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IL DECALOGO DELLE PAVIMENTAZIONI INDUSTRIALI

Per ottenere un pavimento industriale funzionale che risponda ai requisiti richiesti dal committente non sufficiente avere prescrizioni di capitolato precise ed un calcestruzzo di eccellenti prestazioni meccaniche, se non ci si avvale di manodopera specializzata in grado di eseguire le operazioni di preparazione del terreno, posa in opera, realizzazione dei giunti di isolamento e di costruzione, esecuzione dello strato di usura e maturazione secondo procedure studiate, progettate, programmate e testate. Per questo ALASKA CEMENTI mette a disposizione la sua esperienza per la realizzazione di una pavimentazione industriale prestazionale e durevole per lintera vita nominale progettata. ALASKA CEMENTI unazienda che da 30 anni in continuo sviluppo e dal 2008 con General Beton Triveneta ha costituito due societ operative nel settore delle pavimentazioni industriali: General Pav-Ro che opera nel mercato rumeno e limitrofo; General Pav Tunisie che opera nel mercato tunisino. Questa collaborazione permette ad ALASKA CEMENTI di esportare le proprie conoscenze e, allo stesso tempo, di accrescere la propria esperienza confrontandosi con realt, mentalit e culture diverse, al fine di offrire soluzioni professionali qualificate per le esigenze della clientela.

| IL DECALOGO DELLE PAVIMENTAZIONI INDUSTRIALI 1 | Tipologia, dettagli esecutivi, studi e scelte preliminari a. Tipologia delle pavimentazioni ........................................................ b. Utilizzo e carichi .............................................................................. c. Resistenza allabrasione e allusura .................................................. d. Analisi del terreno ............................................................................ e. Massicciata ....................................................................................... f. Strati di separazione: strato di scorrimento e barriera a vapore ...... g. Scelta della tipologia di armatura .................................................... h. Definizione delle tipologie di giunti ................................................ i. Studio effetto curling ..................................................................... 2 | Progettazione ...................................................................................... 3 | Preparazione dello strato di supporto a. Terreno ............................................................................................. b. Dettagli esecutivi: pozzetti, scavi e rinterri, impianti ...................... c. Massicciata: pendenze, planarit, portanza ..................................... 4 | Preparazione preliminare a. Posa strato di scorrimento e barriera vapore ................................... b. Realizzazione dei giunti di isolamento ............................................ c. Realizzazione dei giunti di costruzione ............................................ 5 | Posa rete elettrosaldata e dettagli esecutivi con barre in acciaio a. Posa distanziatori, posa traliccio, posa rete ..................................... b. Dettagli esecutivi .............................................................................. 6 | Calcestruzzo a. Caratteristiche e propriet ............................................................... b. Scelta del produttore: FPC Continuit della fornitura ................... c. Posa in opera .................................................................................... 7 | Strato di usura .................................................................................... 8 | Stagionatura protetta ......................................................................... 9 | Taglio e sigillatura giunti di contrazione ......................................... 10 | Verifiche a. Planarit ........................................................................................... b. Orizzontalit .................................................................................... c. Pendenza ..........................................................................................

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Bibliografia ......................................................................................... 28

A cura di Luigi Coppola, Alessandra Buoso, Gianluca Pagazzi

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TIPOLOGIA, DETTAGLI ESECUTIVI, STUDI E SCELTE PRELIMINARI

a. Tipologia delle pavimentazioni Pavimento su terreno


Strato di usura Armatura Piastra di calcestruzzo Strato di separazione Massicciata o fondazione Rilevato (eventuale) Strato di bonifica (eventuale) Suolo (terreno naturale) 1. Pavimento 2. Sottofondo 3. Strato di supporto 2 3 1

Pavimento su soletta - non collaborante


Desolidarizzato: spessore pavimento 12 cm, inserire tra il pavimento e la soletta uno strato di scorrimento in materiale plastico.
Pavimento Armatura

Strato di separazione Armatura integrativa Soletta

Pavimento su soletta - collaborante


Spessore pavimento 12 cm
Pavimento Armatura

Armatura integrativa Soletta

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Pavimento Armatura

Strato di separazione Strato isolante Supporto

Pavimento su pavimento preesistente - non collaborante


Desolidarizzato: spessore nuovo pavimento 12 cm, inserire tra i due pavimenti uno strato di scorrimento plastico.
Pavimento nuovo Armatura

Strato di separazione Pavimento preesistente

Massicciata Suolo

Pavimento su pavimento preesistente - collaborante


Spessore pavimento nuovo 12 cm
Pavimento nuovo Armatura

Pavimento preesistente

Massicciata Suolo

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TIPOLOGIA, DETTAGLI ESECUTIVI, STUDI E SCELTE PRELIMINARI


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Pavimento su strato coiebente

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TIPOLOGIA, DETTAGLI ESECUTIVI, STUDI E SCELTE PRELIMINARI

b. Utilizzo e carichi Classificazione delle pavimentazioni in funzione dellutilizzo e dei carichi Condizioni di carico pi frequenti
Uffici Marciapiedi Cantine Disimpegni Autorimesse Piazzali Magazzini e industrie con uso occasionale di transpallets e con la presenza di scaffalature leggere Magazzini della grande distribuzione e dellindustria con uso intensivo di carrelli elevatori e presenza di scaffalature - Statiche e dinamiche non comprese nei tipi successivi.

- Automezzi di massa totale 3,5 t su pneumatici. - Carrelli elevatori di massa totale 2,5 t su pneumatici; - Scaffalature aventi carico massimo 10 kN/appoggio; - Automezzi di massa totale 13 t su pneumatici. - Carrelli elevatori di massa totale > 2,5 t su pneumatici; - Transpallets con massa totale 1 t; - Carrelli elevatori di massa totale 4,5 t con ruote piene; - Scaffalature aventi carico massimo 30 kN/appoggio; - Automezzi di massa totale 30 t su pneumatici. - Transpallets con massa totale > 1 t; - Carrelli elevatori di massa totale > 4,5 t con ruote piene; - Scaffalature aventi carico massimo > 30 kN/appoggio; - Automezzi di massa totale > 30 t su pneumatici.

