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1.
Gli atti processuali sono diretti ad un risultato finale, pertanto necessario
soffermarsi sulla disciplina di questi atti esame dellaspetto interno/struttura.
2.
Iudicium est actus trium personarum, iudicis, actoris et rei
questa
espressione spiega lesistenza di una relazione triadica fra i protagonisti del
processo: almeno due parti e il giudice.
Sulla base di ci si sviluppata la TEORIA DEL RAPPORTO GIURIDICO
PROCESSUALE, la cui elaborazione stata opera della dottrina tedesca e ha
avuto fortuna anche in Italia soprattutto grazie a Chiovenda. Questa teoria
doveva spiegare le relazioni fra i soggetti del giudizio a seguito dellesercizio
dellazione. Il rapporto giuridico processuale costituiva il nucleo centrale di ogni
processo, infatti questo veniva considerato come la veste esteriore di tale
rapporto.
La teoria del rapporto giuridico processuale stata elaborata con complessit.
Si studiata la natura di questo rapporto, e se ne analizzato il contenuto e lo
svolgimento. Proprio con riferimento alla figura del rapporto giuridico
processuale fu elaborata la distinzione tra:
- condizioni dellazione, erano riferite alla domanda e costituivano
presupposto per ottenere un provvedimento favorevole
- presupposti processuali, venivano collegati al rapporto giuridico
processuale nel senso che la loro mancanza ne determinava
linvalidit impedendo lesame del merito.
Osservava Leone che sin dal momento in cui la polizia giudiziaria o il PM riceve
la notizia criminis si istaura una relazione giuridica tra polizia giudiziaria o
pubblico ministero con limputato.
Nonostante lautorevolezza dei suoi sostenitori, la teoria del rapporto giuridico
processuale oggi abbandonata e criticata: non si tratta solo di motivi formali
che cristallizzano il processo in un rapporto giuridico accentuandone laspetto
statico; lostacolo maggiore la difficolt di concepire il rapporto giuridico
processuale quale centro unitario di imputazione della molteplicit dei diritti e
dei doveri che si esplicano nel processo.
I vari poteri e doveri non sorgono da un rapporto fra il giudice e le parti, ma
hanno origini completamente distinte (per il giudice obbligo di legge). Lo stesso
vale per il processo penale, durante il quale il PM non titolare di diritti
soggettivi nei confronti dellimputato, ragion per cui tale impostazione
ritenuta inesatta.
3.
La visione dinamica del processo evidenzia la serie di atti che evolvono verso il
risultato finale del processo:
- atto di citazione (della parte)
- notifica dello stesso al convenuto (atto dellufficiale giudiziario)
- costituzione in giudizio (attivit della parte che porta a conoscenza
dellufficio giudicante la causa)
c)
5.
FORMALIT
Diverso principio quello della formalit degli atti. Infatti non basta che
latto appartenga ad uno schema tipico, ma occorre anche che presenti
specifici requisiti di forma espressamente previsti. Un esempio sono gli
artt. 132 e 163 cpc che enunciano i requisiti che devono possedere la
sentenza del giudice e latto di citazione.
La formalit costituisce un requisito in pi che funge da espressa
garanzia per i protagonisti del processo. La presenza di specifici requisiti
di forma negli atti processuali rappresenta una cautela per la
ponderazione che si richiede nel loro compimento ed mezzo
fondamentale per tutelare i diritti primi fra i quali quelli della difesa e del
contraddittorio.
Non tutti questi requisiti sono previsti a pena di nullit, infatti essa opera
solo nel caso di mancanza o di incertezza degli elementi di forma
fondamentali che condizionano lo scopo dellatto.
LINGUA ITALIANA
Gli atti del processo devono compiersi in lingua italiana, e ci si deduce
dallart. 122.1 cpc. La necessit di tradizione non sussiste solo per gli atti
del processo ma anche per i documenti redatti in lingua straniera che
prevedono la nomina del traduttore o dellinterprete. Solo nel processo
civile la possibilit di avvalersi di traduttore/interprete facoltativa.
La tipologia degli atti del processo varia ed costituita da atti del giudice,
delle parti e ausiliari di giustizia. Il carattere dispositivo del processo civile
rende determinante liniziativa dei soggetti che di esso si avvalgono. Va
effettuata una distinzione fra atti di impulso e atti dispositivi:
5. a) atti di parte
atti di impulso
Costituiscono gli atti di propulsione del processo. Il processo civile lasciato
alliniziativa privata non soltanto nel suo sorgere, ma anche nel suo
svolgimento. Ad esempio se dopo la notifica dellatto di citazione, una delle
parti non provvede ad effettuare la costituzione in giudizio nei termini di legge,
non si ha liscrizione a ruolo della causa per cui il processo resta quiescente per
tre mesi e se non viene riassunto entro tale termine si estingue.
La presenza dellimpulso di parte ancora pi evidente nel processo esecutivo,
in cui la mancanza delle parti a due udienze consecutive sanzionata
addirittura con lestinzione immediata della procedura.
La fondamentale importanza degli atti di impulso evidenziata dalla
disposizione 307 cpc che disciplina listituto dellestinzione del processo per
inattivit di parti ed enuncia una serie di ipotesi in cui la mancata iniziativa
della parte fa venir meno il meccanismo processuale.
