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LA STAMPA
SABATO 28 APRILE 2007
PAGINA I

TUTTOlibri
SETTIMANALE
LEGGERE
GUARDARE
ASCOLTARE
NUMERO 1561
ANNO XXXI
tuttolibri@lastampa.it

Un vero applauso è quello che fa Adriano Sofri, sul PERSONAGGI ANTEPRIMA DIARIO DI LETTURA
FULMINI «Foglio», agli applausi dei congressisti in platea per
NICO ORENGO
lo scioglimento, a Firenze, dei Ds. Come un novello Longanesi Intellettuali I «fuochi»
nico.orengo@lastampa.it Roland Barthes, eccolo dissertare sul valore
dell’applauso, da quello «preventivo», a quello
e i Gassman nuovi filistei di Ronconi
Un editore Succubi della Il regista di
L’APPLAUSO «intermedio» a quello «finale», mentre sul palco
sfilano i più o meno eminenti del partito. Come un
e una famiglia gente, non Fahrenheit 451
E’ UN
lettore di spartiti, un Lévi-Strauss dei suoni, un
Cipputi del Reparto Presse, Sofri declina il suono
del lungo requiem, come un Salieri pacificato, che
di mattatori illuminano più per Montaigne
REQUIEM sa che anche i Mozart smettono di respirare. MARCENARO-D’AMICO P. III E V FUREDI P. VII GUERRIERI P. XI
Disegno di Ettore Viola

Polemica A Milano il festival Officina Italia ANTONIO


SCURATI
«scrittore borghese». Riconciliato con
la società se non con se stesso, beato,
Il borghese è l'uomo che ha tro- compiaciuto, comodo. Al giro del XXI
Scurati, l’organizzatore, replica a Piperno: vato una sedia. Così parlò, a metà '800,
Victor Hugo. Per questo motivo, è sem-
secolo, lo scrittore sembra aver trova-
to una sedia. E ci si è seduto.
«La letteratura non è inutile quando è sovrana» pre esistito un romanzo borghese ma
mai uno scrittore borghese. Almeno
Se rispolvero il vecchio arnese ideo-
logico della polemica antiborghese è
non mentre scriveva. Se mi si passa la perché sono stato tirato in ballo da

SCRITTORE
boutade, stando a Hugo, un vero scrit- Alessandro Piperno in un articolo, ap-
tore non scrive mai da seduto. parso ieri su L'Espresso, nel quale si so-
O, almeno, ciò è rimasto vero fino a stiene l'inutilità della letteratura. L'ine-
qualche tempo fa. Lo scrittore, come fi- dito verrà letto il 4 maggio a Milano nel
gura distinta nell'ambito delle profes- contesto di un nuovo festival letterario
sioni intellettuali, nasce proprio - Officina Italia - da me organizzato

NON ESSERE
nell'800, con il delinearsi del «campo (www.officinaitalia.net). Forse è per
letterario». Dapprima, questo nuovo questo che Piperno, nel sostenere che
soggetto serve gli interessi di classe la letteratura non è mai servita a nien-
della borghesia all'apice del suo trion- te, mi parodizza nelle vesti di un rabbi-
fo: le fornisce un capitale culturale, no delle lettere che, con prediche per-
uno strumento di autorappresentazio- secutorie, lo richiama alla responsabili-

UN SERVO
ne con il romanzo, un discorso di legitti- tà sociale di ciò che va scrivendo. Ac-
mazione. Molto presto, però, scaricato colgo volentieri la polemica personale
dalla borghesia, al cui mercantilismo è come espediente per drammatizzare
superfluo, quando non d'intralcio, lo uno scambio di idee. Piperno ricorre al
scrittore passa all'antagonismo socia- repertorio classico del disimpegno: az-
le. Viene marginalizzato e per questo zeramento della coscienza storica (le
fa del margine la propria collocazione cose sono sempre andate così), appa-
d'elezione. Si separa dal corpo sociale - rentamento della letteratura ai lussi
la sua «sacralità» è funzione della sua spirituali (la letteratura condivide la su-
Si terrà a Milano dal 3 al 5 maggio «Officina Italia, un «festival della crea- In alto, disegno separatezza - per poterlo sottoporre a blime irrazionalità della passione amo-
tività letteraria» curato da Antonio Scurati e Alessandro Bertante. Tra di Ettore Viola critica costante. Per più di un secolo e rosa), autodissacrazione dello scrittore
gli ospiti di questa prima edizione, si confronteranno: Roberto Saviano e con i ritratti mezzo ogni scrittore sarà, perciò, il ve- (la letteratura come patologia psichi-
Carlo Lucarelli, Alessandro Baricco e Gabriele Salvatores, Luciano Can- di Pasolini leno del suo ambiente sociale. Ma ne sa- ca), autocommiserazione crepuscolare
fora, Pietrangelo Buttafuoco e Alessandro Piperno (per info: www.offici- e Nabokov, rà anche l'antidoto, proprio grazie alla («la letteratura è un ripiego per infelici
naitalia.net). Scurati propone nel contempo per Bompiani la nuova colla- emblematici sua strutturale anti-socialità. che il tempo ha cronicizzato in vizio»).
na «Agone», per «riportare lo spirito agonistico nel campo culturale». Pri- duellanti Passata la buriana della lotta per la
mi titoli: All’ordine del giorno è il terrore di Daniele Giglioli, Lo stato dell’ar- per Scurati Storia, l'onda di riflusso del secolo ap-
te di Andrea Kerbaker, In difesa di Darwin di Telmo Pievani. e Piperno pena estinto lascia sulle nostre rive lo p Continua a pagina II
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Agenda Tuttolibri
SABATO 28 APRILE 2007
II LA STAMPA

SCRIVERE A LA RUPE
LA POSTA DI CARLO FRUTTERO Carlo Fruttero, Tuttolibri-La Stampa, via Marenco 32, 10126 Torino cf@fruttero.net
TARPEA
Questi macchinazioni sensazionali da svelare, volito di molto, la gente è diventata tori (Adelphi), raccolta di saggi e arti- LUCIO
CALPURNIO BESTIA
ma poi tanto tutti questi svelamenti «pubblico», e il pubblico si rivolge allo- coli che il grande inventore di Barney
finiscono sempre con la frase «forse ra a misteri di più facile accesso, chia- dedica a svariati argomenti. Tra i
CHANDRA
misteri... non sapremo mai». Basta!
Arrigo Tenetti, Padova
miamoli romanzeschi o romanzati. E
dunque nulla di ciò che ci viene raccon-
tato sarà più credibile, dietro ci sarà
quali un'inchiesta (per un settimana-
le) presso i massimi misteriologi
d'America, veri professionisti della SI SCHIANTA
Gentile signor Tenetti, per uno scrit-
AL SUOLO
sempre un complotto, una congiura doppia, tripla, quadrupla verità, ac-
Caro signor Fruttero, spero di non tore è diverso, se concludesse con quel- più o meno cervellotica, più o meno im- chiappatori di fantasmagoriche coin-
offenderla col dirle che mi rivolgo a lei la frase i suoi «misteri» nessuno li leg- penetrabile. Di questa brama di rivela- cidenze tra la Cia, i Rockfeller, la ma-
in quanto esperto di «misteri». Quelli gerebbe. Ma capisco il suo accorato zione esempio recente è successo del fia, i mormoni, Hollywood, i dischi vo-

I
che lei ha scritto mi hanno sempre dato «basta», anche se non so bene come ri- Codice da Vinci, 40 o 50 milioni di copie lanti, i corpi astrali, Wall Street, il Va- l primo romanzo di
gran piacere... Ma tutti questi misteri sponderle senza cadere nella nes-so- di quello che è in sostanza la storia di ticano e così via all'infinito. Da anni Vikram Chandra aveva
che ritornano continuamente in ballo ciologia decaffeinata. Un tempo, mi pa- un colossale, millenario complottone. (da Barney) non leggevo una cosa co- almeno tre qualità. Il ti-
mi hanno proprio un po' rotto. E la re, era la religione a ricordarti di esse- Se tutto questo la infastidisce le sì esilarante, nonché impressionante, tolo («Terra rossa e
morte di Lady D, e il suicidio di Marilyn e re tu stesso un mistero, circondato da consiglierei un piccolo ma miracolo- dato che già nel 1990 Richler aveva vi- pioggia scrosciante»),
l'assassinio di Moro. So bene che innumerevoli misteri dallo scarafaggio so antidoto, un libretto di Mordecai sto con prodigiosa lucidità dove «il una stupenda edizione car-
giornali e tv sono sempre alla ricerca di in su. Forse un tale sentimento s'è affie- Richler intitolato Un mondo di cospira- pubblico» stava andando a parare. tonata e illustrata (Instar li-
bri) e un incipit invitante,
sebbene vagamente marque-
ziano: qualcosa come «la
mattina in cui uccise la ti-
gre bianca…» eccetera. Ora
che è uscito il romanzo nu-
PROSSIMAMENTE mero due, Lucio Calpurnio,
che crede di aver imparato

Q
uest’anno sono ar- Buzzolan, Martino Ferro. ri di punta della «casa» che ad andare a colpo sicuro, lo

PORSEI
rivati, come sem- Mentre tra i finalisti era sta- approderanno anche alla Fie- ha acquistato e letto parten-
pre da tutt’Italia, ta segnalata, nel lontano ’89, ra di Torino con i loro nuovi li- do da due certezze: il titolo e
220 testi, «la no- la Tamaro dei bellissimi rac- bri. L’olandese Cees Noote- l’edizione. Il titolo è brutto:
stra continua dun- conti della Testa tra le nuvole, boom, il più celebre, ripresen- «Giochi sacri». L’edizione è

E BACI
que ad essere una posizione seguita poi da Rocco Brindisi ta Perduto il Paradiso, viaggio della Mondadori, scontata,
privilegiata: possiamo en- e Vladimiro Bottone, Paolo tra Brasile e Australia e tra con copertina viola e oro
trare in un mondo letterario di Paolo e Placido Di Stefano, sogno, illusione e realtà di una blandamente pretenziosa.
ancora sommerso, un mon- Leonardo Pica Ciamarra e al- donna-angelo; lo svedese Per La terza certezza, e cioè che

AL CALVINO
do della narrazione paralle- tri, tutti entrati nelle scude- Olov Enquist Il libro di Blan- il quarantaseienne indiano
lo a quello ufficiale, a quello rie di grandi e medi editori. che e Marie: protagoniste, nel- Chandra, trascorrendo par-
edito...», sintetizza Delia Fri- la Parigi primo ’900, la scien- te della sua vita in Califor-
gessi, ispiratrice e presiden- PLOT BUONI, MA... ziata Marie Curie e l’allieva di nia, avesse rapidamente ce-
te del Premio Calvino giun- La lunga esperienza consente Charcot Blanche Wittman, duto all’onanismo immagi-
to alla sua ventesima edizio- a Delia Frigessi una riflessio- entrambe bruciate tanto dalle nifico, è sfumata in tre ri-
ne dando la vittoria ex ae- ne sui lavori appena esamina- MIRELLA radiazioni quanto dall’ardore ghe. Quelle, appunto, dell’in-
quo per il 2007 al romanzo ti: «Notevole la struttura nar- APPIOTTI della loro ricerca sulla miste- cipit: «Un volpino di Pome-
La regina dei porsei del venti- rativa delle opere premiate; riosa natura dell’amore; l’al- rania bianco di nome Fuffy
settenne bresciano France- in generale trame forti, ben tro svedese, Bjorn Larsson, volò giù da una finestra del
A un bresciano e a una napoletana la vittoria ex aequo
sco Peri, il quale racconta in orchestrate, presenza sem- beniamino anche dei nostri quinto piano del Panna, un
prima persona «le inquietu- pre notevole delle donne. del Premio letterario giunto alla ventesima edizione: lettori per il suo pirata Long caseggiato nuovo di zecca
dini di un giovane studioso Quanto ai temi, quasi comple- 22 le opere in gara, tra i vincitori delle passate stagioni John Silver, arriva con Biso- ancora circondato dalle im-
che, nella difesa di un maia- ta scomparsa della fantascien- Mastrocola, Fois, Carabba, tra i «segnalati» anche la Tamaro gno di libertà, autobiografia palcature degli imbianchi-
le, simbolo della sopravvi- za e del giallo. Prevalenza del- che è anche saggio; infine Ka- ni». Il volpino si schianta al
venza dell’universo contadi- la dimensione privata, scarso der Abdolah, l’iraniano esule suolo, fra studentesse adu-
no, trova rifugio da purtroppo l’interesse (a diffe- politico in Olanda autore tra il nate sul marciapiede. Esce
un’astratta visione del mon- renza del 2006) per la realtà resto di Scrittura cuneiforme, poco sangue ma parecchia
do» e ai racconti Dai un ba- sociale e politica del nostro in Ritratti e un vecchio sogno, materia grigia. Lassù, die-
cio a chi vuoi tu della napole- Paese». Aperti sul mondo so- romanzo molto singolare am- tro la finestra, l’autodefini-
tana ventiquattrenne Giusi no invece i concorrenti al se- bientato in Sud Africa, tra vi- ta mamma del cagnolino im-
Marchetta dove l’ambiente condo traguardo del Calvino, vi e morti in un «vagabonda- pugna un coltello con lama
sociale, anche il mondo del- il Premio Biocca per il repor- re» poetico, reale e interiore di diciotto centimetri e si fa
la camorra, entrano «in una tage, vinto da Valeria Rossi dal passato al futuro, dalla no- contro il marito quadrupe-
visione straniante della vita con il suo «diario» dalla Tan- stalgia al desiderio, nella cul- dicida. Però il recensore si
contemporanea». zania. Evidentemente oggi ri- tura, antica e moderna di Oc- può incaponire. E infatti
sulta meno arduo parlare de- cidente e Persia. esulta già a pagina tredici:
EDITORI IN CACCIA gli altri piuttosto che di noi. Come si vede scrittori ad una parete del commis-
«Gli aspiranti scrittori san- IPERBOREA IN FESTA sempre «in itinere», nono- sariato di Mumbay cam-
no di trovare qui un’apertu- Compie vent’anni anche la stante il forte legame con le peggia un ritratto alto due
ra che non è funzionale al- piccola qualificatissima editri- loro terre d’origine o d’acqui- metri di Sai Baba. Illusio-
l’industria culturale». La ce milanese di Emilia Lodigia- sto che sarà sottolineato a lu- ne. Poche righe sotto ecco
storia del premio letterario ni cui dobbiamo l’incontro glio all’Idroscalo milanese, un secondo ritratto, di Gu-
italiano meno pubblicizzato (160 titoli in catalogo), sem- per chiudere in bellezza in lo- ru Gobind Singh, che aveva
conferma queste parole, i pre di ottimo livello e capace ro onore, dalla musica di vari un motto un po’ meno poli-
due giovani vincitori parto- di offrire più d’una scoperta, gruppi venuti dai ghiacci nel- ticamente corretto: «Tu al-
no per un’avventura che ci con la letteratura contempo- la festa «Ragnarock» che nel- zerai la spada se sarai un
ha dato talenti come la Ma- ranea dei Paesi nordici. La la mitologia nordica signifi- giusto». Anche al pregiudi-
strocola, ormai affermatis- «celebrazione» avviene nel ca anche «caduta degli dei». zio c’è un limite. Chandra è
sima, Fois e la Montruc- modo più consono con il bre- In perfetto stile Lodigiani, l’erede di Tom Wolfe.
chio, Fileno Carabba, Dario ve tour di alcuni tra gli scritto- appassionato e ironico.