Industria, scaffalature Moli, banchine portuali Carichi speciali Piazzali

SCHEMA PAGINA A FIANCO * Scala (Mohs). 1) Altri tipi di trattamento sono possibili, purch la durezza sia equivalente a quella ottenuta con i sistemi elencati nel prospetto. Nota: Nellimpossibilit di conoscere con certezza leffettiva intensit di traffico, consigliabile adottare la classe superiore a quella di riferimento.

c. Resistenza allabrasione e allusura Classificazione delle pavimentazioni in funzione dellutilizzo e dei carichi
Condizioni di traffico pi frequenti A Tipo di trattamento superficiale 1) Condizioni di traffico pi frequenti B Tipo di trattamento superficiale 1) - Pedonale; - Automezzi su pneumatici di massa totale 30 t; - Carrelli elevatori su pneumatici. - Applicazione di strato di usura a basso spessore, di almeno 2 kg/m2 con metodo a spolvero di prodotto premiscelato a base di cemento e di aggregati, aventi durezza non minore di 5*. - Carrelli elevatori, con ruote piene, di massa totale 4,5 t; - Transpallets con massa totale < 0,5 t; - Automezzi su pneumatici di massa totale > 30 t. - Applicazione di strato di usura a basso spessore, di almeno 3 kg/m2, con metodo a spolvero di prodotto premiscelato a base di cemento e di aggregati, aventi durezza non minore di 6*; - Applicazione di strato di usura a basso spessore, di almeno 6 kg/m2, con metodo a spolvero di prodotto premiscelato a base di cemento e di aggregati metallici. - Carrelli elevatori con ruote piene di massa totale > 4,5 t; - Transpallets con massa totale > 0,5 t. - Applicazione di strato di usura ad alto spessore, di almeno 15 kg/m2, con metodo a pastina di prodotto premiscelato a base di cemento e di aggregati, aventi durezza non minore di 6*. - Usi speciali, diversi dai precedenti.

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TIPOLOGIA, DETTAGLI ESECUTIVI, STUDI E SCELTE PRELIMINARI
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Condizioni di traffico pi frequenti C Tipo di trattamento superficiale 1) Condizioni di traffico pi frequenti D

Tipo di trattamento superficiale 1)

- Applicazione di strato di usura ad alto spessore, di almeno 15 kg/m2, con metodo a pastina di prodotto premiscelato a base di cemento e di aggregati, aventi durezza non inferiore a 7,5*; - Applicazione di strato di usura ad alto spessore, di almeno 30 kg/m2, con metodo a pastina di prodotto premiscelato a base di cemento e di aggregati metallici.

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TIPOLOGIA, DETTAGLI ESECUTIVI, STUDI E SCELTE PRELIMINARI

d. Analisi del terreno Modello dellinterazione terreno-pavimentazione | Modello di Westergaard


La pavimentazione viene considerata come una lastra sottile di materiale omogeneo, isotropo e perfettamente elastico poggiante su un sottofondo ideale detto SUOLO DI WINKLER. Il suolo di Winkler reagisce ai carichi applicati (p), in ogni punto, con una pressione q (N/mm2) proporzionale allo spostamento verticale (mm) della pavimentazione (somma di un cedimento rigido e della freccia della lastra inflessa) secondo un coefficiente di proporzionalit k (N/mm3) caratteristico di ciascun terreno e noto come Modulo di reazione del sottofondo o come Coefficiente di Winkler. q = k Per evitare cedimenti eccessivi che possano compromettere la funzionalit della pavimentazione, opportuno predisporre sottofondi con k elevati. Terreni di fondazione con elevata portanza consentono, a parit di carico applicato, di diminuire lo spessore della piastra in calcestruzzo rispetto ad unanaloga pavimentazione poggiata su terreno avente portanza minore. k dipende da: natura del terreno granulometria del terreno umidit del terreno grado di compattazione del terreno p
PAVIMENTAZIONE

e. Massicciata
La massicciata ha il compito di sopportare le sollecitazioni trasmesse dalla pavimentazione per effetto dei carichi su di essa gravanti, interagendo con la struttura di sottofondo.

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TIPOLOGIA, DETTAGLI ESECUTIVI, STUDI E SCELTE PRELIMINARI
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Caratteristiche

Caratteristiche fisiche dei materiali

costituenti Spessore Caratteristiche di resistenza a taglio Deformabilit della massicciata Tutte definite in sede progettuale, in funzione di: Tipo e prestazioni richieste per la pavimentazione Carichi e sollecitazioni esterne in rapporto alle caratteristiche geotecniche del sottofondo

Omogeneit e planarit Assortimento granulometrico

(pezzatura massima dei grani < 75 mm) Assenza di frazioni argillose Spessore adeguato, definito sulla base delle caratteristiche geotecniche del sottofondo Buon grado di compattazione Buon grado di saturazione Buon grado di livellamento

Prove per la valutazione delle qualit fisiche e meccaniche della massicciata


Analisi granulometrica Prova di classificazione Prova Proctor Prova di densit in situ Prova di carico su piastra

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TIPOLOGIA, DETTAGLI ESECUTIVI, STUDI E SCELTE PRELIMINARI
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f. Strati di separazione: strato di scorrimento e barriera a vapore


Sono gli elementi di separazione interposti tra la massicciata e la piastra di calcestruzzo.

Strato di scorrimento
Strato avente la funzione di ridurre lattrito durante il ritiro o la dilatazione del pavimento. Realizzato generalmente con: uno strato di sabbia di circa 5 cm (per migliorare anche il grado di planarit della massicciata); teli di tessuto non tessuto; foglio di politene (barriera a vapore).

