e trov che un chilo

grammo di esse conteneva:


in volumeSgcentim.
cab. ( 30 poli. )
Acido carbonico.
in (pzo
oso,grani.
IOGomilligr.
)

ldroclorato di magnesia
Carbonato di calce. . . } rf:o,ooo
--- di magnesia. . . . ,
,
Fra tutte le acque minerali gassose e
acidule conosciute ed analizzate n qui,
sembra che non ve ne sia alcuna ,la quale

possa paragonersi a queste, relativamente


alla quantit cos minima delle sostanze
saline che vi sono in dissoluzione; e ci
prova con molta evidenza che il tratto
che esse percorrono nellinterno della
terra non n calcareo n vulcanico:
poich in questo caso , lacido carbonico
che uno dei pi grandi dissolventi in
natura, avrebbe certamente disciolte e

tratta seco, mediante quest acqua , una


mag or quantit-di sostanze terrose e

alca ine.

l
'

ACQ

(164)

" Acque minerali di 30r:zeg.


(Transilvania .)
Il sapore di queste acque piacevole;
e 16 once di esse contengono: jf
poll. cub.
Acido carbonica . . . . . 56 ofroo
grani
Carbonato di soda . . . ' 18 80f|00
--dicake....... 1252100

-- di magnesio. . ' . . 5 2f100


--- di ferro . . . . . . .
Solfato di soda . . . . . .
Idroclorato , a base incerta
Allumina. . . 15-...
Silice . . .

o
i
o
0
o

1gfmo
7_fxoo
6;;l'1oo
87/100
ngloo

" Acqua minerale di Grognardo." '


( Piemonte )
Temperatura, pi bassa di quella del
l'atmosfera.
Peso specico , molto maggiore di
Ile del acque Itilleta.
, '.
Quelfhequa inodorn, ha un sapore

"
"A

ermente ncido, e si mantiene limpida


L:

i. o

in contatto dellaria, guanto chiusa

ACQ

Gas acido carbonica;


Carbonate di calee;
SOlfat0 di soda.
J

"' Acqua aceton. (Presso Roma.)


gemperatug;13, R.
eso epci
1
li sig. Morichini& l nnalizz nel
1818, ottenne da untlabbra di questuo
qna:
- '
poll. cub.
Gas acido carbonico . . . . . . 1::
Aria atmosferica . . . . . . . 1f2
; grani

ldroclorato di soda. . . . . 9,44


-dicalcc..u.s...

-- di magnesia .
. .
Solfato di sode . . . . . .
-- di magnesia . . . . .
--- di calce . . . . . . .

0,40

. 0,08
. 1,57
. 0,71
. 0

Sottocarbonnto di soda . 5. 0,80


-- di ma nenia . . . . . .-o,|6

Carbonato

i calce . . . . .

5,23

Silice ferrnginoea . . . . . . 0,
In tutto

Prodotti ela
stici, poli. cub. 12,50.
Prodotti ssi gr. 18,72.

in bottiglie. Essa __ stati oggetto delle


ricerche di vari chirhici, alcuni dei quali

" Acqua Santa. (Presso-Roma)

la riguardarono come acidulo-ferruginosn,


altri come solforosa; ma il sig. Cannob
bio che ne fece un analisi no del 1818,
non vi trov traccia di zolfo n di ferro,
ed ottenne soltanto:
.
Gas acido carbonco;
Carbonate di calce; .
di magnesio ;
Solfato di calce.

'\

Temp. 11, R.
Peso specico 1,0025 Il sig. Morichini lanalizz nel 1818,
ed ebbe:
poli. cab.
Gas acido carbonico . . . . . 6
Aria atmosferica . . . . . . o, 311
grani

- Idroclorato di soda . . . . . 1,29


-- di calce

" Acque redde di Valdierl.


_ Piemonte. )

. . . . . . . . o,aj

- di magnesia . . . . . . 0,06
Sottocarbonato di soda . . . 0,16

f
-_ di magnesia . . . . . . o,m
Quest acque sgorgano da due sorgenti
Carbonato di calce. . . . . . 1,86
chiamate, hm lAquila d'Oro e l'altra
Silice ierruginosa . . . . . . 0,24
lAquila di S. Giovanni; ed esistono
Prodotti elasti
nella provincia di Cuneo , nel luogo
In tutto
ci, pollici cnb. 6,75
stesso ove si trovano le acque soliofose
Prodotti ssi gr. 3,99
calde.
'
Sono limpide, di un sapore leggio!
" Acque di .Monu'one.( Toscana.)
mente acido, e di odore epatico. 4
Secondo Giobert contengono:
' Sulla riva destra del torrente Castro,
Acido carbonico, in poco quantit;
a un miglio quasi di distanza da Arezzo
_ Ossigene, in molta quantit;
Verso occidente, trovasi appi di un
" ldroclorati alcalini, alcune tracce.
piccolo colle chiamato Moutione, la sor
gente di quest acqua minerale. Essa
* Acqua di S. Pellegrino.
sgorga dal basso in alto , e come per tra
( Stato Lombardo-Veneto.)
sudnmeuto,da 5 fenditure di uno schisto
argilloso, ed accompagnata da una cor
Nella provincia di Bergl si trova
rente di gas che la traversa con forza
nesta sorgente la quale con ' e secon
e in gran quantit, coprendo di molte
iio Brugnnttelli:
l
bolle in di lei supercie.

ACQ

(165)

La sua temperatura si mantiene sem


pre circa il l3, , qualunque sia quella
dell atmosfera; ed il suo peso specico
sta a quello dell se un sbillata, come
l003 a loco, mentre atmosfera segna
l .

trasparente, e quasi sempre leggier


mente opalina; inodora, di un sapore for
temente acido, stittico e ferruginoso,
ma che si sperde in totalit, e ne succede
un altro debolmente alcalino, tostoch

ACQ

Acqua di Pollaiolo. Questa sorgen


te mlnerale scaturisce di basso in alto
nel letto di un precipitoso burrone che
scorre a i di un colle molto elevato
detto Po lajolo. Quest acqua acidulo
al gusto ed in credito presso gli ahi
tanti per la cura delle malattie eutance.
loo parti di quest acqua si compon
gono di:
Acido carbonica, un volume per
o mi volume di essa.
Cl! onato di soda . . ,. 5"
--3icalce......
-1 ma nesla
. . . '6l
_difer'rgo
.....

l'acqua sia stata agitata con violenza, o


bollita.
loo parti di quest acqua hanno dato
al sig. Fabroni di Arezzo:
Acqua pura con tracce di materia or
Acido idroclorico un
gallica e di silice . . . . . 99,315 a
piccolo accenno . . .
L'Acqua della Madonna della Selva.
Acido carbonica . . . . . . . o,ogt
gorga quest acqua nella valle di Ca
ldroclorato di soda. . 0,009
prese presso la chiesa della Madonna
Bicarbonato di soda - o,l50
della Selva da cui piglinil nome, alla
Carbonate di ma
distanza di nove mlglia da Montione e
gnesia . . . . . . . o,l40 0,389
cinque da Chitignano. Nel l793 merit
-- di calce . . . . 0,080
-- di ferro . . . . 0,0l0
di essere allacciato a roprie spese del
granducs Ferdinando ili; e nell'anno
seguente fu' esaminata dal Prof. Sarti,
l00,000
Il sig. Fabioni nelle sue belle e dotte il quale dopo aver fatti su di lei alcuni
ricerche intorno alle acque di Montione, saggi preliminari, invi ai Professori
che ci pubblic nel l827 insieme con Brancbi padre e glio l4 denari e l5
lanalisi qui sopra indicata, fa menzi0m_s
grani di un residuo grigio iallogllolo ot
(1' altre sorgenti di acque acidulo che SI
tenuto collevaporazwne a 60 libbre di
trovano nel territorio aretino, e che quest'acqua, perch ne fossero indicati i
tutte si manifestano se non identiche al
componenti, i quali furono dichiarati
meno analoghe a quelle di Montione
essere: .,
Non riescir pertanto cosa discara al
denari
grani
lettore, se noi qui riportiamo le ri
Solfato di calce . . . n
17 lf2
sultanze analitiche ottenute da quel dotto
Carbonate di calce . .
l8
Allumina . . . . . . . g
5 lfz
chimico sulla composizione di alcune di
Ossido di ferro , . . n
l6 l_f2
queste sorgenti.
Silice.........'a
13
Acqua di Pergine o Pog ibagnoli.
Sei o sette miglla distante a Arezzo
Perdita........
2|f2
pullula uest acqua, la quale dain abi
tanti cita il bagno.
14
IS
*

Essa composta per ogni tue parti di:


Acido carbonico .
Carbonate di soda
-- di calce. . .
--- di ferro . .
--- di magnesia

.
.
.
.
.

0,06!

Ma il sig. Fabroni avendo assoggettata


quest' acqua a nuove prove analitiche, e
giunto a resultanze diverse , trovandola
mancante dei sali solfati e dellallu
mina,.composta soltanto delle sostanze

idroclorico,

che mineralizzano le altre acque qui

un accenno. . . .
Acqua del Palazzone. Quest' acqua
trovasi presso due miglia allacidula di
Montione. Ha un sapore acidulo ferru
gmoso e sviluppa molto gas alla sorgente:
100 parti (il. questacqua hanno dato:

sopra indicate.
.i
v
Acqua del Ponte-a-Romitof e della
Nave dellInferno. Queste acque scaturi
scono di sottq.in su sulla riva dellh
no, in vicinann di Laterina e lungi po
che miglia dall'acidula di Montioue, colla
quale compariscono identiche. Ecco l'a
nalisi dei loro gas indisciolti:
.
Ponrr-a-Rourro

Acido

Carbonate di soda... . .

-_dicalce.....f
-- di magnesia . . .
-- di ferro. . . . . .
Acido idroclorico , un
CCCIIDO-....-. .

o,l08

Gas acido carbonico- . - . 3 parli


-- oss1genc. . . .- . . . . a
--azoto.......'..

ha

ACQ

( 166 )

Rava nan'lsranso.

ACQ

tralizaare le basi che vi sono disciolte

Gal acido carbonica. . . . a parti


--oaaigene........ x
azoto..........3
Il sig. Fai-reni conclude frattanto che
tutte queste ed altre aorgenti_dellagm
aretino, non esclusa nemmeno quella del
Rio di Chitignano , debbano ave'e fra
loro una Ol'lgl0 stessa, a ci per,lana
logia dei principi che lo compongono.

allo stato di carbonato.

Esse sprigionano molte bolle di acido


carbonico con lagitazione, o arrossiscono
fortemente la laccamull'a.
3. Genere. Acque nelle quali il ferro
e tenuto disciolto -dall'acido solforico.
Esse possono essere distinte dalle pre
cedenti , in quanto che facendole con
centrare molto in un vaso chiuso, si ri

scontrano nel residuo le ropriet del


solfato di ferro , laddove e acque dei
due primi generi, quando son concen
trate, depositano la totalit del loro
ossido di ferro allo stto di idrata.
/|. Genere. Acque nelle quali trovasi
del solfato di ferro e del carbonato di

" Acqua acidula di Asciano.


( Toscana. )
In vicinanza dei bagni di S. Giu
liano nella provincia pisana , trovasi in
un luogo detto Asciano, la sorgente di
nest' acqua. Essa fredda, limpida e
di grato sapere acidulo.
loo libbre hanno mostrato di contenere
secondo lanalisi fatta da Giorg. Santi.
poll. cub.
Acido carbonica . . . . . . . 374.
grani
Carbonato di calce . . . . : . 244
Idroclorato
di leda.
-di magneaia
. . .. . .. .I 323

ferro.

Le acque di questi due ultimi generi


sono meno sparse di quelle dei due primi.
Acque rruginose comprese nei due
primi generi.
Acqua ranancxaosa ransuu.

Acqua di Vichi. (Allier.)


_ di magnesia

. . . A . . 177
Esistono a Vichi sette sorgenti di

Solfatodisoda....... .3|:\
--dicalce .........654

-- di magneaia. . . . . . . ag85
Allinnina-...........

Silice........._...

9
2106
"' Acqua minerale di Pili .
( Toscana. )

In vicinanza di Gambassi, nel Volter


l'ano, trovasi questacqua della quale co
nnacesi una analisi fatta da molti anni
indietro da H'fer, e che diede i se

guenti prodotti:

Acidlo carbonica, in quantit sensi


bi e;

Carbonate di ma
Idroclorato di s

eaia } in quantit
. .
notnbile.

III. Classe. Acque raaaucxnosa.

GCque che non differiscono tra loro, se


non per una temperatura gi o meno
elevata, e, secondo il sig. Iassier, per
la proporzione delle sostanze che esse

tengono in soluzione. Queste acque hanno


un odore di pece-assalto. Quella della sor
gente dei Celestini (Cleatins) segna 21,
e l' altra della sorgente della Grande
grille ne segna
.
Secondo il sig. Dellefont, contengono:
Gas acido carbonico, gran quantit;
Cloruro di sodio ;

Solfato di soda;
Carbonate di soda;
'-- di calce;
-- di magnesia;
-- di ferro.
.

" Delle acque di Vichi si ha un'a


nalisi pi recente del sig. Longchsmp:
dalla quale risulta che [000 gramml

d' acqua della sorgente detta Grqnd'


Queste acque pigliano i loro caratteri
da un sapore atittico, della pro riet
di divenir turchina o nero con l infu
sione di galla o di scorza di quercia; e
se ne distinguono quattro generi.
1- Genere. Quelle che non contengono
60 non una quantit di acido carbonico
suiliCiente per tener disciolto il peros
sido di ferro.

g1ille , danno:

grammi

Aequa.........tgga,55

Acido carbonica libero.

0,9333

Carbonate di soda sata


rato

4,<3)ZI4

--dicaloe......
--- di magneaia . . . .

o,
0,0344

-- di ferro . . . . . .

0,0126

Idroclorato di soda . .
Solfato di soda . . . . .

0,57O
0,4725

qpatit d'nci o carbonica molto mag

Silice

0.073

'o"0fe di quella, che necessaria per neu

Materia vegeta-animale.

trucca

2- Genere. Quelle che contengono una

7 __.-.

'ACQ

( 167 )

" Il slg. Vauquelin ba chimicamente


esaminata una materin occoss che si
forma nell'acqua minerale di Vichi , e
che fu raccolta del sig. D'Arcet nella

sorgente dell'Hpilal. Questa materia


diVeniva di color verde quando guarda
Vasi per raggi trasmessi, e di color por
pora qluando guardavasi per raggi re
essi. l sig. auquelin trov che que
sti occhi erano composti di tre materie
animali che si distinguevano per le loro
rnpriet , ma che erano originalmente
identiche e analoghe all nlbumina.
Acqua di Campagne.
Ande.
Essa stata analizzata dai sigg. Estri
baud, Frejacque e Reboulh.
La sua

temperatura costantemente

di 27, 5 : la sua. densit 1,004; e con


tiene per ogni 50 litri:
Acido carbonica . . a decimetri cubi
grammi
ldroclorato di magnesio - . 5,4
Cloruro di sodio

. . . . . .

2,0

Solfato di magnesia . . . . . lg,4


Carbonate di magnesio . . . 10,0
_- di calce . . . . . . . . .
di ferro. ...... ,

6,0
a,a

Silice e perdita . . . . . . ..

5,0
_50,0

Acqua di Bourbon l' Arahambault.


Allier. )
Secondo il sig. Faye, la loro tempe
ratura da 58 a 60: la loro densit
liilerisce poco da quella dellacqua stil
ata.

Queste acque hanno un odore d acido


idrosolforico.
Il sig. Fnyo lo riguarda come conte
nenti in dissoluzione per ogni pinta:
grani
Carbonnto di ferro. . . . 3 lf12
Idroclornto di calce . . . a 2f3
di magnesio. . . . . I ufo

disoda.......lfa
Solfato di soda . . . . . . 2 If
_ di magnesia. . . . . 3 I 13
-dicalce.......agf3
Silice . . . . . .' . . . . I lfm
Acido carbonica . . . . . 16 lf4

Acido idrosolforico

quantit inap

_apqnulo vegetbile} prezzabile.


01 faremo osservare che il solfatodi
soda e il solfato di magnesio non pos
sono esistere disciolti coll' idroclorato di
cqlce, poich vi e produzione di solfato
di cal<:e , di Cloruro di sodio e d' idro

C10rsto di magnesia, quando si mescolano

ACQ

delle soluzioni di solfati di soda e di


magnesia collidroclorato di calce.
"" Acqua errata di Napoli.
( Caste lo dell' UOVO. )
Temperatura di 21, ccnt.
Peso a cico 1003,84.
Quasi: acqua troyasi in vicinanza di

Napoli sulla riva del.mare.


Il sig. Giuseppe Ricci che lanalizz
nel 1821, ebbe da 6 libbre : . poll- eub.
Gas acido carbonico . . . . 4|,74
grani
ldroclorato di soda. . . . .
2

Sottocarbonato di soda . . -

-- di calce .a..a..a.
--dimagnesia......
--diferro........

33
07
a;
o
o:

Silice............
Perdita...,........

*' Ac ue termali dfPozzuolo.


?Stato Napoletano.)
Fra le varie sorgenti di acque termali
che esistono in Pozzuolo, meritano di es

sere oniwverate le seguenti.


|. 4 L acqua della Pietra che segna
26", R.

n. L'acqua dei Cavalcanti che segna


30, Il.

3. L'acgua di Subvenf-homini che


segna 31, .
!;. Lacqua del Cantarello che segna
da 24 ai 25, R.
5. Lac un del Tempio di Seraple
che segna da 34 ai 35 , B In questo
Tempio trovasi altra sorgente la quale
per altro fredda.
Queste acque sono limpide , di un sa.
pure al quanto salato e di-un odore leg
giermente epatico, il quale si aumenta
dopo che sono state per qualche giorno
in riposo in un uso, e ci di ende per
la scomposizione di alcuni solisti che vi
si trovano.
L acqua esistente nel Tempio di Se
rapide contiene, secondo 1 analisi fatta
dal sig. Andria:
Gas acido carbonica;
Solfato di calce;
-- di ferro;

-- di allumina.
Ma in conseguenza daltra analisi
stato trovato esistcrvi:
Gas acido Carbonica;
Carbonate di calce;

-- di magnesio;
-- di allumina;

ACQ

ACQ

(168)

" Questa un e stata di poi analiz

Carbonato di ferro;
-- di soda
Idroclorato di soda;
Solfato di calce;

zata dal sig. dwin Gadden Joues, il


quale da 23! pollici cubi dell'acqua della
sorgente di Pouhon ha ottenuto:

Silice.

poll. cab.

Acido carbonico . . . . . . 26a

grani

"' Acque termali di Lucca


('Ioscana.)

Carbonate di calce . . . . . . . 9,87


-- di magnesia. . . . . . . . i,

Lungo il ume Sercbio e alla distanza


di dieci miglia da Lucca, si trovano le
sorgenti di queste acque termali odi
cinque stabilimenti destinati ad oggetto
di bagni. Le principali sorgenti di cui si
fa uso medico,sono quelle dette della Vil

_di soda ... . . . . . ..2,25

la di Bernab, del Bagno rosso , della


Trastulh'na, della Disperata, della C0
ronale, del Fantino, di S. Gi0vannr'.

Perdita.............n,g
" Quest'analisi diversica molto da
quella di Bergmann al er le proporzioni,
che per I principi costituenti, non aven
dov: egli trovato n solfato di soda, n
silice, n allumina. Ed bene qui av
vertire, che le acque delle altre sorgenti
dwers:cano da quella della sorgente
detta di Pouhon, per la proporzione
delle materie salino e dell' acido carbo
nico.

Tutte queste sorgenti segnano da al


a 439 8., sono limpide, inodore, ed

hanno un sapore salato ed alquanto aci


dulo stittico.
Secondo Duccini e Benvenuti quest'u
que contengono:
Gas acido carbonico;
idrosolfqrico ;
Carbonate di calce;
-- di magnesio;
Solfato di soda
Allumina;
Ferro.
Il Moschepi per altro non vi trov
esiltere l'idro ene solforato ammesaovi
da Duccini e

nveuuti, ed invece vi

discoprl , oltre agli altri principj , anche


questi:

Solfato di calce;
di magnesio;
-- di allumina con potesse;
ldroclorato di coda;
--- di maggesia;
I
Silice;
\_
Materia estrattiva.
E Davy vi ha riscontrate posterior

Solfato di soda . . . . . . . . . 0,99


ldroclorato di soda . . . . . . l,|6

Ossido di ferro. . . . . . . . . 5,24


Silice . . . . . . . . . . . . . . 2,16
Allumina. . . . . . . . . . . . o,a

A_cqua di P rmont.
(Antico regno i Vesfalia.)
Secondo Bergmann, la densit dique
stacqua di 1,0024; e contiene per
ogni pianta:
Acido carbonica . . 37 2f3 poll.pu.
grani
Carbonato di calce . . . . . 8 1/15
- di magnesia . . . . . . 19 lfao
-diferro . . . . . . ..

138

Solfato di calce . . . . . . . 16 fra


'-- di mugnesie . . . . . . IO .'/B
Cloruro di sodio: . . . . . 2 1/31

" Secondo una pi recente analisif.=tta


da Westramb, mo libbre di questacqum
hanno dato:

mente alcune modicazioni, tanto sulla

cido carbonico, che su i principi ssi.


l

Acqua ranaucxsoas manna.

grani
Idroclorato di soda cristal
lizzato . . . . . . . . . . . . ma

-- di magnesio . . . . . 131
Acqua di Spa.
(Regno dei Paesi-Bassi.)
Secondo Bergmann, la sua densit e
di 1,0010 ; e contiene per ogni pianta.
poll. sub.
Acido carbonico . . . . . 18
.

grani

Solfato di soda . . . . .
-- di ma nesia. . . . .
Carbonato ' (erro
___ di calce
magnesia
. . . . . . .

. 289
.54g
. lo [[1
. 348
339

Principj resiuosi . . . . . -

9
-f_

Totale

2762 14

Carbonate di calce . . . . 3 [Qf3l


-- di magnesio . . . . .
--dieode.......

8 '1f15
3l9f32

_diferm........l?gf8
Cloruro di sodio . . . . .
8flg

Acqua di strada". (Alti-Pirenei}


Quest'acqua, la cui natura i'el'lgi'wa

stata scoperta dal sig. Save nel 50"

AQQ

( 169 )

ACQ

contiene, secondo questo stesso chimico,

Iocloralo di soda . . . gfm

per ogni 22 libbre:

Solfato di calce . . . . .
ldroclorato di magnesia
Solfato di magnesia . .
Silice . . . . . . . . . .

grum'
ldroclorato di magnesia . i o if2
Solfato di magnesin . . . . 6
--dicalce........
Carbonate di calce. . . . .
-- di ferro . . . . .' . . . 8 Ifi
Silice...........'.olfn
Acido carbonica . - . . - . 18

. .

Ifa
IjS
9flo
l_fl

Acqua minerale di Rouen,


(Senna inferiore.)
Il eig. Dubuc ha trovato che l'acqua
detta la marecquerie, conteneva per ogni

Acqua di Laufour. (Ardenna.)

.
.
.
.

pinta:

Il sig. Amstem dice che Ogni litro di


essa contiene:
Acido carbonico . . . 19 centim. cub.

. grammi
Sottocarbonato di calce. o 003
di magnesia . . . .} "
di ferro . . . . . . . 0,04o0
Cloruro di sodio . . . '. 0,0037
Idrocloralo di calce . . .')
[4
di magnesa . . . .'

emi
Carb0nato di ferro. . . . x
-- di calce. . . . . . . 0
Idroclorato di calce. . . . 3

3fl|

Materia estrattiva vege


table da . . . . . . . . I a a
Gas acido carbonica . . . 0
1f30
Acqua di Saint-Pardouz. (Allier.)
Queste acque sono notabili, secondo

Solfato di calce . . - . ' .' 0,0365

il Blg. Faye, in quanto che ntm conten

---e di magueaia . . . . . 0,0291

g0no per ogni pinta, che:

Silice. . . . . . . . . . . . 0,0045

Totale

-_-_.
0,1183

grani

Acxdo carbonico. . . . 19
Carbonato di ferro. . . l

xfa
2j'3

__._

Perdita

. . . . . . . . . . I

77

Acqua minerale di Forges.


(Senna inferiore.)
Vi sono tre sorgenti, distinte col nome
della hemetle, della R0 ale e della Curdinale, le quali, secon o il sig. Robcit,
contengono per ogni pinta:
Sonczur: Hainelle
Acido carbonica . . . . . lf4 del 500
volume
Carbonate di calce . . . . l_|di grano
---diferrn......
ldroclrato di soda . . . lj7,
Solfato di calce. . . . . . |f5
Idroclorato di magnesio . f5
Silice . . . . . . . . . . . I 16
Soncu'rz Rafule
Acido carbonico 1 volta I_| del uo
volume
Carbonato di calce . . . . 3/1 digrauo
- di ferro . . . . . . . I_f_a
ldroclorat0 di soda . . . 7j8
Solfato di calce. . . . . . ljb

ldrocloruto di magnesia . lf5

Acqua della Chapelle-Godqfrof


( Aube.)
Secondo i eigg. Cadet e Salverle,
essa tiene in dissoluzione dellacido car
bOIICO, e dei carbonati di calce e di
ferro; e Contiene per ogni pinta:
ani
Calce . . . . . . . . . . . a,u43898
Protossido di ferro . . . l,6ti66n
Acido carbonico. . . . . 2,750645
Ac q Ma di Bussan 5 . (V0; ge a.)
Esse contengono dellacido carbonica,
dei carbonati di ferro e di soda, secon
do le analisi fatte da Thouvonel a Ni
colas.
Acqua di Tongres. _(Mosa inferiore.)
'
Vi sono due sorgicnti che sono state
esaminate dal sig. ays=, le quali con
tengono per ogni 18i'a'aio parti:

N.0 I (I) N. 2

Solfato di magnesin . . . gf8


Silice . . . . . . . . . . . I_fl0
SOIGII'I'B Cardinale
Acido carbonico . . . . . a del suo
volume
Carbonato di calce . . . .
digmno

Carbonalo di ferro. . 2|
2
di magmsiu. . . 3|
2%
Non vi si potuto riscontrare acido
carbonica libero.

-- di ferro . . . . . . . :>j 6

tana di Saint-Gilles e fontana di Ylimo.

Diziom delle Scienze Nut.

(I) Questa fonlmm chiamata fon


26

ACQ

(17)

ACQ
32 iii)be glil1annv dal!) 91 gI'ID di

Acqua di COlrc-tevillc. (Vosges.)


Secondo Nicolas, contiene per ogni
pinta: '
grani

Carbonate: di ferro. . . . 0
I_/
Cloruro di sodio. . . . . I
l_/_a
l_/l
Solfato di magnesia . . . o
--dic:lcc.......5
Carbonato di calce.
quantit inap
Acido carbonico .
prezzabili.
" Il sig. 'lhonvcnel vi ammette inoltre
una materia bituminosa , la di cui esi

stenza per altro stata negata da Ni


colas.
" Secondo un'analisi recentissima
del aig. Collard di Martigny, queste ac
que si compongono di:
ldroclorato di calce;
di magnesia;
Sottocarbonato di calce;
- di magnesia;
-- di soda;
Solfato di calce;
di magnesia ;
Nitrato di calce;

residuo, i quali hanno assorbito 4 gran


all'atmosfera. Questi 96 grani consiste
vano in:

grani
ldroclorato di magnesia . . .
Cloruro di sodio
Solfato di calce. . . .
Carbonate di calce . .
Q*QD
9
-dimagnesia .......l
-- di ferro. . a.....-.
Silice........

....u.

Materia estrattiva . . . .

.a.

96

Acqua di Provins. (Senna e Marna.)


Essa stata analizzata dal sig. Van
guelin, al quale 8 libbre di questacqna
anno dato :
pollici
Acido carbonica. . . . . . . 27 8fro
'
4
grammi
Carbonate di calce . . . . . 0,554
Ferro ossidan . . . . . . .c,76(1)
Manganese ossidato . . . . . o,otg(l)

Protossido di ferro;

Magnesia . . . . .

Silice;
Materia organica.

Cloruro di sodio . . . . . . 0,042


Silice .Y...........o,025

Acqua di Boulogne. (Passo di Calais.)


il sig. Berlrand dice che 0 libbre di
acqua della fontana di ferro (fontaine
de fer), contengono:
grani
Sopracarbonato di ferro. . 6
Solfato di soda . . . . . . 8
dicalce..
... l
tfn
Calce ( probabilmente car

'f2

bormta.)

. . . , . 0,03

....

Idrocloralo di calce
Materia estrattiva. .

Materia grassa. . .
tracce
"Unaltra analisi ripetuta su questa
istessa acqua minerale dal medesimo
Vauquelin e 'lhenard, ha dati gli stessi
prodotti, ma in proporzioni un poco
differenti: per esempio, gl'istessi otto
litri di acqua hanno somministrato pi
carbonato di calce.
" Acqua jerruginora di Bourranol.

. l2
. a

Acqua di Monllfgnon (Senna e Disc.)


Essa contiene per ogni pinta:
grani
ldroclorato di calce. . . . n
--- di magnesin. . . .
Carbonate di ferro. . . . . a
_-. di magnesia. . . . . . I
Solfato di calce . . . .
o Ifn
Acido carbonico, quantit inapp roz
zabile.

Secondo l analisi del sig. Saint-An


dr di Tolosa, quest'acqua oltre una
piccola quantit di gas acido idrosolfn
rico e d acido carbonicn, ed una mate

ria albuminosa o animalizzata, ha dato


per ogni 400 libbre:
_
grani
Hroclorato di magnesia . . . 49
--disoda..........nSg
Solfato di calce. . . . . . . .

48

Carbonate di calce . . . . . . 8lg


--7 di magnesia . . . . . . 34
Pernssido di ferro , giudicato
\ullo stato di sottocarbonato. 3|6
Silice impura. . . . . . . . . |3

Acqua di Pernic. ( Loira inferiore )


Secondo il sig. Heetot, quest' acqua
non contiene quasi punto acido carbonica
libero.
(I) Ma 1' i:/roclorulo di calce non pu
m'nere col roljino di soda.

" Acqua di Pougucr di Chaleuu-Gon


ticr. (Dipartimento della Mayenne.)
Secondo l analisi fattano dai sigg

(I) Questi due ouidi sono allo stato


di carbonato.

ACQ

(17)

Becoeur.e Toucbalaume, ogni litro di.


questacqua contiene:
grani
Carbonato di ferro. . . . . 1,384
-- di calce. . . . . . . .

1,301

-- di magnesia . . . . .

0,248

Solfato di calce . . . .

4,229

-_ di magnesio

2,514

--disoda...l....

6,437

Idroclorato di magnesa .
__disoda.......-

1,508
1,559

SICe..........'0;101
Materia estrattiva. . . . . o,{yn

Perdita...........

ACQ

"' Acque ferruginose di Camarcs o


_
_ 'Andubre.
(Dipartlmento di Aveyron.)

1,139

Queste acque sono limpide, acidule,


gassose e di un grato sapore. Vi si tro
va presso il poco un volume di acido car
b_onico, egua e a quello dellacqua; ed il
s1g. Cou_let che ne fece l'analisi, ebbe
per ogni lo litri le seguenti sostanze
sse:
gran;
Carbonato di calce. . .

2,051

_- di magnesio. . . .
- di ferro . . . . . .

1,526
'

0,565

Totale
an,gan
Quest acqua, nqtabile per la molta
quantit di carbonato di ferro, potrebbe

Solfato di soda . . . . .
Sotto<:arbonulo di soda.

' 6,054
8,.735

Cloruro di sodio . . . .

o;8-in

paragonarsi all'acqua di Spa , se non

Acqua. . . . . .

. . g,gg,3.g

osso mancante di acido carbonico libero.

"' Acqua minerale di Busignrgues.


(Hrault.)
Temperatura 13, essendo quelle del
l'aria allombra 1/; 1{2.
Quest' acqua minera c scoperta no
del 1819, trovasi nel dipartimento di
lirsult in vicinanza di Sommires, ed
ha meritato l'esame di vari chimici.
Essa non sviluppa in apparenza alcun
gas, ha un odore ferruginoso, un sapore
stittico e nulladimeno acido , e a qualche

distanza dal luogo ove sgor a, resta co


perta sulla sua supercie di una pelli
cola iridata.
Secondo lanalisi fattane ultimamente
dai sigg. Figuicr e Gay , 10 litri di que
st acqua sembra che contengano:

Gas acido carbonica . . . tracce


grani
Solfato di calce . . . . . . .
Carbonnto di soda. . . . . . g
---difcrro...
--dicalce.........
.....81_/n
ldroclorato di calce . . . . .

Ossido di ferro . . . . . . . 6
Residuo indeterminato . . . 1
Perdita .
Prima dellanalisi dei sigg. Figuier e
Gny , quest acqua era stata esaminata
dal sig. Bories di Montpellier, il quale
per ogni 20 litri ottenne:
'

Acido carbonica 1f10 del suo Volume


.
grani
ldrnclorato di calce. . . . . 32
h-disoda._........30
Carb0nato di soda. . . . . .' 25
__dicnlce....'...45
--diferro........lp
Solfato di calce . . . . . . . 21
Allumina e perdita . . . . . 23
220

10,ooo,ooo
Secondo il sig Henry glio, queste ac
que nel loro stato naturale, non possono

contenere il ferro se non allo stato di


protossido , non otendovi esistere si
multaneamente al 0 stato di carbonato
col bicarbonato di soda.
" (Senna
Acqua dell'Epina
inferiore.)f .
Temperatura di 12, E.
Densit, un quarto di grado meno del
lacqua stillata.
,
Da una libbra e otto once di quest'oc
qua il si". Gcrmain che. lan'alizz nel
1823, ebbe a decilitri di gas acido car
bonico, essendo la pressione dell'atmo
sfera a 77 centim-, e segnando il Term.

Reum. 21.
Questo chimico ha ottenuto per ogni
20 libbre:
grani

Cloruro di calcio. .
-- di potassio.. .
Carbonate di ferro.
--- di magnesio. .

.
.
.
.

,:'
.
.
.

. .
..
. .
. .

.
.
.
.

.
. 4
. 12
. 8

--dicslce..........26

Silice...............

8
66

"' Acque di Recoaro.


(Stato Lombardo-Veneto.)
Queste acque Celebri per la loro un
tichit, scaturiscono alla distanza di al

cune miglia da Valdagno, situato nella


provincia di Vicenza.
La loro temperatura 1. minore di qulls
dellatmosfera.
Sono limpide, senza odore e di un Is
pere acido stittico lalino.
'

ACQ

ACQ

(172)

Secondo l'analisi fatta da Lorgna, cou


torrebbero:
Gas acido carbonico libero;
Carbonato di calce;
Solfato di calce;
-- di magnesia;
Ossido di ferro;

Silice.
" Acqua di Slam.
(Provincia Vicentina.)
Il sig. Melandri-Conlcssi che analizz
quest' acqua nel 1826, osserv che con
tcneva della soda in stato di solfato, del

Quest'acqua, detta anche aequa catal


liana dal nome del suo scopritore , fu
analizzata nel 1821 dal sig. Melandri
Contessi , il quale l'aveva analizzata an
che nel 18|8, e ne aveva ottenute della

' risultanze differenti da quelle che ebbe


dall'ultima analisi, la quale ha dato:
denari
Solfato di calce sec_co. .
1,6640
--- di magnesia secco.

0,3830

Protossido di ferro. . .
Deutossido di ferro. . .

3,07l5
2,4550

Silice

0,0030

. . . . . . . . . .

Acqua..........gga,3gofa
iooo,oooo

la silice, minor qnantit di ferro della


precedente, maggior quantit di magnesia,
"Acqua minerale di S. Bernardino.
a veruna porzione di solfato di calce.
( Lodi e Crema. )

" Acqua minerale di Laze.


(Veronese.)
Temp. 10 ufo.
Peso specico , un poco maggiore di
quello dell' acqua stillata.
Quest'acqua , detta dalla pissarole,sgor
ga in un terreno di alluvione, composto
di terra calcarea argilloso-silicea, con

qualche traccia di ocra ferruginosa, di


carbonato di soda e di cloruro di sodio.
ll ano adoro i: leggierrnente ferrugi
noso, il quale diviene pi sensibile ba
gnandosi la mani e sfregandole; ma
agitata che sia in un vaso, emla un odore
che' sa del bituminoso e del gas acido
idrosolforico.
Il sig. Francesco Fontana che lana
lizz nel 1826, trov che 50 libbre me
diche di questacqua contenevano:
grani

Gal acido carbonico libero 13,65,937


Carbonato di calce . . - .
43,25
-- di magneaia . . . . .
8,50
--difarro.......
Cloruro di sodio . . . . .
Solfato di calce. . . . . .

9,00
12,50
6,95

Allumina (i) . . . . . . .

9,25

Silice con mica


Perdita

d, 5
620

Temperatura 7,5. .
Peso specico, paragonato con quello
dellacqua slillata, da Ioo3 a loco.
Quest'ach chiara e inodoru , di
sapore un poco acidulo e l'erruginoso;
ed ha' dato , secondo lanalisi del sig.
Capeller, er ogni libbra di 16 once:
Gas aciil,o carbonica . 17,5 poll. cub.
grani

Idroelorato di magnesia . . o 75
Solfato di soda . . .

o...

5,13

-- di calce, con qualche


traccia di silice. . . . . . 11,90

Carbonate di calce . . . . . 3,93


--di ma nenia......
-- ossidulo di ferro . . .

1,37
0,2:

Principio pingue estrattivo

o,ao

" Acqua minrrale di Cercsole.


( Piemonte- )
Temp. un poco inferiore a quella del
latmosfera.
Peso specico , quasi eguale a quello
dell' acq|ua stillata.
ucst acqua sviluppa alla sorgent_e
mo le bolle di gas ac1do carbonica. E
inodora , limpidissima , ed ha il sapore
dell'acqua marziali. Essa per il sedi
mento rosso bruno che lascia , cono

99100

" Acqua minerale di Civillina.


( Vicentino. )
Temp. sempre inferiore a quella del
latmosfera.
Peso specifico, con quello dellacqua
stillata :: 1008: 1000.
(1) Il sig. Fontana crede che l'allw
mina vi cauta allo stato di carbonato.

sciuta dagli abitanti col nome di acqua


rossa, o acqua brusca.
Fino del I8'ao iaigg. Cant e Bertini
ne fecero lanalisi , dalla quale risult
che uest' acqua componevasi di:
as acido carbonico, in molta
quantit;
Carbonate di ferro;
-- di calce;
- di magnesia;
-- di soda;
Solfato di soda ;

ACQ

ACQ

(173)

Idmclorato di magnesia;
Silice, in piccolissima quantit.

Prodotti elastici per ogni libbra me


dicinale:
poll. cub.
13,465

" Acqua minerale di Bricheran'o.

Gas acido carbonico . . .

( Piemonte. )

os>igeno . . . . . . .
---azoto. . . . .. . ..'

Quest'acqua limpida, senza odore e


di sapore ferruginoso. La sorgente da cui
esce, il: detta dain abitanti bassa del vec

clu'o , per essere questa di una enorme


profondit.
Temp. quasi eguale a quella dell'at
mosl'era.
Peso specico, un poco maggiore di
quello dell'acqua stillata.
Dal sig. Dana fu riguardata nest'ac
303 come semplicemente ferrugmosa, e
al sig. Bonvicini come acidulo-ferm
giuosa.
In vicinanza di questa sorgente se ne
incontrano altre, distinte coi nomi di fon
tana di Bari, di Frum, ed una terza

che piglia il nome da Pinarolo, che la


provincia ove esse si trovano. Sono tutte
acidulo-ferruginose, ed i sigg. Velasco,

Dana e Bonvicini le trovaron composte di:


Gas acido carbonico;

Idroclomto di soda;
Ferro.
"" Ac q un(Vicino
firrugnom
del CamP acc1'o.
alla,Tolfa.)
Temperatura di 12, essendo quella
dellaria a 1 , R
Peso specico, 1,0023.
Il sig. Professor Carpi esamin que
st acqua nel settembre del 1827 , pub
blicandone 1' analisi in una lettera in
dirizzata al sig. Prof. Domenico Mori
chini.
Quest acqua perfettamente limpida,
senza odore e di sapore acido e leggier
mente astringente , conteneva per ogni

656 centimetri cubici , pari in peso a


once n, denari 3, grani 16 (peso me
dicinale):
centim. cub.
poll. cn:.
Gas acido carb.

516,75

26,0510

-- ossigeno. .

2,65

0,1335

azoto . . .

10,60

0,5343

Totale 530, pari a poll. cub. 26,719


Prodotti ssi ottenuti da 5 libbre
(peso medicinale
_
grani
ldroclorat0 di soda . . -. . 11,002

-- di magnesia . . . . . 00,117
Solfato di magneaia
. . 06,650
Carbonate di calce . . . . 36,000

-- di ferro

. . . . . . 02,627

Allumina . . . . . . . . . 01,000
Silicato di ferro. . . . . . 00,400

57096

0,069
0,1761

._._____
13,810:

Prodotti ssi per ogni libhra medi


cinale:

grani
ldroclorato di soda .
. . 2,2004
-- di magnesia . . . . . 0,0234

Solfato di magnesio . . . 1,0330


Carbonato di calce . .,. . 7,1ohn
-- di ferro . . . . . . a 0,5251.
Allumina
. 0,1000
Silicato di ferro -. . . . . 0,0800

Totale dei prod. ssi, grani [1,0550


Poco distante dalla Tolfa . in luogo
detto il Rugnacuwdlo, esisle un'altra
sorgente d'acqua della quale fatta men
zione da Brt'llak nel suo saggio d' us
servaaioni mineralogiche su la 'loll'a ,
Oriolo, Latera cc., e ne fu data, da que

sto dotto naturalista un'analisi chimica


verso il 1756, analisi che dal sig. Prof.
Carpi stata trovata essere esatta. Egli
ha potuto inoltre osservare che quest'uo
qua di Bagnacavallo -ha molti punti di
analogia con le acque Taurino esaminate
dal sig. Moricbini.

"* Acqua del Rio

Chitignano.

( Toscana. )

Temperatura da |3 a 16, R.
Nella Contea di Cliitigriao, in Casen
tino , sgorga ucst' acqua da due picen
lissime fonti,

'una presso l'altra in un

horratello che'cbiamasi Rio. Essa lim


pida, inodora , di sapore addetto leg
giermente lerruginoso.
Il sig. Dolt. Calamanrlrei, che l'ana:
lizz nel 1813 , ottenne da 100 libbre,dl
quest'acqua, presa alla sorgente:

Gas acido carbonico libero . . 3f4 del


di lei Volume.
v
grani
Carbonato]di ferro . . . . . - 268
-- di magnesio . .. . . } 414
---dicace
--disoda..........

36

Idroclorato di soda . . . . . .
8
Sostanza vegetabile. - . . . .
3
Quest'acqua minerale fu contempora
neamente al sig. Calamandrei, esaminata
anche dal sig. Fabroni d' Arezzo, Il
quale trov alcune differenze sulla propor
zione dei rincipj che la mina-alunno;
e secondo n i, l'acqua di Chili nano con
tiene meno ferro, pi magnum e gene

ACQ

( 174 )

ACQ

vani
rnlmente una maggiore proporzione di
Solfato di calce . . . . . . 4,0.n
sostanze solide, dl quello clic fu ann
'
di magneaia. . . . . . 22,070
ziato dal sig. Calamandrei. Di pili
Allume............ 7,060
inclina a credere che fra i gas indiscio ti
Solfato di pemssido di
che accompagnano lo sgorgo dell'acqua,
_ferro.-.........
1,207
vi possano essere oltre 1' acido carbomco,
Cloruro di IOdO. . . . . . 3,700
anche delloasgcnee dell'azoto.
* il aig. Chevallier facendo alcuni saggi
analitici sulle acque di lassy, vi ha rico
"' Acqua barra. ( Toscana.)
nosciuta la presenza dellalbmoniaca, e
pensa che essa debba esistere nelle ac
Sotto nesta denominazione si cono
scono in Toscana due sorgenti di acqua que ferruginoae.
minerale, una delle quali, menzionata

da Cesalpino , trovasi presso Montever

Acque di Ferrires. (Loiret. )


Queste acque siicrede che contengano

chi nel Valdarno di aopra , ma di que


sta non si conosce n qui aICuna alu
lisi; e l'altra esiste nelle vicinanze di

una certa quantit di solfati di calce,

Siena, scaturendo da un monticello lor

di magnesia e di ferro.

muto di travertino.
'
guest acqua limpida , di un sapore
aci ulo salao amaro e ferruginoso, ed un
nunzia un leggiero odore di acqua di mare.
Giorg. Santi che fece intorno ad
essa alCuni saggi analitici, vi riscontr;

Acquudi Segruy. (Loiret.)


ll_sig. Gastellier che l'ha esaminata ,
lu riguarda come avente la stessa com
posizione di quella qui sopra citata.

gran q'rnintt di gas acido carbonico,


e la trov Composta di;
Carbonato di ferro;

Acqua di Alai. (Gard.)


Si pretende che quest'acqna non con
tenga che solfato di ferro.

-- di calce;

ldroclorato di coda;
-- di magnesia;
di Calce;

Acqua di Sermaise. (Marna.)

Solfato di soda.

La quantit di gas acido carbonico


che li sviluppa, e tale che attacca la
testa di quelli che ai trattengono per
qualche tempo alla sorgente, cagionando
loro una specie di uh:iachczza.

Acque ferruginosc comprese nei


Idue ultimi generi.
Nuove acque minerali (Ii lassy.
(Vicino a Parigi.)
il sig. Deyeux ha pubblicata un'ec
cellente analisi di queste acque, dalla
quale resulta che l'acqua delle due sor
genti pi abbondanti, contengono per ogni
pinta:
grani

Solfato di calce . . . . . . 43,120


-- di protossido di ferro. 17,145
di magnesio. . . . . . 22,060
Cloruro di sodio. . . . . . 6,600
Allume........... 7,050
Carbonato di ferro. . . . . 0,800
Acido carbonica. . . . . . 0,216
Materia bitnininoaa . . .
traccia.
Quando queste stesse acque sono state

depurate per la loro esposizione al sole ,


dopo averle menu: in grandi giare (li ve
tre , hanno dato al medesimo chimico:

Secondo Navier, questac ua contiene


alcuni solfati di calce e di erro.
Acque di Vals. (Ardche.)
_ Vi sono nei sorgenti; e dicesi che
tutte tengano in soluzione alcuni carlm
nati di soda e di ferro, del cloruro di
sodio, alcuni solfati di allumina e di
ferro, e nalmente dell'acido carbonico

libero; ma il carbonato di goda non pu


esistere coi solfati di ferro e di allu
mina.

Acqua di Cransac. ( Aveyron.)


Fra le sorgenti assai numerose di ac
que minerali che si trovano a Cransam
ne esistono due principali che sono stale
esaminate dal sig. Vadquelin.
Soacmn'n Richard:
Solfato di calce;
-- di magnesia;
Soprnsolfato di allumina;
ldroclorato di magnesio.
Soaceare Bezelgues-'
Solfato di calce;
di manganese;
-- di ferro;

ldroclorato di magnesia.

ACQ

ACQ

(175)

Questa ultima analisi degna di con


siderazione, in quanto che stata la pri
ma a far conoscere nelle acque minerali

il solfato di manganese. Sarebbe cosa


desiderabile il sa ere no a qual punto
questo solfato pug inuire nel tratta
mento delle malattie, per le quali pre
scrivonsi le acque di Cransac.
" Acqua rrugfnosa di Saint-Amand.
(Nord.)
Oltre alcune altre sorgenti d acque che
sono state classate fra le solforose termali
(V. pag. 177), ne esiste a Saint-Amand
una detta Buillon, la quale d un'acqua
che appartiene alle ferruginose fredde.
Il sig. Pallas ha analizzata ,lac ma di
questa sorgente, ed ha ottenuto da litri:
Gas acrdo carbonico. . . . . 2,224
Solfato di calce. . . . . . . 2,465
di magnesia . . . . . . 1,748
ldroclorato di magnesio. . . 0,200
--- di soda. . . . .
. . o,ifp
Carbonate di calce . . . . . 0,724
-dimagnesia... .. .0,26
Ferro.............o,mo

Silice.............o,oo
Materia resinosa e perdita. 0,085
" Acqua di Ilio. (Elba.)
Dal seno della miniera di ferro di Rio,
piccolo castello dell isola dell Elba,

scaturisce quest'acqua da due distinte


sorgenti, una chiamata w'gnera 0 del
sasso, e l'altra jbrte o jerrata.
Queste acque sono limpide, inodore ,
ed hanno un sapore molto stittico e co
me dinchiostro.
Secondo lanalisi che ne fece il sig.
Pandolni-Barberi nel 1827, lacqua forte
o ferrata contiene per ogni 100 parti:

do, trovasi quest'1wqua nella quale il


sig. Cannobbi0 riscontr come principi

Emin,eralizzatori :
Ossido rosso di ferro.

Solfato di ferro.

con s'ld '


Con ossido nero.

lV. Classe. Acque sotroaoss.


Esse hanno l'odore dellacido idro
soli'orico e la propriet dindorare in
principio e di brunire in ' seguito lar
gento metallico che si espone al loro
contatto. Queste acque, nel modo stesso
del nitrato di argento, precipitano lacta
to di piombo in bruno pi o meno carico.
* Dalle analisi che in var tempi e
in paesi diversi sono state atte delle
acque solforose, si potrebbe concludere
che converrebbe distinguere-tre generi di
queste acque, senza far conto della loro
temperatura, la quale pu esser fredda o
maggiore di quella dellatmosfera. Ma
quasi tutte le analisi delle acque solforose
mancano di quella recisione che sareb
be necessaria per istribuirlc in uesti
gruppi, sia che i loro autori non ab iano
avute sufcienti cognizioni chimiche, sia
che abbiano lavmato in epoche in cui la
scienza delle analisi non aveva assai
progredito. Comunque siasi, noi espor
remo ci che si sa sulla composizione
delle acque solforosa pi conosciute, e
per questa classe di acque_e per da se
guenti , prenderemo nellarticolo acque

minerali del Dizionario delle Scienze


mediche ed in altre opere le resultanm
di quelle analisi di cui nor non abbiamo
potuto procurarci gli originali.
Acqua sonronosz rsanau.

Acque di Burege. (Alti-Pirenei.)

Acido solforico in eccesso. 0,114

Protosolfato di ferro . . . . o,ogn


-- dallumina. . . . .
--dipotassa.....} 06
di calce. .

ldroclorato di soda. . .
-- di magnesia. . . .
dicalce. . . . . . .
Carbonate di magnesiaOssido di ferro . ..a- .

0,00!

. . 0,098
,
} *
- . 0,002
- . 0,004

Silicato di ferro. . . . . . . 0,006


Allumina. a. . . . . . . . . 0,008

e, 389
" Acqua minerale di Morbello.
( Piemonte.)
Nella provincia di Acqui ed in vici
lluulil della sorgente iCltltllil di Grognar

Temperatura da 30 a 47.
Noi non conosciamo la natura di que
ste acque, se non per alcune notizie che
il sig. Borgella ha comunicate al sig.
Alibert.
Secondo il nominato sig. Borgella, esse
contengono :

Acido idrosoll'nrico;
Solfuro di soda;
Carbonan di soda; '

Cloruro di sodio;

Una sostanza terrosa, solubile in


parte negli acidi;
-

Una sostanza grassa allo stato sa


penoso.
LHCIdO idrosollorico vi si trova in
una gran proporzione,

mentre le altre

materie vi sono in piccolissima quantit.

ACQ

ACQ

(176)

" Queste acque sono state inoltre esa


minate dal sig. loumicr, il quale da 40
libbre, 13 once, 5 grossi, ha ottenuto;
grani
ldroclnralo di magnesia. . . . lo
disuda..........ll
Solfato di magnesio. . . . . . . 26
--dicnlcc.......f..4'a
(larbonato di calce. . . . . . . 18
Zolfo............... 3
Silice..............

Materia vegetoanimale . . . tracce


Perdita..............
" l sigg. Longchamp e Anglada son (li
parere che l'acido idrosolfnrico non esi
sta in queste acque allo stato libero.

Acque di Canterets. (Bassi-Pirenei.)


Temperatura da 'n a 65.
Questacque contengono, secondo Ran
liu:
Acido idro;olforico;
Solfuro di soda;
Sostanza bituminosa;

E molte specie di sali.


" Dodici sorgenti di acque idrosolfo
rose termali esistono a Cauterets. Le

acque (li quelle dette della liailli'rc e


degli Spagnoli, sono le sole che abbiano
aVuta un'analisi accurata, la quale de
Vcsi al sig. Poumier.

" no chilogr. d'acqua della sorgente


della Raillire conlengono: poll. cub
Gas acido idrosoll'uric0. . . . 8
-=- carbonico . . . .

.
grossi grani
ldrocluralo di magne
siasccco...... BUBUUH 8
-<-vdisoda......

Acqua di S. Saluadore.
(Alti-Pirenei.)
La una temperatura di 33.
Quest acqua esiste nella vallata di
Lu in vicinanza di Barcge.
il sig. BouillonLngrange, seguendo
il parere di alcuni chimici, dice che
essa mostra contenere soltanto della
cido idrosolforico e del solfato di calce
in dissoluzione. Nondimeno il sig. Falsa:

assicura averne levato un solfuro alca


liuo terroso, una materia gra.sa sapo
nacca, della silice, della calce, e del

cloruro di sodio.
*" Un' esatta analisi di questacqua.
stata fatta dal sig. lonmier, il quale
ha ottenuto da I chilogrammo di quella
della sorgente principale: poll. cnb.
Gas aculo idrosolforico, circa . 7
-- carbonico . . . . . . . . . /; |_f2
grossi grani
ldroclorato di magne
sio secco . . . . . . . .

disoda......n
Solfato di magnesio . . n

9
21

dicalce......
Carbmmto di calce . . .
Silice........l.a
Zolfo..'.........u

38
Ifa
2

Perdita.........n

25

Solfato di magnesia .
di calce. . . . .

18
34
lo

Carbonnto di calce. .
Silice.........
Zolfo.........
Perdita . . .

Acque di Bagnl'e: di Luchon


{fa
lf')

Totale. . . . . l 20
"' 20 grammi d'acqua della sorgente

degli Spagnoli contengono:

poli. cab.

'Gas acido idrosollorico. . .


--v- carbonico. . . . . . . .

" Relativamente alla composizione di


quest'acqua per ci' che riguarda lo
stato dell'acido idrosolforico, si possono
applicare l'istcssc avvertenze che i sigg.
Longcllarn e Anglada hanno fatte sulle
acque di arege.

Silice.......

del carbonato di soda, del cloruro di


7

Silice.
Il sig. Save'in una memoria stam

Pala nel volume un degli Annali di


Chimica, pretende che non vi si trovi
solfuro, ma bens acido idrosolforico,

e fonda ci in quanto che gli acidi Sol


forico e idroclorico non vi fanno preci
pitato, come accaderebb senza dubbio

Zolfo. . . . . . .
I
Materia vegetoanimale e
peniita.........a

acque solforosa: di Bagnres di Lnehou,


cred che lo zolfo vi si trovasse allo
stato di solfuro di soda, e che in oltre
questo acque contenessero del solfato e
, sodio, una materia bitumin05a e della

grassi grani

Idroclorato di magnesia.
--disoda.......n
Solfato di magnesia . . . a
--dicalce.......

(Alta-Garonna.)
Temperatura da 30 a 62.
'
Bnycn avendo analizzate nel 1766 le

se vi fosse un solfuro. Il solo fenomeno

che essi producono e quello di rendere


Totale.........-..

IO

il liquore leggiermentu torbido in capo

1
L'/

-"

-- - carbonico libero . . 4 lf2

grani
ldroclomto di magnesia secco 0,: l
--diaoda.........o,08

Solfato di magnesia . . - . o,ro


--- di calcr.. . .

ACQ

'(177)

ACQ

a qualche minuto , senza che si depositi


zolfn. L' acido solforoso Ile precipita
istantaneamente lo zolfo; e l acido ni
troso intorba tutto il liquore dopo un
contatto di due minuti.
" Deveai al sig. Poumier una recente
ed accurata analisipdelle acque della
sorgente detta della Regina (_de la Rei
ne ) , le quali per ogni 20 chilogrammi
hanno dato :
poli. cub.
Gas acido idrosolforco . . . g

. . 0,23

Acido
solforico
4 grani
ogni libbra
dilaequa;
(I) la
I PC r
ldroclorato di magnesia;
-- di calce.
Acque di Evaur. (Creuse.)
Temperatura da 40 a 50.
Giusta l'analisi del aig. Gougnon ,
esse contengono:

Acido idrosolf0rit:0 ;
carbonico libero, 5 pollici cu
bici per ogni pinta di acqua;
Silice;
Cloruro di sodio;
Carbonate di soda;
di calce;
- di magneaia.

Carbonato di calce . . . . . o,
Zlf0...... . . . . ...'o,6

Silice.............q,4
Materia vegetoanimale e pen
dita..............o,5

Acque di Saint-Amand. (Nord.)


' Temperatura di 27, 5.
Monuct dice che questa acque non
contengono che pochissimo zolfo, e che
perdono le loro propriet solforosa paco
tem o dopo che sono state esposte al
l'aria, e allora acquistano tutti i carat
teri delle acque ordinarie. Le fanghiglie
di
sono, secondo
sto Saint-Amami
chimico, vche non
un terreno
grasso,que
ne
ed imbewto continuamente di queste
acque.
Acque di Groulr. (Basse-Alpi. )
Temperatura da 30 a 369.
Il sig. Laurens dice che esse conten
gono:
Acido idrosolforico , una quantit
piccolissima;
--- carbonicn, 8 pollici cubici per
ogni libbra di acqua;
Cloruro di sodio;

ldroclorato di magnesia;
Carbonatt) di calce;

Solfato di calce;
Una materia occosn.
Queste acque lasciano precipitare un
poco di zolfo, quando al espongono al
laria.

Acqua di Bada. (Souabe. )


Temperatura da 45 l 65.
Secondo l'esame che ne ha.fatto il
|ig. Kraps, esse cuntengono:
Acido idrosolforico;
Dizion- della SCicnte Nut

Acque di IVbaden.
(Alemagoa.)
Temperatura 68.
Esse de sitano dello zolfo.
III sig. eynard ha trovato in 4 libbre
di queste acquer
poll. cub.
Acido idrosoll'orico . . . . . .- 33

grani
Zolfo...............
Cubonato di calce. . . . . . .

_ Se questa analisi esatta, bisogna con


siderare quastacqua come contenente del
aolfuro idrogenato di calce.
" Le acque termali di Wiabaclen
sgorgano da dodici -sorgenti' principali ,
C_da parecchie altre meno considerabi
li, le quali tutte sono comprese in uno

spazio di tre o quattromila passi.


" ll sig. Kastner che ha di recente esa
minate con molta accuratezza questa
acque, assicura di non avere in case ri
scontrato neppure un atomo di zolfo, ed
essere in conseguenza un errore quello
di classarle fra le solforose. Secondo la
sua ultima analisi, i principi mineraliz
tutori di queste acque sono, in I libbre
civile dacqua della sorgente denominata

Kochbru nnen :
grani
Acido carbonica . . . 3,9 797
-- idroclorico . . . a!g;z u|b|5
-- solforico. -. -. . .
_ nilicit:o . . - . .

Calce . .
Magnesia
Soda. . .
lotdssu .
Agilla .

.
.
.
'
.

.
.
.
.
.

.
.
.
.
.

.
,
.
.
.

.
.
.
.

.
.
.
.
.

0,63883/Q
0,19026

. 3,397848
. 0,67849.
. 13,8902295
'. 0,75911
. 0,40974

Ossido di ferro. . . .

0,042

Estratto organico. . .

|,75

(I) Probabilmente unito alla xo.la.


7

ACQ
Temperatura da 40 a 40, 5.

Il nig. Socquet ha ottenuto dalla ac


que delle di zolfo.
Molto acido idrosolforico;
Dell'acido carbonico libero;
Del cloruro di sodio;
Del Carbonate di calce;
di magnesin;
Del solfato di calce;
-- di coda;
Dell idrocloruto di magnesia;
Una materia notata.
Questo chimico ha [muto che le ac
que dette di allume, le quali sono nel
medesimo luogo, contengono meno acido
idrosollorico e pi acido carbonico li
bll).

" Molti altri chimici in seguito lunmn


analizzate queste stesse acque di Aix.
Noi riferircmo quella che ne ha fatta il
sig. Bouvoisiu ,rigulrdata come la pi
esatta. .

'lemp. delle acque detto di zolfo, da


a 45 cent.
in 28 libbre
Priocipj ssi trovati
di acqua:
grani
Solfato di soda . . . . . . . 9

-- di magnesio . . . . . .19
---dicalce

Carbonate di Calce . . . . . 32
--diferro........ u
Cloruro di calcio. . . . . . in

80
Principi ssi trovati
in
Solfato di soda . . . . .
-- di magnesio . . . .
di calce . . . . . .
ldroclnrnlo di magnesia

dieci litri:
. 10 cani.
. 23
. 73
. I6

Carbonuto di calce . . . . 1,26

-- di magucaia;

ACQ

(178)

lcque di Air. (Monte Bimco, in Suoi...)

....., .. Il;

--diferro.......
Cloruro di ulciw. . . . .

8
47
31| Cent

ovi. 3,li 5r.

Fra le sostanze gassose riscontrate


nelle acque di qu_eale due sorgenti, il
sig. Gimbermt fu il primo a acupriwi
la presenza del gas noto; il quale uulo
agli altri gas forma ci che ein chiama
go: termale; ed osserv inoltre che nei
vapori che al esalavano da queste acque,
trovavan dell' acido solforico libero.

Acque di Acqui.( Monferrato.)


Temperatura di 75. .
Densit di 1,001.

Il sig. Mojon assicura che queste ac


que non precipitano l' idroclorato di ba:
_rite, u l acqua di calce; dal che 6'}

ldroclorato di magnesia. . . 4
Curbouato di calce . I. . . . 3o. l_f

conclude che esse non contengono, 110


solfato, n acido carbonico: cosa che

--- di ferro, circa . . . . .

merita di essere considerata. Gli audi


solforico o idroclorico non vi producou0
precipitato.
Esse contengono: ,

74 IJI
Principi ssi trovati

in dieci litri:

Solfato di soda . . . . . . 0,35 cem

---_' di magnesio. . . . . 74
---dicalqe ....... 43
ldroclorato di magnesio. . IG
Carbonate di calce . . . . 1,18

ldrosolfato di calce . . 0,000303


Cloruro di sodio. . . . 0,00l4'10
ldruclorato di calce . . 0,00031_4

Acqua

. . 0,997903
_______.
1,000000

di ferro, circa. . . .

Acque d' Arles. (Pirenei orientali.)


a,go cenl.
ovv. 2,9 gr.
Temp. delle acque detto diullume,
46 a 47 cent.
,
(ueste acque, com potremo rilevare
dal a sc'gucnte analisi, sono dette impro_
priamente di allarme, poich non con

Temperatura da 40 a 63-

' .

Dicesi 'che esse contengano d? 'c.ldo


ldrosollorico libero, senzu materie salme
Acque d' Ai'x-la-Chaprlle.

(Prussia del Reno.)

tengono neppure un atomo di questo sale.

Principi ssi trovati

in 28 libbre
di acqua :
Solfato di soda . . . . . . .v6uni
--- di magnesin. . . . . . 6
--dicalce........ I8

ldroclontu di magnelia . i 4

Temperatura di 57, 5-

Esse _aono state analizzate dll "5'

Lausberg e dai sigg. Moulieim "' .Rcu


mont; e noi faremo ora conoscf '1 I"

voro di questi due ultimi chimlc'

Queste acque hanno una dc'mudl

l,oln alla temperatura di 67; 5 Q"'" 0

ACQ

ACQ

(179)

si sono lasciate freddare no a 5 +2


0, la loro densit e di I,016; e i sigg.

Monheirn e Reumont che le hanno esa-


minute, attribuiscono ci allo sviluppo

alla conclusione seguente, cio, che mo


pollici cubici di gas che si sviluppa da
questo acque, consistono in:
Gasazoto.. . . . .

. . 5|,25

Gas acido carbonica. . . . . 28,26


del gas che esse contengono.
Gas acido idrosolforico. . . 20,49
Queste acque hanno un sapore solforo
Egli attribu alla presenza di questa
no alcalino, e salato; il loro odore
grande quantit di azoto, se lacido idro
quello dell'acido idrosolforico.
Il mercurio agitato coll' acqua che, solforico non rimaneva scomposto dagli
contiene sempre del gas, ne Srpnr& lo acidi solforoso e nitroso, come pure se
questo medesimo acido non era assorbito
zolfo e diviene nero, ma non ha azione
all'acqua di calce.
sullacqua che rimasta priva di gas.
Il sig. Monbeirn fece l'analisi dei gas
Ci che merita di essere avvertito, si
che gli acidi nitroso e solforoso non dell'acqua d'Aix-la-Chapelle nel modo
producono vermi deposito di zolfo,'quando seguente: egli ricev questi gas in una
si versano nell acqua che contiene sem-L Campana piena di mercurio, nella quale
re del gas; dal cbe'i sigg. Monbeim e gli a it finch fossero intieramente spo
eumont hanno concluso che non vi esi \ gliati di zolfo, e poi gli tratt coll'acqua
di calce per assorbire lacido Carbonica.
sta acido idrosolforico , ed hanno pen
14 misure del residuo gassoso furono
sato che lo zolfo vi si trovasse allo stato
di gas azoto solforato: combinazione che introdotte in un eudiomctro, con 14
il sig- Gimbernat aveva annunziata come d idrogeno e 14 di ossigeno. Mediante
esistente in molte acque dell'Alemagna. la scintilla elettrica, _vi accadde una
Essi crederono che si-potesse ottenere il condensazione di 27 misure che si con
gas solforato allo stato puro , agitando vertirono in acqua. Queste 17 misure
consistevano adunque in 9 di ossigene e
con una soluzione di calce i gas che si
|8 d'idrogene. Ora, siccome non vi erano
sviluppano spontaneamente da queste
acque, nel qual caso rimaneva assorbito state messe che [4 misure d'idrogene,
l' acido carbonico che accompagna il gas era ben naturale che le [4 misure del
residuo gassoso ne contenessero 4 di
solforato ; e crederono altresl di dimo
strare la composizione di quest'ultimo, questo principio.
Il sig. Monbeim , consigliato dal sig
mediante liseguente esperienza: mescola
rnno in una campana, capovolta sopra Berzeliu4, fece ancbe queitaltra spe
rienza: fece passare il gas in un latte
un bagno di acqua quasi bollente, vo
lumi eguali di cloro e di gas solforato, di calce, ed ottenne del carbonato di
calce
che si dilciolse, ed inne del gas
per cui vi accadde condensazione, e vi
si produsse acido solforico e un residuo azoto libero. Lidrosolfato di calce pre
cipit una quantit di zolfo, quando fu
di gas azoto.
Dalla quali esperienze conclusero, che mescolato coll'acido solforoso.
l'acqua di Aixda-Chapclle contenesse
Acque di Banner. (Bassi-Pirenei.)
per ogni chilogrammo:
grammi
Sembra che abbiano la medesima com
Cloruro di sodio. . . . . . 2,9697
posizione delle acque di Bucge. La loro
Solfato di soda. . . . . . . 0,2637
temperatura (la '16 a 37.
.
Caibonato di calce. . . . o,l3ofg
" Patissier e Bouillowbagrange per
-- di magnesia. . . . . . o,oo
altro dicono,cbc la temperatura di queste
_- di soda . . . . . . . . 052H
acque non varia alla sorgente , che da '11
Silice. . . . . . . . . . . . 0,0705
a 26.
_
Essi giudicarono C0l chimici che ave
" Secondo il sig. Henry glio, queste
vano esaminata questacqua prima di
loro, che per ogni. chilogrammo potesse acque contengono per ogni 3 chilog. H7,
ossivvero circa 3 litri:
contenere:
28,511 pollici cubici di gas solforato, e

18,059 pollici cubici di gas acido car


bomco.
Molti chimici avendo fatto osservare
ai sigg. Monheim e Reumont, che le loro
esperienze non stabilivano in un moro
incontestabile l' esistenza del gas azoto
solforato, il sig. Monbeim si risolv
de;aminare -di nuovo il gas solforato
delle acque di Aix-la-Cbapelle , e giunse

SOSTANZE vonartm.
j

0 I. 05

Azoto.......-. {o-g_o
a.

Acndo carbomco . .
Gas idro

solforico.

o l. 016

_o g. 04

o I. cui con solfuro di


o g. 027

argento.

ACQ

ACQ

(180)

loro odore annunzia l'esistenza dell a


cido idrosoll'orico. l fanghi che esse de

Sos-rasza ssa.
Sali che attirano un poco d'umidit

positano, hanno pure lo stesso odore, sono

dallaria, bigiurlri, di odore di


zagb quando sono esposti al calore,
e 1 un sapore agliaceo sensibile.

argillosi e per di un tatto sapouaceo ,


ed hanno un colore losco cenerino.
La temperatura di questi fanghi fra i
30 e i 50,- R., e quella delle acque. presa in
complesso con la temperatura delle altre
sorgenti che in molta quantilwi si tro
vano, non mai minore dei 1'}. il peso
specico di queste acque sta a quello
dell acqua stillutaz: 10002 1003.
Secondo 1 analisi che ne fece il sig.

grani
ldroclorato di soda (cloruro
di sodio.). . . . . . . . . . 1,067
- di magnesio . . . . . . . 0,014
-- di potassa (cloruro di
otassio) . . i . . . . . . . tracce
Solfato di calce. . . . . . . . 0,368

-- di magnesia. . . . . . . . 0,03
Carbonato di calce . . . . . . 0,01
Silice. . - . . . . . . . . . . . 0,030
Ossido di ferro . . . . . . . . 0,020

solubile in parte
nell' se un , nel
M:liilgzgtz l' alcoo , nota
mme dello ta,_ec. .

0,290

zolfo

insolubzle negli

4'

acidi, nell'acqu4a,

gono:
Gas acido idrosolforico libero;
ldroclorato di soda;
-- di calce;
--- di allumina;
Calce;
Allumina.

0,332

ec. . . . . o o 2
Zolfo'.........f...traccc
Perdita...........

Mandruszato, le acque d'Abauo conten

.0,065
'1940

Lo stesso sig. Mandruzzato ha esami


nato anche le acque delle sorgenti della
Battaglia e di Montegrotto, e le ha tro
vate composte di:
Solfato di calce;
ldroclorato di soda;
-- di calce;
Carbonatn di calce;
Acido solforico, in quantit non va

lutabile.
" Il sig. loumier aveVa analizzate mol
to tempo prima queste medesime acque, ed
aveva ottenute delle resultanle le quali
diversicano alcun poco da quelle avute
Con lanalisi del sig. Henry. Oltre il gas
acidoidrosolt'orico, il quale vi fu da Pou
mier ritrovato in quantit molto picco
la , queste acque diedero per ogni 20

chilogrammi:
- '

rossi

Questa sorgente che trovasi a Fassina ,


segna 2q R., e conterrebbc, secondo il
sig. Vandelli:
Gas acido idrosoltorico;

grani

---- - carbonico;
Acido solforico;

Solfato di calce;

ldroclorato di magnesia.

19

disoda...,....

27

Solfato di magnesia. . . l
--dicslce......r
Carbonate di calce . . . n
Zolfo..'.........u

6
57
4;

Silice. . . . . . . . . . .

Perdita. ., . . . I. .

" Acque terinali della Pieve.


( Ducato di Modena.)

di soda;

ldroclorato di calce;
Carbonato di calce;

1fa

1f2

Totale.....4

so

" Aci;ue_zl' Abano. (Padovana)


Sette miglia distante da Padova sorge
un colle chiamatoAbano 0 Montrione,

sulla sommit del quale sgorgano molte


sorgenti d'acque termali, le quali ven
gono tutte riunite entro ad un magnico
stabilimento che serve ad uso di bagni.
Questacque sono chiare , hanno un sa
pore salsa nauseante ed amarognolo, e il

Ferro.
" Acqua termale della Turrila.
(Ducato di Modena.)
Quest' acqua secondo l'analisi dello
,slesso sig. Vandelli mostr di Conte

nere :
Gas acido Idrosoll'orico ;
--- -- carbonico;
Acido solforico;
Solfato di calce;
-- di soda;
ldroclorsto di soda;
Carbonato di calce.
Il sig._ Vandelli scoperse inoltre nella
sorgente della Subamara di S. Chiara :

-ACQ

(181)

Solfato di calce;
-_-- di soda;
Carbonate di calce.

ACQ

scuote, ed ha l' odore delle acque solfo


rose.
Secondo lanalisi del.6ig. Andria, que
stacqua conterrebbe:

"" Acque termali di Contursi.


( Stato Napoletano.)
Tre sorgenti di acque calde sentori.
scene fra il ponte di Contursi e quello

Gas acido iclrosnlforico;


Carbonato di calce;
ldroclorato di calce;
di magnesia;

dell Oliveto, alla destra ed alla sinistra

--- di soda.

del ume Velo; e sono distinte coi nomi


di sorgente dell' Oliveto, della Tnfar(u
" Arqua termale (Ii Pizzo alcpne.
e dei bagni di S. Antonio, la quale ul
( Stato Napoletano.
tima sola destinata ad uso di bagni.
Sono limpide , di odore d idrogeno
Questacqua contiene:
solforato e di un sapore acre nauseante.
Gas acido idrosollorico;
La temperatura di queste tre sorgenti
Carbonate di calce;
fra i 23 e i 28, R.
---- di magnesia;
Abbiamo di quest'acque, un' analisi
Soda;
fatta dal sig. Macri , il quale ottenne:
Allumina.
_, .
Gas acido idrosollorico;
,
- carbonico;
* Acqua di GI:itfa,
Solfato di calce;
( Corsica. )
Carbonate di calce;
La temperatura di quest acquh si
Allumina ;
Ferro? piccola quantit.
mantiene/fra i\2u e i 43, l.
In vicinanza di queste sorgenti se ne
E limpida , di odore di uova ptride
trovano altre tre, due delle quali sono da
e di sapore sgradevole.
Non se ne conosce altra analisi che
collocarsi fra le acque solfororefredde ,
poich la loro temperatura costante ' quella del si . Peraldi, il quale dice
mente inferiore a quella dellatmosfera.
che contiene g i stessi principi delle m:
Il sig. Mucri le ha trovate composte que solforose fredde di Puzzichello. (V.
degli stessi principi dell' altre qui sopra queste acque, pag- 186).
'
descritte , meno che la terza sorgente ,
detta l;Acetorella , contiene soltanto

acido carbonico e solfato di calce, e per


manca dell' odore epatico, ed ha invece
un sapore graziosamentc addetto.

"" Acque di Voltyi. (Genovegato.)


Presso il torrente Leira , tre miglia
circa distante da Voltri, per la parte del

Nord, trovnsi sopra unpiecolissimo pr0


" Acqua termale di Pisciarelli.
( Stato Napoletano. )
Fra il lago d'Agnano e la Solfatara,
trovasi la sorgente di quest acqua, la
quale scaturisce da quattro p0lle.
Essa contiene :
Gas acido idrosolforico;

montorio, la sorgente di un acqua solfo


rosa termale, a cui gli abitanti danno il
nome di acqua santa. ll masso ove
situata questa sorgente, un rozzo ser

pentino verdiccio.
La sua 'lemperutura si mantcn sempre
da 16 a ao,R.; ed il suo peso specifico
sta a quello dell'acqua comune:: 1008:

-- - carbonico ;

[000

Carbonate di calce;
-- di ferro; .
di soda;
ldroclorato di soda;

Quest' acqua chiara , quasi inodors


e dl un sapore solforosa alealino. Tenuta
per qualche ora in contatto dell aria ,
sintorba, perde in totalit il suo sa
pore, e precipita lentamente una ma
teria bisnchiccia; ma appena che stata

Solfato di calce;

attinta alla sor ente, s si mette in bocce

Silice.

a tappo smengliato e lutatc , allora


conserva _per alcuni giorni la sua traspa
renza e | suo sapore.
I sigg. Deferrari e Mojou che l'ann
lizzarono nel 1804 , trovarono che il
residuo ricavato da libbre 31 [fa di que
st' acqua, componwasi di:

_ di magnesia;
---- di allumlnl;

" Acqua di Castellammare.


(Stato Napoletano.)
Temper. sempre maggiore di 32", R.
E chiara, ha un sapore amaro nau

ACQ

( 182 )

grani
Solfato di calce . . . . . . . . 56
ldroclorato di calce . . . . . .
Carbonato
lllagnesia . di.,.calce
. . . .. .. .. .. .. .. 256

ACQ

nwnh chiamato delle mline, sulla destra

riva del ume Trebbia _. ed a poca di


stanza dalla citt di Bobhio. limpida,
' ha odore d'idrogene solforato, ed di

un sapore amaro-salato.
Calce...... . . . . . . ..4
__

95
Il sedimento che de ositano queste

' acque, ha dato collaua isi:


grani
Carbonato di calce

. . . . . . 86

Solfato di calce . . . . . . . . 14
ma
Al nord-est di Voltri e al sud-est di
questa sorgente, trhvasene altra in un
luogo montuoso denominato la Puma.

Essa ore solforosa, e segna da 16 a


18 ,
I sigg. Defcrrari e Mojnn la trovaron
composta dein stessi principi dell'altra,

se non che questi vi esistono in propor


zione diversa.

'lcmp. da la a 18, R.

Peso specico, presso a poco eguale:


qullo dell'acqua comune.
Non si conoscono uo'rg che analisi
molto imperfette intorno a quest' acqua,
la quale sembr contenere del gas aci
do idrosoll'orico , dell acido solforico
in
iccolissima quantit , della calce,
dell allumina, dell' idroclorato e del car

bonato di soda.
"' Acque tvrmali m'forosr di Val
dier. (Piemonte.)
A destra ed a sinistra del ume chia
mato Gesso, nella provincia di Cuneo,

sc.4uri<cono queste sorgenti, le princi


pali delle quali sono dette di 5. Mar.
lino, di S. Lorenzo, di S. Carlo, dfl
Folli, di S. Lucia; e questo si trovano

" Acque termali di Rocculn'gliem.


;
(Condo di Nizza.)
Queste acque sgorgano da qualtro
_aor enti, in quella partedellg provincia
di in: che appartiene all'Italia. _
La loro temperatura era nel tempo

presso ad altre sorgenti di acque saline


ed acidule (V. pagg. 154 c 164.
La temperatura di cssv da l I
19, R.

Giobert che le analizz nel 1793, I!


_trov composte di:

passato, come asserisce Fodre, da 32 a


33, ll.; ma ora ridnlta a 22, essendo

Gas acido idrosollorico;

quella dell'atmosfera 10; e il loro peso


specico divermca_di poco da quello
dell'acqua comune.
Queste acque sono chiare, hanno lo
dore delle uuva putride, ed un sapore
solfureo-salino.
Secondo l' analisi di Fodr, conten

Solfato di soda,
ldroclorato di soda;
-- di calce;
Silice;
Principio bituminoso;
Principio estrattivo.

gono:

Gas acida idrosqlforico;


ldroclonto di pbtassm;
Silice.

" Acqua della Pigna.


(Contado di Nizza.)
Temperatura, maggiore di quella del
latmosfera.

_ Secondo l'analisi di Fodr, essa con


tiene:

Idroclorato_ di soda ;
Carbonate di calce;

.Zolfo;
Silice.
" chuc termali di Bobbio.
( Piemonte. )
Quest'acqiu sgorga perenne da un

-- - urbonico;

"' Acque di V1'nadlo. (Piemonte.)


Nella provincia parimente di Cune0,
alle falde del Monte-Oliva, nella vall0
del ume Stura, si trovano molte sor
genti d'acqua termali.
La loro temperatura da 14 a 25, -.
0 il loro peso specico sta a quello 461'
l'acqua stillata :: mori: 10000..
Queste acque sono trasparenti, hanno
un tutto untuosn, ed hanno l'odorcc
il sapore delle acque solforosg

Non vi , per quanto sappxamo,_ in"


lisi recente intorno ad essa, e 1101 "g;
conosciamo che quella fatta lino del '7_
dal sig. Fontana, il quale vi riscontra.
Gas. acidb idrosollorico;
ldroclorato di soda;
---v di calce;
Carbonato di calce;
Argilla.

ACQ

ACQ

(183)

"" Acque della Porretla.

(Stato Panticio.)
Alla distanza di trentadue miglia da
Bologna, lungo quel ' tratto del monte
Porrettano che chiamaci maso-curdo, si

trovano le varie sorgenti da cui sgorgano


queste acque.

Temperatura da 24 a 32.
Sono chiare, hanno. un odore epatico
ammrmiacale, ed un sapore solforosa e
clinico.
Secondo 1' analisi che ne fece il Dott.
B..su , conterrcbbero:

'

il sig. Prof. Gazuri che analizz


quella dei lagoui del vollerrano vi riscon
tr un poco di acido solforico libero,
leni.a trovarvi traccia (l'acido borico,
n di borati;ed ebbe da 100 parti:

Soli-tu di ferro. . . . . .
--dicalce........
Ossido di ferro .. . .. .

5
i lf'l

Allumina . . . . . . . . . 8
Silice............ag

Zolfo............4o
lllaleria estrattiva . .. .

Acqua...........5
lerdita...........llfa

Gas acido idrosollbrico;

100

-- -- cdrbonico;

Carlwnato di. calce;


Solfato di soda;
di ferro;
Ossido di ferro;
Soda , allo atato libero;
Bitrne.

*' Acque di s. Fiumi.


( 'loaeana. )

Nella provincia inferiore lenese, presso


il Monte Amiata , s incontrano 'queste
acque termali aolfuree, le quali Scatun
" Acque termali di V;'terbu.
acono da due aor'genti distinte, segnando
una 37 1f2', R. , e l altra 39 lf2.
( Stato Ponticio. )
Secondo alcuni saggi analitici istituiti
Nelle vicinanze di Viterbo ai trovano da Giorg. Santi ; queste acque m0lll'a
molle sorgenti d'acque calde, conosciute rono di contenere:
Gas acido idrosolforico;
no dai tempi dell antica Roma , motto '
il nome di termali di Ca 'e. ,
--- carbonico;
Secondo l'analisi di
artelli, esse
Solfato di calce;
)

conterrebbero:

Gas acido idrosolforico ;


-- - carbonica;
Carbonate di calce;
-- di magnesia;
--- di ferro.

"" Acque dvi 'Lngom' di Monlecerboli.


( Vulturrauo. )
La temperatura di queste acque giunge
a 80.

'
Esse sono composte , secondo i saggi
analitici che ne fece Maacagni , di:
Gas acido idrosoll'orico;
Acido boricd libero;

ldroclontn d ammoniaca;
Solfato di calce;
di soda;
0aido di ferro.
Le acque che costituiscono varj altri
lagoni del volterranoe della provincia

di magnesia;

Carbonal0 di calce, in grandisaima


quantit.

"" Acque termali dei Bagni di


S. Casciano. ('loacana.)
Cinque sono le aorgenti dalle quali
lgrgano questo acque termali, e si di
ltingunnb coi nomi di Bussola , di Fi
cancellu , di S. Lucia , di Doccia dilla
testa, di Portici) grande.

Queste acque segnano da 30 ai 36, R.


.Sono limpide , non hanno odore am
aihile, ed hanno un_upore leggermente
acido salino.

Secondo l'analisi che fu consegnata


ad Alibert, esse contengono:
Gas acido idrosolforico;

-- - carbonico;
Carbopato di calce;

senese , contengono tutte presso a poco

Solfato di magneaia; .

gli stessi principi della precedente , ed


anno tutte in diasoluzione l' acido bo
ric libero.
Questi lagoni danno una fanghiglia, la
quale stata riconosciuta molto utile
per la cura delle malattie cutanee s
degli uomini, che degli animali.

-- di calce; .

ldroclorato di calce.
Colizzi giunto a risultanze diverse,
poich invece dellidroclonto di c..lca
e del solfato di magnesia vi ha riscon
[rato il solfato di ammoniaca e il Caf
bonatu di magnesia.

ACQ

(18i)

" Acqua di (Manciano. (Toscana.)


Temperatura di 23, R.
Quest' acqua limpida , di sapore
acidulo ierruginoso, e per detta aci
dul di Climnciano, ed ha l' odore

delle acque solforose.


[00 libbre di essa hanno dato al sig.
Barzellotti:
poll. cub.
Gas acido idrosolforieo . . . .| 27
-- - carbonico . . . . . . . ii3u
--ossigene
303
--azoto...........
i4
'

grurti

Solfato di qalte.
>
,
Hoiifer poi, oltre alle sostanze qui sn
r.i indicate, ha creduto trovarvi anche

il solfato di soda con qualche traccia di


ferro. Ma alcuni esami analitici che il
sig. Prof. Antonio Targioni 'lozzetti
fece negli'anni decorsi intorno a que
ste acque , e che non ha per anche
condotti a termine, lo convimero che i

principali ingredienti di esse erano l'idro


gene solforato, lacido carbonico, il far

bouato 'di calce in gran quantit con un

Carbonate di calce . . . .
-- di magnesio. . . . .>
diferro........
ldroclornto di loda . . . . . . .

ACQ
Gas acido idrosoliorico;
-- -- carboqico;
Carbonate di calce;

poco di solfato di calce ee., ed eSclusero


in
50

di magnesir . . . . . . . 48
Solfato di calCe . . . . . . . . 796
--dimagnesia......
.769
Allumina. . . . . . . . . . . . . a
Silice... . . . . . .

a presenza della pi piceola quantit di


ferro che Hoiifcr vi ammetteva , indotto

in errore da alcune strie di colore di


ruggine, le quali si vedono nel fondo di
varj crateri o su gli strati di travertino,
depositatevi dalle acque: le quali strie
sono prodotte non dal ferro, ma da una

specie di conferva , che nasce e vive in


quelle acque minerali, e che seccata di
viene giallo-croma.
2800
Dalla parte opposta a quella ove re
Presso questa sorgente se ne trova al
tra , la quale usasi per bagni, mentre ' stano questo acque, e quasi alla stessa
distanza da Rapolano, sgorga unaltra
l'altra adoprata pi particmlarmente
' sorgente, detta di Armnjolo o di Colle,
per bevanda.
'
Il sig. Barzellotti analizz anche lac
la quale_pure solforosa termale, ed
qua di questa sorgente, ed ottenne per? presso a poco cemposta degli stessi Prin
cipi , se non che contiene in una minor
ogni libbia:
proporzione l acido idrosolforico , e per
poll- cub.
Gas acido idrosolforico. 0,896
si preferisce per bGVanda , riuscendo pur
- carbonica. . . . ii,305
' gativa e diuretica.
---- ossigeno. . . . . . . 3,037
" Acqua di S. Michele delle
-- azoto. . . . . . . . 0,148
jormiche. ( Toscana.)
grani
ldroclorato di soda. . . . 0,054
Nei contorni della citt di Volterra,
_ di magiiesia. . . . . 0,486
Solfato di magnesia. . . . 7,695
trovasi la sorgente di quest'acqua, la di
--dicalce...... .7,965
cui temperatura segna 37, R.
Carbonate di calce. . . . 7,500
Secondo che ne dice lbl'er, essa
di magnesia'. . . . . i,o80
Composta di:
Allumina . . . . . - . . . 0,170
.Gas acido idrosolforico , in gran
Ossido rosso di ferro. . . 0,555
quantit;
Materia estrattiva. . . . . o,i35
Carbonato di calce;
Impurit Vegetabile. . . . 0,270
di 'magnesia;
Solfato di soda, in quantit sensi
26,329
bile;
Silice;
"' Acqua di Rapaland. (Toscana.)
Materia estrattiva.
Materia estrattiva

. . . . . . .

4|

A poca distanza dalla terra di questo


nome, nella provincia senese_, si trovano

alanne sorgenti di acqua solforosa, la qua


le segiiu 36, R.
Varie analisi sono state-fatte di que
st acqua termale, le quali hanno date
resultanze diverse. Battini'ti ha riscon
7 trato:

Acque sonroaose nasone.


.
Acquesol
orosee 0ise.)a
di Enlu'cn.
(Stima
,
Fourcroy, aiutato dal sig. Vauqueliu,
esamin queste acque con molla r_lili
gcnza nel i765. L'opera alla quale diede

ACQ

(185)

luogo questo e3ame, non pu ktrovar pa


ragone ,
r la, dotta maniera con cui
trattata , se non colle descrizioni del cc

lebre Bergmann Sulle acque.


La temperatura dellacqua di Enghien
di 15.
La sua densit d di 1,00068.

Essa conserva la propriet di annerire


l'argento che vi s'immerge , dopo aver
bollito rapidamente per lo spazio di una
mezz'ora.
50 libbre di acqua esposta all'aria, han
no depositato 39 grani di una materia,
' 8 grani di zolfo;
)18 - di carbonato di calce;
formata di
3 - di carbonato di ma
gnesia;
8 - di acqua.
L'acido solforico concentrato, quando
si versa nell'acqua d'En bien, rende pi
intenso l'odore dell'aci o idrosolforico,

e precipita un poco di solfato di calce;


e siccome non deposita zolfo, cos Four
croy ne concluse che quest acqua non
contenesse solfuro idrogenato.
Lacido nitrico si comporta nell'istes
s maniera, altro che non si depomta
solfato.
_ _ _
Finalmente, lazione di tutti gli acidi,

che non scompongono lacidoidrosolfo


fico e che sono un poco energici, si li
mita a facilitare lo sviluppo di questau
do, senza dar luogo a precipitato.

L'acido nitroso no se rara dello zolfo


bruciando l'idrogeno, de lacido idrosol
foi'ico; e vi pure una porzione di zolfo
che passa allo stato di acido solforico:
L'acido solforoso vi cagiona un preci
pitato abbondante di zolfo, ilquale ti do
vuto e allo zolfo dell'acido solforoso e a
quello dell'acido idrosolforico; e si for
ma dell'acqua coll'ossigene e l'idrogeno
di questi due acidi.

L'acqua di Enghien non deposita zolfo


coll azione del cloro, e ci per la ra
gione che lacido idrosolforico vi si tro
va in una proporzione troppo debole ,
perch il suo zolfo resti continuato dal
l'ossigcne di una porzione di acqua, la
quale rimane scomposta nel tempo stes

so clic si scompone l' acido idrosolfo


rico.

il mercurio non scompone che in


arte l'acido idrosolforico dell'acqua di
Enghkm: il che prova , che

una

par

te di quest' acido e combinata con una


base alcalina.
Fourcruy ha concluso dalle sue espe
rienze, che 100 libbre dacqua solforosa

di Engliien contengono:
Gas acido idrosol

poll. cub

nicn combinato. . . . . 700


Dizion. delle Serenza Nal.

ACQ

"rom
Solfato di magnesi:>
cristallizzato . . .
a
Cloruro di sodio. . .

ldroclorato di ima
gnesia cristalliz
zato........
i
Solfato di calce . . .
4
Carbonato di calce .
'a
-
_ di magnesio . .
Aculo carbo_nico . .

Materia estrattiva
'lerra siliciosa .

g rum'
14
z,|
8
45
70
13 lfi

quantit inap
prezzabile.

"" Allepoca in cui Fourcroy e Van


quelin pubblicarono il loro sa gin ana
litico sulle se ne solforosa dughien,
non conoscevau di questo acque, che una
sola sorgente. Essendo state scoperte
di poi altre due sor enti, in una parte
del villaggio dEngiien-Montmorency,
denominata la pechert'e, distinte circa
cento passi dalla stabilimento leligot,

questo divennero l'oggetto delle ricerche


1 yarj chimici. l sigg. Fremy, Henry
glio e Longcliamp furono quelli, che pi
particolarmente se ne occuparono; e noi

non manchiamo di riportar qui le resul


tanzc delle loro analisi, malgrado le no
tabili differenze che vi si osservano, in

speme sulla natura dei principi costi


tuenti.
*" L'acqua duna di queste sorgenti
serve per bevanda, e quella dell'altra per
bagni. Ambedue sono di un sapore e
di un odore solforoso molto deciso.
L'acqua per bevanda e limpidissima ,
mentre l' altra leggiermente opali
va alla supercie del bagno , ed esposta
all'aria prova dopo qualche ora un intor
bamento sensibile, il che non accade alla

prima. Non hanno azione sul siroppo di


violembmmole, sulla galla, sullidmcia
nato di calce o sull acido idroclorico.
Acqua una non.

Densit...........loo75
Temperatura di 15,essendo
quella dell'atmosfera 17.
il sig. Fremy ha ottenuto per ogni
litro;
grammi
Gas azoto. . . . . . . . . . 0,026

--- acido carbonica. . . . 0,4132


--\ - idrosolforico. .
Idroclorato di soda . .
-- di magnesia . . . .
ldrosolfato di magnesia
---di calce . . . . . .

.
.
.
.
.

. 0,057
. 0,017
. o,io
. 0,105
.0,079

Solfato di magnesio . . . . o,ouj


--dicalce. ..

...o,28
28

"ACQ

ACQ

(186)

Sottocorbonato di magnesia. 0,169

Allumlnn. . . . . . . . .

0,0048

--di calce . . . . . . . . 0,321

Materia or anica,. . . .

tracce

-_ di ferro . . . _ . . . . 0,035

Acqua di

inalazione . 998,gi33

Silice . . . . . . . . . . . ' 0,03

Materia vegetoanimalc . . . 0,045

[000,0000

" Acqua 11' Elsen.


( Schaumbon_rg-Lippe. )

2,206
Acch un nxuum.

Deniit...........lo06
Temperatura di 13 5, essendo
quella dellatmosfera 17.
_
Il sig. Fremy ha ottenuto per ogni
litro :
grammi
Gusazoto..........
-- acido carboniC
--- -- idrosollorico. . . .

Fra le quattro sorgenti di quest'acqua,


i notabilc quella chiamata Julie.
i Emi libbra di ssa ha dato al sig.
Du-Mnil:
poll. cab.
Gas acido idrosolforico. . . 2,096

la

- carbonico. . . . . . 2,151

-- noto. . . . . . . . . . 0,371
-- idrogeno carbonato . . 0,110

0,000
0,260
0,03

-- ossigcne . . . . . . . . 0,080
grammi

Idroclorato di maghesia . . 0,00


ldrosolfato di calce.
. . 0,104
Solfato di magnesin . . . . 0,13

ldroclorato di magneaia uni


dro
1,0580
Solfato di magnesia . . . 2,5820
'
diaoda.......a,2506
_dicalce...... - 13,5680

--dicalce........o,1

Sottocarbomto di magneaia.
--dicalce......-.

o,
0,34

-- diferro . . . . . . . .

0,003

Silice . . . . . . . . . . . . 0,06
Materia vegetoanimale. . . 0,03
1,043
Il sig. Henry glio ha ottenuto per
ogni IO chilogrammi di quest'acqua per
bevanda:

l'

Carbonate di calce. . . .
di magnesio. . . . .

1,5;13
0,1866

Fosfato di calce. . . . . .
Ossido di ferro. . . . . .

0,0080
0,0080

Silice e tracce di allume.

0,0746

Acqup rinerali di Puzzichello.


(Corsic:a.)

grammi

Zolfo............0,305
ldroclorato di soda . . . . 0,22
lposolto di magneaia . . . 1,|2
Solfato di magnesia . . . . 0,73

In una vallata, delta Puzzichello, che


rimane fra Ajaccio e Bastia, ed a qualche
distanza dall'acqua solforosa termale di
Guitera , scaturiscono due sorgenti di

--- di calce . . . . . . . .

0,61

acque fredde, una delle quali limpida ,

Sottocarbonato di calce. '. .


-- di magneaia . . . . . .
Materia organica . . . . 1 .

4,00
1,61
0,25

di sapore amaroe solfureo , di un forte

Silico..z.......-n0,51
Perdita........... 0,225

9,580
Il sig. Longchamp ha ottenuto da 1000
grammi di questa medesima acqua:
Gas azoto . . . . . . . .

parli
0,0088

acido idrosolforico
libero . . . . . . . . .

0,0160

Acido carbonica libero .


Solfato di calce . . . . .
--- di magneaia . . . .
-- di potassa . . . . .
Idroclorato di magnesia.
-- di potesse . . . . .

0,0674
0,1210
0,0410
0,0225
0,0107
0,0423

odore di uova putride , e laltra torba

biancastra , di poco odore e di quasi.


punto sapore: entrambe dep05itano alcu
ni occhi gelatinosi.
Secondo l' analisi fattane dai sigg. Be
lisari, Santini e Massoui, i principj
costituenti di queste acque, sono:
Gas acido idrosolforico;
-- - carlwnico;
Solfato di calce;
ldroclorato di calce;
-- di magnesia;
Alluminu;
Magnesia ;
Silice.
8'

Acqim solfnrom di Borgomaro.


(Principato dOneglia.)

ldroaolfato di calce. . .

0,0682

-- di potassa . ' . . .
Curbonal di calce . . .
_- di magnesia . . . .

0,0429
0,5065
0,0525

ga da un terreno calcareo e lascia nel


8110 corso un sedimento biancastro sol

Silice. . . . . . ,

0,0521

foroso. '

n...

Quest'nt:qua fu scoperta nel 1770. Sgor

ACQ

( le; )

limpida , e piglia una leggieu tinta


cerulea , quando si guarda a traverso i
raggi solari. Ha uri sapore dolciastro, e
odora fortemente di uova putrido.
La sua temperatura sempre eguale a
quella dellatmosfera; ed il suo peso spe
cico non varia da quello dellacqua
comune.
ll sig. Melissano che n'ha fatta lana
lisi, dice di averla_trovata composta di
gas .acido idrosolforico, di solfato di
Calce e di qualche altro sale terroso e
alcalino.

_ ,

ACQ
Scatnrisce la sorgente di qqest'acqua

da un colle arenoso calcareo,

rimane

in una valle detta di S. GiWq',,uella


provincia d'Alessapdria.
| .
Copresi alla su ercie di'unl pellicola

giallognola so

e lascia' scorrendo

un sediment'
o , che seccandosi ,
diventa giallo; v_
_t' se ua chiara cri
stallina quando esce dal a sorgente, ma
s'inlorba e diviene latticinosa, dopo che
stata in contatto dellaria; ha un odore
molto forte d idrogeno solforato, ed.
un sapore che nel tempo stesso dol
ciastro, solforoso e salmastroso.

" da un di Voltaggio.
Genovesato.)

Secondo Brzg, essa contiene:


Aria atmosferica;

Dalle falde di un monte calcareo, nella


provincia di Novi, alla sinistra dell'au

Gas acido idrosolforico;

tica strada detta la Bocchetta , trovasi

ldroclorato di soda;

la sorgente di quest'acqua, la_quach


limpida, quasi inodora , di sapore sol-_
foroso; s'intorba al contatto dell aria,
lasciando depositare .un sedimento bian
chiccio.
Il suo peso specico sta a quello del
l'acqua stillata :: 1008: l000. La sua
temperatura in tutte le stagioni presso
che eguale a quella dell'atmosfera.

di calce ;
Carbonate di calce ;

Contiene, secondo il sig. Mojon:

ldroclorato di calce;
Magnesio;
Calce;
Zolfo.
" Acqua minerale d'Isola-bona.
(Coutado di Nizza.)
Quest' acqua sgorga da una rupe di
n.1io, in luogo (letto Gautel, e lungo il

ume Nervia,nella provincia di S. Remo.


La sua temperatura inferiore a quella
dell'atmosfera; ed il suo peso specico
non varia molto da quello dell acqua
stillata.
E limpida, non ha quasi punto odore,
e lascia un sedimento molto abbondante
di zolfo.
'
Fodr trov che conteneva:
Carbonato di calce;
ldroclorato di Soda;
Silice;
Zolfo.
Nella medesima provincia di S. RUM
trovasi un alt a sorgente di acqua sol
forosa fredda clSe rimane sulla strada che
va da Bordighiera a Nizza , e di cui si

trova fatta menzione dall'Amoretti.


" Acqua di L. (Piemonte.)
Peso specifico, paragonato a quello
dell acqua stillata :: 315: 313 lfa.

-- - Carbonico;

Solfato di calce;
Silice.
" Acqua di S. Saluadore.
(Piemonte)
Nella provincia medesima d Alessan
dria si trovano due altre sorgenti d'ac
que solforose, le quali sono identiche con
la precedente, si per le fisiche propriet,

che per la chimica composizione.


" Acque di Retorbido. _
(Piemonte.)

Alla destra del torrente Stalora, e in

cima di un monte chiamato il colle


delle fontane, a poca distanza da Retor
bido, provincia di Voghera, scaturiscono
da un terreno argilloso questo acque sol
furee.
_
A
La loro temperatura si mantiene da
lo a 13 li. , essendo quella dell atmo
sfera 23.
_

Offrono allocchio un leggiero colore


ceruleo iridato, esalauo odore. epatico

e bituminoso , divenendo questultimo


sempre pi sensibile, in ragione che si
sviluppa l"idrogene solforato; il loro in
pore pure solforosa e bituminoso.
_Vrie analisi sono fatte intorno a

queste acque,e tutte hanno date resul


tema non concordi. Il canonico Volta
che le esamin nel 1788,-vi scopri:
Gas acido idrosolforico;
Solfato di calce;
Argilla.
Nel ISao il sig. Romano vi conbbe;
Gas acido idromlforiljo;

ACQ

il sig. Degiorgi avendolo analizzate


nel 1821, ebbe i seguenti prodotti:
Gas acido idrosolforice;
ldroclorato di calce;
-- di soda;

Solfato di allumina;
Carbonate di soda;

Zolf0.
Altre sorgenti s'incontrano in que
sta provincia, come quella di Camera! ,
di Lormia , di Garlaz:olo di sotto ,

di Iort'Albcru, le quali sono analoghe


alle precedenti.
Acqua di S. Genesio. (Piemonte)
h

A poca distanza da un'antica chiesa


intitolata a S. Genesio, nella provincia
torinese, scaturisce questscqua, la quale
limpida, ma diviene latticinosa dopo
essere stata esposta allaria, deponendo
un sedir'nente solforoso biancbiccio.
La sua temperatura segna da 9 a 11,
R. ; ed il suo peso specico, paragonato a
qu;llofdell'acqua stilista, sta : : 315 lfa :
3| l 2.
Secondo 1 analisi che ne istitul Brz,

questacqua contiene:
Aria atmosferica;
Gas acido idrosolferico;
.carbonico;
Carbonate di soda ;
-- di calce
ldroclorato di soda;
Solfato di soda;
Silice.
Avendo il sig. Cant ennunziato che
in quest'acqua contenevasi l'iodio, i
sigg. Buniva e Lavini si risolverono a
fare su di essa una analisi, la c uale oltre

ai principi ottenuti da Brz diede anche


1 seguntt:
Gas ossigene;
-- azoto;

Idriodato di soda;
Allumina.
Altre tre sorgenti di acqua solforosa
si trovano nella provincia torinese, la

prima delle quali nel territorio di Casti


glione; e questa no del 1822 fu esami
nata_per la prima volta dai sigg. Cant e
Bertini , la seconda nel territorio di Ri
valba, e la terza nella

ACQ

(188)

(larbonati
ldroclomli > a basi terrore;
Solfato di calce;
L
Sostanza bituminosa.

valle di Santa

Fede, luogo che appartiene al paese di


Cavagnolo. Tutte queste acque si com
pongono degli stessi principi, se non

" Acqua minerale di Castelnuovo


d'Asti. (Piemonte. )
Temperatura lo, R., essendo quella
dell'atmosfera |3.
Quest'acqna sgorga da un terreno ar
gilloso silicce, lasciando lungo il tratto
ove scorre, un

sedimento solforoso e

biancbiccio. 1
Essa limpida, ha lodore delle uova
putrido, e arrossisce leggierissimamente
a tintura'di lamamullh.
l sigg. Cant e Bertini furono i primi
ad analizzarla nel 1822- Nell'anno di poi
avendo avuta occasione il sig. Cant
di ripetere successivamente due altre
analisi su questa medesima acqua, vi
scopr collultima di esse la presenza del
1' iodio.
Egli trov che questacqua era corn
posta di:
Gas acido idrosolforice;
- carbonico;
azoto;

-- ossigeno;
ldroclorato di soda;
-- di calce?
-- di magnesia;
Solfato di soda;
-- di calce;
Carbonate di calce,
-_ di magnesio;
-- di ferro;

Silice;
lodio, allo stato d'idrodato;
Materia estrattiva vegetoauimalc.

" Acqua di Momba.iilio. ( Piemonte.)


Nel territorio di questo nome, che fa
parte della provincia di Mondovi, trovasi

il sorgente di quest' acqua solfurea, la


quale sgorga perenne, n prova diminu
zionc sensibile anche nelle grandi siccit
estive.
'
La sua temperatura si mantiene sem
re inferiore a quella dellatmosfera; ed
Il suo peso specico maggiore di quello
dellacqua stillata.
4
E limpida, ha l'odore delle acque sol
forose ed un sapere analogo, ma un poco
salmastroso.
Per quanto a nostra notizia, non esi
ste unanalisi formale di quest'acqua, la
quale peraltro dai suoi caratteri sici
a indovinare quale possa essere la sua
chimica costituzione.
" A: ua di Baissa.
( iemonte.)

che questi vi si trovano in proporzioni

diverse.

Questacqua trovasi non molto lon


''l.
. -1

r.w

ACQ

ACQ

(189)

tana dalla precedente, e fu celebrata dal

*" Ac|qua di Monte Scaglia.


( ucato di Modena. )

Marini come utile nelle matattic croni

che di petto. Il sig. Mojon peraltro aven


dola esaminata, non giunse a scoprirvi
alcun principio che la mineralizzassm

" Acqua di Trescore.


(Stato Lombardo-Veneto.)
Temp.13 (fa, Il.
Le sorgenti di quest' acqua esistono
alla distanza di trenta miglia circa da
Milano, nel borgo di Trescore da cui
pi lian il nome.
uest'acqua limpida, ha un odore
epatico ed un sapore analogo, ma leggier
mente salato.
Secondo Brugnatelli , si trovano in
essa:

Gas acido idrosoll'orico;


- carbonico;
Carbonato di calce;
ldroclorato di soda.

Vandelli che l'analizz, trov cssere


i di lei principj costituenti;
Gas acido idrosoll'0rico;
-- - carbonica;
Solfato di soda;
Carbonan di calce.
Aualizzata successivamente da Mcrosi,
ba dalc le risultanze seguenti:
Gas acido idrosolfurico;
Idroclmato di calce;
di soda;
'-- di magnesia;
Solfato di magnesia;
--- di calce.

"" Acqua di S. Lucia. (In Napoli.)


Questa sorgente trovasi in un quar
tiere di quella citt ; ed mineralizzata
per ogni [00 libbre, dai seguenti prin

c1 P :Gas
acido idrosolloricb. . .
" Acqua di Lesignano.
(Ducato di Parma.)

-- - carbonico . . . . .
2
Carbonate di calce. - . . 30
-Allumina
di magnesia.
. . .
. . . . . |50

Nel territorio di Lesignano , distante


nove miglia dalla citt di larma , si tro
vano queste acque che sgorgano da due

.ao..

Soda.

a.a.a...a.a.

750

sorgenti.

La loro temperatura inferiore a


quella dell'atmosfera; sono limpide, han
no un odore d idrogeno solforato ed un
sapore analogo.
Il sig. Gottardi le ha trovato compd
ste di:
Gas acido idrosoll'orico;
- cubonico;
Solfato di calce;
ldroclorato di calce;
-- di ma nesia;
Carbonate ili calce;
di magnesia.

" Acqua solfurea di No 011'.


(Castello dell'Uovo.f
Sulla riva del mare , e in Vicinanza
tlrlllt cos detta acqua frrutu (V. pag.
167) trovasi quest'acqua, la quale sgorga
lim ida e spumeggiautedalla SQl'gcule.
'l eiperatura di 15, R.
Peso specico , paragonato a quello
dcllac ua stillata ::ggS,lGo: loco.

6 Iib re di questacqua hanno dato al


sig. Ricci.
poli. cub.
Gas acido idrosolforico . . 5.g5
- -- carbonica . . . . . Eh, l.

*' Acque della Bism'u.


( in Modena.)
'lrovasi dentro questa citt una sor
gente d'acqua minerale la quale, se
condo l analisi fatta da Vandelli, mo
str di contenere:
Acido idrosoll'orico;
Carbonato di calce;
bolfato di soda;
Ferro.
Ma in conseguenza (1 altre ricerche
analitiche, fatte intorno a queste acque
e comunicate al sig. Valentin, non vi
sono stati trovati che alcuni carbonati
e dell idrocloruto di magnesia.

gruru

Solfato di soda . . . . . . . .
ldroclorato di soda. . . . . .

08
3|

Sottocarbonato disoda . . . 27
--dicalce.........38
Silice.............ouo

Dopo poco tempo che il sig. Ricci


ebbe una izzte queste acque, esamin
anche alcuni getti di ne un vulcanica,
che si erano il presso mani estati, in con

segnenza di una eruzione del Vesuvio.


L'odore di questacqua era leggicr
mente bituminoso, il sapore acido astriu
gente, ed il colore un poco verdastr0
Volgeva al rosso la tintura di lacca
mulla. ll nitrato di argento vi cagionava

un precipitato molto abbondante , il

'

ACQ

AGQ

(19)

l. Geaaas. Acque minerali che con

carbonato di soda una viva ei'lbrvescenza,

che terminava col precipitare in fondo


del vaso una materia in gran copia, che

tengono acrdo idrosol/orico libero,

senza idrosolfato, n sol/uro.

secca era di un colore giallo rossastro.

L'idroferrocianato di potassa vi pro


duceva un abbondante colore azzurro
carico. L'ossalato di ammoniaca vi for
mava un deposito bianco, e 1' idro
clornlo di barile un leggicrissimo intor
Lamento.
Quest'acqua distillandola , diede in
principio un Vapore acquoso, e dipon

Queste acque a itate col mercurio,per


dono tutto lo zo io il

dcil' acido idroclorico, lasciando per re

eiduo una materia giallo-rossastra, deli


quesccnte all'aria, e solubile in parte
nellalcool. Quella porzione che V1 re
stava indisciolta, la quale per altro era
in piccolissima quantit, reagiva sen
sibilmcnle sulla soluzione dell'idroclo
rato di barile.

A cagione della piccola dose _di ac


qua sulla quale il sig. Ricci fece i
saggi indicati, egli non pot determinare
il peso delle sostanze che vi si trovavano
disciolte; ma dain elfctti ottenuti ot
concludere, che questacqua era una orto
dissoluzione d' idroclorati di ferro e di

.non lo scompongono, puantunque questa

scnm oaizone abbia

acidi si versano nell'acqua stillnta, la


quale contenga dell'acido idrosolforico
puro.

ll. Grana. Acqiie che contengono


un idrosolfato.
Esso non perdono, almeno in totalit,

le loro propriet solforosa, quando si


fanno bollire a contatto dell'ossigene.
Agitate col mercurio, il sol ggido idro
solforico che esse contengd&gm sol
11' altro
forare il metallo, mentre
canto versandovi dell'acido solforico al
lungato 0 dell' acido idros'olforico, non
si precipita zolfo al momento della me
scolanza dei liquidi: il solo fenomeno
che ziccade qualche minuto dopo,
nella mani estazione di un leggM

porzione di un solfato che mostrava es


sere a base di soda.
" Acqua di Bifonica.
(Presso Firenze.)
A cin ne miglia da Firenze, e in wi
cinanza elllmpruneta, trovasi la sor
gente di questacqua, di cui esiste una
analisi fatta da H06fer , la quale , come
tutto le altre di questo chimico, lascia
moltoda desiderare. Secondo lui, que
at' acqua composta di:

torhamento, simile a quello che osservasi

quando si discioglie dellacido idrosol


forico nell acqua stillata che contenga
aria.

Muli-x.
:QiiQfp.l '

lll. Gemma. Acque che contengono

Gas acido idrosolforico;

un solfuro idrogenato.

--- - carbonico;
-ldmcloratodi aqua;

Solfato di"tid
r1.
>,

uogo col precipi

tare o zolfo, tosto che questi medesimi

calce, unitamente ad una piccolissima

di calce.

uale si combina

al metallo, mentre lidrogeno che gli


era unito, messo in libert; e per
dono l'acido idrosolforico, quando si
fanno bollire per breve tempo. Secondo
l'analisi delle ai:an d'Aix-la-Chapelle,
sembrerebbe, che, qudo l'acido idrosol
forico ' mescolato ad una certa quantit
di azoto,in acidi nitroso e solforoso

Queste acque non perdono le lorofb-


priet solforosc, quando si fanno bollire
in vasi cl:iuai. L'acido idroclorico spri
giona da esse una quantit l'acido idro

, -ra

==

IA

solforico, ma ne precipita nel temposlcs&0

Abbiamo detto pi indietro che si po.


trebbero formare tre generi d'acque sol
J.

r.

una porzione di zolfo. Agitate col mer


curio, il solfuro idrogenato si riduce in

forosa , secondo le analisi che ne sono


idrosulfato, perch il metallo; toglie alla
'state fatte, ma che la mancanza di pre
composizione dcil'idrosolfato, tutto lo
cisione di queste analisi c'impediva di zolfo che vi in eccesso.
classare ciascuna di queste acque nel ge
Questo genere non stabilito che so
nere al quale appartiene. Tuttall; tua pra analisi le quali mancano di preci
classa1.ione stabilita in tal guisa'g- " unione; c in conseguenza di ci che ac
lcirebbe assai utile; ed per q q. - ,.,doto, possiamo credere che la massima
gione , che noi crediamo di dovere
_ '_.Pgrte delle acque che questo genere con

re le propriet che possono ci


zare questi gruppi.

., ,tiene, rientreranno nel genere precedente

quando saranno state meglio esaminate.

w,

191 )

. llI. "

Esane deile acqu naturali.

I"

Lesame delle acque' di tanta un


portanza per le scienze naturali, per
cui 1101 ci crediamo in dovere di esporre
qui le osserVazioni e le esperienze uc
cessarie a farsi, quando si vogliono avere
cognizioni esatte sulla composizione di
unacqua naturale qualunque.
\

_ CAP'IOLO I.
ESAMB YISCO DELLE ACQUE.

u
Bisogna cominciare l esame delle ac
que da quello delle loro propriet siche.
Colore. Le acque sono quasi sempre
senza colore, poich fra le sostanze che
vi si trovano, non si conoscono'che i

ii

tiene dell'acido idrosolforico, ha lodore


"duova putrido. L'acqua che contiene del
- le materie organiche, diviene in o meno
'fatida, quando queste materie li scom

no. Finalmente esistono certe ac


iquzidlodore delle quali partecipa di
qu
dello zolfo e del ferro metallico
iuiimidim, e nelle quali la chimica non
aucqm giunta a conoscere il principio
di questa propriet.
.

Supere. Lacque cheli avvicinano al


l'acqua pura, non hanno un sapore che
si possa definire, ma ( nelle che cauteri
gono dell'acido idroso forico, sanno di
zolfo; quelle che contengono dell'acido
carbonica libero, hanno un sapore acidu
lo, e le sostanze ciie pi danno 'sapore
alle acque , sono il solfato di magnesio ,
che le rende amare, il cloruro di so
dio, che le rende salate, i sali di ferro
che danno loro un sapore stittico , il

solfati di ferro e di rame, i quali pos


sano colorirle, i primi in verdastro o
in giallastro, secondo lo stato d'ossi
dazmne; gli altri in turchiniccio. Ma
avvarti:imo che questi sali non sono co
munissimi nelle acque, e che vi pos

solfato di rame che d ad esse un sapore

sono esistere senza colorirle, quando vi

prende una boccia a tappo smergliato ,

siano in p06a quantit. Aggiungiamo ,


che alcune sostanze organiche colorisco
no qualche volta le acque in giallastro
resulta dall azione dellacido gallica su

di collo stretto, e della capacit di 15


a 30 centimetri cubici. Si riempie di
quell'acqua che ai Vuole esaminare; si
tappa , avendo cura di non lasciare uliu
fra il tappo e il liquido; si equilibru

gli ossidi di. ferro, provenendo lacido

in una bilancia, si vuota, e si cucin

o in bruno; spesso questultimo colore

stittico uauscante,

il solfato di alla

mina, che loro imprime un sapore zuc


cherato ed astringeute.
Peso specico delle acque. Per deter
minare il peso specico dell'acqua, si

ga intieramente; dopo di che si mette


di nuovo la boccia Sulla bilancia, ag
giungendovi tanti pesi, quanti sono
necessari per istabilire lequilibrio; e
Trasparenza. buasi tutte le acque
sono trasparenti; e quando non lo sono, cosi si giunge ad avere il peso dellac
ci dipende da una causa, la cui azione ' qua. Si cmpie listansaboccia dacqua.
Stillnta , la quale ha la medesima tem
momentanea. Cosi almmc materie ar
peratura dellacqua naturale: si pesa
gillose o calcaree, tolte ad un suolo mo
colle medesime precauzioni usate per la
bile, mediante le acque correnti,sono ca
paci di alterare la limpidezza di queste; . primaacqua; e quindi si divide il pri
ma queste acque col riposo tornano ad mo peso col secondo,- ed il quoziente
essere trasparenti, prempitandosi le parti esprime il peso ppc_ ' _ dellacqua na
Temperaermfq.
,
.. '_";\ ' i ale ai piglia la
che vi sono sospese. Alcune acque aolfo- turaleg
rose che limpidissimc sgorgano dal seno
della terra , depositano dello zolfo col lempetura- dellb'i'm al momento
in cui sgorgano dalllteIra ; e pi parti
contatto dellaria e divengono latticino
colarmente si ha cura di riconoscere la
ae; e alcune altre di sorgenle , che con
temperatura di quelle che servono alla
tengono dei sottocarhonati di ferro e di
medicina.
'
calce, s' intorbano al momento che per
Questa temperatura si determina col
dono lacido, il quale teneva questi sali
disciolti ; nalmente Certe materie orga
tenervi immerso un termometro no
niche decomponendosi in quest acque, le alla sommit della colonna del mercu
rendono pi o meno opache: le acque
rio, per uno spazio di tempo cln: basti
rese torbide per questa causa , sono
perch la colonna Nati costante. Questa
quelle che pi indugiano a divenir chiare. osservazione bisogna farla all' ombra , e
Odore. Lacqua pura inodora: quella ripeterlo nel tempo stesso sopra un ter
galiico dalle scorze o dalle foglie cadute
sopra le acque, ein ossidi di ferro dal
suolo bagnato da uest'acque medesime.

che sopraccaricnta d' acido carbonico ,

mometro

piccante all' adorato, e quella che cou

mente all'ombra. E bene che le ossea.

posto nellaria, e parallela

v*-'

I.

) Q
.

ACQ

( I9a )

VIIIOI si facciano una mezz'ora avanti


la levata del sole, due ore dopo il mezzo
giorno, e

uiindo il sole tramonta , e ri

peterlo ne e diverse stagioni dell'anno.


Finalmente, petch l'esame dell' acque
sia completo, necessario che si faccia

ACQ

cipita le acque di calce e di barile , e


il sotloncetuto di piombo; questo rea
gente uno dei pi sensibili che si
possa ad0prnre per riconoscere l'atido
carbonico. Questi precipitati, formati
senza il contatto dell atmosfera in bocce

un altro osservazioni, le quali sono re

chiuse, fanno effervescenu con lacido '

lative alla situazione geograca e gen

nitrico debole, dopo ch' stata decantata


1' acqua che soprannots ad essi; ed una
tale elfervmcenza non accompagnata
da un odore sensibile: se l'acido car
bonico fosse in quest' acqua in notabile

gnostica del luogo, dove si trenino 1 ac

que; alla natura dei cor i che si trovano


in Contatto con esce; il movimento di
queste acque, o al loro stato di riposo;
in ne al loro volume. Se esse scaturi
scono dalla terra, si devono descrivere

tutti i fenomeni che presentano, come,


er esempio, lo sviluppo di un gas, il
Eepoaito di una materia solforosa, cal

carea, siliciosa , l'arruginosa, o organi


ca; e si deve pure far menzione degli
esseri organizzati che vi possono vivere.
CAPITOLO li.
ESAIE CHIMICO DELLE ACQUE.

1. Sezione.

Snf'gi'o delle acque , mediante il qua


e , si riconoscono le sostanze che

esse tengono in soluzione.


Per riconoscere l'ossigeno e l' azoto
in un 3Cl un, non vi mezzo migliore di

quello, di far bollire quest'acqua in un


pallone che ne sia ripieno, ed al quale
sia adattato un tubo da gas, pieno egual
mente dacqua, il qual tubo si porti
sotto una campana capovolta sopra il
mercurio ( vedi, per maggior intelligen
za dell'esperienza, il N. 38)
Qunndo si raccolto il gas in una
quantit sufciente, si lava questo con
un poco di potassa; in una campana cur
va e stretta e piena di mercurio, s'in

troduce un pezzettino di fosforo , il


quale si fa fondere, quindi vi si fa pas
s.ue la bolla, a bolla il gas raccolto: se
vi dell'ossigeno o dellazoto, il fo
sforobrucia assorbendo l'ossigeno e la
sciando libero l'azoto.
Quando l'acido carbonica libero non
in quantit grande in unacqua , si stilla
un litro di questo liquido in una storta
di i litro 5, alla quale si ndattuto un
recipiente tubulato di 7 a 8 decili!ri;
questo recipiente ha un tubo di vetro
che va ad' aprirsi in una boccia stretta
diWoulf, dove si. stata messa dell'acqua
di barite; si stilln l acqua no al terzo
del suo volume in circa; se questa con

tiene dell'acido carbonico, il prodotto


arros3isce la tintura di laccamu'a, pru

quantit, la barile contenuta nella boccia

di \/Voulfclie comunica col pallone , pre


cipiterebbe in gran copia.
Se l'acqua contenesse dell'acido sol
forosa , dell'acido solforico , dell'acido
idroclorico, dell'acido nitrico allo stato
libero, si dovrebbe Stillure allora in un

apparato simile al precedente, quasi lino


a secchezza, supponendo sempre che non
si mauifestassero fumi bi.mcbi, e se que
sti si producessero , bisognerebbe cessare
immediatamente la distillazione. il pro
dotto si dovrebbe dividere in diverse
porzioni, nelle quali si dovrebbero fare
i seguenti saggi ; e si riconoscerebbe:
A. L'acido solforosa: mettendo del \
nitrato di barite nel prodotto, non vi
accaderebbe preci italo; ma aggiungen
dovi del cloro si ormerebbe del Solfato
di barite, a si potrebbe ancora ricono
scere l' acido solforom UCUTIIIHEHIdO il
prodotto con la potassa e meseolando
in seguito un poco di solfato di rame,
poich si formerebbe un precipitato
giallo, il quale ha la propriet di di
Venir rosso, quando si sc;dda nell'acqua
bollente.
B. L' acido idloclorico: col nitrato
dargento che formerebbe un precipitato
bianco, insolubile nell' acido nitrico.

C. L'acido nitrico: neutralizzando


il prodotto con la polassa , e facendolo
quindi svaporarea secchezza, il residuo
eilagrerebbe col carbone.

D. Lacido ro{foricuz si troverebbe


quest acido nel residuo della distil
lezione, e sarebbe facile il riconoscer-.
lo per la sua grande acidit, er laL.
sua causticit, e in specie per

a pro

priet che ha , quando si disteso con


Una penna sopra la carta, di carboniz
zare le parti sulle quali stato appli
cato, avvicinando la carta al fuoco.

L'acido borico libero si deposita dalle


acque che lo contengono quando questa
si fanno concentrare; esso cristallizza in
Siccole paglietle lucenti, acide, che si
isciolgono nell'alcool , e colorano la
sua amma di Verde.
In quanto all' acido idrosollorico ,
a

ACQ

( 193 )

ACQ

sia]la nst_um delle basi che sono ad essi


unite, si fa svaporare l'acqua quasi a
, si-cchezza; si tratta il residuo con l'al
larticolo Acrue solforosa.
Quando 011 acqua contiene della sili
cool {i 0,792, quindi collalcool a 0,875;
ce, basta farla evaporare a secchezza, e
il primo discioglie gl'idroclorati di calce
tmttare il residuo con l' acido idroclo
e di magnesia; il secondo i cloruri di
rico allungato bollente; la silice rimane potassio e di sodio; si fanno svaporare
sotto la forma di una polvere bianca, a secchezza queste due dissoluzionl, e si
che fusa con tre volte il suo peso di tratta il residuo con lacqua. Dopo che
potassa, forma un silic-zlo solubile nel
col nitrato dargento ci siamo assicurati
l' acqua , dalla quale gli acidi precipi
dellesistenza dell'acido idroclorico, o
tano la silice sotto la forma di occhi del cloro in queste due soluzioni,
. Si versa dell ammoniaca nella
gelatinosi.
prima soluzione: se vi della ma nesiu
Noi faremo osservare che gli acidi
carbonico e idrosolforico sono quelli, che VI si forma un precipitato solubi e nel
I' acido-solforico ;| se vi della calce,
pi frequentemente si trovano liberi
nelle acque. L'acido solforosa neo l'acido 0ssnlico versato nel liquore l

facile il riconoscerlo, secondo


abbiamo detto nel 5. il, alla

nel che
ne del

stato annunziato, se non nelle acque

'vicme ai vulcani; n possibile di tro


Vill'lO disciolto con' l' ossigene, poich al
lora
ueslo
lo solforico
convertelibero
in acido
rico.qL
acido
esistesolfo'
esso
pure in molte acque che sono vicine ai
Vulcani; ed infatti l' acqua di un lago
dell' isola di Giava ne contiene una
quantit musicierabile. L acido idro
clorico rarissimo, ed il nitrico sem
bra esserlo ancora di pi: l'asserzione
di Bergmauu, il quale pretende d' averlo
lrov.ito nell'acqua piovana, meriterebbe
dessere vericata. Lacido boricov esiste
in diversi lagoni della Toscana. Molte ac
que contengono una piccola quantit di
silice, e alcune altre nepontengono in
gran copia , come sono le acque bollenti
dell'Islanda, nelle quali essa vi unita
alla soda.
La soda stata annunziata allo stato
libero in molte acque; ma perch ella
esista

realmente a questo stato, biso

gnerebbe che le acque non solo non


contenessero verun acido libero, ma an
cora verun sale a base terrosa; meno
che questo non fosse sottocarbonato di

trato, vi fa un preci itato granulare.

B. Si versa della issoluzio.ne di pla


tino nella seconda soluzione: se vi
del cloruro di potassio, si ottiene un
precipitato giallo; se vi nel tempo
stesso del cloruro di sodio, questo non
rester precipitato dal platino; e facendo
concentrare il liquore, si otterranno dei
bei cristalli laminari aranciati, che sono

un sale doppio di platino e di soda. il


cloruro di sodio s'incontra, egualmente
che l'idroclorato di magnesio, in quasi
tutte le acque naturali; il cloruro di
potassio e lidroclorato di calce vi si
trovano pi di rado.
4.L'idruclorato di ammoniaca nOu

stato che assai raramente indicato delle


acque: tuttavia esso si pu formare in
molte circostanze, per esempio, quando
grandi quantit di sostanze nuimali si
scompongono nelle acque sta nauti, che
contengono alcuni idroclorati di calce e

di magnesia; in. questo caso vi , pro


duzione di ammoniaca e di acido carbo
nico, i quali decom,ponndo questi idro
clorati, formano dell idroclorato di am
moniaca, dei sottocarbonati di calce e di

calce. Pare che la soda tenga qualche


volta disciolte molte materie organiche.
Per assicurarsi dell'esistenza della soda
in un'acqua, bisogna suporar questa

magnesio; se vi fosse solfato di calce, si


produrrebbc nel tempo medesimo del
solfato d ammoniaca. Per ricou05cere

no a secchezza , senza il contatto del


lacido oarbonico, e trattare il residuo
con lalcool, a 0,792. Resta allora la soda

convien trattare con l'alcool a 0,875, il

disdolta , la quale si riconosce per


la sua causticit, e per la propriet
che ha di formare con lacido solforico
un sale che cristallina in bei prismi,

i quali vanno in eillorescenza allaria


secca.
Si riconosce in generale che un'acqua
COUGUG del cloro o dellacido idroclo
rico , quando il nitrato d' argento pro

duce un precipitato insolubile in un cc


cesso di acido nitrico. Per sapere qual
Dizion. delle Scienze Nel.

l'idroclorato di ammoniaca in un'acqua,


residuo superato a secchezza, fare eva

porare la levatura aicoolica ltrata, e


scaldare in un piccolo tubo chiuso ci
che restato, e l idroclorato si sublima.

Questo sale ha un sapore fresco, preci


pita il platino in giallo, il nitrato d'ar
gento in bianco , e sprigiona dell'am
moniaca trattandolo con la calce.
L'idroclorulddi allumina stato Blb
nunziato in alcune acque da Withering ,
e quelli di manganese e di barile lo sono
stati da Bergmann; ma siccome l'esi
stenza di questi sali nelle acque molto

29

ACQ

magnesio, l'alcnol a 0,7911, questi saran

no disciolti dagl'idrocloratt delle mede


sime basi. Per riconoscere l' acido ni
trico in questo liquido, si far evaporare
a secchezza , si ridiseioglicr il residuo
in unpoco di _acqua, quindi si faranno
.t saggi seguenti:

l- Facendo scaldare una piccola parte


della soluzione concentrata con amth
solforico, parimente concentrato, si sn

Iupper del cloro e dell'acido nitroso;


a. Precipitando la soluzione con della
potassa, ltrando , e facendo svaporare
il liquore a secchezza , si otterr un re
siduo, che dellagrer col carbone;
3. Facendo bollire la soluzione col
fosfato di argento (I) no a che questa
soluzione non precipiti pi nitrato d'ar
gento, glidroclorati di calce e di ma
gnesia si riducono in fosfati insolulnlt,
e lacido idroclorico e l' ossido d' ar
gento, in cloruro d' argento ed in acqun.

Vi anche una porzione di fosfato (l'ar


gento che resta scomposta dai nitrati;
ed per questo motivo, che bisogna
ltrare il liquore, neutralizzarlo Col sut
tocarbonato di potassa (a), ltrare di
nuova, e svaporare. Il residuo nitrato

di potassa puro.
1 nitrati di calce, e di magnesia_non
si

_ACQ

( 194 )

dubbia, per tralascererno di parlare del


metodo per riconoscerli.
l
Se esistono dei nitrati di calce e di

trovano con tanta frequenza , Come

glidroclorati.
il nitrato di potnrsa assai raro; le
acque di pozzo di Parigi ne contengono
una quantit notabile. Allorch si dava
parata a secchezza lacqua che lo Contiene,
e se ne sono tolto a. freddo, mediante

lalcool a o,7y,glidroclorati,e i nitrati


di calce, e di magnesio che possono es
sere insieme, se si tratta il residuo col
l'alcool bollente a 0,900, si ottiene il ni
trato di potassa per raffreddamento, e
cristallizzato in piccoli aghi. Questo sale
riconoscibile per il suo sapore fresco}
e-piccaute, per la sua propriet di svi
luppare alcuni fumi bianchi con l'acido
solforico concentrato, senza produrre
ell'ervcsceuza, e lo e specialmente per
lafropriet di dellagra'ro su i Carboni
ar enti.
Lacido borico non stato trovato
(I) Il pes del Uf/illO deve essere tre
volte circa que lo della materia di
sciolta.
(a) Se questo precipitato contiene del
la calce e della magnesio , potremo es
nr certi dell'esistenza dei nitrati di
queste basi nell'acqua naturale.

. .'5 I.

n qui in combinazione, senon che con


la rada. Si pu riconoscere questo bo
rato, e in generale qu lunque borato so
lubile, versando del acuto idroclortoo
nellacqua concentr '_e calda; e al
loro l'acido borioo
posita per raf
freddamento in picco ' scaglie cristalline.
Ci assicuriamo dellesistenza dell'aci
do carbonico combinato in unacqua Con
ogni altra base , fuori che coll' am
moniaca, quando la si fa concentrare

per via di ebullizione no al terzo circa


del suo volume: se essa contiene al
cuni

carbonati di calce, di magne

sia, di man onere, di protossido di


ferro, i primi tre si depositeranno allo
stato di sottocarbonato, ed il quarto
allo stato didrato di'perossido di ferro;
si ltrer, e si laver il precipitato, il
quale si tratter in seguito coll'acido
idroclorico che lo discioglier tutto; e
cosi ci faremo certi dell'esistenza di un
carbonato
A. Drllouido di{erro , col precipi
tato di color blu e e vi produrr il
prossiato di potassa; il colore di que
sto precipitato sar di un blu tanto pi
puro, quanto meno manganese vi sar ,
essendo questo precipitato in bianco dal
prussiato.

B. Dellossido di manganese. Prem


pitando coll'idrosolfato di ammoniaca
ci che rester della dissoluzione idro
clorica,il precipitato sar formato d'idro
solfati di ferro e di manganese; questo
precipitato si calciner a rosso in una
piccola cassula di platino, quindi quel
che sar rimasto si fonder con otto
volte il suo peso di potassa; il mangane

se si sopraossider , e combinandosi colla


potassa former un composto verde.
C. Della culce, facendo bollire la dis

soluzione idroclorica, separata dagl'itlrm


solfati di ferro e di manganese col mezzo
della ltrazione, e mettendovi un poco

di ossalato di ammoniaca che precipi


ter la calce.

D. Della magnesia, svaporando a sec


chezza il liquore dal quale sar stata
precipitata la calce, calcinando il resi

duo e trattandolo coll'acido solforico.


Avremo del solfato di magnesia ben ca
ratterizzato per il suo sapore amaro e
dolciastro, per la sua grande solubilit
nellacqua e per la propriet di cristal
lizzare in prismi allungati.
l sottocarbonati di potassa e di soda
si possono trovare nellacqua , dalla quale

siano stati precipitati i carbonati prece


denti col mezzo della concentrazione.
Essi si riconoscono all' eervescen'za che
quasi/acqua produce coll'acido acetico; se

ACQ

(195)

questi salon sono meanolpti:on cloruri


e con solfati di potassa e di soda, si ri

ACQ

che se si fossero trovati nell'acqua al

del platino, e

, del sottocarbonato di

cuni sottocarbonati di soda o di potassa,


non vi si potrebbero riscontrare, se non
che solfati di queste medesime basi, i
quali si riconosmrehbero per il vario

soda peri c

orescenti di sapore

modo di cristallizzare: poich il solfato

'uno facendo cristal

di potassa cristallina in dodecaedri o


in prismi corti, duri, non elorescenti,

conoscer l' esistenza del sottocarbonato

di potussa col mezzo della dissoluzione


alcalino,cheli

limare spontaneamente il liquore. Se esi


ltesscro clornri di potassio o di sodio, col
me pure 50lfati di potssa e di soda , sa
rebbe necessario, a ne di riconoscerci

aottocarbonati di cui parliamo: i. svapo


rare il liquore a secchezza , togliere iclo

i quali precipitano il platino in giallo e


non sviluppano odore Con la potassa; il
solfato dl loda cristallina in lunghi
prismi esoedrii,;elorescenti, i quali non
latino. esistono
.
P reci
Se xiiifflfiihiluzione
gli altri

ruri col mezzo dell'alcool I 0,875; a.


trattare il residuo collacido idroclorico,

per convertire i sottocarbonati in clo


ruri , che si separercbbero in seguito dal
lolfati per mezzo dellalcOol a 0,875.
il sotlorurbonato di ammoniaca si

ottiene da un'acqua , distillando questa


no ai due terzi del suo volume; esso

passa nel recipiente insieme coll'acqua


che ai volatilizza; si mette in questo
prodotto un eccesso di acido idroclorico,

e si fa il tutto evaporare a secchezza: il


Nsiduo idrocloratn di ammoniaca.
l carbonati di calce, di magnesio, di
protossido di ferro, dammoniaca , di

soda, sincontrano frequentemente nelle


acque , e quelli di manganese e di po
tassfa vi sono rarissimi.
l solfati si riconoscono nel modo stesso
dell'acido solforico, al recipitato inso

solfati,
ii
scer:
14- uhl9'ld'dt'ferro
al precipitato
blu, che ci dar col pruasiato di potassa.
B. Il solfato di rame al precipitato
nero che ei former collacido idrosol
forico, ed in specie al colore azzurro
che si produrr , quando vi si metter
un eccesso di ammoniaca. Se vi esistes
sero nel medesimo tempoi solfati di
protossido di ferro e di rame, allora il
precipitato ottenuto col prussiato, in
vechi essere blu, ttndercbbe al colore.

marrone , e sarebbe di questo colore, se


non vi fosse solfato di ferro.
C. Il sai/alo (li mugnuia, precipi
tando una' porzione della soluzione dei
solfati con un eccesso di carbonato di
polassa. '1uttqle basi insolnbili, tr

la magnesia,saranuo precipitate.

ne

Il

lubile nell'acqua e ne l'acido nitrico,

trer, e si far bollire il liquore l rato,

che essi producono col nitrato o Col


l' idroclorato di barile. Per riconoscere
le specie di questo genere di sali biso
gna far cencentrare l'acqua : se ai depo

il quale allora lucrl depositare una


quantit di aottocarbonato di magnesm ,
che ai ridiscioglier con e'ervescenza
nellacido solforico.
D. Il solfato di allumina, prendendo
il precipitato prodotto col carbonato di
potussa nell'esperienza C., e facendolo
bollire nell'acqua di potassa o di soda,

sitano sottocarbonati insolubili, si deb

bono questi separare colla ltrazione, to


atoch essi hanno nito di depositarsi ;
se l' acqua contiene sottocarbonati di
IOtltl e di potassa, bisogna mettere del
lacido acetico nel liquore ltrato, fare

evaporare a secchezza e trattare con al


cool a 0,875; lalcool discioglier i clo
ruri che vi si potranno trovare , egual
mente che gli acetati di potassa e di

rester disciolta l'allumina , la quale si

precipitrr in seguito dall'alcali , per


mezzo dell'idroclmato di ammoniaca.
Noi faremo osservare, che se il solfato
di allumina esiste nel tempo stesso del
solfato di ammoniaca o di

Glassa , al

soda, che saranno stati prodotti, in caso


che l'acqua contenesse carbonati di que
ste basi. Lalcool non potr disciogliere

lora la soluzione dei solfati dar_coll=i


evaporazione spontanea, alcuni cristalli

aICuu solfato meno che non sia solfato


di perossido di ferro, del quale si di
mostrer l'esistenza col mezzo del ni
trato di barile e del prussiato di po
taasa; ma noi faremo osservare che que
sto sale non vi si trover per quanto

facilissimamente.
E. Il solji:lo. di ammoniaca, scal
dando no al rosso una piccola quantit
dei solfati secchi in un tubo di vetro,
si volatiliuer del sollil0 di ammoniaca.
F. Il solfato di calce, si cunoscer
in quanto che la massa dei solfati trat
tata con venti volte il suo peso di ac

poca possa essere laquanlit deicm-ho


nati che l'acqua contiene: riguardo agli

ottaedri. di allamq che si riconosceranno

altri solfati, essi si troveranno nel re

qua, lascer una materia bianca, la quale

siduo che non stato disciolto dull' al


cool. Ma cosa essenziale lavvenire

disciolta che sia con l' acido idi-colorico


debole e caldo, precipiter col nitrato

I\

ACQ

( 96 )

di barito e coll'ossalato di ammoniaca;


quest'ultimo reagente potr altres fare
scuoprire il solfato di calce nella solu
zione acquo:a dei solfati.
Finalmente si riconoscer nelle acque
la presenza delle materie a:olale , al
precipitato occoso, che vi potran cagio
nare il cloro e l'infusione di galla; al
lodore l'etido che le acque esalci'anno.

quando si abbandoneranno a loro stesse


alla temperatura ordinaria ; ai precipi
tati che gli acidi acetico, idroclorico, cc.
otranno produrre in alcune acque alca
ine, i quali precipitati distillati in un
tubo, daranno i prodotti delle materie
animali: nalmente si potranno osservare
in alcune acque termali, le quali tred
dandosi depositeranno una materia moc
cicagliosa di natura organica.

ACQ

(1) Per sapere quanto residuo sso sia


lasciato dall' acqua, si mette una picc.la
cassula munita di una spatuln di platino
in uno dei piatti di una bilancia che
noi indicheremo colla lettera a, con un

peso di 50 grammi: si stabilisce lequi


ibrio, aggiungendo dei corpi qualunque
nell' altro piatto che noiindicberemo
colla lettera 6; quindi si leva il peso
di 50 grammi dal piatto a , e si rista
bilisce l' equilibrio versando dell' acqua
nella cassula. evidente che allora que
sta contiene 50 grammi di acqua. Si
espone la cassula, sopra un bagno di
remi, a un calore che non giunga a far
bollire l'acqua, la quale si fa evaporare
no a secchezza, avendo" cura di rimuo
vere con la spatola sulla ne della evapo
razione, perch non si disperda il re
siduo sso, come potrebbe accadere, l

Il. Senese.
Dei mezzi di determinare la quantit
delle diverse'watanze che si trovano

disciolte nelle acque naturali.


a
Ci occuperemo in principio dellana
lisi delle acque che non si manifestano
ai reagenti, n per alcaline, n per fer

rugipose, e che non contengono acido


solforosa, n acido idrosoli'oricq; quindi
ci occuperemo delle ac ue alcaline, delle

acque erruginose, e di quelle che con


tengono una certa quantit di acidi sol
foroso e idrosolforico.
Anneono I.

I Dci mezzi di determinare la quan


ni delle sostanze che si trovano
nelle acque che non sono, n alca
line, n errnginose, n sai/orme,
e che sono prive daeido solforosa.
Si riconosceranno le acque, la di cui

an;llisi forma il soggetto di questo arti


co 0:
i. in quanto che essendo concentrate
no al_sesto del loro volume e filtrate ,

non sviluppano acido carbonica quando


vi si versa dellacido acetico;
2.0 In quanto che esse non si colori
scono collinfuaione di galla ccol prus
siatn di potassa;
3. in quanto che non danno acido
solforosa , quando si trattano nel modo

che stato detto al N. 47,


4. In quanto che non hanno l'odore
dell'acido idrosolt'orico e non anneri
scono il mercurio col quale si agitano,

anche quando vi aggiunto un leggiero


eccesso di acido acetico.

motivo di una specie di decrepitazione.


Quando l'acqua non contiene materie
organiche, n sali ammoniacali, n car
bonati, n idroclorati, n nitrati di calce

e di magnesia, si pu fare scaldare il


residuo no il russo, quindi si mette la
caasula freddata nel piatto a della bi
lancia, stabilendo prontamente l'equi
librio con aggiungere dei pesi nel piatto
b. Si versa dellacqua nella cassula, la
si netta bene, quindi la si mette di
nuovo nel piatto a, e si ristabilisce l' e
quilibrio con alcuni pesi che rappre
sentano la quantit delle materie sse,
contenute in 50 grammi dell'acqua che
si esamina. Se quest acqua contenesse
una materia organica, degli idroclorati,
dei nitrati e dei sottocarbonati di calce
e di magnesia, e dei sali ammoniacali,
bisognerebbe seccare il residuo alla tem
peratura soltanto di 100. Se i 50 gram
mi di acqua non lasciassero una quan
tit sufciente di materia ssa , si fa

rebbero svapomre 5o, osxivvero 150 nuovi


grammi del medesimo liquido , nella
cassula dove si fosse fatta la prima
evaporazione.
(1) Dopo questa determinazione, si
avaporer .nna quantit di acqua che ha
sti a dare da 20 a 30 grammi di residuo
che si ridurr secco quanto il resi
duo (i): si peseianno IO grammi di
questo residuo ben diviso, i quali si
metteranno in una boccia smerigliata;

si divider in seguito il rimanente della


materia in molte quantit di I, a, 5
rammi , e ciascuna di esse si chiuder

in piccole bocce smerigliate. Bisogner


descrivere diligentemente tutti i feno
meni che si manifesteranno durante la
evaporazione , e ricercarne le cause. Se
si produce un precipitato, si dovr fare

ACQ

ACQ

('97)

un'esperienza sopra un'altra quantit


d'acqua, ailine di conoscere la natura di
questo precipitato. L'evupomzione deve
arei in una cassula di platino, di ar
gento o di porcellana: le cassule di vetro
potcpdo cedere dell'alc-ali o della silice
all' acqua che vi si evapora, non si deb
bono impiegare, se non quando non se
ne abbiano altre a sua disposizione.
(3) Si verseranno sopra lo grammi del
residuo contenuto in una boccia , 50
premmi di alcool a 0,792; si agiteranno
e materie di quando in uando, e dopo
due ore si decanter l':ilcool con una
piccola pipctta, e se non chiaro, si
passer attraverso di un ltro, di cui

si conosca il peso; si rimetteranuo nella


boccia 25 grammi dalcool a 0,830 il
quale si agiter e si decanter dopo al
cune ore; nalmente si continuer questo

trattamento [inch l alcool cessi di agire


sul residuo. Allora si verser il tutto
sopra un ltro , vi si passer sopra del
lalcool , si far s occiolare, e si seccher

la materia indiscrolta a una temperatura


che si indicher, e che dovr essere al

meno di 100.
(4) S' introdurr in un piccolo pal
lone di vetro, e si tratter con 50 Volte

circa il suo peso di acqua bollente di


visa in 5 porzioni. Si separer la parte
che non si sar disciolta col mezzo
del ltro, ai seccher e si peser.
x. ) Delle materie solubili nell al
cool.

(5) L alcool pu contenere in disso


luzione dei cloruri di sodio e di potas
sio, deglidroclorati di calce, di ma
gnesia, di ammoniaca, dei nitrati di

calce o di magnesia. Noi indicheremo i


mezzi di determinare la proporzione
degli elementi di questi sali, supponendo
che si trovino tutti in un acqua natu
rale. Si raccoglieranno tutte le lavature
alcooliche per farle concentrare; quindi
si divider il liquido concentrato in
tre volumi eguali.

un bicchiere, ai decanter il liquore so


prannotante, e il precipitato si laver, con
acqua stillata; dipoi si fond in una

cusula di platino , pigliandone il peso;


e si calcoler la quantit di cloro rap
presentata da questo cloruro.
(7) Il liquore (6) precipitato col ni
trato di argento, riunito colla levatura
del cloruro, si mescoler con del clo

ruro di sodio per separarne largento


che vi fosse in eccesso. Si decanter il
liquore, vi si aggiunger la lavatura del
precipitato, si neutralizzer esattam'enla
coll'ammouiaca l eccesso di acido che
esso contiene, e vi si verser quindi

dellossalato di ammoniaca per precipi


tare la Calce. Si soalder leggiermentm,
e l'ossalato di calce. si separer per
mezzo di un ltro pesato. Dopo aver
lavato e seccato questo ossalato, si bru
cer in un crogiuolo di platino; e neu
tralizzato il residuo coll'acido solforico,

il peso del solfato di calce secco cos


ottenuto, dar quello della calce.
S8) Si far concentrare la levatura

del ossalato di calce , e quindi vi si


aggiunger : 1. il liquore (7) dal quale
stato precipitato questo sale; 2.0 una
soluzione di sottocarbonato di soda. Si
avaporer a secchezza, per scacciar tutta
1' ammoniaca, e trattando il residuo col

1 acqua fredda , non si discioglier il


aottocarbonato di magnesia, il quale la
vato e arroventato in un crog:uolo di
platino, si ridurr in magnesia pura.
z. volume, determinazione dell'acido
nitrico.

(9) Se ne scaccer l'alcool, si discio


glier il residuo nell'acqua , vi si ag

giunger del fosfato di argento , si far


bollire, e quando il liquore non conterr
pi acido idroclorico, ai ltrer, si far
concentrare, quindi si distiller dolce
mente con un poco di acido solforico
in una piccola storta di vetro tul_)ulata
il tappo smerigliato, alla quale s_i sar
adattato- un piccolo pallone parimente
a tubulatura smerigliata, il di cui collo
dovr essere esattamente tappato dal.

l. volume, delermr'nazi0ne del cloro,


dell acido idroclorico, della calce
e della magnesia.
(6) Si far evaporare per scacciarne
l'alcool , quindi si discioglier il residuo
nell acqua. Si aggiunger alla soluzione
un poco di acido nitrico, vi si verser

un eccesso di nitrato di argento, e al


lora tutto il cloro e l'acido idroclorico
saranno precipitati allo stato di cloruro
di argento. Questo precipitato si far in

becco della storta, che vi si introdurr


a lrcgamento. Dopo la distillazione si
neutralizzer il prodotto colla- potassa,
si far evaporare a secchezza, e si ot
terr del nitrato di potassa , il di cui
peso far conoscere quello dell acido
nitrico contenuto nell acqua.
3. volume, determinazione dell'idro
clorato di ammoniaca e dei elarun
di potassio e di sodio.

(IO) Si scaccer l'alcool dalla solu

ACQ

(98)

zions, si riscioglier il residuo nell'ac


qua , si metter il liquore con un _poco
d'idrato di barile in una storta di ve
tro tubulats, la quale comunichi con un
pallone nel quale sar stato messo del
lacido idroclorico allungato , e sar
necessario che sintroducauo nella storta
alcuni pezzetti di vetro. Si faranno
scaldare le materie, e allora la barile
precipiter in calce e la magpesia dm
nitrati e dagl'idroclorat1, e s'1mpadro
nir inoltro dell' acido idroclorico che

era unito all'ammoniaca. Quest'ultima


base passer nel pallone, dove si neu
tralizzer coll'acido idroclorico. Quando
il liquore della {torta sar fortemente
concentrato, si metter il prodotto del
pallone in una piccola cassula di plati
no, e si far svaporare a secchezza, per

ch resti scacciato l' eccesso di acido


idroclorico; ed il residuo pesato che sua,
dar il peso dellidroclorato di ammo
niaca contenuto nell'acqua.
_
in quanto al liquore della storta , s1

soparer dal deposito, quindi se ne pre


cipiter tutta la barile per mezzo del
solfato di ammoniaca. Si ltrera; s1
precipiter.l'acido solforico, ed una par
te i]ell' acido idroclorico, se non tul
to, per mezzo dell acetato di piom
bo: si proceder di nuovo alla ltra

ACQ

tino si tratter nel modo medesimo,

dopo che si sar separato dall' alcool e


ridisciolto quindi nell'acqua. Una volta
che avremo avuti i cloruri privi di pla
tino in dissoluzione nell'acqua , si fa
ranno evaporare le soluzioni a secchez

za, si scalderanno i residui no al punto


di fouderli, e si peseranno.
11. ) Delle materie disciolte dall'ar
qua bollente.
(12) Queste materie possono esser il
barato di 50/111 e i sol/ali di soda, di
potasra , di calce , di magnesio , di

ammoniaca e (li allumina , di protos


sido di mungnnese , di pcrosst'rlo di
rame, il nitrato (li potussu, e una ma
teria ruotato. Ma il lmrato di soda, i
solfati di rame e di manganese, e la ma
teria azotnta sono estremamente rari, e

per noi non ne faremo parola.


(13) Si far evaporare la soluzione a
secchezza, si tratter il residuo con 20

volte il suo peso di acqua fredda,e al


lora resteranno disciolti tutti i sali,

tranne la maggior parte del solfato di


calce, la quale si separer e si peser:
la soluzione si far evaporare no a
secchezza.

zione, e lacetuto di,piombo che sar

stato messo in eccesso, si precipiter


col sottocarhonato di ammoniaca. Il li
quore ltrato conterr dellacido ace

Determinazione dell'acido
solforico.

tiro , dell acido nitrico , della potassa,

della soda e dell ammoniaca. Questo


liquore si far evaporare a secchezza,

(L1) Si aggiunger al residuo una


quantit di acido solforico allungato, del

lencnd0ri sempre un eccesso di acido

quale sar conosciuto lacido rralt., e la

idrocloric0. Con tal mezzo si scacco


rnnno gli acidi acetico e nitrico, e si
otterranno dell'idroclorato di ammo
niaca e dei clomri di sodio e di potas

i cui. dose sar sullicientc per scom


porre il ntrato di potassa. Si far con
centrare dolcemente per scaccmre l'aci
do nitrico senza che si volat1lizzi l'acido
solforico, quindi si precipiter quest'u [

sio , i quali

ultimi resteranno separati

dal primo coll'azioue di una tempera


tura sufficientemente elevata.
(11) Si peseranno i cloruri di potassio
e di sodio, si discioglieranno nellacqua,
e mescolandovi della soluzione di,pla
tino, i cl0ruri si uniranno a questo

metallo, formando il cloruro di potassio


un composto poco solubile, e il cloruro
di sodio un composto solubilissimo. Si
eva koreranno a secchezza; e collappli
canone dell alcool a 0,875 , 1 ultimo

composto sar il solo disciolto , il qua


le si separer per mezzo della filtra
zione. ll cloruro di potassio e di pla
tino rimasto sul ltro, si tratter collac
qua idrosolforata: allora il solfuro di

platino rester separato dal cloruro di


potassio. Il cloruro di sodio e di pla

timo coll' idroclorato di

barite ; de

traendo dal peso dell'acido contenuto in


questo preCipitato il peso dellacido reale
aggiunto , si avr quello che esisteva nei
solfati solubili nell'acqua fredda (13).
Siccome il nitrato di potassa rarissi
mo nelle acque naturali, per quasi sem
pre ci dispeusiamo dal fare un tale trat
tamento ; in questo caso si precipita im
mediatamente coll'idrocloruto di barite
la soluzione dei solfati (13).
(15) Il liquore dal quale sar stato
precipitato lacido solforico, conterr
alcuni i:lrocloratn di barite , di calce, di
magnesio, di ammoniaca, di allumina ,

e alcuni cloruri di potassio e di sodio.


Questo liquore si far evaporare, e si di
vider in tre quantit;

ACQ

(99)

I. Quantit. (Determinazione del


sulfto di ammoniaca.)
(16) Questa quantit sar introdotta

ACQ

Il peso del cloruro di sodio dar la quan


tit del solfato di soda; il peso del clo
ruro di potassio dar la quantit di po
tassa che trovavasi unita agli acidi sol

in un riccolo tubo e scaldate, nch cessi

forico e nitrico. Per determinare il peso

di v0 atilizzare il sale ammoniaco; si


taglier la porzione del tubo nel punto,

del solfato di potesse, baster sottrarre

dove il sublimnto si sar condensato, si


peser tanto in questo stato, quanto

dopo che ne sar stato separato il subli


mnlo ;-e la differenza dei due pesi co
stituir quello dellidrocloruto di am
moniaca. Col calcolo si trover la quan-,

tit di solfato, rappresentata da questul


timo.

n.
uantft. (Determinazione dei
sol nu dullulnina, di calce, di

magnesio.)
(17) Vi si mescoler la quantit d'a
rido solforica, ucCessaria per precipitare

tutta la barite, quindi si filtrer; si pre


cipitcr l'alluminio. collidrosqllkto di
ammoniaca, e il reso dellalluminn dar
quello del suo solfato.
_

(l8) Si far bollire per scacciare lec


cesso dell' idlosull'ato di ammoniaca, di

dalla quantit dacido solfori00, trovata


coll'esperimza N. ll|, lacido solforico
che nell'acqua naturale ore unito al
l'ammoniecn, ell'allumina, alla magne
sin, alla calce e alla soda; e la di'lierenzs

dar la quantit d'aculo che era in com


binazione colla potesse. Se si sottrae
questa quantit di potesse dalla quantit
rappresentata dal cloruro di potassio, la
dllclll rappresenter il peso della
Potassa che era allo stato di nitrato, e

questo peso far conoscere quello del


1 acido nitrico.
In. ) Delle materie indisclolte nel
l' acqua bollente.
(un) Esse possono essere composte di
solfato di calce, di soltacwbonuli di
calce, di nmgnesld, di manganese , di

un atomo di perossido di ferro, e fli


._'lice. Si tratteranno Coll'ncido idroclo

poi si precipiter la calce coll'ossalnto

neo , e tutto rimarr disciolto, ad ec

di ammoniaca, si brucer l'Oasalato di


calce, e il residuo ueutralizzto colla

cezione della silice.

cidu solforico, dar il peso del solfato

a ne di scacciarne l eccesso di acido


idroclorico, e si precipiter coll-alcool

di calce, che sar stato disciolto dall'ac

qu. fredda nelloperazione N. 13.


519) Si soperer col sottocaihonat0 di
lo 21 la magnesio dal liquore precipitato

"523) Si far svaporare la soluzione ,

debole il sol/2110 di 61:10?

(24) La soluzione nl'coolica contenente


alt:uni idroelorati di magnesia, di calce,

per mezzo dell'osalalo di ammoniaca,

di manganese e di ferro, sar svapornlu;

seguendo il processo del N. B.

ed il residuo sar di nuovo t:attato Cul

lacqun. Il manganese ed il {terra si pre


cxpileranno coll'idrosolfato di ammo
niaca, e il precipitato calcinato sar
formato di perossidi di ferro e di manv
gancsc.
>
(no) Si tratter questa quantit col-I
(25) Riguardo alla soluzione degl' idro
lacido solforico, e si scalder la ma
clorati di calce e di magnesis, si l..r
teria assai fortemente , )t.'l scacciarne_ questa svaporare a secchezza , e si pre
tutto il solfato di ammoniaca; e si avr
cipiter la calce collossalnto di ammo
un residuo sso formato di soprasolfati niaca', e la magnesia col sottocnrbunalo
di potesse e di soda, e di solfati di al
di soda.
lumina, di magnesia e di calce. Questo
residuo , dopo che sar stato disciolto
Anneono. Il.
3. Quantit. (Determinazione dei
sol/Li ili potassu, e di soda e del
nitrato di polassu.)

nellacqua , si far

digerire col sotto

carbonatu di barile: allora si otterranno


alcuni solfati neutri o leggiermente al
calini di potassu o di soda, e un preci
pitato di allumina, di solfato di barile
e di sottor:arbonato di Calce e di ma
gnesia.

,_

Dei mezzi di'deterhtlnarc? la quantit


delle sostanze che si trovano nelle
acque alcaline, le quali non con
tengono n _/rro, n acido sol
_/bro.vo,'n acido idrosalirzcu.

_ _

(2!) l due solfati alcalini SOlubll_l sa

('16) .Le acque, l; analisi delle quali

ranno ridotti in cloruri, mediante l'idro

forma il soggetto di questo articolo, al

cloralo di barile; e resteranno separati

neonoscono

fra loro col processo descritto N. ti.

|. allo stato naturale non visi possono

per

seguenti

caratteri ;

vACQ

CQ
riconoscere,

usando i mezzi

(zoo)
enunciati

nella l. Sezione di questo Capitolo, il


ferro, l'acido solfoposo e l'acido idro
soll'orico; n. quando esse sono state
concentrate no al sesto del loro volu
me, e che sono state separate dal depo

sito che hanno potuto lasciar precl itare,


fanno una viva ell'ervescenza cogli acidi
deboli, per esempio, coll'acido acetico;
3. cosi concentrate, esse hanno un su

pore alcalino decisissimo. Il sottocarbo


nato di soda e quasi sempre quello che
d a queste acque simili propriet.
(27) Nelle acque che contengono del
sottocarbonalo di soda o di potassa,
non s'incontrano che carbanuti', cloruri

di sodio e di potassiq, solfati di sodo


e di palassa,-della silice ed una mule
riu organica; e ci per la ragione, che
i sottocarbonati di cui parliamo, scom
pongono tuttii sali solubili di calce, di
magnesia, di allumina, di manganese,
di ferro e di rame.
(28) Si fanno svaporare queste acque
a secchezza, si prosciuga il residuo , si
tratta coll'alcool a 0,850, il quale di

sciogliei cloruri di sodio e di potassio,


e questi si separano in seguito l'uno
dallaltro col metodo del N. Il.
(29) Si fa seccare la materia che l'al
cool non ha disciolta, e si spoglia di
tutto ci che ella contiene di solubile
nellacqua fredda. Supponiamo il caso
pi complicato, in cui l'acqua avesse
disciolti alc'uni sottocarbonati e alcuni
solfati di soda e di potassa. Allora si
dovrebbe far concentrare il liquore; neu
tralizzare coll'acido acetico le basi dei
sottocarbonati; fare svaporare il liquore
a secchezza, e trattando il residuo col
1' alcool a o,Sao, disciogliere gli acetati

di potassa e di soda, la soluzione dei


quali si dovrebbe evaporare; e scio
gliendo di nuovo coll'acqua, si dovrei).
bero convertire questi acetati in clo
ruri; di poi si dovrebbero separare col
mezzo della dissoluzione di platino (N.
|l.): dai pesi di ciascuno di essi side
terminano col calcolo quelli dei sotto
carbonati di soda e di potassa.
30) Si dovrebbero discogliere i sol
fati di Soda e di potassa nell'ac un, e
scomporli coll'idroclorato di barite; e
il solfato ottenuto darebbe il peso del
lacido solforico. Se si fosse messo un
eccesso d'idroclorato di barite per pre
cipitare l'acido solforico, allora la ba
rit_e si preeipiterebbe con la quantit
l'acido solforico, necessaria per questo
oggetto; si dovrebbe evaporare la so
luzione l secchezza per scacciarne l'a
cido idroclorico libero; trattare colla

soluzione di platino i due cloruri ri


disciolti nell' acqua, e vedere se il peso
delle basi fosse nella proporzione con
Veniente per neutralizzare la quantit
d'acido solforico precedentemente de
terminata.
(3|) Siccome rarissimaineute si trova
no nel tempo stesso dei sottocarbonati e
dei solfati di soda e di potassa in un'ari
qua naturale , e siccome quasi sempre
l'acqua che si applica al residuo della sua
evaporazione , i quale stato gi trat
tato precedentemente coll alcool, non
discioglie che del sottocarbonato e del
solfato di soda, cosi noi,ci crediamo

in dovere d indicare il processo da


seguirsi per determinare la
porzio
ne di questi due ultimi sali. Si pre
cipita la soluzione col mezzo dell'idro
clorato di barile, si lava il precipita
to, si calcina , e si esa. Questo preci
pitato formato di sottocarbonato e
di solfato di barite; si tratta con l'acido
nitrico, e allora il sottocarbonato resta

disciolto ed il solfato rimane insolubile.


Il peso di questo ultimo lavatoe calcina
to , d colla detrazione dal peso dei due
sali, la quantit di sottocarbonato di ba
rite. Con questi dati si determina: i.
la quantit degli acidi solforico e carbo
nico, che sono stati recipitati dalla ba
rile; a. i pesi di se a che neutralizza
ta da essi. Si possono vericare questi
pesi, ottenendo il cloruro di sodio che
restato nel liquore , dopo la precipita
zione del carbonato e del solfato di ba
rile; e per iungere a questo, basta sol
tanto aver l attenzione di separare lidro
clorato di barite che pu essere conte
nuto nel liquore.
(32) il residuo insolubile nell acqua
fredda (19), pu contenere alcuni sotto
carb0nuti di calce, di magnesia , e di
protossido di manganese, alcuni atomi
di ferro edclla silice. Si seccher que
sto residuo, si

eser, si tratter con

l'acido idroclorico, si far evaporare


no a secchezza e si torner a traltrl0
di nuovo collac un. La silice che rimar
r indisciolta, sx laver e si calciner. Il

manganese ed il ferro si precipiterauno


dal liquore ltrato collidrosolfato di
ammoniaca ; questo precipitato si laver
con acqua che tenga in dissoluzione del
1' idrosolfato di ammoniaca, quindi si
calciner. Relativamente poi alla calce e
alla magnesia, si separeranno queste col
mezzo dellossalato di ammoniaca e del
sottocarbonato di soda, ma ci deve farsi

dopo che sar stato colla ebullizione scac


ciato dal liquore l'eccesso didrosolfato
di ammoniaca che esso contiene.

F_,

ACQ

(nor)

ACQ

(33) Quando nella ucqno_slcalino tro


vasi una materia organica iii-dissoluzio
ne, ne rimane questa pre_crp:tatg ,_ al

rame, n Idroclomti, n nitrati di calce e


di magnesia. Se no determiner in pro
porzione, distillando un litro di acqua
meno in parte, tosto che si neutralizm
in unast01'tn, alla quale si sar adattato
la base'del sottocamnato alcalino con ' hn pallone che contenga un poco dacido
un acido debole. Questa ma_teria si de
idrqclorico. Quando il liquore; sar ri
posita sotto forma di ocehr che diven
dotto al {[6 del suo volume, si cesser la
gono bruni allaria , e che esulano un distillazione, e si l'aria evaporare a acc
"forte odore di corno brucmlo, quano 01 Direzza il prodotto del pallone. Il residuo
mettono sopra un carbone ardente.
sar idroclorato diammoniaca, il di cui
(34) Molt' pensano che la silice che peso far conoscere quello del carbonato
si tr0va nelle acque naturali, Vi s1_a sem; o Qoltocurbonato di ammoniaca che esi
pre tenuta disciolta da un alce_ll; ma steva nell'acqua.
non ci verismlc, qunn o BI. tenga
(37) Per determinare la quantit di
conto della proporzione in cui si trovano acido ca,rhonico che' si pu trovare tanto
questi due corpi nelle_ aeque. Infatti , allo stato libero, quanto a quello di acido
le acque di Rikum e di Geyzer_, secon
combinato con alcuni soltocarbonati, si
do Blacr , contengono per ogni 10,000 metteranno 20 fammi di mercurio in
una storta tubufata , di una capacit di
grani:
RISUI. Gsrzen.
I litro e 3 lecilitri; vi si verser un
grani.
litro di acqua , si adatter alla tabula-F
tura un tubo diritto che tullrr nel mer
Soda caustica . . . . 0,51. . 0,Q5
Allumina. . . . . . I. . 0,05- . 0,L98
curio, ed al becco della storta un tubo
Silice. . . . . .

. . 3,73. .

5,,o

Cloruro di sodio . . . n,gn. . 2,1}6


Solfato di soda secco. 1,28. . 1,16 :

curVo, il di cui braccio verticale ander


a tullure in una boccia, dove sar stata

messa una soluzione didroclornto di


.barite e vi sar stata aggiunta dell'am
8,47
10,75 gr. mouiacn caustica. Sar necessario che il
Ora, combinando la soda con la silice braccio verticale abbia una lunghezza
nelle proporzioni in _cui_ queste basi Si che sia per lo meno una volta e mezzo
trovano nelle acque dl R1kum e di Gay
quella della colonna dell'acqua, conte
zer, non si pu produrre che un vetro nuta nella storta; bisogner far comu
insolubile, 0 almeno sul quale l'acqua
nicaro con la boccia una seconda boccia
bollente non eserciti che un azione de
contenente, come quella, un poco didro
bolissima. Se noi neghi-uno che la sods clorato di barile e dell'ammouiaca; bi
sia il dcssolvente della silice, tuttavia
sogner ricoprire i tappi c0u ceralacca ,
noi riconosciamo che questo alcali di
e (inelmenle far Comunicare la seconda
minuisce la coesione dl questa sostan
boccia con una Campana capmmlta sopra
za , e che per conseguenza deve favo
il mercurio. Dispos|.0 che sia co>i lap
parato, si porter A poco alla volta
rire lazione, che 1 acqua ed il calore
acqua della storta al grdo dell' elmi
esercitano su di lei.
lizione, o si avr cura di tenere le bocce

Coaxrxmsw nxsu mmc0u 1. s II.


B. Determinazione della quantit
delle sostanze pi uo!utill,0 vola
tili quanto lacqua.
(35) Nelle acque che non sono solfo
rose n ferruginose, e che rientraqu
nelle acque comprese nei due articoli
precedenti, vi possono essere, oltre le so
stanze di cui abbiamo di gi parlato ,
anche del carbonato di ammoniaca, del

? acido carbonica , dell' ossigeno e del


lazoto.
(36) Il carbonato di ammoniaca non
potr esistere (I) che nelle acqua le
uali non conterranno n solfati di calce,

' mqnesia, di allumina, di perossido di


(I) Almeno in quantit notabile.
Diu'on. delle Scienu Non

immerse nell' acqua fredda. L' acido


carbonica sviluppato , si combiner ul
'lammoniaca , _e il sottoc'arboqato di
ammoniaca convartir in seguito una
porzione d idroclorato di barile in sot
tocarbonato di barile, che si deposi
ter. Si riceveranno nella campana ca
povolta sul mercurio i gas che si svi
upperanuo, e si trattennno con una so

luzione di potassa caustica in una cam


pana graduata , afne di sapere se essi
contengano acido carbonico: se non se
cade assorbimento nella campana gra
duata, saremo certi che tutlo l' acido

carbonico si sar unito alla barile; e si


terminer l'operazione, quando cesser
il precipitato nelle bocce. Allora si
smontel l'apparato,si verser lopln
un ltro pesato il liquoro delle bocce,
Come pure il sottocurbnnnlo di barile

ACQ

( 202 )

che sr- n' e depositato , ed in caso che

queato fosse, restato in parte attaccato


alle pareti dei tubi e delle bocce, s1_
sbarcher con la piuma di una penna e
collncqun. Conoscendo , in conseguenza
delle precedenti esperienze, la quantit

ACQ

il mercurio esterno DA lchlli col mercu


rio interno , e si lasciano le materie a se

stesse per lo spazio di 34 ore, allinch


l'ac un della campana si possa saturare
d' una. In capo a questo tempo, il riter

dalla quale sar stato detratto lacido


carhomco, unito all'ammoniaca (i), sia
sufciente- per convertire i sottocarbo

curio si di gilivellato; ed allora s'in


colla una Striscia di carta Su_tntta la su
percie della campana che occupata dal
l'acqua, e si nota laltezza del barometro
edel termometroe quella della colonna di
acqua contenuta nella cam ana , si fa pas
sare uncerto volume di as in un tubo gra
duato, e si determina a respettiva pro
porzione deidue as col mezzo del fosforo,

nati dellec un in carbonati, o se lo sia

o dellidrogeno.

ancora di piE. ln queatocaso, tutto ci

solnto dei gal ossigene ed azotp, sviluppa


ti dall acque, si ruota la campana dove

del _sottocarbnnnto di ammoniaca conte

nuta nell'acqua, egualmente che quella


degli altri soltocarbounti, si vedr se

.la quantit l'acido carbonico rappce


sentatn dal soitocarbouato di barite , e

che sar in eccesso , dovr considerarsi

come acido carbonica libero.


(38) Si determiner, come appresso, la
quantit d'oisigene e di nuoto conte
nuta nellacqua: si prender un piccolo
pallone della capacit di 4 a 5 decilitri;

vi si adatter un tappo munito di un tubo


ricurvo , idoneo a condurre i gas sotto

una campana piena di mercurio; si se


gner sul collo del pallone la parte dove
ai mette il tappo, s introdurr dell'ac
qua nel pallone fino a questo segno,
quindi si pesei\questacqua e ai riem

pir il tubo di quest'acqua medesima;


si tapper il collo del pallone, e l'estre'
mit aperta del tubo s'introdurr sotto

er avere il volume us

si sono ricevuti , e vi si mette tanta

acqua stillata, quanta basta per arrivare


all estremit inferiore della striscia di
carta, che visi incollata: si pesa que
st'acqua , ed il suo peso d ii volume
dei gas. Si aggiunge dell acqua nella
campana no all estremit superiore
della striscia di carta, e si determina il
peso di questa seconda quantit. E evi

dente che questa quantit di acqua do


vr essere sottratta da quella, che stata
assog ettata nll ebollizione, quando si
calco er l'aria contenuta nell'acqua che
si esaminata.

una campana piena di mercurio. 10 mi


dimenticava di dire, che era necessario

Amucox.o lll.

le'nere il tappo dellapparato immerso


per molte ore nell'acqua, prima di adat
tarlo al pallone. ln quanto allacqua

Dei mezzi di determinare la quantit


delle IIIIHEI'IG contenute nelle acque
[errugmose.

del tubo, facile di riconoscerne il peso.

Prima d' introdurvela, si pesa una ala


piena d'acqua, si mette il dito sopra
una delle estremit aperte del tubo, e
dall'altra estremit vi si versa l'acqua
della ala; ripcslndo nesta e defalcando
il suo peso attuale diil suo primo peso,

si ha nello dell'acqua contenuta nel


tubo. Si fa bollire l'acqua del pallone,
e quando non si sviluppa pi gas nella
campana, si arresta l'aperazione; ed i

gas svilup |atisi e contenuti nella cam


pana , son ossigvns ed moto, pi una
porzione d' acido Carbonico ed una certa
quantil d'acqua. Vi si introduce un
pezzettino di potassa preparata coll' al
cool, per assorbire lacido carbonico , si
abbassa la campana nel bagno , nch
(i) Siccome il sottocarbonato di am
moniaca SI separa dull acqua con la
cbullizi0n, cws evidente che nel sot
tocarbonalo di barile si trover. una
quantit di acido, che apparteneva al
sultomrbonato di ammoniaca.

(39) Il ferro pu trovarsi nelle acque


allo stato di carbonato di protossido, e

a quello di solfato; ed in alcune acque


esso esiste nel tempo stesso in questi
due stati.

(40) Si determiner la quantit nella


quale trovasi, nel modo seguente: Si
prender un pallone di 1 litro e a den
litri circa; vi si metter 1 litro di ac
ua ferrugmosa, vi si adatter un tubo
e e ender a tu'are una o due liue
nel mercuiio;e si far bollire l'acqua,
nch essa sia ridotta a 1 ovvero 2 de
cilitri. Allora si lever il tubo, si ltra

r lacqua;ed il ferro che era allo stalo


di carbonato, rester sulla Carta, spesw

insieme con aICuni sottocarbouati di Clu


e di magnesia , e qualche volta con un
poco di sottocarbouato di manganese. _
(41) li precipitato pesato che sia, Il
far disciogliere nell acido idroclonw;
si _precipiteranno il ferro ed il_ mluti'j
nese collidrnsoll'ato di ammouum "
raccoglier il precipitato sopra un ltro

ACQ

(203)

e si Iaver con se un idrosolfsta. Quindi


si calciner e si iscioglier nell' acido
idrocloricci , aggiungendo un poco di
acido nitrico , perche il ferro giunga _al
massimo di ossidazione. Si scaccer lec
cesso di acido, si allungber con acqua ,

ACQ

presentata dal cloruro di argento , e,la


differenza costituir il peso del cloro
che ora unito al sodio.
(44) Se vi fosse del solfato di permi
Bido di ferro, questo sale si troverebbe

nell' alcool , e se ne potrebbe determi


nare il peso ,' precipitando il ferrp col
lidrosoli'ato di ammoniaca e ll_acido

e si precipiter il ferro col succinato


d' ammoniaca ; quindi si calcinerxl il
succinato di ferro , dopo che sar stato
lavato con acqua che contenga un poco
di succinato di ammoniaca. Il manganese
si precipiter col sottocarbonato di so

Si discioglieranno nell acqua i


solfati che sono insolubili nc|l' alcool a
0,830. _Si preipiter il rame con la

da , e si far ancor esso calcinare. Con

cido idrosolforico , si ltrer, ed al li

tal mezzo si otterranno dei perossidi di


ferro e di manganese, il peso de'quali
far conoscere in che quantit vi erano i

solfato di ammoniaca, il quale preci

carbonati di questi metalli, che si trova

vano nellacqua che si analizza. Se non


vi fosse manganese, si potrebbe sepaeare
il ferro dalla magnesia e dalla calce, di
sciogliendo queste basi in un eccesso di
acido idroclorico; e mettendo dipoi del
I ammoniaca nella soluzione, resterebbe

precipitato soltanto il perossido di ferro.


1: quanto alla calce e alla magnesio, que
ste si separcranno coll osmlato di am
moniaca e col sottocarbonato di soda.
(42) Lacqua minerale ch stata con
centrata, e della quale sono stati separati
colla ltrazione i sottocarbonati insolu
bili,

u contenere : i. o del sottocarbo

nato

i soda coi sali che si trovano nelle

cpl nitrato di barite.

quore ltrato si aggiunger dell' idro\


piter l allumina e gli orfadi di ferro
cdi manganese.\ Questo precipitato si
diseioglier nellacido nitrico, e quando
il ferro sar ben sopraossidat, si pre
cipiter con un eccesso di potassa: l'al
lumina rester in dissoluzione e sar
precipitata dallidroclorato di ammo
niaCa. Rispetto agli ossidi di manancse
e di ferro, si discioglieranno nell acido

idroclorico , e si separeranno col succi


nato di ammoniaca , come stato detto
N. i.
(46 Per i solfati di potassa , di soda ,
.di calce e di magnesia, ai seguiranno i
metodi indicati nel primo articolo

Aaric0m lV.

lcq ne alcaline, delle quali si fatta parola,

nell' ARTICOLO Il di questo CAPITOLO. In


3uesto caso, l'analisi rientra nei processi
escntti in questo articolo; 2. o alcuni
idroclorati di magnesia e di calce , del
cloruro di sodio , del solfato di calce; e _

allora l'acqua concentrata non pu con


tenere solfato di ferro, n alcun solfato
solubilissimo, perch questi solfati scom
pou ono lidroclorato di calce; e l'analisi
dell acqua rientra nei processi descritti
nellnncono l; 3.0 del cloruro di sodio,
dell'idroclorato di magnesia,-dei solfati
di soda, di potassa, di calce, di magnesia,
di Illumina, di ferro, di manganese e
di rame. _Noi ci occuperemo frattanto
della determinazione di uesti sali.

Dei mezzi di determinare la quantit


dull' acido so{foroso e dell acido
idroso{/rico contenuta nelle acque.
(47) Si riconoscer che in unacqua esi
ste dellacido solforoso, dall'odore, dalla

propriet di arrossire la tintura della


laccamnlla, e nalmente dalla pr0priet
che avr il prodotto di quest'acqua, stil
latn Che sia tanto sola, quanto con l'a
cido fosforico, di precipitare, dopo che

sar stato' neutralizzato dalla potassa,


ilsolfato di rame in occhi gialli che si
trasformeranno in una polvere granulo
sa, di un bel color rosso , quando si

faranno bollire dell' acqua. Sar neces

(43) Dopo che si sar alta svaporare

sario distillare lacqua in una storta

a secchezza lacqua che tiene disciolti


questi sali, si toglieranno al residuo'il
cloruro di sodio e lidroclorato di ma

prodotto in un palloncino che contenga

gnosia , per mezzo dellalcool a 0,830.

(48) Quando ci saremo cosi fatti certi

i precipiteranno il cloro e lacido idro

che ne sia quasi ripiena. e ricevere il


dell' acqua stillata.

'

dell'esistenza dell'acido splforoso nel

lacqua , si piglier un litro di questo


liquido, vi si metter un eccesso di acido
idrclorico, si far bollire, evitando per
che essa saturav , e in conseguenza la
quanto possibile, il contatto dellaria,
quindi vi si verser dell' idrocloiato di
quantit del cloro che entra nella com
barite, che precipiter tutto l' acido_sol
posizione di questo acido; si detrarr
questa quantit di cloro da quella rape forico che potr essere contenuto_m:l

clorico col nitrato di argento, e la ma

gnesia con la potassa; il peso della ma


gnesia dar quello dell' acido idrocloricn

ACQ

(204)

l'acqua; ed il precipitato al larer e si

ACQ

(5|) Per sapere se lidrosolfsto <_m

peser. Si prender un altro litro di tenuto in un'acqua sia solforato, Vi si


acqua, a traverso del quale si far pas J verser una certa dose l'acido idroclo
. lare un eccesso di cloro che conyertir - ritto, solforico o acetico debole. Allora
il liquore diverr istantaneamente latti
tutto l' acido solforosa in acido solfo
rico , e questo si precipite; in seguito Cinoso.;s ove si faccia scaldare, per l'io:
nire la sostanza che lo rende opaco, e si
coll'idroclorato di barite: il solfato di
raccolga poi questa sopra di un ltro,
barile cos ottenuto, si separerl! si pe
ser, sottraendo dal suo peso, quer del si troveranno in lei tutte le propriet
solfato ottenuto dal primo' litro di ac
dello zolfo, e. se ne determiner il peso.
{52) Il metodo del N. 50 non ha
qua; Cos si avr il solfato prodotto dal
da o, che la propdrzionc dell'acido idro
l'acido lolforoso che esisteVa nellac
solforico libero, e non quella dellacido
pua, e per avere il peso dell acido sol
oroso, -conteuuto in 1 litro di se a,
idr'osolforico che allo stato salino: il
baster determinare la quantit del ' a
metodo N. 51 ha dato soltanto il peso
cido di questo solfato, e detrarne un terzo dello zolfo che si trova in eccesso colla
dell'ossigene che esso contiene.
composizione delllstido idrosolfonco.
Ejg) Conosciuta che siasi lesistenza Riman dunque a conoscere il peso del
de l'acido idrosolforicophelle acque, me
l'acido che allo stato didr0solt'ato:
diante i caratteri di sopra indicati, bi
nel che si riescir facilmente, facendo
segner determinare: i. se questo acido Passare nel liquore un eccesso di cloro.
sia libero o combinato a una base; a. Tutto lacido idrosolforico e lo zolfo in

se, in questo' ultimo caso, 1' idrosolfato


non sia solforato. r

.(50) Si metter un peso di acqua co


gnito , in una campana ripiena no ai
due terzi o ai tre quarti di mercurio, si

chiuder questa"con un otturatore di

,ccce550, si convertirannq in acido solfo

rico, il quale si precipiter coll'idrm


dorato di barite, e si peser il solfato
di questa base. Si determiner in seguito
la quantit di solfato di barite che si
ottiene da una quantit di acqua, eguale
o quella che e stata assoggettatdull'azro

\'Clrn, esi metter in un bagno di mer


ne del cloro, e si detrarr
te sul
curio, col quale si ngiter lacqua di quan
do in quaurlo.Se esiste dell acido idro
fato da quello' ottenuto in primo luogo;
solforioo libero, rester decomposto; l'i
e la differenza sar il solfato prodotto
drogcne piglier lo stato di gas e lo zolfo a spesi: dell'acido idrosolforico e dello
che gli era unito, si combiner al mer
zolfo. Si" determiner la quantit di
curio, e lo nnnerir. mando si veda che zolfo contenuta nel solfato, e se ne de
. pi non aumenti il vo urne del gas, dopo trarr:
si riconosciuta
l.quellaappartenere
che, col metodo
a dell'ac1 _
-q che si sar per pi volte agitata lacqua
idrosolforico libero; 2.0 quella che si
col mercurio, allo'ra si noter il volume
riconosciuta, col metodo (5|) ,-csspre
dell' idrogeno , segnando il grado'_della
in
eccesso alla composizione dell' acido
temperatura, della pressione atmosferica,
idrosolforico; e ci che avanza rappre
e delle colonne del mercurioe dellac
senter lo zolfo dell'acido idrosolt'orlco
qua sopra le quali si trova. Si far
passare 1', acqua in unaltra campana che allo stato di ,sale.
' (53) Conosciute una volta questo de
piena di mercurio, e si' vedr se col
'agitazioue vi sia ancora sviluppo di terminazioni, facile, da quel che ab
gas , e se il memurio divenga nero. Se biamo detto pi indietro, determinare
la proporzione delle altre sostanze che
non accadono questi due fenomeni , ci
si trovano nelle acque solforosa, e_che
dipender dallessere stato scomposto
in totalit lacido idrosolforico libero; ordinariamente sono acido carbomco,
e'allora si sagger il gas er sapere, se azoto, cloruro di sodio, carbonato di
Calce e alcuni solfati di calce e di ma
puro idrogeno, e conoscwta la quanti
gnesio. Queste acque non con!engou.
t di quest'ultimo , si avr facilmente la
almeno iuquantit notabile, sali ferri!
quantit di zolfo che gli era unita. Se lac
ginosi, e non possono contenere aculo
qua contiene acido idrosolforico combina
, to con una base, quest'acqua,qunndo sia solforoso, n ossigene.
. t
agitala col mercurio , godcr pavimento
(54) Noi ci crediamo inqiel''a' '
delle propriet solforosa, vale a dire, an
gistrare qui alcune esperienzo_dld [Gm
elfi
nerir il nitrato d'argento e l'acetato terneute abbiamo fatte ri
zione dell'acido idrosolforio sul'sbllh
di piombo, e svilupper l'odore dell'a
carbonato di soda. In zoo gramm_l dl
cido idrosolforicn, tostocb vi si versi

un poco d'ucido solforico o d'acido idro

acqua. i quali tenevano in dissoluzione

clorico.

30 grammi di sottocarbonsto di 5041

ACQ

(205)

(secco) , si fece passare un eccesso di


un acido idrosoll'orico, per cui si pr_o
usse un deposito armato di piccolis
simi cristalli, n si svilupp acido car
bonica.
usto deposito si fece sgoc
ciolare; si lav con ncqua fredda, di

poi ai prem fra dei fogli di carta cm:


poretica. Sul dubbio che questi cristallr
stsero carbonato di soda, e che per
conseguenza l' acido idiosollorico avesse
formula dell'idrosolfato con una parte
della soda del sottocarbonato di questa
base, noi preparsmmo una certa quan
tit di carlwuatls4di soda, facendo pas

sare l'acido carbonico in zoo grammi di


acqua che teneva disciolti_3o grammi di
sottoca_rbonat (secco), e si ottenne un de

osito cristal?xuo pi abbondante di quel


0 del a prima esperienza , e si ridusse
allo stesso grado di secchezza del prece
dente. Si pesurouo 3 grani diquesto de
posito che era certamente carbonato di
soda , siuvoltarono in un pezzetto di

ACQ

clnlmcnle fra quelle che contengono an


che degl'idroclorati , stato trovato
l'iodio, sostanza semplice, scoperta nel
1813 dal sig. Courtois nelle acque madri
dellr soda di Varecb. La propriet
singolare di cui gode liodio di svilup
pare mcontatto dell'amido un colore
violetto o-turchiuiccio, offre un mezzo

di scuoprirue la presem.a nelle acque


che lo contengono. Siccome per llil'0
vi si trova ordinhriameulc,nllo stato di

idriodati' di soda o dipotassa, blsOgna


impiegare un processo
r cui Il scom
ngnno non solo questi sali, ma anche
9
acido idrlodico che li costituisce. A
qpest'ell'etto si mescola al liquido che
si sup on contenere liodio, un poco

dami o e d'acido solforico. guest'ul


timo unendosi alla base dell'i riodato,

carta, e si.scornp'osero in una campana

mette in libert l'acido idrioclico. Ver


sando allora piano piano sopra il li nido
bn eco di soluzione acquosa di cloro ,
questo per la sua afnit superiore Verso
l'idrogeno lo toglie. all' iodio , il quale

piena di mercurio , con una misura di


acido idroclorico allungato. Sinot il
volume del gas acido carbonico svilup

produce lindicato effetto di colorazione,


che si rende visibile l dOVe il cloro Si

patbsi , e da 6 grani del medesimo.hale ,

trova a contatto dell'hltro liquido, in cui

ocald_nli lino al rosso in un crogiuolo di


platino,_c scomposti di poi nella cam

soprannuota per un minor peso specifi


co. Se un agitazione nolabile facce-c

un , nella_ quale erano stati scomposti

nel divenir libero incontrando l'nmido,

mescolare-i due liquidi, il cloro distrug

I suddetti 3 grani, diedero un Volume


di, gas acido carbonico eguale a quel
lo ottenuto nella prima esperienza. Fi
mlente avendo scomposto , i. tre
grani; c. sci grani calcinati', del depo

gerebbe quel colore stesso che 6 concorso


a produrre.
(57) Quando l'iodio si trovi in qnnn
tit piccolissima in un acqua, conviene
ridur questa per eva orazione spicco

sito che_ noi sospettammo essere carbo


nato, si ebbero li stessi resultnmenti che

lissimo vulumc , e

atti cristallizuifc

nella pi gran parte i sali contenutivi.


col carbonato colorato di acido: da ci eseguire sull acquamadro che resta il
poniamo concludere' che se in unacqua
processo inditato.
(58) Si pu eriche, col metodo del sig.
mineralt si trovano acido ldrosolforicn
dott. Cant , cvnporar l' acqua no a
in eccesso, o_cido Carbonica e soda, que
sta vi deve essere allo stato di carbonato secchezza, trattare il residuo dell'evapo
e non allo stato di soltocarbonato.
razione con alcool, il quale non discio
glie che l'idrioclato ed una piccola quan
(55) Facendo passare dellacido car
tit d idroclorali solubili per esso, eva
bonic0 attraverso a un idrosolfato satu
porare a secchezza il llq.0Hl0 alcoolic0,
rato, ho potuto ussicurarrhi che da que
e sciolto il residuo in una leggiera solu
sto sviluppavasi molto gas nodo idro
solforico; ma non saprei , se si potesse zioue d amido, farvi passare a traverso
del gas cloro , che rende manifesto il
ridurre tutto l'idrosolfato in carbonato,
colore accennato
ossivvr:ro se nel tempo stesso che si pro
(59) L'iodio esiste allo stato d'idrio
duce un carbonato, si potesse produrre
dato anche nelle acque saline, che non
sottoidrololhto indecomponibile dall'a
contengono acido idrosolforico combi
cido carbonica (Cn.)
nato o libero, e facilmente vi si scopre
col seguente metodo , dovuto al si .
" Anncozo V.
Professore Antonio 'largioni Tozzcttr.
Si mette in un bicchiere una certa quan
Dei mezzi di riconoscere la resen:rl
tit d' acqua da soggiorni, e vi si stem
dell'amho e del brame ne le acque
pera un poco di amido in polvere, o
naturali.
meglio cotto in molta acqua a guisa di
lunga gelstiuu. Si tieu preparato un li
in diverse acque solforose , ape

rjs "

ACQ

(206)

ACQ

vino che un'altra cosa (V. Mezzovrao.)


non che si fa istantaneamente, allan
iieudo dell'acido idrocloricn su del mi ACQUE SALA'IE. ( Chini.) V. ACQL'!
uio, e quindi allungando sufcientemente 8Absl.
'\
ACQUE SALINE. (Chi'm.) Questo 'nome
con ac< uh stillata.

(o) ersando un poco di questoliquore ' stato dato a tutte le acque naturali
acido, e che contiene del cloro, nellac
che contengono una quantit nolabile
qua da Slll'l, nella quale gi l'a
di sali, la natura delle quali non
mido, si vede subito formarsi un colore
ferrogiosa n solforosa. Esse' compren
violette o .turcbiniccio , qualora detta dono le se ne tartarose, le acque salse,
acqua contenga dein idriodali. Questo e le acque alcaline. Cui}
metodo essendo sbrigativo, riesce molto ACQUE SALSE, A
E SALATE.
r cotnodo ed utile nei saggi delle acque
(Clu'm.) Si chiamano cos tutte le acque
naturali, che hanno una composizione
minerali.
(6|) Anche'il hromo, altra singolare analoga allacqua del mare, cio nella
Sostanza semplice, scoperta nel 1826 dal
uali domina il cloruro di sodio. (Ca.
sig. i5alard nelle acque madri delle saline " ACQUE 5_ELENH USE. ( China;
Hanno avuta questa denominazione quelle
marittime, stato.euccessivamcnte tro
vato in diverse acque , o sempre allo acq ne che tengono naturalmente discrolto
stato d'idrobromato. Per discuoprirlo ,
il solfato di calce chiam'ato sclenile.
si evaporano le acqua nelle quali si " ACQUE SEMI'lERMALL (Chim.) Ad
suppone che esista, e separata la pi alcuni piaciuto di applicare un tal
gran parte dei sali, si fa passare a tra
nome a quelle acque minerali, la di cui
verso del liquido residuo, o acqua-ma
temperatura ora minore ed ora mag
dre, una corrente di gas cloro, il quale giore di quella dellatmos era, ponen
togliendo 'per- alliuit superiore l'idro
dole cosi come intermediarie fra te ter
geno al bromo mette in libert queato , mali e le fredde. V.-queste se ne.
che colora in giallo rossastro il liquido, AC )UE SOLFOROSE o lDRObOLFO
dal quale al calore, dell' ebollizione si E SE. Chim.) Acque naturali che ten
separa in vapori d' aspetto poco di
gono in maolnzione l'acido idrosolforico
verso da nello del vapore acido ni
o lo zolfo. (Cm)
..
troso , e cie per un freddourticiale "' ACQUE TARTAROSE. (Chm.) Si
alquanto intenso si condensano in bromo dicono cos quelle acque naturali, che
depositano molto carbonato di calce detto
liquido.
'
(6'1) lo vece di questo processo , che comunemente tartaro. V. Acqua canna.
dello stesso sig. Balard, si pu prati ACQU E TERMALI. (Chim.) Queste seno
care il seguente proposto dal sig. Def quelle acriue,che hanno naturalmente una
fosaeu. Si fa bollire l acqua-madre con temperatura maggiore di quella dell t
circa un sesto del suo peso di calce mosfera del luogo, ove esse si trovano.
a vivay. precedentemente ridotta in pasta
Ca.)
,

liquida. _Levato il depoaito, si riuni "( ACQUETTA DI PERUGIA. (Chim.)


Di questo veleno , - infamemente cele
scono'le acque di lavazione, e_si evapo
_ rauo no al punto che il sale che se ne bre' nei, secoli decorsi in Italia , non si
-Va.separando sia divenuto di saper pun
sa bene quali fossero i componenti. Il
gente ed amaro. Allora l'acqua-madre Lanzoni che ne indic l'antidoto nel
ano trattato dei veleni (i) e nella biblio
sar lid lta ad un decimo del suo vo
lume primitivo: s' introdurr in una ' teca medico-pratica del Mangeti (a) ,
storta di vetro con un poco d acido dice che formavasi con parti eguali di
arsenico in polvere, di solfuro di auti
idroclorico e di peroasido di manganese,
monio, di giusquiamo e di fermento; e
ed amministrando un discreto calore, il
il Mahon di opinione che vi potessero
l1romo si render visibile costituendosi
in vapore, che mediante l'opportuna concorrer soltanto 1' arsenico in slll0
di acido , e l'ossidodi piombo: vero
rallreddumento' potr, esser condensato
che l'arsenico, il quale forse era l unico!
in li nido.

* AC UERELLO. (Agric.) Dopo che o almeno uno dei principali ingredienti


di questa acqua morti/era , non vi Il
stato levato il vino dai tini e .clxe
69H9'ltrttojo sono stato spremute le doveva trovare che in una dose piutl0
sto piccola, ove riettasi che coloro che
vmaece', rimettendo queste nei tiui ,
n'eran la vittima, non morivano subito.
ed allondendoci dell'acqua, si forma il
ma dopo qualche anno, e per CODEMI"DC
cosi detto acquerello, il quale e bevuto
dai contadini in luogo di vino, ed di
sapore vinoso leggiero ed alquanto pic
I) O . omn. Tom. l, pag. 262.
cante. Molti lo confondono col mezzo
'l) 0111- W, lib. 18, pag. 86.)

ACE

(207)

Quest'acqna morutera ebbe varj no


mi , pigliandiili, ore dalle persone chela
preparavano, una dei luoglu nei quali era
preparata; cosi ebbe quelli di ACQUA

DELLA lateamuna, Acnua DEL PeTzSi


no MANTOVANO, Acqua DELLA Manrenosa,
Acqua TOl-AIA o Torni ca, ACQUA NA.NNA,

ec;, cssmdole. poi ri asti quelli di A"


quella di Perugia, dove si vuole che la
ienebrosa ollicina esistesse in un Cun
vento di Monache, e di Acqua tq/ima o
lo unica, da Trufum'a, nome di una

ACR
Questa parola deriva da due altre gre

che, una delle quali Axeig (acris) si

guica cavalletta , e laltra io; (i'dos)


forma', gura di Cavalletta.

.ansti insetti hanno di fatto la ,mag


giore analogia colle cavallette, ed hanno
al par di esse le antenne lif0lmi,ll
tre _ncgli altri generi della medesima fa
miglia, le antenne sono setacee,in massa,

o. prismntiche. llsolo carattere essen


'Liale, che gli, distingue dalle cavallette,

il prolungnt'nento straordinario della

donna napoletana , la qnale fabbricava


questo veleno, secondo che narra, Pita

parte posteriore del cbrsalqtto , che ri

val , verso la met del secolo decimoset

cnopre l'addome , e sotto il quale sono


raggruppate'le ali in stato di. riposo. Le

timo , e ne teneva come on deposito a


S. Niccol di Bari nella Puglia , dove
abusando barbaramente della pia cre
dnlit dei pellegrini e degli altri de

elitre sono estremamente corte, e

ste sopra i lati della base dello sente lo.


Linneo, Fabricio , e molti altri autori

di nel canto!
ACQ 'EZlA. (Bah) Haequeu'a. Il Ne
cker separa sotto questo nome dal genere

non gli avevano osservati


Queste piccole cavallette si trovano
nel e praterie aride, e nei terreni are
no_si, essendo due sole le specie cono

astranzia, Iustrauu'a epi'puctls, i di cui

sciute, e che si trovano in Francia, ed

ori sono in capolino sopra uno scapo. (J.)


ACE E. ( Chini.) Questa parola,espnme

in Toscana. Si veggono queste saltare sul


bel principio della primavera: conduco
no la medesima vita delle cavallette, e
le loro cosce posteriori val ono n alm

voti, lo smercinvn per acqua miracolosa

in generale un impressione sgradevole,


forte e minacciante pi o meno la di
struzione, che alcune sostanze pi o

ciarle la terra, altro non essendo il loro

meno fortemente sa ide cagionano aul


lorgann' del gusto. n chimica l'espres
Iione generale, ed appartimeora agli

'volo che un seguito di salti, pei quali

acidi, ora agli alcali , ed ora ain ossidi


metallici.

racadute a tali insetti: il canto de'qmli

lu storia naturale essa ha ancora una


maggiore estensione, specialmente quan
do si applica alle materie vegetab:li ed
animali, e allora non indica la natura

Vengono a cadere ad una Certa distanza,

coll'aiu_to delle ali, che servono da pa


ci tuttora ignoto, non essendovi Slld
fatta avvertenza. Le antenne son pi
brevi di quelle delle cavallette , inserte

per nel modo stesso sui lati della linea


mediana" del vertice, e sulla parte ante

chimica di queste sostanze: cosi si cita

rinre degli occhi. La testa e talmente

no il l'anuncnlo acre , le piante e le ra


dici acri, gli umori acri di alcuni in

internnta nel corsaletto,che nella parte

setti.
In medicina la stessa parola ha un'ap
plicazione anche pi vaga , poich con
essa sindicano alcuni corpi dei quali
assolutamente si ignora la [la tura ed un
che il sapore; come per esempio, si dice

verticale, ed il corsaleitgo, che pr


lungatissimo, e ricuopre costantemente

il virus acre veneree,


serot'ulnso, cc. F.

l umore acre

" ACREI)ULA. (Orm't.) Alcuni autori


hanno indtcato sotto questa denomina
1ione il rusignnolo, ed altri l hanno ap
plicata alla folaga, Flilica ut7'u , ed al.
l'allocco di padul6, Strir brachjotm.
(Cm D.)
ACRlDE, Acris. (Entom.) Tale il no
me , Col
valletta.

male i Greci indicavano la ca


C. D.)

ACRIDIO, Acridmm. (Entom.) Nome di


un genere dinsetti della famiglia delle

cavallette, o grilloidi dellordine degli


Ortotteri.

infe:iore il petto serve di gannsria; i".


l'addome, porta uno spigolo l01igitmli
nale , inentrei suoi bordi sono un poco
rilevati. Laddome corto, terminato da
una.brevissima trivella nella femmina.

V. per le abitudini l'Art. CAVALLITTA.


|. Acmnm,bipxintato (Acridium [n
punciattlm L. Geoll'. ln'uet. l.; 39/}, 5.
Le Criquet Il capuchon. (Grillo incap
guccato.
Sulz. Hist. lus. Tb. 28 ,

gCarat. Corsal -tla protratto della lun


ghezza dell'addome.
Questa piccola cavalletta ha ordina
riamente sulle parti laterali del pro
lungamente del corsaletto, che fa le
veci di scutello, due piccole macchie di
color nero, o rossastro, e di forma
romboidale, variando per assai quello

del corpo, che comunemente grigio

g
-

"-<.\_

ACR

,CR

(208)

E qyeetq il medesimo
eon1ka macchie irregolari roslaetre, o unione di c P
brune. '
.\
.- *_A
I.
insetto' del 'E ti" acep/ula del Vil
le", del Sljrpliu: gibbu: dei primi scritti
Trova 190! lpccle in tutti i luo
ghi aridi,"
ima vista 'ii potrebbe del Fabricio, ed questo genere vici
credere un3g'h, giacch riesce co'5n uiuimo a quello degli heno u d'illigcr.
difcile louervunu le ali.
_ i F. Osanna, ed APLOOBII. ( . D)
2'. Acainio lesina (Acridiun suhla ' ACROGOMIA. ( Bel. ) Acraooniia,
genere di pianta dell: famiglia naturale
tum. L.)
_
delle palme e della minaccia .eaandria o
Geoif. l. 393, 6. [e Criquet corse
let alloriL'e' (Grillo lesina.) Dgeer', dellesandria mouoglnln del sistema se:
suale. Martina hl fathquolto genere, colla
lus.-3, Tav. 23 g. i7.

<
ll'nt. Canaletto protratto oltre anai _ palma dell' America Australe , detta co
60.! fus{f01mis, Sw., e baci-i: minor- di
l'ddome.
:
Guertncr, la quale esso ha chiamata
forse questa una variet della ape
acroconu'a sclerocarpu. Il carattere ge
cie precedente, colla,qnale frequente
nerico di avere i ori monecj im
mente incontrasi , essendo per di un co
mrai nelle l'assetto, il calice trisepalo,
lor pi grigio, e Colle _ali inferiori pi
la corolla tripetula, una drnpa mono
lunghe quasi la met.
lperma coll' endocarpo mente tre fori,
Esiste pure una specie esotica. del
'
l'All'rici, che ha anch'essa il corsaletto e coll embrione.
protratto della lunghezza dell'addome , ' ACROCOKDO, Acrochordus.(Erpetol )
Questo vocabolo, che deria dal greco
ma per colle zampe nere; ed stata de
scritta dal Fabricio sotto il nome di
(azeoxoealog, verrnca) serve 'ad indi
Acr dium morbillosum (C. D.)
care uri genero di rettili dell? ordine de
AC . OFA_GI. ( Entom. ) Col no'mc
gli Olllli, ed appartenenti alla famiglia
A'leia0?1yql (acridophagi) Diod. Sic.
li Omodcrmi. '
1 suo carattere generico quello di
lib. mi. c;p. 3. son chiamati alcuni 50
avere il corpo, e la coda guerniti di
poli. che si cibnvano dicavalletlc (C.
piccole verruche, o tubcmoli disposti a_
" ACRIDO PERI. (Orht.) Vieillot ha ili
quincunce , e che gli stanno invece di
stinto con questa denmnazinne un e
scaglie, se per noi sono effettivamente.
nere di uccelli formato del Cossy'p tu:
Se
ciascuno di qiicsti. tuburcoli si elu
tristr_ di Dum., Paradea tristi: di
vano tre piccoli spigoli, la lesta_ ot
Gmclin , Gracu_la tristi: di Latlmm ,
tuso, e schiacciata , coperta di piccole
Acrxdathere: tristi: diVieillot, della
Acaglie; la bocca sembra dilat.;bile nel
Gracula vulva Gmel. e Lath. Acrizlo
maggior grado: ciascuna mascella I or:
(bare: calvzu , Vicill. , del Cos(;ypIun
muta d un doppio ordine di piccoli
pagodarum, Dum., Turdus pago arlun,
denti, la gola piccola', e senza denll
Linn. , e Lath. Gracu'lu pagodurum,
veneniferi; la coda, che corta, e comma,
Daud., Acriclutheru pagodarum Vieill. ,
va improvvisamente strigueudosi, ed oa
e di altri , che _si ubano di cavallette:
servnsi nella parte inferiore dell'addome
(Cri. D. )
o.
una linea sporgente, dentcllata, e com
AbRIGONEA. (Entom. ) Il Listero ha
posta di scaglie pi piedole delle altre
applicato il nome d'Axel(ovepg (acri
Siill' appoggio di quest ultimo caratte
alieni) m'adrc di cavall:tta,alla caval
re, e della dilatalnlit delle mascelle,
etta tutta verde; C. D. )
forse collocare l'ecrocordo
" acmmomaqc ii'm.) Astratto di nere, converrebbe
nella famiglia degli eterodcrinl.

e serve ad indicare la qualit PI'OPI'u

delle sostanze acri. V.'Acns.


" ACRIMONlA (Bah) Nome volgare di

una epecie di agrimonia, agrimoma eu


alorm.

Gli acrncordi non hanno , come Il)


hiam detto, denti Vcncnilcri , e cx tank)

pi sorprende, in quanto che le espur}vl


fatte da Lesclienault su questi _animali

viventi , hanno provahe' che questi rctllll

ACRIVlOLA. ( Bot.)Norne adottato dal


Boerhaavu per indicare il tropeolo. (J.)

erano Fricolosusimipt laloro pulu'


fa;
altro Oppel , e da Blui_nVlll

ACROCERO. (Entoml.) Questo nome che

hanno trovato un osso particolare invaC


di questi uncineeti.
-

deriva dalla parola greca _Axpozepazia,


cornua_ antennarum , il stato applicato
da Meigen , e successivamente dal Fa

bricio ai ditteri del genere Oscodcs di


Latreille , che questo Naturalista aveva
in principio indicato sotto la denomi_

Quelli) genere'ou comprende che in


nolo s
e, e la prima :
I. lui ouco'ann m'Guu, Aerea/10"
dus Jahnsis, Horustedt.

Cara. Nero sopra , bienculfo_}dl

- - _J__._

x4

'v.a

ACR

(09)

anchi hrizzolati , un doppio ordine di


piccoli denti acuti a ciascuna mascella.
Questo rettile lungo otto piedi, e

ACR

villoso , il calice quailrido , la corolla

guadrida e tubulosa, gli stanti al lembo


ella corolla , e le bacche mouosperme.
molto grosso; la coda., che sottilissi "* ACRODRYON.
Bai.) V. Acacnaio.
ma, forma la sola ottava parte della ACROMOLENA.
Bot.) Achromolaena,
la ghezza totale.
genere o sottogenere della siugenesia,
E questa la specie che Hornstedt ha ' poligamia separata appartenente all'or
trovata a Giava in un bosco di alberi dine delle stnantere, alla nostra trib
del pepe. (pipur nigrum) Pretende il naturale delle inulee, e alla sezione
medesimo autore di aver veduto nel suo
delle inulec-gnalie, i di cui caratteri
stomaco vari frutti non ancora,digeriti, sono: calatide non coronata, egualillora,
ci che sembra molto straordinario in pauciflora, regniariora , androginillora.
un serpenti. ma dopo quest epoca Le
ericlinio eguale ai ori, subcilindraceo,
acheuault ha avuto occasione di osser formato di squamme ineguali, regolar
vare quest' animale.
mente imbricate in cinque le longitu
Il mentovato Hornstedt ha veduto dinali , intieramente e perfettamente ad
nel medesimo paese un individuo fem
dossate , concave, larghe , rotondate alla
mina, che aveva nel suo corpo cinque sommit, glabre, duna sostanza omo
piccoli gli gi formati. Il suo colore genea, coriacea, opaca , non colorate; le
era nero sopra , biancastro sopra i an
esterne quasi rotonde; le interne ellit
chi , e sotto il ventre, con i anchi tiche, sparse di glandule sulla faccia
medesimi macchiati di nero.
esterna. Clinanzio piccolissimo, munito
1 Chineai di Giava si cibano della di cinque squammctte caduche , eguali
carne di questo serpente.
ai ori, larghe,leggiermente piane, onli
Il. L' Aeaoconno nonno , Acrochor

dus dubiu_r. Questa specie descritta da


Shaw, Zoology genera! T. III. 375 pl.
mg, pare che sia un individuo giovane
di quella pregedmte.
11]. L' Acaocoano rascu-ro, Acrochor

durfasciatu:. Sbaw.
_
\.
( Hfdrus granulutus, Schneid. Pela
Im's granulatus, Daudin.)
Calat. Maseella inferiore pi corta,
e pi larga della superiore , un poco
rilevata nel suo mezzo: occhi piccoli,
lingua corta , non smarginata, corpo
lottilissimo anteriormente, grosso nel
mezzo, coda compressa, tagliente, scaglie
piccole, rotonde , non imbricate, e for

lanceolate, acute coriacee-scariose,qut ai

opache , sparse di glandule sulla faccia


esterna. Ovario piccolo, bislungo, pen
tagono, glabro; pappo caduco, lungo ,
bianco, composto di squammette eguali,
disposte in una serie, innestato fra loro
alla base, laminate, strettissime, lineari

inferiormente, quasi liformi superior


mente, un poco barbate su i margini.
Corolla quasi eguale al pappo, fatta a
imbuto, glabra, di'cinque divisioni corte,
arcuate in fuori. Stami con lamenti
sciolti vicinissimi alla base della corolla,

con antere provviste di appendici apici


lari, acute, e di appendici basilari corte,
larghe, appuntate, pollinil'ere, quasi non
esistenti. Stilo di due stimmatoferi di
gnafaliacee.
4

nite di una carena pi distinta Verso il


Ventre, tinta di un bruno di liggine ,
con alcune fasce a traverso bianche , pi Acaoalonena Visco, Aehmmulaena visco
lar he sotto il ventre.
sa, E. Cass. (Cassinia quinquiwia, B.
uest acrocordo trovasi anch' esso a Brocen.) Caule legnoso; ramoscelli stria
Giava, e la sua lunghezza totale oltre
ti, labri; foglie sessili, lunghe quasi un
passa i due piedi, mentre la coda non po! ice, strettissime , lineari, quasi ot
a che due soli pollici, e sei linee. tuse alla sommit, avente la pagina su
V. Tav. 13.
M. D. ) (H. C.)
periore tutta glabra, liscia ,\ lucente, un
poco glutinosa, segnata di un solco lon
ACROCORION. (Bot.) Questa pianta ci
gitudinale; li orli avvolti in fuori; la
tata in Plinio, sembra che sia, secondo
alcuni autori, una specie di niveola, pagina. inferiore glabra nel mezzo, e la
nosa su i due canti, che sono interna
leucoium aestivlsm, L. (J )
ACRODATTILO. ( Ornit. ) v. PIEDI. mente nascosti dall'arrot0latura dein
orli, in guisa che questa pagina della
( Ca. D.
"" ACROD IO. (Bot.) Acrodryan, genere l'0 lia comparisce glabra come l'altra;
caiatidi piccole , disposte in pannocchie
di piante della tetrandria monoginia di
,0

Linneo, e delle rubiacee nel sistema

terminali, bislunghe, irregolari; cia

naturale. Sono stati niessi in uesto


genere alcuni Cephalanthus della hina
e della Cocinctna, per avere i ori
aggregati so ra un ricettacolo globosoe

scuna calatide composta di circa sei


ori; periclinio glabro, liscio, lucido,
giallaslro; squammette del cliuanzio gial
lastre alla sommit; corolla gialle.
31

Dizion.

elle Scienze Ma.

ACE

(aio)

ACR

Noi abbiamo fatta questa descrizione


sopra un esemplare secco, senza nome ,
appartenente all erbario .del 51g. Mrat:
Questo genere o sottogenere, al quale
forse ai riporta la cassim'a arcuatz di

lersoon al genere Hano_riuu, ed un d


tra, l acro:permum compressum, al
genere Czavama; e per bisogner ri
portare al genere gymnosporungium l'u
crorpermum araclmoideum, Jacq. Fi

Brown, che noi non abbiamo veduta, si


distingue dai generi cassinl'n, cromo

cr0spermum pj'ramidale, _Tode , e la

nalmente alcune altre specie, come lu

cr0spermum siccum , Scliranck, sem


chilon e npulochlamys:
i. Per il suo periclinio non raggiato, brano essere del genere clavaria. (Lell.)
n colorato, composto-di aquamme tutte ACROSPERMUM.EBOL) V. ACROSPIBMU.
uniformi, perfettamente addossate 'e di ACROS'IICHON.
Bel.) 'lbalius, cou
una sostanza inticramente -omogenea, temporaneo del Dalecharnpio, del Came
coriacea , opaca;

rario e del Cesalpino , par. che sia stato

a. Per il auo pappe composto di il primo ad usare questo nome per in


dicare una felce che era la seclopeudria,
aquammette manifestamente laminate
asplcnium scolopcndrllm, L. F. (Lzu.)
Il nome aeromolena , il quale signi
ca inw'luppo renza colori, allude al ACROS'IICHUM. (1101.) v. Acacsncu.
gericlinio che non e colorato come quello ACRUSTlCU. (Bob) Acrosticllum, Linn.,
Juss. Questo genere di piante appartiene
el chromochr'ton. (E. CASS.)
ACRONlCHIA. (Bah) Forster aveva alla famiglia delle felci ed collocato
nella sezione delle fclci cassulari, cir
Itabilito sotto questa denominazione ,
un genere particolare per una pianta condate da collaretli elastici, e che na
scono alla supercie inferiore delle foglie.
della Nuova-Caledonia, che si i: ricono
sciuto dipoi dovere appartenere al genere Gli acrostici si distinguono dain altri
generi della famiglia, in quanto che le
lnw.mnia, Linn. V. Aucamu. (P0iii.)
ACROlHYION. ( Bol. ) Uno dei nomi cassule sono cosi moltiplicate e cosi sti
della tossilaggine , secondo Dioscoride. vate fra loro, per Cui ricuoprono ordina
riamente tutta la supercie delle froudi.
(E. Casa.2)
>
Pur tuttavia vi formano qualche volta
LROPODl . (Ornit. V. Piani (Cri. D.
fltaxlvllt( delle grandi macchie irregolari.
AGROPORA , ACR FORO. (Polip.
Dal 'lorrubia , Hispan-, Gnalt. , ed.i

vari altri autori stato applicato un


tal nome a molte specie del genere Ma
drepora di Linueo, e fra le altre alla
ludrvpum rumca , che fan parte del
enere Curjophfllia di De Lamarck ,

. Canmrnua. V. Mannerona. (De B.)


ACRUSPERMO. (Bang Acrospurmum.
_ Questo genere stabilito a 'lode , e dipoi
adottato da Jacquin , Scbranck e Per
soon, stato in seguito soppresso da
questo ultimo botanico. N0ndimeno le
tre specie che Persoon aveva descritte,
si trovano nel suo anopn's fungorum,
che vengono in seguito della tremella
dove esse formano un gruppo al quale
e li' conserva il nome di ucrorpermum.
sse diversieano dalle altre tremelle ,
er la loro supercie liscia, e per la loro
Egura allungata in forma di clave. La
spccie pi notabile, la trrmella clam
-_
. rmrfermis , stata dipoi levata da que
sto genere dal Dccaiidolle per portarla
in quello dei gymnosporangium dHed
wig glio , (Decand. Fl. r.) ai quali
forse le tre specie devono essere ripor
tate. Il sig. Link ne fa il suo genere
podisoma. Allora il genere acrosper
mimi si troverebbe ristabilito sotto due
altri nomi. Tode aveva fattoyconoscere
in: specie, una delle quali, 1' am'Orprrr
mimi ungru'nosum, ' stata rimessa dal

Ai caratteri generici gi dati, biso


gna aggiungere, che la,frutticaaione
non reaenta quella membrana (indu
sinm , che la ricopre in molte felci.
(Lene)
'
Si. conoscono presentemente una quh

rantma di specie di acrostici; ma ve ne


sono molti pi, che non sono stati ancora
ben determinati eclie si possiedono negli
erbarii. Non vi e specie che abbia fu
sto,. ed in tutte le specie le frondi ecco
np immediatamente delle radici percu

ni: queste foglie o frondi sono qualche


volta semplici e senza divisione, e qual
che altra volta sono semplici, ma divise:

le divisioni sono cosi profonde in cer


t' une, da crederle pinnate; altre 50110
infatti pinnate ed anche bipiunate.
Queste di'erenze nella forma delle
frondi sono impiegate da molti botanici
per formare nel genere, alcune sezio
ni {articolari , mcrc le quali si giun
ge acilmente alla cognizione delle specie.
In generale queste piante crescono nei
paesi caldi , in America, in A'rcl 0
in Asia: veruna specie cresce in Euro
pa; e la felce d'Europa che Linneo ha
distinta sotto il nome di acrostichlll
septemlrionale, non un vero acrostico;
e noi lo abbiamo riunito ad altre specie

colle quali ha delle somiglianze, C 110

CR

ACR

(un)

abbiamo fatto un genere a _parte sotto chum b:furqatum da Cavanilles,ed aero.


il nome di Benvxsia. V. nesta parola. luichum alciforme da Swartz.
Separiamo parimente agli acrostici Acnosrxco cnonex.aros, Acrostichum ca
molte piante con le quali abbiamo fatto lomelano,s, Linn. Plum. gl. 30 , t.. 40.
il nostro genere Casoou.nu.. V. questa Questo acrostico non meno notabile del
parola.
le altre specie che ho citato. Esso cresce
Acnos'rxco nonno, Acrosticbum aureum ,

nei luoghi ombrosi e umidi dell'America

Linn. , Plum. gl. 87, t. 104l Cresce


nelle Antille, ed una delle pi belle
specie del genere acrostico. Le sue fronde
sono-grandi e pinnate; le sue foglioline

meridionale , ed
o pi nlt0dl un
piede e mezzo. I suoi pezioli lisci, neri e

sono alterne, in form'a di lingua, intere


e lisce. La tua fruttilicazione dorata, ri

cuopre tutta la fronda, e i suoi getti


numerosi, pie ti in arco, formano degli
accestimenti olti di un verde schietto
e lucente. Questa specie pu esser pro
posta come il tipo del genere. Osser
vando col microsco io la frutticazione
di questa pianta, o scorto tra le cas
sule, alcuni piccoli cornetti di un rosso
vivo, i quali probabilmente non sono al
tra cosa che peli di una forma particolare.

ncenti

rtano alcune foglioline alterne,

pinnati de alla loro sommit, pennate


alla loro base; e siccome le foglioline
secondarie sono esse pure profondamente
lobate verso il punto in cui si attaccano,
cosi le fronde sembrano essere tripcnnatc.
Queste sono lisce e di un verde scuro
superiormente, ecoperte nella parte in

fegioliv'le di una polvare bianca e fariuosa.

somiglia qualche volta, a motivo della sua


fruttificqzione, alle belvisie, poich le sue
foglioline, piene di Cassule, si assottiglia

" Attualmente questa felce messa


nel genere afmnogramme di Desvaux.
La parola acrostichum viene dal greco,
e signica ordine il pi' alto.
La facilit con la quale disgraziata
mente si moltiplicano i generi in que
sta bella famiglia, fa si che lo studio di
essa divenga penoo, arido, e scoraggi
sca. Il enere acrostico n' un esempio
sorpren ente oich di trentacinque spe
cie circa che inneo vi ha riportate,cin
ne 0 sei solamente restano' nel genere.
mi parte di quelle che sono state tolte,
hanno servito di base ai generi Beni

no , e divengono estremamente strette.


Acsosnc0 SCUDIFORM! , Acrostichum ste'

su, di Mirbcl; LOMAIUA , Scnuoea di


Smitb; Team di \Villdenow; Woou

Acaornco a un FACCE, Acrostichum tri

frons , Comm. Offre un esempio nota


bile degli scherzi della natura. Le sue
fronde sono pinnate; le foglioline sono,
ora semplici e perfettamente inticre, ora
dentate, ora divise o incise. Questa pian
ta che cresce all' lsola-di-Francia , ras

maria , Comm.
nesta specie che
stata raccolta. al IV adagascar da Com
merson, e nel regno di 0wares da Pa
lisot de Beauvois, ha qualche somiglianza
coi polipodii. La sua l'rutticnzione pre
senta in principio alcune piccole mac
chie soltanto . ma queste macchie in
grandiscono insensibilmente , e ricuc

prono una gran parte della fronda. Que


sta'crostico una pianta parasita che
cresce sugli alberi; la sua base pre
senta una specie di foglia larga, densa ,
lobata; e le altre sue fronde sono molte
volte biforcate e segnate da nervi longi
tudinali: esse sono in principio intiera
mente coperte di peli stellati; ma que
sti spariscono a misura che sviluppasi
la frutticazione. (B.
Questa bella pianta la medesima di
quella descritta o li urata in Pluckenet,
Amalth. l5l, tab.

ag, g. 2., sotto il

nome di ncvroplatjceros aeuopicus, ec.


Schkurhr l'ha egualmente figurata nella
sua crittogamia, e ne ha fatto un genere
articolare sotto il nome impostogli da
luckenet. (an.)
.:'\'

" Questa fclce ci chiamate acrosti

waama di Smith; DANABA di Smith;


Cernusco di

Decandolle; Nornonesa

di Brown; Woonsu di Brown; Men


1'susm di Willdenow; Cumuu.sa di
MirbelI o Cronornoacs, di

Desvaux;

Nsvsovnnrcznos di Schkurhr. (V. que


sti diversi nomi.) L'altra parte delle
specie sparso nei generi ruplenium,
hemionitis, poljpodium, pleru, ed an
che osmumla.
. _
Tuttavia, se il numero degli acrostici
descritti da Linneo lsi trovato ri
dotto a sei specie, si e dall'altro canto
accresciuto considerabilmente, inlconse:

guenza delle scoperte di Jacqmu, di


Swartz, di Cavamlles, di Bory debamt
Vncent, di \Villdenow,di Raddi cc. ; e
se ne conta presentemeute una sessantina

di specie particolari dellAfi'rica e delle


due indie; e ve ne sono delle graziosis
sime e delle molto notabili per la bel
lezza del loro fogliame. ll-maggior pu
mero di queste specie trovasi descritto
nelle S ecies plantarum (li Willdenow;
e si po consultare anche Il suppllmento
alla parte botanica nellEnciclopedm
(lux.)
-

ACT

ACU

(una)

ACBOTARSlO. (Orm'l.) V. Puoi (Ca. 1).)


ACRO'IRlCHE. (801.) Acrotriche. Questo
genere stabilito da Roberto Brown ,
quasi una sottodivisione di nello della
sljphelia; c si distingue per Il suo calice
munito soltanto di due brattce, per una
corolla imbntiforrne, barbuto alla 80m

mit delle sue divisioni. il suo frutto


una drupa o nasi bacca, con cinque logge
cavernose.
Sniel.u) Contiene circa
otto specie, tutte originarie della Nuo
va-Olanda: le quali sono piccoli arbo
scelli ramosissimi, muniti di foglie spar
se. I ori sono bianchi, piccoli, in api
he corte, ascellari. iPoxa.)
'I'AEA. (Bot.) V. 'rrxa.
ACTES. (Bob) Il sambuco portava questo
nome,ai.tempi di l)ioscoride, e I suoi
frutti sono anche chiamati grano actrs
nei libri di materia medica. (1.)
ACTIGAEA. (801. V. Amen.
\

ACTIGENA. (80:. V. Ananas.


" ACTIN. (801.) Secondo Adanson, tro
vasi cosi nominato in Dioscoride il bulbo
castano, bunium bulbocastanum. Questa
pianta per avere una radice tubercolosa
del colore e della grossezza di una ca
stagna, e er esser buona a mangiarsi,
ha ricevuti i nomi volgari di castagno
di terra, di puncacl'lo , di terra noce.

Nel Mattioli si trova distinta col nome


di amante prima-si.)
AC'BINEA. (Bog. . Arriln.
ACTINELLA.
al.) V. A'r'il.
ACTINOPHYL US. (Bot.) V. Arruo
nu.o.
AC'l'lNO'IUS. (80:. V. A'rriaoro.

ACUA o KUA. ( ot.) Preaso Rheed,

occorreva, arrivava, al

momento che

udiva la voce di chi lo chiamasse.


S incontrano nella zoologia molti altri
esempi di errori commessi in tal genere
da coloro, che imprendono nuovamente
e compilare, o a tradurre
cc esatta
mente le opere altrui, e ra gli altri
pp citarsi quello di Madami . Da
rian, relativo al 'lupinamb.

. TU

rxaausr.
Ritornando ora al mentovato autore,

sappiamo da esso, che l'Acudia un gros


sissimo insetto alato , e che riluce assai

in tempo di notte, in virt di quattro


punti luminosi, due dei quali sono col
locati presso gli occhi , e gli altri due al
di sotto, ed alla base delle ali, uscendo
da queste parti un umore fosforescente,

che rende lucidi tutti gli oggetti che ne


sono confricati. Afdati a questa de
scrizione potremmo con qualche proba
bilit credere, che questo insetto do
vesse essere una speme di Elater ho
sphoreus, noclilucusz ma daltron e se
ascoltiamo altri autori, le Acudie, che

sono messe in uso per far lume in tempo


di notte , sono anco molto pi utili,
quando si chiudono nei quartieri abi
tati , giacch mangiano le zanzare , i mu
lchiti , i maringuini , insetti tanto inco
modi in liatto,
nei paesi.
Posto , per
questo
secondo
l' acndia
pervero
quanto
ci
sembra , sar piuttosto una lucciola, che

un elatere. E nalmente alcuni autori,


non scorgmdo nell'acudia, che un in.
setto semplicemente luminoso, lo hanno
considerato come una 3prcie di Fulgfi.
o Lanternaria. V. Fnaooaa, unala,

Mal. Il. t, 7, trovasi questo nome in


cromo , a nuccuou. (C. D.)
diano di una specie di amomo. (L)
ACUlLCATIVILIA. (Erpet.) Rieger.
ACUB. (Bob) Hacub. Il Vaillaut, nelle Irma-od. 011n011'1. rer. nel. e: arte font
Memorie dell'Accademia delle Scienze, ci assicura esser] conosciuto all'indie
indica la gundelia di 'Iournefort con sotto questo nome un serpente ,di una
forza straordinaria, che solloga, e strozza
questo nome, sotto il quale era cono
sciuta in Levante.
i arseggieri, avvolgendnsi intorno ad
"" ACUCULA. (801.) Presso il Vigna essi. Da tali notizie possiamo facilmente
trovasi cosi indicato lo scandir pecten dedurue, che questo probabilmente un
Veneri'a.
boa. H. (2)
" ACUDA. (Entom.) Non facile il de ACUL AT . (Entom.) Latrcille ha cosi
chiamata una sezione degli imeuottu
terminare a qual genere possa apparte
in opposizione ai terebrani. V. lIIIO'F
nere l'insetto, chei viaggiatori nelt'lu
dio Occidentali hanno indicato sotto un. (C. D.
questo nome.
"* ACULEA'IA , PUNGIGLlONATQ
L' Herrera , nella sua Istoria generale [Focus]. (801,) Folium aculualum- Sl
applica questa denominazione a quelle
delle Indie Occidentali, scritta in spa
gpuolo, stato uno dei primi, che ab
foglie che hanno il marginee disco IP"?
bll fatto parola di questo insetto lumi
di punte subulate, rigide e pungentl.
noso;. per evidente, che il vocabolo come quelle del solaan margiuutum,
acudm la terza persona del verbo spa
dell'onopordon acanlhium , L., et
gnuolo acudir (arrivare), e nel testo " ACULEA'IO , Aculeulur. ( Im'ol- )
Molti antichi autori, e particolarmente
spagnuolo l'autore usava di questa pa
mia per indicare , che l insetto veniva , \Villughby, ed il Raio hanno indicv

f'w1's-

ACU

@213)

.._."2

lr"

'_-i'af

ACU

sotto il nome aculmtus lo lpinarelln ,

scorrono due altre lamine, o dnrdi, che


gaste Ostells aculeatus , ed alcune pe} ' sono il vero acnleo.
Queste due lamine si muovono l'una
che.F. M. D.)
.
" AC LEl.(Zool.) Diconsi aculei le api
90pra l'altra per mezzo (li una scanala
ne diritte, e sottili, che vestono alcune
tura praticata su quella faccia,
r la
arti del corpo degli animali.
quale_si toccano, e nella parte infiore
resta fra loro una piccola incisura , 0
AtlU LEO , Aculeus puncton'us. ( Ent. )
L'aeuleo, Gago, o pungiglione un'arme canale verso lestremit alla parte su
propria degli imenotteri, che collocata periore, e un poco esterna.
Ciascuna di esse fornita di una doz
all'estremit dell'addome , e due ne
zina di piccoli,denti adunchi, rivolti
sono le speciei quello nascosto, chia
verso la base, e questi due dardi , che
mato, fr.onrlilus, di cui l'insetto ser
vesi volontariamente , come osservasi
nelle api , nelle vespe, nelle scolie , ne

sembrano confondersi verso la punta,

gli sfegi, nelle mutille, nelle formiche

si scostano assai vicino alla base. La


warnmerdamio gli ha paragonati alle

cc. , e l' altro apparente, denominato.,

due corna dellosso ioide degli uccelli,

etilrtu.r, che non pu mai intierarnente

ovvno alle radici dei corpi cavernosi ,


giacch molto si seostano effettivamente,
e si ricurvano 1' uno a destra, l'altro a
sinistra, per giungere ad unire: alle car
tilagiui della base, che solo possono co

rientrare nell'addome, e che ordinaria


mente conoscesi sotto il nome di trivella,

la quale incontrasi nelle moschea sega,


o tentredini, negli uroceri, nelle leu
cossidi, nein icneumoui ec., e (inal

municar-loro il moto.

mentc vari autori hanno pur distinto


col nome di aculeo quella specie di
spina adunca, che termina la coda degli
scorpioni , e che chiamasi dardo.
Bistringendo pertanto la denomina

Le cartilagiui cornee, o le scaglie


dellabasc dell'aculeo sono in numero

zione di aculeo a quello solo, che rien


tra nell'addome , faremo conoscere in

di nove, otto delle quali destinate sem

brano, per mezzo dei muscoli, che vanno


ad inserirvisi, a portar fuori laculeo,e
la nona che in

forma di V. , e la di

Cui porzione larga 0 le due punte, re

quest' articolo la sua struttura, ed il

stano sul davanti. ha la propriet, per

meccanismo del suo moto, riserbandoci

quanto pare, di far rientrare l'aculen.


Le due lamine dello stuccio scuo_verfo
la loro base inviluppate da unmuscolo.
fortissimo, le di cui bre si ripiegano ,
ed invo'lgono nel tempo stesso, come

a descrivere gli altri, sotto le parole


ruvzu.a, a mano.
Molte osservazioni ci inducono a cre
dere, che l'aculeo trovisi soltanto nelle
femmine , e nei neutri , e che i maschi

ne sieno sempre privi, sembrando ci


positivo almeno nelle api, nelle vespe ,
nella erisidi, e nelle formiche. Vero

che gli organi della generazione nei ma


schi , e specialmente i gancetti, che ser
vono a ritenergli nel momento del coito,
hanno qualche analogia con i pezzi, dei
quali composto l'aculeo , poich que
sto strumento , per quanto semplice
nembrar possa a prima vista,
per
complicatissimo, e molto curioso nel

una specie di guaina, o di cartoccio,

i rami della scaglia forcuta, che essa


pure, per mezzo delle bre lignmentose, \
rosi stabilmente ritenuta nella cavit
dei due ultimi anelli delllddome, che

le fibre nel momento della contrazione


debbono necessariamente far ritornare
indietro la guaina.
'
In quanto alle lamine, o smglie della
base, bench diti'eriscano in lunghezza, ed
in larghezza , hanno per tutta la gura

di una scodelltt'a lritbnd'ata alla. loro


estremit , come osservsi presso a poco
Considerato per ci che riguarda la
in quelle delle foladi. Sono esternamente
ricoperte di bre muscolari, e tenute
struttura delle sue parti solide, riscon
trasi che generalmente laculeo pi ferme nella loro situazione da altri mu
curvo nei neutri, e quasi diritto nelle ' scoli che le attaccano nella cavit del
femmine. La sua base, molto pi grossa,
l'addome,e su neste lamine articolate
formata di diverse parti cornea, e car
le une sopra le a tre in modo da riunirsi
tulaglnose, inviluppate esse pure da vari
in un sol punto, vengouoa metter capo
muscoli, alcuni dei quali servono a te
i due prolungamenti ricurvi dei dardi.
nerlo attaccato nella parte interna degli
Sembra evidente, che la contrazione
anelli, e sopra l'intestino retto , mentre
dei muscoli cheinviluppano le scaglie,
la porzione allungata, rotontlata, e com
le allunga nel diminuirne la larghezza,
e questazione aiutata, per quanto
posta di uno stuccio formato di due
parti semicilimlriche, le quali coll'acto
pare, da un piccolo muscolo situato
starai costituiscono una guaina , in cui
ungo la concaVit della parte curva, (
suo meccanismo.

ACU

a
_

(214)

che serve di prolungamento ai dardi ,


dalla qual disposizione possiamo de
durre, cheiil meccanismo della protra

zione dellaculeo; che richiedeva mag


gior forza, operato da un apparecchio
muscolare, molto pi complicato di nello
della retrazioue , che semplicissimo.
noto inoltre, che l'aculeo, bench

separato dal corpo dellinsetto, pu ance


penetrar nella pelle, quando e accom
pagnato dalla parte carnosa , che ne
forma la base. ed questa una prova ,
che

asi tutti coloro; che hanno voluto

ACU

ruote, non vi produce veruna dolorosa


sensazione, ma introdotto che sia 50110

la pelle colla punta d' un ago, che ne sia


impregnato, il dolore pronto, sensi
biliasimo, ed a quello simile , che sa
rebbe prodotto dalla puntura stessa del
l'ape.
La vescicbctta ha la facolt di potersi
contrarre, e di

far

spillare da

per's

stessa il liquore, ancor quando


pa
rata dal corpo, e strappata indol
laculeo. Quando il liquore Wc
stato tutto esaurito dalle molte, esuc

prcniliire questi insetti, hanno ordinaria


mente imparata a proprie spese, e che

cesaive punture, laculeo allora pu in


trodursi impunemente sotto la pelle, e
facil cosa il ri tere, come lo indica il dolore prodottone appena sensibile.
Raumure, col ar pungere un pezzo di
Ci ancora ignota la natura del li
pelle di camoscio, potendo egualmente quore velenoso dell'acnleo, e veruuo dei
assicurare, che l'aculeo trova nella sua
rimedi n qui indie:ati sembra idoneo a
calmare il dolore attuale , cagionato
base quel punto di appoggio , che cre
dercbbesi dover naturalmente sussistere

dalla puntura, avendo provati quasi tutti

nellinterno degli anelli dell'addome.


Nel rimanente, il dolore, che prova l'a
nimale ferito,c che prodotto dallacnleo
degli imcnotteri , non solo deriva dalla
puntura meccanica , ma ancora dalla vera

quelli proposti, senza alcun felice suc

azione chimica di un veleno, che viene

introdotto nella piaga nel momento stesso


della puntura, come ci pmponghiamo di
provare.
Abbiamo gi detto, parlando del dar
do, e delle due lamine, le quali servono
a formnrlo, che oaservavaai al di sotto
una specie di incanalatura, 0 canale, ed

in questo appunto scorre il liquore, pre


parato da vari tubi tortuosi, che ven

gono a terminare in una piccola vesci


chetta, il di cui condotto mette capo

cesso, giacch l'olio, il miele, l'ammo

nmca, lo spirito di vino, il sugo della


piantaggine, la saliva, e l'orina, non ha
procurato verun sollievo al dolore, e si

renderebbe cosa necessaria il Procedere


a qualche esperienza su questo li uore,
che per dillcile il raccogliere in ab
bondante quantit.
Quando alcuno punto da un insetto,
la sola, e principal precauzione. a cui
appigliarsi, e che trovasi naturalmente

indicata dai ragguagli, che abbiamo dati,


si di prendere subito con molta cm
teln laculeo, che stato abbandonato
dallinsetto, in modo per da non com

primere in veruna parte la vescichetty

alla base dell'nculeo fra le due lamine

c da impedire che ne sprema il sugo "1

dello stucdo.
Questi vasi, che servono di glandule
in tutti gli insetti, cominciano per una

casa contenuto. il miglior mezzo quello


di tagliare con le cesoie, se il caso per"

estremil_cieco, o sacco posto nella gros

averle fra mano, la base dellago, Cl"


se l'inaetto loJm lasciato nella piaga dl
esso fatta, questa circostanza gli cagione

scnza dull'adipe, e delle trachea, che in


vilnppano il canal intestinale.
ordinariamente la morte. C. D.)
Qualche volta ci. centrano due, o tre * ACULEO, PUNGIGLIO E, PRONO
(
Bot.) Aculeus, chiamasi cos quel
di questi canali ,-che vengono a riu
prolungamento cartilaginoso , pungente,
nirsi in un solo, il quale va ci a ter
mitlarsi in una parte pi sc iacciata, solido, diritto o curvo , che guernx
ace il disco delle foglieo la scom_
muscolosa, che ne il serbatoio, 0 la
degli alberi e dei frutti. L'aculeo Il
vescica venenil'cra, o di l un altro con
dotto pi stretto si porta alla base dello sirga alla sua base , sta attaccato sul
atuccio, aprendosi in quel punto, in cui lcpulerme e si stacca con essa. L'aculfo
diversica dalla spina , in quanto ChL
ai riuniscono i due prolungamenti ricurvi
questa una continuazione della P""
dei dardi.
Questo liquore, uido in principio', legnosa, e quasi un ramo abortivo.
ai coagnla appena giunto al contatto ARMI nei vaonramu. {L. P. R.)
dell'aria, e si dissecca; messo sulla lin ACULEOSA. ( Bar.) lukenet,_ml 5"
gua, un poco acerbo, e dlon sapore almagesto, da questa denominano_n * "1
alittico , ne ha la propriet di tigner di graziosa pianta, conosciuta sotto 1' "mi":
di S'wterin cilial'is', e che i: una rohrw
rm'lo, o di verde il colore azzurro ve
getabilc. Deposto sulla cornea traspa
(E. Casa.)

ACU

(215)

ADA

ACULEUS. Bot.) V. Accise.


ACUS MUSCHATA. (Bob) Nome la<
ACULLIAM . (Mumm.) E questo il no
tino usato dal Mattioli per indicare
me , che, secondo il Becchi , vien dato

l arodium moschq.tum.

nella Nuova Spagna ad un cervo, il ACUTA [ Focma (Bai. ) Folium acu


quale, come assicurati il rammentato lune. Quando una foglia descrive alla sua
estremit un angolo minore del retto,
autore, interamente simile al Cervo
si_dicq acuta. Essa pu esser in oltre acu
Europeo., V. Cervo. (C. )
" ACUME 0 PUNTA. (BOL) Aclunen. minuta, se riunisce le condizioni ri
Ha questo nome quel prolungamento ap
chieste daguesto vocabolo. (L. P. R. )
puntato, che vedasi nelle parti di alcune "' ACUTA UOLOSO [Canne]. (Bot.)
piante ed in particolar modo nelle foglie, Caulis acutungulus. Si dicono cosi quei
le quali allora pigliano il nome di acu
canli o fusti che hanno degli angoli, i
quali, come nella scrofularia, scro hulu
minute.
" ACUMEN. (Bob) V. Acuiln.
ria nodosa, sono acuti e salienti.
ACUMINATA [Focus (Bot.) Folium ACUTI, o AGUTI. Alamm.) Cuvio.
acuminulum , dicesi foglia acuminata, agutx'. L. V. CAVIA. C.) '
quando la costola di mezzo, riunito alla ACUTUM [Forum]. (Bob) V. Acun
sostanza solida che circoscrive i suoi
Foglia.
margini, si prolunga a guisa di una ACYNOS. |(Bot.) V. Acmos.
punta di spillo alla sommit della foglia ACYPHIL A. (BOA) V. Acrrrnni.
medesima,v come nella maggior parte ADA D. (Bari) Hudhad. Sotto questo no
dei Riliiii e notabihnentc nel rhamnus
me arabo e conosciuto quel sugo, chia
boyfoliur, L. M. in questo caso la punta mato l_)cium da Dioscoride, che estrat
molto ristriiita alla sua base, in ra

to da un albero letto zaroa, secondo

gione della forma pi o meno orbicolnre


della foglia. Se la foglia e acerosa, in
sua forma cilindrica stabilisce natural

Runvoll'. 'Irovasi descritto e gurato dal


Dalechampio, sotto il nome di li'cion,
al quale noi inviamo il lettore per.piii
estesi ragguagli. in Clusio indicato
mente la terminazione acuminata. V.
sotto il nome di hadath.
Arcotoso, Acerno, Srnu. P. R.)
ACUMINATUM [Fouurt
(Bob) V. ADAGZ. (Or-ml.) V. Annua (Cri. D.)
ADAH. (Ornit.) V. Annua. (C!!- D.)
ACUMINATA Foglia.
ACUNNA. SBot.) Acunrm , nome generi ADAKODIEN. (Bot._) Erba'malabarica,
co, dato a Bniz e Pavon ad alcuni
della famiglia delle apoCinee, usata al
le indie per le malattie degli occhi. (1.)
arboscelli del Per, i quali per il loro
carattere sono riportati al genere l;;;/iz *" ADAL. (Bot.) Paracelso indic-sotto
questa denominazione la propriet me
ria di Linneo, secomlo che osserva en
dicinale di cui godono alcune piante.
lenat. (J. )
'
ACUROA. ( Bai. ) Acurua , Aubl. Gay. " ADAM. (Chim.) Con questo nome in
dicavasi nella chimica enimmaticn degli
voi. 4, tav. 30|. Questo genere posto
nella famiglia delle le uminose, non con. alchimisti, la pietra losoca, mercurio
losofico.
tiene che un albero di in'a i5 piedi di
altezza e di un piede circa di diametro. ADAMANTA , ADAMENUN, ATO
Le sue foglie sono alterne, alato, con due MON. Bai.) Nomi. greci dati da Dio
scoiide. secondo Adauson, al giusquia
serie di foglioline alterne le quali finisco
mo.
no con una in calfo. Queste l'iiglioline sono
intiere, lisce, ovali e terminate da una ADAMBO '. (1201.) Nome malabarico di
lunga punta smussata. I suoi ori sono un arboscelln, riportato dei Botanici al
papilionacei, ai quali succede un legume

genere munch'uusia. Questo nome si da

pure all'ipomuea campanulatn di Lili


rossastro, rotondsto, concavo da un lato
neo, speme di convolvulacee.
e convesso dall'altro. Ha molta allinit
cui uamirea dello stesso autore e con ADAMENON. (Uo) V. ADAMAIU'A.
niti naturalisti mo
alcune specie del plevocuupus; e forse ADANO (Illiol.)
in seguito sar riunito ad uno di questi
derni hanno preteso ,' che i nomi A
duno, Ade/lo e Allena, siano dati degli
due generi.
' Questalbero stato osservato da Fusco Italiani, che abitano sulle rive del Po ,
allo storione propriamente detto. Play
Aublet alla riva delle calo della Guia
na, dove pi si sentono gli effetti della
marea , specialmente nel quartiere della
Terraferma, distinto col nome della Gu
bli'ellfl. (J. S. H. )

A(IUSCI. (qMamm.) Cavie acuschi. L. V


(leu. ( .)

card Rny al contrario , nel suo

dizio

naro zoologico ci assicura, che tali nomi


sono realmente propri dell'acipensvr
huso , 0 gran storione , che fornisco il

caviale. V. Cavnu.e , e STOIXOII. (F.


M. D.)

' ADA

(216)

estendono, e ai propagano quasi alla su


perlicie della terra.
La scorza che cuopre le radici, di
un bruno che pende al color di ruggine;

fr_ica, e cresce specialmente al Senegal,

liscia, grossa e come verniciata al di


fuori, e di un verde punteggiato di rosso
al di dentro. li legno molliasnno,
bianco e leggiero; nalmente' la scorza
dei teneri ramoscelli dell'anno, verda
Stra e sparsa di rari peli.

e su tutta la costa occidentale di quella


\

ADA

ADANSONl. Bel.) Adamomu, Liuu.,


Juss., genere i punte della famiglia
delle malvlcee, il quale molto afne ai
bomba:. Non se ne Conosce nora, che
una sola specie che naturale allAf

rte del mondo, la quale si estende dal

Figer no al regno di Benin.


Anassosu Baoaas , _o Baosas , Adamoru'a
digitata, Liun.; Aduns. Aci. acad. ann.
298,
[76| t.
, t.157.
6 e_7
E un
; Cavan.
albero Dissert.
notabtlc 5,
per a
grosaezza straordinaria del suo trouco_;
asso ama un terreno sabbioso ed umi
do, e specialmente so privo di pietre
che possono danneggiare le sue radici,
poich la minima sbucciatura che esse
ricevano, seguita ben presto da una
carie che si comunica al tronco, e lo fa

quella del tronco e dei rami cenerina ,

Le foglie nascono soltanto su i teneri

ramoscelli, e queste sono peziolate,alter


ne, digitate, composte di tre, di cinque
o sette fu lioline ineguali, ovali, appun
tate , in

orma di cono alla loro base ,

molli, glabre , verdi nella pagina supe


riore, di un verde pallido in quella in
feriorc, e traversate

obliquamentc

da

alcuni nervi alterni. Queste foglioline


sono intiere,o munite qualche volta verso
la loro sommit, di denti pi o meno

perire. Per tal motivo quest albero tro


vasi in minor uantit sulle coste ma
rittime cinte a sengli, e nelle terre
dure e pietrose nel paese della G_ambra,
di quello che nelle sabbie mobili che
orcupano uno spazio di trenta leghe fra
lisola del Senegal e il Capo-Verde.
Oltre 1 acarie, il baobab soggetto a
un altra malattia , poco comune , per
vero dire, ma che non gli riesce meno
mortale. Questa malattia consiste in una
mulfa che si spande in tutto il corpo le.

l ori sono proporzionti alla gros


.sezza di questo m0.struoso vegetabilc , e
quando sono aperti hanno quattro pol
lici di lunghezza e sei di larghezza. Sono
solitari nelle ascelle delle foglie, so
spesi ad alcuni peduncoli lunghi un
piede e coperti di tre squamme separate
'ra loro.
Ciascuno di questi ori ha un calice

gnoso, e che lo aiumollsce e lo riduce

coriaceo, ciatil'orme, caduco, con cinque

alla consistenza della midolla degli albe

incisioni reesse in fuori; cinque petali


bianchi, rilevati per- molti nervi paral

ri, senza che esso cambi nella Sua bian


chezza naturale, n nella disposizione

delle sue bre. lo neste stato inca


pace di resistere agli urti dei venti , e
ben presto rimeue atterrato dalle tem
peste.

Il tronco di quest'albero non molto


elevato, non acquistando ordinariamente

che dicci o dodici piedi di altezza; ma


il suo diametro di '25 a 30 piedi. Si

divide alla sua sommit in un gran nu


mero di rami molto grossi, lunghi da
3o a60 piedi ; quelli dei lati si esten
dono orizzontalmente, e qualche volta, a
cagione del loro peso, giungono a toccare
la terra : di modo che questalbcro m
scendendo la maggior parte del suo tron
co, comparisce da lontano sotto la forma
di una massa emisferica di versare, di

un diametro di circa [40 a 150 piedi ,


sopra 60 a ossivero 70 piedi di altezza.
Ai rami del baobab corrispondono a
un dipresso, altrettante , radici ,

quasi

della stessa grossezza, 'ma molto pi


lunghe; quella del centro forma un t
toue, il quale, simile a un grosso luso,
si a'onda verticalmente a una grande
profondit , laddove quelle dei lati ai

manifesti.

leli; stami numerosi circa settecento,


secondo Adanson ), riuniti in un tubo

nella loro parte inferiore; uno stilo lun


ghissimo , un poco contornato, e dieci a
quattordici stimmi.
Il frutto e conosciuto dai Francesi che
abitano al Senegal, sotto il nome di pane
di scimmia (pain de singe ), e dai na
turali del paese, sotto quello di bocci.
Questq frutto una cassula 0vnide, ap
puntata alle due estremit, della lun

ghezza di un piede a un piede e mezzo,


della larghezza di quattro a sei pollici,
e la di cui scorza e legnosa , ricoperta
di. una lanugine verdastra molto folta.
Si divide. internamente in dieci a quat
tordici logge, formate da tramezzi mem
branosi. Ciascuna loggia contiene molti
semi reniformi e circondati di polpa.
Quest'alhero si spoglia delle oglie
nel mese di novembre , rivestcndosi di

nuovo nel maggio, fiorisce nel luglio, e


matura i frutti nell'ottobre. Il suo ec
crescimento che rapidissimo nei primi
anni che succedono alla sua nascita, di
minuisce dipni considerabilmenle. La
sua durata tale, che sorprende l'im

ADA

(217)

maginazione; ed ha per questo avuto il


nome di albero di mille anni. Adanson
a cui dobbiamo una storia estesissima di
questo vegehbile, ha dimostrato chefra
quelli osservati da lui al Senegal, molti
avevano l'et di seimila anni.
L estm_tto seguente della tavola cal
colata da questo dotto naturalista, dar

una idea della durata di questi alberi e


dell' estrema lentezza con la quale cre
scono.
' I
Quest'albero, acquista in capo ad
'
dirmi.
alter.
anni
i.. . i pnll. l_f')..'.' 5piedi
no... ipied......i5
3o...a...,....aa
loo......,....g
IOOO...I+..'.....-Qg

a4oo...i8.....,'..i
5i50..-..30
Tutte le parti del baobab alibondano
di mucillaggine , ed hanno virt emol
liente e incrassante. i negri fanno seccare
allombra le di lui foglie, e le riducono
in una polvere che essi chiamano lato, e
che conservano in sacchetti di tela di

cotone , facendone un uso giornaliero col


mescolarla ai loro alimenti. Il [alo mo
dera l'eccesso della loro traspirazione ,

ADA

dalle_loro ceneri la lissivia, a facendola

bollite eoll'olio di palma che comincia


a irrancidire.

'l negri fanno inoltre un uso molto


giugulare del tronco di questi alberi. Essi
ingrandi3cooo le cavit di quelli che

sono attaccati dalla carie, e facendovi


alcune specie di stanze, appendono in
questo i cadaVeri di coloro ai quali sono
stati negati gli onori della sepoltura , e
ne turano l' ingresso con unasse. Questi
cadaveri vi si sgccano perfettamente, e vi
divengono vere mummie, senza alcun'al
tra preparazione. Questi corpi cosi sec
ceti sono per la massima parte di gui
rioti, nome che hanno i poeti ed i mu
sici che presiedono alle feste e alle danze

presso la corte dei re negri: la'quale spe


cie di superiorit di talenti gli fa rispet
tare dagli altri negri, che gli conside
rano come maghi o demonii; ma appena
che muoiono, questo rispetto si cangia
in errore; "ed essi credono, che , se

questi corpi si sotterrassero o si getta:


sero nelle acque, recherebbcro la male

dizione sulla terra; ond' che gli na


scondono nei troqchi del baobab. V.
Anaz'e. (P. D.)
*" La polpa del frutto del baobnb fu

e diminuisce 'l'ardore che gli consuma;

analizzata da .Vauquelin, il quale la

e Adanson stesso ne ha provati buoni


effetti, poich con la tisana fatta con
queste medesime foglie, pot preservarsi

trov composta di:


Amido;
h
a
Gomma {P erfettamenteana
alla gomma arabi;

alle diarree , dalle febbri calde, da

gli ardori dell'urina , malattie delle


Acido , analogo all'acido malico;
Zucchero cristalliz'zabile.
quali son preda frequentemente iFran
ADARCE
, Allarces. (P511'p.) Sembra , se
celi e gli altri Europei che risiedono al
condo Pallas, che sotto questo nome
Senegal.
Dioscoride abbia indicato qualche specie
La polpa del frutto e acidetta e gra
descare cretacee. (Dr. B.)'
devole, In quale si mangia, se ne spre
me il sugo, si mescola con zucchero, e ADAS. (,Bot.) Hadas. Nome ebraico sev
se ne fa una bevanda molto vantaggiosa condo Rauvolf del mirto comune, il
nelle febbri putrido , e pestilenziali. quale indicato come Per dellArabia
felice. J.)
,
Questa polpa perde molto della sua bont
invecchiando; ma nulla di meno un' tal ADA'IO A. (801.) Adhaloda. Albero del
Celan che nella lingua del paese aveva
frutto un oggetto di commercio , poi
ch i Mandingui lo portano nella parte ricevuto questo nome di ad]:atoda , per
indicare la virt attribuitagli di espellere
orientale e meridionale dell'Adrica, e gli
Arabi lo fanno passare nei paesi vicini
il feto morto. Tournefort [aveva adottato
del regno di Marocco, e di l si "dif
questo nome per un intiero genere, il
fonde di poi nell' Egitto. Prospero Al ' quale la urtx'eia di Liuneo. V. CLI
. ne V.)
pino pretende che al Cairo se ne riduca Miiiiiiu.
a polpa in una polvere, conosciuta sotto AUDACE, Addux. (Mamm.) Plinio, lib.
il nome di terra di Lemrlos , la quale il, cap. 37., riferisce che Adda: il
molto usata in tutto il Levante: ma , se
nome allricano dello strepneems, ed
condo il celebre Fourcroy, questa terra ecco la descrizione fatta dal medesimo
non che una specie di marmi e di argil
delle sue corna: Erecta, rugurumque
la, la quale non ha veruna analogia con ambilu contorta , et in leve [artigiana
una fecola vegetahile.
eracuta, u: lj'ras diceres. Tali carat
ll frutto, quando andato male, e la teri possono convenire a molte specie
sua scorza legnosa , servono per i negri di antilopi, e perci diverse sono le opi
a fare un eccellente sapone, levando nioni degli autori sullappalica'aione di
Dia/on. delle Scienze Nel.
a

ADD
questo nome.

ADD

,Adi'l, col quale Belon ha indicato lo

condoma possa essere I'antilope strepsi


stesso animale, come pure Adivo, che
ceros, giacch le corna, che ha fatto pronunziasi alle volte ance Adiro, cre
rappresentare nel Gesnero_ , pag. 295, duto dr Bu'on una specie differente ,
sembrano appartenere a questo animale, ADDOLCIMENTO.
Cani: mcsomelus L. (Chm.)
V. Cane.V. Annon
ed in ci stato seguito da Linneo , e
claa.
.
da Pallas; ma certamente il condoma ,
-che abita il mezzogiorno dell'Arica ADDOLCIRE. (Chz'm.) Questa parola, coi
non oteva essere conosciuto dagli anti
suoi derivati annozcro, annotamea-ro.
chi. Ebaw ha preteso ritrovarla nella spesso usata in chimica per enunciare
,lna Lidmea, considerata per da Buf
la diminuzione di sapore, di a rezza e
fon come una variet dell' nntilope di azione, che si opera in mo ti corpi
cervicapra , non essendo ancora'ben acidi o alcalini, in alcuni sali metallici
o nelle loro dissoluzion'i , a giungendovi
c_crto questultimo punto. Belon ci assi
cura, che in Creta chiamasi ance 111 di
dell'acquapo dellalcool ciao indeboli
d'oggi strepsiztero; un animale simile scono effettivamente queste materie, la
prima, cio l acqua, col solo slontana
alle nostre pecore , e che s incontra sulle

. ,
.
'
I.

4?

(218)

Caio ha creduto che il

montagne nel medesimo stato di dome


sticbezza, avendo le corna diritte, e

scannellate a spirale. La gura ,_cbe ne


d, ha il portamento di Gazzella, e Pal
las aveva in principio sospettato che es

sere potesse il Saga. V. Aarraore.


Bu'on di parere , che sia una sem
plice variet del montone, e Pallns si
nalmente uniformato all'opinione del
mentovato scrittore!m(c.)
ADDAD. (Bot.) Bo 're cita sotto tal
nome, secondo la prima enciclopedia,

"P
\

i.

una pianta della Numidia, che e ama

rissim, e pericolosa a segno, che 40 gocce


della sua acqua atillatn , bastano a dar
_ la morte. Questa semplice indicazione
hoau; sulliciente per far riconoscere la

pianta';

endo che il lauro ceraso pu

rodurre
' esso effetto.
' l coloni del Capo
A DA DAS.
di Buona Sper
a conoscono sotto que
sto,nome un uccello del genere Tanta
lui, che Giovanni Barrow non indica in

pi particolar modo nel suo primo viag


gio nella parte meridionale dellAfrica,
tom. n.pag. 51 della traduzione fran
cese. Cri. D.)
ADDA . (Orni'l.) V. Annaxa. (Ca. _D.
ADDAI: lS0rm't.) Bruce , nel tom. . ,
pag. 175. alla traduzione francese, ediz.

mento delle loro molecole ; il secondo,

cio l'alcool , col distruggere il loro


stato di causticit, mediante una scom

posizione parziale: tale addolcimento pro


ducesi col rendere i debole e pi lenta
1' azione chimica diun reagente , o col
rendere pi leggcra lenergia di una
sostanza medicinale. F.)
ADDOLCITO. (Chim.
. Annoncua.
AD DOME, o BASSO-VENTRE. (Anat.) Que
sto vocabolo deriva dal latino Abdere,
che signica, nascondere.
esso la terza cavit del corpo del
luomo , e dei mammiferi, mentre le
due altre sono la testa , ed il petto;

contenuta fra il diaframma, la spina


dorsale, il bacino, ed i muscoli del basso
ventre, .e vestita internamente di 'una
membrana, che conosces sotto il nome

di

eritoneo. V. questi articoli.


ll' uomo, e nei mammiferi maschi,
l'addome, nella parte interna del peri
toneo, contiene lo stomaco, gli intestini,
il fegato, il pancreas, e la milza, e nel
lestcma di questa membrana riseggono
i reni, e la vescica. Nelle femmine con

tiene di pi la matrice, e le sue ap


partenenze, mentre i testicoli non sono
collocati nelladdome, che in uno scarso
numero di specie.
g-N
"I
. , scrive adduia, e Forskal, p.
Iiccome g i animali erbiVo'r'i hanno
pli intestini pi estesi dei carnivori, il
VI. N.0 I, addai, l'uccello indicato sotto
oro bassowentre pi grosso, e pi
questo nome , e sotto quelli d adagz ,
convesso, e al contrario quello dei car
adah, Cdllh, addaieh presso gli Ara
bi, che il Nibbio etolio, o Nibbio \nivori pi tenue, e meno sporgente.
" Negli uccelli, il basso-ventre, cio
nero , Milva: aetolius di Savigny, a
quella porzione che posta dopo il petto,
mi p. 29 degli uccelli dEgitto, e di
non resta separata dal petto medesimo
Siria, assegna per sinonimi? falco
cosi intieramentequanto nei mammiferi,
aggy}3t)ius, ed ilfalco uter di Gmelin.
poich i polmoni comunicano con esso
a. .
A DA'lE2L (Ornit.) V. Anna'ra. (Ca. D.) mediante diversi fori, c e si osservano
ADDIBO. (Mamm.) Questo nome citato in una membrana che fa in loro le veci
dal missionario Vincenzio Maria, ed

di diaframma.

corrotto dallarabo Dib, che signica

Nei rettili non trovasi ordinariamente


separazione veruna fra queste due cavit,

Sciacal.

egualmente corrotto il nome

(219)
ADD
ADD
digestione occupano la parte centrale
ed i polmoni ondeggiano con gli altri
del corpo, e ordinariamente sono i soli
visceri in una cavit -'comune.
1 pesci, che non hanno polmone, man
organi che abbiano. V. questi articoli.
cano affatto della cavit toracica pro
Gli anatomici dividono la faccia ante- .
priamente detta; il. loro cuore per riore delladdome dell' uomo in nove
regioni, diaposte tre a tre cio; nel pri
separato dal basso-ventre r una mem
mo ordine, l'epigastrio, ed ai suoi lati
brana consistente, che chiamat potreb
besi diaframma, e l'addome s esso si
gli ipocondri; nel secondo la regione
ombilicale, ove Collocato lomhilico, e
prolunga molto indietro al baciim.
Queste tre classi hanno costantemente idue anchi, e nella parte bassa , il
le parti genitali dei due, sessi contenute pube, e le due anguinaie _elie_ formano
insieme la regione ipogastrica , distin
nelladdome; e nei cetacei, nei serpenti,
guendosi sotto il nome di regione lom
e nei
sci apodi, che non hanno ha
cino, 'addome circoscritto sullin'
are la faccia esteriore.
dietro dalla sola origine dellacoda.
Laddome ell'uomo fornito este
I molluschi hanno anchessi i visceri riormente di dieci muscoli, che lo com
del sentimento della respirazione, e della primono per ogni parte , e servonovad
aiutare non solo-il. diaframma, ed i mu
digestione in parte separati, e pu chia
marsi addome quella cavit, che contiene /scoli delle eostole nell'atto della respira
zione,
ma anco l'emissione degli escre
i principali di questi ultimi, ma la di
menti. Nella donna, sono essi. i princi
lui posizione non costante, come ne
pali strumenti del parto , e questi mu
gli animali a sangue rosso, essendo alle
scoli medesimi, eccettone alcune piccole
volte nel centro del corpo, come ne of
frono l'esempio le lumache, ora ne la differenze , trovimsi nei mammiferi, di
minuendo per di numero negli ani
sua parte, posteriore , come nella seppia,
e nalmente sopra il dorso, riempiendo mali delle classi susseguenti, e dileguan
dosi affatto nei molluschi, nei quali in
il fondo della conchiglia, il che pu os
forza di altri mezzi vengono a prodursi
servarsi nelle chioccmle, e nelle altri:
specie di conchiglie univalvi.
gli istessi el'etti.
l vermi, e le larve d'insetti di me Annone neli insetti. Con tal nome di
tamorfosi completa, come i bruci ec.,
stinguesi la quarta , ed ultima porzione
non possono dividersi in cavit, che ab
del tronco, quella cio che non sostiene
biano_analogla con le nostre, giacch gli

le zam e, essendo ordinariamente com

organi di tutte le specie sono distribuiti


alla rinfusa in una medesima cavit.
Il corpo degli insetti ordinari dividen
dosi in tre parti in virt di varie inci

posta

sure, quella del mezzo stata chiamata

torace , o petto, e la posteriore, addo


me, o basso-ventre; ma queste parti
non sono in verun conto anale ha alle
nostre, allorch se ne riguardi la posi

i vari anelli, o segmenti. Il pi

delle volte traforata, e tali orizi ser


vono alla respirazione, conosciuti sotto

il nome di stigmi. Nell'addqme si os


servano le estremit, il dorso, il ventre,
i lati, la forma generale, il numero dei

segmenti, e la supercie.
Allestremit anteriorc_l'addome.vieue
ad unirsi al petto, e quando questaiar

zione, o le funzioni, giacch laddome,

ticolazione avviene senza assottiglia

pende pi in addietro delle gambe, e


contiene, oltre i visceri della di estione,
e della generazione, i principali organi

mento molto apparente, laddome si


chiama sessile, potendo ci riscontrarsi
in quasi tutti i celeotteri, negli ortot

della respirazione, essendo riserbati al

teri, nelle mosche a sega, o teiitredini,

torace i muscoli dei piedi, e delle ali,

negli scorpioni, ed in molti altri insetti.


