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Dossier tecnico n 1

Calcolo pratico delle correnti


di corto circuito

Calcolo pratico
delle correnti
di corto-circuito

Dossier Tecnico n 1
Redatto a cura del
Servizio Tecnico Commerciale
Dipartimento di Bassa Tensione

Indice
1. Introduzione
2
2. Stabilimento della corrente
di corto-circuito
3
2.1. Guasto lontano dai generatori
3
2.2. Ampiezza massima della
corrente di cresta (asimmetrica)
5
2.3. Guasto ai morsetti dei generatori 5
3. Calcolo delle correnti
di corto-circuito
5
3.1. Guasto trifase equilibrato
5
3.2. Guasto bifase isolato
6
3.3. Guasti a terra
(bifase e monofase)
6
3.4. Determinazione
delle impedenze di rete
6
3.5. Metodi di calcolo delle correnti
di corto-circuito trifase
7
3.6. Composizione delle impedenze 8
4. Valori delle impedenze
degli elementi della rete
8
4.1. Rete a monte
8
4.2. Generatori sincroni
9
4.3. Trasformatori
9
4.4. Linee aeree
9
4.5. Cavi
9
4.6. Condotti sbarre
9
4.7. Motori e compensatori sincroni 10
4.8. Motori asincroni
10
4.9. Condensatori
10
4.10. Impedenze diverse
10
4.11. Apparecchiature
10
4.12. Arco di guasto
10
5. Applicazioni
11
Allegato 1
12
Pro memoria per il calcolo
delle correnti di corto-circuito
12
Allegato 2
13
Esempi di calcolo di corto-circuito
13
Considerazioni sulluso del metodo
delle potenze di corto-circuito
15

Calcolo pratico
delle correnti di corto-circuito

1. Introduzione
Il corto-circuito costituisce per il gestore
di una rete una grande
preoccupazione, in ragione delle sue
conseguenze sovente catastrofiche;
per il progettista della rete, esso uno
dei principali elementi che
condizionano la tecnica adottata ed
il costo dellinstallazione.
Luno e laltro hanno dunque bisogno
di conoscere lintensit delle correnti
di corto-circuito che si possono
manifestare nella rete.
Diversi metodi, talvolta condensati in
forma di grafici, sono stati elaborati per
effettuare questo calcolo;
essi giungono tutti a dei risultati
comparabili, ma con maggiore o minore
rapidit, e la scelta tra di essi dipende
da molteplici fattori.

Gli obiettivi del calcolo


i poteri di interruzione e chiusura
degli interruttori da installare,
la tenuta elettrodinamica dei punti
critici dellimpianto,
la tenuta termica dei cavi alle
sovracorrenti,
la regolazione (minima-massima)
dei rel di protezione,
la stabilit dinamica della rete,
che richiede il calcolo della corrente
di corto-circuito in funzione del tempo,
fino al termine del regime perturbato.

Il tipo di rete considerato


Il calcolo della rete di un utente di
bassa tensione di 400 kVA pone meno
problemi di quello di un complesso
siderurgico avente 100 MVA di potenza
installata, o anche di quello di una rete
di alta tensione di un intero paese.

Il tipo di guasto
Il guasto trifase spesso il solo a
venire considerato perch rappresenta
generalmente il caso pi sfavorevole,
con la corrente di corto-circuito pi
elevata. Daltra parte il calcolo dei
guasti bifase-terra e fase-terra si rende
necessario per la regolazione delle
soglie di protezione. Inoltre pu servire
conoscere sia il valore della corrente
di guasto minima, sia quello della
massima.

Il grado di precisione
considerato
Permette se non troppo elevato,
di trascurare alcuni elementi difficili da
calcolare ma di modesta influenza.
Il presente studio si limita
al raggruppamento degli elementi
per effettuare rapidamente i calcoli
di corto-circuito rispondenti ai
seguenti criteri:
calcolo della corrente massima
di guasto trifase equilibrato,
con una approssimazione
da 5 a 15% per eccesso
per la determinazione del potere
di interruzione degli interruttori,
delle tenute termiche e dinamiche
dei quadri
nelle reti MT/BT di media
complessit quali si riscontrano
nella maggior parte delle industrie
e delle installazioni nel settore
terziario.
Negli altri casi:
reti molto complesse, si consiglia
luso di programmi computerizzati
appositamente compilati,
calcolo di guasti squilibrati a terra
che richiedono lutilizzo dei componenti
simmetrici, si rimanda a testi
specialistici,
calcolo semplificato in BT, utilizzare
il procedimento esposto sulla Guida al
Sistema BT della MERLIN GERIN

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2. Stabilimento della corrente di corto-circuito


Una rete semplificata si riconduce a un
generatore monofase, una impedenza
Zcc rappresentante tutte le impedenze
situate a monte dellinterruttore, una
impedenza del carico ZB .
Quando linterruttore chiuso, la
corrente di carico IB circola nella rete;
un guasto di impedenza trascurabile tra
i punti A e B d luogo ad una corrente
di corto-circuito molto elevata Icc,
limitata unicamente dallimpedenza Zcc.

2.1 Guasto lontano


dai generatori
il caso che si incontra pi spesso
nelle reti; la lontananza non implica
necessariamente lontananza
geografica, ma sottintende che le
impedenze dei generatori siano inferiori
alle impedenze dei collegamenti tra
questi ultimi ed il punto di guasto.
Il regime transitorio quello risultante
dallapplicazione ad un circuito ohmico
induttivo di una tensione:

i = ia + ic = 0
La figura 2 rappresenta la costruzione
grafica di "i" mediante la somma
algebrica delle ordinate delle 2
componenti ia e i c.

i = I sen(t + )
a M
R
t
i = I sen e L
c M

e=EM sen (t + )

Zcc
R

Icc

rappresentando e il valore
della tensione allistante t.
ZB

fig. 1

I valori istantanei della corrente


"i" risultano allora dalla somma di due
componenti:

IM
t

istante
di guasto

i = ia + ic

i = ia + ic
fig. 1

la prima alternata sinusoidale

La corrente Icc si stabilisce seguendo


un regime transitorio in funzione delle
reattanze X e delle resistenze R che
compongono limpedenza Zcc

Z cc = R 2 + X 2

IM =

In corto-circuito la reattanza X=L


generalmente ben pi elevata che la
resistenza R, il rapporto R/X varia tra
0,15 e 0,3; per questi bassi valori esso
praticamente uguale al cos

ed essendo langolo elettrico che


caratterizza il ritardo / dellistante
iniziale del guasto rispetto allonda di
tensione,

cos =

Allistante iniziale del corto-circuito, "i"


nulla per definizione (trascurando la
corrente di carico IB), risulta cio:

R +X

essendo IM la corrente massima:


EM
Z cc

laltra

R
2

ia = IM sen (t + )

continua (unidirezionale)

Le capacit parallele degli elementi di


rete non influenzano praticamente lo
stabilimento della corrente di cortocircuito, viceversa esse giocano un
ruolo essenziale nel regime transitorio
di ristabilimento della tensione dopo
linterruzione (frequenza propria).
Il regime transitorio di stabilimento
della corrente di corto-circuito diverso
a seconda della posizione del punto
di guasto rispetto ai generatori.

ic = IM sen e

R
t
L

essendo rispettivamente R ed L
la resistenza e linduttanza totali a
monte del punto di guasto.
Il valore iniziale di ic dipende dallangolo
, il suo smorzamento tanto pi
rapido quanto pi il rapporto R/L
elevato.

Si distinguono due casi estremi:


guasto ai morsetti del generatore,
guasto lontano dai generatori.

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Calcolo pratico
delle correnti di corto-circuito

Si possono riscontrare i due casi


estremi illustrati dalla figura 3:
la componente continua massima,
il corto-circuito si produce proprio
allistante in cui la componente
alternata ia massima;
la forza elettromotrice e passa
in questo istante per lo zero
(si considera ci che molto prossimo
a quanto avviene in pratica e cio
che il cos di corto-circuito sia
bassissimo e quindi che la corrente
di corto-circuito sia praticamente
in quadratura con la tensione).
Il regime di stabilimento si dice
asimmetrico,
la componente continua nulla,
listante iniziale del corto-circuito
coincide con il passaggio per lo zero
della componente alternata;
la forza elettromotrice in questo istante
massima (sempre considerando la
corrente in quadratura con la tensione).
Il regime di stabilimento si dice
simmetrico.

asimmetrico

simmetrico

i
IM = 2 Ieff

Icr

fig. 3: guasto lontano dagli alternatori

subtransitoria

transitoria

permanente

fig. 4: guasto ai morsetti di un alternatore

Icr = K 2 Ieff

K
0,1

0,2

0,3

0,4

0,5

0,6

0,7

1,9

dove Ieff: valore efficace della


componente alternata

Cos

R2 + X 2

1,8

1,7
1,6
1,5
1,4
1,3
1,2
1,1
1
0

0,1

0,2

0,3

0,4

0,5

0,6

0,7

0,8

0,9

1,1

1,2

R
X

fig. 5: ampiezza massima della corrente di cresta (asimmetrica)


4

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2.2. Ampiezza massima


della corrente di cresta
(asimmetrica)
nella condizione di asimmetria totale
che la prima cresta di corrente
raggiunge la sua ampiezza massima Icr;
questo valore tanto pi alto quanto lo
smorzamento della componente
continua lento, in corrispondenza
con un rapporto R/X basso.
indispensabile calcolare Icr per
determinare il potere di chiusura e gli
sforzi elettrodinamici; il suo valore si
deduce dal valore efficace della
corrente di corto-circuito simmetrica Ieff
mediante la relazione:
Icr = K 2 Ieff
il coefficiente k ricavabile dalla curva
di figura 5 in funzione del rapporto R/X,
pi rapido da calcolare rispetto al cos,
ma a cui comunque molto vicino
per bassi valori (< 0,3).

2.3. Guasto ai morsetti


dei generatori
Il regime transitorio di stabilimento
della corrente viene complicato in
questo caso a causa della variazione
della forza elettromotrice risultante
dal corto-circuito.
Per semplificare la valutazione,
si considera la forza elettromotrice
costante, con la reattanza interna della
macchina variabile; questa reattanza
evolve nel tempo secondo
i 3 stadi:
reattanza subtransitoria
che interviene tra 1 e 2/100 di secondo
dopo listante di guasto,
reattanza transitoria
che si evidenzia fino a qualche decimo
di secondo,
reattanza permanente
da considerare dopo circa 0,3 - 0,5 sec.

Nellordine indicato, i valori delle 3


reattanze vanno aumentando, ci
corrisponde a una diminuzione
progressiva della corrente di cortocircuito, rappresentata in figura 4 nei
due regimi estremi di simmetria e di
asimmetria.
La corrente di corto-circuito allora
espressa da 4 componenti:
le tre componenti alternate:
subtransitoria, transitoria e permanente
la componente continua che risulta
dallo stabilimento della corrente nel
circuito ohmico-induttivo.

3. Calcolo delle correnti di corto-circuito


Esso si basa sul seguente principio:
la corrente di guasto uguale a
quella attribuibile ad un generatore
unico, la cui forza elettromotrice
uguaglia la tensione nominale della
rete nel punto di guasto, che
alimenti un circuito avente
unimpedenza unica equivalente
a tutte le impedenze della rete a
monte, comprese tra i generatori
ed il punto di guasto considerato.
Un calcolo di corto-circuito si riduce
dunque alla ricerca dei valori delle
impedenze ed alla loro composizione
in unimpedenza unica.