Lo scrittore non sia un servo ebreo, estetizzante ed edoni-


sta, che nel secondo dopo-
guerra accumula fortune ille-
genza del mondo, agone nel
quale lo scrittore scende per
la lotta. Nella sua stessa ne-
Ma la letteratura è quella be-
stemmia, caro Alessandro.
Una bestemmia fervente. Pi-
cite dopo aver rimosso la tra- vrosi d'uomo, d'altronde, lo perno trova il suo campione
una sorta di incarnazione del cifica reintegrazione dello gedia del suo popolo, conside- scrittore legge la diagnosi cli- in Nabokov, il parnassiano,
p Segue da pagina I
nuovo idealtipo di «scrittore
borghese», con tanto di servi-
scrittore all'ordine sociale,
qualunque esso sia, e una pie-
rato alla stregua di un imba-
razzante parente povero - il
nica del proprio tempo. L'au-
toesilio dello scrittore sull'or-
l'inutilista. Lolita sarebbe un
grande romanzo d'amore che
Tutto questo, però, va a zi sui suoi luoghi di svago na identificazione con l'ordi- cui universo mentale è il re- lo della società non deve esse- ha avuto il merito di chiudere
maggior gloria dello scritto- esclusivi e cravatte abbinate ne simbolico delle logica cul- gno del kitsch, un cosmo da re cuccia ma pulpito: lì è la in bellezza la tradizione occi-
re: un «palpito di eroismo» ai calzini. Lo trovo significati- turale dominante. Come dire: cui il male è del tutto assente fonte della sua autorità a par- dentale dell'amore romanti-
accompagna l'intrinseca mo- vo perché, come tutti sanno, accoglieteci, amateci, diverti- non perché sia stato estirpa- lare di essa e contro di essa. co, giunta al capolinea «nell'
ralità della letteratura che, la superiore ideologia del ce- tevi con noi, fateci guadagna- to ma perché ne è stato Antonin Artaud proclamava: abitacolo d'una macchina all'
pur rifiutandosi di distingue- to borghese è proprio l'utilità re un sacco di soldi; perché espunto. Ma al Piperno ideo- io sono un uomo che ha molto interno della quale si sfidano
re il bene dal male, si «confi- a ogni costo: l'utilità, l'effica- tanto noi scrittori siamo inuti- logo dell'inutilismo cripto- sofferto. Poi però aggiunge- all'ultimo sangue Humbert e
guri come tensione verso cia, la capacità che le cose li, dunque innocui, non possia- borghese vorrei dire che non va: ed è per questo che ho di- la sua ninfetta». Sottoscrivo,
l'autentico». hanno di funzionare, di pro- mo far bene ma non possiamo ci si può limitare ad afferma- ritto di parlare. caro Alessandro, non ho biso-
Ora, al di là del fatto che durre reddito, l'autocrazia nemmeno far male, lasciateci re l'inutilità della letteratura, Tutte queste cose lo scrit- gno di opporti altri campioni.
l'autenticità - come Samuel del successo sono l'unico me- ai nostri giochini e non vi re- bisogna anche testimoniarne tore Piperno le sa ma l'ideolo- Va bene Nabokov. A patto di
Johnson ebbe a dire del pa- tro di valore per la cultura cheremo nessun disturbo, le l'antiutilità, la disfunzionalità go le dimentica. «La letteratu- ricordare che, come insegna
triottismo - è spesso l'ultimo borghese. Stando così le co- nostre piccole trasgressioni radicale, il suo essere irreden- ra non serve a niente», ripete. Denis De Rougemont, nella
rifugio delle canaglie (e non se, o la letteratura non vale verbali sfiateranno in flatus ta e irredimibile, sconsolata, D'accordo. Ma solo se il ver- tradizione Occidentale, l'amo-
mi riferisco certo a Piperno niente perché inutile o la tesi vocis, siamo dei bambini che disturbante piuttosto che bo «servire» significa «essere re romantico non è un insulso
ma, per esempio, agli spac- della sua inutilità è anti-bor- piangono, siamo dei bambini conciliante, struggente piut- servo di». La letteratura non sdilinquimento, non uno
ciatori mediatici di real tv, ghese. Oppure, terza posizio- che cercano l'applauso del pa- tosto che compiacente. E' ve- serve perché è sovrana. squittio ma una protesta con-
reality show etc. etc.), trovo ne, questa confessione d'im- pà mentre fanno la cacca. ro: la letteratura ha sempre A testimone dell'inutilità tro un mondo regolato dal
significativo che a farsi pala- potenza, questa professione Considero Piperno un au- preso partito per l'infelicità. della letteratura, Piperno male. Un mondo contro il qua-
dino dell'inutilità della lette- di inutilità sono, in verità, del tentico scrittore, dunque non In ogni epoca. Ma la sua infeli- chiama la suprema autorità le la brama di assoluto degli
ratura sia proprio chi, in se- tutto funzionali, sono utili e gli farò il torto di confonderlo cità non è ripiego, non esten- della morte. Dinnanzi a essa, amanti si scontra con furia
guito al successo del suo ro- redditizie per chi le pronun- con il suo protagonista, Bepy sione di una nevrosi ma eser- dice, tornano più utili una ereticale. E vale anche per la
manzo d'esordio, è divenuto cia, perché agevolano una pa- Sonnino - un commerciante cizio di una specifica intelli- preghiera, o una bestemmia. letteratura.
NA

Il personaggio Tuttolibri
SABATO 28 APRILE 2007
LA STAMPA III

Anniversari Scompariva cinquant’anni fa, nel 1946 aveva fondato una


IL LIBRO
casa editrice: «La miglior cosa è non fare nulla che mi leghi alla politica»

LONGANESI FURIOSO:
I LIBRI NON SONO SAPONI
ANDREA UNGARI
GIUSEPPE
MARCENARO
Un conservatore
Il 1˚ febbraio 1946 Leo Lon- scomodo. Leo
ganesi, con il finanziamento dell'in- Longanesi dal fascismo
dustriale Monti, fondò una casa edi- alla Repubblica
trice. Proveniva dalle esperienze LE LETTERE
giornalistiche dell'Italiano e di Om- pp. 120, €12,50
nibus che, a diverso peso e misura,
avevano fornicato e baruffato col re- Leo Longanesi scompariva
gime mussoliniano, all'ombra del cinquant’anni fa. In questo libro,
quale erano nate e defunte. Andrea Ungari, docente di Storia
«Ho preferito dedicarmi alle edi- comparata dei sistemi politici
zioni - scriveva il 7 luglio 1946 a Gio- europei presso l’Università
vanni Ansaldo - perché in questi ulti- «Luiss-Guido Carli», ne tratteggia, in
mi tempi ho capito che la miglior cosa particolare, la figura di editore.
è non fare nulla che mi leghi alla politi-
ca… Ho già visto molti di quelli che ci
volevano fucilati venire a chiedere di grandi menzogne non passano soltan-
pubblicare un libro». E, sconsolato, to nei bilanci dello Stato, ma anche tra
concludeva: «La nuova classe dirigen- i libri. Scriveva con sarcasmo il 14 lu-
te è talmente cretina…». glio 1946: «Le orme di Mussolini saran-
Longanesi, a cui non andava be- no ricalcate. L'errore mio fu credere
ne nessuno, ripartiva dunque per che Mussolini inventasse. Non inven-
una nuova avventura editoriale: tava nulla… Voglio dire che Mussolini
Ansaldo, Furst, Montanelli, consi- non era in testa al corteo, ma in coda».
glieri e collaboratori; ma anche Quando nel 1946 Longanesi scelse
Cecchi e Moravia, questi però sol- di farsi editore erano tempi di tensio-
tanto nei primi tempi. ne e di curiose revisioni.
Quella che sembrava una curiosa A quella contingenza editoriale
resa delle armi, un exit dal dibattito Andrea Ungari ha dedicato un inte-
politico, nella realtà, per Longanesi, ressante libro che ricostruisce la sto-
si trattava semplicemente di rico- ria di alcuni fatti e fa capire, con do-
minciare. Magari cambiando il mez- cumenti inediti, cosa successe nel
zo: il libro piuttosto che il periodico, campo agli albori della Repubblica.
anche se a quello gli fu impossibile ri- Il nuovo editore aveva bisogno de-
nunciare. Pubblicò infatti, quasi subi- gli scrittori. I letterati italiani, salvo
to, una specie di «voce interna» del rarissime eccezioni, a vario titolo e
mondo editoriale che chiamò Il Libra- misura, si erano coinvolti col fasci-
io. L'agitato Leo non si sarebbe però smo. Non è poi una novità, da sempre
sognato, lo aveva nell'istinto, che un lo scrittore ha la vocazione del corti-

Non gli andava bene Dal fascismo alla Repubblica,


nessuno, finita la guerra «l’errore mio fu credere che
ripartiva con Ansaldo, Mussolini inventasse. Non
Furst e Montanelli inventava nulla… Non era in
come consiglieri Longanesi, «Disegno decorativo», collage a acquarello («il Borghese», a. VI, n. 12, Milano, 25 marzo 1955) coll. Naldini, Treviso testa al corteo, ma in coda»
suo giornale uscisse algido, rivestito Incitava Giovanni Ansaldo, sapen- «giudice della dignità del cliente», né si da ricostruire, materialmente e moral- giano. Bisognava però salvare la fac-
di snobistico distacco; che avesse, co- do di trovare una perfetta corrispon- pretende di riconoscere nel venditore mente e che, soltanto in apparenza, si cia. Benedicendo, nel nome della paci-
me nelle intenzioni dichiarate, l'uni- denza: «Mi mandi due cartelle e mezzo di libri «il disprezzo orgoglioso per tut- era scrollata venti anni di fascismo dal- ficazione, Togliatti li aveva assolti tut-
co fine di informare sulla produzione nella quali si parli del mestiere del libra- te le concessioni ai gusti nuovi del pub- le spalle. Era un Paese che viveva di ti. Nacque la nuova frontiera della let-
della propria casa editrice: l'house io o qualcosa di simile: che so, un profi- blico». Il cambio di pelle del «lettore» un diffuso dibattito politico, illusoria- teratura italiana. La condizione posta
organ della Longanesi & C, con sede lo di vecchio libraio, oppure com'erano in «consumatore» è una rivoluzione co- mente innovatore. Al fondo gli italiani è nota: tutti mondi e vocati all'orga-
a Milano in via Borghetto al numero un tempo i librai…». E Ansaldo scrive- pernicana alla rovescia. Tra lettore e non riuscivano a fare a meno del pro- nizzazione di un nuovo consenso.
5, dove a Longanesi non sfuggì un va. Ma, scetticamente, si illudevano en- mantrugiatore di carta una differenza prio passato. Nostalgici di tutto, era Fu allora che Longanesi pubblicò i
«fantasma del passato». «Mi hanno trambi. Forse prevedevano un tempo, fortunatamente c'è ancora. come se gli avvenimenti li avesse pri- suoi pamphlets moral-politici: Parlia-
detto che Carlo Rosselli abitava so- quello in cui viviamo noi, dove il «letto- Longanesi, come il Giano bifronte, vati dell'autobiografia. Longanesi os- mo dell'elefante, In piedi e seduti, Il desti-
pra il mio ufficio». In quei giorni oc- re» è diventato «consumatore». Non è guardava contemporaneamente al servava il divenire con scettico distac- no ha cambiato cavallo, Ci salveranno le
cupava un appartamentino della me- certo il caso di scomodare Erasmo passato e al futuro. Guardava a un'Ita- co. Gli italiani hanno bisogno di qualcu- vecchie zie? e Una vita. Furono letti co-
desima casa Elio Vittorini. quando guardava al libraio come al lia uscita dalla guerra, dove tutto era no che li governi, ingannandoli. Le me un dolente sguardo verso il passato
Il Libraio, costola di Omnibus, al- regime. In realtà, rivolti agli italiani,
meno dal punto di vista grafico, era erano la constatazione che in questo
l'annuncio inconscio di quel che da lì paese non è necessario cambiare go-

“In Italia, mai essere poveri diavoli”


a poco sarebbe stato Il Borghese. verno per dare una coscienza civile a
Con il suo curioso distacco, Il Li- un popolo. Si era vagheggiato che vent'
braio, nella realtà, agitava la sotterra- anni di dittatura avessero indotto qual-
nea polemica sul significato del libro, che ostinato a lavorare in silenzio. Il fu-
sulla letteratura, sul recupero del turo della letteratura era affidato, a
senso del passato attraverso la scrit- Pubblichiamo passi di lettere inedite scritte stessi errori di un tempo. Già li = 10 agosto 1946 detta di qualcuno, a capolavori nasco-
tura. E nelle intenzioni si rivolgeva a Giovanni Ansaldo da Leo Longanesi ripetono… Ho tenuto duro due anni: tutti “… i lettori non amano mai sapere la sti, «condannati alla clandestinità dal
prevalentemente a quella che un = 26 luglio 1945 mi facevano offerte, da Giustizia e verità… Ormai l'unico libro che tiranno». Ma i cassetti erano vuoti.
tempo era una strana e ambita pro- “… Inoltre vorrebbe mandarmi anche due Libertà ai comunisti. interesserebbe sarebbe quello di «Da essi non è uscito che qualche erro-
fessione: quella del libraio che già, in cartelle e mezzo… una rievocazione “… Il lavoro sarebbe questo: consigliere Mussolini, un diario del quale si parla re di ortografia e di sintassi».
quel remoto secondo dopoguerra degli uomini di un tempo, come sa della casa editrice, scrivere dei pezzetti molto e che nessuno riesce a trovare. La corsa a perdifiato di Longanesi
sembrava avviata verso una inevita- scrivere lei. A parte le ho mandato un di presentazione dei volumi, un Federzoni poi con quelle stupide ebbe un teatrale esito. Morì improvvi-
bile infungibilità, e che già aveva as- libro da leggere per sapere se è buono”. articoletto o due al mese nel bollettino memorie ha rovinato il mercato. Quel che samente il 27 settembre 1957. A suo
sunto caratteri diversi da quelli che = 7 luglio 1946 che facciamo (Il Libraio sta per uscire), il pubblico vuol sapere oggi non si riesce modo era rimasto giovane. Uno stra-
aveva in mente Longanesi, romanti- “… A Milano ho trovato un socio, rivedere qualche traduzione e consigliare a scoprirlo, forse qualche libro allegro… no anarchico se era andato senza riu-
camente. «Fare il libraio - scriveva il simpatico e molto per bene, ricco, che mi qualche volume da pubblicare… Sono “Le ho fatto spedire Die Krone e Am scire a saldare i conti con un paese a
15 agosto 1946 - era un tempo una no- ha messo a disposizione molti soldi… Ho d'accordo con lei Clausura et Webstuhl des Lebens di Elisabeth cui aveva cercato di indicare le buone
bile professione e i librai costituiva- preferito dedicarmi alle edizioni perché silentium…”. Bergstrand Puolsen. Mi dica cosa ne maniere, senza riuscirvi. Tra i molti
no una categoria a sé, molto selezio- in questi ultimi tempi ho capito che la = 1˚luglio 1946 pensa di Dhiel: Histoires bizantines; lo ricordò Ennio Flaiano: «Era il più
nata… Un tempo andare in libreria miglior cosa è non fare nulla che mi leghi “… Con l'andar del tempo ne vedremo di Therry: Recits des temps merovingiens; vivace e sincero di tutti. Non so quan-
era qualcosa di molto diverso da og- alla politica e che in Italia non bisogna tutti i colori…”. Cromwell, Corrispondenza e discorsi; to “fasto”, quanta polemica ci fosse
gi… Il libraio non era un personaggio mai "essere poveri diavoli", come diceva = 1˚novembre 1946 Sombart: Le borgeois…”. nella sua attività, ma era buono. Mai
comune, come un commesso dell' Talleyrand… Gli anni passano, il mondo “I veri signori sono sempre in confidenza = 25 agosto 1946 “personale” nei suoi rancori, né ma-
Upim… Nelle librerie accade quello sembra spezzarsi, ma, alla fine, le regole con la morte, a differenza dei plebei… “A parte le ho fatto spedire un nostro fioso. Ammirava l'intelligenza degli
che accade nelle farmacie, dove si della nostra vita sono sempre le Altri argomenti sono Come si lasciano le volumetto: veda di cavarne un articolo altri, ha fatto molto per molti. Lo ri-
vendono i prodotti già confezionati… stesse… Più i giorni passano più ci si donne. Come si portano le corna… Cosa per il Libraio. Si tratta di un libro di cordo per la semplicità con cui a Mila-
La colpa non è del libraio. È dei clien- accorge di aver avuto ragione e di averla ne pensa di ristampare I Mille di Bandi? memorie spagnole, molto bello, che le no nel dicembre del '46 mi disse
ti i quali acquistano i libri come i sa- avuto anche quando credevamo di aver Quali vecchi libri italiani lei crede si piacerà: Avventure de capitano Alonzo “Perché non mi scrive un romanzo?”.
poni, dopo aver ascoltato alla radio torto… La nuova classe dirigente non ha possano ristampare? Non si trovano de Contreras. Vedrà che tempi e che Mi misi a ridere ma lui diceva sul se-
la pubblicità di una certa marca». nulla di nuovo da dire: ripeteranno gli autori nuovi, oggi!”. personaggi”. rio. Lo scrissi. Era Tempo di uccidere».
NA

