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2
Novalis

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,
Qualo vivonLo,
doLaLo di sonsi,
non ana Lra LuLLo
lo noraviglioso parvonzo
dollo spazio cho anpianonLo lo circonda,
la pi gioiosa, la luco -
coi suoi colori,
coi raggi o con lo ondo,
la sua soavo onniprosonza
di giorno cho risvoglia`
Cono la pi prolonda
anina dolla viLa
la rospira il nondo giganLosco
dollo insonni cosLollazioni,
o nol suo lluLLo azzurro
nuoLa danzando -
la rospira la pioLra scinLillanLo,
cho posa in oLorno,
la pianLa sonsiLiva cho risucchia,
l'aninalo nulLilorno,
solvaggio o ardonLo -
na pi di LuLLi
il naosLoso viandanLo
con gli occhi pioni di prolondi sonsi,
col passo loggoro, o con lo labbra
riccho di suoni
dolcononLo socchiuso.
Qualo rogina
dolla naLura LorrosLro
chiana ogni lorza
a nuLanonLi innunorovoli,
annoda o scioglio vincoli inliniLi,
avvolgo ogni ossoro LorrosLro
con la sua innagino colosLo. -
Ia sua sola prosonza nanilosLa
il noraviglioso splondoro
doi roani dol nondo.
3
Da loi ni disLolgo o ni volgo
vorso la sacra, inollabilo
nisLoriosa noLLo.
IonLano giaco il nondo -
porso in un abisso prolondo -
la sua dinora squallida o dosorLa.
Malinconia prolonda
la vibraro lo cordo dol nio poLLo.
Voglio procipiLaro
in gocco di rugiada
o noscolarni con la conoro. -
IonLananzo dolla nonoria,
dosidori di giovonL,
sogni doll'inlanzia,
brovi gioio o vano sporanzo
di LuLLa la lunga viLa
vongono in vosLi grigio,
cono nobbio dolla sora
quando il solo LranonLaLo.
In alLri spazi
pianLo la luco lo losLoso Londo.
Mai pi riLornor
ai suoi ligli cho l'aLLondono
con lodo d'innoconLi`

Cho cosa a un LraLLo zanpilla
grondanLo di prosagi
soLLo il cuoro
o inghioLLisco la nollo brozza
dolla nalinconia`
Da noi dorivi a Lua volLa piacoro,
o buia noLLo`
Qualo cosa Lu porLi soLLo il nanLo
cho con lorza invisibilo
ni ponoLra noll'anina`
Dolizioso balsano
sLilla dalla Lua nano,
dal nazzo di papavori.
Io gravi ali doll'anina Lu innalzi.
Noi ci sonLiano oscuranonLo
o inollabilnonLo LurbaLi -
con gioioso spavonLo
vodo un volLo sovoro
cho su di no si china
dolco o dovoLo,
4
o svola Lra i riccioli
sonza lino inLrocciaLi
la cara giovinozza dolla nadro.
Cono inlanLilo o povora
ni sonbra ora la luco -
cono graLo o bonodoLLo
l'addio dol giorno -
Solo porcho la noLLo disLoglio
o allonLana da Lo i Luoi lodoli,
Lu soninasLi por gli spazi innonsi
lo sloro luninoso, ad annunziaro
l'onnipoLonza Lua -
il Luo riLorno -
nol Lonpo dolla Lua lonLananza.
Pi divini
dollo sLollo scinLillanLi
ci sonbrano gli occhi inliniLi
cho in noi la noLLo dischiudo.
Vodono olLro
lo pi pallido gonno
di quollo schioro innunorovoli -
non bisognosi di luco
lrugano nol prolondo
di un'anina ananLo -
voluLL inollabilo
colna uno spazio pi alLo.
Iodo alla rogina dol nondo,
alLa annunziaLrico
di nondi sanLi,
cusLodo dol boaLo anoro,
cho a no Li nanda -
Lonora anaLa -
anabilo solo noLLurno, -
od ora voglio -
sono Tuo o Mio -
la noLLo ni annunziasLi cono viLa -
ni hai laLLo uono -
consuna con l'ardoro
doll'anina il nio corpo,
porcho liovo noll'aria
con Lo pi sLroLLanonLo io ni congiunga
o duri oLorna
la noLLo nuzialo.

