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LA STAMPA
SABATO 24 FEBBRAIO 2007
PAGINA I

TUTTOlibri
SETTIMANALE
LEGGERE
GUARDARE
ASCOLTARE
NUMERO 1552
ANNO XXXI
tuttolibri@lastampa.it

«Elegantissima. Laddove, nelle comuni librerie, le IL PERSONAGGIO MITO DIARIO DI LETTURA


FULMINI pile dei libri di maggior successo si trasformano in
NICO ORENGO
ridicole manifestazioni di consumismo, qui le pile La libertà Metamorfosi Morricone
nico.orengo@lastampa.it diventano fantasmagoriche piramidi, templi
pagani, gioia per gli occhi. E’ la libreria Galla di
di Canfora delle sirene suoni di libertà
Dai greci a oggi: Tra seduzione Tra Schoenberg
IL BIBLIOFILO Vicenza, città un po’ sonnacchiosa, ma raffinata,
d’arte e di storia». Parole dell’onorevole bibliofilo
critica alle e inganno, da e il destino
CHIUDE
Oliviero Diliberto, autore de «I libronauti», che
sabato scorso ha contribuito alla sua momentanea
chiusura. Un flâneur più che attento ai libri si
guerre di civiltà Ulisse al cinema di Kertesz
LA LIBRERIA direbbe, su e giù per l’Italia, al décor che li ospita. RONCHEY P. III PORTINARI P.VII CAPPELLETTO P. XII

Amos Oz Inedita riflessione sul popolo


d’Israele che, dai tempi di Mosè, non ama
ubbidire, discutendo di tutto con Dio

NOI EBREI
ERRANTI
SENZA PAPA
«L'opera di Oz ha una certa quale intimità con il misterioso, un certo
contatto visivo con l'invisibile, se volete; riesce a dare un aspetto vero-
simile al surreale», disse Arthur Miller in occasione di un incontro con
lo scrittore israeliano. Quest'ultimo il tre marzo sarà a Pordenone per
il festival che, giunto alla tredicesima edizione, la città, insieme all'
associazione Thesis, «Dedica» quest'anno proprio a lui. Due setti-
mane che prendono le mosse dall'incontro con l'autore, sabato 3
marzo alle 16,30, al teatro comunale. Non mancherà certo di rinno-
varsi, in quell'occasione, quell'impagabile incontro fra verosimile e
surreale, fra mistero e solarità, che si legge in filigrana in tutta l'ope-
ra di Amos Oz ed è specchio fedele, compassionevole ma anche im-
pietoso, della natura umana. E' così anche nell'ultimo suo romanzo in
uscita in Italia, «Non dire notte» (sempre per Feltrinelli), è così anche
quella fantasiosa divagazione sul mestiere di scrivere e quello d'inven-
tare storie, che sta nel libro cui sta lavorando, ancora inedito in Israele
ma già dotato di un titolo «forte»: «Rhyming Life and Death». E' sem-
pre così che lo scrittore incanta il suo pubblico: musicando la vita, e
con essa la morte. Merito della sua arte ma fors'anche di quella tradi-
zione ebraica aperta, flessibile, che egli delinea in questo saggio ine-
dito in italiano e contenuto nel volume biografico preparato per il fe-
stival «Dedica». Elena Loewenthal

AMOS sco te, ma tuo nonno e mio zio Lo scrittore


OZ
in passato hanno fatto affari in- Amos Oz
Democrazia e tolleran- sieme, a Zithomir, a o Mar- in un ritratto
za implicano umanesimo, uma- rakesh... Perciò, dammi due di
nesimo implica pluralismo - in minuti che ti spiego una volta Ettore
altre parole il riconoscimento per tutto che cosa esattamente Viola.
del diritto comune a tutti gli uo- vuole Dio da noi. Feltrinelli
mini ad essersi diversi l'uno Certamente, si sono visti manda in
dall'altro. La diversità fra gli cialtroni d'ogni sorta e c'è sta- libreria il suo
uomini non è un male passeg- to chi li ha seguiti ad occhi ultimo
gero, piuttosto una fonte di be- chiusi. Ma lungo la sua storia il romanzo
nedizione: siamo diversi l'uno popolo d'Israele non ama ubbi- «Non dire
dall'altro non perché alcuni fra dire. Chiedete a Mosè, chiede- notte»
te ai profeti. Dio stesso si la- (pp. 202, € 15)
Lo scrittore israeliano menta continuamente del fatto
che il popolo d'Israele non ub-
tradotto da
Elena
ospite d’onore bidisce e invece discute su tut- Loewenthal:
al Festival di Pordenone to; il popolo discute con Mosè. è la storia,
Mosè discute con Dio, gli pre- ambientata in
mentre esce il romanzo senta pure le dimissioni e alla una piccola
«Non dire notte» fine le ritira - ma solo dopo una città nel
trattativa e solo dopo che Dio deserto
noi ancora non vedono la luce, si è piegato ad accogliere la so- del Negev,
bensì perché al mondo di luci stanza delle sue rivendicazioni di «un uomo e
ce ne sono tante e non una so- (Esodo 32, 33). Abramo con- una donna che
la; tante fedi e opinioni e non tratta con il Signore a proposi- riescono a
una fede e una opinione. to di Sodoma come un com- trovare pace e
Gli ebrei non hanno un pa- merciante di auto usate: cin- comprensione
pa. Se facesse tanto di presen- quanta giusti, quaranta, tren- reciproca».
tarsi un papa ebreo, ogni corre- ta... E osa persino rinfacciare a
ligionario andrebbe a dargli Dio una colpa non da poco, «Il
una bella pacca sulla spalla, di-
cendogli: senti un po', tu non
mi conosci e io nemmeno cono- p Continua a pagina II
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Agenda Tuttolibri
SABATO 24 FEBBRAIO 2007
II LA STAMPA

SCRIVERE A LA RUPE
LA POSTA DI CARLO FRUTTERO Carlo Fruttero, Tuttolibri-La Stampa, via Marenco 32, 10126 Torino cf@fruttero.net
TARPEA
Qual è il libro Gentile signor Pennisi, lei si rispon- testo di supremi ricuperi sull'ultima ninteso) offre maggiori soddisfazioni, LUCIO
CALPURNIO BESTIA
de da sé, è ovvio che non si può stabilire spiaggia. E poi bisogna pur tener conto stasera chiami a te intollerabilmente
quale sia in assoluto il più bel libro del dell'infanzia, dell'emozione che ti tra- dolorosa Emma Bovary, domani un
E’ BENE
più bello? mondo. Ognuno sente il suo come dico-
no in Maremma. Molti di noi (non tutti)
hanno una predilezione o appassionata
volge quando diventi (l'esame del Dna
lo confermerebbe) tutt'uno con il Cor-
saro nero, il capitano Nemo, D'Arta-
canto (ma poi due, tre, quattro) di Dan-
te, o ancora credente o non credente
quella inaudita miniera d'oro che è l'An- NON PERDER
TEMPO
Caro Fruttero, mi permetta una domanda inclinazione, che tuttavia può cambia- gnan, Sinbad il marinaio. tico Testamento, o incoronerai magari
stupida e (forse) dalla risposta re secondo le circostanze, l'età, la salu- Così perlomeno era ai miei tempi; og- Il processo di Kafka (ne sei uscito barcol-
impossibile: esiste il libro più bello del te ecc. Lucentini rileggeva ogni anno gi non saprei, forse i bambini si chiedo- lante, la gola secca) oppure nuoterai a
mondo? Esiste qualcuno in grado di Robinson Crusoe, estasiato da quegli no quale sia il più bel sms del mondo. grandi, felici bracciate nel vasto mare

U
giudicare il libro più bello di tutti i tempi? elenchi di oggetti che il naufrago ricu- Ma in fatto di libri direi che una certa di Guerra e pace o di Moby Dick. La paro- na piccola confes-
Oppure soltanto i lettori di libri possono, pera via via dal relitto della nave. Sol- poligamia sia ammissibile, raccoman- la chiave è "dipende", e conviene tener- sione: «Fare del
attraverso le loro preferenze, esprimere tanto in Omero - diceva - le "cose" ave- dabile. Conoscevo un dirigente d'azien- sela stretta: non è fatua mutevolezza, è bene», il saggio
un giudizio sul libro più bello che hanno vano lo stesso risalto, la stessa primige- da che estate dopo estate rileggeva so- libertà. Anzi, (la) libertà, l'unica ancora del sociologo e sin-
letto?Un cordiale saluto e grazie per nia concretezza. Ma in anni più tardi, lo e unicamente i racconti di H. P. Love- pienamente praticabile rimastaci, se si dacalista Bruno
l'attenzione. senza lasciar cadere Defoe, gli affianca- craft, un caso di monogamia pura. Ep- va a vedere. Manghi (per i Grilli di Marsi-
Mario Salvo Pennisi - Riposto (Catania) va le Operette morali di Leopardi, altro pure è chiaro che un harem (bisex, be- Carlo Fruttero lio, 94 pp, 8 euro) è rimasto
sulla scrivania qualche setti-
mana. Il titolo era affascinan-
te, ma l'indice dei capitoli
continuava a provocare una
sensazione di incompletezza.
Mi spiego: il primo capitolo si
PROSSIMAMENTE intitola «Ma in che in mondo
viviamo?», promettentissi-

E’
fatta. Abbiamo il traddizioni» attraverso le quali dove la struttura editoriale è an- mo. Poi ce ne sono di successi-

IL GIARDINO
primo monumen- «prende corpo l’America che co- cora debole, controllata dallo vi dalla simile portata: «Le
tale incontro ita- nosciamo». Ma che, nella libertà Stato, percorsa da vistosa pirate- buone azioni, oggi, ieri e l'al-
liano tra editoria della narrazione, i Wu Ming si ria. Dove, per l’Italia, ancora ai tro ieri» e «Perché si diffon-
su carta e web. Il concedono di immaginare «al- minimi nell’import-export, pare dono le azioni generose?». In-

DI DIO TRA
20 marzo, da Stile Libero Ei- tra», dove soprattutto «la forza si stiano aprendo grandi oppor- somma, ci si aspettavano al-
naudi, esce Manituana (in iro- generatrice e visionaria delle tunità. tre sezioni che introducessero
chese Il giardino di Dio), nuovo donne sconfigge violenza e so- temi del genere: «Oggi come
romanzo dei Wu Ming al com- praffazione». MAURI ALL’ATTACCO oggi» oppure «E' meglio da-

CARTA E WEB
pleto. Ma si contano già da me- A partire per l’ex Celeste Impe- re che ricevere». Alla fine si è
si manovre di avvicinamento WWW.MANITUANA.COM ro con gli altri illustri colleghi, è deciso di dare fiducia alla ca-
in rete all’epica prima parte di I 4 «prolegomeni» messi in rete stato anche il presidente e ad del sa editrice, alla collana e al
una trilogia che prende avvio da Wu Ming (un 5˚ sta arrivan- Gruppo Mauri Spagnol. Con suo sempre emergente curato-
dal 1775, l’alba della rivoluzio- do), in realtà storie parallele che quali motivazioni? «Per quanto re: Giuliano Da Empoli. E di
ne americana da cui nasceran- anticipano la vicenda del libro, riguarda il nostro gruppo abbia- dare fiducia all'autore, che
no gli Stati Uniti e che viene non sono solo alternativa di MIRELLA mo assistito nell’ultimo anno ad nei ringraziamenti non scor-
narrata dal punto di vista delle marketing, ma scommessa sul APPIOTTI infiltrazioni dell’Oriente nelle da Francesco Alberoni, suo
«Sei Nazioni Indiane» schiera- «progressivo avvicinamento edi- classifiche dei libri più venduti. maestro di analisi sociologi-
te con il re inglese contro tore-lettore, il cosiddetto Come in Europa il Paese più in- ca «libera da stereotipi». Il
Il nuovo romanzo dei Wu Ming per Stile Libero,
Washington e l’esercito conti- “transmedia storytelling”». In- teressante oggi è la Spagna, così sussulto dell'affezionato let-
nentale. «Una storia dalla par- fatti Manituana oltre che roman- «una storia dalla parte sbagliata della storia»: nel mondo è l’Oriente e in parti- tore di Alberoni sul Corriere
te sbagliata della storia» (è lo zo, è presentato come un proget- le oltre 500 pagine del libro si appoggeranno colare la Cina. I lettori sono ben della Sera non ha costituito,
slogan dell’editore): dove le ol- to culturale e un mondo virtuale a un inedito sito Internet, sin d’ora in funzione consapevoli che siamo entrati però, un argine definitivo.
tre 500 pagine del libro si ap- interattivo. «Grazie a Google nel secolo cinese. La gente, i gio- Ed è stato un bene. Ho così
poggeranno a un inedito sito in- Earth - dicono a Stile Libero -, Gli irochesi sono i protagonisti di «Manituana», romanzo di Wu Ming vani l’hanno capito prima dei po- scoperto che la profonda ri-
ternet, sin d’ora in funzione. l’intero scenario (luoghi di batta- litici. Il cinese, nelle università flessione ha spinto Manghi a
glie, villaggi, vie d’acqua ecc.) en- romane è la seconda lingua dopo rifiutare lo stereotipo politi-
USA: LA VERA ORIGINE trerà nel sito tra foto satellitari l’inglese. In Vallardi, tra il resto, co-filosofico del «mala tempo-
«Il razzismo, lo sterminio di di oggi e antiche mappe. Cliccan- abbiamo messo in cantiere un ra currunt». Sì, certo, la so-
molti mondi possibili... il gran- do sui vari segmenti si apriranno importante dizionario italiano- cietà occidentale declina nell'
de Paese che sarebbe anche po- finestre di immagini, informazio- cinese. Però sino ad oggi si trat- egoismo e nell'individuali-
tuto vivere in pace». Terza epo- ni, nuove storie, enigmi da risol- ta quasi esclusivamente di ope- smo, ma resistono e anzi, si-
pea dei Wu Ming (dopo «Q» nel vere, oggetti da scoprire, tutto re di occidentali che interpreta- lenziosamente si diffondono
2000 come Luther Blissett e modificabile dai navigatori». Ci no la Cina o di dissidenti che par- sacche di altruismo. Il volon-
«54» nel 2002 con il nuovo no- voleva, un videogame targato lano del loro Paese. Dobbiamo tariato si espande perché no-
me), Manituana è frutto di anni Struzzo. formare traduttori italiani dal ci- ialtri occidentali disponiamo
di ricerche e di scrittura. Alle nese (la bravissima Magda Oli- di ricchezze così estese e varie
radici dell’Occidente Estremo, IN CINA, IN CINA vetti ci sta pensando). Certo, edi- da renderci in grado e persi-
le lacerazioni che travolgono la Dopo Prodi, gli editori in missio- torialmente il pianeta Cina è an- no desiderosi di donarle. Si
convivenza di una comunità ne governativa a Pechino: 15 si- cora distante». Che rapporti al- regalano disponibilità econo-
meticcia, contesa da lealisti e gle da oggi al 4 marzo, da Motta lora instaurare? «Cominciare a miche e si regala il proprio
ribelli conducono i re irochesi a Einaudi, da Giunti a Gremese, sforzarci di capirli, avere l’umil- tempo, provocando per di più
dalle foreste americane a Lon- a Newton Compton, a Piemme tà di chi si trova di fronte a una ammirazione ed emulazione.
dra per negoziare l’alleanza con prevalenza per il settore ra- civiltà millenaria. E come edito- E' verissimo. Io stesso ho de-
contro i ribelli. «Esodi, ritorni, gazzi e fumetti, al momento i più ri italiani cercare di interessarli ciso di fare una buona azio-
battaglie in un’avventura popo- promettenti. Un universo dove alla nostra letteratura. Chissà: ne regalando il mio tempo a
lata da baronetti inglesi, india- su 1 miliardo 300 milioni di per- un Biondillo potrebbe avere suc- voi, leggendo questo libro e
ni che leggono Diderot nei bo- sone il 60,4% legge «un libro al cesso in Cina, no? Da Lorenteg- risparmiandovi l'inutile fa-
schi, avventurieri, gang di stra- mese» (!); dove nel 2002 si sono gio a Shangai forse il passo è più tica.
da, pirati, generazioni e con- venduti 7 miliardi di «pezzi» ma breve di quanto si pensi».

