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Larchivio

Nuovi classici

Leggeva di tutto e scriveva dappertutto. Ecco perch


la mostra che Barcellona dedica allautore di Detective selvaggi e 2666 un tripudio di appunti e inediti

Ma anche la conferma che dieci anni fa ad andarsene fu il miglior scrittore latinoamericano della sua generazione

Bolao
Il trionfo non fa per me
AUTOBIOGRAFIA
Accanto, riflessioni e disegni: ...la mia scrittura, linee capaci di prendermi per i capelli e tirarmi su quando il mio corpo non regge pi... In alto: manoscritto del 1980 Nelle foto tessera: Bolao con la moglie Carolina e il loro bambino, Lautaro, nel 1992

Roberto

RICCARDO IORI

BARCELLONA

ella cucina letteraria di Roberto Bolao viveva un guerriero. Un guerriero che alcune voci (voci senza corpo, n ombra) chiamano scrittore, spiegava lui stesso in un articolo del 2001. Una mostra allestita dal Centro di cultura contemporanea di Barcellona (Archivio Bolao 19772003, fino al 30 giugno) svela ora una parte di quella grande cucina in cui sono stati sfornati capolavori della letteratura contemporanea come I detective selvaggi (1997) e 2666, monumentale opera postuma. Gli ingredienti: storie, ossessioni, vita quotidiana, ritagli di giornale, fotografie. E gli strumenti: taccuini e quaderni invasi da una calligrafia cristallina e torrenziale, la macchina da scrivere con i tasti consumati, il rudimentale computer, senza dimenticare i suoi inseparabili occhiali da vista. Bolao, cileno di nascita, visse la sua adolescenza in Messico, dove abbandon la scuola a quindici anni per dedicarsi alla sua vocazione di scrittore. Dopo aver girovagato il Sudamerica torn anche nel suo Cile alla vigilia del golpe del 1973 e pass otto giorni nelle

carceri di Pinochet si stabil in Spagna che aveva ventiquattro anni: Barcellona, Girona, Blanes, dove diventer padre. E il decennale della sua morte, che lo sorprese a cinquantanni mentre aspettava un trapianto di fegato che non arriv in tempo, il momento scelto dalla vedova, Carolina Lpez, per aprire una parte del suo archivio (quattro romanzi, ventisette racconti e centinaia di poesie, la sua prima passione, sono ancora inediti) e far emergere cos le sue due uniche grandi ossessioni: leggere e scrivere, fino allo sfinimento. La sua cucina era sempre aperta. Era capace di svegliare la gente alluna di notte per commentare un verso di una poesia. Nella mostra si pu leggere una descrizione minuziosa di una pala daltare medievale per poi scoprire che una riproduzione su una scatola di cerini che aveva davanti alle quattro di mattina mentre lavorava come guardiano notturno nel campeggio di Castelldefels, racconta Juan Insua, organizzatore della mostra insieme a Valerie Miles. I suoi incessanti esercizi di stile non disdegnavano nessun ingrediente; notizie bislacche e di dubbia veridicit provenienti dalla Cina cui i giornali dedicavano un insignificante trafiletto un uomo di 142 anni che pedala in bicicletta, un bambino i cui occhi portentosi

possono vedere attraverso i muri e un mostro marino che appare in un lago come se di una Nessie orientale si trattasse si trasformano in una storia coerente che prende vita prima in unagenda, poi in un quaderno e finalmente in una copia dattiloscritta con la quale parteciper a un concorso letterario, uno dei modi in cui Bolao tentava di tenersi a galla economicamente. Era al corrente di tutti i concorsi. Una volta disse che i premi erano bufali e lui un pellerossa che doveva andarne a caccia, perch da quello dipendeva la vita. La prima volta che lo fece cacciammo insieme e la nostra freccia fu Los Consejos, ricorda con orgoglio Antonio Garca Porta,col quale Bolao scrisse appunto il suo primo romanzo, nel 1984, Consigli di un discepolo di Jim Morrison a un fanatico di Joyce. Le ricette elaborate potevano essere tenute in caldo aspettando il momento propizio; una frase di un taccuino del 1980 chiude nove anni pi tardi il secondo capitolo di un romanzo, La pista di ghiaccio. I dispiaceri del vero poliziotto, su cui lavorer dal 1990 al 2003 (e che uscir postumo), in gran parte smembrato e fagocitato da 2666. Ma non erano liquidi solo i confini tra unopera e laltra, bens anche quelli tra realt e fiction. Mentre La letteratura