Narrativa italiana Tuttolibri


SABATO 28 APRILE 2007
IV LA STAMPA

Enzo Siciliano
è scomparso
gime fascista, cosa che lo rende
vulnerabile in un ambiente già Abate-Carlotto Dal Nord-Est re, in cui tutti ci ritroviamo vitti-
me di polli thailandesi al clo-
l’anno scorso permeato di torbidi intrighi e se- ramfenicolo ridotti a «sanissimi»
Scrittore grete conflittualità. alla Sardegna, verso una brutta fine hamburger, pasta col marchio
e critico, Proprio la cooperativa è il suo italiano ricavata da grano duro

LA TAVOLA
ha a lungo tallone d’Achille, il campo più faci- canadese di categoria 5 inquina-
diretto le per chi vuole colpirlo e rovinar- to da ocratossina, merendine per
la rivista lo, nella sua reputazionee nei suoi bambini fabbricate con ovopro-
«Nuovi beni. Saverio non manca di appro- dotti che trasformano in poltiglia

QUESTA
Argomenti» fittarne con la sua partecipazione alimentare uova rotte, ammuffi-
diretta. Nella Cassa, grazie a una te e invase da parassiti e via de-
firma falsificata, si verifica un gustando.
grosso ammanco, e Gabriele, per Il romanzo è inquietante per-

DISCARICA
risarcirlo e proteggere i contadini ché ci mette di fronte a una real-
dal dissesto, è costretto a cedere tà di cui non è più neppure lecito
al cognato una parte dei terreni dubitare, in un mondo di peren-
appartenenti alla moglie. Saverio ni, inspiegabili influenze intesti-
ottiene così una piena rivalsa con- nali fuori stagione. Mi fido di te è
tro la nascita irregolare e con le a questo punto un refrain genera-
ricchezze acquistate può aspira- lizzato, che partendo da una re-
re alla mano di una facoltosa ere- Quello mota hit di Jovanotti percorre
Enzo Siciliano «La vita obliqua», ditiera. Più nessuno gli imputerà
la sua posizione di bastardo.
di Abate
e Carlotto
tutto il romanzo con toni sarca-
stici, poiché tutti coloro che si fi-
Tutto potrebbe ridursi a una è un libro dano di Gigi Vianello vanno in-
l’estremo omaggio alla sua terra afosa storia di famiglia, a percor- aperto contro a una brutta fine, e il no-
si disuguali, in cui l’autore si tro- sulle infinite stro rapporto di fiducia con gli

INVIDIA
va a parteggiare con il colto e civi- possibilità spot dei prodotti di qualità d'ora
le maestro di scuola. Anche lo di avvelenarci in poi ci lascerà perlomeno dub-
sfondo storico, per quanto acre, mangiando biosi. Ma il romanzo, al di là dei
non sembra apparire così decisi- segnali d'allarme che lancia con

E SANGUE
vo nello svolgimento dei fatti. lecito sarcasmo, è innanzitutto
Ben altro peso e significato eser- una storia nera alla Carlotto, in
cita invece la ’ndrangheta che, cui il protagonista, messo alle
passata indenne nel cambio di re- strette dalle circostanze, elimina

DI CALABRIA
gime, rivela la sua ossessiva pre- gli elementi di disturbo - in que-
senza con minacce, ricatti, coltu- sto caso la donna incinta di un po-
re incendiate, ammazzamenti a tente politico sardo che minaccia
colpi di lupara. Accade infine che di rivelare la loro relazione - spe-
a esserne vittima sia Saverio, rando di continuare a godersi i
l’uomo di successo, in una sorta benefici della fidanzata Bianca e
di scambio paradossale con il già del locale che le ha messo in pie-
mondiale all’avvento del fasci- segnato Gabriele, che si trova ad vo romanzo che Carlotto ha idea- di, «Chez Momo», in cui non cor-
smo, ma con arretramenti fino al- essere meno appetibile perché to con Francesco Abate, promet- re il rischio di avvelenarsi. Torna
l’età borbonica che segnalano, impoverito e frustrato. Il potere tente narratore cagliaritano già ad avvelenarlo il passato che arri-
proiettandolo nel futuro che è no- mafioso come protagonista espli- autore del delizioso Ultima di va in Sardegna dal Nord-Est, e
stro, il succedersi dall’una all’al- cito ed occulto del romanzo. campionato. da qui in poi solo la scaltrezza e
tra generazione di una difficile, Siciliano ama la Calabria, ne Diremo subito che il protago- l'istintiva genialità criminale riu-
sconfortanteeredità. corteggia il dialetto, ne accarez- nista di questo nauseante - non sciranno a salvare il detestabile
Saverio è il figlio bastardo di za paesaggi e stagioni. Si abban- certo in senso letterario - roman- Vianello da una fine certa.
un ricco possidente della piana di dona anche a pensose riflessioni zo a quattro mani ricorda assai L'ironia di Abate e il disincan-
Sant’Eufemia. E’ questa sofferta sui costumi che allignano in quel- da vicino quello di Arrivederci to senza mezze misure di Carlot-
condizione di «mulacchio» a con- le terre: sugli slanci generosi che amore ciao, libro fondamentale di
centrare ogni suo interesse e a Carlotto nel delineare le dinami- «Mi fido di te»:
p Enzo Siciliano
dettargli una, sia pure perversa,
coerenza di comportamenti. Ogni
Un bastardo alla ricerca p Francesco Abate
che isteriche del nostro tempo.
Stesso fascino ambiguo - qui ca- una storia nera,
p LA VITA OBLIQUA altra passione si esaurisce in lui di una piena rivalsa p Massimo Carlotto ratterizzato da una eterocromia un manager criminale,
p
p
MONDADORI, pp. 207, €17
ROMANZO
rapidamente, lo riconsegna alla contro la nascita p
p
MI FIDO DI TE
EINAUDI, pp. 175, €14
alla David Bowie - stessa faccia
una multinazionale
sua naturale abulia, in cui fermen- tosta, stesse velleità ambiziose di
ta una sfrenata sensualità. Così, si irregolare, la mafia far soldi fregando il prossimo e del degrado sociale
arruola volontario sul fronte del- protagonista occulta arrivando anche al delitto, se si
LORENZO l’Isonzo, salvo imboscarsi quando SERGIO tratta di salvarsi il culo. Vianello to trovano un punto d'incontro
MONDO PENT
sente odore di polvere; si lascia se- si accompagnano all’ombrosità, è manager di se stesso, una multi- quasi perfetto per regalarci una
Nella narrativa di En- durre dalle spavalderie dell’arditi- al rancore, alla paura, al «fosco Non c'è nessun altro nazionale del degrado sociale storia che avvince e ci fa odiare
zo Siciliano la Calabria ha una smo e dal primo fascismo, ma sen- coraggio», all’egoismo, infine al scrittore in Italia come Massi- riassunta in un unico individuo tutti i personaggi in maniera
posizione di spicco, in cui gioca- za compromettersi con le spedi- sentimento velato di malinconia mo Carlotto, in grado di creare che, dopo una storiaccia messa equivalente, e che lancia un allar-
no le ascendenze familiari e il zioni punitive e il nuovo ordine. di chi sente oscuramente orfano personaggi tanto detestabili da parte con diabolica astuzia in me finora forse sottovalutato, in
confronto, sollecitante per un in- Professa invece un persisten- e quasi bastardo della storia. E’ quanto concreti nella loro arro- Veneto, si ritrova a gestire im- un mondo che si rincorre e che è
tellettuale di vocazione illumini- te livore e una oscura invidia per l’arresa malinconia da cui è ten- ganza tritatutto, emblematici mensi patrimoni nel campo della sempre più difficile tenere sotto
stica, con una realtà impervia, il cognato Gabriele. Che intanto tato Gabriele che, sopravvissuto di uno stile di vita che ruota so- sofisticazione alimentare. controllo. Aprite la bocca, masti-
prigioniera di condizionamenti ha la colpa di essere sposato alla a tante prepotenze e disinganni, lo ed esclusivamente attorno al Ed è proprio qui che la perfi- cate, ingoiate e poi sperate che le
ancestrali. Quel mondo chiuso e sua sorellastra Rosina, discenden- «si rinchiuse fra i suoi libri con- potere del dio denaro. Il nostro dia - o la documentata obiettività sostanze in aggiunta al vostro
immobile, che già sembrava im- te legittima della famiglia. Come sumando i giorni fra la poltrona Paese in perenne via di defini- - di Abate e Carlotto, scatta co- prosciutto D.O.P. abbiano un ef-
plodere in modo esemplare nel- se non bastasse, Gabriele è mae- e la loggia da cui vedeva il mare, zione è purtroppo sempre più me una molla a colpire le nostre fetto cancerogeno a lunga distan-
le pagine di un lontano romanzo stro elementare mentre Saverio è il profilo di Stromboli e la morbi- affollato di trafficoni disposti a piccole certezze quotidiane: i det- za. Nel frattempo godetevi i dia-
come Diamante, torna a intor- pressoché analfabeta, ama legge- da figura di Capo Vaticano so- tutto per una bella vita comoda tagli con cui gli autori mettono in bolici benefici di questo romanzo
mentire La vita obliqua, il libro re buoni libri e, godendo della fi- spesa nella foschia». La lettera- e firmata, anche se non tutti ar- risalto le infinite possibilità di av- schietto e cattivo, con un finale
che Siciliano ha consegnato al- ducia dei compaesani, è diventato tura che, nell’asprezza dei tem- rivano - per fortuna, ma può di- velenarci a tavola convinti di ave- aperto a nuove prospettive delit-
l’editore alle soglie della morte. il disinteressato responsabile di pi, diventa una risorsa di verità, pendere anche dal caso - ai ver- re nel piatto prodotti di prima tuose, poiché l'impunità è un'al-
La vicenda si svolge negli an- una Cassa rurale. Per di più si mo- nutrimento ai sogni più limpidi tici della nefandezza come Gigi scelta, diventano un libro aperto tra malattia incurabile del no-
ni che vanno dalla prima guerra stra refrattario ai proclami del re- sospesi nell’incerto domani. Vianello, protagonista del nuo- sulla globalizzazione del malaffa- stro tempo.

Teobaldi Consuetudini, abitudini se, la città sempre riconosci- soprassalti locali. Lei dice sa attraverso i ricordi di Tilde
GIOVANNI
TESIO
bile e mai del tutto esplicita «sciaganito» e «rinsegoliva». che si sente difettiva e piena di
Creature un po' stra- dei romanzi di Teobaldi, che Lei dice «sbighi» e «sbregare» inadeguatezze, ma che parla
e linguaggi di un microcosmo ne, ma non troppo. Creature da lì - un po' come Gianni (tanto che alla fine l'autore ha dei suoi quarant'anni di lavoro
che interpretano una normali- D'Elia - parte per ogni sua pensato bene di accompagna- - tra dramma e commedia -

NEL MANICOMIO tà sfuggente e che si caricano


di una loro esemplarità un po'
sghemba. Ma solida. Ma per-
umana e poetica ricognizio-
ne. La città dei due pentago-
ni: quello grande delle mura
re il suo romanzo con un glos-
sarietto intitolato «La lingua
di Tilde»). E il suo dire stesso
con concreta pietà. I medici, le
suore «cappellone», le altre in-
fermiere, la guerra, i tedeschi,

LA VEDOVA suasiva. Come Tiziano Rossi


detto Tizio nel romanzo La di-
scarica. Come il magistrato
costruite dai Della Rovere, e
quello piccolo, che ospitava
appunto il manicomio.
trova negli impasti idiomatici
il ruvido andare dei suoi respi-
ri, che sono - in definitiva - i
lo sfollamento, i matti, i lavori
dei «Tranquilli» e delle «Tran-
quille», la cucina, la biblioteca,

SBRIGA E SBREGA Pietro Carbonara nel roman-


zo La badante, entrato in finale
al premio Strega. E ora questa
Un doppio microcosmo
che conferisce verità al tutto
in un dissimulato gioco di ris-
suoi respiri narrativi.
Non è un caso che lei dica
sempre di sé che non sa rac-
la sua vita privata, il marito
Delfo, che imbocca un mestie-
re redditizio, la figlia Floriana,
vedova, Tilde Manentini in Ga- pecchiamenti. Ma anche un contare («è fatica peggio che con cui ha difficoltà di comuni-
velli, nel romanzo Il mio mani- legame con consuetudini e dare lo straccio»). Né è un ca- cazione, tutto un pezzo di sto-
comio, che Paolo Teobaldi ha abitudini e linguaggi in cui so che dica di non saper rac- ria d'Italia visto da una speco-
p Paolo Teobaldi appena pubblicato - come i s'impasta una narrazione fat- contare alla figlia Floriana. la doppiamente marginale.
p IL MIO MANICOMIO due precedenti - da e/o. ta di accelerazioni e décala- Tilde è una donna che vie- A vincere non è - beninteso
p e/o, pp. 186, € 15,50 Il manicomio di Tilde non ge. La stessa linea spezzata, ne dal basso, una donna che - l'aneddotica di un'istituzione
p ROMANZO è «suo» perché ci stia ricove- con cui il romanzo si chiude, ha fatto una vita grama, un totale né il localismo di un
p Paolo Teobaldi, nato nel 1947 a
Pesaro, dove insegna, ha esor-
rata, ma «suo» perché ci ha arieggia le sbiecature sternia- padre mai visto, condannato mondo piccino, ma la saggez-
dito da e/o nel 1998 con il ro- vissuto un'intera vita come ne del Tristram Shandy senza all'ergastolo e morto all'isola za che spira dalle parole di Til-
manzo «La discarica». Sempre infermiera. E' lei a racconta- per altro impedire alla storia di Capraia, una madre di cui de, la consapevolezza retro-
per i tipi di e/o ha pubblicato re con la sua vita la vita del di fluire - o meglio ancora di le resta attaccata una specie spettiva di un'esistenza vissu-
nel 2004 «La badante. Un amo- manicomio prima che la co- disporsi - in una sua pur sal- di vergogna, un'esistenza ta con dignità, la scoperta di
re involontario», finalista al siddetta legge Basaglia (che tabeccante continuità. stretta e molti lavori alle spal- un passo sretoricato che dà
Premio Strega. Tilde deforma in Pazzaglia) La voce di Tilde si nutre di le prima di diventare infer- senso ad un segreto destino di
ne decretasse la fine. dialetto, è impastata di oralità, miera «per il manicomio». cui è la vita - nella sua unicità -
Il fondale è quello pesare- è intinta in un italiano pieno di La vita del manicomio pas- a dettare la musica e il ritmo.
NA