Quando per il ristriqgimento nota

con una parte dell esofago , e del cor


done midollare. V. Annone meni 1s
seni.
l crostacei non hanno addome, c la ca
vit medesima contiene il cervello, il
cuore, i visceri della digestione e della

generazione, e porta ai suoi lati quelli


della respirazione. Gli zoologi hanno
chiamato

la

torace

questa parte, mentre

coda , che ne succede , non

rac

chiude clie i suoi propri museoli, ed


il retto.

Gli zooti' non hanno addome pro


priamente detto, giacch gli organi. della

bile, laddome si chiama peziolato, o

pedunculato, e questo peziolo, o pedun


cnlo lunghissimo nelle vespe, nelle
siegi, in molti imenotteri , ed in alcuni
ditteri, essendo 'per brevissimo nei ra
gni, nelle mosche, nelle crisidi, o va
spe dorate ec_., ed allora indicato col
l'epiteto daddossato (adnalnm.) Il pe
,ziolo offre pure diverse particolarit re
lative alle sue forme, o al modo , col
quale articolato col petto, poich
nodoso , ristretto, rigonato , porta al

cune spine , o scaglie , ed attaccato nel

195"
a,o'._

ADD

(no)

centro, nella parte inferiore, e qualche

volta al di sopra del petto.


L'estremitsl posteriore dell'addome
ordinariamente forata dalluno, ed ot
tqsa,e senza vemna specie d'aggetto

nel maggior numero dei coleotteri , e


dei ditteri, prolungandosene in forma
di punta gli ultimi anelli, come pu

w_

osservarsi nel trichio a trivella , nelle


bfu_ps, nella mordella, in alcune chicidi,
nell'urocero, ed in molti altri. Questa
estremit qualche volla dentellata , co

me pu riscontrarsi in quasi tutte le


crisidi, ed in alcune api , essendo or
dinariamente l' addome terminato da
' altre parti , destinate al coito,alla de
posizione delluova , al modo di vivere,
ai mezzi dattacco, o di difesa, e

tali sono gli uncinetti nelle libellule e


nelle panor e, le trivelle nelle mosche
a lega, per Cini|li, nei liinalegui, le
dentellature nelle bupresti, gli aculei
nelle sf- gi, nelle api, negli icneumnni,
ne li smrpioni,e nalmente le piu1.ette
ne le forfecchie.
-
Si chiama dorso dell'addome la sua
arte superiore, e nein insetti a elitre,
a porzione degli anelli, che appartiene

pi raramente permettono l'uscita ad


alcuni tentacoli. retrat_tili, che pro ri
sono dei malaChii,e di varie larve. e

gli insetti poi, che hanno l'addome ro


tondato, non vengono considerate sui lati

che le sole macchie, che spessissimo vi


si incontrano, le quali servono a carat

terizzarne le specie.
_ La forma, o la gura dell'addome
diversifiea assali, come pure tutte le al
tre parti del corpo , giacch in propor
zione del rimanente del tronco, corto,

allungato,dargo, alretlo, cilindrico, de


presso, compresso, sferico, ovale, eo

nico , elevato , falcato , Jineare, gono,


curvo, ricurvo cc.
tiva dei

teri , e dieci o dodici in molti nevrotteri.

il maggiore: negliinSetti, che l'hanno

eonvessa di quella, Iche appartiene al


-vmlre.w
*
Il ventre degli insvtti , il pi delle
10lte , convesso, ed i segmenti ne sono
.si distinti, e pi solidi di quelli del
orso. In alcuni generi per altro, come
le crisidi , le porzioni degli anelli del

me, l'ultimo anello ordinariamente


conico, ci osservqsi alle volte, sebben
di rado, nel secondo, pi spesso nel

terzo, ed in alcune specie nel quarto.


Gli altri segmenti vanno successiv.:mente
decrescendo , e nulla vi di costante su

tal punto, giacch' notabili sono le dif


ferenze, che hanno luogo in un genere
medesimo.

..s.

ventre sono abbassate, concave , ed alle


volte membranose, mentre quelle dor

Tanto la supercie dell'addome, quanto


quella di tutto il corpo dell'insetto,

sali sono molto pi solide, e questa di


sposizione s_3 incontra. in tutti quelli

liscia , villosa , s inosh , carenata , scan


nellata , punteggiata cc.
2- :=_,

Distingueai nelle larve sotto la deno

animali, che ricorrano il loro addome

% per di .solt.

i "i *

'1- lati, o margini dell'addomehno

ben distinti in quei soli insetti che


lhanno Ichincialid, o inegualmente con
"'-"'t'fe;
Vesap ed
'dallh_jaft
del dorso
, e del
api uto dalla
riunione
dei ven
due

'

segmenti Siversiiicano _assai,

scorgendosene uno solo nei ragni, che


sembrano aver tutti l'addome formato
di_u,n solo pezzo. Tre soli se ne incon
trano in alcuni imeuotteri, cinque nei
lucani, e nei ditisclii , sei nel maggior
numero dei coleotteri , e dein imenot
teri, sette, ed otto in non pochi ortot

eo concavo, ma negli imenotleri, ed

forma il dorso, ordinariamente pi

roporzione respet

in_ un ragguardevol numero di insetti a


due ali, la porzione degli anelli, che

membranacee. Generalmente in questi


insetti il dorso e spia_nnlo, ed anco un

.a

45

il numero, e la

Gli insetti, il di cui addome 'sessile,


hanno generalmente gli anelli decrescenti
dal petto all'amo, ed in quelli,che lhanno
pedunculato, diversrcn assai la loro pro.
porzione: quando laddome claviior

el_ dorso, e di una consistenza molto


mlnore, e le articolazioni ne sono come

ADD

sono alsottigliati, e rolungati a


' a
di sfoglia, come in a cune mariti i, e

' enti dl?in anelli addominali e co

_\ 1.ltttuito il margine, o bordo. Alle volte


formano un angolo sporgente, e dental
lato

come osservasi nella naucora, ed

in alcune piattole, e non di rado questi


angoli son rotondati , e quasi lobati , il
4 che incontrasi nelle acautie, nei pid06,

minazione di addome quella parte del


corpo, che non sostiene le zampe, e che

seghe immediatamente dopo il petto.


Quasi

tutte le

larve di colcotteri ,

d'ortolteri , e d'emitteri, hanno un ad


do'me distinto, ma nelle larve apode,
come sono quelle di alcuni imeuotleri,

e dei ditteri, si chiama corpo tutta


nella

',,che rimane dietro la testa.

mi dica: dei bruci, o larve di alcuni


in

_ _imenotteri, di tuttii lepidotteri, _

6 dl" nein perfetti, che appartengono

_Illafahi la dei centogambi. (C. D

chi, mi ricim', ; negli .di.,;wu I ynnom ALI. (Im'ol. ) u_amui, il

ADD

( 221.)

Linneo, e tutti i naturalisti moderni

compongono uno, 'o pi ordini parziali


di tutti i pesci addominali, cioe a dire
di quelli,_che hanno le bnnqhie soste
nute da alcuni
e due
pinne
I
ventrsli,
S|luateraggi
moltoossei,
sull'indletro
della

ADD

altre specie Volgarmente conosciute sotto


il nome di pesci volanti.
Questi pesci sono stati chiamati yo
lanti dai 'via giatori, e dai marinari,
V". per essere essi P rovyeduti di due lunghe
pinne pettorali , mobilissime , che aer

ttorali dalla _parte della coda, essendo


Indicato dal Linneo questo secondo ca
rattere dalla frase seguente: pinnaeg,
ventrale: pone lhoraccm in abdorm'ne '
u'ta'e. Gouan nella sua Opera sopra l'i
ltbria naturale dei pesci ,.fa giudizioszv
mente osservare, che il ventre di questi
animali posto fra l' estremit del
petto, ed il principio , o l'origine della
coda, e su questa parte infatti, e dietro
al petto sono collocate le pinne ven
lrsli.

vono loro di ali, col di cui aiuto sfug


gono alla persecuzione dei loro nemici,
potendo con esse rapidamente elevarsi
fuori dell'onda, e prolungare la durata
del loro volo negli spazi aerei, nch In
loco pinne pettorali comincino, ad in
testirsi per il prosciugamento dell'umor
viscoso, che le riveste. 1 pesci volanti,
nella classe, dalla quale dipendono, 0C
cnpano il medesimo posto dei pipistrel
li, dei galeopitechi fra i mammiferi, e
,dei draghi fra i rettili.

I pesci addominali abitano quasi tutti

In quest' ordine di pesci addominli


trovasi in alcuni, che lo c0mpongon0 .

<

_ nelle acque dolci, tali essendo i carpin


ni, i cnbiti, alcuni Iucci, o esoci, 1 si
luri, le arnie ec.; altri, come i,serrnoni,

coraggio, ferocia, mascelle atto alla la

ceruzione , ed arnli micidiali, ed in al

tri estrema leggerezza per muoversi nel


le acque, pinne proprie al volo, e tutta
- le necessarie risorse, onde supplire colla
fuga alla forza che la natura non ha loro
compartih.Gli (mi hanno forma leggiadha,
portamento cl gante, svelto , altri sono

e le trote, vivono egualmente nelle ac


qlue dolci, e mile salate, ed abbandonano
1 mare per andare in fregola nei umi,
e nelle rivierc, e nalmente molti altri,

come le aringlie, i_tnuggini, gli esoceti,


i polinemi soggiornano costantemente
nel mare , frequentano a preferenza le ' abbelliti da vivi, e variati colori, e se
regioni temperate, o ardenti, e vanno .ne scorgono sulle loro scaglie dei dorati,
in truppe quasi innumerabili'.
rossi, di un bel vc'rde, ed anco argentini,
I lacci, e sopra ogni altro .'inesce colla yivezza di riflesso , che proprie
detto caiman, sono i pi formidabili di
delle ie_tre preziose riunita a quella dei
metalii.
.
questordine, giacch distruggono una
V. il prospetto dei pesci addominali
notabile quantit di altri pesci, anche
quando hanno saziata la loro fame, ed
a li articoli Cannmcnrost , ed Ossel.
assalgono,e divar.mo quelli ancora della ( . M. D.)
Sotto lo stesso nome di addominali
loro specie. l muggm, e le aringhe sono
al, contrario timide , e deboli, ed altro compreso il quarto sotto-ordine dei pe
sci olobranqhi, e Diimcri] ha dato alle
famiglie, che lo compongono il comune

' non fanno che fuggire davanti ai numerosi

nemici, dai quali sono inseguite, essen


done divnrate un gran numero dai ce

_ tacei, e dain squali, 0 pesci cani. Ogni


_.,._.anno molti marinari si occupano nella
pesca delle aringhe, ed il solo azzardo
; quello che ci procura i muggini , e le .
1.
ti

seguente carattere: branchie complete ,


atope situate sotto il ventre fra l'ano.
e le pinne pettorali. Nel,prospjettp, che
segue, vengono indicati i particolari ca
ratteri di questa famiglie.
.:
7',- ,J_ "

_ 4

,Lmm
.= l
1

Pesci addominali.

',VM .

a.

,,
v.
-

.f

cilindrico; colla {all'estremit dun lungo muso . , . .- I. SIIONOSTDM".


non prolungata, labbra non estensibili. . a. CILIIDIOSOMI.
bocca
conico, o liberi, un solo, appuntato, ri ido, dmtellato. . 3. 0eaorom.
e
compres- distinti pi; rotondali, [lessi ili . . . . . - - ).
DUIHIDI
J. ,,
80 ICoi,

Ngg}deb
le pinne
pettorali

,'

riuniti;
opercoli

scagliosi; bocca senzadcnti.y; . '- -

L"PMUT'

md, mn sviluppatissims,pdnleggiat . . SIAGO'IIUI'IM- ,\


. _{semplice, sdipnsm, . . . . 7. Danuarrsar. - '
dorsale {a raggi ossei.
6. Gilspinm. j
,

V. ai loro respettivi articoli i nomi di questa diverse famiglia (E; C.)

_\

,'

ADE

(un)

ADE

* ADDUCTORES. (Bar. v.'DDUTTOIL

Willdenow, sotto il nome boryn: ma


" ADDU'ITORI. (Hoc. Addactorcs. 1 alccome nesta nome stato-di gi usato
botanici distinguono sotto' tale 'denomi- da Labilardire per -un altra pianta ,
nazione quelle parti liformi della frut
per il sig. loiret nel Dizionario bota
ticazione dei muschi, dette anche ,gyl.
nico dell'Enciclopedia, ha sostituito al
adductores , e da Willdeuow chiamate
generc,di'Michaux ilgnome di Ponesneu
pro:/isi (prosph ses), le quali si tro
(v. questa parola), non credendo che
nno ualche vo ta promiscuate a ori
fosse da ammettersi la soppressione ,
femmine di alcune Dpecic di queste
fatta su leggieri pretesti, del nome ad:
piante , e per'riguardate dl Hedwig lia di Linneo.
Le adelie sono dioiche. I ori maschi
come tanti ori femmine abortiti.
hanno il calice di tre arti, gli stami
DELAlDIL (Entom.) Tale la deno
minazione di un insetto , applicata da numerosi, monadel , n cilindro; e i
Geo'roy ad una specie di cavocchi. V. ori femmine hanno il calice di cinque
AcawauFaucman. Var. D. C. D.)
parti , l ovario rotondato , 'tre Mimmi,
ADELDE. (Ornit.) Denominazione, che con uno stilo e alle volte senza, una
i coloni delle arti settentrionali del cannula rotondata , tricocca. Le foglie
Capo di Buona peranza , applicano ad
sono alterne, i ori ascellari, tanto in
un uccello, di cui esprime assai bene il
spiga o in mazzetti, quanto geminati.
rido, e che pur chiamano hugedash. V. Aoema -aeaaaonm , Adeh'a bernardx.
Questa specie non coltivata in Europa
a'oenasn. (Ca. D.
.
ADELE. ( Entom.) E questo il nome di Auxma srmosa, Adeliu acic'lozon. Esaapu
un genere di Iepxdotteri, stabilito da
passare, l'inverno in Stufa temperata ,
Latreille nella nostra famiglia dei ae
e non intisichisce, come nella stufa cal
ticorni, e di cui saranno descritte le
da; e vegeta lestate allo scoperto. Que
apecie all' articolo Aanrra , derivaudo sto piccolo arboscello non ha altro me
tal denominazione probabilmente dalla
rito, che quello di essere esotico.
Pare che si potrebbe riportare ancora
parola greca ( adn).o;) ( adelos) che
al genere adelia l' artica urens arborea,
signica incerto, oscuro. ( C. D.
gurata da Sloan , t. 33 , f. I, e della
ADELFIA. (Bot.) Adelphia. Riunione di
quale Swartz aveva formato, sotto lo
molti stami peri lamenti. Il corpo stesso nome di acidulon, un altro genere
che rcsnlta da questa riunione, stato
che (lilleriva soltanto per il numero delle
detto andrq/oro dal sig. Mirhel. Quando divisioni del calice e per gli stami meno
l'androl'oro unico nel ore, vale a
riuniti. Questo ultimo carattere anni
dire , quando tutte le antere hanno un
il solo che distingua il mallolus di ou
supporto comune , allora gli atami si di
reiro. D. DI: V.
cono monadel , come nella malva; si
ADELL . (Im'al.) . Anno. F. M. D.)
dicono dadel quando vi bono due an ADELOBRANCHI,
Adelobranc ia.(Mol-)
drofori, come nel(fumosterno; triadel/i Questo nome composto di due vocaboli
Quando vi sono tre androl'ori, come nel

l.lirerico d'Egitto-; e nalmente pen


te: al , uando ve ne sono cinque, come
nella me nlelma h_yperic(fdlia; (Mass.)
ADELIA. (Bah) Adelia. Le_ tre specie
conosciute di questo genere di euforbiacee,

sono piccoli arboscelli di forma bizzarra,


ma non piacevole,i semi dei quali non ma
turano nelle nostre stufe. Essi sono stati
osservati alla Giamaica da Brown sotto
i nomi di acidoton e di bernardia.
Questultimo nome era stato proposto
dall'inglese Houston in onore del suo
celebre amico Bernardo Jossieu; Linneo
che aveva stabilito un' altra jussiaca,

diede a uesio genere il nome adelia, a


motivo ei suoi ori quasi impercet

_ tibil. "

greci, adelos, nascosto, e branohia, bran


chie, sotto il uulg Dumril', nella sua

zoologia analitica , ha riunito un numero


assai notabile di molluschi gasteropodt
ap arteneuti a differenti gruppi del me
to\ 0 adottato in uesto Dizionario, Cio
a dire, i chismo ranchi, i pulm0bnm:
c/u' , ed i monopleurobranchi. V. qull
articoli. (D: B.
ADEL-ODAGA . ( Bot. ) NellHnrt.
Mulab. v. 9, t. 43, gurata sotto que
sto udine malabarico la carmautina bl
valve, justicin bivuluis. (1.)
ADELPI-UA. (Bah) V. ADELFIA.
ADENNDRA. (Bot.) Adenanllra-gue'
sto genere stato stabilito da
00'
dland, e adottato da Willdenow P0P h

Michaux ha sostituito nella 'sua Flora

dz'osma umora, la quale n divenuh


il tipo, ed a cui si sono aggiunte alcune

dellAmerica, il nome bernardiu aquello

altre specie. Esso ci distingue _Cl_llf

di adclia , applicando la denominazione


adeIia a un altro genere descritto in

diosme per un calice di cinque divisioni


profonde; per cinque petali inseriti in

(223)?

ADE

calice; come pure per un corpo giandu


1050 di cinque lobi; per dieci stami,

cinque dei quali sono sterili; per la III\


tcre sormontate da una glandula; per
una cassuladi cinque logge, di cinque
valve , contenenti ciascuna due semi

arillati. SPOIR.)
ADENAN l'ERA.

Bot. ) Adenanthera ,

ADE

gradevols_e la forma elegante , come


-pure la bella verdura di quest'alber ,
\.

lo fanno collocare, come pianta di orna


mento, attorno le abitazioni, dove, pro

duce un bellissimo effetto, specialmente


quando i suoi lemmi aperti e quasi av
volti in spirale, lasciano scorgere i suoi
semi di un bel rosso di corallo, in con

genere di piante ella famiglia delle le


gnn_ainose, appartenente al a decaudria
monoginia di Linneo, il di cui carattere

trasto col verde delle foglie; Cresce con

piccolo , di_cinque denti; ci

ue petali

eguali, dieci stami liberi;

e antere

Adananlhera falcala , Lina. C_lypearia


albu_, Rumph., Amboin. 3, pag. 176 ,
tab. il]. I suoi rami distesi danno da
lontano a questo bell' albero 1 aipetto
di pnombrella. i suoi ramoscelli sono
striati , sparsi di punti bianchi, guer
niti di foglie due volte siate, divise in

molto vigore dei terreni leggieri e sab

biosi.
'
_
essenziale consiste: in un calice molto Ananas-rasa nanna, o ai) SEMI un ,

a1enti ciascuna, una glandula Situata


esteriormente

verso

la sommit;

uno

stilo; uno stimma. Il frutto un legume


membranoso, allungato. compresso, con

tenente molti semi rotond'ati e distinti.


uesto genere, ristretto a un piceolis
simo numero di specie,-contiene alcuni

alberi, originarii per la massima parte


dell'isole Molucche, le foglie dei quali
sono d e volte siate; i ori disposti in
spighe iasse, ascellari o terminali. Tali
sono le specie seguenti:
Ananas-nana m saux inoss1 , Adenanlhera
uvom'nu, Linn.; Lamk. III. gen., tab.
334; landsjadi, Rheede, Hort. malab.
6. pag. 25 , tab. 14 , Var. , ec.; Corolla

pinnule numerose, avendo ciascuna delle

uali da dieci a dodici coppie di foglio


line piccole, sliittiche, di un verde cupo
superiormente, biancastro e cotonose nel

la parte di sotto. I ori sono piccoli e


giallastri , disposti in grappoli corti e
-lsssi. Producono dei legumi sottilissimi,
compressi, un poco faluatl , contenenti.
dei semi ellittici, di un colore nernstro

esso non orisce che allet di venti

quando sono maturi. Si s'erVono' del


legno di questo albero per fare dein
scudi, ed leggicro e di colore un poco
rossastro. Cresce alle Molucche in quei
luoghi delle foreste, doVe mancano al
beri.
_
-"
.
Forster cita un'altra specie dell'isola

anni, e ne vive circa a dugento. Il suo


legno di un giallo rossastro, special

scand_ens SPrudrom. , N_. un; ) , che

mente verso il centro , e quando vec

non si pu

chio; i suoi piccoli rami sono glabri,guer


stili di foglie due volte siate, composti
di quattro o cinque coppie di_pinnule ,
le quali sono coperte di foglioline glabre,

Con dubbio. Le foglie sono alate,, le


quali hanno soltanto due coppie di fo

ri'u parvijblia, Bumph. Amb. 3, pag.


I 3 , tah.
. Quest' albero ha un bel
! abito; ed i suo tronco diviene altis

simo- Secondo che riferisce il Rheede,

molli, ellittiche, verdi nella pagina su

periorc, pi chiaro nella inferiore; i ori


sono piccoli pedicellati, disposti alla som
mit dei ramoscelli in grappolilassi, gra
cili, allungati; la corolla di un bianco

giallastro;i petali lanceolati, un poco pi


unghi del calice. l suoi frutti sono le
gumi di un bruno nerastro , lunghi da
sette a otto pollici, larghi nasi un pol
lice , contenenti dei semi uri, rpton

Madicollo , sotto il nome adenanther'rs


ammettere ancora , se non

glioline glabre, ovali, obli ne; i picciuoli

terminano con dei cirri bidi. La pianta


indicata dal Rumq sotto ilnorne'di
clypenria rjubrn, (Amb. 3 tav. in) sem
bra che debba fumare una nuova specie
di adenanthera. llauo tronco di mag
giore altezza; il suo le no, bianc men
tre giovine, pi lia invecchiando un
colore rosso cupo; io sue foglie sono due
volte alata; i ori piccoli biancastri ,
disposti in grappoli a pannocehia , ter
minali; i legumi sono sottili, piani,

dati , di un bel rosso. Gli abitanti del

a met

Malabznr gli mangiano cotti, o ridotti


in farina. Se ne servono per posarsi

color giallo aranciato , e Contengouo alcu


ni semi bruni
rotondati
, in (l?onu.5J
princi io verdi ,
quindi
ed ossei.

tornati a chiocciola, di un

lavori di oro e d' argento, a motivo

*" La parola ndenantera proviene da


dell eguaglianza del loro peso. Umet
tsti di acqua e postati col borace, si ado- _ _'adv, aden, glandula, ed avanpd, an
prano ancora per incollare i pezzi rotti thera, il che allude alla glandule di cui
dei vasi di pregio. Le donne ne fanno spYarsa la sommit delle autore.
delle specie di collane che pongono, come ADE_ ANTHERA.(BM.) V. Anual'l's
amuleti al collo dei bambini. L'ombra

ADE

( 224 )

ADE

aig. Decandolle ( Fior. Fr. , vol. V. p.


_5.|9.) ntabiiisce sotto questo nome un
nuovo genere che ein forma con molta
Epecie di cilisi, ed a cui di per Carattere:
alice di due labbri, il superiore dei
nissimo al genere protea, che ha per
quali, bipartito, linferiore pi lungo,
carattere essenziale: Una corolla 0 ca
lice ( periauzio semplice, M. ) tubulata, tulobo; una corolla papilionacea, con la
un_poco rigona nel mezzo; il lembo carena diritta; alcuni stami monadelli;
con quattro divisioni diritte , quindi un legame bislungo , compresso, ristretto

ADENANTHOS. (Hot.)' V. Alunno.


AD_E1NANO. (Bot. ) Adenanllws, ge
nere della famiglia delle roleu , della
letrandr'ia _monoginia di inneo , vici

reesse ; o in luogo del calice, quattro


lquamne embriciate alla base della co

alla base, con valve piane, coperte di


glandule pedieellate.
'

rolla; quattro starai; i lamenti cortis

Le specie che dal sig. Decaudolle li


riferiscono al suo nuovo genere, sono le
seguenti: c_ylisua parvi/blius , Lam.;

aimi, inseriti sotto alla sommit delle

divisioni della corolla; le antere lineari,


di due,loggiez l ovario accompagnato ,
alla sua base, da quattro glandule in
forma di aquamme; lo lill0 articolato

thi.sus telonenn's, Lois.; qytisus hfspnni


cur, Lam.; c_ylr'sus complianlns , Brot.;

e crti'susfoli'nsus, Ait. (L. D.)

verso la base , curvato alla sommit e ADENOCARPUS.

Bob.) V. Anuocauo.
terminato da uno stimma ovale. il frutto ADENODO. (Bui-S Adenodus, pincolo

consiste in una aemenza ovale, acumi

albero della Cociuchina , descritto da

Loureiro. Sembra che debba riunirsi


nata per una porzione dello stilo, invi
Iuppata dalle quattro glandule dellova
all'-_al;q]carpo, del quale ha tutti. i carat
rio, e dalla met inferiore della corolla. teri.
,
Questo genere, stabilito da Labillar ADENOD[?S - Bar.) V. Aoeooo.
dire, contiene alcuni nrboscelli della ADENOFlLL . (Bob Adenoph'j'llum
(Sinantere, cor'i'mbi ere, Juss.; Smge
Nuova Olanda, di foglie alterne, sem-_
plici o ternate , e diiori i quali sono nesi'a poligami'a superua , Lina.) Q
ascellari , quasi solitrii.-Labillardire sto nome formato da due voci greche
che signicano foglie glandulose , con
menziona tre specie , i'adenaulh0: cu
viene benissimo alla pianta che esso in
nealn, mlorata, sericeu, Labill., Novi
dica e che forma un genere della fami
Oland. i', tab. 36 , 37 , 38- Roberto
glia delle sinantere, chiamato da Cava
Brown ne cita una quarta che lade
nilles wllldmowiu , e da Willdenow
nanllror lerminalis. -( Pelli. )
DEN DEGLI ARABI. (BOL) Adela, Ichlechlendalx'a.
'
L'adenollo ha la calatide raggill
piccolo albero di foglie alterne, palmale,
i_osculi ermafroditi, che occupano il
glandulose alla sommit del loro pic
ciuolo,di ori in fascetti sopra spighe disco, hanno la loro corolla incisa in
sei o in otto lobi ; i semillosculi fem
terminali. il loro calice tubulato, ed
iniue, in numero di otto, i uali formano
ha nei divisioni, e porta alla sua som
mit sei.petali, e verso la sua base sei il raggio, hannompa corol a rotondata
intiera. L'involucro e doppio, quc 0
atami , i lamenti dei quali sono este
interno cilindraceo , composto di brai
riormente gucrniti da una piccola squam
ma.L_'owrio facient corpo col fondo tee lineari, eguali, glamlulose alla som
del tubo del calice, sormontato da uno

stilo e da uno Mimma. il frutto non si


conosce. Forskal ci insegna che questo
albero e velenosissimo, che la polvere
dei suoi teneri getti presa in bevanda,
fa gonare il corpo, e che il Capperi:
:Jino.m l'antidoto di questo veleno.
*' La parola aden 0 miglia sembra

mit; quello esterno pi corto, aperto,


composto di brattee setacee , glanduld

alla base. Il cliuazio paleaceo; la cip


sela aormonlirta da un pappe formali)
di cinque reste; e lo stilo ramicat
In tre.

La specie che costituisce questo ge

nere, abita il Messicoe rassomiglia molto


alla Lugutes erectu. Ladenoiillo COCf-'

che derivi da adnv, cvo;, aden enar,cio

neo, adenophyllum coccineum , che Ca


vanilles nominava willdenowiu glandu

gianduia , trovandosi

[osa , una pianta erbacea , perenne,


che produce dei ori di colore scarlatto.
e delle foglie Lravvicinate, ordinari

una collosit o

corpo glandulare nerastro alla base di


ciascheduna divisione dei piccoli rami
di qgesto arboscello.

" A ENIA. '*Bot.) V. Anna non

mento alterne, alate , con {o lioline 0l"


poste, ovali, dentate , glandn- oae.

Anni. 4
ADENO. Ittiol.) V. Anno. (F. M. D.)
ADENOC RPO. (801.) Adenocarpys. il

mente vicino al genere tagetes, d"?

il genere adenollo essendo sicuri


come questo appartenere alla nostra tribu

ADE

( 215 )

_ JADE

naturaledblls eliantee. I tre rami dello e che tramanda un odore di mente; i


stilo, e isei a otto lobi della corolla si
ori sono-ascellpri, in spiga luliacea; il
debbono attribuire a una mostruosit
calice coperto di peli articolati, accom
pagnato da due brattee; la corolla tor-I
che qualche volta abbiamo osservata
china, col labbro superiore intiero, l'in
nelle tagetu enell zinnie_; e per que
feriore contre lobi eguali. (Poia.)
stinumcri. insoliti non debbono costi
ADENOSIEMMA. (Bob) AdsrwsLemum.
tuir caratteri. E." Cass.)
_ y
ADENOFOKA. Bali) Adenophorq. Se
(Cerimbz'ere, Juss.= Singenesiapdlz'gu
condo il Jourrial de Botanique ( vol. I Jn_ia eguale, Luni.) Questo genere di
p. 12 ) , sembra che il_sig. De, Beau
piante ap rtiene al ordine delle sinan
vois in questo nome a un genere ine - terp ed a la nostra trib naturale delle
dito della famiglia delle alghe. Egli lo enpdorie. lali sono i caratteri Clle noi
colloca nella terza sezione della sua clas 'sbblamo osservati sopra alcuni esem
aazione delle alghe, le quali sono dette plari secchi di diverse specie.
"da lui scumidi,<a nelle,qu|ali si trovano
Calatide non coronata, egualiora,
i generi ulva , ,_eeramium ,fuc'us, cc,
multiora, 'raglarifluru,.androginillora.
f)Lau.)

r V.
a
Periclnio inferiore ai ori, formato di
A ENO RO. (Bob. .4dcnophdfus, e
squamme disposte quasi in una serie
nere di piante della umiglia delle fa ci, presso a poco eguali, addoss'ate, higlu1x
glie, intondate alla sommitJ quasi apa
il quale piglia i suoi caratteri:

i. dai ori di forme rotondata , so _ t_late logiiacee. Cliuanzio iano, non


litari, qu;lsi terminali, situati all'estre appendicola'to. Ovari obova i-allungati,
quasi fumtagoni, o trigoni a motivo della
mit delleveue dilatate a guisa di ri
cettacoli; _ 'f
>
obliter'azioue di due angoli, glabri, aventi
z. da lle cassule , promiscuate_ di glan
gli gambo semi-articolato: pappe ohm
pos,to di tre o cinque squamm,ette, quasi
dule pedicellate;
1
3. dalla mancanza dell'indusio.
eguali , cortoI liformi-laminali ,grossc
ll sig. Giudicbaud, autore di questo eoriacee,slargate.allabase,rotondate eco
genere , .vi riporta tre specie, notabili me spatolate alla sommit, la quale forma
per le loro frondi,le quali sono una , una gianduia da cui. esce una sostanza
due o tre yolte alate,"e sono coperte di
viscosa. Corolle con lembo molto vellu
'glaudule in ambe le pagine.
tate esternamente,sot|to i lobi, Stili da
L uderwphoqvu _tripihlmlida cresce eup_at0ria_, con base glabra, con stimma
tot'ori ala'rgata' alla sommit'e colorati _
nelle isole Scindwich.
_
come la corolla. .
Gli mlmophorus bipi'nnata e minuta
non hanno patria indicati nell'estratto
Noi riferiamo a questo genere le'ein
della memoria del 'sig. Glldltllllld , que specie seguenti, le quali'sono pianta
pubblicato negli Annulcs de: 'seiences
che si trovano sparse in divorsl luoghi
u lurellcs, vol. Il], pag. 508. (Lzu.)

della zona torrida , di caule erbacee , di

foglie opposte, piceiolate', non- divise,


Al) NOPHORA. (Bol.) V. Ane_soroaa.
AQENOPHORUS. (861.) V. Aossoroao. dentate, tripliuervc: di corolle bianca
stre, di calatiin peduncolate ,1assamentq
ADENOPHYLLUM. ( 30:.) V. Annaro
e irregolarmente disposte a corimbo o
In.i.0.
_
ADENOS. (Bo!.) Specie di cotone , che in pannoccia alla sommit del caule.
vijeue d' Aleppo per la via di Marsnga. Anenosrauua VISGOSL , Adgnostemma vi
scosa, Forat., C/mr. gen. plan.; Lavem'u
A EN_OSMA. ( Bar. ) Admmsma, genere cresta; Swartz', Gen. e; Sp.- plum, ag.
della famiglia delle acantncee, ra'vvici
In; For-Jnd. occid. tom. 1.; I%r
Ifato a li acanli , e posto nella dalina
besina lavema Limr.-,
plun. , edit
miu gimnOsper/rui di Linneo. l:.sso ha 3, pag. in i. E una pianta erbacea, il
Per carattere ess'euziale: un calice con

cinque, incisioni, una corolla di due


labbri, il superiore intiero, l' inferiore

con tre lobi eguali; quattro atami didi


nami; le antere conniventi; uno stimma

di cui cau e alto due piedi, eretto,


cilindrico, pubeacente, un.poco scabrn;

le foglie sono opposta, con picciuulo


lungo tre pollici , cilindrico , patente ,
con lembo Inngc} 'sui pollici, ovale acuto,

rugosa, soabi'o, con denti a sega; iquali


sono alternativamente pi grandi e pi
parti.
'
piccoli, e niscono tutti con un piccolo
Questo genere stabilito da Roberto. dente; le calatidi Sono disposte in una
Bl'our'i'non contiene che una sola specie
pannocchie a corimbo, terminale, dirit
della Nuova-Olanda, adenosmn caerulm,
ta, della grandezza di uninezzo piede,
pianta erbacea, glandulosa, pubeaceute ,
con peduncoli cilindricipelosi; ciascuna
Diu'on. delle Scienze Nat
slsrgato;-una cassula ovale, che si pro

lunga in forma di becco, spesso in due

ADE

( 226 )

oalatidc posata sopra un peditello cor-f

ADE

posano sopra due peduncoli teiwninali ,

tiapimo , il" lauleibalalla base una pre

un poco lunghi, drriei in pedicelli_ mo

cola brpttea iueerq, venia-Stra; Il pen


clinin, emisferico, formato di aquamme .
eguali ; bislunghe , liucari ; pubescenti,
vucose ,flughe quanto la Zmet del pe
dicell ile dwisinui della corolla sono
pate ' ,e barbate superiormente; gli
stimmatolori pone bianchi; i frutti son_o
cilindrici, lunghi, neri, visoosi,papillosn,
aormoiitah da un pappo di tre squam
mette {il clinanzo . un poclxettiuo piano.
Noi abbianio levata questa descrizione
specica da unmanoscritto di Gio. Ri
naldo Fmster, che ci stato comunicato

no;alatidi; il periclihio .ovoide,'for

malo di aquamme presso il poco eguali,


ovali lap'ccolate , pubesmnti ,le corolla

sono vellutate e glandulose esternamente;


leu_tere

aouo debolm_ente coereriti;i

frutti sono quasi trigoni, il idro pappo


e composto di tre, e raramente di quat

trorsquarnmette' ineguaii , il clinanzio


un poco convesso. Non avendo mai
veduta (uesta'. pianta, noi leviunodu
Swart,z

a descrizione

che"ai - letta:

ma noi abbiamo dovutocxngiare' il no


me specico, che esprimeva il contrario
' dal sig. Dc Sussicu, e chep'orta pertitolo: > di ciche lautore ha senza dubbio vo
Descl'ipliurles Planllm quas in itinere luto dire; imperoccb il caule dCCII'D
bente nello; la di cui 'parte inferiore
ad muris australis terra: sunepto cal
raddinzzata e'\la superiore piegata.
legit, dereripu't et dulineavit J. B..For
.vler, opus incaeptwn mense augustonm Aouosrxtnua nk'r. Banana! ,zlenonemmu
m 1772. Un esemplare secco, raccolto 'r'asiljaza) H;g CasS.; Verb'eu'a brasi
da Commcrson llBll'l891lrdl-Fllldll , ci

ha preaentati i seguenti caratterizCaule


erbacea , sito pi di. quindici, pollici,

Iarra,

era., _yn.

lant.,

lrs.d

a .

472.1| canale e erbaieo , alti: dieci, {ii


lici (nell'esemplale incompleto che noi
descriylame) eretto, ramoso, sparsov di

e'ret_to, _ramoso , un pocb sca_bro ; foglie

op

c,-picciolat_e, lunghe circa quattro


lici , larghe quasi due pollici, con

ambo ovale lenceolato', decurreute'5ul

pincjuolo , grossolanamente dentate a


sega o largmentecrenulato, trxpllner
vo, glabro: celatidi ,- quasi glbbulose,di
due a tre linee di diametro , disposte
in una pannocchie corirnbiforme , lassa,
terminale, con ramicazioni pubescenti;
corolla bianche, o forse.giallastre: peri

clinio quasi suatulato,formato _di squam

piccoli peli glutiuoai; leloglie sono op


pcste, il picciuolo delle quali lungo
quindici linee, sparso esso pure di peli

glutinosi, ed per la partesuperiore


marginato dalla decurrenla del lembo; il
quale lungo due pollici, largo due e
mezzo, tripliuervo, glabro, in ualmenle
dentatdasega,ottusoalla eommxt,wrdi

formq,alla base, la quale nondimeno si


prolunga informa di angolo sul piccinolo;
le criatidi, globulose , hanno due linee

me quasi disposte in una serie, presso di diametro, o sono diagosle in una


a poco eguali; ovano glabro , quasr - panncchia corirnbiforme , terminale ,
larga , molto lasaa-, irregolare; le'corolle
pentagono; pappa gonlpostqd tre a cm
quo u,ammett. Questa pianta Ilbll.a le so'no bianche o forse 'giallastre, e il loro
lembo molto vellutato esteriormente
i|ole della Societ,.e quelle del mar del
sotto i lobi; gli ovarj sono 'trigoni, e
'l' indici
_
il lor pappa composto di tre squam
Auenoarlamu- m Swann ,. Adenustemmu
Swarlziw', H. Cau.; Lauenia decumbem, mette; il periclinio formato di squaime
- _Sw. n0v. gen.-vt sp. pl. pag. ila; F1. _Ind. "eg'uuli, disposte in una serie. Noi abbiamo
. uccid: toro. ili; Cotuhx verbeu'nu, Liun., fatta questa descrizione sopra un esem
_Sfi. pi. edit. 3. pag.'1258. Questa pianta u plare secco," raccolto nel Brasile, e in
'erbacea, annua, abita i luoghi un poco viato nel 1790 da Vandelli a Jussieu.
umidi e ombrosi della Giamaica, ove Aosxosrzmma m rocue LARGHE, Adeno
itemma plutfphylla, E. Cass. Caule
ella orisce in estate; le sue radici sono
lil'ormi; il suo canile, della lunghezza crbaceo, sito pi di un piede (nell'esem
di uh piede, quasi4emplicz, cilindrico, plare incompleto che noi descriviamo ),
eretto, ramoso, cilindrico, |triato, sparso
pubecente, inolinato nella sua parte in

di peli glutinoai; foglie opposte, lunghe

feriore, un poco geniculato, producnte


delle radici, e raddirizzatq nella sua

8 pollic1, compresovi il picciuole, larghe

parte superi0re; le foglie sono opposte,


con picciuolo corto, quali amplessxcuule,
con lembo cordiforma, raramente ovale,

{quattro pollici, globre; piecinololargo,


urlato dalla decurrenza del lembo; lembo
ovale, quasi deltoide o romboidale, cuoci

angolato, alla base, un poco] ottuso alla

forme alla sua base, grossolanamente den

sommit ,'seghettato, trinervo, ispiddlo,

tuto o crenulato sui margini, triplinervu;


calatidi poco numerose , quasi globulose.
di tre linee di diametro, dupo=tein

qualche volta glabro; calatidi composte


di quindici a sedici. ori biancastri, n

ADE

-( 227 )

ADE

una pannocchie terminale, corimbfon


ber, e dopo di lui tutti gli altri botanici
me, mlto lassg con ramicazioni di dal consacur,e unanimementequesta in
Vergmftissime, lultimedolle ?nali lun
giustizia di S'yvartz, alla quale non resi
ghe, gracili, nude, pdduuc0li or'mi; co
stiamo, e per restituiamo al genere dicui
rolle bianche. Noi. abbiamo descritta s_i fa_ parolaI il nome di adenostemma.
questa specie psopra unesemplare secco,
La terza specie, di cui Persoon ha
raccolto al Per da Giuseppe de Jessica.
tracciati i principali caratteri specici,
Aneuos;rauaq rwroma , Adenostemma tin
senza avere,_per altro osservati ,i curat
ctoria, H. Cass.; Spilunlhus. tinctorius, ,teri generim, era ripbrtatada lui al ge
Lonr. , Fior. Chinch. ediz. 2 ,,tom. 2
nere verbesina.
1'
pag. 590).,La. radice'
strisciante; ii
La quarta specie non stata inni pub
canle erbacea,

lungo tre piedi, dif

blicata; ela _ quinta in ne, descritta

fuso , quasi giacente, cilindrico; le fa.


imperfettamente da Laureiro, era ripor
glie sono opposte, lanceolate , inegual tata al genere spilanlhus.

'
menteyueghettate, intiera_meute glabre,
Parrebieche Swm-tz avesse sentite le
di un verde gajo , succulente, prive di vere afnit. naturin del genere adeno
nervi; i peduticoli sono terminali, cia
stemma, collpcandolo tra l eupalorium
scuno dei quali porta molte calatidi com-' e l"a erqtum, se non gli avesse assegnato
poste di fiori turchinicci o biancastr;
un ta_ posto in una serie articiale del si
Il perielinio emisferico, formato di sterne sessuale di Linne'o,c po non avesse
equtunme eguali, probabilmente di'spo
subito aggiunto, che nel metodo naturale,
ste quasi in una serie, ottnse, gliacee; questo genere. deve esser collocato tra la
tutti i ori della Calatide.sono cruna verbe;na e la si'egi'esbeclri'a. Il sig.p_Jus
froditi, e regolari; il clinanzio con
sieu non stato meglio ispirato, collo
vesso e nudo; il pappo di ciascun frut
cando questo_. genere l" la qotulnelo
to composto di tre spigoli capitati. atruehi'um. E fuor di uhbio che lade
Noi non abbiamo veduta questa, pianta ,
noabemma fa parte della -nostra' trib
la descrizione della quale stata presa naturale delle eupatorie,'uella _quale
da Loureiro. Questo botanico dice che ' prossinio al genere sclerolep , che noi
essa coltivata alla-China e a_lla Cecin
abbiamo proposto nel Buletin de: Scien
china, percht} le sue foglie, quando sono
ce: (dicembre 1816, pag. 198), oche
tritate, danno un eccellente tinti tur
ha per_ tipo. spnr anophoru: vartieill
china, bella quanto quella; dllilldt0 e me di Mich_aux. in fatti questo genere

di una preparazione pi facile. chiaro

.sglsrol.aps offre i seguenti .Caratteri.:

che questa piante non uno apilanto,


Calptxde senza corona egualio_ra, mul-
per essere il clinanzio nudo; e ci sem
tii'lora, regniarira, androginiora_Pe
ra quasi indubitabile che ella sia un'a
riclinio presso a poco _eguale ai. ori,
denostemma.
formato di squamme disposte in_due'Se
La prima specie era stata riferita da
rie , quasi eguali , lanceolate-acuminate ,
Vaillant al suo genere, cupatoriopha- fogliacec. Cliuanzio conoidale, non pe
lacfon, il quale era pertanto Caratteriz
diculato. 0yqrj. allungati , graqili, pen
zato dal c'linanzio squ_anmllifero e da
tagoni. Pappo composto di cinque s uar'n
gli ovarj privi di pappo; ud Linneo fece _mette disposte in una ,serie, ega-lx-, un

meglio di lui, riferendo duesta pianta

poco innestata fra loro alla baae_', palei

al genere' verbesina. Ma iForster lhanno


con ragione considerata come il tipo di
un nuovo genere, da essi pubblicato
nel 1776 sotto il nome conVenientiskimo,

formi, bislunglie, come tronca_te,plla

di adenoslemma, e da essi benissimo

caratterizzato. Tuttavia nel 1788, Swartz


lvendo riconosciuto che la seconda spe
cie, riferita malea proposito da Linneo
al genere colula, apparteneva al genere
adenoslcmma ,' si fece lecito di togliere
il nome generico imposto daglinveutori
di questo genere, e di sustituirgli,qmeo
di lavema, sotto il pretesto che Solan
der l aveva cos nominato. Ma i lavori
botanici di Solander non essendo stati
pubblicati per via della atampa, evi

dente che il pretesto di Swart_z molto


ingiusto: lo che non ha ritenuto Schre

sqmrnitl grosse,

cornee. Stili _-.Ptgprj

delle cupatorie.
'
'
P. _
Paragonaudo questi caratteri generici
conquelli dell'aderpoalemma, si ricono
sc<mo facilmente le rassomiglauze e le
differenze che esistpuo fra i due generi
di cui si parla
'
_ il nome adano:tcmma, composto di
due voci greche' che .sigzxicano Corona di
glandule, espri e perfettamente la na
tura singolari;suna del pappe che pro
prio.di questo genere e che non trovasi
rosso erun'altra sinnntera. (E. Casa.)
ABENO TlLA. (Bol_-) Ade40slflcs, nuo
vo genere delle sinantrre, carimb(fcrc
di iluss.',e della singenesia.poligamirl

egu'ule di Linn., che noi formiamo di

ADE

(228)
vs ,

molte specie poste, male_ a proposito, a


nostro parere, dai botanici, nel genere
c4calia, dal quale p'craltto non aqnbra

differire essenzialmente, se non per la


btr_uttura dello stilo e dello stimma,
che tale quale l'abbiamo descritta al
vocabolo ADEIOSTILII. La calatirle
sculoss, compo>-ta unicamente di iloscu i
ermafrorliti , il che distingue questo ge

nere dall'ho'mog7nr. L'iavolucro pi


Iindrico, formato'di brattee eguali, di
sposte in un ordine solo; il cl1pan2i0
nudo; e le cipseli portano un pappe di
letti , per cui questo genere distinto
dal paleolar'iu.
,
L'anaaosrlts venne, Adenortfle: w'ridis,

(cacalia alpina, Willd.) una pianta


perenne che cresce nei luoghi sassosi,
umidi e ombrosi delle Alpi , dei Pire
nei , dei Vosges. Il suo caule semplice,

alto un piede, poyta alcune'foglie alterne,


. cordiformi, dentat, glabse, sottili, col
peziolo semi-amplesbicatile.'Le <aiatidi

ADE
che questa trib" non molto nata

rale.

".

Il carattere essenziale della trib delle


adeuostilee risiedenell_n stilo enellostim
in. il tronco dello stilo diviso in due

rami che divergono, inarcandqsi in fuori


nel tempo della oritura. Questo.rarno
semicilindriqo, rotondato alla som

mit; la sua faccia esterna convessa,


tutta coperta di papille glanduliforrni,
alcune delle quali occupano spesso la
sommit del tronco; ln Sul faccia in
terna incavata nel mezzo, dalla base
-no alla sommit, dmv una ,fessura li
neare, strettissima, perfettapscntegla

bra, che separa due gco_ssi 'orliccistim


matici pnnteggiati. che si riuniscono in
sieme alla

sommit del

ramo ed alla

base con gli orlicci dell'altro ramo. V.


Tav. 4').
<
.
'

nesta trib divisa nelle seguenti


sezioni.

_
I. Calatide raggiata.

disposte in corimbo alla sommit del


fus o, hanno 1' involucro glabro {rossa
st , contenente tre o, cinque'orfmr

I. +? Sessoux.ts = Solidaginis :p.


Grriel. - Cin_eruriae sp. Linn. - Sens
oripi, due volte|p'lunghi dell'invo. _ c1'llis Gacrtn. (1791.)
ucro.

, a.Licunasu=]acohaeae sp. Tourn.

Lanas0s'nta axascursa, Adennsl_yle's,al

'- Jambncoidis sp. Vnill. -- Jucacha

bida , (aealia albi/'roris ', Willd. ) _. strum. Amman. - Otlmnnae sp. i..in.
esattamente intermediaria fra la specie '- (1748)-'80lidaginis sp. Gmel.-,Cme
rurmeBiipll.. Ln.
H
che precede e quella che segue: come Cass.
dee. (1753)
1816. p.w- 1Li9ulnria
8?
la prima, essa ha gl'invlucri glab_ri,
3. Czams1a. Celmisia. . Casa. Bull.
che contengono tre o cinque ori, e si
avvicina alla seconda , per la lanugine fevr. 181;. p.'32.
Cotonos'a, biancastra, clic cuopre fre
}
pneriteniente la supercie inferiore delle
II. Calatide discoidea.
ie. Questa pianta perenne comune
ne le montagne.
3
4." Honoorae = Tussilagillis sp. Lin.
L'aisospa Busca, 4denoslyles candi -Jacq. - Tu.rsillago Decand; Fl. frane.
dtsn'nm, (cacalza' .leco;zhflla, Willd.), vol.- 4. lp. l58. -- Homogfne H. Cass.
coperta su tutta la supercie di una Bull. dcc. 1816 p. 198.
lanugin'e bianca, cotonosa; ciasCun in'v'o
lucro contiene quindici a venti ori;
m. Calatide ndn comuni.
questa pianta, come le] precedenti)
perenne, ed abita. , come esse, le mon
5. Ananosruzs. = Capalia Tourm
ta ne.

'

'

- Vaill. - Adans. _ Cucnliae sp

l nostro genere ,Adennslyles com


Lin. -.\'Villd. -- Ad.-monyles H. Casa.
prende ancora molte altre specie, ed ap
(lSl)_Bull. dc. 1816 p. 198- .
partiene alla nostra trib naturale delle
6- Panaoasra. :: Ageratunt lineare.
anuosnazz. Il suo nome esprime. uno Cavau. (1791)-51evi4 (imam: Ca
dei caratteri dello stilo, i di cui rami Vau- (1801),- Paleonria H. Cass- Bull
sono coperti sulla faccia esterna, di pa
dc. 1816 p. 198- Bull. mars. 1818 p
pille glandulilorrni. E. Casa.)
47. --P,alafoxia Lag. ( 1816.) _ _ _
ADENOSTILEE. ( al.) Adenstfleae.
Non avendo veduto il Senectlhs'dl
Noi chiamiamo cosi una trib di sinan
Gaertner, noi ignoriamo se il suo stl|0
tere, la quale esattamente intermedia
o're i caratteri propri alle adenoslll
ria fra la trib delle tossill;ggini che ci non pertanto noi lo supponiamoa
la precede, e quella delle eupalorie che cagione della somiglianza esterna di
succede. Noi abbiamo fondata quotata questa pianta colla li'gula', '20sa Che
trib quasi unicamente sui caratteri for
ci ha fatto correre ad ammettere que0
niti dalla strutttiri dello stilo, il che fa
genere, ma col segno dubitatiV0 1 cm

,f)

ADE

( zag )

trib di Cui si tratta. Se la. nostra con.


getturs fosse erronea bisognerebbe tra
sferirlo nella trib delle senecionce.
ligenere palcolnria, che si allontana
dalle altre adenostiles perv il suo abito
e per la struttura del suo pappa, e che si

l Adenna cthgta'di amouroux , che


hail.(fnsto lungo, e tortuoso, talvolta
ra_moso; l'espansione allungata , ,quapi
ovale, gli osculi 'ovoidi: di 'color bian
ca[;troB, e della statura di due decimotri.

accosta per queslo alle eupatorie-tigcrati,


si trova benissimo collocato sul limite
dei due gruppi.
'
_ .
Si pu osservare che questaftrib na
turale, composta di sei generi solamente,
offre delle calutidi raggirata, delle cala
tidi discoidee, e delle Calntldl non coro
nate; mentre la trib che segue, compo;
sta di 18 generi. non ha che' calatidl
senza corona. Ci prova, |. che_l m'e
desimicaratteri Don hanno il medesimo,
valore presso i dilfercnti gruppi natu
rali; 2. che in generale le trib natu
rsli delle sinanh-rc non possono essere
caratterizzato dalla composizione della
calatide, c che bisogna ricorrere alla
struttura propriamente detta del ore.
gi- Cass.
. \
. a

A ENOS'IYLES. (Bob) V. Aosnosnza.

ADE

nome di Arianna cribli{ormis. La terza

A EBELLO, Adpellus. _SOrr_u.) que


sto uno dei_nomi, sotto l quale diversi
autori hanno parlato del .bcccofnuone ,

Aggigelz's 5urrulit: L. (Cd. D.)

EN'l E, racis'srs CORPO, cascina-m


con. (Bob) Adheren; Dicesi calice ade
rent ,, ovulo aderente, qua'gdo il calice
_congiunto con l-ovai'io, come nel _me

Io, nel 'wrbo, nel p ano. Dicesi netario


aderente, uando
netta[io abbraccia
l' ovario e
corpo con esso, come si pu
vedere nel licio', nellalcheohengi, _nel
convolvulo ec.; dice'si mandorln aderen

te, o tegamento aderente , quando la


l
mandorla fa corpo col" suo proprio invo
lucro, e ci accade nel frutto delle gra
mi acee (V. Ceaioigs); in quello delle
0m 'rellifere, V. Cazuocamo .e0.'(Mass.)

" ADEONA, 'Adcoua. (Polip.) E. questo un ansaenza. (Chini. v. Amsmu._ .


nuovo genere introdotto da Lamour" un, ADES- (BOt,) Hudes ome arabo, secondo
ed adottato da De Lamarcl; per a cubi Ranvolfa Dalecbamp , dell'ervum. lori: ,
polipi sigolarissimi, redati dal. mare L., che molto coltivato nelle vicinanze
della Nuow 0latuhfda lron e Lesueur, 'd'Aleppo. il sig. .Delile lo nomin_amds.
collocati dal
re r|
i polipi
a iclati,
prossimi
alleprimo
Isizl(,c
uardilil

(J.

dall'al. AUEIONE ,'A:DERENZA. C7upz.) Quq-.

tm come vicinissimi a le_ Escare, ed


alle Rctcpore. i suoi caratteri consistono
in un polipario quasi pictroso; terminato

ate espressioni indicano la orza_ o il,fc


uomcno, mediante il quale", un corp-

ritenute alla supercie di un altro, per /

inferiormente da uno ,stelo articolato,


lattrazione che. questi corpi esercitano
secondo Lamourouxz. subarticolato, se freciprocamente fra loro: cosl due_lastrc

ascoltiamo Dc Lamarck, e}ermlnato su ' di ghiaccio o due lastre'di metallolevi


periormente da alcune espansioni lulia
gato, fatte scorrere le une sulle altre,
cee, pieno, o pei'l'orate, sparse sulle due aderiscono fra loro, sembrando come in
facce di Cellule polipil'cre piccolissime, collate; e_'per essere separate o disgiunte,
ad osculo rotondo, tte e disposte in esigono uno sforzo pio d'meho conside
serie, o a quinCnnce.
<

rqbile; e questo rappresentato da un


Tre sono le specie, che si conoscono
peso il quale si compone di quello del
in tal genere: la prima dal De Lamarck corpo e della resistenza che ri'chiedesi
chiamata adcona faliz_/i'a , del tutto dalla sua separazione, quandoquesto' cor
similesd u_n arhoscellog che abbia le fo
po si toglie o sistacca dal basso in alto ,
glie alterne, piene, rintagliate presso a e che tuttavia minore di quello richie
poco come quelle del Crtaegu: usarn
sto nel caso precedente -per'viucere la
lus (azzarolo) le di cui espansioni fo- _ resistenza quando si separa dall' dlto
liiformi conservano in parte l'apparenza in balso.- in questo senso dicesi, che il
di una costola,_che altro non se non ferro, aderisce alla calamita, ed in
l'estremit coperta da una ramicazione quest'ordixie il fenomeno il pi potente
dello stelo, e questa la specie , che La
e il pi degno di.o_sservazione. V
mourou;; ha chiamato jblxueu. V.l 'lav.
L'aderenz hanno dei fenomeni che
653. La seconda , che la giisca dello _merita di esser ben conosciuto in sica
stesso Lamourous, a prima vista sembra e in chimica, poich essa. s esso pro
differire assai, atteso il carattere che ha porzionale allattrazione o a ui_t chi
l'espansione abelliforme, dalla quale mica che esiste fra corpi differenti , e
2 terminata , di essere cio forata come . poich serve a. Spiegare molti fenomeni
un privello , obrotonda , non di rado cbeso'uo di gran considerazione, come
thlera, distinta dal De Lamark Col l'ammollam'cnto delle superci, l'ascen

'h-\

' ADG

4.

(= 230 )

ADI

ainne dell'acqua nei tubi capillari cc.

ca, ricoperta di una pellicola, e boma

Paragonando, per esetnpio,,l adesione

a mangiarsi, con la larinadiel manine.

ch-coatraggon i diversi metalli col


mercurio e col peso necessario per se rame alcune lastre eguali dalla supercie
del metallo liquido, trovasi che questa
adesione segue la ragione delle attrazioni
chimiche. (F.)\

ADESO ,,arpaccaro unisco 1L,'(Botl) Ad


natus. Si dicono stipule dzlese, le sti'
pale attacCate lungo i lati del picciuolo,
come nella rosa, nella ninfee, ec.(Mus.)
ADET'I'I. (Chim;) Questa esp'ressinne non
si piglia pi che in cattiva parte, dac

Si attribuisce a questa mandorla la pro


priet di ristabilire le forze, e per viene
amministrata ai malati. il merlo car
noso triturato in acqua bollente. d un

olio che sale alla supercie dellacqua,


dove si. raccn lie per adoprsrlo in vari
usi medicinali. Quesla pialma ha qualche
somiglianza con l'arcga. (J.

ADl.A-NTITE , Adianthx'ls. ( Foca. )

In questa pietra osservasi , secondo- lo


Scmzero, limpressione della specie di
Capillaria , chiamata cdpilli Vencrrs',
ch, la pretesa ricerca della pietra lo volgarmertte' conosciuta sotto il nome di
soca e di una panacea o rimedio- uni
Capelvenere. ll mentonto autore ci ri
versale, stata riconosciuta essere una
ferisce, che travasi nella Slesia , e pu
riscontratsene la gura nella-sua opera,
chimera, dietro la quale possono cor
che intitolata ,' Herbarun diluvio
rere i soli ciarlatnni.

E bene sapere , per la storia della ' niim collectu.m, Tab. I. Fig. 7. (D. F.)
scienza e dsth follie che l'hanqo_per al ADIANT. (Bot.
Hdianlum, Linn.;
lungo tempo agitata che si chiamavano Jnss.V_.'lav. 523. ucsto genere di iante
appartiepeallafamigliadellel'elci. esue
adatti coloro, che univano alla scoperta
della gra'ndopera, quella del rimedio frovdi portano la loro fruttiicazione sulla
pagina inferxore. Gli adianti sono notabili,
universale; e cosi gli adotti erano qual
'cosn pi che gli alchimisti, ed. chiaro in quanto che le loro cassule circondate
cheera una assurdit
credere pi ain da a'nelli elastici, formano piccole linee
distinte sul margine della fronde, e che
urii che agli altri. (F.) '
_
ciascuna 'linea no dal momento che
ADGAO. (302.) V. Anime.

ADGIAL. (Ornt.) Nome arabo . di un . si produce;' ricoperta da una piccola


gallinaceo, indicato da Forkal nelle membrana che si apre dall'interno al
l'esterno, rivoltandosi sul margine della
sue destr'ipti'oncs animalium 00. p. Il.
colle5pressione latina di phasiarmx_ me fronde come so ra ad una cerniera. (B.
Le specie di questo genere giungono
led'qrif.
7
)Cn. D. ) ',
ADHATO A. (301.) V. Anaroni.
quasi a sessanta; ed in questo.numero
-non sono comprese alcune di quelle de
'ADHERENS. (Bali) V. Anenhrrs.
scritte da Linneo, riunite presentemente
ADl, ADY. (Bob) Palma indicata nel
lisola di ben-Tommaso nell'Antille.
ai generi dnuaIliu , e teris, o che co
il di cui frutto 'nominatocar uces dai stituiscono i generi creilanks- e mo
naturali del. aese, cariasso dai igrtoghesi
hria. Il genere lindasaeq parimente
c aliauga dal negri di queqtfisolaisecnndo composto di specie che erano state in
che riferisce Giovanni Bauhiuo, voi; 1,
priricipio riguardato come adianti. ,
.Pag 386. Nel Pina: di Gaspero Bsuhino,
il sig. Carlo Kong ha fatto vede
pubblicato posteriormente, questa mede
negli Annali di Botanica inglesi, voli} p
sima palma oil,suo frutto sottol nome
ag. 366 , che la pianta descritta'da
di (rburigzl, che probabilmente un er

rore di stampa, e di pi Gaspero Bau

ligneo sotto il nome di adiantum trim

catlim , e figurata da Burmann nella


Flon. 1nd. pag. 234 , t. 66;l'. 4, era
Guinea, citata dal Clusio ( Eroi. pag.
una specie di mimosa a foglie semplici,
lga.) E probabilckhe questa'sis lame
della quale non avevano conosciuto i
desima specie _ trasportata dallAil'rica
ori: 'quesLa pianta se fosse stata un
in_ America. L'ady ha, sec,nd0 Bauhi- _ adianto, avrebbe, poi" vero dire, fornita
no, un tronco nudo, rosso cmolto ele. I Lina specie notabilissima. (Leu.)
vato; dalle sue sommi , tagliate mentre
' La massima parte delle specie di ne
sono giovani, geme un sugo abbondante sto genere crescono nei paesi caldi di
che si rapCoglic in un.vaso,e che diviene America; se ne trovano molte nelle Ca
'un vino il quale inebria con la massima
narie e al Capo di Buona-S era'n',_is una
faciliti. anndo queste cime si LISCMIO sola. cresce in Europa. uest piante
intatte, producono dei frutti della gros
hanno le loro frondi, ora semplici , ora
sdzza di un limone ,' i quali sotto un
pinnate e bipinnatc o tripinn'ate, ed an
marlo _carrioso conten on una'noCe , o
che soprsccompbte; e partono dalle ra
piuttoito una mandor a (nuclm) bian
dici perenni. La forma di queste frondi
'hino la confonde con una palma del a

AD1

(231)

ha servito a stabilire diverse sezioni nel

'

ADI '

line triangolari , rotondate e profonda


mente crenulate alla sommit. La sola

genere. Se si vuol prendere ,un idea


precisa del carattere generico, basta dare

dierenza, ben caratterizzata, che esiste


Ira questa specie e la precedente , nella

un occhiata -aLlf'adiantum reng'forma ,

Linn.; Lam, g.'a, tav. 870 , idi,cui disposizione dei pezioli secondari rela
pezioli .numerosi, cotonosi in principio, A tivmente
_ ai pezioli comuni.
v .
quindi lisci , brur;astgi elucehti , por
tano.delle foglie in forma di rene ;. se
gnate, da sottili diramazioni nervose, che

l. L'adiantg) capelvne_re e ladianto del


' Canad , sono nel numero delle piante

partendo dal punto (linserzione. dei pe


1.ioli si. estendono, divergeddo, versol la '

me cinali conosciute dai Francesi sotto

il. nome (di erbecapilluri. .

circonferenza. Al margine deilefi'tndi

il nome udiantum viene dal greco, e


significa, non ammaliato, denominazione

si trovano alcuni tegumenti, omembra

che convienev benissimo agli adiauti ,

ne, ripiegati sopra la lama, e che co

poich il loro fogliame liscio e come


prono. la frutticazione, 'la qualeiorma _ verniciato, non conserva un;idit (B. M.)
alcune piccole linee marginali poco di ADIANTUM. (Bob) V- Amano.
stanti fra loro. Questa bella specie giunge, ann.. (ilamrn-)
_ V..'Anmao. ella SGMWI
tutt,',al pi , allaltezza'di un iede, e ADIMA. (301.) Non;e galibo
cresce a Madera ed all' isola-di rancia.
gcsia ud/110, Aublet. l negri-della Guia
Aniau'ro cavanvaume, Adiantum capillns na la mescolano oi lororalimentillJ.)
on
Veneris, L., Lam. g. i, tav. 870; vol ADIMAIN, Aom- aaq. (Mamm.)
tone d Ali'rica , che-ha le sue grandi ,
garmente odiamo, adianto nero,-capel
orecchie endule. V. Monroaa(tj.)
veherc , capelvenero , enponvenere , ca a.
venere. Cresce al pieno giorno dell' u ADlPUCEEA. (Chino) La materia grassa
ropa, nei pozzi, nelle grotte, e presso le

fontane molto adombrate, e si usa per fare


alcune tisane diuretiche e_'aperitive. La
sua radice e orizzontale; i pezioli sono li

dei cadaveri, _la sostanza cristallizzabile


dei calcoli biliari umani, e 10'3perina
ceti o bianco di balena, si riguardavano da

Fourcroy, come una specie particolare di


Corpi. lo ho fatto vedere che la prima
tripinuate, ipezioli secondari e terziarj
di queste materie era compostadacido
margarico, daeidq oleico le di un fp'riii
ni quasi quanto i Capelli, sono lisci e
cipio colorante.rosso; che -la seconda
neri come il peziolo generale; le foglio
line sono triangolari e lobate alla loro era una specie di principio immediato,
' al quale fu da Ome' dato.il nome-di co
sommit. (B.
_ _ .
sci e di un rosso nero, lucente , le foglie

Questa specie indicata in Dioscoride

leuerina; e nalmente che era lo stesso

dello spetmaceti, il quale ho chiamato


sotto i nomi diurgion , challitricon e
ebcnotridwn. Queste ultime pqrole si
cetinu. \i, gli art. Corea-amara e Carina.
gnicano bei c'up.lli e capelli deluuio, Ci premesso , la p'arola adipocera non
alludendo alla nezza e al nero lucente pu adoprarsi, se_ non per indicare l'in
dei pezioli della pianta. Finalmente sieme dei corpi che costituiscono a ina
questa pianta non che l'adianto che teria grassa dei cadaveri, e'non gianna.
trovasi rammentato nei libri attribuiti
specie particolare di corpo. (Cm)
.
a Ippocrate, e citato da alcuni botanici ADlPOSO. (Chini. ) La parola adipo
anteriori _a Linueo,i quali applicavano
so up adiettivo preso dalla parola
pure questo nome ad alcune,felci classate
latina adaps , che usasi per indicare i
presentemente: nel genere pteri':. Tour
prodotti o le combinazioni del grasso;
nefort il primo fra i metpdisti che
cosi dicesi in anatomia, corpo adiposo,
lo abbia riferito al' genere delle fclci, membrana adiposar; e in chimica , pro
di cui si.,fatt.a.puola in questo arti- , dotti adiposi , sapone adiposo. Qualche
volta la denominazione di acido adiposo
colo. (Lau.;\

Amano nea- Canana' , Adiantum pedu ADIRO.


stata pro
(amm.
osta per V.
lacido
DDIBO.
sebacico.
(C.)
mm, L., Mar. Hist. 3', tav. 588, sez.
14, tab. 5. f. la, volgarmente cupelve AUIVO. -Mumm. V. Amano. (C.)
nero del Canad. Questa ianta che ha * ADMO E,- Adnios. (Ittiol.) il solo Op
le medesime propriet del a precedente, piano parla di questo pesce, che non
cresce in abbondanza al Canad e alla sappiamo a qual genere riferire
Virginia, e giunge allaltezza di un piede
o diciotto pollici. I suoi pozioli sono di Adinqas capiunt autumni tempora nass
un color nero, rossastro lucente, dividen

dosi verso la loro sommit in sette o in

Arman nassa imtunnal contro gli Admoni

in otto pezioli secondarii, delicatissimi,

Di vimini tessuta - -- e -3

i quali sostengono due ordini di foglio

Opp. trad. dal Salv

A130
ADNATUS. ( Bot.') V. Anno,

( 232 )
_

ADOLIA- (BM.) Nome bruciano del;rmni


dei Portoghesi; conosciuto in princi io
la descriione impeffelta'datsne l
a be ed (Hm-z. Mulab., voi. 5." t; 31), e
elre_lmma.rck nel Dict. enr cl. reg'iqtra
sotto il nome francese ado , riunei'idovi
-_ \

ADO

le quali sono di uncolor verde glie.


bembrn che di questo ore, e non del
l'anemone , abbiano i poeti parlato nella
metamorfosi del bello Adone. Questa

pianta si conosce dal po lo sotto vari


nomi 'vnlgmi], come di ;:r di Adone,
cnm0millu rossa, o di

or mo, oc

nu'.altra specie del medesimo-autore, chio


cx'mice, occhio ,l' diavolo,ra
nunoolo dei grani, ed anche pianta
t. 30; ein crede trovre in esse qual
che afnit colla famiglia dei ranini. V.
malapni e stinntamalnnni.
Nan.ngJ.z\
'- _ ' k Am_mmz ofllnrnano, Adoni: dutu'mna'l,
"VADO B AZIONI. (Bot.)Adumbratio
Liun., Curtis. Flor.Lond. Queste pianta,
nes. Si applica' questo nome s 'que/lle .de
Secondo molti botanici, non che una
variet di questa specie, nella quale si
. scrizioni che contengono la atoria,com
pleta di una Sole specie di pianta; cio, distinguono otto petali invece-di cin ne.
che indicano parzialmente: il nome del e i di cui frutti formano un Capolino
genere; l'etimologia di questo nome;-la ' pi allun to e quasi cilindrica. Vi sono
classe s)la quale appartiene il genoma; ancora alEime variet nel colore dei po
il carattere di questo; le dillerepze o tali.
carattere della specie; la sinonimia tanto A"OKU)2 m PRIMAVBIA, Adorni: vernalix.
Lino. , Jncq.llor. Anst. 1, t. 44. Questa
della apecic , quota della Variet di
s scie di ori randissirni , compolll
essa; la descrizione al della specie, che
della variet; li lignradella specie e vaT (il dodici a quinrfici petali. Gli antichi
botanici lad"lriguardavano
il "l0
rict citate o descritte; -lnogo ove na velleboro
pomate, ma come
questa
P'
ecc la pianta; i.ternpi"df:l suo sviluppo,
"ione pi c e dubbia. L'adom's opin
e in ne la natura e gli usi di essa (I).
'nina di Linneo non ne differisce, se Q'\l
ADONIDE , Adoni.r. (Ittiol.) Questi; de
nominazione stata-appliuta-dal Belon per i' libri che sono in 'grandi a W
ucrili di petali. (l.]
al Blennius eoquillad , Blenru'us gale
rr'ta-L.', che troimsi nell'Oceano , e nel

* ADONlDES. (Bob)

Mediterraneo. V. Burano. Secondo Play-

ADONISV lini.) V. Anomx.

. Aoosxm.

' gnrt'Ray cosi chiamami anca l'Esoceto. v A00 lb'l_AE. (Bob) V. A00!!!
" ADO 'lSTI. (Ben) Adom'des, sive ,4_110
V. Esorzio. (F.'
D.) 4
.
ADUNle , Adons.' ( Entorm) ale_ nislac. Linneo applic tele denomina
zione a quei botanici o botsnollh Ch
il nome d'una farfalla del genere spe
descrivono tutte le piante indigene ed
fil. vicina allar us. 50. D.)
Y
- ADONIDE. 4( Bar. 53 A1 onis,- genere di esotiche, Coltivate nei gisrdiui di boll
_ piante della famiglia delle rannncolacee, nrn , o'ne fanno semplicemente il cala
ngo.
.
il. di cui carattere essenziale quello
di'avere un calice di cinque foglioline, AUOlll0, Adbrz'um. _(Entnm.)
_l""
sto
il
nome,
col
quale
il
Fabr1cm
h_l
cinque petali e pi , un gran numero di
distinto
un
genere
d'ins'etti
dB
f""'
alunni e di (pistilli. ll frutto. un am
glia dei toTagi , n.erhiv0ri, Vicino Ile
masso di? casaule dispoilte in un capolino
bislungo, e 'tehninato a una punta di-' crisomgle, essendone esotiche tutte l0
specie, e -rasaomigliando nel portameM_
.ritta o;ricur;vsts. Le foglioline sono @
nemente incise, siterne,i ori terminali.

alle coccinella, e nelle cosce alle alll

Qestu gcncrc:distinguesi dai ranuncoli,


Ker i petnli. le unghie dei quali non
anno n pori n tubi. Le1speci pi
note sono le Seguenti. .-\

Clic., Riche ne ha recate Inne 'l''


dalle. lndie Orientali, e Web" "e "F"
formato precedentemente il genere Otde

", Aomunn n'zsrarn, Adbm's neslival, L.,

A'UURI N. (Don) Nome, che S'C""""

A:lansn, fu dato da Dmscond lll' 6"


ruta. (J.)
'
per,il rosgoivo del suo ore; e per le "" A:DOSSA-. (802.) V. Moscaureul
sue fdgli composte e namente divise, ADOXA. 802.) V. MuscmI-A
.
ADRACH E, ANDRACHE- (B-) S'l'
,

Knorr. Del. hort. a, L A la. Questa


specie si distingue in mezzo alle messi,

(I) ' Adumbvutx'ones, ha detto il Lin


00 . Htoriam plantae continenl', u_u'

cie di albatro che cresce nel Levsl"


ALBATRO.
A

Nomina, Etymologi'am , Classes|, Caru ADRAGAN 1 , DlAGRANTE. _D -

GANTE. (Bah) Gomm_Ch " '""

clerex, Dgnenlix, Varielntes, Syno


nj'ma , Dueh'ptioges, Icone: , Loca ,

da molte pocio di utragal-l. V- A""

l'cmpora. Phii.Bot. pag. l56.

cm.

."_

'

"'*

ADU

"( 233 )

AEC

"' ADRAGANTE. (Chim.) V. Gonna.


" ADRAGAN'1'lNA.(C/nh.)l aigg. Bu
cholz c Desvaux hanno proposto di chia
mate cosi quella parte della' gomma
adragante, che rimane insolubile nell'ac
qua bollente, riguardata da essi come
una sostanza immediata e particolare di
questa gomma. V. Gonna.
ADRlINU, Adriinus. (Erpetol.) Belo!)
(Obserwu. c. 51. p. 208) cos chiama un

ADY. Bot. V. Ani.


A_DYS 'l_0 . (Hot.)' Adanson ed altri
dopo di lui, separano sotto questo nome
la specie di al_yrson, genere di piante
crocifere, che hanno i ori gialli e due
filamenti degli stami dentali alla loro
base. 1.)
AECH EA. (Bob) V EcMBL,
AECIDIUM. (Ben) V. Emolo.
AEDYCIA. (Bot.) V. oncn.
serpente di gran mole, che i Greci mo _AEC:ERlTA. (801.) V. EGBIH'A.
derni conoscono sotto il nome di Dm AEL: ALI'llS. (1201.) V. Ecumrs.
drognz'lla. (H. C.)
CERAS. (801.) V.) Emcen.
" ADS. (Bot.)'Lervurn lens. L. , Chia Ahblfl0N. (802.) Dioseoride chiama Cosi
mato degli arabi ades', ll'0Vavasi indi

l egdope, aegilops, genere di gramina

cato dal sig. Dalila sotto questo nome. cee. J.


AEGI EIlA_. Bot. V- Romena.
V. Anzs
ADSABIAJALA. (Ben) Nome dato nel AEGIPHILA. (Bolli V. Ec1rma.
l'isola dei Ceilan a una specie di pi_aello AEGIROS. (BOL) ome greco del pioppo
che lemhra essere la stessa cosa del (lo. nero, populus m5ra , preso da 'l eol'r.
livido: r-uriens di Linn. V. Domcn. (J.) - sto e citato dal Lea-alpino. J.)
ADULA lA. (Mim) Nome dato al felil AEGLE. (Bob) V. Enna.
sputo trasparente del Monte S. Got AEGOLETHRUN. (Bat.) . Ermanno.
tardo, e tolto dal nome latino di que 'AEQONICHON. (Bot.) Uno dei nomi an
sta montagna. V. Fzzuavaro.
tichi del lithnspermum, citato dal Dele
ADULASSO. (301.) Nome bramano della cham io.

a
justicia bivalvis, L., piccolo\arboacello AEGOPODIUM. (Bob) V. EGONDIO I
usato nelle ludie co'me topico per guarire . l0Daqlantau
la gotta. V. Cannaa'rnu. (J
AEGOPUGON. ( Bai. ) V. EdoronD.
ADUMBRATIONES. (Bot.) V. Anon
POIR.)
e
A COPRICON. Bot.) V. Enorncn.
anazmxu.
ADUPLA. (301.) Adupla, genere di pianta AELHIN. Bel.) . ELIN.
della famiglia delle ciperoidi. osservato Al(L}VI)BAR LLA. (bob) V. Enaaarua.
da Bos_c nell' America settentrionale.
Questo genere che vicino allo schue ABBA. (Bot.).Nome greco del loglio, lo
nus, stato descritto sotto il nome di , lium , presso 'leol'rasto, secondo il Ce
marisco, murisun, da Gacrtner il quale,
salpiun.
per carattere essenziale, gli attribuisce AEREARE , AEREATO. (Chim.) . Seb
soltanto alcune glume semplici embricia
bene questc due parole debbano a pli
te, le inferiori sterili, le superiori fertili.
cani a materie e specialmente a liquidi
Bosc ammettendo delle glnine bivalvi,
che contengono aria, non meno che'
trova in ciascuna due fiori, uno dei
. quali maschio e sessilc, l'altro femmina

e peduncolato. Gli altri caratteri sono


quelli della famiglia. Questi due autori,
riportano qui molte specie di acirpo e
di cillingia.
ADUTANA. (801.) Hadumna, nome di
una ciperacea dell'isola dei (lei-lari, men
zionata dal Burmannio, la quale lo

scirpua capillari: di Linneo.


ADVERSO, Vozrno vzaso. (Bot.) Adver
sus. Mirbel chiama antere udyrl'te quelle
che si aprono nella faccia che guarda
lo atimma (la maggior parte sono in que
sto caso); stimmi advvrsi, quelli che

fanno fronte al luogo che occupano le


antere, come nel popone, nella zucca;
radicella adverla quella che riguardi: il
punto d'attacco del rame , come nel fras
sino, nella ginestra ombellil'era , cc.
( Mass. )
Dizion. delle Scienze Nat

all'azione, mediante la quale, si intro

duce quest'aria nell'acqua, (la quale


infatti differisce molto setondo che ne
contiene 0 no); pure per 'il corso di
molti anni, si sono usate queste espres
mani per indicare la presenza dellacido
carbonico. Quei chimici che adottavano
il nome di acido aerea col quale Berg
mann chiamava questo medesimo acido

dicevano del pari con lui, leali aereali,


terre create, metalli areali, le combi
nazioni di queste basi col detto acido,

e dicevano creare dell'acqua , invece


di dire im regnare questa di acido car
bonico. (F5
.
" AEREl [VASI].DTRCHEE. (Hol.) V.
l'art. 'lessuro onoanco nei vecrramm.
AEREIFORME , AERIFORME. (Chim.)
Espressione molto esatta e molto pro
pria, per indicare lo stato fluido elastico
di molti corpi, che piglialm la forma di

AER

m-._

( 234 )

AES

Mia; ws; giudicano spesso _i gas col


nome di uidi e di corpi aeriforrni , e
dicesi Parimente che lacqua, l'alcord,

caccia si suol cominciare sulla ne di


dicembre, seguendo no a mezzo aprile
o poco pi. e per ben guidarla sono ne:

retere sono allo stato aeril'orme, (Fllld0


si trovano in quello di vapore, ( _)
I AER[DE, (301.) Aeri'dcc, Lour., ISw-;

cenarie molte avvertenze : dovendo pri


madi tutto , r mente, che il luom
don: si vuol et la tesa , gin praticaio

Epi'dendriim, L. un genere di piante

da diverse specie diuccelli, ed abbia la

della famiglia monocolileduna delle or-

teralment'e da ambi: le parti diversi al

nhidee e delln ginnandri'a monnndriu del


sistema se5suale. Questo genere stabilito

beri. Si fa poi. uno spello , o ai; , di


grandezza proporzionata alle reti, Che

da Loureiro, e adottato da Swartz, com

vi si debbono accomodare, e si ricuopre

prende molte e ecie nuove ed alcuni


cpi'dcndruin di
inneoa Ha per segni

di loppa , onde possa scoprirsi da lon


tano, e vi si getta ualche poco di ramo
mescolato con miglio , e seme di ino,
usando per di tal' cibo no a mezzo
marzo, ch da questo tempo no alla
r_net daprile si getta sola canapuccia.
E uso il tenere tali semi, prima che
spargergli nellaia , in una tasca, nella
nale pende un.sacchctto di velo pirn
l comino, acc1 comunicandogli l'o

caratteristici: un calice colorato , che si

sviluppa alla sommit dell'ovario in sei


divisioni, cinque delle quali aperte,

slurgate verso la cima e quali eguali, ed


una inferiore pi corta, formando una
specie di tasca, ordinariamente rove

sciata sugli organi della generazione. Gli


altri caratteri si assomigliano a quelli
che osservansi nel cymbz'dium, vale a
dire, che nuovi corolla; che lo stilo
curvo; che lo atimma posto in avanti;
che l' antera terminale, emisferica, fu

do_re, tanto

i facilmente vi concorrano

gli uccelli: . e reti sono due, non molto


grandi ,_ di maglia per tta e sottile,
ed in CUSCINI capo dell ala si congiun
gono a forma d'ovato, cio nel capo

gace; che il frutto e una cassula bislunga v


con una loggia , -e che i semi sono mi
dell'ala medesima, e nel fondo di essa
nuti numerosi. Le specie di questo ge
Vicino al capannello dell'uccellatore. Si
nere: sono piante spesso parasite, di ra
attaccano a quattro mazze , o bastoni,
che anno nella loro cima legati in terra
dici bulbose e perenni e di foglie guai
in modo per da potersi snodare, ed
nate alla loro bue. Alcune volte le ra
dici servono pi a ssarle al suolo , che abbassare secondo che vengon tirati dalle
a somministrar loro un sugo nutritivo: eor_rle che guidano le reti, non ricadendo
infatti vi sono certe specie che vegetano mai pi innanzi del mezzo dell eia , e
dovendo le dette reti per forza di tali
con vigore, e producono ori e frutti an
che quando non sono attaccate a nulla, , bastoni , mentre vengono tirate, fare ef'
'piglian'do il loro nutrimento soltanto _ fetto, cnl_loro congiungersi, di capanna,
dall aria; ed una tal propriet ha dato a
o coperture. inoltre ai avvertir, che le
reti rimangano ben raccolte, e si Copri
questo genere il'nomc di aerides, for
ranno di strame, o paglia non solo esse,
mato di app, aer dapog, aero; , aria
COTB fucora le funi e le mazze.
B. M.)
" bi uccelli: pure con lAescato Id

eiiiiiu ibi..-L i'"tiidii. ;m 10 mite. e questo modo di ml;


_

,.

ALROLUI. ( . 1".) Tale il nome, che


da vari anni viene applicato alle masse
pietrose cadute dal ciclo, e siccome nulla
concorre a provare . che tali pietre pos_
sano formarsi nell'atmosfera , ci riser

beremo, uniformandoci al giudizio di


non pochi inineraloghi , a distinguerle
sotto la denominazione di Manzoni-ii ,

che non d luogo ad anticipare veruna


ipotesi sulla loro origine. V. Mergo
iure. B.

* annbninmz. (ehm. ) Presso i grei,


avevano questo nome la manna e la me

are

a mo ta rassemilianza

colla cm

detta caccia a,acqua o a",abbevera_


toio, da noi gi descritta. V. Aum

EAT()IO.
'
kth'lll1US. gli/901.) V. lrrocunro.
AEIEOGAi 1A. (Bob) Aeleogania.
Palissot-Beauvois chiama cos la clasK
crittogamia del sistema sessuale di Lin
neo. Questa parola formasi da aan
aetes, (iato, vento, sollio, da aw, spir

re, sofare, e yayag, gamos, matrimo


nio , nozze: quasi che le piante critto

game si fecondino col soccorso del vento!


lata, da 0019, aepog , aer, aerea, e (16).! ,
non conoscendosi bene il modo con cul
succeda questa loro fecondazione.
meli, miele, come se dicesse miele
rlell-aria, o Venuto dallaria.
AE:'I:HALIUM. (801.) V. Erano.

AERUA. (1902.) V. Eum.


" AESCA l0, o muore.

(Cu.) Questa

AP.IIlUSA. (Bob) V. Erusa.


AEX'IOXlCON. (D'un) V. EsTOSSICO

AFA

( 235 )

AFE

AF ACA, AFACE. (801.) flphaca, phce.

l arbulu: andrachne di Linneo il co


8uesti nomi citati da 'l'oi'nsto, da
ntarn.v di Teofrasto. (J.
ioscoride e da altri antichi autori, sono "" AFA'IO. (Agi-io.) Quando le frutta
stati applicati a diversi vegetahili. Al
hanno so'erto, prima della loro ma.
cuni hanno creduto che fosse loroban
rit, un caldo o un freddo eccessivo; in
che o Succiamele; altri una pianta cico
trlstiscono , e non potendo pi giungere
riacea , che dalle gure che se ne danno,
a maturit perfetta, divengono ci che
sembra essere una specie di crepis. Dio
in agricoltura dicesi afato ed anche an
scoride parla di un aface ,che un ar
ne5biato. '
\;
boseello leguminosg. Finalmente l'q/nca AFATRAH. Bot.) Arboscello del Ma
di Lohel e dei moderni, che Dodoneo

dagascar, la

nominava orobanche, un'erba legumi


nosa , di cui 'lournefort ha fatto un ge
nere, e che Linneo ha riunita a quello

chon, odorosa:esso forse la mede

dei

latiri sotto il nome di la:hyrus

aphnca, riistinta dalle sue congeneri,


per non aver foglie , ma

solamente al

cuni viticci g'uerniti alla loro base di


larghe stipula. (J.
AFANE. (Bot) Apxanes. Linneo aveva
fatto sotto questo nome un genere di
una iccola pianta , che i botanici mo
derni hanno riunita alle alchimille. V_.
ALcmM1LLA.
Questo (L.
nomeD.)aphnnes v derivato

sima

' cui scorza, secondo Ro

pianta nominata Fs'rn: ,

Vous

Fuse, V. queste parole. (A. P.)


AFEDRO.(BO. Apherlros. Secondo Adun
son, la parola uphedros uno degli aut:
chi nomi del carlhamus [umana di
Linneo. E. Csss.)
.
'
AFELAN- RA. (801.) Apl:ulandru. Ro
berto Brown , nell'Uort- Kewuuir , nov.

ed. dAiton , ha stabilito questo genere


per laiuslicia pulchcrrima, W., e per la
eragona,di questa pianta che la stessa
della juicia cristata, Jacq. Sckoenbr.

da due voci greche che esprimono la

3, tab. 320, o della rulli): cristala,


Andr. , Bot. rep., tab. 506. Il suo calice

poca apparenza di questa pianta, essendo

di cinque divisioni ineguali; una co

molto bassa e come acbiacciata sopra la

rolla 2-labiata; le antere sembrano uni

terra.

loculari; una cassula di due logge e di


AFANlTE. (Min.) Haiiy riunisce sotto due valve; un tramezzp opposto alle
questo nome diverse rocce, alle quali valve; semi sostenuti da alcuni cordoni
viene da esso attribuito per base l"am
elastici. (Poln.)
I
_
bolo compatto in uno stato particolare, AFELIA. Bot. ) Aphelia , genere della
ed questo in parte l'0baso di De
famiglia elle rustiycee, vicinoml genere
Saussure.
,
centrolrpig, della monandria_ managi
e variet di afauite d'Haiiy sono m'a di Linneo. l suoi ori sono disposti
le seguenti.
in una spiga che si compone di squam
L' A_/'anite porn'ca, che sar da noi me uniore, embriciate a due ordini;
descritta sotto il nome di Ote, essendo una sola valva calicinale intiera; uno
da gran tempo cosi chiamata nesta roc
starne; un' antera semplice; I' ovario
cia , ciocche va intieramente iii concerto

moli05permo , sormontato da uno stilo

coi nostri principi di classicazione mi


neralogica delle rocce miste.
LAfanite variolul'e. V. Vsmonrrx.
"L'Afam'te comune, che la cornea
di vari mirieraloglxi , e il truppe di Do
lomieu. V. queste denominazioni.
AFARCA. (Box. A barca. Molti com

semplice;-una cassula o ntricolo che si


apre nella sua lunghezza. Questo genere

mentatori di leo rasto hanno creduto

non composto n ora , se non di'uua

sola specie , la quale l Aphclia c_y'


ro'rlrs, Brown, Nova-Olanda. Questa
specie ha l'abito di uno scirpo, _cresce
in cespuin erbosi, bassissimi: 1 anni
fusti sono nudi , liiurmi, cosicch le

foglie snno tutte radicali; i ori sono


riuniti in una spiga terminale;_le _squam
questo nome, fosse ,l'alulernn ; ma il sig.
Paulet osservando che l'ilaterno il ' me ispide , acnm'matc; le inferiori spesso
sterili e pi lunghe. POIR-)
phfh'ce o ph_ylica di Teol'rastofcrede che
questo apharca sia una specie di alhatro, AFFINAMENTO. (C im.) Per alline
che il vegetabile da esso indicato sotto
I

cio 1' nlbatro corbezzolo, urbtllllS unv


do, il di cui frutto, del pari che quello

dellal'arca, non e troppo buono a man


giarsi a motivo della' sua insipirlczza.
Si Vedr all'articolo Ausnosli questo
Dizionario,chc ilveroundrachne di Teo

frasto l' urbulus integri/alfa di La


marck. Noi aggiungeremo con Paulet che

mrhto intendesi gmernlmente nelle arti

chimiche la pnrilicnioue dei metalli,o


il seguito delle dIVG'SE specie (il lavori,
-Cbe si fanno per ottenere i metalli nel
loro stato di purit: cosi dicesi Fallim
mento dell'oro , l' nimmento del rame,
l'allinnmcnto dellargento. l'allinamento

del ferro. A ciascuno HlliCOln dei mc

AFF

< 236 )

tallj a.'indicheranno i metodi necessari


per rallihare ciaxuno di essi. '
_
I luoghi, ove si praticano tali metodi
hanno pure. il nome di ofcine d'aih_a
menu), 0 di rallinerla, e ve n' una in

tutti gli stabilimenti di zecca per l'oro,


e per Far ente F.)
_
AFINE Ai. Fll QUELLO, Fringnb
lue qinis (Or/lit.) L'uccello indicato
sotto questa denominazione nel gmere
avium di Moehring, N. IO! , l'am
pelis carm cx Lima. Ca. 1).
_
I AFFlNE
L 'I'ROG .0Dl'lE, o ALLO
ICIICCIOLO, ai or laccms ec. , Troqlo

dita: 'uim's. (Orlu'l.) ?mbra che Moc


hring abbia indicato so to questa deno
mioazioue una specie di trach:lus col
labito turchina, secondo il Sonnini ,

ma piuttosto, a nostro credere , una cuc


rebu.

(ili. D. B L.)

"' AFFI l [Puma]. (Hot.) Ilsnlaemf


nes. Si dlC0ll0 cosi quelle piante , i di
cui caratteri le rendono fra loro somi
glianti, ed aini.

AlFlNl'lA' (Chi/n.) V. Arrnumae aro


i.lcouu.
v
" AFFOUA-PADRE. (1201.) Presso il
Michcli trovasi chiamato coi _vol ar

mente il buphtulmum aqaaticum.V. or


nano. I
" AFFRICANO ANTICO. (Min.) Sotto
questo nome ' volgarmente conosciuto
la calce carbonala sublamellaro russa
chiara lividi: di macchia rossa. V Cane:

AFI

tisnghi, o ladelgi, che caratteriztata


dall'unii'orme consistenza delle ali,,che

sono tutte membranose , stese , tr_aspa


renti, non incrociate, dal numero degli
articoli del tarso, formato di due soli

pezzi, e dal rostro, che sembra. avere


origine dal collo. Le particolarit , che
successivamente distinguono questo ge
nere, sono le antenne liformi, e le due

papille , 0 tubi escretorj, che spargono


dall'addom.
,

Sulla scorta di questi caratteri, come


sar. facile l'accertarsenc, consultando il

prospetto analitico da noi fatto inserire


allarticolo FlT-ADBLGI , cosa agevole
il distinguere gli adi da tutti gli in
setti della famiglia medesima. Cos le
sole aleirodi hanno le ali farinose, o
scagliose, come OSSEI'VSl nei lcpidotteri;

icliermes hanno le ntenue grosse, e


che, per quanto sembra, fanno parte di
un cranio l'orcuto, ovvero ne sono il

prolungamento , e nelle psille , e nelle


cocciniglie, o gallin=clti, l' addome va
terminandnsi in due' luoghi- setole , e
non in tubi corti mastuidei.
' l naturalisti Francesi conoscono
sotto il nome di pisceron il genere
ude, che evidentemente deriva da quello
di puce (pulce), e da ci possiamo giu
stamente congetturare, che sia stato ap

plicato-a questi insetti a motivo della


oro piccolezza riguardata comparativa
mente , e come sinonimo di PlCCUlO in

setto.
caboxa'ra cc.
" Raumnr critica questo nom
che,
" AFFUMICATA. (Erptol.) Alle volte .
per quanto gli sembra , non dove a ap
stata cosi chiamata una'specie d'Am
sberla, A1uphbaenu /liginosu. V. Au- propriarsi se non che adinsetti vivaci,
agili nei salti, come sarebbero le pulci,
FIBIBGA. H. (..
-

AFFU_MICA'l O. (lm'al.) Alcuni autori mentre gli alidi (pisccrum_) sono insetti
torpidissirni, che di-rado camminano,
hanno distinto con questo nome il C'hae
lodon juber degli ittiologi, che sar da e il di cui passo ordinariamente lento,
e pesante. Gli Italiani gli chiamano pi'
.noi descritto allarticolo Eppo. V. E
doccli delle piante -, come pure gli an
nrr. (H. C.)
tori pi antichi gli distinguevano sotto
AFlA un ormone. _(Iuial.) Alia dc
'riva da un vocabolo greco, che signica il nome di pidocchi degli alberi, pedi
culi arborei, o sotto quello di cimici ad
senza madre, e gli antichi credevano in
ali trasparenti. Linneo ha probabilmente
fatti, che le ae nascessero dalla schiu
usato il vocabolo greco api; , aphis,
ma del mare.
Questo nome stato applicato a due come sinonimo di cimcx, (che stato
piccoli pesci: l. al gobio aa, che vive successivamente adottato da tutti i na
uclleacque del Mediterraneo, e risale nel turalisti, e questo nome d'altronde con
Nilo, ove trowsi specialmente alla sua vien loro meglio d' ogni altro per la
imboccatura , ed era ricercato dagli au
sua etimologia, che indica un insetto
tichi a motivo del suo sq'uisito sapore,
lucciat0re,signicandoil verboag>ut5gm,
a. al ciprino aa, che preferisce il sog
bevo succr'ando, huurio, ed essendo ef
giprno sulle rive del Baltico , e all'im
fettivamente il mezzo, di cui usano gli
ccal.ura di quasi tutti i umi del set
adi per nutrirsi.
tentrione dell Eur0pa. V. Uomo, e Ci
Erano stato pure sotto il nome di
'.PRNU. (F. M. D.)
uentriones denotate alcune specie , per
AFlDE , Aplsis. (Entom.) Genere d' in
avura un grosso ventre, e per labitudine
setti emitteri, della famiglia dei pian

AFI

( 237 )

di costantemente succisre , ed altre sono


quello di Mellomyue, perch lomm_sm

AFI

fatti erano stati vericati, e ripetuti da


Lyonnet, e da aumur., avendo calco

strano una specie di miele, o la _Mei.an . lato quest'ultimo autore, che un sde

V. questo articolo), e gotto_qpesto nome


in particolare venivano distinte dallo
Jungio nel i69i.
I
_

pot\eva produrre novanta gli.


Se dunque ciascuno ne produce per
se stesso 90, la seconda generazione sar

L istorin'degli insetti del ge,neit_a


de di un importantissimo interesse

d18io_o, la terza moltiplicata


r go.
sar di 7ig,0oo, la quarta di 65,do,ooo,

si naturalisti sotto il triplice rapporto


della conformazione delle loro ali , che
diversicano da quelle della maggior
parte degli emitleri, dal modo _rli gen'e:
rsrsi, che presenta un esempio quasi
unico di una lunga successione li gene

e la quinta di 5,904,900,000: fortuqata


mente per questi insetti serveno di
pascolo a un_ gran numero d'altra specie

razioni di femmine senza concorso ili


cnitb, e nalmente dal mll0ii schia.

vit, nel quale molte specie sono tenute


dalle formiche , che se ne formano un

possesso , come d'una specie di bestia


me che loro somministra il principal
nutrimento V. l'articolo FoaMic/i.) di
che ci riserbmmo a far parola pi circo
stanziatamente negli arlimli successivi.
Leuwcnhomk il riino autore, che
no dall'anno i695. lia dato conto della
strutturadwli atidi, e questo celebre
osservatore ma dal principio riconobbe
che dovevano trovarsi pochissimi ma
schi , che le femmine erano vivi are, e

che i piccoli ali venivano al a luce


dal corpo delle loro madri , nscemlone
ultima la testa, la qual circostanza

quasi unica fra i vivipari. Qieste cui


riose ricerche , accompagnate da disegni
di una certa esattezza, per quel tempo
almeno , possono riscontrarsi_nella sua
XC lettera , inserita nel primo volume
della sua opera , intit0l0ts Arcana' na
turac.
'
Dietro un indizio dell' insigne Rnm
mur, Carlo Bonnet fece nel i740 una

di animali. Nel 1825. Dnvau , in una

memoria letta all'Accademia delle Scicn


ze, e inserita, nel 'l'umoXIll delle me
inorie del Museo, ha egualmente riflerito

i fatti medesimi, avendo ili pi potuto


osservare alcuni. individui per lo spazio
di sette mesi consecutivi, ottenerne un
dim generazioni ,successive , e conside

rarne di continuo per novantun giorno


un individuo, proveniente dalla nona

generazione , cioe dal ug settembre' no


ai i_g dicembre.
pertanto un fatto to
talmente confermato non solo la propa
gazione senza il concorso del coito, dome

ancora quest'incnstro dei germi fecon


dati_no al tempo, che gli ultimi indi
vidui giungano s deporre delle uova,

dopo un precedente uso del coito , come


ebbe luogo di osservar,e Lyonnet nel l7(|'1.
Gli Bldi sono piccoli insetti lentis
.simi _nri Idro movimenti; e che s'in
contrano ordinariamente riuniti in on
merose turba so re gli stel1,'e sulle fo
glie dei vegetabi i, che vanno succhian
do. Molti 'di cui sono, e rimangono
costantemente privi di ali , altri ne
hanno dei rudimenti, o dei tronchi,.che
indicar Sembrano una specie di stslodi
larve , ed alcuni altri sono alati, ma

le loro aJi hanno trasparenza , e le ra

esperienza sopra un sfide isolato, uscito

mosil sottilissime. Gli aidi , che non

dal corpo di sua madre, onde accertarsi

hanno ali, ra550migliano totalmente a


quelli, che ne sono forniti,_e possiamo
farci un idea esatta della loro congu
razione, quando si grtti un colpo doc
chio sulla Tavola, 596. nella quale ah

se questo venisse a moltiplicarsi senza


il concorso del coito. Lo vide canginr
di pelle, o mudnrc quattro volte in un
dici giorni; nei Ventun giorni, che se
guirono, gener novantacinque piccoli
stili, e pot assicurarsi, che l'atto di
nascita dognuno comprendeva lo spa
zio d'un'ora, almeno per il maggior
numero; ma l'insetto gi osservato non
pot essere argomento di piii lunga con
siderazione all'autore, giaceh essen
dosi questo per qualche tempo allon
tanato, l'ade disparve. Molte altre espe
rienze del genere medesimo sono iii
serte nella prima arte, 0 primo volume
del suo trattato iiinsettologla, pnbhli
calo nel I746. in questo tempo medesimo
Deger si applicava in Svezia ad alcune
osservazioni analoghe, e tutti quelli
h

biamo fatto rappresentare la specie, che


vive sul rosaio, tanto sotto la forma di

larva, quanto sotto quellall insetto per


fettamente sviluppato,indicando la gura
un maschio osservato negli ultimi giorni
d'autunno. La testa di questi insetti non
'costauteinvnte ben distinta dalle parti

che corrispondono al corsaletto: ro


tondeggiante con due occhi lisci; vi si
osserva il succiatoio, o il rostro, che
ordinariamente, quando l' insetto cam=
mina, resta appoggiato al ventre, e che

in molte specie eguaglia, e sorpassa alle


volte la lunghezza del corpo. Questa
specie di tromba pu drizzarsi, e por

AFI

( 238 )

tarsi in avanti, succiando l_ insetto il

proprio nutrimento col mezzo di questo


canale, che armato di una-punto acuta,
e che pu insinuarsi sotto lepidermide
dei vegetabili. Tutti gli afidi hanno la
testa fornita di due lunghe antenne.
composte dai sei a sette articoli, e che
ordinariamente sono volte indietro.
Una delle i curiose particolarit
delle specie
questo genere sono le
corna o [in ille, che tutti gli individui

presentano in uno statodi allungamento,


che diversica in ciascuna, specie.'Sono
queste canali escretorj, che Leuwenhoeck
uCCuratamente
osservati,
dai inli
ha veduto
uscire una
rotondaegocciolletta
di un liquore trasparente, che fece per

lui l'ell'etto di una lente microsco i


ca , come giova il rammentarlo dal
presente passo di una sua lettera: Ma
ynam mihi voluptatern pracbm't gutlu
m: hujus liquor'spectacnlum,quia,
nbi linee in aliqud a microscopio di
sln_nlia' era! locate, alterius micro
scnp explebal vicev,.etcnim objecln
m doma: , turris elc_. , per mm in

versa, eaque adeo exiguu, e! ni1idu


a upput'ebat, ut multi: certe incredibile
)i

3|]

)I.

AFI

ture hanno forzato lo stelo a curvarsi


in modo , che la parte concava riceva
gli adi , servendo ci a difender li
dall'anione troppo viva della luce, riel
calore atmosferico , della pioggia , del
vento, e delle altre circostanze, che lor

divertehbero nocevoli.
Le alterazioni di maggior conto , che
producono c'erte specie di adi sopra
le foglie, e su i picciuoli , sono quelle,
chesi osservano sulle foglie degli olmi,
e che assumono l'apparenza di vesciche
di diverse grossezze , alcune delle quali

iuugono no a quella delle noci, come


indicheremo in appresso , formandoseue
alcune a queste eguali, sui pistacchi o
pistacchi verdi, su i terebint , o pi
stacchi terebinti e sopra i_lcnlischi ,
o pistacchi lentischi. Altri vivono in
varie tuberoait, determinandone la for
mazione sui margini delle foglie, e sopra
i picciuoli di diverse'specie di pippo,
d'ontano, e di salcio. Alcuni Vene
sono, il di cui corpo, coperto di una
certa dalugie cotonucea, cosi

trovasi

difeso , e guernisce la parte inferiore


delle lolio del faggio, o s incontrano
sqpra'gll steli, ed i picciuoli di alcuni
ramincoli.

- "

Questo liquore melato una secrezione


Altri nalmente si sviluppano , e si
del 'iusetto, della quale sono avidissime nutriscouo unicamente sopra le radici
le formiche, e che diviene unp dei prin- - di diverse piante, non eonoscendosi per
cipali motivi , che le richiama costan 'anco tutte quelle risorse dalla natura
temente sulle piante, ove gli alidi si tro
impiegate, onde conservare le numerose
vano sem re' in famiglie , o iii colonie, specie che costituiscono questo eucre.
giacch ailora sono per le formiche un '
Gli alidi sono perseguitati a molti
vero armento, e come esprimssi Linueo,
nemici, e certe specie d'insetti , e di
nphidesfurmicarum vaccae.
larve, se ne formano il loro solo nutri
Gli alidi. variano notabilrpente nl mento , giacch possono succiarli , divo
colore; molti sono verdi, o trasparenti,
rarli , senza incontrare la pi piccola
coloriti per dalla materia verde dei resistenza , tali essendo particolarmente
vegehhili , che Pelletier , e Caventu
le larve della ma gior parte delle specie
hanno chiamata elboolla , e tali sono
di Buenos: , di aicuni Smri, come per
g1i ndi dellacero, e del rosao; quelli esempio quelli del ribes, del pero salva
del sambuco , della fava comune , sono
tico, 0 peruggiue , e tutte ancora le nu
neri; quelli dell'assenziu, del tansceto, merose specie del genere delle Cocc1
e della lattuga sono bronzini , ed alcuni nette. Tralasceremo qui di far cono
se ne incontrano screziati di verde, e"di scere gli artizi di questi diversi nemi
nero, tali sono gli adide_l saleio, e della ci, avendo gi esposto la loro istoria
hetulla.

in ciascuno articolo, che riguarda questi


La. presenza degli adi sulle foglie , . tre generi.
sul loro iceiuolo, e sui pedunculi dei
Il genere" degli adi comprende un
ori, vi etermina ordinariamente varie
numero grandissimo di specie, come ah
specie di mostruosit. L'estremit dei
hiamo gi accennato, e le principali
rami del ribes, ed ance dei salci va
sono le seguenti: ' 3
terminando spesso in diversi mazzetti
.11 J go
di foglie accartoceiate, sotto alle quali
i. L'Arma DEL nisss. Aplu': ribis.
si trovano gli adi , ed i picciuoli , e i ,

ermogli giovani del tiglio si volgono


m spirale , perch non poche le di adi
sono venute a schierarsi da una mede

sima parte, e che tutte le piccolepnn

stato descritto da qlamrnur nel


Tomo III. delle sue memorie , e ne ha
data la figura nella Tavola n- g. 7.
no alla lo.

--r -WY .,7

AFI

(1139)"v

Carat- Piccolo , d' un verde bruno ,


lati dell'addomecoqn punti neri, zampe
verdi, articoli delle {ginocchia nera
stri , pi _elevati dell addome in stato
di riposo, ali trasparenti'con venature

AFI

ght_quanto ilcorpo, papille verdi allun

s -

'

- '

Raumur ne ha paiimente.datii la
gura nel Tomo Il]. TaVl 21' a ai.

nere.
'
'
Questa specie produ'ce all estremit

5. LArma a scuse. Aphis bur_sarin

deg i steli del ribes comune una sorta

questa
la sedie
del in .gott.
nero , o
pio po
albero
di Geoiiro;

di mostruosit, che intesa il succo , e


rende dill'ormi, e concave le foglie. L'in
setto vive al sicuro sotto questa specie
di tetto , ed molto ricercato dalle
formiche.
'
"

luppapo sopra, le foglie, o sui pezioli


de_ pioppo nero, o, pioppo albero.

arat. Nellescreaceme, che si a_vi

E'coperto di una calugine colonica,

e Reaumur lui descritto .qu_este specie di


2. L'Aria: nena'onno. Aplu's u,lnn.
Geoi'o

ne ha data una mediocre

galle nel 'Iom. Ill. delle sue memorie,


' e se ne pu osservare la gura 'nella Tav
26. a 28. annessa al Tomo medesimo

gura nel lamo l. Tay. lo g. 3.


Carni. Piccolo , brunastro , coperto di

4 6. L'Arma osi. rsccxo.ph lgl'.

una specie di polviscolo verdiccio, ali


trasparenti, due volte pi lunghe del
Coi-Ipo.
' rovasi nelle galle vessicolose del
l'olmo piramidale.
Raumur ha nel pi accurato modo
fatto conoscere questa specie di mostruo
sit vegetabile, prodotta dalla puntura

nome, tali essendo quelle della betulla,


della quercia, del pino, del salcio, del

dell'insetto, e che, mediante un tennis

preti, del corniolo ec._

simo picciuolo, resta attaccata alla fo


lia,qualche volta totalmentedegenerata.
u primo ade femmina dopo aver mo
tivato questa vescichetta , vi -prodqce

_Le principali specie si trovano sopra


gli alberi, dai quali hanno ricevuto il
pioppo tremula, o gatterino, dell'acem,
del melo, del vibur_no, del

frassino,

della Vite, della fusaggine, o berretta da


Altri si incontrano sopra diverse piante
erbacee; perenni, o annue, e tali sono

quelle de papavero, del licnide, 0 l0


_scx'ol=_n, cavolo, della pastinaca, del seda

no i.l montagna, della lattuga, della ci


coperto , e lacqua malata che stilla
cer i_tu, del caijrlo, del tanacete , del
dalle loro papille, forma delle occlu
] aclullea millefoglio ,. dell'ortica , della
lettc ravvolte nello Stesso polviseo o ver
canna, dellairi:na,_della petacciuola, del
de biancastro , che preserva il corpo de
tuberoso ec. C. D8
.
.
gli insetti dalla macerazione nell'umi AFIDE A U TIC , AFIDE RAMOSO.
dit. l sacchi di tali specie di borse (Crost.) osi sono stati chiamati gli en
molti altri alidi, e tutti restano cos al

d insetti non si aprono se non quando


debbono uscirne gli Adi.
3. LArma nei. asmauco.
Aphi's sambuci.

tomnstracei del genere Dafnia. (Duna)

AFIDE FALSO. (Entom.) Deger, e


Re'sumur avevano cosi chiamato il ge
nere Ps_ylla di Geo'r0y , insetto emit
tero della famiglia dei

plnnlisughi, o

ad]e)lgi, vicino ai Chermes. V. Psu.i.s.


Carni. Di un nero opaco turchiniccio.
Trovasi questa specie in numerose fa A DBAGO. (Entom.) V. Armivouo.
mi lie, e cuopre intierameute i giovani
ate i del sambuco nostrale , o maggiore,
lblVl_lO , ' _o mvoas'ronn n' rxni.
(Entpm-) Con questo nome sono stato
e di quello montano.
Raumur ne ha esaminato di se uito distinte le larve di molti insetti dille
lo sviluppo, e ne ha delineata la di. reqssirni , per , esempio, quelle delle
aposizione, Torno lll., Tav. 2| , dal N. COCCINELLE, degli Ennaoar, delle Srr..\
5. lino al 1.5.", mentre Bonnet 'ha un
TIOMI, o MOSCHB Lunare. V. questi ar
ch' esso data una gura dell insetto, e ticoli. (C.
ne ha descrittii costumi nella sua terza AFILLANTE. (801.) Aphyllantes mon
s fli'enai's, piceola pianta della famiglia
osservazione.

D.)

elle giuncacee, di cui ha labito, e fra

4. L'Arma una cosa. Aplu's lostac

V. 1. 596.
Carat. Verde, antenne nerastrc, lun

le uali costituisce un genere. La sua


radice d origine ad alcuni acapi sem
plici,graeili; nudi in parte e semplice
mente gucrniti alla base di alcune l'o

..

(24)

AFl

glie eortiesie e piene". Ciascuno ecepo


termine con uno o due ori bi_ancas_tri

-AFI

composto di brattee lenceolete, acute,

Veemphb_i; calnlide come raggieh; i [lo

o turchinicci, e composti, i. di un an

sculi del disco, aventi la "corolla' divise

volucro esteriore formato di Maglie cm:


bric_iate; a. di un calice con sei. mi
eguali, ravvicinati alla base; 3. i sei

in due labbri, l'interno dei quali bipi


do; e quelli del labbro_ egualmente labiati,
col labbro inferiore profondamente diviso

slemicorti, ettaccu.li sui pezzi celicinali,

in due lacinie liformi, avvolte in guisa di

e con antere bielungbe; 4. di un ovario


che P(l'ta uno stilo t_rminatoda tre_
stimmi. Queste piante cresce nei luoghi
eecchi ed. aridi delle parti meridionali

vitlccio. La pianta che costituisce que


sto genere - erbacea , e dal mezzo delle
foglie radicali, le quali sono pinnati
de, si eleva una specie di scapo o di

dellEuropa. Lamarck ne ha data la


ure nelle sue illustrazioni, (tav. 25'i),e

caule nudo, che ha solamente una o due

"ha distinta coi nomi francesi di joncio


le e non-feuille'e. (Leu.)
ll nome di aphylluntes stato dato
per l'avalati e diverse piante, come alla

celati-de, i di cui ori hanno la corolla

jaei'one perennis, Linn., a due specie

di globulerie , globuluria. vulgaris e


globulariu nudicaul_n, L., e e quel
che centenree o iacee: presentemente

squamme foliacee, ed terminato da una


gia'lla. il sig. Lagasca'cbe colloca l'uphil
locaulon , tra il c/mutanthera e il per
'd|'cml dubita se il clinanzio sia nudo,

e se i ori del raggio siano ermafroditi,


essendo le loro antere pi piccole che
nci ori del disco, e so ra tutto

mu

nite di appendici basilari estremamente


corte;,eglt non descrive le cipaele, e
non d elll'irugguegi , che 'quelli che
lono stati esposti. L'alillocaulo abita
probabilmente l'America meridionale,
come quasi tuttele piante che l'ilsomi

necrbato per l'alillante di Montpellier.


J.
Alill2L0.(Botz) Aphfllu.i, cio senza fo
glie. Si nomine cos ogni pianta che ab
bia il fusto nudo, o che lo abbia coperto
anche di piccole squamme, le qdali non gliano; ed appartiene alla triH arti
sono cunsnleratcpome foglie. (L. P. RAD.) ciale delle labiatiore del lei. Decan
4AFILLOCALPA. (Bah) Ap/yllogalpu. delle, e forse corrisponde el 7 'd
Cavanilles aveva deto uesto nome al
bmeu. Il nome del
l'urmundu regulis, vo germente _(elce due voci rechc, espri

orida, che egli aveva separate da suo nudo di i? lie.


Casa.)
,7
genere percostituirne uno particolare , al AFIOSTOM - (Illiul. Dumeril b cosi
quale Adanson c0nsern precisamente il , chiamata una famig ia dei esci Con
nome di osmundu, rimandando la mag
drotterigi teleobranchi, denvandone il
gior parte delle altre specie ed altri ge
nome da due vocaboli greci , '911;
neri. V. UsIUIDA.

. Apkylloculpa, vuol dire in greco ur_nn


nnza:fnglie , poich la Frutticauone
'Vieue in ppiga o in grappoli, i uali.
niscono con essere distintisaimi alle fo
glie. (LEI.
'
AFlLLOCA PA.
Aphil{ocurpa.
Nell'Encycl. Mth. trovasi vcosi uomi

rila )l'apln'lloearpu._ V". AFlLLOCLRPA.


me
.
(801.) 4phylfocuulon
ai( lLLOCAULO.
Corimlg'fiv-e? Jnss. Singenceiu poia'ga
mz'a eguale? Linn.) il sig. hagasca, nella
sua 'dilseih'eione sulle chenantol'ore, ha
e.

fondato questo genere di piante, della


_fult_tlglll delle sinantere, sui sementi
caratteri:

i ;-

involucro lass_u , embricato,

(mi amn:oper sucv/xiure)cdtptd ( boc


4.), lo che denota il carattere, che ne

distingue particolarmente gli individui.


Tutti gli individui di questa famiglia
sono addominali . cio a dire colle ca
tope dietro le pinne pettorali: le loro
branche sono cumplete, il muso pro
lungatissimo, presentando alla su estre
mit una piccolissima bocca.
Quattro sono i generi, che si cono
scono in questa famiglia , e ciascuno di
essi contiene un piccol numero di spe
cie, il di cui corpo non giunge mai a
"grandi dimensioni.
il seguente prospetto baster a dimo

strarne i caratteri essenziali. (H. C.)

'

Famiglia dein Aostomi.

Bucc.

dentate, una lunghissima pinne dorsale . . . . .


senza denti ;| di scaglie ordinarie . . . . . . .
di placche sottili catafrattato .
corpo coperto dono
. sceglioso. . .

. . [- Macnoaisco
. . a. Sonarosroua.
. . 3. Aiwxsu.e.

. . 4. Cernusco.

AFO

(241)

AFO

AFlTEA. (Bob) Aphfteia hjdnora ,


Lina. 5nppl. 301 , Hydnoru,africanu,
Thunlg. Act. Stolth. ann. i775, t. a, e
i777, t. 4, f- I, 2; piaut'parasita che
Cresce al Capo di Buona-Speranza sull'eu
forbio della Mauritania. Questa pianta
singolare non ha ne Canili ii foglie, e
consiste assolutamente in un ore, il

Riserbandoci_a deserivrre all'articolo


Peraaocrn i costumi diqnesti insetti
onde evitare le ripetizioni , riferiremo

quale infundibuliforme, lungo circa

qui solamente'i caratteri, che servono

tre pollici, grosso , coriaceo, carnoso e


composto di un calice con tre incisioni,
alle quali sono attaccati tre petali e tre
stami,i lamenti dei quali sono riuni

a farin riconoscere.

ti alla base; l'ovarjo, mezzo nascosto


nel fondo del Calice, nisce con uno

stilo corto , grosso , sormontato da uno


stimma di tre facce. Il frutto e una
bacca piena di polpa e di semi, e spande,
del pari che il ore, un odore, gradevole
che attira le Volpi, gli zibetti, e glio
neumuni, animali ghiottissimi di que
sta pianta parasita, la quale nel paese
degli Ottentotti si mau"in cruda, o cotta
sotto la cenere. (Mass.
AFODlO , Aphudi'ilr.
Entom.) Tale
il nome, col quale llllglfl ha distinto
un genere d'inaetti dell' ordine dei co
leottcri, prossimo agli soarabei, e che
stato da noi colloato nella medesima
famiglia dei petalocori, o lamelliColxii.
Questo nome greco, (ppgg (up/io
dox) , che signica aozzura, ESCI'EICII),
tutto ci insomma che trovasi lungo le

vie (am ddg).


\

'l

Il genere Scarabeo, che Linneo aveva


Stabilito, COmPIIIJdI-v un numero di
specie cosi grande, da rendersi cosa dif
cile il giungere a riconoscerlo, ma pe
r conviene confessarlo, questo genere
era naturalissrmo, e.le specie concorda
vano perfettamente nella maniera di vi
vere, nella forma delle antenne, e delle

membra. Cos gli cutomologi, che sono


Venuti dopo lui, altro non hanno fatto

che suddividere in un modo pi, o meno


arbitrario un gruppo gi ben separato ,
e tutti i generi, che hanno formato,
sono cosi analoghi fra loro, che costi
tuir ossono una delle famiglie pi mi
turali fra i colcotteri.
Nell'adottnre il genere Afodio, come
ha fatto il Fabricio, dobbiamo schietta
mente dichiarare, chela nota caratteri
etica, che serve a distinguerlo dai ge
neri vicini, non sedicente, onde farlo
considerare, come di assoluta differenza,

giacch le larve hanno le medesime for


me, le stesse abitudini, e metamorfosi,

di quelle degli scarabci. Cosi impren


dendo noi in nesto articolo a descri
vere le specie

i scarahei, che si russo

.Dt'zion. delle Scienze Nel.

miglian0 in alcuni caratteri di

forme ,'

facciamo osservare, che questa divisione


del tutto sistematica ,' e propria non
e che a facilitare lo 'studio di questo ge
nere numeroso.

'

Carat. gvn. Gli Afodii hanno cinque


articoli a tutti i tarsi, l'elitre. dure,
lunghe, che cuoprono il ventre, le an
tenne clevate, e lamellate all estremit.

Sono essi vicmi ai Tror, ain scarabei ,


ai geotrupi, alle merdaiole, ed alle_me
loloute di Linneo, e sidistiuguono : i.
dai due primi generi per leminenza
sporgente, che forma]: Parte superiore
della testa, la quale si avanza a guisa di
chpeo onde ricuoprire la bocca: a. que
sto clipeo rotondo, e non rombico, come
os.ervasi nel terzo genere; 3. le merda
iole, e gli uniti , che hanno il clipeo di.

ugual forma, non hanno per scudettofra


l'elitre, 4 e nalmente le cetonie , i
trichii , ed il genere melolonta lo hanno
trasversalmente troncato sul davanti.
QUB>Ll eoleotteri sono generalmente i
pi piccoli della famiglia degli scarahei:
il loro corpo convesso superiormente,

dal davanti all'indietro, e da destra a


sinistra, inferiormente schiacciato; la

testa un poco inclinata , li occhi


sono piccoli, appena visibili i sopra ,
e collocati molto sull'indielro; le- an
tenne corte, il primo articolo il pi
lungo, il secondo rotondo,'il terzo CO
nico , il quarto, il quinto, ed il sesto ca
liculuto , ossia a calicetto, il settimo, ed

i successivi allargati, di sfoglie plicatili,


che formano una piccola massa globulo
sa. Il clipeo ordinariamente fornito nel
la parte posteriore di due tubercoli, il
corsale_tto liscio, gibboso, spesso lu
cente , e coperto in molte specie di un
polviscolo bianco, o verde biancastro,
che se nel tempo di vita vien tolto all'a
nimale, non tarda molto a riprodursi.
L' elitre sono ordinariamente striate su
tutta la loro lunghezza, toate, vetrine,

gd avviluppano l'addome da tutte le


Parti, mentre gli ultimi anelli, che vanno
confricandosi sopra lestremit, produ
cono un piccolo strepito alquanto sonoro.
Le zampe sono corte , rolle cosce larghe,
schiacciate, tutte le gambe dentellate

esteriormente, pi larghe allestremit


dei tarsi, soprattutto le anteriori, e gli
articoli dei tarsi sono piccolissimi, prin

cipalmente gliintermedj , andando a ter-_


minare in due ganci.

3_
a

AFO

(242')

Questo genere numerosissitpo ,ed il

Fahricio ne ha descritte pi di sessan


ta specie; noi per ci limiteremo a far
conoscere quelle, che con maggior fre

AFO

Panz. F. G. Init. 43. N. 5. Quadri"


pus!"lalu:.
Carat. Nero, elitre striate, con un

carattere del colore dell'elitrc, non es

punto rosso, ed una macchia di egual


colore, zampe nere.
6. Aromo QUADRIOUTIATO. Aphodiu:
quadriguttatns.

sendo stato ancora dimostrato da veruna


osservazione, che questo colore sia coe

del corsaletto, due macchie sopra leli

rente alla dillerenza dei sessi.

tre, e zampe rosse.

uenza a' incontrano , e per facilitarne

le ricerche le disponghiamo secondo il

" i. Afodix' coUelitrc totalmente, o


in parte rosse.
_
|. Arop:o net. I.BTLIII, Aphodi'us f
metarfus.
Goif. Inset. Tom. 1. p. 8|. N 18.
50 scarabeo birrucciaio Panz. Faun.
erm. lui. N. 3| , 2.
Carat. Nero, due macchie sul corsa
letto, ed elitre rosse, con strie di punti

scavati. V. Tav. 7|.


questo uno degli insetti i comuni
nel concia bovino, e pi ne cavallino,
ed il suo corpo sempre pulito, bench
viva abitualmente nelle sozzure. Il suo
di eo fornito di due piccoli tubercoli,
c
questo insetto una variet se ne ia
coutra , il di cui corsaletto ha davanti

un piccolo incavo.

2 . Aromo ruzzouu-re, Aphodius ch


lens.

lanz. Faun. Germ. N. 48. l.


Carat. Nero, due macchie sul corsa
letto, elitre con strie di punti scavati,

addome rosso.
Questa specie ha molta analogia colla
seguente , dalla quale per dillerisce per
la grandezza , essendo pi piccola, e per
lorlo dellelitre, che di color bruno.

32 Atomo vancrroan. Apliodz'us scru


tutor.

Oliv. Coleott. Tom. l. pag. 77 Tav.


8. Scarab w: rubizlus.
Carni.

ero, elitre, addome, gambe,

e tarsi rossi biondi.


E questa una dellepi grandi specie, che
trovisi in Francia, ed e della grandezza
dellAfodio scavatore. 'lrovasi nella fo

Carni. Nero, un poco schiacciato, orli

questa la pi piccola specie di tal


divisione, che di un bel nero, liscio,
lucente. Trovasi nel concia cavallino, e

nei luo hi molto arenpsi , essendo co


munissuno al Campo di Marte presso
Parigi.
" z.Afodii con elitre di color livido,
o giallastra , in tutto, o in parte.

7. Aronro sroacsro. Aphodu con


spurcalus.
Carni. Di un nero lucente, clipeo tu
bercolato, elitre livide, striate di punti
neri.
(guest'insctto offre non poche variet,
ed stato per conseguenza descritto sotto
pi nomi. In alcuni individui 1 elitre
nere non hanno che una piccola macchia
rossa bionda all'estremit, in altri hanno
varie macchie, o dei punti neri, e le

zampe sono qualche volta grigie, ma 0r


dinariamentc nere. Questa specie coma
nemente incontrasi nelle bovine.

8. 1_\rooxo conramurro. Aphodil


LOlltlllllfllllll5

Carut. Nero, zampe, e margini _dl


corsaletto allidi, elitre striato , grigl

con macchie nere.


Anco in questa

specie, per quanto

sembra, ha luogo un notabil numero dl


variet, giacch alle volte, oltre i ca
ratteri da noi espressi, si veggono due
piccole macchie grigie sulla testa; _'
grande scura al centro di ciascuna eh

tra, 0 solamente la sutura di color


bruno.
9. Aroma scontano. Aphodiua ny
balnrz'us.

resta di Fontainebleau, e non forse

Panz. Faun. Germ. 47. N. i. a._ _

le non una variet della specie prece


dente.
4. Aroma BIMLCULATO. Apliodius bi
maculatru.

'C_arat. Nero , liscio , eliUe 6"5'

Oliv. Inset. 13. p. 85. N. 9|. Tav, 9.

g. 72.
Car'at. Nero, testa con tre piccoli tu
bercoli, elitre nere striate con una gran
macchia rossa alla base.
_ llliger d opinione, che questa spe
cie possa essere una variet di quella ,
che chiamasi terrestre.

5. Aromo qnsnamscnr.4m Jphods'ua


quadrimaculalus- L.

etnate.

lo. Aromo unanuou. Jphodus mer


darz'us.
_
Carat. Nero, elitre pallide atriale.
con sutura nera, 0 bruna , egualmente

che le zampe.

I l. Aromo uwno. Aphodz'us livde


Carat. Nero lucente , elitre lisce .
ltriate, gialle, corsaletto nero, urlato dl
giallo, con un punto nero da ciascuna
parte.
_

n. Aroma nuance. Aph0le "


rahcuc.

'AFO

(243)

Carni. Nero, testa con un solo tuber


colo, elitre brunastre, pallide.
*" Afodii con elitre nere, o brune per
la maggior parte.

13.0 Aroma scararons- Aphodiusfos

parecchie specie di

sor.

Oliv. Coleott. 3. p. 75. N. 78. Fig.


184. a. 6.
Carat. Tutto nero, con elitre striate,

AFR

come sinonimo di Amuuroncar. (V.


questa parola). AllIsola-di-Francia sta
to cambiato questo medesimo nome in
quello di ajbuche ,_5d e stato applicato a

chi comuni nei ho

schi. La scorza di alcuni dei quali serve


a far corde senza Yefuna preparazione;
e il legno di alcuni altri quando il im
portato} si adopra invece dol' sca per

clipeo con tre corni, corsaletto depresso accendere il fuoco. Le foglie di queste
differenti specie sono mangiate dalle
sul davanti.
E questa una delle specie pi grandi,
capre o dai capretti, come pure dalle
che giunge alle volte no a cinque linee tartarughe, non ostante che vi sia gran
di lunghezza. Sono insetti comunissimi, guantit di sugo latticinoso. VV. Fico.
e sincontrano di rado degli individui,
A . P.
. ,
che abbiano l'elitre brunastre.
A RlDl 2)E, Aplui'dis. (Entom.) La
i4. Aromo col.th zanrs nsss. Aphq.
treille aveva indicato sotto questo nome,
din.r nigr'ipes.
nel Dizionario di storia-_ naturale, un
Panz. Faun. Germ. l7. Tav. 9.
genere d'insetti ditteri,zche,comprende
p)articolarmente la mosca,apiforme di
Carni. Nero, corsaletto namente pun
teggiato, elitre striato, zampe nere.
eger, che il mulio\ppidr;uedel FA
15. Aromo a zamr: Rosse. Aphodi: bricio. (C. D.
'./,_.','-",.
AFRI'lE. (Min.) Karaten;,_ nqllg,sue ta
ru ipes.
una. Fano. Germ. 41- Tav. lo.
vole mineralogiche, ha i_ii.'nto;cqn que
Curat- Ncro, corsnletto liscio, elitre sto nome la Canoe csasoyra PERLATA.
striate, zampe rosse bionde.
V. Cane: esaaonns rea ATA.
l. Aromo suonaomns. Aphodiu: " AFRlZITE. (Alin.) Hzii' .. ha dimostra
haemorrhoidalis.
to, che questa pietra, descritta dal Dan
Carat. Nero, collo studetto allungato , drada, come una specie particolare, era
unteggiato, elitre con strie crenulate,
una turmnlina , e lha riferita alla sua
di color lionato alla punta.
variet nonoduodecimale. Le ragioni da

17. Atomo camuno. Apwdius gra


nal'luS.

Caral. Nero, corsuletto con minuti

punti , elitre con strie punteggiato, te


stacec alla punta.
l8. Aromo nonno. )lph0diils u:per.
Caral. Nero con testa, e corsaletto
trasversalmente solcati, elitre striate.

esso

addotte

per

comprovare

questa

identit sono desunte dalla rassomi


glianza dei caratteri essenziali, che sem

brano convincenti. Afrizite deriva da


un vocabolo greco, che signica schiuma,
giacch questa pietra 'bolle fortemente
uando si fonde col borace , e il Dan

ilrada l'ha trovata presso Krgeroe nella

Eiccola isola di Lango' nella Norvegia.


Questa piccola specie distinguesi par
ssa aderente ad un ferro ossidulato
ticolarmente dallaltre per le strie tra
misto di quarzo. V. Tuansnuu.
sverse, che si osservano sul suo corsa
AFROCONIA. (Illin.) Forster ha propo
letto.
Le sue elitre sono coperte di una sto di distinguere con questo nome il
bianca, e nissima polverina, le zampe minerale chiamato Schuumralk dai ini
rosse bionde, e trovasi sul principio di neraloghi tedeschi, che una variet
primavera nei terreni arenosi presso gli della once CAR'BOIATL PERLATL. V. Canoa
cassouan nanna. B.)
escrementi umani. (C. D.
" AFORO. (1201.) Ap/torus. Questo voca AFRODILLO. (301.) omo antico di quel
bolo che signica senza-foro, si applica genere di pianta conosciuto pi comu
ad alcuni frutti, o meglio anche ai loro nemente sotto_quello di asfodelo. Lan
zhericum ossi/ragum L., per avere qual
pericarpj , come alle bacche, alle dru
che somiglianza con questo genere, ebbe
e ec.
Il Camello fu il primo, tra li an
il") il nome di afrodillo di padule.
tichi botanici, a cercare di di"it.t'0 le
-)
piante, considerando lassenza, la pre AFRODITA, Aphrodi'ra. (Moll.) questo
un genere di vermi marini, avente per
senza 0 il numero delle valvole del pe
ricarpio, per cui lo distinse col nome carattere delle placche membranose a
guisa di scaglie, che gli formano sul
di aphorum , uniphorum, biphorum, tri
phorum, oc. secondo che mancava o ave

va una, due, tre aperture eC


AFOUTH. (Bel) Flacourt da questo nome
1

dorso due ordini, uva sono attaccate pel

loro mezzo, e disposto a paia di due in


due anelli. Le hranchie sono collocate

vAFB.

(244)

su quegli anelli, che non hanno sca


glie, e sono cos piccola, che possono
appena scrgersi, mentre ciascuno dei
medesimi anelli sostiene ancora alcuni

piedi composti di. setole tosto , che di


Versicano nel numero secondo le specie.
Il corpo delle afrodite , in propor
zione della sua lunghezza, pi largo e

sebiaq:ilo di quello degli altri ver


mi, appartenenti alla medesima fami
glia. Sono stati loro attribuiti dei ten
tacoli

articolati intorno la bocca, lo

che un errore , giacch altro essi non


sono, che lamenti semplici, e carnai,
simili in tutto a quelli, che si osservano

AFR

tutte le coste Francesi; si nutre di mol


luschi , soggiornando per l ordinario so

ra i'fondi arenosi , ilmare ne rigetta


in gran copia in certe stagioni, ed ge
neralmente conosciuto dai pescatori sono
i bizzarri nomi di talpa , o di topo
marmo.

Lo Swammerdarnio ha creduto che


l'afrodita aculcata , o brucio di mare,
potesse essere il Ph_ymlus di Eliano ,

ma molto pi richiedesi onde la su:


descrizione Vada d'accordo col nostro
animale.

il corpo del brucio di mare lungo


dai cinque ai sei pollici, ed largo da

attaccati ain anelli, e solamente un poco

un pollice a un pollice e mezzo, la sua

pi grandi. Il loro esofago pu rientrare,

periferia e presso 21 poco ellittica, il ven


tre quasi schiacciato , e il dorso un
poco convesso , ed interamente rico
perto da un tessuto simile a quello della
stoppa formato di peli grigiastri nascenti
sui lati del corpo, e che formano, iri
trecciandosi , un mantello cos titt_o, da

ed uscire in modo da rappresentare una


specie di tromba, e quando in tutta la

sua totalit esternamente allungato, si


presenta l'apertura del gozzo, e con
essa quattro piccoli denti che vi si scor
gono attaccati, due di sopra, e due di
Sotto. Questo gozzo carnoso, e f0l'lls
simo, mentre il Canale intestinale di

ritto, e proveduto da ciascun lato di


numerosi ciechi, che vanno a terminarsi,

o in una semplice dilatazione, o in al


CUne diramazioni.
I vasi sanguigni delle afroditc sono
un poco pi piccoli, in proporzione di
quelli delle Nereidi, e delle Arenicole,

essendo per facil cosa il distinguerin ,


e l'accertarsi , che sono anco pieni di
un fluido rosso. Il loro sistema nervoso

non potersi aprire senza tagliarlo , na


scondendo alla vista le branchie, e le

scaglie membranose. Gli anelli si distin


guono per mezzo di leggere rughe tra
verse , un poco pi profonde sulle par
ti; se ne osservano quaranta circa , e
gli ultimi sono cos piccoli, che
difcil cosail numerargli. Sostengono
tutti un piede da ciascun lato, formato
di un oggetto cilindrico , fornito dalla
parte di sotto di un piccolo lamento
carnoso, che fa uscire dalla Sua estremit

visibilissimo, consistcndo in un cor


done midollare, che domina in tutta la

tre ordini di tosto setole, o piuttosto di


corte spine. Lordine superiore di due

lunghezza del ventre, e che va rigon


audosi in altrettanti gangli, quanti 80
no i segmenti intorno al corpo.
Dicesi che nelle afroditc i sessi sieno
separati, e che esse sieno ovipare. Di
fatti. in Certe stagioni, trovasi il cor
po delle femmine pieno d' uova , che
onde anoin un liquido, e quello dei
ma
pisana. di latte; ma non sono

o cinque , ed il terzo di nove , o dieci.


Superioimente a ciascun piede nasce una
ciocca di quei bei peli setosi , e rilu
centi, dei quali abbiam fatto sopra pa
rola , quindi una la di nove , o dieci
grosse spine , che forano il tessuto fel
troso del dorso per mostrarsi allester
no. Fra questi ordini di spine Sono col

stat'ymati organi interni, destinati


a ui>durle, n aperture esterne, onde
sv usarle.
4
* i. L Arsomn scorsa-m , volgar
mente chiamata brucio di mare, Aphro

(lita aculeatu. Pall. Mise. Zool. p. 7.


E la pi grande delle afrodite, ed il pi
bel verme conosciuto; i peli oudeggianti,
e sericd dei lati del suo corpo riuni
scono alla pi viva lucentezza metallica
i colori i pi vari, e presentano alterna
vtivamente tutte le tinte del topazzo,
"dello smeraldo, dello zafro, e del car
,bonchio. )uesto animale trovasi dalla
Groenlandia no al Mediterraneo , ed

comunissimo, specialmente in estate, su

setole, il secondo di due, tre, quattro,

locate le branchie, che rassomigliano a


piccolissime creste carnose; le scaglie

sono un poco pi vicine alla parte me


dia del dorso, e se ne contano quindici,

o venti paia.
I due tentacoli carnosi , pi prossimi
alla bocca, sono un poco pi grandi de
gli altri, rappresentanti in qualche modo
due piccole antenne, e il Bastero ci as
sicura , che i peli , o le spine dei piedi .
possono ritirarsi internamente nel corpo
no al punto di non quasi pi potersi
vedere. V. Tav. 05.
* a. L'Arnomra scscmosa, A nadf
la squamata. Lin. Pali. Mise. Ziiol. pl.
7. Fig. 14. Questa specie anch'essa

'AFR

( 245 )

comune quanto la precedente nel Medi

ara

dubbio, supplisce alle hranchie, e presso

terraneo, e su tutte le coste Francesi, e ' la bocca due se ne scorgono piccoli, ed

appuntati. Tale specie trovasi sulle coste


dell'Islanda , e della Norvegia , e pro
delle antriti. Non ha questa n i peli babilmente su molte altre.
5.0 L"Arnonrra mana. Aphlndfld
lucenti, n i ciui , che caratterizzano
l afrodita aculeatu, o brucio di mare , e plana. Lin. l\lnllcr,Vers. '1'av. |[|. Que
sta specie pi almngata della prece
si scorgono allo scoperto sul suo dorso
dente; ha trentasei paia di piedi, e di
le due le di scaglie, che inticramente
ciotto paia di scaglie, e di branchie, in
lo ricuoprono, e che sono imbricate. Il
numero delle scaglie d'ognuna di queste forma di fi1arnenti clavati. Le scaglie
si toccano da ciascun lato, i Pll'dl so
le di tredici, un paio cio di scaglie
no forcuti , vanno a risolversi in.dne
perogui due paia di piedi, equesti sono di
ciocche di seta, e portano inferiormcnte
fatto ventisei, fatti come cilindretti pic
un lamento conico di egual lunghezza.
coli, e corti, che fanno uscire dalle loro
1 due hlamenti conici , che rimangono
estremit una Ventina di setole taste, au
in vicinanza della bocca , sono cinque,
ree, disposte innn doppio ordine verticale,
e portano Superiormente un lo carnoso o sei Volte pi lunghi degli altri, e cosi
un poco pi lungo di essi, e nella parte pu dirsi di quelli claviformi,whe sono
i pi prossimi alla coda. L afrodita
inferiore un altro pi corto. l lamenti
piana trovasi sulle'woste della Groen
carnosi superiori , dell ultimo paio_ dei
landia , e dell Islanda , e se ne incon
piedi, sono un poco pi lunghi degli al

trovasi sopra tutte le specie di erbe

marine, e fra i tubi delle serpule, o'

tri, e le branchie si compongono di pic

trano alunni indivndui ,

coli fasuutti di filamenti, collocati sopra

lunghezza di venti linee.

che hanno una

ciascun piede fra le sue setole , ed il

Fino a questo puntoabbiamo seguitato

groprio tentacolo, osservandosehe ance


ci piccolissimi, carnosi, cilindrici, al
ternativamente disposti fra le origini
dei piedi, sebbene un poco pi bassi, e
sei Volte pi corti dei medesimi.
Questo animale ha un pollice, o quin
dici linee di lunghezza; le sue scaglie
sono ellittiche, obliquamente posate, guar
nite di peli al loro margine esterno, di
color griginstro, punteggiate di nerastro,
e un poco ruvide al tatto.

Muller; Utton Fabricio , sotto il nome

3. L'Arnonrrs ABMADILLA. Aphrodila


armuzlilla. Bosc, Vers. 'l. l. pag. '157
'lav. 6. Fig. I. Questa specie ha molta
analogia coll'afrodita scagliosa , ed ha
ventiquattro scaglie sopra il corpo, che
intieramunte lo ricuoprou0, sette lunghi
lamenti a puntati alla testa , e cinque

11 Aphradila cirrhalu, descrive un ani

male da lui creduto il medesimo del


1 Aphro:lila lana, e che ellcttivamente
differisce da la descrizione di Muller,

sol per avere da ciascuna parte ventuno


a ventidue lamenti clavil'ormi, idi
cui due primi e i due ultimi soltanto
sono degli altri pi lunghi." Ne ha tro
vati alcuni ind:vidui della lunghezza di
tre pollici, e sono questi tra i vermi 1'
pi voraci, giacch _non risparmiano nep
pure la loro propria specie.
LAphr'orlila imbriruta di Linueo,

che conosciuta soltanto per una frase


di questo autore, nella quale le sono da
esso attribuite trentasei sole scaglie so
pra il dorso, non differisce, per quanto
sembra, dalla presente specie.
alla coda. 'autorc dice, che il numero
b Aphrodilu lrpidola di Pallas, pare
delle paia dei piedi , e dei segmenti del
corpo , quello stesso delle scaglie ; e . che non diversichi dalla nostra afrodita
piana, se non che per avere quattordici
questa differenza, che la distinguerebbe
paia di scaglie , c Siccome lindividuo da
all'altro specie , sarebbe di molta im
portanza. Lafrodita armadilla stata esso descritto era ben piccolo, potrebbe
avsrle contate male.
pesta sPecie era
trovata sulle coste della Carolina.
stata recata dal Mar
.Germauia , ove
4. LArmonxra runn:ccxara. Aphrodi
'
ta punclata. Mull. Questa specie, che comune.
LAphrodita cirrhos1 dell'autore me
stata confusa Colla scagliosa dallo stesso
desimo ci sembra un individuo mal
Muller , e da tutti coloro , che hanno
conservato dele specie stessa , e ben
seritto dietro a lui, ne pertanto diffe
rentissima. Le sue scaglie non vengono ch sia vero, che ein vi possa aver con
mai a contatto sul mezzo del corpo , e tate sole undici paia di scaglie, si rileva
per dalla sua gura , che la parte po
vi lasciano uno spazio nudo, che va
da

una estremit allaltra.

Ogni due

piedi si osservano alcuni lamenti m


plicatameute pi lunghi di essi, ter
minati da una piccola clave, che senza

steriore del corpo ne era priva , ed


probabile , che fossero nscite

6.\ L Aramnra nnvrm. Aphrodim


scabra. Olton Fabricio ha fatto cono

\.-._\_\

AFR

(246)

scere questa specie, alla quale ha appli


cato, un poco ad azzardo, un nome
impiegato da Linneo senza descrizione
sufciente. Questal'rodita, dice egli, ha

trentaquattro paia di piedi simili a


quelli della precedente, senza per la
menti conic1. l lamenti clavati sono
dicias<ette, e le scaglie quindici da cia
scun lato, che vanno a toccarsi nel mezzo

del dorso, senza ricuoprirlo, ed un poco


taste alla loro supercie , mentre il co

lore ne bianco verdastro.


_7. L"Araonrn sconorsanaa. Apfiro
dita lunga. Gmel. Questa specie osser

AFZ

cesse schiuma di natron. Gli antichi lo


distinguevano con la parola aphroniiruna
o afronitro , come sinonimo3 d' afrona
tron. g.)
AFROS LlNO. (Min.) Cosi chiamasi in
Italia un gesso a lamenti poco distinti,
di consistenzrfarinacea, per molto so
lido; e della verit di tal nome ce ne
INSCUIB ance Ferbers.
FSULA. (Ornil.2 Quest' uccello, citato
nel viaggio 11 O afscn in Islanda, Tom.
3. pag. 260. , la Sala dellIsola di
Base , o Bas5an , pelecanua bassanua ,

Linn. (Cri; D.)

vata in Groenlandia dal Fabricio, cosi AFZELA. (301.) Afzelia. La pianta


della Carolina che Gmelin, nella sua edi
stretta in proporzione della sua lun

hezza da rassomigliare iuttosto ad una


ereide, che ad un'A rodita.

Il suo

corpo e composto di sessantssei anelli,


e d'altrettante paia di piedi, ciascun
dei quali formato di quattro piccole
setole color doro. Cinquantasei sono le
paia di scaglie, due sono gli occhi , e
due egualmente i lamenti alla testa,
non osservandosene alcuno sopra i piedi.

L'Afrodita Seolopendra trovasi nei fondi


argillosi, ha tre pollici di lunghezza so
pre una linea, e mezzo di larghezza, e

va scavandoxi una quantit numerosa di


piccoli canali, ove preferisce il suo sog
giorno.
8.0 LAnenx-rs nausea. Apliroditu
minuta. Questa specie lunga otto linee,
ha quarantotto segmenti, ed altrettante
paia di piedi, corti, forcuti, con due
setole' ai loro lobi inferiori, trentotto

paia di scaglie violette, contrassegnate


d'una macchia dorata in forma di mezza
lana , quattr'occhi, ed i tentacoli, come

nella specie precedente. L'Afrodita pinz


mea appartiene al medeaimo paese , ed
stata osservata dallo stesso naturali
eta. (C.

zione del Sistema vegetabile di Linneo,


ha designata sotto tal nome, in vista
del carattere dato da VValther , evi

dentemente una specie di perardia , a prossimnndola assai il di ci abito al a


guardia delphi'riifolia, L. Essa ha in.
oltre le foglie pennatide, ma tagliate
pi minutamente; i suoi ori sono un
po'meno irregolari, ed il suo frutto meno
allungato. Michaux , nella sua Flora di
America, lha nominata gelardin nfzelin.
Smith, che probabilmente aveva pre
veduto la soppressione di questo genere
di Gmelin, a dato il nome di nfzelia
a un nuovo genere della famiglia delle
leguminose, composto di alberi che cre
scono nell'All'rica. Le loro foglie sono
alterne e paripinnate, i ori in grappoli
hanno un colore rosso cupo. Vi si os
serva un calice tubulato con quattro di
visioni; quattro pctali, il superiore dei
quali pi grande; dieci stami distinti,
otto fertili e due superiori sterili; un
ovario a cui sovrap sto uno stilo ed
uno stimma, e che diviene un

le rune

legnoso moltiloculare, i di cui semi neri


sono inviln pati, alla loro base , da un

" AFRO lTE [man-e]. (Ben) Plantae arillo di co or porpora. Questo genere
aphrodz'lae. Si chiamano piante afrodite pare che debba esser posto vicino alla
quelle che si moltiplicano con tutt'altro cassia, nella sezione delle leguminose di
mezzo fuori che coi semi: in questo ca
stami distinti e di legume moltilocu
so sono le piante bulbit'ere, come i gia
lare. (J.
!
d'
cinti per la massima parte,i quali per AFZELI . (Bot.) Afzelia. Nome che Er
questo motivo si dicono afroditi.
hart ha dato ad alcuni muschi del genere
Gaertner ed altri applicano questa de
brjum, che Hedwig e Urdcl hanno col
nominazione ad alcune famiglie di piante
locati fra i Weissi'a. P. B.
crittogame , come felci , muschi, epati AGADEC. (Ittiol,) ale il nome di
che ec., poich in esse latto della fe
una e ecie di Sparo. V. Seno. F. M. D.)
condazione succede nascostameute. per

AGAL, OCCO FALSOoSPUR 0.(rm.)

essere il principio fecondante in contatto


cm germi.
AFRON A'IRO, AFRONATRON. (Chi'm.)
Nome dato a quella specie di natron o

Excaecuria agallocha , albero dioico


della famiglia delle euforbiacee,i di cui
ori maschi hanno il calice appena sen
sibile, e tre stami distinti:i fiori l'ern
mine hanno un ovario unico, tre stili ,
ima cassula triloculnre monos erma. Le
foglie sono alterne, lucide; i ori ascel

carbonato di soda nativo, che ricuopre le


terre , o le caverne, o i vecchi edilizi,

in leggiera etiloreseenza, come se si di

AGA

(247)

lari, sono disposti in spighe lesse nella


pianta maschia, ein spighe strette nel
lindividuo femmina.
L albero piccolo, tortuoso, nodoso,

intieramente ripieno di un sugo lattici


noso, acre e caustico, mlto pericoloso se

cade negli occhi, come 10 indica il nome


d' albero accecante , ar'mr excaccans ,

che gli stato d..to dal Rumo , e quello


di excaecaria formato dipoi da Linneo.
Il legno di quest'albero un delizioso
rofnmo, che si crede l'ugllocum dei
greci. Le parti nodose, in specie quelle
vicine alla radice , sono ripiene di una

materia untnosa, e inammabiliwima,


la quale raspata sopra carboni ardenti,
spande un grato odore di belznino: il
quale odore pu essere sviluppato anche
in modo da rendersi durevole , coll'sg

giunta di altri profumi. Gli arabi no


minano q):cst' albero, agalugen e aga
lugin.
. de V. )
AGALL CHITE, Agallochitcs. ( Fa. )
Cos stato denominato il legno petri

cato, nel uale si creduto ricono


scere nello ?l'alo. (D. F.)
AGALlV A'lOL1'1E. (Min-) Klaproth ha
con tal nome distinto la pietra sapona
cea, che un talco compatto , che esso
non riguarda, come pietra magnesiaca, e

del quale si fabbricano nella China delle


picrole statue, o idoletti.

* Questo nome signica pietra da orna


mento, o da statua, e Huiiy l'ha chiama
to talco glaco. V. Tacco GLAFICO. (B.

AGALUGEN, AGALUGIN. (Bob) No.


mi arabi dell'agnllocco o legno dalo ,
i quali hanno dato il nome specico di
agallocn allexcaccaria di Linueo.
AGALUGIN. (Bot.) V. Acazoces.
AGAMA, Agama. Daudin (Erpct.) Con
questo greco vocabolo, che signica,
senza nozze , indican un onere di
rettili dellordine dei sauri, ella fami

glia degli eumerodi , e il di cui nome


serve ai naturali della Giammaica per
denotare una specie di lucertola.
Le agame hanno per distintivi carat
teri il corpo coperto di tubercoli, le dita,
e la coda di forma rotonda , la testa
grossa, cordiforme, Coperta di squamme,

ed una lingua cortissima, e carnosa; le


dita non sono opponibili, nel che dille
riscono dai Camaleonti , o i anchi senza

membrane le distinguono (lui draghi.


La coda senza spine, la gola senza goz
zo, e nalmente la testa senza lacche,
non permettono di} confonder e cogli
stellioni, colle iguane, e con le lucertole.
V. questi articoli.
Dumril ha formato il suo genere

Loro di una sezione delle agame di

AGA

Dandin, le cui specie hanno la coda


compressa. V. Lormo.
In generale le vere Agame hanno il
corpo grosso , coperto di una pelle o
scla , che pu gonfiarsi e grado dell'a
nimale , e che sparsa in tutta la sua
estensione di piccole scaglie tubercolose,
rotonde , romboidali, o esagonc , pi o
meno sporgenti. La loro lingua non
punto _estensibile , il gozzo privo di
denti, _il collo ristringesi, e si osservano
sopra i suo: lati , e dietro le orecchie

dei fascetti di tubercoli nppuntati, ed


la coda raramente pi lunga dvl corpo.
Cercano di preferenza i luoghi umidi
nelle regioni le pi calde dei due Corn
tinenh , e non escono fuori, che sulla

sera.
1.0 Anime a coca connessa. Agama
compresscauzla , Dumril.

Carat- (_lorpo di un nero verdastro,


con macchie, e punti gialli, coda com
pressa, con cresta.

Trovasi ad Agiuda.
o. LGAMA nex cocom. Aguma co
lonorum, Dand.

(Lucerta agama Lin.; Iguana sala


mamlrina , Laurenli. )
Carat. Coda conica, rotonda , senza
cresta, tinta di un azzurro brunastro con

macchie pi cupe, gozzo pendolo a guisa


di giogaia, le due mascelle armate di
piccoli denti appuntati, gli occhi grandi,
e neri, e il ventre senza strie.

Questo Sanrio abita molte regioni del


lAmerica meridionale, e soprattutto le

isole di Cuba , e della Giammaica. Se


condo le gure, che Sba ci ha procu
rate, esso deve avere almeno un piede
e mezzo di lunghezza ; Brown bens pre
tende, che di rado oltiepnssi nove, o
dieci pollici.
" Oltre agli abitanti dell'isola di Ca
ba, e della Giammaica, ance quelli del
Surinam chiamano con tal nome( Aga
ma) questo Saurio, potendo credersi,
dietro la testimonianza di Fermin, c del
capitano Stedman, che tal nome lo ab

biano imparato da quei popoli, che vi


vono nell'interno della Guiana, nella di

cui lingua il vocabolo Agnma ha un si


gnicato totalmente diverso dal greco ,
che, come abbiamo indicato , denotereh
be, senza nozze.

3. La Tema , Agama orbicularis


Danti.
(
(Laccrta orbfcularis , Lino. Cord_y
lus orbicularis, Laurenti. )
Carat. Corpo quasi orbicolare, largo
e gono, testa grossa, corta, dilatata, e

gpna dietro gli occhi, oceipite fornito


' piccole spine, come pure il dorso, e

AGA

( 248 )

le parte superiore della coda, la quale


mrtu, sottile, appuntata. i piedi con cin
ne dita assottigliate, lunghe, e armate

ili unghie adunche. Tinta di un grigio


cenerino, pi chiaro inferiormente, mi
sta di niacchie,hfune pi o meno cupe.
Questo Sanrio, il pi schifoso di tutti
quelli conosciuti, ha qualche analogia
Col rospo, e perci Sbii lo ha indicato
sotto il nome di I'O!)U rpi'n0m 11' Ame

rica. AI Paragnai cliiamasi camaleu'li


te, peicli pu' gonare il suo corpo, e
cangi.ue alquanto di colore, allorch
O\tld5l.

La tapiii:i abita comunemente nelle


Montagne, e fra le rupi del( Messico, e

della Terralerma , ove, secondo la re


luzinue del viaggiatore Fernandez, co
nosciuta dagli abitanti col nome ancora

di lap..i'uxiii. La sua lunghezza pi co


stante, comprendcndovi la coda, di sei
pollici circn, e il Baio ci assicura , che

. AGA
6.0 L' AGAIA

DBL

Ponro-Jsuwr ,

.Igunia jucksoumh.
Cui-ai. Coila due volte 'pi lunga del
corpo, scaglie del dorso, e della faccia
superiore delle membra , sporgenti, ca

renate; dorso di un bruno nerastro, con


macchie pi chiara, ventre di un grigio
giallastro, senza apparenza di cresta sul
dorso, o sulla coda.

Questa specie, non ancora descritta,


stata reciita dalla NuOVa-Olauda da l
i'0ii, e Lesueur. Ha un piede circa di lun

ghezza, la coda comprende in estensione


otto pollici di casa, ed conica, e molto
allilata. V. 'l'nv. 3.i

I viaggiatori da noi citati, ed ai quali


1 isteria naturale professar, ve una
giusta gratitudine, hanno pn:fe"efricclxita
la collezione del Muso diParigi di
molte specie nuove raccolte nella me
desima parte del mondo, tali essendo

non i: in vei'nii modo nociva, potendosi


'anco addomesticare.
l,. L'Aoiuis i.snusrs , Agama gem

lagamn della terra di Dimen (Aganui


Di'emirliemis ) e quella dell' isola Decri
(Agullld l)echeulnsis ). Per mula sarta
non possiamo qui far altro che indicar

mula, Daud.

le , e passiamo sotto silenzio molte al

(lumi. Sei 'ordini longitudinali di


scaglie tetraelre, dun grigio giallastra
con fasce trasversali brunastre , irrego

tre Agame,delle quali potr trovar_seiie_


la descrizione nelle opere speciali di

erpelologia. (H. C.')

lari; la, parte


inferiore del
corpo turchi
nicei.i
con macchipzze
vrotonde,
e un AGAME , o AGAMlE [PIANTE]. (Bob)
Plurilue ugmm'ae, vegetabili che mau
cauo degli oigiini ses=-uali , come .i fan-,
merose.

Lagarnn cromata trovasi.nella col


lezione del 1\ uSe0 di Parigi, ed ha molta
analogia con la precedente, ma pi
piccola. Ne sconosciuta la patria, ma
probabilmente dell'Amerim.
5. L Ao'sils srex.i.ns; Agama stella
ri's, Daud.

(Luci'i'liilu orientale xlellula (L


zard orienta! wild) Sba , '1om. l.
'lav. XCll. li. a.)
Carni. Parte superiore del corpo bron
ilillil , con tre ordini longitudinali di
macchie biaiipastre, radiate sui lati del

corpo e della coda ; testa grande, grossa,


di tinta pi chiara, coperta, egualmente
che le membra , di soaglie rombiduli

ghi e le alghe. In queste piante imper


fette, la moltiplicazione si opera per
mezzo di alcuni corpuscoli (propngh)

che sono spariti sulla supercie di esse,


e che non sembrano essere altro che
semplici frammenti del tessuto; mm:

vero per mezzo di nlcnni corpuu_h


(smu'niili') contenuti in cavit pir_th0
lari (concultucoli), specie di ova_r, Ch_
non presentano alcun indizio di stili e di

stimmi. In questi ultimi tempi soltanto


si sono distinte le piante ngame c le_pla_u
te crittogamc, che Linneo avevi} rwll
nella medesima Classe. Le crittogamv

( muschi, epatiche) otfrono un appunto


noteVole dorgnni generatori, dl IMI
forma loro particolare, dillicli ad esm
uniformi, orecchie di un rosso pallido,
distinti a cagione della loro piccolczll,
cresta pettinata sul dorso, e sulla coda,
e a esso ricoperti di tegumenti partico
e dita con anelli bianchi e bruni.
Dice 5ba di aver ricevuto questo_ lari che impediscono all occhio il ve
dergli, e da ci venuto -1 questa pme
animale da Baluvia , ed il naturalista
il nome di crittogame. V. Cuirrof-Lll
Olandese Van-Erncst lo ha trovato pi
volte nellisan di Giava , ove vive sem
(M\s5.) -'

_
AGAMBNNONE.
( Entam.) E questo Il
pre nei boschi, stando ordinariamente

nome di una larfalla appartenente alla


sopra gli alberi, o sopra le foglie secche
fumi liii dei cos detti cavalieri grem
ud insidiare gli inetti,dei quali fa preda
con molta agilit. Nel tem o degli amori, V. lABPAI-LA. (C. D.)
AGAMI
, Psophiu. L. (Ornii.) ll aral
le orecchie del maschio divengono di un
rosso vivo, e fa allora sentire un dehol

tere generico dell'ag'ami consiste ull "

schio.

Vere il becco conico, un poco CON'

AGA

(249)

ed acnminato, la mandibola superiore


pi lunga dell'inferiqre, le i_mi:if:i ovali,
molto aperte, la lingua cartilaginea, de
ressa, sfilaccicata in cima, i tarsi alti,
iii parte inferiore delle gambe spennata,

AGA

acque, o resse le spiaggie del mare,


sono sparsi nelle montuose foreste delle
parti pi calde dell' America meridio
nale, ove vivono di frutti selvatici. Si

posteriore non tocca terra._


Due sono le specie, che in tal genere

incontrano spesso in numerosissimi bran


chi nella parte pi interna delle terra
della Guiana, non amando per i luoghi
scoperti, ed abitati. Ora corrono con

si conoscono, le quali, bench abbiano

velocit , or camminano con un conte

molta analogia cogli angioletti (Hifnari


[opus ) appartengono per , sotto il_ ri
guardo delle loro naturali abitudini,
alla famiglia dei gallinacen

gno grave, o aaltellano con brio; stanno


fermi ordinariamente sopra un solo pie
de,come le cicogne, ed il loro corpo assu
me, al par di esse, differenti attitudini.

e quattro diti separati, fra i quali quello

i. L' Aeaaii n' AMERICA, Pmphi'a cre

pitah: L. La figura di quest uccello


trovasi al N. 169 delle Tavole colorite
di Bu'on, sotto il nome d's ami di
Caienna, nella qual gura i pie i sono
falsamente coloriti. Corrisponde questa
apecie al Carucma del medesimo autore,
non per a quellojdbl hla(cgravio, comev

pure al fagiano
Antille di Duter
tre . ed alt'ucc'lb trombetta d Adun
aon. Al Surinam riconosciuto sotto la
denominazione di Cantf-Camy; della
grossezza di un fagiano ,:<i_con leiitidue
pollici di lunghezza, e dlClUlgfltl
z. Ha il becco d' un verdeggllaatro ,
gli occhi Cinti di elle rossa , la 13.
sta, e la met superiore del collo coperte
di piume corte, tte, simili alla calu
gine, e crespe alla loro estremit, mentre

quelle della parte inmo del collo, che;


non sono arricciate, hanno un violette

cangiante, come lacciaio brunito, e lu


stro.

Le enne della gola, e dell'alto del


petto ormano una bella placca di quat
tro pollici circa, i di cui colori vivaci,

e cangianti presentano dei riessi verdi,


verdi dorati , azzurri, e violetti. Sulle

altre parti del corpo le penne son nere,


eccettane la parte media del dorso, che
di un color rosso biondo ferrugineo, tali
csaendo pure le piccole tettrici dell'ali, e

Le loro ali, e specialmente la coda, essen


do cortissime, il loro volo riesce grave, e

quando, non ostante il loro naturale poco


illidente, fuggono il cacciatore , vanno
a posarsi in poca distanza sopra terra ,
o sopra i pi bassi rami degli alberi ,
ove ne divengono facilmente la preda.
Generalmente per, allorch sono sor
presi, la corsa, preceduta da un acuto

strido, il mezzo da essi usato per evi


tare il pericolo. Non costruiscono nido
di sorta alcuna, e si limitano a scavare

a pi deli alberi tino spazio,nel quale


la femmina depone da dieci no a sedici
uova di un color Verde chiaro , quasi
sferiche , e pi grosse di quelle delle
galline , ci che ha lungo due, o ancor
tre volte nel corso dellanno
ll nome di trombetta, e'qnello di
psupl_u'a (dal verbo greco 1160?E0),
fare strepito) sono stati applicati all'a
garni a cagione della facolt particolare,
che ha di far sentire con molta fre
uenza vari suoni sordi, che possono

imitnrsi no ad un certo punto pronun


ziando sei fino a sette volte di seguito
colla bocca chiusa ton, ton , ton, lou ,
ton , ton , tou. Tale strepito, che erasi

creduto uscir dell'ano, ma che dipende


da una special conformazione della tra
chea-arteria, e del polmone, non si ma
nifesta al di fuori se non che penetrando

le grandi delle ali medesime, e della coda,

che sono d'un cenerino chiaro. l tarsi,


che ordinariamente si chiamano gambe,

non rivestiti di scaglie giallastre , colle


unghie corte. Gli

agrumi , nch son

giovani, conservano la loro calugine per


Il tempo molto pi lungo di quel che
comunemente osservasi nei pulcini, e nei
perniciotti, e si incontrano alcuni indi

vidui , sui quali questa peluria folta,


e di estrema delicatezza al tatto, ha
due pollici di lunghezza , non compa
rendo le vere piume se non quando la
nimale giunto a pi della quarta parte

il tessuto delle membrane , e dei mu


scoli, e mediante un effetto del tutto

analogo a quello , che succede Itel ger


gogliare dein intestini.
L' alettore nero fa egualmente inten
dere di tali suoni ; quello dei tacchini

avanti il loro grido, ed il tubare dei


piccioni, che viene effettuato senza che

il becco si apra, ne dieriscnno per la


sola circostanza di esser: prodotti in una
papte men bassa , e meno lontana dalla
a.
g 0 L'agami
si addomestica colla ma gor
facilit,e si ail'eziona egualmente a cin ne

del suo accrescimento. V. Tav. 58.


Questi uccelli . che mai non si veg

ha cura con tanta benevolenza, e fedelt ,

gono nelle

quanta pu dimostrato": il cane. Obbedi

Dizion-

n|udi , n sulle rive Mle|

alle Scienza Nul.

36

(25)

AGA

sce, com'esso, alla voce del suo padrone,

lo segue, lo precede , lo accarezza , e gli


attesti la gioia , che dopo una quale e
assenza , pu in lui destare il suo ritor
no; susCettibile di gelosia , caccia via
gli animali stranieri, n teme i gatti,
o i cani, dei quali sa evitare l'assalto
alzandosi_per l'aria, e,che inquieta ri
cadcndo sopra essi, e percuotndogli con
forti beccate. Prova molto piacere nel
farsi grattare la testa ed il collo , ev
rinnumia, no al punto il essere impor
tano, la domanda di una limil compia

AGA

due lati del collo sul petto in forma di


cravatte. Tutte le 'penne della parte su
periore dell' uccello son brune ondulate

di nero, e quelle dellinferiore, bian


castro, con mezze tinte azzurre. il petto,

ed il ventre hanno varie macchie nere,


la bordura delle penne delle ali, il becco,
ed i

iedi sono turchin_icci.

,5

Pal as-ha riunito l'agami alle gr, e


nel quarto fascicolo dell'opera intitolata
S icilegia teologica ne ha data un'am
pia descrizione sotto il nome di gru:
psophiu. Hermann , nelle sue observa

cenza. Conosce, come il cane, gli amici

tiene: :oologicae p. tgg. , ha disappro

domestici , ed sollecito a fargli festa;


ma quando certe persone non gli vanno
a genio, le caccia via col beccarle nelle

vato questa riunione, facendo rilevare,

gustosa, senza essere troppo succulenta,

Piante. '

che lagami aveva le narici ovali, la


testa coperta di piume le germente m
spe ,' il becco pi corto, pi curvo, cdi
gambe, e le perseguita con collera a
molta distanza. Esce solo, si allontana tarsi men lunghi. Cuvier er conser
senza smarrirsi, e ritorna presso il suo
vando all'agami_la denominazione ge
padrone, narrandosi di in, che quelli, nerica pso hia, riconosce che, sullesem
che corrono per le stra e della citt di .pio di Paiias , quest uccello pu conti
Caiwm, si all'czionnno alle volte ad un
nu_are ad esser collocato alla. testa delle
passeggiero, e lo seguo!) dovunque.
- '
g l'tl.
Non bisogna
confondere1 lagami. col
Iretendesi , -che l' agami accompagni
macucagua del Marcgravio, che il
nelle. pastnre i branchi dei montuni,
gran tiuamo, tinamus brun'liensis Lath.
afdati alla sua custodia, e gli ricon
duCa la sera alla stalla; quel che per n col calao, che al par di lui porta in
sembra pi certo si , che nei pollai si Alfrica il nome d uccello trombetta, cir
costanza , sul di cui a poggio Fermin,
padroneggia le galline, e gli altri uc
nella sua descrizione et Suriuam , ha
celli domestici, obbligando nella serata
immaginato di attribuire all'agami il
i pi' lenti a rientrare nell'albergo , e
posan'dosi successivamente esso pure so carattere di due becchi l'uno sopra l'al
tro; ma pertanto l' uccello descritto da
pra un tetto, o un albero vicino. 1 ver
Buon , sotto il nome di caracara, e da
micciuoli, e la carne formano il nutri
Dutertre sotto quello di fagiano delle
mento preferito dagli agarni assai gio
Antille , deve, come abbiam detto In
vani, mangiandod vecchi ben volentieri
principio, riferirsi all'agami. Ca. D.)
del grano saraceno, altri gradi, ed auco
del pane. La carne dei primi 1. molto AGAMAE [PLAETLB].- (Bol.) .AGA|
ma. quella degli ultimi nera , e co AGANONE. (Mulneoz.) I Greci, secondo
il Rondelezio, distinguono con tal nome
stantemente dura.
una specie di 'Iaxmcsa. V. Tmmcn.
L istinto dellagami , s'nperiore a
quello di tutti gli altri uccelli, come (De B.)
pure i suoi costumi sociali, han gi AGAPANTO. (1201.) Agapanlhus. v.
fatto nascere in molti naturalisti il de
Canio.
.
siderio.di vederlo' naturalizzato in, Eu

AGARICE.

Foss.) .V. AGAICO-

D. F.)

ropa, e per isperare di riuscirvi con ' AGARlCI ,Aguriciu.(Polfp.) eLa


marci: ha stabilito questo genere per al:
successo, sarebbe necessario trasportar'ne
primieramente alcuni individui nelle
parti meridionali di essa, e destinar ai

cune specie di madreporc, formate dl


espansioni depresse, lobate, fronde?

medesimi uno spazio, ed un luogo con


veneVule
alle loro abitudini, ove
potes
sero
moltiplicare.
'
i

come osservasi nel suo genere puv0nh'h


ma che hanno la sola supercie SUPC'
riorc, nella sua totalit almeno, for

_ 25 LAduu ounnArrmct , Pso;;hiu

ondulata Gmel. Questccello, descritto


da Jacquin, e del quale si ignorano in
w tlerarpente_ le abitudini, non ha che una

mata di solchi
sali irregolari,
ordinariamente
imperfette.
De Lamarck

longitudinali, o trasver
fra iquali si scorgo"o
delle cellule stelllfefe

I lontana ralsomiglianza col vero aga_mi.,


della grandezza d'unoca, la sua
Mila porta un ciuffo corto 6 biancastro,

delle quali sono state recate dal ma

lu'nghe , e nere piume gli pendono dai

Australi da lron e Lesueur. Non 86 11

,af'.

ne indica pertanto sette

specie appartenenti a questo gcml0, "

AGA

AGA

(25x)

conoscono le gure , ma le pi note di


questo genere seno: 1.0 l Agarx'cia cu

sima l attenersi in ci ai generi di Lin


neo; e infatti pi facile il ricordarsi
cullulu, le di cui espansioni nude, e na- _ che l'agnri'k0n di Dioscoride un b
mente striate al di sotto, riunite alla
basc,ed un poco ac_cartocciate allesterno,

son coperle superiormente di solchi tra


sversali essuosi , c. euati , e di stelle

profonde irregolari.

letus di Linneo, che il caricarli la me

moria di mille a mille dugento cambia


menti di nome.v
Il genere Acamco, Agaricus, Linn.,

nestm specie la

che costituisce uno dei generi pi ricchi


"lladrepnru cucullata d'Ellis,e Solam
di specie delle piante crittogame, com
ler p. 157. Tav. 42. 2.0 L' Agaricia un
prende quei funghi che hanpo un cap
flutu la 1l!udreporn malata di Ellis,, pello ch' nella purle infrw'ore guernilo
e Solander p. 15;. 'lav. .,o., ed ha leI
di lamine o s/bqlie disposte a raggio ,
{tondi larghissime , le carene delle ru
raramente anastonu'zmlc, e che pur'lull0
glle grosse, rotondate, traverse, e gli in
i semfnuli (gongili o sporuli.) Questo
terstizi delle stelle sollevati.
genere della divisione dei funghi girino
Ne sono ignoti gli animali, ma_sup
carpi, cio a dire, In frutti nudi, e vici
ponesi , che abbiano molta an ilngia con
nissimo ai boleti; ed alcnneepecie ri
quelli delle Madre ore. V. Maoaeeoaa.
rtute s all',uno che all'altro genere ,
V. Forma. (De B.
ibrmano il'mmsmxa di Persou, genere
AGARICITE. (Polip.) V. Mmuerom.
che noi non abbiamo conservato, imi
tando in ci il sig. Decandolle. Adin
V. Fonon. De B.)
_
AGARlCO. (1101.) Aga1icus. E opinione son aveva nominato vulva un genere nel
assai generale che 'Ieol'rasto, Diosco
quale riportava gli agarici che erano
ride e Plinio abbiano indicato col nome muniti di questa parte; ed un tal genere
di agal'ikon alcuni funghi porosi di con
stato conservato da lersoon, il quale
sistenza legnosa, i quali crescono snin per altro ne ha cambiato il nome chia
arici , sulle querci o sopra altri alberi.
mandolo amam'ta , creato da Haller per
Fino a Linn_eo , i botanici furono di
indicare il genere agaricuc tutto inticro,
questa opinione, e di pi estesero un
e che Adanson aveva lasciato alle sole
tal nome, non solo ai funghi che erano
specie di agarici, le .gnali hanno:
porosi nella parte inferiore del cAppello
1. il cappello emisferico turbinato ,
(pileus), ma anche ad altri funghi che ricoperto inferiormente di lamine Sem
mancavano di questo carattere; e lo stesso

lournefort fu di questo parere.


Linneo frattanto nello stabilire i ca-,
ratteri dei suoi generi di funghi, avendo'
osservata una specie di confusione e di
inesattezza nell'applicazione di questo

vocabolo, diede il nome di ugarico a fun


ghi che erano totalmente'diversi da quelli
presunti agarici degli antichi: la qual
con fu senza dubbio un errore; ma il
suo metodo descrittivo , le specie presen

tate con esattezza, la sinonimia stabilita,


avevanotanti vantaggi, che posero ben

presto in imcnticanza i lavori dei bota


nici che precederon Linneo, il quale
ebbe di poi per scgnaci tutti i natura
listi. Cos il suo genere agarz'cus, com
preso nelfungus degli antichi botanici,
prevalse, nonostante che Adanson fa
cesse per la prima volta osservare che
lagarikon e il miron degli antichi non
erano gli agarici di Linneo, ma si bene
i suoi boleti, nome che Linneo aveva
tolto al genere moreliclla per dar loro
quello di phallu.r. Ora che si conoscono
sotto il nome di agal'icus pi di 650 ape
cie descritte e gurato, e sotto quello di
bolelus pi di 150; ora che sappiamo
che le classnzioni degli antichi son quasi
che cadute in dimenticanza, cosa utilis

plici e parallele;

2. Il pedicolo centrgle.
Finalmente le specie che hanno un
collarino o anello, sono quelle che for

mano il genere fungs di Adns011. In


questo articolo noi ci occuperemo sol
tanto dcl gruppo degli agarici Senza
vulva , vale a dire, del genere agaricus
di lersoon.
0
Gli agarici sono funghi carnnsi , o
membranosi, ordinariamente fragili, ra
ramente spongiosi , coriaeei o tuberosi ,
comunemente simili ad un ombrella. Ve
ne sono alcuni di una piccolezza e di
una delicatezza estrema, edalcuni altri

di un estrema grandezza, il cappello dei


quali giunge no a un piede di diame
tro; ma raramente si trovano di que
sta dimensione. 1 colori degli agarici
sono variatissimi , generalmente sono
lucidi e vivi, mentre sono giovani. Nulla
vi di pi variabile , come la durata
della vita di questi funghi: poich certe
specie percorrono in qualche ora tutto
il periodo della loro esistenza , laddove

alcune altre hanno una vita pi lunga ,


ma generalmente annuale. 1 boschi om
brosi, gli alberi, i prati,i luoghi umidi,
iletamaj, le muraglie, le cantine e i sot
terranei , sono tante loc:xlit in cui cre
\

AG'A '

(252)

ace e prospera una moltitudine di que


sti funghi. Al momento che nascono,
somigliano ad una mu'a, la quale non
tarda a gonarai: il cappello si alza e

AGA

scritti. Cngiona maraVigls il vederin


apparire istantaneamente , e ci ha fatto
credere ad alcuni naturalisti, che il vero

fungo fosse sotterraneo e atrisuante, e

diviene grande, e allora alcune specie

che desse origine all'a urico, il quale

imitano nasi le uova. La_ dilatazione


del cappelio rende visibile le lamine nu

potrebbesi allora riguar are come la par


te fruttifera della pianta: ma questo
un errore, perch basta svellere dein
agarici , per convincersi che i gambi sono

merose che lo guerm'scouo nella parte


inferiore, e che ordinariamente diversi

cano nel colore ; ed questa l'epoca pi


bella del fungo. Le lamine terminano
col coprirsi di una polvere nissima,
composta di seminuli solitario geminati,
i quali contengono le scemenze per la ri
produzione. La supercie del cappello
ora glutinnaa o viscosa , ora secca e vel

lutata. Dopo l'emissione dei seminuli,


gli agarici corincei si disseccano, men_
tre i membranosi si distruggono pron
tamente. o si sciolgono in un liquore l'e

tido e nauseante. Questa rapida scom


posizione piglia origine da alcune so
stanze animali che lanalisi chimica ha
fatte riconoscer nei funghi; e noi pro
ttiamo di questa occasione per ricor
dare che essa ha trovato che questi fun
ghi erano c6stituiti di:
Fungina;
Adipocera;
Alcuni corpi grassi;
Zucchero;
Gelatina;
Usmazoma ;
Albumina;

ldroclorato di potassa;
Snlfatodi potassa;
Fosfato di potassa;
Acido fungico;
- boletico;
-- idnico;
-Bsasorina;
Calce;
Gomma;

Resina;
Acqua.
Questa moltiplicit di principi ,
per vero dire, cagione di maraviglia,
poich trovasi in vegetabili che ci si com
piace di riguardare come i pi semplici,
e la vita dei quali si breve. La fun
giua la parte nutriente del fungo, ed
covnposta di:

Carbonio;
Azoto;

Idrogene;
Ossigene;
Zolfo.
La fungina si putref come le materie
animali, e sembra che sia meno anima

l1z1.ata del glutine.


GliagariCicrecouosolilarj,oa rupp,
o anche in famiglia, ed in luoghi circo-l

isolati, e non hanno alcuna relazione fra

loro. Si potrebb'egli ci ammettere per


gli agarici e per i boleti che crescono in
cima degli alberi? Una tale opinione
stata princi almente suggerita per al
cune specie {ugarico pratunello , n.
Sa ), che vivono in famiglia e in spazi
circolari, come se non si potesse sup

porre che un tronco primitivo avesse


oro data origine,. gettando i suoi semi
attorno di lui.
" Le specie di questo genere sono
estremamente numerose, e molte delle

quali servono d'alimento in alcune con


trade. Il consumo che se ne fa in Italia,
tale da eccitare maraviglia nei fore
stieri: imperocch, non ostante la l'era
cit naturale del suolo per ogni specie
di crittogame, si cercato anche di
moltiplicar questi funghi articialmente,
coltivandoli come le altre piante. In
fatti tutti conoscono la cosi delta pie
traN/un aia (V. lunaa ruacau ), che
a
apo i, e non a Firenze, n a To
rino, come erroneamente trovasi scritto

in alcuni autori non italiani, adoprasi


per la produzione articiale dei funghi.
Frattanto questo genere agaricus
quello ancora che abbonda di vegetabili
I pi perniciosi, molti dei quali hanno
per i loro terribili effetti acquistato un
nome celebre. Questi funghi sono tanto
pi da temersi,in nanto che difcilmen
tesi riconoscono da le specie a loro vicine
ed innocentissime. Generalmente bism
gnu difdare di quelle, le quali hanno
un sugo latticinoso che per la pi pic
cola rottura riman stravaaato. E bene
di fare osservare che il principio dele
terio volatilissimo, per cui si possono

mangiare impunemente alcuni funghi ve


lenosi, dopo che ai son fatti grillare; e
sembra ancora che nesto principio ri
sieda in un sugo che1 solubile nellacqua
Calda o nell'aceto, giacch quasi tutti
questi agarici non sono pi o uasi i
dannosi, toatocb si son

fatti bollire

nell' acqua, o si sono tenuti in digestio


ne nellaceto.
Gli agarici velenosi agiscono come
un veleno acremrcotico, e in generale
fanno sentire i loro elietti qualche ora
dopo che si sono mangiati; i pi mi

La-a_ .-#_ \

AGA

(253).

ciclisti non Cagionano la morte, che


dopo ventiquattr' ore, o pi presto, se
condo la quantit man iatane dallindi
viduo; e richiedesi mo to tempo per ri

shbilirsi da questa sorta di avvelena


menti.
L'autopsia cadaverics non mostra le
sione Veruua; e quando si manifestano i
sintomi di avvdenamento, cagionati da
questi vegetabili , i migliori rimedi che
ai prescrivono, sono in principio gli eva
cuanti e gli emetici, ed in seguito gli
addolccnti.
Gli agarici velenosi sono divorati da
una moltitudine di larve d'insetti co
Ieotteri e ditteri, e servono pure di nu

AGA

1. Sezione. PLIUROP0; Pleuropus,


Pera.
Stiplte [nullo, laterale o eccentrico.
o... Specie in generale mriacce e ses
sili. A questa sezione appartengono al
cuni duezluleu, Pers., c i generi stri
gli'a, sesia , serdu, gelona, petruna e

kuema di Adanson, e gli agari'ci [abe


rr'n1aeei e uppiastrati (Agarics laby
rinthes et plaqus) di Paulet.
I. Amaico nanna qnencn , Agnricus

uefcinu: , Linn. , Decand. , FI. Fr. ,


. 353; Agaricus 'labfrinthxl/ormis,
Bull., Herb., t. 352 e t. 442, f. I; Due
dulea quchina, Perl., striglia, Adans.;

trimento a certi altri animali,citaudosi

volgarmente Linguuccia delle quei-ci".

da Bulliard alcuni agarici che sono ro


sicchiati dalle lepri.

cato sul le no per tutta la sua faccia su

Sessde, rosso leonato,sugheroso, attac

Linneo non ha conosciuto e distinto, se

periore, l' interiore esterna, guetnita di

non un piccolissimo numero di specie


di agarici , quantunque l'opera del Mi
cheli fosse stata pubblicata. Bstsch ,
Schae'er, Bulliard, Sowerby e molti
altri botanici ne hanno descritto e [i
gurato un numero grandissimo di spe
cie, le quali, nel Synopsis jiuigorilm di
Persoon, giungono no a 440, senza com
prendervi i6 specie di amanite. Questo
numero stato di poi accresciuto con
siderabilmente per le eco erte di Per

pori larghi, sinuosi, anastomizzati. co


mune intatte le stagioni sui tronchi di

soou stesso, f.amarck ,


aulet, Wil
ldenow, Decandolle, Vahl, Hornmann
(Flora Danica ), Fres, Nees, ec.: di

modo che se ne contano attualmente


pi di 650 specie tutte d'Europa, e 300
delle quali crescono in Francia. Se ne
ignorano quasi le specie che crescono
in America, in Atfrica e in Asia, e

che sembra debbano essere numerosis


sime.

La classazioue di queste specie ha


dato origine ad alcuni gruppi i quali
si poasouo riguardare come altrettanti
sottogeneri , fondati sulla natura , sulla
reseuza o sull' assenza di certe parti.
5ueati gruppi sono stati stabiliti da Per
sobn , e DOI gli faremo conoscere nellor
dine adottato da Decaiidolle , nel tempo

stesso che indicheremo le specie pi no


tabili in ciascuno di questi gruppi. Dob
biamo fare avwrtire che queste divisioni
sono state per la massima parte conside
rate come altrettanti generi da var bo
tanici; e a tale oggetto si vedano i di
versi nomi di queste divisioni nel pre
sente Dizionario. Il sig. Otto ha ultima
mente pro osta una classazione di aga

rici secou o la forma e la disposizione


delle lamine o sfoglie del cappello; ma
un tal classazione non sembra ammis
abile.

alberi, e sulle vecchie travi,e varia molto

di grandezza. Questagarico impiegato


come spazzola per pulirsi il capo; e a
quest'ell'etto dice il Cesalpino che lusa
Vano i bagnajuoli in Italia; altri se ne
servono come striglia per i cavalli. In
Francia i contadini lo distinguono col
pone di peigne de loup , cio pettine di
tipo.
a. Aosnco DILL'0I'I'AIO, Agaricu: al
ncur, Linn. , Bull., Herb., t. 346. e 68:;
Vaill., Bot., t. lo. f. 7; volgarmente
Lingua d'onlano. Quasi sessule, un poco
coriaceo; cappello emisferico, lohato ri

coperto di una Ianngine bianco-grigia


stra; Iamine' rosustre, grosse, a gronda.
Piccolo e grazioso agarico, comune in
inverno , s'ui tronchi dellontano e di al

cuni altri alberi. Questo l'un o il tipo


del genere schizophyllus di. gries.
3. Acamco srinico, Amriciu stYP

dm, Bult., Herb., t. 1?,0. 'e t. 557,


f. i ;volgarmeute Orecchio rl'ulbero,Lin
gag: piccola gialla. Fungo di colore di
cannella , o fulvo chiaro, con stipite
piano, nudo, un poco compresso, dilatato
alla sommit,e continuato col cappello,

il quale emisferico, un poco coriaceo,


smarginato; lamine intiere, che si se
parano dal cappello, e niscono tutte in
una linea circolare comune. 'Irovasi in
autunno e qualche volta infprimavera,
sui tronchi d'alberi, in grossi cesti. Ila
in principio un sapore dolce e sciocco,
quindi acre atittico , e cagiona delle sen
sazioni di astrizione alla gola; dato agli
animali, li purga,in incomoda molto,
ma non gi uccide.

4. Ansinco -raasraaesrs , Agarieu:


lranslucem, Dec., Fl. Fr., Suppl., N.

(254)

AGA

AGA

359; volgarmente Fungagnoln piccola. scavato , mulo, lungo circa due pollici;
Stupite non esistente, o cort1ssimo e Cappelln di un rosso sanguigno, largo
In- pol'lici e mezzo; lamine bianche ,
laterale; lamine ineguali e libere; pal
lido in prinipi_o, quindi color lilla, e in decurrenli sopla lo stipite, divise in due
vne;;uito rossastro; cappello rotondatn, ir . o in tre. lrovasi llcstalc, nei boschi.
regolare, sottilissimo e trasparente, tinto E acre, causticoc velenosissimo. La so
stanza carnpsa del cappello spesso rosa
di un bianco rossastro. Cresce nelle vi
cinanze di Moutpellicr suLvecchi tron
dal vermi.
chi. di aalio; mangiato dalla overa I ili. Srizione.-Lnnnoi; Laclxuus
pente,.ed confuso con altri funghi sotto
e Lulll'ilU, lera.; volgarmente
il nome francese di pi'uoulude da 5111114?
5. Acatnco nean uuvo , Aguricus
Funghi Iutlurj n'n'cidiali.
ol.urius, Dee. ,- Fl. Fr., Sappi. -N.
Stipite,cenlrale; lamine molto inegnali;
368; Fungo lell'olio , Orecchio o Oc
chio d'oluo, (Oreille ou Oeil de 'l' oli
su'go latticiuoso bianco, qualche volta
vier) di Paulet. i un rosso dorato vi
giallo o rosso.
8. Aoiarco acnz,Agaricus acris, Bull.,
vissuno, un poco bruno nella parte di
sotto; stipite centrale, o eccentrico o
laterale, pieno, fila;nentoso, alto da uno

Herh. , t. 538 e 206; dguricus amarus,

Sch;-ell. , t. 83; Lutloso- rp.uo bianco


a tre pollici; lamine ineguali, decurren L (Laileux poivr blanc) i laulet- La
ti; Cappello variabilissimo. Questo fungo
mine qualche volta giallastre o rossastre,
numerosissime, spesso forcute; stipite
cresce nel ' mezzogiorno della Francia,
lungo' un pollice, capp'ello con contorno
solitario o in cesto, sullolivo, sul 'car
iino, sulla_ mazza di S. Giuseppe, sul I sinuoso e] ondulato,- carnoso, largo tre
eccio cc. E velenoso , e quando va male, pollici e mezzo. Questo fungo cresce nelle
foreste , abbonda di un sugo latticiuoso,
dicesi che getti una luce foafonca.
il quale e d0lClIal.l'0 nella pianta gio
vine, e molto acre e velenosissimo ne

Il. Sezione. Rossana; fussula,

Pera. , Link.

Stipite centrale; lamine eguali fra loro,


e non terminate sopraun collarino anu
lare.
'
'
0.65. Le specie sono tutte velenose.

gli individui adulti. Dice laulet che si


mangia in Russia. in Alemagna ed un
che in Francia. Nei Voages dialllll0
coi nomi di aubuzonye vuche bluruhn.

Correggesi la sua acrimonia Col sale,


coll'olio, col burroe col pep'e.

G. AGARCO Panno, Agaricu: fatene,

g. Acuuco rascwro, Aguricus zona

Pers., Syn. , p.
;' Agra-[cm pipera
. tus , Bull. , Herh. , t. ago; volgarmente,
Fungo peperone, Fungo pevera,peveronc,

ri1u, Decand. Fl. .Fr. , N. 375; .-lga


ricus lattruus zonari'us, Bull., llcrh.,

prveraeca , paperino lattaialo, alpe


ure dabetta , Fungo saltano. Di un

garmente Lattaiola forte, Caprino cul


liuu. Stipite e lamine bianche; cappello

giallo fulvo; stipite nudo, pieno , gr0a

vellutato, largo tre pollici e mezzo, di un

s:ssimo, alto pi di due pollici; cap

giallo pallido, ma segnato di zone con


centriche pi cupe, sinuoso come il mar
gine del cappello. Tutta la pianta ab
bonda di un sugo acrissimo e caustico , e
cresce nei boschi in estate e in autunno.

pello depresso, viscoso e poco carnoso,


di

nove a dieci pollici di diametro,

sinuato sugli orli, e segnato, lungo tutto


il suo contorno, di scanalature arti
colate; lamine libere, rada , grosse ,

Spesso forcut'e. Questo fungo trov.:si in


autunno, dopo le grandi piogge, in mezzo
alle zolle erbose deihoschi; raramente
trovasi intiero, poich la parte interna

dello stipite quasi sempre rosa dalle


lumache, le quasi sono ghiottissime di
questo fungo: esso ha un odore di bru
ciato molto sensibile, ed un sapore acre

e molto pepato.Questo fungo velenoso.


7. Arnasco mosso, Agm'icus ruber, Dee.

Fl. Fr., N. 371.; Agaricus .ianguinus ,


Bull., lierb., t. 41; volgarmente [ios
sola mzzuna, [farmela _/brte,_Pepcrone
rosso. Stipite bianco, striato di nero o
di color rosa , pieno in principio, quindi

t. 104.; Vliill., Bot., t. 12,, f. 7; vol

lo. Acsaico namzwso , Agaricus dali


cosus, Liu., Schae'. , Fung. , t. Il;

volgarmente Fungo lapacendro buono.


Lapaccndro che non muta colora, c che

goccia li uore colore di zncmno. Sti


pite gial o, resistente , lungo due pol
ici e mezzo; cappello orbicolare, largo
da due a quattro pollici, giallo mentre
giovine , quindi fulvo rosso mattone
unito o\a zone giallastre; lamine pi
pallida, ineguali, ricuperte di un pol
viscolo verdastro. Questa specie, se
condo che narra Lioneo , trovasi nei bo
schi montu0si e sterili. Persoon ag

giunge che crescein autunno, nelle pinete,


su famiglia e in spazi circolari; e da

h..;lr .-

(255)

AGA

latticinoso ,

due o tre giorni , e si risolve in un li


quore nero o bruno.

13. Ammco DL mcn|pso, Agaricus


ulramentarius, Bulli , Herb., t. 161;;
Vaill. , Bot. t. 15, f. _1o-11; volgar

in]laetro secondo Linneo ,

acre e clor i zafferano secondo Dillcn


e Micheli, aranciat, secondo Persoon;
nalmente dolce e di un rosso deciso,

secondo Lamaer e Dccnndolle. E pro


babile che molte specie [inno confuse

AGA

giardini e nei boschi, sul terriccio; vive

bita che possa essere il vero Agaricus


drlcivslls di Linneo. Questo fungo quan
do rompesi lascia trasudare un liquore

wnente P1'sciucune, Fungo pisciacanc,


P.rciacuno dei prati, Pratniolo nero,

Famigliula che. tinge di nero. Slipite

sotto il nome di Aricus delicinsus , e

bianco, nudo, cilindrico , liscio, lungo

che la specie clic si d per un cibo d'e


lizioso , non siavi compresa.
11. Acaa1co MICIDlALB, Agarcus ne

6 pollici; cappello sottile', in principio


globuloso, in seguito a campana allun
gata, largo due pollici e mezzo circa ,
sinuoso sugli orli, di supercie umida
giallastra , striala verso il margine , se
gnata alla sommit da macchie rosse;

cator. Bull., Herb., t. 52;), f. 2 e t.

14; Decand., F].v Fr., N. 38g; vul


gurmente detto p1_'esso_i Francesi Mor
tun; e presso dl nel , Fungo lupa
candr9 malrcu , che cambia colore,
e goccia liqun di zarano, Fungo

lamine ineguali, formata di una lamina

ripieqptn sopra s stessa, in principio k


bianc e, ed in seguito di colore di bi

spianla-case , Famiglwla velenosa. Di

stro. Si risolve in un' acqua nera, colla

un rosso cne tira al" giallo; stipite ci


lindrico, grosso, lungo tre pollici e
mezzo; cappello largo circa tre pollici,
coperto di peluvie pi cupe , le quali
Spariccono col tempo, segnato di zone
concenlriche ocracee, con margini ripie
gati e vellutati; lamine ineguali, bian
che. In una variet di questo . fungo
u aricus nlcat01, Pers. ), il cappello
e i color di oliva cupo, e le lamine
sono di color rosa. Questa specie cresce
nei boschi e nei. campi, in luo bi er
bosi, e compari ce sul liulr dell estate
e nell'autunno.
piena di un sugo lat

quale Bulliard ha fallo dell'inchiostro

ticinoso, acre e caustico. Una

iccolis

cima quantit di questo fungo e capace


di produrrei pi funesti ell'etti, ai quali
si suole comunemente riparare coll'olio
preso per lavativo o per bevanda.
lV.ISezione. Corana; Coprinus ,
Pera. , Link.

'

per l'acquerello. Questo fungo compari


sce in autunno nei luoghi umidi, ed in
cesti composti di un gran numero d'in
dividui, contaudosene no a. 40 nulla

stessa ceppata. '


l

14. Ac.uucn in un mono, Agnrz'cu:


rphemrlu: , Decand. ,\Fl. Fr. N. 394;
Auricu; vphvmerus,a Bull., Herl). t.
5;), f. 1,e Amricus montanur, id., t.
l'18 ; Fu n50
concia , colore di cervio

o isabella col gambo sottile. Stipite gra


cile,

biancastro, stolosn ,

lungo

tre

pollici, e una linea di diametro; cappello


liscio , ovoide o campaniornle , aperto in
seguito, e tagliato in cinque o in sei parti
rag ianti che terminano con arricciarsi
in uori ; disco rosso; margine giallastra
con strie nerastre; lamine libere, bian

che , ineguali . strette. Questo fungo vive


appena un giorno, e trovasi sui letamai:
di una consistenza molle, e morendo

si risolve in un'acqua nerastra.


Stipite centrale, nudo o munito di un

collar1noy; lamine ineguali che si risol


vono in un'acqua nera , quando sono
Vecchie. Cappello mcmbranoso, general
mente conico o campanil'orme.

V. Sezione. IMn10u; Pratella,


Pera;

Slipite centrale, _nudo o munito di


un collarino; cappello carnoso; lamine

12. Acaaxco nunclxa'oso, Agurz'cur to


mentolus, Bolt., Fung. , t. 156.; Bull.,

che invecchiando, divengono nere, senza

Hcrb. t. 138; volgarmente Bianchino dei

peraltro fondersi.

prati cotorioso. Stipite biancastro , cilin


dricq, attenuato alle due estremit, nu

do, stoloso, un poco cotunoso, lungo due


pollici; cappello in principio c1lindrico,
quindi con1co, acuoso, dellaltezza e

el diametro di un pollice, di super


cie lanugiuosa e colonosa, che, distrug
gehdosi, mette allo sc0perto le lamine,

le quali sono numerosissime , bianche, e


ciascuna delle

ual1 formata da una

doppia lamina. bucata specu: cresce nei

'

15. Acuuco anno, Agarx'cu: amarm,

,Bull. ,4 Herb..,t. 30 e 562; Agurr'cus


aumlus, Fl. Dan., t. 820- Stiple nudo,

cilindrico, tortuoso, lungo due pollici e


.mezzo , giallo, con peluv_ie nere,- cap

pello in principio emisferico, gialli), pi


Cupo nel centro, poco carnoso , di su
percie secca, largo un pollice e meno ;
amine grigie Vcrdastre, ineguali, di
stinle; collarino fugace, nemstro. Que
sto fungo esala un odore grato, ma il

. N.

( 56 )..

AGA

suo sapore molto amaro; Cresce in


cesto nei boaebi, sui vecchi tranchi dein
alberi.

16. Manco nascano , Agaricru cya


neus , Bull., Herb., t. lyo e 530 , f. I ;
Agnrs'cus beryllus, Batsch, Fun5., f.
2132 volgarmente Verdacchino dei pra
li'. Stipite glutinoso, turchiniccio; cap
pollo in principio qlohuloso , quindi
convesso , azzurrogno o, che in s

uito

diviep giallo alla sommit, di pot to


,- talmente; di supercie glutinosa; lami
ne di un iallo rosso leonato; ineguali,
ricoperte 1 una membrana, mentre sono
giovani. Questa bella specie, alta ap
pena due

llici , cresce solitaria sui

tronchi , nei boschi , e. trovasi in an


tnnno. _.

17. Aounco conussnsns, Agaricus


\

edulis, Biill., llerb., t. 5|4. e

134.,

Dec., Fl. Fr. N. 418; volgarmente Pra


taiolo maggiore bumm buono , Praia
ncllo , Pratolino; e da Paulet e distinto
coi nomi di Funghi di un a , Palla di
' nev'e e funghi di macchia Cbam ignous
de conche , Boule de nei5e et L ampi
gnons de Bruyre). Stipite resistente,
pieno, carnoso, qualche volta tuberoso
alla base , lungo da uno a due pollici,

grossissimo; cappello bianco, o di un


giallo pallido smorto, avente no a tre

pollici e meno di diametro, di una so


stanza caruosa resistente e rompibile;
lamine in principio bianche o rossastre,

di poi brune o nerastre, "ineguali, di


stinte dallo stipite, ricoperte, quando
_nascono, da una membrana bianca , la
quale rompendosi , lascia depli stracci

in forma di collarino aglior i del cap


pello e intorno al pedicolo. In una vu

,,

AGA

venga allo sviluppo di questa specie di


funghi.

Vi. Sezione. Bonus; Ronda,


Pers.
'-. Stipite centrale; lamine eguali, ter

mi_nule sopra un collarino anulare , che


circonda lo stipite.
|8. Aouuco nonna, garicln rotula.
Pers., Syn. , t. I67; Sowerb., Fung.,
Brit., t. 5; Agamqu undrosaceus ,
Full. , Her ., t. 6.1. Fungo bianco ,cou

stipite rieletto, cupo alla base, gracile,


lucente,'lungo un pollice; cappello om
bilicato, striato, pi o meno convesso,

sottile e undulato,o crenulato lull'0l'l0;


largo da quattro a cinque linee; lamine
in numero di |5 a no salienti. ln una
variet , il cappello e dicoloro ocraceo.
Trovasi in estate e in autunno, sulle fo

lie morte e lui legni imporrati: nasce


in cesto.
Vll. Sezione. Mucsus; Mycena,
Pera.

Collarino non esistente; stipite cen


trale stuloso; lamine che non diven
gon nere invecchiando; cappello non
0mbilicato.
_
ig. Aouneo DI GUIDO uso, Agrariqu
nigripes, Dee. ;volgarrnente Lumucone
coltiva senza o:lore. Fungo grigio mac
Chicttnlo di color fulvo o bruno; stipite
nenstro alla base, vellutato, lungo tre
pollici; cappello sinuoso, un poco cur
noso , largo due pollici, di supercie
viscosa; lamine libere, ineguali, gialla
stre. Questo fungo di un sapore om

riet lugurx'cns cumpestris, Lino. ,

moso, e nasce nei tempi freddi di au

Schae . 33; pratuiolo di radice pro

tunno e d' inverno. Cresce solitario o in


cesto di due a tre piedi.
ao Acn1co emouo, Agaricus cluvus,
Lino. , Bull. , erb., t. 569, f. I, e t.
I48; Vnll. , Bot., t. il, f. ig-uu; vol
garmente Fungo chiodo. Fungo di un
rosso leonato o fulvo , lungo un pollice

mdn e i'et:colutu 0 se

eggi'ante,

ru

1umllu oprntuiolo del

icheli; e

etto

da Paulet l.hampignon de couchefranc),

il Cappello scaglioso , bianco moschet


tato di vgiallo , e le lamine sono brune.
Questa specie molto comune dap
_, pertutto i tempo di autunno , nei b0
1\: schl-, nei prati, nei campi, nei giardini

e mezzo; stipite gracile, pieno; cappello


rotondato', quasi piano, un poco car
e nei parchi e lungo le vie, ove sono leta- ' noso e traslucido; lamine poco nume
mai. uttavia trovasi iii frequentemente rose, bianche, intiere, o tagliate in due
mezze lamine. 'Irovasi al cominciare
noi luoghi scoperti. o un sapore e un
odore grato , per cui ricercata come dell'autunno, sulle foglie morte , sulle
alimento, ed nota ad ognuno per il borraccine, sui legni imporrali, in terra,
consumo che se ne fa. Questa specie cc. Secondo che riferisce \Vulfen, nelle

coltivata in tutta l' Europa , e pi nei


paesi del nord che in quelli del mez
zogiorno; cnltivasi sopra gli strati e
sopra i mucchi, formati intieramente di
concio di cavallo, il quale sembra essere,
fra tutti i conci, quello che meglio con

vicinanze di Vienna, in Austria, compia


risce nellaprile, nel qual tempo si porta
a vendere ai pubblici mercati.
insi
pidn, ed {ha bisogno di essere condizio
nato, perch acquisti sapore.
ai. Aouwo aeuaelo, Agaricus allie

.o
G

AGA

.G' j

(4.570

,.
cena, Bull., Berta. , t. l58 e 5% , f. I;
volgarmente Fungo aglio ulpigiano 0
montagnolo. Alte da tre a quattro poi.
lici, rossastro o di un .bianco gialla
stra; stipite un p'oco vellutato alla base,
assottigliato alla sommit; cappello lungd
- un pollice e meno , piano o convesso,
o gobbo nel centro; lamine libere, ros
sastre, che terminano a punta dal lato

della stipite. Quepto fungo cresce nei


boschi umidi, ed esula l'odore. dell'aglio.
Trovasi in autunno sulle foglie morte,
sul terriccio, 'oc.

AGA

base di piccole bre radicali ;/ cappello


largo da un pollice e meno a due pol
lici, in princrpio emisferico, poi sinuoso

e di supercie quasi vellutata; lamine in


piccol numero, raramente intiere. )ue
sto grazioso agarico trovasi al comincxare
ddl autunno, nei boschi ombrosi, sparso
qda e l, solitario o in famiglia , sui

Vecchi: granchi di alberi, o sul terriccio


che circondaiqnesti tronchi.
,I

.* Y .

Mezione. Grumon;
. _i\-;V Gymnopus', Pers.
'

.\

.-

_ ' N i"VI".
.> 0msezione.
olio (3IIALII;
e s.
'

' Stipite pieno; c's

- _=sgilt " .

mine che non diveiono Wiisircc

Collarino non esistente; stipite cen


trale, stoloso e pieno; cappello o_mbi
licato; lmiuequ'asi sempre decurreuti,

elio

la

chiando; collarino non esisteth


OS-. Questa sezione le pi nume
rosa in specie ,_molte delle quali sono

buone a mangiarsi.

le quali non divengono 'nere invec


diiando.
no. Acsmco VERGIIALB, Agaricm vir
gineus, Jacq., Misc., a, t. |5, f. I;
Aguricll: criceus, Bull., Herb., t. 188

e 551 , f. I ; volgarmente Prugnqlo bian


co , Biancln'no degli scupcti. Fungo
bianco di neve, a leg iermcnte rosso leo
nato ,_ alto un pollice; stipite nudo,
cilindrico, e vuoto; cappello di un pol
lice e mezzo di diamcho, iu princi
pio convesso, quindi piano o convesso,

coi margini ripiegati , qualche volta


tra5parenti; lamine rude, intiere , e

|. Divisione. Lainine decurrcuti


sullo stipite.

25. Acamco Visoso , Agaricus vino


.ms , Bui]. , Herb. , t. 54; volgarmente
Salatello , Fungo vinosu. Alto due pol

lici emezzo, i un rosso bruno; sti


"te quasi cilindrico; cappello ,lar o
ne pollici al pi, rotondato in rinu
pio, quindi sinuoso , Iobato e u:operto
di una lanugine nissima; lamine nupie
rose _e rosse. Cresce in autunno, nei bo
schi sabbiosi, ed ha un sapore saluto e

framischiatq _di masse lamine prolun

' come vinoso. Questo fungo non peri


cbloso a mangiarsi.

26. Acuuco oboaoso, Jgari u: odo'.


sc0peti, nei pratisccchi, nelle colline
I'ILV, Bull., Herb., t. 176 e 56, f. 3;
erbose e fresche. E mangiato dai l;ran
Aqaricu: anz'sutus, Pers.;.volgarmente
cesi sotto il nome nlou.uecon , ed di
Fungo moscato , Fungo garqfanalo.

gato sullo stipite. Questa specie nasce,


durante tutto t'autunno, in gruppi nelli

grato sapore.
_
v
23. Aosmoo nonno, Aguricu: tigri

nus, Bull. , Herb., t 70; volgarmdntc


Tignusa , Bubbula /i:tizlu. Fungo bianco
con piccole peluvie brune, alto un pol
lice al pi; stipite nudo, pieno, tor
tuoso; cappello largo da un pollice o

Bianco verduslro, o turchiuiccio, altodue


pollici, stipite cs8uoso; cappello largo

pi di tre pollici,caruoso, liscio; la_mine


scpar:ilc,biunche. Cresce nei quercti,tra

le foglie che sono morte, ed esala un forte


odore di muschio; in qua variet che
cresce nelle pinete, questo odore ai _av

mezzo a due pollici; lamine invguaii ,


numerose, prolungate, ed aderenti sullo

vicina a quello dei garofano o dell'amee.

stipite. Anche questo fungo commesti


bile, essendo di sapore e di odore grato.
Cresce solitario o in famiglia nei boschi
sui tronchi degli alberi, mentre il pre

ricula , Dub., FI. d 1., p. 158. Fungo


di un color bigiq piu o meno carico;
stipite corto; cappello rotoudsto ,_'un
poco revoluto sugli 'orl; lamine bian
che. Trovasi in autunno sulla terra mol

cedente vi si trova di rado.


AoAmcd AHETISTINO , A uricu:

27. Aoumo onacumuo, Agul'x'cur Lau

to enbosa nelle vicinanze di Orleans.

ameilifrzucus, Bull.,llerh., t. 19 e 5 o, commestihile, e per quanto dicesi, di


l. i.; volgarmente Ametista dei 0
buon sapore.
4|!
28. Acuuco ranelo,A_ nricu: mous
schi, Grumolo scuro, Grumutcllo. Fun
seron , Bull. , Herb. , t. Ha; Agaricus
go in principio di un bel violett0.aure
trito, di poi 'grigiastro quando (2 wc
albullus , Sclme'} t. 3; Prugrwlo gri
chio; alto da due a tre pollici; stipite
gio (Mousseron gris) dl. laulet; e volgar
lungo, pieno, lamentoso, guerutto alla mente lrugnolo vero, Prugnolo di ma
37
Dizion- delle Scienze Nat

AGA

( =ss )

'AGA

3. Divisione. leihe non aderenti

renima,Fungo mugnaio, Bigiolonebian


cc che : ira odor difarina macinata di
fresco. Fungo di un bianco iallastr,o, di
supercie secca che somiglia la pelle ;
stipite nudo , il pi delle yolte rigousto
alla base, e vellutpto;' lungo da uno a due
pollici; cappello largo un pollice e mezzo
'nl pi, sferico oppure campaniforme,
' carne:issimo , ripiegato per la parte in

3i. Acsi1co nslricsirrx', Agari'uu re


pens , Bull. , Herb., t. 90; volgarmente
Famigliola ramom, ranqu'cante. Fungo
rampicante , con pedale rossastro , cl:e
gettn'molti s'tipiti semplici o ramon ,
unghi tre pollicie mezzo; cappello or

feriore; lamine numerosissime, inc u,sli,

bicolore, in Seguito 'siuuoso , giallastro,

acute alle due estremit. Questo, uugo


cresce in abbondanza nella primavera e

lar o nove linee ,' lamine numerose,


gin le, ineguali, in larghe verso,il_cep

al cominciar dell'estate, nei boschi sco


perti, nelle sodaglie, nei prati asciutti,

tre. Questa specie cresce nei boschi, in

ec., ed uno dei migliori funghi che si


mangino: se ne fa la raccolto con dili
genza per conservarlo. La sua sostanza
carnosa di un grato sapore, special
mente nelle giovani piante; e quando il
fungo fresco , serve prindpalmente
come condimento, e allorch si vuole

conservare , s inla per il peeno c si


lascia in tal guisa seccare. Esso n qui
non stato possibile che siasi colti
voto.

Oss. A questa divisione appartengono:


LAcamco COIPAGIOIB, Agari'cus s0
ciolif, Dec., Fl. Fr. , Suppl., N. 473,
L'Acsinco 'nei. Luccio, Asuricus ili

cin.us, Dec., loc. cit., N. 475; vol


garmente Leccino, Fungo leccino. luc
sto ungo mangiato n Montpellier ,

sotto i nomi di pivoulade d e'ouu , e


di frigoule.
'

allo stipite.

lutunno , sotto le foglie imputridite.


3a. Aosmco enarsseeno,A aricus cru

sluliniformis, Bull. , Her . , t. 308 e


546; A aricus fustibilis, Pers.,Syn.,

p. 326 , volgarmente Pralanrll male


co, 'Prataiolo cattivo sensa collare.
ungo simile,per la sua forma e per

il sub colore, ed una ciambella, "alto


due-pollici; stipite nudo, glabro, mac
chisto di nero; cappello convesso con
gibbtmit. e sinuoso , gial_lastro, liscio,
viscoso nei tem i umidi, largo da uno
a tre pollici; amino rosse, inegualp

Questo fungo singolare cresce in faun


g in, nei boschi e nei prati, dove for_mg

dei circoli regolarissimi, da otto e dieci


piedi di diametro, ossivvem dell_e s_trl
scie serpeggiaoti da due a tre piedi di
larghll e trecento di lunghezza. hso
cresce in autunno, e Perioou ne descrive
sei variet.
_
33. Aosmco
Agamus
'lortilis,
Dec., rinsa.vnucroio,
Fl._Fr., N- 525.;
b]'

h. Divisione; Lemine,adereuti allo

'

. rieiu pseudo-mousseron, Boll. , Her -,


t' '44
f- 2; Pr nolo cioncone
di
DI"e 523,
C (Mousserounggodaille
ou deo

stipite.

og. Aounco oeoz'moovmx, Agarl'cus


hariolorum Bull. , Herb. , t. 56 e 585 ,
f. o; Agaricus sagarum , Per3., an.,
313! ; volgarmente Fungo del indoviru'.
lun o di un giallo polli o,

alto un

pollice e mezzo; stipite vellutato o li


scio;_ceppello largo un pollice e mezzo,
quasi piano, liscio, glabro; lamine ine

DGPPC di Paulet; e volgarmente Fulm

I"""010, P1u rwlo d'autunno , lff


gnu o cattivo. Questo fungo rassomiglu

, i_uolto allagsrico prugnolo del N. '18


E di un_bianco rosso o lm, Ho u,
pollite e mezzo; stipite che si atlorh

glia seccandosi; cap ell0 U",Pc C"'

naso, emisferico, quindi conico, l_rg


un pollice e mezzo; lamine libere ,"'
guali, numerose, pi colrhle 'llf
morte nei boschi, ed di grato' sapore.
parte tagliente. Cresce in _autuull0 1
Seco'ndo Bulliard, in alcune contrade ,
gli abitanti superstiziosi non ardiscono prati e nei boschi aperti. E 00mmcsli'
bile, e la sua sostanza carne-18 mlle
di calpestsr questo fungo.

e si rompe con fatica, come qpellald_l'


3o. AcaRico PARASITO o FRATACCIO A
l'ugsrico pruguolo , al quale il VV"
go icus 'palllsilicus, Bull. , Herb. , t. un
poco per il sapore, quantunque que'
57 ; volgarmente Fratacci'o , Fungo
_
prete. Quest agarico bianco , alto da sto sia meno delicato.
34. Acamto vesouvo , 1454710 P
uno a tre pollici; ha lo stipite curvo , pe
l(_>so alla base; il cappello.campauulato, lomets , Thor. , CM. Land., 47k 3';
somiglia all'a arieoprqgnolo del . 2 '
Bli_iuoso , largo da otto e nove linee; la
Cappello sottile, fragile, irre plare,f
rnme separate, grosse e rossastre. Cresce
in famiglia sugli agariei e su i boleti tondato, bianco sui mar ini, _l il V:
dastro nel centro, eanguuk "1 f
mezzi putrefatti.
gunli , numerose e tortuose. Trovasi in

tempo .d' estate, in famiglia tra le foglie

-__

_ . 'I

(259)

G A

AGA

lamine bianche ; stipite rigonato alla


base. Questo fungo cresce nella Gua.
scogna; nasce sopra a terra, ed ordi
nariamente solitario; egli si spella con

che lascia un collarino o anello sullo

molta facilit, ed il suo odore uno dei

f. 3 e. . Ag

pi grati edei pi allettanti, senza che


sia penetrante. E di squisito sapore, ed
generalmente'in uso er tutte le mense.
Secondo Dccandolle, il verdone di Mi

.cheli,

. 152

l'agaricns w'ren: di

sti ite.

7. Aolaioo qunaas , Agaricus an


nulqrius, Bull., Her_b. t. 377 e 543,
polyyz ces, Pers.
WMJaicus('fte
( Mdnse,

di Panlet ; '. volgarmente Famigliola


irte, Famiglioln anale/feti. Fun o fulvo
o di color m'sso _eongto, alto a tre a
quattro pollici; sti ute_carnoso, munito

Scopoli8, che si mangia in Toscana,

i mi collarino 'x_Siero' che si apre in

non sembra che dierisca da questo, se

forma di ciotola, l. color verde cinereo;


_ cappello convesso, glabro o sparso _di
_. piccole squamme nerastre ,' con margini
, intieri o sinuosi, non patenti; lamine
, bianche o giallastr_e, ineguali che si pro
.,- ln_ngano un poco sul pedicolo. Questa
. speqie_.cresce nei boschi , in autunno, e
in grpppi ,, 3u|i,_vccchi tronchi d'alberi
. o '38.
a oreoatco'ii'avlole
e _ae., ,,,,- ;..,..n,'eis radi

non per il suo cappello di sul verde pi


deciso.
X. Sezione. Cpsr|sns;
Cortinan'a , Pera.

'
Stipite centrale; lamine che non di
vengono nere invecchiando, ,ricoperte
mentre son giovani , da una_ membrana

incompleta, che lascia sullo stipite un


collarino lamentoso.
35. Aoamco BACIOTBLA'I'O, Agaricit;
arancosm, Decand., Fl. Fr., N. 531;
Bull., Herb., t. 96 e 150; volgarmente
Grumalofalso cattivo. Fungo polimorfo,
Violetto , color marrone, giallastro o
nerastro; margine del ca pelle ricurvato
indentro, unito allo stipite per mezzo
di una membrana lasaa, simile a una

tela di ragno distesa sulle v lamine, le


gnali sono in principio bianche, piglian
o in segnitoi colore di cannella;sti ite
pieno , un poco rigono alla base. e
candollc indica otto variet di questo

cosus, Bull., Herjb, t. 1.61%rmente


Bubbola maleca,Furi o p o {ridico
so. Fungo compatto durd'w ile,qnando
giovine, ad un uovo, altp_da due a_ tre

llici e pi; radice forte, perpendico


are, guernita di lunghe bre, _c_ln: prodp

cono nuovi individui; stipite pigross'o


alla base, scaglioso; Cappellg'nnploco
convesso, largo da quattro a c)iannc '
pollici, bianco, giallastra , macc EtoJli
rosso leonato; lamine rossastre.

lapore grato, e cresce-nei boschi. "i.


39. Acaaxco Pasf_si,i.o , Agari'cirs pro
cerus, lers., Schaell., Fan ., t.aa-aS;
Agarr'cus

colubrinus ,f Bul ., t. 78 e

588; Culrmella grande (Grande Cou


lem_elle) di Panlet ; volgarmente Tigno
Bq]l_liartl , e crescono in_autunno nei ho
'sa fatta a pestello, Pestr!li (Ii _bovco.
sc i.
'

36. Acimco aencnr.rro , -A' arfcus ' Fungo alto da dodici'a quindim pol
coriin_ellus, Decanrl., Fl. Fr. ,' uppl.,
lici; stipite gracile, cavo, cilindrico,
N_. 5;i. Fungo alto un pollice: stipite tuberoso alla base , macchiato trasver
bianco e cavo,
loso alla base; cappello salmente di bigio o di bruno o di
ovoide, quindi convesso, di un giallo
bianco; cappello in_ principio ovoideI,
pagliaceo o grigio; lamine ricoperte, quindi convesso, o.chc nisce -terrni
mentre il fungo giovine, di un Velo _nando col rialzarsi col margine, largo
reticolato e bianco, il quale aderisce, tre ollici e mezzo , bianco grigiaatro o
durante qualche tempo , al cappello grigio sc_i_:ar,iato di bruno o di rossastro,
sotto forma di frange; Lamine in prin
con pelle che si solleva in stracci; la
cipio bianche, di poi rosse vinate o ri;ina ineguali , biancastre', coperte ,
lilla. Mungiasi questo fungo a Montpel
mentre son iovani_.di una membrana
lier insieme con molti altri, sotto il
che staccan osi forma spesso un colla
nome di ivoulade. Cresce sul legno dei rino mobile intorno al pedicolo. Questo
fungo elegante, e com ne in Francia e
Vecchi la ci 0 al loro piedp
'
nel Nord di Europa.
mangiato dap
pertutto, e si secca con facilit. 'Irovasi
Xl. Sezione. Lariq; Lepiota,
sul nire dell'estate e in autunno nei
Pera.
boschi sahbioai e fra le messi.
C
Stipite centrale, sfoglie o lamine che
Oss. Lagaricr cilindrico e l'agarico
non anneri&cono invecchiando , ricoper
attenuato di Decnmlolle ( Fl. Fr. Suppl.
l= , mentre son giovani, da una mem
N. 537 e 5|8) che si indugia nei coli
brana che si lacera ordinariamente, e torni di Montpellier, dove chiamato
agarico, le quali son tutte gurate in

AGA

AGA

(260)

motivi che sono senza dubbio sufcienti


per impegnare imcdici a repunziare a
questa sorta di rimedio, lo sono an

piuoulad, n partiene e questa undeci


ma seiionc. Lena?
GARlCO ASTE NGNTE. (.Bol.) V.
Pru.rmm e: esce.
"
.
AGAI_MCO BIANCO. (Mar. MMI) Poly
IOIIII %ciriulis, Fries; Boletur pur
gans, ullinrd. Questo fungo conosciuto

che per eccitare le, persone dell arte a


cerca'fci mezzi di usare utilmente un

rimedio, che ben 'c;ombing.o , potreb


be divenir prezioso e sollie?o dell uma

dagli antichi, e usa3simo frl dinoi, ha

hiti.

'

'

'

Non deve passerei sotto silenzio un


altm virt attribuita a questa pianta.
ticn. I suoi effetti sono lentissimi , e
Vulmont-Bonu're, nel suo Dizionario di
per il lungo soggiorno che fu nello sto
maco, provoca alcune nausee e vomiti Storia Naturale, dice che in Piemonte
insopportabili: il che fece dire al celebre glinbitanti della campagna usano l'a
garieo bianco, allorch accade loro d' in
Hullel, che es'so era un cattivo rimedio,
e che dovevssi_csclmlere dalla inrmgacin. ghiottirc una specie di pi_ccola sangui
ll qual consiglio stato seguito , poich .suga che frequentemente trovasi nel
l'alque del paese. Questo fatto ci pare
i medici vi hanno quasi intieramnte
rinunziato; e adesso raramente entra nella che abbia qualche somiglianza con un
passo che trovasi in Diosccri_ie e che
composizione d'nlcuni rimedi.
"
tanto singolare, quanto diiule a spie
Noudimen0 fra il gran numm
arsi, quun o si ravvicini col f_tto citato
virt attribuite a questa ishta critto
gm}nfvirt alle quali si ogg' iur_no da Bomare. Lagnrico, dice Dloscoridc,
supplilo_ con altre speciche _, e 419 una radice simile a quella del lasrrpi
uum, e Parlando _dei rimedi capaci a
pericolose nellapplicazione; 0 dl?
eliicnpin pi .reale, o i di cui elfetti {660' sollevare coloro che hanno inghiottita
riputn2ione di pianta purgatin ed eme

pi;_ hntip

i certi, o nalmqte

di cjndi i forza sono meglio 'cono


seiut' e meglio determinati), ve ne sono
ulCune che ci sembran meritevoli di es
sere vericate, e di fissare l'attenzione
delle persone dell' arte.

delle sanguisughe, cita come tale il la

serpiltum. Non vi ha certamente 'alcun

rapporto fra lagarico e il. lacvrpi'ti'um:


e nondimeno, si all'uno. che all'altro, al

attribuisce la stessa virt; e Dioscoride

paragon il prim'o,allsr radice del secon


Se noi prestiarho fede a Dioscoride, do, in quanto alla forma.

al Dalechampio, e_n molti altri n_aturnl


listi'dei tempi decorsi , l'ngnrico bianco
era riguardato dallo stesso UlilOn, come
un valido autito;siCo, llnrch piglia
vasi alla dose di una draminn (1) , in
fuso nel v_ino:'adopratoalla dose di tre
oboli& , passava per un sovrano spe

tachumpio
_ niro il pretende
morso dei
'ndltre
serpenti
che 'a

Plinio attribuisce nll'agaiico pressi)a


pcole stesse propriet, ma agguge;
che: v lagaricoresce specialmente sugll

alberi ghiandiferi che si trovano nell


Gallio, ed un fungo bianco odorosa,
e viene in cima degli alberi e riluce
in tempo di oscurit: cosicch si co
glie in tempo di__notte, rendendosi 411'

_n loro riconoscibilsper questo chiaro

. gnrico sollevi le

so

mal Caduco. Ma tuttulv

toccate dal

trj concor

dono nel convenire e"h


venire, che
questo rimedio non deve usarsi, se non

con precauzine,e proporzionsndo le dosi


alla forza_ e altemperameuto dei malati
La qual cosa sembra provareche gl' in
convenienti di questo rimedio , forse
buono in se stesso, provengono , in q'uau

locbe la violenza dei suoi elletti non


stata determinata insuisa,
poterne far
uso con , lrtezzp di sncc sso; dal che
risnl
'_una dose troppo piccola -non

re.

i .

..

Gli antichi distinguevano due specie


di agarici: lagnrieo maschio; cio quello
"col quale si fa l'esca ( V. Escs , 8 Che
il pol_yporusfomenzariur di ries , e

il bolelus ignariu: di Scpoli ; e l' aga


ric'o femmina , cio quello di sostanza
bianca, e di cui si latto qui sopra paroll
il quale pur conosciuto sotto 1 nomi vol
-gari di ngnrico q lCinalc,tll agarico or
dinapz'n,e di agaricu del larice, piglia"
do quest ultimo nome dal nascere sul la
rice. Lamarck che lo ha chiamato agu

' tare il malato senza dargli

ricus laricis, dice che ce ne possiamo

sollievo che una dose troppo forte


seguitedn'ioldenti spesso funesti. Tali

servire invece della galla per tingere la


setn in nero. Quantnnun non si ado
pri comunemente periar l' esca, pure
noi pensiamo che esso, come tutti i fun

fu che

aq

, . fj

7.,

(I) la drnzma in medicina era 'coni


posla di 72 scropoli.
E2) Lobalo equiwzlv a lo grani.
Mattioli, pag. 47'.

(l) Hist. Nut. Tomo.


Cap. 8.

'

V. libro 15,

AGA

(261)

glil ungheresi , po... riesclr:'a tal uso.


P. B.

GARl()JO BIANCO. (Chim.) La sostanza

materia, che non ha pi usi.{F.)

>'-\

carnosa ,di_ questa specie di fungo , il

quale eroico sui larici, stata per lungo


tempo usatain medicina, e sotto_questo
punto di vistai chimici si sono o'c'cu
pati di analizzarla.

' ' '


Carthuser dice che trattata coll'al

AGA

to, sono stato causa il telo denomlnda


zione con la quale distinguesi questa

*AGARICO ORDINARIO. (801. )V.


Aoaarco muco. "

** AGABICO QUERCINO. (Ch1'ml)


Poljporus foritenlarius, Fries. Bomllon
La range esamin comparativamente la
ganco. bianco e l'agarico quercino, e
trov che quest' ultimo conteneva:
Materia estrattiva;
Resinzmmale quantit piccolissima ;

cool,d quasi la'met del suo peso di


un principio rsihoso, c'oslj1maro, e cdl

disgustoso nella sua tintura, per cui n


sola goccia diqi1esta, messa che sia sull l

lingua , eceita il vomito 'al quale segue


una sensazione nauseosa -che dura per
lunghissimo tempo. Ein vi ammette un
altro principio sniin_o muccoso, solubile
nell'acqua , la quale da neste, princi
pio 1esadeusa,

secondo

La sua

ecozione d-,

nesto chimico, un estratto pur

gativo. 6ues'ta sorta di analisi-non era


relativa che alla medicina; ed presso
a poco la -stessa'per quasi tutte le so

ldrocloratqlli potassa;
Solfato di calce. 'n
Dall'incinerazione ebbe:
_
di calce Fo'fi'o { di magnsia;
- ,..
Ferro.

'

AGARICO QUERClNQ. (11...):in 2


1.11= no.

. ,,_

AG lCODES. (Hot.) V. Acsmcornl

RICIDl. (Bnt.) Agurz'cm'rles, nomd .


_de llprima divisionc,quinto ordine, delle
stanze vegetabili.
"' Secondo l'analisi fattane posteriqs L ileiiteche, seconda classe, delle ginna
mente da Braconnet, mostr di a' b;' ca'rp, del'metodo dei funghi di Peraoon.

composto di:

'

_ 'F"
parli '

Materia reainosa particolare ._ 72

l caratter! delle agarico_idi quello


' di av_cre la parte? inferiore del cappello
Cq)perBta di lamine o di vene. V. Forum.

fungos.f. . . .
Estratto amaro
. .
'
.
'
:.
AGARlCODA ESCA.

. .' . '. . .' 26


A(SARICON, o AGARIKON. (Bai. Teo
. ...'.. 2

frusta, Dioscorirle, Plinio ,ec, , avano


s .
y'
no
tal nhme a un fungo sugher_oso, adoprato
(Bot.) V. Pom
negli usi stessi dei nostri boleti su he
Poaoeo l.sc.l.
rosi. Cosi generale opinione che 'a
AGARICO EOSSLE, Agart'cisns osii- ' gur1'k0n degli antichi sia il bolelus ur
le. (Foss. ) Q11e;to nome stao un
gans di Persoon, lo stesso" che il bo etus
tempo
lolipari_o
che in applicato
seguito si alci genere
distintodi sotto
quello, larici: di Ruhel,gurato nella Mise'rl
[anca di Jacquin, tom. 1, pag. 164- tal).
d' Amr1'ce. lncontrasi in stato fossile,
no, ai. (han.
_
ed 3 rappresentato nel trattato delle AGARIKON. Bot.)V. Amuncoir.
!
petrilcazwui, tav- 4. g. 28., 29., tav.
5h, (2;. 30., 31., e tav. 6.,_ g. 32., 33.

<, . -) rossn.e
f , o MINERALE.

AoARIUO
f!

AGARO. '(Bo;.)--Jgamm. Link , profes


sore a Berlino, 'sivenrlo osservato che nel
fUCUS ruberu, i concettacoli erano situati
sni_ramoscelli pi piccoli della jantl,

(Min.) Gli antichi mineraloghi hanno_ che erano qpa'ai gloholo_ai , e nel a loro
circonfe
i. 'nerniti di alcune cel

applicato questa denominazione ad una


Variet di calce carbonata, linea, e spu

gnosa, come 'la polpa di un fungo. Que


sta calce Carbonate non sempre pu

" . e pretendesi , che possa alle volte


contenere qualche arte di magnesia,
non dovendo per in verun caso esser

lule chemsgono i seminuli, ha cre

duto
trovare'n:
qesta'dispdaizione
un
carattere
vgenerico.che"bastasse
a distin
guere questoinco dallealtre specie , e
gli ha _dato per il nome di.qgaium.
AGARONE.
(Lan.)
_ (Malacom Adan'sori
' : nel
,' _suo

confusa coll argilla leggera. V. Cave:

CARBONATA svtvcross.
Viaggio al Senegal cos chiama una spe
GARICO FOSSle , o MINERALE. cie del genere Voluto, Vul_i(td Izispidulg
(_le1'm. ) La inateria 'salino-tcrrosa, leg
di Li'nneo. V. Vown. (De'B.) .'
S'f e porosa , che in litologia ha aVuto AGARRERO, Hagarrcr'o. (Orm'r. Sotto
il nome di agnrico_{bssile 0 minerale, questo nome conosciuta alla sia di
_un carbonato di ca ce mescolato spesso Dushy , nella Nuova-Zelanda, una gran
I allumina e di silice. La sua bian
specie di colombo, citata da Temmmek
h'"la. la sua leggierezza e il suo aspet
nella sua storia dei piccioni. (Ca. D.)

<-J_A

AGA

( 262,.)

AGA

AGARUM. E419m.) V. Anno.


che si veggenp frequentemente nelle
AGASTAC [0. (Bob) Agastachys, ge- agata. A
.
nere della famiglia delleproteacee, della AGATEA. (Bo(.) Agathaea. (Siuantere;
letrandrz'a monogim'a di Linneo, stabl corimbr'fere Juss.; singenesia poligamia
lito da Roberto Brown per un arboscello su ljlnq, Linia.). Il piccolo e grazioso
della NuovayOlanda, umca specie di qu&

ar osceflo, detto da Linneo cineraria

sto genem,- detto ugaslathjs odomta, i


di cui ramoscelli sono carichi di foglie
piane , sparse , intierissimeg, glabre in

amall-oi'des, non
genere cineraria,

ambe le pagine, i ori alterni, sessili ,

te alla nostra trib naturale delle aste.


rizlee, laddove le cinerarie appartengono
a nella delle senecionEe. Vaillant, Rny
e iller- avevano conosciuti meglio di
Linneo i rapporti naturali di questa
pianta, poich ne fatevanu una solidago
o un aster, e Jussieu aveva egualmente

disposti in spighe numerose, semplici


terminali , ciascun ore munito, alla
sua base, di una sola brattea concavo ,

ersislente ed acalicino. La corolla


{perianzio semplice, M. ) gialla , ca
duta, composta di quattro petali rego
lari aderenti per la pente della loro Base,
e che verso la loro met hanno quattro
stami distinti ; il ricettacolo non ha al
cuna glandula; l'ovario trigono, ses
sile, monospermo; lo stilo pi corto de
gli starai; lo stimma laterale. (Poni.)

AUASIACHYS. (Bot.) V. Acssrscnro.

u pi rimanere nel
ncch abbiamo dimo

s_trato che ein apparteneva evidentemen

preveduto che il nostro arbusto non era

congenere delle vere cinerarie. Il genere


astr incontestabilmente quello a cui
pi si avvicina; ma linvolucro semplice
e le fa lje opposte non permettono, che,
seguendo lesempio di 1\ illcr, si riferisca
la pianta, di cui si. tratta, a questo ge

nere, il qunle gi troppo numeroso.


In vista di quqste considerazioni, ci siamo
diversi corpi orcniazati, che non hanno determinati di proporre ai botanici Il
canale intestinae piopialhll detto, ' nuovo ge_nere aathaea che contiene sol-l
tnfito una speme originaria del Capo dl
cio gli infusorj Semplici ,tutte le di cui
funzioni si ri ucono all'assorbimeixto, Buona-Speranza, e coltivata per la sua
bellezza in molti giardini.
- .
ell all' CSlall0ll Esterna , come succede
Il genere agatea ha la calatide ragglala,
nelle spugne , e soprattutto nei mento
vnti infusorj semplici nei quali crede composta di osculi ermafroditi che oc
che i pbrialtro non sieno , che rincipj CUpano il disco, e di semillosculi fem
mine chc occupano il raggio. L'involu
distomnr_zhi , ed un aumento di super
ero o pericliuanzio cilindrico, l'0rml0
cie assorbente. (D_s B.)
AGATA. lm ) questa la denomina-' di un solo ordine di brattee l'oliacee,
zione, 'c
ordinariamente applicasi a egu:ili,_glinea, acute; il clinanzio il
molte variet della specie sdce , che veolnto ; la cipsele ohovale , compressa
su due lati laterali e coperta di piCC0ll
dallaltro distinguonsi per 'la nezza
della loro pasta, per il loro lucente peli setacei e tosti, e coronata dl un
pappo di letti un pochino spinosl- l
pnlimcnto , c per la vivacit del colore.
Questo nome, come riferiscono i mine-. coloro che non adottano la nostra cl":

AGASTRABI. ( Ilfoll.) De Blainville,


nel suo Prdrotho indica con questo nome

raloghi antichi', 'l'eolrasto , e Plinio ,

le stato attribuito da quello del ume

sezione, conviene aggiungere ai caratlel'}


generici, che i due rami. dello 8lllO 5

curvano in dentro 1 uno verso l' altf01


Acate in Sicilia, oggi chiamato Brillo,
o Cantore, secondo Leandro (Descriz. in modo da gurare una specie di Pl

_
dellitalia), suite di cui rive sono state zetta o di tanaglia.
AGA-ras csms;c, Agntlmezz cacle:tis,(C1
trovate le prime agate. V. Slmcs.
rara
umclloider,
L.
Forma
un
cespu
Acsrs dIslandn. V. Ossmum nena.
Anna nella.

Anderson ,ha distinto con

glio ramoso, sempre verde, che

lungi!

tal nome il gagate. V. strra ric1ro'n

allaltezza di due piedi al pi. Qf0'

sia.

glie sono opposte, ovali,ottuse, mtlc.

AGA'l. A. (Conch.) Nome Volgare di una


specie.'di Ciprea. V. Gianni. De B.)
" AGATA [Focus]. (Bob) . Acm
rom: Foglia.
" AGATA l0. (Min.) Co'sl dicesi delle
pietre , che contengono in s qualche
macchia , o vena di agata, come accade
sovente al dinspro. Diconsi inoltre aga
tatc quelle pietre, le'quali hanno quegli
ondeggiamcnt't vaghi, e leggieri di tinta,

sparse di peli corti e tosti come |0


anche tutta la pianta; i ori che h

il disco giallo e il raggio di un blu 00'


lesto , sono Solitarii all'estremit di l"'
ghi peduncoli diritti e tosti, 0 "''_'
cedono quasi tutto l'anno in gnu "
mero.
_
.
Questo surutice si coltiva In "5':
riponendolo nelle aranciere per plsf"
1 inverno. Si moltiplica facilmente P"

4.

AGA

( 263 )

barbatelle, per margotii o per semi, che


si pongono nelle stufqbas subito dopo
sono maturi, o in Primavera.
Acaraa m PICCOLI POGLIB, Agathaea mi

ma_ delle antenne , e sono vicinissimi


sin aqtsot.omi, ed ai holetofagi. Il loro
nomaderiva dal vocabolo greco A7del'g

crophylla, H.CaSS. Ha il fusto legnoso,


alto un piede , ramosissimo, coperto di

ruvidi peli, come lo sono anche le fu.


glie, le quali sono ravvicinatissime , a1
ternc, piccole, sessili, ovali-bislunghe.

Ciascun ramos elio nisce con un lungo


peduncolo gracile, scabro, che porta alla
Sua sommit una 'celatidc che somiglia
penso a poco quella dell agatea celeste.
e cipscli sono' glabre.
Questa nuova s ecie_ stata da noi
scoperta nellerbario del sig. Desf'ontah
nes, il quale crede che l'esemplare di
cui si parla, venga dal Capo di Buona
5 ranu. (E; Casa.)
AGA'I'HABA. Bar.) V. AGATEA.
,
AGA'IHlS LO AN'IHIFOLIA. (802.)
V. Acuto: a FOGLIE ai LOHAITO.
AGATHOMERIS. Bot.)V.Acnmszaxna.
AGATHOPHYLL - M. (Bob) AGATOI-ILLO
AGA'IHOSMA. (Bot.) V. Acarosua. '
AGATlDE a FOGLIE m LORANTO.

AGA

Questi piccoli insetti hanno qualche


lana oga. coin open-i," dai quali possono
separarsi mediante il carattere della for

ttip; (AthS-idos) che signica pal


_lottola,ed esprime la conformazione delle
loro antenne , che si assomiglia ad una
piccola pallaformata di tre articoli, e
sostenuta da otto'nltri pezzi mouilifoi'
mi. il loro corpo spianato sotto, con
vesso di sopra , di forma presso a poco
ovale, ma come contato al corsaletto,

il quale sebbene sia pi largo dell'eli


tre, prende una gura rotonda alla sua
parte posteriore, nel qual luogo si trova

pi stretto di esse. Laddome 'emisl'e


rico, le zampe corte , le anteriori for
male di cinque articoli, e le posteriori
di quattro soli.

Si trovano questinsetti sotto le scorze


degli alberi, nelle borraccine, nei fun
ghi secchi, e nel caso del minimo pe
ricolo fanno il morto , riuscendo ben

(Bot.) Agalhis lor-anthzfolia. Questa

dillicilc il rimuoverll dalla loro immo

isola che e la dammara alba di Rumo


Amb. a, pag. i74, tab. 57), era stata in
principio da Lambert collocata tra i
ini sotto il nome di pinna dammara ,
onogr., Pin.-, pag. (il, tal). 38; ma da
Salisbury ne stato fatto un genere

hilit.
.
l. Acarlnio globqloso. ( Agalhidiurn
globulosum) Panz. Fano. bcrm. 3 . N.
.|3. Voluoz globosa. Ku'gel. Se neid.
Magaz. V. Tam 332'
\

particolare , sebbene la di lei fruttica

zione non sia ancora perfettamente co


-nosciuta. Il Rumo ne parla come di un
grand' albero resinoso , della forma di
un abeto, di ramoscelli tetrsgoni econ

foglie ordinariamente crociate, ellitti


che, lanccolate, larghe quattro o cinque
pollici , lunghe due. Non si ha notizia

dei ori maschi; e Lambert piglia per


stimmi due o tre corpi gr'ossi p0sti alla
base di una scaglia,i quali Smith sospetta
possano essere anterc. I frutti consistono
in coni ovali, composti di squa;nme
Ottase, smarginate alla sommit, conte

nenti alcuni semi compressi, molto smar


ginati essi pure verso la sommit stessa ,
che terminano da un lato con una punta
acuta, e dall'altro con un'ala membra
nosa rotondata. uest'alhero cresce sul
l'alte montagne i Amboinu. (lom.
GATlDl, Aga_tliidium. (Entom- E
questo un genere 11 insetti coleotteri,
della famiglia dei micetobii, o fungivori,

che stato stabilito da llliger (K:'ifer


Preussens) e formato di diverse specie,
che facevano parte precedentemente di

quello dein Sferidii, dal quale per di


versica' nel numero degli articoli dei
tarsi.

Carat. Nero, rosso biondo sotto.


's. Acarroio ad ali nere. (Amathi

dium nigripenne.) Panz. Fann. erm.


39. 3. Fabr. syst. Eleuth. 'l. l. I. 100.
Ciarat. Bossusrro., addome , eri elitre

nere, antenne. brune. (C. D.)


AGATINA, Acalhirw. (Cono/1.) Genere
della famiglia delle Elici , (V. L'eroe)
stabilito da De Lamarck per alcune
conchiglie collocate da Linneo fra la
Bolle , e da Bruguires nel suo genere
Bulimus.
"
15
I suoi caratteri sono: conchiglia ovale,
o bislunga , alle -volte subturricnhla,
l' apertura intucra, pi lunga che larga ,

il marginedeatm tagliente, la onlumclla


liscia, troncata alla sua base..
Bruguires, che ha avuto luogo di os

sorvarc l'animale della specie princi


pale di questo genere, che il bulimia
achatnus, e che incontrasi in gran co
pia nella vicinanza del porto di Foule
Pointc al Madagascar, asserisce esser

terrestre', col corpo di- color bl, e Ver


rucoso , e con la testa fornita di quattro
tentacoli. Per, ci che riguarda la con
chiglia , trovasi essa colla massima fre
quenza in commercio , conosciuta sotto
il n'me di zebra , o dasino a righe ,
od ance di Pernice, che per quanto

.
._

AGA

(264)

aembra, urta Variet di essa diventata


di un volume grandissimo, giungendo
alle volte ai sette no agli otto pollici
di innglicua sopra i tre no ai quattro
di larghezza. La forma ovale, molto

AGA

Guinea. Grosso albero molto folto, la di

cui cima piramidale, come quella del


garofano. il 'suo tronco e riVeatito di
una scorza

rossastra e . odorosa; il ano

legno duro, pesante, senza odore,

convesso, la Supercie nemente inter- . bigiqu e traversato_dn alcune libre ros


sastro; le foglie a_ono semplici, alter

secata da strie longitudinali, e tra'aver

sali, che ai decnssan0. la spira composta _ne , piccole" , ovali, inticre , un poco
di sette no a otto giri poco rilemti, Note 0 ottuse,.\ristrinte alla base, gla
bre , consistenti, coriacee, verdi nella
terminata da un vertice ottuso , laper
pagina superiore , bia castre e quasi
tura ovaluihtiern, il labbro destro sem
glauclie in quella infe ore; i picciuoli
plice, art:uato, sottile, tagliente, traspa
sono corti. i lamenti corti; le antere
rente, il sinistro sottilissimo, dieteao in
forma di foglia sullaconveasitia del pe
rotondate nei ori femmine; i'ovarro
nultimo giro, e la columella bianca, molto piccolo, lo stilo corto. il frutto
arcuato, troncata in penso obliquo alla una noce drupacee, della grossez'ea di
base. E macchiato di fiamme longitudi
'una ciliegia di _scorza dura coriacea,
aromatica, con una sostanza \polposa,
nali alternativamente bianche, 'e nera
egualmente aromaiica , che contiene una
atrc, o di un colore , ehe' pende al'roaso
bruno, e l' apertura e tutta bianca , ec
mandorla bianca, di un sapore apre pic
cettuato un orlo di color liggina Verso cante caustico. Questa piante, secondo
che narra il sig. Cer, un albero da
la parte tagliente del labbro destro. V.
droghe del Madagascar , ove' nativo.
'lav. 81.5. 849.
'
.'
Pu osservarsene la gura in Boro _Le sue foglieei suoi frutti 30n0 man
Test. Mus. Coucin tav. lo. g. I ,fed in
quanto alla seconda specie , che De La

giati fra le quattro spezie ni che noi


conosciamo. Esso Iruttitica all'et di cin

marck riferisce a questo genere, Dionisio


di Montlurt ne forma un nuo'o ge
nere Sotto il nome di Liguo. V. onuo.

que o sei anni, e' orisce 'al cominciare di


gennaio. il frutto sta dieci mesi a fur
inarai oda matnmre; e gli abitanti dei
Madagaaenr_lo 'colgono quando ha sei o
{ID- 5-)
,
A ' ATUFlL LO; (Bob) Agathophyllum , qette mesi, perch essi lo trovano allora
genere di piante dicotiledoni a oridioici, ' nel suo vero punto per adoprario come
della Qmiglia;rlelle luun'ne, della dieciu condimento. La mandorla colta di fre
dodecandri'a di Linneo. il"su0 carat
sco ha_ un eccellente e delicato odore
tere essenziale cons:ste: in un calice

aromatico; ma di un

sapore amaro,

molto piccolo, troncato alla sommit;


piccantissimo, sgradevolissimo e che bru
sci petali inseriti sul calice, _vellutati cia la gola. Gl' indiani si servono delle
per la parte di dentro; dodici Stami at-' foglie, qrm_1e spezie, per Cou'dire le loro
pietanze. E fnC|ic il mezzo per eon3er
lucenti -al calice, sei dei quali sono al
terni alla base dei petali; il rudimento 'Varle senza che perdano Il loro aroma ,
di un ovario sterile. Nei ori femmine facendone delle lze e lasciandoie al
poi, Stami sterili o nulli; un ovario supe
laria per lo spazio di un mese, perch
abbandonino tutto il loro sugo acquoso:
rior;_uno stilo corto; lo stimma pii
l>escente. il frutto e una noce drupacee, in capo a questo tempo si gettano nel
lacqua bollente, e si l'anno di poi sec
che racchiude una mandorla di sei lobi
care al sole o al calore del cammino; e
alla base.
.
allora non contengono pi che il loro
Sounerat ha descritto questo genere ,
come se avesse dei uriermafrod1ti. Ma pilo, che io conservano per molti anni.
il sig, Lamarek ha osservato, ed io l'ho
Lo stesso metodo serve anche per la
'egnalmente vericato nel suo erbario, conservazione dei frutti. (Pom.)
.
che negli ori ono distintissimamcnte * AGA'L'OMEBIDE, (1m.) Agnlho'mer.
dioict, in quanto che i ori maschi for
Mordant di L;mnay ha proposto tal
mano piccole'pannucchie, laddove i ori
nome da sostituirsi a quello di calome
femmine sono solitari.
ria; indicato da Venteuat. ,ircsso Smitli
Ammonu.o anourrxco, Agatophjllum dro
uominasi presenteane humm questo
mulicum, Lamk., Ill. gun., tal). 825;
Ruvemlsnra ul'nlldlicd, Linu. , Sonn.,

genere, il quale ha parimente ricevuto il


-Iiome di 0x7/lnurin da alcuni altri, e

ltm.,n, tal). mg; EVOLUG rnwmlmra,

di rn.:,umowiz da Sprcugei. V1 Canone

Gaertm, De frucl., tab. m3; Lamk. , Ima. E. Casa. .


.
HL, tub. 404; Evodia aromatico ,lela. AGA' USMA. 8301.) Agathosma.Willd ;
Voa ravendsma, Fiacr, Madag., p 125,
Bacco, \Neudl. Questo genere n0n pre

N. a4; volgarmente Ruvendmru, noce di

senta alcun carattere essenziale che lo

Q,__

'AG A

I 265 )

separi dal genere dinamo , quando fra i


caratteri non voglia ammettersi un com
biamento neUa denominazione degli or
gani del ore. Secondo Willdenow, il
suo ore e composto di un calice con
cinque divisioni; dieci petali, gli_alterni
dei quali sono pi grandi; un disco
glanduloso con. cinque lobi; da tre a
cinque canale. mobosperme, ed altret

tante valve. V. DIOSMA. (P0llt.)


'
" Sprengel riporta le agatosme al ge
nere diosma, ch ci della pentandria mo
noginra del sistema sessuale"
AGAVE. (801.) gavea Questo genere
compoato di piante monocotiledoni , e
rientra nell'esundria monuginio di Lin
neo, e nella famiglia.delle bromeli'e di
Jessica.
'
_La voce agave viene dal greco , e si
gnica ammirn'bilc; ed infatti 'sarebbe
cosa difcile il non, provare un senti
mento di ammirazione alla vista delle
iante 'di questo genere, la di cui bel
ezza in tutto degna di osservazione. '
Si' conoscono sei specie di agaVe , le
quali sono originario dei paesi caldi di
America. Quattro specie non hanno c_au
le; le loro foglie nascono dalla radice,
formando una larga ros'ctta , dal di cui
mezzo sorge uno scapo carico di ori.
Due specie hanno uno stipite che una
torta di uto cilindrico, analogo al tronco

AGA

di ori di un verde giallastra. Gli stami


sono pi luoghi del calice, e lo stilo
pi luogo degli sttmi. Questa specie*ehe
originaria dei paesipi caldi dell'Ame
ricd, fu nel i5(ii portata in Europa,
dove si moltiplicata con grande faci
lit. Tuttavia essa rarissimame'nte lio
risce nei nostri paesi settentrionali; e
quando ci accada, il suo scapo si svi
luppa con tanta rapidit, per cui esso ve
dosi crescere a occhio: il che ha dato
motivo_a quella favola popolare, cio, che
questo vegetabile non orisce , che ogni
cento anni, e che lo shocciamonto dei

suoi ori sutcede con una esplosione, si

mile a quella di 'un col 0 di cannone.


Si coltiva nei giardini una bella va
riet dell'agav0 d'America , le di cui
foglie sono variegate di bianco e di
giallo.
_
.
l lamenti legnosi contenuti nelle
foglie delle piante di questa specie, pre
sentano un tiglio molto resistente, il
quale e' chiamato volgarmente piena; e
serve a cucire, a far crde e alcune gros

se tele in America e in Spagna. Questa


specie cresce a meraviglia anche nei ter
reni i pi cattivi; e gli Svizzeri e gli
abitanti dell isola dell'Elba, ne fanno

delle siepi , le quali divengono impene


ti_iihili a cagione delle spine di cui esse
si euoprouo.

delle palme; le loro foglie nascono in _


a. Aoave nei. Messico, Agave cuban
corona alla sommit dello stipite, e dal sis, Jacq., Amer. p. [00. uesta pianta
mezzo pure di queste foglie medesime il magury dei Messimm , e fornisce
si eleva lo scapo. Nelle sei specie le una bevanda a cui gl indiani hanno
dato il nome di pnl ne. Le foglie sono
foglie sono, scavate a gronda , Sonolrigi
de, spinoso alla sommit ed in specie
radicali, me nel la precedente , ma
meno consistenti; e le spine dei loro
sui margini.
Qdeste piante non hanno corolla ,ma
margini sono pi piccole. Sono per al
soltanto un calice petaloide, imbutifor
tro molto grandi, e dal loro- mezzo si
me, aderente allovario; il lembo ha alza uno scapo di quindici piedi, pan
sei divisioni eguali; gli stamisono Ba
nocchiuto nella sua parte superiore, e
lienti c attaccati alla sommit del ca
carico di una moltitudine di ori , che
lice, e vi uno stilo sormontato da uno sono di un verde giallastro o biancastro,
Mimma sfeso.in tre parti. Una Cassnla
di un odore gradevole. La paunocchia
bislunga, assottigliata alle' due estremit,
pi lassa di quella dedl'agave ameri
succede al ore; essa trigono, ma gli ' cena. Questa pianta legnosa, e cresce
angoli sono poco distinti,e si apre con in abbondanza nell'isola di Cuba ed al
..tre valve, le quali hanno tre logge; e Messico. Ciascuna delle sue parti utile,
poich , secondo Raynal, le radici ser
ciascuna di esse contiene molti semi,
- vono a fare delle corde, gli scapi danno
stiacciati e disposti in due ordini.
del legno, le spine s impiegano invece
i. Acavn nAnsiuca, Agava ameri
caoa, L. Questa pianta legnosa aiuole; di chiodi e di aghi, e le foglie riescono
buone per coprire i tetti, e queste in
e le sue foglie sono radicali, numerose,
, consistenti, succulente, allungate, embri

ciiormi, coperte ai margini di denti


spin0si, e terminate da una punta duris
sima. Lo scopo, sem lice alla base,

giunge allaltezza di area venti piedi ,


e finisce alla sua sommit in una pan
nucehia piramidale, che ha una quantit
Dizion. delle Scienze Nul.

oltre facendole macerare , danno un lo

col quale si fabbricano vari tessuti. Ma


ci che forma del magucy un vegetabile

veramente prezioso per i Messicani, la


propriet che esso ha di distillare un'ac
qua dolce e trasparente , quando se ne
staccano le foglie internsc8. La fossetta

AGE

(266)

formata nel centro delle foglie, si fitti]:


pie del liquore che si raccoglie ogni
iolno, e che ogni giorno al nnuuova per
in spazio di un anno o di diciotto mest.
Coudeusaudosi questo liquore , si con

AGE

verticlllate, ineguali, spatulatp, un poco


mucronate alla sommit , accompagnth

da piccole etipule , scariose verticillate.


La pallllOCdlll terminale, ramosa ,
dicotoma

guaai in-corimbo, composta

verteiu zucchero , e mescolato con ac

dipiCC0ll

ori screziati di verde e di


qua di fontana , _acquista, dopo un? fer ; bianco argentino, i terminali riuniti in
mentazione di quattro o cmque giorni, piccoli muetti, acmmpagnnti da brat.
il piccante ed il gusto_del Sidru;'c se vi tee stipulari ,-a;arrose , bianche, argen
tine; le foglioline del Calice Concava,
si aggiunge della scorza di arancio o,d|
limone, diviene inebriante. l Mveicani 'lanceolate, bianche e scarose ai loro
orli; la corolla un poco pi corta del
hanno tanto trasPoi-to per. questa he
vanda, che se ne procurano a- scapito calicr; i lamenti corti, un poco mem
del vitto, ed anche delle vestimeuta della

branoai alla loro base. il

frutto una

caasula ovale , acuta , con tre facce, iu


loro famiglia.
Viluppnta dal calice persistente. guesta
'. Noi oaservere_mo che l'agave fetida
pianta stata scoperta sul picco l Te
o pitta, qguve filrlidd, L., e stata da
,ncria, ed coltivata al giardino del re.
Ventenat separata dallegav'e, e che que
sto laborioso botanico ne ha l'alto un Acca nau'mma , Hagca indica, Vent.;
Polfcarpea indica, Lamk., loc. cit.
onere a parte, dedicandolo a Fourcroy,
pag.'8; Laluu'a corfrnbosa, Schult; P.
?V. Fuacau) che non stato seguitato.
lia arenaria Lur.; Ach_yra_ntlzes co
La cultura e la moltiplicazione delle
rimlo.m Linn.; Bonn. erl., tal 65,
Nave sono le stesse di nelle dell aloe.
g. i; Boccon., Max. 44. tap. 39 Pianta
\. questa parola. (B.

" Spreugel registra 18 specie di agave, dellisola del Ceilan , di cauli erbacei,
im poco -pubeacenti, lunghi un piede
la maggior arte delle quali IOIIO origi
circa, guarniti di foglie lineari, opposte,
narie dell' Xmerica.
' AGAZZlNO. (801.) Nome volgare del dirittissimek parimente un poco pube
lcenti, acute; stipule in forma di.pagliel.
grataegus pj'rucantlu, Pera.
AGEA. (Bot.) H4 un, genere di- piante te ; piccoli pacchetti di foglie ascellari ,
che appartengono a ramoscelli non avi
dicotiledoni , di (ni completi, polipe
tali, regolari, dellav famiglia delle ca-' luppati. I orimouo bianchi o un poco
rl'ollee e della p;ntandriu Inonagz'niu, rossastri, disposti , all' estremit dei pio
vicinissimo al_genere polycarpon. Esso coli ramiP in; corimhi dicotomi o agglo
merati; le casuale uniloc'ulari, trivalvi,
piglia isuoi caratteri da un calice di cin
que foglioline; da cinque petali smar
polisperme.

ginati; da uno stilo semplice; da una Anna A Non: in camuno, Haged 5naphu
lode: , Reni. , Syn.; Polfcurpca , Puir ,
cassula superiora trigono e monuculare;
EncyCl. , Suppl.; Pulj'car'pea microphyl
da molti semi.

la , Cavan. in Aan. N. 7 , p. 25. Que


ueato genere non diversica essen
sta pianta tnta scoperta da Schouaboi
zia mente dal pul_ycarpun, se non per il
numero ma giore dein stami e 1 quello nel regno di Marocco; e l'aveva nomi
minore deg i.stili. il aig. De amarck, nata i(lecebrum gnaphalodes; ma 8558
che n. l'autore, lo aveva nominato appartiene evidentemente al genere a
polycarpca. La; consonanza di un- tal gca perla sua.corolla. Ha i cauli duri,
giacenti, quasi legnosi; i ramoscelh,
nome con uello di poljcarpon, ha de
terminato entenat a aostituirvi quello molli , . numerosi, tom'entosi, special
mente quando son giovani; le foglie ses
di hagea, nome dato in onore di De
lahaye, giardiniere-botanico, il quale , sili, grosse, bianche tomentose un
poco rotondat , piccole , iutiere o leg
impiegato nel viaggio intrapreso per la
giermente dentate; i ori riuniti in _pnc
ricerca di La Pcyrouse, scopri sul picco
di 'Ieuerill'a, la Specie che servita di chetti all'estremit dei ramoscelh; le
binttee bianche, scariose, agglomeraih'
tipo a questo genere. Willdenow l' ha
nominata mollia nel suo Ilari. Bercl.

le foglioline del calice tomentose; cm"

Ansa [11- 'laneltI-FA, Hagda Teller1_ize, que petali bianchi, lanceohti, uua_voll
Vent.; Po! carpeaTenemw, Lamk., pi corti del.calice; cinque staml, gli
stimmi ottusi, pelosialla base; una caa-_
Ioni-u. d' ist. nat., vol. 2, p. 5. tah.
aula di tre valve mouosperme, che 0
25;Molliadficm Willd.; Spreng. Pian
ta erbacea distesa sulla terra; con radici aprono alla loro sommit.
_ ,
bmse, che danno origipc ad un gran Acca m FOGLIE canone , Ilagea lat1ffl,
Poir.; Mollia latifolia, Sprcng- Whi
numero di esuli diffusi , ramosi, arti
celati; le foglie sono verdi, opposte, Enum. Planc. , 1, pag. 259; palf"

AGE

(267)

AGE

{ma lat'olia, Encycl., Suppl. Questa


B.- 9. D.- 7. P.- I6.- V.- 8.
specie, vicinissima ali bagna tenerr'f
A.-- 35.- C.-- 14.
_,_
fue, (ue- diversica per i suoi cauli quasi n. Acenmoso INERMB. Non ha corno alle
legnosi e non erbacei, qpautunque dif
narici, ma la corazza ossea della sua
fusi, ramosissimi, glane i, quasi roto testa forma posteriormente un prolun
dati, un poco pnbescenti; i ori sono I?
gamento rotondo, ed il Silm-us iner
spopl in corimbi terminali eaccestiti; i
uu's di Linneo. Bloch. Tav. 363.
calma argentini e scariosi. Questapianta
B.- lo.- D.-- 7.-. R.'- l.p-. V.
cresce nellisola di Teneri'a. (Pom.)
7.-- A.- 4.- C.- 26. (E. M. D.)
li sig. Bivona ha descritte due al AGENIA. (Bob) Hagenia. i; cinque an
tre ngce, cio l' hagea polycarpoizles e gnli acuti del calice della supnnariq por
l'hnea al;imfolia, native della Sicilia,
rigens erano stati giudicatifda Moench
prengel riporta al genere Mollia. ,

un carattere sulliiente per formare, sotto

chiama mio In prima mollia pol_ymrpon

che

questo nome, un genere nuovo che non

e lalt ra mollia alsinifbliu.

stato amme850.