Amos Oz, gli ebrei senza papa diatriba. Questo fondamento


spirituale bene s'innesta nell'
idea di democrazia come poli-
non è più successa una cosa
che tutti gli ebrei come un sol
uomo fossero d'accordo a con-
uno stato, il cui scopo dichiara-
to è stabilire un ordine logico
fra i desideri dei singoli appar-
fonia - un coro di voci diverse siderare un miracolo, un prodi- tenenti, preservandone la liber-
sce tanto per: si esige giustizia. queste altre sono parole del accordate da un sistema di re- gio. Immancabilmente ci sono tà. Il sistema media così fra le
p Segue da pagina I
Un asinaio o pastore di gregge
qualunque su cui si posa lo spi-
Dio vivente».
Quasi sempre la domanda
gole da rispettare. Tante luci,
non una soltanto. Tante fedi e
scettici e diffidenti e negatori.
Davanti a quasi ogni autorità
volontà singole attraverso l'in-
dicazione e la decisione della
giudice di tutta la terra non rito santo ha diritto di regnare di autorità si vede costretta ad tante opinioni, non una sola. ne compare un'altra opposta. maggioranza».
giudica secondo giustizia» sul popolo d'Israele o di com- affermarsi in virtù di un con- In effetti, c'erano e ci sono Sono ben pochi quelli che i con- Aggiungerei: e la preserva-
(Genesi 18, 25-32); peraltro porre i salmi. Un raccoglitore senso parziale, non unanime. nella cultura d'Israele delle temporanei e coloro che sono zione dei diritti della minoran-
non vediamo calare un fuoco di sicomori una mattina si sve- La storia culturale di Israele «enclaves» di obbedienza cie- venuti dopo hanno considera- za con un sistema di compro-
dal cielo che divora all'istan- glia e comincia a profetare. Un negli ultimi millenni è una cate- ca. Che sono, a mio parere, una to autorevoli senza ricorsi. Al- messi. Scrive ancora il dottor
te il nostro patriarca, per que- qualunque pastore originario na di aspre divisioni, alcune la fin fine, «la fonte dell'autori- Fania Oz Salzberger che la se-
ste sue parole così eretiche. Il
popolo litiga con i profeti, i
di Calba Shavua, un calzolaio,
un fabbro, chiunque di loro ha
spregevoli e turbolente, altre
fertili. In generale non ci fu
La cultura di Israele tà» nella cultura d'Israele è la
disponibilità del popolo - o di
conda istanza nella discussio-
ne fra democratici è: «La liber-
profeti litigano con Dio, i re li- potuto insegnare la Torah e mai alcun meccanismo costrit- ha un nucleo anarchico: parte di esso - ad accettare tà politica è sostanzialmente
tigano con il popolo e con i commentarla e con ciò lasciare tivo di autorità ufficiale; per lo non vogliamo disciplina quel maestro, quel giureconsul- negativa - vivi e lascia vivere -
profeti, Giobbe protesta rivol- un'impronta indelebile sulla vi- più Tizio era più illustro del to, quel sant'uomo che ha dato o positiva: vivi nel modo giusto
to al cielo. Che per parte sua ta quotidiana di tutto il popolo suo collega perché ritenuto ta- Non si ubbidisce tanto prova di miracoli, o quella gui- per essere libero veramente?».
si rifiuta di confessare di d'Israele. Ciononostante - la le, punto e basta. per: si esige giustizia da spirituale, come autorevole. Da mia figlia ho anche appreso
aver fatto un torto a Giobbe e domanda aleggia sempre, o La cultura ebraica al suo La gerarchia è volontaria. In che i democratici dichiarati
tuttavia gli elargisce dei ri- quasi sempre: che ci fai tu qui? meglio è sempre stata una cul- forma di devianza dalla tradi- questo senso, la cultura ebrai- dell'inizio dell'era moderna
sarcimenti personali. Anche Come facciamo a sapere che tura della mediazione, della zione, anche quando pretendo- ca ha un carattere democrati- erano proprio gli estremisti re-
nelle ultime generazioni ci so- sei proprio tu, quello? Sei vera- trattativa, degli aspetti per un no di essere il riscatto della tra- co profondo e inequivocabile. ligiosi, gli ugonotti in Francia e
no stati molti uomini pii che mente forte nella Torah, ma verso e per l'altro, di aspra for- dizione. L'obbedienza cieca Userò qui la definizione che i levellers in Gran Bretagna,
hanno condotto Dio di fronte chi ci dice che nella via qui die- za di convincimento, di obiezio- non può essere tradizionale. ho imparato da mia figlia Fa- che lottarono contro i tentativi
al giudizio della Torah. tro non abiti un altro capace di ni «in nome del cielo», di litigi «Faremo e ascolteremo» (Eso- nia, il professor Fania Oz-Salz- del governo di costringerli ad
La cultura di Israele ha un smontarti e arrivare a una con- per «accrescere e onorare la do 24, 7) significa: faremo a berger dell'università di Haifa: accettare la religione della
nucleo anarchico: non voglia- clusione opposta? Non di rado, Torah», nonché di possente im- condizione di poter ascoltare. «La democrazia liberale è l'or- maggioranza.
mo disciplina. Non si ubbidi- infatti, «tanto queste quanto pulsività camuffata da dotta Ormai da migliaia di anni ganizzazione di una società o (trad. di Elena Loewenthal)
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Il personaggio Tuttolibri
SABATO 24 FEBBRAIO 2007
LA STAMPA III

«centrista» nei due discorsi antigirondi-


ni da cui proviene il titolo del libro. Te-
nendoli tra la fine del 1791 e l’inizio del IL LIBRO
1792, Robespierre si manifestava asso-
lutamente contrario alla guerra, «che
sempre atterrisce la libertà», ma so-
prattutto alla pretesa o illusione giron-
dina che «la libertà potesse essere
esportata».
«L’idea più stravagante che possa
nascere nella testa di un politico», dice-
va l’Incorruttibile, «è credere che sia
sufficiente entrare a mano armata nel
territorio di un popolo straniero per far-
gli adottare le proprie leggi e la propria
costituzione». E aggiungeva: «Voler da-
re la libertà ad altre nazioni prima di
averla conquistata noi stessi significa LUCIANO CANFORA
Qui sopra garantire insieme la schiavitù nostra e Esportare la libertà
Luciano Canfora quella del mondo intero».
autore del saggio
Il mito che ha fallito
MONDADORI
«Esportare LO STORICO PREVALE SULL’IDEOLOGO
pp. 104, € 12
la libertà». Una frase da incidere nel marmo. Se
A sinistra, sondiamo Canfora sulla sua attualità, la Per svolgere la sua tesi, come
Robespierre prospettiva dello storico prevale sulla d’abitudine, l’autore arretra nel
in una stampa che tentazione dell’ideologo. Sottolinea che tempo, riuscendo a illuminare la
lo raffigura ferito il suo antenato allude ai progressi anco- retorica delle guerre attuali, da Kabul
dopo il tentato ra da fare nella Rivoluzione, che siamo e Baghdad, con i flash back di quelle
suicidio, il giorno ancora sotto la monarchia e che peral- del passato: la guerra del
prima di essere tro alla repubblica Robespierre arrive- Peloponneso, combattuta nelle sue
portato alla rà lentamente e da una posizione possi- varie fasi per «portare la libertà ai
ghigliottina, il 10 bilista; che Robespierre non è un estre- greci», le campagne di un Napoleone,
Termidoro 1794 mista e che solo il tradimento del re lo presunto «liberatore» dei popoli
porterà ad appoggiare l’opzione repub- europei , fino all’’irruzione «fraterna»
blicana. Ma il transfert è evidente quan- dei carrarmati sovietici in Ungheria e

Luciano Canfora Dai Greci a Robespierre, da Mazzini do, alla domanda su quale sia la libertà
di Robespierre, Canfora risponde: «Li-
alle catastrofi dell’espansionismo
sovietico. Per poi poi emettere un
bertà dal dominio sociale delle classi giudizio sull’odierno ergersi degli
a Putin e Bush: una critica delle guerre «per la democrazia» forti», in una lettura dell’operato giaco-
bino come sostanzialmente concentra-
USA a gendarme del mondo, creatore
e sorrettore di tirannie e
W to sulla questione economica e sociale, alternativamente suo annientatore,

W LA LIBERTÀ
sui diritti dei contadini, il calmiere dei insieme ai loro popoli, nel nome
prezzi, il limite all’arricchimento. In re- dell’occidente «libero».
altà, la frase di Robespierre si può con-
dividere e attualizzare, oggi, se è vero
che all’empito di «esportare la libertà»

A MANO ARMATA
si alterna l’anelito a «esportare la demo- fora, che si occupi di Tucidide o di Gen-
crazia», dando a torto per scontato che tile: «E’ una parola alla quale non va da-
quest’ultima esista davvero e sia mai to un significato negativo, come non lo
stata applicata non solo nel mondo anti- diamo, ad esempio, alla congregazione
co, ma anche negli odierni regimi oligar- di Propaganda Fide. Ma va studiata, per-
chici che si rifanno a quel nome. ché mobilita i viventi, che pensano, si
appassionano, si schierano».
STUDIARE LA PROPAGANDA Sulla seconda guerra mondiale, Can-
SILVIA addirittura quella del canto iniziale del no, ad esempio, non stava tanto nel voto Attenzione, però. Il pamphlet di Canfo- fora invita a evitare «i giudizi sommari,
RONCHEY
Purgatorio, la libertà che Dante «va cer- quanto nel non permettere di «limitare ra non è certo quello di un moralista, l’idea di una guerra del bene contro il
«Secondo Croce la libertà non cando» e che ci conduce a un groviglio il popolo romano». Il che si traduceva ma di un assertore della «sacrosanta male in cui il bene vinse e si trasmise ai
ha storia: Croce derideva l’idea di Con- di vincoli etici, religiosi, teologici: una vi- nel non avere mai una posizione subal- politica», non ignaro, anzi molto consa- paesi soggiogati. Se la analizzassimo
stant, di una libertà degli antichi diver- sione, quella autentica cristiana, «forte- terna rispetto ad altre potenze: era «li- pevole dell’essenza realpolitica e geopo- con lo stesso occhio distaccato con cui
sa da quella dei moderni. La democra- mente limitativa rispetto alla libertà co- bertà di prevalere, e di avere nei Paesi litica di ogni atto si incida nella storia. guardiamo la guerra del Peloponneso,
zia si può tentare di definirla; la libertà, me autarkeia troppo spesso esaltata da satelliti un interlocutore privilegiato L’atto politico, come anche Croce ricor- ci accorgeremmo intanto che, come
neanche ci si prova». Così Luciano Can- un libertarismo che negli Anni 70 ha ac- cui veniva concessa una libertà interna da nello scritto del ‘45 posto in exergo al questa, non fu una guerra sola, né andò
fora chiarisce, all’uscita del suo Esporta- comunato destra e sinistra, dagli slogan artificiosa e nominale». libro, fa parte dei distinti dello spirito: in un solo senso, né ebbe un solo scopo,
re la libertà. Il mito che ha fallito, come sessantottini agli striscioni missini di In questo senso, è molto vicina alla li- «Nessun tribunale può giudicarlo e la ma tanti quanti i contendenti: per
questo pamphlet, seguito ideale della ispirazione cilena inneggianti a «patria bertà romana quella americana: «Pen- coscienza morale non può né approvar- l’America, che senza Pearl Harbor non
sua Critica della retorica democratica, e libertà». siamo - sorride Canfora - a quanto non lo né riprovarlo, appunto perché, come sarebbe mai entrata nel conflitto, lo sco-
critichi una retorica ancora più sfug- solo la propaganda ma l’opinione politi- atto politico, non ammette altro contra- po era la conquista del Pacifico, per
gente, perché legata a una parola «bran- IERI ROMA, OGGI GLI STATI UNITI ca abbia esaltato quelle uniche elezioni sto e altro rimedio che politico». l’Urss un altro, per l’Inghilterra un al-
dita ormai da tutti - osserva l’autore -, Se vogliamo capire invece qual è la li- in Iraq, il cui esito è stato una palese co- E’ serena, anche se apparentemente tro ancora. Così come potremmo appli-
ma con una fondamentale ambiguità ol- bertà della cui promessa si è fatto un struzione politico-militare: reso noto in provocatoria, la valutazione che Canfo- care il parallelismo con il conflitto Spar-
tre che ipocrisia». uso tanto pretestuoso quanto catastro- anticipo rispetto allo spoglio, poi ritrat- ra dà di quel vicino frangente della no- ta-Atene all’intera costruzione postbel-
Se gli si domanda qual è la libertà fico lungo la storia degli imperialismi, tato, per ricontrattarne la spartizione a stra storia in cui l’esportazione della li- lica del ’45-’89: un’operazione di con-
non retorica, non quella usata dall’ «in- occorre per Canfora notare anzitutto tavolino e creare un Parlamento meno bertà in effetti è avvenuta per la mag- trollo degli alleati-sudditi simile alla
termittente, ancorché sempre sacro, fu- che vi confluiscono e vi si sovrappongo- sbilanciato». Naturalmente, un Parla- gior parte dei popoli coinvolti, tra cui lo symmachia ateniese». La storia è fatta
rore degli esportatori di libertà», ma no di continuo due concetti distinti: la mento cui le vantate «libere elezioni» storico annovera quelli finiti oltrecorti- dai rapporti fra potenze, e non è forse
quella vera, Canfora cita anzitutto Maz- «libertà da un dominio esterno» e la «li- avevano contribuito ben poco. na. Ma ciò non significa che anche qui, un caso che le stesse aree del mondo
zini: «La libertà come insieme di doveri bertà come costume politico interno». Il pensiero dell’autore, in questo luci- nel mito della liberazione postbellica, facciano alla fine sempre la stessa politi-
oltre che di diritti, dove i doveri hanno Nel mondo antico, spiega Canfora, la do e spregiudicato pamphlet, sembra non si eserciti l’autorappresentazione ca: «La Russia – che poi cambia nome e
più ampio spazio: l’autodisciplina di tut- confusione tra i due piani era costante: coincidere con quello del Robespierre della politica, la propaganda, che è poi infine lo riprende – segue oggi in sostan-
ti, ossia la massima delle utopie». E poi, il nucleo della libertà del popolo roma- ancora, come lo definisce Canfora, da sempre l’oggetto dello studio di Can- za, con Putin, la politica di Stalin».

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Narrativa italiana Tuttolibri


SABATO 24 FEBBRAIO 2007
IV LA STAMPA

Andrea
Di Consoli:
una sequenza
ge. Poiché conosce la patria e
l'esilio, il Padre conosce tutto. Il
figlio lo interroga su tutto, e su
C’E’ UN MISTERO ULTIMA CORSA
di prose
liriche,
tutto il padre risponde. Il rap-
porto padre-figlio è così fin da SUL CARGO SULL’AUTOBUS
di poemetti
in prosa
Abramo e Isacco: e qui infatti ri-
corrono formule e stilemi bibli-
ci, a indicare la ripetitività,
PARTITO PER PER GLI AMICI
l'eternità di quel contatto nel
quale si realizza la tradizione, la
IL BANGLADESH STRALUNATI
consegna dell'esperienza. Il li-
bro si apre con la morte del gat- BRUNO OSVALDO
QUARANTA GUERRIERI
to, ma è una morte simbolica: il
gatto resta senza un occhio, e Forse è inevitabile: il direttore editoriale E' stralunato il mondo che ti viene in-
pur con l'uno resiste fino alla fi- dell’Einaudi, navigando come scrittore nel gran contro da questi racconti di Giuseppe Cassieri.
ne, quando accanto a lui cadrà, mare della letteratura, non può non avvistare la Di primo acchito lo collochi nel flusso impetuoso
per sempre, il Padre. Le appari- balena bianca melvilliana che folgorò Cesare Pa- del realismo, con la rappresentazione di quegli
zioni del gatto hanno sempre vese. Usodimare, «un racconto per voce sola» di agglomerati per lo più di provincia, con quei mo-
qualcosa di allucinato: non è fal- Ernesto Franco, l’autore di Isolario, è una parabo- di e tic collettivi che la letteratura meridionale
so, ma è troppo vero. Tutto è la simbolica che culmina nel cetaceo senza tem- tra Otto e Novecento ha portato a vertici di me-
troppo vero, e su quell'eccesso po, fuori del tempo: «... non sa neanche che esi- ravigliosa espressività. Ma poi arriva un germe
Andrea Di Consoli Tra Svizzera di verità s'innalzano gli inni,
quelli che prima chiamavo poe-
stiamo... Semplicemente non si accorge di noi co-
me non si accorge degli arpioni dell’americano.
sovvertitore, e il tuo realismo va a farsi benedi-
re, si trasforma in surrealismo con robuste colo-
metti. Il troppo è un vizio. Ma i Noi per lei non esistiamo neppure». Così raffigu- riture di grottesco e di assurdo. Che cosa diven-
e Calabria il destino dell’esilio poemetti sono deliziosi. rando l’Indifferenza, divina, somma, sovrana, ta allora quel mondo? Nient'altro che il riflesso
che «se la ride un mondo» dell’universo mondo. deformato dell'occhio che lo guarda.

LA DOPPIA
UN POETA REPRESSO A ciascuno il suo clandestino, la sua ombra, I tredici racconti ti portano piccole storie,
C'è il poemetto dei treni. Il poe- l’alter ego che custodisce in remote, invisibili che a volte non sono neppure storie, ma lampi di
metto del cancro di zio Cotura. (più che inaccessibili) stanze il segreto, la formu- vita e fulminee eccezioni d’esistenza, come, per
Il poemetto dell'adunata dei vi- la dell’addio. Ernesto Franco, genovese che culla esempio, «I formaggi del profeta», in cui un cala-

NOSTALGIA
vi e dei morti. Il luogo dell'adu- i sussurri di Sottoripa, modella una favola tragi- bro-americano convertitosi alla fede mormone
nata è, sostanzialmente, la Ter- ca: l’ultimo viaggio, da Aden a Chittagong, in pone a testimonial dei propri prodotti nienteme-
ra: «Nessuno è morto. Son tor- Bangladesh, di un cargo, il Bahía Inutil, verso la no che il fondatore della setta. O come «Le caval-
nate tutte le epoche. I cani abba- demolizione. Fra piogge ispirate da Somerset lette», resoconto di una vacanza funestata dagli

