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Recensione di Argo

Paolo Maurelli VB

Titolo originale:"Argo" ;
Regista: Ben Affleck;
Cast:Ben Affleck,Bryan Cranston,Alan Arkin,John Goodman,Victor Garber,Page
Leong;
Durata: 120'.
In seguito alla notizia dell'accoglienza da parte degli Stati Uniti del deposto sci di
Persia gravemente malato di cancro a Teheran ha inizio la rivolta che vede come
obiettivo principale dei manifestanti l'Ambasciata statunitense con sede nella
capitale. il Novembre del 1979 e all'assedio di tale sede diplomatica,al cui interno 52
ostaggi americani hanno trascorso 444 terribili giorni,riescono a sfuggire 6 funzionari
che trovano rifugio presso l'Ambasciatore canadese a Teheran che offre loro
protezione fino alla riuscita di una rocambolesca operazione di salvataggio sotto
copertura condotto dell'agente CIA Tony Mendez che riesce ad entrare nel paese
fingendosi un regista a capo di una fantomatica troupe,composta dai 6
fuggiaschi,intenta ad effettuare sopralluoghi per le riprese di un acclamatissima
pellicola di fantascienza.Di Argo,vincitore del premio Oscar 2013 per il miglior
film,colpisce l'intensa drammaticit dell'azione e la costruzione dell'opera
risulta,sebbene orchestrata dalla fantasia del regista,del tutto coerente con le reali
dinamiche dell'operazione del 1979 rese pubbliche dal presidente Bill Clinton nel
1996.Credo inoltre che la cura dei dettagli,in particolar modo quelli legati ai luoghi di
ambientazione ed alle scenografie,riesca a proiettare lo spettatore all'interno della
storia mantenendo evidente il parallelismo tra la realt storica e la sua ricostruzione.
Al centro degli avvenimenti si pone la figura del protagonista,quel Tony Mendez
che,nella realt come nella finzione,vive e lavora nell'ombra sebbene si esponga in
prima persona ad un grave pericolo nell'ambito della cosiddetta operazione
"Argo".Egli ricopre un ruolo di estrema responsabilit, infatti il miglior esfiltratore
della CIA chiamato a pianificare le pi intricate operazioni di recupero ostaggi,che
mette in luce la sua arguta e ponderata capacit di riflessione razionale ma evidenzia
al contempo una grande umanit e una forte convinzione nei valori della vita e del
dovere.I personaggi dei sei diplomatici risultano invece caratteri standard,non
animati da particolari ideali o slanci eroici ma da sentimenti puramente umani di
timore e coraggio.Due figure,strettamente collegate fra loro, particolarmente
interessanti e di fondamentale importanza sono quelle dellAmbasciatore canadese
a Teheran,di sua moglie e della sua domestica Sahar che,sebbene coscienti del rischio
di ospitare i sei fuggiaschi,non indugiano ad offrir loro un rifugio con un irreprensibile
spirito di fratellanza ed umanit,a cui invece i diplomatici neozelandesi ad esempio
avevano anteposto un interesse personale rigettando la richiesta dasilo,compiendo
una mossa assolutamente decisiva per lincolumit dei funzionari. La visione di Argo
mi ha molto colpito in quanto credo che lopera,sebbene impostata in unottica
puramente filo-statunitense,offra tra le righe un importante invito a documentarsi al
fine di poter operare unimparziale riflessione storica che possa arricchire la propria
coscienza della realt e stimolare nuove interpretazioni riguardo temi ed avvenimenti
allapparenza,ed erroneamente,limitati nel tempo e nello spazio i cui sviluppi sono
per senza dubbio di grandissima attualit.Nel finale,inoltre,si condensano i momenti

di maggiore tensione sottolineati,a mio avviso,con grande efficacia dal regista che
riesce abilmente a controllare lattenzione dello spettatore rendendolo partecipe,al
pari dei personaggi,delle scene di massima agitazione emotiva.In conclusione,credo
che Argo mi abbia offerto,attraverso il connubio di eventi dal carattere fortemente
politico e di un evidente presenza di un fattore umano allinterno di essi,un
significativo spunto all approfondimento di tematiche storico-politiche che possano
permettermi di comprendere con completezza e consapevolezza le dinamiche che
regolano i rapporti internazionali al giorno doggi.

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