" AGEDOITE. (Chim.) Robiquct avendo


analizzata la radice della

liquirizia,

trov in essa, oltre la glicz'n'zzrha, prin


cipioparticolare ed esclusivo di questa

-,

Il Gesso D'Aslssinu (V. questa pa


rola ), descritto da Bruca , stato pre
sentcmente nominato huqem'a. dai bota
nici, e detto hugenia ab_ysxinica, \Nilld.,

radice, anc e un'altra sostanza, la quale S rang.


_
distingueva ' per essere insolubile neb "" XGENIAE [Punte]. (301.) V. Acn
l' alcool, p\) o solubile nellacqua, per rnx Piante.

cristallina in ottaedri e per svi1up "* AGENIE o ASESSUALI [luna].

pare 4ell's:\moniuca , quando era trat

(Bob) Planlae agrniae. Da alcuni bo

tanici sono state chiamate cosi tutte le


tata coll_ po ansa. Malgrado i molti pun
ti di analogia che egli osserv esistere piante , che appartengono alla crittoga
tra questa sostanza e l'asparaginu, la' mia , riguardate da essi come mancanti
consider cor_ne un altro principio parti
delle parti sessuali.
colare della li uirizia , ed annunzia dola AGENORE. (Entom.) Cosi chiamnsi una
come tale, le iede il nome di _ e50ile.
farfalla che appartiene alla famiglia dei

Plisson frattadto, in occasione

i ripe

cos detti cavalieri troiani. (C. D.)

tere le Iesperienze di Robiquet, port AGENTI. (Chim'.


Qualche voltavla pa
la sua particolare attenzione su questa
rola agenti adoprata in chimica_e nelle
sostanza, e la dichiar definitivamente
arti chimiche, come _siuouimo di rea
identica coll'asparagiua: del qual parere
e_nti o reattivi; Essa si applica a tutte
sono ora tu ti i chimici.
e materie che si usano'come mezzi di
AGBLAP,O, Ageluius. (Orm'l.) V. lrnao.
analisi, per riconoscere la natura e la

(Cl-l. D2)
AGENEI SO. (IttioL) Lacpd ha di
stinto con

questo nome un

enere di

pesci, che ha separato dai giluri di


iuneo, e che deve collocarsi dopo i
llotosi.

l caratteri di questo genere coasistono


nei seguenti:v

composizione dei corpi, che uno si pro


pone di analizzare.-Nond:meno la de
nominazione di agenti presenta real
mente una estensione maggiore di quella
di reagenti, e deve in fatti estendersi

Sugli utensili, sugli strumenti, come


ancora sulle materie, poich questi,uten
sili servono, come le materie medesime,

Carat. gen. Testa depressa, Coperta ' allanalisi. Si veda la parola rea'genti,
di placche grandi, e dure,0 di una onde acquistare tutte le neces_ume no
pelle 'yiScosa , la bocca allestremit del
zioni su questi due vocaboli.
muso, e senza lamenti, ed il corpo "" AQERA l0. (Bot.) Nome volgare del
grosso,- una muccosit abbondante rive
l'achillea ageratum, U.

ste la pelle del corpo,e della coda; due AGERATO. (Ben) Ageratum , Linn. ,
pinne dorsali, la seconda adiposa.
Juss., genere di'pianto di ori oaculd
ucsti pesci vivono nelle acque del
si, dellordine delle corimbr'fere e della
Surinam, e la loro carne di un di
singcnesia di Linneo- ll calice .ovale,
sgustoso sapore.
cilindrico; formato di molto foglidline
l. Annarosa annuo. Questa specie ha quasi eguali, disposte su due o tre or
un corno quasi diritto,ar,nqato di punte,

ini; tutti i ilosculi sono ermafroditi e

e collocato fra i due orizi di ciascuna

quadriiidi; il ricettacolo nudo ,e i semi


che lo cuoprouo, sono piccoli, angolosi
e Coronati di cinque reste.
" Cassini colloca questo genere nella
trib naturale dell' cupa torie.

narice. Il suo colore di un verde cupo,

e tal pesce di acqua dolce, assai grosso,


quello, che Linneo ha chiamato silu
"fu milzlar. Blo'ch. 'lav. 662.

>

AGE

( 268 ')

Le due specie diagerato clw_ qui si


riportano, sono piante annuali, I di cui

ol'i dis;wosti in corimbo, spando_no un


odore aromatico che molto grato.
Acenrro venoso, Agemlnm hir;lum, Lam.,

Dict. N..l ; un ageralnm conyzoides,


Linn.? %uestn pinnlu _ originaria del
Capo di nona-Speranza; il mo fusto
alto un piede e mezzo , coperto di peli
biancaslri; le sue foglie sono opposte,
picciolate, vellutate, ovuli , appuntate e
dentate a sega. I fiori sono bianmstri,
un poco agglomerati, e terminali.
Anzano m 1-ocuz arrese, Ageralum obtu

si]olium Lam., Dict. N. a; un ugera


rum ciliare, Linn.? Pluck., tal). 8|, g
4;_ ager'alum Coerulcum , Desf. Il suo

AGG

ate materie sono resine molli, mesa


late tra loro, o reside condensato Cl si
sono rummollite con alcuni olii , oche

conswvano lp loro mollezza viscon e


tenace, a cagione della temperatura della
pelle sulla quale con poste. Esa; non
iann0 altro uso che quello di tenere

ravvicinati i labbri di una ferita. 0C09l


la formazione della cicatrice, /uv_orita
da un tal ravvicinamento, accde per

leffetto della natura re inosa lein age


glutinauti. Tuttavia le omuu, alcune
mucillaggiui animali, il visco o pani! .
possono egualmente impicgnrxl come ag
glutinanti, invece della pece, della tre
mentin_a, del balsamo della Mecca, cc.

(F.)
.
" AGGOMITOLATL AGGLOMERA

fusto e meno peloso del precedente, e


(Bot.)
si alza soltanto un piede circa; le sue Ti , o GLOMERA'1l {Font
foglie sono ottuso e creoate, e i suoi Fol'es glomeruli. liglianr, questa deno
ori sono di un turchino pallido. Questa ' minazione quei ori che huendosi in
specie cresce nell'America settentrio
sieme, formano na specljxi mazzetto:
il che lerve_ a dare il {me specico
nale , e coltivasi nei giardini. (D. P.)
" dubbio ce l ageratum lu'rlum sia ad alcune piante, come, per esempio, al
l ngeratum album! di Willdenow, men
trifolium glamcralum ,al gnuphallm
tre,secondo Sprengcl, l'agerumm 06lusi _ glomeratum , ec.
_/i;liuni di Lam. sarebbe l'agerutum co
Dicesi spiga aggomilolata o glam
-rata, quando a formar questa concorro
n_yznidcs di Lino.
.
** Oltre le due sopra indicatespecie no molto picc<>le spighe, raccolte fit
tadente fra loro; ne olirono un esempio,
di agerato, i moderni botanici conosco
no anche l'ageratum arbuli/olium , il dactylis glomerata e il cyperu: glu
Kunth, della nu0va Spagna ; " era
meralus.
'
tum ciliarc, dellindie o'rientali; l age AGGREUAMENTO , AGGREGAZIO
ralum doningense, di S. Domin o; e NE, AGGREGATI. (Chim.) Qu08!0
parole indicano una prc?riet e_ uno
l_ageratum angusti/blium, di ente
stato dei corpi, che int rene dei chi
V'l 0
AGERATO AFFINIS. (Bot.) Plukene't, mici. di ben conoscere, poich questa
nel ano almageato, nomina cosi l'iua propriet o questo stato si oppone al:
eser'cizio delle forze chimiche, pecclil
_utescem , Linn. E. CASE.)
diviene continuamente cosa necessm Il
AGERATO o AGE A'lON m Diosco
modicarle, il cambia-arie o il distrug
non 3 DEL Marnou. (301.) Pi cono
_
lciuto presentemente sotto il nome di gerle.
Laggregazz'one: la propriet, M;
eupatorio di Mesue, una ptarmica
cliente
la
quale,
le molecole dei Corpl
gialla di Tournel'ort, confusa da Linneo
sono attirata e avvicinate luna vera0
col millefoglio nel genere achillea, chia
mandola aclu'llua -ageratum, L. Questo

laltra, in modo da aderire pi 0 mm"

autore ha usato il nome di agerutum

fortemente fra loro, e (la opporre un


ostacolo pi o meno grande alla loro se
parazione.
_ _
Sotto questo punto di vista si distlri
guono la solidit o la durezza, che e Il
maximum dell'aggrc azione 0 dell 10

.per indicare un altro genere vicino al


I

eupatorio. (L)

AGERATON m moscomne. ('Bot. )


V. Aoznaro m Druscomrlc.
A'GERA'IUM. Boi.2.V. Aoeuu'o.
" AGGLOME A'l' [Pichi]l (Bot.) V.
Accomrou-rx Fiori.

AGGLUTINANTI. (Chim.) In materia


medica e in chirurgia, ai nominano ag
lutinapti', alcune sostanze viscose e col

ose,_ le quali applicate sulla pelle, come


i cerotti o impiastri, vi aderiscono pi
o meno, e ricnoprmm con tanta esattezza
il luogo che -esse- toccano, da tenere rav
vicinate tutte le parti. in generale que

ronza molecolare, e la mollezm , Che ,


i! Minimum di questa forza: cosi la I'
aggregazione suppone la distruzione l0'

tale dell' aggregazione.

Laggregalo o 1' agg,-ggamgnl ilI


corpo chin stato di aggregazione, 0
molecole che aderiscono fra loro. Viso"?

dein aggregati solidi, degli aggrega


molli, degli aggregati li nidi Bfl-Uc'e
degli aggregati aeriforml 0 fluido-011'

AGG

( 269)

AGH

alici: in questi ultimi, per vero dire , piccolezza, e sottigliezza della conchi
l'qgregauoue cosi debole, che le mo
a.
lecole si separano e si slontnnano fra
R'aiiimale , pan. quanto sembra , ha
loro con grandissima facilit. In chi
quattro tentacoli, come le alici, ma gli
Occhi sono poco o punto apparenti, ed.
mica distruggesi continuamente l'ag
gregazione dei corpi solidi , poich ne
il termine della|columella , secondo D'e
st'aggregqsione si oppone all'esercizio Fetrussac, di'crisce da. quello, che os
I
servasi
nel genere bulimia. V.. Bouuo.
'dclle attrazioni chimiche; e ci si fa pol
verizzando, triturando o porrizzando le Questa conchiglia comunissima sulle
materie. che ne sono suscettibili; ta
vecchie muraglue. (De B

gliando, asc'iando, raqundo le sostanze


" Questo medesimo nome, che corri
sponde al vocabolo francese Aiguillalle,
vegetsbili; limaudo 04 granxdcsndo i me
talli, ec. Allora in ragione.che dirgli
trovasi in alcuni Lessico a applicato
nnisce la forza d' aggregazione , si faci
sll ammoditp tobiauo.
Auonrrs.
lita quella dell'ailimt.
"(I/ionirosmr.
o AGATA
[FOGLIA ]_
. c.
.
"" AGGREGATAE [Punnn]. (Bot.) V.
Anonemcrz Piante.
(801.) Folium acr_'forme. DiCeai cosi
quella foglia la, quale cilindrica, sot
AGGREGATE [Puma]. (Bah) Plan
lae n5gr-egatac, sive oribus aggrega
tile, appuntata e pungente, come nel
ti's. bi dicono cos tutte quelle piante l'asparagus aculzfolius, quasi assomi<
che hanno un numero indenito di orel
lianclo ad un ago.
lini ermnl'roditi, i di.cui stami ed antere A HIRONE. (Ornit.) V. Arnoxz.(Cu.D.)
AGl, AGY. (SOL) Al Per, c special
sono fra loro distinti.
AGGR
EGATl. (Chi[nliose
V. Aocnscsuenro

AGGREG'lO
(Bot.) Fio: mente nella vallata di Arica, si coltivano
sotto questo nome i peperoni, z:upsicum
aggregalus. Il ti
, propriamente ag
annuum: la qual cultura, al riferire di
gregato, quello c e resulta dallunione' Frezier, vi cos estesa , che per ogni
di molti- orellini, che sono sdpra un anno se ne vendono in quel luogo per pi
ricettacolo o calice comune, per cui, di 80,000 scudi, quantunque si rilascinn
levandoue uno , rimane patente l' im
a presso discretissimo. Gli Spagnoli
peribrazione formatasi per la mancanza gustano talmente il frutto di questa
del orellino che stato tolto.
.
pianta, che lo mettono in ogni loro
il ore aggregato si distingue dal pietanza.
.)
ore composto, in quantoch gli storni AGIAR.< (Conch.) Nome volgare applicato
del prima sono liberi con le respettive da Adanson (Viqg. al Senegal) ad una
antere distinte , laddove quelli del se
specie del genere Venere, la Venus
_condo non solo sono riuniti colle antere Ajar di Linneo. V. Venne. (D: B.)
in forma di cilindro , in mezzo del AGIAROBA. (Itli'ol.)V. Ananas. (H. C.)
quale passa lo stilo, ma sono inoltre AGICUBA. (Bah) Grande arhoscello del
compresi in una o in due delle parti della Giappone descritto imperfettumente nel
fru_tticzione, come per esem io, nel
llstoria dei viaggi , nel modoche se
calme o nel ricettacolo. V.
oursro gue: ore tripetnto, frutto rosso assai
"Fiore.
grosso, la di Ioni partq cnosa Bianca e
AGGREGATUS [Fnos ( Bot. ) V. dolciastra, ricuopre un nocciolo duro.
f}ocneco Fior-e.
J.
J
AbGRl'-GAZlON E. (Chim.) V. AGGIEGA A&ll-ZALID, AGRAHALlD. (801.)Ne1
lauro;
l'opern di Prns ro Alpino, sulle picnic
AGQUAGLIATURE.

chramansi le

(Falcon.) Cosi

di Egitto, pnhhlicatn nel l640, trmmsi

moschettalur! del dorso

indicato sotto tal nome un piccolo al


bero di un aspetto biancastro; gucmito
di lunghe Spine che' nascono sopra le
foglie , le quali sono alterne , htipulatc
e coniugate, vale a dire , composte di
due foglioline posate sullo stesso pgzioln.
l.ori, di un bianco verdastro, sono

d un uccello di rapina per la caccia.


a.

" GHEI'ITA. (Chiun) Il protossido se


ll'_Wlroso di piombo , conosciuto nelle
'_"l pi comunemente sotto-il nome di
l"_" irx'o , trovasi costindicato nelle
Intlc o ere di chimica farmaceutica.

AGHE'I' 0. (Conch,) Questo Vopabolo,


C e corrisponde al francese, iu'gm'llette,
tllo usato da Geol'lroy per indicare
un. Pl_ccola specie del genere bulimus,
Precisamente il blllimlls

ascellari, in numero di seth o otto;

essi, secondo il Lippi, hanno un calice


di cinque divisioni profoude, cinque
petali, dieci Stami, un gqrme IUPCI'UN:
che sormontato da uno stilo e ds_unu

aciculam's ,

stimata; una bacca contenente una noce

Che ha cosi chiamato a motivo della

pentagona e monosperma. Questa pianta

AGI

( 27 >

era stato in principio riferita da Lin


neo al genere xinnru'a, e di poi la
soppresse senza riferirla ad altri generi.
Sembra che essa debba costituire un
generedistinto a cagione del suo abito,
del numero dei suoi petali e de suoi
ltnmi; e di pi , quando la sua frutti:
cazione sar meglio conosciuta , potr

AGL

che dallindie. fu introdotto in Europa,


il nome di agioxsilo, 'e ci per le virt
antisillitiche che gli si attribuivano in
sommo grado. Questo nome che ai com
pone di due voci greche (1710;, agio"

santo,e UOV, xylo'n, legno), ha -dato


dipoi , traducendosi, al legno guaiaco il
nome volgare di legno santo.
essere riferita a una famiglia diversa da
quella del ri'meni'a. Coltivasi in Francia AGIOVEA. lSli'ol.) .4jovea. Nome di un
arboaccllo elle forste della Guiana, il
al giardino delle piante, dove non ori
sce. Secondoche dice Prospero Alpino, le quale simile agli allori, alto cinque o
nei piedi,c il di cui tronco, grosso circa
sue foglie le quali hanno un sapore aci

do , si adoprano nell'Etiopia come ver

sei pollici , si. divide alla sua sommit

mil'ugbe; ed il suo frutto purgativo, in molti rami, ciascheduno dei quali, si


secondo le relazioni del Lippi, il quale suddivide in cinque "e Bella ramoscelli
guerniti di foglie lanceolate, e termi
aggiunge che quest' albero abbonda sol
nati da piccole pannocchie di ori. Que
_tlnto nel regno del Sennaar.J.)
AGILEUZ. (891.) Trpvasi nel alecham- ' st'arboscello, deseritto .e gurato da
Aublet nella sua isloria delle piante della
pio indicato con questo nome arabo| il
' Guiuli (pag. 312, tav. no e lo! ),
nocciuolo. (J.
serve di tipo al genere ajovea- di cui
AGINEJA. (Bah) dgym- 'Ia. Una tal deno
ecco qui il carattere:
minazione esprimeva [opinione di Lin
Calice campaniforme con sei divisioni
neo, cio, che in questo genere monoico
(le tre interne chiamate petali da Au
di euforbiacee, l'ovario fosse senza stilo
e senza atimma, della privativa d, e da blet ); sci storni , i lamenti dei quali
'aono muniti di due glandule alla loro
7UW), donna ofemrm'na. Lamarck e base; ova'rio eormontato'dn uno stilo
Jussieu gli avevano conservato' questo che termina con uno atimma di sei di
carattere; ma Ventenat avendolo nel 1797
visioni; bacca nerastra, la quale im
osservato nel ricco giardino di Cels ,

mersa a met nel calice, e contiene un

vide nel ore femmina tre stili schiac


nocciolo ripieno di una mandorla-oleosi
\ciati, solcati e terminati da due stim_mi aromatica.
avvolti in fuori, e che pigliavano ori
il numero degli stami la sola diffe
gine dalla fossetta che se na il centro renza , che esiste fra questo genere e
dell'ovario: al quale succ'e e una cassula quello degli allori. Swartz non aven
quasi ovoide , troncata , che ha tra logge do trovat'a sufciente una tal differenza,
con due semi, e che riposa Sopra un calice gli ha riuniti, dando allagiovn il nome
persistente, di sei divisioni aperte. Il di laur'us herarulra.
|ore maschio ha un calice simile , nel
." L'agoVea d'Aublet fu da Scbre
linterno del quale tr0vasi un disco
ber indicata sotto il nome di douglas
diviso in sei lobi. in quanto agli eterni, sia, da Scopoli sotto quello di ehrhar
un lamento centrale ed ottuso porta
dia, e sotto l altro di colemnndm da
un pocoal-diaotto dellnaua sommit tre Necker , tutti generi che non sono stati
antere adese alla sua faccia interha
ammessi.
' Si conoscono, secondo Sprengel, sol AGLAIA. (Entom.) questo il nome di
una farfalla, che Ge0'roy chiama la
tantoquattro specie,due delle quali cre
acono alla China;_la prima fruticoaa e
ran madreperla. (C. D.)
pubescente, lagyneja pubern, e Ualtra ALAIA. ('Bot.) Aglaia adorata , nome
di un arbusto della Cocinchina , nota
isciachian'uta ugymja impsbcs, erba
bile tanto per la sua bellezza , quanto
cea; Questultima trovasi gurata e de
-acritta da Ventenat nella bella Raccolta per il mo grato odore. i suoi rami,
delle piante del giardino di Cela , tav.

distesi e guerniti di molti ramoscelli,

23. Le altre due sono l'1157m u. ber-zeri, gli formano un capo largo e accestito ,
albero che nasce lungo il urne della ' coperto di foglie pinnate , composte di
Maddalena, e l'agyneja plyllanlhoidc: , cinque foglioline lucentissime, ed aventi
alla loro ascella alcuni grappoli di pic
erbacea, originaria del Coromnndelle, che
Linneo ha descritta sotto nome di coli (iori gialli, ai quali succedono delle
pl|fllallh'l& laci/brmz'r. (D. ma V.)
bacche di un bel rosso. Questo arbusto,
di cui Loureiro ha fatto un genere,
" AGIOSSILO. (Iilat. Med.) il legno
presenta in ciascun ore un calice di
guaiaco, che per i botanici il gnujm
cinque denti, cinque petali e cinque
eum qcinalc, ebbe lino dai primi tempi

AGL

(27 t )

AGL

sismi, le antere dei uali sono situate AGLAZIABot.) Aglalfa, [tutto che
A
allapertura di un tu o formato dalla' gli Egizian adoprano nelcaratter: loro
riunione dei letti. Questo tubo _at'
simbolici, per indiane mio dei lom
taceatd sotto l'ovsrio , il 'quale nisce mesi. J.
,
in due stim'mi sessili, e diviene uua|'* AGLlAlQA, AGLIATA, AGLlNA.
bacca 4-splcata, contenente un seme.! (Bob) Presso il Sodermi , indicasi vol
Questa uhit di seme quasi il' solo garmente sotto tali nomi il thluspi-ul
liur:cum , L. '
I
carattvreche distingua laglaia dal pa
munium del Rur_no , genere adottato da AGLIAIO. (Bot.) Noi tuaducamo cosi il
vocabolo at'llier, sotto il quale indicano
Jussieu nei suoi manoscritti, e da esso
collocato nella famiglia delle azederuch. i Francesi alcuni funghi del genere uga
Se l'aglaia, meglio osserVata, si trover ricus, Lino. , i quali hanno l'odore
avere quattro semi in ciascuna bacca, dellfaglio ,'e tali sopu:
come nel camtnium, allora queste due
i, _Luguricus alliuceu: di Linneo,
che si presume dilleriica. da quello di
punte saranno congeneri. .
la'a 'lui'u odorosa comune nei giar
Bulliard e di Deea'ndolle, e che % descrit
dini
delizia della Cocincbina e della to di Antonio de Jussieu nelle memorie
dell'Accademia, an. i728, pag. 381.
China. V. Camuno.
a. L'ugariqus allmtu.v di Scbae'er,
" S rengel annovera altre sette spe
cie di erenti {di aglaia, che sono la. de
t. 99, che gurato ueLMicheli, t. 7;,
cundra e la polj.jstachfa di Wallieli;
g. ai. sotto il nome difmwo aglio.
3. L' Agnricus p0rreus di lersoon
la sulingi, l'elliptica, la spreio:_u, l'0
dori:tissi'liio e largnlea di Blum.
o ulliaceus di Scopoli, gurato nel Mi
AGLAOFENIA, Agiuophenia. (Zool. ) clieli t. 78. g. 4, detto volgarmente
Genere di polipi composti stabilito da fungq a ' io alpigiuno.
Lamouroux con alcune specie del genere
. ,Questx funghi appartengono alle mi
Serinlaria di Linneo, del quale indica cene, settima sezione del genere agrari
iseguenti caratteri: polipario litoide cor
clu, Linn. Lll.
.
neo, semplice, o ramoso , colle ultime

ramicazioni fornite di ramoscoli sem


plici , arcuati; ora alterni, e distici,

alle volte numerosi, unilaterali, i scopo

"" AGLIA'1A. (Boe) V. Aemana.


* AGLIET'IO. (801.) S'iudicano sotto
questa denominazione varie specie di
a il.
.

dari, e colle cellule laterali distinte. Vi " GLINA. (Boe) V. Acmaoa.


Colloca la sertulria plunm, myriophyl AGLIO. (Chim.) L'aglio, tanto adoprato
per gli usi della cucina e della materia
lum , eclu'nuta, ermntula e pennarz'a,
e sugli animali
esse, e sulla loro or. medica, una sostanza vegetabile che

ganizzazione abbiamo delle esatte de


serizioni nel Cavolini, 'lav. V. p. 160.
g. l. 2., che noi riporteremo all articolo
Serlularz'a. V. Sssruaanu.
Questo genere, che differisce realmente
dal e sertnlarie, per la disposizione delle

cellule in forma di denti sopra una sola


parte dei rarnnscoli, chiamato plpmu
[aria da De Lamarek (V. Ptuuvmmu),
ed era stato bene indicato, ed anche ca

ratterizzato dal Donati sotto il nome

dunisocalice. V. Ansocauce. (D: B.)


AGLA'llA. (Bot.) V. AGLA'IJA.
AGLAURA, Aglaura. (Moll.) lron, e
Lesueur (lm. del Mus. tom. 14) hanno
fatto conoscere sotto questo nome gene

merita meglio di ogni_qltya di essere


analizzata, e che promette i pi inte

ressanti resultameuti.

Tuttavia non

stata ancora sufcientemente esaminata ,

specialmente do 0 le ultime scoperte e


i nuovi metodi della chimica moderna:
non si conosce ancora la natura del sugo
acre_e tanto odorosa di questa pianta.
l chimici hanno disputato sul Suo ca
rattere gcido o alcalino, e sembra che

npn sia in realt n luno n l'altro.


" atto quello che _sappiamo di pi vero
e di meno inesatto si che nellaglio
trovasi dell'idrogeno solforato o dello
zolfo divisissinm_e in uno stato forse

ignorato n qui. Alla, presenza di que

rico una nuova specie di Medusa, da sto zolfo si devono la colorazione dei
essi chiamata agluura hemistoma. La
un ombrello ha gli orli provveduti di

tentacoli, il pedunculo Centrale e for


nito alla sua estremit di braccia li
formi .erinite , che formano mia specie
di occo, e si osservano nellinterno
otto ovaie allungate, cilindroidi,cbe gal
leggiano liberamente nella cavit um

bellare (De B.) V. 'l'ay. un.

metalli, dein ossidi e delle dissoluzioni


metalliche , il l'etido odore delle fiato
lenze e degli escrementi di coloro che
non digeriscono bene laglio, e la perdita
del suo odore e di quasi tutte le sue
propriet per la cottura e decozione
nell'acqua. Quesiti primi fatti mostrano,
che lanalisi dell'aglio uno dei lavori
Pi utili che si possa intraprendere.

AGL

(272)

"" Boaillon-Lagmngpl ha analizzati i


bulbi di aglio, e gli
trovati compo
ati di:
Albumina ;-
_
Olio volatile estremamente acre
penetrante, di color giallo;
Zolfo; "
Materia zuccherata;
Fecola , qualche traccia.

AGLIO. ( Bai, ) Allium. Sotto il nome


generico di aglio si riunistono il
rro,
a cipolla, l'aglio rmano, lo sca ogno,
la Cipollina, e una moltitudine di altre
specie di piante di minor considerazio
ne , le q\mli tutte appartengono alla l'a
miglia monocnti_ledone delle asfodelee, e
che rientrano nellesandlia monogim'a
di Linneo.
Le specie di cui si compone questo ge
nero, sono erbe di latllCl bulbose, bienni
odpcrenni ; le loro foglie sono allungate ,

e hanno delle guaine alla loro base; ed i


ori disposti in ombrella semplice alla
sommit delle scapo, sono in principio
contenuti inluna spata, la quale si apre
in seguito in due parti. Il calice di cia
SCUD ore ha sei divisioni profondee si
apre sotto 1 ovario; non vi i: corolla; e
gli stami che sono in numero di sei, si

AGL

fatti essenzialmente difettoso, quando


basato sulla forma e sulla natura della
radice, poich alcuni vegetabili che non

hanno alcuna rasaolniglianla, possono


avere delle radici che dmersjfichino poco
fra loro, ed alcuni altri al contrario

che si ravvicinano' per una moltitudine


di caratteri importanti, possono poi dif
ferire innitamente per la natura delle
loro radici.
Linneo per facilitar sempre pi lo
studio del genere allium , v' introdusse
quattro suddivisioni, cio:

i. G1i agli con foglie sottili e piano


nascenti dal fusto, e che producono una
oassula;
,
2. Gli ain con foglie simili alle pre
cedenti, tranne, che il ore produce un
bulbo;
. 3. Gli agli con foglie cilindriche che
' nascono dall scap0; -
4.0 Finalmente, gli agli di scqpo nudo
e di foglie radicali.
'Willdenow indica cinquantatre specie
di agli, le quali per la massima parte,
abitano l'Europa, ed alcune crescono in

A''rica, in Asia e in America. prengel


poi ne ammette novantasei. No: frat
)anto parleremo delle specie pi nota

ili :
'
'
' trovano essere attaccati nella parte bassa
dei lobi del calice. I lamenti degli i. Acuo roaao , Allium porrum, Lina.
stami si dilutlno qualche Volta, e si di
et van; ampelop1nslam , Linn.; volgar
vidono in tre punte alla "loro sommit, mente porro , orro camune, orrelta.
Questa specie ha uno scopo di qpattro
e quando ci accade, lantcra posata
piedi , diritto , resistente , guernito di
sopra la punta di mezzo. Il pistillo
composto di uno stilo gracile , di uno foglie piane. I ori che son numerosi
formano uh capolino rotondato alla som
stimma appuntato, di un ovario roton
mit dello scapo; e dei sei stami , tre
dato, il quale si cambia in una cassula
di tre logge, e questa si apre mediante alternando con gli altri tre, niscono
tre valve, ciascuna delle quali ha un in tre puntc'. Ciascun ore produce una
tramezzo comune. In alcune specie , il Casanla, ed il bulbo radicale cilindrico
ore invece di produrre una cassula, e pochissimo rigono.
sviluppa un piccolo corpo carnoso al
'* La variet distinta sotto il nome'di
quale si d il nome di bulbo; ma non ampeloprasurn, d'alta dal sig. prof. Gae
bisogna confondere uesto bulbo con tano Savi aglio porraccio, e conosciuta
quello della _radice dl cui ora pigliamo dalle persone di campagna sotto quello
di porrandello , non diversica se non
a
rlare.
'
Iourneib'rt aveva divise in tr generi per il capolino dei ori che pi pic
le piante che hanno i caratteri i- sopra colo, e per il calice che acabro.
Queste piante oris'cono nel mese di
indicati, riportandoai alla forma della
radice. Riuniva sotto il nome di capa maggio e di giugno, e crescono natural
le specie che hanno il bulbo sferico; sotto mente in Europa.
il nome diporrum quelle che lo hanno a. Aouonom:srico, Allz'umaativur'n, Lino.
cilindrico, e nalmente sotto il nome di
L'aglio domestitm, detto anche aglio ed
allium quella specie, che ha il bulbo allio, ha uno scapo alto due piedi, guer
formato dalla riunione di pi piccoli nito di foglie lineari e piane. I ori
bulbi.
fortlmn0 alla sommit dello schpo un
capolino bianco, ciascuno dei quali pro
Questi tre generi furono primitiva
mente adottati da Linneo, ma gli rioni
duce un bulbo invece di una caasula.
in seguito sotto il nome comune di al
Gli stami hanno tra punte; ed il bulbo
lium, in come ue'nza della critica che
radicale composto di. molti piccoli
ne fu fatta da galler. Ogni genere in
bulbi, i quali sono raccolti sotto invi

AGL

( 273 ) i '

AGL

luppi comuni. Quinta pianta cresce nel

bui-culla sommit, formato di tuniche


mezzogiorno di Europa , e orisce nel " carnose, solide, poste le una sopra le al
tre. Questo bulbo .ora bianco, ora ros
giugno.
_
,
3. GLIO amano, Allium scorodoprnsllm, aastro , il ch costituisce due variet
Linn. Questa specie, conosciuta volgar
set 0 i nomi di cipolla rossa e dici
mente sotto i nomi di aglio (1 I_ndia; polla bianca- Le foglie sono radicalia ci
ngliporro, aglio ulpicio, sembra essere lindriche, vuote , appuntate. Losqnpp-
una variet della precedente. Lo scapo

nudo, cilidric0,.rigono nel suo mezzo ,

alto tre piedi, in principio avvolto in

vuoto, alto quattro piedi-e pi; i ori

spirale nella sua parte superiore ,_ ma si

sono rossastrx e fbrmano un .capolino

nddr
Dopo la oritura. Le. foglie
'guerqi
_plo scapo, ed hanno-i margini
erenati. ,,_Dri producono dei bulbi; i
lamenti degli stami sono'divisi in tre
alla loro sommit ,"e la s ata dei ori
e appuntatissitnn. (nest'ag io' cresce;nu-
turalmente in ng aria, in-Svezia, in
Alemagna, e orisce nel luglio. .
4. Acuo marouao,' Allium vincolo ,

sferico ; e gli atomi hanno tre punte.


Questa pianta della quale ignoriamo la
patria, orisce nellu lio.
I
Fra le otto specie c e abbiamo citate,
due sole, cio 1'; [io pippoliho e laglio

Lina. Ha lo.scapo diritto, alto due

piedi; le foglie sono minute, cilindriche,


rocavste internamente, e sparse sullo

del Canad, nOn. hanno alcun uso gior

naliero ; ed osservasi, che, [glanM queste


due specie crescono in Iug i di pastura,
dove si fanno poscolare le vacche, questi
animali che mangiano avidamente tali
piante, danno un lutti: il quale ha lo
dore e il sapore dell' aglio.

scapo. l_suoi ori sono rossastri, e quelli


Le altre sei specie si adopran nelle
dell'ombrella producono dei bulbi. Gli
nostre cucine, e servono particolari-dente
atami hanno tre punte. %uesta apecie a dare alle vivande-un sapore pi pit
cresce in Europa nei base i, e oriscej.,qante.
nel luglio.
_
I
|
iW'CPOI 61a epecie pi estesa, la
5.0 Anno nei. Canm, Allirfn Cariarlcn V
enon' solo usa,come pianta d'a
se, Linn. Quest'aglio ha uno scapo ci; ' lignento , ma si adopra anco'ra come
lindrico, quasi nudo, liscio, alto 8 pol- . pianta medicinale. il bulbo infatti diu

Iici al pi; le foglie lineari, piane, rad


drizzate; la sputa ovale appuntata ; "i
pripoco numerosi , bianchi, bulbgsi;
i lamenti degli stami , semplici, e'le
autore di- color bruno. Questa pianta .,
abita l'America meridionale.
' "

r_etico , ventose, e (afrodisiaco ;- e , per


quanto dicesi, si trovato vantaggioso
nell'idropisia, come pure riuscito con

hanno tre punte, le antqre sono gialle, e

dosi come 'antisterico, diuretico, febbri

successo nei

reumatismi cronici, nella

tigna 'e nelle erpetri.laa variet rossa


pi acre della. bianca, ed entrambe
sono
pi dolci nei climi caldi di quello
. Acr.lo scanocao, Allilun amulem'eum,
Lino. Qu'esla specie, detta volgarmente che lo-sienn nei climi freddi ; e si vuole
a:culugna, scalo ne, sda'lOgno, cipolla di ' che per questa ragione , gl'lsraeliti ap
prezzassero tanto le cipolle dEgitto.
Catalogna , ha V n scapo nudo, alto da
Linglio domestico e una pianta della
cinque a sette pollici. Le sue foglie sono
quale si fa parimente un uso estesissimo,
Vuote , minute, radicali e disposte in
cesto; i ori-sono porporini , in ombrella entrando in quasi tulti gli alimenti|dei
raccolta globulosa; fra rsei stami , tre
popoli dell' Europa meridionale,.ed usan
lo stimma ottuso. Questa pianta Cresce fugo e antipeatilc_nziale. ESSO "eccita la
traspirali0u0.e fa anche andare) a_do
naturalmente nella Palestina.
'
. Acme ciPor.maa, Allium schermo 'prasi pure nella _idropisia,- _
zioni, nelle malattie cutane,f&
utti
prnsum , Linueo. Quest'nglio , cono
q'uei mali che resaltano da-a_t '
sciuto sotto i nomi volgari .di cipol
addensamento o da ristagno di umori.
Una, erba cipollina , aglio di serpe ,
Mentre dagli Egiziani adoravasi laglio
porro rettile , ha Ii scopi diritti , gra
cili , .ciaicnno dei quali inviluppnto come una divinit, dai Greci al con
trario riguardavasi con orrore. Questa
alla base da una foglia guainata, e ter
pianta serviva di nutrimento ai mie
minato da una ombrella di ori porpori
ni; le foglie sono minutisS' e, e formano titori ed ai soldati Romani; e i Guasconi
e gli Spagnoli ne hanno fatto sempre
una pinta erbose. Questa s etc spon
tanea in ltali, e nella parte meridionale graud uso , ed stato osservato che
quandoi lavoratori della campagna si
della Francia; e orisce nel maggio.
nstcngono dal mangiarne, diviene la loro
8. Acuo cmog.na , Allium cepu, Linn.
La cipolla, com'.a tutti noto, ha un di catione pi laborioaa. Nei paesi me
ridionali dellEuropa, il guso per la
bulbo radicale rotondato, schiacciato alla
Dizion. delle Scienze Net.
9

AGL

AGL

(274)

glia non ai limit sempre al basso po


polo,"l si estese fino alle persone di
corte: infatti si riferisce che nel I368,

All'om,. te di Castiglia, il uale aveva


una estrema repugnanza per l aglio, in
atitu unordiue di cavalleria , i di cui

statuti contenevano, fra le altre cose,


che queicavalieri, che avessero mangiato
dell' aglio 0 della cipolla, non potessero
comparire alla corte , n comunicare

far la ricolta dei semi dei porri e


delle cipolle, si scelgono le pi belle
piante fra queste, e si mettono-nel tempo
di primavera in un terreno ben sugato,
avendo cura di sostenere i loro fusti
quando cominciano ad, alzarsi dalsuolo.
Questi raggua li sono estratti dall'ec
cellente opera i' Du'mont de Courset.
( B. M?
"'AGL 0 ANGOLATO. (Ben) V. A
cuo ramucox.o.
"" AGLIO AQUATICO, o DEI FOSSl.
Bai.) Nome volgare del buronnu un

con gli altri cavalieri, almeno per lo apa


zio di un mese.
La decima _dell_aglio rendeva in,altri
ellatus, L.
tempi pi di mille soudi lanno d'in ' AGLIQ
BICORNE. (Bot.) Nome _vol
troito all'arcivescovado d'Ably.
are dellallium' alernceum, . v
La cultura delle piante di questo ge
" sAGLIO DEI FOSSI. (1101.)v. Anno
nero non' esige cure penoab. Essa umano
.
per la massima parte, un terreno dolce, aqmnco.
aemo
DI sagra. (Bob) a|nno lire
Caldo e sostanzioso. ll porro e la cipolla ** sto
nome volgare alcune s .ie di aglio,
si seminano ogni anno; e l'a Iii) do.
come lullium roseum ,' ' Ui'nm mu
mestico , laglio romano e que lo s<_:a- }
icum, lallium sphaeroceplwlum, CC..

si moltiplicano per mezzo degli " AGLlO Dl SPAGNA. (801.) Alcuni

logno ,
spicchi dei
a!

loro bulbi radicali, detti

confondono sotto questa denominazione,

capi d'uglio , ossivvero per mezzo dei


bulbi orali. Rispetto poi all'aglio ci

una Variet dell'allium sativum, che


ha alla sommit dello scapo alcumplc

lma o erba cipollina , pmpngsi da

colissimi

bulbi,

inveCe di o"; Cl

9 se stessa dilatando i suoi cespugli.


lullium scorodoprusurn, il quale P"
La Cipolla richiede una esposizione
i medesimi bulbi.

calda, e una terra molto sostanziosa, *" ha


AGLIU FLURIDO, AGLlQ Silla
angata da due anni e non da un anno,
VATCO. (Bah) Nomi volgari dell or
almeno che il terriccio impiegato non
nitogalo comune, Ornilhugalum iun1h sia ben fermentato. -ll porro vien BGIIL
pre bene, uando il terreno bono; e "" laturn.
AGLlO ;ORSINO. (801.) Detto COSl
ai l'una c e l'altro si seminano il di
vvolgarmente
l'album ursinum-I
stesa in quadri ben preparati, e sinu..f "" AGLlO SALVATICO.
(Bob) Hl
ano frequentemente, in specie mentre questo nome volgare l'allium curmw
son iovaui: Il tempo della sementa
luna , Ip., e lorm'thogalum umbella
relativo al clima e alla temperatura; e
tam, Linn. V. Acero rmmo.
. d
umido ai sono seminati, cosa utile
AGLlO SERPEN'IINO. (B-) 5!
apianare il suolo, per ricuoprire il seme -* questo
nome
volgare
all'allll'
"'
e facilitare la germioazione; la cipolla
ama di essere semiunta in un luogo un ** male.
sono TRIANGOLO, AGLIO_A5
poi:o difeso. Alcuni iardiuieri seminano
questa, come purei porro, sopra strati

di vecchio letame; -e nei paesi setten


l,xj'onali, dove alle volte mancano le sa

GOLATO. (Bm. ) Nomi volgld '


lalliz4m tri' uetrum,

** parti
AGLtO
Vl mamo. (Bai-H" f,
della Toscana Conosc.iuto S0l

merite\dclle cipolle , un tal metodo rie


l'allium ursnuln.150
sce assai vantaggioso-Le cipolle cre " talnome
AGLlO ULPlCIO. Ulm.) lrcssot d
sco'no_semprenei letti di questi vecchi derini trovasi ,indicato sotto l"'m e
letamai, e se si trapiantano presto, di
uominazione laglio romano, "M 0'
vengono belle, quanto quelle che ai son
V. Acme.
W|_
laacmte in terra; e siamo sempre certi ",* rodopraaun;a.
AGLIPORRO. (Bot.) Detb0 90' W
della raccolta. Quando la cipolla ben garmente l' aglio roman0, u"""
formataygli ortulani ne acmaccano leg
md prasum- V. Aoum
giermeqte le foglie', sebbene quest'uso " AG
ossa, Aglossu. (Ew)_isono
in,
non mostri' avere alcuna! utilit. La questa d dminazioue di gfe'g ri:
ricolta delle cipolle ai fa quando que
che signica senza-lingua da"
P
ste sono ben aeccbe; Il orro si tra
Vativa , e da )_waaa (slot-W) l5'm'
pianta nelle aiole ,' tostoc bastante

1;?

-_._,____

mente cresciuto da sopportare questa

Latrelle ha formato un generi! 2 P

trapiantatwpe, e' vi passa tutto l'in


varuo, servendo agli usi giornalieri- Per

per quella specie di tigmwk : d

AGN

( 275 )

nel lardo, descritta da Raumnr sotto Il

nome di falsa tignuola delle pelli, e col'


locat_a dal Fabricio nel suo genere Gram
ba. E questa la Phulaena pingm'nulis

AGN

mangiare tenere in insalata, ed di un


sapore dolciastro , stata delta dal po
polo anche dolce mangiare , dolcetta ,
morbidello , sala-53:7: , cc.

di Linueo , che'cita una memoria di Ro "" AGNELLINO DOLCE. (Bot.)_ V.


lander su questo insetto, nella quale Aosnauno.
chiamata falena delle qicz'ne, e ne " AGNELLlNO GRASSO. (301.) V.
annunziata la gura negli atti di Sto
Aosacnrso.
clholrn del 1758. Non in verun conto AGNELLO. (Econom. rur.) Tale il
nome comune del
rto della pecora ,
probabile , che la larva di questo in
setto, come indica Linneo, siasi trovata
guando non ha compito un anno o che
nello stomaco umane: In ventriculo
i un anno. Chiamasi anche "pecorino,
ed il montone, avi: mfics , nella non
hurmmo rarior , ut inter w'venliu iu
E:a uDiucnlia persimum. V. 'Lwrwou.
pi fresca gioh:nti.' V.Mol_'ronl.
Le pecore portano il fetoper cinque
AUNA T0. (801.) V. Connnzu_.
mesi. Nelle provincie, dove' per una
gran parte dellanno si nulrisrone nel
AGNA'II , Agnaiha. (Eniom.) E questo
'ovile con se0cumi , gli agnelli nascono
il nome di una famiglia 11 insetti del
lordine dei Nevrotteri, che signica
a mezzo l'inverno. I ttaiueli delle vi
cinanze di_ Parigi procurano di averli
senza mascelle {come lo esprime il ve
cabolo greco 02700190; composto dal prestissimo, poich allora gli vendono a
prezzo migliore, per macellai-si come
l ai privativa , e da 7W1009, ma
agnelli di latte. Ordinariamente il_nu
scelle. Di conterte con Cuvier abbiamo
mero ma gior degli agnelli nasce nel
riunito sotto questo nome tutti i Ne mese di %ebhrajo; ma nei paesi di po
vrotteri, che hanno bocca il piccola da
stura si d pi tardi che sia possibile il
non iscorgersi a occhio nudo,e nei quali, montone alle pecore , afnch esse pa:-.
ance col soccorso dellanatomia, non si
toriscauo verso il tempo in cui pescano
scorgono mandibule. Le larve di tutti
trovare l'erba nei campi.
'
'
questi insetti vivono nell'acqua , ove
- E un pregiudizio quello di"
alle volte soggiornano per lo spazio di che non si possano introdurr agnelli
molti anni; le loro immagini, o insetti nati di poco nei luoghi'-troppo caldi:
perfetti non prendono verpna specie -di generalmente il freddo riesce l.op meno
nutrimento, e appena lasciata ordinaria
contrario , della privazione di un'aria
mente la loro spoglia di ninfa, si con
pura e rinomata, come stato ricono
giungono, depongmio le uova, e muoiono sciuto da Daubentun, in occasione delle
nel giorno medesimo.
.
sue esperienze per migliorare le lane.
Questa famiglia composta di due di
Mag'tuttavia non bisogna far nascere que
visioni principali, delle quali Dger sti animali allo scoperto , e lasciapveli
IVeva formata la secpnda.classe del ano, stare, trattandosi s'pecialmrntcdinn pae
primo ordine, e - n qui nonne erano
se umido: poich allora m" le madri, -n
stati fatti che due soli generi, fra i . i gli vi potrebbero resistere; sebbene
quali ne stabiliremo molti altri. Nel sembrami che possano accadere meno in
primo di essi le antenne sono lunghis
convenienti in un paese dove il suolo e
Iime, e le ali deesalz, ossia a schiena
asciutto. In questo caso la cosa migliore
d'asino, come pu osservarsi nella _Fm
da farsi, consiste nel tenerli difesi dal
Gana (V. neste articolo), e nellal
freddo, dal quale alle volte se ne ve
tro genere, in quello cio delle EreMsnz dono alcuni ridotti a un punto tale di
(V. Ersueaa) son comprese tutte le debolezza , che perirehbero se non si
altre specie, che hanno le antenne Corn
soccorressero prontamente. Qnindi a
poste di un semplice pelo cortissiine, e
che Danbentoh consiglia di' coprirli con
le ali lcostantemente, o erizzongli, o
panni caldi e di esporli in vicinanza
vertnca i in stato
di ri
. C.Ha . ue
.
AGNELLINA.
(Econompaiiurg)
i un dolce calore, situandoli in mo
de che la testa rimanga all'ombra del
Ile nome in commercio la lana di quelli corpo; si fa loro inghiottire una pic
lgnelli che si toscane nel primo anno
cola cucchiaiata di latte tiepido , di
Mdella lor vita. (T.)

'
birra o di vino inacquato. Si nutriscono
AGNELLlNO. (801.) La' 9alrrianzroli
r qualche giorno in vicinanza del
turia di Linneo, 0fqdia olilorr'u di De
noce, e di poi si pongono insieme colle
ndelle, ha riuvuti molti nomi volgari, ' loro madri in un luogo coperto e chiuso,
flfl i quali quelli di agnelli'no, a5Ml
dove si tengono nch non sieno rista
lino dolce o 5ruuo, e poich si suol
biliti. l pastori inglesi collocano gli

1_

(276)

AGN

agnelli assiderati in una barca di eno,


o iii un forno convenientemente caldo.
l becchi e i mont<:ni nn esigono tanta
precauzione, poich il freddo non loro
regiudiccvole, quando peraltro non sia
Freddo umido.

.
I rimi agnelli delle giovani pecore,
o gli ultimi dellevccchie, non nascono
alle volte che nell'aprile o nel mag'io,

AGN

ha cura di non slzar troppo il beve"

toio , perch se passasse del latte nel


beccuccio, lanimale potrebbe rimnuu
sollogato. Perimlur.re una pecora a un.

trire un agnello in luogo di quello che


essa ha perduto, busta fregsrlo all'a
guello orto,
rch ne resti inganna
dall' odore, e i: creda suo.

Accade spesso che un agnello forte to

e questi si chiamano maggiaioli. Gli n- - 'glie il latte ad un agnello debole, pop.


glesi gli dicono cuculi, poich 'Ia sta
gione in cui nascono, quella, durante

pando prima la madre di questo, e

quindi la sua: la qual cosa' una delle


utile, canta questo uccello. -'lali . cause comunissime di mortalit fra que.
parti non essendo sulliclentemeute vigo
sti giovani animali, a che per esige
la

rosi da poterli conservare, si iugrassauo


pr mangiarli, e per essi poppano la
sera e la mattina la madre; e neLcorso
della giornata si- da loro il latte d'altra
pecore che hanno perduto i lorp agnelli ,
c si tengono null'ovile di cui ii rinnova
spesso lo strnme che serve di letto. Per
preserwrli dalla diarrea, a cui vanno sog
getti, e che loro impedisce d' ingrassare,
si mette in vicinanza di essi una pietra
di creta calcarea, la quale spesso da
loro leccata: questa pietra ollre un as
..s ant,bnte capaCe di neutralizzare gli acidi
Pif,,pdominauo nei loro ll0mnClll , e

' cali sembra ripetersi questa malat


tia.-' p capo a uindici giorni , bisogna
entrare i masc i, quan o si vogliacbe
Il loro ,carne divenga buona, quanto
quella delle'i'emminc: la qual castra
gione peraltro impedisce a ucsti di di

tutta la vigilanza dei pastori. Il meno


di rimediarvi , consiste nell' isolare tutti
gliagnelli deboli , e nel cernere , quando
tornano dalla pastura, le loro respet

vtive madri perch essi le pop il).


e la_mamruella della ma re rico

perta di lana, l'agnello piglia il pelo


invece dei capezzoli, lo strappa e Io in
hio'tt. Questa lana forma nel caglio
quarto_ stomaco) di questo piccolo ani
male alcune pallottole che prendono la
forma di globi; ; per necessario di
[iure questa lana, prima che si la
sci poppare. L' istessa cosa accade quan
do Ie mangiatoie o le rastrelliere degli
ovili sono troppo alte, poich le Spighe
di grano ed il fieno, che cadono da esse ,
si attaccano ai Velli; e gli agnelli nel
voler mangiare questo strame, lllgllint

tono nel tempo stesso anche dei li di


lana; e a questo inconveniente si ripara
' col tenere la i'astrellicia pi bassa.
castrati; '
.'
.
'
astore prudente lascia nell'ovile
Lo stesso istinto che spinge l'agnello
qdlf pecore che mostrano di dover
ad andare in cerca della poppa della ma
partorire nella giornata; e se alcune,
dre, impegna questa a leccare il suo
malgrado questa precauzione, ligiiano
parto n_dal momento che nasce; e se
nei campi,egli riporta i piccoli agnelli
ci non accadesse, il pastore dovrebbe
in una sacca aperta che tiene ad arma
gettare sull',sgnello, un poco di sale o
v'enir grossi, come quelli c ie non sono

CdlU'a

\,

Allorch un-ngncllo nato di recente,

si visita la poppa della madre,'e ci si


'assieur_a se sia sullicientmmte ripiena di
latte di buona qualit , mugncudone un
poco: quando questo liquido non buono,
o che la madre muor_e mentre di parto,
pereonservare l'agnello si fa allattare da

una pecora che abbia perduto il suo, o


. da una capra; oppure gli si d a bere
del latte di vacca a, cucchiaiate in prin
cipio, e di poi con un beveratoio guer
nito di un panno, o nalmente per
mezzo di un vaso. Si tiene neste agnello
in un luogo caldo,{aine i supplire al
calore che esso avrebbe ricevuto dalla

madre, riposando vicino a lei. Nei primi


tempi si fa bere quattro volte il giorno, e
in seguito tre o due volte , nch sia in
grado di poter mangiare dell'erba. Si

di crusca, il che farebbe

risolvere la

madre a leccarlo. Le pecore primipare


sono i soggette delle altre a negligen
tare i loro gli. (nendo l'agnello non
va alla mammella

ella madre, o quando

rigettato da essa, come accnde alle


volte, vi si approssima , gli si spreme
in gola il latte dal capezzolo, e si ritiene
la madre , separandola per alcuni giorni
dal gregge , perch si lasci addomesti
cbire col suo parto.
Vi sono alcuni agnelli che cominciano
{mangiare alla rastrelliera e alla gre pia, ed anchea pascersi derba, lino dal
l'et di diciotto giorni; ed allora si pos
sono dare ad essi diversi alimenti. Dan
bentou consiglia di mettere loro nelle
gre pie della sola farina di vena, o me
no sta colla crusca; dei piselli che si
fanno rigonare nell' acqua , perch di

AGN

(277)

vengano sufcientemente teneri, e si uni


scono al latte, o alla farina di vena o di
orzo, ossivvero all orzo e alla vena non
macinati; del eno nissimo, della ga

lia battuta due volte per renderla

ficata, del trafogliolo, dell'alta medi


ca, dei covoni di vena, cc. A Beauce

AGN

pecore cominciano a non aver pi latte,


oprincip1ano aentrare in caldo; nel qual
tempo respingono da s stesse i gliu0li ,
facendo' loro perdere labitudine di pop
pare, sebbene questi alle vollese ne
disgustapo

naturalmente , tostoch si

conducono in luoghi di buona pastura.


nella Linguadota, si fa bollire del grano \. Quelli che son nati alla ne di febbraio
nell'acqua tanto che crepi. Quando un 0 al cominciare di marzo, si possonodi
agnello non si risolve a mangiare da s versare ai.primi di maggio, vale a dire,
nel trogolo, vi si approssima la di lui dopo due mesi la loro nascita. Si la
bocca, e coi diti gli 5' introduce per la sciano poi allattare per pi lungo tem
gola il cibo, ed allora 1 agnello non - po quelli che nascono pi tardi , perch
tarda ad abituarvisi.
bisogna.aspetytare che trovino buona erba
Si osservi: che la sola crusca rende gli
nei campi;si -sa che in alcuni
esi
agnelli troppo corpacciuti, e che la fa
queste vegetano tardi. Vi sono a cuni
rna d' orzo gli disgusta, perch resta
pastori che non divezzano gli agnelli, se
fra i loro denti; La vena sembra che non all'epoca della tosatura, ed allora,
sia il nutrimento che meglio loro con
tanto le madri che i_gli non si rico
Venga s_ul principio. Dobbiamo evitare noscono pi fra loro.

di tenere gli agnelli _in luogo troppo


Per divezzare gli agnelli, si cerca di
caldo , e si debbono lasciare escire di
allontanarli pi che sia possibile, dalle
quando in quando intorno allovile , loro madri, e lino al punto che essi non
perch piglino forza.
ne sentano i beli. Si4mettouo in loro
Nei paesi, dove la terra di tal natura compagnia alcune vecchie pecore che gli
da indurire e da rimanere attaccata alla conducono ai campi e impediscono loro
coda degli agnelli , necessario di ta
di allontanarsi; ed alcuni cani bene
gliarne loro le estremit: imperocch istruiti possono dispensare da questa
e pillotte della terra indurita perco
precauzione. Nei. paesi che mancano di
tendo ripetutamente le loro gambe, prateriev naturali, l.e ne fanno delle arti
quando essi sono in stato da andare alla
ciali col trifo lio, col meliloto, colla
pastura, sono causa che fuggono al
loglierella, col e tocca ee., che si de
infuriata, e che non riesce ai pastori stinano per gli agnelli: pef'divezzare
fermarli. Le lunghe code, nelle*fem
i quali, senza separarlipdglle madri,
mina , riescono pure incomode qualche
stato proposto in oltre di attaccar loro
Volta per il coito e nellatto del parto
una specie di cavezzone o mns_oliera
rire; e per si fa loro questa operazione lenta in modo da permetter loro di mau
in un' tempo dolce , quando hanno sei giare, o guernita di punte nella parte che
settimane o due mesi , o nell'autunno rimane superiormente al naso ;e in que
seguente; Tale operazione consiste nel
sto caso la pecora nonmanca di re

tagliare la punta della coda fra due no.


delli, e nell'appliCare della sola cenere o

della cenere mescolata col sega alla par-.


te amputata, sebbene si pu anche non
applicmvi nulla.
i pastori S agnoli tagliano la coda a
tutti gli agnelli. Essi pigliano lanimale
fra le loro gambe, tengono la coda con
una mano, e con laltra , che armata

di un coltello, la tagliano alla lun


ghezza di tre o quattro pollici : cosi tutte
_= bestie lanine di Spagna sono scodate ,
Il che d ad esse della deformit; non
Costumano di applicare veruna cosa alla
parte tagliata, e lanimale non ne riceve
il minimo incomodo. cosa ben fatta
ancora il tosare la lana dalla coda, come
pure dalle natiche, quando questa ca
rica di sozzure , le quali potrebbero ca-
gionare dei

ruriti e la rogna.

il tempo indicato dalla natura per di

vszzare gli agnelli, quello in cui le

spingere il suo agnello. Ma indipenden


temente clalle ferite che questo pu_ute
potrebbero cagionare alla madre , un tal
modo di divezza're gli agnellicsigerebbt2
troppe attenzioni nei greggi numerosi;

laoude da preferirei quello di separare


le pecore dagli agnelli. _

'
in alcune contrade, si ha il costume

di mungere le pecore che allattnno, im


piegando qnesto latte per fare il cacio;
per il che si defrauda agli agnelli un
nutrimento che loro appartiene, e che

proprio per la loro et. Allorch vi si


supplisce con semi e con fraggio, gli
agnelli soffrono meno, ma nondimeno
soffrono sempre; e se questa sottrazione

si fa col non sostituirvi nulla; si hanno

allora degli agnelli deboli , i quali vanno


soggetti a molte malattie che ne fanno
perire un gran numero; e la specie di
quelli che resistono, piccola e di poco
protto.

AGO

(78)

Per formare un gregge, si scelgono gli


agnelli vigorosi e nati da madri che sono
sane e nel or dell'et; e si vendono

AGO

" Questo medesimo nome ( ago), che


corrisponde al vocabolo francese eguille
troVasi in alcuni lessico ra applicato
a3' Emmodite tohiano.
. Aluonns.

usi mangiano quelli delle troppo giovani


e delle vecchie pecore , o di quelle che (
hanno qualcheincomodo. Tuttavia vi "'" AGO)!" PASTORE o m VENERE.
sono alcuni ttuari che non allevano - Bel.) I Francesi chiamano ai Iu'lle de
agnelli se non per venderli prima che ,erger ou de Venu: lo acandnz.pectm
mano divezzati; .e ci, reca pregiudizio vanerfs, il quale presso di noi cono
alla moltiplicazione delle bestie lanine. ' sciuto sotto .i nomi di pettine di ve
La carne dell'agnello . riguaiwiata nere, rpilleum' , cicala, acucula ,
come un cibo delicato; ed tanto pi fora:acco tal'palerra. V. uesti nomi.
buona , quanto pi l'animale}: grasso. " AGO Dl, VENERE. (_Bol. V. AGO Dx
Lagnello di latte' ha la carne bianca, murena.
,
la quale cessa di esser tale, allorch esso 'AGO ROSSO.
L'aiguille._rouge
comincia a cibarsi d'erba. La sua pelle dei Francesi l'agnricu: aciculu di
preparata dai concialori insieme con la Sebae'er, piccolo fungo di cappello co
nico, di un rosso vivo, pi leggiero verso
ana, o la lana senza la elle, forni
le lamine, le quali sono di un giallo
scono delle cllicce caldisume. Non si
alto quattro pollici, ed di
pu adoprar a nelle fabbriche di anni d'oro.
sapore sciocco e ributtaute, quantun ne
perch non sufcientemente
orto;
non rechi incomodo_ man iaudolo. L a
ma se ne posqu far peraltro dei cap
mn'cux hyacintlu'nur (il Batsch, ossia
pelli. T.)
.
" AGN LLO nlssasnao. (
V. i'agarz'cu: conica: di Scapoli, cono
sciuto volgarmente sotto il nome di lu
Durano. V. Inca.
AGNELLO DI SCIZIA. (801.) V. A macone giallo che ulrucciola di mano,
una variet di questo fungo. (Less.)
canne acmco.
*" AGNELLO GRASSO. (Dm. Si d AGON. (801.) Secondo Diescoride, questo
un tal nome al sedum da:yphy lum.
, il nome egiziano del radicchio, c_|'cho
AGNELLO - SCI'l'ICO 0 DI SCIZlA , rum imylnu'L. (E.Cass.)
AGNELLO TARTARO. (1101.) Specie AGONATI, A_ onuta. (Crost.) Tale il
di falce.V. Bounz, e Poms'ncaxb. (J.) nome , ,che no dal 1798 fu applicato
AGNELLO - '1ARTARO. (Bql.) V. A. _dal Fabricio allintera classe dei cro
stacei, nella quale distribu tutti questi
Guanto scrnco.
" AGNOCASTO , LEGNO CASTO. animali nei tre ordini dei poligonat,

( Boa.) Nomi volgari del vite: ugnu:


castur, il quale e detto anche, albero
del p,e e o pe e dei monaci. V. V1nca.

"' _AGNOGLOSSO. (Boa) Trovami presso


sl,Vigna questo .nome volgare di una
specie
planlugoi, lan
ceylala.di plantaggine,
'
. "" A_GQ (Entom.) Si di questo nome al
l'acnle'o dein imeuotteri , come'pure al
pungiglione nascosto nella tromba dei
muscidi, calici. ec V. Acnnzo.

* AGO, 3 AGO DI MARE. (Iuiol.) La


prima di queste denominazioni, Ago,
stata applicata da varj naturalisti ad
alcuni pesci , 'e Gouau e Bloch ne hanno
formato un genere sotto il nome di ago
(_aiguille ) , nel quale hanno collocato
diverse specie di esoci , o lacci. Colla
Seconda denominazione , Ago di mare,

sono comunemente conosciuti il syngna

wu typhl_e-, egualmente chiamato trom


betta di mare, il annalhus ucquoreus,
detto _'anche pipa di mare, ed il ayngna
2 m acne, che il vero a o di mare,
C0me lo indica il vocabolo iatino, acus.

In italia ance detto agudica'. _V. Sl


IG uno. (F. M. D.)

cleislagnuli, ed esocnali.

Questo vocabolo Agonati era allora


usato, come quello dAgnati , per Indi
Care; senza mascelle, giacch il Fahriciu
riguardava come palpi articolati il no
tabil numero di quelle da esso in se
guito descritte. V. er la atoria l'arti
colo ,Caosracn. (C.
_
*AGONE o AGONO. Itlz'ol.)l Milanes:,
come riferisce anche
illughby , cono
scono sotto questo nome un pesce della
famiglia dei Ginnopomi, che dal mare
entra nel Lago Maggiore, e passa nel l,
aggiun endo che chiamami scarubino nel
suo
primo anno, sardella nel secondo,
agrarie,v o agono nel terzo. Wll ughb_y
unitamente a Playcart Ray sono d' opi
nione , che tal piccolo pesce conoscmlo
sotto questi nomi, sia vicinissimo alla
chcppia , e forse la cheppia medesima,
o un individuo giovine di questa speme,
come crede lArtedi, in quel modo stesso

che il Tacqn , 0 Tocan in alcune pro


vincie della Francia indica il sermone
di poca et. Alcuni italiani credono al
contrario, che sia una a cie di sardina,
che pur chiamano sar ella nel secondo

AGR

( 279 )

AGR

anno, come abbiamo accennato di sopra, " AGRESTES [lusura


(Bo: ) V.
Maes'n Piante.
e che vive nelle acque dolci del lago di
Garda. V. CLUPBA, e CLUPAIODONTB. " AGRESTI [mm]. (801.) mm
agrestes. Si dicono cosi tutte, quelle
H. C.) (F. M. D.)
_
A ONO, Agonux. (1ni01. ) a questo il piante , .ohe nascono e crescono natural
nome di un genere di pesce descritto da mente nei carnpi coltivati, dalla qual
Schne_ider nella sua edizione del Sistema
propriet/alcune di esse hanno' preso il
itti'ologito di Bloeh, che corrisponde ai
loro nome specico, come l'a[opecurus
a reslx's; veronica agres_lis cc.
neri aspidoforo, e aspidoforod'edi
facpde, e che a part'iene alla famiglia GRESTO. (Agrx'e.) Una Variet della
viti: vinira,xgualmeute che l' uva
dei cefaloti. V.
smuorono, e Asmbo
romane. H. C-
'
non per anche matura ed'il sugo che da
AGORA UOL .(M1'n.) Si d questo essa si estrae , s'indicauo in agricoltura
nome allarragonite geodica , quando
sotto tal nome. Nelle farmacie il sugo
in piccole geodi isolate , e che nell' in
d'agresto detto on ucio.
terno sono rivestite di arragonite aci ** AGRETlO. ( Bel.) Nel Vigna , nel
Mattioli ed in allri autori, trovasi sotto
colare.
AGRA, Agra. ( Entom. ) Alcune specie questo nome' volgare indicato il [epi
esotiche d insetti coleottcri, della fa

dium sulivum.

miglia dei carnivori, formano questo " AGRETTO. (Bot. ) Ha questo nome
nuovo genere del Fabricio, che lo ha

volgare , presso il Soderini, il sisfm


brium muturtium.
greca origine, e che signica preda , AGREZZA. (Chim.) La parola agrezza
Caccia. Non le separeremo dal genere presa in due sensi: il primo indica lo
stato di tutte le sostanze tigre; laltro
Cicindela,poich non abbiamo potuto
per ance osservarle: due di esse sono indica Resistenza di un agro o di un
acido nelle prime vie, e specialmente
dell'America meridionale , ed una del
nello stomaco, e in questo senso dicesi
I indie Orientali. V. CictnaA. (C. D.)
AURA. (Han) Legno odorosa, proveniente anche acidezza o acidit. Questa affe
zione morbica, caratterizzata da dVersi
dall'isola di Hainan, vicina alla China;
sintomi, che si descrivono diligente
in stima, e si Vende a prezzo caris
mente dai medici, .sembra' che dipenda
simo a Canton.
dalla formazione e dalla presenza del
" Non ben conosciuto lalbero che
lacido acetico nello stomaco. Sap iamo
somministra questo legno , del quale si
adesso che questacido 'quello e e pi
distinguono tre qualit, egualmente sti
frequentemente siforma nelle materie
mate er il loro bu'on odore.
vegetabili e animali, che servono di ali
AGRA ALID. (Bot.) V. Aomsmo.
mento; e sappiamo ancora che il mezzo
AGRAULO. (1301.) (Igruulus, nuovo ge
migliore di rimediarvi, luso della
nere di piante dellafamiglia delle gra
magnesia caustica , potendo ogni altro
minacee, stabilito da lalisot de Beauvois
assorbente riescire o pericoloso o inn
(Agrost. 5, tab. 14, g. 7.), e che
tile 0 superuo.
uno smembramento del genere agr'ortx's
Il fatto chimico pi sorprendente ,
di Linneo. Le principali specie ripor
riguardo all' origine dell' audezza o a
tate
a questo
genere
lalisot,
sono,
l'agi'ostis
canina
, vlda
agrosli's
al [mi
grezza dello stomaco , la formazione

distinto col nome d A'yeat (agro ) di

anno

dellacido acetico in questo viscere. lo

collocato nel genere Tarcomo. (V. que


sta parola.)
Il sig. Palisot assegna al suo genere,
agranlus, i seguenti caratteri: Asse o

non ho nora che pone prove, le ual


mi determinano afammetter quest aci
do; e potrebhesser che alcune acidit
di stomaco fossero dovute all acido o_s

ec. , che Schrader e Willdennw

nfora in pannocchin composta; glume

salico o anche all'acido malico, che mi

pi lunghe della piglietta, cheincisa alla

sembra si potrebbero formarep egual

sommit, e che porta inferiormente nella

mente nelleconomia animale, mediante

sua parte di mezzo, una resta attorti


gliata e piegata; scaglie ovali, lanceolate,

la scomposizione dei sughi alimentari.


Ma io son certo dell' esistenza dell'acido
acetico negli escrementi delluomo e di
molti animali frugivori, ,e er evi
dente cl1e lacido acetico si armi negli
intestini anche insieme con la digestione,
e che divenga la sorgente di una malab

glabre, rutiere; stimmi vellutati ; seme

libero , solcato a met. (L. D.)


GRAULUS. (301.) v..GI\AULO. \
AGRES'1'E- Entom.) E questo Il nome
dato dallhrnest alla farfalla Semcle
(C. D.)
'

tia, solamente quando si forma nello sto

maco, o che VI tra9portato. (F.) ,.,_

' ma

AGR

(280)

ACRlA. ( Bot.) Agria. Sembra che gli

sono i monumenti che essi hanno la


scinli, e che fanno l'ammirazione dei

antichi distinguecaero con tal nome una


,_
,
'
querce sempre verde, di foglie un poco viaggiatori.
spinose , e di ghiaude piccolissime. Ga-
Se l'Egitto non fosse irrigato dain
a nero Bauhin0 l'avvicina .alla querCe straripamenti del Nilo, sarebbe, mal
'grado la sua felice Situazione _e la bont
ci chermea. (1.) - \
AGRICOLTURA.

Arte di coltivare la

terra per metterla in stato di dare utili


produzioni. Tale la denizione che le

del suolo ,

un deserto secco ed arido ,

'c9nyiene, almenosecnmlo la sua eti

a cagione dell'eccesaivo calore del clima.


Esso deve adunque alle inondazioni pe
Jiodicbe di questo ume , la sua prodi

'mologia; ma io osservo'che la molti

gioso ed ammirabile fertilit , giacch le

plicazione e la conservazione dei bestia


mi , e tolti gli oggetti utili agli abi

pioggia vi sono quasi acnnoscite. Moda


propriet fecondnnte delle ac ne del Nilo
che ,arriccbi l'Egitto , non u maggiore
dell' industria che ebbero gliabitanti nel
rolittarne. Siccome non si pu apandere
app'ertutto in una giunta proporzione ,
n a una certa distanza dalle sue tipe,
erasi per praticata, su tutta lestensio
ne del suo corso, una innit di canali e
di fosse , che distribuivano le acque
ovunque fossero nccessarie . Ciascun
villaggio aveva il suo canale che te
_nevasi aperto _ncl, tempo dell' inonda
ziane ; e vi era obbligo di serrarlo in
un tempo limitato , allinch l'evento
delle acque e degli ingras_si fosse di
stribuito egualmente. Questa moltipli
'cit di canali metteva le citt in co

tanti delle campane, sono pure del


dominio dell'agricoitura, e per io divido
le considerazioni a lei relative in tre

parti.
'
l. in parte storica;
2. in parte teorica;

39 in parte pratica;
1.0 Parte storica.

Lagricoltura . la pi antica fra tutte


le arti: essa era, secondo i sacri libri,

l' unico impiego dei patriarchi. Gli abi


tanti della Mesopotamia e della Pale
stina ai applicd_rono, nei tempi l re

moti ,- alla coltura delle terre, e Gaia,


re di Giuda , aveva sulle montagne del . municazione fra Ioro. ne sosteneva il
Carmelo un gran numero di lavoratori e commercio , e difendeva il re no dagli
di vignnroli , e proteggeya in un modo attacchi dei nemici'_ casi il
ilo cm
speci'le coloro. che erano impiegati a ed un tempo, quello che nutriva e che
coltivare la terra , ed a nutrire gli ar
difendeva l' Egitto. Si lasciavano le
menti , dedicmdosi egli pure a questo campagne in preda delle acque; e le
citt ed i villaggi, sollevati mediante
genere di occupazione.
'
lavori considerabili, andavano immuni
Gli Assir, i Medi , i Persiani 3L?!)
pljcarono parimente.all'agricoltura, la dalle aommersioni , e sorgevano , come
quale , al.'riferire di Barone , era con tante isole , in mezzo alle acque.
antica pressoi Babiloneai, da rimontare
Per due stagioni consecutive dell'an
al primo secolo della loro iatoria. In
no, I'E itto.oilriVa allo sguardo lo spetta
quei tempi in cui le arti cominciavano colo piu bello del mondo. Se nei mesi. di
a nascere , i progressi dell'agricoltura
luglio e' di agosto si giungeva alla som
furono lenti e dicili ,_poicb il solo
mit di qualche montagna o in cime
mezzo di cui si potesse far. uso , per alle grandi pirami i d' Alcaira, si sco
priva da lungi un vasto mare , dal seno
trasmettere le osservazioni e le scoper
te, era queilo della semplice tradizione. Jelquala sorgevano alcuni monticelli e
Gli Egiziani, i quali come molti al. alcuniargini, che ponevano in comunica
tri'popoli preteqdevano ad una origine zione gli abitanti: questi argini erano cin
celeste , e lvolevauo tutto ripetere dagli
ti di boschetti, e coperti di alberi frut
Dei , davano ad Iside la gloria di aver tiferi, di cui non vedevasi che la som
trovato il grano , ed attribuivano ad
mit ,_ poich il tronco restava nascosto
"On'ride l'invenzione dell' antro e della . nelle acque; e alcuni boschi ed alcune
coltura della vite. Ma acne asi agli Egl
montagne segnavano. ad una certa di
ziarii l' invenzione dell'a ricoltura, bi

stanza , a guisa d anteatro, i conni

sogna per lo meno accor ar loro la lo


ria di averla perfezionata e riatabi ita
tra i popoli, ai quali la barbarie l'aveva
fatta obliore. Ci che gli Egiziani hanno
fatto per render fertile il loro paese, e
per farvi orire il commercio e l'agri
coltura , tanto sorprendente, quanto. lo

dell'orizzonte.
Tutti-questi oggetti presentavano un
insieme, di cui non si trovava in veruna

p;nrte del mondo una prospettiva eguale.


urante l' inverno, cio nei

mesi di

gennaio e di febbraio, il paese non mo


strava di essere in tutta la sua esten

'AGR

(281)

siano, che una grande prateria, la di cui


verzura era smaltata di ori divari
colori. La si scorgevano numerosi greggi
che soggiornavano tranquillamente; qui
si vedevano agricoltori e giardinierioc

AGR

conda stava nella mani del re, il quale


la disponeva per le spese della guerra,
e per far rispettare, colla sua magni
cenza, la dignit di cui rivestivasi. La
terza parte era destinata ai soldati, che

Cupati nelle loro faccende. L'aria, resa

volontariamente esponevano la vita per

odorosa dal profumo dein aranci, dei

la salute della patria. I membri che


componevano questi tre diversi ordini,
non coltivavano da loro stessi le terre
venute in loro dominio; ma vi erano
alcuni agricoltori i quali si dedicavano
ai lavori campestri, e ne ritraevauo
l'usufrutto, mediante un salario regio
nevole. Alcune leggi obbligavano , sotto
severissirne pene, i gli degli agricoltori
e dei pastori a suceedere ai loro padri,
e ci in vista di ritenere questa classe,
che formava la parte pi considenbile
dello stato , nei limiti di quella con
dizione in cui la natura l'avea fatta
nascere: cosi vedendosi nella necessit
indispensabile diseguire la condizione dei
loro maggiori, e non avendo speranza di
pervenire alla magistratura o a qualun
que altro posto distinto, essi limitavano
tutta la loro ambizione all'adempimento
dei doveri di quello stato in cui erano

limoni e di molti altri arbusti, era al

lora cosi pura, che invano se ne poteva


respirare altra che fosse pi grata e pi
salubre. Mentre in altre contrade la
natura sembrava morta, ella pareVa ri
vivere per amare le Campagne dell'E
gitto.
La elevazione delle acque del Nilo
Soggetta a variare, e potrebbe apche di
Venire pregiudicevole; e per gli antichi
Egiziani previdero e calcolarouo tutti
gl' inconvenienti che potevano resulta-r
ne. Quando le inondazioni erano trop
po abbondanti o troppo prolungate , vi
erano dei laghi preparati in bella posta
a ricevere le acque stagnanti e super
ue, e questi si aprivano per mezzo di
grandi cateratte , e si serravano all'oc
correnza : di modoch i campi non re
stavano inondati, se non per quel tanto

che era necessario perch fossero in


grassati. il famoso lago di Moeris, il
uale aveva una estensione tanto consi

derabile , destinavasi per questuso. li


modo con cui era stato fatto, annunzia

non solo la pi

randa industria , ma

ancora la pi saggia economia: imperoc


cli ailine di non perdere nello acavar

neste

lago

un terreno naturalmente

ceondo, lo avevano esteso particolar


mente Verso la Libia, che era una con

trada secca e quasi sterile. Cosi in Egitto


uaudo un terreno non poteva dare con:
?l cultura ordinaria alcun protto , de
stinavasi ad altri usi.
Siccome non vi stato popolo sulla
terra che abbia, come gli

Egiziani,

spinta tant oltre lattivit, il lavoro e


l'intelligenza , cosi non ve n alcun
altro che abbia meglio conosciute le sor
enti del bene e della prosperit. Gli
gziani sapevano che l'agricoltura era
il pi sicuro a poggio dello stato, ed un
mezzo essenzia e per sostenere linu
merabile popolazione delle loro dina
stie, in guisa che questarte presso loro
formava un oggetto speciale del governo
e della politica. Al cominciare della
monarchia , le terre furono divise in tre
parti, che corrispondevano ai tre ordini
del regno. La prima apparteneva si sa
cerdoti, i quali neimpiegavano le rendite
per il loro mantenimento e

r quello

delle loro famiglie, per i sacnlcii e per


tutte le spese del culto religioso. La se

Di'zian. delle Scienze Nut.

nati, a conciliarsi la stima dei loro con

cittadini, e a meritare le ricompense glo


riose che si decretavano a coloro che fa
cevano qualche scoperta importante.
Non si pu dubitare che il grande
amore deg i Egiziani per le scienze ed.
in modo speciale per l agricoltura, non

abbia prodotte eccellenti opere intorno


questa materia importante; ed verosi
mile che nella biblioteca di Men e in
quella d'Alessandria, la quale conteneva
settecentomila volumi in papiri, vi fosse
un gran numero di scritti relativia que
st' oggetto. Si sa che queste biblioteche
furon perdute, e con esse tutto le opere
che vi si contenevano.
I Greci, imitando gli Egiziani che
deicarono tutto ci che era loro cagione
di meraviglia, crearono Cerere Dea delle

messi. Questa regina di Sicilia, secondo


essi, venne sotto il regno di Eretteo
ad Atene , dove ella mostr luso del
grano, incognito per l'avanti, e vin
segn la maniera di fare il pane e di
sementarc le terre. Ma qual fede dob
biamo noi dare a questa tradizione dei
Greci? Molti autori riguardano come
favoloso, tutto ci che raccontasi di Ce

rere, e danno un senso allegorico a que


sta parola; essi pretendono che con l'ar
rivo di Cerere ad Atene, non debba

intendersi che una prodigiosa abbon


danza di grano, che Eretteo fece traspor
tare dall'Egitto. Plinio, Virgilio ed al
tri assicurano che l'iuvcplious dell'l'
40

AGR

(282)

AGR

tre non sia dovuta a Cerere , ma sib

alazione, stabilirono alcuni regolamenti

bene ad un certo Burige o 'Irittolemo,

sopra un tale oggetto , tanto essenziale

alla prosperit d'un impero. Atene e


rappresentasi dei poeti, ass1so sopra un Lacedemone divennero_in poco tempo
carro tirato da serpenti alati: porche dge citt Iloride, e doverono la loro ele
in un tempo di carestia, egli fece con vatz'za all'arte dell'agricoltore. In un
una diligenza incredibile distribuire del ' tahmomento di entusiasmo, tutti i cit
grano in tutta la Grecia.
_
. tadini dell'Attica si disputavauo con
calore In gloria di contribuire ai pro
Finalmente, Polidoro Virgillo fa ri
montare l origine dell' agricoltura a
ressi dellagricoltura, e di arricchire
in loro patria di nuovi frutli, i quali
un' epoca pi antica dell'esistenza di Ge
rere. Secondo che attesta questo storico, forse ci sarebbero ancora incogniti. An
steo d' Atene fu il rime a coltivare
i Greci In questo unto, come sugli al
lulivo, e a trovare i mezzo destrarne
tri, si sono intito ati inventori di ci
l'olio; ed agli Ateniesi noi siamo de
che gli Egiziani avevano loro insegnato;
e basta rimontare ai primi tempi della bitori della coltura dei chi. Questo
medesimo popolo fece venire in diversi
loro storia , per convincersi che l'agri
tempi i cotogni dll' isola di Creta,
coltura non era nemmeno conosctuta in
i castagni dai'Sar i, i
schi ed i.
Grecia , unndo aveva gi fatti progressi
considera ilissimi presso l Fenicii, i noci dalla Persia, cdi imoni dalla
Media. Tutte queste produzioni stra
Madianiti e gli Egiziani.
_
niere, e molte altre, son iunte no a
Secndo che confesaano i loro propri
noi , mediante i Greci. I omani dopo
scrittori, i Greci in questo stato pri
mitivo, erravano nelle foreste come gli che ebbero conquistata la Grecia , tra
sportarono in ltalia tutti gli alberi che
animali, nutrendosi di vegetabili, e ri
vi trovarono, e conviene riferire a quel
posando allaria a erta, nelle caverne,
l'epoca la introduzione degli ulivi in
nelle fenditure de le rocceo nelle inCa
Roma: poich, secondo Fenestella, sotto
Vature degli alberi. Il primo cambia
il regno di Tarquinio, non se ne era
mento che fecero nel loro modo di vi
vere, fu quello di mangiare delle ghiande, veduto alcuno, n in Italia, n in Spa
gna, n in Arica. E dubbio se il man
di fabbricarai delle capanne, e di co
rirsi con pelli di bestie selvatiche. Pe dorlo fosse conosciuto nel paese latino a
fasgo fa, per quanto sembra, lautore tempo di Catonc,m se vi fu portato
di questa riforma. Essi sentirono ben dopo la conquista della Grecia. Quelche
vi di certo, si che il ciliegio non vi
presto la necessit in che erano di as
sociarsi per sovvwire reciprocamente si conosceva nell'anno 680 della fonda
ai loro bisogni: per si riunirono , ed
zione di Roma ,e che Lucullo lo ort
acquistarono a poco a. poco della con
dal Ponte dopo la disfatta di Mitrldate.
sistenza , e gnatarono l Vaniaggl_ di_qu_e
I primi pistacchi furono ortati di Si
ate apaociazrone. Si addomeshclnrono ria da L. Vitellio, sotto ii) regno di Ti
insensibilmente, ed abbandonarono quel
berio.
carattere feroce che avevano contratto
In quei giorni felici, in cui i Greci
E]!
col vivere nelle foreste. Dal momento non pensavano che a coltivarei loro
che cominciarono a viaggiare in Egitto, campi e a tenere in ore lagricoltura,
acquistarono qualche cognizione delle divennero potenti e formidabili, n vi
scienze e delle arti, e particolarmente fu nazione che ardisse attaccarli. Ma
dell'agricoltura; e ritornando nei loro passeggiera fa questa gloria, poich que
paesi, fecero uso dellaratro, e princi
sto popolo ingegnoso e portato a tutto
piarono a solcare la terra. Questo nuovo ci che serve di molla all'immagina
modo di cultura , arve loro che fosse zione, trascur ben presto alcune occu
molto pi preferibi e di quello che ado
pazioni importanti , per darsi in preda
rnano per lavanti, poich aumentava alle eottigliezze dello spirito. Le arti
e loro rendite, diminuendo le fatiche e di piacere subentrarono alla'gricoltnra,
la spesa.
no al punto da essere i magistrati in
.?Ka- Si accrebbe dunque il gusto della na
caricati a far venire del grano dai paesi
zione per l' agricoltura, o ci fosse per stranieri. Gli Spartani, dei quali si van
i vantaggi che ella procurava o per il
ta ancora la selvaggia virt, lasciavano
miglioramento di cui vedevaai ancora
agllloti, da loro trattati come schiavi,
suscettibile. Tutte le vedute politiche la cura di nutrirli. Questa decadenza
ai rivolsero allora verso uest0 ramo port la rovina della Grecia, la quale
di economia pubblica; e i ii oso Greci, indebolita dalla mollezza e dalla vo
rinomati per la sapienza della loro legi
lutt, fu soggiogata in parte da un re
fighe di Celeo, re d Eleusi, il quale

ma

(283)

'AGR

della Macedonia , e fu di poi Intiera


delle civale, e u'ebbel0 questa savia ri
mente conquistata dal glio di lui.
sposta: a L'oro non era necessario a co
1 Romani sono quelli che hanno ono
e lui che sapeva contentarsi di un si
rata singolarmente I agricoltura. La mil desinnre , e in uanto a s , tro
prima cura del loro fondatore fu disti ' vava co'sa pi bella Il vincere quelli
tuire dodici sacerdoti per offrire agli a che avevan questoro, anzich posse
Dei le primizie della terra, e per do
derlo. Questo illustre Romano aveva
mandar loro abbondanti ricolte: i'quali ricevuti tre volte gli onori del trionfo.
sacerdoti furono detti arvali,'da arva che
Se Roma non stata mai tanto o
vuol dir campi. Essendo morto uno di rida quanto in quei tempi, le cam
questi sacerdoti, Romolo gli subentr, pagne non farmi del pari mai meglio
ed in seguito questa dignit fu accordata coltivate: dimodoch siamo portati a
soltanto a coloro che potevano provare credere che falda-cultura delle terre do
una nascita illustre. Numa Pompilio, vsselareplylilica la sua grandezza e
uno dei pi savi re dellantichit, aveva sta
la sua
ne
vitaelevatezza.
laboriosa Lesercizio
, al riferire di
dilili
diviso il territorio di Roma in diversi
cantoni, e voleva che gli si rendesse nio, form gli uomini che tanto si di
un esatto conto della maniera con cui stinscro nellarte militare; da questa
erano coltivati. Questo re faceva venire scuola sorsero celebri capitani ci buoni
presso di s gli agricoltori, per lodare soldati, pieni. di rettitudine e di senti
ed incoraggire quelli che tenevano bene menti donore. Ma la gloria dei Roma
i campi, e per fare dei rimproveri agli ni ni al cessare dei principi che l'ave
altri. Allora i frutti e le produzioni vano prodotta: imperocch il lusso che
della terra si riguardavano comei beni diede da prima la scossa pi funesta
all'agricoltura , trasse seco ben presto
i pi giusti e i pi legittimi.
Ance Marzio, quarto re dei Romani, l'intiera rovina della repubblica. 1 Ro
che si faceva gloria di seguire le tracce mani, avidi di piaceri e di onori, ab
bandonarono le loro terre, e ritirando
di Numa, null'altra cosa, dopo il ri
spetto per la religione, raccomandava sialla citt, lasciarono ad alcunisclxiavi
la cura di coltivarle. Questi mercenari
tanto ai suoi popoli, quanto la coltura
delle terre e lattenzione per i greggi. non temendo pi 1 occhio del padrone,
Questo spirito si conservo lungo tempo soddisfecero male all'impiego che era
presso i Romani; e nei tempi successivi, stato loro allidat'o: quindi che le cam
p;gne non diedero che deboli ricolte.
colui che mal soddisfaceva a questo clo
na tal disgrazia cominciava a farsi
Vere, meritava la riprensione del cen
sentire no ai tempi di Varrone, e se
sore.
Le trib rustiche formavano in Roma ne pu giudicare dai rimprovari che un
senatore romano fa ad Appio Claudio
il primo ordine dei cittadini; e nei bei
secoli della repubblica, quando il senato sulla magnicenza della di lui casa di
adunavasi, i padri conscritti venivano campagna, paragonata alla semplicit
dai campi a decretare deliberazioni piene della sua , nella qmle si ritrovavan0
allora. Qui, dic' egli, non si vedono
di sapienza. l consoli sospiravano il ter
mine del loro consolato , per andare a
aza 'a a = n quadri, n statue, n lavori d'in
tarsio , n pavimenti impiallacciati;
resedere personalmente alla cultura del
ma vi si trova tutto ci che conviene
e loro possessioni. L. . Cincinnato,e
a lavorare le terre, a coltivare le
Attilio erano occupati, uno ad arare
la terra, e laltroa seminare il suo campo,

quando furono cercati per essere nomi


nati Capi della repubblica; l'ultimo era
stato eletto console; ed il primo, creato
dittatore in una congiuntura molto pres
sante, abbandon i suoi strumenti rusti
cali, e venne a Roma. dove entr in mez

zo alle acclamazioni del popolo, si pose


alla testa dell'armata, vinse i nemici, _

e ritorn sedici giorni dopo alla sua


abitazione di campagna per riprendervi
le sue ordinarie funzioni. Gli ambascia
tori dei Sanniti essendo venuti ad olirire
una grossa somma d'oro a Curio Den
tato, lo trovarono assiso presso il suo

focolare, dove era occupato a far cocere

vigne, a nutrire i bestiami. Presso


voi tutto riluce doro , d'argento, di

marmo, n alcun vestigio si vede di


terre lavorabili; n bevi, n vacche,

n pecore s' incontrano in veruna


parte, n eno nei vostri magazzini,
n ricolte d'uva nelle vostre cantine ,

ii grano nei Vostri granai. Ed_ questa


una villa? e in che si rassnmtglia con
quella,che possedevano il Vostro avo
e il vostro bisavo?
Columella deplora anch'egli in un
modo vivissimo econ molta eloquenza,

il disprezzo generale in Cui era caduta


al suo tempo l'agricoltura. Ma ucstt
lamenti, per quanto forti e toccanti, non

( 284 )

AGR

produssero alcun c'etto; o quella lode


vule inclinazione per le faccende agrarie,
che aveva formato uno dei titoli pi glo
riosi di cui potesse decorarsi un cit
tadino romano, si estinse a poco alla
volta nel cuore del popolo. Le campagne
trascurate non somministrarono pi il
rano necessario per il mantenimento di
fiume, e
r furono obbligati a per
derlo dall Egitto. in questo funesto di
sordine tutto concorse inne a rove
sciare l agricoltura , che fu il fonda
mento pi solido della repubblica; n
si trovarono pi di negli_ uomini di
stinti, di quei profon i san, come Ru
tilio, Pallqlio e Tauro , i quali avevano
fino allora sostenuto coi loro scritti la
pratica dellagricoltura, l' ultimo scrit
to_re della quale fu Emiliano che viveva
cento anni do
Columella.
l Chinesi disputano ai popoli di cui
abbiamo fatta parola, l'antichit del

l'agricoltura, e pretendono di avere ap


presa questarte da Chinnoug suceessore
di Foby. Senza andare a cercare cos
lontano un' origine, intorno alla quale
non si avrebbero che incertezze, dob

biamo convenire che questo paese ollre


0g i giorno le pi antiche tracce della
industria de'suoi abitanti. Alcune alte
montagne che formano quelle inegua
glianze che si trovano alla su erlicie del

AGPC

che coltivano un suolo naturalmente fer


tile, il quale gli compensa ampiamente
delle fatiche che provano per farlo frut
tare: imperoccln: alla China , come in
ogni altro paese del mondo, si trova
no terreni ingrati, iquali fruttano per
ch si lavorano con assiduit. Dove il
vomere non basta, impiegata la vanga;
e i luo bi magri e senza terra sono co
perti di una terra nuova , spesso reca
tavi da lontano. Se qualche montagna
incoltivabile, visi piantano degli al
bari che divengono grandi, forti e vigo
rosi, e servono in seguito col loro legno
alla costruzione dei vascelli o degli edi
li.
Tutte le produzioni dell impero con
sistono in derrate di prima neces
ait. Le provincie del nord, ordinaria
mente forniscono il grano, e quelle del
mezzogiorno, danno in abbondanza il riso
e molte civuie. La vite non coltivata
alla China, poich il governo la riguarda
propria a dare soltanto una bevanda ag
gra evole per i ricchi, e per ne vieta la
coltivazione. Tutte le vedute politiche
sono rivolte agli oggetti della utilit pi
diretta,e in conseguenza non vi si vedono
quei giardini di puro piacere, i quali non
anno alcun frutto; e il bello delle ville

ed il di cui uso consiste nel far salire


ad altezze considerabili le acque dei
umi che bagnano il piede di queste
colline. Sarebbe in errore chi credesse

si riduce a una situazione deliziosa o


ad alcune _culture graziosamente variate.
Questo spirito economico e questo amore
verso lagricoltura, si sostiene e per l'in
clinazione che hanno i Chinesi al lavoro,
e per gli onori accordati a tutti gli agri
coltori , che si distinguono nella loro
professione. Se alcuno di essi fa una
scoperta utile, e se per la sua applica
zione e per la sua intelligenza, acquista
nome sugli altri coltivatori, allora
chiamato alla corte afne d' illuminare
l'imperatore , rivestito della dignit
di mandarino, e viaggia a spese dello
stato in tutte le provincie, per istruire
il popolo nel suo nuovo metodo, e far
glielo adottare.
in questo impero, dove si considera
pi il merito personale che la nobilt
ereditaria, la scelta dei magistrati e de
gli altri uomini destinati a occupare le
prime cariche, si fa per la massima parte
nella classe degli agricoltori. Alla China
sar sempre grande il rispetto per quei
fondatori dell'impero, i quali ne fecero
consistere il bene e la stabilit nelle
produzioni della terra; e gi vi si ve
nerano i nomi degl' imperatori, che
hanno colle sagge loro istituzioni con
tribuito ai progressi dellagricoltura.
Non cader mai in dimenticanza la

che i Chinesi sono industriosi, in quanto

memoria di colui che aveva stabilita

lobo , sono state abbassate

alla mano

egli uomini, e non conservano che il


pendio necessario per lo scolo delle
acque e er l'irrigameuto delle terre.
Alcuni ami impetuosi sono stati trat
tenuti nel loro rapido corso, e sono stati

deviati con lavori immensi, perch re


caasero la fecondit nei luoghi natural
mente seechi ed aridi. invece di quei
poggi nudi e sterili, che si trovano

nelle diverse parti dell' Europa , alla


China non si vedono che colline rico
perte di messi ahboudanti,che si'esten
dono da una all'altra estremit dellim
pero, e che essendo tagliate a ripiani dal
piede no alla cima , si elevano in an

teatro, e formano delle terrazzo di pia


cevole aspetto. Questi ripiani sono con
tornati e sorretti da alcuni muri fatti
a secco.Alla sommit si praticano alcuni
serbatoi, dove'si radunano le acque di
pioggia e di fontana; e se un tal mezzo
non basta per annafare le terre, vi si
supplisce con macchine semplici, che un
uomo solo capace di mettere in azione,

.-,_*a_- ,

AGR

(285)

una festa solenne in tutti i suoi stati,

per ricordare ai sudditi la cura che


dovevano avere dell'arte, riguardata co
me la sorgente principale della ricchez
za. Questa cerimonia religiosa si per
petuata no ai nostri tempi ; e la ompa
con la quale anche adesso si ce ebra ,

attesta il rispetto che i Chinesi con


scrvauo per 1 autore di una istitu
zione si cara , ed il caso che fanno del

l'agricoltura. e Una delle funzioni ub


blicbe degl' imperatori della China,
l l l l l dice un moderno storico, quella di
aprire la terra nella primavera con
un apparato di festa, che attrae dalle
vicinanze della capitale tutti gli agri
coltori,i quali accorrono in folla per
essere testimoni dell'onore solenne, che

il principe rende alla prima di tutte


le arti; ed ein non gi, come nelle
favole della Grecia, un dio che guar
da i gre gi di un re, ma il padre
de'popolx , che , posata la mano sul
Vomerc, mostra ai suoi gli i veri te
sori dello stato; uindi si reca di nuovo
al campo , che ha lavorato colle sue
proprie mani, e vi getta i semi che ri
chiede ls terra. in tutte le provincie
seguito l' esempio del principe; e
nella stagione medesima sono, in pre
senza di una moltitudine di agricol
tori, ripetute dai vicer le stesse ce

rimonie.
Sarebbe cosa desiderabile che una pi
estesa comunicazione coi Chinesi, ci po
nesse in grado di meglio conoscerci pro.

AGR

ttare delle loro conquiste,, nulla ri


sparmiarono per aumentar nelle Gallie
i progressi dell'agricoltura; e merci: le
spese considerahili che essi vi fecero,

questa parte dellEuropa divenne la pi


fertile e la pi bella provincia del loro
impero. Ma questa sorgente di ricchezze
si estinse, quando i barbari scesero dal
nord; ed essa non si ristabill che molto
tempo dopo.
Sotto la prima stirpe dei re di Fran
cia, lagricoltura vi langul , e non ri
prese attivit, se non al cominciare della
seconda stirpe: nella qual epoca i mo
naci si diedero a dissodare le terre con
uno zelo e con un' intelligenza tale, per
cui se ne risentirono gli e'etti anche in
seguito. Il regno di Carlomagno, in Cui
tutto pigli nuova forma, diede allagri
coltura un maggiore splendore, il quale
peraltro non ebbe lunga durata: impe
rocch l'invasione dei Normandi , e il

reggimento feudale, immersero di nuovo,


e per lungo spazio di tem o la Francia
nel caos e nellignoranza. urante molti
secoli, si riguardarono come vili e spre

evoli gli uomini , che si OCCupaValm


ella cultura delle terre. Laondo i primi
a dedicarvisi furono schiavi, la maggior
parte dei quali ricomperarono , sovente a
prezzo considerabile, la libert dai si
gnori. Coloro che mancarono di mezzi
per simile emancipazione, restarono in
sieme coi loro discendenti, in uno stato

di servit, che la sapienza del overno


di poi intieramente distrusse. e cro

gressi , che quella nazione ha fatti, non

ciate ed il lusso delle corti, due cause

solo nelle scienze che vi si coltivano


con tanta costanza, ma in particolar
modo nell'agricoltura, la quale vi giun
ta tant'oltre.
lo tacer degli altri popoli antichi
che hanno avuta qualche cognizione in
fatto di agricoltura , conoscendosi troppo
poco questa parte della loro storia, perch
10 ne possa qui dare un estratto; e qua
lunque fossero le ricerche che io facessi

che per molti riflessi furono perniciose

sulle nazioni attualmente esistenti, non

procurerebbero maggiori lumi relativa


mente all' origine di queste nazioni.
Laoude mi limiter a tener dietro ai
rogressi che l'agricoltura ha fatti in
rancia , mia patria.
fuori di dubbio che le Gallie sono
stato antichissimamente Coltivate. La
popolazione numerosa di questo paese,
che forzava isuoi abitanti a inviare al
cune colonie nellAlemagna e nel Mezzo
giorno, la facilit che Cesare vi trov

per la sussistenza delle sue truppe, an


nunziano che vi si facevano delle ricolte

di grano. I Romani che sapevano pro

alla Francia , servirono nondimeno al


l'avanzamento dellagricoltura: infatti,

alline di rocurarsi del denaro necessa


rio per i oro viaggi, i'signori che pre
sero la croce, messero in libert un gran
numero di servi, ed accensirono le loro

terre, e di pi riportarono dall'Asia.


alcune piante rare , che si sono molti
plicate nei nostri climi.
Il lusso delle corti produsse pure un
clletto che doVevasi attendere , ponen

do i beni stabili nelle mani del popolo:


poich ucsti beni furono meglio colti
Vati, ed aumentarono le ricchezze dello

stato. A poco alla volta i re stabilirono


in vantaggio dei coltivatori, alcuni re

golamenti che ne migliorarono la condi

zione; e quelli di Francesco I, d'En


rico lll , di Carlo IX e,d'Enrico IV ,

meritarono d essere confermati dai sue.


cessori di questi re. Lui i XIV ne sg
giunse dei nuovi, dettalx coi lumi che
resero chiaro il suo legno; e fa pure
sotto questo mon'arca medesimo, che

AGR

(286)

l'amore dellagricoltura impadronendosi,


per cosi dire , di tutti gli ordini dello
stato,una tal arte fece dei progressi ma
ravigliosi. i dotti furon solleciti a con:
tribuire al di lei perfezionamento; quindi
che i chimici, i botanici, i sici, i

naturalisti rivolsero tutti una parte delle


loro ricerche verso lagricoltura. Su tal
materia si pubblicuono molte opere, le

AGR

minare, raccogliere e conservare il pro


dotto delle ricolte.
Ecco a qual grado giunta in Francia
l'agricoltura; e tutto annunzia che ella
vi si perfeziona ogni giorno. I vantaggi
che resultano da uno studio al bello, per
ci che riguarda la popolazione e il com
mercio , sono tanto vistosi, che sarebbe
cosa inutile il parlarne qni divisamente.
'' ESposta la storia dell'agricoltura

quali, per vero dire, i coltivatori di pro


fessione non erano in grado d' intendere; in Francia, noi ci crediamo in dovere
ma le osservazioni che vi si trovavano di aggiungere alcune brevi notizie sulla
storia dell'agricoltura Italiana, dopo il
sparse, sono giunte a poco alla Volta
fino ad essi, e gli hanno colpiti senza _principio dellera voi a; estratta dalla
terza edizione degli elemen l l agricol
loro accorgimento: di maniera cli un
gran numero di questi coltivatori si tura di Filippo Re.
Ammolliti i Romani dai vizi delle
vedono adottare alcuni metodi, che i loro
adri non conoscevano; e vi sono alcuni

vinte nazioni, ben presto trovarono ,come

Inoltre, i quali fanno delle esperienze che


non si sarebbero mai potute sperare. Sot
to l'ultimo regno comparvero delle leggi
utili allagricoltura, le une concerncndo
la moltiplicazione e la conservazione del
bestiame, le altre incoraggiando a disso
dare i terreni, o permettendo l'espor
tazione dei grani. Per elfetto dello stesso
spirito, si sono stabilite delle societ di
__,-agricoltura, delle scuole di veterinaria,
dei giardini di botanica anche fuori della

stato detto di sopra, grave e disdicevole


faccenda il trattare la morra e il gui
dare l'aratro. Quindi l'agricoltura co
minci a riceverne grandissimi danni. Il
primo si fu quello di ridurre le pi uber
tose e ben coltivate campagne dei con
torni di Roma a boschi di meno orna

capitale. 1 fratelli Dulmrnel, tanto illu

minati, quanto concordi fra loro, e i


dicui nomi non si possono pronunziare
senza rispetto e riconoscenza a cagione
dei servigi resi alle arti e alle scienze,
furono quelli che hanno pi d'ogni al
tro contribuito a far nascere in Francia
il nato I il miglioramento dei ter
rena, ed in a ecie per la cultura degli
alberi esotici. uesto gusto si talmente
accresciuto e forticato, da non esservi

in Francia alcuna provincia che non ne


abbia provati felici elfetti. Alcuni tratti
di terreni incolti si cono convertiti in
terre lavarahili, alcune raterie coperte
altre volte di giunchi e i canne, danno
ora del eno di ottima qualit. Qui si
sono tolte al mare alcune spiagge che
restavano coperte nelle alte marce, e si
sono convertite in campi fertili; l, in
un suolo che riguardavasi come incapace
di dare alcun rodotto, si sono piantate
certe s ecie di alberi che vi allignano
bene. ne parte delle strade maestre
cinta di alberi, e la

vicinanza dei ca

stelli annunziasi dalle piantagioni. in


molte contrade si sono sostituiti alberi .

portati da climi lontani, a quelli indi


geni chc debolmente vi vegetavano: ovun
que si manifestano i progressi dell'agri
coltura, poich me ho si sa lavorare la
terra , correggere 1 difetti del suolo,

spargervi gli ingrisssi convenienti, se

mento, ad orti e giardini, come chiara

mente fa sa ere Orazio. Erano appena


corsi 60 anni dopo la morte d'Augusto,

e Columella si credette obbligato a scri


vere l' opera sua per animare i suoi con
cittadini a consecrarsi nuovamente alle
faccende del campo. Volte promoVerla
Antonino Pio, e qualche vantaggio da
lui venuto lo sarebbe, se Lucio vero,
avendo recata dalla guerra deParti un'or
ribile pestilenza , non avesse fatta perire
una gran parte degli agricoltori. Di que
sti non piccola porzione emigr dall'Ita
lia in occasione che rest diviso da Dio
cleziano in quattro parti l'impero ro
mano, e molto pi al trasportarsi da
Costantino la sede del medesimo a Bizan
zio. Quindi poco giovarono le leggi
che questo gran principe fece per favorire
l'agricoltura. Questa fu ridotta ad uno
stato tale, che appena serbavansi le pra
tiche pi necessarie, perch era vuota
di agricoltori la campagna. Fu perci che
Valentiniano mand a coltivare le terre
poste lungo il Po alcuni barbari da esso
fatti prigionieri nella guerra di Germa
nia. Frigerido poco dopo sped degli
schiavi goti . unni, alani, e taifali nel
contado di Modena, Parma, Reggio, e

luoghi circonvicini, ad uguale ell'etto.


Ma sul nire del quarto secolo il tratto
dItalia da Bolo ma a Piacenza posto fra
gli Appennini ci il Po, era allatto in
collo, e tutto era rovina al terminare

del regno di Teodosio il grande. La cosa


era arrivata a segno , che si vide astretto
Onorio imperatore ad esentare dal tri

AGR
buto 528042 giugeri di terreno,
affatto incolti , in una sola volta.

( 287
erch
sent

pure la Toscana, la Campania, il Pi-_


cene, il Sannio, la Puglia, la Calabria

e lAbruzzo.
a Quasi tutto il quinto secolo riusc
fatale allagricoltura, giacch de'vastnrono
molte campagne, menarono in ischiavil
ed uccisero non pochi agricoltori, At
tila re degli Unni e Genserico re dei
Vandali. Ci ch'eglino risparmiarono di
coltivatori fu poscia in gran parte mie
tuto dalla peste condottavi da Antemio.
Aggiungasi che le scorrerie dei Borgo
guoni , Alani e Dalmatini , colle genti
del conte Marcellino, portarono Via la
massima parte del bestiame che serviva
all agricoltura. Di lei per presero al
cuna cura Odoacre re degli Eruli e T0
dorico re deGoli. Quest'ultimo vi riusc
tanto bene, che pot l'Italia , anzi che
ricevere come prima il grano d'Arica,

spedirne fuori. Ma le devastazioni degli


eserciti di Giustiniano ridussero al nulla
questi vantaggi. il pi acerbo si che
maggior cura delle terre presero i Goti
sotto Tutela usurpatore d'Italia, che
que' Greci cherano venuti per salvarla.
Favorevoli all' agricoltura furono i
re Longobardi. Eglino esigevano vero
il terzo dellentrate deterrcni , ma non

rcepivano sorta alcuna daltri dazi.


iripopol la Lombardia. Ma per nasi
due secoli fuvvi una continua a ter
nativa per cui la coltura delle terre
ora tranquilla, ora turbata, non avan

z certo, se non anzi deterior. Ri


sorse alquanto durante il breve periodo
del regno dei Carolingi , che dur sol
tanto 40 anni. Ne' due secoli successivi
tutto era devastato ed incolt0. Eransi
accresciute le selve e le paludi, delle
quali sappiamo che n da tempi di Ci
cerone, nblmndava l'Italia, e precisa
mente quella che form il regno dei
Longobardi. Erano densi boschi ove met
tono in mare Adige e P. Coprivano
vaste
aludi il paese
fra Altino,
Aqui
leia eri\avenna,
ed i contorni
di Brescia,
Mantova ed altre citt. A poco a poco
formaronsi delle isole o colmale in mez
zo a queste paludi, prodotte dal traboc
camento dei umi. Andavansi disce
cando alcune strisce di terra. Finalmente
alzandosi i umi, giunsero a colmare
culle loro torbide diversi gran tratti,
onde cominci il terreno coltivalnle a
mutare aspetto, e in alcun poco riani
mata lagricoltura. Abbiamo per le mas
sime obbligazioni nmonaci che ci con
servarono le migliori pratiche agrarie,

e ne rallinarono delle importantissime,

AGR

fra le quali lirrigazione dei prati assai


imperfetta a tempo dei Romani.
Sul nire del secolo undecimo e sino
alla met del duodecimo applicatisi gl'l
taliani al commercio, e versando gli
avanzi di questo a pro dell' agricoltura,
le diedero nuova vita. Rest essa vero
alquanto danneggiata dalle guerre in oc
casione della lega lombarda, ma a buon
conto a quei giorni si mantenne florida
In seno alle montagne e precisamente

negli Apennini. Dopo la pace di C0


stanza , ad onta delle guerre civili , essa

risorse tanto che non cadde pi nell'an


tico abbassamento. Il commercio ogni
giorno pi le prestava nuova lena.
Vera per bisogno d'istruire il po
polo intorno alla miglior maniera di re
golare le villerecce incombenze. A ci
si accinse il bolognese Pietro Crescenzi
culla sua opera scritta dapprima in lati
no. Nell'avanzare del secolo decimo
qunrto riorl assai. Per testimonio d'uo
mini autorevoli glltaliaui ricavavano
dalle loro terre tutte le derrate di cui
abbisognavano per vivere, e facevano di
esse commercio attivo; n solo grano,

ma vino ancora vendevano a Costanti


nopoli, a Calia ed in altri luoghi, rica
vandolo dalla Marca dAncona, dalla

Puglia, e verisimilmente dalla Toscana.


Alla ne di questo secolo sembra si co
minciasse , bench per mera curiosit , a
coltivare il riso. Gi sino dalla ne del
secolo decimoterzo eransi accinti ad edu
care bachi da seta. Al principio del se
guente divenne la coltivazione dei gelsi
oggetto delle premure dei governi; ed.
emanaronai statuti che o ne comandarono
la piantagione oneguarentirono l'incolu
mit contro i cattivi. Poche erano le citt
che non avessero fabbriche di panni poi
quali la maggior parte delle lane trae
vansi dalle nostre pecore; e noi sappia
mo che la repubblica di Bologna vestiva
i suoi fanti coi lanicii a cui preatavano
materia le lane dei contigui suoi Apeu
niui. Ma quando sembrava che non pi

mai dovesse decadere l' agriColtura , essa


ebbe nuovo danno , non saprei ben dire
se maggiore per la peste che iniier per 13
anni, o pel lusso e corruttela grande dei
costumi, per le guerre civili che cagio

navano frequentemente il sacco alle cit


t , e per le nimicizie intestine. Ad unta
per di tanto male sarebbcsi sostenuta,
se la scoperta dell'America , le replicate
pestilenze, ed il minor numero dei ma

trimoni non le avessero tolte le braccia.


Dopo 60 anni di rivoluzioni,qnando la

pace tanlo necessaria all'esercizio della

pi utile fra le arti, apparve per favo

AGR

AGR

(288)

rirla , due carestie la rovinarono cosi ,


che nella seconda rimal'o vuote le case
dei contadini, n si trov chi coltivasse
le terra per qualche tempo.
Appena cominciavano a ripopolarsi
le campagne , che le rapine degli Spa
gnuoli portarono via molto denaro, senza
del quale, Come ognuno sa , non posso
no inlraprendersi grandi miglioramenti.
Contuttoci l'amore alla campagna , o la
necessit di riaversi da soerti mali avea

un altro, dei loro materiali immediati,


della loro siologia e delle loro malat
tie; il terzo ramo nalmente ha

rog

getto la cognizione degli anima i che


anno un rapporto pi o meno diretto
colla cultura della terra, sia che pre
sentino un vantaggio qualunque ai colti
vatri, come il cavallo, il bove,i mon
toni, ec., sia che siano di nocumento alla

vegetazione o ai prodotti che ne risul


tano, come le talpe , i topi, i ghiri, cc.

condotta la nobilt italiana a vegliare

davvicino alle proprie terre, onde fossero


brn coltivate; e gi poco dopo la met
del secolo decimo sesto Agostino Gallo
avea scritto il trattato pi completo d'a
gricoltura, non ricopmto gi soltanto
dagli antichi, ma com ilato su quanto
aveva veduto e fatto. l le guerre del
secolo decimoaettimo rovinarono l' agri
coltura , come quelle dei precedenti. ll

3- Parte pratica.
La parte pratica dell' agricoltura
quella che abbraccia tutto ci che con
cerne la cultura dei vegetabili, e mette

in operai principj dati dallagrcoltura


teorica: essa pu, come questa, dividersi

in tre rami. 1 primo si occupa minuta


mente di ci che relativo alla forma

celebre Tarello da Lunata, il cui Ri

zione e al mantenimento di una fattoria;

cordo d'Agri'coltura si pu considerare


lopera da cui tutti gli oltremontani ri
cavarono il fondamento della coltiva
zione che porta sll' aumento de prati ,
base d' ogni agricoltura, fece nascere
nuove idee giuste intorno alla vera eco
nomia. Nella met inferiore del secolo
predetto la gran copia de' forestieri sta
ilitisi in Italia portandovi molto de
naro , diede nuovo lustro all'agricoltura,
la quale nel 1563 aveva gi introdotto
fra le piante coltivabili il gran-turco.
All' apparire del secolo decimot
tavole guerre la frastornarono nuova
mente. ln seguito senti tutto il benecio
del trattato d'Aquisgrana. Quasi 50 anni
di pace laVeano fatta risorgere , ed era
orentissima. I governi si diedero cura
di favorirla anche dal lato dell'istru
zione; e ognuno sa il beneficio che nebbe

e si suddivide in due sezioni, la prima


delle quali comprende la disposizione del
pollaio, la miglior costruzione della casa

dalle agrarie Societ di Firenze, Ve


nezia, ' 'orino e Milano. (anirro Re,

Elem. d'Agric. T. I.)


2. Parte teorica.
La parte teorica dellagricoltura e
l'esposto dei principj che formano la ba
se della scienza , e si pu dividere in tre
rami: il primo dei quali si aggira intor
no alla cognizione dei corpi e delle
circostanze che hanno un inuenza pi
o meno grande sulla vegetazione, come

rurale, del locale dove trovasi il forno,

e dove si escguisconoi bucati, della


burraia , dei granai, dei enili , delle
stalle, degli ovili, delle piccionaic, delle

capanne , delle peschicre, nalmente de


gli utensili indispensabili alla cultura
della terra; la seconda sezione ha per
oggetto la moltiplicazione e l'educazione
dei bestiami e dei volatili , la loro
igiene, la cura

delle loro malattie, la

raccolta e la preparazione pei prodotti


che essi forniscono , come per esempio,
il modo di tosare i montoni e la sta
gione in cui si fa questa operazione, il
digrassamento delle lane, il modo di
fare il burro, il formaggio, le ricotte,
tutto ci che appartiene alla caccia, alla
pesca, alla parte economica delle api,
come pure il modo di pigliare, collo
care e ssare gli sciami, la disposizione
e il collocamento degli alveari, il modo
di pulirli , la muta delle api da un al
veare a un altro, la ricolta del miele e
della cera, ed il modo dimbiancare

questultima.
ll secondo ramo dell'agricoltura ro
tica, comprende tutte le preparazioni
che debbono darsi alle terre r averne
buone ricolte, e tali sono l dissoda
menti, l'aratura, il taglio dei legnami,

gl' ingressi , cc.


l'elettricit, le meteore, la tempera-.
ll terzo ramo' abbraccia la cultura di
tura, l' esposizione e la natura delle tutti i Vegetabili utili all'uomo , come
dill'erenti specie di terreno; ed il secondo la raccolta, la conservazione e le dille
si occupa dell' organizzazione dei vegeta
reuti preparazioni dei prodotti che essi
bili, ella loro disposizione nel com
presentano. Questo ramo si suddivide in
lacqua,

l'a'ria atmosferica, la luce,

piacersi di un terreno piuttosto che di

sette sezioni. La prima si aggira intorno

(289)

AGR

' AGR

alla cultura degli alberi delle diverse _acono circa Venticinque specie, una ala
classi (V. Ameno). La seconda ha per delle quali indigena; noi parleremo
oggetto la cultura degli _Aaaoscenu e ' in primo luogo di questa , e fra le specie
degli Amman (V. queste parole); ed a esotiche , citcremo soltanto quelle che
questa sezione appartiene pure la cul
sono coltivate.
tura della vite, la quale un arhoscello
I greci hanno applico agli agrifogli
aarmentoso. La terza comprende la cul
il nome di aypza, nome che essi fa
tura delle piante che compongono lorto
o giardino da ortaggio. La quarta, quella cevano derivare da a7 LOS, selvatica ,
agrcste, donde i. latini hanno fatto
' delle piante tintorie, come lo zafferano,
ug_rrfolulm , ni]lllfulium. Lonicero il
la'robbia, e delle piante utili alle immi
primo che al nome di qui/211171: , b
falture, come il cardo da lanaioli, ec. La
bia sostituito quello di ile1, a motiw)
aiuta comprende la cultura dei semi
della rassomiglianza che passa fra le fo
arinosi, dei semi oleosi, come , fra i
vena,

glie'dellagrifoglio e quelle della querce

'orzoI il riso, ec., e fra i secondi, il


lino, la canapa, il ravizzone, il papa
articiali. La settima nalmente abbrac
cia: |. la racwlta e la' conservazione

lec_crp, che era l"flez di Virgilio e di


Pllntu. Gaspefov Bauhino ha confuso di
ppt_nel medesimo genere, sotto il nome
d iler, l'a"rifoglia cor'nune e la quer
ce leccio. lnalmet'lte Lluneo fu quegli
cheadott la parola ilex er il genere,

dei frutti e dei semi; a. i metodi mi

e ricordo quella di uq:ri/Elium per la

rimi , il grano, la

Vero bianco, ec. La

alla cultura delle

segale ,

la

sosta e consacrata

praterie naturali ed

specie comune.
gliori per fare e conservare il vino, il
comune, Ile: a Iii olium ,
sidro, la birra; 3. il modo di estrarre Acaxrocuo
_
Lmn.
, Spec.', 18|. Fl. Dai.,jtah.
58;
gli olii d'oliva, di lino, di canapa, di ra
vizzone, di papavero, di noce , ec.

Duham., Arbr., nouv. ed. 1, p. I, tab.

1 ; volgar_mente agri/aglio, aqltifogli0,


Tali sono i differenti oggetti che spet
tano a'll agricoltura. Bastava indicarli, alloro spinoso, leccio spinoso, pizzica
ed assegnar loro un posto conveniente top0 , ,pugnitop0 maggiore. Grande ar
boscello o piccolo albero che Pu ele
nel vasto quadro, al quale appartengo
no: poich ciascuno in particolare sar varsi all' altezza da 20 a 30. piedi, ma
trattato con quella estensione che gli sar ' che il pi delle Volte rimapg al disotto
necessaria, nel luogo che deve occupare di queste proporzioni. Il suo tronco,
diritto , cilindrico , si divide in nume
in nesta Dizionario. T.
rosi ramoscelli , la maggior parte dei
** AURIFlLLO, (Bah) Agriphflhlr. lus
sieu indic sotto questo nome un genere quali sono Verticillsti, ricoperti di una
di piante corimbii'ere, il quale era au

teriormente il crocmliloider di Adam

suo aeacnau; e Vahl, il suo annata. V.


neste parole.

di un bel verde, il pi delle volte un


dolatc, angolosc, dentate , spinose; nei
Vecchi alberi lepfoglie sono molto modo
guernite di spine, e qualche volta ne

RIFOGLIU. ( Bai.) Ile: , genere di


piante dicotiledoni , della famiglia dei

mancano anche intieramente. I_ ori


sono bianchi, piccoli, numerosi, dispo

ramni, Juss., e della tetrandri'a tetra

sti in mazzetti folti e ascellari. [frutti


sono bacche globulose , grosse quasi
quanto un granello di ribes , di un bel
rosso vivo; e la loro polpa ha un sa ore
dolciastro ma disgustoso. V. la 'Fav.
528.
'
L'agrifoglio comune cresce natural
mente nelle macchie e nei boschi di
montagna dei paesi temperati d'Europa.
La cultura gli ha fatto produrre nume
rose variet , e i giardinieri ne contano
pi di trenta , le quali si distinguono
per il color rosso , giallo o bianco dei
frutti, per le foglie tutte verdi o va
riegate di bianco o di giallo, per queste
medesime foglie pi lunghe o pi corte,
pi acute o pi rotondatc, per le spine
pi piccole o pi grandi, pi rare o pi
4!

non. Gaertner ne ha fatto il suo arnznra;

Houttuyn, ilsn0 nasreu; Schreber, il


A

scorza liscia , verde, e sono guerniti di.


foglie picciolatc, ovali, coriacee, lucide,

gi'rlia, liinn., i principali caratteri del


quale sono i seguenti: calice monolillo ,
corto , quadridentato; corolla di quat
tro_ petali contigui alla loro base , ma
non aderenti; uattro stami con la
menti alterni COI petali riuniti a questi
dalia parte della loro base , e servendo
d' intermedio alla cnnnessitzl apparente

che essi hanno fra loro; ovario supe


riore, sormontato da quattro stimmi
sessili; una bacca rotondata, contenente

quattro semi ossei.


Gli agrifogli sono alberi o arboscelli
di foglie alterne , dentate , persistenti
nella maggior parte, accompagnate da

piccolissime stipule, e da ori ascellari,


spesso raccolti in mazzetti. Se ne cono
Dizion. delle Scienze Nat.

AGR

(90)

AGE.

iinmerose, nalmente per il color verde,


bianco o dorato di queste spine.
udsta specie, per essere di un aspetto

strumenti, ma essendo un bel legno com


patto e bianco serve per lavori di tornio ,
e colorandolo con decozioni vegetabili si

mo to grazioso, a motivo della forma

usa per farne alcuni lavori di ebanisteria,


e di intarsio. i giovani rami, i quali sono
elasticissimi, si adoprano principalmente
per fare_bacchette da fruste e da fucili.

piramidale che acquista, quando si eleva


in albero , e del suo fogliame .clic di
un verde il pi bello, e di cui non si
spoglia giammai, coltivata nei giardini
pittoreschi e di piacere. E soprattutto
riesce benissimo er decorare i boschetti
d'inverno, perch i suoi frutti che sono
di un rosso acceso e lucido, e che ri

mangono sull' albero quasi no alla pri


mavera, fanno un grazioso contrasto col

a miglior pauia per pigliare gli uccelli,

si fabbrica con la scorza di questo ar


bosrello.

Lagrifoglio poco usato in medicina.


Dicesi che Io a la delle sue bacche sono
purgative; e si credono emollienti le sue
radici. cotte nell'acqua. Alcuni autori

lustro delle sue foglie. Se ne fanno delle


siepi perenni, le quali formano un bel
vedere a cagione della loro perpetua
verdura. Queste siepi riescono di una

hanno vantata la decozione delle foglie


contro la tosse , la pleurisia le coliche,

buona difesa , quando si ha cura di tu

guesta decozione, come un buon sudori

le malattie delle vie oriuane e l'itteri


zia. Alcuni altri hanno raccomandata

gliarle un poco basse, e si rendono im


co , e ne hanno consigliato l'uso nella
penetrabili, cingendole al piede coi ribes
aii'eziopi reu'matiche e nella gotta. L'e
spinosi. L'agrifoglio buono anche per
stratto delle foglie dagrifoglio stato
presentato, come succedaneo della (China,
esser piantato nelle ragnaie, non sola
mente perch forma una\ macchia acce nelle febbri intermittenti.
All'epoca non ancora molto lontana
stita, che difende la caccxagione, ma an- .
cora perch fornisce coi suoi frutti il
da noi, in Cui le derrate coloniali erano
giunte ad un prezzo molto elevato, i
nutrimento a molti uccelli.
L' agril'oglio non albero delicato
semi dell'agrifoglio furon compresi fra
lulla ,SCelta del suolo , poich riesce quelle sostanze che si proponevano per
assai bene dappertutto , purch la terra
sostituirsi al catl.
non sia umida o acquitriuosa. Egli Anniroemo Dl Mio, Ile: buleari'cn,
vien bene naturalmente all'ombra dei
Desf., Arb., pag. 362. Questa specie ha
grandi alberi , in specie mentre e gio
molte somiglianze collagrifoglio comu
vane; e solo le variet screziate hanno

ne , e forse non ne che una variet,

bisogno di essere esposte ai raggi so


lari.
Si moltiplica i'agrifoglio per via di

diii'erendone soltanto per le foglie pi


larghe, meno ondulate e per i loro denti

seme, in piena terra ed all'ombra, sulla

originaria dell isola di Minorca; colti


vasi allo.scoperto, e si pianta nei bo
schetti da inverno.
'

pi corti ,- e medioeremente spinosi.

ne dautunno .e allorquando i semi so


. no ben maturi. Spesso per risparmiarsi
lincomodo di farne dei semensaj , si Aemrocuo m Manna, Ile: maderiensis,
possono sradicare alcuni giovani getti
Lamk. , Dict. enc. , 3 , p. i46. Albero
nelle foreste; ma questi si attaccano dif
che ha l' abito e la grandezza dellann
cilmente , meno che non si abbia la
cio. Le sue foglie sono picciolate, ovali
cura di levarli col pane. Le diverse
rotpndate, larghe, piane, non ondulate,
variet non si possono moltiplicare , se
cortacee, lisce, di un bel_ verde, sparse
non per via (l'innesto , e l' eSperienza .ai margini di alcuni denti non spinosi.
ha provato, che linnesto per approssi
i suoi ori sono rossastri, ascellari poco
npmerosi, situati sopra peduncoli, corti,
mazione e quello a occhio nascono molto
bi(idi o tridi , succedendo loro alcune
meglio, per queat albero, dell' innesto a
bacche ovoidi,di un bel rosso, pi grandi
spacco.
*'ll legno di agrifoglio bianco nelle che nell'agrifoglio comune , come pure
gianni piante , ma divien bruno al
losono anche i ori. Questa specie
entr nella Vecchie. Esso durissimo
originaria dellisola di Madera; e al
e pi peso dellacqua; lavorato che sia, nord della Francia sono costretti a pian
iglia un bel pulimento, e riceve meglio tarla in vaso per metterla, durante l'in
i ogni altro il lustro. E parimente Verno, nell'aranciera, sebbene possa vi
buonissimo per la costruzione; ma sic

vere allo scoperto nei dipartimenti me

come non si trova che rarissimamente

ridionali, ed anche nella _maggior parte


di quelle contrade di Francia, le quali
restano al mezzogiorno della Loira. Si
moltiplica per via di semi, i quali bi

di una

dimensione

piuttosto grande,

perci non pu impn'egarsi a quest'uso.


Spesso se ne fanno dei manichi per vari

AGR

(29)

sogna porre in vasi per guarentire la


sementa dal freddo; Il pu ancora inne
star questa specie sullagrifoglio comune.
Aomrocuo A FOGLIE m Quencs, Il"; 0 u

AGR

Mich., F1. boreal.Amer. a, p.

Mg.

Le sue foglie sono ovali-allungate, gla


bre , coriacee, lunghe circa tre olllci,
intiere o raramente dentate, situa}; sopra

ca, Ait., Hort. Kew. , I, p. "39; le:


giociuoli lunghi da otto a dieci linee. l
lari/lera, Lamk, Dict. enc.; 3; p. 11:7. _ ori maschi e i ori femmine sono sepa
Questa specie diversica dall'agrifog lo rati sopra individui dill'erenti: i primi,
comune per i suoi ramoscelli alterni e 'stteccati a 'pedunco1i allungati, lifor
non verticillati; per le sue fo lie non mi, solitari o inseriti due a tre insieme
lucide, le quali sono di un vere cupo, nel medesimo punto, hanno una corolla
quasi opache; ma pi particolarmente piccolissima , e met pi corta degli
per i suoi peduncoli, che sono costante
stami; ai secondi, cio ai ori femmine,
mente sparsi sui ramoscelli, e che sono succedono alcune bacche globulose, quasi
pi lunghi dei pezioli. Quest albero quadrilatere, posate sopra peduncoli gra
nel suo pese ntio giunge all altezza cili ed allungati} nesta s ecie cresce
di 30 a 40 piedi. Cresce naturalmente nel nord dell America dal ago Cham
nella Florida, nella bassa Luigiana e plain no alla baia di Hudson; e colti
negli stati del mezzo giorno dellAme
vasi in Europa in alcuni giardini bo
rica settentrionale no alla Pensilvania.
tanici.
Coltivasi allo scoperto nel giardino reale Acmrocmo n'ssn'rs,'llex aestiuals,Lamk.
di 'lrianon. Collocato in boschetti di
Dict. euc. 3 ,' pag. 147; Ilea: princi
alberi verdi, il colore imbrunito del
dea, Ait. , Hort. KeW., l , p. 169.
suo fogliame, vi forma un contrasto pia
Arboscello di rami numerosi, diffusi,
cevole col verde brillante del comune
con foglie ovali-lanceolate, glabre e lisce
agrifoglio.
nella pagina superiore , vellutate nel
Il legno di questa specie americana
nervo posteriore, ristrinte alla loro base,
rassomiglia molto a quello del nostro dentate ai margini, caduche; i ori
agriloglio dEuropa , e comeseo, pe
bianchi piccoli, peduncolati , ascellari
nnte, compatto, bruno nella midolla e da uno a tre insieme, e la maggior parte
molto bianco nell'alburno. La sua grana
di cinque stami. Questo ngrifoglio cresce
che nissim_a e assai tta, lo rende
naturalmente alla Carolina ed alla Vir
ancora molto atto ai lavori di tornio.
ginia, e coltivasi in Europa in alcuni
Nell America settentrionale gli ebanisti
giardini botanici, avendo'cura peraltro
lo adoprano principalmente per fare delle di tenerlo nell'inverno difeso dal freddo.
linee bianche e degli 8Clldl, coi quali Acmeocmo'lns anemqmo, Ile: vomitoria,
adornano i mobili di magogane; e sic
Ait.., Hort. Kew., I. p. 170; volgar
come piglia benissimo il color nero, cos
mente lh americano, e pera, un, apa
lacluna. Arboscello di una orna ele
se ne servono ancora, quando tinto di
gante, idi cui tronchi sono diritti,
questo colore, per sostituirlo all'ebano.
Acmroouo esserne, Ile: canine, Linn.
Spec. 18|; Dulmm., Arb., nouv. ed., I,

scabri ,

gracili , divisi

in

ramoscelli

divergenti e guerniti di foglie ellittiche

p. 9, t. 3. Arboscello alto da 15 a 20 o lanceolate , ottu,se , dentate a sega,


piedi, il di cui tronco diritto, diviso glabre, lucenti, persistenti, situate sopra
in ramoscelli numerosi e diffusi. Le sue .piccolissimi picciu01i; i suoi ori sono
ascellari e in ombrelle sesili. Questa
foglie sono ovali lanceolate, glabre ,
dentate a sega, il pi delle volte quasi specie originaria dei luoghi umidi e
ombrosi della Florida, delh Carolina e
intiere; vellutste sul loro nervo poste
riore e sul loro picciuolo. .l suoi ori della Virginia. Presso di noi orisce nel
sono bianchi, piccolissimi, disposti in giugno, e pu vivere allo scoperto anche
ombrella sopra a peduncoli sparsi lungo nelle parti meridionali d'Europa, avendo
i ramoscelli. 1 Tutti sono globulosi e cura eraltro di coprirla nel caso di un
U
di un rosso vivo.
uesta specie cresce fredjd troppo rigoroso.
nella foreste della lurida , della Caro
Gli abitanti della Florida e. della
lina e della Georgia. Nel mezzogiorno Virginia pigliano spesso l'infusione tei
forme delle foglie di questa pianta; la
della Francia , nell italia e nelle altre
parti meridionali dEuropa, coltivasiallo quale infusione, quando leggiera, agi
scoperto. Il clima rigido di Parigi non sce come tonica e diuretica , ma presa
ermette che si tenga esposto "allaria in una dose forte diviene purgativa ed
ibera, se non nella bella stagione, e per emetica. I selvaggi di queste contrade
pretendono che ella ristabilisce l appe
conviene che, nell'inverno lo tengano di
tito, fortilichi lo stomaco e che dia loro
feso dai geli, rinonendolo nelle arancicre.
Mancano n31. Cssms,llez canadensis, agilit e coraggio in tempo di guerra

\I

AGE _

(292)

Ciascun anno, nella primavera, essi co


stumino di adunarsi insieme, per bere
- queo liquore in cerimonia , dopo aver
ettati via tutti i vecchi utensili delle
Poro capanne, ed averne a questi sostituiti
dei nuovi. il capo della lebe servito il
primo dal pi elevato in dignit presso
i lui; e questo gli presenta una tal he
'vanda in un bacino o conchiglia, che
non ha ancora servito a verun altro;
dipoi tutti continuano a bevere di mano
in mano, -SeCOIJdO il loro grado, lino
alle donne ed ai fanciulli.
Acarrocuo unanrouo , Ilv1' myrtr_'foliu ,
uham.,Arb., nouv. edit., l , p. lo, t.
4. Piccolo arboscello , il di cui tronco
si divide in molti ramoscelli diritti,
sottili, guerniti di foglie picciolale, li
neari, glabre persistenti, appena denta
tc;i suoi ori sono bianchi piccolissimi,
dioici, asce_llari, raccolti da due a cin

que sopra alcuni peduncoli ramosi.

ne

sta specie cresce naturalmente nei

uo

AGE.

fiori di color giallo, il frutto coperto di

punte uncinate. Essa nel numero delle


piante detersive, aperitive, rinfrescanti e
vulnerarie. Adoprasi nella cura delle
malattie del fegato, e nelle inamma
ziorii di gola, per le ulceri dei reni e
quando esce il sangue per Iavia delle
urine. La decozione delle sue foglie
adoprnta per lavare i pedignoni esulce
rati. Lagrimonia si moltiplica con fa
cilit, rimettendo in terra le piante sra
dicate verso il mese di settembre, al- .

lorch le sue foglie cominciano a cadere;


si pu anche ottenerla per via di semi.
" Ve ne una varict"di foglie pi
grandi e odorose quando si sfregano , e
che alcuni hanno creduta una specie di
stinta, e detta agrimom'a odor-ala.
_
L'agrimonia nasce nei luoghi erbosi
dell'Europa, della Virginia e del Giap
pom:_
Il Suo antico nome latino, eupalo

rium , viene secondo Plinio , lib. 25 ,


cap. 6, dal re Eupator che fu il primo
ad. osservarla.

ghi bassi e in vicinanza dei umi, alla


Carolina ed alla Virginia. Essa pu es
sere piantata allo scoperto anche in al Mausoma DEL Lunari, Agrimom'a re
cune parti dEuropa , dove coltivata pens, Linn. Essa ha la fogliolina impuri
sessile, ed i frutti vellutati.
nei giardini botanici. (L. D.)
* AGRIFOULIO, AQUlFOGLIO.(BMJ Aeamoma Di non la FASCET'IO, Agrimo
niu agrimonioides, Linn'. Ha le foglie
Nomi voi ari dell'agrifoglio comune,
del fusto ternate, i ori. in corimbo
Ile: a r:liuzn.
AGRIM l\ A.(Bot.) Agrimomu, L. Juss., terminale, il calice esterno campaniforme
con molte divisioni. Il frutto glabro
genere di piante compreso nella terza
lezione della famiglia delle rosacee , e e_non Contiene che un solo seme, carat
tere che allontana intieramente questa
della classe dodecandria digim'u di
_spccie delle altre; e Jnssieu pensa che
Linneo. Le agrimonie sono tutto erba
cee e munite di foglie alata impari.
potrebbe essere separata anche da questo
genere.
Le foglioline s_ono alternativamente di
grandezza ineguale; i loro ori sono in
" Pollini infatti ne ha istituito un
spighe terminali, ciascuno dei quali ha genere a parte in onore del celebre
tre brattee; il loro calice ha cinque di
Spallanzani; ed ha (lato a questa pian
visioni , ed cinto esternamente da un
te il nome di spullanzania agrimonoi
de:, che stato adottato anche da Spren
altro calice frangiato e coperto di pic
cole punte. La corolla pentapctale; gel. Atteso il numero degli starmi ap
partiene alla classe ottandriu diginia.
gli stami sono in numero di dodici a
venti; i due ovari sono sormontati da del sistema di Linneo.
due stili e da due stimmi; e succede " Acamoxna Fnacna'fl, Agrimom'a sua
ueolens, Pursh. Ha le foglie interrotta
loro una specie di cassula formata dal
mente pennate, impari-sessili .coi racemi
calice, e coperta di punte nncinate ,o
originaria
coronata di una frangia. Si conta un in spiga allungati e viscosi.
piccolissimo numero di a ecie in questo della Virginia e della Carolina.
genere , una delle quali Eassai comune ** Acamonn Di non r:ccom, Agrimoma
parworaf, Aiton Nasce nell' America
nei nostri climi.
boreale ed ha le foglie interrottamente
Aomllona nura1'otuo, Agrimom'a eupato
penmte, lineari-lanceolate, irsute impa
ria, Linn., Blakw.; Agrimom'a qicina
ri-sess'xli, colle spighe vergate.
rum, Lamia. ; volgarmente agrimom'a ,
Secondo il Dalechampio o Linneo,
agrimoma aspra , agrimonia vera, agri
mania, eupalorio, santonica , erba Gu

agrimonia viene da argemonia , nome

dato anche ad una specie di papavero:


poich essa aveva riputazi0ne di guarire
le malattie degli occhi.
S. H.) .
di foglioline ovali e dentate a sega, i,"|r AGRlMONIA Di S. DO INGO. (801.)
glielmo, erba da andata, erba vetto
nica. Questa pianta si alza circa due
piedi da terra, ed ha le foglie composte

(293 ) -

AGR

Fu nto questo nome volgare alla trium


hetta lrrp ula.
AERIOCIN6RA. (Ben) Agriocinona ,
nome greco del carciofo , ap licato an

che all'echinop: , secondo


"

ioscoride.

E. CASS.
}

GRlON , Agrion. (Entom.) questo


un genere d'inaetti nevmtteri della fu
miglia delle libellule, o cavocchi, e il
Fahricin ha'riunito sotto questo nome
greco Kyzoy (agrion) che aignica'fe
roca, crudele, tutte le specie di libel
lule, o cavocchi col corpo lineare, che
tengono verticalmente le loro ali nello
stato di riposo, e che hanno la testa
corta, larga, la fronte giana , gli occhi

sporgenti , e globulosi. i trovano que


atinsctti sulle rive delle acque placide,
ed ance dei umi, ove ai fanno distin

AGR

1., la Luisa. Schoell- Elem. Tav. 78.


ti gB.
. 1..
.
Corpo di un verde metallico,
all'
brunp, u verdi con,un punto marginale
bianco versa l estremit. .

Geo. lat. degli inset. F. 2., p. 222.,

'2.,lUlrica. Res. ins. l|., aquat. tah.


g.
. .
Deger riguarda questa variet come
la femmina della precedente.

C- Corpo metallico rasato, ali di un


verde tu rchiniccto coll'estremit bruna.
aum. 1115. 6. lav. 35. g. 7.
.
D- Corpo dun turchina metallico,

ali totalmente brune senza macchie.


Linn., Faun. Svecic. p. 227. N. 756;
l Isabella.
_

E- Corpo di un verde metallico , ali


brune auree con una macchia nera.
Res. 1m. 'I. 2., aquat. 2. Tali. 9.
g. 6. Linn. Faun. Svecic. p. 228. N.
759, la Melania.

guere per la loro leggerezza,.per il bel


colore delladdome, ed alcune pure per il
lustro metallico delle loro ali. Sono
carnivori, allerrano la loro preda vo Il. Acnx_on /hnciulla( Agrion paella. 11-)
Carat. Ali erette trasparenti non 60
lando, e il loro modo di vivere, di con
giungersi, e di deporre le uova, in tutto lorite.
Questa specie met pi piccola
simile a quello della libellula, o come
della precedente; trovasi intorno Ill0
Chio. Le larve, e le ninfe traggono egual
paludi,
e margini delle acque stagnanti,
mente la loro vita nell' acqua, avendo
molte essendone le variet. '

la medesima organizzazione, ed impie


*l maschi differiscono sempre dall
gando i medesimi artilizi per chiappare
femmine,
ed

facile
il.riconoscergli
die
i piccoli animali aquatici , che formano
il loro nutrimento. La forma del corpo tro il carattere dei due gancetti, Che
pi lineare, la coda vien terminata da terminano laddome, il che pure osser
vnai in tutta la famiglia 'delle libellule.
due lamine schiacciate, vertical,che aer
Questi sono destinati ad all'errare il-chllo
YOIIO loro di timone per nuotare, e re
spirano lacqua dell'ano. V. Luaem.nna. della femmina , onde forzarla al coito,
che non potrebbe aver luogo, oorneyde
Il thricio non ha formato che due Sole
remo altrove, senza questo singolare pre
specie delle innumerevoli variet d'A
ludio. Laddome composto di nette
grioni osservate in Francia, e che si tro
anelli leggiadramente variati di cerchi
van pure-in Toscana, giacch ha rico
di un color nero opaco, sopra un fon(lo
nosciuto, che tutte quelle colle ali tra
d'oltremare, o di verde anurro. In [
lparenti ai congiungono insieme qua
lunque aieno le macchie, ed i colori del cheremo le principali variet nqul os
loro addome, mentre tutte quelle colle servate, e che trovarmi in Francm, ed
'ali colorite, o intieramente, o in parte,
non si fecondano che fra loro, e compon

gqono per conseguenza una specie distinta.


oi indicheremo queste due specie con
le loro variet pi comuni.
x. AGRIOII vergine. (Agrion virgo. Linn-)
Carat. Ali erette, colarite tutte, o in
parte.

Questa specie incontrasi ordinaria


mente aui margini delle acque correnti;
e molto pi grossa, e diversica meno
della seguente nei colori, sebbene ne ab
bia Geoffroy distinte pi specie, che noi
descriveremo come altrettante variet.
A. Corpo d un turchina verdastro di
rame, ali turchina nel mezzo.

Goo. lll.. dcgl' inset. toni. 2. p. 221.,

in Toscana. V. _Tav. II.

A. Addome con cerchi, alternativa<


mimte cenerini, e lurchini, ali con un
punto marginale nero.

'

List. Goed. p. 228., g. 103. Linn.


Fano. Svecic. p. 229., N.0 763. Geoll.
lus. T. 2., p. 222., 3., l'Amalt'a.

B. Addome bruno sopra, di un verde


turchiniccia 50tl0, corrah-ttn rigato di
bruno , 'e di turchina, un punto nero
ml margine dellala.
litica. na. 11., aquat. 2., tal). lo. g.
7. Geoll. Ina. 11., 223., 4., la Dorotea.
(guasta variet B. ha qualche volta
la dome giallastro al di sotto, nero
superiormente, il copsaletto rigato di
bruno, e di biondo, ed il

punto nero

delle ali pende allora al bruno.

AGB.

( 294 )

AGE.

80 .
1
' . Corpo di un bel verde lucenle ,
a_ureo superiormente, giallo al di sotto,
corsaletto con tre linee gialle, ali con
una macchia quadrata marginale brn na.
Geotl. Ins. 'l. 11., p. 224, N. 6.,

trattato delle parti costituenti e delle


propriet siche del suolo: l arte di
conoscere e di apprezzare le terre.
Noi frattanto ristringeudo nei limiti
di questa denizione la scienza agrono
mica, esporremo qui succintsmente al
Cuno nozioni generali relative alle di
verse qualit dei terreni coltivabili,
estratte dalla citata opera di 'l'haer.
Il suolo e la materia prima dell'agri
coltura, o n', per meglio dire, il labo

l Adelaide.

ratorio,

C. Addome verde, con linee rosee,


tre di esse nere sul eorsalelto , ed ali

con un punto marginale bruno.


Dger, lns. mem. u., 2., p. 60.

Geotfnlns. 'l. 11., p. sai , N. 5. la

poich il suolo propriamente

detto non serve di elemento alla forma


E la maggiore fra tutto questo varie
t, ed ha molta somiglianza collAgrioma - zione delle piante, che col mezzo di
vergine, dalla quale differisce assolu
quelle sostanze , le quali non sono essen
tamente per il color delle ali. E pi
ziali alla di lui composizione. Esso fa
rara della recedente , e trovasi in "o
vorisce pi o meno questa formazione
colla sua natura, vale a dire, colla di
scena , ed in Francia specialmente nel
Lu Iio sulla laguna dAuteuil nel bosco sposizione che le sue parti hanno a tra
di ioulogne, come intorno alle acque smettere l' humus, ossia terriccio vege
sta nsnti dei fossi, dei umi, ed anca tabile , ed i succhi alimentari della ve
getazione o a ritenerli insieme.
del e conserve scoperte dell' acqua.
La terra che nell'infanzia delle scienze
il Fabricio ha descritto tre altre spe
cie di sgrioui esotiche. Quella, che pi siche, stimavasi un elemento, un
fra le altre distinguesi, chiamasi lineare,
composto di una variet innita di so
ed ha l'addome alle volte lungo no a stanze, delle quali molte non apparten
quattro pollici; rassomi lia nel rima
gono pi a quelle che noi riguardiamo
nente all'a rione fanciul a, e

trovasi

all'Indie. . D.)
NE. (Ornit.) il Sonnini ri
ferisce s questuccello una specie dor
tolauo, che lemberiza orfaivora di

a AGRlPE

Linneo, e sembra casero sinonima del

Chipiu colla testa gialla, la di cui de


scrizione trovasi sotto il N. 13|. alla
pag. 287. del tomo 111. dei Viaggi del.
'Azara nellAmerica meridionale. (Ca.
1).)
GRIHYLLUS. (Bah) V. AGIUFILLO.
AGRO. (Chim.) La parola agro appli
cata da tutti al sapere acido e piccante
di molti frutti e delle sostanze vegetabili
in generale; cos egli esprime e ricorda
la leggiera acidit di un gran numero di
materie e di liquori, e particolarmente
la loro aggradevole acidit. (F.)
" Col nome anche semplicemente di
agro, si conosce in commercio il sugo
acido dei limoni, estratto da questi frutti
in grande nel regno di Napoli e nella
Sicilia; il quale sono ai tintori per av
vivare il color di rosa levato dallo zaf
frone; ed chiamato depur0.
AGRO Dl CEDRO. (Bob) Sugo estratto
da una specie di cedri mezzo maturi
delle vicinanze di S. Remo, nello stato
di Genova, da dove trasportato in di
verse contrade ed usato dai profumieri.

(J.
" AZiRO Dl LlMONE. (Chim.) V. Anno.

"' AGRONOMI. Tbser ne'suoi Principi


rugianali l'Agricoltura, la denisce , il

come

IBIIC-

Lallum'ina, la silice, la calce e la


magnesia,che, tranne quest'ultima, l'ana

lisi chirnica ha dimostrato essere sostanze


composte di ossigene e di un metallof,
contribuiscono essenzialmente alla for
mazione del nostro terreno.

Lallnmina il principio che costi


tuisce e caratterizza largilla, e quella
che noi volgarmente diciamo creta o
terra grassa _o terra

arte.

La silice che costituisce una gran parte


delle sabbie e pietre , concorre a rendere
il suolo pi sciolto. In natura, n 1' una
n l'altra di queste terre presentasi in
stato di purit assoluta; e la mescolanza
di entrambe produce le argille pi o
meno tenaci: cosi in proporzione che
l'ar illa diminuisce, il terreno diviene

pi leggiero , pi sciolto e pi srenoso


La calce entra nella composizione di
quasi tutti i terreni ; quelli che ne
contengono una buona proporzione, sono
in generale i pi fertili, in quanto che
trasmettono con pi facilit alle piante
gli alimenti che ad esse convengono. La
calce si distingue dalle due terre prece
denti per entrare, come parte integrante,
nella formazione di tutte le piante; e
per ella pu essere considerata in qual.
che modo come una specie di concime.
Del rimanente, essa ha una forte azio
ne sulle materie organiche , cio su

quelle che fanno 0 fecero parte di corpi


animali e vegetabili.

AGR

( 295 )

AGR

Combinata coll'acido solforico, la calce


produce il gesso o solfato di calce: la
qual sostanza dopo essere stata cileinata
e polverizzata, e detta per gesso Colto,

molto pi concime di quello che abbi


sogni per un suolo sciolto e sabbioso.
l terriccio formato dalla scomposi

adoprasi con molto successo, non solo

tivit e un vigore molto pi grande di


quello, che resulta dalla putrefazione dei

nelle fabbriche, come ognuno sa, ma


anche nel migliorare le terre spoglian
dole dalle cattive erbe, e nel far pro
sperare certi prodotti.
_
a calce unita allargilla forma ci
che noi chiamiamo marna , e che e co

nosciuta vantaggiosamente per la pro


priet che ha di accrescre la fertilit
del terreno.

La magnesia trovasi in generale meno


sparsa , n mai pura; e le sue pro
priet relative alla vegetazione non sono
state nora bene discusse, ma tutto porta

a farla considerare come piuttosto con


traria allo sviluppo delle piante. Non
vi quasi terreno che non contenga un
poco di ferro, e questo metallo quello
da cui si fanno dipendere le gradazioni
delle differenti terre.
Il ferro in combinazione coll'ossigime,
le si unisce all' acido solforico , costi
tuisce quel sale, conosciuto nelle arti

lutto il nome di velriolo,' e che per i


Chimici solfato di ferro. Questo sale
quando trovasi in truppa quantit in un
terreno, nuoce alla vegetazione , ma al
contrario la favorisce quando vi si troVa
in piccola quantit 0 combinato colla
torba e col carbon fossile.
Lhumuc o terriccio vegetabile, una
materia innitamente composta dal re_
liduo di vari corpi si animali che ye
getabili , i quali anno subita la putre
azione e sono in tal guisa preparati per

alimentare le piante. Questa materia


forma la parte essenziale del terreno
coltivabile e ne costituisce la fecondit.
Quando l' humus rimane sempre nel
l'umido, senza essere coperto di acqua,

allora vi sviluppa una acidit molto


sensibile,' la quale rende difficoltosa la
di lui scomposizione , e fa si che esso
cessa di esser proprio al nutrimento
delle piante pi utili ; ed il suolo che lo
contiene, si cuopre allora di giunchi e di
altre piante paludose. Ma quando l'hu
mus stato liberato da questa umidit
e si prosciugato, perde le qualit acide
e riesce atton fertiliz1.are la terra.
Le parti dell'argilla avendo molta
disposizione a collegarsi fra loro , rie
scono meglio d'ogni altro a ritenere il

zione delle sostanze animali, ha un at

vegetabili, ma altresi meno durevole.

La torba anche essa una s ecie di


terriccio, prodotto_dell accumu amento
di piante pi o meno scomposte , e di.
quellein s ecie che crescono in luoghi
bassi e umidi; e per ha molta_analogia
col terriccio acido, e partecipa delle di
lui propriet.

Ciascuna delle sostanze di cui si parla,


se si trovasse isolata , non formerebbe
un terreno buono per I; vegetazione; ma

la mescolanza loro nelle proporzioni che


meglio 'convengono , costituisce un ter
reno eminentemente fertile.
Finora si distinguevano le terre in-un
modo pratico o dal genere dei prodotti
per cui sembravano atte, o dai caratteri
apparenti. Presenternente possiamo di
atribnirle in una maniera'pi metodica
con maggior sicurezza.
-

Noi dmtinguiamo le qualit dei ter


reni in siche e chimiche. Alle prime
spettano la maggiore o minor coerenza,
tenacit e porosit del suolo; la dispo
sizione sua ad imbeversi di acqua ed a
ritenerla , ossivvero a lasciarla sfuggire
ed evaporare; la profondit dello strato
superiore del terreno, e la natura del
l' inferiore; la sua situazione e tempera
tura} la sua posizione piana o inclinata;,
la sua esposizione all'uno o all'altro
dei punti cardinali, e in conseguenza la
sua maggiore o minore facilit di godere
dei raggi solari ; l'azione dei venti e delle
bufere sopra di lui; la natura dellatmo
sfera da cui cinto; inne la sua parit,
la quale consiste nellessere privo di
erbe cattive e non sassoso.
Le qualit chimiche di un terreno di
pendono dalla quantit di terriccio e di
sostanze che esso contiene, e che sono
atte ad alimentare 0 facilitare la vege

tazione. Queste ultime qualit dipendono


dunque in gran parte dal concime che
gli si d, e dalla natura dei prodotti
che se ne ottengono; e siccome tali qua
lit contribuiscono essenzialmente alla

fertilit ed al valore del terreno, quindi


che questo valore si aumenta o dimi
nuisce, non solo secondo le propriet
siche del terreno, ma ancora secondo

la sua natura chimica, che quanto dire,


in proporzione della quantit delle so
stanze che vi si contengono e che sono
prontamente assorbire dalle piante. Quan
proprie alla vegetazione. .
do un terreno argilloso rimane esausto,
per renderlo di nuovo fertile , vi vuole AGROPIRO. (Bot.) /gropfron, nuovo
terriccio, laddove i terreni arenosi se ne
spogliano con facilit e lo lasciano pi

AGR

(296)

genere di pianta della famiglia delle


graminacee , stabilito da Gaertner

AGR

le altre parti di questa pianta. Ha i fiori


che nascono all'estremit di lunghissimi
peduncoli, biforcati. Questa specie cre

adottato da Palisot de Beauvois (Agrost.


lo|, tab. 30, f. I. e 2-). Esso formato
sce in Svizzera' e in ltalia, e con faci
dalla maggior arte del lritz'cum di
lit diviene di or doppio.

- Linneo e degli a tri autori, eccettnstene Acaosrznsls coroueum, Agrostemma gi


quelle specie che si coltivano come ce
lhago, Linn., Moris.. a, t. 2|. f. 31;
reali. i caratteri dell'agropiro sono i se
volgarmente giallo, gmllo nero, gittajo
guenti: _raclside articolato-dentata ;' in
ne, gurcrone, gulone, gettone, gli m
spiga compmta di locusle sessili o cor

temente ped1cel ate : glume, acute di 3-9


ori, pi. cort dei oretti, opposte ,
intiere; paglietta inferiore intiera, qual
che volta un poco dentata, che ha alla
lux sommit una setole, alle volte cor

tissima, ed anche quasi non esistente;


puglietta superiore in_cisa, oppure bido
dentata; scaglie OVlll, intiere, pelose;
stilo con due divisioni, termini.mdo cia

scuna delle quali con uno stimma piu


maso; seme solcato , inviluppato dalla
paglictta superiore. (L. D.)
" La parola agropfron si compone
di due voci greche, che signicano campo

e fromento, alludendo ai caratteri di


questo genere, i quali somigliano molto
quelli del grano che cdltivasi nei campi.
Questo genere bens non adottato.
AGROPYRON. (801.) V. Acnrxao.
AGROSTEMMA. ( Bai. ) Agroemma ,
genere di piante erbacee della famiglia
delle curiolillee, e della classe decan

driu penmginiu di Linneo. Esso ha


molti rapporti coi lychnis , ed ha per

gcllu. falsa , pseudomelanzio, roscmla,


rusuolu, mazzaincollo, ma:zincullo,

mezzeltone, campanelle , erba nocca.


Questa pianta coperta di peli lini , bian
castri, abbondantissimi. Le foglie sono
molli, i ori grandi, i petali intaccati
nella sommit, rossastri _esternamente,

bianchi alla loro base. E comunissima


nei campi fra le biade, ed ha i semi fa
rinosi , di un sapore un poco amaro ,
ma che nonagionano danno; la scorza
di quein semi e nera, e comunica questo
colore al pane.
"Queste tre piante per Linneo messe,
mmc qui sopra, al genere agrostemma,
sono adesso da Sprengel riportate tutte
nel genere [re/mix.
AGROSTICORO, Agroslicorus. (Entom.)
Nome,che' stato applicato; da Brongnisrt
ad un genere d'insetti , e successiva
mente passato in molti altri. Eran questi
i meliri d'Olivier, e di Kugelan , al
cuni dermesti di Linneo, telefori di De
ger, lagrie del Fahricio, tisti di Creub
zer, cantaridi di Schrsnk, cicindele di

Geofl'roy, e nalmente laykul ne in for


persistente , con cinque denti, tinqne . muto un genere sotto il nome di Dasite,
petali unguiculati, cinque piccole squam
che il Fabricio ha adottato nel suo si
me allorizio della corolla (se se ne stema degli eleuterati , e che noi con
ec0ettna soltanto una specie ); dieci
serveremo per non aumentare di pi la
atomi, cinque stili; una cassula hislun
confusione. V. Dune-(C. D.)
go, superiore, con una loggia conte AGROS'FIDE. (Bol.)' Agroslis, genere di
nente molte semen:e attaccate sul ri
piante della famiglia delle graminacee ,
cettacolo centrale.
.
di ori piccolissimi, disposti in pannoc
Questo genere comprende alcune specie
cbiz_s namente ramicata. Alcune specie
degne di osservazione, le quali sono:
sono in spiga. La gluma bivalve , con
Acrosnmu osaoronns, Agrostemma coe
tenente un solo ore, con due valve
ineguali , tre starai, due stili vellutali
lirosa, Linu. , Moria. S. 5, A , M , f.
32. Questa specie produce un bellissimo
longitudinalmente. Lsemi sono solitari,
effetto nei parterre, a cagione dei suoi
contenuti nelle valve aderenti al calice,
ori porporiui , grandi e numerosi, i
qualche volta un poco vellutati alla loro
base.
quali sono disposti in una pannocchie
lesse; ha i petali che sono intaccati ed
1 migli non essendo distinti delle agro
stidi, se non per le loro valve un poco
i calici angolosi con denti sui loro an
rotondste, noi gli abbiamo riuniti a que
goli.
Acsosrznms C0hmln, Agrestemma coro
sto genere, chi: composto di circa cin
nariu , Linn.; volgarmente coronarie ,
quanta specie, alcune delle quali hanno
carattere esse'nzialc: un calice tubulato,

cotanellu , cotonurrl , erba colonaria ,

le valve terminate'da una resta o barba,

licnide. i suoi ori che sono di un bel

alcune altre ne sono mancanti.


Le agljnstidi somministrano per la
massima parte eccellente foraggio, spe

rosso carico , la

fanno coltivare come

pianta di ornamento. Ha le foglie ovali,


lanceolste , coperte di una lauugine co
tonosa e biancastra , come lo sono tutto

Cialmente nei terreni asciutti, dove si

potrebbero coltivare con utilit. Noi ci

AGR

(97)

AGR

limiteremo a presentar qui fra le specie Acansrms nuota, Agrostis minima, Linnl,
quelle che sono pi degne di osserva
Mons. Hist. 3 , N. 8, t. a , f. lo.
Questa pianta che la pi piccola del
zione.
Aonosnn Dal CAMPI, Agresti: spina-venti, genere agrostide, forma lino dai primi
Linn., Lam. lll. t, 4, f.. I; Volgarmente
giorni dell'autunno, alcuni gnziosnssimi
pennuChfni , spina-venti. I suoi Cnlmi cespugli nei luoghi aridi e hbbiosi; i
sono alti, i ori disposti in una pan
suoi ori sono disposti in una spiga li
nocchia patentissima, verde o rossastra,
neare.
composta di ramoscelli verticillati, ca
_ " Questa pianta si trova registrata
pillari. Questa piania cresce nei terreni in Sprengel sotto il nome di knuppia
asciutti ed in mezzo alle biade; ed agr-ostidea, 5m.
un eccellente foraggio._
** Acaosnoa costose, .lgrnstz's vulgnr/s,
Aoausnns causi. , Agresti! arumlinacea,
Link- ; Agrostis capi'lluris, Leers Herb.
Linn. Essa notabile per i suoi culmx
N. 52, tab. 4, f. 3. Pianta di Culmi
elevatissimi, per la sua stretta pannoc
diritti o ricurvi, glabri, dell'altezza di
chia, munita di ori verdastri o porpo
un mezzo piede, di foglie angusta, striato
rini. Trovami nei terreni sassosi , e sulle
colle vagine glabre, e la, linguetta breve
montagne coperte di boschi. Questa pianta ed ottusa. La pannocchia eretta, coi rami
fra quelle ricerc;.te dai cani, quando alternativamente rerticillati , capillari,
questi vogliono eccitarsi il vomito.
essupli, un poco scabri; glume quasi
"' Spreugel la mette al genere cala
egnah, dentellate nella parte superiore
magrostide, col nome di calamagrostix della carina, lanceolate ,acnminate; Valve
del calice tridentate allapice, e l'una
sflvatfcu, Decand.

Acaosnns aacnunsa, Agresti: calama


pi grande dellaltra quasi il doppio.
grurlis, Linn. l calmi sono spesso ra
V. l'av. l4'1. Questa pianta perenne
mosi alla loro base; la pannocchia acce
orisce nel giugno; e nei terreni pi
stita e di un brillante argentato. Questa
umidi ed ombrosi cresce in maggiorm
specie trovasi sulle montagne della Sviz
ia che nei terreni sterili.
A ROS'IlS. (301.) V. Aoaosnoz.
zara.
" detta stipa calamagrostis da *" AGRUMI. (Agric.) Sotto questo nome
Wahlemberg e da Spreugel.
si comprendono tutte le specie e tutte
Acuosruae onerosa, A resti: gusa, Lam.;
le variet del}gsmorecilrua, L. , cio:
Milium qusum , inn., Leers. , Herb. linoni , cedri , arance_ e simili piante ,
il frutto delle quali Contiene un su 0
t. 8_, f. 3; volgarmente gramigna ce
drma, grano mlvatico. La sua radice
acido che volgarmente dicesi agro. n
grossa, quasi bulbosa; i suoi calmi sono antico bensl, sotto il nome a5rurne , si.
diritti ed altissimi; le sue foglie larghe, confondevauo questi frutti agri o acidi
la sua pannocchia patente e poco guerni
con alcune piante cepacec di sapore forte,
ta. Questa pianta cresce nei boschi, ed come il porro, la Cipolla, laglio , ec.,
ricercata dalla capre e dai montoni.
quali si dicevano anchej'ortumi, nome
* Non questa l'agr'ostis Iiasa di che attualmente rimasto a queste ul
Sprengel, la quale corrisponde al tri
time, essendosi riserbato laltro di agru
chod1um ei1sum di Link.
mi esclusivamente alle specie e variet
Aonosrmz STRISCIANTZ, Agrostl's stoloni
di cilrus dette di so ra.
fera. Linn., Fl. Duo. di fusto poco "* AGU o SAGU DEFNEGRI. (A, rie.)
elevato, il uale ha le prime articola
L'holcus spicatus di Linneo , ll'l icato
zioni genicdlate, rampicanli. Ha i ori
in 'leofrasto sotto la denominazione di.
verdi, qualche volta un poco rossaslri,
punicum indfcum, e detto panicum del
e molto piccoli. Questa specie cresce
1 Indie dal Dalecham io, e panicum
nei luoghi sabbiosi, e coi suoi getti
americanum dal Clusio , chiamato
rampicauti pu servire a ritenere la ag o sag dai n ri del remo di Ber
nou, e dro o droh ai negri del regno di
terra arenosa.
Acnosnne rosolare, Agresti: pungens ,
'lambouk. Col] questi ultimi numi fu
Desf. Fl. Atl.; Scbreb. Gram. a, p. negli anni decorsi portato in Francia, e
46, t. 27, t'. 3. Le sue foglie sono cor
visi annunzx (Journ. de P/lulln. T.
te , quasi opposte , accartocciate inden

X., p. 235) come un nuovo cereale, di

tro, acutismme. La pannocchia com


posta di hori piccoli, tinti di un verde
pallido. Questa pianta cresce particolar
mente sulla spiaggia del mare, nella
rena della quale potrebbe fermare la
mobilit , quando vi fosse moltiplicata.
Dizion. della Scienza Nel.

cui l'agricoltura e la medicina europea


otevano fare un prezioso acquisto. [il

talia per altro conoscevasene la cultura


da gran tempo; e ne fu richiamata in
varie epoche lattenzione degli agronomi.
Sono oggimai circa a cinquanta anni, che
42

AGU

(298)

AGY

ed il balena vulgam's, ero: Delone Lin.


rduino istitul su di esso alcune espe
V. Sluciisro,'ed Osru.
rienze agrarie, e riferl in una sua dotta
memoria sugli olchi, che questo cerealef" AGUGLIA. luiol.) V. Acnccnn.
,,xauuurlo si semini in luoghi, dove non sia AGUL. Hai.) . Amor.
ormeggiato dalle passero le quali ne " AGUS lNA. (Chine) 'Iromsdor', chi
sono voracissirne , pu dare un prodotto mico Alemanno, distinse col nome di
di otto a nove sacchi per ogni campo agurtina, dalla privativa a e dal latino
guum, Cio senza-gusto , insipida , (au
di buona terra coltivata e che pu ser
yire a tutti gli usi dell'holcus cafer, gusterde, in tedesco) una terra da lui
detto volgarmente saggina d' A'mca , scoperta nel berillo di Sssonia, che ci
riguardi) Come particolare, ma che da
o Snggl'l1u pannocchiuta.
_
'
" AGUA. (Erpelol.) Nome specxco di una Vanquulin fu riconosciuta essere semplice
fosfato dicslce. (F. V. AGUSTITI
specie di mio, che trovasi al Brasile.
AGUS'IITE. (Min.) a non molto tempo
V. Rosen. ( . M. D.)
AGUAPEALU. Ornit.) Sotto questo stata trovata in Sassonia una pietra ,
nome I'Azara escrive tre specie del che ha molti caratteri esterni della spe
cie Smeraldo, cristallizzando al pari di
genere Parra , che abitano il araguai ,
cos chiamato dai Guarani, perch questi essa in prismi csaedri regolari, le di cui
uccelli, che non nuotano, camminano
leggermente sopra le ninfee, ed altre

piante'nquatiche, l conosciuto sotto la


denominazione di aguape'. (Cri. D.)
AGUAPECACA. (Ornit. Sotto uesto
nome il Marcgravio per a della arra
brasilicnrir, L. (CH- D.)
AGUARAPONDA. (Bob) Erba del Bra
sile imperfettamente descritta dal Mare
grnvio, il quale dice che essa gluu;;e
all' altezza di un 'piede e mezzo, che e
sneioglie sono verticillate in numero di
quattro o cinque, che i suoi fiori, dispo
5ti in api a terminale e Composti di cm
ue petali, hanno il colore 0 l'odore
iiella violamammols. (J.
AGUABA-QUIYA. (301.) Con questo
nome brasiliano s' indica una specie di
, solann, che sembra essere il_ safarium m"

facce sono striate trasversalmente.


stata chiamata ben'llo di Sasronia, quan

tunque non siasi ancor provato , che


esser possa della medesima specie di
questa pietra, e Tromsdorll, che l' ha
analizzata, ha creduto trovarvi una terra

di una natura particolare, fatta da esso


conoscere sotto il nome di nguslina, e

con quello di ugurtite la pietra, che la


racchiude, la quale scoperta ha dato
motivo a diver.{e contestazioni. (B.
AG U'll. (Mumrm) Tale il nome ' un
guadrupede dell'ordine dei rosicatori,
el genere delle cavie. V. CAVIA. (C.)
"* AGU'IOLI. (Boc.) Canoscesi lotto tal
nome in alcune parti della Toscana il
licyum europaeum.

AGY. Bai.) V. Aci.


iii
AGYN JA. (Bob) V. Acnuus.
; grum, L., o altra specie Vicinissima ad AHAETULLA (Er 0101.) questo il
nome latino usato ai naturalisti per in
' esso. J.
dicare il colubro boi_ a, coluber allac
AGUA lMA. (Bah) Nome carnibo ap
M. D.)
plicato al genere di pianta chiamato tu_llu V. Cormano.
AHE, AHE'1S. (Bot.) Parole che nel lin
raururus. (J.) '
gusggio degli abitanti del Madagascar
AGUASEM. (Erpelol.) questo un ser
signicano erba in generale; quindi
pente dell'isole Filippine , mcutoveto
che esse servono di pronome a molte
da Neriernberg, il di cui morso cos
> pericoloso da far morire in meno di
piccole piante erbacee, di cui si regi
strano qui le pi notabili.
uuna mezz'ora , dopo aver cagionato la
gangrena delle parti vicine. Questo ret Ani: paiki, specie di Iauvagcsfa, comune
neijaduli.
tile bruno, lungo due almi , e sog
giorna di preferenza nei neghi asciut Ani: onguls , piccolissima specie di atri
:,
v_'_' ti , ed elevati, non intendo noi per il
cularia.
,_rlmanente darilt
iore notizia. (H. Au dava, che vuol dire lungo, indica
molto bene una specie di persicaria, no
Cass.
y .
sous Si!
.) Vieillot ha di. _1.abile per le sue foglie lunghe.
stinto con
fl_lle un genere da Ani: ta-horiue, pianta aquatica, quasi con
lui formato- si merlo' acquaiolo, o ac
genere della vallisneria. Spesso, a cagione
quaiolu comune , in latino 11 drobatn,
che deriva dal greco , e signica , che

cammina nellac ua. (Cri. D.)


" AGUCCHIA.
litio]. ) Sotto questo
nome volgarmente conosciuto il 5 n

della sua abbondanza, ottura i canali

che con molta industria dai naturali si


praticano per condurre l'acqua da luoghi,
alle volte lontanissimi, nelle risaie aqua

tiche , le quali si dicono wrnc.

gnathu: acus,il syngnathus ronde eti, Auirs baule, Amara mungha, Boscone. Se.

.,-. L

AHO

(299)

condo Flacourt, queste parole indicano


la canapa, che gli abitanti del Madaga
scar coltivano con diligenza, per il solo
uso delle foglie, le quali essi adoprano
per fumare come si fa del tabacco. Ci
si pratica in una gran parte dell'Oriente,
non ostante siasi riconosciuto pernicioso
un tal uso , poich cagione vertivini ed
una specie di terribili frenesie. La pa
rola baule signica giardino, o parte col
tivata. V. CANAFA. (A. P.)
C
AHEGAST. ( Bot. ) un rand' albero
dell'India orientali, di cui
fatta men
zione nella Storia dei Viaggi T..Xl.,
p. 63;. Il frutto che produce questo ve
etabxle si destina per cibo degli uccel
i, e le sue radici servono a dare un bel

AHU

quali gl'lnlglhp a mazzi e gli sospen


ono alle loro cinture o alle loro giar
rett:ere._l, . _,

fEssj wietano;ni loro fanciulli di man


giare le- mandorle di questi noccioli, le
._quali sonq un veleno senza rimedio; ed
4 hanno l',attenzioue di vo_tar'e i gusci,
facendovi qualche volta , come fama,

eutr&r_e.delle_ pietruzze in luogo delle


mandorle, la qual cosa aumenta lo stre

pito delle frangia guernite di nesti nu


merosi sonagli , mentre i
rasiliani
. camminano, e specialmente quando dan
.. uno.
.-giunge
Miller
da questi
ra gnagli,
ag
cheiche
lalberoh
tra,mancgla
un catti
vxssuno o ore-Le

e cena _si uarda


dal bruciare il sudlei;.'egi
h fatto

l'osso incarnato: per levare le quali, non


si atterra lalbero, ma costumasi di ta

gliarle da una parte soltanto, e di la


sciare ad esse un tempo sulliciente per
ch ripullulino. (M.)
AHE'IS. (Boz.) V. Ans.
AHOUAI. (Bot. Albero del Brasile, cosl
chiamato da

ison ,

'Ihevct, Tourne

fort e Baio, nominato lhevetia da Lin


neo nel suo H0rlus Clibrliamu, riu
nito in seguito da lui col manglms del
Ceilan e col odollam del Malabar nel
genere carburo; separato di nuovo da
Adanson , da Gaertner, e da Jussieu. l

due generi appartengono infatti alla l'a


miglia delle apocince, poich in tutti
due la corolla ha un lungo tubo con
cinque angoli, e chiuso da cin ne squam
mc, il lembo con grandi div1sioniobli
que, le antere rapprossimate. Ma nel
cerbera lo stilo qualche volta non esiste,
lovario doppio, e diviene un frutto
composto di due malli secchi, conte
nente Ciascuno una specie di COCCO
broso di due logge mouosperme. In que
stultimo lo stilo esiste sopra un ova.

credere che\l',al ero u n: di.l}iava, mal


indicato in alcunisqgi " Sotto i nomi
di bolwn upas, bub_on up'.g';qlebre per
i racconti forse esagerati. elle_.sue cat
tive qualit, dovessaiessere_ pure un
aholuu'.
'
.\a.
Secondo il Padre Labat , i frutti del

ahouai', sono chiamati alle Antille noce


di serpente, perch le mandorle di que
stalbero velenoso applicate sulla morsi
Catura del serpente a sonaglio , ne pro
curano la guarigione: - della qual virt
Lemer
L'alytradubita
specieassai.
, lheuetl'a neriifulz'a,
Juss., credesi delle Antille, ma cresce

parimente alla Caicnna. Essa un arbo


scello alle due o tre metri; le sue foglie
sono lineari e molto lunghe; i suoi ori
ascellari verso l'estremit dei ramoscal
li, ed assai grandi, sono gialli e odorosi.
I suoi frutti servivano pure di ornamento
agli antichi abitanti, ed hanno il nome

rio semplice, che diviene un mallo, il

di noce di serpente. Non si sono ancora


veduti questi alberi frutticare nelle
nostre stufe calde.
Delle due altre specie da riferirsi a

quale contiene una noce ossea monosper


ma 4-loculare.
Si distinguono quattro specie di alzan

Euesto genere, una il cerbera ovala,


avan. llant. Hisp. vol- 3, p. 35, t
270 , e l altra il ccrbern salutari: ,

ai, due delle uali sono poco conosciute,


e sono alberiiatticinosi molto belli, ma

nocevolissimi , ed umano i luoghi sab


biosi umididei paesi caldi. Il pi grande,
che dell'altezza di un pero, ha delle
belle foglie lucide e dei ori terminali,
raccolti in numero di sei a sette in maz
zetti , e sono di un giallo chiaro e di un
grato odore. V. 'lav. 466. e 46;. Que
sto il vero ahouai di 'lhevet , theve.

lia abollai, JUsS. Pia. Bres. 3u8 , cur


bera almuai, Linn., quello stesso il di
Cui nome ricorda probabilmente lo stre
pito che cagionano i suoi noccioli, ado
prati come sonagli dai Brasiliani , i

Lour. Cochinch. p. 158. (D. ma V.)


"" Sprengel riunisce sotto il,genere
cerbera 14. specie diverse di piante che
appartengono ai differenti generi citati
in questo articolo, o che sono nuove.
AHU. (blamm.) E questo, come riferisce ' _
lOleario, il nome p;rsiano dell'ani

male, cliiamnto dai


archi Hei'ran, e
che una specie di gazzella. Il Kemferio
descrive pure l'ahu coi caratteri di una
gazzella, eccetto che gli attribuisce una
barba, che non per mostrata dalla
gura. Gmelin , e sull" esempio di lui
Pallas dicono al contrario, che il voca

bolo persiano ha indica una specie di

AIA

'

(300)

AIA

capriuolo, cervu; pygijyur. V.-Aan AIAPANA,(BM.) Afa-pna. Nome che


gli abitanti del Brasile danno ad una
nove, Ceavo, e BBLZUAI ((2.)
AHUATO'l'OTL. (Ornit.) E questo un pianta del loro paese , alla quale attri
uccello del Messico , il. quale ,' come ri_
niscono rendi virt, cosa che impegn
ferisce Fernaudez nel cap. 2i8., grosso
Agostino audin, fratello di quello che
ha diretto il viaggio alla Nuova-Olanda,
quanto uno storno, ha le ali, e la coda
turchina, ed il rimanente dal corpo di
intrapreso perl'avannmento della scien
za, a portare questo vegetubile all'isola
-un bianco, che pende al brano. (Ca. D.)
Al. (Mamm.) E questo un quadrnpede,
di-Francia nel [797, cssendoselo procu
rato con molta fatica ed avendolo con
altrimenti chiamato poltrone con tre
dato al sig. Crc , gi sperimentato
diti , bradypgu triductflus. Lia. V.
felicemente nella cultura degli alberi
Pomaoas. (0.)
" AlA. (Agric.) Conoscesi sotto tal npme da droghe. La gran reputazione di que
sta pianta fece credere che gli fosse
quel luogo aperto e spazioso, dove i con
stato aliidato un tesoro preziosissimo ,
tadini battono il grano e le altre biade.
e perci pose gran premura nel molti
V. Barrnnaa.
.
'
plicarla, e giunse felicemente all'intento,
AlACA. (Orn.) V. Aura. (Ca. D.)
prima che l'ardore col quale cercava
AIACE. (Entom.) Linneo ha cosi chia
no di procurarsela, foase giunto al suo
mato una specie di farfalla della fa'mi
glia dei cos detti cavalieri greci. (C. D.) colmo. Il racconto delle cure moltipli
AIAIA, una, AIACA. Orniz.) Sotto cate che essa aveva prodotte era tale ,
il primo di questi nomi e conosciuta al che dovevasi considerare come una pa
Messico la 'platalea , o mestolone color nacea uniVersale; infatti non vi era ma
di rosa (platule u u'a, Lin.) chiamata lato di qualunque specie di infermit ,
ance tlauquechul a( Fernanda, e da che non la riguardasse come il solo ri-]
medio capace di far cessare i pr0pri in- '
Niremberg. il Baio nella pag. ma della
sua anopsia cita non solo il primo di comodi: distruggeva leffetto di ogni
specie di veleno minerale o vegetsbile, e
questi nomi, come ancora il secondo
quello dei serpenti. In quanto a questi
nella pag. |89., e lo riferisce al mede
ultimi, che val pi di qualunque con
simo uccello, che sotto il primo, ed il
traveleuo, la natura ha allontanato dalle
terzo ur rammentato nella Storia ge
nostre isole all'ricane questi terribili
nerale ei Viaggi , tomo 4. in 4. pag.
animali. Ma vi esiste qualche agello
303. , e in Lat. Cri. D.)
Al-ALEMMAOVLBM.)Hui-nlemmaoui. incognito ad altre contrade; ed che
la carne di alcune specie di pesci
Nell'Egitto, secondo Prospero Alpino,
cos chiamata una pianta aquatica, che soggetta a diventare un vero veleno so
egli prende per un straliotes, ma che pra alcune spiagge di mare , in certe
date stagioni. L'aiapana vi rimediava
un genere distinto sotto il nome di pi
efcacemente , e quel che era anche pi
SI/1. (L)
prezioso essa faceva sparire tutti i sin
lALLA. (Bot. ) Ajalla. Nell'isola di
toni del tetano. In una parola, ogni
Amboina cos chiamato un albero, la
scorza del quale tinta di rosso, di giallo giorno si scopriva una nuova proprie
e di verde , sembra da lontano che ri
t a questa pianta meravigliosa , di
etta i colori dell'iride. La gura e la modoch si sarebbe fatto pi presto a
descrizione che ne da il ano, Am
eiiumerafe le malattie che le avevano
boin. 3 , p. 122 tav. 80. sono troppo resistito, che dire quelle che erano state
incomplete, perch si possa riferire que
vinte. Per il che non fa meraviglia la
sta pianta al SUO vero genere o anche premura che avevano nel procacciarsi
alla famiglia. (J.)
una tal pianta, la quale era venduta al
AIALLl. (Boa) Afallf. A San Domingo bazar o mercato, a ragione di tre soldi
la foglia (ben vero che questa la
chiamano coai una pianta graminacea co
pi piccola moneta del paese.) Il sig.
munissima , la quale si usa , secondo
Nicolson , come aperitiva e della quale Cr trovando molta facilit a molti
non si conosce il genere.
plicarla per margotti , essendo che i
AIAMACA. (Er atol.) Secondo Bar
semi sono sempre n ora ab0rtiti, fu
ri'e (Star. nat. alla Francia eqmnoz. in caso di soddisfare alle premurose ri
pag- |54.) cosi chiamasi alla Caienna una cerche che gli abitanti facevano per
grossa specie di lucertola, che cresce avere delle piante; e con tal mezzo se
no ad otto piedi (ll lunghezza, e di cui ne trovarono presto pi del bisogno. Sa
mangiasi la carne, sulle quali notizie ,
rebbe stato per altro difcile di venire
per quanto sembraci, da crederla pro
a questo punto, se non fosse raffreddata
abilmente un'lguana. V. lousn. (H. C.)
la stima per lei; infatti l'esperienza

r,_.___ 7-,v

AIA

( 30x )

AIA

fece in breve COUUSCCIB che erano state


medici l'hanno lasciata da parte, quan
molto esagerate le di lei virt, di modo _ tunque sembri meritare la loro attenzio
che per effetto di una specie di reazione ne, per l'amaro e Per un leggiero odore
aromatico che ha. Ve ne sono altre spe
che quasi sempre la conseguenza del
l'eccessiva Voga, si vide suceessivamente cie che hanno quest'ultima qualit in un
diminuire il numero dei suoi partigia
grado eminente, fra le quali devesi col
ni, il che dette luogo a vederla crescere
locare questa pianta come lo vedremo
allarticolo EUPATORIO, dove ne daremo
e sviluppare in tutti i giardini. Vi an
i caratteri botanici.
che da temere, che come accaduto di
La descrizione abbreviata ed i Carat
tanti rimedi, ella vada in disuso tal
mente, da restare scordata per l'affatto. teri botanici dell'aiapana son comparsi
Tuttavia probabile che possa essere per la prima volta nella gazzetta di Ma
impiegata con vantaggio in molti casi, dras del di 8 agosto 1801, e face_vwo par
te di una lettera che Aubert da letit
ma bisogna che l'esperienza continuata
'Ihouars aveva scritta al dott. Anderson,
e ripetuta dalle persone dellarte, le as
e che esso dopo averla tradotta fece in
segni il posto che deve occupare nella
serire in questo foglio. Ventenat che
materia medica: si pu congetturare an
non poteva averne cognizione, fece 'so ticipatamente che non sar mai annove
getto di questa pianta una memoria
rata fra il picco] numero dei rimedi
etta all' istituto nazionale, e quindi ne
eroici, che nelle mani di un medicoabile
pubbic una gura nella sua superba
decidono realmente la cura delle malat
opera sulle piante del giardino di Mal
tie critiche; almeno il di lei odore sa
maison. A. P -)
pore e altre qualit esterne ci portano
ad avere questa opinione. il suo odore ** AlAlANA. (Chim.) Otto once di que
e aromatico ma non moltissimo, e il
sta pianta assoggettata alla distillazione
suo Sapore amaro e misto ad uno astrin
hanno somministrato a Waflart un'ac
gente, ma ambedue sono cosi deboli che qua latticinosa , molto aromatica ed as
difcile il credere che possano fare molta
sai carica di un olio essenziale acre, che
impressione sull'economia animale. La
senza dubbio si potrebbe raccogliere,
botanica offre un altro mezzo di conget
agendo sopra una maggiore quantit , e
turare l'uso al quale pu essere desti
ponendo nel separatore orentino unac
nata una pianta qualunque, cio lesame qua che fosse carica di un olio essen
dei rapporti 0 gradi di afnit che que
ziale.
sta pianta pu avere con altre, in una
Il residuo della distillazione, filtrato
parola la sua classazione naturale. Il
ed Evaporato a bagno-mafia, ha dato
posto dellaiapana non stato difcile
allo stesso chimico due once e tre grossi
a determinarsi, poich tosto che mostr
di estratto molto consistente , il quale
il suo ore fu collocata fra le composte
manteneva l'odore della pianta, ed aveva
nella singeuesia di Linneo e nell' ordine
un sapore amaro piccante molto deciso.
delle corimbifere di Vaillaut e di Jus
Lalcool bollito soprruha porzione di
sieu. N fu gran pena il riconoscere che
questo estratto si fortemente colorato;
apparteneva al genere cupatorio, e detta
e mediante levaporazione allaria li
per allpulor'ium ufa-pana da Ventenat
bere, rimasto nella cassula un estratto
e Richard; ma questa famiglia essendo
di un Color bruno chiaro , di un sapore
la pi numerosa del detto genere, non
molto pi amaro del primo,- e questo
stato egualmente facile come in altre, di
estratto annunziava qualit alcaline, poi
circoscrivere le sue virt generali, n vi
ch volgeva al verde il airoppo di vio
la ventesima parte delle specie che la
lemammole.
compongono, che siano state messe nella
La porzione dellestratto rimasta in
materia medica, e per conseguenza che
disciolta nellalcool bollente, fu trattata
siano state sperimentate. Il maggior nu

a freddo cull'acqua stillatu; ed in poco

mero di quelle che vi gurano, si fa di


stinguere egualmente per l odore forte
aromatico e fetido, per il sapore pi o
meno amaro, e per quelle due qualit
unite o separate. ll genere eupalorium
stesso contenendo una cinquantina di spe
cie, non pi circoscritto nelle sue pro
priet generali. La pianta pi comune che

tempo tutto l'estratto rimase disciolto,


ma il liquido si mantenne turbo: questo
liquido ltrato, lasci sopra il filtro un
piccolo deposito, che trattato colla tin
tura d' iodio , mostr di contenere qual
che traccia d'amidn.
Unu piccola porzione di estratto fu di
sciolta nell'acqua, e messa in contatto
col lievito di birra. Allora nel liquido
accadde un leggiero movimento di fer
mentazione, ma non fu Possibile di ri

appartiene a questo genere e che abita

l Europa, ha avuto, come laiapana, un


momento dilaga, ma da molto tempoi

1;.

(302)

AlC

MD

zinnl dei ponti di leguoe dei piani terreni


delle case,
ich dura moltissimo in
terra e sotto 'acqua. Loureiro che lo de

conoscere se crusi formato dell'alcool:


poich l'odore della pianta che domi
nava', copriva ogni altro odore, ed anche
quello dell'alcool, in caso che quest'ul
timo vi si fosse formato,

scrive, dice che le sue foglie sono oppo

ste ed intiere, e i suoi ori in grappoli


ascellari. ll calice tubulato, 5-dentato;
la corolla monopetala, divisa nella

Un'altra porzione di estratto essendo


stata fatta bollire in un eccesso di ma

sua parte superiore in cinque lobi acuti,


nesia caustica, e trattato il deposito col
guernita internamente di cinque autore
'alcool bollente, VVallart non pot ri
conoscervi, dopo avere evaporato il tutto sessili, e posata sull'ovario che rimane
inferiormente, e che sormontato da uno
lentamente , a con segno di cristalli.
stilo eda uno stimma;e diviene col Ca
La soluzione di questo estratto, trat
lice una piccola bacca ovoide e mono
tata con diversi reagenti, presenta i se
sperma. Questo genere sembrn avere
guenti caratteri.
Il sottoacetato di piombo la intorba e qualche rapporto col loranto , nella fa
miglia delle Caprifogliacee.
la imbianca.
" La parola aidia si compone di due
Il protosolfato di ferro vi cagina un
precipitato di un bruno nerastrp abbon
voci greche , ande, eterno e aret,seua
dante.
pre , volendo inferire alla lunga durata
L'ammoniaca non vi produce nulla.
del le no di quest albero.
L'acqua di calce lo intorba abbondan AIDOU ANCA. (Bot.) Nellerbario del
temente.
Madagascar, dato dal celebre Poivre ,
Il nitrato di barite vi d luogo a un trovasi indicato,sotto questo nome, l'in
precipitato, il quale insolubile nella

daco, il quale probabilmente lo steso

cido nitrico.
_Loasalato di ammoniaca non vi ha
azione.
Il nitrato dargento d origine a un
precipitato che solubile nellanimo

che l'ardouranga di cui parla Rochon.


J.
(ARE-AIE. ( Aye-Aye. ) Chefromfr.
(Mamm.) Sounerat scoperse questo ani
male del Madagascar, che Gmelin colloc
nel genere scoiattolo, Sciurus Madaga

mac.

Wailart conclude che l'aiapana possa


contenere.

n. Una materia grassa solubile


nell'etere;
2. Un olio essenziale in molta
quantit;
3. Un principio amaro che si
pu facilmente separare, trat

tando 1' estratto coll alcool


rullante; '

2:,

alcune trame.

AIA_S. (Ben) Haias. Nella gran raccolta

scariensx's Gmel., Bulf. suppl. 7, e di cui

Geofl'roy nelle Dee. Fil. N. 18. aveva


formato un genere a parte col nome di
Daubcnlom'u; ma poich non per anca
adottato nella zoologia l'uso che ha pre
valso in Botanica di attribuire ai generi,

i nomi di persone, abbiamo preferito il


nome di chciromjs , composto di xaip
(mano) e pi); ( topo).
Geollroy er avendo fatto estrarre da
una pelle ripiena le parti ossee resta
tevi, e fra le altre la testa, ha potuto

dei Vaaggi, pubblicata da Teodoro Be

osservare, che questo singolare animale

bry, fatta menzione di una radice chia


mata haias, coltivata nell'America, la
quale tuberoaa come la patata ed usata
confessa per nutrimento. il Clusio citato
da Gasp. Baullino, la nomina az'cs ; ma
luno e laltro di questi nomi non danno
alcuna indicazione, che possa facilitare a
determinare il genere della pianta che
la_forniscc; e dicesi soltanto che si
mile alla patata. J.
AICUBABA. (Erpetol.) Dice il Ruiscbio

si avvicinava per molti riguardi ai qua


drurnani, e particolarmente ai macro

(de Quadrup. pag. 137.) che sotto que


8i0 nome conoscesi al Brasile una lucer

tOl Vicina all'amava, che ha per la


coda trigona.

H. C.

AIDA, EDIA. (Bob) Aidia. Albero della


0cmclliua, il di cui legno bianco, pe
laute e compatto adopiato perle costru

tarsi, ed ai galsghi, come;lo ha stabilito

in pi special modo De Blainville.


L aie-aie ha due forti incisivi cuncifor
mi, la mascella Superiore con quattro
molari da ciascuna parte , e 1' inferiore
con soli tre. Questi denti sono a corone
piane, e la circostanza di essere consu

mati dalla masticazione, non gli ha per


messo di descriverne esattamente le forme.
L sie-aio rassnmiglia per un qualche
riguardo ain scoiattoli nel portamento,
e nella coda , ma. il suo principale ca
rattere consiste nel gran proluugamcuto
dei diti dei suoi piedi anteriori, e nel
pollice separato opponibile, e munito
dun'ungliia piana, che osservarsi ai p;

ATE

(303)

steriori. Il corPo, e la testa presi in


sieme hanno un piede e mezzo di lun
ghezza , la coda egualmente lunga , ed
i suoi peli neri, e tosti son diretti sui
lati , e le dallth una forma schiacciata,

AIE

arte media. Gli stami sono riuniti in


orma di ciotola che ricoperta dalla
stella formata dai petali, e che munita

sce sono ricoperte di una peluria lano

al suo contorno dl dicci denti alterna


tivamente liformi portanti un auto
ma , e ottusi senza antcre. L'ovario
retto da uno stipite e sormontato da

sa, e giallastra, che sopravanzata da

mio stilo , lo stimma del quale quasi

come negli scoiattoli; il dorso, e le co

molte setole brune, i suoi quattro piedi quinqueloho. Il frutto e globuioso, pic
hanno un color bruno rossiccio, la parte colo, formato da cinque cassule coni
esterna giallastra, la testa simile al venti, coperte di punte, monosperme, e
deiscenti elasticamenle in due valve.
dorso nel colore, e a quella duno scoiat
tolo nella forma , sorpassata da ran AIBIHA unucrrs, Ayenia pusilla, Lia. Cav.
dissime orecchie sottili, quasi un e, e diss. 5. tab. 147. nesta una piccola
due sono le mammelle collocate sotto il pianticella annua, il di cui fusto dirit
to, gracile , alto da cinque a otto pollici
Ventre.
ll pollice delle mani corto , il dito
e famosissimo. Le foglie sono llterne,
picciuolate, ovali leggiermeute cuorifor
indice , e il minimo hanno due pollici
mi, dentate nellorlo, glahre e Jerdastre;
di lunghezza, il medio tre , e il quarto
e le superiori sono ovali oblonghe o lau
quattro; hanno tutti una rada velluta
ceolate. 1 ori sono porpnrini, e nascono
tura , eccettuato il medio, che nudo,
molto pi sottile degli altri, e le unghie molti insieme alle ascelle delle foglie,
posati sopra corti peduncoli.
sono aguzze, ed un poco compresse.
Non conoscesi a qual uso un siffatto
Questa specie coltivata al giardino
del museo di storia naturale, e quan
animale adopri queste sue mani singo
tunque annua, vive nondimeno due anni,
lari, ma Sonnerat crede che il dito lun
0, e sottile gli serva per enetrare nei
quando nell'invm-no sia messa in una
stufa calda. Si semina in aprile in vasi
%ori della scorza degli a eri per ivi
pieni di terra leggiera , che si mettono
rintracciare le larve degli insetti, ed al
cuni aie-aie da esso alimentati impie
sotto le stufe basse e le stufe a telaio.
gavano questo dito per portare alla bocca
(I). P.)
il riso cotto apprestatogli. Questo ani " Amata ALTA , A enia magna, Lin
neo. Questa s ecue sullruticosa; ha
male vede male il giorno, ha un natu
le fa Iie cuori armi-ente, acumiuste ,
rale pigrissimo, dorme quasi per tutto
lo spazio della giornata, giace di anco dente late, un poco pelose nella pagina
inferiore; i peduncolx eimosi , aggregati,
colla testa fra le gambe, il suo passo
ascellari, eretti, pi lunghi dei picciuoli,
lento , e stentato, e sembra timidnssimn.
Aie-aie fu il grido di sor resa degli abi
pubescenti. 1 ori sono di un colore er
tanti dcl Madagascar al orch veddero
bacea , il tubo dei quali com anulato,
pi corto del calice, aperto, e iviso nel
questo animale. Appartienealla regione
00cidcntale di quest isola , e il solo Son
suo margine in cinque lobi intaccati.
nerat lo ha fatto conoscere sulla costa
L' ovario sessile, vellutato, e sul quale
orientale , come pure in Europa.
V.
posato uno stilo che scappa un poco
Tav. ||58.
fuori dal tubo del ore. Questa pianta
n
AIENA. (Bob) Afem'a. Linn., Juss. che di radici perenni, dalle uali
Questo genere di piante che fa parte
manda alcuni fusti alti due o tre piedi,
cilindrici, vellutati e'gnerniti di corti
ella famiglia delle malvacee ed ap ar
ramoscelli , cresce nelle vicinanze di
tiene alla pautandrin monogim'a de si
Comune, nellAmerica australe.
stema sessuale, ha molta affinit con le
butneree; non composto che di cinque *" Anna coToloss, Afeniu tomentosa,
Lino. Ha le foglie ovate-subrolondatc ,
speme, notabili per la struttura singo
dentate; i rami cotonosi; i peduncoli
larissima della loro corolla. Queste pian
te crescono nell'isola di Cumana al Per unillori. Cresce nelle vicinanze di Cu
mana.
ealla Giamaica: i loro ori sono icco
lissimi, ed i peduncoli ascellari e uni *" Anna uscu , Afenia Inevigata ,
Swartz. Arboscello diviso in ramoscelli
ilari.
essuosi , glabri , cilindrici, guerniti di
Ciascun ore consiste in un calice sem
plice di cinque divisioni, in cinque foglie alterne , picciuolate, ovali, ottime,
intiere glabre, venute, lunghe un pol
petin muniti di nnunghietta lifor
me, lunga e curvata ad arco , dilatati lice o un pollice e mezzo, rotondatc alla
alla loro sommit e riuniti a stella,
loro base , e munite alla base dei pic
con una glauduln pedicellata sulla loro ciuoli, di alcune stipula piccolissime e

AIE

(4)

subulate. I ori sono piccoli, di un rosso


di sangue, solitari, ascellari; i

eduncoli

liformi, pi lunghi dei picciu i; il ca


liee di cinque foglioline pallide, ovali,

concave; l'ap ndice tubulata, avente nel


suo lembo, dieci incisioni patenti, linea

ri , acuminate, un poco reesse alla loro


sommit,

nbescenti, lunghe quanto le

foglioline del calice; i lamenti quasi


nulli; lo autore rotondnte, bilobi; lo

stilo corto, appena saliente; lo stimma


nasi in capolino. Questa specie cresce
fra le macchie, alla Giamaica.

Ali

dei licheni; e questo tallo piglia allora


il nome di arcolalus.
Hanno parimente questo nome nei
giardini botanici quei piccoli spazi di
terreno, per lo pi rettangolari e circo
scritti da stradelle , nei quali si colti
Vallo ordinariamente le piante per stu
dio della scienza.
AllRAMPO. (Bel. ) firamp0- Gli lu
diani dei Contorni di Cn3co chiamano
cos una specie di nopal (cactus ) , se
condo Giusi: pe de Jussieu. (1.)
AILAN'IHU . (802.) V. Aiua'to.
" A lLANTO. (Bot.)Ailunlus.,l)esf., Juas.,
genere di piante della terza sezione della
arniglia delle lerebintacee e della poli

" Oltre le sopra quattro descritte


specie ve n' anche una quinta, ed
l'a eniu cord:folia, registrata in Spren
al), la quale cresce al Messico; ed ha
gamiu monacia del sistema sessuale, ri
e foglie a cuore, seghettate, pnbescenti portato attualmente dai_ moderni bota
nici alla pentasdria lrigiru'u dello
coi picciuoli pi lunghi dei pedicelli,_i
stesso sistema.
quali sono in gran numero cd. aggregati.
" A Miller piacque di dare a questo Ali-ano oasaunaoso, Ailantus glandu
[osa , Desf. , Doham. Arb. nouv , d.
genere il nome di duyema, ma non
l6l, tal). 35; volgarmente ailanlo,_ al
stato seguito.
.
_
AlEK. (Bot.) Afer. Nome di una luna 5 'r0 1101 paradiso o di paradiso. E un
d'Amboina, ramosissima, la quale porta

albero elevatissimo, che ha la forma di

no alla sommit dei pi a ti alberi i


suoi ramoscelli sarmentoai, guerniti di
grandissime foglie ovali, e di piccoli

Callo, hanno alcune foglioline ovali, bi

mazzetti di ori, ai quali succedono al

mit , dentate alla base, con una glan

cune bacche rossastro e trasparenti. Il


umllo, che descrisse questa liana nella

dula colla quale termina il primo dente


di ciascun lato: ci che ha dato a questal
buo il nome specico di glumlulusa. I
suoi ori sono in pannocchie terminali,

sua Flora d'Anihoina, 5, p. 68, t. 36,

nominandola fum's muracnarlsm latifo


lms , dice che quando si fanno alcune
incisioni sopra i suoi ramoscelli, scola
da uesti una gran quantit di acqua
limpida, alla quale ricorronoi viaggia
tori nelle foreste per dissetarsi, e che
inoltre i frutti sono ripieni di un li
quore acquoso. Questo naturalista per
altro, descrivendoci un tal vegetalnle,

non entra in alcun particolare sui ca


ratteri de Suoi ori, per Cui non si
potuto nora riportare ad alcun genere
n ad alcuna famiglia. (Mas.)
AIEREBA , e AGIAROBA. (Iuiol.) Que
sto pesce stato descritto dal Marcgra
vin, ed una specie di razza del mar
Brasiliano, che non ancora ben nota

ai naturalisti. Secondo il mentovato


autore
pastinaca, piuttosto ro
tonda, che 'piwidale; la sua coda tonda

ha verso il mezzo due grossi aculei


ossei, e dentellati , e di

in osservasi

sulla parte media del suo orso diversi


piccp)li tubercoli neri V. Razza. (F.

un ombrella; le sue foglie pennate in


slunghe , acuminate , inticre allestre

erbacee, piccole. Si trovano sullo stesso


individuo, e qualche volta frainmisclnati
sulla medesima pannocchie, ori maschi
e ori femmine ed altri ermafroditi , e

questi ori hanno un leggiero odore. ll ca.


lice di quelli maschi e monollo, infero,
di cinque denti; la corolla pentapetala,
aperta e concava; gli stami sono dieci,
lunghi quanto i petali, con lamenti
compressi, inseriti sul ricettacolo, e con
antere bislunghe e mobili. I ori fem
mine hanno cmque petali, da tre a cin
que ovari superi o bislunghi , uno stilo
inserito lateralmente e uno stimma gros
so. Il frutto di cinque cassule (sanno
re) bialunghe, intaccate da un lato, e di
una sola loggia monosperma. il seme
solitario, osseo e posto nel centro della
Cassula. I ori crmafroditi riuniscono

presso a poco icai'atleri degli altri due.


" Desl'ontaines, professore al Museo di
Parigi, fu il primo a descrivere questo
bellalhero , chiamandolo niluntu: , da

quelle cawt o fossette che si frappon

az'lanto, nome col quale distinto dagli


abitanti delle Molucche, e che signica
albero del celo, e per detto dal Rumo,
il quale ne diede la gura, urbor coeli.
E originario delle provincie del nord della

gono alle Verruche o rugosit del tallo

China , e conosccsi in Europa da circa

AlES. Ulm.) V. Aus.


" A1ETTE o AREOLE. (Bah) Arcolae.
Si distinguono sotto tal denominazione

AlL

( 305 )_

AIM

sessanta anni. Esso provano dai semi AIMIRI-AMIR]. ( Bar.) 'Aymiri-ami.


che il padre Dincarvil e, uno dei gesuiti Secondo il Rumho , Si chiama cos nel
inissionarj della China, invi di Nankin l' isola Bouro il cagi-i'adgia (caju1adia)
alla societ reale di Londra nel 175l;
(lAmboina, che egli descrive nel suo
Herb. Amboin., Vol. 2, p. a57, tab. 85,
e in principio fu preso per il rhus suc
e che Linneo ha riportato alla sua Her
cedanea.

' Quest albero presentemente reso


nandia sonora. V. Enna'ums. (J.
assai comune nei giardini e nei passeggi AlMl'll,liAGUlhllT. (Bot.) Trovasi sot
ubblici per dare ombra. Il suo legno to questo nome, presso il Camelli, la de
e bello, biancastro rasato, durissimo; e scrizione incompleta di un albero latti
se ne possono fare dei bellissimi 1avuri
cinoso, le di cui foglie sono ovali, cre
nnlate, vellutata e ruvide, ed i frutti
d'iutaglio. L ailanto viene egualmente
bene ovunque, all ombra o al sole, pur
della forma e grossezza di una mora,
ch il terreno non sia troppo asciutto. .

ripieni di semi, attaccati, 1' uno distante

Fiorisce nel giugno, ma i suoi ori non


hanno alcuna apparenza, e cresce solle
citamente. Un atlanto che era nel giar
dino di Pisa, giunse in otto anni allal
tezza di 10,405 metri , e misurato
quando aveva quattordici anni , fu tro
e 4 |fa decimetri di diametro. Si mol

dal\l altro, a certi prolungamenti del


tronco, sprovvisti di foglie e terminati
da piccole gemme. Siamo portati a cre-,
dere che quest'albero sia una specie di
co e forse il cus mauriu'mra, Lam.,
il quale esiste alle Filippine egualmente
che allIsola-di-Francia. L'Aimir citato
nell istoria dei viaggi probabilmente

tiplica per seme, e con tal mezzo si ot

la stessa pianta, poich trovasi essa pure

vato che aveva un' altezza di la metri,

tcug]ouo i pi begli alberi. Si propaga nei luoghi medesimi e porta alcuni frutti
anc e per via di pollom che egli getta buoni a mangiarsi, i quali sono dispo
sti in grappoli pendenti.
in grande abbondanza. Gli animali do
mestici non mangiano le sue foglie, alle AlNORRA. (BUL) Questo nome riferito
uali gli insetti non fanno alcun male. da Dioscoride, sembra indicare l'anthu
gi mantiene bello no al principio di mi: tinctora , Lina. , o qualche Specie
novembre , conservando no a quelle
di chr sunthelnum. E. Casa.)
poca la freschezza del suo fogliame. AlMU' ABU'- (Bel-S Afmoutabou. So

(J. 5. Il.)

condo Aublet,

*" Questa era l' unica specie cono


sciuta no a non molto tempo, ma ora

galibi danno aiia moutabga guianensis


dello stesso autore. (J.

usato il nome che i

i botanici ne annoverano un altra, delta

AINEA. ( Bot.) Hafnea. Wildenow, ha

ailunthus ercelsa da Rnsbourg nativa

senza necessit n utilit, ed in come-f

delle Indie orientali, che ha le foglie

gueuza molto male a proposito, sosti


tuito il nome d hafnca a quello di
pacourina , usato da Aublet , per indi
care un genere stabilito da questo autore
dell'Hinoire de: planles de la anune
fi'angoise. Noi prottiamo di questa oc
casione per richiamare lattenzione dei
botanici sopra un problema che offre

mozze-pennate, e le foglioline bislunghe,


e seghettate.

** Molti scrivono alianthus ed ajlan


lhus dando, come avverte'lbeis, a questo

nome una provenienza greca che non


ha , poich, come si detto, viene da

ailanlo. nome con cui chiamato alle


Molncche; e perci latinizzaudolo, de
vesi scrivere ailanlus.
" AlLAN'IO- (China) ll sig. Payen ana
lizzado la radice dell' ailanlus glan
dulosa, riconobbe nella di lei parte cor
ticale una sostanza aromatica, che tra

mandava un fragrante odore di vainglia,


e che era solubile nell'acqua,nell'alcool
e nelletere. "La stessa radice gli l'or
nl una resina che, posta sopra un ferro
caldo, spargeva un fumo di odore gra
tissimo ed alto a profumare gli appar
lamenti. Dalla decozioue delle foglie di

quest' albero ebbe il sig. March. Ridol


un principio colorante che comunicava
un bel color giallo alle lane.

ALANTUS. (Bah) V. Ansuro.


AlMlR. (Bol.) V. Allll'l.
Dizion. delle Scienze Nat.

questo genere, e che merita d esser di

sciolto.
Aublet attribuisce al pacourina, un
clinanzio provvisto di squammette ro
tondate, concave, pi lunghe dei frutti,
e interposta fra loro (receptuculum
carnosum, paleacem, pnleis subrolun
dis, concnw's, longioribus quam semina,

semz'naque distinguenlibus Questo ca


rattere adottato, senza punto esitare,
da Jussieu, da Lamarck, da \Vildenow,

da lersoon. Decandolle nelle sue osser


vazioni sulle piante composte o singe
nesie, resentate all istituto il 18 gen
naio l 08, dichiara (prima memoria,
pag. 'Jl. ) aver vericato i caratteri del
pacourina , sopra un esemplare secco
dcllerbario di Desiontaines; e come
43

nona-u..-

AIN

mal...

(M)

AIO

tutti i botanici, che hanno scritto prima


di lui su questo genere , gli attri niace

polvere bianca in quantit nella loro pa

un clinanuo provvisto di squammette


pi lunghe dei frutti. Nel mese di aprile
18|7 noi abbiamo con accuratezza ana
lizzata una Calatid8 del solo esemplare
che ai trov esistere a quellepoca nel
l"erbario di Desfontaines, sotto il nome
, di pacouririd, e ci siamo nasiCullti che
il clinanzio era perfettamente nudo; e
tranne questo punto essenziale, laplanta

cosa chelha fatta chiamare dal Rumo

gina inferiore , o simile a della calce,

folium calcowm. I ori sono disposti in

grappoli semplici, che nascono all'ascelle


delle foglie superiori. Il Rumo non
descrive abbastanza le diverse parti di
questi ori; mala gura mostrando qual
che somiglianza col cl'olon, pu far cre

dere che sia dello stesso genere, special


mente quando ai vede che il frutto
una casshla bicocca o tricocca, con ogni
di cui si tratta ci sembrata dierire
da quella d' Aublet. Frattanto la pre- loggia mmosperma. Il suo tronco serve
senza 0 l'assenza delle squarnmette e.un a fare de'ttoui, che, come quelli di sal
Carattere si famle ad esser determinato cio, mettono radici facilmente. Il suo
con esattezza in quasi tutti i casi, da legno, che un poco odoroao, si adopra
in aniiumigi, e le sue foglie unite al cu
non restare, per cosi dire ,' mai ingan
nati anche i pi mediocri osservatori; reamu, formano un buon linimento per
le malattie della pelle.
e nel caso particolare di cui si fa paro
la, l'errore tanto meno presumibile, AIN-I AIUTI. (Bot.) Nome malabarico di
in quanto che Anblet descrive alcune una kctnxia, gurata in Rhed , Hort.
15141116. 6 , t. 43 , e coltivata in tutti i
squammettgrotondate, concave, pi lun
giardini dell'India a cagione della bel
he dei frutti ed. interposto fra quelli.
ii'ali riessioni ci hanno persuaso che lezza del suo ore.
la pianta dellerbario di Desfontaines * AIOL (Ittiol.) Daubenton ha applicato
non era la paeourna d'Aublet; che questo nome ad un pesce da esso collo
cato fra i labri, e che Laepde ha suc
Decandollq aveva forse lasciato di esser
var il clinanzio su questo esemplare, o cessivamente chiamato Scuro kulmtoe.
V. Scaao. L'aiolos del Rondelezio il
che forse aveva esaminato un altro esem
lubru: puvo Lia. , volgarmente cono
plare appartenente al vero pacourina ,
sciuto sotto il nome di 0366 pappa
che dipoi sar stato disperso dall'efbario
gallo- V. Lume. (F. M.
di Desfontaines. Laonde noi abbiamo
proposto nel Bulleltin da: Science: (set AOUROUB. (Ornil.) Questo nome, se
condo lautore del Dizionario degli ani
tembre i817 ), sotto il nome paeourinop
mali, riferito ad un pappagallo verde
sia, un nuovo genere vicino al pacou
Pina, dal quale non differisce se non

11' America , che porta sulla testa delle

piccole piume verdi, ed azzurrigne chia


pel clinanzio che inappendiculato. Nel
mate dai selvaggi margcnas , e sotto il
quarto volume del Nova genera et spe
cie; lanlarum, pubblicato nel '1820, II nome d'aiouraus Lat indica egual
aig. untli ha descritto sotto il nome mente diversi pappagalli grandi. (Ca. D.)
di pacourina cirsiijolia, una piapta che IPARU'. (Bob) A}NAFIUI. Albero delle
ei riguarda come una specie diversa, Molucche che non e stato'nora possibile
ma congenere al pacourina di Aublet; di riportare a verun genere ed a veruna
e poich questa pianta ha il clinanno famiglia, perch il Rumo (i), cheil
inappcndiculato, l autore crede che si
solo botanico che ne abbia fatto men
possano riformare i caratteri del genere zione, non lo ha completamente descrit
pacourina, attribuendo a questo genere to. La sua altezza e mediocre' le sue
foglie sono assai grandi, alterne, ovali,
un clinanzio nudo, malgra o ci che as
serisce in contrario Aublet. La pianta Iauceolute e disposte allestremit dei
del sig. Kunth sarebbe, per quel che ci giovani ramoscelli. Fra le foglie supe
sembra, una specie del nostro genere
riori nascono alcuni grappoli di piccoli
acoul'i'n0psz's; e il possessore deller
ori biancastri , che hanno il calice di
iiario dAublet sar il solo che possa cinque foglie, la corolla di cinque divi
risolvere queste dillicolt, vericando la sioni, e l"ovario che diviene un frutto
struttura del clinanzio anllcsemplare di un turchino neraatro, grosso e car
autentico del vero pacourx'na. (E. Cass.) ne|o come un oliva, e ripieno di un
INI'IU. (Bah) Arm'tu. Piccolo albero ,noccilo bislungo, e il quale coperto
delle Indie, il quale non conosciuto ' di rugosit e di piccoli fori fra sei an
che per la descrizione dei Rumo, Herb. goli, alternativamente i salienti e con
vol. 4. pag. 129, tab. 64. Cresce poco ; le la supercie rilevata; iF nocciolo si apre
sue fog ie sono alterne, cuoriformi, den
tate, con lunghi pieciuoli e coperte di
(I) Ila-b. Amb- 3, p. 165, t. mi.

AIP

(307)

in sei parti e contiene un solo heme.


Quest albero notabile nel paese ove
cresce poich perde le foglie ogni anno:

AR

"

90

nuda , che 'si stende no al, becco; le


gambe scudetta'te, e spennati:
unmng
giore, o minore spazio al di sopra del

fenomeno assai raro, secondo il Rumo,

fra i vegetsbili delle Indie e dei luoghi


vicini all'equatore, e comune tra quelli
delle contrade settentrionali. Sotto ogni
altro punto di vista questo vegetabile
non presenta alcun interesse; e solo i
noccioli de suoi frutti sono qualche
volta raccolti come balocchi , a cagione
dellelegante loro forma. (Mas.)
A1Pl. Sb'ot.) Arpi. Pianta venuta dalle
Antil e, la uale sembra essere un cr
nanchum.
AlPISURO. 5Er etol.) V. EPIsnno.
C.)
AIRA. Bai.) . GHINGOLA.
AIRA. Mamm.2 Tale il nome 11' una
specie. di volpe ella Guiana, della uale
arleremo allarticolo del genere Alti.
. Cane. G.
' AlRl, A R1; (Bob) Nel Brasile se
condo Pisone sindica sotto tal nome una
specie di palma col tronco coperto di
spine e con le foglie pennate , la quale
u essere una specie di dai: 0 baclrl'5.
Brasiliani si servono delle sue spine in
luogo di chiodi, e ne armano pure le loro
frecce. Col mezzo dell'incisione si estrae
dal suo tronco un liquore che fermen
tato diviene spiritoso. Il suo legno
molto duro; i frutti sono pieni di una
I.pstanza butirrosa , Pis. Bras. p. mg.
' Al IMISSIZZA. (Ittiol.) Questo pesce
del Brasile, descritto dal Mucgravio, e
al Pisone, la stessa Specie del Bodiano
di Bloch, Radianza Blochi'i. Bloch,
T". 223. V. Bonlan0. (F. M. D.

ginocchio, l'intermedio dei tre diti an


teriori riuniti allesterno da una corte

moniliiang , linternov libero ,\ ed il pol


4 lice
artiolato'pr'epso di'qiiesto , a lato
del. c?lagno,-chc posa rnttrra su tutta
la 'sua lungll0na; le unghie lunghe ,
aguzze,con quella del mezzo dilatata, e
pettinata al margine interno, 'onde som
ministrare al Volatile un appoggio, e
varie 9 ecie di rampini per agevolarin
i mezzi di attaccarsi alle sottili radici,
che incontra nebtraversare la melma;
le ali mediocri, colla prima remigante
un poco pi corte della seconda, e della
terza, che sono le pi lunghe.
Gli aironi hanno un cieco piccolis
simo, il loro stomaco un_fvasto sacco,
poco muscoloso,e vivono sulle. rive dei

aghi, dei umi, o nelle paliidi; ivi nu


trendosi di pesci , e delle loro uova, di
rettili, d insetti aquatici', di conchiglie

d'acqua dolce , e dei diversi animali,


che vanno strascinandosi sulla melnia ,
e sullarena che ne coperta} Preten'

desi che mangino ancora i'topi regni, e


i campagnoli , e sono d' altronde hccelli
malinconici, che soggiornano immobili
sulle rive delle acque, in piedi , e con
il collo ripiegato sul petto, mentre,
appoggiata la testa sopra il dorso, e quasi
nascosta fra le due spalle rilento, vi
brano il loro becco come un dardo so- .
prn il pesce, o razzolano coi piedi nella
melma per farne sbucare le ranocclue.
Tal genere di vita non permette loro lat

AIRONCELLO. (Orn.) questo il no

trupparsi , che momentaneamente ; e se

me dellirone in et giovine. C!!- D.)


AIRONE , Annn. (Ornit.)
uesto ge
nere duccelli, che comprende le specie
pi particolarmente note sotto 'i nomi

si riuniscono per nidicare nei medesi

i sgarze, di taralgusi, di sgarze ciuf

l'61ti , di cannaiole , e di pavoncelle di


Padule, ha per caratteri generali: il
becco pi lungo della testa, robusto,
acuto, diritto, o un poco curvo , squar

Clato no sotto gli occhi, compresso la


feralmente, ed armato , come osservasi
}n molte specie, di dentel ure rivolte
Indietro, e destinate a rit
e il pesce,
Quando si contorce; la mandihula supe
rloi'e solcata in ciascun lato da una fes
Sura longitudinale e il di cui spigolo
rotondo , e ordinariamente smarginato
"l'80 l' estremit; le narici laterali, si

lul quasi alla base del becco, nella


fessura, ed in parte chiuse da una mem

lNana, la lingua schiacciata, ed. appun


m, gli occhi contornati di una pelle

mi luoghi, cosa ben naturale, che deb

bano rimanere isolati durante il.giorno;


e bench sincontrino in diverse parti,
a grandi distanze, debbono piuttosto ri
guardarsi come uccelli erratici , che di
passaggio, giacch vanno,e tornano nelle
diverse stagioni, ed in} epoche indeter
minate, secondo l abbondanza, o la pe
nuria momentanea di cibo , soffrendo
egualmente gli eccessi del freddo, e del

caldo. Temminck non per d'accordo


su questo punto Con Maudnyt, giacch
di opinione che gli aironi passino pe
riodicamente , ed cmigrino in numerose
brigate. La maggior arte degli aironi
costruiscono il loro ni o sugli alberi ele
vati , e non lungi dai umi, ove nu
trono i pulcini fino al tempo , che non
sono questi in grado di vola re; Nel volo,
che altissimo, il collo si ripiega, c la
testa si appoggia sulla parte alta del
dorso. Quasi tutte le specie, che com

" .

AIR

(308)

pongono questo genere (1' uccelli , sono


semmotturne.

,..

Sull' appoggio di quanto ne dice Tem


minck , si osservano in quasi tutto le

s cie conosciute quattro spazi forniti


di una caiugine cotonacea, e la loro mnda
non succede che una sola volta nell'an
no. Le luhglie piume, a harhc disgre
gate, che formano in alcune specie l'or
namento del dorso, non ricompariscono
cos presto quanto le altre, e queste
specie medesime ne. rimangono prive
durante una parte dell inverno. 1 io
vani individui non si rivestono anch es
si che molto tardi dei ciuili, e degli
ornamenti accessorii , e no al tempo
resente non stata osservata vcruna

i'erenza sensibile fra i due sessi.


La numerosa famiglia degli aironi
stata divisa da Bu'on in quattro sezioni,
delle quali i caratteri particolari consi

stono, riguardo ain aironi propriamente


detxl, e le agnrze, nel 00 lo lunghissi

'

Allt

ne dell'anno 1820. Quelle della prima,


che o consacrata agli aironi pr0pria
mente dctti, e alle sgarze, sono distinte
dal becco molto pi lungo della testa,

del pari, o pi largo che alto alla base,


Colla mandibula superiore presso a poco
diritta, e con una ran parte della tibia '
nuda, cibandosi principalmente di pesci.
Le specie della seconda sezione , che
comprende le pavoncelle di padulc, le
sgarze ciuettt, i tarabusi, e le can
naiole , sono da esso indicate col carat

tere del becco lungo quanto la testa , o


un poco pi, pi alto che largo, nel
maggior modo compresso, colla mandi
bula superiore leggermente curva , ed
una piccolissima porzione della tibia
nuda, col rimanente impennato n verso
al ginocchio. Oltre questi caratteri ge
nerali, le pavoncelle di padule un altro
ne posseggono , consistente in

due o

tre penne diritte, lunghe, e subulate,


che si scorgono sull'occipite, cdi tara

mo; sottilissimo, fornito al basso di

busi si distingumio per il collo alle volte

lpiurhe pendenti , allilate , e nel corpo


angusta, smilzd, e ordinariamente alto
' sopra le gambe; rispetto ai tarabusi, dei
nati ilcolor dominante il rosso bion
o con moschettature scure, nel corpo pi
grosso, meno alto sulle gambe, ed un

grossissimo, abbondaptemente coperto di


penne capaci di erigcrsi, e r la folti:
sima calugine , che osservau nella sola
parte posteriore del collo. I pesci ne
formano pi di rado il cibo, preferendo
piuttosto gli insetti ,i vermi, o le uova
gettate nel fregolo.

collo

i corto , talmente folto di

in

me, a sembrare grossissimo relativa


n'ieute a quello dei primi; riguardo alle
pauoncelle di pedale, che hanno il collo
anco pi corto di quello dei tarabusi ,
e minore la grandezza , nei due, o tre
aghi li _impiantati nella nuca , e
a leggeraiincurvatura della mandi
superio:ogg_nalrnente per ci, che
_ ailqa orge ciitti, nella statura
chla 5i"quella dein aironi, an
4
per soggetta a non poche variet
' . elle sue proporzioni.
Queste quattro divisioni sono state
adottate da Vieillot per la nomencla
tura, avendo esso per. separati gli ai
roni in due rendi sezioni, la prima
delle quali, istinta dal becco diritto,
L e dal collo lungo e sottile , comprende
- gli aironi ropriamenle (letti, le sgarze
ciutti , e cunnaiole, e la seconda ,
Composta di specie, che hanno il collo
pi grosso, pi corto, e la mandibula
superiore un poco curva , contiene le
pavom:elle di parlule, ed i tarubusi.
Temmincl , che ha particolarmente
studiato gli aironi, e su m0lti punti ret
ticatane la nomenclatura, ha pure di
stribuito le dillerenti specie del genere
in due spioni, come pu osservarsi
n!l|a seconda edizione del suo Manuale
d'0rnito_logla, pubblicato a Parigi sulla

j. i. Amos: PROPRIAIII'I'I narra,

e senza.
Senzs GEREMIA, o nana: clnn;
Ardea major, Linn- , et cinema, Lath.
Di questa specie , rappresentata sotto
il nome di airone col ciub, tav. 755.
di Builon, pu egualmente osservarsene
la gura negli Uccelli d' Inghilterra di
Lewiu, tav. 149., di Donovan, tav. 73.,

e di Graves , tom: 1. tav. 30. Ha circa


tre piedi, e altrettanti pollici dall'estre
mit del becco no a quella dellunghia,
due piedi, e dieci pollici no alla punta
della coda , e cinque piedi di sbraccio
quando vola, non pesando per tale spe

cie che sole tre libbre e mezzo. Il dito


medio, com resavi lunghia, molto pi
corto del te: 'so, limpennatura general
mente d un cenerino turchiniccio, la
fronte ed il vertice della testa bianco,

l'occipite ornato di un ciuffo nero, com


posto di penne essibili, ed Olleggilili ,
la parte anteriore del collo bianca, e
sparsa come di goccioloni neri, la bassa
vestita di penne grigio-bianche, lunghe,
e strette , e il petto traversata da una
fascia nera; sul dorso altro non scorgesi

che caluigiue ricoperta dalle penne sca


polari grigie, rigate di bianco, lunghe,

4.

ma

'

AlR
( 329 data,
) mentre la cannaiola
cerca un asilo

strette, ed a- letti disuniti; le tettrici


delle ali sono grigie, e le lro grandil

nella parte pi folta dellcrhe, ed il ta


rabuso fra le canne. Questi uccelli, che

penne nere , il becco d'un giallo, verdo

a giungono alle sventure di una misera


vrta itormenti del timore, e di una per
petua inquietudine, non prendono abi'
tualmente il volo, che durante la notte
per trasferirsi nei vicini boschi d albe-_
ri dalto fusto, donde ritornano avanti

stro, l' iride gialla, la pelle nuda degli


occhi di un orporino turchiniccio,i

piedi verdastn , e le unghie nere.


Gli individui gimni sotto l'et di
tre anni, che sono stati creduti le fem

mige,-e la di cui gura trovasi nella


787. Tav. color. di Bullon, mancano di
ciuffo, ovvero lo hanno composto di cor
tissime penne, n in loro scorgesi la fa
scia qera sopra il petto , n le lunghe
piume allilate della parte inferiore del

il levar del sole, ed allora fanno sen

tire nell aria uno strido secco, ed acuto,


clangor , che paragonar potrehhesi a

quello dell'oca, se non fosse pi querulo.


e pi breve. Nel giorno fuggono alla
maggior distanza la presenza delluomo,

collo , e dellalta delle ali, essendone i

e quando sono assaliti dallaquila, o dal

colori pi appannati.
Frisch nella 'lav. 204. no ha rappre

falco, ne eludono gli attacchi coll'ele


varsi a molta altezza nell'aria, e collo

sentata una variet accidentale, e raris

sima , quasi interamente bianca, che per


facilmente distinguesi dallairone mag
giore, o sgar-sa bianca maggiore in et

sforzarsi a guadagnarne il di sopra.'Pre


tende

Belon, che per ultima difesa , e

quando son quasi raggiunti dull' uccello


v

di rapina, passino la testa sotto lala ,

giovine per aver questa una ma giot

e presentino il becco appuntato al rapi


parte nuda al di sopra del ginocchio.
La sgarza cenerino ricerca ovunque la
vicinanza dei laghi, dei fiumi , e dei
terreni sparsi di acqua: quasi sempre
solitaria rimane per molte ore immobile
nel luogo medesimo, posata con un sol
piede sopra una pietra, col corpo quasi di
ritto, il collo ripiegato lungo il petto ,
ed il ventre, la testa, ed il becco gia

centi fra le spalle, che si elevano, e sor


passano dassai il petto. Quando si pone
in moto per insidiare al passaggio, e da
pii_s vicino le ranocchio, ed i pesci,dai
quali costituito il suo cibo principale,
entra nellacqua lino sopra al ginocchio,
colla testa fra le gambe,e ossia nell'una,

o nellaltra positura, dopo aver pazien


temente aspettato il momento di affer
'rare la sua preda, distende subito il suo
lungo colloI e la tragge col becco. Que
sta specie ingozza, per quanto pare, lo
ranocchio tutte intere, giacch nei suoi
escrementi se ne trovano gli ossi non
rotti, avvolti in una mncillagine vi
scosa, di color verde , e probabilmente

formata della loro pelle ridotta allo stato


di colla. In tempo di penuria,e quando
l_acqua si cuopre di ghiaccio, SI. avvi
cina ai ruscelli, e alle sorgenti calde ,
ove, al dir di Salerne , si pasCe, se il

tore, che, piomhandogli addosso con

soverchio impeto, viene a ferirsi da se


stesso, trovandosi per il becco in ne
sta natural positura nellordinaria amone
del volo. L'airone infatti distende al
lora indietro le gambe , 'e rovescia il
collo sul dorso , in tre parti, ciampresavi
la testa , ed il becco, che sembra uscire
dal petto. Le sue ali, molto concavo, e
in proporzione pi grandi di quelle degli
uccelli rapaci, van percuotendo l' aria
con un moto eguale , e regolato , e questo

volo uniforme inalza, e porta il suo cor


po, cosi sottile , e magro, ad una tale al
tezza , che da lontano si scorgono le sole
ali senza il rimanente del corpo, andando

nalmente a perdersi nella regione delle


nubi.
" Gli nironieomuni, o sgaru cenerine
costruiscono sulla sommit degli alberi
pi alti, e di rado sulle macchie ceduo,

un nido compasto di sottili rami, d'erbe


secche, di glunchi , e di penne, ove la

femmina depone quattro a cinque uova


di forma allungata, resso a poco egual
mente

appuntate ne le due estremit,

d' un verde mare chiaro, poco pi grosso


di quelle di gallina, le di cui gure pos
sono osservarsi in Lewin nella Tav. 34.
N. 2., e nella 'Iav. I. N. 3. dell'Uova,

bisogno la costringe, di lente di padule,


Nidi di Schinz (l. fascicolo, Zurigo,
o lenticchia (Lcmll gi'liba) e di altre e1815).)
Probabilmente lidentit del luogo
piccole iante, esponendosi alle volte a
scelto dagli aironi, e dai corvi per ni
morir d inerzia, piuttosto , che cercare ' 5 dicarvi, ha dato motivo all' idea degli
un clima pi favorevole, e nelle diverse antichi, che supponevano un' amicizia
stagioni dell'anno , si mostra tt'ista , c
stabilita fra tali esseri sl poco idonei
lnsensihile con'tal costanza , che nel
tempo il pi contrario st isolata, e allo per convivere insieme.
Gli antichi avevano egualmente un' o
scoperto sopra un pezzo di legno, o un pinione
erronea sui dolori, che vent
grcppo, in mezzo a una prateria inon

ii

AIR

( 310 )

vano da essi attribuiti all'airone, apeo

nell'atto, che liguardasi il pi proprio


ad eccitare le crisi del 'piaCere , ed ef

fettivamente, per quanto potessero re


stare sorpresi della penosa vita di que
st' uccello, no dal tempo di Alberto era
stato rigett io tutto ci; che su tal ma
teria -cred vasi da Aristolile , da Pli
nio, e da Teofrasto, ed il primo , te
ltimonio del loro coito, non vi aveva

osservato che l' espressione del godi


mento. Il maschio posa primieramente
un piede sul dorso della femmina; quindi,

portandogli ambedue in avanti, si abbassa


sulla

medesima , sostenendosi in

lt'attitudine per via di

ne

iccole oscilla

tioni delle ali, e le sul ecite Cure van

continuando per tutto il tempo dell'in


euhazione, durante la quale il maschio
porta alla sua compagna il frutto della
pesca.
Bench l'airone comune sia solitario,

poco numeroso-in tutti i paesi abitati,


e viva isolato in ciascuna regione, qual
sisia specie d'uccello non stata capace
di trasferirsi pi lontano di esso in climi

opporti, giacch vedesi in Francia, nella


svizzera, in Olanda , in Inghilterra, in
Phllonia , nella Norvegia, in Siberia , e
nelle altre parti dell'antico continente,
in Egitto , in Persia, nel Giappone, in

AIR

falconerla, e formava il divertimento


dei principi, sipens a ssargh in vari
gruppi di randi alberi presso le acque,
o anco nel e torri, preparandogli degli
spazi comodi, ove venissero a far nido,

ritraendosi pure qualche prodotto da


ueste aironicre,

mediante la vendita

ci pulcini.
La oasnoccnuu, o.seccs aiuoccmz, o
AIRONE roaaoaum; Ardea purpurea, Lia.
Quest ucwllo, che rappresentato in
et avanzata 'nella Tavola colorita di
Buffon , N. 788. sotto il nome d'ai
rone porporino col ciqo,ha cirCadue
piedi, e nove pollici di lunghezza totale:
il dito medio, compresavi l unghia ,
lungo quanto il tarso , o un poco pi;
gli individui d'ambeduei sessi, quando
sono vecchissimi, hanno il vertice della

testa , e l'occipite di un color nero a


riflessi verdastri; varie penne aiiilate,
del colore stesso, pendono sull'indietro,
e non poche simili di un bianco porpo
rino, verso l'attaccatura del collo; le
acapolari, allungate, e suhulate, sono di.
un biondo rosso porporiuo vivissimo, la
gola bianca, e sulle parti laterali del
collo, che sono di un bel colore rosso
biondo, si distendono tre fasce longitudi
nali nere, strette , e si osservano pure

Guinea, al Congo , al Malabar, al "lon

sulla arte anteriore del collo alcune


macchie longitudinali, rosse bionde, por

chino, cc. e per quanto sembra,


uc
sta.medesima specie stata pur veduta

sono di un color porporino vivace, le

nel nuovo mondo , alle Antille,

alla

Luisiana, a Taiti cc.


"" La l'edetta s ecie molto comune
in tutte e stagioni , nei paduli della
Toscana, particolarmente ove son pros
limi degli alberi. V. Tav. 357.
Quando taluno siasi procurato tle uc
cello, gi in et adulta, non pu riuscir
gli di fare ad esso ricevere vermi nutri
mento, rigettandosocor quello , che si

porine, e nere; i anchi, ed il

petto

cosce, e l'addome rosso biondo, il dorso,


le ali , e la coda cenerine rossiccie, con
riessi verdi, il becco, e la pelle, che

-c0utorna gli occhi, gialla; la pianta dei


piedi, e il di sopra del ginocchio sono
di un giallo pi (pallido, come pure la
parte posteriore cl torso: il davanti,
e le scaglie dei diti di un color bruno
Verdastro.
Fino all'et di tre anni, gli individui
giovani, il ciuffo dei quali poco visi

sforzerebhe di fargli inghiotiire, e si la


scia consumnre dal languore , preva bile, e di color ferragineo, non hanno
lendo'sllora la melanconia sull' istinto le penne allilate, che si osservano verso
della sua conservazione: preso per gio
l'attaccatura del collo, e nelle scapo
vine, e allorch la sua testa, ed il collo lai'i dei vecchi; la fronte e nera, la nuca,
son coperti tuttora di un pelo vano, che e le gote sono d'un rosso biondo Clilal0,
la gola bianca, e il davanti del collo
per lungo tempo conserva, si rende age
vole, mangia ,le interiora dei pesci, e la bianco giallastra con molte macchie ne.
carne cruda , si accostuma a poco a poco re, longitudinali, le parti superiori del
alla domestichezza, convive col pollame,
corpo di mi cenerino nerastro , contor
e diviene ance suscettibile di alcuni nato di rosso biondo chiaro , il ventre,
moti, che gli sieno comunicati, per
e le coscie biancastro. La mandibola su
esempio quello di avvolgere il suo collo periorc in parte uerastra, e linfe
attorno le braccia del padrone. La come riore, unitamente al giro degli occhi , e
degli aironi non una buona vivanda , all'iride , d'un giallo chiarissimo. ln
bench in altri tempi godesse del titolo tale stato ravvisasi lunica pur'piu'nta,
di salvaggiume reale; ma siccome la Gmel., l'ardua auspica, e l'amica mon
loro caccia era la pi diletteyole della ti'cola di Lapeyrouse, che descrive l'iu

AIR

( 3.: )

dividno giovine dell'anno nella pag. 44.


delle sue Tavole metodiche, e varie

gure del medesimo uccello si trovano


nell'0rnitologia germanica di Borkhau
scii , tav. 4., ed in quella d Inghilterra
di Lewin, tav. 152., sotto il nonfe d'Af

rone n-ano.
li primo di questi autori attribuisce
al solo maschio le penne allungate, che

AIR

tro ollici di lunghezza , con le gambe


lung e, e sottili, e i diti parimente
lunghissimi. Si osserva un grande 'spa
zio nudo sopra il ginocchio, e tutta
l'impunnatnra di unv bianco puro; la
testa porta un piccolo ciullo pendnlo, ed
alcune penne del dogso, lunghe un piede

_e mezzo, che hanno gli steli forti; e

ricadono sul collo, ed in una disserta

stretti, e diverse barbe rado, o aflato,


son suscettibili di raddrizznimcnto, quan

zione sopra i costumi di tale uccello,

do l'uceello in agitazione, le quali

espone che non men timido, o men so

penne, che rinascono in primavera, e


cadono nellautunno, sorpassano nota

spettoso delle altre specie del medesimo


genere; che per la lunghezza delle sue
ali frappone alle volte un ostacolo alla

prontezza della sua fuga,e lo costringe


a cercare un piccolo monticello onde
oterlc distendere, e staccare il volo.

autore tedesco ha pure osservato che


mai giungeva'a considerabili altezze se

bilmente la coda. Il becco giallo ver


dastio, alle volte nero verso la punta ,
l'iride,dun giallo ,vvo,'la pelle]nuda
degli occhi verdastra, .ed i piedi (1 un
bruno verde.

Gli individui giovani, il color bianco


dei quali pi appannato avanti la pri

non continuamente rotando, n soste

ma moda, non hanno no al terzo anno

nevasi in aria col librarsi in virt dun

ii ciuffo pendente, n lunghe ;penne


diritte, e con barbe rade sul dor3o. La

movimento insensibile, come fanno le

aquile ,. e le cicogne, ma agitava senza


mai stancarsi le ali. Questa specie abita
per pi lungo tempo le vicinanze del
mar Caspio, del apar Nero , le paludi
della 'lartarla, e le rive del ume lr
tisch in Russia , senza mai oltrepassare

mandibula superiore, totalmente nera


giallastra nel primo anno, diviene suc

cessivamente nera alla sua punta, e lungo


lo spigolo , i piedi sono verdastri, liride
di un giallo chiaro, ed in tale stato
lardea alba Gmel.

l'airone bianco,

il cinquantesimo grado di latitudine set


tentrionale, di quello che le sponde del
Reno, sulle quali non passa che 1}

B;lfon, Tav. color. 886., e Lewin, Tav.


1 i.
-'
Dicesi, che questa specie sia comunis

sola estate, senza nidicarvi.

sima in Asia, nel Nord dellAdrica , e

cacci

nellAmerica settentrionale, assicuran


tori giungono ad u'd:iderla col mezzo
dell'imbosCate, e per il rimanente la . doci' per Ternminck essere quella me
desima, che abita in Ungheria , in lolio
sua carne , dura, ed insipida, ha un sa
per di pantano, e gli escrementi, bian
nia , in Russia, ed in Sardegna. lhpasso
chiI e canslici sono di-un cattivissimo
di questa specie non che accidentale
in alcune parti della Germania, n mai
odore.
'
" Al dir di Temminclt,
che trovasi in italia, in

nesto airpue,
rancia , e in

Olanda , pi numeroso nel

un

giorno, e verso i confini dell'As' , che


nel Nord , fabbricando il suo nido fra

le Canne, o nei boschi cedui , piuttosto


che sopra gli alberi, e la femmina vi
depone tre uova di color verde-mare ,
grosse poco meno di quelle di gallina,
la di cui gura pu ossrrvarsi nell'opera
di Schinz, 'fav. i. N. 4.

"" Le granocehiaie arrivano in T0


scana verso lultima met d'aprile;
molte ne restano a covare anche fra noi,
ma giunto l'autunno spariscono tutte
no alla futura primavera.
La senza amaca xaccxona, o Aiaoaa
sianowae; Ardea cgrrllu, Linn., e Lath.

Tav. color. di Bu'on ga5; e di Wilson,


Amar. Ornith. tom. 7. tav. 6|., g. 4.
Questa specie, che incontrasi in Europa,
bench sia stata chiamata S area (1' A
merica, ha tre piedi, e due un a quat

.A._

sincontra nelle regioni occidentali, e il


suo cibo consiste in ranocchio, in lucer
tole, piccoli pesci , chiocciolc, ed inSetti

aquatici , nidicando sopra gli alberi, ed


ivi deponendo quattro, o sei uova di
color verde mare chiaro.
" molto rara in Toscana; per il
solito ne compariscono in numero me
diocre nella primavera, ma qualche volta
se ne vedono ancora in inverno, e non

noto se nidichi fra noi.

LAlaoaa amento, o amoue murena,

Arriva gurzetta , Gmel. nesta specie,


che ha un poco meno i due piedi
in -lunghezza , corrisponde nella sua
prima

eta

all' airone piccolo

bianco

di Bullon, ed allora di un bianco ap


pannato; il becco, la pelle delle orbite,
liride, ed i piedi sono neri, e tino al
let di tre anni non porta penne lun
ghe , allilate, o subulatc nella parte bassa

del collo, n sopra il dorso. Gli indi


vidui vecchi dambedue i sessi, la di

,. AIR

(3m)

cui impennatura tptta di un bianco


puro, hanno all'o te un ciuffo fen
dulo, formato di-due,' o tre penne un
ha , e strette, ecor endosi pure verso
fattaccatura del col _ un rosso mazzo

che conaervasi nel Museo, ha i lati del

pollici, a stelo sottile, contornate, e


rialzate Verso la punta, le di cui'harhe,

collo, le ali, e la parte superiore del


corpo ceperiua, e le penne addominali
in parte gligie,e in parte nerastre. Mal
grado l'eu'orine grandezza, che viene at
tribuita a questo airone, il Gabinetto
medesimo ossede2una specie di Caienna,
che vi distinta col nome di airone
u'gunte, la di cui testa ha il ciuo, ed

meno lunghe, 'che nella specie preceden

nera , col collo tutto bianco, fuorch

le , sono rade, setoae , e ailate. ll becco

alcune macchie longitudinali nere nel


mezzo; il petto, ed ilven_tre nono di que
sto ultimo colore , come pure le penne
alar1, e caudali, ma il dorso, e le coscie
l0n bianche.
,
*"d
S. 2.0 Senza cxnrrar'n, nanna,

di simili penne luatie.

i osservano

inoltre sulla parte superiore del dorso


tre le di penne, lunghe sei noa otto

nero, la pelle nuda degli occhi ver


dastrl, l' iride di un giallo vivido',i
piedi neri verdastri, la parte inferiore
del terso, come pure i diti olivaatri, ed

allora lardea candidissx'ma , e l'un


dea nivea di Gmelin, la agarza biinca
maggiore , o airone maggiore'di Buffon,

ma , secondo Temminck ,\non riferi


bile a quella della Tavola color. 90| ,
che rappresenta la agarza d America, 0
airone a pennacchio di .quest' ultimo au
tre, la quale diatinguesi per il suo fol
tissim0'ciu'o, e per il grosso mazzo,
che oaservasi alla parte inferiore del
collp. Gli steli di tutte queste penne
r

AIB.

di penne b;une aflata: Lindividi,

PAvoxcenuz m PADULB.

., , .
,
Senza crnrrerro counne,,o m uaon;
Ardea rulloides, Scopoli, Ardea comu
la , Pallas. Questuccello lungo circa
sedici pollici, non ha che un piccolis
simo spazio apennato sopra il ginocchio;
il maschio, e la femmina, dopo l et dei
due no ai tre anni, hanno sulla fronte ,
e sul vertice della testa diverse lunghe
penne giallastre , rigale di strie l0ngitu
diuali pere, e.si partono dalloccipite

- sono delicati , e- le loro barba , setoae ,


e diaunite, rimili a Quelli: del dorso,
ed quest ultima specie l'ardea candi
otto, o dieci penne strette, lunghissime,
dr'ss_im di Wilson, Americ. Orm'th.
che sono bianche, e c0utornate di nero.
tom. 7. p. 120., e tav. 62. N. 4.
Varie gure dellairone piccolo d'Eu '_ La gola bianca , il collo, e le scapolari
sono rosso bionde chiare; le pennedorsa
ro a possono vedersi nein uccelli d'in
gblltefra di Donovan tom. 4. 'lav. 98, e li, lunghe, allilate, di color castagno non
molto scuro, e tutto il rimanente del
di Gravea, tom. 4., Tw. 3a. Abita que
l'impennatura bianco puro- il becco,
sta apecie pi freqtrentemente i conni
dell'Asia , ed assai numerosa in Tur-.
chia, in alcune parti dell'Italia, nellAr
cipelngo , in Sardegna , e in Sicilia; non

per che di asso periodico nel mezzo


iorno della grancia, in Svizzera, ed in
ermania , e nidica nelle paludi, de.

ponendo quattro, o cinque uova bianche.


"* Questa apecie rarissima in T0
scana nell autunno, e nell' inverno, ma
bens molto comune in primavera, ed in
estate.

'

L'Axaotn: caazmxo nA-naa1cr Ardea


ierodias, Gmel., il dicui individuo gio
vane giudicato da Temrninck lAr-dea
hmlsonius, Tav. 135.. dEdwards. Que
atuccello, che Buon ha descritto, sp.
lo., e di cui Wilson ha dato la gura,

Tav. 65. N. 8., indicato nel Museo di


Parigi sotto la semplice denominazione
d'al'rone camerino. Secondo Buil'on, ha

turchina-azzurro alla

base, e nero al

lestremit, la pelle nuda de li occhi


grigia verdastra , l'iride gial a , ed i
piedi dello stesso colore con mezzo tinte
Verdi.
Quest'uccello, descritto dallo Scopoli,
Ann. V. N. 121., sotto il rammentato
nome dardea ralloides, per la sua ras
somilianza colla gallinlla, e da Tem
minr sotto quello di airone sgarza
ciu_'utlo, l'unica squax'otta , e l' ardea
casmnea di Gmelin, e di Latharn, la

sgarza ciulto di Illaone , e la sgnr:a


cl_fktlo mio: di Buon, Te 7. color. 348.
Gli individui, che non hanno n l'et

di due anni, n le lunghe enne occipi


tali, sono bruni rossi biondi con grandi
macchie longitudinali, e pi cupe sulla
testa, sul collo, e sopra le tettrici delle
ali; la gola, il groppone, e la coda sono
dun bianco puro, la parte su eriore del

quasi quattro piedi e mezzo daltezza


q|u_audo ritto, cinque dal becco allun
gue, tutta la sua impennatura bruna,

dorso, e le 'icapolarl di ce or bruno


pi o meno carico, la porzione supe

eccettone le penne maestre dell'ala, che

riore del becco bruna verdustra, e lin

anno nere, e porta anch'esso un ciuffo

feriore gialla con mezze tinte verdi, la

AlR

(313)

ma

pelle nuda degli occhi verde,i piedi ed in (Mela, non essendo che di pas_so
verdi cenerini , e l iride d un giallo ' in Germania, edin lughilterra. il mo
chiarissimo.
\
eiboordinario cdsiste in piccolissimi
in questo abito ravvisasidardea er)r
pesci, ranocchielle, insetti, e vermi, e
thro su, e le ardea Marsiglil e pumila De Riocourt Ci riferisce, che quest uc
di Gmelin, e di Latham, e probabil
collo nel tempo digli amori gettano
mente anco lamica lenliginora di Mon
grido simile al' lattato di un grosso cane,
tagu , Suppl. al Diz. Ornitologico.
che sospende il suo nido ai giunchi alti,
Quest'
uccello,
comunisimo
vena
,
nel modo stesso usato dal rusignolo di
.a
i conni dell Asia, iii Turchia, nel
padule; ma secondo questo osservatore
l'Arcipelago, in Sicilia, ed in alcune e quattro uova, che la femmina vi
parti d ltalia , di _ asso nel mezzo
depone, sono verdastre, .e brizzohte di
giorno della Francia, in Toscana, nella bruno , mentre al contrario, al dire di.
Svizzera ,\ed in alcune parti meridio
Tcmminck, queste non
Ile, in
nali della

Germania, non mai veden

numero per di cin ne ' _

L,,_ sono

dosi nel settentrione. Costruisce il suo bianche, e di quest' u timo I ._re lo'nb
nido sopra gli alberi, deponcndo la ' anche rappresentate: da Sebiaa'flav. .I.
N0 6
w
femmina quattro non grosse qo_
quelle di una uagli , di color_verda
" La cannaiola arriva in Toscana nella
atto con macc ie brune, ed i
iccoli
primavera, e parte nell'autunno; molto
pesci, gli insetti, e i molluschi for
comune nei luoghi
aludosi, e. Vestiti
mano il suo cibo principale.
derbe folte,.e nidi ca anca fra noi.
La Cannuou; Ardea minuta , Lino.

'l'av. color. di Buifon, N. 323; di Le


win,N. 148; di DonovanI tom. 3. N.
53. Ha le coscie impennate no al ginoc
ehio, ed lunga dai tredici ai quattor
dici pollici. ll maschio, e la femmina
in et adulta hanno la parte alta della
testa, l'occipite, il dorso, le sca olari ,
le penne secondarie delle ali, e fa coda
dun color nero a riessi verdastri, i lati
della testa, il collo, le tettrici delle ali,

e tutte le parti inferiori gialle rossiccie.


le penne alari nere cenerine, il becco
giallo, bruno alla punta , il giro de li
occhi, e l'iride gialla, e i piedi gia li
Verdastl'i.
Nei giovani dell'anno il vertice della
testa bruno, e la parte anteriore del
collo, che biancastra , offre numerose
macchie longitudinali. 1 lati della testa,
la nuca, il petto, il dorso , e le tettrici
delle ali sono di un bruno russo biondo
pi o meno cupo , e brizzolato di molte

li. nasauso; Ardea atellari:, Linn.,


Tav. color. di Bu'. N.-789, di Lewin,

147., e di Graves, 31, tom. I. La vo


ce, simile al niuggito di un toro, che
questo uccello manda di mezzo ai giun
chi, gli ha procurato il nome di boa tau
rur, non dovendo per confonderlo col
gran tarabuso, ardea boturus di Gme
in, il quale, come crede' 'lemmidck,
una granocchiaia, bench la sua gran
dezza sia superiore di circa_un piede a
quella dellultimo, lo che ci viene assicu
rato dalla descrizione fattane da Bris
son.
'
il tarabuso ha circa due piedi e mezzo
di lunghezza , il dito posteriore lun
ghissimo, il vertice della testa nero , e

orta dei larghi balli del color medesimo.


l fondo dell'impennatura leggermente
variato di giallo ferruginoso , di linee,
e tratti neri a zeta , e di verghe dello
stesso colore, mentre le penne del collo
sono lunghe, essibili, ed ondeggianti,

macchie longitudinali brune, le penne

la mandibola superiore bruna,'l'inferio

alari , c caudali brune scure, il becco

bruno , ed i piedi verdi. Nel tempo della

re, il giro degli occhi, e le gambe di un


verde pallido. La femmina non dilleri

seconda muda, le macchie longitudinali

ace sensibilmente dal maschio , sebbene

cominciano a spari|e , le penne del man


tello si urlano di rosso biondo, le penne

alcuni autori pretendano, che possa con


facilit riconoscersi per la sua statura
un poco pi piccola , pei colori pi ap
pannati, per le penne del collo, e del
petto, che sono meno lunghe, cdi gio
vani individui egualmente non presen
tano vernn'altra differenza ben distinta.
I nomi di stellaris, e arterias, dagli
antichi attribuiti a quest' uccello, trag
gono, per guanto pare, la loro origine
dal volo, c e ogni sera stacca verso gli
astri, piuttosto. che dalle macchie delle
sue penne, disposte in 4forma di pe'

delle ali , c della coda


rendono una
tinta nera, ed in questalnto facilmente
rxconoscesi lardea danubialx's, e l'4!

dea solom'enn's di Gmelin', e di La


tham , il tarabuao bruno rigato, ed il
tura/mm rosso biondo di Buil'on.
_Quest' uccello, poco comune in Fran
Cl_, vi giunge in quella sola epoca, in
- Cui le erbe delle praterie sono tanto alte
di provvederin un ricovero, ed pi
ovvio, per

uanto sembra, in Svizzera,

Dizion. Jclle Scienze Nat

AlR

(314)

AIR

si trattiene durante tutta la giornata

vicingrsegli , se non con cautela, giacch


l uccello dirige i colpi del becco sopra
gli occhi, e neppure lo stivaletto pone

nelle

al sicuro

nellate, enon di stelle. il taralmso pi


salvatico ancora tlellairone comune ,
paludi di una certa estensione,

la gamba dai suoi attacchi.

nelle quali si trovano molti giunchi , e


Del rimanente la carne del tal-abuso
preferibilmente sugli stagni circondati
non mangabile, se non quando si
di macchia , ove ripone la sua sicurezza 'ei tolga ad essa la pelle, onde impedire,
in un genere di vita ritirata, ed inst
15. nella cottura non corrinnicbi a tutto
tiva, procurando d'altronde di tener di [il corpo il forte odor di pantano, di cui
tempo in tempo la. testa alzata fuor i impregnato.
delle canne, onde spiare ci che gli ao-4
l tarabusi, comunissimi in tutti i
cada attorno, senza farsi vedere dai cac ; paesi sparsi d'acqua, si incontrano ovun
ciatori. ll solo moto , che si da, consi
que sono paludi sufcientemente vaste
ste nel gettarsi sopra le ranocchie, 0
a servir lor di ricovero. Non son rari
i piceoli PJCi, che se gli presentano in Francia, in lnghilterra , nella Sviz
quasi da loro stessi, e dicesi di

pi,

che nell'autunno passa nei boschi e far


la caccia ai topi, che prende con molta
destrezza, e che inghiottisce tutti in

tcri.
La gagliarda voce del tarabuso sembra
essere un grido di richiamo mandato da
esso con maggior frequenza nei mesi di
febbraio , e di

marzo, giacch diretto

generalmente a far sentire tanto la mat


tina quanto la sera, alla sua femmina
abitualmente lontana ,' ov' ein , esso
sembra destinato a richiamarla nel tempo
degli amori- Dalle, osservazioni Comuni
cate a Bu'on dal defunto Baillon padre,
potrebbe concludersi, che in questa spe
cie il numero delle femmine fosse mag
giore di quello dei maschi, e che queste
aocorrano alle volte presso il loro in
grandi truppe; ma deve essere stato ben
difcile il provare tali fatti, trattandosi

d' uccelli di si gran diidenza, come


sono essi: e potremmo asserire, che il
grido non ha per unico oggetto lespres
sione dei desideri amorosi, giacch il ta
rahuso lo fa sentire no allepoca della
. mietitura, e per conseguenza molto tempo

-'do 0 le covate.
tarahusi costruiscono il loro nido nel
mese di aprile, in,mezio alle canne so
pra un cesto di giunchi , e le uova depo
ste sono quattro, o cinque di color verde
ludicio, o grl iastre, di cui Lewin ha
dato la gura, lav- 34. N. r., e Schinz
tav. l. N. 5.
L'incubazione dura ventiquattro, 0 ven
ticinque giorni; i pulcini ricevono nel
nido il cibo per altri venti giorni circa,
e le loro prime penne sono rosse bionde,
come quelle dei vecchi. l genitori gli di.
fendono animosaniente contro gli astori,

e per rispingere gli assalti contro loro


diretti dain uccelli rapaci, gli. attendono ritti, e gli costringono ad allonta
narsi a furia di vigorosi colpi del loro
becco appuntato. Quando un tarabuso
ferito dal cacciatore, esso non deve av

zera , e si veggono ancora in Austria,


in Slesis, in Danimarca,in Svrr1.ia; ma

poich han bisogno d'acque tranquille,


e nei grandi freddi non vnuo in trac
cia, per quanto sembra, delle sorgenti,

i lunghi geli devono essere per loro


una stagione d esilio.
" Si trovano per il solito in Toscana
solo in autunno , ed in primavera :
nella quale stagione ordinariamente se
ne trovano in maggior numero: ma al

cuni anni vi rimangono per tutto l'_in:


verno, e non sappiamo se fra non 31
propaghino.
La PAVOICBLLA m PADULI, o senza
m-rncoas, o cenesnu, o mvmrcuu A
MAlsreLt.o seno; Arrlea nfcticorar, Lino.

Questucccllo, lungo circa venti pollici,


e che non ha veruna analogia col corvo,
ha acquistato il nome di corvo notturno
a cagione del crocidare, o rantolo lugu
bre, che fa sentire durante la notte, e se

condo Belon, laaua antica denominazio


ne francese di roupeau, derivata dalla

suppostain abitudine di costruire il nido


fra lo rupi. Cl' individui vecchi d'am
bedue i sessi hanno il becco giallastro
alla base, e nero nel rimanente, liride

rossa, ed i piedi vendi giallastri,la fronte,


la gola, la parte anteriore del collo, e

quelle inferiori dun bianco puro,il


vertice della testa, loccipite, il dorso,
e le scapolari nere con riessi turchi
nicci e verdsstri: sulla porzione alta
della

nuca > alcuni li bianchi, ordina

riamente in numero di tre, e lunghi


dai sette ain otto pollici, ondeggiano
sul collo, e cadono ogni anno, e la parte
bassa del dorso, le ali, e la coda sono

d'un cenerino puro. La gura di tale


nceello in quest'ahito pu osservarsi in
Buon , tav. color. N. 58., in Lewin,
Tav. l46., e in VVilson, lav. l, N. a.
Le tre lunghe penne occipitali man
cano nei giovani individui dell anno,
che hanno la parte superiore della testa,
la nuca , il dorso, e le scapolari d'un

AIR

( 3.5 )

bruno appannato, con alcuni tocchi lon


gitudinali rossi biondi chiari nel cen
tro dogni penna. La gola bianca, con
piccole macchie brune, le penne dei lati,
e del davanti del collo sono giallastra
con un largo contorno bruno, le tet
trici, e le penne delle ali terminate da
macchie bianche giallastre, e le parti
inferiori del corpo con mezze tinte brune,
bianche , e cenerine;

il becco

bruno

sullo spigolo, e sulla punta, verdastro


nel rimanente, ed i

indi bruni oliva

stri. lii quest'ahito neonoscesi l'ardea


muculata , e l'urdea gardeni, Gmel. ,
il palmare, ed il pouacre di' Caienna ,
di Buii'on, tav. color. 939.
Finalmente negli indiVidui giunti al
l et di due anni, la testa, ed il dorso
hanno delle tinte brune, le macchie lon

gitudinali del collo sono meno nume


rose, e quelle dell'estremil delle tet
trici pi piccole; le scapolari hanno una
tinta verdstra , la parte inferiore del
corpo ha pi di bianco, i piedi sono ver
destri, ed il becco bruno nerastro, tali

essendo lurdea badia, e grisea Gmel.,


la pavoncella di pedale rappresentata
come femmina nel

Builon , tav. color.