DEL PADRE
iano, i buoi tirano carretti colmi Maugham, e pirati stevensoniani, e fantasmi in- insetti che a frotte, anzi a nuvole rovinano il ri-
di cibo e vino. E' quasi una fiera. cappucciati (riecco Melville) e un’appartenenza poso a una famigliola e che una mattina all'alba,
Nessuno partirà più. Tutti ri- secondo le previsioni di un curioso professore,
marranno in questa notte stella- «Usodimare», un’ulteriore vita decidono di defungere contemporaneamente.
ta e infinita». Il poemetto del pe- Ma ci sono anche racconti più complessi, co-
trolio, scoperto e subito male- senza fine di Ernesto Franco: me le «Scommesse» che aprono il volume e de-
detto. C'è il poema dello sciope- tra amore, morte, agguati (e balene) scrivono il bizzarro comportamento di tre amici
«mani» gli fa scattare un inno ro, quando la comunità si ferma pensionati. Per dare un ultimo brivido alla loro
alle mani (senza retorica: sono per fermare il progresso, per- al mare quale mirabilmente narrò nella sua «en- vita in saldo, essi decidono di giocarsi una parti-
mani vecchie, scabrose, cariche ché il petrolio guasta la vita co- cyclopédie» Jules Michelet: «... il mare lega così ta strampalata ma eccitante: salgono su un au-
di storia), la parola «gatto» gli me un peccato. Il poema della saldamente a sé gli uomini che gli hanno affidato tobus di Roma estratto a sorte con uno dei tre
fa scattare un poemetto sul gat- brasiliana bionda. Il poema di per lungo tempo il loro destino e hanno vissuto in privo di biglietto; se durante il percorso sale il
to, e la lotta tra gatto e uomo. E Torino, tra una Fiat e l'altra. Il intimità con lui, ch’essi non possono più lasciar- controllore e lo pesca privo del «documento»,
così via. Perciò non ci sono esat- poema del calcio di rigore. I poe- lo». perde scommessa e quattrini. Il racconto non
tamente personaggi, ma simbo- metti sono i picchi della «mozio- Usodimare è un’ulteriore vita senza fine di Er-
li: il padre, il figlio, l'assessore, ne», la forza che spinge l'autore nesto Franco. Dapprima stilisticamente onorata Lampi di vita e fulminee
anzi il barbiere-assessore, il sin- a scrivere, l'amore per la terra. di cure gelosissime, impedendole o quasi di usci-
daco, il presidente... Dunque non mettono ordine, re dal bozzolo, quindi, a mano a mano che i nodi si eccezioni d’esistenza
Il libro comincia e già il pa- non scandiscono il tempo. La fi- accumulano, che i venti soffiano, che i dispacci nei racconti di Giuseppe Cassieri
dre è tornato nelle Calabrie, ma ne del libro sta già all'inizio: arrivano e partono, trepidamente sgomitolata,
p Andrea Di Consoli la storia torna continuamente «Ogni uomo che torna, un gior- assecondandone la metamorfosi, sino all’estre- consiste soltanto nella descrizione di una goliar-
p IL PADRE DEGLI ANIMALI in Svizzera, in un andirivieni no, senza essere visto da nessu- mo bicchiere, sino alla scomparsa, all’ingresso data fuori tempo massimo. Appare invece in-
p RIZZOLI che compone l'intricata trama no, cade a terra, e non vede, è nella leggenda, alla «manovra che dovrò improv- trecciato di complessità che hanno a che fare
p pp. 196, € 16,50 di quel sentimento che si chia- confuso, è come impazzito, e visare perché non esiste neppure sui manuali». con il senso di inutilità dopo la perdita del lavo-
ma «nostalgia». Nostalgia è, non ha più forze; i capelli si fan- E’, il cargo che diverrà «una montagna di fer- ro, la solitudine, la nostalgia di una vita alle spal-
propriamente, il dolore del ri- no bianchi, le mani tremano per ro, una balena meccanica, un’onda magnetica», le e dei luoghi legati a quella vita che altri hanno
FERDINANDO torno, e i vocabolari spiegano il sempre - per sempre - fino alla l’arca di capitan Usodimare, dove tutto può anco- occupato nel frattempo, del tutto ignari dell’esi-
CAMON
termine tirando sempre fuori fine». ra accadere, dove ciò che è accaduto è insepara- stenza del loro predecessore, che magari li spia
Càpita raramente di l'Odissea: Ulisse vuol tornare a Visto che Di Consoli mi fa la bile come la pece. La morte, l’amore, l’agguato, il da un angolo di strada.
leggere un racconto così cari- casa, restarci e morirci. Ma qui sorpresa (e l'onore) di usare mistero («Ti lascio qualcosa su questa nave, no? Tutto ciò è sorretto da una scrittura nervo-
co di passione per la propria il Padre è tornato, eppure sof- una mia riga come epigrafe al Trovalo, cercalo almeno»), le cose che scompaio- sa, tagliente e colma di umori impressionistici.
terra. La lingua ne è stravolta, fre ancora di nostalgia, dunque suo libro, mi affibbia dunque un no, una febbrile accalmìa... Ma quel che veramente colpisce è la costruzio-
s'ingorga, non procede. Quin- la sua nostalgia è doppia: in ruolo paterno, da padre gli rac- «Inutil», Bahía, superbamente inutile e, per- ne dei personaggi, il loro erompere dalla pagina
di non è esattamente un ro- Svizzera aveva nostalgia della conto questo. Io cominciai con ciò, necessaria. Come la parola, «anche se non ci con una strepitante vitalità. Indimenticabile il
manzo, come sta scritto sulla casa, a casa ha nostalgia della un libro di poesie, pubblicato da sono parole che vanno bene per tutti», anche se segretario comunale Almerindo Pacilio, che nel
copertina. E' una sequenza di Svizzera. Passi da una pagina Neri Pozza. C'era qui un profes- non tutte le parole assurgono a bussola, a mappa, «Frutto proibito» si concede un’ingreppiata di
prose liriche, di poemetti in all'altra (da un poemetto all'al- sore universitario francese, che a salvifica scialuppa. Usodimare-Ernesto Fran- fichi d’india con le conseguenze di un’epopea ga-
prosa. Un Padre torna nel tro), e senti che il messaggio è: poi spiegò la psicanalisi agli ita- co, malato com’è di perfezione, non lo nasconde, stro-intestinale rappresentata però dall’Opera
Sud dalla Svizzera, perché in chi è stato in esilio resta sem- liani, Michel David. Lesse le mie non se lo nasconde. dei Pupi.
Svizzera aveva tutto ma gli pre in esilio, anche se torna. E' poesie e paternamente mi dis-
mancava tutto, aveva la vita spezzato. se: «Tu sei un favolista repres-
ma non riusciva a vivere. Vie- La morte che chiude il libro so». Ora che ho letto questo ro-
ne nel Sud a morire, volonta- è la presa d'atto di questo spez- manzo di Andrea Di Consoli, pa- p Ernesto Franco p Giuseppe Cassieri
riamente. Ma se l'autore par- zamento. Il Sud è mortale an- ternamente gli dico: «Tu sei un p USODIMARE p SCOMMESSE E ALTRI RACCONTI
la di lui e dice «mani», subito che per chi se ne va: perché lo ri- poeta represso». p IL MELANGOLO, pp. 69, €9 p MANNI, pp. 140, € 15
si blocca perché la parola chiama, lo risucchia e lo distrug- fercamon@alice.it

Bulgheroni Tra il ’43 e il 25 aprile diane, la velocità impedisce le ligente, vedono divise di passag- viaggio. E' la memoria di un
SERGIO
PENT
pause della riflessione, il cielo gio e ragazzi in fuga pronti a na- tempo antico e preciso, quella
«Se solo tu potessi man- sopra Baghdad è «rosso di un scondersi in montagna, si inna- che ci riconsegna con tenerez-
tempo di guerra e di passioni darmi a mezzanotte un saluto innaturale tramonto», e riporta morano e si perdono, capiscono za la Bulgheroni. Un tempo in
attraverso le stelle», recitano le alla mente della donna altri cie- che presto la realtà tornerà ad cui ci si poteva perdere per

TRE SORELLE nobili parole di Anna Achmato-


va in apertura del sesto capito-
lo di questo soffice, poetico ro-
li, altri paesaggi sbalestrati dal-
la guerra, e sono proprio questi
a farsi avanti, a determinare la
avere un profilo normale, ma
ancora non sanno quale sarà il
prezzo da pagare.
mancanza di notizie, ma un
tempo, anche, in cui bastava
un'intenzione di promessa per

SOGNANO manzo di Marisa Bulgheroni. E'


un saluto che scivola indietro
nel passato, cercato con la si-
congiunzione del tempo, «ingo-
vernabili come in un sogno».
La stagione è quella di remo-
TRA I BOSCHI CON I PARTIGIANI
Isabella è invaghita di Giulia-
tenere in piedi un sogno, con
quel saluto attraverso le stelle
che rimane dentro a distanza

SUL LUNGOLAGO gnorilità delle memorie impor-


tanti, che riannodano i fili di
una vita quando il passo in avan-
te giornate di guerra, in una vil-
la sul lago di Como in cui tre so-
relle all'introduzione del capito-
no, ma mentre lui è tra i boschi
con i partigiani si lega a Jaco-
po, fascista non ancora penti-
di decenni come il più irreale
appuntamento d'amore.
Un romanzo di ingenue pas-
ti si fa breve e incerto e rintocca lo «vita» - Regina, Lucia e Isa- to, mutilato nella campagna di sioni, di guerra e di formazio-
l'ora legale dei bilanci. bella - cercano di tradurre nella Russia. Lucia rincorre ed è rin- ne, che sa d'antico ma che riac-
La protagonista in odore di realtà le aspirazioni della loro corsa da Gabriele, Regina spo- ciuffa il presente nell'atmosfe-
p Marisa Bulgheroni autobiografismo è l'ottuagena- privilegiata fantasia. Tra il 1943 sa l'irrequieto Libero da cui si ra di disagi sociali sempre at-
p UN SALUTO ria Isabella, studiosa attenta, a ridosso dell'8 settembre e le separerà dopo la guerra. Le vi- tuali e rinnovabili nella storia
ATTRAVERSO LE STELLE partecipe ai movimenti dell'uo- giornate solari della definitiva li- cende private delle tre sorelle dell'uomo. Non ci sono lezioni
p MONDADORI mo e delle sue stagioni: il tempo berazione, le ragazze corteggia- si allacciano a si compenetra- da impartire, solo memorie da
p pp.247, € 17
p ROMANZO
è scivolato via, ma gli errori so- no le loro esperienze osservan- no alle vicende pubbliche, con preservare e attente osserva-
L’autrice, studiosa della narrati- no rimasti alle calcagna delle do il mondo che scivola su un la fucilazione di Ciano, Mussoli- zioni su un tempo da cui ci si al-
va americana, ha curato per i nuove generazioni. Due torri ge- lungolago ancora splendida- ni prigioniero sul Gran Sasso e lontana con discrezione, ma
«Meridiani» Mondadori «Tutte le melle che crollano rappresenta- mente deserto, un occhio di lu- poi libero di imboccare la stra- senza acrimonia, senza la su-
poesie» di Emily Dickinson e ne no solo la sintesi parziale di una ce azzurra in un angolo quieto da dell'ultimo sogno di riscos- perbia dettata dagli anni. In
ha raccontato la vita nel libro globalizzazione immatura e vio- dell'universo. Osservano e par- sa, una innamorata e frettolo- punta di piedi, con la mano al-
«Nei sobborghi di un segreto» lenta. I ragazzi d'oggi si rincor- tecipano, le tre sorelle figlie di sa Claretta che lo raggiunge lacciata al passato, senza al-
rono via sms, naufragano in po- un severo, imparziale Capitano sulla via della fuga, cambiando- cun timore di «scomparire, feli-
che spanne di difficoltà quoti- fedele al suo ruolo di fascista di- si le calze di seta, come per un ce, in un'utopia di vento».
R NA

Narrativa straniera Tuttolibri


SABATO 24 FEBBRAIO 2007
LA STAMPA V

Fred Vargas Un brutto incubo certi, il commissario non esita a


portarsi Tom addormentato nel PAROLE Giappone Giovanissimi asociali
marsupio sul luogo del crimine
per il commissario Adamsberg (e ovviamente dimentica di met- IN CORSO appassionati di fumetti e videogiochi
tergli le gocce nel naso).

NEL BOSCO LA LICEALE


GIAN LUIGI
La squadra di Adamsberg si BECCARIA
è arricchita di un Nuovo, il tenen-
te Veyrenc, che di stranezze ne
conta non poche. Ha i capelli DE ANDRE’
LA MONACA CREUZA
SOFFRE
striati, come macchiati di strisce
rosse, e si esprime quasi solo in
versi raciniani (un bel cimento,
per la coraggiosa traduttrice SUL TRAM
E’ PAZZA DI OTAKU
Margherita Botto, e eccesso di
letterarietà, forse, per l'autrice).

È
Il tutto gli viene da un'aggressio- appena uscito dal-
ne subita quand'era ragazzino, la Bur, a cura di
trentaquattro anni prima, brut- Elena Valdini, per
ta faccenda nella quale per vie la Fondazione Fa-
non qui raccontabili era rimasto brizio De André, un
coinvolto lo stesso Adamsberg, a volume miscellaneo, Volam- mesi dall’inizio dell’anno scola-
Fred Vargas
sua volta poco più che ragazzo. mo davvero. Un dialogo stico non è riuscita a instaurare
è uno
La vicenda odierna è la chiusura ininterrotto, cui ha collabo- rapporti di amicizia con i nuovi
pseudonimo.
di un cerchio con quel passato. rato con scritti, brevi quasi compagni. L’amica del cuore Ki-
L'autrice
Cerchio concentrico, all'interno sempre, una sessantina circa nuyo, che sembra prendere le di-
ha deciso di
del primo e a sua volta resa di di persone, da Mimmo Càndi- stanze, pronuncia la frase sopra
adottarlo in
conti con il passato, è il legame to a Michele Serra, Aldo citata parlando del coetaneo Ni-
omaggio alla
tra il commissario e la dottores- Grasso, Adriano Sofri, Anto- nagawa Satoshi. Anche lui ai
sorella gemella
sa Ariane Lagarde, patologa con nio Tabucchi e Roberto Vec- margini, introverso, senza alcun
Jo, una pittrice
la quale ebbe a che fare in occa- chioni. La Postfazione è di amico, solo, è un fan di Oli-chan,
che si firma
sione di una lontana inchiesta, Dario Fo. C'è anche uno scrit- una top model, una splendida eu-
appunto Vargas
oggi reincontrata di fronte ai to di don Luigi Ciotti, posto roasiatica dagli occhi nerissimi,
due cadaveri sgozzati. che «non c'è volto e figura del- che lavora per riviste femminili.
la strada e della fatica su cui p Wataya Risa «L’adoro», confessa in tono se-
QUANTI FANTASMI Fabrizio De André non abbia p SOLO CON GLI OCCHI rio.
Nei «boschi eterni» ci sono fan- scritto e cantato». Per molti i p trad. di Antonietta Pastore Ninagawa vive in una came-
tasmi interiori a bizzeffe, insom- testi di De André sono stati p EINAUDI ra separata dal resto della casa,
p pp.126, €9
ma, ma anche un fantasma nel un vero «romanzo di forma- p ROMANZO
una «capsula», una «cella di iso-
senso classico del termine: quel- zione», che racconta una cre- lamento». E’ autosufficiente (i
lo di una monaca del Settecento scita e in cui ci si è identifica- genitori ci sono, ma sullo sfon-
che - anche lei, guarda caso - ti. Molti di noi hanno parteci- do): ha un frigorifero, si prepara
incidere per uccidere e con un sgozzava le sue vittime, tutte pato alla sua sapienza nell' i pasti e si fa il bucato da solo. Ha
buco da siringa nel braccio a mo' donne. Oggi, sembra voler spa- uso della parola. Aveva una ANGELO uno scatolone stracolmo di vesti-
Z. GATTI
di firma - sono contesi tra l'Anti- ventare il commissario con le pronuncia precisa della paro- ti da donna, riviste manga, gad-
crimine e l'Antidroga. Il commis- sue apparizioni. Ma Adam- la, sentivi l'amore per la paro- «E’ un vero e proprio get, profumi, bandane, anelli,
sario Adamsberg, ben noto ai let- sberg è troppo occupato a inse- la. Si capisce difatti ogni silla- otaku». La battuta rivelatrice fazzoletti, una blusa usata, tutti
tori di Fred Vargas, li vuole per guire tracce in quello che sem- ba quando canta. Quando arriva a pag. 71 del romanzo oggetti con un nesso con Oli-
sé e ha il tempo contato per im- bra sempre di più un brutto in- provò a intrecciare le parole e breve Solo con gli occhi di Wata- chan.
pedire che quelli dell'Antidroga cubo - fatto di cervi squartati le lingue del mondo, in Creu- ya Risa, già autrice di Install. In camera lui, con gli aurico-
gli freghino i due corpi sottraen- nelle selve normanne, gatti evi- za de mä (1984), dove va a ri- Il termine otaku entrò nel lari, l’ascolta trasognato alla ra-
dogli l'inchiesta. Fretta e necessi- rati, tombe di vergini profanate, cercare una koiné orientale- gergo dei media nei primi An- dio, al concerto live è in adora-
tà non lo trattengono dall'anda- pozioni magiche che dovrebbe- mediterranea, mescolando ge- ni Ottanta quando comparve zione estatica nel guardarla sfi-
re a «spalar nuvole» sul fiume, ro dare la vita eterna... - per novese sardo napoletano e in alcuni articoli del giornali-

p Fred Vargas
quando il momento si fa grave. È
il suo modo di agire, ormai lo co-
aver paura della monaca pazza.
Un'altra pazzia, viva e concre-
una sorta di arabo, compone
un originalissimo ibrido non
sta Nakamori Akio, seguiti da
interventi, studi e saggi di so-
«Solo con gli occhi»
p NEI BOSCHI ETERNI nosciamo, il carattere anticon- ta, assedia il commissariato at- manieristico, ma di ostinata ciologi, psicologi, massmedio- di Wataya Risa:
p
p
trad. di Margherita Botto
Einaudi
venzionale del suo personaggio, tentando alla vita di alcuni dei ricerca «alta e sensuale». Il logi, che arrivarono perfino a solitudine e esclusione,
segnato profondamente da una suoi membri più preziosi: un ca- «genovese» che ne risulta non parlare di «panico otaku». Indi-
p pp. 392, € 15,80
grossa malinconia: qui, più che so di dissociazione mentale, un' ha nulla a che vedere con la ca gli adolescenti fanatici colle- comportamenti autistici
p ROMANZO
nelle storie precedenti. identità spaccata in due, l'Alfa e tradizione etnica, è completa- zionisti di immagini e oggetti- e vite virtuali
Il fascinoso e triste commis- l'Omega di una personalità, se- mente antifolclorico e antidia- stica attinenti i loro idoli della
sario figura particolarmente pro- parate per sempre da un muro lettale (del resto De André musica, della tv, del cinema. lare con i jeans, anche se si dimo-
vato da una serie di eventi che invalicabile. parlava il genovese con qual- Giovanissimi asociali e indivi- stra mediocre nell’esibizione ca-
GABRIELLA precedono l'inchiesta, come la Adamsberg ce la fa a risolve- che impaccio, i suoi genitori dualisti, appassionati di fumet- nora. Hatsu, presente ma esclu-
BOSCO
morte del padre da un lato, la pa- re il caso, a salvare tutti i suoi erano piemontesi, il padre di ti e videogiochi, incapaci di re- sa, è attratta e insieme irritata:
In occasione del deci- ternità dall'altro. Adamsberg, ri- cari, a chiudere cerchi su cer- Torino, la madre di Bra). Gli lazionarsi con gli altri se non «dargli un calcio», dice il titolo
mo romanzo, Nei boschi eterni, spetto all'ultimo libro, ha acquisi- chi, non senza fatica e a costo di interessano di più gli esiti fo- attraverso le tastiere dei com- originale, per smuoverlo dal suo
il caso Fred Vargas si complica to un figlioletto di nove mesi, non poco lavoro su di sé. Ed ec- nosimbolici del dialetto, al puter, hanno comportamenti mondo chiuso. Voyeurismo (al-
e arricchisce straordinaria- Thomas, di cui è madre un'altra co che, sempre di più, il commis- dialetto dà una funzione pu- autistici e vite virtuali. Sul fe- tra chiave di lettura suggerita
mente. La signora francese del vecchia conoscenza, la giovane e sario si identifica con l'alter ego ramente fonica. nomeno otaku, in italiano, ci so- dal titolo italiano; allucinato Ni-
giallo, come ormai la chiama- bella Camille, idraulica e musici- dell'autrice. Li accomuna inscin- Ma era più musicista o più po- no due illuminanti saggi: nagawa guarda la rivista di mo-
no, ha orchestrato una vicenda sta insieme, amore storico e tor- dibilmente l'ossessione per il eta? Ha scritto: «Do più valo- Otaku di M. Griner e di R. I. da; al concerto «era soltanto oc-
in cui confluiscono per esaltar- mentato del commissario. Diven- doppio (Fred Vargas e Adam- re alle parole perché mi ci tro- Furnari (Castelvecchi, 1999) e chi»; fotografie e diapositive) e
si reciprocamente tutti i colori tata oggi semplice amica, nono- sberg sono entrambi gemelli) vo meglio, mi trovo meglio a La bambola e il robottone a cura feticismo, ossessione monoma-
della sua tavolozza. Due grossi stante il bambino. Risulta tenero così come la tecnica dello scavo scrivere che a comporre. Sono di A. Gomarasca (Einaudi, niacale e idolatria. E una sensua-
cadaveri - ritrovati a Parigi nei Adamsberg, che si occupa con a far emergere porzioni nasco- più paroliere che musicista 2001). lità controllata; sfioramenti e
pressi di porte de la Chapelle dedizione del piccolo pur nel tur- ste e sorprendenti di verità. La [...] la musica per me conti- L’io narrante di Solo con gli vampate, umidori e brividi di
all'inizio del romanzo, uno bian- bine di un'inchiesta parossistica. nostra giallista, non va dimenti- nua a essere un tram col qua- occhi è Hasegawa Hatsu, una li- freddo e di caldo. Niente sesso.
co uno nero, entrambi sgozzati Camille ignora che mentre lei è cato, quando non scrive fa l'ar- le portare in giro le parole». ceale oppressa da senso di soli- Un futuro a due? Forse. Wataya
da qualcuno che sapeva dove impegnata la sera nei suoi con- cheologa, medievista. tudine e di esclusione. A pochi Risa lascia il finale aperto.

