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CORSO ELEMENTARE DI LINGUISTICA GENERALE G.

BERRUTO
CAPITOLO 1 GENERALITA
1.1 Definizione della disciplina La Linguistica Generale il ramo delle scienze umane che si occupa di cosa sono e di come funzionano le lingue. Oggetto della Linguistica sono in primo luogo le lingue storico-naturali, vale a dire quelle nate spontaneamente lungo il corso della civilt umana. 1.! "l linguaggio ver#ale umano $er indicare le lingue storico%naturali si usa il termine di linguaggio er!ale u"ano, uno degli strumenti e dei modi di comunicazione a disposizione dell&uomo. 'n segno, in modo generico, qualcosa che st per qualcos&altro e serve per comunicare questo qualcos&altro( secondo una concezione molto larga tutto pu) comunicare qualcosa, ogni fatto culturale suscetti#ile di essere interpretato da qualcuno e di quindi di dare*veicolare qualche informazione. +&utile per) intendere co"unica#ione in senso pi, ristretto, dal punto di vista della inten#ionalit$ - si ha comunicazione quando c& un comportamento prodotto da un emittente al fine di far passare dell&informazione, altrimenti si ha un semplice %assaggio &i in'or"a#ione. +& da intendere quindi come la trasmissione intenzionale di informazione. 1.. /egni, codice /egno l&unit fondamentale della comunicazione. +sistono diversi tipi di segno,si pu) attuare una loro tassonomia, ovvero una classificazione. (-In&ici 0sintomi1 - motivati naturalmente*non intenzionali 0stanuto 2 raffreddore, nuvole scure 2 pioggia1 )-Segnali - motivati naturalmente *intenzionali 0s#adiglio volontario 2 noia1 *-Icone - motivati analogicamente*intenzionali, riproducono propriet di un oggetto 0mappe, registrazioni1 +-Si"!oli - motivati culturalmente*intenzionali 0colore nero 2 lutto, rosso al semaforo 2 fermarsi1 ,-Segni - non motivati*intenzionali 0suono di occupato al telefono, segnali stradali1 Dalla 1 alla 3 la motivazione che lega il qualcosa al qualcos&altro via via sempre pi, convenzionale e quindi meno diretta, aumenta quindi anche la specificit culturale dei segni. 4ella comunicazione in senso stretto, c& un emittente che emette, che produce intenzionalmente un segno per un ricevente, e il co&ice permette al ricevente di interpretare il segno, grazie appunto a questo insieme di corrispondenze, fissate per convenzione fra qualcosa 0insie"e "ani'estante1 e qualcos&altro 0insie"e "ani'estato1 che fornisce le regole di interpretazione dei segni.

CAPITOLO 2LE PROPRIETA DELLA LINGUA

!.1 5iplanarit 5iplanarit 2 in un segno ci sono due facce o piani compresenti, il significante, chiamato anche espressione, la parte fisicamente percepi#ile del segno, quella che cade sotto i nostri sensi0la parola pronunciata o scritta1, il significato chiamato anche contenuto, la parte non materialmente percepi#ile, l&informazione veicolata dalla faccia percepi#ile !.! 6r#itrariet 7onsiste nel fatto che non c& alcun legame naturalmente motivato fra il significante e il significato di un segno. "l significante gatto non ha nulla a che vedere con l&animale, questo non vuol dire che tra significato e significante di un segno non esistono legami n8 rapporti, ma vuol dire che i legami ci sono, sono dati non naturalmente ma posti per convenzione, per questo ar#itrari. /aussure distinse quattro tipi o ive i !iver"i !i ar#itrariet$ secondo una forma graficamente rappresenta#ile con il trian%o o "e&iotico 1 9 ar#itrario il rapporto o legame tra segno nel suo complesso e referente - non c& alcun legame naturale e concreto di derivazione dell&uno dall&altro, fra un elemento della realt esterna e il segno a cui questo eventualmente associato, per esempio tra l&oggetto sedia e la parola sedia. ! 9 ar#itrario il rapporto tra significato e significante - il significante sedia, come sequenza di lettere e suoni, non ha nulla a che vedere con il significato di oggetto di arredamento, al di fuori della convenzione. . 9 ar#itrario il rapporto tra forma 0struttura, organizzazione interna1 e sostanza 0materia1 del significato. : 9 ar#itrario il rapporto tra forma e sostanza del significante. 7i sono dei segni linguistici che appaiono parzialmente motivati, come le ono&atopee o parole indicanti versi di animali, che richiamano nel loro significante caratteri fisici di ci) che viene designato e presentano quindi un aspetto pi, o meno iconico. $rincipio di iconi"&o 2 l&idea di pluralit che implica pi, cose, pi, materiale, nella realt , sare##e evocata o suggerita o riprodotta nella lingua dal fatto che la forma plurale contiene pi, materiale fonico, linguistico, che non la forma del singolare, quindi la lingua riprodurre##e coi suoi mezzi propri la realt . $rincipio di fonosim#olismo 2 principio che afferma come per esempio le vocali chiuse con la i, pronunciata con una minima apertura della #occa sare##e connessa con cose piccole !.. Doppia articolazione 7onsiste nel fatto che il significante di un segno linguistico articolato a due livelli nettamente diversi. 6 un primo livello, il significante di un segno linguistico organizzato e scomponi#ile in unit che sono ancora portatrici di significato e che vengono riutilizzate per formare altri segni, secondo il principio che ogni segno, di qualunque estensione e lingua, analizza#ile e scomponi#ile in unit minime, in questo caso di prima articolazione, detti "or'e"i-. 6 un secondo livello, questi sono a loro volta scomponi#ili in unit pi, piccole che non sono pi, portatrici di significato autonomo, un "or'e"a quindi scomponi#ile in .'one"i- . 4on esistono altri codici di comunicazione naturali che possiedono una doppia articolazione piena e totale come la lingua, la quale consente una grande econo&icit$ di funzionamento - con un