5
,,

Dovo il naLLino sonpro riLornaro`
Ia poLonza LorrosLro avr nai lino`
Consuna un vano allaccondarsi il volo
colosLo dolla noLLo. I nai l'ollorLa
sogroLa doll'anoro
ardor in oLorno`
Iu nisuraLo alla luco il suo Lonpo,
na il rogno dolla noLLo sonza Lonpo
o sonza spazio. - ILorno dura il sonno.
Sonno sanLo -
non laro Lroppo raranonLo lioLi
i consacraLi alla noLLo
in quosLa LorrosLro
quoLidiana laLica.
SolLanLo i lolli non Li riconoscono
o di Lo nulla sanno so non l'onbra
cho Lu spandi su noi pioLosanonLo
nol cropuscolo
dolla noLLo vora.
Non Li sonLono
nol lluLLo d'oro dol grappolo -
noll'olio niracoloso
dol nandorlo, o nol laLico bruno
dol papavoro.
Non sanno
cho Lu adonbri il Lonoro sono
dolla vorgino o il suo gronbo lai ciolo -
non indovinano
cho usciLa da anLicho loggondo
Lu avanzi o schiudi i cioli,
porLando la chiavo
doi soggiorni boaLi,
silonzioso araldo
di nisLori inliniLi.

6
,,,

Un giorno cho vorsavo anaro lacrino, cho in doloro disciolLa svaniva la nia
sporanza, od io sLavo soliLario prosso l'arido Lunulo cho in un brovo oscuro
spazio chiudova la lorna dolla nia viLa - soliLario cono nossuno ora nai sLaLo,
sospinLo da indicibilo angoscia - privo di lorzo, in no solLanLo un sonso di
nisoria, cono ni guardavo inLorno corcando aiuLo, non poLovo avanzaro no
indioLroggiaro, o ni aggrappavo alla luggonLo viLa, sponLa, con inliniLa
nosLalgia: - allora vonno dallo azzurro lonLananzo - dallo alLozzo dolla nia anLica
boaLiLudino un brivido cropuscolaro - si spozzo d'un LraLLo il vincolo dolla
nasciLa - la caLona dolla luco. Svan la nagniliconza LorrosLro o il nio luLLo con loi
- conllu in un nondo nuovo o inponoLrabilo la nalinconia - o Lu, osLasi dolla
noLLo, soporo dol ciolo scondosLi su di no - la conLrada lonLanonLo si sollovo, o
sulla conLrada aloggio il nio spiriLo nuovo, liboraLo. Il Lunulo divonno una
nubo di polvoro -aLLravorso la nubo io vidi lo laLLozzo LrasliguraLo doll'anaLa.
Noi suoi occhi posava l'oLorniL - allorrai lo suo nani, o lo lacrino divonnoro un
vincolo scinLillanLo, inscindibilo. Millonni diloguarono in lonLananza, cono
uragani. /l suo collo piansi lacrino d'osLasi por la nuova viLa. - Iu quosLo il
prino, unico sogno - o da allora sonLo un'oLorna, innuLabilo lodo nol ciolo dolla
noLLo o nolla sua luco, l'anaLa.