Noir Brutale e violento (con ricco telli Munton, con i quali ha parec-
chi conti in sospeso. Royston met-
te allora in atto un piano per sal-
plot) l’esordio di Charlie Williams vare la sua reputazione, ma non è
conscio dei suoi limiti e soprattut-

IL BUTTAFUORI to della sua tendenza a calcare la


mano: se finge di dare una testata
a un amico, gli spacca la faccia, se

E LA MOTOSEGA vuole dare una lezione seria ad


un altro, alla fine si accorge che
l'ha ammazzato.
Da questo spunto iniziale
l'esordiente Charlie Williams (in-
ENRICO glese, nato nel 1971) riesce a tira-
REMMERT
re fuori un eccellente noir, bruta-
Royston Blake è un omo- le e violento - a un certo punto fa
ne di centodieci chili, dai modi la comparsa una motosega di no-
violenti e dal cervello corto, che me Susan - ma orribilmente di-
fa il buttafuori nel più frequenta- vertente. Il pregio del libro però
to pub di Mangel, una cittadina non sta solo nel black humour: per
della provincia inglese che asso- una volta, a tenere insieme il tut-
miglia a un girone infernale. to, c'è un plot davvero curato e
Blake sguazza in un caos immuta- pieno di sorprese. Scritto in un
bile fatto di malviventi di ogni sor- ricco West Country vernacular e
ta - dalle mezze tacche ai crimina- decisamente ben tradotto da
p Charlie Williams li di professione - sapendo di esse- Massimo Bocchiola, Mortacci è il
p MORTACCI re rispettato da tutti. Ma all'im- primo di una trilogia ambientata
p Baldini Castoldi Dalai provviso le cose cambiano. Gira a Mangel: difficilmente il lettore
p pp.313, € 18,50 voce che Blake non sia più un «du- di questo libro si perderà quelli
ro». Lo sanno tutti, anche i tre fra- che seguono.
NA

Il classico Tuttolibri
SABATO 24 FEBBRAIO 2007
VI LA STAMPA

Shakespeare «Restaurate» le lezioni IL LIBRO


tenute dal poeta a New York nel dopoguerra

CARO AUDEN,
COME VI PIACE
IL BARDO W. H. AUDEN
Lezioni su Shakespeare
trad. di Giovanni Luciani
Adelphi, pp. 462, € 32
MASOLINO Affrettiamoci a dire che Auden non
D’AMICO Il poeta e critico svolse queste lezioni
lasciò testi né appunti scritti di queste
Tra il 1946 e il ’47 il poeta lezioni; che le medesime non furono re- nel 1946-47 alla New School for
W.H. Auden tenne a New York un ci- gistrate; e che la raccolta pubblicata Social Research di New York per
clo pubblico di lezioni dedicate al- per la prima volta nel 2000 è stata rica- dottorandi in letteratura inglese.
l’opera omnia di Shakespeare (be’, vata dagli appunti di alcuni fedelissimi Furono raccolte in volume nel 2000
quasi tutta: dei sonetti parlò poco, e che li presero malgrado la proibizione Il fantasma del padre appare ad Amleto e alla madre Gertrude: dipinto di Füssli, 1793
dei poemetti, quasi per niente). Le le- dello stesso oratore. Uno di costoro,
zioni, una la settimana, furono tenute particolarmente scrupoloso, fornisce
alla New School for Social Research. la maggior parte del materiale, altri ne l’opera omnia di Shakespeare, quel- Pur rispettando e conoscendo la cri- dell’umanità, entra nella testa, mettia-
Non si trattò di una vera e propria in- hanno consentito di inserire correzioni la di Ben Jonson, e non più di altri tre tica più illustre dei suoi tempi - Wilson mo, di Iago o di Emilia (una cretina, di-
troduzione al Bardo, Auden parlava a o integrazioni. Più facile sarà stato re- lavori. Queste affermazioni per quanto Knight, I.A. Richards, T.S. Eliot - l’ap- ce, liquidandola come si merita), di Isa-
un pubblico che presumibilmente lo cuperare le numerose citazioni non paradossali sono rivelatrici. proccio fondamentale di Auden a tutti i bella o di Mariana. Naturalmente, ha i
conosceva già abbastanza; ma nean- shakespeariane, che sono spesso molto drammi non è diverso da quello del vec- suoi prediletti, quelli con cui andrebbe
che di saggi accademici eruditi. lunghe e talvolta concludono il discor- DETESTA BISBETICA E COMARI chio A.C.Bradley (Shakespearean Tra- a colazione volentieri: Beatrice e Bene-
In sostanza, Auden discusse sen- so, Auden essendo presumibilmente Benché ogni tanto dia qualche suggeri- gedy, 1904), che consiste in primo luogo detto di Molto rumore per nulla e Rosa-
za timori reverenziali il proprio rap- stanco e quindi estraendo dal cilindro mento, e mai sciocco, a potenziali alle- nell’analizzare i personaggi, tutti quan- linda di Come vi piace. La pièce che più
porto col sommo drammaturgo, illu- un commentatore imprevedibile, per stimenti - Giulio Cesare funziona anche ti sono, come se fossero persone auten- ama in assoluto è Antonio e Cleopatra,
strando i concetti che gli venivano in esempio, sul Sogno di una notte di mez- in abiti moderni, Antonio e Cleopatra, ticamente esistenti o esistite. culmine dei drammi romani, su cui è
mente con analogie spesso estrose e za estate, la Virginia Woolf di Tra un at- no; in certe grandi parti, meglio di Questo approccio con Shakespeare particolarmente eloquente e profondo.
talvolta addirittura capricciose, trat- to e l’altro. Ma la comprensibile fram- grandi attori sarebbero degli scolaretti non delude mai, perché come nessun L’altra principale delizia di questo
te dalle sue sterminate letture (il pre- mentarietà e persino precarietà del ri- motivati, ben coordinati da un bravo re- altro autore della storia l’uomo di Stra- volume, che offre stimolanti sorprese
diletto Kierkegaard, e poi Sant’Ago- sultato non toglie un grammo di fasci- gista - Auden è un lettore, non uno spet- tford seppe dotare di una individualità quasi a ogni pagina, è la sicurezza con
stino, Dante, Hoelderlin, Yeats, Rilke, no al libro; anzi. tatore di Shakespeare. Con tutta la inconfondibile anche la più trascurabi- cui Auden descrive e giudica lo stile di
Nietzsche, Kafka, ecc., ecc.). Un po’ Auden fu tra le altre cose un grande buona volontà non riesce a liberarsi dal le delle sue creature. Nelle commedie Shakespeare, e in particolare, direi, il
come fecero da vecchi certi sommi ar- saggista, anche su Shakespeare, e i vecchio concetto ottocentesco circa di quasi tutti i suoi colleghi i personag- vario e mai casuale impiego, a seconda
tisti cui dedicò qualche pagina (vec- suoi interventi sono ben noti e accessi- l’irrappresentabilità di Re Lear; e guar- gi notevoli sono al massimo due o tre, e della situazione e del personaggio, del-
chi non sempre in senso anagrafico, bili. Qui però parla a braccio, e tra l’al- da caso, proprio i due copioni che più gli altri sono stereotipi. Per impostare la prosa o della poesia.
Shakespeare che è fra questi smise di tro, forse stimolato dalla presenza di detesta, la surricordata Bisbetica e Le un carattere un drammaturgo norma- Qui Auden, che a sua volta fu un vir-
scrivere a poco più di cinquant’anni), un pubblico felice di qualche provoca- allegre comari di Windsor (quest’ultimo le ha bisogno di un certo spazio, men- tuoso del verso, sviscera il lavoro di un
quasi sentendo di avere dato il meglio zione, non fa mistero delle proprie sim- si rifiutò addirittura di illustrarlo, fa- tre a Shakespeare può bastare una bat- altro maestro con competenza e ammi-
di sé e di non dover più dimostrare patie e antipatie personali. La bisbetica cendo invece ascoltare una registrazio- tuta. razione, e senza falsa modestia. Ascol-
niente a nessuno, si concesse il lusso domata è una pessima commedia; Am- ne del Falstaff di Verdi), sono poi tra i Ora, una delle delizie di questo libro tarlo è interessante almeno quanto lo
di infischiarsi delle regole, per comu- leto è mal costruito; tutto il teatro cosid- più fortunati sulle scene, oggi come al- involontario è proprio la penetrazione sarebbe ascoltare, mettiamo, Picasso
nicare in modi nuovi. detto elisabettiano è da buttar via, tran- l’epoca loro. con cui Auden, acutissimo osservatore su Rubens o su Caravaggio.

NEWTON COMPTON EDITORI


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LISA BETH KOVETZ NICOLAS REY ALAN ISLER RAFFAELLA BEDINI
Il club erotico Il bacio più bello Per sesso Sei parte di me
del martedì del mondo o per amore Tre metri sopra il cielo incontra
«Quando Lisa Beth Kovetz ha scritto Il club «Si fuma un sacco, si passano notti in «Isler è un maestro artigiano: Jack Frusciante è uscito dal gruppo
erotico del martedì era in vena di erotismo. bianco, si incrociano ragazzi trasandati ma ogni frase è meravigliosamente modellata, in un romanzo di sentimenti forti,
Unitevi al club e buon divertimento!» teneri e ragazze che assomigliano ad attrici, soppesata e cesellata.» ritmato come una canzone rock.
Sidney Sheldon si conserva la propria anima adolescente.» The Guardian «Nel tentativo di dare un senso
«Delizioso... Chi avrebbe mai pensato Elle «Terribilmente divertente. Isler ha di nuovo all’anonima vita della provincia,
che scrivere e leggere di peccatucci sessuali «Rey resta lo scrittore sottile azzeccato la voce del narratore, tutto è concesso: anche rischiare la vita»
potesse essere così catartico e costituire degli sfinimenti dopo l’amore: si ha male di volta in volta spiritosa, oscena e cupa.» Cosmopolitan
una tale affermazione di vitalità?» dappertutto. Soprattutto al cuore.» Financial Times
Kirkus Reviews Figaro madame

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W W W . N E W T O N C O M P T O N . C O M
NA

Percorsi Tuttolibri
SABATO 24 FEBBRAIO 2007
LA STAMPA VII

BLOC NOTES
MINIMONDI A PARMA
Manzi, il maestro
in bianco e nero
= Fu il maestro dell’Italia in
bianco e nero, così rassicurante
nel rammentare che «Non è mai
troppo tardi». Il Festival di
letteratura per ragazzi
«Minimondi», a Parma fino all’11
marzo, scandaglia l’impegno
didattico e civile di Manzi, nel
decennale della scomparsa. In
Palazzo Sanvitale, il 1 marzo,
testimonianze e filmati
sull’insegnante, volto televisivo
eccellenza dal 1959 al 1968.

CONVEGNO A ROMA
Cinema
di propaganda
= Da Pupi Avati a Guido
Chiesa, da Francesco Rosi a
Giuseppe De Rita, da Damiano
Damiani a Pietro Melograni, da
Andreotti a Macaluso. Sono
alcuni fra i protagonisti di
Paul Delvaux, «Sirène en pleine lune», 1940: il saggio di Bettini e Spina esamina immagini e racconti che hanno per protagoniste le Sirene, dall’antica Grecia al Novecento «Cinema di propaganda», due
giorni di convegno a Roma, 28
febbraio-1 marzo (Sala delle

Le metamorfosi di un mito Tra seduzione e inganno, da Ulisse pogna di Pan, o le cetre, rispondete con le
lacrime alle mie grida lugubri; dolori con
Conferenze, Camera dei
Deputati - Palazzo Marini).
dolori, canti con canti; Persefone mandi
a Orfeo, da Andersen alle vamp del cinema: un romanzo filologico cori di morte...».
Soprattutto l’attenzione ruoterà
intorno alla comunicazione
Le cose si complicano e Spina si do-

COSA CANTAVANO
politica della Dc e del Pci
manda che rapporto c'era tra le Sirene in- attraverso lo schermo.
vocate da Elena e quelle incontrate da
Odisseo. Ed ecco che Persefone introdu- RAI E FABBRI
ce un altro personaggio con una storia pa-
rallela a quella ulissidica, l'argonauta Or-
Pirandello