259. , e la sua ;garaa ciuirtto rosso


iondo. Quest uccello , che frequenta
del pari le spiaggie del mare , le rive
dei umi, dei laghi, e le paludi coperte

di giuiichi, e di macchia, pi comune


nel mclmgiorno che nel settentrione
dell' Europa , essendo per ovunque pi
raro dell'airone comune, o sgarza cene
rina. La specie medesima trovasi egual

Alti

Tale la confusione sparsa nelle spe


cie del,genere airone, che in seguito dei
numerosi errori rilevati da Ternminck,

non crediamo opportuno l intraprendere


la descrizione particolare di quelle, che
sono state indicate dai metodisti, avanti

ilcompimento di quel gran lavoro. Oltre


le osservazioni, che il naturalista,0lsn

dese ha reso pubbliche negli articoli


parziali sugli aironi propriamente detti,
le sgsrze ciuetti , i tarabusi , e le pa
voncelle di padule europee , ha potuto
riconoscere, applicando la sua opera al
l' indez: ornit/roLogicus di Lathnm , che

l'unica banan1'ensis, N. i2. , o tara


buso bruno rigat0'ilI un mostro; --I'ar
dea fumaicensis, N. i4., un individuo
giovane dellunica ca_yennensi.g, N- l2,

pavoncella di padule di Caienna della


tav. color. 8 9., o airone di color grigio
di ferro del
useo, di Storia Naturale
di Parigi, e dell ardea violacea , N.
50., di Latham, che fa gura di due spe

cie. - l' ardea undulata , N. 22., o


piccolo tarabuso di Caienna, tav. color.
763., l'individuo giovane dell'amica
philippensis, N. 35, sgarza ciuetto di
Cnienna delle tav. color. N. 908. , o
airone zig-zag del Museo di Parigi,
come l'ardea brasilierlsis, N. 23. , o
onor dei boschi, lindividuo iovane

dell' ardea _ava ,' N. .26, e l ardea.


ti5rina, N. 24. , 0 'l' onor;e' propria
mente detto, tav. color. 790, quello del
l'amica linenta, N. 25., o onore' a ri

ghe, tav. color. 860.-- l'ardea annega


lrm-is , N. 30, o piccolo tarabnso del

mente nell America settentrionale , in


diverse regioni dell'Asia, nella China ,

Senegal, tav. color. 3|5 , la stessa del

e solo delle giovani, sebben di rado, se

cio l'airone a gola bianca, che ha il

l": Veggono in autunno.

resto delle penne nero, trovandosi nel

lardea malaccensr': , N. 47. , o sgai1a


ciuetto di Malacca , tav. color. gli ,
e sulle spiagge del mar Caspio.
che trovasi nel Museo di Parigi sotto la
La pavoncella di padnle cerca met
nell'acqua , e met sulla terra il suo denominazione di airone a mantello
nutrimento, che consiste di grilli, chioc
bruno;-l ardea cyunupus, N. 33., o
ciola, ranocchie, pesci ec.; st nascosta sgarza ciu'etto cenerino, lindividuo
durante tutto il giorno , e si pone in giovane dell'Ardea caernlea, N. 48., 0
movimento solo all' avvicinarsi della sgarza ciuetto turchina, nel passaggio
notte, faCendo sentire il suo grido Ira , da una livrea all altra ; - l' ardea wre
7m, m, che da (Villu_ hhy paragonato seens, N. 31, o sgarza ciu'etto verde,
il quello prodotto da vomito umano. la medesima specie dell' Ardea Ludo
vieiaruz N. 5i., osgarza ciull'etto della
er quanto pare , fabbrica il suo nido,
secondo le circostanze, o nelle buche
Luisians, tav. color. gog;-sotto l'ardea
comma, N' 39, stata compresa come
delle rupi, o suin outani presso le pa
ludi I o nei cespugli , ove la femmina variet la sgarza ciuil'etto del Comman
depone tre, o quattro uova di un verde
del , tav. color. gin , che lindividuo
fusco al dir di Temminck , e bianche,
giovane di una specie reale, chiamata da
come ci viene assicurato da Sepp.
Temminck ardea ritirata, la quale tro
" La pavoncella di padule , bench vasi nel Museo di Parigi sotto il nome
rara nell'interno della Toscana , arriva
di sgarza dorata; -- l uccello indicato
fr_n noi nel maggio , e si trattiene per come variet B dell ardea cacrulca,
diec1, o quindici giorni; sparisce dipoi, N. 48, anchesso una specie distinta,

[un

( 316 )

AIR

disegni di Forster sotto il nome di ar

simili lunghe nove pollici , alla parte

dea u5ulur, ed essendo stato descritto

inferiore del collo.

da
se sotto quello di ardea guluri:
negli Atti della societ di storia natu
' rale di Parigi, ove osservoeene la gura
nella-tav., o. -l' ardea fusco, N. 83 ,
o airone bruno di Bu'on , Tav. color.
858, la femmina, 0 l'individuo gio

vane dell'amica agenti, N. 79, o agami


di Chienno, tav. 859. \

Quest' uccello, che ha il vertice della


testa turchino nero, bianco sopra l'oc
cipitc, la gola, ed il collo, e di un ce

nerino turchiniccio Sul dorso, il grop


pone , e le tettrici superiori delle ali,
e della coda.
n. LAmore urnezzA-ro,\N. 353 , ur

dea marmoruta, Viel.l., che ha due piedi,

Temminck, che riguarda l'ardua alra


N. 71, come una specie dubbia, egual
mente che l'unica follannae N. 82,
la quale solamente attestata da un

e otto pollici di lunghezza , collo testa,

ed il terzo'della parte posteriore del


collo, rivestito di penne lunghe, e stret
te . e con i colori , che presentano un

disegno chinese, confessa di non aVere

misto di rosso biondo , di bianco , e di

ancora potuto provare l'esistenza delle


seguenti specie nominali: ardea elucu

nero , leggiadramente varisti.

ra, N. 16. di Latham, o pavoncello di

padule 'di Schiavonia; ardea ferrugi


neo , N. 4|, 0 tarabuso l'errginoso;

ardea torqnaln,N. 42, o sgarzs ciu'etto


col collare; 'ardea c'rythrocrphul, e
thula, N. 43, e 44, sgarze ciuil'etti del
Chili; ardea c_yanone hala , N. 45, 0
curahi-remimbi, N. 5(. del D'Azers;
ardea rubiginmu, N. 58, o airone color
ruggine; ardea cana , N. 59, o airone
cenerino; ardea uirgata N. 60 , o ai

rone ri ato;ardra galathea, N. 68.. o


airone ianco lottato Bulf. , e grande
airone bianco, N. 350, del D'Aura;
ardea spndictu N. g6, o verza ciuf
fetto porporino di Bu on; a!" ca cracra
N. 77. , o airone cracra Buli. ; ardea
hoactli, N. 84, o hocti, Bull'on;.ardea
lzohou, N. 85 , o bohou-, Bu.

ardea

indica, N. 86 , o airone Lahaujnng,


Sono. ; ardea uvicol_lis, N. 87., o ai
rone col collo giallo.
Sebbene in tali circostanze sembrar
possa con convenevole, riguardo alle

specie descritte da Lathaln, di limitarsi


o questo nomenclatura , non 'dehbono
forse passami sotto un total silenzio
quelle del DAzara, che Temminck non
ha, per quanto pare , conosciute, e che
non ben otuto comprendersi nel suo
esame. .'la i sono
. L'Ainoux PIOLlIATO. N. 347. del
l0rnitologla del Para nei, 0 airone gana,
ardea caerulescem, %ieillot, uccello di

circa 45 pollici di lunghezza, che ha so


pra l'occipite un pennacchio di pen
ne strette , lunghe , e disgreglte ; sui

3. LAmone'lanzo-Guma, N. 357;
ardea tafa2u-_ uira, Viell.,riavvicinato

dal Sonnini a la avoncella di padule


della Nuova Calezihnia. La denomina
zione, che i naturali del Parnguai hanno
applicato a quest' uccello , signica uc
cello parco a cagione della rassomi

glianza del suo grido col grugnito di tal


mammifero. La sua lunghezza e di circa
Venturi pollici, ha sulla testa tre penne

lunghe quattro pollici, strette, gracili,


ed oudegginnti, la fronte, e i sopraccigli
sono bianchi, la parte superiore , e po
steriore della testa turchina nera , i lati
della testa , la gola, il collo, il petto,

e il ventre bianchi, la porzione superiore


del dorso, e le penne scapolari nere, can
gianti in verde, e Violetto cupo; il ri
manente del dorso, la coda, e il di sopra
delle ali d'un

turchina chiaro, ed il

becco nero.
4. L' Annone A COLLO PIOII'IO ,
Azara, N. 358., o Airone a coda tur
china", ardea. cfnnura , Viell. , che
lungo sedici pollici, e tre linee, colla
teste , 1' occipite , e la parte superiore
fornito di lunghe penne, ed ha la gola,
e il davanti del collo variato di bianco,
di nerastro, e di rosso biondo, il petto,

la porzione posteriore del collo , i lati


del corpo, le gambe, e il di sotto delle

ali dl grigio piombo, le penne alari, e


caurlnli turchine.
5. LAr,ams A cono nono , Az.,
N. 359; Ardeofuscimll, Vieill., che
ha quattordici pollici di lunghezza to
tale, colla testa nera variata di tur

china, e lionat0; la parte posteriore del


collo, ed il oppone bruno, le ali, e

dati del collo diverse penne concavo,


con barba spinoso , che ricuoprono una
lunga fascia di pelle nuda , comincian
do dalla parte inferiore del collo no

chie bianche, nerastre, e rosse bionde,

al ventre, e nalmente altre penne de


licate, e setose, che discendono dalla

eccettuato il ventre , e la parte esterna


delle gambe, che sono bianche.

porzione Superiore del dorso no al


estremit della coda, e non poche

360 ; Ardea erythromelas. Vieill., che

la coda ture-Bino con riessi violetti , e

le parti i1riori variate di lunghe mac

6. LAmore nosso, e uno. Az., N.

(317)

AIR

ha tredici pollici di lunghezza, col sin


cipite , le penne scapoLari , il. dorso ,

il groppone, e la coda nera} i lati della


testa , la parte superiore del collo , le

AIT

membranose o semi-membranose; corolla


di due glume mutiche , troneate, pi
corte delle glur'ne del calice. Le specie
di questo genere sono le seguenti:

tettriqi superiori delle ali di color ta Amossma enoausosa , Airopn's globosa ,


bacco di Spagna, e le penne nere; il di
Desv., JOurn. Bot. I, p. |97,e zoo, tab.
sotto del corpo bianco con marezzi neri, 7. g. 3 e 4. IQuesta ianta cresce in
e rossastri all'attaccatura del collo.
piccoli cesti, composti di due a sei culmi
L'Auon. vanucno. Az., N. 36| ;
gracili , alti da tre a quattro pollici. Le
Ardea variegata. Viell. Questuccello, sue foglie, accartocciate nei, loro orli,
lungo quanto il precedente, e che, man
sembrano setacee; ed i suoi ori' sono
cante al par di esso della facolt del di un verde biancastro, disposti in una
volo, ha egualmente sole otto penne alla
pannocchie piramidale poco sparsa, lunga
coda, mostra sul davanti del collo lun
da .sei 'a dieci linee. Le glume del calice
ghe macchie bianche, e rosse bionde con sono convesse, emisferiche, quelle della
striscie scure; le penne del petto, e dei
corolla tridentate alla loro sommit, vel
lati del corpo hanno una tinta giallastra, lutata per la parte di fuori.
il ventre bianco, una fascia nera si Amossmn nx Decannonna, Ziropsr's Canda
lx'i, Desv. , Joufu. Bot. I, p. 200; Poa
del collo. il dorso , le scapolari, le. tet
agrostidea,Decand., le. Rar..faapz l,p.

distende sulla testa, la parte posteriore


trici delle ali, e le penne caudali sono
nere al

centro, e contornata

esterior

mente d' un bianco rossiccio. (Cu. D.


AIRONE DI MARE. (Ittiol.) Col nome
dhron de mar, che noi cos

tradu

l, tab. 1. Il calmo di questa specie


inferiormente genicdlato; getta le radici
dai,nodi, si raddirizza in seguito , e si
alza quattro o_ sei pollici. Le sue foglie
sono piane; i suoi ori verdastri , scre

ciamo, chiamasi in alcune parti della

ziati di violetto, sono disposti in pane

Francia 1' Euinco cornuto, ed altrove lo

nocchia patentissima, ed hanno le glume


del calice ovali, un poco acute .e quelle
della corolla glahre. nesta pianta cre
sce nei luoghi _umidi ed erbosi delle

e adone. V. Salmone, ed Enloco. (H. C.)


Al ONIERA. (Falcon.) Nel tempo, in cui
la caccia degli aironi era in Francia, ed
in Italia, la pi distinta della falcone
rla,e formava il divertimento dei prin
cipi, e dei Grandi, si pens a riunire, ed
a ssare gli aironi, procurando loro dei
comodi spazi; al qual effetto si piantava
no, a qualche distanza da uno stagno, o
da un ume , diverse porzioni dijparco, 0
di 'bosco formato dalberi dalto fusto,

Vicinanze di Nantes , Rennes, cc.

Il sig. Palisot riferisce ancora a que


sto genere, ma con incertezza, l'aira
involucrata. (L. D.)

" Sprengel e la maggior parte dei


botanici riferiscnno le specie del genere
ailnpsis, stabilito da Desvaux, al genere
aira; e perci l'airopsis globom
laira globosa, e l'airopn's candolii

sulla cima dei quali si preparavano dei


tugurj di larga apertura, destinati ad l'airn ugroslirleu.
'
allettare questi uccelli per la comodit, AITACUPI. (301.) Gli alberie gli ar
che trovavano a collocarvi i loro nidi.
boscelli che compongono il genere tuf
Belon, Lib. IV. pag. 189., rammenta con [in di Ruiz e Pavon, s'indicano al Per
entusiasmo le aironiere, che Francesco I.
sotto tal nome. (J.)
aveva fatto preparare a Fontaiuebleau, e Al'l'lMUL. (Bot.) lyu'mul. Sotto questo
c e , addomesticzmdo gli uccelli i pi nome eonosciuto alle Molucche un albe
selvatici, somministravano il mezzo di
ro di mediocre grandezza, descritto dal
allevare, ed ingrassare i loro pulcini,
Rumo(l), e che non stato possibile ri
che in quei tempi godevano dell onore
portare nora a verun genere,e a-veruna
di essere tenuti per un cibo squisito, ed
famiglia, a motivo di non conoscere il
una vivande regale da apprestarsi dei
carattere dei ori. Le sue foglie_sono al
iii sontuosi banchetti.

Cn. D.)

A RONERO. (Ornil.) ' ale il nome


dell' uccello di rapina , addestrato alla
caccia dell'airone Cn. D.).
AIROPSIS. Box.) . Alaossme. (L. D.)
* AlROSSID . (Boz.) Airopsis, genere di
piante della famigha delle graminacee,
e delle triandriu monoginia di Linneo,

stabilito da Desvaux, ci di cui princi


pali caratteri sono i seguenti: calice a
lloro, con due glume eguali, concavo,

terne sopra i ramo'scelli, ovali c intie


rissime ai. loro margini; i suoi ori
sono piccoli, ravvicinati due o tre in

sieme, o posti sopra corti peduncoli; i


frutti sono cassnle ovali, biValvi e ri

piene da un seme. Quando si rompe la


scorza , ne scola un sugo tatti inoso. Il
legno giallastro e venuto di iruno al
lorch vecchio, e porta in latino il
(I) Hcrb. Amb. 3,,p. (33- t- 35.

AIU

(318)

AlV

m lurinum. Gli a lumi un Violetto nero,come i frutti del vac


nome di li
delle Molucche ne fanno dei
lini e cinum mfrli'lli , e sono adoprali ucl
l' indie per tingere alcuni telaggi. Per
turcassi permettervi le loro freccie.
non essere completa abbastanza la de
u.)

,
" AlTONA. (801.) Ailom'a, L. 8upp., scrizione di questo vegetahile, non ne
sono stati determinati'lnora ne la l'ami
Juss. , genere di pianta della famiglia
Ii n il geurc. (Man)
delle mcliacgee e della "monude(a ottan
dria' di Linneo, dedicato aGimnmni Ai A U E. (301.) V. Anna. (MAL)
ton' , autore della' Flora Kvwensis, e "" AIUOLO. ne.) V. Alseno.
di cui non si conosce ancora che una " AlUOLO. Pesa.) Cos chiamasi una
1
di rete e maglia rada, usata en
sola specie, la quale originaria del
munemeute per la nostra pesca delle
Capo di Buona-Speranza.
cheppie (Cl/l fa alone), che nella pri
Airoaia rei. CAIODI arosa-srenanla,ditonia
mavera dal edilerraneo salgono contro
capvnsfs,Linn. supp.,-Burm. Afr. lb.ill,
la corrente dei umi.
,
f. '1;an. ili , tab. 57|. un srboscello
di fusto cilindrico, rossastro, rammo e AlURU. (Orniz.) Secondo il Marcgravio,

questa al Brasile le denominazione


alto da cinque a sei piedi; le sue foglie
generica dei pappagalli. (Clx. D.)
sono huceolate, glabre, anascono molte
insieme, come a pacchetti alterni. I ori AlURU-PARA. (Ornit.) Nume bra
sono solitari, ascellari , campanulati, or
siliano del avi]: e testa turchina di Buf
dinariamente pendenti e di un bel color fon, Pn'ltacux Boa ueti Leuill., Psi:
rosso; essi hanno un calice corto, qua
tacu.r caernli rana haw. (Ca. D.)
drirlo; la corolla tetrape ala; gli stsmi ' AlURU-CA' lNGA. (Ornit.) Nome
in numero di ' otto a d i, e
neati
brasiliano del quinto crik di Bu'ou ,

hanno i lamenti riuniti in un tu di


pn'tlucu: agili: L. (Ca. D.
otto a dieci incisioni, le nali sosten " AlURU-CUBAU. (Orn.) uesto nome
g0no le antch. L'ovario. semplice e brasiliano e partiene a quel a specie di
porta un solo pistillo. Secondo Linneol pappagallo cl Marcgravlo, che laiu
il frultn ha qualche rassomiglianza con
rwcuror di Lat, e laourou-couraou
quello dell'alchechengi, vale a dire, che
di Bnlfon , sillacus aeslx'vus_L. (Ca. D.)
una bacca membraupsa, quadrangolare AlURU-CU UCA. (Ornit.) E questo il
giallastra, monoculare, contenente pi nome di un pappagallo, che ha sulla
semi attaccati a una placenta cilindrica.
testa una specie di berretto turchina,
Questo arboscello coltivasi in alcuni giar
nel di cui mezzo osservasi una macchia
ini d' Europa, dove suol orire tutti gli gialla , col becco Cenerino alla su base,
anni. Desr.)
e nero all'estremit; Questa specie il
AIULlBA. (Bot.) Afouliba, nome caraibo Psitlacua brasilimsis cjanocephalu: di
che Sui'ian, nel suo Erbario delle An
Brissou, e la terza variet dell'aorou
tille, da tanto alla cornutia piramidata, coumou di Buiion. Ca. 1).)
L. , quanto a una specie di eupalnrio , Ali/AL (801.) Afval. ome di un arboscel
eupatorium culthidi/blium, Lam. Dict.,
Io comnnesullerivedeiumi nelle Moluc
AIUN
che egli
o AIUNE.
nomina pure
([801.)ayouinitobou.
A un o Ayune. che, descritto dal Rumiio_(r) sotto il
nome di lignum aqualr'le, e che no ad
All'Amhoinaeneleisole lebiindicato ora non si
otuto riferire a verun ge
sotto questa denominazine un arboscello, nere o famigia, perch i suoi caratteri
chiamato dal Rumo (I) arbor nuda per
non sono conosciuti abbastanza. il suo
ch la sua scorza di una nezza tale,che
fusto grosso come un braccio e diviso
il legno che essa inviluppa , per cosi
in rami tetragoni alla loro estremit.
dire messo a nudo. Un tale arhoscello,
Le foglie sono rendi, ovali , laucv0ll
che comune nelle foreste delle Mo. ed alterne. i rutti assomigliano alle
lucche, ha il tronco alto da otto a dieci
more, e
anno attaccati pendenti ai
piedi, diritto o un poco sinuoso, sotti
ramoscelli, all'estremit di lunghi pe
lssimo , e diviso in lunghi ramoscelli
duncoli. Quest'arbosccllo e dioicn, se
larmenlosi , guerniti di grandi foglie condo il Rumiio; e le sue foglie si mau
lanceolatc' all' ascella delle quali na
giano cotte come li erbaggi. (Mis.)
scono lunghi grappnli di ori porporini , AIZOON. (Bot.) resse il Soderini tro
cui auccedono alcuni fruttineri, della for
vasi'awr questo nome il sempcrvivum
ma delle prugnole e di un sapore addetto tectorum.
un poco acerbo. Quando si mangiano "AlZOON. (Bot.) Aizoon, L., Jnss., ge
per levarsi la sete, tingono la bocca di
nere dcllu famiglia delle coidi ,e della
(I) Herb. ,4mb-l3. p. 9. t. 49.
,' (I) Herb. Amb. .'|, p. 135.

AJA .

(39)

AJU

icosandria di pentagiqia del sistema ses


suale. Esso comprende alcune' piante er
bacee o fruticulose, di foglie alterne, sem

versica nel suo aspetto dal latte di


vacca, che per un colore uh poco gial
lastro_; nop ba,odorc; il suo sapore

plici , carnose e succulente. 1 ori sono

in' princrpio poco sensibile , ma qualche

ascellari e sessili, in pannoccbia, o termi


nali, ciascuno dei quali ha un calice di
cin 'ue divisioni,_ed mancante di corol
la.ili atomi sono in numero di quindici

tempo dopo averlo ustato si prova una


forte. irritazione al a gola; d indizio

circa, ed inseriti tre a tre nei sini del


calice. Lovario libero, sormontato

da cinque stili, e si cambia in una cas


sula coperta dal calice, 5-locularc-5
valve. Le semeuze sono in gran numero
e attaccate per mezzo di alcuni pic
coli cordoni ombilicali a una placenta
conforme alla cassula. Le specie di
aizoon conosciute, Sono in numero di
dodici circa ,

ed offrono

in

generale

poco interesse. Quasi tutte ci vengono


da paesi stranieri.
Il loro nome sinonimo di quello di
sempcrvivum.

Almo: m Suola, Aizoon Hl'spanx'cllm ,


L., Dill. Elth. l43, t. 7 , f. 143. ,
una

pianta erbacea di caule

ramoso,

d'acidit, arrossaudo la tintura di lacca

muila forma per lausione dell'alcool


e degli audi, un deposito bianco viscoso ,

cui soprannota un liquido_cbiaro colbrato.


Ecco frattanto i principali risulta
ment_i dellanalisi di questo sugo.
_ Pri m1eiamente esso fu per eVaporazione
ridotto a consistenza d'estratto; n: qui
fuor di luogo l'accennare che la persona
che assisteva a quest'operazione, ebbe la
faccqa estremamente gonnta, gli occhi
quas1_ulceratr, ed unabbondante sup
purazione alla parte esterna delle orec

chie:_ tali incomodi che durarono\p


giorni, ceder_ouo ai bagni ripetuti di
latte di donna.
Lalcool sciolse una gran parte dell'e
stratto, prendendo un color giallo cupo.
La dissoluzione alcoolica che arros

giacente sulla terra; le sue foglie sono

aava la carta tinta colla laccamuil'a, fu

alterne, allungate, strette e di color

Verde. I ori sono sessili e solitari, e


posati sulle biforc:zioni dei ramoscelli

vevaporata , e la persona che vi assiste


va_, riport gli stessi incomodi.
il residuo della dissoluzione alcoolica

e delle ascelle delle foglie. Sui muli

sbdisciolse parzialmente nellacqua, la

si rendono manifeste alcune particelle


brillanti e cristalline. Se ne conoscono

che questa soluzione _acquosa arrossava

due o tre altre scpecie poco interessanti

enriginarie tutte ei paesi caldi.(.l.S.l'l.)


AIZZO. Mamm. Nome, che in qualche
luogo d Italia si d allo Spinoso, Erina
cm: curopaeus. C.)
AJAR. (Cono/l.) . Anna. (De B.)
" AJAVA. (Bob) Sotto tal nome sono
stati descritti dal Murray (I) alcuni semi
di un

albero del

Mulabar,

intorno al

scmndo una materia gialla viscosa. An


le tinture turchine.
Lacetato di piombo vi formava un
deposito che sciogliendosi subito per
laffusionga dell'acido acetico, mostrava

la presenza dellacido malico che fu ri


conosciuto unito alla potassa, ma non
saturato.

Le dissoluzioni acquosa e alcoolica


avevano un odore simile a quello della

quale non stato in seguito sommini- - carne bollita, dipendente da una so


stanza analoga allosmazoma.
strato alcunn schiarimrnto.

AJICUBA. (Han) V. Ac1cuaa.


AJOVEA. Bel.) V. Amovea.(
" AJUAl R. (C/xim.) Boussingault e Ri
vero hanno analizzato il sugo latteo dun
albero comune nelle valli che circom
dono il piano di Bogota , albero che nel
aese chiamato ujuapar , e che sem
ra essere l'luu-a crcpitans di Linueo.
L'emanazioni di questo sugo recente
mente estratto dalla pianta, incomodano
gravemente le persone che vi si trovano

esposte; ed una prova delle qualit


pernicime del sugo stesso, l' uso che se
ne fa a Guadas, ove si avvelenano con

esso le acque dei umi e degli stagni


per farvi una pesca abbondante.
Questo sugo o latte vegetabile non di
(l) .Jppar. medie. e. 6, p. 239.

La materia gialla viscosa, lavata prima

con acqua, fu sciolta dall'etre solfo


rico, lasciando un piccolo residuo di ap
parenza oleosa, e che, dissi atq l'etcre,

prese forma di cristalli solo iili in acqua


e ili alcool, mostrando anche le qualit
alcaline, con cangiarc_ in rosso bruno il

colore della Curcuma, e ristabilire quello


turchino della laccamull'a prima arrossato
dagli acidi.
Dalla spontanea evaporazione della
dissoluzione eterea si ha pure la mate
ria gialla viscosa.

Essa non ha odore; il di lei sapore ,


nullo in principio, si fa sentire qualche
tempo dopo ch stata applicata sulla
lingua.

Posta sopra la pelle, anche in quan


tit piccolissima, vi fa nascere un gran

AKA

(320)

AKE

numero di piccole pustule, come farebbe

stimma turbinato e mucronalio. il frutto

un forte vcscican'te.
t
A una temperatura un poco superiore
a quella dell acqua bollente , si scom
one in parte, lasciando un residuo car
onoso..

e una cassnla r-loc'ulare , a-valve, cou

I vapori dellacqua e dell'alcool fa


voriscono molto la di lei volatili-ua
zione, e chi sia esposto a . neste ema
nazioni ,-prova gli accidenti stessi che

si sono accennati, parlando del s'ugo fre


sco e della_ soluzione alcoolicd del tuo
estratto.
.
Questa materia macehia la carta come
gli olii volatili, e si discioglie benisf
simo nellessenza di trementlna.
N la potesse, n' i'ammoniaca hanno
azione Sopra di lei.
"
Lacido nitrico ne ha una molto 'viva,

tenente due acmenze a'|ate.


Questo genere , istituito da Schrader,
adottato da Cavanilles e dalla maggior
arte degli altri botanici , lo stesso che
il conchium formato. pi recentemente

da Smith. Vi una grandissima rela


zione col genere bancksia, dal quale

differisce per i suoi fiori solitarj e non


riuniti in amenti, per le sue cassule
i-loculari. Le specie , tutte originarie
della Nuova-Olanda , sono presente
mente numerosissime , poich se ne
contano pi di quaranta; ma noi' men
ioneremo qui e in notabili. Queste
specie sono arboscel i di foglie semplici,
ruvide e spesso mucionate. I ori sono
solitari, laterali , ascellari 0 terminali.

e la ravvicina alla natura delle resine. Asma m Focus m nusod,.Hakea rurmfo


Questa sostanza stata chiamata da_al liu, Labill. Non-Hall. , I , p. 30, tab.
cu_ni olio essenziale una materia.

3g. Arboscello di fusto diritto , glabro,


La parte non solubile nell'alcool si cilindrico , alto da cinque a sei piedi ;
mostr a molte prove analoga al glutine.
di rami carichi di ramoscelli corti, al
L'acqua che si era fatta _ ollire sopra terni, pelosi verso la loro sommit,
di lei, diede per evaporazione e per guerniti di foglie sparse, quasi sessili,
raffreddamento del nitrato di potassa e accestite. oval:-mucronate, uughe da sei
del malato di calce.

a otto linee, leggierniente tubercolose,


" AJUBA'IlPlTA DEI BRASlLIANI. un poco pelose; i ori laterali, solitarj,
(Bob) Presso il liajo trovasi indicato ascellari peduncolati. ll frutto una
sotto tal nome un ,arbosm-llo, alto cin
cassula di 'un bruno nerustro , un poco
que o sei palmi , ilquale produce un tnberpolosa, midollare e sugherosa nella
frutto grosso quanto una mandorla or

parte di dentro, ovale, ottusa, a-valve.

dinaria. Da questo frutto , che nero,


i selvaggi estraggono unolio dello stesso

oberto Brown ne ha osserVala una va


riet di foglie ellittiche, picciolate, ru
coloro , e se ne servono per ungersi le ' vide e punteggiate nella pagina supe
articolazioni, afne di acquistar maggior riore, tomentose nella inferiore.
forza.

Alea FATTA a cnava, Ila/va elavata , La

" AJUGA. (Bob) Nome alterato d'nbl'f0,


che vuol d|re scacciare, espellere(il e
to.), e col quale distinguevasi dai latini
una pianta cmenagega , che non ben
dimostrata, e che , secondo Plinio; il

chamepilys dei Greci. Linneo ha usato


il nome <{uga per indicare un genere di
iante.
nonna.
A \AKA-PUDA. (809) lo Bheed(Malah.
IO, t. 20 ) trovasi citata con questo nome
malabarico la dro.rera indica , L. (J.)
AKA'IALIS. Hm. V. Ananas.
AKA'IERA, A Al ALIS. (Boa) 'l rovasi
in Dioscoride indicato sotto questi nomi
il ginepro , secondo Adansoq. (J.)
AKEA. (Bob) Hakea, Vaubier, Encycl. ,
genere di piante dicotiledoni, a fiori in

completi della famiglia delle proteacee e


della tetrandrl'a monogim'a di Linneo.
Esso offre per carattere essenziale: una
corolla tetrapetala, acalicina ; quattro
Stami posti sotto la sommit dei etali;
un ovario

edicellato , munito

i una

glauduls r- aterale; uno stilo; uno

bill. , Nu.-Holl.' ,l. e. Questa specie


notabile per le sue foglie, fatte quasi
in forma di'clava , per le sue cassisle
munite alla loro sommit di uno sprone
dorsale a ciascuna valve. i tronchi di
questo arboscello sono alti da quattro
a cinque piedi; isnoi ramoscelli glabri;
le foglie sparse, sesaili, un poco grosse,

lunghe circa tre pollici, rotondatc,slar


'gale e mucronate alla loro sommit, ri
strinte verso la loro base. i ori sono
solitarj, laterali, mediocrernente

dun

colati: lecassule ovali, lunghe

a otto

a dieci linee, mediocremente pedicellate,


acute alle loro due estremit , l-valvi;

ciascuna vulva porta sul dorso uno sprone


corto, grosso, obliquo ed ottuso.
Le foglie di questa specie, come pure
quelle dell'haiea gibbosa ed e,u'glotlis,
i cui si far parola in appresso, mace-.
rate nell'acqua ,quindi pestate sommi
nistrano un tigll' ne, setaceo e solido

bas_tantemeute per tssere adoprato nelle


arti.

.-i

ARE

(321)

ARE

Ama n:rra A menu: , Halrea ptlgs'onqfm AxeA aciconnz , Huke acicularis, Bob.
Brown, Trans. Linn., lo,
18|; Con
mia, Cavnn., Icon'. rar., tal). 533, Hukm
chium riciculare, Vent. . m., t. m.
pulchella, Sert. Hattn.ftab. I7; Con
?oi:sta Specie ha i fusti diritti; cilin
chun lqngx_'folilun et pugohiforme,
rici ,
misi in ramoscelli nlternii le
Smith, Trans- Linn., g, psg. ml , c
122; Lambertia tepetr'fulia , (lertn. , ultime ramicazioni sono un poco, seta
F1. ,Carpol., 3, tnb. 217; Conduum cor
c6e, guernitcdi foglie sparse, sessili,
glabre, aciculari , lunghe quanto i frutti,
niculalum, Wllld., Enum., I, pag. I [

Questo arboscello giunge allaltezza di munite nella gnginainl'eriore e verso il


sette a otto piedi sopra un fusti rite- mezzo, di due strie pqco distinte; 'i pe
stito di una scorza bruni. Il legno (luncoLi pelosi, lunghi quanto i calici,
bianco; i ramoscelli distesi, qualche no perfettimente labri; le cassule un
volta pendenti; le foglie alterre, sempre poco grinzose e gb
, iono lacunosa:
internamente.
.'

verdi, strette, glabre, cilindriche, lun


ghe"tre pollici, sormontate da due poia Kllk glxmzias'a, Hkca rugosa, Rob'. Brown,
rossa. Le cassule sono -as&llari, pedun- ' Tram'. Linn., lo, p. l7_q. I fusti so
colate, quasi ovali , ristribte ed ott
"po)distbsi; le io Ho lilorm 'g'labre
inti'cre
poco pi lunghe dei frutti;
alla loro sommit, ibbose un neo nella
le casso curva, culi rovesciato, grin
parte inferiore g esse qnnnt una pic
cola noce; lq.Valve legnose si aprono [#10 zose, munite di una cresta da ciascun
alla loro base, e sono di tre colori ma la " lato,-tenit0_ d una punta liscia, su

loro faccia interna; i semi sono mi e 'bulatn, ascendente. Fell'halea pre'xilis,


Brown, 1. c., le fog io sono lil'drini, un
sormontati da un'ala quasi nernstrm
Axn EPIGLOTTIDE, Ilukca epi\ lottis, La
060 compresse: le cassule ellitticbe,
' isce,t:onvesae alquanto e leggiermcnte
bill., Nov.-Hol., i, p. 30, tail). 4o. Seb
acute.
bene questa pianta abbia molti rapporti
-coll'hakca gibesa, pure ne sufcien

Axn.nx rocnix nuniusrnn, Ilakca eucople

temente distinta per la forma dee sue

ra, l'oberowml. c. Questa pianta ha

foglie e per quella delle sue causale. ll


suo tronco si eleva all'alto za di cinque

dei fusti diritti, dei ramoscelli risorgen

a sei piedi al pi, e ai Jivide in ra

moscelli, cotonaai mentre sei: giovani,


guerniti di foglie allungate, strettissime,
ristrinte alla loro base, in principio
arcunte, quindi raddirizzate, coperte
quando son tenere, di una peluvia ros
sastro , lunghe da due a tre pollici. I

ti , aflati ,. un poco essoqsi; le foglie


intiere, ciUudriche', pilunghc il dop io
del frutto. Le cassule sono ovali, gib
base verso la loro base , un poco com
presso verso la sommit e di un bianco
cincrco.

'

samente reesse, terminate da una lunga

, Nell'hakea obliquo, Brown, l. e. , i


ramoscellisono cotonosi, le foglie ci
lindriche ed intiere. Al di sotto del
I' avorio I collocata"nnn glanddla sulla
sommit obliqua del peduncolo; i calici

punta mucronata, e si lprono in due

sono setacei; le casuale gibbose e un

ori sono solitarj e laterali; le enssule

grosse, tubercolose, quasi cordate, visto

poco nodosc.
_
"f
valve legnose nel loro mezzo.
ALBA m CASSULB cuoaunose, Hakea danty AREA Limite. Hul<qa lx'nenrx's, Kob. Brown,
1. c. I suoi fusti ai dividono in ramosc_elli
loides ,Cavan. , Ic. rar. , 6, tnb. 535;
Conchium dac(yloides, Vent., Malm. , glabri , gu:nitidi foglie lineari lanceo
tsb. Ho; Bancksia dactyloides, Lamk Me, non punteggiate , intierissime , o
III. gen., tab. 54 , g. 3; Gaertn., (le munito di qualche dente spinoso; i ori
raccolti spra. un [peduncolo comune ,
Fruct. , tab. 47. Arboscello ramosissi
glabro,ifascetti ascellari e terminali;
mo, il di cui legno traver3at0 da zone
rossastre. Le sue foglie sono sparse,
e cassule un poco compresse, eventi
ovali-lanceolate, glabre, coriacee, gnucro
due sproi.
'

Nell'hakea florida, Brown, 1. c., le


nate, lunghe quattro pollici. I frutti
foglie sono strette_,danceolate, leggier
consistono in cas5ulc ascellari , le quali
mente punteggiate'. un poco_scabre ai
sono mediocremente pedungolate, globu
lose, l_lll poco ovali, lunghe un pollice,
loro margini, munite di denti spinosi
arriccmte in fuori, con due valve le
il peduncolo comune egualmente che 1
rnmoscelli, son6 pubescenti; le cassule
gnose , che si aprono alla loro base , e
un poco convesse, armate di due sproni.
contengono un seme piano convesso,
sormontato da un'ala bruna; l'interno Axu sucmxu, Hakea suligna, Rob. Browu,
delle valve di un bruno rossastro nel
I. c.; Embuth'rium salig'num, Andr. 801.
fondo , e di un giallo biancastro verso
Rep. , tab. 215; Embolhrium salici
folium , Vent.; Conclu'um galignlun,
l'estremit.
1,,
Dizion. delle Scienze Nat.

ARI

( 32a )

Smith, Tram. Linn. ,.9. p. l'14; Coni


chium :alici;folitlm, Gaertin., F1. Cm-p_.,
3 , tah. 219. I_suoi fusti si dividono in
ramoscelli glabri , 'guerniti.di,_foglie al
lungate, lanceolate-acute , -intieriasime,

l-nerve, molto glahre, scariose allallo


ro sommit. Le cassule sono ascelh_ri,

gibbose, carenate di ciascun lato, com


presse alla loro sommit..(loui.}J _
KIS.EMOM.) V. Acume. (C. .)
KNE 'l'lS. (Sol. V. Anesros.
AKNESTUS, AK ESTIS. Box.) Sotto
tali nomi indieavaai da ioscoride il
cneorum.
.
AKOPON. Bar.) Uno dei nomi col quale
Diocoride indicava l'ana'giride.
AKULUNION. (Bot.) Secondo A anson,
Dioscoride nomina cosi il lychnis. (J.)
AKURON. (Bob) Nome della alisma ,
reaao Di03coride. SI.)

A A. (Orniz.) Le

i fanno .le veci di

braccia negli ucpelli,ed agli ossi, che


ne formano l'armatura, sono stati _ap
plicati diversi nomi analoghi a uclli
fai braccio umanoc L'osso pi vicmo al
muco

l'omero, che resta attaccato

per un'estremit alla congiunzione della


scapula con la clavicola, mentre laltra

estremit serve anchessa di appoggio


al raggio e al gomito, che compongono

il cubit. il corpo e formato di due, o tre


ossetti, ad uno dei quali attaccato un
oaso'stiloide, e sporgente, che ai chia

ALA

lala, cono in numero di dieci, le di


cui q'uattro prime' partono dal gran dito,
0 pollice, e le seguenti dal metacarpo,
mentre le penne secondarie, che anno
dieci, "ed ance pi, v_e'n ono sostenute da
gli ossi del cubito. une sono pi
forti, e pi aguzze, le altre pi cedenti,
pi larghe, e pi ottuso, qualche volta
per terminate a punta, e qUeste diverse
penne- compongono lala propriamente
detta. Tre fino a cinque penne toste,
piccolissime, tagliate a-foggia di lamina,
ed inserto nel pollice, formano la cos
detta ala spuria, alafulsu , l'estremit
dellala, laletta, ma gli

uccellatori

intendono egualmente per quest'ultima


parola tutta quella parte, che rimane
al di l del cubito'.
Willughby distingneuna seconda ala
aporia, da esso chiamata interna , ed

costituita da una la di penne che tro


Vasi vicino all'inserzione dell'ala col
corpo, principalmente negli uccelli, che
hanno il volo elevatissimo , e di lunga
durata. Queste penne, di una forma or
dinariamente allungata, sono strette, to
lte, col fusto grosso , e forte , e con
l'estremit rotondnta. Le barhe, che so
no molto. tte, hanno una lunghezza

eguale da ambedue i lati, e la loro di


rc;ione dal davanti in indietro, e la
po;iziou'e sopra

una

linea trasversale

due diramazioni con iuute alle loro estre

riguardo. al corpo. Queste penne, che


rimangono in riposo quando l'ala pie
gato, vengono a sloutanarsi allorch

mit,partesi dal me esime punto, mentre

distesa, e sono quelle medesime , le

ma pollice, ed il metacurpo, composto di

allaltro capo di questi ossi sono arti- . quali, prolungatissime nelluoeello di


colati il piccolo dito, o minimo, com
paradiso, accompagnano la coda, e la
sto di uni sola falange, ed il dito cuoprouo di un mignifico;pennacchio,
ngo, o il media, che ne ha due. il

numero degli ossi dell'ala. meno con


siderahile negli uccelli, che sono ina

bili al volo, come i pinguini, il casua


rio, lo struzzo, a1a_ loro conforma

zione e pure diseimiliasima. Nellatte


nodite questi ossi sono schiacciati come
aottili lamine, e le prumiuenza, che si

osservano so Il l'ala del Camichi (Pa


lamedea) e villilllacana (Parra) 30110
aposi del metacarpo.
A
L6 penne; che vestono lala ai distin

essendoh4qnunemente il colore di una

tinta pallida.
:0'
Alle volte i margini anteriori delle
tettrici sono in diverso modo dipinti,a
formano, come oSservasi nel germano,
una macchia colorita, e vivace, cono

sciuta sotto il nome di specchio. Gli


ssi, e le penne delle ali sono costituite
da una ,sostanza nel tempo stesso solida,

e le gera, permeabile all' aria, ed i


mus oli,che servono ai loro moti, sono

riori , ed,iu

assai grandi, riserbandoci a considerare


le ali sotto tal rapporto all' articolo
VOIO.
a
l naturalisti usano nelle loro descri
zioni. dei vocaboliexur-a, e plica, pie

ferieri} llbQuperiori al ividono in pic

gatura, onde esprimere l'articolazione

cole , medi'e, e grandi, e le ultime, che


lbno le pi "lontane dal corpo,- ricuc
prono' leperline, o rer'm'gami, che si apar
tiscono_ in grandi, 0 primarie, o penne

del cubito col carpo, e quello daxilla,


asc'ella, per indicare la parte inferiore
dellala nel pun
della sua inserzione
al petto. La pa a paraplerum serve a

mqertre, o medie, o secondarie. Le penne

denotare le diversi penne, che hanno


la loro direzione sullindietro, inserto

guono con differenti nomi: quelle, che


nacque da] olio margine superiore al di
lotto, o:a'l;di sopra , si chiamano tet
tricr", o cuopritrtici_

au

primarie, ',gu_el_la cio dell'estremit del

ALA

(323)

nel braccio vicino alla scapola , o alle

asCellc , e che piia, o meno ricuop_rono


le ali composte, il qual parupterum_di
cesi corto, o cortissimo, quando non

giunge allestremit dellala. mediocre,


se arriva

no alla cima di essa , e

lungo, o lunghissimo allorch la sor


SS.

'

L'ala chiamasi spronata , calcarala ,

o tubercolosa,tuberculam, quando il me
tacarpo presenta una, o due apolisi, o
escrescenze cornee, che sono ordinaria
mente sporgenti , ed aguzze, e se tal

ALA

alquanto corte, brevi'usculae , se giun


gono fino al terza delh Coda,.(:ome nel
picchio rosso, pz'cus major; corte, no
al quarto della coda , per esempio nel
etirucii a coda rssa bionda di Caienna,
Irogon ferriggineus; stracorte, perbreves,
se oltrepassano l'origine della coda, non
mai per-la quarta parte, come osserusi
nel prjspolone, alaudu triuialis; cortis
sime, se non sorpassano l'origine delle
penne caudali, per esempio nel piccolo
pinguino col Ciuffo,,-alca crislatellu,
stracortissime, che non' arrivano cio

preminenza , spinosa, ovvero ottusa, alla coda,_-come'pu ,somtnirristrarcene


deriva da un allungamento dellartico
l'eseihpi
gran liiumi.
inguino(Ca.
, alca
cunis. V. il.
Ppsire,
D.) im
lazione del pollice, conoscesi allora sotto
il nome di spina pollic2uir, o tuberpu " LA,'AI- (Cifch.) Questa rola usa
luni pollicare.
ta in Chiat:hiliologla, ed in ica, che-il
Le ali sono per gli uccelli quein stru
labbro ter odun conchiglia univalva
menti, che secondo le diverse. loro con
slai'gatb' (oggi: di_ala,'e pi dellor
formazioni, servono ai medesimi per il dinaria: prolungato, dovendo per fare
volo, per la corsa, o per il nuoto.
osservhfpj h ci deriva , per. quanto
Nel primo caso le ali sono dette pen
sembra, da l't. DBQ '
'
nuto, pennatae, volatiles, cio a dire , ALA. (Bot. Alah. ppen ihe fogliacea o
provveduto diremi, o remiganti, le di membrahosl di 1qfia parte'_qualunque di
cui harbe a'inseriscono le une sulle al
un vegetabile..ll caule el vegbasco tasso,
tre, e_ scambievolmente si ricuoprono.
,verlmscum thdpm;",dellar icerchia_di
Nel secondo caso si chiamano implumi, larghe foglio, lath rum Lll_lt)lfll;i pic
impennes, o solamente fornite di penne ciuoli d l pisello a ato, pisum ochrl_zs,dr_rl
deboli, o piume, e non proprie al volo.

sommacco coppale ,' rhiu' coplinurn ;' il

Nel terzo caso sono pinniformi, pin


niformcs, cio a dire, _coperte di penne

frutto del frassino, ddlacero,dell"l- 4


mo,
della
.
. . corona
.
. imperiale, frizillari
c

tte, e simili a scaglie.

Luccello, che ha le ali pi lunghe


del corpo, misurato dalla fronte fino-al
principio della coda,si chiama macrot

impei'mlu, i semi della cata po, del ri- .


nanto cresta-di-gallo, rhinrit_hue cristo

galli, quelli della -spefgolg-di -cinque


stami, spergula-pentnndm , offrono al
toro, macroP tera"a se l'ala cuo re la cuni esempi di questa specie di appen
base della coda, vien detto metriottei'o, dice. (Mass.)
rnetoplera, e quando essa non giunge

ALABANDIN'A =ALM'AND|NA= (Min.)

che ai soli lati del_groppone, conoscesi

Gli antichi hanno distinto con un tal

allora sotto il nome di brachittcro, bra

nome una pietra

cliyplera.

Considerate le ali in un modo pi

cupo, la di cui durezza era media fra


quella del rubino, e dell'amat1sla. La

speciale,

relativamente alla loro esten

sione, si dicono lunghissime, longi'ssi


mise, allorch sorpassano d'assai lestre
mit della coda, come osservasi nel mi

preziosa di un _ros.ao

-su:i miniera trovavasi vicina ad Alabanda,


antica citt di Caria nell"ASia minore,

ed era meno pregevole dei ruhiui_ pro


priamente detti, avvicinando!ene il co

gnattone , o anima di sbirro grossa,

ore a quello' del granato. Hai'iy osserva,

slerna hi'rundn; molto lunghe , 'rlon

che cosa impossibile di poter deter


minare sullappo gio di notizie-si_vag_he,
a quale specie di pietra debbasl riferire.
Possiamo solamente dubitare, ch_e_ qne
Sta avesse una rande analogia congra

gae, se l' oltrepassano un poco, come


Ilell' albatrossa , diamedea ; semplice
mente lunghe quando sono di una lun
ghezza eguale, tale essendone l'esempio
noljhlco fuscns; quasi lunghe, sublongac,
allorch arrivano ai tre quarti circa
della coda, come scorgcsi nel gufo sal
vatico, stri: stridula; lunghette, lon

nat , che si chiamano granati soriani,


e fleofrasto, che la indica , per l_anh'0
sembra, sotto il nome di pietra _ i Mi

leto, citt dellAsia minore, cial1cechc


angolosa, e che in alcune di case 81
due terzi, come nel ghep io, alco tin ' osservano sei angoli. Se questo indizio
nunculm; mediocri , me [oc-re; , se ar
esser potesse di qualche importanza, riav
rivano no alla met della coda, per
vicinerebbe nesta pietra piuttost_o al ru
esempio nel fringuello,ingilla coelebs,
bino, che di forma ottaedra, di quello

giusrulae , quando non ne sor assano i

ALA

< 324 >

ALA

minato alabastrib, l'alabastto gessosa,


che al granato; non sembra per
ve
nne-conto provato , benh ne parlino che la casca scusa-u .couvsrrs ( V
quest'articolo); ma poi da osservarsi,
sulle sue,tracc Lat,ed Hill, che la pie
che erroneamente egli cita, come esem
tra' di -Mileto sia la medesima dell'ala
piod'alabastrite, o alabastro gessoso i
bandina, Abband1'cua di Plinio, lib.037.
sedimenti dei bagni di S. Filippo , i
ca . . .
.

gli?li0, li_b, 36. esp. 8., hregualrnente quali invece sono di cacca dannosa-n
srasnsoama (V. questarticolo.)
chiamato alabartdu, e marmo abban
dico, una specie di marmo nerissimo,
Hill u_elle sue note a Tcoi'rasto, e' Boe.
che pur trovasi nei contorni d'Alabeuda. . sio opinano al contrario , che t'alaba
stro gassoso sia l'ulalmstrurq degli an
I
tichi, e l'alabastro calcario, che pi
.(AL)ABARDAl (Conch.) I mercanti d'og
etti di Storia naturale usano.alle volte duro, e capace di un miglior pulimen
iquesto mmc er indicare la rostel
to, {fosse chiamato alabastr-ise. Que
[aria piede di pe licano, Roqtellaria e: sta stessa opinione sul signicato di tal
pelecmi Lana. V. Rosreanaau. Da 5.) parola stata adottata da Romde Liste
' ALABABDATA o ASTATA [Focus]. in unadissertaziunq Sull,alabastrite de
(801.) F91ium hastutumi-Dicesi cosi
li antichi. (B.)
quella foglia triangolare la'cui'base pro A ABAS'lRO. Mia.) Sotto questo nome
lungasi in due lobuo angi'i sporgentiin distixiguesi or inariamente una pietra
fuori a guisa, d'alabai-da: del qual ca . cosi tenera da restar segnata dal ferro ,
e ad evidenza formata da successivi de
rattepe orono un esempio l. foglie del
1 nrum italiani, delldntirrhinum elu-. positi, non .avendosb alcun -riguardo a
mm, del ts'mcx xlllls:, della sida gualunque _suo colore , sebbene la bian
_chezza sia comunemente considerata una
emanati/10m , etc. ( ass.) '

"Atline di non'coufondere la foglia alu


ma uno dei sui principali attributi.
har'data ,
pria_meute detta , con quella
i moderni hanno chiamato alabastro
ch' fatt a saetta. o saettilormc (sagit- due specie di pietre dissimilissime; e la
laun , bene avvertire che laddove , prima in calce solfata , compatta, cio
la_labsltro gassoso, o alabastrite di alcuni
nelll o lia alabardata gli atlgoli sono
sporgenti in fuori, nella foglia asetti
autori, e la seconda la calce carbomta,

forme sono acuti e ,non spbrgeu_tfi.

Compatta, che - l'alabqstro calcario (V.

ALABASTRL (li/i.) Erano questi Vasi


senza _manichi, che:_pet non .potevano

allarticolo canoni caratteri ,,e la storia


natuqale di questi alabastri). Gli antichi

prendersi comodamente, e- l'alabastrite


era la pietra , della quale si'fsqevpno

conoscevano quest ultimo sotto la deno


minazione di marmo om'chise, e alle

li

volte ancora sotto quella di anice sem


questi -alabastri, cosi detti, o per..po
tersi meno facilmente prendere .o se- _ plicemente; 'leoirasto per accenna i
mezzi necessari per poter distinguere
condo alcuni, perch mancano di mani
chi. V. Assassrnn-n (B.
' . questom'ce dalla coai detta agata, ag
ALABA.STHITE. (Miri?) Nome 'della, giungendo, clie il marmo anice trovasi
pietra, colla Quale gli antichi facevano in grandi masse.
1 .vssi labusl, cosi detti, perch es
La bianchezza non , come han cre
sendo isci, e senza manicbi. erano disa
duto, una qualit per ogni riguardo es
g"oli a prendersi. La pietra poi aveva senziale a questa pietra, giacch gli an
anco il nome 'alalaastro, sicch questi tichi apprezzavano assai quello tra gli
due nomi sono stati indistintamente ap
alabastri, che era di un color giallo
plicati alle pietre, delle quali si face 'mielc, e nesto.osservasi nell alabastro
vano uesti vasi, ed a uesti medesimi,
di un un se materia si fossero.
,_

calcario, c iiamato nrieutale.

feriaca_ punto dall'alabastrite, di cui si

La rassomigliauza del suo nome colla


voce latina alba, bianca, stato il mo
tiva che ha indotto in tal falsa opinione,
cio che dl bianchezza fosse una qualit
essenzialc' a questa pietra, essendo d'al
trondepi probabile, chela parola ala

facevano i vasi nnguentarii , e lo stesso


autore -'cbiama indifferentemente alaba
:srisi_le--pietre da noicoposciute sotto

nlabastrite. la quale ha un signicato to_


talmente diverso. V. Assassrarrx. (B.)

P iuio .inoltre il nome di alaba


strs'le ad una gemmache si trneva da

Alabastro paese dellEgitto, e da Da


masco, ma sembra che questa 'non dif

bastro sia la traduzione di quella greca

le denominazioni di alabastro gessos9, *" Assassrao scarno. Dicesi tanto lalp

e ealcario.

_
Alcuni moderni, ed in particolare il
Dalsmthe;ie hanno unicamente deno

bastro gessoso, quanto lalabastro calca


rio, o alabastro antico, quando sono di

stinti in zone opache ,,e trasparenti, 12

La

ALA

( 3.5 )

*AI.A

sivvero quando hanno delle macchie

chiamata -la falena descritta sotto il N.


14,5. dell' Entemnloa larigina. (C. D.)

lattea, tte in un fondo ma bianco, e

'.' ALABASTRUM. Hot.).ll ore quando

prima delle quali bianche dilatts , o

pi trasparente.
'
'* Autunno muco, o Aunsuo Rosso

prima di aprirsi, stato da,Link m


_dicato sotto tal nome. V. PIIIAITQ- _

Aurico. Sotto questo nome volgarmente ALABE, Alubcs. (Ittiol.) Cuvier ha un:
posto un tal nome ad un genere di pesca
conoscesi la calce carbonata, concrezio
nata , stratiforme , rossa, e biancastra
della famiglia degli octi , e vicino alle
traslucida. V. Canoe canora-n.
unibraacapertqrs.

Ananas-reo omurax.s, o usum aureo.


Vien qualicata pi particolarmente con
questo non, le calce carbonata concre

I caratteri di questo genere,- del quale


conoscesi una sola piccola specie, che

I.ionataI stratiforme, trasparente, bianca

nellavere sottb la gola nuapertura.co

stra a strie ondulate parallele, color di

mane per le branchie, ed un. piccolo


disco concavo, fra. diverse pinne petto
rali distintissin!e , 'e nel far'discetnere
a traverso della
ile un piccolo oper
colo, e tre raggi; l denti sono apbontah,

miele, e biancastre, ovvero alabastro cal

cario, compatto, con unWagofimpssto di


vivi colori, costituito da zone di un giallo
miele, giallo bruno, rossastre, ed inol

tl'e suscettibile di ricevue un bel ,puli


mento. (13.)

il cangl'e intestinale diritto _in _tntta la

'* Anssssrno onemu csnsxcmo. Nome


volgare della calce carbonata, concrezio
nata, stratiformg,,rossastro, semitraspa

lente V. Cance caaamun.

abita nel 'mlr dell' Indie , consistono

" Assessrao.omenrgn oarro. Nome

Volgare della calcecarbata, concrezlo

sua lunghezza, e senza cieco, e stoma


co un poco in ampio, con una Valvola
al piloro.
C.) _
'
Secondo Geoll'roy, sotto questo use:
decimo nome, Ateneo, e gli antichi grscx
indicavano il siiuro anguillare. V. Sl

LUIIO.

F. M. D.)

._

_1

nata, shat'ifor_me, traslhcida, con mac " ALAC L, ASC L. (Bah) Nomt_ arabi
chie contornato bianche gialle, e grigie della illa maritima, dei quali, ove

cupe. V. Cacca canaonan.

"' Atsslsrao oai'elrane manco. 'llals il

non vdliasi rimontare a' un'origine _gre


Cl; lelnhva derivato il vocabolo sclll,a.

nome volgar'dcllacalcc carbonata con


crezionatr, stratd'orme , semitraspared

A ACTG. Mamm.) V.Aucraos.(C.)

te, e cotognina c iara. V. Cacca cano * ALA D' A GELO.. (Conch.) Nome
mercantile di 'pna Jpecie del genere
nna.
,
Austsrao /ve'raoso. La calce - oata'for
.zlomgo, strombus galla: L- V. Sraonao.
muta dalliniiltrazioue nel modo delle
e .
_ .
' .
stalattiti_ha qualche .volta ricevuto il ALA Dl FARFALLA. (Conch- ) Nome
nome di alabastro vetroso. V. Canoe mercantile di una specie del genere
PLUAI'A.

.)

coma L., e ance di una del,g;nere cono

ALABAS' RO. (Chim.) L'istoria dell'ala

L. V. (lana V. Coso. (De .)


- _
bastro non ha 'che un rapporto essenziale ALA Dl PlCCIONE. (Bot- ) l Francesi
colle cognizioni chimiche, ed quello indicano sotto .il nome di ailc {le pi
della natura di questa sostanza. Vi sono geon, un agarico che sembra victoo al
l'egaricus argyrucsus, Bull. , o al
due specie di alabastro, il primo dei
quali carbonato di calce, il secondo i bian60 d'argento. (uesto fungo tmv:n
gurato in Sterheec , tu. 16,- i-g. A.
solfato della stessa base: quest ultimo
stato detto pi specialmente alabastro Esso - alto quattro pollici, ha il cap
pello della stessa lunghezza ,,il uale
gessoso, mentre l'altro ha avuto il no
me di alabastro orientale. L'alahntro,
come vedesi, un sale terroso naturale,

il quale ripete i suoi caratteri dalla


nezza della sua rana, dallagornogeneit
della sua pasta, dal bello e delicato pu

sottile, di un bianco d' argento

utente

e viscoso; ha il pedicolo torto; e tutta


la pianta esala un odore spermatico as
sai forte, ed di un sapore sciocco:
nondimeno , come attesta Sterbeeck ,

questo fungo non pernicloso. Trovast


comunemente nel bosco di Vincennes ,
soli: le querci e le betule; e n0n biso
gna confonderlo coll' a aricu: nol_umba
rius di Bulliard, detto ai Francesi pett_0
di ' iceione {gorgo dc igcon). (ben.
dei palazzi, e non adoprasi che di rado " A A Di lPISTR LLO (Cono .)
AEAIASRIRO.
r re arare (Entom.)
la calce o Georoy
il gesso. ha cosi Nome mercantile di una specie'del ge
nere strambo. V. Srlouao. (D: B.)
limento di cui suscettibile, e dalla sua

semitrasparenza. Tuttev neste propriet


sono dovute alla sua origine, allama
niera colla quale stato formato in stal
lattiti riunite nella terra. Esso serve
soltanto alla scultura ed all'ahhellimento

ALA

(326)

ALADROMA, Halaulroma. (Ornit.) Illi

ALA

a una pianta fruticosa della famiglia


delle deguminose, hcdfmrum alhagi ,
L., la qpale cresce in gran copia mella

ger,Prarlrpmus Mumm. et Aw'um, pag,


294. haappliqato al tuo I3_I. genere di

nc'ce li questo nome ,- aignlcante , che


Mesopotamia, nella Persia e nellAre
corre inll'aqqua, in mari curn'lmu , alle bia. Siccnme i suoi rami e le aue'foglie
procdlario pellicanoidi di De Lurpde , _ si caricano durante i calori dell'estate,
ed, In indicato; come specie appartenente di un liquore untuoso che si conde'nsa
- qqesto genere, la procellaria palom
nel fresco deile notti in forma di gra
bara ,' propellaria urinalr-iz: , Gmel. nelli che si chiamano lrangebin, per
alcuni viag iatori lhanno preso per la
Ca. D.
AIA FASA Dl FARFALLA._(Com-h) manna del deserto; Queato liquore ma
E questo il nome mercantile del con; nifesta qualit 'purgativ, amministrato
'qenuanus Linn. V. Cono. (De-B.
che sia alla dose di tre oncp, ma non
ALAF1A. (601.) Ha questo nome al ada ' dimeno inferiore in) bont alla manna
gasCur un arboscelln' rampicante, lattici
di Calabr'a. ('J. S.
noso,u0tabilepcr la quantit dei ori, di
Tournelort (Corolll 54, tab.
in
cui ai ricuoEpaso
re, appartiene
iqnali sono
di famiglia
un rosso quelli che aveva stabilito sotto il nome
splendido.
alla
di alhagi un genere particolare per rife
' delle apocinee, nella uale dev ormare rirvi la pianta qui sopra indicata , che
un genere nuovo. ljlsso a,cprne la maggior Linneo rinnl di poi al genere hedyrarum.
'parte di quelli del medesimo ordme, un
DesvauX propone (Journ. de Botan.) di
calim quinquelobo, una corolla tutiulata,

ristabilire questo genere, distinto dall'ha

ventricosn, divisa superiormente in cin


dysarum per i suoi legumi quasi legnosi
que parti; ciane starni con lamenti cor_ti . e non mai articolati. E gran tempo che i
ed antere allungate, distinte; un ovano
botanici hanno riconosciuto essere cosa
dopp) sormontato da un solo atilo_che facile il creare un gran numero di ge
ter ina conuno stimma in capolino: neri colle diverse specie dell'hadym
ma distinguesi da tutti gli altri per al- I rum di_Linneo, particolarmente secondo
- cuni prolungamenti lilormi che partono la forma dei loro le mi; e Jaumes
dalla sommit dei lamenti ataminei e Saianilaire e Desvauirhanno quasi nel
vanno ad attaccarsi allo stilo sotto lo tempo medesimo stabilita questa riforma
Mimma. Queste appendici che costitui
nel.lournal_de Botunque, ma non vanno
scono il suo'carnttere essenziale, stabi

sempre d'accordo sui generi, e princi

liscono un paesaggio fra i gcneri delle


apnciuec d' antere,|libere, e quelli di
a_nldre ade nti allo stimma. Non si co

sul nome dei generi. (Porre)


al:boaalmente
AGTAGA. (Mamm.) Specie di ger
, I)ipus jaculus. V. Gannoa. (C.)

no'lcono ancora, n il suo frutto, n i suoi

semi,i'qualipotrelxbero servire a deter


minare 1il suo posto nella famiglia; ma
se si ha riguardo al suo abito, si pu
congetturare che egli si allontana di

ALAIS. (Ornit. ) Diversi autori ci ri


feriscono, che questi uccelli rapaci,gunl
mente conosciuti sotto i nomi d'aleti,
tilepi, o aleltz', vengono dall Indie orien.
tali, e dal Per, e sono particolarmente

poco dall'vchiles e dal periploca. Aubert idonei alla caccia della pernice, essendo
du Petit-Thouars che lha osservato al pr gifcile il determinarne la specie.
1\ladagascar, gli conserva il nome che
a.
esso porta nel aese. (A. P.
A A LA'TA. (Conch.)Klein indica sotto
ALAGAO, ADGAO, ARAGO, TAN
questo nome generico composto le s ecie
CAY- (Bob) Nomi sotto iquali si co
di strombi a grand'ala senza digitazione.
noscono alle Filippine alcuni arboscelli,
V. Sr0bieo. (D: B.)
che il Camelli riguarda come ruscbi, ALALAVIA. Ornit. ) Fra gli uccelli,
poich essi hanno una medesima diapo
che secondo lacourt, Istoria del M:
sizione di foglie e di ori. Uno di que
dagascar, p. I66, frequentano i boschi di
sti arboscelli indicato come un buon quell'isola, il nome alalavia (halulavie)
trovasi applicato ad un uccelletto di
cataplaama per i mali di testa e di ven
tre, per le ulceri e per i tumori. La
color grigio col becco proprio dun p
bito e le virt di quest'albero fanno pag'ullo, e che probabilmente una I:lla
presumere che gli alagao_apparteiigano
specie piccole.
al genere remna, specialmente quando ALALl'I E. (Min.) 11 minerale cosi chia
si esamiiuno i disegni che se ne danno mato da De Bonvoiain , e da esso tro
dal CarneHi e che presentano dei frutti vato nella valle d' Ala in Piemonte,
privi di calice e diversissimi da quelli stato riconosciuto da Haiy, come appar
ALAGI,
(Bot.)
dei rachi.
(J. Alinag._Nome arabo dato I tenente alla specie del PIROSSBEO- V
Pmosscno. (5.)

ALA

( 327 )

ALA

" ALALUNGA. (ILLi'0L) questo il_ nome


volgare, sotto di quale gli abitanti della
Sardegna conotono una specie di sgom
bro, molto simile al tonno, chiamato a

alcuni ramoscelli elegantemente distesi,

Malta dai Francesi tonno bianco, e che

digati ad un tal vegetabile, ed esuberanii

vive , per quanto sembra, non solo nel

forse, per costringere all'ammirazione


le numerose colonie che gustano deli

Mediterraneo, come ancora nellOceano.

un fogliame sempre verde ed odorosa,

alcuni ori scavi ealcuui frutti aqui


siti, sono i doni che la natura ha pro

ziosamente dei suoi frutti, e trovano sot


Linneo, Lacpde, e molti altri natura
listi moderni sulle _triicce del Cetti lo ' to il suo fogliame una salutare difesa con
troira gidelsoleardente della zona tor
hanno descritto sotto questo nome, Gr
1: nus alalunga , scom er alaliuiga rida. neat'albero cresce nelle monta
mel., scomber sardu Bloch, tah. 33.i-,

gne fra le sabbie e le rocce del Malabar,

sebbene Linneo abbia a torto scritto

ed ha illegno bianco e molto duro. Vi


chi assicura ,cbe-il suo sugo levato per
via deSpressione, uccida i vermi, purghi
f,ll umori biliosi e emmatici, ed evacui

alalunea. VISooiiaaoeTouno. (F. M. D.)

"" ALAMANN'A; SERALAMANNA ,


SALAMANNA, (Bot.) Ha questi no
mi una variet della viti: villi/lira ,
derivatile da Sei Alamanno _Salviati,

acqua dein idropidi'.

'Si conoscono altre duespeeiedi Illl

orentino, che in il primo a portare in gio , che crescono nelle contrade mede
sime, e sono le_seguenti, _sebbene "poco
Toscana ucsto vitigno.
utili e poco curiose.
ALA 1VAR NA. (Zoofi) V. PnunAriini.
" Auumo in sei PETALI, Alangi'um bern
Da .
p_etalum, Lamlt,; Kara-angoln, Rbeed.;
A AMBBCCO. (Chi'm.) V. LAMIICCO.
ALAMOTU. (Bai. ) Nome col quale fu Rrumfera indica, Raii. Quest'alb'ero il
quale_, come il precedente, sempreverde
conosciuta in rincipio la ac0urlia ra
ponihi, L

rit. , albero del Madaga

scar. V. FLACUBZIA.
ALANGI,DeGL1 iiai'rn'i neu.a cos'ra DEL '

Manna. (802.) V. ALAHGIO.


" ALANGIO,(BOL) Alangz'um,Lam.luss.,
genere di iante della prima sezione
della famiglia dei mirti, e della polan
dria monogim'u del sistema sessuale. Es
so comprende alcuni bellissimi alberi
delle Indie, le foglie dei quali sono alterne
ed i ori ascellari,i

uali hanno _un Calice

di sei a otto denti; a corolla formata


di sei a dieci petali, lineari; stretti; e
contiene da dieci a dodici sta'mi diritti
e salienti, i quali sono pi corti dei
etali; l'_ovano infero e globuloso;

e carico quasi sempre di ori o di frutti,

non si eleva che no a ventiquattro piedi


dal suolo. Il suo tronco ha una circon
ferenza di sei piedi , ricoperto di una
scorza cenerina, e distende alla sommit

molti i:ami sparsi che formano una bella


cima piramidale. I ramosclli i quali ra
ramente sono spine perfette, come quelli
dell'alangi'urri decpetalum, sebbene al
le volte abbiano la punta un poco sca
bra e pungente,-sono muniti di foglie
alterne , oali-lanceolate, intierissime,

verdi, glabre, molli e guerxiitc da alcu


ne diramazioni nervose, le quali partono
da ciascun lato del uertro. di mezzo, o

sono posate'sopra corti picciuoli.

il frutto una bacca carnosa , sferica , "1 ori sono biancastri e disposti uno

coronata dal calice, ricoperta di un pe


ricarpio grosso , un .poco coriaceo e
contenente una polpa succulenta.
Auucw m mimi PBTALI, Alangium deca

o due insieme in ciascheduna ascella


delle foglie, comepure all'estremit dei
ramoscelli, e sono retti da alcuni pedun
coli semplici e molto corti; hanno dieci

petalum, Lam. , Hort. Mal. 4, -p. 39,


tav. ig. unalbcro delle Indie, altis

o dodici atomi,- la corolla esapetala, e

tiere, appuntato; ha i ori biancastri,

quantun ne ripiegata in fuori, Come nella


specie c e sopra, pure non lo il tanto
da toccare il peduncolo. i frutti sono

i petali dei quali si ripiegano al di not

bacche di una scorza coriacea, porporine,

to del ore,'no al punto che la lo

cotonose esternamente; e contengono in

simo, di foglie alterne , hislunghe, in.

ro estremit viene a toccare il pedun


colo. Gli abitanti del Malabar e di
molte arti dell Indie , dove trovasi
questa bere, lo riguardano come il sim
bolo della dignit reale: imperocch,

una polpa rossastra, succulenta, visco


sa e di un sapore acidulo, un seme o

un nocciolo il quale ha una mandorla


bianca di un sapore dolce ed amaro: i
quali frutti raramente sono mangiati,per

dice Bbcede, fra le cause che gli danno

essere calorosiasimi. Quest'albero cresce

una tale prerogativa, vi quella della


rassomiglianza che i ori hanno con al
cuni diademi. Una cima elevata mae

nei luo lii' arenosi , sassosi cdi monta

atoaamente no a cento piedi di altezza,

gna al
ulabar; colle sue foglie, cotte
nell'olio, si fa un unguento che ha ri
putazionc nelle ferite; e le sue radici

<,M>cosl indicato il ALA


ore llla!0. Willde

ALA

hanno credito di purgatiVs e di- evacuauti

gli umori sierosi e llemmatic. .


* ALAIGIO coronoso, Ala

'ium lamento

now, conservando lespressione di ore

ascellare aqucllo che spunta dalle ascelle


,dc'lle foglie, ha dato poi il nome di
on alare a quello che nasce nell'ascella

rum , lek. Ha le foglihislunghe, ot


tuse alla sommit, posate sopra picciuoli
corti ; le quali oltre ad esser nervose dei rami, come oaserv\ai in alcuni mu
schi.
}
'
r 'Q
hanno anche molte piccole vene, per cui
compariscono nella supercie della pa ALARIA. (Entos.) Sebrsnck ha stabilito
sotto questo denominazione un I onere
gina inferiore un poco reticolate. l gio
-pani polloni , come pure l pidciuoli delle
di vermi intesthsli per una a
e del
foglie, iloro nervi, 1 gambetti del calice, genere falciola, che ordiuqiame tro
sono carichi di una peluvia corta e coto- >

vasi in grande abbondanh usgl

ostini

la
nosa; le bacche sono pubcsceuti, hanno dei cani, e delle volpl,g de
una.scorza coriacea,quasi legnosa, copert
a_rte anteriore
1 a ',;e
uesta
specie molto
la fasci
l depeessa
'

di una pelle di un color rossastro, e con


tengono un seme schiacciato, circondato
storno alatum del Rudel. V.
di una polpo cnlnosa che non aderisci
e ram-onta. (D: B.)
Hm.) v. A... W 4'

alla scorza del frutto. Questa sp'ecie ere * ALARlS,v:L


se alle Indie.
Ausoxo, alangium latinizznto,viene da A ASER,ALHUSAR, "
' lungi o alangui, nome che il Malalml' Secondo il Clusio, indi -'
npmi arabi una pianta che
m
ha l'alunqium decapatqlum. g. S. 'H.
ALANGUlLAN DE QACHl
.(Bot.l e dalle foglie trasuda un lQ '
dante, e il di cui frutto che oshi- gros'
E l uvariu adorata (li-L urek, detta

mbor seguisqu dal Raio

Slypl. Luca.

83%, e gurata in 'lluio (

1111:. a, p.

l , t- 65) sotto il nome di cananga.


:.ssa un albero che cresce natural
mente alls Molucclie nell isola di Gi..

so, da un altro sugo caustico, e contiene


inoltre una materia capace a riempire i

cuscini. Sembra che questa pianta sia la


stessa cosa che l'alhuscer_, cio l'ascle
Km: s riaca. (1
m

va, e alla China. Coltivasi nei borghi A A S NGOLQR . (Orm'l.)'ll D'Aura


in vicinanza della nbitazioni,o motivo
ha applicato questo nome a un uccello
della f _ iglia dei becchi-ni, la di cui
del grato odore che emanano i suoi
ori, coi quali gl' Indiani profumgno ala si istingua. da quella degli altri
gli ubi_ti , i capelli,'gli a parlamenti ,'g{ Uccelli per le numerose sue enne, che
gli pi no col tabacco. - Uvanu. (J. ) sono le pi sppntate, le piu strette, e
le pi gracili , che abbia mai osservato
" 'ALAO GROSSO. (Mumm.) Nome
duno variet della specie del cane, che l'autore, ed questa una delle specie
' 6,.uthrituh dalla sua statura , e dalle da esso riunite sotto la denominazione
forme della testa. questa una specie di comune di tachuris. (Ca. D.) '
con grl'u'de, e valoroso pi forte del ALATA [Focus]. (801.) Folium pinna
mastino, e che nasce in inghilterrat (G.) tum. V. Passata Foglia. (Mass.
LANO PICCOLO. SMumm-) Nome *' ALATERNA, ALATERNO. (19.1.)
una variet pertica are nella razza Si dice'cosl volgarmente il ramnus _ala
dellalano grosso, "che rammentata dal ternus, il qualegcrrottarnento dicesi
ore [interna , liniernb. V. Raiano.
Baio , il quale poco' si estende nel de
scriverls , e nel denirla. (C.
.
A TERNO, (Bah) Gli alberi che_por
ALAPl. (Orn_if.) Nome del lur _u: cz'rrha
tano questo nome formavano in princi
tu: , cofaga , o alnpi Gmel. e Lutham , pio un genere particolare che Linueo ha
descritto da Bu'0n, e' rappresentato nel riunito di poi al genere ramno , da cui
N. 7ol. g. 2. delle sue Tavole colorite. non differisce se non per l' aggiunta di
un petalo e di uno ltame, e per il nu
Ella. D.)
_
A AQU LCA. Miri.) questa una pietra, mero di tre semenze invece di quattro.
che trovasi a alagate nell'lndie, in pic ALA'1ITI..
V. Rumo. (Foss.l
(J.)
Sono stato cosi ellis
coli frqmmsnti lustri, ed a questi attri
buita la virt di fermare il flusso del
male le conchiglie fossili,g!che attual
sangue ,- quando sieno esteriormente ap
mente s cono:cono sotto il nome di
plicati. La pietra che Valmnt-Bomarc nmmbo. V. S'rnouso. (D. F.)
ba veduta sotto questo nome, era un'. ALAlLI. (Ornit.) questo il nome, che
Bullon ha formato per contrazione di
pirite, cio il ferro sul nralo della no
menelatura metodica. (

quelli d'aoalalutlli, e nu'calalattli ,


"' ALAREo LATERALE[qu .(Bot.) sotto i quali Fernandez ci riferisce esser
Fluu lari: vel lateralu. H wig ha conosciuto al Messico quest uccello.

45_

ALA

( 329 )

Queste specie' l'aludo 'torquata di

ALB

uccelli tav. 37. una specie di falco di

Linneo, e di Lutham , e l'slcione col


padulc, che ilfulco rufus, o aerugi
ciu'o del Messico di Brisson, e di Buf _ nos'us Lin. , il Circa: rl(/ss, o aerugi
fon. V. Annone. (Cn.
- nosus Vieill. , e il Milvus aeruginosus
Aldrov. tom. f|. tav. 391? Nella men
"' ALATO [CAULe]. (801.) Cuulis al
tovata storie tav. 32., e 33. ha pure il
lux. cos detto quel caule che mu
nito longitudinalmente di membrane, le nome di fulco'cuszagnolo, e di falco
castagnole col petto bianco, e tutte
quali'sporgono fuori dalla loro super
queste denominazioni sono state ap li
cie, e sono ordinariamente un prolun
ito
gamento delle basi delle foglie; e per cate allindividuo atteso il vario
nelle dill'ereuti et.
"v
questa disposizione il caule piglia la
gura come se avesse due ale. La vcrbe " Aassneu.s , o At.;Anu.u mene. Sto
sino alata, il 5 mphitum qicinale, ria degli uccelli tav. 35. falco cfaneu:
ollrono esempi
questo carattere di Montugu, Falco bollems'cus,jislco albi
cam, ji:lco griseus L'i_n. cur. Grnel.,
esuli.
'
'
Secondo il numero delle membrane Circus galh'nurius. Vieill. Lanarz'us
che decorrono,sulla supercie del caule Aldrov. Ornit. ,to;so I.;mtav. 381., 382.,
Fa
cn y_ or
alco
o del fusto , dai botanici dicesi muli:
Buniii'
ing.in,
cur.(ca
Gmel.dsonim,
,[ulco [ubi
biulalus, trialatux, quadri-alata: , etc.
le quali espressioni sono sinonime di ginosus,falco ranivorus ath. falco
dipter, triplers's , tetrupteris , etc., e pigargo, storia degli uccelli tav. 3|.
stanno a indicare che quel caule mu " Asssn_sbu PICCOLA , o nos91ccn. Storia
degli uccelli tav. 36-, Falco cineraceus
nito di due, di tre, di quattro ale.
Montagu, Circus Montagui Vieill. V.
ALATUNGA. (Iuiol. ) V. ' ALALUIGA.
Ponna.
(F. M. D.
_ " ALA'IU [Csous]. (Bob) V. Auro "* ALBANO. (Bo_t.) Nome di una variet
della uni: vini era.
l,
ALAUDA. 0rnit.) Nome latino generico ** ALBANUM. (Chim.) i sali dulloriua
ebbero nellantica chimica e presso gli
dell'allodo a. V. ALLODOLA. (Ca. D.)
alchimisti , uesta denominazione.
ALAUNlTL (Min-) De Lamlherie di
stingue con 3ueslo nome gli schisti allu " ALBARAS. (Chim.) Tale era il nome
minosi, cio a dire quelli, del quali Che Neva lsrsenico presso gliyalchi
u estrarsi qualche dose dallume, e ne misti.
ALBARDEOLA. (Ornit.) Nome latino
Orma una al ecie articolare. SB.
" ALAURA". (C im.) Nel inguaggio dell'airone bianco , Ardea all[a Linnl,
cabalistico degli alchimisti di:tinguevasi che nellAldrovando, e nel Museo Wor
miano ancp applicato alla Platslea, o
con tal nome il nitrato di potqsss.
ALAZIONE, Alalio. (Entorh.) E questa mestolone , platale leucorodia Linn.
'
un espressione latina usata da alcuni (Ca. D.)
autori, col mutarne la desinenze, ed in * ALBARELLO ARBATRELLO,POR
tendono con essa la maniera generale ClNELLA.(BOt-) Nomi volgari di un
della congurazione, 0 disposizione sul fungo che cresce sul corhezzolo, arbu
Corpo delle ali degli insetti. Aristntile tus ansia, e sul castagno, 'castanea ve
ha stabilito sul carattere dell'alszione ne, il quale buono a mangiarsi. Esso
quegli ordini, che non abbiamo mancato ilsuillu; esculentus montana: etc. di Mi
cheli, p. 128, N. 16, ossia il,boleuu sca
di conservare. V. Au. C. D.)
LBACIGA. (Hot-) rboscello del Chili,
ber di Bull. Questo fungo di un rosso
leonato o fulvo , ed ha gli stipiti o gam
nominato anche culen e t del Paragpai ,
e pi conosciuto dai botanici sotto il bi fusiformi, bianchi mucchiettati di ros
so. (Lea.
ALBACORO,
nome di psoralea
Annone,
glandulosa.
o Auucoso. (Il
" ALBAR LLO. (Bah) V. Assenznno.
tiol.) l marinari hanno indistintamente " ALBARO. (Bob) Detto cos volgar
mente il p0pulus nigra.
spplicatp questi nomi al tonno , e e
molto a tre specie di pesci -del genere "* ALBA TERRA. (Chim.) Uno frai molti
nomi che gli alchimisti davano alla l'a
degli sgombri; Lsc de per, Onde evi
mosa ietra losofale.
lare qualunque equivoco, ha rilasciato
solamente il nome dulbac0ro ad uno " ALBATICO. (801.) ludicssi sotto tal
sgombro descritto da Sloane nella sua

nome una variet della vite comune, vi

Storia della Giammaica. V. Scansano.


(F. M. DE

" ALBATIO, LBIFICATlO. (01......)

" ALBAN LLA con xx. comune. (Ornit-)


Cosi vien chiamata nella storia degli
Dizion- delle Scienze Nat.

ti: vinr'ra, L
Presso gli antichi chimici con questi
nomi indicsvssi la calcinazxone de: me

46

ALB

(330)

ALB

" talll"e degli altri minerali. Gli alchimi

moli. apeuo pendenti-{Seno biancastri,

ati poi; come pensa Jamcs , parte che ap

attaccati a pe uncoli angolosi, che alla


base di ciascuna loro divisione sono
guerniti di una scaglia itipulare, la quale
alle Volte colonta di un rosso vivo.
La corolla ovale, lunga due. linee e
mezzo circa , ristretta; al suo orizio e
circondata alla base da un calice cortis
uimo. Ai ori succedono alchne bacche
sferiche , pendenti che ai assomigliano
alle fragole, la qual. somiglianza ha fatto
dare in Alemagna- e in Inghilterra 1
questa ianta il nome di albero dafru
60le 0 ifragola arborea. Questi frutti
I quali peraltro sono un poco pi grossi
de le fragole, sono coperti di p%tn
bercoli, che li rendono scalari al Upper
licie, e li conoscono in agricoltu'rne dal
popolo cui nomi di corbczzole; albu

plicassero tali denominazioni allarte che


praticavano di render bianchi l metalli i
pi comuni, colla Varia speranza di ve
demeli trasformati in metalli preziosi.

ALBATRE,ALBATRELLE,CORBEZ
. ZULE, URLE. (,45ri'c.) l l_'nittidell'ar1
butu; amarlo, conosciuti in agricoltura sot
to tali nomi, sono capaci di dare,s'chbenc

in piccola quantit , dello Zucchero. Quo


lte bacche sono un oggetto d' industria
all' agricoltore toscano , poich esee colla

loro distillazione forniscono un alcool


identico a quello che si ottiene distil
lando il vino di uva, e come tale ver

sato in commercio. V. ALearnn.


" ALBA'IRELLE.(AgIiC- V. Ananas.
" AUBA'IRELLO. Bel.
. Auanzo.
" ALBA'IKES'IO. Bar.
Amano.

" ALBA'lRO. (Bot.) Arbulur, genere di


piante della famiglia delle ericucee o
scope, nella sezione degli ovar; liberi,
e della decandria monoginia de sistema
sessuale. Esso ha per carattere essen

ziale : un calice piccolissimo 5-partito;


una corolla mouopetala. fatta a nona lio,
col lembo reesso , 5-dentalo ;
ieci
Stami che non oltrepassano la corolla,i

lamenti dei quali inseriti alla base ili


terna della corolla medesima, sostengono

le loro respettive antere, le quali sono


2-arislute nel dorso; l'ovario supero, po
sato sopra un ricettacolo che qualche
volta segnato da dieci punti, e sormon
tato da uno stilo che lungo quanto
la corolla , e su del quale trovasi uno
etimmn ottuso o un poco consistente,
una bacca 5loculare, rotnml_ata o ovale
e contenente piccoli semi durissimi. Que
sto genere non si compone che di arbo
'

tqelli e di arbugti.
Azanao coauazzpm,Arbutus uranio,
Linn.; volgarmente curbe::olo, ulbulro,
ulbutro corallina, ulbntl'ellu ulbulre
alo, m'bntro, arbuto, rorsello. un arbo

acelloolto da quattro a sei pich , ramoso ,


di un- legno duro, di una scorza scabra,
acrepolatu, sparia di un color bigio bruno,
e i giovani polloni del quale sono rossa
ltri e coperti di peli distanti l'uno dal
l'altro. I suoi ramoscelli sono muniti

tre, albutrelle , cUiege marine, rouel


le, momponi, urle, marmotte. Queste

bacche ltanno sulla pianta quasi tutto


l'anno, e giunte verso la ne dell'au
tunno, maturano, .ed' acquistando un bel
color rosso scarlatto, fanno un grazioso
contrasto col verde delle foglie di que
sta pianta: cosicch come avverte il ba
rone di lschdud , questo arboscello offre
una decorazione pittoresca e ridente ,
quando la campagna gi devastata per
l aVvicinarsi dellinVerno.
** Le albatre sono molto insipide, e si
hanno per indigeste, esaeudo state come
tali dichiarate anche da Plinio (I). il
quale aggiunge che appunto per questa
lor qualit; ebbero il nome di uncdo ,

sincopata da unum lo, cio io mangia


una , volendo signicare che di questi
frutti non ci dobbiamo cibare che in pic
colissima quantit (a). uindi che non
vi sono che i ragazzi e a povera gente,
che le mangino, sebbene esse'abbiano
avuto il vanto di essere state uno dei
primi cibi degli abitanti dell Europa, i
quali, secondo che cant Ovidio,

Arbulem- jbetus, montunaque fruga


lwgvbnnt.
" l tordi ne sono ghiottissimi, e per
una tal pianta coltivata dagli uccel
latori nei boschetti e nelle ragnaie.
" Facendo subire alle allmtrc la l'er
mentalione vinosa, e qnindi assoggettau

Ii foglie alterne, ovali, bislunghe, elar

dune il liquore alla distillazione , se ne

gate verso la loro sommit, dentate ain

ottiene un alcool, il quale come quello


che si ha dal vino di uva.

orli, verdi, glabre, dure o coriacee come

quelle dell'allora, e posate sopra pic


cinoli corti e rossastri. Queste foglio spno

(i) Arbums sive unedo,frucu:mferl

situate in molta vicinanza fra loro,ea'ono

llg'[]lilmn concactioni , et stomucho inu

larghe da due a tre pollici e lunghe


quasi un pollice.
. .

tilem. llist. Nat. lih. XXlll, cap. 8.


(a) Iomum inhvnorum, u! cui nomrn

" I ori nascono all'estremit dei ra

moscelli, diapoati in grappoli corti, ra

(BI argumvnto si! qulm tantum edcnzll.

llist. nat. lib. Xlll, cap. 23.

3oa-:-..=..

di;
A-_N.*f

ALB

( sai )

ALB

' l teneri rami elo foglie dell'a'ibatro - frasto; del monte Ida, ed ha i frutti
si sd0prano in Grecia, co e pure in pi lunghi delle corbezque , con tuber
Tosc:ma no dai tempi del Mattoli, per coli schiacciati, termina. da.un becco
conciare_le pelli; la decozionq delle fo . nerastro, di un rosso aragci;to interna
lmente, di un sapore pi asr
i_quelio
glie riguardata come astringente.
delle corhezzole, ma meno sgradevole;
Questo arboscello che il _vero ar
i ori asdellari formano colle foglie che
bulus degli antichi, e di cui la Toscana
gli accompagnano, alcune specie; di grap
abbondantissima, comune nei boschi
aridi dell'Europa australe, del Levante
pqli eretti; le foglie sono pi larghe e
senza dentcllature; l albero e molto pi
e dellIrlanda, dove la di lui vegetazione
forte e pi alto del vero albatro. Jus
e una prova della temperatura addolcita
sieu_ ne possiede alcuni frammenti nel
per la vicinanza del mare (V. alcune fi
ore in Duliamel, ein Muller., le. tnb. _.sui!thio, oltre il disegno riportato
28). Conserva le sue foglie tutto lin

.'tia Tourneforjt.

I.

verno, e per merita un posto disti_nto .' "f Onorio Belli, medico vicentino, e
nei boschetti di questa stagione. Quando stabilito in Creta, in quelli che verso
tenuto isolato, ed lasciato crescere in
il ne del secolo decimosesto mand la
libert, arriva all'altezza di tredici e descrizione e la ti tira di questo albatro
quattordici braccia.

Il ellonio _lo _aveva os


3 al Clusio
" Lalbatro si moltiplica tanto per '- servat0 cinquanta_ anni avanti nellisola
via di seme, quanto per via di margotto di Creta e sul monte Ida, dove un secolo
e mezzo dopo fu pure osservato'da Tour
e di barbatclle. Il suo legno, che ros
siccin, riesce bene nei lavori di tornio,
e pu essere vantaggiosnmente impiegato

nell'arte tintoria. Il Bellenghi avendone


fatto bollire un'onda in una libbre di

acqua la quale teneva disciolti quattro


grani di solfato di ferro, ebbe una de
cozione che comunicava alle pezze di seta

nei'ort. Questo albatro, che al riferire

di Lamarck , coltivavasi e Parigi nel giar


dino delle piante, riguardaai ora come
perduto in Europa.
Ansnno vtuuoccnmro, 0 ramo ANDRA
cm, Arbum; andracme, Linn. La

forza e la bellezza di quest'albero, e al

e di lana , un color piombo chiaro che

cune foglie non dentellate ,

trasformavssi in color pulcechiaro, quan


do queste pez'ze si passavano in una so
luziope di carbonato di potassa del com

egualmente alla specie qui sopr,a descrit


ta, sono state cagione di uno sbaglio fra
queste due. specie. Questo falso andra
chnc, che secondo un altro disegno_della
stessa;nccolta di 'Iournefort,cresce nel
l'isola di Sarno, essendo stato il primo ad
essere portato fra noi, ricev da Linneo
il nome di 'arlmtz_u andru'chne, e questo
l'andrachne dei giardinieri assai molti
plicato in Inghilterra, ma che in Francia
non meno delicato del corbezzolo. I suoi
ori riuniti in numero di venticinque o

mercm.

* Vi sono alcune variet di quest'al


bcro di ori porporini, ed altre di frutti
pi lunghi; queste ultime si con'oacono
dai Francesi col nome d'albatro (1 Ita
lia. Le variet s ori porporini formano
un bel verde, quando sono framischiate

coll'albatro corbczzolo che hai ori


bianchi.

" Angreo i nonni: n'nmno, Arbulm


Iauri alla , Linn. l. Questa specie si
avvicina per il suo abito e perla forma
delle foglie alla precedente. Ha! i fusti
diritti', cilindrici, ramosi, ricoperti di

una scorza bruna; i ramoscelli guerniti


di foglie glabre, bislunghe, lanc:aolate ,
acute alle due estremit , persistenti,
dentate a sega, neuminate alla sommit.

ori sono disposti nelle ascelle delle


foglio in piccoli grappoli sessili, solitari,
semplici, l-laterali, pi corti delle l'o
glie; In corolla biancastra; le bacche
globulose, 5-loculari, polispcrme Que
sta pianta cresce nell'America setten
trionale.

. Ama-reo A rocuu rumene, Arbutus inte

nvenendo

trenta , forxqano alcune pannocchie ter

minali, composte di molti grappoli senza


alcuna mescolanza di foglie. I rami o pe
duncoli primari delle pannocchie sono di
varicati, le piu volte semplici, e alcuna
volti bidi ; pubes.centi ,

rossicci , ed

hanno quasi sempre alla base ,nna pic


cola oglia picciuolata , lanceolstg-acuta_.
I peduncoli dei ori sono; coperti di
glandule pedicellate ,_ che trasudano pn
umor viscoso, su cui rimangono appre
cicati glinsetti. ll calice piccolo, mo
nosepalo , 5-lobato, ed ha i lobi rossicci.
La corolla bianca , globosa, glabra e
nitida esternamente, coperta nella parte

interna di peli glandulosi; il lembo


brevissimo, e diviso in cinque lacinie

gfl_'fvlia , Lamk. Questa specie quella

che Clusio e Tournelhrt avemmo determi


nata per l'andraclme o adrachnc di Teo

(4|) Rarior. Plant- Him, cap. XXX


p.

7.

ALB

(332)

ottuso, reesse. Gli stanti hanno-i_lla

ALB

iccole, le quali per la loro forma e per

menti triangolari, acuminati , coperti

a loro consistenza sono

di piccoli peli landnlosi, e sono la met


pi lunghi de la corolla;.le antere sono
scuricce , a-Iobe , ed hanno nella parte

molto somi

glianti a nelle del Iillatro, plxill-ea


latifolr'a. uelte foglie sono glabre, lan
eeo ate, dentatea sega nel loro Contorno,
colle dentellatqre acutisaitt. [ori sono
ascellari.

posteriore di ciascun lato, verso la cima,

un cornetto il aule e lineare, concavo,


ascendente. Il pistillo della stessa lun " Ansa-no rsaaocmoso, Arbusus_zrrugi
ghezza della corolla, Collo stilo glabro e nea, Linn. Questsrboscello americano,

collo stimma 'ccolo capitato. L'ovario

che sembra avere molti punti di somi

circondato E: un neltario 'composto


di dieci squamme troncate , scure, ed

glianza colle nhdromede, si distingue


a queste, secondo che riferisce Mutis,

peloso. I frutti sono bacche dpresse per esser baccilero. I suoi rami sono
sanguinate, globolose, polisperme.
" l'albatro

neste

semplici, glabri, angolosi,eson muniti


di foglie alterne,bislunghe, ottuse,gla

annotchiuto di Lamarck,

bre e intierissime. l rappoli dei ori


nascono alle ascelle del e foglie, che ter

rato da hret nelle Transazioni del


?anno 1767, t. 57 , tav. 6, p.1:4.
" nesta
ecieltal.
che t. dal
rol.
Gaeta?o
Savi s(PFI.
1'.) sig.
indicata

minano i

ramostelli, e

sono solitari;

i peduncoli sono ramosi e gnerniti di.


bruttee opposte; ifiori sono inclinati,
hanno la corolla hislunga, il pistillo
pi alto di essi, e divengono uerastri
seccandosi.

sotto il homo volgare di albalro coral


lino, pu riguardarsi come comune in
Enropd', poich trovasi novprata nei ca
taloghi dei diversi giardini, e ven_dibil_c

presso la maggior parte dei pepinien "' Anna-mio nanna su" , Arbutus alpina,
sti. Curtis riferisce che coltivavusi a Lina. , F1. Dan., t. 83; Mairam'u al
Eltham, nel giardino di Scherard no pina , Desv.; Viti: i'daen, Clns., Hist.,
del 1724; ed Ehret la vide orita per
i, p. 6r. un suruticc quasi rampi
la prima volta nel giardino di Fother
cante, e che ha las tua di un vaccinio. l
gille vicino a Stafford nel 1766.
. .suoi fusti lunghi di: sei a dieci pollici
*" Amano nette cassare, Arbulus cana

800 minuti, ramosi, giacenti sulla terra,

riensis, Lam. Questarboscello ha labito

ricoperti in parte (la muschio, carichi


di una specie di scaglie brune o nera.

dellalbatro corbezzold, dal quale nidi


stingue per la pannocchia,che non punto
inclinata, un sempre eretta , ispi_da,

glutinosa, e per le sue foglie allungate,


[anche nella pagina inferiore. I suoi
misti sono diritti, poco ramosi, ricoperti
di una scorsa bruna,

uerniti, verso

l'estremit dei ramoscelln, di foglie riu


nite in cesti alterni, picciuolate, glsbre
bisluughe-lanceohte , tinte di un verde
carie lucide , coriacee ,5 lauchenella P a-i
gina inferiore, acute,
entate a sega ,

ersistenti. 1 ori sono bianchi o di co


or rosa delicato, riuniti in una pannoc
chia eretta, terminale , distesa, coperta

di peli glutinosi, accompagnata da brat


tee scarxose, lanceolate; i pedicelli sono
vellutati, glutinosi. Il calice velhxtato,
5-lobo'; la corolla ovale, urceolata, molto
pi grande di quella del Corbezzolo; 1o_
vario glabro, rotondato, sormontato
da uno stile semplice , persistente, e
da uno stimma acuto; il frutto e una
bacca rotondata , 5-loculare , polispcrma.
Cresce all'isole Canarie, dove fu sco

perto da Riedle.
** Amano A rocme m LILLATHO, Arbulus
plullyreae olio, Pers., anops. piani. t.

p-

nesta specie , che cresce al

er, ha i fusti che si dividono in molti

ramosCelli, guerniti di foglie alterne,

Stra, che niscono ciascuna con un let


s

to. Le sue foglie sono bislunghe, alar


gate verso la sommit, un poco spa
tulate, ristrinte in peziolo verso la base,

dentate nella met superiore, cigliate


agli orli ed in specie nella parte infe
riore, verdi e un poco grinznse supe
riormente, e di un color pallido al di
sotto, con molte

vene che s'incmcic

chiano, e fanno comparirqueste foglieco


me reticolate. I ori piccoli, biancastri ,
rnm'massati verso le estremit dei ramo
scdli, producono alcune bacche sferiche,
szsurrogpole nerastre, di un sapore a5

sai grato, e c e contengono cinque pic


cli_semi. Questo sull'rutice cresce al
Nord , come nelle montagne della Lap
ponia, della Siberia, della Svizzera, ec., '

e il di lui frutto l' unico dono che la


natura vcgelabile ollra ain uomini che
sono abituati alle triste regioni glaciali.
ALBATIIO uva n'oaso, Arbutn: uva ursi,
Linn.; Fl. Dan. tab. 33; M4iram'a uva
ursi, Desv.; Una ursi procunibens, Mon

ch.; Art-tosta _h_ylos, Adans.; volgar


mente uva

orso , una ursina , uva

ursz'. Questa specie un arboscello che


ha le fo'glie sparse lungo i 'rsmoscelli,
disposte in molta vicinanza fra loro;
sono quasi tutte pi corte di un pollice,
I

Iv

ALB

( 333 )

e per la loro forma, e pi anche per la


loro consistenza, somigliano assai le fo-

lie del bossolo: la qual_somigliauza


a fatto dare in Francia a questo alba
tro il nome di buaserol.
Questo arboscello sempre verde ha un
abito graniosissimo; i suoi ori in pic
c01i grappoli inclinati, sono bianchi e
leggiermente porporini alla sommit; le
bacche sferiche sono di un bel rosso, di

un aap0re a reuu poco acido, ed hanno


credito di diuretiche. L'infusione delle
foglie stata raccomandata particolar
mente contro la 'renella. Questo albatro
riesce bene, quanto l'alhatro corbezzolo,
per conciare le pelli; e Villara, nella

ALB

corpulenti di tutti gliuccelli aquatici, e


malgrado la loro forza, ed il loro becco
tagliente, non sono per nulla guerrieri,
rimanendo anche sulle di:nsive in fac

cia 'ai gabbiani, dai quali sono mle


stati, procurando di cogliergli sotto il
ventre, e per liberarsenc sono forzati
a tuffarsi. Bench i iccoli animali ma
rini , gli zooti mucrllagginosi , le uova,
b

ed il fregolodeipesci,trasportato dalle
correnti, costituiscano il loro cibo or

dinario, inghiottono anche dei pesci as


sai grossi, e tale ne la voracit, che
si prendono colle-corde,"e collamo ade
scato alla grossolani con un pezzo di
pelle di montone. Riesce loro difcile lo
sua Flora dei Delnato, 10 indica come
staccare il volo e 'cbi piedi percuutono
pianta capace da poter Concorrer in que- allora lacqua, dibattendo letali; dopo
sto uso colla scorz di aeree, a cagione questo impulso per le ali rimangono
della sua grande a boudanza. (D. DBV.) spiegate, e altro non fanno che aller
** Queste ultime due specie, cio lar
nativamente librarsi da destra a sinistra,
butus alpina e l'arbutus uva tarsi, sono radendo velocemente la Supercie del
mare, in cui si vedono di quando in
da Spren al riferite al genere arctosta
PIIJIOS- gli inoltre riguarda come la
uando tuffare la testa a una certa pro
stessa pianta larbutur integm'falia di
ondit per aii'errarvi- il cibo. Il loro
Lamarck e l'arbulus andrachne di Lin _volo diviene elevato soltanto in tempo
ueo, malgrado la di'renza notabile che di mar grosso, e quando il vento gli
passa fra entrambi, distinguendosi il ; trasporta in gran distanza dalle terre, si
primo per avere le bratteole lunghe al
riposano sull'acqua, e vi si addormen
meno la met dei gambetti , come ve
'tano. La loro voce rassomglia a quella
desi nella gura che ne danno il Clusio del pellicapo, ed il grido analogo al
e Banchina, mentre in questo ultimo le ragghio d'un asino.
' '
bratteole sono brevissime.
"Questi uccelli abitano, come gi ab
ALBATROSSA. Diuriedoa L., Albatrus,
biamo accennatdi meri australi, comin
Briss.(0rnit.) Il carattere di questo gene
ciando dal Capo di dona-Speranza no
re d'uccelli, che appartiene allordine dei alla Nuova Olanda, e;molti se ne in
palmipedi, consiste nel becco diritto,com
contrano fra le isole dighiaccio di que
presso sulle parti, e cheplal' composto sti 'mari medesimi 'dal 50. grado no
di vari pezzi articolati
. nature; la 'ai ghiacci solidi, che gli circondano
mandibula superiore terminata da un sotto il 65., o 66. grado. Si trasferi
scono poi in numerose truppe verso la
gancio apparentemente attaccatovi, l'in
ne di Giugno .sulie coste del Kamt
eriore troncata, ed aperta a canale, le
narici ovali, aperte, un poco rilevate , e -schatka, ove precmlono le turbe dei pesci
lituate a guisa di piccoli cilindri<aui lati viaggiatori, ed il mare d Ochtolr , e
del becco, e presso la sua base, in una sca
nalatura, che ne solca tutta l'estensione;

la lingua occupa circa la met dellmluu


ghezza del becco , le gambe sono corte,
si portano innanzi verso la met del
Corpo, e fuori dell'addome, un poco
spennate al di sopra del tarso. Le alba
trosse non hanno dito posteriore, ed
i tre diti diretti in avanti hanno una
membrana , che ,contorna al di fuori ogni

dito esterno, e potrebbesi egualmente


riguardare come carattere addizionale la

diminuzione delle nove penne dell'ala ,


che seguono la prima, e fra esse quelle,
che .so.uo pi vicine al'corpo, sorpassano
appena le loro tettricl.
Le albatrosse che soggiornano abitual
mente ncll0ceano australe, sono i pi
I

l' isola di Bering , sono i paraggi , nei

guali si trattengono in maggior numero.


ono molto- magri al loro gipngern,
ma il cibo, che copiosamente mtrovano

all'imboccatura dei umi,fa laroriacqui


stare la perduta grasaezza nel corso delle
sei settimane, che vi_ soggiornano, e di

vorano i pesci con tal voracit da ri


manerne spesso la met del corpo fuori
del becco, nch la porzione inghiottita,

disciolta dalle forze digestive,faccia luogo


allaltra. Sono alle volte impinzati sino
al punto di esser loroimpedito il volo,
0 la fuga all'avvicinarsi delle barche,
che gli perseguitano, ed allora per sot_
trarsi al pericolo, da cui son minacciati,

rigettano con violenti sforzi gli alimen


ti, dei quali sopraccaricato lo stomaco

ALB

(334)

ALB

che con diverse macchie nere verso l'estre


mit grossa,somministrandocssc un buon

e tutto il di eotto del corpo bianco, con


alcune righe tragversali , distribuite in
piccole masse, che offrono tuttavia dei
leggeri tratteggi neri sopra ildorso , e
le penne scapulari. Le piccole tettrici
delle alidunno anch'esse delle punteg
giature pi larghe del medesimo colore,
e mezzane sono bianche, come pure le

Sul termine di settembre lalbatrossa

fabbrica e terra sulle coste il suo nido


formato d'argilla, alto circa tre piedi,
ove le femmmn depone un gran numero
d'uova pi grosse di quelle dell'oca,
lunghe quattro pollicie mezzo, e bian
cibo , tanto pi che il torlo, a prefe

penne della coda, che hanno l'estremit

' renza delle altre, non acquista durezza


mediante il bollore.
La carne dell'albatrossa dura, e

rotonda , giacch quelle del centro sono


le pi lunghe,e le grandi delle ali sono
nere. La parte spennata delle gambe,

di Eattivo sapore; ma i marinari, quando


mancano di fresche provvisioni , la ren

i tarsi, i diti, le loro membrane, e le

< dono mmgiahile con scorticarne il corpo,

c>tenerlo in molle nellacqua salata per


lo spazio di ventiquattro ore, facendolo

in aeguito bollire, e cucinundolo con


una salsa piccante.
.
Gli abitanti\del Kamtschatkn man
> giano egualmente la carne dell'alba
tro'lu nei soli tempi di penuria, fabbri
cano coli.ossi dell'ala cannelli da pipa,
stucci, e pettini da scardassnre una spe
cie di pianta graminacee, che serve loro
da lino.

un hie sonodi color carnicino.V 'lav.77.


uesta descrizione differisce per molti
riguardi da quella di Brisson , e dalla
gura di-Bufl'on , ma Mauduyt avendo
posseduto un individuo, che uven gli
mdizi di un'et matura , ha 'creduto ben
fatto, e di maggiore importanza l'osser
varlo di seguito nei, punti discordanti ,

piuttosto che attribuire all' uccello nel


suo stato perfetto dei colori,che forse non
apparten uno, che ai soli individui gio
vani. Ne

rimanente Bull'ml , e Brissnu

sono d'opinione , che le differenze prin

Gmelin , e Latham indicano, Icome


specie differenti, l. lalbatrossa ro
priumeile della, chiamata pure a ba

cipali consistono in una tinta pi scura

trosaa comune, albatrossa esule, alba


trossa del Capo di Buona Speranza, Dio
medva aula/u, che sar da noi parti
colarmente descritta; a. l' albattosse
rossa baia, bruna cupa, 0 colore di cioc

Corpo, tali essendo il collo, la gola, il

colata , Diomedea .rpadicea, che ha la


rte su'periore rossabnia,

l' inferiore

ianca, i piedi bianchi turchinicci,e le


unghie bianche; 3. l'albatrossa Color
di liggine-, o grigia bruna, Diomedca
fuliginosu; 4. l'elbatrossa a becco giallo,

invce del bel bianco, che osservasi, se

condo llanduyt, nelle diverse parti del


Ventre", il grop ne, la coda, e quest' ul
tima, al dir dr Brisson, totalmente
d' un bruno nerastro , e nera allestre

mit delle penne, come ci narra Buffon


Le albatrosse indicate per seconda
specie furono osservate da Cook in mezzo
ai ghiacci, edi marinari chiamarono
sool_y, ligginoeo, o uccello del Quat
chero la terza elbatrossa, e Buli'on crede,

e nero, Dioniedea clilororhyncos , che

che sia quella medesima specie da esso


rappresentata nelle sue tavole colorito

grossa quanto l'oca comune, il di cui


becco nero ha la carena della mandibola

N. 963. sotto la denominazione di alba


trossa della China, Diomedca sincnsz's.

su eriore, e la base dell'inferiore, gialla,

Siccome quest'ultima_non era della stessa

e _a.te'ata grigia con una fascia nera


fra-dl becco, e gli occhi, la parte su

grandezza dell'albatrossa comune, n


aveva le suture del becco tanto profonde,

il mentovnto _naturalista di opinione


che fosse un individuo giovane, e di pi
congettura, che l'albatrossa comune, e
1' albatrossa bruna cupa diversichino
-fra loro per la sola regione del sesso
degl'individui. Una_ circostan_aa riferita
da Forster concorre a convalidare que
stopinione, e bench-abbi. WOII&
unghezta , e circa nove piedi, e mezzo
niente egli stesso indi
-tte specie
di;abyaccio nel volo. La lunghezza del d'albatrossa, una griil.
pmeom dell'ala eguale a quella 'laltru grigia cnpf,
del corpo in totalit, ed il suo becco bruna , riconosce per 1 '
a_ssei (grande, e. fortissimo ha un color . che il diverso coloriel
flle 'estrema pal,lidezza. llvertice del
unicamente dalla diI*en
a testa di un color rigio rossiccio, il
gl'individni, ' cchei narra, che al
rimanente di essa, il orso, il groppone,
'altezza dl'
antasei gradi, e mez

pedol'e del cor o uersstra, con riessi

turchini, e l'in eriore, bianca , egual


mente che la nuca ed il groppone.
LAnnnnossa. comune, Tam color. di Buf-.
fon, N.0 237. ha ac uistnto il nome di
montone del Ca 0 1' Buona Sperum
za a, motivo de la sua vol niinosa cor
pulenza, ed ha tre pied , e - pi di

ALB

(335)

10 di- latltudine meridionale, e venti


nove gradi a Levante del meridiano di
Parigi, collamo, al quale era attaccata
per esca una pelle di montone, furono
prese in un solo giorno nove albatrosse,
e che le pi giovani di esse avevano le
enne mescolate di bruno, mentre quell,e

ALB

sembrar non possono del tutto rulliclenti


per concluderue 1 unit di specie, al
meno alla ragione conforme l'aspettare
ancora nuova osservazioni prima di,pro
npnztarc_ un. all'ermativo giudizio, tanto

pi che 1_materiali da noi creduti ne


cessari di qui riunire , potranno agevo

lare i mezzi, perch la questione possa


denitivamente risolversi Co. 1).)
ed intero svilnppo, e
quasi total
esigono. (F.
mente bianche, e sol, ente le ali di AIBESORO. (Ittio_l.) V.
questi erano nerestre , colle penne sca
ALBELEN, o auuzem' 111.111.) 11 Ge
pulari rigate, e punteggiate di nero.

Segl individui nel lord

tate perfetto,

Menzies , uno deicomponenti la spe

dizione del capitano Vancouver, uccise


resse le isole Sandwich unalbatro;ea
Bruna, chei marinari inglesi conoscono
sotto il nome d'oca della madre Cnray,

snero, ed il Baio ci ri eriscouo, che i


'Iedeschi.cosl chiamano diverse specie
di pesci vicini alle trote, e che si tro

vano nelle acque della Svizzera. V'. Sen


Mnnp , e consono. (H. C.)

perch il suo bianco groppone, e la for-, ALBLLLO, Albellus. (Ormh) Sotto que
sto nome l'Aldrovmdo indica lpeseiaio
ma della coda le danno una. rassomi
glianzu alla Proccllaria dellelempestc, la , mar u; ulbellue Linn. (Ca. D.)
Procellariu pelagica, altrimenti chin ALBEN. Mia.) letzlha distinto con que
sto nome un calcario _concreziwato in
mata pollastra della madre Care]. Que
ltindividuo, la di cui lunghez2a era
di tre piedi, e lo sbraccio delle ali di

crostanle, o tufo calcario, che osserv

in grossi strati presso Erding, e da esso


creduto di - recente formazione ( Mem.
dellArma]. di Mamma, I. Val. ili.)
" AhBERA- (Bot.)_lrpsso il Mattie i tro
vasi aver questo nome_volgare il pppu
lf:s tremula, detto da lui anche popolo
V libico.

sette, aveva una riga bianca di una li.


nea, e mezzo di larghezza su due pol
lici di lunghezza, che si dislendeva in
v una direzione diagonale dall' angolo del
locchio Verso il collo.

Finalmente il chirurgo Roblet, che


accompagnava Marchand bel suo viaggio "* ALBERCOCCA._(BUL) Indicasi con tal
nome presso alcuni, il iruttq dell'albicoc
intorno al mondo, ha descritto due al
hatrosse presea bordo di uno dei vascelli co, armcniaca ml_ar.is., V. Anelcopco.
componenti la spedizione , e che sonosi ** 4LBEMLLA. 3301.) Nome volgare ,
presso il Micheli, del po ulus IICIIMIU.
tromte di differente sesso. Le penne delle
ali erano bianche no ad un terzo circa ** ALBERJSLLO, ALBA E'LLO. (Bot.)
della loro lunghezza, il rimanente nero, Nomi volgari del pioppo bianco populus

la testa aveva otto pollici e mezzo , alba. L.


cinque dei.qnali erano occupati dal solo " ALBERESE. Mn.) Si d questo nome
in Toscana al a calce_ carbonata com
becco. il maschio che era pi grosso,
patta grigia, e giallognola, la quale serve
colle penne pi variate nei colori, e pi
per farneJa oalcina forte, e per uso di
abbrunile , pesava da diciaisette a di
ciotto libbre, mentre la femmina; che pietra litograca,fome pure per molti
altri usi. l di lui nome prov1ene dalle
' aveva il corpo d' un bel bianco , eccet
tuate le ali superiormente nere ;' p_es:wa dendriti, o nlberini , che spesso vi si
veggenq naturalmente dipinti alla Super
un poco meno , e la sua calugine non
era tanto folta quanto quella del maschio. cie delle falde, e delle fenditu' e che
molte volte penetrano nell'interno..Tal
Erano ambedue coperti dinsetti simili
ai pollini delle galline , d'una forma volta le inltrazioni ferruginee, invece
di rappresentare piante, ed alberi, mo
per pi allungata.
La quarta albatrossa , che il Sonnini, strano come ruine di citt, di caltelli ec.
viste da lontano, ed pi particolar
nei luni |upplementi alla storia natu
mente allora della' pietra di rovina, ra
rale diiqon, chiama albatroasa tur
vine di Rimnggr'o , dal paese, d' onde se
chi'na nerastra col becco giallo, stata
veduta dal lord Macartne all'isola di ne.cnvn pi requentemente. L'alberese
Amsterdam. llypitano (r. Enrico Cox equivale alla scaglia dei Lombardi. V.
ha anchesso incontrato nel |78g., alla Annun, rnmu m aovnu, Daaolhn.
distnlq_di diciassette leghe dalla pre "' ALBEBETA. (Agrim) Luogo coperto
di piante arboree,ed in specie di piop
detta isola, molte albatrosac insieme riu
nite, la maggior parte delle quali erano pi propriamente detti, conosciuti pi
comunemente sotto i nomi di albero e
lotnlmenl bianche, eccettuato l'estre
mit di ciascun ala. Se tali circostanze album.

4,,

ALB

ALB
a

i?

( 336-)

"" ALBERGA. (801.) L'erjsx'mum barba. L';.-. Gli slherlni, che si osservano nell'in

rea, L: segnato con questo nome ml.

verno sui vetri, si debbono all'acqua

sre.nellHorlus siccu: del Cesalpmo.


AEBEBGAMES DE MER. (Zoo) V.
Pasca: DI lane.
_
_
_
ALBERGE. (Bol. ) .SP.CCIC di pescm_, di
cui La-Qninl.iuie distingue tre variet ,

gi itennts in dissoluzione nell'aria, ed


essendone stata separata dal freddo, si
gelata , e cristallizzata sopra i mede
simi.
uesti giilu.n
'ccoli sopra
cristalli
formano
collin larsi
gli altri
nei

la gialla, la rossa, e le Violetta, e tutte

-molti albor' i, che hanno un'asso uta

tre sono di un grato sapore. V. Pasco,


all' articoli l\lsanom.o. Nella 'lurena ,

analogia con quelli, che s'incontrano


nelle piante.
Molte dissoluzioui saline depositano
sulle pareti dei vasi, che le contengono,
il sale in esse racchiuso, e questo ve
desi salire in minuti cristalli lungo le
dette 'pareti , arrivare agli orli del caso,

.in Francia, si da questo nome _aiiche


ad una specie di albicoccs molto stimata.

.Assic eco.((Jan)
(J.) _Cosi _ chiamaci
_
_ dai.
"* V.
ALBERGQ.
cacciatori l'albero ,-o il macchione, ove

vanno a r' overarsi nella notte i nume


rosi branc i delle assere.
" ALBERI DlSSE' ANTL (Bot.) Si co
noscono nelle. calde contrade di Oriente
molti vegetabils', i quali somministrano 0
er via di incisione o spontaneamente, u_n
ii uore che serve a dissetare i viaggiatori.
ALBERINA (_PIITBL)v (Min.) V.] Anas
Illlll. B.
.
f
ALBERINi.(MM) Si chiamano alberini,
o deodriti, nei disegni naturali, ordi
nuriamcnte }l color nero, quali rap

Questa rassomiglianza nelle forme d


luogo a supporre, che una medesima.
causa produca questi graziosi fenomeni;
non sappiamo per se siasi ancora rico
nosciuta , o .sc0ps_srta qual l'ora solle
citi le molecole integranti di nesti sali
a disporsi in diramazioni setti i, e alar
gate, piuttostoch in gure sferiche,

presentano vegetszloni molto diramate,

in massa, in lamine cc. Gli alberini si

e molto simili nelle numerose loro ar


ticolazioni a quelle delle scope. Queste
Iamiltnzioni sono prodotte da varie so

trovano in ogni specie di pietre, dove


per queste abbiano una convenevo'l con
sistenza, e le selci-agate ne racchiudono

e formarri

occhi

setosi, e ramica

zioni di elegante forma, il qual fatto


pure_ analogo a quello dein alberini pie
trosi.

stanze suscettibili di cristallizzazione, ed

lnltrate nelle angusta fessure di certe


pietre.
Viene osservato, che tutte le sostanze,
che concorrono alla composizione dei

sendo conosciute sotto il comun nome


di pietre di Molta quelle orientali. Se
ne veggono nella ca ce carbonaka com

cos detti alberini, si cristallizzauo in


ottaedro, tale essendo_il ferro ossidulato,
loro, l'argento, il rame nativo, il sol
furo
di esaminandoin
ferro , il rame sicc.riconosce,
, ed attenta
mentefv
che

maggior parte delle pietre ssili ec., e


dei bellissimi in una marna Calcaris
molto dura, che ricuopre i banchi di pie

preferenza i pi belli, e stimati, es

patta , nein schisti, nelle lavagne, nella

tra gessosa s Montmartre; e a

le-montsnt, esse'udo
sono essi Composti di piccoli ottaedri
come inlati gli ni sopra gli altri, e
- che la separazione degli ottaedri quella,
')che da loro l'aspetto di articolati.
Quando la l'essurs,in cui si sono for

mati gli alberini, non ne ha alcuna la


terale, le ramicazioni degli alberiiii
sono disposte sopra un medesimo piano,
e quando spresi la pietra nel verso della
fessura.,ogni faccia della fenditura pre
senta una serie di alberin, che il calco

esatto di quella della faccia-opposta , e


"questi alberini sono sempre superciali,
giacch inni non penetrano nella pietra.
Ma nando la pietra (essa, o lo
stata in varie direzioni, le ramicazioni
degli alberiqi, che occupano tutto

nella

Menil

uesti di un bel co

lor nero, niinutissimi, e assolutamente


superciali, oltre ai quali non passeremo

sotto silen_zio quelli ancora, che si tro


vano sopra qualche calce carbonata co_m
patta nel luogo detto il Cavereau alla
distanza di quattro miriametri da 0r
lans. V. Danmun. SI
" Non meno vag i, e variati sono
pure gli alberini del calcario compatto
dei contorni di Firenze, e di vari luoghi
del Senese, e pi ancora quein del feld
sputo compatto dellisola dellElba. in
Siberiapnriinente il l'eldspato compatto
ha di questi albeijii', che per s'inter
nano pi di quelli dell'Elba, che.sono
allatto superciali.

ALBIZRINl o PIOPPINI. (Bah) Nomi

spaccature, si veggouo disposte in diversi

Volgari di alcuni funghi del genereagari

piani, Sembrano panetteria, e si pro.

Clls di Linneo , menzionati dalMicheli,p.

sentano sotto forme dissimili, se per pi


versi Venga a segarsi la pietra.

I?8, l e 2. Essi crescono in primavera


a piede del pioppo nero, del pioppo
.
h "

,v' v

,-'

..

. vvr.

(337.)

ALB

ALB

bianco e dell'acero; e se ne fa molto


hanno per fulto un'tronco consistente,
consumo in Toscana ed in specie_a Pisa. 1 rive5tito di uua' grossa scorza, quasi
Si Conoscono due qual,it di questi funghi, sempre ambra, e screpolate, mentrogli
il_oappello dei quali, di colore scuro_ o
altri, cio gli arbqsclli , per quanto pos
bigio in principio, quindi fulvo e di sano essere alti, hanno ifusti gracili, es
poi biancastro, ' rugoso o sinuosa, con

sibili, ricoperti di una scorza ordina

amine fulve, c e si etac'cau con fa


riamepte sottilissime. Nell albero la
cilit dal cappello come 'nei boletit una sm'nmit del tronco " coronata da un.
di queste' qualit ha le la'mine strette ed chioma pi o meno estes:; nellsrbo
un gran colletto;_ l'altra ha le latine acello,.x fosti, partendo spesso pi di.
larghe un 'mezzo_ pollice, ed _un pollv:to , uno insieme da una medaiima radice,
rtrettissimo. Lena.) '
\
.
.
,' formano in certi,guisa'una chioma che
" ALBERI BlOV-OSl. (301.) Nelle an
muove da terra: laonde si potrebbero in
tiche relazioni, dei viaggiatori in Ame
questo caso,considerare gli arboscelli co
rica, riferite anche dal lbevet nella sua me. alberi che fossero privl_di tronco.
Como raa, fatta memionedi po al
Pratianto gli alberi/per la massima
bero al quale attribuivasi la pro(priet parte, sono quelli che sorpassano molto
in elevazione gli arboscelli, essendovene
di 'attrarre le nubi dal cielo , e
- ri
so vcrle in pioggia su gli aridi deserti.v alcuni che giungono ad altezze prodigio
Ora, non molto tempo che atBrasile
se; ed infatti si son veduti cedri dekLi
stato trovato, un alberocbe dai suoi gio
ba'no e querei alte centotrenti piedi,
vani ramoscelli lasciava trasudare ilcune abeti e larici alti centoventi, palmo alte
gocce di acqua, le quali cadevano qpasi cento.
"
'
"
'r '
N meno degna di considerazione,
come una pioggia. Q'nest albero a cui
la groasezza alla quale giungono cert_i al
Leander ha dato il ume di (cubea- lu
vr'oxa , stato riferito da Decan Ile
beri, come quei famosi sansu(V. A0 11
(Prodromiu, t. o, p. 483.) al genere, mani )del Senegal ,'i-quali,'secondo la
cue.valpinia (pluvi0s ) , appaitgnudo relazione di Adanson , viaggiatore assai
alla famiglia delle leguminose. 'E bene illuminato e niolto veridico, hanno no
qui avvertire che molti _altri vegetabili,
a'trenta piedi di diametro,.il che qui
come il calamita rolang e alcune liane

vale -a novanta piedi di citconferqnzau

rampicanti, la vite ed altre piante sar

Consideriamo questi giaqdi vegetabili


sotto il, doppio reesso della loro orga
nizzazione e del loro' sviluppo; o per
spargere maggior luce su questo sogget

mentose, allorch sono in succhia, ed in

specie quando si potano in primavera,


danno abbondanti lacrime che cadono co
me una pioggia. ,
,

to, risaliamo -ad alcune'idtee principali,

"" ALB_EBITE. (Miri.)'V. Ammessa. AL


IZRJNI. Pieras mmcvirs. Dubiurp

senza di cniinvano si arriverebbe a-com


prendere 1' insieme dei fatti.

" ALBERO , ALBARO. ( Hm.) e cosi

Esistono, due classi di alberi che non

dattocomunementq il pioppo nero, po

debbono essere da noi codfuse, le quali


non sono che porzioni di due divisioni
mole pi considembili, poich esse con
tengono' nei loro limiti tutte quelle
piante, tanto rbacee chelegnose, il se
me delle;qualilascia distinguere alloc

l|lllr nigra, Li

AEBERO. (Fi'siol. veg. Ogni pianta '1e


guosae'perenrie,che ab in il fusto rosso,
alto, pudo alla base, coronato di rami

e di foglie alla sommit , un albero.


Glialberi portnbo alcuni sorron, o cui.
le, coperte ordinariamentedi scaglie nei

chio dell'osservatore una rusrxcezzs, ed

unopicorsuzoom. La pianticella 'eom


posta, di una piccola radica e di un pic
Sarebbe cosa impossibile l'assegnnre colo fusto; i cotiledoni sono appendici
con precisione le dimensioni che deve ora gro'ssissime, ora sottili come foglie,
attacce al punto che unisec.la radice
avere un vggetabile, perch sia annoberato
fra gli alberi, e nondimeno -la differenza col fusto della pianticlla. Proveremo a
stabilita fra lalbero e l' arboscello ,
suo luogo che i eotiledonl' nor; sono al
quasi unicamente fondata sulla grossez'zzi tro che le prime foglie dellembrione,
esullelevazione del fusto. Ma, ci non \e per adesso baster averne l'alta cono
ostante, accade di rado che i botanici non scere l'esistenza. Partendo da questo
vadano d'accordo sulla denominazione che fatto, osserveremo che un gran numero
conviene ad un vegetabila , lmperocch
di vegetabili, produce dei semi, la pianti
l'occhio assuefatto adosservare, sa distin
cella dei quali ha vun solo eotiledone;
guere le gradazioni anche meno sensibi
che un maggior numero reduce dei semi
I. Si vedono alle volte alberi bassissi
a due cotiledoni; che alcuni nalmente
mi e arboscelli altissimi; ma i piim'i. danno tre, quattro, cinque ,sei e sette
Diu'on. delle Scienze Nas.
47
climi temperati, e nude nei paesi caldi.

ALB

Spingendo pi lungi le nostre osser


vazioni, noteremo, chela prima divisione
,distintissima dalla altre due, e clip non
solamente il_seme, ma anche il fusto,
le foglie, i_ori, l'organizzazione in

'

ALB ,

(338)

cotiledon'r: in_ conseguenza di che sono


state fatte tra divisioni, e sono distinte
coi nomi di-piante porocorii.-un, ni
oonr.znon e vomcornsnom.

ternae gli sviluppi,- sono dilrenti.


iii etto alle piante dicotiler cui e po
Icoti edoni,. ci sar cosa facile il' vede
re, che esse non dihriscono essenzial

consacrato dei poeti alla glorledegli

eroi, e non meno ammirabile per la sua


utilit, quanto ancora per la sua forma
maestosa; lareca, il di cui frutto'entra
nella coni osizione del beth; il cocco,

che fornisce numerose colonie di un ali


mento sano , di un liquore grato, non
vesti e che
mobili
- lafoglie
palma
di S.a
_ che
erdimartire,
ha ile
piegati:
chtaglio; la cor{fa , il .di cui tronco
giunge 11' altezza di settanta piedi , e
la di cui sommit coronata di'ott o
dieci foglie che hanno un diametro di
quaranta piedi; il baclris. ed il nipa

mente, se non per il numero deicotile


doni; e siccome lo scopo nostro non di , che sommmistrano una bevanda utile; il
\fareun'sistema, ma bens di classare gli lonlaro. che produce i famosi cocchi'
esseri in qifel modo che la stessa natura delle-.muldim , tanto segnalati per il
loro volume_ e per la singolarit della
sembra indicare, cosi non separcremo
queste piante, ma le riuniremo in un loro forma; il li'cuala , il trinace, ed
aqlo e medesimo grugm. Ecco dunque le alcune altre specie meno Particolari o
I
tre classi ridotte a no, cio le piante meno conosciute.
Tutti gli osservatori che hanno per
monocotilcdoni da un latoe le-dirptile
corso i aesi caldi 'dellAsia, dell'Af
doni e policotiledoni dallaltro. La co
gnizioiie di queste due duhsionisl' ia
frica e
llAmerlca, hanno ammirato
re-,'sl semplici e si vere , il resu ta

con

sorpresa

questi

alberi che tanto

mento delle dotte ricerche di Bernardo di'criscono dal rimanente della vege
e di . Lorenzo di _ Jussieu , di Dauben ' tazione. Infatti trasportiamoci col pen
siero sotto la zona toriida, rappresen
'ton , ' di Desfontsiues.
;
,
tiamoci- questa palme nella loro terra ua
Ora, vi sono alberi a .uno , a due
ed a pi cotiledoni;- e poich il primo tiva, abitino esse le aride' sabbie, o
gruppo diversica dagli altri due , noi le coste marittime, o la sommit delle
tratteremo di questo separatamente.
montagne , o il'fondo.dells valli; e ovun
que noi vedremo che il loro aspetto ha
qualche cos.a di semplice cdi grande da
DBGLI ALBERI MOIOCOTILZDORL '
sorprendere e colpire' l'immaginazione. A
' . _Consderazopi generali.
cagi0ne della loro forma regolare, si poco
e
,
'o,
conosciuta nel regno vegetabile , pare
Clialberiad uncotiledone , come pi che l'arte abbia delineato il piano che
.somplici nella loro organizzazione e'nel
la natura ha' seguito, e la loro stessa noi.
loi'o sviluppo, si presentano i primi.
formitzi aggiun e una variet di pi alle
Questi formano un gruppo, poco.nume
ricche vedute delluniverso.
, roso, c..n_ati\ per -abitai'e i'paesi caldi ,
non vegetano con vigore , che fra idue
Organizzazione e sviluppo deg
tropicj: cosi ve una s ecie cresce-spian
alberi monocoliled_oni.
taneamente. nei paesi ( cl Nord , e solo a

forza ili moltissime diligenza giunge l'uo


' mo a conservarne qualche individuo nei
"climi_lempgrati. Ordinariamente gli al
beri mo motiledoni non hanno rami, e il

L'embrione della palma un piccolo

coi-po cilindrico o conico , pi o meno


rigunato nella sua sommit.. Non vi si
scorge in principio, n la pianticella, un":
il cotiledone; ma questi organi si svi
luppano nelternpo del germogliarnento.
A quest'epoca l'embrione fora il seme, e
mentre da una delle- sue estremit r<
man sempre impegnato nei tegumenti, si
prolunga dallaltra in un letto che al
tro non che la base sviluppata del coli

loro tua o cilindrico e regolari), cono


tiutu.t_:ol nome di stipite, si sostiene ,
a uisa di una colonna, in una direzione
Ve t'ienl , ed ha la cima coronata da un
vasto fascio di foglie,nel mezzo alle quali
. nascono i fiori. Tale il sangue di
drago ed alcune specie di aloe, di juvi:a
e di uguv.e , che hanno le foglie in for
ledone, il uale ha la sommit immersa
ma di spade acute, e tali sono ancora .nel seme. uesta base del cotiledone na
i vegetabili della bella famiglia delle sconde la radicella ed il piccolo fusto,i
palme, come il rag, il di cui fusto con
quali tosto si sviluppano. L'una e l'al
tiene una fecola nutritive; il dattero,Cele
tro hanno la forma di un piccolo Cono,
brato nelle seicre carte e nei libri profani , ma quello della radicgj: rivolto verso

ALB

( 339 )

'AL-B

il centro dell terra, e quello (hl fusto hai, le di cui Opere, sebbene scritte in
Verso il cielo: il primo, rasenta: una - uno stile rozzo e prolias'o , contengono
massa solid'a,pil secondo a contrario
tuttaviaunnumero di osaervazioni che
formato di guaine che si in'castrann le une non sqncidatrs8cnrarsi. - "
dentro le altre, e ciastidnl delle quali
Lorganizzazione interna deglitilberi
- una taglia; la pi esterna serve di stuccio
a im'coti edope, non'meno degna di at
alla seconda, questa alla terza, _la terza
tenzionedel Irp,5viluppo, se si taglia
alla quarta, e cosi delle altre; il cotile.
trasvi;sallnente ilv tronco di un albero a
rione stesso altro non che la rima fo
due cotilcdopi , come sono le querci, i
glia che le riveste tutte. Le lo ie inter
uli, i pioppi , i gli ,iftassiutgh, ve
ne divengono insehtibilmente pi estese ,
diamo su questo taglio un punto centrale
e respingendo quelle ebe- le circondano, la

ed una moltitudine di zoe 'conceutriche

' forzano a voltarsi verso la terra; qn'mdi


ancor esse sono rispinte da quelle che na

che formano dei cerchi tanto pi grandi,


puanto pi si approssimdito alla circon
erenza, e lultima di queste zone- la

scono ne centro, e sono forzate ad incli

starai verso le prime. Le foglie si molti


licano e si succedono nel medesimo or

scorza. Se si taglia il fusto di una palma

o di una draeena, n'on troviamo n pl\i0


centrale determinato,n _zone concen
triche; ma un. tessuto pi o meno mor

ine, formando alla supercie della terra

un fascio, che ha tutti i gambi stretta-"


mente uniti alla base, e questa base sali

da ci che forma l'origine dello stipite


delle palme; imperocph le foglie esterne
chepnon tardano .a staccarsi, lasciano nel

, vido;,mel qualesi vede una moltitudine

fa

la loro parte ipferiore, che ,pi durevo


le;un anello compatto, dal 'centro del

quale si inalzauo'nuove foglie che esse pu


re sono spinte alla circonferenza ,e stac-
candosi lasciano alla lor base un secondo
anello, eguale al primo, e situato sopra.F
quello. A questo secondo anello presto
se ne sop appone un terzo, a questo
terzo un q rto, e cosi di seguito, fino
a che la vec'chiezta o ualche altra causa

arrestando la vegetazione, non impedi


sce allalbero di produrre nuove foglie
4 ed in conseguenza di crescere. Da questa
maniera di sviluppo resulta che un al
bero mopocotiledone cessa di crescere in

di nodi compatti, tanto pi ravvidqati


tr,a loro, quanto pi sono vicini allal Eir
conferen2a. N questa Hivemit (11:0?
ganizzazione la sola che presentano
i grandi vegetabili ad uno ed a due co
tiledonit ma noi, lasceremo per ora\di
seguita;e un tal confronto, che ci allon

ta1iere'bb6 dal nostro soggetto, e_sul quale


ritorneremo prima di terminare questo
articolo,
.
_

Il taglio trasvcrlnlqdel tronm degli


alberi -monocotildoni o're dunque un

tessuto morvido e alcuni nodi'di un f,es


suto pi compatta; e il taglio verticale ci
prova.chci nodi altro n anochslestre;
mit di lndghi letti
ri , pi numerosa
verso la circonferenza. Questi letti per

corrono il fusto nella sua lunghezza, si

grossezza molto tempo prima che sia ter

riuniscono

minato il suo accrescimento in altezza;


e. su di che-non Cade dubbio, ove rirb

dindouo dl distanza in distanza, e son


circondati dal tessuto morvido del quale

tesi che gli anelli-forniti dalla base


delle foglie, e soprapposti gli uni agli
altri, hanno tutti un diametro eguale,e
che il primo di questi anelli, quello cio

abbiamo parlato. Questa organizzazione


capsa che , sebbene sia spesso dillict:
lissimo tagliare una, palma a co,l i _di
scure o con una sega, si giunge sell
mente a romperla troncando, una dopo

che serve per C05l dire di base 'alla co

usldhe volta uno ad uno, o si

lonna, cresciuto in grossez'za, quanto

l'altro, i letti che formano la solidit

era suscettibile'n dal primo momento


dello sviluppo del vegetabile. 1

del suo fusto.


_
Al tessuto morvido dal quale questi

. Le cicatrici che le palme, le dracene,


cc., hanno alla loro supercie, indicano
i posti donde le foglie si sono staccate,

letti sono circondati, stato dato Il no

me di MIDOLLA , ed cosa certa per_al


tre che uest' organo non ha alcuna rela
zione co la mldolla che contenuta nella

e sono prove sempre sussistenti del modo


col quale ha lungo lo sviluppo, cui la cavit delle ossa, ma invece l'osserva
natura ha sottomessi gli alberi provvisti _zione microscopica ci'ha provato essere
un tessuto cellulare,simile a_ quello
di un solo cotiledope. Si crede comune
che abbiamo trovatoanle foglie, nei
mente che Linneo fosse il primo a cun
siderarc lo stipite delle palme come for
frutti e nei cotiledoui.
_
i letti longitudinali costituiscono il
mato dalla base delle foglie; ma un cr- '
meno
,
o
coaro
pensoso
de
li
albprimo
rore, poich questo fatto era gi stato
nocotiledoni; e di fatto esst_lttx_hanno
notato nelle isole dell'America, sul nire
del diciassettesimo secolo, dal padre La la durezza , la tenacit e l'elasticit del

a 3

(546)

ALB

'

ALB

che petto un cielo id'uodto, e in-nn tar


reno arido; altri, come gli abeti, i pini,i le
rici etutti.quegli alberi reaiuoni, i frutti
tonici'dei quali sono formati di SCIgIG
aoprpposte le une alle altre, non vago

legno degli altri vegetgbi'li , c eono;Come


esso formati da' una innit di tubi o'
Vasi pi 0 man grmdi,uitgati paralle
lamente gli u'n ucanto.gh altri. _

Questa organizzazione interna si spiega

mediante il nid di iviluparsi di que, _ tano con vigorf, che nei. climi freddi e
sulle alte monte ._dh hanno la cima
coperta ci ghic I'di nevi perpetuo; ed
alcuni altri , ione il nostro melo, non
son capaci di Iopportari n un'calore

eti W3etabilh-Abbiemo ve ute le.fqglie


dure origine Ill etipite , unendoti alla

loro bare, e_ up iimo 'ultreel ch cia


bchedune cl} esse 5 formate da una mql:
titudine di. letti legati dal tessuto cel

troppo viVo, n 'un freddo eccessivo,

luler , e che la riunione di tuttuqueali

ma vivono pei _ climi dolci .a 'tempe

rati. La medesima quilit- di terreno

fasci pa'rticblari e le cb.costitqece


il. fascio generale. , se i letti nono

non conviene indill'erenlernente atatle


le specie: er esempio il mandorlo vuole
una ter_ra, eggiem e"u'enoai; le'qnerci
pende ;dalle foglie antiche 'l quali pi
giete da quelle clic msconp nel centro, dell' Europa e dell'America una terra.
sono continuamente apinte 'v.erso a cir- fonda, ar illosa , a i luoghi di'piinura;
il cedro el hibano si compiace delle
conferenza-medesima, e vi fermano con
ee cnteiuente ;un teluto pi compatto. montagne; la betula ', il pioppo, il'enlcio
asciamo frattanto a_llf' saune degli al
amano le- rive dei ruscelli , dei umi, e
"le terre umide; le r;i'angle n'aeCoud sulla
beri proprieti di due_cot lezioni;

u
- rive del mare, ed insinuano le lord ridicl
pi nurnerosi alla eirconl'erempn, ci di

-Decai ALIH mconneoonr.

_ _

\ .

' . 'Conu'deruioni generali. \

dell.'_ acqua
salata.
'

J. b*._
V"

r
W

0rganizzzz_zione e sviluppo degli aleri

dicott'ledoni.

f
" :Qultl ai pssonc'r dialin;,41ere, inith
Per far conoscere chiaramente lorga
al primo colpo,d'ec'chi0; dai yegetlibili
cl_ze abbiamo.esaminati: imper'ocqh il nizzazione del fusto de li alberi mono
loro fusto invecefdi' essere egualmente cotlledeni,abbiamo cominciato dalla! sto

ria del suo sviluppo; ed infatti l'orga


nizzazione dello atipite il nulla
mento dello siluppo delle foglie e del
l'unione delH lorobgue; ma ora dob
biam tenereun sistemajuverso,e parlare
i' rami, ed' lo ete_sso del castagno , del della struttura interna del tronco, prima
tiglio ,1leil' abet0, cc. La cima di questi di dire come ein cresca e si sviluppi,
alberi coronata da una rpoltitudine di parchquea organizzazione comincia
rami divisi e suddivisi in. rembscelli; dall\' origine della pianta , perch gi se
ne trovi: l'indizio nell' embrione, e per
> e utte diramazioni si partono irrego
larmente da tutti i lati, e gli scherzi . ch essa qn_ella che determina il modo
de
latura sono tali su tal proposito,
di sviln'p
e i accrescimeulo. 4
p sul la maggior parte degli alberi
Il fusto deglialbeii dicotiledoni e con:
della- medesima specie, e mpiix_ fonte ra
posto di,tre parti distinte , cio , della
gion di specie diverse, quando dalla acoau posta all'esterno; della umana
mano dell uomo non sono 'pasdgg_ettati a che occupa il centro; del coaPo DEGNOSO
che , intermediario: le quali tre parti
orme determinate, di'er' cono as;oluta
si ridouoscono con facilit, quando tagli
mente per laspetto'e per e dime(sioni;
-unalbero giovine verticalmente o tra
"ed raro ancore che ilfusto sia perfet
sversalmente. '
=_e.-
'tamente- diritto ,,ciliudrice e regolare. In
La BCOI'ZI forma alla supercie un in
quanto alle Yoc.us , else sono attaccate
qne'e'l sui rami, e eerhbra a prima vi
viluppo pi o meno grosw, il quale
sta che siano state peniinate a caso; ma
composto del rassuro ERBACBO , che lo
strato il pi esterno degli sraan continoi: Q cos, come li pu vedere all'ar
ticolo nel quale ci-tratta di questprgquq. un che vengono inseguito , e del meno,
Gli alberi dicolil_edoni crescono al: che applicato immediatamente sul cor
tutte la terra, e' compongono alcuhe .po legnoso. E facile separare la scorza
grosso in- tutta -la sua lunghezza, va
quasi 'eehiprc assottigliandosi dalla aae
alle sommit; mal il diametro del tron
co di una'querce_ a; pi grande _Rl livello
del terreno, che 'nel- punto OVe na'scono

- razze, 0 famiglie Particolari, che si sono

dal resto del vegetabile.

in certo modo divisa,la supercie del


. globo. Albuni, come L'acaeia che pro
duce la gomma arabica, non prosperano

4" corpo legnoso presenta due strati


rincipali , uno dei quali esterno, e
Faltro interno: il prima l'u.auaao,

I.

ALB

"

.( 34i_)

il secondo iliteuno,-e l'unoe laltro

e i

ALB
pesante. L'lburne, come le in

sono traversati da una moltitpdine di -. dice il sito nomi; , la di cui etimologia


linee o raggi midollari che vanno dal
e latina, ha un colore biancastro.
centro alla circonferenza, e che si sono; " La medesima otgqiilzzazibnr; ,,si, pre
paragonati allelinee orarie di un qua
senta ancora nel legdo ma si nota tra

drante. .
, .
\ La midolla' situata nel centro del ve.

questa parte e l albnrno, la derenza


che abbiamo stabilita fra'lalbnrnowd

getahile, lo percorre in tutta -la sua lun

.,

il libro,vale a dire, che i_ tubi_ che com


ghezza, 'ed offre all'm,atomista la o'nauu
pongono le/reticblle legnose, sono pi
ruauaaaa alla circonferenza, ed il reawro - dirittiI che le magliesmpri- lun be e
IWOLLAHB al.ceutro. .

'' atrette, e obe,.il tessuto cellu are


Riprendiamo ora tutte queste patti, in minor quantit; dal che resulta che
ed eseminiamole suocessivamete-coll'al
il legiio necessariamente di un tessuto
iuto delle osservazioni microscqbiehe.
pi compatto, ed ha una maggior du
Alla supercie del taglio truverple
rezzaed'un maggior peso specico. Il co
nei troviamo il tessuto erbacea-z questo , loro del legno varia, me ossei-vari co
uno strato assai tuorvido, sempre im
munemente che egli , pi scuro di quello
dell'album ' , 4A;
I
- '
bevuto di una sostanza reainosa , ordi_
nariarlaente verde, qua chevolta scura-1
Gli mm. .eorli, il libro, l"albhrno
gialla, rossa, cc. Questo inv_iluppm
ed il leghe, non dilferiscono dniiq.ue fra
orpato dl.un tessuto Cellulare , leli
loro nella ualura' degli elementi organici
cuipareti pi esterne sono conosciute
che li compongono, ma-.sollanto{ nella
col nome di EPIDPJUUDI; Il tessuto er
uantit propnrzidqalerli questi elemen
b_aceo ha ordinariamente un_ colore-in
ti. lnlatti.l' osservazione microscopica ci
lenaissimo alla supercie, ma questo co
ha provato che queste quattrd parti,con
lore si indebolisce nelllinterno. ' ' i
tengono i Mccou rum ,i' rom oairm ed il
Sotto questo primo strato si trovano rassUro-czanvuaz, disposti presso a poco
gli strati corticali , i quali Son composti _nel modi) medesimo, ma in proporzio
di un gran numero di tubi clielorinano .ni inegnali ; -e l'occhio, senza il -soc
dei fascetti, separandosi e riunendosial- . corsq della lente, distingue beris_simo
ternativamen'te, in modo da comporre aul'taglio trasversale di un tronco di.
certe reticelle, le maglie delle quali si
tiglio,di querce,.ec., le zon'econcentrielie
rolungano nella lunghezza del tronco. che compongoqo'qneste diver'se -.perti, e
uesti strati si possono dividere in pi
che fanno .vedere colla lolo uniformit
lamine, usando un metodo semplicissi
la semplicit del piano de!a natura.
iiio , che consiste nel tenerli immersi nel

1 raggi che 'si: Vedano sul teglidtra

l'acqua, nch il uido abbia disciolto t aversale, e che abbiamo paragonati alle
il tessuto cellula're che -unisce le varie . linee. orarie ili_un quadrante ,' sdn for
reticelle,e riempie le loro maglie. U'n tal
mati dal tessuto cellulare che riempie
fatto., e sia detto qui di passaggio-,
le ,maglie degli strati concentrici; e su:
essendo stato male spiegatn.dal dotto Du
come queste maglie sono lpesse. situate
hamcl, gli fece credere che gli strati o ' Ile une in faceiaalle altre, cosi me segue
sfoglie qcoucenliicbq dei fusti , fossero ch i raggi debbono senza' alcuna, avia
veramente distinte. e separali .
" " zione prolungarsi dal centro alla circon
Ne _viene quindi il libro, il quale di . ferenza, comedilatt si prolungano.
una consistenza minore degli strati Cor
Il legno, allorch lalbero goVanis
ticali ,,e , come uciti, presenta varie re
simo/presenta nelsuo' centro un ._camle
ticelle 'soprappoe le une*alle altre , ele longitudinale, che il;canale midollare.
maglie delle quali seno ripiene dal tes-
La parete.dl questo canale coperta di
auto cellulare. ucsto libro si pu egual
grandi rom rondar, di eir'aanx 1nai sBMILI
mente separare in sfoglie distinte, facen
Cl , di ;raacnaa e di una: raacaap. che
dolo macerare nllacqua. il suo colore compongono quel che _alibiumo indicato
tende Iempre pi o meno al 'Vorde.
col nome di guaina ubnlare, ed inque
L'alburno che si trova sotto il libro,
sta guaina situata a iliid0lla. _,
e una continuazione di. strati o di,retf
La midolla formata di Un tessuto
celle, situate le une sullcaltre, si!nili,a.nz'

cel alare morvido, che non contiene or

cbe peilcrganizuzione a quelle che ab


bianio descritte , ma le maglie delle
quali sono pi allungate, i faacetli dei
tubi pi diritti, il tessuto cellulare me

dinariamente altro che nn uidulim


pido e senza, colore. _Questo tessuto si
trova soltanto nei tronchi giovanissimi,

o nei rariili.nuovamente sviluppati.


certo/pelle tutte q ette parti non
la una massa pi compatta, pi dura ' formano che un'soloe medesimo tusuto ;

no abbondante , formano in conseguen-

(342)

LB

e questa verit ', che , al suo per_nplice


annunzio, non.oompprir forse di una

rainle importanza, epa'nde tuttavia tanta


,fece eni vegetabili, daapiegare tutti i
misteri della loro organizzazione. Dob
biamo aggiugnere che dallignoranza di
gesto fatto, dipende la massima parte
gli errori introdotti nella anatomia ve
getabile.
I un: cd i IAMOBCILLLIMIIJO la me
<Jcsinu organizzazione del tronco; m
le radici o'ron'o alcune differenze. La

midolla non esiste che alla sommit


delle diramazioni principali , n ce ne

_trva alcuno indizio nei lamoicelli in


.,feriori'. In cui la sdorza 'pi tenera ,
. pi succulenta e pi densa che nel tron
co; il libro, l'_alburno al il legno si
confondono ancora di pi, ma vi si ri

'

ALB

tanto i tubi si allungano e al raddiriz


zuno,le magedlyeugono pi slrette,
ed il tessuto cellulare che case conten
gono resta compregso; e cos ne resulla

insenaibi_lmente la metamorfosi 'dEI' libro


in albume: ma questo tessuto in ragione
che si allunga, diviep meno gros'so, si
distacca dal tessuto erbacea e lascia un

vuoto , il quale riempito da un altro


atratq_ di libro.Qnestostratm a suo
tempo ' convertito in alburiio,e .ricdo
etto da un nuovo" libro, mentre che

'antcb alburno 'ai cangia In legno. Il


giovine fusto giunto a questepoca, pre
senta tre strati che non esistevano nel

l'embrione. ll_pi interno nel mede


simo tempo il i anticamente formato,

il pi solido, il pi compatta , e.frma


il legno; quello che lo l'iCUOPI meno

DCOnlt' per altro; gli strati eonceutrict : antico e meno duro, e l'urina l'alburno :

. il pi recente e il pi eaterno_. molle e


verde, ed esso costituisce il libro. A mi
rami_ e delle radici uori- sono sempre sura che gli strati di_leg'uo ai multipli
esistiti. Una querce che yegeti da due o cano, qdelliell'\a_lburno e del lil\f0 si
tre secoli ne offre un maggior numero rinnnovan , ed aumentasi la groeaezn
di quella di dieci anni, e la querce di del fusto. Questi strati successivi for
ed 'i raggi midollari. -

li strati concentrici del,tronco, dei

, un anno ne ha parlo pi due o tre, Io -. mano le zone concentriche che si osser


che provm'che questi strati si formano vano Sul taglio trasversale dei _truncbi
mcceseivamente. Osserviamo il vegeta - degli alberi dicotiledoni;j che sono

bile dalla sua origine, seguiamolo


no" al momento che egli giunto al
_termine del suo accrescimento; arrive
remo cosi agconnsccre come la natura

tanto numerose neli individuiclie ve


.getuno da pi1eeoa'. Rispetto ai raggi
midollari, facile l'intendere la loro
formazione: le maglie delle reti sohap

poste le mie alle altre, si corrispo'ndono,


opera i di Iniaviluppi.'
v>
In origine l'albero rinchiuso sotto \e sono ripiene daDteswto cellulare , il
quale.\prolungaai} in conseguenza del
gli a_tretti inviluppi di un soma. Que
gli enormi haobah, la musa .dei quali centro alla circonferenza , e c'olnuuica da
avanza di molto quella delle altre specie una pate colla guaina tu'bularc , e dal
l'altra col" tessuto erbacw."
\del re? orgahizzato, poich giungono
Ma come crescono in lunghezza questi
col Ior_ tronco no a trentapjedi di dia
metro, e coi loro.rami a ;easauta piedi
vpgeta'biliUna tale questione non dii.
di lunghezza , furono nel principio del
lcile a sciogliersi. Il fusto degli alberi
loro sviluppo tanto deboli, nanto 1' er _ dicotiledo_ni ha sempre una forma pi
ba la pi meschina. L'embrxone di un: o mano conica: se questo carattere si
querce non ha dee linee di lunghezza_' altera ,. ed anche manca quasi intiera
sopra mezza linea di diametro, il Suo 'mente in un gran numero di specie , SI

fusto. rinchiuso fra due cotilcdoni


grossi e polputi , e la sua radice'sembra
. esteriormente aver la forma diun cono.
Se ai fa I anatomia di questa piccola
pianta, si-vode nel. c'entro uuletto di
midolla,xiella cinonferenza il teagatoer-'
bucce, e fra 1' uno e l'altro tessuto una

mostra in altre in un mollo assai chia


ro , come per esem'pio nei pioppi , negli
abeti, nelle tuie ec. il di cui fusto verti

cale ai inalza come nua.piramidefonica


ed assai prolungata. La dill'erenu della
lunghezza nel diametro del tronco misu
rato a diverse altezze,si spicga'colle5ame

serie di tubi che formano la guaina tu - del taglio trasversale, che cifre un mag
bulare; e non vi ediatono ancora mi libro,
gior numero di zone concentriche alla

n alburgo, n legno. Appena che illuidi

base del vegetabile, che alla sua sommit:

dalla terraflvilnppano questa ianta deli


cata, si deposita uno strato i libro fra
il teslhto erbacea e la guaine tubulire.
Questo libro, come si e
te di sopra,
una rete. di tubi , le cui maglie
sono ripiene del tessuto Cc lulare. Frat

dal che bisogna concludere che gli strati


non si stendono egualmente in utta la
lunghezza del fusto. Infatti se si taglia
umtronco verticalmente, seguendo l'asse

dell albero; si vedono alla supercie di


ciascheduu piano formato dalla sezione,

LB

34 3

ALB

_Le radici crescono come il nto , si


verso le altre, e forqu alcuni angoli, rami_can0 come esso ,' e-V presentano
,-.pure_
un. certo numero di coni, inca
la sommit dei quali guarda il cielo.
(,uesti an&oli sono situati >glii iini ne I strati gli uni negli altri: esse\h'anno
gi altri, Il] modo che l estremit dei gualche relazione coi nomi; ma nekdif
eriscono per la pro 'et di dividersi c
loro lati.riposa su la} rsdica,-e lelol0
suddiv_uisi in rami |qazipqi cha'tei'iiiono
sommit che connanti coll'asse ilell'al
bero, sono tanto pi elevare,- quantp pi _Sm re _a terminare in filetti sottili,
Iad _Yel rami ed_i ramoscelli tendono
'esterni sono-gli angoli.
evidente da
ci,ce_ciascheduno strato rappresenta un al c0ntrario ad allargarsi in lriiine. La
cono, e che tutti i coni egualmente che [balba_ capillare forma il termine della
divisione dellqndici, le foglie formau
gli su oli,sonp posti gli (uni dentro gli
nello delladivisione dei rami. La sit .1
altri._ er intendere adesso'in qu'al ma
z mie di_ questi organi corrisponde pir
niera il fusto cresce, fa d'uopo esaminare
fettamnte al ne che la natura si pro
come si producano questi coni conced
pone. lamenti moltiplicati che termi
trici.
v ,. ,'
-'
.. .-
nano!enadic'i," " si in un mezzo con
Ritor_ni:rmo dunque indietlp, e.cnnsi
deria_mo di nuovo l albero all'e ne; dcl
'
,"-u introduc6n0;fra le
f:nmo,;liantento.fL;i prima
glil_nli
.
_
ra , penetrano bei pig
cliente alcuni tubi dei
ibro, formata fra' la guaina tdbuhla C0ll IVUOI , _e
quali son composti, succinto i fluidi
ed il tessuto erbaceo , si sldude dalla
necessarii alla nutrizione del iege_tabi
base del piccoldfustu no aliafsua som
mit , che sormontata da.un sono; le; e le foglie sparse sui raini,jresen
un: qusto_bottone si qpre e si allunga; ' tnno alla luce una'gran Supercie, tra
lo strato. dei4libro si allunga esso pure, mandano dai loro numersi pori almni
,min8mi nocivi alla Vegetazione, ed as
e si cangia in un com) legnoso. Arri
voto a questo punto di svilupp'o,cessa sorbono certi v_apori chefaumentimo
' di crescere; ma lo strato nuovamente la massa dei uidi ,nutritii..Sa da
uhm _parte questo accordoammirabilc
formato che riveste tuttaJa suapa_uper
fra l_bisogm del vegetabile e la,_'na
ciq, e che per conseguenza ha gi la me
(tura_dvi suoi organi ,. si spiega agli
desima altezza di lui, prpduce un se
condo bottone e non tarda ad inalzarsi ocdu del_ losofo moralisti college-audi
cqqsid_emzioni di'-ordinee di generale
con esso: questo stratox trasformato a suo
tempo in cono legnoso, presto ricoperto armonia ; dallaltra parte il naturali
ed oltrepnsadto dayun .terzo strato. Un '._sia studioso deve pensare, che questclaggi
le linee degli strati inclipaui le une

quar!o Viene sopra quest0,-e Serve di up. , della vegetazione sono subordinate a cau

poggio ad- un quinto! Si forma cosi


una moltitudine di strqti conici e con
centrici , la di cui base riposa sulla ra

dice e la di cui altezza e tanto migiore,


quanto questi strali sono pi-esterni. Es
si alle volte continuano a depositarsi per
il corso di pi secoli , ed il vegetabile
perviene allora n dimensioni prodigiosg.
'Ii alberi delle antiche foreste ne danno

un numero immenso di esempi, e questi


en_p;m Vegetabili debbono essereanticbi

abitatori della terra, impercecb la loro


origine si perde nella notte'dei tempi, e
1 immaginazione osa-appena ca colare la
durata. Chi ci dir quanti secoli sa
ranno passati, prima che un -baobab

se" siche,che sarebbeimportante conosce


.re, e che un g'orno lo studio e 1 espe
rienza potranno svelardelluom0. Ma co

me accade che la natura del centro .nel


qua e immerge una parte del vegetabile',
modifichi questa parte no al punto ,di
far nascere alla (supercie di lel,o alcune
radici carichddi barbeo alcuni rami
coperti di foglie ? Ecco la questione che
si tratta di sciogliere, e intorno alla_qua
le, i. naturalisti non hanno ancora alcu
dato.

Paralelloj rmgli alb'eri mohocoliledom'


I

s sholiledoni.

abbia acguistato novanta piedi di circon

_\ Si vede da,iritto ci che pretede;chc


ferenza .
vi una di_ereiiza notabilc fra gli, al
l rami hanno'assolutament la mede beri. dicotiledoni e-qmqocotilodonx : noi
sima organizzazione del fusto; _i dilie
stabiliremo un par;lello che far ancora
renti strati del loro tessuto formano pu
meglio sentir; questa diversit- '
re alcuni coni concentrici. i rami na{
(xii alberi _monocotiledoni hanno un
scono all'estremit dei raggi midollari,
fusto cilindrico, formato da letti legnosi,

e possono essere considerati come vegeta

bi i che abbiano la radice posta in un


suolo legnoso.

involti ne
Gliyal
vsto;conico

essutoellulste.
dicotilelioni hanno un'qu
ormat, l.,da.nn filetto

< 344 >

ALB

di tenuto cellulare situato nel centro;

a'. Jaa1cuni dtratl legnosi rovi-apposti


li uni agli ltri e che ricuoprouo l'isse
Sell'albero; 3.0 da uno strato esterno

I ALB

moqi er nl>lupgq seguito di anni della


riuscii e della norte di'tante razze efe
mereI nalmente erisc'buo; e succedono

loro jlcuui 'giamnrarppolli, i'qunlipure


perirupnoe.sno te'mpo: imperocch quel
ili-tusutowellulnre. "
'.
che serve a .fnr crescere e forticare un
'
tea: to Mlghre, i tubi, le trachee,

le [se t click, e; iu'una' parola, tutto


l'amiarakvucohrvdei monocqtiledoni,
li allungano ellishzssn direzione che
'la pibtn' segue nelliuel2arsi.

L'appart0'vaucolare deidicntiledoni
'glia 'ul suo svitdp@ due direzioni;

individud, diviene prima o poi un inevi


tabile causa /di morte. Ma vi simo auoora
le cause' accidentali che affrettano in ne
delUindiyidd , generando, le malattie , e
queste mcasionaudola morte. Le specie
le pi robi;steuml poisoriod'ifen'dersl'. da

questi colpi imprevisti. Seggono spes


n'a parte si dirige Verso la sornniit
so dei grandi alberi roai da ceneri e da
ei tronchi, Come noli mohopotiledoni , e
ali sono i tul:i che 'forlnarto'lgli strati . 'ulceri, pePlre prima del tempo; il fred
concentrici; un' altra paite si steude'd'nl do eccessivo, il calore ardente, i venti
forti, 'le-nebbie cariche di-vapoti 'mel
eptr0 allncirco_nferensa , e tali sono le
tici, le lunghe siccit, i tempi'umdi,
' cellulecheformano i raggi midollari.
.' vide,
,Nei emonbootiledoni
centro un
m0r
la circonferenzail presenta
le-v la presenza di legioni di insetti divorato
ri , gli nttqcchi reiterati dei quadrupdi,
sono altrettante canle di malattie e di
no d'uro' e compatto.
distruzione.
'
Nei d'icotiledoni 'la circonferenza
poco consistentr ruta linterno offre un ' .- Allorch_ un albero sfugge quinti ac
cidenti-ed arriva tranquillamente alla
tessuto Ngnoso anto' i"ddrp, quanto
vecchiaza, di'enanti sintomi precedono
e pi vicino ll"aase el troutu. .'
ed annunziano il suonc, Vprso questo
1.?ueqti si coronnno di rami e di ramo

tempo la veetazionesi rallenta, le l'al


bero Cesaa di crescere e dimvilupparsi.

ace li, lungo i quali na{cono le foglie. .


Gli altri non portano ordinariamente

lltronco'ed i rami dei dicoti10dqni al

nelle lpr cima u'rami, uirainoscelli,

mi s tanto' un cesto di foglio -clw si loro pi nonprodu'cono pu'ovi strati di


libro; la loroacorza disseecata e screpo
apre In fermai di roca.
iatu, si stacca in pezzi,- i loro ultimi ra
i primi crescono in altezza er l'allun
mosCelli non ricevon pi uidi nutritivi,
gamento delle sfoglie co'pcent |ClIB pi e
eterne, ecresgouo ingrossezm perla mol - e si appassiscono all'ap rossimatsi del
l'inverno, _egunlmente c e i fusti delle
tiplicazione di queste meiiesime sfoglie.
l sconii a'-inalzano . per mezzo. dei piante annue;ed appena si vedono qua e l
letti legnosi del centro che produco_no su i rami alcuni battgni tardivi Che ben
presto perisc'oam-lrx questa epoca stessa
un nuovo bottone di foglie nella som
n'tzl iiellnlbe'to, ed ingrossapo per lo gli atipnti dei monocotiledoni non si ca
ricano pi-di nuove corone di foglie; i
montani di queste, foglie ine&esime..
fiscetti dei tubi che partono dalla loro
.li diametro, de 'li uni non si accresce

che_ 'lent'emeute , e il diametro degli altri

i base, 'e ai inilzano n0'alla loro cima ,

restafsempre qual era_np dai primi


cessano di allungarsie di trasportare il
V liquore nutritivo; non si sviluppano pi
tempi della vita del vegetabile.
faseetti di tubi al centro-del vegehbile;
Ecco lddi'erenze le pi apparenti;
ve rie sono altre ancora, eulle quali non ' la midolln situata fra gli antichi fascelti,
Crediamo che siunecessariodi estender'sr, - si secca, e-si riduce in polvere; 'uuione
' erch \'cspllalxo da quelle che abbiamo fra tutte.le parti distrutta; rbil'le cau
se di distru_zione-, no allora impotenti,
indicate, e che il lettore attento indovi
xner facilmente: yaltxohdo noi avremo agiscono sopra questi vecchi alberi rovi
nati dal tempo, ed essi cascaun da tutte
occasione di" ritornare pi volte su que
It0_ soggetto, nel corso di quest' opera. Aleparti , e si eunginuo nalmente in ter
riccio vegetabile, dopo diverse successive
il paralello che abbianfo 'presentato in
alterazioni.
sta per segnare una linea'di separazione
_fra glimlbari moqueotlledoni e dicotile:

dom.

"
; ' Morte dein dlberi.
4

'a

RELAZIONE l)BGLI ALBERI COL RIMAFBFTE


DEGLI ESSERI. '

.-

La vita -de' li nm ha un termine, '

Considerazioni generali.

come quell! i tptti gli go.eri or aniz-.


41

inti. Le querci , gli abetiu5 i.ce ri, le

palme e gli altri grandi vegetabxli ,teett

Gli alberi hanno una gran parte nella


natura, trattenendo alla supercie del

ALB

C. 345 )

ALB '

la terra l umidit , e la frescbeua , e .-; vegetabili, accumulati nel laspo d'el tem
temperando incalori ardenti dell'estate. 'rpo; formere bbero un terriccio, sul quale
lllerC queste piante, luomo pu, lano potrebbero svilupparsi nuove iante. ma
talento, raffreddare o riscaldar latmosfe
pbrcbl'uomo si renda goal pa rune della
ra, ma non si vede n qui che egli ab terra , vi vuole un tal concorso diforza
-bia tratto un gran partitoiiai suo potere, e d industria, di cui somappena capaci
ed il caso, anzich l'uso desunto da
le naziouipi incivilite.j
una meditazione, sembra aver dimostra
Tutti sanno che l'arie'cbenoi respi
ta lstensione di questo potere mede

riatno, e della quale non possiamo fare

simo. In altri tempi l' Italia era molto a meno, non un corpo semplice , ma.
pi fredda che non lo al presente,

un composto di - due ,princip' , cio di


gas azoto e di gls oasigene. Il primo'di
qUesti. ringipj, nel suo stato di purit,
miei iale per gli animali, il secondo
essendo uno degli agenti i pi attivi,dlla

ma allora la Germania coperta di bo

_A echi, -temprava il_calnr naturale del


alclima. Nel seno della immense foreste ,
situate sotto 'la zona torrido, si troywla

ghiaccia temperatura dei paesi del nord:

combustione, non indugerebbe a distrug

gere i corpi organizzati, ove non fosse


nei lu0ghi scoperti {ma il viaggiatore che temperato colla mescolanza del primo:
penetra nelle foreste dell' interno delle ma lossigeno dal suo canto restando
terra, spesso obbligato 'n far fuoco assorbito da- una 'quantltxl di corpi ai
nellanotte, per liberarsi dal rigore delv quali si unisce, lascerebbe ben presto a
infatti, alla. Guiana il calpre eccessivo

freddo. Malte osservazioni provano, che

nudo l'azoto, se la provida natura non

gli alberi riuniti insieme in gran nume


ro, attraggono le nubi determinando la _
caduta delle acque dal cielo, e chele
foglie, percosse dai raggi del sole, span-
dono alcuni Vapori acquosi nellatmosfm
re; e sappiamo pure che la umidit
conservasi sotto la loro ombra. L? uomo i
potrebbe dun ne assai prottarne, ora
ristriugendp-* e foreste in conni pi

avesse condato ai vegetabili la cura di


riprodurre incessantemente l'ogsigee,in
dispensabile alla' vita dell'uomo e degli
animali, cdi mantenere con tal mezzo
un giusto equilibrio fra due principj ,
nocivi,gnandro son separati, ma che colla
loi'o unione qrrhnno laria atmosferica.
Questo sviluppo di gas ossigene si operra
probabilmente per in decomposizione de 'acqua nelle parti verdiuielle piante

if

brevi, ora dilatandole, moltipliea'ndole e

distrilmendnle con arte-' Nell'America e


nellAl'lrca esistono immensi paesi, i
Quali sono coperti da nebbie, e sommersi
alle pioggia e dalle acque dei umi

esposte alla luce Solare, o piuttosto, co

me lo mostrano le .belle esperienze- di

Senebier e Saussore , er lo scomporsi


che fa lacido carbonico mentre resta
straripati. Queste basse terre , cui fanno assorbito dal parenchima delle foglie e
ombra grandi alberi e folto ligne,- _non dalle altre parti verdi delle pianti, sem
son mai esposte al calore del sole, e non pre sotto linuenza della luce del sole;
possono perdere l'umidit colla evaj>ora- I e poich fra tutti i vegetabili , 'in albe
zione. Ora, se si arrivasse a scoprirle, il
ri .son quelli' che orono maggior super
calore del clima nml tardorebbe a pro
cie , e che stanno pi comuremen
scipgare questi fondi marazzoai , e ci te esposti ai raggi Solari , cosi si com
sarebbe un acquisto per la specie umana. prende che sono i principali agenti che
Conviene aggiungere inoltre , che dimi
a. natura impiega per produrre l'ossi
nuepdolestensione delle foreste, i grandi , gene dellaria. Sotto questo nuovo punto
umi.'riceverebbero minori piogge,avrh di vista, luomo pu ancora servirsi dei
bere In corso pi placido, e cosi non inon. grandi vegetabili po; aumentare la quan
derebbero pi ipaesi vicini, come accade tit di questo gas. senza del quale non
troppo spesso in nei climi, dove l'uomo sembra che possa vivere alcun essere
pigro ed improvi o, ignora le risorse del organimato.
"Q
suo genio , e non sa n "combattere n
Gli alberi sono le produzioni pi belle
sottomettere la natura.

e pi maestosa del regn'vegetabile, c
In altre circostanze converrebbe mol
sono ad un tempo l'ornamento del piu
tiplicare gli alberi, per omettere un suolo bo. dissi cuoprono colla loro_ ombra gli
mid0. Infatti alcune foreste, quando los

animali della terra e dellaria, ed of

sero situate convenientemente , potreb


bero forse un giorno rendere abitabili le
sabbie dellAdricay allora le nubi es
sendo attratte dalla punta degli alberi,
verserebbero su questo suolo arriccio una e

frono ad entrambi frutti abbondanti e


sodvi. L' uomo ha trovato nel legno,v che

umidit fecondante , ed i frantumi dei

Dizion. delle Scienze Nel.

in certa guisa lo scheletro dei gradi

vegetnbili , un potente istrnmenlo ' cui.


ha fatto uso per 'la sua Conservazione,
per la sua grandezza e per i suoi piaceri:

(346)

ALB

ALB

od inhtti, mancando di questa sostanza

(guario a produrne , col Cercare, fra le

solida e tenace, ma nello atuo tam

gue radici, nella che sia pi vicina alla


superiicie deila terna, farvi. una ferita e
Ticuoprir questa,- di un sottiliuim ltra'
to di terra leggiera; usando una tal pra
tica si ha ordinariamente la sodi:faziose
di veder comparire dei rigetli._

leggiet, eluticq e facile _a lavorarci,


com avrebb egli potuto inalzare edifizj.
fabbricare mobili, e costruire navigli?

(B;lild
-.--,4
A LBER . (Agric.) io divido questo arti
colo in quattro paragra: nel primo tutto
Molti autori hanno avanzato, chein
dei vari modi di_ ri l'adozione dein alberi ottenuti dai germogli , mancando
alberi;,nel secondo de la loro educazx
'i ttoqi , hanno meno vigore;e non
ne; nei terzo espongo i.principii da - 2 giungono mai ad un'altezza tanto grande,
la potatura e delpodo di ridurli a spal
come quelli che provengono dei semi;
;liera; nalmente consacro il quarto ad
ma , ove si faccia attenzione che il lit
alcune considerazioni generali sulle loro toue si trova satin re sotto un grande di.
malattie. .
. latamento .del fa: o e delle radici in una

,Psa'toaaro ramo: I '

._.' .

terra estremamente aec'ca , la quale non

permette all'acqua pionng di penetrarvi ,


ai converr che la radice a ttone non pu

Dci di'ernti modi di rirodusr'one


,

degli alberi.

"7' .

. -"

_.

assorbire , n dare all'alberomollaso

stanza. Se ci si rammenta di quel fatto,


riconosciuto in siologia vegetabile,ciof,

La maggior rte degli alberi e


che quando in _un albero si trovano di
altri vegetabi 1; oltre la facolt di Ii- versi piani di radici, acquista eempre
prodursi per via di semi, facolt comu
pi forza quello che pi in alto, men
ne a tutte le piante, posseggono anche tre che langiscono le radici che sono
quella di moltiplicarsi per rampolli, pi .approfondate nella terra, si Icon
per habatelle, per radici, per margotti, Verr ancora che_ le radici che partiran
per mazza e nalmente per innesti. La
no dal ttono, dovranno essere debo
riproduzione per mezzo del scale, che
lissimie , paregonnte con quelle che escr
la pi naturale, stata trattata siologi
ranno dal colletto .. vi saranno dunque
camente in un articolo precedente; e pochi succintoj nelle radici che mp
sar considerata relativamente all'eco
peronnodalla parte bassa del ttone,e
nomia rurale alla ?arola seuenn. Ci oc
queste radici che si stendono poco non

cuperemo qm df|l altrimodi di ripro


insinuandosi in una terra nuova, non po
duzione, nell'or me che abbiamo annui}; _ tranno raccogliere molto secchio. Main
aiuto.

, .
\
' Dei pdlloni.} 1'

'H

ne, non ai son eglino vedti ippoca


stsni, castagni, querci, faggi, frassi
ai, noc_i,' dopo che furono.svelti dalle

r .
e'.
.
0. piantonaie per esser trapiantati (preo
l polloni, germogli ,' o rompolli , 0- \ alanza che orqnega di aver ttoni)fm
Ionge,
aono
rigettt
che
sorgono
daqu
mare nulladimcno alberi della maggiore
-1
[fldlti di un con numero di alberi.e di altezza? Quindi ' che la ragione e l'os
arbogcellj, e a-ncheda molte piante er
servazione provano, che la radice alit
bacee, come laf'rggaria , la viola odo; tone che esce dal seme, contribuisce
rata, l'nju_5a replaris. _'
molto meno delle radici che hanno una
.

'4r _

Allorch l palloni 'ba'nno buttate alcu


ne radici, indipendentemente da quelle

direzione. orizzontale, a somministrare


nutrimento agli alberi ed a farli dive

che gli hanno pro_dqtti,si dicono piantoni

o. polloni abbarbicati; e quando si crede


che abbiano .acquistlte tante barba ca
pillari, da vegetare senza il soccorso deilc

nire molto grandi. Ma lesperienza se


gnento dLDuhamel-Dumoncu non la
scia su questo punto alcuna incertezza
Questo autore a_vendo fatta in un}

radici madri, allora si staccano da que

buna terra una sementa di quercx; df

ste, e c08iilolati si_piantano in un ter


eposte in zzc-zac, o come dicevano gll
reno opportuno , o!seryando quelle cau 1 -inntichi in quincuncem o quinconc '-"
tele; c e, perci che riagusrda la tempe
ce, dopo il terzo anno, tagliare la_radm
a.
ratura, ai richiedono da certi vegetabili a ttone alla met di queste quel "U"
dei pne_si.' meridionali. Una tal Opera
sbnrbarle , di modo che in tutta l'esten
zmn_e n .p.ratica dopo la caduta delle sione di questo campo trovav.m alter
fa lie.. _
_ ,
nativamente unn-"pianta di querce Qf0V
el caso che un albero , malgrado la vista delauo ttouc, ed un' altra punta
P
sua natura a dar germogli, non ne pro
Che nera privata. Non accadde alcuni
ducesee, Possiamo , per cosi dire, impe
diiTerenza tra le une e lo altrc,e W"
\
lt

ALB ,

(347)

vennero egualmente bene, e formarono

ALB
i rami della maggior parte degli al

tua be_l boscodi querci, che allepoca ;beri, messi a giacere in un fosso e rico

lll_ cui Duhamel rese conto di quest"

perti di terra, buttano radiche, perch


la lor secrza sparsa di papille le quali
sono ispo'ste a produrre bottoni o ra
lo credo deycre sullcientemente pro dici,secondo che questi rami sono si
vato, che la moltiplicazione degli alberi tuati nelle circostanze che pi conven
per palloni, non reca alcun nocumento gam); alluna o all'altra di queste produ
al ngorc della loro vegetazione, n loro zxom._
. .
m_
impedisce di giungere al medesimo gra
Quando si vogliono avere molti mar
dodaltezza,a cui arrivano uelli che so
gotti da un medesimo albero, si fa ci che
no stati ottenuti dai semi; ed il solo van
i giardinieri francesi diconofaire de: m
taggio che presentano questi ultimi, e rea, valea dire,si taglia al pari della terra
quello _dt non potere essere rovesciati
un grosso albero, e La ceppaja di que
all'azione dei venti. _.c
sto
nella riirrami.
imvera
grangetta
quantit
Glisusseguente
alberi che una
con
esperienza, avevano pi di Venticinque
piedi di altezza.

'

' n

Delle barbatelle.

'

Si dicono barbatelle certi bottoni di

destinati a ci, debbono esser piantati


nel fondo di uno spazio scavato , e nel
caso che siano stati piantati prima di far
questo scavo, allora si scava la terra al

,forma rolonda'o 0v0lare, simili ai bul

l'interno} perch irami,gettino molto

betti che nascono dalle radici del car

bassi, e possano essere'prii facilmente


ricoperti dalla terra medesima. -"
Quando le ceppaje hanno prodotto dei
rami lunghi due o tre piedi, il che segue
ordinariamente nel primo anno, allora
questi si rincalzano, cio, si_ fienopre di
terra,la ceppnja,come pure il principio di
tutti i rami; e per far ci bisogna sce
gliere un terreno gretto , afnch possa
facilmente impregnarsi di umidit, e con
servarla per molto tempo. nesta ope
razitme si pratica alla ne de l inverno;
e'6ellestate seguente si avr attenzione

ciofo , e di alcune altre piante_comc

dellananasso .ec. 5Lpreferiscono quelle


che, hanno il ceppo guernito di qualche
barba, quantunque per la massima parte,
separate dalle radici madri, si attac
cano anche senza questa condizione, pur
ch siano di una certa grossezza. Le bar

batelle possono essere assomigliate ai pol


loni, quando esse hanno dato ori ine
ad un ' iovane (nato , e' pigliano in Io
scana 1 nome di ovou ', quando si san

levate delle ccppaje degli ulivi.

di annafare, di quando in quando i


Dulla moltiplicazione,
per radici.
Si possono moltiplicarecerte specie
di alberi, svcllendo porzione delle loro

margotti.
-.o.
Dopo_di essere restati cosi un anno
in terra , acquistano ordinariamente tan
te radici da essere se arati dalla ceppa'e,
ed esser collocatinela pinntonaja ; e sic

radici, e piantando queste in terra,'in come, a misura che si scarica la ce guisa da fare cscir fuori l'estremit pi
p.1 dai rami che hanno messo radicr,
grossa. Dubamcl-Dumnceau si seer con essa ne produce dei nuovi, cosi un tron
vantaggio di questo mezzo, per moltipli
co ben custodito continua per dodici o
care un evon_ymoides, dal'quale_ non po
quindici anni a dare ogni due anni pian
teva avervi getti.
te abbondanti. Nella specie di margotto
del quale ho parlato,e che il pi sem
' ai
plice, si conserva ai rami la loro dire
Dci margam'- 2 ' -" ii
zione perpendicolare; ma invece di la
sciarli in questa direzione e di pa
Si chiama margotto un ramo qualun
larli, si curvapo spesso in terra, facendo
que attaccato al tronco, che si sotterra in modo che do resti fuori soltanto le
allincb metta le radici. Tutta la teoria stremit- Si al ricorso a questo modo di
dei margotti -,riposa sopra un fatto di
moltiplicazione per riempire_le radure
mostrato dalle belle esperienze di Hales, poco estese, ed innitamente da pre
di Duhamel-Dumonceau e di molti altri ferirei alle. iantagioni: poicln} - se si
autori; ed che i raini dei_vegetabili riempiono gli span vuoti con piantagio_
legnosi posW0 essere convertiti in ra
ni, le radici degli alberi VlCll , disten
lilCi, e che questo dal cahto loro posso
dendosi incessantemente, occupano presto
no esser convertite in rami, edarc in
il terreno della radure, ed insinuandosi
conseguenza nascimento alle foglie, ai o
afresco,
poco se
pernevolta
impadromscono
nella_ terra con
smossa
forza,
rl, ec.

ALB

( 348 )

a danno delle deboli ,rndici dei nuovi

ALB

di tal ingresso. Un' altra buonaprmw

5 piiinto'li, le quali allora mancano di ma


zione da prenders'r al"quella dicmicare
"trimento, eperiscono. Ma la cosa fa diterm la ce paja nbcirca allaltezza
divnrsamente;. quando si ripopola per di un piede..
eata terra manterr la
.via di margotti; essi disputano il- terre
freschezza, far colare l'acqua piovana
no alle radici parasite, perch ricevono sui margotti , ed impedir in modo spe
-dal tronco madre o ceppnja il nutrimento pclale Che non sorgauo dal tronco nuovi
per tutto il tempo che ne hanno bisogno} v1 _rsm Ili che lfr_l merebbero questi ultimi,
ed in questointervallo le loto nuove ra \ per lragioneche il succhio circolm'bbe
, dici aquistmo una forza progorzionata pi facilmente uQ rami verticali, che in
_n a quella del tronco ed alla [loro esten
quelli che hanno una direzione iuclinata
m
. '
sione. Ora ,ecco come ci dobbiam conte
o orizzontale.
'
ner'e per riempir le radure con questo
Allorch questi margotli sono attac
mezzo. V
lU >
_
cati , ed hanno messo sullcieati barbe,
_Si tagliano al -pari del terrenoi finti il che succede in capo"a due anni, s'i
degli .alberi cheaono nel posto, che deve solano dal tronco-madre , il quale sispo
essere riem 'lo;-e si carica di terra, al
glia della terra che lo ricuopriva.
l'altezza di uno' a due pollici; la parte
La maniera di. margottar'e di cui' mi
del tronco che si lascia vegetaref per
sono occupato , non soltanto conve
ch la parte tagliata della scorza non ri ' mente per riempire le._ 'radu_re-, ma rie
"ace bene ancora per moltiplicare un
manendo 'esposta all'aria,-'possa pi pre
granr numero di alberifruttlfui d'orna
sto cicatrizzare ad orliecw. Nella pro
vincie del Nord questa operazione deve mento, e segnat'amente quelli che sono
Messer fatta subit0',chemon si temono esotici, e che perciruou\poswno Pro
pi i forti geli_, ed in quelle del Mez
pagalsi nei nostri climi per mezzo dei
. zodl, nel corsn'.del megdi novembre ,
sensi ;4 e sopratlutto si pratica nella
cio quando gli alberi sono spogliati di} _D Vigne, tanto per rimettere dei tralci,
foglie. Tanto nellorto chemellaltro cli
quanto ancora per 'sostituire una buona
pianta ad una cattiva, ed a questa ope
ma, non ai deve tagliate veruna delle gem
me che mettono nella, primavera seguen- ' razione n dato il nome specico di
te,_e che lasciano al tronco gettare tutti pro'paggi'lare , e cosi si son chiamate
i ramosdelli, ai_quali_qncste gemme dan
pr'opugim'le giovani piante clxe ne sono
uo-origine. Quando son cadute le; foglie, il pro otto. Siccome la maniera di mah
gottare di cui si fa parola, non WI'I
ed all'epoche sopraindicate, 'si dira
dano e si sopprimono i fasti duperni, essenzialmente nei diversi casi nei quali
lasciandone soltanto il bisogneVole; se vi si ricorre, niente aggiunger alla de
'
ne possono per; conservare _alcuni di pi, scrizione che ne ho (latau
In quanto agli alberi ed arbusti che_
per. sostituirli a quelli che ossono an
non possono riprodursi; nei due modi di
dar male e perire uel'secou piano. .
margnttare sopraindicati; si 'ricorre_ I
Allorch tutti i rami sono bastante
mente farti per essere margottati, e ci
v 4 segue dopo il secondo 0 terzo anno , si
H apriranno, alla profondit di dodici o

"drcilatto ollici, alcune {casette propor


"'Cipnatq alla lungheiza- di questi rami,
i quali piegandoli con diligenza per non

operazioni ausiliarie) come,per esempio,

lll'incisioneo alla legatura. Si pu dare


altincisione la forma di unT rovescia
lo (\l,),- oppure la forma aunnlare. Il mo

do di; margottare dellincisibne a T ro


vesciato, conviene particolarmente_all:

piante di fusto articolato , come i violi!


si distenderanno nelle fossette che si
le canne , cc. perch l orliccio che_
riempiranno di terra , cominciando vi- trova nella loro articolazione , facilll
l'scitgae lestensione delle radici. Ma
cino al' tronco per impedir ,che 'si rad
dirizzino, e per mantenerli nella dire
si pu ancora moltiplicare un gnu Im
zione che loro si destina, Si raddiriz
mero dialberi e di arboscelli colla In
zer lestremit del inargotto per farlo -desima operazione , e questa si plflll
nel modo seguente. Si, sceglie unira
eslre dalla terra allaltezzadi quattro
0 cinque pollici , e se ne toglier un pez- moscello di mi anno, e per mezzo di un
metto dopo di aver ripiena la l'ossetta. temperino o di un altro strument0_ll'
Torna bene di tener conto delle piote _ gliente bene allilato, si fa unincisione
che coprivano il luogo delle l'ossette, ed orizzontale nel posto_ che riunisce l
impiotarne con esse il fondo a misura stremit di questo ramo colla base _dbl
ch'evi si distepdno i rami. Lerba di e lnltimo rampollo, e questa inCISIOIe
queste piote marcisce, vi si riduce in deve tagliare il ramo no verso la IIWl
terriccio , e le barba giovani prottano ' del suo diametro. Dipoi se ne fa un'Il
gli sensCenderg in vicinanza del tronco,

-l

ALB

( 349)

. tca_perpendicolare, lunga da dieci. e do


d1cx lineet, che nisca colla .,sua parte

inferiore nel mezzo dellincisione oriz

ALB

lari e paralelle_, distanti qualche linea


l'una dall'altra. Frafquestc due inci
sioni _se ne fa una terza , la quale per.

zontale. Fatte queste due incisioni, si

.ndieolarmente dirigendosi fra ,l'una e

Feltro , offre il mezzo di levare il pezzo


curva il ramo in _alto , per_ chi scostam
dosi le parti incise, lo spazio vuoto '\lll' scorza che le separa. essenziale che
che le separa, piglia la forma di un trian sia messo intieramente ,a nudo I'albur
gelo, la di cui base iu basso. Per man- ' no, ed in conseguenza che fra le due in
| tenore queste parti dilatate, si mette cisioni circolari siano levate le sfoglie le
', pello spazio intermedio un poco di terra
pi interne della]s'corzn, alle quali
o un sassolino : .cosl preparato il' mar
stato dato il nome di libro.
gotto, ai (idea in terra a aecondedella
Il tempo pi favorevole per questa ope
sua posizione, 0 si mette in un vaso da razione, quelld che precede l'epoca del
magottj,wo in un imbuto, il quie si
succhia discendente. Allapprossimarsi
ri'e'mpie di terra, e si ssa nel luogo con
dell'inverno, questo liquido .trova un.
veniente, ossivvero si_inmlge con una ostacolo insormontabile nel labbro supe
certa/quantit di terra che .vi si mantiene riore della ferita, e vi si ferma: ne re
ferma con una fasciatura adattata di sulta la formazione di un orliCcio che
cgncio; e il ramo c e ne esce, si man
comincia a manifestarsi fra I'alburno ed
tiene in una irezione perpendicolare ,
il libro,cresce rapidi! , e produce alcune
per mezzo di un sostegno. Non resta protulierauze, che ,prolungandosi'si con
allora altro da' fare, che pigiar'la ter_ra
Vert'ouo in-radici. Questa parte del ramo
colle mani; annafare il" mar otto, e

tenerlo all'ombraper qualche gorno.


'15 un uso assai gener e- quello di ta
gllar le foglie, quando questi mprgotti
son fatti; ma b'esperienza ha provato.

deve essere rinchiusafin un vaso o-ihyn


,imbuto che si rienIpie di una t erre adat
tata. -- _
>
La maniera di nmrgttare con legatu

ra fondata , come la rpcedente, sulla


roduzone di un orlicuo; e non ne_dif
riscejn altro, se non che invece di fare
una.ferita annoiare al rame che ai Vuol
IFL

che questa soppressionfhion loro uo


c1va-, ma per altro non ' necessaria.

La terra che si adopra pr'qgeita ma


gotttura, deve essere qp, leggiera e su
gosa , e si deve impregnare fedilniente di
umidit; e per guarentirla dei raggi del
sole o mantenereda sua frescbe2za, biso

gna coprirne la supercie con uno stra


to di borraccina. Duliamel-unionceau
ha immaginato di mantenere l"urnidit_

della terra dei margotti' posti in vasi,

margottare, vl si fa soltanks una lega

tura con uno spago o con un lo di fer


ro. Questa legatura deve essere medio
crementeserrata: le si pu dare una
forma'circohre, e limitarla a tre o quat
tro giri di l6 , fatti tutti sulla medesi
ma porzione di scorza, -ed allora ella
non occupa, per cos dire, 'che una

in cassette, in ombuti ec., situando un linea della circonferenza del ramo; op


pure pu esser fatta a spirale, ssando a
vaso pieno d'acqua sopra quello che co_n-_
tenga il margotto, nel quale passi del-4 nondimeno nella parte inferiore'e nella
parte superiore con due o tre giri circo
l'acqua mediante una striscia di cencio
che faccia lotizio di sifone: questo mezzo lari , ed in questo caso ella fascia in al
tezza per pi pollici il ramo. %ulzsta se
tanto utile, quanto ingegnoso."
conda legatura ha sulla prima i vantag
V La stagione la pi favorevole al suc
gio dimperlire che l' oilicciq che si forma
cesso di -questa specie di _margott'r la
primavera. Non vi un epoca generale e supet'iormenlefpassi i giri del loesi at
tacchi
nella parte di sotto, il che rende
ssa per il tempo di seprarli dai vecehi
piedi, imperoccb' 1 operazione dipende I rebbe inutile la legatura. Si comprende
bene che si potrebbe prevenire _ailche
dallo stato delle radici che essi. hanno
quest" ultimo inconveniente, moltiplican
gettata , ed e meglio aspettare a separarli
do i giri della legatura circolare, e dun
090 l'inverno, anzich far troppa fu
ria. Quando si saranno staccati, bisogna dolo cosi una larghezza di due a tra
situarliall0mbra, e porvi tutta qpellt
pollici.
,
,- ,.
tcuzwn_e che esigono le giovani piante,

Fatta la legatura, si situa la parte

le quali si vuole che si sttacchino.


I margotti in incisione annular si

del ramo legato in un vaso da margotti,

{anno nella, maniera seguente.

Si_ sceglie un ramo rigoglioso


nutrito, ed a qualche pollice aldi
del suo attacco, si fanno con un

mento ben tagliente due incisioni

che si riempie di terra e si 'cuopre con

' borraccinzi. Le attenzioni che ehigono le


e ben due ultime specie di margotti, sono le
sppra medesime di quelle che si debbono usare
istru
per'il margotto coll'incisioue a T rova
circo
sc1ato.
'

-( 350 )

'AB

'

_ i .\_.7 ,--'Dqunud_il-_ (0._

brose , e per quanto sia punibile, uhm


midit uniforme; e sono loro nocive le
Si chiamamazza il piccolo rami) a: ai; troppo grandi variazioni. ! "..alber0o di una pianta .perenne,che si _ Le mazze degli alberi esotici debbono
Separa dal fusto , e che si pianta in terra, 'esset ponte in stufe c0perte, dove' il ca
rch vi abbarbi_chi e formi, un nuovo _lore si conserva uditornie, ma bisogna
uarentirlmdall'aziou'e inimediata delso
- individuo.
=
_ ._

e. Questo modo di moltiplicare lepiante


La mazza nondierisce dal margotto,
che per essere intierarqente separata dal

rare , tanto pi interessante, in quanto

che molte specie non frutticsno nelle


nostre Stufe e in conseguenza non li
possono riprodurre per via di seme.
mazze debbono essere sani, Vigorosi, guer
Relativamente alla maniera colla quale
niti di bottoni,verticali piuttosto che oriz
zontali, e secondo Dubamel-Dumoncegu , . si' preparano le mazze, se' ne distinguono
, _
di uua_'scorza viva ed unita, e devono -_sette specie. .
avere uno, due o tre anni. Prima di pian , Y Pants svcin. Mazza a piantoneo a
tarli convien levare coll'unghiel bottoni barcone. Questo un ramo lungo da
che si troVanq,sulla parte che deve esse're otto a dieci piedj, e grosso da sette: otto

tronco, quando essa 'si pianta.


1 mini dai quali si vogliono levare le

interrata,_ ma, facendo in guisa , che non

pollici nella parte dove stato staccata

restino danneggiati gli orlicci che loro

servono di supporto, poich da questi-or:

dal fusto, lav quale si- appunta per mezzo


di un roncolb ben nililato,avvertendo

licei nascono ordinariamente le radici. E i

di tagliare il legno'da un lato solo, e

stato proposto difendere lestremit infe

di lasciare dall'altro lato la scorza no

riore della mazza , d' introdurvi un seme


di grano, di fare delle tacche sulla scorza,

'alla punti; Si inla in terra in un buco

che sia-fondo. un piede e mezzo. (atto


,g(. , ma que_stel,operazipni sono piuttosto ' con un palo di ferro, o di legno duro.
Questa specie di mazza ries6e bene per la_
nocive che vantaggiose, distruggendo l'or
ganizzazione, e in conseguenza determi

moltiplicazione dei salci, di certi pioppl

nando la _morte della mazza. ;


La stagione lapi conveniente per' far
le mazze, la primavarn, cio quandd
il succhio in tutta In sua forza. Non
dimeno, nelle parti meridionali d' Euro
,pa , come in ltalia , e in alcune provin
cie della Francia , per esempio, nella '

ec.; ma bisogna avvertire che sirlebbollo

Provenza, nella Linguadoca, e inallri

BPuntare 'i piantoui di saleio; e al con


trario lasciare in tutti la loro lunghel

quelli dei pioppi ', che debbono formi"


lilberi di alto fusto; e questi si nettm
soltanto, conservando lor il bottone che
termina il furto principal ,alnCh POI
sano allungarsi nellelbcrula. ".\
_

Sscounssums. Mazzi: a ramartul


. lluogliifadiaccuti , si possono fare tosto
che son cadute le foglie dioerti alberi, Questo-Il un ramo munito del suon ra
conio dei nlei, del pioppi, cc. , perch moscelli, i quali si piantine in modo)
( l'iuVennat essendovi piuttosto dolci, con: -che la terra li ricuopra tutti, e che Il
VI servano alla pian.t un reato di succhio tronco dal quale"nascono, resti solo sul
q e 'penucttono ad un nuovc succbio di .ter.reno, rivolto in su colla sua bISO;
,' entrare bel fusto. Le mazze vogliono una bisogna avere attenzione di distendergi
terra ,r_nobi_lc, leggicra ,y ed un luogo 0m.
.'
f.

' ",

\4- _

(l) **_Labouture dei" Maceai la

_talea dei Latini e Balla dei Greci;

;ar'nfnglla fossa, ove si piantano', c_m


88 si -yqlqssero disporre tante fadlCl:
I maligrani, lo spinbianco, ln" l"m

ed: =, _si moltiplicano benissimo In lcm


. -maniera., '

1.#

e nei, ylentieri avremmo voluto tra- "1;le sesc1s.-Maz'zi orizzontdf- 5


si vogliono guernire gli;' argini dei a
durre gleba, o talee che pure del no
stro bulgara, se questi vocaboli non mi , o_ dei paludi e;., si piantan0 "tu"?
fossero stati oggimai fuori duso. La direzione orizzontale i5rosu raqll_ dl
voce birbatqlle, malrado che s1'ando unici, di pioppi ec., muniti di tutti ilo:
pruta nel senso di outure da valenti io ramo:celli, e si ha l'avverteu_ll dl,
scrittori agronomi, ci sembrata ine

.fars escir fuori della terra l'eslr_tlli

sattq, rtgndo' ella a indicare, i: m'5or questi, per tre o quattro polllfl- 1?
inferiore di questi grossx rlm|
ditcrmi'ne, binttostoche' il resurle, la , parte
piantati orizzontalmente, produce delle
I s,tatajuturo di queslipicco i fumi, cio
' quando , dopo essere "stati piantati, . radici, ed i ramoscelli che muovono d"
lq _lor parte superiore, divengono vlS
avranno gettate le bafbe. Peraltro la
_
ucrediamo equivalente ili ocilletns-, e rosmsum.
Quanra seecm.Mazza inferocita Q'
come tale l'abbiamo usata alla pag. 847.

iLB

( 35 1

ALB

sta consiste nel riunire in-Iaseetti, lunghi . rebbero , che con molto diicolt , per
via di 'altre specie di mazze.
otto o dieci ollis:il alcuni invani rami
essibili de l' ultima e del penultima
'm -d,a l.
t-j Degl'innerli. . ' o, .v
messa, e nell'interrar questi iascetti in .
. P .
_I_
.w
maniera, per cui non escano fuori del
terreno che uno o due soli pollici. Si ri
Linn_esto un modo di riproduzione
corre a questa modo di moltiplicazione dei vegetnbili legnosi, e consiste nel
fare adottare ad un individuo Tm ramo ,
in quei luoghi dove si lemouo.le inon
dazioni, non gi er' formare flberete, o i rudimenti di un ramo di un altro
individuo. Quesk) il pi Sicuro mezzo
ma per avere mo _ta macchia resca, la
quale impedisca_cbe gli nrgini,reatino p_er.conservare le specie o variet pre
ziose, e renderle pi adattate al godi
danneggiati dalle acque. -'
.
mento dell' uomo, senza recare alcun
ana srecae.Muzu a gruccepta. Que
sto un ramo formato da un rigetto del
danno alla loro natura. a
_
Non si conosce l inventore dell' inne
lanno,_e da una orzionc di legnq del
l'anno precedent .'ll nome di gruccetha s_to , e quest arte sembra essere stata
gli viene dalla forma di piccola gruccia, ignorata da li- Egiziani, dain Ebrei e
che presenta quepta poizione del legllO dei Greci. irgilio il primo autore che
vecchio. La lunghezza della grucia deve ne abbia parlato, descrivendo nel -so
essere di dodici a quindici ollici. 'l'a- . .condo libro delle Georgiche l'innesto a
gliando gli alberi sul nir nellinverno spacco, e linnesto a occhio, i_quali
si fa la scelta delle gruccctte; e questo sono-_ le due sole specie che fossero co
nosciute dai contemporanei di Iui ma
taglio deve farsi pi vicino',che sia pos
sibile ai fusto, per staccarle insieme con
dopo i Romani si moltiplicarono assai
'I

l'orliccio che le unisce al fusto mede-


simo. Se ne fumo dei piccoli fasci , che

le maniere d' innestare. (I) '

"

'v

si conservano sotto terra difesi dal fred

Llbero sul quale si fa l'innesto si


chismafoggcuo, e questo il ordinaria

do, no_ al cessafe dei ghiacci; pian

_inehte una pianta salvatica.- il ramo, 0

ta_ndoli dopo questepoca in una .terra _ i rudimenti del ramo che gli si fanno
facile a lavorirsi, lorliccio non tarda _a

mettere radici. lo questa maniera si


moltiplicano le viti, le di cui mazze n
gruccetta si dicono pi comunemente
, Macuuoz
,v
Sesra srecm. Mazza con orliccio_ per
,meZo della legatura. Questo un [51110,
sulquale si procuratala formazione
-di un orliccio, facendo intor'no alla sua

adottare, hanno ricevuto'ii nome din


nes[o 0_ domestico. Lalbero che lo som
ministra .quasi sempre di una specie

domestica; e mando s'innesta sopra


un apgget-tdeila medesima famiglia e
dello stesso nome del nesto,_dicesi in

pircoui'erenu, nel tempo .del,' succhia

nestare sul domestico.


_
I-' La parte siologici di questa opera
zione sar trattata alla parola nmesro ,
limitandomi'qui alle considerazioni pra

della primavera

tiche;che esso Presenta.

recede_nte, una o pi

_ <

Il [meno o cattivo esito dellinnesto


oio o. di qualche altro leg_ame solido; > dipende dalle qualit del soggetto, da
alline di sgringcre fortemente tutta la , quelle del domestico, e dalla maniera
porzione Ella scorza ricoperta da questa molla quale si pratica questa operazione.
egatura, contro la porzione del corpo
.
' .
'0
il
legnoso ch .ell3l riveste.
Qua)lit dei soggetti in geherdle.
'
.

_ ;e
'
.
Ssnuu su e. Mazza con orliqqio n

per mezzo dell incisione an'nulare.Qu f 1_ soggetti debbono essere sani; vigo
sta_ specie rassomiglia mdlto alla prece
rosl, di una scorza viva, pulita, unita,
circouvoluzioni

i lo di ferro, di sal

dente, euon ne dillerisce in altro, se non

per lincisione la quale sostituita alla


egatupla,iper determinare la formazione
dellquiccio. Questa incisione deve e
vare un anello intiero di scorza, e non

lasciare sul legno alcuna particella del


libro.
l
Le mazze con orliccio, fatte tanto per
mezzo della legatura, quanto per mezzo
dell incisione, sono favorevolissime alla

moltiplicazione degli ulivi, dein aranci ,


e di un gran numero di alberi pi o
meno preziosi, i quali non si riprodun

,. ,

> ,>,

(I) * Malgrado ci che

ai dice

Te;sier, d'arte d' innestare

e piante

non fu ignorata dar Greci i quali anzi


avendola insieme coi Cartggx'ngi. appre
-.ra dai Fenici, la comuninronq ai
Romani; r1 Virgilio/h il rima a par
larne, imperocc avanti 1 i lui 'ne uve
vano t:uttni0Mugon&di'Curtagfnk,e 'a
i Greci, Teqfraslo, Aristotele al Xeno
fonte. Md per ma; iori'-rplriarz'menli
sulla parte storica egli innesti , "ve
d1m' Thauin e Venturi.
.

a"

ALB

(352)

e senza cicatrice nel posto dove si, ap


plica .l' innesto; e per invano si no
speinr di ben riusciryi , uando a_ in

ALB

boro sdoprsre i germogli dell'ultimo


anno soltanto: ma siccome essi; son te

neri e traspirno facilmente, cos da


nesta sopra soggetti deboli , languidi , emersi che si secchino prima di jaltac
cancherosi , bistorti , cc. Essi debbono"
carsi al soggetto.
_

ancora essere ari-loghi agl'inoesti, poi-'


Gli scudetti e gli occhi destinati alla
ch l' unione dellinnesto col soggetto spe_cie d innesto per soprapposizione ,
tanto pi facile e pi sicura, quanto si prendono dalle messe dell' ultimo
succhia, e que tedebbouo esser ben sol
maggiore la relazione che passa fra en
trambi, relativamente alla quantit , alla - de , guernile i buoni occhi e di una
qualit ed al tempo del _succhio. Un forza {media , scartandosi i rami che son

peto vigorosissimo , come l'alhbrca ,

guasti e debolissimi, e quelli succh_ioni.

nieacir male sul cotogno di piccole l'o


Quando questi innesti son ,taglisti , biso
glie , ed anche mediocremente sul colo
gna involgerli nella borracCina umida, 0'
gno di Portogallo, il quale , bench ab- _ rieilerba fresca , ossivero in un. cencio
il un succhia molto i abbondante, m'olle.
.
non ne ha per tanto e e basti pea que
Per fare l innesto si sceglie una parte
sto pero, il unle non riesce bene che sul
del soggetto la quale sia imita , senza
domestico. finnesto del ciliegio .non si nodi e senza cicatrici.
' .

consolider sopra un visciolo salvatico_ a

piccoli frutti neri, il di cui SUCCh_O_,Ip

Diercnti maniere d' innestare.


.

parentemcnte troppo scre,' quasi inso

ciabile. Un susino -uon siadatteps al

'm'andorlo, poich questo tutto orito,


allorch il succhio del susino comincia a
mtelll appena_ in movimento.
.
'

el tempo di autunno si nettano i

soggetti da tutti i rami' sotto il posto


nel'qnnle si vuol far l innestola pn
rnavers seguente; ed in questa stagione si

Jr \

'

SI annoverano quattro specie di inne


'sti:

\ e

|. innesto per approssirpaione;


a. innesto s spcco o a marzo;
3. innesto per sqprsppdsizione;
. Innesto a occhio, o s scudo. \

econsiderazioni generali che ho da


te'relativameute alle qualit dei soggetti

mettano quelli che debbono essere ' ne


e degli innesti, non sono applicabili che
stati al' terminare del secondo succhia. . alle tre ultime specie , le quali sono
il;
a
.

i , \._
per altro le pi in uso. " .
Qualit degl mnc:ls
._-
. Glistrumenti necessari a queste dii
ferenti operazioni sono un gattuccio,
-W;Q o domestici- ,
;.
uiI roncolo, un coltello da innesti, al
se;
. .L. \.
, . .
Bisogna prendere gl innesti dagli al a} cune chcole zeppe di legno duro ed un
'
beri formati, i quali non siano u.tro_pp maghetto parimente di Iegno.
Puma srzcni. Innesto per hpProsst'ma
giovani, n]tl;oppo vecchi, ma in pieno
vigdre ,- sani , e la speci dei quali sia 1 zione. Questa Specie , detta anche rr
perfetta e since n. Quest ultima qualit
contatto, per avvicinamento, e da (1i0.
{merita,attgnzi ne particolarmente. per
Battista Porta, innesto a orgere opa;
quegli alberi che si moltiplicano qual- - ;a innanzi, e indicata nel iziohario mi
che Volta coi semi , i quali fauno ordi* lanese , col nome d'innesto ad orecchio
riarmmete variare e quasi sempre de
di'lrpre, presenta due,varict,jinnesto
per approssimozione-semplice , e 1' inne
generare la specie.
V
I ramoscellr destinati a fare gl'dnnesti sto per approssimazione complicata.
A.) I_nne:(o per approssimazione sem
a spacco ed a corona, debbono, per quanto
possibile , essere diritti, di'u'lla bella
plice. E questo la riunione o'incorpo
razione di due tronchi o di due rami,
sc'orza , Inniti di buoni occhi poco di
stanti fra loro, debbono contenere del che si'eilettugn per mezzo di uno o di
legno dell'ultimo e del pnultimo an-' pi contatti - e questa_riunione pu snc
cedere spontaneamente, poich se ne tro
no,- ed essere di un vigore medio." Bi
vano spesso degli esempi nello, scorrere
sogna tagliarli avsnti' il primo movi
le foreste.] tronchi di due alberi molto
mento del succhio di primavera , cio,
vicini fra loro e pi o meno curvi,ncl
I, nel decetobre, ggnnajo e febbraio, iri'ter
rarli dalla parte grossa, a due o tre pol- _ l"ingrosssre giungono a toccarsi nei pun
lici di profondit, in un luogo esposto ti i pi sporgenti della loro curvatura,
al nord e difeso dal sole, affinch 'non

e cosi si presumo scambievolmcnte. Da,

siano in'succhio qnsndo debbono essere

questi pressione che mai non cesa, re

adoprati; e conviene in oltre coprirli

sulla un assottigliamento della scorza, la

nel tempo dei forti ghiacci. Si potreb

qu_ale.rtcrmina col distruggersi sulle due

4qua!
_ _- <-u-g

ALB

( 353 )

ALB

ponionidci rami d'deitronchi in con

una cavit proporzionata alla grossezza

tatto, e lancia inne lalbnrno a nudo.


llora si sviluppa un orliccio ai labbri
di ciasebeduna'ferita,e i due orlicci in

del secondo albero, che si trover natu

ralmente vicino al primo , o che vi


sar stato piantato apposta qualche tem
po prima delloperazione. Si leva la
contrandosi s'idcutit'icanu talmente, che
itmncbiu;i qualiappartengono, non for
nocia al. fusto. di Quest ultimo nel
mano pi che un medesimo albero; e luogo che d8Ve unirsi al tronco del
per averne una prova basta tagliare uno \lalbero scoronato; si piega questo me
dei due piedi nella parte inferiore alle desimo fusto , e si fa entrare con forza
.nell_a _cauit della quale ho fatto men
aderenza , e ve_'dremo che le parti supe
zione. Si tengono in contatto i due al
riori continu'eranno a vegetare, e segui

teranno il corso" delle stniou. Nondi

beri, mediante una. legatura , e si ri

meno dobbiam convenire, che la vegeta


zione dei due individui non sar tanto
forte,qnanto se sussisvtessero i loropie

-cuopre il tutto con unguento di S. Fia


cr. Si toglie il fusto al nuovo albero,
allorch il suo capo- bene attaccato sul
tronco_delllnticbs
Quel che si chiama innesto per in

di, imperoccb le radici del tronco ta-


gliato o soppresso, non recheranno pi

Il suecbio alla loro antica parte superio


re, e bisogner che la quantit di que-_
sto liquido, proveniente dal tronco che
sussiste, si divida nei due individui; ma

mediante la distribuzione eguale de suc-


chio , l'equilibrio giunger insensibil
e niente a ristabilil. I
Quanti. si (Vuol praticare articial

forcamento un altra maniera di pra


ticare l' innesto .per apptoui1'nazioue
complicata. Egli ha per oggetto -di mol
tiplicare le bocche' assorbenti di un al
bero vecci0'e'debole che interessa non
perderlo. (%uesto consiete nel fare unin
cisione obiqua dal b so in alto sul

fusto di cinestalbero' , nel tagliare in

mente l'innesto pe'r approskimaaions sem

forma di cono
tronco di un albero
plice, ecco come si primede. "
. giovane piantato pi vicino che sia pos
,
Dobbiamo avvertire che qui si tl'llta sibile, ed inserire lestremit di questo
di sostituire a,xintronco di un albero
tronco cosi tagliato nellincisioue dellal
domestico vecchio e minacciante ruina ,
il tronco di un giovine albero salvatico,
il quale si-trovi in vicinanza di lui.

tal effetto si npprossirnano i due tron


chi no al punto di metterli in Contatto

in una parte: si fa un incisione .egude


in due leduu tronco,- e i labbri di que

lteincisioni si fanno coincidere esatt

mente fra loro. bimantengono in Questa

bero vecchio, avendo cura che le scorzc

.coincidno esattamente'fra loro. Si pu


fare la medesima operazione dalla parte
opposta, e con tal mezzo lalbero reste
r puntialla'to due Volte. Nell'uno e nel.
l altro caso si mantiene il contatto delle
parti, riunite per,mezzo di una legatura
la;quale si ricuopfe con unguento di S.
. Fiacre.
*
Quando} si vuole riunire insieme un
certo numero di rami di arbusti; per
dare delle solidit alle_siepi , si ricorre
ad una specie d' innesto per approssima
Jzione complicata, che certi, autori hanno

situazione con un legatura, 'poen ovi


sopra una meseolauza di argilla cdi ster
co di vacca, che ci che costituisce l'un
guento di S. Fiacre. Quando sono at
taccati, si taglia la cima del selvatico,
ed indifferente levare o lasciare il
chiamato innesto a m_andorlato,e ci per
tronco dellalbero domestico:
.motivo della forma ie prende la Siepe
Si comprende che cbn questo metodo per l'accrescimento dei rami. Questa
stesso si possono riunire due rami di specie,dinneslo, 0% si occettui la fur
due alberi vicini.
.
.\
ma di mandrlsto, 'non che-linnesto
B.) Inneato per approssimazione com
per approssimazione semplice ',' repli
Wlicala.- uesto si fa in varie maniere, 'cato un_ gran numero di volte. 8 intac
le quali, in certa guisa , costituiscono cano i rami inciaschedun punto di con
_altrettante-sottovarict dell innesto per tatto , e si tengono riuniti con legature
ap rossimziong.
di vimini, ripetendo questa operazione
in.-ogni primavera, a _misura che i rami
a prima di questo sottovariet si
pratica fra due alberi vicini,.ma ne
crescono , e nch la siepe sia giunta
cessario che uno di questi sia scoronato.
ad un altezza conveniente.
lo suppongo, per esempio , che il-tro co
Le di'crenti variet d innesto per
di quest'ultimo sia stato rotto da un approsaiinazione che ho descritte, si pra
colpo divento, e che non si voglia per
ticano in primaverro in estate.
dere; dopo di aver colla sega levate tra
Un'altra maniera di fare gl innesti
sversalmente le ineguaglianze della rot
per a prossimuiouc compliata, quella
tura, si fa sopra una delle sue parti descritta da Cubani: nella sua opera
Dizion. delle Scienze Nut. " '
49
e"

ALB
0

(354')

ALB

intitolata Erxaia mr -les principe: de . di unttro Variet differenti d' uva , i


la qr_(i. Ecco come ein sia iegn: Si qual furoueolloceti in {pezzo ad un vaso
e' nel medesimo buco, in: ciaschedunn
=ezuez e zev e esle't speg ie sopreun albero di ubna spe
variet d parte. Nacquero quasi tutti, ne
cie, un ramo vigoroso delle medesim
grosaezzd del. soggetto da innestare; ' fu soppresso un gran numero , e fumo _
si taglia. all'altezza di un piede e lasciati: due piante di ciaselieluna Va
mezzo o due _piedi,.e si pianta al piede riet. Nel secondanno ein fece passare
del selvatico , In una tal vicinanza da i piccoli_fusti in un cilindro di latt.r
poterli unire insieme. Torna bene_cl_ie lungo-sei pollici, in modo che lo riem
egli entri peri-sette o otto poli:cn ili pisser0 quasi intierumente. ueti si at
taccarono insieme, e gi a saldatura
una buopn-_terrs grassa , tntu eme
scolata con buon terriccio. Si 1': poi, delle letta cominciava a cedere ai loro
tanto al selvatico , quanto di ramo tto sforzi, quando-bisogni: circondare il ci

in terre, un taglio hislungo che vada

Ylindro con lo di ferro. Finalmente al

cominciare del seguente inverno, erasi


ferite come nel primo metodo dinno rmato un orliceio nella_parte superiore
stnre per spprossimnzione: ci fatto delmilindro, mentre nella psrteinfe
e ben ssato lapparecchio, sttagliu In ore di esso tutti nei fusti formavano
sommit dell'innesto. non Issciando
nasolo cupo, e mo ti per altro che era
che tre o quattro bottoni sopra 'l no ancore anastomizznti al di IO ra-del
l'orliccio, si s'eparqrono poi_in pi mini.
punto di unione , e nel medesimo tem
po si leva un anello dalla scorza del Nel terzo anno il tronco, formatoda
salVatico che sormonts; con questo quest riunione difus_tig fu levto del
mezzo il succhia del soggetto si porta vaso e messo in terra no allorliccio.
Si sarebbero dovuti contare naturalmen
con pi forza verso li ferite, ed il
te otto fusti di'erenti, perch altrettanti
collo ai forme pi prontamente.
in Fath cosi loperaziohe, bisogna per erano entrati nel cilindro; ma alluscita
se ne contavano cinque soltanto. Cosa
il corso di cin ne o' dieci iorni, e
quando la4)ioggie non ce ne ispensi, avvenne degli altri?\si confusero forse
8 !2U38 enunllaie abbondsntemente il selvatico
colla messa. forse perlrono? luvauo si
pot ci' sapete. Rozier assicura che
e la parte dell innesto tta in ter
opo il quarto inno egli distingueva be
ra , sinclx l'umidit del suolo dia
all uo 0 all' altro un nutrimento suf .nissirno sui dillerenti tralci le foglie
di inoscadello ordinario , di chassclar
ciente e capace di facilitare e di assi
curare la loro unione. In capo a que
deiFranceei , dell' uva chiamato mell
sto tempo, o per dir meglio , allorch -nicr in Borgogna ed in Chaiupagnm, e di
l'unione evidente, si taglia ridotto pineau 'di' queste due rovincie. Ma
GI8338 la sommit del salvetio , sopra ap
questo coltivtor_e non cl) e la soddisfa
punto all'innesto, onde questo riceva morte di vedere le specie di uve pro
tutto il'suochi0} ma si lusciu no al
dotte diqnesln'vte, poich mor nel
l'anno seguente sussistere la parte I anno di poi; e il suo giardino fu dato
_ fitte ,in. terra , _la quale pre'sto mette al snecheg 'o , ed il'suolo venduto per
radici, ncorcli vi sia pochissimo di
fabbricarvt delle case. Questa esperienza
spostn. _Si hanno con questo mezzo
meritn' certamente di esser ripethta.
no al, centro ; Vidi uniscono le. 'due

due alberi innestati invece di uno ,


ae:=e=e e ez.;=

Secox_ws ePecrz.lnnuto a spCca. Que

'quando dal suggeto Innestat'o si se- ' sto consiste nell'inserire un piccolo ramo
mra querta mazza che ha messo radici. ormnrza, munito di due o \tre bottoni, in
ntsl metodo si pratica in prima
una Senditura qualiinfue fatta sopra un
yers, un poco prima dello sviluppo ' mmc forte, o sopra i tronco di un al
delle prime gemme, ma nel caso che bero. Questa specie d' innesto si pratica
si avessero alberi preziosi in vasi, si
in cinque maniera dibrenti , che hanno
potrebbero innestare in questa manie
ra, anche in_ tempo d'inverno, procu

ricevuti dei nomi particolari, cio A, a

spacco; B, in croce; C, a corona, D ,


a corona all'Inglese; E, a corona ad a
per mantenervi un poco la circo azione
rancio. Queste due' ultime che sono in
del succhio .
_ menzione moderna, sono nora poco co
_Finelmente Rzier parla di una, ma
nosciute , e non si trovano descritte che
niera d'innestare per approssimaeione , nelle opere le pi recenti.
ch_econaiste nella riunione di molti-in
A.) Innesto a spacco , a marzo, detto
su: eccu il fatto che egli riferisce su
altrimenti a bacchrtta, a squarcia , a
tal proposito.
SOI'COIO, a fessolo, a biella, a conio,
Un particolare semin dei vixucciuoli
a scurpella, a fessura , afmdiluru, a
rando di te_nerliin (un luogo tem erato,

i.__-4_s._- .=-_ .1-_I

ALB

< 355 )

tumllo ec- Questo si fa sopra'_sog etti


che sono grossi almeno quanto il poi ice, '
avanti.il primo movimento del succhia
di primavera ,, vale a dire verso la met
di febbra' o pi-presto aliorch' la.
scorza degE alberi e sdere,ntissims: ec->
coue il metodo, ,
t

'l. Si taglig orizzontalriaepte il sog


getto con un rancolo o con altro stru
mentoben ailato', esi pareggia il taglio,
specialmen_te_ nel posto dove si vuo ein'
serir_qlinnestol Si posa 'sul diametro
del soggetto la parte tagliente di un ron
, colo, e {battendo con un_maglictto sul

ALB

si leva lapparecchio ;_ma peraltro se il


paese che si abita s6ggctto al vento ,
allora salir cosa ben fatta il conserwr
lapparecchio sul posto no al cominciar
dellinverno.
"
Alcudi l'anno uso;di pece l'usaf colla
quale,-mentre c_alda ed anche bollente,
impiastfrapb , ; 'r,'mezm di una spato
la , l" tr_n\j E degllinnosti e gli a ac

cbidc sogg'ejttfe'c?al.i_mpediscon l" a


zione
Quan

cl sbl-_e_}qdel . della pioggia.


i

vorafsopr'auntronco che

abbia un diamet'rdi tre'o quattro pol


lici , vi si debbpnfs'jllorg mettere al
dorso di esso, si feudo verticalmente il . meno due morse opposte fra lorq.
Soggetto; si fa disce,nder_ lo spacco per 1 B.)_ Innesto a spacco ed'u croce. Se
un pollice e pezzo o due pollici, e se il 'si' mettono quattro inuesti,_ cdme.acrad
.soggetto grosso, invece del roncolo, si quando il tronco ha da sei a otto pol
adppra una bie@tl Per evitare che la scor
lici di diametro, allora si fa un se
za si stacchi, giova il l'e_nderla prima
condo spacco che taglia il. primo ad an
culla punta del roncolo in faccia al po
golo retto, e si mettono gl innesti alle
St0 dove si vuol fare lo spacco; linter
estremit di ciasCuno spacco, il che co
no si netta, e si riunisce quando vi si ve
stituisce linnqsto a spacco ed in croce.
5 de qualche lamento , e si tiene apqto L"operazioua si termina come nel caso
per mezzo di',una bictta.
.
.J
precedente. 8' intende che secondo la
a. Si taglia a zeppa, lunga un pollici: grandezza del diametro del soggetto, su
non pollice e mezzo, la parte grossa del
pu moltiplicare il numero degl'innc
l'annesto, il di cui legno deve essere di sii senza variar metodo. '
'
due anni." La parteche corrisponder
_C.) Innesto a spacco ed a poronru-_
all'anima del soggetto san? un
co pi i9uesto si pratica sopra i grossi alberi
sottile di quella che Corrispon er alla c re portano 0 ftlltti salvatici , o 'di qua
'scorza. 'Si t;_glia la marza 'con due, lit inferiore, uando si vogliono cou
tre, o quattro occhi, secondo il vigore servare uesti aihri amotvo della bel
del soggetto, e se ne inserisce la zeppa lezza e della bont del tronco. Per ese
nello spacco di questo, in modo che il guirlo si taglia a smosso lungo un pol
lice o un pollice e mezzo la parte In
libro dell' innesto corrisponda esatta
mente al libro del soggetto: il che non fcrnrz dell'innesto , segaudoe splanando
aupgone un esatta coincidenza delle su- . il soggetto come per l innesto a spacco.
per ci esterne delle due scorze, poi_ch S' incastra fra; il legno e la scorza del
essendo ( reste Numerale della medc- .' soggetto, che in succhio, una piccola
suna grossezza, la coincidenza dei libri,; bietta d'osso o di legno duro, la quale ha
la medesima forma del taglia dellinne
dalla- quale dipende il successo dell' in
sto.
leva ues a bietta, e'nel suo posto
nesto, .non corrisponde colla coincidenze
'si inserisce l innesto, in modo che la sua
delle superci esterne_ delle scorze.
Fatto linnesto, si lasciano ravvicinare faccia tagliata e gli orli della sua scorza
le due parti dello spacco, levando la siano applicati sulla supercie legnosa
bietta c e 'le teneva aperte; e quando il del soggetto , avendo attenzione mail [Il
troddrre 1' innesto fra il legno e Lascorza
soggetto un poco grosso, la loro elasti
cit serra sufcientemente l'innesto; e nel ' del soggetto , che la scorza dell' innesto
non ai separi dal lr no, perch- essen
caso che ci non accadesse, ' bisognereb
be farlo accostare con un saldo legan- ziale in questo e nel due preceden 1 m:
do il soggetto all'inserzione dell'innesto. nesti , che la scorza vi sia aderente, Cosa
S'impia.tra il tutto con unguento di. f.si situa intorno al taglio del soggetto un
S. Fiucre , si cuopre con un cencio e si datd numero 1' innesti, distanti tre pol
lid gli uni dagli altri, e questo numero
tien fermo con pa lia o con salci. Dal
l'uso di questi cenci che fasciano, per cos ordinariamente di cinque , e qualche
dire, il tronco edl basso dell'innesto, volta anche pi, secondo la grossezza
derivata presso i Francesi la denomina
'del fusto.
zione di grrjc e" poupc , cio innesto . Si- cuopre il taglio del soggetto, nella
a bambolo 0 a fantoccio. Finalmente, al-' medesima maniera deglinnestr prece
lorch la ferita ben consolidata coll' an
denti.
Ancorch l'azione della hietta fendi la
dar del tempo, si staccano i legacci, 0

( 356 )

ALB

sorla del soggetto, l' innesto riscir

egualmenl,purch si faccia aderire con


una le'gatura.
'
?uesto innesto, come il precedente ,
si a nel tempo del succhia .di prima
'vera.

ALB

nz'ionc. Quantunque gl' ihnesti siano


tutti per sovrapposizione, nondimeno
questa denominazione conviene in un
modo pi speciale al presente} poich
in 1 cesta specie (l'innestosifeqde indi

,.

s'piisabile chetutte leparti si fdeciantoc

D.) Innesto a spacco, in corona al

care pi intimamente che si u, e che vi


lInglese. Ancor questo _. poco conp- sia una giusta proporzione i grandezza e
di grossezza tra linnestoed il-soggetto da
seiuto,edwc'c come si pratica.
Si taglia i olilquam'cote che si innestare. Linnesto per soprnsporizione
pu, Intestu Xi.nn'soggetto iovancbe si pratica in quattro mguieio riferenti,
sir grosso de quattro a'otto inee, e si che ne4eostitpiseono altrettanteyvariet,
fu uno 3 ecco nel _bel mezzo di neste cio l'innesto n zuflo ,. l innesto a fa.
ta lio. Sl' sceglie soPra ho alberi: ome: pane 0 a piolo, linnesto aqutola, lin
'
stico un ramoadattnto per l innesto e nesto er inoCulazion'e;
grossoquanto il soggetto; si taglia collo
A.)
nesta a zufdo, o aa'ulo , detto
stesso grado di obliquit , avvertendo di altrimenti} , cannellelro, a spoletto, a
lasciare nel mezzo di neste taglio una buceid, a bacclo, ad anello, ad anel
preminenza che abbia in forma di una

letto, e dal Clemente anche a sigololto',

ietta, la quale' possa essere ricevuta ' e dei Lombardi a bllsldercllo. Questo si
nello spacco del soggetto. Si presenta fa al cominciare del primo 'sucehior av
ll innesto al soggetto, e si fanno nel un verteudo che i soggetti ef gl'innesti ab
biano la scorza che si stacchi con faci
taglio le correzioni necessgrie, nch
egi si hdatti bene allo spacco di que
lit', e che gli occhi non siano an
st' ultimo; si apre poi questo spacco col
cora aperti.Un tale innesto riesce bene
la punta del coltello da innestl,'0 vi su i chi 6111 i cistagni, ma si pu
si introduce lu-ze pa dell innesto ad anche, praticare sopra' altre specie dial
una profondit suiiicient, e in modo heri, purch non sumo n gommosi, n
che i due tagli. siano a contatto pi che resinosi. A tal effetto si taglia un ramo
sia Possibile; e.le parti si mantengono ben cilindrico, unito, dell'ultima messa,
in sito per Mezzo di una legatura.
eguale in grossezza al soggetto o al ramo
U'n tal innesto vuotnggioissimo ,\.e del soggetto che deve ricuver linnesto.
Tre 0 quattro dita trus'verse sapr la
per merita di essere esteso.
Innesto a spacco, in' coroh azl sua lhse s' incide la scorza tutta allin
arancio. L'invenz1one di questo in sto torno , facendo girare il ramo. sul ta
dovuta ad un Giardiniere di Pontoise, gliente 'delfl'oucolo; poi torcend la
vicino a Parigi, il quale ladopr con parte che al di sopra_ dellincisione in
vantaggio per far orire e (retticare senso contrario a quella che al di set
alcuni arancidi due anni. Ecco il me:

',

fa, si fa e5eire un tubo di scorza munito

todo di questa operazione che pratigas'i di uno!) di due occhi.



verso _la ne deHa primavera, sopra'sog
Dopo di aver tagliato il soggetto,si
getti ricchi di succhio.
leva _'alln di lui estremit un *tubo di
Si fa sopra una parte del soggetto un 1 scorza della medesima lunghezza; e si
taglio obh no, che occupi il terzo della getta- via sostituendovi l'altro. Le ginn
grossezza del fusto;si.sceglie sopra 'un ture delle scorie e lestremit del sog
altro arancio un ralno munito dei suoi _ getto si_cuopro;o di cera, o di terra in: ramoscelli che mostrino di aver dei ori
pestato con aequao con unguento di
e questo ramo sar della grossez'za me
S. -Fiacre, per impedire che lacqua pe
desima del soggetto. Alla sua base si fa netri fra l'inliesto ed il soggetto.

un taglio in sensi) contrarioa quello che


Invece di staccare dal soggetto un tubo
stato praticato sul sofgelto, e le. due di scorza, si pu fendere questa verti
pa'rti si pongono fra oro in contatto
calmente, stadcurla in stuscie, e dopo
esattissimo, ed in modo che le scorza aver messo l'innesto, rlcoprirlo con
queste striseie, lasciando scoperto loc
ciheidano perfettamente. Quesl'scnr'ze
con tenute unite medlante una legatura chio dellinnesto, e poi legare il tutto.
temperata nell'unguento di S. Ficre, Questa pratica preferibile.
e sulle quali si avvolge un cen'cio vec.
Se il tubo dellinnesto troppo stretto
chio, come nellinnestp a spacco e ne
si fonde dalla parte opposta all'occhio,
gli altri. Terminata questa oper;izioue e si cuopre la mancanza con una stri
si tiene per qualche tempo il soggetto scia della scorza del soggetto; se ein
in luogo difeso dei raggi solari.
troppo largo si fonde egualmeue e se ne
Terza mena Innesdo per JOW'uppo
leva un pezzo vertiule. Nelluno e nel

A_M.-=Y.,_ A_

ALB

( 357 )

l'altro caso bisogna lglre linnesto per

ALB

: ma. di peri, ma non sliar;o aver


ne piante che di curiosit e non mai
. 'di,dnra'tl D.
.

tenerlo op licato immedi;etamente sulla


supercie cgnosa del soggetto;
Allorch il l bo" c9rtissimo,"per
Qua-n scema. Innesto a scudo, a
esempio di un p lliwdi .altezu o presso scudetto ,0 a occhio , dello anche a scu
s poco,l l'innesto prende il nome d' in- diccluolo , a bollettino , e dal Cresenzio
auto ad anello. Ma in questo la amica chiamato ad _bucellarm Si dice scudo un
del soggetto non si taglia in striscie.
pezzetto di scorza munita di un buon
. JB.) Innesto a trapano o a px'blo. Que
occhio nel suo mezzo, e tagliato a punta
sto innceto douto a Roger di Seba- . nella arte inferiore: una tal forma che
bol, e si fa nel modo seguente.
, somiglia quella di uno scudo dorme, gli
'Avanti il primo movimento del suc ha dato questo nome.
chio di primavera, si fora la scorza del
L'innsto a scudo si pratica in pri
soggetto, e vi si fa per mezzo di un suc
mavera, in estate ed in autunno,ed
chiello un buco profondo 'c_irtm.un pol
adattato a tutti gli alberi} fruttiferi,
lice; poi con una sgorbia da legnain|i si tranne il co ed il castagno. Egli pi
rende unita la ferita, specialmente dove frequentemente ado'prato, in preferenza
alla scorza." Quindi 'si misura la profon
degli altri, nei semenznj, non solo per
dit del bdco , e si taglia in formmdi
ch si egegdisce con facilit, ma ancora
piolo , una porzione adattata del 'rnmo,
percb' conviene benissimo
alberi

che si scelto per servire d innesto e che

gioVan, riescemio niale quando le scorze

deye avere tre o quattro occhi; ,si fa on:


lrare un poco a forza nel .bnco e si
spinge no in fondo, osservando che
la scorza dellinnesto e quella del sog
getto -ai corrisponde perkttamente ,,
indi si ricuopne la parte con igngneuto (ii

sono grosse. Eccoin che consiste. I


. Spprlun posto ben unito del soggetto,

s-Fiscre.

...

"1

Cl) Innesto a. spatola. E del mede

s incide orizzontalmente la scorza lcon

un coltello da innesti, avvertendo che la


lunghezza di questa incisione sia un po

co pi grande della base dello scudo.


- Dal mezzo di questa incisione medesima
se ne abbassa una seconda verticalmente,

simo autoie del precedente. Si fa con 'la, quale sia un poco pi luogo dello scu
uno_ scalpello piano, molto sottile e lar I, do. 'Si luglio da un ramoscello dell'nl.
gotre linee, un taglio profondo un mez

timo getto di un albero domestico un

w'pollice nel fusto del soggetto; di poi pezzo di scorza, osservando di da! li la '
si assottiglia a forma-di spatola Vostre- ' forma 9 le dimensioni che gli sbb amo
ml inferiore di un ramoscello atto a stabito, e si stacca-o colla -punta del
krvire d innesto, e's' inla nel taglio. coltello da imesti o di tro istrbinento,
Bisogna anche osservare che le sgorze
la quale-si insinua fra i legno e la scor
dell innesto le del soggetto' sombagino ZI. Poich cosa importante di levare
perfettamente, e che ne sia ricoperto' il loscudo Col su. occhio pieno, e di non
Contorno coll unguento sopraindicato.
rompere n danneggiano il libro, "cos
D-) Innesto per: inoculazione, la in afliie di conservar neste parti ,. dob
Venture Cabanis , e' lo descrive cosi:
biamo levnre lo scudo con. un poco di
' Qust' innesto non si usa .cbe sujli_al alburno che si toglie poi colla punta del
1 beri ed arboscelli, che hanno le gem
coltello, e sone lascia soltanto un poco
" me grosse, per esempio, comeil capta
sotto locchio. Quando tutto la cavit
' guo d'India, la vite, il ribes nero,
dell'otblo si trovasse; piena.dalbixrno,
' 00.; econsiste nello staccare nel tem
il buon esito'dq _ ecudo npu sarebbe
" po stesso dalle loro rispettive borse

" ovalvule, una gemma salvatica e una


" gemma di buona specie, che siano di
D egual grossczza' , e nel sostitnir questa
Il all'altra. Si ricuopre il contorno dei

' P_oti di unione con una mescolanza


' dl cera e di trem_entina , afne di tener
' flma la gemma traslocata nella nnqva

' nicchia, e dimpedire che l acqua vi


Pmetri. Queste gemme inoculate, si
' faCCann assai facilmente, ma una tale
' moeulazione convien farla soltanto al
'P'mo succhia. Possiamo servirci di
questo metodo per trasportare alcuni
' bottoni fruttiferi molto grossi di certe

in _o assicurato,

rc'h_ tanto sopra che

so lo sia il libro ap;iicato immedia


tamente sull'albnrno del o getto;.rhen
tre che se si toglie tutto l. ulburno, al
lora la parte interna dellocchio che co
-atituisce essenzialmente l inoesto,_pp
restare aderente alla supercie esterna
di questo lneclslmo alburno, nel qual
caso lo. scudo non pu riescire, ed , quel
che si chiama ocbiocieco. Preparato cosi
lo scudo , si staccano coll unghia ocolla
punta del coltello le due porzioni cor-_
ticnli del soggetto che formano i labbri
.dell'incisione verticale, e s'inserisce lo'

scudo nell'intervallo che si separa dall'ol

A-hB.

(358)

ALB

lmruo, in inodo che il suo libro sia esnb condo ,che l occhio ne ha bisogno ' r
terminare di nutrirsi e di attaccarsi al
. tnm_ente applicato sulla supercie alterna
di quei\t'ultimn, e la sua base coincida ' soggetto, e secondo che.questo in suo
chio;
e questa cadutq ai ellhttuafoi-dina
col labbro soprriore dell'-incisione ori-{,
zoxrtale. Si mo -fermo il tutto con pi _.riarnente indieCi o dodici giorni.'Qunu
avvoltature di lo di. lana, di canapa o do la coda appassisee., si secca e resta
di scorza di salcio,-hen inteso poi al- aderente , allorwl scudo _d cattivo. I
soggetti si tagligno a cinque o sei lirico
tro di. lasciare l'occhio scoperto.,_Si pos
sopra agli s3udi ; e qualche tempo dopo,
sono mettere due innesti sul mcdeiirno
aoggetto,alle due particpposte, ma upu . cio quando gli otchicominciann in avi
lupparsi, gi_alleuta un poco la legatura.
sulla medesima linea ,. ed uno deve 'es
m:r pi alto , e l'altro pi basso. Per _Gli scudi fanno la loro messa, lo quale
mantenere lordinev della natura sar ha il tempo di forticarsi prima_ del
1' inverno.v -. .

'
.
bene conservare fra idue innesti ilme
In_nnth e occhio dormiente on occhio
v desimo spazio, che naturalmente si vede
esistere fra un occhio e l'ailro.
_ - _c_iiuso o serrato. In questo innesto l'oc
\llo detto che l'iuuesth scudo si pu 'chimgta senuazione, e come dormien
tica in primavera ed in autunno. Q_uandn te, no alla primavera seguente, e pe
li fa in primavera si chiama a occhio 'r gli derivato il nome di occhio dor
miente; Nel mese di aos_tn,nlznomento
che qermoglg, a'c_cluo che cammina, a
occhio aperlo , la cacciata, a spuntare , I che si vuole innestare o poco tempo pri
e quando si fa in- estate a In. autunno,
si chiama a occhimilormiente, o sivero

a occhiod'c/umo
o ser_ratm
Ques
e due
variet
innesto-a
scudov non
_diversi

ume in nulla fra lop perci che risguar

ma ,_ si tagliano da alberi sani- e di spe

cie domestica alcmzi getti della prima


vera precedentc,-i quali siano muniti di
buoni occhi. Si acapezzano e se ne le
vano le foglie; poich.se si conservano
ro tali parti che traspirano molto, questi
, rami perderebbero in breve il loro suc

da 'il meceauismo_delloperazione; ma
ciascuna di esse, relativamentealle attenChio.
_

'
ziom che esige, presenta alcune consi
derazioni particolari , che. non posso - ) necessario riuvoltarli Subito con
erba verde o cpn un panno umido , o
A OMellcre.
'

Innesto' ad occhio che germoglia, a non levarli no a che non si applicano


gliscudi.
,
0176/1in che cammina o a occhi aperto.
Nel caso di dover trasportare questi
n la met'di febbrqjo ed il principio
getti , bene inlarli dalla parte grossa
di marzo bisogna Cogliere alcuni ger
mogli dell'ultimo getto;e piahtarll dalla in una mela o in un cetriublo, e rin
parte grossa a due o tre pollici; di pro- _ voltnrli con borraccina umida.
Gli occhi bassi dei getti della massi
fnndit , in un luogo esposto al nord, e
ma_parle degli qlheri sonopi pi adat
picchiar loro bene intorno la terra. Quan
do i soggetti sono in pieno succhio , ai tati a fare scudi; e si debbono scartar
levano gli scudi da qu'esti germdgli , i quelli,,dell estremit, per non essere
ancora perfetti, cio per-non avere ac
quali per essere in succhio_ ancor e5si,
quistata tanta Consistenza da sopportare
permettono che ai stacchi bene la loro
i geli dell. inverno; ma non Cos dei
scorza.
,
0
'{
'8uesto innesto facendosi in tempo peschi nei. quali si prfrisoono gli occhi
.

'
de ' ascensione del aucchin, bisogna pi alti.
Gliunesti si debbono visitare sei set
-subito o pochi giorni dopo, tagliare il sog
getto , allinch tutto il aucchio si porti timane circa dopo l'operazione, e quando
_sop'ra l' inues , locchio del quale "non si vede che la legatura troppo serrata vi
tarda ad aprirsi. Si pu continuare ' ., cagione un rigonamento, allora con
viene alle_ntarla, o sCioglierla ,e Jevarla.
ho alla metrdi g'iugno.a levare dai ger
Nel principio della primavera seguen
moin dell'anno questi scudetti occhi ben
te , si scapezzano a cinque o sei linee
forgiati. Dicci o quindici giorni dopo
fatta, l'operazione , si debbono visitare sopra 1 innesto quei soggetti dove il
gli scudi, e tutti quegli le hanno la bottone dello scudo sembra disposto ed.
coda staccata sono buoni , perch al ;
lora locchio _capnce di dare un getto;

aprirsi , Il che reca un gran vantaggio


allo scudo ad occhio dormiente , ed

e anche nell' autunno, allorch le foglie che se egli non mette , il 4 soggetto non
'dngi'allimono e Cadono, gli occhi degli . riceve alcun danno, poich allora non si
alberi sono mitriti, perfezionati e-Capaci acapezm.
Quando si (atto linnesto a scudo
di d..rc delle produzioni. La coda degli
sopra alberi resinosi , e tostoch 51 co
rendi cade pi presto o pi turdi, se

IW'._ __v o.

_._ __

ALB

( 359 )

ALB

none che l' occhio ben consolidato,lv ovranno restarwmlla_piantonala. Flite


ed il succhio discende in troppa quan . le l'ossctte, ci disporremo a collocarvi il

tit, xi fa sopra linnesto un incisione pjantone.


7
che abbia la gura di unqurovesciatn
Siccome nelle pianton'aje'si debbono
(A), ed ci che_ i Francesi'chiamano vilevare pispecie o variet di alberi, Cds'_i
5rgi m CDILUQII uvec .c/zevron brisc', conviene mettere ciascbgduua; di questi!
Cio,nuesto a scudo con cavalletto rott. veeparatmeate: irnperocch oltre a rie
Tali sono le diverse maniere per cii sc1re cosa incomoda l andare a ce'rcnre
Il riproduco'uo gli alberi.

qua e l la variet dalbero che ci oc

i.
Pnscasfo Seconno._

corre , bisogna considerare che ve ne


sono alcune , le qriali crescendn'pi
"lentamente delle altre; deonno resta

re' pi lungo tnpo nella .piautongiu;

Delleducaziqne degli alberi.

e qncsti alberi deboli rimarrebhem 'sof

fogati da quelli che gettuhocon _mag'

lo intendo per educaziope degli-alberi,

|8 lteuzioni che_ essi esigono liul- prirpo

gior forza. Ma nonostante questa sepa

nascere no a,clie son piantati Stabll


mente. Queste attenzioni presentano al;
urne dierenze , secondo che gli alberi
sono indigeni, o che vengono da paes:
caldi.

razione di specie e di variet , non si

Educazione degli alberi indigeni -

arriva 5 scansarfier 'l'a'atto un

tale

inconveniente. Vi sono delle piante che


si-moxtruuo sempre pi vigqrose delle
nlbrermch nei semenz.wj; e quudu se ne
levano gli alberi, Si,possono _o scegliere
- i pi vignrosi, o svellere t_utte le piante

indistintamente, e questo le pi volle


il.rniglior partito; ma in tal'cgso-cou
viene farne due-scelte per metterlese
paratamente nella piaritbn)a.u
'
Quando si sbarhano 'dai semenza} so
lamente gli alberi pi forti l si a etta
che la terra sia bene imbevuta d' acqua

Gli alberi che crescono naturalmente


aei}uqstri paesi e che si destinano .af
formare delle foresie o dei boschi cedqx,

debbono essere esaminati al posto.


Ma gli alberi fruttiferi ed un gran
numero di altri si debbono tenere per

qualche anno nelle pianlonaje, delle quali


si levano poi per piantarli in quei luo
ghi, dove dovranno rimancr stabilmente.

e si timn su , facendo forza sul-tronco,

Cmuincier dunque ad occuparmi delle


letonajo, per quindi trattare della

te forti e le deboli, si fa all'estremil


del quadrato una fos_sa, e si cava colla
zappa tutto quel che si presenta ; usan

come si la delle rape. Ma quando si-vo


gliono Sharbare indistintamente le pigm

Puntasioue permanente.
-'

Pelle piantonaje.

'_

d0 tal pratica, Ii levano molto meglio 'le


radici, nel che consiste il principal van
iggi0 di votare intieramen_te-un seman

La vera stagione di sradicare'i giovani zujo, senza far distinzione degli aleri
Pilnloni dai semenzaj o dai boschi per forti da quelli che psorr. deboli.I
metterli in Piillli.0ljl ,; l'autunno,to
importante che 110:: piova quando
lloch hanno perdute le foglie, ben in . si tnlvono gli alberi dal semenznjn. per
leso per uler che la terra sia bslante
ch l acqua riducendo lli terra'in fJth,
mente penetrata daill' acqua , nn=le ai pos

'inipedisce che questa'siqinui conve

Hno sveller

uesti alberi senta dannd nicutemeute Tra le radici; e per qusta


medesima ragione ci dobbiamo guardare
gli alberi sempre verdi, e quelli che dal fare delle piantate i mediatnmente
mono i forti ghiacci dcll'iuvaru0,coure dopo lo scioglimento de ghiaccio. Una
alcuni alberi fruttiferi.
tal regola pu essereyosservata, quando si
Suppongo che il terreno che si destina' lcvnn0gli alb'idai aemeuzaj vicini alle
Iforrhsre le piantonnje, sia stato suf
pianto'nnje; ma non praticabile, quan

delle radici. lo eccettuo da questa regola

cientemcntediveltato, e che gli siam)

do si svelgono le piante nei bbschi, n

Siate date pi levatura pe'r diatruggere


le cattive erbe. Ci premesso, si forme

quando si fanno venire da provincie lon


.tane. ln questulti\no caso-se la terra

mlo in tutta lestensione di questo

non fosse arrendevole,allutchia si riceve

terreno alcune l'ossette che abbiano una

il piantone; bisognerebbe.sciogliere gli


involti'cd interrare il piantone, cio con
verrebbe coprire esattamente tutte le ra
dici con terra asciutta. Se il semenz;.io
non ploulmlo dal terreno. che Siillo

f'Fgllezza e una profondit di sei pollici.


51 lascer dal mezzo di una l'ossetta al
m_BlI-o dun ultra, un intervallo di un

Pfle e mezzo o tre piedi, _secondo le


"Pe o Variet di alberi ed il tctnpo che

preparato per ridurlo a piantounja, si

(360)

ALB

ALB

incarica un operaio abile, il quale a mi

pisnlonaja sia stata guastatn dal ghiaccio,

sura che lever ipiant0ni del semen


zajo, li situ8r in canestri, senza punto

dalla grandine; delle bestie cc., 0 che

scuotere la terra che rimane attaccata


alle radici, e separer i piantoni deboli
da quelli che sono forti ,,tagliandoloro
il ttone prima di metterli nei canestri.
Donne 0 ragazzi recmo questi C3lel.l'l

cosi pienini piantatri, eco_nsegnano uin


uni le .piaute grosse, agli altri le piante
piccole.

4 ,.
l piantatori tenendo un ginocchio in

gli alberi siano languidi o morti nelle


cime, o nalmenle' che certi _alberi ab

blh0 presa una piega daforlng, da non


poterla correggere colla potatu'ra, n con
altri mezzi.

'
'
Le attenzioni che nel primo anno esi
e una piantonaja, si riduconoa svellere
'erba, e poi a dare cia5cli'edun anno una

. lavoratore un poco profonda avanti l'in


verno, e due lavmature leggieri , una
cio in primavera e l'altra in estate ,
terra ,bituqno colla_ mano sinistra gli
Osservando bene di non denpeggiar le
alberi. nel 'mezzo di una delle l'ossetie ,
osserVando di metterli ciascuna distante: radici, speciabntntu quando la pianta
dall'altro nove pollici ;0 un piede.\al piccola. _A 'ginngq inoltre che bisogna
preservare e piantonaja dal dente perni
pi, e andando diritti mediante una.cor
da tesa; ricuopron'o le radici con terra cios0 degli animali.
che fanno_ calare nel fondo della fossetta
Gli alberi fruttiferi debbono esser
messi nella pinntonaja sulla ne di marzo
colla mano dritta; accomodano nel nie
0 al principio di aprile. Si piantauo
desirno tempo le radici, soprale uali
pigiama la terra, e vanno sempre al 'in' distanti fra loro venti o ventiquattro
dietro. Essi lasciano le piante in questo pollici , in lbssette addirizzate a corda ,
stato, senza terminare di empire le fos- _ e lontane l'una dall'altra due piedi e
sette, lincb siano piantate in totalit' mezzo o 'tre piedi. Molti alberi frutti
quelle che erano atate'_sradicste: allora 7. fer a_ nocciolo,
_
comei peschi, gli albi
tutti prenderne la zuppa per colmar le coccbi, i mandarli, si possono semi
fosse_tta ed'unire il terreno , ma non
nare nella pimitonaja stessa. A tale ef
duna importanza assoluta il Golinarle fetto , dopodi aver latto germogliare i
tutte jipmerlmtamente, poich si su che ,noccioli di questi alberi nella rena rassa
il piantone Ccssa di soffrire, tostoch le ed-umida, se ne taglia la radicel a, si
.sue radici sono ricoperte di terra. Se fanii0 col cavicchio.dei buchidistanti
per qualche accidente imprevisto rima
Venti o ventiquattro pollici f_ra loro, in
solchi tirati: corda; vi si mettono que
nesse la sera _ ualcbe piantone _scnza es
sti noccioli alla profondit 'di tre o
sere stato me?so al suo posto nella fos
quattro pollici al pi; si ricuoprono di
setta, bisognerebbe in tal caso interrarlo
bene, e nel giorno appresso piaiitailo terra colla punta del cavieqhio , si piga
leggermente la terra reo] piede quando
il rimo.

. questa non Isin tantonmida da impastar- i


Si sono dei giardinieri icbe uccidono
tutti i giovani alberi, ora mentre li
si. I germi non tenderanno a spuntare,
piantana, ora nella primavera seguente,
'avaisti che abbianol'atta la prima messa;

iilri pretendono' che non debba farsi


.luccisione,-se non che nel terzo anno, sen

za aver .riguai'd0 n a pia'nte gru se o


picenle, n a diritte o storte.

_*

Luccisione c e si fa avanti il primo


getto, quasi indispensabile, quando il
piantone ci vennto di lontano, o quan
do si preso dal bosco, poich accade

ed li; ne d'agosto o a mezzo settembre

dell' anno stesso, una parte-di questi


giovani alberi avr acquistata tanta for
za da, ricever linnesto.a ocehio dor
miente; ma i pi}i deboli-non sii inne
ste_ranno che L'anno Seguente o il -terzo
anno.

' 1 piccoli alberi che si destinano ad


esser piantati in gruppi, in palizzate,
in -sicpi, non dovrai o restare lungo

spesi!o,-Che allora sia ,stato male sradi

tempo'nclla piantonaja, si collocano ili

cnto, o che sia stato pnsciqto dal,bestia


me; ma. quandola pianta levata da
un buon semenznjo, vicino alla pianto

stanti nove-o dieci pollici l'uno dall al


tro;.'ed in capo a tre anni essi sono or

naja , e che stata sradicata con dili

dinariamui'te in stato di esser trapian


tati nel luogo dove debbono dimorare

gcnzn e ripiantata subito, allora sarebbe

stabilmente.

un male I'ncciderla.

Mii non In stessa cosa degli alberi


da viali : imperoccb questi dovendo ri
manere nella piantonaja no a chci loro
fusti non siano cresciuti uova o dieci
piedi , e non abbiano acquistato otto o
noVe pollici di circonferenza, bisogna

ln quanto all'uccisione che si propone


di ritardare no aL terzo_aqno , questa
non deve mai praticarsi,, se non vquando

si tutti di alberi che si vogliono inne


stare 50pl'l un nuovo legtio, o che la

f f-

i
l
i
l

ALB

( 361 )

tenerli molto pi lontani fra loro, di


quegli altri che si vogliono levare dalla
piantouaja dopo il terzo anno, allinch
possano distendere le loro radici, pi;
gli_are un maggior nutrimento, e farsi
una bella chioma. Si lascer dunque dal
mez'to di una fossetta al mezzo di unal
tra, una distanza di due pi di e mezzo
o tre piedi, come pnrt: nella direzione
delle le si lascer fra albero e albero
un intervallo di due piedi o due piedi
e mezzo. Nel rimanente conviene uni
formarsi ai precetti che si sono dati
qui sopra, sulla 'maniera di svellere i
giovanialberi dal semenzajo e_di metterli

nella piantonaja, ed anche nei terreni


lavorati; se non che questi ultimi si
all'onderanno sempre pi , in ragione che
gli alberi diverranno i graniti.
Rispetto a quelle specie che hanno i se
mi grossi comei castagni, i marroni
dindia, l noci, le qcrci ec., dopo

che si saranno.fatte germogliare nella


rena, e che si avr loro rotta la radiceh

la, si potranno porre col piolo nella


piantonaja stessa, ed alla medesima di
stanza delle giovanipiante degli alberi
di viali, e si avr inoltre attenzione di
ricuoprirle di terra no all'altezza sbl
laiito di due o tre pollici.

Questi semi, per la massima parte, sa


ranno gi spuntati dal suolo nel mese di
giugno. Nel primo annogci contenteremo
di nellei' lerba colle mani; nel secondo
si potr dare qualche leggiera lavoratura;
enel.terzo anno le lavoratore saranno
fitte un poco pi profonde. Si potranno
poi levare questialberi, quando saranno
mlcientemente grossi da essere trapian
tati; e come saranno state rotte le loro
radicelle, si trover che invecc,di un

ttone aVrannoun bel cesto di radici


laterali.
Poich essenziale dhe gli alberi da
viali e molti alberi fruttiferi abbian un
bel once, vediamo ora quali sono le
diligeuze che vi abbisognano.
Vi sono alcuni coltivatori i quali Per

ALB

succhione, crescesse con troppo vigore,


si potr arrestare tagliandoin l'estremi
t; e cos rimarr sodgato dai rami
superiori che formano molta ombra, es
sendoch nelle piantonaje gli alberi sono
poco lontani gli iini dagli altri. Quindi
si possono senza rischio vernno lasciar
sussistere i rami sottili che vengono inu
go il.tronco: i uali anzi contribuiranno
a far divenir pio grosso il tronco mede
simo, e si vedranno perire a poco per
volta da loro stessi; e quando ci non
accada, si potranno tagliare, appena che
i fusti siano sufficientemente grossi, e li
alberi non ne soriranuo in alcun m o.
%uesta pratica di non levare che a
poc i per volta i rami laterali, im
porta specialmente per gli alberi sempre
verdi, come i pini, gli abeti CCe e ci

per la ragione che questi alberi geri


acono insenisibilmente, quando ,loro si
t liano molti rami ad un tratt0."'

al principio di giugno no alla met


di settembre, ,si debbono visitare le pian
tonaje per togliere i rami succhidni, ed.
arrestare quelli che prendono trop a
forza. Si deve poi aver cura nel i
rigere la cima dellalbero: per esempio,
per' evitare che due rami egualmente vi
goroi non facciano una forca (il che ren
ercbbe l' albero torto, quando si giun
gesse a tagliare uno di questi rami?, se
ne taglia non allaltezza di sei poi ici ,
e si lega allaltro ramo il broncone che

resulta da questo taglio; e quando il


ramo conservato ha ripmso la linea per
pendicolarc, allora si taglia totalmente
il broncone

Se malgrado neste precauzioni, si tro


vassero alberi c e si storcessero da una
parte o dallaltra, converrebbe addiriz
zarli e forzare il loro fusto in senso
contrario alla loro curvatura, per mezzo
di un cavalletto. Questo strumento, del

quale si servono quelli che lavorano i


cerchi da tino, e formato di un pezzo
di legno che ha il manico come un ma
gliette, e nel quale trovasi una larga
scanalatura circolare: si mette il fusto
formare prontamente il tronco dei loro
alberi, tagliano a questi tutti i rami la
dell'albero in,questa scanalatura, e pi
terali.a mis'ra che compariscmw, e cos giando sul manico che serve di leva, si fa
giungono ad aVere in poco tempo alberi a poco per voltaprenders al fusto difet
toso la curvatura necessaria per rimetter
I=loltolunghi, ma che si possono parago
nare a lunghi scudisci. Siccome sono in lo nella sua direziou naturale. Vi ' un al
tro mezzo che ancora pi semplice, e
pregio gli alberi di tronco grosso, e sic
che consiste nel mettere il ginocchio sulla
come_ provato che" gli alberi non gettan
parte 'convessa del fusto, e nel tirare
ridim,che proporzionalmente alla quan
tit dei rami che hanno , cosl non debbo- . fortemente a s la parte alta dell'albero.
ho tagliarsi i rami laterali, se non a Con questa operazione violenta, si rom
pe una quantit di bre legnose alla
pochi per volta, eccettuati i rami suc
_thioui , che si tagliano tutti, e rasentc parte che era convessa, dove si produ
il tronco. Se qualche ramo, bench non cono molte piccole cicatric, e lalbero
o
Dizion. delle Scienze Nat

ALB

(361).

prende in seguito una direzione perpen


dicolare , che pi costante di quando

si fa questo raddirizzamento col soccorso


dei ali'.
Allorch
rati, e che

ALB.

tare. lo dico della temperatura dell'a


rch succede alle Volte che gli
ria,
alberi sono cosi avanti alla ne del
febbraio , come lo sono ordinarinmcnle ai

li alberi sono stati _lrascn


anno resa una cattiva for

. ma, spesse volte riesce meglio tagliarli


da piede, poich l'anno seguente but
tano un ri tto vigoroso, il quale forma
un nuovo nato, che si

u rilevare con

molta facilit, seguen o le istruzioni

indicate qui solare.

primi di aprile. in quanto alla natura


dein alberi, si possono, anche in questo
tempo, piantar quelli che mettono tar
di, come il moro , mentre che allora non

vi sarebbe pi tempo di piantare mar


roni d'india o altri che sono gi molto
oriti.
>
.
l giardinieri che hanno sempre fretta

Gli alberi che si vogliono -piantare in


viale, in uinconce, o a conne lungo le
strade , ebbene rimanere nella pianto
naje nch il loro fusto sia cresciuto
"dove o dieci piedi, ed abbia acquistato

di cominciar la vendita delle lor pian

sette, otto o nove pollici di grossezza,

sti frode, perch segue spesso che a que

tonaje, levano molte volte le foglie agli


alberi che vi coltivano, per far credere
che si siano sgogliati , e che sia .tempo
di sbarbarli. isogna badar bene a que

stialberi, nei quali trovasi ancora un po


pmch allora non possono essere danneg
' co di succhio, si aggrinzano i rami , o
giati dal bestiame.
'
Tutto ci che ho detto intorno la col- _ come dicono lgiardinieri francesi, s'ou
tura degli alberi in piantomja, risguarda drisrent, quando l aria divien alida,
tanto gli alberi delle vallate o gli al
e cos queste piante periscono.
beri aqn'atiei, quanto quelli di menta:
E dunque eosa ben fatta il non pian
gna o di piano, comunque siano Itall tare troppo presto in autunno, imperce
essi prodotti o per via di seme o di ch bisogna che il legno degli alberi sia
mazza, non essendovi che i piantoni o

maturo, e cheil succbio sia intieramente

le mazze grosse, che immediatamente si finito; e ci si conosce, come ho detto,


passarlo mettere al posto; Per fare le dalla caduta delle foglie, o meglio dal
piantonaje di alberi aquatici, si sceglie loro colore: infatti i carpini , le quer
una terra un poco umida, afnch que ' ci ed in speci i faggi, _i quali non per
sti vegetabili vi prosperin meglio.
dono le foglie che in pnmavera e quan
do si dispongono a prodnrne delle nuo
ve, ai giudicano come spogliati n dal
Delle piantagioni permanenti.
momento che le loro foglie -ingialliscono.
Si possono'levare gli alberi dalle
Fa il uopo anche astenersi dal conti
piantonag'; lper collocarli al posto, co
nuare troppo tardi le piantagioni della
mincian
all'autunno, tempo in cui
primavera, per la ragione che i bottoni
essi perdon le foglie, e continuando no cominciano _a traspirare tostoch si apro
alla primavera, nella quale stagionei
no; ed un albero sbarbat0 di fresco non
potendo riparare a questa perdita di so
bottoni principiano ad aprirsi , purch
_ _nei giorni di questa trapiantazioni non stanza, forza che questi bottoni appas
siscano, e si secchino; e allora l'albero
? accadano gli, 0 che la terra non sia trop
rischia di perire, specialmente se ali
po mo le per'essere lavorata; ed avvie
ne spesso che per questo motivo_ siamo dove.

costretti ad interrompere le piantagio


ni nel colmo dell'inverno. Laonrle si di
stinguono due stagioni per piantare li

alberizla prima quella dellautunno, al

moinento che son cadute le foglie, cio


Verso il principio dottobre fino ai ghiac

Ma quale la stagione da preferirei


per le piantagioni, cio quella della pri
mavera o quella dell'autunno?
In generale quella

dell'a tunno la

pi favorevole per le gran i piantate ,


ma nondimeno , quando non si

possano

uali non ven ono che quasi - condurre a termine in questa stagione, 0
alla met el mese di ecembre; e la
che i ghiacci o le piogge impediscano di
seconda quella della primavera , dopo continuarle nell'inverno, cosa ben fatta,
afne di non perdere un' annata , il ter
che son passati i forti ghiacci, e che la
terra sufcientemente suzzaia, il che minarle nella primavera, avvertendo che
segue qualche Volta al cominciare del
bottoni non abbiano cominciato ad.
febbrajo. Si continua allora a piantare
aprirsi.
.
no a che i bottoni siano vicini ad aprir
Ed a questa stagione bisogna rimettere
ai , e ci accade o pi presto o pi tar la piantagione di quelli alberi che
5.
ci forti, i

di, a seconda della temperatura dellaria

- e della specie di albero che si Vuol pian

sono restare offesi dai forti ghiacci del

l' inverno ,-e torna parimcnte bene il ri.

r-g_._e4

"'03"-

(363)

ALB

ALB

mctterea questa stagione medesima la


piantagione degli alberi sempre verdi,
poich qdesti traspirano 'poco e vanno
meno soggetti a seccarsi in primavera.
Rispetto pdi agli alberi aquatici, che
si vorranno piantare nei terreni che sono
ngetti alle inondazioni, fa d'uopo, co
minciando dalla stagione nella quale han
no questi vegetabili perdute le foglie E
no aquella nella quale mettono, scegliere
il tempo in cui le acque saranno bas

venuti sollicienteo'ieote forti.ela yaotl'r'wosr


l'erba che loro cresce al piede; e per
non bisogna tagliare i rami che si disten
dono per terra. Ma trattandosi di 'l'ormal'
gruppi di alberi di una grande estensio
ne, sarebbe molto costoso il piantarli,

se, purch peraltro non ghiacci, e quan

reno di betule, in lari.lontani sei piedi

do ci accada , usare tutti i mezzr pos


sibili per aceelerar l opera: in que_ata
sortadi luoghi avviene di rado che le
acque si trovino basse, ed in conse
guenza non vi mai un istante riaper
dere. Ma in generale per le piantagio

fra loro, e seconda la natura del suolo,


seminare molte ghiande , faggiole, casta

e per conviene ricorrere al seme , op

pure, per averli prontamente , far a


piantata e la sementa nel medesimo tem
po. E a taleli'etto si pu, secondo Doha
rnel-Dumoncerw, piantare tutto il ter

ni da preferirei un tempo oscuro, un


WlOIO, un poco umido, dolce e tempera

gne ec., nei quattro piedi che non saran


no lavorati , e che son compresi fra le
strisce. lavorate.
.p
Per mezzo di leggiere lavoratore che
ai darannd alle strisce , le betule met
teranno con forza , e formeranno in po<

to, al bel sole,.al vento segeo ed in

chissimi anni un bosco assai folto, che

specie al ghiaccio , affinch le radici sia

sodisfar limpazienza del proprietario,


e nel tempo stesso he sdilocher l'er

no meno esposte all'im pressione del fred


da ed al diaseccamento.
.Per piantare alberi di bel crescimento,
I_1 scelgono i pi vigorosi, i meglio fat
ll, i pi sani, avvertendo che nel posto
dove si debbono tagliare, siano muniti
11 buoni occhio di buoni rami, disposti
in quel modo che meglio convenga alla
forma che debbono avere: gli alberi di
una forza moderata e di una scor2a verde
mao preferibili a quelli che hanno get
tato in gran copia , e che mostrno un vi

ba, dar unombra

lutare alle queri, .

ai castagni ce., le quali piante cresce


ranno a poco per volta, ed in capo a quin
dici anni, epoa in cui si potranno ta
gliare le betule per farne dei cerchi,

formeranno un piccolo bosco ceduo, ca


pace di aduggiare le ceppajedelle betule
che potessero rimettere.
Quando si fanno delle riposte, si pos
sono invece di belule piantare arboseelli
che producano frutti per la cacciagione,
gore eccessivo. Quando si sradicano dal
e lai sono gli alberi della classe dei
le piantonaje, bisogna usar diligenza nel
nespoli, dei cornioli,dei sambuchi, del
lo:cuoprirte le radici, perch non reati le fusaggini , degli aceri ec.; ma quan
no danneggiate; e per levar questo ,pi do questi arboscelli sono sufcientemen
lunghe e pi intiere che sia possibile, e te grandi da nou\ aver pi bisogno di.
lerbar loro intatta la capelliera , neces
essere Coltivati , conviene prima della lo
sario di svilup arle e svellerle colla stes
ro ultima lavoratura spendere continua
la diligenza. gi tira lalbero , e quando mente una certa quantit di ghiande, di
Per non esser pi ritenuto da alcuna
castagne cc., afne di avere in seguito
radice grossa, non presenta che una
un buon bosco ceduo
resistenza mediocre, allora 'si svelle,
hPr'antagione delle ,siep. Gli alberi
uvcudo cura di non scuotere la terra che e e
usano formare delle siepi sono il
resta ordinariamente attaccata alla ca
carpin'o,il fag io, l'olmo a piemle fo<
pellen.

_Piantagioni degli alberi in gruppi.