3.1. Guasto trifase


equilibrato
La corrente Icc espressa in valore
efficace simmetrico :
Icc =

U
3 Z cc

con Z cc =

essendo U la tensione nominale


concatenata della rete trifase ed
essendo Zcc limpedenza di fase
risultante.
La potenza di corto-circuito Pcc in un
punto determinato della rete definita
dalla formula:
Pcc = 3 UIcc =

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( R)2 + ( X )2

Il guasto trifase generalmente


considerato come quello che provoca
le correnti pi elevate; in alcuni casi
particolari (guasti fase-terra ai morsetti
di un alternatore o di un trasformatore
con collegamento stella-zig zag)
la corrente monofase pu risultare pi
alta di quella del guasto trifase in
funzione di una impedenza omopolare
molto ridotta.

U2
Z cc

Calcolo pratico
delle correnti di corto-circuito

3.2. Guasto bifase isolato


La corrente corrispondente a questo
tipo di guasto inferiore a quella di
guasto trifase:
Icc2 =

U
Zd + Zi

essendo Zd e Zi le impedenze dirette


ed inverse definite con il metodo
delle componenti simmetriche.
Per le linee, i trasformatori
ed approssimativamente gli alternatori
in regime subtransitorio si ha:
Zd = Zi = Zcc
il guasto bifase allora:
Icc2 =

U
2Zcc

e non raggiunge che


3
= 0,86
2

volte il valore del guasto trifase.

3.3. Guasti a terra (bifase


e monofase)
Questi guasti interessano anche
limpedenza omopolare Zo;
salvo i casi particolari segnalati in 3.1.
le correnti corrispondenti sono inferiori
a quelle del guasto trifase.

3.4. Determinazione
delle impedenze di rete
3.4.1. Resistenze, reattanze, capacit
Unimpedenza per definizione
composta da resistenza e reattanza
(reattiva o capacitiva).
In regime di corto-circuito, le resistenze
sono spesso trascurabili rispetto
alle reattanze induttive, si possono
allora sostituire le impedenze
alle reattanze commettendo errori
trascurabili.
Sebbene il calcolo esteso
alle resistenze non sia molto utile
per determinare limpedenza globale
della rete (e quindi la corrente di cortocircuito), esso permette la valutazione
del rapporto R/X e quindi del valore
massimo della corrente di cresta.
Le capacit proprie delle linee, cavi,
etc. sono in parallelo e contribuiscono
poco alla corrente di guasto, con
leccezione dei guasti a terra non
franchi (in sistemi a neutro isolato).

3.4.2. Impedenze in funzione


della tensione
Lespressione della potenza di cortocircuito
Pcc =

U2
Zcc

implica per definizione che Pcc


invariabile in un dato punto della rete
indipendentemente dalla tensione;
ne risulta che tutte le impedenze che
compongono Zcc devono essere
calcolate per ununica tensione.
Cos, limpedenza di una linea di MT
deve essere moltiplicata per linverso
del quadrato del rapporto di
trasformazione per il calcolo della
corrente di guasto sul lato BT del
trasformatore:
U
ZBT = ZMT BT
UMT

Tutte le impedenze devono essere


calcolate in rapporto alla tensione del
punto di guasto. Da ci pu derivare
una certa complicazione e pu essere
fonte di errori nei calcoli di reti con 2 o
pi livelli di tensione.
I due metodi successivamente proposti
permettono di evitare queste difficolt.

Il loro calcolo spesso necessario per


la scelta delle regolazioni dei rel e per
le verifiche riguardanti la protezione
delle persone; per il calcolo si pu fare
riferimento alle indicazioni date dalle
norme (es.: CEI 64-8) o a programmi
di calcolo evoluti per lottenimento di
risultati meno approssimati.
Si ricorda che:
per le linee ed i cavi Zo = 3 Z i = 3 Z d
per i trasformatori stella-triangolo
Zo = Zi = Zd
per gli alternatori Zo da 5 a 10%
in regime transitorio e tra 7 e 15%
in regime permanente, dunque ben
al di sotto della reattanza diretta
(vedere tabella al punto 4.2).

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3.5 Metodi di calcolo delle


correnti di corto-circuito
trifase
A. METODO DELLE IMPEDENZE
RELATIVE
Proposto da H. Rich, questo metodo
si basa sulla seguente convenzione:
le impedenze in ohms sono divise
per il quadrato della tensione
concatenata alla quale funziona la
rete nel punto in cui esse sono
inserite; esse allora divengono delle
impedenze relative.
per le linee e i cavi, le resistenze,
reattanze relative sono:

RR =

Rohm
U2

XR =

Xohm
U2

per i trasformatori, limpedenza si


esprime in funzione della tensione
di corto-circuito percentuale "e" e della
potenza nominale Sn:

Z=

U2 e

Sn 100

da cui

ZR =

1
e

Sn 100

per le macchine rotanti, la formula


identica, salvo considerare per "e"
gli opportuni valori di impedenza
(reattanza) definiti al precedente punto
2.3.

B. METODO DELLE POTENZE DI


CORTO-CIRCUITO
Questo metodo, facile da
memorizzare, di semplice ed
immediata utilizzazione.
La sua applicazione risulta
estremamente comoda qualora si
trascurino agli effetti del calcolo i
valori di resistenza dei circuiti
(vedere 3.4.1.).
Lutilizzazione di questo metodo,
rigorosamente valido teoricamente,
perde i suoi vantaggi pratici qualora
si vogliano considerare anche i valori
di resistenza (si deve operare con
grandezze vettoriali e numeri
complessi).
Per lapplicazione, vengono calcolate
le potenze di corto-circuito di ogni
elemento della rete, considerando
ciascun elemento come alimentato
da una sorgente di potenza infinita.
genericamente, la potenza di cortocircuito di un elemento si esprime
come:

Pcc =
per

i trasformatori e le macchine
rotanti, considerando le opportune
impedenze percentuali "e" si calcola:
Pcc =

Dopo aver calcolato tutte le impedenze


relative, la potenza di corto-circuito
si determina come:
Pcc =

U2
1
=
Z
ZR

U2
Z

Sn
100
e

Le potenze di corto-circuito si
compongono con le regole seguenti:
Elementi in parallelo

(per si intende la somma vettoriale


delle impedenze e per ZR quella delle
impedenze relative).