Barriera vapore
Strato avente la funzione di: proteggere la pavimentazione dallumidit di risalita; prevenire possibili fenomeni di pop-out; proteggere la massicciata di sottofondo dal percolamento dacqua proveniente da pioggia o frequenti lavaggi. Il materiale pi comunemente utilizzato il polietilene. La barriera vapore strettamente necessaria nei casi seguenti: quando si prevede una finitura del pavimento con materiale impermeabile (pavimenti in resina); quando si teme linnesco di reazioni degradanti alcali/aggregato allinterfaccia con lo strato antiusura a spolvero o a pastina; quando gli ambienti e le lavorazioni necessitano di un pavimento assolutamente asciutto (cartiera, mobilificio, ecc.); per pavimenti soggetti a lavaggi frequenti o per piazzali esterni, laddove lacqua potrebbe, infiltrandosi tra i giunti, raggiungere gli strati della massicciata, favorendo lallontanamento delle parti fini e determinare pericolosi cedimenti del pavimento. La barriera vapore accentua: ritiro differenziale; imbarcamento delle lastre; bleeding di calcestruzzi scadenti favorendo sulla superficie del pavimento la formazione di una zona meccanicamente debole per lelevato rapporto a/c.
Nota: Quando si prevede lutilizzo della barriera a vapore, opportuno realizzare pavimentazioni industriali con uno spessore minimo di 15 cm.

g. Scelta della tipologia di armatura Pavimenti in calcestruzzo senza armatura strutturale


RETE ELETTROSALDATA PROGETTAZIONE CALCESTRUZZO SINGOLA RETE ELETTROSALDATA
6-8 mm / 20x20 cm controllo dei movimenti della lastra di calcestruzzo indotti da fenomeni termo-igrometrici tutta la sezione in calcestruzzo sia reagente e la pavimentazione risulti non fessurata realizzati mediante taglio parziale del pavimento (campiture circa 4x4 m) subito dopo lindurimento del calcestruzzo

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TIPOLOGIA, DETTAGLI ESECUTIVI, STUDI E SCELTE PRELIMINARI
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GIUNTI DI CONTRAZIONE

Pavimenti senza armatura strutturale in calcestruzzo a ritiro compensato


RETE ELETTROSALDATA PROGETTAZIONE
CALCESTRUZZO A RITIRO COMPENSATO contrastare laumento di volume dovuto alla presenza degli agenti espansivi tutta la sezione in calcestruzzo sia reagente e la pavimentazione risulti non fessurata con limpiego dei calcestruzzi espansivi possibile realizzare pavimentazioni, anche di grande estensione ( 900 m2), prive di giunti

DOPPIA RETE ELETTROSALDATA


8 mm / 20x20 cm

NO GIUNTI DI CONTRAZIONE

Pavimenti in calcestruzzo con armatura strutturale


ARMATURA ACCIAIO CALCESTRUZZO ACCIAIO PROGETTAZIONE
la percentuale e la disposizione delle armature consente di avere uno stato di fessurazione diffusa di piccolo passo perpendicolare alla direzione del lato pi lungo per limitare il numero di giunti il calcolo basato sulla parzializzazione della sezione reagente e, quindi, si ammette che la lastra possa presentare delle fessure

Pavimentazioni stradali ed aeroportuali

Pavimenti in calcestruzzo con cavi post-tesi

CALCESTRUZZO

CAVI

Cavi post-tesi controllano le fessurazioni della lastra. La forza di precompressione, oltre a incrementare il modulo di rottura, consente di eliminare completamente i giunti di contrazione nel pavimento.

Pavimenti in calcestruzzo fibrorinforzato

CALCESTRUZZO FIBRO-RINFORZATO
Fibre di acciaio, di vetro o polimeriche

Lazione di cucitura delle fessure esercitata dalle fibre consente di trasformare il processo di fessurazione del calcestruzzo da fragile a duttile, consentendo al materiale di ridistribuire gli sforzi e di chiamare a partecipare porzioni sempre crescenti di calcestruzzo. Le fibre migliorano anche la resistenza agli urti ed ai carichi ciclici.

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TIPOLOGIA, DETTAGLI ESECUTIVI, STUDI E SCELTE PRELIMINARI

h. Definizione delle tipologie di giunti Giunti


Di contrazione o di controllo permettono di controllare le fessure derivanti dal ritiro igrometrico del calcestruzzo. Di isolamento separano il pavimento dalle strutture adiacenti e consentono contrazioni ed espansioni prodotte dalle variazioni di temperatura e umidit. Di costruzione individuano le riprese di getto tra porzioni di pavimentazione realizzate in giorni diversi.
Strato di usura Piastra di calcestruzzo Barrotto Giunti di controllo Rete elettrosaldata Giunto di isolamento

Strato di scorrimento

Giunto di costruzione

Massicciata di fondo

Terreno

Struttura in elevazione

i. Studio effetto curling


Deformazione delle piastre di calcestruzzo dovuta alle contrazioni differenziali tra le superfici superiore ed inferiore della piastra a causa della diversa velocit di evaporazione dellacqua sulle due superfici. La deformazione si manifesta come un incurvamento concavo bidirezionale della piastra e sollevamento degli spigoli.

cs, sup

cs, inf
Giunti di contrazione

cs, sup
Barriera vapore

cs, inf

Terreno

cs, inf 0

Terreno

Questo fenomeno si manifesta su tutti i pavimenti di calcestruzzo ed una conseguenza dellelevato rapporto tra superficie esposta allaria e sezione della pavimentazione. La superficie superiore , infatti, direttamente esposta allevaporazione; quella inferiore , invece, a contatto con il sottofondo e quindi meno interessata da tale fenomeno. Il calcestruzzo esposto allaria pertanto soggetto ad unevaporazione pi rapida e, quindi, ad un maggior ritiro di quello a contatto con il sottofondo. Piastre sottili (cio con un elevato rapporto superficie/sezione), cos come piastre realizzate su supporti impermeabili (barriere al vapore, pavimenti vecchi, solette, ecc.) tendono a subire un maggior imbarcamento delle piastre realizzate su supporto drenante.