,liformauo alcuni gruppi di con esten
H|0ne, raccogliendo insieme ei giovani
plantoni di molte specie differenti, le
quah sono destinate a divenire alberi,

0 prboscelli , o arbusti, e piantando que


un alla distanza di un piede circa fra
loro, immediatamente dopo che sono

ati sradicati. Nel corso delle prime tre


"mate si lavora, almeno per due volte,

la terra che loro intorno, dopo la


lt epoca si lavora una volta soltanto
P"llna che entri linverno, e cosi

si

Wtinua linea che gli alberi non siano di

glie, l acero i montagna , quello di


Candia, qello di Mentpellier ,il cor

niolo maschio, gli anzeruoli, la spina


bianca , il tasso, il lillatro, l'alatcrno,
lagrifoglio, il bupleo_ro ce.
l _
Per ben plantare le siepi bisogna pren
der regola da una corda, e fare alcune
fossetta la di cui larghezza e profon
dit dovr esser proporzionata alla gros
'sezzsydella ianta, la quale sbarbata che
sia dalla prantonnja si collocher nella
fossetta, rrcuoprendo di terra le radici,

ed usando quelle attenzioni che abbiamo


Jindicate parlando delle piantonaje. Ma
queste piaulicelle non si debbono mettere

ol"

ALB

(364)

che a tre o quattro pollici di diatapza


l'una dallaltra, e si deve avere attem
zione di framischiare le piante grandi

.l

ALB

ettare da una parte la terra buona che


semprequella iso ra, perpotcrne fico
prire le radici, e l mettere dall'altra
parte la terra del fondo, che 'mcno buo
na, e che servir a nire di riempir le
buche e ad agguadiare il terreno. Bene
sbarbati gli alberi, si trasportano dove

colle piccole, in guisa che la siepe com


pariscn di una eguale altezza in tutta la
sua estensione.
Il primo anno non si tendano le sie
pi, Se gli alberi non sono stati spun- f debbono rimanere , senza scuotere la ter
Lati, a I ora nel secondo anno si leghe. . ra che ordinariamente hanno attaccata al
ranno tutti i olloni ad alcune pert1che la capelliera. Bisogna, prima di metterli
sottili, per ra dirizzar quelli che potes
al posto, aggiustare le loro radici, vale a
sero'piegarsi. Se questi giovani alberi dire rinfrescare colla fali:etta l' estremit
di quelle che sono sbucciate, rotte, o la
mettono con molta forza, si scapezzeran
c_erate, tagliandole al di sopra della parte
ad alcun poco colla roncola in questan
offesa; il taglio deve essere netto, obli
no medesxmo, ma ordinariamente non
si comincia a tondarli che nel terzo quo, o diretto in basso quando l'albero
al posto. Le radici per quanto possi
anno.
A misura che le siepi crescono, si bile debbono aver tutto la medesima al
tezza, e si debbono distribuire regolar
a giungono orizzontalmente delle perti
mente intorno al tronco. Bisogna ancora
c e che sono di distanza in distanza so
stenute da paletti tti in terra; ma ci accomodare la chioma dellalbero, cio
possiamo risparmiare tutte queste cure
tagliare una parte dei rami.
Un piantatore mette l' albero nella
uando i pedani
icarpini hanno tanta
fossa: con una mano lo tien fermo nella
orzada sostene
da loro stessi.
Le siepi o macchie che circondano gli sua situazione ed alia profondit in cui
effetti, si piantapo in. fossette come i deve stare,e coll altra mano accomoda
piccoli carpini; ma quando si vuole che le radici e le munisce di terra trita ,
gittatavi da un. altro operante, ed agita
il recinto sia bene esatto, si pongono or
dinariamente due piantioclle alla distanza un poco l'albero verticalmente, afnch
di un piede l'una dall'altra, sulla preda - la terra s'insinui per tutto e non vi resti
alcun Vuoto. Quando le radici son bene
di una fossa. Vi sono alcuni che on
accomodatc e coperto di terra, la pigia ,
ono a sdraio la pianticella che alla
appoggiando moderatamente il piede in
parte della fossa, vale a dire che collo
torno allalbero , quando peraltro non
cano il piantone orizzontalmente ; e quan
sia la terra tanto umida da impastarsi;
do questo ha messo, rassomiglia a quei
polloni che si vedono escire dai muri, quindi termina di riempire la fossa, e
e copre coi suoi rampolli la fossa , la spiana il terreno quando gli fa pi co- ,
modo. La distanza in cui si deve tenere
quale allora essendo ritenuta da questi,
cia3cbedun albero, sa'r stabilita dalla
smotta con maggiore diiiicolt.
qualit del terreno, dalla grandezza alla
Piantagone ci viali, de [i stradoni,
e, a quinconce, cc. Gli alberi che si ado qualepossono giungere gli alberi che si
pn_ino in queste piantagioni sono il mar
piantana , dalla specie degli alberi da.
rone d india, la falsa acacia, alcune va
piantarsi cc.
.
riet di ciliegio, il gran citiso delle Alpi,
Conviene trapiantare col loro pane
il piop o bianco , l olmo, il frassino, il certi alberi che difficilmentensi attacca
no, come sono, i tassi, i pini, gli
moro bianco, il tiglio d'Olanda, il plata
no, il noce, la querce, il faggio , il ca
abeti, e gli altri alberi che non per
sta o, il pino, l'abeto ec.
don le foglie nellinverno; e perch que
isogna cominciare dal fare a rire sti pani si conservino, si costume te
nere detti alberi in ceste di vetrice che
delle fosse. o delle formelle, il c le si
pu eseguire in tutte le stagioni, purch si mettono in terra cogli alberi stessi;
la terra non sia tro po dura' da essere . queste ceste marciscono in poco tempo ,
e permettono alle radici di distendersi
scavata colla vanga. i anche il vantag
liberamente nel terreno.
gio di poter fare questi scavi molto tem
Piantugionc degli lbcri fruttiferi.
po prima di piantare, perch la terra
Innestati nella piantonaja possono essere
penetrata dalle piogge ed esposta al sole,
levati un anno dopo , purch i soggetti
.si trita e diviene pi atta alla vegetazione.
Si deve proporziouare la grandc_zza delle Idi basso fusto abbiano vicino alle radici
da dieci a dodici linee di diametro ,
buche e delle fosse e la distanza di un
albero dall'altro ,'nlla grandezza della quelli di mezzo fusto da quindici a di

specie o variet d'albero che si "fvuol

ciotto linee , e quelli di alto fusto da due

piantare: nel far queste fosse torna bene

a due pollici e mezzo di diametro, e da

r.rrY-Pv

ALB

(365)

cinque a sei piedi di altezza; ed anche


bisogna lasciar crescere di pi quei fusti
destinati ad esser piantati attorno le vi
gne , nelle tenute , e nelle praterie aperte
efrequentate dalle bestie. Del resto,dnpo
di aver date al terreno le preparazioni
convenienti, ci conformeremoa quello

che abbiamo detto in proposito della pian


tagione dei viali, degli stradoni ec., os
servando alcune eccezioni relative alle
dierenti specie e variet: cosi , allor
quando si accomoda la chioma agli al
beri di alto fusto, che debbono essere

esposti al hento, e quella di quegli alberi


che debbono essere a macchia , si con
servano tutti i' rami pi forti ed i me
glio situati, e si tagliano al terzo oc
chio; mentre che per gli alberi da spa
gliera , controspughera , ed a ventaglio,
se ne conserva uno o due per parte pa
ralleli al piano, secondo il

uale debbono

essere dis osti, riserbsndom a tagliarli al

ALB

5. Si deve piantare i vicino alla


superficie nei terreni [umidi che in quelli
che sono secchi.

.,

6. Soprattutto si scanser di piantare


profondamente nelle terre che hanno
poco fondo.
7. Nei terreni secchi necessario che
la supercie del suolo sia pi bassa
al piede degli alberi, e che formi un
catino, affinch l'acqua piovana o delle
nevi vi si riunisca ed umetti la terra
che circonda le radici; nei terreni umidi
al contrario bisogna colmare la terra.
8. in generale bisogna piantare gli
alberi,nn poco pi in gi di quel che
erano nella piantonaja , badando per, al
lorch gli alberi sono stati innestati ,cbe
il posto dell'innesto non rimanga inter
rato.

Educazione degli alberi dei


paesi caldi.

terzo ecc io, alla met di febbraio. Bi

sogna ancora osservare relativamente alle


spagliere: n. di scegliere una esposi
zione che loro convenga; n. di piantarle
a sei o sette pollici di distanza dal mu
ro; 3. di non voltare dalla parte del
muro le radici principali, e fare in mo
do che ve ne siano due grosse, una op
posta all ultra, e collocarle parallele

al muro; 4. di situare nella medesima


direzione i rami laterali che si debbono
conservare per servire come di base alla
forma dell'albero, cc.

Ma a qual profondit si debbono pian


tare queste differenti specie di alberi?
n. Bisogna che gli alberi che debbono
divenire molto grandi ed essere esposti
al vento, siano piantati un poco pi pro
fondamente, di quelli che sono di piccola
statur1, o che si pongono in luoghi di
fesi;
1 che si deve concludere che gli
alberi da viali debbono essere un poco
pi interrati di quelli che si mettono
nei giardini.

a. Sulle montagne si debbono pian


tare pi vicini alla supercie, essendo
esposti al nord piuttostoch al sud.
3. In generale conviene piantare mono
profondamente gli alberi che originaria
mente sono stati levati da paesi caldi,
di quelli che son venuti dal nord; forse
per questa ragione gli aranci si piantano
In piccoli vasi. Tuttavia questa regola

- Tutto quello che si detto preceden


temente relativo all'educazione degli
alberi che si allevano nelle piantouaje , o
che si levano_da boschi; ma vi sono
molti alberi dei paesi caldi che esigono
delle attenzioni particolari , delle quali
non posso diSpensarmi di parlare. I frut
ti di questi alberi non potendo nelle
nostre stufe giungere alla loro intiera.
maturit, necessario, allorch si vo
gliono moltiplicare per via di semi, far
Vcnir questi dalla loro patria. Allor
ch i semi son nati, si d alle giovani.
piante tanta aria quanta si pu, per for
ticarle, e preservarle dall'intisichire.
Se inciaschedu'n vaso vi sono pi piante,
subito che avranno ac uistato un pollice
e mezzo o due pollici ili altezza, e prima
che le loro radici si siano molto distese,

si separano col pane senza danneggiare


le radici e neppure scoprirlo. Se le piante
sono grosse o latticinose, si mettono
ciascheduna in un vasellino, che si sot
terra nella vallonea o nel terriccio di
una stufa, e si difendono dal gran solo

nch ricominciano a gettare e crescere.


Bisogna trapiantarle in vasi pi grandi,
una o pi volte lanno, secondo i loro
necresgimenti, e questi vasi debbono

essere un poco pi grandi di quelli dai.


quali esse si levano. Se hanno dissuga
ta la terra , e se necessario mutarle di

soffre delle eccezioni, poichla falsa


vaso denudando le loro radici, si sceglie
acacia che ci venuta da paesi freddi,
il tempo del loro riposo e della loro
patisce molto quando piantata troppo 'inazioue; ma col pane si possono tra

profondamente.
piantare in tutte le stagioni, e la maggior
4. Bisogna andare pi in gi nelle parte prima di escire dalla stufa. Quan
terre leggicri, che in quelle che sono forti do il pane levato dal vaso, se si ve
e compatte.
dono pochissime radici, si mette tutto

ALB

(366)

intioro nel nuovo uso, che si munisce


di terra nel fondo ed ai lati; ma se al
l'intorno del vaso le radici hanno for
mata una rete , si taglia il pane, e si
rasa tutta questa capelliera , tolto il Caso
che non 518. una pianta crassa,'poich
allora non bisogna tagliare n danneg
giare alcuna radice.
lanaonat-o remo.
Della potatura degli alberi.

ALB

lonque,lper esempio all'altezza di sei ad


otto pie i.
'
Gli alberi a spagliera son quelli ai
qnali l'arte, tagliando un certo numero

i rami, ed accom0rlando quelli che re


stano, d una forma adattata a ricoprire
una facciata , o piana, o angolosa, o ro

tonda cc.
_
Questa definizione comprende: |. gli
alberi a spagliera propriamente detti;
2.0 quelli che formano delle controspa
gliera; 3. gli alberi a spagliera isolata
o a Ventaglio; 4. gli

Stagione della potatura. La potatura


degli alberi fruttiferi, la sola della quale
mi occuper ui, ha due oggetti, cio
la fecondit e in bellezza di nesti albe
ri. La rima dipendcndo dal bottoni da
ori, e a seconda dai bottoni da legno,

si corre rischio di non conseguire l'uno


di questi oggetti che in pregiudizio del
laltro, se non si diatin nono con sicu

rezza neste due a ecie dl bottoni sullal


bero ghe si pota. Itempo in cui si pu
fare questo discernimento dunque il
vero tempo della potatura: di modo che
senza temere che il ghiaccio otienda il
legno, si possono dallamet di novembre
no a marzo, potale tutti gli alberi i di

cui bottoni hanno caratteri proprii n


dal momento che cadon le foglie , gli al
beri giovani che non hanno bottoni da
ori, e gli alberi deboli o languidi dai
quali si esigono pochi frutti; e si aspetta
a potar gli altri alberi, nch il primo
movimento del succhia , allungando i
bottoni da legno o gonando i bottoni
da ori,,faccia distinguere non sola
mente gli uni dagli altri, ma ancora,
tra i bottoni da ori, quelli che son

fecondi, da quelli che non producono


frutto, come accade in alcuni alberi. Or

dinariamente uesto primo movimento


succede dalla met di febbraio ai primi
di marzo, pi presto o pi tardi, se
condo il clima, la specie di albero', e

secondo che la stagione pi o meno


avanzata.

La potatura degli alberi fruttiferi dif


ferisce in ragione della forma che si
vuol loro dare e conservare; quindi
che uesti alberi si distinguono in al_
bari isolati ed in alberi a epagliera.
Gli alberi isolati son quelli che si mi
lasc'rauo a loro stessi, tanto nei giardini,
che altrove, per cui inalzano la loro ci
_ma in libert, distendono da tutte le
parti e moltiplicano i loro rami, senza
andar soggetti ad altre leggi, che a nelle
che la natura ha loro prescritte. [ila nel
piantarli si ha ordinariamente attenzione

di tagliare il fusto ad un altezza qua

alberi a cespu

glio, o a fantoccio. Le tre priine s0rti


sono tagliate a ventaglio, e non differi
scono. le une dalle altre, che per la loro

posmone.
Gli alberi a spagliera propriamente
detti son quelli che si piantana davanti
ad un muro.
Gli alberi a controspagliera non si
tuati in faccia alle spagliere, dalle quali
non son separati altro che dalla prozia,
vicini: al muro.
Gli alberi a ventaglio sono situati
lungo i quadrati dei giardini, e riman
gono separati dalla controspagliere sol
tanto per la viottola che resta fra la
preda ed i quadrati.
Gli alberi a cespuglio sono quelli i.
quali essendo stati tagliati all' altezza di
circa un piede sopra l'innesto, gettano
intorno molti rami che si vuotano-nel
mezzo tagliandoli a paniere , ossia in
modo da re presentare la forma di un
cono rovesc:ato,che posi coll'apice sul
pedale : questo cono pi o mimo aperto,
secnndo, il gusto del giardiniere.
Si possono formare alberi isolati o
da spagliera con alberi di alto fusto, di.
mezzo fusto ,o con alberi nani.
Gli alberi di alto fusto sono quelli che
hanno un tron(:o di sei od otto piedi di.
altezza.
. Gli alberi di mezzo fusto sono quelli, il
di cui troncocresce da trea quattro iedi.
Gli alberi nani sono uclli il i cui
innesto si parte dal ped2le, e il di Cui
fusto stato, nel piantarli, tagliato al

laltezza di sei, dodici, quindici o venti


pollici.
.
Fra questi alberi, quelli che ai ta
gliano pi frequentemente a spagliera
sono gli alberi di mezzo fusto, o gli al
beri nani.
Si chiama albero su domestica quello
che stato innestato sopra un salvatico
venuto dal seme appartenente alla me
desima specie o variet: cos un

pesco

innestato sopra un soggetto venuto dal


nocciolo di pesca , un pesco innestato
su domestico.

ALB

(367)

Un albero domestico su domestico


quello che s' innesta sop'ra_un soggetto
di gi innestato della medesima specie o
Variet: per esempio, se sopra un pesco
di 'gi innestato se ne innesta un alt_ro,
si ha ,un pesco domestico su domestico:

Tutti gli alberi della gran classe dei


dicotiledoni son provvisti di rami, dei
quali si distinguono pi sorte.
l. Il ramo da legnm Questo nasce dal

l'ultimo occhio, o dallocchio pi alto


del ramo tagliato o spuntato , ed or
dinariamente il pi lungo ed il pi forte
di tutti uclli che ha prodotto questo
ramo: egli deve essere vigoroso, e deve
avere la scorza viva, gli occhi ben for
mati e in vicinanza fra loro. Essendo de
stinato a dare altri rami da legno e alcuni
rami da frutto, ed in conseguenza e_ssendo
essenziale alla forma ed alla fecondit del
I' albero, deve esser conservato e trattato

con maggiore attenzione dein altri; ese


condo la specie o la variet I 'ct e la
forza dellalbero, si lascia allungare da
quattro a ventiquattro pollici.
2. Il ramo da fruum Questo nasce
fra 1 ultimo occhio del ramo potfuto e
la potatura precedente; pi 1ccolo
del ramo da legno, diminuisce dl forza
in ragione che nasce pi vicino/alla p0
tatnra precedente; e del pari che Il ra
mo da legno , deve avere la scorza_ Vl

va, gli occhi grossi e poco lontani fra


loro. Il suo nome indica il suo uso ed
il.suo destino; per bisogna conservarlo
e potarlo per fargli fareil suo uzio. Sic
come la potatura si fa secondo la posi
zone dei bottoni da frutto , cosi, se que:
sti son vicini allorigine del ramo, si
ola C0l'l0, se son lontani si pote pi
ungo , osservando bene di potarlo sopra
un bottone da legno e non sopra un oc
chio da frutto, poich necessario che
si trovino delle fughe sopra il ramo che
porta i frutti.

' 3. Il ramo sterile o di brutto aspetta.


un ramo da frutti sottile , lungo , alli

ALB

un ramo da frutto degenerato, o nato nel


posto di un ramo da frutto sullultima
potatura; pi forte , o almeno tanto
forte, quanto il ramo da legno, lungo,
grosso, diritto, e piglia la dirczion ver
ticaleu la sua scorza verde, i suoi
occhi schiacciati e lontani fra loro. Sic
come egli viene contro l'ordine comune ,
e non pu in conseguenza che mettere il
disordine nella forma e nella vegetazio
ne dell'albero, cosi costumasi di ta

gliarlo. Si chiama ramo succhione natu


rule, quello che nasce immediatamente

dall'innesto e dei rami; rimessiticciu


salvatico, quello che spunta al di sotto
dell' innesto e del tr0nco stesso; semx'suc
chior_ic, quello che meno forte del pre
cedente, ma che proviene dalla medesima

parte dell' albero; succhione artificiale,


quello che il giardiniere industrioso fa
ettare ad un albero per rinnovarlo, al
orch comincia a guastarsi.
_
(i. Il ramo/21150 o difal.yo legno. E
quello che contro l'ordine naturale, na
sce su tutt'altro , che sopra un ramo
dell ultima potatura, cio che nasce so
pra una potatura antica, 0 anche sul

fusto dell'albero. Qualche volta ha i ca


ratteri di un buon ramo da legno, ma

pi spesso ha quelli del ramo succhione,


e non si distingue da questultimo che
per il posto della sua nascita. Quando
esso trovasi sopra gli "alberi giovani e so
pra quelli che sono nel loro pieno vigore,
allora deve esser trattato come il ramo
succhione, almeno che nOn sia buono per
riempire un vuoto attuale o vicino, o
che non abbia una situazione migliore
di un buon ramo, ed in questi due casi
si pula come il ramo da legno. Qual
che volla dal tronco di un albero vec
chio spuntarla opportunamente alcuni ra

mi di falso legno, e allora tagliando


quella parte di tronco che resta al di
sopra di questi rami, essi rinnuovaua
lalbero.
,
|- 7.0 Il ramo.:cello da frutto. Sugli

lato, i di cui occhi sono schiacciati e ' alberi di frutto a nocciolo , questo ra

lontani fra loro, e nasce parimente dal


l'ultima potatura. La sua debolezza lo
rende incapace a nutrir bene il suo
frutto e a divenire un buon ramo da

legno, e per si taglia. Se vi un Vuoto


da riempire oda revenire , si pota ad
un occhio, dal quale potr cscire un buon
ramo meglio candizionato.
4. Lo scudisciol uesto un piccolo
ramo sterile, che ha i medesim_difetti,
e deve esser trattato nel modo stesso.
5. Il ramo succhione o poppajonc. Si
chiama cosi perch rende tutto _ilnn;
trimeuto, a danno

ai rami vic1m. E

moscello lungo da due. pollici al pi,


ben nutrito, guernito di buoni occhi in
tutta la sua lunghezza, 0 terminato da
un gruppo di bottoni da fruttpe da
un bottone da_foglie; e quando gli manca
questa ultima qualil, si toglie come in
capace di nutrire il suo frutto. Questo
ramo continua per uno, due e tre anni
al pi a frutticare, e poi muore.
Sugli altri alberi ,. esso lungo da sei
a quindici linee, scabro , e come formato

di anelli paralleli; terminato da un


grosso bottone. Nella primavera ne esce

un mazzetto di ori, e accantua questo

ALB

( 368 )

mazzetto uno o due bottoni accompagnati


da alcune foglie. Dopo la maturazione del
.frutto muore lestremit del ramo che
l'ha prodotto, e nella primavera se
guente i bottoni che si erano formati
all'origine del fusto comune dei ori, o
accanto ai loro gambi, si aprono e pro
ducono pure dei ori e dei nuovi botto
ni, e cosi successivamente

er sei o

sette anni al pi: di modo clic questo


ramo storto , nodoso, ineguale nella sua
pmssczzn, si ra_micn, e giunge ad una
ungheua di sei a otto pollici.
il ramoscello da frutti deve esser con
servato intieroe non potuto, su qualun
que ramo ed in qualunque direzione si
trovi.
8. I rami femminellr. Questi sono
piccoli rami sottili lunghi sul pesco
da cinque a sei pollici, ed ordinaria

mente pi lunghi sugli altri alberi; na


scono comunemente Verso la parte bassa,
a traverso la scorza del lcgno vecchio, ed

anche a traverso gli occhi dei rami


dell' anno recedente. Essi hanno molti
occhi di color nerastro, pi grossi e pi
rotondi di quelli dei rami forti. Il co
lore della loro buccia e di un bel verde

mare, chiaro, lucente. La loro estremit


superiore (: coronata da unn specie di
mazzetto o innesto di bottoni nersstri,
con un solo bottone da legno.

Finalmente, secondo la diversa dire


zione che hanno, si possono i rami di
stinguere-in verticali e laterali, in sa
lienti, in discendenti ed obliqui. Que
ste denominazioni, mi dispensano da
ogni altra_ denizione.
Si d il nome di zingone ad un pez
zo di legno morto che sopra un ramo
0 soprrun fusto.
Della potatura degli alberi isolati.

ALB

glia dare una forma regolar'e, come sa


rebbe quella di piramide,di girandola cr.,
non avr bisogno (1 altro che di esser
rimondato dal legno morto , e di esser

diramato alcun poco, se diviene troppo


folto, o se ha qualche ramo che pende
tr0ppo in basso o acquisti un vigore
eccessivo. Abbandonato a s stesso ed
alla natura, ein distende da tutte le par
ti isnoi rami e le sue radici. Fin daidpri
mi anni dar prove dellaaua fecon it,
e queste prove diverranno sempre mag
giori, a misura che avanzer in et ed

in forza.
Della potatura degli alberi
a spugliera.
Il principio della potatura di un al
bero a spagliera constato nello stabilire
o mantenere tutte le sue parti piene e
bene accomodate; nel far lavorare e
ualmeute il succhio sulle due parti af
ne di procurare a questo un' eguaglian
za di forza e di estensione; e in con

seguenza nel sopprimere ogni canale di


ritto, cio, nell impedire, tagliando i

rami verticali , che il succhio si porti


direttamente dal basso in alto.
Da questo principio nascono le con
siderazioni seguenti, le quali sono appli
cabili agli alberi n spogliare propria
mente detti, a quelli che formano le con
tro spalliere, ed agli alberi a venta
glio. o supporr prima lalbero. nella
sua giovinezza, e poi tutto formato; e
termincr col trattare della potatura de

gli alberi a cespuglio, o fantoccio.


Polatura di un albero giovane desti
nato a divenire una spagliera.
Pnueo anno. L'albero stato piantato
nell'autunno

Un albero isolato, piantato secondo


le regole che abbiamo stabilite, 'gi
munito di rami necessarii per assicu
rare la sua forma, e servire come

di

nell' inverno , si deve

esaminare alla ne del successivo aprile.


Se egli presenta dei rami corrispondenti
e di egual forza, o sia che ne abbia due
o un solo da ciaschcdun lato, questi
si conservano e si sopprimono gli altri:
cosi se l'albero non ha che tre rami
forti, due dei quali si corrispondano

base a tutti quelli che ci deve produrre


n se uito. Da ciascuno di questi rami
potntl a tre o quattro occhi ne' osCe un
altro o pi duno. Nel mese di febbrajq bene, non si conservano che questi soli,
consecutivo se ne scelgono da quattro a
e si sopprime il terzo: se parimente i
otto.dei pi forti, i meglio situati, di . due rami corrispondenti sono deboli e
egual vigore , presso a poco ad un egual l albero ne presenta diversi altri pi
distanza fra loro, e formanti come tanti

o meno forti, ma da una sola parte, si

raggi di un cerchio, il di cui centro sia


il fustoSi tagliano pi o meno lunghi,
secondo che sono pi o meno forti. Si
possono ancora conservare alcuni piccoli
rami,-POUslll e disporli a dare il frutto.
Quest'albero, ammeno che non gli si vo

sopprimono tutti questi ultimi, per non _


conservare altro che i due rami deboli.

Se l albero non ha prodotto Che due


soli rami che non si corrispondono , e
che sia un albero il quale rimetta diliicil
mente, per esempio un pesco o un su

ALB

-?-" (i 969 )

sino, bisogna determinarsi uiucrocicl:ia<


re un' ramo sulla parte che_ non ha ri

ALB

che _il Sedano e le radici dellalhex-o si


fortrc ino; lma ne_ Seghe .un effetto

mesto, e 'questo l'atrio 'per quanto pog


totalmente contrario, e accade spessis
sibile, u'aril pi alto, afnch per _una himo che l'albero non riget\nndo dall iu
tale posizione non Possa protlare del ser2io'ne di
culi rami, ne produce al
V5nSagg0 della ana .super:prit Nr di
lora dei mal situati o dei pi deboli di
vemre 'pi forte dell.nltro.be e un al qnelli delf anno precedentef, cosil:ch .
bero-lte ' rllflEl.ll facilmenle, bi:ogna , il minor pregiudizio cheegli riceva da

sopprimere questi due ratni, e_ sperare

.3dst 'pratica

nella di esser ritar

che ne vengano altri 'meglio situati. Si1 \. at_o di (un anno. ci mese di maggio si.
pu anqhe ta'gliaruqodi questi due ra-, _ 'vrs1tano le nuove 'produzioni di questal
mi , e porre un innesto sulla parte del ' boro, e sedl fusto ha rigettato qual
'che ragno forte , questo ti sopprime.
fusto opposta almamo che si conserva.
58 quest'albgro non ha. prodotto, che
TEIGS? di giugno si accomodanoi ra'
un solo 1 no; si pu Conser'arlo, alv
m1 glovanrcousuwti; ' se. aenb trova
Vertcn_dq i spuntarlo alla quarta 9qull): uno che sia divenuto troppoforte,'o sia
la foglhi 'per fargli produrre del raro: troppo cresciuto e che diveritisucclrio
laterali; ed .il fusto nell'albero blO- ne ,pi 'spnnta vicino alla sua base , 'per-

guer che sia alto qualche pollice: Ma

ch ne sorgano' alcuni 'plccoli_ rami ,

questa spuntatnm- non deve.fursr che

pinttostocl; tagliarlo all'attogptertinm3e

quando il' ramo abbia acquistato una_


certa'durczza, poichae egli fos_le troppo

che il -ducc}hio nontrovando pi l"escija


da questo'L-do, si porti trop o abbon

tenero , la parte concrvata si allungqu

dammenta nei rami'euperior e li fac

rebbe ancora, ed i rigtti che'nc verreb

cia degenerare:

1"

bero,'urebbero troppd lonlni fra loro. -_. . 'lznzo uno'. Seeonda potatura. A_Ua
' questo, se l'albero ha messo _tard:, .mp' di febbraio sjjpotano i rami grossi
E perci nori'si pos_sz,fkpmtare il.suo dell anno precedente 'all'altlgn di dieci
rigetto altro clic verso .il'dempodol n dodici;-pollici, ed'fl rami mgdil n
'lasiand-iqtieri,
Mondo succhib , torna meglio laiciarlo - quattro o sei 'pollici.
intiero no al meeedcll'ebb ajo_segugeu 'o il 'potanosopr'i duelo'tre-qcchixtutti
l, e potath allpra soprai ne, 0 quat: 1 Piccoli rami che son nec::smr.ii per
tra o_cchi ,' secondo il- numero dei rami estinguere il succhi, eche per la mag
d0iqunli silia bisogno..

a"

" . , gior parte si togliefelibcfo_ s; l'_l[acrq


fosse delinle.

Finalmente ci che pi importa, ,d'i


avre due o' quatqu rami (siano questi

\_- Nel mese di"qmggq,- quando ltmvasi

cl1c'i rami tagliati ne hino.pfodot_ti


8&Mli'_lttll parti; {e qu mio albero .\ moltidifnuovi,il che dimostra. un
non ne_getta_altro che ueclze hanno gran vigore nellalbero, si spunta-'mo-

grossi o Sottili), di cgual' forza 1 e ben

queste condizioni} Comunque l'ortiche

erutamente , togliendo soltant'oi rig'etti

essi siano ,i'osseroancora su_cchionrj, si, mal situati,x_z conservando "tutti Qublli.
debbono , malgrado 'la pratica 'contrg'in che si potranno Senzq confusione ac-v
della maggior parte fai giardihie'ry, -".comodare allepoca della legatura, per
conservare: 1.' perch son alti 'aleryir v timore che la soppressione di un- numero
di base e 'dil'ondamcnto ad un albero; grande non alteri l'e'adici dellalbero
1 perch con\ un oco di cura e dm giov'anc,.o non faceiu'nacete rami uc,-_
Illenziortc che si ab ia , prenderanno-un Chioni e "di falso legno, o non re da
troppo yigo'rpsi qqella' Conservati<in piq{
carattere ocorreggcrar_mo quello che han
00, e daranno ramibuonissimi tanto.da j cc "numero; picli. uno ,di- questi ire
eetti.deire resultare da n Leccesdlva po-,
frutto, che da legno.
.
_ Nel mese di giugno si acco;nodao_
taturu 'e un ramo si 'u lzoosere per _
l rarrii conservati, si dispongono, e_st
succhione, s'itaglia _aoph i_oinque o
ssano nella direinne che loro commi
sei occhK'alnch il suo succhib si 1110-,
0, affinch prendano n dalla nascita
dati ,' e si distribuisco sop'ra mblti_l'ami
la piega che debbono sempre conservare.
laterali, facendo lo sfuso anche ai rami
Sncmiuo anno. Prima potatura. AllaL di falso legn_o, ed a quelli :he -p/n:n- .
m del febbraio seguente , si pot_ano
dono troppa fotzg. '
,
V
Itlcsti rami all'altezza di tre a_ _ott0
up,n"ro Mino. Te_rza . po'aqzr '. [Alla
'

Pllioi, secondo la loro maggioreo mxno


orza_

met del febhrajo segu_entei -tag ianp i

rami um'hioui'e di_falso legno, che sono

Molti giardinieri tagliano_ n soia'ra r stati spuntati'nel mese di maggio'del

al fusto, o potano ad un occhio , questi

_l anno lireeedente. Si fa altrettanto ai

lm del primo anno, afne, dicono essx ,

rami.troppo grossi, colla }recaunione


l

Dlm'on. delle Scienze Nat.

ALB

(-37 )

, ALB

di plupqry:izn al di sqtto_ del Isto'di i _rangi alati l'anno precedente 'abbia


"deve uaaumg, i piccoli mini _c e vrsi 'no'p: olti mqlti,-il _cb,e sempre suol
inavu'uo, ellue di estinguere il succhia. in:cegiere ad ogpi albero I|IIIO e gura
' regola generale , 'ch(allolqusrndo una 50 ;'n silaada; potmdo per legno que
" pqrtc. si .tglie , bipogua\r polar- -.co_rto , _slo ram'o medio, .se dbhia bottoni da
. .

e lns'u'arl2 caricare di pipcoli rami: Fi-'

frutto, o ne sia maneamleulliso diventer

- nalmeute si scaricano i_' rami corriipow


1

mollo forte cella-soppressione di quel


denti a qu?lli_.'hui gueli'sijfatto qual' , luno o. di,qp'ei rjimiche iono pi .,lti
di lui.
',
.
_ 'I .
,che taglio; _aiuch - l'albero-divequ u

(paco per voltai- eguale In tutte lejue

parti. '

'

4.Do o di uver provveduto lalbero

di rami _a legnoi piu n'ec'ssarj, c'i dob


,Inqnanl-o ai rami inferiori che for-q' l3iama oceu aralei_ rami dufrultoche
ade;npiono il vero oggetto di utilit dalla
mmj il bas_ao delllhero {non si con

coltura degli lberi fruttiferi; e co

_ l_lll) ch i'soli rami buoni da legnq

-c-' da finito; si lavabo tutti gliscuclci - minciando qui -ancorn dal basso,, non si
e polloni,_e si pula un poco pi lungo -. conserva dei _raml che il 3016 -n'umero
di nello che 'si fn'i rami .spqnio'ri. \ _sul'cien'leiper mantenere le pianti pie
) - i continuer a far cresce're.l'lbero, }na, ocegliendo i pi_farti ed i in: li?) si
' , i_ngnld i mdesimi principj , ed a _ cu- tuati, e taglia_mio tutti uelli e e per
la loro debolezza sirenQonq_ineapa_ci di
stodirla'colle"medeaimc leggi. \

fare delle belle produzioni e di nutrir

Pl)lizluga Idi ui: albero 'a -:palii

le. Al culxar'q se ne conservano nella

.
.'>l'

gi formato.

parte alta del albero quanti ne possono


Nsaistere senza che_ rechino confusione,

-. . .'Spdponpxo l'albero. iu_uto. all et

di da lei o_quindici anni,

mantenuto
'
.

\ in buono sato: munito di_ogni specil; di

e meno che lalbero non sia spossato


dalla munyfucondit dell'anno preceden
te. La lunghezza del lorotaglio dipende

dallapoaizioue- dei loro bottoni da frut


ijami., che non abbia subito alcuna al
teraziou6_ considerable' erle malattie, ' lo", e Iuol essere incirca da tre a otto
.
, 'per gli_ accidenti , o per i difetti nel _SIIO _ pollici;
,crescere,
- ' ;
1
._ Di tutti i "fumi vennti1ullullima
Per -potrloz l.- ai Ic-iqglie da ogril
taluni ,_ alcuni giardinieri ne conser
' lega'turu, ai uelta gla'lle fqglic sedcbee di!

vano, uno bolo, \e guesto un ramo me

tutto_i che pu'fare aceu5arc un'guu: ( dio che serve' di nino da legnofe_ di la
di'nir di negligenza, opu servire d_v
ricovero,agl'- insetti. } _
a. Si tagliano tutti _gli iion,tixite
le -cnlloait rovenute delle potatura fatte
tro po luug e,e tutti i mini morti, Spoil
sl e attaccti alla gomma e dal cancro_;

'_mo da frutto , altri ne cons r,vqno_due ,


. il piI pltop_er legno ,- il pig haqu Sulla
parte opposta E_er'frixtto,'e, vi_. ehi
l ne bonser_va ne e' di pi ;._e su _ci non
_ si pu

stabilire una r ohi assoluta,

d0vendulp decidere la lang zza della po


'- 3. magi da legno essudo le parti tntu.ra pregedeute, la forza dell albero ,

essenziali dell'albero ,0nie i padri di ed il posto o_ve -s_itunto. Due rami'con


, tutti gli altri rhn_1i,v li se ne nsaicura .sefvat_i s'Pra_ un rami) precedeuleaeule
tagliato della/lunghezza di tre o quattro
subito un 'uumeo si 1;icnte d_1 meghq
' condizionati; e cominciando dal hasso,,ax "'polliei,yfaranno della oizfusione e so
1celgon_o per legno i rami

i belli e

pi forti, "venuti'all eslrc'm l_ dall ul

- tim'a pp.tgln_n ,'- e si _reg'oln lp lunghez

za del lord taglio. da cinque o-dorfici pol


. lici,.socomlo il vigore e lulorz_n dell' a1

b'ro. A-'mimrn lche ci ,9-avviciu'a glia


:ima,i potanopel: legno tutti imjmi che

so'no'meno furti, qnle alir'e quelli della

praccnrichergrmo l'albero, il [quale per


una potatpra eoslcortzi si aup oue de
bole: up s'olo'rango al contrario potalo
lungo dodici a quindici pollici , non
riempir sulcicnlmenle, e cagioner
dei'Vuoti,pdeirami di falso legno in un
, hlberp chelper questa lunga potatura si
suppone v;igorosissimo.

5. Si pulisce la parte bassa dell'al


seconda forze. Arrivati all'allg,gnvepe
lutii i rimessticci e da tutti i
' di- p'ot'rc per'- legnq \il ramo .p.,forle bero
escito dall estremit dell' ultirna _pota- rami sterilodi bruttn aspetto, meno che
questi non siano isoli che esistano per
- tura, come si fa in basso, o il miuore dei
'ne i'ort_i, come si fa nel mazzo, .si - riempire o prevenire un vuoto. Il timore
nisce col polard sul ramo mi!il_io; il quale

.del medesimo difettoo la necessit di con

sumare una parte del succhio tropp0


dev' es'ser n
eglisitpato, e_meglio con
I ' ildizionato
_:}uclli che si trovmo al di_ \ abbondante, pu farne consx:rvare alcuni

sotto dei pi or_ti,.suquucudo qui che

in alto.

"ALB

e( _s'7.i )

.G."Sihglinnq tutti i"fap;i Quechi0u_i

ALB- ,

me2z0)_e qualche volta- pi, quando l'al


heto vigoro!ol Alla prima-potahfra_di

! quelli i' faho legno', quando pr


ultroil" bisogno della pinntaugdn esiga . uef ram! non li piega'uo punto e_e_la
'per ueati nn_ altro_trattame'uto.f -

"forma dellalbero oo_n l'estge. lotti

Si pu honsiderarela-parte alta del ,, molt'oluglpe te'niitiin una direzione '


lfalbere, oye il succhiq si prta colla _ ,qujlsi veftiql, questi ramine produ_ bug
maggiore h_bqdanzned attivit, cqrne "_altri di;cgul forza e di egu'alnatur , i
g.uu albero vigoroso, e,la Parte bassa che ' quali si frettruo nel niedo ltesso;ed al;
" riceve il minor su_cchio , .eome un albero lo;cl_x,ddpo qunicbe anno, pe'sto seguito
debole. Oro , lalbero debole devo'esel di potatuuefornn-ckiimi i una esten

pdum saprai. rami forti e. scaricato dei biope'corieidrabilefpessi pkottano. della


piccoli ; l aliante vigoroso deve al _oontra ' loro'lpn um- per'ffarli piegare, incli
rio'esg'erepbtato uimezzani, sgr_avto dci nar.li- su i? Irti',. dare dell' apcrlura
groui, caricato dei piccoli. il medesimo 'all'rlhero; i n;odo che questi ram_i che
Igone si. pud'-lpplimre 'alla arte occpano le parte media e lo -parte a'lta
E ed d 'pprte' debole di on; al ero'. \- dell' albe'io; si irov,ono eituati; aui anni.
-L_l_n_ieoon o luogo 1' nlbero debol_e_deVe ' Essi trattapoggyuallnente nuovifrumi l.
esser potato corto , e lplberzo forte deve - falsolegn'o o-supclnio'nl che ne provengono.
euer potuto lungo, {Questi due termini 'L'int'ellcina, le osservayioni-, la lunga
esperienza E l; in'terescq- gl_i nbilnnti
lungo
loro signicato
e corto possono
assoluto essrc
,.o nelintesi
loro nel
si
di questo._villag;i, i qua i per tptto il
corso dellrloro vita sono occuph -nclh
gnicato relativo. Nel primo di ue
|l:i signicati , potar, lungo vuol
ire coltura dei lai-o alberi , hanno formato,
perezionato, ed adattato il ferreno que
pptarea dieci o dodici pollici, e po
sto metodo di allungare considera_bii
hrcorto sarebbe otre a tre o" un!
lro pollici. Ma di 331 e'rami, l'uno orte, men-te la polatural degli alberi, special- .
e l' altro debole, otati d otto pollici, -= mente ment:e questi son giovani_. di
questo sar potuto ungo, relativamente , non potare che -qopra,i rami grosr; e
e l'altro corto; di due alberi che siano, di dare La proferen n,quelli che;gli}

mio igoroso e laltro debole, potati.a

altri metodi rigett

lei pollici, questo ultimo sr petalo "

Prima didar,ne_alle mie considera


zioni s_ulln phhtuh4delle. Jpoglierg,gio

lungo , e 'ilprimo; cio il wigoroso ,


m petalo cdrto.:,di-uorlo che la {on
I: o la debolezza degli ilberl stabili

ue'h significa;ion_e relativa dei termi


ni,potat lungo, potar corto, come stabili
mqnlln di rami forti, .rami debolia

, '

es;ervo, che.non bisog'na mil' potere al

tro 9lfcxloprn'occhi'sani; che bisogna


_. fare Il tglio' inolto Vicino al rdxpo, pen
cb non vi restino m'ngol, farlo netto 'ed

obliquo -alluch1i iiouopn_a pliipregt;


Cosi considerando .la' pocatura tehtiv potare sopra un occhio situot dnporte
e,non davanti 6 di dietro de , gomor,_
afnch quello che ne .cscir sia in una'
direzione tonyeniente tene 'la mano
che 'oostiene il torno al di collo 'del-pp: -

{mente alla forza dei rami, si pota corto

Il has;o dellalbero e li pota molto lungo

la parte altn, poich si d' ai r\ini me'dii

sui quali ci pota la aite'alta,'tanta ed


mche 'maggior lung ezza 'ch' ai rami - sto ove_ si taglio_,' per regolre\ il giro
forti ,_ ani quali si pota la partebasaa.
del pennato ec.'
_
A
. - _ .
ln terzo luogo il basso. dell'albero
deve estere pi esteso dell alto, evitando .

di dari; all albero la gura di un, semi


cerchio, o come dicono i giardinieri,"di
ndur_lp'a coda di. avonc.
.

Gli_obij.anti di li?outreuil, cel_bri per

h 9an ,1= u alberi fruttiferi, e parti

Polatuia dell'

0 depuglio'. -

_ h

La fornnion_e di unalbero'a cespuglio


0n fantoccio ,deve esime foudata_jopra
tre o quattro ramiprincipnli,'sitiuti in
- torno ad un fugtqpoltn corto. Nei primi

colarmente; ii;eschi, connryano egual

anni si pu palu'e n alcuni piccolino:


nenia 1 rqmi a legno, i rami di falso -roton&e
ch ,
rche
fargli
Prender _lz
li_ui'dcstina
, e forma
benchben
il;
_ 0 ;d anchair_ami succhioni"i pi
'l0l'0 , e flVol'iscono la loro esten
di:pgizine. ei'suoi_rami sia diWrsada
Imne e la. loro gronmza disponendoli in 'qnella degli 11 lbari a npagliefa ,.la pota
Paldllello verticale. Essi potano in
tur) Ha medesima. Le attenzioni ponti
dlillntament copre tutti questi rami , colri' che ella esige sono: r. di _muite-'

W_lvgno _, e- potano per frutto i pi

nere tutto la circonferenza egualmente

folli ed i migliori tra quelli che hanno

Senato il medesimo anno, ed allungano

Vestita: 2.? di tagliare tutti i fumi che


vengono dentro o d'uori al cespuglio ;

1 loro rami da legno no a due piedi e

questi perch darebbero troppi: estensione

(372)

ALB\

.ALB.
v qUeata operazione, -i inverno le

ullatesh; quelli perch en}prebl)ero

il,mez'ao che deve esser vuoto,pond il prode delle apagliera[qnando non siano

metri facilmente per lllgio . occupate delle lat.nga d'inlrerno ,'0 da


egno e matura-rei rutti; 3. ,ltri ortaggi, che obbligano a dillerire
,que&la lavomtur. Fino all'autunno non
-di poter corto, allin'ch l'zilbeto non di
venga troppo alto, ed _i-suoi rami che si lavora pi; Ita_sl danno loro fre
quenti. zappatp_?, per distruggere le
non 'sono n attaccati, n nidstenut1,-pog
sanolresistere (iin urti dei venti, ed al cattive er'be , p r manteper laterra fa
cile -pd esser penetrata. dalle piccole
peo dei frutti',sottp di cui 1-ramilun
ghi si troncherebbero.
. lrreno
' lche "fl0ggl , ed impedirle che si Screpoli.
Ma il. grande' spazio di
: uduggia,to dall'ombr'a dei cespugli rendesi .
' Dell accecamcnto.

'. sole vi.


mire il

'incapacc.dl'ultre produzioni ed anche dii


' Questa Qpernzione, presa dalla coltura
cileadessue lavorato aottoi rn_mi dl qq,e
della vite ed applicata a tutti gli alberi
sti cespugli, stato cagione. che 36:: :C.
duti in' discredito e non csciti- di moda ; _ dei quali si tolgono le' gemme.supr'ue,
e per no}i se ne rilevano pi che ei si fu_senza ricorrere'al ferro} lazione
terreni che si destinano. unicamente agli del pollice basta," ed preferibile, non
alberi, o nei grandi orti di ,cui eoliiyasi v_ polo perch pi pronta , ma ancora.per
soltanto il mezzo dei quadrati.Gli alberi 91;.) estirpu lino alla radice, la gemma. I
Un albero potuto tende a riparare le
a ventaglio c a controspaglicra ,jimba
_suepcrditq, _e ore le sue forle Io se
razzand.o meno i giqrdmi, danno un pro
condino, si vedr versolu fine di apri
dotto presso a oco egu::le, e fanno un
ornamento. pi ella _ull.v occhio.
le provvisto di_ un numero inolto Ihag
glo're di ra@i,ll quello che n aveva
prima:della poturar Per prevenire la
Della prima' legatura a spaglfera.
confusione ehefrecherebbe questa-quiu
P eta che sia la Ippagliera, e dispo til_ di ger_nfhe ,
necessario 'nfd'allo
sti 1 suoi rami in una, direzione conve'-' ra.togliere quelle che non possono far
\
hiente, si fermano eon arpioni ml (mi; Altro .che nuocere alla forma, 0 pile
10, o sopra il manrlorlalp'cou piccoli Snl'
fecondit dell' _albcr0 ; e tali sono :
l le gcmm che nascono sulla parte
ci fresehi , o rinvenuti
noli" acqua -per
)
d l. rame che uardlil'qnuro o,snlla
\renilcrli docili o pieghevoli.r
1. ILrami debbono essere distribuiti p rtempposta ,,e che non j'potrebliero
-eg'nalmeqte, allincli' l albero sia egual gigqmlaisussistercin questa_ direzione;
-,mente'guernito in tutte le une parti, e ' .2. quelle che escono dalle v'ect_:luc po
tatura o dal lixsto_dcll'nlbero', e che si
non sia disordinatqfin"uny;ioo evuoto
debbono considerate come piani di falso
'in un' altro.
"
_' a._Esii debbono essere inclinati sui lcgn ,. meno che non siano necessarie

' lati non disposti come le skecclio.di -

o passare gli qui sopra gli altri meno


che non si possa in altra guisa- riempire
o prevenire.un Vuoto. l
'

' 4. Si comprende che-h legatura! nml


eveoeserc drappo stretta; elle bisogna
scahsa_rg di far pqssare il '5alo sopra un

3. Es5i non debbono' inni incrociatsi


f

per riempimuu vuoto, per sostituirle

_a qualche ramo guasto, o anche per


rinnov_are
albero Vecchio , nel qual
.cusolsr._ conservano c si aCcomodano- per
guanto-oggetto; 5.7 quelle clmsp'nirtano
_ oppie 0 triple (ll medesimo nodo , c
_ che bisogna ridurre ad. una sola , la me
glio lalta 6 la meglio condiziomte.
Ma 'questo primo lavoro altro non
che il preludio della spuntath che si
fa versa la ne di maggio; allora quasi
bitti i rami sono sviluppati Sulla pltima

un ventaglio o come _i'rnggi di -un cer


bassa ar- man
a _. chic , falliuch la parte
" '; tenga veshta- e la- parte "alta non-pigli
" o
troppo vigore.
"

ocehi'o; che se leslrumit di'_nn ramo

potatura- ed altrove; ed hanno talmente

quon n arriyare'alla-'pertica-del man


0, vi-slsnpplisee,o'mn una bac-
Chetta attaccata-al mandorlalo medesi '
Imo, o facendo'alla punta di Inn aqlcio
un an3a o (un anello nel quale si passa

progreditojda la'sciar distinguere il loro


cara\tcre e determinare il trattamento
legati , e maturati, o che hanno sfuggite
le disgrazie maggiori, meritano delle

, l_estrenpit'del ramo , e si attacca l'akrg

attenzioni.

.1.n.i

'

che _cpnviene a:ciaschcduno. I frutti al

> parte al mandorlato; che bisogna avere |. Se la maggior parte degli occhi
attenzione di, Correggere le cixrv_a't re e di un ramo_cla legno si sono aperti , e

. falsi giri-dei mm, diulinn'o un di

Che questo eiasi munito di un gran nu

.mn, ec.-

mero di gemme sbocciatc , non si con

..

-ALB

(373)

serva che quellaehg venuta. all'estre


mit ,e due altre Versola parte bassa
del ramo potuto, n condizionate, e

"! ALB }

non potrebbero sussistere che spregiu

dizio- degli altri,_ o-cheper' loro- stessi


non pot';gbbuo mire a bene , e in tal

situate l'una sopra un lato, 'l ltra sul . guisa 5imetlere Se] tempo-della legatura
hto opposto,- e' si tolgono quelle che_re
delle' -speglere Igsoppressipue degli al
'tri), in specie-Q l'albero per esstrepas
_6huo. -- I _
'
_

_a. Supongasi che un ramo da frutto


abbia ritenuti dei frutti e non abbia
prodottafalcuna gomma ,'foiche non ab

gai vigoroso,ne ha avuto bisogno alli


ne di"assorbire l'eccesso del suosucchio.
I buoni elftti dell'accecameuto si

bia allegato alcu_niruttopd abbia pro-_ . comprendono "confacilit, ove riettssi


dotte delle-geinme ., o che siasi munito che i frutti e le gemme conservate go
di frutti e di gemme. Nei -due primi - douo' s'oli di tutto il suoclrio, che con
A, casi,oi spunta sul-secondo occhio o sulla loro dividevano i frutti superui, ed i
_., seconda gemma, Nel-terzo caso, il frutto rami inutili e notivi. I
ha abbouito nella parte alta 0 nella
0
I - bassa, o_nel mezzo o in tutta l'esten- ' Della _.reconda. legatxirq' ,ipagli'era.
siouedel ramo; 0 in}picolo o in gnu
'numero. Ora, se egli non ha allpgati che
Allorch i rami 'cbe'nousono stati
trco uattro frutti, si conservano tutti, iapuutqti hanno acquistata-Muti Inu
ghezza a far ternere ;1he\ possano es
se ne la poi illegati m01ti
, si ridi:
cono in un _numero conveniente alla. ser rotti. dal venni o che possano pren
fprza dellalbero; alla,,specie o alla Va
dere cattivedii=czioui Se talinsono, pi
, et del frutto. Quando due frutti di presto o pi tardi , ne giugnp,secomlo
pi o'meno.avanzat;a),
, specie digambo cortissimb, hanno ab che la stagione
convieu dislenderli , seporarli , diriger
bonitosopra "un medesimo bottone , poi
ch non possnno amemlug: arriv_are a )i , e fermarli con laccio con piccoli
crfezione, bisofna satricerne nn_o al
giunchi, o ginestre , e non con salci .cha
"altro, il pi liccolo in pi bello,'e n potrebbero ammnccarli e ghastarli.
Ma questa legatura" che per _ladire
-,,staccare quello senza scuotere qups,tn F,tro.Si tolgono i-Jrutti,gemelli, e si
zione e la disposizione dei. rami esige, le
jconpcxvano i frutti allegati verso la base

("del ramo, a preferenze di q1ielli che


hanno allegato verso l'estremit. Scelto

- medesime diligenze di quella che'si fa.

dopo la potatura , deve _esser

recedutn

da unuuovo esame dello statorl l' albe

. _,".il numero conveniente di frutti ,Ycio' l

ro. Accade spesso che nel teln dell'ac


, cecamerito e della spuntatura rimangono
.: ali, perch questi riescin"o bene senza che \ dei raini ,iuutiliy alcuni dei quali. si
luno non pregiudichi allaltro, si soppri . lasciano in bella posta agli alberi vigo
rosi e giovani, perc cohsmnino q grfe
- prono quelli che rimangono, e si taglia il
. .fam superiormente alla genitori" che re sii l eccesso del succhio; accade ancora
,;L pi belli, i meglio situati , i meglio espo

.g'st,a sopra o a _Cant0 al frutto pi alto: si _

che alcuni rami giudicati buoni hanno

di poi dege'ncrato, e che dopo laccetta


_ uc scudi, le gemme che accompagnano mq:ut'o se ne'sono sviluppati dei nuovi,
i frutti 'situatiali'siottm, e se accanto " tauto'si rami dellanno, che su gli
.ad un rutto son mite due gemme, se ne -antcbi: quindi chercndesi necessaria
separa una e sispunla l'altra. Quando Una specie di aggiunta all'pccecalrhent'o
"
_-_ i
' alcune gcmme hanno) spuntato al di sotto e alla spuntatura.
r. l rami inutili che. s'fg eno al
dei frutti , verso la base del ramo , se_ne I
lageeu}nento
e
nlla
sbuntatur%,
o quelli.
conserva ima 'o due delle pi-basse, nel
che tono sopraggiunti in segnxitopu_ll'ul
,casp -he abbiasi bisogno] di legno in
questo'posto; altrimenti non conservasi tiaa potatura,o 'Sulla antiche, si _trat
che quelle. soltanto-_ dellestrcmit del tano dome allepoca. dellaccedar o.

,_ 3 3puulano coU' unghia,alla grossgzza di

rami)ch

necessaria pertirare il suc

2. Le gemme inutili, 16 quali l}vi

chio nei tattiche egli porta, e si ac

' goie,eci:esaivo dell' albero ha obbligato

cecano tutte quelle che non sono accom

_i lasciare, si trattano secondo lo stato at

pagnate da frutti. 'luttavolta, siccome -

,tu)le'dellfalbero: se egli moderato,

si tolgono ,_ se no ai.c'o'ustvauo ancora,


purch non 'facciano troppa 'cnfusxone.
dei frutti che non potrebbero nutrire, e ' .'3. [1 rami che hanuoi carattere degli
siccome l' intemperie, glinse}ti,ll sole, . scudisci si tagliano , o si sp'unlano sul
le accidentalit ne fanno pure cascate, . primo occhio, quando in quel posto sia
cos cosa migliore, nel tempo dell'ac necessario ed ramo. Si sopprimono an
eecnmento , di lavare soltanto quelli che - che i succhioni, meno chei lorb taglio
n gerso la met di giugno gli alberi
contmuino_dl per loro stessi a scaricarsi

_AJB

sia;

non Pregtodicbii rami vicini, ._p9ich_,


le ciifosse, s impiegano allora |_ mezzi
convenienti per moderar quest; rami. _
' 4.. Se qualciu:dnno del nuova ram:

, 'Pl'gll troppa 'forza, si. sguntfi'tma mrte


piccoli rami che esso a;gr'pmdnttr,
,,onservando, trai

ii;

(374)'

in bassi, i pi belle

' ed i meglio sitdat1.. I


.' Si deve, di quando '

quando , 'ir'e

[la rivista- dellalbcro no al mese {dia


settembre; Al terminare di giugno, 9

umidit, glinsetti di ogniepecje, of-'


fendono le funzioni dei vegetabili , ene
alterano o distruggono lorgadizzazion; '
e di qui nascono le malattie o la ces
sazlone del movimento vitale.
7
frequentiaimo il caso di vedere.
alcuni alberi. restare uccisi istantanea
mente , siai permesso questa espressio
ne, per certi colpi di sole. Una traepi
razione -trop'po abbondante prosciugando

qulcchio e tuglicndo' tutta l' umidit

Al;tomintizire di agosto, necessaria

al vegetabile, fa si. che-l'albero sembri .

ima nuova legatura , la quale llo,yolte

.Eer qualche giorno Come languente; e


ench' sussistao ancora le foglie , non

si ripete anche nel settembre , poich lo


esigono e-la qualit e l'utilit stessa
dell'albero. In generale tutte- le volte.

dimeno le; sorgenti della vita sono es'au- -

schio per non esser scatenato ,f bisogna

etc e non-trovasi pi n 'aulle radici 'n


Sul fasto, alcun germe checopravvi
vendo all'individuo, ne possa riparare

legarlo.

la perdita.

che si vede un ramo che corre qua_lc_he ri


'

- Psascmro emme.
Consid2rar'hnf 1generali sulle mu
latti4 degli alberi e degli altri ve
getabi 1} >
,
,\

r,. . ,

Quando i ghiacci sono estremamente


forti, qualche volta gli alberi sono at
taccati mortalmente, qualche volta i.
rami soli sono danneggiati, qualche volta.

il tronco peris'ce, mentre che le radici.

sopravvivono 'e gettano numerosi ram


polli. Gli alberi nel tempo dellinverno

Gli alberi. essendo i pi innestos fra i

vsubiscono spesso delle alterazioni che

vegetabili, e quelli sui quali le malattie


presentano i caratteri" i' pi decisi, ho
creduto.di potere estendre alle malat

queste alterazioni ora sono.qcrepature o

tie'ditiitti i vegetabili in generale le

persistono quanto dura il vegetabile:


spaccatnre che seguono la direzione del- '
le libre, ora una 'porzione di legno

morto , o albnrno rappreso, riincbiusa.


considerazioni seguenti.
'
_ <
' _vegdtabili, composti di parti solide nellinterno del legno buono, ora 'un
e.ffuidepbe hanno un' azione reciproca doppio albarno_ o,uin la'minadi legn0
le une sulle altre,, esercitano come gli imperfetto, ricoperta da\_legno perfetto.
Noi: entreremmo in una discussione f
Animali ertefuulioni, ildisordine delle
quali costituisce -lo_- stato-di malattia.

a troppo estesa , dice Dubamel, se vo

Non -dunqn da stupirsi che fra i ve

]eaiino
far conoscere
' an'ni
r:q che
causano'agli
alberi tutti
molti ianimali.v

getabili , co_me-fra,gli animali, gli uni


trattati favorevolmente dalla natdra,. ed un randssimo' numero dinsetti.
sguapo.,senzq sconcerto il corso di una , I coni i savauo la terra vicino a le
Vita pi o nieno lunga , mentre. che gli radici , e mangiano'la sco'rza dlypide
altri, nati pi deboli apif- delicati, 0
degli alberi, quando" in tempo dine
aife non posso
trov:ne altro nptri<
y;, esposti' allurto di un gran numero di
' agetiyncivi , provino nella loro salute
mento Leiepn
nelle medesime cir
certe alteraziom- che ,gli distruggono e q costanza, fauno r lo meno tanto'gua
che impediscono 10m di giungere ad Lyi ./ st, quantp iconigli , le bestie salva
et avanzata.
:
A
tiche e gli altri.bestiami spuntano i
be ian'te hanno_'contiuuaniente biso
getti giovani e fondono gli alberi storti
e difformi. '
' .
gno d1_ nutrimento.Se qesto soccorso
> Si vtronino' nella terra alcuni vermi
yien lori) a mancare ,, o"se ess_e provano
bianchi
.e
grolii
,
che
sono
le
larve della
una traspirazione troppo forte , le loro
foglie appassis_cono ,- accenno e cad0no: -mclolnthn uulgm'is, chiamate volgar
_se"al contrario.il nutrimento troppo_ mente, dormentoni, che rodono la scorza
delle radici e fanno perire gli alberi
abbondante, o ce la traepiratiom! di
mipuit , le foglie; bench verdi e folte,
giovani. Negli anni nei quali i bruchi
si stagear;odagli alberi,d-i frutti in- _ sono abbondantissimi divorano le foglie ,
. sipidi marciscono prima di giungere alla cdi getti giovani ,-ed attaccano anche i
. loro maturit.
I
._
_
bottoni; dal che ne viene che nellanno
_seguente gli alberi danno poco frutto
l polpi di solo, i ghiacci,i venti im
etuosi, le nebbie cil"ic_hedi vapori de: ' Gli scarafaggi , melolontha v_ulgari.p
terii, il' troppo alidoro, o la troppa ai attaccano particolarmente a dilfereutt

A,LB

'LB
&i 375 )
delle ro rlet'che le fanno ira; '
ch pi Eumero! ebe'sono l'e-gfunzigiii,
' pianta. di carpino ec.';ese mancano lo
ppeeie di ace'ri, Il marronefdlmlia, alla

in questi alberi, si gettano. indier'eute


mente spra in altri ed,anchanllapvite.

pi estesuil domiuodelle inuenze


esterne che lo possono ultera're, e pi

'.. La cantaridi ,1 carighurislllpiscicatdria,

esaltare-che sono le propriet vitali, pi

spogliano qualche yolta'jn pochiI giorni questa medesime inuenze hanno azione
i_fra'ssini delle loro foglie. '
sopra di esse,,Cusi i vegetabili hanno di
l pi'docclu' desqlano i peschi_,,lCapri s_meno degli animali tutto la classede'lle
fogli e quasi tutte le piante, alcune del
mulattie nervose,.nclle quali la sensibili
le'quali ne sono t'auto;copertc, che/non

.t animale ha si gran'pnrle; tutta nella

.si ardisce quasi toccrle;

delle, convulsioni ed ile

'J..;

aralisx , che

\ Gli olmiedi calci sui quali la fahnq

6 costituiti dalla con ratti it animnle


chiamata cossus ha depositato _le sue fa_umentata diminuiti; tutte le lesioni
uova , sorio er cosi _dire da qul mc
della digestione, la ual-fnnlione non esi
meuto con annali alla morte. '-I bruchi -ste neivegetabili; tte le lesioni deLsi
che escono dalle loro uova vivono due stema pol'monare;e nalmente le l'eb
anni p'rima.di cangiarsi incrisalidndu: hri, tanto essenziali ,'quunto concomi
fante_questo lungo spazio di tempo, essi tant'i le au'cz'ipni locali, poich"nei ve
rodouo colle loro Imndibu]e dure eacor

getabili- non si' conosce alcuna esione

nee5 tutto il legno imperfetti); la scorza


si stacca insensibilmente dal tronco in
grandi schiappe, e l'albero perisce pron

analoga a quelle che costituiscono _feb


bri. essenziali; e se le loro malattie lo
cali , allorch sono di cattiva natura,

tamerge. '

sono accompagnate uu]Che yollr d un

h"

'Si vede che le funzioni dei vegeiabili allazione generale, I quest consiste in
lono come quelle degli 'ani_mtili, esposte uno stato di deperimento, che non si pu
a certi sconcerti ai quali si dato il in niiin mod0plagonare,ad un movi
nome di malattie;_ ma vi di 'pi che 'mento l'ebrile:
.
esiste unanalogia perfetta fra. le malat
Un altra ragione per la. quale le una
tie dei vegetabili e,lq malattie dein ani-' .lattie deglanimali dellewliassi shyferiori
{mali. Se si potessero paragonare le prime sono molto pi'numerou; che qua le.dei
con quelle di certi animali, l'organizza
_vegetahili, si chegli,a parati dorgani
zione {dei qualiieiitremamente semplice li ' che servono ulle funzioni nei pxigni,v sono
avvicina a1 vogelabili, come glifzootl, _ihlnitariente pi complicati che nei se
si troverebbe forse-molta somiglianza condi. Prendiamo a considerare una 'fun
.fra_gli uni e gli altri, me le malattie ' zione comune a queste due grandi clessi
degh_ animali delleclassi inferiori non ii-corpi organizzati, per esempio, Moir
essendo cognite, statong al presente "colazione: noi Vetliamo che essa si eseftlta
impossibile un simile parallelo, e si negli-animali: 1.0 per Meno di un_orga
'creduto potere paragonare te malattie dei no centrale complicatissimo, cio-il cuo
'vegembili colle malattie delluomo istes
re; z.' per mezzo di'due grosi_tronchi
so, e di alcuni quadrpgrdi mammiferi, vascolari di due ordini differenti,nnocche
i, soli_dei quali ci sinmb occupati. bic
costituisce il,9istema "arterioso destinato
oome quest9-parhll~lo 'stato spinto _ per il sangpe rosso, llaltro il sistema
tropppltre, coai io credo ches'ia utile, venuto destinato per i sangue nero; 3.
prima di trattare delle malattie dei ve- _ nalmente per mezzod un sistema ca
etabili, il far menzione di alcune delle pillare dotato di una torritit molto
i'erenze le pi distinte che esse pre1 energica. Ora , quetiililierenii organi
mutano allorch si paragonano con quel
sono esposti a certe'pmlatti5 Particolari
che esattezza a quelle degli animali
pi o meno unm'rbse; coil_i"entylcnli
1. Le malattie dei vegetnbili dieri . del cuore son (oggetti a cert_elilata ' ni
scono da quelle degli 'animali in' ragione zonsiderabili,,conosciute sotto nome di
del loro numero. Esse sono infatti molto aneurismi ,'e le valvule di questo me_
meno numerose nei primi che 116in ul
,desimo organo provano molto spesso un
timi di questi cssvri , ed eccone la ragio- - cangiamento;rl otganirzaziqne che le fa
ne.,Le funzioni vitali sono assai pi mol- passaternllo stato cartilaginosO, e dello
tiplicnte , e le propriet che presiedono stato cartilagiinqso allo stato osseo. Si
al loro esercizio sono molto pi esaltato comprende che.simili alterazioni produ
nein rinimali che nei vegetabili: ora, non
cono nellnp circolazione un turbamento
egsendo le malattie altro che alterazioni
pi o meno grande,<hc PSLO -scguito
di funzioni e di propriet vitali, il loro da un disordine generali; in tutte le al
numero deve essere proporzionato a quel
tre 'funzioni; 1 grossi tronchi artdrinsi
lo di queste funzioni ed all'esaltazibnu sono pure soggettl gli aneurismi ed1alle

\N

!.k

iL.\

ma;
031Q6u

ALB

_altcraaion nelle diverse funzioni del


' llggcoqpmia animale , meno che vnon

jll'ho Velenosi. vero clien

le, oa

#afzioue si potrebbe obietts%be gli


, iltmr
4
. matti inseqnp.pbco'sulla s ',
d li
x_li una folla di ma- ' attuali perch questi godouofdfellpio
' _rle. Si vede a quante MCC") di moversi e di una a uisita-spid
_ funzione esposta
bilit,che d loro il conoscnneltto delle
tre che 'nei vegetbili impressioni che ricevono, er mezzo
unione, eeguendosi delle quali pr0prietv si di eudono da
,
" .ni ormit ,in organi di inolti agenti nocivi. A _ci io rispondo
un; tessitura e di una gran eh; nel tempo dels<mno, l'uomo e gli
._ se 7
, dotati daltronde di,ppca animali provano spesso alcune punture
7 attivit organica, molto menolsogetta di insetti, e nOn succcdc' mai doro
'; iigusstrm, ed il guasto che essa n niente d'aiutlogo alle escrescenae cono
sciute sotto il nome di rbgne che ven
Iiiuitire non suscettibile che di unpic
collssimo numero di modicazioni.
gono Sulle foglie delle querci-ed altri
alberi in seguito dellev punture dei pi
2. Le malattie dei vegetabili differi
scono da quelle degli animali in ragione docchi , dei vermi cc. Aggiungo elle se
si conoscessero meglio le cause- interne,
delle loro cause. Per verit su tal pro
posito si possono dividere le une e le ' cr altro estremamente rare, delle ma;
attie dei vegetabili, nonne ne trovereb
altre in malattie_esterne, ed in malattie
interna: ma fra le cause tanta esterne, bero forse alcune che fossero nocive alla
salute degli animali. Dal Coniitletl'0 che
qua'nto interne glie producono delle ma
le influenze generali le quali danneggia-'
lattie ne li animali, ne ,esiste un gran
numero Cile non hanno alcuna umane, 0
no la salute degli animali, non hanno
spesso alcuna azione su- quella dei 've
che ne hanno unapleggerissima sulla ve
getabili, e dal considerarelche nella
getazione.- Cos i vegdabli, quando non
guerra chea questi si-fa dagliusetti.di
si allontduano dal clima nel_qmzle la na
le specie,
turadi ha fatti nascere ,-'sono molto 'tutte
riconoscono
essi dalle
valcunelepri,
causeconigli
esterneec.,
di.
mono sensibili degli animali ai cangia-c
menti-della temperatura, ed essi yivono I.alterazioni che non esistono negli ani
mali, ne a;esnlta chela maggior parte
molto bene in mezzo ai miasmi'lat
moslerici ebe- prodncor;o delle epidemie -delle malatt'e dei vegetabil'i, corrisPon
dono alle ma 1ttie che hanno per risorsa
disastrose in questi ultimo La coltura
dei negetabili anche un mezzo che. la chirurgizr nell uogm , mentre che in

l' i'iene' indica per "puricare. laria in y , questo. le malattie medicbe' sono inni
fet a di'cer_te amgma
r nocrve,;e pre.
venir cos lc'
2,Qe'-potrebbero
miltht-e dalla-lorojpid esll economia
lo. Un ndmgbgrandeli'eNtanne

noeesgli nimasl_i, come _certi 'gas sep

temente pi nu_merose.e pi freqenti


delle malattie chirurgiche.. ,
'
El- Le malattie_dei vegetnbili differi
scono da quello de li animali in ragione
del loro

andamen o. Perci le malattie

ti'ei, le materie scrnentrzie, ed altre e degli animali si distinguono in ac_ute ed.


in croniche, ele prime sono moltopi
{Sarti animali putrel'atte, ben lungi dal
nuoberehlla vegetapidne la ll'a'voriscono.
numerose delle secondeg-quelle dei ve

'-Si;potxfebbeobietiare e quel che ho

_ gctabili al contrario hanno tutte un un

(lamento cronico. Le piaghe istesse le


d2tt0in'toruo la poca iplluema della tm
pi semplici in questi ultimi, csigon
'peratura sui vqgetabil; , Cll8ltjl4tllltl an
n'ue p'eriscono al primo fred o nil'ap- . un tempo lunghissimo per la loro con
tossinursi dellinverno; ma lo vstato di
solidzione, laddove negli animali es
sognere,nel quale Seno allora,-spiega se si consolidano spesso con una pron
tezza estremi}, per esempio in tre giorni,
molto bene- questo feuomcrio: atrivate
e questo ci' che costituisce la riunione
in fatti perfcos dire alla loro decrepi
per prima intenzione. a ragione del
telza, sse non c
risno'pi quel ca_
l andamento cronico delle malattie dei
lor_ vitale che ti
e altre piante in
vegetabili si trova nella poca energia
forza di resisterea,i ghiacci. ."
Parim,ente fra le cause che producono .delle loro propriet vitali. Infatti la
delle malattie nei vegetabili, ve ne sono , sensibilit nei vegutabili quasi nulla;
alcune 'che. non portano v'ernrr nocumento gli inconvenienti che resultano dalla loro

all'economia animale: cos gli' insetti


di .malattie

contrattilil non son visibili che in al


cune specie, come la sensitivo; e la

dei vegetubili , producqodi-rado delle

temperatura della quale essi son dotati,

che son

4-1-..

dauqc frequenti

rE
'..:--'g
._-'-_".t_4_-k_A-.l4;

..-. _ Wwvf_kuvwrrv:'fT-zcr

ALB

( 377 )

pochissimo elevata in confronto {di


quella degli animali delle classi spae
rmri.
- ..v ,:

ALB

ria, mentre nell'uomo, supponendo che


questa ferita non sia stata riunita,gesi

e: |. cbe si mantenga un grado di

.4 Le-malattie dei vegetabili

inammazione conveniente allo sviluppo


Icouo da quelle degli animali in n
degli orli carnosi che debbono formare la
del loro trattamento. Infatti la cura e base della cicatrice; n. che ci si opponga
li sp lica alle malattie interne dei've al ristagno del pus , la di cui presenza
getabi i interamente igienica; essa con
potrebbe far convertire la ferita in ul
siste nellallontauare le cause presumi
cera di cattivo carattere; 3. che si fa
bili d'insalubrt e nel modicare la voriscq_la cicatrizzazione con mezzi con
nutrizione, sola funzione verso la

uale

questa cura u essere diretta, perc la


nutrizione e il resultamento denitivo
delle altre funzioni, e perch queste tro
vandosi, per cos dire, confuse nel vege
tabile, tanto er motivo della sempli
cit della sua rganizzazone, quanto per
quello della tenuit degli organi, sa
rebbe im ossihile il dirigere il trattamen
to verso a funzione primitivarnente lesa.
Ma non -cosl negli animali di classi
superiori: le loro funzioni essendo bene

venienti , cc.

Si potrebbe ancora trovare una mol


titudiue di differenze nelle malattie dei
vegetabili, confrontate con quelle degli

animali: ma inutile di spingere pi


oltre questo parallelo, ed io ne ho suf
cientemente parlato per dimostrare, che,

se esiste un'analogia tra le a'ezioni di


questi esseri ,ella innitamente meno

esatta di quel che si crederebbe secondo

l'asserzione di certi autori.


Da ci resulta che si sono male up li
isolate le une dalle altre, quando una
cati a molte malattie dei vegetabii i
di esse si trova lesa, l'arte pu_portare medesimi nomi che si danno a quelle
direttamente le sue vedute verso questa , degli animali, perch tali nomi presenta
f azione, e modicare con medicarpepti no unidea falsa di queste malattie. lu
pi o meno energici le propriet vitali ,fatti cosa hanno di rassomigliant fra
che la fanno agire, er ristabilirne il ri
loro litterizia , il cancro, la carie, l'e
tmo naturale. Cos a cura delle malat
morroge, considerate nei vegetabilie ne
tie interne dell uomo forma la princi
gli animali? In alcune opere moderne in
pale occupazione del medico, il quale , torno alla patologia vegetabile, si de
se si dovesse limitare ai mezzi pura
scrivono pure una tisi, unanssarcs, una
mente igienici, non avrebbe quasi nulla clorosi, di cui si distinguono pi ape;
cie; ma tali denominazioni, per Vero
da fare.
_ '
Si comprende daltronde che se fosse dire , sono per lo meno molto inesat
possibile di medicare' i vegetabili per te.( .l
v
i
guarirli dalle loro malattie, questi mc ALBERO ACCBCANTE. (Bt-) Arbor
dicamenti non agirebhero mica nella ezcaecans ,,Rumph. Amb. a , p. 237;, t.
9. Quest'albero cosi nominato perch
maniera stessa che negli animali; una
data sostanza che converrebbe molto bene
Il Sud legno ripieno/di un . sugo cui
alla salute di questi, sarebbe un veleno 4 sticissimo che acceca 0 ca ione per lo
per quelli; e se ne esistesse qualcuna che meno dei dolori molto bruc:anti, quando
avesse una certa analogia di azione tanto si fa schizzare negli occlii taglian o l'al
sugli uni come sugli altri, questa azione - bero, come lo hanno roveto alcuni un
dill'erirebbe molto relativamente alla sua rinai, al riferire del
mo. Quest'ah
energia. Cos un medicamento irritan
bero 1 Excssmuui di Linueo , e si ri
_tissimo per gli animali, non proddrrebbe guarda come un Acssnoco. VA. queste
quasi alcun effetto sui wegetabili , sup
parole. J.)

_
P0nendo che sgisse nella medesima ma '* ALBE 0 ADIAN'IINO 0 DI QUA
RANTA
SCUD.
(Bat.)

la
salisbu
niera: la ragione di ci si trova ancora
nella differenza estrema che presentano ria adiu'mz'folia dl Smitb, o ginkgo
le propriet vitali in queste due classi biloba di Lmneo. V. Grado.
ALBERO A OMBRELLA. (Bot-)V_. Al.
di esseri organizzati.
seno a massone;
.
'\
Per nesta stessa ragione, il tratta
mento elle malattie esterne dei vege ALBERO A PANE. Bot.) Questalbero,
tsbili liuitfatissimo, ed esige poche coltivato nelle isole del grande Oceano
0 mare del Sud, porta un frutto che ha
cure, mentre che negli animali molto
il sapore del pane e che forma in parte
esteso e deve essere moltissimo continua
to. Una ferita semplice con perdita di il nutrimento degli abitanti. Cook ed
sostanza non esige nel vegetabile , altro altri viaggiatori parlano moltodi uo
stalbero, il uale pure conosciuto
che lapplicazione di un topico qualun
sotto il nome i rima, ed5lper i bota
que che la difenda dal contto della
Dizion. delle Scienze Net.

.1,._f__.___w

,V

ALB

7 _k_

(378)

ALB

cie di Anro_eanro V. questa "" ALBERO DEI lATERNOSTRI DI


SAN DOMENICO. (Beat-LV. ' Amano
arola. J.
,
alunnoa PARASOLE o A 0MBREL; sauro.
LA. 802.)111 Aublct, p. aaa, trovasi ALBERO DEL BALSAMO.((BMJ Multi
che ala Guiana, neste nome vien dato alberi dai quali esce un li nere balsa
mico, hanno questo nome, Il quale per
alla nordica tetan ra.
" ALBERO CANFORI
. (802.) Arbor altro si da pi comunemente alla bur
eumphoriqus. Presso il Clusio ha questo sera gummifera, L. , che lalbero che
produce il balsamo di porco.
nome il lmu'ua cam hora.
_
La burscru gummiferu di Linneo (che
ALBERO DA CAR' A. (Ben) i: u pupi
dovrebbe essere iuttosto nominata re
riu.r di Lamarch, conosciuto pi comu
nemente dai Francesi sotto il nome di ainifcru) non l' albero che produce il
murier di: la Chine, murier papier, balsamo di porco, provenendo questo
la di Cui scorza' adopraai alla China per dall' haedwx' ia reaim'fera di Swartz,
ed lo zucc ero di montagna delle An
fare della carta, e nell'isola d Otahiti
tille. De
r la fabbrica delle tele di quel paese.
ueat'albcro stato descritto da Hri "' AL_B R0 DEL BALSAMO DEL PE
RU.
(301.) Nome volgare del mfroz_y
ber rotto il nome di brousaonetia- V
[on erm'ferum.
,
Bausaounu.
ALBERO DA
ICRANIA (Bob) Que "' AL ERO DEL BALSAMO DEL TO
LU'.
(Bot.)
Nome
della
loluifera
bal
at'albero che la premnn inle riflx'a,
samifern , L.
L., cosi nomiuito all'isola i Fran
cia, perch vi riguardato come uno " ALBERO DEL BELZUINO. (Bot.)
Nome del laurus benzoin , L.
a ecitieo contro l'emicrania. J.)
" ALBERO DA FRAGOLA. Bai.) Nel ALBERO DEL BRASILE. (Bot.) V;Baa
srazrro.
l'Alema a , in Inghilterra e in altre
arti di uropa, ha questo nome il cor "' ALBERO DEL DIAVOLO , o FICO
DEL DIAVOLO. (801.) V. Anno or
Bezzolo, arbutus tmedo, L. EL. D.)
Dm.
ALBERO D'AMORE. Boe.) _ urante ri
corda questo nome vo gare, dato al cer ALBERO DEL DIAVOLO, PETO DEL
cis silyuzstrum che conosceai anche col DIAVOLO. (BOL) cos chiamata in
America lhura _crepitans , il di Cui
. nome di albero di giudea o di giuda.
frutto aprendosi con elasticit Cegionn.
'J.
1
eap osionc molto forte , gittando
"L'ALBERO DA 01.10. (3....) Cono una
{3)D181113 le valve che lo compongono. V.
sceai nelle colonie delle Indie, sotto tal
aa.
.
nome, la drjanera cordata,poich isomi
di questo vegetabile danno un olio , il ALBER DEL GAROFANO. (Bot.) No
me del carjo hillus aromaticus, L.
quale adopraai per iar'lume. V. Amu
" ALBERO D
GOMMAGUT. (Bot.)
sia.
ALBERO DA PORCI o LOGNO DEI Nome della camboga una.
PORCI. 8902.? V. Amano nznnanaa_no. ALBERO DELLA-CE A. (802.) la
* ALBER
D ARGENTO. (Bot.) E la myrica cenZera della Luigiana, piccolo
arboscello c e cresce nei luoghi acqui
rotea ar entea. V. Paorxa.
|A BERO DA SANGUE. (Bot.) Alla trinosi dell'America settentrionale. Il
suo seme coperto di un intonaco bianco,
ninna viene indicato sotto questa de
che una vera cera, e che facilmente si
nominazione un iperico arboreo, il quale
separa nell'acqua calda, e adopraai con
da coll'inciaione un su o rosso.
"' ALBERO DA TORDl. (Bot.)l serbo successo negli usi economici. V. Mxmca.
degli uccelli, sorbus aucupnria, L., e Lo stesso nome dato pure ad un al
boro della China , sul quale una specie
cos detto presso i Francesi.
ALBERO DA UBRIACARE I PESCI. dinaetto de olita una vera cera.
(801.) Questa propriet attribuita a di ALBERO DE L' AGLIO. (Ben) ome
dato a diversi alberi, i quali da qualche
versi vegetabrli , e trovasi particolar
mente nella piscidx'd o legnoinebriantc, loro parte esulano un odore d'aglio, e
albero legumiuos che stato cos detto specialmente ad un albero del Per, di
er questa ragione. V. Lauro ranra1anra. Cui Ruiz e Pavou (i) fanno un genere
nuova, sotto il nome di ccrdana, e che
J.
" ALBERO DA VITE. (Bat.) Nome che sembra diilerire ben oco dal genere
cor-dia. V. neste aro e.
'si d all'acero campestre,mcc cam 1nre, L., per l'uso che se ne fa in ' '0 ALBERO DELLA OMMA. (Ben) No
nici una a

acang, dove geoltivaai espressamente per

(optenere le viti.

(I) Vai. a, p- 46,:. 184.

."J!J'
g'wrm15n
4.2.2mnr

.mr-.f-.._A-_._ _n.

_,. _ I',_f v._.--\"_-

( 379)

ALB

me che si d nella NUOVO-Olanda al


l'eucaly Hts ren'ni/ra , Smith., e al
metrosi ero: costata, Gaertner. V- Eu
cn.trro e Menosmzno. (J.]I
"' ALBERO DELLA GO MANIME.
Nome della h7menaeacurbaril,
a

'

" ALBERO DELLA MADONNA.(BoL)


V. Armeno sauro.
,
'
'
ALBERO DELLA MISSIONE Dl BUE
NEVISTA. (Bot.) Giuseppe di Jussieu
nei disegni che ha lasciati delle iante

del Per, registra sotto il nome

i pa

:turacaos, a cui aggiunge l'indicazione

ALB

cura Humboldt , d una quantit grande


ldl un sugo latticinnso che innocuo e di
un sa ore balsamico, e che per usato
dai
ori come un vero latte nutritivo.
Laet olandese che ori sul princi io del
secolo decimoscttimo, pare che ab ia vo
luto dire di quest'albero nelle sue Da
.rcrx'pt. 1nd. Oeex'dent., lib. 8 , cap. 4,
ag. 6 2, stampate_nel 1633.
ALBERO DELLA VERNICE. (301.) S
\ d que in nome; ad alcune specie del ge
nere sommucco , delle quali si leva pa
incisione un sugo che soccdndosi piglia
l'aspetto della vernice. Si era anche cre

di al ero della mirsione di Bueneuista,

duto che la vernice della China, tanto

un albero che produce una resina che


somiglia la storace. Esso ha le foglie al
terne, grandi, ovali-lanceolate;i ori

celebre, fosse estratta da un sommacco,


ma se'dobbiamo preltnl; fede a Loureiro,
questa vernice somministrata da un

raccolti in piccoli mazzetti ascellari; il

albero chiamato augt'a, diversiuimo dal

Calice urceolato, intiero col suo lembo;

sommacco , e l'aciente parte della fami


glia delle gnltil'ere. V. Somncco, AU
cu. J.) )
non determinato; lo stiloe lo stimma ALBE 0 DELLA VITA. (801.) Nome
sono semplici; il frutto non stato os
che porta la thuya orientali: di Lin
servato. 'abito generale della pianta si
neo. V. Ton.
avvicina a'quello dello slfru1'. Questo ALBERO DELL'UVA. (Bah) Presso il
disegno non accompagnato da Veruna
Daleebampio trovasi indicata sotto tal
descrizione. 1.
nome la sta hylea innata, L. (L)
" ALBERO DE LA MORTE OTASSO " ALBERO EL P RADISO 0 DI PA
MORTIFERO. (1901.) La credenza che RADlSO. (801.) cosi detto volgar
si ebbe degli antichi e che si ha anche mente I'eleagnus angusti/Olio, e lai
presenternente dal volga sulle qualit
lurrtus glandulosa.

deleterie del tasso libo, tara: boccata, " ALBERO DEL- PEPE. (Bob) L'agon
Linn., da giudicarlo capace d'ucciderecol
casto, vite: agmu castus, stato cos
la sua ombra , non che luso fattorie no
nominato n cagione del suo frutto, che
da remotissimo tempo come pianta l'u
ha un poco la forma di un grano di
uerea, coronandoscne i Romani, secondo
pepe. Ha questo nome anche lo sehinug
cl_1e narra Stazio, la fronte nei giorni
molle, albero sempre ver e, le di Cul
{il lutto , fece derivare e questo 'vegetaliile foglie odorano di e e. I.)
I nomi volgari d albero della morte e ALBERO DEL
( al. Nome vol
di tasso mortifero.
gare del nrot'on sr_bi_firrum,
., che la.
" ALBERO DELLA PAZIENZA. (801.) stillingia sebira di Persoon.
cosl detta volgarmente la melia Ze ** ALBERO DEL VELENO. (19....) v.
. derack. V. Armeno Sauro.
Ameno venuto.
-
ALBERO DELLA" PAZZIA. (Bob) ALBERO DEL venmicuom. (Boz.)
cos detto lalbero che produce la gom
Nome_che ebbe in antico laquerce Rep
' ma cara na. V. Carmen.
mes. J.

.
ALBER DELLA SETA. (802.) Si da ALBERO )Dl BOSSOLO. (1902.) E cosi
questo nome a diverse piante, come alla
detta nell'isola di Borbone (la Riunione),
munosa arborea, al celti: micranthus,
la grang2rx'u dei botanici. V. qupsto
lo corolla mono etala , con cinque o sei
divisioni profan e. Il numero degli stami

ll'us epias sjrt'aca cc., e quello di

AI_.aelo nzr.u san m VIRGINIA alla pe


n rzplocu rocca. L.
ALBE 0 DELLA STORACE LI
QUIDA. (801.) Nome volgare del liqui
" ambar s7racKlua, L.

ALBER

DE LA vacca. (Boc.)

nome.
I

' ALBERO DI CIPRO. Eot.) Alle An


tille ha questo nome la cardine gera
seanthas; alla Luigiana il cupressus
dirti'ca ; nel Levante il pinna alepensis,

ed anche qualche altra specie dello Stesso


enere.
'

"Il libero dell' America meridionale, il * ALBERO Dl

urlo sembra appartenere alla famiglia


elle sapotacee. Kunt (in Humb. et
mp., Nov. Gen., t. .) lo nomina ga

laclodendron. Quest' albero, come assi

CITERA. (BOL) Esso


il mombil di citera, spondias cytherea,
coltivato nellisola di Ots'ti , sotto la
denominazione di cui, e portato nelle
Antille , dove si ' bene naturalizzato.

ti

(380)

ALB

ALB

Ha un iutto mediucrissimn, grosso quan


presso alcuni cosi indicato il rhododen
,
to ima delle nostre pi grosse Susine , driun crysanthu , L."
e bisogna mangiarlo con molta precau ALBERO DI SAIE. (Bob) Sonnerat (i)
zione per non essere offesi dalle punte parla di un albero del Madagascar cos
nominato perch le sue foglie sono ado
che circondano il nocciolo per ogni sen
prate per condizionare. gli alimenti; ma
so.
s T.)
ALB R0 D DIANA. (Chim.) una
non da di un tal albero alcuna descri
malgama di argento crist_allizuts sotto zione. Jg
1 SAN GIOVANNI. Bai.)
la forma di un cespuglio, la quale pre ALBER
Nella Guiana si, da questo nome a una
parasi precipitando col mercurio l'or
specie d',ipperico, e all'anno in uso
ento disciolto nell' acido nitrico. V.
exo che una specie di panar.kl.)
_ 'urt. Anoesro. (F.)
ALBERO DI DIO 0 DEL DIAVOLO , " ALBERO DI bANT'ANDRE , LE
GNO Dl S. ANDREA. (Bob) cono
FICO DEL DIAVOLO. (801.) Una spe
sciuto sotto queste denominazioni vol
cie di co delle Indie getta dai suoi rami
alcune messe inferiori, le quali dirigen
ari il dies iros lotus.
I SAN TOMMASO. (Son)
dosi Verso la terra , vi si intei'nano, vi * LBERO
piglian radice, 'e formano crescendonuovi Secondo che riferisce Zanoni , ebbe questo
nome la bauln'm'a variegata , L. presso
tronchi, dal che resulta che un solo al
gli antichi cristiani delle Indie, dai quali
bero pu in tal guisa formare,un bo
credevasi che i ori di questa pianta
schetto, i di_cui fusti e ramoscelli rap
rescnlano delle arcatee dei chiostri. fossero stati bagnati del sangue di que
sto a ostolr). quando fu martirizzato,
er nesta ragione coltivasi intorno ai
come in tempi di un culto diverso fu cre
tem i, e ci l'ha datto chiamare albero
di io, cus religiosa, che il co dei duto che i ori di una mouxxcolcea ri
** manessero
ALBEROtinti
DI del
SATURNO.
sangue di Adone.
(Chini.
po di. V. FICO- (L)
ALB RO DI FERRO. (801.) l Portoghesi
delle Indie chiamano anche nono m lrnmergendo una lamina di zinco in una
soluzione di acetato di piombo, accade che
NAGRAS la mesua ferrea, L., il di cui
legno durissimo. Altri vegetabili che il piombo riducendosi allo stato metalli
sono di una durezza simile,'portano co, va a posarsi intorno a questa lamina
sotto forma cristallina ed arborescente ,
egualmente questo nome, o pi comune
mente quello di sesso al ramo. V. que il che presso gli antichi chimici gli fece
dare il nome di albero di Saturno.
ste parole. (J.)
7
ALBERO Dl GIUDA. (Bot.) V. Akulo ALBERO DI VITA. (Anat.) Fatto un ta
glio verticale sul cervelletto, la sostanza
DI Gronea. J.
ALBER DI G1UDEA , o di GIUDA. midollare forma alla supercie del ta
glio medesimo , alcune ramicazioni
(Bot.) il aerei: siliq_uustrum. V. Cra
cms. Alle Filip ine si d pure il nome bianche , separate _da altre di esse di so
stanza corticale, e che rinnendosi tutto
ALBERO
d'alhem Dl
di Gindia
MAGGIO
alla kleinhovia.
0 DI SAN GIO

ad un tronco comune , presentano l' im


VANNI. (1301.) I Creoli della Guiana
nominano cosl il morploloni dei Galibi,
che una specie di anar.( .
ALBERO DI Mth
ANN . (Bob) V.
Anassoma.

magine dun albero, ed ci che.chia


masi albero di vita, la nel disposi
zione incontrasi nel cervel etto di tutti
i quadrupedi, ed uccelli. V. Csavsn
LO. (C.)
.

ALBERO m MOS. (Bob) sa di qual ALBERO DRAGONE. (Bob) E cos detto


che volta questo nome, come pure quello
dirovet ardente, a mespilus pfrucanla,
L., 0 crataegus

yracantu.

.I

ALBERO D"INC NSO. (Boz.S

. Lesso

. n'xscsxuo, xcxcs, ammine.


ALBERO Dl NEVE. (801.) cos detto
.'il chionanto della Virginia, chiominlhus

viigfnica , Linn. , .arbosccllo originario


dellAmerica settentrionale- V. CHIO
nnno. J.)

" ALBE O DI PARADISO. (Bob) V.


usano per. ranprso.
\
*" ALBERO DI.QUARANTA SCUDI.

il sangue di drago, dracaena draco.


V. Dmcetu. ('J.)
' ALBERO FARINIFERO. (301.) Nome
volgare del pundunus odaruli.rrfma.
ALBERO FEI'IDO, o PUZZOLENTE.
(Boa) Si conoscono sotto uest6 nome
molti alberi di vari generi, come la
sterculiu aetda, L., la iragara della
Guiana, a jaulidia del isola di Bor
bone. J.
** ALBERO FILOSOFICO. (Chim.) Gli
alchimisti indicaron sotto tal nome un
amalgama di mercurio cdi oro , perch

(8013 V. LIIBQ snxasnso.

" AL ERO DI ROSE. (Bob) Trovami

(I) Vofagz: au: Indcs, vol- 2, pag. 53.

ALB

.\< 381 )

ALB

Tutti gli alberi sempre verdi conten


suole alzarsi in forma di un albero: dal
gono certi sughi resinosi, che probabil
quale essi speravano avere per,frutto il
mente impediscono cbe le foglie restino
seme erpetuo dell',
1
disorganizzate. Questa opinione sembra
"ALB RO-FONTANTGIGANTESCO. tanto pi fondata ,, inquantoch 'alcuni
(Bah). Sotto tal nome stato indicato autori assicurano che un albero sempre
un albero assai singolare, descritto da
verde innestato sopra un albero che perda
Nathaniel Nallich, della famiglia delle
le foglie ogni anno, si mantiene non
araliacee,
riferitogigantca.
al genere llhytocrene
dimeno sempre verde; e il leccio inne
detto ph_ylocren'e
suo tronco,e
stato sulla querce, dicesi che abbia con
il quale giunge all' altezza di un uomo
fermato questo fenomeno.
lascia scolare, quando si feudo , una gran
Ma come pu essere che i sughi resi
quantit di un succhiav limpido, sapo
nosi difendano le foglie, durante il ri
roso, che riesce di una salubre bevanda
gore dellinverno? Si cercato di spie
nelle calde contrade, dove questo vegeta- , gar questo fatto collipotasi aeguenle.
ALBERO
i
MORTALE.
(Bot.)V.
Esi-i
bile in i eno.
L'acqua e l'acido carbonica soggiornando
nelle foglie senza decoqporsi, sono in
raixs. L' andrac del Madagascar ha
dubitatamente la causa della loro di
pure questo nome, egualmente che l a
sorganizzazione e della loro caduta; se
dansonia banbab.
le foglie delle piante messe all'oscuro
si staccano prontamente, ci accade in
ALBERO IMPUDIC , o lNDECENTE.
(Bob) Non si sa, dice Cousigny (i), per quantoch lossigeno dell'acqua e della
cido carbonica , non si sviluppano pi:
qual motivo gli abitanti delle isole Ni
ma se capace
esistesse
nelle folie
una so
so
copar, nel golfo del Bengala , diano stanza
di assorbire
ll'ossigene
esposta allazione di un regolato calore,

qpesti soprannomi al pundqnlu ulilis.

prabbondante, lidrogeno ed il carbonio


"'ll nome d'impudicoe dindecente
gli venuto a motivo della gura che
pigliano spesso certi getti pendenti, i

messi a nudo si combinerebbe_ro, e le l'o

glic non solfrirebbcro pi per lumi' 'l.


Ecco precisamente quel che segu'e egli
quali escono dalla parte inferiore del
alberi_sernpre verdi. La resina la so
tronco dell albero, e dchngouq radici stanza necessaria per lassorbimento del
esterne.
l'ossigene; ed in prova che ella infatti
AL'BERO lNDECENTE. (Bot.) V. Al.
lo assorbe, si osservi che i su bi resinosi
ssao nirumco.
degli alberi sempre verdi, si induriscono
" ALBERO LA' "l'AJOLO. (Bot.) Laa , allepoca della caduta [delle foglie, cio
quando i freddi cominciano a farsi sco
rer monspensulanum ha neste nome vol
gare in alcune parti del a Toscana, do
tire: ora , la chimica ci insegna che la
ve serve alli stessi usi dellaeer campe
sopiabbondanza dell' ossigeno, consolida
le resine. (B.
stre, L.
._
ALBERO LATTICINOSO. (Bob) In vari ALBERO 1RIST . (Bot.) Il n etantes
paesi 5' indicano sotto questa denomi
arbor tristi; di Linneo cosi c iamato ,
nazione qnegli alberi che danno collin
erchi suoi ori sbocciano nella notte
cisione pn sugo latticinoso; essi a par
e cadono la mattina. V. N11'ran'ra.
tengono per la massima parte alla ami "" ALBERO TULIPXFERO. (Bot. Nome
glia delle a inee o a quella delle en
volgare del lirodendron lulipx' era, al
forbiacce.
bero con bel fogliame , che producedei
ALBERO U ZOLENTE. (Bob) V. bei ori grandi, ed natng dellAmerica
settentrionale. V. meoeaoao.
Anno Fermo. {J.)
" ALBERO SAN "O. (Bah) Nome antico ALBERO VELENO. (Bob) Questo nome
della melia azederak, i di cui noccioli
stato dato-in diversi paesi, agli alberi
erano adoprati per fare delle corone, e che contengono in qualche loro parte un
per questa pianta in detta anche al
sugo nocevole, come l'irroauiii, il Tos
ero dei paternostri di San Domenico, s1coneanao, l'nras, cc. 1.)
albero della madonna, e albero della pa "" ALBERTINIA. (Bob) Albertz'ma.
zienza. (J.)
Questo genere, proposto da Sprengel, ap
ALBERO SEMPRE VERDE. (Fisiol.
parterrebbeplla famiglia delle sinantere,
vegct.) Si d questo nome agli alberi
sezione delle eupatorie e alla poligo
che mantengono sempre verdi le foglie
mio eguale dal sistema sessuale; e poi
In tutte le stagioni, e tali sono i pini, gli
ch non stata da Sprengel indicata la
abeti, i tassi, molti lauri, ec
struttura degli starai, dello stilo e delf
lo stimma, cosinon possiamo giudicar
con esattezza dei suoi rapporti, e carat
(') quaga il Canton, p. 45.

a-r-/"

(382)

. ALB

teri. Esso non contiene che una sola


' specie, ed la seguente:
Ausn'ruua nei. Bassxns, Alberti'nih36ra-I
n'lienu':,
S reng., S{Hindi-id,
al. 04 et. t.
., .
43;.
Ha irapmoscelli
distesi,
cotonosi; le fo lie picciolnte, alterne}, bi
slun he, ruvid;e nella pagina Superiore,
ispije in quella inferiore, appuntate alle
'due estremit; i ori in, capolino l'or
mnnti un corimbo nella parte superiore

ALB

10 n 30 storni. L'ovario sferico, po


sto ncl'centro del ore , ed sormon

tato da uno stilo luhgo quanto gli sta

mi. I ori dei albicocchi compari


scono al cominciare della bella sta
gione e prima che si sviluppino le fo
glie; ed 1 frutti maturano verso la met
dell'estate. Non si conoscoiz che due
specie di albicoCchi, ma assai consi
derabile il numero delle variet,cbe se
ne ottengono colla coltivazione.

dei ramoscelli; l'involucro cmisferico,


monolllo , colonoso,formato da un dop Azamocco m Summa, Armeniaca sibericu,

io ordine di squamme reflesse, ma in

Lamk. un pecolo arboscello poco in

teressante, e differisce dall'albicocco co


mune, er le -sue foglie OVali , a pun
di peli di color rosso leonato; i osculi
tutti ermal'roditi, fertili, di cinque di tate, della grandezza e della consistenza
eriormentc attaccate; il ricettai:olo carico

visioni; il pappo setaceo, rosso leonato.

Quto genere

cosi nominato in

di quelle della betula. Il frutto e acerbo,


e la polpa brsa e quasi secca.

onore di,G. B. Albertini, celebre mi Anamocco comune , Armeniaea vulgaris,


Lamk.; Prunus armeniaca, Linn., Du
colo ista.
ham. , Arb. fruct. vol- I, p. 148, tab.
" ALBICOCCA. (Boz.) Cos chiamasi il
frutto dellalbicocco. V. Aza1c0cco. I
2; volgarmente albic0cco, albereocco,
armellim', pesgo armeni'aco, miliuco,
frutti di alcune variet di susino, prima:
umx'liuca, cc. E originario di un regno
domestica, L., a motivo di certe loro
dell'Oriente di cui porta'il nome, ed
somiglianza colle albicocche, hanno rice
sparso in tutta l'Europa. Si alza poco
vuta, secondo il Micheli, questa deno
minazione,- e tali sono l'ans1coccs ce

da terra , ma distende molto i suol ra

Q'ra, lanxcoccs cuu.s s roama m


gonne, l'auncoccs o rsscsccu GIALLIC
cxs I'OIQA; e vi pure una variet di.

mi. Ha i ori attaccati immediatamente


sui ramoscelli, e le sue foglie sono cor
date, dentate ai margini, un poco ap
puntate alla sommit; quando si coltiva
a paniere , d frutti meno grossi di
quando coltivato a spagliers, ma hanno
un sapore molto pi grato. V. tav, un.
Si ottengono degli albicocchi, seminando
il nocciolo del frutto, ma per multipli
care le buone specie, le si innestano so
pra albicocclxi provenienti da nocciolo, 0
so fa susini neri 0 ciliegi. ln gene
ra e essi preferiscono una terra leggiera.
e sabbiosa a un terreno grasso ed umi
do; e si scapezzaqo ogni sei o sette anni
quelli che sono a spagliera, perch si.

pesta , detta rescs-saaxcnccs.


I

ALBICOCCA SALVA'IICA.

Hoc.)

Alcuni abitanti della Cajenna in icano

sotto questo nome la couroupita gaia.


nensis dAublet, la quale presso i ran

cesi ha il nome volgare di bulet de ca


ALBICOCC
non, cio .alla
(Bol.)
du cannone.
Armenz'uca , Juss.
Lamk.; Prnnus, Linn. ucsto genere
che appartiene alla famiglia delle dru
pacee del metodo naturale, e all' {coran
dria monoghu'a del sistema sessuale, com

prende slcuni alberi di media grandezza,


i quali a motivo dell'organizzazione dei
loro ori, l'anno parte della famiglia
delle rosacoe. Linpeo aveva riuniti gli
albicoccbi ed i pruni, sotto lo stesso
nome generico, poich nei ori non vi
nulla che possa formare fra essi un ca
rattere distintivo; ma il loro frutto oll're
delle differenze molto vistose e costanti.
Questo frutto, detto al_bicocea, albercocca
ec., carnoso, rotondato , coperto di una

peluvia pi o meno abbondante, ed ha nel


a sua lunghezza una Specie di solcatura.
Esso contiene un nocciolo liscio, rotonda

to, segnato lateralmente da due solare,

riunuovino. l loro ori, venendo molto

per tempo, Cosa ben fatta nel clima


della Francia, di guarentirli dai primi
geli. Gli albicoccbi a apagliera si pian
tano' a preferenza nel mese di ottobre;
e bisogna porli da 8 a lo piedi di di
stanza dal muro. Sicdomc questi alberi

duran_o lungo tempo, ed inVecchiando


fruttificano molto , e perfezionano i loro
frutti, per non si deve trascurar nulla
per favorirne i progressi. L'albicoccl si
mangia cruda, ma il mangiarne una quan

tit trop grande, pu riescire cosa peri


colosa , sudo motivo a malattie febrili.

una delle quali acuta e l'altra oltusa,

Si serve alle nostre tavole ,

e contiene una o due mandorle. I ori


hanno , come quelli dei pruni, un calice
campanulato, quinqnelobo, e caduco.

conserve, marmellati, giulebbandolc , o


mettendole nellacqua-vile, cc. La mun

facendone

La corolla pentapctala, e contiene da

per fare dell'eccellenle ratna. Secondo

dorla, contenuta nel nocciolo, adopra<i

--_c __.-4rm_n

( 383 )

ALB

il Mattioli , lolio estratto dai noccioli


di albicocche , riesce

molto bene nelle

inammazioni emorroidali e nelle us


sioni degli orecchi. Dal tronco di que
stalbero scola una gomma che volgar
mente si dice orz'chcco, e che, a pare

ALB

ciata. Uno degli orli rilevati, thrma'ti


dall'incnvatura longitudinale, mag
gior dell'altro. La sua polpa di un
co_lor giallo intensissimo , e il sugo e
poco abbondante, ma di un fino sapore,
vin_oso e pronunziato. Il suo nocciolo
di supercie scabra e di color bruno.
Anarcocca m Fon-recano o narcoan au

re di Dubamel, potrebbe essere mio rata


come dolcicante e incrassante, in uogo
della gomma arabica. Noi riferiremo qui acnu. Lumcor ma lon-rocan, marco-r
MALI.) albero che produce questa va-'
alcune variet di queste frutta.
riet, ha spesso una corolla di sei petali.
Anaxcocca nqunccu muscma-ra. (ABRICOT
narrr nuovi.)
piccola, rotondata, di Il frutto piccolo di forma rotonda; ,
un bel giallo dalla parte dell'ombra, e coperto di una pelle fragile, ualcbe
rossa dalla parte che percossa dal sole. v0 ta.amara, e di ungiallo cluaro. Il
La' sua polpa molto abbondante, e suo_sug0 abbondante e di un sapore
decrso , per cui riguardato questo
molti credono trovarvi un sapore mu
frutto come uno dei migliori.
SClliil0.
Ameocca nasca. ( aaa1cor-ncne.) Ha la Arsxcocca vxourra o vmr.acxa oscena,
stessa grossez2a della precedente; ma ALBICOCC nsr. Para. ( ABRICQI' Vlour,
la peluvia che la ricopre na e pi Allllco'l no Para;);Armeniara atropur
urca.
di color rosso che tira al vio
manifesta che sulle altre albicocche.
a
etto dalla parte che investita dai raggi
parte dellombra di un bianco cerco;
a watanza carnosa na e delicata- il solari. Il suo sugo poco abbondante 0
di poco Sapore, e per questo albero col
suo sugo abbondante,diun sapore do ce,
poco sensibile, che imita quello di una tivasi pi per curiosit che per la bont
pesca mediocremente buona. Contiene un del suo frutto: dai Veneziani distinto
nocciolo bucato alle sue estremit da due col nome di amalo di Siria
piccoli fori, a traverso dei quali si po ALarcocca-Anseace. ( anarcor-annencn. )
trebbe far passare un ago. V. Tav- 22:. Ha le radici di un color rosso, e simili
Questa variet, coltivasi piuttosto er 'ai rami del corallo. Il suo frutto pic
essere abbondante e precoce, che per,sar colo e un poco schiacciato sui lati. La
sua polpa di un giallo rossastro, ed ha
buoni frutti.
Amrcocca-aucomess.(aamcor Ancuuora.) un sapore vinao , poco pronunziato, e
misto a un amaro leggiero , che non di
Ha il frutto di un rosso carico, mac
chiato di porpora dalla parte investita spiace. La sua mandorla amara.
dal sole, e di un iallo rossastro dalla Arsxcocca DI Nancr 0 mm. (anarcor
parte dell'ombra. a ima pol a molle nelNaa'cr.) Ha il frutto i grosso degli
e di un iallo rossastro; ed i suo sugo altri albicocchi , e la sua Forma e schiac
abbon ante, vinoso, di un

sapore

.molto deciso e gradevole , 1ualcbe volta


un poco acido. La mandor a dolce, e

si mangia con piacere, ed ha il sapore


di una nocciuola fresca. Questa variet ,
a parere di alcuni, la nostra biricncola

ciata, raramente decisa e regolare. La


elle che rimane dalla parte dellombra,

e di un giallo fulso, spesso ammi


schiato di un poco di' verde, quando
1' albero e piantato in spagliera. La parte
percossa dal sole fulva e si tinge di
un poco di rosso. ll sugo e abbondante,
di un sapore deciso, molto grato e par
ticolare di questa albicocca. La sua
grossezza e l'eccellente Sapore-della sua

che Michcli denisce (MSS., Frut.Rnr.)


armeniuca parva,rotumla nucleo dulci,
ma a arere di altri, la biricocola l'abri
col 'Hollnnde o amande aucll'ne de
scritta da Lamarck nell enciclopedia, e polpa, fanno dare,a questa albicocca il
primo posto. J. S. H.)
che ora qui riferiamo.

" Anaxcocca n'Oaanna o mannoar.a noc "Anamocca or uscn. ( narcor ma Muscn.)


ucstalbicocca, tinta di un giallo ca
cxuou, Lamk. L'albero che sommini
stra questa variet ho le foglie, le quali rico, notabile r la trasparenza della
per la maggior parte sono pi lunghe sua polpa, la qual: rende visibile il noc
che larghe: il frutto che uno dei mi
ciolo; essa matura verso la met di lu
gliori, matura verso la met di luglio,
glio, ed di un sapore assai grato. L'al
iccolo, di sapore deciso ed eccellente; bero di questa variet , che ci pervenne
e a sua mandorla ha il sapore della da Musch, citt delle frontiere della
nocciuola, il quale peraler si avvicina a Turchia, per la parte di Persia, dalla qual
quello della mandorla dolce.
citt piglia ilnome, delicato,e prospera
hlcocca m Pnovzrza_o Paovsszamu (A
quando coltivasi a spaglicra. Si conosce
Ikluur Dr. luovzrcm) E piccola e schiac
un'altra variet, detta Albicocca grossa

ALB

(384)

di Musch, che matura alla ne di luglio,


che ha le coste rofonde da un lato, ed
1! compressa dslaltroyessa di un
grato sapore, colla polpa non attaccata
al nocciolo e colla mandorla dolce.
" Anmcocna mossa nonna m Gnuuua ,

Armeniaca fructrt magno oblongo , et


in ne compresso , aureo, sligrnulibus

purpureis ,' et Inaculi's summa parte

aliquando donato, Michei., MSS. Bar.

ALB

** Ansiocca aurea Di Genova , detta dal


Micheii, Armeniaca alba pf'aecor, MSS.
Fr. et Bar.
" Ansxcocm manca rarorva,de dal Mi

cheli,, Armmiaca uctn albo szrou'no.


Arr_nvniaca frusta medio serotino alba
suaw'rn'mo , nucleo dulci, MSS. Fr.,
e! Rar.

*" Albicocca m Sauna , detta da Dalia


mel, Ar]nmiacu fruclu majori.

N. 4; Aut. Targ. Tozz.,liacc. di Fiori, "Anmcoccs Manca, Muraceo Monaca,


Friuli ec., fase. I. Questa una delle detta dal Michcli , Armenz'aca fructu
gi grosse albicoccbe che si conoscano; parve compresso, nucleo amaro, MSS
Fr., et Bar.

Ali una gura rotonda allungata , com


pressa un poco nei lati e coll apice un Anarcocca Susana, dette da Duhamel,
Al'mrm'aca f'ructu marino.
poco sppiarato. Ha la buccia di un color
giallo non molto carico, spalma talvolta ALBICOCCO DI S. DOMINGO. Ber. )
di macchie e di pic'coli punti, che sono Sotto tal nome conoscesi in tutte e An
di color rosso-vimito-cupo. La polpa che tille la mammea americana. V- MAM
molto delicata, di un color giallo assai IEL. (D. P.)
cupo , contiene un sugo acquoso doica , ALBICORO. ( Ittql.') V. Annone.
F. M. D.
ma non di gran sapore. Questa polpa
aderisce poco al nocciolo, nel quale si " ALBIGI REALE. ( Bot. ) Cenoscesi
trova una mandorla amara, ed di una

sotto tal nome una; Variet dellanrite

C0mune.
f
gura ovoide ed appianuto ai lati. Lal
bero di questa variet ha le foglie molto "ALBIGLIOD1FBJNCIAODl-FUEN
CARAL. ( vimfera
Bar.) Nome
una variet
numeroae, assai folte, le quali compari
dellnlsui'tis
, che di
il,Michcli
de
scono nel mese d'a rile e cadono sul
nire dell'autunno; fiorisce nel marzo,

nisce w'tis parvo ac densiore bolro,

e ove la stagione non vada soggetta a

acini: rolundir, alb'o auis dulci s'a

freddi, allega molti frutti i quali sono in

oris, MSS., Rar

erfetta maturit nei prirm di giugno. A BIGO. (Fisici. uegel.) V. Ammcms.


buest'albero prospera bene nei lughi ** ALBINA. (Min.') Sostanza minerale
esposti al sole e difesi dal vento. Vi d'un bel color bianco, per cui ha ae
unaltra variet, la quale si distingue quistato un tal nome, trovata a Ma
rienberg presso Eanssiigin Boemia, nel
dalla precedente, per essere meno grossa,
e rotonda inVece di lunga , e per detta le cavit duna Founlite Klz'ngslein, o
albicotca'di Germania grossa lunga , pietra sonora dei tedese i.) Haiiy si'
dvnita dal Micheli, Armeniac juctu asicumto, che icristalli diquesto mi
nerale presentavano i caratteri , e ave
aureo rotondo , parum compresso , nu
cleo dulci, MSS., Bar. Ma bisogna qui vano la medesima forma di uclli della
Variet
di Mesotipo, da esso etto spun
avvertire che la mandorla delle albicoc
che di Germania amara, e non dolce,

come dice il Micheli..

tata, e che devono, come questi ultimi,


riferirsi alla specie dellapoliite.

Sono prismi retti di quattro facce,


terminati da piramidi spuntate d' un
Armem'aca vulga_ris ji;uctu majori, nu
medesimo
numero di lati, e le di cui
cleo amaro, Michel. , Fr. Armcniaca
media, nucleo amaro,Michel., Bar. facce nascono sugli s igoli del prisma.
rotonda e di un bel giallo; ha la polpa ALBINI. (Mamm.) ome, che deriva.
molto sugosa, assai dolce, ed una delle dal vocabolo spagnuol0 Albino! , appli
cato ad uomini, la di cui pelle di un
prime a maturare. Viunaltra variet la
quale diversica da questa per essere di color bianco sbiavato, coi capelli, so
nocciolo dolce, e della quale trovasi la pracciin , ciin , ed altri di bianchi,
descrizione in 'louruefort e in Nicheli. e con la upilla rosea , me non ca
.' Molte altre variet si potrebbero qui pace di toiierlre i' raggi d' una viva luce.
descrivere, ma sarebbe un oltrepassare i Sono anco chiamati Chacr'clux, Don
llus, e Budos, (V. Uomo) e questo color
limiti che si assegnano a un Dizionario
di Scienze; quindi noi ci ristriogeremo bianco pallido della pelle , e dei peli
un'aeziune morbosa di tutta lecono
a registrare, di alcune, soltanto i nomi.
mia, che viene a mostrarsi specialmente
*' Aencocct Anzssannmna o di Manu pru
sull'epidermide , e le sue dipendenze,
snnccn, detta'dal Micheli, Arrncm'aca
e passa ben sovente di generazione in
praeco;r, MSS. Fr.'et Rar
' Anarcocca nosnarin m noccrono armo,

"

4:

.I

( 385 )

.ALB

generazione , 1h- qual circostanza loha

ALB

mammiferi, e pi comunemente i topi,

dell'ag/adelee di Jnssien e dell'esandri'a


monogim'u di Linneo. Si conoscono circa
quattordici specie di alhuoa , le nali
crescono al Capo-di-Buona-Speranza , e

le 'mu'tore, le lepri, i conigli,e fra gli

se'_ne coltivano alcune nelle_nostre stu

uccelli, i corvi imperiali, i corvetti, o


corvi de'campanili, i merli; e molti al

bulbose
e erenni,
di fusto nudo,
di l'o ,
glie
radicnlai,
inguainate,alla
lro base

fatto riguardare, bench a torto, come

il carattere duna razzadidtint. Alcuni

tri presentano questalterazione o mo


mentanea, _o per thtto il corso della loro
Vita.

ALBINUM. (1301.) Questo nome latino che


esprime il color bianco dellaipianta, in
diceva presepi Romani, secondo che ri-'
ferisce Adanson, l'athanuu'a muritx'ma ,
Linn.-, o dioti: candidissima di Desf.
(E. Cass.)
.

fe. Queste sono piante erbacee di radici


di ori pendenti disposti in spiga. Le
albuche hanno molte ru5somiglianza con
gli asfodeli; ma ne differiscono per al
cuni caratte'ri desunti dalla' forma del
fiore , del 'qusle eccone la descrizione:
il calice non aderente allovurio,

c_lorato , e presenta sei divisioni, tre


delle quali sono interne: raddiri:zatc,

ALBIOGE. (Moll.) Tale , secondo Base, ' grosse alla loro sommit ', e le altre tre

il nome d' una s ecie di se pia. (DgB.) :


" ALBIONE. (iitomoz.l nvigny com.
prende in questo genere_ da esso for
l'nat0 tutte quelle speme/di sangu|sughe,
che hanno la coppetta ovale molto con
Cava, sei occhi riuniti sopra una linea

tnNerssle, il corpo cilindrico-tonico,


verrucoso,econ anelli assai distinti. Tali
specie si trovano attaccate alle razze, ed
ain squali. V. Sanouxsvcl. B. Specie
cilindrico-coniche cc.

" ALBl'lE. (Mi/1.) Questo minerale,che

sono esterne ed aperte. Non vi corolla ;


e gli stami sono in numero di sei: dei
quali tue sono sterili ed opposti alle di
visioni calicinali aperte,e tre sono fer
tili ed opposti alle altre divisioni cali
cinnli. Vi un ovario ed uno stilo grosso
fatto a piramide triangolare raddrizuta,
guernita di tre punte alla base. Il frut
.to una cassula 3-loculare contenente
molti semi, 3-valve, avendo ciaschedu
na valve un tramezz.

Secondo Thunberg, tutti gli stami del

do'noacsi da pochi anni, bianco , di ' l'albuca viscosa , album viscosa , sono
tessuto lamellare, o piuttosto scaglioso,
fertili; e lo stesso autore dice,che gli
e alle volte fibroso, essendovene pure di
Ottentotti masticano il fusto dell'album

quello incarnato. Trovami-in Finlandia


"con certe variet di smeraldo, colla pi
:nsalite, la mica, e lortite; i sonica
rettori convengono nella maggior parte
Il feldspato, si fonde confesso , ma
invece della potassa contiene la soda;
come ce ne assicura lanalisi. fatta da
Arfwidson , distinto allievo del celebre

Berzelius. Il suo peso Specifico -z., 410.,


rendendosi cr necessario il parago
narlo col fe da atn.
, I,,
" ALBO Fico . (Bah) Nome di una
variet cl cus carica. V. Fico.

ALBOCOUR. (Bot.) Nel Dalechampio


trovasi che gli arabi indicano con questo
nome il liquore che essi estraggono per
via dincisione dall'albero delt incenso.
J.)
4' .
LBORU. (Illiol.)'l pescatori venee_'uei
cos chiamano il pagelle, che una spe
cie di psgro, Pagru: pugel , N. Sputlls
pagel, Lacp. 8parus e'rythrinus, Lin.,
volgarmente conosciuto sott_o il n%ne
di Fravolt'no- F. lil. D.)
w
" ALBRAND. 0rm't.) V. Atnsenanco.
(C11. D.

" ALBR NER. (Ornib) V. Ausmuuco.

c. D.)
A BUCAI (Bob) Album, Linn., genere
di piante della famiglia monocotiledune
Dizion. delle Scienze Nat

maggiore, nlbtu:a mqjor,r L., per disse


tarsi in tempo di caldo, essendo. questo
fusto succulento e mucillagginso.
'
' Alcune speci sono coltivate in_Eu
ropm nelle aranciereo meglio ancora
nelle stufe temperate; ed esigono le

stesse'diligenze, richieste dalle altre


p]iante butbose di questa temperatura.
. Cunenu. _ . M.
I:
ALBUGINE, o lAN O.(Fisiol.yeg.)
Albigo. Si nominano cosi due 'malat
tic a cui vanno soggetti i vegetabili , e
che sono fra loro distinte si pei loro
effetti, che ,pcr le loro cause, poten

dp una attaccare ogni specie di vegeta


lnli, e laltra solamente gli alberi frut
tiferi.
La prima che noi chiameremo albu
gine_ spesa, generale o parziale.
Quando la malattia e generale, le fo
glie della sommit e lestremit cupe
riori

dei

fusti

divengono bianche in

principio; quindi spargendosi una palli


dezza sulle parti inferiori, le foglie si
inclinano verso la terra, si accenno, e

la pianta non tarda a perire. Si pre


vengono alle volte gli effetti di questa
malattia, innalliando abbondantemente le
piante che ne sono incomodate; ma il
pi sicuro rimedio quelg di scapmara

ALB

(336)

ALB

prong i. pori (astratti, e si ristabiliage la

le sommit che ne aono_athqte_, e cosi

'
piante cresciute in piiia _t_erra_non
vanno Quasi mai soggette a_?uesta ma

traspirazione. -
'
"
--|
Secondo quel che abbiam detto, sem
bra che le secrezioni che accadono in

' httia: imperocch essa mani estasi par

questa malattia, non riescano nociveai

dimpedire che il male progredisce.

ticolarmente nelle stufe, sotto le ca_m

va'getnbili , se non in quanto che si se

ane, o nellestul'e-s'telai'. l poponi e

cumulnnn alla supercie delle foglie , le


i cocou'icri ne aom spean attaccati, a lo . quali allora non possono pi sodisfare
sono egualmente le orteusie quando si Valle loro ordinarie funzioni.
ternnoeaposle ai raggi diretti del sole.
lgnorasi assolutamente la cusa dique
uestl malattia ha sintomi tali Nche
ste' addensamento e di questa alterazione
fan mente la
trebbeno f r confondere delle. foglie.
'
. cella tisiohezza (linlemen ,. se s'lgno
-Questa malattia , la quale- riguardsai
russe che alla dovuta .ud -una causa da alcuni agricoltori come eohtagios
sente che ne adducano prove-sufcienti,
' _C,on.traria.
_
_
_
I? albugiue secca parziale una ma
,rnolto pi rara nei di ait,imenti me

lattia lcale. L'e log io restano segnale

_r_idionsli, di quello' lo sia verso il nord


della Francia; e "notai che vi sono pi

da macchie bianche,_ed un tale accidene

uon"ha- conseguenze graviquand'o'aasa e


un piccolo numero di foglie' ma; o_ve ne
presti attaccato tutto il fogliame. di__una
pianta ..erbaoea , allora questa pianta
muore.
Gli alberi non periscqno per le con
seguenze di questo male.
.
Si creda che l'albugiue secca su: pro
dotta dull'altergi'aioue del teasutotel
lulare, alterazione dqwta a troppa umi

soggetti quegli_albri che ai :spultano, o


che sono coperti 'di m'uschio. (
M.
' l giardinieri danno il nonie.dialbq

pix'ne o di Mango, ad alcuni -pic'eolissimi


l'un li_i bianchi del genere efyu'phe , i
ua i alle volte copronocon tale abbon

anza le piante, er cui si direbbe che


Vi siasetninata la*farina; dal che pa
'rimente venuto-il nome di mugnaio, usa

dita, aiguita da una syaporazione ecces


uva.
' stato osservato che l'albugine secca . ssi cc. , si coprono apessissimodi questi
parziale sviluppasi in estate_,' allorch
funghi, senza che mostrino peraltro di
succedono a ioggie abbondanti, ma pas sorire alcun male.
'
se

re, vio ente sciate.

_q-ui'-_e>

to in questo caso. il labgrno, cytisigs


laburrium , laballote , bq"llotd ni5ra ,
lassenzio, a_rlunia absenlhi'lin,-i ro

g-_----_

* Il Prof. Filippo e pone l'albu5ine

fra le malattie asteniclie che costitui


ci chianferenio albugfrze melata_ la
scno il X- genere della Il classe del
seconda malattia, la quale, come abbiam
detto,di sopra , i. tanta osservata .sol . suo Saggio Teorit:o- ratico sulle ma
li senza fare al
tanto negli alberi fruttiferi, e nominata- lattie delle piante.
mente nellilbicocco , nel susino e_ nel

cuna diatinllune di al ugine secca e di

pesce. Essa stata indicati: in molti su


tori sotto; il noine di labbra e di mu
o. , malattia
-&1 manifstasi . a'l nire
> M
Qlue.sta
del mese di giugno, e durant'quelli di
.\ luglio, il dato e settembre. Le piccole
foglie del estremit dei ramosc'elli si
coprono di una sostanza biancastra ,' di
un sapore sdolcinate , la quale trasuda
attraverso i poi- allungati dallepiderme,
a che veduta col microscopio, compari

albugine melata,e rintracciando dotta


mente le cause di questa malattia , crede
che essa venga prodotta originariamente
da una sottrazione di calorico , per cui

sce eomenma moltitudine di letti in

la pianta trovandosi in uno stato di


debolezza , manca della forza che le
necessaria
er scaricarsi della materia
della Secrezwne; e questa materia rima

ne cosi alla supercie esterna dei vasi


espiranti, dove vi piglia l'aspetto di
una sostanza candida. Osserv inoltre:

|. Che questa malattia regnafre


collati fra loro. 11 male ,va a occupare queutemente nell'estati fresche, e che
"a
insehsibilrnente lefarti inferiori, attacca rarissima nella asciutte e calde.
tutte le foglie.e stermina la loro ca 1; n. Che attacca moltissimo le piante
data primw del tempo , cagion_ando p ' poste in_ Pianura , e risparmia nelle
del Culle e del monte; ed in questi luo
nesta ragione laborto delle gomme a
atti che erano destinati a svilupparsi ghi, i vegetabili situati nelle ombrose
piagge_ volte al nord, sono forse i soli
' l'anno vegnente\.
.,_ ,Si guarisce l',albem recidando le parti. che la risentano.
siate o semplicemente lavaiidole con
3. Che vi sono pi soggetti quegli
'li ' ma, appena Eh: ii milfestano i erbaggi i quali s innalliano,d frequente
sintomi: con tal mezzo si ria
e con acque fredde.
-

-.- _

,__

A un

( 387 )

4LB

. 4.9 Che ;i manifesta, .tls}nri_meutc \ muso un oqo,prdmineute, linea laterale


dopo. che sul inath lqusamcnte so'pl'acenrvats, pinne}di color pallido.
_qnalclae nebbia.
"
Abita in tuttii umi, e li 'tiba' d'in

5. Che alcuno pian


Ira non davano, dm

(tali nella
'

- setti.

apparenza, -_\

indizio alcuno di ,nmrho , la mattina'

4.2 Lansuaa,d ananasrrs, Iguciscus

a bllrnlu (C prinu: ulburum Linn.)


B. Tav. 8. Hg.
G '
"
'Caral. Corpo con; ressa, argentino,
il sole, cio nellorev che latmosfera . testa aflata, man ibnla inferiore un
o.precisamente pi _fresca._

poco pi lunga , scaglie della testa ca


7. Che nalmente le piante situate duche, pinne di color pallido, 'quella
lungo i luoghi umidi, in riva a laghetti, do;sle dietro. le catope. V. Tav. 56.
peschiera
simili recipienti di acque
' L'albnla a comunissima nella Sen
; nei loro contorni ,ysono le pi of= na, nella Loira nel Tevere, e in quasi
tutti i umi. giacomo la in carne
ALBUM , Leuci.wus Kleixi. (Iuol.) Cu
poco stimati , se ne fa la 'pesca col solo
vier,ha applicato questo nome ad un oggetto-Ai ricavarne la materia argen
lotto-genere, nel genere dei carpioni , e tina, che ricopre_le due mgn=. e serve
ne_ha riguardata come il tipo l'albula, alla fabbricazione delle perle fals'e, cono
o 'al'lauletta dei;nostri (im'n'. l pes<;i,_.chc acintaf in commercionsotto il nome di
lo compongon0,-sno volga mente cono Essenza orientale. V:'Esseaza omesyrana.
cinti cotto la'denomina2ipne di, pe.vci 5. La Sucmaeao'm, o Paansu. Leu
ianchs, e la parola. albula deriva dal - cisculr' phoxz'nus. ( Cyprinu: phozinu:
la'tino_ albu.v (bunco);nentre quella di Linn.) Bi. Tsv. 8 (i . .
ximcog,- che ha dato motivo al yo
Carqt. Corpo allungato, sottile, nasi
t_:abolo pesce leucs, pur sigilica in _ rotondo, variegato di nersstro, inea
laterale diritte, una macchia bruna
greco bianco.
' '
.
sulla coda , pinn_a dorsale dietro le cat0pe.
Qpesto genere up artieue alla fami
E la pi piccola specie dei fiumi,
.gliadei giuriopomi, l sotto-ordine de
vive in societ, sempre alla supercie
gli addominali, e distingnesi per i se
uenti caratteri: non ha barbette, le dellacqua, ove sfugge agli altri pesci,
..
pinne dorale ed nale sono corte, senza ed ha amara la carne.
6. 'L ausmca.lo: Leuciscur america
spine, ed il rimanente dell'organizza
nua (Cfp'nus americanus, Lacp. V.
none simile e quella, che osachasi
'nei. carpioni.

.
. Carat. CorPo com ressa, dorso bruno,
Le specie sono molto numerose, la
ventre carenate fra 'ano, e le cat'ops ,
mo 1? co stimata, ed in diverse pro
labbra eguali, narici larghe, testa pic
Vlnce
ella Francia sono indistinta
cola , depressa, e pinne rossastre.
mente conosciute sotto i nomi di-mdu
Bosc ha osservato questo pesco nella
nierg(mn naio) di chevanne,idi gar
se ne dolci della Carolina, nelle quali
don cc. (g ione)
.
l. Leuciscs dobula (C7prinus dm cr2sce no alla lunghezza di due , o tre
decimetri. Prendeei con facilit all'amo,
blila, Linn. B]. 5.
_
/ "
' " Carat. orpo bislungo, rotondo, serve particolarmente d'esca alle trote ,
e la sua carne e poco gustosa (H. C.)
tuta larga, muso tondo, maudibuls su
' Il homo d'albula stato egualmente
periore un poco pi lunga, pinne pet
torali, e catope rosse; questultime applicato ad una specie di sermone, clic
vive in molti laghi di Svezia, e di Ger
Mino sopravanzate da un appendice. A
blta le acque vive di fondo ghiaioao. mania (Salmo albula-Lin.) ed al cipri
no albula (C1'prinus albu a Lin.)_ V.
in? La soaarsrraccxs. Leuccu: ruti
Ssamoue, e Cuneo (F. M.
lua (Cyprinus ruzilus, Linn.) BI. 2.
ALBULEN.
1m01.)v. Anselma. (H. c.)
Carni. Corpo compresso, argentino,
tutte le pinne rosso, colla dorsale in fac * ALBULE TA. (Ittiol.) Col nome
ablctte, corrispondente all'italiano al
cia alle catope.

bnletta, conoscesigin Francia l'albdla ; e


'-2'Abita questa specie le ne ma vive, ve
la spinarella, piccolo Pesce d'acqua dolce,
ne_udo spesso alla loro super cie per nu
trirsi di friganee, e di efexnere, delle che appartiene al genere Gasteroateo. V.
Annota, e casnaosrso.
M. I). ).
quali avidissima.
3. La nasca, Leucismu vulgaria (Cy * AL_BU LETTA DI MARE. Unici.) Col
Pn'nus leucircu: Ln.) BI. Tav. 97. g. 1. npme ablette de mar, che noi- cos tra
Carut. Corpo slargato, argentino , duciamo, chiamasi in Francia :una spe
cie di porca, p'crca alburnut'Lxm, della
dopo erano coperte di albugine.
6. Che mapifestaei nell'atto che spunta

(388)

ALB

ALB

quelle specie che si "avvicinano per i

quale Catasby ha da,to',ls lifgura sotto il


nome di? albullta di America nella soli
Op'era so ra la Storia naturale della Ga
,rolina. . Auspnso. (F. M. D.)
,.
ALBUME. (Fisiol. Mg.) una sostanza :
secca ooleagiuosa , farinacca o curiosa
che accompagna 1' embrione, ed Il; come
esso, nucosn_ sotto gl'invogl del- seme.
La farina estratta dal grano, dall'orm
o dal gpaip'ro, non altro che albume
,ridotto in polvere.
"
'
nesta soitanzn stata paragonata al
I' a bmne dell uovo , chiamato volgar

loro caratteri esterni: della quyal verili


ci possiamo facilmente convincere, quan
dosi passino in rivista le famiglie natural'.
Nel frutto del cocco dove si pu par
ticolarmente seguire l' albume nel suo

sviluppo, trovandovisi in
volume con
aiiefabile'. A tutti e nota la" noce del
Cocco; essa contiene prima til sia per
fettamente matura, un liq60re bianca
stro, zu_cchemto addetto ( V. ACQUA

nanna_aoce DFI- cocco ), il quale Ho


Vul0 come un rinfrescante dai popoli

mente, chiarad'uovo, ed un tal parla

che abitano

g'one' non ci sembra mancante di aggiu

nesta specie di alma. Uri-tal liquore


l'albume' disciolto nel sqccho;'q a
misura che il frutto matu'ra, questo sugo

-statezze:- imperocqh, siccome il bianco


dell'uovo serVea nutrire il pulcino, del
pari noi pensiamo', che lalbume del se
me l'ornisca alla giovanepiaiiha un ali

le contrade , ove cresce

latteo penetra nelle piccole cavit di una

lamina di tessuto cellulare che ricopre


lutta la panete'interna della noce: quindi
che. la par! liquida evapordndoai in

mento delicato ed .a'lei conveniente.

Questa sostanza non sem re si ma'ni


festa a] primo colpo d'occluo, quantun
que ella sempre esista.,Ora contenuta
nel tessulo cellulare dei cotiledoni i
nali sono alloram'olto grossi, come nel
?agiolo, nel pisello , nel pesco; ed in
questo .caso non si rende visibile se non
all'anstomico armato di microscopio:
ora riempie le borsedi un tessuto cel
lulare, situato alla supercie dell'em
brione , ed allora visibilissimu al
1 occhio; nel qual. caso, i cotiledni
invece di essere rossi, carn0si farina

sensibilmente, lalbuihe depositato nelle


cellule ai addome, piglia la consiste la
del latte accagliato, e nalmente-go la
della mapdo_rla dei nostri nocciolia frut
to. Cosi nesta sostanza forma uno strato

bianco di sei a sette linee di grosse-ne,


e manifesta un sa'pore che si avvicina a
quello delle nostre noccluole: dopo di
che il ' seme maturo} e l'albume
nello/stato conveniente per servire d'a
lim'cnto all'embrioqe.
La natura favorisce con mezzi analo

ghi l'infanzia della maggior parte dein


Eliano delle vere foglie; e la i sono l"al- esseri rganizzatirinlatti il quadrupedc
urne e i cotiledoni che esistono nella nato di poco, succia dalle mammelle
della media un nutrimento delicato, pre
Tornice , nel rabarbaro, nella noce mo
parato a bella posta peri suoi primi mo
scada,ec.

cei, sono sotti issimi, e a esso somi

menti di vita. li feto del volatile as

Vi sono dunque due specie di albume,

e si u chiamare uno interno come nel


{agio o, e laltro esterno come nel ra
barbaro?

'L'alburue interno prova tutte le vi-'


CCD(lG dei cotiledoni, dei quali egli riem

o.

sorbe nel tempo dell'incnbazione la so


stanza chiarosa nella quale immerso;
lembrione della pianta succia, neltempo
del germogliameuto, l'albume steppe
raio dell'umidit che la pianta assorbe

pie il tessuto: L'albume esterno varia

dallaria e dalla terra, e si nutrisce di

nel suo Volume secondo le specie: cosi


piccolo nel gelsomino di bella notte e
ne le i0|e garofanate , ed grosso nel
grano, nel granturco e nel cocco. N
pi stabile la sua posizione rispetto
allembrions, il quale, ora similea un

questa sostanza che trovasi in vicinan


za di lui, sotto glinvogli del seme, co
me una rovvisxone che la saggia na
tura gli per aiutarlo a superare que
sta,prima e dillicile epoca della vita.

piccolo cordone cilindrico, locirconda


nella cuscuta, ed ora simile ad una pic
cola piramide, ne circondato nel sago,
nellarea e delle altre palme. s,
Lalbume varia' nella sua forma, quan
to nel suo} volume e, nella sda situazio
ne- diviso in tre lobi nella coccoloba,
solcato nel dettero, cavo nel Como.
Noi dobbiamo osservare che la forma,

la posizione e la natura di,questa so


stanza , sono quasi sempre le stesse in
g.
\

.___._41 .

Lalbume serve dunque di alimento


ai vegetabile nel tempo che ci germo
glia: ma er acquistare una giusta idea
delle sue

nnzioni , convien conoscere il

fenomeno al quale esse si rapportano.


V. Genuoouauearo. (B. M.)
** LALBUM: fu cos chiamato da
Gaertner; Richard lo disse Esn0srenuo;
_e Jussieu lo nomin laumento, sotto
la qual ultima denominazione Massey ng
giunge il seguente articolo, che modica

in qualche parte il precedente.

H'I
-r:
Il"I'_-I'I

ALB

(389)

Il perispermo, essuto cellulare la di


Cui rete ripiena di una fecola auliln
con o di una mucillaggine addetzsata,
riman nascosto sotto gl'iuvo li del seme,

accompagna l'embrione, da quale di


stingt_iesi per la sua composizione e per
il suo aspetto, n comunica con esso

ALB

delle unnunculsoae , delle raminaeee,


delle conifere , ec..,'manca i perisper
mo; ed al_contrrio questo corpo non
si. mai reso visibile nella famiglia
del e vere anranzacee , delle crocif'ere ,

delle alibmaceo , qc- ;, e vi sono alcune


altre famiglie, come le borragiuz:e {e le

per veruna unicazione vascolare. Do- . leguminos'e, nelle quali assottigliasi pas
rante il germogliamcnto,'gli sommini saudo da una specie a un' altla, e finisce
stra una materi; nutritive che pu, con dileguarsi in t0ullbLMlkbb) Elem.
rigonarsi a quella che il pulcino p,
(Mssy.p
.
.
dal vitellus, volgarmente detto torio o ALBU E. (Ornit.) Sostanza liquida, c
giallo 711 uovo.

viscosa, che occupa i tre quarti circa


delluovo, e chian_xsi il bianco, o chiara.
La fecola o la mucillaggne insolw
bile nell' acqua prima . del germoglia
Avviluppa le calaze,_ed il torlo, ri
mehto; ma quando il seme di posto in coperta da una tta polpa, che' alle
circostanze che ne favoriscono lo-svilup volte osservas aderente al guscio; tra
po, questa materia cambiando di natura,

versata essa pure in o ni senso da una

e divenendo solobilisima, serve allora membrana leggera , ti anfentosa, e Val;


scolare, che la ritiene in varie specie
di nutrimento all'embrione.
_
M Alle volte fra ilperispermo e lcndo
di vi;scichett trasparentissime, 'e'- deve
in Parte a questa membrana medesima
pleura , dotta 'lcgmen e hilo era: da Mir
la sua viscosit. (Cri. D.)
bel, e unica interior da Gau;tner (te
gomento immediato della, mandorla), " ALBUME, BIANCO o CHIARA Dl
esiste una continuit di tessuto che pu UOVO. iClu'm.) V. Aumunu.
revocare in dubbio lesistenza distinta * ALBUM N. (Chini. Questo il nome
dell'aendopleura in alcuni semi,come latino del bianco de 1 uovo, o chiara ,
nella 'ri'w'ma nella salsolu , cc. E mal
che i Francesi hanno quasi adottato per
gradp che moiti auto'rimoderni dall'aver - Votabolo della loro lingua, dall' uso mol
riscont,rata unendopliura' in certe spe
tilicetlasimo di questa's08tanza. 02.)
cie vicinissime md alcune altre,- nelle AL UM GBAECUM. (Chim.) In matr
quali poterono scorgere questa tunica ria medica e in farmacia fu dato il porne
semina e , abbiano creduto di poter con
d'album grae'cum agli escrementidtai ca
cludere che essa esista in entrambe; pure ni nutriti di ossa; e ch_e_ prepal'aVasi
questo modo di ragionare per analogia altre Volte per uso della medicina col
non mai sicuro, quando non siasi suf

mezzo della lavatura e della' porri3za

cientemente dimostrata la necessit


della coesistenza degli organi; ed cosa
che merita dimostrazione se unendo
pleura sia indispensabile all' esistenza
di un seme.
"
vNelle labiale, e in molte b'orraginee

zione. Questo mdicameuto il_gusle non

llacee, nelle timelee, ec. , il perisper


tuo cosi sottile, che per lungo tempo

ministrare il

che fosfato di , calce osseo , privato

della maggior parte di gelatina {motivo _

della azione digestiva dello stomaco e

degl'intestin'i del cane, stato abban


donato, ed anche messo in idicolo da
e_ leguminose , nelle rosacee , nelle me parecchi anni. Se il medico vuole am
fosfato di calce, pu pi

e_stato preso per una tunica seminale.


'luttavolta, siccome i semi di questi ve

gliarlo dalle ossa cralcinatpj,piuttostn


che ricorrere ad. una materia natural
mente schifosa. (F.)
P ' y

getahili hanno un'endopleurs , e sicco


me i vasi funiculari vi si arrestano,

* AL'BUMlNA. (Chim.) Furcroy pro

presentemente si riconoscono con faci


lit i _semi con perispermo.
ll perispcrmo farinaceo nelle gra
minacee, nelle nittagini, ec.; oleaginoso
e_carnoso nelle euforbiacce ec.; elasti00,

di una durezza cornea nelle palme, nel


coffe e in altre rubiacee , cc. Il peri
Bprmo di alcune leguminose , delle mal
Vacee e del cellis, si converte, trattan

dolo_ coll acqua, in una materia mucil


Ig mosa.

"una pianta conosciuta che a

A.
-

tenga alla famiglia delle ombrelliim',

pose d'- indicare sotto il nome di albu


mina una sostanza azotatn, la quale esi

ste nella maggior parte deifliqul'i ani


mali. Questa sostanza unita all'acqua
a piccole quantit di materie 'salihe ,
forma la chiara duovo, il siero del san

gue ci liquidi che resnltano.dsllazione


del fuoco o di una materia vescicstoria
sulla pelle, ed una parte costituente
della sinovia e dalla bile degli uccelli;
e da Chevnllier stata perno trovata
in grandissima quantit nellorina di
una donna venerea.

L'albumina esiste ancora nella mag

ALB

(39)

gor 'parte dei vegetabili, e Fourcroy ne

AIJB

la forme di bei fiocqbi di un bianco per

indicata' la presenza nel sugo del, lato; e cosi precipitata, essa lascia svi
crescione, della toelearia ,' nella radice - luppat'eapontaneameutta del cloro. L'al
buminaperde la sua propriet di restar

v .
della romice; eC.

Alcuni chimici riguardaiido come df- ' coagulata per lazione del calore, quando
Caronte l' albumin ottenuta .dai liqui- ' si tratta colla soda o con. la potaasa.
Le soluzioni metalliche precipitano
di animali, da quella che proviene dai
vegetabli, indicano la' rima col nome per la massima parte la soluzione d'al
bmina; e fra quelle cheiu-pn modo pi
di albnmina animale, e a seconda d a1
sensibile fanno riconoscere questa solu
bumi'na' vegetabik.
_

zione , notabile nella di deutocloruro
' L' a.lhumiua un liquido. visoso,
trasparente, di un bianco giallastro, di dimereurio o aulilimato,corrusivo, che
giusta l'esperienze di Boatock, pu deter
nh'sapore sciocco.
senza odore, di una
minare un precipitato in un liquido che
ravit specica maggiore di quella del
non
contenga che un 0,0005 da_lbu_mina.
'a:qua, colla quale difficilmente si me
L'alcool, il calore e lazione degli
scol , e led a propriet di spumare.
lVfanifesta qualit alcaline , poich acidi hanno virt , come abbiamo detto,
di coaglare lalbumina. Essa allora pre
messa in contatto con la carta di lacca
senta le seguenti propriet: 'dura,
mulla arrossate, ritorna al blu il colore
opaca, di un bianco smorto, di un sa
di questa carta medesima; ed una tal
pore dolciastro, meno soggetta,a pro
pr0priet dovuta a una piccola quan
vare la fermentazione, putrida , e cessa
tit di sottocarbonato di soda che essa
di essere solubile nell'ac un.
contiene. Assoggettata all'azione del ca
Hatchett ha osservato c e l'albumina
lore, spande un odore_partieolare, e si
rappiglia ben presto in una massa o tenuta in contatto colla ido nitrico ed
coagulo bianco , come vedesi accadere abbandonata in questo 'iquido, cam
nella chiara d'uova cotte. Sulle cause biava natura, e diveniva una Sostanza
analoga alla gelatina.
-'
_producenti la' cmgulszione dell'albumi
Lalbnmina stata analizzata'da 'Gay
<na , hanno alcuni chimici pensato va
riamente fra lorm Scheela fu dopinione Lussac e Thenard , i quali hanno tro
che si dovesse attribuire'alla semplice vato che componevasi .per( ogni 100
.
.
azione del calore, e Fourcroy all'assor- " parti di:
Carbonio . . . . . . .. . . 52,8_83
bimento dell'ossigeno. Questi due chi
Ossigeno. . . . '. . . . . 23,872
mki cercarono, ognuno per canto Suo, di
ldrogene. .
. . . . . .,54o
appoggiare sopra a fatti,le loro opinioni;
ma la questione ancora indecisa, seb
Azoto........... 1?),05
L'albumia liquida pu esser evata
bene sia stato provato che l'ossigene
dalla chiara o bianco (1' uovo; e alcuni la
non abbia Veruna parte in questa coa
seccauo alline ' conservarla e servirsene
gulazione. .
,
in quei luoghi, dove con difcolt se
Lalbumina tenuta in. un vaso chiuso,
'si scompone dopo qualche tempo, ed una la possono procurare. A quest effetto
tale scomposizione annunziata dallo si schiacciano delle uova , se ne separano
sviluppo di odore putrido; e se mentre le chiare dal rosso 0 cos detto tarlo;
in questo stato di scomposizione, si si raccoglie l'albumina, ed esponendola
assoggetta all' azione del fuoco, acCade
ad un leggerissimo calore, si priva del
allora uno sprigionamento considerabile l'acqua che essa pu contenere: per ef
fettuare la uale evaporazione neces
di gas idrogcne.
Quando 1' albumina liquida esposta sario di servirsi, per quanto possibile,
del calore atmosferico, ossivero di un
ad un leggiero calore e presenta una
gran supercie, essa allora si secca , e calore di venticinque a ventotto gradi.
piglia 1 aspetto di una sostanza vetrosa, Si mette lalbumina in certi vasi che
trasparente, per cui divien fragile, e presentano molta supercie , e si espon
manifestasi analoga alla gornrha arabica, gono questi vasi in una stufa. Seccata.
che di liquida sia divenuta secca per la che sia lalbumina, si stacca c si mette
sua esposizione all' aria. L'albumina , in bocce , le quali si tappano esatta
mentre in questo stato ,' se si mette

mente. In tale stato l'albumina manca

di nuovo nell'acqua, vi si discioglie com


letamente.

di quelle propriet cosi euergiche che


essa manifesta mentre fres., ma pu
nondimeno offrire utili servigi stempe
rawlola in 20 volte il suo peso d'acqua.
Nelle arti e nella farmacia sono impor
tanti gli usi dellalbumina. Essa ado

. L alcool, e letere non hanno azione

dissolvente lull'albumina ,. la

uale ri

man coagulata cogli acidi e co l'alcool


stesso, ed precipitata dal cloro sotto

4f-e

f_.'

_ _,__ w___-_.

( 39} )

ALB

rari per chiaricarei vini, isiroppi e


e soluzioni saline, per dare una spe'eie di
leggerezza ad alcune prr:panizioni ali
mentari , e. per fare un luto, il quale
riesce benissimo ad impedire la Perdita
dei gas che potrebbero scappare dagli ap
panti,-durante le operazioni. Ma la pro- .
riet, per cui sar sempre raccomanda
Eile luso dell'albumina , quella di
neutralizzare lazione deleteria del su
blimat corrosivo, e di togliere a questo
sale veneco la Sua azione sull'economia
animale.

. '_

'

-t

Essa offre un reagente prezioso per di


scoprire la presenza del denteelornro di
mercurio, e reciprocamente questo den
teclqrnro serve di _resttivo per l'albu
mina. Questi c0rpi unendosi, producono

ALB

re che la diseiolga, senza peraltro che


Il] essa induca la minima alterazione.
La.potns_sa quando pura, la discioglie,

e se alla soluzione si aggiunga un acido


per latrar l'alcali, allora questa s'in
torba, ma non vi ac'cade precipitato al
cuno;
"

.
Lalcool e l'etere solforico , nonnin
nifestano su di essa Verona azione,

Lacido acetico nello-stesso caso.


Esposta allazione del calore, si ram

molllsce in principio, quindi si carbo


nizza, esalando un odore di pane bru
ciato.
\
_
,
Se in un tubo di vetro si calcina for
temente 0 sola o insieme col deutossido
di rame , non d il minimo indizio di
contenere' noto.

un precipitato bianco occoso, insolu

LBUMLNOSO. (Chim.) a ladiettivo

bile nell'acqua , decomponibile dal ca


' loro, per cui da alcuni prodotti analo
ghi a quelli ottenuti dalle materie ani
mali, ed in_oltre un vapore analogo al

della parola albumina, che aggingesi


alla _.parola liquido, e col quale si-ca
ratterizza quest' ultimo; e per" dicesi
liqui[do ,albuminoso, liquido! gelatinoso,
ec.
.
2
AL U EA. (Crost.), Genere di gran
chio stabilito dal Fabricio sull'esempio
dAltorf-, e collocato nel suo coppie
mento con gli esocnati.
Albunea ance il nome d una fon
. tana ramme_ntsta da Virgilio nel libro
Vl dell Eneide al V. 83.
,

va

re

metallico mercuriale, che rac

co {0 sopra una_lame doro, comunica


a questo metallo un color bianco ed Un

pu imento particolare.
In Francia, l'albumina seccati! e me
scolata al carbone animale venduta
sotto il nome di polvere chiaricarle,
e in questo stato adoprasi pi partico
larmente er chiarire 'i vini.
" ALBUM NINA, 00N1N0.(Chim.)

. . . .

. Lucosque_ sub alla

di farmacia di Parigi in quellodi com'


no. Questa sostanzasi distingue per gli

Consuh't Alburrea , nemorumque rhu.eima


sacro

.
Fonte sonar, saeuq7nque erhalatopaca
mqphr'tim
-. "
nell'alta Albunea selva
Per consiglio ricorse. questa selvn
Immensa, opaca, ove mar sempre suona
Un sacro fonte, onde mai sempre esala
Una tetra Vorago.
'
(Caro Traduz.)
Le specie. che compongono questo ge

appresso caratteri.

nere, sono quasi tutte delle indie, e si

Ultimamente il sig., Courb avendo te


nuta per un certo, spazio di tempo lal
bumiua duovo ad una temperatura che
segnava circa otto gradi sotto Zero,
giunto E separare una' sostanza particu

are di struttura cellulosa , alla uale


ha dato il nome di albuminina, cam iato
quindi da una commissione della societ

insolubile nell' acqua, la quale ,

riconoscono per la singolarit della for

quando vi concorra laiuto del clore,

ma dei loro occhi, il di cui peduncolo

la gona , formando una specie di mu


Cillaggine.
Lacido solforico concentrato non fa
che gonfiarla leggiermente, e la carbo-
nizza quando riscaldato anche mini- ,
mamen_te, ed allora sviluppasi un odore '
aromatico Piacevole. La mescolanza

depresso ricevuto in una fossetta sca


vata nella base delle antenne. Il Fabri
cio ne ha descritte sole cinque specie ,
una delle quali dubbia. V. all'articolo
Mansoaosracet il genere XXXII. urna),

insolubil nellacqua , la quale si.cuni


ace al solo acido, e se ne separa il solo

carbone che resta precipitato o sospeso


nel liquido. '
Lacido nitrico agisce debolmente a
freddo su questa sostanza, ma a caldo
ii discioglic dando luogo a uno sprigio
Damento di gas.

Lacido idroclorico concentrato e caldo

particolarmente per laspecie Ranina

dors'ip'es , Lame ., albanea dorsipes


Fabr., ed il genere LXlll. assenza, Al
bunea symmsta , ,e

scutcllata

Fabr.

V. Tav. 7_8|.
er la specie. Albuneu
Sfmnia. (C.
:\
ALBURNO , Alburnus. (Ittiol.) Cate
sby , e successivamente Linueo, ha cos
chiamati una specie di P_G.I'Ca, Percd al

burnu3, compresa da Lace'pde nel suo

genere Centropomo V. Cesr'soeouo,


\

( 392 )

ALB

La mentovata Cated:y_ha applicato


a tal -pesce anco il nome di a uletta
d'Amenca,e ne |a\d a un'esatta -[i_
gM'n ('lav. lf g. 9.) nella una Opera

ra la Storia naturale della carolina.

ALB

come l' abbism detto di so re, semplici

strati di libro indurito. n'latti in un


trizione delegat'abilc deterhtinando lal
lungamento dei tubi del libro, fa si che
Ie_magliedivcngano pi braghe , perdino
la loro larghezza , che il tessuto_qellu
Il}: che esse contengono, testi compresso

V_. Palio . F. M. .
.
ALBUR U. Zoof.)'Specie del-genere AlJ
:e r,euisca in arte,alla cirCouferenu, e
cqiio. V.LCIOUIO. (G.
D
ALBURNO. (Fisinl. veget.) Questa e la ' cos il libro (livellth pi compatto, for
parte legnosa pi esterna del tronco_e migl"alburno. Questo ,'d_al canto suo ,
penetrato dai sug'bi nutritivi,-si allora a,
dei rami deglrhlberi ed arboscelli di
cotiledou. L'Ilbutu0 si distingue a ed' aequista insenaibxlmente la solidit
primo vista dalle altre parti, per la sua e la tenacit del legno, dal qule- non
si pu pi distinguere; e per convincersi
situazione per il suo colore, e per la sua
di una tal verit, basta osserur l'or
dfensit; Esso forma uno strato concen
trico, posto alla supercie del legno ganizzazione dei vegetabili ed-il loro svi
uppo. Ma 1' esperienze che ora noi ri
perfetto,c ricoperto dal libro. Il suo
colore esqpndo biancastro, offre un\mepzo

di pi per farlojiconoscere: imprarocch


'il libro sempre i o meno verde , e
il legno piglia ordinariamente'nua tinta
abbruuita. Finalmente il suo tessuto
pi fitto e pi duro del libro, .ma. pi
tenero e meno com atto del legno. y
lu conseguenza dl una serie naturale
di sviluppi, le_sl'oglie pi interne del
libro si trasformano in albume , e gli

strati pi interni dell'albergo si cam


biano in legno. Cos l'alburno non ' che
il passaggidel libro allo stato di legno:
la quale opinione rimarr con ermat'a da

ci che ora siamo per dire intorno all'or


ganizzazione dell' alburno, Vedute col
microecopio.
'

L'albnrno composto di rendi ok


iccoli'tubi , e di tessuto cel ulare. I

t bi sono spesso forati da una molti


tudinedi pori , si estendono lungo i
tronchi ,ed i rami, e sono disposti in
fascetti che si riuniscono e si separano
alternativamente , presso a poco , come

nnmreticella che abbia le maglie stret


}issime e allungatissimc. Queste maglie
sono ripiene da un tesmto:cellulare,
93 che da un lato penetra nel le no e-va_

\'mwmmr'

a riunirsi alla midolla, e dell' a tro lato


traversa il libro, e giunge no al paren
chima posto sotto l'epiderme.
. ' " L'organizzazione del libro e del legno

;-1

la stessa di quella che abbiamo ora


descrltta, cblla differenza per altro, che

nel libro le 'maglie della reticola for


mata dai tubi, sono molto pi larghe, e
pi abbondante e il tessuto cellulare ,

q
'7 ,"Wflvh

.me

uddove nel legno -i fascetti dei tubi sono

pi stretti, pi ravvicinati , le maglie


che essi formano sono ancora pi strette
e pi lunghe , e il tessuto cellulare tro
{vasi in pi piccola quantit.

uest_a raseomiglianza

d organizza

zione tra il libro, l'albrno ed il legno,

nasce dall essere questi due ultimi,

ferirerlio, render

una tal verit sem

pre pi evidente.
'
.a
Nei primi giorni del mese d'a osto

noi abbiamo http passare una delle


estremit di sul filo di argento fra l"al

buruo ed iL4ibro i un ramo di tiglio


che era in pieno succhia , ed abbiamo
introdotth l'altra estremit fra l'epi

derme e il libro di questo medesimo


ramo; abbiamo riunite e attortigliate
insieme le due unto del lo 'di.argeu
to , dopo essersi bene assicurati che il
solo libro era compreso nel nodo. Tra
scorsi alcuni mesi , ed avudo con di
ligenza sezionato il ramo , alibian ri

conosciuto che la parte pi interna del


libro, circondata dal lo di argento, era
di gi passata allo stato di albume il
che non lascia alcun dubbio sulla meta
mort'osi del libro e sullorigine dell'al

burno.
.
Questa esperienza , fatta nello Stesso
tempo sul frassino, ha dati resultamenti
analoghi.
.
In quanto all'alburno , nulla vi ha
che possa far dubitare della sua conver

sione in legno; e Duhamel lo ha dimo


strato con un metodo ressoa poco si
mile a quello che ab iarno indicato.
Questo dotto, unitamente al Bul'on , ha
fatto una bellissima applicazione di
questa scoperta , per dare un maggior
valore a quel legno che si destina a certi
lavori che richieggono della solidit. Ha
provato, che se si toglie la scorza da un
albero che deve atterrarsi nell'anno se
guente, lalburno messo allo scoperto ,
piglia in questo breve spazio di _tempo ,
la durezza , il peso e le altre qualit
del vero le no: dimodocb non pi ne
cessario di gettar via quegtalburno ,
come siamo costretti a fare negli alberi
che sono rivestiti della loro scorza.
Siccome l'alburno non formasi tutto
a un tratto , ma in conseguenza della

-t

\.
.

(393)

ALB

svlu
successi
volte inter
i, rottopsglle
lamide (Lamese concentriche

condo essi, l'eccessiva rigidezza avendo

del libro, cosi non egualmente duro in


tutte le sue parti; e si giunge 'anche a

_seguenza le parti dell'albero che ne con


tengono una orziene maggiore, non
maraviglia c e l'alburno degli alberi
_che zie sperimentano leetto, sia stato
danneggiato talmente, che non abbia po
tuto mai pi diventare legno perfetto.
[piccoli strati della corteccia redu
cendo negli anni successivi un a burno
novello, dipoi un nuovo, legno, fanno si
che si formano tre diverse zone 0 co
rone. Tale sconcerto venne da essi con

alterata la sostanza nutritiva, e per con

separarlo qualche volta a strati , facen

dolo macerare nell' acqua: la qual di


sunione per altro si opera pi fac1lmente
nel libro, il di cui tessuto meno com

patto, si_lascia meglio.,penctrare dal dis

solvente.

' .'Gliatrati dellalburno sono sovente


pi grossi da un lato che dallaltro,_e
quando esiste questa ueguaglianza in
tutti gli strati , allora le zone da essi
formate sono eccentriche. Questo feno
meno comune, poich le cause che lo
producono, sincontrano con frequenza;
ed infatti basta che una vena di buona
terra sviluppi una radice pi grossa delle
altre, che un'esposizione favorevole fac
cia crescere un ramo con maggior vi
gore, che il tronco ed i rami siano espo
sti per una parte sola a contatto della
ria e della luce: in una parola, basta
che una causa qualunque.rechi in tina
parte del vegetabile maggior copia di
sughi o pi elaborati, percb_ questa
parte abbia una vegetazione pi vigo
rosa, e gli, strati dell'alburno v1 diven
gano pi grossi; ed stato osservato
che gli alberi posti sul-conne delle fo
reste, avevano gli strati iii grossi in
quella parte che non era a uggiata.
Lincguaglianza degli strati dell'al
buruo cagione , Com naturale, l ine
guaglinnza degli strati del legno.
L'alburno e distintissimo negli alberi
di legno' duro , come nella querc, nel
legno gnaiaco, ec.; ed al contra
chissimo distinto negli alberi.
molle , come nel pioppo alb , 0

glio, cc. V. ALBERO. (B. Mi;


" L'alburno va soggetto a '
razioni, che gli scrittori di sto
da
getabile riguardano come ne malattie
distinte ed irrimediabili, classate dal
' rof. Re fra le astem'che , e intorno
alle quali ecco quanto ne stato detto
dal Bertani.
Nel tronco di alcuni alberi tagliati
si so liono alle volte riscontrare due
strati di alburno, separati l'uno dallal

tro per mezzo di uno strato di legno


perfetto, dimodoch si vede alternati
vamente una corona di albume, poi una

di legno formato, indi unaltra vol


ta una seconda di albume, nalmente
il legno perfetto e la midolla. Simile
fenomeno venne descritto da Dubamel
e Buon, attribuendole alla diminuzione
del calorico fattasi nellinterno della
pianta , durante linverno, per cui, se
Diziun. delle Scienze Nat.

siderato come una e ecie di malattia ,

che classamno per j%lso Alburno oche


dal Prof. Re si chiama do pio Alburno ,

costituente [il ;gen. XV, Italia Il. classe


,delle malattie asteniche- del suo Saggio
teorico-pratico sulle,malattie delle iante.
Questo morbo si riscontra i rado
nelle terre tenaci e nella parte pi folta
delle selve _annose e riparate,
a ai
suole pi frequentemente riscontrare in
quein alberi 'che crescono in boschi ra
i e situati in un fondo sciolto e leg
giro.

a I doppi albumi non hanno'tutti sem


pre lo stesso colore e la medesima con
sistenza. Bullon di fatti avendo fatto dei
piccoli travicelli di questo albume, li
paragon con altri simili di vero albur
no, facendo spezzare gli uni e gli altri
caricando con un peso nel loro mezzo.

Osserv pertanto che quelli di doppio


albume si spetzarono sempre sotto un
peso minore di quelle che abbisogn per
rompere gli altri di vero albume.
Conviene per osservare che la ma
lattia del doppio albume suole attaccare
soltanto il fusto che esce dalla terra,
rimanendo le radici intatte. Inoltre os
servendo esternamente un albero' affetto

da'l-jdoppi0 alburno, non vi si scorge


indiziomlcuno di. tale sconcerto, :.
' Un'altra malattia dellalburno e che

dal'sndetto Prof. Re chiamasi Alburno


mppneso e da altri gelatina lardata ,
costituente il gen. XVI. della Il classe
delle malattie asilpniche , consiste in

un pezzo di.
o 'mort_o colla scor
za diseccats internamente , ricoperta
dal legno e che trovasi nel mezzo del
tronco di alcuni alberi. Tale albnrno
varia nel colore, che pi o meno bian
co, ma che qualche volta candidissi

me, e dallo stesso Professore stato


veduto entro il fusto del tronco di
sparse in grumi. Negli olmi e pio pi
esso riscontrasi spessissimo. Dubame ci
assicura di avere pi spesso riscontrata
questa malattia in alberi che si trova
vano nellesposizione del mezzodl , che

54

.
'

ALC

( 394 )

altrove ,"incolpandone il freddo. Ma il


Prf.llel attribuisce piuttosto ad una
debole za della macchiua,_la quale ri

manen o mancante dipalorico prova al

ALC

L., detto volgarmente veicx'oaria , a mo


tivo delle sue cassule rigone a pallon
;ini',_ cojme quelle del physali: alke
en"t.

terazione in quella parte determinata, la


quale appunto per non. essere ancora
consolidata], ne soffre di pi. La natura
poi di continuo intenta a ripligliarel
suoi' diritti, opera in modo c e questi
albumi cos rappresi si cuoprono, merce

* Anais' ,ALCAHEST, ALKAEST.

la successiva ve etazione, di viva scorza.

dissolvento divenne
er lungo tempo
l'o
tto delle ricerc e dei chimici, i

" ALBURNO ALSO , DOPPIO AL-.


BURNO. (Fiaiol. veget.) Nomi di due
malattie, cui soggiace l'alburno dei ve
getabili. V. LIUIIO
ALGA. (Ornit.) Linneoha compreso sotto
la dehominazione dalca'i Pinguini, e
la Fratercule, giacch questi uccelli pre
sentano eilettivat'nete molti caratteri

comuni. Hanno tutti tra_ diti diretti in


avanti , ed insieme uniti da una membruna , e le gambe di cinsmno di essi
sono situate totalmente sull'indietro, e
nascoste nelladdome; il becco per dei
pinguini, pi lungo che alto, diritto,
e depresso alla sua base, che ricoperta
di penne fino al punto ove la mandibula
superiore si gon a , e diviene convesw,
mentre quello delle fratercnle in al
tezza eguale alla sua lunghezza , e no
dalla sua origine la mandibula superiore,
che parte immediatamente dalla fronte,
ai rotonda in arco_di cerchio, e la por
zione pi elevata di questo arco forma
un aggetto, che ordinariamente sorpassa
il vertice della testa. La mandibuln in
feriore, pi alta nelle fratercule, che nei
pinguini, mostra anch' essa verso il suo
centro un angolo pi sporgente.
Lacpde ha riserbato il nome gene

(L'him. 'Un tal .nome di cui i norasi la


provenienza, fu immaginato da aracelso
per indicare.un dissolvente univermle
ch' i riguardava come atto a disciogliere
tot i i corpi nei loro elementi. ucsto
qua l continuarono a occupar,sme fino
al cominciare del secolo decimottavo.
Ma ora sappiamo, ed gi trascorso'pi
d' un 'secn o, che la riterca di un alcaest

una chimera, poich non vi alcali,


n acido, n sale qualunque , che possa
egualmenie disciogliere tutti i corpi; e
se sivvuole, l' acqua soltanto, gi deco

- rata.del titolo di dissolvente uniVersa


le, si avvicina pi d ogni altra sostanza
{questa propriet di alcaest. \
" ALCAES'1' DI GLAUBERO. (Chim.)
la potassa caustica che andata in

dbliquescenza.

"" ALCAESII DI RESPUR. (Chim.) E


una combinazione della potaSsa coll os
sldo di zinco.
'

** ALCAES'I m WANHELMON'I.
Chi'm.) il\carlionato di potassa alca
mo.
" ALCAEST DI ZWOLFER. (Chim.)

Ebbe questo nome lacido acetico.

*" ALCAHES'I. (,u'm. V. Ancazs1.


ALCALESCENT ,AL ALESCENLA.
(Chim. ) Quando una sostanza animale
o vegetabile passa, mediante laltera
zione spontanea o la fermentazione di
cui suscettibile, a uno stato alcalino,
.rico_di Linneo alle fratrcule, da esso
come accade allorina corrompendosi,
chiamate Alche; ma poich la prima dicesi allora che essa alcalescente, e che
denominazione i da lungo tempo vi alcalescema; e qui bisogna osservare
adottata intoria Vaturale, sar da noi
che un tal fenomeno sempre dovuto
conservata, e la storia particolare di tali
alla formazione dellamoioniaca. Vi sono
uccelli si trover allarticolo Placumo,
molti casi di pretese alcalesccnze, dove
e Flurancvna. V. Presumo, e Fauna
non si pu trovare lesistenza dellam
cnaa. (Ca. D.)
moniaca
e leneiJ i
volte infatti,
come
perlibera;
esempio,
formaggio
infor
LCA, ALES. (Bob) Ilnlka , Hnlnes.

Nomi arabi del Iaelanlhlu rolundi/


Una di Forskal, riferito al genere ci.isus
nella famiglia'dlle vinifere. Secondo

zato , nel pesce putrefatto, nella farina


guasta, ec. , l ammoniaca formatasi ri

mane im

sta in uno o

i acidi. (E)

che riferisce Delile, chiamato in Egitto ALCALE;ENZA. (Chino? V. ALCAI-l


oud'neh roum_y. (J.
scuri.
ALCACAS. (Bob) in Grisley trovasi re ALCALI.( faina.) Prima di determinare
gistrato questo nome portoghese della
ci che debbasi intendere per alcali,
liquirizia.
necessario che si conoscano le. pro
ALC ACHENG ,ALCHECHENG.(BoI.) priet principali che si sono attribuite
Nomi volgari del phjsalis alkekengi,i a questa sorta di corpi: le quali cono
:}inte una volta , sar allora {aule Il
L. V. Fusuns. Presso gli antichi tro
vasi indicato col nome di alcachengi
arsi idee esatte sopra un soggetto che
anche il cardiospcrmum hah'cacabum , potrebbe divenire oscurissimo , secon

r".. s

f.s_ fon

ALC

(395)

do il punto di .vista sotto cui,si pi

gliasse a considerarlo, e che tutta


volta uno dei pi importanti che offre

la chimica alle nostre meditazioni.


Ecco le propriet comuni a tuttii
corpi che si sono chiamati alcali, co
minciando dalle pi generali:
i. Di essere attratti dalle superci
elettrizznte negativamente;
2. Di neutralizzare pi o meno gli
acidi ;

3. Di formare dellecombinazioni
turchina collematina;

'

4. Di formarne una verdastra COl'CO


[ore delle violemammole;
5. Di saponicare i corpi grassi;
6. Di avere un sapore acre.
" Queste propriet non appartengono
solamentealla potassa, alla soda ed al

lammoniaca , sostanze che per lungo


tempo hanno posseduto esclusivamen
te il, titolo d'alcali,ma appartengono
ure a molte altre basi salicabili.
rima eraltro di parlare di queste ul
time, ig d'uopo che sinsista sulla di
a_tinzione degli alcali, in alcin ssi e

in slcali volatili: la qual distinzione


per s stessa cos vistosa, che doveva of

rirsi naturalmente si chimici, anche


prima che essi avessero riconosciute le

differenze che esistono tra la potassa e


la soda. Se si considera frattanto che
tutte le altre basi salilicabili sono con
crete o per lo meno sse come queste
ultime; che tutte queste basi sono fori
mate dun metallo e dossigeno, e dal
1 altro ,canto che l'ammoniaca un gas
formato d'idrogene e d'azoto senza os
sigene; che nalmente lo stato gassoso
di questo alcali e la sua composizione
danno alle di. lui combinazioni saline
un modo di essere che differisce da
quello delle combinazioni saline delle
basi salificubili sse, si concepir facil
mente quanto sia necessario il conser
vare lantica distinzione degli alcali in
due generi, uno dei quali non contiene
che una specie, cio 1 ammoniaca, unico
gas che possieda le propriet enunciate
qui sopra, e l'altro che contiene la po
tassa, la soda, la barite, la stronziana,
la c_alce, la litina e la magnesia, le quali
bnSl godono di queste propriet , tran

ne quelle che presenta la magnesia re


lativamente alla facolt di snponicare
la stearina e l elaina V. Saeourrxca
zxosn
Ma queste me esime pro riet
non sono loro esclusive, imperoceb sin

contrano negli ossidi di piombo e di


zinco , che nessuno ha pensato di an
noverare nel numero degli alcali: per
necessario di stabilire per questi un

ALC

carattere generico che li distingua da


tutte le basi salificahili.
Ora, secondo lopinion nostra un tal
carattere esiste nella propriet che tutti
gli alcali ssi hanno di formare coll a
ci
idroclorico aknnicomposti neutri,
i quali esigono al iii tre volteil loro
peso di se ua per isciogliersi, e la dis
soluzione ci quali non arrossa la lac
carnua. Le analogie della harite, della
stronziana, della calce e della magnesia,

colla potassa e colla soda , sono cos


evidenti, che avevano determinato Four

croy a dare il nome di alcali alla barite


e alla stronziana, e la denominazione di

terre alcaline alla calce ed alla ma ne


sia; ma da che la barile e la atronzmna
furono riunite colla classe e colla soda,
non vi alcuna ra ione, come ha osser
vato Berthollet, c e se ne separino la

magnesia e la calce. 5Cn.)


La voce alcali 0 a leali araba , ed
formata da al , articolo riempitivo, e da
mli, specie di pianta marina che d
colla sua incinerazione una quantit ri
spettabile di un alcali ch la soda. (F).
*" Si sono nominati Ancau oacamcr
e n.cau vecnnmu, alcuni principj par
ticolari nuovamente scoperti nei vege
tabili. \Tali corpi, composti dossigene,
d'idrogene, di carbonio e qualche volta

dazoto , sono capaci di unirsi ain sei


di, di saturarli, e di formar con essi dei

sali.

Le propriet alcaline; del pari che la


esistenza di questi corpi "nei vegetabili
dai uali si estraggono , stata messa
da a cani in dubbio; e vi chi ha detto
che una tale alealinit era dovuta ai pro
dotti impiegati per ottener queste ba
si, ma simile opinione stata combat
tuta e distrutta dellefcacia dei fatti.
Le basi salicabili vegetahili possie
dono caratteri particolari, che possono
farle distinguere dalle altre sostanze or
ganiche, ottenute da quei vegetabili stes
si. Esse si distinguono!
i. Per ricondurre al turchino la carta
di laccamulla arrossata da un acido dc
bole.
2.0 Per essere quasi insolubilinell'ac
un.
3. Per essere solubili nell'alcool fred
do e maggiormente solubili nell' alcool
bollente.
4. Per avere la massima parte di esse
un colore bianco e una forma cristal
lina.
5.0 Per l'azione del calore, e per i pro
dotti che resultano da questa azione.
Gli alcali organici esistono nei Vege
tabili allo stato di sali, e pi comune

ALC

('396)

mente allo stato di sali acidi. ln lequela


delle esperienze ternpeutiChc_ che si;ono

fatte sugli alcali nuovamente sco rti,


ci siamo convinti che i vagatahii dai

ALC

nerazione un alcoli, cosi qucttalcali


ebbe il nome d'alcali della coda; ma
presentcmente', stata adottata soltanto
l'espressione di soda. (F8

* ALCALl DELL'UPPI . (Chim.) V.


Moersuu e Nascoruu.
'

quali si estraggono , debbono a queste


sostanze le loro ropriet medicinali. A
ciascuno de li a ca i in particolare noi ALCAL DEL_ Nl'l'R0. (C/u'm) La po
tassa stata detta anche alcali del ni
rlerem'o al modo di estrarli ,- delle
tro, perch si ottiene da questo sale de
oro ro riet siche e chimiche.
_composto
mediante il fuoco. V. Nnaa
"" AL A 1 ACETATO, o ACETICO.
SChim.) Nome che ha avuto 1 acetato 11. F.
i potusa, detto anche terra folinta di AL A)Ll DEL TARTARO, TARTA
RICO, TARTARIZZA'IO. (C/u'm.) No
tartaro.
ALCALl AEREATI. (Chim.) Bcgmenn
minavasi cosi la potassa, perch si estrae
chiamava alcali aereati le combinazioni Va particolarmente dal tartaro o grumo
degli nlcali collacido carbonica, da lui bruciata.
4. detto acido aereo. Oggigiorno nesti ALCALI E ERVESCENTE. (Chim.)
Durante qtmlche tempo, stato indicato
sali si dicono carbonati alcalini. <
" ALCALI AMMONIACALE bPllll
sotto ,tale denominazione un alcali,sso,
TOSO. (Chim.) Le combinazioni del
il quale essendo carico di acido carbo
l alcool ,coH ammoniaca si conoscono nico, se ne spoglia con eil'crvescenza ,
sotto questa denominazione, ma iii co
uaudo vi si versano altri acidi. SF.)
munemente sotto laltra di a co'olati A CALI ESTEMPORANEO. ( Cu'm.)
ammoniac_ali.

Siccome si ottiene prestissimo la po


ALCALI ANIMALE. (Chim.) Si dato tassa, base del tartaro e del nitro, quan
qualche volta il nome di alcali animale do ucsti due corpi si fanno bruciare
all'ammoniaca, la quale infatti si ot
fra oro, cosi, a motivo di tal rapida
tiene spessissimo nell analisi delle so
preparazione, si dato a quest'alcali il
stanze animali. SF.)
nome di alcali estemporaneo. V. Faus
*" ALCALI 'AN MALE CONCRETO.
so. F.
.
(Chifh) stato in altri tempi cosi in ALCAL FISSO. (Chim.) Questo nome
dicato il sottocsrbonato di ammoniaca.
lerve a distinguere gli alcall che non si

** ALCALLCARBONICO. (Chim.) Sotto


tal denominazione fu indicato altre v0ltc
il sottocarbonatb di potassa.

"riducono in vapore, se non quando sono

per lungo tempo tenuti rossi in contatto


dellaria, dall'ammoniaca la quale piglia
lo stato vaporoso a un calore dcholissi
D? ed anche alla temperatura o:dinaria.

ALCALI CAUS'IICO.(CMm.) Per molto


tempo stato chiamato alcali caustico
un alcali trattato colla calce e privato,
mediante essa , dellacido carbonico il "(AiaCALI FISSO MlNERALE ACE
quale in fatti gli toglie la sua causti
TICO. (Chim.) Ebbe uesto'uome lace
cit. Prescntemente una tale denomi
tato di soda, poich la base di questo
nazione non mio rasi che di rado, poich sale nel numero degli, alcali ssi, e fu
la sola parola di alcoli porta se,co lidea in altri tempi conosciuta anche sotto il
del suo stato caustico.
nome di alcali minerale.
X
ALCALICI'lA. (Chim.) Parola poco "* ALCALI FLOGlSTICATO. (Chim.)
usata, che fu adoprata come sinonimo di Quando ammettevasi la teoria del [logi
dlcalinit , e che prevalse per un tempo sto , fu dai chimici chiamato alcali o
'a' quest'ultima per esprimere in gene
gisticato la combinazione dell'acido idro
rale la natura alcalina, ed anche per in
cianico colla potassa, il qual sale re
divalfe il carattere alcalino di qualche sentemente indicato col nome di i ro
cor
o di ualchc liquido. (F.)
1cianato di otassa o ciauuro di otassio.
" AL ALI D LIQUEbCEN'I E.(Chim.) ALCALI F SSLE. ((him.) uando si
Si dato altre volte il nome di alcali racc lie il carbonato di soda a la super.
deliqnescente alla potassa , perch assor
cie ella terra, gli si da questo nome.
bendo l'umidit dall'aria, cade nello
F.
stato di deli uescenza.
" (AL?CALIGENO. (Chim.) Mentre sta
*" ALCALI
ELLA Cll A. (Chini. ) ,bilivasi la nomenclatura metodica, vi fa
V. Camus e Cracoxuu.
A
chi propose di chiamare cosi lazoto, per
"' ALCALI DELLA FAVA DI SAN
ch combinandosi nll' idrogeno d ori
T IGNAZIO. (Chim.) V. Srarcsnu.
inc a un alcali che lammoniaca.
ALCALI DELLA SODA. China.) La A CALl MARINO- (Chim.) Si il (lato un
pianta nominata soda, dan o collinci
tal nome alla soda, perch forma la base

ACL

;.

.(

397 )

del sai marino che trovasi abbondante


mente nel mare. F.
'
" ALCALI MARI O ACETATO.(CI|.)
Nome (lcll'acctato di soda.
,

"' LCAL 1 METRO. (Chine.)

istru

ALC

generale di tinello lo comporti la den


zione che ab iamo data,4e come sinonimo

di tendenza a combina_rsi cogli acidi , e


se conseguenteniente stata estesa a tut
te le basi salicabili. Per una mag ore
estensione di questo articolo. V. gam.
(Cm)
,

mento che Descroizillis immaginper


riconoscere la quantit di potassa reale
che trovasi in quella di commercio, con. " ALCALI ORGANICI. (Chim.)V. AL
ciste in un, tubo di vetro graduato col CA-l VEGETA BILI .
quale misurasi.ls quantit necessaria di " ALCALI PNEUM. (Chim.) Fu in al
acido solforico er saturare la potassa.
tri tempi conosciute sotto questa deno
ALCALI MINEALE. (Chim.) in altri minazione il sottocarbonato di soda.
tempi la Soda fu detta alcali minerale, ALCALI nessuno. (China) Questo
perch si credeva che essa esistesse esclu
nome stato applicato a un-alcali satu
sivamente nei minerali; ma ora si sa che
rato di acido prussico o idroci_ nico, e
questalcali trovasi spesso nei vegetabili destinato a preparare lazzurro i Prus
e nein animali, e che la potesse incon
sia; ed stato detto anche prus:iato pl
tran in molti fossili.
i" .
calino e aleali ogisticio. Lalchli che
ALCALNlTA'. (Chi'm.) il calre forma _labase di questo sale, [apo
comune o linsieme delle propriet co
tassa. (F
'
muni da cui sono distinte le sostanze ** ALCAL'i SUCCINATO. (CM...) No
alcaline dagli altri Corpi. Sotto tal punto me dato al succinato di ammoniaca. "
di vista, e secondo la. denizione che " ALCALI TARTARICO. (Chim.) V.
n0i abbiamo data degli alcali, devesi
ALCALI DEL TARTARO.
dire che lalcalinit la propriet di ** ALCALI '1ARTARIZZATO.(CMm.)
neutralizzare l'acido idroclorico disciolto V. ALCAIJ nel. ras-rane.
nellacqua, in modo da privarlo della ALCALI 'IERROSI. (Chim.) Si sono di
facolt di arrossare la laccamulla. Ma stinte col" nome di alcali terrosi, le terre
dobbiamo convenire che questo carattere molto sapide, pi o meno acri, e che
ha qualche cosa di articiale, poich
per i loro caratteri, come per quelli di
esistono alcuni corpi che senza neutra
colorire-in verde i colori azzurri vege
lizzare anche completamente gli acidi tbill, di saturare gli acidi e di combi
in generale, e lacido idrocloricnn'n par
narsi pi o meno a questi corpi, si av
ticolare, tuttavia vi si combinano con

vicinano alle sostanze alcaline; e per

una grande energia. La sola differenza y si sono chiamate aehe terre alcaline.
ben notabile che si osservi fra i sali de
Di queste terre io ne lio trovate due,
gli alcoli e quelli delle altre basi saliti
le quali hanno qualit tali alcaline, per
cahili, consiste nella propriet di volgere cui le ho collocate nel genere degli al
al rosso la laccarnuil'a, propriet che han
cali, e Iqueste sono la barite e la strpu
no tutte le specie di questi ultimi, la nana.
di cui composizione corrisponde a quella " ALCEAL1 VAUQUELTNO. (Clu'm.)
dei sali alcalini neutri. Ma questa di'e
Nome che in principio fu dato alla stric
ronza ci sembra poco importante , poi
nina , intitolando questa base organica al
ch per la massima arte godono della
chimico Vauquelin.
stessa propriet anc e i sali concreti ALCALI VEGETABILE. (China) Si
formati collammoniaca, sulla di cui al
dato per lungo tempo il nome di aleali
calinit non mai accaduto alcun dubbio.
vegetahile alla potassa , perch, quantun
Quindi che fra gli alcali e le altre basi
que non esclusiva del regno vegetabile,
salicabili, noi vediamo esistere un rap
trovasi pi spesso e in maggior copia
porto analogo a quello che presentano nein esseri organizzati di quello lo sie
gli acidi e i corpi che si umscono gli
no gli altri alcali. (F.
alcali, senza peraltro togliere la potassa ** ALCALI VEGE'I ainu o af.cau
al principio colorante della laccamulfa; ORGANICI. ( Chini. ) Dopo che la
e_ solamente le basi salicabili non alca
nalisi chimica ha scoperti nei vegetali
li_ne sono in un numero molto maggiore alcuni principj particolari che godono
di quello dei corpi che si uniscono agli di tutte le pro riet alcaline, e che per
alcali, e che tuttavia non si classano la loro compostzione ed origine appar
fra gli acidi, in quanto che non Cam
ten quo al regno organico vegetabile, i
biano il color turchino della laccamnfia.
mo erni chimici hannoa preferenza ap
Ci premesso, non deve nascere in noi
plicato a questi corpi il nome di alcali
meraviglia, se lespressione alcalinit
vegehbili o alcali organici. v- 1' art
stata usata dai chimici in un senso pi ALcau.

ALC

(398)

ALC

ALCAL_I -VOLATlLE. (Chim.


Prima litrariee, e dell'otmndria mormgim'a di
Linneo. Esso offre per carattere essenziale:
della nuova nomtlclatura metodica, di
stinguevasi con tal nome quella specie un calice persistente, con quattro divi
d'alcali. che ora si dica ammoniaca. V. sioni;funa corolla pentapetala; otto stami
disposti a Qppie frai petali; un ovario
Amsoaucs.
ALCALl VOLA ILEFLUORE.(CMm.) supero; uno stilo; lo stimma semplice.
Il frutto una cassula globulosa, 4-10
il nome col quale si 'indicato l'al
culare; le semenze in gran numero,
cali Volatile o ammoniaca allo stato cau
stico e uido. Per.lo Spazio di alcuni Alcna'a vena o D'ORIENTE, Lawsom'a.
inermi: , Linn.; Lamk., I. g'en. tab.
anni un tal nome stato molto comune
agfi; De'. Fl. Atl., i, p. 325; Matth.,
in societ , poich la moda aveva intro
(,omr. , 154 ,- lc.; Cyprus , Rurpb. ,
dotto di usar l'ammoniaca in una mol
Amboin.,4. tab. I7; Muil-anschi, Rhede,
titudine di casi, 0 per cui si giunse ad
lulq.', 1 , tab. 4o; Plaken., Almag,
abusi pericolosi. Allora applicavasi a
tab. 2'so, g. I; volgarmente, alcalina,
questo nome un valore estraneo, e ad un
cx'pro, lew'nico di Levante. Arboscello
tempo un' idea molto erronea , imperce
alto otto piedi, che ha labito di un li
ch uore non era che il sinonimo di
gustro, carico di ramoscelli opposti,
fluido.
_

ALCALILZARE (Cliim.) V. Azcsuzza

distesi, apertissimi. il suo legno duro,

none. F.)

ALCAL ZZATO. (Chim.) V. Amanu


zazions. F.
,
ALC-ALIZZAZIONE , ALCALIZZA
RE, ALCALIZZA'EO. (Chim,) Si di
stinguono'con queste es ressioni, le ope
razioni chimichc, merc le quali si pon
gono al nudo gli altali ssi mescolati o
combinati in molti composti dei tre re

la sua scorza grigiastra e grinzosa; le


foglie opposte mediocrenaente picciolate ,

gni. Le calciuaz,ioni, le combustioni, le

incinerazioni delle sostanze vegetabili ed


animali, lasciano ordinariamente nei re.

sidui o nelle ceneri, alcuni alcali pi o


meno puri, o carichi di acido carbonico.
Qualche volta con tali parole si intesa
la formazione degli alcali , la quale si
creduta dipendente dall azione di un
fuoco violento o prolungato; ma [iuqni
nulla giunto a provare questo modo di
alcalizzazione, ed al contrario stato

provato che un tal fenomeno non che


lo sviluppo di un alcali, gi per l'avanti
intieramente formato, in ragione della
scomposizione o della volatilizzazione
delle sostanze che lo neutralizzano o lo
invilu pino.
*ALCA A,A C ENNA. (Bot.) In mol
te opere{di botanica si trovano sotto tali
nomi indicata la lawsoma inermis, V

Ascsuss- Questi nomi sono stati altre


Volte applicati anche a una specie di
lillatrp, phyllirea , L.; ed in Daletham
pio sitrovano aver questo nome le ra
dici dell'organetta, anchusa tineloria,

ellittichc, acute nelle loro due estremit,

glebre, intierissime , lunghe un pollice


appena. 1 ori sono piccoli, bianchi,
numerosi, dispostiin un'ampia'pannoc
chia t'erminale, le'di cui ramicazioni.
sono gracili, opposte, quadrangolari. Il
calice glabpro; le sue incisioni ovali;
la corolla un poco pi grande del calice ;
i petali ovali lanceolati, aperti; gli stami
una volta pi lunghi della corolla, rav
vicinati lun l'altro a coppia, posti so
pra il ricettacolo, alterni cui petali; il
frutto consiste in una. piccola cassula
lunga quanto un pisello, globnlosa, mu
cronata mediante una porzionedello
stilo, 4-locnlare, 4-valve; le semenzc
numerose, piccole, rossastro , angolose.
I ori spandono da lontano un odore
gratissimo.
Questa pianta cresce'nelle Indie orien
tali, nell'Arabia, nella Persia, nell'E
gitto, nella Barberia, ec. Ama i luoghi
umidi ed ombrosi, ed esige nel clima di
Parigi la stufa temperata; e probabil
mente potrebbesi coltivare allo scoper

to nei dipartimentimeridionali della


Francia.
Si moltiplica difcilmente per mar
gotti e meno ancora per mazze; e per
conviene perpetuarla per via di semi,
i quali ci vengono dal loro paese natia,
,e si fanno germogliare sulla stufa senza

e per detta voi armente anche ulcanna telai. necessario cambiar tutti gli anni
in autunno il vaso alle giovani piante.
spuru. Questa identit di nome pro
Sotto il nome specico di lawsonm
babilmente resultata dall'uso medesimo
che hanno questi vegetabiti presso gli ; incrmis, Linneo non ha fatto che men
zionare la medesima specie, i di cui
Arabi per tingere i denti e le ugne.
vecchi ramoscelli induriti divengono SP1
J.
nosi.
Al.C)ANNA. (Bob) Luwwma, genere di
L'alcanna conosciuta da tempo molto
piante cotiledoni, a ori completi, po
ipetali, regolari, della famiglia delle ,remoto, e presso gli antichi aveva il

ALC

(399)

ALC

nome di cypru:. Trovami alcunqnmm


si otterrebbero alcuni colori fulvi, o di
mie di antichissima et, le.quali hanno
ver e gradazioni di bruno (I).
conservato nelle loro ugne il color giallo Ama in m umani mccwom, Lawronia
aer'om'chia, Linn. fil., Suppl., 2| ;
di cui gli Orientali fanno uso anche
presentemente, ammeno he, come dice .Achronichia laevis,- Forst. gen. 5 , ta%.
u7. Questa pianta , scoperta da Fiorster
Olivier , on tal colore non sia stato pro
(lotto dallazione dei bitu'mi che s'im 'nella Nuova-Caledonia, era stata consi
piegavano nell imbalsamarei cadaveri. ,V, derata da questo celebre viaggiatore,
Gli Arabi ed i Mauri coltivano anche - come.v capace di formare un genere a
parte che egli aveva stabilito sotto il
adesso l'alcanna, della quale l'anno un
gran consumo per tin rsi i capelli, e nome di acronichia; ma il carattere dei
pi particolarmente ugne dei piedi .e suoi ori annunzia che essa devesi rife
rire al genere lqwsom'a. Questa specie
delle mani, come pure per tingere Il
dillerisce dalla precedente per i piccinoli
dorso, la criniera, lo zoccolo ed anche
una parte delle gambe dei loro cavalli. delle sue foglie e per i petali del suoi
Le donne poi ne formano un oggetto di
ori. 1 picciuoli sono lunghissimi, c0me
articolati alla loro inserzione, e ai alar
ornamento, .ma se ne_astengono quaq
do muojono i lqro mariti o iloro pa'
gano in una. foglia cuneiforme. Il calice
dei ori molto piccolo; i petali lineari,
tenti.
'
La ricolta delle foglie dell'alcanna si un poco concav'i, terminati da una punta
fa al cominciare della rimuVera. Que
curva in dentro; lovario circondato alla
ste foglie si sedeano all aria, quindi si base da otto piccole scaglie.
polverizzano,e se ne fa una pas_ta, la quale
La luwsonia purpurea, Lamck., En
cycl., che la poulaletsje di Rhede (a),
applicasi su quelle parti c le si vogliono
tingere; essa si secca nello s azio di
stata esclusa da questo genere e sem
Cinque a sei ore, e forma un 'co dre per
bra debba esser posta fra le specie della
manente. Queste medesime foglie si tri
etcsia. (lora.
turano e,si applicano sulle piaghe recenti "" ALCANNA SPURIA. (Bob) Nome
per consolidarle, del pari che per risol
volgare dell' anchusa ll'ncloriu, Linn.
vere gli ascessi.
V. A ara.
Lalcama, al dire di Olivier, il * ALGA ARRA. (Bob) Nome arabo del
c pros dei Greci, e l hacopher degli cap ero, cup al'is spinom', cos detto
age re dagli gpagnuoli e dai Portoghesi.
brci. I suoi ori hanno un odore forte,
penetrante, errino e analogo a. quello
del Castagni e del barbari, e colla di ALCARAD. (Bob) Alcharnd. Presso Pro
spero Alpino, trovasi indicatp con que
stillazione danno un'acqua che adoprasi
sto nome egiziano un acacia' che sem
per i bagni, e come profumo nelle visi
te e nelle cerimonie religiose, per esem
bra essere la mimom seriegul, L. Nella
Flora egiziana di Forskal distinta sotto
pio nella circoncisione e nel matrimo
nio , egualmente che nelle feste del Bai
il: nome di ka:jud la mimosa m'lolica,
!am e del Courbanbairum. E indubitato

'.

J.

che a cagione del loro odore, gli Ebrei ALCR)DEG. \(Bot.) Secondo Sempione,
spargevano 'di ori d'alcanna gli abiti
questo uno dei nomi coi uali gli Arabi
degli sposi novelli, e per lo stesso mo
indicavano la giandelz'a. 2 .
tivo le donne egiziane tengono questi ALCARONE. (Entom.) questo il nome
ori in gran pregio, e durante tutta la
di una specie di scorpione atlricano su
primavera e lestate, ne adornano i loro

cui il Dappero SDescrizione dell Af

appartamenti. Le foglie di questo arbo

friea,pag. 232. ci riferisce , che ras


somiglm ad un gambero nelle sue morse,
Scello si rammassano con diligenza, e si
riducono in polvere, macinandole in colla coda per terminata da-un,aculeo,
alcuni mulini, fatti espressamente per e che per preservarsene, si rende cosa
tale oggetto. Immensa, e di un' gran
necessaria accendere del fuoco durante
d'intr01to per 1 Egitto, la quantit
la notte intorno al luogo, in cui alcuno
dalcanna che il commercioinvia in tuttev riposa. V. Scoamonz. (C; D.)
le Ipossessioni turche e persiane.
" ALCAROVIA. (Han) Nome arabo del
esperienze fatte in Egitto da Ber
curvi, rimasto presso gli Spagnuoli e i
ihollct e Descotils , provano che la parte
Portoghesi. (J.)
v.
colorante dellalcanna eabhondantissima, ALCAST. (Ornt.) L'Autore del Diziona
.
Il
e che con vantaggio se ne potrebbero
tingere'i palmi di lana; e quando si
(1) Oivier, Voyag'e en Eg}pte,4 T. 2,
adoprassero queste foglie aecche,|o si ri
p. 17|.
.
carresse allallumc o al solfato di ferro,

(a) Hort- Mulab., 4, ML. 57.

AL'C

-f<4oo>

v
ALC

la gura , e G. Fabro ha p'tt nei

rio degliAnimali ci riferisce , che que- _


sto uccello tro\rasi dei regni di Congo',
e d'Angola, ed grosso al doppio d'una;
nllina. (Cri. D.)
'

A CA'IA._( rpil.) Quest'uccello, a cui


l'Aldrovan o nel lib. 5. cap. 8. assegna
er sino_nima la lucotona degli Arabi,
edal medesimo descritto come simile
iilla quagllh nellimpennatpra, colle ali
lunghe , i piedi neri, e corti, e la pelle
durissima La gura di esso pu osser
varsi' in Charleton , Ererqitationes, pag.
85., e Bufon di opinione che l'alcata,

becco non dentate, 0 comune, pelecanua

la lacptona, e lal/uacat , sieno deno

onocrotalus L., a Fernandez nel cap.

minazioni arabe della colombella , p0


-lqmba
L.,
indichino
un Sa
uc
nellol delnena:
genere
deiedpiccioni,
mentre

m8 dice di pi, che l'atolOtl, cod6sgto


nella nuova Spagna sotto-{il nm_s di

suoi Commentari, che formano l'ao'9n

tinuazlone dellOpera di Hernanddz,

g.

G7n,e 673 due pellicani del Mcssico,dttti


utolotl,
ll e'rimo
col becco
utato , e
l' altro Con_
mandible
lisce,v_d _'dicando

particolarmente sotto il nome d"alca


t_raz il primo , chiamato dal Melina
thage , e che corrisponde al pelecqnus

lhagus di Gmelin._ mentoaati autori


non agg'ungono denominazione speciale
a quela d totali peril pellicano a

. alcatraz , ha i denti a 'sel. 4 4,. v. .


in molti viag i stata fatta lfola
lo riguardava come appartenente a quello ' di Vari uccelli e iamatl alcatras, "alca
della pernice, di cui Linneo ha formato tra.z , alcant'rqze, o alcatrace , ma gli.
la sua Tetrao ulcata. La forma dei piedi, autori hanno,
r quanto sembra , di
il di cui dito pateriore hacil'ca due 'li
versamente a pl1cato questo nome , e se
needi lunghezza, stabilisce effettiva
cdndo Viqueii)rt, Michelburne , e Me
mente maggiore analoga di conforma
.rblla, questo un uccello marino, delle
zione_con quest'ultimo genere; quando grossezza di un' oca , e dicolor bruno,
lalcata er, come vi ha luogo di cre
che trovasi sull'Oceano dell'Indie, ove
derlo, sia il medesimo uccello dellan
cibasi di pesci, sop'rattutto volanti. Par
grl dei cntorni.di M0ntpellier ,'e della Lasi di questo medesimo uccello nella
grandou_le, che comune nella pianura storia degl'lncaa, e nel Viaggio di C0

lerue al contrario d accordo con Klein

della Gran presso Arles, e nella vicinanza

dOi'ilge, ovepur chiamasi taragoule,

ral, e di tasso raccontasi sul serio, che


durante la notte, o quando assopnato,

confessar bisogna, che le abitudini di


ponela testa sotto una delle sue ali, e
quest'occello sono in maggior relazione si sostiene in,'lal guisa per aria, nch,
con quelle dei piccioni, non deponendo facendolo riaevicinare all'acqua il peso
che sole due, o tre uova , mentre la per
del corpo, obbligato a rialzarsi , e a.
uice, e gli altri galliuacei hanno una co- ripetere la medesima manovra. Questa
vate molto pi numerosa,i loro gli specie dalcatraz potrebbe essere il ni
nascono -senza penne, e non abbando
gaud , o pellicano balord0 , pelecanu:
nano il nido finch non sono in istato graculus, se la grandezza,_he li viene
attribuita, non fosse un poco pi consi
di seguiture le madri, dalle quali ven
gono nutriti coll'easere imbeccati come derabile. (la. D.)
fanno i iccioni , diversi allatto dai per ALCAVIA . (Ornit.) Quest uccello, di
cui parlano i viaggiatori Jobson, e Bar
nicioLti che corr0no appena rotto il gu
scio dell uovo, e cercano da loro stessi . bot, assai danneggia nel Senegal i semi
nati
di riso. La sua grandezza quella
- il sostentamento.

_
Nel rimanente le sinonimia di Linneo, del pavone; le penne nel loro assieme
e di Gmelin annunziano, che poco si

bannp la morbidezza del velluto , ed

studiato su questa specie ,


stata mal rappresentata, e

quel medesimo volatile, che Chiamnsi

vvero
escritta,

giacch, oltre lalcata (li Charleton,

wake ,- a motivo dello strepito , che fa

volando. V CCAYIAC. (Cm D.)

Excrcitatione: pag. 85., citasi per ana * ALCE. (Mamm.) Gli Italiani, ed i hm
logoal medesimo uccello, che non ha
enne lunghe n alle ali, n alla coda ,
Il fagiano di monte, o gallo di monte
minore coi due letti alla coda., d'Ed
wards} Clan. tav. 249., ed il gnga di
Bullbn, tav. color. 105. e 106., idi cui
Colml sono totalmente diversi, e Da_rluc,

che non usa sciogliere la difcolt chia


ma la randoule, piccione perm'ce della
Gran. Cn-. D.)
ALCAT AZ.(0rnit.) A. Rechilaadato

dern_i Latini cosi chiamano una specie


del genere Cerw, cewu; alces_, Liun.,
e [da Condamine , nel suo Viaggio in
America, ha applicato questo medesimo
nome al Tapiro americano, Tupiru; ame
ricamu, L. V. Cenvo, e 'FAPIRO- (F. G.)
* ALCE,oCERVO DEL CAPO DI BUO
NA SlEANZA-(Mumm.) Gli Olandesi.
conoscono sotto questo nome 1 antilope
'l,lm , antilopc caama. v. Auru.ore_

J=f

._
'J

'

ALC.

( 401 )

" ALCEA. SBot. ') Genere di piante che


da Cavani les e Jessieu stato' riunito
a quello di ulihaea, L. V. Ap'r'es. La

Voce alcea colla quale gli antichi i_ndL


cavano una specie di_malva, fotmas: dal
greco )ot , aloe, cio rimedio, essendo

desta pianta ad0prata come medicinale.


' CEDO. (Orntt) Nome latino del
genere Alcione. V. ALCIONZ. (Ci-i. D.)
ALCHAMECH. 'Bot. ) Presso gli Ar bi
indicasi con questo, nome il tu

tuber nz' rum di Bul iard.

o,

ALGHARD. (Hot.) -. stessi. (1.)


ALCHAZIA. Ornit.)Y._Al.kl1. (Cri. D.)
ALCHECIE Gl. ot.) Npme volgare
del ph{rnlis alkt- jengil V. Anca_curn
ci, e,

lSAI-IDB.

LCHEMILLA. (80:. V. Ancmun.u.


ALCH_ENNA. (Bob) .Ancuu. (J.)
ALGHE. (Ornjt.

E'de , nella sda De

"

ALC

uomini crdli. Gli alchimisti l'anno


rinfontare le. loro arte uo avanti il

diluvio, edyatsociano ailoro lavori gli


uomini pi grandi dell'antichit,i re,
i patriarchi , i loso , i sacerdoti , i

medici, gli astronomi dellflgilto. della


Persia, della Grecia;ili Roma e di quasi
tutti i paesi del mondo. ?ueti tali ve

devano in tuttii misteri

neisimboli i

loro lavori e le loro resultanze, e li asm

Ciavano a tutte le religioni, a tutte le


sciense, a tutte le istorie,_ a tutti i

grandi avvenimenti del mondo. Frat


tauto non esiste alcun fatto hspe avve
rato, il quale
oviche la grande opera
sia stata mai atta, che veruu uomo ab

bia mai fatto dell'oro o trasformati i


metalli; e vi son molti. al contrario che

dimostrano la falsit, l'im udtnza e il


ciarlatanismo dei protesi achimisti ,-e
la ridicola semplicit di _coloro che -,vi

scrizione della Groe ahdia, ci narra che

hanno prestato fede. Tutti iraccoqti

gli abitanti di 'tal paese formano vnel


l'inverno il loro. cibo principale di uc
celli coslchiamiiti dai Norvegi, (che
in quella stagione cqmpriscouo ordina
riamente in abbomlanz'a si grande, da

delle p;btese trssmutazioni sono pieni


di ragguagli assurdi , incomprensibili,

fame In caccia con le mani. "

'

Quiest-i uccelli,- pkesso a poco dll


grossezza del germano reale, o collover
deg,pp'ul.2l0 fortemente d olio, n sono

molto buoni a mangiarsi, bench 'una


specie pi piccola; ecornunissimn abbia
un sapore che disgnsti'meno. 7Gliyal
cher sono probabilmente di .Pinguini,

chei Groelanrlesi giungono a _spmg re


fuori della riva per impadro'nirsene on
ma g'or facilit. V. Pnu.uuo. (CH.,D.)
" l'lllilA. ( Bai.) Alkbias. Presso
Dioscoride indicata sotto tal nome la
steeade,

ALCHIMELECH. (801.) La pianta di


Egitto, indicata sotto tal nome da Pro

sperh Alpino e da Giovanni Bambino,

di pretendoni esagerate, di rasnltanze

.miracolose , congiunte sempre alla di


sgrazie, alle persecuzioni e alle vere

miserie dein alchimisti: dimpd'odh, se


posto il caso che l'arte loro fosse rico
nosciuta per vera ," non sarebbe meno
vero che lesercizio di questi diverrebbe
una sorgente_ dinfortupii e 'di calami
t,d_dli da rimoverpe ogni_ uomo anche

il meno assennat. Ecco in poche linee


tutto ci che 'di vero e d'ut1le si com
prende nella storia dell'alchimi;
Quello che la ragione indica di pi
importante su questa pretesa arte, si
che quest'arte non .mai esistita, che
mignotand la natura e gli elementi del
loro, e che tutto concorre a provare es
sere questo metallo indccornponibile, o

se la natura vi ha fatto entrare alcuni


principi, esser questi assolutamente in
cognitx. Per, nch non saremo giunti

una specie -di trigonella, lrigonella


ad acquistare questa nozione, non" vi
hambsa , L. , i di cui legumi sono ri
sar alcuna probabilit di potere imitare
curvati in forma di amo. (J.
ALCHIMlA. (Bot.) La parola alchimia cdllarte questo metallo prezioso;'e ci
che dicesi dell'oro
p'licabile anche
ci viene da li Arabi, e sembra che nei
allugento "e a'tutti' gli) altri inetalli.
principi del a loro lingua signichi sem
La sola cupidit e la brama di accu
plicemente la chimica. Tuttavia no da
antichissimo tempo si applica all'arte mular oro, hanno fatto credere la pp_l
di far dell'oro, a'rte decorata anche dei sibilit della grande opera, e tormen
tando un numero eccessivo d insensati,
nomi di grande opera, di ielra loso
gli hanno spinti a lunghe , dispendiose e
fale e di trasmutazione. 5arebbe _asso
lutamcnte cosa fuori di 'luogo il tener sterili ricerche, le quali gli hanno-quasi
sempre mandati in rovina 'e fatti mise
qui discorso della storia di questa pre
tesa arte, che ha occupati molti pazzi, e ramente perire. Assai bene e stata di
mandato in rovina una folla di uomini .pinta l'alchimia in quella frase .latina:
Cupidi o inscnsati , non che reso og ' ars cujus principium est laborare, me
_gctto d'inganni un maggior numero di dium menliri, ni: mendicare.

ALCHIMlLLA. (Bol.) Alt'lg5milla ,


Dizion. delle Scienze Nat.

5,

ALC
.(Q 402I ')
le sue foglic.soao piofondamenteincise.

ALC

.' Jun,genere di pintedplis tered_ sezione

della Tari_xiglia delle rosncea, vicinissimo


alla arimom'e, e della telrandri nin
- n 'i'nia debaistema Qeasuade. [fa I can
le erba_ceo-, [le (0 lie psLmte.o nasi
digitate, i .ori isposti in .corunbi

con molti lobi . stretti ve ,sit_.uate' sopra


'Cltl picciuli. Linneo ne_ aveva- fatto

un- genere distinto . dalle alchimllle , e

' gli aveva dato pel- carattere. due"qurj


e due _a_smi contenuti nel calice; ma non
se da trva _quasi sempre Che uno solo
ascgll'ari e terminati; essi hanno un ca
lice tubulatq, con lembo hperto, Siucjsq, corna nel genere ulchimi la.
L' alchimill. cos nominata, perlx ,
- _ colle 'qusttro incisioni alterne pi curte,

e mancano di corolla. Gli stami sonop


',lll numero di quattro e cortissimi; lo

yirio unicd, sormontatoda uno stilo


e da'uno-stimmg; ed il seme ricoperto
dal calice.
\
.

_ secondo Linneo, gli Uchimi3ti- facevano

ps0 della ru 'ada delle foglie di questa


pianta. (J. ._ H.)
f
- 'Y' Oltre
tre apeeie
i ioprlregi
de
scritte
se nele trovano
in gurengel
strate altre sette, e sono Ii'alchernilla

.'Aridnmaza sisu.sns 0 comune, Alaba


mlla vularis , Linn. , F1. Dan. , ,t.

693; 101 armente,ulehmilla, alkcymilla,


drba- etc la , erb veim.glm, stellariu,

.wenlaglx' , pi di leone.
una pianta
che-si alza eirc un piede 'da terra; le
sue 'foglie sono alterne" epicciuolate ,

fissa di Schumache; l'alchemilla ca


perms di 'lhun.berg; l'alchemilln sericea
di Willdenorv, che l'alchemlla alpina
di Bieberstein; laldiemillu penldphj'llll
'di'Linneo; l"alchepxillu aphanoide: di
-Mutis; ,l'ulc/zcn1illa pinnala di' l\_u_ie- e

divise agli orli in _sei o in otto, lobi ' Schdlt_es; e l'al_hemillq_ orbicylata di
'
'
\
dentali. Ha credito di vulrieraria e di Ruiz e lavon.
astriuente;e' MlOPIQI' contro le emor * ALCHIMISI. (Eniom. Geotoy ha
leuconpela,
ragie. il lago delle-sue foglie se_rvc ad -_ eoxil chiamato la. netta
Nehq leuc,omelal che una.. specie
arresiare certe evacuazioni troppo ab
hon'molto comnize'5 C. D
'
bondanti delle donne , al' quale alletto

si

stapu-le foglie e si|appliunb'sul ALCHITRAN, cm:r AN. i(Bot.) ki

po e. Si hanno internamente in de_cn_- " jrua, kitru'n. Glirabi hiamav'ano co_s


zinne o in infusi0up.,controle ulceri

una resina che scola dal.cedr dolliba

del polmone e, contro l etisia._Questa no conosciuta presso.iJlatini- sotto il


l'anta amai luoghi umidi, e trovasi nei no e di cedria- Plinio ice-Che q'uesta
rati _di_.moutagnae lungo le 'vallate. -resina si otteneva mon' mediante una
semplice incisione, ma col togliere una
i pu m_olti Iicare mediante le pianti
cellc , che Il sradicano, nell autunno. por'zio'nq della scorza dalla parte bassa
'
_
Quanti? si vuole che faccia i1emi, .{del ronqo.(.kl '
hededi seqsinarla'iq questa stagione." ALCHMINl'L' . But. Secondo-ch ri
eriscquo alcuni autori; statosdato
' Amnunm.s Lamia, Alchen'u'lla alpina,
questo nq'me dualche'Wolta al hepplo
LLinn. Fl. Dau; t._
Aldhemil'la ar
J. .
.
.
gentea, ham., Bar. e. 756; volgarmen
te, erba. ventagk'na , suentagli. Questa Al.. HORNEA. (Boi. V. Ancol1n'es. J.)
picnola pianta perenne e molto gra ALQIBIADIUM,AL lBl_ON. (1101.) o
niosa,._h_ 1" fusti' piegati alla base, pus mi, antichi. sotto i quali indicavasi l e
bescouti, alti sei octto.polliei; le lok ALCIBION.
chin comune,Bai.)
eclu'm
V. pcnnamnu.
vulgure.
(J.)

lie composte di cinac a sette foglio


questo il nome
rne distinte , e come digitatey queste ." .LClDE. Entom.)
foglioline vsono verdi nella pagina sape
di un gran carabeo dell'India Orientali,
Scarubneu: Alcidei. Linn. , Geolru m:
riore , lucide e'di' un colore argentini)
dicidcs Latr., che il Fabriciu ha ca 11
setaceo nella pagina inferiore , per cui
non cedono al rado n per la bianchezza calo nel genere Geotrupe. V. all'articolo
n per la lucdntezzadella loro peluvia. Gsorsuasi caratteri naturali diquesto
enere. (C. D.
1- ori sono piccoli; di OolOl' verde bian

castro, clispo;ti in ruppi distinti nella


sommit del fusto.

falchimilla alpina

' trovasi nei luoghi a ratiti di montagna


di alcune arti del ' uropa.
_
'Ancnmuu ud! CAMPI, Alchcmilla arven
.ai's, Lam. ; Aphanes drwnsis , Linn. ,

' Alchemilla aplxuncs Willil.; Pcrcvpicr

A ClNA.(BpL

Alcina.

Questo generc

di piante fu stabilito da Caunillcs o


consacrato alla memoria di un gesulil
Spagnuolo di questo nome, il uale ha
scritto intorno la Storia natura e delle

Filippine, dove aveva fatto un llllg0 SUH


giorno. Lalcina ha molti raPPOIU, CON-1

una

1m / mnia, col cluysownum e colla M


11e[i'iz, ma di'erisce gpecialmente dalla

-pitfco a pianta comunissima nei campi ;

prima per il suo calice semplicei c i

drvcnsi; , Moench ; Nolgarmente , erba

iu-nla linu_piccula, penicCiolu.

ALC
< 403
distingue con facilit dagli altri due ge

_>-'

ALC

dal carabellia, in quapto che l'apertura

tondata, obliqu_issima, terminata da un


piccolo collo. cammeo, cortissimo, stret
tissimo ed aventi: su di se lareolzi api
cilare che piccolissima, senza_ pappe
e che riempie lapertura della squam

delle squamtne del periclinio intei;no_si


riduce a un piccolissimo foro rotondo,
intieiamente_ ripieno dal collo o dall'm

colato sulla sommit. del collo'dell'va


rio, colla linguetta larga , ellittica, iu

fenla apicilare dellovario, e assoluta


mente nudoso re i suoi orli, i quali non

due stimmatoi'ori molt ipprcati_in' fuori,

neri per la forina ei suoi semi. (E. 1).)


li genere alcina, secondo Enrito Gas*
sini, sia distingue dal 'ynelampodium e

sono circgndgta n da appendice _cnculli


farme,-n da due processi valvifotmi;

di'eiisce in oltre dalmelampodium, in


quanto chei suoi falsi-lavati, analoghi a
quelli del zarabellia sono cortis'sin'1i, e
continuati colla corolla:
'
" Lalcina ap artiene all'ordine delle
cort'mbi/cre di

ussieu, alla _snggnesiza

poligamx'a necessaria di Linpeo e alla

ma. Corolla. con tubo cortissirpo , ._arti

tiera. Stilo Femmina. cortissimo, che ha

conla faccia interna guerhita nli orli di


due orlicei stimm'atici distanti fr'a loro.
il Cassini ha fatta -questa descrizione

generica sopra individui viventi dell'ul


cina pedoligzta, Coltivsti al giardipo'ilel

re, dove al riferire dello Stesso Grissini


coltivasi pure, sotto il nome di J mdium
radialum, unaltra Specie di a cina che'

non inutile che sia qui descritta.

tribia naturale delle'cliantcc delle ai_n_an. Amos ausoaii, 'Alca'na minor, H. Cas.

tera di.Enrico Cassini ,-il quale assegna (Ali? Dysodilun divariqgtum, Pera.) Fu
al presente genere i seguenti;caratteri.
sto Ierbaceo, alto circa un piede, diritto,
' Calatide raggiata ;_discosnoltior_o, 're - ramosa, consistente , cilindrico, striato,
golarifloro, mascolilloro; corolla disposta V armato di peli; rmoscelli lunghi, diver
In una serie , subdaxodecimiora, liguli
genti; foglie opposte, lunghe_circ cinque
.ildra, feminillora. Pericliiiio doppio:-lc
pollici (comprespVi il picqinolo), larghe
sterno, involucriforme , molto sppriore circa tre pollicx;' picciuolo nudo infe
allnterno ed anche alla corona,eoriiposto riormente, e orlato superiormente dalla
di cinque. squaque bratteiformi, paten
decorrenza del le
0, il ualq .decorl'e
ti, eguali, disposte in una serie, c6alite _ sulla patte_alta del picciudlo, ed Iar o,
alla base , ovali , fogliame; il periclinio ' triplinerve, ordinariamente quasi ora e,
interno un poco inferiore ai ori del di ,. inegualmente e irregolarmente dentto ,
sco, composto di circadodici squamme ' molto guernito di pelifsulle due facce,
cassuliformi, eguali, disposte In una i quali sono pi piccoli o- i. ruvii
serie, intieramentl! invilnppate chiuse sulla faccia superiore; calati i}aggiate,
allalto il motivo dell'inneslatura. dein larghe si linee, solitarie'alla sommit
orli_o aperte soltanto alla sommit me
del peduncoli lunghi duel'lpollici, gra
diante un piccolissimo foro rotondo, e cilj, (iliformi, nudi, nati separatamenle
totalmente nudo ai suoi orli; queste all_estremit del fusto e dei rami,_fra
squamme ehdivengono'col tempo dure due gemme che sono situate nelle ascelle
e cornee, sono coriacee , grosse , conn- , di due foglie opposte e che si sviluPppno
pressc bilateralmen'te, gibbose sul dorso, . in seguito, per cui (ciascun peduncolo
troncate obliquamente alla sommit, la colla sua calatide trovasi allora in una
quale ha alcrine eminenze coniche che si,

biforcazione; cprolle gialle, discmcom

trovano pure qualche volta sulla parte


superiore del dorso. Clinanzio conico,
guerni'to di squammqtte che rimangono
inferiormente ai ori, bislunghe , con

corona composta di circadodici tigri si

posto di ori numerosi, regolari, maschi;


tuatiin una serie, ligulati, femmine; pe
ric_linio esteriore, quasi emislerico , in

tava, abbraccinnti, membranose , colla


Cima elargata, rotondata, dentellata,

riore ai ori della corona, quasi e uali a


quelli deldjsco,formatodi cmq_ue rattee
Colorata. Fiori del disco: falso-ovario eguali, disposte in una serie_, coalite in
cortissimo e assolutamente continuato
feriormcnte , libere in quella di 'sopra ,
colla _cnrolla la quale glabra, 5-di
applicate , larghe, obovali, fogliame;
risa. Antere coalite. Stilo mascolino, , periclinio interno formato di circ'a do
semplice, indiviso, colla parte superiore dici squamrne cassulari-, che lo invilnp
grossa, a puntata, armata di setole.
p'ano' completamente, chiuse intleyamente
Fiori della corona: ovario o frutto dallinnestatura dei loro orli, aper e so-'
strettamente inviluppato da una squam
lamento mediante un foro sulla sommit
ma del periclini0 interno, compresso organim degli ova'rj , per dare esito al
lilateralmentc, obovale , glnhro, liscio, loro collo, coriacee-l'ogliacee, irregola
Marcato in dentro, colla base stretta e

rissime, subtrigone, gibbose alla base ,

a[puutata, con la -sommit larga, ro

come troucate alla sommit, la quale

ALC

( 404 )

LC

prolungili perla parte pdsteriore iii una deau (picchio lquat'iC) pdchesvdrnn ,
(pescaubnguinerole, o'_ 'ardelt) (I) aire
la'mina dentqllata;gcliuunzio conico eleva
tissimo, guer_nito di squa}nmette resse .j vent ( volta a vento. n errore popo
a poco eguali ai ori, spatulhte, venti lare sulla sua_pfetesa pi;opi'iet di con
sei'vare i panni nei magazzini, ove la
la parte inferiore bislunga, canaliculata ,
_sua pelle pure attacata dalle tignuale,
abbracciaute, e la superiore larga , ro
tondata , colorath , [rarigiata sugli orli; e (hai dermesti , l ha- fatto anno chia
mare drapier ipannaiuolo) e gpdebou
ori del disco con falso'*ovario cortissi
mo, grasso, u]asi cdnico, senza pappo, tique (guarda- ottega) e sebbene ii nome
di martin-pecheur ( manjtino pescatore)
continuato colla corolla ,.la quale 5
sia oggi stabilito in Francia da un. uso
diyi5a, coh ciascuna divisione terniinata
lunghissimo, sempre un 'vocab'olo com
da un fasgett dipcll; con autere pe

rastre,.coalitej ton stili indivisi, aventi

osto, o tutte le.volte ,- che sussistono

la parte superiore armata di peli; ovarj


d'lla corona strettamente inviluppati dal
le squamme del periclinio interno, gros

dei termini- semplici, Cale essendo quello


d aleione, per esprimere gli oggetti ge

si , compressi bilate,ralmente, obovaidi,


irregolari, inarcati in dentro , gibboin ,
glabri , quasi lisci, terminati da un collo
cortissimo, cilindrico, senza appo, che

renza ,y poich gli epiteti di cacciatori ,


e di cancrntagi non possono aggiungersi
airnartii pescatori , ed- il vocabolo

ha uno stilo diviso quasi fino alla sua base


in du'stimmatofori lunghi, divergenti!si
.nii, molto inarcati,provvistidi due or

licei stimmat_ici; corolle'della corona ar


tieolate,sul collo dellovaio, mancante

di tubo,gou linguetta larga , quasi orbi


culare ,concava ,.ordlnariamente triden
tata alla sonimit. Questa ianta, ch'_
coltivata al giardino del rf, vi indi

cata come anqua ed indigena del Mes


. sica, e forse ' il,vero d_ywdiam di'Ri
chard e di Persoon.
Casa.)
"e

nerali , debbono essi godetdel a prefe

manlino , isolato , potrebbe dar luogo a.


confonderlo col martirio, altro genere di

uccello (Cossyphus,pv. Cossifo) a'cui


"da lungo tempo 'consacrata questa de
nominazione.

.
Tale attenzione sulla semplicit dei
termini -'assolntamente necessario nella
Storia Naturale, in cui ilfnome volgare,
che bisogna accoppiare a' quello del ge
nere onde indicare le specie, porrebbe
nella neceSsita di allh;ngare -_estrema
mente le denominazioni individuali, se
il primo termine fosse pure formato di

due parole; I greci chiamavano-,alcyon.


Cav.,'lq. r , tab. 15. Questa pianta ere
l'uceel S. Maria, 0 martino pescatore ,
ace naturalmente al Messico, e eoltivasi perch non adotteremo noi questo nome
' in alcuni giardini dEuropa; annua , 3 dolce della sposa di C_0ice ,,che ci
e si alza u e trepiedi; ha le foglie
'altronde diveu'uto familiari: me' c lo
grandi, oppo te, dentate, quasi spicca, . studio della{ mitologia? .ll nume o dei
diti , che T di soli tre in una specie ,
e riunite alla loto base come! nel oarvi.
1 ori sono solitari, di color iallo, . non ci sembrato un sufciente motivo
e situati sopra lunghi peduncoli; tann0 per separa'rla -dal genere, aVepdo essa
. un colice,assai grande, pentas'epalo, coi
tanle altre selezioni di famiglia, e Ceicr:
apepaliaperti, alcuni 65culi ermafro
rester presso la tenera Alcione.
diti, sterili, quinquedi, posti al centrp,
Questi uccelli hanno la testa grossa ,
e alcuni semiflosculi femmine, ovar1 , - il becco lunghissimo, triangolare, grosso
emarginati, situati alla circoniet'errza; l alla sua base ,_e tralato in punta; le
seml*sono sormdntati.da Cinque denti o narici piccole, e ordinariamente ricoperte
tubercoli, uno dei quali forato; il loro di penne, la lingua. carnosa , corta .
ricettacolq piccolissimo, emisferico e aguzza, i tarsi cortissimi , quattro diti
guernito di palee. (I). 'l.)
\
ai piedi, cio tre anteriori, ed uno po
l
ALClONE, (Ornil.) Alcedo. Linn. e da steriore , ecct_uata una specie , in cui
'altri autori Ispida. Il volo di quest'uccel
manca il posteriore; il medio stretta
lo, nella di cui rapidit stata osservata mente unito allesterno no alla ter
qualche analogia con quello del rondone, za falange, ed alla prima soltanto al
ed il modo con cui provvede al proprio
sostentamento , gli han' fatto acquistare
(I) Il nome di Sanguinerola , o
in Francia .i nomi di martinebpe'chenr Pardela applicusi volgarmente in Italia.
rondone pescatore) e martin pecheur al Leuciscus phou'nus, Cjprinur Pho
martirio pescatore ) ove e ualmente an'nu: Lin., specie di pesce del genere
conosciuto sotto quelli di pe'c u" (pe ' (arpz'vne , (la cui (Iuvier ha smembram
scatore) tarlurin, altre, (caccia tignu0le) il sotto-genere Albula. (Leuciscus) V.
monnier, bleuet ( azzufrognolo) pivert
Ananas.

Accusa esarocuara, Alci'na per/oliare",

ALC

( 405 -)

ALC

laterale interno, che pi corto di assalirel da tanto maggiore altezza si la


scino cadere,e che in alcune specie eso
quello posteriore; il corpo di questi uc
tiche gl'{individuifgiovani , -t:he russo
celli , sempreuu poco grosso in pro
porzione della sua grandezza,_ di forma . migliiino alle femmine, si riconoscono al
bislunga, e comunemente terminato da colore del becco, edoi jedi.
Hanno questi uccelli _ii ventre ampio,
pus coda cortissima.
.
e cedente come gli uccelli di rapina , e
Le numerosissime specie di quest
genercsono sparse per tutto il globo al ar di essi rigettano dal becco in
terrestre, ma ne all Europa riserbata pal ottole le liscbe , e le altre a0stanzc
\uu_l sola, la Ianale , bench originaria di noli digerito. Vi ha luo o di credere che
climi pi ca _ i, si assuefat_ta alla tem-, le dillerenti specie ahiiaqo presso il
peratura del nostro, e! usato superbo poco le medesime abitudini, essendo
uccello pompeggia'della ricchezza, e della stata bene osservata quella solai, che
posseg biamo in ..Euro a , e per non
_ vivacit dei colori, che si osservano nei
soli paesi , ove il sole diffonde i rag i esporcx a pronunziae! eli' errori ml
du,na luce pi ara. Gli aloioi pi generalizzare dei fatti particolari, ci
' dssi sono presso a pocq.della grandezza riserberemo,- dopo averla descritta, a
una cornacchia, mentre i pi piccoli rappresentatn'e a parte i o0stnmi.
non sorpassano

Panna nuora. Alcioni resraduttili

nella dun rasi nuolo;

quasi tutti si istinguono per a bel


ell delle loro penne, nelle quali daz

senm ciu_b.
"' . \
_ . Q Annone
nEnuors, volgarmente Uc

zurro , il verde, il rosso biondo, ed il

cu. S'. Muta, PIOIIIIO,_SIOIIO usano

bianco. formano le tinte principali, ed ' CC. Alcedo ispida , L., Bull'. Tav. Color.
Icone specie hanno la parte su eriore 77. Questa specie, che trova_si in Eu
ropa' edin Asia, e della grossez'sa di
della testa abbellita da un ciu 0 , che
fanno volontariamente osare indietro. un a lodqla , -ha sei , o. sette pollici di
Gli alcioni hanno _uaii:he analogia di lunghezza , il becco'nero, e la parte in
con'rrrnnioua con 1 galbula,,sebben; terna della Bocca di un giallo zafferano.
questi abbiano due diti anteriori, e due ' Una fascia rossi bionda, che si. distepde
dalle narici no ali occhi _, eiva di
posteriori, e rassomigliano anco ai lodi,
scendendoy da questa sulle gole, si pro
che hanno i 'diti distribuiti, e fra loro
congiunti in simil guisa, diversicandp , lunga posteriormente, e diviene bianca
alla sua estremit. La testa , i hti del
per questi ultimi nel,becco depresso so
pra, e sotto, ed ottuso alla sua estremit. collo, e le'tettrici dell. ali sono di un
Gli antichi avevano sugli alcioni una verde cupo commac'chie pi chiare,jclla
parte superiore del corpo , e della coda
folla didee superstizioso, e loro attri
buivano delle virt immaginarie, quelle d' un bel celestc acqua marina, che se
per esempio di non andar mai soggetti, condo le posizioni mostra dei riessi
alla putrefazione, e di rinnoova; pure il cangianti. Le cupe 5dell ala , e della
coda hanno il Si sopra di un color ce
loro abito ad ogni stagione, di tener lon
leste pi cupo , la gola di un bianco
tano il fulmine, di far crescere un tesoro
nascosto sotterra, rstituir la calma al lionnto,;il petto, il ventre, e il di sotto
mare, e rendere abbondante la pesca; n della coda rosso biondo, i piedi rossi, e
c_d _minqr singolarit il ritpovare Opi
le.urighie nere.
,

'
_
.-f
Non vi forse uccello , che abbia
nioni egualmente strane presso i divllsi
mag iorprontezza nei moti, e maggior
goppli moderni, giacch in Siberia, gli
_SllCl. colla pelle, il becco, e le zampe -rapi it_ nel volo delluccelS. Mana, e
essi creduto ellicace a preservarli da ogni
sorta (l'infortunio, e gli lsdlani del mar"
del Sud lo tengono anchessi nella mag

bench le sue ali sien_o piccolissime pro- .


porzionatsmente a-l- corpo, i muscoli,
che le muovono, esser debbo'no di una
forza estrema. A ollaiato surbassi rami,

gwr venerazione.

o in mancanza

di tale uccello formano un amuleto da

l essi su qualche emi

1' Gli alcioni nbn possono n_ cammi


nare, u saltare; non vansoggetti alla.
moda, per quanto sembra, che una sola'

nenza , donde possa insidiare i pesci,


muta frequentemente stazione, e Siccome
di natura molto salvatica, stacca il

volta nellanno, abitano sulle rivedelle


acque dolci, e le preferiscono alle spiag
gu: del mare , rubandovisi di pesciuolx,

Volo da lungi, estriscia lungo lungo i

I quali prendono con molta destrezza ,|


e gli vermiciattoli , ed da osservarsi ,

che quanto pi grossi sono i pesci, che.


Eh alcioni specialmente ittiofagi_yogliono_

ruscelli radendqne la supercie , e fa


_cendo intendere un acuto grido espresso

dalle
ramo
di so
piom

sillabe ki-kiJri-ri-ki. Quan o dal


scorge un piccolo pesce , si getta
ra coll'im eto di una palla di
o tratta da proprio peso , e se e

ALC

' .( 406 1

. posatpsopra una semplice altura, si alza

ALc

. da, le penne delle ali sono orlate esterior

istantaneamente in. iedi ,al di sopra mente di nerastro, e di rosso biondo,


' dei punti), nel q_ua5e rhparso il pesce, ,' la gola ianca, il petto, ed ilventre
biant:o. rqssica.io, il becco, ed i iedi
. e pradpitandosr.pei'pendicolarmente so
pra. di e'ssq, lo ghermiace tra le sue forti rossi. Questa _specie vive al Madaga
.,
'
m'andihle, e, lo trasporti a terrayove 8car.
Andrea: noaaomno. Alcedo phrpur;a. Gmel.
lo lrceta a _colpi di bocce.
__
La fre uentii8ima 'reiterazioe di tale Tay. color. di _Bulfon .N. 778 , g. 0.
e'serciz'iol il motivo a credere, che 1 uc'-.

cel_S. Maria-prenda ance _degl'insetti,


Vin mancwna_dei' pesci, il che non sem
pre gli riescc,e glinverni rigidi sono
ordinariamente innesti a tali uccelli,v

giag_chit_tempi di gran gelo cercar non


p_osqi.i loro cibo .se non 'per mezzo
dei ti, bhe scud'prono sul ghiaccio.
_ Y _F_mo dalla. met di Mario osservasi

Il maschio inseguire vivamente la l'em


mina , facendo intendere un canto par
' ticolnre, e questadepmne nel maggio
cinque o sei uov'a, bianchissime, ovali,
dentro le zam ate di,va_cca, ofdi cavallo,
che sono prossime all_acqua, o nei vari

pertugi scavati dei topi acquaiuoli ,-e

ai gamberi sulle_ ripe ombreggiate dei


rpse_elli, e dei umi, accrescendone , b

ristringedod secondo il bisogho l'a


perturg senza fhr_vi alcun 'pido , a solo

attorno al uova cosi. depositate ,allo


scoperto si trovano poche squame , e li
sclw di pesce; sicuramente vomitate da

tali uccelli. dopo la digestione; rara


f
ar
"-.

mente depositano le uova idpiapura; e


non ancora a nostra notizia, se faccian

pi covate durante' l anno. - ,

I famosi nidi del Tonehino,c della

' Cochinchina , conosciuti sotto il nome


di nidi d'alcione , non son-la,vdro di
questi uccelli . ma bens della rondine
qslugana( ,Hirimdo' esculentalainp
-E riuscito alimentare per molti mesi
d'egll nccel'liS. Maria, apprestand loro
per lm quotidiano- del iccoli pesci
freschi, e Bench ,sia mg to facile il
prendergli dei panioni, e gli archetti,

Questo-piizcolo 'uceello del Pondichvy


'an gli alcioni uno dei-pi vaghj il suo

becco rosso, un bel _eolot rossiceio


aurora, con mezze tinte pbrpotine mi
ste d' azzurro , gli orna la test, il,grop
pone, eia coda; lna macchia porporinp.
chiara che p_rincipia all'angoio'dell'oc
- cliio', va- terminandosi posteriormente
con una strirdel' pi vivace azzurro, il
mantello}; abbellita dun celeste azzurro
in un color nero vellutato, la gola di
' -blnnca, tutta la parte inferiore del corpo
roSsa' bio_nda aurea sopra un fondo bianco,

edi_piedi son rpssi.


v
" ..'
Azero'ss azzisaho, 3 dosso mom'o. 'Alcedo
'sniyrnhnsis, Lina. Quetuucgllo,_di cui
u osservarsi la gura nelle tavo1e co
lhrite di Bnop sotto le denominazioni di.
grand mrtin-pecfteuf de 'Murlqgglscl'ar,
, ( mar,tino pescatore grande del Madaga
scar) , e di.jllaru'n-pclleur de la cte
dc Malabar N. 232,, e
(mattino
pesctore della costadel_ Malahar) ha pi
di nove pollici .di 4unghezia; il becco,
che ' rosso, ne ha due e-mezzo; Il te
'sta, il collo, e. la parte inferior'dcl
"corpo sono d'un bruno rosso biondo, la
gola nondim'eno bianca, sia Questo per
vari'et ,. o cliti'ere'nza d'et, o di. sesso.
il dorso, le grandi tettici delle ali, e
la coda sono turchine, e secondo le posi _
zioni} cangianti in celeste, e in-azzurro

di mare, le piume scapolari, e le penne


delle ali nere. nesta specie tranci,
per quanto sem ra\, nei contorni di
Smirne, al' Malahar, al Bengala , e al

Madagascar.

per cosi difcile il fargli viv'epe in statolAi.cwse cammino. Alcedo cancrophaga,


Lgthgrp, 'lav. color. di Bu'on N.0 334.

di schiavit, da dover,ehrpoe Il pensiero


di sp0po1arne le;rive , delle quali for
mano uno degli ornamenti pi belli.
La loro_carne_ ha un odore _di falso mu

Questa specie, proveniente dal Senegal,


e veduta da Forato? alle lsole_clel Capo

schio , non mangiabile , e la sostanza

ciba di granchi. il dorso, la parte me

ud:posa ,s;oslastra.

dia delle ali, e la coda sono d'un co


lore. azzurro di mare, la porzione alta,
e_bapsa delle ali nera , tutto il di sotto

'

" L uccel S. Maria trovasi in Te


scana, non emi ra,-fuori del tempo degli
Iili vivosolrtario, e se,allora aCcade,

che pi'd'udo si trovino sulle medesime


acque, s'inseguono, e si battono.
Ar.eros_s apsso molino.

Alc-;do madaga

scurlensir, Linn., Bu'. Tav. color. 778


K

La Sua

andezza eguale a.quella

dell alcione d' uropa, o uccel S. Maria ,


parte supeiiore'delcorpo rossa bion

Verde, ha un piede di lunghezza, e si

del Corpo lionato chiaro, il di sopra


della testa color di rugine, con una fa
scra nera dietro gli occ i, il becco, ed
i piedi rossi.
, \
_
Ancrmu: con sacco caosso. Alado capen
.uv, Gmel., Bull'0n Tav. c0lor. N.. igo.
Quest'uccello, che abita al Capo _di
nona-Speranza, ha quattordici pollici

-LC

(407)

ALC

di lunghezza} ed il becco che .dun cc. )

Aldiulo maculata Gme_L

lo? vermiglione , ne ha esso solo pi di .


tue e quasi un pol ic'e di grossezza alla
-sua,hase. La testa
grigia chiara, il
dorso, e la parte. superiore della coda

del Bras:le, che della m csima gran


dozzudel precedente . stato descritto
dal Ma_rcgraviq. Il suo : becco ro_sso ha
la mandilmla ahpnniore un poco pi
lunga dell'inferiore, e leggermente ri

d'uu- verde acqua , le ali d un colore az

Izurro di mare, il, disotto del corpo


_giallo, cd i piedi gosaiu
.,
Annone s Teanvaoz. Alcedo,chloroce
hala Gmel., Buli'. 'lav. color. N. 783.
nesta specie, che dovrebbe; pi giusta\ mente chiamarsi a collala nera ,lia
_tutta la parte superiore del corpo di un
color verde, che prende sulle _ali., e_ la
coda una

ucst'ucellu

curva.alla sua punta, le penne del _tll


sopm'del conpomno brune, spruixz'ate di
bianco

iallastro,_ come . qsser_v"asi nello

_ sparviere, o falco ingu'cllgio, la gola


' gialla , il petto, ed _il ventre bianchi ,
punteggiati di bruno, i piedi, e lunghic
cener1ue scure.
_ n
.
Anemia ara-cm, o sucina neo, Bassxze.

tinta -d' azzurro di mare , e

AlCcd0 brasiliensl's Gmel._ ll Marogra


tutta l'inferiorc bianca. Una fa3t:ia_ nera viQ ,_ senza darle un nome particolare ,
assai larga , che parte dall'occhio, _ri Jlla fatto menzione di questa specie, che
strigr_1e, e distende come un semplice abita anch'essa il! Brasile;, e il di cui
orlo sul di dietro del collo, il becco, 1
grido gip-gip rasaom'iglia a quello del
piedi, e il disotto della- coda sono ne

pulcino della tacchia.

rastri', e questo uccelle che lungo

sima grandezza dell' alci_oue d' Europa ,

nove pollici, stato trovato da,(.om

ov uci:el S. Maria , il becco nero, lo

merson in una delle isole M0lucehe.


Azcniaa a cera un. Alqedo allina
pilla _Gmel., Bali" 'Iav. colori. N. 673.
-- Questo bell'uccclld della C,hina , che e

della mede

spazio, che lo sep:ira dall'occhio bru


no, la parte sqperiope delcorp rossa
baia ombreggiata, mista di Bianco, tutta
J'ihieriore di quest'ultimo colore, ed
i piedi sono neri. .
,

- lungo dieci pollici, ha ilbecco rosso, e


grandissimo, unampia cpuila n_era ne Ancloae.vanue, z'aosse amano- Alcedo
cuopre la- testa , e la parte superiore del
bicolor Gmel. , Bulif.Tav. color. 5_r)'2.
collo, una bianca 'placea improntata ' N. l., e 2- Quesl. ucello,di Caigrma ha
nel "petto, e uellagola, e gira tutto il
pi di,uove pollchdi lunghezza, il suo
collo nella sua arte_inferiore. Il dorso becco nero , una striscia io
bionda
la coda, e le ali sono dun"violutto de

-'siditrudedalle. narici no.agli occhi .

dicato , e rasato, eccqttuate le spalle, e e tutta la p:rte infericfre del corpo


l'estremit delle penne , cheson nere ,
dellostesso colore nella'femniina. Il
il ventr rosso biondo chiaro, ed i
maschiolm di pi una mezza coilana
piedi rossi.
.
'
- \
egualmente r'ossa_.'bionda, e'una fascia
Ancwn'e m orsvs. Alcedo leucoeeplmla pettorale bianca ondulata di nero , la
Gml,, Bu'. lav. color. N. 7Sg. Que-_ parte superiore verde. scura ,con mac
' sta dpecic ha la lunghezza d' un piede, i_l
chi hizmc.;stre sulla ali, e sulla coda,
becco,che rossp, ha.quasi tre polllc1, ed i piedi sonp rossastri. ,i
il collo, la parte anteriore. ed inferiore Amos: venne, e manco: Alccdo ameri
del. corpo son bianche giallastre, pic
cana Gmel., Buli. 'lavt color. 59|. N.
c:le macchie nere terminano le. penne'_
I., e a. Questa specie, che pu'r trovasi a
del vertice "della testa, il di cui_*fondq _Caieuua,,ha soli, sette pollici di lun
bianco, il dorso d'un azzurro di a' ghezza-{la parte Superiore ! corpo
rn_are, le ali, e la coda dun celeste . velata di verde sopra mi
Ucrastro,
. sguagliato'solamente da una_ macchia
turchino cupa.
Ancwae TalsnsnA, o m Carmina. )4!ce_ . -l;iailca a ferro di cavallo, che nascendo
do Cufcnncnsis Gmel. Questa speme , sotto l'occhio, discende sul di dietro
grande quanto uno storno, uon_essendo ade] collo, e-da alcuni tratti bianthi- et
la sola, che abiti la Caicnua , Uve tro tati nell'sla, la gola bianca nella fem
vasene al contrario molte altre, sarehhe n1inn, e rossa binda'nel maschio, egual

meglio conosciuta sotto il nome latino mente che il petto, il ventre .bianco in
Alccrlo tupurarn. La met superiore del ambedue con mucchie verdi, ed ipiedi
becco e nera , l'inferiorc rossa, il di so
rossi.
'
.
pra del corpo azzurro, con una fascia Ai.cmaa venne, a mucmro- Alserio super
trasvvrsale nera all'pccipite, il di sotto cila'om, Linn. Questa piccola specie,
bianco, i piedi rossi, le unghie nere, _anch essa di Caianna , ha circa cinque
7 ed il grido di quest' uccello pu espri
pollici di lunghezza, il becco nerastro,
mersi colla parola carne, caruc.
eccetto la base della mandibula infe
Azcwae assrvnm,o su;wan MACCBIITTA'IO.
riore , che rossastra, e la parte supe

ALC

( 408 )

riore' del corpo verde cupa , coii pic


cole macchie rossjccie verso la spalla, e

alle grandi
ne dell'ali , 'che sono
brune. Ambe ne i sessi portano un.mez
zo haiero. ranciato dietro il collo , il
mtto, ed -il ventre sono del colore me
}lesimo si nel' maschio , che nila fem
mimi, ed hanno bianca non solo la gola,
come pure lo stanno.

Il maschio per ha nella, parte infe;


riore del collo una zon,a verde cupa,ed
i piedi sono in ambedue di un color
rosso leggero, con le 'unghie nere.
Annone _sacao.:-Aleedo sacra

-,ALC

rattere particolare della specie, edshe


le due enne medie, .le quali hanno vi
cino al a lor base una macchia azzurra,

si allilano in lun bi steli di quest'ultimo


colore, e ripremfono alla_ loro estremit
xuna piccola barba bianca.
- Seponoa sezione. Alciom' tetradallli,

col c_iub.
Gasso'azcuosz mosso storno. Alcedb
fuma Gmel., Alcedo gz' amen Lsth. ,
Bubn Tsv. colori N. 6(3. , e Sonue
rat, Viaggio alla Nuova Guinea, Tav.
|06. Questa specie, la maggiore del suo

Gmel. ha ' genere ,. lunga sedici no a diciotto

lun hezza di questutccello di nove


ullmi-l il lu0 becco, di color livido,
Ea-una macchia bianca alla base della

m:lndibul inferiore, il suo abito gene


ralmente d'un azzurro di mare sopra,

e biancastro sotto, gli occhi sono coro


nnti da un arco rosso biondo pallido,
che.va no allanucg, ed una striscia

_azzurra egualmente lunga si stende di


sotto agli occhi. ' .
-
Quattro sono le viriet, che si Icono

Scono in questa specie , la prim'adelle

pollici,e la sua grandezsa eguale a


quella della mulacchia nera. La parte
superiore del suobecco, un poco ricurva
alla-sua estremit, connna smnrgina
tura\ laterale, sembrerebbe allontanare
quest' uccello dal genere dell'Alcedpper
ravvicinarlo a

nello dei Bacco, a cui

pur somiglia ne suo abito scuro, ma


nch -tio'n si abbiano precisev notizie
sul suo modo di vi'vere, natural cosa

il conservarlo nel enere gi statogli as


segnato. il colore di,bistro quello delle

quali'hu i supraccigh bianchi, la seconda , lunghe penne, che formano iLciulfo, ed


inhalli, Come pure delle penne del dorso;
la testa nera, la tehn , colla testa ver
dastra, , rappresentata nel Tomo I. i lati, e la parte anterioredel collo, il

'lav. agdella Sjnopsis' di Lathams ed petto, ed il ventreono. bian_chi_ sudici,


in Sohncrat alla 'Iav. 33. pag. 67. del suo trasversati da ma_rhzzi ,,o strisce nei-a
Viaggio nella Nuova Guinea, trovasi la ' stra. Le grandi tettn'ci, c le Penne delle
_alt, come pu_re il gropponexvsono di un
gura, e la descrizione di una quarta spe
color verde bruno, che se iarisoe alla
de, che ha un collare bianco.
Quest'uccello trovasi pelle Isole della. loro<estremit , la coda lunghissima ,
le dodici penn , che. la compongono ,
'Soiet, nella Nnov Zelanda,ove, co
nosciuto stto i .nom di ghqtarre', koa
lo-o-oo," 00p00, :whpuro-roa, incon

trandsene lultima variet nella Filip


pine, ed ha acquistato l'epiteto di sacro
a cagionedel culto, che viene ad esso_
tributato dagli abitanti d O-Taiti, divi
nit da lor conosciuta sotto il._nome di ,
EMG. L'alcioi1e d'O-Taiti, olivastro so
pra,con la collina fa verdastra, alccdo
tuta, Gmel., e quel 0 depye, che una .
del l_ Isole'degli Amici, bruno sopra,- e
pallido sotto, olccdo venerata Gtnel. sono
essi pare.r tenuti in gran venerazione_nei
paesi che abitano.
.
Acetoas_ con suoni sten. Alcedo dea Lin. _
Quest'alcioue , conosciuto ance sotto il

nome di martino pescatore di Tornate ,


isola in cui trovasi, rappresentato
nelle Tavole colorite di Buflon N. i,|6.,

ed ha tredici

olliCi di lunghezza. Il

hecoo,ed i pi i sono rancisti , la te


sta, la parte superiore del collo, e le

tettrici delle ali azzurre turchine cupe,


il dosso, e le penne delle ali nere, tutto
il disotto del corpo bianco , come pure
la coda ,.osservandosi in questa un ca

brune rossrccie (in verso l'estremit, col

fondo biunco', e' traversate in tutta In


loro estensione da strisce nere. La man

dibola superiore bruna, l' inferiore

giallastra, i piedi'grigi , c la femmina,


che pi bianca sotto il corpo, noul_m

ciull'o: Questuccello trovasi alla Nuova


Guinea. _A
.I
Gaauoancxou uoscuarrno. Alcudo
marina Gmel. , Bulf. 'I'av. color. N.0

679. Questa specie, che ha sedici pollici


di lunghezza, e grossa presso a poco
Quanto la precedente, e la sua impenna
tura superiore, col fondo di un colore
azzurro lavagnino, abbrunitovsul dorso,
e sulle tettrici delle ali, tutta sparsa.
di spruzzi hinnchi,i uali sul mantello
si osservano pi piccciii, e gettati in li
nee trasversali. Questi spruzzi medesimi
sono bruni, ed hanno la forma di la
crime sulla ola,e nella di mezze lune

sul petto, e e ha i
siccio , il

fondo bianco ros

ventre, e la parte inferiore

della coda di un rosso biondo chiaro,


ed

unito, le

penne delloccipite, pi

lunghe dellaltre, formano un ciull'o

ALC

(49)

nel sollevarsi, una striscia bianca si di


alende dall'occhio no al

becco , che

ALC

color medesimo sono regolarmente di


sposte sulle penne della coda. La gola ,
e la parte media del ventre sono esse

grigio, e i piedi sono di color lionato.


pure bianche ,,coi lati rossi biondi,qu
gti8llClOIIt-E proprio'dell' All'rica,
e u'on di opinione, che potrebbe petto presenta una placca grigia con an
essere quella medesima specie,cbe stata . gie rosse bionde, ed i piedi sono rossi.
Trovami quest'alcione in America , co
ra presentata da Sounerat nella Tav. 107
minciando dalla Baia d'l-Iudson no al
del suo Viaggio alla nuova- Guinea, seb
Brasile, ove nutresi di pesci, e di pic
bene .Gmelin, e Latbam abbiano lor
cole lucertole, e la sua come di cat
mito di questalcione una specie parti
colare sotto il nome d'Alcedo novae Gui

tivo sapore.

Amman cruna. Alcezlo rudi; Linn. La


lunghezza di quest uccello di dicci a
Atcroai: ALATLI , o A conna. Alcedo tor
undici pollici, il suo abito non presenta
nata Linn., Bull. 'l'av. color. N. 281.
altri colori, che il bianco; ed il nero,
6iwsta specie grande quanto la prece
dente, colla quale ha pure della rasso v mescolati in vago accordo, il becco, la
testa, le gole, il ciuffo, il dorso, i piedi.
migliauza nel-suo abito. il grigio tur
cbiniceio il color che domina su tutta son neri, ed una bianca striscia parten
dosi dal becco, e. passando sopra l'oc
la parte superiore del corpo, e tale uni
formit solo interrotta dalle scaglie chio, si estende no all'occipite. La
parte inferiore bianca, eccettuato il
bianche, che si osservano nellestrcmi
petto, sul quale oaservasi una zona nera,
t delle grandi , e piccole tettrici del
lala, e dalle fasce di egual colore, che tutte le penne delle ali sono frangiate di
attraversano il di sopra della coda. Le, bianco. e quelle della coda hanno di pi
penne maestre delle ali, e quelle laterali delle fasce di simil colore. Quest' uccello
della coda sono nere, traversate per da trovasi in Asia , e in Allfrica: Edwards
ne ricev uno di Persia, e Buffe!) dal
simili striscie, la gola e bianca , e sic
come questo color_e si distende sui 'lati Capo di Buona Speranza.
Quest'ultimo autore di parere, e ci
del collo , Nierernberg aveva chiamato
questlcione l'uccello a collana. Il petto con molta ragione, che lindividuo man
rosso biondo chiaro, che si fa pi cupo dato_dal Senegal, e rappresentato nel
rotto il ventre, il becco bruno nero, ed
N. 62. delle sue Tavole, sia della mede
sima specie. ,l'lasselquitt lo ha osservato
i piedi rossaslri.
nella parte settentrionale dell Egitto,
Quest' uccello pesa una sola parte del
l'anno nelle regioni settentrionali del ove prcndcvai pesci immergendo il becco
nell'acqua come fanno i gabbiani, e il
Messico, ove, come riferisce Fernandez,
Sonnini lo ha parimente incontrato lungo
conosciuto sotto i nomi dacalalaltli,
rune.

le rive del Nilo, trovandosi anco nella


e micalalultli, e trovasi pure alle A_n'
Natolia , e nella China.
tille, e alla Martinicca.
_
ALGOIE JAGUACATI. Alcedo alcjon L., e Annone v1arsr . o a PENNACCHIO. -Alcdo

pi propriamente Alserio jaguaqati'. Que


lh specie, grossa quanto una Cesena , o

tordeln gazzina, rappresentata nelle


Tavole colorite di Bull'on N. 593., e

15

crfstuta L., 'ljav. color. di Ball. N. 756.


g-. I. Quest'uccelletto, che lungo circa
cinque pollici, e grosso quanto un bec
calco, ha la testa coperta di penne ver

aottoi nomi di martin-pe'chcur hupp (le


8. Domingue(marlino pesatore col ciuffo
di S. Domingo) e martinpecheur hupp
de la Louiu'nne (martino-pes<:atore cpl
ciuffo della Luisiana,) 'e il Marcgravio
lha descritta colla denominazione bra

del collo, e il ventre rosso biondochiaio.


Il becco, nero seCondo Briason, era rosso

siliana di inguacatguanu, e cnn quella

pallido nellindividuo,che Bulion ha

di papapeize, come la chiamano i lor


togllesi.-ll becco di quest'alcione nero,

fatto rappresentare, e i piedi sono ros

le penne della testa, quelle, che formano

ove gli abitanti lo chiamano w'nm, e


come riferisce Sba , anco tohorkc_y ,<e

il Giulio, e che cuoprono tutta la parte


luperiore del corpo, hanno il fondo gri
gio IavagnnO, interrolto da una mac'
Cllla bianca, che osservasi tra il becco ,
e locclno, e da una collana bianca. Le

' grandi lettrici delle ali,e le loro penne,


che sono nere, hanno egualmente la loro

estremit bianca, e non poche gocce del


Dizion. delle Scienze Nat.

daatre , lunghe , e strette , vagamente

ticchiolate di punti neri, ealzatea ciuffo.


Tutta la parte superiore-del Corpo az
zurra -viva, la gola bianca, le gole, i lati

sastri. Questuccello trovasi ad Amboina,


hfm, non essendo raro nelle altre isole
Filippine. V. Tav. 78. tig. l._
' TBR2A SEZIONE. Alciom' trl'datlx'li.
Amman cerca, 0 1'nmrrilm.

Alcedo

tr'laclfla Gmel. e Lath. Questo pic


cnlo ulcionc, trovato da Sonncrat nel
l'isola di Lupou , da esssos rappresentato

vALC

(410)
nella Tu. 3') delsuo Viaggio alla Nuovai
Guinea , e da Pallas nel sesto fascxcolo

ALC

dita. Tutta la parte superiore del corpo


verde cupa, come pure le ali, e la

della sua opera Spieilngiu tab. u , g. coda, le di cui penne esterne sono mad
2., differisce dai precedenti per avere tra _chiate di bianco , e Irpwatultimo colore
noli (liti, ala mancanza dell'interno di
egualmente quello elle (parti inferiori;
uein anteriori, gi accorciato, e quasi ma siccome il verde scen e no sui lati
inutile, non essendo ancor sembrato un
del petto, ne ha origine una mezza col
motivo sufciente per formare sull'esem
lana bianca. ll becco, e i piedi dell'al
pio di Lacpde il genere (,vyr, ab
cione in mantello sono neri.
y
biamo creduto ben fatto il riserbarcx a
Quest' uccello sembra essere il mede_
stabilirlo, quando la scoperta d'altre simo di quello descritto dal D'Azara
specie d alcioni tridattili potrebbe ren
N. 1pl. sotto la denominazione di mar
dere la loro Separazione vantaggiosa allo
tirio-pescatore, verde scuro, Alcedo viri
di.r , Vieill.
studio della smenza.
L'alcione Ceice ha la testa, il dorso, Annone venne in Manu. Aleedo beryllina
e la coda color di lilla cupo , le ali di
Vicill. Questa specie che credesi della
un turchino indaco scuro, che maggior 'Nuova Olanda, sebbene Vieillot dica che
mente spicca mediante un orlo di vivo trovasi a Giava, ha cinque tino a sei pol
azzurro, di cui contornata ogni penna,
lic di lunghezza, ed su tutte le parti
tutto il di sotto del corpo bianco , il

superiori dun verde di mare, che forma

becco di un languido color rosso carmi


nio, e i piedi sono rossastri.
Secondo Gmelin, quest'uccello tro'

pure una larga fascia sul petto; lo spa


zio compreso fra il becco, e l'occhio

l-""l!
r.n.u1--_v_._

bianco , e osservasi ai lati del collo una

macchia longitudinale del color medesi


mo, la gola, e il ventre sono bianchi
'uelle Isole dell' Oceano indiano , e poi
ch sussistono altre specie di sleioni
egualmente, il becco nero, e i piedi gial
lustri.
V. Ilav. 78. g. 2.
e ualmentc piccole , sarebbe necessario
di aver pi positive notizie onde rico ALcioue A TESTA Rossa sxoon. Alccdo
noscere, se qui veramente siavi falsit
ru/eeps Cuv. Questa specie un poco pi
rosaa del'l' alcione dEuropa , o uccel
nell' applicazione.
'. Maria, stata trovata nell lsole Ma
Shaw ha successivamente descritta nelle
sue Miscellanea unaltra specie sotto la riane da Quoy, e Gaimard , ambedue
naturalisti , che facevano parte della
denominazione dulcedo tr'ibrachys, o al
spedizione del capitano Freycinct. La
cionc ceicc col dorso azzurro, e quest'oc
eello, recato dal Timor, stato rappre
testa, e la porzione superiore del dorso
sono rosse bionde,-le altre parti di so
sentato nella stess opera, "lav. 68|.
questo d'un auurro cupo sul corpo, pra , le ali, e la coda verdi cupe.
ed una fascia del color medesimo scende Annone a TESTA BIANCA. Alccdo albicilla
delle gole sui lati della gola, del collo,
(luv. Quest' uccello , della grandezza
e del petto;ji lati dell'occipite, e la dello strillozzo, stato recato dalle
parte inferiore del corpo sono ferrugi_. medesime isole dai mentovati naturali
vasi al Surinam , nell' indie , e perfino

nei, i tarsi ranciati, ed il becco nero.

Atmone once vonromao. Alcedo ccyx pur


puruba , Dum.4 Quest' uccello , grumo
quanto un beccaco, stato portato da
Giava da Loschenault, e"le parti supe
riori del corpo sono rosse bionde, le in
.ferioribianche, ed il becco rossiccio.