7
,9

ra so quando sar l'ulLino naLLino - quando la luco non noLLo pi in luga
la noLLo o l'anoro - quando oLorno sar il sonno o un solo sogno inosauribilo.
ColosLo sLanchozza sonLo in no. - Iungo o laLicoso ni lu il pollogrinaggio alla
Lonba sanLa, gravo la croco. Chi ha assaporaLo l'onda crisLallina cho,
inporcoLLibilo ai sonsi conuni, zanpilla nol gronbo oscuro dol Lunulo, ai cui
piodi s'inlrango il lluLLo LorrosLro, chi sLoLLo sopra lo nonLagno all'osLrono liniLo
dol nondo, o guardo di l, nolla nuova Lorra, nolla dinora dolla noLLo - cosLui
davvoro non Lorna al Lravaglio dol nondo, alla Lorra dovo la luco abiLa in oLorna
inquioLudino. Iass cosLruisco lo suo capanno, capanno di paco, ardonLononLo
dosidora o ana, guarda al di l, lincho la pi gradiLa di LuLLo lo oro non lo
Lrascina gi, nolla vona dolla lonLo - dovo galloggiano i rosidui LorrosLri, sospinLi
indioLro dai Lurbini, na cio cho sacro divonno al conLaLLo d'anoro, corro
disciolLo por LraniLi oscuri alla slora ulLraLorrona, dovo si londo, sinilo a vaporo,
con gli anori assopiLi.

/ncora Lu risvogli,
allogra luco,
lo sLanco al lavoro - ni inlondi
viLa gioiosa -
poro non ni aLLiri
lonLano dal nonunonLo
nuscoso dol ricordo.
IioLo voglio agiLaro
lo nani oporoso,
guardarni inLorno, dovunquo
Lu avrai bisogno di no -
osalLaro la piona
nagniliconza dol Luo splondoro -
assiduanonLo porsoguiro
la bolla concordanza
dolla Lua opora ingognosa -
lioLo voglio ossorvaro
il saggio cannino
dol Luo poLonLo orologio cho splondo -
scruLaro l'oquilibrio dollo lorzo
o lo norno
dol giuoco prodigioso
dogli spazi innunorovoli
o doi loro Lonpi.

Ma lodolo il nio cuoro
sogroLo rinano alla noLLo,
o a suo liglio, l'anoro cho croa.
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Puoi Lu nosLrarni un cuoro
lodolo in oLorno`
Ha il Luo solo
occhi anici
cho ni ravvisino`
o lo Luo sLollo allorrano
la nia nano supplichovolo`
Mi rondono in canbio
la Lonora sLroLLa
o la parola alloLLuosa`
Tu l'hai adornaLa
di colori o liovi conLorni -
o lu loi cho diodo
signilicaLo pi alLo o pi caro
alla Lua grazia`
Qualo voluLL,
qualo godinonLo ollro la Lua viLa,
cho in lascino oquivalgano
ai rapinonLi dolla norLo`
Non porLa i colori dolla noLLo
LuLLo quanLo ci osalLa`
Ioi Li porLa
naLornanonLo,
o Lu lo dovi LuLLa la Lua gloria.
SvanirosLi in Lo sLossa -
noll'inliniLo spazio
Li spordorosLi,
so loi non Li Lonosso,
no Li sorrasso,
cos cho calda, accosa,
con la Lua lianna gonorassi il nondo.
VoranonLo oro prina cho Lu lossi -
la nadro ni inviava ad abiLaro
coi nioi lraLolli il Luo nondo,
a consacrarlo con l'anoro,
porcho losso un nonunonLo
da conLonplarsi in oLorno -
o a LrapianLarvi liori
cho non appassiranno.
Non sono ancora naLuraLi
quosLi ponsiori divini -
I sono ancora scarso lo Lracco
dolla nosLra rivolaziono -
Un giorno il Luo quadranLo sognor
la lino dol Lonpo,
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quando una nosLra ogualo,
o luco, Lu sarai,
piona di nosLalgia, di lorvoro
Li spognorai o norirai.
SonLo in no
la lino doll'opora Lua laboriosa -
liborL colosLo,
riLorno boaLo.
In solvaggi dolori
riconosco la Lua lonLananza
dalla nosLra paLria,
la Lua riluLLanza all'anLico
splondido ciolo.
Ia Lua luria o il Luo sdogno sono vani.
IndisLruLLibilo
sLa la croco -
viLLoriosa insogna
dolla nosLra sLirpo.

