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BUDDISMO

ELEONORA LACQUANITI,
LUIGIALBERTO AINI, VITTORIA
DALL’ACQUA, ALESSANDRO ROSSI
IL BUDDISMO
• Il Buddismo nasce più di 2500 anni fa,
nell'India induista dell'epoca. Siddharta Gautama,
vissuto tra il 600 e il 400 a.C., ne è il fondatore ed è
colui che sarà chiamato Buddha, o l'Illuminato.

• Viene spesso definito come una filosofia di vita i cui


principi e regole permettono di raggiungere uno stato
di pace interiore e con il mondo esterno. Il Buddismo si
basa infatti sul principio che la vita è fatta di sofferenza,
ma che è possibile allontanarla distaccandosi dai beni
materiali e dal desiderio.

• Buddha e i suoi primi discepoli non lasciano


testimonianze scritte, ma le dottrine e gli insegnamenti
vengono tramandati oralmente fino al II secolo a.C.,
quando vengono composti i primi manoscritti buddisti
che diventeranno i libri sacri.
STORIA DEL
FONDATORE
• Fondatore e maestro del buddismo è Siddharta Gautama, vissuto tra il VI e il V secolo
a.C. nel nord-est dell’India.
Secondo la tradizione, Siddharta era di origini principesche. Dopo una giovinezza
trascorsa negli agi e nelle ricchezze, e dopo essersi sposato e aver avuto un figlio, uscito
dal suo palazzo, ebbe quattro incontri: con un vecchio; con un malato; con un corteo
funebre; con un asceta mendicante.
• Questi aspetti della realtà della vita lo impressionarono profondamente: era la presa di
coscienza della sofferenza e dell’illusione del vivere.
Desideroso di conoscere le cause del dolore presente nel mondo e di trovare uno
stato di felicità duraturo, a circa trent’anni Siddharta abbandonò i privilegi della
propria casta per condurre vita da asceta alla ricerca di una soluzione all’enigma della
vita.
• Insoddisfatto delle risposte di altri maestri, dopo digiuni estenuanti, Siddharta capì che
avrebbe ottenuto la conoscenza della salvezza solo nella meditazione personale,
lontano dagli estremi dei piaceri eccessivi e dalla mortificazione ascetica. A 35 anni,
dopo 49 giorni di meditazione, ai piedi di un albero di fico, raggiunse l’illuminazione,
divenendo così il Buddha (il “Risvegliato”).
• Ebbe così inizio la seconda parte della sua vita in cui decise di rivelare al mondo i propri
insegnamenti: viaggiò a piedi per tutta l’India nord-orientale predicando e mendicando.
• Siddharta Gautama, il Buddha, morì nella città di Kusinara all’età di 80 anni.
Grazie ai suoi discepoli, la dottrina del Buddha si diffuse in tutta l’India ma, poiché gli
insegnamenti del maestro venivano trasmessi dapprima solo oralmente e tramandati dai
monaci di diverse regioni nei loro dialetti locali, si formarono ben presto scuole con
COME VIENE
RAPPRESENTATO BUDDHA • Buddha viene
rappresentato con la
mano destra nel "gesto
della esposizione"
(vitarka) mentre la mano
sinistra nel grembo ha il
medio e il pollice che si
toccano.
COSA SIGNIFICA REGALARE
UN BUDDHA?

• Il dono di un Budddha significa


regalare questi sentimenti senza la pretesa
dogmatica di credere in questa religione. ...
Infatti, in se', la statua di Buddha, e'
tradizionalmente un simbolo portafortuna
in quanto incarna felicita', prosperità' ed
abbondanza.

Buddha portafortuna
LE QUATTRO
NOBILI VERITA’ DEL
BUDDHISMO
• 1. La verità del dolore: Nella vita degli esseri umani, è insita la
"sofferenza". Tale esperienza del dolore riguarda anche i momenti
di "appagamento" e "serenità". Nei testi canonici il Buddha
Shakyamuni individua otto tipi di dolore:
• 1. Il dolore della nascita
• 2. Il dolore della vecchiaia
• 3. Il dolore della malattia
• 4. Il dolore della morte
• 5. Il dolore causato dall'essere vicini a ciò che non ci piace
• 6. Il dolore causato dall'essere lontani da ciò che si "desidera".
• 7. Il dolore causato dal non "ottenere" ciò che si "desidera".
• 8. Il dolore causato dai cinque skandha ovvero il corpo, le
sensazioni, le percezioni ,le formazioni mentali,la coscienza.

Buddha Shakyamuni
2.La Verità dell’origine del dolore:

Il dolore ha origine dentro di noi dalla brama di:

• 1.Oggetti sensuali
• 2.Esistere
• 3.Annullare l’esistenza
.

• 3.La verità della cessazione del dolore:


Per sperimentare l’emancipazione del dolore
occorre allontanarsi dalle persone e dalle cose.

4.La verità della via che porta alla


cessazione del dolore:
Esiste un percorso chiamato Nobile Ottuplice
Sentiero da seguire per liberarsi dal dolore.