LE BELLE SIRENE?
feo che sconfisse le Sirene, tosto suicide,
con la sua musica. E Orfeo si accompa-
in 20 dvd
gna agli inferi di Euridice ma pure di Per- = «A teatrocon Pirandello»: il
sefone, a cercar la quale si impegnarono Nobel viene ricordato, a 70 anni
le Sirene volando sopra la terra, per il che dalla scomparsa, da Rai Trade e
furono dotate di ali. Per questa ragione Fabbri. In edicola, dal 17 febbraio,
avrebbero volto umano e corpo e ali d'uc- 20 suoi capolavori in dvd. Prima
cello. La storia di Orfeo, insomma, non è uscita, «Così è (se vi pare»), per
FOLCO dal mare, le quali purtuttavia non erano meno intrigante di quella di Odisseo. Non la regia di Giorgio De Lullo (con
PORTINARI
belle quanto le si dipinge [...]; disse che, al- basta, e se dopo le madri cambiassimo an- Romolo Valli, Rossella Falk, Elsa
Da qualche anno Maurizio Bet- tre volte, ne aveva viste alcune in Gui- IL LIBRO che il padre, invece di Acheloo mettessi- Albani). Il 3 marzo, «Sei
tini cura per Einaudi la collana «Mytho- nea»). Per il filologo moderno potrebbe mo Forco, il quale attorno a Gea aveva ge- personaggi in cerca d’autore»
logica», nella quale sono già usciti i volu- porsi un primo problema, la creazione nerato creature mostruose, come le Gra- (registrazione del 1965, sempre
mi dedicati a Narciso, Elena, Edipo. del mostro, inteso come un fenomeno ie, le Gorgoni, Echidna, a sua volta madre con la regia di De Lullo). Gli altri
Professore di filologia classica, Bettini narratologico perenne, una costante di di Chimera, Cerbero, Sfinge...? Un albero capolavori seguiranno a cadenza
ha le carte in regola per trattare la ma- non ardua decifrazione, la Gorgone, il genealogico sempre più ricco e tremen- settimanale.
teria. Ma, come si sa, «mito» in greco è drago di San Giorgio, l'orco di Pollicino... do.
anche il racconto e qui si esercita l'altra (non appartiene alla categoria legittima- A questo punto si pongono nuovi pro-
vocazione di Bettini, fine narratore di mente anche la modernissima vamp?). blemi, il primo dei quali è morfologico,
storie fantastiche quali sono appunto i Allo stesso modo degli Ufo oggi, si regi- anatomico. L'iconografia classica vuole
miti, riletti, assaporati, quasi vezzeggia- strano apparizioni di Sirene e con i rituali le Sirene mezzo donne e mezzo uccelli,
ti al limite (penso ai «d'après» mitogra- delle Sirene diventano naturali certe cu- per accedere con metamorfosi successi-
fici di tanta pittura otto/novecentesca, riosità, come quelle di Tiberio, che si do- ve fino alla Sirenetta di Andersen, mezzo
tra simbolismo e metafisica). Insomma mandava: «Cosa cantavano di solito?» donna e mezzo pesce. E se, così vuole un'
ci prova gusto e sa trasmettere questo (un musicomane mediamente informato ulteriore versione, fossero state all'origi- ARTE & BAMBINI
suo piacere.
In questa sua operazione è sempre
risponderebbe: «Il terzo dei Nocturnes di
Debussy, anno 1899, Sirènes appunto»).
MAURIZIO BETTINI - LUIGI SPINA
Il mito delle sirene
ne delle semplici ragazze, soggette alla
metamorfosi mostruosa da Afrodite, offe-
Mimmo Rotella
accompagnato, in duo, da uno speciali-
sta, da un filologo cui è affidata la parte
EINAUDI, pp. 270, €22
sa dal loro rifiuto di accoppiarsi con l'uo-
mo? O se, altra versione, si trattasse solo
e Quadrifogli
CHI ERANO I GENITORI
più erudita. Il quarto volume della serie Se seguiamo l'itinerario di Spina la do- di meretrici che seducevano e spolpava- = I bambini e l’arte. Di profilo
si intitola Il mito delle Sirene, in compa- manda, però, sarà innanzitutto: «Chi e co- no letteralmente i marinai di passaggio? in profilo, Le Edizioni
gnia di Luigi Spina, in gara con l'estro sa erano le Sirene? Chi erano i loro geni- E' l'itinerario che conduce alla modernis- Artebambini presentano «Uno
del suo coéquipier. A lui tocca la parte tori?», ed è qui che le cose si complicano LE NINFE sima vamp, della letteratura, del teatro, strappo alla regola», dedicato a
più difficile, sia dal punto di vista scien- oltre misura. Sembrerebbe trattarsi di del cinema. Mimmo Rotella, il signore
tifico che stilistico, e la risolve benissi- un padre certo, il fiume Acheloo, ma di L’IMMAGINE «décollage» (libro + CD &
mo, specie avendo a che fare con una svariate madri, a dispetto di ogni legge 16,50). La «Bianconero edizioni»
storia tra le più complicate, ramificate, genetica. In prima fila si incontrano le DELL’IMMAGINE LA MORALE DELLA FAVOLA
Differenze ma, al di là dell'aspetto morfo- vara invece la collana «I Quadri
controverse. Muse, le quali secondo Esiodo erano fi- logico, è possibile individuare un denomi- fogli», ovvero «l’arte s-piegata»
glie di Zeus e Mnemosine, la memoria, Alle «cugine» delle sirene nella natore comune che le tenga assieme, un ai piccoli, un quadro celebre da
LA CERA NELLE ORECCHIE dal che significati a pioggia. Questi i non- mitologia classica è dedicato un comune senso? Il più evidente potrebbe «aprire e chiudere» per
Per trovare l'archetipo letterario dob- ni, ma quale musa? Per Apollonio Rodio «incipit» (collana Bollati Boringhieri) riconoscersi nella norma deduttiva che le osservarne i dettagli. Primi
biamo risalire al XII libro dell'Odissea, si trattava di Tersicore; per Servio di Giorgio Agamben Ninfe (pp. 57, accompagna in tutte le versioni. Seduzio- titoli (a €6): «Caravaggio, La
dove il testimone racconta la sua avven- «Acheloi fluminis et Calliopes musae fili- e 6,5). Un itinerario tra letteratura, ne che diventa tentazione al male (l'analo- Medusa»; «Picasso, Guernica»;
tura, felicemente risolta in virtù di un ae», figlie di Acheloo e Calliope; per il ve- filosofia, storia dell’arte, mitologia e ga del satanico serpente dell'Eden bibli- «Redon, Polifemo innamorato».
suggerimento tattico: Circe indica a scovo Eustazio, nel XII secolo, erano fi- antropologia: «solo nell’incontro con co), il male che somatizza il concetto in
Odisseo il sistema per superare l'osta- glie di Melpomene. Esiste comunque un' l’uomo queste immagini inanimate forme mostruose, la quali occupano un LETTERA
colo mortale delle Sirene, rendendo sor-
di cioè i marinai (riempiendo di cera le
altra versione: fermo restando Acheloo,
la madre non sarebbe più una musa bensì
acquistano un’anima, diventano
veramente vive...La ninfa è
catalogo amplissimo (orchi, draghi...)
che, alla fine, consentono all'eroe di affer-
Patterson
loro orecchie) e farsi legare all'albero
della nave. Egli è così l'unica creatura
Sterope, originaria dell'Etolia (e l'Ache-
loo scorre proprio in Etolia). Un'ulteriore
l’immagine dell’immagine...» . marsi come tale, resistendo e sconfiggen-
do le tentazioni. E' il caso di Odisseo o di
bestseller
Sulla Ninfa (Ninfa in labirinto) si
sopravvissuta all'ascolto di quel magico variante vuole invece che loro madre sia china pure Susana Mati (Moretti & Orfeo: le Sirene funzionali, incarnazione = Caro Orengo, abbiamo
canto, in tal modo costringendo al suici- Gea, la Terra, e che la paternità vada al Vitali, pp. 145, € 16). Nella della «prova» iniziatica. D'altronde se è letto il tuo «fulmine» sul nostro
dio le Sirene sconfitte. Ora, nella pluri- sangue spermatico versato al suolo sem- premessa, Sergio Givone, una favola che si rispetti deve contenere James Patterson. Vorrei
millenaria coscienza collettiva le Sirene pre da Acheloo, vinto in un duello con riconosciuto che l’autrice «fa un la morale della favola. precisarti solo questo punto:
sono rimaste quelle lì, benché questa Eracle, rivale in amore per Deianira. passo oltre i maggiori studiosi della Questo di Bettini e Spina sulle Sirene non ci sogneremmo di
sia solo una versione del mito, che ha su- Questa genealogia tanto mutante indi- ninfa, da Warburg a è un bel romanzo filologico, pieno di intri- affermare ciò che non è
bito nel tempo infinite trasformazioni, ca una variazione caratteriale, delle quali- Didi-Huberman», si interroga: «Ma si ghi, agnizioni, colpi di scena, astuzie tatti- verosimile. Con 125 milioni di
anche morfologiche, fisiche. tà attribuite alle Sirene, una diversa ibri- può davvero affermare che la ninfa che e morti ammazzati, a dimostrazione copie vendute nel mondo,
Spina capovolge il procedimento dazione. Un conto è essere figlie canore sia sparita, eclissata o, come che non esistono territori privilegiati per James Patterson è davvero oggi
nell'elaborazione di un albero genealogi- delle Muse e un conto è essere figlie di direbbe Montale, “perenta”? Non il romanzo quando la filologia sa offrire «l'autore di thriller più
co, parte dai tempi moderni per risalire Gea, Chthon (quasi divinità ctonie, degli sarà invece che il suo stesso sparire tante trame. Questo, poi, è degno di Spil- venduto»: molto prolifico,
a Omero. Da chi, per esempio, sostiene inferi). Le Sirene figlie di Gea sono invo- e il suo stesso eclissarsi le rendono lane, né mancano cadaveri e suspense. Il raggiunge regolarmente le
di averle viste, le Sirene, come Cristofo- cate così da Elena nell'omonima tragedia testimonianza?». Di epifania in merito di un libro così affascinante, un vette delle classifiche
ro Colombo («andando l'Ammiraglio al- di Euripide: «Fanciulle alate, vergini fi- epifania, «epifanie di una divinità «romanzo», è ovvio, è tutto degli autori, americane.
la volta del Rio del Oro, disse di aver ve- glie della Terra, Sirene, unitevi al mio la- in fuga». bravi a far crescere fiori dalla secca argil- Valentina Fortichiari
dute le Sirene, che uscirono ben fuori mento portando il flauto libico, o la zam- la filologica. Relazioni Esterne Longanesi
NA

Storie Tuttolibri
SABATO 24 FEBBRAIO 2007
VIII LA STAMPA

valli uccidendo e devastando.


Sempre la vicenda dell'esecu-
zione di un partigiano da parte di LONTANO E VICINO
altri resistenti è al centro del ro- ENZO
manzo di Loriano Macchiavelli e BIANCHI
Francesco Guccini, Tango e gli al-

L’ABBÉ PIERRE
tri: a riaprire il caso della fucila-
zione del partigiano Bob è anco-
ra una volta il maresciallo della

RIBELLE DI DIO
Benemerita Santovito, tornato
su quell'Appennino dove, oltre a
condurre per anni le investigazio-
ni che i due bravi giallisti bolo-
gnesi narrano in romanzi prece-
denti, ha combattuto inquadrato Ha lottato contro la morte degli altri, sia fisica sia interiore,
in una formazione della «Matte- ha visto il Volto in ogni essere privato di dignità: ha saputo
otti». Sarà proprio il partigiano «destare fame in chi ha pane» e «dare pane a chi ha fame»
«Salerno», nome di battaglia del
coriaceo maresciallo, a voler far
venire alla luce una verità assai
più scabrosa e miserabile di
quanto si possa prevedere.
Non un'invenzione narrativa
ma la ricostruzione puntuale di
un atroce crimine perpetrato da
partigiani titoisti nell'autunno
del 1943 in Istria è al centro di
Foibe rosse. Frediano Sessi vi ri-
Il «Monumento al Partigiano» a Parma, foto copertina del saggio di Capogreco edito da Donzelli costruisce il barbaro calvario in-
flitto da una formazione di resi-
stenti di Parenzo a Norma Cos-

L
Dentro la Resistenza Tre storie to in Calabria, Castellucci entra
in contatto con i Sarzi, artisti gi-
setto, una studentessa universi-
taria che ha l'unica colpa di esse-
a morte è «un incon-
tro con un amico, che
lità alla condivisione, sulla sal-
vaguardia di spazi e di tempo
rovaghi che utilizzano gli spetta- re figlia di un notabile fascista tarda da troppo tem- per il silenzio e il raccoglimen-
di vendetta, tra politica e «privato» coli del loro «teatro tenda» per della zona. Arrestata, viene bru- po, un incontro prodi- to davanti al mistero dell'altro.
tessere legami di partito. Poi co- talizzata dall'intera banda e, do- gioso, abbagliante, E qui emerge la seconda im-

PARTIGIANI
noscerà la famiglia simbolo della po giorni di inenarrabili violenze, con l'Infinito, con l'Eterno, pressione che attraversa le pa-
Resistenza italiana, quella dei gettata in una foiba. con l'Amore». Non è frequen- gine di Pierre Lunel - da oltre
Cervi. Proprio con i sette figli di E' una storia atroce, più volte te ascoltare qualcuno che, co- vent'anni prima frequentatore,
Alcide Cervi, poi tutti fucilati, Ca- raccontata, a cui Sessi aggiunge me l'Abbé Pierre, si esprima poi amico e infine autorevole

ATROCI
stelluci sarà arrestato in seguito nuovi elementi raccolti tra paren- così nei confronti della pro- biografo di questo prete «ribel-
all'irruzione fascista nella fatto- ti e conoscenti della vittima. In pria morte. Ma se si percorre le di Dio»: la sensazione che
ria dei «Campi rossi». Castelluc- particolare viene ricordato co- la vita di queste persone è più l'Abbé Pierre abbia potuto par-
ci si salverà prima fingendo di es- me, anni dopo, su proposta di facile capire da dove possa lare della propria morte come

GIUSTIZIERI
sere un prigioniero di guerra sgorgare una simile compren- «incontro con un amico che tar-
francese e poi evadendo dal car-
cere di Reggio, prendendo la via
Il comunista «Facio» sione rappacificante dell'
evento ineluttabile che atten-
da da troppo tempo» perché ha
saputo fare di tutta la propria
della montagna e, di lì a poco, gui- fucilato dai compagni, de ciascuno. Dalla lettura del vita un incontro con l'altro vi-
dando in azioni leggendarie la di- un romanzo-indagine volume di Pierre Lunel, L'Ab- sto come «amico», ha saputo
visione «Guido Picelli» tra Par- bé Pierre. Una vita (Piemme, andare incontro a chi sembra-
ma, Massa e La Spezia. di Macchiavelli e Guccini, pp. 320, €16,90) se ne esce con va tardare da troppo tempo, ha
GIORGIO
BOATTI
La fine di Castellucci è provo- le «Foibe rosse» di Sessi una duplice impressione: la saputo riconoscere la presenza
cata dal rifiuto di sottostare alle prima è che questa figura uni- del Volto che aveva cercato fin
Tre libri raccontano, da ambizioni di un ambiguo com- Concetto Marchesi, esponente di ca nel panorama cristiano e da giovane nelle sembianze sfi-
angolazioni e con modalità assai missario politico che si fa stru- primo piano dell'intellettualità sociale francese del XX seco- gurate dell'essere umano priva-
diverse, storie per molti versi si- mento della volontà del Pci spez- comunista, l'università di Pado- lo ha in realtà lottato tutta la to della propria dignità.
mili: crimini che si collocano den- zino di inglobare la «Picelli». Ac- va attribuisca a Norma Cossetto, vita contro la morte degli al- Tutto il resto, tutta la sua in-
tro la parabola della Resistenza, cusato di aver sottratto materia- e ad altri 27 studenti «caduti per tri. faticabile attività - l'impegno
delitti maturati all'interno del le paracadutato dagli alleati per la libertà», la laurea honoris cau- Morte fisica, certo: dal pri- nella resistenza alla persecuzio-
mondo partigiano. altre unità, «Facio» è arrestato sa: è il 29 aprile 1949 e la Jugosla- mo clamoroso appello radio- ni razziali durante l'occupazio-
Di grande rigore storiografi- dalla formazione partigiana av- via titoista, condannata da Sta- fonico che portò centinaia di ne nazista, il seggio al parla-
co è Il piombo e l'argento. La vera versaria, sottoposto a un proces- lin, è ormai entrata tra gli avver- migliaia di persone a reagire mento francese, la Legion
storia del partigiano Facio raccon- so farsa e fucilato. sari dichiarati del Pci togliattia- in modo concreto e immedia- d'onore, l'immensa popolarità,
tata con efficacia da Carlo Spar- Capogreco delinea in modo no. Nel frattempo la destra no- to per impedire che i senzatet- la franchezza nel parlare di
p Loriano Macchiavelli taco Capogreco: la strabiliante esemplare gli aspetti politici e i stalgica e le organizzazioni dei to soccombessero al rigido in- fronte ai potenti, il coraggio nel
Francesco Guccini parabola che porta il ventiqua- fattori personali della tragedia: profughi istriani hanno fatto di verno del 1954, agli innumere- confessare le proprie debolez-
p TANGO E GLI ALTRI trenne Dante Castellucci, il co- rende le modalità da «purga stali- Norma il loro simbolo. voli esseri umani strappati ze, il saper destare «fame in chi
Romanzo di una raffica, mandante Facio appunto, dalla niana» e le sorde lotte di partito Nella ricostruzione di Sessi, dalle sabbie mobili della mise- ha del pane» e offrire «pane a
anzi tre
natia Calabria sino all'Appenni- che provocano l'eliminazione di mentre si fa puntuale riferimen- ria e della fame, alle persone chi ha fame»... - tutto è ricondu-
p MONDADORI, pp. 338, €17,50
p Carlo Spartaco Capogreco no tra Parma e La Spezia dove, questo comandante partigiano to al quadro storico complessivo distolte dalla disperazione cibile a quell'insopprimibile de-
p IL PIOMBO E L'ARGENTO per mano di altri partigiani, tro- insignito, nel 1963, di medaglia e alle dinamiche generali, riman- del suicidio. Ma anche lotta siderio di incontro con l'altro, a
La vera storia verà la sua tragica fine. d'argento al valor militare per es- gono sullo sfondo i meccanismi contro la morte interiore, la quella sete di vedere l'altro nel-
del partigiano Facio A farne un leader militare in- sere caduto valorosamente, col- umani, i fattori pre-politici e cul- perdita di senso, lo smarri- la luce anche quando ci si trova
p DONZELLI, pp. 232, €24.50 discusso è non solo l'esperienza pito dai «nazi-fascisti». turali, che muovono i partigiani mento di ogni fiducia in se immersi nelle tenebre, a quella
p Frediano Sessi bellica, maturata come soldato In realtà proprio lo sbanda- autori di queste atrocità: non stessi e negli altri: una lotta capacità di cogliere ciò che già
p FOIBE ROSSE dell'Armir sul Don, in Russia, ma mento derivante dall'uccisione una formazione di combattenti che, a differenza della prima, arde nel cuore di un uomo e di
Vita di Norma Cossetto anche la maturazione politica fa- di Facio favorirà il massiccio ra- per la libertà ma un branco che, si è servita di strumenti meno riaccendere nell'intimo di un
uccisa in Istria nel '43,
vorita dai legami stretti con due strellamento dell'agosto 1944 selvaggio e crudele, irrompe dal eclatanti, fondandosi innanzi- suo simile un fuoco ormai sul
p MARSILIO, pp. 149, €12
leggendarie famiglie comuniste. con cui tedeschi e repubblichini buio della Storia. tutto su una rara capacità di punto di estinguersi sotto la ce-
Attraverso Otello Sarzi, confina- entreranno in profondità nelle gboatti@venus.it ascolto, sulla totale disponibi- nere.