Ritratto Tuttolibri
SABATO 28 APRILE 2007
LA STAMPA V

Gotha del teatro Il lessico famigliare PAROLE


di Paola, figlia del mattatore Vittorio IN CORSO
GIAN LUIGI

GASSMAN
BECCARIA

QUANDO
UN LIBRO E’
CHE TRIBU’ FUNGIBILE

L
a nostra lingua, co-
me le altre del resto,
contempla l'uso di
termini speciali che
MASOLINO al di fuori del setto-
D’AMICO
re specifico di solito non ven-
«Quando il nonno ha i capelli io IL LIBRO gono usati. I medici stanno in
scappo». Si capisce, i bambini non voglio- prima linea, hanno parole lo-
no sorprese, vedere i genitori o altri pa- ro: penso a discrasìa, un gre-
renti prossimi cambiare aspetto li allar- cismo, «cattiva miscela» vor-
ma. La piccola Paola Gassman non face- rebbe dire, e nel settore il ter-
va eccezione, e quando la portavano nei mine indica una grave altera-
camerini dei suoi illustri congiunti («le ca- zione nei tessuti organici;
sette di nonno e zia») assisteva preoccu- penso all'aggettivo beante
pata a metamorfosi che non capiva. Quel- (il «vaso beante», cioè aper-
la volta, aveva cinque anni, che mancan- to, spalancato, adattamento
do un piccolo interprete tentarono di con- del fr. béant); e a massivo,
vincerla a sostituirlo salendo sul palco- un francesismo, fr. massif
scenico, oppose un rifiuto irremovibile, («iniezioni massive»). Si trat-
malgrado sua madre le facesse scherzo- ta di «tecnicismi collaterali»,
samente la lista dei parenti cui compor- vale a dire parole che sono
tandosi così mancava di rispetto. PAOLA GASSMAN proprie della professione o
Quei parenti erano infatti il Gotha del Una grande famiglia della disciplina, ma che a dif-
teatro di prosa italiano. Suo padre, lo san- ferenza dei tecnicismi specifi-
no tutti, fu l’attore di maggior spicco del-
dietro le spalle ci non sono indispensabili al-
la sua generazione. Lui non era figlio d’ar- MARSILIO, pp.284, € 16 la precisione, rispondono
te, in compenso la madre di Paola lo era a Vittorio Gassman (al centro) con Diletta D’Andrea e la figlia Paola piuttosto all'esigenza stilisti-
josa. Nora Ricci, nata Eleonora, era figlia ca di «mantenere al discorso
di Renzo Ricci, come dire il Gassman pri- qualche compagnia di giro come avrebbe rare suo nonno Renzo Ricci, così consa- oltre a gestirlo sarebbe riuscita addirittu- settoriale un certo grado di
ma di Gassman, e di Margherita Bagni, la voluto nonno Renzo, ma diplomandosi al- crato alla vita di sogno del comico da rifiu- ra a farlo congedare anzitempo dall’eser- specificità e di separatezza ri-
quale a sua volta era praticamente figlia l’Accademia d’Arte Drammatica, e, do- tarsi di recarsi alle urne per esprimere cito. Il suo energico padre tedesco, calato spetto al linguaggio comu-
di Ermete Zacconi, come dire il Gassman po, esercitando la professione come un una preferenza politica («un artista ap- in Italia a piedi per cercarsi una moglie, ne» (Luca Serianni, nel suo
prima di Ricci e di Gassman. Praticamen- mestiere e non come una ricerca di glo- partiene a tutto il suo pubblico»)? Paola come in una fiaba, era morto quando lui volume sul linguaggio medi-
te perché era figlia di Ines, moglie di Zac- ria più o meno effimera; e conquistando- ce ne racconta il retroterra, figlio di ferro- aveva solo quattordici anni. Vittorio era co, ne cita un bel po'): vedi
coni, e di un suo precedente marito, di si una solida posizione nel firmamento te- vieri fiorentini filodrammatici, e qui cala stato un bambino timido e gracile, cui il urine invece di urina, seve-
professione suggeritore; ma il grande Er- atrale italiano, non senza sposare lei pu- un asso, una ventina di pagine in cui il padre e poi la madre avevano trasmesso ro, complicanza; e aspetti di
mete l’aveva allevata e amata come sua. re, ça va sans dire, dei colleghi eccellenti, sommo istrione iniziò (e purtroppo non una straordinaria forza di volontà, fino al microsintassi come il da cau-
Con l’adorata Ines aveva avuto poi, oltre prima e brevemente Luciano Virgilio, continuò) una impagabile autobiografia, punto di autoplasmarsi completamente; sale («edema da malnutrizio-
a due maschi scombinati, una figlia attri- quindi, stabilmente, Ugo Pagliai. che si ferma al suo ingresso in arte, tra l’al- ma nel fondo sarebbe rimasto vulnerabi- ne» e non «causato da»), l'a
ce, ossia la zia (anzi, prozia) di Paola, Er- Il libro di Paola è irresistibile, anche tro con la descrizione delle spese che un le, e alla lunga avrebbe pagato lo sforzo di modale («a decorso lento»,
se potrà deludere un certo tipo di appas- una ostentata estroversione con il più «a carattere epidemico»).
Non si parla quasi affatto sionato del teatro, che vorrebbe sentir ri-
evocare spettacoli memorabili e carrie-
Il bisnonno Ermete Zacconi oscuro di tutti i mali. Mentre chiude tante
partite col proprio passato, la sua primo-
Vengono poi i giuristi, per i
quali sono fungibili (res fun-
di spettacoli memorabili re trionfali. Qui di teatro in questo senso una figura che aleggia genita riflette su questo in pagine commo- gibiles) le cose che si possono
e carriere, anche se quasi non si parla quasi affatto, anche se quasi nella vecchia casa di Viareggio venti, non meno di altre dove fa il punto sostituire l'una all'altra, per
tutti i personaggi descritti, e non sono col rapporto, singolare ma sempre uma- esempio due copie uguali di
tutti i personaggi descritti pochi, vivono stabilmente la vita del pal- piena di cimeli, dove l’autrice nissimo, tra Vittorio e i suoi altri figli così un libro. Ai giuristi appartie-
vivono la vita del palcoscenico coscenico. Il fatto è che malgrado la sag- trascorse memorabili estati eterogenei, l’americana Vittoria avuta da ne esternare «dire, esprime-
gezza e la serenità che l’hanno sempre Shelley Winters (alle cui chiassose nozze re, manifestare, dichiarare»,
nes, nome inconsueto che, apprendo qui, contrassegnata (io la conosco da cin- novizio doveva affrontare per procurarsi ebraiche egli partecipa eroicamente mal- francesismo penetrato in ita-
derivava dalla fusione di quelli dei genito- quant’anni) e che possono apparire qua- il guardaroba indispensabile (due frac, grado un feroce attacco di depressione), liano nell'accezione giuridica
ri, appunto Ermete e Ines. Separatosi da si soprannaturali date le circostanze del- uno smoking, tenute da città, tenute da Alessandro figlio di Juliette Mayniel, Jaco- di «far conoscere la propria
Margherita Bagni, Renzo Ricci convisse la sua nascita e formazione, Paola non caccia...). Molto legato alla figlia Nora, Ric- po figlio di Diletta D’Andrea. volontà». Provvide il Presi-
a lungo con, e finalmente sposò, la delizio- ha molto da dire sul teatro a chi il teatro ci sarebbe stato spesso chiamato in causa Ma non c’è solo privato in questo libro, dente Cossiga nel '90 a pro-
sa Eva Magni, che ci ha lasciati da poco a non conosca già. Un nonno che si dipin- come arbitro delle furiose litigate tra lei e che dopotutto parla di persone pubbliche muoverne larga circolaziome.
novantasei anni, ancora lucida e spirito- geva la faccia e si metteva una parrucca il suo aitante marito Vittorio, che l’aveva per loro elezione. Nessuno vorrà perdersi, Anche la critica ha spesso le
sa come quando recitava al suo fianco. diversa ogni settimana non le piaceva, sposata ventitreenne (lei aveva vent’an- per esempio, la vivace, accattivante de- sue parole: è passato da poco
Apprendo inoltre che, tanto per allar- ma d’altro canto quello era il suo unico ni), specie quando costui secondo tradizio- scrizione del bisnonno Zacconi, il vecchio di moda campire, che dalla
gare il fulgidissimo clan, era cugino di nonno disponibile, così come gli altri era- ne la cornificò con la primadonna della mattatore che Paola non ha fatto in tem- critica d'arte («collocare una
Ricci anche il primo, fugace marito della no i suoi parenti, e tutti facevano la stes- compagnia. Nora era intelligente, colta e po a conoscere di persona ma la cui pre- figura in uno sfondo o cam-
sublime Rina Morelli. Quanto a Paola, sa cosa. Non restava che accettarla in ironica, come dire la peggiore compagna senza nella vecchia casa di Viareggio pie- po») passa alla critica lettera-
malgrado quella sana reazione dell’infan- quanto naturale e inevitabile, e oggi che possibile per un attore bisognoso di sentir- na di cimeli, dove la bambina passò tante ria, per indicare il personag-
zia sarebbe ovviamente diventata attri- ci racconta come andò, lo fa con umori- si continuamente rassicurato e approva- estati, aleggia con una forza che smenti- gio che è collocato a risalto in
ce, ma seguendo strade regolari e moder- smo ma anche con un enorme affetto. to. E Vittorio veniva da un’infanzia iper- sce il vecchio adagio secondo cui il ricordo un dato ambiente.
ne, ossia non facendo l’apprendistato in Come si poteva, d’altro canto, non ado- protetta da una madre incombente, che di un attore di teatro morirebbe con lui.
NA

Narrativa straniera Tuttolibri


SABATO 28 APRILE 2007
VI LA STAMPA

Juli Zeh
è nata a Bonn
ma complesse variazioni sul be-
ne e sul male. E nonostante l'età Hariharan «Il tempo dell’assedio», do di Basava un apologo dell'
uguaglianza intercastale.
nel 1974 Julia Zeh domina la materia con Attaccato con violenza dai
Esordì una prosa densa e complessa, se un docente «denigra» l’induismo fondamentalisti, che gli devaste-
con «Aquile con una maturità che non ha pa- ranno l'ufficio all'università, non

MA BASAVA
e angeli» ri tra i giovani scrittori tedeschi difeso dalle autorità accademi-
e che, se mai, rischia di trasfor- che, che si preoccupano solo di
mare il romanzo in un modello sopire, Shiv esce dal suo stato di
mentale, in un esperimento. Die- passività e reagisce non ceden-

NON SCENDA
tro c'è il teorico della possibilità, do, spinto a ciò dalla presenza e
il maestro Robert Musil, autore dall'azione della giovane Meena
molto caro alla Zeh. Inoltre l'am- e dai suoi compagni, tutti studen-
biente scolastico e l'inquietante ti di sinistra, nella migliore tradi-

DAL TRONO
amicizia fra la giovanissima Ada zione universitaria di Delhi.
e il compagno Alev di origine egi- Come è lecito aspettarsi, un
ziana richiamano in modi diver- sottile e virtuale legame erotico
si Il giovane Törless. Poi certo la si intreccia tra l'anziano profes-
Zeh ci mette del suo e costruisce sore e la giovane studentessa,
personaggi affascinanti e impro- un desiderio inespresso ma co-
babili: con una testa da filosofi stante da parte di lui, che si me-
su un corpo da adolescenti. Lo sciovinismo scola e si confonde con la deci-
Juli Zeh «Gioco da ragazzi»: Sono i giovani a guidare il ro-
manzo. I Bonnie & Clyde di un li-
induista,
analizzato
sione di resistere al ricatto fon-
damentalista e alla cedevolezza
ceo dove gli stessi docenti, al di nel romanzo di accademica. Tuttavia Shiv, sbal-
a Bonn i pronipoti dei nichilisti là delle beghe interne, sono vitti- Githa lottato da una riunione o da un'
me dell'esistenza, come il profes- Hariharan, intervista televisiva all'altra, ri-

AL LICEO
sore di storia Höfi, alla ricerca di relega al ruolo mane sullo sfondo, più una figu-
un equilibrio impossibile, o il po- di stranieri ra di pretesto che il protagoni-
lacco Smutek oggetto di ricatto e intrusi tutti sta vero e proprio di una ribel-
sessuale da parte della coppia. gli altri lione contro la violenza ideologi-

BONNIE
Lui, Alev, un impotente Mefisto- ca e materiale dai fondamentali-
fele, un guru che incanta i com- sti. Nonostante tutto, non rie-
pagni e mette a punto una stra- sce a superare la differenza che
tegia della persecuzione basata lo separa dalle ragazze, di modo

& CLYDE
sull'istinto del gioco, cioè la con- che la sua rivolta assume una di-
vinzione che l'uomo dia il meglio mensione tutta interiore, di
di sé in una situazione coatta. sommessa e riacquistata digni-
Su questa strada Ada è di- tà, e soprattutto di superamen-
sposta a seguirlo: seduce l'incau- to del ricordo ossessivo legato
to Smutek mentre Alev fotogra- alla figura paterna: il padre, mi-
fa la scena. Un ricatto che non litante indipendentista ormai
giovane scrittrice (è nata a nasce per odio o per denaro, ma za straniera, soprattutto ma deluso dalla nuova India, scom-
Bonn nel 1974), presentando la paradossalmente per liberare la non solo musulmana. parve durante un viaggio.
sua opera d'esordio, Aquile e an- loro vittima da una situazione di È in tale rete vischiosa che ri- Finalmente ci arriva dall'In-
geli, che ebbe grandi riconosci- letargo esistenziale, da ogni ri- mane intrappolato, nel bel ro- dia un romanzo denso e lineare,
menti da pubblico e critica otte- tuale chiusura. Smutek dovrà manzo Il tempo dell'assedio di Gi- immune da stravaganze di tra-
nendo numerosi premi. Del re- avere rapporti con Ada secondo tha Hariharan, Shiv Murthy, un ma narrativa, non prolisso ma
sto la ventottenne Zeh non era tempi prescritti: un folle gioco ingrigito professore universita- articolato su una linea sottile e
insolita ai primati: nel 1998 era costellato da possibili punizioni rio di storia antica, adagiato con delicata d'introspezione, senza
stata la migliore laureanda in di- e sanzioni che spingono l'uomo a dolce pigrizia nella routine pol- tuttavia tralasciare l'analisi at-
ritto internazionale di tutta la uscire da se stesso, a imporsi verosa di una «Open Universi- tenta e rigorosa di uno dei mag-
Sassonia. Un caso ghiotto per i delle decisioni. Una situazione ty», ossia di un'università in cui giori problemi dell'India con-
media che non tardarono a defi- inaccettabile, patologica che si insegna a distanza. Due avve- temporanea: lo sciovinismo in-
nirla «signorina prodigio». scatena alla fine la violenza del nimenti sconvolgono, durante duista, Hindutva, il modo di es-
p Juli Zeh Come già il giurista Ber- docente. Alev viene pestato, la p Githa Hariharan un lunga assenza della moglie, sere induisti, che relega al ruo-
p GIOCO DA RAGAZZI nhard Schlink, di una buona ge- cosa si scopre, finisce in tribuna- p IL TEMPO DELL'ASSEDIO la sua vuota vita tranquilla: ospi- lo di stranieri e intrusi tutti gli
p traduzione di Madeira Giacci nerazione più vecchio, anche la le. E per i «pronipoti dei nichili- p trad. di Maria Grazia Cini ta in casa una studentessa, ami- altri, siano essi musulmani, cri-
p FAZI Zeh non ha difficoltà a concilia- sti», che si sono abbeverati fret- p IL SAGGIATORE ca di famiglia, immobilizzata da stiani, sikh o parsi.
p pp. 493,€19,50 p pp. 824, €15
p ROMANZO
re il diritto con la letteratura; an- tolosamente con le massime di p ROMANZO
un'ingessatura, e un suo fascico- A tanta intolleranza, il cui
zi proprio la sua preparazione la Nietzsche, non c'è palcoscenico lo didattico cade sotto la mira di emblema è la distruzione della
spinge a indagare su giustizia e migliore per demonizzare un' un gruppo fondamentalista, che moschea moghul sorta sulle
morale e a lasciare nei suoi ro- idea di giustizia e di morale che lo accusa di distorcere il passa- presunte rovine del palazzo di
manzi uno spiraglio aperto sui la nostra società inquina con to e di denigrare l'induismo, at- Rama, si unisce la difesa a di-
LUIGI disastri della storia e le contrad- una buona dose d'ipocrisia. ALESSANDRO taccando il brahmanesimo e il stanza dei privilegi castali. Infu-
FORTE MONTI
dizioni del mondo. L'amore fra il Juli Zeh ha costruito una sistema delle caste. ria oggi la polemica sulle quote
Che gioventù è mai giovane Max e Jessie, figlia di un complessa metafora, fra abissi Tra revisionismo e po- Oggetto della contesa è un riservate nell'amministrazione
questa, verrebbe da dire. Intel- trafficante di droga, in Aquile e di trasgressione e amoralità, litical correct scrivere di storia argomento altamente specia- pubblica e nelle scuole alle co-
ligenti e perversi, defilati e ag- angeli si sviluppa sullo sfondo con questo romanzo di formazio- oggi è come attraversare un lizzato, almeno per noi occi- siddette classi arretrate. Si
gressivi. Attori in un piccolo della guerra dei Balcani e alla ne. Quell'istinto di gioco, che al- campo minato, pronto a esplo- dentali: la vita di Basava, poe- spiega in tal modo nel romanzo
microcosmo, che implode per i Bosnia la scrittrice ha dedicato trove Ada definisce l'ultima for- dere in ogni momento. In Italia ta mistico e uomo di Stato del la violenta reazione alla lettura
loro stessi complotti e li trasci- ultimamente un reportage. Del ma felice di esistenza per la no- è la Resistenza, in Francia l'in- Karnataka medievale, la cui fi- ugualitaria di Basava e, per inci-
na nell'abisso. Sono Ada e resto anche l'intera vicenda dei stra specie, non è altro che il de- terpretazione ufficiale, tra- gura è stata di fatto divinizza- so, al criptico paragone che as-
Alev, una coppia di adolescen- ragazzi del liceo Ernst-Bloch di siderio di riscoprire pulsioni smessa ai libri di testo, data al- ta, come fondatore di una set- simila, nel giornale fondamen-
ti in un ginnasio-liceo di Bonn, Bonn richiama con inesorabile non alienate, un frammento di li- lo schiavismo e al periodo colo- ta shivaita, i virashaiva o linga- talista, Shiv a Mandal: costui è
i protagonisti dell'intenso ro- radicalità il tema della violenza bertà fuori dal turbinio della vio- niale, in India la riscrittura fon- yat, considerata da alcuni ete- il giudice che nel 1990 diede ini-
manzo di Juli Zeh, Gioco da ra- e del terrore, mentre lontano in- lenza. Lo ricorda il finale, in cui damentalista, secondo i canoni rodossa rispetto all'induismo zio alla politica dei sussidi e del-
gazzi, pubblicato con successo furia la guerra in Iraq. Ada e Smutek si riappropriano xenofobi dell'ideologia hindu- vero e proprio, e ancora oggi le quote riservate nei confronti
in Germania nel 2004 e ora di- L'anima della giurista sugge- di un sentimento. Forse un gio- tva, della storia passata in mo- molto attiva e litigiosa. Di tale degli intoccabili (scheduled ca-
sponibile presso Fazi editore. risce alla scrittrice non solo una co troppo pericoloso per una do da celebrare le glorie dell'in- setta, il nostro Shiv mette in stes), dei tribali e degli «arretra-
Lo stesso che lanciò da noi la riflessione su diritto e giustizia, manciata di speranza. duismo contro ogni interferen- luce l'aspetto libertario, facen- ti» (other backward classes).