" Essendoci [in qui occupati di tutte


quelle specie del genere Alcedo comprese
dagli Ornitologi Francesi sotto il nome
d'Alr:yon (alcione) passeremo alla descri
zione delle altre, che i medesimi hanno
distinto colla denominazione di martin
peehuur ( martino-pescatnrc.)
A'Lcms: la Murano. Alcedo vestita. Que
st' uccello, collocato vicino allalcione

gazzeru, e che un poco pi grosso di


esso, stato portato dal Brasile da La
lande , AiutmNaturalista , che ha fatto

molti viaggi utili alla Storia Naturale, e


di cui le utenze eompiangono la per-1

sti, che vi hanno fatte delle osserva

zioni proprie solo a spargere delle in


certezze fondate sulla realt delle spo
cie, che gli autori hanno senza dubbio
soverchiumente moltiplicate nel genere
Alcione. 1 tre individui procuratisi ,
hanno loro mostrato tre stati di'crenti:
nel primo la testa era azzurra, nel secon
do mezza bianca, e mezz' azzurra,e nel

terzo interamente bianca, del qual colore


_ il Ventre, con la gola , e il petto ros
SICCI
La specie per pi interessante fra
quelle , di cui siamo debitori a Qoy ,
e Gaimard ,_ il Mamma-cacciare, o

LCIONB-GAUDICIHID, Duello Gulufi


chaud, a cui stato applicato il nome
del lor Collega incari<:ato della parte
botanica nel viaggio intorno al mondo.
Quest'uccello, che rappresentato nella
tav. XXV. dellAtlante Zoologico di tal

._ _ rnd

W-Iv'wm

ACL

( 4 Il)

Viaggio, il Sulba degli abitanti (ll


Gub , il Mankin_ctrous , o Mangru
rane dei Papons, e dalle notizie , che
aimard , e Quoy si sono compiaciuti
comunicare all autore di quest'articolo,
chiaro spparisce, che l' uccello men

ALC

lerm': Lath. 9nest' uccello , della ran


dema del mer 0 , che trovasi al bene

gal, in Arabia , e in altre regioni del


lA'rica , rappresentato nelle Tavole
colorte di Bu'on sotto il N.0 591. , ma,

e Waigiou , che fanno parte di quelle


dei lapous , all' isole Marianne , ed alla

secondo Levaillant , che lo ha veduto


nel paese dei Cafri , in nesta tavola
gurata la femmina. il maschio , un
poco differente, ha il di sopra della te

Nuova Olanda, che non punto ero, e

sta bruno mesc0lato di nero , il doso,

zionato abita i boschi all'isole Rawhk,

che glindividui uccisi avevano ancora e le piccole lettrici dalle ali di questo
il becco coperto della terra da essi fru . ultimo colore, il roppone , la coda , e
le ali azzurre, e i ventre;igato longi
gata per rintracciarvi il cibo.
Questa specie ha undici pollici , e tudinalmente di nero. Gmelin, e La
tham riguardano come una variet il
mezzo di lunghezza: il suo becco , gros
martino-pescatore azzurro , e nero del
so, e tetragono, verdastro sui lati, e di
color corneo sopra gli a igoli , lungo Senegal, Bull. Iav. 356., e il semndo di
dieci pollici , e quattro inee, le mandi
questi autori cita pure per un'altra Va
bule sono aguzzc alla punta, e la supe
riet un individuo portato dallAbissi.
nia , che ha la testa , ed il collo bian
riore sorpassa quella inferiore , liride
chi
, una fascia azzurra sul petto, il
rossastra, la parte alta dei tarsi im
nata, i piedi sono corti, e bruni, e
becco, e i piedi rssi, e vive, per quanto
nghia del dito medio dilatata sul dicesi, di granchi, come l'alciona gran
.
suo margine interno. Le penne sono Clliaio. 'l'av. 334.
nere cu e sulla testa , e sopra il man Annone venne nnnn'Ansrnanuu. Alserio
tello , ila gola coperta di una placca Australasiuc. Vieillot. Quest uccello
grosso quanto l'alcione d' Europa, 0
bianca, che si distende sui lati del col
lo , e forma posteriormente un bavero uccel S. Maria ha sulla fronte delle
men largo con mezze tinte rossiccie; penne di color fermginoso, una fascia
di simil colore, nel di cui centro osser
una bianca linea passa dal becco dietro
vasi una linea azzurra cupa, parte dalle
_ l occhio, la porzione bassa del dorso ,
il groppone, e le tettrici superiori delle narici, passa sopra gli occhi, ed occupa
gli sono azzurre oltremare; le penne successivamente tutta la parte posteriore
maestre delle ali, e della coda azzurre
cu e, diventando nere alla loro estre
m1l, il petto, e le parti inferiori rosse

del collo, e i lati della testa , il di cui

Vertice verde, come pure il dorso. Le


ali, e la coda hanno azzurre le loro

penne, la gola di un bianco , che in


giallisce sul petto, e sul ventre , ed il
macehia nera, che visibile solo quando becco nerosopra, e bianco sotto.
-Lcrosx DELLAMAZOIE. Alpetlo ama:ona
1' ala resta sollevata.
[naturalisti viaggiatori hanno trovato Lath. Questuccello della Guiana, lungo
un piede, ha il becco nero, le parti su
su due altri indivuiui dei luoghi mede
simi alcune differenza da essi attribuite perioriverdi lucenti, il di 50tt0.(lcl
all'et , ed hanno osservato , che gene corpo bianco, come pure un mezzo ba
ralmente gli alcioni-cacciatori sono mplto vero presso la nuca , diverse macchie
grassi, che abitano nel centro dei boschi, Verdi al petto, ed ai anchi , ed altre
e se qualche polta frequentano le rive bianche alle penne alari.
del mare, ci fanno per il solo oggetto Amman A succo stanco. Alcedo leucor
hfnt:a Lath. Sba, che assegna a que
di prendervi i piccoli paguri , che rapi
stuccello quattro pollici e mezzo di
scono unitamente alla conchiglia.
Daremo qui un breve ragguaglio.rli lunghezza ci riferisce, che abita lAme
diverse specie descritte in altre opere, rica, e che ha il collo, e la testa di un
senza pretendere in verun modo di tutte rosso baio , il dorso, e le tettrici delle
csibirle quali s ecie reali, n tampoco ali, e della coda di un bel' verde, le
penne alari cenerine, il petto, ed il
garantirne l'esistenza , e siccome ab
ventre giallo chiaro ,' e la coda azzurra
iamo parlato d' un aleione cacciatore ,
comincieremo dalle due specie, le quali superiormente , e cenerna al di sotto.
insieme collalcione gigante , gi ram ALCIONE DEL Bureau. Alcedo Bengulensis
Lath. I due piccoli alcioni, che Edwards
mentato alla pag. 408 mostrano in un
modo pi deciso icaratteri della mede
ha rappresentati nella 'lav. li. , e dei
cima famiglia.
quali
risson ha formato due specie,
Amman DI rzsra amen. Alccdo .rrnega -sono considemti dagli ornitplogi moderni
bionde egualmente cupe, i lati del corpo
sono di color

lionato, ed hanno una

(412)

ALC

ALC

queli variet del medesimo. il rime becco nero, e giallastro alla base della
& ha quattro pollici, e mezzo di lung ezzn, mandibula inferiore, i piedi sono nera
"" il becco nero, e il di sopra del corpo stri, le parti superiori azzurre verdastre,
di colore azzurro di mare; una stria e il di sotto del corpo bianco , come
pure la collana.
rossa bionda traversa gli occhi, la gola
e bianca, e il di sotto del corpo "rosso Amos: A rnoure unioni. Alserio ninerci
biondo, le penne alari , e caudali nnn from Vicill. Quest uccello di Mulim
brune , e contornate,rli un color verde

be, che frequenta, come dicesi, le rive

di mare, e i piedi rossi. Le penne della


testa, e della coda sono interamente
brune nel secondo di questi uccelli, che
un poco inferiore in grandezza.
Ai.cmue aznmcro. Alcedo covrulescen:

del mare, ha In maudibula superiore


ialla , con macchie rosse, e nere, e la

inferiore di questultimo colore, i piedi


bruni, le teste , eccetto la fronte , il
collo, il dorso , il groppone , il petto,

Lalh. Quest uccello , dell'isola di Ti

ed il margine esterno delle penne alari

mor, grosso quanto il precedente; ha


le parti superiori azzurre pullidissime,
variate di bianco; il petto del mede

d'un colore azzurro di mare, le lettrici

delle ali , e le penne scapolari nere ,


come pure una linea, che traversa loc
chio, con la gola, ed il ventre bianca

simo colore, come pure una piccola fu


stro.
scia , che dalla mandibuln inferiore di
scende dai due lati della gola; il re Amman

stante delle parti inferiori

bianco, il

becco nero, e il terso rancintm

Annone A TUFI GIALLO. Alcedo erilhncu.


Lalh. Questa specie del Bengali: Slatu
descrilla dull' Albino ed della gros

A COLLANA neu.lsme. Alcedo

everulea Lath. Queste specie, che


lunga circa sette pollici, ha il becco
nerastro alla punta , e grigio alla sua.
base; gli occhi sono sormontati da una
piccola fascia bianca, la parte superiori:

sezza dellalcione d'huropa , o uccel S.


Moria , cdl becco ,.i piedi, il di sopra
della testa , il groppone , c le tettrici
superiori della_ coda rosse; una fascia
nera, ed nu'azzurra sui lati della testa,
la fronte, e il di sotto del corpo giallo,

del corpo di un bellissimo azzurro


no al groppone, che verde vivo, come
pure le tettrici superiori delle ali , e
della coda. li collo e contornato da una

' la gola, ed una collana hiunche, il dorso

rosso biondo, le penne delle ali, e della.


coda azzurre sopra, e nerastre sotto ,

azzurro cupo, e le ali di color grigio


,__ferro. Buon , e Mauduyt promuovono

collana bianca , la gola , il petto , e la

parte inferiore del corpo sono di color


ed i piedi grigi.

dei dubbi sull'esistenza di tale uccello, Ai.cmne uzunno cenare. Alccdo cj'anea

di cui Latham indica una variet in


quello, che cosi descritto da Pennnut
nella sua opera , Genera ofllirds: becco,
e piedi rossi, una macchia bianca vicino
alla. base della mandibola superiore,
'testa , e porzione alta del collo rossa

Vieill. Quest uccello del Puragnai, dc


scritto dal D' Aura, N. 417., lungo

circa'sedici pollici. il hoccn pi grosso,


che largo, ha due pollici di lungh.q,za,
ed fortissimo , la gola, una porzian
del davanti del collo, ed una macchia.

ranciata , gola bianca , parte alta del


dorso 'azzurm , il mezzo rancialo, il

fra il becco, e locchio sono bianche,


-un bell'azzurm celeste domina sul ver

groppone porporino chiaro, il petto, ed


il ventre bianco giallastro. Questi uc

tice, e sui lati della testa, e su tutta la

celli hanno, per quanto sembra, qualche

analogia Coll'ulccdo purpurea, descritta


in questarticolo a pag. 4o6.
ALCMNB AZZURRO, e unico. Alcudo cfano
leuca. Vieill. Questa specie , che Vieil
lot ha descritta, trov.ui in Alfrica sulla

costa dAngola, ed ha il becco rosso


con la punta nera, la testa, il di sotto
del collo, il dorso, le oli ,.e la coda di
un azzurro di mare, la gola , i lali del
collo , il petto , ed il ventre bianchi,

con_ alcune striscia scure , ed i piedi


neri.
Amore A COLLANA muco. Alcedo colla"
ris Luth. Secondo Sonncrat , questa
specie delle Filippine, di una gran
dezza inferiore a quella del merlo, il

parte superiore del corpo . ove ciascuna.


penna presenta una linea longitudinale
nera. Le parti inferiori sono di color
tabacco di Spagna , la parte bassa della
gamba, e il terso bruno chiaro , memo
lato di verdastro. Gliudividui giovani
si riconoscono ad un misto rosso sbia
vato , e l'azzurro celeste della parte

anteriore del collo, e il D'Azara ha


inoltre descritto al N. 418. un altro
individuo sotto il nome di martin-pi.
cheur dun blvu de cirl obscur (martino
pescatore azzurro celeste scuro);

ma

poich ha molta l'assomlglianu col pre


cedente, molto probabile che sia una
differenza di et , o di sesso.
il medesimo autore ai N- 4I9e pzo.

descrive due alcioni sotto i nomi di.

4m

(413)

martin-poeur mordor (mattino pe

ALC

intorno alle Vicinanze dell'isola 8. Luigi,

scatore di color rena doro pieno) (al

ove nel tempo delle piene del ume ri

levia rubrscens Vieill.) , e li murlz'm


pr"chvur cnlt rouge ( martino-pesctore

cerca avidamente i? vormiciattoli, che

a collo rosso); sembra per che il se


condo sia una specie differente dal pri
mo , che lungo dodici pollici circa ,
ed hail becco nero, i sopraccigli , la
gola, un baVero sulla nuca, il petto, il

trova sulle sue rive. il suo becco, egli


aggiunge, nissimo, pi lungo del
corpo, la testa verdastra gatteggiante
come uno smeraldo orientale, il dorso,

e le altre parti superiori sono azzurre


celesti cupe, lestremit dellali e nera,

ventre bianchi, la testa, la parte poste

la gola bianca lucente , il petto, il ven

riore , e i lati del collo , il dorso , il

tre, e il di sotto della coda rosso biondo

groppone , il lato superiore delle penne

sauro.
,
Il viaggiatore da noi mentovato ,_la di
cui opera fu stampata nel 1802, non _
citato da qpegli ornitologi , i quali fa
cendo parola del martuo-pescatore al

alari , e le loro lettrici, di color rena

d'oro pieno sotto un aspetto, e ne


rastre mescolate d' az1urro di berillo
sotto un altro, con alcune macchie , e
punti bianchi sulle tettrici. Il gran lato
delle penne fran iato a feston bianchi,

zurro , e nero del Senegal, Alcedo iene

galenu's, Lath., vara, e di quello colla

e nerastri , la coa nerastra, e screziata . testa azzurra, Alcedo coeruleocephala,

Lath., applicano ad ambedue la tav. 356


di Buffon, bench assegnino al primo di.
questi uccelli sette pollici di lunghezza,
tans Vieill.
nest' uccello pi ictolo e quattro soli al secondo. Siccome i co
dell'alcione d uropa, o uccel . Ma_. lori della tavola indicano qualche ana
ria, riguardato dal Sonnini , come una ., logia fra questultimo, e il pic<:olo mar
Variet del martirio-pescatore azzurro, tino-pescatore di Goldberry, che non ha
e nero del Senegal, e bench abbia, co
apparentemente compresa la lunghezza
messo, le parti superiori azzurre, la del becco, e quella del corpo nel com
gola bianca, e il di sotto del corpo ros
puto dei due pollici, cosa probabile,
siccin lionntn, Vieillot fa osservare, che
che l uccello , del quale parlasi, non sia
ne diversica nella grandezza , nelle una nuova specie, ma esclusa questa cir
penne brune, nel paonazzo porporino, costanza potrebbesi giustamente chia
che gli cuopre le gote,nella sua collana mare Alcedn pusz'lla.
4
rossa bionda ec. Abita le rive del mare, Amman neu. mole. Alcedo orientali:
e i margini dei ruscelli nei Regni del Lalli. Questuccello, che ha il becco, ed
Congo , e del Cacombo, e fa oscillare i piedi rossi, e lungo quattro pollici e
continuamente la testa.
mezzo. La testa, e la gola sono d un
Abcwae mumoe-xou-nou. Quest' uccello, bell'azzurro, il' di sopra del corpo
che abita nelle isole Celebi, ha il becco verde, le penne alari son0'ncrastre, e
di bianco sulle penne esterne di ciascun

lata.

Acetone reni , o OSCILLANTE. Alcedo nu

rosso , la testa, e il dorso verdi, la coda

azzurre esternamente, la parte inferiore

dun bell'azzurro, e il ventre giallo.


Secondo Bull'0n una variet del marti

del corpo rossa bionda, il becco, e i


piedi son rossi.

no-pescatore a testa di color

agitato; LCIONB ammazzo. Alceda coromanda Lath.

la sua grossezza per-non ecgezll: quella


dellallodola,e questo molto'pi grande.
Alcmle A rlsra' azzuana. Alcedo coeruleu
Cephuld Lath. Tav. color. di Buil'on,
N- 366. Questuccello, che al pari del

Sulla costa del Coromandel tronsi que


st'uccello della grossezza del

merlo,

soli quattro pollici di lunghezza; il di

ed ha le parti superiori del corpo ros


se pallide cangianti in paonazzo_, ec
cetto il groppone, su cui scoresl una
fascia longitudinale bianca ture miccia;
il di sotto del corpo rosso biondo

30pra della testa e azzurro

chiaro, la gola bianca, il

precedente, trovasi al Madagascar, ha


vivo con

mezze tinte pi chiare, e verdeggianti,

becco, ai

piedi rossastri.

le parti superiori del corpo sono az'aurre Acetone nei. Snanuu. Alcedb surx'namen
oltremare, la gola bianca, e le arti
si: ,Latli.
uesto volatile , di cui arla
inferiori son rosse, come pure i piedi, Fermin nel a Sua Descrizione del 'uri

ed il becco.
Goldberry nel Tomo secondo del suo
Viaggio in Ali'rica, pag. 438, ci riferisce,
che sulle rive del Senegal vedesi un mar
tindpescatore lungo due pollici, il quale
estremamente veloce,e leggero svolazzn
durante il giorno senza mai riposarsi,

nam, tomo a. pag. 181, un neo mi


nore in grandezza del merlo.
a la te
sta nera verdastra, con alcune macchie

azzurre per traverso, il dorso azzurro


chiaro, e argentino, con mezza tinte
nerastre , la coda azzurra scura, la gola,
e il mezzo del Ventre bianco rossastro,

._.ff_.r___..

ALC

(414)

il petto rosso biondo, e il becco nero.


Trovasi _ordinariamente presso le acque
vive, si appollaia suin alberi, e fab
brica in diverse buche in vicinanza del
l'acqua il suo nido , ove depone cinque,
o sei uova.

Ai.cmxw nunzzou'ro. Ala-do inda Lath.

ALC

cedo cmyrnuns, tav. 23'], e 894; al

cedo dea, tav. 116; alccdo cloroeephala,


tav. 783 g. 3; alcedo coromanda, Sou
nernt , lud., tav. 118; alce(10 leucuce

pliala (juvuniea , Sii.) tav, 57 ; alcedo


senegalansis, tav. 594 e 36; alcedo
cancrophugu , Sh. tav'. 334.

E(1W|lde ha rappresentato nella tav. 335


quest' uccello della Caienna , lungo selle

Nella
Sh.)
taV.terza,
663. alcedo
' fusca (g ig amen,

pollici, che ha il dorso, le ali, e la coda


nera verdastra, con una borduru bianca

_Nclluqual'tl. nleedo lrx'a:lactyla,Gm.,


lall. Spi'cil. VI. lui). Il g. 2; Sonn.
tav. 32; alcwlo t|-ibr'nchyx,Sh., Natu
ral Mise. XVI. tav. 68|.
Cuvier osserva che in molte gure co
lorite di Bull'ou, relative agli alcioni

alle penne Candali, e uropige, il di


sotto del corpo ranciato, eccettuata una
collana nera, e contorhato di cenerino

biancastro, il becco nerastro, e i piedi


carnicini.
Gli alcioni a O-Tniti, e all'isole de
w
gli Amici sono conosciuti sotto i nomi
derooro, e di Ironico-no, e vi sono ve

della seconda sezione, il becco non

sufcientemente rigono.
Vieillot, nella seconda edizione del
nuovo Dizionario di Storia Naturale,

nerati come uccelli sacri, che vietato

ha pur diviso gli alcioui secondo il nu

l'uccidere.
L'autore di quest'articolo si era li
mitato a dividere.gli alcioni, aleedo
Linn., in tre sezioni cio: gli alcioni te
tradattili col ciuffo, o senza, e gli al

mero delle loro dita, ed lla suddiviso i.

tetrndattili in tre sezioni, la prima delle


quali si distingue per il becco diritto,
quadrangolare, la seconda per averlo di
ritto, trigono, colla maudibuln inferiore

cioni tridnttili; Cuvier er, prendendo


per base la forma del
ecco, e il nu
mero (lei diti, ha fatto osservare, che fra

con una smargintnra alla mandihula au

questi uccelli alcuni, come nella specie


comune, o uccel

S.

Maria, hanno il

becco diritto, ed appuntato, ed in altri


la mandibola inferiore rigmfia, che
quelli della Nuova Olanda , delle terre
vicine ec. hanno lestremit della man
dihula superiore adunca, e che nal
mente nei Ce)"; di Lacpde, che hanno
il becco diritto, ed appuntato come nel
l'alcione dEuropa, o uccel S. Maria ,
il dito interno non sussiste punto,all'e
sterno, il che per non autorizza in ha
atevol guisa la formazione dun genera
particolare, poich sono state trovat'e
nellindie due specie, la prima delle qua

rigoua, e la terza per il becco trigono,


periore, che inclinata verso l'estre

mit. L'ultima di queste sezioni com


prende tre sole specie, e sopra una di
esse (l'alcedu gigunlca di Latham , e
fuma di Gmelin) Leach ha stabilito
nel secondo 'l'ouio delle s e Miscellanea
zoologfqa

pa . l25, il

onere ducale,

anagramma d alcedo, assegnandogli i.


seguenti caratteri: becco grosso, conico,
quadrangolare , che si apre n sotto gli
occhi, la mandibnla superiore-pi lunga
dell'inferiorc, e smargmata "moltissimo
verso la punta, le narici hisluughe, la
coda mediocre, composta di dodici tet
trici quasi eguali, la di cui esterna da
ciascun lato un poco pi corta,i piedi

li, l'nlccdo tribrachys di Shnw, ha un

con

moncherino senzunghia,e l'altra unun


ghia senza dit, cio a dire alcuni rudi
menti dal quarto dito.
, Cuvicr colloca nella prima sezione,
l'alcezlo marilnfi, Gmel., o "un/m, Shaw,
tnv. color. di Buffon , 679; ulecdo al

anteriori, coll'interno men lungo degli


altri, e coni due che rimangono, riu

uattro diti, uno posteriore , e tre

niti alla lor base da una membrana , e

le unghie ricurvo.
Temminck, il quale nella seconda cdi

zioue del suo Manuali: d'Urnitolnga, am

cyon, tav. 715, e 793; alcczlo tolquala,

mette il genere Ducelo, o manine-cac

tnv. 28"}; alcrdo rudix, tav. 62,e.7|6;


nlcudo bicolor , tav. 59'); alcedo ame
ricana, tav. 59|; alcedo bengalenxis ,
Edw., tav. il; nlccdo coerulaoccphala

datore, aggiunge ai caratteri gi annun


ziati da Leach, che il becco, depresso
alla punta, non ha c.mto vivo , il quale
o.scrvasi alla mandihula superiore dei

tav. 356 di Bali". g. 2; alcedo crislata,


tav. 756 g. 1; alcedo madagascari'e
sir, tav. 768 g. I; albedo purpurea ,
tav. 768 fig. 2 ; alcedo supercilc'osa , tav.
766 lig. l e 2.

Compressa, curvata all'estremit , la


quale slarga molto, e che le narici, lo
rate obliquameute, sono semichiuse da
una membrana coperta di penne. il mc

Nella seconda, alcel10 capensi5, Lav.

Sgo, alcedo atricapilla, tav. 673; al

martini-pe6cntori, che essa , subitnme_nte

desimo autore indica inoltre , come es


senzial dilIereuza fra i due generi, la

_-' ffvw-__vv
VWT

ALC

(415)

natura dellabito, sempre lustro, liscio,


e di tte bai-be nei martini-pescatori,
mentre queste barba medesime sono o
sce nei mulini-cacciatori, che hanno le

penne non lustro, e dichiara d'altronde,


che il becco dellalcedu giguniea Latb.,
o martinopescatore corvetto, sul quale
Leach ha formato il suo

enere dacelo,

quasi simile a quello ell'alcedo , c


deve,conseguentemente collocarsi sul li

mite dei due generi, dimodoch a Suo


riguardo il oaugiamento di denomina
zione u0n avrebbe altro fondamento che
i costumi, e la natura dell'abito,.cir

costanze daltrettauto minor sullicienza


per motivarl in un sistema articiale,
che se i mirtini-cacciatori , i quali abi
tano i boschi , nidicano nelle buche de
li alberi, e non in quelle fatte in terra,

il loro cibo, Che principalmente d'in


eetti, non di'erisce per laatto da quel
lo dei martini-ittiofagi, giacch questi
ne mangiano anchessi unitamente ai
pesci.
Dall'altro canto Teximmiuck non crede
dover citare altre specie da incorpo
rarsi nel genere Duccio, e Vieillot non
colloca coll' alcrdo gx'ganlm se non che
il martirio pescatore a testa grigia , al
cedo senegalensis Lath. tav. color. di

Bu'on N. 594, ed il mandino-pescatore


verde dell' Australasia, alcedo Austra
lasiue Vieill. Levaillant, che nel se

condo volume dei suoi uccelli di Para


diso , coracie cc. pag. ii|., ktato il

ALC

sti uccelli il corredo delle notizie pro


messe da questo dotto ornitologo.
Si impropriamente chiamata col no
me di alcione la rondine salanganu (Hi
rnnrlo rsculenta Lin.) e la Procellari'a
delle tempeste ( Procellariu
clugi'cu
Liun.)-e-l-uecello descritto dal 'Azara
sotto la denominazione di martin-p6
chcur de mar aut ar'les langue; (mar
tino-pescatore di mare colle ali lunghe)
la fregata, pekmnus uquz'lus , Linn.,
e_ Savigu alla pag. 6 delle osservazioni
sul suo Sistema degli uccelli di Egitto,
e di Siria, ci riferisce, che l'alcerlo
r_zegyplia d Hasselquist nel suo viaggio
in Levante, part. 2 pag. 2 della tradu
zione francese, non e un alcione, ma
probabilmente una pavoncella di padule.
* lo quanto all'ulcz'0ne vocale dAri
stotile, bench esso non parli distinta
mente che duna sola specie dalcipne',

e stato supposto, dietro un equivoco


passo, che si trattasse nel suo 'arti
colo di due uccelli diil'erenti, e Belon

chiamando alcyon muei (alcione muto)


lalcione dEuropa, o ucccl S. Maria ,
nonostante i gridi assai acuti, che fa
intendere , soprattutto quando fugge ,

ha applicato male a proposito il nome


d'halcf0n vocal (alcioue vocale) alla
cannaiuola, s ecie di tordo,

luriu:

al'uridr'nacetu inn. Per i giorni Alcio


nidi, che hanno dato luogo e racconti
favolosi V. Dies'l'lancrouinzs.
I nomi hulcea'v, e halcfvn, che si
trovano in antichi autori in luogo dei

primo a dare un cenno di divisione fra


i martini-pescatori, e cacciatori, succes
vocaboli alcedo , ed alcyon , erano pro
nunziati con aspirazione, e si scrivevano
sivamente nelle aggiunte al terzo volume
colla lettera h.
dell'opera medesima, pag. 5| , allar
tico o della galbnla alcione, annunzia il ALCIONELLA. Alcyonella. (Poli/1.) De
progetto di dividere il genere Alcedo in
Lamarck sotto questa denominazione
forma un genere dell alcynniumuw'a
tre famiglie distinte, vale a dire: gli
alcioui-pescatori, gli alcioni-cancrofagi,
tile di Bluguires, a cui assegna per
e gli alcioni-cacciatori , e per stabilire
caratteri: polipario sso', che incrosta
i caratteri sici, e morali di queste tre
una grossa massa, convessa, irregolare,
famiglie, rimanda al supplemento dell'1
formata da 'una sola sostanza, composta
dell'aggregazione di tubi verticali, sub
storia naturale degli uccelli 11 Adria;
pentugoni , aperti alle cime; polipi di
disgraziatamente per il seguito di que
sto grande , e bel lavoro , non. Stato corpo allungato, cilindrico, che hanno

MICM' pubblicato, bench il manoscritto


fosse in pronto lino dall' anno 1808,
come lautore si dichiarato in una
110'. che termina il sesto volume, e la

div15ione dei martini-cancrofagi , che al


pari dell'alcrdo cancrophagu Lath. si
cibano di granchi terrestri, avendo senza
dubbio dato motivo a Levailhmt di
nuove distinzioni, sarebbe un atto in

discreto loccuparsi in questo momento


duna classazione generale degli alcioni,
che sarebbe necessariamente incompleta
avanti di possedere sulla totalit di que

alla loro estremit superiore quindici


lino a venti tentacoli diritti, disposti
intorno alla bocca in un cerchio, che
da una parte incompleto.
lo questo genere una sola la specie,
che no ad ora conoscesi, ed abita gli
stagni, e le acque dolci dei contorni di
Parigi, chiamata da_ De Lamarck Alcyo
rulla stugnorum. E una massa di tubi
tti fra loro, e la di cui sostanza sem
bra identica, e non gi due specie di so
stanze distinte come bre cornea, im

pastata da una polpa, da cui sono co

ALC

(415)

rte, il fanno
che osservasi
nei veri alcionii.
lepolipl
uscire all'ingresso
dei tubi

friabile , .par

'ALC
Composta, allorch sia

disseccata , di bre ni, teste, longitudi


i loro tentacoli, che si mostrano ester

nali, o divergenti secondo che gli indi

namente in fascetti , un poco aperti in


forma d'imbuto, senza per oscillazioni,

vidui sono ramicati , o si

e sono

una crosta molle, che diversica in gros


sezza, in cui non osservansi particelle

al Contrario immobili, e rien

trano nel tubo allorch si toccano.


Questo genere fa parte della seconda
sezione dei poliparii di De Lamarck da
lui chiamati, Polipur-iiuw'ali, ou
w'atili' V. nest'articolo. (D: B.)
ALClUNlDl1'IE. (801.) Alcronidieae.
uinto ordine delle talassio/li non ar

ticolat0 di Lamnuroux, fondato 'sopra


piante marine della famiglia delle alghe
che hanno l'organizzazione gelatinosa o
tremelloidc, e che per la massima parte
sono stato riguardate come polipi, appar
tenenti agli alcionx' o a un genere vicino,
quantunque nonabhiumo mai presentato,

. n polipi, n ccllulepolipifere. (uestor


dine contiene un genere solo e PAL
cmxumo. V. nesta parola. (Leu.)
ALCIONIDIO. (Bob) Aleonid[um. Ge
nere di piante crittogame della famiglia
delle alghe , qurta sezione , che com
prende alcune specie che sono di una con
sistenza gelatinosa o carmsa, di una

struttura Cellulare , con maglie esagone,


e che presentano certi concettacoli i
mali si prolungano nella sostanza me
3esimu della pianta. Questo genere, sta
bilito da Launouroux , conta poche spe
cie , non conoscertdosene n qui con cer
tezza , che una sola: questa l'ulva
diaphana dein autori , la quale varia
molto nella sua forma. De la Foye ha
osservato che gli alcionidii erano fosfo
rici.
r
Lulva bulbutu e nostoch, loir., e la

rivulariu narnuniilulu e jiwirolu di


Roth, sono le altre specie di questo ge
nere Tutte si trovano sulle coste di
Francia , libere 0 attaccate sopra altri
corpi marini, e vivono indifferentemente
nei luoghi sempre coperti dalle acque
del mare, come anche in quelli che non
restano Coperti che er poche ore nel

tempo della marca. (Sueste specie hanno


un tessuto cos iloscio, che basta che una

Volta siano disseccate e compresse, per


ch_ non ripiglino pi, o almeno 6011
grandissima dillicoll, la loro prima for

ma , quando si ammollano. (Lui.


ALClONO. Alcyom'um L. (Zoqf. lun
turnlisli Comprendonp attualmente sotto
questa denominazione un genere di zoo
ti, che or si distendono come una cortec
cia sopra dill'erenti corpi, ed or formano
delle masse pi, o meno rotondnte, o

avvicinano

alla forma globulosa, ed ricoperta di.


Calcarie, fatta poi consistente, e coria
cea mediante la diaseccazione , e forata

di cellule , che sono abitate dai polipi.


Le aperture di queste cellule si osser
vano in certe specie su tutta la super
cie del polipnrio, in altre poi son ra
dunato sopra diversi tubercoli separati,
e nalmente in alcune altre si ricono
scono soltanto all'estremit delle rami
cnzinul.
Non di rado osservasi , che i polipi
si distendono fuori del loro _piccolo do

micilio, e sviluppmoi propri tentacoli


ciliati, impiantati a raggi attorno alla
bocca, o all'orizio del cilindro, che for
ma il loro corpo.
Tutti gli alcionii soggiornano nel mare;
adesi ai corpi solidi, eccettuata per una
sola specie scoperta (la Bosc in uno sta
gno dei contorni di Parigi, giovando qui
l'avvertire, che questo medesimo autore,

il quale ha successivamente valuto dei


veri alcionii, dubita ora, che riferirsi
debba allo stesso genere.
Gli alcionii , come avviene nella mag

gior parte degli zooti, ricubprono della


loro propria sostanza i coralli, le con
chiglie, o gli altri corpi, che vi'si at
taccano, e in essi distinguererno fra i
primi quelli, che si distendono come
una corteccia sulla supercie dei di'e
renti corpi.
i. ALCIOIIIO rsPthoso. ( Alcyonium
mmmmlmum) Cuv. 'l'sbl. lm.
La sua supercie carnosn , presenta
, delle papille tte fra loro, e forate cia
scuna di una cellula cilindrica , conte
nente nella sua parte interna una spe

cie di no arena. Questa specie di al


Cionio ricuopre gli scogli.
u. Ai.c'mmo DISrOMO. (Alqyonium di.
stomum ) Brng. Encicl. Pnll. Spicil.
Zool., fase. lo. tav. 7. f.
A.
La sua supercie composta di un
notabil numero di piccoli tubercoli fo
rati da due aperture, e come una grossa
corteccia, consistente, e compatta quan
to il cuoio, i'icuopre gli <cogli, le con
chiglie, ed anco gli steli di fuco. L'l:

cionio distomo trovasi sulle caste d' 111


ghilterra.

3. Ai.mosio rtuvuu.. (Alcynm'um


uvintilu) Questi alcionii sono formati

sono pi o meno divisi in lobi, o in

di placche irregolari nella loro forma ,

ramicazioni. La loro base leggiera , e

forate di pori pentagoni, e tti, che ri

ALC

,(_ 417 )

ALC

cu0prono le pictre_,e-i tl-onmni, ::||o - che l'algoruum conglomerdtumi,l.e


immersi

nel ' acqua.

Ciascuna

la . l alc'ymu'um Schlouerii di Gmelin , al

racchiude un polipo biancastro, gli (i gli "1ro non_sono.cb Veri Molluschi della
cilindrica; e colla b05:ca fornihj di re
famiglia delle eccidio , ai quali _ stato
vidsimi,e numerosi bent,ooli,_o'qucata restituiio il nome generico di Bolrjl
spetie escrittnda Brugnulreg', Encicl.) [In , che aveva 'gi ad essi assegnato
alata scoperta da Boac
e_ acque il. Ghertnero. V. Ascmu, Bormu.o e
della fontana di Bagnpletme'lle vicinanze

L
"
mm.
di Parigi.
' I"
'
.
Savi y, neparanrlo delle oltre specie
Le seuenti specie ,- come vien;__ibdi qua e lui chiamate alcionii a doppia
ceto _dal a loro denominazmne, formno aperira, e facendone Conoscere lorga
delle masse pi o meno rotondatef.
nizzazione, In somministrato il mezzo
4. L',.Auncu in ma. (Alp omum di riconoscere, che altro parimente non
lyncuriun: L.) onati, T., lo N; r.,z. sono che ve'ce Ascidia aggr'egate , ( V.
di forma_irregolarmeiite glpbulosa, questartieolo).e sarnecessario il re
vuoto nellaxprte interna, e aderente stituire ad esse il. nome generico "di
agli scogli per; un solo unto; La sua
Di;lomus, immaginata dal Ghertuero.
superue -g:allastra,e m re i'o'ratb di
V. Durouo.
v
' l..
molti piccoli pori disposti a quincnnce; *,
" Finalmente lo steo Suigny ha pure
e questa Specie alata trovate nel-Mei smembrato da questo genere In: d'etermi
diterraneo, e al Capo di Buona Speranza. nato numero di specie nuove, o antica;
5.? Il Fico in una. (Al)cf0nium ga: incute conosciute, le quali,.gcoliddDe
L.
'
Lamarck, non hanno Polipgiio, 'e.in
' gllis, Corali. Tab. 17. i. 6. B.
conseguenza fanno parte d un ordine
11 colore di queste specie olivastro,
articolare _xtabilito da quedto celebre
ha 'la_ forma di una'.pera , o _diun co,
Loologo s'ot ' nome di polipi tubi/ieri.
la supercie coperta di atelietle a sei v (V. quest
i;olo) Savigny ne forma
re si; ed,internamente riem ila di pic .quattro nuovi generi sotto le denomi
cg I. granelli gial'lastri, che llis ha ac- ', nazioni d'Anliuliu, Xem'a, Ammothuu,
cennato come piccoli sacchi, contenenti
e Lobularfn , che comprende 1' alcyo
un umore trasparenlj, e viscoso; il loro nium digian Liun.:, volgarmente
vertice, Come riferisce il mentov'ato au

conqeciuto sotto il nenia, di Mano di

tore, terminato da un condotto cilin

mare , di cui faremo conoscere? l orgv

drico, che mette capo al centro di ogni


e letta della supercie.
.
4

nizzazione su ci che ne han- detto Spli,

_e Savigny, all' articolo Lobularia., sud


_ co di mare attaccato ai corpi divisione generica stabilita da questul
marini per mezzo di un picciuolo,e etimo mitore, ellayqnale stata descritta
trovasi comunemente non solo sulle , tale specie , gi appartenente el.genere
coste del Mediterraneo, come ancora _Alcionr'o. V. Losnmnu.
\ .v _'
nellOceano, e su quelle (1 Inghilterra. '.
Malgrado tutte; queste sottrazwm ,

Finalmente vi sono delle specie pi


o meno ramose.

alle 'unli senza dubbio dovranm49mir '

"i t i dietro molte altre, De Lamarek, nella

6- Anc1c-nuo unomao. (Alcjilif

Monograa da esso pubblicata nella Me

arboreum L.)
_ .
Ip'rie del Muso,.annovera tuttora qu_a
E questa la specie pi rende, chq si " ranta epepie nel _nere dc!onum,pro
conosca , elevandosi alla tezzn di cin- - priamene detto, al medesimo collocato
que a sei piedi, e qualche volta il suo . l i anni" > liparil iinpnstati- (V; que
tronco acquista la gr05scua del braccio st articolo 5; cosi. caraiterigzatnl' poli
umano. La lupercie 'delle uliime ra
pario' olimorl'q, mbscio, ocern_oso nello
micazioni, specialmente verso la -loi stato (il freschna3, " o upeno consi
estremit, sparsa di tubercoli forati

stnte, duro ;: o.miliieo in quello di

(BPICSOG aperture divise in otto raggi.


nv. f
Spix, Lesueor, Dasmarcst, e special
mente Savigny , e Lunare]; hanno fath
coi loro lavori delle importanti rettifi
cazioni in guesto genere, oVVero ne
hanno meglio dimostrata lorganizza
none.
_Cosl Lesueur, c Desmarest hanno prin
Clpiato dalla scoperta; stata successiva
mente confermata da Savgny , cio,

dissecc'zione, composto di bre chniec,

Dizion. delle SCienie Nu

piccolissime , intrecciiite , ed impaaiabe

di una polpa penistenle, diver_si oa_cnli


ordinariamente apparenti , l_,g"

modo disposti alla.mperci',


polipi ad olio tntaco '
mero delle specie.
_
..< 'v
Dietro ci , facilmente comprnd<esi,
che De Lamarck clloca nglrncdesi
md genero vari corpi organizzati senza
animali particolari con gltri , che per lo
7

(4:8 >

ALC

contrario ne sono provvisti , e perci v 3.. Azerorqo IMBUTO, Alcyonium in


"f _
sembraci, che, quando spa_vero che molte .fundzbulm. Noh. '
Questa specie concava-eperiorrnen
specie non abbiano polipi, devono esse
passare fra le upongiurie, e che le altreno'n q te, presenta lmfrrna di un imbuto , si

possono distinguersi dal genere Lobula-

osservano . all esterno vari anni con

_centrici , la cavit coperta di pori , o


interamente retrattili , come gi Spix etillts, e il suodiame_tro di 15 decime
tri (5 pollici, e mezzo). D'Ialcionio im
ha da lungo tempo osservato.
". _
buto rappresentato nelle Memorie di
Comunque sia, De Lamarck _s'_uddr
-Guttard, Tram. 2. .Thv. . . I. e 2.,
vide le quaranta specie collocate In que
sto genere in due sezioni, prendendo e\nel Trattato delle_Pieti ca! oni, Tav.
.
norma dalcarattere dell'apparenza dei ' 1. .f r. a. e _3.
guesh specie credesi proveniente dal
cuoi cos detti orcull' sul polipario secco ,
>
.
e tutte queste, alule delle quali portate , 1 .uvre de Grce.
Ila Pron, eLesueur, sono state descritte 7 \A Saint-Pani-Trois-Chteaux si tro
'n_l primo volume delle Memorie del ..vmo degli alcionii.di questa fermai, che
sono pi piccoli ,' e non hanno 'ptrati
" Museo. (De B.)

concentrici esterni.
'
ALCIONIO, Alcfbm'um. (Foss.) Gli an
a
4. Amuo;uo msco,.Alcyoninm discus
tichi hanno applicato a li nlCionii fos
Nob. A Mandach, nel cantone di Berna
'sili le denominazioni i cavalli/bugi
trovaii questa Specie, che rassomiglia
tae , cornllia ig;ni _fmgorum I rre_
ad un fungo senza stelo. E perfettamente
strim, pori lupi ei,. ungites,w [or
dea, /.coidei, lfc0perditcs, ca!iges, orbicolare, e in forma di disco, i.grandi
luberd lapidea, Iichniler.
.
l'
pori, dei quali copert, sono rotondi ,
qualche volta egniall, e gli uni dagli al
Questo genere incontrasi In abhon
ria, i di cui polipi son con certezza, e

.\'

,danza, allo 'stato fossile in alcuni _(_.'an tri l'}ontnuissimi,avendo alcuni individui
di questa specie fino a 19 deeire,tri (7
toni,.le specie ne sono numerosissime,
pgl8lici) di diametro-Dict. 0ryct. pag.
le forme ordinariamente molto diverse

nelle
medesime
trovanoche
quasi
sempre
in statospecie,e
silieo.sivQuelle
ci
sono sembrate le pi ragguardevoli me
ritano' di essere a preferenza di ogni
nan descritte.

.
'
'
.'
.
5. ALQIONIQ soteAro, Alcfom'um sul
catum Nob.
nesti alcionii sono bi
slunghi, coperti di solchi irregolarmente

disposti, ed hanno un largo piede,per


mezzo del quale sono stati attaccati.

3,; ' r.,Ar.crou_w excnnrn, Alcyomum gi


.far Noh. Ha la forma (1' un etano ul

Una gura,v che si riferisce a questa

' ungato , con un Cappello un poco con

s ecie,. u osservarsi nelle Memorie di


.(xuettar Tom- 2. Tav.
g.n.,z_tro

Cavo nel centro, ed alcuni individui di

questa specie hanno uo_a 27. decimebri


(10 pollici) di lunghezza sulgdpcimetri
i pollici) di larghezza verso la cima.

.alcionio, gigante stato rappresen

Vasta Saint-Fargean.

6. Ancaonlo MUTLBIL_E , Alcyonum


editabile Nob. Gli. alcionii_di questa
specie sono d una forma allungata, non

tato nelle memorieldi Guettard , Tam. ' hanno cavit centrale , che osservasi
nella maggior parte degli altri, sono
\_2. 'l'av. 8.-g. r. e 3. _
esteriormente sparsi di piccoli puri, e
" Trova'si-questa specie Saint-Himer,

presso Lzieux, e i; T0urs.

nel loro centro trovasi una quantit no

2.9,Amcro%m veson, Alcyom'um Ir -,_'Itnbile di fori cilindrici, che gli traver


cperdites.
stata applicata questa de . sano. no alla base. Pu osservarsene la
nominazione alta specie; che rassomiglia gurfa.neil'0 era di Parkinson, Orgam'c
alla pianta della -famigiia dei funghi, remains of tiieformer Vorld, Tom. '1.
P]. 10.
6., e nelle Memorie di Guct
che chiamasi vescia , da un grosso co.
tard} 'Iom. n.- Tav. 5 g.
'La loro forma pi o meno globulosa,
\' hanno tutti una cavit centrale, ovvero i

Credesi, che questa specie trovisi a

' rudimenti di questa cavit medesima, e


Guettard ne ha, data la gur'nelle su/e
Memorie Tom. 2. Tav:- 3. g. 3., e 4.,
Tav. 6. g. x. e 3.
Questa specie "trovasi a Saint-Paul
Trois-Chteanx , nel Delnnto.
La specie non fossile , la quale di
ltinguesi col nome di' co dimare , e
che trovasi nei mari d Europa, sembra
esserle analoga.

Laiglc, o a Rthel.
Alcuni individui, che appartengono ,
per quanto sembra, a questa specie,

portano verso la cima un grosso COlia


retto, che va successivamente a ristri
guersi.

7. Ar.monm srnr.nsro, Alqam'urq nel


lamm Noh. Questa specie ben distin_
guesi dallultre, giacch gli individui,

che ne dipendono, sono divisi in stella

.( _419 5
di sei
alehe.volti
di
con
mi eaugeial
Centro. 'Gut

a i,
afng

ALC

senta delle punte qtture , o

rolungn

) me ti, alcuni dei nati hanno un aag.


data la ra nelle due Memo ,' Tot. mil imetri (I. poi ice) di lunghezza.
2., Tav. . g. 6., el7., e trovasi a Saiutf senza pori apparenti,c in' quelle parti
Him'er, presto izienx.
ovc_ rotto, ai ouer'vanb olte' piccole
8. Aacmnm rione, Alcyoii'urh [Idri
cavit interne.
,: - r.
'
zrnw Nob. Quest'alcionio di une
_Si trovano in commercio delronchi
strema singolarit, perch r_assomiglia ad - glie univalvi non foaill,che sono rico
un ore di dodici petali, ed ha 70 mil-_ parte di un lliulli0 Iilhile a quello pa
limetri (i. pollici e mezzo) di diame
na:it , 1' apertura di questo conchiglie

tro. Le espanaoni, petaliformi, sono

trovasi ordinariamente da esso prplur

rottili, e divise con molta regolarit, n gata __n una forma triangolare. Non sa
ricurvahoun poco inferiormente, a pog
vau-a qual causa_ attribuire questa
giandpai sulll.matrioorqetallica, c e le
Orma. singolare , ma credesi ehe'prove
regge, e oaservaai nel centro di qyeato ni.r debba dallessere occupata la cun
hto/ un'appendiqe, che ha dovuto eer
chi limda un paguro, durante la Vita
vira di sostegno alquelto corpo, cingo
del ' alcionio.
,
- ,

lare. Non conoscesx che una porzione di

\ ia. Ateionro.naulAnuolut, Ahya

.
' .
questa specie, e non noto ove sia stata \ nium undegaveme- No 4
A Dou, in Angi , ai.trovano dein
trovata.
alcionii
globul'osi
grossi
quanto,uu
uovo
. Ancionio macro, lc_70niuni nier
di. gallina, ed essendone c6iasiuo il
"e.r..a,_M-,.
alciouii di qpeste s ecie egiiaglilno piccmolo, rasmmi;liano in qualche modo.
in grossezza una noccino etto, hanno un ad (un fungo, che non siasi ancora svi-'
piccinletto , distingue;i facilmente che luppato. Sono coperti dipiccoli pori va
nel mezzo della loro parte supe'ra'ore cui, gli uni agli altri vicinissimi, [alcu
perCie dalcuni unita, altri sono co
eravi una volta un piccolo foro, ed'i
rti di piccole papille, ed a Saint-Paul
loro pori sono' ocq apparenti. Possono

osservuseue' a cune gure nel Trattato

_rois-Chteaux trovasi una specie, che

ha molta anniogia con questa.


nesta epeci stata trovata nei contorni
S' incontrano degli alciohii assili n'
_ Maestricht, nei Veac_ovado di Bapilea,
i Caen. - . \
,10. Arcioino caoaunoao,. chfoniprr; nel cantone di Solare, al Monte Raudh,
in nel 0 di Sca'nh, a Sabel nel Ducato
globuloaum Noli. l_nconlrasi questa ape:
di de elburgo, a Stargard, a Butzhgck,
-cie nello strato di creta calcarla di eu
paese dAui ,.n Besanzono, e allHavre
don a Nehou, presso _Vu_logn, e a Sem
delle Peti-il'. Tav. 13. g. 55.1 59., e

hlay nella 'lurena. E della medesima


grossezza della'.precedente, non'ha pic
ciuolo, e la sua supercie coperta di

piccoli pori visibilusimi. Alcuni indi

del Grce.
iqnesti medesimi loionii
se ne trova una quantit \grandieiima

- sulla strada, che conduce da Dreux a '


Mortague, e specialmente a pra un n0.
tabilissimo spazio di terreno ralo strato
di creta calcaria , che trovasi A Drcux, e
quello a corni dAmmone a Alenzon, e
nei suoi contorni. (DI
> _
ALCK. (Ornit.) V. ALI. (Co. D.) _

vidui sono quasi "rotondi , e lenza fori,


altri egualmente imprl'orati hanno due
piccole preminenza opPoste, verso le
quali vanno a metter capo dei leggieri
solchi, che gli ricuoprono, ed alcuni
sono traversati da arte a parte da un ALCO. (Mumm.) Presso gli Americaniin
grandissimo foro:'m vari altri, i fori

pau_ti la venuta deglibpagnnoli, inq

non gli traversnno interamente, ed in ne


non pochi ve ne sono, che hanno due fori

mdxcitq lotto" qosto nome una (variet


di cani domestici , che noi conosciamo Per '

collocati in dilferenti direzioni. Questa


specie dipinta nelle Veline del Museo

essere stata rappresentata dal Becchi nel

di Star. Nat. Vol. 48. 6g. i5.


ii. LC|OIIIO rnaarro, Alcfom'um
purasilus Nota. .1
Nei contorni di Piacenza ai trovano

piccolezza sproporzionata,'il collo;tant0

diverse conchiglie di differenti gene


", le quali sono ricoperte nella loro
totalit da nestalcionio, eollapertnra
Per non Ciiusa. La sua grossezza di
rersiiica dai 5. no ai 9 millimetri (a
i 4- linee , e indipendentemente dalle
Piteole rimanenze, che lo ricuoprono, pre

lopera di Fernagdez. La testa di. una


corto che sembra appena esservi, il corpo
tutto pinzo di grasso, il dora_o arcuato,
la*c0da corta, e
ndula, il ventre'groaso

e teso , il pelo el dorso lungo, e giallo,


quellodelle membra e della coda bian
castro,Una variet affatto simile de
scritta dal] stesso Fernandez_ sotto il
nome di Mieliuucamna,e il Becchi dice,
che quella, da lui rapprelentata si chia

ma" al Messico _ th-clu'nte-pozzotti ,

L.

ALC

( ,

, su: A

(42)
,eo hottnrando,ohe esaer_ dove'Vq l'alco.
-1 volume. d'idrogenn

pea;oarbnrato "e un
re
acqua: ir1i roccb
C.
> .
..
. 7 volume di
"(A COATI. Chini.) Il sig. Graharn 9,978 + 0,62 , , densit di qu sti. due
propone di cb1arnar c'osl alcuni campo- - uidi aerii'ormi, sono e uai a 1,603, cio
a i centesimo circa del a- ensit'dgd 1a
sti deniti e imperfettamente cristalliz
.
_
zhlvili , analoghi agl'idra_ti , che e 1 pore dalcool.' . ,
Dunque, la, ooinposizioue dellalcool,
giunto i ottenere combinando l cool
assoluto con

alcuni sali anidri. L'al

cnol del quale ha latto uso , " stato'da


lini ridotto ad. una urit assoluta , 1m
iegando un melo o suo particolare; "
?ondato sui principi dellappprato l'ri- -

in volume, e

ldrogcue.
Carbonio.

Ossigene. 1/2

I volu me.

, .
Sino'ninia.

goco del s1g. Lealie. Egli a fatte a

3} condensati in _
a
-

caldo nesta combinazioni , le quali col


Spirito di vino : spirito ardente . ac
_ ra'red amento aiaonosolidicate, pi
.quaq ardente : acquarzentt acquavite ,
glinndo ordinariamcnte nua- cristalliz
zazione confusa , 1na peraltro singolare , quando lalcool allungato con una grande
quantit di acqua.
',
in'alnuni casi. 1 cristalli di questi al
coati sono, generalmente trasparenti ,
emolto delicati, fusibili colt' aziourdcl
' lauramra' rmcna.
calore nelloro alcool di cristallizzazione,

il quale [trovasi in essi in quantit pou

. Lalcol il pi leggie:o che aiasl _ot

_sidc,mbile e giunge alle volte no ai tre

.tchato alla temperatura di 20", aveva

' quarti del loro peso. 1 nitrati di _ma


a

nesia e di calce, i cloruri di calcio e

una densit di 0,7 t secondo

di.o,7gz , secondo

witz , o

ichtcr. Il sig. Gay

i zinco, oil pintocloruro di manganese, - Lussac assicura che a 17, 88 la suaden


_ sono i sali cheil sig. Graham ha pr'in ait di 0,79235. .
-
dipalrnente combinati collalcodl, ed ha _
ll sig. Hutton-che pretende avere un
dimostrato con. molta esattezza di cal
metodo per produrre un freddo conside
'colz le proporzioni nelk quali stanno rabilissiyno, dice che l'alcool di una ded
'\'
uesticompdst1.
_.
.
_ sit di 0,798 a 16, si congela quando
AECOOIJ o LCOLE. (Chim.) un esposto a - 73, e che qualche grado
corpo che si mantiene liquido dalla sopra si divide '11] tra strati, il primo
,' pi bassi temperatura conoSciuta no a dei quali sottilissimo , di un Verde
76, 31, sottquua pressione di oIn , 7_G, giallastro ,d.i un odore
radevole, di
e la i cui composizione, secondo 'l-cod.
unaapore Musicante; que lo di mezzo

de .Saussure,-pu essere stabilita nel


snodo seguente; ,.
a

fio-peso.
.
} "

pure sottile , ed_ ha un Xodore forte e

gradevole ed un sapore piccante"; il terzo


'
"
,\
pi y dalmehte trasparente, senza colore,
ldrpgene per
- di un lodare forte e piccante, spargendo
' carburat0e lo,oo hlcun'i fumi bianchi quando esposto
Acqua. .
63,58 allaria; e questo ultimo strato l'al
.
cool. g.
_
.

;8videtoogler b978, densit

.: Sotto una pressione di o, 76 , bolle

del _

ne percarliuato, e 63,58, per

-a 78, 41; e la densit del suo vapore ,

b 6192.

'sit del vapore d acqua,

scc0ndo il ,sig. Gay-Luasac, 1,613.

,' chiaro che i quozienti indicheranno la


Laltool liqpido trasparente e senza
' proporzi:me.in Volume dei dde compo
colore, ha un odore forte, ma piuttosto
. grato che sgradevole, il che pu dirsi
sti, ed avretboya_llora'z /'
'l
-,
._ ' b
I, .- '
auto del 'suo sapore.
". ldrogebe pegcarburati) . . '. b 102,3
La sua azione sull'economia delluo
mo una delle pi notabili: preso in
1)Vapo1e d acqua. . . . . . . - I01,7,
I ,|

4."
'
piccola quantit e allungato pi o meno
"2ilfraQuesti
ravvicinati
loro, niinieri
perch sono
non troppo
si debba
ammet ' di acqua , tonico ed eccita il sistema
. muscolare; se si piglia in una quantit
troppo forte, produca l'ubriachezza; e
' toro col si' Gay-bussa: , che la compo
; szione de l'alcool,pu essere rap' rasen
nalmente se se ne fa un abuso conti
" tata da volumi eguali di gas 1 rogene nuato, diminuisce allora le facolt in
- -Sle:6arbnrato e di vapore di acqua; inol
tellettuali, e pu_ anche agionare la
questo sico avendo trovato che la

un; l del Vapore d'alcool di 1,613,


ne risulta che 1 volume dalcool contiene

morte.

L'alcool a cattivo
tricit.

P..-vj' "

'iwc dama

'ALC
_ Pauraia' canalone.

)'
'ALC
F.i ',quqn_tit
pullioiuit'c ne precipita tutto lo
"l...

"1

zolfo.-_
" .l
7 _ '\ f
-f, ** Lalcool reagisce sul bromo, discio
gliendolo completamente.
i.

a) Udito ini:tli lalmal'ugcqper


' ;
'

' qi'nit resultan29f


neutro chi,reagenti colorati. ; \

>'

'l

-- .

Jziom; dei .co'rp_i semplici. f

.a

. ." Atone dell alcool sugli ossidi e sulle


. ,..
basi sali/calzili.
".

Esposito all'aria', se ne volatilizza

fumi parte, mentre l'altra attrendo il


Vapori: acquoso atmosferico, perde"al

L' alcool si unisce allacqua in tutte


le_ proporzioni, producendovi sviluppo

,quamto della sua tensione, ma se le

dl;C?l0f0 e di alcune piccolissime, bolle

sizione dura un tempo suiliciente, allora d {M- lljolume del mescuglio sempre
minore di quello dei l' nidi chele com
si evapora in totalit. -
_
ongono, e poich la densit dellacqua
' N'on7ha alcuna azione sullidrogene,
sul boro , sul carbonio e Suttszoto.

e ma_ggxore _di quella dellalcool, cosi

Disioglie piccole qpntitit di fosforo

(vedesliyche Vi sono due ragionid arch la

'e di golfo; e per averne una prova ba


sta mettere questi corpi in contatto col
'."lalcool a una temperatura di 50 _a 75".

sso U7.IOIIB
i ' es "i liqu i 1's'a
de"_sa
dellalcool?
A; x P il.l

,\La dissoluzione peraltro si effettuaan_-,

ottenl:re J alcool di una densitidi 0,79!

I _u\nel l96 che si onbhefoi mezzi di.

che"al a temperatura dell'atmosfera, ma . a_ 0,792., Prima di questepoca, "ci cla


vano I notai di spirito di vini) odi al
vi vule un tettip0 assai lungo, e bisogna

zolfo in un, cucorbita divdro, vi si

coql a dissoluzioni dalcool e di acqua,


le di cui densit erano di 0,800,
pi
volte di 0,816 e'di 0,821. Low4 1 che
pubblic ilprimo processo per ott'nare
l alcool privo di acqua ol_alcool us_o
lato, costrui- una tabella importantissi

sospende poi una piccola enssula di ve

ma ,. atta a far conoscere, secondo la

che i corpi "sianonella massima divisione.


La combinazione dellalcool collo zolfo

' fu osservata per la prima volta dal sig.


Lauraguaisll0 ottenere combinati que
' sti due corpi, si poneuna quantit di

densw ;d un alcool, la proporzione


bita col suo cappello, unendo a qutst'ul d acqua che vi si potea conteqere. Egli
timo un recipiente di collo lungo. Scal. fece Questa tabella escolando alcuni
dando gradatamente la cu'curbitg a ba
p_esn _conos_iuti dacquiie dalc00l, la
dl cm densit era di 0,79i a 20, e pren
gno di rena ,o zolfo ,e l'alcool si vo
latilizzeranrio, i vapori dei quali con . d_cndo_, alla tempefruia'di 20; la den
sit di guasto dissgltion'l, ventiquat
)'_densandosi formeranno alcool solforato. tro piena d'alcool, si rieuopre la c'pcuif

1, alcool fosibrato ha un odore d'idro

gene fesforato: Quando si versa a quan


tit di questalcool fosforato nell'acqua,"

tro ore

o o che erano state fatte. La

tabella di ovritz si coinpon'e di tre co


lonne: la prima iiidica.ilpeso dellal

allora l'alcool unendosi q, nesta, perde

cqol; la sec'onda quello dellacqua, e la

la facolt di tener disciplto'1L fosforo}, il

terza la densit della dissoluzione fatta

quale immediaamente si precipita; Baite secondo la proporzione indicata dai pesi

e Brugnatelli

anno osServgotn, chgget

preccenh. Tlomson che pubblic, gue

taudo un poco dalcool fosforato sulla, st_a la ella nel suo Sistema di chimica,
supercie dellivaua, si produce uno
sviluppo
L'alcooldi fosforato
luce.
ha. un
_ odore pic
cante che ricorda quello di molto pianta
crocifere, ed ha un sapdre sgradevole.
Lacqua quando vi mescolata in una
'

vi. ha aggiunta una quarta colonna, nella

quale d'la nautit di ciascuna disso


luzione, mediante la temperatura di 16.
0'loich_ questa aggiunta pu riescire
utile, ho: -la diamo qui con la tabelle di
Lowitz.

.,1

ALC
( 422 )
ALC
Tabella della forza dell qlcaol di densit diverse.
IOO'EABT'I

rsso arsenico

mo 1>n,

'

Alcool. Acqua. 020 ceht.


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99
98
9

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'

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0.791
791
797
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Alcool. Acqua-f a20 cegt.l la 16

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Finalmente per rendere pi complete


che sie ossibile le relazioni che passano

cool che a 16 aveva una densit di

fra la

lui, di mo parti 11' alcool di una (leu


ait di o,8|4 e di 4,5 parti di acqua.
Nelle tabelle che noi presentiamo , il
limite delle temperature da -- 1 a
41 , e la densit sono date dal medesi
mo alcool di 3 in 3.

enait dun alcool acquo_so e la

proporzione di acqua che vi si contiene, a


diverse temperature, noi estrarremo dal

Sistema di Ihomson le tabelle fatte da


Gilpin con molta esattezza.
Gilpin ai serv ,come tipo , di un al

0,805, e che era composto, secondo

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77

I..anc

(427) -, aug;

Noi lbbiimo gi ettg che rum-,01 e

n vedr' invece in rarefazione o dimi

l' acqua aumentayano 'di densit, quando

nozione iii demit; guantnnque in que.

'ai unian fra -loro;, naa'dobbiamo fare ato'caSb-,eome hel'pruledento ,succcdt


osservare che ci non agende che c0n uno 'o'vilufipo di calore; ci_6 che lidi ora
alcool _-coucentrato , imperocch

e |i

enggnemo resultn dullI espg;ieqza -di

piglio oloool 'allngait di] acqua,


T illaye glio; ,
. ,
,
I, ;
I _
. v'- '
Megcolarize,dqboliisine-dl acqua e.di h_lchlv

Dler

'raoPonzion/s

d'nloool

1'-

imPiggntap
_!'-

noronzloul

_>

,'

kdell acqua;

_o.ggoe
0.96 a
o: >

5
5
'6

0.9600

' ,o.9544

"

:c

-f: "

'

.'

5
5
4

_ 939533
0.9828 '
0.985}

0.982

_2

0.9895'

. 2
.

v 0.9885

talco-lata.
e

*9835 '

mm:mzmne

__

'.

.' inni-r"

- _ v

l,quervatai_.

'

0.9465
:

ni:iarra';

del} alcool.

,I

-9707

i.

risultante.
'

-9354

0-01

029850 '
0.9846
0.9875

oio|2
o.oo|8
0.0018

19-9849 ' 'o-oom "


tg80g

0.989

o.oor4 .

0.0008

r
a

Noi ci crediqmo indovcre di dai_ qui


la
solubilit
di molti
gas nell'ac
nell'
alcool d'una
densit_di
0,84 un
allae

alcool {mio che siasi ridotto coll'acqua


al prodotti,
grado'medesimo
densit che
dein iuesti
stes
si
per la diragione

tem eraturnft 18, giusta lesperienza

di ' eod. Saun'ure.

contengono sem re mi certa quantit di

." _.

. acido acetico, iiqmle rendesi minifeato

"

,coll'a lac mu'n.c

Si vno e ch diatillazidd le dispoluz_ioni

mo misure

loo misure d'alcopl dunh

di acqua e (l'alcool . uro , queste ai ivvl-

d'acqua p1_i- densit di 0,840 assorbom,


n 'l8_:

- _
4378m18ure

'
. ' o per una aosfanz_a che vi si a iunta,
H5;7 misure di es aCGO o per una sostanza che stata tota alle

"
253

606

\ '
.. ,

ciniuo in se uito mo te. pi ell'pcqua'vite,

vatn daria
auorbono,a

. ml 0r080; - .
-- acido idrosolfb-

rico;

106

' di quello 'e e lo fosdcro per Lavahti.


Lacqavle comune colorata in rusgo,_

i '

botti nelle qualidia soggiornato.;


In Francia e in altre Parti dEuropa,

Per riconoscere il grado delle acqueviti.

186 . HBCIdOCSTbOIICO;

e degli spiriti, si fa comunemente uso

75

'53

- OSS_<O '0101.0;

Quel commercio dell areometro di Baum

l5,5

m7

- idrogenepcrcqr-

o di quello d'Cartier; ma questi istru

6,5

burat9,
16,25- 088ig62;

6,2

l4,50- ossido di carb0Dio;

5;!

,7

4,6
41

Carbufal0 ;'
5,1w-idrogene;
4,20_ 82010

'

- idrogene 058l-

_
Clx nic00li estremamente deboli, ed in

menti i0no'egtreiuagehte difettosi,poi


cb_le loro graduazioni non hanno alcuna

relazione assoluta colla_ untit reale


d'alcool, che trovasi DOHG acqueviti:

dei quali difetti noi ci potremo cou


vincere, quando si faccia attenzibnc al
modo con cui questi iatrum'enti sono
stati-graduati. In fatti uell'nreometro
di Bgum lo -zero_ segnato inque,lla

parte in cui la anna dellareomctro


livella con un' acqua, che, per ogngo

specxequclli che si ottengono distilland0,

parti , contiene lo

I Unaltu temperatura, certi liquori che

sodio. Il ro quel 0 in cui la caq la

arti di cloruro di

hanno pro_vata la fermentazione apiri-

livella coll' acqua distillata. Lo spaz o

iosa, sono chiamati acquew'li; ma non

compreso fra questi due termini di

bxsogua credere che tali prodotti possano

viso in m prti 0 gradi; questi gradi

mere esattamente rappresentati da un

pervong in seguito di nonna per gradon

_v

413cv

.(_.438\_9

. LG

re.il reato dUaf 9aile . sqp_ri0re1 della. gttinhiamati.ptqr, Fr. gli acidi che
eterilcaxid l' glcopl 1;" va .ne'onolquni

canna, 'zregtagdnu al 59._ Lunometro


' _ di-_Ca_rlicr v difetloso_ cgualmcutg. ll
_ m-lb*a_teiso di quello 'che QrOV?SI-hdl

che lo 4 no -co:_nbinaxidovigi, 'cm; il


nitriso, actCq, lossalicq, il;citrico, il

preceduta, ma lo 'spazio' che esisterdal Captrico, ilnguzoiqq ," il _gallicq, e ve ne


sugo altri che al cnkgario Io'eteriliqano

10 al 32 n_ell'gremetlo_iii Banixi,-ixi

yece di esser divisq in 22 come in Hc:imbg'hdo i o xiu;uo la di lui comyosi


uesl'gllimo , lQ' salamente in 209 ,; zione ,=_c t irpouoilfosforico,il solforico
e,,pfobabilmente _l idrolluorico , mg in
al che segue che il 32" di Bauml: cor

,
"rin

ode al 30 ili-Curlitb. ;-

qu,esto,uhimo;caso l"alcbol non igisce

' -

pi per_ hllixxif're}ullntc. VI,Egzuz.

- ' 'Ealgool concenlrato ha generalmente

1mca azionsug'li ossidi metalligi ,Hpo_i

'

-.

l\

\ -

'
_ ,

.,

\
v

, Azione dell alcool W i clorun

. ch non disclqgll in quagt 'nolahill-,


. "chela pdtag_sa=e la' soda:
'
4_Un frammen,to.dl harile culi stron

'

ziam, introdotto in! n'a' boccia d'lctx_ol

'f

"

e su jsalz'.

Noi lman'thiit .di 4 tabelle coniplete


-iutomo alle 'solubilil dei cloruri 'g

concentrato, in)" 'provn vcrun cambia

llBlll.0 helliggfcga'aiup 4dcllg 'ue parli, . dei sali negli alcooli'di_ deiusit diver-\
1 almol contiene dell"acqua , V se ;. simili

_ _ma .se

tabelle mielgbcrbfcli \lna


grande utilib. per l' analsi,.e- probabl-.
mente ci melt'erel;hero anch in grado

\ ella ' s'sorbita da ques_le basi, le quali


' si sfnlilaub e divengono hi)anqh_.
'

\ Ljalcool 'discioglio l' g:pmbpigrcal

\.

'

Azione.
Uegli cidxlf

V
!-, I. '
. .

"

di stabilire'_alcuhcgeneralit che ci mau

cano , e di . retticare
alti hiloxii di
angllsi fondati sulla vana solu'lilil dei

_.

1
Ctll nell' alcool. Tutto ci,clia'sappiamo
Quando si cccellm un piccolo numero " i generale sul .pdtere che lalcoollia. di
di'sciogvliere i sali,uijimitar a questo cio,
di -aid,tbmz il mol_ibdjco,dl tquslh

qn, il co mbito., lo stzmico (pe_rossido che egli_ discloglie 'i asili dallqucscenli,
'- di stagno ,l'nnliynqnioso (dentossidq- (li clie_-uon diacioglie, o d'i5cioglie in pochis
\ a_nlimouio ,l'mitmonito (lrilosido di -;ima quantitj'kali efllore:ccnti , e a'pi
elliche souo- insolubili
' argliimonio. , 'il mocico c lurito, llto'ol ',fortc ragione
n?iscc su tutti gli altri. Esso ne diSrmglie fopnco solubili nellacqua; nalmente
potere dissolvenlc dcll' alcool si
:1 c mi sgmplicemenla, Comc' carbonica, -\ che
{il Lorica, ilv sol[oroso,;lidrogolforico, il
acc_rage quando lalcool Di4 mescolato]
' crortitr, il noberim, il periferico, lnm-- . lacqua , -irpcrocclu: sappiamo clic gli
niolico, il-_lnttico,, il margarim, il-cole alcooli de'boli isciolgonp u_n uri-m'ero
sterico; op nr, mediante una reqziouc ' maggiore di s,gli dcll'lpool1oncntralo,
hiollo pi rl.e di quella_.chs. d origiric - e di gigi: ,li disciolgono- in luggior.qau

' tit.

' a- (mi :scmplii;e dissoluiioh, egli 'si cam

bia in mi gericrg' di liq'uidi-mhe sono


i

1|

_-

-'-

_4

, _ '.

'Solu'bilit di diversi. cloruri sali" in 160 parti _d"alcbnl


"" ' ' ' v,dldiil dz'crenlz', ccbnzfo'Kirwa'm
-"
. ' .
'|; .
[

'

" :_ f;
'

oi_oiteremoqui diversgydetermua

zioni di Bolix'bilil di cloruri e' di sali.

_" '
'

7 < Al

0.872

0.848.

0.834

0.8|7

' Clorhrd' di sodio. . 'f' .' . 2,; ..2 \_' 5.30


i >
,_'f-----v i. otas'sio. . . ;_. . ,' 4.62

.3 67
1.66

' . . . .. . .

0.5.1
0.38

o
o

0.29

0.183

0.09

. . . .

1.50

dl

n'o". .

- '

ALCOOL D'I
ko.god

'1.

'.

<_.'.

...\_.

I.oo

ldrqcl_'omlo d*am'moniaca. ,' .

6.50

'-f-;-'lli Wgnesi,l ydissed

L#.*

dito a 4g. . .r .

Nill'alg dl.lodh. .', .r.' . . . .

'

.. .
4.75
_

>

.,

_2|.15

.,.. .'

23.75

10.50.

' ,6

. . . .

v , ' '--di.upekssa . . .' . . ,.'


.2.76
Solfalnldi soda.
_. . i. 2 .. '.l o
' -.- di magnesig
. . i I
__Agglal'p i'ulct: . . . ... .,. . "; 2.40

. {_ l
- o
|
. . . .

. . . .
o
u
_4.)2

36.25
0.381

o.
o
u
4.75

7
Y \

, 50
0

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o
4.88

IAL6.

YO

LC

(44.93

. ,4-ciapedell? gli:oql fullefi\ldlt . f, . Olio di)in.,- \.


-_
organiche n01\1 Iac_idcr ' 'r S..:."kool
>
_ discioglieq'gil:
-,

"numqro
_ ossai'i
_" ' ,
_ kn_pdt; i prinigj immediati, organgi; "
e.lali sono:

'

'

-. "

'\ _jli
. :\ . -"
h:
--, di30
i igir.
'_ a:-\_',
. _,
_

"' "

' 6

mandorle iolci .. ,

-,-di'nc<:iuoll '.' . .

. .l. 73

i 1. Ll)2uclfllef
.cm)mi{lalco_ol ai
. .41di'ricino, in tptte le pro-
';; ;,"yun den_8it:l gli/0,799 non ne dicid- ; .' !\
nrzioni.
. "'.f'_ _ l
.
glie che.m pophiuinh quantit, an
" lo' ili alco_l:bollcnte,.di una dgmiit
cimqnimtlo i bolletb) ; . k
' a u_di'0,81{hhnpo,disclt>lto, giusta le
- '2._9- Lo zucchero di.nVa-1 (
\ f -mie'espc;ienzg: "

1 '
.w .9 lu.mannile;
'
1
" .'..Colesterina. .. _'. ... . '. . . 1,8 '
1.
42 'l'utte_Ji sgecie olj
enti .- ' - Cetina'lsibile a 44f._ . . . 3,65
ti h ' ' -,
.
. J Grasso di porco . . . . il 0,80
dif_si1iq;-J
l " 100 di _alcool'di ua densit
.0,80|

_:s.e TJ_i= s'pece' '.


6:. La -ce\rm; \,c

J.;,

._

,'-y

anno disciolto;

. ..-'_ _

: ,JJQ' egiun; -.,


W-"','. .1
-\ Cetina fusibile a 44.
"A in La' etnlina _( resina che ricu'Qpre v_ f fusibile'a 49 _. . .-'. l

' I 'jeyiderme dellujbutulq);

'._ Il . .,.j

-,so.
2,50

;asso'di uomo ..i, in . L.g,48


+-*d,i {Montone . . : .,
< 2',26_

g._. L',mzitiua; '


.- ". -;
i
un? Linciaco, quahcln l_alcool cou
centreto e bollente; .'
.' '

- di-bove.-._.c,t. :'.

.,5=.

,_- difagqara. . . i . E (' . 54,18 _


. |1.' 11 colore delle _affe'fgno ' " .
_ 1_oo dfa cyolmli una densibb di 097952,
.'m.9 ll coloredelleguoel liarile'f_
bollente haandlid0lll- . _'_13.La sarco<;olla; _ ,
_.-" .'r . Skaripa_
'uomo'.
. . . 21,50"
' l4. L'alivell; '.
i: _> ", "
. - di montoye , | : . . .L\(G,'o 1
' ,15. Leni'etina; _ \1, v .. "
':f- di bove ,. ..". , . .'. .-.15,,4
1 . 16. Lnrda';' '
= 1.: '
"
, _'dliporco . 1. .- .'>. .. ,... .JSP5
jlq. Il picromele; - 6 f r
., .- dl.0a" . ..
.:. .i (36,90,
18. La s[ear'iiga_c leldina;'
v' . Lathbella, c'gugule provatqnuntoz1l.
!9. Lu'colesterina';
;"
7 p6jercd/isglvohte dellalcool ,dirniniica,
'10." ha cetimi;
.'
?uando questo liquido} si- combi 7001

a_i. un. o]; a rigiu'e.qimale .ec.'

m,_:_

'

o.

.4_

Lalcql ha su 'i corp_Lgrasgk un_lp


100 di alcpol di una densit 'di 0,791,-e
1one taiit0 j:i.fort_,' _quanlo_. meno . - . .bollento, hanno disqib'lto stneri'np 1'll
"l acqua cbc {gli Contiene; o al contrario
montone pi di" . . '. ,., .";z 100,
osserVqi che Certo materie che aonop
, loo dfalcqol _cli una,dehsitv
\
o. 111!i0 -;olubi., nellfacqug, si discwl
_d U,
52...-..-.,. .'.. 16,07
goilo immn3gior_.qmntit nell'alcool 80
2 loodimlcojol di mdensit
r
\
c(apso, e 1'im'angono insolubili nell, alcool .
_'do,805.L..'....1. 6,63
concentrato.
100 di. lco_el di'nna _dep'5itii "_ '
.
, '
.\ . .. . ,
V
I Corpi che mm 31 dmc:olgono ncl7
di.o,y8a_: .
.. ..,._ _._,
lhcqna .e nell alcool concentrato, aohol
,
1'
',\..
I.
-I
_>
solubili nolialcbol 1i!bole.
_ - h) Cast! in orti-lalcool'agx'sce _
Ossqrvasi che lhlcoolmgisc'sul'xiolte
4 _-''\ per alt)tzg"ibni ele)nun\ttzri , .i

sostanze
l'
acqua solid,
che_ esse
togliendo
[contengono
loro Solamente
mentre

V.,.
n
.

'__

r'

..'.'

M ..;'{.

-;{ -.
sono fresche; e noi qui faremo avvertire 7 >
"
.
_ .' i. . .;Jx
che molte sostanze perdono nel tempo ' Noi, nbbiamb detto che l' Alcool si VO
stesso.la loro elasticit; I
'
latilizza senza, deco'mporgi ,' nyl 9:1 scbmv
Il sig. Berzelin pensa ohe l alcool pong per altro in diyerei_ Prodotti) quan
col quale trattasi la btina, l llbn mina ,do si fa passare in" in 'Ull(h giipercel
e_la gelatina , determini la conversione lavi infuocato. Il sig. 'le 0 .' rlti'Si8
dl una porzione di queste mat erie in - sur'e ha con tl menotr'attqto 180 gr. 37
una sostanza 'grassa fetida
di ' alcool acquoso di ima -d8llil; '1li
Secondo Planche, 1000 gocce ai alcool

0 40, dcll areomctro di-Baum

, e alla

". 111110_1{e del,calor- .

0,83021 11 17 dellrerrii.matro cerihgrado.


ll. tubodifppncellana eri inclinato.

temperatura di 11 5, hanno disciolto:

11 prodotti xcsultanti .dall. azibiic lel

- gocce

fuoco pasquvan in un tubo di vetro , Il

"

L:

0110 di p@pavero,a:onservato
_
un anno. . . . .

nale cr stretto, lungo 10, 5 , ,clicon

- di papavero, recente . . '. . - 4

datb di ghia'c '0, e comunicava in un


piccolissimo p

ione de:ntoa ;rlteu'ere


\l_

\\

(430' 5. .'

8LC

i rbbtli liquidi , e a.'ttas;ngtter(igas .'-'e la Ispconda' So gummi Iii . alcoql.


- Do bno pi_xeumtio. Una talv'distil Scald llfpallong-, e il cloro che senza
svilupp , dispgrve quasi juki'eranylnle
hai.muilr unttq_r{i'ore , e'diedc:

uell'lcoo}: Questo si fiscald l'art;

Guidifo'gelev qssubguqto; '

p mesco'lanz'a d"iilrogenu, '


.' 7 ;mcnte in principio , divqnne ,di un 'co'
catimralo e di ossido di 5"""'.' lor gilIo-verdastro 9 ma ai intorb
' carbonio .,. .- .
. ."'-.. 59,096, L|\ gi, deyosiludo inne una ma'termyer
astro d'aspetto vigono. Nel tempo che
Acqua ... . . . .
I. |1,.. [7,771
'} dur 1'. operazione, si produce del gas
_> '
'olidsaenziale,
_, ,
acido,ca_rboniqb( ;./
; 9" I crimnnmaumi} ' : ..4
Cubano . .v.f'.i..'. . .
o,o
llaig. 'lheard .stpr' la}
vide4:he il liquido
'lc'bol di-Richter..'... . p,650 ,, ooutotie.l'almol,b
U
_
'

'bo'cci'a ci

" _.; ' I

'

'

" glie soPranypola alln materia di aspetto

oleosi; Spargeya_neliatqaosfen dqnsi


fumi bxaucllid'jaddo" idroclorico; che
quando.si inescolqv,a qllacqt, gu_estg
ford1ta . . . . . , v. ..w
3,4:z ,
no precipitava molta materia ,di aspetto
'. '
'
'
.'

"i
v olqouo,'la q,uale per L'-avanti gra tenuta
. '
'
y
'
8' 37
Il gas i;lmgei;e osaicrbpmto,,ollehm - iii sospeqlioe dallicixlo 'idmclerico; c

- "in" .l

' ' '.-+--w. W

l0_dnlla ;bomposizi9yc delliqlcnol , h,

vide in oltre che lacido idioc_lorgco

Mondo'll sg. Dc bau5!ure , questa gn-4 ' qandferm allungato ;_- pop, eneva.; di
sgolta che una picliuirqa qu4pLit di
fattoristic, cio, _chp nl'llasga'rbire l'os-,
;liggh ch_e.'ei :mut.ieue e la qanti} di questa mat_crin 'oleoga d. ud poco di
idrogeno necessaria pe'r ,f_rgna_r, lan'qa _ materia che. faclnente_ Crbouzivqsi.
con qucslfos5igene, l idrogeno .cho ri- . , Da ci segua _chq. il vcloxjo, yangudo
maqo, in al carbonio nella proporzione null alcool, d origine l una gran qu'an

che cbatiluiscg l'idrogeno percarbura\oz


d!,o<lc'pegue che il uolunigV dossigene"
Ch'gi conme per bruciare, sta_al va?
1 lu'me'del'g'a cafbonicp chei'produqe,

tit di acido ld'roc'lotico e di"|m ma


lefii_tlap'parenig oleos_a, ed 'a picole
quantit di _1cido {carbonioo e di una
matria l'_aCile a carbonizansi.
-

' La materia d'agpetio'oleose , puri


\_conle tra 4 e. . <
"'-, . .;
. Pgich lhlcool pu .'esaer rammesgn- cMacoll'ncquzli di potassa e coll'acqun
monr, in_cdlo'rm, pi densa
lato digli, clerimnli dell' achua ,, pi .st_ilhla ,
'qucili, dell. idrogeno pqrcarbufato , e dellqfquq "-dl dn sapofe divesnuuza d
menta e 'di. undorefprtipplnre_ che
a pcii_ch lafnit '.di suoi elei'nenti non
talq .da ;rsatere' una t'ein'pertura

poi cm quello_ degli" stampi ,\ n mostr

di po galqr rosso, si cor_preuclc pen' avere azione -a(rlla carta tdtq'di lacca-1
cb' l" alcoob posSa"agirel '.<;oine com- _ -1h'a Lalco,dl ne discolae'gru _ issima

b_ulibi_l in qua moltitd_iuedj <cas,

_quatlt; mentrell'acqua ne

isoiols'i:

p:;i;th il suo vapore, mescolatcr che , pophiasimn, e gli'.alt:ali 'l'tttaocaqouo


sii colloaigene , "possa .essre' inam . appena. Stillata collncido pitero, diede
mato da un,corpo in igniz'ione e dalla del cloro , _e, (endola Ima n_ssarc in
ac,i;tilla elettrica, ilieroh q.ucst v.apnre lm tubo ,ip_can'_desctntb produssedella
ido id:oclorico. _
stsa ridurre allonl;kfmethllig:o tutti-gli
opai,di he aoob 'ridlmibili'dallidrogenej ,_ jQuestg materiar veridmilmeme un

e.dal' chrbouio , mando la temperatura ,comluoqto di cloro, d' idrogene e di car


di gu'cati 6|Silll_ sui;ic_ntamcnte ele bonio.
h, .
' 1
_vntn, p 7 >
.
'
' .7
\ -?* Il sig. Despretz_ne ha fatta lana
lisi, e la crede composta di l volume
_ di cloro e di a volumi di gu idrogeno
..,Ii
. 4- . p,_
" ,. Azion,
_.__';v..
dci clona.,fx
..
'4,
. __
-bicarbonato; ma il'sig. Theuard la ri
guarda piu'ttost'o come una Combinazione
' il cloro b: spllalcohl'qu'giione nq
di 2 Volumi di, acido idroclorico e di
I;hlxile -ch' mi orafde'scriv'eremo nel
l Volume d-idrogene quadricarbonnto.
' 'modo che l'q esposta dal sig. Thenard.
vBertiollel: che_ no dal 1785 nova
Questo chimicomesse in {uu,p'allone
osaminata 1 azione del cloro sullalcool,
[750313IN11 di clruro
sodio, 450
di'perouido di niahgane'se,e_ una me aveva'osservata la produzione della ma
teria di aspetto o-leoso ; e pens che si
Jeolp'inq di 800 grammi di acido solforico
fermasse anche dell'acqua, una materia
' chnz6nlmlo e di Boa-grammi di acqua
zuccherata , delletere , che un'eccesso
_ Quanto pallom comuicnv: . _'con due
di cloro facesse : arire qpnsi in totali
JOQCQydL Woulf-, la prima delle quali
t, ed alle volte ellncidoacetico.
gqnteubva un_n 0er'h' qhntil di acqua,
A

ALC . >
_

"

Hell'u'odio}

ALC
4
4
< 43;- tu'r'e.pi
). ,
o penoj cieale .thidpq gebe

ralmentc a_ si: ' fumi: l_bssigene e l'-iJ


};dr6gene sotto . a forma-d? segua,- "e .|e,_
sensibile 'nell alcobl, il qu e-lorquj ;,esperienie istitdte.recmitemcnte,da Ser

.t
'.
. Liodio
si dis'ciogll;.- in-q:;t,lmolo

glia un colore bruno -cpo; il _sig. V


lucruer, Vogel, C?-hugaac e Lassaigne
rulla: stato il p'ririw a osservare che 7 sull'eiericazione' vellald'ool, provano
se in una soluzione alcooliee d'iodlo_sn >,\ che gli, acidi solforico e Iosiorim, essi pure

versa , una 'soluz'ioue parimenti: afcoohca si geompongonoin parte, il che accade _


di etassa caustica, vi e produzione di_
ohabilmpnte anche allacido ,araenicq,
id| oduro di carbonio , d'idriodnto e
acidoimtiicof agisce sullalcool. col
iodato di potass. L'idrioduto rimane brucinfne -una porzione e con unirsi
solubile, liodato si precipitu in totalit, allalt'm Y.ETu!.} Q
1 e l'idrioliurd in pattespltanto. Il sig. , ,
.
. .
4
4
Srullas iuntl>a isolare questultimo, .f'7Azi'0ne dellalcool _sul{e dissolun'oni
trattaan il 'recipitatocon altool e rin
niti-lidi; zii argenti: e di mercurio.
neudo

quindi. i due liquidi, i gnah,

era orali lentam'nteerareddati, nino ".,-,*L"alcool agisce in.nn quo e atto


lasciato depositare J'idridu-ro sono particolare sulle dissoluzionj nttic di
forma di paglietle giallastre.. Perdere ' 4mepurid.e di argento, dandf0rig'yne a
una spiegazione soddisfacente su Quanto perle polveri fplmimhti,. di cui non. si
accada in questa operazione, necessa
conosciuta che in @Bl_LUIMMP

rio premettere 'chefl'alcool pu esser

la composizione.- 1. I

tap resentato nella {ua colhpopi2icm .


dpg i elementi ,dell'idrogene Incarlm- 3

>

Ilv

_. .__,.

.\_

,Argento: delonarite;

naoe da'rquclli"dall' acqua. '_Org , gli

elementi dell'acqua , cio l'idroggnepe


l'ossigcne; agendo sop a unq porzione

Si pu_, preparare con due nietixli:z{


'l. _Si 4 mettono 4o

d'iodiQ in cntattode la 'o_tassa danno

arti" di argento

in 60'.al_ungato
al't_i d"acido
io,
con 60 nirico'
arti'divconcentra
1cgu,np,' e'

origine all'idriqdato e alliodato, men


tre gli elementi 'dell'idrogene hicqrhm _ .vi si aggiung'ono _60 _di alboo 1 Si fa
nato troypndosi in presenza dellaltra .be).lire Il tutto er.A ualehe miouj ,
porzione d'.io_ io, prodn no ,un idric
dopo di; che si leva da fuoco;
raf
duro di carbonio. Egli a pure osser
ffed'clmnpnto si otten ono_ 7; _secondo
vaio che l.idriodnro- di carbonio pro
'Cruicksliank, 60' 'parti . _i argento delo
dur.esi anche col porre del potassio: o del nantg il, quali si gettasopre un ltro e
v sodio in-c'o'nlatto delllalcool cari o d'io , si lav'a con acquastillata. '\ '' ,b,
dio, egualmente che,'col disqi;p re, del V . a.-'Si ol,verizzano cinque grammi di
cloruro ,d iodio nellalcool_ _ 4ggiu
nitrato.dx argento fuso (piet;a infernale)
servi soccessivamepte della pntgssa au
e si verga sbpra'3bgrammi 'di' alcool e .
_stica in eccesso; edin ue_stultilo
30 grammi. di-acido nitrico concentrato.
cg'so , ' olt're' ai fenomeni c e acqrnpr-

I corpi si riscaldano , entrano in ebul

gndno e operazioni precedenti ,wi di . lizf


pi quello, cio, che il cloruro produte

e, "e deposith alclmi occhi-bian

chi l quali auinentano_a paco alla,voltap

un idroclorato e_ che per lossxdli'one


e,rcndno densoil liquore. Quando non
del potassio, succede uno svilpppo di
vedesi pi polVere di nitrato dargento
dmg'ene.

_ indisciolto , si aggiunge dellacqua_ ,;nl


un
lora'llro
largent0
e si lVa.
'precipit-e
.C9n'qnesto
xi getti:me! o _
Azzone dCl' metalli.
.1 .4
cli del Brugnatelliy.sc-ne 9ttiene.un
|

>

" Fra i metalli che abbiano un neion


capace da decompone lalcool, non s
conoscono che il potassio ed il sodio.
Quaudo si mettono in questo liquido,

pccade uno sviluppo di gas irlrogenpe , e


1 due _mctalli passano allo stato di pro
tossxdi che rimangon disciolti dell'al

cool indecomposto.

_ poco pi di"agr., 95--2


" ,'_ "r
' *' _ a natura chimico di Questa-i ol
yere, Come 7d71ltl ch9.godon alle
stesse Propriet, non.hi (Velinos'g:iolaq che .

dopo e Belle esperienze fat?e dal sig.


Liel|ig I insieme. col: 'sig'. Gag-Luasvac.
Essi hanno dimostrato'ih questi.ultimi
tenipi che 'la polvere detpnanl'e {d'ar
ento da essi dettnfulmz'nante,altro non

Azione di varii acidi.


* Gli acidi solforico. fosforico, e ar
lenlco , esposti coll'slcool-a tempera

e che'un sal neutro compo_sto'di ossido


di argento e iun acidopqrticlare che
per le propriet che comunica ,a questo
polveri, hanno chiamatojlmz'm'co e

.
/

...c_' ,_ v,e_

'

,_

.
l
.
, _
WM
Menbtdnefa-.

)
V

*";La petditdi 5,3i2 non

tendo

_.<; ,coi.rert _l ossidi} metallici.'jl ' attribuire: n ndacgua, n a -i ro ene,


-.
faibig-o" a_jy-Luit_shc protano ' ed quiv'a'lehdq .a_l}a quantit -di qss gene
ii.ii. propriet che M.ll fu
\di neelauriia' "costituir col Cianogene
_ll'genho' di'nbn detooare quando su me ;.,liacidojl min 0 cianico.;semhrc.-che

_d. hpbveuir idill'ossigene di questo

scola con a'l'cthcorpi', \COn;e col, den

bossido di rame}

allontsipu

_inipunemente tritarqre col dito 0- con

uh'.pez odi eu'gliem, e quindi psporlo


all'anio _delfuoco , s'oi10' giunti a dei
far inarc; .la.qqautit del darboglo e
del azoto contenuti nellacldp dei fur
minutu; 'cd avendo ottenuto a volumi

'a' dotessp)y per hanno concluso che


1il fulmyinnt0'dfar'gento resultada: _
I ' OssidQi argento ... . . . . 77,328 ,
rAcidi) fulminico. . . . . .( . 22,472
'
0 In non
y

-\ '-,gdiargent;
3 di;usaiene ombil'- allarge'nto;
. '

l'ormai udi, rinato; "


j 2 dl_ cranogene
.
. , '2 i'vslbniv;
del rgdienle dell'acido. l'ulminico man . _f1 di ossigeue che col cmmgue casti
.nt)le proporzioni 'che r:_appfeetano il (' 1-: tufs;eli acida fulm_ihic0;b. ci_auico..
cinnog'eue, e in concgumna che lacido (il fulminato dargehto ha'l' seguenti
propriet: "
.f " '_ _\
fnlminico doveva essere.identicffall'a
cirlo cianico. Per ;iietcr:diphre vpoi In -,'* Rcsi'st'i: a una-temperatura .di 130;
pmpotziom: deliossido dkrgent ;e_ e_detuon'a fortissimamente-- llllllCl que
spettivnrnegite all' acido, 'hannokftrattglto \s[a'te;nperaturn, sia 'alz'nta di piii; e lo
coll'nrdo; j_droclbrico una. certa:unT 1' fm1'uo' ure detnon'arefla'. scintilla'ler
tit di. fulminato .ben _eet:co. Lacido , tricda, urto o lo'sfregarento di due cor

vdi ,gne cafhonilo e- i. volume

gas ..'-\

,.-

"'-2

uo'to- hanno cene us ch_e gli elementi

impiegato era un poco in ec&ssp; =_il p l


'iiqurp... stdtq' evapordtn.uo al sec-

uri.

'

<

_E biaucb,.fnrmat'o di piccoli crist'alli,


113 rjujane poco alterato pu'l conitto delk

y' chezza'). e sul_ nim'dell'op'rnzionc

non.
. ,, "
"
'\ \"'
_ lili.f aggiunta 'piimola- porzione dimido
nitrico, illim: di sc<amporr'erquclln quan-_ ." Non.hn azio_ne.uallg leccaniua, e
t d'idrdglorzodi. amo-0m c che si a .colnr la -pelle cpm'e i 's_ali{d argento.
.oteta esser fotmata a.'spbsb ll-azoto ' Non ha odb, bie-u'n sapore ostre ma
!rnentc metallico, e, sec'oiigio clfe'l1a ogrser

e'llf_gcid ' fulminico e, dellirlr6@!una dal:

varo Paibleqrdt, iinvclendviolento.


\ **' Il 'rume.,,ifl rncreunio, il Jeir' e lo
\
argento, qmter'n tu nel fulminato, doveVu f"zmcoiminersi ln'mria Soluzione. h'lleute
essere 'di. 77,51 | Conosciuta. n_ quan , ili. _lrninnto di rgenlo,}lo scompon
" tit' di odidg,elh proporzione in mi go" ,plloru1 nrgntmi precipita , e'si
'. stanno.lazotphval carbono'1in questo. ottengono nkovi.fulrbintati Con, questi
'f - ".._r'.'
'
f"
sale , henno_ roetlutdqlfl-gr ricci-nudein metalli.
e-lnlepgmtr. A ,tl ellettoztper gua "*", Largoto fulminante poco solu
;Mt.ffqi- \dn.uixa'esplosionb
pco' b'ilu nellncquu, l'u_igual lquanilo bol
- .ljt" pelle - vprl PP'Pt" lente nedis'cioglha uu'1f30 del'Suo peso,
;n\txqunti di fulminato di-argphtotol r_ 10 pe jascia'aepbsitare ,una parte per raf
.--" utoasido di'famn,_selenhdp;quesic due ' roddarnqr, sotto forma 'di aghi cri
eo_tto la-macchinafpnetuilnticn, btallini-biancl e Eticei' "5 "
(ten1Perutnra 'dpllnc un -bollwtc., , " Lucido indoclorio produce del clo

'la cl; uni:ll l Cloruro_ ohe_5e ne;mt.tenner


J
_trovat_nrtal i;uautit' ,, che l, pssidodi

mio a,ssorhire_ ,dnl._ olorpro di calcio

rom di argento,_dell'ncido idrocianico

. e un puovo facido che 'eoutienc del cloro,

je"rl cogliendo cqn dlligllFil ogni " del Carbonio, e dellazoto; e questo
nuovo acidp si pu ottenere con facilit
<_h' tra, gas), Da 3,"de:jgrumm_i Idi; fulmi
_vnatu adcni ripetrmopep_\qirntrdmlte puro, Quando si versi a eco per volta
-va'ppre acquoso -chef potevqsij svilup

t"qp_erjziom', .n6n'h'anaio avuto che all


,I

acu_
7'.

lacido idroclorico sul fu minato di ar

-tmcce di _oggua; ,e,eisi; ri vum;dg' il


gento, e si continui nch- il liquore
o_gi-gtoto;nblle propor, igiifebe V 'cesi dinibrhqrsi.
'
,
, qi __,i-l eimi6genej, ;unflthr ot- ' " '-_ "Lucido idriodico d dei pr9li

. '3Paf-wwelmewf- .
..(,'._'-maol"

analoghi, e in conseguenza un acido, un


,principio del quale liodio.

* L'acith idrosolforico

reduce un

acido in cui trovasi Io mi o, senza p0r

altro che la formazione sia accompagnala


dallcidu. idrocianico, emolumenti: Vi Si

produce del solfuro di argento.

ALC

(433)

L'acido nitrico bollente lo decom


pone, e se ne ottengono dei nitrati di
argento e di ammoniaca.

" insolnble nell'ammoniaca , ma


nell'altre dissoluzioni alcaline , come

nella potassa e la soda , pare che se ne


precipiti la met dell'ossido di argento ,
che ne resulti un fulminato a doppia
base pi o meno solubile e incristnlliz
zabile, che la soluzione di questo lul
minato non resti intorbata daglidro

dorati, quantunque contenga dell'ossido


d'argento , e che nalmente

l'acido

nitrico simpadronisca della base alcalina


e roduca' un deposito bruno acido di
fil minato di argento. E poich questi
sali fulminano tutti pi o meno forte
mente, per conviene, come nel fulmi
nato di argento, usare grand'attenzione
nel prepararli.
il fulminato di argento preparasi per
farne delle

alline fulminanti, e i cos

detti cuppel otlifulminanti da fucili.

ALC

mazione dellacido fulminico che com


binandosi al mercurio, gi ossidatosi a
spese dell'ossigene dellacido nitrico,
d luogo a un vero fulminato. Il sig.
Liebig giunto a ottenere isolato la
cido fulminico del fulminato di mer
Curio, facendo bollir questo sale colla
potesse, la quale per unattrazione mag
giore simpadronisce dell'acido fulmi
nico, fermandosi allora un fulminato di

potassa, mentre il mercurio precipita


allo stato dossido; e nel liquore ove
in soluzione il nuovo fulminato , si
versi dellacido nitrico, e cosi resta

isolato l'acido fulminico.


' ll mercurio fulminante bianco hi
giastro. Detuona fortissimamente a 18 ;
e lo stesso effetto prodotto dalla scru
tilla elettrica , _da un urto e dallo sfre

gamento. Gettandolo su i carboni incan


descenti, brucia con una amma di co

lor blu chiaro la quale accompagnata


da una leggera esp osione.
" Non ha odore, n azione sulla lac

camu'a, ed ha un sapore metallico; cri


stallina in aghi che hanno no a 6

Jl!ercuro fulminante.
La scoperta n dovuta a Howard, e
si ottiene nel modo seguente.
" Si discioglie in un matruccino alla
temperatura ordinaria una parte di mer
curio con 7 |fn di acido nitrico a 34
dell'aleometro di Baum. Si aggiun
gono l| parti di alcool, e si fa bol
ire il tutto per lo spazio di due o tre

millimetri di lunghezza.

minuti , cio nch non cominciano a

analogia con quelle del fulminato di ar

comparire alcuni densi vapori bianchi,


nei quali il sig. Liebig ha riscontrato
molto mercurio in stato vaporoso, quan
tunque questi Vapori non abbiano una
temperatura maggiore di 100. Col raf
freddamento si deposita una
lvere

gento.

biancastra, che sembra essere

armata

di minutissimi aghi; e quando non


se ne deposita pi, allora si getta la
polvere sopra un ltro, si lava con
acqua fredda, e si fa seccare allombra.
" Howud riguard questa polvere
come composta di acido ossalico, di os
sido di mercurio, pi un poco di gas ni
troso eleri2zato; e Berthollet la cred
una combinazione di ammoniaca collos
sido di mercurio e di una materia ve
getnbile particolare, proveniente dalla
scomposizione dellalcool, e che, se

condo lui, poteva variare nella sua na


tura , giusta il modo con cui prepara

vasi. Ma ora si sa che nella reazione


dei principi dell' alcool e di quelli del
l'acido nitrico sul mercurio, accadono
gli stessi fenomeni che si sono accen
nati parlando della polvere fulminante
di argento, e vi in conseguenza for

Diu'oa. delle Scienze Ndl.

Il nitrato e l'ossalato di mercurio


sono i corpi che lalterano. Quando si fa
bollire nellacqua, si vede separarsi del
mercurio metallico , ed il liquido lascia
depositare col raffreddamento alcuni cri
stalli bianchi di fulminato. Finalmente
tutte l'altre sue propriet hanno molta

Preparazione dell alcool.


Per ottenere lalcool retticatissimo,
bisogna pigliare lo spirito di vino del
commercio che sia di una densit di
0,821 oppure di o,8|6, metterlo in una
storta tubulata nella quale siasi prece
dentemente introdotto tre volte il di lui.
peso di cloruro di calcio molto asciutto
e polverizzato , adattare unallunga ed
un

allone tubulato alla storta , e di

stil area bagno di rene, 24 ore dopo che


lalcool e il cloruro siano stati messi in
reazione; e questa distillazione comica
farla assai dolcemente, poich facendo al
trimenti l alcool non verrebbe di quella
concentrazione che si vuole; e quando il
prodotto non sia di quella leggerezza che
si desidera, si distiller di nuovo. Al
lorch si vuole ottenere pi concen
trato che sia possibile , si possono in
trodurre il cloruro di calcio e l'alcool
in una boccia a tappo smerigliato , agi
tarli insieme, e passate 24 ore, cio

quando lalcool sar ben5sc)hiaro, decan

ALC

( 434 )

tarlo, e cosi separarlo dalla maggior parte


del cloruro che si unito allacqua , e
distillare poi il liquore decantato, afne

di spogliarlo di tutto il cloruro di calcio


che pu tenere disciolto.
Si pu retticare l'alcool impiegando
il sottocarbonato di potassa calcinato ,
come ha fatto Lowitz, o meglio anche
impiegando la calce cmstica. In questo
caso bisogna empir la storta fino ai tre
quarti di calce ridotta in pezzetti, e
non riucipiare che dopo due o tre
giorni di contatto, a distillare l'alcool,
il qual deve coprir la calce per in poi
lice soltanto; e devesi arrestare la di
stillazione, tostoch la calce che in fon

do della storta, comincia ad annerire.


Un vantaggio che la calce presenta sul
cloruro di calcio , quello di poter
sospendere o di ripigliare in seguito la
distillazione, senza correr pericolo di

romper la storta, dovecb un tale in


conveniente succede con facilit quando
ci serviamo del cloruro di calcio; ed ac

cade spesso , che, se non si vuota la


ltorts alla ne dell' operazione , cio
quando il residuo ancora caldo, essa
crepa appena che l'idroclorato di calce

comiucis per raffreddamento a cristal


limare.
Usi.

LC

cool sulle materie che hanno unito alla


preparazione delle tinture.
* Lalcool adoprasi per preparare un
gran numero di vernici molto seccative;
e prottando delle di lui propriet an
tisettiche , le quali scmhran dipendere

dalla molta attrazione che ha per l'acqua,


adoprnsi nei Musei di Storia naturale
per preservare dalla scomposizione un
gran numero di preparazioni animali.
lmpiegasi in chimica ed anche nel
leconomia domestica come combusti
bile, avendo il vantaggio di non pro
durre cattivo odore, e di non depositar
nero di fumo, quando sia allungato di
una quantit conveniente di acqua. (Cm)
" Istoria.
Sembra che i Greci cdi Romani non
abbiano avuta alcuna cognizione intorno
all'esistenza dello

spirito di vino, e

pare che la di lui scoperta, bench ri


m0nti a un epoca sconosciuta , debbasi
ripetere dei popoli del Nord dell'Eu
ropa. Arnaldo di Villanova che visse
sul terminare del secolo decimoterzo , e
che profess medicina a Montpellier, fu
il naso a descrivere il processo per di
sti lare l'acquuvite, e Raimondo Lullo
quello di retticarla. L'espressione al
cool o alkohol che araba (composta
di al, articolo riempitivo, e di kol, che

L'alcool, a densit diverse , l'agente

vuol dire, attenuare, diminuire; o piut

pi prezioso per l'analisi delle sostanze

tosto di al,cio, la, e di kol, porzione pu

organiche: imperocch senza di lui vi rissima e sottilissima), applicaviasi dagli


sarebbe un gran numero di principi im antichi a certe sostanze ridotte in pol
mediati, i quali invano potrebbero ri_ vere nissima; e dicevssi alcoolizzu
mauere separati fra loro.
siano il macinumcnto dei corpi friabili :
Lalcool, lo zuccheroe l'acqua sono i moderni soltanto sono stati quelli che
hanno adottato questo vocabolo per in
i tre principi essenziali per fare i ro
solii. alcool e l'acqua sono le parti
dicare lo s irito di vino retticato.
che costituiscono l'acquavite; e la pre " ALCOOLATI. (Chim.) v. Ancoou eol
rosrr.
senza dell'alcool a quella che caratte
rizza i liquori fermentati che si chia ALCOOLE. Chim. V. ALCOOL. (Cm)
mano spirito-si, come il vino, il sidro, " ALCOOL Dl OLFO. (Chim. ) Il
la birra ec., i quali debbono a lui la carburo di zolfo , per essere di una
estrema volatilit e inammabilissimo,
loro propriet inebriante.
In farmacia serve non solamente di ebbe questo nome da Lampadius.
mezzo d'analisi per isolare certe so ALCOOLI COMPOSTI o ALCOOLA
'll. (Chino) Si d questo nome ad alcu
ltanze meditiuali,ma entra ancora come
elemento nella coni osizioue di un gran ne dissoluaioni di diverse sostanze nel
_ numero di preparazioni , specialmente di
l'alcool, che si dicono anche acque di
tinture che non sono che soluzioni alcoo
stillate spiritose , tinture , (mimmi spi
liche di materie resinose unite a prinCipj
ritosi cc. Queste sono soluzioni d'olii
Volatili, di balsami, di resine, di mate.k
coloranti, e spesso a principi aromatici
rie
coloranti , fatte a caldo o e freddo
volatili. Queste tinture, quando si distil
lauo, danno un alcool carico solamente
nell'aloool. Si preparano er la farma
di princi
aromatici, ed allora piglia cia, per la toeletta e qua che VOltl un
che per le arti, e sotto questo ultimo
il nome I acqua aromatica spiritosa di
rapporto esse costituiscono le hasr dello
stillata. Queste se ne si possono otte
Vernicia spirito di vino. V. Ancoon.
nere anche distillati o direttamente lal
.

.. _..,_V ,

ALC

( 435 )

ALCOOLIME'1RO ALCOOL%ME
'llt), ALCOUMETO. (Chim,)_' otto
queste varie denominazioni,_\che.y non
sono che modicazioni duno stesso nome,
si distinguono diversi areornctri a spi
rito di vinn dierrnlem1l8 costruiti.
" ALCOOLOMETRO. (Clu'm.) V. Al.
cnonmerno.
" ALCOOMETRO. (Chim-) V. Azooo
una-rao.
:a

ALC

Francia , dove invece di questa scorza


fu venduta presso alcuni farmacisti una
certa polvere bigia, mescolata di guain
co raspato e di falsa angustura , e pres
so altri, alcune _sca_ppie di un legno
mo to duro, pesante, giallastro , odoro

so, il quale apparteneva a luna specie


d'alloro. La_vera scorza dalgornoco in
pezzi pi o meno schiacciati, grossi da

due a quattro linee, di colore. rossastro,

ALCURNEA. (801.) Alchornea, Swartz.

di sapore amaro,

Genere di piante dioiche della famiglia


delle eqforbiucce e della monadela po
liandr: del sistema sessuale. Esso di
stinguesi per i seguenti caratteri: ori
maschi con un calice di tre o cinque di
visioni, con stami , j di cui lamenti
sono riuniti per la parte inferiore; ori

poco spongiosa , ricoperta spesso di un


lichenc giallastro che distrugge l'epider
mide. Alcuni hanno pensato che debba
appartenere ad una specie di querce; e il
sig. Lemaire-Lisancourt che ne ha fatta
lanalisi , incline a credere che essa pro
venga da una apocinea , vicinissima al

scabra, inodore , un

femmine, con un calice di tre o cinque

nerium anzi J'SL'HICPCMII- Egli ricev

denti, con un ovario didimo , con uno


stilo corto, diviso in due o in tre parti,

questa scorza da un suo corrispondente

ed altrettanti stimmi lunghissimi. La

niva da un albero di una grandezza me


diocre, di succhio latteo, di ori molto

cassula piriforme , ha due o tre cocchi


mouospermi, e si separa in altrettante
Valve.
" Anconssa 01 Focus nasone, Alchornea

latfolia, Sw. Albero alto circa venti


pie i con tronco diviso in rami oriz
zonlaii , divergenti, e in ramoscelli ci
lindrici, leggiermente verrucosi, guer
niti di foglie alterne , picciuolate, molto

grandi , lunghe pi di due o tre pollici,


ovali , un poco rotondate, membrane
se , molto glabre; ha i ori ascella
'ri , e

terminali, i maschi in un ma -

gior numero e rammassatl in gruppi si


terni, quelli femmine disposti in racemi.
il numero lernario delle diverse parti
della frutticazioue quello che incon
' trasi pi di rado. Questa pianta cresce

e] Brasile, il quale glindic che prove


belli, sebbene poco odorosi, guarniti di
cotone o di peluvia; ma questi raggua
gli sono troppo vaghi per stabilire un'o
pinione certa. Del resto si sono attri

buite allalcornoco le propriet le pi


maravigliose, ed in specie quella di gua

rire le tisi polmonari; ed alcuni al con


trario hanno in esso riscontrate delle
qualit deleterie. Tali relazioni sono
state estratte da un opera pubblicata
sotto il nome di Ephmerides de: Scien
crs naturelles et mcdr'cales, N. 2. A
me sembra probabilissimo che la scorza
qui menzionata appartenga al genere al
chornea di Swartz, albero dellAmerica
meridionale qui sopra descritto. (Pom.)

' Secondo Poudenx , il quale _{u il

sulle alle montagne della Giamaica.

primo a introdurre nel 1811 l'alcorno

"" L'alrlwrnea castaneaqfolx'a di A


driano de Jussieu ora riportata da Hum
boldt e Bonpland (PI. quin. l,pag. 162,

cc in Francia , questa scorza proverreb


be dalla cambogiu gulla; ma Virey
(lopinione che altro non sia chela scor
za della querce sughero, quercu: subur,

\ tab. 46; POII., III. gen. Suppl. icon.) al

genere harmesz'a, colla indicazione di


amnesia castaneuefolia. V. Ernesta.
*' Il nome alchornea derivato da
Alchorn, botanico inglese, a cui Swartz
intitol uesto genere.
" ALCOR OCCO (Bot.) V. Azoosnoco.
" ALCURNOCH. ( Bel. ) Questo nome
volgare della

ucrce sughero , quercus

suber , L., ci
venuto , (in da tempo
antichissimo, dalla voce spagnuola al
cmnoque che Vuol dir sughero.
ALCORNOCO o ALCORNOCCO. (Bot.)
Scorza di un albero che non ci anco

ra ben noto, introdotta in Spagna nel


180/| da Don Gioachino dove , raccolta
nell'America settentrionale alla Guiana.
Fino al 1815 fu pochissimo sparsa in

L., raccolta
sughero; e

rima della formazione del


hevallier e molti altri ri

guardano come probabile questa ultima


opinione, tanto pi che li Spagnuoli
c e sono stati i primi a sr conoscere
questa scorza,
i alcornoque

le hanno dato il nome


che Vuol dir sughero ,

nome da cui derivato in ltalia quello


volgare di alcornoch a questa specie di

querce (Vi Ancoaaocn. Altri poi pen


sano che non sia n ' una n la tra,
ma sibbene la bowdichia virgilioidcs di

Humboldt e Kunth (Gener- Americ.


tom. 6, p. 376), albero che cresce al
1' imboccatura dell Orenoco e in altri
luoghi dell'America equinoziale, e che

appartiene alla famiglia delle piante le

(436)

ALC

gnminme, avente dicci storni separati


e-i petali aperti come nelle gcq[froee che
hanno pure delle sc\rze amare. Let'o

ALD

chque divisioni profonde; _I corolla


corta campanifera quinquelobs, gueruita
di cinque stami che la sor assano ; lo

jlie di quest'albero sono alato, in nu

stilo formato, terminato da

L ovario diviene una piccola cassula


ovale , l-loculnre, ripiena di uno o due

nero di tredici, lanceolate, bislunghe


ed ottuso;

ne stimmi.

'" ALCORNOCO. (Clu'm.) Vari chimici


semi, e avalve.
hanno fatta in epoche di'erenti l'ana ALnss renna , ldea pinnata , Fini: e
Paton. Il fusto erbaceo, le foglie sono
lisi dcll'slcornoco; e noi qui riferiremo
le resnltanze che ne hanno ottenute alterne e pennate; i ori, in spighe
Cad-de4assicourt , Nachet e Rein , e terminali, sono rivolti da un solo lato
della spiga, come I'eliotropio, al
che si trovano registrate nel Diclion
quale questa pianta si assomiglia un
naire dr: Drogues di Chefallir.
poco per l'abito, e ne differisce per
Cad-de-Gassicourt e Nachet, che l'a
le sue foglie permute e per la sua cas
nalizzarono nel 1812 , hanno osser
sula e per il sho stilo l'orcuto.
ne
st'nltimo carattere esiste pure nell eli
1. Che I'nt'usionee la decozione ac
quosa dell' alcornoco non precipitano mi tropio pennato, helz'olropium pr'nnatum,
la soluzione di gelatina , n quella del ' Valli, Symb. , il quale rassomiglia tal
tartrato di antimonio e di potassa; che mente all'aldea , per cui forse altro
l'infusione alcoolica fatta colla radice ,
non che una variet di casa a spighe
tanto trattata che non trattata coll'ac
pi tte. Lamarck riguardando come
qua, precipita la soluzione del tartrato enssuhre il frutto di que st eliotropio ,
di antimonio e di potassa; quindi che lo riporta al genere idrollo , sotto il
il principio dellalcornoco. che precipita nome d' hfdrophyllum magcllunicum ,
questo sale , solubile nellalcool e inso- e quando ei non s inganni, bisogna riu
nirvi anche I'nldea, In quale per Io me
lubile nell'acqua.
n. Che il incipo contenuto nellal- no deve sempre seguirlo immediata
cornoco, e c e precipita il concino, il
mente. (1.)
" Sprenel ha riunito il genere aldea
solfato-di ferro e lacetato di piombo ,
al genere p acelfa , chiamando phacelia
solubile tanto nell'acqua come nell'al
peruanalfalded pinnata. Jac uin ha
cool.
3. Che il sale di calce, contenuto pa
pure colla indicazione di phace ia cir
rimente nell'alcornoco, solubile nelj cinnata riferito a questo medesimo ge
nere
l'aldaeq ci'rcinnata di Willdnow
lacqua e non nell'alcool.
'
Rein fece i suoi saggi_analitici nel che I'heliotropium pinnalum di Valal,
o h_ydro hflluhl magellunicum di La
18|8, e trov che la parte legnosa del
marclr. n questo dlLl0llall0 per altro
l'alcornco conteneva:

lhfdloph llum magellanicum non ha


Gomma........... 165
cambiato i post_o V. lmorvsao.
Materia estrattiva . . . . .
102
Resina.a...........
Umidit...........

2
136

"" Questo genere la stabilito in onore


di Francisco de la Alde spagnuolo, capo

Acido tartrico . . . . . . . tracce.


del Collegio dei Farmacisti di Madrid.
ALCUBIGL (Ornit.) Sotto questo nome 'LDINA. (801.) Aldinu. Questo nome
il Gesnero ha indicata lallodola Cappel
stato dato da Adanson in memoria di
laccin. Alauda crg'slatn L. Ca. D.)
Aldini, autore dell'Hort. Farhes., al
i ALCYONIDlEAE. ( Bot.) . ALGIOIH
l'ebony, albero della Giamaica , de
orsa. Lana.)
scritto e gurato sotto quello di br a,
ALEYONIDIUM. (Bob) V. Al.moslmu. da Brown, Hm. Jum., 229, t. 3|, . a.
Quest'albero che della diadel/a de
su.
A DA A. (Bob) Villdenow cosi scriveva candria, L., presenta nel ore e nel suo
pistillo i caratteri ordinari delle pian.
il genere Idea di Ruiz e Pavon. V.
te le umincfs'e ,ed ha la carena di due
Annas.

*ALDEA. (802.) Alde, genere di piante petali. Il suo ovario diviene un legame
del Per descritto da. Buia e Pavon,

corto, contenente due semi, diritto dalla

(Gen. lg, Flor. a, pag. 8, t. H4, a)


Il quale appartiene alla famiglia delle
borraginee, e alla entundria Indnoginia

parte della sutura , e sinuoso nel suo

del sistema sessuale, e trovasi collocato


luelll szionl &lei {rutti cassul;ri Ifra

'itlblif o,Ha fil rclinicollum,


e la acecon
ia,
phlels'a.
persistente

mezzo dalla parte opposta , per cui pi

glia l'aspetto di un frutto composto di


due lobi monospermi , separati per un
ristringimento. Le sue foglie sono rac
colto in fascetti, dal mezzo dei quali si
alzano alcuni peduncoli solitari che

ALI)

(437)

ALLE

l:;nno uno, e il pi delle volte, due fiori.

te, che della [N'Hllllllffl pentaginia,

( .>Questa

L., consacrato alla memoria di


pianta, dice Tessier, mentre

non che un semplice arboscello a S.


Domingo, costituisce alla Giamaica un
albero che ha un altezza di 15 a '10
piedi, e un diametro di 6 a 8 pollici.
1 suo legno di un brutto carico, ve
nuto di bianco e di giallo, compattis
simo, ca ace di un {buon

pulimento ,

per cui riesce atto a diversi lavori per


impiallacciature e per tornio. Esso for
ma un oggetto di commercio alla Gia
maica, dove , come si detto di sopra,

conosciuto sotto il nome di ebon_y;


ed a S. Domingo ha il nome trivialc
di gin: de gulle. Se ne fanno delle
mazze molto galanti , le quali peraltro
hanno l' inconveniente di rompersi con
facilit, quando si lasciano cadere sopra
qualche Corpo duro. ET.)
Linueo riferiva a suo aspalathus
ebenur questa

pianta, come pure 'uno

Jpartium di Plumier, gurato da Bur

Idro

vando, autore di una grande lsto '


degli animali , dei vegetabili e dei I;
nernli, divisa in tredici volumi in-folio,

e pubblicata in Bologna verso la ipet


del secolo decimoaettimo.
'Qnesla pianta un erba bassissima
che cresce nell'acqua , e si sostiene alla

di lei supercie per mezzo delle sue fo


glie vescicose, verticillatc, formate da
una specie di picciuolo cuneiforme spon
ioso , il quale attaccato al fusto dal

'cstremit pi stretta,ed ha nellestre


mit pi larga sei letti,in mezzo ai qua
li situato un follicolo semiorbicolare ,

compresso , pi corto dei letti. i suoi


ori Solitari, ascellari, e molto piccoli
hanno un calice con cinque divisioni
profonde, cinque petali ed altrettan
ti stami. Il suo ovario libero, sormon

tato da cinque stili e da altrettanti


stimmi, diviene una caasula t-loculare,
5-valve, che racchiude dieci semi attac

mann, t. 246, f., ilquale'diversica mol


cati alle pareti. Questo genere, giusta il
tissimo a motivo del suo frutto intiero confronto di molti caratteri, ed in specie
non sinuoso. Murray distinguendo con per lattaccatura dei semi, sembra avere
ragione queste due piante, ha fatto di qualche rapporto colla famiglia delle
quella di Plumier un pterocarpo, chia
capparidee, e particolarmente col genere
mand0l pterocnrpu: bari/alias, e l'al
drosera di Liiineo, che il rorella di
dina stata riunita da Swarti allame
Hll, e il rossolis di Tonrnefort.
rimnon di Brown, chiamandola ame
%nesta pianta comune in Italia, ed
rimnub ebenus, sebbene il legume in ALE.
m rancia
(801.) nelle
Si dicono
vicinanze
cosi di
i petali
Arles. late
tiero di quest ultimo, che aveva a
Bmwn. stesso impedito/di fare questo
rali situati fra lo stendardo, e la carena
ravvicmamento, un segno costante
nei ori delle piante legumihose. (L.
mente distintivo , il quale forse obbli
P. Ah.
gher a lasciare sussistere il genere al ALEAN'RRDE, Aleanlrx's. (Ittiol.) Ate
ina , come genere se arato e diverso neo cosi chiama un pesce, che trovasi
dai tre generi enunciati qui sopra. (J.)
nel Nilo.
C.)
" Modernamente stato riconosciuto " ALEBRAN. (Ornit.) V. Aussnnico.
che l'uldi'na di Adanson, il pterocar
(Cn. D.)
pus di Murray, che Persoon ha chia "* ALEBR ENT. (Ornil.) V. Annanco.
mato plerocarpus cbenus, e Reichenbach Cn. D.)
purocarpus glaber, e l amerimnus ebe A EC, 0 HALEC. ( Ittiol. ) Il Cesnero
cos chiama un piccolo 'esce da esso
nu.r di Swartz , in nulla diversicano
considerato come il pi vnle fra tutti,
dallaspalailnu cbenus di Linneo, e che
jazz: piscium, e che, secondo Columella,
in conseguenza non sono che una mede
solamente buono a servire di cibo agli
simnppianta. V. Asmuro.
ALDI - (801.) Sco oli, posteriormente altri. (V. Gesuero, De Aquat. p. 39.)
ad Adanson, aveva li3l0 questo nome al
Trovasi pure nell'Artedi (Ichthyol. ,
vada/miri, che Rheed (Ilvrt. Malub. 9,
part. V.) la parola halec', o alec come
t. 42) annunziava come avente un solo
sinonima d'ariuga, e su questo va d'ac
seme n_udo, ma questa pianta stata cordo col Rondelezio. (H. C.)
dipo: riconosciuta come una specie di * ALECE , Ilaler. (Itti'ol.) Presso gli
Carmautina , justicia gmdrxrussa , In, antichi cosi chiamavasi una specie di
il di cm frutto e indubitatamente una
salsa composta della salamoia, e degli
cassulu simile a quella delle specie con
intestini d un piccolo pcsce, che deve
cneri. (1.)
\
essere certamente l' acciuga, Engrauli:
ALDROVAND. ( Bot. ) Aldrovanda.
encrusx'cholu: Cuv., Clupea encrasicho
Una sola specie, detta aldrovanda vesi
lux Linn., o la sardine, Clupea spratlu:
culo-m, costituisce questo genere di pian
Liu. V. Escnsounz, e Cacrzs. (H. C-)

ALE
ALECHL

(433)

Ilalnkf. li croton aro

maticum cosi chiamato all'Ambona ,

secondo il Rumtio, il quale no una


fall0 il suo halrcur lz'tlareu.

' ALEClO. Halccz'um. (Polip.) Otiten


separa sotto questa denominazione al
cune specie di cartolerie, tra le quali la
pi conosciuta serve di tipo al genere
oa di Lamouroux , ed assegna loro per
caratteri generici l'avere molti tubi fra
loro riuniti onde formare un fusto co
mune, e le specie, che vi colloca, e sud
divide in due sezioni, secondo che la

testa diritta , o pedunculata, sono le


Scrtularia halecina ( Thou halecina
Lamour.) Seularia s inom ,_gencu
lata, egelatinosa. V. ea'rnunu, Sen
rux.uuee, 'los, e Laoxeons. (D: B.)
ALECTORlA- (Bob) V. Ansnoau.
iLnu.)

A EC'lOROLOPHOS. (801.) V. Ats'r


ALECTRA.ABM.)
ALECTRlO
roaonoro. . (Bob)
V. V.
Aums.
ALn'r1'ltlo. (L)

ALE

nate ad. angolo in istato di riposo. Le


antenne sono filifurmi, bianche come il
rimanente del corpo , che ha per una
log era tinta rosea s ecialrnente verso
la dome , le zampe unghe, con due
soli articoli ai tarsi, che sono sempli
ci, ed ungulati.
'
Georoy l' avea creduta una falena, e
Linneo una tignuola , ed ambedue ave
vano considerato il becco c0me una
tromba , essendo per scusabile un tale
errore, giacch la qualit delle ali e
propria i un lepidottero, e 'l insetto
medesimo, che ha al pi due lince di.
lunghezza , fluscissimo , e difcilissi
mo a prendersi, bench io sia lento il
volo, ed a brevi riprese.

Trovasi colla massima fre uenza in


autunno sotto le foglie della 'elidonia
maggiore, Clelz'clonfux muju.r, L., ove
soggiorna socievolmente in mezzo alle
macchie , che , per quanto sembra, si.
propaga, e incontrasi pure

sopra altre

piante, e specialmente sotto le foglie di


ALECULA, Halecula. (Ittiol.) L'ac
cavolo. v. Tav. 596. (C. D.)
ciuga, Engruulis encrasicholus Cnv., AL?NNEII, <ALESNE. (1uiol.) V. Lasnu.
Clu ca encrasichol_ua Linn., indicata
in clou sotto questo nome. V. Buonan A EOCAK , Aleociara. (Entom.) Gra
unn. (H. C.)
venhorst ha descritto sotto questo nome
" ALEURlA. (Bah) Alegria. Sess, bota
un piccolo genere di colcotteri, della
nico messicano, aveva con questo nome . nostra famiglia dei brachelitri , vicino
formato un genere nuovo per una bella agli staillini. C. D.)
pianta arborea del Messico, chci chiam ALEPI. OrnitS V. Anna. (Ca. D.)
alwgria candida e che dipoi stata ALEPlD A. (Bot.) Alepx'dea, genere sta
riferita dal Martina al opere Iuhea, bilito da Roche, nella sua Monograa

detta luhea cqndz'cans. . LUBA.


LERODE, Aleyrorler. (Entom.) Questo
nome applicato da Latreille ad un
genere d'insetti , che comprende n qui
una sola specie, ed 1! dell' ordine dein

emittcri, della famiglia dei litadelgi, o


piantisughi. Le sue quattro ali sono co
perte di scaglie fariuose, come nei lepi
otteri, bench la forma della sua larva,
la su: metamorfosi, ed il becco lallon

tanino da quest'ordiue , e la sua deno


minazione tolta

dal greco aleugadn;

(aleyrodes) signica farinaiolo.


Aumons nanna Cemnoms. (Aleyrodes
Chelidom'i) Geoli' lst. degl Ins. Pho
le'ne culicgfome dc lclax'rc, Falena
culiciforme della Celidonia.
Carattere.

Interamente bianca, ali

ovali a schiena d asino, con un piccolo


punto cenerino.

Questinsetto differisce da tutti gli

degli erj'ngium, tab. l, per la astruntia.


ciliaris di Linneo figlio, distinto da un
calice di cinque divuioni ovali; cinque
petali ricurvati in dentro; cinque sta-mi
rivelati ' un ovario ombilicato munito
di diecr crenature alla sommit; due
sti i; il frutto tubercoloso , aderente
col tubo del calice, e che all epoca della
maturit si divide in due semi: i ori.
sessili, riuniti in capolino sepra un ricet
tacolo nudo, formanti ombrelle circon
date da un involucro di dieci incisioni
profondo , lanceolata , spinose alla loro
sommit. Le sue foglie sono cilinte, lan
Ceolale. V. As1'naltn. (Pom.)
' ALEPlDOTO, Alcpid0!us. (Itu'ol.) Que
sto nome proveniente dal greco, usato
dagli lttiologi per indicare tutti i pesci,
la di cui pelle sembra nuda, vale: dire
senza scaglie , e conoscesi fra questi il
rombo alo idoto , Rhombus alepidolus

Lacp., C aetodon alepidotu: Gmel., e

altri piantisughi nel 'eolore , e nella


il carpino: alepidoto, coriaceo, o nudo
forma delle ali, che sono bianche latti
ec- Cfprinus corialmus Lacp-, Cfpri
cine, larghe, rotondate; quasi ovali con nur medus Bloch. (F. M. D.)
una costola principale, che forma un ALEPIRO. (801.) Alepyrum. Questo gene
Jrilicvo verso il mezzo, e restano addos
re, stabilito da Roberto Brown, e che ap

ALE

(439)

ALE

partienc alla classe monandrr'u tri'_ni_a


polfginia del sistema sessuale, VlClnlS

sibili, cilindrici ed alterni. Le foglie sono

simo al centrolcpis , Labil., difi'ereiiclone

acuminate, leggiermente dentate nei loro


margini, verdi nella pagina superiore ,
pi pallide e un poco cotonose nella;infe
riore, specialmente quando son giovani,
lunghe quattro pollici, larghe due; i pic
ciuoli pubescenti, provvisti bene spesso
di qua che piccolo tubercolo glanduloso.
1 ori sono di un bianco di neve,

soltanto per i suoi ori sprovnsh di


Valve calicinali, per le sue spate_2-val:
vi, qualche volta i-liore , per gli ovai']
in numero di 6_a I8,aderenti a un asse
comune, e tutti rivolti dalla stessa parte.
Questo genere non contiene che tre spe
cie originarie della Nuova-Olanda, e

sono l'alepjrum mulicum, l'alepfrum


pgl_yginum , e l' alepfrum pumrlro.
out.
A EPY UM. 190:.) V. Acerno.
ALES. (Bot.)
. ALcli.
- '
ALESIA. (801.) Halesi'a, genero di piante
dicotilvdoni a ori completi, monope
tali della famiglia delle ebcnncce e della
dudecandria monoginia di Linneo. hs_m
ha per carattere essenziale un .calice
molto

piccolo con

corolla grande] ,

quattro

denti; una

ventr1cosa ,_ campana

lata, divisa nel suo lem_bp in quattro


lobi corti; dodici a sedici stami , cm

picciuolate , alterne, bislunglie , acute,

pendenti, laterali, peduncolati, riuniti

tre o uattro insieme in piccoli maz


zetti sui vecchi rami. Questi ori sboc
ciano nel mese di maggio , prima che
le fa lie siano intieramente sviluppate.
l periuncoli sono pubescenti; il calice
corto persistente; la corolla campanulats,
4loha, grossa quanto la punta di un dito:
i frutti sono bislunghi, quadrangolari,
con quattro ale, ristrette versa la base,

mncrunate alla sommit mediante lo


stilo persistente. Questarboscell' ori
ginano della Carolina, perde le foglie

nellinverno, ed coltivato in alcuni


giardini d'Europa.
lamenti riuniti in tubo alla loro base,
attaccati alla corolla; un ovario infero; ALBSIA ni no: ALI, Hulesia diplera,
Linii., SPII, , 636; Willd., Arbr., 138,
uno stilo; uno stimma semplice. Il
frutto e una noce bislunga, di otto facce,
Cavan., Diss. 801., (i, p. 338, tab. i87,
ricoperta di un inviluppo , con quattro Ellis, Act. Angl., vol. 5|, tab. 3|,

angoli muniti di ,una membrana in


forma di ala , quattro logge monosper
me , sormontate da un stilo persistente.

Questo genere stato consacrato al


celebre Hales, autore della Statica dei
vegelubili, e comprende certi arbosce_lli

molto graziosi , originari dell'America


settentrionale, di ori bianchi, laterali,

pirndenti, Tormenti col loro insieme n_n


racemo quasi terminale ; colle. foglie
semplici , alterne, che si avvicinano a
quelle del ciliegio. Questi arboscellt ne
scono molto bene allo scoperto nel no:
stro clima, e seno decorano i boschetti

dove producono un grazioaissimo_ ef


fetto, quando si pongono fra i Citisi e
gli alberi di Giudea; essi dapno gran co
ia di ori,

uamio si coltivano in un

buon fondo i terra, n bisogna che


abbiano molto sole. Si moltiplicano per
mazze, le quali non cominciano a bar

g. B. Questa specie che potrebbesi so


spettare non essere che una variet della
precedente, ne diversica per le sue fo
glie molto pi grandi, appena acumi
nate alla sommit , glabre, delicate c
molli nella pagina inferiore a motivo di
una laiiuginc a piccoli peli cortissiml,
visibile soltanto allocchio armato di
lente. Il frutto provvisto di due grandi
ale, e di altre duo cortissime , e lo stilo
persistente da cui terminato, il meno

lungo. Questo frutto contiene una noce


dura , acanalata , divisa internamente in

quattro logge , due delle quali ne aborti


scon0 spessissimo i semi; e ciascuna di

esse contiene un seme. Questnrboscello


cresce nella Carolina e nella Pensilva_nia,

coltivato in molti giardini dell'Eu


ro aprecedente.
, e richiede le diligenza medesime
delJ
Lesu DI rioni" PICCOLI, Halesi'a porvi

bicar bene , se non in capo a due o tre ora , Mich., Fior. Bar. Amar. , a , p.
mesi. in Francia somministrano pure 50. Questo arboscello si distingue dalle
dei semi maturi , i quali si raccolgono
ne specie qui sopra descritte, per i
soltanto nel secondo anno.
suoi ori molto pi piccoli, ai quali
Ancsu con QUATTRO AL! , o nanna CARO; L__succedouo alcuni frutti par1mente pic
un, Halesia letrapleru Linn.; Lamk. ,
coli , molto strozzati alla loro base, che
1U- ge'I-, lb. 404, Gaertner, de Frucl., hanno la forma di una mazza ferrata ,
tab. 32; Ellis, Art. Angl., vol. 51, p.
provvista di quattro ale', corte, ineguali.
lichaux rigetta , come insufciente, la
33|, i. 22 , f. A; Catesb. , Car'ol. , 4,
tab. 64; Cavan. , Diss. Bot. , N. 4g7,
distinzione delle specie, stabilita se
tab. i8i. Arboscello che si alza da quiu
condo le foglie e le glandule situate so
dici a diciotto piedi, con ramoscelli es
pro il picciuolo, poich tali parti Vllll0

ALE

('440)

ALE

molto soggette a variare , n costante e


la presenza delle glandule: per il ca
rattere specico deve essere particolar

farina. Questa pianta cresce nellAme


rica settentrionale, ed perenne; colti
vasi in Europa, nell'arancierc o nelle

mente dedotto dei ori e dai frutti.

stufe temperate; esige una buona terra


sugosa e mescolate con un poco di rema.

nesta pianta cresce alla Florida nelle


Vicinanze di Matemga; ed molto pro
babile, che, come le due precedenti, pos

sa essere coltivata in Francia e in al


tre parti d'Europa.(Poilt.)
LESlA. (801.) Hulesia. il genirc che
P. Browne , aveva

fatto sotto questo

Teme il freddo, e quando non si sia


no usate diligenza: nel

tenerla difesa,

perisce al minimo gelo. Si moltiplica


per barbocchi,i quali si separano quando
essa ha perduto le foglie, e che si pien
tano poco tempo dopo.

' nome , presentemente la gueltarda di Aterruus omnoss, Aletrirfragrans, Linn.


Linneo; e l'halesiu di Loelling dive
Questa: specie ha un tronco, o piuttosto
nuta una trichilia. Ellis ha dato que
uno stipite, alto da otto e dieci piedi,
sto nome a un altro genere vicino allo verticale, segnato dai vestigj delle an
tiche foglie, e sormontato, da un fascette
nyrax, il qual nome gli stato con
di foglie lunghe lanceolate, che formano
servato.
.)
ALESNE. (Illinl.) V Lnsnu. &F. M. D.) una guaina alla loro base; le foglie pi
"' ALESSANDRlNA (But.) orna vol' esterne sono pendenti. 1 ori sono bian
gare della ronza di S. Giusep e di or castri e disposti in spighe ramose; essi
si aprono la sera, e profumano laria di
bianco, nerium oleamler
al 0.
" AL E5810,Aleris.Entom.)Nome duna un odore gratissimo. Questa specie che
farfalla del genere oliommalo , Pupilio originaria dell'A'rica ed legnosa,
Aletis. V. all'articolo Funx.m il ge
coltivasi nelle stufe cald, e si moltiplica
nere XXlll., sezione 111., specie |52. se arandoi rigetti che sorgono alla som
LC. D.)
_ imt del fusto. Si piantana in vasi ri
A E'll. (Min.) Forster ha proposto di pieni di buona terra, e questi vasi si sot
a plicsr questo nome all'aggregazione terrano nella vallonea. Questa aletrido
ciiiamata Tram, e che composta prin
richiede che sia annafatn frequente
cipalmente di frantumi di rocce vulca
mente.
Agli articoli Susevum e _Vetremu,
niche. V. 'IMss. SLB.)
ALETHE, ALE'IT , o ALEPS. (Ornit.) si troveranno le descrizioni delle altre
specie che erano primitivamente com
V. ALus. (Ca. D.)
rese nel genere aletride. (B. M .)
ALETI. Ornic) V. Anus. (Cn. D.)
ALETRl E. (Bob) Aletri:, L. Questo "
A ALETTA,
E'IRIS. (Bob)
Aluln.
V. (Or/lit.)
Anermoe.
Un(B.
gruppo
genere di piante non comprende presen
temente che due specie , n gran di tre a cinque penne impiantate sul
tempo che se ne contavano no a dieci; pollice, e posto dietro langolo dell'ala,
ma un esame pi approfondato del ca
costituisce negli uccelli quella che chia
ratteri generici ha dato origine a due masi aletta , ovvero la terza parte, o
nuovi generi, sanseveria e uelthcinuu ,

la

in esterna dellala V. ALA.

i quali sono smembrameuti del genere " A ET IE. (Ittiol.) V. ALI. (Erpetol.
e Iuiol.
alelride.
' .
Questo genere appartiene alla famiglia ALETTI. (Ornit.) V. Anus.
D.)
monocotiledone delle asfodelce e rientra "" ALhTTO, Aleclo. (Polip.) Lamou
nella esundria monogr'nia di Linueo. Ec
roux ha stabilito sotto questo nome un
conei caratteri distintivi: ori apetali, genere di Poliparii fossili dellordine
Calice rugoso, imbutiforme, non ade
delle Cellarie nella divisione dei loli
rente all'ovario; orlo calicinale con sei parii flessibili. Il mentovato autore ha
divisioni, alle quali sono attacuti sei
applicato a tal genere un simil nome ,
stami; uno stilo, uno stimma 3-fido; poich quello formato del Dottor Lcach
cassula 3-gonn con tre logge; tre valve, sotto la stessa denominazione, e smem
ciascuna delle, quali ha una divisione brnto dalle Asterie, non stato adot
tato n da Lamarck, n da Cuvier. V.
nel mezzo; molte semenze.
POLIPAIIII rossxu. V. 'lav. 537.
Are-rune ramuoss, Aletrisfarinosu, Lino.
Ha una radice bollmSa; alcune foglie ALETTORE, Aleclor. Crax. (Orm'l- La
radicali bislunghe, lisce, leggiermenle denominazione di Aiutare, che in greco
ondulate, formanti una rosetta alla su
indica particolarmente il gallo, e stato
percie della terra; uno scopo alto da
applicate da Merrem, e successivamente
15 a 18
ollici, che termina con una
da Cuvier, a diversi grandi gallinacci
spiga di fiori bianchi alterni, risorgen
11 America , analoghi ai tucchini , che

ti, coperti di una peluvia simile alla

son privi di sproni, ed hanno la coda

ALE

(441)

ALE

larga ,.e rotondata _con dodici penne


grandi, e toste. Molti di 'essi hanno

grossa , carnosa, intera, i tarsi allun


gati, e senza sproni, quattro diti, i

delle singolari disposizioni nella tra

l cui anteriori uniti alla base da una


membrana col posteriore lunghissimo,

chea arteria , e vivono nei boschi , ove

si cibano di germogli, e di frutti , ap


pollaiandosi sugli alberi,ed ivi nidili
cando. Questi uccelli, che Gmelin , e
Latliam

avevano divisi in Ceca, e in

Penelopi (Crar, et Penvlnpn) sono stati


suddivisi da Cuvier. Gli0cco, dei quali
ci occuperemo in quest'articolo, sonoi

le. ali concave, e corte, e la coda c0m

p_osta di dodici larghe penne.


\: Siccome gli Occo soggiornano quasi
sempre nelle foreste elevate, i Messi
cani gli cpnoscono sotto il nome di te
petuloll,>che signica uccello di mon
tagna: sono poligami , vivono in truppe,

primi di tal suddivisione; succedono a_ hanno abitudini sociali, paciche,,si


questi i Paussi , ai quali il mentovato addomesticano facilmente, si cibano di
germogli, di frutti, e di semenze , e
autore applica il nome di Oura1: ,'che
presso gli Ateniesi indicava il Fagiano salgono come i tac'chini suin alberi,
sui quali fabbricano un nido, esterna
di monte, Tetrao tetriz Lin., uindi le
mente composto di mmoscelli intrec
'Penelopi , che hanno il becco pio sottile
degli Occo , ed una pelle nuda intorno ciati di li d'erhe, e di foglie nell'in
terno. Secondo il Sonnini la loro co
agli occhi, e sotto la gola, ordinaria
vata sarebbe di quattro a cinque uova
mente capace di gonarsi, colla testa
bianche, ma il D'Azara aumenta questo
ora col ciull'o, ora senza, come la Pe
numero no a otto, e Temminck asse
nelnpg marail Gmel. Lath. Temm.
risce che nello stato di domestichel'aa
Bu., 'lav. color. 338. , e nalmente i
tanto considerabile quanto quello dei
Parraehi ( Ortalida , Merrem ) che di
gavoni, dei tacchini, e delle galline di
versicaao dalle Penelopi per non avere
araone , aggiungendo, che i figli cor
quasi parte nuda intorno agli occhi, e
rono appena nati, e mangmno successr
alla gola, e coi quali ordinariamente as
vamente come i pulcini.
uesti fatti
sociai l Hoazion, Sasu della Guiana,
per, daltronde probabilissimi, non
che distingue!i dagli altri gallinacui per
la mancanza delle membrane fra le basi sembrano andar daccordo colla situa
zione del nido, menoch, come ,stato
delle sue dita, e di cui Ho'mansegg ha
osservato sopra alcune anatre,i maschi
formato il_generc Opisloclmmus.
non facciano scendere i loro gli col
" Gli Occo abitano esclusivamente lA
merica , e nelle regioni meridionali vi prendergli uno ad uno col becco, men
tre che la femmina raduna presso di s
tengano luogo dei tacchini , che si tro
la covata.
vano solamente in quelle settentrionali
" 'lemminck fa parola di alcune par
di tal parte del mondo. Temminek, au
ticolarit anatomiche , che passeremo
tore di una storia naturale dei gallina
Cei, ha separato gli Occo, i laussi , e
sotto silenzio, riguardanti gli organi.
le Penelupi , in tre generi, ai quali ha

assegnato differenti caratteri, e siccome


3uesl. autore ha particolarmente stu
iato questi uccelli, fra i quali se ne
trova un gran numero dihridi, e molte
specie con colori cosi dVersi da non po-'
terle distinguere Se non con molta cir
cospezimw e dilcolt , a lui solo ci n
volgererno specialmente in quest'arti
C0l0.
'
Gli Occo propriamente detti hanno
il becto robusto, di mediocre lunghezza,

compresso sui lati, pi alto, che largo


alla sua base, la mandihnla superiore
elevata, curva n dalla sua origine,
e fornicata, la base del becco ricoperta
di una pelle nuda, qualche volta gib
bosa, su i di cui lati sono collocate
longitudinalmente le narici, nascosto

per met dalla parte alta, e scoperte


anterimmrnte, la testa sopravan'Lata da
un Ciuffo di penne erette, lunghe, strette,

e 'accartocciate all'estremit , la lingua


Dizion. delle Scienze Nat.

interni di questi uccelli, in


ua che
modo ventrilo ui , e va espone! o ,\ che

in
riuscirebbe
Europa,facil
se dopo
cosa averne
il uaturalizzar
scelti indili
vidui gi avvezzi alla domesticit nelle
Colonie, e divenuti fecondi in tale stato,
venisse

loro

somministrato ,

appena

giunti, un cibo pi o meno caloroso,


come il seme di canpa, Cannnbt's'sa
liva , procurando.di non esporin suhi
tamente alla temperatura pi fredda dei
nostri paesi Europei, di collocargli in
luoghi Vastissimi, ombreggiati da una
parte, aridissimi, e dove potessero ap
pollaiarsi in alto, e godere dei primi
raggi solari, e riscaldando leggermente
quella parte, ove dovessero soggiornare
durante linverno, che succederebbe al

loro arrivo.-Assuefatti una volta al cli


ma, gli Occo maugerebbero indifferen
temente il granturco, Zea mais, i pi
selli, Pisum satiuum, il grano saraceno,

Polfgoruun fagopyrun& il riso, 0ryza

(442)

ALE

saliva, il pane, e l'orticbe, Urtx'ca,.


delle quali sono avidissimi, e Tem
minel cita su tal proposito la Inagni
ca Conserva di animali, che Amesho

ossedeva in Olanda , e nella quale


l)'0cco cosaolitli produceva colla stessa
abbondanza degli altri
llami dome
stici. La carne de li individui giovani,
che bianca, i un.gusta squisito,
ed reputata a quella superiore della
gailina di Faraone, e del igiene.
e specie bastantemente conosciute
nel genere Occo sono tre , o quattro.

L Occo Tancau , Cra.r globiccra ,


Linu. , e Lath. Quest'uccello, che abita
la Guiana, e lisola di Curassao, e che
stato confusa con il miluporunga ,
il Tecuorolh' di Fernandez, Cap. |01.

un

Iteh , che semblab a Cuvier il vero


Hoazin d'l'lern'mds, e nasceva, secondo
il naturalista olandese , da un maschio
teucqli,e da una femmina cassolitli ,
quindi il Cm: globiccrn foemina di
Latham, e nalmente il Cm: alector ,
var. D. dello stesso autore, Indpa: or

nilh. Tam. a. pag. 623.


L'Occo Cossou'ru. Cm: rubra Tenuta.
il n turalista olandese riconosce come
sinonimi di questa specie il cosaolitli
diFernanrlez, cap. 40. pa . 23., la gallina
rossa dell'Albino, e l individuo rap
presentato nella Tav. 63. della anopn':
, di Latham, Tam. a. pag.g3, che una
femmina giovine , e considera quali ba
stardi prodotti dall' unione del cassoli
tli col mituporanga, l' uccello gurato

pag- 35., denominazione abbreviata da

nella Tavola colorita di Buil'o,

'lemminck per renderne pi facile la pro


nunzia, rappresentata in Edmrds, ag.

l'15, e l'0cco del Per, sesto fagiano di


Brisson.
,
LOcco cassalitli ha due piedi, e dieci

295. g. 1., nellAlbina, 'lom. o. "sul.


31., e nelle Tavole colarite di Buffoni,

N. 86. , in et giovane, sotto il nome


. d' 0cco. della Guiana. Ha tre piedi di
altezza , il becco e lungo un pollice, e

(1in linee, i tarsi hanno quattro pol


lici, e tre linee, la base della mandi
<buln superiore so ravanznta da un
escrescenza' call0sa, i forma rotonda ,
e grossa pi d'una nocciuola , le narici
sboccsno, sul davanti, e al di sotto di
questo tubercolo, nella membrana, a

cera gialla, che ricuopre la base del

N.

o undici pollici di lunghezza totale, il

suo becco grande, e robusto , un


llice,
e dieci linee di lunghezza, ed
lal o
pi d' un pollice alla sua base, no al a
quale si distendono le piccole penne,
che ricuoprono le tempie. Il ciu'o, fol
tissiruo , che diretto sull' occipite ,
composto di penne, le pi lunghe delle
quali hanno uattro pollici, e queste,
senza barbe a centro, sono nere alla
loro origine , ed all'estremit , che si
allarga, e si rivolta, m_entre alcune, di

bccca, il giro dell'occhio e nudo, le

un bianco puro, e contornata d' un cer


chio nero , cuoprono la fronte, i la
e arricciate, tutto l'abito d'un bel ti della testa, e la porzione alta del
collo.
nero, con riessi verdiatri, eccetto l'ad
Il petto, il di sopra del corpo , e la
dome, le lettrici inferiori della coda, e .
penne componenti il ciuffo, sono rivolte,

l' estremit delle sua penne , che sono

.d'pno bianco puro, l iride ha un bel


c_o or castagno, e il becco, ed i piedi sono

nerastri. La femmina in stato di vec


clliezzs simile al vecchio maschio, e
nei giayani dell'anno si osserva una

Cola protuber-anza nel luogo, ove

ic

eve

formarsi il tubercala globuloso; il color


nero delle penne. e velato, e si veg
gouo sul corpo, e nelciullo delle strisce
tras_versali bianche, che diminuiscono in
grandezza a misura che l'uccello inol
trasi nell'et, dilegnandosi a'atto alla

prima moda.

'

Temminqk cita coine sinonimi della


specie gi descritta l'Occo di Curassao,
Crax curauau: , Briss. , Tom. I. pag.
300 , e l' Alector curasmus di Klein ,

Pr04111m. ,aw'um, pag. m. sp. 3. , o


Gallia indicus ulius dellAldrovsnda,
e considera quali bastardi l' individuo

Ilppresentato dall'Albino ,

Tam. a.

Tu. 3:. , sotto, il nome di curauow

coda sono di.un color castagno vivo, il


basso ventre, e le penne anali di un

rosso biondo pi chiaro di quello delle


parti superiori, l'iride bruna cupa,i
)llll sono di color cornea , come pure
Il becca, che ha la punta bianca gialla
stra. Quest'abito, proprio del maschio,
e della femmina nell' et adulta, e pi
variato nei gioVsni , che hanno il ciuffo
diritto, e mescolato di rossiccio, di bian

co , e di nero; i lati della testa, e la


porzione alta del collo hanno pi nero
che biano e sulle parti superiori si
osservano elle larghe fasce trasversali

bianche rossiocie , accompagnate in cis


scun lat0 da una striscia nera, e la coda

urlata di bianco. Dopo la prima moda


il ciua comincia a piegarsi, e ad arric
ciarsi, le fascia trasversali diminuiscono
successivamente , e ne rimangono sol-1
mente alcuni vestigj alla seconda muda,
eccettuati i bastardi, che le conservano
per un tempo pi lungo, ed hanno la

(443)

ALE

livrea pi variata ordinariamente, e pi


bella.
.
Ternminck comprende nella sua Sino
nimin il Graz peruvianus di Brisson ,
Tom. 2. pag. 305., come pure la variet

ALE

gallo d' America di Frisch , il miln

maschio, e femmina del D'Azara N.


338., il gallo indiano delle Memorie
dell' Accad. delle IScienze , heTom. 3.
art. 1. a . Bancroft
22|.,,i iec.
eueock P' asant oI
l(Em'smanig

della femmina dellOcco della Guiana ,

Tav. enciclop. di Bonnaterre, p. i74, e


colloca fra gl' ibridi il Graz alector
feminu di Latham, lndex ornith , pag.
623., e il creste% curassow della mede
sima
S noIll'lnrronascs
sis,
cm. a. ,PCEafgulactor,
a .
3.
L'O%i:o

Linn.,e Lath. Questa specie , che tro


Vasi al Messico, al Brasile, e alla Guia
na, ha due piedi, ed otto pollici di lun

Questi Occo vivono in numerose truppe


nel e spaziose foreste della Guiana , ed
hanno un carattere cos dolce, tran

quillo, ed apatico, a parentemente al


meno, da poterne ucuder molti anche a
colpi di fucile, senza che si allontanino
pi che da un albero all altro; ma
quelli , che frequentano i contorni dei
luoghi abitati , divengono al contrario

ghezza totale , i ta'rsi hanno quattro

sospettosi , e salvatici , enon sincon

pollici , e tre linee , il becco due , loc

trano pi che due, o tre insieme. Que


sti uccelli fanno ordinariamente una
sola covata nelLanno , nella stagione
glovosa, che dura sette a otto mesi nella

chio circondato di una pelle nuda ,


gialla nerastra , che si estende no al
becco , ove forma una cera d' un

bel

giallo. Il ciuffo composto nell uccello


adulto di penne strette nella parte in

uians, costruiscono

su forti rami di

alberi un nido composto dei materiali


feriore , larghe_, e arricciate anterion > che gi abbiamo in icuti, vi depongono
mente , e che pu ergere , e riposare a diverse uova grosse quanto quelle del
sua voglia, secondo le sensazioni da lui
tacchino, e bianche come le uova delle
provate, ha due, o tre pollici, conforme
galline, pi dense per di guscio, il di
et deglindividui, ed nero con leg
cui numero , come dicesi, di due a
geri reeasi verdastri , come pure il sei , ed i frutti della Tua caustica, Thua
collo , il petto , e tutte le parti supe
urens Aubl.,che inghiottouo tutti interi,
riori. Laddome, e le lettrici inferiori

formano , secondo le relazioni d'Aublet,

della coda sono di un bianco.puro , e


1 estremit delle penne caudali gene
ralmente del medesimo colore, sebbene

il loro cibo pi comune. V. Tav. 33".

alcuni individui venuti dalla Guiana,

sbona la pelle dun Occo inviato dal


Brasile, ne ha formata una specie par
ticolare sotto questa denominazione , e
re presentato il becco nel Tomo 3.

avessero tali penne totalmente nere. Le


femmine adulte dilferiscono dai vecchi
maschi per avere il loro ciuffo pi pic
colo, men bello, e men lungo, di un nero
pi appannato , e la coda pi corta.
Gl' individui giovani non hanno avanti
la prima muda, che due pollici di lun
ghezza, le penne del loro Ciuffo, che sono
attraversate da striscie alternativamente
nere, e bianche, non sono n rivolte, n
arriceiate , la mandibola inferiore del

becco , e la punta di

nella superiore

sono di color corueo biancastro , i lati

della testa , e la base del becco nuda,


tutta la parte superiore del corpo pre
senta delle fascie bianche rossiccie, pi
strette verso la porzione alta del dorso,

il collo, ed il petto sono di un nero


Velate, nel ventre, e nelle cosce si 0:.
servano delle striscio nere molto distanti
sopra un fondo rosso biondo, le penne
addominali , ed anali sono rossiccie
chiare, e coll'avanzarsi dellet diven

gono di un bianco puro


'lemminclr indica come sinonimi del
Chi: ali-esor, il mituporanga dei Marc
gravio , Lihr. 5. Ca . 3. pag. [95. , il
Cm: guiancn's di risaou, il poca, o

L' Ocoo casuncunrro , Craz: caruacu


lata. 'lemmiuck , avendo veduto a Li

dei suoi Galliuacei , Tav.

N. 3, as

segnandogli per corrispondente , e per


paragone , quello del Paussi, onde_ far
comprendere nel tempo stesso le diffe
renze dei due generi. Quest'0cco ha il
becco pi corto , e pi forte di qu_cllo
del mituporanga, la mandibula superiore
pi elevata, la cera della base , che
rossa , si prolunga da ciasCuna parte
della mandihula superiore in una pic
cola caruncula rotonda, lo spazio nudo,
che contorna I occhio, separato dalla

'cera per mezzo delle penne , la forma


del ciuffo, ed il colore di tutto il corpo
sono d altronde come nel mituporanga,
e forse questa specie ha biso o di esh
ser vericata sopra altri individui.
Cri. D. )
A EITORIA. (801.) Alectoria , genere
di piante crittogame della famiglia dei
licheni, formato da Acharius con_ al
Culti licheni filamentosi, ramosissimi ,

cotonosi nella parte interna, e rivestiti


di una scorza cartilaginosa, sulla quale
si sviluppano alcuni concettaooli ( apo

ALE

(. 444 )

thecia) della stessa natura, orbicolari,


ausili, grossi, e che hanno gli orli si
mili a un orliccio consistente , che l'et

fa quasi sparire riducendoli a bernocculi.


Questo genere non che uno smembra

mento di quello che Aclmrins aveva


stabilito nel suo metodo dei licheni,
sotto il nome di parmelx'a , ed una di

visione del genere corm'culuriu di De


candolle. Acharm ne descrive sette
specie , le quali anno l'abito delle
anime , e crescono sugli .alberi e sulle

rocce in Europa ed in Arim, indican

ALE

tale separazione non stata nqul ge


neralmente ammessa.
k

ALETTRA. (1104.) A ectra, genere de


scritto da Thunberg nella sua quarta
Dis3ertazione accademica. Esso appar
tiene alla'dirlinamia. angiosperma del
sistema sessuale, e sembra che debba ri

ferirsi alla classe delle monopetale ipo


gine.

Eccone i caratteri: un calice 2

labiatn_, col labbro superiore a-lobo e


coll' inferiore 3-lobo; u_na corolla pi
lunga del calice, campanulata, col tubo

done egli anche in Asia ed in. America.

inserito sotto l' ovario , con quattro


stami, i di cui lamenti sono vellutati.

La specie pi comune e pi notabile,


la seguente.
'

Lovario supero , sormontato da uno


stilo e da uno stimma striato , diviepe

Anerroms canu, Alwloriafjubata, Ach.


Lich. univ.,p 390 ,' t. I3, . Il; Lichen

una cassula ovale, a-locnlare , a-valve,

contenente due semi.


.
Ornil.) Cuvio!
jubatus e! c alfbei/ormis, Llnn., Dill. ALETTRI Dl, Aleclridex.
t. 1'), f. 7_; t. |3, f. 10. I suoi ramo
nel Prospetto di classi cauzione degli
scelli sono cilindrici ,> divisissimi , ore uccelli , unito al Tomo |. dell'Auto
pendenti , -ora arruati come un pac
mia Comparata,ha applicata questa de
chetto di crini o di\grossa inna;i concet
nominazione alla,sezippe della famiglia
dei gallinacei, che hanno le ali idoneo
tacoli hanno 1' orlo quasi intiero , sono
tinti dello stesso colore della pianta , e al volo. (Ca. D.)
_
divengono convessi. Questa specie varia ALETTRIDl, Aluclrt'rle.v.
rm't.) Vieil
lot cosi chiama la XX . famiglia di
dal color cinereo albigio , al giallastro ,
quegli uccelli, che hanno il becco sot
al bruno e al nero; i suoi rami diversi
cano parimente per la grosaezza, e per tile, un poco arcuato, la mandnbnla sn
il modo d'essere fra loro; e tutte que
periore , 'che cuopre i margini dellin
ste modicazioni stabiliscono le nume
feriore, le gote ndde come pure la gola,
rose variet.descritte da Acharius. Que
che alle volte carunculata, i tarsi re
sto lichene trovasi nelle_ inete e nelle ticolati.e le dita anteriori riunite alla
. abeta'e, pendente ai rami degli alberi, e base da una membrana. Il genere Pene
pi i rado sopra_alle rocce. Esso la
lope, Lino. Lath., di questa famiglia.
corniculuriu jubala della Flora Francese io. D.)
_
,
di Lamarck e Decandolle. (Lass
A E'FIRl0. ( Bol- ) Alectn'an , genere

ALET l'ORIDl, Aleatoridcs. (Ornit.) "

della Tamiglia delle saponarie*I pubbli

liger cosi chiama la} sua ventinovesimn

cato da Gaertner (Vol. 1, p. 216; t. 46)

famiglia d' uccelli, caratterizzata

il quale non ne descrive che il frutto


soltanto; e questo una bocca libera dal

dal

becco pi corto della testa, molto gron


so, colla mandibola superiore convessa,

e che abbraccia un po_co l'inferiore. i


piedi sono elevati, tetradattili, col dito
posteriore, che alle 'volte non tocca
terra , o sivverd colle suo estremit , e
ben di rado in tutta la sua estensione,

e questa famiglia comprende i generi


Glaleolu, Cermpu's, Dichalnplxus, Pa
lameden, Chullrlu, e Paophiu. (Cri. D.)

ALETTOROLOFO. (Bob) Aleclurnlo


phos. Gli antichi hanno dato questo
noino a piante molto diverse fra loro,

come l' prfsimum alla'aria , L. , la


salvia prutensis , L. , il rhz'nanlhus

calice, globulosa, coriacea, gnernita su


periormente di una cresta marginale,
contenente soltanto un seme sferico, cir

condato a met da un arillo. La radi


cella dell' embrione, mancante di peri
spermo , ripiegata sui lobi contornati
'in spirale. Questo carattere determina
con precisione lasna famiglia; ma non
poi certo che la pianta , Conosciuta che

sia in tutte le sue parti , possa essere in


seguito riunita a un genere cognito. (1.)
ALETTRlONE. Alectrinn. ((oncn)
Dionism di Montfort distingue Con que
sto nome un piccolo gruppo di conchi

cristo galli}, L., e altre due del mede

glie del genere Buccimun di Bruguires,

simo genere. Haller (Stirpe: Hrlveu'cae)


l'adopra esclusivamente per queste/ul
time piante, che egli separa dal rhs'nan
thus, a motivo del loro calice rigonato
e compresso , e per il labbro superiore
della loro corolla pi corto; ma una

che presentano delle differenze bastan


terneute visibili per potere essere con
facilit caratterizzate. La;spira ele
vata, o acuta , la columella, profonda
mente scauta, mostra un canale, ed

una specie di dente alla sua congiun

( 445 )

ALE

liane superiore col labbrodeatro., che


, tagliente, ed il tipo di (IESO enere
il Buccinum apillosum

inn.

Lista. Conch. ab. 969.,


Crion papilloma Mont.
D: B

mel.

23., Alec
Buccnm.

ET'lRURO, Aleclrurus. (Ornit.)_De


nomiuazione , che deriva da due voca

AL.F

Linneo (thl. bel.) distinse con questo


nome quelli scrittori di botanica, i quali
nelle ,_loro opere non seguono allr'ordine
che quello. alfabetico.

ALFANETTO. (Orni'l.) Con un nome,


e con quello di Alfauesu, o Alfanr'tta,
cqnosoiuto un \uccello rapacedi Bar
beria , che apprezzato per la caccia
della pernice. Secondo Belon questo
il Falco terzuolo, o Termoli; pellegri
n0 , Falco peregrinus Gmel., a cui

boli greci, i quali signicano galius, e


cauda, applicata (la Vieillot ad una
nuova specie, d'uccello dell America
eu-1lc nella grossezza , e nell' abito
meridionale, la di cui coda , suscetti
n.
.

i
"
'
bile di rimaner sollevata. V. Gauiu.
A FASA. (801.) ,V. Aniasan-r. (1.)
(Ca. D.)
.
"' ALEURIA. (Bah) Aleuria. Fries ha ALFAS'AFAT. (Bot.)Gliarabi indicavano
sotto 'questo nome, e gli spagnuoli sotto
dato questo nome a una setione del ge
nere pcziza, distinta dal Persoon sotto quello' di al usa, l'erba medica,mcdi
quello di helvelloideae. Tuttele specie caga saliva.
di questa divisione sono grandi, carne ALFE. (Bot.) Halfie. Nome arnbo,'cilato
,da Forshl, di una graminacee che il
se , fragilissime , ed hanno,la loro su
percie interna coperta di una polvere lagurus ciliridrcu; di Linneo, e me
charum cilindricum di Lamarck.
glauea; esse per la massima parte cre
scono sulla terra nei boschi , e alcune " ALFEO , Alphelu. (Cro.) Daldolf a
stabilito.questo genere sotto il greco
a_llre nascono sui tronchi degli alberi.
.AL EURISMAe (Bqt.) Aleum'sma , genere
nome dia).<pewg (alpheios),, applicato
di piante crittogame della famiglia dei
_funghi stabilito da'Link, e da lui posto successivamente dal Fabrico ad un ge
nere diCroslacei, e le nattro specie da
UeIia serie delle B|ssomzs. Egli de
esso descritte sono da l' ln'de, e poco
sume i di lui caratteri dall essere la
mentoso e fioccoso nella guisa stessa dei conosciute.Tale e me il nome di un u
bissi, e dall'esser composto di lamenti me, di cui trovasi lorigine nella Mi
tologia , parlandone Virgiliopal lll. Lia
ra_m_osi, lramezzati e stretiamente intral
bro dellEn'ide.
' \
.
cxall, e dall'avere un tessuto (grosso, si
- Alpheum fama u: bue. Eli'di';
mile a un drappo ne. l, semxnuli-_ sono

globulosi e sparsi sui ramoscelli. Link

amnem

riferisce a questo genere nei specie, fra . Occulta: egsra via: cubler mar! ,
mmc
"-.
le quali notabil la seguenle. ,
Ore, Arethusa, tuo Siculi: corgfunditur
Annuimua seoaoso, Aleurisma sporulo
undi:.
anni, Link, Beil. Mag., 3, pag. 16, e
. . . . . . A questlsola fama
li. 38, tav. I, g. 25. Questa specie tro
Che
per vie sotto al mare il greco Alleo
vasi nel Portogallo, sui rami andati male,
Vien da Doride intatto, inlia d'Arcadia
formando piccoli cespugli o__ occhi irre
Per bocca dAretusa a mescolarsi
golari di due a quattro linee di diame
C(pn'onde di Sicilia. (Caro, Traduz.)
tro ,grossi , bianchi, e che guardandoli con
occhio non armato di lente, si pigliereb

bero
r un mucchio di farina. Sisma.) " FALFEiKEZ DI Gl'AVA. gttiol.) Cosi
Valentia,
"
ink in un suo ultimo avoro., .cllialnasi all'ln'die, secon
un Chetodonle, che Lacpde, e gli al
pubblicato nellopera sulla crittogamia,
che fa seguito alla Spvcit: plantarum tri naturalisti moderni hanno descritto
sollo il nome specico di cornuto, Choc
di Villdenow , stabilendo un nuovo ge
vtodon con: un: Linn., Heniqchus core
nere sotto la denominazione di spora
mum Cavi V. Cunronars, ed Esxono
1r_rchun, riporta a questo i generi alca
1,
(F. M. D. .

VHIM bjsaocladium e collarx'um , che


aveva stabiliti in altri suoi lavori pre ALFESCER)A , ALFESR'E. (802.) Gli
Arabi indicavano sotto tali nomi'la brio
cedenti. V. Mmonoou, e SPOROTMCO
nin , In- omn alba , Linn. (J.)
ALLURI'IES. 880:. V. Bancoua.

ALEVO, ELV . ( a.) Si trovano nel


Belonio (Arb. canili, p. 29) registrati
questi nomi che nella Gallia e nella
lingua Celtica si applicanno al pinna
cembra. J.%
3.
,
," ALFA E ARJ. (Bob) Alphabetarii.

e
,,

ALFESI E. (Boa) V. Anucsns. (1.)


* ALFESTA, 0 ALFESTE, Alpheslar,
Alphesles. (IllioL ) Aristotile, Ate
neo, il Gesnero , il Carlelonio, Wil
lughby, e il Baio hanno indicato sotto

questa denominaaioue tratta dal greco,

ALF

(446)

che sinonlma di quella C_7Mun,


usata successivamente _da Plinio, una
specie di Labro, i di cui individui nuo
tano a paia accodati,e Lacpde riferi
sce questa parola Alphestas, o Alphe
ne: al Labro Cinedo, Labrus c7nuerlus

Linn. e Lapp. V. Lasao. (F. M. D.)


ALFESIE , Alphestes. (Ittiol.) Sclnnei
der ha indicato sotto questa denomina
zione un genere di pesci eptatterigi,
a cui assegna per caratteri diverse sca
glie pi grandi sull'opercolo, che sulla
gota. Sotto uesto nome descrive due
specie, la prima delle quali il Lu
tiano sambra (Luljanus aumbra) e l'al
tra il Serrano aricano ( Serrunu: afer
Cuv. Holucentrus a_/ier Lacp., Epinele
phus aji-r Bloch 327.) ma ucsto ge
nere non stato adottato digli lttiologi
Francesi. V. LUTIAIO, Scanno, e OLO
cea-rao. (H. C.)
" ALFITOFORMA. (Bot-) Alphilomor

Ma. Il genereerrsiphe, stabilito da


edwig glio elpubblicato da De Can
dolle nella sua

[ora Francese , stato

da Willroth cos chiamato. Ehrenberg,


che a questo medesimo genere ha dato
il nome di erj'sibe, dice che quello di
ulphilomorpha potrebbesi riserbare per
qualche specie, a quale avendo la stessa
struttura interna delle erisifi, mancasse

oi dei lamenti intorno al peridio.


. Ematre.
ALFONSIA. (Bob) Almsia , genere
della famiglia delle palme, appartenente
alla monecz'a monadel/iq di Linneo. Ha
i ori monoici, composti di un calice
con sei divisioni profonde, tre delle
nali sono interne e bianche, in forma

i corolla; i ori maschi contengono


sei atami che sono riuniti -peri la
menti soltanto alla base; i ori fem
mine hanno un Mario di tre logge; tre
stili; una drupa onle, brosa, mo
nosperma. Questo genere non contiene
che la specie seguente
Ar.rossu onosa, AU'onsia oleiferu, Kunt.
g;g Humb. et Bonpl., Nou. Gen. 1, p.
). I suoi fusti sono grossi, senza I i
ne , n si elevano che da 4 a 6 piedi al
suolo; le sue foglie sono alate , ed han
no il peduncolo armato di denti spinmi,
gli spadici ramosi colle diramazioni
spinose, in forma di amento, fascicola

te, a sei facce; una spata di due pezzi:


i ori sono numerosissimi, immet 'nella
parte Concava dei ramoscelli ; qne fem
mine, accompagnati da una brattea ovale,
acurninatn, la quale sembra che manchi

ai ori maschi. Il frutto una drupa


gialla, ovale, brosa, lunga due pollici.
contenente un seme bianco.

ALF

Questa pianta stata scoperta da


Humboldt e Bonpland, nella Nuova
Granata , all'imboccatura del ume Si

nu,e dagli abitanti chiamata coroz0,


nome dato anche a un'altra palma, che
Humboldt e Kunth hanno riferita al
genere martiniera , colla indicazione spe
cida di caryotagfolia.
Questo genere consacrato alla
memoria d'Alionso d'Este , duca di Fer
rara , celebre per le sventure che ebbe
nella sua corte Torquato Tasso. (Pene)
ALFREDI A. (Bob) ,4lfrediu. (Sinanterc;
cinurocqfuln, Juss.; sr'ngcnesia poligaml'a.
eguale, Linn.) Linneo ba collocato nel
sud genere cmcur, una bellissima pianta
della Siberia che somiglia un carzluu:
o piuttosto una [up a, e l'ha nominata
cnicu: cernuu.n
aertner riatabilendo
il genere silfbum di Vaillant e di
Haller , ha creduto potere collocarvi
la nostra pianta, associandola al cardo
mariano; e Moench, come pure Decan
dolle, sono della sua opinione. Ma Jus
sieu aveva recati dei dubbj su questo
proposito, pensando che il cm'cus cer
nuus,
., dovesse collocarsi in vi,
cinauza del cnicus cilialus, Willd., che

un ciru'um.
'
Noi frattanto fondiamo sul cmcus
cernuu: , Linn., il nostro genere cifre

dia che collochiamo nella trib delle


carduacee, e nella sezione delle

car

duacee-prototipe
carduineae-urchety
pae) sul principio del piccolo gruppo
delle silibee (Sylibene), poich trovasi
vicino alla Zappa, al quale somiglia per
il suo abito. I caratteri che gli assegna
mo sono i seguenti.
Periclinio formato di squamrne umbri
ciste, applicate, hislunghe, coriacee, cia
scuna delle quali sormontata da unap
pendice inapplicata: le appendici esterne
anceolate , coriacee , spiuescenti alla
sommit , scariose e come lacerate sui
margini; le appendici intermediarie,
orbicolari , scariose , come lacerate sui
margini, coriacee nel mezzo, e termi

nan o in una spina U'iquetra; le appen


dici interne orbicolari , concave , 0 co
cleariformi, acarioae, come lacerate sui

margini. Clinanzio guernito di mbrille


libere. Ovarj compressi, un poco obo
Vali, glabri, con molte strie, portanti
un disco; pappa lun 0, articolato sul

l'ovari, composto

i squamellule nu

merose, disposte in due serie, inegua


lissime, barbellulale, lesterno: pi pic
cole e liiormi, le interne pi grandi e
liiorrni laminate. Corolle snbregolari ,
labrissirne, col lembo distinto , pi
argo, e due volte pi lungo del tubo, il

ALG

(447)

ALG

quale cilindraceo , inciso superior "' ALGA LESININA. (Bot-) Nome Vol
are 1 imele: lacustr.
mente , con incisioni presso a poco
eguali, in cinque divisioni met lan " ALGA MARINA.
1301. ) V. Ama.
ceolate. Stami con lamento glabro, ma

ALGA POMUM MO sesuausnm.

un poco ruvido. A pendice apicilare (Zoqf.) Il Banhinio sotto questo nome


dell'antera L lunga e acuta; appendici mdica una specie dAlcionio, che lAl
basilari [un his|ime , quasi piumoae. c7oniun'l bursa di Linneo. (D: B.
Stimmatoforx, coaliti quasi no alla som "ALGABOBIL LA,o A LGAROVII)LA.
mit.

( Bai. )' Dal Per e da alcune contrade

Quantunque il lamento dello stame


possa considerarsi come glabro, non
dimeno offre alcune piccole scabrosit
che sono vestici di papille o di peli abor
titi e che bastano, indipendentemente
da molte altre considerazioni, per sta
bilire che lulfredia non una carlina
Come l'avevamo creduto in princi io.

dellAmerica meridionale si portano in


appartenere a un' acacia descritta da
Sprengel, e che 1 inga mar:hae di De

una grande e resistente pianta erbacea,

cand., Prodr. , t: a , p. 441. (lnesti le


gumi sono falcatl, 60m ressi, unghi da.
tre a quattro pollici , bruni, e conten
gnn0 insieme coi semi un sugo estrin
gente _e gommoso ;_ e poich godono della
propriet Il! rec1pit;.re in un bel color

di radice perenne, guernita di foglie che

nero le soluzropi saline di ferro ,

AnraenrA

'ras'ra

rucumrL,

Al redr'a

CGIIZUG, H. Cass.; Cnicus cnrnuus, L.

hanno i margini

sinuosi , dentati , un

Poco spinosi; le foglie inferiori sono


cordil'ormi e decurrenti sul loro pic
ciuolo che amplesaicaule; le foglie sn
riori sono quasi ovali e sessili. Le ca
atidi, peduncolate, si fanno distinguere
per la loro situazione inclinata , per il

colore giallastra delle corolle e per le


leganza dell' involucro. E. Cass.)
ALFUACAT. (Orm'z. S V. ALCATA.
(Ca. 1).)

Europa, sotto questo nome, alcuni legumi


contus1, che, secondo Virey , sembrano

ALGA. (1901.)Si da questo nome vol


gare , come pure quello_di nlga marina
e di aliga, alla zostera marina di Lin
IIBO, ianta monocotiledone della fami
glia elle aroidee e della monacin mo

nnndria. Essa cresce alla riva del mare,


e adoprasi per imballare le bottiglie
ed altri oggetti, per il qual uso ebbe
dagli antichi il nome di alga dei ve
trai, alg

w'trariorum. V. ZOsTBRA,

e la TAV. 45. Bnmare riferendo questa


pianta alla famiglia dei ciperi, la con
fonde con altre specie.

* Si chiamano pure alghe alcune altre


piante marine, come la caulinia ocea
nica di Decandolle, che_ la zostera

oceanica di Linneo, della qual pianta


vedi la TAV. 682; ed un tal nome presso
gli antichi naturalisti era quello di un
genere , ma presentemente stato appli
c;)to ad una intiera famiglia. V. Ancnz.

(- .)
" ALGA CORNICULATA. (Bot.) N0
me volgare della uallisneria spinli:, L.
" _ ALGA Dl ORIANA. ( Bar.) Hanno
1:: Toscana questo nome volgare la valli

snerz spz'rulis. L . e l'isoeles laruslris,L.


" ALGA DI FIUME. (Ben) Nome vol
are della zam'chellin palustrr's, L.

A GAE. (Baz.) V. Atene. (Lxu.)

pos

sono impiega! con vantavgio nellarte


tintoria, come si fatto dei legumi di
bablah o babela, che Virey crede possano
essere quelli della mimosa cinerarx'a.
"* ALGAROVILLA (801.) V. Amano
mana.
ALGATROSSA. (Ornit. ) Flacourt , e
Dampier parlano sotto questo nome del
lalbatrosaa. (Ca. D.
ALGAZEL. (Mamm.) Nome della Gaz
zella preceduto dall' articolo arabo al,
e Buon ha particolarmente applicato
questo nome generico allAnulope ga

zella L. , specie, che suppone comune


nel paese ova parlasi larabo. V. Auri
LOPE. C.)
,
'
" ALG RINA. (Er ctol.) V. Amas.
"' ALGERINO, 0 M TILO DALGERI.
(Moll.) Tale il nome mercantile del
Mylilus ungulatus L. V. MITILO.
ALGHE. (1901.) Algae. 'Famigliadi piante
crittogame, che e la

rima della classe

delle acotiledoni e de regno vegetabile


nel metodo naturale, ed una delle ultime

nel sistema di Linneo.


'
La alghe possono essere denite, pian
te aquatic e diversamente colorate ,
erbacee , raramente quasi-legnose , car

tilaginose o membranacee o cornee ;


semplici o incise _in frondi, o sivvero
lamentose, capillari, articolate o inar

ticolate, raramente tramezzate; formate


di un tessuto cellulare, composto di ma
glie allungate, di struttura il pi delle
volte non visibile all'occhio , e nel
1 uale trovasi annidata la frutticazionc.
c e consiste in certi conceltacoli, i
quali racchiudono alcuni seminuli o
s .rule, ora nudi, ora essi pure rac

c_ iusi 'in elitrx', o concettacoli par


ticolari , e che non Vengono alla luce,

(448)

LG

se non mediante la distruzione della


pianta.
'

Ecco i generi che compongono questa


famiglia;
Pansa
rose: La eosnavs, Confer
vae; (Ion_ erun. Linn.
' .
Alghe lamentose o capillaeee , verdi,
. tubuloqe e semplici, o le piii volte ar
tilate;qerinuli Solitarii o riuniti, con
tenuti stelle cavit delle articolazioni,
raramente esterni; qualche volta, alcuni

propaguli o gemme (gongilt' e tube: culi)


riproduttori. V. 'lav. 182.
Vuuehcriu , arlhrodia , spr'rogyp-a ,

confervn,oscillaloria batrachuspermum,
illdl'eu, drupafnaldtu, chunlransl'a, le
maneu, diatoma , cer'anu'umf

'ALG

tophora, _o myriodaclylon. ,Echa'nalla ,


glaionema.
La famiglia delle alghe , quale 'noi
qui la resentiamo , contiene gli ele

menti

i due famiglie estremamente

vicine, e queste sono le alghe urlu'folale


e le alghe non articolate , dierendo
1 una dallaltra per laspetto , per la
struttura e per il modo di pi'opagarsi.
Adansonle aveva distinte, ma collocava
luna avanti, e l'altra dopo i funghi.
Lcnlghe articolate o conferve, dicesi, che
mediante i generi o;cillatoria e natiche
ria, stabiliscano il passaggio fra il regno
vegetabile e lanimale; ma basta esami
nare alcuni animali infdsorj che ter
minano la lunga catena del regno sini
male, come alcune monad, aICuni

GENERI llCl-BTI 0 uno CONOSCIUTI.

Phjstorr'r , amarperma , episperma ,


-d:lelrma, oporpermum, colophermum ,
z gncnw, sfutonema, lucernario, dia
dna , GPOIIG , scfclosfphon.
Sacosna Sazrons. Le Fvcacsa 0 Va
lBC. Fucuccae; Fucus. Linn. Spliaero

coecur, Aguriun et Fucus. Link.


Alghe cartilaginose o cornee, sub-ci

lindriche,
frondi ,

lamentose

slargate in

ramose , inarticolate, qualche

volta parzialmente tramezzate; concettu

coli agglomerati, raramente solitarii. V.


Tav. 165 e 183
5. i. Alghe par2ialrnente tramez2ate.
Clwrdu , plocamium , gigartina.
f. 2. Alghe non trame;zate.
Gelidium , laurenciu ,'osmundra ,
fucus, fureqllaria, chondrus, derma
rctia , h_ypnca , uctzmlmphora , du
mbnlia.
' '
'
Tn'aza Sezione. Le Unvacu. Uva
ceae- Ulva et Fuci, bp., Linn.

Alghe membran0>e COI] fl'Odi piane,


intiere o incise 0 congurate in tubi;
concettacoli in forma di punti, sparsi
nella sostanza della pianta. V. 1av.
18. 185. l86.
. I
. |. Struttura del tessuto cellulare
non visibile all' occhio nudo.
Laminaria, d. lesserz'a, ehampz'a, cau
lerpu, (nj0psl'x, a:perococcus, ulva.
S.'a. Tessuto cellulare, reticolare, e

visibile all'occhio non armato di micro


scopio.

.
1)]ctirplerl's, J_yctiola nbellaria.
Quaara Sezio's2. l Nossoc. A'ostoch.
Alghe spongose o gelatinose, mem
branose, contenenti alcuni lamenti in

tralciati, semplici o mouilitormi. V.


'Iav. 1045.
Spora odium,alc onidium, r1'vularia.
No;loc ,nunortoc ium (Linckia), choc

vi

brr'ohi ec., e dall'altro canto le oscil


latorz'e e i _nosloc , per assi0urarsi che
esiste una rande lacuna fra gli esseri

di

uesti

ue regni; che i movimenti

lenti delle oscillatorie non sono che fat

tizi e dovmi alla mobilit del liquido


nel quale esse vivono, laddove la velo
cit delle monadi' ne totalmente in
dipendente e Volontaria; che l irritabi
lil dei nostoc semplicemente l'ef
fetto dell'elasticit delle parti, e nulla

dimeno una azione vitale. Finalmente,


se l' analisi chimica v' indica alcuna .
materie azolate Come negli animali,
noi_sappiamo inoltre che ne contengono

parnmente certi vegetabili pi perfetti


delle alghe. Quindi che questa fami
glia non po esser considerata come il
vero punto di contatto fra il regno ve
gelabile e il regno animale, quantunque

le piante che essa contiene vi si avvi


cinino moltissimo.
Se si esamina attentamente la serie

dei generi, principiando daPe oscillato


rre, tanto celebri dopo le bel eosservazio
ni di Vaucher, no al riostoc che ha ri

chiamata lattenzione di tuttii natura


listi da Baumur e da Adanson in poi ,

vedremo che questi generi non presenta


no lacune, e si uniscono insensibilmente

ai funghi, i quali pure si uniscono alle


ipossilee, equeste ai licheni: di maniera
che il yero_posto delle alghe, a condi

zioni eguali, trovasi alla testa dei ve


getabili , e quivi appunto le collocano
presentemente i botanici.
Linr_ieo aveva riunito, sotto il nome

comune di algae, tre famiglie molto di


stinte; ed erano le alghe, i licheni e le
apatia/w nella distribuzione di Jussieu
Si trovano fra le alghe alcuni genvri che

appartengono alle fami lie delle ipossi


lee e dei funghi. Leui2

La famiglia del e alg e (dice Paliaot

a"

" i" 1 ._7_

f ALG

c44>

de Beauvois in un articolo che ci con


sacr primitivamente

in

questo Dizio

nario a questa stessa famiglia) fra


nelle che si possono chiamare imper
ette , tanto ella varia nelle opere dei
botanici. 'l'ournefort il primo che ab
bia separate le piante che compongono
questa famiglia, e la sua distribuzione
ci sembrerebbe la

meglio fatta, se ei

non avesse confuse colle vere alghei


coralli, le madrepore ed altre sostanze
riconosciute presentemente per produ
zioni animali.

La famiglia delle alghe presenta lin

ALG

da anouroux,il qunle indnbitatamente


stato, fra tuttii botanici,

nelloche ab

bia meglio conosciute le alghe, alle quali


si compiaciuto di dare il nome di tha
lussr'oplgyles, e le ha felicemente divise in
pi ordini. (V. TALASSXOFITI). Linck
pure ha proposto alcuni nuovi generi, e
Staclikouse ha pubblicata una serie di
trentacinque generi, che eli ha tolti
dai fuchi, e che rientrando in quelli di
Lamauroux , non sono stati adottati da

noi : di questi si troveranno i nonii alla


ne del presente articolo.
Delle conferma. Alcune alghe di qui:

Linneo altri inconvenienti, e non in

stii sezione vivono nelle acque dolci, e

7cruu modo naturale. Essa comprende


alcuni generi, come ijungermanm'a ed
altri che appartengono ad una famiglia
diversa, quale nella delle epatiche.
Jussieu stato il primo a ristringere
questa famiglia, ma egli stesso ha fatto
presentire che essa suscettibile di molti
cambiamenti , col prevenire che isegni
caratteristici delle alghe sono ambigui:
infatti nulla vi ha di pi disperato, come

si riconoscono generalmente al loro co


lore erbacea; altre crescono nel mare, e
le pi volte sono cornea. Alcune sono
terrestri, o parasite al piede de li albe
ri, e queste sono i bissi di inneo,
formando tutte le altre piante di que
sto gruppo il suo genere conferma. Le
conferve nascono per la massima parte
sulle pietre e sugli altri corpi che
si trovano in fondo dei umi e degli
stagni, o vivono anche erranti e flut
tuanti; e bench in generale prosperino
nelle acque ferme e stagnanti, pure al
cune amana le acque vive e correnti. La
thorca iispda e la chantr'anst'a glo
meruta vivono abbondantemente sotto i.
n'avigli e le chlatte; e se ne trovano per
no nelle acque termali. Questi vegeta
bili furono l oggetto delle osservazioni
microscopiche di Vaucher, fra i quali le
oscillatorie essendo le pi curiose, erano
per questo botanico esseri vicini a li ani
mali. Egli ha creduto vedere ne le sue
coniugate, che sono tante specie del ge
nere conrva, alcuni accoppiamenti, e
riunioni costanti di certe parti, d' onde
resultava dall interno dei tubi l escita
di certi corpuscoli che divenivano in se
guita simili a quelle parti da cui essi
erano enerati, ma un tale accoppiamento
non imostrato.Molte di queste piante,
indipendentemente dalla materia erbacea
e seminifera contenuta nell'interno delle
articolazioni, emettono alcuni tubercoli
gelatinosi che danno origine a nuovi

il vedere il cinto, il lichene e il ce

ratosperma accanto ai bissi, alle ulve,


alle conferve ed ai fuchi. Schreber poi
ha ridotto questa famiglia a sei ge
neri.
Girod-(hantrans ha pubblicato un'o
'pera, nella quale_ei pretende che le con
verve non sono piante, ma vere produ

zioni animali. Ci che inaturalisti lian


|io fino ad ora considerato, in queste

iante. coine cassulc 0 sedi degli organi


Sella frutticazioue, a lui sembrata

essere altrettanto logge di animali; i


quali Come nei coralli , nelle madreporc,
nelle

tstulnrie , cc. ,

lavorano conti

nuamente per ingrandire l'abitazione


comune. Noi non seguiremo lautore in
tutte le sue osservazioni, le quali non
ci sembrano ancora stabilite con suf
ciente solidit, da fare adottare unopi
nione tanto contraria alle idee ricevute;

e prima che nuove esperienze moltipli


Cate e pi convincenti giunganoa stabi
lire le nostre idee sulla natura di questi
corpi, noi continueremo a colloculi fra
le 8iaute. (P. B.)
ecandnllc il primo che abbia dato
la serie dei generi componenti la fa
miglia delle Islgllr. I lavori di Vanchcr,

di Girod-Cliatiti'aii e di Roth, gli hanno


servito per stabilire i. generi della se
zione delle convwe , ai quali Bory-de
Saint-Vincent , Lincl: , Desveaux , A
geidh ec., hanno dato dipoi qualche svi

uppo. Rispetto ai

eneri delle altre

sezioni, tutti confus1 nelle ulve e nei


fuchi di Linueo, essi sono stati creati

Dizm. della Scienza Nul.

vegetabili. Nei suoi ceranu'um, osser

vansi pure questi tubercoli, e sembrano


essere in questo genere il solo mezzo
di riproduzione. Del resto, le conferve
si riproducono egualmente per mezzo
delle divisioni delle loro parti. Alcuni
rami e alcuno articolazioni, cio ogni
piccolo tubo isolato, continuano a vege

tare dopo essere stati separati dal tronco


principale; ed un tale accrescimento
anche molto rapido, poich in pochi
giorni uno stagno ricuopgesi d' immensi
I

r'fw

ALG

(45)

strati uttuanti, formati da queste


piante.
_
Le non: delle altre sezioni, e special
mente lefucaccc e le uluacce, offrono ca

ratteri tutti diversi. Esse vivono quasi


esclusivamentc nelle acque del mare. Si
distinguono per la loro consistenza cor
nea e membranosa, non hanno artico

lazioni, ove non Vogliasi dar questo no


me a certi tramein o diaframmi che
tagliano lestremit dei ramoscelli in
alcune specie, e attraverso ai quali passa
un canale generale; e sono colorate di
Verde cupo, di bruno giallastro c di
rosso. Queste alghe si compongono di un
tessuto cellulare continuato, similare in

tutte le sue parti , nelle (di cui maglie


esistono gli organi riguardati come quelli
della frutticazione; ed un tal tessuto
forma i fusti e gli imbasarnenti od at
taccagnoli, coi quali stanno adese molte
volte sulle rocce o sul suolo. Nei fusti so
lidi questo tessuto estremamente fitto
ecompatto al centro, pi molle verso la
circonferenza, e questa struttura equivr_
ca , aveva fatto trovare certa analogia

tra i fuchi e le piante dicotiledoni. L'e


same che del((ucus loleus stato fatto
sulla faccia ci luogo, ha mostrato che
esso deve la sua origine ad un piccolo

corpo ovoide, munito di una piccola ra


dice che produce una rotella (e sono in
questo caso quasi tuttifuctu), dal cen

tro della quale getta una linguetta, in


principio ottusa, quindi smarginata, au
mentando da ciascuna parte della smar
ginatnra, e suddividendosi sempre co

si di seguito. Alcune vesciche o umpuL

ALG

punto opaco. l concettaooli sono situati


ora indistintamente in tutte le arti
della pianta , ora in certi punti asi ,
ora sono solitari , ora riuniti in gran
numero, e le pi volte alla estremit dei
ramoscelli , dove formano grosse spighe
tubercolosc.
La vita delle alghe, sembra in ge
nerale limitata, e raramente estesa al

di l della stagione 0 dellanno. Men


tre in alcune fueacee si pu suppor
re , che essa abbia una durata pi
lunga, in altre al contrario pare che
sia fugacissima. Le al 'llB crescono con
una gran rapidit, e acquistano un
estensione assai grande , imperocch si.
citnno alcuni fuchi i quali attaccati
sulle rocce o al fondo del mare, a una

profondit maggiore di 150 piedi, ven


gono a slargare la loro fronde alla su
perlicic; ed altre acquistano un tale
sviluppo, per cui essendo staccate dai
flutti, e riunendosi poi insieme, for
mano alcuni immensi banchi fluttuanti,

lunghi molte centinaia di leghe , a tal


mente grossi da fermare i navigli. Sap
piamo pure in quanto tempo le con
fcrve formano nei pollini natanti, che
servono di rifugio a molti animali aqua
tici.
Le arti non traggono alcun protto
da questi vegetabili, fuori di quello che
presentano alcune specie che vivono nel
mare e chei flutti spingono in gran
quantit alla spiaggia, dopo averle stac
cate dalle rocce e dai bassi fondi, dove

ifueus amano particolarmente di vege


tare. Queste specie si raccolgono, ora per
letamai'e i terreni, ed ora per bruciar

la: , la di cui cavit, piena di aria, pre


senta certi letti incrocicchiati , si svi
luppano e servono di sostegno alla fron
da, in diverse altre specie. Linneo aveva

le afne di ottenere la soda. Certi


poli del nord mangiano di neste alghis
ed in specie.alcune ulve, cune deles

a torto riguardante queste vescichette come

serie e alcune luminarie, fra le

organi maschi; e come tali erano stati

uali si

I seminuli nascono nelle maglie del

pu citare la luminarie: sacc rina


detta dai Francesi ceinture de Neptune
(cintura di Nettuno), notabile per la
polvere zuccherata che la ricuopre, e che
gli lslandesi raccolgono con premura.
Chinesi sono ghiottissimi dei nidi di
salangane, unicamente composti come

tessuto cellulare, e sono solitarii esparsi,

noto, di varech (V. Geumo.), che

ouivvero ravvicinati o disposti a corona


nelle ulvaeec e nei nosloc. Nelle fu
cacee, questi semiuuli sono contenuti

questi uccelli raccolgono dalla supercie


alle acque per costruire i loro nidi
sulle rocce bagnate dal mare (alcuni per
credono che questi nidi siano formati di
molluschi). Finalmente rilevasi, da Ci
che narrano i Viaggiatori , che in certi
casi estremi ci possiam nutrire di que
sti vegetahili, bench non siano un grato,
n un sano mangiare.

pur riguardatii occhetti di peli bian


chi articolati,sparsi alla superficie di
alcune fucacee, ed in specie sul fucu:
arrmuu; ma tutto q nesto poco P ro
babilc.

in minore 0 mag ior quantit in Certe


cassule particolar: (clilri), e questa puro
disponendosi in varie guise sono nite
unto in certi concettacoli ordinariamente
forati alla sommit. in tuttii casi sono
immersi in una materia gelati-Gigi,
spesso trasparente (V. Giou'nL "6

nel meno alla quale formano eom"gm

L'analisi chimzca v'imlica alcune parti

regalo-animali; e nei fuchi ella ha ri

ALG

(45)

ALG

2.0 Le Tmconarx , la di cui sostan


scontrato l' iodio , ma non possiamo af
za coriacea e lamentosa. Questa se
fermare che questa sostanza sia im prin
cipio componente la pianta o piuttosto . zioxne coniprende i generi seguenti dia
contenuto accidentalmente nel suo tesi ' denti}, Beauv.; lricho OHIUI|, Bcauv.
auto. Le alghe decomponendosi esalano 4(l.enlqiaydc Bory de gaint-Vincnt);
un odore estremamente fetido, e sec . ch'a'nlranu'a, Dogand.; e i generi cri
_neun_i, Per_s.;.caniophorug, Beauv.; e
cate da lungo tempo, continuano e ve
getare, quando s'immergano di nuovo nel 4 bissus, Lino. , riuniti da tutti i Isola.
liquido che loro conviene. Le specie Pici! alla famiglia dei funghi.
3. Le scnrmm, sezione che compren
erbacee, e che vivono nelle acque dolci,
de le alghe di sostanze'piane o cilin
sviluppano del gas ossigeno quando , es
sendo sotto l acqua, si espongono al droidi , articolate o inarticolate e di
organi riproduttori visibilissimi. l ge
sole.
Quantunqui: si abbia un buon numero neri che rientrano in questa sezione
di opere intorno alle alghe, pure si pu sono: ulva , Linn., ceramium, Roth.;
fucus, Linn.; chorda, Stackh.; spllae
dire, che questa famiglia, la quale com
rococcus , Stackh.; chundrus, Stnckh.;
prende circa ['190 specie o variet,
pochissimo conosciuta; n nqul stata ei nuovi generi ceramopu's, penicil
proposta veruna classazione generale che lurn, pedina, daWsom'a , lumbricuria,
soddisfaccia. Per determinare le specie adenophoru, poich il sig. Palisot de
convien ricorrere alle belle opere di Beauvois ha caratterizzato dall'organiz
zazione interna, la dillcrenza degli or
Gmelin , di Turner , di Dickaon , di
Staclhouse, diDillwyn e di Gocdenough, gani, considerati come propri alla frut
tificazionc,e dalla sionomia particolare
che trattano delle conferve o dei l'u
a tutte le specie del genere stesso. Del ri
chi; ed a quelle di Dillenius , di Van
manente egli non ha per anche pubblicati
cher, di Roth , di Martens, di Wood
ward;

alla Flora Danese ec., mentre

i caratteri, n fa Conoscere le specie che

nttendesi che il sig. Palisotl de Besn


vois abbia pubblicato il lavoro gene
roll: , che si proposto di dare intorno

compongono i suoi generi.


il sig. Stachliouse, nella seconda edi

alle alghe, e del quale un brevissimo ab

diviso i fischi e lo conferma marine in

bozzo stato pubblicato nel Giornale


di l)0l0lCil e nella 2. edizione del Dic
li'onnuire d'Histoire naturelle di De
terville, e che il seguente. (I)
Il sig. Palisot de Beauvoia divide la
famiglia delle alghe in tre sezioni.
1.0 Le iuonee , caratterizzate dalla
loro natura gelatinosae che con ren
dono i generi cacwdea (phfloconi's i Bo
ry dc Saint-Vincent); lutaria Beauv; n'
vulari'u , Eoth; polycoma , Beauvois
(thorea , di Bory de Saint-Vincent); ba

zione della sua Nereis Britannica , ha


trentacinque generi,di cui tali sono i nomi

nell'ordine stabilito dallo stesso autore:


Haljdr'il, Gigantea, Fistularin, Sili

quaria , Sarcophylla , Po! marphu ,


Orgia, Fastigx'ars'a, Hfdrop ylla, Fla
gellarx'a , Verrucaria , Lorea , Phryga

nella, Hymenophylla, Darphflla, Ku


ll' urmx'a , Pinnatr'da, Hippurl'na, Iri

ea, Herbacea, prophflla , Nereida,


Corompifoli'a, Scorpiura, Alornariu ,
Plocanu'a , Tubcrcularia , Carpoblepta,
Erphilla , Clavarl'a, Pfgmaea , Gi

gartina , Capillaria, Ceramizun, La


markea. (Less.)
StaclthOuse (spongodium, di Lamou
roux ); lrichoplwrus ( oscillatoria , di ALGHE. (Chim.) Si chiamano alghe al
cune pisinte marine, spesso mescolate
Vaucher ).
di litotlti a di zooti , e di altre so
(I) " Unopera importantissima di stanze che frequentemente si bruciano

traehospermum, di Vaucher; codium,

questo tenore , quella delle piante

sui lidi del mare, per ottenere la soda,

marine del Micheli , che avrebbe do


WLf0thrnmre la seconda parte del di
4141 ora Genera Plantarum, e che

e tale quella di Scherhurg; ordina

stata pubblicata. nel solo primo fa

riamente questa soda che proviene da


molte e'diverse sostanze, mpurissima,
e contiene ochissimo alcali , essendo

molto inferiore alla soda propriamente


detta che ci Viene dalla Combustione
delle salsole.
ALGlRA , o A GERNA. (Erprtol.)
Nome d' una specie di scinco , Scincur
che rimasta interrotto per la morte
algira Daud. Lacvrla algira Liun.
del nominato Oli. Targionl Tozzelti,
ma che si spera sar continuato dal V. Sonico. (F. M. D.)
ALGODAMO, no stato. ( Ba.) I porto
Prqf. Antonio suo glio

sciColo, dal Dott. On. Targinni' Toz


setu', col titolo: Joannis Targioni Toz
zetti Catalogna vegetabilium muinorum
musei sui, etc. Fiorentiae 1826, lavoro

_1-'

W- -v-_urru;

.(452)

'ALH

ghcsi nominano cnsl sulla costa mala


baricn, il Inombnr hr tnph7'llum, Linn.,

menzionato da Rhoer e SIIort. Malab. 3,


pag. 61, t. 52) sotto i nome di manl
clavou. ansto un albero della fami
glia delle malvacee, che ha come il gos
sipio, i semi circondati di una peluvin
o di peli lunghi e bianchi che si pos
sano lare e ado rare in var usi econo
mici. ,ll tronco
coperto di protnbe
rauze .spinose, le quali cadono invec
chiando. l portoghesi nominano sempli
cemente algodano unaltra specie dello
stesso genere, bomba: pentandrnm, che
.facilmcntc si distingue per il suo fusto
non spinoso e per il numero de'suo
stami, ridotto a cinque. V. Bolnacs.

idonee a sontener nell'aria ilycorpo del


l'insettq.

Non tutti gl'insetti hanno ali ,. qual


(2uno pure non le ha al momento della
nascita,'e quando successivamente si avi

luppnno, o sono in numero di due, o


di quattro , disliuguendosene allora di
diverse specie. Aristolile.secondo que
sta conformazione aveva diviso gl'in
setti in diverse classi ,

riunito nella

prima , sotto il nome di Atta-i, le spe


cie, che non si rivestono mai dali, ap
plicato quello di Dinari alle specie che
ne hanno due sole, e nalmente indi

cava sotto la comun denominazione di


Tau-alteri tutti quegliusetti, che hanno
quattro ali, distinguendo con nomi par
ticolari altre suddivisioni, stabilite sulla

J.)
ALGODANO. (Bob) I portoghesi danno
questo nome al bomba: pentandrum.
V. Ascousuo. (L '
ALGODON. (801.) portoghesi nomina
vauo cosi una specie di cotone, che sem
bra essere il gassipio erbaceo, garsypium
h'erbucmm. J.)
30
ALGOROB o ALGOROVA. (801.)
cos detta la ceratonia siliqua , Linn.,

presso gli Spagnuoli, i quali danno


pure questo nome ad alcune acacie del
Nuovo Mondo, perch i legumi di esse
riescono, come i frutti della ceralouia,

di un nutrimento molto sono per i be


stiami.
ALGOROVA.JROL) V. Anooaosa. gJ.)
ALGUE-LAG EN. (Bot.) Fouill ha
veduto nelle campagne del Chill un arbo
sccllo di questo nome , che era alto cin
que piedi, e che

er l'abito , per ilt'iore

c per i semi era simile ad una pianta la


biata ;\ma il di cui genere non pu es
sere determinatn con esattezza sulla de
scrizion'e re

y rata nella sua Hisl. da:

ant. Itdl|ft-} Q

t. I. (J.)

A H-AGL'.
;vv Amor. (J. S. H.)
annan
, ,ARMEL. (Bob) Nomi
arabi, dai uali_ derivato quello di
harmala, l othto da 'lournel'ort per

un genere vicino alla ruta, e cambiato


poi in quello di pegnnum bar-mala da
Linneo. J.)
'

ALHENASALKANNA.
(Boa) Nomi di.
versiv
n alcanna vera , lawmnia iner
miss".

ALI

-.''r.canaa. (J.)

, a.

'4'

ALHESSER. (Bob) Nel Levante si at


tribuisce questo nome all'gsclep1'us sr
raca- V. 'ALMIB.#

".

ALllUSAR. (Boa.
. L su. (J.)
" ALI. (Ornit.)} Aut.
ALI. (Entom.:
membrane pi i",

sono specie di
meno grosse, distese,

o pieghette, articolate sul dosso del


petto, e che si muovana quali membra

conformazione , o disposizione di que


ste ali medesime,

come verr da noi

indicato in apprpsso.

Sulle ali si osservano sempre delle co


stole, le di cui principali vannoa met

ter capo al punto dell'articolazione , e


ordinariamente il moto Viene operato di
dentro in fuori , e di dietro in avanti,

in modo da allontanare l'ala dal corpo,


presso a poco ad angolo retto, bench
nel tempo stesso, e in questo stato di
distendimento,

l' ala si muova d'alto

in basso. Non stato ancora ben de


scritto il meccanismo di questo moto ,
e gli anatomici hanno solamente osser
vato, che i muscoli, che lo producono,
sono grossissimi , contenuti nell'interno

del petto , ove restano aderenti su la


mine cornee, che lor presentano molta
supercie, e che quelli destinati ad ab
bassar l'ala sono molto pi forti degli
altri.

Negl' insetti, che hanno due sole ali,


si trovano sotto la loro articolazione al
cune parti , che supplir sembrano alle
inferiori, e che noi qui solamente a'c
cenneremo, rimandando all'articolo Dit
teri, onde far conoscere le loro diverse

conformazioni. Generalmente le ali dei


ditteri sono come smar innte alla ba
Se, presso l' articolo , e in parte,

che

manca , ripiegata inferiormente in


'modo da distendersi nel tempo del volo.
lnoltre osservasi sotto l'ala un'altra
membrana, corta , rotonda , spesse volte
convessa ,' chiamata Cammeo DELLAL
'raRs , e considerata qual rudimento

d'una seconda ala. 1 cemboli delle Al


tero sono grandissimi nei generi Tereva,
.Sirfo, Mosca cc. , cortissimi in quelli

Sargo, Antrace, Ccice ec., e nalmente


ne sono prive le Tipulc, le Zanzare , i
B_ombilii cc. Scorgesi inoltre in tutti i
ditteri , senza eccettuarne veruno, al di

ALI

(453)

sotto, e un poco sull'indietro del cem.


bolo dell'altera ,

nando esso vi , una

parte allungata liforme, terminata da


una piccola massa, ora rotonda, all'un
gata , alle, volte depressa , che chia

masi Alleru, o Libralore. Quest' Altera


sempre in moto quando muovesil'ah,
forma in gran parte il ronzio prodotto
dagl' insetti a due ali, ed stato suppo
sto, che le sue vibrazioni servissero a

mantenere il corpo in equilibrio.


Le ali si distinguono in superiori, ed
inferiori, quando sono

quattro, e se

hanno la medesima forma , ed un'egual


consistenza, conservarne il nome d'ali,
ma si chiamano elitre ,o stucei le su

periori, quando non sono idonee al volo,


a cagione della loro brevit, o rossezza,
e che servono solamente come di guaina,
o di fodero alle ali inferiori, o all'ad
dome.
Fra 31' insetti, che hanno quattro ali
della stessa Consistenza, e si muovono
egualmente nel volo , si distinta , e

ALI

veduti alcuni Mammiferi, per esempio


i Pipistrclli, ai quali lo sviluppo di
membrane

interdigitali , e un apparec

chio muscolare appropriato somministra


la pregevole fucoll di percorrere le re
gioni dellaria. In questi una Vera mano,
ed il proprio braccio son divenuti unala
e'ettiva , lo che non possiam dire delle
membrane , o estensioni cutanee, chia

mate impropriamente ali, che si osser


vano in Vari altri mammiferi , come nel

Galeopiteco volante, Lemur Uolans 1...,


nein Sciurotteri, o Scoiattoli volanti,
Pieromys Cuv. , ed in alcuni Falangi

=t . Phlllllgl'sla lllig. (v. mi mi


coli.) Queste pretese ali, che facilitano
il salto , e la rapidit della corsa negli
esseri, che ne sono provveduti, non
aprono per ad essi si larghe le vie del

l'atmosfera, n sono positivamente pro


prie al volo, n fornite di vernno appa
recchio, il quale determini una tal po
tenza, servendo loro di sole paracadute,
o di vele ,

iuttosto che , come le Vere

fatta una classe a parte di quelli, che ali , di remi, o di timone.


le hanno coperte d'una polvere scagliosa, " ,ALL (Erpclol. e Illiol.) Bory de Saint
Vincent , prendendo a considerare le ali
o farinosa , come le farfalle, chiaman
come una propriet ancora dei Rettili, e
doin Lepidotteri, ed stata formata
una sezione delle specie, che hanno le dei Pesci, ci fa osservare che un genere
scaglie nude , sotto la denominazione di
di Saurio fossile , e" perduto, riguar
Ginnotteri, avendole disposte in due
dato, pcr qualche tempo, sullosser
classi. Se le costole sono principalmente
zione di Blnmenbach , come un0rnito
apparenti sulla lunghezza dell'ala, come

nelle Vespe, questa la classe degl'lme


notteri: se si osservano del pari sulla
lunghezza, e larghezza, in modo che
tutta la supercie dell'ala rassomigli ad
una specie di rete, sono allora Nevral
teri , dandone un particolare esempio i
Cavocchi.
Finalmente sono state formate tre clas
si degli altri insetti a quattro ali, colle
superiori per, che servono solamente
di guaina alle inferiori, e mai al volo,

se non come paracadute.


Sono stati chiamati Coleotteri quelli,
le di cui elitre nello stato di riposo ri
cunprono due ali, che quando esistono,

5000_piegate in traVersn; Or'lOlleri quelli,


le di cui ali inferiori sono picghettate

lite, e chiamato yPterodattilo da Cuvier,


che seppe riconoscere il vero posto oc

cupato da tale animale fra gli antidilu


viani , fu provveduto d' ali nel genere
di quelle dei Cheirotteri; ed oggidi un

altro Saurio, cio il Drago, svolazza


col soccorso di false Ali orizzontal
mente disposte da ciascun lato della
siina dorsale , fra le quattro zampe.
ueste parti supplementarie membra:
nose, coperte di ni scaglie, che VI
tengon luogo di lume, o di pelo, so
stenute ognuna da sei false caste allun
gate in raggi cartilaginosi , reggono sul
l'ori per alcuni momenti l'Animale,

a cui han fatto acquistare un nome tro po


Jamoso. V. PTERODATTILO,C Dance. 55%
per hanno maggiore analogia con le
pinne dei pesci, che collattributo del

P0P_il lungo, e nalmente Emitteri


tUlt! glinsetti , i quali provveduti di rl'Uceello, o del lipstrello, ed effet

due elitre, hanno invece di mascella ,


un bec<:o composto di vari pezzi.
Null'altro qui aggiungeremo riguardo

tivamente una delle propriet delle pinne


del pesce, che alle volte si allungano in

forma di Ali. In tal caso l'abitatore

alle ali , di cui faremo nuovamente


delle acque, favorito dalla natura di
.
.
aroia agli.\ articoli VOLO, lasern , e . uno sviluppo straordinario di pinne,

IBT.\\IURFOSL C. D.)
"* ALI. (Mamm. Bory da Saint-Vincent
osserva, che le ali non sono una pro
priet degli Uccelli, e degl'lnsetti sol
tanto, poich ne sono egualmente prov

divide sotto un certo aspetto il privi


ligi0 da essa accordato alle trib del
l'aria. Perci si veggouo dei Muggiui, o
degli

Esoceti, voi armente conosciuti

sotto il nome di Il uggini alati, o VO

Wmvgi

(454)

ALI

lauti, sfuggire alla persecuzione dei pe


sci carnivori dell'Oceano, slanciandosi

fuori dellonde per svolazzare |sulla lor


supercie, ove ben presto divengono la
preda degli Uccelli voraci. In quanto
alla figura, come pure al modo, con cui
l'Animale le agita allorch nuota, le

pinne delle razze potrebbero paragonarsi


a vcre Ali, e da ci hanno, avuto ori

ginei nomi volgari d' dquila, Angiolo,


e Colombo, a plicati dai cscatori di
diversi paesi' ad alcune specie di uesti

sti ciascuno di due coni riuniti sul lato,

e la mascella superiore, che si ripiega


alla sua estremit, scendendo sull'in
feriore, ha due incisivi pro riamente

detti, i quali non trovandosi in opposi


zione con altri denti, si sviluppano
senza resistenza, e divengono vere zanne.
* Il DUGOIIG, o Suasa, VACCA MA
Itle ec. Tm'chcchus Duqnng, Gruel., Re

Questo nome era stato ato in principio


dal Camerario ad una salide, phywli;
anguluta, il di cui principal carattere
generico un calice rigonato in forma
di vescica. ll Rumlio nel suo Erbario

nnrd, Pesci dell'indie, Tav. 32. g. 180.


Quest animale ha la testa rotonda verso
la parte alta, obliqua dalla fronte al
muso, e a un tratto tagliata da un
muso verticale, che la termina. Questa.
parte della faccia formata dal labbro
superiore, che pende da ciascun lato della
bocca , e vi forma due larghe barhozzc
mobili,e carnosc, quadrate sul davanti,
rotonde in basso, che ricuoprono late
ralmente una parte della mascella infe
riore. Queste barbozze sono sparse di
piccole spine cornee , lunghe un pollice

Amboineuse lo ha dato pure al corindo,

circa, che indubitatamcnte sono balli, o

cyrindum di Tonrnefort e di Adanson,


ossia curdiospermum di Linneo: questa
pianta che l'ulinja dei malahari e il
pr'rudukka dei bramini, ha varii nomi
volgari, come quelli di paternostri di

organi del tatto, e lasciano fra esse una


fessura sul davanti della mascella supe

Selacii, sulla di cui classicazione

lain

Ville ha pubblicato delle ingegnosissime


osservazioni.
" l pescatori usano indistintamente
del nome volgare dAli. o d' Alette per
indicare le lltllll. dei pesci.
*

ALI

scuna mascella, hanno delle radici di


stinte dalla corona , e sembrano campo.

ALlCACAl.

(Bpt.

Halicacabnm.

San Domenico, di vesct'caria se. , e


questultimo nome sembra sia stato trat

riore, che riceve l'estremit di

nella

inferiore, al di sopra della quale si vede


da ciascun lato la

punta delle zanne ,

essendo l'interno di queste labbra for


nito di verruche cornee, di cui, co

to da quello latino di uesicaria, con


cui era distinta da Revin. (J.
LlCOBNO. (Alamm.) Riferisce lAbnte

me supponesi, si serve lanimale per


strappare le alghe, delle quali si ciba.
Le narici formano due aperture parabo

Baio, che tale uno dei nomi del Ri


nocerontc. C.

liche, riavvicinate all'estremit supe


riore del muso, e l'oriiizio dell'orecchio

LlCORO.

Mamm.) Questa denomina

zione, che deriva dal

reco, signica

Donzella marina , ed llllgcr lha appli


cata al genere, che compouesi della sola
specie del Dugong.
Questo animal ha lorganizzazione
generale dei Cetacei, privo dei piedi
posteriori, la coda terminata da una
pinna orizzontale, le membra anteriori,
sebbene composte internamente delle
parti essenziali, che costituiscono quelle

dei mammiferi, Sono talmente avvilup


pale dalla pelle da essere trasformata in
vere pinne , ed il collo al corto , che

la testa non sembra distinta dal corpo.


Gli alicori per non respirano per mezzo
di satatoi, le loro labbra sono fornite

di balli, alcuni peli si sviluppano sulla


pelle, ed hanno alle due mascelle dei
molariacorona piana, il che li distin
gue essenzialmente dai Cetacei propria
mente detti, e formano cos in quest'or
diue, con i Malati, e gli Stelleri, la di

visione dei Cetacei erbivori stabilito da


G. Cuvser. I loro molari sono tre a cia

piccolissimo, non contornato da conca


esterna.
l
Gli occhi sono semplici, e piccoli, le

pinne non presentano alcun vestigio d'un


ghie, e sono fornite solo inferiormen

te, vicino al loro margine anteriore ,


di callosit verrucose. La coda sman
gia la orizzontalmente ad arco di cerchio,

il corpo pi largo nel suo mezzo che


alle sue estremit, il lato della coda pi
sottile di quello opposto, e la pelle
liscia con alcuni peli sparsivi. Un indi
viduo, che fu preso vicino a Singapour,
descritto, e anatomizzato da Diard , e
Duvaucel, aveva sette piedi di lun
ghezza, ed ecco alcune delle loro osser
Vazi0ni. Han trovato sospesi nei mu
scoli da ciascuna parte, in faccia all'ot
tava vertebra lombare, due ossi stretti e
schiacciati, cio a dire, rudimenti di ba_

cino; le vertebre erano cinquantadue ,


e le coste trentasei. I vcutricoli_del
cuore erano separati alla loro origine ,

i polmoni non lobulati, e la trachea


arteria era biforcata immediatamente

ALI

'
i

(455)

ALI

al di sotto della laringe. Il fegato ripieni di tubercoli sferici seminiferi.


(Lena
era diviso in due larghi lo i, la ve
" il genere hal_ydr di Lyngbye
scichelta del ele ricoperta da un lobo
appartiene alla famiglia delle FUQACBB ,
pi piccolo, linguil'orme, i reni erapo
c le formano il primo ordine delle Ta
grossi, e la vescica poteva COUSIClBIBlMl
r.assmrn'i di Lamournux , dove quesl0
mente dilatarsi.
Lanimale aveva due stomachi, il sev
genere trovasi cos denito: fusti rammi
e compressi, terminali o laterali. V.
c0ndo pi iccolo del primo, e presso
il suo oribPzio, due intestini ciechi di
'Iausswsnr.

forma conica, il lande della ve_rga ALlDRO; Ali'dras. (Erpelol.) Nome d'una
vacci di Colubrof, Coluber uli'dras L
aveva" due labbra pieghettati: , grandi, e
. Convsao. C
slontanate, fra le quali usciva un t_u
bercolo conico, forato alla sua estremit * ALIEO. Hali'eiis. (Orm't. ) Questa de
dallorizio dell' uretra, e questa 'verga nominazione , che deriva dal -gr_eeo
era lunga, grossa, e rinchiusa in un
GLLSU; , piscdtor, stata applicata da
fodero leg'germente sporgente._ll Dugpng
Illiger al guere Phalacrocorar di.
si trova nel Mare indiano , i Malesi lo Brisson, che comprende non solo i Cor
chiamano Duiong , e ne apprezzano tal
morani, come ancora la Fregata , Prleca
mente la carne, che la rislrbano per la
nu: aquila: Linn.,e Lath., Tuchypelc:
tavola del Sultano, e dei Rai V. Tav.

a uila Vieill. (CH- D.)

i173. (F. C.)


_
_
ALE'I'O. Haliactus. (Ora/t.) Sebbene
ALI-CRUIC. (Conch.) Denominazione luccello rapace, indicato da Aristotile
olandese di una specie del genere Tro
sotto il nome'dllulineios non abban
chus ,' e che il Runo, come sembra , doni, secnndo questo autore, le rive del
ha generalizzata per le 8 ecie di coclee
mare, molti naturalisti hanno applicata
a bocca rotonda. (D! B.;
_ _
questa denominazione ull' Alpigguw, o
ALIDE. Halys. (Enrom.) Il Fabricio nel
Falco pescatore, Falco hulaetiia Linn.,
4 suo Sistema dei Ringoti ha indicato che ordinariamente soggiorna presso le
sotto questo nome le specie di Cimici acque dolci. Savigny per, che nel suo
di bosco, 0 di Pentatorne, che-sono tutte
sistema degli Uccelli dEgitto, e di Si
esotiche. (C. D.)
ria , ha distinto col nome generico di
ALDO. Alfdus. (Entom.) Nel Sistema
lAlpiggine, o Falco pescatore,
dei Ringoti del Fabricio trovasi quele Pandion
ha riserbato quello di Haliaelus, che
porne generico, il quale comprende le

specie di Lgei , per la massima parte


esotiche , che hanno. le cosce posterio

ri grossissime, e dentate. V. Liceo.


(1. D.)
Alngll. (1101.? Halid:jfs. Questo genere
che non me uno smembramento di
nello dei fueus; cosi caratterizzato
il Stachliouse: sostanza della fronde
coriaeea; una membrana reliforme,I in:
termerliaria; alcuni nrcenli ripieni di
mucillaggine, sparsi su tutta la fronde,
attuati in vicinanza della membrana
centrale; ramoscelli muniti di una co_
alo!a;frutti muccosi terminali; gruppi

pure scrive Hali'aeetus, allaquila di

mare, Falco ossi/"vague Lin., che si


nonimo del Falco ulbi'cilla, e del Falco
ulbicniulus Gmel., epiteti, i di cui
due ultimi si riferiscono al Vultur 'albi
Ci'lla, ed al Falco lvucor-ephalus, Linn.
e Cuvier, e

Vieillot hanno adottato

questi cangiamenti.
Savigny , nelle sue Osservazioni sul
di lui Sistema, p. 12., spiega in un modo
curiosissimo, e con molla acutezza d'in

prgno il passo no a quel tempo singo


are, nel quale Plinio , sulle tracce del
l'autore del trattato de Mirabilibu:
uuscullaliom'bus, asserisce che gli Ha

di seminuli immersi in una mucdlaggine

liaeclus, o Aquile di mare, provengono

retiforme.
I /ucu: vessiculosus , dentelnti_is i:

dalla congiunzione di diverse aquile, ed

caniculalus, sono le specie principali


di questo genere, le quali sono descritte
all'articolo Fece,

6 e io. E Sla

ckhouse ne cita altre otto nella sua Ne


reide Britannica , ediz. a.
L' liulidrfs di Lyngl:ye corrisponde
ai generi si/ir/uaria, e slllllll'fll Stack.
riuniti (V. luno,
e 7). Ein in de
nisce nel modo svguente: fronde com
pressa, ramosa; ricettacoli laterali 0 ter

aggiunge, che i loro gli sono della spe

cie delle Ossi/fuga, e che da queste


nasc0no dei piccoli avvoltoi, i quali ne
producono dei grandi, che sono infe
condi. Savigny, disponendo i grandi
uccdli rapaci in un ordine di liazione,
che presenta la scala delle analogie, per
mezzo delle quali le specie sono fra
loro collegate , fa conoscere che nulla
offresi al di l

dellultimo ordine , a

cui si potuto in un senso gurato sp


minali , mucillaggiuosi nellinterno , e

:g
,i
m,

ALI

( 456 )

plicare l' epiteto d infecoudo V. AQUILA.

,|.

ALI
L' .LIIIIDA

Grossi.

Hulimeda

incrussala Ellis , Corall. 'lav. 25. Fig.


-1.-_.,_

LCK- D8
A lFLE . Bai.) Haliphleos. Trovasi
nel Dalechampio indicata sotto questo
nome una specie di, querce, che la
laurea: curvi; di Linnco, il carri: di

ilinio e laeglops di piccole ghiande


del Dodoneo.t . Quenca. (J.)
" ALlGA. ( Bot- La Zostrra oceanfra
di bianco o cau inia oceanica di De
candolle , conosciuta volgarmente setto
nesta denominazione, come anche sotto

nella di ulga _e di alga marina. V.


LGA.
ALIMAZlA. (Bob) Halimatia. il Belo
nio, nel suo Viaggio del Levante, parla

di un arboscello di questo nome, che

a A.,

Corallina incrassala

Gmel.

questa la Specie pi comune nelle col


lezioni ; le articolazioni di forme assai

Variabili sono larghe , e piane , quanto


pi sono inferiori.
Dei mari delle Antille.
Cifsembra, come pl'0pone Lamom'oux,
che riguardar si debba come semplice
variet di essa, la (jorallina monile

d' Ellis, e Solander Tav. 20. Fig. c.


a. LAmmeoa DIULTICAULB. Halimeda
multimuli;

Lamarck, Ano.

del M.

'lav. '10. pag. 30). Questa specie , per


guanto pare, differisce principalmente
alla precedente , nel gran numero dei
suoi fusti, e nell avere le articolazioni

sembra esser lo stesso che l'hulimus,

col quale si formano alcune siepi, e le


di cui punte sono buone a mangiarsi.
J.
'
AialdllDA. Halimeda. (Corallin.) La
mouroux separa sotto questa denomina
zione un determinato numero di specie
di corpi organizzati della famiglia delle
Coralliue, tra le quali effettivamente le
collocano Pallas, Linueo, Ellis, Salmi

der,c molti altri zoologl , e di cui De


Lamarck ha formato il suo genere Fla
bellulia , riunendoVi pure molte altre

specie , che Lamouroux distingue sotto


il wnerico nome di Udotea.
'bono in realt vere coralline toidi ,

colle articolazioni per generalmente


molto pi piano , e in larghe , lo che
d al complesso della corallina un
aspetto flabellilorme , e nel resto , in
quanto alla struttura, del tutto simile
a quella delle Coralline ordinarie, cio
a dire composte di un asse broso, di
latato , ed incroatato di tanto in tanto
da una scarpa pochissimo produttrice.

Ellis il solo osservatore , che abbia


potuto scorgere sulla supercie delle
specie americane,alcune tracce evidenti
di pori da lui supposti polipifcri, e De
Lamarck trova in esse non poca analo
gia cogli Alcionii , mentre altri, e so
prattutto alcuni osservatori italiani sono
d' opinione, che esser possano corpi or
ganizzati Vegctnbili.
Checch per ne sia, queste specie di
Coralline, o di Alimede si trovano esse
nei soli mari dei paesi caldi, e quanto
pi ci avviciniamo ai mari equatoriali.
Aderenti ain scogli summarin, sono
costantemente assai piccole, il loro co
lore verde in stato di vita , e diven

gono bianche nel prosciugarsi. Trova


seno ordinariamente in quella sostanza
che chiamami nelle Farmacie Museo di
Corsica.

inferiori quasi cilindriche, e le Superiori


piane , cuneiformi , ed un poco lobate.
gnnrasene la patria.
3.0 L' Anmeoa inaecounz. Hulimeila
irregnlaric Lamx. , Polyp. Flcx , pl.
11. Fig. 7.
nesta specie , che anch' essa del
Mar delle Antille , ha le sue articola

zioni pi piccole, e polimorfe.


Sembra, che questa specie abbip molta
analogia colla (forallz'na tridrns So
land. ed Ellis, Tnv. '10- Fig. a , che
propria dei medesimi mari, ed ha le
sue articolazioni schiacciate, c trilobnte.
4.' L ALIMBDL FICO D'IKDM Hali
meda opunlia , anx., Pallas, Ellis,

Cornll. Tav. 25. Fig. b. B.


Questa specie, le di Cui articolazioni
sono compresse, ondulate , e reniformi,
trovasi nel Mediterraneo, e Lamouroux

di opinione, che Pallas l'abbia a torto


c0ufnsa con la seguente. V. Tav. 1185.
5. LArmam 'rnua. Hulimwlu luna
Lamx. Polyp. Flex. pl. Il. Fig. 8. a,
b- Le articolazioni sono comprese ,
quasi discnidi. Del Mediterraneo.
Dubilasi , che questa specie sia real
mente distinta dalla precedente. (De B.)
L_lMEN A. (Bob) Halymcnia. Alcune

piante marine , della famiglia delle ul


glnr, che furono in rincipio collocate
dai

botanici

tra i

uniti e

le Ucvx,

formano il genere hulymum'u li Agardli ,


Sfrxnps. , caratterizzato nel modo se

guunte dallo stesso autore.


Fronde membranosa, qualche volta
coriacca; piano o tulmlosa, senza nervi;

seminuli contenuti nella sostanza della


fronde , e disposti in piccoli pacchetti
sparsi.
Queslo genere diviso da Agudh in
due sezioni.
.La prima comprende alcune specie
piane che rientrano nella terza sezione

(457)

ALI

del genere deleugria- di Lampuroux ,


nei generi carcophyll e h'IMIIOPIJIIA
di Slackbnuse , e "nel

Crgpl., N. 209..

genere ulva 'di

Decaudolle e di Lyugbye. Quattro spe

cie compongono-questa sezione, le quali

sono :
'
.Fucus or-essv'a ,_ Clment.
F:icus sobol(/erus , Turnen_ .'
Fiu:qs edulis', Turuer. - nau4..._v n - . 4
- Fucus,fulmultls , lurner.
L ultime due specie sono descritte
all' articolo D;Llssenu.
La seconda sezione rappresenta in cerla guisa il genere dumontia di Lia
mouroux, e contiene le specie tubulose,
in immero di quattro, -le quali sono:
'l. Lhal mem'a v_entricosa; che la

'

Bar.ruzlu sanurzuus , Gaillou; La

mum\ , Di:seft. , t;b. 36 , 6g. r,e 2;


Desmn-,
Rolli, Cnl.,.
C_ry'pl.,
3, ab.'l;
N.-'nl.
Tum-, tal).
" 5"
Hu.uuuu Punr_A

I 15;

Lightf. ,Flor. s;.,- ab. 27; Smu


tah. lg; Desmaz.. Cri P1. ,-N,9 m5;
Chmvin,- ngues, lY no e 42'.
'
llax.r'mimu nonna , Turn. ; tab. 11.4;
Stackh.); tah. l;yD_argaz. , Cr_;pt.jN.
log; Chauv'm, )guus;N. 68.

Hn.vnmua r;onnau, 'luin., tal). HG.

u.guzna BOTBYOGLIII'A , Thrii. ,' hl.

montr'a sob0hfera , LamX., che la


ateasaphe l'ulva sobollfra,fh Danl,

'

uh. 2l , g. 1 .e a; Lyngh.f, L'ab- 3=B;


Tuln.;.&ab.7t'
" ' y
- Hauna A annromus , Turn'. , tab.
1:3; En_; . bpt., tb. 2116.'

2. L"halyncnia ramentzzcea , o du

'

aumenta homaxt,'hmj, Dissrt.,

dumonll'u ventrz'com, Lamx;, Disa., t.

4, g. 6, 8. V. 'Dumuzu.

ALI

Di:sezt.,
aocattab.Deymdg
; . .; L n .
tab.
3. C;tab.
Turu;,

346,-

Y.

'y

Hu.nmzna omni, Tu_in.,' -tab; 70;


tnb. 355, il_fitclu rumnluoeus, Turn.,
e lo scytosiphon rumentucem, Lyng., Gmel., tab. 2 1, g. mie 3; _Lyngbg, Cab,
4; Desmaz., Crrpt., N. ilo; L}hauvin,
Tent. Ily<lroph. Duna , tab._6|.
3. L Itali mania .mccata', o_-fucm V Algues,
N. sreanoruqna,
17.
.
HALYMBNIA
Turn.,tab.
76. i
succatus, Lepcchin., Nov. Com., Petr.
_ Hu.mzuu conanioxm'za,Tum.',-Hist.
19,tab.
4. l.lwlr'mmx'afocm'cqlucea.
2|.
__
,
Specie
tal). gli.

'

"

incerta} gi}ollocata da Agl'dh nel


Hauuuun nunnru, 'Iurn., Hin

.
genere acjlo.viphon, do've Lynghye la tab. 237. \
riporta"li nuovo; e'. pensa che questa.
Per maggiori ragguagli int
0 l'ha
pinnla possa essere Il crpqn'um' ina

,tum di Roth; e di questa Specie sa


rebbero, secondo Lyhgbye. due va
riel l' huL[clu'ri:1'adgcllgj'ormi's 1'ntr
cala , Ag;ir. , e il cer-mmm brosum,
Botli. Secondo quel- che Ci Wc, questo
genere non merita di_eseere adottato.
(Lem.)

.
* Lamouroux ha l'atto dellhalrme
ma un nuovo genere, il quale differisce

lrlrlenia di Lamournur, e a_ lalt

aussmrrrr di questo Dizionario.

ALIMEN'DARE.J'CMM) V. Annuari.
F.)

.4

"(.ALlMENTI- (2001.) V. AIDIAL, Iu


anzm.ec. -
" ALIMENTI, ALIMENTARE. {Chim.)
Le nozioni che ci dobbiamo ormai-e
dell ali-mento, o della sostanza che serve
a nutrire gli animali, e che interessa

da quello di Agardh por lesclusione essenzialmente i naturalisti, ricevono


di _ygrie specie , di alcune seziqni, ec.;
una granvluce dalla cognizioni chimiche.
e lo Colloca nella famiglia dellcFx.om
Non esistono alimenti se non nel regno
mm, che formano l ordine secoudo delle organico; mapcahdorfc quasi in totalit il
sue 'l'Ausswx-vn.
_
>
regno minerale. Gl alimenti di origine
il genere hal mania di Lamourrml vegetpbile sono la gomma, lo Zuccheroe
l amido; ed 'ogni altro pmdolto delle
si compone delle seguenti specie:
Hu.mr.ma ocm.nna, Lamour. , Dis

lerf-, lab- 32 e 33, g. 3 e 4; Turu.,


tub. 7|.

'

pialile, 0 inrt, 0 medicinale, 0 V!!

ncco- La gomma e lamidqsono scinpiti


perloro. nalura., eper hanno bisogno

HALHIEIIA cnams , Lyngb., tab. 4,

di essere condizionati da alcuni sali,

Turn., lab. 69; Slackb., tah. |5.


Hanmun nmm, Turn., tab. 155;

Aromti, cc.; n vi che_lo zucche


ro che alimenti ad un tempo e con
disca.
Gli alimenti di origine animale sono
pi moltiplicati di quelli di origine
Vegetnhile. La carne, i tendini e le ossa
stesse contengono in gran copia una so
stanza alimentare. Bollenclo nellacqua

Eugl. bUI-, tab. 773; Chauvin, Algues,


N.0 19.

HAL\'MEIIA PALMZT'IA, 'Iurn., tab. 73 ;


EngL but., lab- I20; Slackh., uh. I6;
Chuuvin , Algue: , N. 16;

Desmaz.

Cr pl., N. 108.
u.mnsu. meuaaanroua, Lamour.,
Diu'on. delk Scienze Nut.

una porzione di questi corpi, si ha col


60

ALI
,
i .
'
'

(458)

ALI

rarddnmento una gelatina trasparente, ._Vanquelin esaminando. quella che mau


dolce o scispita,, solubile nell acqua , giano gli abitanti della NubvsClledo
fusibile a un calore leggiero , acesoente nia, v: ha' riscontrata invece ha: nan
quando si altera, e capace di nutrire ' tit notabile di rame. Questa! terre non
si debbono pertanto considerare corsie un
con sommi facilit e prontezza.
Vero alimento , ma come un corpo che
" Verona sostanza acre, aromatica, ama.
introdotto nello stomaco, ne. dilata le
Il, salina ,- alimentate; ed al contra
pareti, e ne assorbe i su hi -gastrici ,
rio ogni cor dolce o scia ito o lucche
rato, misto

i sapore acido o e di aroma,

sottraendo cosi lo'stimolcu ai medesimi,

e smorzando per conseguenza la fame.


tritivo; quindi che manca di questa V. 'laaaa couxmmu.
fqmalit ogniu sostanza che repugni al ALIMO. Bel.) Halinuu. Gaspare Bau
che piaccia in generale al gusto, nu

'gusto. Le materie che possono nutrire


son0_generalmente alterabilissime, e mol

hino in

ca sotto questo nome, diverso

s ecie di atripler, e il Rumlo lo diu


o tre al
limum di

enece sesuvr'um , che lhu


to soggette a cambiar di natura per
la . Lacuna, commenta
'l'a1idne dell' acqua e di un moderato
calore. Questa stessa altsrabilit un tore di Dioscorije, faceva pure del li
carattere della qualit -natritiva; ed gustrqun un -halimus ,' e lo stesso nome
infatti lalimento non riman digerito, era dato dal Trsgul- alla lom'cern Vla
se non coll' alterarsi _e col disciogliersi :teon di Linueo, Blowne, nella sua
Storia della Giamaica , nomina anch'e
nello stomaco e n l'intestiui.
La natura , ne il alimenti di origine gli hulimu: un'altra _ ianta , che la
Lilineo.'(J.)
vegetnlaile che cl 1 presenta all' uomo {Orluldca halimor'des
ed agli animali, ha quasi.sempre udita A 1MOC0. (Onm'z; Sotto questo nome
Vanderstegea de ntte indica l' Avvol
{allaimateria nutritiva una data quantit
toio a testa bianca ,di Brisson , Vultur
di materia poco o punto alimentare, che
leucoeeplmplus di Linoeo. e piccolo av
i siologi e gli scrittori deconomia
valtoio di Buon. Ca. D.)
'
animale, dicono mburru, o zavorra , e
"Clle riempiendo o dilatando lo stomaco , "" ALIMODENDR . (301.) Hall'moden
richiama e sollecita le forze digestive, il dron, genere di piante dicotiledoui, ap
di cui effetto consiste specialmente nel Phrten'enle alla famiglia delle le umi
ritirare od.estrarre la materia nutriente nOse' e alla diadela dacandria t?el si
dal mezzo stesso di questa sostanza inerte stema sessuale , stabilito da Decad
dolle, il ' quale gli. assegna i seguenti
o cavorrsnte.
1
caratteri: calice urceolzito-campanulato,
usato P in E 1'l animali sono vi 5orosi,
. _ brevemente 5-dentato; carena ottusa , al
tanto,pi s0pportand, o anche esigono
quanto diritta; ali acutissime, orec
che lalimento sia inviluppato di za
chiute;' stmi diadel, quasi eguali;
' vorra, o di materia che non nutrisca.
stilo filil'orme, glabrog ltimma termi
F
.
nale: legame stipulato , rigonato, ve
3: " Vi sono alcuni popoli, come gli
ottomachi, ec., i quali, secondo che . scicoso, ;duro, ovto, oligospermo, e
depresso nella putura seminifera. [semi
hanno osservato ocularmente Labillr
sono ov_ali, quasi compressi, piccoli,
dire, Patries, Leschemult, Homboldt,
leggieri.
passano parecchi mesi dell'anno, non
Lunica specie, huli'modcndron ar
cibandosi daltro che di varie specie
di terra argillosa. Humholdt riferisce genleum, che Decandolle riferisce a que
sto genere , la robim'u haloderldron,
che nella di cuilanno uso\gli ottoma
chi, e una terra argillosa grassa, untuosa, Pall., Fior. ross., tuln46, che in questo
Dizionario trovasi riferita e descritta al
in ne una vera argilla da maioliche,
di una tinta giallo-bigiastra , colorata genere caragaua di Lamarck, colla indi
cazione di caragana argentea. V. CA
da un poco dossido di ferro: questi po
ascms.
poli geofagi, che abitano
presso
i'0reno
.
. .
k
ALlNATRONE', ALONA'IRONE.
co, e che sono ferocissnmr e nemici di
ogni cultura, distinguono le pi piccole (Mia.) Halinutron. E stato dato in al
tri tem'pi questo nome al natrons,_ che
differenze di sapore che passano da una
il carbonato di Soda impura nillV0,
terra ad un' altra, n tolte le specie di
che ci vien dallEgitto, ed stato
queste terre sono da essi gradite egualmen
pure
applicato a certa clores0m_za di
te;eogni individuo consuma giornalmente
soda carbonata , che riliorisce un mo
i tre quarti 0 i qualtro_quinti di una lib
ri vecchi. Alonatrone si cufpone di
bre di terra. Lanalisi chimica non ha ri
conosciuto in queste terre commestibili
alg, 2.05, Li. alos,_ (sale) B di "G"

il minimo indizio di principi nutritivi; c

(499)

ALI

tron', che il nome di un luogo 6' E


gitto, ove trovasi questo carbonato. 'V.

AI,I

'eolare, p; Stilw_eig__t, nella sua Istoria


natura degli animali invertebrati, sc

gquint mente Cavier{ 1 caratteri. di


. ovalojumollt
tali_gddete 'sono__:,
corpo
di un
conf]qrno
_deps;e_sso
, con
. n_l'g
E" ALIOFIDARIO. (MolL) Sotto questo
Aeaonnao, Sonl cnmntn, eNnaoss.

f (Biumo.)

w..

,\

nome viene indicato lAuimals dell' A m BIlG' i.i'iprrn ntey che lo soi-pasa
li0tldta ,
._ : 'ga_silp%gni pa'g!efe nella sua circon
ALIOTLDE , Haliotir. (Malacoz.) Gel L-n
a, ca nadogpia frangi'forqita
ug:re di molluschi estremamente faleile sai1tnmea '
a riconoscersi. e che stato amme'ss -' stintm;fqol

mani: ma; molti; di


, trrd.-'teu 'colit,_du;dei

da tutti gli zoologi , essendo per mqlto ngl'i ;pi 'grandigan .jm schiacciati, e
difficile il decidere il collocamento di
ne picorti',._piismatic , che pnri:m0
esso nella serie. La maggior parte dei. gli occhi _al vertice: cavit bianchiale
metodiin lo ha bcusl quasi sempre, e a sinistra ,' contenente due lunghe bran
chie ineguali ,' e terminata anterior
ordinariamente collocato prossimo alle
patelle, ed alle suddivisioni di tal ge menbe da due lobi ine uali (l man
nere, e Linneo , che non ha stabilito tello: conchiglia molto e rossa, ovale ,
shrire, e
famiglie, lo pone immediatamente avanti di spira bassissima, quasx
laterale , di apertura larghilllira , gol
il genere Patella. De Lamarck ha cam
biato in oasi tutte le sue 0 re, e nella gato
margine
eolumellare
"e
, e sinistro,
tagliente: o una
serie di r'll'Jt-lu'i
prima edizione dei suoi annuali inver
paralelli, di cui i soli anteriori sono r
tebrati , ne formava |m_genere della se
forati; e scrvono' al passaggio deifoii
tonda sezione , cio a dire, delle conchi
tentacolil'ormi del mantello.
7
glie senza canale, e smarginatura, ponen
Le Aliotidi hanno realmente qua
dolo fra la testacella, e la vermiCularia;
quindi nella sua Filosoa zpologica ne analogia con le patelle, e soprattutto
con le ssorelle, essendo per il lor
fa un genere della famiglia delle auri
corpo molto ancora pi depresso , e
Cularie , nella quale entrar: pure i ge
meno conico. Tutta la parte inferiore
neri Melanoizle,Melania, c Lnhed;
e nalmente nell'analisich soccorso,

formata da un largo disco muscolare,

conio pure nel su_o metodo conchiliolo


gico, le aliotidi sono da esso riposte
con le pqtelle, e senza suddivisioni in
una famiglia ,Particnlare sotto il nome
di Mucrostomc. G. Cuyier non*ha-meno

che serve dorgano di locomozione; il


di sopra presenta egualmente, nella sua

variato di Lamarck, e nella prima edi

parte media, uno spazio di contorno

ovale, assai largo, anch'esso muscolare,


che provenendo dal;piede, si attacca alla
Conchiglia, ed no a un certo punto

zione del suo Regno annuale colloca ne


sto genere fra le patelle, e le nente ,
ove presso a poco lo ha congerVato nei
prospetti danatomla comparata;u nella
seconda edizione dello stsso Re ho ani

del (muscolo adduttore delle bivalvi. _


Da tutta la circonferenza di questo

male , messo con tutte le sud ivisioni

spazio muscolare nasce' il mantello, ch

del genere Patella , eccettuato le atelle

molto tenue nch resta applicato


sulla massa dei visceri, ingrossando er

medesime, in una famiglia, che. uvier


distingue col nome di scunsnancru V.
Scunsaaacm. Dumril,nella sua Zoo
logia analitica, lo dispone in due delle

il muscolo della columella degli altri

molluschi a conchiglia spirale, e nel

tempo stesso lorigine della disposizione

a misura, che la sorpassa, e il suo Sop

sue famiglie, cio nei suoi Derntabmn


chi, non solamente con le patelle, ma
ancora con lo doridi , le colidie, ed i

pio mar ine , ove non osservasi traccia


veruna ifran ia, regna in tutta l cir
conferenza dei corpo dell'auini e; e
contorna laconchiglia, senza che siavi
divisione,yqnando per non sussista sul

chitoni, e pi lungi lo riporta in quella

davanti, o a sinistra, essendo e'ttiva-.

da lui chiamata Adelobranchi, colla fa


miglia delle lumache, delle aplisie,dei
planorbi . e di tutte le ciclostome ma

fondamente in due lobi pi, o meno

rine . e uviatili.
Ockcn ne forma un genere della terza
famiglia della terza trib del suo terzo
Online, e pone in questa famiglia le Pil
telle colle llidie, ed i chitoni.
ue
ato per noi il tipo d'una suddivisione
nella sezione delle megastomc , e pro.
babilmcnte quelld d'una famiglia parti

mente in questa parte fesso assai pro


appuntati, il sinistro dei quali insen
s:bilmeute i lungo del destro. Nel ri
maneute de lo spazio da questo -lato ,
cio a dire, fra la parte sinistra del
muscolo superiore, ed il marginqlate
rale di essa, il mantello forma un ca
nale assai vasto , ove alloggiano le bran

chis , che per consegucnza sono total


mente nella sinistra; e Il prolungan

,.

(46)

ALI

ALI

(lini; che al prolungano sopra una stri


scia linguale- punterior'e.
L' esofago, che dirigesi auccessiva

dosi molto poeriormeqle- Fra il piede,

ed il margine ilel,vtro_patllo trotrasi


< une' membrjana,laert larga evid ntement_e

mu9colare, che domipa in_ tu ta_l_a cir

mente a sinistra, molto stretto , ac

conferenza del corpo. dell'animale, con

compagnato da due glandule saliv:di


assai lunghe : passa quindi, sotto la

unf squ emargintura anteriore pq il


ss'aggi_ della4uta, yale a- cl_iregl_xe+
nasclsi lati di,e.ssa,
ori del,tlerrta
coli. E contornata in tu ta la sua cir
conferenza da_ una doppia frangia molto
grossa; l'jn crioro interanacnbe e9m- poeta di piccoli tubercoli_carnoai, ie

- '_gplafniente disposti su.molti lari, niem


tic la superiore non ne ha, blue un solo,
-e nsservasi inoltre superiormente una

linea di vere appendici tehtacolani molto

-.pa'rte inferiore della cavit. Brmchia

le_, "al; lato Asinial7ro del disco musco


lare euperipre, e giunge nella massa
viecerale, che totalmente eull'indietro,

e aldil del margine esteriore d-que


sto disco medesimo; n questa massa
l'esof;go va gonandosi in uno stomaco
, memhrl_noso , 'arsai c0nsuderabile, col
aloc:ito_pr l'affitto _al- lato sinistro , ed.
interamente'compreso nel fegato, il

lunghe, che uscir sembrano da un pi


colo buco l'o'rato \alla _ lor base , e che
sono clht:hte ad eguali distanze. ,Que

Ila lamina muscolare suldavanti _s pro


lunga al disotto dei tentacnli in tante
specie d' appendici, che poss'ono scalza
dubbio sorpassare digran lunga il piede,
e la testa ancora , e fra questa ,lamina
Ihedie , et! il piede vha un solco molto \
-prof0ndo, che per nulla rescnta dino'
labile, un altro osservano osene fra essa. '

_pnne, come osservasi nelle

bivalvi ,

orma__intorno ad esso una parete molto


'grossa. Il canale intestinale, brevissimo,
ua<ce_ dallo stomaco, 1h'lli tutto accanto

allinserzioe dellex ago, portandosi di


dietro in; avanti per formare il retto ,
e questo adeso immediatamente sotto il
cuore, se.n_e allontana ben presto, e fa

un aggettq di circa un pollice nella ca


vit liraug:hiale uve apresi , sembrando,

che nella sua' parte_libera 'sfa_ accompa


gnato da una specie do'rganoglaudoso.
efil contorno libero del mantello, nel
qual solco trovasi anteriormente la te- Ll cavit branclale, come abbiamo

vota, e la cavit brdnchiale a sinistra.

gi detto, totalmente collocata a sini

In testa, molto distinta, larga, depressa,

stra: grande, e

mostra due paia d'appcndici: il ;poste


tigre, superiore , ed esterno , :' molto

prolunga dal <laVanti su l'indiet'ro; la


cui parte infe[iore formata della pelle

pi corto, issai grosso , e porta _alla sua


eltreniit un punto nero ben_ _ istinto ,

I che vien .considemto _co'fnc un'.occliip.


Questo paio riunito alla suabase per

soprattutto molto si

ass'ai sollile, che riciqopre l esofago, e

passa dal lato esterno ,' e profondo del


muscolo medioal niatro lobo_ del man
tello: la superiore-. formata egualmente

une tenui membraria, trasversa, che

da destro lo'b del mantello, che ricur

naicon

vasi sull'indiet; per contornare il sitli


atro lato del muscolo medio, e chepassa
in eegqitq trasversalmente Per andare a
raggiungere il sinistro lobo del man
tello, avendo noi gi fatta\ parola del
modo , col quale il margine anteriore di
questi rete della cavit hranchiale si.
prolung Il in due lobi triangolari, ine
guali, che escono dai fori della Conchi

tro

-Pll\ parte della tromba. Lal

aio di appendici. formato dai,t,ea

' loco i,_clae_ soud olio lunghi , triango


lari, ed un pto depressi, e nel mez_zo
della lor faccia superiore, osser_vqsi una

-specie di de ressione longitudinale, ed


i margini dl ucsti tentacoli sembrano
un poco frangiati, lo che forse dipende
, dallindnramenbo. Fra questi due tenta

glia. Alla iccia inferna di queta pa


.fcoli, ed un poco, al_ di. sotto, si ve
dve -sorg'ere una specie.di-tromba , .0 ' rete Superiore si trovano una , e forse
due serie di appendici triangolari, depres_
> di grana carnosa , depressa ,. truver
ulmenta rugosa, nel di cui mez_zo an
{riorn scorgeai unf apertura verticale ,
coutornata 'dilabbra assai grosse per la
bocca.

'.La cavit .della bocca mediocre non


solo per l estensione , come' ancora per '
i muscoli, che la circondano, e la muo

sissime, di cui ignoriamo la natura e


l'uso, non essendo per Vascolari. Le

branchie propriamente dette formano


due l_unglj_gsimi, e stretti pettini, Che
Occupanotutta la lunghezza della cavit
hranchiale , ed il destro , che quasi

immediatamente adcso al musolo me

vno; alla sua faccia inferiore esservasi

dio, per un pocn pi corto del sini

una'lin'oa triangolarc,'appuntata, e li

stra. Si l'uno che l'altro sono formati


di una quantit innumerabile di piccole
lamine, le quali ricevono il uido da
elaborursi col mezzo d'una Vena bran

bera sul davanti, Slalgnla, e come ca


nelicolata posteriormente , fornita di
dentini bruni, cornei, su quattro or
\

(46)

'ALl
\

ALI

chialc, che occupa il dosso, o la parte


aderente?e che si iut_rodotta allrloro

simo si troverebbero al margine oppo


sto, 0 dorsale, in che ha luogo in quasi

base dopo,essere statiforrmta dalla suc

tutti gli a'cefali, con questa di'e'rsnza

Cessiva

pe_r,_qhe qui l'ano diretto verso la

riunione delle vene di ciascun

lato del corpo. Le arterie branchialial


contrario ocwpano la faccia libera di
ciascun pettine branchiale, 'e nate esse

bocca , mentre nein accfali osservasi il

contrario. La semplicit del canale in


testinale, la l'arma e dia osizione.dcllo
stomaco
e del
resentano
pure
vari punti
di fegato
,somigllianza,
n esse
possiarn

alla loro punta , yanno aumentando di


diametro a misura che-si portano in ad
dietro ,-e giunte alla parte anteriore negare che tal sia 4 egualmente per ci
della massa viscerale sopra il retto, si .che riguarda l'apparecchio della enc
raziohe, il quale sembra esser ridotto
riuniscono in 'unorecchietta , che -sem
brn doppia,-e che si apre nel cuore, il all'organo essenziale femmineo, che ha
per un enorme sviluppo.
.
di cui pericardio fortemente unito alla
La conchiglia dell'e' aliotidi, pi co
radice del retto, co e presso 21 poco os
servasi neimollusc i bivalvi. Da qu' nosciuta sotto il nome di orecchie di
sto ventricolo partono quindi le aorta, mare , a motivo della sconcia rassomi
che si suddividono successivamente in 7 glianza che presenta con la conca audi
toria di certi animali , distinguesi per
pi .rami , e ipi grandi di essi pene
la bellezza della, madre erla-, di Cui
)trano nel fegato , e nell'ovaian_
Sembra, che. gli org

i della genera

internamente foderata. ls margiiu:

zione sicno composti di un'onda enor


me , la quale non solamente inviluppa

destro sempre sottile, e tagliente, alla

tutto quasi il fegato , ma che formando

smarginatura pi , oynkeno profonda, la


quale -il principio di un foro eguale
a quei medesimi 'che attraversano isdi
sco della coqchiglia', e servono l'pas
saggio del lobi tentacolari del mantello,
onde lormar senza dubbio una specie di
canale di respirazione. Vario il numero

essa Sola una massa considerabile, che


riempie la spira ,. si porta a destra ,'cd
Occupa tutto quel-lato del corpo noalla
{arie anteriore del mus&olo medio. Non
cosa assolutamente e rta se sia stato

vedhto il ter_minc ,dell oviduttoy- ma


sembra che sia 'unco , e clig' vada a ter-'
'm'inaxe nella cavit branchial , attac

parte anteriore mostra ben 'spessouma

di'questi fori, i quli vengono ad ottu


.l'al'Sl Successivamente,- e dalla parte in

cato presso, il Lato sinistro del muscolo

terna a misura che la conchiglia. va_ cre

centrale al di sotto, e un poco in addie


tro dell'estiemit del retto.

scendo, talch soli cinque, o sere'stano

In conseguenza di ci che abbiamo


detto sullorganizzazione dell'a i_otide ,
evidentemente apparisce,;he es offre
molta somiglianza con quella d 1 mol
. luscl1i aoelali , e per darne un esempio,
_ell', per cosi ( 1 re , un, acefalo molto
meno Simetrico delle ostriche. Per for
niame infatti uno di questi molluschi,
basterebbe quasi il situare_pyimieramente
l'animale sul destro margine, diminnir ,

aperti, e il margine sinistro, o'colbmcl


lare forma una specie dilmina tagliente
foderata di madreperla, che penetra nel
solco del sinistro lato del corpo. Sembra,
che queste conchiglie vadano nella mede
sin1a specie soggette coll'et a molte va
riazioni,come afferma Adanson]pella sua
Storia del Srigal, n solamente in

quanto alla forma, vale a- dire {alla pro


rzioue dei duediametri, rendendo

pi strette le pi lunghe, e pi larghe


le pi corte, o ai colori, ed al numero
quindi la larghezza del pide, e l'en
dei fori, che sono sei, o sette nelle vec
erla pi somigliante a quella del mu
scolo medio superiore, scemar poi il chie, e treo quattro soli nelle giovani,
lato sinistro del mantello con la lamina ma ancora rispetto a quello dei solchi,
frangiata, e allora il corpo si troverebbe 'clie si osservano di sopra nella maggior
compreso fra due membrane, l'una a 'pnrte di essi. 'lofattiflq slesso'Adanson
ci dice, che-se ne incontrano. cinquanta
destra, e l'altra a sinistra , il di cui mar
gme sarebbe diviso in due parti: la no a sessanta negl'ndividui giovani, e
no a cento cinquanta nei vecchi, na
prima attaccata al margine della con.
cbiglia ,- e l altra tentacolare , e libera, scendo senza dubbio dalle mentovate
il che parimente osservasi nell'ostrica , variazioni la gran difcolt di ben di
stinguere le specie di questo genere.
c la testa allora torta e piegata nella li
nea media , avrebbe da ciascun lato un

paio dappendici, come vedasi in uesti


medesimi animali. ll margine ilestro
dcll'animale diverrcbbe allora l'inferioro,

a le branchic , il cuore, e lano mede

Sembra, che le aliotidi sieno ditl'use


per tuttii mari, e si incontrano, come

e palcllc, principalmente nei luoghi


pietrosi, che, ne sono alle volte quasi
del tutto ricoperti, bench possano ri

ALI

(462)

ALI

manerns miniati in tempo di bassa ma

cara Dl una. Conchiglia ovale , o poco

rea. Si muovon0'esse con molta lentezza

allungata, di quattro a cinque pollici in

per mezzo del

largo disco muscolare,

che forma la parte inferiore del loro


corpo', . uantunque per con maggior
velocit ellepatelle. Quando cammi
nanonoii"vedqsi il loro piede propria
mente dettp,e meno ancora il mantello, '
maal contrario la frangia muscolare ,

che framezzo , si spiega in modo da

sopra_vaniano dassa_i a conchiglia, e da


prenotare nalmente _una disposizione
di ,fran o di estrema eleganza , e rego
larit. ressi) a pooq ignoras del tutto
la specie di nutrimento ricercato da

"questi animali, sembrando per apparte


ner pi al regno ve etabile,che a quello
animale.

probabi e, che nessuna rela

zione trovisi fra gli individui, e che


ciascuno d'esai, indipendentemente da un
altro, produca un gran numero df uova ,

lunghezza,

sopra tre e mezzo di lar

ghezza, superiormente rugosa a motivo


del ntabil numero di scanalature, dalle

quali solcata, essendone il colore ordi


nariamente rosso , variegatp qualche
volta, di bianco.
f
Credesi generalmente, che questa spe
ci'e- trovisi in tutti interi, ed anche
sopra le coste della Brtttagnm; ma poich
nesta una di quelle state .disseecatc ,
ubitssi al uanto , che possa . essere la

medesima iii quella osservata da Adan


.son 'per esemplare. V. Tav, 8.
a'. LAmormi9 COSTELLATL- Halioti's
un'ala Lino. 1 Muri. Conch., i, t. i4,

g-_i38. Vicinissima alla, precedyente,,da


cui di'erisce soltanto per le-strjc, che
sono pi regolari , e meno. tubercolosd;

rossa o verde, o variegata di

uesti

due colori, e trovasi nei mari dc l'A


che per non abbiamo ancora veruua sia , e di Barberia. V. Tav. 155. '
I positiva notizia.
3. L Ai.iorins vaaiara. H_liol va
ria Linn., Mart- Coneh., t.'15, 6g.
Siccome le Aliotidi si trovano in con
siderabil numero nei luoghi da esse pre- i44. Uvala , cpn strie longitudinali, le
feriti, ed hanno un volume assai grande, di cui maggiori sono tubeleolate , bim
a
che,o brune giallastre, o v_erdi sudicie,
contenente molte _parti camose, si mau
giano quasi dappertutto, bench i soli con venti, in trenta buchi, quattro o
pveri, almeno in Francia , ne formino cinque dei uali sono lforati._Questa
specie trovasi nei mari Indiani.
'il lor nutrimento, 'essendoue dura la
carne. 1 .scatori le ricercano egua'lmente v 4.LMOTIDI sunnomzzata. Ilalioti's
per servtraene despa nel loro mestiere, . marmoiatawLinn.; Gm. ; Gualt., t. 69,
e specialmente nella pesca dei crostacei. g. A. C. E ancor qu&ta una specie
ovale di tre a quattro
ollici di lun
* Il numero delle specie di questo ge
ghezza, con strie longitu inali nissimo,
nero ' a8sai considerabile, riuscendo pe
r ben difcile il distinguerle acagiorie ed altre trasversali, quasi distrutte; il
nuqiero' dei fori e di trenta circa, quat
delle variazioni , delle uali suscetti
bile la conchiglia, e ci _ conoscesi solo tro o cinque dei uali sono aperti, e il
nei gabinetti, ove si veggonn bene spesso colore variato di bruno, di bianco,di
verde, e di rosso.
uestAliotide pro
incrostate quasi per lailatto di fanghi
viene dai mari d'A rica ,.e dellIndia.
'glia marina, di serpul, o di balani, Vol
garmsnte conosciuti s'otto il<none di
5. LAmo'rms a norme s'iiiie. Hdli'o
ghisnde di mare, o al contrario sbuc
ti's bistri'atq Linn., Gin. , Man. Con
ciate", onde mettere in veduta la bel
cln;l., i. , t. i5, g. i42. Conchiglia
lczza della loro madreperla. Le migliori ovale, con strie trasversali , elevate e
fra le dierenze speciche son quelle doppie, di color verdastro , con una
senza dubbio, che trovansi nella dispo
specie di raggi bruni porporini, e col
sizione delle frangie del mantello.
lato destro sinuoso. Trovasi nel Mare
In questi ultimi tempi sono stati sta
d'Affrica.
biliti diversi generi con alcune specie' ,
6. LAuorun Annina, o Oar:ccma
che Linneo collocava fra le aliotidi. n' Asino. Hli'oli's Asi'ni'um Linn. ,
Cosi 'Helblins, e in seguito De Lamarck
Gm , Gualt. Test. t. 69, lig. I). Con
hanno formato dell' Haliotis i'm ef
chigiia molto pi stretta, e liscia delle
rata il loro genere Srouaru, ( . que
altre specie, lunga tre pollici al pi,
starticolo) e Dionisio de Monfort , e
compreso il lato destro, e molto sreuata;
Leacb creato il genere Padollo colle
il colore variato di brano, di verde, e
specie di vere aliotidi, nelle quali'os
di bianco, e le strie longitudinali pl'80
srvasi una specie di solco interno pa
la spira sono tubercolatc , e spesso pu'n
ralello alla serie dei fori.
te giute di rosso. Specie assai rara del
i. LAmouuz russucomra. Halolis lndia.
tuberculata Linn., volgarmente lOsse
7. L ALIOTIDIQ Ausraau. Ilali'oli's
o forse, per

meglio dire, di feti , sul

ALI

(463)

australis. Lino. ; Gm.; Chemiil., Co_ncl_z.


10,i1,166, g- 1603, e'l604. Conchgglm

ALI.

10ito tti, di color rosso mattone._Tro


vasi nei mari della Nuova Olanda.

(4." L'KLlOTIDB Dl Cascar.xionls. Ha


_Oyale , conveasa , lunga dieci a d ici
'pollici , larga due e mezzo, e. discus- , [iou's Cliraclierodii- Le'aclag I. c.., p.
131 , tav. 58. Conchiglia ovale , lun a
lata, cio a dire striata nei due sensi,
con la a ira rigona, e prormpentc ,'_1l r tre pollici, auhstriata,nera turchinicc1a
sopra , internamente adorna dei colori
colore variato i rosso. e tufcb_ipic-'
cio , e le aperture sonp rotoride; riav . dell' iride. Del Mare della California.
vicmate , e in numero di ei a setta (DI: B.)
"" L'an'1onne canamconsra. Hali'0h's
LAliotide Australe trovasi alla Nuova
cunuliculala Knorr Vergn. 1. av. no.
Zelanda.
.
{i . G. Martini Conch: i. Tav. 14. g.
8. LAuoruia nana GUIIIBA. Hali'o
140. Questa conchiglia dellOceano in
ti: guineensis Linn. ; Gm. ; Schroct.,
diano, del diametro lon itndinale dilinec
Einl. in Congh., a , p. 388 , t. 4, g.
22., e del trasversale i16., ha le strie
18. Conchiglia ovale , subconvessp, so-_
Ilda, striata nei due Sensi, e variata di
bianco, di verd6edi-rosso, con. le a_pei=

turedepresse, in numero di aer1nt1ere.