Il giudizio di cassazione il solo nel quale limpulso di parte attenuato infatti
la presentazione del ricorso sufficiente a far si che il processo si evolva fino
alla sentenza. In questa sede lestinzione si verifica solo per rinunzia al ricorso.
atti dispositivi
Sono atti di parte che hanno una efficacia completamente opposta a quelli di
impulso, nel senso che il loro compimento non fa progredire il processo ma lo fa
venire meno.
Tipico esempio di atto dispositivo la rinuncia agli atti del giudizio civile, che
determina appunto lestinzione della procedura sia in primo grado che nei
successivi gradi di impugnazione.
La rinuncia agli atti del giudizio va distinta dalla rinuncia allazione il codice
non ne parla ma ammissibile come diretta conseguenza della disponibilit dei
diritti. Ha un effetto pi incisivo della rinuncia agli atti del giudizio perch fa
venire meno lo stesso diritto a chiedere tutela giurisdizionale, mentre la prima
non impedisce che il processo possa essere instaurato ex novo attraverso una
successiva riproposizione della domanda.
Effetti analoghi ha la conciliazione giudiziale che attraverso una definizione
concordata della lite determina lestinzione del processo e la cessazione della
materia del contendere.
Questi atti non possono essere posti in essere direttamente dal difensore ma
vanno compiuti dalla parte personalmente o da un procuratore speciale.
6. b) atti del giudice
Hanno importanza fondamentale perch possono assumere la forma della
sentenza, dellordinanza e del decreto:
sentenza
latto fondamentale del processo, essendo quello che definisce la lite quando
si tratta di sentenze definitive, ma ci sono anche sentenze cosiddette parziali
che definiscono solo singoli aspetti del processo.
sentenza DEFINITIVA quella che chiude il processo
sia definendo totalmente la controversia
sia accogliendo singole questioni (processuali o di merito) che sono
ostative alla sua prosecuzione
sentenza PARZIALE quella che dispone che questo
continui, respingendo singole questioni (processuali o
di merito) il cui accoglimento avrebbe chiuso il
processo.
Limpiego della sentenza sempre necessario ogni qualvolta il giudice si
pronunzia su una questione (di rito o di merito) idonea a chiudere il processo.
Sussistono particolari requisiti di forma fra i quali di particolare rilievo sono la
motivazione (ragionamento) e il dispositivo (contenuto della decisioni).
lart. 279 cpc spiega quando il giudice deve pronunziarsi con sentenza
sentenza in senso sostanziale
lart. 132 cpc illustra come deve essere redatta la sentenza
sentenza in senso formale
ufficiale giudiziario
Lufficiale giudiziario lorgano preposto allattuazione delle NOTIFICAZIONI,
che consistono nellattivit della materiale trasmissione di un atto processuale
ad un soggetto del processo.
La notificazione si differenzia dalla comunicazione sotto tre profili:
- la notificazione lattivit materiale attraverso cui la
comunicazione pu realizzarsi
- la notificazione ha effetto pi ampio, dato che pu concernere
anche atti diversi dai provvedimenti del giudice
- la comunicazione tende ad informare che il provvedimento
stato emanato e d notizia del suo dispositivo, mentre la
notificazione ha per oggetto la trasmissione del provvedimento
nella sua integrit.
Altra fondamentale attivit dellufficiale giudiziario quella che attiene al
compimento di molti atti del processo esecutivo, il pi importante dei quali il
PIGNORAMENTO.
9.
LUDIENZA rappresenta la collocazione spaziale dello svolgimento degli atti
processuali. I vari momenti del processo sono differenziati nel tempo e ci
determina lesigenza di una pluralit di udienze.
Le carte internazionali stabiliscono il requisito della PUBBLICIT delle udienze,
che vista come una sorta di controllo popolare sulla correttezza dello
svolgimento dei processi.
Il nostro ordinamento interno dovrebbe uniformarsi a tale direttiva, per nei
nostri processi non tutte le udienze sono pubbliche:
nel processo civile si distingue fra:
- udienze istruttorie (per lacquisizione delle prove)
- udienza di discussione della causa (solo questa pubblica*)
nel processo penale si distingue fra: (tuttavia possono aggiungersi ulteriori
eventuali udienza che complicano liter)
- udienza preliminare (deliberazione sommaria dellimputazione)
- udienza dibattimentale (si raccolgono le prove e si emana la
sentenza; solo questa pubblica*).
Il fenomeno dellabuso delle udienze si ha quando queste ultime vengono
sprecate con rinvii ingiustificati (frequenti soprattutto nel campo della giustizia
civile) che spesso i difensori chiedono o che i giudici dispongono per loro
iniziativa. Questi atteggiamenti rientrano nella pi ampia anomalia dellabuso
del processo e vanno energicamente censurati attraverso il richiamo al senso
di responsabilit delle parti e ad una migliore organizzazione del lavoro da arte
di giudici e avvocati.
10.
La VERBALIZZAZIONE DELLE ATTIVIT PROCESSUALI ha una grande
importanza. Uno dei problemi pi rilevanti che si pongono in concreto alle parti
del processo e al giudice la verbalizzazione dei singoli atti che spesso
incompleta se non addirittura errata o comunque non rispondente alle
dichiarazioni delle parti.