Le 4 nobili verità, il
Buddha elettrico
Nobile Ottuplice Sentiero

E’ diviso in 8 elementi

1.La retta visione cioè il riconoscimento delle ‘’ Quattro Nobili Verità’’


attraverso la loro corretta conoscenza e attraverso la conseguente corretta
visione.
2.La retta intenzione cioè il corretto impegno nel padroneggiare la trsna
(ovvero l'attaccamento al desiderio di vivere, alla brama ed all'avidità di
esistere, di divenire o di liberarsi, al desiderio di affermare il proprio presunto
«sé esistente») e della compassione per gli esseri umani.
3.La retta parola cioè l'assunzione della personale responsabilità delle nostre
parole. 4.La retta azione cioè l'azione non motivata dalla ricerca di egoistici
vantaggi.
5.La retta sussistenza cioè vivere in modo equilibrato evitando gli eccessi.
6.Il retto sforzo cioè lasciare andare gli stati non salutari e coltivare quelli
salutari.
7.La retta presenza mentale cioè la capacità di mantenere la mente priva di
confusione, non influenzata dalla brama e dall'attaccamento
8.La retta concentrazione cioè la capacità di mantenere il corretto
atteggiamento interiore che porta alla corretta padronanza di sé stessi durante la
pratica della meditazione
VESAK
• La festa di «Vesak», detta anche festa delle luci, ricorda i tre
momenti fondamentali della vita del Buddha:
nascita, illuminazione e morte. Buddha, infatti, secondo la
tradizione buddista, sarebbe nato nel giorno di luna
piena del mese lunare del «Vesak», il 623 a.C
• Si svolge nell’arco di tre giornate, durante le quali si
celebrano simbolicamente la nascita, l’illuminazione (il
raggiungimento del nirvana) e la morte del Buddha storico
• Essendo una festività religiosa, il Vesak viene celebrato con
visite ai templi e processioni. Nei templi i monaci recitano il
mantra e benedicono i fedeli; questi ultimi son soliti portare
delle offerte di fiori, incensi e candele.
• Nelle città più importanti i monaci benedicono i fedeli durante
una processione su carri addobbati di fiori.
Jodo, l’illuminazione di
Buddha
• L’8 di dicembre viene festeggiato il giorno in cui
il Buddha storico ha raggiunto l’illuminazione.
• Dopo una settimana di meditazione sotto un albero di
bodhi. In questo giorno, e nei sei precedenti, è
consuetudine, per i monaci e per i fedeli, esercitare lo
zazen, ovvero la pratica di meditazione; spesso le persone
si dedicato allo zazen in un tempio lontano da casa, così
da non avere nessun tipo di distrazione.
Nehan, il raggiungimento
del Nirvana di Buddha

• Secondo le dottrine del buddismo


Mahayana, il 15 febbraio i festeggia la
morte del Buddha storico sul mondo
terreno ed il suo raggiungimento del
Nirvana; storicamente quest’evento viene
identificato nel 486 a.C. a Kuśināgara, in
India.
• In questo giorno, nei templi viene appeso
un grande rotolo che raffigura il Buddha
entrare nel Nirvana mentre è pianto da un
gran numero di discepoli e animali. E’
anche tradizione preparare dei dolcetti di
riso chiamati “dolci dei fiori” che, durante
la cerimonia, vengono offerti al Buddha
storico e poi ai partecipanti alla cerimonia
così da tenere lontano malattie e sventure.
FESTA
DELL’ACQUA
• Nel buddismo l’acqua è simbolo di tranquillità, chiarezza e
purezza ed è centrale nel pensiero filosofico orientale.
• I buddisti la celebrano durante il Capodanno, chiamato Festa
dell’Acqua, una ricorrenza molto importante.
• In quell’occasione vengono offerte agli anziani ciotole di acqua
fresca e doni di varia natura, e ricevono come risposta quattro
grazie che corrispondono all’augurio di avere una lunga vita,
un bell’aspetto, tranquillità ed energia.
• L’acqua viene offerta e gettata addosso alle persone,
ingaggiando una “battaglia d’acqua”, sia nell’auspicio di
avere delle piogge abbondanti per la stagione della semina del
riso sia per lavare simbolicamente la sporcizia accumulata nel
corso dell’anno.
• Ciotole d’acqua fresca vengono poi offerte ogni giorno alle
statue di Buddha e l’acqua viene utilizzata anche come
“strumento” per la meditazione, concentrandosi sul suo fluire
e sulla sua essenza.
L’ACQUIETAMENTO O
PURIFICAZIONE
• Si propone una condizione di totale trasparenza immobile della
coscienza (atarassia). Consiste nel focalizzare l'attenzione su un solo
punto, che in realtà è un'immagine simbolica, da utilizzare come
supporto per il processo, operando una graduale esclusione degli stimoli
sensoriali periferici, che sono i desideri di essere stimolato, avversione,
torpore, irrequietezza, scetticismo.

L'atto meditativo di volge sul medesimo pensiero dell'asceta, il quale


raggiunge i primi quattro livelli di perfezione:

1- quieta felicità,
2- fine del pensiero logico-discorsivo,
3- fine dei fattori emotivi,
4- fine del senso di felicità/infelicità.

La "cosa" si tramuta nel "concetto" e il mondo viene appreso "così


com'è".
Il pensiero diventa Coscienza Universale.

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