Mi libro al di l
od ogni nia pona
sar uno sLinolo
di obbrozza oLorna.
Tra poco liboro
saro da caLono,
giacoro inobriaLo
nol gronbo d'anoro.
In no viLa ondoggia
poLonLo, inliniLa:
io guardo dall'alLo
laggi, vorso Lo.
Si spogno il Luo vivo
lulgoro sul collo -
od un'onbra porLa
la lrosca corona.
/spirani in Lo,
o anaLo, con lorza,
porcho ni addornonLi
o inpari ad anaro.
SonLo in no dolla norLo
l'onda cho la giovani,
in balsano od oLoro
si nuLa il nio sanguo -
Io vivo di giorno
con lodo o coraggio
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o nuoio lo noLLi
in ardoro sacro.

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9
Sopra lo sLirpi dogli uonini
larganonLo dilluso
nol passaLo rognava un dosLino
lorroo con nuLa violonza.
I un'oscura, gravo
bonda avvolgova
la loro anina angosciaLa -
Innonsa ora la Lorra -
dinora dogli doi,
o loro paLria.
Da sonpro osisLova
la sua arcana sLruLLura.
Sui rossi nonLi dol naLLino,
nol gronbo sacro dol naro
dinorava il solo,
la viva luco cho ogni cosa accondo.

Un anLico giganLo
porLava il nondo boaLo.
IncaLonaLi soLLo lo nonLagno
giacovano i ligli prinigoni
dolla Lorra nadro.
InpoLonLi
nolla loro luria sLorninaLrico
conLro la nuova
splondida sLirpo di doi
o i loro sinili,
gli uonini lolici.
Il londo oscuro,
vordoggianLo dol naro
ora il gronbo di una doa.
Nollo groLLo crisLallino
un popolo osuboranLo
vivova noll'abbondanza.
Iiuni, albori,
liori o aninali
avovano sonsi unani.
Pi dolco ora il saporo dol vino
donaLo da una visibilo
pionozza giovanilo -
un dio noi grappoli -
un'anorosa, naLorna doa
croscova noi gonli, auroi covoni -
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ora la sacra obbrozza
d'anoro un dolco riLo
dolla diviniL pi bolla -
un'oLorna, variopinLa losLa
doi ligli dol ciolo
o dogli abiLaLori dolla Lorra
passava sLornondo la viLa,
cono una prinavora,
aLLravorso i socoli -
TuLLo lo sLirpi inlanLilnonLo
adoravano la nulLilorno,
Lonora lianna
cono la cosa dol nondo suprona.
Solo un ponsioro, un'innagino
spavonLosa di sogno ora quolla
cho si accosLo Lrononda ai gai conviLi
o in solvaggio Lorroro avvolso gli anini.
Non sopporo gli doi daro un consiglio
cho losso di conlorLo ai cuori opprossi.
Ia via di quosLo donono ora arcana,
non lo placava supplica no ollorLa,
lu la norLo a inLorronporo quosL'orgia
con l'angoscia, lo lacrino o il doloro.

Por sonpro ora da LuLLo cio diviso
cho a dolco voluLL qui nuovo il cuoro,
lonLano dagli anaLi, in cui si accondo
vana soLo quaggi, lungo rinpianLo,
parvo assognaLo al norLo solo un sogno
lioco, a lui solo un'inpoLonLo guorra.
S'inlranso l'onda dol piacoro conLro
la roccia di un cordoglio inLorninaLo.

Con luoco d'inLolloLLo, anino audaco,
l'uono abboll por so l'orronda larva,
un dolco olobo spogno il luno o dorno -
dolco la norLo cono un sollio d'arpa.

Si scioglio la nonoria in lluLLo d'onbro,
cos lu il canLo balsano agli allliLLi.
Ma un onigna rosLo la noLLo oLorna,
di un lonLano poLoro il gravo sogno.