numero limitato di unit di seconda articolazione si pu) costruire un numero grandissimo, teoricamente infinito di unit dotate di significato, quindi molto importante nella strutturazione della lingua il principio della co"!inatoriet$/ per il quale la lingua funziona, fondamentalmente, com#inando unit minori. !.: ;rasponi#ilit di mezzo "l significato dei segni linguistici pu) essere trasmesso o realizzato, sia attraverso il mezzo aria, il canale fonico%acustico, sia attraverso il mezzo luce, il canale visivo%grafico, a tale propriet si d il nome di .tras%oni!ilit$ &i "e##o-. "l carattere orale, tuttavia prioritario rispetto a quello visivo il canale fonico%acustico appare per varie ragioni il canale primario, spesso si dice anche che una delle propriet del linguaggio ver#ale umano proprio la 'onicit$. !.:.1 Lingua parlata e lingua scritta "l parlato innanzitutto prioritario antropologicamente rispetto allo scritto, tutte le lingue che hanno una forma e un uso scritti sono anche parlate, mentre non tutte le lingue parlate hanno anche una forma e un uso scritti( il parlato ha nelle nostre culture moderne una netta prevalenza statistica. 7& una priorit o&o%enetica 0relativa al singolo individuo1 del parlato - ogni individuo umano impara prima a parlare, e in un secondo momento, attraverso addestramento guidato specifico, a scrivere. 7& poi una priorit filogenetica 0relativa alla specie umana1, la scrittura si sviluppata molto tempo dopo il parlare, la scrittura cuneiforme ha origini presso i sumeri 0.3<< a.c. ca1, mentre quella alfa#etica presso i =enici 01.<< a.c. ca1, quando invece le origini del linguaggio sono molto pi, antiche, era gi proprio all&Homo habilis e erectus 0..<<<.<<< anni fa1. "l canale 'onico(acu"tico e l&uso parlato presentano una serie di vantaggi #iologici e funzionali 1 9purch vi sia presenza di aria, pu) essere utilizzato in qualsiasi circostanza am#ientale e anche a distanza ! 9 non ostacola altre attivit , pu) essere utilizzato assieme ad altre prestazioni fisiche 0il canale grafico no1 . 9 permette la localizzazione della fonte di emittenza del messaggio : 9 l&esecuzione parlata pi, rapida di quella scritta 3 9 il messaggio pu) essere trasmesso simultaneamente a un gruppo di destinatari e in ogni direzione > 9 il messaggio evanescente, ha rapida dissolvenza, non ingom#ra il canale agli altri ? 9 energia specifica richiesta esigua, il parlare concomitante con la respirazione Lo scritto invece, ha una certa priorit$ "ocia e) avere una forma scritta un requisito indispensa#ile per una lingua evoluta a pieno titolo, lo scritto ha maggiore importanza, prestigio 0valore formale agli atti di una firma1 e in generale, utilit sociale e culturale, essendo nato come fissazione, trascrizione, rappresentazione solida, sta#ile del parlato. !.3 Linearit e discretezza

Linearit del segno 2 il significante viene prodotto, si realizza e si sviluppa in successione del tempo e*o nello spazio. Discretezza dei segni 2 la differenza tra gli elementi, le unit della lingua assoluta, c& un confine preciso fra un elemento e un altro, le classi di suoni sono #en separate le une dalle altre. 'na conseguenza della discretezza che nella lingua non possiamo intensificare il significante per intensificare il significato allo stesso modo in cui facciamo con grida o interiezioni. !.> Onnipotenza semantica, plurifunzionalit e riflessivit $er onnipotenza "e&antica si intende il fatto che con la lingua possi#ile dare un espressione a qualsiasi contenuto, con la lingua si pu) parlare di tutto, dire tutto e grazie alla lingua si pu) trasformare qualunque altro modo di comunicazione in un messaggio. $er p uri'unziona it$ si intende che la lingua permette di adempiere a una lista molto ampia di funzioni diverse - esprimere il pensiero( trasmettere informazioni( instaurare, mantenere, regolare attivit cooperative e sociali( manifestare, esternare i propri sentimenti e stati d&animo( risolvere pro#lemi( creare mondi possi#ili. C a""i'icazione !i *a+o#"on individua sei funzioni - un messaggio linguistico volto specificatamente ad esprimere sensazioni del parlante avre##e prevalente 'unzione e&otiva o e"pre""iva 0che bella sorpresa!1( uno volto a specificare aspetti del codice avre##e 'unzione &eta in%ui"tica 0pollo si scrive con due elle1( uno volto a fornire informazioni sulla specifica realt esterna avre##e 'unzione re'erenzia e,!enotativa 0intercity per milano in partenza al binario due1( uno volto a far agire in qualche modo il ricevente ha 'unzione conativa 0apri la porta!1( uno volto a verificare il canale di comunicazione fra i parlanti ha 'unzione '$tica (pronto? Mi senti?) infine uno volto ad esplicitare, mettere in rilievo le potenzialit insite nel messaggio avre##e 'unzione poetica. La lingua si pu) usare come &eta in%ua, la lingua di cui parla la metalingua viene cos@ chiamata lingua%oggetto, a tale propriet si assegna il nome di ri' e""ivit$, la quale tipica, unica e caratterizzante del linguaggio ver#ale umano, non esistono altri codici di comunicazione dotati di essa. !.? $roduttivit 7on il termine Pro!uttivit$ si allude al fatto che con la lingua sempre possi#ile creare nuovi messaggi, mai prodotti prima, e parlare di cose, esperienze nuove mai sperimentate prima o, anche di cose inesistenti. Da questo concetto, quello di creativit$ re%o are, vale a dire una produttivit infinita #asata su un numero limitato di principi e regole. La ricor"ivit$ una propriet formale delle regole, e specifica che le regole sono riapplica#ili al proprio prodotto o risultato, ad esempio da una parola posso ricavarne un&altra con l&aggiunta di un suffisso. !.A Distanziamento e li#ert da stimoli Di"tanzia&ento 2 propriet che riguarda il modo di significazione della lingua e che ha una notevole importanza, soprattutto per quanto concerne la differenza tra linguaggio umano e i sistemi di comunicazione animale, si intende la possi#ilit , insita nella lingua, di poter formulare messaggi relativi a cose lontane, distanti nel tempo, nello spazio dal momento in cui si svolge l&interazione comunicativa.