Il calcolo della corrente di corto-circuito


si deduce quindi da:
B

Icc =

Pcc
3 U

1
3 U ZR

Pccp = PA + PB
Per eventuali altri elementi in parallelo
si aggiungono altri addendi alla somma.

Elementi in serie

Pccs =

PA PB
PA + PB

Questa formula si pu applicare


ripetutamente a diversi elementi in
serie, oppure genericamente, per n
elementi in serie si pu calcolare:
1
1
1
1
=
+
+.....+
PN
Pccs PA PB

Si noti lanalogia rovesciata con le


formule di calcolo delle impedenze
serie e parallelo.
Calcolata la Pcc globale della rete a
monte del punto di guasto, la corrente
di corto-circuito si calcola come:
Icc =

Pcc
3 U

Utilizzando le reattanze anzich le


impedenze per il calcolo delle varie
Pcc, il valore di Icc calcolato risulter
sicuramente approssimato
per eccesso (valori calcolati superiori
a quelli riscontrabili effettivamente
in rete).
I valori delle correnti di cresta si
possono valutare approssimativamente
per i guasti in bassa tensione mediante
la formula:
Icr = k 2 Ieff.

con i valori di k in accordo alla


seguente tabella ricavata dalla norma
CEI EN 60947.1.
Ieff
I 1500
1500 < I 3000
3000 < I 4500
4500 < I 6000
6000 < I 10000
10000 < I 20000
20000 < I 50000
50000 < I

k
1
1,01
1,04
1,09
1,21
1,42
1,49
1,56

Per guasti in media tensione, il valore


di k = 1,56 generalmente accettabile.
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Calcolo pratico
delle correnti di corto-circuito

3.6. Composizione
delle impedenze

Ridurre tutte le impedenze della rete a


monte del guasto ad una sola (come
previsto dal metodo A), corrisponde a
comporre separatamente le resistenze
e le reattanze secondo le regole
classiche:
in serie essi si sommano:
X = X1 + X2 + etc....

z31

z1

z12
z3

1
1
1
=
+
+ etc...
X X1 X2

nellanalisi di reti magliate,


possibile sostituire impedenze
collegate a triangolo con altre collegate
a stella e viceversa mediante le
seguenti relazioni vettoriali:

z23

in parallelo, si sommano gli inversi:

z2

Z12 =

Z1 Z2 + Z2 Z3 + Z3 Z1
Z3

Z1 =

Z12 Z31
Z12 + Z23 + Z31

Z23 =

Z1 Z2 + Z2 Z3 + Z3 Z1
Z1

Z2 =

Z23 Z12
Z12 + Z23 + Z31

Z31 =

Z1 Z2 + Z2 Z3 + Z3 Z1
Z2

Z3 =

Z31 Z23
Z12 + Z23 + Z31

4. Valori delle impedenze degli elementi della rete


Lo svolgimento dei calcoli richiede
la conoscenza dei valori numerici delle
resistenze e delle reattanze di tutti gli
elementi della rete; qualora alcuni di
essi non fossero disponibili, si potranno
adottare quelli indicati nel seguito e
riassunti nellallegato 1.

4.1. Rete a monte


Nella maggior parte dei calcoli, non
si risale mai al di sopra del punto di
consegna dellenergia, per il quale
il distributore indica unicamente
la potenza di corto-circuito (in MVA).
Limpedenza equivalente della rete a
monte :
Z=

U2
Pcc

(Ohm, Volt, VA)

Il cos pu variare da circa 0,15 a 0,2;


pertanto si possono confondere i valori
di X e Z.
Le potenze delle reti di MT fino a 30 kV
vanno generalmente da 250 MVA a
500 MVA ed occasionalmente fino a
1000 MVA.
A 60 kV si hanno generalmente valori
da 800 a 1500 MVA con casi in cui si
raggiungono o si superano i 2500 MVA.
Come gi detto, si pu ritenere con
buona approssimazione che il fattore
di potenza sia prossimo allo zero.

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4.2. Generatori sincroni

4.3. Trasformatori

4.5. Cavi

Tenuto conto delle 3 componenti


alternate definite al punto 2.3., si hanno
in pratica 3 correnti di corto-circuito.
Ci si interesser praticamente alluna
o allaltra a seconda dellobiettivo
del calcolo:
il potere di chiusura, la tenuta
dinamica, il potere di interruzione dei
fusibili e degli interruttori rapidi-limitatori
BT sono condizionati dal regime
subtransitorio (da 1 a 2/100 di
secondo).
Analogamente si considera il regime
subtransitorio per la valutazione
dellenergia specifica limitata per la
tenuta termica dei cavi protetti con
fusibili o interruttori rapidi - limitatori,
il regime transitorio (fino a circa
0,5 secondi) da considerare per la
determinazione del potere di
interruzione degli interruttori classici e
per la tenuta termica dei cavi relativi,
valori di corrente relativi al regime
permanente non vengono normalmente
usati nella comune pratica.

Limpedenza si calcola in funzione della


tensione di corto-circuito percentuale
"e" come:

Le reattanze dei cavi dipendono


dallisolante e dalla distanza tra i
conduttori; un valore preciso pu
essere ottenuto dal costruttore.
Approssimando per difetto si pu
considerare:
per i cavi trifasi
X = 0,08 ohm/km in BT
X = 0,10 - 0,15 ohm/km in MT
per i cavi unipolari
X = 0,10 - 0,20 ohm/km
a seconda della distanza tra i
conduttori.