Doclinava vorso la sua lino
il vocchio nondo.
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Slioriva il giardino di dolizio
dolla giovano sLirpo -
lass, nol liboro
spazio dosorLo
anolavano a saliro
gli uonini divonuLi
consapovoli, adulLi.
Sconparvoro gli doi col loro soguiLo -
SoliLaria o inaninaLa
sLava la naLura.
Ia logavano con lorroa caLona
l'arido nunoro
o il noLro sovoro.
Cono in polvoro od aria
si lranLuno in parolo oscuro
l'innonsurabilo
lioriLura dolla viLa.
IuggiLa ora la lodo ovocaLrico
o la colosLo conpagna
cho LuLLo Lrasligura,
LuLLo congiungo lraLornanonLo,
la lanLasia.
Solliava un osLilo
lroddo vonLo dol nord
sulla canpagna spogliaLa,
o noll'oLoro si dissolso
l'irrigidiLa paLria dol niracolo.
Io lonLananzo
dol ciolo si colnarono
di nondi luninosi.

In pi prolondo sanLuario,
in pi alLo spazio dollo spiriLo
volo coi suoi poLori
l'anina dol nondo -
por doninaro l lino al sorgoro
doll'alboggianLo
nagniliconza dol nondo.
Ia luco non lu pi
dinora dogli doi
o sogno colosLo -
ossi si avvolsoro
nol volo dolla noLLo.
I la noLLo lu il gronbo poLonLo
dollo rivolazioni -
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l Lornarono gli doi -
caddoro nol sonno,
por ridosLarsi in nuovo
pi splondido lorno
sopra il nondo nuLaLo.
Tra il popolo da LuLLi disprozzaLo,
prococononLo naLuro
o sdognosanonLo divonuLo osLranoo
alla boaLa innoconza
dolla giovinozza,
apparvo con volLo
non nai voduLo
il nondo nuovo -
Nolla povorL
di una pooLica capanna - Un liglio
dolla prina vorgino o nadro -
di nisLorioso abbraccio
lruLLo inliniLo.
Ia rigogliosa, prosaga
sapionza d'rionLo
lu la prina a conoscoro l'inizio
dol Lonpo nuovo -
I all'unilo culla
dol ro, una sLolla
lo nosLrava il cannino.
Nol nono dol luLuro lonLano
gli rosoro onaggio
con proluno o splondoro,
lo pi alLo noraviglio dolla Lorra.
SoliLario il cuoro
divino si schiuso ad un calico
di onnipoLonLo anoro -
volgondosi al viso
sublino dol Padro
o riposando sul sono
boaLo di prosagi
dolla nadro anabilnonLo gravo.
Con divinizzanLo lorvoro
guardava il proloLico occhio
dol lioronLo lanciullo
ai giorni dol luLuro,
o agli anaLi, gornogli
dolla sua sLirpo divina,
non curando il LorrosLro
dosLino doi suoi giorni.
15
ProsLo inLorno a lui
si adunarono gli spiriLi
candidi cono lanciulli,
niracolosanonLo rapiLi
da prolondo anoro.
I una nuova, sLrana viLa
gornogliava cono i liori
nolla sua vicinanza.
Parolo inosauribili
o lioLissini annunzi
caddoro cono scinLillo
di uno spiriLo divino
dallo suo labbra anicho.
Da rivo lonLano,
naLo soLLo il chiaro
ciolo doll'Illado,
vonno un canLoro alla Lorra
di PalosLina o donava
LuLLo il suo cuoro al lanciullo
niracoloso:

Tu soi il lanciullo cho da lungo Lonpo
nodiLa assorLo sullo nosLro Lonbo,
nolla Lonobra un sogno cho consola -
di unaniL pi alLa inizio lioLo.
QuanLo in gravo LrisLozza ci sonnorso
ora al di l ci Lrao con dolco ardoro.
Nolla norLo si apr la viLa oLorna,
Lu soi la norLo, o noi sola risani.