' Delle Coste di Guinea.
9. LA mono: menuama.llaliol pul
0herrima Lino. ; Gru.; Chemin. Conch.,

che si decussano, una sola costola pi

prominente delle altre, di color ferrig1io


al di fuori, perlata al di dentro; con
un canaletto, che l distingue dalle altre

specie. La conchiglia hala formaovato

rotonda, e di una convessit poco rile


vata. V. 'l'av. 8 .
cola , e bella specie luhga al pi sette ALIOTIDE- Haliol. ( Fon; ) Luid , e
Scheuchzer riferiscono essere state tro
line, quasi rotonda,_cou strie granulate;
la spira sporgente, il _margine sinistro _ vate delle Aliotidi allo stato di fossili,
e Bertrand nel 8110 Dizionario Dritto
larghissimo} lesterno crenulato, il co
logico ci dice di aver posseduto una
lore variato di hiancd e di rosso , con
cnchiglia di qliliesto genere recata dalla
trenta aperture , cin ne delle uali in
Virginia , .e c e rassomigliava ad una
tiere. Dell'lsolt. del
ar del ud.
pietra ferruginosa. Se alcune Aliotidi
_'* lo. L'AnionDe Di MIDA, 0 One
sono state trovate allo stato fossile,
cnia DI Mina. H11'otis Midne Linn.;
sono per estremamente rare, poich
Gm.; Gualt. Test}, t.g. g. 5. Grossa
io, p. 313, t. 166, g. 1605e 160_6. Pic

Conchiglia, lunga sette a nove_ pollici,

non se ne vede alcuna

quasi rotonda, con strisce longitudinali,


ondulateal di sopra, e di colbre ordi

nelle collezioni esistenti , e dublteiemo

che sia _citata

sempre di ci, nch non ne sia meglio


stabilita la pron. (D. F.)
4
naramente verde. Del Mar dell India,
ALIOU'IS. ( 0rg11'l. ) Secondo Flacourt
-e d A'rica.
11. L' Amorme GIGAN'IBSSA. Ha11'olis co>i. chiamasi nellisola di Madigascar,
ggunlea Liiin.; Gin. ;Chemm., Conch., un uccello, grigio, grosso quanto il pic

cione, con una unga coda; vive esso nei


IO, p. 115, t. 167 , g. 1610 e 1.611.
boschi, ed col egualmente conosciuto
Conchiglia depressissima, lunga quattro
a sei pollici , larga tre e pieno, supe ' sotto il nome d'qrq/ets. (Cn. D.
riormente rugosa a motivo di strisce ALIPA , aura-aura. (Bai. ) Nomi di
un albero delle Filippine , che cresce
longitudinali, ondulate , decussate , di
sul lido del n;are, ed temuto, secondo
colorvariato di rosso , e di bianco, e
che dice Camelli_, perch. nuoce colla
col lato sinistro larghissimo. Della Nuo
sua ombra , e accieca col fumo del suo
va Olanda.
m. LAuorme lama. Haliotis iris 'legno, e'e'tto chei produce pi pronta
Linn.; Gm., Chcmm., Conch., io, p. mente, q'uando sia lanciato negli occhi il
sugo latticinoso che in lui si contiene. I
317, t. 167, g. 1612 e 1613. Rara
suoi ori sono piccoli , odorosi e molto
conchiglia, panciutu , lunga quattro pol
frequentati dalle api, ma il miele che
lici e mezzo, larga tre, fatta supe
riormente scabra da pieghe trasverse e esse ne auggoiao, aniaro. Questalbei'o
probabilmente .l ezcaecaria dei,hota
lnngitudinali , gialla auurra sopra , e
niri. J.

'
lucente dei pi bei colori dell' iride nel
"'ALI EDI. (Mamm.. Denominazione
suo13.
interno.
Della Nuova
L ALIOTIUE
vmossa. Zelanda.
Hali'otis ru
dei Cheirottcri*nella oclogia analitica
bra Lench , Melarw. Zool. , pag. 54, di Dumril. V. Cn1:iiiorrzzm.
tav. 23. Bellissima conchiglia subovale, ALIPLO. Haliplus. Entm.) Denomi
striata longitudinalmente, con specie di nazione applicata a Latreille ad una
coste trasversali, provenienti da fori divisione di coleotteri pentameri, com
rotondi , numerosissimi (45 a So) c presa per 1ayanti nel genere Ditco,

3 ALI
I

(, 464 )

della famiglia dei nettoporli, o remi.


d "' denominazione,
'
pciil
comes 'abbiamo

ALI

il:io aepza-dolote, _o che togliqildo


ore.

_ .

'

A_LISELMINTO. Alfsdmin'thur (En


fatto 'osmrvare uolliiloohgia analitica, toz. ) _Nomc comporto di due vocaboli
non stata felicemente. Scelta, poich .greci , a).vmg, ed slp.wg, che signi
non signica 'uii' battenti, ma un navi
gatoie' sul mare, 7LLIYIU'DG, mar;e navi

8an: , e gli insetti , che cosi] vogliousi


deiiominare , non si trovano mai nelle
acque vsalse.
_
_
_\
_
- lliger-, per indicare la piu notahil
particolarit, che distingue questo ge
e,re_,cou_sist'ente in una lamina_ del

cano lombr'lcp , e catena , pro oato da

Zeder per; sostituirsi a quello 'di Tenia,


- ma che non stato adottato. (D: B.)
" ALlSERIDE. (801.) Haliserjs, genere
che Lamoiiroux' ha stabilito da molto
' tempo stto la denominazione di diclfo Ieri: , appartenente alla famiglia de le
-dittiote (dict- otaeae),che formano l'or

petto,la quale si. stende oltre le zampe din'e terzo delle 'lausaiorvrr
posteriori, che ne sono ricoperte , avea
dato a questi insetti il nomedi Cnee

.m!dotu,a , d. amni'; , avnpzo; ,


gamba, e'da (I)7tC ',_ orecchio. _

thalas
.i0plrtts) di Lamouroux. Agar h, non
ostante che riconosca la buona disposi
zione di questo genere , ' ha creduto di.
dovergli sostituire il home di hliserr'a

,come

i antico, trovandOsi nei MSS.

Aurao lMlhz&so. 11.1.p1u'. impressus.


Geo'roy ha indicato a maraviglip que
sta specie sotto il nome diditieico striato
a corsaletto giallo, facendo osservare,
che "la parte inferiore del corsa_letto.me
degimo forma due larghe placche, che
' ricuoprono larticnlazioxie delle zampe
posteriori, e la met delle_cosce,il
qaal carattere gli impedisce di muover

del Nicheli, illustrati da Gio. Tar ioni


llozzetti , e come pi proprio a de0ire
_la natura di-questa_piante marine. a Mg
e tale opinione, come si esprime La
n,= =an mouroua stesso (Dici. class. de flirt.

ai, _se pur ci non succeda orizzo_nLul


mente, e l" inseth difatti: nuota assai

quale noi abbiamo collocato i di'clyop


le'ris , che il botanico Svedeseclassa

Nal.) npu da adottarsi, per lei ragio


ne_ c|_le '11 1101119 dietyoptcn's non 'solo
consuona colla organizzazione,vma an
che'col carattc're della famiglia, ndla

bene con questo moto , mai non pu. ' fra le jzcox'yl' , ilcnomiiiazione ch' ci
camminare sulla terra. V. 'l'av. 7z._
',propoue di so tituire aquella-i fu
.Unaltfa specie dAliplo , chiamato . cucce , usata dal celebre' Richirtl nel
obliquo dal Fabricio, ha sopra l elitre , suo 'ricco Erbario ._ V. /_DITTKOTMI
che sono giallastra ,' cinque macchie ma, Diriifs, TAMssmn. -f
.
oblique brune. e pq osservarsenela

'* AUISEERIA. (Bul. ) jlysphaerx'a. v.

'gura_ nel XlV. fa (Titolo della Fauna


Luna e la Tav. 94 ._
ii Panzc'r' sotto il N. 6 , mentre una "" ALISIA. 4! sia.
Entom.) Genere
terza specie viene dallo stesso autore
dellordine igllmenotteri, stabilito
,chiamala bionda_. V._ I_)rrxsco. (0. D1)
da Latreille, e da esSo collocato (Comici.
L1P0. ( Hai. } Alypon. La pianta , dc gen. sulla famiglia degli lcneumonidi, ed
scritta e figurata sotto qucst
ome dal altrove (Regno animale di Cuvier) in
M'attioli e dal Dalechampio,
la quale una trib dello stesso nome. Il mento
si attribuice una qualit acre e bru
vato autore gli assegna per caratteri:
ciante, ed una ualit urgatifa, 'po ' mandibule quadrilatere irregolari. gran
co conosciuta. il suo a ito e il suo f0 di, e alontaqate , tridentate alla loro
gliame sembrano avvicinarla al genere estremit. l palpi massillari , allungati,
timeloa - lAttuaiio la confonde col 'tur
e liformi , presentano si articoli ,
bitto bianco degli antichi; chiamando ed i labiali ne hanno soli quattro; il
lurbilh le ue radici,e alfpon 'o alf
labbro, e le mascelle nono membranose,
pias i suoi
Non bisognaconfon
la testa traaveraa , larga: le antenne
derla collalfpgm di Pena, ia'nta bas'sa sono allungate , quasi moniliformi , e
e leguo'sa , parimeute purea iva, e forse formale diammcrosi articoli : l' addo
nominata ,coal, a motivo iii questa rela_ me, veduto superiormente, sembra inar
zione nelle.sue virt ,la qual pi la ticolato, o con: osto al pi di tre seg
comune nella Lia 'uacloca e nella Pro
menti; la diaposrzione delle costole del
venza, e riferita a genere globularia , l'ala anteriore presso a poco la me
,sutto il nome di glObulurip_ al]gym , desima di quella che osservasi nel ge
L. J.)
'
nere Bracon , e nalmente la trivella
*. il vocabolo a_lfpnn si compone della , molto sporgente.

privativa a' e di lu1rn ,- l_ie , (dolore),

Questi caratteri,i pi decisi dei quali

_vw

_- >' e --v*-* '< *v-vrgr:>'ar_rtr''r

I"v'w_vw_v.

ALI

(465)

ALI

in Germania, ordinariamente sugli escre


menti umani, ove la femmina depone

poli'ginia, Llnn., i di cui principali


caratteri sono i seguenti: un calice di
tre foglioline ovali, persistenti; tre e
tali rotondati , piani, e pi grandi del
calice; sei stami, e quale e volta in un
mero maggiore; molti ovarii superi, con
stilo semplice e con stimma ottuso; va
rie cassule monosperme, indeiscenti,
riunite in capolino.
Le alisme sono piante aquatiche , di
foglie semplici, sovente tutte radicali ;
di fiori il pi delle volte verticillati ,
formanti unombrella o una pannocchie.
Se ne contano nove specie, cinque delle

1' uova , secondo l'osservazione di La

quali crescono naturalmente in Europa.

sono la forma, e il numero delle den

tellature delle mandibola, agevolano il


modo di riconoscere gli individui ap
partencnti a questo genere. Costitui
lcono casi una sola specie , cio l'Ali
sia stercoraria , Al_ysia stercoral'ia di
Latreille , ovvero l' lc/meumon man
duculor di Panzer (Faun. ger'm. Fase.

7:. Tub. 4. ) che il C1;yplus manda


uator del Fabricio. Le sue antenne so
no villose , il corpo nero, e i piedi di
color lionato. Trovasi in Francia, e

treille. Non rara presso Parigi, ed Illi Ananas runrsecxae,Alirma plantu a, L.,
gler aveva stabilito questo genere sotto
.x{1ec., 586; Plantago aquaticu, uchs.,
I

nome di Fcchenus. (Dietion. clus.)

ALlSICARPO. (Bah) Alfsiculpllt- De


svaux ha stabilito sotto
u'eato nome
un genere particolare per al cune specie
del genere edisaro, cio per l' edysarum
saliu'folium, buplevrifolz'um, vaginale
glumuceum ec., distinte per il loro le
game cilindrico, articolato, per il calice

ist., 4a; volgarmente alismale, alisma,

erba ulisma, erba grassa, erba silvana,


barba silvano , piuntaggine aqu'aticu ,
petacciola aquatica o dacqua , stola
di pastore, mestole , meatolacce, cavo

laccio. Le sue radici


formate di

sono perenni,

molte bre, e danno ori

quasi regolare,campanulato, persistente,

gine a un caule cilindrico, glabro come


tutta la pianta, semplice nella parte

con cinque incisioni. Lo stesso genere era


stato pubblicato per l'avanti da James

inferiore , ramoso nella superiore , alto


da due a tre piedi, circondato alla sua

Sant-liilil't! sotto il nome di ialli'a,

base da un fascette di foglie cuoriformi,


acute , lunghe da quattro a sei pollici,
larghe da tre a quattro , di un verde gajo,
e situate s0pra picciuoli lun hi quasi un
piede, che singuainano alla ase. I ori
sono bianchi o leggiermente porporini,
larghi tre o quattro linee_, con pedun
coli inoguali, gracili e disposti in co
rimbo sulle divisioni della parte supe
riore del esule, che diviene dicotomo e
tricolomo
Questa pianta trovasi comunemente in
Europa,lungo le rive dei laghie i margini
dei ruscelli, dove ella orisce in giugno ,
luglio e a osto. Ha una variet, la quale
distinguesi facilmente per i suoi cauli ,
e per le sue foglie che sono met pi

nome gi usato da Tournefort per un


altro genere. (Poia.)
** Questo genere fu

coai detto , da

a).vm;, alysis, (catena), e da xapwo; ,


CUI'}IOJ, frutto ), a motivo dell'artico
lazione (e'su0i frutti cilindrici, i quali

si possono in certa guisa paragonare ad


una catena.

ALISIO. (Bot.J4lpium, genere di piante;


acotiledoni , ella famiglia delle alghe,

stabilito da Agardh, e che comprende


lulst Hotti'ngx'i di Martina ,' pianta del
Brasile. Questo genere si distingue per
la sua fronde membranosa , vuota nel
1' interno, rigonatu, con alcune stroz

zature che la fanno comparire come


articolata. Curzio Sprengel d per una
seconda specie di questo genere, la ga
laxauruoblongatadi Lamouroux.(an-)
" ALlSMA. (I}ol.) I Greci diedero il
nome di alisma , a)_wp.az , derivato da
alis, che in lingua celtica vuol dire
acqua, ad una pianta a natica che non

si sa bene quale l'osse- l Mattioli ap


plic questo stesso nome allarm'ea mon
tana , e Giovanni Bauhino al seneci'o

dar-in. I moderni botanici poi hanno in


dicato Sotl0 tal nome il seguente genere
di ianle. (E. Cass.)
ALlSMA. (Uot-) Alisma, Linn., genere
di piante monocotiledoni, della famglia
delle alismuvee , Juss., e dell'erandria
Dizion. delle Scien2e Nel.

corte, lanceolate, lar ha soltanto da nove

a dodici linee, e lung e da tre a quattro


pollici.
L alisma piantaggine ha nome di es
sere molto acre , e di far perire i be
stiami che la pasturano. Sono gi tra
scorsi dodici anni, che in diversi giornali
francesi si ripet una nota estratta dai
giornali di Saint-Ptershourg,

iusta la

quale, presentavasi la radice di questa


pianta come uno specico contro la
rabbia. Secondo lautore di questa nota,
no da trentacinque anni se ne fa
ceva uso nel governo di Tula, tanto
per gli uomini quanto per li animali,
nel aveva mai mancato i produrre
felici etletti. La maniera di ammut
63

---

_.___ _-wwg;'

1ars .- I

ALI

(466)

strare questa radice molto semplice ,


e consiste nel darla, quando e secca e

ALI

que a sei nervi convergenti, e posate


sopra piccinoli articolatn; e per avere
nella parte interna delle cassule un pro
lungamento in forma di resta. Cresce
nel Delnato , lungo la riva degli sta
gni e nei paduli.

ridotta in polvere, sparsa sopra una


fetta di pane con burro che si fa man
giare ai malati. Secondo lo stesso un
torc basta ripetere due o tre volte la
stessa cosa er guarire l idrofobin gi Austis m FOGLI! a cuore, Alirnla cordi
dichiarata. lilla prima di prestar fede a _/hliu, L., Sprc., [87. Il caule di questa
specie si eleva quasi alla medesima lhf
questa propriet dell alisma piantaggi
tezza, e si dirama nella maniera mede
no, propriet che sarebbe tanto pre
ziosa , fa d' uopo che alcune esperienze sima della alisma piantaggins; ma le
sue foglie sono fatte a Cuore, ottuso
positive , fatte con discernimento _e im
alla sommit , ed {i ori hanno dodici
parzialit, ci mettono in grado di giu
stami. Questa pianta cresce in America.
dicare del valore di questo nuovo rime
dio, poich molti altri nmedj che per Ausla DI non! GIALLI. , Alismu Flnva
lo spazio di qualche tempo si sono pre
L_. Spec. , 486. Le sue fu lie sono ova
conizzati come aventi simili virt, sono
li , lunghe circa sei polici , molli,
poi ricaduti nell oblio, tostoch si sono glabre , di un bel Verde , posate sopra
picciuuli che sono molto p| lunghi di
assoggettati ad osservazioni esatte e ri
gorose, le quali hanno ben presto (limo. esse, grossi, angolosi nella parte an
teriore. l canli sono nudi, sempliCc ,
strato la nullit loro assoluta.
Amsna Manscouao , Alisma rununcoli
del, L., Spcc., 48 ; Fl. Dan., t. ma;
volgarmente mesto accia , ranuncolino.

alti circa due piedi, terminati da molti

ori gialli , larghi pi di un pollice ,


con peduncoli ingrossati alla sommit, e
disposti in ombrella semplice; gli stami
di questi ori sono numerosi, ma l o

l cnuli di questa specie sono risorgenli


o inclinati, lunghi quattro o sei poi
lici, e terminati da quattro a dieci
ori di un color
rpora chiarissimo ,
peduncolati, larghi circa sei lince , di

del genere, unico, e si cangia in una


cassula glohnlosa divisa in dieci logge,

: nati in una ombrella, la quale sern

contenenti alcuni semi reniformi ,

vario , il che fa eccezione al carattere

ros

p ice o talvolta sormontata da una se


sastri e vellutati. Questa pianta cresce
conda. Le foglie sono radicali, slrette ,
a San Domingo lungo i ruscelli.
lanceolate, icciuolate, un poco pi corte Ausua con FOGL|B A sazr'n, Alisnuz sagit
dei cauli. [e cassule sono numerosis
ti'/oli'u , Will., Spec., a, p. '177. Ha le
sime, e riunite in capolino rotondato.
foglie ovali prolungate alla base in due
Questa pianta cresce alla riva degli
lohi acuti per cui esse pigliano un poco
stagni e nei luoghi acquitrinosi , dovr
la forma di un ferro da freccia. Il esule
trovasi orita per una gran parte del ' che pi corto delle foglie, ha nella sua
estremit alcuni ori vertieillati ac
l'anno.
compagnati da braitee lauccolate. Que
Ausnssralscul're, Ali.wna re ens, Lamk.,
Dict. Euc., a, p. 515.
nesta specie
sta pianta cresce alla Guinea.
somiglia tanto la recedentc da credere Ausns nonne, Alisma nutaru, L., Spcc.
che non ne sia CM: una variet: tut'
487. Questa specie ben caratterizzato
tavia ne diversifica per essere perennr
per le sue foglie radicali, numerose,
e non annua, e per Case! met pi pie
lineari, lunghissime , 'graminilormi; per
cola in tutte le sue parti , tranne nei
i suoi esuli liforml , che lluttuano
uri,i quali al contrario sono pi grandi, nell'acqua , o che, uando toccano la
e non sono riuniti che in numero di due terra, gettano radici dei nodi superiori,
o tre. Cresce nei luoghi dove l'acqua
che sono muniti di foglie alterne , pic
ha sog iornato in tempo d'inverno, nel
ciuolate , notanti alla supercie dell ac
mezzod della Francia e in Bubelll.
qua. I ori sono bianchi, larghi da sei
a sette linee,posati sopra peduncoli graci
ANSIA Lesuuxu , Almna subulala, L. ,
li , solitari, o riuniti due a tre insieme
Spsc. , 487. Specie ancora poco cono
sciuta, che naturale alla Virginia, e che nelle ascelle delle foglie canline. Queshl
caratterizzata per la sua piccolezza e alisma cresce negli stagni dove orisce
per le sue foglie lesiniformi.
in giugno sin luglio, ed annua.
Ausns a FOGLI! DI marasma, Alisma

(L.

parnassijolz'u, L., flIunt. 371. Questa "" ALISMACEE. (801.) V. Aumoxm.


pianta ha l' abito dell'alisma piantag " ALlSMATE, ALlSMO. (Bol- Nomi
gine, ma ne distinta per essere pi vol ari dellulisnm planlugo. V. LISIA.
incula, per avere le foglie cuoriformi , " A lSMO. (nel. v. Ausm
limghe un pollice al pi, munite di cin ALlSMUIUEAE, (Bot.) V. Anamoun.(.l.)

ALI

(467)

ALISMOIDI. (Bah) All'rmordsar. Sotto


tal nome trovasi nel Tableau da regna
vegelal di Ventenat, una famiglia di
piante che ein ha tolte da quelle dei
giunchi , coi quali formava una sezione
articolare nellopera di Jussieu. Il ca
ice di sei divisioni, che circonda
sei o nove stami e raramente pi; in

mezzo a questi si tranne da tre a sei


ovarri o un numero maggiore, ciascuno
dei quali sormontato da uno stilo o
da uno stimma. Questi orarii divengono

ALI

per nel peziolo di una di case, e si di.


stinguono ancn per l'addome non scor
ciato alla base in un peduncolo allun
gato, e per la piccolezza della pallottola
terminale dei tarsi. L allungamento
della parte anteriore del torace, e le nu
tenne aVvolte in spirale gli riavvicinano
ai Iodlpili, mentre la prolungazione
di questa' parte sull indietro, e la forum

dello seqte Iodel metatorace gli rendono


sotto qualche, riguardo analoghi agli .\r
patti, o al Genti di Lutrcille. Si ap

altrattaute cassule monospcrme, che non


prossimano pure ai Nissoni per la se
si aprono, o Ipulispern:ie che si aprono conda cellula cubitale eziolata, differen
in due valve. embrionc contenuto nei dona per mediante a tri caratteri suf
cientemente decisi onde autorizzarne
semi diritto o curvo, e dcnndato del
perispermo. Le piante di questa fami
la separazione in un genere distinto,
glia sono erbacee, crescendo nell'acqua che Latreille (Consider. gener.) colloca
nella famiglia dei Crabroniti, o riuni
e nei luo bi umidi; hanno le foglie ra
sce altrove (Regno animale di Cuvier)
dicali, a terne, inguinale; i ori di
sposti in spighe nella seheuehzeria e nel ai Mellini disposti nella numerosa f..
miglia degli Scaratori, o Oritteri.
; trigloclz'n; in ombrella o verticillo, ac
(ali Insetti di questo genere si tro
compagnato da un involucro polillo,
vano snlle foglic,ed i on. Il F_abricio
nel bulomus , damasom'um , aliena, sa
gittariu. Questultima l'unica che sia ne aveva riunite due specie al genere
lompilo sotto i nomi di lunicorm's, e di
monoica, vale a dire che abbia i ori
fiuculus. (Dietiom Clas.
maschi e femmine distinti sulla mede
sima piante, ed pure l' unica che ab ALISSIA. (801.) AlTxi, Bob. Brow.;
bia un numero indenito di stami , es

sendo sostituiti ain orari che si trovano


in un altro fiore. probabile che altri
generi, meglio esaminati, saranno in
seguito aggiunti a questi ultimi per in
grandire la famiglia.

anopogon, Forst. Genere di piante di


cotiledoni , di ori completi, mono

petali, della famiglia delle a ocinee

e della pentandrr'n digim'a di

inneo.

.Esso ha per carattere essenziale: un ca


lice molto piccolo con divisioni; una

I caratteri principali che distinguono


le alismoidi dai giuncbi sono: la plura
lit degli orari e lassenza del perisper
mo; e tali caratteri sono sufcienti per
formarne una famiglia ed anche per se
pararle da tutte le altre famiglie mono
cotiledoni s stami perigini , le qtlali
tutte hanno un perispermo, e in generale
un ovario solo. Ma se questa famiglia si

corolla

mandbule larghe, tridentnte:

Gen_, 36, al: Prad., 19. Ha le foglie obo


vali, vertieillate , in numero dl cinque

i poCrateriformn, nuda al suo

orizio; ne stili quasi connirenti; gli


stimmi ottusi due drupu pediccllate ,
una delle quali abortisce spesso; molti
semi, ma uno solo giunge a maturit.
Le specie che compongono questo ge
nere sono n qui
co conosciute, e
sono arboscslli glabn, lattescenti, guer
niti di foglie riunite in ciuili, opposte
o vertiellate , coriscee, sempre verdi;
allontana dai giunchi , qual osto occu
per ella nell ordine natura e? Un tal 1 ori ascellari o terminali, bianchi,
spesso odorosi, qualche volta disposti
ploblema sar difcile a sciogliersi.
" ALISON'IE- Alfson. (Entom.) Genere in spiga; i semi quasi hilobi; il peri
dell'ordine degl Imenotteri, stabilito da spermo o albume cornea; lembrione
Jurine (Classif. degli Imen. ) , che gli diritto o un neo curvo. Questo genere
assegnai seguenti caratteri: una cellula stabilito da orster sotto il nome di
radiale ovale, tre cubitali, la prima grnopogon, stato di poi retticato e
grande, la seconda pi piccola, peziolata, aumentato da Rob. Brown, il quale ha
che riceve presso la sua origine la pri
cambiato il nome di g; nopogon in quello
ma costola ricorrente, la terza quasi
di alf1'i'a.
pentagona, molto discosta dall'estre " Aussu muovono, Alyzia gynopogon,
mit dellala , e che riceve la seconda: Bob. Brow.; Glinopogon alfria, Forst.
antenne

lifnrmi, ravvolte in giro Verso la cima.


composte di dodici anelli nelle femmine,
e di tredici pressoi maschi. Gli Ali

in ciascun verticillo; questa specie abita


l isola di Norfolcia.
sontl rassomigliano ai Mellini nel nu " ALISSIA RAMPICANTB , Alfxia scandcns,
mero dclle cellule cubitali, diversicando Rob. Brow, anopagon scandsns, Font.

ALI

(468)

ALI

Pianta rampicante, le di cui

nume dagli eterni, Jussieu nota che nella

foglie sono opposte , ovali, colle costole


rilevate. Abita lisola della Societ.

specie con ori gialli, lamenti dei due


stami pi corti sono dentali alla loro
base e quelli dei quattro atomi pi lun
ghi sono biforcatr alla sommit. La

loc. cit.

* Aussn sranzara, Alf.zia stellata, Bob.

Brow.; Gynopogon stellatum , Forst.


loc. ci}. Ha le foglie lanceobate, verti
Cillate o ternate; ed abit'a l' isola della
Societ e degli Amici.
_
Aussu m srxoa , Alyxin spicata , Bob.
Brow., Nov. Holl.,4 50. Le foglie sono

ternate, nvalbbisluughc, piccinolatc; i


ori verticillati , qunsi sessili , muniti
di tre brattce, disposti in spighe ascel
lari, coi perluncoli molto pi lunghi dei
picciuoli. Questa pianta come le altre
quattro che vengono in seguito,

cre

sce sulle coste della 'Nuova0landa.


Aussm TBTRAGOIA , Al_yria tetragona ,
Rob. Brow. Loc. cit. Ha le foglie bi
elunghe, quaternate, le api he ascellari,

marck rigetta questo carattere come non

generale abbastanza, e che si riferisce


peraltro ad altre specie che non appar
tengono a questo genere.

_l se_mi sono compressi in alcune spe


c1e, rig0uati o vesciculoai in altre; la

qual differenza ha determinato vari bo


tanici a formare di queste ultimeun ge
nepe particolare sotto il nome di vesci
carla , ucszcum'u.

Molto specie di questo genere hanno


un numero grandiseimo di ori che sono
dl un bel giallo dorato, di un es tto
grazmslssirno e che oriscono in prime

ve_ra e durano quasi tutta l'estate. Que


SU. 6011 Producono un bellissimo effetto
nel parterre e nei giardini dornameuto.
Le_specie pi interessanti sono le se

co erte di ori verticillatr, quasr ses


silx, muniti di tre brattee, e col pe
duncolo comune gibboso alla base.
guentl.
Amami 01 FOGLI! or'rnse , Alyxia chiusi
olia , Bob. Br0w. , loc. cit. Ha le fo_ Amsso ancenmo, Alyunm halimifolir:m,
Horn}. Lug. t. 585. notabile per i suoi
glie ternate, OVali, ottusissimc, ed ha l
punti brillanti, argentini, dei uali sono
calici mancanti di brattee.
sparse_ le_ sue bianche foglie; l i fusti
Amssls A Focus m ansco, Al_yria ru
;cifolia, Rob. Brow., loc. cit. Le foglie legnosi,_l ori bianchi e cresce nei luo
ghi aridi e sassosi dell Europa meri
di questa specie sono quaternate-o ter
dionale.
nate, ellittiche o lanceolate , terminate
da una punta spinosa, con venatu're ad Amsso nonno, Alyssum saralile, L.,
angolo acuto. I ori sono quasi sessili e Mill. H. Angl. t. 20, f. r., volgar
mehte Ilaspi fallo. Il gran numero di
terminali.
ori di un bel giallo dorato, che questa
Amssu A FOGLIE m a0ssono, Alyn'a bu
zg'fli'a , Bob. Brow., loc. cil. Ha i ori pianta produce nella primavera e in
una parte dell estate, gli ha fatto dare
quasi geminati, ascellari; le foglie op
poste, ovali ottuso, senza vene (Pom.) pressoi Francesi il nome di corber'lle
dor, cio canestro doro. Le sue foglie
' Amssn aaounxca, Alyxia aromatica,
Nes.
un granrlalbero che cresce a sono. lanceolate e i suoi fusti nasi le
gnosn. Coltivasi come pianta iii Orna
Giava, nel distretto di Nantan- Si co
nosce per le sua scorza che il sig. Nes, m_ento ed originaria dell'isola di Can
dia e dellAustria.
professore di botanica a Bonn, ha intro
otta in Europa; nesta scorza che so Ausso CALICINALE, Al_yssum calicimzm,
miglia la cannella (bianca , ha un odore L.; Jac. Fl. Austr. 4, t. 338. Questa
aromatico simile a quello del meliloto, specie e notabile per i suoi calic1 per
ma pi penetrante, e un sapore amaro

sistenti, carattere non comune alle piante

e balsamico; assoggettata alla analisi


ha mostrato di contenere un estratto
amaro, un principio resinoso, un olio
volatile odorosa, una materia gommosa,
un principio muccoso-zuccherato, ed al
cune tracce di acido benzoico.
ALlSSO. (Ben) Al ssum, genere di piante
della famiglia dille crocifre e della

crociate; ha i petali corti quasi legnosi,


le fo Iie biancastro, i ori di un giallo
pallido e molto piccoli.
Llsso A senno, Alfssxun clfpeatum, L.,
volgarmente Iunarr'a minore . erba bor
;aiola, Lor inne. Ha le silique grandi
compresse, circondate da un orlo rove

sciato grosso, e i ori gialli. Coltivasi.

come pianta di ornamento.


di cui carattere essenziale consiste in Amsso nevoso. Alesum sl'nuatum, L.,
un calice conuivente di quattro foglio
Lob. che. 180. Questa specie ha molti
lino, quattro petali che si allontanano fusti erbacei, alcune foglie lauccolate:
alla loro sommit, una piccola sili un le inferiori delle quali sono sinuoso,
orbicolare, compressa o vesciculosa. e
molli, biancastrc ,i ori gialli; i petali
a-di; le silique globulose- Questa pianta
lativqmente al carattere che Linneo de
letradinamia siliqulam di Linneo, il

ALI

(469)

ALI

descritte al summentovato articolo del


cresce in ispagna e coltivati nei giar
Malacostracei.
dini. (P
" La parola alisso si compone di a ' ALIUZZO, a CHIAPPA-MOSCHE ,
privativa e di Moda, l_yssa , (rabbia,) Miucicapu. (Ornit.) Queste denomi
nazioni, e quella di 'I'lhasm sono state
poich gli antichi applicavano questo
applicate ad uccelli, i quali vivono prin
nome ad una pianta che credevano avesse cxpalmeute di mosche , e sono destinati
la pro riet di far guarire dalla rabbia.
a distruggere
uest' insetti alati, che
ALlSS lDl. (Beh) Al_yssoidcs. Tour
riempirebbero l aria, e usurperebhero
nefort dava questo nome ad alcune piante il dominio delluomo, specialmente nelle
crueii'ere, le quali non diversicavano calde, ed umide regioni dellAmerica,
dallalisso se non per la loro silicnla
se qualche ostacolo non venisse ad op
rigonata, di'erenza che non aveva im
porsi alla loro propagazione.
pedito a Linneo di riferirle al genere
Le specie son per cosi numerose, che
al ssum, da cui forse si separeranno
i diversi ornitologi non occupandoai gran
dl nuovo sotto un altro nome. Ventenat fatto a dissimulare limbarazzo da essi
distingue inoltre sotto questo medesimo
incontrato nel distribuirle in convene
nome la sezione intiere delle crucii'ere a vol maniera, si son nasi tutti accordati
frutto siliculoso. (J.
a collocarle natura mente dopo gli uc
ALISSORIA. (Bob) Alrxoria. Acharins
calli carnivori, sebbene poco trovinsi
d nesto nome a una sezione che egli
daccordo nelle suddivisioni.
stabilisce nel genere opegrapha , e che
Questi uccelli formano una gran fa
comprende quelle specie , nelle quali
mi lia pinttostoch un genere , e se fra
iconcettacoli o apoteci sono lineari, al
i tirarmi, e i chiappa-mosche propria
lungati n flessuosi. V. Ossonara. Lana.)
mente detti, snssistono caratteri suf
" ALI'IEA , Halilhea (Chetop.) Genere cienti per isolargli sotto qualche rap
dell'ordine delle Nereidi, famiglia delle porto, nesti segni sono molto meno
Afrodite, stabilito da Savigny (Syst.
avvertiti tra i chiappa-mosche, e li
dea Annelides , p. II. e 18.) che gli as
alinzzi. Cosi Buon limitandosi a in i
segna per distintivi caratteri: tromba
care la grandezza, come un mezzo di
fornita di mascelle cartilagin0se, coro. divisione di questi uccelli, ha applicato
nata al suo orizio di tentacoli compo
pi particolarmente il nome di gobc
sti , e in forma di occo , branchie che
manche: , Chiappa-mosche, alle specie
cessano di corrispondersi a vicenda dopo pi piccole del rnsignnolo, quello di
il venticinquesima paio di piedi, ed eli
Mousherolle: , Alinzzi , alle specie di
tre, o scaglie che riposano sul dorso. una grandezza e uale, 0 ma giare, e la
V. Nsasxox.
denominazione di T fans , liranni , a
ALlTTO, Halictus. (Entom.) Lstreille
nelle che hanno istessa grandezza
ha cos chiamato un sotto-genere d'in
ella Velia piccola , Lanius collurio
setti imenotteri, della famiglia dei mel
Linn. , o che loltrepassano.
liti, e del enere delle andrene. (C. D.)
Questi uccelli, che diversicano uo
' ALIUMEI , MUMElZ. (Bob) Gli tabilmente nella loro conformazione, e
arabi nominano cosi il ca: sycomo
soprattutto in quella della coda, or
ras, L. , albero che non stato an
quadra , ora scalata, e talvolta forcnta,
cora trapiantato in Enropa,eche molto o fornita di letti allungatissimi , non
comune in Egitto , dove, al riferire di
hanno caratteri molto pi distinti_iu
Erodoto, serviva il suo legno per in
quelle
rti che concorrono a stabilire
cassare le mummie, dal quale uso ebbe
i generi, ed hanno tanta relazione con
forse i nomi di nliumeiz, mumeiz. Gli
arabi ed i Ievantini fanno un gran con

sumo dei frutti di quest albero.


** ALlUS'IA. (Crost.) Sotto questo nome
volgarmente conoscesi il Palinurus lo

custa Oliv., Palinurus vulgaris Lath-,


Leach, Malac. Brit. Tata. 30. Palinurus

quadricnrni: Fabr., che comunissimo


nel Mediterraneo, e trovasi egualmente,
sebbcn i di rado, sulle Coste dell'0
ceano
uropeo. V. Maascosrnacex Ge
nere LXX. Anna-n.
Si trovano pure varie specie fossili di
questo medesimo genere, che saranno

molti altri, che riesce spesso difcilissimo

l' evitare la confusione. Levaillant per


tanto si limitato a dividere i chiappa
mosche in due sezioni, da esso descritta

nei tomi 3 e 4 della sua Ornitologia


dAl'lrica, dopo avere a quei della prima
assegnato per caratteri un becco depresso,
dilatato assai alla base, con la mandi

hnla superiore, triangolare, con uno


spigolo che forma alla unta una specie
di dente , simile
nel 0delle
degli
carnivori
e con ai liati
due uccelli
mau
dibnle rivestiti di lunghi e tosti peli,
gli uni diretti in gi, e gli altri in s

Ifr

su

< 470 )

ALI

er meglio afferrare la preda. Osserva


di quelle delle volie, e che relativa
ilautor medesimo che ne le specie della mente alla loro grossczza si pascono di
seconda sezione il becco e men largo, piccoli uccelli, o dinsetti.
soprattutto alla base, che le mandihule
" Al irimo sotto-genere, (i tirarmi tr
son prive dei lunghi peli, i quali faci
rarmuc assegna il medesimo autore un
litano all'altro i mezzi di prendere a becco iritto , lungo , fortissimo, con
volo le mosche, e che la statura ne pi lo spigolo superiore diritto , e colla
corta e raccolta, colla testa pi ngsa, punta della maudibula superiore total
e la coda men lunga, e poco , ed anche mente adunca , mentre quella dell'in
punto scalata.
feriore arricciata. Se questi caratteri
i veri chiappa-mosche hanno la stessa
reseutano alcune dill'erenze sensibili col
slvatica natura delle velie propriamente
ecco meno forte, e la mandibula infe
dette , e sono com'esse, litigiosi e ven
riore diritta dei chiappa-mosche, e degli
dicativi. Vivono appartati ed isolati: aliuzzi, la depressione meno risentita
escludono dalla loro vicinanza gli altri
nel becco di questi , che d'altronde
inscttivori , non ermettendo neppure pi stretto di quello degli alinzzi, non
agli individui del a loro propria specie offre modicazioni ben distinte se non
di passare senza misurarsi con essi, e che nelle specie di questi ultimi, presso
procurare di scacciargli dal loro domi
i quali essendone estrema la depres
nio, cr cui scelgono il chiaro della
sione, e lo slargamcnto, ha fatto loro
macc in, ove si appollaiauo sopra gli al
acquistare la denominazione di Plati'rin
beri pi alti,e v1 cnstruiscono il nido.
chi, sotto la quale molti autori ne hanno
Gli altri s'incontrano spesso nella pia
formato un genere particolare. i Tiranni,
nura sopra le macchie, ove nidicano uccelli pro ri d'America, hanno listcssa
nella parte pi folta, e si trovan pure
rossezza elle nostre velie, al par di
nei boschi, cercando allora sui pi bassi
oro son coraggiosi , difendon pure la
fra gli alberi i bruchi, le Crisalidi , ed prole contro i grossi uccelli rapaci, e
i piccoli insetti, che si. attaccano ai giungono ad allontanargli dal loro nido,
rami, e sopra le foglie, e sono essi di mentre i maggiori fra essi, che vanno
piii socievol natura , poich nell'istesso predando gli uccelletti, non sempre sde
cespuglio riuniti, vanno sovente insieme gmno i cadaveri. Le specie che cita Cu
in traccia del nutrimento, e alle volte

ancora si chiamano reciprocamente quan


do alcun di casi ha trovato una preda

suscettibile'di divisione.
Le specie della prima sezione, che
Levallant ha descritte, e rap resentate,
sono il tchitrec, il tchitreche bianco, e
variato, lo chet rosso biondo, lo schct
nero , il nebuloso ., il cordon.nero , i

chiappa-mosche a mantello, e a occhiali,


llnzzurro a berretto e a collare nero, il

leggiadmtto (mignnrd), e l'oronoro.


Quelli della seconda sezione sono lon
duldt0 , lo stellato, l'azzurrigno, il cap

puccio bianco, il molenar, il pririt,


dopo i quali vengono le Campcfaghc , o
mangia- ruchi, e gli edolii, o dionghi.
Cuvier nel suo Regno animale pubbli
cato nel 1816, ha diviso il genere Chiap
pa-rnosche, Muscicapa, in tre sotto-ge
neri, cio: i

tiranni , gli nliuzzi, e i

chiappa-mosche ropriamento detti, ed


ha assegnato all'1utiera famiglia per ge
nerali caratteri, in dili'erenti proporzioni,
un becco orizzontalmente depresso, alar

gabo , guernito di

eli alla base, colla

punta pi o meno aiiuca, c srnarginata,

aggiungendo che i pi deboli passano


inscusihilmcnte alla forma dei becchi
ni , o in quanto alle loro abitudini

osserva, che sono generalmente le stesse

vier sono; 1. il bentaveo, o tiranno


col becco a cucchiaio, TaV. color. di

Bull'on 212., Laniu.s pilan5ua, Gmel.;


a. Il tiranno a ventre giallo , Lam'ua
sul/urasccns, Gmel. , Tav. di Bu'on
a 6, che il medesimo del garlu , o

giiandaia aventre giallo di Caienna


(,C0rvus auus, Gmel.) Tav. color.
2 .
3.0 il tiranno il ventre bianco ( La
niu.r trrurmus, Gmel.) Tav. color.
537 e 6 6
4. [i tiranno a_ coda rossa bionda
(Mzucicapu andar, Gmel. ) , Tav. co
lor. 453, g. 2.

5. Il piccolo tiranno ( Muscfcapa


rox, Gmel.) Tav. color.I 571--i.
6. Il tiranno a coda forcnta di C...
icona (Muscicapa tyramm: , Gmcl.)

Tav. color. 571-a.


7. il tiranno a coda forcnta del
Messico (Mucicapa r/icata , Gmel.)
'l'av. color. 677.
Cuvier che assegna ain Aliuzzi il
nome di muscz'petn , gli distingue per
un becco lungo, depressmsimo, due volte
pi largo che alto , ance alla sua base,
con lo spigolo ottusisaimo, e nonostante
a canto Vivo; i margini un poco in
curva ovale, la punta,e la amar inatura
tenui , e lunghe setole o balli a la base

ALI

(47)

ALI

del becco. La maggior parte di questi


uccelli, tutti esotici, appartiene all'Af

capa_griwlu , Lin., e lAliuzzo di co


lor bianco , o Balla , Muscicapa atri

frica o all'lndie, e molti di cui sono

capilla Gmel. , Muscicapa albicollx:

ornati di lunghe penne alla coda, di


bei ciull sopra la testa , o almeno di

'lemm. Bullou 'Iav. color. 565, I, a, 3,

vivaci colori su tutto l abito , tali es


sendo l' Aluz:o il ciuffo trasverso, o re

dei Chiappa-mosche , Buffet: (lodqs re


gius , Gmel.) 'lav. color, 289, la_fem
mina; l'alizzo di paradiso (musclcavu
paradisi, e torlus

arudisacus, Qme.)

'lav. Color. 234, a femmina; -- il pic


cnlo alieno di paradiso, o Schet del
Madagascar, muscicupa muli:th , che
nltrnw Buon descrive sotto Il nome

di vardinla , o genera di paradiso-'ln


muscir:apu borbonica , 'lsv.lcolor. '573,

N. l. - la muscicapa cruluu, [av.


C0lul. 573. N. 2 , e tchilrec, Lev'.,
Afr. tom. 3. Tu. 14a, N.v |. via
musm'capu cuerulea, 'luv. color. 66(i, I.

il lodus leucocrphalus, Pall. Spmil.


Vl., Tav. 3, 2; la mmm'capa mela/mp

tera, 'lav. color.

567, lig. 3;- la mu

801'c"pa burbatu , lav. color.

830 , I;

- la mmcicapa coronata , Tav. colon,

si annoverano frg gli uccelli di questo


sotto-genere , che il becco, sempre pi
sottile , riavvicina ai beccachi, il gil
lit , muscca a

bicolpr ,

'l'av. color.

675, g. I; i pririt, muscicu m senega


lensis, Gmel., 'lav. color. J67, I e a,
e di Levaillant , 16| ; e l'uzzurrigno ,
Lev., Tav. 158.

'Vi 'sono arimente alcune specie, il


dl cui'spigo o , alquanto pi rilevato ,
curvasl III arco verso la punta , il qual
carattere le conduce alle forme dei sal
tinpali,_ e fra queste Cuvier cita lora
nero (il Levaillsnt, tom. IV, Tav. 155;
il lurdus speciosus, Lath., il chiappa
mosqhe stellato, Lev. , torn. lV , luv.
157,' g-.'I, e la museicapn multicolor,
Gmel., e Lath., Synops., Il, p. l , tro

vata da Cuvier talmente intermedia fra i


chiappa-mosche, e il codirosso da esitare
nel destinarle un posto.
Vieillot ha genericamente isolato i

675, l; -- la muscicupa rulicillu, Tav.


color. 543, 2;- laliuzzo a mantello

tirarmi , e , conservando senza distin

Lev., Air., IV, Tsv. 151, i;- il mo

nazione latina muacz'capa, ha collocato

lenur, id., Tav. 160., I e 2; il chinpptk

soltanto in due articolari sezioniin


aliuzzi , ed i chiappmmoat:he propria
mente detti.
Ternminclt inne nel sistema d'0rni
tologin.stampato nel 1820, in principio
del primo volume della seconda edi
zione del suo Manuale, ove non trovmi

mosche a occhiali, id., 'lav. I5'], 1, cc.


Vi sono alcuno specie , che hanno il
becco pi slargsto, e compresso , come
la mmcicpa aurantia, Tsv. color.

881. I. ed altre , che sull esempio


di Pallns sono state male a ruposito

zione per i chiappa-mosche la denomi

i todi , come sbliiun gi

il genere tiranno , ne ha formati due,

veduto , sebbene vi si o ponessero la


smarginatura del becco, e a separazione
del dito esterno/Tali sono il loda: ma

differenti
degli aliuzzi
chinp
mosche
, adottando
per , ile dai
primo
il Il a-

collocate fra

tino vocabolo di muscx'pela, Cuv., e per

il secondo quello di muscicapa , Linn.


I caratleri del primo genere consistono
30 , e soprattutto il todus Plutjrliyn
in un becco compressissimo , pi largo
cos, Pullas, Spicxlrg., Vi, lav. 3.
Altre specie ancora hanno il becco che allo , sovente un poco dilatato sui
largo, e depresso, distinguendosi per le ' lati, colla base rivestita di lunghi peli,
loro alte gambe, e per la coda certa , e che frequentemente lo sorpassano , e
con la mundibula su eriore per lordi
siccome si cibano di formiche, erano
nario smurginata, su la quale osservasi
stati 'iuniti alle Miotere questi due, o
tre uccelli d'Ame:ica, che sono la pr'pra
uno spigolo udunco, e curvato su nella
inferiore , che a untata verso a ci
leucotia,
ipra
nnew'a
, 'lav. Gmel.,
co or.
823, g. 2,laedpil
lurdus
aurilus,

crorlxynro: , Latb. , bit nopr. , l

Tav.

ma; le narici, basa 1, sono in

'l'av. color. 823 , dei quali Vieillot ha


formato dei conopu/hgi
" l chiap s'mosc H? propriamente det
ti, ai quali Cuvier riserbo il nome di
mmcioapa, hanno i balli pi corti, e il
becco pi stretto degli aliuzzi; _esso
per egualmente compresso a spigolo
superiormente, son diritti i suoi margi
ni, e l'estremit pure alquanto aduncn.
Oltre le due specie Europee , che sono
l' Aliuzzo ordinario, o Grisola, Musei

arte na

scoste dai peli, i piedi, salti i, sono


mediocri, o corti, i diti laterali ine

guali, l'esterno unito no alla seconda


articolazione a quello medio, e l'in
terno conjiunlo alla base;

le ali , che

sono me iocri , hanno le prime tre


penne scalate , e la quarta o la quinta
la pi lunga.
Il secondo genere ha per caratteri
un becco mediocre, robusto, angolare,
depresso alla sua base, che riventitn

ALI

(472)

di lunghi e tosti peli, compresso Verso


la punta, la quale forte, dura , cur
vata , e amarginntisaima , le narici ba
lali , laterali, ovoidi , coperte di peli
radi volti in avanti , i tarsi grandi

ALI

l'ottohre si trova in Toscana nei boichi


tanto di monte , che di piano, e la se
conda la Musct'capa atricapilla Gmel-,
Muscicupa albicollis Temm., Aliuzzo
di color bianco, o Balia , che compari

quanto il dito medio , o un poco pi sce nelle pianure Toscane solamente al


lunghi, i diti laterali quasi sempre tempo dei suoi due passi, cio in apri
le , ed in settembre. Sono esse rappre
eguali, coll'esteruo congiunto alla sua
base a quello medio, l'unghia posteriore ...62ntate nella tavola 565 di Bu'on , la
arcualissima , la prima remigante assai prima cio sotto il N. i, e la seconda
sotto i numeri a , e 3 , ed in questa,
corta , e la seconda men unga della
grigia sopra , e biancastra sotto , ai os
legna e della quarta, che sono le pi lun
servano aJCune ticchiulature grigiaatre
e.
8 Le specie del cuore Aliuzzo abitano sul petto. Il maschio, eguale in questa
le parti pi mi e dei due mondi, non specie alla femmina, cambia pi volte
trovandoaeue mai nelle regioni boreali. di penne nella seconda , la quale stata
Quelle indicate da 'lemminck sono i ben conosciuta dagli antichi sotto i
nomi di SJCGIS, e di [icedula nella
todus plumbeus, muculatus , re ius;
-- l upupa paradisea; - le muscxcapa sua impennatura ordinaria, e con quello
di
melanorh nello: nel suo bell'ahito;
borbonica,abellira , paradisi, mu
lata, avigaster. Vi per una folla secondo Bee atein , Meyer e Vieillot ,
si sono per osservate in un considerabil
daltro a ecie, e molto di esse nuove
non solo in questo euere, come ancora numero d individui di quest' ultima
fra i chiap a-mosc e , ove , dopo aver specie delle differenze costanti, dietro
ag iunto afle due specie Europee, la le quali i chiappa-mosche neri dovreb
ha ia nera , o chiappa-mosche beccaficu, bero considerarsi come costituenti due
Muscicapa luctuosa , Temm., ed il s ecie distinte, o almeno due razze.
Clliuppn-MOIClIO rossastro , Muscicapc 1 emminck ha ure applicato ad una di
parva , Beclxs't. , cita'fra le altre , che esse il nome di chiappa-mosche becca
ca, e con ci ha dato unapparcuza di
sono sparse in ogni paese , e sotto
quasi tutte le latitudini, il corvus a
realt al beccaco di Buil'on , che di
vur, o laniu: sulphuralus, '- il todus versi altri naturalisti riguardano come
CICIGUS, 0 moloxanlhu, _-la sitta chlo

una specie immaginaria , formata sopra

ri's,-la pi'pra papuensis e le muscicapa

uno degli stati particolari della Muscz'capa


alri'capilla Gmel.,Musccapa albicollia
Temm., Alinno di color bianco, 0 Be
lia, in paesi, ove estendesi per sovrappi
la stessa denominazione a diverse bi
gie grosse, e pispolo. Bechstein ha inol

oliuaceu , nowboracensx'r, ammea, cu

culluta.
Non vi sar senza dubbio luogo a
sorpresa. se per un simile articolo ab
hidm0 creduto pi conVenevole. per ci

che ri uarda i caratteri

enerici adot

tre presentato come

tati dai 'diversi autori ,

' accingersi a

chiappa-mosche

co pi piccolo , che

ragguagli propri a far conoscere la ne

si trovato in

ermania, ove , a sua

cessit di nuovi

confessione assai raro.

studi, ed a facilitar

l' istituzione duna pi completa, e pi


esatta monograa , di quello che l'ab
bandonar3i a lunghe descrizioni di spe
cie, il di cui posto non sia ordinaria
mente, n ancora a sufcienza determi
nato.

uarta specie un

S. i. CBUPPA-MOSCBB.
Europa.

'

Anivzzo comune, o GBISOLA, Boccun

Siccome i chiappa-mosche d' Europa


fan parte dei chiappa-mosche propria
mente detti, da questa sezione appunto
intraprenderemo listoria delle specie
pi interessanti, e passeremo in seguito

me, o Cuiaeu-uoscna calcio, Muscieapa


gri'sola , Linn. Questa specie, che il

alla sezione degli aliuzzi , rimandando

Lewin,tav. 93, ha cinque pollici e nella


circa di lunghezza. L'ala, piegata,esten
desi no alla met della coda che lun

i tirarmi al loro posto nell'ordine all'a


hetico.

chiappa-mosche propriamente detto di


Brissou e di Buon, tav. color. 565,
g. 1, e il chiappa-mosche brizzolato di

" Secondo Levaillant e Cuvier, nella

ga due pollici; il becco _di un color

sola estate si vedono in Francia due


specie di muscicapa. La prima la
muxcicapa grisola , Lin. , Aliuzzo co
mune , o Grisola , che dall'aprile al

piombato cupo , il di sopra della testa


variato di grigio e di bruno, e questo
ultimo colore ricuopre il dorso , come

pure le ali , le di cui penne sono urlata

_,.

ALI
di bianco; la gola, ed il'pett
color biancastro, con una

_wpv_ww

(473)
hanno [III
acchia bru

in

.feltl lungo undici pollici; la sommit


_della. sua testo ;,le got , il dorso , le

na , lon_itudinaie , nel cehtro fd"ogni

piccole-tettrici delle ali,_e tutte le penne

penna, ii ventre , e l ano son bianchi,

e la fronte del maschio generalmente

della cbda sono di un nero cupissinio, I


colla fronte,' un largo collare sopra la

in variata di bruno , col Ventre men


Bianco , non divers'ilicand falla fem
mina che per segni assai poco distinti.

nuca ,fe tutte le parti inferiori bianche


pure; il, groppone mescolato di nero
e di bianco; osservas un bianco spec

" Questi uccelli, che mudano una sola


volta nell' sono ,' giungono in Francia ,
in Inghilterra, ed in Toscana nel tempo

chio -sull origine delle remiganti , e le

di primavera,e nel mese' di settembre,

0 dottobre abbandonano queste regioni,


ove possono trattenersi no a tanto!

che vi trovano in 'insetti di)teri , dei


quali si cibano, e ch prendon volando.

medie e le grandi teltric! delle ali son


bianche\', con

le ultime terminate di

nero sopra le barhe interne.


1
La vecchia femmina dierisce dal
vecchio maschio della primavera ', poi
ch scorgesi , nella fronte un piccolo
spazio cenerino biancastro , e,t'utte le

a tre parti superiori sdno

' ie cene

Il loro aspetto malinconico, Il _m


turale selvatico , n cantano , ma solo
hanno un piccolo grido\acoto, e spiace
vole , e vivono solitari nelle foreste', e
nelle albcrete, Ove nidicano nella bifor

ali, esteriormente bianche', le due


penn_e laterali della coda, che sono

catura dei rossi rami degli alberi, al


1' altezza (il qunttro, o cinque braccia,

del corpo, bianco puro, ed il collare


bioncd, che circonda la nuca del ma

o nel vuoto d un ramo int_rlato, o

schin nell'abilo della primavera, sa

rine, eccettuato le grandi tetbrici delle


orlate di un margine bianco i il disotto

sai leggermente indicato nella femmina


(in un cenerino pi chiaro del restante
volta neicespngli. Il nido esterna;
delle parti superiori.
mente intessuto di radici e museo ,
1
iovani dell anno rassomigliano
nell interno foderato di sottili tradi
alle tmmine, non avendo per in fronte
chette essibili, di lana , o di peli, e
la femmina vi depone tre , o cinque vernn indizio di biancastro , e le due
penne laterali della coda hanno dei
uova di co or bianco verdastro , mac
laghi orli bianchi. Fino dalla prima
chinte di rogso mattone, Particolarmente
muda di primavera', ed a-misuga che
sull'eslremit pi ottima , e son u le
svaqzasi
in et , il giovin maschio di
rappresentate nel'terz Volume dl ie
vento nero in tutte quelle parti, che
win, 'Iav. 2|. N. 4.
v
sono cenerine nella femmina; Gli orli
" Amvzzo m cocon_ manco, o lsal_s , o
bianchi , sebbene' meno larghi, con
Cmsees-uoscne anno a COLLARE s1suco ,
nelle buche delle vecchie mura , e tal

Muscicupa atricapilla , Gmel.. vur. B.


Tav. color. di Buii'on, 565, N. a; Mu
Jcica a colluris, Bechstein, ed albi'col

lis, ' emm. (ond evitare il dop io uso


dell' epiteto collaris , gi

da Estham

appICato ad una specie esotica) Questo


YA-nccello parimente conostiutd sotto il
nome (il chiappa-mosche di Lorena .
ove pur chiamasi mliriel' (gelso), e vol

armente piccolo jringuello di barco,


iconsiderato da Vieillot e da Tem
minck come una specie differente dalla
muscicupa utricapillu , o saltinpalo di
Inghilterra , e a suo riguardo accingesi
Vieillot a darne moltissimi raggus li.
Ma poich esso non ha stabilito due
specie tanto positimmente quanto Tem
miuck, n ha insistito che sullesistenza
di due razze, crediamo ben fatto il do

Ver seguire pi particolarmente le de


Icrizmni isolate di quest'ultimo, onde
prevenire qualunque confusione nell' e
sporre le respettiw loro osservazioni.
Ora , secondo 1 autore olandese , il
vecchio maschio nella sua livrea per

'Diu'on- delle Scienze Nat.

tinuano ad osservarsi sopra una, 0 to

pra le due penne laterali della coda ,


allora ne. ; all'et per. di due anni.
non ne rimane alcun vestigio , e in in

verno non trovasi di'renza fra ima


lchi e le femmine.
" Questa specie, che non devesi con

.fondere colla muscicupa lorquuta, Gin. ,


uccello proprio dell Arica, abita pi
Entticqlarmente le regioni centrali di
urops, meno abbondantein Germa
nia e nel settentrione della Francia, ed
rara, secorlclo Temminclx, nelMezzo
giorno dItalia, dove l'altra comu

nissima. Abita nei boschi pi foltie

pi vasti, e costruisce? nei buchi degli


alberi da essa vantaggiosamente dispu
tati alle Cincie putcchie , ed ai picchi
muratori un nidp composto di lunghe,
e sottili pagliuz e , di radici capillari,
e di delicate scorze , ove la femmina

depone quattro o sei uova di color cc


leste chiaro , macchiato di bruno sulla

estremit pi ottusa.

" Gli Aliuzzi di color bianco, o

A_LI

ALI

(474)

Balie hanno il costume di andar Vidi


tandoi nidi dein altri uccelli, per cer
carei piccoli insetti, che vi si rifu
giano, e per un tal costume nel Volter
rano si da loro il mentovalo nome di
Iiulie, quasi che Il premiano cura dein
. uccelletti uidiaci. Esse appariscono nelle
pianure Toscane aolamente al lempu dei

,loro-due passi , cio in aprile , ed in


avttcmbre'. Nel.paao di primavera che
pi copioao, per sei , o aetta gior
ni se ne vedono in tutti i giardini ,
orti, vigne, boschi cc. svolazzare sugli

alberi facendo la Caccia agl insetti.


L'estate. vanno tutte a passarlo sui
monti boschivi. (Slfu'_ Ornit. Toscana
\ Tomo 2. pug. 5- )
Alanno, o Canapa-Mosca: tuo BBIZA

tri piccoli insetti , che prende ao


le
frutto _fracide e le fu lie, 'aehbene ieil
lot, che ne ha da ae alleni-o

ualcuno,

abbia osaervato , che quella uccelli


beccano la Polpa delle frutte , delle
quali si cibano quando sono mature.
f' Sebbene Temminck asserisca, che
la Balia nera comun' in Italia, po
trbbe darai il caso,'che tal lo sia nella

aua parte aetl,entrionale, o meridionale ,


giacch in 'l'oocaua, er quanto sappiaai,
non stata mai ve ta.
Riguardo al Genera-mosca: aossunao,
Muacicapa arma di Bechstein e di Tem
miucli, l

ubbi snllesiatenza reale di

questa ape_cie nel genere Chiappa-mo


achb, sono anche pi naturali di quello
che lo sieno relativamente alla prece

dente, e gli autori citati confessano che


cou.ani , o Saniniapo n' Incmnrznua;
Aliuc:capa utricupilla , inn. e Lath., . questo uccello assai raro nelle foreste
della Turingia , e che non mai stato
'l'av. 30 d' duarda, g. I e a. il maschio

nella sua ivrea perfetta, ed il giovine


dell'anno; l'av. 94 di Lewin, tom. 3 ,
in inglese,
tom. 2, di

iedjlycutchcr, e 'Iav. 21,


onovan.
_

F_'1emminck , che applica a questo


uccello il nome di cunPra-uoscut urc
canuoymlucica u lucluoau, Balia nera,

veduto altrove. Del rimanente ci vien


descritto come lungo quattro pollici e
Cinque linee, con tutte le parti supe
riori di una sola mezza tinta cenerina
mssaatra; le penne dellali anno cenerino
brune , le caudali bianche all'origin_e , e
nere all'estremit, e la gola, il petto,

1 cita, fra iiinonimi , I'embara luctuu

e la parte anteriore del collo rossa

, m , accennando la tavola ,colorita 668 ,

bionda , col ventre bianco.'

6g. I , che rappresenta il becca-co di


Builon, dello Scapoli, Ann., i, N. 215,
e di Gmelin, p. 935., e descrive il vec
< . chio maschio nol'suo abito estivo, o di

nozze, a Cui assegna cinque pollici di

lunghezui, con tutte le parti superiori


del corpo, e le enne della coda nere
cu iu'ime ; la mute , e tutte le parti
in cl'l0fi aon6 bianche pure , ' le ah
. nere colle grandi e le m ie _tetkici
in parte bianche. La dreehm femmina,
priva dello specchio, ha le parti su
periori brune uniformi , e le tre per_mr
laterali della coda bianche ai loro mar
gini, essendo queste parimente le Iole
,fdill'ereuze, che caratterizzano i iovani.
Questa specie , se ur lo. ,
molto
numerosa ,i al dire i 'lcmmihck , nei
paesi meridionali, lungo il Mediterra
neo, trovasi anche nel centro della Fran

cia e della Germania, casendo per pi


rara ininghilterra , n mai vedendoai
in Uliinda , e Vivendo pi abitualmente
_JBi boschi di pianura,nei parchi, nelle.
alberete, e in Italia nelle piantazioni

_ d'olivi e di chi. Costruisce il su


nido. nei ramoscelli uniti di due alberi
vicini , o nei buchi naturali dei gros;i
rami, ove la femmina depone cinque usci
roa di color celeste verdognolo molto
chiaro. Il suo cibo

mio il

medesimo nataraliatW ed al<

" Non sappiamo essersi mai veduta


questa specie in Italia, ma poich essa
trovasi nelle parti Orientali, c Meri
liionali' della. (I ermania, paesi non molto
diversi per il clim'a , del nostro , pu
darsi il caso, che qualcuna si faccia ve

dere fra noi.

Asia.

CnurPA-alosclix a rrs'n roadiiurecu


dellIsola di Lupon; Muscicapn cfun0
cvp/mla, Gmel. e Lath. Secondo Son
nernt, che lha fatto delineare nel un

Viaggio alla Nuova-Guinea, tav. '16 N.


I, quest'uccello grande quanto il mon
tanello; ha la coda forcuta , In testi
turchina cupa quasi nera, la gola, e le

parti superiori del corpo rosse cupo, e


e inferiori brune chiaPe.
Caurn-awscnz vnmsrao della Chi
na; Museimp rinuncia, Gmel. e Luth.
Sonnarat nel tomo n. . 151 del suo
Viaggio nelle Indie ha Icscritto questa
specie, che oco sorpassa in grandezza
la passera o tramontana , e distinguesi
per la fascia

bianca, che si parte dal

'angolo della mandibola superiore, e


circonda la parte nera della sommit
della testa.

Caureanoscna anno, a mano del Gei


Iau;

Muscicupa melam'alura ,

Gmel.

(475)

ALI

uestuecello, grande quanto il nostro

ALI

rdellino, conosciuto nel Ceilan Isotta


il nome di mqlcala conrla, ove _lllevcai
in gabbia per la'd0lceuadel canto , e

bianca , e il davanti del collo, ed il


pollo rosei; molle penne dell'ala sono
brune rosse, e tal colore scorgesi prin
cipalmente quando lala chiusa; la

questa circostanza propria a far unJ

coda scalata, le barba esterne sono in

score il dubbio, se go

parte rosse, ed un color giallo giunchi


glia rimpiazzn quello rosso negli indi
vidui riguardati come femmine.
Camera-mosca: a_eona azzunaa;Mu

realmente trat

tisi di una specie i chipprmosche,


sebbene l'uccell' sia descritto, e delineato

sotto tal nome nelle lllwat.razioni di


Brown , pag. 79 , Tav. 32. Ha la testa,
e le gole nere, il petto giallo, il dorso

scicapa h acinlhina,

Cenermo giallastro, le penne

pela'go delle Indie , -Tappresehtata bella

elari, e

'Iemm.

nesta

specie , de lisola .d_Timor, nell Arci

caudali nericcie) e le gambe ' tur'chiue _ 30. tavola degli Uccelli colo'pili di Tem
pallide.
minck e Laugie;,"ed ha Chi ne pollici
Cmarm-uoscne renneacoba m Giava,- ; di lunghezza tohle., e per e lei-me,
Jllu.rcicupa javam'cu, Gmel. Sparrman pu paragonarai ull"ali_ntio_cqune d'Eu
nella tav. 75. del suo Muaeum Corleo
ropa. Il maschio ha il -ontprno del
m'anum, ha fatto rappresentare questa becco , e la udine di un bel color nero,
a- specie, grande quanto lAliuzzo comune, la fronte ,la gola, ed il petto celeste
col becco, i piedi, la parte alta della azzurro lucentisairno, il vertice, la nuca,
po'la, e le penne caudall nere, eqcettone
e tutte le altre'parti superiori di un bel
'estrernit , la quale, bianca , come
pure il ventre, e con la coda, assai
un a , che ha la punta rotondata.

Lunrva-moscne musico; Mmcimpn


ae'don, Gmel.

ue t'uccello, della Dan

ra, che preferisce di abitar le rupi e


le valli scoperte della lartaria Orien
tale, anch'esso una delle specie di
questo genere, alle quali viene attribuita
una voce rata, e il canto che essa fa
intendere i notte, paragonato da Pal
las a quello del rusignuolo.Questo chiap
pa-mosche grande quanto la Can
imiuola, ed ha la parte superiore del
corpo bruna ferruginea , e l' inferiore
bianca; la coda , bruna cenerina , ha le
penne centrali dellistessa lunghezza con
e altre pi Corte.
CRIANA-MOSCHI canoro; Mustx'capa
sub/lava, Vieill.

Levaillant, che nel

turchina cenerognolo , le
enne delle
_ali, e della coda brune , or te di cele

stognolo, il ventre, e le altre parti in


feriori rosee bionde vive, osservandoai
.ell femmina delle tinte verdi cenerine
sopra le parti superiori del corpo, e
sulle ali, ed una mezza tinta rosea sulle

inferiori.
Cmavra-asosons o! come aosso Inno;
Museimpa mx'nl'ta, Temm., tav. color.

156- Reinwardt ha trovata questa specie


sulle montagne dell'interno dell' isola
di Giava, e si conserva nel Museo dei

Paesi-Bassi , ed.in quello di Parigi. Il


vertice, e la gola del maschio nera
lustra a riessi d'acciaio, la-parte-al
la del dorso , e le scapolari di un, co
lor rosso rene doro, quella bassa del
dorso medesimo, il groppone, il petto ,
il ventre, e il di sotto delle ali . di un

4.0 VOI. della una anitologladAilrica, ' rosso minio vivissimo, le penne alari ,
tnv. 159, N. I e 2, ha data la gura
in parte dello stesso colore, nere alle
del maschio, e della femmina di questa estremit, e le candali' nel senso in
specie, dellisola di Ceilan, ci dice es
verno, con queste ultime leggermente
sere presso a poco della grandezza del scalate, essendone per pi appannati i
nostro Cardellino, col corpo per pi - colori nella femmina.
allungato, e con la coda lunghiasima.
Siam debitori allo stesso viapgiato're
dellaverci fatto conoscere un'a tra spe
La gola, la testa, e tutte le parti supe
riori del corpo sono nere velate di gri
cie, sotto il nome di curarra-aaoscneve
gio turchiniceio , quelle inferiori, il
Loca, Musaicupa hirundinaccu, Temm.,
roppone e le penne lateral'gdella coda
tav. color. "9, che ha il groppone, e
1

un colore aurora vivacissimo, col

becco, I piedi, e le unghie brune nere.


CnuvPA-uoscns aoseo; 1'ilnscicapa l0
seu , Vieill. Il naturalista Mac ha tro
veto al Bengaln questa specie, che stata

depositata nelle'gallerle del Museo'dila


rigi; ha la testa, il dorso, e le tetlrici
delle ali grigie, il groppone,'e la parte
superiore della coda di un color grigio
che volta al roseo, il mento, e la gola

le parti inferiori del corpo bianche, e


le superiori nera a riessi turchini nel
maschio , come ossorvaai nelle rondini,
mentre la femmina ha il disopra del
cor

bruno cupo, e nericcio.

4,.

Laurea-mosca: curonz; Muscicapa


Cunlatrix, 'l'emrn., Uccelli colon, lav.
226. Quest'ucccllo lungo cinque pollici,
e sette o otto linee, stato trovato nei
boschi dell'isola di Giava, che risuo

ALI
nano
becco
nella
della

(476)

del suo dolcissimo canto. Ha. il


depresan, e conicamente allungato
aua supercie superiore; [le penne
sua lunga coda sono eguali-, egle

ali ne cuoprono la sola terza parte, ed

osservaai sulla fronte del maschio una


stretta fascia celeste azzurra, le di cui
estremit iungono no al disopra del

ALI

pa-tIIOIChQ di questa parte del mondo.


Siccome per alcune specie, per esempio
li .schet , ed i minime, aono state col

ocate da altri naturalisti fra i Plati


rinchi , ci limiteremo a qui iudiculc,
auguendo.quell' ordine, col quale LnVail
|at ne ha parlato nel tomo lll. della

sua Ornitologia dAll'rica.


Il primo il tnhiu-rc, il di cui. ma
dine .;_nera vellutata, il vertice, la' schio nel. suo abito dinverno era gi

l'occhio;

contorno del becco,e la re

nuca. il dorao,,le ali', e la coda so

no bianche, le remiganti, e il di sotto


della coda' nero, la gola , il davanti
del,collo, e le parti inferiori rosse bioud
. chiare, la fascia} la redine,_ed il con
'torno dellocchio di color biancastro
nella femmina, che ha la testa, e la nuca
cenerina , ed il dorso olivaceo.

stato delineato da Brisson tom. 2. tav.

39, N. o, sotto il nome di Chia pa


mdsChe a ciuil'o del Senegal , e da af
fun colla medesima denominazione. tav.
373, N. a, avendoci per Levaillant

procurato migliori gure non solo del


maschio, come ancora della femmina;

coll'aggiungervi pure quella del nido


(tav. 141 e 143.)

CHIAPPA-MOCHE rummeccnxrn; Mu
se1'cupa ammcq, Forster. La specie
H echitreab il secondo . parimente
cosi chiamata da Ponte: nella sua Zoo
rappresentato da Brisson , Tav. 41. N.
logia dcll'lpdie , ove osservaal una bun
1, sotto il nome di chiappa-mosche col
na gura del maschio , c i di cui due ciuffo del Capogdi Buona-Speranza, e da
sessi sono stati poi rappresenlati nella ' Buil0n, tav. 213. N. I , sotto quello
d'aliuzzo col ciuffo a 'testa di color d'ac
tav. 263 degli uccelli coloriti di Tem
miucli, non differisce sotto neruno asp te ciaio lustro, avendo Levaillant destinato
dal para: molabaricua, Latb. , n al
tre tavole, cio la 14.';. , la 145., e la
parus pereqrinus della tavola=48 e 49 del
146. ai due aessi'del tebitrecb rosso
biondo_, bianco, e variato.
Museth Carlsoninnum , Sparrm., e tro
vasi a Giava , a Banda , a Sumatra, al
Il terzo lo schct rana biondo. tav.
Ceilan, ec. La forma della coda . 'e il
modo, col quale sono scalate le penne ,

atabiliscou pure qualche analogia col


chiappa-mosche numero-di Levaillaut, e
col chiappa-mosche di color rosso mi
nio, di cui abbiamo copra arlato. Un
color nero a riessi cuopre a testa, la
nuca, il dorso, una parte delle ali, le

27 e 30 di Brigson, N_. I , o e 3; tav.

colon, 124, N. I e o, e tav. 147 di


Levaillant, N. 1 e a. V. la Tav.

138.

di questo Diz.
.
il quarto nalmente lo schet nero,
tav. 148 di Levaillzmt, N. I e a.
Questi diversi chiappa-mosche hanno

lunghecocle.
Dopo i quattrouccelli gi indicati, il
detto Naturalista ne descrive altri due,
adulto; il rimanente della coda, una 4 rappresentandoin nella 'lav. 4g. e 50.
pa'rte delle penne alari, il petto, e la sotto i nomi di nebulosa , e di cordon

3uattro penne centrali,-erl il principio


elle penne laterali della coda nel maschio

parte inferiore del corpo sono di color


lanciato; La femmina ha la fronte, eil
_groppqme giallbpolivastro , il vertice , e

a parte posteriore della testa, la nuca,


e il dorso cenerin nerastro, e tutte le
parti inferiori gialle.
Noi giornali, e nelle metolte di Sto
ria naturale si trovano pur citate di verse
'altre specie dellIndie, per esempio la
muscipapa cari/lata, descritta e rappre

sentata nel 30. fascicolo delle illustra


zioni zoologiclie di Swaiuson, e le mu
seicapa obscura ,. indigo , bariyama:

nelle Ricerche zoologicln: fatte da Hor


sield nell' isola di Giava, e nelle adia
centi.
4rica
Dobbiamo esser gratin Levaillant, se
conosciamo la maggior parte dei chiap

nero , eonfessando' per egli medesimo


esser piuttosto Bigie grosse a lunga coda,
che chiaPpmmosche. Listoria e le 6
gure dei seguenti chiappa-mosche tro
vansi nel quarto Tomo.
CaurPa-noscnz A muretto; Illumi

capa cyanomelas , Vieill


due acsoi 50
no rappresentati nell'0rnllologia d'Af
frica tav. 151, ed hanno ambedue un
ciuiio, ed una lunga coda; il maschio

per nolfha in verun tempo le due penne


pi lunghe, delle qlunli adorno il tch1'
tra: nella stagion 1 egli amori. ll ciuffo,
ed il collo di questo maschio nero lu
cente con una velatura azzurra,il man

tello, ed il groppone grigio turchiuic


cio, e l'ala traversata, da una bianca

striscia; le parti inferiori hanno delle


mezze tinte grigie calcato noie sopra un
fondo bianco, il becco c e guernito

f_..,f v ._ ,cfv

ALI

(477)

di lunghi peli, e come i' piedi, nero


turchi_ni,ccio, e l'iride bruna cannella,
mentre la femmina ha le scapolari, le

ali, e la coda brune chim. il ciuffo


del chiappa-mosche a mantello forma Un
bel pennacchio, che solleva nel tempo

istcsso, in cui allarga l coda, facendole

ALI

germcnte tinto di un colore rossastro ,


che pare tinello di una ferita , il che
osservasl ne la femmina solo quando di
scosta le penne. Questa specie, che tro
vasi tra i Callri , e soprattutto presso
i grandi Namachesi , e sulle rive del

uccelli si trovano al Capo di Buona Spe

ume d0rnge , si palesa col suo 'PC


colo {grido zizizit framezzo alle folta
fondi , ove si mette in imboscata per

ranza,.nelle foreste duteuiquoi, e nei

"dar la caccia ai moschvriui , che gli si

far la rosta come il tacchino. Questi

boschi di Mimose del paese dei Calici,


ove il maschio fa intendere un iccol
grido aspro, e gatturale, ghrret, se nret.
Il Cerarvs-uosqaa a occmsu, che Le
Vnillsnt cita immediatamente dopo, e

i di cui due sessi son rappresentati nella


tav. 152,'ha una propriet analoga a
quella del precedente, poich,apiega a
Ventaglio la coda, e la volge sul dorso.
Quest'uccello ha le parti superiori del
corpo brune, gli occhi sono corptorati

di piccoli peli bianchi, che paiono oc


chiali, a nel maschio osservasi di pi
un gorzalctto , che risalta gal fondo

bianco delle parti inferiori.


'
7Cuuves-moscae CELISTB; Il!usccapa

trovano a tiro, e allorch ne passa vicina.

una frutta, la traversa con molta agi


lit, e per ogni verso.
Levallaut riguarda l'uccello, del quale
trattasi, come intermedio fra i chiappa

mosche, e i beccachi, ed ha il tarsn


pi allungato dei primi, col becco er
pi triangolare, e pi depresso dei sc
condi. Lo stesso autore forma dei se
guenti chiappa-mosche una particolardi
visione, alla quale , secondo esso, appar
tengono i chiappa-mosche uropei.
Cursrea-axoscae emanano; Musca'capa
undulatn, Gmel. Luccello rappresentato
sotto questo nome da Levaillant, tav.
156 N. I e 2, e su cui ha trovato lo stesso

cherulea, L'atb. Questa specie , che

autore tanta somiglianza colllAliuzzo co

rappresentata nella Tavola colorita di

mune Europeo , da confesaare, che facil

Bufl'on , 666..N. x<, sotto il nome di


sarebbe il confondergli, sembrato d'al
'Chi'aPpa-mosche celeste delle Filippine, _ tra parte ai Vieillot aver questo tale ana
lunga cinque pollici'circa. La testa,. logia col chiappa-mosche descritto da
il dorso, e tutta la parte anteriore del

Bullon, portato dallisola di Francia, che

corpo celeste azzurra, eccettuato due

lo
ha lznindicato
di questacispecie'
mede
sima.
tali dubbiezze
limiteremo

macchie nere, una sulla nuca, e laltra


sul petto , il ventre bianco, e la fem
mina, che ha un color aizurro meno

Levaillant nel suo riavvicinamento , e

cupo, manca delle macchie nere.


Questucccllo trovasi in Alfrica nei
vasti boschi della costa di .Natal , o del
Paese dei Call'ri, e sulla cima dei grandi
alberi tra i ramoscelli pi folti costrui

che sopiattutto consistono nel carattere


della coda dellaliuzzo comunedEu
ropa; che un poco forcuta , laddove
nellAfl'rican le penne laterali sono le
meno lunghe, ed in quello dellala del

sce un nido composto di muscoallesteruo,

primo che ha diciassette pollici, mentre


guella dell'ultimo ne ha soli quattor

e di radici capillari internamente , ove


la femmina depone cin ne uova grigie
rossiccie. Levaillant ha latte rappresen
tare il maschio, e la femmina nel

ad indicare i segni distintivi, citati da

ici. Luccello dell' Allrica copiosis


simo nel paese dAuteniquoi , e sopra
la costa di Natal , il canto del maschio

volume della sua Ornitologia d'Africa, 7 esprime tzirer chrest, e la femmina cle
tav. 153, sotto il nome di chiappa-mo
pone cinque uova grigie rossiccie in un
ache azzurro a berrettino, e collare neri.
Canna-amaca: LEGGIADRBITO; Musei
capq aciza,, Vicill. Questo piccolo, e

nido rivestito di peli e,di museo, che


trovasi collocato sugli alberi dei boschi

grazioso volatile, rappresentato nella


taVola 15; di Levaillant, N. 1 e 1, ha

Canna-umane stanno; Manica a


stellntu, Vieill., tav; di Lev., I57, ii).

la grandezza, e la forma svelta , e al


lungata del Cozlihugnolo, o Cincia C0
dona , e la sua coda , nera nel mezzo ,

I e a. Una specie di cappuccio grigio


turchiuiccio, sul quale campeggia una

SClukl , e frangiata di bianco da ogni


parte. lf'ahito generalmente grigio tur
chmlccxo sopra, e bianco sotto il corpo,
una macchia nera parte dal davanti del

cedui, e nei cespugli.

piccola stella bianca, collocata , da cia


scun lato della fronte, tra il becco e

becco, e stendesi no all orecchio, il

l'occhio , contorna la testa di questoc


cello, che nell'attaccatura bassa del collo
ha un piccolo collare dello stesso colore,
col disopra del corpo verde olivastro, c

mezzo della gola, e dello sterno leg

il disotto giallo. Nella primavera il ma

ALI

( 478 )

ALI

schio canta come il fringpello, e queuti


uccelli costrui>cono il nido augli_aiberi

prifi't, Vieill. Questi uccelli rappresen

in una biforcntura all'4estremitdel bassi


rami, componendolo d'erbe intrecciate,
e riventendnlo di museo, Colla parte iii

I _e 2, e comuni soprn,le coa V iente


li, e occidentali dell'All'rica,
A
I
l isteasa grandezza del precedenie, e
nel petto del maschio oaservaai pari
mente_ compresa una larga placca nera;
il bianco, della gola, e della parte ante

terna foderata di radici capillari, ove


si trovano quattro uova grigie Verdu
stre punteggiato di rosso biondo.
CIllAPPA-MOSCN! azznanmno; Muscicapa
aurea, Vieill. Nella tavola 158, N. I e
a di Lev5illnnt sono rappresentati il ma
schio e la femmina di questa specie ,
ambedue di un color celeste azzurrq sul

corpo, colla gola per, il petto , ed il


ventre del maschio rosso biondo renciato,

essendo bianche nella femmina queste


parli medesime.
I
li canto d'amore del maschio espri
ma pi'ct- icl-piererel, piereret, e questi

uccelli i nalurl poco anlvatica si ci


bano di bruchi, e di ragnij, formando
sulle Mimose un nido p03ato in una
biforcatura, attaccato colla massima so
lidit a tutti i rami che lo cir00ndan,

molto profondo , e contenente cinque o


nei uova verdi olivutre punteggiata di
rosso biondo , specialmente verso l' e
stremit pi ottusa , ove i p'unti for
mano una specie di cordone circolare.
Sembra che quest'uccello abbia qualche
lnalogln col chiappa-mosche in gola az
lzurra di 'Iemminck.
(lumen-mosca: HOLBKAR , o Muonuo;
Muscicapa pistrinaria, Vieill. il nome

applicato dai coloni olandesi e questo


uccello, che secondo Levaillant scri

vono moolennr, signica ma naio, e


deriva dal canto del maschio. c e imita

il remore prodotto dalla macine a ma


ne, vale e dire grerrrrar , grerrrrar ,
grerrrrur, tomoi', sordo, da esso conti
nuamente ripetuto, e che lo fa conoscere

_tre le tte,fe frenante macchie dal me


dqimo frequentate.
il maschio,ghnde presso a poco quanto
le cincinllegrn, bruno rossiccio con

mezze_tinte olivaslre sopra la testa e

tati da Leiailleut nella taY. 6|, N.

riore del collo atendesi dai due lati, e

forma una specie di collare; il di sopra


della testa e del corpo grigio lavagui
no, e le parti inferiori non bianche; il
suo grido .prin't, pririt, e questa spe
cie molto anan a alla precedente,
avvicinandosi ambe ne ai snltinpali.
America.

Camera-mosca: CENIRIIO nu. Cuuna';


Muscicapa cunademh, Lath. Nella ta
vola 26-, N.9 I dell'0rnitologia ameri

cana di \'Vilson trovasi la gura di


quest' uccello , che ha soli quattro pol
lici e mezzo di lunghezza. Le penne
del Vertice son nere sul centro, e cene
rin'e sopra l'occipil.eI il d0rso, le tet

trici superiori della coda, e le parti in


feriori del corpo gialle, con qualche
macchia nera sul davanti del collo ,

le

penne anali biancastre, e quelle delle


ali , e della coda grigie hrumceie.

Camera-mosca: con murro A Vanna


'eiucio; Questa Specie , lunga quattro
pollici, abita alla Guiana nei luoghi

scoperti, ed Iamotacillla cristula di


Gmelin, la arlvia cristata di Lathnrn,

e la musqimpa cri.ctatn di Vieillot,


che alata ra presentata nella favola
colorita di Bu un, 391 , N. I notte il
nome di becca/ice col ciu'o. il suo
ciu'o composto di piccole penne ro
tonde, e frangiate di bianco sopra un
fondo bruniccio , la parte superiore del
corpo grigia binncastra, e l' inferiore
di un color bruno che pende al verde.
.
Cunmu-uoscnn ouvurno nanna Nuo
VA-Yona; Muscicnpa atra, Gmel. Gli

sulle parti superiori del corpo; le ali, \ Anglo-Americani conoscono quest uc


e la coda, Sono nericcie', e orlate di un

1)
\f.
C...

margine bianco, una macchia nera tra


versa gli occhi, elargandosi, la gola e
nera, e separata per mezzo d'un bianco
spazio dal a placca nera, che cinge il
petto; i lian_chl sono rossi biondi, e tutte
le ,altre parti inferiori ianche pure.
-I'n femmin'a, alquanto pi piccola , ha
la go'la,il petto,ed il ventre rosso biondo
fe_rrugineo, e Levaillaut ha veduto va<
ne Coppie di questi uccelli cominciando
dal ume del Duywenhoc no al paese
41' Anteniquoi.
Canna-aroma: lez; Municupa

celle sotto il nome di mangia-pacchia,

poich fa particolarmente ia cacc1a a


tali insetti. La sua testa nera , come

pure le penne delle ali , che hanno il


margine bianco , il petto

CFIIBIIIIO, il

ventre giallo pallido, ed I piedi neri.


(laurea-mosca: venne-ouva DI Cun
IA; Illilsci'capa agili: , Gmel. e Lath.

Tavole colorito di Bu'on, N.0 574, g.


1. Questa specie, la di cui lunghezza
tota e non oltrepassa i quattro pollici
e mezzo, ha la grandezza e i colon del
nostro Lui grosso, col becco per depres
so. I numeri I e 3 della aleua tavola

ALI

(479)

ALI .

rappresentano il Cprnra-nosqnshaasuo,

caudali che sono nere, formano due piani

ed il Camera-mosca: anizzoi.sro, pari

verticali, e le due del centro bannoelo

mente di Caienua , Muscicupa


'5iriom , c Muscicpu _virgal_a ,

stelo prolungato in un filo sottilissimo ,


e lungowirca sei linee. La femmina ha.
sempre la coda Pendula , un poco for
nicata, e a doccia rovesciata; il disopra
del corpo bruno scuro, la gola bianca,

e Lath. , il primo dei quali

'uli
mel.
bruno

sopra, e biancastro sotto, eccettuato il


petto che di color lionato, mentre il

la mezza cintura rossiccia , o.tutto il


secondo ha il di sopra della testa gial
lastro , le parti superiori brune, le ali rimanente delle parti inferiori bianco
rossiccio. Questi uccelli , che hanno il
traversate da due fasce rosse bionde , e
becco guernito di peli, come quello dei
le parti inferiori cenerine. con} mac
chiappa-mose , conservan pure le loro
chiette longitudinali brune.
Cnisrra-uosciia detto il PICCOLO Nano forme ed abitudini.
Curnra.uoscne L QUATTR occm; Mu
Avnona; Musct'ca a tistr'cillu, Gmel- e
Lath., tav. 35 e 6 di Wilson, Uccelli scicapu di'oPs, 'lemm., tav. color. I44 ,
g. 1. Questa specie del Brasile, lunga
dellAmerica settentrionale. Questa spe
quattro pollici, ha una macchiit,bignca
cie , che abita nella calda stagione gli
Stati-Uniti , e nel corso dellautunno giallastra fra il becco e l'occhio, la
no alla primavera il Messico , ele gran.
man'dibula superiore bruna, e l' infe
riore bianca , la parte superiore del
di Antille, lunga quattro pollici e mez
zo circa ,ed ha la testa, la gola, le parti
corpo verde chiara, ed un poco olivastra,
il qual colore contorna pure le penne
superiori del corpo, e la _coda nera;
l' origine delle penne caudali, il mezzq dellali, e della coda, la coda, e il petto
grigio cenerino , il ventre bianco , non
delle alari, e i lati del petto sono di
color giallo aurora, col petto, il ventre, divetsilicmdola femmina sotto veruno
aspetto dal maschio.
e le penne anali bianche: invece della
La gura a. della stessa tavola rap
tinta aurora la femmina ha un semplice
presenta il maschio del Cursrvs-sioscns
color giallo, ed in luogo del nero un gri
mutuo , Muscicupa exi'miu , 'l emm. che
gio cupo, ed un bruno ner'iccio. ,
ha il verticecenerino turchiniccio , al
Guinea-mosca: cassano; lllu:cicapa
di sopra degli occhi una bianca fascia ,
aleclur, P. Mass. Questa specie fa parte
la redine, e la gola variegata di bianca
del gruppo indicato dal D Azara sotto
stro, e verdastro, la parte anteriore del
la denominazione\di code-rare , e de
scritto sotto il N. 225 degli uccelli del collo, ed il petto verde giallastro, ed
in questa specie un verde chiaro ricuc
Iaraguai e della Pista. Il Sonnini nel
pre quelle medesime parti , che hanno
I' Atlante unito alla sua traduzione del
un simil colore nella precedente:
l'Autore Spagnuolo ne ha fatta incidere
Il maschio del Caracas-mosca: riass
una cattiva gura, e Vieillot ne ha for
MEGGIMIIB , Muscr'cupa ammi'ceps ,
malo un genere particolare sotto il nome
'l'emm. , parimente rappresentato nella
di GALLITE , Alrctrurus'. V. GLLLI'IB.
Il principe Massimiliano di Neuwied tavola i44, N. 3. Il vertice rivastito di
penne alquanto lunghe, e quelle del cen
ha poi trovato l'istesso uccello al Bra
tro sono d' un color di fuoco nel ma
sile, ed avendo riconosciuto, che appar
teneva al genere chiappa-mosche, gli ha
schio, e rosse bionde nella femmina; la
applicato il nome specico di muscicapa
fronte, la nuca] il dorso , il groppone
aleclor, sotto il quale delineato nelle

sono bruni rene doro, colore, di cui si

tavole colorito di femminclt e Laugier,

veggono alcune macchie longitudinali sul


collo e sul etto, il quale ha il fondo

N. i55, e Vatterer di Vienna ne ha

posteriormente recati molti individui


da esso uccisi nel medesimo paese.
Il maschio ha la fronte, e le gote
marezz:te di -bian00, e di nero, il
vertice , la nuca , il dorso, le scapo'

lari, ed una mezza cintura sopra i lati


del petto, di un nero cu issimo, senza

macchie in quegli indivitlhi adulti, che


hanno da lungo tempo mudato, varie
gata per di bruno, se la mutla di
recente successa. Gli spallacci , la base
delle penne alari, ed una parte delle loro
barbe esterne bianca,come pure la gola,
o la parte inferiore del corpo; le penne

biancastro; a coda bruna, le ali sono

brune nere, e le loro tetti'ici son tra


Versate da piccole fasce rossiccie.
Le tre specie sopraddescritte abitano
tutte il Brasile, e sono lunghe soli quat
tra pollici.
CuiLPPA-iil0s0iii: Di coma mannaro; M'u
.vcz'capa cassia, P. Mass. l principe
Massimiliano di Neuvvied, gi nomi
nato, ha nella sua Opera intitolata, Ta
Menu: da lhi'stoi're naturelle da re'
sil, descritta, e delineata questa specie,
che trovasi nella tavola 17 degli uccelli.
coloriti di 'leinrninck, il quale dopo

ALI

( 480 )

ALI

aver riconosciuto, che sussiste una va


di nereplnme orlatedi bianco. Il color
riazione quasi innita nelle f_ormedelle dominante dell' abito rosso biondo
piccole specie duccelli insettxvori, con
ruggine, qu- e l ver alo di nero sulle
fessa , che anche il chiappa-mosche co
parti superiori; la cc a, che e nericcia,
lor di lombo sarebbe ure ben collo
a l'estremit bianca, la gola, e il cen
calo ne lultimo grado dPel genere Velia , . tro del ventre sono di un bianco gial
o con le Miotere. l suoitursisono un lastrb, col becco, ed i piedi neri.
poco men lunghi di quelli della" mag
,
gior parte delle Miotere, ed il becco
Oceania.
tuo robusto di quello di alcune Velie.
Labito del maschio quasi dapper
Canna-Musone sp su, a coos sosea;
tutto cencrino turchilcc_io, il becco Mu:cicu a rhodopura, Lath. Questa
specie, ella Nuova-Galles del Sud, ha
nero, mentre la femmina ha la testa,
il collo, e il dorso bruno lionato, il

il becco, ed i

iedi bruni, come pure

mento biancastro, il ventre rosso biondo ' il dorso , le piume della testa slate,
Cupo, con le ali; e la coda tessa bionda
e ticchiolste di nero, il centro delle
' bruna. Questi uceclli abitano non solo penne alari, e Iii-maggior parte della
Candali di color roseo , colla parte inie
la Guiana ,_ come ancora il Brasile.
rior del corpo bianca.
'
Cnurea-noscnn cbaznerro ; Musei
Cuisrrs-uoscns BURRIL; Musc'upu ru
capa uluris, Natlerer; Uccelli coloriti
tav. I
g. I. Sembra a Temminck, - rom, Lath. Si conosce alla Nuova
(aalles sotto il nome di burr;l quest'uo
che questo piccolo chiappa-mosche fon
mar debba il assaggio dai chiappa-mo cello, ove comparisce nel solo mese di
novembre, e che grande quanto il rosi
sche ai lodi. Il vertice, e la nuca hanno
un color cenerno nericcio, le gole sono gnuolo. Un rosso biondo Cupo, e rossa
stro'colora
la fronte, le gote, la regione
rosse bionde chiare, colore, che stendesi
'al disopra degli occhi , e sui lati del llorsle, e l'origine delle penne candeli;
collo, la gola, e le parti inferiori cene
un bruno pallido regna sulla parte alta
rino, e il dorso colle penne dell' ali, e
della coda verdastre.

della testa, le lettrici delle ali, una


arte delle penne caudali, il ventre e

e piume anali, la gola, il davanti del


col 0, ed il petto sono di color bianco
capa shwninea, il di cui maschio ha giallastra con macchie nere.
Camera-umca: a euro Bosso; Mu
il becco pi _largo e de resse di quello
scieapu rhodogaslra, Lalh. ll calore,
dei 'lirannuli, i usli cliversilicano cosi
poco dalle ciqcia legre nella forma del che regna generalmente sull' abito di
quest'uccello bruno, pi pallido sotto
becao , da renderci dubbiosi nellasso
narli quel posto, che debbono occupare. il corpo, e distinguesi per una bella
. l maschio di questa specie, lungo soli _ placca rosea sul petto, e per alcune
macchie simili sulle lettrici dell'ali.
tre pollici e set_te linee, porta un pic
Camera sgoscnz a PETTO, n van-ma nossi;
colo ciuffo giacente, bianc'o nel centro,
0 nericcio sui lati; ha le gota color di
Nuacicupa cuccinigastra , Lath. Que
piombo, la nuca cenerina pura, il dorso sta specie, la quale, come la precedente
gNellislessa tavola g. 1 osservasi il

camera-nasone conca m rar.ma, lu;ci

cenerino olivastro, le ali nericcie, e or


lat di bianco, la coda 'dell'istesso colore,

la gola, il petto leggermente cenerino ,


e le parti inferiori di color pagliato.
La terza gura della stessa tavola ti
nalmente quella del camera uoscne scona

sornns-, Muscieapa. atei-nera, 'lemin.


Quest'nccellodel Brasile, lungo qust'
tro pollici,' provvisoriamente collocato
fra i chiappa-mosche da 'lemmiuck, che

trova in esso molta nalogla coi Maluri


relativamente alla supercie piana delle
sue mandibnle, distinguendosi dai suoi
congencri per la brevit delle ali, e la
lunghezza della coda scalata,_e compo
sta disottilissim penne. La fronte, la
rediue , e la fascia, nel di cui mezzo si
trovano collocati gli occhi, sono bianche
pure, con la testa, e la nuca ricoperte

trovasi alla Nuova-Galles del Sud , ha

cixique pollici, e un quarto di lunghezza.


il becco, ed i piedi son bruni non solo
nella prima, come ancora nell'altra ;
questa per ha il petto, ed il ventre
rosso cupo, ed una larga macchia nera le
cuopre la fronte, ed inviluppa gli occhi,

col mento, e i lati del collo bianchi, e


colla parte superiore del corpo olivastrs.
Le ali sono in parte bianche, ed in parte
nero, la coda lunga, le sue penne In
terali, nere alla base , son bianche nel
testo, e le due intermedie sono total

mente del primo di questi colori.


Si trovan pure alla Nuova-Galles Me
ridionale.
1.0 il Cnures-noscna s oaorross nan
cvaro; Muscicapa Mlanocp"la, Lath.

Tutta la parte inferiore del corpo

Ml

( 46h)

ALI

bianca con strie, longitudinali nere_eul _ ha'quindi provvisoriamente applicato la


petth', latesla , ed. il collo pou mm.
,;de_numiuazmnc di cumrn=uoaenzunu ad
. ll Cuprn-qsqne A con' asma; ...un. piccolo gruppo , che' pi prossimo
Muscicupa barbara, Lth. La KuibC0du

alle ciuciallegre ,. eche forma l'ultimo

lunghissima, la parte .Sup<;rioxe del . grado dei chiappa-mosche. Nella tavola


corpo bruna , e.l inferiore gialla.
275 coloritn ne ha tte delinearetre
3. Il Cu:nryuos_cug;crxchpl.wg
epecie , la prima sotto il home di chiap
fuspicupu uvig'astrd, La_th. grande pa-mosdicriui logora , muscicaila. obso
quanto la as;era,.ed_ ha il becco ,_ le ,lEtn_, .Ntterer,che luimolta analogia
penne nlari, c camulali nere, il dorso ,
con ,laaupgriqrreule indicata , ele al
e le lettrici delle 9|i1ava uiue, .e la parte ;o tre.du sottoz.quelli di chiappa-mosche
inferiore del colPo gialla pallida.
riun .panc ut6 ,; mscicapa ,ve'ritrahlr ,
4. il, CHIAIPA-MOSCHB a caveuecxp Nati-, e cbiq}a-,mqscberini verdeggian
te, murglfcaf'm virescenr. Natt. Cita poi
eno; Mdsoicupa cucullu2u, L)athi Sem
bra aver .la testa assai .gbossa a;ca icome specie anngbq, o 'rogsime.la _ryl
gion delle molti: piume nere, che la ri;
w'q alata, Latham, In' eornithalogi
cuoprono; la parte <uperiore'del cor;po e cu.r , tom.]a , pag. 55.19; il . orrancino
dello. stesso colorel eoll' inferiore bianca".

Le isole-dl mar delSu.d sono pure

cinciallegru di Buffon, e la cinciallegra


col ciullo. del medesimo, tav. color.

108. .6r = e 3

<

abitata l. da un Guinea-monile ma,


.
Mlisci'irapu m'ng , Gmel.,, che Spur

q
man ha delineato nel Alus'eum arlso-f
\_ 5. 2. Antuzzx.
,
_ ':\ f
hiunum _Y\ 25, e che
lungo;cinqpe
pollici e mezzo, coll'abitp iuti_erarneule
Abbiamo gi eqpoqto quali fossero i
nero. Abita questa .apecie ad_ Ola,ili , e particolari Caratteri appropriati agli
. allisoie della;Societ; n. dalCla'Pnk aliuzzi_dagli autori, che ne formanomn
genere distinto dai chiappa-muselie sotto
moscata noovmuc, Muscicupa multico
lor, Gmel., o MusciCapa eiylhroguslru', . il por_ue _di muscipem. L Europa non
Lathr; che trovaqi 'rappresentato nella ne co_nt1eue,na sono stati trovati nelle
tavola' 511 della anopn'; di questultimo, ' altre parti del inonda.
/
f,a
_\.4.
autore..Tgile specie, i di cui tardi sub
.o_
_ i-"_
lunghi, ha la testa, il collo, il dorso,
Agi'a. . -'. f"
.
,
.
l '
le alle la coda nera, la, fronte, e le .
_
.
.
-.w
-,
te_ttrici medie delle ali bianche, il getto, ABIUZ.ZO nzm.n Finirmue; Mq:cicqpa phi;
r

e il ventre rosso carmiuir; , e l'addome

{l'ilpensr, Gmel. Qu_m uccello, grande

e le piume anali rossitrc. V.. Tu. 136. quanto il rusignuolo, ha sopra gli occhi.
La femmina ha brune quelle parti , che - uua'bianca linea; agli angolidel becco
si veggono dei peli'luug'hie divergenti,
sou_ nere nel maschio, ed essa hai] petto,
. ed il ventre, ranciato pallido,coi lim
e labito grigio bruuovaul Corpo, e
chi e le piume ilnul'i bianche giallastre.
biancastro rotto.
_ ; i" .
glato egualmente portato dalla Nuoya Auu;zo uno Dun'_xsou DI Lu_coa; 'Mu
Olanda un CHIAPPA\)IOSCHZ nunoc_eue
scicapa lusohinnsis .Gmel., elusio
nfnu'r, Lati]. Questa tpccie, delineata
inno, Muscx'capa Ansirah's, Latli., che
ha le parti superiori brune cenerino, e da Sonuerat nella tav. 27 N. 2 , del
sub viaggio alla_ Huova-Gninea , trovasi
le inferiori gialle; e dalle isole Sand
wicb unaltra specie, Muscicapa olmcnra, al Madagascar, ove i;Natura'li dell'Isola
la chiamano testa courba {.testwui; )
Lath., che ha quasi sette pollici di lun
La testa, la gola-,jag parte Luperiore
ghezza; il becco, largo alla base ,r un
oco em'arginato alla punta , la coda 7 del collo , _il dorso, l _al, _c la coda e
ungn circa tre pollici, ed ha per co
nera cangianteiu padunz'zo, -il petto, I'il
lor dominante un bruno che diviene ros
ventre, e i anchi sono rigi nerastn,
siccio sul ventre.
e sporgesi una bianca imcchiauel c'en
Vicillob avea gi indicato sotto il trodi ciascunal', eol becco, ed. i piedi
nome di chiappumoscherini, muscicupa Ilel_l. '
-

nunutq, Latll.,una specie di chiappa Auuzzo A coi.t.o lnno; Jluscicapa a


rnosclie dell'America meridionale, pi uicullis, Gmel. QuesL uccllo_della- hi
piccola del orranciuo, che ha l'abilq,
nel, lungo circa sei pollici, ha il becco
in generale, grigio Verde oliva, una de

rosso , e'la . fronte nera , con un pizzo

bple tinta vcrdastra alla parte posteriore


del dorso, e sul ventre, ed alcune linee
bianche giiillastre sulle lettrici delle ali,

dello stesso. colore sulle gole; gli occhi


sono contornati da un_cerchiqgiallastro,
che stendeni appuntato dietro ad essi ;
la parte anteriore del coli; dun color
6

le di cui penne sono nericci. 'lemminck


Diziun. delle Scienze Nat.

ALI I
ALI
.(A82 )
giallo, che prende una tintl_ _rouastra bui tav. 41 , ed ha un
o pi di lei pol
lati- del-

tlo, il

i-eopra del corpo

verde , ed il ventre, dello ltesso'dolore,

mostra tre macchie iallaltre; le ali e la


coda sono nericcie , nino un orlo gial
lo , e questa oltremodo forcuta.
_A|.lnzzp rnlolllilo; Ml!scicupa c7'unen ,

Vieill. Questa specie, grande uanto li


maesaioln , stata recata dal ' imor da

Leiuenr. Ha il becco ucrp, ed i piedi

_lici dl lunghezza il suo becco neric


cio, i pidi son bruni , l occhio con
_pornnto di"hinnco, ed osservasi una mac
chia. d" egual colore su ciascun lato
'della gola; Ja testa, e le parti cuperiori
del corpo sono grigie lavagnine, le penne
dellfuli nericcie, come pum nelle della
coda, che ha le tre lateraii in parte
' bianche} la parte anteriore del corpo

bruni, il ventre , e le piume anali rosse


bionde, col rimanente'del i:qrpodi un
bel color turchina cupo. Nella femmina
le parti superiori sono grigie turchine,

h'runa rossa bionda , ed cosi chiamata,

del .Quamodacka. Il becco giallo .p;llv

a. LAmezzo A metro BIANCO, Mu-sci

lido, i i_edi neri, e tutto labito color


di. ligglne, la coda una volta e mezzo
lunga pi- del corpo, e luccello ha nelle

capa mar-linfa;

perch sulle piume del basso-della gamba


scorgesi una specie di mlniglio di un
bel color giallo.
la gola , il davanti del collo, ed il petto Ameno manu Cunmii A cecrrom: col.0R
rosso biondo.

Dl noccmu; 'Muscicupa spnd1cea, Gm. ,


Africa- I '-
e Lath. La sua lunhezila di sei pol
lici, e sette linee, a testa ,'e il di so
pra del corpo, bruno rossastro, il grop
Aunzzo GIALLO nemmeno; Muscicapa pone color di nocciola, e le puti infe
afro, Gmel. Questa specie, lunga notte riori brune scure.
ollici e mezzo} trovasi al Capo di
Abita nello stesso paese un Ampzzo
uona Speranza. La parte superiore della conon m CANNELLA, Murctonpa cinnamo
testa, che roen.blonda, ha delle stri
men , Lath., che ha l abito molto ana
lcie nera; le ali, e la coda 0l10 del
lo 0 a quello del precedente.
primo fra questi coloti,'ed il rimanente
frovasi poi alla Guian'n e nelle grandi
del'corpo e variegato di macchie neric
Antille; l. l'AL\UZZO ouu.o, Musei
cie irregolari so'pra un fondo giallo su y eupa cn7unenu's , Lath., e Muscieapa
dlcio.
'
.
uva, Vieill., due ' rappresentato negli
Al.luuo un: alultn; Muicicupa deserti,. Uccellidell'America settentrionale sotto
, U,mel. e Lath. Quest' utcello stato de
il numero 4|. La femmina e delimita
scritto, e,rnppreentato, sotto il nome nelle tavole colei-ile di Bu'on ,- 569,
di Jluscicapa fuliginom, nel Musuup N. a. L' occipite del maschio guer
Carlspninnum, tny. 47, dallo S arrcnan,
nito di lunghe piume di un bel colore
che l'ha trovato nei deserti del 'Al'irica,
ranciato , ha bianca la gola, e le altre
lungo il ume Hvi, .e verso la sorgente parti inferiori sono color di giunehiglia.

forme tutte la eveltazza del Godihugm


[lo , o Cincia codone.
)
.
.
Amman.

..
\

Gmel. , e 1|lusclcnpa

zbfmpfuu, Vieiil., lav. 36 degli Uccelli


dell America settentrionale , il di cui
ciuffo ,, formato di inme bianche alla

base, e brtine verso 'eetremit, solo


visibile

uando l'uccello le solleva , e

" "

'tale speme bruna sulle parti superiori,


e cenerina sulle inferiori.
Ameno nego una MARTINIGGL; Aunzzo rzvnr , o Ameno eneeou;
Muscicapa pelechia , Linn. e Lnth. , Mascicupuf1uca, Gmel. e Lath.; tav.
_ tav. di Bulion, 568, g. '1. Questuccel- 40 de li Uccelli dell' America Selten
lo, lungo sei ollici e mezzo, grande
triona e. Chinmasi pewil ( Bubhola
quanto l'allodo cappellaocia, ha la te
negli Stati-Uniti nesta specie , che Vl
sta, le ali , la coda ,\ e tutto il di50pra si trova in tem
'estate: ha il becco,
del'cbrpo bruno cupo, uniforme, e sulle e il di sopra de la testa nericci, la arte
Qparti inferiori si veggoo delle ondula'
luperiore del corpo , e il petto al lati
"

zioni trasversali bianche, e grigie, con


Velilture brune rosse bionde, che diven

grigio scuro, ed al centro bianco, come

pure nel disotto-del corpo , mentre la


femmina grigia scura sopra la testa.
che quadrata.
Auuzzo A CODA ali-mlan nel. Musswo;
Amnzzp A MAIUGJ; Muscica a nrml'llula,
Mlucicapn finguln, Linn.; tav. color.
Vieil]. Questa specie del e Antille , e di Bu'on, N. 677. Questa specie, grande
che pi comunemente trovasi alla Mur
quanto la Lodola panteraua, ha dieci
tinicca , ra presentata da Vieillot nei pollici di lunghezza , compre9avi pel
tuoi Ucclli
Ameriea settentrionale, met la coda , che ha le penne esterne
gono rossastro Alle lettrici della coda ,

( 483 )

ALI

pi lunghe; e, scorciandosi, vanno no


a quelle Idetmezm. La - testa' , ed il

. ALI

anteriore'del coll, il petto, i anchi,


e le piume anali sparse di macchie lon
gitudinali nericcie , e bianche rossigne ,

dorso grigi ehigniesmo con una ve


latura rossastra , le piccole lettrici delle ed i tarsi neri.
' ,4-;'
su, il di cui fondo cenerino , e le l.luno A sorascoicu om.u ;'.Muscicapa
grandi, che sono,nericeie ,si veggono t'cteropf1rv5, Vieill.} N.0 183 del. DA

lraogiale di biant a scaglie; le penne

gara, sotto il nome di Suiriri nrccio

clan del tutto.nere hanno 1 orlo biondo - e giallo. Haesei pollicie un'|quatto di
roasiccio, le caudali sono nere vellutare,

lunghezzar; il becco leggermente ri

e la parte inferiore del corpo bianca.

stretto alla base, propriet ch lallon

Gli uccelli, che il D' Aura ha .de . tana dei caratteri generali dei suiriri,
Strilti sotto il nome di suiriri nella ed i, tarsi ouo. assai 'lun hi; la parte

sua Ornitologia del Paragui , formano


la maggior parte degli aliuzzi dellA
merica meridionale, ai quali Vieillot
ha applicato dei nomi melodici.
LUlZO a resia nonna rossa; M11

superiore el corpo venia cupa, lin_


feriore ialla- viva , ed una piccola fa
scia del 'isteu colore stendesi sui lati
della testa , e cnopre la palpebra supe
riore. Di sopra ai cespugli va spiando
.rc1'capa. rucupt'lld, Vieill. ; N. 178
l' insetti, e non dimostra ,veruna dif
del D'Azara. Questuccello, lungo cin
denza.
4
que (p:llici , e tre quarti ,' ha la testa A1411120 vmrraccxsra; Muscr'capa puncga
bion
ressa cupa , le parti superiori
quasi del tutto bionde rossiecie, e bru

la , Vieill., D'Azaru N. 184. Questo

uccello, punteggiato di biamo sul corpo,


ha le enne alari frangiate di verde, le
tettric1 superiori di bianco, e le une
stre , e nericcie. Questa specie vive al
caudali esterne di biancastro al di uori.
Paraguai nei luoghi coperti di cespugli, An1uzzo inirzzonrm non Pnuouar; Mu
, non viaggia, n selvatica.
. scicapu varia. , Vieill.; D AzareN.
ne, e il disottodel corpo presenta una
serie dimncchie longitudinali bianca

1.111210 conono ;

Musc1'eapa.

colonm ,

Vieill.; D' Aura , N. 180. Questa spe


cie ha di Junghezza otto pollici e tre

f 187. Le piume del vertice sono ueric


cie, ma scorgesi,'iquando si alzano, del
giallo vivo , del lanciato, e del bianco.

quarti no allestremit delle due penne

e parti superiori sono nerccie , il

intermedie della coda , che sorpassano le

ventre, e le tettrici del disotto delle


ali gialle pallide; .nelle .altre parti
inferiori le penne sono nericie nel
centro Con un orlo bianco sul davanti
del collo , e gialle pallide nel resto.

altre di tre pollici e mezzo, e sono to

talmente prive di barbe nel loro centro,


e ne hanno soltanto delle corte allori
gine ed all'estremit, e le cin ne

enne

da ambedue le parti, eguali ra oro , Ameno mosso; Misscicdpa rubra,'Vieillu


son ben guernito di barba. L'abito di D' Azara., N. 188. Quest uccello d
nest' uccello Quasi del tutto nero, e Cremisino sul corpo', rosso biondo bian
1 D Amara assai di rado, e costante.
castro sulla parte anteriore del collo -,
mente nell'inverno ha veduto il ma
e bianco mescolato di giallo sul petto,
schio e la femmina che , non abbando
e sul ventre.
nandosi, dimorano sempre nei grandi Ameno rucrurroms; Muscz'capa sibila
boschi del Paraguai , ove giammai non tor, Vieill.; DAzata, N. lghQuet0
si nascondono , e di sopra ai rami ale
uccello, lungo sette pollici e un quarto,
Vati degli alberi secchi fanno la? posta ha le piume del vertice nere , quelle
agl' insetti.
della arte'5uperiore del collo, e del
Al._mzzo a secco rnncmao ; Muscicapa dorso rune in mezzo , i-loro margini ,
cyaniroxlris, Vieill.; N. 181 del D'A. e il groppone verdi cupi ; la coda-quasi
zara. Quest' uccello, che nero in tutto ' nera, e e penne alari sono neri_ccm Con
liabito, ha cinque pollici, e dieci linee un Orio biancastro.
dl_lunghezza; vive solitario sul conne Amnzzo rnncnxao , e marco; Musciqa a
dei boschi, e dal mezzo, o appi dei ce
phaenoleuca , Vieill. ; D' Azarn
spugli ghermisce gl' insetti, o scende a
1 a. Una corona gialla, contornata di
terraper prendergli.
bianco, vedesi sopra la testa , il di cui
Ameno assume un PARAGUAI ; Mu
rimanente nero, come pure la coda;
sc1capa nigr1'can; , Vieill. ; Suirri il dorso, e le altre parti superiori sono
IIIIZSIOIFIQ del DAzara, traduzione del brune, e le inferiori bianche.
,V\ bonn1u1 ,N. 182. Questo specie ha le
Oltre gli aliuzzi tolti dai Suiriri del
stesse dimensioni de la precedente: la D' Azara , Vieillot , appoggiato -alle os
testa, il collo, ed il dorso sono nericci, servazioni del Sonnini, ne ha formato

la gola ed il ventre bianchi, la parte

uno dell lttero yiperu del D' Aura ,

(484 )

ALI
N. 75, salt il nome l'Alfa '_

ALI

'p:m, _chiunata a Uniti 00 manao.pooahoa ,

1llnnga cinque.pollicie mezzo; in il


Mg:3cia)sa yetupu , Vici_ll. _Qpest hccel
li, lungo' Quindici pol ici:e treqpafti, becco e gli occhi di coler'.pionbato ,
che in: la lingua piccola, e bida nll'e ,:1;:pied_t cnerini, le unghie. nere,-e
il 'suo abito , in enersle , di un co
gstremit';ha acquistatoil nome d'yetn
loreocracebhcon ve nture nericcie sulle

pu, che signica_ t;soie ,- per la-facoll

da essqposscdulu'di sospendere il .volo . ali, e sulla coda.


'collaprire ssui, e raccoglier qtundi 1l niamo uso Dunlsm m TANIA; Mu
ma lunghissima coda. Le piume , che rcicnpn pauerina ,-Lath. Lautore in
quoprotio la tuta , sono prive di barba glese' ha descritto quest' uccello secondo
. lilli cima e ruv'idehl tutto, ed hanno - un -diac'gno' che lo rappreseritatc nero
' un color 'omliato-l puri di quelle del scuro sulle parti superiori , e biancastro
sullelnferior.

-collo, e cl ptlo; osservasisuliorcc


chic una macchia rosa-1 bionda (viva , ALIUG.IO neuu Ndovc-Onnl ; Musciapa

Nouae Ilullumlz'ae, Luth. Se quest'oc


ccllo, e gli ALI!!le nel. Nuovg CALE
DOII_A , Muscicapa calcdomca , e muz- ,

che, s;erfdendu, gli forma una specie di


cravatta; il dorso, e le.tettrjci supuiori
dell' al sono nericcie , le nne |alari ,
scandali presentano un maschio di co

muro dello stesso paese . Mu.icirmpu.

lor brunoJ e di biancastro, Con una '

naeqia, Lath. ,vnon dill'crisseronella

-maccliin rossastra sopra-le prime. L yi _ grandorlnj potrebbamo esitare nel ri


...<peru frequenta in pitcol; branchi le guardargli porno specie reali , c di
, paludi, e le terre a gu te vicine , e fa stinte. 1 primo per ha sette pollici
, sqntirg un piccolo se io: si posa sui di lunghezza , il secondo sei soltanto ,
giunchi e, sugli arbusti, va in traccia ed il terzo otto e mezzo, bench_ il co
', di vohni per terra, c'prende gl' insetti, lor dell abito sia p)o'co deciso in 'qnesti
ch gli passano a tiro. Nel totale per _'uccelli. Il primo, tono sop'a, e bisn
castro sotto, ha una striscig gialla, dm
sono state osservato nelle sue forme ,
va dal? occhio all' orecchio il secondo,f
ed yabit\ullini, molte circostanze estranee
verde olivastr0 sul corpo, e bianco su
a_ li altri oliuzzi, e non solo il maschio,
-Ihypur la femmina, della nmrcicapa dlcio, e giallastra nelle parti inferiori,
ed il terzo, che ha il dorso ondulato di
fetdpa sonorappresehtati nelle tavole
biancastro, e_ di nero , pi bianco
colorite sotto, i numeri 286 e 296.
sotto il corpo.
_
"f'
\_Lostcsso autore ha parimente collo
"can fra questi ultimi slri due ncCeli, Aunzzo con m con A vzrnc'rw; Mu
scicapa abellg'fera , _Lath. e Gruel.
che il D Azgirq aveva posto in .di'c
Questuccello delineato nella Sy'nopsi: di
tenti-gruppi, e sono': E.
Latham, tav. 49-, e dagli abitanti della
1.- Il ' lilld0 bruno a ciull'o giallo ,
della.traduzionb cl Sonnni N. IOI; Nuova-Zelanda [chiamato di'gg0 (vagh
.'Amnzzo lbs'non' 1H{lscicapa melanops, , Wagh, ha sei pollici e mezzo di lun
ghezza. L'hhito di \ questa specie in
Vieill., il di cm maschio ha rin/ciuffo
gran parteolivastro, ha 'un collare nero,
"J formato di piii;ne sericec, e molto lun
ghe; i lati e In parte posteriore deliri

_chefa risaltare sul bianco del collo , le

_tcstg, la puperiore delcollo e del corp, Fu parti infe'riorj , di color di ruggine, di


j;rona , e quelle inferiorisono rosse

vongondbianche sull addome,

a coda,

cuneiforme, ha le penne laterali bian


bionde'bihncastre.Questuccell del Pa
rsguai si fa vedere nei luoghi scoperti
che, le quali spiega a guisa di ventaglio
' sol quando passa da un bosco-allaltro. \ allorch vola e va aggirandosi per laria,
2'- Amano L comAoqtzfv Mus'- ed quest' uccello cosi domestico, che
"ca acaudacutn , Vieill.; Co a.aguzza f insegue i moscherini no sulla testa.
de D_'Aiara, N. 227, la di cui gran
umana.
.
dezza non supera i qmttro pollici e un Amuzzo A rssn GIALLA DONATA; Illumi
capa
ochrocephala
,
l_n_tlh Questa spe
quarto. Le penne del vertice sonq"ne
cie lunga cinque pollxcx e un uarto ,
ricche, con alcune strisce brune suilpro
margini, quelle del dorso e del collo trovasi egualmente nella Nuova- chiuda
resso la baia della Regina Carlotta.
egualmente nericcie, orlate per di ros
siccio, le parti inferiori bianche dorate gla la testa , il collo ed Il petto giallo
mescolate di rosso biondo, il becco, ed

' tarsi neri.

>

dorato,

le

parti superiori

del cor o

verdi giallastre, eccetto il groppone c io


canarino , e le inferiori.bianebe.

Oceania.

Auuzzo A MASCHERA," Muscicnpa Melano


Auuzzo scrurro QIALLO n'0rurl; Ma

scicap luna, Lath. Questa specie,


\

pris, Vieill. Un bel n_ero vellutato euo

pre la fronte e la fcccm Cll questa spe

su

:( 485 )

ciep, lunga sei. potlii:ifqubej_rpagsl alla


.Nuova-Gulles del.Sud. l; grigie, cupi sul

ALI

,Esoluhile nell'p6ilidino. ,

"C

Le diseoluzioni alcaline coinpariscono


davanti del coll,sulle parti superiori 'violette.e blu; allorgbsono concen
del corpo, e

rossa.liion_da

vivissimi:

tratp'; e pi liane un' polo: rossoviola

sulle inferiori, col .liecco;verdaatro, che ceo, allorc sono allungate convenien
ha la base\tumhinai
-
temente.
- Hh'-' ' _
Amozzo a Fn'mse; Mmcz'capq .barbata_. ' Se nella didspluzione acquosa si versa
Lalli. Questuccello , che abita come il - una dissoluzione di allume, e quindi
precedente lo stesso. paese, ha otto a a cune ' noce di .potassa , formasi una
nove pollici di lunghezza. il euo_ahito
lacci c e , di un colore pi o,meno
quasi totalmente verde pallido, ma di 'cari0; secondo-le proporzioni ; ma sem
stinguesi per una larga fedina nera, che pre di un bel rossociliegia schietto
partendoax dain . angoli della bocca , si
F
,9 _

.
".
stende sopra gli occhi, e n dietro la j'e'f
E;tfasipnqj ,

testa , ov' frangia di giallo.

Aunzzo a rene seno; Muscicapa pedo

r.

"-.

" Si conoscono due'metodiner estrarre


l n1izrinadalla_ robbd , uno dei quali
'dei sigg.' Colin eRobiquet,l'altro
del_ig. Kuhlmann'. '
z j
Melodol.dei Irigg. Colin 0'Robftfltt.
Dopo aver trattata la robbie macinata
con tre o quattro parti di acqua, a"imn
temp. di 15 a-2o, e dpFo.averla tenuta
per otto -o dieci minuti in macerazione,

ralis, Lath. Alla Nuova-Gallea-meridio

mio trovasi, arimente questa ape io,


lunga sette o lici e mezzo',_che ha ma
parte della esta, ai lati del collo, ed il
etto neri, la gola e il davanti del collo
ianco, e il restante del corpo giallo.
Finalmente questo paese abitatd da un
uccello, che gl'indigeni chiamano th,
e da cui Lalliam ha. formato la sua Ma; Usi spreme; e il liquore chei se 11 ottie
scie::pn cl'q'piflls -a motivo del ca'nt , ne, si rappiglia in capo aqualht. ora
che imita lqschi'occarc ac'ntb e-so'noro in una' specie di gelatina, ch'esi a .
duna frusta. per dubbio , se que
sgocciolare sopra 'un filtro , e quando
'st uccello, il- quale _si ciba principal _ mezza secca si assoggetl_a .all,aziohe
mente di, mielc,c Che, sempre pronto a
deflalcool concentrato e'bollente , il
combattere, sa farsi temere dagli altri,

qualecolorasi di un rosso bruno inten

ed-nnC0 dai pappagalli,ia veramente un


aliuzzo. E grande per altro quanto un

sissimo; si passa per ltro la ioluzionc,


e si tratta'ri etntamqnt con inno'yo al-_

tordo, l'abito 'in gran parte nero, con

cool la parte indiscioltap, continuando

linee trasversali bianche scure' sopra la


lindh questo cessa di colorarsi. Si iiu
- gola , col becco robusto. (Ca. D.)
'. niscono insieme neste diverso-tinture,
ALlVA. (Ornit.) Nome (1 una specie di si stillano per ritnarne circa i 3 4 d'al
Alzavola del Madagascar, che, secondo
cool:" giUnti a questo punto si sospende
Flacou'rt, 11. 16.1, ha il becco, ed ipiedi
loperazione, aiqe di 'ngginnger al re
rossi. (Ca. D.)
q. _
siduo un poco di acidp salforico -_allun

" ALIZLARl. (Beh) Hanno questo nome


' gato, quindi si stqmpera in una quantit

in commercio le. radici di robbie , ru


bea linr,torum, L. V. Ronnm. la " ALIZZARINA , o ALlZZARINQ.
(Chini. ) Principio colorante ed imme'
diete della robbie.

assai grandedi acqua. Allora uccide un


precipitato abbondante e molto occom,
'dll color fulvo , il quali: si. h_va in
seguito per semplice decantazione, con

Propriet.

L'ilizzarina, quando pura-', in


cristalli di un color rosso annoiato.
Non ha azione sulla carta tinta di

laqramuila.
E pochissimo solubile nell acqua fred
da; mese vi si'discioglie a caldo , la
dissoluzione. piglia un bel colorrosa
schietto. ,'
'L' alcool, ed in specie l etere, la di

lct0lg0no in quasi tutte le proporzioni.


La dissoluzione alcoolica di un bel
color rosa, e quelli eterea di un
bel giallo.

tinuando a far ci, nch la la'vature non


siano pi colorate_di iallq, e non con=

tdgano.piif.acido solforico: dopo di che


si getta sul ltro e si fa s'eccare.il_prci
pitato, il quale in questo caso presentasi
stto form_a pnlverulenta o -di un color
di tabacco di Spagna. Questo precipitato
s introduce in un tubo e si assoggttta a
un color moderato econtinnato per lungo
tempo. La 'materia'si' rammollisce in

principio, quindisi'fonde esal;mdo un


odore di sostanza rassa bruciata, e
tramanda dei vaporr di un color giallo
dorato , formati di pertit:elle brillanti
che vanno' adepositarsi nulle pareti sn
periori del tubo, dovedanno origine ad
alcuni belli e lunghi aghi trasparenti

ALK

'ALK

<- 486 a

di un Color giallo rossastro, molto ana


logoa ullo dii cromato dipihmbo na
tiVo. (Juesti cristalli sono laliuarina.

e dAllm, poco diversi, come ognun


vede,_ da quello a!ae natogli dal mento

m aiutare. (Ca. D,

Metodi? del u'". Kuhlinann. Si tratta ALKA. .(Ornit.

V. ALI. (Cil- D.),


la rabbia com alcool 'nch questo pan ALKAES'P. (C in.) V. Ancass'r. (E)
l'abbia scolorata iutieramente. Si atilla ALKALI. (Chim. V. ALCLLI. _
la soluzione per ritirarn_e lalcool e nel ALK?NA. (__Bot. ;V. Ancaau, Amv
residuo, che divehuto viadoab, si versa
,una piccola quantit di acido solforico

lA'a

.I<

ALKAS . Orm't.) V. AncAsr. (Ca. D.)

allungato con acqua, dal che risulta un ALKEK NGI. (Bob) Il genere salide,
pr 'pitat abbondante (nlli insolubile physalia di Linneo , fu 'da Moencll

nll acqua fredda; ed il iquore sopran

(Mciliod. Plum.) diviso in due generi

notante giallo citrino, m": contiene una


quantit notabile di alizzarina. Il predi

e il secondo phrsnloides,led assegno o

distinti, intitolando il primo ulkdrenf'i

- itato, che di un colore aranciato , si 7 allallrekengi i seguenti caratteri gene


ava , e
uind-i si tratta colletere, il . rici: calice-persistente} pentagono, 5-para

quale lo discioglie nasi in. totalit i e dito , fruttifero; rigonatn; corolla quasi
ipocraterifurme; con lembo 5;partito,
questa soluzione lascug colla evaporazio
ne depositare alcuni criatalli di alizza ._ colla in!erzione degli stami irauta; atami
',rina ben caratterizzati. Una circostanza ." in numero di cinque], eguali; stilo unico;
stimma semplice; bacca g_loboa_a , [camo
rende. assai delicata _ nesta operazione:
imperocch esiste neila robbia una ma
so-succulenta , polisperrna. -.-'
Questa divisione non stata general
.teria addula, che difcilmente disciol
ta dell'acido solforico, e che rimanen
mente accettata; e noi rimettiamo il let
do mecolata coll'aliz;arina, ai scom
t0re al genere FisAuna.
p)onenpl tempo che questa si sublima. ALKER. .,(Ornil.) V. ALCBBR. (Cll- D.)
0 er evitare frattanto la presepza_di que * ALKIBIAS. (801.) V. Amman.
sta materia , baita che si lasci un poco *' ALKlMlLLA. (Ho!) Presso il Mal:
d-' alcool nellestratto prima che que
tioli trovasi cos scritta l'alchimilla co
,st ultimo sia atemperat0 nell' acqua ; al
mune, alcheman vulgar, L. _
lora l'alcool facilita la soluzione della ALKI'IRAN. (Bot.)'V. Ateni'rnan'. (1.)

materia grossa ', ma per altro aumenta _ ALKOHOL , ALKOHOLIZZARE.


((Ihim.) Nei tempi antichi si sono usate
queste parole cosi scritte,-per indicare,
urina, e ne fa perdere una quantit.
colla prima , una polvere nissima , e
.
.'}
Il
_;
'
colla seconda, l'azione di ridurre icorpi
i. '4 .,
litoria.
in questa specie di polvere; ma tali
-n

anno non solo da gran


' .Izlavo(i che _Bertholletf Hausman, espressioni
Vitali: e Chaptal intrapresero intorno tempo cambiata ortograa scrivehdoai
aila robbii, non ebbero per oggetto che ora alcool e alcrmlizzare, ma'anche ai
di perfezionare l'arte tinloria , e non gniiicato, poich la parola alcool, come
quello d' isolaredaila radice di ueata noto , applicain resentemente allo
pianta il principio colorhutm l sig. spirito di vino rettilicato. V. l'art. AI.
uhlinann fa il primo a intraprendere
conn, alla ag. 434. F.)
un lavoro teorico diretto a questo ne; ALKO?F();JI ZARE. Chim.) V- Atro
ma -lf ana'iiai da; lui pubblicata nel non. .
1823, non dimostr realmente isolata " ALLABRANCO, Allabrancus. (Ornit.)
' questa sostanza. Frattanto i sigg. Uolin L'Aldrovando ha cosi latinizzato i vm
I.e. Rohiquet giunsero a isolarla nel 1826; Cal)0li francesi Hallebran , Halebrami ,
e Poich le radici di robhiar hanno in Halbran, Alebrun , Alebrent, Albruml,
applicati all'Anitroccolo, che il Ger
commercio il nome di alizzari, propo
mano reale, o Colloverde giovanissimo,
aero di chiamare alizZarih o alizz_a
Nel mese di 0ttobre chiamasi Canar
ripo_qgeato principio colorante ed im
deau (Gerqunotto) , ed in quello suc
me la .
.
cessivo riguardasi per Germano perfetto.
"' ALIZZARFNO.(CIUMJ V.Auzzanuu.
* ALK (Ornft.) Questa deno'minazione, Colla parola Albrener indicano egual
mente i Francesi la caccia dein Ani
applicata dal Pontoppidauo ad un uc
troccoli, e non solo questa, come ancora
ce Io, il quale, confesso dice, parti
le aummentovate voci , derivano, per
colare alla Norvegia, indica probabil
puanto sembra , dal vocabolo tedesco
mente il pinguino , ed infatti in quella
mlberenic , che signica mezz anatra
parte del Regno di, Svezia, ed ali Isole
aroer conoaceai sotto i nomi d'Alck , (Ca. D.)

-. nel tempo stesso la aolubilit di:ll' aliz

(.487 )

LL

ALL

*" ALLACCIARE.v (Faloim.) cosl'dicesi


l'a'errsre ; che fa ,l'ucccllo_ di rapine
o falcone, l'innisnu .

..

_traspart'ti, i quali pigliano un, color


gialo verdutro .
.
'

scomposto dallf acido nitrico ; e

_,__

" ALDAGA'II', (Cbi'm._1 Contlnnazioni _ perch la reazione accada, basta il ca


or della mano e lagitazione. Il liquore
dell'acido. nllngicp collo.basi lallcabtln.
si tinge in principio di, rosso , quindi
V. AnnAoico. Acido; 1.
,_\'

di l'osso cupo come quello del" un no,


" ALLAGICO ,[Acmo]. (Clum
e,,d ben presto alcuni prodotti" ma i
sostanza che no del |8|5 Chevrcpl qn:
nunzi esistere nella galla e che di po} ", quali; 1 acido assalico cc.
)
ha nominato principio colorante gialla ,
volatile, fu nel 18,18 esaminata da Bri- . \4Cl'(i0 a\lldito ,e'4 basi sali}iCu bili.
cor'mot, il quale potehp la riguardo A_
I
,
.
.\
Sebbene lacido dllsgiw sia cos de
come un' acido organico particolare e
bole da non 8Comporre i Carbonati al
diverso dell'acido galliq , 'p_er distinf
guerla da questo , ila _ denomln a.c111_e calini anchc'alln temperatura dell' acqua

.)Quena '

ellagi'qiu , facendo _d/errvare' questo turi:

bollente, Pure si unisce ,con facilit a

cazioue specica da leggere inversamente {diverse basi salicnbili,corne alla potassu,


la voce francese galla, cioe ellngi - alla poda , pilla ammoniaca galla-calce,
chimici italiani -lunno pure adottato J colle pri1ua delle 'quoli,, cio. collntpo_
questa inversione , e leggendo ,Xlllug. la " tassa , dimostra un' allinil talc'ido pro

I.

(n

Voce italiano galla, hanno traddtto nudo

dui: del calore, quando si yersa .i,uuna

allugx'co ', riaslgradomhe olona altro al


bia detto ellugi'co.
_
<
;
Chevreul non ammette V BSIGGUZ di

dissoluzione .sllnngatissima di' Questo


alcali.
;
.Y
" .
.y ;
,.
. 2"Allugain di potassm

un tal acido; e all, art. Sosthuz_n IASTBI_N


anni I concuurl di questo Druqnano,

dice che Braconnol. class tra gli acidi


nucorpo ch'ei non ottenne allo stato
di purit , ma Combinato con altre 'mn
,teriq ed in specie con acido gallica,
che alterand0ne i veri csratteri glielo
fecero

comparire per -u1i nuovo nudo

-\

V,

. -

Questo sale non divien solubile, se

non quando il liquore volge al color


verde] il a_iroppo di violqanlmole:
quindi Bratonnot ha concluso che l.al
legato neutro era insolnbile. tThenard
pef altro incline a credere che lyllu

organico. Vi.lprt varii chimici che con


vengono nellopinione di Chevrml_; mi
Ve ne sono poi varii altri che si son
dichiarati per quella di Braconnot: no:
frattanto , men'e attendiamo che la
leienzagiunga coi/suoi progressi ac0n
fermare la verit di una di questo opi

sto acrdo, che pcr se stesso,inaolubile.


uestp' allagato yedutoeon lente sotto
l azione della luce diretta del 'Sole,sem
hrn formato di. iccoli cristalli o'scglie

nioni , e rimettendo il lettore, per tuo

lucenti perlate'; che somigliano la_ (ci:

galo neutro drlilraconnot nitro non sia


che a lugnto acido, la 01 cui insolubi
lit dipenda soltanto dall'ecceqso di que

che pensa Cbevreul , all'articolo qua situra 'di certi tulchi. Esposto ad un
loprn indicato, esporremo _succ'iutgmente color rosso, brucia, e lascia per residuo
i caratteri che Braconnot ha tiacoptr_atj 'del anbonato di pota'ssa.
in questa sostanza , e che lo hanno un
dotto a classarla fra gli acidi. i.

. _ Allagnto di nmmom'aca.
.
.

Propriet.

i,

Forma pur-pollamoliiacg ai ale


insolbile, riguardato come neutro da

inconnot , e come acido'dl, Theriprd.


L acido allagico non ha sapore,
decomposto dagli' altri alan che ne
Pulverulento , e di un bianco sud1cio.
svilu ano l ammoniaca.
Ragich debolissimaxnente sulla lac ALLAGUPAPPO. (Bot.) Alla
8"P?' uss.;
w,
Camua.
H. Cass. (Sinanlere; dorz'mbijere,
Lacqua tanto fredda che calda, egual
singcnesia , Lino.) Ca atide non coro
mente c'he lalcool e l'etere non lo di
nata , egualillora , moltioln , regolari
lciolgono sensibilmente.
Ilora , androginitlora. lericlinio infia
Esposta alla amma di.un lume, bru
riore ai ori, probebilinent_e cuihpanu
cia senza fondersi, e scintillando.
lato; formato di squanrme numerose,
Esposto dentro a una storta allazione
ineguali, disposte in molte serie, em
del fuoco , si carbonizzn in parte , e in briciate, addossate, bislunglie, ECU.Q co
parte si sublima in un vapore giallo ,
riacee, frangiale verso la sommit; lo
che si condensa in cristalli aghii'ormi , interne gradatamente pi lunghe, o un

Ani,

ml

( 488:)

Cosi q.lm'pnan su cQstitle-un

poco slugatm nella pante- superiore; Cli

nuovo genere, il ' u'ale sar-beigebllo.


.calo nelle lunlce- r0totipe 'ver, n i
geiiri Zimbarba e fi-aztcoeurz'a"(u), da
orliccio basilare; papp persistente, com cui distingoesi princip.duyente per la
'posto di'tlieci squ_a,mellule disposte in
sus' Calatidc non coronata, per i suoi
frutti pentagouim per il pop: di que
' lunghissime
hua"scrie, Conti
ue ,\.cinque
quirli,
, rgguali
, lifo_rmidelle
, diritte
inau1.io piano, assolutamente nudo.'0va
rio o frutto_ bislubgo, pentagono, ispi
dulmsngll angoli, multh di un picclo

sti, composto-di dmci"s nemellule, al


dure , molto barbuto, corrispondenti ai ' lernal.jvamente lpghl,_ iformi'e corte,
cinque angoli del frutto, e le altre ciu- _ palciformi: il 'llbfli_Q".l ul_lugopuppus
que cortissime, speqso ineguall ,virr
che signicq pappouermuim, allu
larp , variabili, pa eifurmi, membra, _sivo a quest'ultilgatlttfe.
Casa.)
a. ,nse, corrispondenti alle cinque facce i) ALLAGO.PAPQUS; (801.) V. Anaco
lati del frutto, e in conseguenza alterne
ll'APIO. (E.'Ciss.)' ' .. ; _ . _.
_

-cgll'_altre, cinque squsjnellule. Corollw " A_LLAGUPTE_BM(- 1,1%, ALLA


un poco pi _lnu s e_l;paftpo, cilindro . GOTIRIlA.
' " 3
"
cl_aa ,glabra;col cm ppro o puntoidi " ALLAGO'ITERA. (Wiygdtern,
stin10 da,l_tubo', incio[e_llpignmit in " _genere'ngovoflella famigl1d' e palme
cii'wqye divisioni corte incute, diritte.
e della monecia monodelddej sistema
Stami'con lamenti - Jberi, a poca dl
sessuale. Questo ge_uere stato preposto
'stauzs nella parte superiore

della base di recente il. Nes dEsedheck , al quale


della corolla,- tubo .dell'snlera _tnunitd ) egli assegna i seguenti caratteri: fiori
maschi con un calice 3-;epuio, con una
di cinque appendici apicilarlquasi acute,
e di dieci appendici basilari, lunghissi- ' corolla 3petala,-c_ogli s}ami in numero
,di quattordici, iqualisoug riuniti per i
mc,'barlia,te- o. piumgse. Stilo con cin
qu sti'mmatol'pfi dlnulealrototipa.
_ lamenti colle'aute_re libere; ori fem
mine coglirivogti -llotu_li pu; grandi;
Ai.ucoriPko nido-romo, Allugopuppus di}
0vurio sormontato da uno stimma tu
'clmtonus, H; Cass. Fusto legnoso; ra
3 nolmlli giovani cilindrici, coperti di neiforme'trido; frutto che- una drupa
unda di peluviaglaxglulosa, risplto monosperma. La sola specie conosciuta
ghern l.idi foglie ravvicinate, caduclm, di questo genem. :

'
, all'eime, sessili, lunghe. circa dieci li
,LAusooruna NANA, A_llqgoptera bu
"vuce , la'i'gli0 quasi due linep', hislqnghe,
mila,, la quali? ha le foglie Ollllt! colle
di:un sol uervo,_ristrette verso-la base,
loro foglioline ravvicinate. u,esta- pianta
' un podo ottuse alla somrqit,_injiere o _nella relazione del principe di Reuwied.
appena denlate 5 li orli, glabre-sullc ('l. I, p. 667) distinta col .nomcrdi

due facCe; taillii i numerosissime, di-

'

coca; de Guriri.

-\

.[

sposta in cofimbi'_soltnrj,qalla sommit ALLAHONDA.


ALLAL. ( Bot. (Bel.
Hfal al.
V. in
Aentduns.
Forskiil tro

dei. ramoscelli, i quali sono regolari,

privi _-di veFel'oglie ,.\con ramificazioni

vasi citato questo nome arabo dello scir


pu; later'ult's. (J. ' .
'
mi, gueruite j.di.'brattce numerose, " ALLAMAN DA. (801.) Allamumla, ge
nere di piante- dellordine delle apociuee
'lf ' ri-ac_pte e terminate ciascuna da una
su ntide; dopo la_ oritura del_corimbo e della pantandria monogim'a di Lin
neo, i_di cui caratteri sono: un calice
nel quale termina un ramdscello, ria
scoho due nuovi ramosce_lli quasi pppo
con cinque divisioni profonde; lembo
della corolla semplicissimo c in cinqqe
slf-sotto' la base di questo corimbo,
'-il quale allorg si stacca esi distrugy, * lobi poco profondi; tubo lungo e rigon
nip_libil lunghe; diritte , peduncoli

-dimodo_ch l'a'rboscello diviene succes-\


g. siyameute sempre pi dicotoio; Peri

clinio-pl _'o meno guernito di una spe


c'ro di'-pluvia glaudulos; corolle gialle.

ato, la di cui fauCe occupata da cin

que stami quasi sessili e in formu'di un


lungo ferro da freccia. Un disco che
porta la corolla,e che. circonda l'ovnrio

_ Noi abbiamo fatta questa descrizione,

come un anello: lo stilo gracile e luu o,

generica e specica, sopr un esemplare

terminato da due piani, l' ultimo ei


unli ha uno stimma diviso ila un solco.

secco, in cattivissimo'stato, bhesembra


sia stato raccolto nellflsola i'-Franeia,
e si) trovava tra le sinautere innominatc

-dell'lrbario di Merat. Quautnnquee

cassnla che formasi in seguito,

ovuide e armata di lunghe punte tosto,


_

(i) Potrebbcsnpnrc col|lotam 1 alla_


siamo quasi - certi che esse mancasscro , gopnppus tra la [columellea c la penta
di corona, mi alcun dubbio pu 3SICI'C hemu , rgu.-zlmunle che presso il clnlm
deuus o l' iphinna.
su tutti gli altri caratteri generici.
culat'idi fossero mezze piitrefatte, noi

ALL

(V489)

riman verde e si apre in due valva,eon


tenendo due ordini di semi schiacciati,

marginati da una sfoglia. l fusti nodos'i


non hanno foglie altro che all'estremit;
tre o quattro delle quali circondano cla
scun nodo; esse sono ovoidi , con una
punta verde e lucetcima quando na

scono son coperte da una lunga peluvra:


I ori sono gialli, naacono In mazzetti
dalle ascelle delle foglie, ed hanno tutte
le parti macchioittato.
Annanaana rasesrlva, o osanmrwas, Al
lamamla cuthartica, L. Arboscello sar

mentoao indicato da
piante della Francia
il nome di echinua;
oreliu trovasi una (i

Barrere nelle sue


equinoziale , sotto
e sotto quello di
un: di questo ve

getabile nelle piante

ella Guiana dAu-_

het, pag. l06. ll Prof. Allarnand a Cui


fu di poi intitolata da Schreber, gli
aveva precedentemente dato il nome di
gulurl'ps; ma prevalso quello di alla.
munda che stato riconosciuto da Lill
|leo e da Jussieu. L'infuaione delle fo
lie di questa pianta, secondo che narra
.inneo, utlle nella colica dei pittori
(D. DI V.)

'

V,-,fl

" Desveaux riferisce a questo genere


un' altra specie da lui detta allumandu
verticillatu, la quale distinguesi per le
sue loglie qn'asi selle, ovato-bisluughe,
nttuse,glaherrilne. Di questa specie igno
rnsi la patria.

** ALLAN. (1102.) Presso Lesohenault


trovasi indicata con questo nome giap

ALL

germente metallica , essendone la frat


tura concolde a piccole scaglie.
L'allanite perfettamente nera , led

opaca , il qual carattere la distingue


esteriormente dalla gadolinitc, che nella
sua debole lucentezza l_ translucida ,'ed
ha una tinta verde. E men dura del
jual20, e del feldspato , pi dura per
el vetro bianco, ed anca dell'anbolo ,

ed facile a rompersi. La sua polvere


grigia verdastra cupa, il peso spvri/ru
medio di 3., 52.; al cannellino fa
fritta , e fondesi in una scorie bruna ,

perde quasi il 1| per loo del suo peso


mediante un calore) rosso, e nalmente

forma elatina coll' acido nitrico. L'al


lanite composta di
u'\
Sllice . .y-. . . . . .i..-. .?5,4
Calce . . .. . .
. . . . . 9,1
Allumina............ 4,1
Ferro ossidato . . , .,. . . . . 25,4
Cerio ossid'ato . . . \ . . . . . 33,9
Materie volatili . . . . . . . . 4
un
Thompson presume la presenza dun
nuovo metallo in questa pietra, del quale
ha avuto lindizio in una sola delle tre
analisi da esso fatte, e bench non ne
faccia parola nel prodotto denitivo da
t0ne, ro ne di chiamarlo junomum.
* L al suite , che ci stata fatta co
noscere da T. Allan , fu eco erta-nella

Groelandia occidentale dal


secke di Dublino.

rof. Uie

ponese una graminacee molto alta, la " ALLANTO, Allanuu. (Entom.) Ge


nere dell ordine degl Imenotteri, sta
quale appartiene al genere mocharum ,
bilito da iJurine, e riunito da.LatrCille
non per anche descritta , o che cresce

nel cantone arsiccio e vulcanico dell'i


sola di Giava, dove chiamata bagnin
vagni.

ALLANITE. (Mia. ) %uesto minerale ,


che per la prima volta alato descritto
dal Dottor 'lhompson nelle Memorie
della Societ Reale ri Edimburgo del
|8In, ha molta analogia colla gadolinite,
e col celite, o cerio. Il suo colore
nero brunastro, trovasi in massa, e dis
seminato, le forme esterne sono regolari,
e presentano principalmente un prisma

v|0blqu0 a quattro pani inclinati di ll7.


gr- 0 63. m. , ed un prisma esaedro ir

(Ru'gne anima! de Cuvier) al genere


'lentredine.V.Tsannnnss. .lllrine (Nou
velle mthode de classer le: Hymenopt:
reo) assegna a questo genere i seguenti
caratteri: addome sessile , due cellule
radiali eguali, quattlo cellule cubitali
ineguali , la prima piccola , e rotonda ,
la seconda , e la terza che ricevono le

due costole ricorrenti, 'l'a narta , che


giunge no all estremit de l'ala; man
dibnle con quattro,o due denti, antenne
un poco lil'ormi , ordinariamente com

regolare , terminato da una piramide a

poste di nove anelli, e di r<lo d'unlli


ci. Gli Allallti possono distinguersi per
il carattere delle loro antenne dai ge

quattro facce. De Bournon di opinione,


che Il cristallo primitivo di questa so

neri Tentredine , e Critto , n van coli


fusi con i Doleri, i Ncmati , ed altri

stanza cm un prlsma a quattro pani, la


di Cui base formi un rettangolo, e che
i lati di questo rettangolo medesimo
ltienol fra loro come i numeri la , e 5
6. Non ha lucentezza esterna, ma inter
namente una ne rasenta, che si avvi

generi prossimi, che non hanno il me


desimo numero di cellule. Il genere
Allnnto stabilito dietro l' esame di ot
tautolto femmine, e di quaranta maschi,
racchmde un notabil numero delle len

cina a quella del a resina, e che leg

llotome- (Diction. Mussa.)

Dl'zion. delle Scienze Nat.

tredini del Fahricio , e molte delle sue

'ALL

(49)

ALLANTODIA. 31114.) Allantodr'a , ge


nere di piante

ella famiglie dei mu

schi , stabilito e7caralterizuto del sig.


Roberto Brown nel modo che segue:
Sori bislun;hi ._dorsali, obliqui nella

ALL

querta membrana , o pintto:to perch i


suoi reni ltrino una cos scarsa do>c
di mine, comparativamente agli altri
animali, da non essergli necessario un
allnntoide. (,
-

parte che divide la fronde; involucro ALLAONDA. Bor.{ Alluhonda. Pilota


( indusium ) uto a vulla , che nasca l'ampicmte (le Cci anche da Gnertner,
lateralmente _da una delle wne , alle giusta l' esame che ci ne fece dei semi ,
quali attaccato da ambiduc i suoi crede_si possa essere una pus:illora. (J.)
orli, c che si apre il! [Il 1Lnuo al di
" E noto, che, ad eccezione della a:
fumw'; Cassule come nei polipodiie negli siflora manrilania , non conosceu liti
ani nel Nuovo Mondo werun' altre piante
nsplenii.
ALLAIHODIA nonna. Allunlodia austra
i questo genere , e che i modocca di
lis, Brown, prod. Nov.-lioll. I, p. |5(_).
cui fa menzione Rbed nel suo Orto
malabarico, sono i soli che possano con
Prendi 2-pennate deltoidi, molli, mem
branose; pinnnle pennatilide , lalterne;
venire in Asia alla nuova famiglia delle
lobi bislunghi, ottusi, incisi e dentali,
assillore.
moltillori; involucri bislunglii. Nativa A LASIA. (But.
All.:ria. Grande al
della terra di Dimen.
bero della Costa i Mozambica, osser
ALLANTODA orme/in, Allantodia tenera.

vato da Lonreiro, mentr ci soggiorn

Questa specie diversica dalla precedente

in quelle costa, tornando delle Cocinchi

per i lobi delle pinnule orifere alla

ma, e da lui chiamato pafo: , probabil

0I'0 bus'e, meno incise, e per gli invo


lucri prolungati e diritti.
Queste felci hanno l'abito del no
p]u:udium e del diplnzium. il polfpo
dum umbrosum di Ait_on , rientra in
questo genere, distintissimo dall'usple
ninm per il modo con cui l' inVolucro
si apre e per la sua attllccaturu, per i
due orli che si troyano ad un tempo

mente dal nome che questo vegetabilc


ha nel paese. Ha i rami distesi; le fo
glie opposte e digitate , cio , composto

nella medesima vena, poich nell'asple


"in": 1: involucro libero nella sua

parte superiore. LBtl.)


.
ALLANTOICO [Acme

(Chim.)

di cinque foglioline intiere , vellutata ,

disposte in forma di mano aperta sopra


un picciuolo comune, i ori terminali,

situati in gran numero sopra lo stesso


peduncolo. il loro calice tubulato,
diviso superiormente in quattro lobi, e

circondato inferiormente dl un c lice


esterno cortissimo, di cinque diviswni'
gli stami sono quattro, con lament
grossi e con autore bilobate, attaccati

dain anatomici sotto questo nome il

alla sommit del tubo del Calice inter


no, il quale fa corpo con un ovario sor
montat0 da uno stilo e da.nno stimma:
questo ovario diviene, insieme col cali

ricettacolo memhrnnoso, che fa parte

ce, una bacca pendente, grande, carno

della placenta, destinato a ricevere l'o

un, allungata, di color rosso che tira al


bruno, di una sola loggia il quale ri
piena di semi raccolti in una polpa. l
carattere che Louvciro d a questo ge
nere troppo incompleto, perch se ne
possa con questa semplice descrizione
determinur la famiglia , alla quale de

V. ACQUA outAmmos, e Acme ALLAI


TUICU

ALLANTOIDE. (mm) conosciuto

rinu del feto , ed un sacco, in di cui

forma diver:ilicn su:0ndo le specie, col


locato tra l Ani/rio , ed il Corina , es

sendo tutto il corpo del feto invilup


palo in ambedue queste membrane. _V.
.questi articoli.

L' Allnntoide comunica con la vescica


per mezzo di un canale, ehinmatquraco ,
che esce dall'uddome coi vasi ombili
cali , e percorre con essi la lunghezza
del Cordone ombilicale. L'Allantoid: ,

che molto con:idurabile nella m=.ggior


parte dei quadrupedi, non ha potuto
nucora esser Chiaramente dimostrato
nella specie umana. L'uraco vi esiste,

vesi riferire; e solo rileviamo che esso

rientra nella telrandria monogim'a di


Linneo.
Questo viaggiatore riferisce che le fo
glie dell' allusi'u , applicate come cate
plasma su i reni, facilitano il parto.
"* il nome allusia , derivato da
alla; , che litteralmente vuol dir ml
.u'ccc'n , stato applicato a questa pianta,

ma non , almeno per l'ordinaria, fo


motivo della figura dei suoi frutti,
rato esternamente pi l dell'ombilico, ia quali
sono rossi, enrnosi e lunll.
e plerdesi del tutto nel cordone mobili " ALLATTA LEPRE. (801.) omo
cn e.
volgare della cicerbita , sanduu olcrm
E dillicil cosa il cungetturarc il mo
tivo per cui il feto umano sia privo di ceus , L

www-'"f_'r-q-w_ -._ '<_-v_

ALL

(49)

" ALLA'ITAMILNi U. (Mamm.) Nel


momento della nascita non solo i mam
milbri , come ancora gli uccelli , che
escono dal guscio' , non sono abbastanza

forti, n sviluppati a sufcienza da po


ter fare a meno delle cure materne ,
essendo necessario agli uni ed agli altri
l'esser riscaldati e nutriti, e ossia che

la madre gli' presenti la mammella,


gli rechi I'imbeccata, o gli conduca al
luogo del pasto, abbisognano sempre
delle di lei sollecitudini. I mammiferi
che sono i soli ad esser corredati di
mammelle, essi soli_ pure allattann la
loro prole , e la donna , e le scimmie ,

che hanno le mammelle al petto , sono


obbligate a pren:re I'alliew, e por
tarlo no si seno, mentre negli altri
mammiferi i

gli vanno da oro stessi

in traccia dell' organo nutritivo.


Qualche tempo per prima del parto
la natura preparasi a provvedere al
mantenimento del nuovo essere. La
mammelle della madre inturgidiscono ,
i uidi vi concorrono, e gi l'ormasi or
dinariamente un principio di secrezione,
da primo limpida e sierosa, quindi to
talmente lattea , e che dura qualche
tempo_dopo il parto. Su questa prima

ALL

nutrimento sano e abbondante, la tran


quillit d' animo, ed il buon umore la
rendono co iosa,-e pongono la madre ed
il gli0"0 le pi favorevoli condizioni.
Le Sarigue,ed i Canguri hanno una
ben notabile particolarit, ed che poco
tempo dopo il concepimento, il prodotto
del coito esce dal seno materno sotto
la forma di un corpo appena visibile ,
passa nellrborsa che questa madre ha
sotto il ventre , sttaccai ad una delle

papille rinchiuse in questa borsa mede


sima , vi cresce , e slnppasi , abbrac
ciando colla lingua la pupilla , che ab
bandona solo quando abbastanza forte
per uscire da questa borsa ospitale, nella
quale cerca rifugio al minimo pericolo,
e dove, anco per lungo tem o, ritrova il
solo nutrimento congruo a la sua debo
lezza.

1
Essendo comune a tutti i mammiferi
l' allattamento, si questo un carattere,

da cui Linneo venne avvertito, che i

cetacei erano mal situati fra ipesci,


fra i quali erano stati compresi in
forza della loro gura esterna dalle su

perciali cognizioni dell antichit , .e


restitnl al loro posto nell'ordine della
natura questi mammiferi aquatici, nei

secrezione sussiste un pregiudizio , che

quali l'osservatore volgare, sulle tracce

tuttora a fatica si abbatte; molti cre


dono, che questo primo latte, conosciuto
sotto il nome di Coloslro, sia nocivo al

d una vetusta autorit , crede

neonato animale, ed in conseguenza con

ravvisar dei

tuttora

esci. I cetacei che hanno

le mani in liirma di pinne pettorali,


allattano i loro gli in mezzo ai mari,

venga impedirgli l'avvicinarsi alla tua


portandogli, e tenendo li abbracciati al
dre nch dora questa secrezione, si
seno. ( I)icli'on. class.3
stema che non pu se non che riuscir ALLECULA, Allcculn. (Entom.)ll Fa
bricio ha indicato sotto questa denomi
funesto alla madre e al neonato , deter
minando spesso nella prima I' ingorgo nazione di genere alcune specie di Cistele,
delle mammelle , e ritardando nel se
e particolarmente la Ci'stcla moria, e la
condo lescrezione del Mcconio.
rruginm. v. CISTBLA. (C. D.)
L allattamento dillarisce nella sua " ALLELUiA. (1201.) Nome volgare del.
durata secondo ciascuna specie, e corri

l'orali; acriosllu c delloxalis comica

lata, le quali in Toscana si dicono pure


correttamente dal popolo erba luiula
Vita e della gestazione , e sotto questo
J.)
triplo rapporto quello della donna uno " LLEMARUN. (Bah) Il co dei pagodi,
cus religiosa, detto'valgarmente albero
dei pi unghi.
del diavolo e aleri) di dio, indicato
Durante lallattamento , la donna ,
palve'alcune eccezioni, pi non rivede sotto questo nome nei libri che urlano
1 anni _mestrui , e gli animali non en
delle divinit Indiane, Sonner., ud. i ,
trano in caldo, n in fregola, e se ven
. a 3. J.
gono_ fecondati nel tempo di questa se AELE?RI. )(Bot.) Halleria, genere di
c_rezione, il latte diminuisce di quan
piante dicotiledoni, a ori completi,

sponde in generale alla tardit dell'ac


crescimento, come alla lunghezza della

titri , si altera , e spesso diviene nocivo


all allievo; ond' cosa di dovere, e
dell interesse e della madre , e della

sua prole, il non permettere l' uso del


coito a quelle, che ancora allntlano. Le
fatiche forzat_e , come pure i patimenti
morali sopprimono, diminuiscono, o al
hanno la secruionelattea , laddove UE

monopetali,

irregolari, della famiglia

delle xrrqfularz'e, e della didinumiu an


gio.pcrmu di Linneo; il di cui carattere
essenziale consiste :in un calice iccolis
simo, persistente, con tre divisioni ine
guali; una corolla rigonata, intendi
bulil'orme; lembo obliquo, irregolare,

4-diviao, colla divisione superiore pi

ALL

(492)

grande ; quattro starai didinarni ; un


orario supero; duo stilo; uno stimma.
Il frutto e una bacca terminata da una
punta a-Iocula're, poliaperma.
Questo genere stato consacrato alla
memoria del celebre Barone Alberto

ALL

della dindcla ducandlid \ll Linneo, il


quale cifre per carattere essenziale: un
calice di cinque divisioni quasi eguali ;
una corolla papilioyxacea; dieci stami dia
delli; un legume non articolato, mono

spermo, a-valve.

Anna Di Ponna euomronm, Hullia cor


Ilallcr.
data ,Willd., Spec., 3, pag. n68; [In
LLm:IA srnrsmns, Allnia lucida, Linn.,
dysarum cordutum,.lacq., Hiat- Sclwen.,
1H. gen., tal. 525; Burm. , f] r., prg.

, lill). 3g), g. 2. Arboscel o di una

3 , pag. 25, tnb. '169; Glycine mono

forma molto gra:iosa, che conserva le

p/Ifllu , Linn., M4nl- , lor. Pianta del

foglie nell'inverno; ha il fusto glabro e


_ramoso, e giunge all'altezza di dieci a
dodici piedi. 1 suoi ramoscelli sono gra
cili , opposti, cilindrici, guerniti di fo

Capodi-Buona-Speranea , i di cui fusti


sono distesi sulla terra, lunghi-due piedi,
lil'ormi , pelosi e trigoni , guernili di
foglie semplici', alterne, bislunghe, a

glie piccole , picciolate, glabr, ovuli,

cuore, inticrissime , un poco

di color verde lucido, dentate a se a su

tc due a due lungo iramoscelli nelle


ascelle delle foglie, ed hanno il pi!

in ambe le paginc,ttre Volte pi lunghe


del picciuolo, terminate da una piccola
punta molle , accompagnate da due sti
pulc. I ori sono soliturii , ascellari; i
peduncoli uniori, involucro molto pic
colo e 3-lipo; l'ovario bislungo e vel

dnncolo lungo mezzo pollice circa,che

IUIO\

gli orlif', lunghe circa un pollicc. fiori


sono laterali, peduncolati, pendenti di
color rosso vivo, nascono ordinariamen

nbescenti

accompagnato da dnc bruttce. Fioriscono H.IA assanrs , Hallia marina , VVilld.;


in estate. il calice corto; In corolla 'lhunb., Prod., 13|; Crolalaria usuri
Ha i fusti
tubulat , irregolare, alargata dalla base na, Berg.,ll. Cap. , l
_ alla sommit; il lembo obliquo, non

aperto , con quattro lobi ottusi; gli


stami un poco pi lunghi della corol a;
le antere piccole, rotondate, con due
logge; lovario superiore ovale; lo stilo

(iliforme, lungo quanto gli stami; lo


stimma appena bilobo. Il frutto una
bacca glabra , ovale-rotondata, posta sul
calice, mncronata dallo stilo.

La variet g di Linneo e di Burm.,


Afr., tah. 89, g. 1, stata presentata

da 'lhunberg come una specie distinta,


sotto la denominazione di halleria el
lipti'ca, la quale distinguesi
r un ca
lice 4-diviso, per le foglie islnnghe ,

lunghissimi, liformi, er acei , distesi


sulla terra, attinti, angolosi, sparsi di
lunghi ali; i ramoscelli semplici, al

terni, Eliformi, lunghissimi; le foglie


pelose, intaccate a forma di cuore , ot
tuse, mucronate, venute, reticolate; due

stip'ule troncato , ovali_, sente , un poco


pelose; i ori piccoli, ascellari , soli
tarii, con peduncoli capillari, scahri, un

poco pi corti delle foglie; il calice tur


inato, vellutato, molto piccolo, con
cinque incisioni laterali-lanceolate, acute,

quella inferiore un poco pi grande; la


corolla violetta; lo stendardo obovato ,
raggiato. Que>l.il pianta cresce al Capo
di-Bnona-Spcranza.

acute,dentnte, cuneiformi e intiere alla Anna maura, Hullia u'rta, Willd., Spec.,

base; i lobi della corolla eguali; gli atami


non sporgenti.

Questo arbost:ello cresce al Capo-di


Buuua-Spernnza; e si coltiva in vari
giardini botanici d'Europa. Si molti
plica per polloni e per margott, che si
fanno sulla stufa e all'ombra, durante il

3. pag. 1169; Pluken. , Amalih., 131 ,


tab. 45;, g. 8. Questa pianta era stata
confusa colla precedente, alla quale, per

mese di maggio Udi gi no. Ha bisogno

bri e pi corti. Questa specie bai fusti


dill'nsi , irsnti , ramosi , un poco cilin

di una terra gnu


arte, dellom
bra, e di frequenti annafature in tempo
di molto caldo. In'ogni anno, nella pri
mavera, gli si cambiano il vaso e la terra;
e quantunque quest'srboscello sia poco
delicato, pure vuol esser tenuto in tem

po d' inverno nella stufa temperata.


Pow.)
A LlA. 5802.) Hallia, genere di piante
dicotilc oni, a ori completi, papilio

mesi, della famiglia delle leguminose e

vero dire, vicinissima,diversicaudoue

soltanto per la piccolez'm delle sue fo


lie, per la mancanza delle stipulc, per

I suoi ori gialli e per i peduncoli gla


drici; le foglie piccole , numerose, pic
ciuolate appena, lunghe da due a tre li
nee,iungoco rotondate, intaf:cate a cuore,

sparse i punti trasparenti e di peli in


ambo le gine, ci liate ai loro orli; i

padahcolr cortissimr, aolitarii, ascellari;


i legumi glabri, ovali, monospermi ,
awalvi.
Rama m roous manicure, Halla im

bri'cala, VVilld.; 'lhunb., Prodr., 13|,

ALL

(493)

Hed)snrnm i'mbricalum, 'Ihnnb., Nov.

ALL

t. a, pag. inS)jvi aggiunge lhallin an


gusti alfa.

Aci. Up;., pag. 4'), tab. I; g. 2. Que


sta specie si distingue per la disposi " AL IARIA. Bot.) Alliara, enere
zione delle sue foglie ,embriciate, e per
della famiglia elle croci/Eroe de fa le
le sue larghe stipule. Ha i fosti diffusi, tradinumia siliquoxa del sistema ses
Iiliformi, erbacei e ramosi; i ramoscelli suale, formato da Adanson coll'm;yai
semplici, un poco vellutati; le foglie mum alliaria di Linueo, e adottato re
sessili, addossate al fusto, ovali, a
centemente da Decandollc- Secondo Ri
cuore, acute alla lor sommit , ciglialc; chard ( Diclonri. clan. d'lu'st. natur. ) ,
alcune stipule corte, slargatc; i ori
questo genere non differisce quasi dal
solitarii , ascellari, nascosti dalle foglie;
I'LIJJflllll, da cui stato tolto, ed ha
il calice vellutato, con cinque incisioni
i ori costantemente bianchi, il calice
strette, profonde , cigliate da luoghi aperto e non tubuloso, ed ha molto
peli bianchi; la corolla porporiiia, rag
lunga la silqua, la quale up con te
giata da alcune vene uerastre; lo sten
traedra. Le specie che da De (modelle
dardo pi lungo della carena; le le
si riferiscono a questo genere sono lal
strette, lunghe e quasi larghe quanto la
liaria vulgaris, C. D. , che I'erysz'
carena. Il frutto e un legame i-valve,
Inum alliaria di Linneo e lespeii's ul
di un solo seme.
li'uria di Lamarck , ( V. Esrzaioia )'; e
Ani.u Dl FOGL\B BILOBATI, Hulli'a sorori'a,
l'ulliaria braci: carpa. che il raphanus
illd., Spec.; Ilcd7sarum sororium,
rolundifolius -lla Flora del Caucaso,
, Linu.; Gjycine mormphyllos, Burm., PI.
e il raphanu: orientali: di Willdenow.
1nd., i6i , tali. So, g. 2; Petiv., Ga
V. Einsuso.
<
5OIIII., tal). 32, 6g. I. Questa specie, ALLICHE. (rnit.) Sotto questo nomei
originaria delle Indie orientali, ha i fu
Norvegi indicano il corvetto, 0 Corvo
sti glaln'i, tomentosi , erbacei, gracili,
de'Campznili, (forum: monedula 14., o
angolosi, alti un iede circa; le foglie
secondo Otton Fabricio, la stessa deno
sono piccole, distinte, picciuolate, ro

minaiioue applicata nella Croelandia

tondate, intaccato quasi in forma di

al Pinguino, Alea tarda L.

D.)

due lobi alla lor sommit, reniformi ALLICA'IQRE. (Erpelol.) La_ parola ,
alla lor base, glabre, mcdiocremente re
Alligator, usata dalla maggior parte
ticolat_c; le sti ule corte, ovali, alar
dei viaggiatori inglesi per indicare l
gatc; 1 ori distinti, pedicellati , di

Coccodrilli} ed alcuni fra essi l'appli


cano soltanto a quelli di mediocre gran:
dezza, che hanno talvolta riguardat1
come una specie differente.

sposti due a due lungo un peduncolo co


mn_ne , ascellare, pubesceute; i pedicelli
nissimi , l_nglii tre o quattro linee; i
Callcl cortissimi, campanulati ,

pube

Fra i naturalisti Blumenhacb, e Cure

sceuh, con _cin ne piccoli denti ottusi;

lin chiamano collo special nome d'alli


gatore il coccodrillo americano, cono
sciuto dai coloni sotto quello di Cai

la corolla picco a, porporina, o bianca


stro; i legumi corti, ovali, compressi,

glahri , monospormi.
Alcune altre specie di liallia , tutte
originario del Capo-diliuona-Speranza ,
sono menzionate da Iliuuherg, nel suo

man, e Bonnaterre al

Prodi-omo, pag. 13! ; e tali sono:


I.0 L'Aura aura, Hallia alata, di

foglie semplici, glabre, bislunglie; di


stipula dccnrrcuti sopra un fusto a

contrario lo ri

serba al coccodrillo aricano- V- Coc


cunan.eo.
Il vocabolo alligatore deriva, per quanto
sembra, da quello di Le ater, che usnsl
nei
ALLIGA'I'URI,
contorni di Con,
Alligatores.
e
Bomlmy.
(ErpeloL
I

lato.

Cuvier (Ano. del Museo, 'Iomo _X.)


ha applicato questo nome ad una semone

a- L'Arma FLACCIDA , Hall/a acci


dii, le di cui foglio Sono lanceolaie , gla

del genere dei coccodrilli, alla quale ps


segna per caratteri una fossetta da cia

bro,mucronate; i peduncoli uniori, lun


SIN quanto le foglie.

_ 3_. L_'ALLIA vzaona, Hallia virgata,


1 (Il. cui peduncoli sono pi corti delle
foglie, n hanno che un sol ore; le fo

glie sono glnhrc, lanceolntc, mncronate.


(luna)
Spicngel riferisce al genere hallia
la sup/wr'a argentea; e riguarda come
una stessa specie lhalli'zl accla e la
virgola di Tliunberg. Decandollc (Prod.,

scun lato della mascella superiore, in


cui vien ricevuto il quarto dente della
inferiore , e le zampe semipalinate,
tale essendo per esempio il Caiman a oc
chiali, Alligator sclerops , Crocor1ri'llu
sclerop:, Schneid. V. Cama'n. (H. C.
ALLIKE. (Ornit.) V. Annone. C. D.
" ALLIO. (Bel. Nome volgare ell'aglo
domestico , al ium salivum, L. Varie

altre specie di aglio trovarmi cosi scritte


e indicato volgarmente, come allio sal

ALL

(494)

ALL

involucro o calice cnmune di cinque in


cisioni bislunghe, contenente tre ori;
ALLIONIA- (Bot.) Allionia, genere il calice proprio, molto pi piccolo e
di piante della famiglia delle nittagim' leggermente pubesccnte; le corollc un
e della trtandria monoginia di Linneo, . poco irregolari; il ricettacolo nudo. Que
composto di alcune specie di America, ' sta pianta cresce nellAmerica setten
antico, allio di serpe , nllio serpenti
na. V. Anno.

che rassomiglian per labito alle bor

trionale, sulle rive del ume Tenasseo.

rav, e per la disposizione dei ori alle


scabi'ose. Questo genere ha i seguenti ca
ratteri: ore comune di un Calice sem
plico , con tre o cinque divisioni , con
tenente tre piccoli ori particolari, cia
scuuo' dei quali posa sopra un ricet

M'Oltre queste tre specie, che noi


abbiamo estratto dallEnciclopedia bota
nica , si registra in Sprengel al genere
nlli'oriia'anche l'allionia avuta di Pur

tacolo comune nndo, ed ha

una

sh, che ha le foglie cordate bislnnghe,


integerrime ,e la pannocchia terminale;

e vi si riferiscono pure la calfmenz'n.

co

rolla monopetala, inndibulii'orme , ir<

decumbens di Nuttall , chiamandolo al

regolare, il di cui lembo, un poco uni

li'onia decnmbens; la calrmeru"a angu

laterale, ba cinque incisioni non molto

stifolia dello stesso, detta allionia li


neart's da larsh; e la mirabili! aggre

profonde; quattro stami liberi colle an


tere rotondate; un ovario intero bislungo,

gata di Cvanilles , o ca'lf.rllfmenid

sul quale posto uno stile setaceo , e

aggregata di Ortega, detta allioniu al

terminato da uno stimma moltida, ed

bida da Walther e allionia aggregata


da Sprengel, pianta che in questo Di<
ziouario trovasi descritta al genere di
o;ybaplsus, sotto il nome ozrbaphna

lineare. Il frutto e un seme nudo, privo


diipappo, bislpugo, e con cinque angoli.

.)
( "

neste genere fu intitolato a Carlo

agic alus, Vahl. V. Ossmro.


il

LL HOA, [Iallirhqa {Polip. Fos-)


secolo decimottavou
Genere dellordine degli A clonarii nella
"" Annonu caamcnu, Allx'onizi incar
divisione dei Poliparii sarcoidi, pi o
nata, L. Ha le foglie opposte, piccino
meno irritqbili, e senzasse centrale,
late, ovali-bislunghe, appuntate, un pi che dislinguesi per I seguenti caratteri:
co inegnalmente grandi in ciascuna cop
un polipario fossile semplice, o perli
pia, essendo le superiori pi piccole e cellato in forma di steroide pi o meno
quasi sessili. I ori sono rossi 0 di un depressa , con supercie unita , o prov
color porpora pallido, ascellari, solitarii, veduta di coste laterali, un osculo ro
tondo, -e profo_udo alla sommit , e al
lunghi quanto il peduncolo, ed hanno il
calice comu e, composto di tre foglioline centro, e cellule sparse su tutta la su.
perticie del polipario. V. Poursau ros
ovuli e co csye. La radice di questa
sxu.
pianta brosa, dalla quale sorgono di
versi esuli gracili, quasi giacenti, dif. ALLI'IE. (Mim) Essendo l'allumina na
fusi, articolati epubescenti. V. 'Iav. 563. tivastnta trovata per la prima volta ad
Hallo, in Sassonia , fu chiamata Hallite
.. Cresce nell America meridionale.
da De La Mtherie. V. ALLUMHM.
" Annoau VIOLACIA, Alliom'a violaceo.
L. Ha il fusto erbacea, diritto, gracile ' (Bsann.)
c ramoso, guernito di foglie opposte, " ALLlUM- Bot.) Nome latino del ge
Alliom, -celebre botanico italiano del

glabre, picciuolate, in cuore allungato ,

appuntato , intierissime; le inferiori


hanno il picciuolo pi lungo delle altre.
1 ori, diun color porpora turjcliinit

nere Aouo.

a voce allium derivata

dal celtico all, che signica caldo, acre,


bruciante , c che forma il radicale di di
versi' nomi, i quali tutti hanno lo stesso

cio , sono molto grandi, o' disposti in

signicato, cio che stanno ad esprimere


lacriruonia c l'amarezza di certi corp
teole. Il calice di ciascun ore comune " ALLODAMMELLO, o CAMMELLO
E50 PICO. Allo-Camelus, (Mumm.) Lo
monollo, ed ha cinque divisioni ine
Scaligero ha cos chiamato il Lama,
gualrpente profonde. Questa pianta cre

pannocchia terminale , con alcune hrat

see a Cnmam,nell'America meridionale.


Antonia xrrraomes, Alliom'a nicta

ginca, Mieli. Questa specie ha l'abito


et gelsomino di bella notte, mirabili:

Camtllls' glamu , Linn., Gmel. Llama,


Erxl. Llucmn, Cuv. V. Lana.

* ALLOCARPO. (Bot.
Kuntli; Alloi'spermnm,

Allocarpu: ,
illdenow. (Si

jalapn, Linn. I suoi esuli sono d' itti,

"Intere; corimbi/re . Juss.; singenen'a

quasi glabri, guarniti di larghe oglie,

poligamia superua, Lino.) Il


allucarpns di Kuuth , a parere

cordate, intierissime, acute alla lor som


mit, glahre in ambo le pagine._l ori

sono solitarii, peduncolati, muniti d'un

rico Cassini,

lo stesso

tenero
i En

che l' nllui

spermnm , gi stabilito da 'illdenow

ALL

( 495 )

2 da lui pubblicato no del 1.807 _ne_lle


Mvmorie della Societ ili-gli armp; e
dei curiosi della Nutnra _dl Berlino;
ed ecco icaratterich'e gli si assegnano:
Caltirle raggiuta, con Jl!lllittlll
co
.numerosi; involucro embriciato, emisfe'
rico; cpsele cmtrali, aormonlat_e _da

un pappe composto secondo Kunt dl |ncf


cole aquamme curiose, e secondo \Vlll
deuow, di lamenti setacei'; cipsele mar
ginali, aprovvistedi pappe; c_lmnlmo
paleaceo. Questo genere appartiene alla
trib delle Eliantee-Eleniacw.
" La pianta che costituisce questo
genere, detta allocarpln Carucaaunus

da Kunth, aembra che sia analoga alla


verbesina cennothffqlia. Sprengel ha
inserito l'allocarpur di Kunt .fra le
specie della galllla0:(t, Sotto la indica

zione di gnlinsogeu ulloecarpu. (la. CASS-)


ALLUCARPUS. Bel.) V. ALLOCARPO.
(15 Casa.)
'
ALLOGCO. (Ornit.) volgarmente
conosciuta sotto questo nome la Siria
al! Lin., 0m: scu Asia Aldr. Ornith.

T. I. pag. Sig. l'ab. 523. 524., 614 0


comune, Burbaqiunni Storia degli

celli 'lav. Sa. 83., Meyer, e Wolf. .Uia.


dAllcm. Livr. l'1. pl. t. V. Civxrn.
* Colle parole Mo_)fen-Dc, e Hibou ,
corrispondenti ambedue al vocabolo To
scano Annocco , e

particolarmente col

ALL

che alle volte pende al rossastro; la sua


conteslnra foliacea , colle sfoglie per
grosse; molto difcile a fraugerai;
la sua frattura alle volte lucente, non

di rado appamuta, ed ineguale, imper


fettamente conco:de, ed opaca, appena
traslucido suin orli.
molto dura da far fuoco coll'accia
rino,, ma non sufciente a segnare il
quarzo.

L'Allocroite assolutamente infusi


bile senz addizione; fusa per col l'0<
lful0 di soda, o d ammoniaca, va sog

getta ad alcuni cangiamenti di coloro,


che hanno indotto, il l)_andrada a cr
dere , che racchiude! poteue qualche

sostanza metallica. Cuopreai nel rici


pio di una specie di smalto, che iviene
giallo rossastro nel [a'rcddqui , poi
vurdnstro, nalmente bianco giallastra
andicio, e Vauqueliu vi ha tr01110 col.

l' analisi:

'

Silice....'........ 35,pagtl
Calce............3o"
Calce carbonato......
6
Allumina
8
Ossido di ferro ...... I
Manganese.........
g
99

l cangiamenti di colore, che l allo


croite mostra quando fondesi con ifos

l'ultima i Naturalisti Francesi indicano


in un modo pi a eciale diversi uccelli
fati di soda, o di ammoniaca, derivano
rapaci notturni , escritti al mentovato probabilmente dal ferro , e dal manga
articolo C1vrrra. (Ci-i. D.)
nese contenuti in questa pietra.
** ALLOCCO BIANCO. (Ornit.) V. Al. ALLODOLA, Alauda. (Or-m1.) 1 diversi
Locoo comma.

naturalisti attribuiscono a questo genere


"" ALLOUCO COMUNE , l ALLOCCO
i seguenti caratteri, cio: becco cilindri
BLANUO. (Orni't. ) Sotto queste due
co , subnlato , lingua bida , narici
dguominazioni vien descritto nella Sto
mezzecoperte, quattro diti senza mem
ria degli Uccelli, e rappresentato nella
brane, coll'unghia del dito posterio
lv. 91. go. il Barbagianni, Stri'xam
re molto pi lunga delle altre, quhsi
mi 1 Lin., Aluoo minor, Aldrov. Ornit.
diritta, o solamente curvata un ;poco
'l'om. 1. pag. 536. , e 538. Meyer, e per di sotto. Questi uccelli hanno pure
Wolf. Ois. d' Allena. Livr. mg. pi. 3.
'ahito grigio, o scuro, con ticchio
V. CIVEF'IA.

lature pi cupe alla gola, al collo, ed


' ALLUCCO DI PADULE. (Orn.t.) al petto. Oltre all'aVere anca i ce_ci
Cosi chiamami volgarmente la Siria: Ima
chi, e le cutrettole l'unghia del pol
chyatua Lin., Siria: ululu, Strir bra
lice pi lunga delle altre, Il becco delle
Clfollu Lin., cnr. Gmel. , Strige stri
allodole propriamente dette robusto ,
dulu Storia degli UcCelli 'lav. 95., Buf
ed un poco allungato; quello della ca
fon 'lav. color. N. 438. V. C1vxa1'ra.
landra grosso , corto , e conico, e le
ALLOGROITE- (Min.) il Dandrada ha piapole hanno il becco sottile, e subn
distinto con questa denominazione una
lato , con una leggera smarginatura_ al
pietra, che liera stata solamente tro
l'estremit della mandibula luperiore,
Vata nella miniera di ferro di Virnms come le cutrettole.
'
presso Drummeu in Norvegia, e le so
Lgallodole propriamente dette , che
.stanzc, che l'accompagnano, sono il mi
dallo sprone diritto e lungo acquistano
nerale di ferro, e qualche volta dei gra
molta facilit a correre per il terreno
nati.

di un color giallo pugilato sudicio,

lavorato , sono uccelli, che umano di

spollinarsi nella polvere, vivono nei

'ALL

(496)

campi, vi si
senno di semi, e d'erba,
non si appo aiano, cantho 1nalzapdosx

nell'aria , e non viaggiano. Le plspole


poi, che hanno lo sprone un poco ricur
vo, vivono comunemente nei boschi, e
nelle macchie, ai appollaiano sui rami,
i piccoli insetti formano il loro princi
pal nutrimento, hanno le stesse abit_n
ilini, ed il canto medesimo della maggior
parte delle Bigie , e passano, approssi
mandosi l' inverno, nei paesi caldi.
Le forme pertanto, ed icostumi pre
sentano delle essenziali differenze nelle
specie riunite sotto il genere Allodola,
e senza occuparsi qui di dividerle , c:
limiteremo a stabilirne tre sezioni.
" La terza delle accennato sezioni,

che nel Dizionario francese comprende


le Pispole, sar da noi separata , e le
s Cl6 di essa verranno descritte all'ar-_
ticolo Pispolu per le ragioni da addursr
allorch avremo trattato delle specie
della seconda sezione.
Puma Suzione. Allodole comuni.
Caratteri.

Becco minuto, .un poco

conico; testa senza ciu_'o

'

ALL

1 Europa, ed anche in una gran parte


dell' antico continente. E soggetta a
molto variet ,

che si conoscono , per

csem io quella che essendo di colore


isabe la , invecchiando diventa bianca ,
e l altra che bruna cupa e rossastra,
endente al nero. V. cr quest'ultima
e 'lu10le colorite di gnilon, N. 650.

g. I. L' Allodola a gambe lunghe ,


aluuda langipes, riguarduta da Latham
come sem lice variet, forma secondo
il Sonnini una razza costante , il ma

achio della quale ha la prerogativa di.


cantare quando posato a terra. Si sono
parimeute vedute delle allodole, le di
cui mandibnle incrociate formavano re
apettivamente un aggetlo di tre linee
alla lor punta, ma per queste Variet.
sono accidentali, n si perpetnano.
Comincia appena a comparir la pri
mavera, che intuonatii canti d'alle

grezza, ne celebra lallodola il ritorno;


n dallo spuntar dell'aurora, e per tutto
il tempo in cui regna la bella sta inne ,
fa udire il maschio la melodia de la sua
voce, che viene interrotta dai soli tempi
piovosi. Contro l'ordinaria costume de
gli altri uccelli, arma esso questi con

Looou maremma. Manda nrwnsm,


Linn., lav. color. di Buffon , N.0 363,

centi volando, ed elevandosi anco

g. I. Dalla punta del becco no a


quella della coda, ha sci pollici e diecr
linee di lunghezza, e seidpollic1 sola
incnte tino all'estremit glle zampe.
Il disopra del corpo di questuccello_
coperto di penne rune, orlate di gri
gio , ed alza qualche volta quelle_della
testa , che sembrano allora un piccolo
ciuffo. Una stretta fascia di bianco ros
aiccio passa Sopra gli occhi, la gola e

a misura che si allontana, o mentre


appena gli occhi lo scorgono . ne resta

bianca, tutta la parte inferiore del corpo

bianca rossiccia, con macchie longitudt:


mili brune inferiormente al collo e sui
lati, le penne dell'ali son brune, ed hanno

il margine esterno di color lionatp , e


la punta biancastra. in questa specie la
coda assai lunga , e furCuta , le due

penne esterne sono bianche al di fuori,


e le intermedie hanno nell'interno una
tinta bruna che diviene pi cupa su
uclle del centro. La met superiore
?lel becco di color cornea, linfermrc

biancastro, ed i piedi sono grigi bruni.


Nel maschio, il di cui abito un poco
iii bruno di quello della femmina ,

ench la coda abbia pi di bianco,


osservasi una specie di collare nero, ed

hanno ambedue lo stomaco polputo , e


molto ampio relativamente al .vol'umc
del corpo, e due intestini ciechi preco
lissimi.
.
La Lodola pautgrana si trova in tutta

nasi

perpendicolarmente, ne accresce la orza


ancora piacevolmente colpito l'orecchio.
Dopo essersi per lungo tempo sostenuto
sull'aria , lentamente discende , dimi
nuendo la sua voce. e allorch giunto

a poca distanza dalla terra, per qualche


istante rimane come sospcSo, e, stri
scnmdo, va quindi a posarsi, o veloce

al pari d'un dardo si precipita, Speiai


mente quando minacciato dagli nc9lli
rapaci.
"
' La nostra immaginazione si diletta
nel considerare il canto di questo mu
sico alato come ispirato dagli amorosi
desideri, e nello scorgere nei giri che
gli vediamo descrivere durante la sua
elevazione verticale, il solo scopo di
scuoprire delle femmine, ed eccitarle a
teneri sollazzi. Lungi per dal cercare
di

alterare un immagine cos ridente,

non possiamo impedirci dal riguardare


come semplice passatempo questi eser
cizi, che si perpetnano oltre assai l'epoca
allamor consacrata. Comunque sia la
femmina fecondato nidica nei campi
di grano, e di trifoglio, da essa a pre
ferenza scelti, e nei prati si di piano
che di monte; forma il cvo sulla terra
in qualche buchetto, dietro qualche 'I-Olla ,

o fra due di queste, lo compone di erbe, e


radiclm secche, o di paglia ed erba am

ALL

(407 )

mate grossolanamente , Vi partorisce


quattro ,_ o cinque

nova Cenerme con

macchie brune/[che sono dalla mede

sima covate Pefquattordici, o quindici


giorni.

La madre ciba i gli con vermi, cri

ALL

eia , alcuni naturalisti pretendono , che


se ne facciano dell migrazioni parziali.
Malgrado per le circostanze sopra le
quali vanno" fondando quest qpinionc ,
non ancora provato , che le allodole
incontrate per mare non. vi sieno state

ec., e dopo

trasportate dai colpi di vento , e che

avergli per qualche giorno imbeccati ,


gli istruisce a cercare .il nutrimento da
per loro, e gli fa uscire dal nido prima
che sieno coperti
Piume; quando per

quelle, le quali credesi aver veduto ar


rivare in certi lontani paesi, non possano
essere state allodole indigene, che ab
biano. cambiato soltanto di cantone.
suilicieute l'esser certi, che dopo essersi
queste, nel tempo del maggior rigore

snlidi , formiche , bruchi

non soi'm raccolti sotto le sde.ali , non


gli perde mai di vista, e dirigendo i

lor movimenti, e vigilando sui pericoli, _ invernale , ritirate pelle situazioni pi


indefessamente occupata nel provvedere dife3e, ritornano in numero egualmente
ai lor bisogni. Nel clima della Francia grande, allorcli il tetnpo' pitran
lAllodola generalmente cova due volte quillo, e che pure accade il loro istan
nell'anno, nei mesi cio di Maggio e di
taneo ',allontanamento nella primavera,
Luglio, tre volte in ltalia, ed una sola
quando ai'giorni di, dolce temperatura ,
mente , al dir ,di Schwenckfeld , nella che han fe)to loro abbandona-rei] pro.
Slesia.

prio ricovero, ne succedono dei freddis


* Non incontransi giammai le Allodole simi , per conservare qualche dubbio su
nel folto dei boschi: ualche specie si questi regolari e volontari transiti oltre
ferma di rado nei campi cinti da alberi, ai mari, e sopra questi viaggi di lungo
o nelle Spiazzate delle selve, ma la loro tratto, ai quali pi' difficiledare una
dimora ordinaria sono le praterie estese,
spiegazione, che a unassenza momen
i campi stiyi non alberati ,i colli sco-_ tanea , ed accidentale.
'm
porti ec., preferendo in estate di abitare
* In domesticit vivono la Allodole
le terre elevate, ed asciutte, e nell'in

assai bene, e lungamente, essendo per

verno la

cosa necessaria lallevaile in gabbie as


sai lunghe, afnch abbiano spazioove

ianura. In quest'ultima sta-'

- gione si riuniscono in numerosi branchi,


e restando quasi sempre a terra man

gian_o continuamente , e divengono gras_


sissime , mentre nell' estate, non mai

cessando di volare,p Cantare, sono assai


magre. Mangiano semi, ed insetti, e di
quein ultimi quasi esclusivamente si ci
bano nella lor giovent , e quando deb
bono imbeccare i gli: ma fuori di que
lt'epoclie adattau3i bene a non si liv
trire che con i semi, per lo che facile
il tenerle domestiche.
Nel tempo del maggior freddo, e so
prattutto a'llorch abbondante neve ri
cuopre la terra, si rifugiano sotto le
rupi, in qualche Caverna , e lungo le
fontane, che non gelano, ove trovano
dei vermicciuoli, mangiando pure dei
li d'erba, e cercando il lor nutrimento

nel concio cavallino , che cade lungo le


strade maestre. Un assoluta carestia
per le costringe ad avvicinarsi ai vil
aggi , e no a penetrar nelle case, dove,
magre ed cSlenuate, si

lasciano facil

mente uccidere a colpi di pertica.


" Per ci che riguarda la nostra Ita
lia possiarn dire, che le Allodole_ stanno
riunite in branchi, fuora del tempo
delle cow, ed in branchi emigrano dal

settentrione al mezzogiorno, o dalle alpi


nei piani, e quantunque non si allonta
nino mai totalmente dai paesi della Fran

Dizion. delle Scienza Nat.

muoversi , col

fondo fatto a

cassetta ,

coperte di tela per impedire,.chQ saltan


do perpqndieolarhiente nqn ,si frucassi
noia testa, e ponesiy,nelle medesime della
rena ne, che occorre mutare quando
fradicia , onde si manten ano sane nei

piedi, ed in essa piace al e medesime


di sp0llinarsi onde restar libere dai pi
docchi , ed ltri piccoli insetti, che le
tormentano. Ecosa ben facile 1 addo
mes_ticare quelle, che nel mese d'otto
bre sono state prese alle reti aperte, 0
da Lodole, nutrandole con seme di ca
napa, o con altresemeuze, cio vena ,

grano, orzo, e miglio, e procurando di


non fatie_mai mancare di erba, cio in

divia, radicchio, o meglio cavol0,im


perocch sempre ne mangiano una quan
tit grandissima , e contribuisce pi
che ogni altro cibo a tenerle in salute.
Allorch bramasi allevarne delle giovani,
gi in grado di beccare, primieramente
necessario l'alimentarle con una pasta
fatta di midolla di pane, e di seme di
lino, di papavero , o di canapa schiac
ciato , e stemperato nel latte , potendo

anca sostituire a tali semenze della carne


tritata , ed impastata dinsetti, e miglio.
Le nidiaci pure si allevano con molta.
facilit , specialmente quando si pren

dono gi bene impennate, ed allora s'im


6?

.
'
ALL

(496)

bocenno con cuore tritato,-bnchi da ruL

ALL

che. resta fra uno 1pecchie to e l' altro,


deve cuo rifai con panno i color rosso
vivace. (Suesto' specchietto forato al

aignuolo, mosche, ed altri insetti.


Le giovani allodole aon uacettibili
dim arare 'a cantare, e d'lb Ilire con , di sotto , nel suo' centro, da un bpco
profondo un pollice, nel quale entra-un
tutti I vezzi , che aggiungervi la no
perno di ferro, un poco pi sottile del
|tra melodia arti ciale, il loro canto na
dito minimo, ed inlato in un rocchet
turale, e si veduta a Parigi un'alle
dola, che distintamente modulava sette

to, che traversa di sotto , e di sopra;

arie di nello strumento medesimo, che un cavicchio , lungo un piede, tto in


serve ad ammaestrare i canarini nel terra , forato. alla summil da un buco
capto, e che conoscesi sotto il nome verticale, rol'oudo circa due pollici,
ove riceve a parte inferiore del perno ,
d'0rgmino..ll maschio per non acqui
sta tutto lo svilu po della sua voce, ed un uomo sedente in terra ad una
certa distanza in una buca , che in parte
che dopo il [secou 0 anno, ne vive _or
dinariamente nove odieci in\echiuvit, lo nasconda, o in un casotto aperto-,aul
davanti, con uno spa'go avvolto intorno
ma cott0posto all' epilessia.
" Una vivande di buonaapore, assai " al racchetta, tenendone in mano l'estre
delicata, e che facilmente si digerisco , mit , fa'girare lo specchietto a suo pia
cere, ressa a poco come quein arco
ci viene somministrata dalle allodole
3na'mlo specialmente son grassa, godendo lnini a 6'era, co' quali si trastullano i
ella bizzarra ripntazione no da tempi fanciulli. Quando le'allozlole, attratte
remotissiini di essere uno specico ,,e dai'lampi di, luce, che spiccanai da tut
te le parti, vengono a svolazzare per
reservatiyo di varie Malattie, come do
l'aria intorno allo specchietto', allora
lori col'ii , renelle ec., sebbene al con
trario ai soffrano , ualche volta,dopo il momento di potergli facilmente ti
rare.
'
_
averle mangiate, lai dolori, e special
Siccome il ginoco di questo specchietto
mente di stomaco, cagionati dagli ossi
m-inntis5imi' ingoiati, e che pungono esige la presenza di una persona occu
pata a farlo girare, ne sono stati imma
questo viscere.
inati alcunialtri, il movimento dei qua
'Grande e pertanto il numero, Senza
i pu il cacciatore mantenerlo da s me
piet distrutto, di questi p_iccoli uc
desimo, ossia con molle simili a quelle
clli, it{uali , al dir di Plutarco, era
del girarijOst0, e che si possono caricare
no tenlgtl in massima veqcrazinne nel
nella
stessa maniera, ovvuo con uno apa
l'isola di Lenno, purgata da essi dalle
go tenuto in mano del cacciatore, che
cavallette devastatrici , rendendo a noi
esso non. ha (1' uopo di tirare. su non di
pure un essenziale servizio nella conser
rado , giacch una piccola molla essi
vazione delle raccolte
er la notahil
quantit degliinsatti , c e divurnno , e

bilissima attaccata alla base, e collo

dei quali cibano i.loro gli. Si usano


diverse maniere er prender lc_Allozlole,
alle quali si fa a Caccia pi particolar

due estremit, le quali toccano ad in


tervalli il

semicerchio di

ferro, che

la sostiene in equilibrio, vi perpetua

mente dal_mese d'ottobre no al termi- ' u,n'onduhnionq, e delle oscillazioni ba

nor dell'inVerno, e in specie dopo le


hrinate e la neve. La pi svantaggiosa
quella. dello schioppo; ma quando in,
vece d inseguire le Allodole, si ricorre
allo specchietto per attiiurle al luogo ,
in cui ci ponghiamo, qn sta allora la
ciccia, che riesce pi piacevole, _e pos.
siamo prenderne un numero assai ma -

giare. composto questo istrnmento di


un pezzo di legno, uova o dieci pollici
lungo, di forma schiacciata f largo al
di aolto circa due pollici ,e fatto 'supe

stanti al ginoco della luce. Avvi ancora


un'altra sorta di specchietto, in cui due
corde di minugia sono in senso contrario
avvolte sul rocchetlo medesimo; ad
ognuna di esse attaccato uno sp\ago di
egual lunghezza alla distanza , c e tro

vasi tra il posto occupato dal cacciatore,


e lo specchietto, e mentre SI tira uno
spago , laltro si avvolge , essendo sof

come le estremit , che sono tagliate a


smosso, o apiano inclinatissirli0; a cia

cicnto il ripetere questo moto due , o


tre volte nello spazio dogni quarto
d'ora.
"* Tale istrumcnto nsasi pure in T0
scana per la della caccia.
** Invecefdello specchietto pu farsi
uso della Civetta , procurando di farla

scuna di queste facce sono attaccati di

svolazzare sulla gruccia, o sopra una

versi pezzetti di cristallo, 0 specchiet


ti, uniti col mastice ucgl incastri dc

posto per, che

|tinati a riccvwgli, ed ogni intervallo,

di carta attaccato alle pastoic.

riormente a schiena lasino, non fa


tondo , ma diviso in varie facce strette

lacchetta, o di farla volare sciolta, sup


abbia un

largo pezzo

re

,.w_._r- -r-

' '

ALL

' ( .499 >

llorgb per prendere le allodole siin.

ALL

. un' altro caccia Collo strasciuo,

ecie

piegano 1an dello schioppo le reti_id-' -\di rete lunga 16.a33. braccia,-e urge
porte, o da Lodole , non sono necessarie _v 'ror cir_ca, alle due eslremit della quale

due persone; ma per attirare con mag

si attaccano dellej pertiche. Disponen

gior successo questi uccelli, si l'anno


chiamare da altre allodole attaccate ad
un cavicehio, e chediconsi zinibell. A

dosi a questa caccia/5 'si passeggia ver

tale effetto conviene recarsi di buon


mattino in lla pianura ,' ove , nella di

so la sera lung'o gli"'appezzauienti sc


menlati , o incolti per osservare i posti,
ove le allodole volano_a branchi, et ivi
poi trasferirsi collo strascino , c e due

rezione del vento, si tendono due reti

uomini robusti portano con veloce passo

di maglia a mandorla , lunghe 30 brac


cia, e larghe 3 e mezzo, lasciando {fra
esse uno spazio eguale a quello, che
riempirebbero chiuse. S pianta lo spec
chietto ai due terzi delle reti , o pi
vicino all'uccellaptore si concca il ca
vicchio, al .qusle attaccato lo zim

allaltezza di cira un' braccio , facen'


done strascicars lestremit per terra ,

bello, potendosi inVece di questo, allor-v

onde _far_ levare le allodole, e appena


sentito un qualche sv'olzzamento, la
s<:iano cade'e la pertica del davanti, e
visitano ia' rte.
1_
"" Questa specie di} caccia.nqn (5 co
munemente praticata in Toscena.

ch manca u'n'allodola viva , impiegare

Se questa caccia alquanto faticosa ,

un falso zimbello, consistente in due


non per tale quella che si fa coi lacci,
ali dallodola aPplica'e ad una piccola, . o penere nel tempo del? gran fredda
e le gerissima bacchetta, e sostituirvi
Dopo s'vere osservato i luoghi referiti
ci a prir'na allodole premiata. L'uccel
delle allodole ,vi al spande del orzo ,
otore alla lontananza di circa 'trenta
del grano, e della vena ; si piantano poi
passi dalle reti deve star nascosto in li.[';o i solcl_ii dei cairicehi, con spaghi
una buca che chiamata il casotto,ovc
lunghi 13., o 17. braccia circa, ai quali
siede; a questa mettou ,capo le corde
sono attaccati dei lacci fatti con due crini
delle reti, e gli spaghi destinati-s far di cavallo, disposti a nodo scorsoio,
irare lo specchio, e ad agitsr lo zim
piegati alquanto verso la trra ,e lon
llo, e trova cosi il tenditore un ap
tani, quattro dita l'uno' dallaltro; si
poggio ai suoi piedi in nel momento,
passeggia in Ieguito s qulche distanza
nel Quale crede proprio i rovesciarp.le
per far levare le allodole , a condurlo
reti sopra lincanta allodole , caduta verso i lacci, ove la vista del grano le
' nelle insidie.
sdescs, e le trattiene, irg 'gnapdo ben
"' Le reti a arte, o da Lodole si im- ' presto i piedi nei medesimi, che si ser
piegano anco ra noiper prendere sie rsno perin sforzi da esse fatti er uscirne,
mili uccelli, ma non praticssi l' uso
e nei quali si prendon pure a tri uccelli,
dello specchietto.
"
che si va a raccogliere, quando la Preda
Quando il tempo oscuro,,e freddo,

volano a branchi le allodole senza ele


Vllll , 'radcndo per co i dire, la terra , o
strusciandola, com usasi dire in temine

d' uccellagione, dal qual modo di es ri


morsi derivato il nome di Struscro,

applicato ad un altra log a d'impi are


le reti medesime, Col isporle cioe dm
un capo all'altro in maniera da farle
agire e volont , e col porre degli zim
belli nel mezzo. Allora diversi scaccia
tori, che battono la campagna, fan le
vare le allodole, e a poco a poco le spin
gono verso le reti, attiratevi anco degli
uccelli della stessa specie, e luccellatore,
nascosto nel suo casotto , tira allora le

corde , e fa cadere sopra loro le reti.


'" Bench la caccia dello Struscio co

credcsi molto copiosa.

"* Per ren'der le Lodole si sdo erano


anca in ' oscanai lacci, colla di eremo

per , che non usa fra noi il prepararin


con li spsgbi , ma coi soli cristi, riu
scen q in tal modo d'essai minor lun
hezza, n praticasi il farle levare, o

lunguirle per condurlo Verso i lacci.


'" Le gabbiuzze, e le lastruccie, o pi
gnuole son pure altre specie di Caccia
prlalticate fra noi per prender simili uc
ce i.

il Buttio,o Cuculo , o Trauisglio


parimente uno dei metodi usati er pren
der le lodole. Questo tramsg io ,_ che
deve avere almeno dieci iedi d'altezza
alla sua bocca, si orta opo il tramon
tare del sole sul ugo, ove sono stati

noscasi in Toscana, non usasi per le

Veduti questi uccelli; si va due, o tre'

Lodole , ma per le Passere giovani riu


nitc in branchi, e si fa, o al tramontar

cento passi sopra detto luogo, si pianta


un grosso cavicchio nel fondo di un

del Sole, 0 al suo levare.

Nelle notti un poco oscure del mese

solco , e vi si nttscca la_coda del tra


maglio. Uno dei cacciatori si avanza in

di Novembre si pratica per le allodole

seguito Verso le lodole , stendendo la

(500)

ALL

rete, e fa in modo che il trpmaglio resti

ALL

la rete, e ai stando a cento passi 'in di

teso con furia; da ambi i- lati dispone

itanza dalle lodole, attraverso i solchi

una rete amemicerchio,o obliquameqte, e


continua per uno a aziodi no. a 26. brac

,d'-an_appezzamento_, in modo per che


il lato aperto ,resti in faccia agli uccelli,

eia ,' attaccando a l' estremlt

si prendono-poi

l ultima

le forcelle, ai conc

pertica con quattro no a cinque co_rde cano tutte diritte in terra, lontane due
udrnite di penne, le: uali, spameggnate piedi 1 una dallaltra, e ai. dispongono
'uua sull'altra, dei) on formare,una lungo una corda; alcune debbon servire
a aosener la rete nel mezzo, 'procurandq
specie di r_nuio. Terminati questi pre
parativi, li fa un gran giro per andare .che ne dei suoi lati, e il di dietro toc
chi terra per impedire all'allodole la
a riunire le allodole alle spalle nella di
stanza di circa cento passi; due o*tre fuga. Quando tutto cosi disposto si
persone camminano serpeggiando da una Icacciano , come nel' metodo precedente,
parte ail altra , avanzandosi ognuna gli uccellia'vanti a s , e Quando sono
curva e in silenzio, e specialmente os sotto la rete , si tolgono le forcelle , che
aervasi di seguitare tutto il branco delle stanno sul davanti , onde rimangano
allodole, poich se una sola restasse chiusi come in una ga'hhia.
" La caccia della forcelle nei: prati
dictroai cacciatori, staccherehbe il volo,
e sarebbe seguita da tutte. Quando si c si in Italia , ed propria dellaaola
rancia.
"
vede, che si fermano, ed alzanp la testa,
Nella stagione autunnale si pratica
il che segno manifesto della lor paura,
pure
unaltra
caccia
con
le paniuzze, spe
bisogna rctrodedcrg: qualche passo, onde
rassicurarle, e gettarsi a terra nch cialmente nel Dipartimento della Menrte;
non si veggono andare in traccia del se Questo per qualche Volta fa prendere
cibo. Si torna aucce!sivamente ad 'nae. no a cento dozzine, d'}allodole, occor
rono delle grandi spese per mseguirla.
gnirle nch non si avvicinano a tra
mnglio, ove per_an momento si fermano, Bisogna a tale effetto preparare mille
cinqdecento , o duemila paniuzze , che
e cos far debbo'no i cacciatori. Pene
trata che stavi dentro una di esse , si sono rami.di calcio dirilti , alti quattro
piedi circa, assottigliati ad una delle
corre dietro a loro, e ben presto_vi en
_ tran0 tutte, e gettando nel tramaglio un estremit, e ricoperti allaltra di pa'nia
cappello pan farvele entrare; precipitosa. nella lunghezza di un piede. Queste pa
mente n nel fondo, si chiude nel tempo niuzze si mettono a le(paralelle in una
pianura maggcse, dove si trovano molte
iatesso con fretta_ il. davanti del trama
glio medesimo, e la caccia assicurata. allodole, . procurando che in mezzo a
*' Questa apedie di rete descritta dal queste le vi Sia agaziq bastante da po
Y0lina.nella una Uccellierwa pag. '57., tervi passare fra ue senza toccare le
e chiamato ButrQ, _o Coculo nello Stato paniazze , che hanno un piede d'inter
Romano, ove usa8i per prendere le per
vallo luna dallaltro, e debbon essere
nici, le quaglie ec., non comunemente piantate in modo da restare a piombo
adoprata in 'lospana. \
'
nella stessa aituazione nch non ven

'La caccia colle forcelle si fa con ogni


mm di reti , purch sieno

randi, c non

abbiano le maglie troppo ra e. Avanti di


partire, convien rovvedersi di tre , o
qu,attio ' dozzine i forcelle di legno,
appuntate inferiormente, grosse quanto
il dito minimo, alte un piede, e, mu
nitidi questo equipaggio, si va al campo,
ov'e tono state vedute delle indole. Vi
si passeggia, e uando se ne scuopre qual
che Brauco, gi ai gira intorno tre o
quattro volte, sul principio in un in
tervallo di cento passi, ed in seguito ci
si avvicina insensibilmente no a trenta,

dovendo osservare di non mai fermarsi


nel giro, poich cos gli uccelli s'intimori
rebbero, e ataccherebberoil volo; deveai
egualmente procurare; di camminar curvi,
e d'andare da una parte e dall altra,

come fanno le vacche, quando pascolano.


Presa tutte queste precauzioni, si spiega

gon toccate, e da cadere appena

mosse

dalla lodola. Ad ogni estremit del


lungo quadrato formato da queste pa
niuzze, un lato del quale sta di fronte
al terreno, ov sono le lodole, collo

casi una bandiera, che serve di pun


to di vista ai cacciatori, i quali divisi in

due distaccamenti eguali, aventi un Ca


-caccia per ciascuno, si dispongono in
inca circolare, e formano per una mezza

lega circa un cordone,che si chiude avan


zandosi, e il di cui Centro, nel momento
del tramontar del sole , deve trovarsi a

trecento passi cima di distanza in faccia.


alle paniuzze. Si cammina allora con
maggior circospezione , dovendo pure
qualche volta alla voce del Capo-Caccia
stendersi col corpo a terra , e le lodo_
le, le qualinon si alzano in quell0ra che
tre o quattro piedi, si gettano sulle pa
niuzzc , cadon con esse, e si prendono

(501)

ALL

colle mani. Se il tempo 'lo permette si

ALI.
.

tellano , come quelli, che dalla Cecina

ai estendono lungo il mare no alla


forma dalla parte|opposta un secondo cor
Torre San Vincenzo, sono i luoghi
done lungo cinquanta passi, onde ricon
durre le lodole fuggite. Si anr endono \ ove_ maggiormente abbondano. Sonia uc
alle volte in queste cacce delle rigate di celli stazionari , e nella pianura 'lisana
non se ne trovano, o solo periaccidente.
pernici, ed anca delle civetta; quest'im
degli Uccelli
Tav.-canaanaznna'.
375. l'ig. a.
*" 'Chaanmao
, umana
contri per sono _sfavorevoli, poich il IStoria
romore straordinario da esse cagionato fa
Volare le allodole a maggiore altezza, Aluuda calandrella Bon., Alunda are
naria Vieill., Alamla b!uchidagt,fl
come pure il passo di una lepre fra le
"l'cmln. Questa apc6ie, un poco pi pic
paniuzpe ppodurrebbe il medesimo in
convemente.

cola della Lodola h1attolinri , ha il becco

' Le pauiuue non si adoperano in _medincremeule grospo, a'ubegunle alla


met della tolta, di color grigio cdrueo.
Toscana per tal genere di caccia, che
Le penne del pileb, della cervice, del
propria della sola Francia,e come
doiso , le capolari , il groppone , e il
stato indicato, particolarmente del Di
aopraccoda sono d'uno stesso color gri
partimento della Meurte.

gio lionato con macchie bislunghe nera


Lonoca Canaanaa, Aludrr calan
dra L. , "lav. color. di. Bull. N. 363 , stre, rolla fascia aopraccigliare,"e le
g. 1. Questa -speqie , pi grande della penne cigliari biancastre. La gola, il
Lodola panterana , pur chiamata L0

gozzo, e i lati del collo sono biancastr,

dola grossa, Lodola di macchia, e nel

e sui lati della gola, di l dall'angolo

1 antica Provenza Coulaxsade. Ha sette


ollici, e tre linee di. lunghezzg , il

del becco, si veggono quindici, o sedici


piccole macchie nere cenerognole. li
petto di color bianco leggermente ce

ecco, grigio pallido, corto, e molto


pi grosso di quello di tutte le altre

specie di questo genere. Le piume, che


cu0pron la testa, e tutta la parte supe
riore del corpo, aonbrune orlate di
grigio, e la gola bianca. Osservaai un
nero collare sul petto, e molte' piccole
macchie dello ateaso colore al disotto ,
scorgendosi in altri individuiiu luogo di
questi) collare, e delle piccoli: macchie ,

ciato , con qualche macchinlina nera la

teralmente,ed una macchia pi gran


de nera o_sservaai fra i lati del petto,
e la base della cervice. h'addome di
color bianco ceciato, Ie tettrici dell'ali

sono brune nere nel mezzo, col margine


ceciato.lionato; le remiganti

hanno un

color cenerino neraatro, lesterna nel


margine esterno bianca ceciatn , ed una
delle secondarie eguale in lunghezza
alle primarie pi grandi. La coda pi
lunga delle ali, le tettrici esterne sono

una gran piastra. nera, il che distingue


forse i maschi dalle lemmine. Il ventre
bianco , come pure il sottocoda, i tarsi,
e le unghie sono grigie bianche. Questa ceciate lionato, con una gran mapchia
e ecie, che trovasi nel mezzogiorno della cupeata alla base del margine interno ,
Irancia , in Italia {in Sardegna, 1; in la seconda nera, col lato esterno ceciato,
Spagna, vola ordinariamente sola, ni
la terza, e quarta nere ,cotrsotlilissimo
dilca nei campi di grano, o nei prati , mn_lgine ceciato: le quattro medie sono
come le lodole panterane, e partorisce pi corte dell'altre, e colorite presso a
quattro, o cinque uova biancastre porpo- ' poco come le penne del aopraccoda , e
rine, con_ grandi macchie ccnerine, e solo hanno la parte media pi nera. Le
con punti scuri cupi.
penne del sottocoda son hianclie,i piedi
Quest' uccello , che vive cinque anni grigi carnicini, i diti corti, le unghie
dei diti anteriori corte, e grosse, e
circa, riunisce ad una voce natural
mente piacevolissima il talento di con
quella del dito posteriore aubeguale
traltare il canto degli altri uccelli; e al dito. '
per necessario esercitarlo nella ana gio
" Giovani nqann' la prima muta.
vent,e atal uopo ai prendono i nidiaci, Hanno le penne delle parti iiperiori mar
51 c:l_oano primieramente con un pasto
ginate di Ceciato, ,il qual margine del
fatto "I parte di cuor di castrato, quindi
lato interno pi distintamente sepa
con semi tritati con midolla di pane,e rato dallaltro color della penna , me
bisogna porre nella gabbia un CalCitlilC
diante un orlo ucraslro.
cm, sul quale le lodole calandre arruo
Non sappiamo se nell'inverno questa
tano
becco, e della rena per spalli
sorta di Lodola si trattenga in Tosca
narvm.
na; ma essa vi si "ma comunissima
" Le Calandre sono comuni in T0
nella primavera, e nell'autunno, par
scapa, e specialmente nelle Maremme,
ticolarmente sulle praterie non lonta

ed 1 piani del Grossetano, dell'0rbe

ne dal mare. Nel Pisano piuttosto

ALI.

( {502 )

ALL

rara: ma nel ian di Grosseto se no


veggouo branchi ' innumerevoli, parti

che aveva determinato anpde a col


locarlo fra i promero i, ma ne differi

colarmente

sce assai , e ai avvicma alla lodola per

nel maggio , quando tor

pano dallAll'rka.
no esse cosi poco
pauroso, che appena si scansano per la
sciar passar il cavallo di chi viaggia.
Vivono bec in gabbia , e si addomesti
cano sollecitamente. (Savi Ornit. Toso.
Tomo a. pag. 67. e 68.)

la lunghezza dell'unghia posteriore.ll


suo abito variato superiormente di

LoDor.a a CIAVA'IIA GIALLA, Alauda


Copensi.v li. , 'lav. color. di Buil'. N.

Ssmons Sscoxrm. Allodole col cigb.

564. g. a. Al Capo di Buona Speranza


incontrai nesta-specie, lunga otto pol
lici, coll's ito bruno variato di grigio;
la gola, e la parte alta del collo di

Carit.ccco minuto, allungato.


flg. I. Questa'specie, che porta anche

un belcolor ranciato, urlato di un cer

il nome di lodola delle'strade' , lodola

bruno , di rosso biondo , e di bianco ,

la parte inferiore , binncastra, sparsa


di macchie nericcic bialnnghe.

La Lonnr.a carrennaccra, Alaudn cri


stata L., 'lnv. color. di Bu'on, N. 5n3,

<;hio ner0| i so raccigli son gialli, il


cornuh , ldola a cres_ta , lodola grossa
ventre bianco giallastra, le pennedellc , col ciuffo, lodola delle vigne, lodola di
' ali brune con-un margine giallo alle pri
Brio, galante verdamge , (galerita ver
me, e grigio all"ltre,'e quelle della dangiolo) ha sei pollici e nove linee
di,lnnghezza totale. Le penne, che cuo
coda hanno il medesimo colore, ma le
quattro pi esterne da ciascuna parte pron la testa, e tutta la parte superiore'
del cor , hanno il centro grigio cupo,
son terminate di bianco. Non bisogna
wnfopder nesta I:odola. col Cacico ferro coll orli? pi chiaro , ed il cin'o for
. matb di non no a dodici piume stret
di cavallo 'Amcnca.
Lomn a oonzsnerro seno , Alauda
alpcstrir L. , 2lav. 32 , tom. l. di Ca

'tesby, Hist._ Carol. Questa specie, grande


quanto la' lodola panterana, della quale

imita pure il canto, ha il becco, e il


vertice neri, la parte superiore del Corpo,
e le penne dell ali , e della coda rosse
baie strisciate di scuro. Una fascia gialla,
che parte dal becco, passa sotto gli oc
chi, si stende sulla gola , o sul collo ,
ed contornata da un cerchio nero, che
forma un gorzaletto; il petto; e tutta

te, un poco allungate e che si abbassano

indietro a piacere dell' animale. Sopra


i lati della testa , all'altezza degli oc
chi ,osservasi una fascia bianca rassic
cia,tutto il disotto bianco scuro con

ticchiolature brune cupe. sulla parte


inferiore del collo, e sui anchi. Le ali

sono gri le brune, le due penne caudali


interme ie bruniccie, con un color ros

siccio sbiadato , e le altre brune cupe


pendenti al nero. il becc'o bruno sopra,
biancastro sotto , lungo , e presenta

la parte inferiore del corpo di color un'incurvatura , che va aumentandosi.


, pagliato cupo , i piedi, o e unghie son coll"et, i piedi, e le unghie sono gri
gie biancastre. La testa pi grossa , il
nere, e la femmina dilfcri3ce dal ma
schio per avere la testa sempli6emente . becco pi robusto, e il petto pi nero,
nericcia, o il dorso grigio con striscie sono i caratteri distintivi del maschio.
brune.

Questa specie, detta anche lodola delle

V. Tav. 575. g. 2.
" Giovani avanti la prima muta.

dune , IOdOIa-d inverno, dodo]: della


Hanno le penne d' un color pi chiaro
neve, trovasi nell America Settentrio
che gli adulti, con una macchia bianca
, nale , nella Russia , nella Pollonia , e ' in cima; macchia con punta , che at
tacca allo stelo; una fascia ceciata lio
nella Mongolia '; viaggia a branchi , si
natd fa margine al rimanente della pela
- ciba d' rbe, di. vena , e d'altri semi ,
na , ed una sottile stria nera limita in
sta a terra, canta poco, ed ottima a
vari luoghi dal lato interno , pi chia
mangiarsi.
La lodola a cintura sacerdotale o ramente questo margine. ( Savi Orna}.
Toso. Tomo 2. pag.
.
lodola di Siberia , Alauda uva L.,
* Le lodole cappellaccie dimorano a
1: resentata al N." 650, g. 2 , 'Iav.
c or. di Bu'on, e la lodola mongolica, preferenza lungo i ma ini delle strade,
Alauda mongolica L., sembrano essere e dei fossi ore del con in cavallino fru
gano i semi nonldigeriti;fr8qnentsno an
due sinonimi di questa specie.
che i contorni dei villaggi, si posano sui
' Looor.a Siam, Alauda africana L. ,
monti
di letame , sui muri di recinto ,
Tsv. color. di Bu'on N. 712. Questo
uccello del Capo di Buona Speranza ha e poco si vedono in mezzo ai campi.
otto pollici di lunghezza. Il suo becco Nei primi giorni di primavera la item
nero , ed allungato ha un'ineurvatura,

mina fabbrica il nido in terra, vicino

ALL

( 503 )

alle strade, o ne'%amf , 0 IB' "ti .


riunendo insieme rozumente di! l di
eno , e vi -parto_riacc quattro, 6 cmque

ALL
'" Fabbrica il nido nelle vallatelle

dei monti, o de colli,v ove sono, degli


alberetti, ma non bosco folto , e quasi

uova, con molte-macchiuzze brune. ne

mai fra il grano. Lo pone nulla terra

rastrc sopra un fondo generino chiaro.


Le lodole cappellgdie non mlano a
branchi, n cangiau0 stallone durante
l'inVerno,ebenche usata specie sia mol
to meno comune de la lodola pauterana ,
si trova per nella maggior parte delle
regioni europee, e soprattutto nelle
temperate. ll ano canto naturale pi

fra l erbe , o ai piedi di qualche ce


e foglie nocche. Contiene quattro, o cin
que uova assai grosse, rotondate, bian
che, ed asperse di moltissimi punti
irregolari , color di Cioccolata! questi,
attorno allestremit pi ottusa, essen

dolce di quello della lodola pantera_na,

dovi in maggior numero, formano una

ed ha una capaci singolare nell' 1m.


parar in poco le po le arietta , che le

specie di corona. Savi Orm't. Toso.


Tomo 2.0 pag. 66.
"" La lodola mattolina assai co

Vengono insegnate.
,
V
Coi lacci, collo siras(ino, e collo reti

spuglio; esternamente fatto con museo


grossolano , internamente di pagliuzzc,

mune in Toscana , e se ne fa partico


3 arte , o\da lodole, ai prendono nel
larmente la caccia in autunno con le
\
1 autunno qluesti .uncelli, ed i nidiaci si , reti aperte, 0 da lodole, e doni pare

allevano co cuore di beve, o di castra


to minutamente tritato , e con seme
di canapa achidcciato , e miglio , ma
difcilmente si achzzano alla schiavi
t , e vivono poco tempo in gabbia."
" La Lodola (hppellaccia comu
nissima in Toscana per tutti i campi,
e praterie tanto di monte, che di

inno,

al all'aperto , che in luogo alberato,


ed per noi un uccello stazionario,
bench in parti pi settentrionali del
|' Europa emigri in autunno.
Looou narromxu , o 1orravrnna , o
Lonomuo, Alauda arborea Lin., Alauda

hemorosa Grnel. , Tav. color. di Buffon


N. 503, g. 2. Questa piccola lodola
col ciui'o diilerisce dalla precedente

ta_i , aveudoue' qualcuna ingabbiata per


richiamo, e nel] inverno molte aipren
,dono ai lacci.

Louou canna , Alaudd, andata


Gmel., 'lav. color.di Bn'on N-? 6651.
Questa specie, che in grandezza, e nelle
sue differenti proporzioni molto si avvi
cina alla loxlola cappellaccia , ha sei
pollici , e nove linee di lunghezza-_Gli
occhi sono contornati di bianco, e la

testa or,uata di alcune piume nere al


centro, e col margine bianco, che si al

zano a ciuilo.
bruno nero su
del corpo, e
bionda chiara.

ll centro delle penne e


tutta la parte su criure
la circonferenza rocca
Le grandi tettrici delle

ali sono neriece, colla punta' bianca ,

terzo, e nel becco diritto, un peto.as

le penne delle ali, e della coda , brune


nel mezzo, hanno gli orli di color lio

aottigliato. Il ciuffo in p>porzione


pi lungo di quello della lodola cap

naito, eccettuato alcune delle prime,


nelle
uali bianco. Il fondo della

pellaccia , ed il ano abito , hruniccio

hito iancastro su tutte le 'parti infe


riori del corpo, osservandou per una
leggera velatura ossa bionda sopra la
gola. Questa specie distinguesi pi par

nella sua grandezza, che minore d un

sopra, bianco

Sotto , con una serie

longitudinale di piccole ticchiolature.


brune, che scendono dall' angolo del
becco sopra ciascun lato della gola , ed
i piedi sono rosaastri.
' 'lronsi in vari dipartimenti della
Francia , in Germania , in ltalia , in
Olanda, in Inghilterra, ed il suo canto
consiste in un schio, che fa udire

mentre vola , e che si esprime molto


b_e Con il di lei nome Totmvilla,
giacdi continuamente ripete toltavl,
IOUW, contraffacendo qualche volta ,
bench assai male , quello degli altri
uccelli. Il maschio canta con bella mm,
e_ molto piaceVolmente, come dice l0
lina, anca nella notte. Questa specie
corre in branchi nei campi , ma pi
comunemente dimora nei luoghi selvo
al , nelle macchie , ed ancn nei boschi,

E non di rado vedasi posata su i rami.

tkolarmen_te per. le macchie nere, e tra


sversali, che formano una specie di pia

stra sullalto del petto, mentre la parte


bassa del medesimo, 'come pure_1 lati
del collo, presentano delle macchie lon
gituclimdi brune.
.
Quest' uccello,

che

incontram

nel

mezzogiorno della Francia, e sprat

tutto nel dipartimento delle Bocche del


Rodano, vive di bruchi, di cavallette, e

daltri insetti. Canta allo spuntar del


giorno , ed il maschio , pi fedele che
nelle altre specie di questo genere, non
abbandona mai la sua femmina, e men
tre uno di casi va in traccia di cibo ,
veglia l'altro alla sicurezza comune.

"' Riguardo alla Lodola ondata gior-i


qui 1' aVVertirc , che pqp una specie
\

ALL
distinta e separata di

.( 564)
auto genere, ma

un indiiiduo giovane della Lodola cap.

au.

e quello di Allodoe' , o Lodola ma


ciuffo ," Alauda non er'haga ;- al Elen

ninlr' phall'a Lin.-, che voi


ate
pelliccia avanti la prima muta.
Chiainn3i Pesce-Topo, o Nicch_lo di Re.
Lupona con cmn'o del Senegal , 4
V. Brenno. (F, M. D.) _
- il
lamlu .wnegqlenu': Gmel., 'lav. C0
Ior. di Buli'on N.0 504., g. I. Questa . annooous -Dl - Maae.. (0M1.)
specie, che ha pure il nome di piviere, Sono_im ro_priamentw conosciuti sotto
o Lndol:i del Senegal, e grande quanto qeatp {ienom'mazione alcuni uccelli,
. _ la Lodola panterana. il ciull'o si raaao

i>quai

requentan0le rive del mare ,

- Miglia .a quello della lodola cappellact:ia , e che appariengono al genere Famosa


le pemiq.auperiori del corpo son brune . Cuv. ,(lmnga cinclu: Linn. , e Scola
col margiimgligio, il diaotto del corpo pnx suburcuata Gmel., volgarmente
biancastro con alcune macchie brune chiamata Piovdnello panciarosm, Trin
eul davan'ti del collo, e le penne delle ga alpina Lin. , Piuvanellu pancz'ane
ali sono grigie brune orlate di generi ra, e Seolopax pusilltl Gmel. , Trinqa
.no. La coda, grigiarossiccia sotto , ha pusilla. Montagu, Gambecc/u'a. V. 1:
le due penne intermedie grigie, e latera
amua. (Ca. D.
' li brune ,- e la pi esterne da ciascun

" ALLOEATHiEROS. (8%) mm: ha

Lato bianCa rosaiccia.Abiia questa a ecie


al Senegal
ai appollaia
sugli al , eri.
Au.oooaa
con, ecaurro.
del Malabar
A-V

indicato sotto questo nome quella ape


ci: di andropngqn,_( ambiguum), che
Miehaux scopr nell'America setten
trionale, e di cui 'Palia'sot de Beauvois
ha fatto il suo genere gymnopagon. V.
Graxorocon.

landa malubul'ic Gmel. Questa Ipe


cie stata descritta da Sonn'erqt nel

suo viaggio ail' Indie, ed alla China ,


'lom. 2-, Tau. 1|3, g. I. La qua lun

hezza totale cinque pollici, e nove


iinee, il becco nero , il ciulio formato

di piume brune terminate da una fascia


[bianca , e i1u8lle del collo sono rosse
bionde chiare con _una fascia longitudi
nale nera. Le penne , che cuoprono la
parte,superiore del corpo , sono brune
nel centro, e rousiccie nella circonfe

renza con una macchia'biauca allestre


mit , e la gola , ed il ventre bianco
rossiccm. (Ca. 1).)
" Cuvicr, e Vieillot anll'esempio di
Bechslein, Meyer , e 'Iemmiuck, ha_nuo

separato dal genere Allodola, Alaqda,


alcuni uccelli, che ne formavan parte,
e amo la Pis'pola comune, Alandn prg
rtcnu'; Gmel., il Prispolone, Aluudu tri

v'iulia -Gmel., cc. ec. Ambedue hanno


adottato il nome latino ,Aulhu: , col
qnaie gi lAldrovando indic la ae
cond'a di tali. specie, e il motivo priu
Cipale, che gli ha determinati a smem
brare questi uccelli dal genere Allodola,

Alnndu, le amarginatura della man


dibula superiore del loro becco, sottile,
e .ciliudrido, come quello del genere Mu
tucilla. Le pccie_pertanto , le quali a parengond nel Dizionario Francese alia
ter a sezione , che comprende le Allo
dole piapole , saranno da noi descritte
allf articolo Parona, Anthm ,come ab
biamo accennato in principio. (Cu. D.
ALLODOLA. Shu'ol.) il Rondelezio ,
il Gesnero, ed a tri antichi autori hanno

'ALLOFILO . DEQCEIUAN._ (Bot.) fu


lophrlu: zeylunicus, Linn. E un arbo

acello poco conosciuto dai botanici, che


ha labito del _luurus cumphura, ed ap
partiene alla ottnndria monoginia del
aietemn aealuqnle. Le sue foglie aon'o al
terne , piccinolate', ovali, appuntate,
lisce e venute; i ori nascono su piccoli
racemi ascellari; hanno un calice con
quattro divisioni rotondte, delle quali

le due opposte sono pi piccole,quattro


petali 'cou unghia larga, pi picodi del
calice; o'lto atami, uno atilo bida , e
quattro atinirni. il frutto e incognito.
' Questo carattere incompleto aveva

impegnato Juasieu rriportal" questo e


nere, aempre con dubbio, alla ne de la
famiglia delle guttifere; ma riconobbe
ben presto che doveva rientrare in
quella delle saponarie , e cred inoltre
che non {esse che una specie di orni
thrope , che ha la medesima organizza
zione, e il di cui frutto ben conosciuto.
Willdenow sospetta questa identit , la
quale confermata da Swartz, chiamando
allophyllus molte specie che Willdenow

ed altri riuniscono al genere orli/[bro


ha. V. Onmraorz. Decmdolle (Prof/f.
il. I, p. 610! ha inluso l' ulluphfliu
zeylanicm di Linneo nel _ enere salmi!

delia , colla indicazione i achmidelia


allnphylus. (D. P.)
" Alcuni hanno scritto allaphylu:
con una aola 1, ed altri allop/xlu:

con due Il, facrndo i primi derivar

applicato il nome di Allodola, o Lodoln

questa nome da allocpvle; (allophylos)

cappellaccia;Alauda crietatu, al Bien

cio foresticro , straniero, poich In tre

niua cuqudlud, Blenru'ua gulcrila Liu. ,


M'.
- !

W__wa_v '_

ALL

.C-505 )

dato che le piante riferite a. questo ge

ALL

frutti di due variet. non ben note del


L.
p ru: commum'i,
.

nere fossero naturali del Cellau , e de

rivandolo.i secondi da alla; ( alla! ) " ALLORlNA &qua]. (801.) Nome di


cio diverso , differente , a pvlov ' una variet del 0124 europaaa , L., che
il Micheli (Rur. MSS.) ha Cosi denita:
(phyllon ) cio foglia, a motivo dellm
diversa grandezza delle quattro foplio_
line 0 scpali di cui si compone i ca
lice.

olea europuea sntiva , fruclu parve su


brotundo, Imu' magis, quam ad extre
mitalem crnssx'ore,folio angusto, atro

virente. Vi pure un'altra variet non


Boe.) Genere di descritta
dal Micheli, e meno conosciuta
piante stabilito da
illdenow , e rico
della precedente , detta oliva alloro , 0
nosciuto quindi identico coll'allocarpu: ullorino, che ha le foglie larghe,'ritte,
di Kunth. V. Autocanro. (E Casa.)
. e serrate addosso ai rami, e i frutti
" ALLOMENO', Hallomenus. (Entom.) grossi ovali . o rotondati.
>
Genere dellordine dei Coleotteri, se: " ALLORINO [Lumen]. (801.) Una va
zione degli Eteromeri, famiglia degli
riet del citru: medica, cos indicata
Slenelitri , trib dein Elop') (Bgne ani
presso il Mioheli (Bar. MSS.) il quale

ALLOlSPERMUM.

ma] de Cuvier) stabilito da Hellwig, e

cosi la descrive: Limon fol's Lauri,

adottato da LatreilleI che gli assegna cum apicibus bidir et retro re/lexz1,
per caratteri: antenneliformi , corte ,
oblongo , coru'ce q'mtuor linea:
mserte presso -una smarginatura dagli fruclu
crasso, medulla acida in novcm apatia
occhi, inserzione nuda , tutti li arti
divida.

coli dei tarsi intieri , mandibu e smar AL LORO-(801.)LGUPUI, genere di piante


ginate alla cima , palpi massillari pi dicotiledonl, a fiori incompleti, dioici
grandi dei labiali, un oco pi grossi
oermafroditi, della famiglia delle lau
allestremit, assotti liati alla punta , , rine e dellenneandria monoginia di
l'ultimo articolo uasi cilindrico,palpi
Linneo. Esso o're per carattere essen
labiali liformi. uesto genere riunito ziale; un calice di quattro, cinqueo sei
da llliger a quello del Scrropalpi (V.
corolla non esistente ; sei
Serropalpo) stato adottato da laykull, odivisioni;
dodici stami disposti su due ordini,
che per sembra aver cangiato e bella
colle antere posate suin orli dei la
gusta la sua denominazione in quella
menti, le quali si aprono dalla base alla
'Hnllominus, AUomino. Gli Allomeni
sommit; un ovario supero; uno stilo,
formavano precedentemente parte del ge
uno stimma. Il frutto una drupa l-lo
nere Dircea del Fabrcio (Syst.Eleuth.),'
culare, contenente un nocciolo mono
e devesi considerare come tipo del ge
sperma.
_
nere.
.
Questo genere contiene alcuni alberi
L' Allomeno umerale,qulomenus hu
ed arboscelli, arte originari dei paesi
meralis di Latreille (Gener. Crust. e
Caldi temperati, parte del clima bru
lnsect. T. II. p. igj., e Tom. I. 'lab. io.
Ciante dei tropici, e parte delle con
g. Il.) delineato da Panzer (Faun. ln
trade settentrionali dell' America, cc.
Questi ultimi sono capaci di essere tra

sect. Germ. Fasc. 16. Tab. 17.), e de


scritto da Pnykull sotto _il nome d Hul:
bfpunclulus. Trovasi in Germania,e in

piantati nei nostri climi d' Europa, e


possano resistere ai rigori degl' inverni:
alcuni altri non possono esistervi se non

Svezia sotto le scorze dei vecchi alberi,

e nei boleti. Si pu ancor citare gli Al


lolneni _/uscus di Gyllenhal , ovvero
arillnris d'llliger, qm': di Paykull ,
e eruoxu;

dello

quando, durante la cattiva sta ione, si

stesso, che sembra

essere la medesima specie dell'Hul: un


dulu: di Panzer (loc. cit. Fasc. 68. 'lab.
23.) L'Hullomenus micans dHellwig,
Paykull, e Duftschrnid, o Megatoma

micans dHerbst, divenuto il tipo


del genere Orchesia. V. Oncnssu(Dic

tengono nella stufa calda o nell arancio


ra. Questi alberi hanno delle foglie sem
plici, ordinariamente alterne; i ori pic
coli, dia sti spessissimo in pannocchie
terminali. La maggior parte di questi sono
aromatici, ed interessano per la loro
utilit, pr i loro prodotti e per luso
che se ne fa tanto nell economia dome
stica , che in medicina.

tion. clan.)

ALLONITE. (Min.) Per un error ti 0


racn stato cosi alterato il nome el
'nllanil8,

nuova specie

minerale V.

ALLANITI.

"" (Bot.)
ALLORA
Hanno
I ALLORONA
questa denominazione
[Pena i

a Gli allori, dice Desioniaints, non


sono per anche ben conosciuti: poich
questi alberi, originari dei paesi stra
nieri, si trovano il orsi in terre molto
distanti fra loro. Be Indie orientali, il

Giappone , le Molucche, le isole di

Francia e di Borbone ,8quclle del MI


Dizion. da! Scienze Nat

ALL

ALL

.( 506 )

dagascar, di Berno, di Sumatra, le Au-


lilla, il Per ed il Messico, in Guiana

Virgilio fa rimontare no al secolo


d' Enea il costume di cingere d'allo

francese, le Canarie, eqc. , ne producono

ro la

alcune specie. le quali sono intieramente

che i Romani lo adottarono no dai

sconosciute, o intorno alle 1uali noi non

tempi iii remoti. i generali, nei tri0ut,


non so ose ne amavano la testa, ma lo

abbiamo che nozioni "g e o incom

fronte dei

vincitori, ed certo

Itenevann ancora in mano; ed i primi ma

plets.'n

Foglie persistenti.
Aspoao consona, Laura: nobili: , Linn.;
Larnk., III. gen.; tab. 3a! , g. 1;
D'ukm., Arbr., edil. nov., 32 , Dodon.
Pempt., 489, Lohel , Iran. e, tab. I l,
volgarmente lauro, alloro, alloro da
-

alelli, orbncq. Albero sempre verde,


i una bellissima forma, di media gran
dezza, col tronco che si alza da venti a

venticinque iedi e in. I suoi rami sono


diritti,- ad ossnti s tronco; le foglie
alterna, picciuolate , glabre, dure , co
riucee , un poco ondulate sui margini,
lunghe da quattro a cinque pollici; i
ori piccoli, di colore erbacao, o alquan

to giallastra , disposti in piccoli pac


chetti uscellari, mediocrernente pedunco
lati, muniti di brattee 'concave, cadu

che, in scaglie; il calice glahro, di


quattroo cinque divisioni ovuli- otto o
dieci stami nei fiori maschi. Le bac
che sono ovali, biancastre , un poco

nerastre che rimangono dcnudata alla


loro base per la caduta del calice.
Quest'albero cresce naturalmente nella
Grecia, nel Levante, sulle coste di Bar
beria, in Italia; ed molto tempo che
si naturalizzato nelle parti meridio
nali della Francia. Verun albero ha go
duto presso gli antichi di una maggiore
celebrit, n mai stato cosi spesso can

tpto dai poeti. Esso elaconsscrato par


ticolarmente al Dio dei versi, il quale
.'f lo adott pure r suo albero favorito .
allorch Dafne uggendo gli amplessi di
ur, fu convertita in alloro:itempli e
le are di questo stesso Nume, non meno
chi: il tripode di Pitia, ornavansi coi ra
mr e celle foglie di questalhero. Pre
v tedevasi , e ci sicuramente a cagione
- < del suo odore penetrante ed aromatico,

che comunicassc lo spirito di profezia e


lentusiasmo poetico: il perche i' poeti
costumavm di coronarsi d' alloro. Per
altro sembra, secondo certe medaglie
e vari rhouumenti dellantichit , che
non sempre coi rami dalloro si for
masse la corona dei vincitori nei gino
chi del Circo e nei 'lron, ma sib
beue col ruscur hypoplqyllrlrn, che, per
questo motivo appunto, ne ha conservato il
nome pressoin antichi botanici, chiaman

dolo laurus alexnndrinu.

gistrati di Roma, i Dittatori ed iCon


soli, avevano i fasci circondati d' alloro,

allorch se ne erano resi de ni colle loro


conquiste. Questo vegeta_bi e piantavasi
alle porte ed intorno ai palazzi degl'irn
peratori e dei ponteci, onde Plinio lo
appell il Guasnraao na'Casaax: gratis
sr'mu domibusjunilrir, qame sola domo:
erornal, et anse limina Cusarum ex
cubut.

in antico fu articolo di credenza, ge


neralmente assai s arsa, ch lalloro non
fosse mai colpito dal fulmine; e Plinio
racconta che l'imperatore Tiberio coro
navaseheJa fronte nei giorni tempestosi,
per mettersi al sicnm dei fulmini: per
Corneille, nella tragedia dein Orazi, fa
dire al vecchio Orazio in difesa del glio:
' Lauriers , sacrs rumeno: , qn'on Veut
rduire en poudre ,
Vous qui mette: sa tte convert da la
foudra ,
L'abandonner-vous a l'infme Contea_n

Qui fait choir les mchans sous la ml


du bourrani' (I)

Ammesso nella cerimonie religiose ,


ein entrava nei loro misteri; e si ri
guardavano le sue foglie come un istru
mento di divinazione: in fatti presagi
vasi} bene, allorch gittate sul fuoco ,
scoppiettavano molto 3, ed al centrario
era un se no funesto , se facevano poco
strepito. nendo si volevano avere dei
sogni favorevoli, si onevano queste me
desime foglie sotto i capezzale del letto.
Presso i Greci , coloro che avevano cou
sultato loracolo di Apollo, si corona
vano dalloro, nel caso che aves3ero ri

cevuto dal nume un responso favore


vole; come pure presso i Romani, tutti
i messaggieri che recavano questi re:
sponsi, cingevan d'alloro la unta dea
loro dardi. Erano parimente Circondato
d alloro le lettere e le tavolette che
(I)Olauru,0 ramo della sacra pianta,

Che dalla.fronte sua l'ire del Cielo


E i fulmini prescrvi, liaWi chi trrnlq
Volgertz' in polvr? a quel coltello iqamc,
Che fa gli empi cadcr sono la mano
Di carne/ice vile, ul'boie santo,
Abbandona" potresti il divo Augusto 9

(Trad. di Giova Batt. NICCOlH|;.)

LLf

(07)

ALL
.

tonali, e facevasi lo stesso per l va

ture, e, dopo averle infrante si mettono


in una caldaia piena di acqua, che si fa

ocelli vittoriosi. ,.

bollire lentamente

contenevano ll racconto degli esiti fur


,

Nel medio evo l'alloro ha servito


nelle nostre universit a coronare i poeti,
gli artisti e i dotti che si fossero di
stinti per grandi successi. La corona.che
nelle scuole di medicina cinsc per lun 0
tempo la fronte dei giovani dottori, O
Veva esser fatta coi ramoscelli di uc
st' albero, come lo indicano i titoli di
baccellicre di baccalaro, di bacculau
reato, nomi derivati dalle bacche di al
loro o di lauro , [mocae luurrue, che
Volgarmente si dicono pure orbncche.

er qualche ora. Si

versa il liquore bol ente insieme colla


-

ripetono in tal odore. Dopo che sono


alati lavatnellulcoolfrcddo e si sono
accenti all'aria, divengono insolubili
nellacqua, laquale per altro} quando
bollente , pare che ne disciolga una
piccola quantit, poich, diviene un
poco amara. L'alcool a freddo non ne
dircioglie ch'e,alcune tracce , ma quan
do v bollente , li discioglie in toto
lit, come pure fa anche letcre: riot

tenendoli allora allo stato concreto,


Le statue d' Esculnpio coronata d'al
loro , e i rami di quest' albero , messi _ diven ano "secchi e di({facil rottura,
alla porta dei malati , annunziavano
acricc ialando e ccden o sotto i denti
quanto al condas_se nelle sue propriet come lo zotl{o; n acquistano mai, per
medicinali: propriet che erano bastan
quanto si isciolmno ripetutamente e
temente indicate dall' odore soave e hai
si purichino, la grandezza che, si
aamico che esalano tutte

le parti di

ucatalhero, dal sapore aromatico e cdldo


3olle foglie e dei frutti , dallolio vo

vuol, ed al contrario con nuove cri


:tallt'zzaziont' si cambiano in aghi pi

piccoli. Ridiscioglicndoli a_rsorbono _nol -

to alcool, e niscono colfare un gela.cri


latile acre e odorosissimo, e dall' olio
stellina che colla evaporazione 'diyiene
rasso concreto che aornminiatrano questi
rutti medesimi , considerato come re- , di un aspetto setceo o amiantoide.

nolutivo ed atto a quilare i dolori e a


-rsolvere i tumori. Le foglie e i (tutti
sono riguardati come tonici , riscaldnudo
e forticando lo stomaco, facilitando la di
gestione e dissipando le ventosit. Adesso
alloro usato di rado in medicina , ed

Il Sig. Bona;tre ha osservato che


quando questi cristalli, spogliati del
l'olio acre, si trattano cllucido sol

forico, pigliano in principio un color


giallo di zqrano che passa ben pre
sto al rosso crani-iato.
L'acido nitrico a reddo non vin
duce alterazz'0ne acn.ri ile , ma li"fondu
soltanto; 'e questi allora soprannuotano

invece riserbato generalmente come con


dimento nella preparazione di una mol .,
titudine di pietanze , che esso aroma_
lizza e le reudepi gustose.
alla supercie dellacido, come un olio
a Le foglie d'alloro, dice Desfontai
liqru'do, o come fa lo canfora.
nea, scoppiettano quando si bruciano,
Gli alcali caustici non hanno nasi
vet'lllld azione su di loro, n anno
e s[iandono un odore che purica la
ria , e che si respira con piacere. Le
rapunulo, nel qual caso pure l am
bacche danno un Oll0 risolutivo che ado
moniaca.
' "-di _questa
La soluzione' valcoolica
prasi nella medicina umana e veterina
ria. (i) Esse si colgono quando sono ma
sostanza cristallina non arrosm la
carta tinta di laccamua , non induce
(12" Il Slg- Bonastre ha nel l814 ucruna alterazione sulla carta tinta di
pu:licuto un lavoro analitico intorno curcuma, n ritorna al blu. la carta di
alle bacche d'alloro. Egli fra i molti laccnn(il arrossata precedentemente
materiali di cui le ha trovate compo
da un acido vegetabilc; dal che resulta
ate, annovera una sostanza cristallina
che questi cristalli non hanno qualit
la in aghi molto sottili, i quali si o:
acide, n alcaline.

s'ono considerare come otlaedri a are


Esposti questi cristalli allazione del
romboidale , molto prolungati e mo
calore iu un cucchiaio di argento, si
strando di derivure da un ottaedro sim
fondono 5 or rndo alcuni vapori che
metrico romboidale di circa 110 a 60.
odorano che mente di sostanze resina
Questi cristalli inoltre hanno qualche re, e lasciano poco residuo, il quale
analogia colla arma primitiva dello
appena colorato.
zolfo; sono densamente amari a acri,
Gettati su carboni ardenti, ai fon
Odor0si come l' alloro, del quale odore dono, e quindi_si volatilizzano in to
diicilmente si riuano in totalit , talit, esalando un grato odore che
continuando per fungo tempo a rilenera
ricorda quello dell'allora.
una porzione di olio acre entc, da cui
Il Sig. Bozuutre riguarda questa w

rfv_w.__w"

ALL

ALL

(508)

feccia in un sacco di tela un poco rada, stenta. l ramo.melli di nestbero sono


glabri, tubercolosi o no osi, guerni; di
a traverso del quale passa; ai sprcme in
seguito il capomorto perch ne esca il foglie alterne, picciuolate, ovali, glabre,
lunghe da quattio a cinque pollici. I ori
resto dell'olio , che freddandosi si rap
piglia alla supercie_dell'a_tqua: allofa sono piccoli, ermafroditi, vellutati este
quest'olio si racco lie, e si Conserva in

vasi. In altri tempi le bacche d'alloro


erano impiegate nell'arte tintoria. ll le:
gno, quantunque tenero, esb1le_, e a!
rompe con difcolt , e per i invani
ramoscelii si adoprano per coro iure i
iccol barili.
.
Quest'albero riesce molto bene per
decorare certi giardini e certi boschetti
da inverno. Coltivasi allo scoperto nei
nostri climi, ma temo i forti geli ; ed
io pure ne ho veduti dei bellissimi
nella Brcttagns, in vicinanza peraltro
del lido del mare, dove il freddo meno

forte che a Parigi, quantunque sotto


ima medesima latitudine.
Ai.i.oao m ran-rn GHIANDll-ORMI , Laura;
cupularir, Lamk., III. geri., tab. 321 ,

riormente , disposti in pannocchie corte,


sessili, terminali, con piccole brattee

coricave, caduuhe; il lembo del calice


diviso in sei lobi.. \
Questa pianta cresce nei boschi alle
isole di Francia e di Borbone, dove , se

condo che riferisCe Auhlet, il suo legno


serve a far soiltte, assiti ed ogni specie
di mobili. Quando si lavora, esala un

odore forte e sgradevole; e per il suo


colori; si avvicina molto al legno di no
ce. Uli abitanti del paese lo chiamano
nono m cassenna.

Potrebbesi forse a quest albero ag


giungere, come sinonimo o come variet,
a quarcur moluczm del Bumiio (Anib.,
3, pag. 85, tab. 56): nondimeno pre
senta

'ualche differenza ,, essendo i pe

g. 2; Gaertner, de Fruct. , tab. 92.


Quest'alloro notabile per la forma dei
suoi frutti, i quali sono ovali, hislun
gbi , che molto somigliano alle piccole

duncoh molto pi corti , comparendo i


calici tubercolosi, i rami liscissimi e
privi totalmente di nodi. -ll Rumio dice
che il suo legno duro e pesante, che

ghianda di querce, ciascuno dei quali


munito di una cassula turbinata, a orlo

i frutti

troncato, che il tubo del calice persi

sono

molto ricercati dai ciu

g_biali , e che in alcune contrade si fano


torrefare o bollire; e sono cosi mangiati,

tranne quelli per altro di una specie pi


piccola i quali sono pi duri.

stanr.a come particolare, e pr0p0ne di


Annone canroaa. Laiu-us camphora, Linn.;
chiamarla Laurina.

Brej,n., Prodr-, 2, pag. l6, Icon., i6;


Lo stano chimico ha osservato , che
tal). a; Commel., Horl. , i, tal). , 95,
500 grammi di bucohe 11 allora si com
Blacw. , tab. 34 ; Kaempf. ,1Amoen.
ponevano di:
exot;, tab. 77|; acq. , Collccl., 4, tab.
'
gram. decig.

lio volatile ._.m . . . . . . . .


4
Materia cristallina (Laurina.)
5
Olio grasso di color verde. . . 64

Stearina', composta. di olio li

quidoedicera........

355

Resina} composta di una resina

solubile e di mia rotto-tesina.

glulinosn. . . . ... . . I. . . .

Fecola...............ing5
Estratto gommoso . . . . . - . . 86 n
Sostanza analoga alla basso
rina........,.......3an

Acido(quantitapprossimativa.) 6
Zucchero incristalliabik- - n
Parencfuma delle bacche. . . - 94 ii
Umidit..............3z
Albumina, tracce . . . . . . . .
a

3, g. 2. Quest'albero ha un abito ele


gante che si avvicina a quello di un
grosso tiglio, ed ornato di un grazio
so fogliame. Ha la senna nodosa nel
tronco, e verde lucente nei giovani ra
ramoscelli; il legno bianco, poco com
patto, variegato a onde rossastro, e
di un odore aromatico. Questo legno,
seccandosi, piglia un colore rosso leo
nato andante; e col lasso del tempo
la sua supercie diviene dole e porosa,
perch la canfora che vi si contiene, si
volatilizza all'aria, e lascia vuote le
iccole cellule nelle quali ella trovavasi.

e foglie sono alterne , ovali-acute, lo


stre, intiere, lunghe da due a tra pol

i)

lici , segnate da tre nervi longitudinali,

7 a
___.
500
32 rammr' di baccheJranno dato
Colla oro incinerazione:

fra ciascuno dei quali si scor e una


gianduia nel punto di biforcazione di
questi nervi. 1 ori sono piccoli, dioici
o poligami, bianchi, dispoati in piccoli
racemi ascellari; hanno il calice di cm
que o sei divisioni ovali, profonde, un

Residuo salino. . . . . . .' . . .

Sottocarbonato di potassa . .
Carbonatodl'culce. .

Fogliata di calce . . ., . .
\

decigr,

} 4

poco ottuse; li storni in numero di


nove, attaccati al calice, disposti in tre

(509)

ALL

ordini; una4piccola glandnh globulosa,


pedicellata alla base di ciascuno starne
dellordine interno; lo stilo tormotato
da uno stimma ottuso. Il "atto una
drupa rotonda,ygrossa quanto un grosso
pisello, monosperma , di un color por
pora nei-astro, circondata allasua base
dal Calice troncato. Tutte le parti di
quest'albero spandono , mentre si sfre
gano, un odore di canfora.
Quest'albero. interessante cresce al
Giappone e in molte contrade delle 1n
die orientali, e coltivasi in alcuni giar
dini botanici dEuropa. l IUO ori
sbocciano al cominciar dell' estate. La
temperatura del clima, sotto cui l'al
loro Canfora cresce naturalmente, si av

vicina molto a quella di Provenza , lo


che potrebbe indurre a far credere che
questo vegetabile potesse riescire allo
scoperto nei dipartimenti meridionali
della Francia, non richiedendo ein molto
Calore.

_
a Lalloro canton . dice Desfontai
),nes, conosciuto in Europa da un grn_n
numero (1 anni. Nel 1674 Guglielmo

Rhine,medico dell'imperatore del Giap

ALL

mente le radici, poich queste ne con


tengono in maggior copia; le fanno bal
lire in marmitte di ferro, ripiene di
acqua e coperte da un cappello, al quale
adattato un tubo in forma di becco ,
'corne,quello di 1:nlambicrf0. Il calore
sviluppa la Canfora dai pori nei quali
contenuta; essa si sublima, e aderisce

alle pareti'del cappello, dalle quali si


stacca , e

riunita in piccoli

grani, si

chiude in vasi cint di paglia. in tale


stato la Canfora e venduta agli Europei,
i quali la puricano con includi cogniti,
e la riducono in pani, come si vedono
nelle ofcine.

a La canton si volatilizza all' aria, e


brucia senza lasciar residuo carbonosn.
Adoprasi molto di' rado per risolvere i
tumori, per calmare le inammazioni
e per arrestare le cangrene. Presa in
ternamente, eccita la traspirazione e

lorine, e per riguardasi come un ri


medio assai bubno per calmare gli ar
dori della vescica,cagioriati dalle canta
ridi: nalmente entra nella preparazione
di molti medicinali e in certi fuochi di
artizio.

pone, ne invi un ramoscello secco privo

'a La cantore che ci viene dalle isole

di ori e di frutti, a Giacomo Breinio


che lo fece incidere nelle sue Centurie.

dl Sumatra e di Borno , pi rara,

Nel i680, Giovanni Comtnelino ne ri

cev dal Capo di Buona-S

ranza una

giovine pianta fresca, che ci coltiv nel

giardino botanico di Amsterdam. Que


sta in la prima che si vedesse in Europa,
dove un tal vegetahile non i:v peranche
assai sparso, poich non vi fruttica ,
n vi moltiplicato se non per via di
mazze, le quali con grandissima dif

pi trasparente, di un odore pi grato


di quella del Giappone, e in conse
fuenza di pi caro prezzo. Lalbero che
si produce nona! ben conosciuto, ma
secondo quel che ne han detto il Boc
cone

e il

Breinio, diversica molto

dallallorb canfora , poich giunge a


minore altezza, ed ha il legno fungoso,
ed il tr0nco interrotto da nodi,come la

canna. Gli abitanti di quelle isole lo

colt gettano radici. L albero della cau

chiamano torio, e ne levano la Canfora,

fnrrl orisce raramente nei nostri climi.


Gladitsch , che ha pubblicale alcune
osservazioni intorno ad esso nelle Me
morie dell' Accademia di Berlino del
l'anno 1774, riferisce che un individuo
che coltivavasi da parecchi anni nella
Marca di Brandeburg, ori nel 1749;
che una seconda pianta, che aveva quat

non per via di ebullizione,-ma racco


gliendola bella e formata nelle spacca

tordici anni, e che proveniva da margotti,

ori pure nel giardino botanico di Ber


lino nel 1774; che una terza pianta
ebbe anche essa ori ad Helmsted qual.
che tempo dopo; e che nalmente ne
ori una quarta a Dresda. Fra gl' in
dividui che si coltivano nel giardino del

ture del legno e nelle sue bre, do 0


averle divise ed esposte al sole, e a

cendola nalmente passare per staccio


afne di separarne i corpi estranei. (Sue
sta canfora in piccole lamine e in
piccoli grani , n si volatilizza all aria
comele laradliche
recedente.
Il Kemferio
dice
che
della cassia
lignea danno

Museo di storia naturale in Francia, ne

pure della cantava, come anche lo squi


nanto dArabia, andrepogon schoenan
thus, L. a
Trovasi la cantore in molte altre pian
te, {Specialmente nella carronosva_( V.
questa arola) , nell'abrotano , nel ti

ori uno nel 1805.


a La cantore si raccoglie nella pro

mo, ne ramerino, nella salvia, nella


lavandula, e in un gran numero di la

vincia

biale. L'aristolochia pipa, aristolochiq


xypho L., tramanda un forte odore dl
cant'ora, quando questa pianta si taglia
fresca. V. Canosa.

di

Sumatra, al

Giappone , e

nelle isole Gotho. Gli abitanti delle


Clmpagne ai uali afdasi questa Cura,
mdono in sclieggc i rami, e special

_ALL

(5m)

" Assoao sana, Laurua indica, Lia .;

ALL

dora , e eoltivas in alcuni.gldlui beh

Vendl., Obs., tab. 3, g..na; ll _. , , tanici d Europa, dove fa d'uopo; du

Fuma, , tab. 60; Laurus lati/alzo m- ' rante l' inverno, tenerlo nellarau'ciaa.
dica, Barrel. , le. 877. Quest,alberb , R -Anaoao sono, Lanrus borbli_nia, bidn.;
Doham- , Arbn, ed npyr, tela. 33; Cl
quantunque si avvicini all'allorq co
mune, ne di'erisce per il suo'ab1to e tesb. , Carpl. i, tal). 63. Quest albero
non giun e che a un'altezza mediocre;
peri suoi ori. Si alza da trenta a qua
ranta piedi nei paesi ove nasce spopt,a- . ha le fog ie alterne, piane, laueeolate,
neo; ma presso di noi non giunge neppure acute, verdi nella pagina superiore, glau
che e venate nella inferiore; i ori di
alla, met di quest'altezza. Ha una chio
ma ampia e rotonda,- le foglie alterne, sposti in raccmi pannoccbinti , ascellari,
con peduncoli rossi ; i frutti di colore
spa rse , piane, glabre , ovali-lanceolste,
intiere;,i,ori di un bianco giallastro , azzurrognolo, ovali , invilup ti nella
loro parte inferiore da un ca ice o pe
coperti di una peluvia corta , alcuni dei
ualimascbi , altri ermalroditi, disposti rigomo rosso, carnoso, avente la forma
iuymlti racemi terminali ed ascellari:il di una cassula. Quest'ailoro cresce alla
calice di questi ori ba-aai divisioni, e Carolina ed alla Virginia. Coltivasi in
' li starei sono in numero di nove;i Francia al giardino del re, dove passa l'iu
Yeino uellarancicra; ma in italia pro
%rutti sono ovali, bislungbi,biancastri ,
quando sono maturi, e conservano il spera benissimo allo Scoperto, e nel giar
Calice alla loro base. I suoi rami sono dino di Pisa (Savi , Albi della Tosc.,
'l". 11;, p. 101), dove fu portato dall' lu
patenti, con molta midolla , fragili, di
bilterra nel 1793, ha dato pi, voite
color verde chiaro, lisci nella cima, ma
rutti , ed stato moltiplicato per seme.
nella parte inferiore, che pi induri
Il suo legno molto Stimato; ha la
ta , sono tutti coperti di verruche scure,
circolari e bislunghe, concaveoscrepo-' grana ne , e adoprasi con molto van
taggio dagli armajoli. Catesby dicea
late.
_
. _
, " Quest'albero , che cresce alle indie, verna veduti alcuni pezzi scelti, che
a Madera ed all'isole Canarie, fu di l ' rassomigliavano a unraso a onde , e la
di cui bellezza era superiore a ciascun
portato per la prima volta in Porto
altro legno che siasi mai veduto.
'
gallo, dove si mqltiplic in tal quan
_ L alloro rosso non cresce all' isola
tit , da esservi adesso perfettamen
Borbone , come sembrerebbe indicarlo
te naturalizzato. In italia' _cono
sciulo da gran tempo. Fino del 1620, nel _ il suo nome specico, che Linueo ado
giardino Farnese a Roma, ne nacque uno p.r a solo ne di ricordare il genere
Borbor_zia,stabilito da Plumier per quo
da certe bacche che erano state portate
atalbero. .
'
'
dall'plndie. in quel tempo fu conside
rato'come una cannella bastarda, a mo Annone venznoso, Laura; cumlica,'Mo
lin., CML, cdt. germ.,pag. 15|; Lh'lls',
tivodellodorydicannella che traman
Feuill. , Peruv., 3 , pag. 33 , III). 23.
dano le foglie ed i rami C0ulusi. Sono
Grande
albero del Chili , che ha iitrou
moltiinni che coltivesi in Francia al
giardino aq_n, dove passa linvernor-.l eo grosso -quantp il corpo di un uomo ,
nella aranciera; ma nel mezzogiorno Jperto di una scorza verdastra, dalla
della Francia probabile che passerebbe quale scola, col mezzo della incisione ,
allo segperto l' inverno, come in Italia, un liquore dello stesso colore. ,Ha il
dova conserva benissimo le sue foglie, e legno bianco durissimo, che divien roso
soltanto nei freddi pi forti perde le seccandosi; ha i ramoscelli guerniti di
fo'glie ovali lanceolate, persistenti, lisce,
punte dei rami.
,
.
Antonio FETIDO, Laura: focten, Ait., di un verde gajo, glabre in ambe le pa
ine, un poco sinuate nel loro contorno,
Hort. KeW., 2 , pag. 39; Laura: Isa
ungbe due pollici; i ori ascellari ,
deriensis, Lamk. , Encfcl. Queatf al
loro forma un albero poco alto, sempre peduncolati , quasi solitar'; icalici di
verde, ornato di un bei fogliame che visi in quattro lobl ovali. Il frutto di
una drupa quasi lobulosa, grossissima,
gli d l'aspetto di una magnolia.
compressa nelle ne estremit,un poco
spande un odore forte e molto sgra
devole. Le sue foglie sono alterne ovali, acuminata alla sommit.
Quest' albero, chiamato llthi dal 1.
. acute, un poco consistenti, lisce e di
Fenille , a suo parere nocevolissi
uh bel Verde nella pagina superiore, ve
, nate nella inferiore; hanno , per la mas ;1 mo: imperocclx non solo lombra
ricolosa , ma l acqua che
sima parte, ,aicu_ni piccolimiull di peli ' molto
scola da l' albero mentre si taglia, ha
lanosi ne
_
le del loro nervo prin
qualit tanto maligne , che gettan
ci pale.
albero originario di Ma

T __,,,__7

ALL

(511)

dona qualche goccia sulla carne pro


duce /uu enagiqne consideilple._ Ag

giunge lo Stesso autore, _Cllf R|CUIH ma"


rinuri francesi, i qualt Ignqrnvano il
pericolo che vi era nel tagliare que:
st albero, essendo un

giorno andati

a far legna, s incontrarono disgraziata


mente in molte di queste piante; ne
atterrarono alcune", e non accorgendosi
ancora del male che loro minacciava,
ritornarono alle proprie abitazioni , e
molto tranquilli cenaron la sera; ma

ALL

gli usi variati ai quali questi aimpiegano.