MAPPA
Sopra, da Il Terzo Reich, la mappa. Accanto un manoscritto ancora inedito: Cuaderno primero Nella foto grande, Bolao nel 79 a Barcellona

nazista in America una dettagliata enciclopedia di scrittori immaginari, le vicissitudini sue e dei suoi colleghi diventavano oggetto di narrazione, come nel meraviglioso racconto Sensini, in cui i protagonisti sono un giovane partecipante di concorsi letterari e un grande vecchio della narrativa. Vittima del suo stesso gioco metaletterario, Bolao entr a far parte, come personaggio, de I soldati di Salamina (2001), romanzo chiave della Spagna contemporanea, il cui autore, Javier Cercas, fu un suo caro amico nelle ultime tappe della vita. Il suo riconoscimento come artista tardivo, e per indubitabile. Mentre in Cina apre una libreria che si chiama 2666, negli Stati Uniti leffetto dei suoi

MANOSCRITTI
A lato, pagine e disegni dal primo romanzo di Bolao, Consigli di un discepolo... Sotto altri manoscritti e la copertina di Literatura para enamorados 2

Va, va, per non si sa molto bene dove


JAVIER CERCAS
episodio avvenne intorno al 1981 o 1982, allentrata del Bistrot, un bar del centro storico di Girona. Io camminavo verso luniversit con il mio compagno di studi Javier Coromina quando lui si ferm a salutare un tipo pi grande di noi, con laria dellhippy che ti vende cianfrusaglie e laccento latinoamericano. Si misero a parlare. A un certo punto Coromina chiese al tipo come andasse il romanzo che stava scrivendo. Il tipo fece una smorfia scettica e rispose: Va, va, per non si sa molto bene dove. Non successe nientaltro, e la frase mi rimase impressa, forse perch, sebbene segretamente io volessi gi fare lo scrittore, con i miei diciannove anni non avevo ancora avuto il coraggio di riconoscerlo, e mi impression la naturalezza con cui quel tipo il primo scrittore reale o fasullo con il quale mi incrociavo nella mia vita parlava del suo progetto di romanzo. Naturalmente ero sicuro che non avrei mai pi sentito parlare di lui, che il tipo non sarebbe mai diventato un vero scrittore o che al massimo avrebbe ingrossato le fila dei tanti scrittori latinoamericani della sua generazione, che si sarebbe buttato via per lo sradicamento dalla sua terra, la vita da bohmien e la povert. Eppure sette o otto anni pi tardi, quando scrivevo negli Stati Uniti il mio secondo romanzo, ci misi un dialogo nel quale un personaggio domanda a un altro come va la sua tesi di dottorato e laltro risponde: Va, va, per non si sa molto bene dove. Adesso il salto non di sette od otto anni, bens di quindici o sedici. Siamo nel dicembre del 1997. Vivo a Barcellona, per sono andato a Girona a scrivere un pezzo per El Pas sullesposizione di un amico. Alla stessa ora dellinaugurazione della mostra, nella Llibreria 22 proprio davanti la sala Pon Puigdevall presenta Chiamate telefoniche, di Roberto Bolao. In quel periodo, dopo aver pubblicato in poco tempo La letteratura nazista in America e Stella distante, il nome di Bolao comincia a farsi sentire in alcuni circoli letterari, ma io, che mi trovo totalmente fuori dai suddetti circoli malgrado abbia pubblicato gi tre romanzi, ancora non lho letto. Prima che si inauguri la mostra prendo un caff con Bolao e Puigdevall. Bolao racconta che vive a Blanes, che si dedica esclusivamente alla scrittura, che si guadagna da vivere in modo assai umile, puntualizza con la letteratura. Di colpo, mentre lo ascolto parlare, ho unilluminazione. Chiedo a Bolao se allinizio degli anni Ottanta vivesse a Girona; risponde di s. Allora gli parlo del nostro incontro fugace davanti al Bistrot e, ormai gi dentro la sala, gli mostro il passaggio del mio secondo romanzo in cui un personaggio dice che la sua tesi va, va, per non si sa molto bene dove. Bolao ride; rido anchio. Quellepisodio fin alle cinque del mattino, dopo che io trascorsi tutta la notte a gridare Viva Bolao!, come se si trattasse di festeggiare smodatamente il fatto che, contro qualsiasi pronostico, il venditore ambulante con laria da hippy dei miei diciannove anni non si era buttato via ed era riuscito a diventare uno scrittore vero. Pochi giorni dopo mi arriv a casa una copia di Stella distante. Lo mandava Bolao. In alcune pagine piene di ammirazione aveva scritto parole troppo generose sul mio secondo romanzo. Chiudeva cos: Viva Cercas!. Da quel giorno ci un unamicizia molto stretta, e non appena lessi i suoi libri seppi che Bolao era quello che oggi tutto il mondo sa che Bolao : il miglior scrittore latinoamericano della sua generazione. (traduzione di Riccardo Iori)
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libri pi simile a uno tsunami che a una marea ascendente, tutto il mondo che legge letteratura parla di Bolao, scrive Barbara Epler, direttrice di New Directions, la prima casa editrice a pubblicarlo negli States. Una parte della mia libreria riservata ai classici dei quali periodicamente rileggo qualche pagina. In quello scaffale ci sono Salinger, Borges, Joyce, Proust e senza che me ne accorgessi Bolao vi si intrufolato, confessa Porta. E Insua rincara la dose: Allo stesso modo in cui Bolao disse che chiunque scriva in spagnolo deve passare per le fessure e le porte lasciate aperte da Borges, oggi qualsiasi scrittore che voglia dire qualcosa di nuovo in castigliano deve passare per lopera di Bolao. Un passaggio obbligato a partire da I detective selvaggi, il ricordo dei suoi movimentati anni messicani (Arturo Belano, uno dei protagonisti, il suo alter ego) e un canto damore alla poesia omaggiata in forma di prosa. Spiega Porta: Quando lo leggi, sai che figlio di una generazione nuova, capace di scrivere con lo zaino in spalla, seduto per terra, totalmente diversa da quella del Boom. Il Boom a cui fa riferimento il movimento di cui si appena celebrato il cinquantenario. Nel 1962 furono pubblicati libri come La citt e i cani, opera prima di Mario