Si ha la consuetudine di esprimere
le impedenze delle macchine mediante
il valore "e" in % in modo tale che il
rapporto tra la corrente di corto-circuito
Icc e la corrente nominale In :

I trasformatori a 3 avvolgimenti devono


essere sostituiti per il calcolo da un
circuito stella, del quale le impedenze
Z1, Z2, Z3 di ciascun ramo si calcola
in funzione delle impedenze Z12, Z23,
Z31 misurate alimentando
successivamente ciascun
avvolgimento, con il secondo in cortocircuito ed i terzo aperto; tutti i valori
sono rapportati alla stessa tensione:

Icc 100
=
e
In

La reattanza X coincide praticamente


con limpedenza Z, essendo il cos
circa uguale a 0,15.
I valori delle reattanze sono diversi per
i turbo-alternatori a rotore liscio e per
gli alternatori a poli salienti (per basse
velocit di rotazione), i tipici valori di "e"
riportati dalla seguente tabella:

subtransitoria
transitoria
permanente

turbo

poli
salienti

10/20
15/25
150/230

15/25
25/35
70/120

A prima vista potrebbe sembrare


sorprendente che le reattanze
permanenti superino il 100%, dando
luogo a correnti di corto-circuito inferiori
a quelle nominali.
Ma la corrente di corto-circuito
essenzialmente induttiva e fa appello
a tutta lenergia reattiva che pu fornire
linduttore medesimo sovraeccitato
opponendole nel contempo un flusso
contrario (reazione d'indotto),
mentre la corrente nominale (con cos
da 0,8 a 1) veicola essenzialmente
la potenza attiva fornita dalla turbina.

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Z=

U2 e

Sn 100

Si pu considerare la reattanza X
coincidente con limpedenza Z, tuttavia
il rapporto R/X dei trasformatori
abbastanza elevato per le piccole
potenze.
La tensione di corto-circuito cresce con
il livello della tensione primaria e con la
potenza nominale:
da 4 a 7% fino a 20 kV e 2000 kVA,
da 6 a 12% al di sopra.
Si raccomanda di ottenere dal
costruttore il valore esatto di "e" che
pu variare entro un campo vasto,
soprattutto per i trasformatori speciali:
per esempio i trasformatori per gruppi
raddrizzatori hanno valori di "e" che
raggiungono a volte il 10 12%.

Z1 =

La capacit dei cavi, da 10 a 20 volte


pi alta di quella delle linee,
deve essere considerata per i guasti a
terra in sistemi con neutro isolato.

4.6. Condotti sbarre


La reattanza varia da 0,12
a 0,18 ohm/km a seconda della
distanza tra le fasi.
Il valore medio di 0,15 accettabile.
La resistenza generalmente
trascurabile salvo in BT al di sotto dei
200 mm2.

Z12 + Z13 Z23


2

Z2 e Z3 si ottengono permutando
gli indici.

4.4. Linee aeree


La reattanza di una linea cresce
leggermente con la distanza
dei conduttori, quindi con la tensione
di utilizzazione:
linee MT o BT
X = 0,3 ohm/km
linee AT o MT
X = 0,4 ohm/km.

Calcolo pratico
delle correnti di corto-circuito

4.7. Motori e compensatori


sincroni
Il comportamento di queste macchine
in corto-circuito assimilabile a quello
dei generatori; essi contribuiscono ad
alimentare il corto-circuito in funzione
della loro reattanza "e" in %:

subtransitoria
transitoria
permanente

motori
alta
velocit

motori
bassa
velocit

compensatori

15
25
80

35
50
100

25
40
160

4.8 Motori asincroni


Un motore asincrono separato
bruscamente dalla rete mantiene ai
suoi morsetti una tensione che si
smorza in qualche centesimo di
secondo.
Se c un corto-circuito ai morsetti,
il motore fornisce una corrente che si
annulla ancora pi rapidamente con
una costante di tempo media di:
1/100 s per motori a semplice gabbia
fino a 100 kW,
2/100 s per doppia gabbia e pi
di 100 kW
da 3 a 5/100 s per motori molto
grossi (1000 kW) a rotore avvolto.
Il motore asincrono funziona in caso
di corto-circuito come un generatore
al quale si attribuisce unimpedenza
(solamente subtransitoria) dal 20
al 25%.
La corrente di ritorno di queste
macchine su un guasto si calcola
tenendo conto della riduzione risultante
dalle impedenze spesso importanti
(cavi lunghi) tra il motore ed il punto di
guasto, cos, la corrente di ritorno dei
motori BT verso un guasto localizzato
in MT trascurabile ( anche limitata
dallimpedenza dei trasformatori),
salvo casi particolari di motori di grossa
potenza o di gruppi di motori.

per questo che pratica comune


considerare globalmente il contributo
alla corrente di guasto dellinsieme dei
motori asincroni BT di un impianto,
comparandoli ad una sorgente unica,
che fornisce sulle sbarre una corrente
uguale a 3 o 4 volte la somma delle
correnti nominali di tutti i motori
installati (valori bassi per cavi lunghi
ed alti per cavi corti).

4.9. Condensatori
Una batteria importante di condensatori
allacciata in prossimit del punto di
guasto si scarica aumentando cos
la corrente di corto-circuito.
Questa scarica (oscillante smorzata)
caratterizzata da una prima cresta
di valore elevato che si sovrappone
alla prima cresta della corrente di cortocircuito, sebbene la sua frequenza sia
molto superiore a quella della rete.
Se listante del guasto coincide con uno
zero di tensione, la corrente di scarica
della capacit nulla, mentre la
corrente di corto-circuito asimmetrica,
con una prima cresta di ampiezza
massima.
Inversamente, se listante iniziale
del guasto coincide con un massimo
della tensione, la batteria fornisce una
corrente che si sovrappone ad una
prima cresta della corrente di guasto
di basso valore, poich tale corrente
risulta simmetrica.
poco probabile che, anche per
delle batterie di grossa potenza, questa
sovrapposizione provochi una prima
cresta pi elevata della cresta
asimmetrica.
Si pu quindi ritenere che le batterie
di condensatori non influenzino
significativamente la corrente di cortocircuito.

Gli impianti industriali comprendono


in BT un grande numero di motori di
bassa potenza unitaria; allatto del
corto-circuito, spesso si ignora il
numero di motori in servizio che vanno
ad alimentare il guasto.