Ricerche Identità italiana e cultura abbandonarono l'iniziativa. assai poco indagato, estremista torietà, come Alvaro, Moravia
MIRELLA
SERRI
Questa «Storia d'Italia» si carat- e antiborghese, fortemente (redattore, per esempio, di una
Eugenio Di Rienzo nel- terizzava inoltre nel suo impian- eversivo rispetto alla normaliz- fascistissima rivista, che lui
sotto il fascismo, senza schematismi la bella ricerca Storia d'Italia e to come un'avventura culturale zazione politica voluta dal fasci- stesso non amava ricordare,
identità nazionale. Dalla grande assolutamente nuova, concepi- smo e determinato ad appagare L'interplanetario, diretta da Li-

INTELLETTUALI guerra alla Repubblica ricostrui-


sce i vari momenti del secolo
scorso in cui il tema dell'identi-
ta come «storia totale» (proprio
come quella praticata da Les An-
nales) che comprendeva non so-
il bisogno culturale di un pubbli-
co sempre più vasto.
E' questa una delle tesi del li-
bero de Libero), Maccari, Zavat-
tini, Brancati, Chiaromonte e Ti-
lgher. La dinamica presenza dei

E UTOPIE tà italiana diventò un nodo pro-


blematico. Lo divenne, per
esempio, quando Gioachino Vol-
lo politica, società, economia
ma anche storia delle malattie,
della sessualità, dei generi, delle
bro che segue la vicenda dei «fa-
scisti rivoluzionari», degli ex
combattenti, squadristi, sinda-
«rivoluzionari» contribuì per an-
ni a rendere il Ventennio per
nulla provinciale. Epicentro del-

IN CAMICIA NERA pe decise di dar vita, tra il 1921 e


il 1922, a una «Storia d'Italia»
per Zanichelli che però non
minoranze, della letteratura. In
questo percorso il racconto sto-
rico prendeva le forme di narra-
calisti, letterati che durante la
dittatura si autoproclamarono
vestali dell'ideologia rivoluzio-
la cultura d'avanguardia, sostie-
ne Buchignani, non fu l'ermeti-
ca Firenze ma la Roma fascista
giunse mai a termine nei modi zione e di divulgazione, per ri- naria del primo fascismo e cu- che, fra teatro, musica jazz, caf-
in cui era stata concepita. I con- spondere alla richiesta di un stodi dei miti originari, non ap- fè letterari, si intratteneva sulla
tributi avrebbero dovuto essere pubblico in crescita e sempre prezzando né l'approdo gover- psicoanalisi di Freud, sull'imagi-
p Paolo Buchignani forniti dai più accreditati intel- più esigente in fatto di cultura. nativo della marcia su Roma né nismo di Pound, su Picasso,
p LA RIVOLUZIONE lettuali di vari orientamenti, da A ricostruire tratti inediti il «ritorno all'ordine», imperati- Braque, Kandinskij, Chagall,
IN CAMICIA NERA Gentile a Croce, De Ruggiero, della cultura sotto il fascismo vo mussoliniano dopo il discor- Grosz, Dix, Majakovskij.
Dalle origini al 25 luglio 1943 Salvemini, Fortunato Pintor, contribuisce anche l'appassio- so del 3 gennaio 1925. Questa cultura utopica e to-
p MONDADORI
p pp. 458, € 20
zio di Giaime, Prezzolini. nante ricerca di Paolo Buchi- talitaria del fascismo rivoluzio-
p Eugenio Di Rienzo Si costituì, così, fuori dagli gnani La rivoluzione in camicia UN VENTENNIO NON PROVINCIALE nario prima costituì il nocciolo
p STORIA D'ITALIA schematismi politico-storiogra- nera. Dalle origini al 25 luglio Questi «rivoluzionari», che indi- ideologico del movimento fasci-
E IDENTITÀ NAZIONALE fici, un vero e proprio «partito 1943. Promosso e sostenuto dal viduavano nel fascismo una for- sta poi sopravvisse nel Venten-
Dalla Grande Guerra degli intellettuali» che si incrinò battagliero Marinetti - ma an- ma di mutazione antropologica nio a tutti i mutamenti, scavalcò
alla Repubblica nella sua compattezza dopo il che da Bragaglia, Bontempelli e e di palingenesi, furono narrato- il 25 luglio, riemerse a Salò e infi-
p LE LETTERE delitto Matteotti: molti degli stu- Pirandello - proprio a metà de- ri dimenticati, come Marcello ne si affacciò nel dopoguerra
p pp. 260, € 19,50 diosi convocati da Volpe, divi- gli Anni Venti si affermò un am- Gallian. Ma furono anche scrit- animando le utopie totalitarie
dendosi in fascisti e antifascisti, biente intellettuale fino a oggi tori, filosofi e artisti di gran no- degli intellettuali di sinistra.
NA

Visioni Tuttolibri
SABATO 24 FEBBRAIO 2007
LA STAMPA IX

Stili e caratteri Come e perché sono decisivi


la forma e la qualità della stampa, nei giornali
e nei libri, per l’occhio (e la mente) di chi legge

LA TIPOGRAFIA
È L’ANCELLA
DELLA LETTURA
MARCO nuto. Non sempre vediamo le lettere,
BELPOLITI
ma le guardiamo soltanto, così che il
Quando guardate questa pa- I TITOLI nostro cervello anticipa il contenuto
gina del giornale, vedete le singole let- della pagina, per poi verificare, confer-
tere? Sapete con quale carattere è mare o scartare, quello che ha letto in
composto l’articolo che state leggen- questa sorta di pre-lettura.
do? Vi ricordate i caratteri dell’ulti- Unger spiega che un criterio di leg-
mo libro che avete letto? Avevano o gibilità non esiste. Dipende solo dalle
no le grazie? Come documentano nu- convenzioni del lettore, dalle sue abitu-
merose ricerche è difficile guardare e dini: la tipografia è un’arte che funzio-
insieme leggere. Quando si legge, i ca- na attraverso le convenzioni. Brin-
ratteri scompaiono, diventano invisi- ghurst, poeta prima ancora che tipo-
bili, e i nostri occhi colgono essenzial- grafo, ha scritto un inno a questa mobi-
mente il testo. lissima arte, ma non si dimentica di sot-
La tipografia è la più umile delle tolineare che «divertimento, grazie e
arti. Ancella della lettura, essa si gioia, così come la leggibilità stessa, si
eclissa dal campo visivo del lettore nutrono comunque del contenuto che
pur occupandone il centro. Un para- GERARD UNGER viene fornito solo dall’autore del testo,
dosso. Eppure la tipografia è una del- Il gioco della lettura dalle sue parole e dai suoi argomenti,
le arti più complesse e raffinate ela- Stampa Alternativa & Graffiti, 2006
non dal tipografo». Riprendendo una
borate dall’uomo nel corso della sua a cura di A. Coalizzi, pp. 221, € 17 classificazione di Wilberg e Forssman,
storia. Come è scritto nelle pagine ini- ROBIN KINKOSS Unger sostiene che esistono diversi
ziali del libro di Robert Bringhurst, Tipografia moderna modi di lettura: continua (un roman-
Gli elementi dello stile tipografico, vera zo), informativa (quotidiano o guida tu-
e propria bibbia del settore, «la tipo- Stampa Alternativa & Graffiti, 2005 ristica), consultazione (dizionario), se-
trad. di G. Lussu, pp. 299, € 20
grafia è l’arte di fornire il linguaggio lettiva (manuale scolastico). Si legge
ROBERT BRINGHURST
umano di una forma visiva durevole, per imparare, verificare, controllare,
e dunque di una esistenza indipen- Gli elementi per orientarsi o addormentarsi. In tut-
dente. Il suo nucleo centrale è la calli- dello stile tipografico to questo la forma delle lettere, così co-
grafia, la danza, su un minuto palco- Edizioni Sylvestre Bonnard, 2001, me la qualità della stampa, del libro o ton Modern 3; possiede le grazie. Alcuni lonna, che intralcia la coesione orizzon-
scenico, della mano che vive e che a cura di Lucio Passerini, pp. 366, € 25 del giornale che si ha in mano, conta na- disegnatori di caratteri sostengono tale. Questo giornale del resto usa il
parla; le sue radici affondano nel suo- turalmente moltissimo. Le abitudini che si leggono meglio i testi composti Frutiger per i box e le schedine, al posto
lo fertile, e i suoi rami possono essere formano il lettore. Per questo ogni cam- senza grazie. Nel 1986 il quotidiano del Benton. Nella segnaletica stradale
addobbati ogni anno di nuove mac- biamento grafico può provocare - ad olandese Trouw, racconta Unger, pas- funziona il contrario: prevalgono i ca-
chine. Finché le radici vivono, la tipo- per rendere un testo più leggibile per esempio quello del quotidiano che ora sò dallo Ionic (1925) con grazie, al carat- ratteri senza grazie. Tuttavia gli ingle-
grafia rimane fonte di autentiche deli- gli occhi di chi guarda, è sempre stato state leggendo - sussulti, smarrimenti, tere Frutiger (1976) privo di grazie. Do- si usano il Frutiger nella segnaletica de-
zie, di vera conoscenza e di schietta molto vivo tra gli addetti al mestiere. avversioni. dici anni dopo è dovuto tornare indie- gli aeroporti.
sorpresa». E più avanti aggiunge: Come si sa, l’occhio non legge in modo tro. Perdeva lettori. Introducendo lo Come ribadisce ancora Robin Kin-
«Uno dei punti di forza della tipogra- sequenziale ma si muove nella pagina I BIANCHI E I NERI Swift, carattere con grazie disegnato ross nel suo saggio Tipografia moderna
fia durevole è la leggibilità, un altro è prescindendo dalle righe, a scatti, avan- Importantissimi sono i bianchi: intor- dallo stesso Unger, il numero dei letto- i caratteri non sono mai leggibili intrin-
qualcosa di più della leggibilità: una ti e indietro, come un animale che bru- no al testo, dentro le lettere. Disegnare ri è risalito. Ma nessuno però sa dire se secamente, è piuttosto la familiarità
sorta di tocco, meritato o non merita- ca l’erba seguendo le proprie volizioni. un carattere - oggi ce ne sono migliaia, davvero il Frutiger è meno leggibile del- che il lettore ha con essi a renderli leg-
to che dona alla pagina la sua energia Non c’è niente di sistematico nella let- anche sul computer che usate per scri- lo Swift. Forse i lettori sono tradiziona- gibili. Più uno legge e più è conservato-
vitale». tura; si tratta infatti di una complessa vere e-mail o altro: quale carattere pre- listi, amano le consuetudini e fanno fati- re: i grandi lettori faticano a cambiare,
Gerard Unger, uno dei più noti attività che cambia dal principiante al ferite? lo avete scelto voi o era già impo- ca a cambiare: la forza d’inerzia tiene vogliono attenersi a forme famigliari.
type designer internazionali, autore di lettore professionale. stato? - vuol dire progettare i bianchi. insieme il mondo. La tipografia non è un’arte demo-
numerosi caratteri come Capitolium I nostri occhi procedono a salti lun- Il disegnatore di caratteri è uno che Una possibile spiegazione è che la cratica; al contrario è elitaria e tradi-
e Vesta, usati per il Giubileo, oltre che go le righe, fanno delle brevi pause così passa continuamente dai neri ai bian- versione con le grazie consente più fa- zionalista, sostiene Bringhurst. Per
della segnaletica stradale dei Paesi che il testo viene colto come se fosse chi e viceversa. Il dibattito sulla leggibi- cilmente la formazione delle righe: le spiegare cosa sia lo stile tipografico
Bassi, si è interrogato sull’attività del- scansionato con sequenze che variano lità riguarda la presenza o assenza del- grazie permettono una più efficace con- egli usa una frase di Benjamin riguar-
la lettura in un libro intelligente e ori- da qualche segno al massimo di 18. le grazie nelle lettere, le parti terminali nessione visiva tra le parole e tra le ri- dante lo stile letterario - «è la capacità
ginale, Il gioco della lettura. Il dibattito Quando si legge un testo riguardante che caratterizzano l’inizio e la fine dei ghe. Il testo senza grazie ha invece una di muoversi liberamente nello spazio
sulla leggibilità, ovvero su quale tipo un argomento che già si conosce, si rie- tratti principali delle lettere. Questo ar- struttura meno compatta e un anda- del pensiero linguistico senza scivolare
di disegno dei caratteri occorre usare scono a leggere circa 300 parole al mi- ticolo, ad esempio, è composto in Ben- mento verticale sulla pagina, o sulla co- nella banalità» - e la fa propria.

O
gni anno si produco- ne audiovisiva è costituita, para- zionali allora esistenti e per cia- la possibilità di catalogare, sche-
no milioni di ore di dossalmente, dalla loro perdita scuna furono scelte alcune pun- dare, documentare e ricercare i
trasmissioni televi- fisiologica che assomma a più L’OCCHIO E L’ORECCHIO tate campione da conservare, fa- suoi materiali ricorrendo ai più
sive, distribuite in del 50% del materiale prodotto. GIOVANNI cendo cancellare le altre. Nel moderni sistemi digitali; per la
migliaia di canali. E Ovviamente, però, quella di DE LUNA 1966, la Rai cominciò a documen- sua funzionalità, l'archivio deve
ogni anno cresce così, in misu- distruggere le fonti per padro- tare in modo analitico le princi- essere inserito in una struttura

LO STORICO ENTRA
ra straripante, una documen- neggiarle non è certamente la pali edizioni dei Telegiornali e ad hoc, scorporata da quella che
tazione destinata ad alimenta- migliore soluzione. Di grande dello Sport, limitandosi a una si occupa della produzione e del-
re prima i nostri ricordi, poi la utilità sono invece i primi, seri semplice archiviazione anagrafi- la messa in onda quotidiana.

NEGLI ARCHIVI TV
nostra storia. Non era mai ac- tentativi di organizzare gli archi- ca dei programmi non giornali- Il libro ci illustra così le varie
caduto che una così grande vi della televisione in modo con- stici. Non era certo una scelta tappe e i problemi affrontati in
quantità di gente avesse da- gruente alle ragioni della ricer- casuale. «Il prodotto giornalisti- questo percorso: criteri di sche-
vanti agli occhi una così gran- ca storica e non più soltanto - co- co - scrivono Scaramucci e Del datura, le parole chiave per cata-
de quantità di documenti nei me è sempre stato - in funzione Pino - è il gioiello della Rai e in logare e archiviare, le regole per
quali leggere la storia del pro- del loro «riuso» nelle produzioni Un giacimento di fonti straordinario, persino «eccessivo»: una logica di conservazione l'in- l'accessibilità e le varie catego-
prio passato. Questo enorme televisive o per il loro sfrutta- come selezionare, catalogare, schedare documenti che offrono formazione viene ritenuta il ge- rie di utenti, ecc… Alla fine, si in-
giacimento costituisce una mento commerciale. nuove prospettive per la memoria e l’identità del nostro Paese nere che più di ogni altro contri- travede anche in Italia la possibi-
straordinaria opportunità co- Barbara Scaramucci e Guido buirà a posteriori alla ricostru- lità di sviluppare campi di ricer-
Il primo
noscitiva, ma pone anche lo Del Pino in un loro utilissimo, zione dei fatti e della memoria». ca prima impensabili.
monoscopio
storico di fronte alla possibili- piccolo manuale, Come si docu- della tv
Fu necessario attendere La capacità della tv di costrui-
tà di una vera e propria parali- menta la Tv (Rai-Eri, pp. 141, a Torino.
trent'anni prima che le cose re documenti «pesanti», in gra-
si metodologica che rischia di €18), ci consentono ora di con- Esce da Rai Eri cambiassero e si trattò di una ve- do di incidere cioè direttamente
vederlo soccombere di fronte frontarci con il percorso dal qua- il saggio ra rivoluzione. La decisione di nei processi che alimentano le
alla quantità eccessiva delle le è scaturita l'esperienza delle di Barbara procedere all'organizzazione di memorie e le identità collettive,
sue fonti. «I nostri sensi - scris- Teche Rai. Anche in questo ca- Scaramucci un vero e proprio archivio si arti- è straordinaria: nata insieme al-
se Pascal - non percepiscono so, gli inizi, a metà degli Anni 60, e Guido colò in tre passaggi: concettual- la storia che racconta, racchiu-
nulla di estremo: troppo rumo- furono segnati dalla logica dello Del Pino mente, l'archivio non deve più de spesso il volto segreto dello
re ci assorda, troppa luce ci ab- «scarto»: in pratica furono sele- «Come si essere un magazzino di produ- spirito del tempo che, per svelar-
baglia». Un argine in grado di zionate le più importanti tra- documenta zione; la chiarezza e la traspa- si, aspetta solo di incrociare lo
proteggerci da questa alluvio- smissioni dei soli due canali na- la Tv» renza dell'archivio derivano dal- sguardo dello storico.
NA