Li#ert$ !a "ti&o i 2 consiste nel fatto che i segni linguistici rimandano a una ela#orazione concettuale della realt esterna, e non semplicemente stati dell&emittente, che inducano necessariamente ad emettere messaggi, si pu) dire quindi che la lingua indipendente dalla situazione immediata e dagli stimoli. !.B ;rasmissi#ilit culturale La lingua trasmessa per tradizione all&interno di una societ e cultura, come uno dei fatti costitutivi della cultura. Le convenzioni che costituiscono il codice di una determinata lingua passano da una generazione all&altra per insegnamento*apprendimento. "l in%ua%%io ver#a e non un fatto unicamente culturale, la co&ponente innata, facente parte del patrimonio genetico della specie umana, anch&essa specialmente importante del linguaggio ver#ale - in esso infatti vi sia una co&ponente cu tura e(a&#ienta e 0che specifica quale lingua impariamo e parliamo1 sia una componente innata 0che fornisce la facolt del linguaggio, cio predispone a comunicare con la lingua1( altra componente la prepu#ert$ in%ui"tica, se entro l&et di 11*1! anni un essere umano non stato esposto a stimoli linguistici provenienti dall&am#iente culturale in cui vive, lo sviluppo della lingua #loccato, come d&altra parte entro tale et l&apprendimento di una lingua avviene in maniera sorprendentemente rapida e agevole. !.1< 7omplessit sintattica " rapporti fra gli elementi o parti del segno danno luogo a una fitta trama plurima, percepi#ile nella sintassi del messaggio. Cuesta propriet si chiama co&p e""it$ "intattica. " cui aspetti sono 1 ! . : 3 9 l&or!ine degli e e&enti conti%ui, ovvero le posizioni lineari in cui essi si com#inano 9 le re azioni "truttura i e le !ipen!enze che vigono fra elementi non contigui 9 le inca""ature 9 la presenza di parti del messaggio che danno in'or&azioni sulla sua strutturazione sintattica 9 la possi#ilit di !i"continuit$ nella strutturazione sintattica 0recuperare in chiusura un elemento1

!.11 +quivocit La lingua un codice tipicamente equivoco, poich8 un codice che pone corrispondenze non #iunivoche, ma plurivoche fra gli elementi di una lista e quelli della lista a questa associata. 6 un unico significante possono infatti corrispondere pi, significati 0caso di carica1, l&equivocit non costituisce un difetto, ma un pregio, infatti contri#uisce a consentire ecceziona e ' e""i#i it$ dello strumento linguistico. !.1! Lingua solo umanaD +& largamente prevalente la considerazione che la facolt ver#ale, di esprimersi attraverso sistemi comunicativi come le lingue, sia specie%specifica dell&uomo e sia maturata come tale nell&evoluzione, grazie a - a!e%uato vo u&e del cerve o, quantit delle circonvoluzioni della corteccia, quantit e plasticit dei collegamenti interneuronali( # - con'or&azione del cana e 'onatorio a !ue canne, con un ampia cavit intermedia tra il cavo orale e la laringe.

La prima rende possi#ile la memorizzazione, l&ela#orazione e la processazione, mentre la seconda consente le sottili distinzioni articolatorie nella produzione fonica. 4el campo della comunicazione animale, nonostante i numerosi studi sulla comunicazione ver#ale e non, in nessun caso si sono riscontrate nemmeno lontanamente tutte o anche solo una gran parte delle propriet che ritroviamo nella lingua. !.1. Definizione di lingua e principi generali per la sua analisi Lin%ua 2 codice che organizza un sistema di segni dal significante primariamente fonico%acustico, fondamentalmente ar#itrari ad ogni loro livello e doppiamente articolati. Diacronia 2 considerazione delle lingue e degli elementi lungo lo sviluppo temporale, nella loro evoluzione storica -incronia 2 considerazione delle lingue facendo un taglio sull&asse del tempo, e guardando a come essi si presentano in un determinato momento agli occhi e all&esperienza dell&osservatore, prescindendo da quella che stata la loro evoluzione temporale e i loro mutamenti. =are l&eti&o o%ia di una parole un&operazione diacronica, cio trovare la parola da cui una deriva e cercare di ricostruirne la storia e spiegare le modifiche eventualmente avvenute nel significato e nel significante. Descrivere il significato che hanno oggi le parole in italiano o studiare la struttura sintattica delle frasi semplici in una lingua sono operazioni tipiche della linguistica sincronica. -i"te&a a"tratto 9 Rea izzazione concreta Lan%ue 2 insieme di conoscenze mentali, di regole interiorizzate insite nel codice lingua, che costituiscono la nostra capacit di produrre messaggi in una certa lingua. Paro e 2 atto linguistico individuale, realizzazione concreta, qui e ora, di un messaggio ver#ale in una certa lingua A""e para!i%&atico 0asse delle scelte1 2 riguarda le relazioni a livello del sistema . LEelemento che compare esclude tutti gli altri elementi che potre##ero comparire in quella posizione e coi quali ha rapporti su questEasse A""e "inta%&atico 0asse delle com#inazioni1 2 riguarda le relazioni a livello delle strutture che realizzano le potenzialit del sistema. LEattuazione di quellEelemento in una certa posizione implica la presa in conto degli elementi che compaiono nelle posizioni precedenti e susseguenti.