4.10. Impedenze diverse

Sarebbe tedioso ed inutile calcolare


individualmente la corrente di ritorno di
ciascun motore tenendo conto della
sua impedenza di collegamento.

Altri elementi possono aggiungere


impedenze non trascurabili,
per esempio quelle dei trasformatori
di corrente a primario avvolto:

Se sono presenti nella rete induttanze


destinate specificatamente a limitare
la corrente di corto-circuito, se ne deve
debitamente tener conto nei calcoli.

4.11. Apparecchiature
Alcune apparecchiature: interruttori,
contattori a soffio magnetico, rel
diretti, hanno unimpedenza di cui
si pu tener conto (se il costruttore
lo indica).
Non si deve invece tener conto di tutte
le apparecchiature ad intervento
istantaneo situate immediatamente
a monte del guasto, in particolare
degli interruttori BT rapidi-limitatori
e dei fusibili.
Infatti, la loro impedenza interna
gi inclusa nella definizione di
potere di interruzione; questo
riferito alla corrente di corto-circuito
presunta che si svilupperebbe nel
circuito in assenza dellapparecchio,
ma non alla corrente effettiva
limitata dalle impedenze interne che
esso introduce (resistenza,
induttanza, arco).

4.12. Arco di guasto


La corrente di corto-circuito spesso
stabilita attraverso un arco avente una
resistenza di valore apprezzabile
anche se molto fluttuante.
La caduta di tensione su un arco di
guasto compresa tra 100 e 300 V.
In media tensione, questa caduta
trascurabile in rapporto alla tensione
di rete, e larco non ha influenza
riduttrice sulla corrente di corto-circuito.
In bassa tensione, per contro,
la corrente reale di guasto con arco Ia
tanto pi limitata in rapporto alla
corrente calcolata (guasto franco,
imbullonato) quanto pi la tensione
bassa.
Per tenerne conto, lesperienza ha
mostrato che sufficiente applicare
un coefficiente di riduzione alla
corrente di corto-circuito franco Icc.
La corrente di guasto con impedenza
darco Ia si deduce da Icc mediante
lespressione:
Ia =

Icc
1,3 2

per tensioni da 220 a 380 V.

X = da 0,01 a 1 mohm in funzione


del tipo e del rapporto.

10

MERLIN GERIN - Dossier Tecnico n 1

5. Applicazioni
I principi espressi ed i valori numerici
delle impedenze sono riassunti
sullallegato 1 pro memoria,
esempi di calcolo sono sviluppati
nellallegato 2,

MERLIN GERIN - Dossier Tecnico n 1

effettuato il calcolo della corrente


di corto-circuito, si utilizzeranno
principalmente i risultati per:
la determinazione della tenuta
termica dei cavi alle sovracorrenti
di breve durata, tenendo conto
degli abbattimenti effettuati dai
dispositivi limitatori (quando presenti),

la determinazione della tenuta


elettrodinamica,
la taratura delle protezioni.

11

Calcolo pratico
delle correnti di corto-circuito

Allegato 1
Pro memoria per il calcolo delle correnti di corto-circuito
U

Corto-circuito trifase

Icc =

Impedenze relative

Z
ZR = cc
U2

Rete a monte

Z =

Generatori sincroni

Z=

3 Zcc

Pcc =

U2
Pcc

Z=

U2
Z cc

1
ZR

R
0,15
X

U2 e

Sn 100

R
0,15
X

e (%)
turbo
poli salienti

Trasformatori

Pcc = 3 UIcc =

Z cc = R 2 + X 2

Pcc = Sn

subtransitoria
10/20
15/25

U2 e

Sn 100

transitoria
15/25
25/35

Pcc = Sn

100
e

permanente
150/230
70/120

100
e

per trasformatori di distribuzione 20 kV/380 V:

Linee aeree

kVA
e (%)
X2 (mohm)
R2 (mohm)

2000
6
4,6
0,9

BT/MT MT/AT -

X = 0,3 ohm/km
X = 0,4 ohm/km

R =

l
S

1250
5
6,2
1,5

1000
5
7,7
1,9

800
4,5
8,6
2,5

= 18 103 ohm

mm2
m

(Cu)

= 28 103 ohm

mm2
m

(Al)

= 33 103 ohm

mm2
m

(Almelec)

Cavi

trifasi
unipolari

Condotti sbarre

X ~ 0,15 ohm/km

Motori e compensatori

e (%)
motori alta velocit
motori bassa velocit
compensatori

Motori asincroni

Z=

U2 20 25

Pn
100

Archi di guasto

Ia =

Icc
1,3 2

12

1600
6
5,9
1,1

630
4
9,9
2,6

400
4
15
4,6

315
4
19
6,4

200
4
30
11

100
4
58
28

X : 0,08 ohm/km in BT, da 0,10 a 0,15 in MT


X: da 0,1 a 0,2 ohm/km

subtransitoria
15
35
25

transitoria
25
50
40

permanente
80
100
160

solamente subtransitoria

MERLIN GERIN - Dossier Tecnico n 1

Allegato 2
Esempi di calcolo
di corto-circuito
Si propongono qui due esempi di
calcolo eseguiti seguendo i due diversi
metodi illustrati.
I risultati sono diversi per le diverse
approssimazioni (lecite in qualche
caso) introdotte nei calcoli.
Lutilizzazione di un metodo o di un
altro potr essere decisa tenendo conto
della precisione dei dati disponibili
al momento del calcolo e della
precisione desiderata per i risultati,
oltre che dalla maggiore o minore
semplicit dei calcoli.

Due trasformatori da 1000 kVA


alimentano in parallelo le sbarre di BT
a cui sono collegati i carichi, tra cui il
motore M, allacciato mediante un cavo
lungo 200 metri.
Si suppone che 20 motori da 50 kW,
allacciati con cavi identici, siano tutti in
servizio al momento del guasto.