Passato e presente Tuttolibri


SABATO 24 FEBBRAIO 2007
X LA STAMPA

Colonialismo e rivolte La tratta dei neri


nel contesto dell’economia globale

UNA SCHIAVITÙ
CON CAFFÈ
E ZUCCHERO
MARCO propria origine, con il territorio, con i
AIME
suoi genitori, i suoi avi e altrettanto
Cullandoci comodamente perde ogni diritto verso la sua prole,
sul luogo comune di «italiani brava che è appannaggio del padrone. Lo
gente», abbiamo sviluppato una con- schiavo è colui che non ha più né ascen-
solante abitudine a pensarci fuori denza né discendenza.
dalle grande nefandezze che la storia Un altro elemento importante va
ci racconta. Poi scopriamo che il no- però tenuto in considerazione, un feno-
stro colonialismo non era solo fatto meno di così vasta scala e durata non
di strade e scuole, che non è tanto ve- poteva nascere, svilupparsi e mante-
ro che non siamo razzisti e ora pos- nersi in vita senza il consenso di entità
siamo anche scoprire che mercanti e politiche accomunate da interessi con-
banchieri italiani del XVI secolo for- vergenti. Nello specifico le entità politi-
nirono capitali e tecnologia ai porto- che in questione erano europee, ameri-
ghesi per fondare un impero com- cane e africane. Il celebre «commercio
merciale africano, così come forniro- triangolare» arricchiva commercianti,
no anche marinai per colonizzare il guerrieri, imprenditori di tutte e tre le
Brasile e gettare le prime fondamen- sponde coinvolte. I regni costieri afri- Un manifesto per la pubblicità del cacao nella Francia Anni 20 (ill. da «NégriPub», ed. Somogy, Parigi 1992)
ta del sistema schiavistico atlantico. cani catturavano e vendevano schiavi,
A raccontarci che anche noi siamo questi venivano deportati nelle Ameri-
coinvolti in quella feroce macchina che, di qui prodotti tipici arrivavano in fè e zucchero siano essenziali alla felici- no in fondo. Questo spiega anche il lun-
che fu il commercio negriero è Oli- Europa, dall'Europa armi, alcol e altri tà dell'Europa, so però bene che questi go travaglio che ha segnato la nascita
vier Pétré-Grenouilleau, uno storico generi raggiungevano l'Africa. I TITOLI due prodotti hanno avuto molta impor- dell'ideologia abolizionista che, sostie-
che affronta la tratta degli schiavi in tanza per l'infelicità di due grandi re- ne l'autore, è soprattutto un'idea occi-
chiave globale, legandola agli svilup- IN CERCA DI MANODOPERA gioni del mondo: l'America fu spopola- dentale e non ha mai trovato un equi-
pi e alle relazioni delle principali eco- Lo dimostra la storia dello zucchero. ta in modo da avere terra libera per valente nel mondo africano e orienta-
nomie degli stati nazionali. L'affre- Fino al Medioevo, lo zucchero era ra- piantarli; l'Africa fu spopolata per ave- le.
sco che ne emerge è ricco e dettaglia- rissimo e faceva la sua comparsa solo re braccia necessarie alla loro coltiva-
to e contribuisce a sfatare anche al- sulle tavole dei nobili. A partire dal zione». IL GIACOBINO DI SANTO DOMINGO
cuni luoghi comuni, che spesso avvol- 1700, grazie ai sempre maggiori com- Gli interessi economici dei numero- Non sarebbe, forse, dello stesso pare-
gono questo fenomeno. merci internazionali, cominciarono ad si stati coinvolti nella tratta, potevano re Cyril R. L. James, autore di un inte-
L'idea di schiavitù affonda le radi- arrivare in Europa tre bevande: il caf- essere perseguiti anche grazie a una ressante libro, edito nel 1938 e oggi ri-
ci nell'antichità e la pratica di assog- fè, originario dell'Abissinia, il tè, prove- sorta di accondiscendenza, se non di proposto in una versione arricchita e
gettare uomini e donne ai propri vole- niente dall'Asia e il cioccolato, che arri- approvazione da parte di intellettuali e aggiornata, il cui titolo, I giacobini ne-
ri ha accomunato popoli e civiltà di- vava dalla Mesoamerica. Tutte e tre religiosi. Sia il mondo cristiano sia ri. La prima rivolta contro l'uomo bian-
verse. In molti casi si trattava di queste bevande avevano bisogno di quello musulmano, nonostante l'enun- co, è piuttosto esplicito. Il libro narra
schiavi domestici, che peraltro face- zucchero e la domanda iniziò a cresce- ciazione di principi egualitaristi e per e analizza, con passione politica e pre-
vano parte della famiglia. Ciò che ha re, in seguito al diffondersi, soprattut- O. PÉTRÉ-GRENOUILLEAU quanto riguarda l'Islam, il divieto di cisione storica, le vicende della colo-
caratterizzato la tratta dall'Africa è to nell'Europa del Nord di locali come La tratta degli schiavi porre in schiavitù un altro musulma- nia francese di Santo Domingo, quan-
però la forte strutturazione in siste- le sale da tè ed i caffè. Nelle Americhe no, hanno sempre ampiamente tollera- do nel 1791, la popolazione nera, schia-
ma e lo sradicamento dello schiavo e in particolare nell'area caraibica
Saggio di storia globale to le pratiche schiavistiche, senza mai va, si ribellò contro i possidenti bian-
dal proprio contesto di origine. c'erano molte piantagioni di canna da trad. di Rinaldo Fagioni opporsi in modo netto, se non per voce chi. A capeggiare la rivolta era Tous-
IL MULINO, pp. 472, €29.
zucchero, ma mancava la mano d'ope- di qualche singolo esponente. saint Louverture, ex schiavo, alfabe-
C. L. R. JAMES
UN «COMMERCIO TRIANGOLARE» ra in quanto gran parte delle popola- tizzato, una figura complessa che por-
Pétré-Grenouilleau mette in luce al- zioni locali erano state sterminate dai I giacobini neri INTELLETTUALI AMBIGUI ta i suoi alla vittoria, accettando l'aiu-
cuni punti che hanno caratterizzato colonizzatori europei. La prima rivolta Neppure gli intellettuali più avanzati to degli spagnoli. Compreso che la
la tratta degli schiavi. Primo, per esi- Per rispondere alla domanda di contro l'uomo bianco dell'epoca dei Lumi, contraddicendo Spagna non avrebbe abolito la schia-
stere un sistema di tratta necessita zucchero, olandesi, portoghesi, inglesi spesso le proprie idee, si sono mai lan- vitù, si allea alla Francia, contro gli
trad. di R. Petrilli e F. Del Lucchese
di estese reti di approvvigionamen- e francesi, pensarono di andare a cer- DERIVE E APPRODI, pp. 365, €25
ciati in aperte battaglie contro la spagnoli stessi, ma questo non baste-
to, rotte consolidate e appoggi locali. care braccia per lavorare in Africa, schiavitù, mantenendo atteggiamenti rà a salvarlo dalla prigione in cui gli
Il che presuppone l'esistenza in loco per trasportarle nelle Americhe. Fu Il saggio di Pétré-Grenouilleau, storico spesso ambigui. Lo stereotipo del ne- stessi francesi lo rinchiuderanno nel
di un'ideologia preesistente, che le- questa una delle ragioni che diede ini- bretone, è uscito da Gallimard nel 2004. ro come essere inferiore, più vicino al- 1801, per ordine di Napoleone, che nel
gittimi la schiavitù. Un altro elemen- zio la tratta degli schiavi, una tragedia Quello di Cyril Lionel Robert James lo stato animale che a quello umano, è frattempo aveva ristabilito la schiavi-
to caratteristico è la dissociazione che vide tre decine di milioni di giovani risale al 1938: è tra le opere maggiori di il prodotto di una lunga costruzione tù. Toussaint morirà nel 1803. L'anno
completa tra il luogo di produzione e e donne africani strappati alle loro ca- James, originario di Trinidad (1901 - iniziata nell'antichità, e che permane successivo la sua isola natale diviene
quello di utilizzazione dei prigionieri: se per essere imbarcati su nave negrie- 1989), storico e critico marxista, autore tuttora, che ha in molti casi offerto indipendente.
dall'Africa gli schiavi vengono spedi- re. anche di «Marinai, rinnegati e reietti», una sorta di scusa non solo ai fautori Due libri che parlano di vicende,
ti in Medio Oriente, nelle Americhe, Un tragedia che fece dire a Bernar- uno studio su Melville riproposto nel dello schiavismo, ma anche a coloro che spesso tendiamo a non far coinci-
in India, in Cina. Lo schiavo deporta- din de Saint-Pierre, scrittore e viaggia- 2003 da Ombre Corte che, se da un lato non l'approvavano, dere con la modernità e che, invece, ci
to viene a perdere ogni legame con la tore francese del 1700: «Non so se caf- dall'altro nemmeno lo accusavano fi- sono dentro. Completamente.

Indians Da Cavallo Pazzo a Cochise mo che sapeva mescolare il carnare l’intento perseguito dal- loro furia nelle notti di luna pie-
RENATO
RIZZO
pragmatismo e visioni sciamani- l’autore: colmare l’«abisso tra na, la tristemente famosa Apa-
Non è una figurina leg- che correndo dietro al sogno l’indiano maestro di vita, d’amo- che Moon; Geronimo, così ama-
e Toro Seduto, ritratti con vizi e virtù gendaria accesa nella memoria d’una grande nazione indiana re familiare, di profondo senso to che i cantastorie non accetta-
dei bambini che hanno giocato e nella regione dei Grandi Laghi e della natura, di culto della terra rono mai l’idea della sua capito-

UNA SPOON RIVER ancora giocano agli indiani o di


noi, bambini cresciuti, che gli in-
diani abbiamo imparato a cono-
nell’Ohio, merita un posto di pri-
mo piano. Se esistesse uno Spo-
on River dei guerrieri rossi l’epi-
e del cielo, addirittura, di ecolo-
gista ante litteram e l’indiano
del quale si diceva che “l’unico
lazione perché, dicevano, «nes-
suno può imprigionare il ven-
to».

DELLE PRATERIE scerli, a temerli o ad amarli leg-


gendo Zane Grey, se non addi-
rittura Salgari, o vedendo i film
grafe della sua lapide urlereb-
be: «Ci lasceremo distruggere
senza combattere rinunciando
buono è quello morto”».

L’ULTIMO LIBERO FU ISHI


I titoli di coda di questa ca-
valcata lunga quattrocento anni
scorrono sulla figura emaciata

PER I PELLIROSSE di John Ford e dei suoi succeda-


nei. Il suo grado di notorietà, nel
termometro della civiltà dei con-
alle case, alle terre che ci ha la-
sciato il Grande Spirito, alle
tombe dei nostri morti e a tutto
E vediamoli da vicino, con i loro
vizi e le loro virtù, questi perso-
naggi di storia e di leggenda: Ca-
d’un altro uomo delle praterie
che pochi scrittori hanno rac-
contato e nessun bambino ha
sumi che insegue il potere evo- ciò che ci è sacro? So che con vallo Pazzo che faceva impenna- mai sognato d’immedesimare:
cativo d’un gesto o d’un appella- me griderete “Mai, mai”». re il pony incitando i suoi: «Co- Ishi, l’ultimo pellerossa libero,
tivo, è prossimo allo zero. Nien- Tecumseh, inaspettato stati- raggio, è un bel giorno per mori- catturato nel 1911. Erano tra-
p Fabio Galvano te a che vedere con Pontiac, ca- sta e stratega, è uno dei 20 «ri- re»; Toro Seduto, il più grande scorsi 21 anni dal massacro di
p INDIANS po degli Ottawa e eroe delle tratti» attraverso cui Fabio Gal- dei grandi, il Sioux che dopo es- Wounded Knee che sancisce,
p UTET LIBRERIA guerre coloniali di fine ‘700, che vano, giornalista e scrittore - sersi coperto di gloria in 63 bat- storicamente, la fine delle guer-
p pp. 391, €24,50 ha ricevuto dall’America l’ono- nel libro Indians - disegna quat- taglie, accettò per 50 dollari alla re indiane. Ma Ishi, la storia non
p Un’opera che intreccia la docu-
re di trasformarsi in una marca tro secoli di guerre indiane: un settimana d’esporsi agli insulti - la conosceva: rimasto solo dopo
mentazione del saggio e la svel- di berline o con la tribù dei Che- interminabile scorrere di lune lanciati in una lingua che, peral- che malattie e battaglie aveva-
ta prosa giornalistica sforzando- rokee, diventata marchio d’un durante il quale, nel solo Nord tro, non comprendeva - degli no azzerato la sua tribù, soprav-
si di cancellare vecchi e nuovi fuoristrada di lusso. Lui, Tecum- America, i nativi, straziati dal spettatori nel Wild West Show visse nelle pieghe d’un territo-
stereotipi senza cadere nelle seh, con il suo nome che signifi- genocidio, passarono da 8-12 mi- di Buffalo Bill. Salvo poi tornare rio non ancora occupato dai
trappole di certo politically cor- ca Pantera Accovacciata, è arri- lioni a 237 mila. Questo capo - tra i suoi per sostenerne le ri- bianchi. Stava cercando cibo al-
rect falso come le carte da gioco vato solo a battezzare il motore che rifiutava l’uso della tortura vendicazioni e morire in com- la periferia di Oroville quando lo
d’un gambler da saloon d’un tosaerba. Eppure, tra i e sapeva essere magnanimo, battimento; Cochise e Mangas presero. Morì nel 1916 a Be-
grandi capi americans, quest’uo- ma anche bellicoso - sembra in- Coloradas, che scatenavano la rkelkey, di tubercolosi.
NA

La classifica Tuttolibri
SABATO 24 FEBBRAIO 2007
LA STAMPA XI

I
l botto di Moccia è diventato un fuoco d’artificio: sioni di Raspelli né il premio Slow Food. Per il resto, sto mosaico di ricordi e di idee, pratica la contamina-
AI PUNTI il valore dei 100 punti è raddoppiato, salendo in- piccoli spostamenti (la Vargas supera la Agnello Hor- zione tra arti e discipline, stili alti e bassi, corpo e pa-
LUCIANO torno alle 30 mila copie, il doppio di Camilleri. E nby) e due nuovi ingressi, Fo e Niffoi. Con Fo, ottavo rola, tragico e comico, militanza e divertimento: « La
GENTA gli altri, pur nei primi 10, in confronto sono solo assoluto, abbiamo il piccolo paradosso di una intervi- cultura del ridere indica la qualità di un popolo. C’è
petardi. Il Liala supergriffato de noantri non ha di sta giornalistica (di Giuseppina Manin) a un Nobel chi sghignazza e c’è chi sbraga... E chi ha il senso del-
che lamentarsi. E non si comprende perché ci si osti- della letteratura classificato in saggistica: anche «i l’ironia. Quest’ultima è la risata più alta». Dopo Niffoi,
È SAGGIO ni a dire, il Corriere della Sera ad esempio, che è «vitti-
ma dei pregiudizi... ignorato dai critici». Si sa (dopo
generi», signora mia, non son più quelli di una volta
(ne sa qualcosa pure Francesco Piccolo finito nella
in narrativa italiana entra il giallo «partigiano» di
Guccini e Macchiavelli; in saggistica salgono Canfora

IL MONDO l’esordio, gli dedicò una seria analisi il pool di Tirature


guidato da Spinazzola) quali sono i suoi ingredienti e
la sua cucina. Chi è ghiotto di Big Mac e patatine frit-
«varia» con la sua «Italia spensierata», saggio ben
narrato sui consumi culturali di massa). C’è da sup-
porre che a Fo vada bene così (lui si definisce «un pit-
e il libro scandalo di Toaff (ormai esaurito); fra gli
stranieri si intravede Turow (per ora 17˚): bisognerà
attendere una settimana per la Prova d’appello.
SECONDO FO te, lo divora. Però McDonald’s non si aspetta le recen- tore prestato al teatro»). Da sempre, e anche in que- Il titolo del weekend per Prodi e D’Alema.

I PRIMI DIECI

1 100
2 56
3 28
4 26
5 21

Scusa ma ti Il colore La cattedrale Nei boschi Boccamurata


chiamo amore del sole del mare eterni AGNELLO HORNBY
FELTRINELLI
MOCCIA CAMILLERI FALCONES VARGAS
RIZZOLI MONDADORI LONGANESI EINAUDI

6 20
7 18
8 17
9 15
10 14

Il cacciatore Everyman Il mondo Ritorno Gomorra


di aquiloni ROTH secondo Fo a Baraule SAVIANO
EINAUDI MONDADORI
HOSSEINI FO NIFFOI
PIEMME GUANDA ADELPHI

Narrativa Narrativa Saggistica Varia Tascabili Ragazzi


italiana straniera
1. Scusa ma ti chiamo amore 100 1. La cattedrale del mare 28 1. Il mondo secondo Fo 17 1. Rivergination 12 1. L’ombra del vento 8 1. Il piccolo principe 4
Moccia [1] Falcones [1] Fo [-] Littizzetto [1] Ruiz Zafon [2] Saint-Exupéry [1]
18,00 RIZZOLI 18,60 LONGANESI 13,50 GUANDA 15,00 MONDADORI 12,00 MONDADORI 7,00 BOMPIANI

2. Il colore del sole 56 2. Nei boschi eterni 26 2. La scomparsa dei fatti 11 2. L’Italia spensierata 8 2. Il mio nome è rosso 7 2. Arthur e il popolo dei Minimei 4
Camilleri [2] Vargas [4] Travaglio [2] Piccolo [-] Pamuk [3] Besson [2]
14,00 MONDADORI 15,80 EINAUDI 15,00 IL SAGGIATORE 9,00 LATERZA 11,80 EINAUDI 18,00 MONDADORI

3. Boccamurata 21 3. Il cacciatore di aquiloni 20 3. Una vita con Karol 10 3. Ti amo da impazzire 7 3. Predatore 6 3. Salviamo la balena bianca 2
Agnello Hornby [3] Hosseini [2] Dziwisz [1] Greive [3] Cornwell [1] Stilton [4]
15,00 FELTRINELLI 17,50 PIEMME 17,00 RIZZOLI 10,00 MONDADORI 6,00 MONDADORI 8,20 PIEMME

4. Ritorno a Baraule 15 4. Everyman 18 4. Esportare la libertà 9 4. 10+. Il mio mondo in un numero 7 4. Proibito parlare 5 4. Una notte al museo. La storia 2
Niffoi [-] Roth [3] Canfora [-] Del Piero [–] Politkovskaja [5] Goldman [8]
16,00 ADELPHI 13,50 EINAUDI 12,00 MONDADORI 14,00 MONDADORI 10,00 MONDADORI 9,00 MONDADORI

5. Gomorra 14 5. Hannibal Lecter 13 5. Pasque di sangue 7 5. Volammo davvero 7 5. Se questo è un uomo 4 5. Eldest. L’eredità. Vol. 2 2
Saviano [4] Harris [5] Toaff [-] Fond. Fabrizio De André [-] Levi [4] Paolini [7]
15,50 MONDADORI 19,00 MONDADORI 25,00 IL MULINO 10,80 BUR RIZZOLI 9,80 EINAUDI 15,90 FABBRI

6. Tango e gli altri 12 6. Innocente. Una storia vera 5 6. Inchiesta su Gesù 6 6. Ti adoro perché 6 6. Non siamo nati per soffrire 4 6. Eldest. L’eredità. Vol. 2 2
Guccini, Macchiavelli [-] Grisham [-] Augias; Pesce [3] Bonetti [5] Morelli [7] Paolini [5]
17,50 MONDADORI 18,60 MONDADORI 17,00 MONDADORI 10,00 SPERLING & KUPFER 6,00 MONDADORI 6,00 FABBRI

7. Stagioni 8 7. Chi ama torna sempre indietro 4 7. 1977. L’ultima foto di famiglia 5 7. The italian job 3 7. Neve 4 7. Eragon. L’eredità. Vol. 1 2
Rigoni Stern [7] Musso [8] Annunziata [-] Vialli; Marcotti [6] Pamuk [-] Paolini [3]
10,80 EINAUDI 17,50 SONZOGNO 14,50 EINAUDI 16,00 MONDADORI 12,80 EINAUDI 18,90 FABBRI

8. Testimone inconsapevole 7 8. La tana del lupo 4 8. Sull’amore 3 8. E’ facile smettere di fumare... 3 8. Pensiero pelosofico 3 8. Gioca con le lettere 2
Carofiglio [5] Patterson [6] Crepet [7] Carr [4] Seabrook [-] Autori vari [-]
11,00 SELLERIO 17,60 LONGANESI 12,50 EINAUDI 10,00 EWI 10,00 TEA 12,90 WALT DISNEY ITALIA

6. Ragionevoli dubbi 7 9. Appuntamento al buio 4 9. La democrazia che non c’è 3 9. Il piccolissimo libro delle risposte 3 9. La mennulara 3 9. Principesse 2
Carofiglio [6] Steel [9] Ginsborg [8] Bolt [7] Agnello Hornby [-] Autori vari [-]
12,00 SELLERIO 17,50 SPERLING & KUPFER 8,00 EINAUDI 6,00 SONZOGNO 7,00 FELTRINELLI 3,50 WALT DISNEY ITALIA

10. Fuori da un evidente destino 7 10. Io & Marley 4 10. Opus Dei segreta 3 10. La danzatrice bambina 3 10. La masseria delle allodole 3 10. Io sono una principessa 2
Faletti [-] Grogan [10] Pinotti [10] Flacco [8] Arslan [-] Katschke [-]
18,90 BALDINI CASTOLDI DALAI 14,50 SPERLING & KUPFER 11,50 BUR RIZZOLI 16,50 PIEMME 7,80 BUR RIZZOLI 16,90 DE AGOSTINI

LA CLASSIFICA DI TUTTOLIBRI È REALIZZATA DALL’ISTITUTO DEMOSKOPEA DI MILANO, ANALIZZANDO I DATI DELLE COPIE VENDUTE OGNI SETTIMANA, RACCOLTI IN UN CAMPIONE DI 120 LIBRERIE A ROTAZIONE, DI CUI 80 EFFETTIVE. SI ASSEGNANO I 100
PUNTI AL TITOLO PIÙ VENDUTO TRA LE NOVITÀ. TUTTI GLI ALTRI SONO CALCOLATI IN PROPORZIONE. LA CIFRA FRA PARENTESI, SOTTO IL PUNTEGGIO, INDICA LA POSIZIONE IN CLASSIFICA NELLA SETTIMANA PRECEDENTE.
LA RILEVAZIONE SI RIFERISCE AI GIORNI DAL 10 AL 16 FEBBRAIO.