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Stato limite dapertura delle fessure Generalmente in un pavimento non ammessa la formazione di fessure considerate quale fattore di deturpamento estetico oltre che di riduzione delle caratteristiche di funzionalit, sicurezza e igiene del manufatto e degli ambienti. Ipotesi di progettazione La progettazione di un pavimento, salvo casi particolari, viene effettuata nellIPOTESI DI PIASTRA A SEZIONE INTERAMENTE REAGENTE, limitando il valore della tensione di trazione per flessione a quello ritenuto ammissibile in relazione al calcestruzzo impiegato e, quindi, di fatto escludendo che la pavimentazione possa fessurarsi. Sezione parzializzata possibile dimensionare la piastra nellipotesi di sezione parzializzata, prescindendo dalla resistenza a trazione del calcestruzzo. In tal caso, prevedendo di affidare le tensioni di trazione interamente allarmatura, la sezione in calcestruzzo si presenta fessurata. In questa situazione tuttavia, NECESSARIO LIMITARE LAMPIEZZA DELLE FESSURE. Questa limitazione si rende necessaria per evitare, ad esempio, che le ruote di carrelli elevatori o di automezzi possano in breve tempo determinare un severo dissesto in corrispondenza dei cigli fessurativi. In questa evenienza si consiglia di ricorrere alle fibre metalliche o a quelle polimeriche strutturali in luogo delle tradizionali barre di armatura.
Nota: Spessore pavimento. consigliabile realizzare pavimentazioni industriali di spessore minimo di 15 cm, comunque mai scendere oltre il limite inferiore di 12 cm.

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PROGETTAZIONE
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Dimensionamento della piastra di calcestruzzo

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PREPARAZIONE DELLO STRATO DI SUPPORTO
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a. Terreno
Prima dellinizio delle operazioni di preparazione e/o posa per la realizzazione di pavimentazioni in calcestruzzo opportuno che tali fasi siano precedute da una adeguata preparazione del terreno di sottofondo, finalizzata ad ottenere una portanza sufficiente, in relazione ai carichi in gioco, ad impedire cedimenti eccessivi che producano la fessurazione del conglomerato. Per i valori minimi del coefficiente di Winkler da adottare si rimanda alla norma UNI 11146:2005, tenendo conto che in linea di massima il modulo di reazione del sottofondo non dovrebbe essere inferiore a 0.06 N/mm3 (6 kg/cm3) e in presenza di carichi concentrati rilevanti (come quelli che si realizzano nei magazzini con scaffalature di notevole altezza) k dovrebbe risultare almeno pari a 0.1 N/mm3 (10 kg/cm3). In presenza di terreni di caratteristiche geo-meccaniche scadenti (con modulo di reazione di sottofondo inferiore ai valori sopramenzionati) da prendere in esame la necessit di procedere ad una stabilizzazione mediante calce e/o cemento oppure alla realizzazione di strati di misto granulare o cementato per incrementarne la portanza.

b. Dettagli esecutivi: pozzetti, scavi e rinterri, impanti


Pozzetti I pozzetti di scarico o di ispezione devono essere posizionati solo nelle immediate vicinanze dei pilastri e mai al centro della pavimentazione, o nelle zone di maggior transito. I pozzetti vanno posizionati senza rinfianco, al fine di non ridurre lo spessore della pavimentazione. Scavi e rinterri Tutti gli scavi ed i rinterri vanno costipati fino a rifiuto, utilizzando strumenti e macchine idonee alle condizioni di cantiere e alle caratteristiche del materiale di riempimento. I rinterri nelle vicinanze di pilastri, basamenti, cunicoli, canaline, muri, scavi per impiantistica, ecc., vanno realizzati con particolare attenzione essendo questi i punti pi soggetti a cedimenti. Lo spessore locale del calcestruzzo deve essere pari a, o di poco maggiore, allo spessore del resto della superficie. Impianti Evitare assolutamente il passaggio di impianti (tubazioni, cablaggi, ecc.) sopra la massicciata e di quantaltro riduca lo spessore o impedisca lo scorrimento della piastra. In caso contrario si debba considerare che una riduzione dello spessore di oltre il 10 %, porta generalmente alla fessurazione della piastra di calcestruzzo.

c. Massicciata: pendenze, planarit, portanza


Pendenze Nel caso sia prevista una pavimentazione con pendenze, preferibile realizzare dette pendenze sagomando opportunamente la massicciata. Planarit della massicciata Per garantire un buon grado di scorrimento al calcestruzzo e per rendere efficaci i giunti di contrazione, il grado di planarit della massicciata va contenuto entro il limite di 2 cm ogni 4 m. Valori e variazioni di portanza La portanza della massicciata ultimata va verificata mediante tre prove su piastra ogni 1000 m2 avendo laccortezza di posizionare i punti di prova nelle vicinanze di chiusini o pilastri, ovvero nei punti della massicciata dove si potrebbero innescare cedimenti. Variazioni locali significative della portanza possono essere causa di FESSURAZIONI; in particolare in prossimit dei pilastri, laddove, il plinto di fondazione ed i cordoli non dovessero risultare coperti da uno strato sufficientemente spesso (almeno 30 cm) di materiale lapideo.

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PREPARAZIONE DELLO STRATO DI SUPPORTO
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Verifiche prima dei getti


deve risultare priva di ghiaccio; non devono esserci pozzanghere e/o fango; non devono esserci tubazioni interposte; devono essere rimossi sassi, macerie, residui di polistirolo espanso, legno, ecc.

durante i getti
Si consiglia lutilizzo della pompa per la messa in opera del conglomerato al fine di evitare qualsiasi contatto dellautobetoniera con la massicciata e, quindi, qualsiasi deformazione e/o cedimento del terreno stesso.

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PREPARAZIONE PRELIMINARE

a. Posa strato di scorrimento e barriera vapore


Le giunzioni dei fogli devono sormontare tra loro di almeno 15 cm ed essere saldate anche con nastro adesivo, purch resistente alle sollecitazioni impresse dal calcestruzzo durante le operazioni di posa in opera ed in grado di impedire che il conglomerato, in fase di getto, penetri al di sotto della barriera, sollevandola, e innescando possibili fessurazioni superficiali.

barriera vapore

Posa errata della barriera vapore, causa di possibili inneschi di fessurazioni superficiali

barriera vapore

foglio 1

foglio 2

foglio 3

15 cm

sovrapposizione Posa corretta

15 cm

Un aspetto negativo della barriera vapore quello di accentuare limbarcamento della lastra (effetto curling derivante dallutilizzo) quindi, nelle situazioni in cui luso della barriera al vapore risulti indispensabile, lACI (American Concrete Institute) consiglia di non sistemarla direttamente a contatto con il pavimento, ma di interporre tra membrana e lastra di calcestruzzo uno strato di circa 5 cm di sabbia fine. Tale strato inoltre, permette di zavorrare e proteggere la membrana stessa durante le operazioni di getto. Altri accorgimenti possono essere: aumentare lo spessore della piastra; ridurre la distanza tra i giunti di contrazione di circa il 20%.