Abbiamo trovato uno che si


Memoria Il diario di un disertore si ripete. Finché un giorno, chiusi in sacchi di plastica, i ca-
FERDINANDO
CAMON
portava un braccio». mentre la bambina s'avvicina, porali americani fanno wre-
Full Metal Jacket di Si fanno molte scoperte, leg- perde la testa: la testa si sbri- stling: si azzuffano col sacco di
Kubrick era tratto da un li- gendo il libro. Quelle scoperte in guerra per «Bush, Dio e famiglia» ciola come un fungo. Una raffi- plastica, e dal rumore del cor-
bro: Hasford Gustav, Nato che, leggendo i servizi degli in- ca gliel'ha segata. Lui fraterniz- po che c'è dentro deducono la
per uccidere (in Italia, Bompia-
ni). Un libro mediocre, scrit-
to male, senza sprint. Ma au-
viati di guerra, non saltano mai
fuori. E si capisce. L'inviato ve-
de il mondo militare come si
SOLDATO IN IRAQ zava, ma i suoi compagni no.
In riva all'Eufrate, Key va
di guardia su una jeep, e vede
propria potenza. Lui, Key,
prende parte a più di 200 per-
quisizioni, sempre di notte: lui
tentico (era il diario di un ma-
rine), e in qualche punto più
forte del film: nel libro c'è an-
presenta. Qui l'autore è un sol-
dato, e descrive il mondo mili-
tare come è: anzi, come lui lo
SCOPRE DI ESSERE per terra i corpi di quattro ci-
vili iracheni, senza testa. E'
una notizia che abbiamo senti-
è l'artificiere, fa saltare la por-
ta col tritolo, entrano di corsa,
e portano via, ammanettati,
che il «tagliatore di piedi», il
marine che, quando la sua
squadra ha fatto fuori un
fa. E questo è il punto. Lui s'è
arruolato per fare un servizio
diverso. Quando scopre cosa
LUI IL TERRORISTA to spesso, nei tg: civili iracheni
decapitati. Da chi? ci chiedeva-
mo. Da iracheni terroristi, pen-
tutti i maschi alti più di un me-
tro e cinquanta. Sono gli uomi-
ni poi finiti ad Abu Ghraib e a
vietcong, gli taglia un piede e gli chiedono, cosa gli ordinano, savamo. Anche Key pensa co- Guantanamo. A stabilire la col-
se lo porta via in un sacco. scappa. Ma non ha salvezza. E' sì. Ma non vede terroristi ira- pa è questo: sono più alti di un
Ora ecco qui un libro simi- scappato nel 2006, in questi poveri. Vista dall'esercito, minuto, imponendo un'altra cheni, nei paraggi. Vede solda- metro e cinquanta. Dovrebbe
le: Joshua Key, Il racconto del giorni sta nascosto in Canada, l'America è una Sparta in cui a gerarchia: prima c'è l'eserci- ti americani, che con le teste essere la bonifica dei nemici.
disertore (a cura di Lawrence ma il Canada non gli dà il sog- combattere non vanno gli spar- to, poi Dio, poi la famiglia. Sic- decapitate inventano una par- E' il seme che li moltiplica.
Hill, traduzione di Costanza giorno, prima o poi l'esercito tiati, ma gli iloti. L'arruolato come l'esercito è comandato tita di calcio. Per noi, i decapi- E' per questo che Key
Rodotà, Neri Pozza editore, degli Stati Uniti lo riacciufferà. può mettere per iscritto che si da Bush, la gerarchia diventa: tatori sono terroristi. Anche scappa. Scappa nella fami-
pp. 230, €15). Scritto male, in La lunga storia di questo ci- arruola per fare il saldatore e Bush, Dio, famiglia. per Key. E allora ecco la sco- glia, e poi scappa con la fami-
stile burocratico, ma forte, vile-soldato-combattente-poli- costruire ponti, ma poi si ritro- L'ordine principale dice: perta, che mette fine alla possi- glia, sperando di recuperare
non obliabile. Se ci fosse uno ziotto-disertore comincia con va a sparare in Iraq. mai fraternizzare con i nemici. bilità che lui resti nell'eserci- la morale della famiglia: ma
come Kubrick... Anche qui ci l'arruolamento. Il ragazzo da Entra nell'esercito pensan- E lui fraternizza con una bim- to: terrorista è lui, terroristi non è possibile, ormai è pas-
sono i «tagliatori di corpi»: arruolare sta all'arruolamento do: ho una coscienza, una fami- ba irachena. Quando è di guar- sono gli americani. «Va in un sato di là e non tornerà più di
un soldato cerca di portarsi a come la selvaggina sta alla cac- glia (Key ha moglie e figli), una dia, la bambina gli si para da- parco giochi - di bambini e qua. Il suo problema, adesso,
casa un orecchio, incartato, cia. La squadra di arruolatori religione, mi comporterò di vanti e gli chiede, in inglese: bimbette - butta una bomba al è un altro: convivere con la
nello zaino. Glielo sequestra- va dove c'è selvaggina: negri, conseguenza. L'esercito spaz- «Signore, cibo». Lui le passa napalm - cuoci le costolette». pazzia, e tenerla a bada.
no: «Tu vuoi un orecchio, eh? disoccupati, figli numerosi: i za questi pregiudizi nel primo una razione militare. La scena Con i cadaveri iracheni, (fercamon@alice.it)
NA

Idee Tuttolibri
SABATO 28 APRILE 2007
LA STAMPA VII

stratori politici, i direttori dei


musei e i funzionari dell’univer-
sità sono sinceramente incerti TERRE PROMESSE
sulla questione degli standard ELENA
e dubbiosi circa l’opportunità LOEWENTHAL
di mantenerli. Non solo non so-

PER PLAYBOY
no disposti a riconoscere la pro-
pria eredità culturale - essi tro-
vano anche difficile distingue-

FRA GLI GNOSTICI


re tra la qualità e il valore degli
spettacoli e delle idee popolari
e le opere che sono frutto di
una reale innovazione intellet-
tuale e creatività artistica.
Ciò che abbiamo di fronte è Un diario di letture (assai poco convenzionali) di Mordecai
un’élite culturale disorientata, Richler: il padre di Barney racconta tra l’altro di avere scoperto
priva di forti convinzioni, e in- che Shirley MacLaine era la reincarnazione di sua nonna
capace di offrire un quadro co-
erente del mondo al resto della
società. Si tratta di un’élite che
si sente a disagio all’idea di agi-
re esplicitamente come un’éli-
te. Consapevole della propria
incoerenza in quanto gruppo,
essa non osa rivendicare il pos-
sesso di attributi di distinzione
e superiorità. Incapace di im-
porsi come élite culturale, essa
dichiara che in ogni caso è sba-
gliato cercare di migliorare ed
educare le persone, e che essa

S
Un’illustrazione di Roland Topor, sferzante disegnatore di «vizi intellettuali» non solo non ha nulla da inse- e, come prima o poi spassoso ma anche inquietan-
gnare, ma ha molto da impara- tutti impariamo, il te amarcord d'infanzia, sui ban-
Anteprima Il sociologo Furedi contro i nuovi «filistei»: re dalla gente comune.
Questo apparente capovolgi-
vero protagonista
della nostra vita è
chi della scuola ebraica.
Di lì il passo alle reincarna-
mento della relazione tra l’élite sempre il caso, è an- zioni di Shirley MacLaine è
succubi della «gente», non pensano più a «illuminare» e la gente si esprime chiaramen- che vero che a volte, senza vo- più corto di quanto il lettore
te nel processo dello snobismo lerlo, gli si dà una mano. possa immaginare. Non antici-

INTELLETTUALE
al contrario. È importante sotto- «Feci un grosso sbaglio. Il peremo certo qui le tappe del-
lineare l’aggettivo «apparente» mio dentista lavora quattro la scorribanda richleriana.
perché l’attuale infatuazione giorni alla settimana, non set- Ma non si può non menziona-
per la gente coesiste con la con- te, e non deve autografare i re la sensazionale scoperta

ORMAI FA
vinzione che il pubblico sia inca- molari che estirpa ai clienti». che lo scrittore canadese rive-
pace di affrontare esperienze in- Meglio sarebbe stato ascolta- la all'attrice, recensendo (ben-
tellettuali e culturali impegnati- re lo zio Meyr, che a Mordecai ché il verbo sia in proposito al-
ve. Da qui una situazione para- diceva sempre: «Il dentista, quanto riduttivo...) Danzando

RIMA CON BANALE


dossale in cui la celebrazione quello è un buon mestiere». nella luce, l'ultimo «viaggio spi-
dell’ordinario coesiste con una Questa è, in sintesi, la sto- rituale» di Shirley: e cioè che,
mancanza di fiducia nella capa- ria di una vocazione letteraria in una delle sue pirotecniche
cità del pubblico di maneggiare e di un'altra, mancata per il reincarnazioni, l'attrice altri
idee sofisticate e complesse. [...] rotto della cuffia. Per fortuna non era se non la bobe di Mor-
Una delle caratteristiche di- nostra e quasi certamente an- decai, «mia nonna Zippora...
che dei nostri molari, il Mor- altrimenti nota come la rebbet-
FRANK
FUREDI
re, dato che tale cultura è consi-
derata una minaccia per l’auto-
Chi dovrebbe essere élite decai in questione è diventato
uno scrittore. Nella fattispe-
sin (moglie del rabbino) che
danzava come una shikse (ra-
Lo snob è tradizional- stima della gente comune. sembra non avere più cie, il Mordecai Richler, nato gazza non ebrea e in quanto
mente descritto come una per- La posizione antielitaria del- convinzioni e autorità, nel 1931 e morto nel 2001, poco tale di facili costumi)».
sona le cui idee e il cui compor- le élite ha avuto un impatto pro- dopo che in Italia venisse pub-
tamento sono guidati da una fondo sulla vita intellettuale. non sa proporre valori, blicata La versione di Barney: AL FESTIVAL ACQUARIANO
volgare ammirazione per la ric- Questi atteggiamenti hanno dis- una «visione» del mondo una sorta di icona, ormai, dell' In queste pagine ritroviamo lo
chezza e la posizione sociale. Lo suaso gli intellettuali e i produt- umorismo ebraico contempo- scrittore, e la sua sgarrupata
snobismo al contrario è alimen- tori di cultura dallo sviluppare stintive della cosiddetta po- raneo. E non solo di quello. vocazione, nei contesti più va-
tato da una preferenza acritica il proprio lavoro in direzioni stmodernità contemporanea è ri - compreso il «Terzo festival
per l’ordinario e il popolare. Gli che non siano direttamente rile- la perdita di fiducia nell’idea UN MONDO DI COSPIRATORI Acquariano Gnostico Annuale
snob al contrario sono acritica- vanti per le esigenze della routi- che il pubblico possa essere il- Oggi il suo editore italiano, di Astrologia, potenza menta-
p Frank Furedi mente critici verso le forme di ne quotidiana. Anche se gli intel- luminato. Ma tale scetticismo con la consueta finezza edito- le, scienze occulte e stregone-
p CHE FINE HANNO FATTO cultura apprezzate e coltivate lettuali e gli artisti fanno del nei confronti del progetto di riale e la sempre calzante tra- ria», in veste di inviato di Play-
GLI INTELLETTUALI? in passato. Essi non hanno da ri- proprio meglio per sviluppare il elevazione viene raramente duzione di Matteo Codignola boy. Ma egli ci accompagna an-
I filistei del XXI secolo dire sul contenuto estetico di proprio lavoro, essi devono con- espresso in una forma coeren- e Franco Salvatorelli, manda che fra i suoi libri, nel cottage
p trad. di Stefania De Petris
p CORTINA, pp. 212, € 13
una particolare forma artistica, tinuamente fronteggiare le te ed esplicita. In un’era di in- in libreria Un mondo di cospi- di montagna dove trascorse
p Anticipiamo un brano dal bensì sul fatto che essa è vec- pressioni istituzionali a rimane- clusione e partecipazione, i ratori (Adelphi, pp. 200, €11). gli ultimi tempi. Ci apre un
nuovo saggio di Furedi, socio- chia, ed era prodotta o apprez- re in linea con le politiche cor- dubbi sulle capacità della gen- Si tratta qui di una serie di suo personalissimo e assai po-
logo di origine ungherese, zata dalle persone sbagliate. renti. Le pressioni e i calcoli po- te non possono essere formula- saggi, il cui scombinato (ma co convenziale «diario», tanto
già autore di «Il nuovo confor- I principali bersagli degli litici hanno sempre rappresen- ti in modo chiaro e aperto. con Richler, ovviamente, non episodico quanto significati-
mismo» (Feltrinelli 2005). snob al contrario sono le élite tato una minaccia per il lavoro Viviamo in un’epoca in cui i può essere altrimenti) filo vo. Per esempio, nessuno fino
«Questo libro - spiega l’auto- che si mostrano ancora esplici- intellettuale o lo sforzo artistico giudizi espliciti sulla capacità conduttore è la scrittura. Tut- ad ora ci aveva mai detto che
re - non vuole essere un la- tamente elitarie, e tale elitari- autentico. Il periodo attuale delle persone sono offuscati da to parte e si dipana (o s'ag- cosa passa uno scrittore quan-
mento nostalgico per una per- smo è visto come un peccato non costituisce un’eccezione. un vocabolario denso di termi- groviglia) dal personale do decide di rifare la cucina e,
duta età d’oro della vita intel-
con conseguenze imperdonabi- Oggi vi è una forte pressione ni quali «studenti con bisogni «Deutoronomio» che l'autore «mica scema», sua moglie par-
lettuale... Non ci siamo tra-
sformati in cretini».
li. Si tratta di una critica dell’eli- sugli accademici, gli educatori speciali», «diversamente abi- stila a mo' di esordio: uno te per l'Italia.
Però, nella cultura, nell’edu- tarismo molto diversa da quella li», «studenti non tradizionali»
cazione, nello spettacolo, si è sollevata in passato dai movi-
menti progressisti. L’obiettivo
Il linguaggio sofisticato, e «intellettualmente sfavori-
ti». Questo linguaggio nebulo-
ormai accettata una «dequali-
ficazione degli standard» e si critico dei movimenti progressi- le idee complesse, so coesiste con una retorica
finisce per trattare le perso-
ne «come bambini che devo-
sti del Diciannovesimo e Vente- l’istruzione impegnativa della lusinga che afferma che
simo Secolo era il privilegio del- ognuno è speciale e creativo.
no essere protetti da sfide le élite e la determinazione del- oggi stigmatizzate Ma in un periodo in cui i nor-
culturali e intellettuali trop-
po impegnative».
l’oligarchia a controllare e mo- in quanto «elitarie» mali studenti universitari so-
E’ questo l’attuale «tradimen-
nopolizzare le risorse della so- no abitualmente descritti co-
to dei chierici»: oggi non più i cietà a discapito della qualità e i produttori culturali affinché me vulnerabili, è evidente che
militanti delle ideologie ber- della vita della maggioranza. si allineino al dogma populista la capacità mentale del pubbli-
sagliati da Benda, ma i pro- L’antielitarismo di oggi ra- creato dalle élite antielitarie. Co- co non gode di molta stima.
fessionisti filistei di quel che ramente si concentra sul pote- me argomenta un sostenitore L’adulazione delle persone
passa il mercato. re economico. Piuttosto, la sua della svolta populista, «oggi un permette all’élite culturale di
Anche se Furedi non fa esem- verve critica si rivolge contro le codice di attivismo intellettuale non assumere il proprio ruolo
pi e nomi riferiti al caso italia- forme di comportamento, cul- che non abbia un fondamento tradizionale nei confronti del
no, «de nobis fabula narra- tura e istruzione che spesso nel gergo della tecnologia infor- pubblico. Dato che le persone
tur»: non sarà difficile per il
vengono erroneamente asso- matica e nei discorsi e nelle im- sono così creative, e le loro vite
lettore veder rispecchiati nel-
le sue pagine il panorama,
ciate alle élite. Il linguaggio sofi- magini della cultura commer- quotidiane offrono così tante
piuttosto desolante, della po- sticato, le idee complesse, ciale popolare risulterà proba- suggestioni significative, sareb-
litica, dell’università, dei l’istruzione impegnativa e le bilmente inefficace». [...] be insensato e arrogante da par-
mass media di casa nostra. forme artistiche elevate sono La mancanza di convinzio- te di un’élite assumersi il compi-
Furedi non ha soluzioni, si li- oggi stigmatizzate in quanto eli- ne dell’élite nella propria autori- to di illuminare il pubblico.
mita ad auspicare una «batta- tarie e condannate a rappre- tà si riflette nel modo più evi- Invece di coltivare l’imma-
glia culturale» contro la lusin- sentare qualcosa di negativo. Il dente nella sfera della politica, ginario pubblico, il ruolo del-
ga della «banalizzazione», richiamo stesso agli standard ma ha avuto un impatto formi- l’élite culturale diventa quello
convinto che sia ancora possi- di eccellenza può essere visto dabile anche sulla cultura e di convalidarlo e celebrarlo.
bile non rinunciare alla «qua-
lità», indispensabile lievito
come elitario dal momento che, l’istruzione. Essa ha contribui- La politica del riconoscimento
di una vera democrazia. Si per definizione, esso sminuisce to ad alimentare un processo permette all’establishment di
spera che chi in questi giorni quanti non riescono a raggiun- di disorientamento che ha mi- trovare un punto di contatto
«è partito democratico» trovi gerli con le proprie opere. Pro- nato la capacità dell’élite di co- con la gente, nonché di evitare
il tempo di leggerlo. [l.g.] teggere le persone dalla cultu- municare una visione chiara di fare i conti con la propria
ra elitaria è visto come un dove- dei propri obiettivi. Gli ammini- crisi di legittimazione.
NA

