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document management

Siamo al salto di qualità? seconda parte

di Gianmaria Francesconi squale, “Attualmente si cer-


ca di utilizzare i documenti
elettronici come se fossero di

I
carta. Il documento elettro-
l Decreto Anti Crisi apre nuove possibilità non solo in tema nico è visto come uno stato
di dematerializzazione, archiviazione e conservazione so- intermedio; manca quindi
stitutiva, ma anche a livello di firma digitale e PEC. Sul una cultura che rivoluzioni il
numero scorso di Sistemi&Impresa abbiamo visto però che esi- modo di pensare i processi. La
stono alcune difficoltà, che ne rallentano il processo di adozione: mancanza di ‘cultura digitale’
normative poco chiare, a cui si affiancano una ‘cultura del digi- della Pa provoca interventi
tale’ ancora abbastanza acerba e la titubanza al cambiamento normativi farraginosi, con-
da parte di imprese e Pa. Quale allora il futuro del document fusi e, a volte, contraddittori.
management? Scopriamolo insieme ad aziende leader del settore, Alessandro De Pasquale Questo, a sua volta, provoca
nella seconda e ultima parte del nostro speciale. confusione e incertezza nelle
imprese che devono fare investimenti per abbracciare le nuove
Pensare i processi in modo nuovo tecnologie”.
Nel pacchetto di misure anticrisi recentemente varato, si evin- Come si inverte la rotta, allora? “La principale forza della
ce la ferma volontà di modernizzare sia la gestione delle impre- cultura digitale – risponde De Pasquale – sta nell’abbandono
se, sia il rapporto di cittadini e imprese con l’Amministrazione della vetusta visione dei processi fossilizzati da una tradizione
pubblica. Come conferma Alessandro De Pasquale, Diret- che mostra tutti i suoi limiti. Capire esattamente cosa signi-
tore servizi di consulenza Docflow Italia, “Il decreto prevede fica gestire i documenti digitali permette di reingegnerizzare
che per la maggior parte dei documenti analogici originali uni- i processi, non limitandosi a simulare i processi cartacei con
ci non sia più richiesto l’intervento del notaio; dà la possibilità strumenti elettronici. Gli obiettivi veri devono essere di avere
di tenere in forma digitale i libri sociali finora esclusi; la posta miglioramenti dell’ordine del 300 o del 400 per cento, non li-
elettronica certificata viene ridefinita in maniera più ampia e mitarsi a incrementi del 5 o del 10 per cento. Troppi progetti,
indipendente dalla tecnologia; viene stabilito l’obbligo per le imitando il trattamento cartaceo, prevedono lacci e laccioli che
imprese, i professionisti e le Pa di dotarsi di una casella di posta non hanno senso in un mondo digitale”. Ad esempio le firme
certificata e di comunicarla agli Albi o Registri competenti; la a un documento, che per la carta prevedono una precisa suc-
Pec è gratuita per i cittadini per le comunicazioni con la Pa; an- cessione di firme, devono essere necessariamente seriali, poi-
che i dipendenti pubblici avranno la Pec; è previsto l’obbligo di ché il documento deve materialmente essere recapitato ai vari
fatturazione elettronica verso la Pa”. soggetti.
Lo scenario globale che ne deriva è una tendenza a realizzare “In un processo digitale – continua De Pasquale – lo stesso do-
un apparato burocratico che funzioni con documenti elettro- cumento può essere sottoposto contemporaneamente a tutti i
nici, mantenendo le stesse garanzie della carta e aumentando soggetti che possono apporre la loro firma indipendentemen-
l’efficienza. “Con l’ultimo punto – continua De Pasquale – si te dagli altri, risparmiando tempo e riducendo il lead time del
intende fare da volano alla diffusione della fatturazione elettro- processo da settimane a minuti. La difficoltà sta nel fatto che la
nica anche tra imprese. Il provvedimento relativo ai libri socia- successione delle firme del documento cartaceo indica una ge-
li tenuti in forma digitale ha comportato un inatteso impatto rarchia di potere che difficilmente viene abbandonata. Il punto
sulla tenuta del libro giornale e dei libri Iva. Voci di corridoio di forza di Doc Flow sta nell’avere un’esperienza aziendale dif-
assicurano che al più presto sarà corretta l’anomalia”. fusa e intersettoriale, con capacità trasversali tali da conciliare
La digitalizzazione vera e propria richiede comunque un salto le esigenze ‘rivoluzionarie’ con la necessità di stabilità propria
culturale che non è stato ancora fatto. Come sostiene De Pa- delle persone”.

26 - Sistemi&Impresa N.5 - maggio 2009

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