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b. Realizzazione dei giunti di isolamento


Disposizione di materassini deformabili per la realizzazione di giunti di isolamento in adiacenza a tutte le strutture presenti al perimetro della pavimentazione.

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PREPARAZIONE PRELIMINARE
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corpo di fabbrica

giunto di isolamento

corpo di fabbrica

giunto di controllo

strato di usura

giunto di isolamento

struttura in elevazione

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PREPARAZIONE PRELIMINARE

c. Realizzazione dei giunti di costruzione


La realizzazione di giunti di costruzione va fatta mediante barrotti di acciaio liscio disposti ad interasse 30 cm perpendicolarmente alla superficie della ripresa di getto, curando perfettamente linterruzione del getto con idonei casseri o meglio ancora con casseri metallici a perdere.

A barrotto

fermi

cassero Preparazione del giunto e getto zona A

Getto zona B

Utilizzo di giunto prefabbricato in acciaio

spessore pavimento (cm) 12 15 16 20 21 30

diametro dei barrotti (mm) 20 25 30

lunghezza dei barrotti (cm) 40 45 45

distanza tra i barrotti (cm) 30 30 30

Nota: I barrotti vanno tagliati con sega, mai con la trancia poich le piccole deformazioni o sbavature non fanno scorrere il barrotto e legano le due lastre della pavimentazione.

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a. Posa distanziatori, posa traliccio, posa rete


La rete elettrosaldata va disposta ad una distanza dallestradosso pari a 1/3 dello spessore del pavimento. consigliato luso della rete di diametro 8 mm con maglia 20 x 20 cm, pi resistente alle deformazioni indotte dal calpestio delle maestranze, durante la posa del calcestruzzo. Naturalmente per il corretto posizionamento si dovranno usare tralicci metallici ed opportuni distanziatori in materiale plastico e/o cementizio. Inoltre eseguire con molta cura le sovrapposizioni per evitare che la rete rischi di essere tagliata durante le operazioni di realizzazione del giunto di contrazione.

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POSA RETE ELETTROSALDATA E DETTAGLI ESECUTIVI CON BARRE IN ACCIAIO
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rete elettrosaldata traliccio distanziatore h

b. Dettagli esecutivi
Allo scopo di aumentare la resistenza del pavimento alla fessurazione che partirebbe dal vertice del pilastro, si possono posare almeno 5 barre di acciaio (diametro 12 mm lunghezza 60 cm interasse 5 cm) disposte perpendicolarmente alla direzione dello sviluppo delleventuale fessura.

Nota: I calcestruzzi fibrorinforzati consentono di sostituire nelle pavimentazioni la tradizionale armatura in forma di rete elettrosaldata.

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h/3

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CALCESTRUZZO

a. Caratteristiche e propriet
Premessa Il calcestruzzo dovr essere scelto in funzione delle esigenze statiche, di durabilit e di posa in opera. Tuttavia, per realizzare pavimentazioni industriali non basta usare calcestruzzi di ottima qualit pensati per la realizzazione di strutture tipo travi, pilastri, solai, setti, ecc., bisogner, infatti, confezionare calcestruzzi speciali progettati solo ed esclusivamente per le pavimentazioni. Le ricette, destinate alle pavimentazioni industriali, vanno qualificate definendo uno specifico proporzionamento granulometrico, verificato periodicamente attraverso il controllo delle caratteristiche degli aggregati, oltre ad un adeguato volume di pasta di cemento. Ingredienti Acqua Acqua di impasto: acqua potabile e/o di riciclo conforme alla UNI-EN 1008. Additivo Additivo superfluidificante conforme ai prospetti 3.1 e 3.2 o superfluidificante ritardante conforme ai prospetti 11.1 e 11.2 della norma UNI-EN 934-2. Additivo accelerante di presa conforme al prospetto 6 della UNI-EN 934-2. Agenti espansivi conformi alla UNI 8146 + FA 125-83, per calcestruzzi destinati a pavimentazioni senza giunti di contrazione. Cemento Il cemento deve essere marcato CE e quindi conforme alla UNI EN 197-1. Tipo preferibile limpiego di un cemento ad alto contenuto di clinker (CEM I o CEM II). In presenza di rischio di reazione alcali/aggregato, sono consigliabili CEM III (altoforno), CEM IV (pozzolanico) o CEM V (composito) o, in alternativa, cemento CEM I oppure CEM II con contenuto di alcali equivalenti inferiore allo 0,6% o in combinazione con ceneri volanti conformi alla norma UNI EN 450 o con fumo di silice conforme alla norma UNI EN 13263. Classe Si prevede lutilizzo di cemento di classe 42,5R. Per spessori particolarmente rilevanti e/o in presenza di particolari condizioni atmosferiche si potr impiegare cemento della classe 32,5R. Aggregati Aggregati provvisti di marcatura CE conformi alle norme UNI-EN 12620 e 8520-2. Inoltre, occorrer accertare lassenza di minerali nocivi o potenzialmente reattivi agli alcali (UNI-EN 932-3 e UNI 8520/2) o in alternativa aggregati con espansioni su prismi di malta, valutate con la prova accelerata e/o con la prova a lungo termine in accordo alla metodologia prevista dalla UNI 8520-22, inferiori ai valori massimi riportati nel prospetto 6 della UNI 8520 parte 2.