Scienza Tuttolibri
SABATO 28 APRILE 2007
VIII LA STAMPA

Biografia Modello di modestia, criticato ripercorse nei minuti dettagli della quo-
tidianità, Greespan illustra efficace-
mente il dramma di una generazione di
anche da Einstein, Nobel solo nel 1954 intellettuali ebrei - nella fattispecie, so-
prattutto professori universitari - tra-

BORN, IL FISICO
volti dalla marea montante del nazi-
smo. Per quanto riguarda la vita priva-
ta di Born, un ruolo da protagonista ha
in questo libro sua moglie Hedi, sposata

CHE PREFERIVA
nel 1913. Facciamo così conoscenza con
una donna assai diversa da quella che ci
è descritta, quasi in filigrana, nelle pagi-
ne autobiografiche di Born: brillante e

FARE IPOTESI
irrequieta (intrattiene una lunga rela-
zione con un collega del marito), autrice
di poesie ammirate da Einstein, insoffe-
rente delle convenzioni sociali.
Max Born Sull'attività propriamente scientifi-
A destra, l’altro padre ca di Born il libro ci dà informazioni ab-
della meccanica bastanza circostanziate e, al contempo,
CLAUDIO bilistica della funzione d'onda - alla quale quantistica, Niels Bohr insufficienti. Il periodo di formazione a
BARTOCCI
Einstein reagisce dichiarandosi convinto disegnato da Gottinga, con i preziosi insegnamenti di
Tra i grandi fisici che, nei pri- che il grande Vecchio non giochi a dadi Leland Purvis Hilbert (che gli concede il privilegio di
mi tre decenni del Novecento, contribui- con il mondo - viene fatta propria da nella graphic novel prendere gli appunti ufficiali delle sue
rono alla nascita della meccanica quanti- Niels Bohr e dagli adepti della cosiddetta «Un pensiero lezioni) e i difficili rapporti con Klein, è
stica, a Max Born (1882-1970) toccò in «scuola di Copenaghen» (Heisenberg e abbagliante» ben narrato, così come accuratamente
sorte un curioso destino. Nonostante l'in- Wolfgang Pauli in testa), i quali minimiz- edita da Sironi ricostruite sono le tappe successive del-
discussa rilevanza dei suoi contributi - zano l'originalità dell'idea di Born affer- la carriera scientifica - da Berlino, a
basti ricordare che fu Born a suggerire mando che ogni fisico sa bene che «le co- desco, illuminando molti aspetti della Francoforte, a Gottinga, a Edimburgo
per primo l'interpretazione probabilisti- se non possono andare diversamente». sua esistenza ma - dobbiamo dire - la- (nel 1939 ottiene la cittadinanza ingle-
ca dei fenomeni quantistici - e malgrado Ancora: nel 1930 Pauli (un altro suo ex as- IL LIBRO sciandone altri in ombra. se) -, la rete delle collaborazioni, le con-
un cursus honorum accademico di tutto ri- sistente) recensisce con caustica ferocia Avendo avuto la possibilità di setac- troversie, le relazioni con gli studenti e
spetto, fu spesso oggetto di critiche e di il manuale di meccanica quantistica di ciare a fondo l'archivio di famiglia (amo- con gli assistenti. Ma tutto questo, seb-
giudizi ingenerosi da parte dei colleghi e cui è coautore insieme con Pascual Jor- revolmente custodito dal figlio Gustav), bene integrato dal resoconto (peraltro
la consacrazione del Nobel arrivò soltan- dan: «L'aspetto del libro è eccellente, per l'autrice dà senz'altro il meglio di sé piuttosto asettico) delle sue idee più fon-
to nel 1954, ben vent'anni dopo che il rico- quel che riguarda la stampa e la carta». quando descrive l'ambiente familiare e damentali nel campo della relatività,
noscimento era stato tributato al suo ex Non stupisce che un personaggio la sociale di Born, o quando ricostruisce la della fisica dei cristalli e della meccani-
assistenteWerner Heisenberg. cui grandezza scientifica appare così dif- sua vita privata. Nato a Breslavia da ge- ca quantistica, non riesce a spiegare
Nel 1909, quando è ancora studente a ficile da valutare - un protagonista della nitori entrambi ebrei (suo padre è pro- l'assoluta specificità di Born sia rispet-
Gottinga, il suo innovativo lavoro sull' fisica del Novecento, ci si domanda, o un fessore di anatomia, sua madre appar- to ai fisici della sua stessa generazione
elettrone relativistico viene stroncato da semplice comprimario? - abbia faticato tiene a una famiglia di industriali), Max (anzitutto, Einstein e Bohr), sia rispetto
Max Abraham, che si spinge ad afferma- non poco a trovare uno storico volentero- appartiene a quell'élite alto-borghese a quelli della generazione successiva
re che «la conoscenza della fisica [da par- so che si accollasse il compito di tracciar- del tutto assimilata alla cultura tedesca (Heisenberg, Pauli, Dirac, Fermi).
te di Born] sembrava scarsa quanto quel- ne la biografia. Tanto più che Born ha la- ma comunque sia oggetto di varie for- Erede della grande tradizione fisi-
la della matematica», un'opinionequesta sciato abbondante materiale sulla pro- me di discriminazione razziale, frutto co-matematica ottocentesca, Born
condivisa anche da Felix Klein, all'epoca pria vita (compresi un'appassionata au- NANCY THORNDIKE GREESPAN velenoso di quell'antisemitismo radica- non ha le caratteristiche per rientrare
il più autorevole matematico tedesco in- tobiografia e un densissimo carteggio La fine di ogni certezza to che serpeggia a tutti i livelli sociali. nel nuovo cliché del «fisico teorico», ti-
sieme a Hilbert. Qualche anno più tardi, con Einstein), il che costituisce in genera- La vita e la scienza di Max Born Negli anni della prima guerra mon- tano del pensiero che penetra i segreti
sebbene il giovane Born abbia pubblicato le un potente disincentivo per gli aspiran- traduzione di Andrea Migliori
diale, pur professando idee pacifiste, della Natura: preferisce avanzare ipo-
già una trentina articoli scientifici sulla ti biografi. Nancy Thorndike Greenspan CODICE , pp. XV-476, € 29
Born rimane un fervente patriota, pron- tesi, costruire modelli, affidarsi agli
relatività, sul calore specifico e sui retico- ha avuto il coraggio di cimentarsi in que- In contemporanea esce da Sironi to a mettere le proprie conoscenze strumenti di indagine della matemati-
li cristallini, Albert Einstein esprime su sta impresa: La fine di ogni certezza. La vi- «Un pensiero abbagliante» (pp.320, scientifiche a servizio della patria (ma ca, che è sempre - secondo le sue stes-
di lui un giudizio a dir poco riduttivo: «è ta e la scienza di Max Born (ottimamente e 17,50), biografia a fumetti altrettanto deciso nel respingere l'invi- se parole - «più intelligente di noi».
un buon matematico, ma finora non ha tradotto da Andrea Migliori) ha il merito di Niels Bohr, testi di Jim Ottaviani to rivoltogli da Fritz Haber a lavorare Proprio questa modestia intellettuale
dimostrato molto acume nelle questioni di presentare al grande pubblico il primo e illustrazioni di Leland Purvis allo sviluppo di armi chimiche). Attra- lo rende, ai nostri occhi, uno dei mag-
di fisica». La sua interpretazione proba- ritratto a tutto tondo di questo fisico te- verso le vicende personali di Max Born, giori scienziati del Novecento.

NEWTON COMPTON EDITORI


I L I B R I C H E H A N N O C A M B I A T O I L M O N D O
«Bel colpo editoriale questi Libri che hanno cambiato il mondo; brillante l’idea di una serie di brevi biografie di gran-
di libri, scritte dai maggiori specialisti in circolazione con attenzione particolare ai requisiti di sintesi, chiarezza ed
esaustività... Questa collana sarà un grande successo... Complimenti!» A.C. Grayling, The Times

I Libri che hanno I Libri che hanno I Libri che hanno I Libri che hanno I Libri che hanno
Cambiato il Mondo Cambiato il Mondo Cambiato il Mondo Cambiato il Mondo Cambiato il Mondo

il

Darwin
Corano
Progetto grafico StudioTi srl

L’origine Platone
UNA BIOGRAFIA
Marx delle specie Repubblica
UNA BIOGRAFIA

Thomas Paine Il capitale UNA BIOGRAFIA

I diritti
UNA BIOGRAFIA

dell’uomo
UNA BIOGRAFIA

B R U C E L AW R E N C E CHRISTOPHER HITCHENS FRANCIS WHEEN JANET BROWNE SIMON BLACKBURN

newton compton editori newton compton editori newton compton editori newton compton editori newton compton editori

BRUCE LAWRENCE CHRISTOPHER HITCHENS FRANCIS WHEEN JANET BROWNE SIMON BLACKBURN
Il Corano Thomas Paine Marx Darwin Platone
I diritti dell’uomo Il capitale L’origine delle specie Repubblica
LCM 1, 208 pagine, € 9,90 LCM 2, 144 pagine, € 9,90 LCM 3, 128 pagine, € 9,90 LCM 4, 176 pagine, € 9,90 LCM 5, 176 pagine, € 9,90

«Raccontare la vita di questi libri significa non tanto ripercorrere le vicende della loro composizione, ma soprattutto
spiegare come e perché hanno avuto un’influenza così vasta.» la Repubblica

Tradotti in 16 lingue

W W W . N E W T O N C O M P T O N . C O M
NA

Visioni Tuttolibri
SABATO 28 APRILE 2007
LA STAMPA IX

Adolf Wölfli, «L’omicidio


del fabbro e stagnino Albrecht
Kindler», 1911 (part.), I LIBRI
un’illustrazione dal saggio
di Morgenthaler, edito da Alet

ge con ritagli di giornale: trentadue


anni prima di Andy Warhol mette in
un quadro una lattina di zuppa Camp-
bell's. Nei suoi disegni ci sono giochi
di parole degni di Carroll, manipola-
zioni linguistiche alla Rabelais, ecola-
lie alla Joyce. L'internato suona una WALTER MORGENTHALER
trombetta di carta seguendo spartiti Arte e follia
musicali indecifrabili vergati da lui
medesimo. Dopo il 1899 Wölfli non
in Adolf Wölfli
smette più di disegnare, trascorrendo trad. di Alessandra Pedrazzini
ALET, pp. 223, €20
l'intero giorno in questa attività, sino
a quando non ha consumato le matite Il libro di Morgenthaler, edito
a disposizione o esaurito i fogli. magnificamente da Alet , con ampia
Morgenthaler, osserva nella prefa- prefazione di Michele Mari, era già
zione al libro Michele Mari, è colpito stato tradotto da Mimesis;
dall'aspetto compulsivo dell'attività a Wölfli era dedicato il n. 36 della
dell'internato. Secondo Mari, Wölfli rivista «Kos» (1988), «Il creatore
non «fa arte» bensì «lavora» a qualco- schizo», con testi di E. Spoerri,
sa che non può essere mai interrotto. Szemann, Keller, Pulver.
Dipingendo, disegnando, scrivendo Da anni Bianca Tosatti si occupa con
musica, redigendo la propria autobio- competenza e amore di questi artisti
grafia egli svolge un esorcismo mecca- irregolari: si veda «Figure dell'anima.

Arte e follia Adolf Wölfli raccontato dal suo psichiatra: nico che ha più a che fare con la fatica,
con la durata e la continuità dell'atto
Arte irregolare in Europa» (Mazzotta,
1997); ha organizzato di recente a
fisico che non con la sublimazione:
scoperto da Dubuffet, definito da Breton un genio del ’900, una distrazione da sé. Wölfli è dotato
di un vero e proprio vocabolario delle
Bergamo la mostra «Oltre la ragione.
Le figure, i maestri, le storie dell'arte
irregolare» (Skira, pp. 368, € 45), ora
una vita in una cella del manicomio, a scrivere e dipingere forme creative: sfondi decorativi a
quadretti e a tratteggio, effetti a sca-
aperta a Montecarlo.

glie, a mattone, oppure a «campanel-

IGNORAVA PICASSO
le», motivi ornamentali a pavonia e a tutti quelli che hanno avuto un'esisten-
rosetta con gomitoli o rosoni a vortice, za mancata sono stati dei manieristi o
che ricordano i dettagli visivi isolati degli artisti tout court.
nell'arte medievale da Baltrusaitis su E allora dove sta il mistero di que-
capitelli, rosoni, facciate di cattedrali. sto meraviglioso miniaturista del mo-