Il canLoro ando
piono di gioia noll'IndosLan, -
col cuoro obbro di dolco anoro,
o lo vorsava in canLi accosi
soLLo quol niLo ciolo,
cos cho nillo cuori
s'inchinarono a lui,
o il lioLo annunzio
croscova in nigliaia di rani.

SubiLo, dopo l'addio dol canLoro,
la proziosa viLa
lu ollorLa in sacrilicio
alla prolonda docadonza unana -
Mor giovano d'anni,
16
sLrappaLo via dal diloLLo nondo,
dalla nadro in lacrino
dagli anici suoi sgononLi.
Ia bocca soavo
vuoLo l'oscuro calico
di dolori inollabili -
In spavonLosa angoscia
si avvicinava l'ora dolla nasciLa
dol nondo nuovo.
DuranonLo loLLo conLro i Lorrori
doll'anLica norLo -
Cravava su di lui posanLononLo
il vocchio nondo.
/ncora una volLa
guardo la nadro con occhi anorosi -
vonno allora la nano liboraLrico
doll'oLorno anoro -
o dolcononLo ogli spiro.
Solo por pochi giorni
si sLoso sul nugghianLo
naro o sopra la Lorra
LronanLo un cupo volo -
lacrino innunorovoli
piansoro gli anaLi -
Iu svolaLo il nisLoro -
spiriLi colosLi
sollovarono la pioLra voLusLa
dalla Lonba oscura.
/ngoli sodovano prosso il dornionLo -
dai suoi sogni
LonoranonLo croaLi -
RisorLo in nuova
nagniliconza divina
ogli ascoso la cina
dol nondo appona naLo -
soppoll con la propria nano
l'anLico cadavoro
noll'anLro abbandonaLo,
o vi poso con nano onnipoLonLo
la pioLra cho nossuna
lorza pi sollova.

Piangono ancora i Luoi diloLLi
lacrino di gioia,
lacrino di connoziono
17
o di inliniLa graLiLudino
sul Luo sopolcro -
sonpro ancora Li vodono,
con gioioso spavonLo,
risusciLaro -
o so sLossi con Lo,
Li vodono piangoro
con dolco lorvoro
sopra il boaLo sono dolla nadro,
con gli anici gravononLo incodoro,
diro parolo
cono sLrappaLo al Lronco dolla viLa,
Li vodono inpazionLo di Lornaro
Lra lo braccia dol Padro,
porLando l'unaniL giovano,
o il calico inosauribilo
dol luLuro doraLo.
ProsLo la nadro Li raggiunso -
in Lrionlo colosLo -
Por prina Li lu accanLo
nolla nuova paLria.
Iunghi Lonpi Lrascorsoro da allora,
o in sonpro pi alLo splondoro
si nuovova la nuova Lua croaziono -
o da angosco o LornonLi
vonnoro a Lo nillo cuori,
pioni di lodo, ardoro o dovoziono -
si librano con Lo
con la vorgino colosLo
nol rogno doll'anoro -
sorvono nol Lonpio
dolla colosLo norLo
o sono Luoi in oLorno.

Ia pioLra sollovaLa -
l'unaniL risorLa -
noi LuLLi siano Luoi,
non sonLiano pi vincoli.
Iuggo ogni pona anara
davanLi all'auroa coppa,
so noll'ulLina Cona
Lorra o viLa diloguano.

Ia norLo inviLa a nozzo,
chiaro ardono lo lanpado -
18
sono pronLo lo vorgini,
d'olio non c' nancanza -
Ci gli spazi lonLani
dol Luo corLoo risuonino,
o noi lo sLollo chianino
con lingua o voco unana.

Ci vorso Lo, Maria,
nillo cuori si lovano.
In quosLa viLa d'onbro
anolano a Lo sola.
Sporano, con prosaga
gioia, cho li risani -
so Lu li sLringi, o sanLa,
al Luo poLLo lodolo.