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Classe di resistenza La classe di resistenza non deve essere inferiore a Rck 30 N/mm2 (C25/30) e, comunque, conforme a quella prescritta dalla specifica classe di esposizione ambientale. Classe di esposizione La classe di esposizione ambientale deve essere specificata e individuata secondo la norma UNI EN 206-1 e UNI 11104 (prospetto 4). Dosaggio del cemento Il contenuto minimo del cemento deve essere non inferiore a 300 kg/m3. In ogni caso tale valore dovr essere conforme alla prescrizione derivante dalla specifica classe di esposizione. Rapporto a/c Il rapporto acqua/cemento non deve essere superiore a 0,60, anche se la classe di esposizione prescritta consentisse un valore superiore. Consistenza La lavorabilit deve essere specificata mediante la classe di consistenza misurata, come previsto dalla UNI EN 206-1, attraverso labbassamento del cono di Abrams, il tempo di Veb (per calcestruzzi molto asciutti, come ad esempio le pavimentazioni aeroportuali), oppure attraverso la misura dello spandimento con la tavola a scosse. Se non diversamente precisato e tecnicamente motivato, si consigliano le seguenti consistenze: per stesura meccanizzata, classe di consistenza S3 o classe di spandimento F3 (stesa con laser screed); per stesura manuale, classe di consistenza S5 o slump di riferimento di 230 mm 30 mm o classe di spandimento F5 o F6; per stesura con vibrofinitrice con casseri scorrevoli, classe di consistenza V4. Contenuto di aria Aria intrappolata Il calcestruzzo dovr avere al momento del getto (allo stato fresco) ed in opera (allo stato indurito) un contenuto di aria intrappolata non superiore al 3%. Aria aggiunta Nel caso di calcestruzzi esposti ai cicli di gelo-disgelo, il contenuto di aria aggiunta dovr essere rispondente a quanto specificato dalla UNI 11104 con fattore medio di spaziatura (spacing factor) di 200 - 250 m. Questo calcestruzzo deve essere confezionato mediante laggiunta di additivi aeranti.

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CALCESTRUZZO
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Caratteristiche del calcestruzzo

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CALCESTRUZZO
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Tempi di frattazzabilit del calcestruzzo Si devono garantire i tempi di frattazzabilit degli impasti forniti. Temperatura La temperatura del calcestruzzo fresco, al momento del getto, deve essere compresa tra 5 C e 30 C. Nei periodi in cui le temperature risultassero al di fuori di questo intervallo bisogner adottare tutti gli accorgimenti necessari per prevenire fenomeni di degrado al calcestruzzo. Ritiro Il ritiro del calcestruzzo misurato a 28 giorni deve essere uguale o minore a 500 m/m. Il ritiro viene misurato secondo le norme UNI 6555 e UNI 7086. Diametro massimo dellaggregato Il diametro massimo dellaggregato, salvo particolari esigenze, deve essere prescritto dal progettista in funzione: - dello spessore della piastra - della presenza di armatura - del metodo di messa in opera. Acqua essudata (bleeding) La quantit di acqua essudata deve essere non superiore a 0,5 l/m2/ora. La prova deve essere eseguita in accordo con la norma UNI 7122. Nota: uso di calcestruzzi fibrorinforzati. Lintroduzione nel calcestruzzo di fibre polimeriche o metalliche, di geometria opportuna, in quantit adeguata ad ottemperare le prescrizioni relative al rinforzo del pavimento, omogeneamente disperse nella matrice cementizia, consente di sostituire nelle pavimentazioni di calcestruzzo la tradizionale armatura in forma di rete elettrosaldata. Inoltre, il calcestruzzo fibrorinforzato pu essere vantaggiosamente impiegato per incrementare le capacit portanti della piastra di pavimentazione sfruttando, mediante calcoli effettuati in base alla meccanica della frattura, il contributo offerto dalle fibre nella fase post-fessurativa del calcestruzzo. Grazie alla presenza delle fibre possibile limitare lampiezza delle fessure nel pavimento a valori (inferiori, ad esempio, al decimo di millimetro) compatibili sia con le caratteristiche estetiche che con le condizioni desercizio del pavimento. Il calcestruzzo che risponde a tutte le caratteristiche e prestazioni sopraelencate, il FLUIPAV.doc della General Beton Triveneta.

b. Scelta del produttore: FPC - Continuit della fornitura


Per la scelta del produttore di calcestruzzo deve essere verificato se limpianto che servir il cantiere, dove sar realizzata la pavimentazione industriale, dotato di un Sistema di Controllo della Produzione (FPC), certificato da un organismo terzo indipendente accreditato al Sistema Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, come previsto dalle Norme Tecniche per le Costruzioni (D.M.14/01/08) ed in accordo alle Linee Guida sul Calcestruzzo Preconfezionato (2003). Occorrer, inoltre, verificare se il produttore di calcestruzzo in grado di garantire la continuit della fornitura, e se riesce a consegnare il calcestruzzo da ununica centrale. Nelleventualit che il produttore di calcestruzzo non riuscisse a soddisfare questultima voce, fornendo da impianti diversi, deve assicurare che i calcestruzzi siano realizzati con gli stessi costituenti e le medesime caratteristiche reologiche e meccaniche.

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CALCESTRUZZO
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c. Posa in opera
La posa in opera del calcestruzzo pu avvenire secondo le modalit che seguiranno: vibrofinitrice con casseri scorrevoli; stesura meccanizzata con laser screed; stesura manuale con staggia a mano. A seconda della modalit di posa in opera cambieranno le prescrizioni per la consistenza del calcestruzzo, come riportato al punto a del capitolo 6.