X (ohm)

rete

500 MVA
20 kVA

linea aerea 2 km,


s = 50 mm2, Cu

R (ohm)

(20 10 )

= 0,8

500 10

0,4 2 = 0,8

(20 10 )

Pcc (MVA)

0,15 = 0,12

500

18 2 103

= 0,72
50
103

20 103
U2
=
X
0,8

0,15 = 9

106 = 500

alt. 1 MVA - Zsubt 15%


20 KV

A fianco dello schema sono riportati


tutti i valori di X e di R degli elementi
della rete ed i valori delle potenze
di corto-circuito calcolate per ciascun
elemento.
I valori di resistenza e reattanza
indicati sono calcolati per le linee, le
sbarre ed i cavi; per le reti, i generatori
ed i trasformatori, esse sono dedotte
dalle reattanze percentuali (assimilate
alle impedenze ) assumendo un valore
teorico.
Le potenze di corto-circuito sono
calcolate trascurando la componente
resistiva delle impedenze
(con leccezione del cavo di
alimentazione del motore M).

Limpianto allo studio rappresentato


dallo schema seguente.
La rete a 20 kV alimenta mediante una
linea aerea lunga 2 km le sbarre di una
cabina di trasformazione MT/BT; un
alternatore della potenza di 1 MVA
alimenta in parallelo queste sbarre.

1106

15
= 60
100

100
100
= 1
= 6,667
15
e

20 kV
380 V
1000 kVA e = 5%
(1 MVA)

5
3,61
1 ( 380 )

=
2 1106 100 103
2

0,2 =

0,722
103

2S

100
100
= 2 1
= 40
e
5

380 V
10 m

sbarre

1,5
0,15
10 m
10 = 3
3
10
10
2
S = 1200 mm

cavo

200 m
S = 100 mm2

0,1 0,2 =

20
103

10
0,15
18

=
103 1200 103

U2 3802
=
103 106 = 96,267
X
1,5

18 200 36

=
103 100 103

U2 3802
=
103 106 = 7,22
X
20
3802
U2
=
103 106 = 3,506
Z
41,183

MERLIN GERIN - Dossier Tecnico n 1

50 kW

e = 25%

( 380 )2

25
722

=
50 103 100 103

0,2 =

144
103

13

Calcolo pratico
delle correnti di corto-circuito

ESEMPIO A

La corrente in B sar:

Vengono calcolate le correnti di cortocircuito:


nel punto A sulle sbarre di MT
(considerate di impedenza
trascurabile),
nel punto B sulle sbarre di BT a 10
metri dai trasformatori,
nel punto C ai morsetti del motore M.

IB =

Quindi si analizzano le correnti di


ritorno dei motori nei punti B, C ed A.
1. Guasto in A (sbarre di MT)
Limpedenza rete + linea in parallelo
con limpedenza dellalternatore;
ma questultima, molto pi grande, pu
essere quindi trascurata:
X A = 0,8 + 0,8 = 1,6 ohm

= 37.774 A

Considerando il rapporto R/X = 0,207


si ricava una corrente di cresta
di 83 kA.
Se si vuole tenere conto dellarco
di guasto (4.12.), IB si deve dividere
per un coefficiente tra 1,3 e 2,
determinando dunque correnti tra
29.000 e 19.000 Ampere.
3. guasto in C
(morsetti del motore M)
Limpedenza del cavo si somma a ZB
Xc = XB + 20 103 = 25,688 103 ohm
Rc = RB + 36 103 = 37,175 103 ohm

RA = 0,12 + 0,72 = 0,84 ohm


ZA =

380
3 5,808 103

Zc = 45,187 103 ohm

X A2 + RA2 = 1,807 ohm

La corrente in C sar allora:


La corrente in A:
IA =

20 10

3 1,807

Ic =

= 6.390 A

Il rapporto R/X= 0,525 d (riferendosi


alla curva di figura 5) un coefficiente
k = 1,21, quindi la corrente di cresta
asimmetrica diventa:
Icr = 1,21 2 6.390 = 10.935 A = 10,935 kA

2. guasto in B (sbarre di BT)


Le X e le R calcolate a 20 kV devono
essere moltiplicate per il quadrato
dell'inverso del rapporto di
trasformazione (3.4.2) per essere
sommate alle X e R calcolate a 380V.
Questo rapporto vale:
2

380
3

= 0,36110
20000

380
3 45,187 10

= 4.855 A

Si pu rilevare quanto sia importante la


limitazione introdotta dal cavo.

guasto in B
La corrente fornita da un motore si
calcola considerando limpedenza di
motore + cavo

XM = ( 722 + 20 ) 103 = 742 103 ohm


ZM = 763,521103 ohm

Calcolo di ZB:
da cui IM = 287,54 A.
XB = ( X A 0,361+ 3,61+ 1,5 ) 10

= 5,688 10

ohm

Si noti limportanza ridotta della


reattanza della MT a monte dei
trasformatori rispetto a quella dei due
trasformatori in parallelo;
al contrario, la reattanza dei 10 metri
di sbarre BT non affatto trascurabile.

quindi 3 x 95 x 20 = 5.700 A
Si noti che questa cifra molto vicina
a quella calcolata per IMB (5.751 A).
guasto in C
Limpedenza da considerare 1 ZM
aumentata di quella di un cavo: 19

742

XMC =
+ 20 103 = 59,053 103 ohm
19

180

+ 36 103 = 45,474 103 ohm


RMC =
19

ZMC = 74,533 103 ohm

da cui si ricava IMC = 2.944 A


Questo valore relativamente basso
porta la corrente totale in C a:
2.944 + 4.855 = 7.799 A
Il valore calcolato pu essere usato per
la verifica della tenuta agli sforzi
elettrodinamici dei morsetti del motore
(generalmente non critica).
guasto in A
Piuttosto che calcolare le impedenze
equivalenti, si pu stimare la corrente
di ritorno dei motori in A,
semplicemente moltiplicando il valore
trovato in B per i rapporto di
trasformazione BT/MT (la stima cos
effettuata risulta approssimata per
eccesso poich in tal modo si trascura
la riduzione di corrente prodotta dalla
impedenza delle sbarre).