Vargas Llosa, La Mala Ora e I funerali della Mam Grande di Garca Mrquez, La Morte di Artemio Cruz di Carlos Fuentes e Storie di cronopios e di famas di Julio Cortzar, che solo un anno dopo avrebbe dato alle stampe Il gioco del mondo. Un terremoto che colloc lAmerica Latina al centro della letteratura mondiale e lasci uneredit difficile da gestire. Gli scrittori della generazione successiva al Boom si trasformarono in epigoni, continuatori senza talento, oppure cercarono, con scarso successo, di uccidere il padre, dicendo che i Vargas Llosa e i Mrquez non erano poi cos eccelsi. Bolao fu lunico capace di fare quello che, citando Pasolini, si deve fare con i maestri: mangiarli in salsa pic-

cante. Squartarli, tirarne fuori le budella, cucinarli e poi divorarli per creare qualcosa di nuovo, chiosa Cercas. Una metafora che ci riconduce a quella cucina in cui Bolao non smetteva mai di combinare, amalgamare, creare. Il guerriero che vive in quella stanza sa che alla fine, qualsiasi cosa faccia, uscir sconfitto, scriveva. Del resto lo aveva spiegato a chiare lettere quanto poco gli importasse di uscire vincitore dalla battaglia con i demoni della letteratura: Non credo nel trionfo. Tra i trionfatori uno pu incontrare gli esseri pi miserabili della terra, e fin l io non ci sono arrivato. E non credo di avere lo stomaco per arrivarci.
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MEMORABILIA
In mostra anche gli occhiali dello scrittore Sopra, la tessera da studente di catalano alla scuola di Barcellona

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