U
na unica stanza, una scritta: «Un uomo senza mondo lontanissimo. Who is a tenne che veda se stesso come
protetta da un pe- cultura è una casa senza fon- Terrorist? di Jama Mohamad una specie di impiegato statale
sante cancello di damenta». Le case, lì intorno, CHE LIBRO FA... AI CONFINI Ghalib è, purtroppo, meno sur- in incognito, di giudice di pace,
acciaio. Una dozzi- sono in rovina. Eppure. Sugli GIOVANNA reale. di specialista in civismo. Avre-
na di scaffali, qual- scaffali predominano tecnolo- ZUCCONI mo occasione di verificare: pa-
che migliaio di libri, neppure gia, chimica, biologia, storia. SENZA VIRGOLETTE re che saranno tradotti qui da

ROUSSEAU
un romanzo. Fuori, la deva- Niente filosofia, niente lettera- Il più grande scrittore in Papua noi Maiba e Wanpis. Sono i ca-
stazione. Notizie dalla perife- tura. Qua e là, fra un manuale Nuova Guinea si chiama Rus- polavori di Russell Soaba, «letti
ria del mondo, desolata eppu- di irrigazione e una storia dell' sell Soaba. Letto e studiato nel e studiati nel mondo intero» o

TRA I TAMARINDI
re vitale. Commovente repor- Urss, le poesie di William mondo intero, ripete orgoglio- almeno agli antipodi e, chissà
tage del Washington Post da Blake, le Confessioni di Rousse- so l'intervistatore del quotidia- quando, anche agli antipodi de-
Mogadiscio: la biblioteca au. no The National. È un'intervista gli antipodi. Cioè in Italia.
pubblica ha riaperto qualche Che libro fa, là dove alla po- stranissima: solo risposte virgo-
giorno fa, mentre chiudeva- vertà di sempre si è aggiunta lettate, nessuna domanda. Tut- PAKISTAN-INDIA
no le due librerie superstiti. la violenza, i clan non sono più In una Mogadiscio devastata hanno chiuso anche le ultime to suona un po' solenne, così, A Islamabad, dice il vecchio li-
Qualche libro da comprare si famiglie ma fazioni combat- due librerie e ha riaperto la biblioteca pubblica, senza dialogo. È però un utile braio Malik Ejaz, i libri si ven-
trova ancora nei bazar, How tenti, e dalla barriera coralli- tutte donazioni private, neppure un romanzo esercizio di relativismo cultura- dono come si sono sempre ven-
to Stop Worrying and Start Li- na massacrata entrano gli le leggere la seguente afferma- duti, nessuna flessione. Paki-
ving (titolo grottesco, in una squali, impedendo ormai per- zione: per Russell Soaba lo stan e India si fronteggiano da
città stuprata da decenni di sino i bagni nell'oceano? Negli scrittore è un garante della col- anni, eppure in questo settore
guerra) fra sandali, ventagli, Anni Ottanta a Mogadiscio an- lettività, addetto ai rapporti si scambiano benefici anziché
cesti, tessuti. davano di moda, chissà per- umani. Lo scrittore ha una fun- fucilate. Le grandi sigle anglo-
In biblioteca ce ne sono 31 ché, Il giro del mondo in 80 gior- zione pubblica, ma mica predi- americane stampano edizioni
mila, di volumi, tutte donazio- ni e America di Kafka. Vent'an- ca o corregge: piuttosto, dà una speciali in India, dove tutto co-
ni private, e se non piovono ni dopo, oggi, circola per la cit- lieve pacca sulla spalla altrui e sta meno, e lì li vendono a prez-
smitragliate alcuni dei soci tà qualche copia dell'infestan- gli dice «fratello, attento, puoi zo ridotto. Per vie non ufficiali,
(7 mila!) se ne stanno lì fuori, te Dan Brown, un assurdo farti e fare del male». Utile, si i libri indiani arrivano anche
intorno a un tavolo, sotto i ta- Louis L'Amour, un manuale di diceva, immaginare un qualun- in Pakistan: e i lettori pagano
marindi, a leggere. Sul muro, informatica. Scaglie di un que scrittore italiano cinquan- poco, grazie ai «nemici».
NA

Diario di lettura Tuttolibri


SABATO 24 FEBBRAIO 2007
XII LA STAMPA

Ennio La vita. Nato a Roma nel 1928, Ennio Morricone ha diciott’anni quando si diplo-
ma in tromba. Inizia a comporre e studia con Goffredo Petrassi. Nel 1956 sposa
Maria Travia: avranno quattro figli. Leone d’oro alla carriera alla Mostra di Ve-
Opere. Nel 1961 scrive la prima colonna sonora per «Il Federale» di Luciano Sal-
ce. Conosce Sergio Leone e nel 1965 riceve il primo Nastro d’argento per la mu-
sica di «Per un pugno di dollari». Aderisce all’associazione Nuova Consonanza.
Morricone nezia, 1995; Oscar alla carriera nel 2007. Ha composto anche un’opera, «Partenope - Musica per la sirena di Napoli».

“IN SCHOENBERG
sorpresa, l’invenzione che spiazza tut-
ti».
LE SUE SCELTE La sorpresa arriva anche quando,
tra le pile, le file e le doppie file dei suoi
libri acquistati, letti e non letti, la Divi-

C’È L’ARMONIA
na commedia e Io dormo sola se ne stan-
no vicini. Dante e Alda Merini. «E’ per
via dell’amore. Ne parlavamo giusto ie-
ri con mia moglie». Di chi dei due?
«Tutti e due. Credono nella potenza

DELLA LIBERTÀ”
dell’amore. Un verso come “Amor che
move ‘l sole e l’altre stelle” e lei, che è
vecchia - si può dire vecchio, o bisogna
dire anziano? - come noi, come me e
mia moglie, eppure continua a innamo-
rarsi. La Merini mi piace tantissimo, fa
diventare poesia qualunque cosa, qua-
lunque oggetto, se è innamorata. Ed è
SANDRO sempre innamorata».
CAPPELLETTO
E col suo accento dolcemente roma-
Adesso se ne può parlare
senza traumi, senza rimozioni, sorri-
f no, impostando la voce, da chiara e
piuttosto acuta facendola diventare
dendo. Noi siamo la nostra memoria più scura, Morricone legge: «Il mio uo-
e, nella memoria di Ennio Morricone, mo che è bianco di capelli / e giovane di
è ancora preciso il ricordo di quella anni mi ha sempre portato lontano».
serata al Grand Hôtel di Rimini. Pri- «E’ meraviglioso, è una tonnellata
mi Anni Novanta, concerto in suo di fiducia, alla nostra età. Devo finirlo,
onore una sera di primavera, in uno perché ho anche il problema che li co-
dei saloni dell’albergo. Tutte le sedie LIONEL WHITE mincio, i libri, e poi non riesco a finirli,
occupate, tutto il pubblico venuto ad Rapina a mano armata magari ne comincio un altro e così re-
ascoltare la musica del genio delle co- SONZOGNO , pp. 215, € 6,95
sto indietro di due, di tre. Roberto Ros-
lonne sonore; il programma però pro- sellini diceva che aveva il terrore di an-
poneva l’altro Morricone, il composi- Oggi, si ricorda lo scrittore noiarsi quando leggeva un libro e così
tore allievo di Goffredo Petrassi, il statunitense (1910-1995) soprattutto sul comodino ne teneva quattordici,
membro di Nuova Consonanza, asso- grazie al film che nel 1956 Stanley tutti cominciati».
ciazione storica della musica contem- Kubrick ricava dal romanzo «Clean Ci saranno state, ci saranno anche
poranea italiana. Forse non se Break» (Rapina a mano armata). Il delle letture di musica. Per piacere o
l’aspettava neppure lui, ma anche protagonista, Johhny Clay, è per dovere? «Di musica parlo poco vo-
questa sua «altra» musica piace e so- interpretato da Sterling Hayden. Nel lentieri, perché poi mi fanno dire cose
prattutto il «Concerto in ut» per 1965, altro omaggio del cinema al contro i grandi maestri del Novecento
tromba e orchestra. Solista, uno dei talento noir di White. Jean-Luc Godad e le avanguardie, mi fanno passare per
suoi musicisti preferiti, Mauro firma la regia di «Pierrot le fou» (Il conservatore e non è vero. Ognuno de-
Maur. Applausi, richieste di bis, bandito delle undici), interpretato da ve rimanere fedele a se stesso, se rie-
Maur acconsente e dice: «E adesso Jean Paul Belmondo e Anna Karina. La sce a scoprirsi e capirsi. Lo ha detto an-
un tema che tutti conosciamo e amia- vicenda è tratta con molta libertà da che Pierre Boulez in un’intervista per i
mo». E parte la melodia avvolgente, «Obsession», New York,l 1962. suoi ottant’anni; si rivolgeva ai giovani
costruita e sospesa sul senso dell’at- ed era l’unica raccomandazione che si

«Ecco la sceneggiatura f «Dante e Alda Merini


di Teorema. Me la regalò se ne stanno vicini. E’
Pasolini. Gli dissi: non sono per via dell’amore.
un adattatore di musiche, Tutti e due credono nella
ma un compositore» potenza dell’amore»
tesa, di «Per un pugno di dollari». IMRE KERTESZ sentiva di fare: non tradite la vostra na-
Morricone, seduto in penultima fila, Essere senza destino tura per seguire le mode. Ho letto Fase
tuffa il volto verso le mani, manda FELTRINELLI , pp. 223, €7,50
seconda di Mario Bortolotto, scritto
per terra gli occhiali e sbotta, affran- molto bene, ma che mi sembrava un
to: «M’ha rovinato la serata!». E’ il primo romanzo dello scrittore po’ rigido, e poi due ritratti dedicati a
Non voleva che le sue due anime ungherese (1929), Nobel nel 2002. Petrassi, il mio maestro: quello scritto
si mescolassero, una faceva troppa Nella vicenda di Giury Koves, il ragazzo da Luca Lombardi, che è un composi-
ombra all’altra e di questa scissione internato in un lager, Kertesz racconta tore di tutto rispetto, e l’intervista di
lui soffriva. Fino a quando alcuni ami- anche di sé: ha quindici anni quando Carla Vasio».
ci musicisti e studiosi (il merito mag- viene deportato ad Auschwitz. Sarà Ma c’è un libro che vuol consigliare
giore è stato di Sergio Miceli, che Da Electa, in autunno: «Ennio Morricone, una vita tra musica assoluta e musica applicata» liberato a Buchenwald, alla fine della agli studenti di composizione, a chi co-
molto lo ha frequentato e l’ha studia- guerra. Giury ce la fa perché si adatta: mincia a fare questo mestiere e ha bi-
to tutto: Morricone, la musica, il cine- l’orrore del campo di concentramento sogno di imparare non solo delle rego-
ma, Ricordi-Mucchi 1995) lo hanno chiede di arrangiargli un’aria dal Don a ricordare ed è quello che non voglio- diventa per lui una «normale» le, dei codici, ma un’attitudine, un mo-
persuaso che, al cinema o in sala da Giovanni di Mozart. Cerco di restare no. Gyuri si ritrova da solo, come solo esperienza di vita. Pubblicato nel 1975 do di guardare la musica? «Uno, certo.
concerto, la sua musica è sempre tranquillo, perché di carattere sono un era nel campo di concentramento. dopo molti rifiuti degli editori, il libro Il Manuale di armonia di Arnold Schoe-
quella, risponde a certi tratti formali po’ fumantino, e gli rispondo: “Lei ha Atroce, e verissimo». viene letto come un atto d’accusa nberg, che è un manuale scientifico,
e stilistici riconoscibili. Le due metà sbagliato, signor Pasolini: io non sono E’ rara la capacità di Morricone di contro il regime comunista ungherese. scritto con metodo, chiarissimo, ma è
si sono ricongiunte e lui ora non na- un adattatore di musiche, ma un com- passare da un genere all’altro, forse il anche un manuale di libertà. C’è una
sconde più se stesso a se stesso. Gli positore”. Lui ci pensa un po’ e poi deci- comico è meno nelle sue corde, ma dal frase stupenda: “Quello che oggi è lon-
«Epitaffi sparsi» per soprano e piano-
forte convivono senza drammi con
de: “Faccia come gli pare”. Gli ho scrit-
to la musica e all’interno di una situa-
western al kolossal in costume, dal po-
liziesco al sentimentale, è difficile che
f tano, domani potrà essere vicino, ba-
sta essere capaci di avvicinarsi”. Biso-
«Mission». zione musicale dodecafonica, perfetta sbagli, che il regista e il pubblico resti- gna imparare a guardare senza pregiu-
«Magari avessi tempo, guarda, lo per esprimere l’angoscia di quella sce- no delusi. La stessa versatile curiosità dizi, e sforzarsi di capire».
vedi quanti libri compro: saggistica, na, il clarinetto cita una frase del Re- lo accompagna nelle scelte (lui preferi- Grazie di questa conversazione ru-
narrativa, storia, la storia mi piace quiem di Mozart. E’ rimasto contentis- sce chiamarle «intenzioni») di lettura. bata ai mille impegni di un premio
molto. Ma poi restano lì. Sono i due simo». E così da Kertesz, la mano e la memo- Oscar. A un compositore riconciliato,
grandi debiti della mia vita: la lettura Angoscia per angoscia, il pensiero ria vanno a pescare Rapina a mano ar- non è vero? «Ma la musica di consu-
e la scrittura musicale non per il cine- va subito, per associazione, a Essere mata di Lionel White. ARNOLD SCHOENBERG mo, quella richiesta da un committen-
ma. Ma continuano a chiedermi co- senza destino, il romanzo del Premio «Me l’ha fatto comprare Sergio Le- Manuale di armonia te per un uso specifico, determinato,
lonne sonore e non sono capace di Nobel ungherese Imre Kertesz. Dal li- one, ai tempi di “C’era una volta in (traduzione italiana di Giacomo Manzoni) immediato, c’è sempre stata. Pensia-
metterci meno impegno di prima, bro, sceneggiato dallo stesso Kertesz, America” e per fortuna gli ho obbedi- IL SAGGIATORE, XXXIX-609, € 14,20 mo a Bach che per grandissima parte
per me sono tutti eguali, il grande re- il regista Lajos Voltai ha ricavato un to. Lo amava tantissimo, diceva che della sua lunga vita è stato un musici-
gista e il ragazzo che comincia: la fir- film, «Senza destino», per la colonna era una perfetta costruzione psicologi- Pubblicato nel 1911, attende oltre sta salariato che doveva scrivere mu-
ma è sempre la mia. E quando trove- sonora di Morricone. «E’ un lavoro ca e di fatti. Quello che il protagonista mezzo secolo per avere un’edizione sica per contratto. E quanti capolavo-
rò il tempo? Il prossimo anno sono ot- molto recente, ma credo che non riu- pensa di fare e quello che poi davvero italiana. Il compositore austriaco, ri sono venuti fuori! Nel cinema acca-
tanta!». L’appuntamento col mae- scirò a dimenticare mai la storia di fa. E’ un’idea fantastica: Johnny Clay mentre racconta e descrive, schiude de lo stesso: ti commissionano una
stro è di buon’ora, tempo sottratto al- Gyuri, il ragazzino ebreo che sopravvi- ha avuto a disposizione quattro anni di altri orizzonti: «E’ veramente musica e poi tocca a te. I margini di li-
la gragnuola di impegni, dichiarazio- ve al lager e quando ritorna a Buda- tempo, mentre era in galera, per met- inconcepibile che i musicisti, i quali bertà creativa ci sono sempre, vivono
ni, richieste, complimenti, telegram- pest, ancora vestito con la sua divisa tere a punto il piano per il colpo della ne sanno sempre più dei teorici, accanto alla tua abilità tecnica, al tuo
mi, telefonate che arrivano in queste da internato, scopre che la gente lo vita. Ci avrà pensato ogni giorno, ogni abbiano scritto dei passaggi non mestiere. Poi dipende: si fanno cose
frenetiche giornate hollywoodiane. guarda con antipatia, con cattiveria. notte, quando esce tutto sembra pron- ammessi dall’estetica. Ah, “quel meno buone e altre di cui non vergo-
Tra i tanti libri, emerge la sceneg- La sua città è distrutta e con la città to, ma uno dei compari litiga con la mo- Mozart”, eccolo qua che nella gnarsi».
giatura di Teorema di Pasolini. «Me sembra finita anche la possibilità di glie. E’ l’imprevisto, è il suono disso- Sinfonia in sol minore scrive questo Non vergognarsi: questa espressio-
l’ha regalata lui. Il nostro primo in- amare, o almeno di condividere il dolo- nante che improvvisamente arriva, accordo cui manca comunque la ne pudica era molto cara a Goffredo
contro è stato disastroso. Lui arriva, re. Preferirebbero dimenticare, invece quando non te lo aspetti. E’ una tecni- preparazione». Petrassi. Il Premio Oscar non ha dato
presentato da un produttore, e mi lui, con la sua sola presenza, li obbliga ca, in letteratura e anche in musica: la a Morricone le vertigini da narcisismo.

TUTTOlibri RESPONSABILE: NICO ORENGO. IN REDAZIONE: LUCIANO GENTA, BRUNO QUARANTA. E-MAIL: tuttolibri@lastampa.it SITO INTERNET: www.lastampa.it/tuttolibri/

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