CAPITOLO ./ONETICA E /ONOLOGIA


..1 =onetica =onetica la parte della linguistica che si occupa di come sono fatti fisicamente i suoni, si distingue in tre campi principali - la fonetica articolatoria che studia i suoni del linguaggio in #ase al modo in cui vengono articolati( la fonetica acustica che studia i suoni in #ase alla loro consistenza fisica, in quando onde sonore che si propagano in un mezzo( e la fonetica uditiva che studia i suoni del linguaggio in #ase al modo in cui vengono ricevuti, percepiti dall&apparato uditivo umano. ..1.1 6pparato fonatorio e meccanismo di fonazione " suoni del linguaggio vengono prodotti mediante l&e"pirazione, quindi con un ' u""o d&aria e%re""ivo - partendo dai polmoni l&aria attraverso i #ronchi e la trachea raggiunge la laringe, dove

incontra le corde vocali, queste ultime durante la normale respirazione restano separate e rilassate, nella fonazione possono contrarsi e tendersi avvicinandosi o allontanandosi l&una dall&altra, riducendo o #loccando cos@ il passaggio d&aria. "l uo%o in cui viene articolato un suono costituisce un primo parametro per la classificazione, un secondo dato dal &o!o !i artico azione, cio dal restringimento relativo che in certo punto del percorso si frappone o no al passaggio del flusso d&aria. 0oca i 2 suoni prodotti senza la frapposizione di alcun ostacolo al flusso d&aria fra la glottide e il termini di percorso Con"onanti 2 suoni prodotti mediante la frapposizione di un ostacolo parziale o totale al passaggio dell&aria in qualche punto del percorso. " suoni prodotti con concomitante vi#razione delle corde vocali sono detti "onori) mentre quelli prodotti senza vi#razione delle corde vocali sono detti "or!i1 ..1.! 7onsonanti 6 seconda che l&ostacolo sia completo o parziale, si riconoscono due grandi classi di consonanti le occ u"ive e le 'ricative. /i classificano anche in #ase al luogo di passaggio dell&aria 2 atera i quando l&aria passa solo ai lati della lingua, vi#ranti quando la lingua vi#ra mediante rapidi contatti e nasali quando vi passaggio dell&aria anche attraverso la cavit nasale. ..1.. Focali

"n #ase alla posizione della lingua possono essere anteriori, se articolate con la lingua in posizione avanzata( po"teriori se vengono articolate con la lingua in posizione arretrata, centra i, a te e #a""e. 6nche la posizione delle la##ra durante l&articolazione rappresenta un parametro di classificazione, se prodotte con le la##ra protuse si chiamano arroton!ate) mentre quelle prodotte senza protusione e arrotondamento delle la##ra si chiamano non arroton!ate. ..1.: /emivocali Fi sono suoni prodotti con un semplice inizio di restringimento del canale orale, cio con la frapposizione di un ostacolo appena percetti#ile al flusso d&aria, condividono la localizzazione articolatoria con le vocali, per questo vengono definiti "e&ivoca i1 ..! =onologia Ogni suono produci#ile dall&apparato fonatorio umano rappresenta un potenziale suono del linguaggio, che chiameremo 'ono - realizzazione concreta di un qualunque suono del linguaggio. Cuando i foni hanno valore distintivo, ovvero si oppongono sistematicamente ad altri foni nel distinguere e formare le parole, si dice che funzionano da 'one&i. " foni sono le unit minime in 'onetica. " 'one&i sono le unit minime in 'ono o%ia - scienza che studia l&organizzazione e il funzionamento dei suoni nel sistema linguistico. /one&a dunque l&unit minima di seconda articolazione del sistema linguistico, foni diversi che costituiscono 0mare*mere1 realizzazioni foneticamente diverse, ma prive di valore distintivo si chiamano a o'oni.

'na coppia di parole che siano uguali in tutto tranne che per la presenza di un fonema al posto di un altro in una certa posizione forma una coppia &ini&a. "l 'one&a il pi, piccolo segmento a cui si arriva nella scomposizione dei segni - non ovviamente un segno, in quanto privo di significato. /i pu) dunque definire come costituito da un fascio di tratti fonetici distintivi che si realizzano in simultaneit . Gli inventari 'one&atica delle diverse lingue del mondo sono costituite da alcune decine di fonemi, l&italiano standard ha .< fonemi, pro#lematica dello statuto delle consonanti lunghe se accettarle come coppia minima, inoltre ci sono nella pronuncia diverse differenze regionali, esplicitate nel fenomeno del ra!!oppia&ento 'ono("intattico. /illa#e Le minime com#inazioni di fonemi che funzionano come unit pronuncia#ili e possono essere utilizzate come mattoni preconfezionati per costruire la forma fonica sono le "i a#e, sono costruite intorno a una vocale, dal momento che una consonante o una semivocale ha sempre #isogno di appoggiarsi a una vocale, che costituisce quindi il perno o apice della silla#a, la quale pu) essere costituita anche solo da una vocale. La parte che precede la vocale inizio 0o1 attacco, la vocale stessa il nuc eo e la parte che eventualmente segue la vocale la co!a. La com#inazione di una semivocale e di una vocale prende il nome di !itton%o, di due semivocali e di una vocale tritton%o. ..!.3 =atti prosodici 0o soprasegmentali1 "nsieme di 'eno&eni "opra"e%&enta i cos@ definiti perch8 agiscono al di sopra del singolo segmento minimo, riguardando le relazioni fra foni sull&asse sintagmatico o prosodici perch8 concernono nel complesso l&aspetto melodico della catena parlata e ne determinano l&andamento ritmico. L&accento la particolare forza o intensit di una pronuncia di una silla#a relativamente ad altre silla#e, che fa si che tendenzialmente in una parola una silla#a presenti una prominenza fonica rispetto alle altre. La posizione dell&accento, cio la posizione della silla#a all&interno di una parola su cui cade l&accento pu) essere li#era o fissa. 4ell&italiano l&accento tipicamente li#ero, pu) trovarsi sull&ultima silla#a di una parola, allora si dice tronca( sulla penultima e allora si dice piana oppure sulla terzultima e si dice sdrucciola. " fenomeni di tonalit e intonazione riguardano l&a tezza &u"ica e con cui le silla#e sono pronunciate e la curva melodica a cui la loro successione da luogo. ;ono precisamente l&altezza relativa di una pronuncia di una silla#a( in molte lingue, dette appunto lingue tonali il tono pu) avere valore distintivo pertinente. L&intonazione invece l&andamento melodico con cui pronunciata una frase o un intero gruppo tonale o gruppo ritmico. La un%3ezza 0o !urata1 riguarda l&estensione temporale relativa con cui i foni e le silla#e sono prodotti. =ondamentalmente, infatti, ogni fono pu) essere #reve o lungo, cio durare nella realizzazione per un tempo pi, o meno rapido.