ANTICIPÒ WARHOL
Nei quadri fitti di immagini minuzio- derno che adotta un linguaggio di pura
se, coloratissime, decisi da un ritmo transitività, di assoluta orizzontalità e
compositivo maniacale e totalizzante, infinità della narrazione? Mari rispon-
si leggono piccoli autoritratti che ri- de che creando Wölfli «diventa un al-
cordano i disegni di un fumetto ma an- tro: prima dell'arte, dunque, la sua sal-
che i bassorilievi romanici. vezza fu la sua stessa schizofrenia». In
Wölfli manifesta nelle sue opere un un lungo saggio - ora in parte tradotto
elemento infantile: la mancanza di pro- in italiano nel catalogo della mostra
MARCO corredandola di riflessioni estetiche, regione dell'Emmental, nel 1864, fondità e di prospettiva, il primitivi- «Oltre la ragione», a cura di Bianca To-
BELPOLITI
oltre che di materiali biografici, valuta- Wölfli è il figlio minore di sette fratel- smo nella raffigurazione, sono stili tipi- satti - Harald Szeemann, geniale cura-
Nel 1889 Adolf Wölfli, un ma- zioni psicopatologiche che risentono li. Di famiglia poverissima, padre ta- ci di gran parte dell'arte moderna, da tore di mostre, scrive che l'alienazione
lato di mente, più volte con- di Freud, ma anche di Jung e di Karl gliapietre e alcolizzato morto ben pre- Klee a Kandinsky, da Picasso a Matis- per Wölfli è una alternativa eroica
dannato per tentativi di stupro, inter- Jaspers. Tradotto in italiano con il tito- sto, viene separato dalla madre e dato se che l'internato di Waldau non cono- «che si fa carico di additare al prossi-
nato nel manicomio di Waldau, vici- lo di Arte e follia in Adolf Wölfli, il libro in adozione; sottoposto a lavori pesan- sceva. Morgenthaler cerca di scende- mo la sua salvezza». L'idea di creare
no a Berna, inizia a disegnare vortico- dello psichiatra svizzero fa luce su un' ti, il ragazzo svolge per dieci anni l'at- re in profondità, di sondare le ragioni un museo dell'art brut è per Szeemann
samente nella propria cella. Prima di arte che è stata scoperta e valorizzata tività di bracciante agricolo e dopo profonde dell'arte di questo autodidat- un errore, una forma di ghettizzazio-
allora non aveva mai fatto nulla del una serie di delusioni amorose, un ma- ne. Il folle svizzero ci offre un'opportu-
genere. Sono fogli di carta riempiti di
segni ornamentali, ghirigori, facce,
Una autobiografia di 25.000 trimonio sfumato con una giovane
che scopre essere una prostituta, ini-
Nei suoi lavori ci sono nità non sfruttata ancora a pieno: rive-
lare la globalità del sistema di pensiero
cornici, ossessive ripetizioni e varia- pagine, illustrata con zia a girovagare per la Svizzera. Vie- giochi di parole degni da cui è prodotto. Emarginati, isolati,
zioni. Per alcuni anni le opere di disegni a pastello: quaderni ne arrestato dopo alcuni tentativi di di Carroll, manipolazioni inservibili, questi artisti, animati da un'
Wölfli vengono distrutte o disperse, stupro di bambine. Internato definiti- irresistibile urgenza di comunicare,
sino a quando Walter Morgenthaler, che accatastati raggiungono vamente in manicomio, vi rimarrà si- linguistiche alla Rabelais, hanno creato «magnifici schemi per
un giovane psichiatra, lo visita. Inizia l’altezza di due metri no alla morte sopravvenuta nel 1930. ecolalie alla Joyce abbracciare il mondo». Per loro pro-
così un rapporto tra il medico e l'in- Nel chiuso della sua cella - uomo colle- durre, scrive Szeemann, «è una fuga
ternato, una lunga cartella clinica di solo a partire dal secondo dopoguerra, rico, bizzarro, strano - Wölfli scrive ta che dimostra di possedere un senso dal tempo». Nei quadri di Wölfli gli oro-
osservazioni, ma anche lo sviluppo di quando Jean Dubuffet, l'artista france- una autobiografia di 25.000 pagine, il- del ritmo e dello spazio straordinario. logi segnano sempre le 12,30, e non si
un lavoro artistico che non ha eguali se, scopre Wölfli e lo espone a Parigi in lustrata con disegni a pastello e corre- Si chiede: è stata la follia a creare l'arti- sa se ore del giorno o della notte. Lì il
nell'arte dell'ultimo secolo. una mostra che spinge Andé Breton a data di composizioni musicali: una se- sta? Quali capacità possiede? Lo psi- tempo si arresta, il mondo trattiene il
Nel 1921 Morgenthaler dà alle sostenere che il folle di Waldau è l'au- rie di quaderni che accatastati rag- chiatra parla di «manierismo» e Mari respiro. Esattamente ciò che da alme-
stampe un libro, Ein Geisteskranker tore di una delle tre o quattro opere giungono l'altezza di due metri. ricorda la formula di Binswanger: «esi- no due o tre secoli prova a fare l'arte:
als Künstler, in cui racconta la vicen- più importanti del Novecento. Il suo lavoro artistico è sorpren- stenza mancata», ovvero l'arte come «Non c'è catastrofe senza idillio, non
da psichiatrica e artistica di Wölfli, Nato nel cantone di Berna, nella dente. Nel 1929 compone alcuni colla- risarcimento. Ma è anche vero che non c'è idillio senza catastrofe».

U
na foto di Uliano revano nelle viscere profonde Corrado Giustiniani assicura- prà degli esordi, i manager e i
Lucas del 1971: l'an- del nostro Paese, di lì a poco, no al volume un corredo impo- professionisti dell'integrazio-
golo di una strada spentasi la febbre della politi- L’OCCHIO E L’ORECCHIO nente di cifre e un solido anco- ne), le loro baracche ma an-
di Trapani, manife- ca, sarebbero stati questi i ter- GIOVANNI raggio storiografico, il percor- che le feste, i riti, i culti, il la-
sti sui muri, una ritori dove si sarebbero regi- DE LUNA so iconografico alimenta una to nero dello spaccio di droga
porta sprangata, un maghre- strati i più vistosi cambiamen- sorta di viaggio nella memo- e della prostituzione, la scuo-

IERI LAVAVETRI
bino allampanato e solo, in ti della società italiana. ria, carico di suggestioni e di la, i luoghi della sociabilità, la
una solitudine che l'immagi- Alla fine degli Anni 70, gli frammenti di un passato che loro prima alfabetizzazione
ne ci restituisce come metafo- extracomunitari «ufficialmen- ci appare già lontanissimo. alla cittadinanza politica.

OGGI CITTADINI
ra di una condizione umana te» in Italia erano 300 mila. E' così per le foto del 1990 di Come ci ricorda Valerio Ca-
complessiva. Erano pochi, po- Nel 1990 erano 780 mila. Nel Stefano Montesi alla Pantanel- stronovo, sono venuti qui per-
chissimi i lavoratori immigra- 2001 1 milione e 360 mila. Oggi la, l'ex pastificio romano che ché senza quella riserva di ma-
ti di allora, fra questi i pesca- sono circa tre milioni e mezzo; sorge sulla via Casilina, occu- nodopera non ci sarebbe stato
tori tunisini di Mazara del nell'ambito dell'Unione euro- pato in quella primavera da futuro per le economie nazio-
Vallo fotografati da Fausto pea l'Italia figura al quinto po- In un album fotografico il percorso dell’immigrazione, duemila immigrati pakistani e nali dei Paesi europei. Sono
Giaccone nel 1982. Un mino- sto quanto al numero degli im- una sfida politica e culturale, tra relativismo e xenofobia: i volti nordafricani: un ghetto di stati scaraventati tra di noi dal
ranza silenziosa e invisibile. migrati e al secondo, dopo la e i problemi di un’Italia multietnica in cerca di diritti e doveri squallida emarginazione ma mercato e dalle sue leggi.
La loro presenza era come an- Spagna, quanto al flusso immi- anche una comunità in grado Ora sono una sfida politica
negata nel frastuono del con- gratorio annuo (338.000 per- di organizzarsi spontaneamen- e culturale. Sono quasi due-
flitto politico degli Anni 70. sone nel corso del 2005). te (un giornale, un cinema, cento le etnie a cui apparten-
Nessuno sembra più ricor- A guidarci lungo questo una pasticceria, un ristoran- gono gli immigrati attualmen-
dare la notizia dell'assunzio- processo tumultuoso e caoti- te). Ed è così per gli sbarchi di te presenti e circa il 40% è di
ne alla Fiat di Modena di 50 co sono ora le immagini sele- massa degli albanesi sulle co- fede musulmana. In quanto né
egiziani nel 1977; altri 250 fa- zionate da Manuela Fugenzi e ste pugliesi nella primavera ciclica né congiunturale l'im-
cevano gli operai a Reggio Pepa Sparti, raccolte in un del 1991, fotografati da Dino migrazione ci obbliga a ripen-
Emilia, 200 turchi erano im- nuovo Album italiano di Later- Fracchia e Antonello Nusca. sare la stessa idea di comunità
piegati alle fonderie Gallina- za: Vivere insieme. Verso una L'album attraversa tutti nazionale, evitando i rischi op-
ri. Non se ne accorse nessu- società multietnica (pp. 269, gli ambiti della vita dagli ex- posti del relativismo culturale
no. E invece, come capitò a €38). Mentre i saggi introdut- tracomunitari, i loro mille me- (alcuni diritti non sono nego-
molti altri fenomeni che scor- tivi di Valerio Castronovo e stieri, (i lavavetri e i vù com- ziabili) e della xenofobia.
NA

Classifiche Tuttolibri
SABATO 28 APRILE 2007
X LA STAMPA

U
bi Ratzinger, ... : arriva il libro del Papa e le. Ma non predica («questo libro non è in alcun modo n. 5 in cui si legge la splendida preghiera del mistico
AI PUNTI appiattisce la classifica. Di fronte ai suoi un atto magisteriale»), preferisce spiegare, ragiona- medievale tedesco: «Dio mi conceda la serenità di ac-
LUCIANO 100 punti, tutti gli altri, in proporzione, si re, argomentare: dunque non un catechismo popola- cettare le cose che non posso cambiare, il coraggio di
GENTA riducono al lumicino. Anche se, in fattura- re, ma una «ricerca personale», per cui «ognuno è li- cambiare quelle che posso e la saggezza di compren-
to, non perdono rispetto alla settimana bero di contraddirmi». Messaggio qui più che mai op- dere sempre la differenza». Resta la domanda se gli
scorsa. La Kinsella continua a vendere le sue 5.000 e portuno, in una classifica egemonizzata in questi anni acquirenti di un’opera così impegnativa saranno an-
UN PAPA più copie: significa che, nel nostro campione di libre-
rie (senza la grande distribuzione), Ratzinger sfiora
prima dalle avventure eretiche ed esoteriche alla Dan
Brown, poi dai laici di diverse sfumature, pacati come
che lettori: specie tra i cattolici e i credenti, che pur
avendo a disposizione una editoria ricca di ricerca e

SOLO le 40 mila. Il suo Gesù di Nazaret è un denso saggio di


oltre 400 pagine che ben poco concede alla divulga-
zione, opera del professore teologo che rigorosamen-
Augias, intransigenti come Odifreddi. E questa setti-
mana entrano in tabella il Dennett sulla religione na-
turale e il Todorov sull’illuminismo e si aggiunge,
pensiero (si pensi ai cataloghi Queriniana, Morcellia-
na, San Paolo, Jaca Book, Cittadella, Qiqajon), non
sembrano contribuire molto a farla uscire dai loro
AL COMANDO te si attiene ai testi evangelici e alla dottrina ecclesia- post mortem, il grande Vonnegut con quel Mattatoio specifici circuiti, fino alla visibilità della classifica.

I PRIMI DIECI

1 100
2 16
3 15
4 11
5 11

Gesù I love Il cacciatore Le pecore La ragazza


di Nazaret shopping di aquiloni e il pastore di polvere
per il baby
BENEDETTO XVI KINSELLA HOSSEINI CAMILLERI CONNELLY
RIZZOLI MONDADORI PIEMME SELLERIO PIEMME

6 8
7 8
8 8
9 8
10 7

La tredicesima Scusa ma ti La cattedrale Perché non Inchiesta


storia chiamo amore del mare possiamo su Gesù
essere cristiani
SETTERFIELD MOCCIA FALCONES ODIFREDDI AUGIAS; PESCE
MONDADORI RIZZOLI LONGANESI LONGANESI MONDADORI

Narrativa Narrativa Saggistica Varia Tascabili Ragazzi


italiana straniera
1. Le pecore e il pastore 11 1. I love shopping per il baby 16 1. Gesù di Nazaret 100 1. L’amore è un dio... 3 1. L’ombra del vento 6 1. Il piccolo principe 3
Camilleri [2] Kinsella [1] Benedetto XVI [-] Cantarella [5] Ruiz Zafon [1] Saint-Exupéry [1]
10,00 SELLERIO 18,00 MONDADORI 19,50 RIZZOLI 13,00 FELTRINELLI 12,00 MONDADORI 7,00 BOMPIANI

2. Scusa ma ti chiamo amore 8 2. Il cacciatore di aquiloni 15 2. Perché non possiamo... 8 2. 10+. Il mio mondo... 3 2. Imparare democrazia 4 2. Le due guerriere. Vol. 2 2
Moccia [1] Hosseini [2] Odifreddi [2] Del Piero [1] Zagrebelsky [6] Troisi [3]
18,00 RIZZOLI 17,50 PIEMME 14,60 LONGANESI 14,00 MONDADORI 11,50 EINAUDI 17,00 MONDADORI

3. Gomorra... 7 3. La ragazza di polvere 11 3. Inchiesta su Gesù... 7 3. E’ facile smettere di fumare... 3 3. La masseria delle allodole 4 3. Un ponte per Terabithia 2
Saviano [3] Connelly [7] Augias; Pesce [1] Carr [4] Arslan [2] Paterson [2]
15,50 MONDADORI 19,90 PIEMME 17,00 MONDADORI 10,00 EWI 10,00 BUR RIZZOLI 16,00 MONDADORI

4. La leggenda dei monti naviganti 6 4. La tredicesima storia 8 4. Così parlano le stelle... 6 4. Quelli che corrono... 3 4. Se questo è un uomo 3 4. Ritorno a Rocca Taccagna 2
Rumiz [4] Setterfield [6] Hack; Gjergo [6] Baldini [3] Levi [-] Stilton [6]
18,00 FELTRINELLI 18,00 MONDADORI 17,00 SPERLING & KUPFER 13,00 MONDADORI 9,80 EINAUDI 8,20 PIEMME

5. Manituana 4 5. La cattedrale del mare 8 5. La scomparsa dei fatti... 4 5. Limes. Chávez-Castro 3 5. Mattatoio n. 5 o La crociata... 3 5. Il grande album delle Principesse 2
Wu Ming [5] Falcones [3] Travaglio [3] Autori Vari [-] Vonnegut [-] Autori vari [-]
17,50 EINAUDI 18,60 LONGANESI 15,00 IL SAGGIATORE 12,00 L’ESPRESSO 7,00 FELTRINELLI 5,90 WALT DISNEY ITALIA

6. Il segreto di Ortelia 4 6. Jezabel 6 6. Tutti i volti dell’arte... 4 6. Il collo mi fa impazzire... 2 6. Le uova del drago 3 6. Le vacanze dei Barbapapà 1
Vitali [6] Némirovsky [4] Caroli; Festa [7] Ephron [7] Buttafuoco [4] Tison; Taylor [-]
15,00 GARZANTI 16,50 ADELPHI 17,00 MONDADORI 10,00 FELTRINELLI 6,00 MONDADORI 8,90 PIEMME

7. Il colore del sole 3 7. Non dire notte 6 7. Gesù non l’ha mai detto... 3 7. 33 dischi senza i quali... 2 7. Primo Levi. La vita, le opere 3 7. I due liocorni. Con cd 1
Camilleri [-] Oz [5] Ehrman [-] Assante; Castaldo [10] Ferrero [-] Grotti [7]
14,00 MONDADORI 15,00 FELTRINELLI 17,50 MONDADORI 15,00 EINAUDI 9,50 EINAUDI 7,90 GALLUCCI

8. 300 guerrieri... 3 8. La luna fredda 4 8. Rompere l’incantesimo... 2 8. Jodorowsky Dvd + libro 2 8. E’ una vita che ti aspetto 2 8. La setta degli assassini 1
Frediani [7] Deaver [8] Dennett [-] Baresi [-] Volo [7] Troisi [8]
9,90 NEWTON & COMPTON 6,00 SONZOGNO 32,00 CORTINA 16,00 FELTRINELLI 7,80 MONDADORI 17,00 MONDADORI

9. Mal di pietre 3 9. Il piccolo libraio di Archangelsk 4 9. Lo spirito dell’illuminismo 2 9. Rivergination 2 9. Esco a fare due passi 2 9. Come neve al sole 1
Agus [-] Simenon [10] Todorov [-] Littizzetto [2] Volo [-] Val Gestel [-]
12,00 NOTTETEMPO 16,00 ADELPHI 11,00 GARZANTI 15,00 MONDADORI 8,40 MONDADORI 13,00 FELTRINELLI

10. Testimone inconsapevole 3 10. La lunga estate calda... 4 10. La congettura di Poincaré 2 10. Iliade. Testo greco a fronte 2 10. La pensione Eva 2 10. Superstaccattacca Special 1
Carofiglio [-] Markaris [-] O’Shea [4] Omero [-] Camilleri [-] Autori vari [5]
11,00 SELLERIO 17,50 BOMPIANI 18,50 RIZZOLI 12,90 MONDADORI 6,00 MONDADORI 9,90 WALT DISNEY ITALIA

LA CLASSIFICA DI TUTTOLIBRI È REALIZZATA DALL’ISTITUTO DEMOSKOPEA DI MILANO, ANALIZZANDO I DATI DELLE COPIE VENDUTE OGNI SETTIMANA, RACCOLTI IN UN CAMPIONE DI 120 LIBRERIE A ROTAZIONE, DI CUI 80 EFFETTIVE. SI ASSEGNANO I 100
PUNTI AL TITOLO PIÙ VENDUTO TRA LE NOVITÀ. TUTTI GLI ALTRI SONO CALCOLATI IN PROPORZIONE. LA CIFRA FRA PARENTESI, SOTTO IL PUNTEGGIO, INDICA LA POSIZIONE IN CLASSIFICA NELLA SETTIMANA PRECEDENTE.
LA RILEVAZIONE SI RIFERISCE AI GIORNI DAL 14 AL 20 APRILE.