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STRATO DI USURA
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Scopo dello strato dusura di migliorare le caratteristiche superficiali della pavimentazione di calcestruzzo ovvero, la durezza, la polverosit e la planarit. Non necessariamente lo strato dusura antipolvere ed antiolio, proprio perch realizzato con base cementizia. Nel caso necessiti ottemperare a tale richiesta, si dovr effettuare un trattamento supplementare. Gli indurenti possono essere forniti premiscelati con il cemento, al fine di avere costanza di qualit e mescolazione, oppure sfusi e miscelati al cemento in cantiere. I premiscelati pronti alluso disponibili in commercio, utilizzabili per lo strato di usura, applicati col metodo a spolvero o a pastina, sono: - indurenti minerali, ricavati da macinazione di rocce dure (silicee, quarzifere, basaltiche, corindone naturale, porfidi) o da loppe di altoforno; - indurenti metallici, ricavati da pezzi di materiale ferroso; - indurenti metallurgici, ricavati da pezzi di carburo di silicio o corindone sintetico. La resistenza allusura di un pavimento dipende soprattutto dalla tecnica applicativa. Lo strato dusura generalmente realizzato con due metodi: a spolvero: sul calcestruzzo fresco, posato in opera a quota piano finito, viene applicato a semina un determinato quantitativo di miscela anidra daggregati e cemento. La scelta del materiale indurente e del quantitativo da applicare determinata dallentit dellazione abrasiva sulla pavimentazione: maggiore tale azione maggiore deve essere la resistenza meccanica del calcestruzzo e la resistenza allabrasione dellaggregato utilizzato per lo spolvero. a pastina: sul calcestruzzo fresco posato in opera a quota meno 5-10 mm dal piano finito, viene applicato, fresco su fresco, un impasto daggregati, cemento e acqua (cui si possono aggiungere fibre sintetiche ed additivi fluidificanti) di spessore tale da raggiungere la quota finita. Anche in questo caso la scelta del materiale indurente e del quantitativo da applicare determinata dallentit dellazione abrasiva sulla pavimentazione: maggiore tale azione maggiore deve essere la resistenza meccanica del calcestruzzo e la resistenza allabrasione dellaggregato utilizzato per la pastina. I tipi di pavimento interessati a queste specifiche sono definiti in base alla destinazione duso dei locali. A tale scopo si consulti la tabella a pagina 5. Le esigenze dellutente possono essere soddisfatte attraverso lidonea scelta delle propriet del calcestruzzo, del metodo di realizzazione dello strato dusura e dei materiali indurenti che lo costituiscono. In presenza di prodotti chimicamente aggressivi o per richiesta digiene e pulizia, i pavimenti citati devono essere protetti con particolari rivestimenti a base di resina.

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STAGIONATURA PROTETTA
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Per raggiungere le potenziali prestazioni attese dal calcestruzzo, soprattutto nella zona corticale, occorre proteggerlo e stagionarlo accuratamente. La stagionatura e protezione del pavimento deve iniziare appena possibile dopo la fase di lisciatura con frattazzatrice meccanica. La stagionatura consiste nellevitare una prematura essiccazione provocata soprattutto dallirraggiamento solare e dal vento. La protezione volta a prevenire gli effetti derivanti da: - esposizione, anche durante il getto e la lavorazione, a condizioni climatiche avverse nonch allirraggiamento solare e alla ventilazione; - il dilavamento per pioggia o ruscellamento dellacqua; - il rapido raffreddamento durante i primi giorni dal getto; - differenze di temperatura superiori ai 20 C tra il centro e la superficie del pavimento; - il congelamento. La protezione del calcestruzzo, determinante nellevitare una prematura evaporazione dellacqua di impasto, deve iniziare appena possibile dopo la sua finitura superficiale. I principali sistemi di protezione per la stagionatura del pavimento, utilizzabili singolarmente o in combinazione tra loro, consistono nel: - coprire la pavimentazione con teli di plastica (oppure con materassini di tipo isolante in caso di basse temperature); - rivestire con teli umidi; - nebulizzare acqua sulla superficie in maniera uniforme ed ininterrotta; Applicare prodotti stagionanti che formano pellicole protettive. Tutti metodi indicati sono comunque inefficaci quando la temperatura del calcestruzzo fresco inferiore ai 5 C.

La stagionatura umida pu essere interrotta momentaneamente solo per la realizzazione dei giunti di controllo, nel caso che questi vengano realizzati prima della scadenza prevista per il periodo di maturazione umida. Inoltre, nel caso di pavimentazioni realizzate allinterno, vanno chiuse tutte le aperture (ad esempio con teli in plastica), per evitare che pericolose correnti daria favoriscano lasciugamento dellacqua in superficie.

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TAGLIO E SIGILLATURA GIUNTI DI CONTRAZIONE
Esecuzione dei giunti di contrazione I giunti di contrazione, o giunti di controllo, consentono di favorire lapertura delle fessurazioni da ritiro in opportune sezioni, evitando che le stesse si manifestino caoticamente, al fine di non causare problemi di ordine estetico e funzionale nel pavimento. Per raggiungere questo scopo, le sezioni di giunto vengono realizzate eseguendo un taglio nella parte superiore del pavimento, al fine di ridurne lo spessore. I tagli devono essere eseguiti quando lazione della lama non provoca lo sbrecciamento e la rimozione degli aggregati grossi dai lembi del taglio. Questo tempo dipende da: - tipo/classe di cemento; - classe di resistenza del calcestruzzo; - temperatura ambientale. Dimensioni, sigillatura e funzionamento dei giunti di contrazione Dimensionamento
hg > h/4

Dimensioni corrette del giunto


h hg > h/4 h2 < h1

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h1

Formazione in sede errata della fessura da ritiro per scarsa profondit del taglio in presenza di un sottofondo irregolare.

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TAGLIO E SIGILLATURA GIUNTI DI CONTRAZIONE
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Sigillatura e funzionamento
hg > h/4

Il materiale usato per sigillare i giunti deve avere una deformabilit tale da colmare laumento di ampiezza del giunto, che avviene per la contrazione dei due quadrotti contigui, senza rompersi o distaccarsi.