CAPITOLO 45OR/OLOGIA

:.1 Gorfemi "l livello di analisi in causa si chiama &or'o o%ia, l&am#ito della morfologia la forma, o meglio la struttura della parola. Definiamo quindi paro a, la minima com#inazione di &or'e&i, costruita attorno a una #ase lessicale che funzioni come entit autonoma della lingua e possa quindi costituire isolatamente da sola, un segno linguistico compiuto, all&interno della parole l&ordine dei morfemi che la costituiscono rigido e fisso( i confini di parola sono punti di pausa potenziale nel discorso, di solito separata*separa#ile nella scrittura, foneticamente la pronuncia di una parola non interrotta ed caratterizzata da un unico accento primario. $er scomporre una parola in &or'e&i, una volta data la parola, la sia confronta via via con parole simili, dalla forma molto vicina, che contengano presumi#ilmente uno per uno i morfemi che vogliamo individuare, il procedimento prende il nome di prova !i co&&utazione. 5or'e&a l&unit minima di prima articolazione, il pi, piccolo pezzo di significante di una lingua portatore di significato proprio, di un valore e una funzione precisi e individua#ili, e riusa#ile( la minima associazione di un significante e un significato. "l &or'e&a l&unit pertinente a livello di sistema( il &or'o un morfema inteso come forma, dal punto di vista del significante( l& a o&or'o la variante formale di un morfema, ciascuna delle forme diverse in cui si pu) presentare uno stesso morfema. :.! ;ipi di morfemi $er individuare diversi tipi di morfemi si usa il punto di vista della c a""i'icazione 'unziona e, in #ase alla funzione svolta, al tipo di valore che i morfemi recano nel contri#uire al significato delle parole, oppure il punto di vista della c a""i'icazione po"iziona e, #asata sulla posizione che i morfemi assumono all&interno della parola e sul modo in cui essi contri#uiscono alla sua struttura. 4ella c a""i'icazione 'unziona e, la prima distinzione da fare tra &or'e&i e""ica i e &or'e&i %ra&&atica i, i quali a loro volta si suddividono in morfemi derivazionali e morfemi flessionali. " &or'e&i e""ica i costituiscono una classe aperta, mentre i &or'e&i %ra&&atica i stanno nella grammatica e costituiscono una classe chiusa, non suscetti#ile di accogliere nuove entit . 4on sempre la distinzione chiara, esiste il caso delle paro e 'unziona i, come gli articoli, i pronomi, le preposizioni che formano classi grammaticali chiuse ma che non si definiscono morfemi. La !erivazione d luogo a parole regolandone i processi di formazione( la ' e""ione d luogo a forme di una parola regolandone il modo in cui si attualizzano nelle frasi( sono i due am#iti della morfologia.

Cuando sono considerati dal punto di vista posizionale, i &or'e&i %ra&&atica i si chiamano a''i""i, gli affissi che stanno prima della radice si chiamano pre'i""i, quelli che stanno dopo la radice si chiamano "u''i""i, i suffissi con valore flessionale che stanno sempre nell&ultima posizione si chiamano desinenze. In'i""i 2 affissi inseriti dentro la radice. Circon'i""i 2 affissi formati da due parti, una che sta prima della radice e l&altra che sta dopo la radice. 6malgama 2 fusione di due morfemi in maniera che il morfema risultante non pi, possi#ile distinguere i due morfemi all&origine della fusione. :.. =ormazione delle parole Pre'i""oi!i 2 morfemi che sono allo stesso tempo morfemi lessicali e derivazionali -u''i""oi!i 2 morfemi con significato lessicale che funzionano come suffissi 0%metro termometro, cronometro1 Paro e co&po"te 2 due parole agganciate fra loro a formare un&entit unica in cui i due mem#ri sono perfettamente riconosci#ili e recano il loro significato lessicale normale. "n italiano il pi, importante processo di formazione di parola la "u''i""azione, altrettanto produttiva la pre'i""azione, cos@ come l&a terazione - con i suffissi alternativi si creano parole che aggiungono al significato della #ase lessicale un valore valutativo 0accrescitivi, diminutivi1. :.: =lessione e categorie grammaticali 'n determinato morfema realizza un valore di una determinata categoria grammaticale, la &arca di quel valore. La &or'o o%ia no&ina e ha come categorie il %enere) il no&e e il ca"o che svolge l&importante funzione di mettere in relazione la forma della parola con il ruolo sintattico che essa ricopre. Gli a%%ettivi possono poi essere marcati per %ra!o - comparativo o superlativo. La &or'o o%ia ver#a e ha invece come categorie flessionali il &o!o, che esprime la modalit , cio la maniera nella quale il parlante si pone nei confronti del contenuto di quanto viene detto( il te&po che colloca nel tempo ci) che viene detto( l& a"petto che riguarda la maniera in cui vengono osservati e presentati l&azione o l&evento( la !iate"i, che esprime il rapporto in cui viene vista l&azione o l&evento rispetto ai partecipanti e la per"ona che indica chi compie l&azione. Le 'unzioni "intattic3e sono le nozioni tradizionalmente definite dall&analisi logica, come soggetto, predicato, oggetto e complementi. 'n altro meccanismo operante quello della &arcatura !i accor!o, che prevede che tutti gli elementi suscetti#ili di flessione all&interno di un certo costrutto prendano le marche 0i morfemi congruenti1 delle categorie flessionali per le quali marcato l&elemento a cui si riferiscono.