Si alza da quindici a venti piedi , ed ac
qulsl.a al suo tronco un diametro di circa
un iede e mezzo; ha la scorza bruna
grigxastralesternamente, che divienedi un
giallo rossastro internamente. Le foglie
sono quasi opposte, coriacee, ovali-bi
slunghe, glabre , intiere , lustre nella
pagina superiore, di un colore smorto
ed un poco cinereo nella inferiore, tra
versate longitudinalmente da tre nervi
molto rilevati, con vene trasverae,

nella mattina del giorno dopo si trova


rono in uno stato cos orribile da recare
spavento. L eniagione _avev: tanto pro:
gredito, che il capo di questi infelicl

Semplici , numerose, lunghe quasi cin

era divenuto di una grossezza straordi

minali; hanno Il calice con sei divisio


ni; nove stami , colle antere lorate da
quattro aperture operculate, d'onde esce
il olviscolo. Il' frutto una drupa
ma e, bruna-biancaslra, lunga un mezzo
pollice, contenente una polpa verde e
untuosa, che inviluppa un nocciolo nel
quale trovasi una mandorla porporina.
V. 'l'av. 727.
.
cnnamomo cresce naturalmente

Daria , il loro viso aveva perdu_ta ogni


forma, per cui non riconoscevasi pi n
occhi, n naso, n verun' altra parte; n
erano meno enal_e tutte le altre mem

bra: dimodoch chi avesse ignorata la


causa del loro male, lungi da pigliarli
per uomini, gli avrebbe presi per mo
stri. Questalbero, malgrado tutto ci,

riesce benissimo nella 605truzione dei


navigli, e tagliasi con molta facilit_
quando verde; ma in ragione che si
secca , divien tanto duro I, quasi quanto
l'acciaio, e lo diviene ancor pi quando
si tiene immerso nell acqua; e per
i navigli che ai costruis'sero con que
sto legno, sarebbero incorrutlibili. I
naturali del paese se ne servono per
ammobiliare le loro abitazioni,essendo
bianco quando si taglia, e pigliaudo un
bel rosso col seccarsi.
Il luurus e:raltata di Swa'tz_ un
altro albero altissimo , il di cui legno,
duro e giallastra , molto stimato per
le costruzioni e ci mobili ,_ ed quasi

que pollici. 1 ori sono piccoli, dioici,


giallastri nell parte interna , vellutati
al dii'uori, disposti in pannocchie ter

nellisola del Ceilan, e coltivasi presen


temenle all'Isola-difrancia, alla Cajen
un , alle Antille cc. , come pure in al

cuni giardini botanici dEuropa: al giar


dino del re in Francia bisogna tenerlo
nella stufa, durante l'inverno. Tutta la
cannella,di cui per gran tempo gli olan
desihanno fornito i due mondi, racco

glievas al Ceilan in un circuito di circa


quattordici leghe, lungo la riva del ma
re. Questo luogo, che porta il nome di
Campo della cannella (Champ de la can
nella ) , si estende da Negambo no a
,Gallires. Gli olandesi Volendo rendersi

legno della maggior parte delle altre spe


cic troppo tenero e troppo molle. Le
foglie sono piane , ovali-lanceolate; i
ori biancastri, piccoli , disposti in

padroni esclusivi del commercio impor


tante di q nesta droga, non ai contentarono
di scacciare i Portoghesi dal Cedan, ma
conquistarono loro anche il regno di C0
chin, sulla costa del Malabar, aliine di
togliere ad essi la vendita della can

racemi numerosi, terminali e ascellari,

nella silveslre o cannella bianca , win

che forman col loro insieme alcuni co


rimbi; il calice ha sei incisioni ottuso;
la drnpa ovale , e circondata dal ca
lice urceolato nella sua met inferiore.

lerana canella
la (quale cresce in
nesto paese. La distrusserb, ed in
s1eme con questa tutti gli altri cinna
momi che erano cresciuti senza essere
coltivati, ed anche una parte di quelli
che si coltivavano: imperocchda una
esperienza di pi di mo anni-erano giunti
a conoscere quanto era la cannella che
poteva occorrere per il loro commercio,
e cosi eran rimasti persuasi che non ne
avrebbero venduta di pi quandanche
l' avessero rilasciata a miglior mercato.
Si dissertato per lungo tempo, per
sapere se la nostra cannella era il cin

il solo di cui si faccia uso , essendo il

Questalbem cresce alla Giamaica.

Azaoaoc'aanau, o cmnauono, Laurus cin


namomum, Linn., Herm., Lngdb., tab.
655; 636; Burm., qul., tab. 2 ; Vol
garrnente, cannella , cannella Jel Gei
lan , cannella ne , cannella regina,
cinnamomo , curiamo, cinnumn. Questo
albero e uno dei pi interessanti del
genere, a motivo dellutilit che ci pre
senta in tutte le sue parti, come per gli
aromati preziosi che somministra, e per

namomum degli Ebrei o quella dei 611'

'( 512)

ALL

ALL

ci; ma (ex-so che questa pianta non

frodi ai conoscono facilmente tanto al

era couosciutadngli antichi, asserzione

sa ore che_ all odore.

che per altro non pu darsi come sicura

sc1ando soggiornare per lungo tempo fra


la buona cannella alcuni bastcmi di can

per ci che risguarda i Greci e i Ro


mani. Per una tal questione rimane

{- ancon indec'isa.
'
'
Quest' albero orisce in febbraio 0
in marzo, e si mantien verde tutto l'au

no. L'et , l'esposizione e la maniera


di coltivare modicano in un modo sin
golare la utilit della scorza che se ne
leva. Que la somministrata dai grossi
rami meno stimato di quella dei ramo
scelli pi delicati, e per la cannella
distinguesi in ne , in mezzane ed in
greggio.

La cannella si raccoglie due volte


l'anno'. La prima ricolta, che la pi
considerabile, si fa dall' aprile [all'a
gosto mentre hanno luogo venti perio
dici e piovosi, e la seconda , che pi

piccola , dal novembre al gennaio , du


rante i venti regolari secchi. Si tagliano
i rami che sono di tre anni, dai quali
si leva

la scorza esterna , staccandols

con un piccolo roncolo, tagliente, tanto


nella curvatura, che nella costola. Colla

punta di questo roncolo si Fende la se


' conda scorza da una estremit all'altra
del ramo, 8 con la costola dello stesso

Dicesi che

lo

nellaprivati, mediantealistillazione, del

loro olio odorosa, lipigliut) le prime


loro virt; ma quando ci sia vero, non
pu accadere che a danno della buona
cannella, sulla quale si son posti questi
bastoni; ed allora chiaro che ella deve

aver perduto tutto ci che essi hanno


ac uialato.
'alloro cinnamorno utile in tutte

le sue
rti. Colla scorza odorosa della
radice, somministra un,olio essenziale
limpido, giallastro, usato tanto inter
namente c e esternamente dain lndia
ni, come diaforetico, diuretico, stoma
chico, carminativo, ed una quantit di
cantore bianchissima, purissima, volati
lissima , la uale raccogliesi con molta
diligenza, CL? riserbat:r per ,i principi
del paese. I vecchi tronchi di quest'al
bcro hanno alcuni nodi che somigliano

il legno di rose, e dai quali l'ebauista


pu trar partito. Le foglie sono molto
grate per il loro odore e per il loro
sapore; sono usato nei bagni aromatici,

e distillandole danno un olio che ha un


odore analogo a quello del garofano, e
asso per correttivo dei purgsnti vio

istrwme'nto si stacca questa a poco alla


,volta. Si raccolgono tutte queste scorze, enti.
g pulendo le pi iccole fra le pi gran
I ori osalano un odore cosi soave, e
di , ed saponen ola al sole , dove sem
cos di'usibil'e da profumare l'atmosfera
pre pi si accartoccian fra loroiu ragione per molte miglia di distanza; e sono la
ase di una conserva e di un'acqua re
che divengono pi secche. in ca po a due
o tre anni l'albero trovasi rivestito di
putate cordiale ed antisterica. Distil
una nuova scorza, la quale si pu al
ando_i frutti, se ne leva un olio vola
lora levare. Ma perch questi alberi
tile, odorosissimo ; e. colla decozione
siano in grado di essere sbucciati, deb
si ottiene una specie di unguento che
gl'lndiani riguardano come assai pro
bono contare un'certo numero di anni,
sebbene possano anche secondo la natura
rio a guarire le contusioni, le fratture,
del suolo , la coltura e la specie, som
e lussazioni, e ci vien portato in pani
ministrare la cannella pi o meno pron
sotto il nome di cera di cannella ,
tamente: infatti gli alberi che crescono facendone il re di Candia fabbricare per
nelle va'llate e nellesabbie minute, sono
le sue bugie che spargono un odore gra
in grado di essere sbucciati in capo a
zwso.
tre anni, laddove l uelli che sono pian
Questi usi variati delle radici, del
tronco, delle foglie , dei ori e dei frut
tati in luoghi umidi, acquitrinosi , o
che sono aduggiati da grandi alberi, ti dell'albero della cannella ci sono
noti quasi uuiCameute per le relazioni
nonsomministrano cos presto la can
dei viaggiatori. Noi peraltro adopriamo
nella , e ne danno invece una quan
tit pi piccola, meno aromatica, e in spesso la cannella come medicinale, ma
Consvgneula contenente meno olio es
Ei frequentemente come condimento.
ssa lusinga ad un tempo il senso del

senziale.

Vi sono certi mercanti che per fare


un guadagno maggiore sulla venditadi
questo aroma, lo

mescolano con

certe

scorza della stessa grossczza e del me


desimo odore , e ve ne sono certi altri

che lo vendono do

averne estratto

1' aroma colla distillazione: ma tali


le

gusto e quello dellodoruto; il suo sa


pore in principio zuccherato, che ben
presto diviene piccante e molto aroma
tico. E queste qualit siche che Carat
terizzano la buona cannella, si trovano

pi o meno sviluppate nella numeros.


variet di questa scorza.

ALL

(513)

ALL

9' 0rdinaripmente _se"ne distinguono tre: bicchieri di vino nel quale era stata l'u
aorte, cio la cannella ne, la mez'tana,
usa la cannlla.
e la re ia. Questa differenza provie- v , La cannella si amministra sotto_ di
ne nEn gglarqete dallet , dalla posr- ' verse forme e a dosi variatissime. Essa
zione e dalla coltura' degli alberi , ma
frequentemente adoprata per coprire un
anche dalle parti diverse dell' alber_o : sapore disgustoso, o per "aumentare l'e
infatti la cannella.dell'albero giovme nergia di Certi medicamenti'. Fourcroy
diversica da quella di un albero vec
raccomanda a coloro che vanno soggetti
chic , la scorza del tronco da quella dei
rami, e la scorza della radice da quella

adiarree abituali, il masticare tutte le

dell'uno e dellaltro. 1 giovani. alberi

mattine della Cannella, e inghiottire la


saliva che ne rimane impregnata. Que

producono la pi ne, e sempre_di infe

sta droga evtra in una moltitudine di

rior qualit in ragione che essi hanno preparazioni farmaceutiche. La terapeu


meno di treanni: coal la cannella greggip, _ tica moderna impiega spesso l acqua
conosciuta' comunemente HL commercio stillata, la tintura spiritosa e il siroppo
col nome di cannella matta e.di t_ca ;_di cannella, che io'no in c'etto _touxci
vezzoni di cannella HAlesandria, non , preziosi.
.
altro che la scorza dei vecchi tronchi, ALLOIO casata, Laura: cassia , Linn.;
e questa tanto per il suo odore, che per Lami., 1. gen. t. Sax, g. 3; Garn.,
il suo sapore e per le sue virt e molto de Fruct., tab. 2; Carua', Rbede ,

inferiore alla cannella ne; n devasi

Malab., I , tab.

.y Berm., Zey., tab.

emmettere per gli usi medici. '


28?; volgarmente ca;sl'll ' lignea, rito
Una buona cannlle deveiser ne, - cas.gia, cannella del Commenda], della
tattile, unij.a, di una rottura leile ; di
un color gi'allo 'cbe tira al rosso, odorosa,
aromatica , di un snpor dolce iecante ,

e nondimeno dolciastro 'e ra evole; e


riceicasi a preferenza quel 11 che, 'iu
p)ezzi piccoli, in bastoni lunghi e sottili.
ltre quella che Spar'sa in tutta l'Eu
ropa , n

consumata

una quantit

grande in America , e s;iecialmenteal


er per la cioccolata di cui gli spagnuo
li nou possono fare a meno. La miglior

"Cucinchina, del Malalmr, caniolinn.


Quest'albero somiglia l'allqrg cann'ella ;
si "alza pi di venticinque piedi da
terra; ha i ramoscelli gracili ,-mimcro
sissimi , russastri , guerniti sempre di
foglie alterne, lanceolate, acute alle
due estremit ," rossastro o porporine .
nella pagina inferiore, con tre nervi
longitudinali} lunghe da cinque a sei
pollici; i ori piccoli , biancastri, pe

csotici , quello che pi convenga allinq

dun lati,dinposti in piccole


nuoc
chic sue e laterali: il-calicedr questi
ori. ha sei divisioni aperte in stella ;
nove atomi pi corti del calice. Il frutto
una bacca ovale, bislunga , un poco

mo: infatti egli ristabilisce maravi liosa

turchiniccia, sostenuta alla spa base dal

mente le forze vitali, rianima il sistema.

calice.

cannella delle lmiie quella delle vi


cinanze di 1Vegambq e',dx Colo'mba.

Quest aroma\ forse fra' tutti gli

nervoso, fortica lo stomaco, dissipa le

Questo albero cresce alle Indie, sulla

atuleuze , eccita 1 azione dell app'a


costa del Malabar nelle iiole, di Giava,
recchio dermoide , calma ' il vomito e di Sumatra, alla Cocinchinaec., e ,col
libera dolumente dalle diarrea cagio
tivasi in alcuni giardini botanici di Eu
nate da atouia. Alcuni osservatori hanno ropa. La sua scorza, impropriamente
pensato che la cannella attivasse in un " aragonata alla Casera a motivo della
modo particolare le propriet vitali
arma sotto cui viene in commercio,'
dellutero; uindi gli ostetricl hanno rotolata sopra sjtessa come la cannel
in altri tempi ricorso all'acqua di can
la, ma di questa molto meno aroma
nella per risvegliare l irritabilit di
tica, di ua_colore pi rosso,- pi grossa,
gugst organo , reso inerte dagli sforzi
molto mucillagginos a di'-un sapore
l parto, e facilitar con t l mezzo sciocco. Ma'sticandola er qualche tem
1 espulsione della placenta.
ourcroy po, lascia in bocca una materia {mu_cco
nota , che in questo caso , del pari che sa , appiccicnnte che si discioghe' Colla
nelle malattie eruttive ,\ si faceva altre saliva. Questa scorza contiene pochis
Volte
un grande
abuso didecl nesta
scorza:
imperocch
le persone
popolo
e gli simo oho volatile, ma una quantit
grandissima di mucillaggine, ed una
abitauli delle campagne, tostoch osscr
porzione di resina.
"!
vavauo che i primi segni dell eruzione
Quelta scorza forticante, calefa
vaiuolosa si manifestavano nei loro li
ciente, nervina; ma tali. propriet sono
gli_, costumavano tener questi ben caldi

caricandoli di panni, e di dar loro molti


Diu'on. delle Scienze Nul.

in lei meno distinte di quello lo siano


nella cannella , colla quale si parl60

09

w: *' ."I.'-

EL

( 514 ).

LL

apeaslsslmb. Peraltrn la 'mngill'agglm: ib- " cigrli , e nondimeno prhebi1e che


'bondanle che essa contiene',.a giunge a ' debba collocarsi -fra ito'nici. 'Linneo-la

queste virt quella di essere olciicun riguarda, come'calefacimte , stanchi


te e ingrassahte, motivo per cdi al ca ,atimolente , carminati9; {per l'a
data sovente come specico nelle malat -nalogia' che ha colle lostlpto"aromti
tie chedipehdono dalla acrimpnia, dalla che_, -egli la propone ne la replica ven
dissoluzione deli umori e dellemaioui .tosa e in ale,malattict eabhi'agnaiio
di 'toniei. Gli abitanti d'll'isola dAm
delle parti solide , come la secchezza
di golu,le tqasi=oatinato, l' ardore dello boina tengono in molta riputazinue
l"olio essenzialeuii questa scorza, uelia
stomaco cc. Il metodo iuigliore d' im

piegarla' 'uello di pfebcr:verla infusa

cura della paralisia, della gotta e della

nel vino.
a una "donazione o infusione
nell'acqua troppo danu_ e muccosa , e
per non pu essere consigliata, se non
col riflesso speciale di trarre qualche
partito da questa mucilb gine. Si d
pure in olvere _couxinciano dalla dose
di quale e grano no a quella di un

ritenzion d' orina ; _e l' usano spesso


Qaternamente nelle contusioni e nelle lus

.mezzo grosso.

'. _

ALLOR0CUL1LAIAI , Laura: culilawang ,


.l_aiim., .Rum'ph., Amb., a, tab. 44. Que
sl..' albero non' ci _ noto nora se non

r la descrizione e per la gura dataue


.

S:I Ru':o, secondo_il quale,

ue_sto

sazioni, purch non vi pia ancora in


ammazione, ossivvoro;qnaadp in con
seguenza 'di questi accidenti, rimanga

qualche ingorgo pala'tmo)e che non ri


a va. ipu amministrar questa scorza
in polvere da dodici a trentasei grani,
e il suo olio esserizi'iile da" una a sei

gocceEntra nella composizione di un


olio , che sotto il nome di .'boboiu'; gode
di una celebrit grande nelle contrade
dove questo vegelabile cusqe.'l giava

nesi, al 'riferire 'del nome ,proi'unlano


vegetabile diviene molto alto ed ,ter
lminato da una cima accestita ; l ma ' con questa scorra le loro stante, l'a
foglie sono glabre, ovali, intiere, tri_nervi doprano pure come tqisticatoritr Per
ra'vvicinate talmente fra loro da semr - dare al ato un odore I6an. -' '[ f
brare opposte; i ori.dis ,st'i in Piccola v "il nome culilqwung, o culilabbn
annocchie lasso, laterali, e terminali. deriva.dallm voci male'ai kulit (scorza)
--YI frutto e una drnpa della farina'di e luwang (garofano),cio scorza garo
'

_
una ghianda, ma _molto pipig:tol, fan_ata..
contenente un nocciolo tinto di un rosso * Augao Murano; Lauruapersea, Liuu.;
purpureo, monoapermo, circondato della S'loan. , Jam. HM. , 2 , pag. (32 , t.
sua parte inferiore dal calice persistente, aaa , f. a; Pluken. , Almeg. , tal. 267,
e con sei divleioni. Questalbeio cresce g- 1'; Ferrea gratixrima , Gaertn. l.,
C_arp., pag. ago; Kunth, in Humb. Nov.
alle Indie Orientali , e alle isole Mo
Ge'n.,"a, pag, 158;; voi armonie noce ge
'1 Ipoche.

'
'
a a

La scorza del culiluban , o oulika

Wan , che trov'a'siyulle farmacia, in


Q }aezzi piani o leggermente curvi, di un

mellu._liellis_sima speme che annoverata

fra gli alberi fruttiferi dell' America.


Qiunge"allaltezza di quaranta piedi e

' 'colore brano 0 rosdnstro, ricoperti di

pur .- sopra un tronco che sostiene una

- #.particelle d' epidermide grigia , glabrr,

chioma semplice, gueruitaassai bene di

'; e.rugoaa , di un odore soave che molto

foglie pmciuolate, ovali, glabre, verdi,

'

,, somiglia. quello del aassoifrasso, e di un un poco glauche o biancastro nella pa


Yaapore acre , caldo , earomaticoz' tali

gina;.inferioge, lunghe da quattro a sei

caratteri variano per altro secondo le'


r.e , e secondo la parte del nlbero da

pollici. I ori piccoli, blancnatri disposti


in pannocchie corte,.hanno un calice
con sei incisioni profondo e bislunghe ,

_cui questo provengoo.. Se ne ottiene

nove stami fertili (Kuntli), con lamenti

. unacqua distillata , lattescente , acre ,

Vellutati. Il Frutto consiste in una drop:


turbinata , pi grossa di una cotogne,
simile a una bella pera senza ombelico,

contrade dove si raccolgono

neste scor

;aromatica, alquanto_amara, e sulia quale


lo rannuota una quantit piccolissima di
iallo

couteucute, sotto una sostanza carnoaa e

, pallido , di un odor_e che si avvicina a


quello del' sassofrasso o della noce mo
acada. Lestratto alcoolico poi ha l0.
,dore e_ il sapore del garofano.
...5 Queta scorza , conosciutrin Europa

densa , un grosso nocciolo mouospen


mo che non aderisce alla polpa, e che
inviluppato dall'afillo, il quale non
tocca esattamente i cotilcdoni, e questi
sguo di una supercie scabra. V. TBV.
4 -l
.
" il sig. Ricord.Madianna ha osser

lm volatile limpido, di un colore

nel n'ne del secolo decimosettimo ,

ltatu adoprata cos poco ,' per cui se


ne conoscono appena le propriet medi

vate alla Guadalupe nei Variet di que

ALL

(515)

;- at' alloro, distinte in: loro taht_o

ALL

'eria

cinetri, ed alcuni altri che hanno un cal

forma , qguto,per il colore"_dex rutti,

tivo apore acquoso insipidisaimo: .

e sono:

neralmeute hanno un 'aap9re particol-.

'

"

1." a frutti tondi everdi; _

2. a {rulli tondi e ivioletti;


3- a, frutti bis]ughi,vioitti; _
4. a frutti bislunghi e verdi; , ;
5- ai frutti mamellari violetti;
(i. a frutti marinellari verdi.
Quest alloro cresce nell America ma

ridionale, ed stato trapiantato dal

re i, che, secondo alcuni, partecipa di

quello del carciofo e dellnnocciuola, e


secondo altri analogo a quello dei
58lil della pistacia vera. Peraltro non
vi in Europa alcu'n frutto che abbia

un gapore che somigli quello precisa


mente dei frutti del ,laurus pensa, i
quali sono mangiati da molti, coudhiq

continente nelle isole vicine_ ed adia


. nandoli, ora con ,agro_ 'di limone e con
Zucchero per dar-loro un sapore ,acirlq,
centi , dimodoch incontrasi qvunqu

nelle citt , nei villaggi ,_'nei. giardini


e in altri luoghi coltivati. Nel 1750 ,
De l E6quclin rateolae al Brasile al
cuni frutti di
net' albero.,'ch ci

ora col pepe-e con aceto. lfrancesico


atumano di mangiarli col lesao , senza

impie arvi aromati, n sale, n po e , e


li tag inno ordinariamente per lo ihng0

port all_lsola-diiraucia , dove furono

insieme colla buccia preaen_tandoli.in

aeminati,e le giovani piante ffuttiCtl


rono otto anni dpo. Questalbero
coltivato in v.arii giardini botanici di
Europa.
_
Il Clusio aveva-creduto che neatnl
loro fosse il persea degli antic i bota
nici, che coltivavaai in Egitto al tempo

pezzi ai conviti. Non Vi a_nimale.che

di Teoi'rasto e di_Diosc'oride, oche tro

vasi pure citato infDiodoro di Sicilia,


in Plinio, e in [Stralioue. Ma il lig.

Delile non di questo parere. Egli


prova (i) che la pianta degli antichi
non poteva es_seic il laurus' per;ea di

Linneo , in quanto "che questo origi

non ne sia gljottissimo , piacendo tanto


ai frugivori,

uanto ai gcai'nivori ,_e in

particolar m

o ai polli e alle vacche,

ai cani ed ai gatti.

E eposiderabile il

guasto che ne fanno alla C6tecrmc o

alla Caram'a alcune larve-di insetti che


ne seno vracissitne.
'
" Il noCcioloche trovasi nel centro
del frutto ripieno di un sugo latteo
che divi_en maso tenendolo es Osta al

laria; e poich lascia sulla biancheria


che tocca una macchia inestinguibile ,
adoprasi qualche volta per inchiostro

nario dellAmerica , e che in oltre la indelebile. _


sdescrizionc cile'ng ha data leoiilto
" La mandorla dicotiledone bianca
' (iii). 4, cap. m9non_ cortVinea queqto giallastra, ma tagliandone un pezzetti),
alloro; e crede di poter riferirlt alla e tenendo esposta all aria la parte ta
x;menia aegy.ptana, L. ,' di cui fa un gliata, piglia in. Quel punto un bel ce
lor roaso annoiato; non buona a mim
genere particolare, sotto il nome di-lm
lanites , e al lcbackh degli antichi arabi, giarsi , a ragione del suo sapore acre e
il di cui frutto raesorniglia il _dattero ,
e che maturando divien dolce e di un
grato sapore ; rarissimo prescntemexite

in Egitto, ma molto pi comune nella,


Nuhia e nell' Abisninia, dove ha" il1
nome di degliq.
* Il frutto di quest albero contiene,
sotto una pelle coriacen che si stacca
facilmepte quando maturo, una polpa
grassa al tatto , quasi inodora e di una
conaisten1.a butirrosa , per cui ebbe il
nome di burro vegetabile; e questa di
un color verde nella parte pi esterna, e
giallastro in quella pi interna. Il suo
sapore varia moltissimo secondo il suo
lo e la sta ione pi o meno piovosa, in
cui Si coglie : infatti ve ne sono dei dol

molto sgradevole. Mentre a S.Domingo,


secondo che narrano. il l. Niuelaon e
Desportel, usata come un afrodisiaco
insieme colla polpa , alla Gnhtlelupa
poi tediuta comyvoleno. il sig. Ri
corc\-Mzuliauna non ha riscontrata in
questi semi veruna uaiit "deletaria;
mir nondimeno consig in a non 'servirs

di tale afrodisiaco', potendo in certi


casi e per certi individui, ricucire al
solutamete pernicioso.
" Si vuole_ che la polpa di questi
frutti sia vantaggiosa per il [lusso del
sangue; e le gemme di quest' albero ,
come pure le foglie sono adopratc in
infusione per ristabilire il corso delle
regole mcnauali, e nelle soppressioni
che accadono dopo il parto; si usano

(i) Emesse questa sua opinione in


un 1% moria latta all'Accudrmia delle
Scienze il di'3o marzo 1818 , e della
qu_zle fece un rapporto il ai'g. chf'on

nelle tisane aperitve. In generale si

lame:

attribuiscono loro molte altre pr0pridil ,

anche nelle cadute e nelle contusioni,

Vr discioglivre il sangue

accaglialo.

i poi qualche medico che fa ordina

.-I= 2 M

(" 516 )

ALL

ALL

mosissimo, che si eleva.da otto e dieci


come
ella di essere stomachiche,
minatxve ed atte a guarire le malath ) iedi dal suolo, che perde le foglie al
pedieolari, litterizia, la colica isterica
'avvicnarsi dell inverno, e che ha i
cc. Giuseppe Roques dice che i ramo
ramoscelli coperti_di una scorza gla
scelli ancor teneri di questfalbero sono bra, bruna o verdastra. Le foglie sono
adoprati come un rimedio sicuro contro alterne ovali , riatrintq alquanto ver
so] la base, un
o acute alla som
la sillide; ma ,RicordMadianuu ci as
aiCura che avendo intrapresa la ' cura mit, glabre,jmo li, verdi, e llqnant0
di due negri a'etti da questo male, non vellutate sugli orli, mentre son giovani;
giunse e_verun favorevo e ri_sultamen_to, i ori-piccoli, di un color giallo erba
per cui dov ricorrere ai sali mcr:uriali ceo, disposti lungo i ramoscelli in pic
coli pacchetti sessili, aventi alla loro
combinati coll'o pio. Finalmente il lau
rus persea , giusta le espressioni
De. base una specie dinvolucro con quattro
sportes, il rimedio universale dei negri scoglie concave che provengono dalla
gemma. I calici si dividono in sei inci
nelle malattie delle donne.
sioni, e contengono nove stami. I frutti
*ll Sig. Ricord-Madianna, nella sua
storia naturale e chimica del lauru: adno piccole bacche rosse in principio ,
quindi brune o nerastre , nude alla base.
persea , indirizzata alla Societ di Far
macia di Parigi e pubblicata nel Jozu-nal 7 'Questalbero originario'della Vir
de lharmacie del 1829 ,-riporta l'analisi
ginia, e coltiv_asi in alcuni giardini di
uropa. Le bacche, del pari che la scor
da lui fatta della polpa e del seme dei
frutti di quest' alloro; e noi riferiremo za, hanno un odoie che si avvicina a
puello del belzuino, ragione per cui
. qui le resultanze da esso ottenute.
u creduto che questo balsamo potesse
scolare da quest' albero, ma il vegeta
"1" Analisi della polpa.
' bile che le produce , a partiene a una
famiglia diversa da que la degli allori,
v 1152 grani hanno dato:
ed la terminalia benzax'n, L. il falso
belzuino viene allo sco orto nei climi
Olio verde o- clorolla /. . .
5
Laurina

.I. . . . . 2:, .f

'l

Olio dolce comElaina. . . . 39


posto di
Stearina. .. _ '25
Materia vegetoanimale. .. . :-. . ,- 60
Muccoso o gomma. . . . - . . .

60

Lignoso. . . . . . . . . - .f. .v.


14
Zucchero non cri:tallizlato. . . tracce
. Acido acetico . . . . . . . . . . tracce
'/ Acqua superata da questa polpa .
w , nel tempo dell operazione ,
"7 compresavi la perdita. . . . .
904

dellItalia e della Francna ec.', e si inol

ti lica per via di pplloni e di margotti.


arsehall dice che in Francia, nel tem

_ po della guerra di .lnghillerra, facevasi


" uso delle sue bacche, in luogo del pepe
garofnato. il popolo le adopra contro
' le coliche ventose; e si VuOl8-,, che il
sugo espresso dalla scorta di quest'al
bero sia un antidoto coutro ilv veleno dei
serpenti a somiglia. Quest'arboscello in
7 contrasi lungo i ruscelli, dal Canad
; no alla Florida.

"'_.>
' a.

'_..:'- a

' "
,..

"

1152

Ehret., tab. 59 60; Plukeu. , Almag. ,


tab. un, 6;. 6; volgarmente sassafrao,

Anaiin' del seme.


I

.M

888 grani hanno dato:

,,

Ameno sassousso , Lauru: sana/ras,


Linn.; Catesb., Caro! , I, tal). 55; Trew.,

'

._

sassofrasso, sassa'ass. Questalloro


grani . un albero alto da venticinque a trenta
ma
piedi ,,ed interessante tanto per la sua

l'ecola amilacea. . ,'.. .,, . . .. .


Estrattive. . i.. r . . . .,-, . . .
63
cqua..... ....p.,'..'..
547
ibra legnosa. . . . ., .' .'. . .
93
Sapone vegetabile . ..; . . . .
63
Acido gallico. . . . . \ . . \ . . tracce

bella forma, quanto perle qualit aro


matiche, non che perle virt del suo
legno. Produce molte bacche , e manda.
una innit di rigetti dalle radici che

" <
888
Foglie ceduo/le. "l.'*'

molta lontananza. I suoi rami sono pa


tenti , e formano una lunga chioma di
belle foglie,le quali urlano molto per la
loro gura e per la loro grandezza, es

Attoao muo-mnzumo , Laura: benzoin ,


Linn.; Commel., Horl. i, tab. 97;
Pluhen., Almag. , tab. i3g, g. 3 , 4;

sono strilcianti , e che si estendono in

Scudo alcune ovali , intiere, altre di


vise in tre lobi, glabre , di un verde

carico nella pagina superiore, glauche in

v_olganpente quro americano, alloro

quella

belzuino , alloro rosso. Arboscello ra

loro base; i, ori piccoli, disposti in

inferiore, molli e Vellutata alla

, 1m-_,-,f

ALL

(5 7 )

APL

nanetti,o in iccoli grappp li, lessi , tando la traspirazionekcutanea ed anche


inci-_ v il sudore, e provocando la secrezione del
pannocchiuti;i loro calice a sei A_
sioni lineari, aperte in stella, con sei
le urine.'Si amministra in polvere, alla
storni nei ori {ermafroditi , e con otto dose dinn grosso , tanto in pillole , che
nei ori maschi._ll frutto, una piccola
in sospensione in
liquido; ridotto
bacca ovale, che maturando piglia un

in sottili scappie, ai adprg in deco

colore azzurro, e si sostiene alfa base

zione, alla dose di una a due once in


due.libbre di. acqua. il suo oliovolatile
dato alla dose di una a dieci gocce

mediante un.calict9, rossastro in forma


di una piccola cupola.
r.
Quest' albero cresce in molte contrade
dell America settentrionale , special

colto zucchero, Il snissol'rasso entra


r
molti nella cura delle malattie silliti

mente nella Florida e nella Carolina iru che, come un,potente sudorico. (Porro)
mezzo alle foreste, nei terreni mescolati " ALLORO- (Bo: ) Nome volgare del
di sabbia e di argilla. Coltiimsi in al.
l'allora comune, l_uurus nobilir, L. In
cuni giardini d' Europa conmolto buon alcune parti della Toscana si applica
successo; e passa benissimo 1 inverno questo nome anche al rurtus tauro-ce
allo scoperto. Ama un terreno leggiero ,
ralus, L. il quale piu comunemente
un poco umido ed anche del terriccio di
conosciuto sotto nello di lauro.
scopa , una esposizione duggiata. Si ** ALLORO DA FEGATELL (Bob)
moltiplica per via di pel cui , di mar
Nome volgare dellalloro comune, lau
gotti e di semi, che ci pervengono dal
rus nobilir, L., derivatoin dall uso
1 America settentrionale. Monards fa che si fa delle sue foglie nelle cucina
Il Kirirno a farlo'conoscere nel 1549; e per Condimeuto dei fa atolli.
'

il
ontingio fu il primo a coltivarloin " ALLORO D' INDIA o INDIANO.
Europa nel 1555.Fioris_ce tutti gli anni ,
88m.) Nome\volgare dellamazza di s.
usa non da frutti.
-;A
-a
inseppe, nenum olearder, L. V- NINO
. [La scorza del sassofrasso rugosa , *" ALLORO INDIANO. .(Bot.) V. AL
friabile, di un color bruno ferru inoso;
LORO yn'mma.

,- f
il suo legno leggiero,_diup co or ri. '* ALLORONA [Pesa
(800!) V. Al
gio di ferro; tanto l'una che 1': NO zoqa Pera.
'
esalano un odore aromatico, analogo 8 * ALLORO SPINOSO. (Boe) Nome
quello del nocchio, hanno -un sapore volgare dell' agrifoglio comune , ile:
acre , bruciante, aromatico. Tali ualit ' . q1jblium, la. V. Aemroemo. (L. D.)
sono pi-manifestenella scorza, c e nel

** ALLORO TINO. (Ben) Noi-ne volgare

legno, pi nei rami e nei ramosclli, che del viburnum timer, L. V. Visuale.
nel tronco. Questo legni; arde mediocre ALLOSURO. (Han) Allosurus, gpnere
menle, ed in America adoprasi cn van
di selci stabilito dal Bernardi, e che
taggio per fare dei fittoni e dei palancati,

corrisponde al ehei'lunthes di Swarta.

che resistono per molto tempo alle ingiurie

V. Casu.ssre. (Lari.

dell'aria. Finch conserva il.suo odore, ALLOT'lERI. Imbl.

Denominazione ,
dicesi che tenga lontani i tarli, le ci
che deriva da greco , e significa alia
mici, e le. tiguuole; e sotto queste punto pirina, cio pinne , che cangiano di po
di vista impiegato come legname-da "'sizioue.
stata proposta a Duvnril
letto e da guardaroba, e alle volte se per indiaare le pinne addog_aiqgli dei
ne spargono ure dei frammenti negli
esci. V. Caro'ra. (H. C.)",". ;.'-'
armadi dove si conservano le vestimenta, A LOUIA. Bel. ) Nome .caraibo_ della
afne di tener lontano la tignuole: la sua patata, Isolanum ti:berosin, L. Da Plu
scorza serve a tingere in aranciato. Le
mier stato dato anche a una pianta
vacche sono avidissime delle sue foglie , americani, che" Aublet Ila riferita al ge
le quali seccate e polverizzate che sia
nere mara_nta, (L)
'
0, si adopran0 alla Luigiana per con ALLUF. (Bos.) Presso gli arabi ina
di1ionar le pietanze; i ori si usano per vasi sotto tal nome.una specie di aro ,
fare delle bevande teiformi_ in molte
arum draeunculus, L.
parti dell'America; cdi suoi frutti sere ALLUGHAS. 380:.) Linneo aveva sotto
Vene di cibo ain uccelli.
questo nome istinto due piante delle
ll_sasaofrasso stato annoverato van
ndie, le quali non gli erano note se
taggrosamente fra Li tonici. Agisce nel non per quel che n'era stato pubblicato
modo stesso delle sostanze aromatiche ,

da Hermann e da Barman. Queste piante,

eccitando il tuono degli organi, e sti


molando istantaneamente il sistema ner
voso; aumentando l'energia dello sto
maeo , e favorendo la digestione; ceci

o piuttosto la prima, stata di poi de


scritta e gurata dal Retzius (Obs. Bot..

Fase. 6, tab. I), sotto il nome d'heri


liera allugas; ma la denominazione

( 518 )

ALL

d'horitx'era / essendo statai_zaata per _un fabbricavaai in tutto il mondo che nel
altro genere, Willdeow Ivi ha sesti.
l'isola di Lifmri , pare che debba_ai con
tuito uella d'hellem'a, Spec. I, pag. venire che 3 ' italiani non abbiano ap
. V. Lteuu. lora.) _ i
preso dagli orientali il modofdi trat
ALLUME. (Chim.) V. Sonno m amn
tare in grande le miniere di allume ,
amu a m Potasa , e sonno in au.u
n}a-clte anzi lo abbiano insegnato ain
unu i: m umoauca.
a tri.

' .
ALLUME. SMm.g questo il nome vol ALLUME DI ROMA. (Chim.) Questa
gare del sa e ,' c e i chimici chiamano denominazione,che in ori ine appar

attua'lmeqte aolfat alcalino d'allumiua,


ed.i mineralogisti, ALLUMXIA scarna.

V. perla stona naturale' di questo sale.


1' articolo Anonima aohta'N.

Auletta
Air.nara
Attuale
ALLUB

n lacmm'anaa.
m raauarca.
m LEVAIH'I.
rwuoso.

ALLUMB_ m mecca.
Au.uua Di Roma.

Per ci che riguarda i caratteri, le dif


ferenze, e la storia di questa diverse
specie d'allume , osservisi' larticolo A1.
LUMIIA SOLFLTA.

B)

" LLUME CA [NA 0 DI FECClA.


(Chi'm.) Nelle arti l:hiamaai cosi una

tiene ad uno dei\ luoghi nei quali fab


bricaai la piir-bella specie di allume,
1ljesentemerite divenuta nasi sinonimo
della bellezza medesima della specie di
questo sale, il quale cosi puro e cosi
compatto, che per produrre gli stessi ef
fetti , ne basta 'una quantit minore di

ALLUME
molti ltri.
Dl S ECCHlQ. (Chim.) ln
dicasi cosl quella specie di solfato di
allumina, che in bei cristalli traspa
renti e brillanti. V. Sonno m amin
amu a meoruu; F.)
ALLUME NATI O. (Chim.) Il vero
allum'e nativo.,,cio il

solfato acido di

qualit di potassa,cli commercio che

allumina e di potesse una ai trova che


in.piccoli_ssima quan it; e in quantit

un sotto carbonato di potaasa imparia

ancora minore , e, pi raramente {tro

simo e asciul10.

vasi quello di allumina e di ammoniaca.


, La massima parte dei retesi allumi na
applica questa denominazione a nella tiyi. sono semplici Ml ati acidi di alluv
speciehllume obesi fa tutto ad un mina (F.)

ALLUME Dl rasamca. (Chim.)

. tempo in qualche fabbrica , come a Ja


vel vicino a Parigi, ova'_s unisce di
rettamente l'allumina all' acido solfo
icoye alla pol.assn.

"" ALLUME DI FEL.C A. (Chim,) V.


Auqu cnnu.

'

-. "

ALLUME Dl ROCCA. .(Chim.) Quan


tunque la maggior parte degli autori
abbiano avanzato che il nome di allume
di rocca.em stato dato a motivo della
f0il? i una rocca che questo sale pi
allevotta , Pure Bergmum allicura

;Clt queito- nome proviene da quelle di

ALLUii-1 PIUMOSO. (Cu'm. ) Sopra


certe fenditure di rocce e sopra certe
caverne s'incontrano alcune elorescenze

saline, bianche , in piccoli (ili allungati


e setacei, che_si dir.qu allume pium_oso,
a che alle volte son vero allume: il
_aolfato di zinco iglia pur questa forma
cristallina. V.
OLFATO m, ronssa , e
aor.ra'ro m zinco. (F:)
ALLUM SCAGLlOLA. (Min.)l lavo
raqti delle fabbriche d'allume cono

scono sotto Questo nome i depositi di


limite, (calce solfata) che iucrostano
icanalettx peri quali fanno scorrere
la lisciv alluminosa. (B.)

Rocba, piccolu citt della iria, oggi


',_detta Edesaa , dove ci retende che siano
. state Stabilitc le prime fabbriche di " ALLU. E USTO. Chim.)cosi detto
,;.questo sale.
.
il solfato acido di al umina e di potassa
.
"* argmann ha indotto ad ammettere che mediante la calcinazione ha perduto
questa derivazione , da ci che n' era lac ma di cristallizzazione.
_li.ll0 detto dal Leibnizio, Opmc., tom ALL MlllllA. (Chim.) Si d questo no
2, P545. li Mercati peraltro, nella sua me alle cave o ai luoghi , dai quali si
Mctalloteca , 0 'na diversamente sulla
leva lallume liacivando le pietre o le
etimologiqdi alume di rocca. Egli cosi
terre alluminoae; cosi dicesi allumiera
si esprime alla pag. 54: a Alumen ru
della TolfreC- 4 F-)
peum vocatur cx praerupto monte vena
ALLUMINA F UATA ALCALlNA.
illa, ca:
a concilur, excidatur;
(CRIOLIB Abild.) (Min.) La cono;cenza
_quae qui cm vena valgo dicilur Rocca
di questa pietra scoperta accidental
di Allume: quare etiam Alumcn Evo/me mente, alcuni anni sono, nel a Groelan
a nonnidh's nuncuputur. Al che ove dia, dovuta ad Abildgaar di Cope
si aggiunge che Diodoro di Sicilia ha naghen. questa tanto pi interessante,
laac1ato aeritlto che questo sale non giacch presenta una triplice combina

'( 519 )

A'LL

ALL

1'Ai), non per auco incontrata nella *' A|zx.nnnu maonsrua. Nome lolentioo
che Haiiy ha dato allo Spinello. V. SN
natura, un: te tata dallarte medesima;
. netto.
'
Non stata ancora osservata in c_ri
stalli regolari , presentandosi ordinaria zumnu scarna. La maggior parte dei
caratteri, che siamo per dare , onde ri
mente in massa sem_itrasparente con he
bnlnsit latticlnose; la sua frattura conoscere I allumina solfata , .e. distin
lamellare; pi dura della calce solfato, guerla dagli altri sali, s,ono raramente
a pliqahili ad essa, tal come trovasi
meno per della uata.
.
_
_
Quando si getta' nellacqua in piccoli nglla natura. Ma [poich glunger non
frammenti, acquista traspa rpnza, ed dire possiamo all esatta cognizione di un
Corpo, se non che riconducendolo al suo
un aspetto gelatinoso , senza che in suo
maggio? grado di purezza , supporremo
cede il discioglimento.
-, - ' '
questo corpo puro quanto esser possa ,
Esposta alla semplice linfoma d. una
e sceglieremo fra le sue ropriel si
candela , vi prova un prinupw di fu
sione; si liquef totalm_ente, e-colu come che, e chimiche, quelle c e devono ca
ratterizzarlo nella sua purezza, e conse
ghiaccio strutto, se Viene assoggettata
allazione del cannellino. Questa su ' guantemente riconoscere la sua presenza
g:olar propriet l'i'veva fatta chiamare allorch misto.
riolite da Abildgaard, con due pai;ole

greche, la prima delle uali signica


ghiaccio, e la seconda pietra ; sembra
per, che questa prima fusione attribnir
debbasi all'acqua di cristallizzazione,
poich a massa liquida si dissecca soste
nendo il fuoco, e diviene di dillcil fu

sione; Quando colla rottura di questa


pietra cercasi di tener dietro alle com
messure naturali da essa mostrate , si

giunge ad un 'pripma retto rettangolare,


le di cui basi sono pi determinate

lu allume puro , e cristallizzato rego


larmente, chiamato dai Chimici solfato

alcalino dallumiua, e dai mineraloghi,


allumina solista alcalina, tris arcate;
la sua forma ordinaria , che in: tempo
stesso , la forma primitiva, rappresenta
l'ottaedro'regolare; rompesi facilmente,
la sua frattura vetrosa, il sa-p0le_
'_ acido insieme ,'ed astringent'e, l'acidit
- reale, e manifestasi cui fu rosse le
tinte ,azzurre 'vegetabili.
molto pi
solubile_a caldo, che a freddo , fon

delle facce, il che indica , chele basi

deai subito al fuoco nella sia acqua di

di questo prisma hanno maggiore esten


sione delle sue facce nella niG0|ain

cristallizzazione, ai gon,snccessiva
mente.diaaeccaai,>e iviene allora spo
gnos'o , e bianco_' opaco.
Hm
Tali sono i numerosi caratteri distin
tivi di questo sale, che tutti sono sen
sibilissimi quando puro. Allorch
mescolato nelle pietre, l'llume ricono
scesi soltanto al suo s'apore. pi acido,
che ma ingente, ed in questo distin
guesi da solfato di ferro. Col quale es

legrante.

'

.._a.

Hai'iy ha osservato inoltre alcuni gat


teggiamenti, i quali snp origano delle
divisioni, che partendosi i,ne diagonali
del prisma, troncherehbero gli angoli
solidi del prisma medesimo , e condur

rebbero cos ad un ottaedro rettangolare

depresso. Il peso specico dell'allumina


uata alcalina di a, 949, e questa
pietra essendo} stata analizzata"da Kla
proth, e Vauquelin, questultimo vi ha
trovato;

Soda . . . . . . ........_,. 32
Allumina . . . . .........21

Acido lluorico, ed acqua . . t . 47


la quale analisi poco di'erisce da quella
di Klaproth , che il

primo vi ha sco

perto la soda.
Fra la propriet di questa pietra due
sono le notabili, che servir debbono di

caratteri essenziali , quella cio di fon


dersi alla amma duna candela, e lal

tra di non diacio'gliersi nellacqua.


Non abbiamo ancora nessuna positiva

notizia sulla situazione geologica di que


stapietra.

" Au.nnnu rana-m e'sacxosa. V. TOPA'LZO.


*" ALLUMINA mana. V. Dusroao.
" Antenna maorosran. V. VAVILLITB.
l

sendo

non di rado frammischiato, si

rendono necessarie le operazioni chimi


che, onde assicurarsi della sua

resenza,

e-quantil. La liscivazione del a'pielr'a,


n reciptazione dell' ossido di rro
me iante il contatto dellfarie,e la 'cri
stallizzazione dell allume , sono ' sim

plici mezzi da impiegai,eche

stano

'per distinguerlo lai solfati di ferro, di


zinco,.e i calce; e soprattutto dal
l'asheato, sostanze, colle-quali stato
qualche volta confuso.
L allumina solfata alcalina traspa
rente non ha la refrazione doppia , ed
avendo noi detto, che la sua forma pri
mitiva era l'ottaedi-o regolare, la sua
molecola integrante deve esserp il te
'traedro regolare.
Questo sale presenta poche variet, e
ne le di forma sono tutte prodotte
dall'arte, essendo lo altre "piuttosto di

ALL

(Suo)

verse maniera 'd essere , che. Vere va


riet.
"
4 . Mir.
'
.).c:
,
Variet dijiir

.
.,,

.\..'
-1 -

7'"
_I._l,

i. Allumina aolfata primitiva.


l'ottiedro regolare; l'inCIdenza_di una
faccia qualunque sulla faccia victna di
log. 18. |6.f'
trasparente , ha item.
pre un eccesso dacido, e quando due
facce opposte sono pi grandi, l'oll9e
dro sembra pi depresSo, essendo questo
l'aspetto, sotto il quale frequentemente
presentasi.

2. Allumi a solfata cubo-ottaedra. P.


A. A. (I). E l'ottaedro con tuttiin
angoli solidi mutati.
3. Allumina solfato cubica A. A.
Questa variata opaca, ha minor dose
(l'acido in eccesso , non ha sapore ,
pocodissolubile , ma contiene.peraltro
della potussa.
H' _
L
e , 4. Allumina solista amorfa: in massa,
seuzmper forma de_terminabilez
5.Allumina solista cmcrezionata, o

. simo tempo, conosciuta. Ne fa menzi 4 e


l'lourhelort che l'ha esattamente' i

!tinla dalla calce solfata , da cui ac


compagnata,ied Olivier la ritrov fra
i banchi di una pietra vulcanica, bian
castra, e friabile, alla distanza di un
chilometro (un quarto di lega) dalla
Citt di
ilo. Questa variet riveste
pure gli scavi formati.in questi banchi,
'ove .mista dimolta dose di calce sol
fato; nondimeno il suo>scavo antichis
simo tuttora vantaggioso, e pare che
questa pietra sia d'una natura analoga
t.'a quella della pietra alluminare della
Tolfs , di cui siamo per parlare.
Lo Smpoli ha trovato l'allume piu
moso nelle miniere di mercurio dldria ,

ove mistcdn calce, e ferro , e l'ha


chiamato Halut'chttm,Alotritto. Sem
bra che questo sale, conosciuto dagli an
tichi, eindicato da Plinio in ltalia, ed

in Egitto, sia la Trichite di Dioscoride.


Lallurnina solfato ura , e cristallizzata
non\ stata ancora rintracciata in veruua
parte, ma un numero rndissimo di
paesi contengono pietre di diverse natu
re, domle u vantaggiosamento estrarsi
questo sa e. Alle Volte totalmente

in stalattite. Dicesi, che questa variet,


e la precedente, sieno state osservate
nelllsola di Milo, e Tonrne'fort rife.
sco, che trovasiessa in pietre piane
armato in queste_pietre, ovvero esse
di no. aa7. millimetri (g. a lq._linee) ne contengono i soli principi , nel qual
di grpsaezsa, applicate sulle pareti delle IV caso si rende necessario di dar motivo
grotte alluminose dell'Isola. di Milo, 3" a tutte quelle circostanze, che sono fa
che altre van formandosene a misura vorevoli alla loro riunione, come lo
che ne vengono tolte, non essendo ore: _spieglieremo' in appresso.
dibile che queste esser possano vere , Le pietre che contengono lallarme, o
masse dallarme, ma piuttosto elore
i suoi principj , sono ordinariamente le
Alcenze dense, e grosse di questo sale. argille schistose , le quali racchiudono
Que}ta- miniera
stata scavata altre nel medesimo tempo dei solfuri di ferro,
volte dagli abitanti, e_;licesi pure, clic e tali schisti sono quasi sempre neri,
l',allnmina solfati: amorfa sia stata tro
e ordinariamente bituminosi , come oa
ava'taa Tavari nella La ponia , sembran
servasi in quelli dell Auvergna, di An
do per che queste notizie meritino di
drarurp nella _Scania, di Freyenwald, e
esser confermate da nuove osservazioni.
di Schwemsol in Germania, e in quelli
6._ Allumina solista brosi. quello delle sponde della Musa presso Liegi.
che ordinariamente "chiamas Allume
I loro strati sono nasi verticali, e
piumoso, ed in lamentibiauchi, se
collocati fra calce car onata turchinic
,ricei, o paralelli, o intrecciati , ed ab.
cia , e conchililera , e strati di carbon
fossile , e di grs micaceo. Gli schisti
biamo' gi accennato i mezzi di distin
guere questa variet dalle sostanze , di 'lorgau in Sassonia sono bruni gial_
lastri , e nalmente siv estrae pur 1' al
- mile quali stata frequentemente cou
lume da certe turbe a Helsinburg nella
H'u'sa-._
'
'
'lrovasi alla supercie delle pietre Scania. %uello, che trovasi nei terreni
Vulcanici
a ordinariamente per matrice
argillose , .e schistose, che contengono
delle lavo friabili
bianche miste di
gli elementi dell'allume, e quella delle
grotte dell' Isola di Milo da lunghis
rossastro , essendointcrameule formato
(1) Si osservi l'articolo Caxsrsr.uz
Ianon per ci che riguarda lo schia
rimento di questi segni, e lintelligenza
di tuttoci , che relativo alla teoria

della cristallizzazione, che qui sup


ponsn conosciuta.
.

in tali pietre, e poich questa {come


hanno avuto luogo di osservare Mouuet,

e Vauquelin , contengono nel tempo


stesso della potassa, non hanno bisogno
che di essere Iiscivate , onde sommini
strare dall allume cristallizzato per
evaporazione.
2

r|' -..:ra__

ALL

(521)

ALL

Sembra, che questa miniera dallume tici. Essa talvolta accompagnata dalla
lignite,e da un argilla ferruginosa , ed
la pietra, che gli antichi chiama
Vano pietra 'assia , o di Sarcofago. V. anco dalla calce solfata. Contiene se.
condo Stromayer'. ah
Pia-ras AS>IA, una n'auoaxz, ALU
v.Alluniina...:'.......30
mre.
>
.
Acidoy_solforico. . , . . . .. . 34
Le principali miniere dallume di
Acqua.-...l....,...4
tal genere sono quella dell Isola di
Milo, della quale abbiamo gi parlato,

. -e .

l' altra della Sblfa_tnra presso Pozzuolo, "


.- ,
tuo
e nalmente quella della Tolfa nel ter ' Aaaourn sorrosoarna ancu.lat. Ai.
_\x.mamu.na. PIETRA ner.r.a Ionra.
ritorio di Civxtavecchia.
guesta pietra, dalla quale alla Toll'a,
uella della Tolfa la Pi comune,
on_tioni , ed in Ungheria si estrae
e la pietra, che fornisce lallume, cono- I a
lallume, 'cristallizza' in romhoide un
scesi sotto il nome particolare'di allu
minare , o di alluminite della rIo_li'a ,
oco acuto, e dura meno della calce
data, e pi della carbonata , decrepita
calcareus aluminari: albus,. Vall. Que
al
cannellin, e ad un fuoco ance mo
sta pietra vulcanica opaca ,_ e bianca
dorato,
tramanda odore, e fumo di zol
rosacea, molto solida, e sempre coperta
di un'eillorescenza, che lia un sapore fo, e-qiiindi aderisce alla lini_;ua ove
manifesta_ il sapore dallume. [Il oso
stittico, quando la pietra stata calci
specici: nei, cristalli pi puri
di
nata.* in massa, compatta, non {olia
2,751 . Contiene secondo 1' analisi fat
cea , traversatapero dall alto in asso
tane
Acido
a Cordiei;-solforico . .', . .;'.
l _ . .-35,?5
da piccole vene di-quarzo grigiobisnco.
"*. La stessa pietra di quella _della

Alluniina, . . . .;Q . . . .-l. 29304

Tolfa , e della medesima,originc , tro


.vasi a Montioni, poche mi lia distante

Potassa. . .
.
.f. ._.' lo,oal
Acqua, e perdita . . '.
l4,83
, Ossido di ferro accidentale

da Piombino , o vi 'da' %unghissilno

qualche vestigio' _
-in molta attivit , e il di cui prodotto
> "
.i

\
,
mo
,
del tuttp_simile a quello della 'l'olfa,
sicch in commercio si spaccia col me ' " Quella' di Montoni cntie'ne un poco
tempo stabilita nn' allumieta, che

di manvanese ossidato, che vi si.lr0V1I


anco ta ra raccolto nelle Cavit della
I'UCClu. Talvolta 1' alluminilite contiene

desimo nome di derivazione. V. Attu

unu sorrosoarara.
.
Finalmente dicesi ancora, che molte

una sufciente dose di silice da renderla


fontane contengono dell' lumina sol
_
, ._
fata ; c citasi quella di tecnitz in pi dura.
Boemia. (Bi)
""
" \
5
'
_ V
' ,
Il";
del! pullum...
__,<r
" Atnnmma sorrosomran, Aumnana, \j{ . Prvpnrnzrone
_
.
.l
Vsssrzm're. ngs.t0 Sale ilapptno tro
D'a ci , che abbiamo detto sulle- di_
vato nella terra vergine, di un giardino
[di Halle nella Sassonia, e per allor . verse miniere d' allumc. facilment' de
ducesi , che questo sale trovasi alle volte
creduto un capo morto di qualche pre
parazione farmaceutica , fu quindi nel interamente formato della Miniere", e
che, ixi'altre circostanze, le pitre, dalle
1814 ritrovato presso New-Haven nel
1 Inghilterra , e dipoi da Basterot , e' quali si estrae, non ne contengono che
-i
soli elementi, derivando da queste due
. Lajonkaire nei contorni di Epernny. Ha
-l'apparenza di' un' allumina pura , e maniere di essere due.lmetodi partico
lari per estrarlo. ,
'
y

trovasi talvolta mista} di quarzo rdton

Quando lallumiua solista intera

dato; tenera , e liscia al tutto, _e fa


cile a rgscbiarsicon un coltello, attac
casi alla lingua, ordinariamente bianca
opaca , senza sapore , solubile nc'll a
cido nitrico, senza ribollirvi , immersa

mente formata in Certe pictt'e, o terre,


suciente Cosa il liscivarle con acqua ,
se sono per loro stesse friabili; seper
non si dividono naturalmente, si fanno

nell' acqua ne beve pressoch un ljao

allora calcinare , onde renderle proba

del suo peso , trovasi o concrezionata ,

bilmente pi divisibili, e pi penetra

o inpolvere, e il suo peso specico bili all acqua. Si fa, in seguito evapo
rare questa listiva, la u_ale , in virt
l , 6. Brougniart riconobbe I identit
dellalldminite di Sassonia, c di quella del raffreddamento, fornisce, dell' allumo
cristallizzato, e questo allume nativo
di Ncw'liaveu , ed} i caratteri si este
contiene la quantit di potassa , che
riori , come geologici di queste due con
quella di Francia sono del tutto iden r necessaria per la cristallizzazione, poich
Dizion. delle Scienze Nat.
I

ALL
( 525 )
ordinariamente
non" vi ail aaggiungeque ' contagond del
Sl'alcali.
' Trattasi cosi 'la

etra allumi

nare della 'l'olfa, quella della Solfatara,

e di Montioui. La pietra allumihosa


molto solida, oalcmasi duevolte avanti
di Iisciv.wrla, ed i fornelli di calcina

' zioue l'assoliigliano assai ai forni da


Calcinu. Nella prima caiciuazione questa
pietra diventa d'un color roseo,pallido
alla sua 'aupercic, e nella seconda di

viene allatto bianca. Queste pietre cal


c' ' ai adacquano per . lo spazio di
circa quaranta giorni, e l' azione suc
cessiva del bolo , e dell umidit .le fa
afaldare , riducendosi in una asta che

' ha una leggera tinta rossa. SI. lisciva

fefm solforato in qua

tit sufciente, hanno, la propriet di


semmliiistraro dell'allume.
'
Quando gli schisti allumino:i sono
estratti dalla _rniniera coi Jmezzi 'ordi
nari , si espongono ammontati all'aria
per fargli ribollire, duranclo alle volte
quiest'espoaizione per due anni , e onde
accelerare la loro elliorescenza si dispon
gono in monticelli , che si rimuovono,

e si adacqhano'in tempo di siccit. Al


lorch leiilorescenza 'hastantemeute
avanzata, si. calcina questo rchisto, pro
babilmente colla

mira di decom erre,

e di rendere indissolubile il sol ato di


ferro mescolato coll'allulne.
Questa calcinazione si effettua in dif.

questa pasta, e si fa evaporare,| e cri

ferenti modi,

atallizzare il liquido eoni mezzi ordi


na'j, senza per addizione di vsrun al-_
ca 1.
.
La pietra alluminare della Solfatara
presso Pozzuolo si scava presso apoco
nello stesso modo, e si raccolgono prin
cipalmente l'elilorescnze, che quotidia
namente si formano sulla supercie del
la terra in questo luogo singolare.
Queste eillorespenze si formavano al
tre volte su piccoli spazi, che si chia'

mettendo ordinariamente lo schisto al

usavano giardini, 'e Breislal. ha au


mentato il prodotto di , questo terreno

_ all'umi'noso moltiplicandone i pirati di


contatto con l'aria per mezzo di vaste

secondo le circostanze ,

luminoso, strato per strato, col legno,

e formandone una piramide di venti


cinque no a trenta strati, la ,quale de
ve alzarsi insensibilmente , ed a misura

che Vanno calcinandosi gli strati infe


riori.

Dura questa-calcinazione per due no


-a tre' mesi, edil raffreddamento per venti
giorni circa ,\ dovendo evitare un fuoco
i troppa violenza, il quale potrebbe
cuocere l'argilla ,.e dare ai frammenti
una coerenza, che cercasi di distrug
gere.

Quando gli schisti alluminosi sono


nel tempo medesimo bituminosi, servono

supercie pinne daesso stabilite , e di


grotte scavate nelle' pareti del vulcano.
da loro stessi di. combustibili, e basta
Si trovano pure in questo- medesimo
l'9ccendcre la parte inferiore della pi
luogo delle ietrc Vulcaniche, dure,
ramide, la quale continua a bruciare col
biancastre, ali uminosc, e simili aqnclle ' l"aiuto della parte bituminosa degli
della "lolfa. Si fanno calcinare al pari
schisti medesimi.
.
di neste avanti di lisciVa_rle, 'e pre
La Montagna di Doutixweiller, nel
t'eu esi che questa calcinazione sia ne
paese di Nassau-Sarbruck , contiene un
cessaria alla separazione dell'allume, e
merosi strati di carbon fossile, i quali,
che quando la pietra troppo arrivata essendo stati accidentalmente incendiati,
dal fuoco, non somministr'i pi s'ale.
hanno calcinato gli _schisti , e vi hanno
Siccome alla Solfatara il terreno na;
sviluppato dell'allume, che stato van
turalmentc riscaldato da fuochi _sotter
ta guando
iosamente
gli scavato.
schisti alluminosi sono
rauei, si servono diquestb calore, che

' di trentasette a trentotto gradi, per


fareamporare la lisciva alluminosa,
varsandola in caldaie di piombo, che
lupo affondato nel terreno, e' costante
mente incalorite dal medesim'o. Nollet,

Mm. de l'acad. dea Se. P750.

Quando per gli schisti, le terra, 0


le torba alluminose, non contengono
sale intieramenle formato , ma ne mc
chiudono i soli principi , si rende ne

cessarioil fargli subire delle operazioni


preliminarih il di cui 0 et 7 di se
condare la combinazione _ etti-,45rin
cipf" medesimi.
_
H -"' "ha .
ulte le pretre,o terre argilloso, che

esposti all'aria, e adacquati, si decom


'pone il ferro sulfurato, e si forma del
'acido solforico,il qua1e, operando sulle

terre, e sugli ossidi metallici contenuti


dalle pietre impiegate, forma dei solfati
d'allumiua, di calce, di magnesia, e di

ferro.
,
.Appsna credssi, che queste combina
zioni si aieno formate, si liscivano le

terre alluminose col dargli cinque pas


sate d'ae u.a, e le ultime di esse scr
vono a liscivare delle terre nuove ,

c0me usasi nella' preparazione del sal


nitro.
'
/
Si espongono alleuporazioue , e per

ALL

( 523.)

ALL

connguenza alla concentrazione, le acque

.calcinare in un- fornello dl riverbero un


maturate a freddo dei sali, che han po
misto di cento per-ti dargilla,a di cin
tuto disciogliere , e se le terre liscivale . ne di muriato di soda, reso' pastoso
non contengono naturalmente potassa ,
a una suiiinte quantit d'ac ua ;' si
devesi per farle cristallizzare unirvi
pol_verizz_a la fnlissa
lcinata, Vi si ag
un poco di questo sale, o di ammoniaca. giunge l'acido sqlfor}co,_si lisciva colla
Questi alcali non vi sono sempre di
minor dose d'acqua possibileJ e si fa
rettamente aggiunti, poich alle volte mistpllizzare 'l allume, hggiungendovi
vi si mescola l'orina, La quale , come la necessaria porzione di potassa , o di
ognun sa, contiene lammonia'ca, o ado isoliato di potassa. , ; _
f,
perasi la cenere, oppure il solf:ito di Po
Si conoscono in" commercio _molte'ape
tassa, che trovasi a buon mercato.
cie d allegre; il ,pi',a'pticamente
to
Gli schisti alluminosi, calcinati col
dalI nello,
di poca,
nome cl;c.cbiamasi
di una cittallii,me
di Siria,
altre
carhon fossile, possono somministrare

l' allume senz adduzione di potassa, le


che deve attribuirsi allammoniaca pro
dotta dal carbon fossile , e quest'alcali
fa il medesimo eettq della potaasa nella
cristallizzazione dell allume.
'
Avanti di far cristallizzare il liquore

per la prima volta, si Luciano deposi


tarne le impurit in un tino particolare,
e ordinariamentei primi cristalli che
si separano, sono di selenite, o solfato

di calce.
1 cristalli di allume, prodotti dalla
prima cristallizzazione, sono impuri,

e per si lavano con ac ua fredda , e

quindi disciolgonsi nella

llente. Que

sta lisciva di raiiinamento pu restare


alle volte esposta per pi giorni all'aria,
onde il solfato di ferro, che ancor aus
siste , possa essere decomposto dalla

ria. Si fa inseguito evaporare, e quan


do sufcientemente concentrata, si
colloca in vari tini, ove si Cristal

lzza in gran massa, separando le doghe


dei tini medesimi per estrarre le masse
d'allumina solfati
-

Le fabbriche ii celebri di allume,

volte appellata Edess, ove al dire di


Bergmann in aperta la pi antica fab
brica d"allume.
in gran massa , tra
e arente,; di frattura vetrosa , e dicesi
c ,e questa forma gli venga data col far
fondere dei cristalli dallume 'in una
caldaia di ferro ,- e colloasolare questo
salein botti, ove cristallina in massa

mediante il raffreddamento.
L'ailumc di Roma in icqoli-pezzi
coperti di uneiilorescenu arinosa; pre
parasi a Civita_Vecchia , colle torrefal
zione, e il lisciVamento della pietra
alluminare della Tolfa; non raffinato,
contiene dell"allumina, e della potassn
senza ammoniaca , ed il pi stimato,

e il pi caro.
'
L'allume di Levante in.frammenti
della grossezza dluna mandorla, un poco
' roseo, e coperto di un' ciorescenza ros
s'astra.

'

"

'

L'allume d'Inghilterra ' in grossi


pezzi senza forma regolare; la sua frat
tura ha laspetto pingue, e contiene
pi, di ferro delle altre specie.
L'allume di fabbrica ordinariamente

nelle quali gli sc1isti si trattano presso

in cristalli pi , o meno voluminosi, ed

il poco, come abbiamo or descritto, sono

un sale

hilterra, nelle Ppovincie d'ork, e di


ancastre cc.

nimo mineralogicto del

dadruplo, composto d acido


uelle delle sp0nde della Moaa presso . solforico lll eccesso, di, allumina, di
iegi, le altre di Svezia, che gene nu-
otasaa , 'e di ammoniaca. SB.

mcrosiasime, e nalmente quelle d'In A LUMlNA FLUAIA. Cu'm.) Sino


nato o idro

iluato di allumina. (F.) _


Si pu ancora fabbricare di pianta lal ALLUMINA SOLFA_TA. (China) I mi
lume combinando direttamente l'acido neralog' ti chiama_n cosi un sale , che
solforico collargilla; nel qual caso per per i chimici il solfato di allumina.
necessario presentare quest'acido ri
F.
.
dotto in vapore alle terre distese in, ALL)UMINARE. (Min.) Dolomieu ,cd
stanze foderate di piomb0, e dopo aver
altri minra'loghi up licano questo nome
liscwate le,argillc, aggiungere il sol
alle pietre vulcanic e, che contengono
fato di potassa necessario alla cristal
l'allume in intiera formazione, e special
lumzloue di questo triplice sale. Collo mente a quella della Tolfa. V. Annu
stesso metodo si fa lallarme nelle l'ab
amu anarara.EfB.
briche di Javelle presso Parigi, e del ALLUMINAR . Chim.) Ci serviamo
Professore Cbaptal a Montpellier.
di questa espressione per indicare l o
Curaudau ha proposto di fabbricare perazione, mediante la quale i li , le
l'allume direttamente col seguente me
atoc, ed altri tessuti diversia'im
todo, da esso eseguito in grande. Si fa bevono di allume. Una tale operazione

( 524 )

ALL

comuni:!ima presso i tintori, e ado


prasi ure per rendere iiicomoiistibili
o di u s dillcile combustione, L legni ,

le tele ec. F.)


,
" ALLUMI ILKTE. (Mim) V. Ann
mu sorosm.rsu AL,CALIIH.

** ALLUMINIO. (Chi'm.) Corpo sempli:


ce, compreso nella prima sezione dei

metalli ( V. Con: ), e caratterizzato


dalla propriet di produrre un ossido
chiamato allumino, chegli nutichi c_hi
mici ponevano nella classe delle cos
detto terre.
'
Rimmosr. nani. au.mn_mo.
W6hlcr ha ottenuto nel 1828 I allu
minio allo stato metallico impiegando
il seguente metodo. E li ha osta nel
fondo di un crogiuolo ' i porce lana una
iccola quantit di-potaasib con un vb
l)ume eguale di cloruro d' alluminio, pre_

ALL

Non fusibile a una temperatura ca


ace di fender la ferraccia ; e adnn rio
ento fuoco di fucina non la che dive
nire un poco pi scura. ;;.
Lalluminio in questo stato polve
rnlento non'lm mostrato alcun potere
conduttore dcll elettricit , ma deve
indobilatamente godere di questa pro
5l'iet quando sia allo stato concreto o
i fusione.
Propriet chimiche.

L'allnminio, tenuto in contatto del


- laria alla temperatura ordinaria, non
prova vernna alterazione; ma se la tem
peratura si alza no al grado del co
lor rosso, allora s'innmma, producendo

un grande splendore , e dando origine


a un ossido bianco e- passabilmento
duro.
In un atmosfera di gas ossigeno puro,
dove la temperatura sia al_zata al galor

arato con un sino metodo particolare


V. in questo m. Cnonrson'annnmx rosso , l allumi io vi arde con tale
no); ha Chili/SO il croginolo col un splendore, che locchio appena lo com
porta'; e il calorg che si sviluppa tale ,
coperchio, e lo ha es osta liazione
che l ossido ti: ne rsulta riman'fuso
di un lume a'spirlto i vino , avver
in parte, il quale freddandosi acquista
tendo di darin inprincipio un leggiero
tanta durezza datagliare il retro.
calore e di numentiir questo gra ato
Gettando la polvere (1 alluminio
mentc: lo siilnppo dicaloreu:he accade
nell interno del crogiuolo, tale da far

- diventan rosso il coperchio e le pareti


esterne del Crogiuolo medesimo. Quan-,
do la massa stata intieramente fusa,
ed ha preso u_n color bigio nerastro, al
lora Caduta la riduzione del metallo:
il che ottenuto,.ha' lasciato freddare

il crogiuolo, quindi lo ha immerso in un


vaso pieno di acqua, don: la massa si
disci'olla, c'agionando uno- sviluppo di
pane idrogeqe, e depositando una polvere,
. a quale osser#ata alla luce' diretta del

sole sembrata formata quai unicamente


di pagliuz;e metalliche Ha decantato il
liquore tostocli la polvere si _tutta
depositati: , la quale ha gettata sopra un
ltro, ha lavata con'acqna, fredda , e
,seccata.
_..

__- Proprx'eg sz'chc.

L'alluminio si presenta, ora sotto for


9 ma di una polvere che somiglia quella di
platino, e che osservata al sole sembra

rrnata quasi unicamente di piccole


scaglie metalliche , ora in masse spon
giose , ed ora in pagliuzze metalliche
bianche come lo stagno.
Sotto il hrunitoio questa polvere se
quista un perfetto splendore metallico ;
e lascia pure alcune tracce metalliche
allorch si confrica fortemente sull' a
gala.

sulla accola di una candela accesa ,


Mancia delle scintille brillnuti come fa

il ferro nel gas ossigene.


Alla temperatura ordinaria tenuto
l' alluminio nell' acdua , ed evaporsta
questo anche no a secchezza , non in
uce in essa, n pr'ova .in s vcrnna al
terazione, conservando intatta la sua.

lucentezza. Ove poi lacqua si faccia


bollire , allora ac_cad_e sviluppo di gas
idrogeno , il quale continua anche quel
che tempo dopo il ra li'reddarnento del
\l' acqua , e lalluminio rimane mini
mar'nente ossidato; tale ossidazione per
cb Succeda, conviene che, lacqua con

tinui per lungo tempo a bollire.


L' acido solforico concentrato non lo
ulL1CCa alla temperatura ordinaria , ma
al caldo lo diseioglie rapidamente con
sviluppo di gas solforosa. Quando l a
cido debole, allora si sviluppa del gas
idrogeno.
i
Lacido idroclorico lo discioglie , e se
ne sprigiona del gas idrogene.
L ac1do nitrico concentrato, ed a
freddo, non ha azione.
L ammoniaca e la potassa, in disso

luzione anche debolismma , reagiscono


sullalluminio, facendo sviluppare il
solito gas idrogene: e fa specie come in
questo caso lammoniaca possa tener
disciolte tanta allumina.

n.f-_-v-- i

,_ _.

_ALL

(525)
'Sealdato'jniuna corrente di gas cloro

cheqni rimanga decomposlo; per cui si


forma un. solfato di ammoniaca solubile,
insieme col solfato di potassa, e lossido
di alluminio si precipita in 'stalo oc
coso o di gelatina. Dopo che lossido si

no allinmlascen
'alluminio si
inamma; e]jo_ samb
_
mm che ne re
sulta si sub im,fr*"

Scaldando 1. nninio nel vapore di

depositato in fondo al vaso, si de

fosforo, succede sprigionamento di ca

lore e di luce.
a
., "
Lo zolfo si volatilizlza senza attaccar
l' alluminio uaudo questi due cor i,
essendo meso ati, si espongono all a
zion del calore; ma scaldando' lallumi
nio no al calor rosso, e quindi gettan

cant il liquore nel quale sonofdisciolti


i solfati di_ ammoniaca e di potassa; si
versa nel _v onna certa quantit (Per. un
bol,lgpte; ', n'gitr insieme coll'ossi ,o ,
si lascia depositare, si decente di nuovo,
e "cos si cdtnua nch le lavature non
dovi dello zolfo, allora accade reazione manifestano al gusto e ai reagenti chi
mici
qualit acide- Allora il deposito
fra entrambi;
Il sclenio si unisce all'allnm'inio, sigatta ssul feltro, si lascia sgocciolare,
previa un forte, riscaldamento; e la con asfottiene lallumina idrata o_ gelati
hinazione accompagnata da amma. \ ngsa, la quale poi viene a seccarsi o
Lalluminio acal'd'at0_ e quindi 'im-' col tenerla semiwlicsmente esposta al
merso nel vapore di bromo, ai'combina " l'aria, o cdllesporla all' azione/debel
a questo incendiandosi.
lare,
.
L'iodio_ non ha azione sullhllnminio.
Quando non importa che l' ossido d'al
Perch lalluminio e l' arsenico rea - lisminio sia allostato. gelatinoso ,
giscan fra loro, conviene che questi due pi semplice,a in conseguenza, riesce pi
comodo questaltro metodo, dovuto a
metalli si scaldino insieme.
Gay-Lussac. Si'scca il solfato di allu
Se il telluro polverizzato e l'allu

miiiio si scaldano no iii calo'r. rosso ,

mina e di ammoniaca ,- e si scalda in

succede un. fortissimo infocarnento , e i


suetalli si combinanojcolla pi grande
rapidit; e quando l'operazione fatta
in un tubo, la materia ne scacciata
come, da uno archibuso.
_

un crogiuolo ordinario no-al calor roa


so per lo spazio di _veuti o venticinque
minuti: l' acido solforico e lammo
nia.ca si volatilizzano in totalit, e ri
mane l'allumlna purissima.

L antimonio- scaldato no al rosso


non ha mostrata Vei'un azione sull'al

lumiuio.

'

Propriet.

4::

1' L' allumina ottenuta coll uno.o col


laltro metodo, _una polVere bianca,
nissima ,_dolce , e come grassa o un
tuosa al tatto; insipida, senza orl_ore
Dalla capacit di saturazione della quando pura, ma me5cola collostftdo
i ferro, esula, al momento che inu
allumina stato determinato che que
midita , un odore suo particolare detto
st ossido doveva esser formato di
Alluminio . . - 53,274 . . . roo
odore terroso. Il suo.peso-specxcq, sc
condo Kir.wan c Mine_r, di'a,oo. Messa
Ossigene . . . . 46,7a6 . . . 87,709
L ossido d' alluminio si combina ton sulla lingua vi aderisce' fortemente ca
una quantit di acqua, la quale contiene _ gionando una specie di corrugazione, e
ci robabilmente .dipende _dalla sua
tanto ossigene, quanto ne contiene que
gran, e avidit per lacqua nella quale
st ossido : cos 100 parti di ossido di al
luminio sono unite; nellidrato n 54 di per altro insolubile.

' '
N la luce, ne il uido elettrico hanno
acqua , la quale_.contiene 47,65 di ossi
gene.
azione sopra di lei. Il calore,_la ristnn
Questo ossido si ottiene da un sale ge, e poich questo riatringtmento ha
abbondantc,conosciuto in commercio col sempre un rapporto costante Co_lla tem.
nome di allume' e che per i chimici peratura, Vedgwood i,mmagm il mezzo'
un solfato acido di allumina e di po
di misurare con alcuni cilindri fatti di
tassa e di allumina e di ammoniaca. _terra argillosa le Varie intensit di
beiolto questo sale in 20, oppure in 25 temperatura. Quando il calore assai
volte il suo peso di acqua stillata, e forte, allora l'allumina divien cos dura
ltrata
la soluzione
allinc
separarne
da raschiare il vetro. Saussure ha os
Ogni parte
estranea che
vi di
siip0ssa
con
servato che essa entra in fusione a
tenere, vi si all'onde un alcali in cc
15 5 del pirometro di Wedgwood.
ccsso, il uale ordinariamente e l'am
{allumina si combina colla potessi
moniaca. l solfato di allumina lunico e colla soda, ed esponendo il mescuglm
Ossin0 m sarcasmo: Allumina,
terra ulluminosa.

( 526 )

ALL

al calore si fornia- una '.marss opaca'_ e


porosa , che solubile4in una lisciva
di questialcali; e quando in questa so
luzione si versa un acido, allora l'allu

mina si precipita, combinandosi l'acido


all' alcali.
_
La barite c la stronzianl si combi
nano coll'allumina tanto per la via
umida che.per la via secca; e fatendo
_questa combinazione per la via secca ,

ALL

combinazioni naturali. Essa mescolata


alla silice, alla calce ec., forma la base

delle argille,dellecrete, dellem'arne ec.,


ed entra nella composizione d'inau
. merabili sostanze pietrose, facendo parte
di molte pietre dure , e servendo di base
ai minerali di allume.
Un'.
I

la massa che ne resulta - verdastra o

Immensi e molto importanti sono gli

azzurrognola, ed ha pote coesione :


l?uanrlo poi questa combinazione si

,usi dell'allurtxlna. Allo stato di purit

a col melzo dell' acqua , l allumina

serve nei laboratori di chimica alla


preparazione dei sali di questa base; e

si unisce a questi due alcoli in ._ due


porzioni diverse ; se la barile o la stron

in stato di argilla , cio combinata con


alcuni ossidi metallici , serve nelle arti

nana in eccesso , il composto rimane


solubile, se ,in eccesso lallumina , il

per.fare porcellane. Prolittando della


sua Propriet assorbente, adoprasi come
terra. di purga per disuugere le lane, ec.

composto precipita sotto forma_di pol


vere.
L'allumina mescolata colla calce si
fonde colla pi grande facilit; e quando
si combina colla magnesia, abbisogna
di una temperatura di 150 del piro

'metro di Vedgwood.

Istoria.
L allumina fu per lungo tempo con
fusa colla calce; e Geoll'roy il giovine,
ed Hellot furono i primi, verso la met

dello scorso secolo, I riconoscere che la


L allumina si unisce in tutte le pro
terra che formava la base dellargilla era
porzioni colla silice ; e secondo che la
, quantit 'dell'una o dellaltra di questi identica con quella che formava la base
'corpi prepondera, risultano composti 2 dell'allume: nindi Marggrall, Macquer,
Bergmann , chel ec., essendo giunti
di'erentissimi. .
'
a conoscerne meglio le propriet ,' la di
Colla zirconia da luogo acomhina
stinsero
denitivamente dalla calce e da
zioni parimentc fusibili.
'
un si combina coi metalli , ma ogni altra terra. Ma la sua natura in
quando questi siano in stato di ossidi, ' time, traveduta gi da Lavoisier , che
allora spiega verso di loro una grande riguardo le cosi dette terre come tanti
ossidi metallici, non si conosciuta
, alliuit.
,
Gli acidi si combinano collallumind che in questi ultimi tempi, dopo che
formando taiiti sali distinti e parti00' Whler giunto a scomporla e ad iso
lari, dei quali sar parlato ai respettivi larne l' alluminio.
articoli: peraltro quando ella sia stata.
I
".
indurita precedentemente da un forte
consono or ananmsxo.
calore, allora gli acidi perdono la pro
priet di attaccarla.
Prepara zione..
Scomponealcnni sali, come i nitrati,
e certi_idroclomti, e si _vctrica coi
Il cloruro dalluminio preparasi da
fosfati e col sottoborato di soda.
VBhler nel modo seguente. Da una so
unisce egli olii, alle mu'cillaggini, lezione calda di allnme preeipitasi, me
diante una soluzione egualmente caldo
' ad alcuni principii coloranti;
di carbonato di potassa , l'allumina , la
quale si lascia soggiornare per qualche
_ Stato naturale.
tempo in una soluzione alcalina in cc
cesso allinch si s gli della piccola pur
1 L' allumina allo stato di piirit ra
ramente si trova in natura; e in questo zione d'acido sol urico che possa conte
stato esiste soltanto nello uliro, nel nere: di poi si lava e si secca.
Quest'allumina simpasta intimamente
rubino o corindone dei mineraloghi,
corpi tutti che, tranne il diamante, con polvere di carbone, con olio e con
zucchero, e si continua a scaldur que
sono i in duri che si conoscano: i
sto impasto in un crogiuolo coperlq n
quali cristallizzano in prismi esaedri,
ch le materie organiche non sono intie
in dodecaedri triangolari o hipiraruida
11. ed alle volte in lromboedri. Ma se ramente distrutte. Si ottiene un mesen
l'allumina pura rara in natura , non glio nero carbonizzato , il quale, mentre
sempre caldo, si pone in un tubo di
coni delle sue mescolanza e delle sue

ALL

(527)

ALL

Riscaldato in un tubo di vetro si sn


blima, e cede da 30 a 40 volte il suo
volume di gas idrosolforico , del quale
per altro non si spoglia mai in totalit;
e ci naturale, poich questi due corpi
non si combinano che a un'alta tempe

porcellana che ha da una parte un appa


rato nel quale si'svilup a il cloro, ed ha
dall altra un pallone di vetro tubulato.
Quando l'aPparato, nel quale_ svup
pasi il cloro, e pieno di gas, si scalda
il tubo no al calar rosso: allora il
cloro cdmbinasi all'alluminio , ed il
cloruro che ne risulta, s'inalza ben

ratula.

Nell'acqua si scompone colla rapidit


stessa del cloruro dialluminio;_si a ri
giona molto idrogeno solforato , es il
liquido s'intorha a motivo dello zolfo
che si riv_ivica.
Gettato nell'ammoniaca liquida, ri
man precipitato 1' alluminio allo stato
di ossido, e formasi una dissoluzione

presto in forma di anolette_, mescola


to con gas ossido di'carbonxo, deposi
tandosi entamente in stato polvero
lento ne fondo del pallone ,p e rima
nendo attaccato all' estremit del tubo
in una massa solida o cristallina.

d'idrosolfato e d'idroclorato di ammo

Propriet.

uiacat
di color giallo verdadtro pallido,
scmitrasparente, di una tessitura molto , '

10011110 111 ALLUMIIIO

cristallina e laminare come il talco.

All'aria spande dei leggieri vapori


che hanno un odore analogoa quello

Ignoto.

Briommo un sinonimo.

dellacido idroclorico, e diviene delique

scuote risolvendosi in un liquido chiami


Getlato n'ellacqua si scioglie istanta
neamente, cagiona una specie di rumore,
e sviluppa tanto.calore, da far bollir
l'acqua.
.
Si volatilizzia alla temperatura del
l'acqua bollente. i .
.
il grado di temperatura che richiede
per fondersi" sembra che sia lo stesso
di quello di cui abbisogna per volati
lizzarsi.
l__\lou
lvattaccato
potassio.
E
inalterabile
nel dal
petroleo
, dove pu I

Non si conosconq a sullicicnzs.le pro- '


priet di questo bromuro per esser de
scritte.

'

'."

SOLFUBO in autunno.
Questo solforo{ in una _massa nera,
qu_asi metallica, pigliando sotto il bru
nitoio uno splendore, come quello di
ferro.

Lascia s_ulla.lingua un sapore piccante,

e caldo che sa 1 idi-oghne' solforato , del


quale fa sentire anche l'odore quando

fondersi senza clie'vi rimanga disciolto,


pigliando in tale stato l'aspetto di un
iquid'o rosso bruno:v quindi che il pe
trolco offre un mezzo per conserva-e
inalterabile questo cloruro, come fa del
potassio.
, '
Cloruro d allumirihi e acido idro
solforico.

Alla temperatura ordinaria il cloruro


di alluminio non assorbe lidrogeno sol
forato,- ma 01' otteucr combinati questi

si tiene esposto all' aria: allora rigonlia


a poco alla volta , e quindi si riduce in
una

olvere

[anca bigia.

Snluppa ' pure l' idrogeno solforato


quando si getta nellacquave lallumi
nio si deposita all stato di ossido bigio.
v

Saranno m annunnno.
nero, polverulento, e pi lia collo
__sre'gannto un colo; metallico cupo.
All aria esula odore d'idrqgene sele

due corpi, Il Sig Vhler ha sublimato

niato, e' a,vjlu p. questo medesimo gas

in una piccola storta una data quantit


di cloruro d' alluminio mentre che vi
faceva passare una forte corrente di gas
idrosoli'orico secco.
Il nuovo composto si sublima nel
collo della storia, parte in piccoli cri

quando gettasi dellacqua purn,_ la quale


a motivo del'sclenio che si separa, si

tinge ben presto di rosso.

_1 ,
"fif;

Fosrnao DI Anniusxo.

stalli laminari, bianchi, trasparenti ,

in massa pulvernleuta di un color

di una lucentezza come di madreperla , e


parte in una massa fusa, dura e friabile.
Esposto ull'fil va rontameute in

bigio nero, che, mediant il brunitoo,

deliquescenzn, sviluppan osi gran quan

tit di gas idrosolfonco.

divieu metallico, passando un poco allo


scunccw.
Odore continuamente di gas idrogeno
fosforato.
.

mi F-'

ALL

(528)

ALL

, Messo nell'acqua d questo mpdcsiuw


gas," il quale prallro non s'incqdia_in

:e-al noir , un'allodola , ed un merlo.


I
LCu. D.)
contatto dell'aria, n si sviluPpa con A LUNUATORA. (Entom.) Questa de
molta rapit quando_ non vi concorra nominazione , che corrisponde al voca
bolo francese Alunger'csse, e che noi
l'aiuto del calore.
,
'
_ cosi traducinmo, 1: applicata alla larva

Leghe."

V '

della falena color di zolfo caudata di

Geoll'roy; Gu_edaxt, part. u. exper. 34.


L'allurninio non stato nqul alle
V. Fuma Dm. ssmsuco. (C. D.)
gato che allarseuico ed al telluro; mi ALLUNGHE. (Chim.) Hanno in chimica
ha mostrato di combinarsi in ,veruna

gue:to nome alcuni vasi fatti in forma.

propoftione allantimonio. _ ;.
. '

i coni riuniti perle loro basi. Le al


lunghe sono di vetro'e di terra , rara

"'

Au.nunu un manico,

mente di sostanze metalliche, e servono

per allontamnei recipienti dai vasi


posti nei fornelli, adoprandosi pure per
raccogliere i prodotti secchi e cristalli

Questa lega pulverulexitafdi color


bigio carico.

Quando si sfrega 5iglia la lucentezza

ni, e i sali Volatili delle distillazioni :

3nand0 servono a questo ultimo uso ,


abbou esser larghissima all' oggetto di
potervi introdurro la mano Per stac

metallica, e trauma a un odore didro

gene arsenicnto.
_

Gettata nell'acqua non prova in prin


cipio vernua alterazione; ma in seguito

carne i rbdotti

da , Sebben lentamente, del gas idr'o

ALLUV1 NE. (Geol.) I terreni dallu


gene arsenicato il quale coll'aiuto del Viene son pure indicati dai eologi sotto
calore si sviluppa rapidamente.
le denominazioni di terreni terziarii,
_' , di terza specie, o di trasporto , i quali
ALLUMINIO a sangue.
.

hanno eii'ettivamente grandi analogie con

quelli lalluvione. Questi Sono stati,


una massa nera, di.aspetto metal

per quanto pembra , recentemente l'or

lico, coerente, ma fragile.


Tenuta es ostknll'urin esula un'odore
insqpporabi e didrogene telluritq, il
ual gas si sprigiona in grande abbon _
danza tostoch questwlega si getta nel

mati da allgu ioni deium'i, essendo in


generale pocd estcsi , e pel- la loro re
cente' formazione si distinguono princi
palmente dai terreni di sedimento, e da

quelli di tresporto. Hanno di pi molti


altri caratteri propri, dei quali parle

l'acqua, la quale, .per il .tellnro che si se


S;Irnl diviene in principio rossa,quin_di

mira e nalmente opac'a.

.Unfrnnimetl'to di questa lega, messa


sopra injg carta , forma intorno a s una
's -ccic di trola o di anello. metallico
c e rimane anche da una clore_scnza
che. si' disspa insensibilmente...
' ALLUMlNIT_EL (Mm...) 'Lamtheriq
cos chiama la pietra alluminnre della
lolfa, e tutti gli schisti che possono

remq allarticolo TIDRINO, giacch

pi facile il render chiari questi carat


teri col paragone di quelli degli altri
trreni , che col presentugli isolati.

( .

AL ACHARAN. (Ben) Secondo il Da


leclmmpio , il nome arabo del glau
' cirq luteum.
ALMACJGO. ( bl.) La blll'sea grammi

ra. L. conosciuta sotto questa deno

somministrare dellallume. V. ALLU


minazione duin spagnuoli di S. Domingo
Muu sotryn, n srrosonran. (B.)
e di Cuba. (L)
ALTI4UMlNOSA. (chi?) V. Animmoso. ALMA DE MAESTRO. (Ornit.) Don
Giorgio Junn nella relazione d' un viag
A LUMINOSO, LLUMINOSA. (Ch.) gio allAmerica meridionale ci narra ,
Ci serviamo di tali adiel.tivi per indi
che l abito di questo piccolo uccello, il
care isuli a base di allumina, le terre '3uale incontrasi rum gran distanza
nlluminose, le acque della stessa natura,
alla terra, mischio di nero, e di

ed inne tutto le materie che contengono


allumina, e delle quali l allumina for
ma uno dei principali caratteri.
ALLUNGA-COLLU. (Orm'z.)
nesta
nome , col quale intendiamo tradurre

quello francese -d Han:schol, appli


cato con gli epiteti dorato, ver'rle , e u
cudaforcuta n tre,specic di colibr , e
clnnmasi pure Allunga-Gallo nero,Haus

bianco; che la sua coda lunga, n


manca mai di farsi vedere in tempo di
burrasca, il che gli ha fatto attribuire
il nome che -lo distingue. Da questo
passo facile il concludere, che JAlma
de Maestro non la Prucrllura ca
pensis Lin. , come la credeva Buon ,
e che questa denominazione non ge
neralmente applicata alle Procullarxc

ALM

(529)

ALM

degli Spagnoli , come di parere il -mg;'


Spreng.v
:i. T.gl,
un ., p.
T.7} -;. Ha
p.
Decandf
PrZ_r.,
. Sonnini, mi; che indica in special modo ..
la lrocellaria delle tempeste, Proeella _e foglie lanceolate, i ori tirsoidel,"col
peduncolo alquanto phes_centl, coippe
|iu pulagica .Lin. ((_I_q. )
_
tali ottusi.
- - .
. .
ALMAGRA. (Mm.) E un rogso ferrug1
nosp nissimo , pi ordinariamente co- Anamon IOSSA, Alnmz'deg rubra, St.-Hil.;
nosciuto sotto il nome di rosso ldl
Spreng.; Dec:md. ila le foglie lancolato
no , o terre di Persia. S" impiega in laislun he, i ori in meerno col pedun
pittura , e dicesi 'cl1e .nlCune donne_ in
colo g abro , coi petali ott_usissimi.
diane ne usino come rossetto.'ln lspa Amman Camme , Almeleu

cqerule_a ,

glia se ne servono per pulire igro_sst

St-_llih;5prn 4 Decanl.; A_'uba cucru

01.1.i di ferro , a Siviglia per color'lre


Il tabacco , ed 'alla manifattul'i;i S.

p. |74,- t. 27. Ha'le foglie 'hislunghe,

(fa, Nes et

art., Nov. uct. bonn.,.u,

atte11uate alla b'ase , ottu3e all'apice ,4

Ildefonso per dare 1 ultimo_ pluneuto


ai cristalli.
.
I _
L'Almagra si trova e Almazarron m
Murcia; forse ella un'argilla rossa ,

interrottamente amerginate , i ori in,


racemi.tenminali, col peduncolo_glabm,
coi etali ottusi. Quest urboscello cresce

ocracea , rossa naturale -, o uriossldo

al

msile nelle antiche foreste.

rosso di ferro irt'ill':iele. Faujas cita Annunz'n'nuuca, Almeidea alba, St.-Hil.;


nesta a_ostauza come terre ocracea , e
Spreng,; Dechnd.; Aruba alba, Ne: et
_Eucltard clice'clla non bolle punto cui

1Vrb.,,l\bv. net. b_onn., ,n , p. l54], t.

ALMANDI_NA.
l acido nitrio. (Miri.) Vpca sinonima di

38, Frutice'che ha le foglie obonto-cu


neiformi col eusphle ottuso , i "lumi

ALABAIDIB'L- V. Apaeaumm..(B.)

'

terminali, bidi i secondi, col peduncolo

nudo, coi petali ottui.


'
plicato questo nome 'al granato orieni. Auxemza Acnmnua, Almeidea_aeumina
la, Sl.-Hil. ;.SPreag.; Decand. Qeesto
tale. "V. Guarino. '(l}.)
ALMATURO , Hulqmturus. Mumm. ) - arbuat'p che cresce al Braiile nelle antiche
foreste, ha le foglie bislunghe lanc_eglnte,
Nomc gciieric_dato dall1iger ai Cangu
ac_'ute, da ambi i lati, i ori lerminali,
ri. V.'Lla'w-nnn. (F. L. _
I
ALMAUZ, AMMAUL (861.) V. MAUZ. raccmoso-ponnocthiuti, col peduncolo
I
'
pubescentc, coi petali ottusi.
J.
4 .
_

-.ALMAND1NO. ( Jh'n. Karsti ha ap

" (AIMEIDEA. (Rom) Alnt'dcw, genere Apmemea .m roun pmmnx ,


di. piante. dicotiledoni. della Turniglil
delle ruta c della pentun_driu managing
di Linneo ,' Slbllll.0 da. Saiuh.ilaire ,

lmezfilea

longifoll'n , 'St.;liil. , MSS.; prenk. ;


Decdud,.Ha le"lhgli bislunghe . lanceo.
lat,;i eri ratzm'osi, col peduncolo po

e adottato da Sprengel"h da Decandolle. ybescente, coi"petlali ottusi. Grgsce al


' A
,V
'
I caratteri generici che li. si assegnano lira'sile..
sono i seguenti; CllC9PICCOO 5-pnrtito, ALMENDRON. (Bot.) Nome volgare che
caduco; cinque petali pi lunghi del si d, nell'America meridionale e una
calice, ungulati, spalulti, egali, eretti; pulita che Humboldl. e Bonplan hanno
cinque starmi alterni coi petuliy: AUMERLEL.
ohinrnala Arianna.
(801.)
V. questa
mee parola.
arabo del
lamenti compressi, barbuti superiori
mente nel loro mezzo, con antcre' li-'
Lbanoli: dei Greci, che ,-una'piant
nenri, bidealla base; nettario cubuli
'9ri'brellil'era del genere cachrf:, ed
forme che cingo l'ova'rio ; uno stilo tori
precisamente .'il caclu'ys si_aula i Lin
neo.
n
.
i
atimma ottusamcnte 5-lobo, cinque car
elle biovol_ate ( ovulo superiore ascen AL'MBLLRION. ( Bah.) Al riferire del
ente, ovulo inferiore sospeso) coll'asse Dalechampio, il nome arabo'del cr{eo
centrale attaccato, rese pi piccle per r|un u-icownm. L. (J
7
abnrtimento, libere, 1-5permi, membra ALMEZQUENA, MURADlLLA. (Bo!)
nacec Verso lombilico. Seme renifor
Presso Cavanille3 trov;msi "registrati
me; embrione curvo; cotiledoni gros
questi nomi spagnuoli, dati alla 'anta
si, norecchiuti, corrugnti.
ch'egli ha pubblicata sotto quel 0' di
Le specie riferite a questo genere , tsi'gucru ambrosiucu ,.Moned. , dies. a.
due delle quali sono state tolte dal
GI'UIIG di Nes e l\larl.ius, Sono arbo ALDIZCLILLO. (Bot.)._Nome peruviano
scelli del Brasile , di foglie semplici,
di un genere di pianta cicoriacca , de
Iparse, picci'uolate , nitide, glumluloso
scritto da Bui: e Pavon sotto In deno
punteggiate, di ori in racemi.
minazione di Iuschri'll. l -pernvimi
Abll_lbllt m conon una, Almeiden [ilici
dnnuo pure questo nome alla datura nr

na, St.-llil., Bull. philom; 1823 , p.


Dizioa. delle Scienze Nut.

borsa , L. (J.)

7|

ALN

(530)

.\ ALO

alcuna altra volta ne mancnno in totalit,


" ALNO, (801.) Questo nome che de
-riva dal latino luna, applicasi .volgan-i| ,r_partendo le loro foglie immediatamente
dalla radice. Queste foglie, le quali pe
mente all'ontano comune , alnus gluti
raltro variano assai rispetto alla loro
nosa, L.
_
forma, sono grosse, chrnose, consistenti,
"" ALNO NERO. ( Bot.) Hanno questo
rotnpibili, e spesso coperte di verruche
nome volgare l'alaterqo, riamnu: ulu
terminate da una spina , ed in qualche
ternu: , e la frangola , rhamnu: _fran
- specie.sono raziosamente segnate da
_gula.
'
macchie bianc e o gialle. Conteugono un
" ALNUS. (Bah) Nome latino del ge
nere Danno.

ALO. (Boa) Halus: Plinio parla di una


' pianta cos detta dai Galli , e che la

cotonea dei Ven'eziani. Sembra che essa


abbia qualche rapporto col regamo , e
non deve esser confusa colla cutanea
mala; che ' il cognauier dei francesi.

' J.
A18DENDRO. ( Bot. ) lHalodendllun.
Questo genere del sig. Petit-Tbonars
non diversica dallfavice'nm'a se non
per un calice di cinque divisioni invece
di quattro , e per il suofrutt'o di due
logge monos rime. Non se ne potreb
be' li cono odore, che nell auiecqm'u ,
1 unit. di loggia .e di seme, general
mente osservata, nonsia altro qh.e l'ef

fetto di un aborto? (JL)

sugo viscliioso, c_lna_ro , verdastro , che


divien bruno seccandoai , di odore er

bacee, di un sapore amaro. I ori, ora


regolari, ed ore 2-labiati , di un colore
porpora rosa o verde , e Contenenti un
i uore Zuccherato, si sviluppano in
api be semplici_o ramose.
Cco frattanto i caratteri botanici di
questo genere.

Un calide tubulato non aderente al


1' ovario, di sei divisioni pi o meno
profonde , diritte, ed aventi quasi la
orma di cilindro, o accartocciate ester

namente sopra s stc'sse -e formanti


due labbri; sei stariil attaccati al fondo
del calice: un ovario, uno stinima poco
visibile , e 3-do: - una cass'ula 3-locu
lare e 3-valve, avente ciascuna valve

ALOE. (ot.) Aloe , Linn. Genere di un tramezzo nella' met della caa8nla;
piante monoc01ilednni, de la famiglia molti semi che hanno un rovescio mem
brnnoso.
'
,
delle .asfodelee di Juesieu,'e dell' esun
. drz'a.Monoginia di Linneo.
Passeremo rima in rivista le p'rin
Tutte le specie di cui formaqi pre
cipali specie Laloe e le respettive loro
eenterneute il genere aloe ci sembrano V yan_et,e daremo quindi alcuni raggua
pigliare la loro origine dell A'rica , _,gli intorno ai sughi che si estraggono
quantunque se ne trovino alcune nel
da questi vegetabili tanto notabili per la
loro utilit , nota che per la singolarit
mezzogiorno dell Europa, nell Asia ed
anche nell Adieriqa;Convien nondimeno delle loro. forme;osservare che 1' Asia e l America pro
ducono molte iante che per i loro
Ance DICOTOMA.
i (Aloe dichotoma, Linn.)
Carlilti, botanici e' pi ancora per il
loro aspetto hanno dei grandi rapporti
con le aloe, e_ tali sono l' _nlotris , la

- valliei(nia, "la sanaevaria , e' l' agave.


' Ma ibqtanigi hanno creduto che con
\venisse-separarle, e per noi non parle

remo qui che delle specie due e'ssi con


siderano come_appetlenenti ' al genere
.aloe.

neste dunque abitano l'A'ric,

'e quasr tutto si trovano al Capo di


Buona-Speranza, nascendo alcune nei
campi, coprendo altre le rocce, e a

Sti ite famoso , ramoscelli dicotomi,


cio divisi e suddivisi pi volte in due;
fogliea sciabola, e dentate a sega; ori
disposti in pannocchie, stami pi lunghi

del calice; calice di forma ovale.


Questa pianta legnoaa originaria del
Capo di Buona-Speranza.
Ano: rearoouara.

mandoper la massima parte le terre


argillose. Queste piante sono somma

( Aloe perfoliata , Linn.)

mente perenni, e non temono che il

freddo e l'umidit troppo grande.


ILe aloe hanno qualche volta uno
stipite o tronco coronato di foglie alla
sommit, e segn'ato lon itudinalmente
di cicatrici trasversali dine indicano il
posto occupato dalle prime foglie avanti

che fossero staccate; alle volte hanno


pure un fusto semplice o nmoso ed

Stipite cinto n dalla base da foglie


grosse con orli spinosi , ori pendenti,
cilindrici, rossi, disposti in corimbo.

Pianta legnosa originaria dell'Africa,


naturalizzatu in America, e nell'Europa
meridionale. Quest' aloe vegeta in lia
lia ,fin Sicilia , e nell'isola di Malta ,

su i tetti, su i muri, e su le rocce.

- v4"

(53.1 i

ALO

ALC

Variet.

Variet v

|.1Anos ABIOIIA, Aloe arboreseen: , "


i. Atos asonur.osrcolun ,Aloe'
detta daiyfrsncesl come: da be'lier, cio amhnoideo commurg;..
corna d'montons

Pianta piccole; foglie numerose, dispo


Tronco alto da dieci a dodici piedi; fo
ste in_ forma di rosettae aventi agli
glie abbraccianti il tronco , piegate in orli alcuni li bianchi; estremit delle
fuori, orlate di denti e, di spin, e foglie, trasparente e segnata di linee
tinte di un color verde un poco cupo;
verdi. _' '
ori cilindrici.
'
a., Ama ascxtnemss un. Aloe pu

z. Ano: o: rocms sancire, Aloe afri

mla.'.

cana.

I
I
4
' _ Pianta piccolissima ; foglie di un co
Foglie_ abbraccianti , larghe, spxnose lor verde nefastro, guerhite agli orli di
sul dorso e suin orli ; ori in spiga. - spine erbacee numerosissime.
3. ALOE m" 'Bsniunos , Aloe bafba
denn's.

Anoe demoni.
' .
.
J 2
Foglie risorgenti, succolenti, con orli
dentati , con sommit terminata in le
(Aloe pumila , Linn. ; Aloe lhal5afi
sina; ori gialli, pendenti, disposti in
ti:m, Kew., I, p. 468.)
tirso.
y.
. '
4. Ano: succorm4, Aloe succotrs'na,
volgarmente nl_o, aloe soccotrino.
Foglie strette. lunghe, con otliden

tali e spfnou, di un color verde carico ,


ori inspiga.
'
, '
5. Ano: _sxcan, Aloe lineul_a.(
Foglie'segnate da linee ; spine russe.
6. Aro: FIERA, Aloe jeror. -

'

, ' Ano: mr'nes.

_ Foglie abbrmeianti, neiastre,-'spinose


da tutte le parti; 'spine rosse.

7. ALOE coupon o arance, Aloe sa


larghe , macchiato, con orli spinosi.
_

(A10. amen... Lino. sappi.;fazo


Pianta priva di teorico; foglio sciabo
lil'ormi , acute, coperte di verruche

8. Ano: consesso: Focus PIU' 'ua

"

_4

ucrrucosa} , KQW., L, p. 463

ponariu vulgurss..

Tronco alto un piede; foglie ,assai.

cuz, Aloe obscnrq. ,

Pianta priva di tronco ; foglie radi


cali , -trigone , vappuntate , coperte di
verruche in forma di perle; fiori cilin
drici, endenti, disposti in spiga.
Specxe legnosa, originaria del Capo di
Buona-Speranza.
' ,
,';

bianclstl'o , di;tiche , cio alterne dai


due lati opposti; ori rossi , pendenti,

Foglie larghe, grosse; abbracciant , -i.ngros4sati verso lestremit in forma


spinoso. segnato da macchie biancastro
di eleva [disposti in spiga.
.
'

e oscura; ori in spiga.


'
g. Ano: MM, AIOGIUMI.
ianta mancante di tronco; foglietto

, S; (Sie Ieg'nosa , originario del. Capo

. di uon_s-Speranta.

, ,, V_As.o_z ra'r'rlt pisani.

dicali tri oue, che terminano in lesina,

guernite di spine molli; ori cilindrici,


pendenti, disposti in tirso.
_ io. Ance ninna , Aloe mitraq/r
mu.
Tronco alto da duca tre piedi; foglie
grosse, lar he, risorgenti, spinoso , di-

sposta in orme di mitra, e sparse dl'


Verruche.
'

(Albe llllgll_, T.laupb., Diss;,li. 1ri


Aloe linguagf'ormua.Linn. suppl.)
Pianta'con trdnc- cortissifno; .foglio
in forma di'lingq , dentellate , lisce ,
distiche; ori riso;gepti, cilindrici; in
lplai,
'-.
.

-.

uests a pecie _legnosa, e cresce mille


Ano: ascnsrsnoss.
( Aloe uracihnoidea , Thnnh. )

montagne dial Capo di Buona.Speranza.


!.on A vissncuo.

(Aloe plicatilis, Kew., I, 1;. 47)


Pianta mancante di tronco; foglie
radicali, trigone , appunta-te, cigliate ; Pianta con tronco alto da otto a dieci
ori cilindrici, risorgenti, disposti in Sollici; foglie in forma di lingua, lisce,
api .
i|stiche, tinte di un' color verde tur
_(5uesta specie legnosa , ed origina
vch_iniccio; ori cilindrici, pendenti in
ria del Capo di Buona-Speranza.
spugn.

LO

LO

(532

specie legnosa ;origlnaria dell' f-.


fritta. I
.
'
. a

gliandone dei ra_aii quali si plantano


a mazza.

l palloni appena, che ai sbarbano si


piantone in vasi' piccoli; ina le mazze
_ elq schegge si tengono per due otre
giorni a seccarsi , e.si piatano quindi
(Aloe variegata, Linn., Maut.
come i polloni- Il vasi debbono esser
'Thunb. N. ti.)

pgisti in una stufa di temperato ca


/
.
.Tronto basso v; foglie disposte in tre
ore e difesa {dalla apioggia, nch i
le, grosse, triangolari, appuntato, scre-' piantoni 'non si siano p'erfettamente at
ziate di verde .e di bianco , fatte_ a taccati, i quali in Capo a sei settimane
grado di esser messi
ca_n,ale,' con orli cartilaginosi ; ori in; 0 due mesx'sono
1o__ " cirati, cilindrici , pendenti in spiga ;
in la colle vecchie piante.
di dieci divisioni calicinali le tre esterne
7 L aloe perfogliata, che cresce in Af
aperte; storni arcuali;_stimma semplice. frica, in America e nei paesi meridi0
Specie che cresce- in Etiopia, nei ter- ' uali d' Europa, la specie che produce
reni argillo_si.
il sugo d aloe usato in medicina. Que
sto s_ugo ai ottieni{oon diversi metodi.
J
_
.
Amor A senna, o I! smu_ m casa0..
"Nel paese degli Ottentot si taglia l'e
m

'

a,

Azos mancanze. '

"t"

'

'

stremit delle foglie,lasiando una delle

(Aloe spz'ralis, Linn., Mini.,'niu._


_

Eltli.,16. t. 13, f. 14.) I

foglie infc'riori disposta in modo che ri


ceva il liquore che sqola , il quale passa
in un' vaso collocato sotto questa foglia.

Tronco basso; foglie ovali, appuntate,

numerose, diSposte in pi le; e che si


ricoprono reciprocamente; ori piegati
in spiga.
' _

Specie che"crcsctz m. Arica, nei luo

ghi incolti_.v

>

'

Tutte le stagioni convengono a questa


operazione , ma ' da preferirai la sta

gione che piovosi: si scelgono quei


tempi in cui laria in calma, poich
quando tirano i venti nonviolenza , il

li uore esce in piccola quantit , il quale


dopo che stato raccolto si fa condensare

,Ar.oa anniecrra.

al fuoco. Nell iohi di.Spcoteia sistac


cono leioglie , e media,uto una _leggiera

:'( Aloe returh; Thuub,,leisst N.415.)

pressione si ottiene la porzione pi fluida


che purgata dalle parti grossolane, e in

I ' Pianta nana; foglie triangolari, grosse,

durata al sole, da il_ sugo di aloe

corte , appuntato , schiacciate nella pa


della maggior perfezioue'che si cono
gina superiore , disposto in cinque le.
sca. Alla Giamaica e in qualche altra
Sp'eie che cresce in l)rica, nei ter- y isola dell' America 'si sbarhicn l aloe ,
e dopo averla diligentemente nottata,
Ieili argillosi.
Le aloe son ricercate dai .puriosi si taglia in pezzi nei canestri, i quali
3asi pi per la lorolforrna particolare, sicollocano in grandi caldaie piene di
e per la loro Bellezza. Queste punto acqua. bollente , dove si lasciano per
si jallontauan, talmente dal, resto dei
dieci minuti, quindi si levano per so
ngetabili;y lauto pe'x il loro abito,quanto stituirvi altri pezzi , e si continua n
ancora per il loro aspetto, da fermar ch il liquore sia divenuto di un color
sempre l'occhio di quelle persone che Verde e si sia addensato: allora si trava
non sono abituato a Vederl . '
aa , e si lascia depositare, e quando
' Le aloe, poich sono munite di foglie -chiarito si fa bollire perch acquisti una
grosse , umide e che .traspirano poco , maggior consistenza ; dopo di che si
vegetano con vigore nei climi caldi, ed
versa in zucchette, nelle quali divien
amano di stare nei luoghi secchi e sulle duro a poco alle volta.
L'aloe perfoglista comprende, comab
rocce. Nei climi tamperatisi coltivano
come piante di piacere. A tale effetto biam veduto di sopra, un gran numero
convien riempire di una buona terra do_ di variet; ma comunque siasi,' noi pen
mestica il vaso o la cassetta in cui si siamo che il clima e la pro arazione in
collocano, ed aver cura di porre nel uiscano principalmente sul a natura dei
fondo un poco di ghiaia. Non importa sughi d"aloe. Il succotrino brillante e
che si amalnwmolto, e si tengono trasparente; polverizzato che sia, di
un colore giallo zafferano, di un sapore
durante linverno in una stufa tem
amaro e aromatico, di un odore forte e
perata. Le aloe,si moltiplicano per Via
di rigetti sbarhicati o' di quelli che na
penetrante. Lepatico poi di un color
scono fra la loro foglie , ossiyvero ta
rosso bruno e livido, ma quando pol

( 533 )

ALO

ALO

verizzato piglia un color rosso gialla


Nome volgare di una variet dell'agave
stro. Tanto I'uno che I'nltm..c ven L d'America, agave americana variegata.
on_o dall'Anierics , dallAfrica e dal

Egitto. Il caballino, meno stimato, si


riconosce pnr.ticolnrnx_ente dal suo culorg,
che brlino surlicio . e si raccoglie in
Italia e in Ispagnn.jQuest'ultimo non
adoprato che nella vele-rinana pr me
dic.we i cavalli; da cui ha Preso Il nome
di cubullino. Vi ancora Ialoe in zuc

V., Acne.

'

ALE [Lenno_b'], o LEGNOAQUI

' LIN_O. film.) Il Iegnq, d'aloe non ha


di qomune qhe-iLnome col sugo d'aloe

"pelle si cslrac da una pianh_'liliacea.


L'albero , il'di cui legno' stato nomi

:_m_to xylo-uloe , e che e portato dalla


_ooinchina aollola denominalone di

_chetie o l'adoe. di Barbados! che:in ' cul_ambuc , ha ripreso il nome '_dalogli


.}irii|cipio . molle a di un Color 'ncro_k _ diGfeci
_Amu,occo). 'Intlavi_a da
fulvo, me diviene in'seguil fragile, _Iu . Balili'no in poi che ne distingueva tre
cido e trasparente: quest'aloeel'a in - mrte ;4.ignornaj ancora se siano tutte tre
altri tempi molto apprez_ut dai cu
i specie diverse, o e'vi siano (lill'e
rlosi. Tutti questijughi non diversi -rem.e che dipendano del 'pnese.
cuno tra loro se n0n" per lo stato

i_una

Forse lo stesso culambm: delle Indie,

maggiore o minor purit.

I! il} cui parli gilfl odoros'e si vendono


Il auegotpiuo e lepnlico da o che a peso' ilforoy, diversic; dull' agnllocco
hanno aubitedjvofse Preparniimu s-im ','dsserviato dal Rumo all'Amlmdu._
pieganc in mediciun' come emenagoglii , ,< Il {legno (1 aquila dei. Portoghesi, che
purgativi e tonicinci 'lemPi_ d'.' po .Laynarck aoapetl. essere di una famiglia
rnuza ebbero la ripntazione di pro _un differente, Slalo'delerminl0 da Cava
sare la vita molto al di l-- del termine
nlles che Ionomin'a aqnilaria ed il
cdns_ueto. Il famoso Paracel'so che com
u'pko del Kemferio,il ggl0 di LMllaca,
parve vero-Ia ne rlel. secolo 'dccimo .."_il c7:inhi_ang dei Chineai;
quinto, pretendeva che col suo elisir di
R-ipeltoal calamlmb del Mssico ,
propriet, di cui formav_a I'aloe la bue,
ndnprato per fare dei calama,-degli

si potess'.peivcnire all'et di Melan

stucci e delle cofp,:ssndp di un odo

Ir'n, clic, secondo la scrittura , visse no, ,r,iorte e grazioso Quanto'lasallocco,


vteuto anni: jnn Pnracelso , malgrndo {ignorasi ancora_l'albero di: cm proven
il guo elirymorl nella miseria, all'et ,En.( .'nz
.
;" -
, di quarantolto anni.
' A OBSSILO. (eq.)' ,Aloerylum. Lou
.Gli abitanti della Cocinthina, ncenclo reiro descfive.sotjb q:sto nome un al

macerare le foglie dell'aloe perfogliata,


in principio in un'_acqua allumi'posa, e
?uiudi nellampia fredda, ottengono una
ecola di grato sapore , e prive di'0gi
qualit medicimledi cui gode la [Bian
la: quesla_fecola vien mangiata, prepa
rata con mucchero, ecun carni.
.

bero della Coeinchiu , chei crede es


sere il legno d'nloe, il calarlqc,rl.egli

3pciiali e -I gallochum del; Bumo


(A:qb., a, p. dg,4. lo); n'1a la un de
'scrizi9ne pon.Cbncordh con quella del
I'agalloch11m , Chi_(f(ut_lQ con

f0rine ri'q'udlo gel gam, aqu'lunin ,

li Ottentolti fanno_i l'uio turcassi riguardato da Cavanillcs e da _ marck


coi tronchi o stipiti di quella specie di -, com il verolvgno' d'albe. VI {mu
aloe , che Linneo indica sotto Il 1;me

specico di cl:holo_ma.

r '

MA , Ano: legno_d'.

'

' " SprengelSysc. ysg. t. 3. p. 327 ri

Molte aloe sonninistrand n'r fortis. - feriso"queta pianta al' genere (yno:xe

simo, col quale gl',llidiani della Guiana

tr'a' sotto I' indicazione cpecic:r di c]


gllochaq
_' .
1'
'
'*"'ALOE ICO [AEwo].{Cbm.) V. A
<:|no. apornco;

ALQFILA. ('Bt.) Halop'hila , ggnere di


piante moupcotiledoni , -a "ori incom
pleti, doici, della fnrl lia delle n'aiad,
e della (Iieciu mormn5ria di' Linneo,
slabilitd da Ietit-Thouarp (Genf Nov.
Maddgak., ag.-Q.), .per una pianta
erlmcea dell isola del Madagas'car. Il

fanno delle amache e dei veli ,e i lor- nann'tra

toghesi delle calme o'dei guanti,ec. Non


bisogna confondere queste piante coll'm
gave irferit.ullll , L. dalla quale

i Ca

raibi levano parimenle un lo che ado


pranrrn molti usi. (B. M.
"* ALOE .AMERICANA.
00:.) No

me volgare" dell'ugave americana; V.


Acne.

"" ALOE BOEMICA. (Bah) Nome vol.


gare dell'agav innerirana. V. Acne.
" ALOE FIORENTINA. (601.) Nome
volgare dell'ugavemericana. V. AGAVB.
ALOE IIT'IA. (Bot.)V.' Acne.
"ALOEVERGATA IGIALLO.(BOL)

carattere essenziale di'qncsto genere con

siste in alcuni ori dioici: il ore ma


schio solitario, sprovvisto di calice e di

corolla, munito soltanto di una guaina


conica, in forma di spata; un solo sta

...._..__.<-_

ALO

(534)\

ALO

me {il lamento allungato quanto l'an , sa , con lembo profondamente diviso in


tsra {il polviseo'lo viscoso, _a 'lntmat_u; cinque strisce un poco' inekzi.
il ore femmina simile al (io e maschio, Anorxo m FOGLI! so-rnm, Al0ph:um"gnuf.
mar privo di stami;n ovario seni folium , H. Cass. Pianta erbacea , ra
pl1ce,sormoxithto da uno stilo grit'eile! lnosissima; ramoscelli pannoccbiuti, l'o
prolungato, terminato da tre stipamr > gliosi, gracili, pubescenti. mantra son
giovan",
quindi glabriuscoli;
fogliecirca
(su
rioril) alterne,
sessili, lunghe
patenti; una chuula l-locplare , 3:_yal
ve, contenente varii scml_ molto ple
ieci linee, strettissimo, lineari,semplici,
coli, attaccati alle pareti interne della
Iintiere,' terminate da un punta.bian
qssula. '
.
.
c'astra,
pubescenti men re son giovani,
Questa .piants qua , piccola , prov
vistadi radici stnsciant1 che gettano , quindi glabriuscole; calatidi alte da sette
delle foglie intieramente radica_li,qplc
cinolate, trasparenti, munite di sttpule

a otto linee, solitarie , sessili alla som

mit degli ultimi. ramoscelli: periclinio


glabrissimo, liscio; disco composto di
quattordici ori; corona' di otto ori
appena pi lunghi di quelli del disco;
corolla che compsriseono bianche sulle
parti secche, e sparse di glandule ialle.
a Noi abbiamo atta questa descrizione
di stare in riva delle acque salata ,_ da 1 generica e specica, so ragno esimplarc
alog, (alos) sale, e ?l). (pi:il,)amxca. secco e incompleto del erbario del Sig.

rot date, che sono trasparentn esse pare.


1 ori sono solitatii, situati nelle ascelle
delle foglie. Questa pianta cresce nelle
acque, sulla riva del" pure. (Poxa.2
"' Questo genere stato cosi il tto ,
Perch la pianta che vi si. riferisce ama

l.

De'sfontaines, dove ha l indicazione:

ALOFIO. (Bot.) 'Alopbium, H. Casa.

di Rh_apqnticoides niru'na', tenuifola,

Genere di. piante dell'-ordine-dellef-si-.


maniere, appartenente alla sottd-septon_e

erecta. ,,hispanica. Ee foglie ' inferio

delle Criseldee vere. Calatide sub*daseor

alleno semplici o

ri, che noi non abbiar'no vedute, son

' Ldea; disco sub-duodecimillorp, sub-rego

ennate?'Quantunque

lo squahsmellule ella fila pi interne


del pappo siano. i4eqrte' e pi strette

lsoro, androginifloro ; corona disposta


in, ulia' serie, nasi-ottoora , _inamplia

di quelle della B a chele circonda im


mediatamente; nondimeno non l'orma
n un picho pappe interno su'llieien
regolarmente 'embrieiate , addossato," co
riace: l'es_terne ovali; terminate da una temente distinto. Le squamasellule pi
hm ha del ,psp o son qullb ch,e ban
piccolissima spina solitaria; le interina
no a parte in riore intiera , e la su-
tlllora, neutri tiri. Periclinio oy@de,

inferiore ai ori, formato di squttime

iarje ovali terminate da tre piccole


periore dentellata , e i'ors anche un
punte rnddirizzata, s iniformi; e un; ' poco pi larga della ainferime. Cosl il
tcrna bisludglie, mem ranose sugli urla, penare alophium, che moltissimo ana
ottusp e scarose alla Sommit. Clina_n

zio guernitodi mbrilla' libere, li


formi-laminatg. Fiori del disco: _ova
rio-bislungo, compresso ,_ queacenlg,

ogo sll spilacron, dal quale diversi


ca soltanto per le appendici del peri
elinio, com esso, un genere anigno,
tirato in due semi contrari verso le Cen

eoll'ar_eola basilare obliquissirua-irttern'a, o.


; turiePrololipe vere e verso le Crisci
in forma di lunga intaccatura _quadrilo: - dee uere,e dimostra l'allinit di questi

beta; pappo -qmlto pi corto

ellova. due gruppi: l'alophium e lo spilncron Ci


sembrano pi convenientemente collocati
'rosissise , inegusli ,_ disposte in molte
nel gruppo delle Criseidee vere,
no , composto di" s u'amallule nume

serie , embriciate , raflilate; le esterne "'3

il nome alophium , che si nica pri

corte, larghe laminate ,' bislungbe'; le .vo di cresta, esprime che l appendice
itermd'iarie pi lunghe, pi strette, delle squamme del periclinio, inesi
laminate (non ristr' t verso la base n stente o quali nulla. (E. Casa.)
verso_la sommit), entellatq sugli orli; *" ALOGElONE. (801.) Hulogeton. C._
le interne quasi, lifoimi , pi corte e A. Meyer. Questo genere fondato so
pi strette delle intermediario, Corolla
ma una piccola pianta crassa, che cresce
labra, con tubo ben distinto , con in molta abbondanza nei luo bi argil
embo darico di glandule. Stami con
losi e salati dei deserti dei
irghises,
lamenti pelosissimi; appendici apic'ilari ed cosi caratterizzato: nri ermal'ro
delle antere, lunghe , acute._ Stilo con diti, bratteati :_ tre o al pi cinque sc

due stimmstofori coaliti , liberi sugli


orli e alla sommit. Fiori della coro
na : falso-ohrio bislnngo, glabro , senza
pappe. Corolla poco o punto amplica

pali con appendici sul dorso; co'rol_le


e squammette ipogine, non esistenh_;

uno, tre , cinque sismi, inseriti nel n


cettae'olo; due stimmi setaeei , connati

ALO

( 535 )

sk,base; utricolq eomprouo, quasi

ALO

della tfi'aridri'a digi'm'a di Limi. , i di

clip principali caratteri sono iseguenti:


con integument'i memlanmcei; embrione un Calice glumaceo uniiloro , condue
fatto a spirale, dicotiiedone; 'ndicella valveeguali, acummnte; una corolla
dorsale.
\ v
.
'
pa cacca , l-valve , munita alla base di
Amen-mx: AGGOMIyTOLA'O, Hulogieton glo uua resta; tre eterni con lamenti ca
mcrulus- l sepali dei suoi ori 'sono no plari, terminati da autore forcute alle
oro estremit; un ovario supero, sor
tabili per lapendiqe in forma di lembo
,,l0ntuto da due vstili capillaripi lun
a erto dal quale son terminati. Il ,ta
g io del seme fa vedere -l'nttortiglig "gbi. del calic',_t\erminati da due stimmi
mento dell'embrione e la redicelln_dor !_velluteti;un seme circondato dallarillo
sale. Una foglia ingrandita presenl una je persu]tente, sente che vi aderisca.
-G_l Sinpepnfi sono piante erbacee, di
forma singolare, compare'ndo cilindroidg,
e terminando ad un'tmttp in una pulita! foglie._line_ari| edi ori disposti impun
v_
nocclna
Jlll8th'fi qpigu cilindrica e
ALCIDE, (Bot,) Primo nome cb_ei bota
terminele. Seno con9scod una ventina
nici diedero x uh: pianta aquatica, co
nosciuta presedtemeuk sotto quello-di di speme, e'noi ne DOYQTWDO _nlcune.
Ampecunu nei empi, Alopecui-q a5mm's,
stiutx'otes- (J.)' (J

cartaceo; seme verticale, non albumxnoso,

ALOLONGA. (Ittiol.) Nome, col quale ._Llup- , Spcc., 88; Engl. 6,01. in '759 ;
chiamasi m Nina lo Scorriber algzltmwz, _volgarmente codino di prdto,' gra_mi m:
Lina. V. Scanno, e Gulaim. (Hi'.) _ dei- prati coda. di' topo,podu'di vo pe.

*" ALOMlA.- (Bot.) Alorm'n- Genere'di


piante stabilito da Kunth, appartenente

Ha le ra ici brob, , renni , le quqli


pr.oducbnp uno e le pi, volte parecchi

alla singencsiu di Linneo,e . collpcnto

cuimi diritti da un

da Enrico Cssfsini nelle sue.-Sinantere


fr le Euputorie-Agerali che formano
la vprima sezione della. trib delle Eu
patorie. Questo genere,i Bi Cui,cs_fat

p,due piedi e_pi ;' I ori bianea'stri ,


rggfti_di verde, dlposti inpiiniiogchin
(raccoth -i1 spigs allungate 'e eilindl_itn ;

,_teri si possono vedere presto K-unth,

comprende 'una_ specie, originaria _delle


Niiova-Spagua, detta 'alomia agergtai

iede e mzzo uo

le;glgme 'calicinnli sonia" acutof, connxte


nella lbro parte inferiore e pigtie sul
lQm;dorsx Questa _iuta e coniunel'nei
prati, in tha e ne le altre parti; dEu

des, e riferite dl Curzio Sprengel stl, =' topa; trovui pure nellAmerica setten
trionale e in molt'contrsde _del 'Asin.
veg. t. 3;. ". 458) al genere al usg,
sotto in in iqazione' di ethusa age_ra Anonzcun_o sopruso, Al amarmi gem'cu
lullu , Lium , Spec.;
; Il. Den., _t.
lodes.
'
4 . "' '
_ 1\
56i; volgarmente qudinozquatz'co , co
ALONATRONE. (Min.) V. Amu-rnou,
doltn_a, struzza rahorehie, Ha i 'Culmi
ALONE (Fi's.) Cerchio colorito, che _for.
masi intorno al sole, alla] luna ,._ed ai -n_amosi udulla bge, giacenti e eodni,
rigorgentl in seguito e' semplici nel re
pianeti, e tal fenomnndallp alle re
sto della loro lunghezza? , aUl de 'otto
frazione, e reflession;. che, sq'ro'no-i
pollici _a un piede. 'I ori sb'n bianca
raggi luminosi allori: passano attra
stri , mischiati di' .verd , disposti in
verso le nebbie, del gen'ere dellAs
cmau.uo V. Ancosnnuo) Alle volte pannocchie hecoltu.in spiga allungata
produconsx diverse di tali corone -,, -le, e] cilxndq-iha. Le glulne_ dal1cinnli'sm:o

quali sono conentricyhe, e si mostrano ottusis_aiae, disti te ella loro bue, ci


pi ordinariamente attorno la luna, giac- gliate sul dorso. u resta.dell Piglelh
ch la luce del sole, quasi sempre _ va soggetta a .uriare, essendo ora pi
troppo forte da nonlasciarle scor ere , cortg di queste , tori di maggior lun
e quella dei pianeti troppo debo e da ghejl.h, ma generalmente pi Iunga, e
tutte qugkte variazioni si trovano spesso
non produrle. (L. C.)

sulla medesima spigq. V.Tav. 244. Que


ALONGERESSE. (Entom.) V. Annu
>
sta specie orisce nel gi no, _e cresce
orrou. C. D.)
** ALONI ,RO. (Chim.) Cos chiamnsi da r nei campi umidi, nei fossati e alla
prode dei luoghi oVesono le acque, in
alcuni il nitro che riorisee sulle mura
tali: e in'altre parti dEuropa, come
glie e che generalmente nitrato di
pure nell"America del Nord.
calce o di magnesia. il ,voala_olo aloni
tro si compone di due voci greche che Anovecnno annsoso, Alopecurlu bulbosus,
indicano sale e nitro , dal che deri

Vaio il nome volgare di saluitro.


ALOIECURO. (802.) Alppeaurlzs, Linn.
Genere di piante inonoeotiledoni,-della

famiglia delle graminacee, Juas., e

Limi- , Spec. , 1665. Questa specie ha


tutto l'abito della precedente,

ma ne

diversica per la base del eulmo, la


quale rigonata in forma di bulbo, e

per le glume calicinali che sono acutissi

LO

( 536 )

ALP

me. La resta della corolla l\ generalmente

salino-bituminose. E noto, cheth


una voit'pi lungi) di questa,.,Qnecto '.vqusref loatu_ne sono prdinariameute
alopeeufoj: perenne , egulm_e me che il, usocia'te nella natura, ein particolar
precedente, e cresce nei prati, in ltilic, nodo in quei piccoli vul'cani' freddi, e
_ l ,
e ili: altre parti dEuropa.
fangosi che si chiamano Gol"gogli. V.
Anorecuao sanvanco; Alo'pegzuvu agrexlx'r;
Goaqncu. (Baaao.)
'- - ..,.
Linu. , Spec;; Sg;_FL Dun. t. 6517 , " ALOSA. (Illial.) Questo nome stato
Volgarmgutc codino salvatr'rQ, gnhni
npplipqto a divut_ngrosi pesci del ge
gin: dei greppi, cudolimr, erba cdina,
erba l_0pna.

Culmi diritti, cui da

nere della. Clupeo, e specialmente a

_.quel.li che dal mare risalgono nell' im

uno ti due fedi ; ori bianchi "verdo

-boccatnxfa dei umi,edelle riviera , ed


etri, che trranoqualche_volta un poco . . atato succeabivamente conservato ad
_ uuasnla specie, (Ilupep alom, Cheppil,
caltafin spiga allungata , cilindrica e che vive nellOceano," e nel Mediter
acuta; lo glum_e caliclnali 'aqutiuiyne , _ 'raneo ,' e sale nei umi d Europa. V.
lahre , o lolo
quasilunghezza.
glabre ,. cou'uate.
.
_
,met.della
Qneatp Il_lla
speii Cpuvu. F. M. O.)
ALOSAC E, Hulasa0lle- (Min.
Gli.
cie on_iune"pdi compie n_ei"pratifin antichi natumhsti hanno applicala qu'e
Italia, in "altre contrade dell Euro;ia,w: sta denominazione all" intolnacature sn
in molte partidel_l'Aaiz,, ed ahnna
lin', e apaguoae, 'che si-dePoaitano alla
comela .precbdeute; orisce comune ' .s\upercie delle iupiviine al mare, ed
ance s'ullefpiante, le quali crescono culle .
mentpin:_aprilc.
, ,
.. _
sue api vii;. V. So'm nonna. (Baaio.)
Anorecna'o musnra , 'Alapeqrus lurida
lmus, Schrack Fl. Gerjmf, i. , p. 17; "ALUS%. (Bol-)_Nt_tl Virida'rium bota
PIinlris utmtulata , Linn., 'Spae., ; ng'cnm italo-hirpanum , ahn.l 31 , .MS
Svolgirmen_tejbprsette. ll sub plm'o, esistente ltilp,\Bibl-olcd
..Nuo
al violette ,.diap'osti in pannocchia rac

diritto, gracile, alto da otto" ollici a un , 'va di Firenie, trovasi-I il icai,a Sotto tal
nomp volgare ,lrrol'ahia;rubia_ n'ncibria.

-piedb ' . la guih.-della-loglia superiore 1"


r tgonliata o vcphicosa. 1 [ior_i.qno;bizin
cagrbi,screcitildi verdi: , raccolti in
__un.a tp'igxoale; le .gl'ude_ ,olicinali
IOJ'CODQIld illrlor bee, di-ktafc e
qrtilagin0s6 nyllaloro' mc_t jnferiorq,
emiinat inpunta acuta. Questa" iaqt'a
txvasi"qei prati unii_di in italia e-nel

V, RllllA.

. -

' , .

ALOlECNlA. (icln'h...) ,nazazecam'u.


Questo,n9he derivat0 dr,alg, sale ,
e da tex7m ,(tcchpe) 'a_rtesMolh dotti lo
_llpnno uspto pgfiiidicaire l'insieme delle
cognizioni
che si riferlScono
allesos'tanze
saline. (-Gh.
V '

_.mezmgioino dell'Europa. (L.D.

ALO'l'RlLD.
. *" L.i _parpla alopecuro si i:me0nc " com-1M.
-.di u_elv_qci tclae, 41:97:92} (afa'pex )"v

. _'V'.
,._ z.r.umxu
.

ALOUCAIOCCA: (Ben) Tro'vasi in Su


'volpe; e equ (ym)'cda; volendo'al'., 'r_ian registrato qln:sto nome caraibo
1j|rde_rella guravlla _spiu che hanno d_ella c|lo.iiu ?n'r:uta,, L. J'.
,.,
_ AI%TU
'Bt' iquest
ene,tq.,i
,
_.LO,UGAL:OUA. (Bo_L.)
o_me cacaibo
. (.Bnt.)'\(.gAenmo.[E.-CXss.)
_ dinn}i japecie di 'melastom, melastomc

A; QRlAG-ll) .<(BOL)_'IAIULVIQLP, gtfilch

umbmm, Sw

ip_rm_\e. tibl)licalo da F-njst r, Che. .ALOUCU. (Bui. ) Nome dato , secondo


lo stesso
Curcqeadi So a0'del , -alcdni autori 3 una gomma res'irm e
tipo. della. _amlgli delkcir'codi'e. Murilx.
alpnttn dalla cannella bianCa. (J.)
._ c. Gagrtanr10
** Il nome .df;feg|Ue_lai
_nomin'ano ccfcozh'u.
compone dl ALOUGOULL (Bah) Nome caraibo della
clqmutlte dmica , clemnti: diot'ca , L. -

a7tv ', a7_to_; , .(:uli;, alo: )_;i1are_, e'_'di

gurata in Slpane, Jugz., t. n.8, 6. i.

. J-l

"I

' -

(MS. Par/0; ( "11" -"ugqf)ia=l.m . o AEOUTIB. (Bai. Noine caraib, ci


granello d'- un, poich le piante che si
riferivano a questogenere, crescono alla
riva del mare , ed' hanno i frutti che

nmigliano igranelli 11 u'va.


ALUS, E ALOSANTO, Haloa, e Hul

tato-dal Sur*%.

ella miimsa lau_'fo

lia. L. (J.l '_\; ,


J.
ALOYSlA. ( Doti" Y,Nome gepericoiuato
da Orte

_ba Cedrin T, yerberm

tri'h; oa, Lhegtz, _che Lamarck ha

sani/un. (Mm. ) Secondo De Bomarr


coliccahel au genere zpanim V gli antichi applicavnno- questa denomi
Zanni. lma.
_ '
_' _
nazione a varie Specie di pellicole Com ALPAC,A PA A,ALPAGNE.(Mam.)
poste di sale, e di bitume, cl1c_galleg
Tale il umev del Lama selvatico,
giano alla supercie di certe fontane Camelu: paco F. C'uV. V. Lnu- (F. C.)

ALP

(537)

ALPAM.
ALPAGNE.
([1'n2.)
(Mumm.)
Arboscello
V. Anse.
delle,lndne
(F.
,

ALP

i diti senza membrane, coll'interno

che sor
rosi nominato al

Malubas', e Citato da

ssa di pocoi laterali,e l'esterno

versati e, le unghie rotonde, e lisce


inferiormente, eccettane quella media

Rhede (Hist. Malab., 6, p. 4i,.t. 28.).


Nel linguaggio bracmano porta .Il nome che ha un orlo sporgente sul suo lato
di upumu , adottato dai _botapiei. llql'n
interno, e la coda composta di rettrici,
sto di quest'arboscello si diude ordina
o timoniere eguali, colla terza penna
riamenie in due o tre rami principali, V delle ali pi lunga.l caratteri men cir
i suoi ramoxelli nodosi , e guarniti di costanziati di Vicillot e Cuvier altra

foglie alterne, simili a quelle deglial

diil'ereiiza non presentano con questi se


non che , corhe asserisce il primo, lun

lori, hanno alla loro ascella _alc_uni pic


coli iiori pendenti , composti di_un ca:

ghia e rotonda, mentre Savigny le at

lice con tre incisioni, di dodici starm

tribuisce un orlo sporgente, e secondo


Cuvicr, la seconda, e non la terza re

riuniti quattro a quattro alla base di


ciascuna

incisione, e dun ovano con

diversi stili, il quale diviene un frutto


pieno di semi minutissimi e lungo come

una siliqua. Leggesi in lilleede, che una


mescolanza di diverse parti dell'alpam
nell'olio, forma un' unguento atto a gua
rire la rogna, e che il sugo delle sue
foglie mescolato con gli alimenti, ado
rato contro il morso dei serpenti. ('M.)
AElESTRI, ALPINE [FURTI]. (Bah)
Si dicono piante alpestn quelle che cte
scono sulle montagne poco elevate, os
sivvuo sulla parte media delle alte
montagne, come il rhododendrum fe_rrw
ginuum; si dicono poi piante alpine,

migante la pi lunga.
Sivigny, 'nel descrivere l' Alpiggine ,
landionuvialis , riconosce improprio
., tal nome, ed applCa preferibilmente a
uest'uccellq il nome di Aquila di mare.
{Cm D.)
_
A PlGIANI. (801.) Nome volgare che
d il Micheli ai funghi che crescono so
ra le Alpi (Lui.

,.
AEPINE Humus
(Bob) V. Atrils'rM
Piarile.( .)
.
ALPINIA. 5110:.) Alpinia L., J., genere
di piante ella famiglia degli amami e
della muriandria monogim'a di Linneo,
composto di tre o quattro specie di erbe

quelle che crescono verso la sommit


delle alte montagne, come il ranuncm
lit: glnu'nlis, ilfununculus nivulis, la

suxi ruga gropnlundita, cc. (Mass)

** ALPHABETARlI. (Ben) V. Au-us


TAII-

" ALPHI'IOMORPHA. (Bot.) V. Atri


io'uoari.
_
*' ALPlGGlNE. (Ornit.) E volgarmente

conosciuto sotto questo nome il Falco


Halmctus Lin., Hali'aczos Aldrov. Orn.

'l'om. i. p. i87. 'lav. i88. igo., Falco


)CSCuIUI'C Stor- degli Uccelli Tav- 4o.,'
leyer, et Wolf. Ois. dAllem. Livr.
13. pl. i. V. AQUILA.
'
Savigny, Vieillot, e Cuvier hanno
formato dell' alpiggine, Balbuzard, un

geneie particolare sotto la denomina


zione di landion. Il primo di questi
autori nel suo Sistema degli Uccdli
dEgitto , e di Siria gli ha assegnato
per caratteri un becco quasi diritto alla
use, col dorso rigonato , la cera vil
lnsa, e lohata al di sotto delle narici,
che sono lunulute oblique, con un'a

pertura stesa al basso, ed il margine


superiore meiuhranoso, e tenuissimn;
la bocca appena squarciata no allan
gole interno degli occhi, i tarsi gros
sissimi , reticolati , e guerniti sulle due

facce di piccole swglie, dure, sporgenti,


come imbricate verso il piede anterior
mente, e verso la coscia posteriormente;

aromatiche dell'America meridionale ,

di radici perenni grosse e carndse; di.


esuli semplici, diritti, inguainati dalle
foglie, che somigliano quelle delle gra
migne; e nalmente di oriciiiti da
scaglie membranose e disposti in a iga
all'estremit dei esuli: ciasCuu ore

presenta un ovario sul quale si apre un


calice doppio, l'esterno del quale ha
tre incisioni , e l'interno, detto corolla
da Linneo, tubulato, veniticoso alla
base, e diviso in uattro parti. le tre

superiori delle quali sono eguali fra loro;


la

uarta,chiamata nettario da Linneo,

3-divisa al suo orlo. Un largo lamento


di starne che porta lungo la sua estro
_mit un'antera , attaccato al tubo del
calice interno (corolla), e abbraccia lo
stilo che sormonta l'oVariof, il quale .
diviene/una cassnla camosa (diplolegio),
divise in tre logge piene di semi. Le
alpinie hanno presso a poco, le stesse
propriet degli amorni. (M.
*"
neste genere fu intitolato alla
memoria di Prospero Alpino veneziano,
nato lanno 1553, e morto l'anno i616,

che fu rofessore di botanica all'uni


Versit i Bologna, eche viaggio in E
gitto, in Siria cc.
" Curzio Sprengel (Syst. veg. t. I ,
pag. li; e (,ur. post. t. 4 , part. 2|,
pag. 8.) riferisce al genere alpinia, dl
ciassette specie, le quali sono:

Dizion. delle Scienza Nel.


72

(538)

ALS

lpim'n cardarrium. Roxb., che l'o


mum repen: di Sonnerat, I l' eleltnlla

cardamomum di White;
Alpinia media, Spceug., che lal
pima cardamo'mum medium dl Roxb.;
Alpim'a raccmora, Sw., che mago alle

Aulillc;
,
_
a
Alpinia gnlanga , SW., duro la mn_
Punta gulunga di Linneo, e che Il]
questo Dizionario riferita e deacnttu
al genere galanga. V. Gamma; _

ALS

con lance barbata ;, cinque atomi liberi


no alla base della corolla , scoperti;
slimma a-partito:
multi-mlulato.

Ovario

2-loculare,
.

Questo genere 'alline alfnmcrocne


mum e alle mao/mania di Humlmldl.
Amaro: m MOLTI non, ,llsu's flurx'bunda ,

Schott in Spreng-, App.. p. 404; De


cand., Prodr., t. 4, p. (ho. Albero me
diocre, con foglie bialunghe, acuminale,
appena pelone in ambe le pagine, con

Alpl'niu 0pczdentul , Sw., che e la


gelhyra orcidenlal di Saliabory , e

ori piccoli in spighe ramose terminali.


Questa pianta cresce al Brasile.
forse l'ulpim'a ezultalu di Meyer;
" ALSES. (300.) V. Anamne.
Alpim'a alluga.r, Roac.,_ che l'hlllem'u ALSINE. (Bob) Alsine, Lino. Genere
allugas di Willdeuow. V. Eanun.
di piante dicotiledoni polipetnle, della
A! im'n-malaccem, Rolc.;
'
famiglia delle caridllee Jusa. , e della
Afpinia nutanl, Rosc., che la globba pentaudria tr'1'ginimlel sistema sessuale,
umana di Willllenow e il couu: ze
al quale si assegnano per caratteri: un
rumlm di Peraoon. V. Umana.
calice di cinque-foglioline concave , bi
Alpinl'a mutica , Ro:b.;
alunghe, acurninate; una corolla di cin
Al [m'a calcarnla , Rose. , che la
que petali eguali; cinque atam1; un ova
glob a erccta di Redent., e l'ulpim'a
rio ,supero , sormontato da tre stili con
cernua di Ker.;l
atimmr ottusi; una caasula ovale, I
Alpinia apicale , Rozb. , che nasce a
loculare, 3-valve e contenente un gran
Sumalrg ;
numero di piccoli semi attaccati a una
, Alpinia bractecla, Bo;b., che nasce 'placenta centrale.
al
II
al Bengal;
Questo genere ha ricevuto il nome

Alpinia puniicea, Roxb., che nasce a


Sumatra;
' .
Alinu linguiform, Roxb., che
nasce alBengal;
_

_ Al iniu lubulula, Ker.. che ci crede

opposte,ei di cui ori sono ascellari e


'

Alpini}; dgssa , Rocc., che trovasi


alla China.

'

pe'rcb alcune sue specie crescono nei


ooghi coperti da piante o nei boschi.
Le specie di questo genere sono pic
cole piante erbacee, di foglie semplici,

eia elle Indie occidentali;


Alpiniu auriclta , Rose. , che tro

yaai alle Molncche ;,

di alsine da 41709 (alsox) bosco, selva,

LSADAR , SADR.(BOL) Nomi arabi

terminali. Se ne cbntanoaetteoolto, e

noi riferiremo laseguenti come pi Co


muni.
'
LSIIIB murena, Alu'ne media, Lnn.,

del celti: altstralis, che un Ictus degli

Spcc., 389.; Flor. Dnn., g. 525; vol

antichi. J.)

garmente cenlonchio, centocclu'o , Cen

'L'SEB AN, SCEBRAN. (Bob). Nomi


erabi _ella piuma degli apticln,_t_he e
una specie comune di euforbio o.tltlma
lq, euphorbia_ cypuriniu, L. Questo

longhio, cunlovzce, centone, gullinella,


pizza gallina, erba

[peri/m , orecchio

di topo, pucinella. a la radice brosa,


miu_uta , annua, la quale getta parecchi

madeaxmo nome dato anche al Sempre

cauli cilindrici, gracili famosi, distesi ,

vivo dei tetti, aempervivum teclorum ,

diluai, lunghi da sei pollici a un piede,


gnerniti di foglie ovali, appuntate, le in
eriori delle quali sono brevemente pic
ciuolate, le superiori aessili. I ori son
bianchi, molto piccoli, posti sopra lun
ghi peduncoli solitari nella biforcazione
del fusto o dei ramoscelli; i petali sono
profondamente bidi. Questa pianta

L (L)

ALSEGIEM , SELGEM. (801.) Presso


gli Arabi uomiliavasi cos la rapa, bras
.il sica
il , L.,
tanto sotto
c0mune
, e che
pressore 6arig
coltiyasi
il nome
in
glese di turnepr, il qual nome in Ita
'V li_a app,licasi alla variet Cll 5 questa spe
cne.
.
V
"" ALE DE. ( Bai.) Alsels. Ge_ne_re di
piante dicotiledoni, della famiglia delle
rubiacee e della

mtundriu monogim'a

di Linneo, alabifito da Enrico Schott,


5 il quale gli assegna i seguenti caratte
;.-ri: lembo del calice , supero, Spartito;
corolla ucttil'orme , con lembo 5-lobo ,

comunissima nei campi, nei giardini e

nei luoghi coltivati; orisce al princi


piar della primavera, e dura no a che
non gela. #9"
L'alaine pucinella i emolliente e rin
frescante; e la sua decozione stata

proposta per rimediare allo stato illllam


materia in Corte ' malattie degli occhi,

(539)
dal che ha preso il nome volgare di cun
toc'ehi'u, Pestats e applicata come cat.-.
plasma, stata pure raccomandata per
i dolori cagionati dalle emorotdn; ma

ALS

mente degni di osservazione; essi sono


perfettamente analoghi a quelli delle
viole ;- le antere vi sono pure adese
verso il mezzo delle linguette squam

presentemente non se ne fa che poco o

miformi, non essendovi altra dillerenza

quasi punto uso in medicina. In alcum


cantoni della Francia mangiata rotta,
e ndoprata come erba da ortaggio. pa

che quella di non essere contigue. Altri


caratteri di una maggiore importanza
confermano sempre pi questo ravvici

sturata_volmtieri da tutti i bestiami, ed

namento, o sono:

i piccoli uccelli ed in speciei canarini,


gradiscono molto i suoi semi: quindi
che ogni giorno in tutto il tempo della
bella stagione se ne porta al merca_to di
Parigi una quantit asaai grande.
Lsute nzu.e lessi, Alsim; selgelalis, l\.;in|n|. ,
S e. 3 ' Alrine scyezu is,cc., ai .,

i. La forma interna ed esterna del


frutto nei due generi, che una
cassula t-loculare, 3-valve;

a. L'attaccatura dei semi pariatuli


in entrambi ;

3. La struttura di questi semi per


Ifettamente simile.

Biit. ,Pa' 8, t. 3, B . 3. il 800 fusto

a Nell'uno e nell'altro, l'embrione

e famoso no dalla imse, articolato,


gracile, alto da tre a quattro pollici ,

piano, giacente sul perispermo. La prin


cipale differenza proviene dalla regolarit
o irregolarit della corolla; ma noto
che questa considerazione poco impor
tante, tanto pi che nelle viole dei. paesi

guernito di foglie lineari-subulate , uc


compagnatc alla loro base da stipule
inguainanti , membranose trasparenti,
ahnmdellate ai margini. I ori sono
bianchi, piccoli, posti sopra pedicelli ca
pillari , e disposti nella parte alta del
fusto in una specie di pannocchia lassa.
Questa pianta orisce nel maggio e nel
giugno, e trovasi nei campi.
Ansia: nocrioaars, AL;ine mucronat,u ,
Linn., Spec., 389; Alsr'rre foliis li

_/nrmilms pungentibu.r, ec., Hall., Hclv.,


N. 870, t. 17. Il suo fusto e spesso di
viso n dalla base in rami distesi, ro
tondati, leggermente vellutat'l, lunghi

da tre a quattro pollici, guerniti di fo


glie lineari, suhulate, acutissime, alar

gate alla loro base mediante un orlo

equinoziali, la corolla tende a di_venir _


regolare , e a perdere il suo sprone , co-'

me si pu notare nel genere ionidiumun


Questo genere eomprendecinquespe
cie , le quali sono alberi o arboscelli,

originari tutti dellisola del Madagascar,


con foglie alterne, inlere; con sti ule

caduche, con ori pannocchiuti asce lari


e terminali. Le prime due hanno il
tubo o urceolo staminifero semplice;
nelle altre tre slargato, e forma un ti

gli terminato da un orliccio.

.
Urceolo semplice.
\

membranoso. I suoi fiori sono bianchi, Ansonexa ai non PICCI-X , Alsorleiz: pau

piccoli, posati sopra certi pedicelli rav


vicinati , per la massima parte , in fa

it1:ora , Pet-l'h., Vgt. des iles Asr. ,


g. 57 , tab. 17. Arb'usto grazioso, in
arma di ces uglio, alto da tre a cinque
piedi ; i SUOI. ramoscelli sono angoloSi;
le sue foglie sparse , allungate , cunei

scetti alla sommit dei fusti e dei ramo


SCelli. Questa pianta che sembra esser
bienne, cresce nei luoghi selvosi in ne
furmi alla loro base, con dentellnturo
ropp. L. D.)
" (.urzio Sprengel (Syst. veg. t. a, lasse; i peduncoli reflessi, aventi alcuni
p. 392.) riferisce al genere stellarn
ori pedicellati, fascicolati.
tutte le specie che compongono il ge Ansonna suona , Alsadei'd arboreo ,
nere alti/re.
Pet-Th. , loc. cit. Albero che ha le fo
ALSODEIA. (Bol.) Alrodet'a, genere vi
glie lungamente picciuolate e piegate; i
cinissimo a quello della viola , apparte
ori pannocchiuti.
nente alla stessa famiglia , ed alla mo-
Urceolo a orliccio.
nadel/ia pentnndrin del sistema ses
suale , e presenta i seguenti caratteri: ALsooeu in mono srn'rrl, Alsodeiu an
un calice con cinque incisioni profonde ; guru]olia, Pet.-'lh. , loc. cit. tab. 18 ,
cinque petali riuniti alla loro base; un g. I. Arbusto con fusto diritto; i ra
tubo centrale che ha cinque antere; uno moscelli gracili; le foglie strette , lan
stilo, una cassula l-loculare, 3-valve;
ceolate; i fiori iii spiga.
i semi poco numerosi.
Azaonau euazscearz, .4l.coda pubercens,
a Questo genere, dice letit-Thouars, Pet._-Th., loc. cit., tab. l8, g. 3. Ha
presenta alcune particolarit che lo di
le foglie molto pi grandi che niscono
stinguono da tutti gli altri: la forma e a cono alla base; i ramoscelli e i pedun
la posizione degli stami sono special
coli pubesceuti.

(540')

ALS

Amnsu ai toni. unonl ,"4hodeia la

ALS

duncoli cimiteri, uscellari, bidi; i le

menti barbsti sul dorso. Questa specie


cresce a Rio-grsnde.
formi, un neo dentellnte; le spighe pi ALSOFILA. (Bob) Alsopl_n'la, Brown ,
Prod.
Noy.-Hnll.,
p. 158.
Ge.
compatte. (mln)
.
nero diFlnr.
piante
crittogame I,dellni
famiglia
. " Presso Spreugel (Sfrt. veg., t. I,
pag- 806; e Cur.ppu. t. 4, part. 2, p. delle felci, caratterizzato nel modo che
99) , oll\re le soprs descritte specie si segue: Sori globnlosi, dorsali, distinti,
sggiun ono nl genere nlsodein anche le contenuti nella scanalatura di una vena,
tifoli', Pet.-Th., loc. cit.I tali. 18," g.
a._ Ha le foglie larghe ovali , non conci

cont'ennnte alcune nassule sesvi'li , ince

seguenti:

1.

Almdciu sessilis, Spreng. Syst. veg., ' rite sopra un ricettqcolo comune , ele
t. I. p. 806, che la pentulobn usxilis
vato e circondato alla base da un in
di Lonreiro, nativa della Cocinchins.
duu'o tagliuz2alo o come rasiccn'ato.
Als0llttu rcemnsa , Mart., che In le
*f Questo genere cnsl detto, da 2160;
foglie o poste , hislunghe, scuminate ,
(41:01) bosco, e da quln (pIu'le) amica,
integerrlme, glsbre;i rscemi-Iqomposti,
cio abitano i boschi; perch quante
allontanati; i
icelli eimusi; i la
felci cresrono nei bosrhi.
menti lanceolstl, lenti, seghetlati. Cre
ALSOFILA wsrmi.s, Alsoplnilu australis .
sce al Brasile.
Br. Questa felce che la sol: specie di
Alsodciu guinvensis, Spreng.,S st.
questo genere, arborea , ha le [fondi
veg. t. I, pag. 809, che la .cemint era
sottili, e le incisioni glubre; le prime
subdcntula, P. B., nativa della Guinea.
Alsorlcia owuriensis, Spreng., loc. cit., divisioni sono bipinnntc; e le penne at
che la ceramhewz sttbintegerrtlnn, P.

tenuateslle loro estremit , sono divise

B.,\uuths della Guinea.

in pianure bislunghe poco ottuso , den


tate III: sommit e molliliore alla loro
bss'e; gl'nvolocri sono dimigliati, e le

Alsodu'a fluvescens, Sprengz, loc. cit.,

chof Ir Conohuria avesccns e par


souru gnianensis di Aublet, nativa della
Guiana.
Almdn'a perrini, Spreng., loc. cit.
Ha le foglie opposte , hislunghe, atte
nuato in ambe le psrti, scolorite nella
pagina inferiore; peduncoli, cimosi,ter_
minali; lamenti barbati all'apice. E
dubbio se nasca nell'America australe.

rachi:li di un tutto ruvido. Cresce nelle

vicinanze del porto di JaCkSOILG nel


l'isola di Van Diemen.
Questo genere vicino alla cyuthm;
e secondo BroWn , bisogna riportarvi In
efathea spera , Smilli , la vfatheu

exsunsa, Sw., e il pulfp0tlfllm lunulum,


Forster. Ehm.)
Alsod.riu ulmlfolin, Spreng., loc. cit., ALSOPI-ll .A. (Bot.) V. 'Al.sorru. (Lxu.)
che' . Il ennohorl'a ulmz_'/blia, di Kuntb, ALS'I'ONIA. (Bob) Linneo aveva sta
bilito sotto questo nome un_ genere di
IllllVltl0lll Nuova-Granata.
Alsozltia pl'ntffllia, Spren'g, , Ipc. pianta , appartenente alla p(:ltudelrl
puliunzlriu, ed al quale rifer un.arbo
cit.,. che la ri.ma gui'ant'ruis di An
nello dell' America meridionale colla
Net, nativa. della Guiana.
Alsodeia castnneaefli'a,Sprcng. ,Syst .

indicazione di alstonia IIWQF'OIIIIS. l

Ve'g-,.cur. post., pag. 99, che una spe


cie ili cono'mria descritta da Augusto
Saint-Hilaire, ed" nutiva del Brasile.

caratteri assegnatiin da Linneo ern


no i seguenti : corolla monopetnla,
inserita nel calice ,c intagliata al suo
lembo in otto o'dieci lati ;. stami nu
merosi attaccati al tubo della corolla;

Alsodei Phylisiphura, Mart. ,'cbe

In CUn0/lOI'lu lobolobo di Saint-Hilaire.


Alsadeia rinnrea, Spreng., stt. veg., ovario supero, sormontato_ds un solo
L I, p. 807,_che In rinorea guiancn stilo e da uno stimms m Capolino.
si: di Auhlet, l'alsodviu puniculuta di Quantunque il suo frutto_ non fosse ben
conosciuto, pure gli altri caratteri ai
Marzius e la conohoria rinqrea di St.
quali si aggiungono alcune fughe alterne
Hilaire.
Alsodeia piparea , Spreug. loc. cit. , 'e alcuni ori sscellsri, sembrarono suf
cienti perch l'slstonis fosse portato
che la piparea dentata di Aulxlel.
Alsodu'u cuspa, Spreng. loc. cit., nella secondn sezione della famiglia
Cw.- post., p. 99, che una specie di dellebenacee che si distingue dalla prima.
cusga di Humboldt e conohoria cuspa per un numero indenito di atomi , e
perch fosse collocata a canto al sfus
di 'uuth.
,
Almdeiu megapotamica, Spreng,, loc. plocos , all' hopea e al. ciponoma. .Ma
cit. Ha le foglie ellittico-bislunghe, in

esaminando

con

maggiore

attenzione

tegerrime-veuoso, reticolato, quasi pu

uesti quattro generi, cosi ravvicinatr,_.i

besceuti 'nells pagina inferiore; ipe

goreduto riconoscere tra essi un: almt

(541)

ALS

tale, da rimaner confusiin un solo ge

ALS

glie naturali di Jussiea , presso i nar

nere, il quale conserver il nome piu un


tica di symplicos , dato da J_acr|ulnr

cm.
il genere alstroemeria di Linneo
quindi che il genere alstoma deve forma due generi distintissimi che noi
riinan-rc soppresso. V. SIMPLOCO
crediamo dover separare , chiamando
"' Questo genereera stato fatto da uno bomareu dal nome del rispettabile
Linneo in memoria di Carlo Alston , Bomare, la di cui vita laboriosa fu cou
che fu professore di medicinae di bo, sacrata allo studio e all insegnamento
tanica alluniversit di Edimburgo, nel
delle scienze naturali , e lasciando al
secolo decorso.
_
l'altro il nome di alstmerneriu, di cui
" ALS'lONIA. (301.) Alstonia , genere adesso parliamo. Il genere alstrnemeria
di'piante dicoliledoni a l)?! completi comprende quattro specie, cio 'l ul
monopetnli, della famiglia delle apocr
nee e della pentamlria rnariogl'niu del si
stema sessuale, stabilito da Rob. Browu,
'il quale gli ISSt'gli per carattere 6556!].
ziale: una corolla quasi ip ucratenl'orme;

cinque stami inclusi, co le antere libe


re; follicoli rotoi_idati, coi semi chiomati
da ambe lq parll

struuineria pulegrinu ,

l alstroemeriu

liqu , l alstroemeria pnlC/zelln e l al


strnemeria ellulis. Queste piante sono
originarie dell America meridionale ,
hanno le radici perenni, il esule erba
,ceo, diritto, verticale, sparso'di foglie
alterne, sessili, lanceolate, ristrinte alla

Br.; Spreng, Sysl. veg.,_t. I , p. 636.


Ha le foglie quadernate, bislunghe, acu

base , senza formar guaina attorno al


caule, il che ssa un carattere che fa
distinuere questo genere dai veri nar
cisi.
ori sono randi, lustri, pe
duncolati , solitarit o poco numerosi ,
situati alla sommit del caule. Il calice

minate , costate; le cime peduncolate;

aderente all ovario mediantela_base,

il lembo della corolla barbato.

presentando nella sua parte superiore

Questo genere alline all'echius di


Linneo.
-, _
Ansroma netta, Alstonia spectabilis, Bob.

Ax.srmua venuos'a , Alstnnia

uencnatd,

sei divisioni ineguali, petuloidi , le tre

Bob. Br.; Sprc_ng. , Sf:l.eeg. t. l , p.


636. Questa specie che cresce nelle lu
die| orientali, ha le foglie quadelnate ,
bislungo-lanceolate, 'ncuminate, attac'
cale alla base; le cime dicotome; il
lembo della corolla non barbato; i fol
licoli abbreviati.

superiori delle quali sono risorgenti , e


rovesciata in dietro. Vi sono sei stami,

i quali sono lunghi, curvi , pendenti ,


attaccati sull'ovario alla base delle di
visioni calicinali. Dal centro del ore
si eleva uno stilo , diritto , sottile, cui

sormouta uno stimma 3-do. Il frutto


e una cassula bislunga, esagona , 3-locu
Bob. Br.; Speng., stt. veg., t. I, p. lare e 3-valve, aprendosi con elasticit
636; Echile: 'cnstula, Forst. Specie
dalla parte inferiore: questa. casuale
dell isola della Societ , con foglie op , contiene molti semi globulosi.

Aurozna cosronoa, Alst'onia

costata ,

poste, bislunghe, acummate, costolose;

" Linneo che 'stabill questo genere ,

cime sparse; lembo della corolla non


barbato; follicoli lunghissimi.
Amman a FOGLIE m nano, Al:lonia ne
riz_'folia , Wallich; Spreng., Syn. ueg.,

lo intitol a Claudio Alstijo'mer, nato


ralista svedese , che fu il primo a pro
curarin la seguente specie , che forma
il tipo di questo genere.
'

Cur. part., t. 4,

art. 2, p. 65. Native LSTROIMBRIL sneenaa, Alstroemcria pe


legrina , Linn.; Feuill., o, gli , t- 5
ceolate, acuminate, con venature paral
HI un caulealto due piedi, sbrmontato
lele, villow nella pagina inferiore; le da due o tre grandi ori che hanno le
cime terminali, sessili, pubescenti; la
divisioni calicinali alternativamente pi

del Nepal; ha le oglie Verticillate, lan_

fauce villosa; le laciuie del lembo, acu

larghe e pi diritte, essendo alcune

te, pi corte del tubo.

molto dilatate alla lor sommit e ter


minate da tre denti, ed altre lanceolate.

Aasrouu LUBTBA , Al.uom'a lucida, Don.;


Spreng. loc. cit. Nativa del Nepal; fo
plie opposte , bislunglie , acuminate ,
ustre, glabre , reticolate; cimetermi
nali', peduncollte, tricotome; fauce bar

bata; lacinie del lembo, ottuse, che egua


gliano il tubo.
ALS lROEMERIA. (Bah) Alslroemcrt'a,
' L. Le alstroemerie son piante monoco
tiledoni , del esandria monogim'a di
Linneo , e che si collocano nelle fami

Queste divisioni sono nel loro mezzo


segnate da linea longitudinali di un
color rosso pi o meno vivo, e sparse
sul rimanente del loro piano di macchie
rosse e gialle , distribuite con simme
tria. Il nome di pelegrina che a questa!
specie stato dato dain spagnuoli,
allusivo al di lei ore superbo, non

esaendovene effettivamente alcun lm


pi delicato di questo.

ALS

'<54>

Atsrnosnssu GRAZIOSA, Alstrormeria pul


che/la, L. Questa specie differisce poco
dalla precedente; ha le fa lie un poco
pi strette , il caule terminato da un

XI'IVOUCI'O di foglie alquanto Iii grandi


delle altre, in mezzo alle qunj nascono
.du quattro a sei ori grandi, pendenti,
irregolari. Le sei divisioni calicinah
sono acute , a erte e ricurve in dietro,
tre delle quali sono rosse alla sommit,

atriale o pqnteggiate di rosso alla base;


e le altre tre alterne colle prime, sono

pi piccole e bianche.
Ansrposnssis ucru, Alalroemrria ligtu,

Linn.; Feuil , o, 7|0, t.


Questa spe
cie produce dei esuli sterili, alti da
sette a otto pollici, terminati da una
rosetta di foglie, le quali,hanno la l'or
ma di spatule bislunghe.' l esuli che
portano i ori ,} hanno le foglie molto
pi strette, e giungono alla lunghezza
di circ un piede e mezzo. L involu
_cro che trovasi alla sommit di questi
esuli composto di fogliuoliue corte.
1 ori sono in numero di tre o quattro,
colle tre divisioni culicinali superiori,

ALT

te, ottuse, di colordi rosa , colla cima


verdastm; le ultra tre interne sono ovuli,

di un bianco rosato, sparse di punti


roseo
l negri svelgono le radici di queste
piante graziosa, delle quali si nutriscono,
e ne portano al merento del Capo-di
BuonuSpcrsnzs; dove le vendono sotto

il nome di lopznambtu bianchi. Que


ste radici grosse quanto una piccola pa
tata , solanum tubcrosa, L. , sono ri
coperte di una pellicola soltilissima,
bianca giallastra, e son bianche inter

namente. Si mangiano cotte nell' acqua,


e l'lfu.8 colla SalsicCil o col burro , o

col brodo, e in altre maniere; ma i


ne ri le fanno bollire solamente col
sa e.

Osservazione. Il sig. Humboldt ha


descritta una pianta sotto il nome spe
cico di ulur0umcrfa punciora, ch'ei
crede essere la stessa spetie della pro
cedente: ove ci sia , la denominazione

specica di paucrora non le conviene,


poich la quantit dei ori posati sullo
stesso peduncolo considerabil'e , come

ce ne possiamo convincere esaminando


la gura che ho data e che fu fatta sul
strette e rosse. I ori di questa pianta, lesemplare fresco.
che per vero dire sono meno belli dl ALTA [RADICILLL]. (Bot.) Ove si non
quelli dell'alstroemeria superba, hanno sideri, la radicella nella sua sitnnioue ,
pure su questi il vantaggio di spendere relativamente al frutto, trovasi tanto
un soavhsimo odore. (B. M.)
verso il centro che verso la parete, Verso
gruudi, bianche e macchiettatedi rosso,
e colle altre tre inferiori , piccole ,

Ansrsoznems connesnsiu, Alstroemrlia

la base, o verso la son-[miti ec., scm_.

ululis, Andr. Questa specie di cui ho


data la descrizione e la gura nel primo
volume della Flore' de: Antillrs (pag.

pre circondata da questo frutto; secondo


queste posizioni dicesi ccntripeta o cen

trifuga,bassn o alta ce. l suaini prima:


domestica , L. , i ricini , ricinus com
pi graiiose fu tutte le piante di uc
mum's, L;..le conifere cc. o'rouo tanti
s_to genere. Da un fascio di radici bul
esem i della rndicella alto. (MASS.
bose si eleva un'caule sottile , che si ALTA llllSA. (Bul.) Pianta del eri: ,
attortigl'a elegantemente intorno a que
descritta da Feuille, 3, p. 7.15, t. 33,
gli arboscelli che si trovano ,in situn
che sembra essere una specie di coreop
zione da ollrirgli un sostegno: questo sis. (J.
esule guernito di foglie alterne , lan ALTARICO.
Ittici.) Il Cesuero cosi
ceolate , ellittiche , glabre, appuntate,
chiama un piccolo pesce, che prendeai
striate nella loro Iun hezza; la loro> vicino alla citt d'Aclnalat, in Persia,
base , la quale nisce in forma di pic
il quale salasi, e vien trasportsto in
ciuolo , contornata in modo che la
diversi paesi. H. C.
pagina inferiore della foglia trovasi'nella * AL'1AVELA. (Ittiol. ) Qualche volta
parte di sopra. Unombrells , formata stata indicata sotto questo nome la
di una quantit grande di ori rosei, Razza pastinca , o Arzilla. V. Rszzs.
termina questo caule , il, quale non si
F. M. D.)
nlza,pi di tre piedi; i peduncoli pur
TEA. (Bah) Althaea , Linn. Genere
ticolari , molto pi lunghi delle foglio
di piante dicotiledoni, della famiglia
line del collaretto e mollemente ricurvi,
delle mnluacee e della monallt'la po.
hanno tre o quattro ori per ciascuno, liandria di Linneo, i di cui caratteri
un poco campanulsti , di cui picciuoli essenziali sono: un calice monollo,
sono muniti di piccole brattee inserite l'esterno di sei a nove divisioni, e
ordinariamente alla loro base. Le tre
l'interno di cinque; una corolla di cin
divisioni esterne del' calice sono conci
que petali, riuniti alla loro bsse, e ade
formi, concave, striste longitudinalmen
renti al tubo stamit'ero; stami numerosi,
mg, tam. |4), certamente una delle

ALT

(543)

coi loro lamenti riuniti inferiormente


in un tubo cilindrico e ade'rente ai pe

ALT

lare, e delle stoppa buone per ovatta


re e per far della carta.

tali, liberi nella loro parte superiore, Aura cassmsa , Allhuca cann|abina' ,
e aventi alcune antere quasi uniformi;
Linn., 5pcc. 966; Jacq., F1. Aust., t.
un ovario supero, rotondato, sormontato
101; volgarmente aloea, cannabina, ca.
da uno stilo mollido, cou,stimml nu
nap'inu , canapa o canapa selvatica ,
merosi e setacei; da dieci_a venti ca:
malva sulvuticu, buonul'srhi0, malvaui
aule mouosperme; raccolte in un girello saht'o. I suoi fusti sono diritti, aflati,

in fondo al calice persistente.

' Le altee souo' piante erbacee, di fa:


glie alterne, semplici o incise , di. ori
ascellari o in spiga terminale._ Se ne

conoscono diciannove specie md1gem_e


quasi tutte dell'Europa, fra le nali
sono comprese le alcee di Linneo, riunite
al genere allea da Cavanilles e Jus_ueu.
Ansa comune, Alt/men qcinull's, Linn.,
Spvc. , 966; Fior. Dun., 580; volgar

un poco famosi, leggermente vellutati,


alti da cinque a sei piedi, guerniti di
foglie ruvido al tutto, le inferiori delle

quali sono divise nasi a picciuolo, in


cinque digitazioni,anceolate e dentate;
e le superiori sono divise in tre inci
sioni strette. I ori sono rossastri o
porporiui ,, assai piccoli, posati uno o
due insieme sopra peduncoli uscellari e

pi lunghi delle foglie. Questa specie

mente altca , bismalva , buonwsco ,


cresce nel mezzogiorno dell' Europa , e
bunnvischi'o , Inalvischr'0 , malvavisco .
orisce nel luglio ed agosto.
mulvnrina , umlvucciom' , erba che fi. Anrna m Naasoaa, Allhaea norbohensr's,
piscmre ibuovi, hiln'sco. La sua radice Cavau., Diss., 2, pag. 94, tab. ag, g.

perenne e a ltonc, la quale getta uno ' 2; volgarmente canapa di Lnguadoca.


o pi fusti, semplici, cilindrici, alti da
Questa pianta si avvicina molto alla
due a quattro piedi, cotouosi, e bianca
precedente, ma giunge o minore altezza;
stri come tutta la pianta. Le sue foglie
le Sue foglie sono meno profondamente
sono picciunlate, ovali-acute, angolose ,
morvide al Jalto, come Vellutate. lsuoi

ori

incise , e tutte le sue parti sono coto


nose e bizincastre. Cresce nelle parti

sono biancastri o leggermente

meridionali della Francia e dell Eu


ropa.
L'altea canapina equells di Narbona
sono perenni. In alcuni cantoni della
nove divisioni. Questa pianta cresce pei . Spagna se ne fanno macerare i fusti
laghi e in riva al rn.5celli , in Italia, in dei quali si leva un tiglio, che si la
Francia, in lughilterra, in Alemagna
per tesserne delle tele, cheavrebbero
ec., e orisce nel giugno e nel luglio.
forse tutte le qualit di quelle fatte
Tutte le parti dell'altea sono mucil
colla canapa, se i metodi per preparare
lagginose, emollienti, e si usano molto questo tiglio_c per metterlo in opera ,
in medicina, tanto internamente che fossero in pari modo perfezionati. Que
porporini, molto grandi , raccolti molti
insieme nelle ascelle delle foglie supe
riori , ed hanno il calice esterno con

esternamente. in quanto alluso esterno,

ste piante sono intieramente trascurate

si adoprano principalmente le foglie,


plicano come fomeute e cataplasmi sulle
parti dolorose o inammatc , e fanno

in Francia, dove non si coltivano pun


to: di che resta molto meravigliato il
lig. Rose, poich la loro coltura facile,
crescendo esse nei terreni i pi cattivi, e

colla loro decozione la base della mag

potendo , seminale che siano una volta,

gior parte dei bagni 0 clisteri emol


lienti. in quanto poi alluso interno
adoprasi in modo speciale la decozione
leggiera delle radici , o linfusione dei .

durare da dieci a dodici anni e forse


anche pi, senza che abbisognino (1' al

le qua i,cotte convenientemente, ai ap

tra diligenza che di una o due sarchia

ture all'anno. Il tiglio che sommini

ori, e se ne fa un gran consumo nella _ strano queste due specie di altea, an

cura de'renmi e generalmente in tutte che di una qualit molto migliore di


le malattie inammatorie. La radice di quello che si ottiene dall'altea comune.
altea entra ancora nella composizione AI.er MALVAROSA, Allhaea rosea, Cavan.,
di molti preparati farmaceutici, e da il Dissert., 2 , N. 156, t. 28, g. 1;
suo nome a un siroppo, a certe pastic
Alcea rosea, Linn., Sprc., 966; volgar
che , a una pasta elastica ec.
mente n:alvarasa, mulvone, ros0m'. Ha
Trattando i fusti di altea , come si
la radice hienne , la quale produce uno
fa della canapa, se ne pu , secondo Ca

Vanilles, estrarre del lo; e Martres,


farmacista a Montauban, trattando le

radici con un metodo suo particolare, ne

hl estratto pure del tiglio che ha fatto

o pi fusti, alti da cinque a otto piedi,


diritti, cilindrici, vellutati, guarniti di
foglie larghe, fatte a cuore , rotondate,

divise in cinque a sette lobi crenelati _,


e coperte di peli ai due lati. lsu01

( 544 )

ALT

ALT

colori secondo le variet, posati sopra

" L'Altlluea vhnens, CsV.;'Spreng. ,


Syst.-vag., t. 3. p. loB; alt/men striato,

cortissimi peduncoli nelle ascelle delle

Conde?

ori sono grandi,

belli, di diversi

foglie_superiori, dove per il loro ravvi


cinamento

formano

una

lunga spiga

terminale; il loro calice esterno non ha


ordinariamente che sei divisioni. (?nesta
pianta cresce naturalmente nei neghi
montagnosi del meuogiorno d Europa;
e coltivasi per ornamento dei giardini,
e motiva della belt dei suoi ori, che
sbocciano nel luglio e nellagosto, e che .

"* L'Alth_aeaeruom, Sims.;Spreng. ,


Syu. wg , t, 3- p.-108, che cresce alle

Indie orientali.
n L'Althaca cap'baea, Sims.; Spren .
Syst. 'veg., t. 3, p. 108, che trovasi elfo
isola Caraibe.
'

' Oltre le specie di questo nome , ri


portate al genere ulthaea, e fra le quali

l'altea comune, si distinguono pure

per essere spessissimo doppi, presentano


E Ile degradazioni innite di tinte , dal

volgarmente

bianco e dal giallo no al rosso pi o


meno carico, o sono graziqsamnte acre
ziati di questi dVersi colori.
Le varie parti della malvarosa sem
brano avere le medesime propriet del

cnlari. Cos la rido nbuu'lun la falsa


allea, la lnvoler oblio l'altea ar
borea, l'hibuxcus ubrlmnsrrhus l'altea
vellutata, il core/wrus olitoriu: l'al

sotto

tal

nome

alcune

piante di altri generi con epiteti parti

tea da ortaggio. J.Q

laltea comune , ma non hanno uso in "' ALTEA AME lLANA. (801.) Nome
voi are della aida arborea.
medicina.
,

Asrn A rocul m fico, Allhueo ctfo " A TEA BASTARDA. (Bot. Nome
voi ore dell'efadlum malacroi es.
lia,, CaVan., Disserl-, a, p. 9': , t. 28,
g. 3. Questa pianta rassomiglia molto ALT A REALE. ( Bai.) Nome volgare
la precedente , dalla quale diversica dell"hibiscus sYruclts. L. D.)
soltanto per le foglie che sono quasi ALTEA VELLUTA'IA ELL' lNDIE.
almatc, incise in lobi profondissimi.
Bar. ) Nome vol are dell' abelmosco ,
creduta originaria della Siberia , e
ibiscus abclmosc un. (L. D.)
coltivasi nei giardini come la malva '' AL'LEINA. (Ghim.) Nel 1827 il sig.
Bacon, farmacista e professore a Caen,
rosa.
analizzando la radice dell'altea comune,
'.' L..e altre quattordici specie di altea, di
cui noi daremo solamente i nomi, sono;

olthuea ouinula': , cred trovarvi un

L' Althaeu hirsuta , Linn- ,. Spec.,


5, indigena dell Eur0pa;
L'Althaea Ludwigii, Linn., qut.,
88, che cresce in Sicilia;

nuovo alcali vegetabile

allo stato di

-malato acido, ed/al quale diede il nome

L? Althaec acuulis. Willd. , Spec. ,


3, pag'. 773, che viene nell' oriente;

di alleina. Ma l'esistenza di questo


nuovo principio non stata confermata;
ed' il sig. Pluson ha invece dimostrato
che il preteso malato acido di alteina

L'All tuea pullida,- Willd., _Spec., 3,


po . 773, naturale dell' Ungheria;

uouiera n un sale n un acido, ma si


bene una sostanza azotata, intlcramente

4' Althaea ocrfmbom, Swartz, Hor. ,identica coll' asparagina.


Imi. occid., a, pag. 1213, della Nuova ALTENSJIEINIA. (Bob? Altensleim'rx ,
genere della famiglia del e orchidee, vi
Spagua._

'
'
ea africana, Lour.; Spreng.
ciniseimo al enere orchi's, appartenente
3m vagal., t. 3, g. 107, originaria 'nlla ginmur ria diamlria di Linneo.
' _wrica orienta e.
-- .- '
Eas'o offre per carattere essenziale: una
L Althaea coromartdeliana , CIY.; corolla (perianto semplice, M.) di sei pe.
tali irregolari, cinque dei nali sono lan
Spren ., Sy-st. veg., t. 3, p. 107.
"'

' Althaca borbonica , Decand,,

_Pro:_lr- t. 1, p. 439; spreug. stt. veg.,


t. 3, ag. 107.
"_L Althaca'Burchellii, Decan. Pm:ln
t, |, p. 438; Spreng,, S {1- veg. t. 3,
pa . m7; arena PUOIU, 7nrcli., nati7a

de Capo di Buona-Speranza,
" L'Allhoea lovatermora , Decan'l._,

Prodn., t. 1, pag.
veg. t, 3, p. 108.
ente Libano.

37; Spreug. Syst.


asce alle radici del
'

"" L'Allllaeu spicata , Spreng., Sy:t.

veg., t. 3 , p. 108; hibiscus s|picatur ,


Cav. Di questa specie ignorasi a patria.

ceolati-e rellessi; tre esterni rin poco pi


larghi, il sesto in forma di labbro, di

ritto, pi grande, mancante di sprone;


imantera doppia, o di due logge sepa
rate: due pacchetti di polviscoln pedi

eellati; un onirio allungato: ignorasi


il frutto.
""
(pesto genere , che stato stabilito
da
umboldt e Bonpland, in onore del
barone d Altenstein, autore d osser
vazioni interessanti sulle piante, com
prende due specie , osservate nellAme
rica meridionale, munite di radici tu

berose, di un fusto semplice con una

ALT

(545)

ALT

foglia e alle volte senza, terminato da


alcuni ori sesaili, in spiga, guermtn

dalla l'orma,n dalla mancanza o reseuza


delle altere. Sono pertanto qug1issime,

di brattec.
'
.
At.rensrenua raancxara, Kunth in Hnmb.
et Bonp., Nuv.-Gen., 4|, p. 333, tab. 62.

n nascoste da cemboli nella famiglia


delle idromie , per esempio nelle tipule,
generalmente pi corte in quelle dei
sarcostomi, o proboscidati , molto pi
allungate negli sclerostomi, come nein

Aneus'ralta murena, Kunlh, I. c. ,

Nella prima di queste specie , 1 fusti


Eraci, nei tafani ec. , e brevissimo ne
sono Sparsi di foglie, la splga allungata,
cilindrica; il labbro o il petalo inferiore gli Assilli, e- nelle lppobosche.(C. D.)
ovale, rotundato, frangiato: nella se AL'l'ERIA. Bol.) Alz/mria, genereclella
famiglia de le ligll'acee e della mona
conda i fusti sono muniti di scaglie; la
spiga ovale, bislun a; il labbro allun
dela penhfndriu di Linueo , che ha dei
gato, acurninato. ( ma.)
rapporti colla Wu1theria, dal qual ge
nere dill'erisoe principalmente per le sue
" Anessrexnu racuacaa, Altensteinia
palmcea, Kunth, Syn.; Spreng., Sfrt. cassule semplici. Fu stabilito da, Potit
' veg., t. 3, pag. 700' Ophru nleacea , Thoars , per una pianta dell isola del
Kunth , Nuu. gen. [ila il labe lo cucul
Madagascar, di fusto diritto, scabro,
lato, acuminato, frangiato, colla colon
erbaceo; di foglie alterne, cordate, den
netta ottusa.
tate a sega; di ori piccoli, ascellari ,
ALTERCUM , ALTERCANGENUM.
riuniti in pacchetti, e che presentano
(801.) Nomi arabi del giusquiamo, se
un' calice doppio; l'esterno composto
condo Plinio citato dal Dalechampio, il
di tre foglioline, l'interno di un solo
quale aggiunge che i medici arabi lo
pezzo, urceolato, con cinque incisio
nominano tuttavia bengi. (J.) ,
ni ; cinque petali accartocciati alla base;
un tubo centrale adeso alla base della
ALTERE. (Entom.) Haltere.r, Libra
corolla , terminato da cinque denti, ai
mentn. Le altere son quelle parti del
quali sono attaccate cinque antere di
corpo degl'insetti ditterx, che sono state
no logge, che si aprono per di fuori:
considerate come idonee a mantenere
un ovario semplice, di cinque facce, che
l'equilibrio nel volo. il vocabolo Li
bramcnta indica giustamente questa pro
ha cinque stili ravvicinati. il frutto
priet, applicata alle Altero , che sono consiste in cinque caasnle riunite, ovali,
monosperrne, acuminAte; il perispermo
iccole appendici , tenui , mbbilissime
uyhu) terminate da un piccolo capo, Icarnoso; lembrione verdastro; i cotile
dpni piani. (Ponn2

I
-0 ottone (capilulus) collocate alla base
** ll genere alt aria e stato_ da Sprea
dell'ala, e nell'-'angolo di riunione del
gel (Syst. ueg., t, 3, p. _30) riunito
l'addome col corsaletto, e qualche Volta
totalmente allo scoperto, bench nei casi al genere uisem'a , indicando la specie
pi ordinari si

veggano nascoste sotto,

colla quale Petit-Thouars form il suo

Il cembolo dell'altcra.
.
j. genere, sotto la denominazione di vi
senia madugascarensis.
Il Fabricio ha riguardato le altere
come i rudimenti dell'ali inferiori, ed ALlERl'ITERI , AL'l'ERATI', Halle
rata. (Entom.) Lo Scopli ha appli
ignoraseno assolutamente l'uso, essendo
evidentemente ridicolo quello, che
cata questa denominazione agl'insetti
con (locali per indicare presso ucsti
stato ad esse attribuito , qualora riet
tasi sull'azione dell'ala nel tempo del
ditteri la presenza delle altere. l v0
volo,

V. voao oacn' manu ) o tot

t'al PIU potrebbe questY organo servire


di contrappeso all'ala, quando essa,
dopo avere agito sullaria, vien ricon

dotta alla sua situazione naturale, e


orizzontale. Ancor meno potrebhesi cre
dere, che laltera, battendo sul suo
cembolo, o sulla squamma concava, che
la guareutisce, fosse destinata a produrre

cabolo Hulter stato eettivamente dai

Latini tolto ai Greci, i quali chiama


vano, a),-m g; , le masse di piombo, 0
di pietra , che i funambuli tenevano in
mano per

conservarsi

in

equilibrio ,

e di tali ginnastici..istrumenti Marziale


h(a) 'dgt)m Halteres agili rotat lacerto.
( . .
AL'l'ER'NANTERA. Hot.) Alternanthe
ra. Forsltal fece co l'illecebrum sessile
di Linneo un genere articolare, Chia
mando questa specie d illecebro , alter

quel ronzio, che fanno sentirei ditteri


allo_rch volano. Vero che questal
tera capace di vibrazioni tutte le volte
che ha luogo questo medesimo ronzio ,
nunlhera sersilzs. V. la Tav. 584
sebbene per SI produca pure un suono,
allorch laltare non sussista, e ancor ALTERNANTHERA. (Han) V. Ansa
nat'zaa. J.)
quando sia stata tolta.
" AL'lERSJARIA. (Bot.) Alternariu.
Non stato desunto alcun carattere
Dizion- delle Scienze Nel.
73

( 546 )

'ALT

ALT.

Genere di piante crittogame della se


Questo .70Clbolo ckriva dal Greco
zione delle mucitlenec e della trib
a).rmcig ,agile', saltante.
delle bissi'ucce, stabilito da Nes, il
Le altiehe si riconoscono ai seguenti
ualc'gli segna per carattere esseni,ialct
euratleri: tarsi di quattro articoli, an
glamcnti diritti, sparsi, opachi, sogn
plici, formati di articoli ovali, allonta- , tenne liformi non dlla total lunghezza
nati fra loro, e separti da alcunispn_zii del corpo , cofsalctto corto, ineguale,
un pocoribordato,cosce posteriori grosse,
liiormi. Y. MICOLOGIA. _
e i once al salto.
l'
Le specie riferite a questo genere sono
Questi piccoli insetti sono in generale
le"seguenti :
molto lisci, e lucenti, coi trovano sulle
ALTIIKAIIA soinu , Alternariu tennis,
piante , delle quali l'oman0 il loro prin
Nea; Spreng. Syst._veg., t. 4.,y ag. 558.
cipnl nutrimento, riconoscendosi age
Nato: sui ram95celli morti , ed ai la
volmente alla 'icilit, che hanno di.
menti seghettati ,sottili , di color nero

Jaltare a grandissime distanze, merc


d'oliva. _
'
le lorocosce posteriori, che sono gon
Amnmu BOZZA , Alternaria rud,
.Ehrenh.,_ Spreng. stt. yeg_-,t. 4, pag. atissime. Le larve di cui vivono pure
sopra i vegetabili , p danneggiano assai
558. 'Nasce su i men lil.l pini. ,
AL'IER-NATIMJ1NNATA
V. Aunnrwauurrruunx
[Foua
Foglie. le piante i'uttifere, ed hanno presso a
poco la medesima forma delle crioceridi ,
e delle crisomele. Alcune specie poi
(Masa.&
fanno atiliarevalontnrimente dalla su
ALTER ATIVAM'ENTE - PENNATE
percie del loro corpo, e dai'tuhercoli,
[Focm '. .(Bot.) Folio ahernairm-pin
nata. oglie pennate che hanno le fo- che si osservano sul dorso, minute goc
glioline alterne sul

picciuolo comune , , cioline di un umore odorosissimo, ed


acido, come osservasi nella larva della
crisomela del iopp_o.
.
"
MISS.)

invece di_ averle attaccato a coppia,


cointlfamor' ha.

AL'lERNA'I1 O. 'Bql.) Usasi quesla


espressione quando le parti
cui para

Sassigte e

ttivnmente no"a_nnlogia

grandissima fra gl'inselti, che compon


gonasi la disfsosiziol'1e; inVece di essere , gono il sedicesimo o diciassettesimo
generezdi guesta famiglia. -Queste lurve
nella direzione verticale, sono',in -unu
vivono socxevolrnente, come pure glin
-pituazione circolare: cosi il petalo al
.teruo colle parti del calice qiiando ' setti a\'iluppati; le ninfe son simili a
quelli delle coccinella} e ai trovano al
invenito in uno dei punti che separanoi
par di loco attaccati: sulle piante,o alle
lobi di questo medenmo calice; lo sta
me alterno, quando inserito fra due muraglia ove passano dieci o enti
in o meno, in questo stato
ptali o fra due divisioni della coroila. giorni,
d'immolnlit. ' "e";

.
i!.
R.
A
il Fabricio, sullesempio di Geoifroy,
I I.
AL'IERIO. (Bqt.) Alternus,, Quand9
di Schgciler, aveva in principio adot
i rami, le foglio 0 altre parti delle etato
qued genere Altica, ma successi
piante hanno nella'lor oigi'ne o attac
catura, una disposizione da non,essere in v:mepte e colloc fra le crisornele nel
sotto-genere dt esso indicato sotto il
perfetta opposizione, ma inqece daos
nome di aultatoriae ,saltatrici. Quindi,
nere ad un:,certa distanza disposti al
ternativamenlp uno pi gi , uno pi su, nel suo Sistema degli EIeulerati, le ha
ci dicono rami alterni, ogiie alterne d'ispersin cinque, o sei generi, secondo
le parti della bocca, ed,ora siritrovano
cc. L'ol'mo, il carpine-ne pifrono degli
fra gli adorii, le colnspid, le criso
empi-chiarjsaiini
'
' 'f
mle , lo crioceridi, le'leme, le galeru
ALTHAEA. (1101.) -V. Amn.
che, e i,cifoui.
ALTHAEA lR'IEX. ( 0L.) Nome 1':
Bnnch s'incontrlno.alcune dierenzo
lino" ndotip_to_ii giar imeri Francesi V
nella forma del corpo fra le diverse spe
per indicare' un arbosrello, conosciuto
li botanici sotto il nome di. /ii_lu'scus cie, che cnmpongono nesto genere un
meroso, siccome per a maniera di vi
.r riacus. L. (D. P,) -:;I
,

AL'I'IIEHIA. (801.) VLLTBBIA. (Pom.)


AUCA , Allica. (Entom.) Geoli'roy ha
appl:cato questo nome ad un' genere di
iccoli_ insetti Coleotteri, della famiglia
ci E
i, o erbivori, vicini alle cri
lomel; c possono saltare, e che r
ei in aicin paesi sono chiamati s5q
tori, 0 po ci terrestri,

'

'

Ve as|olutamenle la medesima, e la

forma delle cosce posteriori non

u es

ser meglio caratter.izz:ita, riavvicnniarno

tutte

ucate}specie per furrnuruc il ge

nere c e .siamo per descrivarc.

La forma del corpo alle volte em1


sferica, come nelle coccinelle , qualChe
Volta allungata, orale, come o:servaai

(547 >"

ALT

ALT

nella galleruchia, la desta piccola, in p p. 250; ,' N. 17. Altisiz -fuuve mm


tustraln nel corsaletto, le parti;.del f' stries. Altica di color- lionato senza
la bocca sono poco sporgenti -,"le ali
strie) -
tenue inserte fra gli OQCI 80110 lifor

v..'.,'Ciirat. Ouale., totalmente testacea,

mi , e qunlche volta. insensibilmente

elilre lustre_ , con ni punteggiatura

gonate verso l"8tf6lltj assai raro '. -> Questinsettp'1collocato in principio

che sieno lunghe quanto ii corpo, gli "dal.Fabriciocolle galeruce, era statp
articoli sono okonici , il numero .ge ,;iagregiaaerite descritto da Geoll'roy. E
neralmeute di dieci a quattordici, il .molto'pi_ rotondo delle altre specie,
primo pi lungo, ed il secondo corto, ed ha molta rusomiglianza con una coc
globnlnso. La testa talmente lncastrata cinella; di un color ferrugineomilido,
nel coraletto, che gli occhi ne sono in . eccettuati gli cechi ,-V che sono neri , e n
parte ricoperti, ed ha poco moto sopra
siagri moltor alare; le antenne si com
di esso.
.
,/
pongon di un5ici articoli, e vanno in
Il torace e corte , un poco pi stretto sensibilrnente ingrossando verso l' ulti
sul davanti che nell'indmtru, ove co
mo, che on poco pi lungo, ed-ovato;
me troncato , e accostiss:mo ail'elitre:
tutte le cosce sono gonfie, e specialmente
generalmente liscio, lustro, senzxrin
le posteriori, le ali trasparenti, edue
cavo, e con un leggero ribordo, e so
'volte pi lunghe 'delleiitre, che abbrac
stiene il palo di zampe anteriori vici
ciano laddome. Questa specie trovasi
nissime al petto
Lelitre sono lisc_e , lucide, pulite ,
di colore che alle volte diversica as

sull" erbette.

sai, di rado pcr punteggiate: sono esse


separate alla loro base da un piccolis
simo sentello , e riCuoprono due ali
membranos in tutte le specie Conoscinte.

ceris N (80. Geoil. Hit. d. ins. T. l.

Le zampe sono corte, sottili, le po


steriori un poco pi lunghe, con quat

tro articoli in tutte, il penultimo dei

in estate nei giardini, ed comunissima

a. ALTICA LOGORA- (Alli'ca qrolela.)

Fabr. Sjst. elenlh."l. I. p. 466. Crio


p. a50.) N. 16. Altise jaune. ('Altica
islls. Corpo allungato, giallo pal
g_Garat.
lido, eolleh'tre atriale.

,.

L'elitre sono atriale, e le linee ven

nali e bilobato, fornito inferiormente

gono formate da diverse serie di piccoli

i umi specie di spazzola di tti peli,


e l'ultimo porta due gancetti.
Le cosce posteriori sono gonatissime,
ovali, depresse, formando sotto il corpo

punti cavi; il corpo nod tanto con

un volume si grosso da impacciere assai


l'insetto quando cammina.
l trocanteri sono piccolissimi, e for
mano una leggera strozzature verso la

vesso, n largo quanto nella specie pre


cedente, e gli occhi sono nevi.

Questa specie s incontra su varie


piante, salta poco , e il Fabrici ci ri
ferisce, che trovasi principalmente-nei

ori della vipcriua, echium w'pe'ri'nu, L.


3. LTICA PALLIDA. (Altica lurida
base.
'
Oiiv.)

I
Le speme di questo genere sono divise Scop. Entom. Camici. p. 70. Chrf
nel modo seguente.
somela lurida. Dger Mm. Toro. V.
p. 338. N.9 (p.
i
5* Rosse , gialle
Carat. Gialla pallida , luslra_ , con
0 testacee.
5Li'occlu', ed il ventre bruni, quasi
A) con elitre unico
nerr.
.
lori._. . '. . ..( "* Nere, turchi
ne 0 verdi ,
metalliche.

Allicbe.

""

\
B ) con elitre di due
Colori, o pi . .

Con

mac

chic rotonde.
ticchiolale 0
pnnteggiste.
"" Con mac
chie allungate
o a strisce.

* .llticlle con ellre unicolori testacee,

"

nesta specie ha il portamento

dell': tic: paglietl , e la grosseua di


nella dei boschi; 1' elitre sono strette,
rasperenti, con punti cavi e irregolar
mente disposti, e l'addome nero. Tro
vasi sopra i ori della sclnrea, salvia
sclurea L. , e del verbasco.

4-. Anna; umpsrre. (Altica talu'da.


Fabr.)
Fabr. Syst. cleuth. T. i. p.
Cric
ceri r N. 86.
_
.
Carat. Ferrugz'nca sopra , di color

gialle , o russe.

lionato sono, occhi neri.

I. Acncarresnces. (Aluca testacea.)


Chrysvm. Fabr. Syst. cleuth. T. I, .
448- N. 159. Geo. Hist. d. ins. T.

desima dell'altica logora, giacch la de

" Questa specie potrebbe essere la me


scrizione che ne ha data il Fabricio non

-..-.l.wc

_-.\"f.
.63...;

ALT

(548)

sufciente per stabilire la differenza ,


avendo tutte queste specie giallegli occhi
neri. Trovami anch'essa sulle piante, e
particolarmente sui fiori del Verbascum
lhapsum.
5. LTICL DI! cranmlr. (Altica hor
tornrn Fabr.)
Fabr. Syst. eleuth. T. I. p. 468.
Criveeris N. 934 "7"
Carat. Tutta gialla pallida, antenne
nere.
Questa specie facilmente distinguesi

bruno livido, antenne neraslre.


Questin9ctto, che molto somiglia al
laltica emisferica, differisce effettiva

mente dalle altre specie per la forma


depressa del suo corpo, e per i peli che
lo ricuoprono. Bench le cosce sieno
quelle .proprie di un'altica, e servano
anch'esse al salto; i tarsi ne diversi

per le antenne nere, che fanno un sin


golar contrasto col colore quasi bianco

cano assai, e la gamba posteriore ter


minata da due lunghe spine, come os
servasi in alcune specie di melolonteI e
nei ditischi. Il primo articolo il solo
pi lungo degli altri, il penultimo

del corpo, Ci assicura il Fabricio , che

come strozzato, e hilobo,

abita l'America, ma nei contorni di

lns. T. 1., p. 251., N. Ig. Chrysomela


allidu, Fonrc.
I
Carat.Gialla biancastro, lena, estre

costanza indurrebbe a credere , che cin


que esser possano gli articoli ai tarsi
posteriori.
Questa specie trovasi in estate _sulle
canne del chiaro depantani nei boschi,
ed comunissima nel pantano dAn
teuil del- bosco di Bonlogne, e in quelli
della foresta di Bnndy.
" Alu'che con elilre unicolori, nere,

mit delle antenne, e parte inferiore

turchina o verdi , metalliche.

del corpo, nere.


il vertice, il corsaletto, lelitre, e

|. Con eltre nere.


IO. ALTICA una. SAllieu atra Fabr.)
Fahr. Syst. eleuti. 'l'. I, p. 467 ,
Crioceris mm. Geo. Ins. T. I, p.
'247. Altica minuta. Altise noir: jum
be: iaunes. (Altica nera con gambe
gialle. l

Parigi ne fu trovata una, a cui perfetta


mente conviene questo carattere.
6. ALTICA azas-rra. (Alticu atricilla
Fahr.)
Dger, T. V., p. 348., N. 57. Geo.

le uattro zampe anteriori di questa


speme sono gialle pallide, come pure la
base delle antenne, e le gambe poste
riori, ma tutto il rimanente del corpo
di un bel nero lucente. Lelitre sono
un poco villoe, coperte di punti irre
golari cavi, e quest'insstto comune
nei giardini.,
.
.7. Amica uaucaarrs. (Ahica albella.)
Carat. Bianca , occhi, bocca , cure
.i-fi nu'l
delle antenne, e parte delle cosce
.IIL

ALT

Carni. Depressa , ovale: tutta di un

posteriori nera.
neste vago , e piccolo insetto per
met iii piccolo della specie precedente.
Ln itre sono quasi trasparenti, e 0:
scrvasi

una

macchia nera nel

petto ,

verso lorigine delle ali. Quest'ultima


comunissima nei boschi , salta con agi
lit, e prendesi ordinariamente nel fal

ciare l'erba appi degli alberi.


"
8. Amica mensa. (Altica anglica.
Fabr.)

'
Fabr. S st. eleuth.T. I. p. 464.,
Crioceris
7|.
'
'Carat. Tutta nera, litre,s gambe
di color pallido.
Da questa descrizione rilevasi che
linsetto di cui si tratta, e che trovasi

la qual cir

Carat. Nera, dalla base delle anten


ne,
zampe di color lionato.

"

nesta una piccola specie non pi

rossa di una pulce , col corpo liscio,

ustro , senza punti n linee incavatc.


e antenne , le gambe , e i tarsi sono
pi pallidi del rimanente del corpo , e
di una tinta che pende al giallo. Que
st"insetto trovasi specialmente sull'er

bette secche, e sui frutici, e spesso cre


desi una pulce.
,
Il. ALTIGA LISCIA. ( Altica laevs's
Fourc. )
Geo'. Ins. T. I, . 246, N. 7. Al
tx'se noire pattes /Enver. (Altica nera
colle zampe di color lionato ).
Carat. Ovale, nera, coll'rlilre na
mentr punteggiata , e gambe di color
lionato.
. _
_
Questa specie rassomlglla assai alla
precedente; per pi allungata , le
antenne sono interamente nere, e tron

due specie precedenti, dalle quali prin

si sulle piante, e specialmente sulle


radicate.
m. Aurea mar. TITIIIALO- (Altica cu

cipalmente differisce nel color nero del

plwrbiae , Oliv.)

corsaletto.

Fahr. Syst. .eleuth. T. l., p._ 467.


Crioceris, 87. Schrank, Enum. msect.

m lnghilterra, ha molta analogia colle


_

g. Aurea uvma. (Alum lividm)


abr. byst. eleuth. T. 1., p. 50|,

C_yphon lividua.

austr..
Carat. Nera, con antenna , e Zampe

ALT

(549)

di color pallido, eccettuate le cosce


posteriori.
Secondo la descrizione del Fabricio,

quest' insetto potrebbe confondersi col


! Altica nera, ma le antenne, che sono

interamente pallide, bastano er distin


gnerla almeno qual variet. 5uesta spe
cie trovasi sul titimalo ciparlssi0.
x3. Arrnca nena uzacoaana. (Altica
mercurialis Fabr. )
Fabr. Syst. eleuth. T. I. p. 499.,

ALT

17. Aurea un. uno, o nvosa (Alu'ca


ne i Lina.)
Fabr. Syst. eleuth. T. I. p. 416.,
Chrymmelu , N. 148. Paykull. Faun.
Svec. T. li. p. 105. Galeruca Info
scyumi.
Carat. Turchina nera:tra, base delle
antenne, e ZaMpe testacee, cosce poete

riori nere. Fabr.


Non stato vericato, ae questa spe
cie ditferisca dalla

precedente , colla

Carat. Tutta nera , lucente, liscia,


cor o rotondo.
,uesta piccola specie facilmente rico
noscesi per il suo color nero lucente,
senza alcuna macchia pi pallida , vive

quale sembra aVere la maggiore analogia


secondo questa descrizione tolta dal
Fabricio.
18. Antea euannnua. (Altca hor
tensia Oliv.)
Geo. Ins. T. I., . 246., N. 6. Al

sulla mercorclla, ed- dillicile a pren

tise nome, allonge'e aE: crui/rvs. (Al

derai.

tica nera , allungata delle rucil'ere.)


Carat. Nera turchiniccia, allungata,
con antenne, e zampe nere.
7.
Rasaomiglia molto alle precedenti nel
portamento, ma le antenne, e le zampe
sono del medesimo colore dellelitre.
E un insetto disgraziatamente troppo

Galeruca, ||3.

14. Aurea osi. aovo- (Altica rubi '


Fabr. )

Fabr. Syst. eleuth. T. I. p. 468.,


Crioceris, N. 92. Paykull. Fano. Svec.
Il. 112. 35.
Carat. Nera, colle antenne, e zampe

ferruginee.
Questo piccolo insetto lucentissimo,
collelitre atriale, le antenne ferruginee
lunghe quasi quanto il corpo, e trovasi
ani rovo.
15. Aurea BMISFIIIICA. Altica haemi
sphaerica. Fabr.)
Fabr. Syst. elenth. T. I., p. 502,
Cyphon N. 7. De'ger, Mm. T. V. ,
p. 348., N.0 56.
Carat- Corpo depresso , emisric0 ,

totalmente nero.
Questa specie quasi simile allal
tica livida ; il suo corpo per di un
bel nero lucente , e l' elitre sono na
xnente punteggiate, e tutta la parte su
periore coperta di peluzzi , col primo
_lllticolo delle antenne un poco pi pal
l o.
Dice il Fabricio, che trovasi sul noc

ciuolo, ma incontrasi sempre sulle can


ne, e principalmente sulla sala, o stian

cia, 'lltyplm.
'1. Con elitre turchine, cupe, metal
liche.
16. L'I'ICA cencasa. (Altica coerulea,

Fourc.)
Geo'. Ins. T. 1., p. 249-.Altise blcue
.mns stries. (Altica cerulea senza strie).
Carat. Cerulea, base delle antenne,
e zampe di color lionato, clitre irre

golarmente puntaggiale.
Quest'altica

incula, lucente, e di co

lore come metal ico; lelitre sono na


mente punteggiata, le cosce posteriori
hanno una gran macchia nera, ed e co
munissima sul salcio in riva alle acque.

comune negli orti, ove divora i cavoli,


i napi, o navoni, le rape, e i ramolacci,

cu0prendo intieramente le foglie di queste


piante, ma si dissipa collo spargere le
ceneri di tabacco, o di torba sulle gio
vani piante, dopo averle annalliate, o

in'seguito di una pioggia.


lg. ALTICA a una Bossa. (Altica
erytroccphala Linn.)
Geo'. lus. T. I. p. '246, N.
Al
tise noire dore. (Altica nera dorata.)
Carat.

Turchina

nericcia ,

elitre

pauna22e, c_on strie formate di punti,


testa, e 5inocchi rossi biondi.

L Altica, che descriviarno , di un


bel turchino lucente, la testa, e la base

delle antenne sono lionate , le zampe


alle volte totalmente rosse, eccettuate

le cosce posteriori , l' elitre ordinaria


mente turchine paonazze con strie di
punti cavi, e trovasi sulle graminacee.
no. ALTICL a una nonna. (Altt'ca
chr socephala Lino.)
[iinn. Syst. nat. \ . 594., N. 53.
Scop. Entom. Carnlol. CII7'sameltt,

N. '1I3.
Carat. Nera turchiniccia , allungata
avanti la testa , base delle antenne, e
le quattro zampe anteriori di color
rmato.

Questo piccolo insetto comunissima,


e facile a riconoscersi per la frase de
scrittiva, che ne nbbiamodata.

2|. ALTICA DELLA accenna sanvrnca.


(Altita erucae Fabr.i
Fabr. Syst. eleuth. ' . I. p. 497. Ga
leruca, N. 99.

'ALT

(550)

'ALT

Il corpo di tale insetto,e tutte le sue

come ancora della,nostra Toscana; tutto


il suo corpo lucente , non vi si sono
pro alcun pelo neppure col microscopio,

parti, eccettuate le antenne , sono di un

e il suo corsaletto, il che rarissimo

el turchino lucente, e queste , che


sono lunghissime, hanno una tinta nera
cupa. 'lrovas nei luoghi incolli sulla
Ruchetta salvatiCa, n's_ymbfium mu

in questo genere , ha sull'indietro una


linea trasversale cava. Quest' insetto
danneggia assai i semenzai, poich ili
vora le foglie seminali di quasi tutte
le piante a misura , che si sviluppano ,
e gli ortolani er disperderlo gettano
della cenere sul e giovani pi.mte.

Carat. Turchina , lustro , colle an


tere nere.

rale , L.

22. I.TICA come una nonna. (Al


ti'ca rupes Linn.)
Fahr. Syst. eleuth. T. I., p- 463.,
Criaces _/ilvipes. Geoll. lns. l. l. ,

p. 245. Alu'se da la manve (Allica della


malva.)

2G. ALTICA

nel. crusquuno. (Allicu

h_7oscyamiy Linn. )
Chrjsomela
Fabr. Syst., N.
cleuth.
l=g.T.Geo'.
l., lns.,
p.
l".

C..rat. Tllrclu'na, colla teste, corsa

. letto, z..mpe, e base delle antenne rossa


bionda.

ECCBU-ulo il di sopra del corpo, l'e


litre, e l'estremit delle antenne, tutte

le altre.parti dellinsetto sono rosse


bionde. E estremamente comune nei
iardini , |ul malvavischio ( hibiscm)
e molverose , e nelle campagne , sulle
,diverae specie di mae, e trovasi in ge
nerale su tutte le mulvacee.
> 23. Aurea a unire annua. (Altica
jusipe: Linn.)
luylull. Faun. Svec. 2. , 107. 28.,
Geo'. lns., 'l. 1., . 246. Allise bedau
de , Altica bicolor ourc.
Cafal- Turclu'na puonazlu , testa, e
corsalctto russo biondo, zampe nere
Fabr.

La forma ovale , l'elitre turchine


rossastre sono lucenti, e atriale di linee

longitudinali formate da punti cavi.


Questa specie trovasi egualmente sulle
malvacee.
'
26,. Anna nnnime ROSIIGCII. (Al
tica ru/corni: Lin- )
Fabr. Syst. eleuth- T. I- , p. 464-,
Crincrris, N. 70. Dger ln8. T- v. ,
p. 343. N. 48.

.
Carat- Tutta. rossq bionda, col corpo,
e l elitre turchine.
Quest'insetto ha molta analogia con

le tre specie precedenti, colle quali tro


yas1 ordinariamente, di'erendone

er

in maniera distinta per il colore

Elle

sue parti, e specialmente per le strie


dell' elitre, che sono come crenulate.
3. Con elitre Verdi , metalliche , o

dorate.
1
_25. Armca oarontzu. (Alu'ca oleracea
Linn. )

Dser Mm. T. V. , p. 344. , N.


49- beo. lux. T. L, p. 245., N. [
Carat. Tutta verde turchiniccia , sen

za p,li, cor:alello nrozzato di dietro.


" E questa una delle pi grandi spe
cie , propria non solo della Francia,

1., p. 248. Altise da ch'ou,

Altica del

cavolo.
Carat. Di un bel verde lucente , qua!
che volta tnrcbiniccio, zampe testa
cee, e Cosce posteriori paonazze.
Antenne brune , colla base lionata ,
elitre namcnte punteggiale, tutte le
zampe gialle, COSCB posteriori paonatze

cupe. Questa specie trovasi colla prece


dente; nell'autunno per, e nella pri
mavera attacca specialmente le piante

di giuaquiamo, e i cavolfiori.
27. Aurnm A mm; nae. (Altica ni
gripes. )
beo'. Ins- T. I. , p. 246. Altise
non-e ovale, Altica nera ovale.
Carat. Nera bronmna , antenne, e

zampe nere.
questa una piCcola specie, di forma
rotonda, e di color bronzln'o, che ha l'e
litre uamente, e con regolarit punteg
giate. 'lrovasi su diverse piante, e par
ticolarmente sopra le acrolularie.
28. ALTICA com-z aureuuz mola'l'e.
(Alll'ca j4[vcorn Fabr. )
Fabr. Syst. eleuth. T. I. p. 447.,
Clwysomelu, 150.
Carat. Di un bel verde branzino, an

tenne, e Zampe di un bel giullo. Febr.


Conoscesi questinsetto per la descri
zione datane dal solo Fabricio; ma il
suo carattere si distinto da non am
mettere dillicolt a riconoscerlo.
29. ALTICL benna PARIII'ARIA. (Alti'm
bellina: Linn.)
Sulzer Hist. ios. PI. 3. fig. 12., Geol'f.
lns. T. 1. , p. 249, Altisc plutus, Al
ti0a pluto.
_
Carat. Di un bel verde dorato, zam

pe, e antenne rosse bionde, corsaletto,


ed elitre punteggiata
Questo piccolo, e vaghissimo insetto,

assai comune nei giardini , ha tutta la


parte superiore del corpo di unhel co
lor verde dorato, e l'inferiorc nera

cupa lustro , come pure le cosce poste


riori. il corsaletto irregolarmente

(551)

ALT

ALT

III
punteggiato, e lo sono. pure lelitre, ma
Altiche con elitre a strisce, o
da strie longitudinali; ha le antenne a macchia allungate.
brune all' estremit , e trovas: piu par
34. Ann:a aoscnnwcta. (Altica ne.
ticolarmente Sul grano saraceno, pol]. inorunr)
gunnm filgopfrum l.., e su diverse al
Linn. Syst. Nat. a. , 1595 , 62. De
ger lnsect. T. V., p. 347. . N. 55.,
tre piante.
_
_ _
3o. Aurica amen-n. (Altica mu L beo'. lns. T. I. , p. '147. , N. 9. Al
ti:e 1) bande: jauner, Altica a fasce
dula Linn.
Chrfsumela
Fabr. Sy)st.
i5i.eleuth.
Geo. T.
Iris.l:I., 1.p.p. 249. gialle. Fabr. Syat- eleuth. p. 445. , Cric
ceria mumrtii, 2., e 467., N. 89.

Altise rubis, Altica rubino.


Carat. Testa, e corsolello rosso do
rato, elitre verdi, bronzine, zampe

ferruginee.
_ H
_
" Quest' insetto mio _d8l]Qlll vaghi.
Trovasi in Francia, ed"m loscana, e
bench sia pinolisaimo, i _colorine sono
oltremodo

brillanti, e ricchi; trovasi

comunemente sulla vetrice, soli;

m'

mim.lis, e.sulla malva arborea, malva


arborea L.
-

'" Alu'che a elitre ticchiolale, o pun


te" inle.

Amica senx-snoazma. (Allica se


mi-aenea Fabr.),
.
,,
F.br. Syst. elentli. T. 1., p. 44.8. ,
Chrfsomelu, 156.Linn. Syst. Nat. ing.,
63. Chrymmela rustico.
Carat. Nera , corsuletto branzino, eli
tre nere punteggiata, rossaslre all'estre
nu a.
tutta nera inferiormcnte , il corsa
letto verde branzino, e l'elitre na

mente punteggiato sono rossastre all'e


stremit, come pure le antenne, e le
zampe. 'lrovasi sulle _ piante, ne sap
piamo il perch il Fabricm s_iast indotto
a mutare il nome gi applicato a que
st' insetto da Linneo , e da Olivier.
3a. Antea Ponce. ( Altica pulicaris
Linn.
Uliv? Encyclop. p. ilo. , N' 3. Il",
T. W.
_
Carat. Tutta nera , elitre terminate

da una macchia ferrug:'nea.'


Questa specie molt_o simile ad una
Pulce, e perci ne ha ricevuto il nome.
tutta nera, la macchia che osservasi

all' estremit dell'elitra cordata, e non


speme rara.

33. Ai.ru;a m uosnu. (Altwn Mae


rleri Linn.)
'
Fabr. Syst. eleuth. T. I. ,p.
,
Clupccomulu, N. 155. Linn. byst. Nat.
169+., 57.
I
.
Carat. Verde bronztna, elztre con

una macchia in punta, e zampe ante


riori gialle. Fabr.
'
_
Colore vivacssimo, elitre con

linee

cave, antenne gislle alla base, gambe


posteriori pur gialle. Tal specie trovasi
sulle piante,

Carat. Nera , ovale , lucente, eli'U'e


falle nel mezzo, antenne gialle alla

are.
" Questo piccolo insetto assai co
mune nei

boschi, varia assai in gros-_

sono, e ve ne ha dei piccolissimi), che


probabilmente sono

maschi,

mentre i

grossi hanno una linea circa di lunghezza.


Tutto il corpo di un bel nero liscio,
eccettuata una parte delle antenne, delle

lampo, ed una porzione dellelitre , e


forse quest'insetio fa gura di due-spe
cie nell'opera del Fabricio. Tronsi nel
mese di maggio in copiosa quantit sul
vincetosaico , asclepias ufnccle.ricon L.,

sulla Pulmonaria, e sul Lepidium la


tifhlium.

35. 1tch suaacrsara. (Altica emar


ginnta Fourc.)
Geo. lns. par. T. 1., p. 248., Altise
bordure juune. Altica ad orlo nero.

Fahr. Syst. eleuth. T. 1., p. 465,Crioce


rie dorsalis
Carat. Ma, corsaletto, e linee lon
gitizdinali sopra -l'elilre gialle.
.
Questa specie molto si assomiglia a
quella dei boschi; le antenne per sono
tutto nero, ed il corsaletto giallo pa
gliato. Ci sembra, che tale insetto sia
il medesimo di quello descritto dal Fa
bricio, e citato nella sinonimia, essendo

molto comune sulle piante nei luoghi


areuosi , e specialmente in autunno nei

boschi di Romainville.
3G. Ai.nca oli. CAVOLO. (.Alu'ca bras
.ri'cne Fabr.)
Fahr. Syst. eleuth. T. 1., p. 468.,
Crioceris , go.
Carat. Nera , elitre rossastre, orlale,

e traversate da un frego nero.


Questa specie comunissima; l'elitre
sono rosse sudicie, con un orlo nero,
ed un frego trasversale di egual colore,
le antenne pi pallide alla base, ma
tutto il rimanente del corpo di un
bel nero liscio, lucente- Vive sopra il

cavolo, e sulle altre piante d'erhaggio,


e negli

anni, in cui

re na nell'estate

molta sicell, distrugge alle volte interi


campi di rape, brarsica rapa. L.
37- Ai.rma psi. casso:osz- ( Aluca
n'symbrii Fahr.)

ALT

( 552 )

ALU

Etrusca
del Rossi
indicatou
enera
Fabr. Syst. eleuth. p- 465, Crioce-. di
Coleotteri
dellahafamiglia
il ligorne
ria, N. 6
j.
C..rat. Nera, corsalello ros.m biondo,
elilre biancaslre , orlale di nero.

li, specie di serrop


_ALU, ALUGHAS, A

C. .)
AHA. (Bot.)

Quest'insetto molto grande nel suo Al Ceilau sono cosi


mati due car
'
genere ; il coraaletto rosso biondo damomi. (J
chiaro, l'elitre sono liscie, assai meno AL'UATTA. (Mamm.)Tale a il nome
gialle, orlate di nero ,, ma non intera
d _uua specie di Scimmia americana, al
mente verso la punta; le zampe ante
trimenti chiamata Scimmia nrlona, Si
riori pallide, le posteriori nere; questa mi'n seni'cnlus L. , che noi abbiamo
applicato ad una divisione del genere
apeeie trovasi sul crescione.
" Vi e ore un notabilissimo numero delle seimmie, la quale si distingue er
di altre a tiche , specialmente nei aesi la forma piramidale della testa, per I al
tezza della mascella inferiore, per il
caldi, e questo sono pi grosse, e ab.
tamburo osseo formato dall'ioide, e che
bollite di colori rossi 0 gialli, con mac
_chie di questultimo colore, o bianche; comunica alla sua voce un Illoll0 racca
pricCiante, e lugubre, mentre in tutto il
di queste per non si conoscono le abitu
dini, ed abbiamo preferito di descriver resto qiliesti animali raasomigliano ai sa
. Somma. (C.)
guelle proprie della Francia , molte pagiu
elle quali si trovan pure in Toscana. A . LlTA, Alucila. (Entom.) Il Fabri
V. la g. 8. della Tav. 311 , ov' rap
cm stato il primo a indicare con uc
presentata una di tali specie esotiche.
sto_ nome un onere d'inaetti dellor ine
dei l_epidotteri , e della famiglia dei re
C. D.
.4.
A 'llC , Alu'cua. (Im'oL) Commerson cprni, o chetoceri, vicino a quello delle
tignuole , e delle pirali.
ha preteso che debba collocarsi in un
genere particolare il Blenuio saltatore,da
Non ci nota 1 etimologia di questo
esso chiamato Altico, Alticua; Lac
nome, che forse deriva dal vocabolo'la
pde per ha provato al contrario, che
tino ullyceo , f lume, splende, poich
la maggior parte degl' insetti di. questo
ucst0 pesce un vero Biennio. V.
genere brillano ellettivamente dieolori
benino. (F. M. D.)
ALTINGIA axczasa. (Bot.)Grande albero metallici risplendentiasimi.
delle lndie, detto dal Rumo lignum
Gli autori sono n qui stati discordi
papnunnm, della famigli%lle coni ere, assu_spi caratteri di questo genere. Il
a partenente alla mane
mana vl/ia Fabricio, e tuttiqnelli, che hanno r
di Liuneo. Ha le foglie coriacee, alter
ne , ovali, allungate, Venate , dentate a

lega, glauche, nella pagina inferiore,


e di un sapore balsamico. I ori sono
monoici; i maschi riuniti in un amento
turbinato, contenente un centinaio di

aiutami; i lamenti corti, riuniti alla


' loro base, e sparsi alla loro sommit;
i ori femmine disposti su tre o quattro
amenti agglomerati, rotondati; due ori

'in ciascuna scaglia, lo stimma in capo

lato _delle specie , avevano in prinClpio


riunito _in questo genere medesimo di
_verse tignuole, come quella del grano,
della cera ec. , non poche litosie, tali
essendo la marginella, la perlells, 00

e tutto il genere lpsolofo. Nel supple


mento dell'entomologa sistematica tro
vasi una correzione necessariaaima , che
sar da noi adottata con alcuni cangia
menti nel lavoro , che qui presentiamo.
Le alucite sono piccoli , o va hissimi

lino, formando col loro insieme un cono

lepidotteri, le di cui antenne il quin

duro; il frutto una drupa compressa,


cartilaginosa, contenente un nocciolo di
viso in due; le semenae hanno un sa

tuplo pi del corpo in alcune speci,


danno nell'occhio ain entomologi no
dal tempo delle loro prime escursioni.
Le ali di questiusctti sono ordinaria

rc gratissimo. Noran., Ann. 1201., 5,

pag. 325. (lota.)


-.a;.e v.
U. " Si vuole che lo storace liquido che
roviene dal liquidumber stfrac{ua ,
.
inn., scoli anche dall'altmgia excelsu.
'" ALTISSIMO. (Hoc. V. Auro. .,.r
" ALTO, AL'1lSSI 0. (Bob) [Bota
nici impiegano tali termini per distin
guere qualche specie dalle sue congeneri,
come
helianthus
per esempio
altissima.
plantagil
,"j
I' "'

mente di color metallico , contornate di

frange piumose , a spigolo ristretto


d'avanti, smarginato dietro; la testa vil
losa, soprattutto fra le antenne, ov'

una s cic di ciu'o, gli occhi grandi,


Intera i, la bocca formata da una lin
gua corta, spirale, e che si ritira fra
due palpi allungati, pelosissimi.

n! R.)

L'insetto ha il portamento delle pic


cole specie di frigane, e Yed5i nella
sera svolazzare, e sostenersi sull' aria

Sotto questo nome Hedwigg nella Fauna

per mezzo delle sue lunghe antenne.

ALTUMENO, Hultomnua. (

Wwf-w 'm-Sg;tlxwvbduerj

www 1'

I-. -

ALU

(553)

ALU

che alternativamente s'alzano, e si ab

" Ad ali di un sul colore metallico

bassano in direzione quasi verticale.


Nel giorno chiaro si trovano ancth sui

l, Aaucna (i) n.waau'aeua. (Alu


cita reuuumrrlla ,

ori, principalmente sui composti, e

Fabr. Entom- S st. seppi. p. 5m. Al.


N.0 I, e . 504. . 10., Friso/rulla.
Clerk. con. insect. rar. tab. |2., g.

ilosculosi, nelle di cui corallo 51 veg


gono insinuare la loro tromba membra
nosa, e molte specie s incontrano sulle
scabiose , e le eupatorie. '
La larva un vero bruco con sedici
zampe, coperto di corti peli, e di va
riabil colore, bench spesso uniforme,
e vive sulle piante, ordinariamente sulla

il. Wieu. Verz. N. 26, p. 143.

Geo. ins. T. il. p. l 3. N.0 28.,


Teigne noire bronze , ' iguuola nera
bronzina.
Carat. Corpo tomenloso, nero, ali sn

accartocciata quando liscia, o sivvero

periori di un bel verde dorato , infe


I'lOII rosse auree nericcz'e.
Questo bell'insetto comunissimo

in una peluria, o sotto un tetto comune

nei contorni di Parigi,ed in Toscana, e

r due, o tre individui , quando il di

Linneo, e la maggior parte degli autori


hanno formato due specie del maschio,

faccia inferiore della foglia, che trovasi

sotto della foglia cotunoso. Molte spe


cie si Giano un piccolo bozzolo come le
tignuole, altre, e sono le pi, si scavano
un ricovero solterra verso il piede della
ianta , che le ha nutrito , e vi subiscono
a loro metamorfosi, rimanendo in stato

di crisalide per lo spazio di quindici


giorni, pi o meno, secondo la tempera
tura del luogo da esse abitato. Sembra
che alcune specie
ongano le nova due
Volte all'anno, poich nella primavera
se ne veggono alcune, che nascono pro
babilmente dalle crisaiidi , che hanno

passato l'inverno, e questo alucite fanno


1 uova , e dalle loro larve provengono
nuovi individui nel seguente autunno.
Gl'insetti, coi quali le alucite hanno
maggiore analogia, sono le tignuole, gli
pterofori, le pirali, e gli ipsolo.
Si distinguono dalle tignuole per la

e della femmina, chiamando questa Fri

schella. Georoy per aveva riconosciuto


la modicazione, che per il sesso si fa
nelle antenne, le quali nelle femmine sono
effettivamente un' poco pi lunghe del
corpo, mentre i maschi le hanno quadru
le, e sembrano in essi biancastro verso

'estremit , bench ci derivi dalla


sbattimento di luce, e dalla loro estrema

sotti liezza.
" 'instto svilu peto trovasi nelle
praterie, e nei boschi sui saici , sopra
i rannncoli,ed altri ori, 'nella prima
vera, e nell'autunno. La larva Vive sul
salcio, sulla vetrice, e sulla betulle.

a. Ancona curaaaaa. (Alucita cu


prella )
Wieri. Verz. 330. N. 44.
Carat. Corpo lomentow , nero , ali

forma delle ali, che invece di formare

superiori di un bel rosso dorato , in

una guaina quasi cilindrica intorno al


cor o, fanno anzi spigolo, e differiscono
dag i pterofori, poiche le ali, e soprat
tutto le superiori, non sono divise.
La forma delle ali superiori, che

feriori punnazze con angia aurea.


Pare che potrebbe munirsi questa spe
cie alla precedente, dalla quale differi
sce solo per la tinta rossastro delle ali
superiori. Gl individui (in ui osser
Vati avevano le antenne lunghissime, e

sono strettissime alla base , le allontana

successivamente dalle pirnli , che hanno


le ali dilatate verso la loro congiunzione

sembravano maschi, trovandosene nei

separate daglipsolo , le di cui antenne

medesimi luoghi, e nello stesso tempo


della specie precedente.
3. Ancona naxaaasnaa. (Alucita emule

sono d'altronde corte, e quasi liformi,

bella, Fabr.)

per il carattere di una specie di gan

Fabr. Syst. entom. suppl. p. 504.


N. in.
'
Carat. Testa gialla, antenne bianca
stre , corsalelto, ed ali brune dorate
con_ rangia bruna.
' autore di nest' articolo non co

al corsaletto, e nalmente sono state

cetto, che osservasi nel palpo, io che

glia.d laspetto di forcuto.


il carattere del genere Alucita sar
dunque il seguente: antenne setacee lun
ghe almeno nanto il corp0, ali frau
giate, non div:se, angustissime alla base,
a spigolo, zampe sottili, lunghe, spinose.
Il suddetto genere sar da noi cos di
viso.

d'un sol
metallico. ')
colore ,
non metallico (")
Ali
con mac- trasversali ('"
chic

{longitudinali (")

Dizirm. delle Scienze Nat.

nosce tale s ecie,

a quale , sebben rara,

trovasi qua che volta in Toscana , ed


(1) Si osservi per la desinenza del
nome delle specie di [al genere ci
che stato detto agli articoli T1cnno
LA , Fauna , lesaunose, e specialmente

a quello Nomencurvua.
f

74

(554)

ALU

SALU

resso a poco della grandezza della


Rnumnrella, da cui di'crisce nel colore

Carat. Ali nere hronz1'ne, con un re


ers0 dorato rossastro verso il centro.

delle antenne, della testa , e delle zam

" Questa specie molto rassomiglia al


lAlncita dgerella , ma il color delle
ali superiori assai di'ereute. Conoscesi

pe, che sono giallastre, ignorandosi di


qual pianta si nutra la sua larva.
4 chna camuna. (Alucitu cal
lllrlla , Linn.)
Wien. Verz. p. 142., N. 15. Scop.
Entom. Camici. N. 649., Phaluena
ro:imitrello.
Carat. Testa gialla , antenne bianca
stre, corsaletto, ed ali tutte dorate.

pi piccola della specie precedente,


ed robabile, che ne sia i maschio ,
poicb ne differisce solo per un color
pi vivo, e trovasi sulla ca ta palustre,
Caltlla palustris, L.
5. ch1n Visinztl.a. (Alucita viri
della, Scop. )
Scop. Entom. Carnia]. , Phalaena ,
Fatar.
N. 645.
p. 503
Wien.
,N.Verz.
Alncitu
p. 142,
vindella.
N.
Carat. Corpo lamentare , nero, ali
su vriori verdi dorate, antenne bianche.

gemhra , che ance

nesta specie sia

la stessa del maschio dtilla Ranmurella,

le di cui antenne sono pi bianche _.


e neste non mostrano veruna notabile
di3'erenza.
Abbiamo allegato il Fabricio a mo
tivo dell errore tipograco wndella
invece di viridella ) che ripetuto in
tutte le edizioni.
6. Aumrra srasnassau. ( Alucita
sparmanella, Fabr.)
Fabr. Syst. entom. suppl. p. 504 ,

inoltre il maschio , che ha le antenne

corte, e come gone no alla met,


mentre nella femmina sono interamente
setacee, e

lun bissime.

Quest alucita

abita nei boschi , ed ha qualche analo


gia colla aparmanella.

2. Ancona ruscnzu.a. (Alucita fri


ella, Lino. )
Wien. Vera. p. 319., N. 82., Tineu
aenellu. Fabr. byst. eutom. suppl. N.
CC

10. p. 504., Aluct'ta friscllella.


Carat. Ali brune dorate, antenne nere

con estremit bianche.


Questinsetto non ci sembra suilicien
temente caratterizzato dalla antenne , o

potrebbe essere con molta probabilit


una femmina dell'alucita viridella , le
di cui ali sarebbero poco lucenti.

*' Ad ali nnx'colori non metalliche.


IO. lA1.nt:rra s
lucita swammer

unannannacaa. ( A
1mella, Lino.)

Clerk. icon. rar. insec- Tab. [2. f. i.


Carat. Ali superiori, antenne , e

sampe_ gialle pallide lucenti, inferiori


cenerzne.

" questa una delle specie pi rau


di; le ali superiori sono di un be co
lor giallastra lucente, le antenne lun
ghissime , e trovasi comunemente nello
praterie salvaticbo, e nei boschi ani
ori del carciofo salutino, e della cen

N. 16.

taurea iacea.

Carat. Ali lucentissime, verdi dorate,


Con reesso porporin0.
_
Questav specie di grossezza media
fra la ranmnrclla, e la caltella. Molto
rassomiglia alla prima nel colore della

1|. Ancona rauzsaraaa. ( Alueita


panzerella, Fabr.)
Fabr. S et. entom. T. Ill., part. 2.,

testa , ma le ant!nne sono totalmente


nere, e cortissime er il genere , pre

sentando le ali nel oro reflesso porpo


rino delle macchie irregolari disposte a
fascetti.
7. chxra normanna. (Alucita pro
mulella, Fabr. )
Wien. Verz.'p, 142, N. 16., 7\'nea
pronubdla.
'
Carat. Ali superiori nere dorate,
inferiori gialle colla frangiajlem.
' E facile Il riconoscere questinsetto, e

diatinguerlo dall' Alncita cnltellg per


il color giallo dell' ali inferiori. E pic
colo , nero , con la testa l'erruginea , e

con le antenne un poco pi lunghe del


Corpo.
8. Anncrra SULZBLLA. (Alucita sul

chla , Linn.)
Wien- Verz. p. 123; N. 24.

p. 339.,

. 32.

Carat. Ali superiori gialle, con pic


cole linee brune , rotonde , irregolari.
Questa specie confonderebbesi facil
mente con la precedente, se esaminan

done attentamente le ali superiori, che


sembrano a prima vista di una mede
sima tinta, non vi si osservassero alcune

piccole macchie rotonde disposte a rosa,


che hanno nel centro dei punti gialli.
12. Anncrn nanna. ( Alucitu ,pilel
lu, Fatar.

Wien. Vera. p. 142. N. 6, Tinea.


Carat. Ali tutte brune , o nericcie
senza macchie, antenne bianche, gialle

alla base.
Le sue antenne sono lunghissime con
tutto il corpo bruno nericcio, e trovasi
sulle praterie nei paesi meridionali.
"* Ad ali con macchie trasversali.
13. Amlan nion'asstaa. ( Aluoitq

degeqrella , LIID')

I (555)

ALU

Gm'. Tua. T. Xl. p. 193. e ma


d'or, Conchiglia doro, tah. la. g. 5.
Wien. Verz. p. 143. N. 25.
Carat. Ali nericcie come branzine ,
superiori con una fascia trasversale

ALU

17. Atucrra "annua. ( Alucita


striatellu, Fabr.)
Oliv. Encycl. Hist. nat. T. IV. p.

125. N. 4o.

quasi il quadruplo dellinsetto, tutto

Carat. Ali dorate con linee longitu


dinali gialle, ed unafascia trasversale
gialla, contornata di color branzino.
Questa specie pi non trovasi nelle
descrizioni del Fahricio no dalla pub
blicalione delle sue Speciu- La specie

il corpo del colore dell' ali inferiori,

di tignuola, che descrive sotto il mede

gialla.

_ _

" Questa specie si avvrcxna nella gran


dezza alla swammerdammella; le antenne
sono bianche, nericcie alla base, lunghe

simo nome

Eutom. s'yst. Toro. III.

part. 2. p.

lo. N. rom) non ha la.

colle zampe dorate. Non rara nei bo


schi dei contorni di Parigi, specialmente
in autunno, e per pi anni consecutivi
stata presa nel bosco di Bondy sul
Cardo deprati, Cm'cus oleraceus, L.,
e trovasi pure in Toscana.
14. Anncrra nonna-rum. ( Alueita
roberlella , Linn. )
Linn. Faun. Svec., N. l3g.

e non bianca ,_.le antenne _iversic'ano


nei due sessi ,- essendo
r'ae pre pi
lunghe del corpo,'nere a lhas_Lfc'bian

Carat. Ali nere , velate dl cenerino

che allestrelpit. Lalucit: .ltriat'ella

minima analogla nei colori ,' henCh la


forma delle macchie sia presso a poco
la medesima.

La testa sempre, n;;t,a ialla cupa,

dorato, con una macchia biama versa trovasi nelle praterie, nei i'atdini vi
cini all'acqua.
l'angolo poueriore.
una piccola s ecie molto Comune
Non Sono state nqnl descritte , 0 ri
nei giardini, e facilissima a riconoscersi ferite specie esotiche a questqgen0re,
per le due macchie bianche dell ali poich la loro estrema tennit, e la dif
su riori, immediatamente sopra lestre
colt nella conservazione deve essere
mt dell'addome.
un ostacolo per i naturalisti viag'giatori.
15. Ancona uscrrr.m. (Alucita fa
io. D.)
A UGO. (Or-uh.) Questa denominazione
sciella, Fabn )
Wiem Vera. p. 142., N. no , Tinea e a plicata dagli antichi autori non so 0
schiermr'llerella .
al buio salvatiCo, Str: aluo hln. ,
Carat. Ali dorate, brillanti con una come ancora al Barbagianni, Slri'rarlh
fascia bruna trasversale.
men, Lin. Ca.
..
'

" La fascia trasversale bruna il ALUDELLI. ( Chim. ) Gli eludelli sono


solo carattere , che distingue questa specie di peritali di terra verniciati
specie dalla raumurella , e riconoscesi
tanto dentro che fuori, "ristrinti alle
non solo il maschio come la femmina, due estremit che terminano in certe
poich il primo ha le antenne lunghis
gole , mediante le quali, si possono que
sime, la testa, ed il corsaletto nero, e
sti vasi a plicare esattamente gli uni su
la seconda le ha pi corte, con la testa
gli altri Il) modo da l'ormar come un
gialla , ed il corsaletto dorato Questa
tubo. Gli aludelli hanno servito in chi
specie trovasi nei boschi sui ori in
mica per sublimare coll'azone delfuoco
primavera , e in autunno.
alcune sostanze secche , massimamente
16. Aaucira narnexnnznn. ( Alucita
lo Zolfo, che per nesta sublimazione
falreillella , Fabr. )
piglia il nome di ?iori di col 0. Ml

liahr. Syst. entom-. sappi. p. 502.

presentemente questo modo di su limare

a
Carat. Nera dorata, ali superiori con
due punti bianchi, o giallastri op

pochissinlo in uso , \e si impiegano


inYece altri metodi piu comodi e pi
economici. V. Sostituzione. F.
V. Ano. J.
ALUGHAHA. (I
Bo. .ALn.(.)

pti'.

Il portamento di quest insetto il ALUGHAS. (Ben)


medesimo di quello dellAlucita rau " ALULA. (Ornil.) V. Acerra. V. ALA.
murella; le antenne sono lunghissime,
nere alla base , con un reflesso bianca * A L NA [Focus]. (Bot.)
Luana
stro all' estremit: tutto il corpo to
Foglia.
mentoso, e di un bel nero opaco, le ali ALRNO, lrnus. (Entom.)
ale e il
inferiori sono nere paonazze, come pure nome di un enere d insetti esotCi
della famiglia ci tofagi, o erhivori,
le frange, e trovasi nei boschi umidi ai
Contorni di Parigi. V. Tav, I711.
vicino alle galleruche, e alle donacie.
Sebbene il modo di vivere di tali in
"'* Ad ali con macchie longitudi
setti ancor non sia conosciuto, le loro
ml
_y;. 7

_(c- p) _

, -

ALU

(556)

'ALV

antenne per liformi, e monililbrmi, i

eneralmente poco stimata, diviene, come

tarsi con quattro di essi, il penultimo

icesi , vendica in mi tempo dell'anno,


in cui si cibano dei polipi coralligeni.
Il vocabolo Alutero greco, e si nica

dei quali 1. hilobo , e In forma del corpo


gli avvicinano ai coleotteri erbivori.
Tal genere sar da noi cosi caratte
rizzato: corpo allungato,corsaletto corto,
inegnalc, antenne meno lunghe del cor
po, col terzo articolo pi lungo, scu
tello grande, elitre pi lunghe un terzo
dell'addome , e i tre primi articoli dei
tarsi larghi , lobati , tomcntosi , col
quarto sottile, e cortissimo.

non libero, non staccato, indican 0 Cos

il principal carattere di questi animali,


il di cui bacino non forma un aggetto
spinoso , come osservasi nei pesci Baie
otre.

1.0 la nouocaaoura, .4lnteriu mono


ceros. (Ballate: monocrros, Liun.)

l_ 1. Amano oaosso (Alurnu; grossus,


ahr.
Voe)t. Coleopt. T. il. pl. XXIX. g. 9.
Carat. Nero, corsa!etto rosso, ed eli

Carat- Corpo variato di bruno, e ce


nerino; il color bruno distribuito in
tre fasce trasversali sulla pinna can
dele , che al pari di tutte le altre, e
come liride degli occhi, gialla dorata,

tre gialle.

e lanale, e la dorsale hanno ciascuna

Quest'insctto, che ha quasi un pol


lice di lunghezza, stato recato dalla

Caienns. La sua testa incastrata nel


corsaletto, che le forma una specie di
cappuccio , ed il scannellata fra antenna,
e antenna. Le zam sono lunghissime,
e rossomigliano tota mente a quelle delle
crisomele, e l'elitre sono un poco gib

bose verso la base. V. Tav. 311.


Si trovano pure due altre specie di
questo genere, le quali per sono poco
conosciute. (C.
(Mamm.) Tale e uno
ALURO , Alurus.
dei greci nomi del gatto, applicato da

cinquanta raggi c1rca. V. Tav. 73.


uesto pesce, che trovasi nei mari
della China , del Giappone, e del Brasile,

giunge er l ordinario alla lunghezza


d' un piede , e la sua carne stopposa ,
e coriacea , comunemente non mangiusi.
n. LAnurnao lLBIIUAIO, Aiuta-u:
Kleim'i. (Bulistes Ii'le1'm'i, Linn. Bali
stes Auwawa , Arted.)

Carat. Maso prominente , apertura


della bocca piccola , e guernita di fila
menti, pinna della coda rotonda, spina

della prima dorsale dentata dai due


lati,pi di quarantacinque raggi alla

Fernanda-r. alla Cevetta. V. Csvsrra.


Genere secon a dorsale, ed all'anale , col co
lore in generale di un bianco uniforme.
ALUTERO, .4luternr. (Ittiol.)
di pesci della famiglia dei Chismopnei,
Questa specie , fatta particolarmente
che Cuvier ha di recente separato dai conoscere da Klein, abita nei mari del
l'ludie. V. BALESTRA pesce) Mancano,
pesci Balestre.
Gli alutcri si riconoscono al corpo e 'Ia1acaaro. (H. C
compresso, allungato, ain otto denti ALVAQU ILLA. (Bot.) La psoralea glan
dulosu, L., arhoscello di un odore forte,
disposti in una sola la in ciascuna ma
ed usato con successo come Vulneralin,
scella, alla elle granulosa, carattere
appena visibi e, alla prima pinna dor
cos chiamato al Chili , dove ha pure
sale, che ha una sola spina, lo che gli
il nome di albaciga e di culen.V. A1.
distingue dai Triacanti, e nalmente al
sac1oa. (J.)
\ bacino totalmente nascosto sotto la pelle, " ALVEARE. (Entom.) Cosi vien chia
la qual propriet gli fa differire dai
mata la dimora tanto naturale, che ar
pesci Balestre, e dai Monacanti.
ticiale non solo delle pecchie , come
Nel rimanente non solo in questo, ancora delle api mellifere, sebbene I.
come ancora nei tre mcntovati generi di
parola Bagno indichi propriamente
artiticiale.
animali, lo scheletro cartilagineo;
la prima pinna dorsale attaccata al ALVEOLARIA. (Bot.) V. Favoavs.
cranio er meno di un osso particolare,
Lux.)
.
sul qua e si articola, e si ritira in 1m "(ALVEOLATO o FAVIFORME Ri
carncoao]. (Bel. ) Recept:mulum avo
solco nel tempo di riposo; la seconda
dorsale , molle e lunga , collomta in sum. Dicesi cosi qnel ricettacolo che
coperto da molti ori o cellette mem
facci! un'anale presso a poco simile.
branacee a quattro costo, che presso
Qu 1 pesci hanno pure qualche ana
logia coi Chetodonti, diversificmdone a poco rappresentano come un alveare
di tipi: di questi ricettacoli se ne tro
per nella mancanza dello rcolo, nella
ar hezza , e nel numero ci denti, e vano esempj particolari in certi ori
composti, come nello scardiccioue ,
nel a natura del loro scheletro. Si tro
vano unitamente ai pesci Balestre nei
mmpmrlon acanthinnz.
mari della Zona torrida, e la loro carne, ALVEOLI. (Fossa) stato applicato il

ALV

(557)

nome di alveoli ad alcune pietre con.


cave sotto , convesse sopra, spesso riu
nite a guisa di cartocci posti gli uni ne
gli altri, e che con lo smumii'si formano
una specie di cono troncato.
stato
creduto, che questi corpi ai formassero
nelle concamerazioni degli ortoceratit1,
come pure che quelli, i quali si_tro:
vavano nella cavit delle belemmih, VI
fossero accidentalmente, e sono stati

pure confusi con gli entrochi quelli che


(incontravano attaccati gli uni con gli
altri. Oggidi ben conosciuto, che que
sti corpi si sono formati nella cavit
delle belemmiti, e fanno parte costituente

di tali conchiglie. V. Benemurr.


stato ore ap licato il nome di al
veoli cilindrici a0 i ortoceratiti V. Or
roceaarrra.
. .)
ALVEOLlTE. Alve0liter, Lam. (Foss.)
Lamarck ha stabilito questo genere di
zooti sopra molti individui del suo gn
binetto

particolare, sebbene il carat

tere che gli assegna, abbisogni di essere


un poco cangiato dopo la scoperta di
due nuove specie fatta da Bosc, Bull.
dea Scicn. N. 61. Tutte le specie con
eneri sono fossili , come viene indicato

\.
l

ALV

e n. Un'altra specie,che quasi sempre


incontrasi con la precedente, stata
pubblicata nell'opera medesima sotto il
nome di discolite ovale de ressn, e. rap
presentato nel Tomo a. av. 2. g. 1.
e 1. Queste due s ecie si trovano al
bondantemente neg i strati del calcario
conchilifero grossolano dei contorni di
Parigi, a Grignon, a Mont-rouge, a
Meudon , a Valognes , e a Courtagnon.

Trovami pure ambedue a Chaumont, ma


con questa dilerenza , che la prima la

pi grossa , mentre laltra molto pi


piccola. (?uelln a seme di festuche tro
vasi egua inente a Vendemies in Rous
sillon; per di un maggior volume,
e il Fortis lha pubblicata nell'opera
soppraccitata, Torno a. Tnv. 3 fig. 8.,
sotto il nome di discolite sferoide allun
gato ad estremit ottuse.
4. L' Ai.mei'i'e seme in mono, Bosc,
Bull. dea Scienc. PI. 5. g.
N. 6L,
di forma ovale, ha gli alveoli longitudi

nali, ineguali , e corti.


Nei margoni eonchiliferi di Valognes

trovasi unaltra specie, che sembra ap


partenere a questo genere, ed e liscia,
con estremit appuntato, lunga qualche

Elalla desineuza del nome applicato a volta 18. millimetri (8. linee), e le
questo genere. Sono oliparii pietrosi , stato ap licato il nome d'Alveolites lar
va. (G. . D. (D. F.)
grossi, rotondi, o al ungati, formati di
strati concentrici, e composti di una ALVLOLITID , Alvcolitis. ( Polip. )
Animale ignoto, contenuto in due cel
riunione di cellule alveolari, che diver
lule calcarie tubulose, alveolari , pri
sicano nella direzione , e formano una
smatiche, un poco corte , contigue ,
rete alla supercie.
e paralelle, che formano colla loro riu
Delle due specie annunziate da La
nione una spede di strato a supercie
marck,
superiore reticolato, e che si attacca sui
i. La prima, 1 Anvzourx somman
Losa, Alueolites escharoider, Lam. , si corpi sotto-marini , o gli uni sopra gli
riferisce allastroite di Guettard, Mm. altri in modo da costituire in tal caso
ci che chiamasi un polipario a massa
Voi. 3. p. '199. T. 45. f. i.
libera.
2. L'altra, iAi.vzourz susonnco
Il genere stabilito da De Lamarck ha
LAl, Alucolites suborbicularis Lam.,
evidentemente molta analogia con quello
stata trovata nei Contorni di Dussel
della Favorite (V. questarticolo) ambe
dorf.
'Bosc ha scoperto le due altre specie due collocati nei suoi poliparj reticolati.
Non se ne conosce ancora che una
conOsciute in un arena calcaria sopra
il Villaggio dAuvers presso Pontoise sola specie vivente, la quale da De La-'
nella Valle dell'0ise, e la loro grandezza marcia chiamata, Alveolilis incrustans ;
composta di un solo strato di tti
non sorpassa le due linee.
3. L Aavaoure sua in Fesrncne,
Base , Bull. des Scienc. de la Soc. phil.

tubi, che inviluppa, ed incrosta icorpi

PI. 5. g. 3. N. 61., ha gli alveoli al'

marini: allesterno la supercie pre


senta una nissima reticolatura di pic

lungati, trasversali, interrotti da otto

cole maglie , ineguali,

pentagono, ed

costole longitudinali; la forma bislunga, esagone. Conservasi nella collezione del


Museo di Parigi se ne ignora la e quasi allusata.
tria,
V. 'lav.
n 653.
stata r pprescntata. (Da
" Questa specie era stata gi pubbli
cata dal Fortis nelle sue Memorie per
servire alla Storia Naturale dell' ltalia, ALVEOLO. (Anat.) Si conoscono sotto
sotto il nome di discolite ovoide sottile questo nome le cavit dell'osso della
mascella, nelle quali stanno le rudiche
con estremit appuntate , e ne ha data
la gura nel Tomo 2. Tu. 3. g. io. dei denti. Sono semplici per i denti

ALY

(558)

ALZ

che hanno una sola radica, e si dividono:" ALYSSINEAE. (Bob) Dccandolle ha


per quelli , che ne hanno pi, e sono fo
dersti di una membrana, che la con'

tinuazione del periostio della mascella.


Gli alveoli si formano, o si aprono
nel tempo stesso che i denti si svilup
pane. L'espressione formuer conviene
ain alveoli dei denti di latte; losso
della mascella non ha in principio nel
feto che un solco continuo , e soltanto

in un'epoca determinata si ossicano i

cosi indicata la seconda trib dei sot


t'ordine delle croci/ere nel suo Metodo
naturale ( Prod., t: i, p. 156 ). ed ha
assegnati a questa i seguenti caratteri:
una Silicula che si feude longitudinal
mente ,_ con valve piane o convesse che
hanno i _semi compressi e pi spesso
margiriati. l generi lunaria , ricolia ,
fa_rsetm , barteroa , aubri'etia , vesica
ria , sehivereckia, alyssum, n_ieniocus ,

clypeola , pelturi'a . pelracall , dra


ba , e_ropliilae cochlearia, sono quelli
In quanto ain alveoli della seconda
che si comprendono in questa trib.
dentizione pu dirsi che si aprono,
giacch compariscono in quelle parti ALYSSOIDLS. (Bob) V. AbissOini.
ella mascella, ove innanzi non eravi ALYSSUM.SBOL) V. Aus'so. P.)
ink ha
cavit , e solo quando il germe del ** ALY'IOS ORIUM. (Bot.)
dente fora l'osso per mostrarsi esternav
dato questo nome ad una sezione del
enere sporolrwhum. V. Sroaoramo.
mente, cangia allora in alveolo ci , che
A YXIA (Bob) V. LIBSIA. (Poxa.)
era in principio una cellula interna.
I denti che rimettono nascono pure AL'YXORIA. Bar. V. Aussosu.
in tali cellule; dipoi penetrando il fondo , ALAARO_R,A ZA UE, ZARUR.(BoL) o la parete, che riempiono dell' alveolo (alt a_iabi chiamano cosi quell' arboscello
che in Italia ha preso il nome di am
del dente il nuovo alveolo si riunisce,
rolo ed in Francia nello di a:erolier,
e confondesi con lantico. (G)
e che una specie di ne: lo, mespi'lus
ALVEOLO. (Entom. Alvu: , alueus_,
azarolux. V. Nestom.
alveolus, alveolum, dvicella, cella. E
questo il nome delle colletto, nelle quali ALZA'RUR. (802.) V. Anzaaon.
le api educano le loro larve , e depon ALZ.QIE1_L ('Bot. ) Alzate'a , albero del
Peru , di cui Ruiz e Pavon non hanno
gono il miele.
dato nora che il carattere generico
Tal denominazione pure applicata
(Prpdromus , p. 40, t.
, il quale
alle celletta, clic fabbricano le vespe per
lo stesso uso, e nalmente cosl vengono con51s_te_iii un calice colorato, di cin
que divisioni. persistenti , alterne , con
chiamate le ripiegature della materia
cinque. stami che sono inseriti sotto_
gelatinosa disseccata , con la quale al_
l
ovorio _sormoutato da uno stilo e da
cuni ortotteri, come le mantidi , le ca
Muoversi, che lo dividono in alveoli.

vallette ee., rivestono le loro uova.

stimma; in una cassula fatta a cuore ,

ludicheremo allarticolo Are le tre


di'erenti specie d' alveoli, ed in qual
modo sieno costruiti, e parleremo al

valve , Ciascuna delle quali ha nel suo,


mezzo la met del tramezzo , sull'orlo

polispernia,Q-loculare, che si apre in due

del quale sono attaccati i semi, al uanto


quelli degl' insetti di tal genere. (C. D.) bembranosu nel loro contorno. uesta
casspla_ conformata come quella della
ALYDUS. (Entom.) V. Anno. (C. D.)
Ag-KBR)UlUK. (Conch.) V. Ani-Cavie. famiglia delle rinantee; ma la mancanza
della corolla, linserzione e il numerd
e .
dein stamx non permettono di riferirvl
ALYPON. Bot. V. Auro. (l)
questo genere , del quale s' ignorano le
ALYSELM NT S. (Entoz.) V. Au
vere allimt.
sluunro. (De B.)
" Questo genere fu intitolato a Giu-i
" ALYSIA Entom.) V. Amen.
ALYSICARP S. (Bot.) V. ALISIGMIPO. seppe_ Antonio d' Alzate y Ramirez, na
turalista spagnuolo, che scrisse sulla
(LEI?
" AL SIDIUM. 8301.) Questo genere di storia naturale delle Vicinanze del Mes
crittogame, stabi ito da Kunze, stato sico nel l77'1.
riunito all' acrosporium di Nes dal ALZAVULA. 0rm't. ) Sotto questo
l'articolo Vesu, come sieno fabbricati

quale differisce soltanto per avere gli

nome, e quello

sporuli ovoidi e 'n globulosi. V. Mi


coi.ocu.

volgarmente l'Anas querquedula, Lin

i Carrucola conoscesi

neo.

ALZIR. (802.) Nome generale con cui


ALYSIUM. (Bot) V. Atisio. (Lsii.)
gli arabi indicano, al riferire del Dale
" ALYSON. Entom.) V. Auson1s.
" ALYSPHA 'RlA- (Bob) V. Luna e la champio, le radici di tuth le piante bul-'

T W
I

'

i\ o

bose. (J

Fin nei. Tonio l.

CORREZIONI

ERRORI

Pag.

--._
.-

Di_ belle qualit, che sembrano al certo


XII. Linea
_ 9._ IO- 11. Di bella
.
qualit, in una medesima
mcompossibili in una medesima PCI'SO
persona, le quali sembrano
na, e delle quali ce.
al certo incompossihili ,
delle quali ce.
se ratamente
XXVI. L. a9. separatemente
mhdibule,
XXXIII. 11 lo. mandibule
un
XLl. 12. un'
XLlV. n
I. arlicnli (Nota) articoli
XLVlll. n
3. stati applicati
state applicate

....

XLIX. n la. di quel metodo

L. D
Lll.

3. dal
3- Guvier

.-.

Lill. e 34. si venuta


LIV. ii 10. nella

...
.-.

LlX.
LX.
-

....

lag. Col.

11

23.
24.
35.
28.
29.

Blaniville
nelle quali
fattte
abitudini
mano

Linea.

1.

in.
13.

a.
i.

46. bruno
46. li

1 .

a.

27. miei

i.
a.
I.
a.
i.
1.
i.
i.
a.
l.
a.
1.
I.
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I.
1.
a.
a.
i.
|.
a.
i.
a.
n
a.
2.
1
a
1
2
n
l. 17
2.

39.
38.
33.
34.
a.
51.
2%.
4 .
5742.
53.
5.
57.
47.
6.
31.
45.
al.
16.
39.
7.
no.
16.
41.
7.
46.
53.
I.
24.
lI26.
e 3a.
18

nella quale

fatte
abitudini

meno

7.

1 .
a3.
26.
31.
3:.
35.
1.
a.
3.
5.
i.
62.
64.
65.
82.
89.
go.
98.
99i 18.
l'10-.124.
mg.
1 Sa.
153.
159.
162-i 6.
1 3.

nel metodo
el
Cuver
divenuta
nella
Blainville

trovavann

trovavasi
bruno
.
il
acini

Abou-Hanna (Ornit.)
Abon-Hanns
V.. .Ai.mzzo, e Cnurraloacna.
V. Cnnrrauoacxe.
VICIDO
vicino
crostacei
erustacei
posteriormente
steriormeute
Ceilan
ilan
latticinoso
'
lattiginoso
(J8
A ERINEE
EMBERINEAE.
auccharinum
saccbarinum
dalla Francia
della Francia
'
lumaca
bacnja
'
quanto
quanti

crustacei
crostacei osservante
osservatane
bolatico
boletico
Siorione
Storione
mutusii
muuu'i
alberi
autori
Cordier ;
Cordier ,
impetuosanieote
' coll impeto
Giura
Giusa
tutto
tutti
A-zzurre
A un rre
questo
questa
n
ne
assoggettate
ass0ggettati
Chuudes-Aiques
. Chaudes-Aigues
Bouillon, Lagrange
Boullon-Lagrange
Me'daque
Medague
Pouques
Pouwscs
Baullirc
Railire
inferiore
superiore
.
\\
-\
a _

.\

r-

Pag
209.

Col.
a.

singenesia, poligama
leparaiaaypurlcuentc

124.

236.

collnail
Anabena
Amsbena
Aphillocarpa
a hillocar'pa
nuocnu
Sprang.
volgare estratta

140.

agi.

agrimom'a vera , a
grzmom'a
tranne ucstultima,
l'analisi c imica ha di

.n'ngenesia poligum'a separata, appar


tenente

callosit
Ansbena.
Anabena.
Jphyllocurpa
a hyllocalpu
nu.ocum
Spreng.
volgare , estratte
agrimonia. vera , acrimonia
lanalisi chimicn ha dimostrato essere ,
tranne Il silice , tanti ossidi metallici,

mostrate essere sostan

ze
305.
313.

I.
a.

com aste di oasi

gene e i un metallo,
dilanthu:
40. alianlhus
verbalcum
27. verbuxeum
alatun a
14. alalun a

327.

I.

386.

a.

33.

absenl [un

absinl niuna

401.

l.

4%.

ALCHIMIA. (801.)

05.

2.

08.

a.

n.

a.

|4.

I.

3 .
al
1|.
35.

riessi
dei
dalle
mandibnla

ALCHIMIA;
riesai

47.

dal

415.
417.

l.
l.

432.
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433.

I.
D

a.

)D

438.
455.

l.
a.

263._ 2.
86. v._ 1.
t; a. l.
5?2.
a.

n.

neati

54. gaamareut
18. cinnogene
5:5).
-

Cnnogene
fulmine

46. indoclorico
I. Halqky
u. a l
l.

l'0

41. bagnia-vagni
8. Allerx'a lucida

ucst
camarclt

cianogene
Cianogene
fulminico
idroclorico

Haleky
a ecie

ro
ban uiawangui
Ha [aria lucida
?uesta droga
a mescolano

il

58.

6|.

513.

a.

n.

noto

noto

'-

))

534.

I.

26.
a .

c_olle
minina

colla
minima.

536.

2.

3 .

ALOUCAlOCCA

ALOUCAIOUA

514.

a.
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52.
16.

minosa
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Olbia

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