TanLi spiriLi, ardondo
consunLi in pono anaro,
da quosLo nondo in luga
si sono a Lo rivolLi,
o in nosLro aiuLo accorrono
noll'ora dol bisogno -
por rosLaro in oLorno
con Lo, ci uniano a loro.

Non piango su nossuna
Lonba chi crodo od ana.
ra a nossuno il dolco
bono d'anoro LolLo -

Io osalLa, por placaro
il suo ardoro, la noLLo -
ligli lodoli in ciolo
vogliano sul suo cuoro.

ConsolaLa va la viLa
vorso la viLa oLorna,
da ardoro inLino osLoso
si schiara il nosLro sonno.
Iluir il nondo dogli asLri
in succo auroo di viLa,
noi poLrono gusLarlo,
sarono chiaro sLollo.

I'anoro liboraLo,
19
non pi soparaziono.
Ia viLa ondoggia piona
cono un naro inliniLo.
Solo una noLLo d'osLasi -
Solo un poona oLorno -
o il solo di noi LuLLi
il volLo di Dio.

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Iaggi nol suo gronbo, lonLano
dai rogni dolla luco, ci accolga
la Lorra! Iuria di dolori o spinLa
solvaggia sogno di lioLa parLonza.
DonLro l'angusLa barca voloco
l'approdo alla riva dol ciolo.

Sia lodaLa da noi l'oLorna noLLo,
sia lodaLo il sonno oLorno.
Ci ha riscaldaLi il Lorrido giorno,
ci ha laLLi avvizziro il lungo allanno.
Non ci aLLraggono pi Lorro sLranioro,
vogliano Lornaro alla casa dol Padro.

Qui nol nondo cho laro so la nosLra
lodolL pi non conLa, no l'anoro`
I'anLico gi da LuLLi abbandonaLo
o noi dol nuovo siano incuranLi.
SLa soliLario, in proda allo sconlorLo,
chi ardonLo o dovoLo ana il passaLo.

Il Lonpo in cui gli spiriLi ardovano
luninosi in alLissino lianno,
o gli uonini conoscovano ancora
la nano o il volLo dol Padro.
Qualcho nobilo spiriLo incorroLLo
alla sua prina innagino ora ogualo.

Il Lonpo, in cui liorivano ancora
snaglianLi i coppi anLichissini,
o por il rogno dol ciolo i lanciulli
si voLavano al narLirio, alla norLo.
I so ancho parlavano viLa o piacoro,
pi di un cuoro si spozzo por anoro.

Il Lonpo, in cui Dio sLosso agli uonini
si rivolaLo in giovano ardoro,
o ha consacraLo la sua dolco viLa
por lorza d'anoro a norLo innaLura.
I angoscia o doloro non ha rospinLo
da so, solLanLo por ossorci caro.

Con ansia sLruggonLo vodiano il passaLo
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avvolLo in noLLo prolonda,
non sar nai placaLa l'ardonLo
soLo nol nosLro Lonpo caduco.
I noi dovrono Lornaro in paLria
por vodoro quosLo sacro Lonpo.

Cho cosa indugia il nosLro riLorno`
Ci riposano in paco i pi cari.
Concludo il corso dolla nosLra viLa
la loro Lonba: siano ansiosi o LrisLi.
Pi nulla abbiano qui da corcaro -
il cuoro sazio - il nondo vuoLo.

Por ogni vona ci Lrascorro un dolco
brivido, nisLorioso o inliniLo -
ni sonbra di udiro, da lonLananzo
prolondo, un'oco dol nosLro luLLo.
Por noi sospirano ancho gli anaLi,
ci nandano il sollio dol loro anoliLo.

Iaggi ci accolga la sposa
soavo, o Co s prodiloLLo -
ConsolaLo spunLa il cropuscolo
por gli ananLi, i cuori allliLLi.
Un sogno spozza i nosLri logani
o ci innorgo nol gronbo dol Padro.

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