CAPITOLO 6-INTA--I 3.1 6nalisi in costituenti immediati La "inta""i il livello di analisi che si occupa della struttura delle frasi, riguarda cioe come si com#inano fra loro le parole e come sono organizzate in frasi. /ra"e 2 costrutto che fa da unit di misura per la sintassi Pre!icazione 2 affermazione riguardo a qualcosa, attri#uzione di una qualit a un oggetto Ana i"i in co"tituenti i&&e!iati un tipo di analisi che rappresenta le concatenazioni, e in parte le dipendenze, fra gli elementi della frase scomponendola in pezzi piccoli, i costituenti. +sistono diversi modi per rappresentare schematicamente l&analisi di una frase nei suoi costituenti, attraverso "cato e, a #eri etic3ettati i quali prendono in nome di in!icatori "inta%&atici 3.! /intagmi
-inta%&a 2 minima com#inazione di parole che funziona come unit della struttura frasale. " sintagmi sono costruiti intorno a una te"ta 2 classe di parole che rappresenta il minimo elemento che da solo possa costituire sintagma. -inta%&a no&ina e 2 sintagma costituito intorno a un nome. Teoria 7(8arra 2 teoria che individua i diversi ranghi di complessit di un sintagma con l&indicazione di opportune #arre( pi, sono gli apici o le linee sovrapposte che indicizzano il sim#olo di categoria, pi, complesso e dotato di sottolivelli il sintagma interessato. La pri&a c a""e !i principi interna alla sintassi stessa - si tratta delle 'unzioni "intattic3e, riguardano il ruolo che i sintagmi assumono nella struttura sintattica sequenziale della frase. /oggetto, predicato ver#ale e oggetto sono le tre funzioni sintattiche fondamentali. "l "econ!o or!ine !i principi che intervengono nella costruzione ed interpretazione di una frase dato da principi "e&antici che concernono propriamente il modo in cui il referente di ogni sintagma contri#uisce e partecipa all&evento rappresentato dalla frase. $er individuare i ruoli semantici occorre considerare una frase come rappresentazione di una scena o di un evento. Le cate%orie usate per designare i ruo i "e&antici sono - a%ente, il ruolo semantico dell&entit animata che si fa parte attiva che provoca ci) che accade1( paziente 0ruolo semantico dell&entit che su#isce o interessata da ci) che accade1( "peri&entatore 0ruolo semantico dell&entit toccata da un certo processo psicologico1( #ene'iciario 0ruolo semantico dell&entit a vantaggio della quale va a ricadere quanto succede1( "tru&ento 0ruolo semantico dell&entit inanimata mediante la quale avviene ci) che accade1 e destinazione 0ruolo semantico dell&entit che costituisce l&o#iettivo o la meta di uno spostamento1. 6 governare la strutturazione delle frasi , oltre il piano sintattico e il piano semantico, c& quello !e or%anizzazione pra%&atico(in'or&ativa, da qui un&importante distinzione fra la parte della frase che identifica e isola il qualcosa sul quale verte l&affermazione e la parte della frase che rappresenta l&affermazione fatta, l&informazione propriamente fornita, cio fa te&a e re&a.

/ocu" 2 punto di maggior salienza comunicativa della frase, elemento su cui si concentra maggiormente l&interesse del parlante che fornisce la massima quantit di informazione nuova. 'na frase si pu) quindi analizzare secondo quattro diverse prospettive % % % % Pro"pettiva con'i%uraziona e, relativa alla struttura in costituenti Pro"pettiva "intattica, relativa alle funzioni sintattiche Pro"pettiva "e&antica, relativa ai ruoli semantici Pro"pettiva pra%&atico(in'or&ativa, relativa all&articolazione in tema*rema

3.: +lementi minimi di grammatica generativa Gra&&atica %enerativa 2 impostazione teorica particolare dello studio della sintassi che presenta un elevato grado di tecnicit , un tipo di grammatica che intende predire in maniera esplicita e formalizzata le frasi possi#ili di una lingua, e costituita da un lessico 0parole con loro significato e propriet 1 e regole, intese non come leggi, ma come istruzioni da applicare nella generazione di un determinato prodotto. "n grammatica generativa importante la distinzione tra "truttura "uper'icia e - forma sintattica della frase cos@ come appare, in superficie( e "truttura pro'on!a - struttura che la frase ha a un livello soggiacente, retrostante la forma di superficie, che quello a cui avviene la reale interpretazione della frase. 3.3 Oltre la frase La "inta""i !e perio!o un sottolivello di analisi del sistema linguistico, vi sono principi che regolano il modo in cui il sistema linguistico organizza le com#inazioni di frasi, la Coor!inazione si ha quando diverse frasi vengono accostate l&una all&altra senza che si ponga tra esse un rapporto di dipendenza( la -u#or!inazione - si ha quando vi un rapporto di dipendenza tra le frasi in quanto una frase si presenta come gerarchicamente inferiore ad un&altra. Gli elementi che eventualmente realizzano i rapporti di coordinazione o su#ordinazione tra le frasi sono spesso chiamati connettivi o connettori. Le 'ra"i possono essere di tre categorie - avver#ia i - frasi su#ordinate che modificano l&intera frase da cui dipendono( co&p etive - frasi su#ordinate che sostituiscono un costituente nominale maggiore 0soggetto o oggetto1( o re ative frasi su#ordinate che modificano un costituente nominale della frase. 6l di sopra dell&unit frase si riconosce un altro livello di analisi della sintassi, il ive o !ei 9te"ti:) un testo defini#ile come una com#inazione di frasi, per contesto si intende il conte"to in%ui"tico, vale a dire la parte di comunicazione ver#ale che precede e che eventualmente segue il testo in oggetto, sia il conte"to e;tra( in%ui"tico, la situazione specifica in cui la com#inazione di frasi prodotta. Dei""i 2 propriet di una parte dei segni linguistici di indicare, o far riferimento a, cose o elementi presenti nella situazione eHtra%linguistica e in particolare nello spazio o nel tempo in cui essa si situa, in maniera tale che l&interpretazione specifica del valore del segno dipende interamente dalla situazione di enunciazione. 0l , qua1.

E i""i 2 mancanza o omissione, in una frase, di elementi che sare##ero indispensa#ili per dare luogo a una struttura frasale completa, e che sono appunto recupera#ili, per l&interpretazione, dal contesto linguistico 0dove vaiD 0vado1 a casa1. -e%na i !i"cor"ivi 2 elementi estranei alla strutturazione frasale che svolgono il compito di esplicitare l&articolazione interna del discorso 0anzitutto, allora, senti1, servono a conferire coe"ione al testo, istituendovi una rete di collegamenti al di l dei confini delle singole frasi.