I
n un quiz televisivo sui bur Smith, primo in classifi- to dopo essersi ficcato nelle Smith, Sophie Kinsella, Da-
suoi libri, James Patter- ca con The Quest ambientato orecchie un paio di appositi nielle Steel, JRR Tolkien), e
son non ha saputo rispon- nell'antico Egitto, ha risolto CHE LIBRO FA...A LONDRA tappi, Michel Faber ascolta qualche nome meno prevedi-
dere. Però ha continuato soavemente una questione GIOVANNA musica (Miles Davis per Il pe- bile (il giallista Richard Mon-
a sorridere. Per forza: cruciale: che cosa è letteratu- ZUCCONI talo cremisi e Knautrock per I tanari, tradotto da Nord, e
sorrideva perché dei suoi ro- ra, e che cosa no? Semplice, gemelli Fahrenheit), Allan Marina Lewycka con il secon-

I “NEGRI”
manzi ha venduto centotren- se in copertina il nome dell' Hollinghurst guarda un Pira- do libro, dopo Breve storia dei
ta milioni di copie, e rispon- autore è scritto più grande nesi, Douglas Coupland ha trattori in lingua ucraina, Mon-
deva a stento perché non li del titolo, non è letteratura. avuto un blocco creativo dadori). La saggistica pullula

DI PATTERSON
ha mica scritti lui, o non tut- * Ma come e dove scrivono quando non ha potuto più come sempre di celebrities. E
ti, o non del tutto. Che dietro gli scrittori? Il supplemento sgranocchiare cioccolata. An- allora, l'elenco che incuriosi-
al marchio dei grandi autori libri del Guardian sembra che Hanif Kureishi ascolta sce di più è quello dei libri mi-
di thriller ci siano stuoli di specializzato nel fornire tut- musica mentre scrive: lo rac- gliori dal 1982 ad oggi, a cura
«negri», non è più un segre- te le possibili variazioni su conta illustrando la fotogra- di Waterstone's, la maggiore
to né un tabù. Robert Lu- questo tema. Di recente ha Ha venduto 130 milioni di copie dei suoi romanzi (ma non li ha fia del suo studio che compa- catena inglese di bookstores.
dlum continua a sfornare be- interrogato vari autori sui lo- scritti lui, o non tutti, o non del tutto, come Ludlum, che continua re, sempre sul Guardian, nel- Interpellati non i clienti, ma i
stseller, nonostante sia de- ro talismani: sugli oggetti a sfornare bestseller nonostante sia morto nel 2001) la serie «Writers' Rooms». cinquemila librai del gruppo:
funto dal 2001. E lo stesso che usano per stimolare la Sulla scrivania ha una foto su cento titoli, 66 sono di auto-
James Patterson, america- creatività. L'elenco è, preve- molto sexy di Kate Moss: ri di sesso maschile, e l'azien-
no perennemente in classifi- dibilmente, bizzarro. Jona- «Penso che ogni scrittore, da ha provveduto a difendersi
ca anche in Gran Bretagna, than Franzen, quello delle per favorire l'ispirazione, do- dall'accusa di antifemmini-
rilascia interviste insieme ai Correzioni, non può fare a me- vrebbe avere una foto di Ka- smo. Mentre i preferiti dai let-
suoi «collaboratori». Alla do- no di una vecchia orribile se- te Moss nella sua stanza», di- tori inglesi sono sempre
manda su come spartisca dia cigolante, che raccattò ce. E le scrittrici? Tolkien, le sorelle Brontë e Ja-
con loro i diritti d'autore, dalla spazzatura newyorche- * Classifiche. Nella narrati- ne Austen, fra i preferiti dai li-
non risponde. Però continua se nel 1982. Jay McInerney va, Ian McEwan con On Che- brai inglesi c'è di tutto un po':
a sorridere. fra un paragrafo e l'altro im- sil Beach è secondo dopo Wil- da Eco a Dan Brown, da Louis
* Intervistato dal Times, pugna una antica ascia, Ni- bur Smith. Poi qualche nome de Bernières a Robert Harris.
un altro blockbuster, Wil- cholson Baker scrive soltan- abituale (Alexander McCall Purché si venda.
NA

Diario di lettura Tuttolibri


SABATO 28 APRILE 2007
LA STAMPA XI

Luca La vita. Dopo l’infanzia in Tunisia, dove è nato nel 1933, Luca Ronconi si trasferi-
sce a Roma, frequenta l’Accademia d’arte drammatica e per un decennio fa l’at-
tore. A partire dal 1963 fa le sue prime prove registiche. Nella sua densa carriera
Le opere. Dall’Orlando furioso che gli ha dato la fama nel 1969, Ronconi ha af-
frontato da regista un vasto repertorio di classici e moderni. Memorabile la sua
attività al Fabbricone di Prato (1978) e la messiscena al Lingotto di Torino degli
Ronconi ha diretto la Biennale Teatro e i Teatri Stabili di Torino, Roma e Milano. Ultimi giorni dell’umanità. Nel ‘98 ha vinto il Premio europeo per il Teatro.

doni. C’è un motivo? «E’ che io di-


stinguo tra letteratura scritta per la
LE SUE SCELTE rappresentazione e letteratura scrit-
ta per la non rappresentazione. La
letteratura per il palcoscenico la co-
nosco in maniera molto estesa, ho
cominciato ad interessarmene quan-
do ho avvertito la mia inclinazione
per il teatro, cioè prestissimo. Ma
non ha mai fatto parte della mia for-
mazione, appartiene soltanto alla
mia professione. Gli altri libri, inve-
ce, sono riserve della mente, anche
se non ho mai chiesto a nessun auto-
re di chiarirmi la vita».
E in questo nastro continuo di let-
ture fatte, abbandonate, riprese,
f quali libri ricorda in particolare?
Ronconi esita. «Alla mia età, vai per
decenni. Dici: in quel decennio c’era
Marcuse, in quell’altro Faulkner.
Pensi magari a come ti facevi in-
fluenzare, il che non è un delitto, per
uno che fa il mio mestiere. Non pos-
so dire che la Storia della follia di
MONTAIGNE Foucault, letta quando avevo una
I saggi trentina d’anni, non mi abbia segna-
ADELPHI, pp. XXXIV-1595, €21
to. Ma il problema è: sono esperien-
ze durature? E’ chiaro che nelle let-
«Non ero bravo a scuola, ma ero un ture fatte in un certo periodo storico
lettore forte. Se dovessi dire quale c’è qualcosa di permanente e insie-
libro suscitava in me impressioni me qualcosa di labile, di non necessa-
particolarmente forti, non potrei. Ho rio».
sempre letto in maniera automatica. Ed è qui che Ronconi comincia a
La folgorazione, semmai, arrivava sciogliere i nodi dell’amore lettera-
dopo, ripensando a quel che avevo rio, apre il baule della sua riserva au-
letto...A distanza di sessant’anni rea, elenca i libri cui si sente legato:
posso dire quali sono i libri che son «La principessa Brambilla di Hoff-
Una scena di «Fahrenheit 451», l’incubo apocalittico di Bradbury, per la regia di Luca Ronconi alle Fonderie Limone di Moncalieri contento di non aver dimenticato: i mann, il Wilhelm Meister di Goethe,
“Saggi” di Montaigne, i “Pensieri” di che ha il vantaggio di mescolare alla

“PER BRUCIARE
Pascal, i romanzi di Stendhal. Gli narrazione il teatro; e poi le favole di
altri restano un pochino negli Andersen, i racconti di Karen
scaffali della mia biblioteca Blixen. E non posso lasciare indietro
mentale» Puskin».
Nomi e opere lontani, reperti di

UN LIBRO, BASTA
epoche e profondità che sembrereb-
f bero escludere la nostra. Che vuol di-
re? La contemporaneità non lo inte-
ressa? «Non vorrei cadere nello sno-
bismo al contrario dei nostri anni.

NON LEGGERLO”
Perciò non dico che oggi siamo evasi-
vi e superficiali. E se davvero fossi-
mo evasivi e superficiali, forse sareb-
be una conseguenza della scorpac-
HOFFMANN ciata di intellettualismo dei decenni
La principessa scorsi. Non mi piace arricciare il na-
so. Sarebbe da sciocchi chiedere a
Brambilla Giorgio Faletti di scrivere La princi-
OSVALDO bro che lui abbia letto, eccolo sbarra- di vita, si è formata la sua carriera di GARZANTI, pp. LVI-328, €7,75 pessa di Clèves di Madame de la
GUERRIERI
re gli occhi, ficcarsi nel dedalo di un lettore. Un ruolo importante è tocca- Tra i libri cui si sente legato, Ronconi Fayette. Continuo però a dire che il
Luca Ronconi attizza roghi silenzioso rovello e uscirne sussur- to a sua madre, che l’ha indirizzato e elenca: «La principessa Brambilla» di piacere, per me, sta in quello che mi
e brucia libri. A teatro, si capisce, rando: «Mah, non so, proprio non so, gli ha educato l’orecchio: «Non ricor- Hoffmann, il «Wilhelm Meister» di sono lasciato dietro. Non sono così
sulla scena delle Fonderie Limone non ricordo». do che cosa dicesse in particolare; ri- Goethe, le favole di Andersen, i preoccupato di tenere il passo. Alla
di Moncalieri dove, per conto dello La scena sì, invece; la scena delle cordo però che le mie curiosità pro- racconti di Karen Blixen, Puskin. mia età contano di più le insofferen-
Stabile di Torino e dei suoi confra- sue «letture inconsapevoli» la ricor- venivano dalle conversazioni con lei, La contemporaneità non lo ze, fai l’elenco di coloro che non hai
telli di Milano, Roma e Palermo, il da benissimo: «Vedevo un oggetto non dalle sue sollecitazioni». interessa? «Non vorrei cadere nello mai amato, non ami più, cominci a
regista ha messo in scena sul tavolo, quell’oggetto era un libro, E prima che il teatro cominciasse snobismo al contrario dei nostri anni. non amare più».
Fahrenheit 451, l’incubo apocalitti- sapevo che lo si poteva leggere e lo a occupargli stabilmente la vita, Perciò non dico che oggi siamo Qualche nome? «Mai. Posso sol-
co di Ray Bradbury che, dopo esse- leggevo. In questo modo mi sono ca- Ronconi, negli anni del liceo, aveva evasivi e superficiali. E se davvero tanto dire che a proposito di certi au-
re stato romanzo di graduale ma dute sotto l’occhio molte cose, di cui nei libri il suo serbatoio di sogni e di fossimo evasivi e superficiali, forse tori condivido il giudizio che Tom-
inarrestabile fortuna popolare, è non riuscivo a cogliere né il significa- pensiero. Portava a casa saggi, ma sarebbe una conseguenza della maso Landolfi ha dato dei romanzi
diventato un film di François Truf- to né il valore. Ricordo il 1943-44 a anche i cataloghi delle case editrici. scorpacciata di intellettualismo dei di Beckett o quello di Giorgio Man-
faut e un dramma per il palcosceni- Roma: erano anni di guerra, leggere La Einaudi aveva inventato la vendi- decenni scorsi. ganelli sul teatro di Eduardo». Ossia
co firmato senza troppi estri dallo o guardare libri era quasi la mia uni- ta porta-a-porta. Era una pacchia. pessimo. «Esatto».
stesso narratore. Nella realtà Ron- ca occupazione». «Il grosso dei miei acquisti lo feci al- E così, forse involontariamente,
coni non brucerebbe niente, neppu-
re un volantino inneggiante ai ro-
Alla casualità si sostituiva poco
per volta la consapevolezza. Il «letto-
lora. Avevano una magnifica orga-
nizzazione di vendita, venivano per-
f Ronconi completa la mappa delle
sue passioni. Tirando in ballo Lan-
ghi. Figurarsi i libri. Dice che esi- fino in casa, che volevi di più?». Pa- dolfi e Manganelli indica una nicchia
ste un solo modo di distruggere un
libro: non leggerlo. «Una bibliote-
Il regista di Fahrenheit 451: rallelamente, leggeva il moltissimo
che aveva lasciato indietro. Ricorda:
di affettività intellettuale dalla quale
non esclude Carlo Emilio Gadda, di
ca sigillata, che nessuno frequenta, «Immagino la lettura «Non ero bravo a scuola, ma ero un cui ha pure messo in scena Quer pa-
è come se fosse bruciata». in forma di rappresentazione, lettore forte. Se dovessi dire quale li- sticciaccio brutto de via Merulana. Co-
Lui, fin da quando ha memoria, bro suscitava in me impressioni par- m’è nata quell’avventura? Lo attrae-
ha sempre visto se stesso come un luogo dove le parole ticolarmente forti, non potrei. Non CARLO EMILIO GADDA va la potenzialità drammaturgica
parte viva di una biblioteca. La bi- acquistano corpo e anima» ricordo di essere stato folgorato da Quer pasticciaccio del romanzo o il valore teatrale della
blioteca domestica, per comincia- alcunché». Confessa: «Ho sempre lingua? «Valeva la mia doppia natu-
re. I libri raccolti da sua madre, in- re per caso» si trasformava in «letto- letto in maniera automatica. La fol-
brutto de via Merulana ra di lettore, per cui leggere diventa-
segnante d’italiano prima a Susa, re giudizioso». Ma con quali caratte- gorazione, semmai, arrivava dopo, GARZANTI, XVII-275, €18 va ascoltare e la parola stampata si
in Tunisia, dove il regista è nato ristiche? «Per quanto ovvia possa ripensando a quel che avevo letto». Il Pasticciaccio è tra le recenti messe trasformava in voce. Quando leggo
nel 1933, e poi a Roma. Erano per lo sembrare la risposta, ero e sono un Dichiara: «A distanza di sessant’an- in scena di Ronconi: «Quando leggo un libro avverto immediatamente
più classici greci e latini, il Siglo de lettore molto teatrale». In altri ter- ni posso dire quali sono i libri che un libro avverto immediatamente il tutto il suo potenziale teatrale». Se è
oro spagnolo, la grande narrativa mini: «Da sempre, per quanto possa son contento di non aver dimentica- suo potenziale teatrale....leggere così, deve esistere anche il libro che
ottocentesca: Stendhal, Dostoe- ricordare, la lettura me l’immagino to: i Saggi di Montaigne, i Pensieri di diventa ascoltare e la parola ai suoi occhi resta inerte. «Si può
vskij. E lui ancora piccolo, incapa- in forma di rappresentazione». Non Pascal, i romanzi di Stendhal. Gli al- stampata si trasforma in voce». rappresentare tutto, anche il giorna-
ce come uno scoiattolo di scegliere la pagina bianca gremita di segni ne- tri restano un pochino negli scaffali Gadda rientra nella sua nicchia di le. Però è vero che ci sono scrittori
tra una noce e una ghianda, legge- ri e inerti (le parole), ma un luogo di- della mia biblioteca mentale». affettività intellettuale, insieme a particolarmente refrattari alla sce-
va quel che riusciva ad afferrare, a namico, dove le parole acquistano Curiosa la citazione continua di Landolfi e Manganelli. na». Per esempio? «Non me li ricor-
caso, magari senza capire, definiti- corpo e anima. Con tutti i libri? «Con Montaigne e Pascal, curiosa la predi- Lo interessa meno la letteratura do». Italiani o stranieri? Forse ame-
vamente lontano da quel cursus tutti, anche con gli autori che mi lezione per il pensiero filosofico, per americana contemporanea: ricani? «La letteratura americana
lectorum cui tutti più o meno si sot- hanno appassionato di più nella mia il pensiero spirituale spinto fino alle «M’interessa poco Paul Auster. contemporanea m’interessa relati-
topongono cominciando dalle favo- giovinezza: Montaigne, Pascal». soglie della religiosità. E curioso che M’interessa invece moltissimo vamente. M’interessa poco Paul Au-
le e terminando chissà dove. E se E così, tra casualità e progetto, l’uomo di teatro non ponga sulle vet- Thomas Pynchon». ster. M’interessa invece moltissimo
gli chiedi quale sia stato il primo li- tra gioco della scoperta e necessità te libresche né Shakespeare né Gol- Thomas Pynchon».

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