4. correnti di ritorno dei motori BT


E prassi diffusa considerare i motori
come dei generatori indipendenti, che
alimentano il guasto con una corrente
di ritorno che si sovrappone alla
corrente di guasto della rete.

RM = (144 + 36 ) 103 = 180 103 ohm

Invece di effettuare questo calcolo,


si potrebbe stimare (4.8.) la corrente
fornita dai motori a 3 volte la loro
corrente nominale (95 A):

5.751

380
= 190 A
20000

Questa cifra comparata ai 6390 A


calcolati al punto 1 pu considerarsi
trascurabile.

Per i 20 motori IMB = 5.751 A;


dal rapporto R/X = 0,243 si ricava
una corrente di cresta di 11.800 A.
La corrente di corto-circuito
(subtransitoria) sulle sbarre BT (punto
B) passa da 37.774 a 43.525 A
ed il corrispondente valore di cresta
da 83 a 94,8 kA.

RB = (RA 0,361+ 0,722 + 0,15 ) 103 = 1,175 103 ohm

da cui
ZB = 5,808 103 ohm

14

MERLIN GERIN - Dossier Tecnico n 1

ESEMPIO B
Analogamente a quanto fatto per
lESEMPIO A , ma utilizzando ora il
metodo delle potenze di corto-circuito,
vengono calcolate le correnti di cortocircuito nei punti A, B e C della stessa
rete.
Quindi si valuta il contributo dato dai
motori al corto-circuito sulle sbarre BT
(punto B).
Non viene invece calcolato il contributo
dei motori nei punti A e C poich, come
si gi visto, limportanza dei risultati
generalmente trascurabile in casi
analoghi.
Non vengono considerate anche le
correnti di cresta, per la cui valutazione
si rimanda alla trattazione del paragrafo
3.5.B.
1. guasto in A (sbarre di MT)
La potenza di corto-circuito della serie
rete + linea :
PA =

500 500
= 250 MVA
500 + 500

Con considerazione analoghe a quelle


dellEsempio A 1, possiamo
affermare che, essendo la potenza di
corto-circuito dellalternatore molto pi
bassa di quella della serie ora
considerata, la sua influenza si pu
trascurare.
La corrente in A si calcola pertanto
come:
IA =

PA
3V

250 106
3 20000

2. guasto in B (sbarre di BT)


La potenza di corto-circuito
immediatamente a valle dei
trasformatori :
PCCT =

PA PT
250 40
=
= 34,483 MVA
PA + PT 250 + 40

Ora, considerando la Pcc delle sbarre,


si pu direttamente calcolare PB come:
PB =

34,483 96,267
= 25,389 MVA
34,483 + 96,267

PC(X) =
IC(X) =

25,389 106
3 380

= 38.575 A

3. guasto in C
(morsetti del motore M)
Determinato il livello di corto-circuito
sulle sbarre BT, si potr calcolare
il livello di guasto in C in due modi,
cio facendo riferimento alla sola
reattanza del cavo oppure alla sua
impedenza.
Il primo modo d risultati cautelativi
(approssimati per eccesso) ed
generalmente accettabile nel caso
di cavi di grossa sezione;
viceversa il secondo consigliabile
per cavi di sezione inferiore.

25,389 7,22
= 5,621MVA
25,389 + 7,22
5,621106
3 380

= 8.540 A

facendo riferimento all'impedenza:

PC(Z) =

da cui:
IB =

Il calcolo delle potenze di corto-circuito


e delle correnti nei due modi previsti
risulta differente:
facendo riferimento alla sola
reattanza del cavo:

IC(Z) =

25,389 3,506
= 3,081MVA
25,389 + 3,506
3,081106
3 380

= 4.682 A

Si noti come IC (Z) risulti di valore poco


diverso da quello calcolato con
lEsempio A.
4. correnti di ritorno dei motori BT
Se ne pu semplicemente tener conto
valutando la potenza di corto-circuito
fornita dallinsieme dei motori in
parallelo sul punto di guasto con gli
stessi coefficienti definiti per le correnti
al paragrafo 4.8..
Si pu calcolare quindi:
PM =

Pn

( cos n )

3 =

20 50
3 103 = 3,75 MVA
0,8

Avremo allora in totale sul punto B:


PMB = PB + PM = 25,389 + 3,75 = 29,139 MVA
IMB =

= 7.217 A

29,139 106
3 380

= 44.272 A

La differenza sensibile con il dato


corrispondente dellEsempio A deriva
dallaver ora trascurato le resistenze
del sistema.
Si noti che la rete MT in esame
piuttosto anomala per la presenza di
una linea con un elevato valore del
rapporto R/X.

Considerazioni sulluso del metodo delle potenze


di corto-circuito
Dallesempio dato, si nota che lutilizzo
di questo metodo nella forma proposta,
al vantaggio della semplicit e rapidit
del calcolo, contrappone risultati meno
precisi rispetto a metodi di calcolo
tradizionali a causa delle
approssimazioni introdotte.

MERLIN GERIN - Dossier Tecnico n 1

Tuttavia, leffetto di queste


approssimazioni non tale da
annullare la validit del metodo,
specie se esso viene utilizzato per
il calcolo di reti prevalentemente
induttive e per calcoli preliminari,
con approssimazione ed
indeterminatezza dei dati disponibili
comparabile e anche maggiore di
quelle introdotte dal metodo di calcolo.

Inoltre, trascurando nel calcolo la


presenza delle resistenze, si ottengono
valori di corrente pi elevati.
Si garantisce cos un margine di
sicurezza maggiore per le scelte da
farsi in funzione dei calcoli eseguiti.

15

Schneider Electric S.p.A.

20041 AGRATE (MI) Italia


Tel. 039 6558111
Fax 039 6056900
www.schneiderelectric.it

In ragione dellevoluzione delle Norme e dei materiali, le


caratteristiche riportate nei testi e nelle illustrazioni del presente
documento si potranno ritenere impegnative solo dopo
conferma da parte di Schneider Electric.

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