CAPITOLO <-E5ANTICA
>.1 "l significato

La parte della linguistica che si occupa del piano del significato la "e&antica, vi innanzitutto una concezione re'erenzia e del significato - visto come un concetto, un immagine mentale, un&idea, processo corrispondente a qualcosa che esiste al di fuori della lingua( e vi una concezione operaziona e, secondo cui il significato funzione dell&uso che si fa dei segni. "l "i%ni'icato !enotativo quello inteso nel senso oggettivo, di ci) che il segno descrive e rappresenta, corrisponde cio al valore di identificazione di un elemento della realt esterna. "l "i%ni'icato connotativo invece il significato indotto, soggettivo, connesso alle sensazioni suscitate da un segno e alle associazioni a cui esso d luogo. -i%ni'icato in%ui"tico 2 significato denotativo I connotativo di un segno -i%ni'icato "ocia e 2 significato che un segno ha in relazione ai rapporti tra i parlanti, in dimensione sociale. Janno "i%ni'icato e""ica e i termini che rappresentano oggetti, entit o concetti della realt esterna, hanno "i%ni'icato %ra&&atica e i termini che rappresentano concetti o rapporti interni al sistema linguistico. Inten"ione 2 insieme delle propriet che costituiscono il concetto designato da un termine E"ten"ione 2 insieme degli individui a cui il termine si pu) applicare >.! Kapporti di significato fra lessemi Le""e&a 2 unit d&analisi minima fondamentale, corrisponde a una parola considerata dal punto di vista del significato( l&insieme dei lessemi di una lingua costituisce il suo lessico, insieme aperto, molto numeroso ed eterogeneo. Kapporti di carattere para!i%&atico O&oni&ia 2 c& tra lessemi che hanno lo stesso significante ma a cui corrispondono significati diversi. Po i"e&ia 2 diversi significati imparentati fra loro e derivati, associati a un stesso significante -inoni&ia 2 lessemi diversi aventi stesso significato Iponi&ia 2 significato del lessema rientra in un significato pi, ampio e generico rappresentato da un altro.

Kapporti di carattere "inta%&atico -o i!ariet$ "e&antica 2 collocazione preferenziale di un lessema rispetto ad un altro, nel senso che la selezione del termine dipendente dall&altro, un significato risulta quindi predeterminato dall&altro. Antoni&ia 2 due lessemi di significato contrario, designano i poli opposti di una scala 0alto*#asso1 Co&p e&entariet$ 2 due lessemi di cui uno la negazione dell&altro 0vivo*morto1 Inver"ione 2 due lessemi che esprimono la stessa relazione semantica vista da due direzioni opposte 0marito*moglie1 -otto"i"te&a e""ica e 2 insieme di lessemi che costituiscono gruppi organizzati di parole, uniti da rapporti di significato Ca&po "e&antico 2 insieme dei lessemi che coprono le diverse sezioni di un determinato spazio semantico, di una data sostanza di significato. -'era "e&antica 2 insieme di lessemi che hanno in comune il riferimento a uno spazio semantico /a&i% ia "e&antica 2 insieme di lessemi imparentati nel significato e significante, parole derivate da una stessa radice lessicale Gerarc3ia "e&antica 2 insieme in cui ogni termine una parte determinata di un termine che nell&insieme lo segue, gli superiore. 0unit di misura del tempo1 "l processo di "po"ta&ento !i "i%ni'icato per eccellenza la &eta'ora. >.. L&analisi del significato - semantica componenziale 'no dei metodi per l&analisi del significato dei lessemi quello della ana i"i co&ponenzia e , si scompone il significato dei lessemi, comparando i lessemi gli uni agli altri e cercando di cogliere in cosa differisce il loro rispettivo significato, in pezzi o unit di significato pi, piccoli. Co&ponenti "e&antici 2 pezzi di significato minimi, propriet semantiche elementari che com#inandosi in simultaneit danno luogo al significato dei lessemi. >.: 7enni di semantica prototipica Prototipo 2 immagine%modello ideale con cui confrontare tutti i mem#ri di una classe o categoria i mem#ri della categoria hanno un grado diverso di tipicit per quel concetto, possono occuparne il punto 'oca e oppure la peri'eria. " concetti hanno in questa prospettiva, una struttura interna proto tipica #asata sulla %ra!ua it$, sulla "ca arit$, piuttosto che sulla cate%oricit$, sul %I invece che sul si,no. 6ltro concetto prototico, il %ra!o !i e"e&p arit$ o #ont$ !i appartenenza di un termine a una categoria. >.3 +lementi di semantica frasale Enunciato 2 frase considerata dal punto di vista del suo concreto impiego in una situazione comunicativa, come segmento di discorso in atto. Connettivi e =uanti'icativi 2 elementi cruciali per l&interpretazione del valore degli enunciati sono anzitutto i connettivi, per esempio molte congiunzioni coordinanti e su#ordinanti.

'n altro a"petto quello pra%&atico che riguarda che cosa si fa, con la produzione di un enunciato, in un determinato contesto situazionale e chiama quindi direttamente in causa l&intenziona it$ del parlante. Gli enunciati prodotti nella normale interazione ver#ale costituiscono, degli atti in%ui"tici, produrre un enunciato equivale a fare contemporaneamente tre cose distinte, tre atti % % 'n atto ocutivo 2 consiste nel formare una frase in una data lingua, una proposizione con la sua struttura fonetica%grammaticale 'n atto i ocutivo 2 consiste nell&intenzione con la quale e per la quale si produce la frase, nell&azione che si intende convenzionalmente compiere dicendo quell&enunciato. 0affermazione%richiesta%promessa%minaccia%invito1 'n atto per ocutivo 2 consiste nell&effetto che si provoca nel destinatario del messaggio, nella funzione concreta effettivamente svolta da un enunciato prodotto in una determinata situazione