Riassumendo, per la realizzazione dei giunti di controllo, il taglio viene eseguito mediante sega a disco diamantato entro alcune ore dal termine delle operazioni di spolvero. Per quanto riguarda i tempi, si possono dare alcuni riferimenti in funzione delle condizioni climatiche; indicativamente va attuata entro 18 ore se la temperatura dellambiente di circa 15 C, entro 12 ore nel periodo primava-estate, entro 48 ore nel periodo invernale. La profondit dei tagli dovr risultare pari a dello spessore del pavimento e gli stessi potranno essere realizzati a formare campiture quadrate di lato 3.5 m e 4.0 m, rispettivamente per pavimenti allinterno e allesterno, salvo particolari esigenze specificate in fase progettuale. In caso di utilizzo di barriera a vapore ridurre i lati delle campiture di circa il 20%. Nellesecuzione dei giunti prestare molta attenzione ai possibili inneschi delle fessurazioni come: pozzetti, grate, pilastri a base quadrata e/o rettangolare, corpi di fabbrica esistenti; opportuno tracciare il giunto lungo la linea naturale di sviluppo della fessura. Un ulteriore provvedimento, allo scopo di aumentare la resistenza del pavimento alla fessurazione, in prossimit dei vertici degli elementi sopraelencati: si possono posare almeno 5 barre di acciaio (diametro 12 mm lunghezza 60 cm interasse 5 cm) disposte perpendicolarmente alla direzione delleventuale fessura. La distanza tra i tagli nelle due direzioni deve essere preferibilmente uguale. Per piastre rettangolari consentito per un lato una lunghezza superiore del 20% rispetto al lato di dimensione minore. Appena realizzato, il giunto va protetto con un profilo preformato, che sar successivamente rimosso per effettuare la sigillatura.

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VERIFICHE

Allo scopo di verificare la corretta posa del pavimento industriale, le tolleranze richieste devono essere verificate entro e non oltre le 72 ore successive al getto e lontano almeno 50 cm dai pozzetti, dai giunti di costruzione e dagli spiccati in elevazione. La pavimentazione accettata alla verifica di due condizioni: - almeno il 90% delle misurazioni preventivamente concordate deve essere conforme ai valori di riferimento; - il 10% delle misurazioni preventivamente concordate non pu comunque superare il valore di riferimento aumentato del 25% in ogni singola rilevazione.

a. Planarit
La planarit lo stato di una superficie piana che non presenta irregolarit, sia concave che convesse. La planarit indipendente dalla pendenza e dallorizzontalit. Il grado di planarit di una pavimentazione deve essere definito in fase progettuale, anche ai fini della scelta del metodo costruttivo. I limiti di accettazione della planarit sono definiti nel prospetto 2 della Norma UNI 11146:2005, successivamente riportata. La planarit deve essere verificata utilizzando o, il metodo descritto nellappendice A della Norma UNI 11146:2005, o altri metodi che consentano una precisione uguale o maggiore.

TOLLERANZA SULLA PLANARIT*


DISTANZA TRA DUE PUNTI DI CONTROLLO TOLLERANZA

1m 4 mm

2m 5 mm

4m 6 mm

* Scostamento di concavit o convessit rispetto al piano nominale determinato dal regolo utilizzato per la misurazione. Tolleranze pi restrittive di quelle indicate, per esempio per magazzini destinati a stoccaggio con alte scaffalature ed impiego di carrelli elevatori a grande altezza, non sono contemplate nella norma UNI 11146:2005 e devono essere eventualmente specificate nel progetto.

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b. Orizzontalit
Quanto previsto nel presente punto applicabile quando nel pavimento non sono previste pendenze per il deflusso dellacqua. In tal caso si applica il punto successivo. Il pavimento industriale di calcestruzzo viene normalmente raccordato agli elementi circostanti gi posizionati in quota e livello stabiliti (soglie, chiusini, basamenti, piani di scarico, ecc.) che costituiscono i raccordi del pavimento. In tali casi, lorizzontalit non necessariamente risulta requisito applicabile. I riferimenti dei piani quotati devono essere stabiliti progettualmente e marcati su pilastri e muri con tratti precisi ed indelebili, a cura del committente. I riferimenti quotati devono essere verificati dalla direzione lavori. In assenza di punti di raccordo, il progetto deve stabilire la quota di riferimento rispetto a capisaldi prefissati, come ad esempio: soglie, chiusini, basamenti, piani di scarico, ecc. Le tolleranze riferite alla quota di riferimento devono essere quelle definite nel prospetto 3 della Norma UNI 11146:2005, sottoriportata.

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VERIFICHE
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TOLLERANZA SULLORIZZONTALIT
DISTANZA TRA DUE PUNTI DI CONTROLLO TOLLERANZA

10 m

25 m

50 m 100 m

15 mm 20 mm 25 mm 35 mm

c. Pendenza
Quanto previsto nel presente punto applicabile quando non sia richiesto il soddisfacimento del requisito di orizzontalit. Per evitare ristagni dacqua necessario prevedere pendenze non minori di 15 mm/m. Le pendenze per il deflusso delle acque verso i punti di raccolta, devono essere espresse in millimetri al metro e devono essere indicate dal progettista. Per rispettare tali pendenze, la quota di colmo deve essere determinata misurando la distanza tra il punto pi lontano e il punto di raccolta delle acque. Il grado di planarit dei pavimenti in pendenza deve essere misurato con il metodo di controllo riportato nellappendice A della Norma UNI 11146:2005.

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BIBLIOGRAFIA
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L. Coppola, Concretum, pp. 660, McGraw-Hill, Milano, Italia (2007), ISBN978-88-386-6465-6.l; L.Coppola, Il Manuale del Calcestruzzo di Qualit, pp. 350, Il Sole 24 Ore, Milano, Italia (Aprile 2008), ISBN 978 88 324 7027 7; L. Coppola, Concrete Tender, pp. 300, Ed. Studium Bergomense s.c., Italia (Ottobre 2008), ISBN 978-88-89555-07-1; NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI (D.M. 14/01/2008); UNI EN 206-1:2006 Calcestruzzo - Parte 1: Specificazione, prestazione, produzione e conformit; UNI 11104: 2004 Calcestruzzo - Specificazione, prestazione, produzione e conformit Istruzioni complementari per lapplicazione della EN 206-1; UNI 11146: 2005 Pavimenti di calcestruzzo ad uso industriale - Criteri per la progettazione, la costruzione ed il collaudo; S. Collepardi - L. Coppola R. Troli, Pavimentazioni industriali in calcestruzzo, pp. 259, Tintoretto, Villorba (TV), Italia (2006); Codice di buona pratica per i pavimenti di calcestruzzo ad uso industriale CONPAVIPER; Capitolato tecnico e di oneri PAVICAL CONPAVIPER.

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