0er#i per'or&ativi 2 ver#i che designano un atto illocutivo, che qualora usati alla prima persona del presente indicativo, annullano la distinzione fra contenuto referenziale e atto illocutivo compiuto. Pre"uppo"izione 2 tipo pi, rilevante di significato non detto, non esplicitato ma fatto assumere da quanto viene detto 0vieni al cinemaD Jo mal di testa2no1

CAPITOLO >CENNI DI TIPOLOGIA LINGUI-TICA


?.1 Le lingue del mondo Lin%ua naziona e co&une 2 parlata da gruppi pi, o meno consistenti di parlanti in alcune aree. La maniera principale per mettere ordine in questo coacervo di sistemi linguistici consiste nel raggrupparli in 'a&i% ie Gruppo delle in%ue ro&anze - "taliano, francese, spagnolo, portoghese, romeno "l livello della 'a&i% ia rappresenta il pi, alto livello di parentela ricostrui#ile con i mezzi della linguistica storico%comparativa, che individua le somiglianze fra le lingue come prova della loro comunanza di origine. "n +uropa sono parlate lingue di quattro diverse famiglie linguistiche - "ndo%+uropee, 'raliche, 6ltaiche, 7aucasiche. La tipo o%ia in%ui"tica si occupa di individuare che cosa c& di uguale e che cosa c& di differente nel modo in cui, a partire dai principi generali che governano le in%ue po""i#i i, le diverse lingue storico%naturali sono organizzate. +& quindi connessa con lo studio degli univer"a i in%ui"tici - propriet ricorrenti nella struttura delle lingue, sia sotto forma di invarianti necessariamente possedute dalle lingue in quanto tali sia sotto forma di un repertorio di possi#ilit a cui le lingue si rifanno in maniera diversa l&una dall&altra. Tipo in%ui"tico 2 insieme di tratti strutturali in armonia gli uni con gli altri, equivale a un raggruppamento di sistemi linguistici con molti caratteri comuni ?.! ;ipologia morfologica

'n primo modo di individuare tipi linguistici diversi e di classificare quindi tipo logicamente le lingue #asato sulla morfologia, e pi, precisamente sulla "truttura !e a paro a, si distinguono quattro tipi morfologici. 'n primo tipo dato dalle in%ue i"o anti, una lingua isolante una lingua in cui la struttura della parola la pi, semplice possi#ile - ogni parole tendenzialmente composta da un solo morfema. 'n secondo tipo dato dalle in%ue a%% utinanti, una lingua agglutinante una lingua in cui le parole hanno una struttura complessa, sono formate dalla giustapposizione di pi, morfemi, che danno luogo a una catena di morfemi lunga. 'n terzo tipo morfologico dato dalle in%ue ' e""ive, una lingua flessiva una lingua che presenta parole internamente a##astanza complesse, costituite tendenzialmente da una radice lessicale semplice o derivata e da uno o anche pi, affissi flessionali che spesso sono morfemi cumulativi, veicolando pi, valori grammaticali assieme e assomando diverse funzioni. $roprio per la caratteristica di riunire pi, significati su un solo morfema flessionale e di fondere assieme i morfemi rendendo spesso poco trasparente la struttura interna della parola, tali in%ue vengono chiamate 'u"ive. 4el tipo &or'o o%ico ' e""ivo si distingue un "ottotipo 9intro' e""ivo:) caratterizzato dal fatto che i fenomeni di flessione avvengono anche dentro la radice lessicale, come l&ara#o. "l quarto tipo morfologico dato dalle in%ue po i"intetic3e, una polisintetica una lingua che ha una struttura della parola molto complessa, formata da pi, morfemi attaccati assieme, presenta la peculiarit che in una stessa parola possono comparire due o pi, radici lessicali, morfemi pieni( sono chiamate spesso anche incorporanti proprio a indicare la sistematicit con cui il complemento diretto incorporato dalle radici ver#ali. ?.. ;ipologia sintattica 'n secondo criterio per classificare le lingue in tipi linguistici #asato sulla sintassi e precisamente sull&or!ine #a"ico dei costituenti principali della frase. " costituenti sintattici fondamentali presi in considerazione sono il soggetto 0/1, il ver#o 0F1 e il complemento oggetto 0O1. Principio !i Prece!enza 2 principio secondo il quale il soggetto, data la sua prominenza e priorit logica, deve precedere l&oggetto Principio !i A!iacenza 2 principio per cui O e F devono essere contigui, in ragione della loro stretta relazione sintattico%semantica e della dipendenza diretta del primo dal secondo. 'n risultato importante della tipologia dell&ordine dei costituenti sta nella constatazione che esistono chiare correlazioni tra l&ordine #asico dei costituenti maggiori di frase e l&ordine degli elementi in altri tipi di costrutti. /u queste #asi si sono ela#orati degli univer"a i i&p icaziona i principi generalmente validi che collegano tra loro le posizioni di diversi elementi nella frase e nei sintagmi. Lin%ue 0O 2 che costruiscono a destra, con l&ordine in termini logici operando*operatore Lin%ue O0 2 che costruiscono a sinistra, con l&ordine in termini logici operatore*operando Er%ativit$ 2 parametro tipologico che coinvolge morfologia, sintassi e semantica e che riguarda l&organizzazione dei sistemi di casi che traducono in superficie i ruoli semantici connessi al ver#o.

+sistono lingue che assegnano una marcatura diversa di caso al soggetto a seconda che esso sia soggetto di un ver#o transitivo o intransitivo, chiamate in%ue er%ative perch8 attri#uiscono una particolare rilevanza alla funzione o ruolo semantico dell& agente. /i pu) quindi distinguere tra lingue "u#?ect(pro&inent come quelle indo%europee, specie le europee occidentali( lingue topic(pro&inent che non costruiscono le frasi secondo lo schema soggetto%predicato ver#ale, ma piuttosto secondo lo schema topic(co&&ent isolando il tema in prima posizione( lingue sia su#Lect%topic%prominent che possono marcare un costituente, soggetto o oggetto con le particelle posposte.

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